Shadows

di Believe in little things
(/viewuser.php?uid=78254)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Salve! :)
Cosa dire? Avevo in mente questa storia ed ho incominciato a scriverla.. spero possa piacere! ^-^
Sarei felice di sapere se la storia vi piace o no... spero in qualche recensione! :p
Ringrazio chi si e' occupato di rivedere la mia storia!  
Elisaherm grazie davvero!  ^-^  non mi stancherò mai di ripeterlo! xD
ed un grande grazie a mia "sorella" che c'è sempre per me, che mi sprona a continuare, che mi sopporta nei momenti di crisi! 
Ale questa è per te! <3  
Beh, detto questo, vi lascio al capitolo! ^-^ 

Believe in little things.




*************

Quel primo settembre pioveva.

Pioveva, come se il cielo piangesse per me.

Era stata dura andare avanti, non ne avevo parlato con nessuno, nemmeno ad Al quella sera stessa. Tra le notti insonni alla Tana con i miei cugini e il passare tutto quel tempo in famiglia credevo di aver superato il trauma, ma mi sbagliavo. Se qualcuno provava ad abbracciarmi mi irrigidivo, ero scostante, rispondevo a monosillabi. Albus mi aveva chiesto più volte cosa non andasse ma non potevo, o meglio, non riuscivo a dirgli nulla. Così scappavo ogni volta.

Mamma e tutti gli altri l’avevano presa come una fase di negazione dell’adolescenza, quel periodo della pubertà in cui si è scontrosi con tutti. Una fase in cui passano tutti, insomma. Ma non era così. 


«Rose, preparati dobbiamo andare in stazione!» sentii urlare mia madre da dietro la porta.
«Sì, mamma, cinque minuti e scendo!» urlai in risposta. Sospirai. Quello sarebbe stato l’ultimo anno per me ad Hogwarts. Dovevo impegnarmi nello studio e non pensare a nient’altro.

Scossi la testa come a cacciar via i brutti pensieri. 

Stai andando a Hogwarts! Lì non ci sarà nessuno a darti il tormento, a parte tuo cugino e i suoi amichetti. Dovrai pensare solo a come farli finire in punizione! 

Annuii convinta di quel pensiero. 

Radunai le mie ultime cose, le misi dentro al baule, lo chiusi e iniziai a scendere. Giunta di sotto trovai ad attendermi mia madre, che mi regalò un sorriso incoraggiante, mio fratello Hugo, seduto sopra il suo baule, e papà, che era già alla porta.
«Rosie, di solito sei tu quella che urla di andare al binario. Cosa c’è? Ti stai intristendo pensando che questo sarà il tuo ultimo anno a Hogwarts?» Disse mio fratello, prendendomi in giro. Per risposta gli feci la linguaccia e gli sorrisi. 

«O vuoi essere bocciata come Jem e Fred, così lo ripeti un’altra volta?» Aggiunse iniziando a correre verso la macchina. Scossi la testa divertita. Era vero, quest’anno in classe avrei avuto anche i miei cugini. Già era difficile con Al, ci mancavano solo Fred e Jem. Ne avrei viste delle belle. 

Ultimo anno, niente pensieri negativi, pensai e salii in macchina.

***

Una volta arrivati al binario mio fratello scomparve per andare a salutare alcuni amici, io invece restai con i miei genitori in cerca degli zii.

«Eccoli!» Sentii dire mia madre.

«Finalmente! Vi stavo dando per dispersi! Chi ha fatto tardi questa mattina?» Chiese mio zio Harry.

«Hey, non è colpa mia questa volta! E nemmeno di Hugo!» Rispose mio padre sentendosi osservato. Negli anni precedenti i Weasley arrivavano sempre in ritardo per colpa o del padre o del figlio, i quali non ne volevano mai sapere di alzarsi dal letto.

«E’ colpa di Rose se siamo arrivati adesso» aggiunse tutto sorridente. Per la prima volta, infatti, era colpa mia. Mi sentivo un tantino osservata, li guardai e sbuffai. «E’ vero. Scusatemi» dissi accennando un sorriso. Beh, i geni Weasley li avevo ereditati anch’io!  

«Tesoro stai bene?» mi chiese zia Ginny osservandomi. No, non sto per niente bene, avrei voluto risponderle, ma mi limitai ad un «Certo che sto bene!» E sorrisi. 

Io, Rose Weasley, avevo paura nel raccontare quello che mi opprimeva. Era difficile da dimenticare, ma dovevo farcela da sola. Sapevo di mentire a me stessa. Sapevo che ormai, volente o nolente, ero cambiata.
Mancavano ancora cinque minuti prima che il treno partisse così i quattro si misero a parlare fitto ed io mi misi seduta sopra il baule guardandomi intorno. Vedevo dei semplici ragazzi che parlavano, scherzavano, si abbracciavano. Sicuramente in giro c’era Al con Zabini, Malfoy  e tutto il gruppetto delle ragazze facili.

Tornerò anch’io così? Ad abbracciare qualcuno con noncuranza, ad essere tranquilla, senza avere la paura che… Scossi la testa. Non dovevo pensare negativo.  

Mi sentii osservata. Non succedeva da quella volta. Ma non poteva essere, giusto? Lui non frequentava Hogwarts! Mi girai in cerca di qualcuno ma c’era troppa confusione per capire chi mi stava osservando e da dove. Ma quella sensazione non andò via. Mi venne un colpo quando davanti a me comparvero due occhi verdi che mi stavano fissando. 

«Lily, mi hai fatto prendere un colpo!»  le dissi sospirando di sollievo.

«Rosie, a cosa pensi?» mi chiese squadrandomi. Quella ragazza alcune volte m'innervosiva. Troppo simile a zia Ginny per i miei gusti.

«Penso a quelle povere ragazze! Se utilizzassero il cervello una buona volta, ammesso che ne abbiano uno, troverebbero un ragazzo che le ami» dissi notando Al e tutti gli altri. 

«Comunque, cosa ne dici di salire a bordo? Ormai manca poco alla partenza» chiesi. In verità volevo scappare dalla confusione e da quella strana sensazione di essere osservata.

«Ok, andiamo. Io penso, invece, che a quelle povere ragazze non interessi trovare un ragazzo che le ami, si illudono che prima o poi Al, o Marc o Scorpius cedano e stiano con una di loro, ricambiando il loro “amore”» mi rispose facendo le virgolette con le dita. Scossi la testa divertita, Lily non sarebbe cambiata mai.
Salutammo i nostri genitori e ci andammo a sedere in uno scompartimento libero.
«Rosie ho dimenticato di dire una cosa a mamma. Torno subito!» Lily uscì di corsa senza neanche lasciarmi il tempo di replicare. Mi guardai in giro, la cabina era vuota, a parte il mio baule e quello di Lily. La porta scorrevole era chiusa, ma vedevo un grande via vai di ragazzi.

 Rose, va tutto bene. Stai tranquilla. Ecco, così, respira. Calmati. Non c’è niente che non va. 

Mi ripetei quelle parole all’infinito fino a quando Lily non tornò con al seguito Lorcan e Lynsdair Paciock, Dominique, Louis, Hugo, Roxanne e ciliegina sulla torna Jem e Fred.

Il treno partì alle undici in punto. Il viaggio, dopotutto, stava andando benissimo. Jem e Fred non facevano che battute su questo o quello e illustravano i nuovi gadget dei Tiri Vispi Weasley, grazie allo zio George non ne eravamo mai a secco. Dominique stava leggendo un libro sulla moda, mentre Louis parlava con Roxanne, Lily, Lorcan e Lynsdair di Quidditch, successivamente si aggiunsero anche Jem, Fred e Hugo alla conversazione. Io me ne stavo seduta di fianco al finestrino con un libro aperto ad una pagina che neanche stavo leggendo, soprattutto per il troppo chiasso che stavano facendo gli altri.

