Passarono circa due settimane da quando Joe aveva confessato a Ally di essere innamorato di lei; ma dopo quel giorno, lui non si era più fatto vivo.
La cosa non sorprese Ally: entrambi si erano dimenticati di scambiarsi i numeri di telefono.
Poi lui era una rockstar, e poteva avere tutte le ragazze che voleva.
A volte non capiva perchè uno come lui avesse scelto una ragazza anonima come lei.
Era sabato pomeriggio, e Ally camminava per Central Park quando qualcuno la prese per mano: era Joe.
“Che ci fai qui?” domandò Ally.
“Facevo una passeggiata e per puro caso ti ho vista qui tutta sola. Vieni con me.” rispose Joe.
Così dicendo, Joe condusse Ally in una radura nascosta.
“Che ci facciamo qui? Possono vederci.” disse Ally mentre si sedevano sull'erba molto vicini l'uno all'altra.
“Non ci troverà nessuno. Possiamo stare tranquilli.” rispose Joe.
“Parli come se fossi stato qui parecchie volte.” disse Ally.
“Infatti. A volte mi piace venire qui e rilassarmi un po'.” rispose Joe avvicinandosi al viso di Ally.
Finì di pronunciare l'ultima parola e posò le sue labbra su quelle di Ally; ed entrambi chiusero gli occhi.
Istintivamente, Ally posò delicatamente una mano sulla spalla di Joe, mentre lui fece scorrere la sua fino al fianco della ragazza.
Si staccarono e si guardarono negli occhi.
“Perchè tra tutte le ragazze che ci sono hai scelto proprio me?” domandò Ally.
“Perchè tu sei sempre stata te stessa. Le altre mi vogliono solo perchè sono una rockstar. Tu hai visto una persona normale in me. E essere normali per me è molto importante.” rispose Joe.
Dopo di che, uscirono dalla radura, e ripresero a camminare senza tenersi per mano (come due amici, per evitare gli eventuali paparazzi).
Ad un tratto Joe si accorse che Ally era distratta.
“Ehi, a che cosa stai pensando?” domandò Joe.
“Niente, una stupidaggine.” rispose Ally.
“Avanti, a me puoi dire tutto.” disse Joe.
“Tra due settimane a scuola ci sarà il ballo di primavera. E so già che nessuno mi inviterà. Non parteciperò al ballo.” rispose Ally.
“Allora non capiscono nulla. Se partecipassi saresti la regina del ballo.” disse Joe.
“Grazie, ma non mi interessa essere eletta regina del ballo. Non parteciperò nemmeno.” rispose Ally.
“Invece dovresti. Se vuoi possiamo andare a vedere se c'è un vestito che ti piace.” disse Joe.
“Il vestito non ho bisogno di comprarlo. Ce l'ho già. Ma credo che resterà dentro l'armadio.” rispose Ally.
Così dicendo, Ally salutò Joe e tornò a casa; ma prima lui le chiese il numero di telefono, che ottenne.
Quando fu tornata a casa, Ally si recò nella stanza della musica.
Il suo cellulare squillò: Vicky l'aveva chiamata per dirle che Nick l'aveva invitata al ballo di primavera.
“Tu verrai con me, vero?” domandò Vicky.
“Non parteciperò al ballo. Nessun ragazzo mi ha invitato.” rispose Ally.
“Nemmeno Joe?” domandò Vicky.
“No. E poi, credevo che potessero partecipare solo gli studenti che frequentano il nostro liceo.” rispose Ally.
“No, gli studenti possono invitare chi più gli piace. Nick lo ha saputo e mi ha invitato. Strano che Joe non l'abbia fatto.” disse Vicky.
“Forse quella sera ha un altro impegno, a differenza di Nick.” rispose Ally.
“Mi fa strano andare da qualche parte senza di te.” disse Vicky.
“Sì, è strano.” rispose Ally.
Vicky chiuse la chiamata dopo aver salutato l'amica.
Suo padre tornò dal suo viaggio di lavoro, e Ally gli confidò quello che le era capitato con Joe; lui ne fu felice.
Arrivò il giorno del ballo, e quel pomeriggio Ally era in casa con suo padre quando suonarono alla porta: era un fattorino con un mazzo di rose rosse per Ally.
“Chi te le manda?” domandò Sean.
Tra le rose c'era un biglietto: Vieni con me al ballo. Ti passo a prendere alle otto. J.J.
“Joe. Le due j stanno per Joe Jonas.” rispose Ally.
“Allora è meglio che inizi a prepararti. Dovrai essere splendida.” disse Sean.
Ally abbracciò suo padre e corse nella sua stanza.
Si fece una doccia, e si asciugò bene i capelli, che raccolse.
Dopo essersi truccata, indossò le scarpe, lasciando il vestito per ultimo.
Alle sette e tre quarti, Ally indossò il suo vestito: azzurro, senza spalline, con la scollatura a cuore e la gonna morbida.
Alle otto in punto, qualcunò suonò il campanello.
