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La
mano che si appoggiò sul mio collo era calda. Un secondo. Poi sentii i denti
nella carne e la presa della creatura che aumentava, mentre beveva.
Mantenendo il contatto, scivolammo a terra.
Voglio il tuo amore…tu, invece, vuoi solo il mio sangue…
…Vampir…?
Una
pigna di libri in mano, camminavo, per la biblioteca, facendo lo slalom fra le
persone. Evitai un gruppetto, poi un altro, arrivando alle scale di legno. Iniziai
a salire.
In
cima, mi voltai. Tra due scaffali di libri, un gruppetto di ragazzi mi gettò
un’occhiata. Infastidita, come al solito, li ignorai,
avvicinandomi al tavolo più vicino, per appoggiare i libri. Mi sedetti.
Cinque
minuti. Mio fratello salì le scale, un quaderno in mano.
Vedendo i ragazzi, gli fece un cenno poi, dopo aver appoggiato il quaderno di
fianco a me, mi sorrise, allontanandosi. Mi immersi
nella lettura.
Quando tornò, non era solo. Mi chiamò, attirando la mia
attenzione. Alzai il capo dal libro, il sorriso sulle labbra. Quando poi mi resi conto che accanto a lui c’erano due
ragazzi, smisi di sorridere, gettandogli un’occhiata irritata. Lui,
ignorandola, abbozzò un sorriso. I due ragazzi, alle sue spalle, mi scrutarono.
Entrambi non erano molto alti, i loro capelli e gli
occhi erano scuri. Quello alla sua sinistra, i capelli lunghi
fin quasi al collo, la pelle un po’ più scura, iniziò ad osservarmi
attentamente, come se cercasse di leggere qualcosa in me. Qualcosa che io, non
volevo che nessuno leggesse. Distolsi lo sguardo.
Un
attimo, senza nemmeno chiedere, si era seduto accanto a me,
mi aveva afferrato una mano. Sgranai gli occhi,
allibita, ritirandola subito “Che diavolo fai?” esclamai a voce alta,
fuori di me.
Lui rise, poi lanciò un’occhiata a mio fratello.
“Avevi ragione, è davvero timida, tua sorella…”
Irritata,
sentii il viso diventare bollente, mentre arrossivo, violentemente, per la
rabbia.
“Non
fare lo stupido, Markus” rispose subito mio fratello,
la voce seria.
Si sedette accanto a me. L’altro ragazzo si mise alla sua
destra. Iniziarono a parlare.
Sbuffando,
tornai al libro che dovevo preparare per sostenere il prossimo esame,
stramaledicendo mentalmente la pessima idea che avevo avuto. Proseguire gli
studi.
“Come
ti chiami?”
Un
secondo. Spostai lo sguardo alla mia sinistra. Markus
mi sorrise, strizzandomi l’occhio. Sgranai gli occhi, inserendolo subito,
grazie al suo atteggiamento, nella categoria di ragazzi alla quale apparteneva.
Dongiovanni. Sbuffando, risposi, prima di tornare a fissare la pagina del
libro.
“Sai
che hai un nome bellissimo?!?”
Tornai
a fissarlo. I suoi occhi tornarono a specchiarsi nei miei. Deglutii. “Grazie”
bofonchiai, mentre il volto assumeva un colorito bordeaux ed iniziavo a
percepire lo sguardo di mio fratello e dell’altro suo amico sulle mie spalle.
Cercando di non darlo a vedere, presi un bel respiro, tornando al libro. Con la
coda nell’occhio, vidi mio fratello che rideva, sommessamente. Imprecando
mentalmente, mi ripromisi, di fargliela pagare per quello scherzo, non appena fossimo stati soli. Minacciarlo di non cucinare più, sarebbe
stato sufficiente.
Prendendo
un bel respiro, cercando di calmarmi, ricominciai a leggere. Pochi minuti.
Continuando a tenere la testa bassa, spostai lo sguardo, prima a destra e poi a
sinistra, curiosa di sapere che stavano combinando gli altri. Markus, alla mia sinistra, un enorme sorriso sulle labbra,
pigiava sulla tastiera di un cellulare. Spostai lo sguardo a destra. Mio
fratello leggeva serio, una volta ogni tanto, un libro.
Un
istante. Il mio viso tornò a colorarsi, quando notai che lo sguardo dell’altro
ragazzo, di cui ancora non conoscevo il nome, era appoggiato sul mio volto.
Sgranai gli occhi, lui mi sorrise, dolcemente, solo un attimo, prima di tornare
a scrivere sul quaderno che aveva di fronte a sé.
Sbattei le palpebre un paio di volte, poi scattai in piedi,
urlando. Una mano calda si era appoggiata sulla mia gamba. Un secondo. Vedendo
l’espressione sul mio volto, mio fratello ed i suoi amici, scoppiarono a
ridere.
Continua…
Questa storia è un esperimento. Ringrazio chi vorrà
leggerla e chi vorrà lasciarmi un commento. VielDank!!!
Non
appena mio fratello aveva richiuso la porta dell’appartamento dove vivevamo,
l’avevo investito con queste parole.
Lui,
la schiena contro la porta, incrociò le braccia. Mi sorrise.
“E si può sapere perché?” domandò, la voce scherzosa.
Io,
rossa in viso, sempre più irritata, gettai un’occhiataccia al suo volto sul
quale era apparso il suo solito sorriso strafottente. “Lo sai benissimo perché!
Ti ho detto mille volte che non voglio che ti comporti così ma tu,
immancabilmente, ogni qualvolta mi convinco che non
accadrà più, lo rifai!”
Mio
fratello continuò a sorridere, fissandomi. Sembrava divertito dalla mia rabbia.
“Perché
devi fare una tragedia per un nonnulla?” domandò poi, dopo che fu trascorso un
minuto di silenzio “Ti ho solo presentato un paio di amici…niente
di più…” tornò a sorridermi, strafottente.
Sbuffai,
voltandogli le spalle, allontanandomi.
Un
secondo. Entrai nella mia camera. Mi seguì fin sulla porta, appoggiandosi con
una spalla allo stipite. Io, di spalle, percepivo il suo sguardo fisso su di
me.
“Lo
devi finire con questa storia…” ricominciò.
Mi
voltai. Sorrise, anche se l’aria strafottente era svanita.
Ora sembrava quasi un po’ triste.
“Se con questo, stai cercando di dire che devo uscire con uno
dei tuoi amici, la risposta è no…”
Questa
volta fu lui a sbuffare. “Non sto dicendo che deve per forza essere un mio
amico, ma solo che dovresti uscire con qualcuno…”
Gli gettai un’occhiataccia, poi imprecai mentalmente. “Non sono
affari tuoi…” risposi poi, tornando a voltarmi “Da quando in
qua, è affare di un fratello, la vita amorosa della sorella?”
Un
minuto di silenzio.
“…Lo
diventa, se la sorella non ha una vita amorosa solo perché ha paura…”
Mi
voltai di nuovo, lui mi sorrise ancora. “Resto dell’idea che non siano affari
tuoi…Fine del discorso”
Ci
fissammo negli occhi per un altro minuto di perfetto silenzio, poi lui si
staccò dallo stipite, segno che se ne sarebbe andato a breve.
“…Non
sono tutti come lui…e non è detto che finirà di nuovo in quel modo…” concluse, allusivo, voltandomi le spalle.
Sentii
il viso che si riscaldava, per la rabbia. Uscì dalla
stanza. Lo inseguii, fino alla porta, urlandogli dietro, mentre si allontanava
per il corridoio.
“Io
però sono sempre la stessa…Con chiunque altro sarebbe la stessa cosa…Sai che è
una cosa che non sono in grado di controllare…”
Lui
si fermò, voltandosi. I suoi occhi si fissarono nei miei, mentre il suo volto si irrigidiva “La colpa è più sua che tua…” rispose, la voce
irritata. “Se non avesse fatto quello che ha fatto,
tu…”
“Io,
cosa?!?” lo interruppi subito, mentre le lacrime di
rabbia iniziavano ad offuscarmi la vista e ad irritarmi la vista “Non puoi
incolpare lui. La colpa è mia che non sono riuscita a controllarmi…” Un brivido
mi percorse la spina dorsale “Il mostro sono io…”
Mio
fratello tacque, avvicinandosi velocemente. Mi mise una mano
sulla spalla “Non sei un mostro…” disse, tentando di rassicurarmi.
“Dimentichi
forse che sono stata io a farlo finire in ospedale…? Non il contrario…” conclusi, fissandomi le scarpe.
Sentii
la sua presa farsi più stretta mentre replicava “Lui però se
l’è cercata…”
Sospirai.
Rialzando gli occhi, incontrai il suo sguardo “Non voglio che
accada più…” iniziai “…non voglio sentirmi più così…non voglio più fare
del male a nessuno…”
“…Non
è detto che accadrà ancora…” ricominciò lui, tentando di farmi ragionare.
“Invece
si. Se vuoi davvero aiutarmi, tieni i tuoi amici
lontani da me…” conclusi, rientrando nella stanza.
“…Mi
hai detto cosa non vuoi, non ciò che vuoi…” urlò lui, mentre socchiudevo la
porta.
Sorrisi
triste, fermandomi un istante. “Ciò che voglio?!?”
iniziai “…A volte dubito fortemente che esista…”
Mi
fissò, serio, gli occhi tristi su di me.
“Tienili lontani da me…non voglio ferirli…Ti prego…”
Tlack.
Dopo
aver chiuso la porta alle mie spalle, mi lasciai scivolare a terra. Ripensando
al passato, una lacrima cadde sul pavimento.
Continua…
Hallo! Come dicevo ieri, questa fanfiction è più che altro un esperimento, nel senso che
non ho la più pallida idea di come si svilupperà la storia. Essendo poi la mia
prima fanfiction originale, probabilmente anche
l’unica, scusate se mostrerò la mia incapacità! Comunque
farò del mio meglio!
Voglio ringraziare molto Sefiri
e Chibimiky! Viel, viel Dank^^!!!
La
giacca di pelle nera, la borsa a tracolla, a scacchi rossi e neri, uscii dalla
stanza. La casa era immersa nel silenzio. Passando davanti alla porta della
cucina, vidi mio fratello, il volto assonnato, che beveva
il caffè. In silenzio, mi allontanai, avvicinandomi alla porta d’ingresso.
Afferrai il mazzo di chiavi da un tavolino, poi appoggiai la mano sulla
maniglia della porta. Un secondo. Mi fermai. La voce di mio fratello aveva
pronunciato il mio nome. Rimasi in silenzio in attesa. Un altro secondo.
“E’
un po’ nuvoloso fuori, ma non dimenticare gli occhiali…” concluse.
Di
nuovo silenzio. Tornando sui miei passi, entrai in salotto. Afferrai gli
occhiali da sole. Li inforcai, prima di riavvicinarmi all’ingresso. Senza dire
una parola, uscii.
Il
sole autunnale, non molto potente mi colpì in viso, irritandomi subito gli occhi,
nonostante le lenti scure. Deglutii, iniziando a pensare ad altro. Camminai, a
lungo, muovendomi per le strade della città. Passai un ponte. Una ragazza
tirava per la mano il suo fidanzato, invitandolo ad avvicinarsi, per vedere le
papere che nuotavano nell’acqua. Sul mio volto apparve un sorriso. Triste.
Seduta
su un divisorio di cemento, attendevo, il cellulare in mano e l’mp3
nell’orecchie, che l’amica con cui avevo appuntamento uscisse da lezione, per
poi andare a pranzo insieme.
Sotto
al sole, dopo aver gettato un’occhiata all’ora, sbuffai. Come al solito era in
ritardo.
All’improvviso,
un’ombra alla mia sinistra. Ignorando il nuovo venuto, fissandomi la punta
delle scarpe, continuai ad ascoltare musica finché lui non si piazzò proprio
davanti a me, costringendomi ad alzare lo sguardo.
Sgranai
gli occhi. L’amico di mio fratello, di cui non conoscevo il nome, mi sorrise,
dolcemente. I suoi occhi scuri brillarono. Arrossii.
“Ciao!”
mi salutò, urlando, tentando di superare il suono della musica.
Rendendomi
conto che era impossibile continuare a far finta di nulla, mi levai le cuffie.
“Ciao…” risposi.
Fece
un passo verso di me, sorridendomi, poi si sedette. Fissai per qualche secondo
l’istituto universitario, pregando che la mia amica apparisse il prima
possibile, e mi levasse da quell’impiccio.
Un
brivido, per la colonna vertebrale. Continuando a fissare di fronte a me,
sentivo il suo sguardo addosso. Quel suo sguardo, così gentile. Mi voltai,
incontrando i suoi occhi. Lui sorrise ancora, mentre le sue iridi scure si
facevano più profonde.
“Perché
porti gli occhiali?” domandò all’improvviso “…non c’è così tanto sole oggi…”
Deglutii,
spostando lo sguardo sulle mie mani, le unghie lunghe laccate di nero. “Così…”
risposi, prima di tornare a fissarlo.
Lui
mi sorrise ancora, come se si accontentasse di questa risposta. I suoi occhi
rincontrarono i miei ma, a differenza di Markus, non
ne fui infastidita. Il suo sguardo non era indagatore. Era più simile ad una
carezza. Non appena me ne resi conto, arrossii, spostando lo sguardo.
Un
secondo dopo, lui si mosse. Rimettendosi in piedi, estrasse un cellulare dalla
tasca dei jeans, iniziando a fissare lo schermo. Sorrise.
“E’
tuo fratello…” disse, la voce allegra.
Sorrisi
anch’io, poi lui mi salutò e, velocemente, si allontanò.
Il
tempo passò, velocemente. Quando la mia amica mi raggiunse, poco dopo, mi trovò
ancora in uno stato di istupidimento che non sapevo da dove era sorto. Semplicemente,
mi ci ero trovata in mezzo, senza saperlo.
Lei,
sorridente, iniziò a parlare, mentre insieme ci allontanavamo. Gettai un’ultima
occhiata al posto, dove fino a pochi minuti prima era si trovava lui. Il mio
viso si irrigidì, mentre la vecchia consapevolezza si faceva largo in me.
Dovevo
stare alla larga da lui. Il più possibile.
Continua…
Halloooo!!! Scusatemi tanto l’attesa e quella futura! Purtroppo mi
trovo in una situazione disperata: due esami in 2 giorni, con chili di libri da
studiare…farò del mio meglio per aggiornare il prima possibile!^^
Per Sefiri: Grazie del tuo
appoggio^^!!! Speriamo che questo esperimento vada a buon fine!!! Un bacio e a
presto!!!
Per Shari92: Grazie!!! Sono tanto contenta che ti
piaccia!!! Chissà come evolverà questa storia?!?
Mah!!! A presto!
Volevo ringraziare anche coloro che leggono!!! Viel Dank!!!^^
Avrei voluto dimenticare. Lui, e le circostanze che avevano
fatto di me un mostro.
…Vampir…
Erano
passati alcuni anni da allora eppure, nonostante tutto, non ero ancora stata in
grado di perdonare.
Mio
fratello sosteneva che non fosse colpa mia. Effettivamente,
oggettivamente, era così. Era stato “lui” a provocare la parte di me,
quella parte che non sapevo di avere. Era successo tutto così in fretta. Un
secondo. Avevo perso completamente il controllo delle mie azioni. La mia anima.
Avevo fatto del male, alla persona che amavo più di me stessa.
Deglutii,
poi sospirai, ricacciando indietro quel pensiero e tentando di impedire al
successivo, che immancabilmente sopraggiungeva, di comparire. Un secondo. Tutto
inutile.
Mio
fratello, pensai, deglutendo ancora. Lui, era intervenuto. Lui, non so come, né
perché, era riuscito a calmarmi. Lui, non aveva reso
vana la corsa in ospedale. Lui, aveva impedito che divenissi un’assassina. Lui,
l’unico essere di sesso maschile di cui potevo fidarmi
ciecamente. Solo lui.
“Come
sei silenziosa, oggi!”
Sbattei
le palpebre più volte, fissando il volto della mia amica, realizzando
che, come non mi accadeva più da tempo, mi ero lasciata talmente prendere dai
miei pensieri, da dimenticarmi completamente del mondo circostante. Sorrisi.
Lei sorrise a sua volta, ricominciando a parlare, permettendomi di
ritornare ai miei pensieri.
Perché io sapevo, anche se non volevo ammetterlo. Sapevo.
La
persona che dovevo trovare la forza di perdonare, non
era lui.
Ero
io.
Sospirai.
Tlack.
Richiudendo
la porta lentamente, gettai le chiavi sul mobiletto. Un secondo. Delle voci
maschili provenienti dalla cucina. Per un istante, fui tentata di fingere di
avere ancora l’mp3, di non averle sentite poi, una
sedia, si mosse. La voce di mio fratello che chiamava.
Troppo
tardi, pensai, mentre rispondevo.
Entrai
in cucina.
Markus e l’altro amico di mio fratello, di cui ancora non
sapevo il nome, mi sorrisero. Abbozzai
un leggero sorriso, poi mi voltai verso mio fratello, il volto
impassibile.
Lui,
comprendendo perfettamente il mio pensiero, rise.
Mi
appoggiai ad un mobiletto, la voglia di fuggire che mi invadeva
progressivamente il corpo. Resistetti, cercando di mostrarmi
interessata ai discorsi di Markus che,
immancabilmente, non si faceva sfuggire nemmeno un’occasione per
gettarmi un’occhiata d’apprezzamento.
Il
suo sguardo, irritante. Avrei tanto voluto che non mi guardasse in quel modo,
come se fossi una preda. Lo fissai, realizzando che,
la vittima, in realtà, rischiava di diventare lui. Deglutii, il volto che si irrigidiva.
“Devo
studiare…” dissi, un secondo dopo, allontanandomi. Lo sguardo dolce dell’altro
amico di mio fratello mi accompagnò fin fuori dalla
stanza. Il mio cuore, piano, ricominciò a battere.
Forse,
quello da cui avrei dovuto guardarmi di più, forse non
era Markus…
Continua…
Hallooo!!!Ok, questo è l’ultimo capitolo per il momento. Prevedo di
riuscire ad aggiornare da venerdì, sempre che la mia ispirazione non mi abbandoni (speriamo di no!). Comunque
volevo ringraziare tutti coloro che leggono! Viel, vielDank!
Per Shari92:Hallo! Innanzitutto,
mi fa molto piacere se la mia ficcyti incuriosisce! Parto sempre con questo scopo. Lo ammetto,
sono della scuola, “dico, non dico”!!!^^ Poi, volevo
ringraziarti per i tuoi complimenti e per la tua comprensione! Come autrice,
per la mia autostima, ho bisogno di entrambi! Viel, vielDank!!!Kuss.
Per Sefiri: Hallo! Spero che
anche questo capitolo ti piaccia! E’ nato di getto (diciamo la verità: farei di
tutto, pur di non studiare^^)! A presto!!!
Per Sbadata93: Regan! MeineRegan!!!
Hallo, hallo, halloooo^^!!! IchhassedieSchule!!!! Ahaha!!! A presto e grazie per il
tuo sostegno, sempre presente! Farò del mio meglio, anche per te^^! DeinBillou.
Per Rikku091: Hallo! Innanzitutto, piacere^^ e benvenuta
nel meraviglioso mondo delle mie storie! Ahahah! (Si, lo ammetto, lo studio mi rende più pazza del normale!)
Grazie per i complimenti! Per gli esami, farò del mio meglio,
anche se l’unico che apprezza la mia scrittura è il meinlieberRolfie!^^ A
presto!!!
Freddo,
tutto intorno. Stringendomi nella giacca, camminavo, velocemente, per le vie
della città, gli occhiali da sole sul naso, nonostante stesse già scendendo la
sera. Le persone, accanto a me, mi gettavano occhiate incuriosite. L’mp3 nelle orecchie, li ignorai. Dopotutto non era colpa
mia, se i miei occhi mal sopportavano la luce solare.
Mi infilai nella via laterale dove si trovava la nostra
casa. Vuota. Un attimo, poi un ombra. Mi voltai di
scatto, sgranando gli occhi. Markus era apparso all’improvviso.
Lo fissai interdetta un paio di secondi, domandandomi che cosa ci facesse lì. Lui mi sorrise accattivante.
“Ehi…”
disse soltanto, aspettando che levassi le cuffie.
Sospirai.
“Hai appuntamento con mio fratello?” domandai, una volta che le ebbi levate.
“Effettivamente
no…Stavo aspettando te…” rispose, continuando a sorridermi in quel modo. I suoi
occhi brillavano.
A
disagio, mi guardai velocemente attorno. La strada era deserta. Mentalmente,
imprecai.
“Perché?” chiesi ancora.
Lui
si limitò a sorridere, il luccichio sempre presente. Percepii una strana
atmosfera e, senza rendermene conto, feci un passo indietro.
Lui,
apparentemente allo stesso modo, fece un passo avanti.
Un
attimo. Strane sensazioni mi invasero, una correlata
all’altra. Sapevo, che lui a breve avrebbe tentato di baciarmi e, allo stesso
modo, sentivo, quella sensazione che da anni, dopo “lui” non avevo più provato.
Stavo perdendo nuovamente il controllo di me. Cercando di calmarmi, deglutii,
mentre quella sensazione, tipo fremito, si spandeva progressivamente in me,
partendo dalla testa. Sgranai gli occhi, poi li chiusi, pregando che avvenisse un altro miracolo. Che mio fratello, l’unico in
grado di fermare l’ “io-mostro”, apparisse.
Anche con gli occhi chiusi, sentivo che la sua mano calda
stava per sfiorarmi. Con l’ultimo briciolo di volontà, prima di perdere il
controllo, urlai mentalmente il nome di mio fratello.
