Vampir

di Sad Angel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eins ***
Capitolo 2: *** zwei ***
Capitolo 3: *** drei ***
Capitolo 4: *** vier ***
Capitolo 5: *** Funf ***
Capitolo 6: *** sechs ***
Capitolo 7: *** sieben ***
Capitolo 8: *** Acht ***
Capitolo 9: *** neun ***
Capitolo 10: *** zehn ***
Capitolo 11: *** elf ***
Capitolo 12: *** zwolf ***
Capitolo 13: *** dreiundzehn ***
Capitolo 14: *** vierundzehn ***
Capitolo 15: *** funfundzehn ***
Capitolo 16: *** sechundzehn ***
Capitolo 17: *** siebundzehn ***
Capitolo 18: *** achtzehn ***
Capitolo 19: *** neunzehn ***
Capitolo 20: *** Zwanzig ***
Capitolo 21: *** einundzwanzig ***
Capitolo 22: *** zweiundzwanzig ***
Capitolo 23: *** dreiundzwanzig ***
Capitolo 24: *** vierundzwanzig ***
Capitolo 25: *** funfundzwanzig ***
Capitolo 26: *** sechundzwanzig ***
Capitolo 27: *** siebundzwanzig ***
Capitolo 28: *** achtundzwanzig ***



Capitolo 1
*** Eins ***


La mano che si appoggiò sul suo collo era calda

La mano che si appoggiò sul mio collo era calda. Un secondo. Poi sentii i denti nella carne e la presa della creatura che aumentava, mentre beveva. Mantenendo il contatto, scivolammo a terra.

 

Voglio il tuo amore…tu, invece, vuoi solo il mio sangue…

 

Vampir…?

 

Una pigna di libri in mano, camminavo, per la biblioteca, facendo lo slalom fra le persone. Evitai un gruppetto, poi un altro, arrivando alle scale di legno. Iniziai a salire.

In cima, mi voltai. Tra due scaffali di libri, un gruppetto di ragazzi mi gettò un’occhiata. Infastidita, come al solito, li ignorai, avvicinandomi al tavolo più vicino, per appoggiare i libri. Mi sedetti.

Cinque minuti. Mio fratello salì le scale, un quaderno in mano. Vedendo i ragazzi, gli fece un cenno poi, dopo aver appoggiato il quaderno di fianco a me, mi sorrise, allontanandosi. Mi immersi nella lettura.

Quando tornò, non era solo. Mi chiamò, attirando la mia attenzione. Alzai il capo dal libro, il sorriso sulle labbra. Quando poi mi resi conto che accanto a lui c’erano due ragazzi, smisi di sorridere, gettandogli un’occhiata irritata. Lui, ignorandola, abbozzò un sorriso. I due ragazzi, alle sue spalle, mi scrutarono. Entrambi non erano molto alti, i loro capelli e gli occhi erano scuri. Quello alla sua sinistra, i capelli lunghi fin quasi al collo, la pelle un po’ più scura, iniziò ad osservarmi attentamente, come se cercasse di leggere qualcosa in me. Qualcosa che io, non volevo che nessuno leggesse. Distolsi lo sguardo.

Un attimo, senza nemmeno chiedere, si era seduto accanto a me, mi aveva afferrato una mano. Sgranai gli occhi, allibita, ritirandola subito “Che diavolo fai?” esclamai a voce alta, fuori di me.

Lui rise, poi lanciò un’occhiata a mio fratello.

Avevi ragione, è davvero timida, tua sorella…”

Irritata, sentii il viso diventare bollente, mentre arrossivo, violentemente, per la rabbia.

“Non fare lo stupido, Markus” rispose subito mio fratello, la voce seria.

Si sedette accanto a me. L’altro ragazzo si mise alla sua destra. Iniziarono a parlare.

Sbuffando, tornai al libro che dovevo preparare per sostenere il prossimo esame, stramaledicendo mentalmente la pessima idea che avevo avuto. Proseguire gli studi.

“Come ti chiami?”

Un secondo. Spostai lo sguardo alla mia sinistra. Markus mi sorrise, strizzandomi l’occhio. Sgranai gli occhi, inserendolo subito, grazie al suo atteggiamento, nella categoria di ragazzi alla quale apparteneva. Dongiovanni. Sbuffando, risposi, prima di tornare a fissare la pagina del libro.

“Sai che hai un nome bellissimo?!?

Tornai a fissarlo. I suoi occhi tornarono a specchiarsi nei miei. Deglutii. “Grazie” bofonchiai, mentre il volto assumeva un colorito bordeaux ed iniziavo a percepire lo sguardo di mio fratello e dell’altro suo amico sulle mie spalle. Cercando di non darlo a vedere, presi un bel respiro, tornando al libro. Con la coda nell’occhio, vidi mio fratello che rideva, sommessamente. Imprecando mentalmente, mi ripromisi, di fargliela pagare per quello scherzo, non appena fossimo stati soli. Minacciarlo di non cucinare più, sarebbe stato sufficiente.

Prendendo un bel respiro, cercando di calmarmi, ricominciai a leggere. Pochi minuti. Continuando a tenere la testa bassa, spostai lo sguardo, prima a destra e poi a sinistra, curiosa di sapere che stavano combinando gli altri. Markus, alla mia sinistra, un enorme sorriso sulle labbra, pigiava sulla tastiera di un cellulare. Spostai lo sguardo a destra. Mio fratello leggeva serio, una volta ogni tanto, un libro.

Un istante. Il mio viso tornò a colorarsi, quando notai che lo sguardo dell’altro ragazzo, di cui ancora non conoscevo il nome, era appoggiato sul mio volto. Sgranai gli occhi, lui mi sorrise, dolcemente, solo un attimo, prima di tornare a scrivere sul quaderno che aveva di fronte a sé.

Sbattei le palpebre un paio di volte, poi scattai in piedi, urlando. Una mano calda si era appoggiata sulla mia gamba. Un secondo. Vedendo l’espressione sul mio volto, mio fratello ed i suoi amici, scoppiarono a ridere.

 

Continua…

 

Questa storia è un esperimento. Ringrazio chi vorrà leggerla e chi vorrà lasciarmi un commento. Viel Dank!!!

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Capitolo 2
*** zwei ***


Vampirzwei

 

“Sei il re di tutti gli idioti!”

Non appena mio fratello aveva richiuso la porta dell’appartamento dove vivevamo, l’avevo investito con queste parole.

Lui, la schiena contro la porta, incrociò le braccia. Mi sorrise.

E si può sapere perché?” domandò, la voce scherzosa.

Io, rossa in viso, sempre più irritata, gettai un’occhiataccia al suo volto sul quale era apparso il suo solito sorriso strafottente. “Lo sai benissimo perché! Ti ho detto mille volte che non voglio che ti comporti così ma tu, immancabilmente, ogni qualvolta mi convinco che non accadrà più, lo rifai!”

Mio fratello continuò a sorridere, fissandomi. Sembrava divertito dalla mia rabbia.

“Perché devi fare una tragedia per un nonnulla?” domandò poi, dopo che fu trascorso un minuto di silenzio “Ti ho solo presentato un paio di amici…niente di più…” tornò a sorridermi, strafottente.

Sbuffai, voltandogli le spalle, allontanandomi.

Un secondo. Entrai nella mia camera. Mi seguì fin sulla porta, appoggiandosi con una spalla allo stipite. Io, di spalle, percepivo il suo sguardo fisso su di me.

“Lo devi finire con questa storia…” ricominciò.

Mi voltai. Sorrise, anche se l’aria strafottente era svanita. Ora sembrava quasi un po’ triste.

Se con questo, stai cercando di dire che devo uscire con uno dei tuoi amici, la risposta è no…”

Questa volta fu lui a sbuffare. “Non sto dicendo che deve per forza essere un mio amico, ma solo che dovresti uscire con qualcuno…”

Gli gettai un’occhiataccia, poi imprecai mentalmente. “Non sono affari tuoi…” risposi poi, tornando a voltarmi “Da quando in qua, è affare di un fratello, la vita amorosa della sorella?”

Un minuto di silenzio.

“…Lo diventa, se la sorella non ha una vita amorosa solo perché ha paura…”

Mi voltai di nuovo, lui mi sorrise ancora. “Resto dell’idea che non siano affari tuoi…Fine del discorso”

Ci fissammo negli occhi per un altro minuto di perfetto silenzio, poi lui si staccò dallo stipite, segno che se ne sarebbe andato a breve.

“…Non sono tutti come lui…e non è detto che finirà di nuovo in quel modo…” concluse, allusivo, voltandomi le spalle.

Sentii il viso che si riscaldava, per la rabbia. Uscì dalla stanza. Lo inseguii, fino alla porta, urlandogli dietro, mentre si allontanava per il corridoio.

“Io però sono sempre la stessa…Con chiunque altro sarebbe la stessa cosa…Sai che è una cosa che non sono in grado di controllare…”

Lui si fermò, voltandosi. I suoi occhi si fissarono nei miei, mentre il suo volto si irrigidiva “La colpa è più sua che tua…” rispose, la voce irritata. “Se non avesse fatto quello che ha fatto, tu…”

“Io, cosa?!?” lo interruppi subito, mentre le lacrime di rabbia iniziavano ad offuscarmi la vista e ad irritarmi la vista “Non puoi incolpare lui. La colpa è mia che non sono riuscita a controllarmi…” Un brivido mi percorse la spina dorsale “Il mostro sono io…”

Mio fratello tacque, avvicinandosi velocemente. Mi mise una mano sulla spalla “Non sei un mostro…” disse, tentando di rassicurarmi.

“Dimentichi forse che sono stata io a farlo finire in ospedale…? Non il contrario…” conclusi, fissandomi le scarpe.

Sentii la sua presa farsi più stretta mentre replicava “Lui però se l’è cercata…”

Sospirai. Rialzando gli occhi, incontrai il suo sguardo “Non voglio che accada più…” iniziai “…non voglio sentirmi più così…non voglio più fare del male a nessuno…”

“…Non è detto che accadrà ancora…” ricominciò lui, tentando di farmi ragionare.

“Invece si. Se vuoi davvero aiutarmi, tieni i tuoi amici lontani da me…” conclusi, rientrando nella stanza.

“…Mi hai detto cosa non vuoi, non ciò che vuoi…” urlò lui, mentre socchiudevo la porta.

Sorrisi triste, fermandomi un istante. “Ciò che voglio?!?” iniziai “…A volte dubito fortemente che esista…”

Mi fissò, serio, gli occhi tristi su di me.

Tienili lontani da me…non voglio ferirli…Ti prego…”

Tlack.

Dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, mi lasciai scivolare a terra. Ripensando al passato, una lacrima cadde sul pavimento.

 

Continua…

 

 

Hallo! Come dicevo ieri, questa fanfiction è più che altro un esperimento, nel senso che non ho la più pallida idea di come si svilupperà la storia. Essendo poi la mia prima fanfiction originale, probabilmente anche l’unica, scusate se mostrerò la mia incapacità! Comunque farò del mio meglio!

Voglio ringraziare molto Sefiri e Chibimiky! Viel, viel Dank^^!!!

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Capitolo 3
*** drei ***


...Vampir

 

La giacca di pelle nera, la borsa a tracolla, a scacchi rossi e neri, uscii dalla stanza. La casa era immersa nel silenzio. Passando davanti alla porta della cucina, vidi mio fratello, il volto assonnato, che beveva il caffè. In silenzio, mi allontanai, avvicinandomi alla porta d’ingresso. Afferrai il mazzo di chiavi da un tavolino, poi appoggiai la mano sulla maniglia della porta. Un secondo. Mi fermai. La voce di mio fratello aveva pronunciato il mio nome. Rimasi in silenzio in attesa. Un altro secondo.

“E’ un po’ nuvoloso fuori, ma non dimenticare gli occhiali…” concluse.

Di nuovo silenzio. Tornando sui miei passi, entrai in salotto. Afferrai gli occhiali da sole. Li inforcai, prima di riavvicinarmi all’ingresso. Senza dire una parola, uscii.

Il sole autunnale, non molto potente mi colpì in viso, irritandomi subito gli occhi, nonostante le lenti scure. Deglutii, iniziando a pensare ad altro. Camminai, a lungo, muovendomi per le strade della città. Passai un ponte. Una ragazza tirava per la mano il suo fidanzato, invitandolo ad avvicinarsi, per vedere le papere che nuotavano nell’acqua. Sul mio volto apparve un sorriso. Triste.

 

Seduta su un divisorio di cemento, attendevo, il cellulare in mano e l’mp3 nell’orecchie, che l’amica con cui avevo appuntamento uscisse da lezione, per poi andare a pranzo insieme.

Sotto al sole, dopo aver gettato un’occhiata all’ora, sbuffai. Come al solito era in ritardo.

All’improvviso, un’ombra alla mia sinistra. Ignorando il nuovo venuto, fissandomi la punta delle scarpe, continuai ad ascoltare musica finché lui non si piazzò proprio davanti a me, costringendomi ad alzare lo sguardo.

Sgranai gli occhi. L’amico di mio fratello, di cui non conoscevo il nome, mi sorrise, dolcemente. I suoi occhi scuri brillarono. Arrossii.

“Ciao!” mi salutò, urlando, tentando di superare il suono della musica.

Rendendomi conto che era impossibile continuare a far finta di nulla, mi levai le cuffie. “Ciao…” risposi.

Fece un passo verso di me, sorridendomi, poi si sedette. Fissai per qualche secondo l’istituto universitario, pregando che la mia amica apparisse il prima possibile, e mi levasse da quell’impiccio.

Un brivido, per la colonna vertebrale. Continuando a fissare di fronte a me, sentivo il suo sguardo addosso. Quel suo sguardo, così gentile. Mi voltai, incontrando i suoi occhi. Lui sorrise ancora, mentre le sue iridi scure si facevano più profonde.

“Perché porti gli occhiali?” domandò all’improvviso “…non c’è così tanto sole oggi…”

Deglutii, spostando lo sguardo sulle mie mani, le unghie lunghe laccate di nero. “Così…” risposi, prima di tornare a fissarlo.

Lui mi sorrise ancora, come se si accontentasse di questa risposta. I suoi occhi rincontrarono i miei ma, a differenza di Markus, non ne fui infastidita. Il suo sguardo non era indagatore. Era più simile ad una carezza. Non appena me ne resi conto, arrossii, spostando lo sguardo.

Un secondo dopo, lui si mosse. Rimettendosi in piedi, estrasse un cellulare dalla tasca dei jeans, iniziando a fissare lo schermo. Sorrise.

“E’ tuo fratello…” disse, la voce allegra.

Sorrisi anch’io, poi lui mi salutò e, velocemente, si allontanò.

 

Il tempo passò, velocemente. Quando la mia amica mi raggiunse, poco dopo, mi trovò ancora in uno stato di istupidimento che non sapevo da dove era sorto. Semplicemente, mi ci ero trovata in mezzo, senza saperlo.

Lei, sorridente, iniziò a parlare, mentre insieme ci allontanavamo. Gettai un’ultima occhiata al posto, dove fino a pochi minuti prima era si trovava lui. Il mio viso si irrigidì, mentre la vecchia consapevolezza si faceva largo in me.

Dovevo stare alla larga da lui. Il più possibile.

 

Continua…

 

Halloooo!!! Scusatemi tanto l’attesa e quella futura! Purtroppo mi trovo in una situazione disperata: due esami in 2 giorni, con chili di libri da studiare…farò del mio meglio per aggiornare il prima possibile!^^

Per Sefiri: Grazie del tuo appoggio^^!!! Speriamo che questo esperimento vada a buon fine!!! Un bacio e a presto!!!

Per Shari92: Grazie!!! Sono tanto contenta che ti piaccia!!! Chissà come evolverà questa storia?!? Mah!!! A presto!

Volevo ringraziare anche coloro che leggono!!! Viel Dank!!!^^

 

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Capitolo 4
*** vier ***


Avrei voluto dimenticare

Avrei voluto dimenticare. Lui, e le circostanze che avevano fatto di me un mostro.

 

Vampir

 

Erano passati alcuni anni da allora eppure, nonostante tutto, non ero ancora stata in grado di perdonare.

 

Mio fratello sosteneva che non fosse colpa mia. Effettivamente, oggettivamente, era così. Era stato “lui” a provocare la parte di me, quella parte che non sapevo di avere. Era successo tutto così in fretta. Un secondo. Avevo perso completamente il controllo delle mie azioni. La mia anima. Avevo fatto del male, alla persona che amavo più di me stessa.

 

 

Deglutii, poi sospirai, ricacciando indietro quel pensiero e tentando di impedire al successivo, che immancabilmente sopraggiungeva, di comparire. Un secondo. Tutto inutile.

 

 

Mio fratello, pensai, deglutendo ancora. Lui, era intervenuto. Lui, non so come, né perché, era riuscito a calmarmi. Lui, non aveva reso vana la corsa in ospedale. Lui, aveva impedito che divenissi un’assassina. Lui, l’unico essere di sesso maschile di cui potevo fidarmi ciecamente. Solo lui.

 

 

“Come sei silenziosa, oggi!”

Sbattei le palpebre più volte, fissando il volto della mia amica, realizzando che, come non mi accadeva più da tempo, mi ero lasciata talmente prendere dai miei pensieri, da dimenticarmi completamente del mondo circostante. Sorrisi.

“Stavo pensando all’esame…” risposi, mentendo spudoratamente.

Lei sorrise a sua volta, ricominciando a parlare, permettendomi di ritornare ai miei pensieri.

 

 

Perché io sapevo, anche se non volevo ammetterlo. Sapevo.

La persona che dovevo trovare la forza di perdonare, non era lui.

Ero io.

 

Sospirai.

 

 

Tlack.

Richiudendo la porta lentamente, gettai le chiavi sul mobiletto. Un secondo. Delle voci maschili provenienti dalla cucina. Per un istante, fui tentata di fingere di avere ancora l’mp3, di non averle sentite poi, una sedia, si mosse. La voce di mio fratello che chiamava.

Troppo tardi, pensai, mentre rispondevo.

 

Entrai in cucina.

Markus e l’altro amico di mio fratello, di cui ancora non sapevo il nome, mi sorrisero. Abbozzai un leggero sorriso, poi mi voltai verso mio fratello, il volto impassibile.

Lui, comprendendo perfettamente il mio pensiero, rise.

Mi appoggiai ad un mobiletto, la voglia di fuggire che mi invadeva progressivamente il corpo. Resistetti, cercando di mostrarmi interessata ai discorsi di Markus che, immancabilmente, non si faceva sfuggire nemmeno un’occasione per gettarmi un’occhiata d’apprezzamento.

Il suo sguardo, irritante. Avrei tanto voluto che non mi guardasse in quel modo, come se fossi una preda. Lo fissai, realizzando che, la vittima, in realtà, rischiava di diventare lui. Deglutii, il volto che si irrigidiva.

“Devo studiare…” dissi, un secondo dopo, allontanandomi. Lo sguardo dolce dell’altro amico di mio fratello mi accompagnò fin fuori dalla stanza. Il mio cuore, piano, ricominciò a battere.

 

Forse, quello da cui avrei dovuto guardarmi di più, forse non era Markus

 

Continua…

 

Hallooo!!! Ok, questo è l’ultimo capitolo per il momento. Prevedo di riuscire ad aggiornare da venerdì, sempre che la mia ispirazione non mi abbandoni (speriamo di no!). Comunque volevo ringraziare tutti coloro che leggono! Viel, viel Dank!

Per Shari92:Hallo! Innanzitutto, mi fa molto piacere se la mia ficcy ti incuriosisce! Parto sempre con questo scopo. Lo ammetto, sono della scuola, “dico, non dico”!!!^^ Poi, volevo ringraziarti per i tuoi complimenti e per la tua comprensione! Come autrice, per la mia autostima, ho bisogno di entrambi! Viel, viel Dank!!! Kuss.

Per Sefiri: Hallo! Spero che anche questo capitolo ti piaccia! E’ nato di getto (diciamo la verità: farei di tutto, pur di non studiare^^)! A presto!!!

Per Sbadata93: Regan! Meine Regan!!! Hallo, hallo, halloooo^^!!! Ich hasse die Schule!!!! Ahaha!!! A presto e grazie per il tuo sostegno, sempre presente! Farò del mio meglio, anche per te^^! Dein Billou.

Per Rikku091: Hallo! Innanzitutto, piacere^^ e benvenuta nel meraviglioso mondo delle mie storie! Ahahah! (Si, lo ammetto, lo studio mi rende più pazza del normale!) Grazie per i complimenti! Per gli esami, farò del mio meglio, anche se l’unico che apprezza la mia scrittura è il mein lieber Rolfie!^^ A presto!!!

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Capitolo 5
*** Funf ***


Vampir

 

Freddo, tutto intorno. Stringendomi nella giacca, camminavo, velocemente, per le vie della città, gli occhiali da sole sul naso, nonostante stesse già scendendo la sera. Le persone, accanto a me, mi gettavano occhiate incuriosite. L’mp3 nelle orecchie, li ignorai. Dopotutto non era colpa mia, se i miei occhi mal sopportavano la luce solare.

Mi infilai nella via laterale dove si trovava la nostra casa. Vuota. Un attimo, poi un ombra. Mi voltai di scatto, sgranando gli occhi. Markus era apparso all’improvviso. Lo fissai interdetta un paio di secondi, domandandomi che cosa ci facesse lì. Lui mi sorrise accattivante.

