L'amore può sconfiggere Voldemort ancora una volta?

di Giulia40174
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La prima riunione ***
Capitolo 2: *** Orribile o piacevole scoperta? ***
Capitolo 3: *** L'amore per un figlio ***
Capitolo 4: *** Le decisioni ***
Capitolo 5: *** Ricordi dimenticati ***
Capitolo 6: *** Arthur Evans ***
Capitolo 7: *** La cicatrice ***
Capitolo 8: *** L'inizio della fine. ***
Capitolo 9: *** Il messaggio oscuro ***
Capitolo 10: *** Black and White ***
Capitolo 11: *** Sei mio o sei suo ***
Capitolo 12: *** In door overcast ***
Capitolo 13: *** You are a liar ***



Capitolo 1
*** La prima riunione ***


Quella sera, un mese dopo che Lily e Harry Albus erano venuti al mondo, le prove tangibili che l'oscuro signore stava per essere rievocato erano certe.

Tutto l'ordine: Molly, Arthur, Ron, Ginny, Hermione, Severus, Minerva, Draco, Neville, Luna, Fred, George, Charlie, Fleur, Lupin e Harry Potter, per la prima volta dopo molto tempo, si trovava riunito nella sede di Grimmuld Place.

I bambini erano stati lasciati a Dean Tomas, con una scusa patetica:
Dovevano fare una sorpresa ad Harry, gentilmente l'improvvisato baby-sitter aveva rinunciato a prendere parte alla 'festa' per guardare i bambini.
L'idea era stata di Hermione, dopotutto aveva descritto tutto nei minimi particolari, quindi non ci sarebbe stato alcun problema.
Infatti, non si era insospettito, l'ordine doveva mantenere la propria segretezza!
Solo quando il Signore Oscuro avrebbe fatto la prima mossa e la prova tangibile che era tornato avrebbero dato l'allarme.
Non dovevano spaventare nessuno, probabilmente sarebbero tutti morti di infarto, a quel punto, c'erano poche speranze di vincita.

<< COSÍ NON VA BENE,LA GENTE DEVE SAPERE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO, DOVETE ASCOLTARE ME,  SONO IO CHE HO UCCISO VOLDEMORT DUE VOLTE, IO CHE HO VISTO MORIRE I MIEI GENITORI, IO CHE HO FATTO MORIRE METÀ DEL ORDIN-... >>

Harry ormai ansimava per il suo sfogo, lui non era d'accordo sulla decisione di non far sapere al mondo che Voldemort stava per tornare.
Severus Snape, ormai livido dalla stanchezza, per le insopportabili manie di autocommiserazione del ragazzo-che-è-sopravvissuto due volte,lo interruppe, dicendo:

<< Potter, la pianti! Le persone non sono ancora pronte a sapere questo, andrebbero in panico, come minimo scoppierebbe il caos, è questo che vuole Signor Potter? >>

Hermione era allibita, come tutto il resto delle persone presenti.
Harry non avrebbe mai osato fare una tale affermazione, lui odiava essere il prescelto, lo sapevano tutti, anche Snape.

Quando Severus aveva pronunciato quelle parole, tutti si erano raggelati sul posto, ovviamente tranne Hermione.


<< FUORI TUTTI TRANNE POTTER. >>

Con un'unica parola fece sbiancare tutti, dimenticandosi che L'ex mangiamorte era in realtà buono, quasi tutto l'ordine uscì.
Hermione era l'unica a non avere eseguito l'ordine, credeva che lei poteva restare, del resto Severus stava con lei.

Severus inarcò un sopracciglio, disse:

<< Hermione, hai capito la parola TUTTI TRANNE POTTER, o devo farti un disegnino? Credevo che avendo preso E in tutti i MAGO, avresti capito ma evidentemente hai qualche problema di comprensione. >>

Si pentì amaramente di quello che aveva detto, il viso della ex Grifondoro assunse una tonalità rosso fuoco, come lo stemma della sua 'insopportabile' casata come definiva lui.
Arrabbiata e amareggiata uscì dalla stanza borbottando:

<< Idiota, viscido Serpeverde. >>
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In tanto, a casa Snape l'improvvisato Baby-sitter si impegnava a far giocare i bambini, cosa che gli riusciva molto difficile visto che, i due piccoli maghi non facevano che piangere.
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<< Snape, cosa c'entra quel dannato mangiamorte  con mia madre? >>

Harry lo stava scrutando, combattendo sul fatto di iniziare a duellare con il suo ex professore di pozioni per sfogarsi o, mettersi a piangere come un bambino.
Escluse la seconda.

<< Expeliarmus. >> Urlò Harry.
 
Severus lo schivò con facilità, dopo i 20 anni passati a fare la spia per Dumbledore, i riflessi erano più che pronti.

La ex spia, respirava affannosamente per mantenere la calma, la solita vocina facendo capolinea nella sua testa, però non aiuto per niente.

"Harry dopotutto è il figlio della donna che hai amato per più di venti anni, si ragionevole non ucciderlo."
' Puoi sempre ucciderlo e dare la colpa a lui, dicendo che aveva lanciato un Avada Kedavra contro di te, cioè contro di me e hai usato semplicemente l'incantesimo Protego, tutti i nostri problemi saranno finiti'
"Idiota, le tre maledizioni senza perdono non possono essere fermate da nessun incantesimo di protezione, come fai ad essere me ed essere così stupido?!"

<< Harry, so che sei confuso e triste, ma calmati! Non so esattamente perché quel mangiamorte abbia il cognome di Lily, le informazioni su di lui me le ha riferite Dumbledore, ora andrò a parlarci e poi ti farò sapere. Devi mantenere la calma, conto su di te. >>

Era diventato smielato come un Tassorosso, dopo la lettere che gli aveva mandato tra di loro era cambiato tutto.
Certo, anche dopo il loro primo abbraccio avvenuto quando Hermione stava male aveva migliorato le cose ma, Severus decise di non pensarci.
Era troppo nauseato da se stesso, non voleva peggiorare la sua precaria situazione, cosa che fece Harry abbracciandolo.
Snape batte qualche pacca sulla spalla del prescelto prima di uscire di corsa e smaterializzarsi, lasciandosi dietro di se un' Hermione furiosa, ed un Harry  curioso.

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ANGOLO AUTRICE:
Si lo so, ho detto aspetto che ho scritto 5 capitoli prima di pubblicare e prima in un messaggio privato ad una lettrice ho detto che aspettavo ancora qualche giorno, risultato?
Dopo 5 minuti che l'ho scritto non ho resistito ed eccomi qua!
Felici?
Spero di si!
Ho deciso di tenere alcuni nomi originali,senza usare la 'traduzione italiana', a parte questo...
RECENSITE VI PREGO!
Diciamo che, se ricevo almeno 2 recensioni pubblicherò venerdì.
SCHERZO COMUNQUE SIA PUBBLICO VENERDÌ, salvo spiacevoli imprevisti.
Giulia40174

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Capitolo 2
*** Orribile o piacevole scoperta? ***


ALCUNE PREMESSE, HO USATO MOLTA FANTASIA IN QUESTO CAPITOLO, QUINDI LA STORIA NON COMBACIA IN ALCUNE COSE CON HARRY POTTER IN GENERALE, PER ESEMPIO CHE JAMES POTTER CONTINUA AD OFFENDERE SNAPE AL LORO SETTIMO ANNO, NON ANTICIPO PIÙ NULLA.
CI SENTIAMO SOTTO!




Apparve davanti ai cancelli di Hogwarts con un POP.
Arrivò fino al Lago nero, doveva darsi una calmata.
Aveva provato troppe emozioni per quel dannato marmocchio.
Doveva solamente rimettersi quella dannata maschera, come venti anni prima.
L'aveva rimossa quando Hermione era entrata nella sua vita.

*FLASHBACK*

<< Dai Sev vieni qui, non fare l'asociale. >>

Era stata Lily Evans a parlare, erano al loro settimo anno, prima che lui si allontanasse del tutto da lei e da tutto ciò che era buono e andare a strisciare completamente come un verme da Voldemort, infatti in quel periodo sperimentava già alcune pozioni per l'oscuro signore.

<< Arrivo Lily. >>

Era bellissima, seduta nei giardini di Hogwarts, il vento le scompigliava i capelli color rosso fuoco, i suoi bellissimi occhi verdi, la sua dannazione per più di venti anni, risplendevano alla luce del sole, emanavano un calore a se facendo invidia alle stelle più luminose.

D'un tratto però, i tratti così felici scomparirono, quell'espressione la faceva solamente quando era preoccupata. 

<< Severus ti devo dire una cosa importante, promettimi che non la dirai a nessuno. >>

Snape a quel punto sorrise, nessuno si era mai fidato così tanto di lui, suo padre gli aveva sempre detto che era un mostro e che nessuno lo avrebbe mai voluto, ma ora eccolo li con la regina Grifondoro, la ragazza più bella di Hogwarts.

Ad interrompere quella bellissima quiete fu James Potter e la sua cricca.

<< Snivellus! Cosa ci fai qua, vicino alla bellissima Evans? Un bastardo unticcio come te non dovrebbe stare vicino ad una come lei! >>

James, aveva rovinato anche quel bellissimo momento, era lui quello che non meritava di stare vicino a Lily sporcava la sua innocenza.

<< Potter vattene da qua, prima che ti cacci a calci in culo! >>
 
La regina Grifondoro era stata a parlare, si era messa accanto al ex mangiamorte, stringendogli il braccio in modo affettivo.

Sirius Black si approfitto di quel momento per esclamare:

<< Oh Oh, La Evans fa l'eroina per salvare la bestia, come in quel cartone Babbano ' La bella e la Bestia'. >>

Snape, aveva subito le angherie dei Malandrini per sette lunghi anni, questa volta avrebbe risposto.

<< Che strano Black! Uno con il tuo sangue non sapevo che fosse a conoscenza di tale opera d'arte, soprattutto di comprenderla! >>

Lily si mise a ridere, abbracciando Severus e dandogli un bacio sulla guancia.

<< Andiamo Sev. >>

I quattro ragazzi la guardavano allibita, tranne uno lo stesso ragazzo che l'avrebbe amata fino alla fine: Severus Snape.

Si andarono a rifugiare vicino al Lago nero, nessuno dei due parlò per molto, finché Severus prese il coraggio e disse:

<< Che mi devi dire 'Bella'? >>
<< Nulla, non ha più importanza ' 'Principe', sei e sarai sempre il mio principe. >>

* FINE FLASHBACK*

Snape pensò, poteva centrare la cosa che doveva dirgli Lily tanti anni prima?
Il fatto cronologicamente non corrispondeva, a quel tempo il mangiamorte non esisteva ancora.
Aveva 19 anni, quindi un anno in più di Harry, doveva essere nato quindi in prossimità dell'anno prima, ma soprattutto da chi?
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Intanto alla sede dell'Ordine della Fenice, Hermione era furiosa, Harry cercava di calmarla. 

<< Hermione era solo agitato! Devi calmarti! >>
Gli disse il moro abbracciandola.

<< Scommetto che era così per via di quel mangiamorte, perché ha lo stesso cognome di tua madre. Lui è ancora innamorato di lei non è così?! >>

Harry non rispose per dei lunghi, interminabili secondi; così Hermione corse via.