Sbattei
le palpebre, realizzando che ero di nuovo io. Vidi Markus, davanti a me. Sul suo volto non c’era più il sorriso
mentre, sconcertato, osservava alla sua destra.
“Fabian…” mormorò.
Gettai
uno sguardo a sinistra. Lo vidi. L’altro amico di mio fratello si stava
avvicinando, velocemente, il volto fermo.
Markus impallidì, poi estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans e, fingendo di aver appena ricevuto una
telefonata, si allontanò repentinamente.
Un
secondo. Fabian era al mio fianco. Si fermò a
scrutarmi. Nel suo sguardo, per la prima volta, non c’era nulla di dolce.
“Quell’idiota…” mormorò soltanto, prima di iniziare ad
allontanarsi, probabilmente all’inseguimento di Markus.
Fece qualche passo, poi si voltò ancora verso di me
“Entra in casa…” concluse. Un attimo dopo, svoltò l’angolo.
Io,
completamente esterrefatta, mi ritrovai di nuovo sola
nella via. Impiegai un paio di secondi per riprendermi, poi
entrai, richiudendo in fretta la porta alle mie spalle.
Mi
appoggiai al legno, incapace di cacciare dalla mia mente lo sguardo fermo e
risoluto di Fabian. Senza accorgermene, lentamente,
scivolai a terra e, per la prima volta da quando l’avevo conosciuto, desiderai
rivedere con tutta me stessa quel suo dolce sorriso.
Continua…
Hallooooo!!! Innanzitutto vorrei ringraziare tutti per aver atteso con me la fine
degli esami!!! VielDank!!!
Finalmente libera!!! Da questo momento, aggiornerò prestissimo!!! Ho un po’ di
idee^^!!!
Per Shari92: Halloo^^! Vuoi sapere come si chiama la
protagonista?!? Effettivamente…le mie protagoniste di solito non hanno mai un
nome perché io sono della scuola che, se non ce l’hanno
è più facile per un lettore immedesimarsi. Poi non so! Quindi chiamala pure
come preferisci^^!!! Grazie ancora per i tuoi
complimenti e a prestissimo!!! Kuss^^!
Per Sefiri: Hallo!!! Spero che il cappy ti sia
piaciuto! Me fa sempre del mio meglio!!! E se penso
che ho finito gli esami per il momento…Ah! Gioia immensa!!!
Posso scrivere!!! A presto!!! Kuss
Per Rikku091: Hallooo! Ho
aggiornato, ho aggiornato!!! Sei contenta?!? Io tanto!!! E ora poi sai anche come si chiama il dolce Fabian^^!!!
Spero che apprezzerai il nome!!! Un bacio e a presto!!!
All’epoca, non lo sapevo ancora, ma la mia vita era destinata a prendere
una piega inaspettata
All’epoca,
non lo sapevo ancora, ma la mia vita era destinata a prendere una piega
inaspettata.
Forse,
se l’avessi saputo prima, avrei fatto qualcosa per impedirlo. Forse no.
Nemmeno
ora, a distanza di anni, mi so dare una risposta.
…Vampir…
Quella
mattina, quando mi svegliai, la stanza era immersa nella penombra. Al caldo,
rimasi sotto alle coperte più del solito, riflettendo
sugli avvenimenti della sera precedente.
Mio
fratello, appena aveva saputo cos’era successo, prima si era preoccupato,
iniziando ad osservarmi attentamente il volto poi, realizzato
che stavo bene, aveva afferrato il cellulare e, infuriato, aveva composto il
numero di Markus, pigiando con forza sui tasti.
“Adesso
mi sentirà, quell’idiota!” aveva detto.
Markus però non aveva risposto, né alla prima, né alla
dodicesima telefonata. Spazientito, allora mio fratello, aveva abbassato il
telefono. “E’ destino che debba regolare la faccenda di persona, allora…” aveva
concluso.
Dopo
mezz’ora di riflessione, infine, decisi di alzarmi.
Ancora
un po’ intontita, mi preparai con calma e, solo quando vidi che mio fratello
era già completamente vestito, realizzai che doveva
essere davvero tardi.
Presa
dal panico, gettai un’occhiata all’orologio poi, dopo aver
sgranato gli occhi, iniziai a correre.
“A
stasera!” urlai, sbattendo la porta di casa, gettandomi nel mondo.
Uscita
di casa quindici minuti più tardi del solito, se non volevo arrivare in ritardo
a lezione, non mi restava che correre. Accelerai poi, quando ebbi svoltato
l’angolo, frenai di colpo.
Fabian, il casco in mano, seduto su una moto nera, abbozzò
un lieve sorriso.
“Che ci fai qui?” domandai sospettosa, avvicinandomi
lentamente.
Lui
sorrise ancora, porgendomi il casco che teneva in mano.
“Mi
ha chiamato tuo fratello…” spiegò.
Mi
voltai, verso la via che avevo appena lasciato, dove si trovava casa mia, poi
il cellulare vibrò.
“Fabian ti aspetta…”
Richiudendo
il cellulare dopo aver letto l’sms,
sorrisi a Fabian, afferrando il casco. Salii dietro
di lui. Fabian si voltò un secondo verso di me.
“Tieniti
forte” concluse.
La
moto nera si fermò proprio davanti all’università. Levai il casco, notando che
molti dei miei compagni mi stavano osservando incuriositi. Arrossendo, mi
voltai verso Fabian, porgendogli il casco. “Grazie
mille…” dissi. Sorrisi.
Lui,
prendendo il casco dalle mie mani, ricambiò il mio sorriso “Torni con me o preferisci andare a piedi?”
Sgranai
gli occhi, spiazzata.
Vedendo
che non parlavo, lui sorrise ancora dolcemente “Beh…io comunque
ti aspetto…” disse, poi si infilò il casco. Partendo, sgommò. In pochi secondi,
sparì nel traffico.
Il
destino stava prendendo una piega inaspettata, pensai, mentre mi avviavo in
classe,…una piega inaspettata, ma piacevole.
Ripensando
a Fabian, involontariamente, mi ritrovai a sorridere.
Continua…
Hallooo!!!
Per Sefiri: Ciao!!! Eh, si…effettivamente i miei capitoli sono davvero molto
corti…strano…va beh…continuerò a fare del mio meglio!!! Bacio!!!
Sdraiata
a pancia in giù sul mio letto, il viso rivolto verso
la porta, l’mp3 nelle orecchie, leggevo un libro fermandomi ogni tanto, per
canticchiare ad alta voce il pezzo che preferivo di ogni canzone.
Dopo
una mezz’ora, mi spostai, lasciando correre un istante lo sguardo fino alla
finestra. Pioveva. Sospirando, tornai al libro, cambiando posizione, mettendomi
seduta ed incrociando le gambe.
Un
secondo. Con la coda dell’occhio notai un movimento davanti a
me. Alzai lo sguardo.
Mio
fratello, nel vano della porta, mi tendeva il suo cellulare, sul volto un
sorriso accattivante.
Sbattei le palpebre, stupita, poi spensi la musica,
continuando a fissarlo.
“E’ Fabian…” disse, continuando a fissarmi con quel sorriso
malizioso.
Arrossii,
prendendo il telefono dalle sue mani, troppo imbarazzata per
riuscire a parlare.
Lui
attese che rispondessi, io sbuffai “Non hai qualcosa
da fare?” domandai, fingendomi irritata, cercando di celare il mio imbarazzo.
Mio
fratello smise di sorridere, un nanosecondo, poi il sorriso
sul suo volto si allargò a dismisura “Da quando ti vergogni di me?”
disse, iniziando a prendermi in giro “Devi essere davvero innamorata se non mi
permetti di assistere alle tue telefonate d’amore…” concluse, iniziando a
ridere.
Io,
rossa in volto, afferrai un cuscino, tirandoglielo addosso. Mio fratello,
riparandosi con le braccia, continuò a ridere. “Vado, vado…”
disse ancora, iniziando ad allontanarsi “Ma non farlo aspettare troppo…Un uomo
si rompe, se dopo un po’ di tempo non ottiene ciò che vuole…” concluse, ridendo
ancora.
Afferrando
al volo la sua affermazione maliziosa, mi alzai, il telefono ancora in mano,
prendendo il cuscino da terra, tirandoglielo di nuovo addosso. “Tieniti per te
i tuoi consigli!” esclamai prima di richiudere la porta.
Mio
fratello, dal corridoio, rise ancora.
Mi
sedetti sul letto, il cellulare ancora in mano, cercando di calmarmi. Attesi un altro paio di secondi, poi avvicinai la cornetta
all’orecchio.
“Hallo?”
dissi.
La
voce di Fabian, dall’altro capo del telefono, rise.
Io mi mordicchiai le labbra, realizzando che il
ragazzo aveva sentito tutta la conversazione precedente. Un paio di secondi,
poi finalmente si calmò.
“Che fai oggi pomeriggio?” chiese.
Io,
immaginandomi il luccichio dei suoi occhi, arrossii “Piove…” mi lamentai
“…quindi penso che andrò avanti con il libro…”
“Se passo da te?” domandò Fabian,
un secondo dopo.
La
porta della mia stanza si aprì di nuovo. Mio fratello, la felpa e il cappello,
allungò la mano vuota verso di me “Il cellulare…” disse, la voce seria “…sto uscendo…”
Iniziai
a fissarlo, interdetta, mentre Fabian, la voce
allegra, concludeva “Passo tra un quarto d’ora!”
Riattaccò.
Sola
in casa, la pioggia cadeva più intensa. Io, incapace di riconcentrare la mia
attenzione sul libro, fissavo le gocce che scivolavano sul vetro, una strana
inquietudine. Il cuore, batteva velocissimo, senza motivo.
Driiin!
Quando il campanello suonò, sobbalzai, facendo cadere il
libro dal letto. Mi alzai subito, aprendo l’armadio per specchiarmi. Sospirai,
trovandomi tutt’altro che attraente con i capelli
legati in una coda e la felpa viola. Sospirai di nuovo, rassegnata. Se mi fossi presentata truccata, sarei sembrava poco
credibile.
Uscii in corridoio, afferrai il ricevitore del citofono.
Come se lui sapesse ciò che stavo facendo, non appena ebbi appoggiato la
cornetta all’orecchio, sentii la sua voce. “Sono Fabian…”
disse soltanto.
Schiacciando
il pulsante, sorrisi.
“Ma non dovevi studiare?”
Fabian, seduto sul mio letto, il mio libro in grembo, mi
osservava divertito mentre io, imbarazzata, trovavo mille ed una scusa pur di
non restare nella stanza con lui per più di cinque minuti alla volta. Lui mi
lasciò fare per un po’, continuando a ridere poi però, quando ebbi esaurito
tutte le scuse plausibili ed esclamai “Non è il caso di preparare la cena?”,
esasperato scattò verso di me, afferrandomi al volo il polso.
Lo fissai esterrefatta, mentre lui, il sorriso sulle labbra, iniziava
a tirarmi più vicina. “Non ti sembra un po’ presto?!?”
domandò “…Sono solo le tre e mezza…”
Sbattei le palpebre, lui continuò ad osservarmi e a
sorridere, dolce. Il cuore che accelerava, spostai lo
sguardo, mordicchiandomi le labbra.
“O
devo iniziare a pensare che ti inventi delle scuse
solo perché non hai il coraggio di dirmi che non ti piaccio?”
Mi
girai immediatamente verso di lui, gli occhi sgranati “Stai scherzando, vero?!?” esclamai.
Un
secondo, lui si mise a ridere. Io, realizzando che mi
ero esposta troppo, arrossii violentemente. Sbuffai. “Lasciami andare…” dissi,
risentita.
Lui,
la mano ancora stretta intorno al mio polso, mi tirò più
vicina “Non mi va” rispose.
“Non
fare lo scemo! Lasciami andare…” continuai a
lamentarmi.
Un
attimo dopo, mi ritrovai seduta sulle sue ginocchia. Fabian,
un braccio che circondava la mia vita, con l’altra mano, mi scostò una ciocca
di capelli dal viso. I suoi profondi occhi neri erano fissi nei miei. Mi osservò, serio, qualche secondo, poi abbozzò un sorriso,
prima di stringermi di più.
Senza
pensare, appoggiai il capo alla sua spalla. Lui spostò il viso verso il mio.
“Hai un profumo buonissimo…” mormorò.
Completamente
spiazzata da un complimento che mai nessuno mi aveva fatto
in precedenza, arrossi. “Grazie” bofonchiai, non sapendo che altro dire.
Fabian sorrise ancora, i suoi occhi divennero più profondi,
poi spostò il volto e lo sguardo altrove.
“Posso
dire a tuo fratello che sono il tuo ragazzo?” domandò poi, un secondo dopo,
continuando a tenere gli occhi lontani da me.
A
quelle parole, mi irrigidii, rimettendomi dritta. Lui,
percependo la mia “avversione” si era voltato a guardarmi il volto. I suoi
occhi erano fermi. Sembrava davvero determinato.
“Non
credo sia una buona idea” risposi, cercando di aprire
la sua stretta, tentando di alzarmi.
Fabian, dal canto suo, irrigidì le braccia, rendendo vano
ogni mio sforzo. Mi accanii per un po’, in silenzio, poi
imprecai.
“Perché no?” domandò di nuovo lui, risentito, gli occhi lampeggianti
fissi sul mio volto.
Ripensando
all’ultimo ragazzo che avevo avuto, al pensiero di poter fare del male anche a Fabian, rabbrividii. “E’ meglio di no.”
Risposi, restando sul vago, tentando di nuovo di costringerlo ad aprire le
braccia.
“Ti
vergogni di me?” chiese ancora, la voce dura “Se ti vergogni, dillo. Ti lascerò
subito andare…”
Spostai
immediatamente lo sguardo sul suo volto. Era arrabbiato. Incapace di sostenere
il suo sguardo, abbassai gli occhi. Rinunciando alla possibilità di alzarmi, risposi “Il problema non sei tu. Il problema sono io…”
Rialzai
lo sguardo. Fabian mi fissava, cercando di
interpretare qualcosa in me, scrutandomi negli occhi. Incapace di spostare lo
sguardo, sospirai, lasciandolo fare.
“Spiegami…”
disse, parlando all’improvviso.
Sospirai.
Il desiderio di dirgli la verità mi stava lacerando, ma avevo paura. Che fuggisse terrorizzato. Deglutii. “Credo di non essere in
grado di avere un certo tipo di rapporto con un ragazzo…” spiegai, restando
ancora sul vago, per evitare di mentire.
“Centra
ciò che è successo col tuo ex?” domandò lui, lo sguardo ancora immobile su di
me.
“Si”
ammisi, immaginandomi che Fabian pensasse ci fossimo lasciati come tutte le coppie normali.
“Non
è un problema. Io non sono lui”
Lo
guardai, esterrefatta. Fabian mi sorrise dolcemente,
tirandomi più vicina. Appoggio il viso contro il mio collo. Lo sentii,
respirare il mio profumo.
“Sarà
diverso…”
Presa
dal panico, rimasi immobile, rigida come un manichino. Lui se ne accorse. Staccandosi un po’, alzò il viso nella mia
direzione.
“Io
sono sempre la stessa…” dissi, la voce un po’ rotta.
Fabian mi accarezzò la testa, cercando di calmarmi. “Non
c’è nulla che non vada in te…” disse.
Spostai
lo sguardo sul pavimento perché io sapevo che c’era qualcosa che non andava in
me.
“Dici
così solo perché non sai cosa ho fatto…” conclusi, faticando a parlare.
Fabian mi strinse di più poi, con la mano
mi obbligò a guardarlo in volto. Sorrise.
“Su
questo ti sbagli. Quel giorno, io ero lì…”
Sgranai
gli occhi, il fiato che veniva meno. Lui invece, continuò a sorridere.
Continua…
Per Sefiri: Hallooo!
Grazie per il tuo sostegno, sempre presente! Stavolta mi è venuto un po’ più
lungo il cappy e credo pure che stiamo entrando nel
vivo…Bah! A presto!
“Che
stai dicendo?!?” esclamai all’incirca un minuto dopo,
quando riacquistai la capacità di pensare.
Lui
mi fissò con i suoi profondi occhi scuri. “Quello che ho detto… Ti ho
visto…Però non sapevo che quella Banshee fossi tu…”
concluse, la voce tranquilla.
Sgranai
di nuovo gli occhi “Che cosa sarei io?!?” domandai,
aggrottando le sopracciglia, non sapendo se dovessi offendermi o meno.
Fabianallungò una mano calda verso di
me, mi accarezzò un secondo i lunghi capelli corvini. “Una Banshee…Non penso che tu te ne sia mai resa
conto ma, quando ti scatta quel “gene”, i tuoi capelli diventano
improvvisamente bianchi…Sono passati alcuni anni dalla prima volta che ti ho
vista, in versione Banshee per giunta…Ci ho messo un
po’ a capire che eri la stessa persona. Poi però la sera in cui Markus…”
Si interruppe. Il suo viso si irrigidì,
irritandosi di nuovo al solo pensiero. Strinse una mano in un pugno, poi spostò
lo sguardo sul pavimento, come se non volesse che vedessi la furia nei suoi
occhi. Allungai una mano verso il suo viso, accarezzandogli la guancia. Un
secondo. Tornò a guardarmi.
“Perciò lo sapevi…” dissi, riflettendo a voce alta, cercando
contemporaneamente di distrarlo dal pensiero di Markus.
Lui
annuì.
“E ti va bene?” domandai ancora, incredula.
“Si”
Questa
volta non si limitò ad annuire, ma parlò, come per sottolineare
la sua decisione.
Risi.
Incapace di comprendere come potesse accettare questa cosa,
risi. Lui mi fissò esterrefatto un paio di secondi, poi io tornai
improvvisamente seria “Come può andarti bene?” domandai, il viso che si irrigidiva “Hai visto ciò che ho fatto, no? Non so se ti
sei reso conto che l’ho quasi ucciso, con le mie urla…Non hai paura che possa
fare lo stesso con te?” chiesi, la voce dura.
Il
mio cuore, mentre lo osservavo in viso in attesa di
una risposta, era combattuto. Una parte di me, voleva che Fabian
mi condannasse, che mi permettesse di espiare, con il suo rifiuto, quello che
ritenevo essere il mio “peccato”. L’altra parte di me,
pregava, che lui potesse amarmi, accettando tutto di me, che non si tirasse
indietro. Né alla prima né all’ultima
difficoltà. Sapevo, sentivo, che se lui mi avesse allontanato, difficilmente avrei avuto un’altra possibilità. Difficilmente, avrei
potuto anche solo pensare di poter riporre nuovamente la mia fiducia in un
ragazzo.
Ci
fissammo negli occhi, in silenzio, per un po’. Sentivo, la
sua mano, ferma sulla mia schiena. I suoi occhi, scrutavano le
profondità dei miei.
“Non
ho paura…” disse poi, spezzando il silenzio all’improvviso.
Sgranai
gli occhi allibita, urlando “Perché?” senza nemmeno
rendermene conto.
Lui
sorrise, facendo scorrere la sua mano fra i miei capelli “Per diverse ragioni…”
disse soltanto, restando sul vago.
“E
sarebbe?” dissi, fuori di me, incapace di concepire che lui potesse
ancora volermi.
Sorrise
“Beh, diciamo che ho fiducia nella tua capacità di controllarti…” iniziò, la
voce allegra.
Io,
le sue dita fra i miei capelli, sbuffai “Beato te che hai
tutta questa fiducia…”
Fabian rise. Stringendomi a lui un secondo, appoggiò il
viso sul mio collo. Ancora una volta, sentii che annusava il mio profumo.
“…e poi credo che tu sia una degli esseri meno pericolosi che
si aggirano da queste parti…” concluse, gettandomi un’occhiata strana.
Ci
fissammo negli occhi un paio di secondi. I suoi erano fermi ma tranquilli.
“Uno
degli esseri meno pericolosi…?!?” ripetei, senza
riuscire a capire “…Ma a cosa ti riferisci?”
Fabian sorrise, tirandomi contro di lui. Le sue mani sulla
schiena, gli occhi fissi nei miei, mentre parlava “Mi riferisco a creature che
tu non penseresti mai di poter incontrare, nella vita reale…”
Continuai
a fissarlo, pendendo dalle sue labbra, come una bambina pende
dalle labbra del proprio padre, quando quest’ultimo
le racconta una favola. “Tipo?” domandai.
Sul
volto del ragazzo si schiuse un sorriso leggero “Ad esempio…vampiri…”
Io sbattei le palpebre, poi scoppiai a ridere. “Vampiri?!?” ripetei sconcertata, prima di piegarmi verso di lui
“Vampiri?!? Dai, Fabian, non prendermi in giro!”
Lui
mi fissò, il volto serio, uno strano sorriso ed un luccichio negli occhi
profondi. “Cosa penseresti, se ti dicessi che uno di
quei vampiri di cui parlavo, al momento, ti sta tenendo fra le sue braccia…?”
Mi
tirai un secondo indietro, per osservarlo meglio in volto. Mostrava la tranquillità
tipica di colui che non mente. Realizzando
che doveva essere davvero un ottimo attore, ignorai il brivido che mi aveva
appena attraversato la colonna vertebrale, ricominciando a ridere. “Piantala di prenderti gioco di me!” lo ribeccai, cercando di
mostrare una tranquillità che non avevo.
Fabian abbozzò un sorriso lieve “Libera di non crederci,
ovviamente…” concluse, prima di tirarmi più vicina e sfiorarmi con le labbra la
pelle del collo.
