Pokemon Versione Arancio

di Goldor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio di una grande avventura ***
Capitolo 2: *** Prime catture ***
Capitolo 3: *** La città di corallo ***
Capitolo 4: *** La prima medaglia ***
Capitolo 5: *** Grandi pescatori ***
Capitolo 6: *** Guai all'Istituto Meteo ***
Capitolo 7: *** Che lo spettacolo abbia inizio! ***
Capitolo 8: *** Due rivali per Claudio ***
Capitolo 9: *** Il paradiso delle bacche ***
Capitolo 10: *** Il miele incantato ***
Capitolo 11: *** Rivalità da gara ***
Capitolo 12: *** Finalmente pari! ***
Capitolo 13: *** Puntare in alto ***
Capitolo 14: *** Il mistero di Weathorm ***
Capitolo 15: *** Incontri e scontri a Porto Limonia ***
Capitolo 16: *** Rivali in allenamento ***
Capitolo 17: *** A tutto sport! ***
Capitolo 18: *** Una piega nel torneo! ***
Capitolo 19: *** Chi vince, chi perde ***
Capitolo 20: *** La finale di Porto Limonia ***
Capitolo 21: *** La gara di doppia performance ***
Capitolo 22: *** Il round dei doppi incontri ***
Capitolo 23: *** Caos nel deserto! ***
Capitolo 24: *** Il ritorno del Team Climax ***
Capitolo 25: *** La gara imprevista ***
Capitolo 26: *** Generazioni a confronto ***
Capitolo 27: *** L'assistente che non t'aspetti! ***
Capitolo 28: *** Il maestro delle gare pokemon ***
Capitolo 29: *** Orgoglio di fuoco! ***



Capitolo 1
*** L'inizio di una grande avventura ***


Salve ragazzi, rieccoci qui per questa seconda fanfic stavolta dedicata al mondo dei pokemon. Se continuerete a leggere, potrete seguire il viaggio di Luca, un giovane allenatore pokemon alle prime armi con il sogno di vincere la lega pokemon della sua regione. Durante il suo viaggio, incontrerà nuovi amici, molti pokemon e si scontrerà con il terribile Team Climax, determinato a mettere le mani sui pokemon leggendari in grado di controllare il clima del mondo.
Prima di tutto però, ecco alcune premesse. Questa fanfic è puramente di mia invenzione, nonostante sia basata sull’omonima serie di giochi per Nintendo ds. Sappiate che se trovate analogie o similitudini con giochi o anime sono voluti dall’autore per conferire veridicità alla narrazione. La regione in cui Luca viaggerà sono le Isole Orange (da cui il nome, Pokemon Versione Arancio. Da notare che a parte il nome non ha assolutamente niente a che fare con l’omonima regione che compare nell’anime). Inoltre i pokemon leggendari Solrock e Lunastone sono basati sugli omonimi pokemon esistenti. Il terzo, Earthold è invece puramente di mia invenzione. Per il resto, i pokemon delle Isole Orange sono puramente di mia invenzione, a partire dai tre starter: Erbos, Focus e Acquitrin.
Bene, a questo punto non mi resta che lasciarvi alla lettura della fanfic. Come sempre vi invito a lasciar traccia della vostra presenza con una recensione o un commento. E per finire… Buona lettura!!!