Quella volta ad aiutarla fu Ron che le corse dietro e la abbracció, lei lo strinse.

<< Herm vieni con me, andremo ad Hogwarts lui è andato li me lo ha detto prima Harry. >>

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Severus si stava dirigendo nello studio della preside, dove si trovava il quadro di Albus Dumbledore.
Lo studio per fortuna era vuoto, la Mcgonagall era a Grimmuld Place, si disse mentalmente Snape.

<< Albus Dumbledore. >>

Minerva aveva tenuto quella password, per lei aveva un altissimo valore affettivo, come tutti sapevano la ex professoressa di Trasfigurazione aveva sempre avuto un debole per il deceduto preside, purtroppo quest'ultimo era gay.

Con passo veloce entró nello studio, dicendo a gran voce:

<< Dumbledore ti devo parlare, riguarda Arthur Evans. >>

Severus stava chiudendo tutte le emozioni, non sapeva se c'è l'avrebbe fatta, doveva rimanere distaccato da Albus.

<< Mio caro ragazzo, vieni qua! Vuoi per caso una caramella alla liquirizia? Come stanno i bambini? >>

L'ex possessore della bacchetta di Sambuco, aveva pronunciato quelle parole come se stesse parlando ad un vecchio amico, non l'uomo che l'aveva ucciso.

Snape pensava a Voldemort, Bellatrix ed a altre cose che lo disgustavano.
La sua espressione così, rimase neutrale.

<< No, comunque i bambini stanno bene grazie, Albus dimmi tutto quello che sai, me lo devi dopo tutto quello che ho fatto per te. >>

Risposta perfetta, si ripromise Severus.
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Intanto Ron ed Hermione erano vicino allo studio del preside che ascoltavano la conversazione, il padre dei bambini dal canto suo, non se ne era accorto; Albus Dumbledore però sì.
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<< Severus so che ti importa ancora di Lily, le informazioni le ho avute da Azkaban, il nuovo ministro della magia non è raccomandabile, credo che sia dalla parte di Voldemort.
Bellatrix, quando era ancora imprigionata alla prigione era stata sottoposta al Veritaserum, aveva affermato che Arthur Evans fosse il figlio di .. Lily....al tuo settimo anno quando ti sei unito ai mangiamorte ti hanno chiesto di comporre una pozione, che avrebbe fatto vivere il bambino dentro la donna per circa 3 anni, una pozione complessa che solo una persona era in grado di fare, l'unica persona che sa fare ogni tipo di pozione perfettamente.
In questo modo il bambino, stando per 2 anni e 3 mesi sotto forma di feto, avrebbe sviluppato poteri fuori dal normale.
Severus, non ti ricorderai nulla della pozione ne di quello che ti sto per raccontare perché ti hanno Obliviato, non so se sarai pronto.. Arthur è tuo figlio e di Lily Evans. >>

Gli occhi di Dumbledore avevano perso il solito luccichio divertito, si erano velati di tristezza.
Aveva pensato di non dire niente, però doveva farlo.

Il pozionista era sconvolto, lui aveva tre figli, uno da Lily.
Non riusciva a parlare, sentiva le lacrime pronte a scendere, così se ne andò, fuori dallo studio del preside, fuori da Hogwarts, si smaterializzò a Godric's Hollow.

" Non è possibile, Lily si è sposata subito con Potter"!
' Non hai sentito cosa ha detto Dumbledore? Durante il tuo settimo anno, non si erano ancora messi insieme evidentemente!'
"Loro si sono messi insieme 2 mesi dopo che Lily mi aveva chiamato Principe, quindi deve essere successo in quell'arco di tempo. >>
' Cosa dirai ad Hermione? Ed a Harry?'

La vocina fastidiosa finì con questa frase la propria apparizione nella mente del pozionista.

Intanto quest'ultimo era davanti alla tomba dell'amata donna, che piangeva.
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Hermione scappò via appena aveva finito di ascoltare Dumbledore, sapeva dove era andato Severus, al cimitero di Godric's Hollow.
Si smaterializzò li, mentre Ron, illuso cercava di raggiungerla.
Si sapeva, se il più piccolo maschio Weasley avrebbe riferito a Harry Potter quello che aveva scoperto non sarebbe finita bene, così tornó alla tana promettendosi di non dire nulla finché non sarebbe stato necessario.

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ANGOLO AUTRICE:
Si lo so, dovevo aggiornare domani ma... Meglio presto che mai vero ? Ahahaha.
Questo capitolo mi piace moltissimo e a voi?
Ragazzi/e ci rimango un po' male: 67 visualizzazioni e nessuna recensione? 
Sig sob
Prossimo aggiornamento LUNEDÍ
Giulia40174





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Capitolo 3
*** L'amore per un figlio ***


CAPITOLO 3 

L'amore per un figlio 


ANGOLO AUTRICE
Scusate per il ritardo.. Ma, non sono riuscita ad organizzarmi con gli impegni..
Ci si sente sotto!



Hermione si smaterializzò velocemente al cimitero di Godric's Hollow.
Era molto confusa e addolorata , non riusciva a pensare a cosa avrebbe fatto vedendo Severus, il padre dei suoi figli sulla tomba della donna che aveva amato per più di vent'anni.
Forse la stessa donna che continuava ad amare, la donna con cui aveva avuto un figlio.
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Severus era inginocchiato che piangeva, sulla tomba di Lily Evans.
Per fortuna, il cimitero era deserto a parte lui ed Hermione Jane Granger, peró lui non si era accorto della presenza di quest'ultima.

<< Lily ti faccio un'altra promessa, ti giuro sulla vita dei miei figli, che aiuterò Arthur, nostro figlio anche a costo della vita.
Lo convincerò a non seguire e resuscitare  Voldemort. >> Disse Snape.

Ora, aveva smesso di piangere era serio,  aveva promesso alla madre di suo figlio quello che doveva fare, il dovere di un padre è quello di proteggere il figlio anche a costo della vita.
**************************************************La Granger guardava Snape mentre piangeva, lo aveva lasciato solo,  come giusto che era.
Sapeva che quando Severus era così doveva essere lasciato in pace.
Peró, ora aveva smesso di esternare le sue emozioni, aveva la sua solita maschera che rendeva la sua espressione facciale neutra; lei si decise ad andarci a parlare.
**************************************************
<< Severus sapevo che ti avrei trovato qui, oh che sbadata per sbaglio ho ascoltato la conversazione tra te e Dumbledore, auguri sei papà di tre bambini! >>

Aveva esagerato lo sapeva, lei era la "maga più brillante della sua età" come veniva spesso definita ma, questa volta si era comportata come un'idiota.
Non aveva pianto se lo era promesso e così si stava sfogando contro Severus.
 
<< Granger torna a casa dai bambini ho da fare, di sicuro il signor Tomas si insospettirà se non torni a casa entro poco.  >>

Severus Snape aveva parlato in modo neutrale, un tono privo di emozioni, così tanto lontano dal Severus che era diventato stando con Hermione, era ritornato il solito pipistrello dei sotterranei.

Il professore di pozioni dal canto suo, guardava la sua Hermione nel modo più "vuoto" che poteva, sembrava quasi un guscio vuoto da quello che trasmettevano i suoi occhi.
Stava ricominciando a vivere, ma evidentemente quello non era il suo destino sarebbe dovuto morire quando Nagini lo aveva morso.
Odiava il fatto di non riuscire a distaccarsi da Hermione, si stava rivelando più difficile dal previsto.

<< Tuo figlio, sei sicuro che sia tuo figlio? >>

<< Credevo che fossi intelligente abbastanza per capire quello che aveva detto Dumbledore. >>

<< Vieni a casa dai nostri bambini. >>

<< No, devo uscire dalla vostra vita per sempre è pericoloso, quando il signore oscuro risorgerà vorrà uccidermi dopo che l'ho tradito, chiederà ad Arthur stesso di farlo , Lord Voldemort vorrà questo e se io starò ancora vicino a voi, vi ucciderà davanti ai miei occhi e io non potrò fare niente, non rendere le cose più difficili Hermione. Vai a casa! >>

<< No Sev, non vado da nessuna parte senza di te.
Io ho bisogno di te, i bambini hanno bisogno di te, ci proteggerai Sev.
Solo tu lo puoi fare, andiamo a casa. >>

Si guardarono negli occhi, l'ex Grifondoro sapeva che se non avesse retto il suo sguardo, le parole che aveva detto non sarebbero servite a nulla.

Ed allora Severus capì, che nello sguardo della sua Hermione c'era la stessa determinazione che aveva Lily nei suoi occhi, quella di proteggere le persone che amava a qualsiasi costo, anche al prezzo della vita.
Questa volta peró, non sarebbe rimasto ad aspettare impotente che la donna che amava sarebbe morta.
Avrebbe difeso la sua famiglia a costo della sua vita.
Suo figlio Arthur non sarebbe riuscito a rievocare Voldemort, a quel punto sarebbe stata la fine.
  
<< Andiamo a Grimmuld Place e poi casa Granger. >>
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Intanto alla sede dell'Ordine della Fenice, regnava il caos:  i gemelli Weasley continuavano ad urlare contro Harry, Neville  litigava con Luna, Draco Malfoy discuteva animatamente con Ginevra.
Minerva e gli altri adulti scuotevano la testa, Voldemort rischiava di ritornare e loro si mettevano a discutere per cose inutili, c'era invece da preoccuparsi invece  sul fatto che  Hermione e Ron erano scomparsi.



ANGOLO AUTRICE
PROSSIMO AGGIORNAMENTO DOMANI O DOPODOMANI VISTO CHE HO SCRITTO UN MINI CAPITOLO!
CERCO DI ESSERE PUNTALE!
Giulia40174




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Capitolo 4
*** Le decisioni ***


CAPITOLO 4
     
                     "Le decisioni"


<< Dobbiamo fidarci di quello che mi ha riferito, se ha detto che non sa nulla, dice la verità! È andato ora da Dumbledore a chiedere spiegazioni! >> disse Harry.
Aveva assunto una tonalità rosso fuoco come gli occhi del signore oscuro.

<< Chi te lo dice? Magari ci sta nascondendo informazioni come ha sempre fatto, non ti ha mai riferito che era dalla nostra parte! È sempre Snape che stia o non stia con Hermione non ci dirà mai le cose! >> disse Fred.

Da quando Severus stava con la riccia spesso, quando il potion master non era presente, gli sparlava dietro.
Molly e Arthur rimproveravano il figlio, scherzando  sul fatto che era geloso di Hermione.
Quello che non sapevano era che, lui era geloso che nonostante tutto a Snape la vita gli aveva concesso una seconda occasione, alla sua ex fidanzata ormai deceduta, uccisa da Lucius Malfoy, il destino aveva deciso di toglierle quest'opportunità.
Si chiamava Elisabeth Benett, ex Serpeverde, la famiglia era seguace di Voldemort, sin da piccola le avevano imposto la discriminazione verso i Mezzosangue.
A 16 anni poi, il padre l'aveva convinta a prendere di prendere il marchio nero da Voldemort, l'anno dopo si era fidanzata con Fred e l'aveva fatta ritornare sulla retta via, però, morta poco tempo dopo perché Lucius Malfoy l'aveva considerata una traditrice.
Fred Weasley odiava Severus Snape, era invidioso che la vita all'ex mangiamorte, che aveva ucciso delle persone innocenti, anche per dovere, gli aveva dato una seconda possibilità.
A Elisabeth no.

