Non ne ho idea, ma non ho mai detto di essere normale.

Scendo dal letto e mi metto un paio di pantaloncini corti trovati sul pavimento.

Apro la porta della camera e quatta quatta percorro la strada che so a memoria fino alla zona ristorante.

Sono sorpresa di trovare tutta la zona illuminata a giorno, e una ragazza dietro al bancone dove si servono le colazioni. La ragazza mi nota immediatamente e mi sorride. Mi avvicino a lei.

:Come posso aiutarla?

Mi chiede gentilmente.

Io:Ecco.. è un po’ imbarazzante.. non avete mica un barattolo di Nutella?

Chiedo arrossendo mentre mi siedo sullo sgabello difronte alla ragazza, lei sorride e sono sicura che stia trattenendo una risata.

:Non le chiederò perché ha bisogno della Nutella alle tre di notte, ma adesso vedo se ne è rimasta..

Scompare dentro una porta sul retro del bancone e io, annoiata e affamata inizio a giocare con una bustina di zucchero.

:Ecco a lei, è tutto quello che ci rimane..

Scherza passandomi non uno, ma due, barattoli pieni di Nutella.

Arrossisco nuovamente e afferro i barattoli.

:Vuole del pane?

Mi chiede la ragazza.

Io:No grazie, ma se lei avesse un cucchiaio sarebbe ottimo..

Lei mi passa un cucchiaio ridendo apertamente, e io decido che questa ragazza mi sta simpatica, così non scendo dallo sgabello ma mi metto a fare conversazione.

Io:Sono Ginevra.

Mi presento aprendo il barattolo di Nutella e infilandomene in bocca una cucchiaiata.

:Io mi chiamo Maria.

Sorride e capendo che non ho intenzione di andarmene molto presto afferra uno sgabello e si siede difronte a me oltre il bancone.

Io:Da quanto lavori qui?

Chiedo.

Maria:Oh, ormai saranno tre anni..

Io:Mi sento piccola, non ho mai lavorato e ho circa la tua stessa età..

Lei ride e prende un cucchiaio per mangiare con me la Nutella.

Maria:Non credo, io ho 29 anni..

Io:Ugh, allora sono davvero piccola, io ne ho diciotto..

Continuiamo a chiaccherare di cose stupide per alcune ore, finchè lei non mi spiazza chiedendomi

Maria:Ti va un alcolico?

Rimango in silenzio mentre lei si gira verso la cassa e tira fuori da sotto un tavolino una bottiglia di Vodka.

Prende due bicchieri di vetro blu, e riempie entrambi fino all’orlo del liquido trasparente, me ne porge uno mentre trangugia il suo in un solo sorso. Fisso attentamente il mio bicchiere.

Non mi sono mai ubriacata seriamente, ho bevuto a volte qualche bicchiere di alcool, come quasi ogni adolescente di 18 anni, ma non sono mai finita sbronza.

Maria:Dai tranquilla, è solo un bicchiere.. i tuoi amichetti cantanti non si arrabbieranno mica?

Chiede ridendo. È impossibile che sia già ubriaca.. Ho sentito dire che la Vodka liscia ha una graduazione molto alta, ma non credo ci si possa ubriacare con un solo bicchiere.

Io:I miei amichetti non hanno il diritto di decidere cosa faccio.

Affermo bevendo tutto il bicchiere come lei, in un solo sorso.

Maria:Grande!! A Gocccccciiiiaaaa!!!

Esclama ridendo e battendo le mani, io rido con lei e mi faccio versare un altro bicchiere.

Quattro bicchieri dopo nessuna delle due riesce a smettere di ridere.

Io:Ma chi la paga la bottigliaaaa?

Chiedo strascicando la vocale.

Maria afferra la sua borsa da sotto il bancone e butta dentro la cassa una banconota da venti euro.

Maria:Dai Ginevra, un altro bicchiere a gocciiiiiaaaa!!

Esulta passandomene uno, lo bevo come se niente fosse, e accolgo il leggero bruciore dell’alcool con piacere. Forse siamo un po’ sbronze..

Maria:Se torno a casa e collasso il mio ragazzo mi uccide..

Riflette lei mentre io le rubo la bottiglia e inizio a bere da lì, senza versare il liquido nel bicchiere.

Maria:Hai una stanza tutta tua qui, giusto?

Mi chiede Maria rubando la bottiglia e iniziando a bere da lì come me.

Io annuisco e appoggio la testa sul bancone, non riesco più a reggerla.

Maria:Mi fai stare con te finchè non mi riprendo? Lavoro solo la notte, nessuno se ne accorgerà..

Rifletto mezzo secondo sulla domanda che mi ha fatto e poi annuisco alzandomi dallo sgabello. Guardo fuori dalla finestra che si trova accanto al bar, sta iniziando a fare giorno, è meglio se torniamo in camera adesso.. non voglio che qualcuno mi veda ubriaca.

Comunico la mia idea a Maria, e insieme ci trasciniamo fino in corridoio, quando arriviamo lei mi dice che sono le sei del mattino, e che è meglio se ci muoviamo. Con un barattolo di Nutella in una mano, e il corrimano per non cadere a terra nell’altra mi incammino fino in camera mia, seguita a ruota da Maria.

Apro la porta della stanza che avevo lasciato aperta, e mi getto a peso morto sulla moquette dell’ingresso. Maria si mette accanto a me e insieme ci mettiamo a ridere come due sceme. Non so perché stiamo ridendo, ma semplicemente non voglio smettere. Nel buio totale della stanza entrambe veniamo abbagliate dalla luce quando viene accesa. Impreco un paio di volte prima di rendermi conto della figura di Zayn che ci guarda stranito mentre esce da una camera.

Mi alzo immediatamente in piedi –o cerco dato che striscio di lato contro il muro- e inizio a farfugliare a Maria che abbiamo sbagliato stanza. Per sbaglio siamo entrate in quella di Zayn che è difronte alla mia. Lei ride e senza dire una parola esce dalla stanza e, lasciando la porta aperta, entra nella mia.

Zayn mi guarda confuso e inizia a parlarmi, ma io troppo stordita dall’alcool non ci capisco una merda. Così do voce ai miei pensieri sottolineando la parola “Shit” con tanto di virgolette.

Dalla stanza da cui è uscito Zayn vedo sbucare la figura di Giada, è senza maglietta, ma non sembra interessarle mentre corre verso di me.

Io:Quindi te la fai con Zayn Uh? Perché non me ne hai parlatoo?

Chiedo ridendo della stupidità della situazione.

Giada scuote la testa alle continue domande di Zayn su cosa le sto dicendo, e lei si limita ad alzarmi da terra. Io la ringrazio in turco –o penso sia turco- e parlo a Zayn in arabo. Più che arabo continuo a ripetergli l’unica parola che so nella lingua moolte volte, finchè lui irritato urla che la parola significa solo delfino. Io rido ed esco dalla stanza barcollando, quando sono in corridoio urlo.

Io:Giada dovevi dirmi che te la fai con Zayn!!

La sto praticamente accusando, quando io “me la faccio” con Harry.

Lei sbianca e mi osserva mentre apro la porta della mia stanza ed entro rotolando, sì rotolando, mi sembrava figo da fare.

Quando entro in camera Maria urla

Maria:Sììììììì CE L’HAI FATTA Sììììììììììì!!!!!!!!!

Rido e sbatto la porta davanti alla faccia allibita di Giada, merda mi sento sempre più trasgressiva.

Ci accasciamo entrambe sulla moquette e ci addormentiamo così.