“Ehi…” disse soltanto, aspettando che levassi le cuffie.

Sospirai. “Hai appuntamento con mio fratello?” domandai, una volta che le ebbi levate.

“Effettivamente no…Stavo aspettando te…” rispose, continuando a sorridermi in quel modo. I suoi occhi brillavano.

A disagio, mi guardai velocemente attorno. La strada era deserta. Mentalmente, imprecai.

Perché?” chiesi ancora.

Lui si limitò a sorridere, il luccichio sempre presente. Percepii una strana atmosfera e, senza rendermene conto, feci un passo indietro.

Lui, apparentemente allo stesso modo, fece un passo avanti.

Un attimo. Strane sensazioni mi invasero, una correlata all’altra. Sapevo, che lui a breve avrebbe tentato di baciarmi e, allo stesso modo, sentivo, quella sensazione che da anni, dopo “lui” non avevo più provato. Stavo perdendo nuovamente il controllo di me. Cercando di calmarmi, deglutii, mentre quella sensazione, tipo fremito, si spandeva progressivamente in me, partendo dalla testa. Sgranai gli occhi, poi li chiusi, pregando che avvenisse un altro miracolo. Che mio fratello, l’unico in grado di fermare l’ “io-mostro”, apparisse.

Anche con gli occhi chiusi, sentivo che la sua mano calda stava per sfiorarmi. Con l’ultimo briciolo di volontà, prima di perdere il controllo, urlai mentalmente il nome di mio fratello.

 

 

Sbattei le palpebre, realizzando che ero di nuovo io. Vidi Markus, davanti a me. Sul suo volto non c’era più il sorriso mentre, sconcertato, osservava alla sua destra.

Fabian…” mormorò.

Gettai uno sguardo a sinistra. Lo vidi. L’altro amico di mio fratello si stava avvicinando, velocemente, il volto fermo.

Markus impallidì, poi estrasse il cellulare dalla tasca dei jeans e, fingendo di aver appena ricevuto una telefonata, si allontanò repentinamente.

Un secondo. Fabian era al mio fianco. Si fermò a scrutarmi. Nel suo sguardo, per la prima volta, non c’era nulla di dolce.

Quell’idiota…” mormorò soltanto, prima di iniziare ad allontanarsi, probabilmente all’inseguimento di Markus. Fece qualche passo, poi si voltò ancora verso di me “Entra in casa…” concluse. Un attimo dopo, svoltò l’angolo.

 

Io, completamente esterrefatta, mi ritrovai di nuovo sola nella via. Impiegai un paio di secondi per riprendermi, poi entrai, richiudendo in fretta la porta alle mie spalle.

Mi appoggiai al legno, incapace di cacciare dalla mia mente lo sguardo fermo e risoluto di Fabian. Senza accorgermene, lentamente, scivolai a terra e, per la prima volta da quando l’avevo conosciuto, desiderai rivedere con tutta me stessa quel suo dolce sorriso.

 

Continua…

 

Hallooooo!!! Innanzitutto vorrei ringraziare tutti per aver atteso con me la fine degli esami!!! Viel Dank!!! Finalmente libera!!! Da questo momento, aggiornerò prestissimo!!! Ho un po’ di idee^^!!!

Per Shari92: Halloo^^! Vuoi sapere come si chiama la protagonista?!? Effettivamente…le mie protagoniste di solito non hanno mai un nome perché io sono della scuola che, se non ce l’hanno è più facile per un lettore immedesimarsi. Poi non so! Quindi chiamala pure come preferisci^^!!! Grazie ancora per i tuoi complimenti e a prestissimo!!! Kuss^^!

Per Sefiri: Hallo!!! Spero che il cappy ti sia piaciuto! Me fa sempre del mio meglio!!! E se penso che ho finito gli esami per il momento…Ah! Gioia immensa!!! Posso scrivere!!! A presto!!! Kuss

Per Rikku091: Hallooo! Ho aggiornato, ho aggiornato!!! Sei contenta?!? Io tanto!!! E ora poi sai anche come si chiama il dolce Fabian^^!!! Spero che apprezzerai il nome!!! Un bacio e a presto!!!  

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Capitolo 6
*** sechs ***


All’epoca, non lo sapevo ancora, ma la mia vita era destinata a prendere una piega inaspettata

All’epoca, non lo sapevo ancora, ma la mia vita era destinata a prendere una piega inaspettata.

Forse, se l’avessi saputo prima, avrei fatto qualcosa per impedirlo. Forse no.

Nemmeno ora, a distanza di anni, mi so dare una risposta.

 

Vampir

 

Quella mattina, quando mi svegliai, la stanza era immersa nella penombra. Al caldo, rimasi sotto alle coperte più del solito, riflettendo sugli avvenimenti della sera precedente.

 

Mio fratello, appena aveva saputo cos’era successo, prima si era preoccupato, iniziando ad osservarmi attentamente il volto poi, realizzato che stavo bene, aveva afferrato il cellulare e, infuriato, aveva composto il numero di Markus, pigiando con forza sui tasti.

“Adesso mi sentirà, quell’idiota!” aveva detto.

Markus però non aveva risposto, né alla prima, né alla dodicesima telefonata. Spazientito, allora mio fratello, aveva abbassato il telefono. “E’ destino che debba regolare la faccenda di persona, allora…” aveva concluso.

 

Dopo mezz’ora di riflessione, infine, decisi di alzarmi.

Ancora un po’ intontita, mi preparai con calma e, solo quando vidi che mio fratello era già completamente vestito, realizzai che doveva essere davvero tardi.

Presa dal panico, gettai un’occhiata all’orologio poi, dopo aver sgranato gli occhi, iniziai a correre.

 

“A stasera!” urlai, sbattendo la porta di casa, gettandomi nel mondo.

Uscita di casa quindici minuti più tardi del solito, se non volevo arrivare in ritardo a lezione, non mi restava che correre. Accelerai poi, quando ebbi svoltato l’angolo, frenai di colpo.

Fabian, il casco in mano, seduto su una moto nera, abbozzò un lieve sorriso.

Che ci fai qui?” domandai sospettosa, avvicinandomi lentamente.

Lui sorrise ancora, porgendomi il casco che teneva in mano.

“Mi ha chiamato tuo fratello…” spiegò.

Mi voltai, verso la via che avevo appena lasciato, dove si trovava casa mia, poi il cellulare vibrò.

 

Fabian ti aspetta…”

 

Richiudendo il cellulare dopo aver letto l’sms, sorrisi a Fabian, afferrando il casco. Salii dietro di lui. Fabian si voltò un secondo verso di me.

“Tieniti forte” concluse.

 

La moto nera si fermò proprio davanti all’università. Levai il casco, notando che molti dei miei compagni mi stavano osservando incuriositi. Arrossendo, mi voltai verso Fabian, porgendogli il casco. “Grazie mille…” dissi. Sorrisi.

Lui, prendendo il casco dalle mie mani, ricambiò il mio sorriso “Torni con me o preferisci andare a piedi?”

Sgranai gli occhi, spiazzata.

Vedendo che non parlavo, lui sorrise ancora dolcemente “Beh…io comunque ti aspetto…” disse, poi si infilò il casco. Partendo, sgommò. In pochi secondi, sparì nel traffico.

 

Il destino stava prendendo una piega inaspettata, pensai, mentre mi avviavo in classe,…una piega inaspettata, ma piacevole.

Ripensando a Fabian, involontariamente, mi ritrovai a sorridere.

 

Continua…

 

Hallooo!!!

Per Sefiri: Ciao!!! Eh, si…effettivamente i miei capitoli sono davvero molto corti…strano…va beh…continuerò a fare del mio meglio!!! Bacio!!!

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Capitolo 7
*** sieben ***


Vampir

 

Sdraiata a pancia in giù sul mio letto, il viso rivolto verso la porta, l’mp3 nelle orecchie, leggevo un libro fermandomi ogni tanto, per canticchiare ad alta voce il pezzo che preferivo di ogni canzone.

Dopo una mezz’ora, mi spostai, lasciando correre un istante lo sguardo fino alla finestra. Pioveva. Sospirando, tornai al libro, cambiando posizione, mettendomi seduta ed incrociando le gambe.

Un secondo. Con la coda dell’occhio notai un movimento davanti a me. Alzai lo sguardo.

Mio fratello, nel vano della porta, mi tendeva il suo cellulare, sul volto un sorriso accattivante.

Sbattei le palpebre, stupita, poi spensi la musica, continuando a fissarlo.

“E’ Fabian…” disse, continuando a fissarmi con quel sorriso malizioso.

Arrossii, prendendo il telefono dalle sue mani, troppo imbarazzata per riuscire a parlare.

Lui attese che rispondessi, io sbuffai “Non hai qualcosa da fare?” domandai, fingendomi irritata, cercando di celare il mio imbarazzo.

Mio fratello smise di sorridere, un nanosecondo, poi il sorriso sul suo volto si allargò a dismisura “Da quando ti vergogni di me?” disse, iniziando a prendermi in giro “Devi essere davvero innamorata se non mi permetti di assistere alle tue telefonate d’amore…” concluse, iniziando a ridere.

Io, rossa in volto, afferrai un cuscino, tirandoglielo addosso. Mio fratello, riparandosi con le braccia, continuò a ridere. “Vado, vado…” disse ancora, iniziando ad allontanarsi “Ma non farlo aspettare troppo…Un uomo si rompe, se dopo un po’ di tempo non ottiene ciò che vuole…” concluse, ridendo ancora.

Afferrando al volo la sua affermazione maliziosa, mi alzai, il telefono ancora in mano, prendendo il cuscino da terra, tirandoglielo di nuovo addosso. “Tieniti per te i tuoi consigli!” esclamai prima di richiudere la porta.

Mio fratello, dal corridoio, rise ancora.

 

Mi sedetti sul letto, il cellulare ancora in mano, cercando di calmarmi. Attesi un altro paio di secondi, poi avvicinai la cornetta all’orecchio.

“Hallo?” dissi.

La voce di Fabian, dall’altro capo del telefono, rise. Io mi mordicchiai le labbra, realizzando che il ragazzo aveva sentito tutta la conversazione precedente. Un paio di secondi, poi finalmente si calmò.

Che fai oggi pomeriggio?” chiese.

Io, immaginandomi il luccichio dei suoi occhi, arrossii “Piove…” mi lamentai “…quindi penso che andrò avanti con il libro…”

Se passo da te?” domandò Fabian, un secondo dopo.

La porta della mia stanza si aprì di nuovo. Mio fratello, la felpa e il cappello, allungò la mano vuota verso di me “Il cellulare…” disse, la voce seria “…sto uscendo…”

Iniziai a fissarlo, interdetta, mentre Fabian, la voce allegra, concludeva “Passo tra un quarto d’ora!” Riattaccò.

 

Sola in casa, la pioggia cadeva più intensa. Io, incapace di riconcentrare la mia attenzione sul libro, fissavo le gocce che scivolavano sul vetro, una strana inquietudine. Il cuore, batteva velocissimo, senza motivo.

Driiin!

Quando il campanello suonò, sobbalzai, facendo cadere il libro dal letto. Mi alzai subito, aprendo l’armadio per specchiarmi. Sospirai, trovandomi tutt’altro che attraente con i capelli legati in una coda e la felpa viola. Sospirai di nuovo, rassegnata. Se mi fossi presentata truccata, sarei sembrava poco credibile.

Uscii in corridoio, afferrai il ricevitore del citofono. Come se lui sapesse ciò che stavo facendo, non appena ebbi appoggiato la cornetta all’orecchio, sentii la sua voce. “Sono Fabian…” disse soltanto.

Schiacciando il pulsante, sorrisi.

 

Ma non dovevi studiare?”

Fabian, seduto sul mio letto, il mio libro in grembo, mi osservava divertito mentre io, imbarazzata, trovavo mille ed una scusa pur di non restare nella stanza con lui per più di cinque minuti alla volta. Lui mi lasciò fare per un po’, continuando a ridere poi però, quando ebbi esaurito tutte le scuse plausibili ed esclamai “Non è il caso di preparare la cena?”, esasperato scattò verso di me, afferrandomi al volo il polso.

Lo fissai esterrefatta, mentre lui, il sorriso sulle labbra, iniziava a tirarmi più vicina. “Non ti sembra un po’ presto?!?” domandò “…Sono solo le tre e mezza…”

Sbattei le palpebre, lui continuò ad osservarmi e a sorridere, dolce. Il cuore che accelerava, spostai lo sguardo, mordicchiandomi le labbra.

“O devo iniziare a pensare che ti inventi delle scuse solo perché non hai il coraggio di dirmi che non ti piaccio?”

Mi girai immediatamente verso di lui, gli occhi sgranati “Stai scherzando, vero?!?” esclamai.

Un secondo, lui si mise a ridere. Io, realizzando che mi ero esposta troppo, arrossii violentemente. Sbuffai. “Lasciami andare…” dissi, risentita.

Lui, la mano ancora stretta intorno al mio polso, mi tirò più vicina “Non mi va” rispose.

“Non fare lo scemo! Lasciami andare…” continuai a lamentarmi.

Un attimo dopo, mi ritrovai seduta sulle sue ginocchia. Fabian, un braccio che circondava la mia vita, con l’altra mano, mi scostò una ciocca di capelli dal viso. I suoi profondi occhi neri erano fissi nei miei. Mi osservò, serio, qualche secondo, poi abbozzò un sorriso, prima di stringermi di più.

Senza pensare, appoggiai il capo alla sua spalla. Lui spostò il viso verso il mio. “Hai un profumo buonissimo…” mormorò.

Completamente spiazzata da un complimento che mai nessuno mi aveva fatto in precedenza, arrossi. “Grazie” bofonchiai, non sapendo che altro dire.

Fabian sorrise ancora, i suoi occhi divennero più profondi, poi spostò il volto e lo sguardo altrove.

“Posso dire a tuo fratello che sono il tuo ragazzo?” domandò poi, un secondo dopo, continuando a tenere gli occhi lontani da me.

A quelle parole, mi irrigidii, rimettendomi dritta. Lui, percependo la mia “avversione” si era voltato a guardarmi il volto. I suoi occhi erano fermi. Sembrava davvero determinato.

“Non credo sia una buona idea” risposi, cercando di aprire la sua stretta, tentando di alzarmi.

Fabian, dal canto suo, irrigidì le braccia, rendendo vano ogni mio sforzo. Mi accanii per un po’, in silenzio, poi imprecai.

Perché no?” domandò di nuovo lui, risentito, gli occhi lampeggianti fissi sul mio volto.

Ripensando all’ultimo ragazzo che avevo avuto, al pensiero di poter fare del male anche a Fabian, rabbrividii. “E’ meglio di no.” Risposi, restando sul vago, tentando di nuovo di costringerlo ad aprire le braccia.

“Ti vergogni di me?” chiese ancora, la voce dura “Se ti vergogni, dillo. Ti lascerò subito andare…”

Spostai immediatamente lo sguardo sul suo volto. Era arrabbiato. Incapace di sostenere il suo sguardo, abbassai gli occhi. Rinunciando alla possibilità di alzarmi, risposi “Il problema non sei tu. Il problema sono io…”

Rialzai lo sguardo. Fabian mi fissava, cercando di interpretare qualcosa in me, scrutandomi negli occhi. Incapace di spostare lo sguardo, sospirai, lasciandolo fare.

“Spiegami…” disse, parlando all’improvviso.

Sospirai. Il desiderio di dirgli la verità mi stava lacerando, ma avevo paura. Che fuggisse terrorizzato. Deglutii. “Credo di non essere in grado di avere un certo tipo di rapporto con un ragazzo…” spiegai, restando ancora sul vago, per evitare di mentire.

“Centra ciò che è successo col tuo ex?” domandò lui, lo sguardo ancora immobile su di me.

“Si” ammisi, immaginandomi che Fabian pensasse ci fossimo lasciati come tutte le coppie normali.

“Non è un problema. Io non sono lui”

Lo guardai, esterrefatta. Fabian mi sorrise dolcemente, tirandomi più vicina. Appoggio il viso contro il mio collo. Lo sentii, respirare il mio profumo.

“Sarà diverso…”

Presa dal panico, rimasi immobile, rigida come un manichino. Lui se ne accorse. Staccandosi un po’, alzò il viso nella mia direzione.

“Io sono sempre la stessa…” dissi, la voce un po’ rotta.

Fabian mi accarezzò la testa, cercando di calmarmi. “Non c’è nulla che non vada in te…” disse.

Spostai lo sguardo sul pavimento perché io sapevo che c’era qualcosa che non andava in me.

“Dici così solo perché non sai cosa ho fatto…” conclusi, faticando a parlare.

Fabian mi strinse di più poi, con la mano mi obbligò a guardarlo in volto. Sorrise.

“Su questo ti sbagli. Quel giorno, io ero lì…”

Sgranai gli occhi, il fiato che veniva meno. Lui invece, continuò a sorridere.

 

Continua…

 

Per Sefiri: Hallooo! Grazie per il tuo sostegno, sempre presente! Stavolta mi è venuto un po’ più lungo il cappy e credo pure che stiamo entrando nel vivo…Bah! A presto!

Grazie a tutti!

 

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Capitolo 8
*** Acht ***


“Che stai dicendo

Vampir

 

“Che stai dicendo?!?” esclamai all’incirca un minuto dopo, quando riacquistai la capacità di pensare.

Lui mi fissò con i suoi profondi occhi scuri. “Quello che ho detto… Ti ho visto…Però non sapevo che quella Banshee fossi tu…” concluse, la voce tranquilla.

Sgranai di nuovo gli occhi “Che cosa sarei io?!?” domandai, aggrottando le sopracciglia, non sapendo se dovessi offendermi o meno.

Fabian allungò una mano calda verso di me, mi accarezzò un secondo i lunghi capelli corvini. “Una Banshee…Non penso che tu te ne sia mai resa conto ma, quando ti scatta quel “gene”, i tuoi capelli diventano improvvisamente bianchi…Sono passati alcuni anni dalla prima volta che ti ho vista, in versione Banshee per giunta…Ci ho messo un po’ a capire che eri la stessa persona. Poi però la sera in cui Markus…”

Si interruppe. Il suo viso si irrigidì, irritandosi di nuovo al solo pensiero. Strinse una mano in un pugno, poi spostò lo sguardo sul pavimento, come se non volesse che vedessi la furia nei suoi occhi. Allungai una mano verso il suo viso, accarezzandogli la guancia. Un secondo. Tornò a guardarmi.

Perciò lo sapevi…” dissi, riflettendo a voce alta, cercando contemporaneamente di distrarlo dal pensiero di Markus.

Lui annuì.

E ti va bene?” domandai ancora, incredula.

“Si”

Questa volta non si limitò ad annuire, ma parlò, come per sottolineare la sua decisione.

Risi. Incapace di comprendere come potesse accettare questa cosa, risi. Lui mi fissò esterrefatto un paio di secondi, poi io tornai improvvisamente seria “Come può andarti bene?” domandai, il viso che si irrigidiva “Hai visto ciò che ho fatto, no? Non so se ti sei reso conto che l’ho quasi ucciso, con le mie urla…Non hai paura che possa fare lo stesso con te?” chiesi, la voce dura.

Il mio cuore, mentre lo osservavo in viso in attesa di una risposta, era combattuto. Una parte di me, voleva che Fabian mi condannasse, che mi permettesse di espiare, con il suo rifiuto, quello che ritenevo essere il mio “peccato”. L’altra parte di me, pregava, che lui potesse amarmi, accettando tutto di me, che non si tirasse indietro. alla prima né all’ultima difficoltà. Sapevo, sentivo, che se lui mi avesse allontanato, difficilmente avrei avuto un’altra possibilità. Difficilmente, avrei potuto anche solo pensare di poter riporre nuovamente la mia fiducia in un ragazzo.

Ci fissammo negli occhi, in silenzio, per un po’. Sentivo, la sua mano, ferma sulla mia schiena. I suoi occhi, scrutavano le profondità dei miei.

“Non ho paura…” disse poi, spezzando il silenzio all’improvviso.

Sgranai gli occhi allibita, urlando “Perché?” senza nemmeno rendermene conto.

Lui sorrise, facendo scorrere la sua mano fra i miei capelli “Per diverse ragioni…” disse soltanto, restando sul vago.

“E sarebbe?” dissi, fuori di me, incapace di concepire che lui potesse ancora volermi.

Sorrise “Beh, diciamo che ho fiducia nella tua capacità di controllarti…” iniziò, la voce allegra.

Io, le sue dita fra i miei capelli, sbuffai “Beato te che hai tutta questa fiducia…”

Fabian rise. Stringendomi a lui un secondo, appoggiò il viso sul mio collo. Ancora una volta, sentii che annusava il mio profumo.

“…e poi credo che tu sia una degli esseri meno pericolosi che si aggirano da queste parti…” concluse, gettandomi un’occhiata strana.

Ci fissammo negli occhi un paio di secondi. I suoi erano fermi ma tranquilli.

“Uno degli esseri meno pericolosi…?!?” ripetei, senza riuscire a capire “…Ma a cosa ti riferisci?”

Fabian sorrise, tirandomi contro di lui. Le sue mani sulla schiena, gli occhi fissi nei miei, mentre parlava “Mi riferisco a creature che tu non penseresti mai di poter incontrare, nella vita reale…”

Continuai a fissarlo, pendendo dalle sue labbra, come una bambina pende dalle labbra del proprio padre, quando quest’ultimo le racconta una favola. “Tipo?” domandai.