<< Già concordo con Fred. >> disse George.

Lui era l'unico a sapere la motivazione del comportamento del fratello gemello.

Harry, a quel punto, esplose:

<< NO! SNAPE MI HA SALVATO LA VITA! CI HA SALVATO LA VITA, SE LUI NON CI FOSSE STATO ORA SAREMMO TUTTI MORTI E VOLDEMORT REGNEREBBE INDISTURBATO! >> 

Ormai ansimava, considerava i Weasley come la sua famiglia ma, considerava Snape come una persona degna di fiducia e se, qualsiasi altra persona avrebbe negato questo fatto si sarebbe arrabbiato, come stava succedendo.

<< Consideriamo le ipotesi, ascoltiamo quello che ci comunicano. >>
Disse Luna guardandosi intorno, non era cambiata dalla fine della Guerra, sempre quel faccino innocente e quell'aria spensierata.
Nonostante le sue strampalerie era una Ravenclaw, intelligente e studiosa, aveva ragione dovevano ascoltare quello che gli comunicavano. 

<< Cosa stai dicendo Luna? Non abbiamo tempo per le tue stupidate! >> a parlare era stato Neville.
Grifondoro, testardo e impulsivo!
Luna aveva ragione pensarono tutti quanti, dovevano ascoltare quello che gli dicevano Dumbledore, Snape e potevano anche chiedere ai quadri della scuola sicuramente alla McGonagall avrebbero detto tutto, lei era la preside!
Un' altro vantaggio sul fatto che Severus non aveva accettato l'incarico di Preside.

<< Neville Longbottom non ti permetto di parlarmi così! >> 
La Lovegood era davvero arrabbiata, nessuno le aveva mai parlato così, di sicuro non sarebbe stato quel tontolone  di Longbottom che fino al sesto anno aveva paura della sua ombra a farlo e poi passarla liscia.


<< Basta tutti quanti! >>
Malfoy era intervenuto per la prima volta, con quei occhi di ghiaccio che solo un principe poteva avere fece zittire tutti per alcuni secondi, poi la più piccola Weasley disse:

<< Malfoy non sei il capo di niente qua dentro quindi piantala di fare il maestrino! >>

<< Zitta Ginevra se hai il ciclo non è affar mio, sfoga i tuoi cambi d'umore con qualcun'altro. >>
Draco stava diventando pesante con i suoi discorsi, aveva sbagliato a mettersi contro Ginevra Weasley.

<< Brutto idiota! Non ti permetto di fare questi comment-... >>
La rossa stava per tirargli uno schiaffo dopo aver pronunciato quelle parole ma, Minerva McGonagall la fermò dicendo:

<< Ora basta, vi state comportando da bambini sfogando i vostri problemi sugli altri! Crescete e tu Harry piantala di urlare per ogni cosa, non sei al centro del mondo. >>

Harry Potter era infuriato, se non fosse stata la preside di Hogwarts l'avrebbe di certo schiantata ma, purtroppo per lui lo era, così salì le scale velocemente e si diresse nella sua stanza.

Il piano di sopra era diverso dal piano terra:
Al piano terra, i pavimenti erano composti dal palque color marrone scuro, probabilmente legno di betulla.
Le pareti erano ricoperte di carta da parati, verde e bianca.
Queste erano le uniche cose che Harry aveva lasciato uguali dopo che, Grimmuld Place era diventata una sua proprietà.
I mobili erano molto eleganti: all'entrata c'era una piccola cassapanca con incise le iniziali "PB" che intendevano a sottolineare l'unione tra i Potter e i Black.
Poi, c'era lungo corridoio con qualche foto che raffigurava l'ordine della fenice iniziale e quello attuale, foto di Sirius e dei membri deceduti dell'ordine.
Il quadro della madre di Sirius, Walburga era stato rimosso e spostato in una stanza completamente vuota, nella stanza dove c'era l'albero genealogico della famiglia Black.
Il soggiorno era molto semplice, un divano di pelle due lunghe lampade poste negli angoli della stanza, qualche quadro, due mensole per i soprammobili, una scrivania e la televisione.
La cucina sempre semplice: fornelli e tavolo.
Un piccolo studio, che veniva usato per alcune riunioni e infine la grandissima stanza che di solito veniva usata per le riunioni.
Era composta da un lungo tavolo, con 15 sedie, tre divani e il quadro di Albus Dumbledore, che veniva occupato da quest'ultimo solo quando richiesto.
 
Il piano superiore invece era composto dalle camere da letto, le pareti  con l'albero genealogico e la stanza dove venivano commemorati i caduti della guerra che facevano parte dell'ordine.

La stanza di Harry era la più grande, con un enorme letto a baldacchino, una grande cassapanca, un armadio e due comodini.

Potter se me stava seduto sul letto a pensare a quanto si sentisse sbagliato in quel momento, la McGonagall aveva ragione, si stava comportando come un ragazzino isterico.
Dopo sarebbe sceso e si sarebbe scusato.
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<< Lily scusami ti prego non volevo! >>
Snape 17enne stava parlando disperato alla Evans.

Severus era arrabbiato perché Lily gli  aveva detto che stava uscendo con James e l'ex mangiamorte aveva detto cose non gradevoli come per esempio: "Stupida mezzosangue ti sta usando per portarti a letto."

<< Per cosa ti stai scusando? Per avermi chiamato Mezzosangue come tutti i tuoi amici mangiamorte fanno o per aver supposto male gli intenti di James? >>

<< Lily ti prego! Io ti amo e sono geloso ti prego perdonami! >>

Negli occhi di Lily era passato un velo di tristezza, ma doveva essere forte voleva fare capire a Severus che se si univa definitivamente ai mangiamorte non avrebbe più avuto ne la sua amicizia, ne nient'altro.

<< Non mi importa Sev, oramai tu hai fatto la tua scelta io la mia, addio Sev. >>

In quel modo Lily Evans era uscita dalla stanza delle necessità e dalla sua vita per sempre.

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Mentre Hermione e Severus si smaterializzarono a casa loro, a quest'ultimo gli venne in mente l'ultimo incontro avuto con Lily prima che morisse.
 
Hermione suonò il campanello.

Dlin dlon.

Emettè il solito suono, quello che fanno tutti i campanelli.

<< Dean siamo noi siamo tornati, scusa per il ritardo! >>

Quando Dean Tomas aprì la porta Severus Snape si trattenne dal ridere, era ricoperto di omogeneizzato, aveva la piccola Lily che gli tirava l'orecchio e Harry Albus che toccava gli ripetutamente il naso.

Hermione però non si trattenne, scoppiò a ridere. 

<< Ebbene cosa c'è da ridere? >> disse Dean.

<< Oh no nulla, a parte che sembri un omogeneizzato ambulante, vai a specchiarti. >> disse Hermione mentre prendeva Severus per un braccio entrando in casa. 

<< Per le mutande di Godric Gryffindor hai ragione Herm! >>

Mentre lo diceva dava Lily al padre e Harry alla madre.

<< Non voglio sapere nulla della festa! Devo scappare, ricordatevi di cruciarmi la prossima volta che dovrò guardare ancora queste piccole pesti! Professor Snape arrivederci, Herm a domani!
 
Dicendo così scappo in strada e poi si smaterializzó, mentre lasciava una scia di omogeneizzato per bambini.


ANGOLO AUTRICE:
Spero che sia abbastanza lungo, ho fatto del mio meglio ho preferito lasciare i colpi di "scena" al prossimo capitolo che posterò MERCOLEDÌ 
RECENSITE :) 
Giulia40174

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Capitolo 5
*** Ricordi dimenticati ***


CAPITOLO 5 
           
                               " Ricordi dimenticati"


<< Amori della mamma! Come state? >>
Disse Hermione.
 
Si sedette sul divano con in braccio Harry Albus, l'arredamento della casa l'aveva scelto rigorosamente Snape. 
 
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Questo aveva dato "vantaggio" perché la casa era risultata elegante:
 
Aveva 3 piani.
Il piano terra era composto da un grande salone con piastrelle nere.
I muri erano di colore grigio e bianco, che davano alla stanza un tocco di "Sobrietà", c'era qualche quadro che raffigurava i bambini e il ritratto di Dumbledore, anche questo "piccolo spazio per lui" non veniva quasi mai occupato.
L'ex preside preferiva restare ad Hogwarts con la cara amica Minerva Mcgonagall.
Il salone era fornito da un divano in pelle nera, che quando Hermione e Severus litigavano veniva occupato da quest'ultimo e trasfigurato in un letto singolo.
Questo, non succedeva quasi mai, anche perché erano venuti ad abitare li da circa tre mesi.
Una piccola libreria occupava la parte destra della stanza, ovviamente era perfettamente colma dei libri.
In mezzo alla stanza c'erano alcuni giochi per i bambini.
 
Di proprietà di Harry Albus c'era un piccolo pupazzo che raffigurava Il salvatore del mondo magico, intendo a lanciare incantesimi, ovviamente erano di minima potenza.
L'incantesimo Stupeficium, del  gioco del figlio di Hermione , era in grado di spostare una foglia, solamente quello.
Poi, per Lily c'era una bambola,che apparteneva a Eileen la madre di Severus, era una semplice bambola babbana, bionda, al posto degli occhi due bottoni neri, per la bocca c'era uno spago e per i vestiti probabilmente una tovaglia tagliata.
L'aveva trovata Snape un mese prima, nonostante la strega deceduta apparteneva alla nobile casata dei Prince, quando aveva conosciuto Tobias, quest'ultimo gli aveva costruito personalmente quella bambola.
Il potion master, sorpreso, quando l'aveva ritrovata era in dubbio se tenerla o eliminarla con un Reducto, la tentazione era forte quello era pur sempre un oggetto fabbricato da Tobias, l'uomo che l'aveva picchiato e deriso.
Però poi pensò alla madre, quella dolce donna che l'aveva cresciuto finché non era morta, decise di tenere la bambola, in memoria di sua madre.
 
Oltre al divano c'erano due poltrone, anche queste di pelle nera.
Hermione e Snape, essendo mezzosangue, avevano trovato utile comprare una televisione per i bambini, ovviamente che non accendevano quasi mai.
L'apparecchio in questione era posto su una mensola marroncina.
 
Poi un tavolo da pranzo, completamente di vetro sopra e di legno.
 
Un piccolo corridoio portava alla cucina, spaziosa e comoda.
Conteneva un frigorifero, un forno a microonde e i fornelli.
 
Al piano di sopra c'era la camera di Snape e la Granger, lo studio e il bagno.
La camera dei genitori aveva i muri di colore bianco, il pavimento invece era provvisto di palque di salice.
Un letto a due piazze con un copriletto nero, era al centro della stanza.
Un armadio a cinque ante era davanti al letto, di colore "bianco  sporco", la maggioranza dei vestiti era di Hermione:
Gonne, maglioni, vestiti e mantelli.
Per Severus invece, solamente le solite vesti neri con quell'infinità di bottoncini che la Granger odiava, pochi maglioni sempre del colore degli occhi del pozionista  e due paia di jeans grigi che usava quando lui e la compagna andavano nel mondo babbano.
 
Il bagno aveva due lavandini di porcellana, una vasca con zampe di leone , un gabinetto e un bidet.
 
