La musica unisce

di Lois Lane 89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa storia si svolge a New York, e più precisamente nell'Upper East Side a Manhattan.

Ally e Vicky si conoscono fin dalle elementari.

Da allora nessuno è stato più in grado di separarle; sono amiche del cuore.

Sono all'inizio dell'ultimo anno di liceo.

Da qualche anno sono fan di una boyband: i Jonas Brothers.

Entrambe vorrebbero partecipare ad un loro concerto, ma i biglietti sono troppo cari.

Vicky vorrebbe conoscere Nick, mentre Ally vorrebbe passare anche solo un minuto con Joe.

Vicky ci sperava sempre, mentre Ally sapeva che non sarebbe mai sucesso, quindi preferiva non farsi illusioni.

Con l'inizio di febbraio, gli studenti dell'ultimo anno dovevano compilare le domande per il college.

Vicky, tra le tante, ne spedì una anche all'università di Stanford, che era il suo sogno.

Ally, invece, sognava di rimanere a New York e andare alla Julliard, per seguire il corso di musica.

Non riusciva ad immaginare la sua vita senza la musica; sapeva suonare il piano e la chitarra classica, e ogni tanto componeva e cantava.

Suo padre e Vicky le avevano sempre detto che aveva una voce splendida, ma lei non ne era così sicura.

L'ultima settimana di febbraio, successe qualcosa che le due ragazze non si aspettavano.

Nel loro liceo, arrivano tre ragazzi molto conosciuti: i Jonas Brothers.

Per poco Vicky non stritolò un polso a Ally.

Le due ragazze erano vicino ai loro armadietti, senza mettersi in mostra, cosa che invece fece Kelly, una ragazza che non perdeva mai l'ocasione di farsi notare.

Infatti andò davanti a loro, e mise le braccia intorno al collo di Joe, che se la tolse di dosso.

Dopo di che, i tre ragazzi, continuarono a camminare lungo il corridoio; e non si accorsero di Ally e Vicky, che erano vicino ai loro armadietti.

Pochi giorni dopo, i Jonas diffusero la notizia che avrebbero tenuto un conterto all'Hard Rock a Time Square la seconda settimana di marzo.

Le due amiche volevano partecipare, ma ben presto si accorsero che non ne avrebbero avuto la possibilità: i biglietti costavano troppo.

Un paio di giorni dopo, durante la pausa pranzo, le due ragazze si trovavano nella sala musica.

Ma non erano sole: anche i Jonas erano li.

Ally e Vicky erano sedute in un angolo; ma non si accorsero della presenza dei tre fratelli.

“Vorrei andare al concerto, ma il costo dei biglietti è troppo alto.” disse Vicky.

“E' vero. Mio padre non mi permette di spendere tanti soldi per un concerto.” disse Ally.

“Nemmeno mia madre. Ma è un vero peccato. Il concerto cade proprio la sera del tuo compleanno.” rispose Vicky.

“Lo so. Ma mio padre è stato molto chiaro, e non cambierà idea. Potremmo passare la serata in un'altra maniera. Basta che stiamo insieme.” disse Ally.

“Quando avrai notizie dalla Julliard?” domandò Vicky.

“Ho appena spedito la domanda. Ci vuole tempo per queste cose. E poi non credo che mi accetterano. Meglio non farsi illusioni.” rispose Ally.

“Se non ti accettano sono degli stupidi. Tu ti meriti di entrare in quella scuola. Hai un talento naturale.” disse Vicky.

“Lo dici solo perchè sei mia amica.” rispose Ally.

“No. Lo dico perchè è vero.” disse Vicky.

In quel momento, suonò la campanella; il che significava la fine della pausa pranzo e la ripresa delle lezioni.

Quando le lezioni terminarono, Ally e Vicky si salutarono e tornarono a casa.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Ally arrivò a casa e si accorse di essere sola: suo padre era ancora in ufficio (era il proprietario di una casa discografica).

Verso le cinque e mezza, Sean, il padre di Ally, tornò a casa.

“Tesoro, stasera abbiamo ospiti a cena. Indossa qualcosa di carino.” disse Sean.

