La nuova me

di livia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 8.11.2014 ***
Capitolo 2: *** 8.11.2014 2 ***
Capitolo 3: *** 9.11.14 ***
Capitolo 4: *** 12.11.2014 ***



Capitolo 1
*** 8.11.2014 ***


Prima di inziare una immersione totale in ciò che scrivo vi consiglio di leggere due righe di introduzione.
Partendo dal presupposto che sconsiglio vivamente la lettura a chiunque abbia da ridere sull’omosessualità. Ciò che scrivo in queste pagine forse si potrà avvicinare la concetto di diario, ma non ne sono sicura. Scriverò quando vorrò scrivere, nella maggiorparte dei casi quindi, quando avrò qualcosa da scrivere.  Sono parole buttate su carte, senza pensarci due volte. Se volete leggere un qualcosa sembre di introspettivo ma più curato andate a vedere la mia altra storia. (Andrea e i Treni.)
 
Cazzo.
Inizio questo qualcosa con la parola CAZZO. Già, sono una persona mediamente volgare, in genere non avrei mai iniziato a scrivere un qualcosa con una parola del genere. Ma avevo voglia di farlo.
Perché in fondo cosa altro è la vita se non fare quello che si vuole fare? Quindi, se io ho la possibilità di iniziare uno pseudo diario come voglio io, lo devo fare. Perché ne ho la possibilità.
Perché bisogna sempre fare quello che si vuole quando se ne ha la possibilità. E non bisogna soffermarsi sulle cose impossibili. Impossibili come quello che io considero il mio primo amore. Beh, perché duecento kilometri fidatevi, sono impossibili. Ma malgrado tutto ci stavo riuscendo. Ovviamente ho mandato tutto a puttane, ma intanto stavo riuscendo nel’impossibile. Scordandomi però il possibile.
E essendo nell’età del “non posso fare nulla ma voglio fare tutto” è stato un po’ un casino.
Fino a che non ho incontrato lei. Cazzo, lei!

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Capitolo 2
*** 8.11.2014 2 ***


 
Che poi lei non si considera nulla di speciale. Ma dio mio quanto è dolce. Dio mio quanto è bella. È più grande me, e un po questo si sente. È stata anche un po’ stronza in realtà. È passata dal dire di essere stata svuotata troppe volte e di non credere più all’amore al fidanzarsi in due settimane. Che poi lei mi ha rifiutata, ma come si dice nel lontano nord “fottesega”. Fottesega perché mi piace troppo per arrendermi.
Lei ieri è stata scaricata, dopo ben una settimana di relazione.  Anzi, più che scaricata cornificata, ma questa è altra storia. E mortacci mia che non ho scuola oggi, mentre lei si. Vorrei averl apotuta aspettare in corridoio a ricreazione, per darle un pezzetto di cioccolata. Perché la cioccolata tira su il morale, non importa cosa sia accaduto. E magari le avrei anche detto che Francesca era un bicchiere fallato sul fondo. E che il bicchiere capace di riempirla esiste, che questo bicchiere lo troverà. E vorrei anche dirle che forse questo bicchiere lo ha già trovato. Che magari non è abbastanza grande, ma ha la forza di trasportare abbastanza acqua per riempirla.
Nel mio immaginario dopo tutto questo sproloquio si alzerebbe leggermente sulle punte e mi bacerebbe. Nel mezzo del cortile di scuola magari. Ma tutto questo resta ovviamente nel mio immaginario.
Oltretutto dice anche di tendere a non fidarsi, perché ha paura di quelle che chiama “etero-curiose”. Cioè ragazze etero che per un motivo o per l’altro si danno alla fica. Ragionamento che a me però non penso proprio si possa adattare.
Io non mi considero etero, non mi considero lesbica e tantomeno bisessuale!
A me le persone che piacciono piacciono per come sono, me ne sbatto il cazzo del sesso a cui appartengono. Se io sono innamorata di lei, non mi importa il fatto di non prenderlo al culo.
Ma ovviamente io non sono innamorata di lei. Secondo me l’amore è ciò che si crea giorno per giorno, lentamente, vivendo insieme a qualcuno i momenti importanti e non importanti della tua vita.
Se mi venisse chiesto cosa provo per Ilaria, risponderei che provo semplicemente un irrefrenabile desiderio di poggiare le mie labbra sulle sue.