Lo studio, in realtà non veniva usato quasi mai, era completamente vuoto a parte la scrivania e gli utensili di Snape per le pozioni.
 
All'ultimo piano c'era l'immensa camera dei bambini:
Due box un piccolo lettino, moltissimi giochi e, in collegamento alla stanza c'era il bagno delle piccole "pesti".
 
**************************************************
 
<< averah >> biascicò la piccola Lily.
 
Hermione si mise a ridere, mentre la bambina ,dopo aver pronunciato quella strana parola, iniziò a toccare il naso del padre.
 
<< Sev ahaha, per Godric quanto siete buffi. >>  
 
Severus alzò un sopracciglio, come di consueto era fare in quelle speciali occasioni, aveva sempre desiderato di essere padre, quando aveva scoperto che Hermione era incinta, beh li aveva il terrore di diventare come suo padre Tobias, ma lui era diverso non avrebbe mai fatto del male a Hermione o ai suoi figli, poi quando Dumbledore gli aveva confessato quella scomoda verità avrebbe preferito non essere mai nato.
Ora, doveva proteggere di nuovo il figlio di Lily, stavolta non Harry, il ragazzo che aveva avuto un'infanzia orribile ma che sempre stato dalla parte della luce, invece doveva proteggere Arthur suo figlio, nato nel momento sbagliato da due persone non destinate a stare insieme; lui invece non aveva avuto scelto da che parte stare: Voldemort aveva deciso per lui.
L'aveva cresciuto sicuramente con degli ideali orribili, soprattutto lui sapeva chi erano i suoi genitori?
 
<< Molto divertente Hermione, metti a dormire i bambini, è molto tardi io devo andare ad Hogwarts ho delle faccende da risolvere, ora quel bastardo di Minzoy   cercherà di aiutare Arthur con Voldemort, è sempre  stato dalla parte del signore oscuro, sono stato uno stupido a non accorgermene. >>
 
Hermione incominciava ad arrabbiarsi, doveva stare a casa con i bambini.
Severus poteva andare il giorno dopo a parlare con Albus.
 
<< No Severus! Devi restare qua. >>
 
Lui non la ascoltò e se ne andò.
 
<< Stronzo! >>
 
Prese i bambini e li porto in camera, così non andava.
Avrebbe fatto addormentare i bambini e poi usato un incantesimo che permetteva di sapere quando i suoi figli si sarebbero svegliati, così si sarebbe smaterializzata immediatamente a casa.
Doveva andare ad Hogwarts.
 
**************************************************
 
Intanto a Grimmuld Place se ne erano andati quasi tutti, tranne Harry e Ron, che si era smaterializzato lì per parlare con il suo migliore amico.
 
<< Harry! Che è successo quando me ne sono andato? >>
 
Ron lo scrutava preoccupato, il ragazzo-che-è-sopravvissuto due volte aveva una "cattiva cera".
 
Il rosso si odiava per il fatto di non dire nulla ad Harry su quello che aveva scoperto ma, per Hermione doveva farlo.
 
<< Oh Ron, ciao! Abbiamo litigato tutti qua all'ordine, a proposito dove vi eravate cacciati tu e Hermione? >>
 
Cavolo! Weasley non aveva pensato che Harry Potter gli avrebbe fatto questa domanda, così come di consueto quando mentiva le orecchie diventarono di un colore scarlatto mentre diceva:
 
<< Oh ehm, sai lei era arrabbiata e l'ho portata a casa! >>
 
Per fortuna l'amico non si era accorto di niente, non gli passava neanche per l'anticamera del cervello che il suo migliore amico gli avrebbe mentito.
 
<< Oh, va bene Ron vuoi fermarti a dormire qua? >>
 
<< Si Harry, grazie. >>
 
*************************************************
Intanto Severus Snape passava dai cancelli di Hogwarts, diretto allo studio della preside.
Era molto tardi ma non avrebbe aspettato.
Camminò velocemente per i corridoi deserti di Hogwarts, ricordando che ventun anni prima facendo quella strada si stava dirigendo alla villa Riddle a farsi "schiavizzare" dal marchio nero, che stupido idiota che era stato!
 
<< Albus Dumbledore. >>
 
Con sua grande sorpresa Minerva e Albus stavano discutendo animatamente su di lui, visto che sapeva benissimo di non dover origliare si fece avanti e disse con un sopracciglio alzato:
 
<< Ebbene? >>
 
La preside e Dumbledore si ammutolirono di colpo, ma subito dopo l'uomo che aveva sconfitto Gellert, spesso definito "l'uomo con la risposta sempre pronta" disse:
 
<< Severus! Accomodati! A cosa dobbiamo la tua visita? >>
 
Sempre quel dannato luccichio che traspariva dagli occhi, disse tra se e se Snape.
 
<< Ho bisogno di sapere tutto! Dal primo all'ultimo minimo particolare! >>
 
Minerva e Albus si guardarono negli occhi prima che l'ex preside ucciso dal successore disse:
 
<< Oh ma certo, prima però la Signorina Granger deve uscire dal suo nascondiglio, non è molto da lei origliare. >>
 
Hermione uscì da dietro il muro, rossa in volto dall'imbarazzo orami aveva 19 anni, l'avevano beccata come una bambina a rubare le caramelle.
 
<< Hermione cosa ci fai qua?! I bambini dove sono ? >>
 
Esclamò Severus, lasciando che dalla voce trasparisse preoccupazione ma, non cambiando espressione, sempre neutra.
 
<< Oh tranquillo Sev, ho lanciato quell'incantesimo, ora parliamo di cose importanti! >>
 
Voleva togliere l'attenzione su di se, questo l'avevano capito tutti i presenti nella stanza così, Albus decise di dire:
 
<< Bene signorina, questa però sarà l'ultima via che si permetterà di origliare una conversazione altrui va bene? >>
 
Mentre lo diceva sorrideva amichevolmente, non con sguardo severo come avrebbe fatto chiunque.
 
<< Si professore. >>
 
Ora, i due si scambiarono sguardi di intesa mentre Severus ed Hermione si guardavano negli occhi, per vedere chi avrebbe ceduto allo sguardo dell'altro.
 
<< Molto bene, ora immergete questi ricordi nel pensatoio, io andrò a dormire, ci vediamo domani Severus, Hermione tu passa a trovarmi quando vuoi, sei sempre la benvenuta! >> disse la McGonagall.
 
Così, i due eseguirono le istruzioni.
     
                    INIZIO RICORDI:
 
<< Lily, sei incinta? >>
<< Si Sev! >>
<< Oh Merlino! >>
 
Non erano da soli, c'erano altri quattro maghi nascosti dietro ai cespugli; dei mangiamorte mandati li da Voldemort per Snape e Lily.
 
<< Oh bene bene, guarda un po' chi c'è! >> sussurró Bentleud, un mangiamorte a quell'epoca.
 
<< Vattene! >> urló in preda al panico Severus.
 
Si mise davanti a Lily, come per proteggerla.
 
<< Difendi questa sporca mezzosangue? >> 
Era stata Bellatrix a parlare.
 
<< CRUCIO! >> 
 
Severus si accasciò a terra, mentre Lily si era accucciata accanto a lui e la Lestrange rideva con gli altri mangiamorte.
 
<< Oh povero piccolo bastardo, ora urlerai così tanto da non avere più voce! Crucio! >> 
 
Dopo alcuni secondi Bellatrix urló ancora:
 
<< Crucio>> 
 
Lily oramai piangeva, il suo migliore amico, con il quale fatto l'amore per la prima volta ed era rimasta incinta, stava morendo per colpa sua se lei non sarebbe voluta andare nella foresta proibita per parlare questo non sarebbe successo.
 
<< No! No vi prego basta! >>
 
<< Basta Bellatrix. >> disse Beuntleud.
 
<< Oh, si, si hai ragione ora prima di eseguire l'ordine del signore oscuro voglio spiegare a questi sciocchi tutta la verità, così prima che tutto finisca odieranno quello che succederà.
Miei cari, Il nostro signore oscuro, è stato lui a volervi fare andare a letto!
Ora userà il vostro bambino per i suoi brillanti piani!
Voi non ricorderete nulla! >>
 
<< NOO! Non lo lascieró fare! >>
Urló Severus.
 
<< Expellirmus >> gridó 
 
<< Ahahaha povero stupido! >>
Dissero gli altri due mangiamorte 
 
<< Obliviate. >>
 
Tutto finì, sia per quel Snape, sia il ricordo mentre quel piccolo squarcio di mente delle deceduta Bellatrix Black lasciava posto ad un altro ricordo.
 
************************************************
Angolo autrice:
Eccomi, scusate per il ritardo ma ho aggiornato..
Recensite vi prego!
Prossimo aggiornamento Martedì! :)
Sempre lungo il capitolo 
Giulia40174
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Arthur Evans ***


                         Arthur Evans
 
<< Mio signore il bambino è nato, abbiamo obliviato la mezzosanque, vuole vederlo? >>
disse Bellatrix.
 
<< Oh mia cara, fedele, mangiamorte! Portate qua il bambino, ma prima dimmi dov'è Snape?>> 
 
Si sorridevano, due menti completamente illogiche, un amore verso il padrone da parte di lei, invece da parte di lui verso il potere.
 
<< Oh mio signore, Severus quel piccolo stupido non è qui, mi permetta di esporre il dubbio verso di lui, si comporta in modo strano, è uno sporco traditore! >>
 
La Lestrange  continuava a scrutarlo aveva quasi la deduzione e follia negli occhi allo stesso tempo, ma Tom credeva che erano parole sfociate dalla gelosia per il maggiore avvicinamento di Severus verso di lui, si sbagliava.
 
 
<< NO! Io saprei mia cara, io so tutto, uno stupido come Severus non durerebbe due secondi con la mia occlumanzia, ogni volta che viene qui a strisciare , invado la sua mente ma ci sono solo prove della sua fedeltà! Portami il neonato! >>
 
Un velo di rammarico passò negli occhi di Bellatrix, poi esegui l'ordine datogli da Riddle.
Percorse un corridoio molto lungo, salì la rampa delle scale che conduceva nella stanza  del bambino.
 
Lily, non c'era da quel che potevano vedere Hermione e Severus.
 
