L'attacco di Fenrir Greyback

di Niky_94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Attesa ***
Capitolo 2: *** Risposte ***
Capitolo 3: *** Una chiacchierata inaspettata ***
Capitolo 4: *** L'intruso ***
Capitolo 5: *** La confessione ***



Capitolo 1
*** Attesa ***


<< Devo vederla! >>
<< Remus, non puoi, è ancora troppo debole! >> disse Tonks, cercando di trattenerlo.
Ma il mago si divincolò dalla sua presa, e si precipitò nella stanza.
Nicoletta giaceva addormentata sul letto, l’ago di una flebo che spuntava dal braccio. Lupin notò con orrore che il suo colorito era spaventosamente più pallido del solito.
<< C-come sta? >> domandò al Guaritore, mentre si avvicinava con passo tremante al letto.
<< È ancora svenuta. Ha perso molto sangue, le stiamo facendo una trasfusione >> rispose l’uomo, indicando la sacca appesa sopra il letto << Ma le sue condizioni sono stabili >>
Lupin prese una mano della ragazza nelle sue, e sollevò di nuovo lo sguardo sul Guaritore.
<< È… è stata morsa? >> domandò con voce tremante.
L’uomo scosse la testa << Non riusciamo a capirlo. È stata ferita di striscio, e non è chiaro se si tratti di un morso o di un colpo inferto con gli artigli... >> lanciò un’occhiata alla ragazza, poi si rivolse nuovamente a Lupin << L’unica che può rispondere a questa domanda è lei, ma finché non si sveglierà non sarà in grado di dirci che cosa è successo… per ora possiamo solo aspettare. Mi dispiace >>
Il mago lo ringraziò, ed il Guaritore li lasciò soli.
Poco dopo, Tonks entrò nella stanza. << Remus? >> lo chiamò, avvicinandosi al letto.
Lupin si voltò: il suo viso era pallido, e sembrava invecchiato di anni in pochi minuti.
La strega si sedette accanto a lui, e gli posò una mano sulla spalla. << Mi dispiace… >> fu l’unica cosa che riuscì a dire. << Vedrai, andrà tutto bene… >> aggiunse, cercando di sembrare convincente. Ma il tremore della sua voce e il colore grigio topo che avevano assunto i suoi capelli tradivano la sua preoccupazione.
<< Non… non riesco a crederci… >> mormorò Lupin << Ho… ho passato questi tre anni a cercare di proteggerla, ci siamo trasferiti per tenere lei e Teddy al sicuro… E loro ci hanno trovati lo stesso. Lui ci ha trovati >>
Tonks lo strinse forte, tremando.
 
Nicoletta stava giocando con Teddy nel giardino sul retro della casa. Aveva fatto sdraiare il bambino nell’erba, e si era sdraiata al suo fianco, divertendosi a guardarlo mentre agitava i pugnetti paffuti nell’aria, lanciando gridolini e sgranando gli occhi, alla vista delle stelle. Era una calda sera di fine estate, e la ragazza, che osservava divertita il fratellino, aveva abbassato la guardia.
Era successo tutto in un lampo: un ringhio, una sagoma scura saltata fuori da dietro un cespuglio. Nicoletta aveva agito d’istinto: si era buttata addosso a quella cosa, facendo scudo a Teddy con il proprio corpo. Aveva visto delle fauci aprirsi di fronte a lei, aveva sentito lo schiocco delle mascelle ed il raspare degli artigli, ed un dolore acuto, penetrante, e qualcosa di caldo scorrerle lungo il braccio. Aveva gridato.
Tonks era uscita di corsa, la bacchetta levata, i capelli svolazzanti, lo sguardo attento. Aveva Schiantato il Lupo Mannaro, costringendolo alla fuga, ed era corsa da Teddy e Nicoletta. Il bambino piangeva, spaventato, ma era illeso. La ragazza invece aveva il braccio ed il fianco sinistro coperti di sangue.
Tonks si era tolta la giacca e l’aveva arrotolata attorno al braccio di Nicoletta, tentando di fermare l’emorragia.
“Andrà tutto bene” le aveva assicurato “Ti porterò in ospedale. Devi solo tenere gli occhi aperti”
“Non ci riesco… Ho tanto sonno…” era stata la flebile risposta, e con queste parole, Nicoletta era svenuta tra le braccia della strega.
 