PROLOGO: L’INIZIO DI UNA GRANDE AVVENTURA

A Sud della nota regione di Kanto, famosa per aver dato i natali ad Ash di Biancavilla, si trova il meraviglioso Arcipelago delle Isole Orange. Queste cinque isole, molto diverse tra loro, ospitano una grande varietà di pokemon mai visti prima. Alcuni volano nel cielo, altri nuotano nel mare, altri ancora vivono sulla terra o nascosti nei boschi. Nessuno sa esattamente quanti siano e forse non lo sapremo mai.
Le persone che vivono in armonia con i pokemon e si battono con loro sono dette allenatori e hanno tutti un unico grandioso scopo: Vincere le medaglie delle quattro palestre della regione e vincere l’agognatissimo titolo di campione della Lega Pokemon, situata nell’isola al centro di tutte le altre e circondata da maestosi scogli. Ed è proprio questo l’obiettivo di un nuovo allenatore che sta per cominciare la sua avventura: un ragazzo che vive in una piccola cittadina chiamata Borgo Ciano.
La città di Borgo ciano si trova nella parte occidentale della prima isola dell’arcipelago. Si tratta di un paesino modesto, dove uomini e pokemon vivono in perfetta armonia gli uni con gli altri. Luca, il nostro protagonista, era eccitatissimo quella mattina, il giorno del suo tredicesimo compleanno. Da quando si era alzato, teneva stretta la cartolina che la professoressa pokemon della città gli aveva inviato, rigirandola tra le dita. Luca osservava meravigliato le immagini dei tre pokemon tra cui avrebbe dovuto scegliere il suo primo compagno di avventura. Di nuovo li guardò incapace di scegliere. Erbos, un pokemon di tipo erba, che assomigliava ad un ciuffo d’erba a forma di coroncina decorato da piccole bacche rosse; Focus, di tipo fuoco, simile ad una fiammella scintillante rosso-arancio; Acquitrin, di tipo acqua, rassomigliante ad un piccolo bruco azzurro con uno scintillante corno bianco sulla testa. Tutti e tre gli sembravano ottimi compagni di viaggio e promettevano di diventare ottimi compagni d’avventura.
Così, ancora indeciso, Luca era uscito di casa dopo aver salutato la madre e ora percorreva le strade di Borgo Ciano diretto verso il laboratorio della professoressa Ivy. Vi arrivò prima del previsto ed entrò nel semplice edificio, posto in cima ad una lieve collina.
Si fermò sulla soglia, vedendo che la professoressa stava già parlando con qualcuno, un ragazzo di forse 15 anni dall’aspetto distinto.
-Grazie mille professoressa Ivy-, stava dicendo lo sconosciuto –Con lui al mio fianco vedrà che riuscirò a diventare ancora più forte-.
-Lo spero per te, Claudio-, rispose lei con voce squillante.
Il ragazzo di nome Claudio la ringraziò di nuovo e si avviò verso l’uscita, lanciando uno sguardo curioso a Luca.
-Ciao Luca-, lo salutò la professoressa invitandolo ad entrare. Luca rispose calorosamente al saluto, pronto ad ascoltare quello che lei aveva da dirgli.
La professoressa Felina Ivy lo squadrò un attimo. –Allora, immagino che tu sappia perché ti ho chiesto di venire oggi, giusto?-.
Luca annuì. –Perché oggi comincerò il mio viaggio per conquistare le medaglie delle palestre!-.
-Esatto-, gli rispose lei. –Ma non dimenticare che le medaglie non sono le cose più importanti del tuo viaggio, quindi voglio farti una domanda: tu ami davvero i pokemon?-.
Luca rispose senza esitazione. –Sì, professoressa. Assolutamente si!-.
Lei sorrise. –Bene, allora seguimi-.
La professoressa lo condusse dall’altro lato della stanza, dove si trovavano un tavolino con appoggiato sopra un vassoio con vari strumenti.
La professoressa gli porse un pacchetto incartato. Luca lo aprì e rimase senza fiato.
-Si tratta di una borsa di ultimo modello-, spiegò lei –Ti sarà utile per tenere gli strumenti che riceverai nel corso della tua avventura-.
-Queste invece-, continuò porgendogli 5 sfere rosse e bianche –Sono le tue pokeball. Con loro potrai catturare tutti i pokemon che desideri e per finire…-.
La professoressa gli porse un piccolo aggeggio rosso simile ad un cellulare, ma che Luca sapeva essere molto più utile.
-Questo è il tuo pokedex. Ti permetterà di analizzare e catalogare le varie specie di pokemon che incontrerai-.
-Grazie professoressa Ivy-, disse Luca con emozione.
-Bene e ora passiamo alla parte più emozionante di tutte. Vieni con me-. La professoressa lo condusse ad un altro tavolo, più grande sul quale era posizionato un marchingegno di forma circolare che conteneva le pokeball dei pokemon iniziali. Luca però si accorse che ce n’erano solo due.
-Spero che mi perdonerai-, disse lei in imbarazzo – ma temo di aver appena regalato uno di quei pokemon al ragazzo che è appena uscito. Vedi lui è il …-.
-Non importa-, rispose Luca interrompendola, non senza una leggera nota di delusione –Non fa niente-.
-Bene-, disse lei rassicurata prendendo le pokeball e liberando i due pokemon in essi contenuti. -Fai la tua scelta-.
Luca prese il pokedex e analizzò i due pokemon. Puntò l’aggeggio sul primo e il pokedex gracchiò subito: -Erbos, il pokemon coronderba. È in grado di compiere la fotosintesi per alimentarsi. Nelle giornate di sole adora tendere agguati ai piccoli pokemon-.
Poi lo puntò sul secondo. –Acquitrin, il pokemon acquabruco. Vive in colonie numerose in riva agli stagni d’acqua pura. Se attaccato si difende usando il corno che ha sulla fronte, che è più duro dell’avorio-.
Luca osservò i due pokemon indeciso. Quindi il ragazzo di prima doveva aver preso Focus. Valutò bene le opzioni ma alla fine si decise.
-Prendo lui!-, disse indicando il piccolo pokemon Coronderba. Erbos fece un verso di approvazione e iniziò a strusciarsi contro la sua gamba.
-Ottima scelta-, si congratulò la professoressa Ivy consegnandogli la pokeball di Erbos. –Ti ricordo che le mosse che questo pokemon conosce sono frustata e fotosintesi-.
-D’accordo, grazie-, rispose Luca già avviandosi verso l’uscita, mentre lei lo salutava e gli augurava buona fortuna.
Quando il ragazzo uscì dal laboratorio si sentiva più che pronto ad iniziare il suo viaggio. Doveva solo decidere quale palestra sfidare per prima.
-Ehi!-, lo chiamò qualcuno. Luca alzò lo sguardo, vedendo che il ragazzo di prima gli stava correndo incontro. –Aspetta un momento, per favore!-.
Il ragazzo lo raggiunse dopo pochi attimi. –Volevo scusarmi. Non sapevo che tu dovessi prendere oggi il tuo primo pokemon. Te ne ho preso uno, ma credimi non l’ho fatto apposta-.
Luca sorrise. –Non ti preoccupare, è tutto a posto. Nessun problema-.
L’altro sorrise e gli porse la mano. –Piacere, io sono Claudio e vengo dalla città di Iridiopoli-.
Luca gli strinse la mano e si presentò. –Io invece mi chiamo Luca e sono di Borgo Ciano-.
Claudio sorrise. –Cominci oggi il tuo viaggio eh?-.
Luca annuì e il ragazzo riprese. –Hai già in mente che palestra sfidare?-.
Luca scosse la testa. –A dir la verità no. Non ho ancora deciso il mio itinerario-.
-Allora devi assolutamente sfidare la palestra di Corallipoli, che si trova poco distante da qui-.
Claudio tirò fuori una mappa e gli mostrò la loro posizione. –Noi siamo qui, a Borgo Ciano. Corallipoli è proprio qui vicino, oltre il percorso 1-.
-Grazie del consiglio. Allora sfiderò subito la palestra di Corallipoli!-, disse Luca a voce alta.
-Intanto-, proseguì Claudio –Che ne diresti di una lotta? Mi piacerebbe testare le capacità del mio nuovo pokemon-.
Luca annuì con entusiasmo. –D’accordo, anch’io sono curioso di vedere quello che sa fare il mio Erbos-.
I due si spostarono in un prato vicino per evitare di far danni. Luca schierò il suo Erbos, mentre Claudio come previsto mandò in campo Focus. Luca si affrettò a consultare il pokedex. –Focus, il pokemon fiamma. Vive nei vulcani dove può assorbire il calore geotermico e trasformarlo in energia. Gli piace mangiare cenere vulcanica-.
Luca studiò la scena. Erbos era chiaramente in svantaggio per il tipo, ma forse poteva rimediare con un paio di attacchi potenti. Il primo turno era il suo.
-Erbos, usa frustata!-, ordinò e immediatamente due robuste liane colpirono in pieno il pokemon avversario, che barcollò.
-Molto bene-, disse Claudio –Ora tocca a noi. Focus usa braciere-.
Luca inorridì quando il suo prezioso pokemon di tipo erba venne investito dalla scarica di lapilli cagliata dal Focus di Claudio. Sapeva che non avrebbe resistito ad un altro attacco, doveva proteggersi.
-Erbos, fotosintesi!-, urlò verso il pokemon quasi al tappeto. Erbos si illuminò assorbendo la luce del sole e curandosi almeno in parte.
-Molto astuto-, commentò Claudio –Usare una mossa curativa per ristabilire il tuo pokemon-.
Luca era ormai pronto a sferrare l’attacco decisivo. –Questo era niente. Preparati a perdere. Erbos, usa ancora frustata!-.
Claudio sorrise. –Mi dispiace, ma non funzionerà. Focus, usa fumo!-.
Prima che la mossa di Erbos potesse fare effetto, Focus aveva aperto la bocca rilasciando una nube di fumo che aveva avvolto il piccolo pokemon d’erba. Senza poter prendere la mira, l’attacco di Erbos andò a vuoto. Luca era incredulo.
-E adesso braciere!-, urlò Claudio.
-Erbos, schiva!-, disse Luca, ma era tutto inutile. Avvolto nel fumo e senza orientamento, Erbos poté solo subire nuovamente il micidiale attacco di Focus. Quando il fumo si diradò, il pokemon era a terra, esausto.
Luca si precipitò da lui immediatamente.
-Dagli questo-, disse Claudio passandogli una piccola pillola gialla a forma di diamante. –è un revitalizzante, lo rimetterà in sesto-.
Luca lo ringraziò e diede subito il revitalizzante a Erbos, che si rianimò subito, emettendo un verso di scuse.
-Non ti preoccupare Erbos-, gli disse lui. –Ti sei battuto molto bene-.
-Scusa se ti interrompo-, disse Claudio –Ma credo che dovresti portare Erbos in un centro pokemon al più presto per ristabilire la sua salute-.
-Grazie ancora-, lo ringraziò Luca.
Claudio gli indicò il centro pokemon più vicino e aggiunse: -Vieni, ti accompagno-.
Poco dopo, entrambi si trovavano nella sala d’attesa del centro, mentre l’infermiera aveva preso in custodia sia Erbos che Focus per curarli.
-Sei un allenatore straordinario-, disse Luca –Non sei alle prime armi, vero?-.
Claudio scosse la testa. –In effetti, no. Ma anche voi vi siete battuti molto bene, devo dire. Cosa farai ora? Hai intenzione di sfidare la palestra di Corallipoli?-.
Luca annuì. –Sì, io ed Erbos siamo più determinati che mai-.
-Tra l’altro saresti in vantaggio-, continuò Claudio –La capopalestra Cissy è specializzata in pokemon di tipo acqua-.
-Davvero?-, chiese Luca incredulo –Allora sarà un giochetto! Non vedo l’ora di partire!-.
-Senti-, disse infine Claudio –Ti spiacerebbe se venissi con te?-.
Luca lo guardò. –Perché? Anche tu devi andare a Corallipoli?-.
Claudio scosse la testa. –No, in verità volevo tornare a Iridiopoli, ma dato che Corallipoli è sulla strada…-.
-D’accordo, non dire altro-, lo interruppe Luca –Mi farà piacere avere un allenatore esperto ad accompagnarmi-.
-Perfetto-, disse Claudio nuovamente consultando la mappa. –Corallipoli si trova dopo il percorso 1, verso est. Non ci vorrà molto per raggiungerla-.
In quel momento furono interrotti dall’infermiera che annunciava che Focus ed Erbos si erano finalmente ripresi ed erano entrambi in perfetta forma.
E così, qualche ora dopo, Luca e Claudio lasciavano la tranquilla cittadina di Borgo Ciano diretti verso il percorso 1, alla volta della città di Corallipoli. La prima medaglia di Luca si avvicinava…
 