<< Stupido! >> sussurrò Bellatrix ad Arthur.
 
~~~~~~ Il ricordo cambiò~~~~~~
 
<< Cosa ne facciamo della mezzosangue, mio signore? >> disse Lucius Malfoy, mentre baciava il lembo del mantello di Voldemort.
 
L'orgoglioso Slytherin, odiava inchinarsi davanti a Tom, ma lo faceva, doveva farlo per rimanere nei prediletti del signore oscuro, sicuramente Lord Voldemort per l'insolenza l'avrebbe come minimo cruciato.
 
<< Lasciatela andare, potrebbe servirmi ancora. >>
  
 
La Lestrange, intanto, fissava l'oscuro signore, provava disprezzo per quell'insulsa donna che aveva dato più potere a lui, l'unico uomo che voleva avere per se.
 
<< Ah, mio caro Lucius, non passate di qui, non voglio infettarmi la vista da una sangue sporco, sopratutto l'odore del suo sangue si sente fino a qui, è ripugnante non è vero mia cara adorata Bellatrix? >> un luccichio passò negli occhi del mago oscuro.
 
<< Ovvio mio signore. >>
 
Hermione e Severus sentirono la classica sensazione di nausea che informava la fine dei ricordi, furono sbalzati fuori in un attimo.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
 
<< Hai trovato tutto questo interessante Severus? >> disse Dumbledore, mentre dagli occhi traspariva senso di colpa.
 
<< Interessante?! Tu questo lo chiami interessante?! Sono stanco Albus, stanco dei tuoi segreti e  delle tue bugie, i ricordi non sono neanche completi, cosa mi nascondi stavolta? >> 
 
La voce era calma e neutra, invece Hermione lo guardava sconvolta, non capiva come Severus poteva chiudere le emozioni dentro di lui, sembrava un Robot in quelle occasioni.
Dumbledore invece, guardava l'uomo che considerava come un figlio con rammarico, poi si decise a parlare.
 
<< Lo sai benissimo, se non ti dico qualcosa lo faccio per proteggerti! >>
 
<< Sev, ti prego, ascolta Dumbledore. >>
Provò a dirgli Hermione.
 
<< TU NON TI INTROMETTERE GRANGER! >>
Urlò con rabbia Severus.
 
<< Severus Snape porta rispetto. I ricordi te li farò vedere al momento opportuno! >> 
 
Albus non diede neanche il tempo di replicare al pozionista, se ne andò lasciando il quadro vuoto.
 
<< Ce la farai, Harry lo sconfiggerà di nuovo, tuo figlio non morirà te lo prometto, lo proteggerò qualunque cosa accada! Io ti amo Severus Snape e per te e per ciò che è giusto, giuro sui nostri figli che Arthur non morirà. >>
 
Hermione guardava con le lacrime agli occhi l'uomo che amava, ma aveva uno sguardo fiero.
 
<< Hermione devo portarti in un posto, non sono bravo in queste cose, ma poi capirai. >>
 
Severus uscì dallo studio, trascinando con se la riccia, finché non uscì dai cancelli di Hogwarts.
Si smaterializzarono.
Quando riapparvero erano a Godric's Hollow.
 
<< Vieni con me, non parlare. >>
 
Severus guidò Hermione fino ad una casa mezza distrutta.
Era la casa dei Potter.
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Intanto, in una parte remota della terra, un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi recitava strane formule.
 
<< Solum Redure Acrum Selerumis Risorgis. >>
 
Fiamme bianche, rosse e verdi uscivano dalla bacchetta.
 
<< Sangue dell'unico servo rimasto.>>
 
Si tagliò la mano, del sangue ne sgorgò fuori, andando a versarsi sul corpo senza vita di Lord Voldemort, rubato la sera stessa, dalla stanza adiacente alla Sala Grande di Hogwarts.
 
<< Bacchetta del morto che presto risorgerà. >>
 
<< Colomnis Metronas. >>
 
Una fiamma fredda e gialla uscì dalla bacchetta dell'uomo e andò a posarsi su quella di Tom Riddle.
 
<< Ora, in quanto ho dato tutto quello che dovevo dare, risorgi mio signore. >>
 
<< AROPOLES VIVIS ET MORTIS MATRONAE EST. >>
 
Urlò quelle parole più che poté, finché gli occhi di Voldemort si aprirono di scatto.
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ANGOLO AUTRICE:
Lo so, sono imperdonabile ho lasciato passare esattamente un mese, mi preparo a ripararmi dai vostri crucio, più che meritati!
Ero bloccata nello stesso punto, allora mi sono limitata, per così dire, a cancellare tutto e riscriverlo.
So che con tutto questo  tempo a disposizione doveva essere molto, ma molto più lungo, ma non avevo più idee Ç-Ç.
Prossimo aggiornamento... Ehm ehm previsto per il 6, ( salvo imprevisti o "blocco della scrittrice")
Giulia40174
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** La cicatrice ***


                     La cicatrice 
 
Bruciava.
Sentiva la fronte in fiamme.
Credeva che dopo la scomparsa di Voldemort la cicatrice non gli avrebbe più fatto male.
Urlò.
 
<< Ron! >>
 
Il rosso lo guardava sconvolto, il suo migliore amico era madido di sudure e la famosa saetta spiccava sulla fronte più che mai, brillava di un rosso vivo.
 
<< Harry, ti prego, cosa devo fare? >>
 
Urlò Ron preso dal panico, aveva il terrore che al ragazzo-che-è-sopravvissuto-due-volte potesse succedere qualcosa; Harry era forte, ma non invincibile.
 
<< Snape....chiama Snape. >>
 
Sussurrò prima di chiudere gli occhi e cercare di fare corso all'occlumanzia, chiunque stesse cercando di entrare nella sua mente era un esperto legilimens, sentiva la sensazione di quando Snape entrava nella sua mente.
Poi una visione.
Uno strano ragazzo vicino al corpo di Tom Riddle e poi il nulla.
Harry Potter era svenuto.
 
 ***********************************************
 
<< Sev perché siamo qui? >>
 
Hermione guardava Snape con amore e con comprensione.
 
<< Per Salazar, sei sempre la solita, puoi stare in silenzio un attimo Hermione? >>
 
Aveva una nota di schermo nella voce, che la ragazza del golden trio adorava.
Non proferì più parola, finché arrivarono nella stanza dove Lily Potter era morta.
 
<< Hermione, sono felice, la vita mi ha concesso una seconda possibilità ora come ora, che il signore oscuro può tornare ho paura, per la prima volta nella mia vita ho realmente paura di morire, perché so che se morirò lascerò due bambini e te da soli, Hermione non so quanto ci resta perché, lo sai potrei morire, non sono mai stato bravo in queste sciocchezze , ma Signorina Granger mi vuole sposare? >>
 
Hermione Jane Granger non poteva credere ai suoi occhi, credeva che fosse uno strano scherzo.
 
" Godric Santissimo, lui , proprio Severus Snape ha chiesto di diventare sua moglie."
' Sciocca non hai sentito? Rispondigli!'
 
Guardava l'ex mangiamorte ma non riusciva a parlare, però una domanda si  fece strada nella sua mente.
 
" Giusto Hermione, perché ti ha portato proprio qua?"
 
Snape, sapendo che nonostante tutto non dovesse farlo, stava spiando i suoi pensieri.
 
<< Ti ho portato qui, sciocca che non sei altro, perché è il posto in cui il mio cuore ha smesso di battere e poteva ricominciare a farlo se la tua risposta fosse stata positiva, ma evidentemente mi sbagliavo. >>
 
Severus Snape uscì dalla stanza e dalla casa, stava per smaterializzarsi quando  Hermione Granger lo fermò, nel tentativo di non farlo smaterializzare gli era caduta rovinosamente addosso, facendo precipitare la coppia a terra.
 
L'ex Grifondoro era sopra all'ex pozionista, in uno scomodo abbraccio, che si tramutò in un bacio.
 
<< Certo che lo voglio, ti amo Severus Tobias Snape. >>
 
<< Lo so Hermione. >>
 
Sorrise.
 
Non aveva detto la solita frase come 'anch'io', aveva già fatto lo sdolcinato chiedendole di sposarlo.
Però qualcuno, o meglio qualcosa, interruppe quel momento.
Era un' avvisosfera* di Ronald Weasley.
L'avvisosfera era appunto una piccola sfera, che permetteva di rintracciare una persona ovunque si trovasse per comunicargli l'importante messaggio.
La voce di Ron si sentì nel silenzio tombale di Godric's Hollow.
 
<< Snape! Deve venire subito a Grimmuld Place, Harry....lui sta male, perfavore la cicatrice è diventata rossa ed io, io non so cosa fare! >>
 
Poco dopo, si autodistrusse .
 
Quel piccolo scorcio di felicità era stato spazzato via.
 
<< Hermione, vai a casa va bene? I bambini sono da soli, fidati di me perfavore, io andrò da Harry, devo aiutarlo. >>
 
Questa volta, dalla parte della riccia non ci fu nessuna reazione negativa se, non un avvicinarsi al suo futuro marito e sussurrargli all'orecchio.
 
<< Sev, lo sai, sii prudente e sii forte! >>
 
Lui annuì e si smaterializzò alla sede dell'ordine della fenice.
Mentre Voldemort apprendeva con puro piacere sadico dalla mente del noto Harry Potter, tutte le informazioni che gli servivano, mentre quest'ultimo era ignaro di chi fosse a penetrare la sua mente.
 
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ANGOLO AUTRICE:
*= L'ho inventata io, nei prossimi capitoli scoprite da chi e per quale scopo.
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Lo so, piccolo capitolo , mi spiace!
Ma almeno sono stata puntuale giusto?
Uhm vediamo, prossimo aggiornamento previsto per il 12 gennaio.
Kiss.
Giulia40174

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Capitolo 8
*** L'inizio della fine. ***


           
 
 
                 
 
 
L'inizio della fine
 
Si era smaterializzato a Grimmuld Place numero 12.
Ron appena aveva visto Snape, si era catapultato vicino al Potion master.
 
<< S-signore, Harry, lui è in camera, é svenuto, la cicatrice era rossa e urlava, diceva di chiamarla , l'ho fatto ma lui è svenuto. >>
 
La spiegazione del rosso lasciava a desiderare, ma Severus era riuscito a capire a grandi linee che cosa era accaduto.
Voldemort era risorto, la cicatrice a forma di saetta, anche se non doveva più dare collegamenti tra i due dopo che, il "famoso Horcrux involontario era stato distrutto", dal comportamento di Potter, l'oscuro signore e Harry erano ancora in contatto.
 
 
L'ex mangiamorte si era precipitato  sulle scale e aveva aperto la porta, 
il salvatore del mondo magico occupava il letto in una posizione scomodissima, era rannicchiato tutto sul lato destro, mentre la cicatrice continuava a brillare, Snape si obbligava a mantenere la calma.
 
"Maledizione! Ho protetto questo marmocchio per diciassette anni ed ora succede questo, perché tutte a me, santissimo Salazar"!
'Idiota! Potter potrebbe essere in pericolo e tu pensi alle solite immagini stucchevoli di quando noi gli salvavamo la pelle?!'
"Ma certo! Perché non ci ho pensato prima, L'oscuro Signore sta usando la legimanzia su di lui, devo aiutarlo."
' Non c'è la farai mai, rischierai di complicare le cose! Insomma non puoi usare l'occlumanzia mentre quel pazzo è già nella mente di Harry!'
 
Snape prese la sua bacchetta e la puntò addosso al figlio di Lily. sussurrò la solita frase.
 
<< Legilimens. >>
 