Ora Tonks guardava il marito con aria colpevole << Remus, io… mi dispiace… >> mormorò.
Lupin si voltò verso di lei, e la strinse tra le braccia << Non è stata colpa tua, Dora… Al contrario, se non fosse stato per il tuo intervento… >>
Lei lo abbracciò con forza, avvertendo il tremore della sua voce << Ce la farà, ne sono certa… >> disse, rivolgendo lo sguardo alla ragazza addormentata.
<< Spero solo che… che si tratti di un graffio…>> sussurrò Lupin, lanciando un’occhiata preoccupata al braccio fasciato di Nicoletta. << Non potrei mai sopportare di sapere mia figlia condannata al mio stesso destino… >>
<< Lo so, Remus… >> disse Tonks con dolcezza, prendendogli la mano << Ma, anche se fosse, non la lasceremo sola… mai, qualunque cosa accada>>
<< … E lo stesso vale per noi >> disse una voce.
I due si voltarono e videro Sirius entrare nella stanza, seguito da Harry.
Lupin sorrise lievemente << Felpato, vecchio mio… Sei venuto anche tu… Ciao, Harry >>
Harry gli rivolse un cenno con la mano, e Sirius sorrise all’amico << Come avrei potuto lasciar soli mia cugina, il mio migliore amico e la mia nipotina? >>
<< Nipotina? >> domandò Tonks, sorpresa.
<< È come se lo fosse >> spiegò lui, facendole l’occhiolino.
Tonks sorrise, e Sirius ed Harry si avvicinarono al letto.
<< Come sta? >> domandò il ragazzo, studiando la medicazione con un’espressione preoccupata.
<< Il Guaritore dice che le sue condizioni sono stabili >> sospirò Lupin << Spero che si svegli presto… >>
<< Ed è stata… ehm… >> chiese Harry, lasciando la domanda a metà, temendo di essere stato indelicato.
Il mago scosse la testa << Non sanno dirlo con certezza >> disse, sconsolato << L’unica che può dirci cos’è successo veramente è lei… >>
Sirius gli posò una mano sulla spalla nel tentativo di tranquillizzarlo. << Starà bene, Remus, vedrai… >> disse, in un tono dolce che non era abituato ad usare.
Lupin annuì, ma Sirius sapeva di non averlo convinto.
<< Vieni, Harry, sta arrivando il tuo amico Ron. Andiamo a salutarlo >> disse, mettendo una mano sulla spalla del ragazzo e guidandolo fuori dalla stanza.
Tonks si voltò verso il marito << Vado con loro >> sussurrò. Lo baciò dolcemente sulla guancia ed uscì.
Il mago restò solo, seduto su una fredda e scomoda sedia di metallo, a guardare il volto della ragazza.
<< Niky… svegliati… >> sussurrò, prendendole la mano. Si alzò e si avvicinò a lei, piegandosi un poco per baciarle la fronte << Sono papà… Ti prego, piccola, svegliati… ti prego… >>
<< P-papà… >>
Lupin sobbalzò, ed abbassò lo sguardo sulla ragazza, che stava lentamente aprendo gli occhi.
<< Papà… sei qui… >> disse debolmente, voltando piano la testa verso di lui.
<< Si, si tesoro, sono qui… >> rispose il mago, sorridendo. Con gli occhi lucidi, si avvicinò ancora e le ricoprì la fronte e le guance di piccoli baci. << Sono qui con te… >>