Salve ragazzi, sono tornato per le ultime note post capitolo. Inanzitutto ci tengo a precisare che la storia che state per leggere è divisa in molti capitoli (o episodi), i quali sono indicativamente (ma potrebbero aumentare o diminuire a seconda delle esigenze dell’autore). Questo capitolo essendo quello introduttivo è molto lungo e ricco di informazioni, ma state tranquilli che i prossimi saranno più discorsivi (e forse un po’ più corti). Infine ecco un po’ di spoiler.
Nel prossimo capitolo, assisteremmo alle prime catture da parte di Claudio e di Luca, incontreremo nuovi pokemon e nuovi allenatori, fino ad arrivare in vista della città di Corallipoli.

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Capitolo 2
*** Prime catture ***


Salve ragazzi, eccomi ritornato con il primo capitolo di questa fanfic. Come sempre vi invito a lasciare un commento o una recensione sulla storia. E ora ecco un breve riassunto dell’episodio precedente.
Luca, un allenatore di tredici anni, si prepara ad iniziare il suo viaggio con l’obiettivo di diventare campione della lega pokemon delle Isole Orange. Dopo aver scelto il pokemon starter Erbos, incontra Claudio un allenatore che decide di sfidarlo. Nonostante l’ottima lotta, Erbos viene messo facilmente KO dal pokemon di Claudio, Focus. Tra i due nasce subito una salda amicizia e Claudio decide di accompagnare Luca verso Corallipoli dove il ragazzo tenterà di vincere la sua prima medaglia.
E per finire… Buona lettura!!!

 