“Chi sono? Se sono dei tuoi colleghi non ci sarò. Non ho voglia di morire di noia.” rispose Ally.

“Non sono miei colleghi. E anche se lo fossero, voglio la mia unica figlia al mio fianco.” disse Sean.

“D'accordo, ci sarò.” rispose Ally, rassegnata.

Sean accarezzò la guancia di Ally, poi andò nel suo studio.

Un'ora dopo, Ally si era cambiata, indossando un semplice vestito blu.

Dei camerieri avevano già iniziato a preparare la tavola per la cena, e Ally si accorse che avevano apparecchiato per sei persone.

Non voleva essere in mezzo ai piedi, così si recò nella “stanza della musica”.

Si sedette al piano e cominciò a suonare.

Quando finì di suonare, si alzò.

Nel momento in cui si voltò per uscire, le mancò il fiato: i Jonas Brothers erano davanti a lei.

“Complimenti. Suoni molto bene.” disse Nick.

“Non quanto te.” rispose Ally.

“Sbaglio o ti ho già visto da qualche parte? Magari al liceo nella sala musica nella pausa pranzo con un'altra ragazza?” domandò Joe.

“Non credevamo che voi foste li. Pensavamo di essere sole.” rispose Ally.

“Chi era quella ragazza che era con te?” domandò Kevin.

“Si chiama Vicky. È la mia migliore amica.” rispose Ally.

“E tu invece come ti chiami?” domandò Joe.

“Allison. Ma chi mi conosce mi chiama Ally. E voi invece che ci fate qui?” domandò Ally a sua volta.

“Siamo stati invitati a cena dal direttore della casa discografica. Ci hanno dato questo indirizzo.” rispose Nick.

“E' stato mio padre.” disse Ally.

“Che stavi suonando?” domandò Kevin.

“Niente. Stavo solo improvvisando.” rispose Ally.

“In ogni caso era splendida.” disse Kevin.

Così dicendo, Ally tornò nella sala da pranzo seguita dai tre ragazzi.

Insieme a suo padre c'era anche un altro uomo, che poi si rivelò il padre di Kevin, Joe e Nick: Paul Jonas.

Per una buona parte della cena, Joe non levò gli occhi di dosso ad Ally; almeno fino a quando Nick, che era seduto accanto a lui gli tirò una gomitata.

Dopo cena, Sean e Paul si recarono nello studio per poter parlare in privato, mentre Ally rimase sola con i tre fratelli.

“Con la tua amica hai detto che non potete partecipare ad un concerto perchè i biglietti sono troppo cari. Di quale concerto stavate parlando?” domandò Nick.

“Il vostro. Quello all'Hard Rock cafè a Time Square.” rispose Ally.

“Ci dispiace tanto che non possiate partecipare. Ma non decidiamo noi i prezzi.” disse Kevin.

“Lo so. Non dovete preoccuparvi per noi. Staremo bene lo stesso.” rispose Ally.

“Suoni qualche altro strumento oltre al piano?” domandò Nick.

“La chitarra classica.” rispose Ally.

In quel momento Sean e Paul uscirono dallo studio; Paul disse che era ora che loro tornassero a casa.

Proprio sulla porta, quando Joe salutò Ally, le dette un bacio sulla guancia.

Dopo di che, Ally salì nella sua stanza.

Voleva chiamare Vicky per raccontarle tutto quello che le era successo, ma si accorse che era tardi, e molto probabilmente stava già dormendo: le avrebbe parlato a scuola il giorno seguente.

Sostituì il vestito con il pigiama, andò a letto e si addormentò che aveva ancora il sorriso sulle labbra.


TO BE CONTINUED...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Il giorno seguente, quando Ally arrivò a scuola, cercò Vicky, e la trovò vicino ai loro armadietti.

“Che ti è successo? Non ti ho mai visto così sorridente.” disse Vicky.

“Tu non hai idea di quello che mi è successo ieri sera. Di chi mio padre ha invitato a cena.” rispose Ally.

“Chi ha invitato?” domandò Vicky.

Ally le sussurrò la risposta nell'orecchio.