Sul volto del ragazzo si schiuse un sorriso leggero “Ad esempio…vampiri…”

Io sbattei le palpebre, poi scoppiai a ridere. “Vampiri?!?” ripetei sconcertata, prima di piegarmi verso di lui “Vampiri?!? Dai, Fabian, non prendermi in giro!”

Lui mi fissò, il volto serio, uno strano sorriso ed un luccichio negli occhi profondi. “Cosa penseresti, se ti dicessi che uno di quei vampiri di cui parlavo, al momento, ti sta tenendo fra le sue braccia…?”

Mi tirai un secondo indietro, per osservarlo meglio in volto. Mostrava la tranquillità tipica di colui che non mente. Realizzando che doveva essere davvero un ottimo attore, ignorai il brivido che mi aveva appena attraversato la colonna vertebrale, ricominciando a ridere. “Piantala di prenderti gioco di me!” lo ribeccai, cercando di mostrare una tranquillità che non avevo.

Fabian abbozzò un sorriso lieve “Libera di non crederci, ovviamente…” concluse, prima di tirarmi più vicina e sfiorarmi con le labbra la pelle del collo.

“Hai un profumo buonissimo…” disse, la voce roca “…chissà il tuo sangue…”

Stretta contro di lui, mentre appoggiava le sue labbra calde di nuovo sulla mia pelle, non riuscii a trattenere un brivido.

 

Continua…

 

Halloooo!!!

Innanzitutto ringrazio tutti coloro che leggono! In particolare…

Shari92: Hallooo!!! Per prima cosa…Viel Dank!!! Adoro le recensioni stile divina commedia^^!!! Ahaha!!! Allora, stai tranqui! Le tue domande avranno presto una risposta! Probabilmente già nel prossimo capitolo! Comunque…Oh, mein Gott!!! Non dirmi che sono stupefacente!!! Ti pregooo!!! Già ho problemi di eccessiva autostima a volte(del tipo, dopo l’esame di tedesco, andavo in giro urlando che ero il Dio del tedesco^^) e poi mi fai arrossire! Viel, viel Dank!!! Spero che la mia storia riesca nel difficile compito di non annoiare mai nessuno!^^ Per concludere, ovviamente, non ti devi scusare, se non hai potuto recensire prima! Non è necessario! Anzi, grazie per aver recensito ora!!! A presto! Bacio!

Per Sefiri: Hallooo!!! Ooooooh!!! Me tanto felice se riesco ad emozionarvi!!! Evviva!!! Significa che raggiungo il mio scopo!!! Kyaaaaa!!! Me saltella felice, e senza ritegno, per la stanza^^!!! Fammi sapere che pensi di questo colpo di scena!!! Ahaha!!! Mi diverto troppo a pensare certe cose! A presto!!! Bacio!

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Capitolo 9
*** neun ***


I brividi che mi attraversavano la schiena erano qualcosa di irrefrenabile

Vampir

 

I brividi, che mi attraversavano la schiena, erano qualcosa di irrefrenabile. Nonostante i miei sforzi, mentre Fabian mi sfiorava con le labbra la pelle del collo, non potevo controllare il mio tremito.

Gli occhi chiusi, stretta contro di lui, cercai per l’ennesima volta di restare immobile. Un altro brivido mi attraversò, rendendo il tutto inutile.

Un secondo. Fabian staccò le sue labbra dal mio collo, osservandomi preoccupato in viso. I nostri sguardi si incontrarono. Allungò una mano calda verso di me, accarezzandomi dolcemente la testa.

“So che forse ti sto chiedendo troppo…” iniziò, la voce seria, continuando a toccarmi i capelli “Ma ti prego, non tremare così…”

Osservai un paio di secondi i suoi profondi occhi scuri poi, arrossendo, spostai lo sguardo. “Scusami…ma finché mi baci in quel modo…”

Sentii lo sguardo di Fabian addolcirsi, poi di nuovo la sua mano, scendeva dolce, sulla mia guancia, facendomi voltare verso di lui. I nostri occhi si incontrarono di nuovo. Nei suoi, un luccichio divertito.

“Non tremavi per paura allora…” disse, il sorriso sulle labbra.

Sgranai gli occhi, di colpo, realizzando che tra le mille sensazioni che avevo provato, la paura non era presente. Imbarazzata, arrossii di nuovo. Fabian mi accarezzò la guancia poi scattò in avanti, sfiorandomi le labbra, per la prima volta.

Dolce. Il suo bacio era dolce, proprio come il sorriso che mi rivolgeva sempre. Persi il controllo, in un modo che non mi era mai accaduto prima. Sentivo che non era la “Banshee” che si svegliava, ma una qualche parte di me che si rilassava completamente. Improvvisamente, stretta fra le sue braccia, mi sentii completamente inerme. Percepii che, se lui davvero avesse voluto bere il sangue, non mi sarei opposta. Non ne avrei avuto la forza.

Fabian però continuava a baciarmi le labbra, le mani calde che scivolavano sul mio collo. All’improvviso si fermò, tirandosi un po’ indietro.

Io, lo fissai un secondo negli occhi, sbattendo le palpebre, non comprendendo perché si fosse fermato.

Fabian mi sorrise “Il telefono…” mormorò, la voce roca.

Sbattei di nuovo le palpebre, poi finalmente anche io sentii lo squillo del telefono. Rossa in viso, mi alzai in fretta, correndo in corridoio.

“Hallo?” dissi, una volta sollevata la cornetta.

“Siediti”

Riconoscendo subito la voce preoccupata di mio fratello, mi voltai di scatto verso Fabian, incontrando i suoi occhi scuri. Il ragazzo mi guardava serio. Deglutii.

Che cosa è successo?” domandai, la voce che tremava.

“I genitori di Markus hanno denunciato la sua scomparsa…Sono due settimane che non torna a casa…” spiegò.

Sgranai di nuovo gli occhi, un brivido di terrore mi attraversò la schiena. Due settimane…, pensai,…erano passate esattamente due settimane da quando Markus mi aveva aspettato sotto casa, da quando avevo rischiato di perdere il controllo, da quando Fabian lo aveva inseguito, dopo essersi accertato che stessi bene…

Fabian..., pensai ancora,…quella sera sembrava davvero arrabbiato…

Mi voltai di nuovo alla mia sinistra, per specchiarmi nei suoi occhi, vedere il suo sorriso, venire rassicurata dalla sua presenza al mio fianco. Ma, quando mi voltai, al mio fianco non c’era più nessuno. Riagganciando la cornetta, vagai per tutta la casa. Di Fabian nessuna traccia.

Sfruttando le sue doti da vampiro, silenziosamente, in un secondo, se ne era andato. Mentre l’acqua fuori continuava a cadere, Fabian mi aveva lasciato, senza una spiegazione, senza un saluto. Sola,con i miei fantasmi…

 

Continua…

Halloooo!!! Buona lettura a tutti e a presto!!!

Per Sefiri: Jaaaaa!!! Fabian ist ein Vampir!!! Ahahah!!!! Piaciuto il colpo di scena?!? Io mi sono divertita molto a pensare questa cosa…comunque siamo solo all’inizio! Speriamo che la mia mente malata non mi abbandoni! A presto e grazie ancora per il tuo supporto!!! Mi fa davvero molto piacere se ti piace la mia ficcy^^!!! Kuss!

Per Shari92: Ti ho spiazato? Ti ho spiazato?!? Evviva, evviva, evviva!!! Ahahah!!! Io mi diverto tantissimo a inventare cose di questo genere! E il bello è che sono sempre o quasi sempre, coerente sino nei minimi dettagli (mio frat ha tentato più volte di incastrarmi, facendomi domande impensabili, ma io penso a tutto!!! Bwahahaha!!! Il che direi che è sintomo di squilibrio mentale^^)

Comunque, torniamo seri! Allora le Banshee sono spiriti femminili irlandesi, dai lunghi capelli bianchi e gli occhi rossi. Secondo la tradizione, si aggirano per le colline, urlando per annunciare la morte di qualcuno… Nel mio caso, è un po’ diverso…la protagonista non annuncia la morte di nessuno ma si trasforma per un altro motivo…Spero di aver soddisfatto la tua curiosità^^! Per concludere, grazie ancora per i complimenti!!! Viel, viel Dank!!!

 

Infine, volevo fare i complimenti a Rikku091 che a quanto pare, aveva capito quasi subito la natura di Fabian! Brava, brava! Scusami, se non ho risposto quando l’hai scritto e ho fatto finta di nulla, ma non volevo rovinare la sorpresa agli altri. Me chiede umilmente perdono!!!

 

Grazie a tutti!!!

 

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Capitolo 10
*** zehn ***


Vampir

 

La rabbia si trasformava in tristezza. La tristezza, di nuovo in rabbia.

 

Erano già passati 3 giorni, da quando mio fratello mi aveva detto di Markus, da quando Fabian era sparito improvvisamente, senza lasciare alcuna traccia.

Le chiamate sul suo cellulare si erano rivelate inutili. Sempre spento.

Ogni mattina mi aspettava una nuova delusione. Nonostante cercassi di non illudermi, il mio cuore non riusciva a smettere di sperare che lo avrei trovato fuori dalla mia porta, ad attendermi, come aveva fatto per due settimane.

 

Seduta al banco, mentre la professoressa spiegava, sbuffai, incapace di fingere l’interesse che non avevo. Il cellulare vibrò, sul mio volto apparve un sorriso leggero. Se non fosse stato per mio fratello, che mi mandava messaggi o mi faceva gli squilli a cadenza regolare, mi sarei addormentata di sicuro.

Dopo aver letto l’sms, iniziai a riflettere, domandandomi se non fosse patetico chiedergli ciò che mi rigirava in testa da un po’. Sospirai, poi pigiai sui tasti.

 

“Tu per caso sai dove abita Fabian di preciso?”

 

Dopo averlo inviato, rimasi due minuti a fissare quelle parole, ancora sullo schermo, incapace di spostare lo sguardo, mentre aspettavo la sua risposta.

Il cellulare vibrò. Alla sua risposta, sospirai.

 

Una volta uscita dall’università, nonostante piovesse a dirotto ed io, senza ombrello, fossi completamente fradicia, camminai con passo deciso verso l’indirizzo indicatomi da mio fratello.

Cercai il numero poi, non appena ebbi trovato la casa, mi fermai a qualche metro ad osservarla.

Era una bella casa. Una di quelle case di antica costruzione che, grazie alla continua manutenzione, sembrano quasi più belle dopo molti anni, rispetto a quando sono state costruite. Su due piani, i mattoni a vista erano di color beige.

Presi un bel respiro poi, con la coda dell’occhio, notai un movimento alla mia destra. La tenda di una finestra del primo piano si era appena richiusa. Conscia che qualcuno era al corrente della mia imminente visita, presi un altro respiro, senza che il pensiero, che il luogo dove stavo per entrare fosse una casa di Vampiri, mi sfiorasse minimamente.

 

Driiiin.

Appoggiai un secondo il dito sul campanello, ritraendolo subito. Dall’interno non proveniva alcun rumore, eppure sapevo che qualcuno c’era. Iniziando a pensare che forse avrebbero fatto finta di nulla, iniziai a fissare la porta di legno chiaro, sospirando.

Come confermavo in ogni occasione, la pazienza non era certo una dote che mi contraddistingueva, anzi, più reputavo una cosa importante, più divenivo impaziente. Sospirai ancora.

Un secondo poi un rumore lievissimo dietro la porta.

“Chi sei?” domandò una voce maschile.

Deglutii, mordicchiandomi le labbra poi dissi il mio nome. Stavo per aggiungere che ero un’amica di Fabian, quando la porta silenziosamente si aprì.

Di fronte a me, un ragazzo di circa 17 anni, i capelli castani, mi fissava. Lo sguardo che appoggiava su di me era quasi bruciante. Non riuscendo a reggere la sua occhiata, abbassai lo sguardo.

Un attimo. Si tirò indietro, attenuando un po’ lo sguardo.

“Entra” disse, la voce ferma.

Senza pensare, varcai la porta. Lui la richiuse immediatamente. Quello che avvenne dopo fu talmente veloce che, più che vederlo, lo percepii.

Il giovane vampiro, non appena richiusa la porta, mi era balzato addosso, alle spalle, facendomi cadere sul tappeto. Io, gli occhi chiusi, il braccio dolorante, mi ritrovai a pancia a terra. Un secondo dopo invece ero a pancia in su, sotto di lui. I miei occhi erano fissi sul suo viso, sulle sue pupille, completamente nere.

Lui avvicinò il suo viso al mio, annusando l’aria. Il sorriso che apparve poi sul suo volto, mise in mostra i lunghi canini.

Incapace di muovermi, completamente terrorizzata, lo fissavo.

“…Banshee…” disse lui, sorridendo, prima di leccarsi le labbra, probabilmente pregustando il mio sangue.

Cercai di alzare le braccia, in un estremo tentativo di difesa. Lui, come se fossi la creatura più debole dell’universo, mi afferrò con una mano entrambi i polsi, bloccandoli sopra la mia testa.

Fissai il giovane vampiro, continuando a deglutire, realizzando che la mia ora sarebbe giusta a breve, se Fabian non fosse apparso. Strinsi gli occhi, per non guardare, incapace persino di urlare, mentre nella mente chiamavo il nome di Fabian, disperatamente.

 

Stefan!”

Una voce femminile chiamò alle mie spalle.

Riaprii gli occhi. Il giovane vampiro guardava in su, in cima alle scale. Nella posizione in cui ero, mi era impossibile vedere.

Stefan, caro, ti prego, non vorrai mica sporcarmi il tappeto…”

Sgranai gli occhi, allibita, poi mi divincolai. Stefan, spiazzato a sua volta, mi lasciò subito andare. Non riuscendo subito ad alzarmi, le gambe che tremavano, strisciai il più lontano possibile dal ragazzo. Un secondo. Alzai lo sguardo per vedere chi fosse quella donna credule che se ne stava ferma in cima alle scale.

Una affascinante signora, i capelli scuri raccolti, sostenne il mio sguardo carico di disappunto. Un secondo, poi scoppiò a ridere.

Stefan!” esclamò con voce allegra, iniziando a scendere lentamente le scale “Caro, stavi per mangiare l’amichetta di tuo fratello…” concluse, scoppiando nuovamente a ridere, come se la mia morte potesse essere così divertente.

Continuai a fissarla, irritata. Lei mi si avvicinò, tendendomi una mano. Rimasi a terra, fissando quell’esile mano bianca, indecisa se prenderla o meno.

“Su, cara” disse, incoraggiante.

Realizzando che non avevo molte alternative, misi la mia mano nella sua. Un secondo. La donna mi tirò su di peso. Sconvolta da quella dimostrazione di forza inaspettata, la fissai incredula. Lei, ovviamente, rise di nuovo.

“Vieni con me, cara. Sei qui per parlare di Fabian, no?” disse, facendo strada verso una stanza sulla destra che si rivelò essere un salottino.

Feci un paio di passi poi, realizzando che Stefan mi stava seguendo, mi fermai ad osservarlo, preoccupata.

Nell’istante in cui realizzai che mi seguiva a testa bassa, con un atteggiamento di sincero dispiacere, la donna intimò con voce ferma “Stefan! Vai di sopra, caro, non pensi di aver fatto abbastanza danni per oggi?!?

Sentii il cuore stringersi mentre lo vedevo annuire ed iniziare a salire i gradini. Sembrava sinceramente dispiaciuto per avermi aggredito e, siccome in fondo non mi aveva fatto nulla, mi sembrava ingiusto e crudele, il trattamento che gli aveva riservato sua madre.

Sospirai, tornando a fissare davanti a me.

La vampira intanto si era seduta su una poltrona, accavallando le gambe.

“Siediti, cara…”

Io, come prima, ubbidii, in perfetto silenzio nonostante l’irritazione crescente. Se non fosse che avevo bisogno di risposte, le avrei urlato di piantarla di chiamarmi cara, dato il modo in cui aveva esordito. Cercando di calmarmi, presi un bel respiro.

“Immagino che tu sia qui per sapere di Fabian, giusto?” domandò, fregandosi le mani, lentamente.

Io annuii, lei rise. La fissai esterrefatta, domandandomi tra me e me che accidenti avesse da continuare a ridere in quella maniera.

Quando si interruppe, mi rivolse un sorriso. Un sorriso, che avrebbe gelato chiunque. Sentii un brivido attraversarmi la colonna vertebrale, irradiandosi poi per tutto il corpo.

A tre metri di distanza lei era mille volte più terrificante di suo figlio. Lei, perché era fredda e il suo comportamento era volontario, palesemente studiato.

“Scusami se ho riso, cara…” ricominciò con la sua voce amichevole, mentre continuava a sorridermi come se desiderasse schiacciarmi come si fa con uno scarafaggio “…ma la tua domanda è così sciocca che non sono riuscita a trattenermi…”

La fissai, di nuovo esterrefatta, la rabbia che iniziava a colorirmi il volto “Come, scusi?” risposi acida, senza nemmeno pensare.

Lei ricominciò a fregarsi le mani, poi mi sorrise di nuovo, in quel modo insopportabile “Mi sembra abbastanza ovvio…Fabian non vuole vederti”

Sgranai di nuovo gli occhi, spalancando anche la bocca. Mille domande mi invasero in cervello, ma non fui in grado di formularne nemmeno una.

Cioè, credevo che fosse ovvio…Dopo che hai intuito ciò che lui ha fatto a Markus per colpa tua, mi sembra più che normale, no? Povero ragazzo! Si sente così in colpa! Ha ucciso il suo amico…”

Io la fissai, sbattendo le palpebre, poi mormorai a voce quasi inudibileFabian non avrebbe mai potuto fare del male a Markus.

La vampira mi guardò un secondo, poi tornò a ridere “Puoi cercare di non sentirti coinvolta finché vuoi, ma non puoi sfuggire alla realtà. Fabian ha ucciso il suo amico perché aveva tentato di aggredire te…”

Un secondo. Rise ancora, prima di terminare il discorso più crudele che le mie orecchie avessero mai sentito “E per cosa, poi? Una Banshee! Ho capito che Markus ti ha aggredito, ma non c’era bisogno di arrivare a tanto…dubito che ti avrebbe uccisa e sinceramente, per l’interesse che ha Fabian nei tuoi confronti, poteva tranquillamente stare a guardare…ma è sempre il solito impulsivo…Una volta che si mette in testa di avere qualcosa, diventa tremendamente possessivo…Cosa sarebbe cambiato se ti avesse presa mentre eri debole? Nulla, no?”

Si interruppe, lanciandomi un’occhiata divertita, il sorriso crudele sul volto.

Io la fissai, completamente immobile, perfetta copia di una statua di granito.

“Ah! Forse il mio discorso era troppo difficile per te…Te lo riassumo brevemente: qualsiasi cosa ti abbia detto mio figlio, era solo una bugia. L’unica cosa che gli interessa di te, è il tuo sangue e, come vedi, non è l’unico della famiglia…” aggiunse allungando un braccio, indicando l’ingresso.

“Fossi in te, me ne andrei e se Fabian dovesse tornare, eviterei di vederlo…Sempre che tu ci tenga alla tua vita, cara…”

Mi sorrise ancora.

Io presi un altro respiro poi, il volto rigido, mi alzai, avviandomi verso la porta. La vampira non si mosse mentre mi avvicinavo alla porta della stanza. Non appena l’ebbi varcata, notai Stefan, rannicchiato al suolo, che origliava cercando di non farsi scoprire. Fingendo di non averlo visto, per non esporlo all’ira di sua madre, raggiunsi la porta d’ingresso, abbassai la maniglia ed uscii.

Solo quando fui di nuovo fuori, sotto la pioggia battente, mi lasciai andare, iniziando ad imprecare mentalmente, dedicando ogni epiteto che mi veniva in mente al quella crudele vampira.

 

Continua…

 

 

Halloooo!!! Buona lettura a tutti! Scusate, ma sono un po’ di fretta! Però volevo ringraziare tanto tanto Sefiri! Viel, viel Dank!!!

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Capitolo 11
*** elf ***


Davvero

Davvero…tu davvero sei interessato solo al mio sangue…

 

Vampir…?

 

Mi rigirai nel letto, a lungo, incapace di dormire. Non avrei voluto lasciarmi sconvolgere dalle parole della madre di Fabian, ma non riuscivo a trovare una ragione per cui lei mi dovesse mentire. Una ragione coerente, intendo. Sul fatto che mi odiasse, non c’era alcun dubbio.

Fabian non vuole vederti…

Con queste parole che vorticavano nella testa, cambiai posizione, mettendomi a pancia in su. Sospirai, iniziando a chiedermi se non avessi sbagliato a riporre fiducia in lui.

…L’unica cosa che gli interessa di te, è il tuo sangue…

Deglutii e poi sospirai ancora. Volevi davvero solo il mio sangue?, pensai, iniziando ad interrogarmi, fissando il soffitto bianco, mentre la rabbia mi incendiava il corpo. Un secondo. Davanti ai miei occhi apparve il suo dolce sorriso. Senza quasi accorgermene, mi calmai. L’unica cosa coerente che ero riuscita a formulare in quella lunga notte, fluttuava, nel mio cervello, cercando di imporsi sui mille dubbi.

Se volevi solo il mio sangue, Fabian, perché non te lo sei preso?

 

Toc toc.

Un lieve bussare.