Chissà che sta facendo Al? mi ritrovai a pensare.
Non erano passati neanche dieci minuti dalla partenza del treno che la porta dello scompartimento si aprì e tutti smisero di parlare intenti a squadrare chi aveva osato aprire. Era un ragazzino del primo anno, sicuramente, vista la faccia d’angelo che aveva. Squadrò tutti con lo sguardo e si rivolse a me. 

«Sei tu Rose Weasley, giusto?» mi chiese. Io annuii distratta. Mi porse un bigliettino ed io esitai a prenderlo. Ero sbalordita. Chi era che poteva inviarmi un messaggio? Poteva essere uno scherzo di Malfoy o Zabini? O di Al? O forse semplicemente era un messaggio di un qualche caposcuola.

Dai Rose non può essere di certo un messaggio negativo! Mi dissi. Presi il biglietto che il ragazzino mi porgeva, senza badare agli altri che mi stavano guardando con curiosità. 
Aprii il bigliettino ed il mondo mi crollò addosso. 

Quest’anno sarò il tuo incubo.

Non poteva essere. Era sicuramente uno scherzo di pessimo gusto! Ma qualcosa mi diceva che non era così. Guardai quel ragazzino che stava andando via. «Chi ti ha dato questo bigliettino?» chiesi, sperando che nessuno si accorgesse della mia voce un tantino tremante. «Un ragazzo di settimo anno» E se ne andò. Appallottolai il foglietto e lo bruciai. Gli altri mi guardavano sbalorditi. Certo il campo si restringeva, ma non sapevo che quel gran figlio di una buona donna andasse ad Hogwarts.

«Allora… chi era?» mi chiese mia cugina Lily.

Se lo sapessi non sarei tanto turbata, pensai sarcasticamente.  

«Nessuno, tranquilla. Qualcuno che ha voglia di scherzare» Ed accennai un sorriso. Tutti  tornarono a fare quello che facevano prima e mi lasciarono perdere. 
Bell’inizio anno Rose.
E con questo pensiero iniziò il mio ultimo anno a Hogwarts.


***

Dopo essere arrivati alla stazione di Hogsmeade ed aver salutato Hagrid, ci dividemmo tutti. Io rimasi completamente sola. Tutti preferivano stare con i propri amici piuttosto che con i propri cugini. Mi sentivo disorientata. Ormai quasi tutte le carrozze erano stata prese e quella sensazione che mi opprimeva da quando avevo messo piede in stazione tornò. Qualcuno mi stava fissando. Mi guardai in giro con occhi sgranati di terrore e, pur essendoci pochi studenti, non capivo chi mi stava osservando con quell’insistenza. Poi sentì una mano sopra la mia spalla e per poco non urlai di paura.  

 

«Rosie è da due ore che ti chiamo! Forza vieni con noi in carrozza, gli altri se ne sono già andati!» Era mio cugino Al.

 Lo guardai tremante, con occhi sgranati. 

 «Rosie, ma stai bene? Stai tremando» Annuii solamente. Presi il mio baule e seguii Al che mi fece salire in carrozza. Non feci caso neanche a Zabini e Malfoy. Ripensavo a quella sensazione e a quel biglietto. Allora era vero, lui era qui. Continuavo a tremare e pensare che quell’anno forse non ce l’avrei fatta. Rose Weasley era stata sconfitta.


«Tua cugina ha qualcosa che non va» sussurrò Marcus Zabini. «Non ha neanche salutato. E sta tremando da quando è scesa dal treno!» aggiunse interrompendo Al che stava leggendo un libro.

«Sicuramente sta tremando per il freddo e sta pensando che è il suo ultimo anno qui. Non preoccupatevi ragazzi. Sapete com’è Rosie!» rispose Al.

Gli altri due non risposero, Marcus si mise a guardare fuori dal finestrino, Al tornò al suo libro e Scorpius, invece, continuò a guardare Rosie. 

 
E’ cambiata. C’è qualcosa in lei di diverso. Senza alcun dubbio è cresciuta, si è fatta più donna. Con quelle sue forme, poi, e quelle labbra carnose e rosse. Ma c’è qualcosa di diverso nel suo sguardo. La mia Rosie è stata spezzata. Cosa ti è successo? 

 
Rose sembrò tornare in sé e i suoi occhi incontrarono quelli grigi di Scorpius. Rose smise di tremare, c’era qualcosa nello sguardo di Scorpius che le trasmetteva sicurezza. Sembrava quasi guardarla con... tenerezza?

Da quando ti sei fatto così bello Scorp? Pensò guardandolo. Sembri il principe azzurro delle favole che mamma mi leggeva da piccola. Ma so, invece, che tu sei il cattivo. Pensi solo a te stesso e a nessun altro. Rose chiuse gli occhi e spezzò quel contatto visivo che si era creato tra loro. Sospirò.

«Hey, ragazzi! Vedo i cancelli di Hogwarts. Siamo arrivati» esclamò tutto felice Marcus.

Non penso solo a me stesso, piccola, pensò Scorpius, dopo aver usato la Legilimanzia su Rose per capire cosa le passasse per la testa. 


Una volta scesi Rose sembrava più tranquilla. Camminava  insieme a loro e veniva trucidata con lo sguardo da tutte le ragazze che stavano dietro i tre.  Rose odiava quegli sguardi, un tempo si sarebbe girata e gliene avrebbe dette quattro a quelle, ma adesso camminava con la testa bassa e se ne stava zitta. Ma non avrebbe potuto sopportare quegli sguardi per altri cinque minuti. Si fermò di botto e si girò in direzione del cugino e degli amici. «Grazie per il passaggio in carrozza, ci vediamo a cena»

Stava per andarsene quando si ricordò quello che aveva detto Marcus: Non ha neanche salutato...

«Ciao Marcus, Al… Ius» Fece un sorriso forzato e si allontanò in tutta fretta.  

«Ripeto, tua cugina ha qualcosa che non va. Forse qualcuno l’ha rapita e ha preso le sue sembianze?»  disse Marcus, guardando Rose scappare da loro.

«Non... Non so di cosa tu stia parlando Marc. Mia cugina sta benissimo. Almeno che io sappia» rispose Al. Ius, l’aveva chiamato Ius.

 
Qualcosa ti ha cambiata e scoprirò cosa. Pensò invece uno Scorpius più preoccupato che mai.

 

*** 

Dopo essere scappata da Al, Marc e Ius, arrivai nel castello, lasciai il baule all’entrata come tutti gli altri e me ne andai in Sala Grande. Varcata la soglia notai il chiasso che c’era, ovviamente i primini dovevano essere ancora smistati. Mi avvicinai al tavolo Grifondoro. Notai tutti i miei cugini seduti, intenti a parlare e scherzare. Lily notandomi mi fece cenno di sedermi accanto a lei. Le sorrisi e mi misi lì. Notai Dominique nel tavolo di Corvonero, accanto aveva a Lorcan e Lynsdair, Louis era finito a Tassorosso.

Eravamo sparsi un po’ tutti nelle quattro case, ma la maggior parte del clan Weasley/Potter era a Grifondoro.

«Non ti ho vista più una volta scesi dal treno ed ho preso la carrozza con gli altri» Le stava dicendo Lily.

«Uhm, nessun problema, tranquilla, ho visto Al e sono andata con lui»  Lily la guardò un po’ scioccata. Stava per dire qualcosa ma fu interrotta visto che le porte della sala si aprirono e i primini entrarono in sala. Ma c’era qualcosa che stonava in quel gruppo che era appena entrato.

«Non credo che quel ragazzo abbia undici anni…» Sentii dire da mia cugina. Ed eccola quella sensazione che avevo addosso fin dal binario 9 ¾ . Lo guardai. Fisico slanciato, occhi azzurri, capelli neri, ghigno stampato in faccia.