“Hai
un profumo buonissimo…” disse, la voce roca “…chissà il tuo sangue…”
Stretta
contro di lui, mentre appoggiava le sue labbra calde di nuovo sulla mia pelle,
non riuscii a trattenere un brivido.
Continua…
Halloooo!!!
Innanzitutto ringrazio tutti coloro
che leggono! In particolare…
Shari92: Hallooo!!! Per prima cosa…VielDank!!! Adoro le recensioni stile divina commedia^^!!! Ahaha!!! Allora, stai tranqui! Le
tue domande avranno presto una risposta! Probabilmente già nel prossimo
capitolo! Comunque…Oh, meinGott!!! Non dirmi che sono stupefacente!!! Ti pregooo!!! Già ho problemi di eccessiva autostima a
volte(del tipo, dopo l’esame di tedesco, andavo in giro urlando che ero il Dio
del tedesco^^) e poi mi fai arrossire! Viel, vielDank!!!
Spero che la mia storia riesca nel difficile compito di non annoiare mai nessuno!^^
Per concludere, ovviamente, non ti devi scusare, se non hai potuto recensire
prima! Non è necessario! Anzi, grazie per aver recensito ora!!!
A presto! Bacio!
Per Sefiri: Hallooo!!!Ooooooh!!! Me tanto felice se
riesco ad emozionarvi!!! Evviva!!! Significa che raggiungo il mio scopo!!! Kyaaaaa!!! Me saltella felice, e senza ritegno, per la
stanza^^!!! Fammi sapere che pensi di questo colpo di scena!!! Ahaha!!! Mi diverto troppo a pensare certe cose! A presto!!! Bacio!
I brividi che mi attraversavano la schiena erano qualcosa di
irrefrenabile
…Vampir…
I
brividi, che mi attraversavano la schiena, erano qualcosa di irrefrenabile.
Nonostante i miei sforzi, mentre Fabian
mi sfiorava con le labbra la pelle del collo, non potevo controllare il mio
tremito.
Gli
occhi chiusi, stretta contro di lui, cercai per
l’ennesima volta di restare immobile. Un altro brivido mi attraversò, rendendo
il tutto inutile.
Un
secondo. Fabian staccò le sue labbra dal mio collo,
osservandomi preoccupato in viso. I nostri sguardi si incontrarono.
Allungò una mano calda verso di me, accarezzandomi dolcemente la testa.
“So
che forse ti sto chiedendo troppo…” iniziò, la voce seria, continuando a
toccarmi i capelli “Ma ti prego, non tremare così…”
Osservai
un paio di secondi i suoi profondi occhi scuri poi, arrossendo, spostai lo sguardo. “Scusami…ma finché mi baci in quel modo…”
Sentii lo sguardo di Fabian addolcirsi,
poi di nuovo la sua mano, scendeva dolce, sulla mia guancia, facendomi
voltare verso di lui. I nostri occhi si incontrarono
di nuovo. Nei suoi, un luccichio divertito.
“Non
tremavi per paura allora…” disse, il sorriso sulle labbra.
Sgranai
gli occhi, di colpo, realizzando che tra le mille
sensazioni che avevo provato, la paura non era presente. Imbarazzata, arrossii
di nuovo. Fabian mi accarezzò la
guancia poi scattò in avanti, sfiorandomi le labbra, per la prima volta.
Dolce.
Il suo bacio era dolce, proprio come il sorriso che mi rivolgeva sempre. Persi il controllo, in un modo che non mi era mai accaduto prima.
Sentivo che non era la “Banshee” che si svegliava, ma
una qualche parte di me che si rilassava completamente. Improvvisamente,
stretta fra le sue braccia, mi sentii completamente inerme. Percepii
che, se lui davvero avesse voluto bere il sangue, non mi sarei opposta. Non ne avrei avuto la forza.
Fabian però continuava a baciarmi le labbra, le mani calde
che scivolavano sul mio collo. All’improvviso si fermò, tirandosi un po’
indietro.
Io,
lo fissai un secondo negli occhi, sbattendo le palpebre, non comprendendo
perché si fosse fermato.
Fabian mi sorrise “Il telefono…” mormorò, la voce roca.
Sbattei
di nuovo le palpebre, poi finalmente anche io sentii lo squillo del telefono.
Rossa in viso, mi alzai in fretta, correndo in corridoio.
“Hallo?”
dissi, una volta sollevata la cornetta.
“Siediti”
Riconoscendo
subito la voce preoccupata di mio fratello, mi voltai di scatto verso Fabian, incontrando i suoi occhi scuri. Il ragazzo mi
guardava serio. Deglutii.
“Che cosa è successo?” domandai, la voce che tremava.
“I
genitori di Markus hanno denunciato la sua
scomparsa…Sono due settimane che non torna a casa…” spiegò.
Sgranai di nuovo gli occhi, un brivido di terrore mi attraversò
la schiena. Due settimane…, pensai,…erano passate
esattamente due settimane da quando Markus mi aveva
aspettato sotto casa, da quando avevo rischiato di perdere il controllo, da
quando Fabian lo aveva inseguito, dopo essersi
accertato che stessi bene…
Fabian..., pensai ancora,…quella
sera sembrava davvero arrabbiato…
Mi
voltai di nuovo alla mia sinistra, per specchiarmi nei suoi occhi, vedere il suo
sorriso, venire rassicurata dalla sua presenza al mio
fianco. Ma, quando mi voltai, al mio fianco non c’era
più nessuno. Riagganciando la cornetta, vagai per tutta la casa. Di Fabian nessuna traccia.
Sfruttando
le sue doti da vampiro, silenziosamente, in un secondo, se ne
era andato. Mentre l’acqua fuori continuava a
cadere, Fabian mi aveva lasciato, senza una spiegazione,
senza un saluto. Sola,con i miei fantasmi…
Continua…
Halloooo!!! Buona lettura a tutti e a presto!!!
Per Sefiri: Jaaaaa!!!FabianisteinVampir!!! Ahahah!!!! Piaciuto il colpo di scena?!? Io mi sono
divertita molto a pensare questa cosa…comunque siamo
solo all’inizio! Speriamo che la mia mente malata non mi abbandoni!
A presto e grazie ancora per il tuo supporto!!! Mi fa
davvero molto piacere se ti piace la mia ficcy^^!!! Kuss!
Per Shari92: Ti ho spiazato? Ti ho
spiazato?!? Evviva, evviva, evviva!!!Ahahah!!! Io mi diverto tantissimo a inventare cose
di questo genere! E il bello è che sono sempre o quasi sempre,
coerente sino nei minimi dettagli (mio frat ha
tentato più volte di incastrarmi, facendomi domande impensabili, ma io penso a
tutto!!! Bwahahaha!!! Il che direi che è sintomo di
squilibrio mentale^^)
Comunque, torniamo seri! Allora le Banshee
sono spiriti femminili irlandesi, dai lunghi capelli bianchi e gli occhi rossi.
Secondo la tradizione, si aggirano per le colline, urlando per annunciare la
morte di qualcuno… Nel mio caso, è un po’ diverso…la protagonista non annuncia
la morte di nessuno ma si trasforma per un altro motivo…Spero di aver
soddisfatto la tua curiosità^^! Per concludere, grazie
ancora per i complimenti!!! Viel, vielDank!!!
Infine, volevo fare i complimenti a Rikku091 che a quanto pare, aveva capito quasi subito la natura di Fabian! Brava, brava! Scusami, se non ho risposto quando
l’hai scritto e ho fatto finta di nulla, ma non volevo
rovinare la sorpresa agli altri. Me chiede umilmente
perdono!!!
La
rabbia si trasformava in tristezza. La tristezza, di nuovo in rabbia.
Erano
già passati 3 giorni, da quando mio fratello mi aveva detto di Markus, da quando Fabian era
sparito improvvisamente, senza lasciare alcuna traccia.
Le
chiamate sul suo cellulare si erano rivelate inutili. Sempre spento.
Ogni
mattina mi aspettava una nuova delusione. Nonostante cercassi di non illudermi,
il mio cuore non riusciva a smettere di sperare che lo avrei trovato fuori dalla mia porta, ad attendermi, come aveva fatto per
due settimane.
Seduta
al banco, mentre la professoressa spiegava, sbuffai,
incapace di fingere l’interesse che non avevo. Il cellulare vibrò,
sul mio volto apparve un sorriso leggero. Se
non fosse stato per mio fratello, che mi mandava messaggi o mi faceva gli
squilli a cadenza regolare, mi sarei addormentata di sicuro.
Dopo
aver letto l’sms, iniziai a
riflettere, domandandomi se non fosse patetico chiedergli ciò che mi rigirava
in testa da un po’. Sospirai, poi pigiai sui tasti.
“Tu
per caso sai dove abita Fabian di preciso?”
Dopo
averlo inviato, rimasi due minuti a fissare quelle
parole, ancora sullo schermo, incapace di spostare lo sguardo, mentre aspettavo
la sua risposta.
Il
cellulare vibrò. Alla sua risposta, sospirai.
Una
volta uscita dall’università, nonostante piovesse a dirotto ed io, senza
ombrello, fossi completamente fradicia, camminai con passo deciso verso
l’indirizzo indicatomi da mio fratello.
Cercai
il numero poi, non appena ebbi trovato la casa, mi fermai a qualche metro ad osservarla.
Era
una bella casa. Una di quelle case di antica
costruzione che, grazie alla continua manutenzione, sembrano quasi più belle
dopo molti anni, rispetto a quando sono state costruite. Su due piani, i
mattoni a vista erano di color beige.
Presi
un bel respiro poi, con la coda dell’occhio, notai un movimento alla mia
destra. La tenda di una finestra del primo piano si era appena richiusa.
Conscia che qualcuno era al corrente della mia
imminente visita, presi un altro respiro, senza che il pensiero, che il luogo
dove stavo per entrare fosse una casa di Vampiri, mi sfiorasse minimamente.
Driiiin.
Appoggiai
un secondo il dito sul campanello, ritraendolo subito. Dall’interno non
proveniva alcun rumore, eppure sapevo che qualcuno c’era. Iniziando a pensare
che forse avrebbero fatto finta di nulla, iniziai a fissare la porta di legno
chiaro, sospirando.
Come
confermavo in ogni occasione, la pazienza non era
certo una dote che mi contraddistingueva, anzi, più reputavo una cosa
importante, più divenivo impaziente. Sospirai ancora.
Un
secondo poi un rumore lievissimo dietro la porta.
“Chi
sei?” domandò una voce maschile.
Deglutii, mordicchiandomi le labbra poi dissi il mio nome.
Stavo per aggiungere che ero un’amica di Fabian,
quando la porta silenziosamente si aprì.
Di
fronte a me, un ragazzo di circa 17 anni, i capelli castani, mi fissava. Lo
sguardo che appoggiava su di me era quasi bruciante. Non riuscendo a reggere la
sua occhiata, abbassai lo sguardo.
Un
attimo. Si tirò indietro, attenuando un po’ lo sguardo.
“Entra”
disse, la voce ferma.
Senza
pensare, varcai la porta. Lui la richiuse
immediatamente. Quello che avvenne dopo fu talmente veloce che, più che
vederlo, lo percepii.
Il
giovane vampiro, non appena richiusa la porta, mi era balzato addosso, alle
spalle, facendomi cadere sul tappeto. Io, gli occhi chiusi, il braccio
dolorante, mi ritrovai a pancia a terra. Un secondo dopo invece ero a pancia in su, sotto di lui. I miei occhi erano fissi sul suo viso,
sulle sue pupille, completamente nere.
Lui
avvicinò il suo viso al mio, annusando l’aria. Il sorriso che apparve poi sul
suo volto, mise in mostra i lunghi canini.
Incapace
di muovermi, completamente terrorizzata, lo fissavo.
“…Banshee…” disse lui, sorridendo, prima di leccarsi le
labbra, probabilmente pregustando il mio sangue.
Cercai
di alzare le braccia, in un estremo tentativo di difesa. Lui, come se fossi la
creatura più debole dell’universo, mi afferrò con una mano
entrambi i polsi, bloccandoli sopra la mia testa.
Fissai
il giovane vampiro, continuando a deglutire, realizzando
che la mia ora sarebbe giusta a breve, se Fabian non
fosse apparso. Strinsi gli occhi, per non guardare, incapace persino di urlare,
mentre nella mente chiamavo il nome di Fabian,
disperatamente.
“Stefan!”
Una
voce femminile chiamò alle mie spalle.
Riaprii
gli occhi. Il giovane vampiro guardava in su, in cima
alle scale. Nella posizione in cui ero, mi era impossibile vedere.
“Stefan, caro, ti prego, non vorrai
mica sporcarmi il tappeto…”
Sgranai gli occhi, allibita, poi mi divincolai. Stefan, spiazzato a sua volta, mi lasciò subito andare. Non
riuscendo subito ad alzarmi, le gambe che tremavano, strisciai il più lontano
possibile dal ragazzo. Un secondo. Alzai lo sguardo per vedere chi fosse quella donna credule che se ne stava ferma in cima
alle scale.
Una affascinante signora, i capelli scuri raccolti, sostenne
il mio sguardo carico di disappunto. Un secondo, poi scoppiò a ridere.
“Stefan!” esclamò con voce allegra, iniziando a scendere
lentamente le scale “Caro, stavi per mangiare l’amichetta di tuo fratello…”
concluse, scoppiando nuovamente a ridere, come se la mia morte potesse essere
così divertente.
Continuai
a fissarla, irritata. Lei mi si avvicinò, tendendomi una mano. Rimasi a terra,
fissando quell’esile mano bianca, indecisa se
prenderla o meno.
“Su,
cara” disse, incoraggiante.
Realizzando che non avevo molte alternative, misi la mia
mano nella sua. Un secondo. La donna mi tirò su di peso. Sconvolta da quella
dimostrazione di forza inaspettata, la fissai incredula. Lei, ovviamente, rise
di nuovo.
“Vieni
con me, cara. Sei qui per parlare di Fabian, no?”
disse, facendo strada verso una stanza sulla destra che si rivelò essere un
salottino.
Feci
un paio di passi poi, realizzando che Stefan mi stava seguendo, mi fermai ad osservarlo,
preoccupata.
Nell’istante
in cui realizzai che mi seguiva a testa bassa, con un
atteggiamento di sincero dispiacere, la donna intimò con voce ferma “Stefan! Vai di sopra, caro, non pensi di aver fatto
abbastanza danni per oggi?!?”
Sentii
il cuore stringersi mentre lo vedevo annuire ed iniziare a salire i gradini. Sembrava
sinceramente dispiaciuto per avermi aggredito e, siccome in fondo non mi aveva
fatto nulla, mi sembrava ingiusto e crudele, il trattamento che gli aveva
riservato sua madre.
Sospirai,
tornando a fissare davanti a me.
La
vampira intanto si era seduta su una poltrona, accavallando le gambe.
“Siediti,
cara…”
Io,
come prima, ubbidii, in perfetto silenzio nonostante l’irritazione crescente.
Se non fosse che avevo bisogno di risposte, le avrei
urlato di piantarla di chiamarmi cara, dato il modo in cui aveva esordito.
Cercando di calmarmi, presi un bel respiro.
“Immagino
che tu sia qui per sapere di Fabian, giusto?”
domandò, fregandosi le mani, lentamente.
Io annuii, lei rise. La fissai esterrefatta, domandandomi tra
me e me che accidenti avesse da continuare a ridere in
quella maniera.
Quando
si interruppe, mi rivolse un sorriso. Un sorriso, che avrebbe gelato chiunque. Sentii un brivido
attraversarmi la colonna vertebrale, irradiandosi poi per tutto il corpo.
A
tre metri di distanza lei era mille volte più terrificante
di suo figlio. Lei, perché era fredda e il suo comportamento era volontario,
palesemente studiato.
“Scusami
se ho riso, cara…” ricominciò con la sua voce amichevole, mentre continuava a
sorridermi come se desiderasse schiacciarmi come si fa con uno scarafaggio “…ma
la tua domanda è così sciocca che non sono riuscita a
trattenermi…”
La
fissai, di nuovo esterrefatta, la rabbia che iniziava
a colorirmi il volto “Come, scusi?” risposi acida, senza nemmeno pensare.
Lei
ricominciò a fregarsi le mani, poi mi sorrise di nuovo, in quel modo
insopportabile “Mi sembra abbastanza ovvio…Fabian non
vuole vederti”
Sgranai
di nuovo gli occhi, spalancando anche la bocca. Mille domande mi invasero in cervello, ma non fui in grado di formularne
nemmeno una.
“Cioè, credevo che fosse ovvio…Dopo che hai intuito ciò che
lui ha fatto a Markus per colpa tua, mi sembra più
che normale, no? Povero ragazzo! Si sente così in colpa! Ha ucciso il suo
amico…”
Io
la fissai, sbattendo le palpebre, poi mormorai a voce quasi inudibile
“Fabian non avrebbe mai potuto fare del male a Markus.”
La
vampira mi guardò un secondo, poi tornò a ridere “Puoi
cercare di non sentirti coinvolta finché vuoi, ma non puoi sfuggire alla
realtà. Fabian ha ucciso il suo amico perché aveva
tentato di aggredire te…”
Un
secondo. Rise ancora, prima di terminare il discorso più crudele che le mie
orecchie avessero mai sentito “E per cosa, poi? Una Banshee!
Ho capito che Markus ti ha aggredito, ma non c’era
bisogno di arrivare a tanto…dubito che ti avrebbe uccisa e sinceramente, per
l’interesse che ha Fabian nei tuoi confronti, poteva
tranquillamente stare a guardare…ma è sempre il solito impulsivo…Una volta che
si mette in testa di avere qualcosa, diventa tremendamente possessivo…Cosa
sarebbe cambiato se ti avesse presa mentre eri debole? Nulla, no?”
Si interruppe, lanciandomi un’occhiata divertita, il sorriso
crudele sul volto.
Io
la fissai, completamente immobile, perfetta copia di una statua di granito.
“Ah!
Forse il mio discorso era troppo difficile per te…Te lo riassumo
brevemente: qualsiasi cosa ti abbia detto mio figlio, era solo una bugia.
L’unica cosa che gli interessa di te, è il tuo sangue e, come vedi, non è
l’unico della famiglia…” aggiunse allungando un
braccio, indicando l’ingresso.
“Fossi
in te, me ne andrei e se Fabian
dovesse tornare, eviterei di vederlo…Sempre che tu ci tenga alla tua vita,
cara…”
Mi
sorrise ancora.
Io presi un altro respiro poi, il volto rigido, mi alzai,
avviandomi verso la porta. La vampira non si mosse mentre mi avvicinavo alla
porta della stanza. Non appena l’ebbi varcata, notai Stefan, rannicchiato al suolo, che origliava cercando di
non farsi scoprire. Fingendo di non averlo visto, per non esporlo
all’ira di sua madre, raggiunsi la porta d’ingresso, abbassai la maniglia ed
uscii.
Solo
quando fui di nuovo fuori, sotto la pioggia battente, mi lasciai andare,
iniziando ad imprecare mentalmente, dedicando ogni epiteto che mi veniva in
mente al quella crudele vampira.
Continua…
Halloooo!!! Buona lettura a tutti! Scusate, ma sono un po’ di fretta! Però volevo ringraziare tanto tantoSefiri! Viel, viel Dank!!!
Davvero…tu davvero sei interessato solo al mio sangue…
…Vampir…?
Mi
rigirai nel letto, a lungo, incapace di dormire. Non avrei voluto lasciarmi
sconvolgere dalle parole della madre di Fabian, ma
non riuscivo a trovare una ragione per cui lei mi
dovesse mentire. Una ragione coerente, intendo. Sul fatto che mi odiasse, non
c’era alcun dubbio.
…Fabian non vuole vederti…
Con
queste parole che vorticavano nella testa, cambiai posizione, mettendomi a
pancia in su. Sospirai, iniziando a chiedermi se non
avessi sbagliato a riporre fiducia in lui.
…L’unica
cosa che gli interessa di te, è il tuo sangue…
Deglutii
e poi sospirai ancora. Volevi davvero solo il mio sangue?,
pensai, iniziando ad interrogarmi, fissando il soffitto bianco, mentre la
rabbia mi incendiava il corpo. Un secondo. Davanti ai miei occhi apparve il suo
dolce sorriso. Senza quasi accorgermene, mi calmai. L’unica cosa coerente che ero riuscita a formulare in quella lunga notte, fluttuava,
nel mio cervello, cercando di imporsi sui mille dubbi.
Se
volevi solo il mio sangue, Fabian, perché non te lo sei preso?
Toctoc.
Un
lieve bussare.
Riscuotendomi
dai miei pensieri, sobbalzai nel letto. Sbattendo le palpebre, scattai subito
in piedi, correndo alla porta, temendo che mio fratello si fosse sentito poco
bene o che avesse ricevuto un’altra brutta notizia. Magari il ritrovamento del
corpo di Markus…
Rabbrividendo
all’idea, spalancai la porta. Il corridoio era deserto.
“Ma che…?” esclamai, aggrottando le sopracciglia.
Toctoc.
Realizzando che proveniva dalla finestra, richiusi la porta,
correndo a scostare le tende.
Un
secondo. Il sorriso di Fabian illuminò la stanza ed
io, incapace di controllarmi, mi ritrovai a sorridere a mia volta,
inconsciamente.
“Mi
apri?” domandò lui, a voce alta, per permettermi di udirlo.
Annuendo,
spalancai la finestra.
Un
attimo. Fabianmi investì in
pieno, gettandomi sul pavimento. Lo fissai, gli occhi sgranati, lottando per
scacciare dal mio cervello la voce maligna di sua madre che continuava a
ripetere “..solo il tuo sangue…”. Deglutii.