1° CAPITOLO : PRIME CATTURE

Il verdissimo percorso 1 si stendeva davanti a loro. Appena Luca si lasciò alle spalle l’arco di fiori che segnava i confini della città di Borgo Ciano, fece un respiro profondo, contemplando la situazione di piena libertà che lo pervadeva.
-Se tutto va bene-, disse Claudio consultando la mappa –In poche ore dovremmo arrivare a Corallipoli-.
Luca gli sorrise. –Evvai! Non vedo l’ora di fare la mia prima lotta in palestra! Non sto più nella pelle-.
-Calma-, lo fermò Claudio –Conosco la capopalestra Cissy e ti posso assicurare che non basterà la superiorità del tipo a batterla-.
-Quindi secondo te cosa dovrei fare?-.
Claudio sorrise a quella domanda. –Allenarti naturalmente. E anche catturare qualche nuovo amico. Sai come si catturano i pokemon, vero?-.
Luca annuì. –Sì, prima bisogna indebolirli e poi basta lanciargli contro una pokeball-.
-Esatto, bravo-, si complimentò l’amico.
Ormai il percorso iniziava a diventare più collinare, costeggiando grandi campi di erba alta in cui Luca sapeva i pokemon si annidavano.
Un fruscio li fece voltare entrambi. Nell’erba alta c’era qualcosa che si muoveva veloce. Luca scattò a tutta velocità verso di lui, mentre Claudio lo inseguiva affannato.
-Luca, aspetta! Non allontanarti dal sentiero!-, gli urlò, ma inutilmente.
Il ragazzo non si fermò finche non fu in grado di scorgere il pokemon che aveva intravisto. Lo osservò con attenzione. Assomigliava ad una mosca, ma era grosso come una mela. Lo analizzò con il pokedex. –Flye, il pokemon mosca. Si nutre delle bacche che raccoglie volando di ramo in ramo. Spesso entra nelle case per mangiare le torte incustodite-.
-Un pokemon di tipo volante-, commento Claudio che nel frattempo l’aveva raggiunto. –Sei sicuro di volerci provare? Erbos è in svantaggio-.
-Non ti preoccupare-, ribatté lui –Non avremo problemi-.
Luca prese la pokeball che conteneva il suo starter e la lanciò in aria, liberando Erbos. Il pokemon volande, vedendosi minacciato reagì mettendosi in posizione di attacco.
-Erbos, usa frustata!-, ordinò Luca, ma l’attacco andò a vuoto. Quel Flye era davvero veloce a schivare.
Flye agitò le ali, sollevando un forte vento che fece arretrare Erbos, che rotolò nell’erba.
-Ha usato raffica-, commentò Claudio –E ora sta usando trespolo per recuperare energie-.
Luca riportò lo sguardo sul pokemon mosca, che effettivamente brillava di luce azzurra immobile.
-Forza Erbos, prova ancora con frustata!-., disse al suo pokemon. Di nuovo però l’attacco andò a vuoto.
Flye, spazientito dall’allenatore che l’aveva disturbato si preparò ad attaccare di nuovo, stavolta scagliando lame che sembravano fatte di puro vento contro Erbos, che impotente non avrebbe potuto schivarle. Se l’avessero colpito sarebbe stata la fine.
-Focus-, urlò Claudio lanciando la pokeball in aria –Usa fumo su Erbos!-.
Il pokemon fiamma fece come gli era stato detto e avvolse Erbos nel fumo. Senza più poter prendere la mira, l’attacco di Flye andò a vuoto.
-Grazie-, sospirò Luca –Ma che mossa era quella?-.
-Doveva essere un aerasoio. Se avesse colpito Erbos, probabilmente sarebbe stata la fine-.
Luca tornò ad osservare il Flye che continuava a ronzare arrabbiato. Claudio decise di intervenire per aiutare l’amico. Si rivolse a Focus. –Usa braciere!-.
Il pokemon fiamma annuì e lanciò un getto di lapilli che colpirono in pieno Flye, facendolo finire a terra. –Adesso, Luca! Usa la pokeball!-.
Luca annuì e lanciò la sfera pokè contro il pokemon mosca ancora disteso a terra, che venne risucchiato all’interno. Passarono un paio di secondi in cui la pokeball vibrò intensamente, ma poi la sfera di riaprì. Evidentemente il pokemon non era sufficientemente indebolito.
Flye usò di nuovo raffica, causando danni sia ad Erbos che a Focus e disperdendo il fumo che questo aveva prodotto.
-Mannaggia-, si lamentò Luca –Mancava così poco!-.
-Permettimi di aiutarti-, gli disse Claudio –Ho in mente un piano che potrebbe funzionare-.
-D’accordo, come possiamo fare?-.
-Cerca di usare di nuovo frustata, ma non per colpirlo. Cerca di bloccarlo con le liane. Focus farà il resto-.
Luca annuì. –Erbos, hai sentito?-.
Il piccolo pokemon fece un verso acuto, come a voler dir di sì. Luca lo incoraggiò e aggiunse: -Ora usa frustata per immobilizzarlo!-.
Sebbene indebolito, il pokemon coronderba fece come gli era stato richiesto. Un paio di tentativi andarono a vuoto, dato che il velocissimo Flye riuscì a schivarli. Infine però, in parte perché il pokemon era stato indebolito dall’attacco precedente, le liane evocate da Erbos riuscirono a circondarlo e a stringersi intorno a lui, impedendogli qualunque movimento.
-Bene, Focus usa braciere alla massima potenza!-, urlò Claudio.
Claudio si rivolse ancora a Luca. –Ora tocca a te. Poni fine a tutta questa storia!-.
Luca annuì e lanciò la pokeball, che risucchiò all’interno il piccolo pokemon mosca. Come prima, la sfera pokè vibrò per un po’, ma alla fine si fermò e restò chiusa.
Il ragazzo restò immobile per un momento, come paralizzato, ma poi corse a recuperare la pokeball. Ce l’aveva fatta. –Evvai! Ho catturato il mio primo pokemon!-.
-Complimenti-, sorrise Claudio –Alla fine ce l’hai fatta!-.
-Già-, disse lui con entusiasmo, lanciando in aria la pokeball per far uscire il pokemon mosca –Avanti, vieni fuori Flye!-.
Si era ormai fatto pomeriggio inoltrato. Per inseguire Flye si erano allontanati parecchio dal sentiero e ora avrebbero dovuto tornare sui loro passi al più presto.
Prima però Claudio aveva insistito per fare una pausa pranzo per recuperare energie. Condivise con Luca il suo cibo per pokemon in crocchette in modo che potesse nutrire anche i suoi pokemon e per loro due preparò un paio di panini che imbottì con delle baccapesche che avevano trovato su un albero.
Finalmente, dopo la breve pausa ripresero il viaggio per ritrovare il sentiero e raggiungere finalmente Corallipoli. Il sole stava ormai tramontando quando arrivarono in vista della strada, ma improvvisamente Claudio si fermò mormorando: -Possibile che…-.
-Cosa c’è?-. chiese Luca fermandosi a sua volta.
Claudio gli fece cenno di tacere. –Ascolta-.
Luca ascoltò attentamente, ma non riuscì a sentire nulla che non fosse il fruscio del vento. Claudio lanciò in aria la pokeball e liberò Focus. Anche il piccolo pokemon fiamma sembrava inquieto.
Luca tese nuovamente l’orecchio e finalmente lo sentì. Era un verso lieve e spettrale che sembrava provenire da una macchia di erba poco lontana. Luca osservò attentamente ma non vide nulla.
Claudio si batte una mano in fronte. –Ma certo, quasi dimenticavo. Focus, usa fumo-. E indicò la macchia di erba vuota davanti a loro.
Focus ubbidì e scagliò l’attacco come richiesto. Per un attimo non accadde nulla, ma poi dall’erba si levò un verso agghiacciante. Luca fece un passo indietro.
Sospeso sopra l’erba, dal nulla, era comparso uno strano pokemon violaceo, simile a due mezzelune fuse insieme. Sembrava un fantasma.
-Che cos’è?-, chiese spaventato.
-È uno Spektr-, disse Claudio calmo. –Ed è tutto mio-.
Luca si sbrigò ad analizzarlo con il suo pokedex. –Spektr, il pokemon lenzuolo. Di norma esce dopo il tramonto per cacciare ed è raro vederlo di giorno. Se si trova in pericolo il suo corpo diventa invisibile-.
-Si tratta di un tipo spettro-, lo informò Claudio –Particolarmente difficile da combattere, ma una volta catturato è un compagno veramente fedele-.
Spektr si lanciò contro Focus. Era chiaro che era arrabbiato e spaventato.
-Focus usa fumo!-, ordinò Claudio e subito il pokemon spettro venne avvolto dal fumo, restando immobile. –Ed ora braciere!-.
Focus ubbidì e colpì il pokemon con i lapilli. Spektr barcollò ma contrattaccò scagliando contro Focus una sfera di energia nera che lo colpì in pieno.
-Quella era palla ombra?-, si informò luca.
Claudio annuì, valutando i danni che il suo pokemon aveva subito. –Focus coraggio attacca ancora con braciere!-.
Anche questo colpo andò a segno. Spektr infuriato lanciò contro l’avversario un potente stordiraggio, ma Claudio prevenne i danni, evocando attorno a Focus una cortina di fumo che gli impedì di essere colpito.
Un terzo attacco andato a segno e poi il ragazzo lanciò la pokeball. Ci volle poco. Un paio di secondi e Claudio teneva in mano la sfera contenente il pokemon catturato.
-Bravissimo-, si complimentò Luca –E così hai catturato un tipo spettro eh?-.
Claudio gli sorrise. –Eh si, credo mi tornerà parecchio utile nelle prossime lotte-.
Luca rise. –Ahah, sarà un avversario tosto. Ora però muoviamoci, prima che faccia buio-.
L’amico annuì e pochi minuti dopo i due si incamminavano sul sentiero proseguendo in direzione opposta al sole che tramontava.
Il percorso 1 terminava con un grande arco di pietra, oltre il quale Luca scorse gli scintillanti edifici di corallo che davano direttamente sul mare.
Ce l’avevano fatta, erano arrivati.
-Quella è Corallipoli!-, disse Claudio –Emozionato?-.
Luca annuì. –La mia prima lotta in palestra è sempre più vicino!-.
Così, mentre Claudio e luca entravano nella città di Corallipoli, i pensieri del giovane allenatore erano diretti tutti sulla prima lotta in palestra. La sfida contro Cissy era ormai alle porte.
 

Salve ragazzi! Finalmente i nostri amici iniziano ad andare d’accordo. Entrambi hanno ora catturato i loro primi pokemon e hanno raggiunto Corallipoli.
Nel prossimo capitolo, esploreremo la città e vedremo Luca allenarsi in vista dello scontro con la capopalestra Cissy. Lui e Claudio visiteranno il meraviglioso Museo di Corallipoli e apprenderanno notizie sulle leggende della regione. Restate con noi per scoprire se Luca riuscirà a vincere la sua prima medaglia.