«… Ed ora che lo smistamento dei primini è terminato vi presento Gabriel Hyde, un nuovo studente. Ha diciassette anni e si è trasferito da poco a Londra» stava dicendo la preside. Tutte le ragazze erano affascinate da lui, ovviamente, i ragazzi un po’ meno. 
«Spero finisca qui. E’ davvero carino» Sentii dire da qualcuno.
«Serpeverde!» Urlò il capello. Ovviamente le ragazze esultarono, un nuovo bellissimo ragazzo era stato smistato tra le serpi.

«Perché i belli finiscono sempre a Serpeverde?» chiese Lily ad alta voce. 
«Hey, sorellina. Guarda che neanche a Grifondoro i ragazzi scarseggiano» Le rispose James.
«Alludi a te fratellino?» chiese Lily sarcasticamente.

«Ovvio che sì!»
«Mi dispiace contraddirti ma ti sbagli. A Serpeverde ci sono i belli e dannati. Sai, hanno anche un fan club» Aggiunse Lily sospirando.

James la guardò con odio. «Ricordati di questo momento sorellina…»
Sorrisi alle battute dei miei cugini, come gli altri del resto.

 

***

Quando iniziò la cena tutti mangiarono con tranquillità. Tutti tranne me.

Per tutta la sera mi sentii osservata da qualcuno, quel qualcuno che stava diventando il mio peggior incubo. Mi vennero i brividi e smisi di mangiare quel poco che mi ero messa nel piatto.

Finirà mai questa sensazione? Pensai frustrata. Allontanai il piatto e un bigliettino fece capolino.  Lo presi tremante e lo aprii.

Amore, se non mangi ti sentirai male stanotte.

Non poteva essere.

 «Rosie stai bene? Sei sbiancata di colpo...» Sentii dire da mia cugina. Mi misi il bigliettino in tasca. 

«Ehm, forse qualcosa che ho mangiato mi ha fatto male. Vado in camera. Ci vediamo domani Lily» Senza neanche darle il tempo di rispondere mi alzai dalla panca e scappai di corsa. Un ragazzo a quell’uscita ghignò, mentre un altro ne fu preoccupato.

 

***

«Al c’è qualcosa che non va in tua cugina! E non dire che non è niente! Quella li non è Rose!» Esclamò un alquanto incazzato Marcus Zabini.  

«Non ne ho idea, ok? È da quando siamo tornati dalla festa organizzata in quella villa che è così!» rispose sinceramente Al.

«E tu non le hai mai chiesto niente?» aggiunse Marcus.

«Ovvio che l'ho fatto, ma Rosie cambia sempre argomento. Ho provato ad indagare, ma niente» rispose guardando prima Marcus e poi Scorpius.

«Ok, ho capito. Qui ci vuole un piano. Finalmente un po’ d’azione!» Disse Marcus sfregandosi le mani, sembrava piuttosto felice.

Scorpius, che fino a quel momento era rimasto a fissare il punto in cui Rose era scomparsa quando era scappata dalla Sala Grande, spostò lo sguardo sul nuovo arrivato. Quel tipo non mi piace per niente.

«Marcus, smettila! I tuoi piani fanno sempre schifo!» disse Al guardandolo in cagnesco.

«Allora cosa proponi di fare?» sbottò lui infastidito.

«Niente, non faremo niente per il momento, ma entreremo in campo al momento opportuno. Per ora tenetela d’occhio» disse Scorpius tornando a guardare gli amici. Poi si alzò decretando così la fine della conversazione. Uscendo dalla Sala Grande Scorpius notò a terra un foglietto. Lo prese e ne lesse il contenuto. Impassibile in tutto quello che faceva lo fece bruciare, incurante se gli altri lo stavano fissando, e tornò per la sua strada.

 

***

Correvo per i corridoi. Sentivo qualcuno che mi seguiva, sentivo la sua risata. Le lacrime mi pizzicavano gli occhi. Non sarei stata per niente al sicuro dentro quel castello. Il mio ultimo anno sarebbe stato un inferno.

Lo sapevo! Devo entrare subito nella Sala Comune.

Finalmente vidi la Signora Grassa intenta a cantare, come sempre. 

«Fortuna Maior» dissi soltanto.

«Prego cara, entra pure» mi rispose tutta preoccupata. Non ci pensai due volte e corsi nella mia stanza. Non badai ai colori rassicuranti della Sala Comune, con qualche studente intento a rilassarsi. Mi chiusi la porta della mia camera alle spalle con la chiave e con un Colloportus, così che nessuno potesse entrare. Dopo di che mi buttai sul letto e piansi nuovamente, credevo di aver esaurito le lacrime quell'estate, ma chiaramente mi sbagliavo. Ero disperata, non sapevo cosa fare. Cercavo una soluzione ma non ne venivo a capo.

Mi tormenterà per tutto l’anno. Lo so. Pensai tristemente, fin quando Morfeo mi prese con sé.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Due mani che mi accarezzano il corpo. Un ghigno e poi quella voce.
«Rose Weasley, finalmente ci conosciamo.»
Cerco di muovermi  ma non ci riesco, e come se fossi bloccata.
«Chi sei?» chiedo con voce tremolante. Lo vedo avvicinarsi di più, bloccarmi completamente con il suo corpo e sussurrarmi all’orecchio «Il tuo peggior incubo.»

Mi svegliai di soprassalto. Era da molto che non facevo quell’incubo. Mi guardai in giro. Ero nella mia stanza al sicuro ma non per molto. Guardai l’ora, erano le 7 di mattina alle 9 sarebbero iniziate le prime lezioni.
Scesi dal letto e mi andai a chiudere in bagno. Quel giorno avevo un brutto presentimento.



***

FLASHBACK
«Scorpius perché mi odi? » 
 «Io…» un attimo di esitazione nella voce. Già perché mi comportavo da stupido stronzo con lei?
Lei cercava sempre di essere gentile con me, ma alla fine riuscivo a farle tirare  fuori il suo lato peggiore.
 
«Io… non ti odio Rose.» dissi infine.

Eravamo nel parco vicino al lago nero, ormai la scuola stava giungendo al termine. Il nostro quinto anno stava finendo.
 
«Ne sei sicuro? Perché davvero non riesco più a capirti.» Stava guardando il lago davanti a noi, e tirava delle pietre in acqua mentre io le stavo seduto affianco e la osservavo.
 
«Cosa non capisci? » le chiesi in un sussurro.
«Dal primo anno non ho fatto che odiarti e tutto andava per il verso giusto. Le nostre discussioni mi facevano stare bene, in un certo senso.» mi disse spostando lo sguardo dal lago a me e viceversa.
 
«Poi arriva mio cugino, durante il terzo anno mi chiede di andare d’accordo con te, perché come disse lui “Malfoy non è male, conoscilo un po’.” Ed io gli dissi: “ok d’accordo ci provo ma solo per questa volta Al!” E poi è successo durante la nostra ronda quando Gazza ci ha chiusi nella sala trofei. Abbiamo parlato per un bel po’ li dentro… era come se fosse stato tutto organizzato ed infatti davo la colpa ad Al.»
 
Come scordare quel momento, appena sentì la porta chiudersi e non aprirsi più incominciò ad urlare ad Al di aprire, che non era divertente. Sorrisi. Non sapeva quanto ci aveva visto giusto.«Poi come dicevo prima abbiamo parlato civilmente, e non so perché tu mi hai dato un bacio…» sbarrai gli occhi a quel ricordo.
Era vero. Quella sera parlava talmente tanto che non sapendo più come farla smettere l’unico modo sensato era chiudergli la bocca con la mia. Avevo tredici anni di certo non pensavo che per lei potesse contare qualcosa!