Ally controllò di essere in ordine e scese al piano di sotto.
Joe era lì: indossava uno smoking nero come la cravatta nera portata sopra ad una camicia bianca.
“Wow. Sei splendida.” disse Joe.
“Grazie.” rispose Ally.
Joe le circondò il polso sinistro con il bouquet che aveva preso per lei: era azzurro e bianco; Ally, invece gli appuntò un bocciolo bianco al bavero della giacca.
Salutarono Sean e uscirono di casa.
Joe la fece salire in macchina, chiuse la portiera stando attento a non rovinarle il vestito, salì dal lato del guidatore e mise in moto.
Arrivarono all'hotel dove si svolgeva il ballo, e si unirono a Nick e Vicky: erano bellissimi insieme.
Kevin non era presente: era rimasto a casa con la moglie Danielle e la figlia Alena Rose.
In quel momento si avvicinò Kelly.
“Ciao Joe. Ti va di ballare?” domandò Kelly.
“Si. Ma non con te.” rispose Joe prendendo la mano di Ally, e conducendola sulla pista da ballo.
Nick fece la stessa cosa con Vicky.
Videro che Kelly era verde di rabbia, e scoppiarono a ridere.
Iniziò un lento, e Joe mise le mani sui fianchi di Ally, che gli mise le braccia intorno al collo.
Si guardarono negli occhi fino a che Ally non posò la testa sulla spalla di Joe, e lui la strinse forte tra le braccia.
Il lento finì e inziò musica più veloce.
Joe prese Ally per mano, e uscirono nel giardino dell'hotel a prendere una boccata d'aria.
Fecero qualche passo e si sedettero su una panchina sotto un albero.
Le dita delle loro mani si intrecciarono.
Dopo un po' si alzarono e tornarono dentro.
Arrivò il momento di eleggere il re e la regina (venivano eletti dai professori per evitare confusione e sabotaggi): per il re venne eletto il capitano della squadra di football, Blake Corral (secondo Ally uno tutto muscoli e niente cervello).
Per la regina, invece, venne pronunciato proprio il nome di Ally.
Ally salì sul palco che ancora non riusciva a crederci, e le venne posata sul capo un diadema.
Mentre partì la musica, Blake la trascinò giù dal palco con la grazia di un elefante e iniziarono a ballare.
A ballare per modo di dire, perchè Blake pestava continuamente i piedi a Ally.
Alla fine della canzone, Ally si allontanò da Blake e tornò da Joe, che era insieme a Nick e Vicky.
“Sei ancora tutta intera?” domandò Vicky.
“Più o meno. Sarà anche il capitano della squadra di football, ma ha la grazia di un elefante. Non ha fatto altro che pestarmi i piedi.” rispose Ally.
Joe prese Ally per mano e la portò di nuovo sulla pista.
“Con me questo non accadrà mai. E ora vorrei un ballo con la regina.”disse Joe.
Ally gli mise le braccia intorno al collo e iniziarono a ondeggiare dolcemente; con Joe i suoi piedi furono salvi.
Il ballo finì, e Joe riaccompagnò Ally a casa.
Una volta arrivati Joe l'aiutò a scendere dalla macchina.
“Grazie.” disse Ally.
“Per cosa?” domandò Joe.
“Per tutto. Compresa questa serata.” rispose Ally.
“Sono io che devo ringraziarti. Non avevo mai incontrato nessuna come te. Tu sei unica.” disse Joe.
Così dicendo i due ragazzi si baciarono per un tempo che gli sembrò infinito.
Si staccarono e si augurarono la buona notte.
Joe salì in macchina e tornò a casa sua.
Quando Ally entrò in casa, vide che suo padre era in salotto con un uomo e un ragazzo.
“Ciao tesoro. Questo è un amico insieme a suo figlio. Come è andata stasera?” domandò Sean.
“Tutto bene. Ci siamo divertiti.” rispose Ally.
“Sei stata eletta regina del ballo.” disse Sean, indicando il diadema che era ancora sul capo della figlia.
“Si, infatti. Io sono stanca. Me ne vado a dormire. Buona notte papà.” rispose Ally.
“Buona notte tesoro.” disse Sean.
Così dicendo, padre e figlia si abbracciarono.
Ally dette la buona notte anche agli ospiti di suo padre, e si recò nella sua stanza.
Dopo essersi tolta il vestito e le scarpe, si tolse il diadema e si sciolse i capelli.
Rimosse tutto il trucco e indossò il pigiama.
Sistemò per bene il vestito dentro l'armadio, poi si infilò sotto le coperte.
Prima che i suoi occhi cedessero alla stanchezza, ripensò al fatto che Joe quella sera l'aveva trattata come una principessa: nessuno l'aveva mai fatta sentire così.
Sentì il suo cellulare vibrare; era un messaggio di Joe (ormai aveva memorizzato il numero): Buona notte mia dolce principessa. Ci vediamo presto. Joe.
Sorrise, posò il cellulare sul comodino, e si addormentò.
TO BE CONTINUED...
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