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Capitolo 3
*** La città di corallo ***


Salve ragazzi, rieccoci con il nuovo e spero atteso capitolo. Come sempre vi invito a lasciare un commento o una recensione sulla storia. Vi avviso che questo sarà un capitolo intermedio, incentrato sull’esplorazione della città, ma sarà comunque ricco di informazioni. E ora facciamo un breve riepilogo dell’episodio precedente.
Claudio e Luca hanno lasciato Borgo Ciano alla volta della città di Corallipoli, dove Luca proverà a vincere la sua prima medaglia. Durante il tragitto, i due hanno catturato i loro primi pokemon, rispettivamente Spektr e Flye, un tipo spettro e uno volante. Ripreso il sentiero, i due allenatori hanno quindi raggiunto la città di Corallipoli e tutti i pensieri di Luca sono ora per l’imminente lotta in palestra.
E come sempre… Buona lettura!!!

 

2° CAPITOLO : LA CITTÀ DI CORALLO

Il sole era appena tramontato dietro ad una collina quando Luca e Claudio entrarono nella città di Corallipoli. I ragazzi ammirarono estasiati i magnifici edifici color corallo che si stagliavano davanti a loro.
-Sono bellissimi, vero?-, disse Luca emozionato.
Claudio annuì. –E non hai ancora visto nulla. Corallipoli è piena di attrazioni meravigliose-.
-Sarà-, disse Luca poco convinto –Per quanto mi riguarda, ora l’unica attrazione è la palestra!-.
Claudio rise. –Non pensi ad altro, vero?-.
-Già! A proposito, tu per caso sai dov’è? Questa città è immensa!-.
Claudio si fermò e consultò la mappa, che naturalmente includeva anche una piantina dettagliata delle più importanti città dell’arcipelago. –Non dovremmo essere lontani. La palestra di Corallipoli è giusto in fondo a questa via. Ma sei sicuro di non voler aspettare domani?-.
Luca annuì. –Certo che no! Abbiamo fatto tutta questa strada! Ho intenzione di vincere la mia prima medaglia oggi!-.
-D’accordo, d’accordo. Allora muoviamoci-.
Era ormai calata la sera quando i due arrivarono alla loro meta. La palestra di Corallipoli era un edificio immenso, completamento rivestito di quello che sembrava corallo rosa purissimo. Luca era rimasto estasiato davanti a quella vista. Quello era sicuramente il più bell’edificio della città.
L’interno della palestra non era certo da meno. Appena entrati Luca vide un enorme piscina piena d’acqua, su cui galleggiavano piattaforme circolari. Il soffitto era realizzato in cristallo trasparente e attraverso di esso, i due poterono scorgere le stelle del cielo.
Come entrarono nella stanza, Luca vide che non erano soli. Dall’altro lato della piscina c’era una ragazza di forse 17 o 18 anni, mora, che indossava vestiti leggeri. In braccio a lei c’era un piccolo pokemon bruco. Luca ne aveva visto uno anche al laboratorio della professoressa Ivy: era un Acquitrin.
Il ragazzo le si avvicino e cortesemente le disse: -Buonasera signorina, per caso può dirmi dove possiamo trovare la capopalestra Cissy?-.
Lei lo guardò in modo strano e aggiunse: -Sono io, perché?-.
Luca rimase un po’ scioccato. Quella ragazza era veramente giovane per essere una capopalestra. Cissy invece sembrava divertita. Probabilmente quella situazione le si era già riproposta più volte.
In ogni caso si affrettò ad aggiungere: -Mi chiamo Luca e sono un allenatore. Sono venuto qui da Borgo Ciano apposta per sfidare la tua palestra! Hai il tempo di una lotta?-.
-Ah, beh. Una lotta in palestra? Adesso?-, balbettò lei. –Oh madonna, che brutto momento. Sfortunatamente sono impegnata fino a domani pomeriggio. Ora stavo per chiudere-.
-Cosa?-, esclamò Luca, deluso. –Fino a domani pomeriggio?-.
-Mi spiace-, disse Cissy dispiaciuta –Ma prima non posso proprio. Se riesci ad aspettare fino a domani, ti prometto che sarai il mio primo sfidante-.
-D’accordo-, disse lui. –Allora ci conto-.
Intanto Claudio, che fino a quel momento era rimasto nell’angolo, si avvicino a loro e si rivolse alla capopalestra. –Ciao Cissy! Come stai?-.
-Ciao, Claudio!-, rispose lei sorpresa –è una vita che non ci vediamo!-.
-Voi due vi conoscete?-, chiese Luca stupito.
Cissy stava per rispondere, ma Claudio le lanciò un’occhiata e l’anticipò. –Sì, io e Cissy siamo amici di vecchia data-.
Cissy rise. –Immagino che questo ragazzo sia tuo amico-.
Claudio annuì. –E io vedo che il tuo uovo si è schiuso-, disse indicando il piccolo Acquitrin che lei teneva in braccio.
Cissy sorrise. –Già, questo piccolino è appena nato. Giusto un paio di giorni fa-.
Luca ascoltava mentre i due parlavano, ma iniziò anche ad avere un po’ di fame, per cui tossì per cercare di attirare l’attenzione.
-Oh, scusa se vi sto trattenendo-, disse Cissy imbarazzata –è piuttosto tardi e immagino non abbiate ancora cenato-.
-Non ti preoccupare, Cissy-, la rassicurò Claudio –Anzi, se mi permetti mi piacerebbe invitarti a cenare con noi stasera-.
-Accetto volentieri-, disse lei, -così potremo conoscerci meglio in vista dello scontro di domani-. Luca capì che l’ultima frase era diretta a lui.
Mezz’ora dopo, i tre erano seduti in uno dei ristoranti più chic di Corallipoli, davanti a tre fumanti filetti di Magikarp. La serata passò tranquilla. Cissy fece la conoscenza di Luca e parlò un po’ con Claudio delle loro esperienze passate.
-A proposito-, disse lei ad un certo punto –Claudio, immagino che avrai già sentito parlare della nuova stagione delle gare pokemon delle Isole Orange-.
Lui annuì. –Ovviamente, non si parla d’altro ultimamente. La prima se non erro si terrà tra qualche giorno a Porto Marinia-.
-Sì, hai indovinato-, sorrise lei –Hai intenzione di partecipare?-.
-Io?-, disse Claudio, preso alla sprovvista –A dire il vero non lo so. Ci avevo fatto un pensierino ma…-.
Cissy lo guardò male. –Ma cosa? Non puoi non partecipare. Proprio quest’anno poi! La nostra regione ospiterà finalmente un evento leggendario!-.
-A cosa ti riferisci?-, si intromise Luca.
-Ma alla gara pokemon della Coppa Adriano, naturalmente-, rispose lei estasiata. –Si terrà proprio qui, nel nostro arcipelago-.
-Adriano?-, chiese Claudio. –Il campione della lega di Hoenn?-.
Lei annuì. –E non solo. È anche il più grande coordinatore di sempre! Come ogni anno, ha organizzato una delle gare pokemon più importanti del mondo e ha scelto di ambientarla proprio nelle Isole Orange!-.
Claudio sembrava pensoso, ma alla fine disse semplicemente. –Ci penserò-.
La capopalestra, non volendolo stressare ulteriormente cambiò argomento. –Comunque domani avrete molto tempo libero prima della lotta in palestra. Dovete assolutamente visitare il nostro museo! Vedrete vi piacerà da matti!-.
Il resto della serata passò velocemente. Claudio e Luca decisero che l’indomani mattina avrebbero seguito il consiglio di Cissy, visitando il museo. La capopalestra li condusse anche sulla spiaggia della città, prima di congedarli davanti ad un albergo.
Prima di dormire, Luca decise di rassicurare la madre con una telefonata, giusto per non farla stare troppo in pensiero. Poi, appena posata la testa sul cuscino si addormentò. Claudio invece rimase sveglio fino a tardi, impegnato a leggere un libro che Cissy gli aveva prestato sulle gare pokemon.