Quando due persone si trovavano nella stessa mente di un altro soggetto, le tre menti si fondevano mischiando i ricordi, Snape era furbo.
Ovviamente aveva usato questa pratica perché il signore oscuro non ne era a conoscenza.
Aveva creato delle false memorie.
Non poteva cambiare le informazioni che Tom aveva su di lui, ma bensì aveva fatto in modo che anche i ricordi di Potter combaciassero con quelli che aveva creato.
Intanto, colui che non deve essere nominato,  apprendeva anche le false memorie:
 
Snape ed Harry nei presunti istanti di vita di lui, mentre Potter gli rivelava che il vero possessore della bacchetta di sambuco non era lui, ma  Draco Malfoy.
Poi Harry correva verso lo studio del preside mentre Severus ghignava e mormorava "stolto ragazzino, devo assolutamente avvisare l'oscuro signore! Devo prendere questo bezoar speciale che mi permetterà di rimanere in vita." 
 Appena  lo aveva ingoiato svenne.
 
 
Un altro falso ricordo sfrecciava nella mente del allibito lord Voldemort,
Sapeva che anche l'insegnante di pozioni era nella testa di Potter, ma non sapeva che si poteva modificare i momenti passati.
Lui credeva che Severus era entrato nella mente del ragazzo per mettersi in contatto con lui, si sbagliava.
 
L'ultimo ricordo modificato era il più fondamentale.
 
Il Potion master era seduto sulla sua scrivania mentre guardava il marchio nero e mormorava " mio signore troverò il modo per farla ritornare in vita".
 
Poi, entrambi uscirono dalla mente del ragazzo.
Il primo perché sapeva di avere ancora il suo "servo più fedele" accanto, l'altro perché aveva capito che il signore oscuro avrebbe finito, almeno per quella sera, di far soffrire Harry Potter.
 
Severus aveva tirato fuori dalle sue scorte da viaggio, una pozione ricostituente.
 
Il pozionista, moderando la sua burberità, versava il contenuto nella bocca del ragazzo, che pochi minuti dopo si era svegliato.
 
<< Pr-professore cos'è successo? >>
 
Tutti e due si guardavano, era giunto il momento di dare delle spiegazioni.
 
<< Potter il signore oscuro è tornato, ora convocherò tutto l'ordine, devo andare. >>
 
Harry era deluso, era stato male e la prima persona che aveva chiamato era stata Snape e  quest'ultimo si era comportato come ai tempi di Hogwarts, qualcosa non andava.
 
<< Signore, per favore, perché si comporta così? Ho fatto qualcosa di sbagliato? >>
 
" Harry andiamo, cosa ti aspettavi da lui?"
' Io, io non so!'
" È il solito bastardo unticcio."
'No, lui non è così! Adesso...'
 
<< Potter! Le spiegazioni le avrai a tempo debito, ora devo andare a parlare con Albus al piano di sotto. 
Sei stato bravo Harry. >>
 
Dopo aver parlato, il pozionista uscì dalla camera del Salvatore magico.
Si dirigeva nella stanza dove era contenuto il quadro di Albus Dumbledore.
 
Prima di entrare, aveva sussurrato un incantesimo.
 
<< Expecto Patronum. >>
 
La cerva argentea uscì dalla sua bacchetta e si posò sul pavimento.
 
<< Quando uscirò da questa stanza vai da tutti i membri dell'ordine e digli di raggiungere IMMEDIATAMENTE la sede. >>
 
Severus aprì la porta.
 
<< Albus ho bisogno di te. >>
 
Il vecchio mago fece la sua apparizione nel quadro, lui sapeva già.
 
<< È tornato, lui ha usato l'occlumanzia su di Harry, nonostante tutto il collegamento tra i due persiste ad esserci ancora, ho creato dei falsi ricordi e sono entrato anche io nella mente di Potter, il signore oscuro crede che gli sono ancora fedele. >>
 
Dumbledore, almeno per quel l'informazione, era contento, c'era ancora speranza che Snape potesse fare la spia.
 
<< Bene, sei stato bravissimo, sicuramente il signore oscuro si metterà in contatto con te, solo allora potrai mostrargli altre false memorie, ad Harry devi raccontare tutto e riniziare l'occlumanzia, per quanto riguarda la signorina Granger e i tuoi figli, dobbiamo nasconderli, una casa in Scozia andrà più che bene!
Però, dovrai dire a Hermione che, sarai di nuovo una spia intesi? >>
 
Un velo di tristezza apparve negli occhi del Potion master, spazzata via subito per un espressione neutra.
 
<< Albus, io le ho chiesto di sposarmi, cosa le dirò? >>
 
<< Penso che, Severus, il vostro matrimonio non debba aspettare, l'amore è l'unica arma che abbiamo contro il signore oscuro! 
Celebratelo dopodomani! >>
 
Severus era felice, ma doveva rimettersi la fredda maschera così, annui semplicemente.
Uscì dalla stanza senza salutare, mentre la cerva andava ad avvisare gli altri membri dell'ordine.
Sapeva solo una cosa:
Lord Voldemort era tornato e lui sarebbe stato di nuovo la spia della luce.
Si era smaterializzato a casa.
 
***********************************************
 
Severus era entrato in casa facendo meno rumore possibile, sarebbe tornato immediatamente alla sede, ma prima doveva parlare con Hermione.
Era andato subito nella loro camera da letto.
Si era trovato davanti una scena bellissima, si ripromise di tenersela nella mente per sempre:
Hermione dormiva nel letto matrimoniale con i due bambini accanto, Harry abbracciava la sorellina che le era di fianco e Lily aveva la mano sulla guancia della madre.
Gli dispiaceva molto svegliare Hermione , ma doveva farlo.
 
<< Hermione svegliati! >>
 
Assonnata, quest'ultima aveva aperto gli occhi.
 
<< È tornato il signore oscuro, dopodomani ci sposeremo, poi tu ti nasconderai in una casetta in Scozia. >> 
 
Doveva dirgli tutto subito, non era stata una buona idea perché la Grifondoro lo trascinò in salotto.
 
<< Severus Snape! Io non ti lascerò da solo a combattere contro quel pazzo! >>
 
"Hermione mantieni la calma!"
'Ma come faccio?!'
" Chi guarderà i bambini? Sarete in pericolo."
'Oh già!'
 
<< Hermione, non essere cocciuta, io dovrò ricominciare a fare la spia per l'ordine. Ho dato delle false memorie al signore oscuro, facendogli credere che sono stato fedele a lui per tutto questo tempo. >>
 
La riccia stava per piangere, si era ripetuta mille volte che doveva essere forte ma questo era troppo, il padre dei suoi figli rischiava di morire più di chiunque altro!
Una lacrima scivolò sulla sua guancia.
 
<< Hermione! Non devi fare così. Andrà tutto bene. >>
 
Non l'aveva abbracciata non era un gesto da Severus Snape.
 
<< Torna a dormire, domani organizzerò tutto per il matrimonio e tu andrai a comprare il vestito. Io devo andare a Grimmuld Place. >>
 
La Granger nonostante voleva protestare, si trascinò lungo le scale e cercò di capire perché quel odioso pazzo era risorto di nuovo.
Intanto, il professore di pozioni era ritornato alla sede dell'ordine mentre tutti i membri si presentavano, tutti tranne Hermione.
 
************************************************************************************************************************************************
ANGOLO AUTRICE:
Scusate per il ritardo di due giorni, ma ho reso il capitolo un po' più lungo.
Vorrei tanto sapere cosa ne pensate, a presto ( al 24 gennaio) 
Giulia40174
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Il messaggio oscuro ***


 
 
           
  
Il messaggio oscuro.
La McGonagall era stata la prima a parlare, sembrava che sapesse cosa fosse successo.
Forse, aveva notato la mancanza del corpo senza vita di Tom Riddle.
 
<< Perché ci hai convocato Severus? >> chiese la donna, tenendo un espressione facciale neutra.
 
<< Minerva ascoltami, anche voi ascoltatemi, questa sera è successa una cosa che non prevedevo, Lui è tornato, ha usato l'occlumanzia su Potter e ha appreso tutto quello che è successo in sua assenza, io sarò di nuovo una spia per l'ordine, ho fornito delle false memorie all'oscuro signore quin.. >> sentenziò l'uomo senza paura o dispiacere nella voce, era tornato il Severus Snape che era prima.
 
La preside non lo aveva fatto finire di parlare, il Potion Master non doveva rischiare così.
 
<< No! Severus Snape tu non andrai ancora da quel verme, non ha seguaci e non sappiamo nemmeno come ha fatto a ritornare in vita! >> 
 
I presenti erano sconcertati, ma stavano in silenzio, poi Draco Malfoy aveva parlato.
 
<< Severus non puoi lasciare Hermione e i bambini da soli! >> sentenziò il biondo.
 
L'ex mangiamorte ghignó, da quando Malfoy era il migliore amico di Hermione faceva spesso visita da loro , ma era diventato ficcanaso.
 
<< Malfoy! Hermione e i bambini si nascondereranno in una casa che si trova in Scozia, Minzoy è dalla parte del Oscuro Signore, dobbiamo stare attenti. >> disse il professore.
 
Draco era furente, avrebbero lasciato da sola la loro amica, non lo avrebbe permesso, neanche se il ministero della magia lo avrebbe minacciato.
 
<< NO! Andrò io con lei, non la lascerò sola. >> urlò l'ex Slytherin.
 
Severus era stupito, sia in modo positivo che, in modo negativo.
 
 
<< Draco se il signore oscuro chiederà di te, cosa dovrò dire? >>
Aveva cambiato voce, non usava la solita voce sprezzante, dopotutto il suo protetto si preoccupava per Hermione.  
 
<< Gli dirai che sono disperso e ho perso il nume della ragione quando mio padre è stato rinchiuso ad Azkaban, io starò con lei! >> disse senza paura Malfoy.
 
<< Bene. Se il marchio brucerà, riferirò all'oscuro signore che non ricordi nulla, volevo informare tutti che io e Hermione dopodomani ci sposiamo e non mi interessa minimamente se qualcuno ha qualcosa in contrario.>> disse Severus con voce burbera, squadrando tutti.
 
Tutto l'ordine era basito, nessuno osava proferire parole, forse ora che, Voldemort era tornato non si dovevano sposare.
 
<< NO! TU NON SPOSERAI HERMIONE! RISCHIERAI DI UCCIDERLA CON IL TUO STUPIDO LAVORO DA SPIA. >>
 
Fred stava urlando, era più che furioso, non avrebbe mai permesso a qualcuno di mettere la riccia in pericolo, usava quella scusa anche con se stesso.
In verità lui non voleva vedere Snape felice.  
Tutti lo guardavano.
Poi, l'ultima persona che avrebbe mai pronunciato delle parole così mature, parlò. 
 
<< Sai benissimo che non è così, il professore la proteggerebbe e basta, io ho messo da parte l'amore che provo per Hermione ora, tu devi mettere da parte quella stupidissima e inutile invidia che ti porti dietro tutti i giorni! Per Godric la vita va avanti, credi che io non lo abbia capito, che mamma e papà non lo sanno? Fai come Remus vai avanti. >> con un sorriso amaro, Ron smorzò le sue parole. 
 
Era maturato, non c'era dubbio.
Però, il fratello ora era furioso.
 
"Come osa Fred?!"
'Non lo so, non deve parlare di Elisabeth, non immagina quanto la amo, dovevo proteggerla è colpa mia.'