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Capitolo 2
*** Risposte ***


<< C-come sta Teddy? >> domandò improvvisamente Nicoletta, preoccupata. Cercò di mettersi a sedere, ma Lupin la fermò.
<< Non sforzarti, tesoro… >> le disse in tono apprensivo, aiutandola a sdraiarsi << Teddy sta benissimo, Greyback non è riuscito nemmeno a sfiorarlo >>
<< Posso vederlo? >> domandò lei, ancora scossa.
Lupin scosse la testa. << Non per il momento. È a casa di Andromeda >>
La ragazza annuì e si rilassò, appoggiandosi al guanciale.
Il mago si sedette sul letto; non riusciva a starle lontano, non dopo aver rischiato di perderla. << Come ti senti? >>
<< Molto stanca >> rispose lei << Ma sto bene, non preoccuparti >>
Lupin annuì, con aria seria << Niky, io… devo chiederti una cosa molto importante… >> cominciò, ma venne interrotto da una marea di voci che iniziarono a parlare insieme.
<< Niky! Ti sei svegliata! >> esclamò Tonks, precipitandosi ad abbracciarla.
<< Allora, come ti senti? >> domandò Ron, avvicinandosi.
<< Ci hai fatto prendere un bello spavento! >> commentarono Fred e George all’unisono.
<< Per fortuna ora sei sana e salva >> disse Sirius, sorridendo.
I signori Weasley, Ginny, Harry ed Hermione si limitarono a sorridere.
Nicoletta avvampò << Accipicchia, siete venuti tutti… >>
<< Bé, non potevamo mica lasciarti qui! >> esclamò Tonks, stringendola in un altro abbraccio.
<< Non dovevate disturbarvi, davvero… Ahia, Dora, così mi stritoli! >> esclamò la ragazza, cercando di liberarsi dalla stretta della Metamorfmagus.
Tonks la sciolse dall’abbraccio con una risatina; i suoi capelli erano tornati del consueto color rosa cicca, ed ogni traccia di pallore era scomparsa dal suo viso a forma di cuore.
<< Mi spiace di avervi fatto preoccupare >> si scusò Nicoletta, imbarazzata. Non amava stare troppo al centro dell’attenzione, e il sapere quanto i suoi amici e suo padre fossero stati in pensiero la faceva sentire terribilmente in colpa.
<< Non dirlo nemmeno per scherzo, cara >> intervenne la signora Weasley, scuotendo la testa << Siamo felici che tu stia bene >>
Il signor Weasley sorrise in segno di approvazione, circondando le spalle della moglie con un braccio.
Harry si fece avanti << Allora, che cos’è successo? Che ci faceva Fenrir Greyback nel giardino di casa vostra? >> domandò.
Nicoletta scosse la testa << Non lo so proprio. È sbucato fuori da un cespuglio, e ci ha attaccati… >>
Tonks annuì con aria solenne, per sottolineare la veridicità delle sue parole.
<< Mi ha colta totalmente di sorpresa… >> ammise la ragazza, un po’ in imbarazzo. << Se non fosse stato per Dora… non so cosa sarebbe successo… >>
Lupin la strinse a sé, con un tremito d’orrore. Per quanto fosse consapevole del rischio che i suoi figli avevano corso, qualcosa dentro di lui si rifiutava di accettarlo fino in fondo.
<< Ma… la tua ferita…? >> domandò Hermione, preoccupata.
<< Io… >> Nicoletta esitò. Il suo sguardo corse su tutti i presenti e si soffermò su suo padre, che la fissava con un’espressione terrorizzata. << È un graffio >> disse infine << Solo un graffio >>
A quelle parole, tutti i presenti si abbandonarono ad esclamazioni di gioia e di sollievo. Alcuni accennarono un applauso.
Lupin si lasciò sfuggire un gemito e la strinse a sé, commosso. Nicoletta non ricordava di averlo mai visto tanto sollevato.
La ragazza ricambiò l’abbraccio, con un timido sorriso.
<< Visto, Remus? >> domandò Tonks in tono allegro, battendo le mani << Ti avevo detto che sarebbe andato tutto bene! >>
Lupin sorrise e prese il volto di Nicoletta tra le mani. I due si guardarono negli occhi per un istante, poi lui le diede un bacio sulla fronte.
<< Sono felice che tu stia bene… >> disse dolcemente.
La ragazza gli sorrise, e lo abbracciò. << Anche io, papà… >>

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Capitolo 3
*** Una chiacchierata inaspettata ***