«Beh dopo quel gesto e dopo essere usciti fuori da lì non ci siamo più rivolti la parola per un paio di mesi ma ci tolleravamo in silenzio. Poi durante l’estate ci siamo avvicinati anche come amici, quelle volte che tu venivi a casa di Al, o quando tu ci invitasti ad una tua festa…beh ero felice ma dopo il tuo compleanno quando tornammo ad Hogwarts sei cambiato nuovamente…mi chiamavi mezzosangue, mi prendevi in giro con i tuoi amici serpeverde… ma quando avevo iniziato ad ignorarti, facevi di tutto per metterti in mostra. O se io mi frequentavo con qualcuno quel poverino mi lasciava il giorno dopo ed io non so nemmeno il perché! Fin quando non ti ho beccato minacciare l’ultimo ragazzo che io stavo frequentando. Adesso capisci cosa voglio dire? Non capisco il tuo comportamento riguardo a me. Prima mi tratti d’amica poi ti allontani e dopo se ti ignoro vuoi essere calcolato…. Io non posso continuare così Scorp. O siamo amici o non lo siamo, capisci cosa voglio dire? » mi chiese esausta.

 Oh si che capivo. Facevo lo stronzo perché non volevo essere trattato d’amico da lei. Odiavo tutte quelle volte che un ragazzo gli si avvicinava e lei gli parlava con tranquillità, regalando sorrisi a chiunque. Non sapeva quanti ragazzi aveva fatto innamorare solo con la sua gentilezza? Quanti ragazzi avevo minacciato di non prenderti in giro e se era quella l’intenzione di lasciarti in pace perché tu non dovevi essere presa in giro da nessuno. “Nessuno tranne te?” mi disse una vocina dentro di me. Ed ora eccola lì che mi guarda con quei suoi bellissimi occhi azzurri.

«Capisco cosa intendi Rose. Prima sono tuo amico e subito dopo divento il tuo nemico. Ma io sono così non posso farci niente. Non lo sai che alle volte il tuo nemico può essere il tuo migliore amico? Per evitare che tu restassi delusa da me mi comportavo in quel modo. Non volevo che tu ti attaccassi troppo a me come amico. Non fraintendere io voglio esserti amico, lo voglio davvero…» Cavolo era davvero difficile mentirle in quel modo. Io non volevo esserle amico, per niente! Con lei volevo provare ad avere un rapporto. Ma conoscendomi, essendo uno un po’ troppo libertino che si portava a letto ragazze differenti credevo che con lei avrei fatto la stessa cosa. Volevo proteggerla da me stesso e da chiunque ci provasse.
«Ma quando vedi che tu stai provando dei sentimenti per me, sentimenti di amicizia si intende, ti spaventi e ti allontani vero?» 
Sentimenti d’amicizia? Oh Rose come sei ingenua. Tu non capiresti che un ragazzo ci sta provando con te neanche se ce lo avessi davanti.
«Si, ma voglio cambiare. Non ho mai avuto amiche femmine, da non portare a letto, s’intende, ma non e mai troppo tardi per cambiare, vero?» 
 Rose mi diede uno schiaffetto in testa, ma sorrise. Era bello vederla così serena e felice.
«No, Scorp. Non è mai troppo tardi per cambiare.» 
Io non ci pensai due volte la presi e l’abbracciai. Non me ne fregava di esser visto abbracciato a lei. In quel momento eravamo solo Io e lei. Quel momento era nostro. Non era sbagliato se mi avvicinavo così a Rose, vero? Ma me ne sarei pentito con il trascorrere degli anni…

«Scorp,  sei sveglio? Posso entrare?» mi riscossi dai miei pensieri. Notai Albus entrare nella mia stanza da caposcuola. «Si, entra pure Al. Sai che sono mattiniero.» gli risposi guardandolo. 
«Sono le otto sei già sceso per la colazione?» mi chiese. C’era qualcosa che non andava. Al non veniva quasi mai in camera mia se non per chiedermi qualcosa.
«No, stavo per scendere.» gli risposi alzandomi dalla poltrona. Presi la bacchetta da sopra la scrivania e stavo per uscire dalla porta  quando sentì Al afferrarmi la spalla, bloccandomi.
«Tu sei più bravo di me e Marcus messi insieme per queste cose. Lo sai. Io e lui perdiamo subito le staffe ma non tu. Non te lo chiederei mai se non fossi davvero preoccupato per Rose.» Io continuai a fissarlo impassibile, ma lo bloccai. «Al, siamo amici, e come ho detto ieri sera ti aiuterò tranquillo.» gli risposi. Lo vidi sospirare di sollievo e mi regalò uno dei suoi famosi sorrisi sinceri.
«Grazie.» mi disse solo. Scossi la testa divertito. Non sarebbe cambiato mai.
«oh, un ultima cosa… ieri sera mentre uscivi ho visto che hai dato fuoco a qualcosa, cos’era?» mi chiese curioso. In quel preciso momento ghignai. «Perché non ti fai gli affari tuoi come un buon amico ed andiamo a mangiare?»  gli chiesi di rimando. E cominciai a camminare in direzione della sala comune.
«Sei un amico ingrato! Io mi preoccupo per te!» mi ulrò dietro
«Disse il bugiardo numero tre .» scoppiai a ridere alla battuta di Marcus che ci stava raggiungendo.
«Ed il primo ed il secondo chi sono?» chiesi davvero curioso.
«Oh sai per quanto riguarda il secondo posso dirti che ce l’hai davanti.» disse Marcus indicandosi. «Invece per il primo posso dirti che e’ biondo, occhi grigi, ha l’aria del bello e dannato, come dicono le fanciulle. Dicono che non si deve mai far incazzare se no la potresti pagare molto cara.» poi si fece guardingo mi si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio «E corrisponde al nome di Scorpius Hyperion “Narciso” Malfoy. Per caso lo conosci?» subito dopo ghignò. «Mmm, da come mi dici deve essere un tipo davvero bello, affascinante, intelligente e se dicono anche che non si deve fare incazzare, dev’essere davvero un tipo di un certo rispetto» incominciai con il dire. «ma sai che non ho proprio tempo a pensare a qualcun altro che non sia io, o che comunque non ha niente a che fare con la mia persona quindi posso dirti che…si lo conosco ed anche molto bene.» risposi ghignando.
«Hey voi due perché mi tagliate sempre fuori dalle discussioni ogni santa volta?» due risate si levarono in corridoio, mentre un Al spazientito ma con un sorrisetto in faccia seguiva i suoi migliori amici in sala grande.

***
 
Quando entrai in Sala Grande non c’era quasi nessuno, fatta eccezione per qualche studente. Mi andai a sedere nel tavolo Grifondoro quasi vuoto. “Come sempre del resto no?”  pensai retoricamente.
Poggiai la borsa accanto a me piena di libri. Quel primo giorno avevo le prime due ore di Trasfigurazione e poi un ora di Erbologia per proseguire con una pausa ed infine un ora di Difesa contro le arti oscure e due di pozioni. L’orario era stato affisso in bacheca in Sala Comune, come sempre. “Speriamo che James e Fred lo leggano!” pensai. Ed eccola quella sensazione.

Il bastardo era in Sala Grande, ma c’erano comunque troppi studenti per capire chi fosse.  Scossi la testa. “Non ci pensare Rose” mi dissi.
Presi un pezzo di pane tostato ed una marmellata di fragole e un po’ di burro, mi riempì la tazza di latte e mi gustai la mia colazione. Mi riempì anche un piattino con tre cornetti caldi. Adoravo la colazione! Sotto il piatto notai un tovagliolo, ma ero sicura che prima non c’era. Così lo spostai e rimasi senza parole.