“Non può essere vero. Raccontami tutto. Senza tralasciare i dettagli.” disse Vicky.

Ally le raccontò di quando si era trovata i tre fratelli davanti nella sala musica dopo che ebbe finito di suonare, del fatto che Joe non riusciva a levarle gli occhi di dosso durante la cena, di quando aveva parlato con tutti e tre in salotto, e soprattutto del bacio sulla guancia che Joe le aveva dato sulla porta di casa prima di andare via.

Vicky era rimasta senza parole; era felicissima.

Le lezioni iniziarono, e le due amiche si separarono: non frequentavano tutti i corsi insieme.

La prima lezione di Ally era inglese; prima che iniziasse, il professore entrò insieme a Joe.

Joe avrebbe assistito alla lezione.

Kelly, che purtroppo era nel suo stesso corso, chiese a Joe di sedersi accanto a lei; lui rifiutò.

Joe posò il suo sguardo su di lei, e le sorrise; Kelly la fulminò con un'occhiataccia.

Due ore dopo, la campanella suonò e la lezione finì.

“Che cosa c'è tra te e Joe?” domandò Chealsea avvicinandosi.

“Non c'è assolutamente nulla. E comunque non sono affari tuoi.” rispose Ally, finendo di raccogliere fogli e libri e uscendo dall'aula.

Si recò al suo armadietto per riporre i libri di inglese: vi trovò Joe davanti.

“Ciao. Come stai?” domandò Joe.

“Bene, grazie. Ho notato che hai fatto subito colpo su Kelly.” rispose Ally.

“Non amo le ragazze che si mettono troppo in mostra.” disse Joe.

Ally aprì l'armadietto e sostituì i libri di inglese con degli spartiti: aveva lezione di musica.

Ally si avviò verso la sala musica, ma si accorse che non ci stava andando da sola: Joe le era accanto.

“Segui anche questa lezione?” domandò Ally.

“Si. Ci saranno anche Kevin e Nick.” rispose Joe.

Arrivarono in aula, e Ally si sedette lontano da Joe, che aveva raggiunto i suoi fratelli.

Anche Kelly frequentava musica; Ally si era sempre chiesta il perchè: Kelly prendeva stecche in continuazione con il piano e a cantare era parecchio stonata.

La lezione iniziò: quel giorno dovevano suonare uno spartito fotocopiato che il professore gli dava, ed eseguirlo con lo strumento che preferivano.

Ally guardò il suo spartito e scelse la chitarra classica: sperò che fosse accordata.

Suonò la campanella dell'intervallo: la lezione sarebbe ripresa più tardi.

A quell'ora Vicky era dal lato opposto della scuola nell'aula di scienze, così le due amiche non poterono vedersi.

L'intervallo finì, e la lezione di musica riprese.

A turno, i ragazzi eseguirono i loro esercizi: andarono tutti abbastanza bene.

Kelly eseguì il suo esercizio al piano: fu un disastro, dato che prese una stecca dietro l'altra.

Ally fu l'ultima: prese un peltro che aveva nella borsa (per sicurezza aveva sempre alcuni peltro con se) prese in mano la chitarra e cominciò a suonare.

Finì il suo esercizio e tornò al suo posto.

Dopo quella lezione, c'era la pausa pranzo.

Quando gli studenti uscirono dall'aula, Kelly bloccò Joe per parlare con lui.

Ally e Vicky si sedettero insieme ad un tavolo rotondo nella mensa.

Parlarono di come avevano trascorso le prime lezioni.

“Che cosa ti ha detto Joe dopo la lezione di musica?” domandò Vicky.

“Nulla. Kelly lo bloccato perchè voleva parlare con lui.” rispose Ally.

“Quella farebbe qualsiasi cosa per avere un po' di attenzione.” disse Vicky.

In quel momento, le ragazze si accorsero che Joe stava venendo verso il loro tavolo; infatti si sedette accanto a Ally.

“Ciao ragazze. Come sta andando la giornata?” domandò Joe.

“Abbastanza bene, grazie.” rispose Vicky.

“Ally, volevo dirti che prima, durante la lezione di musica, hai suonato divinamente. Sei stata fantastica.” disse Joe.