"No stupido, è colpa di Snape perché doveva morire lui."
 
Con quelle parole finì il suo interpellare se stesso.
 
<< TU! COME OSI PARLARE DI LEI, NON PUOI NEANCHE PRONUNCIARE IL SUO NOME! 
È COLPA DI QUEL ODIOSO MANGIAMORTE DI SNAPE SE LEI È MORTA, doveva essere lui a morire. >> terminò con un flebile sussurro il suo sfogo, non guardava in faccia nessuno, non ci riusciva.
 
 
George gli mise una mano sulla spalla e lo portò in camera , era suo fratello e per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa.
 
 
<< La riunione finisce qui. >>
Minerva McGonagall osservava Molly Weasley in lacrime, poi appena finì di dire quelle quattro parole uscì dalla stanza.
Si stava preparando per andare ad Hogwarts, non avrebbe più aspettato a parlare con i quadri, con o senza il consenso di Albus lo avrebbe fatto.
 
Harry aveva ascoltato tutto, quel maledetto di Tom era tornato.
 
"Harry lo hai sconfitto due volte, anche questa volta ce l'ha farai."
'No, questa volta no! Dumbledore non sa nulla sul legame che c'è ora, sento che è diverso da quello dell'altra volta.'
"Non dire idiozie, Snape sarà di nuovo una spia, avremo le informazioni che ci occorrono."
'Forse, o forse si farà uccidere.'
"No, è troppo bravo per farsi uccidere."
 
Dei rumori che provenivano sulla strada  lo distarono, si avvicinò alla finestra e si affacciò.
 
Minzoy e degli altri auror stavano cercando qualcosa, Il ragazzo che è sopravvissuto due volte capì, stavano cercando la sede dell'ordine, scese in fretta le scale e urlò.
 
<< Minzoy è qui, ha portato degli auror con lui. >>
 
 
Il panico passò lentamente negli occhi di tutti. 
 
<< Insomma! Nessun auror potrebbe seguirlo di nuovo Potter! >> Disse l'ex mangiamorte.
 
Poi, ci fu un boato e tutti si girarono verso la finestra che permetteva di vedere cosa succedeva sulla strada, il marchio nero si ergeva fiero in quella notte senza stelle, mentre il ministro e i suoi seguaci iniziarono ad attaccare quel quartiere.
Tutto l'ordine che era presente uscì per combattere, ma qualcuno afferrò il prescelto.
*********************************************************
Angolo autrice :
 
Ciao a tutti!
Non so, non sono molto contenta di questo capitolo, credo che i personaggi siano troppo OCC, la tentazione di cancellarlo è stata  alta, ma ho lavorato molto per scriverlo, quindi ho deciso di tenerlo così.
Mi  lasciate una recensione? Anche microscopica?
Per l'aggiornamento sono stata puntuale, ma 10 giorni sono troppi, quindi tra 7 giorni (31 gennaio) aggiorno!
A presto .
Giulia40174
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** Black and White ***


                  
                  Black and White.
 
Harry si girò spaventato.
Mille pensieri gli sfrecciavano in testa.
Il respiro gli mancava per lo spavento che aveva preso, ma nonostante tutto non distoglieva lo sguardo dal viso della persone che gli era di fronte.
Era Severus Snape.
 
<< Bene bene, vedo che le sue capacità di accortezza sono rimaste nulle Signor Potter,  ora lei si smaterializzerà immediatamente a Spinner's End e si fermerà per questa notte a casa mia.  >> Disse il professore di pozioni afferrando il ragazzo, mentre, quest'ultimo cercava di allontanarsi, tentando di andare ad aiutare l'ordine.
 
"Maledetto ragazzino! Non mi ubbidirà mai, a meno che..."
'Idiota non ci crederà mai.'
"Ovviamente si, è pur sempre un Grifondoro."
'Per Salazar, cosa mi tocca fare.'
 
<< Potter, maledetto ragazzino, se farai ciò che ti ho detto, ti svelerò alcune cose. >>  Disse il professore rivolgendosi al ragazzo, con un tono di voce melifluo. 
Non intendeva di certo raccontare nulla al ragazzo, ma doveva illuderlo per farsi ascoltare, certo Harry sarebbe andato su tutte le furie, ma era l'unica cosa da fare.
 
<< Snape io non, io devo aiutarli, non posso lasciarli da soli a combattere contro di loro. >> 
Il moro era dispiaciuto di comportarsi così, ma non avrebbe permesso che qualcun'altro sarebbe morto per lui.
Soprattutto temeva per Ginny, l'amava profondamente.
Voleva chiederle di sposarlo, se tutto sarebbe finito come previsto quella notte.
 
<< Merlino mi aiuti! Qua non decidi nulla, ora verrai con me. >>
 
Detto questo, Severus si smaterializzò davanti a casa tua, e con un movimento di bacchetta, spalancò la porta e spinse il moro dentro. 
 
<< Ragazzino vai a svegliare Hermione, lo sto facendo solo per te.>> Disse il pozionista in tono serio, mentre con un incantesimo sigillava la porta di entrata e creava una barriera protettiva dinanzi alla casa.
 
Intanto, a Grimmuld Place la battaglia si faceva sempre più cruenta. 
Alcuni Auror, traditori, erano stati schiantati, altri lanciavano maledizioni verso l'ordine.
 
<< STUPEFICIUM. >>
 
Urlò Snape appena arrivato, prima che un auror corrotto lanciasse un Avada Kedavra a George.
Siccome, che, George erano in un posto  in disparte, dovette obliviare solo l'auror.
Per constatare se era già al completo servizio di Voldemort, alzò la manica all'uomo, ma con somma sorpresa non c'era nessun marchio nero.
 
<< Weasley vai ad aiutare gli altri. >>
 
George, stupito, ascoltò la spia della luce e si mise a correre verso gli altri.
 
Alla fine, Minzoy era riuscito a scappare con alcuni seguaci.
Gli altri erano ancora svenuti, poiché, Snape e l'ordine  li avevano schiantati. 
 
<< Dov'è Harry? >> disse Ginevra, mentre, cercava di individuare il moro nella piccola folla che componeva l'ordine, ma di lui nessuna traccia.
 
<< Signorina Weasley, il Signor Potter si trova al sicuro, ora se mi volete scusare, dovrei andare a parlare con Albus. >> Sentenziò Severus.
 
Con passo rigido, entro nella stanza dove si trovava il quadro di Albus e gli spiegò tutto.
 
<< Ha pochi seguaci questa volta, potremo sconfiggerlo più in fretta. Potrebbe convocarti in qualsiasi momento. >> disse l'anziano ex preside.
 
Non appena ebbe finito  di parlare, vide Snape alzarsi la manica mentre guardava il marchio nero che ricompariva lentamente.
 
<< Credo che quel momento sia arrivato. >> Usò la voce nel modo più neutro possibile, ma non gli sfuggì lo sguardo preoccupato di Albus.
 
<< Sai dove devi andare? >> 
 
Al pozionista venne quasi da ridere, aveva lavorato così strettamente con Tom Riddle, che sapeva ogni cosa di lui, soprattutto Dove fosse ora.
Al cimitero del Padre, dove era risorto già una volta.
 
<< Si Albus, ora mi conviene andare. >>
 
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AU:
Scusate per il ritardo, ma ho avuto molti esami, quindi ho dovuto studiare un sacco.
Il capitolo è molto corto, quindi aggiornerò SICURAMENTE mercoledì o martedì.
Scusate ancora, so di essere imperdonabile, ma non lascerò mai la storia incompiuta 
Giulia40174

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Capitolo 11
*** Sei mio o sei suo ***


                      
                  
                   
                    Sei mio o sei suo?
 
Severus avanzava verso l'entrata del cimitero. 
Man mano che si avvicinava, con passo austero, racchiudeva le sue emozioni e i suoi ricordi nella profondità della sua anima.
Non restava nulla, se non una maschera vuota e insensibile.
 
<< Tu devi essere Snape! >> Disse una voce alle spalle del pozionista, chi aveva parlato aveva un tono profondo e alto.
 
Lui, dal canto suo, sapeva benissimo a chi appartenesse quella voce.
Arthur.
Suo figlio, il suo primogenito.
Il figlio di Lily.
Colui che aveva risvegliato l'assassino della donna che aveva amato per più di vent'anni, ma, Voldemort non era l'unico che aveva tolto la vita a Lily, no era stato anche lui, si ripeteva continuamente la spia della luce.
Si girò molto lentamente, con un sopracciglio alzato.
Doveva far finta di non sapere nulla.
 
<< Chi sono io non è affar tuo, desidero vedere il Signore Oscuro. >> Disse con noncuranza il potion master.
Sembrava quasi che parlare con qualcuno che conoscesse già.
Lo squadrava da capo a piedi.
 
Alto.
Muscoloso.
Capelli neri, come i suoi.
Occhi, occhi verde smeraldo, come Harry, come la sua Lily.
Vestita con la classica veste da mangiamorte.
 
<< Si, bene il signore oscuro mi aveva avvertito del tuo comportamento, seguimi. >>
 
Tra i due c'era una strana tensione.
Severus continuava a guardare la schiena di Arthur, voleva pensare al figlio, ai suoi primi passi, a come sarebbe stato averlo con se, ma, non poteva, doveva restare concentrato.
Quella volta, se Voldemort sarebbe morto, non sarebbe più tornato in vita; lui non lo avrebbe permesso.
 
<< Severus, mio caro, fedele, amico! >>
 
Erano arrivati, la voce fredda e sibilante di colui che non deve essere nominato aveva fatto spazio nelle orecchie della spia.
 
Era totalmente cambiato.
 
La pelle era così sottile, che si potevano vedere i muscoli sotto, tanto che, si provava ribrezzo nel guardarlo.
Le mani avevano lunghe dita affusolate, ma, senza unghie.
Il viso non era completamente definito.
Le labbra  erano piccole e sottili, al posto del naso, c'erano due piccoli fori, gli occhi erano grigi, con qualche piccola sfumatura di rosso.
Vestiva con una lunga tunica da mago nera, con orli verdi.
 
Snape era alquanto disorientato.
 
"come devo comportarmi?"
'Come sempre  Severus!
"Giusto! Mio figlio, povero Arthur."
'Basta! Chiudi le tue emozioni.'
 
<< Mio signore quale piacere vederla. >> disse il maestro di pozioni, chinandosi a baciare il mantello del suo maledetto padrone.
Era disgustato, ma, doveva farlo per Lily, Arthur, Hermione, per i suoi bambini e per l'intero mondo magico.
 
<< Oh suvvia Severus, alzati! Con mio sommo stupore, quello che Potter ha detto era falso, sei sempre stato fedele a me, ed a me soltanto! >> disse Tom Riddle guardando dall'alto al basso il suo servitore.
Severus, stupito, credeva che l'avrebbe torturato, trovando qualche scusa. 
 
<< Tuttavia, mi hai deluso profondamente, CRUCIO. >>
 
Appena il potion master aveva udito il "tuttavia", sapeva cosa sarebbe successo, ora era in ginocchio che soffriva in silenzio.
 
<< Arthur, figlio mio, unisciti a me. >> disse Voldemort, ghignando apertamente, mentre, il figlio di Lily prendeva posto vicino al mago oscuro.
 
<< Crucio. >> sussurrò il moro. 
 
Severus non sapeva, non sapeva,  se faceva più male il crucio o le parole dette dal signore oscuro e l'assenso so di suo di torturarlo.
 
<< Bene Snape, ora puoi andare, tra tre giorni mi metterò in contatto con te. >> disse Tom Riddle.
 
Il pozionista esegui gli ordini, ma, appena si smaterializzò fuori di casa, perse i sensi.
 