Riscuotendomi dai miei pensieri, sobbalzai nel letto. Sbattendo le palpebre, scattai subito in piedi, correndo alla porta, temendo che mio fratello si fosse sentito poco bene o che avesse ricevuto un’altra brutta notizia. Magari il ritrovamento del corpo di Markus

Rabbrividendo all’idea, spalancai la porta. Il corridoio era deserto.

Ma che…?” esclamai, aggrottando le sopracciglia.

 

Toc toc.

Realizzando che proveniva dalla finestra, richiusi la porta, correndo a scostare le tende.

Un secondo. Il sorriso di Fabian illuminò la stanza ed io, incapace di controllarmi, mi ritrovai a sorridere a mia volta, inconsciamente.

“Mi apri?” domandò lui, a voce alta, per permettermi di udirlo.

Annuendo, spalancai la finestra.

Un attimo. Fabian mi investì in pieno, gettandomi sul pavimento. Lo fissai, gli occhi sgranati, lottando per scacciare dal mio cervello la voce maligna di sua madre che continuava a ripetere “..solo il tuo sangue…”. Deglutii.

Fabian, cercando di tirarsi su, mi sorrise “Scusami…sono un po’ debole…ti ho fatto male?”

Io negai. Lui, tentò tre volte di rimettersi in piedi, invano, accasciandosi di nuovo al suolo.

“Stai bene?” domandai, completamente esterrefatta.

Lui abbozzò un lieve sorriso, poi allungò la mano destra, sfiorandomi i capelli “Ti ho detto che sono solo un po’ debole, niente di cui preoccuparsi, tranquilla…”

Gli gettai un’occhiata poco convinta poi, scivolando via da sotto al suo corpo, mi alzai, per poi inginocchiarmi e, afferrandolo per un braccio, aiutarlo ad alzarsi.

Quando lo toccai, Fabian gemette per il dolore, poi mi sorrise ancora, esclamando “Sono un po’ intorpidito…”

“Certo, certo, intorpidito…” ripetei, trascinandolo sino al letto, dove lui si lasciò cadere senza protestare.

Quando infine fu sdraiato, avendo modo di osservarlo meglio, non potei fare a meno di rabbrividire. I suoi vestiti erano strappati in più punti e non aveva più la manica sinistra del giubbotto. Ma la cosa più preoccupante era il suo braccio nudo, pieno di segni di morsi.

Mi morsi le labbra, cercando di trattenermi dallo scoppiare a piangere.

Fabian alzò un secondo la testa, abbozzando un sorriso dispiaciuto “Sto bene, ti ho detto…Un paio di giorni e sarò come prima…”

Io, ferma in piedi accanto a lui, annuii, incapace di parlare.

Riappoggiò il capo al cuscino, facendo uno strano rumore, come se avesse difficoltà a respirare. Forse aveva delle contusioni interne, oltre che esterne..., pensai, prima di ricacciare di nuovo indietro le lacrime.

Un momento. Senza muoversi, mi chiamò ed io, immediatamente, mi inginocchiai accanto al comodino.

Fabian mi sorrise, allungando la mano destra, sfiorandomi la guancia. “Scusami” mormorò.

Chiusi gli occhi, un istante, poi li riaprii. “Non c’è bisogno che ti scusi…” iniziai.

Lui sospirò, spostando lo sguardo altrove, mentre la sua mano diventava immobile “Invece sì, sono sparito senza dirti nulla e sono tornato in queste condizioni…”

Deglutii, gli occhi che mi bruciavano per le lacrime trattenute, poi sospirai “L’importante è che tu sia tornato.

Fabian si voltò verso di me, gli occhi sgranati, poi sorrise, cercando di spostare la testa.

Allarmata, urlai “Fermo, fermo! Che diavolo pensi di fare? E’ meglio se non ti muovi, se non è strettamente necessario!”

Lui sorrise, tirandosi anche un po’ su, sebbene a fatica. La sua mano scese dolcemente, dalla mia guancia sino al mio collo “Baciarti è più che necessario…” concluse, avvicinandosi a me.

Le sue labbra sfiorarono piano le mie, con dolcezza ed io, come la volta precedente, in un istante dimenticai tutto quello che sapevo. Mi baciò alcuni secondi poi si staccò, lasciandosi ricadere pesantemente sul materasso. “Questa, non sarà la prima notte insieme che speravo…” disse, malizioso, palesando di essere praticamente senza forza.

Anch’io sorrisi, un leggero rossore sulle guance “Se mi prometti che un giorno l’avremo, posso anche aspettare…un po’…”

Fabian rise, prima di concludere “Vieni qui…”

Presi un bel respiro, avvicinandomi al suo volto “Si?” domandai, il sorriso sulle labbra “Posso fare qualcosa per alleviare le sofferenze di questo povero vampiro?”

Lui mi sorrise dolcemente, uno strano luccichio negli occhi.

“Si, in effetti, qualcosa puoi fare…” iniziò, ricominciando a far scorrere la sua mano calda sul mio collo, avanti e indietro, provocandomi un brivido dietro l’altro.

Cioè?” domandai, cercando di trattenere quel poco di lucidità mentale che immancabilmente mi abbandonava ogni qualvolta mi sfiorava.

“Vieni più vicina…” rispose ancora.

Quando il mio volto fu a pochi centimetri dal suo, Fabian si spostò, avvicinando il naso alla mia pelle, respirando il mio profumo. “Quanto adoro il tuo profumo…” disse.

Mentre i suoi occhi divenivano più profondi, ricominciò a baciarmi.

 

Continua…

 

Halloooo!!! Grazie a chiunque legge e, ovviamente, anche a chi commenta!!! Viel, viel Dank!

Per Rikku091: Hallo! Cm va? Effettivamente la mamma di Fabian ha dato un’impressione davvero crudele nel capitolo precedente ma io, ingenuamente, spero che tutto ciò fosse determinato da una ragione plausibile! (Lo so che sembra incoerente, ma io non sono al corrente di ciò che accadrà finché il mio cervello, nei momenti più impensabili, non viene a disturbarmi dicendo: Scrivi così! Forse mi converrebbe un controllino alla neuro! Ahahaha!!!) Comunque, se può consolarti, la vampira ha fatto saltare i nervi anche a me! Mi vendicherò! Ahahah!!! Ovviamente, non posso farlo…Uff…Che brutto essere una scrittrice scema… Ma torniamo alla tua recensione! Ti piace Fabian?!? Ah, caro Fabian… Anche a me piace tanto! Ma rendo bene l’ambiguità che si cela a volte nei suoi gesti? Spero di si! E’ sempre una grande incognita la trasmissione di determinate emozioni… Per quanto riguarda le tue recensioni…Non devi preoccuparti! E soprattutto non chiedermi scusa! Recensisci pure, quando vuoi, se vuoi! A me fa piacere leggere i commenti e le opinioni, ma nessuno è obbligato a lasciarmele ovviamente!!! Non siamo mica in una dittatura, no?^^!

Per quanto riguarda la natura vampiresca di Fabian…Ritengo che non fosse evidente, anzi, diciamo che siccome io amo mettere i dubbi ai miei lettori (scusatemi, sono crudele, ma mi piace l’idea di creare suspance e di spiazzarvi! Se una storia è banale, a mio parere, ha poco senso raccontarla) era una specie di vedo non-vedo, anche se in realtà, riflettendoci bene, era più un non-vedo. Per questo mi ha stupito e fatto davvero piacere la tua intuizione geniale! Brava brava!!!^^! A presto e grazie di tutto!!!

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Capitolo 12
*** zwolf ***


Vampir

 

Quando la mattina dopo mi svegliai, mi ritrovai sdraiata accanto a Fabian. Non appena aprii gli occhi, sentii una mano dolce che mi accarezzava la testa, con dolcezza. Mi tirai un po’ su, specchiandomi nei suoi occhi scuri.

“Ciao…” dissi, abbozzando un sorriso.

Il ragazzo ricambiò il sorriso. “Buon giorno…”

Mettendomi a sedere, mi alzai, voltandomi subito ad osservarlo attentamente.

Alla luce del giorno, avevo l’impressione che il suo aspetto non fosse migliorato, anzi. Il braccio, sul quale spiccavano numerosi segni violacei, i morsi, sembrava gonfio. Fissandolo preoccupata, deglutii. “Come ti senti, oggi?” domandai, cercando di non far tremare la voce.

Fabian sorrise “Sono stato meglio…” ammise.

Mi morsi le labbra, riavvicinandomi, per osservare meglio il suo braccio. “Se chiamassi un dottore?” proposi, ingenuamente.

Il ragazzo rise, accarezzandomi dolcemente il capo “Non potrebbe fare nulla…ho solo bisogno di tempo…comunque ti assicuro, che rispetto a ieri mi sento molto meglio, non mi muovo solo per non sprecare energie…”

Lo fissai, cercando di mostrarmi convinta, anche se non era assolutamente così. Avevo l’impressione che stesse peggiorando sempre di più. Deglutii.

Ma questi segni?” domandai, sfiorando lievemente il suo braccio, cercando di capirci qualcosa per potergli essere utile.

Il suo viso si irrigidì. Ci fissammo negli occhi un paio di secondi, in silenzio. Sembrava intenzionato a non rendermi partecipe di ciò che gli era successo. Sostenendo a lungo il suo sguardo, cercai di fargli capire che dovevo assolutamente sapere, che lui doveva dirmelo. Alla fine, sospirò. “Sono morsi di vampiro…” concluse, la voce indifferente.

Sgranai gli occhi “Cosa?” esclamai allibita

Lui annuì, prima di aggiungere “Non chiedermi altro, non mi va di parlarne adesso…”

Rassegnata, abbassai il capo “Come vuoi…” dissi, alzandomi “Torno subito…” terminai, gettandogli un’ultima occhiata prima di uscire dalla stanza.

Fabian, immobile nel letto, annuì.

 

In cucina, le mani che tremavano, iniziai a spostare gli oggetti, senza sapere minimamente cosa stessi facendo poi, lentamente, iniziai a singhiozzare.

Avevo paura. Che lui non si riprendesse. Al pensiero di perderlo, deglutii a fatica, i brividi che scuotevano il mio corpo. Lasciai che le lacrime scivolassero per il mio volto per alcuni minuti poi, soffocando un singulto, decisi che era stupido ed inutile ciò che stavo facendo. Piangere non avrebbe risolto nulla. Asciugandomi gli occhi con il dorso della mano, mi rialzai, mentre un’idea malsana si faceva largo nella mia mente.

La madre di Fabian avrebbe saputo come fare per farlo guarire. Doveva saperlo.

Deglutii le ultime lacrime, prendendo un bel respiro, voltandomi per tornare in stanza.

Un secondo. Muovendomi, colpii un bicchiere che, dopo aver traballato sul posto alcuni secondi, si schiantò al suolo.

Crack!

Sospirando sconsolata della mia sbadataggine, mi piegai sopra i cocchi. Imprecando mentalmente, contro di me, iniziai a raccoglierli. Un altro secondo.

“Ahia!” urlai, ritirando immediatamente la mano, una goccia rossa sulla punta del polpastrello.

Un secondo ancora. Uno spostamento d’aria. Un’ombra apparve alle mie spalle, delineandosi sul pavimento davanti a me.

Incapace di muovermi, fissai la goccia di sangue ferma sul mio polpastrello, la causa di tutto. Deglutii.

Sentendo che il vampiro si avvicinava, lentamente, alle mie spalle, sospirai, socchiudendo gli occhi, poi lo sentii.

La mano sinistra, ancora malferma, si appoggiò sul mio ventre, attirandomi contro di lui. La mano destra invece, afferrò decisa la mia. Sul collo, il respiro di Fabian. Rabbrividii mentre lui, come una carezza, aveva iniziato a leccare via il sangue dal taglio, lentamente, dopo essersi portato il mio dito alle labbra.

Io, immobile, ero incapace di respirare perché, anche se lui stava bevendo il mio sangue, ai miei occhi, forse ingenuamente, appariva un atto d’amore.

Si concentrò sul mio polpastrello per un po’, poi lasciò andare la mia mano. Mi voltai a guardarlo.

I suoi occhi, completamente neri, come non li avevo mai visti in precedenza, erano fissi sul mio volto. Osservandolo, ebbi l’impressione che anche lui stesse trattenendo il respiro. All’improvviso, socchiuse gli occhi, avvicinandosi a me. Sentii il suo respiro dietro l’orecchio prima che scendesse verso il mio collo.

“Il profumo del tuo sangue…mi fa impazzire... disse, appoggiando le sue labbra sul mio collo, baciando la mia pelle.

Chiusi gli occhi, prendendo un bel respiro, poi sentii la sua mano scivolare davanti. Slacciò il primo bottone del pigiama, denudando meglio la pelle del mio collo.

Presi un altro respiro profondo poi, quando lui riappoggiò le sue labbra sul mio collo, rabbrividii. Un secondo. Mi baciò, poi sentii i denti, entrare piano, come se non volesse farmi male. Mi morsi le labbra, per non emettere alcun suono mentre il vampiro, stringendomi di più, iniziava a bere.

 

Continua…

 

Halloooo!

Per Sefiri: Hallo! Grazie per aver recensito e non scusarti! In quanto a Markus…Lo ammetto, ho le idee ancora un po’ confuse. Siccome il mio cervello non mi ha fatto ancora sapere nulla, non volevo sbilanciarmi…Scusami sono una scrittrice incompetente… Uff! Me sbuffa!!! Ahahah! Ovviamente continuerò a fare del mio meglio, tentando di non deluderti! A presto! 

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Capitolo 13
*** dreiundzehn ***


Fabian beveva, le labbra appoggiate al mio collo, lentamente

Fabian beveva, le labbra appoggiate al mio collo, lentamente. A poco a poco, gli occhi chiusi, sentii che le forze mi stavano abbandonando. Le gambe, senza forza, si piegarono. Scivolai piano verso il pavimento.

Fabian…” mormorai debolmente con le ultime energie che mi rimanevano.

Un secondo poi il nulla.

 

Vampir

 

Quando riaprii gli occhi, a fatica, mi trovai sdraiata sul letto. Sbattendo le palpebre, per mettere a fuoco la stanza, attesi un attimo, sperando di sentire un rumore qualsiasi ma, intorno, solo silenzio.

Fabian…” chiamai debolmente, temendo che fosse nuovamente sparito.

Un sospiro alla mia destra. Con difficoltà, mossi il capo. Mi sentivo debole. Esausta.

Fabian, appoggiato al davanzale della finestra, osservava il pavimento ai suoi piedi.

“Come stai?”

Alla mia domanda, il vampiro sgranò gli occhi, un secondo, esterrefatto. Mi gettò una rapida occhiata, poi ricominciò a fissare davanti a sé.

Fabian…” chiamai ancora, tentando di tirarmi su.

Un secondo dopo, era al mio fianco, costringendomi nuovamente a distendermi.

“Non muoverti” disse soltanto, evitando di incrociare il mio sguardo.

Allungai una mano, accarezzandogli una guancia. Lui, sgranò di nuovo gli occhi, poi si ritrasse. “No…” mi lamentai subito io, immedesimandomi nei panni di una bambina capricciosa.

 Tra noi, cadde di nuovo uno strano silenzio.

Abbandonai un secondo la mano sul copriletto, poi la rialzai, accarezzando la sua. Nel momento in cui, come prima, tentò di fuggire il contatto, io mi accanii, stringendo la sua mano più che potevo, pur consapevole che, se avesse voluto, si sarebbe potuto liberare della mia stretta molto facilmente.

Perché lo fai…?” domandò lui, continuando a fissare di fronte a sé.

Abbozzai un lieve sorriso, le forze che, velocemente, stavano ritornando “…lo sai il perché…” risposi, prolungando la presa.

Si voltò, di scatto, verso di me. Non avevo mai visto né vidi mai, in seguito, due occhi più tristi dei suoi in quel momento. “Sono un debole…” disse, spostando di nuovo lo sguardo, come se non si reputasse più degno di guardarmi in faccia “…Ho bevuto il tuo sangue…avrei potuto ucciderti…”

Lo ascoltai, in perfetto silenzio, poi, non appena tacque, lo tirai per la mano “Guardami, Fabian…” iniziai “Guardami, ti prego!”

Lui, lentamente si voltò. I suoi occhi tristi, incontrarono nuovamente i miei. “Hai sbagliato…” ricominciai, la voce tranquilla “ma la colpa è anche mia perché, in un certo senso, ti ho provocato. Sei sempre riuscito a controllarti. So che non volevi farmi del male.”

Lui sospirò, un secondo, mentre gli stringevo la mano, poi sentii il suo corpo irrigidirsi. Il viso divenne duro. Alzandosi in piedi, mi prese tra le braccia. Io, immobile, lo fissai senza capire. “Ma cosa…?”

Mi depose a terra, vicino alla porta, le spalle al muro, poi si posizionò davanti a me, fronteggiando la finestra. “Non muoverti da dietro di me…” ordinò, la voce seria.

Sbattei di nuovo le palpebre, poi il vetro della finestra esplose in mille pezzi. Urlai. Fabian, davanti a me, non si mosse di un centimetro, proteggendomi.

“Eccoti finalmente, amico…” disse una voce maschile che aveva un che di famigliare.

Mi sporsi un po’ oltre Fabian, per guardare, poi mi portai una mano alla bocca, per non urlare.

Markus, in perfetta forma, se ne stava seduto su quello che rimaneva del davanzale della mia finestra. Non appena lo vidi, anche lui notò la mia presenza. Mi osservò, curioso, poi annusò l’aria. Sul suo volto apparve un sorriso “E’ lei la tua Banshee?!?” iniziò “E’ carina, amico. Peccato solo che tu sia l’emerito bastardo che sei. Una Banshee così carina dovrebbe provare il brivido di stare con un vero vampiro…” continuò, prima che nel suo sguardo passasse un luccichio divertito, mentre concludeva “…prima di morire…”

Osservai, esterrefatta, il volto di Markus, cercando di capire. Lui, mi guardava curioso, come se fosse la prima volta che mi vedeva. Come se avesse dimenticato. Un secondo, Markus abbozzò un leggero sorriso, poi nei suoi occhi passò un altro luccichio. “Esaudirò il tuo desiderio, bella…” iniziò, mentre io aggrottavo le sopracciglia, non comprendendo a cosa si stesse riferendo “Dammi solo un minuto, tolgo di mezzo la palla al piede del tuo ragazzo, e poi proverai il brivido di un vero vampiro…” si passò la lingua sulle labbra “…sino all’ultima goccia…” concluse.

Deglutii, prima di gettare un’occhiata a Fabian che se ne stava in perfetto silenzio. Le sue mani tremavano, di rabbia. “Provaci…” parlò all’improvviso, con voce calma “…ma prima dì addio a questa tua ‘nuova vita’….Ti ucciderò, se ci proverai…” Ringhiò, minaccioso.

Rabbrividii. Per la prima volta, Fabian, mi fece paura.

Il volto di Markus si irrigidì “Pensi di poterci riuscire una seconda volta?” domandò.

Per l’ennesima volta, sgranai gli occhi, non riuscendo a capire. Markus lesse il mio sguardo, scoppiò a ridere “Non hai detto alla tua Banshee che sei stato tu ad uccidermi? A fare di me ciò che sono?”

Tremai, gli occhi che diventavano enormi, mentre spostavo lo sguardo su Fabian. Non poteva essere vero. Non poteva averlo fatto.

“Non metterla in mezzo…” fu l’unica risposta di Fabian che, senza degnarmi di uno sguardo, continuò a fissare l’altro vampiro.

Markus rise “E’ già in mezzo…” iniziò “…ma di lei mi occuperò quando avrò finito con te. Prima ti ucciderò e poi farò una bevuta ristoratrice alla tua salute…” concluse, gettandomi un’altra occhiata, gli occhi luminosi.

“Sempre che non ti uccida prima io…” si intromise di nuovo Fabian.

Il vampiro appoggiato alla finestra, sorrise, inarcando un sopracciglio “Allora te la farai tu la bevuta alla mia salute?!?” domandò, divertito.

Fabian si irrigidì ancora di più. Io deglutii. Markus sapeva ciò che era accaduto, probabilmente ci aveva spiato. Realizzando che stava solo cercando di ferire Fabian, imprecai mentalmente. Cercai di alzarmi, le forze che erano quasi tornate del tutto, desiderosa di mettere le mani addosso a quello stupido ed insensibile vampiro, non curante del fatto che a lui sarebbe bastato meno di un secondo, per sopraffare una creatura debole come me.

“Non ti muovere!” abbaiò Fabian, la voce dura.

Sospirando, piena di irritazione, mi lasciai scivolare a terra.

Un secondo dopo, Markus scattò verso Fabian, cercando di azzannarlo al collo. Fabian si difese con il braccio sinistro. Markus affondò i denti. Vedendo il sangue, non potei evitare di urlare poi, irresponsabilmente, tentai di alzarmi ancora.

“Lo vuoi capire che non ti devi muovere, maledizione!” imprecò Fabian, allontanando con una spinta Markus che, con uno scatto leggiadro, tornò a sedersi su quello che restava del davanzale.

Fabian spostò i suoi occhi lampeggianti su di me, il braccio sinistro, un nuovo segno sanguinante. Deglutii. “Se non te ne stai ferma, non so dove sei...Se devo preoccuparmi di proteggerti nei tuoi spostamenti, ci farai ammazzare, lo vuoi capire?!?” urlò ancora.

Io abbassai la testa, dispiaciuta “Scusa…” bofonchiai.

