L'amore sul ring

di SerenitaDolce95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Casino. La mia vita si può riassiumere in una sola parola: casino. Come tutte le mattine mi stavo presentando al lavoro, che ovviamente, il mio lavoro è il più bello di tutti i lavori del mondo: sono una diva del wrestling ma non solo, sono anche una modella. Il mio nome è Sherylin ho venticinque anni, ma è da una vita, che vivo per il wrestling. Sono nata a Chicago, da un padre chirurgo e da una madre modella. La cosa sembra strana; mi sono sempre chiesta come hanno fatto un chirurgo e una modella, a mettere al mondo, una figlia che sarebbe diventata una diva del wrestling, a volte, mi ritrovo a pensare che mia madre deve avermi avuta con un pugile o un wrestler, ma poi, ha imbrogliato mio padre dicendo che aspettava una figlia sua. In ogni caso, non è merito dei miei genitori se sono riuscita a diventare una diva, ma grazie al mio primo amore che cerco ancora di dimenticarlo ma lui, come si può dire, non vuole andarsene dai miei ricordi. Vorrei tanto dirvi qualcosa riguardo questo primo amore particolare perché anche se mi ha fatto del male, ha cambiato del tutto la mia vita. Senza di lui, sarei ancora la ragazzina sfigata presa di mira da tutte le ragazze del college. Al tempo del college, ero la classica ragazzina timida e impacciata, ma almeno non avevo mai avuto problemi con i chili di troppo. Da sempre, mangio troppo ma non ingrasso. In ogni modo, ora non me la sento di parlare di quella tragica esperienza amorosa perché questa mattina, ho ricevuto una convocazione in ufficio del manager di tutta l'arena, un signore noto a tutti come John Mc Roberts.

John Mc Roberts era una uomo sulla settantina d'anni e in passato, era stato il fondatore della federazione di wrestling. Aveva dei capelli grigi rasi quasi a zero, era alto un metro e ottantasette, occhi neri e carnagione abbronzata. Le sue braccia erano molto muscolose, il fisico idem. L'espressione del viso era sempre seria; confesso che in due anni da diva, non lo mai visto ridere o sorridere una volta, ma avrei dato oro, per vederlo sorridere. Come carattere era un uomo sempre disponibile, generoso, ma era anche il classico capo che se non rispetti le regole, si comporta perfidamente, molti miei colleghi sono stati buttati fuori dalla WWE dopo aver avuto da discutere contro di lui e io, spero davvero di non essere mai, una di quei miei colleghi. Io scherzosamente, quando non mi trovo al lavoro ma nella mia abitazione, lo chiamo "il nonnetto", ma non ditelo a lui si potrebbe arrabbiare con me e magari, potrebbe licenziarmi. In somma, John non era il tipo con cui scherzare liberamente su tutto e prendere in giro la sua persona non era di certo, la cosa migliore da fare davanti ai suoi occhi.

« Mi avete chiamata? » domandai, non appena mi trovai seduta davanti a lui.

« Niente di grave, vi ho chiamata solo perché presto, arriverà un nuovo membro che ho assunto da poco. È un giovane molto forte, un vero fenomeno... pensate, che allenava altri futuri wrestler! » mi raccontò John con la sua solita aria amichevole.

« È carino, signor Mc Roberts? » fu la prima cosa che gli chiesi.

« Come tutti gli altri vostri colleghi! Che razza di domanda è? » mi ripose freddo.

« Scusatemi per la mia sbadataggine, ora dovrei andare... tra poco arriverà il mio allenatore! » risposi, uscendo poi dal suo ufficio.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 

Era appena passato un anno e il mio peggior incubo si è avverato, grazie al signor Mc Roberts. Fino ad un anno fa, ero una diva felicissima e entusiasta del suo lavoro ma poi, il nonnetto aveva avuto la bella idea, di assumere l'incubo della mia vita: Anthony Collins con la scusa, che nel mondo del wrestling mancavano dei veri fenomeni. Non ho ancora capito cosa ci possa aver visto il nonnetto, in uno come lui. Non ci vedevo niente di speciale in uno come Anthony anzi, avevo un forte desiderio di vederlo morto e sepolto davanti ai miei occhi. Una cosa però mi ha sempre seccata nel mondo del wrestling. Il fatto che una donna non possa affrontare un uomo in un match perché io non perderei neanche un occasione per sfidare il signor Collins.