“Grazie.” rispose Ally.

“Ora devo trovare i miei fratelli. Abbiamo un impegno importante. A presto.” disse Joe.

Così dicendo, Joe si alzò e si allontanò dalle ragazze.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Le lezioni pomeridiane passarono in fretta; Vicky andò a casa di Ally e si misero a studiare insieme.

Aprendo la borsa, Ally si accorse della presenza di una busta bianca, e la prese fuori.

“Che cos'è?” domandò Vicky.

“Una busta. Ma sono sicura che non è mia.” rispose Ally.

Ally si rigirò la busta tra le mani e vide che sopra c'era una scritta: Questi sono per voi.

“Aprila.” disse Vicky.

Ally aprì la busta, e al suo interno vi trovò tre oggetti: un foglio piegato e due pass per il backstage del concerto che i Jonas Brothers avrebbero tenuto all'Hard Rock Cafè a Time Square.

Ally prese il foglio, lo aprì e lesse ad alta voce: Questi pass sono per te e per Vicky. Speriamo che vi divertiate e che passerai un buon compleanno. Vi vorremmo insieme a noi prima, durante e dopo il concerto. Kevin, Joe e Nick.

“Non è possibile che sia vero. Mi sembra un sogno.” disse Vicky con uno dei pass in mano.

“Credi che dovremmo restituirglieli?” domandò Ally.

“Assolutamente no.” rispose Vicky.

Dopo un po', Sean e Christine, la madre di Vicky, entrarono in casa.

Le due amiche raccontarono ai loro genitori quello che gli era appena capitato e gli mostrarono i pass e il biglietto.

Li supplicarono di lasciarle andare al concerto, e loro accettarono.

Tutte e due si abbracciarono felici.

Vicky e sua madre tornarono a casa loro.

Arrivò marzo: il concerto si avvicinava e tutta la scuola sapeva che Kelly vi avrebbe partecipato.

Aveva detto che aveva un posto proprio sotto il palco.

Ally e Vicky, invece non avevano detto niente a nessuno riguardo i pass; se lo avessero fatto sarebbe scoppiato un putiferio.

Ally aveva ringraziato Joe e gli aveva detto che avrebbero partecipato.

Finalmente arrivò la sera del concerto; era anche il compleanno di Ally.

Le due amiche arrivarono all'Hard Rock circa due ore prima dell'inizio del concerto: c'era già la fila fuori dal locale.

Mostrarono i pass alla sicurezza, che le fecero entrare.

Un uomo le condusse nel backstage, dove incontrarono i tre fratelli.

“Siamo felici che siate qui.” disse Kevin.

“Noi ancora non riusciamo a crederci.” rispose Vicky.

“Buon compleanno Ally. Da parte di tutti.” disse Joe.

“Grazie ragazzi.” rispose Ally.

I ragazzi erano già vestiti e pronti per salire sul palco, così si misero a chiaccherare con le ragazze.

All'ora stabilita, il concerto iniziò: era meraviglioso.

Ally e Vicky, se lo godettero da dietro le quinte.

Il concerto finì dopo un paio d'ore.

I tre Jonas salutarono il pubblico e tornarono nel backstage.

Si fecero una doccia veloce, per togliersi il sudore, indossarono dei vestiti puliti e poi poterono finalmente stare in compagnia delle ragazze.

“Allora? Vi è piaciuto?” domandò Nick.

“Si. È stato fantastico.” rispose Ally.

Verso mezzanotte e mezza, Kevin, Joe e Nick riaccompagnarono le ragazze a casa di Ally; quella sera Vicky avrebbe dormito dalla sua amica.

Ally e Vicky li salutarono ed entrarono in casa.

Cercando di non fare rumore, si recarono nella loro stanza.

Fecero fatica ad addormentarsi: erano ancora parecchio su di giri per il concerto.

Il resto della settimana passò in fretta, e arrivò domenica.

Ally era a casa da sola (suo padre era via per lavoro).

Era nella stanza della musica quando il campanello squillò.

Andò ad aprire e si trovò Joe davanti.

“Ciao.” disse Joe.