Lui abbozzò un lieve sorriso poi entrambi ci voltammo verso Markus. Seduto comodamente, applaudiva “Che scenetta commovente…Il prode cavaliere che si fa uccidere per salvare la propria amata…Avete un futuro come scrittori di romanzi rosa…” concluse, inarcando di nuovo il sopracciglio. Scoppiò a ridere.

La rabbia in me, aumentò ancora, per le sue parole e per quello che, osservandolo bene, notai. Markus non aveva nessun segno sul proprio corpo, nessuna ferita rimarginata. Appoggiai lo sguardo sul braccio sinistro di Fabian, comprendendo che era sempre stato l’altro ad attaccare, lui si era semplicemente difeso, usando il braccio, come scudo, fino a martoriarlo. Deglutii.

Un secondo. “Sto bene, tranquilla…” tentò di rassicurarmi lui.

A quelle parole, Markus, rise ancora, poi scattò in avanti, avvicinandosi a Fabian.

I due si osservarono in cagnesco per un po’, poi Markus sorrise. “Non c’è gusto a prendersela con uno che non sa nemmeno attaccare…Sarebbe troppo facile ucciderti, farti a pezzi, così…” Si fermò, leccandosi le labbra, spostò lo sguardo su di me “…Penso che prima mi divertirò a tormentarti, tanto per rendere la tua morte più interessante…” concluse.

Balzando indietro, atterrò sul davanzale della finestra “Avrai presto mie notizie…” concluse, prima di saltare fuori.

La sua risata divertita svanì repentinamente, mentre si allontanava.

 

Continua…

 

Halloooo! Buona lettura a tutti!!!

Per Sefiri: Hallo!!! Spero che il cappy ti sia piaciuto! Devo elaborare bene ancora un paio di idee…ahaha! Me si diverte tanto!!! A presto e spero di non averti delusa! Bacio

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Capitolo 14
*** vierundzehn ***


Il periodo successivo, per me, fu una sorta di strano paradiso

Il periodo successivo, per me, fu una sorta di strano paradiso, finché non sbucarono i problemi. Di nuovo.

 

Vampir

 

Ogni mattina, non appena mi svegliavo, Fabian, sdraiato accanto a me, mi stringeva fra le braccia poi mi sorrideva, guardandomi in un modo che temevo, un giorno, mi avrebbe fatto venire un infarto. Quando lui mi guardava così, in parte, mi sembrava di capire il desiderio irrefrenabile che aveva detto di aver provato all’odore del mio sangue, quando mi ero tagliata. Il cuore che batteva all’impazzata, il cervello completamente fuori uso.

 

“…Morgen…” salutai quel mattino, sollevando il volto e specchiandomi nei suoi profondi occhi scuri, per sperimentare se, dopo una settimana di quella vita, ero riuscita ad abituarmi.

Un secondo. “…’Giorno…” rispose lui, accarezzandomi le guance con entrambe le mani, per poi terminare l’ “opera d’annientamento”, baciandomi dolcemente. Stretta a lui, sospirai. Ogni mattina, si rivelava una battaglia persa in partenza…

 

Saltai in piedi. Iperattiva per l’imbarazzo, afferrando oggetti a caso, spostandoli. Fabian, ancora sdraiato sul mio letto, rideva. Io, sempre più rossa, gli lanciai un’occhiata, lui sorrise. Afferrando i vestiti, corsi in bagno.  

 

Rientrando nella stanza, lo trovai in piedi, che mi attendeva, accanto alla finestra.

“Ci vediamo fra dieci minuti, ok?” disse, sorridendo e avvicinandosi repentino, strappandomi un veloce bacio. Io annuii, ricambiandolo.

Uscito dalla finestra, si fermò a salutarmi dal davanzale, come al solito. Un secondo dopo, sparito.

 

Quella mattina, finii di prepararmi con calma, la testa altrove, il sorriso di Fabian che ronzava febbrilmente nel mio cervello.

Un secondo. La porta della mia camera si aprì lentamente. Voltandomi, vidi mio fratello che, dal vano, mi sorrideva “Principessa, Fabian ti attende sul suo cavallo nero…” disse, poi scoppiò a ridere.

Afferrai la giacca e la borsa. Passandogli accanto, mio fratello mi porse gli occhiali da sole.

“A dopo, fratellino!” lo salutai allegra, richiudendo la porta di casa alle mie spalle.

 

Giunta in strada, Fabian mi attendeva, sul suo “cavallo nero”, la sua splendida moto, il casco in mano.

Non appena mi vide, sorrise, come un innamorato che attende un’intera notte per rivedere la sua amata. Sentii un tuffo al cuore, mentre realizzavo che il suo desiderio di starmi accanto era in grado di rigenerarsi spontaneamente, anche nel breve spazio di dieci minuti.

Fabian appoggiò il casco sul sedile, poi spalancò le braccia, sorridendo. Di nuovo fra le sue braccia, mi baciò poi, quando si fu staccato, mi porse il casco. “Andiamo?” disse.

Infilando il casco, annuii, appoggiandomi a lui per salire. Lui, accese il motore, poi si voltò verso di me, con la mano, mi sfiorò una gamba, poi alzò lo sguardo. Sorrise.

Deglutii.

Un secondo dopo, si voltò ed io appoggiai il capo alla sua schiena. Quando poi partì, a tutta velocità, ebbi l’impressione di vedere qualcuno nascosto nel sottoportico a qualche metro dal portone di casa mia. Sbattei le palpebre, osservando meglio. Nulla. Il cuore che batteva per lo spavento, continuai a fissare quel punto, finché Fabian non svoltò.

Un attimo dopo, nel sottoportico, un ragazzo dai capelli castani, sorrise.

 

Continua…

 

Hallooo!!! Scusate il ritardo! Volevo informare che ho intenzione di finire la ficcy entro questa domenica!!! Buona lettura a tutti^^!!!

Per Sefiri: Hallo, Sef! Uff…mi spiace che ieri sia stata una brutta giornata comunque mi ha fatto molto piacere che tu abbia detto che il mio cappy te l’ha rallegrata! Viel, viel Dank!!! Farò del mio meglio per continuare a rendere migliore ogni giornata! (Che manie di grandezza! Ahaha! Scusa, scusa, a volte mi faccio prendere la mano!) Comunque grazie mille per i tuoi commenti!!! Danke schön!!!

Per Shari092: Hallooooo! Che bello che trovi la mia ficcy interessante! Almeno, me ci prova!!! Ahahaha!!! E’ bello stimolare la vostra curiosità! Se fossimo a scuola, vi obbligherei a fare un brano per ogni capitolo intitolato “Continua tu…” Ahahah! Grazie al cielo non siamo a scuola^^!!! Grazie davvero per i tuoi tanti complimenti!!! E’ soprattutto grazie ai vostri complimenti, se vado avanti nelle ficcy! La mia autostima ne ha bisogno!!! Ahahah! A presto!!! Viel Dank!!!

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Capitolo 15
*** funfundzehn ***


Davanti all’università, Fabian frenò

Toc toc.

Un leggero bussare alla porta di casa.

Mio fratello, affrettandosi, la spalancò. Sul suo volto apparve un sorriso. “Ah! Stefan! Da quanto tempo!” esclamò allegro, spostandosi dal vano, per permettere all’altro di entrare. “Stai cercando Fabian?”

Il ragazzo dai capelli castani si mordicchiò un secondo il labbro inferiore, poi sorrise “Veramente…sono qui per te…”

 

Vampir

 

Davanti all’università, Fabian frenò.

Scesi, levando subito il casco, porgendoglielo. Un secondo. Fabian, afferrandomi per il braccio, mi tirò più vicina, per baciarmi. Le nostre labbra erano a pochi millimetri quando lui, all’improvviso, si fermò, irrigidendosi.

Che c’è?” domandai io, preoccupata, gli occhi sgranati per lo stupore.

“Già, che c’è, Fabian?” mi canzonò una voce familiare, un attimo dopo.

Fabian, lasciò andare il mio braccio, voltandosi di scatto, fronteggiando il nuovo venuto, un’espressione dura sul volto.

Markus, di fronte a lui, gli sorrise. Per un istante, mi parve di essere tornata al momento in cui li avevo conosciuti, quando ancora non sapevo nulla e non c’erano problemi.

Che vuoi, Markus?” domandò un attimo dopo il ragazzo davanti a me, la voce seccata.

Il sorriso svanì per un istante dal volto dell’altro. “Perché mi tratti così?” domandò, la voce ingenua. Si avvicinò a noi, lentamente. La mano di Fabian, iniziò a tremare, mentre cercava di controllarsi. “Non è questo il modo di trattare un vecchio amico che è stato via per un po’…” concluse, il sorriso che riappariva.

Fabian sospirò, continuando a tacere.

“Sei davvero crudele, Fabian!” continuò l’altro, continuando a gettargli occhiate divertite “Gli altri sono stati tutti molto contenti di rivedermi…Dovevi vedere i miei amici…Oh…” si allontanò un secondo, gettando un’occhiata sognante al cielo azzurro “E’ stato così commovente…” continuò, spostando il suo sguardo su di me, sorrise “Peccato solo che non tutti hanno potuto essere presenti, ma vedrò di rimediare al più presto…a proposito, salutami tanto tuo fratello…” concluse, sollevando un sopracciglio.

Una strana inquietudine mi assalì. Nonostante il suo sorriso e le parole gentili, percepivo una velata minaccia.

“Prova solo ad avvicinarti a suo fratello e ti giuro che…” abbaiò Fabian, la voce dura.

Markus inarcò di nuovo il sopracciglio, interrompendolo “Che cosa?!?” chiese strafottente “Mi ammazzi?” rise per qualche secondo, poi tornò a fissarlo, un sorriso canzonatorio sulle labbra “Ci hai provato una volta e non ce l’hai fatta, nonostante fossi in vantaggio...”. Si fermò un istante, spostando di nuovo lo sguardo su di me, cercando i miei occhi. Io deglutii, sforzandomi di non fargli capire che ero terrorizzata. “Sai qual è la cosa che mi piace di più di Fabian?” mi chiese all’improvviso, cambiando argomento, spiazzandomi completamente “Che è un idealista, un sognatore…” continuò, come se stesse parlando a sé stesso “Pensa di poter far tutto…Addirittura, crede, ingenuamente, di potersi sdoppiare e proteggere più persone contemporaneamente…” Scoppiò a ridere, scuotendo la testa “…Ridicolo! Davvero Ridicolo!”

Io continuai a fissarlo in silenzio, troppo sconvolta per parlare.

“Non serve sdoppiarsi, Markus…Tu sei uno solo…” rispose Fabian, la voce di nuovo dura.

L’altro vampiro scoppiò di nuovo a ridere “Oh! Che sbadato! Ho dimenticato di dirti che alla rimpatriata ho fatto amicizia anche con gente nuova…gente come noi… abbiamo festeggiato, facendoci una bella bevuta…tutti insieme…” si fermò, alzando di nuovo il sopracciglio “Sorpresa! L’unico ad essere solo al momento, è tuo fratello…” ricominciò, rivolgendo di nuovo la sua attenzione su di me “…ma ancora per poco, tranquilla…”

Un brivido mi attraversò la schiena e non potei evitare di tremare, mentre il crudele vampiro rideva. Un attimo dopo, quando Fabian mi afferrò per il braccio, sussultai. Lui non ci badò. Trascinandomi di nuovo in sella, afferrò le mie mani, intrecciandole sulla sua pancia. “Tieniti stretta che adesso si vola…” esclamò.

Un secondo. Il motore rombò e, lasciando alle nostre spalle Markus che ancora rideva, mi strinsi a Fabian più che potevo, una terribile immagine davanti agli occhi, un pensiero che vorticava nella mia mente.

Non lui.

 

Continua…

 

Hallooooo!!!

Per Shari92: Halloooo!!! Ti aspettavi che il tizio che sorrideva fosse il nostro caro Stefan?!? Grazie ancora per tutti i tuoi complimenti^^!!! Me, molto felice! Come al solito cercherò di non deludervi!!! Chissà come finirà?!? Cervellooooo! Rispondimi!!!!!!!! …… Nulla…. A presto^^!!!! Kuss und viel Dank!!!

Per Sefiri: Viel Dank!!!!! Ich weine…. Sniff, sniff…mi hai commosso^^!!! Grazie! Spero che il seguito ti entusiasmi!!! A presto e grazie di tutto!!!

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Capitolo 16
*** sechundzehn ***


Vampir

 

Quando io e Fabian entrammo in casa, vidi il corpo di mio fratello a terra, disteso contro il muro. Immobile.

Non ricordo come sia stato possibile ma, un secondo dopo, ero inginocchiata accanto a lui, la mano sulla sua, le lacrime che mi bruciavano gli occhi.

“E’ solo svenuto…” disse una voce alla mia destra.

Mi voltai e lo vidi. Stefan, che mi dava le spalle, si girò un attimo. I suoi occhi sembravano tristi “Scusami…mi sono distratto proprio nel momento sbagliato…” disse, la voce dispiaciuta.

Lo guardai, imbambolata, un secondo, non riuscendo a seguirlo, poi il ragazzo tornò a guardare davanti a sé e finalmente capii. Un vampiro di circa 25 anni, i lunghi capelli rossi, annusò l’aria poi strinse gli occhi, chiaramente irritato. Non appena Fabian entrò nella stanza, il vampiro imprecò. Fabian gli gettò un’occhiataccia, posizionandosi di fianco al proprio fratello.

“Fatti sotto…” disse, la voce dura.

L’altro vampiro lo fissò un secondo, indeciso, poi sbottò “Non se ne parla neanche!” esclamò, uscendo attraverso la finestra dalla quale doveva essere entrato “Markus aveva detto che era un lavoretto facile…uccidere un semplice umano…” Io, accanto a mio fratello, rabbrividii, tornando a fissarlo di nuovo preoccupata “…già si è messo di mezzo il ragazzino, ma io con un adulto, non combatto…” e, così dicendo, sparì.

Fabian e Stefan rimasero in attesa ancora un paio di secondi, nel caso si trattasse solo di una messinscena, poi, contemporaneamente, si voltarono entrambi verso di me.

“Come sta?” domandò Fabian, la voce preoccupata.

Deglutii. “Spero non sia nulla di grave…ma sarebbe meglio portarlo da un dottore…” risposi.

Fabian si avvicinò maggiormente, allungando le braccia, per prenderlo, poi si fermò, lo sguardo fisso. “Stefan…mettimelo sulle spalle…” esclamò. Suo fratello annuì. Li fissai, ancora una volta senza capire “Sembra più umano” spiegò Fabian. Io annuii.

Quando Stefan sollevò mio fratello, lui iniziò a gemere per il dolore, cominciando a riprendersi, allora il giovane vampiro lo riappoggiò delicatamente sul pavimento.

Mio fratello, lentamente, aprì gli occhi. Mi vide, sbatté le palpebre un paio di volte, poi spostò lo sguardo su Stefan ed, infine, anche su Fabian. “Che fine ha fatto quel mostro?” domandò, preoccupato.

Se l’è data a gambe…” rispose Fabian, abbozzando un sorriso “…piuttosto, niente di rotto spero…”

Io fissai mio fratello, incapace di parlare. Lui mi sorrise “Sono solo un po’ frastornato…” disse, poi, dopo aver notato i miei occhi lucidi, concluse “Sorellina…non piangere…Sto bene…”

Deglutii le lacrime, poi lo aiutai ad alzarsi. “Sto bene, ma non ho capito che diavolo volesse da me…” ricominciò, guardandomi in quel modo che non potevo ignorare. Sapeva che sapevo.

Deglutii ancora, spostando lo sguardo un secondo su Fabian. Il ragazzo, allungando una mano sulla schiena, sospirò. Infine, appoggiò lo sguardo su mio fratello “Sediamoci…sarà una storia lunga…”

 

Continua…

 

Halloooo! Buona lettura a tutti e a più tardi^^!

Per Shari092: Sniff sniff…il fratellino noooooooooo!!! Sono in questi momenti che odio il mio cervello, ma almeno l’odio non è reciproco^^! Per quanto riguarda il fatto che non ricordi il suo nome, la colpa è mia, perché non ho mai detto quale fosse il suo nome. Chissà perché in questa ficcy il mio cevello mi dice di non scrivere i nomi…boh… Scusate l’autrice pazza! Infine…Viel viel Dank!!! Non credo di meritarmi davvero tutti i vostri complimenti però spero con tutto il cuore di riuscire a “prendervi” (ovviamente non nel senso vampiresco del termine…Oh, mein Gott!!! La devo finire!!! Ahahah!) A presto^^

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Capitolo 17
*** siebundzehn ***


Un paio d’ore dopo, mio fratello, era a conoscenza di tutto

Vampir

 

Un paio d’ore dopo, mio fratello era a conoscenza di tutto.

Come ogni volta che ascoltava una storia, sia che si trattasse di una favola, quando eravamo bambini, sia che fosse il resoconto della mia giornata universitaria, mio fratello aveva l’abitudine di continuare ad interrompere, ponendo mille domande, troppo impaziente, per riuscire ad attendere che la risposta arrivasse alla fine.

Fabian raccontava, la voce tranquilla, anche se vidi tremare un paio di volte la sua mano, quando arrivò alla parte di Markus. Gli gettai un’occhiata e lui, un secondo dopo, si rilassò, sorridendomi.

Finito il racconto, mio fratello, seduto scomposto, fissò un secondo Fabian poi, spostò la sua attenzione su di me, lo sguardo fermo. “Ora voglio sapere cos’è successo davvero a casa di Fabian…” disse.

Fabian, seduto accanto a me, iniziò a fissarmi esterrefatto. Io, lanciai un’occhiata veloce a Stefan che subito abbassò il capo. Deglutii poi, tralasciando il “benvenuto speciale” del fratello minore di Fabian e censurando i commenti troppo acidi di sua madre, ripetei tutto ciò che era successo. Quando infine tacqui, troppo presa dal filo dei miei pensieri, impiegai un po’ a realizzare che, dal momento in cui avevo concluso, nessuno aveva più parlato.

 

La sera scese, velocemente.

A giornata terminata, sdraiata nel mio letto, tra le braccia di Fabian, lanciai un’occhiata all’altro letto che, per ansia, avevo obbligato il vampiro a portare nella stanza.

Mio fratello, che ci dava le spalle, russava tranquillo.

Fabian abbozzò un sorriso, rassegnato, scostandomi una ciocca dal volto. “Molto romantico…io, te e tuo fratello…” scherzò un secondo, prima di concludere serio “…ma se è l’unico modo per farti stare tranquilla…”

Mordicchiandomi le labbra, annuii, poi sospirai, appoggiando il capo contro il suo petto. “Ho avuto davvero paura…” ammisi, la voce che tremava ancora un po’ al solo pensiero.

Fabian mi strinse di più, baciandomi dolcemente i capelli. “Non permetterò a Markus di farvi del male, te lo prometto…”

Sorrisi, appoggiata a lui, mentre Fabian, che ora mi accarezzava i capelli, taceva. Chiusi gli occhi, tranquilla, sapendo che la persona che amavo mi teneva fra le braccia e avrebbe protetto me e la mia famiglia. Sospirai, scivolando piano nel sonno.

Un secondo. Fabian mormorò il mio nome in un sussurro.

Ja?” risposi, tirando il viso un po’ più su, gli occhi ancora chiusi.

Perché non mi hai detto di mia madre?” domandò subito lui.

Sbarrai gli occhi, appoggiandomi sui gomiti, per guardarlo in viso. I suoi occhi neri, si specchiarono nei miei, mentre ci fissavamo in silenzio.

Perché hai omesso delle cose?” continuò.

Lo fissai, ancora più stupita, domandandomi come potesse esserne a conoscenza.

Lui abbozzò un sorriso, accarezzandomi una guancia “Conosco mia madre…” concluse, rispondendo alla mia implicita domanda “…E lei odia gli esseri umani…”

Mi mordicchiai le labbra, riflettendo, prima di riappoggiarmi contro di lui, per non fargli vedere il mio volto mentre rispondevo “A volte penso che odi anche tuo fratello…”

Fabian si irrigidì un secondo, poi sospirò “A volte lo penso anch’io…”

Mi tirai su di scatto, di nuovo per guardare il suo volto. Lui mi sorrise triste. “Perché?” chiesi.

Il vampiro si passò una mano sulla testa, prima di appoggiarla sulla mia schiena, sospingendomi di nuovo contro di lui “Penso sia perché ogni volta che lo vede gli viene in mente mio padre…”

Contro il suo petto, spalancai di nuovo gli occhi “Tuo padre?” esclamai esterrefatta. Fabian non aveva mai parlato di suo padre, prima.

“Si…” ricominciò lui, lasciando scorrere una mano tra i miei capelli “…Ovviamente lui non è ilmio vero padre’… ma è colui che mi ha reso così…” terminò, allungando l’altro braccio, indicandosi.

Io ascoltavo, in silenzio, non sapendo cosa dire. “Beh…lui è sparito…dopo averfatto’ mio fratello…”

Mi mossi, rigirandomi, appoggiando il ventre contro il suo petto. Gli occhi bassi, gli fissavo il collo, incapace di incontrare il suo sguardo, per paura di mettermi a piangere. Avevo la sensazione che la parte più triste del discorso doveva ancora arrivare.

Lui allungò di nuovo la mano. L’appoggiò sul mio collo. Era calda. Realizzando che Fabian apparteneva a quel gruppo di persone che quando si sentono tristi sono portati a consolare gli altri, rialzai lo sguardo, sorridendogli. Poi mi piegai su di lui, sfiorandogli un secondo le labbra.