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ANGOLO AUTRICE
Scusate se questo capitolo è corto, come l'altro.
Prossimo aggiornamento sabato.
Promesso mi farò perdonare :)
Vi ringrazio per le 2 recensioni dello scorso capitolo ;)
Se volete, lasciatele anche qua
A presto 
Giulia :) 
 
 

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Capitolo 12
*** In door overcast ***


                      In door  overcast.
 
Hermione era nel letto con i bambini, quando sentì qualcuno che entrava in casa.
Scese le scale di corsa, pensando che fosse Severus, ma vide che era Harry.
 
<< Cosa è successo? >> Chiese la riccia in preda al panico.
 
<< Tranquilla Herm, mi ha fatto venire qua per la mia sicurezza. >> Disse il ragazzo che è sopravvissuto.
Dopo pochi minuti di spiegazioni, l'amica si rilassò.
Il ragazzo andò nella stanza degli ospiti, cercando di dormire e la Gryffindor si sedette sul divano.
Era in ansia per Severus, aveva paura che potesse accadergli qualcosa.
Passò mezz'ora dall'arrivo del moro,quando Hermione ormai prossima al sonno, sobbalzò a causa di un rumore poco rassicurante che proveniva da fuori.
 
Da vera e coraggiosa Grifona, andò a controllare il motivo di quel fracasso.
 
<< SEVERUS!! >> Urlò la riccia.
 
Dolore.
Ansia.
Paura.
Angoscia.
Senso di colpa.
 
Tutti quei sentimenti passarono nella mente della ragazza.
 
<< Mobilicorpus. >> 
 
Il corpo del pozionista si alzò dal suolo e, come se dei fili lo sollevassero si spostò sul divano.
 
<< Mutatio. >>
 
Il grande divano si trasfigurò in un grande letto a baldacchino.
La riccia ringrazio mentalmente la professoressa McGonagall per averle insegnato in modo impeccabile Trasfigurazione e Flitwick per incantesimi.
 
<< Amore mio che ti è successo? >> 
 
Hermione sapeva che non avrebbe ricevuto risposta, ma tentava comunque.
Aveva il terrore di perderlo, due giorni dopo si sarebbero sposati e lei non gli aveva detto quanto lo amava.
Era colpa sua, non gli avrebbe dovuto permettere di tornare da quel pazzo.
Arthur.
Chissà come si sarà comportato.
 
"Per Godric, Hermione concentrati."
'Come faccio? Insomma lui è svenuto.'
"Basta."
'Hai ragione, calmati, vuoi essere una Medimaga? Allora concentrati.'
"Giusto."
'Ora basta pensare. '
 
Dopo aver parlato con la sua mente, scosse la testa, in lacrime per la paura di perderlo, prese la bacchetta e con un incantesimo diagnostico, capì che aveva subito la maledizione cruciatus parecchie volte.
Poteva avere un'emorragia, gravi danni agli organi interni, ma doveva calmarsi si ripeteva continuamente.
Non c'era tempo di chiamare Harry, doveva fare tutto da sola.
Con un altro incantesimo, capì che non c'erano emorragie. 
Gli tolse la giacca e la camicia, doveva controllare che non ci fossero tagli, sul braccio sinistro spuntava il marchio nero.
Però, ad un certo punto, del sangue inizio a sgorgare fuori dal marchio.
 
<< Maledizione! >> Imprecò la Medimaga improvvisata.
 
<< Accio pozione rimpolpasangue, essenza di dittamo, pozione cura ferite . >> 
 
La chiamò a se, pensando che se Severus avrebbe perso molto sangue, avrebbe avuto la giusta cura e le altre per cercare di chiudere la ferita che si era creata sopra il marchio nero.
 
Il sangue usciva ancora e intanto Snape perdeva il poco colore che aveva, Voldemort non aveva nessun motivo di ucciderlo, ma, di renderlo in fin di vita si.
Se avrebbe cercato di resuscitarlo prima, mentre il mondo magico era ancora vacillante, lo avrebbe conquistato sicuramente.
 
Usò l'essenza di dittamo e la pozione cura ferite, ma non funzionava.
Dove la magia fallisce, vince la medicina Babbana, si ripeteva Hermione.
Richiamò a se delle bende e le strinse attorno al braccio da dove ne usciva il sangue, gli fece bere la pozione rimpolpasangue e accarezzò il viso all'uomo che amava.
 
<< Ora starai meglio, te lo prometto. >>
Sussurrò all'orecchio del pozionista.
 
Poco dopo, forse per le cure di Hermione o perché l'oscuro signore si era stancato di torturare Severus, il braccio smise di sanguinare.
 
Prontamente, la ragazza, felice, usó di nuovo le pozioni e, con sua somma sorpresa funzionarono.
 
<< Sev, ti prego svegliati, ho bisogno di te, ti amo. >> Disse in lacrime Hermione, erano passati quasi trenta minuti da quando gli aveva somministrato le cure, ma, lui non si era svegliato.
 
<< H-E..HE...HER...HERM....I..HERMIONE. >> 
 
Sussurrò Snape accarezzando i capelli della donna, la amava ma gli e lo aveva detto solo una volta, odiava quella frase sdolcinata, ma quella volta, se ci sarebbe riuscito avrebbe fatto un'eccezione.
 
<< T...TI AMO. >> 
Ecco aveva detto quelle parole che tanto faceva fatica a pronunciare.
 
Hermione era in lacrime, sorrise.
 
<< Severus non affaticarti, stai tranquillo! Ti amo anche io. >> 
 
Ora, se non altro c'era solo da aspettare.
 
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ADA:
Salve!
Come state?
Spero che vi piaccia il capitolo, se vedete errori fatemelo sapere
Il prossimo capitolo sarà online Mercoledì 
^^ 
Grazie per le 2 recensioni dello scorso capitolo, se vi va recensite anche questo, mi fa sempre piacere e mi invoglia di più a scrivere 
Giulia40174
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** You are a liar ***


                        You are a liar.
 
Hermione si era addormentata sulla poltrona, spostata apposta vicino al letto del pozionista, poche ore prima.
Quel giorno avrebbe dovuto scegliere il suo abito da sposa e  organizzare il matrimonio, però non voleva far affaticare Severus.
Si svegliò alle otto e mezza di mattina, non aveva dormito pressoché nulla.
L'aveva svegliata Harry, preoccupato alla vista del suo ex professore di pozioni ridotto in quello stato.
 
<< Hermione sveglia. >> Sussurrò, piano per non svegliare Snape, al orecchio dell'amica.
 
La Gryffindor aprì subito gli occhi,  sorpresa di trovarsi l'amico di fianco.
 
<< Che gli è successo? >> Domandò con preoccupazione il ragazzo.
 
La riccia non sapeva cosa rispondere, aveva paura di rivelare ad Harry cose che non sapeva e che non doveva sapere.
 
"Pensa Hermione, cosa gli dico?"
'Digli che gli e lo spiegherà Severus.'
"Giusto!"
'Digli anche che devi andare.'
"Non lo troverà sospetto?"
'No, o almeno speriamo.'
 
Anche quella volta, l'interpellare se stessa l'aveva salvata, non l'avevano definita "la strega più brillante" perché sapeva far fluttuare una piuma, ma, perché mischiava magia e intelligenza.
 
<< Harry, io devo andare, tu controlla Severus, stai tranquillo è fuori pericolo. >>
 
Con quelle parole, la ragazza corse sulle scale e si rifugiò in bagno a prepararsi per uscire.
Odiava il fatto di lasciare l'uomo che amava dopo la notte passata, ma doveva farlo.
 
Poco dopo, uscì diretta a Diagon Alley.
 
<< Potter ha finito di fissarmi? >>
Dopo ore che il moro aspettava con ansia il risveglio del potion master, quest'ultimo, finalmente, si svegliò.
 
Ora, avrebbe potuto avere le risposte che cercava, se non le avrebbe avute, sarebbe passato alle maniere forti.
 
<< Cosa gli è successo Signore? >> 
Chiese con curiosità Harry.
 
Snape non sapeva cosa dire, le idee le aveva, ma sopratutto cosa gli avrebbe detto?
Avrebbe capito che erano bugie?
Sicuramente si.
Doveva mentire, oppure dirgli la  verità e provare a insegnargli l'occlumanzia? 
No, non avrebbe funzionato. Si ripeteva in continuazione.
Doveva raccontargli una parte di verità, tanto l'avrebbe appresa quel giorno alla riunione dell'ordine.
 
<< Potter, siediti. >> Sibilò minaccioso.
 
Il moro, riluttante, acconsentì e si sedette sulla poltrona dove c'era prima l'amica.
 
Intanto, lei era in un negozio "Morgana Wedding Dress."
Aveva già provato cinque vestiti, ma nessuno la convinceva, quando ad un tratto vide, nascosto dietro a tutti gli altri, un bellissimo vestito da sposa.
Sembrava un vestito da principessa, bianco panna, con uno scollo "Strapless", un bellissimo strascico a "Cathedral" ed in vita, aveva tante piccole perline che formavano una specie di spilla.
Perfetto.
L'abito dei suoi sogni.
Semplice, ma quello che voleva lei.
 
Se lo provò e le stava di incanto, anche la proprietaria disse che l'abito era semplicemente perfetto indossato da lei.
 
A casa Snape, Harry era seduto in attesa che il suo ex professore di pozioni parlasse.
 
<< Benissimo Potter, devo informarti che Tom Riddle è tornato e stavolta non c'è Dumbledore ad aiutarti, non sappiamo nulla di come sia potuto ritornare in vita, quindi massima prudenza. >> Esclamò neutrale il pozionista, era orgoglioso di se stesso per non aver lasciata nessuna sfumatura nella sua voce, né nella sua espressione.
 
<< Tu menti. >> Disse con rabbia Harry, odiava che lo prendessero in giro! Era stato lui a sconfiggere Voldemort per due volte e gli nascondevano le cose, era più che assurdo!
Si comportavano tutti come se lui fosse ancora quel bambino di undici anni, ancora imbranato  con gli incantesimi che non sapeva nulla del mondo magico; ora sapeva tutto, più di chiunque altro.
Aveva ucciso il Signore Oscuro peggiore di tutti i tempi l'anno prima, quando aveva solo un anno, sia grazie a sua madre che grazie a lui, Riddle era morto.
Odiava sopratutto il fatto che Severus, dopo tutto quello che era successo, dopo che si erano avvicinati, si comportava così, come se lui fosse uno stupido moccioso e Snape il suo professore.
 
<< Come osi? >> 
Sputò fuori con rabbia Severus, in quel momento il Potion master lo vedeva come se fosse il padre.
Arrogante.
Presuntoso.
Insopportabile.
Potter.
Voleva bene al ragazzo, ma, non glielo avrebbe mai detto, non sarebbe stato da Severus Snape farlo, ma, era pur sempre il fratellastro di suo figlio Arthur, nonché figlio della sua amata Lily.
Già. 
Non pensava a lei da un po'.
Ora, c'era Hermione al suo posto, certo non era sparita ma piano piano, il suo fantasma se ne stava andando.
 
Harry, senza pensare, usò un incantesimo.
 
<< Legilimens. >> Pronunciò guardando negli occhi il pozionista.
Lui, colto alla sprovvista, si fece sfuggire un ricordo.
Non un ricordo qualunque, ma, quella memoria in particolare.
 
ADA:
Buonasera cari/e lettrici!
Vi ringrazio moltissimo per le 2 recensioni che avete lasciato allo scorso capitolo!
Allora spero che vi piaccia, prossimo aggiornamento Sabato!
Recensite se vi va.
Giulia40174
P.s questa è la foto del vestito di Hermione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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