“Ciao. Ma che ci fai qui?” domandò Ally.

“Non avevo nulla da fare e così sono venuto a trovarti.” rispose Joe.

Ally lo fece entrare in casa, chiudendo la porta.

“Che stavi facendo di bello?” domandò Joe.

“Nulla, stavo solo strimpellando qualche nota con la chitarra.” rispose Ally.

Joe prese Ally per mano e tornarono nella sala della musica.

“So che sai suonare, ma non ti ho mai sentita cantare.” disse Joe.

“Non ti sei perso nulla allora. Non sarò stonata come Kelly, ma non sono neanche lontanamente al tuo livello.” rispose Ally.

“Credo che nessuno possa essere più stonato di Kelly.” disse Joe.

Scoppiarono a ridere tutti e due.

Joe prese la chitarra in mano, e insieme a Ally si sedette su dei cuscini che erano per terra.

“Ti ricordi la canzone di Camp Rock 2 – The final jam che canto insieme a Demi Lovato, Wouldn't Change a Thing?” domandò Joe.

“Si. Ma io non sono Demi, e non sono in grado di raggiungere note così alte.” rispose Ally.

“Provare non costa nulla.” disse Joe.

“Ma non ti arrendi mai?” domandò Ally.

“No.” rispose Joe.

Sorrisero entrambi.

Cominciarono a cantare insieme mentre Joe suonava la chitarra.

La canzone finì e Joe stava guardando Ally a bocca aperta.

“Joe? Dì qualcosa per favore. È venuta così male?” domandò Ally.

“Male? Al contrario, Ally. Hai una voce fantastica.” rispose Joe, posando la chitarra accanto a lui.

“Grazie. Detto da te è un gran complimento. Ma chissà se sarà sufficiente per entrare alla Julliard.” disse Ally.

“Confermo quello che ha detto Vicky. Se non ti prendono sono degli stupidi.” rispose Joe.

Sorrisero tutti e due, e si guardarono negli occhi.

Joe si spostò più vicino a Ally; in quel modo c'era pochissima distanza tra i loro visi.

Non riuscivano a staccare gli occhi l'uno dall'altra.

Joe posò una mano sulla guancia di Ally,e avvicinò ancora di più il suo viso al suo.

Cancellò la breve distanza che li separava e posò le sue labbra su quelle della ragazza.

Quando si staccarono, Joe guardò Ally; lei era senza fiato.

“Scusa, ma credo di essermi innamorato di te.” disse Joe.

“Da quando?” domandò Ally.

“Quella sera che sono venuto a cena qui. Ma la scintilla vera e propria è scattata quando ti ho sentita suonare a lezione, a scuola. Ti avrei voluto baciare la sera dopo il concerto, ma non c'era modo di stare soli.” rispose Joe.

Ally non sapeva cosa rispondere.

Joe la stava per baciare di nuovo, quando un cellulare squillò: era quello di Joe, che lo controllò.

“Devo andare. Cose di famiglia.” disse Joe.

“Si, lo capisco. Non ti devi preoccupare.” rispose Ally.

Così dicendo, si alzarono in piedi e Ally accompagnò Joe alla porta.

Prima che lei potesse mettere una mano sulla maniglia e aprire la porta, Joe prese Ally tra le braccia e la strinse contro il proprio corpo.

Le tenne la testa con una mano e la baciò.

Dopo di che, si staccò da lei, aprì la porta e se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle.

Ally rimase come imbambolata: Joe Jonas si era innamorato di lei.

Non poteva essere successo davvero.

Corse a prendere il suo cellulare, chiamò Vicky e le raccontò quello che le era appena successo.

Vicky le raccontò che le era appena successa la stessa cosa con Nick.

Ally chiuse la chiamata dopo aver salutato l'amica.



TO BE CONTINUED...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Passarono circa due settimane da quando Joe aveva confessato a Ally di essere innamorato di lei; ma dopo quel giorno, lui non si era più fatto vivo.

La cosa non sorprese Ally: entrambi si erano dimenticati di scambiarsi i numeri di telefono.

Poi lui era una rockstar, e poteva avere tutte le ragazze che voleva.

