Starlight

di Scarlet Angel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You are the Queen of the Superficial ***
Capitolo 2: *** Too Late ***



Capitolo 1
*** You are the Queen of the Superficial ***


Secoli, sono secoli che non scrivo più niente. E sinceramente mi chiedo anche da dove esca questa flash fiction. 500 parole esatte. Coppia uscita così. Forse un po’ ooc. Un po’ tanto xD.

E anche se c’è poco da dedicare la dedico a Ele, che mi pungola ogni volta sperando che produca qualcosa.


 

Sono seduto al mio tavolo e ti guardo.

Ti guardo sorridere.

Ti guardo ammiccare.

Ti guardo mostrare compiacente il tuo lato adorante al tuo futuro sposo.

Scocciato allungo le gambe, mi stiracchio un po’, e cerco di spostare il mio interesse alle persone sedute al mio tavolo.

James tenta di abbracciare la Evans. La Evans tenta di schiaffeggiarlo. James scappa. La Evans sbuffa. Solito copione, solita vita. E, come al solito, Sirius si lancia nella sua famosa risata-latrato, falsamente partecipe al copione della storia Evans-Potter. La chiamavano anche la storia Infinita. Ma resta sempre un’altra storia.

Non ci posso fare niente. Il mio sguardo torna verso il tuo tavolo. Tutto è riccamente decorato di verde. Sottolineerei riccamente. Tu sei seduta fra le rose bianche che il tuo futuro sposo ti ha regalato. E sottolineerei anche come i petali delle rose impallidiscono in confronto alla tua pelle. Che è stata generosamente donata al tuo sposo. E presto camminerai felicemente lungo la navata di una chiesa, dove il tuo sposo ti aspetterà ansiosamente, per ufficialmente farvi dichiarare marito e moglie, da un prete che celermente pronuncerà i voti, davanti ad una corte che rispettosamente non fiaterà sulla tua evidente pancia. Per allora credo che lo sarà. Se mai ci sarà.

 Sorridi a lui e io perdo il filo dei miei pensieri.

James mi batte un colpo sulla spalla e io perdo anche il filo dei mormorii di odio che la mia mente stava gentilmente indirizzando a qualcosa o qualcuno…non ricordo a chi.

<< Suvvia Lunastorta! Non si può essere così di cattivo umore pochi giorni prima della fine delle lezioni!>>.

Lo guardo senza realmente capire cosa mi sta dicendo, ma sento chiaramente la Evans borbottare qualcosa come superficiale.

Già Evans, sono d’accordo con te. Siamo alla fiera della superficialità.
È superficiale James, che non si ferma a osservare nei tuoi occhi la disperazione ogni volta che ti infastidisce.
È superficiale Sirius, eterno bambino che sceglie le ragazze come se fossero le bambole dei suoi capricci.
È superficiale Peter, che ride senza mai capire di cosa.
È  superficiale anche la Evans, che non si accorge di come Mocciosus sorride solo quando è con lei.
È superficiale Malfoy, che non si chiede nemmeno che donna sta per sposare.

Ma la regina, beh la regina resti sempre tu.
Tu, che ti nascondi a capofitto dietro alle rose quando ti accorgi che ti guardo.
Tu, che cinguetti allegramente su quanti pizzi e trine vorrai sul tuo vestito da sposa.
Tu, che sorridi a quel damerino biondo ma lo guardi con occhi vuoti.
Tu, che ti allontani da me senza pensarmi. Ti interessi solo di cosa penseranno le vecchie dame delle famiglie purosangue. Vuoi solo poter continuare ad essere chiamata la bella damina dei Black. Non pensi a quel nostro figlio…mi rendo conto solo ora…che forse non nascerà mai. Non ti interessa, non pensi, non piangi, non guardi…perché in fin dei conti tu sei Narcissa Malfoy Black, la regina dei superficiali.  

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Capitolo 2
*** Too Late ***




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Suona la sveglia. Sono le sei e mezza del mattino. Come ogni giorno ti alzi e la prima cosa che i tuoi occhi cerulei vedono è la tua immagine riflessa nello specchio di fronte al tuo letto.

Ammiri la tua figura slanciata avvolta in una leggera camicia da notte, bianca, di seta, verginale.

Ti siedi e cominci a dare le cento spazzolate di bellezza ai tuoi lucenti capelli biondi.

Gesti quotidiani. Ogni mattina il tuo cammino verso la perfezione.

Ma oggi è un giorno speciale. Oggi è la fine del mondo. O no, la terra girerà ancora, il sole la illuminerà e tutti vivranno felici. Ma oggi è la fine del tuo mondo.

Oggi uscirai da quella camera sperando che il sole ti faccia risplendere, perché la luce della tua grazia oggi si è spenta.

Indossi l’abito argentato che hai preparato per l’occasione. Lisci le pieghe con isterica precisione.

Incanti i tuoi boccoli dorati. Li leghi. Li sciogli. Li leghi. Alla fine decidi di lasciarli sciolti.

Un filo di trucco, una scia di profumo, gli orecchini di perla. Ti avvicini al cofanetto dei gioielli per scegliere la collana e la prima cosa che ti cade fra le mani è quel ciondolo.