Erano passati due giorni, e Nicoletta aveva finalmente avuto il permesso di tornare a casa. Era al settimo cielo. Non vedeva l’ora di poter abbracciare il suo fratellino, e di poter dormire nel suo letto.
<< Eccoci >> disse Lupin in tono allegro, appoggiando la piccola valigia della ragazza sul tappeto della sua stanza. << Ti serve una mano per disfare la valigia? >>
Lei scosse la testa << No, grazie, ci penserò io >> rispose con un sorriso. Si avvicinò al letto e vi si lasciò cadere sopra, felice di essere di nuovo a casa.
<< Senti, papà, >> disse ad un tratto << quando potrò vedere Teddy? >>
Lupin sorrise << Dora è appena andata a prenderlo. Non credo dovrai aspettare molto >>
Il sorriso sul volto della ragazza si fece ancora più largo.
Il mago uscì dalla stanza chiudendo la porta, e la Nicoletta si diresse verso la cassettiera. Estrasse un cambio di biancheria, delle calze e dei vestiti puliti. Dopo due giorni costretta in un letto d’ospedale, non vedeva l’ora di fare una bella doccia calda.
Prese un morbido asciugamano rosa, le ciabatte, la spazzola e si diresse in bagno.
 
Una ventina di minuti più tardi, Nicoletta scese al piano di sotto. Si sentiva decisamente molto meglio.
<< Ehi >> esclamò Lupin quando la vide << Perché hai tolto la fasciatura? >>
La ragazza abbassò lo sguardo sul braccio, solcato da profondi segni rossi. << Mi sono fatta una doccia… Ho pensato di lasciar prendere un po' d’aria alla ferita, in modo che si asciughi bene >>
Il mago annuì << Hai fatto bene, ma non è il caso di rischiare un’infezione >> disse << Vieni con me >>
Le fece strada verso il bagno ed aprì l’armadietto dei medicinali. Ne estrasse una benda autoadesiva e delle garze, e si sedette sul bordo della vasca da bagno.
Nicoletta si sedette accanto a lui, e gli porse il braccio.
Lui iniziò a fasciarle la ferita con cura ed attenzione, arrotolandole la benda attorno al braccio con estrema delicatezza.
Ad un tratto, la ragazza ridacchiò.
<< Che succede? >> le domandò Lupin, sorpreso.
<< Oh, niente, >> rispose lei, sorridendo << stavo solo pensando che… questa situazione mi ricorda qualcosa… >>
Il mago rifletté per un istante, poi sorrise a sua volta.
<< Ti ricordi? >> gli domandò lei, con una risatina.
<< Oh si, eccome se mi ricordo >> rispose Lupin << Quattro anni fa, ad Hogwarts. Eri sgattaiolata di nascosto nella Foresta Proibita e… avevi fatto un brutto incontro… >>
Nicoletta arrossì leggermente << Bé, è finito tutto bene, no? >>
Lupin non rispose, e tornò a concentrarsi sul  braccio di lei.
<< Voglio dire, se non mi fossi avventurata nella Foresta di nascosto, non mi sarei mai fatta male. Se non mi fossi fatta male tu non avresti iniziato a preoccuparti così tanto per me. E se non ti fossi preoccupato così tanto, non avresti scoperto di volermi bene! >> dichiarò lei con aria solenne.
L’uomo scosse la testa << Detto così, sembra un piano studiato fin dal principio >>
Nicoletta annuì << Precisamente >>
Lui scoppiò a ridere << Bé, direi che sei riuscita nel tuo intento >>
La ragazza sbuffò << C’è poco da ridere, professore! Ho dovuto farmi graffiare da un Lupo Mannaro per riuscire a farmi volere bene da te! >>
Lupin sospirò << Cosa ti fa pensare che non ti volessi bene già da prima? >> le domandò.
Lei rimase a bocca aperta << Come hai detto? >>
<< Non mi ci è voluto molto per affezionarmi a te, Niky… >> le spiegò il mago con un sorriso << Eri una ragazzina divertente, brillante, spiritosa… Mi è sempre piaciuta molto la tua compagnia >>
La ragazza era incredula << Davvero? >>
<< È normale per un insegnante affezionarsi ai propri alunni... Mi sono affezionato molto anche ad Hary, Ron ed Hermione… >>
<< Allora perché hai scelto me? >> gli domandò la ragazza, in tono triste.
Lupin la guardò, sorpreso << Cosa vuoi dire? >>
<< Bé… Avresti potuto adottare Harry, invece di me… Insomma… lui era figlio dei tuoi migliori amici, avrebbe avuto… più senso… >> spiegò lei.
Il mago alzò un sopracciglio << Lo pensi davvero?… >>
Nicoletta annuì << Quando vi vedevo insieme sembravate andare così d’accordo… Avete passato molto tempo insieme durante l’anno, soprattutto da quando hai iniziato a dargli lezioni per imparare a combattere i Dissennatori… >> disse << Per tutto il tempo ho pensato… che lo avresti adottato, alla fine… Perché hai scelto me e non Harry? >>
Lupin non rispose. Non riusciva a capire dove volesse arrivare la ragazza.
<< Voglio dire… Lui era figlio di James e Lily, lo conoscevi… Io invece ero solo una delle tante studentesse di Hogwarts… Che cos’avevo di tanto speciale? >> domandò Nicoletta, confusa.
Lui le sorrise << Hai ragione, conoscevo Harry, e conoscevo i suoi genitori. Mi sono affezionato a lui, e abbiamo passato moltissimo tempo insieme… Ma lui non era te >>
Nicoletta lo guardò con occhi sgranati << Che… che cosa vuol dire? >>
<< Quello che sentivo quando ero con te era molto diverso. Mi ero affezionato, e da quando ti ho conosciuta meglio mi sono sempre sentito in dovere di proteggerti, e di starti accanto… Vedevo molto di me stesso in te, Niky… >> Finì di medicarle la ferita, e prese la mano di lei nelle sue. << Abbiamo imparato a conoscerci, e a capirci. Non mi ero mai sentito così, prima, tranne che con James e Sirius… Ti ho voluto bene da subito, e con il tempo ho capito che non avrei mai potuto lasciarti… >>
Le rivolse un gran sorriso, e continuò: << Forse il lupo dentro di me aveva trovato il suo cucciolo… >>
Nicoletta era rimasta senza parole. Lupin non le aveva mai parlato in quel modo. Nessuno le aveva mai parlato in quel modo.
<< Io… >> mormorò, abbassando lo sguardo << Capisco… Grazie per avermelo detto… >>
Lupin le sorrise, e le baciò il dorso della mano. Stava per alzarsi, quando lei lo fermò.
<< Ehm… papà? >>
<< Si? >> chiese lui, in tono dolce.
<< Io… Ecco, volevo… Insomma… >>
Lupin sorrise e la strinse tra le braccia << Lo so. Anche io ti voglio bene… >> 