A volte non capiva perchè uno come lui avesse scelto una ragazza anonima come lei.

Era sabato pomeriggio, e Ally camminava per Central Park quando qualcuno la prese per mano: era Joe.

“Che ci fai qui?” domandò Ally.

“Facevo una passeggiata e per puro caso ti ho vista qui tutta sola. Vieni con me.” rispose Joe.

Così dicendo, Joe condusse Ally in una radura nascosta.

“Che ci facciamo qui? Possono vederci.” disse Ally mentre si sedevano sull'erba molto vicini l'uno all'altra.

“Non ci troverà nessuno. Possiamo stare tranquilli.” rispose Joe.

“Parli come se fossi stato qui parecchie volte.” disse Ally.

“Infatti. A volte mi piace venire qui e rilassarmi un po'.” rispose Joe avvicinandosi al viso di Ally.

Finì di pronunciare l'ultima parola e posò le sue labbra su quelle di Ally; ed entrambi chiusero gli occhi.

Istintivamente, Ally posò delicatamente una mano sulla spalla di Joe, mentre lui fece scorrere la sua fino al fianco della ragazza.

Si staccarono e si guardarono negli occhi.

“Perchè tra tutte le ragazze che ci sono hai scelto proprio me?” domandò Ally.

“Perchè tu sei sempre stata te stessa. Le altre mi vogliono solo perchè sono una rockstar. Tu hai visto una persona normale in me. E essere normali per me è molto importante.” rispose Joe.

Dopo di che, uscirono dalla radura, e ripresero a camminare senza tenersi per mano (come due amici, per evitare gli eventuali paparazzi).

Ad un tratto Joe si accorse che Ally era distratta.

“Ehi, a che cosa stai pensando?” domandò Joe.

“Niente, una stupidaggine.” rispose Ally.

“Avanti, a me puoi dire tutto.” disse Joe.

“Tra due settimane a scuola ci sarà il ballo di primavera. E so già che nessuno mi inviterà. Non parteciperò al ballo.” rispose Ally.

“Allora non capiscono nulla. Se partecipassi saresti la regina del ballo.” disse Joe.

“Grazie, ma non mi interessa essere eletta regina del ballo. Non parteciperò nemmeno.” rispose Ally.

“Invece dovresti. Se vuoi possiamo andare a vedere se c'è un vestito che ti piace.” disse Joe.

“Il vestito non ho bisogno di comprarlo. Ce l'ho già. Ma credo che resterà dentro l'armadio.” rispose Ally.

Così dicendo, Ally salutò Joe e tornò a casa; ma prima lui le chiese il numero di telefono, che ottenne.

Quando fu tornata a casa, Ally si recò nella stanza della musica.

Il suo cellulare squillò: Vicky l'aveva chiamata per dirle che Nick l'aveva invitata al ballo di primavera.

“Tu verrai con me, vero?” domandò Vicky.

“Non parteciperò al ballo. Nessun ragazzo mi ha invitato.” rispose Ally.

“Nemmeno Joe?” domandò Vicky.

“No. E poi, credevo che potessero partecipare solo gli studenti che frequentano il nostro liceo.” rispose Ally.

“No, gli studenti possono invitare chi più gli piace. Nick lo ha saputo e mi ha invitato. Strano che Joe non l'abbia fatto.” disse Vicky.

“Forse quella sera ha un altro impegno, a differenza di Nick.” rispose Ally.

“Mi fa strano andare da qualche parte senza di te.” disse Vicky.

“Sì, è strano.” rispose Ally.

Vicky chiuse la chiamata dopo aver salutato l'amica.

Suo padre tornò dal suo viaggio di lavoro, e Ally gli confidò quello che le era capitato con Joe; lui ne fu felice.

Arrivò il giorno del ballo, e quel pomeriggio Ally era in casa con suo padre quando suonarono alla porta: era un fattorino con un mazzo di rose rosse per Ally.

“Chi te le manda?” domandò Sean.

Tra le rose c'era un biglietto: Vieni con me al ballo. Ti passo a prendere alle otto. J.J.

“Joe. Le due j stanno per Joe Jonas.” rispose Ally.