“Mia madre era gelosa di mio padre…” riprese lui poco dopo, spiegandomi ciò che era successo nei dettagli “Era insicura, perché non si sentiva all’altezza di lui…Sai, mio padre, è uno dei vampiri più importanti…” abbozzò un altro sorriso leggero, probabilmente ripensando a lui “…Beh, nell’ultimo periodo la cosa era degenerata…Ogni volta che lo vedeva, lei lo accusava di avere una amante poi, siccome una volta, l’aveva visto parlare con una donna, aveva iniziato a pensare che lui preferisse quell’umana a lei…”

Io, in perfetto silenzio, lo ascoltavo, cercando di non immedesimarmi in lei, cosa che mi riusciva abbastanza difficile, dato che reputavo lo splendido vampiro che mi stava accanto, molto di più di quanto io meritassi. Forse io e lei, non eravamo molto diverse.

“Una sera, mio padre non rientrò. Mia madre ed io uscimmo a cercarlo… Lei era quasi isterica…Beh, lei l’ha trovato per prima. Assieme ad un essere umano. Erano vicini…e lei non ha capito più nulla…Ha aggredito quella che ha creduto essere la ‘sua rivale’ davanti a mio padre…”

Sbarrai nuovamente gli occhi, ma stavolta fu Fabian ad abbassare lo sguardo. “Quell’essere umano…era mio fratello…” concluse.

Un secondo dopo, un brivido mi attraversò la schiena.

 

Continua…

 

Halloooo!!! A chiunque legge…Viel Dank!!!

Per Sefiri: Halloooo!!! Oh mein Gott!!! Tu non hai idea della fatica che ho fatto a scrivere queste due pagine…Speriamo in bene! A presto^^ e grazie perché adori questa ficcy^^!!! Davvero! Kuss.

Per Shari92: Halloooo! Si, grazie al cielo per le mie coronarie, non è morto nessuno^^! Il tizio dai capelli rossi è uno dei “nuovi” amici di Markus…se così si può definire un vampiro incontrato per caso… Grazie ancora per i tuoi complimenti e a presto^^! Kuss

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Capitolo 18
*** achtzehn ***


Presi alcuni respiri profondi, tentando di calmarmi

...Vampir

 

Presi alcuni respiri profondi, tentando di calmarmi.

Fabian mi accarezzò dolcemente i capelli, mordicchiandosi le labbra, poi sospirò “E’ così che è ‘nato’ mio fratello…” riprese, la voce triste “…mia madre l’aveva praticamente ucciso, prima che io e mio padre riuscissimo a bloccarla e ad obbligarla a lasciarlo andare…”

Fabian tacque ancora,fissandosi per qualche secondo le mani “…Non l’avevo mai vista così…e nemmeno mio padre. Quando sono riuscito a trattenerla e mio padre si è avvicinato a Stefan, l’ho visto sbiancare. Ha chiuso gli occhi ed ha espirato, poi mi ha urlato di andarmene, di portare via mia madre e di non permetterle di tornare indietro. Io ho ubbidito, trascinandola via…”

Il vampiro si fermò ancora, deglutì, poi alzò lo sguardo, incontrando i miei occhi preoccupati. Con la mano destra mi accarezzò la testa, scendendo sino alla guancia, abbozzando un sorriso triste.

“Il giorno dopo, Stefan si è presentato a casa nostra…Ha detto che nostro padre lo aveva accompagnato fino alla via e gli aveva indicato la casa…Quando si è presentato, mia madre non si è nemmeno fermata un secondo ad ascoltarlo, ma l’ha investito con l’unica domanda che le premeva. Dove si trovava suo marito.”

Fabian fece una leggera smorfia, prima di continuare “ Quando poi Stefan ha risposto che non lo sapeva, le lo ha aggredito di nuovo.” Si fermò ancora, fissandosi nuovamente le mani, mordicchiandosi le labbra per alcuni secondi, poi prese un bel respiro, rialzando il volto “Mi sono messo in mezzo. Quando mia madre mi ha visto, si è subito fermata. Mi ha guardato con disprezzo… Non mi aveva mai guardato così prima…voleva farmi capire che non poteva accettare che io, quello che considerava il suo unico figlio, mi mettessi contro di lei, ma io non mi sono mosso. Lei allora si è spazientita ma, non osando alzare le mani su di me, è salita al primo piano.. Quando mi sono voltato verso quello che sarebbe diventato mio fratello, ho visto che mi fissava, pieno di sangue, in silenzio… Da quel giorno mio padre non è più tornato a casa e Stefan ha iniziato a vivere con noi, nonostante mia madre approfittasse ed approfitti di ogni mia assenza per essere crudele con lui…”

Tacque. Sentii il suo sguardo addosso ma, incapace di specchiarmi nei suoi occhi senza scoppiare a piangere, gli fissai il collo. Un secondo dopo, sentii di nuovo la sua mano fra i miei capelli.

“…per questo…” ricominciò, sempre continuando ad accarezzarmi il capo “…per questo, cerco di stare lontano il meno possibile. Non posso nemmeno pensare a ciò che Stefan ha dovuto subire, mentre ero via…e, sempre per questo, ho bisogno di chiederti un favore…”

Rialzai il viso di colpo, incontrando i suoi profondi e seri occhi scuri. “…Vorrei che anche Stefan venisse a stare qui con noi…Sarei più tranquillo sapendolo lontano da mia madre…e poi due vampiri sono meglio di uno…in questa situazione…”

Io sgranai gli occhi, un secondo, poi, pensando alla possibilità di strappare Stefan dalla crudeltà di sua madre, inconsciamente, mi trovai a sorridere “Si, ti prego!” esclamai, la voce allegra “Voglio anch’io che venga qui! Fallo venire!”

In un attimo sul volto di Fabian riapparve il suo dolce sorriso. Sentii il cuore aumentare repentinamente i battiti.

“Domani chiederò a tuo fratello cosa ne pensa, poi andrò a parlare con mia madre…” concluse, la voce che sembrava più tranquilla.

Il sorriso ancora sulle labbra, spostai un secondo lo sguardo da lui per appoggiarlo sull’ammasso di coperte sotto al quale mio fratello russava tranquillo. “Vai direttamente da tua madre…” dissi, tornando a guardare il vampiro “Lui sarà sicuramente d’accordo.”

Fabian mi sorrise, accarezzandomi ancora la guancia. “Grazie…” disse, rivolgendosi a me, la voce piena di gratitudine, poi voltò il viso verso mio fratello e ripeté ancora “Grazie…”

“Prego, prego!” rispose subito la voce di mio fratello “Ma ora fatemi dormire…Ho avuto una giornataccia oggi…” concluse, la voce seccata.

Un secondo. Io gettai un’occhiata esterrefatta a Fabian che, dal canto suo, alzò le sopracciglia. Mio fratello si voltò verso di noi. Un altro secondo di silenzio, poi tutti e tre, osservandoci in faccia, scoppiammo a ridere.

 

Qualche minuto più tardi, rannicchiata contro il petto di Fabian, sorridevo, immaginando già quella che sarebbe presto diventata la mia nuova famiglia. Oltre a Fabian e a mio fratello, ci sarebbe stato anche Stefan. Stringendomi al petto del vampiro, non potevo fare a meno di essere felice all’idea.

 

Mai, avrei immaginato che quella nostra ‘strana famiglia’, fosse destinata ad avere una vita così breve. 

 

Continua…

 

Halloooo! Sono riuscita a scrivere ancora!!! Evviva!!! A domani per i prossimi capitoli!!! Viel Dank!!!!

Per Shari92: Halloooo! Il povero cucciolo sarebbe Stefan?!? Jaaaa! Effettivamente, sono stati un po’ sfortunati…Tra i due, non so chi sia messo meglio. L’unico che sembra essersela spassata abbastanza è solo il fratello della protagonista, ovviamente, se evitiamo di pensare che si è sorbito per anni le paturnie della sorella…Scheiße! Ma io riuscire mai a scrivere di persone normali?!? Me pondera….: No! Rassegniamoci^^!!! Ooooh!!! Grazie mille!!! Mi hai sommerso di complimenti! Me tanto felice! Faccio del mio meglio! Le sensazioni forse vengono meglio perché gli concedo più spazio...io non sono per le storie che descrivono nei minimi particolari un ambiente, l’esteriorità di una persona…Sarà perché sono troppo pigra per immaginarle! Ahahah!!! Grazie di tutto e a presto!

Per Sefiri: Hallooooo! Io AMO il tedesco!!! E sottolineo AMOOOOOO!!!! Ahahaha!!! E amo anche i tedeschi!^^!!! Piccola curiosità che comunque non modifica nulla nella storia: i protagonisti sono tutti tedeschi ed è ambientata in Germania^^!!! Il paradiso!!! ^^!!! Grazie ancora!!! Kuss!!!

Per Jellyfish: Halloooo! Ma perché ti scusi?!? Benvenuta!!! Mi fa davvero piacere!!!^^!!! Per quanto riguarda il fratello e Markus, scusami ma dovrai aspettare ancora un po’, ma non troppo, tranquilla! Spero di finire per domenica! A presto e grazie^^!

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Capitolo 19
*** neunzehn ***


Vampir

 

Seduta in cucina con mio fratello, il cartone animato, che narrava di uno scheletro innamorato di una bambola di pezza, che scorreva sullo schermo, continuavo a spostare lo sguardo sull’orologio.

Se non la pianti, lo stacco dalla parete…” esclamò all’improvviso lui, la voce tranquilla, senza nemmeno spostare gli occhi dal televisore.

Sbuffai, incominciando a fissare la porta d’ingresso. Nulla. Sbuffai ancora.

“Ti prego…stai iniziando a diventare irritante…” continuò lui, spazientito, cominciando ad osservarmi “Se n’è andato solo da mezz’ora… E la cosa più inquietante è che non lo aspetti perché temi per la nostra incolumità…”

Sgranai gli occhi, poi gli gettai un’occhiataccia “Ti rendi conto di non essere coerente?” lo ribeccai subito io “Sei stato tu a spingermi a trovarmi un ragazzo…”

Mio fratello mi fissò un secondo, poi abbassò il capo, ed imprecò. Alla fine, mi sorrise “Ok, allora credo che sarò in grado di sopportarti ancora un po’, ma solo se sarai felice…”

Mi sorrise ancora, lo sguardo un po’ malinconico. Sbattei le palpebre, esterrefatta. Le sue parole, suonavano strane, come se pensasse che non saremmo stati ancora a lungo insieme. Abbassai lo sguardo. Deglutii.

“Siamo qui!” esclamò Fabian, apparendo all’improvviso dalla porta. Si fermò ad appoggiare una borsa sul pavimento poi si voltò verso il proprio fratello minore. Gli sorrise.

Io e mio fratello ci alzammo, avvicinandoci. Io, ogni tanto, gettavo delle occhiate a mio fratello, che cercava di scherzare con Stefan, per rompere il ghiaccio. Deglutii ancora. Una strana inquietudine che non se ne voleva andare. Per l’ennesima volta, pensai,…Lui no.

“Come sei silenziosa…”

Sentii le braccia di Fabian intorno alla mia vita, mentre mi abbracciava da dietro, appoggiando il capo sulla mia spalla. Le sue labbra sfiorarono il mio collo con un bacio. Mi voltai verso di lui, abbozzai un leggero sorriso. “Sono solo un po’ stanca, scusa…” mentii, ritornando a fissare davanti a me, mio fratello che faceva fare il tour della casa a Stefan, spiegandogli dove si trovavano le varie cose.

“Uhm…sarà…” riprese Fabian prima di stringermi di più “…Andrà tutto bene…Te lo giuro, perciò fidati di me…”

Mi voltai ancora, appoggiando un secondo la fronte contro la sua, sorridendogli “Mi fido di te…”

Mio fratello e Stefan ora conversavano su quale delle due stanze da letto vuote occupare. Un secondo. Entrambi si voltarono verso di noi. Sorrisero.

Sarebbe andato tutto bene…, pensai,…Ora non mi restava altro che iniziare a crederci davvero…

 

Stefan!”

Fabian, vicino al letto che solo il giorno prima lo avevo obbligato a portare nella mia stanza, chiamava, con voce poderosa ma gentile, il proprio fratello minore.

Stefan apparve sulla porta un secondo dopo, seguito da mio fratello.

“Avete scelto la stanza?” domandai subito io, cercando di sfogare la mia ansia con l’iperattività. L’ennesimo trasloco era proprio quello che mi ci voleva.

“Si.” Rispose mio fratello “La stanza a sud…Stefan non vuole stare in quella ad est…”

Sgranai gli occhi, allibita. La stanza ad est era la migliore della casa. Anni prima, io e mio fratello avevamo litigato a lungo per accaparrarci il diritto su quella stanza. Erano volate parole e anche cuscini poi, non appena ci eravamo calmati, avevo capito che era stupido rischiare il suo affetto per cocciutaggine. Mio fratello l’aveva avuta vinta. Sembrava impossibile che volesse rinunciarci.

“…C’è troppo sole…” spiegò Stefan, fissandosi le scarpe.

“…E’ pur sempre un vampiro…” concordò mio fratello, appoggiandogli una mano sulla spalla.

Mi voltai a fissare Fabian, confusa. Fra me e lui, quella che sembrava avere più problemi con il sole, ero io. Il ragazzo mi sorrise “Io sono stato ‘fatto’ di giorno…” esclamò “…Perciò mi muovo meglio con la luce…Non che al buio sia come un essere umano, ma Stefan, è più dotato di me…quando scende la notte…”

Io e mio fratello ci scambiammo un’altra occhiata, poi lui batté le mani soddisfatto. “Ringraziamo che abbiamo due vampiri complementari, sorellina!” iniziò pieno di entusiasmo “Copertura totale!” concluse, imitando l’ispettore di un poliziesco.

Io, Fabian e Stefan non potemmo evitare di abbozzare un sorriso.

 

Il resto della giornata trascorse in un modo molto piacevole e strano, da un certo punto di vista. Ogni momento era buono per fermarsi a scherzare, incontrandosi per il corridoio, gli scatoloni tra le braccia. Io e Stefan poi, quando il sole raggiunse il suo massimo splendore, avremmo lasciato di stucco chiunque fosse capitato per sbaglio nella nostra casa. Io mi muovevo, spostando oggetti, gli occhiali da sole di mio fratello e l’mp3 nelle orecchie, camminando storta per evitare che la montatura mi scivolasse giù dal naso e che il filo delle cuffie si impigliasse in qualcosa. Stefan invece si muoveva lungo le pareti come una spia, nascondendosi alla luce, correndo come un matto, quando era costretto a passare di fronte alle finestre.

Mio fratello e Fabian, notato il nostro buffo comportamento, senza che noi ce ne accorgessimo, interruppero quello che stavano facendo, sedendosi in corridoio, osservandoci e continuando a ridere.

Io, troppo presa dal lavoro che svolgevo canticchiando, impiegai un bel po’ di tempo ad accorgermene finché, inciampando nel piede di una sedia, non volai in avanti. Allungando istintivamente l’unica mano libera, mi strappai una cuffia dall’orecchio. Sentii che le risa di Fabian e mio fratello si interrompevano bruscamente, poi chiusi gli occhi, preparandomi a sbattere contro il pavimento. I secondi passarono, ma io rimasi come fluttuante nel vuoto. Quando riaprii gli occhi, Fabian, sotto di me, sorrise. Dal canto mio, non potei evitare di arrossire.

 

Continua…

 

Hallooo! Adesso mi rimetto al lavoro ma è sorto un piccolo inconveniente che forse allungherà i tempi…Chiedo scusa!!! A presto!

Per X_Mokona: Hallooo! Ma che bel nickname che hai^^!!! Non sarà mica per il coniglietto delle Clamp?!? Grazie per il complimento e farò del mio meglio per aggiornare e finire presto!^^

Per Sefiri: Hallo, Sef! Oooh( me sognante che pensa alla Germania) Io voglio andarci a vivere!!! Tra l’altro ho proprio in mente un tedesco per il quale farei proprio carte false…Ah…Gott!!! Ahaha!!! Ok, cercherò di darmi contegno ma Bill Kaulitz mein sußer Prinz ist!^^!!! A presto con il prossimo cappy!!! Kuss kuss!!!

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Capitolo 20
*** Zwanzig ***


Entrai nella stanza che era stata la camera da letto di mio fratello per molti anni

Vampir

 

Entrai nella stanza che era stata la camera da letto di mio fratello per molti anni. Lui, in piedi vicino alla finestra, staccava i vari poster dei luoghi che aveva visitato. Si voltò verso di me. Vedendomi, sorrise.

Stefan, dall’altra parte della camera, impilava i libri in uno scatolone. Un secondo. Il giovane vampiro, alzandosi lesto, uscì dalla camera, lasciandoci soli. Un attimo dopo lo sentii chiamare il nome di suo fratello.

Mi avvicinai lentamente alla finestra. Appoggiai le mani sul davanzale, scrutando le ombre della sera che, a poco a poco, inghiottivano il paesaggio.

“Fa strano lasciare questa camera” esclamò la voce tranquilla di mio fratello, all’improvviso.

Io, continuando a guardare di fuori, annuii “Sembra sciocco ma è come se finisse un’epoca…” concordai.

“In fondo è così…con Fabian e Stefan, in un secondo abbiamo duplicato la famiglia…” continuò lui.

I gomiti sul davanzale, mi mordicchiai le labbra, poi deglutii, riflettendo fra me, prima di parlare “Pensi che ce la farà?” domandai.

Con la coda dell’occhio, vidi che mio fratello si era fermato a fissarmi. Dal suo volto era sparito qualsiasi sorriso. “Sei preoccupata che non ci riesca?” chiese, sondando il terreno, prima di rispondere alla mia domanda.

Se dicessi di no, mentirei…” risposi, voltandomi verso di lui per guardarlo negli occhi.

Mio fratello mi scrutò un po’, poi ricominciò a piegare i poster. “Dipende da lui” iniziò, la voce seria “Il passato non conta, di per sé. Conta maggiormente il modo in cui decidiamo di reagire…” si fermò, mi gettò un’altra lunga occhiata, sorrise. “Tu ne sei la prova vivente, no?!?

Tornai a fissare fuori. Una figura svoltò da un angolo, iniziando a camminare per la via “E quindi…che pensi?” ricominciai, seguendo la figura mentre estraeva il cellulare e si fermava a parlare proprio sotto la finestra.

Che se vuole, supererà tutto. L’aiuto l’ha sempre avuto e l’avrà sempre.

Mi voltai ancora un secondo verso di lui. Mio fratello sorrise nuovamente ed io ricambiai il suo sorriso, prima di tornare, svogliata, a fissare fuori. La figura aveva smesso di parlare al cellulare. Alzò il volto, verso di me.

Un secondo. Sgranai gli occhi, saltando indietro.

Che diavolo ti prende?” esclamò subito mio fratello, fissandomi spaventato.

Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere.

Un attimo dopo, il vampiro dai lunghi capelli rossi era sul davanzale, con un pugno, polverizzò il vetro. Mi ritrovai ad urlare, mentre il vampiro, dopo avermi sorriso accattivante, saltò dentro, per agguantare mio fratello che lo fissava sotto shock, incapace di muoversi.

“Lascialo stare!” urlai, scattando in avanti, il cervello svuotato da qualsiasi pensiero.

Il vampiro rise, spingendomi indietro. Sbattendo contro un mobile, caddi per terra. Mio fratello, riprendendosi dallo shock, sgranò gli occhi, fissandomi preoccupato “Stai bene?” urlò.

Il vampiro rise ancora “Fossi in te, mi preoccuperei maggiormente della tua salute, piuttosto che di quella di tua sorella…” esclamò, poi, senza perdere altro tempo, allungò una mano, colpendolo forte alla pancia.

Urlai ancora, mentre mio fratello si accasciava al suolo. Tentai di alzarmi, ma le gambe non vollero reggermi. Mi accasciai di nuovo al suolo.

Un attimo dopo, Fabian apparve sulla porta. Il vampiro, mio fratello caricato sulle spalle, gli sorrise, salutandolo con una mano, prima di gettarsi giù dalla finestra. Io urlai ancora.

Fabian corse alla finestra, poi si fermò, fissandomi indeciso. Io, gli occhi pieni di lacrime, alzai il volto verso di lui “Vai! Riportalo indietro! Non permettergli di ucciderlo…Ti prego…”

Solo allora il vampiro, dopo aver annuito, si gettò a sua volta fuori dalla finestra.

Chiusi gli occhi un istante, poi sentii una mano sul viso e li riaprii. Stefan mi osservava in silenzio, nell’oscurità.

“Ce la fai ad alzarti?” domandò, la voce neutra.

Deglutii “Non lo so.”

Il giovane vampiro annuì. Allungò le braccia, sollevandomi come se fossi leggera come un cuscino. Camminando lentamente, mi portò fino nella mia stanza, dove mi lasciò andare solo dopo avermi deposto sul letto.

“Non devi preoccuparti per tuo fratello…” ricominciò, sorridendo piano “Fabian prenderà quel vampiro e lo farà a pezzi prima che abbia il tempo di fargli del male…”

Fissai un secondo il suo volto, interdetta, incapace di comprendere perché sorridesse all’idea di qualcuno fatto a pezzi. Per un istante, pensai fosse legato ad un istinto sviluppato nei vampiri, ma poi l’immagine di Fabian, che mi raccontava a testa bassa la nascita di suo fratello, apparve davanti ai miei occhi. Sbattei le palpebre, confusa.