Fabian, cercando di tirarsi su, mi
sorrise “Scusami…sono un po’ debole…ti ho fatto male?”
Io
negai. Lui, tentò tre volte di rimettersi in piedi, invano, accasciandosi di
nuovo al suolo.
“Stai
bene?” domandai, completamente esterrefatta.
Lui
abbozzò un lieve sorriso, poi allungò la mano destra, sfiorandomi i capelli “Ti
ho detto che sono solo un po’ debole, niente di cui
preoccuparsi, tranquilla…”
Gli
gettai un’occhiata poco convinta poi, scivolando via da sotto al suo corpo, mi alzai, per poi inginocchiarmi e,
afferrandolo per un braccio, aiutarlo ad alzarsi.
Quando lo toccai, Fabian gemette
per il dolore, poi mi sorrise ancora, esclamando “Sono un po’ intorpidito…”
“Certo,
certo, intorpidito…” ripetei, trascinandolo sino al letto, dove lui si lasciò
cadere senza protestare.
Quando infine fu sdraiato, avendo modo di osservarlo meglio,
non potei fare a meno di rabbrividire. I suoi vestiti erano strappati in più
punti e non aveva più la manica sinistra del giubbotto. Ma
la cosa più preoccupante era il suo braccio nudo, pieno di segni di morsi.
Mi
morsi le labbra, cercando di trattenermi dallo scoppiare a piangere.
Fabian alzò un secondo la testa, abbozzando un sorriso
dispiaciuto “Sto bene, ti ho detto…Un paio di giorni e
sarò come prima…”
Io, ferma in piedi accanto a lui, annuii, incapace di parlare.
Riappoggiò
il capo al cuscino, facendo uno strano rumore, come se avesse difficoltà a
respirare. Forse aveva delle contusioni interne, oltre che esterne..., pensai, prima di ricacciare di nuovo indietro le lacrime.
Un
momento. Senza muoversi, mi chiamò ed io, immediatamente, mi inginocchiai
accanto al comodino.
Fabian mi sorrise, allungando la mano destra, sfiorandomi
la guancia. “Scusami” mormorò.
Chiusi gli occhi, un istante, poi li riaprii. “Non c’è bisogno
che ti scusi…” iniziai.
Lui
sospirò, spostando lo sguardo altrove, mentre la sua mano diventava immobile
“Invece sì, sono sparito senza dirti nulla e sono tornato in queste
condizioni…”
Deglutii,
gli occhi che mi bruciavano per le lacrime trattenute, poi sospirai
“L’importante è che tu sia tornato.”
Fabian si voltò verso di me, gli occhi sgranati, poi
sorrise, cercando di spostare la testa.
Allarmata, urlai “Fermo, fermo! Che
diavolo pensi di fare? E’ meglio se non ti muovi, se non è strettamente necessario!”
Lui
sorrise, tirandosi anche un po’ su, sebbene a fatica. La sua mano scese
dolcemente, dalla mia guancia sino al mio collo “Baciarti è più che
necessario…” concluse, avvicinandosi a me.
Le
sue labbra sfiorarono piano le mie, con dolcezza ed io, come la volta
precedente, in un istante dimenticai tutto quello che sapevo. Mi baciò alcuni secondi poi si staccò, lasciandosi ricadere
pesantemente sul materasso. “Questa, non sarà la prima notte insieme che
speravo…” disse, malizioso, palesando di essere praticamente
senza forza.
Anch’io
sorrisi, un leggero rossore sulle guance “Se mi prometti
che un giorno l’avremo, posso anche aspettare…un po’…”
Fabian rise, prima di concludere
“Vieni qui…”
Presi
un bel respiro, avvicinandomi al suo volto “Si?” domandai, il sorriso sulle
labbra “Posso fare qualcosa per alleviare le
sofferenze di questo povero vampiro?”
Lui
mi sorrise dolcemente, uno strano luccichio negli occhi.
“Si,
in effetti, qualcosa puoi fare…” iniziò, ricominciando a far scorrere la sua
mano calda sul mio collo, avanti e indietro, provocandomi un brivido dietro
l’altro.
“Cioè?” domandai, cercando di trattenere quel poco di
lucidità mentale che immancabilmente mi abbandonava ogni qualvolta mi sfiorava.
“Vieni
più vicina…” rispose ancora.
Quando il mio volto fu a pochi centimetri dal suo, Fabian si spostò, avvicinando il naso alla mia pelle,
respirando il mio profumo. “Quanto adoro il tuo profumo…” disse.
Mentre i suoi occhi divenivano più profondi, ricominciò a
baciarmi.
Continua…
Halloooo!!! Grazie a chiunque legge e, ovviamente, anche a chi commenta!!! Viel, vielDank!
Per Rikku091: Hallo! Cm va? Effettivamente la mamma di Fabian ha dato un’impressione davvero crudele nel capitolo
precedente ma io, ingenuamente, spero che tutto ciò fosse determinato da una
ragione plausibile! (Lo so che sembra incoerente, ma io non sono al corrente di ciò che accadrà finché il mio cervello, nei
momenti più impensabili, non viene a disturbarmi dicendo: Scrivi così! Forse mi
converrebbe un controllino alla neuro! Ahahaha!!!) Comunque, se può
consolarti, la vampira ha fatto saltare i nervi anche a me! Mi vendicherò! Ahahah!!! Ovviamente, non posso
farlo…Uff…Che brutto essere una scrittrice scema… Ma
torniamo alla tua recensione! Ti piace Fabian?!? Ah,
caro Fabian… Anche a me piace tanto! Ma rendo bene l’ambiguità che si cela a volte nei suoi
gesti? Spero di si! E’ sempre una grande incognita la
trasmissione di determinate emozioni… Per quanto riguarda le tue recensioni…Non
devi preoccuparti! E soprattutto non chiedermi scusa!
Recensisci pure, quando vuoi, se vuoi! A me fa piacere leggere i commenti e le
opinioni, ma nessuno è obbligato a lasciarmele ovviamente!!!
Non siamo mica in una dittatura, no?^^!
Per quanto riguarda la natura vampiresca
di Fabian…Ritengo che non fosse
evidente, anzi, diciamo che siccome io amo mettere i dubbi ai miei lettori
(scusatemi, sono crudele, ma mi piace l’idea di creare suspance
e di spiazzarvi! Se una storia è banale, a mio parere, ha poco senso
raccontarla) era una specie di vedo non-vedo, anche se
in realtà, riflettendoci bene, era più un non-vedo. Per questo mi ha stupito e
fatto davvero piacere la tua intuizione geniale! Brava brava!!!^^! A presto e grazie di tutto!!!
Quando la mattina dopo mi svegliai, mi ritrovai sdraiata
accanto a Fabian. Non appena aprii gli occhi, sentii
una mano dolce che mi accarezzava la testa, con dolcezza. Mi tirai un po’ su,
specchiandomi nei suoi occhi scuri.
“Ciao…”
dissi, abbozzando un sorriso.
Il
ragazzo ricambiò il sorriso. “Buon giorno…”
Mettendomi
a sedere, mi alzai, voltandomi subito ad osservarlo attentamente.
Alla luce del giorno, avevo l’impressione che il suo aspetto
non fosse migliorato, anzi. Il braccio, sul quale spiccavano numerosi segni
violacei, i morsi, sembrava gonfio. Fissandolo preoccupata, deglutii. “Come ti
senti, oggi?” domandai, cercando di non far tremare la voce.
Fabian sorrise “Sono stato meglio…” ammise.
Mi
morsi le labbra, riavvicinandomi, per osservare meglio il suo braccio. “Se chiamassi un dottore?” proposi, ingenuamente.
Il
ragazzo rise, accarezzandomi dolcemente il capo “Non potrebbe fare nulla…ho
solo bisogno di tempo…comunque ti assicuro, che
rispetto a ieri mi sento molto meglio, non mi muovo solo per non sprecare
energie…”
Lo
fissai, cercando di mostrarmi convinta, anche se non era assolutamente così.
Avevo l’impressione che stesse peggiorando sempre di
più. Deglutii.
“Ma questi segni?” domandai, sfiorando lievemente il suo
braccio, cercando di capirci qualcosa per potergli essere utile.
Il
suo viso si irrigidì. Ci fissammo negli occhi un paio
di secondi, in silenzio. Sembrava intenzionato a non rendermi partecipe di ciò
che gli era successo. Sostenendo a lungo il suo sguardo, cercai di fargli capire
che dovevo assolutamente sapere, che lui doveva dirmelo. Alla fine, sospirò.
“Sono morsi di vampiro…” concluse, la voce indifferente.
Sgranai gli occhi “Cosa?” esclamai allibita
Lui annuì, prima di aggiungere “Non chiedermi altro, non mi va
di parlarne adesso…”
Rassegnata,
abbassai il capo “Come vuoi…” dissi, alzandomi “Torno
subito…” terminai, gettandogli un’ultima occhiata prima di uscire dalla stanza.
Fabian, immobile nel letto, annuì.
In
cucina, le mani che tremavano, iniziai a spostare gli oggetti, senza sapere
minimamente cosa stessi facendo poi, lentamente, iniziai a singhiozzare.
Avevo
paura. Che lui non si riprendesse. Al
pensiero di perderlo, deglutii a fatica, i brividi che scuotevano il mio corpo.
Lasciai che le lacrime scivolassero per il mio volto per alcuni minuti poi,
soffocando un singulto, decisi che era stupido ed inutile ciò che stavo
facendo. Piangere non avrebbe risolto nulla. Asciugandomi gli
occhi con il dorso della mano, mi rialzai, mentre un’idea malsana si faceva
largo nella mia mente.
La
madre di Fabian avrebbe saputo come fare per farlo
guarire. Doveva saperlo.
Deglutii
le ultime lacrime, prendendo un bel respiro, voltandomi per tornare in stanza.
Un
secondo. Muovendomi, colpii un bicchiere che, dopo aver
traballato sul posto alcuni secondi, si schiantò al suolo.
Crack!
Sospirando
sconsolata della mia sbadataggine, mi piegai sopra i cocchi. Imprecando
mentalmente, contro di me, iniziai a raccoglierli. Un altro secondo.
“Ahia!”
urlai, ritirando immediatamente la mano, una goccia rossa sulla punta del
polpastrello.
Un
secondo ancora. Uno spostamento d’aria. Un’ombra apparve alle mie spalle, delineandosi sul pavimento davanti a me.
Incapace
di muovermi, fissai la goccia di sangue ferma sul mio
polpastrello, la causa di tutto. Deglutii.
Sentendo
che il vampiro si avvicinava, lentamente, alle mie spalle, sospirai,
socchiudendo gli occhi, poi lo sentii.
La
mano sinistra, ancora malferma, si appoggiò sul mio ventre, attirandomi contro
di lui. La mano destra invece, afferrò decisa la mia. Sul collo, il respiro di Fabian. Rabbrividii mentre lui, come una carezza, aveva
iniziato a leccare via il sangue dal taglio, lentamente, dopo essersi portato
il mio dito alle labbra.
Io,
immobile, ero incapace di respirare perché, anche se lui stava bevendo il mio
sangue, ai miei occhi, forse ingenuamente, appariva un atto d’amore.
Si concentrò sul mio polpastrello per un po’, poi lasciò andare
la mia mano. Mi voltai a guardarlo.
I
suoi occhi, completamente neri, come non li avevo mai
visti in precedenza, erano fissi sul mio volto. Osservandolo, ebbi
l’impressione che anche lui stesse trattenendo il
respiro. All’improvviso, socchiuse gli occhi, avvicinandosi a me. Sentii il suo
respiro dietro l’orecchio prima che scendesse verso il
mio collo.
“Il
profumo del tuo sangue…mi fa impazzire...”disse, appoggiando le sue labbra sul mio collo, baciando la
mia pelle.
Chiusi gli occhi, prendendo un bel respiro, poi sentii la
sua mano scivolare davanti. Slacciò il primo bottone del pigiama, denudando
meglio la pelle del mio collo.
Presi
un altro respiro profondo poi, quando lui riappoggiò le sue labbra sul mio
collo, rabbrividii. Un secondo. Mi baciò, poi sentii i denti, entrare piano,
come se non volesse farmi male. Mi morsi le labbra, per non
emettere alcun suono mentre il vampiro, stringendomi di più, iniziava a
bere.
Continua…
Halloooo!
Per Sefiri: Hallo! Grazie per
aver recensito e non scusarti! In quanto a Markus…Lo ammetto, ho le idee ancora un po’ confuse. Siccome il mio cervello non mi ha fatto ancora sapere nulla,
non volevo sbilanciarmi…Scusami sono una scrittrice incompetente… Uff! Me sbuffa!!! Ahahah! Ovviamente continuerò a fare del mio meglio,
tentando di non deluderti! A presto!
Fabian beveva, le labbra appoggiate al mio collo, lentamente
Fabianbeveva, le labbra
appoggiate al mio collo, lentamente. A poco a poco, gli occhi chiusi, sentii
che le forze mi stavano abbandonando. Le gambe, senza forza, si piegarono.
Scivolai piano verso il pavimento.
“Fabian…” mormorai debolmente con le ultime energie che mi
rimanevano.
Un
secondo poi il nulla.
…Vampir…
Quando riaprii gli occhi, a fatica, mi trovai sdraiata sul
letto. Sbattendo le palpebre, per mettere a fuoco la stanza,
attesi un attimo, sperando di sentire un rumore qualsiasi ma, intorno, solo
silenzio.
“Fabian…” chiamai debolmente, temendo che fosse nuovamente
sparito.
Un
sospiro alla mia destra. Con difficoltà, mossi il capo. Mi sentivo debole.
Esausta.
Fabian, appoggiato al davanzale della finestra, osservava
il pavimento ai suoi piedi.
“Come
stai?”
Alla
mia domanda, il vampiro sgranò gli occhi, un secondo, esterrefatto. Mi gettò una rapida occhiata, poi ricominciò a fissare davanti
a sé.
“Fabian…” chiamai ancora, tentando di tirarmi su.
Un
secondo dopo, era al mio fianco, costringendomi nuovamente a distendermi.
“Non
muoverti” disse soltanto, evitando di incrociare il mio sguardo.
Allungai
una mano, accarezzandogli una guancia. Lui, sgranò di nuovo gli occhi, poi si
ritrasse. “No…” mi lamentai subito io, immedesimandomi nei panni di una bambina
capricciosa.
Tra noi, cadde di nuovo uno strano
silenzio.
Abbandonai un secondo la mano sul copriletto, poi la rialzai,
accarezzando la sua. Nel momento in cui, come prima, tentò di fuggire il
contatto, io mi accanii, stringendo la sua mano più che potevo,
pur consapevole che, se avesse voluto, si sarebbe potuto liberare della mia
stretta molto facilmente.
“Perché lo fai…?” domandò lui, continuando a fissare di
fronte a sé.
Abbozzai un lieve sorriso, le forze che, velocemente, stavano
ritornando “…lo sai il perché…” risposi, prolungando la presa.
Si
voltò, di scatto, verso di me. Non avevo mai visto né
vidi mai, in seguito, due occhi più tristi dei suoi in quel momento. “Sono un
debole…” disse, spostando di nuovo lo sguardo, come se non si reputasse più
degno di guardarmi in faccia “…Ho bevuto il tuo sangue…avrei
potuto ucciderti…”
Lo
ascoltai, in perfetto silenzio, poi, non appena tacque, lo tirai per la mano
“Guardami, Fabian…” iniziai “Guardami,
ti prego!”
Lui,
lentamente si voltò. I suoi occhi tristi, incontrarono nuovamente i miei. “Hai
sbagliato…” ricominciai, la voce tranquilla “ma la colpa è anche mia perché, in
un certo senso, ti ho provocato. Sei sempre riuscito a
controllarti. So che non volevi farmi del male.”
Lui
sospirò, un secondo, mentre gli stringevo la mano, poi sentii il suo corpo
irrigidirsi. Il viso divenne duro. Alzandosi in piedi, mi prese tra le braccia.
Io, immobile, lo fissai senza capire. “Ma cosa…?”
Mi
depose a terra, vicino alla porta, le spalle al muro, poi si posizionò
davanti a me, fronteggiando la finestra. “Non muoverti da dietro di me…”
ordinò, la voce seria.
Sbattei di nuovo le palpebre, poi il vetro della finestra esplose
in mille pezzi. Urlai. Fabian, davanti a me, non si
mosse di un centimetro, proteggendomi.
“Eccoti
finalmente, amico…” disse una voce maschile che aveva un che di famigliare.
Mi
sporsi un po’ oltre Fabian, per guardare, poi mi
portai una mano alla bocca, per non urlare.
Markus, in perfetta forma, se ne stava seduto su quello che
rimaneva del davanzale della mia finestra. Non appena lo vidi, anche lui notò
la mia presenza. Mi osservò, curioso, poi annusò
l’aria. Sul suo volto apparve un sorriso “E’ lei la tua Banshee?!?” iniziò “E’ carina, amico. Peccato solo che tu sia
l’emerito bastardo che sei. Una Banshee
così carina dovrebbe provare il brivido di stare con un vero vampiro…”
continuò, prima che nel suo sguardo passasse un luccichio divertito, mentre concludeva “…prima di morire…”
Osservai,
esterrefatta, il volto di Markus, cercando di capire.
Lui, mi guardava curioso, come se fosse la prima volta che mi
vedeva. Come se avesse dimenticato. Un secondo,
Markus abbozzò un leggero sorriso, poi nei suoi occhi
passò un altro luccichio. “Esaudirò il tuo desiderio, bella…” iniziò, mentre io
aggrottavo le sopracciglia, non comprendendo a cosa si stesse
riferendo “Dammi solo un minuto, tolgo di mezzo la palla al piede del tuo
ragazzo, e poi proverai il brivido di un vero vampiro…” si passò la lingua
sulle labbra “…sino all’ultima goccia…” concluse.
Deglutii,
prima di gettare un’occhiata a Fabian che se ne stava
in perfetto silenzio. Le sue mani tremavano, di rabbia. “Provaci…” parlò
all’improvviso, con voce calma “…ma prima dì addio a questa tua ‘nuova vita’….Ti ucciderò, se ci
proverai…” Ringhiò, minaccioso.
Rabbrividii.
Per la prima volta, Fabian, mi fece paura.
Il
volto di Markussi irrigidì
“Pensi di poterci riuscire una seconda volta?” domandò.
Per
l’ennesima volta, sgranai gli occhi, non riuscendo a capire. Markus lesse il mio sguardo, scoppiò a ridere “Non hai
detto alla tua Banshee che sei stato tu ad uccidermi?
A fare di me ciò che sono?”
Tremai,
gli occhi che diventavano enormi, mentre spostavo lo sguardo su Fabian. Non poteva essere vero. Non poteva averlo fatto.
“Non
metterla in mezzo…” fu l’unica risposta di Fabian
che, senza degnarmi di uno sguardo, continuò a fissare l’altro vampiro.
Markus rise “E’ già in mezzo…” iniziò “…ma di lei mi occuperò quando avrò finito con te. Prima ti ucciderò e poi farò una bevuta ristoratrice alla tua
salute…” concluse, gettandomi un’altra occhiata, gli occhi luminosi.
“Sempre
che non ti uccida prima io…” si intromise di nuovo Fabian.
Il
vampiro appoggiato alla finestra, sorrise, inarcando un sopracciglio “Allora te
la farai tu la bevuta alla mia salute?!?” domandò, divertito.
Fabiansi irrigidì ancora di più.
Io deglutii. Markus sapeva ciò che era accaduto,
probabilmente ci aveva spiato. Realizzando che stava
solo cercando di ferire Fabian, imprecai mentalmente.
Cercai di alzarmi, le forze che erano quasi tornate del tutto,
desiderosa di mettere le mani addosso a quello stupido ed insensibile
vampiro, non curante del fatto che a lui sarebbe bastato meno di un secondo,
per sopraffare una creatura debole come me.
“Non
ti muovere!” abbaiò Fabian, la voce dura.
Sospirando,
piena di irritazione, mi lasciai scivolare a terra.
Un
secondo dopo, Markus scattò verso Fabian,
cercando di azzannarlo al collo. Fabian si difese con
il braccio sinistro. Markus affondò i denti. Vedendo
il sangue, non potei evitare di urlare poi, irresponsabilmente,
tentai di alzarmi ancora.
“Lo
vuoi capire che non ti devi muovere, maledizione!” imprecò Fabian,
allontanando con una spintaMarkus
che, con uno scatto leggiadro, tornò a sedersi su quello che restava del
davanzale.
Fabian spostò i suoi occhi lampeggianti su di me, il
braccio sinistro, un nuovo segno sanguinante. Deglutii. “Se non te ne stai
ferma, non so dove sei...Se devo preoccuparmi di proteggerti nei tuoi
spostamenti, ci farai ammazzare, lo vuoi capire?!?”
urlò ancora.
Io abbassai la testa, dispiaciuta “Scusa…” bofonchiai.
Lui abbozzò un lieve sorriso poi entrambi ci voltammo verso Markus. Seduto comodamente, applaudiva “Che scenetta
commovente…Il prode cavaliere che si fa uccidere per salvare la propria
amata…Avete un futuro come scrittori di romanzi rosa…” concluse, inarcando di
nuovo il sopracciglio. Scoppiò a ridere.
La
rabbia in me, aumentò ancora, per le sue parole e per quello che, osservandolo
bene, notai. Markus non aveva nessun segno sul proprio
corpo, nessuna ferita rimarginata. Appoggiai lo sguardo sul braccio sinistro di
Fabian, comprendendo che era sempre stato l’altro ad
attaccare, lui si era semplicemente difeso, usando il
braccio, come scudo, fino a martoriarlo. Deglutii.