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Capitolo 3
*** 9.11.14 ***


Ieri ti ho parlato, cazzo se ti ho parlato. Cioè, parlato è dir tanto. Ti ho scritto ieri pomeriggio. E mi hai detto che ti sei lasciata. Quella zoccola ti ha messo le corna due volte. E la odio. Non la odio tanto per il fatto che ti ha tradita. La odio per quello che ti ha lasciato. Si è presa un altro pezzo di te, e cazzo, non te lo meritavi proprio. Non ti meritavi minimamente che succedesse di nuovo. Adesso stai tornando come prima, stai perdendo le speranze. E per quanto io ti dica di non farlo, so che le perderai lo stesso. Ma giuro, cazzo come lo giuro, che un giorno i renderai conto che io potrei non essere una scelta così sbagliata.
Ieri sera, ero a una festa, e nel momento della torta ti ho scritto. Non v’è una motivazione precisa, ma in quel momento ho sentito di doverti scrivere. Abbiamo parlato un po’. E sei arrivata a dirmi che io ti sembro te quando eri in primo.
“Piena di speranza e voglia di scoprire, fare, baciare, trombare. Ma poi incontrerai persone che ti risucchiaranno tutto. E non le puoi controllare! Le persone si prenderanno pezzi di te e te li strapperanno lasciando lacerata la tua pelle. E fara dannatamente male!” (Testuali parole.)
Il problema è che io lo so che andrà così. Ma non mi importa, perché finche ci sei, io sto bene.
Vederti a ricreazione, parlarti, o solo osservarti mentre sali le scale tornando in classe, è qualcosa che mi rasserena il cuore. E non puoi capire quando cazzo stia bene quando parlo con te.
 

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Capitolo 4
*** 12.11.2014 ***


E lunedì mattina le ho parlato prima di entrare a scuola. Abbiamo parlato un po’ ed ad un certo punto mi ha detto “Quindi è perché ti piaccio, no?”. Io ovviamente ho confermato, e lei mi ha detto una cosa semplice e chiara.” CAZZI TUOI!”. Ovviamente non voleva essere stronza, poi mi ha spiegato che sono cazzi miei nel senso che pensa ci metterà tantissimo a fidarsi di nuovo di una ragazza dopo quello che ha appena passato. Poi, ovviamente dopo sta cosa mi ha detto “Anche se so che tu sei una brava ragazza. E sei anche molto più intelligente delle persone della tua età.”. Poi mi ha abbracciata. E giuro sono andata tipo in tilt, non mi ricordo neanche cosa ho fatto, e quanto è durato l’abbraccio. So solo che in quel preciso istante stavano entrando tutti a scuola e una persona mi ha chiamata. Io ovviamente non me la sono inculata di pezza. Poi è finita che siamo andate in classe e basta. Martedì mattina la ho vista di sfuggita alla prima ricreazione, ma parlava con altre persone ed ho preferito lasciar stare. Alla seconda ricreazione invece non la ho vista. Martedì sera (quindi ieri) le ho scritto io, chiacchierando un po’ le ho detto che mi rodeva il culo e lei ha detto “Dimmi i nomi, faccio una strage.” E io li stavo morendo. Più tardi le ho dato la buonanotte, e lei mi ha detto “sogni d’oro”. Oggi c’era assemblea di istituto e dopo la ho solo potuta salutare, visto che stava andando di fretta non so dove. Spero di vederla domani e di starci un po’ insieme, visto che venerdì è il suo giorno libero e sabato è il mio, quindi la rivedrei lunedì. A meno che una delle due non abbia la folle idea di chiedere all’altra di uscire, ma dubito.

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