“Allora è meglio che inizi a prepararti. Dovrai essere splendida.” disse Sean.

Ally abbracciò suo padre e corse nella sua stanza.

Si fece una doccia, e si asciugò bene i capelli, che raccolse.

Dopo essersi truccata, indossò le scarpe, lasciando il vestito per ultimo.

Alle sette e tre quarti, Ally indossò il suo vestito: azzurro, senza spalline, con la scollatura a cuore e la gonna morbida.

Alle otto in punto, qualcunò suonò il campanello.

Ally controllò di essere in ordine e scese al piano di sotto.

Joe era lì: indossava uno smoking nero come la cravatta nera portata sopra ad una camicia bianca.

“Wow. Sei splendida.” disse Joe.

“Grazie.” rispose Ally.

Joe le circondò il polso sinistro con il bouquet che aveva preso per lei: era azzurro e bianco; Ally, invece gli appuntò un bocciolo bianco al bavero della giacca.

Salutarono Sean e uscirono di casa.

Joe la fece salire in macchina, chiuse la portiera stando attento a non rovinarle il vestito, salì dal lato del guidatore e mise in moto.

Arrivarono all'hotel dove si svolgeva il ballo, e si unirono a Nick e Vicky: erano bellissimi insieme.

Kevin non era presente: era rimasto a casa con la moglie Danielle e la figlia Alena Rose.

In quel momento si avvicinò Kelly.

“Ciao Joe. Ti va di ballare?” domandò Kelly.

“Si. Ma non con te.” rispose Joe prendendo la mano di Ally, e conducendola sulla pista da ballo.

Nick fece la stessa cosa con Vicky.

Videro che Kelly era verde di rabbia, e scoppiarono a ridere.

Iniziò un lento, e Joe mise le mani sui fianchi di Ally, che gli mise le braccia intorno al collo.

Si guardarono negli occhi fino a che Ally non posò la testa sulla spalla di Joe, e lui la strinse forte tra le braccia.

Il lento finì e inziò musica più veloce.

Joe prese Ally per mano, e uscirono nel giardino dell'hotel a prendere una boccata d'aria.

Fecero qualche passo e si sedettero su una panchina sotto un albero.

Le dita delle loro mani si intrecciarono.

Dopo un po' si alzarono e tornarono dentro.

Arrivò il momento di eleggere il re e la regina (venivano eletti dai professori per evitare confusione e sabotaggi): per il re venne eletto il capitano della squadra di football, Blake Corral (secondo Ally uno tutto muscoli e niente cervello).

Per la regina, invece, venne pronunciato proprio il nome di Ally.

Ally salì sul palco che ancora non riusciva a crederci, e le venne posata sul capo un diadema.

Mentre partì la musica, Blake la trascinò giù dal palco con la grazia di un elefante e iniziarono a ballare.

A ballare per modo di dire, perchè Blake pestava continuamente i piedi a Ally.

Alla fine della canzone, Ally si allontanò da Blake e tornò da Joe, che era insieme a Nick e Vicky.

“Sei ancora tutta intera?” domandò Vicky.

“Più o meno. Sarà anche il capitano della squadra di football, ma ha la grazia di un elefante. Non ha fatto altro che pestarmi i piedi.” rispose Ally.

Joe prese Ally per mano e la portò di nuovo sulla pista.

“Con me questo non accadrà mai. E ora vorrei un ballo con la regina.”disse Joe.

Ally gli mise le braccia intorno al collo e iniziarono a ondeggiare dolcemente; con Joe i suoi piedi furono salvi.

Il ballo finì, e Joe riaccompagnò Ally a casa.

Una volta arrivati Joe l'aiutò a scendere dalla macchina.

“Grazie.” disse Ally.

“Per cosa?” domandò Joe.

“Per tutto. Compresa questa serata.” rispose Ally.

“Sono io che devo ringraziarti. Non avevo mai incontrato nessuna come te. Tu sei unica.” disse Joe.

Così dicendo i due ragazzi si baciarono per un tempo che gli sembrò infinito.

Si staccarono e si augurarono la buona notte.

Joe salì in macchina e tornò a casa sua.