Un
secondo. “Sto bene, tranquilla…” tentò di rassicurarmi lui.
A
quelle parole, Markus, rise ancora,
poi scattò in avanti, avvicinandosi a Fabian.
I
due si osservarono in cagnesco per un po’, poi Markus
sorrise. “Non c’è gusto a prendersela con uno che non sa nemmeno
attaccare…Sarebbe troppo facile ucciderti, farti a pezzi, così…” Si fermò,
leccandosi le labbra, spostò lo sguardo su di me “…Penso che prima mi divertirò
a tormentarti, tanto per rendere la tua morte più interessante…” concluse.
Balzando
indietro, atterrò sul davanzale della finestra “Avrai presto mie notizie…”
concluse, prima di saltare fuori.
La
sua risata divertita svanì repentinamente, mentre si allontanava.
Continua…
Halloooo! Buona lettura a tutti!!!
Per Sefiri: Hallo!!! Spero che
il cappy ti sia piaciuto! Devo elaborare bene ancora
un paio di idee…ahaha! Me si
diverte tanto!!! A presto e spero di non averti
delusa! Bacio
Il periodo successivo, per me, fu una sorta di strano paradiso
Il
periodo successivo, per me, fu una sorta di strano paradiso, finché non
sbucarono i problemi. Di nuovo.
…Vampir…
Ogni
mattina, non appena mi svegliavo, Fabian, sdraiato
accanto a me, mi stringeva fra le braccia poi mi sorrideva, guardandomi in un
modo che temevo, un giorno, mi avrebbe fatto venire un
infarto. Quando lui mi guardava così, in parte, mi
sembrava di capire il desiderio irrefrenabile che aveva detto di aver provato
all’odore del mio sangue, quando mi ero tagliata. Il cuore che batteva all’impazzata,
il cervello completamente fuori uso.
“…’Morgen…” salutai quel mattino,
sollevando il volto e specchiandomi nei suoi profondi occhi scuri, per
sperimentare se, dopo una settimana di quella vita, ero riuscita ad abituarmi.
Un
secondo. “…’Giorno…” rispose lui, accarezzandomi le guance con entrambe le
mani, per poi terminare l’ “opera d’annientamento”,
baciandomi dolcemente. Stretta a lui, sospirai. Ogni mattina, si rivelava una
battaglia persa in partenza…
Saltai
in piedi. Iperattiva per l’imbarazzo, afferrando
oggetti a caso, spostandoli. Fabian, ancora sdraiato
sul mio letto, rideva. Io, sempre più rossa, gli lanciai un’occhiata, lui
sorrise. Afferrando i vestiti, corsi in bagno.
Rientrando
nella stanza, lo trovai in piedi, che mi attendeva, accanto alla finestra.
“Ci
vediamo fra dieci minuti, ok?” disse, sorridendo e
avvicinandosi repentino, strappandomi un veloce bacio. Io annuii,
ricambiandolo.
Uscito
dalla finestra, si fermò a salutarmi dal davanzale, come al
solito. Un secondo dopo, sparito.
Quella
mattina, finii di prepararmi con calma, la testa altrove, il sorriso di Fabian che ronzava febbrilmente nel mio cervello.
Un
secondo. La porta della mia camera si aprì lentamente. Voltandomi, vidi mio
fratello che, dal vano, mi sorrideva “Principessa, Fabian
ti attende sul suo cavallo nero…” disse, poi scoppiò a ridere.
Afferrai
la giacca e la borsa. Passandogli accanto, mio fratello mi porse gli occhiali
da sole.
“A
dopo, fratellino!” lo salutai allegra, richiudendo la porta di casa alle mie spalle.
Giunta
in strada, Fabian mi attendeva, sul suo “cavallo
nero”, la sua splendida moto, il casco in mano.
Non appena mi vide, sorrise, come un innamorato che attende
un’intera notte per rivedere la sua amata. Sentii un tuffo al cuore,
mentre realizzavo che il suo desiderio di starmi
accanto era in grado di rigenerarsi spontaneamente, anche nel breve spazio di
dieci minuti.
Fabianappoggiò il casco sul sedile, poi
spalancò le braccia, sorridendo. Di nuovo fra le sue braccia, mi baciò
poi, quando si fu staccato, mi porse il casco. “Andiamo?” disse.
Infilando
il casco, annuii, appoggiandomi a lui per salire. Lui, accese il motore, poi si
voltò verso di me, con la mano, mi sfiorò una gamba,
poi alzò lo sguardo. Sorrise.
Deglutii.
Un
secondo dopo, si voltò ed io appoggiai il capo alla sua schiena. Quando poi partì, a tutta velocità, ebbi l’impressione di
vedere qualcuno nascosto nel sottoportico a qualche metro dal portone di casa
mia. Sbattei le palpebre, osservando meglio. Nulla. Il cuore che batteva per lo
spavento, continuai a fissare quel punto, finché Fabian non svoltò.
Un
attimo dopo, nel sottoportico, un ragazzo dai capelli castani, sorrise.
Continua…
Hallooo!!! Scusate il
ritardo! Volevo informare che ho intenzione di finire
la ficcy entro questa domenica!!! Buona lettura a
tutti^^!!!
Per Sefiri: Hallo, Sef! Uff…mi spiace che ieri sia
stata una brutta giornata comunque mi ha fatto molto
piacere che tu abbia detto che il mio cappy te l’ha
rallegrata! Viel, vielDank!!! Farò del mio meglio per
continuare a rendere migliore ogni giornata! (Che
manie di grandezza! Ahaha! Scusa, scusa, a volte mi faccio prendere la mano!) Comunque grazie mille per i tuoi
commenti!!! Dankeschön!!!
Per Shari092: Hallooooo! Che bello che trovi la mia ficcy
interessante! Almeno, me ci prova!!!Ahahaha!!! E’ bello stimolare la vostra curiosità! Se fossimo a scuola, vi obbligherei a fare un brano per ogni
capitolo intitolato “Continua tu…” Ahahah! Grazie al
cielo non siamo a scuola^^!!! Grazie davvero per i
tuoi tanti complimenti!!! E’ soprattutto grazie ai vostri complimenti, se vado
avanti nelle ficcy! La mia autostima ne ha bisogno!!!Ahahah! A presto!!!Viel Dank!!!
Mio
fratello, affrettandosi, la spalancò. Sul suo volto apparve un sorriso. “Ah! Stefan! Da quanto tempo!” esclamò
allegro, spostandosi dal vano, per permettere all’altro di entrare.
“Stai cercando Fabian?”
Il
ragazzo dai capelli castani si mordicchiò un secondo il
labbro inferiore, poi sorrise “Veramente…sono qui per te…”
…Vampir…
Davanti
all’università, Fabian frenò.
Scesi,
levando subito il casco, porgendoglielo. Un secondo. Fabian,
afferrandomi per il braccio, mi tirò più vicina, per baciarmi. Le nostre labbra
erano a pochi millimetri quando lui, all’improvviso, si fermò, irrigidendosi.
“Che c’è?” domandai io, preoccupata, gli occhi sgranati per
lo stupore.
“Già,
che c’è, Fabian?” mi canzonò una voce familiare, un
attimo dopo.
Fabian, lasciò andare il mio braccio, voltandosi di scatto,
fronteggiando il nuovo venuto, un’espressione dura sul volto.
Markus, di fronte a lui, gli sorrise.
Per un istante, mi parve di essere tornata al momento in cui li avevo conosciuti,
quando ancora non sapevo nulla e non c’erano problemi.
“Che vuoi, Markus?” domandò un
attimo dopo il ragazzo davanti a me, la voce seccata.
Il
sorriso svanì per un istante dal volto dell’altro. “Perché
mi tratti così?” domandò, la voce ingenua. Si avvicinò a noi, lentamente. La mano di Fabian, iniziò a tremare,
mentre cercava di controllarsi. “Non è questo il modo di trattare un
vecchio amico che è stato via per un po’…” concluse, il sorriso che riappariva.
Fabian sospirò, continuando a tacere.
“Sei
davvero crudele, Fabian!” continuò
l’altro, continuando a gettargli occhiate divertite “Gli altri sono
stati tutti molto contenti di rivedermi…Dovevi vedere i miei amici…Oh…” si
allontanò un secondo, gettando un’occhiata sognante al cielo azzurro “E’ stato
così commovente…” continuò, spostando il suo sguardo su di me, sorrise “Peccato
solo che non tutti hanno potuto essere presenti, ma vedrò di rimediare al più
presto…a proposito, salutami tanto tuo fratello…” concluse, sollevando un
sopracciglio.
Una strana
inquietudine mi assalì. Nonostante
il suo sorriso e le parole gentili, percepivo una velata minaccia.
“Prova
solo ad avvicinarti a suo fratello e ti giuro che…” abbaiò Fabian,
la voce dura.
Markus inarcò di nuovo il sopracciglio, interrompendolo “Che
cosa?!?” chiese strafottente “Mi ammazzi?” rise per
qualche secondo, poi tornò a fissarlo, un sorriso canzonatorio sulle labbra “Ci
hai provato una volta e non ce l’hai fatta, nonostante fossi in vantaggio...”.
Si fermò un istante, spostando di nuovo lo sguardo su di me, cercando i miei
occhi. Io deglutii, sforzandomi di non fargli capire che ero terrorizzata. “Sai
qual è la cosa che mi piace di più di Fabian?” mi
chiese all’improvviso, cambiando argomento, spiazzandomi completamente “Che è
un idealista, un sognatore…” continuò, come se stesse parlando a sé stesso
“Pensa di poter far tutto…Addirittura, crede, ingenuamente, di potersi
sdoppiare e proteggere più persone contemporaneamente…” Scoppiò a ridere,
scuotendo la testa “…Ridicolo! Davvero Ridicolo!”
Io
continuai a fissarlo in silenzio, troppo sconvolta per parlare.
“Non
serve sdoppiarsi, Markus…Tu sei uno solo…” rispose Fabian, la voce di nuovo dura.
L’altro
vampiro scoppiò di nuovo a ridere “Oh! Che sbadato! Ho
dimenticato di dirti che alla rimpatriata ho fatto amicizia anche con gente
nuova…gente come noi… abbiamo festeggiato, facendoci una
bella bevuta…tutti insieme…” si fermò, alzando di nuovo il sopracciglio
“Sorpresa! L’unico ad essere solo al momento, è tuo fratello…” ricominciò,
rivolgendo di nuovo la sua attenzione su di me “…ma ancora per
poco, tranquilla…”
Un
brivido mi attraversò la schiena e non potei evitare di tremare, mentre il
crudele vampiro rideva. Un attimo dopo, quando Fabian
mi afferrò per il braccio, sussultai. Lui non ci badò. Trascinandomi di nuovo
in sella, afferrò le mie mani, intrecciandole sulla sua pancia. “Tieniti
stretta che adesso si vola…” esclamò.
Un
secondo. Il motore rombò e, lasciando alle nostre spalle Markus
che ancora rideva, mi strinsi a Fabian
più che potevo, una terribile immagine davanti agli occhi, un pensiero che
vorticava nella mia mente.
Non
lui.
Continua…
Hallooooo!!!
Per Shari92: Halloooo!!! Ti aspettavi che il tizio che sorrideva fosse il nostro
caro Stefan?!? Grazie ancora per tutti i tuoi
complimenti^^!!! Me, molto felice! Come al solito cercherò di non deludervi!!! Chissà come finirà?!?
Cervellooooo! Rispondimi!!!!!!!! …… Nulla…. A
presto^^!!!!Kuss und vielDank!!!
Per Sefiri: VielDank!!!!!Ichweine…. Sniff,
sniff…mi hai commosso^^!!!
Grazie! Spero che il seguito ti entusiasmi!!! A presto
e grazie di tutto!!!
Quando
io e Fabianentrammo in
casa, vidi il corpo di mio fratello a terra, disteso contro il muro. Immobile.
Non
ricordo come sia stato possibile ma, un secondo dopo,
ero inginocchiata accanto a lui, la mano sulla sua, le lacrime che mi bruciavano
gli occhi.
“E’
solo svenuto…” disse una voce alla mia destra.
Mi
voltai e lo vidi. Stefan, che mi dava le spalle, si
girò un attimo. I suoi occhi sembravano tristi “Scusami…mi
sono distratto proprio nel momento sbagliato…” disse, la voce
dispiaciuta.
Lo
guardai, imbambolata, un secondo, non riuscendo a seguirlo, poi il ragazzo
tornò a guardare davanti a sé e finalmente capii. Un vampiro di circa 25 anni,
i lunghi capelli rossi, annusò l’aria poi strinse gli
occhi, chiaramente irritato. Non appena Fabian entrò
nella stanza, il vampiro imprecò. Fabian gli gettò
un’occhiataccia, posizionandosi di fianco al proprio
fratello.
“Fatti
sotto…” disse, la voce dura.
L’altro
vampiro lo fissò un secondo, indeciso, poi sbottò “Non se ne parla neanche!”
esclamò, uscendo attraverso la finestra dalla quale doveva essere entrato “Markus aveva detto che era un lavoretto facile…uccidere un
semplice umano…” Io, accanto a mio fratello, rabbrividii, tornando a fissarlo di nuovo preoccupata “…già si è messo di mezzo il ragazzino,
ma io con un adulto, non combatto…” e, così dicendo, sparì.
Fabian e Stefan rimasero in attesa ancora un paio di secondi, nel caso si trattasse
solo di una messinscena, poi, contemporaneamente, si voltarono entrambi verso
di me.
“Come
sta?” domandò Fabian, la voce preoccupata.
Deglutii.
“Spero non sia nulla di grave…ma sarebbe meglio portarlo da un dottore…”
risposi.
Fabian si avvicinò maggiormente,
allungando le braccia, per prenderlo, poi si fermò, lo sguardo fisso. “Stefan…mettimelo sulle spalle…” esclamò. Suo fratello annuì.
Li fissai, ancora una volta senza capire “Sembra più umano”
spiegòFabian. Io annuii.
QuandoStefan sollevò mio
fratello, lui iniziò a gemere per il dolore, cominciando a riprendersi, allora
il giovane vampiro lo riappoggiò delicatamente sul pavimento.
Mio
fratello, lentamente, aprì gli occhi. Mi vide, sbatté le palpebre un paio di
volte, poi spostò lo sguardo su Stefan ed, infine,
anche su Fabian. “Che fine
ha fatto quel mostro?” domandò, preoccupato.
“Se l’è data a gambe…” rispose Fabian,
abbozzando un sorriso “…piuttosto, niente di rotto spero…”
Io
fissai mio fratello, incapace di parlare. Lui mi sorrise “Sono solo un po’
frastornato…” disse, poi, dopo aver notato i miei occhi lucidi, concluse “Sorellina…non piangere…Sto bene…”
Deglutii le lacrime, poi lo aiutai ad alzarsi. “Sto bene, ma
non ho capito che diavolo volesse da me…” ricominciò, guardandomi in quel modo
che non potevo ignorare. Sapeva che sapevo.
Deglutii
ancora, spostando lo sguardo un secondo su Fabian. Il
ragazzo, allungando una mano sulla schiena, sospirò. Infine, appoggiò
lo sguardo su mio fratello “Sediamoci…sarà una storia lunga…”
Continua…
Halloooo! Buona lettura a tutti e a più tardi^^!
Per Shari092: Sniffsniff…il fratellino noooooooooo!!! Sono in questi momenti che odio il mio cervello, ma
almeno l’odio non è reciproco^^! Per quanto riguarda il fatto
che non ricordi il suo nome, la colpa è mia, perché non ho mai detto
quale fosse il suo nome. Chissà perché in questa ficcy
il mio cevello mi dice di non scrivere i nomi…boh… Scusate l’autrice pazza! Infine…VielvielDank!!!
Non credo di meritarmi davvero tutti i vostri complimenti però spero con tutto
il cuore di riuscire a “prendervi” (ovviamente non nel senso vampiresco del termine…Oh, meinGott!!! La devo finire!!! Ahahah!)
A presto^^
Un paio d’ore dopo, mio fratello, era a conoscenza di tutto
…Vampir…
Un paio d’ore dopo, mio fratello era a conoscenza di tutto.
Come
ogni volta che ascoltava una storia, sia che si trattasse di una favola, quando
eravamo bambini, sia che fosse il resoconto della mia giornata universitaria,
mio fratello aveva l’abitudine di continuare ad interrompere, ponendo mille
domande, troppo impaziente, per riuscire ad attendere che la risposta arrivasse alla fine.
Fabian raccontava, la voce tranquilla, anche se vidi
tremare un paio di volte la sua mano, quando arrivò alla parte di Markus. Gli gettai un’occhiata e lui, un secondo dopo, si
rilassò, sorridendomi.
Finito
il racconto, mio fratello, seduto scomposto, fissò un secondo Fabian poi, spostò la sua attenzione su di me, lo sguardo
fermo. “Ora voglio sapere cos’è successo davvero a casa di Fabian…”
disse.
Fabian, seduto accanto a me, iniziò a fissarmi
esterrefatto. Io, lanciai un’occhiata veloce a Stefan
che subito abbassò il capo. Deglutii poi, tralasciando il “benvenuto speciale”
del fratello minore di Fabian e censurando i commenti
troppo acidi di sua madre, ripetei tutto ciò che era successo. Quando infine
tacqui, troppo presa dal filo dei miei pensieri, impiegai un po’ a realizzare che, dal momento in cui avevo concluso, nessuno
aveva più parlato.
La sera scese, velocemente.
A giornata
terminata, sdraiata nel mio letto, tra le braccia di Fabian,
lanciai un’occhiata all’altro letto che, per ansia, avevo
obbligato il vampiro a portare nella stanza.
Mio
fratello, che ci dava le spalle, russava tranquillo.
Fabian abbozzò un sorriso, rassegnato, scostandomi una
ciocca dal volto. “Molto romantico…io, te e tuo fratello…” scherzò un secondo,
prima di concludere serio “…ma se è l’unico modo per
farti stare tranquilla…”
Mordicchiandomi
le labbra, annuii, poi sospirai, appoggiando il capo contro il suo petto. “Ho
avuto davvero paura…” ammisi, la voce che tremava ancora un po’ al solo
pensiero.
Fabian mi strinse di più, baciandomi dolcemente i capelli. “Non
permetterò a Markus di
farvi del male, te lo prometto…”
Sorrisi,
appoggiata a lui, mentre Fabian, che ora mi
accarezzava i capelli, taceva. Chiusi gli occhi, tranquilla, sapendo che la
persona che amavo mi teneva fra le braccia e avrebbe protetto me e la mia
famiglia. Sospirai, scivolando piano nel sonno.
Un
secondo. Fabian mormorò il mio nome in un sussurro.
“Ja?” risposi, tirando il viso un po’ più su, gli occhi
ancora chiusi.
“Perché non mi hai detto di mia madre?” domandò subito lui.
Sbarrai
gli occhi, appoggiandomi sui gomiti, per guardarlo in viso. I
suoi occhi neri, si specchiarono nei miei, mentre ci fissavamo in silenzio.
“Perché hai omesso delle cose?” continuò.
Lo
fissai, ancora più stupita, domandandomi come potesse
esserne a conoscenza.
Lui
abbozzò un sorriso, accarezzandomi una guancia “Conosco mia madre…” concluse,
rispondendo alla mia implicita domanda “…E lei odia
gli esseri umani…”
Mi
mordicchiai le labbra, riflettendo, prima di riappoggiarmi contro di lui, per
non fargli vedere il mio volto mentre rispondevo “A volte penso
che odi anche tuo fratello…”
Fabiansi irrigidì un secondo, poi
sospirò “A volte lo penso anch’io…”
Mi
tirai su di scatto, di nuovo per guardare il suo volto. Lui mi sorrise triste.
“Perché?” chiesi.
Il
vampiro si passò una mano sulla testa, prima di appoggiarla
sulla mia schiena, sospingendomi di nuovo contro di lui “Penso sia perché
ogni volta che lo vede gli viene in mente mio padre…”
Contro
il suo petto, spalancai di nuovo gli occhi “Tuo padre?” esclamai
esterrefatta. Fabian non aveva mai parlato di suo
padre, prima.
“Si…”
ricominciò lui, lasciando scorrere una mano tra i miei capelli “…Ovviamente lui
non è il ‘mio vero padre’…
ma è colui che mi ha reso così…” terminò, allungando l’altro braccio,
indicandosi.
Io
ascoltavo, in silenzio, non sapendo cosa dire. “Beh…lui è sparito…dopo aver ‘fatto’ mio fratello…”
Mi
mossi, rigirandomi, appoggiando il ventre contro il suo petto. Gli occhi bassi,
gli fissavo il collo, incapace di incontrare il suo sguardo, per paura di
mettermi a piangere. Avevo la sensazione che la parte più triste del discorso doveva
ancora arrivare.
Lui
allungò di nuovo la mano. L’appoggiò sul mio collo. Era calda. Realizzando che Fabian apparteneva
a quel gruppo di persone che quando si sentono tristi sono portati a consolare
gli altri, rialzai lo sguardo, sorridendogli. Poi mi piegai su di lui,
sfiorandogli un secondo le labbra.