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Angolo della scrittrice: 
Oh mamma, sono troppo emozionata! *^* Grazie, grazie a tutti per i meravigliosi commenti che avete lasciato, e per aver avuto la pazienza di leggere le mie FF :')
In questa FF ho voluto usare di nuovo la metafora del lupo e del cucciolo, perché, bé... mi faceva sciogliere *^*
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia! :P
Un bacione a tutti! :D

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Capitolo 4
*** L'intruso ***


All’improvviso, Nicoletta e Lupin sentirono suonare il campanello.
<< Deve essere Dora >> disse Lupin, alzandosi in piedi.
<< E… Teddy! >> esclamò Nicoletta, e si precipitò fuori dalla stanza, e corse alla porta.
Il mago scoppiò a ridere. La ragazza adorava il fratellino con tutto il cuore.
Nicoletta spalancò la porta, felice.
Tonks era in piedi di fronte a lei, con un gran sorriso stampato sul volto a forma di cuore. Teneva tra le braccia un piccolo fagottino avvolto in una coperta blu.
<< Teddy! >> esclamò Nicoletta, avvicinandosi.
Dora ridacchiò, e le porse il fagottino.
 La ragazza lo prese tra le braccia, raggiante, e scostò un poco la copertina. Teddy aprì gli occhi e sorrise. Allungò le mani per toccarla, con un risolino allegro.
Nicoletta sorrise e strofinò il naso contro quello del piccolo. << Sono felice che tu stia bene >> sussurrò dolcemente.
<< E noi siamo felici di sapervi entrambi sani e salvi >> disse Lupin, mettendo un braccio attorno alle spalle della ragazza e della moglie.
<< Proprio così >> approvò Tonks, abbracciandoli.
 