 #Buongiorno tesoro! Vedo che ti sei ripresa da ieri sera! Molto bene! Ci vediamo a lezione piccola mia!#

Un brivido mi percorse la spina dorsale.
«Rosie, buongiorno!»  esclamò, un po’ troppo forte per i miei gusti, Roxanne. Mi fece venire un colpo.

Si mise seduta di fronte a me e notai in quel preciso momento che la sala si stava riempiendo piano piano. Presi il bigliettino, lo accartocciai e lo buttai in borsa. «Buongiorno a te Rox.» risposi cordialmente sorridendo. Rox si prese un piattone enorme ed incominciò a metterci cornetti, pane tostato, pancake,  si riempì la tazza di latte ed il bicchiere di succo di zucca, prese anche due tipi di marmellate.

Come si può mangiare così tanto la mattina? Ma la risposta mi venne da sola: geni Weasley! 

“Va bene che la colazione è il pasto fondamentale ma così si esagera.” Pensai. «Mamma mia, Rox, come puoi mangiare tanto la mattina? Buongiorno Rosie.» disse un'altra voce dietro Rox. Spostai lo sguardo sulla figura dietro a Roxanne, era Dominique. Era l’unica in famiglia, insieme a suo fratello, ad avere sangue di Veela nelle vene. Era alta, capelli lunghi, mossi e biondi, occhi azzurri. Il tipo di ragazze che i ragazzi sognano in pratica.

Era il contrario mio e di Roxanne e Lily, adesso che ci pensavo. Noi tre avevamo in comune solo il colore dei capelli: Rossi. Lily e Rox li avevano lisci mentre io boccolosi. Si poteva dire tutto su Dominique, che fosse altezzosa, so tutto io, antipatica, scontrosa, asociale, ma anche simpatica, divertente e dolce ma non si poteva assolutamente dire che oltre alla bellezza non avesse cervello.

«Giorno Dominque.» bevvi un sorso di latte e la porta della sala grande si aprì e delle risate irruppero quel momento di silenzio mattutino. Erano Scorpius e Marcus con al seguito Al. Ridevano tranquilli come se niente fosse. Mi persi nell’osservarli , erano davvero belli, capivo benissimo le ragazze come si sentivano. Ma di certo non erano gli unici ragazzi belli presenti a scuola. Ma Scorpius, Marcus e Albus avevano fascino, oltre che alla bellezza fisica. Quel qualcosa in più che nessun altro o quasi nessuno a scuola aveva.  Scorpius smise di ridere quando mi fissò, mi sorrise semplicemente e insieme ad Al e Marcus stavano venendo dalla nostra parte. Presa alla sprovvista, o forse dal non poter fronteggiare lo sguardo di Scorpius di prima mattina mi alzai presi la borsa e corsi fuori diretta in aula di Trasfigurazione.
«Ciao ragazze… ma Rose cos’aveva?»  chiese un alquante stupito Al.

«Boh! Appena vi ha visto entrare è scappata.» Scorpius si girò verso la porta e notò che stavano entrando tutti i ritardatari, tra cui molti grifondoro. «Beh ragazze vi rubo questo.»  disse prendendosi un cornetto dal piatto che Rose aveva preparato prima. «e me ne vado a lezione. A più tardi e buona giornata.» dicendo questo salutò il gruppo e si recò ad incantesimi.

«Buongirono Potty, Weasley. Vedo che le brutte abitudini sono difficili da abbandonare. Se quest’anno volete essere promossi vi conviene cambiare un po’!»  ed uscì letteralmente dalla Sala Grande.
«E quello che cosa voleva?» chiese un intontito James a Fred. Quello alzò le spalle.
«Diceva di cambiare atteggiamento se quest’anno volete essere promossi! Buongiornooo!» spiegò Lily al fratello ed al cugino ancora troppo intontiti di prima mattina.
 
***


“Cosa cavolo mi e’ preso!? Scappare così da.. da.. da loro!! Non devo farlo più! Cosa potranno pensare adesso? Sicuramente da serpi quali sono si staranno facendo mille domande…Oh ma a chi voglio prendere in giro? Sono scappata da Scorpius perché non riesco più a guardarlo negli occhi e dirgli che va tutto bene, come ho sempre fatto da quando ci siamo avvicinati. Perché ci siamo avvicinati? Mi chiedo io? Non potevo continuare ad odiarlo come ho sempre fatto? Come mio padre mi ha detto di fare al mio primo anno? No certo che no. Ho dato una possibilità a quel moccioso presuntuoso altezzoso quando Albus mi ha implorato di parlargli almeno una volta e risolvere la questione. Era bello quando ci insultavamo per ferire reciprocamente… ma adesso le cose sono cambiate.. tutto è cambiato quando ci siamo avvicinati quella notte in sala trofei per quel maledetto Gazza. Anche se credo, tutt’oggi,  sia colpa di Al. Che poi  Gazza che ci faceva a quell’ora lì? Non sapeva che c’erano dei prefetti? Bah.. quella notte tutto è cambiato… ed è stato bello parlare civilmente con lui per una sera. Adesso che ci penso non ci siamo più insultati da quella sera…quella sera in cui ho dato il mio primo bacio ad un ragazzo…Scorpius Malfoy.  Avevo giurato di odiarti ancora di più… ma invece che odiarti è nato un altro sentimento. Non l’ho mai detto a nessuno che dal terzo anno fino ad oggi mi sono completamente innamorata di te…”

Stavo camminando con la testa altrove, ero totalmente persa nei miei pensieri che non mi accorsi di una figura che mi raggiungeva e bastò un solo incantesimo non verbale per bloccarmi lì in mezzo al corridoio deserto. Appena capì quello che mi era successo dentro di me incominciai ad urlare di paura.
«Bene, bene, bene. Guarda chi abbiamo qui, la mia bimba preferita. Tesoro ti sono mancato? Beh spero di si perché tu sei mancata  a me.» mentre parlava lo sentivo avvicinarsi sempre di più, mi era di spalle ma sentivo la sua presenza dietro di me. «Ma non ti preoccupare non voglio farti niente, per il momento. Quindi tranquilla, puoi rilassarti. Volevo solo farti sapere che sono davvero qui e che non ti lascerò più. Adesso scusa ma devo andare ho lezione, come sai, e dovresti andare anche tu piccola. Ci vediamo  più tardi.» dicendo questo annullò l’incantesimo ma io rimasi lì, come se l’incanto non fosse stato spezzato. La paura mi stava domando. Volevo cadere giù, rannicchiarmi in me e piangere, ma non potevo farlo. Mi guardai in giro e notai che non c’era nessuno. Mi asciugai gli occhi, perché volente o nolente qualche lacrima mi era sfuggita, sospirai e mi recai a lezione. Mi andai a sedere al secondo banco fila centrale. Mi guardai in giro l’aula si stava riempiendo quel giorno avrei avuto Jem e Fred in classe insieme ai Corvonero.
«Ehylaaa cugina amataaa» urlò un alquanto felice James che si mise seduto dietro Rose con Fred.
«Ragazzi…» dissi semplicemente e presi il libro di trasfigurazione ed alcune pergamene con piuma ed inchiostro per prendere appunti dalla borsa.

«Quanto siamo suscettibili questa mattina. Ho sentito dire in giro che sei scappata dalla Sala Grande.»  aggiunse James guardandomi. “Sei proprio così stupido Jamie?Mi hai visto sta mattina! Come puoi dire –Ho sentito dire in giro-?” mi chiesi stupita.  Fred parlava tranquillamente con altri ragazzi di corvonero.
«Beh, sai come sono fatta. Avevo dimenticato una cosa nella mia stanza e non ci ho pensato due volte  ad andarla a prendere.»  risposi tranquillamente senza menzionare l’accaduto di poco prima. 