Il mattino dopo, i due si svegliarono di buon’ora e fecero colazione insieme ai loro pokemon. Claudio condivise nuovamente il suo cibo per pokemon con l’amico, in modo che potesse sfamare anche Flye ed Erbos.
L’appuntamento con Cissy era alle cinque di pomeriggio. I due avevano tutta la giornata per esplorare la città. Per prima cosa, decisero di andare al museo, come consigliato dalla capopalestra.
L’edificio che lo ospitava era meraviglioso, forse anche più grande della palestra stessa e tutto decorato di corallo colorato. L’interno poi era pieno di opere d’arte, tra cui quadri, macchine e persino antiche tavolette incise.
-Ci vorrà mezza giornata per vedere tutto-, commentò Luca.
-Ahah, forse anche di più-, gli rispose Claudio ridendo –Ma per fortuna abbiamo tempo-.
Claudio e Luca passarono buona parte della mattina ad esaminare tutte le opere custodite nel museo. Videro vari dipinti famosi, una macchina per scambiare pokemon di ultima generazione e persino delle antiche pokeball.
La sala successiva conteneva una serie di tavolette incise con strani simboli. Luca sapeva che erano scritti in lingua Unown, il pokemon alfabeto. Ne trovò una in particolare che attirò la sua attenzione.
-Guarda, Claudio. Leggi qui! “Di fuoco, acqua ed erba l’equilibrio giammai va offeso, o il mondo solo dalla rovina dei tre titani dovrà difendersi”. Cosa potrà mai significare?-.
-Si tratta di un’antica leggenda di queste parti-, gli rispose una voce femminile. Luca si voltò e vide una giovane ragazza dai capelli scuri poco distante da loro.
-Secondo la leggenda-, continuò lei –Questa tavoletta parla dei tre pokemon leggendari della regione: Solrock, il custode del sole; Lunastone, il custode delle acque e infine Earthold, il custode della terra-.
-“Di fuoco, acqua ed erba”-, citò Claudio intromettendosi nella discussione. –è possibile che questa frase si riferisca ai pokemon leggendari?-.
Lei sorrise. –Sì, i tre titani citati dopo devono essere proprio loro-.
-Wow, pokemon leggendari? Ma è fantastico!-, esclamò Luca.
La ragazza annuì. –Io mi chiamo Corinne, sono una guida del museo. Immagino che sia la prima volta che venite a trovarci, vero?-.
Luca annuì. –Già, io sono Luca e questo è il mio amico Claudio. Sono in città per sfidare la capopalestra!-.
-Fantastico!-, rispose lei. –Ho sentito che ti piacciono i pokemon leggendari, vero? Seguitemi allora-.
Corinne li condusse ad un’altra sala. Luca e Claudio osservarono meravigliati l’opera che conteneva, una gigantesca lastra di pietra incisa che ricopriva un’intera parete. Incise sulla pietra, comparivano le sagome di tre grandi pokemon.
-Ecco guardate-, disse la ragazza. –Questi sono i tre pokemon leggendari che governano il clima del mondo. Lui…-. E indicò la prima sagoma. –è Solrock, il custode del sole e del calore-.
Luca lo osservò. Il pokemon rassomigliava ad un grande disco circolare di pietra, sul quale erano incastonate a raggio varie pietre più piccole. Era molto simile ad un sole.
-Lui invece-, continuò Corinne indicando la seconda sagoma –è Lunastone, il custode delle piogge e dell’acqua-.
Quest’altro pokemon aveva invece la forma di una mezzaluna, sulla quale erano incisi strani ed arcani simboli.
-E per finire ecco Earthold, custode della terra e patrono delle piante-.
Luca spostò lo sguardo sull’ultimo pokemon, identico in tutto e per tutto al pianeta Terra.
La ragazza continuò il suo racconto con aria estasiata. –Si dice che questi tre pokemon esistano ancora, nascosti da qualche parte, ma nessuno è mai riuscito a vederli-.
-E tu credi che esistano davvero?-, si intromise Claudio.
Lei sorrise. –Naturalmente-.
-Piacere-, disse lui porgendole la mano. Il mio nome è Claudio e sono un allenatore di pokemon-.
-Corinne-, rispose lei. –Piacere di conoscerti-.
-Hai detto di essere una guida turistica?-.
Lei annuì. –Sì, ma ancora per poco. Sapete, mio padre è il direttore del museo, ma io presto partirò per Porto Marinia. Ho intenzione di vincere la gara pokemon e di diventare una coordinatrice pokemon!-.
Claudio e Luca invitarono la ragazza in un bar al pianoterra del museo e parlarono con lei del più e del meno mentre pranzavano. Finito il pranzo lei disse: -Sentite, vi va una lotta pokemon? Io e mio padre contro di voi. Se vincerete vi regalerò qualcosa che vi piacerà-.
-D’accordo!-, rispose Luca entusiasta. –Così mi potrò allenare per la mia lotta in palestra!-.
Mezz’ora dopo, nel cortile interno del museo, la lotta tra Luca e Claudio contro Corinne e suo padre stava per incominciare.
Corinne aveva schierato un Acquitrin, mentre il direttore un pokemon che Luca non aveva mai visto. Assomigliava ad una piccola saetta brillante fatta di pura energia, con una coroncina dorata sul capo.
Si affrettò ad analizzarlo. –Flashly, il pokemon Fulmineo. Può muoversi a velocità impressionante per confondere l’avversario. Durante i temporali si ricarica con l’energia dei fulmini-. Era un tipo elettro, dunque.
Luca schierò subito il suo Erbos, mentre Claudio decise di allenare Spektr.
Il direttore partì per primo: -Flashly, usa scarica!-.
-Spektr, schiva!-, urlò Claudio. Il pokemon spettro fece appena in tempo ad evitare la scarica di elettricità, ma Erbos la subì in pieno.
-Forza Luca-, lo incoraggiò Claudio. –Contrattacchiamo-.
Luca annuì. –Erbos, vai con frustata-.
-Acquitrin-, s’intromise Corinne –Ferma Erbos con pistolacqua!-.
Claudio rise. –Mi dispiace ma non te lo lascio fare. Spektr, stordiraggio!-.
Spektr emise un verso e scagliò un potente stordiraggio contro Acquitrin, che confuso non poté far altro che colpirsi da solo. L’attacco frustata andò invece a segno e colpì entrambi gli avversari. Era superefficace! Acquitrin cadde esausto.
-Benissimo!-, esclamò Luca –Mettiamo fine alla lotta! Erbos, usa frustata!-.
Ma il piccolo pokemon Coronderba non si mosse. Luca lo guardò preoccupato. Il corpo di Erbos iniziò a brillare ed emanò un nugolo di foglie appuntite che sfrecciarono contro il pokemon avversario, colpendolo in pieno. Flashly cadde a terra esausto. Avevano vinto.
-Ma che mossa era quella?-, chiese Luca sbigottito.
-Doveva essere foglielama!-, disse Claudio –Complimenti, il tuo Erbos ha imparato una nuova mossa!-.
Il presidente si congratulò con i ragazzi per l’ottima lotta e consegnò loro due aggeggi simili a pokedex.
-Sono dei Pokenav-, spiegò Corinne sorridendo. –Si tratta di navigatori con molte funzioni integrate, tra cui cellulare, radio e molto altro-.
Claudio e Luca ringraziarono e tutti si scambiarono i numeri; persino il padre di Corinne insistette per dar loro il proprio numero in caso avessero voluto una rivincita.
Questo riportò in mente a Luca la lotta in palestra. Ormai erano quasi le cinque, dovevano muoversi. Salutarono i loro nuovi amici e si diressero verso la palestra di Corallipoli.
E così, mentre si avvicinavano alla sfida con la capopalestra Cissy, i pensieri di loca erano tutti sulla vittoria della sua prima medaglia. Era ormai giunto il momento di dimostrare il suo valore.