“Mia
madre era gelosa di mio padre…” riprese lui poco dopo, spiegandomi ciò che era
successo nei dettagli “Era insicura, perché non si sentiva all’altezza di lui…Sai, mio padre, è uno dei vampiri più importanti…”
abbozzò un altro sorriso leggero, probabilmente ripensando a lui “…Beh,
nell’ultimo periodo la cosa era degenerata…Ogni volta che lo vedeva, lei lo
accusava di avere una amante poi, siccome una volta, l’aveva visto parlare con
una donna, aveva iniziato a pensare che lui preferisse quell’umana
a lei…”
Io,
in perfetto silenzio, lo ascoltavo, cercando di non immedesimarmi in lei, cosa
che mi riusciva abbastanza difficile, dato che
reputavo lo splendido vampiro che mi stava accanto, molto di più di quanto io
meritassi. Forse io e lei, non eravamo molto diverse.
“Una
sera, mio padre non rientrò. Mia madre ed io uscimmo a
cercarlo… Lei era quasi isterica…Beh, lei l’ha trovato per prima. Assieme ad un
essere umano. Erano vicini…e lei non ha capito più nulla…Ha aggredito quella
che ha creduto essere la ‘sua rivale’ davanti a mio
padre…”
Sbarrai
nuovamente gli occhi, ma stavolta fu Fabian ad
abbassare lo sguardo. “Quell’essere
umano…era mio fratello…” concluse.
Un
secondo dopo, un brivido mi attraversò la schiena.
Continua…
Halloooo!!! A chiunque legge…VielDank!!!
Per Sefiri: Halloooo!!! Oh meinGott!!!
Tu non hai idea della fatica che ho fatto a scrivere queste due pagine…Speriamo
in bene! A presto^^ e grazie perché adori questa ficcy^^!!!
Davvero! Kuss.
Per Shari92: Halloooo! Si,
grazie al cielo per le mie coronarie, non è morto nessuno^^! Il tizio dai
capelli rossi è uno dei “nuovi” amici di Markus…se
così si può definire un vampiro incontrato per caso… Grazie ancora per i tuoi
complimenti e a presto^^! Kuss
Presi alcuni respiri profondi, tentando di calmarmi
...Vampir…
Presi
alcuni respiri profondi, tentando di calmarmi.
Fabian mi accarezzò dolcemente i capelli, mordicchiandosi
le labbra, poi sospirò “E’ così che è ‘nato’ mio
fratello…” riprese, la voce triste “…mia madre l’aveva praticamente ucciso,
prima che io e mio padre riuscissimo a bloccarla e ad obbligarla a lasciarlo
andare…”
Fabian tacque ancora,fissandosi per qualche secondo le mani
“…Non l’avevo mai vista così…e nemmeno mio padre. Quando sono riuscito a
trattenerla e mio padre si è avvicinato a Stefan,
l’ho visto sbiancare. Ha chiuso gli occhi ed ha espirato, poi mi ha urlato di
andarmene, di portare via mia madre e di non permetterle di tornare indietro.
Io ho ubbidito, trascinandola via…”
Il
vampiro si fermò ancora, deglutì, poi alzò lo sguardo, incontrando i miei occhi
preoccupati. Con la mano destra mi accarezzò la testa, scendendo sino alla
guancia, abbozzando un sorriso triste.
“Il
giorno dopo, Stefan si è presentato a casa nostra…Ha
detto che nostro padre lo aveva accompagnato fino alla via e gli aveva indicato
la casa…Quando si è presentato, mia madre non si è nemmeno fermata un secondo
ad ascoltarlo, ma l’ha investito con l’unica domanda che le premeva. Dove si
trovava suo marito.”
Fabian fece una leggera smorfia, prima di continuare “ Quando
poi Stefan ha risposto che non lo sapeva, le lo ha
aggredito di nuovo.” Si fermò ancora, fissandosi nuovamente le mani,
mordicchiandosi le labbra per alcuni secondi, poi prese un bel respiro,
rialzando il volto “Mi sono messo in mezzo. Quando mia madre mi ha visto, si è
subito fermata. Mi ha guardato con disprezzo… Non mi aveva mai guardato così
prima…voleva farmi capire che non poteva accettare che io, quello che
considerava il suo unico figlio, mi mettessi contro di lei, ma io non mi sono
mosso. Lei allora si è spazientita ma, non osando alzare le mani su di me, è
salita al primo piano.. Quando mi sono voltato verso quello che sarebbe
diventato mio fratello, ho visto che mi fissava, pieno di sangue, in silenzio…
Da quel giorno mio padre non è più tornato a casa e Stefan
ha iniziato a vivere con noi, nonostante mia madre approfittasse ed approfitti
di ogni mia assenza per essere crudele con lui…”
Tacque.
Sentii il suo sguardo addosso ma, incapace di specchiarmi nei suoi occhi senza
scoppiare a piangere, gli fissai il collo. Un secondo dopo, sentii di nuovo la
sua mano fra i miei capelli.
“…per
questo…” ricominciò, sempre continuando ad accarezzarmi il capo “…per questo,
cerco di stare lontano il meno possibile. Non posso nemmeno pensare a ciò che Stefan ha dovuto subire, mentre ero via…e, sempre per
questo, ho bisogno di chiederti un favore…”
Rialzai
il viso di colpo, incontrando i suoi profondi e seri occhi scuri. “…Vorrei che
anche Stefan venisse a stare qui con noi…Sarei più
tranquillo sapendolo lontano da mia madre…e poi due vampiri sono meglio di
uno…in questa situazione…”
Io
sgranai gli occhi, un secondo, poi, pensando alla possibilità di strappare Stefan dalla crudeltà di sua madre, inconsciamente, mi
trovai a sorridere “Si, ti prego!” esclamai, la voce allegra “Voglio anch’io
che venga qui! Fallo venire!”
In
un attimo sul volto di Fabian riapparve il suo dolce
sorriso. Sentii il cuore aumentare repentinamente i battiti.
“Domani
chiederò a tuo fratello cosa ne pensa, poi andrò a
parlare con mia madre…” concluse, la voce che sembrava più tranquilla.
Il
sorriso ancora sulle labbra, spostai un secondo lo sguardo da lui per
appoggiarlo sull’ammasso di coperte sotto al quale mio fratello russava
tranquillo. “Vai direttamente da tua madre…” dissi, tornando a guardare il
vampiro “Lui sarà sicuramente d’accordo.”
Fabian mi sorrise, accarezzandomi ancora la guancia.
“Grazie…” disse, rivolgendosi a me, la voce piena di gratitudine, poi voltò il
viso verso mio fratello e ripeté ancora “Grazie…”
“Prego,
prego!” rispose subito la voce di mio fratello “Ma ora fatemi dormire…Ho avuto
una giornataccia oggi…” concluse, la voce seccata.
Un
secondo. Io gettai un’occhiata esterrefatta a Fabian
che, dal canto suo, alzò le sopracciglia. Mio fratello si voltò verso di noi.
Un altro secondo di silenzio, poi tutti e tre, osservandoci in faccia,
scoppiammo a ridere.
Qualche
minuto più tardi, rannicchiata contro il petto di Fabian,
sorridevo, immaginando già quella che sarebbe presto diventata la mia nuova
famiglia. Oltre a Fabian e a mio fratello, ci sarebbe
stato anche Stefan. Stringendomi al petto del
vampiro, non potevo fare a meno di essere felice all’idea.
Mai,
avrei immaginato che quella nostra ‘strana famiglia’,
fosse destinata ad avere una vita così breve.
Continua…
Halloooo! Sono riuscita a scrivere ancora!!! Evviva!!! A domani
per i prossimi capitoli!!! VielDank!!!!
Per Shari92: Halloooo! Il povero
cucciolo sarebbe Stefan?!? Jaaaa!
Effettivamente, sono stati un po’ sfortunati…Tra i due, non so chi sia messo
meglio. L’unico che sembra essersela spassata abbastanza è solo il fratello
della protagonista, ovviamente, se evitiamo di pensare che si è sorbito per
anni le paturnie della sorella…Scheiße! Ma io
riuscire mai a scrivere di persone normali?!? Me pondera….: No! Rassegniamoci^^!!!
Ooooh!!! Grazie mille!!! Mi hai sommerso di
complimenti! Me tanto felice! Faccio del mio meglio! Le sensazioni forse
vengono meglio perché gli concedo più spazio...io non sono per le storie che
descrivono nei minimi particolari un ambiente, l’esteriorità di una
persona…Sarà perché sono troppo pigra per immaginarle! Ahahah!!!
Grazie di tutto e a presto!
Per Sefiri: Hallooooo!
Io AMO il tedesco!!! E sottolineo AMOOOOOO!!!! Ahahaha!!!
E amo anche i tedeschi!^^!!! Piccola curiosità che comunque non modifica nulla
nella storia: i protagonisti sono tutti tedeschi ed è ambientata in
Germania^^!!! Il paradiso!!! ^^!!! Grazie ancora!!! Kuss!!!
Per Jellyfish: Halloooo! Ma perché ti scusi?!? Benvenuta!!! Mi fa davvero
piacere!!!^^!!! Per quanto riguarda il fratello e Markus,
scusami ma dovrai aspettare ancora un po’, ma non troppo, tranquilla! Spero di
finire per domenica! A presto e grazie^^!
Seduta
in cucina con mio fratello, il cartone animato, che narrava di uno scheletro
innamorato di una bambola di pezza, che scorreva sullo schermo, continuavo a spostare lo sguardo sull’orologio.
“Se non la pianti, lo stacco dalla parete…” esclamò all’improvviso
lui, la voce tranquilla, senza nemmeno spostare gli occhi dal televisore.
Sbuffai,
incominciando a fissare la porta d’ingresso. Nulla. Sbuffai ancora.
“Ti
prego…stai iniziando a diventare irritante…” continuò lui, spazientito,
cominciando ad osservarmi “Se n’è andato solo da mezz’ora… E la cosa più
inquietante è che non lo aspetti perché temi per la nostra incolumità…”
Sgranai gli occhi, poi gli gettai un’occhiataccia “Ti rendi
conto di non essere coerente?” lo ribeccai subito io “Sei stato tu a spingermi
a trovarmi un ragazzo…”
Mio
fratello mi fissò un secondo, poi abbassò il capo, ed imprecò. Alla fine, mi sorrise “Ok, allora credo
che sarò in grado di sopportarti ancora un po’, ma solo se sarai felice…”
Mi
sorrise ancora, lo sguardo un po’ malinconico. Sbattei le palpebre,
esterrefatta. Le sue parole, suonavano strane, come se
pensasse che non saremmo stati ancora a lungo insieme. Abbassai lo
sguardo. Deglutii.
“Siamo
qui!” esclamò Fabian, apparendo all’improvviso dalla
porta. Si fermò ad appoggiare una borsa sul pavimento poi si
voltò verso il proprio fratello minore. Gli sorrise.
Io e
mio fratello ci alzammo, avvicinandoci. Io, ogni tanto, gettavo delle occhiate
a mio fratello, che cercava di scherzare con Stefan,
per rompere il ghiaccio. Deglutii ancora. Una strana
inquietudine che non se ne voleva andare. Per l’ennesima volta, pensai,…Lui no.
“Come
sei silenziosa…”
Sentii
le braccia di Fabian intorno alla mia vita, mentre mi
abbracciava da dietro, appoggiando il capo sulla mia spalla. Le sue labbra
sfiorarono il mio collo con un bacio. Mi voltai verso di lui,
abbozzai un leggero sorriso. “Sono solo un po’ stanca, scusa…” mentii,
ritornando a fissare davanti a me, mio fratello che faceva fare
il tour della casa a Stefan, spiegandogli dove si
trovavano le varie cose.
“Uhm…sarà…”
riprese Fabian prima di stringermi di più “…Andrà tutto bene…Te lo giuro, perciò fidati di me…”
Mi voltai ancora, appoggiando un secondo la fronte contro la sua,
sorridendogli “Mi fido di te…”
Mio
fratello e Stefan ora conversavano
su quale delle due stanze da letto vuote occupare. Un secondo. Entrambi si voltarono verso di noi. Sorrisero.
Sarebbe
andato tutto bene…, pensai,…Ora non mi restava altro
che iniziare a crederci davvero…
“Stefan!”
Fabian, vicino al letto che solo il giorno prima lo avevo obbligato a portare nella mia stanza, chiamava, con
voce poderosa ma gentile, il proprio fratello minore.
Stefan apparve sulla porta un secondo dopo, seguito da mio
fratello.
“Avete
scelto la stanza?” domandai subito io, cercando di sfogare la mia ansia con l’iperattività. L’ennesimo trasloco era proprio quello che mi
ci voleva.
“Si.”
Rispose mio fratello “La stanza a sud…Stefan
non vuole stare in quella ad est…”
Sgranai
gli occhi, allibita. La stanza ad est era la migliore della casa. Anni prima,
io e mio fratello avevamo litigato a lungo per
accaparrarci il diritto su quella stanza. Erano volate parole e anche cuscini
poi, non appena ci eravamo calmati, avevo capito che
era stupido rischiare il suo affetto per cocciutaggine. Mio fratello l’aveva
avuta vinta. Sembrava impossibile che volesse rinunciarci.
“…C’è troppo sole…” spiegò Stefan,
fissandosi le scarpe.
“…E’
pur sempre un vampiro…” concordò mio fratello, appoggiandogli una mano sulla
spalla.
Mi
voltai a fissare Fabian, confusa. Fra me e lui,
quella che sembrava avere più problemi con il sole, ero io. Il ragazzo mi
sorrise “Io sono stato ‘fatto’ di giorno…” esclamò
“…Perciò mi muovo meglio con la luce…Non che al buio sia
come un essere umano, ma Stefan, è più dotato di
me…quando scende la notte…”
Io e
mio fratello ci scambiammo un’altra occhiata, poi lui batté le
mani soddisfatto. “Ringraziamo che abbiamo due vampiri complementari,
sorellina!” iniziò pieno di entusiasmo “Copertura
totale!” concluse, imitando l’ispettore di un poliziesco.
Io, Fabian e Stefan non potemmo
evitare di abbozzare un sorriso.
Il
resto della giornata trascorse in un modo molto piacevole e strano, da un certo
punto di vista. Ogni momento era buono per fermarsi a scherzare, incontrandosi
per il corridoio, gli scatoloni tra le braccia. Io e Stefan
poi, quando il sole raggiunse il suo massimo splendore, avremmo lasciato di
stucco chiunque fosse capitato per sbaglio nella nostra
casa. Io mi muovevo, spostando oggetti, gli occhiali da sole di mio fratello e l’mp3 nelle orecchie, camminando storta per evitare che la
montatura mi scivolasse giù dal naso e che il filo delle cuffie si impigliasse
in qualcosa. Stefan invece si muoveva lungo le pareti
come una spia, nascondendosi alla luce, correndo come un matto, quando era
costretto a passare di fronte alle finestre.
Mio
fratello e Fabian, notato il nostro buffo
comportamento, senza che noi ce ne accorgessimo,
interruppero quello che stavano facendo, sedendosi in corridoio, osservandoci e
continuando a ridere.
Io,
troppo presa dal lavoro che svolgevo canticchiando, impiegai un bel po’ di
tempo ad accorgermene finché, inciampando nel piede di una sedia, non volai in
avanti. Allungando istintivamente l’unica mano libera, mi strappai una cuffia
dall’orecchio. Sentii che le risa di Fabian e mio
fratello si interrompevano bruscamente, poi chiusi gli
occhi, preparandomi a sbattere contro il pavimento. I secondi passarono, ma io
rimasi come fluttuante nel vuoto. Quando riaprii gli occhi, Fabian, sotto di me, sorrise. Dal canto mio, non
potei evitare di arrossire.
Continua…
Hallooo! Adesso mi rimetto al lavoro ma è sorto un piccolo
inconveniente che forse allungherà i tempi…Chiedo scusa!!!
A presto!
Per X_Mokona: Hallooo! Ma che bel nickname che
hai^^!!! Non sarà mica per il coniglietto delle Clamp?!? Grazie per il complimento e farò del mio meglio
per aggiornare e finire presto!^^
Per Sefiri: Hallo, Sef! Oooh( me sognante che pensa alla Germania) Io voglio andarci a vivere!!! Tra l’altro ho
proprio in mente un tedesco per il quale farei proprio carte false…Ah…Gott!!! Ahaha!!! Ok, cercherò di darmi contegno ma BillKaulitzmein sußerPrinzist!^^!!!
A presto con il prossimo cappy!!! Kuss
kuss!!!
Entrai nella stanza che era stata la camera da letto di mio fratello per
molti anni
…Vampir…
Entrai
nella stanza che era stata la camera da letto di mio fratello per molti anni.
Lui, in piedi vicino alla finestra, staccava i vari poster dei luoghi che aveva
visitato. Si voltò verso di me. Vedendomi, sorrise.
Stefan, dall’altra parte della camera, impilava i libri in
uno scatolone. Un secondo. Il giovane vampiro, alzandosi lesto, uscì dalla camera, lasciandoci soli. Un attimo dopo lo sentii chiamare il nome di suo fratello.
Mi
avvicinai lentamente alla finestra. Appoggiai le mani sul davanzale,
scrutando le ombre della sera che, a poco a poco, inghiottivano il
paesaggio.
“Fa
strano lasciare questa camera” esclamò la voce tranquilla di mio fratello,
all’improvviso.
Io,
continuando a guardare di fuori, annuii “Sembra sciocco ma è
come se finisse un’epoca…” concordai.
“In
fondo è così…con Fabian e Stefan,
in un secondo abbiamo duplicato la famiglia…” continuò lui.
I
gomiti sul davanzale, mi mordicchiai le labbra, poi deglutii,
riflettendo fra me, prima di parlare “Pensi che ce la farà?” domandai.
Con
la coda dell’occhio, vidi che mio fratello si era fermato a fissarmi. Dal suo
volto era sparito qualsiasi sorriso. “Sei preoccupata che non ci riesca?”
chiese, sondando il terreno, prima di rispondere alla mia domanda.
“Se dicessi di no, mentirei…” risposi, voltandomi verso di
lui per guardarlo negli occhi.
Mio
fratello mi scrutò un po’, poi ricominciò a piegare i
poster. “Dipende da lui” iniziò, la voce seria “Il passato
non conta, di per sé. Conta maggiormente il modo in cui decidiamo di
reagire…” si fermò, mi gettò un’altra lunga occhiata,
sorrise. “Tu ne sei la prova vivente, no?!?”
Tornai
a fissare fuori. Una figura svoltò da un angolo, iniziando a camminare per la
via “E quindi…che pensi?” ricominciai, seguendo la figura mentre estraeva il cellulare
e si fermava a parlare proprio sotto la finestra.
“Che se vuole, supererà tutto. L’aiuto l’ha sempre avuto e
l’avrà sempre.”
Mi
voltai ancora un secondo verso di lui. Mio fratello sorrise
nuovamente ed io ricambiai il suo sorriso, prima di tornare, svogliata, a
fissare fuori. La figura aveva smesso di parlare al cellulare. Alzò il volto,
verso di me.
Un
secondo. Sgranai gli occhi, saltando indietro.
“Che diavolo ti prende?” esclamò subito mio fratello,
fissandomi spaventato.
Non
ebbi nemmeno il tempo di rispondere.
Un
attimo dopo, il vampiro dai lunghi capelli rossi era sul
davanzale, con un pugno, polverizzò il vetro. Mi ritrovai ad urlare,
mentre il vampiro, dopo avermi sorriso accattivante, saltò dentro, per
agguantare mio fratello che lo fissava sotto shock, incapace di muoversi.
“Lascialo
stare!” urlai, scattando in avanti, il cervello svuotato da qualsiasi pensiero.
Il
vampiro rise, spingendomi indietro. Sbattendo contro un mobile, caddi per
terra. Mio fratello, riprendendosi dallo shock, sgranò gli
occhi, fissandomi preoccupato “Stai bene?” urlò.
Il
vampiro rise ancora “Fossi in te, mi preoccuperei
maggiormente della tua salute, piuttosto che di quella di tua sorella…” esclamò,
poi, senza perdere altro tempo, allungò una mano, colpendolo forte alla pancia.
Urlai
ancora, mentre mio fratello si accasciava al suolo. Tentai di alzarmi, ma le
gambe non vollero reggermi. Mi accasciai di nuovo al suolo.
Un
attimo dopo, Fabian apparve sulla porta. Il vampiro,
mio fratello caricato sulle spalle, gli sorrise,
salutandolo con una mano, prima di gettarsi giù dalla finestra. Io urlai
ancora.
Fabian corse alla finestra, poi si fermò, fissandomi
indeciso. Io, gli occhi pieni di lacrime, alzai il volto
verso di lui “Vai! Riportalo indietro! Non permettergli di ucciderlo…Ti
prego…”
Solo
allora il vampiro, dopo aver annuito, si gettò a sua volta fuori
dalla finestra.
Chiusi
gli occhi un istante, poi sentii una mano sul viso e li riaprii. Stefan mi osservava in silenzio, nell’oscurità.
“Ce
la fai ad alzarti?” domandò, la voce neutra.
Deglutii
“Non lo so.”
Il
giovane vampiro annuì. Allungò le braccia, sollevandomi come se fossi leggera
come un cuscino. Camminando lentamente, mi portò fino nella mia stanza, dove mi
lasciò andare solo dopo avermi deposto sul letto.
“Non
devi preoccuparti per tuo fratello…” ricominciò, sorridendo piano “Fabianprenderà quel vampiro e lo
farà a pezzi prima che abbia il tempo di fargli del
male…”
Fissai
un secondo il suo volto, interdetta, incapace di comprendere perché sorridesse
all’idea di qualcuno fatto a pezzi. Per un istante, pensai fosse legato ad un
istinto sviluppato nei vampiri, ma poi l’immagine di Fabian,
che mi raccontava a testa bassa la nascita di suo fratello, apparve davanti ai
miei occhi. Sbattei le palpebre, confusa.