«Rosie lo sai che siamo qui per qualsiasi cosa, vero? Puoi fidarti di noi.» mi disse un James molto sincero per la prima volta da anni. Restai molto sorpresa. Che avessi fatto trapelare qualcosa? Impossibile era una buona scusa quella che avevo usato non pensavo che James potesse  capire che c’era qualcosa che non andava.
«Grazie Jamie, lo terrò presente.»  gli risposi sorridendogli. Appena la professoressa entrò in classe, diedi nuovamente le spalle a Jamie e Fred. Ma quel giorno per la prima volta non prestai molta attenzione alla lezione.



***



Le due ore di trasfigurazione erano passate molto lentamente. Appena si sentì la parola “potete andare” annunciata dalla prof.  James e Fred come quasi la maggior parte scapparono fuori diretti verso le serre. Mentre io prendevo le mie cose con lentezza e le posavo dentro  la borsa.

“Devo dire a qualcuno quello che mi è successo prima o no? Con tutti che mi chiedono se sto bene e che ci sono per me per qualsiasi cosa, mi mettono ancora più in confusione! Non so cosa fare! Ma troverò una soluzione prima che impazzisca sul serio!” Con questo pensiero lasciai l’aula non accorgendomi che mentre uscivo sorpassai tre serpi che mi guardarono straniti per il mio comportamento.

«Sai Marcus, forse hai ragione! Quella non è mia cugina!» Annunciò un alquanto confuso Albus.

«Oh, finalmente mi dai ragione! Quindi cosa vuoi fare? La seguiamo e le estorciamo informazioni?» chiese davvero sicuro di quello che diceva.

«Se studiassi come dici le cazzate, Marcus, prenderesti davvero una E in tutte le materie.» li sorpassò Scorpius entrando in classe. 

«Hey! Vedi che vado bene a scuola! Certo, non sono da E in tutte le materie ma me la cavo piuttosto bene.» gli urlò dietro Marcus entrando in classe. Al guardò il punto in cui scomparì la cugina, scuotendo il capo e si girò entrando in classe. “Un ora con i tassi, evviva!” pensò sarcasticamente.



***


L’ora di Erbologia andò piuttosto bene. Finalmente era arrivata la tanto attesa pausa. Sospirai di sollievo quando il prof annunciò la fine della lezione. «Rosie noi andiamo. Ci vediamo dopo!» mi urlò dietro mio cugino James, che insieme a Fred, scappò dalle serre. Durante la pausa tutti gli studenti erano in giro per Hogwarts. Visto che mi trovavo già fuori dalla scuola decisi di passare quella pausa al parco, vicino al lago nero. Era soltanto il due settembre e c’era ancora un po’ di caldo. Il tempo per richiudersi nel castello sarebbe arrivato. Meglio godersi delle giornate calde come quelle.

Sistemai il libro in borsa e subito dopo mi recai nel parco. Dovevo ammettere che era molto affollato, trovai un posto libero vicino ad un albero e mi ci fiondai.
“Finalmente mi posso rilassare” pensai buttando la borsa a terra e sdraiandomi sull’erba. Chiusi gli occhi e cercai di non pensare a niente, ma era difficile. Come facevo a non pensare che quell’idiota senza nome era lì, nella mia stessa scuola? Che mi mandava bigliettini per incutermi paura e che oggi mi aveva fatto capire che non potevo fuggirgli? Sospirai.

Di una cosa però ero certa, lui era al settimo anno. Non era un Corvonero, perché aveva fatto tre ore di lezione con loro e non avevo avuto la sensazione che qualcuno mi osservasse come faceva lui. I Tassorosso erano da escludere,  i Grifoni anche. Era ovvio che facesse parte dei Serpeverde.

«Ehm, scusami. Posso sedermi accanto a te o aspetti qualcuno?» mi chiese la voce di un ragazzo. Un ragazzo che non conoscevo. Aprii gli occhi di scatto e mi misi a sedere guardando il proprietario di quella voce. Occhi azzurri, capelli neri, fisico slanciato. Quello era il nuovo studente finito a Serpeverde!
Lo vidi sbuffare e sedersi accanto a me come se niente fosse. «Scusami, prima mi chiedi il permesso e poi neanche attendi la mia risposta e ti siedi tranquillamente ?» gli chiedo un po’ nervosa.

Quello mi squadra e ghigna. «Se aspettavo te che finivi di mangiarmi con gli occhi, rossa, finiva la ricreazione.»  mi rispose prendendo una mela dalla borsa. Io rimasi allibita. Come si permetteva, quel…quel.. argh.. mi ricordava Scorpius all’inizio dell’anno! Stupido arrogante che non è altro!

«Hey! Non ti stavo mangiando con gli occhi. Ti stavo solo osservando! E’ diversa la cosa!» gli risposi indignata. Per chi mi aveva preso? Per una delle ragazze che avevano fondato il fan club dei ragazzi più belli della scuola? «E comunque mi chiamo Rose. Tu sei?» gli chiesi in modo altezzoso.

«Gabriel, piacere Rossa.» e si mise a ghignare nuovamente.Odiavo quel soprannome.

«Perché con tanti posti liberi sei venuto proprio qui?» gli chiesi. Volevo stare in tranquillità per tutta la pausa ma ovviamente non potevo. 

«Perché seduti da qui si ha la visuale sia del lago che dell’intero parco. E comunque volevo fare la tua conoscenza, Rossa.» mi rispose lasciandomi perplessa. «Perché?» gli chiesi. «Quante domande, ma tu non puoi vivere all’avventura, senza chiedere il perché di ogni cosa?» mi chiese ridendo.
Sapevo che mi stava prendendo in giro ma quelle parole mi colpirono. Era vero io chiedevo sempre informazioni per qualsiasi cosa. «Sapere è sempre meglio di non sapere. Sempre.» risposi con un fil di voce guardando dritto davanti a me.  Era questo che mia madre mi aveva insegnato. Sapere era meglio di non sapere, e questa frase non si riferiva solo per la scuola ma per tutto. Gabriel rimase in silenzio per un po’, finì di mangiare la mela e si alzò in piedi. «E’ vero, ma alcune volte devi solo fidarti. Non puoi pretendere di sapere sempre ogni cosa. Comunque ci conviene andare a lezione, la pausa è finita. Ci vediamo a pozioni, rossa.» Lo osservai allontanarsi verso le serre e appena passava tutte le ragazze lo guardavano sognanti. Sbuffai a quella reazione. Era solo un ragazzo come un altro! Giusto?



***
 
Durante l’ora di difesa contro le arti oscure il professore fece un ripasso generale di quello che avevamo fatto durante gli anni precedenti e ci informò di quello che avremmo fatto quest’anno. Per James e Fred non fu niente di nuovo, visto che l’avevano già fatto l’anno scorso. Quando il prof ci congedò ci dirigemmo verso l’aula di pozioni. All’improvviso notai Lorcan scappare per i corridoi e subito dietro vidi Lily rincorrerlo super incazzata. «Se ti prendo ti uccido con le mie mani!!!» urlò. Rimasi un po’ interdetta ma in lontananza si sentiva la risata di Lorcan e quella di Lily che gli sbraitava contro. Scossi la testa divertita.
«Ehylà rossa!» mi urlò dietro Gabriel raggiungendomi e camminando al mio fianco. «Gabriel.» dissi solo.
Stava per dirmi qualcosa ma si fermò quando Scorpius ci raggiunse. Aveva uno sguardo che non prometteva niente di buono. «Rose che ci fai con lui?» chiese gelidamente prendendomi per mano e mi tirò verso di lui.
«Niente stavamo…» stavo per rispondere  quando mi ricordai che cosa mi aveva promesso.  Odiavo quando si comportava così. Lui era libero di parlare con chi voleva ed io no. Si stava comportando esattamente da stupido! E poi a lui cosa interessava che cosa ci facevo con Gabriel? Lui stava con tutte le ragazze possibili ed io non mi permettevo mai di dirgli niente. Per di più mi odiavo da sola perché mi sentivo al sicuro tra le sue braccia. Non mi importava più di niente. «Stavamo solo parlando, biondino. Tranquillo che non ho intenzione di rubarti la fidanzata, al contrario di qualcun altro.» rispose Gabriel ghignando.  E così dicendo entrò in classe. Io rimasi pietrificata sul posto. Stavo diventando pazza. Mi sembrava che qui le persone sapessero più del previsto. Ma mi stavo sbagliando vero? Gabriel non poteva sapere, e comunque grazie a Scorpius non potevo avere amici maschi che non durassero più di un giorno! Mi staccai da lui e gli urlai un «Grazie tante Scorpius.» ed entrai in classe.
 