Salve ragazzi! Mi auguro che via sia piaciuto questo lunghissimo e intricato capitolo. Finalmente, dopo aver aspettato tanto Luca può finalmente tirare un sospiro di sollievo. La sua lotta in palestra sta per cominciare.
Nel prossimo capitolo, Luca sfiderà la capopalestra Cissy per aggiudicarsi la sua prima medaglia. La ragazza, maestra di pokemon di tipo acqua, si dimostrerà essere un vero osso duro da battere. A Luca non basterà la superiorità del tipo per riuscire a batterla. Riuscirà a trovare la strategia che gli consentirà di vincere la prima Medaglia?.

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Capitolo 4
*** La prima medaglia ***


Salve ragazzi, eccomi tornato con il prossimo capitolo della storia. Inizio subito col dire che rispetto all’ultimo capitolo, questo è più corto per motivi di stile narrativo. Come sempre, vi invito a lasciare una recensione o un commento alla storia. E ora ecco un breve riassunto dell’episodio precedente.
Claudio e Luca sono arrivati nella città di Corallipoli, dove hanno incontrato la capopalestra Cissy, vecchia amica di Claudio e hanno fissato la prima lotta in palestra di Luca. Dalla conversazione con la ragazza, Claudio ha appreso l’esistenza delle gare pokemon, le quali hanno attirato la sua attenzione. Esplorando la città, i due hanno visitato il museo di Corallipoli, apprendendo della storia dei pokemon leggendari Solrock, Lunastone ed Earthold, ottenendo anche il Pokenav. E ora, dopo essersi diretti alla palestra, la lotta tra Luca e Cissy può finalmente incominciare.
E per finire… Buona lettura!!!

 