Quella sera, prima del sorgere della luna, Lupin si stava preparando ad uscire. Ci sarebbe stato il plenilunio, e doveva allontanarsi dalla casa, per non rischiare di attaccare la sua famiglia, una volta trasformato. Si addentrò nel fitto del bosco, camminando con passo svelto. Doveva essere più veloce della luna.
 
La mattina seguente, Lupin, svegliato dai raggi del sole che filtravano tra le fronte, aprì gli occhi e si stiracchiò. La trasformazione in Lupo Mannaro lo lasciava sfinito, e non era raro che si addormentasse nel bosco, senza rendersene conto. Facendo attenzione che non ci fosse nessuno nei paraggi, corse fino ad un vecchio albero cavo, dove era solito nascondere un piccolo fagotto contenente dei vestiti, da indossare una volta tornato umano.
Si rivestì in fretta, e si avviò verso casa. Era quasi arrivato, quando scorse una sagoma uscire dai cespugli, ed avvicinarsi furtiva alla casa. Allarmato, estrasse la bacchetta, e scivolò veloce e silenzioso verso l’abitazione, deciso a cogliere Fenrir Greyback di sorpresa. Già una volta aveva minacciato la sua famiglia; non gli avrebbe permesso di farlo di nuovo.
Con uno scatto fulmineo saltò fuori da dietro l’angolo della casa, e scagliò un incantesimo contro l’intruso.
Nicoletta ebbe appena il tempo di gridare, prima che lo Schiantesimo la colpisse in pieno petto, scaraventandola a terra.

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Capitolo 5
*** La confessione ***