La
mano di Stefan si allungò ancora sul mio capo, i suoi
canini, alla luce della lampada da tavolo, scintillarono “Lo farà a pezzi, in
poco tempo…” ricominciò. La sua mano scese, piano, sul
mio collo. Incapace di parlare, fissavo il sorriso luminoso sulle sue labbra, i
suoi occhi scuri socchiusi. Un attimo dopo il giovane vampiro avvicinò il suo
viso al mio. A pochi centimetri, annusò l’aria, poi si leccò le labbra. Un
brivido mi attraversò la colonna vertebrale, spandendosi repentinamente per il
resto del mio corpo.
Sospirò,
prima di concludere “Non immagini che piacere sarà,
per me, poter fare altrettanto con te…”
Continua…
Hallooo! Non so se riuscirò ad
aggiornare ancora prima di domani, ma farò del mio meglio. Mal che vada, la scadenza slitta di un giorno, due al max…! Grazie a tutti^^!
Stefan, seduto sul letto davanti a me, continuava a
fissarmi, gli occhi luccicanti. Io, completamente terrorizzata, ricambiavo il
suo sguardo, il cervello invaso da mille domande. La più ricorrente, perché?
Il
vampiro, il volto ancora vicino al mio, annusò di nuovo l’aria. Sospirò. “Non so davvero come Fabian abbia
potuto resistere tutto questo tempo accanto a te, senza ucciderti…”
Mi irrigidii, gli occhi fissi in quelli scuri di lui “Tuo
fratello deve avere più autocontrollo di te” risposi secca.
Stefanrise un secondo, poi il suo
sguardo si fece più duro. La presa della sua mano sul mio collo, più
stretta “Si..” rispose,
sorridendomi crudelmente “Il mio meraviglioso fratello…è così perfetto che io
non dubito possa avere più autocontrollo di me…eppure…” Si interruppe, un
secondo, prima di leccarsi le labbra e continuare “Perché non approfittare
dell’occasione per fare una prova…?!?”
Sgranai gli occhi, rabbrividii.
Stefan cercò di avvicinarsi maggiormente ed io mi tirai
indietro, le spalle che toccavano la parete, lo sguardo fisso sul giovane
vampiro.
Mi
fissò, duramente, un secondo, poi abbozzò un sorriso “Non scappare…” disse, la
voce dolce “…Sarebbe inutile e irritante…Non costringermi ad ucciderti nel modo
più doloroso che conosco…”
Deglutii
ancora.
Un
secondo dopo, Stefan allentò la stretta della sua
mano sul mio collo, per poi lasciarmi andare di colpo. Si mosse rapidissimo,
quasi invisibile. Quando si fu fermato, mi trovai
sdraiata sotto di lui, le braccia bloccate contro il materasso. “Ora non puoi
più scappare…” mi canzonò, il volto a pochi centimetri dal mio.
Scese,
lentamente, appoggiando il viso contro il mio collo. Respirò il mio profumo,
sospirò, poi si tirò indietro, leccandosi le labbra. “Tranquilla…” disse, la
voce allegra “Mio fratello non ti troverà in un lago di
sangue…” si chinò di nuovo, appoggiando il naso contro la mia pelle
“…Non sprecherò nemmeno una goccia…”
Immobile,
sotto di lui, lo sentii ridere di nuovo. L’immagine di Fabian
e mio fratello, disperati, mi assalì. “Non farlo…” dissi, parlando lentamente “…Fabian non
te lo perdonerebbe…”
Stefan si allontanò, fissandomi negli occhi, poi sorrise
“Perché no? Il buon Fabianperdonerebbe
tutto al suo povero fratellino sfortunato…” rispose sarcastico.
Sentendomi
presa in giro, mi irrigidii “Questo, di sicuro no…”
Il
vampiro rise ancora, tornando ad avvicinarsi a me “Come sei dolce, a
preoccuparti del mio rapporto con mio fratello…ma non temere…Tra noi non
accadrà nulla, a parte il fatto che poi non sarò più
io quello più sfortunato, ovviamente…”
Sentii
la rabbia crescere ed il mio corpo, improvvisamente, riacquistò un po’ di
forza. Iniziai a ribellarmi, muovendomi, per cercare di liberarmi dalla sua
presa.
Stefan mi lasciò fare per un po’, un
luccichio divertito negli occhi, poi smise di sorridere e, stringendo
maggiormente la presa, mi ribloccò contro il
materasso. “Ho sempre avuto una predilezione per le prede combattive…” esclamò,
prima di regalarmi un altro sorriso crudele “…e per quelle terrorizzate…La
rabbia e il terrore migliorano il sangue…”
Serrando
i denti, lo guardai, piena d’odio, tentando di nuovo di avere la meglio.
Un
secondo dopo, Stefan sollevò la mia mano destra,
portandosela alle labbra. Mi gettò un’occhiata irritata
“Basta giocare…” disse “…Mi mette fame…”
Sgranai
gli occhi, spaventata. Lui sorrise ancora, un secondo, prima
di affondare un canino nel dorso della mia mano. Tirando piano, lo
sentii avanzare sottopelle.
Gemetti,
la mano che iniziava a pulsare.
Il
vampiro allontanò un secondo il viso dalla mia mano, voltandola verso di me,
per mostrarmela. “Ti lamenti per un innocuo graffietto?!?”
domandò con voce divertita, ricominciando a canzonarmi, per poi avvicinare
repentinamente il suo viso al mio “Risparmiati per quando ti bacerò sul collo,
mia cara…Lì, sì che sarà doloroso…”
Rise,
prima di riavvicinare la mia mano al suo volto. Nuovamente, annusò l’aria, poi
espirò. “Autocontrollo…” mormorò, gli occhi socchiusi, prima di appoggiare le
labbra sopra al graffio.
Un
attimo dopo, bevve.
Continua…
Hallo, hallo, hallo!!!
Scusate il ritardo! Prometto che farò del mio meglio per
finire questa benedetta storia, ma sta diventando difficile…uff…uff…Scusate!!!!
Per Shari92: Hallooo! Si…Stefan è stata davvero una grande
delusione per me…prima che il mio cervello sviluppasse la storia anche io
credevo fosse un ragazzo timido e dolce…Bah…Stupido cervello! Per il resto…Sei
Polacca?!?^^!!! Kyaaaaaaa!!!!
E passi spesso per la Germania?!? ^^!!!! Ri-kyaaaaaaaa!!!!!! Me ti invidia
tanto tantooooooooo!!!! Un giorno, io vivrò in Germania!!!!E mi sposerò un bel tedesco! Ahahah! Speriamo:-P Kuss und bis bald!
Per Jellyfish: Halloooo! Hai notato qualcosa che non andava in Stefan?!? Effettivamente…^^! Ahaha!
Me prende in giro i miei stessi personaggi che, con
dolcezza, mi fanno notare che c’è qualcosa che non va nemmeno in me!!! Ahahah! Comunque si! Mi piace
lasciar trasparire qualcosa, tipo sorta di
anticipazione. Sono cose davvero minime, quindi complimenti per averlo notato!!!^^ Grazie per i tuoi complimenti e a presto^^!
Per Sefiri: Ehy,
Sef! Halloooo^^!!! Ti ho
sconvolto?!? Ci sono riuscita?!? Me contenta!^^! Scusami tanto il ritardo ma ho
avuto due giorni di spostamenti non-stop! A presto! Kuss^^
Bloccata
contro il materasso, mentre il vampiro beveva
attraverso il piccolo graffio che mi aveva inferto, lo fissavo, incapace di
distogliere lo sguardo nonostante il bruciore che sentivo finché, a poco a
poco, non iniziai a perdere sensibilità alla mano e, mentre le forze mi
abbandonavano, faticai a tenere gli occhi aperti.
Stefan, lo sguardo fisso sul mio volto, accorgendosi che
stavo perdendo i sensi, smise di bere, poi, lentamente, lasciò scivolare la mia
mano fuori dalle sue, appoggiandola sul materasso.
“Non puoi svenire…” disse, un secondo dopo, avvicinando il suo volto al mio
“…Una preda che non reagisce ètutt’altro
che divertente…”
Io,
a fatica, cercai di fissarlo, mentre la vista si annebbiava. La sua mano mi sfiorò
i capelli. “…Non puoi morire…” ricominciò,
canzonandomi, il sorriso sulle labbra “…Pensa a Fabian!
Non vorrai mica spezzargli il cuore…”
Stefan mi fissò un secondo, poi scoppiò a ridere mentre io,
le sopracciglia aggrottate, cercavo di raccogliere le poche forze che mi erano
rimaste per l’ultimo disperato tentativo di liberarmi di lui.
Sentivo,
lo sguardo canzonatorio del vampiro costantemente addosso, mentre la testa si
annebbiava sempre di più.
Perché…, pensai, gli occhi che, nonostante gli sforzi, si
chiudevano.
Alla
fine, incapace di contrastare la debolezza, mi arresi.
Riaprii
gli occhi.
Stefan, seduto ai piedi del letto, mi sorrise. “Ti sei già
ripresa?” domandò, il volto luminoso “…Non sapevo che
il sangue delle Banshee si rigenerasse così in
fretta…”
Stramaledicendolo
mentalmente, mi tirai un po’ su, gettandogli un’occhiataccia. Lui rise,
lasciandomi fare.
Allontanandomi
da lui il più possibile, lo osservavo, la fronte corrugata, la solita domanda
che aveva ricominciato a ronzarmi in testa più insistente, ora che il bruciore
alla mano era diminuito.
“Perché?” domandai, la voce dura, fissandolo in volto.
Un
secondo. Il vampiro rise. “Perché voglio ucciderti?”
chiese, la voce divertita. Sorrise. “Per il tuo sangue ovviamente.”
Continuai
a fissarlo, il volto impassibile “Non mentire” ripresi “…Non lo fai solo per il sangue…”
Stefan si passò una mano fra i capelli
castani, i suoi occhi luccicarono “Lo faccio perché è divertente…”
rispose, abbozzando un sorriso crudele “…Non solo sarà divertente e ‘dissetante’, ucciderti… La parte migliore verrà dopo…”
Tacque, un secondo, socchiudendo gli occhi, per il piacere “…Sono curioso di
vedere la sofferenza di Fabian…” Tacque di nuovo.
Sorrise.
Deglutii poi, continuando ad osservarlo, ripetei “Perché?”
Il
giovane vampiro rise ancora “…Sai…per una volta, sarà lui a soffrire…” disse,
il sorriso che scompariva dal suo volto che, lentamente, si induriva,
trasformandosi in una maschera d’odio “…per una volta, non avrà tutto ciò che
desidera…per una volta, non mi sbatterà in faccia la sua perfezione…” ringhiò
“…la sua meschina compassione…”
Sbattei
le palpebre, un istante, esterrefatta. “Che intendi dire?!?”
esclamai, completamente fuori di me, avendo colto la sua allusione “Fabian ti vuole bene!”
Stefan inarcò un sopracciglio “Fabian
finge di volermi bene…” rispose, la voce atona “…Gli piace avermi al suo fianco
solo perché ogni volta che mi vede, ogni volta che nostra madre si accanisce
contro di me o mi umilia, lui realizza di essere
diverso…di essere superiore…”
Sgranai
gli occhi “Tu sei completamente pazzo…” conclusi.
Alle
mie parole, il viso del vampiro non si scompose. “E
tu…completamente cieca…come tutti gli altri…” rispose “…Come tutti gli altri,
non vedi la meschinità che si cela in mio fratello…” Stefan
tacque ancora, poi si mosse di scatto. Avvicinandosi repentinamente a me, mi
accarezzò i capelli, sorridendo crudele “…Se ti fossi
allontanata da lui, come ti aveva suggerito mia madre, ora non sarei
costretto ad uccidere…di nuovo…”
Sgranai di nuovo gli occhi, lui sorrise poi, un attimo dopo si
slanciò in avanti. Le sue labbra, per un momento, sfiorarono le mie poi,
dopo essersi staccato, ripeté “…Se non fossi stata cieca, come tutti gli altri,
ora io non ti dovrei uccidere…”
Continua…
Halloooo! Innanzitutto scusate! Questa fanfiction
diventa sempre più lunga ed io ho sempre meno tempo perciò, siccome scrivo di
sera tardi, perdonate se troverete più errori del solito! Grazie a tutti!
Per Mokona: Hallooo!
Ahahah! Stefan per me è un
personaggio incomprensibile, nonostante sia “mio figlio”! Ahahah!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^! E
scusa il ritardo e il mio rincoglionimento! Farò del
mio meglio per rendere la storia interessante! Grazie e a presto^^!!!
Per Shari92: Halloooo! Allora
premetto che quando vi lascio senza parole, la cosa mi riempie d’orgoglio! Me
felice^^! Per Stefan…si! Effettivamente, mi lascia basita…io rinuncio a capirlo…è troppo strano! Ahahah! Spero che anche questo capitolo non ti abbia deluso
e grazie del tuo supporto! A presto!!!Kuss!!!!
Per Sefiri: Hallo, Sef! Oh…Mi dispiace che le cose vadano un po’ così…ma cerca
di portare pazienza! La ruota della fortuna girerà prima o poi^^! Tranqui! Scusami se nel capitolo precedente ti ho fatto
venire i brividi, ma Stefan è contorto…Mi spiace!
Scusa, scusa! Un bacio e cerca di guarire presto^^!!!
Per Jellyfish: Hallooo! Grazie del commento! Qui il seguito, sperando di
riuscire a mettere presto la parola fine! Fra un po’ Stefan
me lo sogno pure di notte…Uff… Grazie e a presto!
Kuss!
Il
giovane vampiro ed io ci fissammo a lungo, negli
occhi.
Io,
non sapendo cosa dire, attendevo, pazientemente, che parlasse.
Lui, invece, si limitava a sorridere debolmente, finché le sue labbra, che solo
poco prima avevano sfiorato le mie, non si mossero.
“Non
avrei voluto arrivare a questo…davvero…” disse.
Continuando
a sostenere il suo sguardo, risposi “Sei ancora in tempo…”
Stefan abbozzò un altro sorriso leggero, poi rise, anche
se, nella sua risata, non c’era nulla di divertente “Certo!” disse “…Immagino che tu saresti disposta a coprirmi ancora, se
decidessi di risparmiarti la vita…”
Io,
in perfetto silenzio, annuii.
Il
vampiro continuò a fissarmi, sorridente, poi allungò una mano, sfiorandomi i
capelli “…E’ una proposta davvero allettante…” iniziò, prima di fare una
smorfia “…ma credo di essere costretto a rifiutare…” Abbassai lo sguardo, un
secondo, la mano di lui che scivolava sin sulla mia
guancia. Lo rialzai. “…Sono disposto a tutto, pur di far soffrire mio fratello…”
ricominciò. La mano, che accarezzava la mia guancia, scese lentamente, fino al
mio collo. Il vampiro si fece più vicino, le sue labbra di nuovo a pochi
centimetri dalle mie. Sorrise mentre io lo osservavo
immobile, incapace di spostarmi “…A tutto…” riprese “…Anche ad uccidere la
donna che amo…”
Continuai
a fissarlo, incapace di respirare.
“…Lascia
che ti baci, adesso, mia cara…” mormorò “…Lascia che
sia io, a darti il tuo ultimo bacio…”
Gli
occhi neri del vampiro incatenarono i miei, mentre annullava lentamente il poco
spazio tra di noi.
Le
sue labbra a pochi millimetri dalle mie. Un unico pensiero.
No.
Continua…
Halloooo! Chiedo perdono per la cortezza davvero impressionante di
questo capitolo, ma mi andava di finirlo così! Ora
vado a lavorare al prossimo! VielDank!!! A tutti!
Per Sefiri: Hallooo!
Oh, meinGott, Sef!!! Davvero trovi Stefan più affascinante di Fabian?!?
Me pensa…Effettivamente nel suo essere così contorto,
forse un po’ affascinante lo è… Comunque sono contenta che le cose ti vadano
meglio! In compenso, al momento, mi sto ammalando io… Che tristezza! Un bacio e
a presto^^!
Per Jellyfish: Hallo! Anche tu come Sef, ti sei lasciata
conquistare dal fascino del vampiro cattivo?!? Questo è davvero sbalorditivo!
Nemmeno io mi sono resa conto del potenziale di Stefan
finché non è uscito in questi capitoli. Uff… Me sbuffa… La storia è quasi finita… Comunque sono contenta
di averti dato i brividi^^! Kuss!
Per Mokona: Hallooo!
Scusa, scusa! Neanche a farlo apposta, qua i capitoli diventano sempre più
corti… Spero di non deluderti tanto ma, a dir la verità, la storia finirà a
breve (sempre che io riesca a scriverla…) quindi non so fino a che punto potrà
evolversi. Mi dispiace! L’autrice richiede scusa! A presto!
Per Shari92: Hallo! Sei confusa? E’ normale!!!Ahahah! Pensa che anche mio
fratello quando gli leggo le ff dice lo stesso! Il
problema probabilmente è che io sono molto contorta… Me
chiede scusa! Comunque sono contenta che tu abbia
deciso di continuare a leggere! Viel Dank^^!!!! Grazie anche per i complimenti che mi fai, troppo
buona! Un bacio e a presto^^!
Tutto avrei immaginato, tranne che sarebbe finita così
Tutto avrei immaginato, tranne che
sarebbe finita così.
…Vampir…
Le
sue labbra, a pochi millimetri dalle mie.
Stefan, all’improvviso, si fermò, irrigidendosi. Si voltò,
veloce, gettando un’occhiata alle sue spalle, come se avesse sentito qualcosa.
Io,
completamente immobile, osservai dietro di lui. La casa era immersa nel buio e
in un silenzio quasi perfetto.
Il
vampiro, lentamente, si alzò. Avvicinandosi alla porta, osservò meglio il
corridoio e la sua oscurità. Lo fissai un secondo poi, realizzando
che voleva uccidermi, mi alzai, nel vano tentativo di scappare senza farmi
vedere. Ovviamente, lui se ne accorse subito e, un
secondo dopo essersi girato nella mia direzione, fu al mio fianco,
inchiodandomi contro il muro, nello stretto spazio tra il letto e la scrivania.
“Cosa stavo dicendo?” domandò, un sorriso sulle labbra.
Io,
deglutii, guardandomi bene dal rispondere.
“Ah,
si!” ricominciò lui, avvicinando di nuovo il viso al mio “…L’ultimo bacio…”
“No!”
urlai “L’ultimo bacio è di Fabian”
Il
sorriso svanì immediatamente dal volto del giovane vampiro mentre il suo
sguardo si induriva “Fabian…”
mormorò “…sempre Fabian…”
Io,
immobile, vedendo il suo volto irato, deglutii.
“…Fabian non avrà sempre tutto…” disse “…Io gli porterò via, pezzo dopo pezzo, quello che ama…”
Gli
occhi fissi davanti a me, per guadagnare tempo, domandai
ancora “Ad iniziare da me…?”
Stefan sorrise. Allungando una mano, mi accarezzò i capelli
“…In realtà, ti ho conservato per ultima…”
Sgranai
gli occhi, di colpo, non comprendendo che intendesse dire.
Lui,
continuando ad accarezzarmi i capelli, continuò “…Il primo è stato colui che odiavo di più, quasi quanto mio fratello…” tacque
un secondo, poi concluse “…Il suo migliore amico. Markus…”
Un
brivido mi attraversò la schiena “Tu…” mormorai “…Tu…sei stato tu ad uccidere Markus?!?”
Il vampiro sorrise “…Si…”
Deglutii, gli occhi ancora sgranati, le mani alla bocca per la
sorpresa “…Ma come?” chiesi “…Quando?”
“…E’
stato davvero un colpo di fortuna…l’aggressione e l’arrivo di Fabian, intendo…E’ bastato quei
pochi attimi in cui mio fratello si è fermato per controllare che stessi bene,
per colpire Markus e trascinarlo via…”
Continuai
a fissarlo, completamente sconvolta. “Ma perché Markus allora…”
“E’
convinto sia stato Fabian?!?”
terminò Stefan, la voce divertita. Un secondo,
scoppiò a ridere “Sai…quando vienivampirizzato,
difficilmente rammenti il volto di colui che ti ha “fatto”, a meno che,
ovviamente, non attenda con te che la trasformazione si sia completata. Ricordi
solo l’ultima cosa che hai visto…” Si fermò, rise “Ne ho
approfittato, per far pensare a Markus che fosse
stato il suo migliore amico, a fargli questo…” Stefan
rise, di nuovo.
Io
lo fissai, inorridita.
Quando
poi lui, dopo aver smesso di ridere, si slanciò verso di me, urlai.
Ma non fui l’unica, a farlo.
Continua…
Halloooo! Da quanto tempo:-P! Comunque ora vado, e dopo se riesco, torno con un altro
capitolo, forse l’ultimo! Chissà…! VielDank!
Per Mokona: Halloo!
Scusami!!! Mi sono spiegata male… Io faccio del mio
meglio, ma qua a volte le idee non arrivano o non riesco a metterle giù, o non
ho tempo per farlo, per questo ho detto quella cosa! Tranquilla! Farò del mio
meglio e scusami se, non volendo, ti ho fatto
spaventare! Grazie mille per il tuo complimento! Spero di non deluderti! A
presto^^!