***


 Mi lasciò un po’ perplesso la piccola discussione che avevo appena avuto con Rose e Gabriel.
Davo davvero l’impressione del fidanzato geloso? Beh non che mi importava tanto, ma quel “al contrario di qualcun altro” che disse mi lasciò senza parole. Che intendeva? Rose non si vedeva con nessuno, perché non ci avrei messo due secondi a minacciare il ragazzo di turno, se c’erano ragazzi interessati a Rose beh non mi stupiva li aveva sempre avuti ma non erano tanto coraggiosi a venire fuori  visto e considerato che poi c’ero io che li minacciavo… «Grazie tante Scorpius» mi urlò Rose e la vidi entrare in classe. Sembrava incazzata ma gliel’avrei fatta passare dopo, come sempre del resto. Non mi piaceva quel Gabriel avevo una strana sensazione.

Entrai in aula e mi andai a sedere vicino ad Al. «Perché mia cugina c’è l’ha con te? Oh no, aspetta, lei c’è l’ha sempre con te! Non importa il motivo» mi disse ridendo Al.

«E dove sta la novità?!» esclamò Marcus. Io sbuffai. Quei due i fatti loro non se li fanno mai, eh?

Notai invece di come quel Gabriel si mise seduto accanto ad un ragazzo che non riuscivo a vedere. Li vedevo parlottare ma non capivo che dicevano, ma lanciarono delle occhiate a Rose che non mi piacevano.

«Buongiorno ragazzi. Allora mettiamoci subito all’opera con una ponzioncina molto facile da preparare. Trovate tutte le direttive alla lavagna! Su su che il tempo è prezioso!» disse Lumacorno . Spostai lo sguardo alla lavagna “Pozione Obliviosa”, si era molto facile da fare, due ore erano più che sufficienti.

«Potter spero vivamente che quest’anno non farà saltare in aria tutto il laboratorio!» esclamò il prof. facendo ridere Fred mentre noi altri lo guardavamo in modo strano.

«Oh non si preoccupi prof. Non accadrà.» rispose James. Mi sarei informato dopo su cosa avesse combinato James l’anno scorso. Adesso era tempo di preparare la pozione.


Finalmente le due ore di pozioni erano passate questo significava solo una cosa. Pranzo e pomeriggio libero! Mi alzai dal mio posto e notai che Rose stava lasciando l’aula in compagnia di Gabriel e parlavano tranquillamente tra di loro. La rabbia cominciò a montarmi.

«Scorp, andiamo! Sto morendo di fame!» annunciò Al. Così impassibile li seguì in Sala Grande. Una volta seduti al tavolo già imbandito con ogni ben di dio. Mi ricordai di quel ragazzo che non avevo visto in aula pozioni. Così cercai con lo sguardo Gabriel e bingo, parlottava ancora con quel ragazzo che guardandolo adesso tanto misterioso non lo era: Nott. Quanto odiavo Nott! Era il tipico Serpeverde bastardo, presuntuoso, molto manesco e attaccava briga con tutti per nulla. Anche se lo odiavo, così a pelle, non era mai successo niente con lui. C’era solo un cenno di saluto e basta.

«Perché fissi Gabriel e Andrew?» mi chiese Al. Smisi di fissarli, e mi concentrai sul mio pranzo forse era meglio. «Niente.» risposi solo. Dovevo trovare un modo per farmi perdonare da Rose.


***


Dopo pranzo  mi ritirai nella sala comune per rilassarmi cinque minuti. Ma dopo un po’ erano arrivati Fred, James, Lily , Rox, Hugo, ed altri amici e così abbandonai il mio relax ed iniziammo a parlare di cosa avremmo fatto il pomeriggio.  I ragazzi volevano andare a giocare a quidditch e le ragazze acconsentirono ma non me la sentivo di giocare così io gli dissi che invece me ne sarei andata in stanza a rilassarmi un po’ e in caso li avrei raggiunti dopo. 

«Rose sei una rovina gioco! Facevamo un tre contro tre! Dai!» mi pregò Lily ma io non me la sentivo così raggiunta già la scala che portava al dormitorio femminile gli urlai.

«Mi dispiace, ma adesso non mi va. Ci sarà sicuramente qualcuno che vorrà prendere il mio posto, per esempio chiama…»  mi guardai in giro in cerca di qualcuno poi la notai e sorrisi maligna « Eleonor Baston. Sarà felice di giocare al posto mio!» e così dicendo andai in camera mia. Con Eleonor eravamo buone amiche, sicuramente mi avrebbe perdonato per questo.
Una volta raggiunta la mia stanza sospirai di sollievo. Adesso ci stava proprio un bel bagno rilassante e poi magari li avrei raggiunti al campo. Mentre mi rilassavo in acqua, pensai a come ormai ero arrivata a capire che lui era un Serpeverde. Pensai a Gabriel  ma non era lui, anche se all’inizio magari ci avevo pensato. Non era lui che mandava i bigliettini e poi aveva la voce differente da quel cretino che mi aveva bloccato in corridoio. Durante l’ora di pozioni mi ricordai come quel verme fosse in classe con me, non ero molto rilassata, al dire il vero e sperai che nessuno se ne fosse accorto. Poi mi venne in mente di come Gabriel aveva frainteso quello che c’era tra me e Scorpius. Al sol pensiero divenni rossa come i miei capelli. Perché Scorpius si doveva comportare così? Aveva promesso di comportarsi d’amico. Che non si sarebbe più messo in mezzo tra me e gli altri ragazzi. Perché gli risultava così difficile?

“Perché forse gli piaci!” disse una vocina dentro di me. Scossi il capo energicamente. No impossibile, io non potevo piacere a Scorpius. Lui se la faceva sempre con ragazze diverse, se non ogni sera, ogni mese. Ne ero più che convinta. Io non volevo illudermi, ma allora perché ci stavo male ogni qual volta lo vedevo con una ragazza? Stupida io che mi ero innamorata di lui! Sospirai. Speravo che Scorpius non ci avesse badato molto alla frase di Gabriel con quel  “al contrario di qualcun altro”. Che intendeva Gabriel? Che sapesse? Impossibile, ma gliela avrei chiesto.
Una volta arrovellata di più la mia mente con questi pensieri uscì dalla vasca, mi asciugai e mi andai a vestire. Visto che per quel giorno avevo finito con le lezioni la divisa potevo anche non metterla. Optai per i miei amati jeans chiari ed una magliettina a maniche corte bianca con delle rose stampate da un lato tutte glitterate e delle ballerine bianche. Mi feci una coda di cavallo alta, così i capelli non mi avrebbero dato fastidio ed una volta pronta andai diretta al campo. Non sapevo quello che mi aspettava.



***

«LILY PASSA QUELLA PLUFFA PORCA MISERIA!» si sentì urlare da Lorcan dagli spalti dove stava con Lynsdair, Dominique, Scorpius, Marcus, Al e tutto il resto della truppa.

«SI COSI’ DAI BASTON TIRA IN QUEL CAZZO DI ANELLO!» urlò ancora mentre gesticolava.