Da poco tempo, avevo iniziato a pensare che il nonnetto potesse aver assunto Anthony solo per la sua incredibile bellezza e questa cosa, non sapete quanto mi seccava; lui era sempre stato così affascinante, ma nel cuore, era freddo, antipatico e scorbutico come altri giovani che avevo conosciuto. Per colpa di quello scorbutico, non faccio altro che disturbare la mia amica Evelyn da un anno, per raccontarle tutte le mie litigate o lamentele contro quel essere malvagio chiamato Anthony. Evelyn mi assomigliava come una goccia d'acqua riguardo l'aspetto esteriore, ma avevamo dei caratteri molto diversi; lei era la nipote di John Mc Roberts quindi, per lei era stato tutto più facile avvicinarsi al mondo del wrestling. Ho sempre pensato che noi due saremo potute sembrare sorelle dato che eravamo entrambe bionde, con un fisico muscoloso e una carnagione leggermente abbronzata ma non tanto. Sembravano due inglesi invece che due dive del wrestling americano.

Una mattina ero nel mio appartamento e mi stavo facendo un bagno nella vasca idromassaggio in santa pace senza pensare al lavoro. Quanto era bello sentire l'acqua calda toccare il proprio corpo; ogni volta che mi facevo il bagno, non volevo mai più uscire dalla vasca. Volevo restare immersa nell'acqua per tutta la vita, ma non potevo perché avevo sempre un casino d'impegni lavorativi. Ero totalmente presa a sentire il profumo del mio bagno schiuma che sapeva di cheese cake al cioccolato, che solo a pensarci, mi venne una fame tremenda. Avevo il cellulare appoggiato in un angolo della vasca da bagno perché se avrebbe chiamato il mio capo dovevo per forza, rispondere. Non appena ero uscita dalla vasca da bagno, ecco che quel dannatissimo cellulare iniziò a squillare. Era il nonnetto.

« Buongiorno, signor Mc Roberts... come posso esserle utile? » chiesi con voce disponibile.

« Buongiorno a lei signorina, volevo solo comunicarle che la voglio tra un'ora nel mio ufficio... ho bisogno di parlarvi in prima persona! » mi informò con una voce rilassata.

« Va bene, sarò lì tra un'ora! » risposi con una voce serena.

Quanta tristezza! Dovevo abbandonare il mio caldo e silenzioso appartamento per andare a sentire le novità del mio capo e chissà, forse si era deciso a licenziare Anthony Collins? Come no! Sicuramente, non era quello il motivo della mia convocazione in ufficio tra un'ora, ma non sapete da quanti giorni, sogno di vedere Anthony licenziato da John Mc Roberts davanti ai miei occhi. Avrei pagato milioni per assistere in prima visione, al suo licenziamento. Quaranta minuti dopo, ero fuori casa vestita in tuta sportiva e con degli occhiali da sole e mi trovavo seduta in un taxi, che mi avrebbe portata dritta alla WWE. Il taxista mi chiese anche un autografo non appena si fosse accorto che ero una dello show del wrestling. Quando scesi dal taxi, avevo iniziato a cercare il cartellino per entrare dentro l'edificio che era a dir poco stupendo, ma per quello che richiudeva al suo interno. Rinchiudeva quello che era il mio mondo e la mia vita. Finalmente, mi trovavo con una faccia seriosa davanti alla porta d'ingresso all'ufficio di John Mc Roberts. Bussai; poco dopo, un uomo alto, biondo con gli occhi azzurri, vestito elegantemente come se fosse un musicista mi aveva aperto la porta e l'uomo in questione, non era niente meno che Anthony Collins. Non lo considerai per un solo secondo tanto che mi affrettai per raggiungere la sedia posizionata davanti ad un uomo serioso, ovvero, il nonnetto.

« Signor Mc Roberts, cosa ci fa questo individuo seduto vicino a me? » fu la prima cosa che domandai al mio capo, con una voce fredda.

« Ho convocato lei e il signor Collins, per chiedervi una cosa. La vostra reputazione è ha rischio e non penso che potrete restare in questo edificio, per non più di due anni... a meno che... » si fermò un momento.

« Almeno che? » domandò Anthony che per la prima volta, era parso preoccupato.

« Tu e la signorina Campbell non girate una love story fra voi due! » rispose John buttando le sue parole di getto.

« Assolutamente no! Non ci penso neanche, a girare una storia d'amore fra me e questo individuo... signor Mc Roberts, mi licenzi anche in questo momento! » risposi fredda e acida.

« Sherylin non fare la bambina... per una volta, dimostra di essere una persona matura e responsabile! » ribattè Anthony e io provai la sensazione di prenderlo a sberle.

« Senti chi parla! Proprio quello che fino ad un anno fa, faceva il baby sitter! » risposi cercando di trattenere delle lacrime. Mi aveva ferita dandomi dell'immatura.

« Sentite, cercate di mettervi d'accordo e attendo la vostra risposta entro quarantotto ore... se no sarete licenziati tutti e due! » terminò John Mc Roberts, con la sua solita aria da duro. 

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