Nicoletta aprì gli occhi, con un gemito di dolore. Si rese conto di essere in camera sua, sul suo letto. Non ricordava cosa fosse accaduto. La prima cosa che vide, una volta in grado di mettere a fuoco ciò che la circondava, fu il viso preoccupato di Lupin, sopra di lei.
<< P-papà? >> domandò, confusa << Che… che cos’è successo? >>
<< Io… Credevo che Greyback stesse cercando di entrare in casa… Io… mi dispiace, Niky, io… non volevo… >> disse lui, mortificato.
<< M-mi hai lanciato uno Schiantesimo… >> ricordò improvvisamente lei.
Lupin abbassò lo sguardo << Mi dispiace… mi dispiace davvero, io… ti ho vista cercare di entrare di nascosto e… >> Fece una pausa, e sbatté le palpebre, accigliato. << Un momento… Perché stavi cercando di entrare in casa di nascosto? >>
Nicoletta si tirò indietro, spaventata, e non rispose.
<< Che cosa ci facevi in giardino? >> Le domandò lui, arrabbiato << Sai bene che Greyback potrebbe essere ancora nei paraggi, e che anche io divento un pericolo nelle notti di luna piena! Come ti è saltato in mente di uscire? >>
<< Papà, io… >>
<< Ti avevo detto di restare in casa! Perché non hai obbedito? >> insistette lui, fuori di sé.
<< PERCHE’ TEMEVO CHE MI SAREI TRASFORMATA, ECCO PERCHE’! >> urlò la ragazza, alzandosi in piedi.
Lupin fece un passo indietro. << C-che cosa? >>
Nicoletta serrò i pugni << I-io… In ospedale, quando ho detto che Greyback mi aveva graffiata… ho mentito >> rispose, con voce tremante.
<< Cosa… cosa significa che hai mentito? >> Lupin non riusciva a credere alle proprie orecchie.
<< I-io… non ero certa che fosse un graffio… È successo tutto così in fretta che -… >>
Lui la guardava con gli occhi spalancati, e la bocca aperta << Ma… allora perché non mi hai detto…? >>
<< Perché, >> disse la ragazza, sedendosi di nuovo sul letto << sapevo che ti saresti sentito in colpa… Che non ti saresti dato pace se… se si fosse trattato davvero di un morso… >>
Lupin mosse qualche passo tremante, e si sedette accanto a lei. La studiò per qualche istante, poi parlò: << Sei uscita di nascosto per non rischiare di trasformarti vicino alla casa… >>
La ragazza annuì, con aria mesta << Non… non potevo dirvi la verità… Non volevo che vi preoccupaste ancora di più… H-ho passato tutta la notte nel bosco… >> mormorò << Non sapevo se mi sarei trasformata, cosa mi sarebbe successo… E… avevo paura di imbattermi di nuovo in Greyback… Ma… non potevo restare in casa, se mi fossi trasformata avrei rischiato di fare del male a Dora, e a Teddy, e… non me lo sarei mai perdonato se… se fosse successo qualcosa… >>
<< C-che cos’è successo, alla fine? >> domandò Lupin, più agitato che mai << Ti sei… trasformata? >>
Nicoletta scosse la testa << No… Era davvero solo un graffio… >>
Il mago tirò un gran sospiro di sollievo, mettendosi una mano sulla fronte. Poi si voltò nuovamente verso di lei. << Avresti dovuto dirmi subito la verità! >> la rimproverò << Avrei potuto aiutarti… Ti sarei rimasto vicino… >>
La ragazza annuì << L-lo so… Ma non volevo che… che tu fossi costretto a subire questa tortura con me… >>
Lupin la guardò con un’espressione interrogativa, e la ragazza continuò: << Non… non sapevo se mi sarei trasformata o meno… Non… non sapevo cosa sarebbe successo… >> spiegò, e gli occhi le si riempirono di lacrime. Si abbracciò le ginocchia, e vi nascose contro il viso << Ho… ho avuto tanta paura… >>
Il mago si avvicinò e la strinse a sé. Capiva perfettamente come si sentiva sua figlia: lui stesso doveva combattere con quella paura, ad ogni plenilunio. La paura di fare del male a degli innocenti. La consapevolezza di non riuscire a controllare i propri istinti, di diventare un mostro.
Nicoletta si strinse forte a lui, nascondendo il viso contro il suo petto, stringendo forte con le dita la stoffa della sua camicia. << M-mi dispiace, papà… >> singhiozzò << Non avrei dovuto mentirti, ma… non sapevo cosa fare… >>
Lupin le accarezzò i capelli, cercando di calmarla. La vista del terrore negli occhi di sua figlia avevano fatto sparire ogni traccia di collera. Voleva solo farla stare di nuovo bene.
<< N-non volevo farti preoccupare, papà… M-mi dispiace tanto… Scusami… >>
<< Shhh, shhh… >> sussurrò lui dolcemente << È tutto a posto, piccola... È tutto a posto… >>
La giovane strega si abbandonò completamente tra le sue braccia, stremata da tutte quelle emozioni e dalla notte insonne. << M-mi d-dispiace tanto, papà… >> singhiozzò debolmente << T-ti prego, perdonami… >>
Lupin l’allontanò quanto bastava per guardarla in viso, e la baciò sulla fronte << Certo che ti perdono, tesoro… >> sussurrò.
Nicoletta si rilassò, ed il suo respiro si fece meno affannoso.
Il mago continuò a cullarla dolcemente fin quando non si fu calmata del tutto, poi la guardò negli occhi. << Va meglio? >> le domandò.
La ragazza annuì, e lui sorrise. << Molto bene… >>
Nicoletta non seppe resistere, e gli rivolse un timido sorriso, che si trasformò presto in un’espressione triste << Mi dispiace… >> si scusò, abbassando lo sguardo.
<< Ehi… >> disse Lupin, sollevandole il mento con dolcezza, in modo che lo guardasse in faccia << Va tutto bene, ora… Non pensarci più… >> Si avvicinò e strofinò scherzosamente il suo naso contro quello di lei, facendola scoppiare a ridere.
<< Ecco la mia Niky >> sorrise Lupin, felice di vedere di nuovo il sorriso sulle sue labbra. << Ora cerca di dormire un po’… hai avuto una notte davvero terribile >>
<< Ehm… papà? >> domandò lei timidamente << Resti… qui con me? >>
Lupin sorrise, ed annuì << Certo, piccola >>
La ragazza gli fece posto, felice, e quando lui si fu sdraiato sul letto, a pancia in su, si sdraiò al suo fianco, infilandosi sotto il suo braccio e posandogli la testa sul petto. Si rannicchiò contro di lui, lasciandosi cullare dal suo tepore, respirando il suo profumo così familiare. Per la prima volta da giorni si sentiva di nuovo al sicuro.
Sollevò lo sguardo su Lupin, che le rivolse un sorriso dolce. << Buonanotte, papà >>
<< Buonanotte, lupetto… >>

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