Per Sefiri: Hallo, Sef! Davvero sospettavi che Stefanfosse innamorato di lei?!? O-O Accidenti! Io allora
sono l’unica tardona che non l’ha capito, finché Stefan
non gliel’ha detto… Comunque questo amore, mi convince
poco…Bah…Sul fascino del vampiro cattivo, perfettamente d’accordo^^! Bacio
Per Shari92: Hallooo! Si! Avevi
ragione! Ed io mi sento stupida perché non l’avevo capito
che Stefan fosse innamorato (penso di essere
l’autrice più pazza del mondo:-P) Oh!!! Shari…! VielDank!!!
Me arrossisce per i tuoi complimenti! Grazie che apprezzi la mia mente malata!!!^^! Grazie davvero! E anche
grazie al tuo supporto che ho scritto così tanto! E
pensare che avevo programmato una storia moooolto
breve! A presto!!!Kuss! Ps. Adoro le tue recensioni dantesche^^!
Il
viso di Stefan, si allontanò,
repentinamente, dal mio mentre qualcuno, afferrandolo da dietro, lo trascinava
via. Esterrefatta, sgranai gli occhi.
Markus, apparso dal nulla, gettò Stefan
a terra. Inchiodandolo sotto di sé, iniziò a colpirlo, con ferocia. Il giovane
vampiro, restava immobile, lasciandolo fare.
“Tu!
Piccolo bastardo! Tu!” urlò Markus,
completamente fuori di sé, picchiandolo violentemente. “Io ti ammazzo,
brutto piccolo bastardo!”
Incapace
di una qualsiasi reazione, osservavo la scena, il corpo attraversato da tanti
piccoli brividi.
Dopo
averlo colpito a lungo, Markus si fermò un istante, urlando
tutto il proprio disprezzo contro l’altro, che restava a terra, perfettamente
immobile “Mi fai schifo…” disse.
Un
secondo. Stefan rise “…è la
stessa cosa che ho sempre pensato di te…”
Il
braccio di Markus tremò, per la rabbia “Ti farò
schifo ancora per poco…” concluse, allusivo.
Il
giovane vampiro, sotto di lui, rise ancora “Vuoi uccidermi?!?”
chiese, la voce divertita.
Io,
completamente terrorizzata, gettai un’occhiata a Stefan.
Lui, sentendo il mio sguardo addosso, mi sorrise.
“Si!”
ringhiò Markus, pieno di rabbia, ricominciando a
colpirlo “Ucciderti sarà la cosa migliore che io possa
fare! Per colpa tua, io…” si fermò, come se faticasse a trovare le parole “…io
ho quasi ucciso il mio migliore amico…”
Stefan, nonostante il susseguirsi dei colpi, ricominciò a
ridere. Markus, sempre più irritato, si fermò un
attimo, gettandogli un’occhiata carica d’odio.
“Non
è colpa mia se hai dubitato di Fabian…” rispose Stefan, maligno “…Perché? In fondo, era il tuo migliore
amico…”
Un
altro brivido mi attraversò tutto il corpo, mentre Markus
urlava ancora “Ti ammazzo!”, avvicinandosi pericolosamente alla giugulare di Stefan. Il giovane vampiro, per l’ennesima volta, non si
mosse.
“NO!”
urlai, quando il volto di Markus era a pochi
centimetri dal collo dell’altro.
Il
migliore amico di Fabian, si ritrasse,
di poco, voltandosi verso di me, mentre, con entrambe le mani, teneva
inchiodato Stefan al suolo. “Perché
no?” domandò, allibito “Hai dimenticato che ti ha morso?!? Che
ha tentato di ucciderti, solo pochi minuti fa?”
Deglutii,
non sapendo cosa rispondere.
“…Fallo…”
disse la voce di Stefan, all’improvviso.
Io e
Markus, ci voltammo verso di lui, per guardarlo.
Entrambi, completamente spiazzati. Il giovane vampiro mi gettò uno sguardo
gentile. Sorrise. “…E’ ciò che voglio…” disse.
Rabbrividii.
“L’hai
sentito, questo pazzo?” esclamò poi Markus,
all’improvviso, rivolgendosi a me “Allora, perché non dovrei…?!?”
Deglutii
ancora, facendo un passo avanti. “No…” ripetei “…Non farlo, Markus, ti prego…”
Il
volto di Stefansi irrigidì,
quello di Markus, si distese.
“…Sta’
solo cercando di distruggere tutto…” continuai “…E’
disposto persino a morire, pur di distruggere la tua amicizia con suo
fratello…”
Un
altro passo. Ero accanto a Markus. Allungai una mano,
appoggiandola sulla sua spalla. “Non giocarti il perdono di Fabian
per vendetta…ti prego…”
Markus mi fissò un secondo, poi spostò
il suo sguardo sul vampiro sotto di lui, incerto. Stefan
alzò le sopracciglia, sorrise.
Un
attimo dopo, Markus sospirò, poi si alzò, mettendosi
fra Stefan e me. “Vattene e non tornare…Prima che
cambi idea…” disse “…Torna e ti ucciderò…”
Stefan, il volto duro, si alzò. Continuando ad osservarmi,
si avvicinò alla finestra, spalancandola “…Mi capisci troppo bene…” disse,
sorridendomi “…sei sprecata, per uno come Fabian…”
Lo fissai, in silenzio “Credo proprio di no” risposi.
Il
sorriso sul volto di Stefan si allargò
“Sapevo che avresti risposto così…” Uscito, si fermò ancora un istante,
mi sorrise di nuovo “…Proprio per questo, un giorno, tornerò…”
Un
secondo dopo, mentre Markus si slanciava in avanti,
il giovane vampiro, si lanciò nel vuoto, svanendo, nella notte.
Continua…
Hallooo! Allora, io spero di finire domani! Scusatemi tanto il
ritardo! A presto^^!
Per Shari92: Hallo! Innanzitutto grazie di tutto, perché
adori me, e la mia storia (a breve, mi monterò la testa^^!!!)
Non immagini il piacere che mi fa, che la mia storia, nata senza un motivo,
così, dal nulla, per te sia così speciale, da meritare addirittura una
rilettura e le tue lacrime! VielDank!
Adesso mi commuovo pure io! (No, non devo piangere…sniff,
sniff…Devo darmi un contegno! Passi l’autrice pazza!
Ma quella emotivamente instabile, no!:-P) Comunque…Sei
una pazza scatenata?!? Kyaaaaaa!!!
Allora andiamo perfettamente d’accordo^^!!! Tra pazzi ci si intende! Ahahah!!! Ma nonostante questo,
resto del parere, di essere io a dovere qualcosa a te, a voi. Sono come un
cantante… Se posso fare quello che faccio, se sono spronata a farlo, è perché
ci siete voi, che siete così gentili, da sostenermi! VielDank!!!!Kuss e a presto! Ps.
Ovviamente la tua recensione non mi ha delusa^^!!!
Per Sefiri: Hallo, Sef^^!!!Fabian? Ehm…Sinceramente non
ho la più pallida idea di che fine abbia fatto! Il mio
cervello non mi aiuta, però spero con tutto il cuore che si faccia
vivo presto! Fabian!!! Devo
spostare l’armadio!!! Dove diavolo sei?!? Uff!
Sparisce sempre quando voglio spostare le cose…Che vampiro scansafatiche^^!!! Volevo ringraziarti perché adori la mia mente malata! VielDank!!!
Grazie davvero… Uffi…mi sto commuovendo di nuovo!!!
Accidenti!!! A presto!!! Kuss^^
Per Mokona: Hallo!!!! Io sono la regina dei colpi di scena!!!Bwahahahah!!! (me, si monta la testa, di nuovo:-P)
Comunque si, Stefan è il classico tipo da cui ti puoi
aspettare di tutto…Sarà per questo che mi piace?!? Mah! Stefan!!! Vieni che spostiamo l’armadio?!? Bah…E’ sparito pure
lui…’sti vampiri ingrati! ^^!!!
A presto! Bacio!
Markus si lasciò cadere a terra, davanti
a me. Alzando entrambe le mani, si coprì il volto. “Come ho potuto
essere così cieco…” disse, più rivolto a se stesso,
che a me.
Fissandolo,
le lacrime agli occhi, deglutii, poi allungai una
mano, appoggiandola sulla sua spalla. Il vampiro, un secondo dopo, si voltò
verso di me. Sorrisi.
Markus si alzò. “Ti devo delle scuse…”
Sorrisi
ancora. “Non mi hai fatto nulla…” esclamai, coerentemente. Un attimo. Sgranai gli occhi, ritirando la mano, portandomela alla bocca “Mio
fratello!” urlai all’improvviso.
Il
vampiro mi fissò un secondo, poi sorrise “Tranquilla…” iniziò
“…Tuo fratello era solo un diversivo per allontanare Fabian…”
Sbattei
le palpebre un paio di volte. Markus si alzò. Più
alto di me, mi sovrastava “Il vero obbiettivo eri tu…”
sospirò, poi abbozzò un lieve sorriso, lasciandosi cadere sul mio letto. Un
attimo dopo, si riportò le mani al viso “…Mi sono fatto
fregare da un ragazzino…” ricominciò.
Abbassai
lo sguardo.
“…Avevo
sempre avuto l’impressione che Stefan mi odiasse, ma non pensavo che provasse la stessa cosa per Fabian…per suo fratello…”
Sospirando,
mi sedetti sul letto accanto a lui, il sorriso di Fabian,
perennemente davanti agli occhi. “E’ impossibile…” risposi “…E’
impossibile, pensare che qualcuno odi Fabian…”
Un
attimo dopo, sentii lo sguardo del vampiro addosso. Iniziai a fissarmi le mani
vuote. “…Penso che, in realtà, anche Stefan voglia
bene a suo fratello…a suo modo…”
Appoggiai
lo sguardo sul volto di Markus, che mi fissava allibito.
“…Scherzi?!?” disse.
Mi mordicchiai le labbra “…No…credo fosse solo geloso del
vostro rapporto…”
Il
vampiro continuò a guardarmi, come se stessi parlando in una lingua che non
poteva comprendere. Aggrottò le sopracciglia. “…Geloso?!?”
ripeté.
Annuii.
“Perché?” domandò ancora.
Sospirai.
“…Fabian ti ha scelto, come suo migliore amico…” spiegai “…Stefan aveva solo paura che suo
fratello si sentisse obbligato a volergli bene…perché lui non è stato
scelto…era ed è, a priori, suo fratello…” Sospirai ancora.
“…è
da pazzi…” esclamò il vampiro, seduto accanto a me.
“…Effettivamente…lo
è…” concordai “…e anche triste…”
Mi
alzai, un sorriso triste sulle labbra, fissando il viso di
lui che, subito, alzò verso di me “…Stefan non
si rende conto che in realtà è l’amore, e non l’odio, che l’hanno spinto a fare
ciò che ha fatto…” tacqui un secondo “E’ triste che, per paura, finiamo sempre
col ferire chi amiamo di più…”
Markus deglutì, spostando lo sguardo sul pavimento,
rialzandolo un secondo dopo “…Avrò un’altra possibilità?” chiese, alzandosi,
avvicinandosi a me, lentamente.
Un
secondo.
“Non
toccarla!”
Markus si voltò di scatto. Dietro di lui, Fabian, che reggeva mio fratello, ringhiò, sommessamente.
Continua…
Halloooo!!! Scusate il ritardo! Me, impegnata nelle stupide pulizie di casa^^! A
presto!
Per Sefiri: Hallo, Sef!!! Come vedi il caro Fabian, si è fatto vivo! Lui, non manca mai ad un
appuntamento, anche se è sempre in ritardo! Ahaha!!! Comunque, l’altro giorno, ho perso tempo, immaginandomi
i segni zodiacali… Stefan, per me, è palesemente uno
scorpione… Fabian…, capricorno! Ahahah!
Me sempre più scema! Un bacio e a presto!
Fabian, fermo sulla porta, mentre reggeva mio fratello,
dopo aver ringhiato, gettò un’occhiataccia a Markus
che, dal canto suo, lo osservò un solo istante e poi, non sapendo cosa dire,
abbassò lo sguardo.
Io,
gli occhi sgranati, mi gettai in avanti mentre Markus,
velocemente, si spostava alla mia destra, facendomi passare. Fabian lo fissò esterrefatto un paio di secondi, in
perfetto silenzio.
“Come
sta?” domandai, la voce quasi isterica, mentre osservavo il corpo di mio
fratello.
“E’
solo svenuto…” rispose subito la voce dolce di Fabian.
Alzai
lo sguardo, incontrando i suoi profondi occhi scuri. Il vampiro, che sembrava
esausto, abbozzò un lieve ma dolcissimo sorriso.
“Tu,
piuttosto…” proseguì, scrutandomi attentamente, per poi riappoggiare
il proprio sguardo su Markus “…stai bene? Ho
sentito l’odore del tuo sangue, entrando…”
Essendomi
completamente dimenticata del piccolo taglio che avevo sulla mano, sgranai gli
occhi, gettandoci ora una veloce occhiata. Integra. La pelle della mano,
mostrava solo un piccolo segno dove Stefan aveva
infilato uno dei suoi canini. Sorrisi. “Va tutto bene…”
Fabian, al mio fianco, lo sguardo fisso su Markus, espirò “No, che non va tutto bene…” espirò ancora, tentando di controllarsi, prima di rivolgersi a lui
“Me la pagherai per questo!”
Sgranai
di nuovo gli occhi, osservando il viso irato di Fabian,
fuori di sé, per poi spostare lo sguardo sull’altro. Markus,
in silenzio, fissava il suolo.
Attesi,
che dicesse qualcosa per discolparsi ma poi, vedendo che si ostinava a non
parlare, esclamai, appoggiando una mano sul braccio di Fabian
“…Markus non centra col
taglio…”
Il
“mio” vampiro, voltandosi di scatto verso di me, sbarrò gli occhi.
Abbassai
lo sguardo, un secondo. “E’ stato Stefan…” conclusi.
Un
nuovo silenzio cadde sulla stanza. Un silenzio vuoto, privo di tensione.
“…Stefan?” ripeté Fabian, la voce
sconvolta, incredulo.
Deglutii,
poi annuii, incapace di tornare a guardarlo in volto come se, in realtà, fosse
colpa mia.
“…Mio
fratello ti ha aggredito…?” ricominciò.
Annuii
ancora.
Silenzio.
Alzai
repentinamente lo sguardo, sperando di riuscire ad interpretare le sue
emozioni, scrutandolo in volto. Fabian aveva lo
sguardo basso, il viso immobile.
“Markus mi ha aiutato” dissi ancora.
Fabian alzò di colpo il volto, fissando prima me, poi
l’altro vampiro che, di nuovo, abbassò lo sguardo, sentendosi comunque colpevole.
“Lui…lui
ti ha aiutato?” ripeté ancora, come se volesse accertarsi di non aver capito
male.
Abbozzando
un lieve sorriso, annuii. “…Mi ha salvato la vita…”
Fabian sospirò. Mentre lui pensava,
il silenzio cadde nuovamente sulla stanza.
“Andiamo
di là…” disse poi, all’improvviso, rivolgendosi a me “...E’
meglio sdraiare tuo fratello sul suo letto…” continuò, la voce ferma.
Mi
voltai verso la porta, iniziando ad allontanarmi. Fabian,
alle mie spalle, reggeva ancora mio fratello.
“Aspettami
qui” esclamò, voltandosi un secondo, incontrando gli occhi di Markus “Io e te, dobbiamo
parlare…”
Continua…
Halloooo!!!
Per Sefiri: Ehy,
Sef! Hallo^^! Uhm…leggendo la tua recensione,
riflettevo… Il protagonista della storia?!? Io non ho la più pallida idea di
chi sia!!! Effettivamente….pensandoci
bene…Risulterebbe davvero essere Stefan! Ahahah! Me ride!!! Stefan era nato come puro accessorio ma si vede che, da
Scorpione qual è, la cosa non gli stava bene e si è allargato a dismisura! Ahahah! Ovviamente, la cosa non mi spiace^^! A presto!
Bacio.
Per Shari92: Hallo!!!!^^!
Innanzitutto, me ringrazia nuovamente (mi sa che a
breve mi ucciderai, perché stufa del fatto che ringrazio:-P) e poi….booooh! Ahaha! Me
scema, effettivamente! Comunque volevo dire a te, e a
tutti, che basta! Il prossimo è l’ultimo capitolo, anche se non ho la più
pallida idea di cosa scriverò! Bacio!
Sorridendo,
aprii la finestra. Un attimo dopo, la creatura apparve, sull’albero di fronte a
me. Sorrise.
Spostandomi
una ciocca di capelli dal viso, appoggiai il mio sguardo su di lui. Il vampiro,
sorrise ancora.
“Come
sta tuo fratello?” domandò poi, dopo che, con un balzo, era
saltato sul ramo che si avvicinava maggiormente al palazzo.
Sorrisi.
“Bene” risposi.
Abbassò
un secondo lo sguardo, fissando il bocciolo di rosa che tenevo fra le mani. “Fabian?” chiese ancora.
Presi
un respiro poi, continuando a sorridere, ripetei “Bene…Non che non abbia sofferto e non soffra tutt’ora,
ogni qualvolta qualcuno gli chiede di te, ma, nel complesso, bene…”
Il
vampiro si mordicchiò le labbra. “Sai…forse, sarebbe stata
la soluzione migliore fin dall’inizio…se solo avessi avuto il coraggio di
prenderla prima…”
Questa
volta fui io a guardare la rosa, tra le mie mani. “E’ inutile ripensare al
passato…” conclusi, sospirando.
Un
attimo dopo, la sua mano, sulla mia guancia. “Perché davanti abbiamo il futuro?!?” domandò. Alzai il volto. Lui mi osservava, un sorriso
appena accennato sulle labbra, gli occhi tristi.
Riabbassando
lo sguardo, annuii “Tutti noi abbiamo un futuro…se
solo decidiamo di andare avanti…”
Il
vampiro sospirò, ricominciando ad accarezzarmi la guancia.
“Ti
piace il mio regalo?” domandò poi, riferendosi al fiore che tenevo ancora fra
le mani.
Sorrisi
di nuovo, rialzando gli occhi ed incontrando i suoi. “Si”
“Perché ti ricorda Fabian?” chiese
ancora lui, il sorriso sulle labbra. Negli occhi, una strana nostalgia.
“Si”
ripetei “E’ bianca, pura. Come lui.”
Il
vampiro riabbassò lo sguardo sul fiore. Lasciando cadere la mano dal mio viso,
strinse una delle mie, avvicinandola a sé.
“Devo
andare, ora…Fabian tornerà presto…” disse, la mia
mano vicina alle sue labbra, gli occhi di lui, fissi
nei miei.
Annuii,
abbassando lo sguardo sul fiore, un solo istante, per poi riportarlo su di lui.
“Tornerò…”
riprese, sfiorando la mia mano con le labbra.
Guardai
di nuovo il fiore. “Lo so…” ripetei, nel cuore, una malinconia che non sapevo a
cosa fosse dovuta.
Restammo
in silenzio un paio di minuti. Io fissavo la rosa, il
vampiro, mi baciava dolcemente la mano, un dito alla volta.
“Sapevo
che ti sarebbe piaciuto il mio regalo…” disse poi lui, all’improvviso. “…la
purezza di mio fratello…”
Annuii
ancora, sorridendogli. Un attimo dopo, mentre mi baciava l’anulare, sentii il
suo canino contro la mia pelle. Senza sgranare gli occhi, lo osservai,
immobile, in attesa.
Stefan scostò subito la mia mano dalla sua bocca.
Riavvicinandola alla rosa, lasciò cadere una goccia del mio sangue su un petalo
candido. Mi sorrise.
“…era
Fabian…” disse “…Ora, siamo
noi…”
DasistmeinEnde.
Hallo! Tristezza….Uff…Va beh!
Prima di sparire, voglio ringraziare tutte le persone che hanno seguito la mia
storia, in particolare, coloro che hanno recensito che, con il loro supporto,
hanno permesso l’immensa evoluzione^^!!!VielDank!!!
Per Shari92: Hallo, Shari! E’
finita…Mi dispiace…Davvero…Stamattina avevo in testa di fare un capitolo molto più lungo, spiegando bene tutto (cosa che non è per
nulla da me) però poi, durante l’ora di lezione, illuminazione! Praticamente prendevo appunti senza ascoltare…speriamo di
non aver scritto cazzate, perché poi li devo pure
passare! Sarebbe una comica se tra, Cesare e Silla,
apparisse il nome Stefan! Ahaha!
Me ride da sola! Comunque,
voglio ringraziarti ancora e spero di non averti deluso! Grazie di tutto!
Bacio.
Per Mokona: Hallo!!! Finita…Effettivamente si, Fabian
ci ha messo un bel po’ ad arrivare…(in questo momento, seduto sul mio letto,
sbraita che ha fatto il più velocemente possibile e che, se non mi sta bene, la
prossima volta, devo andare io a salvare l’essere umano… Uff…A
volte sono così facilmente irritabili, questi vampiri…:-P)! Comunque,
spero ti sia piaciuta…Grazie delle tue recensioni e supporto!
Per Jellyfish: Hallo!
Innanzitutto, grazie per aver recensito e non è necessario che ti scusi^^!
Recensire non è mica un obbligo! Come vedi, ho
aggiornato presto anche se, mi sono ritrovata a mettere la parola finale, dopo
le previsioni…Grazie di tutto! Spero ti sia piaciuta anche la fine
enigmatica^^!
Per Sefiri: Hallo, Sef!!! Fine…Me triste, ma anche
sollevata! Mi dispiace avervi fatto aspettare tanto! Comunque,
questa mattina ho realizzato che Stefan è davvero una
peste! Si è preso tutto lo spazio possibile!!!Ahaha! Grazie di tutto il tuo supporto! Non avrei
continuato senza! Grazie, grazie! Bacio!