«Ma fa sempre così?» chiese una scettica Dominque.

«Oh, non quando non gioca la sua dolce Lily.» gli rispose un divertito Scorpius. «SIIII WEASLEY FEMMINA SEGNAAAA LE RAGAZZE SONO IN VANTAGGIO DI 120 A 100» urlò 

«JAMES SEI CERCATORE? EH ALLORA CERCA QUEL FOTTUTO BOCCINO! TI STAI FACENDO BATTERE DA UN GRUPPO DI RAGAZZE!!»  urlò un Al molto preso dalla partita. Dominique stava per commentare ma Scorpius la precedette «Non fare commenti, per favore.» e sospirò.

«I ragazzi hanno la pluffa. James viene marcato da sua sorella Lily, ma lui passa la pluffa a Hugo. Quest’ultimo prova a tirare in uno degli anelli…» diceva Lynsdair facendo la cronaca della partita

«CHI CAZZO DEVE STARE IN PORTA? BASTON SE NON PORTI QUEL CULO A PROTEGGERE LA PORTA VENGO LI’ E TI UCCIDO!» urlò Lorcan

«…ma viene intercettato da Baston grazie al commento poco carino di mio fratello e segnaaaa 120 a 120 signori e signore. Del boccino ancora nessuna noti… » 
«LILY VICINO A TUO FRATELLO!!!» 

«grazie Lorcan per aver rivelato la posizione del boccino a tutti, dicevamo, ecco avvistato il boccino. James e Lily Potter partono alla rincorsa del boccino mentre gli altri giocatori restano impalati nel guardar… ma non Rox che possiede la pluffa va a tirare un uno degli anelli e segna indisturbata! 130 a 120!» 

«CONTINUA COSI’ TESORO!» urlò un Lorcan super felice.

«Ecco signori e signori, Potter si avvicina mentre Potter gli urta la scopa…» continuò a parlare Lynsdair

«Distingui, per favore.» gli disse Marcus che non riusciva a distinguerli da lontano.

«Potter maschio si avvicina sempre di più ma Potter femmina lo sorpassa e prende il boccino. Le ragazze vincono!» finì con il dire Lynsdair.

«SIIII» urlò tutto felice Lorcan.
Tutti scossero la testa sorridenti come facevano la telecronaca i fratelli Paciock non la faceva nessuno.
«Bene visto che la partita adesso è finita io vado. Ci vediamo a cena ragazzi!» disse Scorpius

«Hey dove vai?» gli chiese Al stranito.
«Ho dimenticato una cosa da fare, ma non ci metterò molto. Ci vediamo più tardi!» disse solo, e se ne andò lasciando tutti li a festeggiare la vittoria delle ragazze.


***

Stavo camminando diretto verso il parco per poi andare a cercare Rose. Stavo sorpassando l’entrata degli spogliatoi quando  da un cespuglio, vidi spuntare una ragazza. Li per li non ci badai molto chi non si dava da fare ad Hogwarts? Eravamo pur sempre ragazzi. Ma c’era qualcosa che non andava in quella ragazza. La vidi barcollare, aveva tutti i jeans strappati per non parlare della magliettina. La raggiunsi appena in tempo prima che svenisse, mi sarei potuto aspettare chiunque ma non di certo Rose.
«Cazzo! Rose, mi senti? Rose chi è stato?» chiesi preoccupato e furibondo con chiunque l’avesse ridotta in quello stato. Era piena di tagli, ma chi diavolo l’aveva ridotta a quel modo? Le mani erano legate insieme. Dio speravo che nessuno si era approfittato di lei, perché non avrebbe vissuto a lungo se così fosse stato!  Lei parve sentirmi aprì gli occhi un po’ ma sicuramente non metteva bene a fuoco. «Ius…io…» e svenne tra le mie braccia. Non pensandoci due volte dopo avergli slegato le mani ed appellato una coperta per coprirla, la presi in braccio e la portai in infermeria.
«Santo cielo ragazzo! Che le è successo? Mettila qui tu aspetta pure fuori.» mi cacciò via l’infermiera mentre mi separava da Rose e iniziava subito a curarla. Mi andai a sedere in una sedia vicino all’ufficio di Madama Chips e aspettai che finisse di medicarla. Non smettevo di pensare a cosa le fosse successo, chi era stato a ridurla in quello stato e perché? Una rabbia mi pervase, se scoprivo chi era stato l’avrei ucciso con le mie stesse mani. Se volevo delle risposte alle mie domande non mi rimaneva altro che aspettare il risveglio di Rose. Ovviamente la preside venne a sapere tutto, e si fiondò in Infermeria facendo delle domande a cui non sapevo rispondere.

«Preside, le giuro, stavo tornando dal campo di quidditch quando mi sono trovato di fronte  Rose semi svenuta. » quella annuì e se ne andò via. Ovviamente le notizie corrono ad Hogwarts e tutti seppero cosa successe quel giorno. Mi ritrovai circondato da Al, Marcus, e tutti gli altri Weasley e Potter. Un solo sguardo con Al e lui capì che non era il momento di fare domande.  L’infermiera ci mandò a cena rassicurandoci che Rose si sarebbe ripresa domani senza nessuna complicazione.

***

La cena fu piuttosto silenziosa, almeno per me, Al e Marcus. Il caos regnava intorno a noi, tutti che parlavano di quello che era accaduto a Rose. Notai anche Nott ed Hyde parlarne.

«Sei stato tu  vero?» chiese quest’ultimo. Nott non disse niente ma continuava a sorridere.

«Cosa ti fa credere che sia stato io?» gli rispose quell’ultimo sorridendo ancora di più.

«Ti conosco da una vita Nott, te lo ripeto non mi sta bene come ti diverti con le ragazze. Ci saranno pure quelle pervertite come te. Ma Rose non è una di quelle!» si alzò e fece per andarsene ma Nott lo fermò per un braccio. «Ti ripeto che non sono stato io.» ed entrambi se ne andarono.
Poco dopo anch’io con gli altri andammo in Sala Comune ed augurandoci una buona notte ognuno andò nella propria stanza. Una volta raggiunta la mia, mi andai a fare una doccia bollente.
“Qui le cose iniziano a farsi interessanti.” Pensai “Cosa centravano Nott ed Hyde in tutto questo?” mi chiesi ancora.  Una volta uscito dalla doccia, indossai un asciugamano a ricoprirmi ma quando misi nuovamente piede in camera rimasi interdetto. Karen stava seduta sul mio letto in intimo.

«Vattene.» dissi. Poi le diedi le spalle e mi recai nuovamente in bagno. «Oh dai Scorp, so che ne hai voglia, sei tutto teso,  potrei scioglierti un po’ quei muscoli.» fu la sua risposta, mi seguì fin dentro il bagno. Mi si avvicinò alle spalle, fece combaciare il suo corpo al mio. Cazzo, era tutto così sbagliato. «Karen io non ti amo, te l’ho sempre detto che eri solo una da usare quando mi faceva comodo. Adesso vattene. Ti ho detto che è finita. Non ho bisogno di te e di nessun’altra.» La vidi scappare via con le lacrime agli occhi. Ma non mi importava di lei. Non mi importava di nessun’altro che non fosse lei.
“Ed anche questa è fatta.” Pensai sospirando. “Ma non c’era la parola d’ordine per entrare nelle camere dei Caposcuola?” Mi buttai sul letto e sbuffai. 



§§§
Ciao a tutti :) 
Eccomi qui con il secondo capitolo, allora come vi sembra?
Chiedo scusa per eventuali errori che potreste incontrare, ma non potevo più aspettare nel postare!
Bene, detto questo...chiedo anche scusa per l'attesa. xp 
Al prossimo capitolo.
Un bacio,
Believe in little things

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2896659