La mano di Stefan si allungò ancora sul mio capo, i suoi canini, alla luce della lampada da tavolo, scintillarono “Lo farà a pezzi, in poco tempo…” ricominciò. La sua mano scese, piano, sul mio collo. Incapace di parlare, fissavo il sorriso luminoso sulle sue labbra, i suoi occhi scuri socchiusi. Un attimo dopo il giovane vampiro avvicinò il suo viso al mio. A pochi centimetri, annusò l’aria, poi si leccò le labbra. Un brivido mi attraversò la colonna vertebrale, spandendosi repentinamente per il resto del mio corpo.

Sospirò, prima di concludere “Non immagini che piacere sarà, per me, poter fare altrettanto con te…”

 

Continua…

 

Hallooo! Non so se riuscirò ad aggiornare ancora prima di domani, ma farò del mio meglio. Mal che vada, la scadenza slitta di un giorno, due al max…! Grazie a tutti^^!

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Capitolo 21
*** einundzwanzig ***


Vampir

 

Stefan, seduto sul letto davanti a me, continuava a fissarmi, gli occhi luccicanti. Io, completamente terrorizzata, ricambiavo il suo sguardo, il cervello invaso da mille domande. La più ricorrente, perché?

Il vampiro, il volto ancora vicino al mio, annusò di nuovo l’aria. Sospirò. “Non so davvero come Fabian abbia potuto resistere tutto questo tempo accanto a te, senza ucciderti…”

Mi irrigidii, gli occhi fissi in quelli scuri di lui “Tuo fratello deve avere più autocontrollo di te” risposi secca.

Stefan rise un secondo, poi il suo sguardo si fece più duro. La presa della sua mano sul mio collo, più stretta “Si..rispose, sorridendomi crudelmente “Il mio meraviglioso fratello…è così perfetto che io non dubito possa avere più autocontrollo di me…eppure…” Si interruppe, un secondo, prima di leccarsi le labbra e continuare “Perché non approfittare dell’occasione per fare una prova…?!?”

Sgranai gli occhi, rabbrividii.

Stefan cercò di avvicinarsi maggiormente ed io mi tirai indietro, le spalle che toccavano la parete, lo sguardo fisso sul giovane vampiro.

Mi fissò, duramente, un secondo, poi abbozzò un sorriso “Non scappare…” disse, la voce dolce “…Sarebbe inutile e irritante…Non costringermi ad ucciderti nel modo più doloroso che conosco…”

Deglutii ancora.

Un secondo dopo, Stefan allentò la stretta della sua mano sul mio collo, per poi lasciarmi andare di colpo. Si mosse rapidissimo, quasi invisibile. Quando si fu fermato, mi trovai sdraiata sotto di lui, le braccia bloccate contro il materasso. “Ora non puoi più scappare…” mi canzonò, il volto a pochi centimetri dal mio.

Scese, lentamente, appoggiando il viso contro il mio collo. Respirò il mio profumo, sospirò, poi si tirò indietro, leccandosi le labbra. “Tranquilla…” disse, la voce allegra “Mio fratello non ti troverà in un lago di sangue…” si chinò di nuovo, appoggiando il naso contro la mia pelle “…Non sprecherò nemmeno una goccia…”

Immobile, sotto di lui, lo sentii ridere di nuovo. L’immagine di Fabian e mio fratello, disperati, mi assalì. “Non farlo…” dissi, parlando lentamente “…Fabian non te lo perdonerebbe…”

Stefan si allontanò, fissandomi negli occhi, poi sorrise “Perché no? Il buon Fabian perdonerebbe tutto al suo povero fratellino sfortunato…” rispose sarcastico.

Sentendomi presa in giro, mi irrigidii “Questo, di sicuro no…”

Il vampiro rise ancora, tornando ad avvicinarsi a me “Come sei dolce, a preoccuparti del mio rapporto con mio fratello…ma non temere…Tra noi non accadrà nulla, a parte il fatto che poi non sarò più io quello più sfortunato, ovviamente…”

Sentii la rabbia crescere ed il mio corpo, improvvisamente, riacquistò un po’ di forza. Iniziai a ribellarmi, muovendomi, per cercare di liberarmi dalla sua presa.

Stefan mi lasciò fare per un po’, un luccichio divertito negli occhi, poi smise di sorridere e, stringendo maggiormente la presa, mi ribloccò contro il materasso. “Ho sempre avuto una predilezione per le prede combattive…” esclamò, prima di regalarmi un altro sorriso crudele “…e per quelle terrorizzate…La rabbia e il terrore migliorano il sangue…”

Serrando i denti, lo guardai, piena d’odio, tentando di nuovo di avere la meglio.

Un secondo dopo, Stefan sollevò la mia mano destra, portandosela alle labbra. Mi gettò un’occhiata irritata “Basta giocare…” disse “…Mi mette fame…”

Sgranai gli occhi, spaventata. Lui sorrise ancora, un secondo, prima di affondare un canino nel dorso della mia mano. Tirando piano, lo sentii avanzare sottopelle.

Gemetti, la mano che iniziava a pulsare.

Il vampiro allontanò un secondo il viso dalla mia mano, voltandola verso di me, per mostrarmela. “Ti lamenti per un innocuo graffietto?!?” domandò con voce divertita, ricominciando a canzonarmi, per poi avvicinare repentinamente il suo viso al mio “Risparmiati per quando ti bacerò sul collo, mia cara…Lì, sì che sarà doloroso…”

Rise, prima di riavvicinare la mia mano al suo volto. Nuovamente, annusò l’aria, poi espirò. “Autocontrollo…” mormorò, gli occhi socchiusi, prima di appoggiare le labbra sopra al graffio.

Un attimo dopo, bevve.

 

Continua…

 

Hallo, hallo, hallo!!!

Scusate il ritardo! Prometto che farò del mio meglio per finire questa benedetta storia, ma sta diventando difficile…uffuff…Scusate!!!!

Per Shari92: Hallooo! Si…Stefan è stata davvero una grande delusione per me…prima che il mio cervello sviluppasse la storia anche io credevo fosse un ragazzo timido e dolce…Bah…Stupido cervello! Per il resto…Sei Polacca?!?^^!!! Kyaaaaaaa!!!! E passi spesso per la Germania?!? ^^!!!! Ri-kyaaaaaaaa!!!!!! Me ti invidia tanto tantooooooooo!!!! Un giorno, io vivrò in Germania!!!! E mi sposerò un bel tedesco! Ahahah! Speriamo:-P Kuss und bis bald!

Per Jellyfish: Halloooo! Hai notato qualcosa che non andava in Stefan?!? Effettivamente…^^! Ahaha! Me prende in giro i miei stessi personaggi che, con dolcezza, mi fanno notare che c’è qualcosa che non va nemmeno in me!!! Ahahah! Comunque si! Mi piace lasciar trasparire qualcosa, tipo sorta di anticipazione. Sono cose davvero minime, quindi complimenti per averlo notato!!!^^ Grazie per i tuoi complimenti e a presto^^!

Per Sefiri: Ehy, Sef! Halloooo^^!!! Ti ho sconvolto?!? Ci sono riuscita?!? Me contenta!^^! Scusami tanto il ritardo ma ho avuto due giorni di spostamenti non-stop! A presto! Kuss^^

 

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Capitolo 22
*** zweiundzwanzig ***


Vampir

 

Dolore e intorpidimento.

Bloccata contro il materasso, mentre il vampiro beveva attraverso il piccolo graffio che mi aveva inferto, lo fissavo, incapace di distogliere lo sguardo nonostante il bruciore che sentivo finché, a poco a poco, non iniziai a perdere sensibilità alla mano e, mentre le forze mi abbandonavano, faticai a tenere gli occhi aperti.

Stefan, lo sguardo fisso sul mio volto, accorgendosi che stavo perdendo i sensi, smise di bere, poi, lentamente, lasciò scivolare la mia mano fuori dalle sue, appoggiandola sul materasso. “Non puoi svenire…” disse, un secondo dopo, avvicinando il suo volto al mio “…Una preda che non reagisce è tutt’altro che divertente…”

Io, a fatica, cercai di fissarlo, mentre la vista si annebbiava. La sua mano mi sfiorò i capelli. “…Non puoi morire…” ricominciò, canzonandomi, il sorriso sulle labbra “…Pensa a Fabian! Non vorrai mica spezzargli il cuore…”

Stefan mi fissò un secondo, poi scoppiò a ridere mentre io, le sopracciglia aggrottate, cercavo di raccogliere le poche forze che mi erano rimaste per l’ultimo disperato tentativo di liberarmi di lui.

Sentivo, lo sguardo canzonatorio del vampiro costantemente addosso, mentre la testa si annebbiava sempre di più.

Perché…, pensai, gli occhi che, nonostante gli sforzi, si chiudevano.

Alla fine, incapace di contrastare la debolezza, mi arresi.

 

Riaprii gli occhi.

Stefan, seduto ai piedi del letto, mi sorrise. “Ti sei già ripresa?” domandò, il volto luminoso “…Non sapevo che il sangue delle Banshee si rigenerasse così in fretta…”

Stramaledicendolo mentalmente, mi tirai un po’ su, gettandogli un’occhiataccia. Lui rise, lasciandomi fare.

Allontanandomi da lui il più possibile, lo osservavo, la fronte corrugata, la solita domanda che aveva ricominciato a ronzarmi in testa più insistente, ora che il bruciore alla mano era diminuito.

Perché?” domandai, la voce dura, fissandolo in volto.

Un secondo. Il vampiro rise. “Perché voglio ucciderti?” chiese, la voce divertita. Sorrise. “Per il tuo sangue ovviamente.”

Continuai a fissarlo, il volto impassibile “Non mentire” ripresi “…Non lo fai solo per il sangue…”

Stefan si passò una mano fra i capelli castani, i suoi occhi luccicarono “Lo faccio perché è divertente…” rispose, abbozzando un sorriso crudele “…Non solo sarà divertente e ‘dissetante’, ucciderti… La parte migliore verrà dopo…” Tacque, un secondo, socchiudendo gli occhi, per il piacere “…Sono curioso di vedere la sofferenza di Fabian…” Tacque di nuovo. Sorrise.

Deglutii poi, continuando ad osservarlo, ripetei “Perché?”

Il giovane vampiro rise ancora “…Sai…per una volta, sarà lui a soffrire…” disse, il sorriso che scompariva dal suo volto che, lentamente, si induriva, trasformandosi in una maschera d’odio “…per una volta, non avrà tutto ciò che desidera…per una volta, non mi sbatterà in faccia la sua perfezione…” ringhiò “…la sua meschina compassione…”

Sbattei le palpebre, un istante, esterrefatta. “Che intendi dire?!?” esclamai, completamente fuori di me, avendo colto la sua allusione “Fabian ti vuole bene!”

Stefan inarcò un sopracciglio “Fabian finge di volermi bene…” rispose, la voce atona “…Gli piace avermi al suo fianco solo perché ogni volta che mi vede, ogni volta che nostra madre si accanisce contro di me o mi umilia, lui realizza di essere diverso…di essere superiore…”

Sgranai gli occhi “Tu sei completamente pazzo…” conclusi.

Alle mie parole, il viso del vampiro non si scompose. “E tu…completamente cieca…come tutti gli altri…” rispose “…Come tutti gli altri, non vedi la meschinità che si cela in mio fratello…” Stefan tacque ancora, poi si mosse di scatto. Avvicinandosi repentinamente a me, mi accarezzò i capelli, sorridendo crudele “…Se ti fossi allontanata da lui, come ti aveva suggerito mia madre, ora non sarei costretto ad uccidere…di nuovo…”

Sgranai di nuovo gli occhi, lui sorrise poi, un attimo dopo si slanciò in avanti. Le sue labbra, per un momento, sfiorarono le mie poi, dopo essersi staccato, ripeté “…Se non fossi stata cieca, come tutti gli altri, ora io non ti dovrei uccidere…”

 

Continua…

 

Halloooo! Innanzitutto scusate! Questa fanfiction diventa sempre più lunga ed io ho sempre meno tempo perciò, siccome scrivo di sera tardi, perdonate se troverete più errori del solito! Grazie a tutti!

Per Mokona: Hallooo! Ahahah! Stefan per me è un personaggio incomprensibile, nonostante sia “mio figlio”! Ahahah! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^! E scusa il ritardo e il mio rincoglionimento! Farò del mio meglio per rendere la storia interessante! Grazie e a presto^^!!!

Per Shari92: Halloooo! Allora premetto che quando vi lascio senza parole, la cosa mi riempie d’orgoglio! Me felice^^! Per Stefan…si! Effettivamente, mi lascia basita…io rinuncio a capirlo…è troppo strano! Ahahah! Spero che anche questo capitolo non ti abbia deluso e grazie del tuo supporto! A presto!!! Kuss!!!!

Per Sefiri: Hallo, Sef! Oh…Mi dispiace che le cose vadano un po’ così…ma cerca di portare pazienza! La ruota della fortuna girerà prima o poi^^! Tranqui! Scusami se nel capitolo precedente ti ho fatto venire i brividi, ma Stefan è contorto…Mi spiace! Scusa, scusa! Un bacio e cerca di guarire presto^^!!!

Per Jellyfish: Hallooo! Grazie del commento! Qui il seguito, sperando di riuscire a mettere presto la parola fine! Fra un po’ Stefan me lo sogno pure di notte…Uff… Grazie e a presto! Kuss!

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Capitolo 23
*** dreiundzwanzig ***


Vampir

 

Il giovane vampiro ed io ci fissammo a lungo, negli occhi.

Io, non sapendo cosa dire, attendevo, pazientemente, che parlasse. Lui, invece, si limitava a sorridere debolmente, finché le sue labbra, che solo poco prima avevano sfiorato le mie, non si mossero.

“Non avrei voluto arrivare a questo…davvero…” disse.

Continuando a sostenere il suo sguardo, risposi “Sei ancora in tempo…”

Stefan abbozzò un altro sorriso leggero, poi rise, anche se, nella sua risata, non c’era nulla di divertente “Certo!” disse “…Immagino che tu saresti disposta a coprirmi ancora, se decidessi di risparmiarti la vita…”

Io, in perfetto silenzio, annuii.

Il vampiro continuò a fissarmi, sorridente, poi allungò una mano, sfiorandomi i capelli “…E’ una proposta davvero allettante…” iniziò, prima di fare una smorfia “…ma credo di essere costretto a rifiutare…” Abbassai lo sguardo, un secondo, la mano di lui che scivolava sin sulla mia guancia. Lo rialzai. “…Sono disposto a tutto, pur di far soffrire mio fratello…” ricominciò. La mano, che accarezzava la mia guancia, scese lentamente, fino al mio collo. Il vampiro si fece più vicino, le sue labbra di nuovo a pochi centimetri dalle mie. Sorrise mentre io lo osservavo immobile, incapace di spostarmi “…A tutto…” riprese “…Anche ad uccidere la donna che amo…”

Continuai a fissarlo, incapace di respirare.

“…Lascia che ti baci, adesso, mia cara…” mormorò “…Lascia che sia io, a darti il tuo ultimo bacio…”

Gli occhi neri del vampiro incatenarono i miei, mentre annullava lentamente il poco spazio tra di noi.

Le sue labbra a pochi millimetri dalle mie. Un unico pensiero.

No.

 

Continua…

 

Halloooo! Chiedo perdono per la cortezza davvero impressionante di questo capitolo, ma mi andava di finirlo così! Ora vado a lavorare al prossimo! Viel Dank!!! A tutti!

Per Sefiri: Hallooo! Oh, mein Gott, Sef!!! Davvero trovi Stefan più affascinante di Fabian?!? Me pensa…Effettivamente nel suo essere così contorto, forse un po’ affascinante lo è… Comunque sono contenta che le cose ti vadano meglio! In compenso, al momento, mi sto ammalando io… Che tristezza! Un bacio e a presto^^!

Per Jellyfish: Hallo! Anche tu come Sef, ti sei lasciata conquistare dal fascino del vampiro cattivo?!? Questo è davvero sbalorditivo! Nemmeno io mi sono resa conto del potenziale di Stefan finché non è uscito in questi capitoli. UffMe sbuffa… La storia è quasi finita… Comunque sono contenta di averti dato i brividi^^! Kuss!

Per Mokona: Hallooo! Scusa, scusa! Neanche a farlo apposta, qua i capitoli diventano sempre più corti… Spero di non deluderti tanto ma, a dir la verità, la storia finirà a breve (sempre che io riesca a scriverla…) quindi non so fino a che punto potrà evolversi. Mi dispiace! L’autrice richiede scusa! A presto!

Per Shari92: Hallo! Sei confusa? E’ normale!!! Ahahah! Pensa che anche mio fratello quando gli leggo le ff dice lo stesso! Il problema probabilmente è che io sono molto contorta… Me chiede scusa! Comunque sono contenta che tu abbia deciso di continuare a leggere! Viel Dank^^!!!! Grazie anche per i complimenti che mi fai, troppo buona! Un bacio e a presto^^!

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Capitolo 24
*** vierundzwanzig ***


Tutto avrei immaginato, tranne che sarebbe finita così

Tutto avrei immaginato, tranne che sarebbe finita così.

 

Vampir

 

Le sue labbra, a pochi millimetri dalle mie.

Stefan, all’improvviso, si fermò, irrigidendosi. Si voltò, veloce, gettando un’occhiata alle sue spalle, come se avesse sentito qualcosa.

Io, completamente immobile, osservai dietro di lui. La casa era immersa nel buio e in un silenzio quasi perfetto.

Il vampiro, lentamente, si alzò. Avvicinandosi alla porta, osservò meglio il corridoio e la sua oscurità. Lo fissai un secondo poi, realizzando che voleva uccidermi, mi alzai, nel vano tentativo di scappare senza farmi vedere. Ovviamente, lui se ne accorse subito e, un secondo dopo essersi girato nella mia direzione, fu al mio fianco, inchiodandomi contro il muro, nello stretto spazio tra il letto e la scrivania.

Cosa stavo dicendo?” domandò, un sorriso sulle labbra.

Io, deglutii, guardandomi bene dal rispondere.

“Ah, si!” ricominciò lui, avvicinando di nuovo il viso al mio “…L’ultimo bacio…”

“No!” urlai “L’ultimo bacio è di Fabian

Il sorriso svanì immediatamente dal volto del giovane vampiro mentre il suo sguardo si induriva “Fabian…” mormorò “…sempre Fabian…”

Io, immobile, vedendo il suo volto irato, deglutii.

“…Fabian non avrà sempre tutto…” disse “…Io gli porterò via, pezzo dopo pezzo, quello che ama…”

Gli occhi fissi davanti a me, per guadagnare tempo, domandai ancora “Ad iniziare da me…?”

Stefan sorrise. Allungando una mano, mi accarezzò i capelli “…In realtà, ti ho conservato per ultima…”

Sgranai gli occhi, di colpo, non comprendendo che intendesse dire.

Lui, continuando ad accarezzarmi i capelli, continuò “…Il primo è stato colui che odiavo di più, quasi quanto mio fratello…” tacque un secondo, poi concluse “…Il suo migliore amico. Markus…”

Un brivido mi attraversò la schiena “Tu…” mormorai “…Tu…sei stato tu ad uccidere Markus?!?

Il vampiro sorrise “…Si…”

Deglutii, gli occhi ancora sgranati, le mani alla bocca per la sorpresa “…Ma come?” chiesi “…Quando?”

“…E’ stato davvero un colpo di fortuna…l’aggressione e l’arrivo di Fabian, intendo…E’ bastato quei pochi attimi in cui mio fratello si è fermato per controllare che stessi bene, per colpire Markus e trascinarlo via…”

Continuai a fissarlo, completamente sconvolta. “Ma perché Markus allora…”

“E’ convinto sia stato Fabian?!?” terminò Stefan, la voce divertita. Un secondo, scoppiò a ridere “Sai…quando vieni vampirizzato, difficilmente rammenti il volto di colui che ti ha “fatto”, a meno che, ovviamente, non attenda con te che la trasformazione si sia completata. Ricordi solo l’ultima cosa che hai visto…” Si fermò, rise “Ne ho approfittato, per far pensare a Markus che fosse stato il suo migliore amico, a fargli questo…” Stefan rise, di nuovo.

Io lo fissai, inorridita.

Quando poi lui, dopo aver smesso di ridere, si slanciò verso di me, urlai.

Ma non fui l’unica, a farlo.

 

Continua…

 

Halloooo! Da quanto tempo:-P! Comunque ora vado, e dopo se riesco, torno con un altro capitolo, forse l’ultimo! Chissà…! Viel Dank!

Per Mokona: Halloo! Scusami!!! Mi sono spiegata male… Io faccio del mio meglio, ma qua a volte le idee non arrivano o non riesco a metterle giù, o non ho tempo per farlo, per questo ho detto quella cosa! Tranquilla! Farò del mio meglio e scusami se, non volendo, ti ho fatto spaventare! Grazie mille per il tuo complimento! Spero di non deluderti! A presto^^!