Quando Ally entrò in casa, vide che suo padre era in salotto con un uomo e un ragazzo.

“Ciao tesoro. Questo è un amico insieme a suo figlio. Come è andata stasera?” domandò Sean.

“Tutto bene. Ci siamo divertiti.” rispose Ally.

“Sei stata eletta regina del ballo.” disse Sean, indicando il diadema che era ancora sul capo della figlia.

“Si, infatti. Io sono stanca. Me ne vado a dormire. Buona notte papà.” rispose Ally.

“Buona notte tesoro.” disse Sean.

Così dicendo, padre e figlia si abbracciarono.

Ally dette la buona notte anche agli ospiti di suo padre, e si recò nella sua stanza.

Dopo essersi tolta il vestito e le scarpe, si tolse il diadema e si sciolse i capelli.

Rimosse tutto il trucco e indossò il pigiama.

Sistemò per bene il vestito dentro l'armadio, poi si infilò sotto le coperte.

Prima che i suoi occhi cedessero alla stanchezza, ripensò al fatto che Joe quella sera l'aveva trattata come una principessa: nessuno l'aveva mai fatta sentire così.

Sentì il suo cellulare vibrare; era un messaggio di Joe (ormai aveva memorizzato il numero): Buona notte mia dolce principessa. Ci vediamo presto. Joe.

Sorrise, posò il cellulare sul comodino, e si addormentò.


TO BE CONTINUED...

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Una settimana dopo il ballo, Ally e Vicky si incontrarono a Central Park: in mano avevano due buste che contenevano le risposte da Stanford e dalla Julliard.

C'erano anche Joe e Nick.

Non riuscivano ad aprirle da sole, così se le scambiarono.

AllY aprì la busta proveniente da Stanford, la lesse e sorrise.

“Complimenti. Sei stata accettata.” disse Ally.

“Congraturazioni.” rispose Nick, baciando Vicky su una guancia.

Vicky aprì la busta della Julliard, la lesse, e diventò seria.

“Non mi hanno presa. Dovevo aspettarmelo.” disse Ally.

“Davvero? Perchè questa lettera dice tutto il contrario.” rispose Vicky.

“Cosa?!” domandò Ally.

Così dicendo, prese la lettera dalle mani di Vicky, e dopo averla letta cambiò espressione.

“Non è possibile. Mi hanno presa.” disse Ally.

Le due amiche si abbracciarono felici.

“Ero sicuro che ce l'avresti fatta.” disse Joe.

“Saremmo separate. Tu in California e io qui a New York; ma mi prometti che fuso orario permettendo, resteremo sempre in contatto?” domandò Ally.

“Promesso. Ci sentiremo tutte le volte che sarà possibile.” rispose Vicky.

“Ora andiamo a festeggiare.” disse Nick prendendo Vicky per mano; Joe fece la stessa cosa con quella di Ally.

Si recarono al luna park a Long Island, e si divertirono molto tutti e quattro insieme.

Dopo di che, ognuno tornò a casa sua.

Quando tornò a casa, Ally comunicò a sua padre che era stata ammessa alla Julliard, e lui ne fu entusiasta.

Il tempo passò, e le due amiche si diplomarono.

Passarono l'estate tutti e quattro insieme.

Nick e Vicky erano inseparabili, così come Joe e Ally.

Joe e Ally scoprirono quanto la loro passione per la musica li unisse; molto del loro tempo lo passavano a suonare e a cantare.

L'estate finì e le due amiche si separarono per andare al college: Vicky a Stanford e Ally alla Julliard.

Joe e Nick, insieme a Kevin furono molto impegnati con il loro tour, ma cercavano di dedicare alle loro ragazze tutto il tempo che potevano.

Quando erano lontani si tenevano in contatto con telefonate e messaggi.

Nick comprò una casa a Los Angeles, così quando era libero, poteva stare vicino a Vicky.

Joe, invece, tutte le volte che era a New York, andava a prendere Ally alla Julliard e ogni tanto componevano qualcosa insieme.

Le loro creazioni rimanevano top secret.

Era proprio vero: la musica era in grado di unire due persone.

THE END

 

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