“ Il giovane si avvicina correndo. I capelli bagnati sono appiccicati al viso e la bocca si piega in un sorriso lupesco.

- Buongiorno, angelo.

Un saluto sussurrato ansimando che ti fa rabbrividire. Sorridendo, gli sposti una ciocca dagli occhi e scendi carezzando la sua guancia.

Velocemente ti infila un pacchetto argentato fra le mani, e poi scappa. Vedi un gruppo del primo anno venire verso di te e capisci che non voglia farsi vedere.

Ti ritiri velocemente nella tua stanza e finalmente lo apri. Un bigliettino vola fuori, si spezza in mille scintille e scrive davanti ai tuoi occhi “Buon San Valentino”. Nella scatola giace un ciondolo. Attaccato alla fine catenina d’oro, un semplice cuoricino con incastonato un diamantino. Lo prendi in mano, lo giri, osservi come la luce venga riflessa dalla pietruzza e alla fine te lo allacci al collo. Non è nulla che possa competere con il lusso a cui sei abituata, ma da quel giorno è sempre stato al tuo collo…”

Fai quasi per prenderlo, ma poi ti fermi. L’appariscente collana di diamanti che il tuo futuro sposo ti ha regalato sembra molto più adatta.

Un’ultima occhiata nello specchio: la sottile lastra di vetro rimanda l’immagine di un angelo. Già, angelo. Come ti chiamava lui. E tu ti senti solo un demone dall’innocente apparenza.

L’entrata nella sala grande di Narcissa Black è cosa che pochi non notano. Come sempre sei accolta da sospiri e occhiate invidiose delle altre ragazze, o sognanti dei ragazzi.

Consapevole del tuo effetto sulla gente, decidi di ammaliarli ancora di più: intravedi il tuo sposo, di bellezza glaciale pari alla tua, ti dirigi verso di lui con passo aggraziato e con delicatezza poni la tua mano su quella che lui ti porge. Con fredda gentilezza lui te la bacia. Non un sorriso. Solo una sfilata di pallidi angeli.

Vi sedete nei posti a voi assegnati, saluti con garbo le tue sorelle e i tuoi genitori. Si fa silenzio in sala e Silente comincia il suo discorso ai diplomandi.

Non ne segui nemmeno una parola. Senti fisso nella tua schiena lo sguardo di due occhi nocciola proveniente dalle file di quelli del sesto anno. La tua mano corre al tuo collo, cercando un cuore che non c’è.

Vorresti torturare quella catena di diamanti, ma sai che non è cosa che s’addice ad una giovane di alta società, e ti limiti a sedere composta con le mani in grembo e gli occhi vacui, persi in un altro tempo.

L’applauso scrosciante ti risveglia e pigramente alzi le tue mani per aggiungerti al festoso battere di mani.

Inizia la processione dei giovani, ormai non più studenti, che ricevono dall’anziano preside il loro diploma.

Viene il tuo turno, ed elegantemente ti avvii a ricevere quel pezzo di carta con scritti eccellenti giudizi che mai userai nella tua vita. A che serve in fondo un diploma ad una Malfoy? Sarà solo un pezzo di pergamena che ti ricorderà com’era la tua vita quando pensavi di poter ancora decidere il tuo destino.

Ti siedi al tuo posto, sotto gli sguardi soddisfatti della tua famiglia. Attendi impazientemente che la cerimonia finisca e fuggi fuori, con la scusa che hai bisogno di prendere aria.

Hai bisogno di aria, si, ma sai che il vero motivo è solo quel tuo stupido capriccio, quel piccolo malevolo capriccio di essere seguita.

Ti ritiri in un angolo del giardino, in questo angolo di profumato e soleggiato verde. Chiudi gli occhi e poco dopo senti il rumore di passi felpati nell’erba.

L’immagine di lui ti si forma nella mente prima che tu possa riaprire gli occhi, e forse in qualche modo ti prepara. E come nella tua mente lui è lì, giovane, fremente e così malinconicamente bello. I suoi occhi nocciola ti guardano rapiti e la sua bocca è semiaperta, come volesse dirti qualcosa.

- Buongiorno, Remus. Bella cerimonia, non trovi? Vi auguro che la vostra sia simile il prossimo anno.

- Narcissa…

Forse ci riuscirà. Forse dirà quelle parole che tu sai già. Ti dirà che stai sbagliando, che è lui quello che ami, e forse chissà che altro.

- Perché?

La tua espressione si fa un attimo sorpresa, ma ti riprendi subito e con la voce tinta di falsa pietà gli rispondi:

- Troppo tardi. Ho già trovato quello che cercavo. E tu sai che non sei tu. Lucius è in una buona posizione e sono certa che saprà darmi quello che una signora ha bisogno. E poi pensavi seriamente che a 18 anni fossi realmente intenzionata a creare una famiglia con un povero lupo mannaro nemmeno uscito da scuola? È stato divertente, sei un caro ragazzo, ma non fai per me.

Sei consapevole che tutto ciò possa essere una pugnalata. Soprattutto perché suoni convinta.

Ma lo sei veramente? Non c’è bisogno di pensare alla risposta. Mentre lo vedi girare i tacchi e camminare lontano da te, il tuo cuore risponde a tutte le domande, rompendosi.










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