Per Sefiri: Hallo, Sef! Davvero sospettavi che Stefan fosse innamorato di lei?!? O-O Accidenti! Io allora sono l’unica tardona che non l’ha capito, finché Stefan non gliel’ha detto… Comunque questo amore, mi convince poco…Bah…Sul fascino del vampiro cattivo, perfettamente d’accordo^^! Bacio

Per Shari92: Hallooo! Si! Avevi ragione! Ed io mi sento stupida perché non l’avevo capito che Stefan fosse innamorato (penso di essere l’autrice più pazza del mondo:-P) Oh!!! Shari…! Viel Dank!!! Me arrossisce per i tuoi complimenti! Grazie che apprezzi la mia mente malata!!!^^! Grazie davvero! E anche grazie al tuo supporto che ho scritto così tanto! E pensare che avevo programmato una storia moooolto breve! A presto!!! Kuss! Ps. Adoro le tue recensioni dantesche^^!

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Capitolo 25
*** funfundzwanzig ***


Vampir

 

Urla.

Il viso di Stefan, si allontanò, repentinamente, dal mio mentre qualcuno, afferrandolo da dietro, lo trascinava via. Esterrefatta, sgranai gli occhi.

Markus, apparso dal nulla, gettò Stefan a terra. Inchiodandolo sotto di sé, iniziò a colpirlo, con ferocia. Il giovane vampiro, restava immobile, lasciandolo fare.

“Tu! Piccolo bastardo! Tu!” urlò Markus, completamente fuori di sé, picchiandolo violentemente. “Io ti ammazzo, brutto piccolo bastardo!”

Incapace di una qualsiasi reazione, osservavo la scena, il corpo attraversato da tanti piccoli brividi.

Dopo averlo colpito a lungo, Markus si fermò un istante, urlando tutto il proprio disprezzo contro l’altro, che restava a terra, perfettamente immobile “Mi fai schifo…” disse.

Un secondo. Stefan rise “…è la stessa cosa che ho sempre pensato di te…”

Il braccio di Markus tremò, per la rabbia “Ti farò schifo ancora per poco…” concluse, allusivo.

Il giovane vampiro, sotto di lui, rise ancora “Vuoi uccidermi?!?” chiese, la voce divertita.

Io, completamente terrorizzata, gettai un’occhiata a Stefan. Lui, sentendo il mio sguardo addosso, mi sorrise.

“Si!” ringhiò Markus, pieno di rabbia, ricominciando a colpirlo “Ucciderti sarà la cosa migliore che io possa fare! Per colpa tua, io…” si fermò, come se faticasse a trovare le parole “…io ho quasi ucciso il mio migliore amico…”

Stefan, nonostante il susseguirsi dei colpi, ricominciò a ridere. Markus, sempre più irritato, si fermò un attimo, gettandogli un’occhiata carica d’odio.

“Non è colpa mia se hai dubitato di Fabian…” rispose Stefan, maligno “…Perché? In fondo, era il tuo migliore amico…”

Un altro brivido mi attraversò tutto il corpo, mentre Markus urlava ancora “Ti ammazzo!”, avvicinandosi pericolosamente alla giugulare di Stefan. Il giovane vampiro, per l’ennesima volta, non si mosse.

“NO!” urlai, quando il volto di Markus era a pochi centimetri dal collo dell’altro.

Il migliore amico di Fabian, si ritrasse, di poco, voltandosi verso di me, mentre, con entrambe le mani, teneva inchiodato Stefan al suolo. “Perché no?” domandò, allibito “Hai dimenticato che ti ha morso?!? Che ha tentato di ucciderti, solo pochi minuti fa?”

Deglutii, non sapendo cosa rispondere.

“…Fallo…” disse la voce di Stefan, all’improvviso.

Io e Markus, ci voltammo verso di lui, per guardarlo. Entrambi, completamente spiazzati. Il giovane vampiro mi gettò uno sguardo gentile. Sorrise. “…E’ ciò che voglio…” disse.

Rabbrividii.

“L’hai sentito, questo pazzo?” esclamò poi Markus, all’improvviso, rivolgendosi a me “Allora, perché non dovrei…?!?”

Deglutii ancora, facendo un passo avanti. “No…” ripetei “…Non farlo, Markus, ti prego…”

Il volto di Stefan si irrigidì, quello di Markus, si distese.

“…Sta’ solo cercando di distruggere tutto…” continuai “…E’ disposto persino a morire, pur di distruggere la tua amicizia con suo fratello…”

Un altro passo. Ero accanto a Markus. Allungai una mano, appoggiandola sulla sua spalla. “Non giocarti il perdono di Fabian per vendetta…ti prego…”

Markus mi fissò un secondo, poi spostò il suo sguardo sul vampiro sotto di lui, incerto. Stefan alzò le sopracciglia, sorrise.

Un attimo dopo, Markus sospirò, poi si alzò, mettendosi fra Stefan e me. “Vattene e non tornare…Prima che cambi idea…” disse “…Torna e ti ucciderò…”

Stefan, il volto duro, si alzò. Continuando ad osservarmi, si avvicinò alla finestra, spalancandola “…Mi capisci troppo bene…” disse, sorridendomi “…sei sprecata, per uno come Fabian…”

Lo fissai, in silenzio “Credo proprio di no” risposi.

Il sorriso sul volto di Stefan si allargò “Sapevo che avresti risposto così…” Uscito, si fermò ancora un istante, mi sorrise di nuovo “…Proprio per questo, un giorno, tornerò…”

Un secondo dopo, mentre Markus si slanciava in avanti, il giovane vampiro, si lanciò nel vuoto, svanendo, nella notte.

 

Continua…

 

Hallooo! Allora, io spero di finire domani! Scusatemi tanto il ritardo! A presto^^!

Per Shari92: Hallo! Innanzitutto grazie di tutto, perché adori me, e la mia storia (a breve, mi monterò la testa^^!!!) Non immagini il piacere che mi fa, che la mia storia, nata senza un motivo, così, dal nulla, per te sia così speciale, da meritare addirittura una rilettura e le tue lacrime! Viel Dank! Adesso mi commuovo pure io! (No, non devo piangere…sniff, sniff…Devo darmi un contegno! Passi l’autrice pazza! Ma quella emotivamente instabile, no!:-P) Comunque…Sei una pazza scatenata?!? Kyaaaaaa!!! Allora andiamo perfettamente d’accordo^^!!! Tra pazzi ci si intende! Ahahah!!! Ma nonostante questo, resto del parere, di essere io a dovere qualcosa a te, a voi. Sono come un cantante… Se posso fare quello che faccio, se sono spronata a farlo, è perché ci siete voi, che siete così gentili, da sostenermi! Viel Dank!!!! Kuss e a presto! Ps. Ovviamente la tua recensione non mi ha delusa^^!!!

Per Sefiri: Hallo, Sef^^!!! Fabian? Ehm…Sinceramente non ho la più pallida idea di che fine abbia fatto! Il mio cervello non mi aiuta, però spero con tutto il cuore che si faccia vivo presto! Fabian!!! Devo spostare l’armadio!!! Dove diavolo sei?!? Uff! Sparisce sempre quando voglio spostare le cose…Che vampiro scansafatiche^^!!! Volevo ringraziarti perché adori la mia mente malata! Viel Dank!!! Grazie davvero… Uffi…mi sto commuovendo di nuovo!!! Accidenti!!! A presto!!! Kuss^^

Per Mokona: Hallo!!!! Io sono la regina dei colpi di scena!!! Bwahahahah!!! (me, si monta la testa, di nuovo:-P) Comunque si, Stefan è il classico tipo da cui ti puoi aspettare di tutto…Sarà per questo che mi piace?!? Mah! Stefan!!! Vieni che spostiamo l’armadio?!? Bah…E’ sparito pure lui…’sti vampiri ingrati! ^^!!! A presto! Bacio!

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Capitolo 26
*** sechundzwanzig ***


Vampir

 

A terra.

Markus si lasciò cadere a terra, davanti a me. Alzando entrambe le mani, si coprì il volto. “Come ho potuto essere così cieco…” disse, più rivolto a se stesso, che a me.

Fissandolo, le lacrime agli occhi, deglutii, poi allungai una mano, appoggiandola sulla sua spalla. Il vampiro, un secondo dopo, si voltò verso di me. Sorrisi.

Markus si alzò. “Ti devo delle scuse…”

Sorrisi ancora. “Non mi hai fatto nulla…” esclamai, coerentemente. Un attimo. Sgranai gli occhi, ritirando la mano, portandomela alla bocca “Mio fratello!” urlai all’improvviso.

Il vampiro mi fissò un secondo, poi sorrise “Tranquilla…” iniziò “…Tuo fratello era solo un diversivo per allontanare Fabian…”

Sbattei le palpebre un paio di volte. Markus si alzò. Più alto di me, mi sovrastava “Il vero obbiettivo eri tu…” sospirò, poi abbozzò un lieve sorriso, lasciandosi cadere sul mio letto. Un attimo dopo, si riportò le mani al viso “…Mi sono fatto fregare da un ragazzino…” ricominciò.

Abbassai lo sguardo.

“…Avevo sempre avuto l’impressione che Stefan mi odiasse, ma non pensavo che provasse la stessa cosa per Fabian…per suo fratello…”

Sospirando, mi sedetti sul letto accanto a lui, il sorriso di Fabian, perennemente davanti agli occhi. “E’ impossibile…” risposi “…E’ impossibile, pensare che qualcuno odi Fabian…”

Un attimo dopo, sentii lo sguardo del vampiro addosso. Iniziai a fissarmi le mani vuote. “…Penso che, in realtà, anche Stefan voglia bene a suo fratello…a suo modo…”

Appoggiai lo sguardo sul volto di Markus, che mi fissava allibito. “…Scherzi?!?” disse.

Mi mordicchiai le labbra “…No…credo fosse solo geloso del vostro rapporto…”

Il vampiro continuò a guardarmi, come se stessi parlando in una lingua che non poteva comprendere. Aggrottò le sopracciglia. “…Geloso?!?” ripeté.

Annuii.

Perché?” domandò ancora.

Sospirai. “…Fabian ti ha scelto, come suo migliore amico…” spiegai “…Stefan aveva solo paura che suo fratello si sentisse obbligato a volergli bene…perché lui non è stato scelto…era ed è, a priori, suo fratello…” Sospirai ancora.

“…è da pazzi…” esclamò il vampiro, seduto accanto a me.

“…Effettivamente…lo è…” concordai “…e anche triste…”

Mi alzai, un sorriso triste sulle labbra, fissando il viso di lui che, subito, alzò verso di me “…Stefan non si rende conto che in realtà è l’amore, e non l’odio, che l’hanno spinto a fare ciò che ha fatto…” tacqui un secondo “E’ triste che, per paura, finiamo sempre col ferire chi amiamo di più…”

Markus deglutì, spostando lo sguardo sul pavimento, rialzandolo un secondo dopo “…Avrò un’altra possibilità?” chiese, alzandosi, avvicinandosi a me, lentamente.

Un secondo.

“Non toccarla!”

Markus si voltò di scatto. Dietro di lui, Fabian, che reggeva mio fratello, ringhiò, sommessamente.

 

Continua…

 

Halloooo!!! Scusate il ritardo! Me, impegnata nelle stupide pulizie di casa^^! A presto!

Per Sefiri: Hallo, Sef!!! Come vedi il caro Fabian, si è fatto vivo! Lui, non manca mai ad un appuntamento, anche se è sempre in ritardo! Ahaha!!! Comunque, l’altro giorno, ho perso tempo, immaginandomi i segni zodiacali… Stefan, per me, è palesemente uno scorpione… Fabian…, capricorno! Ahahah! Me sempre più scema! Un bacio e a presto!

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Capitolo 27
*** siebundzwanzig ***


Vampir

 

“Non toccarla!”

Fabian, fermo sulla porta, mentre reggeva mio fratello, dopo aver ringhiato, gettò un’occhiataccia a Markus che, dal canto suo, lo osservò un solo istante e poi, non sapendo cosa dire, abbassò lo sguardo.

Io, gli occhi sgranati, mi gettai in avanti mentre Markus, velocemente, si spostava alla mia destra, facendomi passare. Fabian lo fissò esterrefatto un paio di secondi, in perfetto silenzio.

“Come sta?” domandai, la voce quasi isterica, mentre osservavo il corpo di mio fratello.

“E’ solo svenuto…” rispose subito la voce dolce di Fabian.

Alzai lo sguardo, incontrando i suoi profondi occhi scuri. Il vampiro, che sembrava esausto, abbozzò un lieve ma dolcissimo sorriso.

“Tu, piuttosto…” proseguì, scrutandomi attentamente, per poi riappoggiare il proprio sguardo su Markus “…stai bene? Ho sentito l’odore del tuo sangue, entrando…”

Essendomi completamente dimenticata del piccolo taglio che avevo sulla mano, sgranai gli occhi, gettandoci ora una veloce occhiata. Integra. La pelle della mano, mostrava solo un piccolo segno dove Stefan aveva infilato uno dei suoi canini. Sorrisi. “Va tutto bene…”

Fabian, al mio fianco, lo sguardo fisso su Markus, espirò “No, che non va tutto bene…” espirò ancora, tentando di controllarsi, prima di rivolgersi a lui “Me la pagherai per questo!”

Sgranai di nuovo gli occhi, osservando il viso irato di Fabian, fuori di sé, per poi spostare lo sguardo sull’altro. Markus, in silenzio, fissava il suolo.

Attesi, che dicesse qualcosa per discolparsi ma poi, vedendo che si ostinava a non parlare, esclamai, appoggiando una mano sul braccio di Fabian “…Markus non centra col taglio…”

Il “mio” vampiro, voltandosi di scatto verso di me, sbarrò gli occhi.

Abbassai lo sguardo, un secondo. “E’ stato Stefan…” conclusi.

Un nuovo silenzio cadde sulla stanza. Un silenzio vuoto, privo di tensione.

“…Stefan?” ripeté Fabian, la voce sconvolta, incredulo.

Deglutii, poi annuii, incapace di tornare a guardarlo in volto come se, in realtà, fosse colpa mia.

“…Mio fratello ti ha aggredito…?” ricominciò.

Annuii ancora.

Silenzio.

Alzai repentinamente lo sguardo, sperando di riuscire ad interpretare le sue emozioni, scrutandolo in volto. Fabian aveva lo sguardo basso, il viso immobile.

Markus mi ha aiutato” dissi ancora.

Fabian alzò di colpo il volto, fissando prima me, poi l’altro vampiro che, di nuovo, abbassò lo sguardo, sentendosi comunque colpevole.

“Lui…lui ti ha aiutato?” ripeté ancora, come se volesse accertarsi di non aver capito male.

Abbozzando un lieve sorriso, annuii. “…Mi ha salvato la vita…”

Fabian sospirò. Mentre lui pensava, il silenzio cadde nuovamente sulla stanza.

“Andiamo di là…” disse poi, all’improvviso, rivolgendosi a me “...E’ meglio sdraiare tuo fratello sul suo letto…” continuò, la voce ferma.

Mi voltai verso la porta, iniziando ad allontanarmi. Fabian, alle mie spalle, reggeva ancora mio fratello.

“Aspettami qui” esclamò, voltandosi un secondo, incontrando gli occhi di Markus “Io e te, dobbiamo parlare…”

 

Continua…

 

Halloooo!!!

Per Sefiri: Ehy, Sef! Hallo^^! Uhm…leggendo la tua recensione, riflettevo… Il protagonista della storia?!? Io non ho la più pallida idea di chi sia!!! Effettivamente….pensandoci bene…Risulterebbe davvero essere Stefan! Ahahah! Me ride!!! Stefan era nato come puro accessorio ma si vede che, da Scorpione qual è, la cosa non gli stava bene e si è allargato a dismisura! Ahahah! Ovviamente, la cosa non mi spiace^^! A presto! Bacio.

Per Shari92: Hallo!!!!^^! Innanzitutto, me ringrazia nuovamente (mi sa che a breve mi ucciderai, perché stufa del fatto che ringrazio:-P) e poi….booooh! Ahaha! Me scema, effettivamente! Comunque volevo dire a te, e a tutti, che basta! Il prossimo è l’ultimo capitolo, anche se non ho la più pallida idea di cosa scriverò! Bacio!

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Capitolo 28
*** achtundzwanzig ***


Un anno dopo

Un anno dopo.

Sul davanzale, un bocciolo di rosa bianca.

 

...Vampir

 

Sorridendo, aprii la finestra. Un attimo dopo, la creatura apparve, sull’albero di fronte a me. Sorrise.

Spostandomi una ciocca di capelli dal viso, appoggiai il mio sguardo su di lui. Il vampiro, sorrise ancora.

“Come sta tuo fratello?” domandò poi, dopo che, con un balzo, era saltato sul ramo che si avvicinava maggiormente al palazzo.

Sorrisi. “Bene” risposi.

Abbassò un secondo lo sguardo, fissando il bocciolo di rosa che tenevo fra le mani. “Fabian?” chiese ancora.

Presi un respiro poi, continuando a sorridere, ripetei “Bene…Non che non abbia sofferto e non soffra tutt’ora, ogni qualvolta qualcuno gli chiede di te, ma, nel complesso, bene…”

Il vampiro si mordicchiò le labbra. “Sai…forse, sarebbe stata la soluzione migliore fin dall’inizio…se solo avessi avuto il coraggio di prenderla prima…”

Questa volta fui io a guardare la rosa, tra le mie mani. “E’ inutile ripensare al passato…” conclusi, sospirando.

Un attimo dopo, la sua mano, sulla mia guancia. “Perché davanti abbiamo il futuro?!?” domandò. Alzai il volto. Lui mi osservava, un sorriso appena accennato sulle labbra, gli occhi tristi.

Riabbassando lo sguardo, annuii “Tutti noi abbiamo un futuro…se solo decidiamo di andare avanti…”

Il vampiro sospirò, ricominciando ad accarezzarmi la guancia.

“Ti piace il mio regalo?” domandò poi, riferendosi al fiore che tenevo ancora fra le mani.

Sorrisi di nuovo, rialzando gli occhi ed incontrando i suoi. “Si”

Perché ti ricorda Fabian?” chiese ancora lui, il sorriso sulle labbra. Negli occhi, una strana nostalgia.

“Si” ripetei “E’ bianca, pura. Come lui.”

Il vampiro riabbassò lo sguardo sul fiore. Lasciando cadere la mano dal mio viso, strinse una delle mie, avvicinandola a sé.

“Devo andare, ora…Fabian tornerà presto…” disse, la mia mano vicina alle sue labbra, gli occhi di lui, fissi nei miei.

Annuii, abbassando lo sguardo sul fiore, un solo istante, per poi riportarlo su di lui.

“Tornerò…” riprese, sfiorando la mia mano con le labbra.

Guardai di nuovo il fiore. “Lo so…” ripetei, nel cuore, una malinconia che non sapevo a cosa fosse dovuta.

Restammo in silenzio un paio di minuti. Io fissavo la rosa, il vampiro, mi baciava dolcemente la mano, un dito alla volta.

“Sapevo che ti sarebbe piaciuto il mio regalo…” disse poi lui, all’improvviso. “…la purezza di mio fratello…”

Annuii ancora, sorridendogli. Un attimo dopo, mentre mi baciava l’anulare, sentii il suo canino contro la mia pelle. Senza sgranare gli occhi, lo osservai, immobile, in attesa.

Stefan scostò subito la mia mano dalla sua bocca. Riavvicinandola alla rosa, lasciò cadere una goccia del mio sangue su un petalo candido. Mi sorrise.

“…era Fabian…” disse “…Ora, siamo noi…”

 

Das ist mein Ende.

 

Hallo! Tristezza….Uff…Va beh! Prima di sparire, voglio ringraziare tutte le persone che hanno seguito la mia storia, in particolare, coloro che hanno recensito che, con il loro supporto, hanno permesso l’immensa evoluzione^^!!! Viel Dank!!!

Per Shari92: Hallo, Shari! E’ finita…Mi dispiace…Davvero…Stamattina avevo in testa di fare un capitolo molto più lungo, spiegando bene tutto (cosa che non è per nulla da me) però poi, durante l’ora di lezione, illuminazione! Praticamente prendevo appunti senza ascoltare…speriamo di non aver scritto cazzate, perché poi li devo pure passare! Sarebbe una comica se tra, Cesare e Silla, apparisse il nome Stefan! Ahaha! Me ride da sola! Comunque, voglio ringraziarti ancora e spero di non averti deluso! Grazie di tutto! Bacio.

Per Mokona: Hallo!!! Finita…Effettivamente si, Fabian ci ha messo un bel po’ ad arrivare…(in questo momento, seduto sul mio letto, sbraita che ha fatto il più velocemente possibile e che, se non mi sta bene, la prossima volta, devo andare io a salvare l’essere umano… Uff…A volte sono così facilmente irritabili, questi vampiri…:-P)! Comunque, spero ti sia piaciuta…Grazie delle tue recensioni e supporto!

Per Jellyfish: Hallo! Innanzitutto, grazie per aver recensito e non è necessario che ti scusi^^! Recensire non è mica un obbligo! Come vedi, ho aggiornato presto anche se, mi sono ritrovata a mettere la parola finale, dopo le previsioni…Grazie di tutto! Spero ti sia piaciuta anche la fine enigmatica^^!

Per Sefiri: Hallo, Sef!!! Fine…Me triste, ma anche sollevata! Mi dispiace avervi fatto aspettare tanto! Comunque, questa mattina ho realizzato che Stefan è davvero una peste! Si è preso tutto lo spazio possibile!!! Ahaha! Grazie di tutto il tuo supporto! Non avrei continuato senza! Grazie, grazie! Bacio!

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