3° CAPITOLO : LA PRIMA MEDAGLIA

Luca e Claudio entrarono correndo nella Palestra di Corallipoli, ansimanti per via della corsa che avevano fatto per arrivare in tempo.
-Cissy?-, chiamò Luca a gran voce –Sono qui per la mia lotta in palestra!-.
-Sono qui!-, rispose lei dall’altro capo della grande piscina che occupava la stanza.
Insieme a lei c’era un uomo di circa 30 anni, probabilmente l’arbitro dell’incontro.
Luca e Cissy si disposero al loro posto, ai due lati opposti della grande vasca. L’arbitro si mise esattamente a metà piscina e iniziò: -Avrà ora inizio la lotta in palestra tra lo sfidante, Luca di Borgo Ciano e la capopalestra di Corallipoli Cissy-.
Claudio si era messo in un angolo, pronto ad osservare lo scontro. Luca non vedeva l’ora di cominciare, ma l’arbitro si dilungò spiegando le varie regole dello scontro. –Ogni allenatore potrà usare due pokemon e la lotta finirà quando tutti i pokemon di una delle due parti non saranno più in grado di lottare. Inoltre, solo lo sfidante potrà sostituire i propri pokemon-.
A questo punto, l’arbitro alzò le mani e disse finalmente: -Bene, cominciate!-.
Cissy lanciò in aria la sua prima pokeball. –Avanti, Acquosh! Preparati a combattere!-.
Apparve un pokemon fluttuante, simile ad un bozzolo striato di azzurro. La testa aveva tre grossi corni scintillanti. Luca non l’aveva mai visto ma gli ricordava vagamente un Acquitrin. Lo analizzò subito con il Pokedex. –Acquosh, il pokemon Bozzolo. Forma evoluta di Acquitrin. Dalla bocca secerne un liquido appiccicoso con cui si attacca agli alberi. Lì aspetta immobile di evolversi-.
Luca sorrise. Come aveva previsto si trattava di un tipo acqua. Fortunatamente aveva il pokemon giusto per contrattaccare.
-Avanti Erbos-, disse lanciando la pokeball –Scelgo te!-.
Il pokemon Coronderba apparve con un piccolo versetto sopra una delle piccole piattaforme galleggianti della piscina, pronto alla lotta. Luca vide che Cissy studiava la scena quasi divertita. Secondo le regole sarebbe stato lo sfidante ad attaccare per primo.
-Forza Erbos-, urlò Luca. –Usa foglielama!-.
Erbos annuì e lanciò una serie di foglie appuntite contro il pokemon avversario.
-Acquosh, usa acquanello!, disse Cissy calma.
L’attacco di Luca andò a segno, ma subito dopo il corpo del pokemon bozzolo si illuminò come se fosse stato ricoperto da una sottile pellicola d’acqua. Luca capì che l’acquanello aveva completamente ristabilito Acquosh.
-Ed ora usa Bollaraggio!-, continuò lei.
Acquosh aprì la bocca e rilasciò un potente raggio di bolle che colpirono Erbos in pieno. Sebbene l’attacco non fosse molto efficace, bastò a far cadere il piccolo pokemon dalla piattaforma, direttamente in acqua.
Senza mani o arti, Erbos era completamente incapace di tirarsi fuori da quella situazione e Cissy ne approfittò subito. –Acquosh, usa pistolacqua!-.
Luca restò a guardare impotente come il suo pokemon veniva colpito dal potente getto d’acqua scagliato dal pokemon di Cissy.
La lotta, pensò, stava decisamente prendendo una brutta piega. Era certo che se Erbos non fosse riuscito a uscire dall’acqua non avrebbe avuto speranze. D’altra parte come poteva fare se non possedeva appendici o arti?
Erbos venne colpito nuovamente da un’altra pistolacqua. La situazione ormai era critica. Un altro paio di colpi e sarebbe stata la fine.
-Luca-, gli urlò Claudio per incoraggiarlo –Forza! Devi reagire!-.
Luca sapeva che era vero, ma non aveva idea di come fare. Senza un qualche tipo di supporto Erbos non poteva uscire dall’acqua e agli allenatori non era consentito intervenire nella lotta.
-Ascoltami!-, continuò Claudio –Anche se Erbos è svantaggiato perché non ha gli arti, lui ha di meglio!-.
Di meglio? Cosa voleva dire Claudio? Luca vide che Acquosh stava per scagliare un terzo attacco e improvvisamente ebbe un’illuminazione. Come aveva fatto a non pensarci prima?!
-Erbos, usa frustata!-, urlò al suo pokemon –Usa le liane per uscire dall’acqua!-.
Il pokemon fece come gli era stato chiesto e usando le liane che aveva creato come arti riuscì a tornare sulla piattaforma sospesa, schivando anche l’ultimo attacco di Acquosh.
Cissy strabuzzò gli occhi sorpresa. Mai nessuno prima di allora era riuscita ad aggirare quella sua strategia. –Bravo Luca! Ma ti servirà ben altro per sconfiggermi!-.
Luca sorrise. –Questo basterà. Erbos, usa foglielama!-.
Questa volta l’attacco colpì Acquosh in pieno, Il pokemon di Cissy barcollò. L’attacco era stato superefficace! Luca stava tornando in vantaggio.
Il piccolo Erbos purtroppo era gravemente debilitato. Probabilmente non avrebbe resistito a lungo. Luca convenne che era meglio fargli riprendere le forze. –Usa fotosintesi!-.
Erbos iniziò a brillare, assorbendo la luce solare.
-Non credo proprio!-, esclamò Cissy. –Non lo lascerò curare come se niente fosse. Acquosh, usa pioggiadanza!-.
Il pokemon bozzolo girò su se stesso e lanciò un raggio azzurro verso il soffitto. Immediatamente si formarono delle nuvole scure e iniziò a cadere una forte pioggia, che bagnò tutti i presenti, con grande disappunto di Claudio.
Luca spostò lo sguardo su Erbos, ma quello non brillava più. Fotosintesi aveva fallito.
-Cos’hai fatto?-, disse Luca sorpreso –Perché fotosintesi non ha funzionato?-.
-Mi dispiace molto-, gli rispose lei. –Ma temo che la mossa fotosintesi sia del tutto inutile sotto la pioggia!-.
Luca non poteva crederci. La sua strategia era completamente inutile se non poteva curare Erbos con la mossa fotosintesi.
-Erbos, attacca con foglielama!-, urlò in preda alla disperazione.
Erbos ubbidì e nonostante tutto l’attacco andò a segno. Acquosh accusò parecchio il colpo ma non cedette. Cissy invece lo guardò seriamente. –Molto bene, ma è giunta l’ora di porre fine a questi giochetti! Acquosh, ora usa bollaraggio alla massima potenza!-.
-Erbos, schiva!-, urlò Luca angosciato, ma il pokemon era troppo debole. Erbos venne colpito in pieno e cadde nuovamente in acqua. Stavolta però non c’era nulla da fare. Era KO.
-Erbos non è più in grado di lottare!-, urlò l’arbitro –Vince Acquosh e la capopalestra Cissy passa in vantaggio-.
-Quell’Erbos è stato allenato bene-, commento la capopalestra. –Ma ci vuole ben altro per battermi!-.
Luca strinse i pugni. In realtà aveva puntato tutto sul suo Erbos, ma ormai avrebbe dovuto giocarsi tutto con il suo secondo pokemon.
-Forza Flye!-, urlò lanciando la pokeball e liberando il piccolo pokemon mosca. –Mi raccomando, conto su di te!-.
Stavolta lottava con un pokemon di tipo volante, quindi non avrebbe dovuto preoccuparsi troppo di cadere in acqua. Per di più ormai Acquosh stava per cedere.
-Benissimo Acquosh!-, urlò lei –Attacca con bollaraggio!-.
-Forza Flye-, disse lui –Schiva!-.
Il pokemon mosca era velocissimo e schivò il raggio di bolle in un istante. Anche Cissy rimase sorpresa dalla sua velocità.
-Ora Flye-, urlò Luca in visibilio –Aerasoio!-.
Flye si librò in aria e scagliò una serie di lame eteree contro il pokemon di Cissy. Acquosh venne colpito in pieno e cadde in acqua. Anche la pioggia cessò.
L’arbitro interruppe la lotta gridando: -Acquosh non è più in grado di lottare! Vince Flye! La sfida ora tornata in pareggio-.
Cissy richiamò Acquosh nella pokeball e sorrise a Luca. –Le mie congratulazioni. Non è da tuti battere il mio Acquosh, ma se vorrai la tua medaglia dovrai prima sconfiggere lui!-. La capopalestra lanciò in aria la sua seconda pokeball.
Apparve un piccolo pokemon che cadde in acqua guizzando felice. Luca lo osservò attentamente. Era simile ad un pesciolino violetto dai bellissimi riflessi colorati e possedeva una bellissima coda multicolore. Non sembrava particolarmente terribile.
Luca lo analizzò immediatamente con il pokedex. –Fishly, il pokemon Pesciolino. Nuota nei mari caldi e limpidi nutrendosi di microrganismi disciolti nell’acqua. Si dice che trovarne uno sia segno che la zona non è inquinata-.
Un altro pokemon di tipo acqua, rifletté In questo caso però era avvantaggiato, dato che Fishly non poteva uscire dall’acqua. Flye invece poteva persino volare.
-Flye, usa aerasoio!-, gli urlò.
Il pokemon mosca annuì e lanciò un attacco potentissimo contro il piccolo pesciolino, ma Cissy esclamò: -Attento, Fishly! Usa sub!-.
Il pokemon della capopalestra si immerse nelle profondità della piscina, evitando il potente aerasoio. Luca strinse i pugni. Ora doveva trovare il modo di superare anche la mossa sub.
-Bene Fishly-, disse lei –Ora riemergi e usa idropulsar!-.
Con orrore, Luca capì quello che la capopalestra aveva in mente. Fishly velocissimo riemerse e scagliò una piccola sfera d’acqua contro Flye. Come questa lo colpì, il pokemon mosca venne intrappolato in una bolla di acqua pulsante che si dissolse poco dopo.
Flye faceva fatica a volare. L’attacco gli aveva tolto moltissima salute, ma Luca aveva ancora una carta da giocare. –Forza, usa trespolo!-.
Flye rimase immobile, recuperando punti salute grazie all’attacco trespolo. Ora avevano una possibilità in più. E soprattutto, a Luca era venuta un’idea.
Fishly tornò in superficie, caricando un nuovo attacco, ma Luca lo anticipò. –Flye, usa raffica e sollevalo in aria!-.
Il pokemon mosca batté le ali, creando un turbine d’aria che sollevò il pokemon pesciolino dall’acqua. Ora era vulnerabile.
Luca ordinò al suo pokemon di scagliare Fishly a terra e lui ubbidì subito. Il pokemon di Cissy cadde a bordo piscina, fuori dall’acqua.
-E adesso Flye, aerasoio!-.
L’ultimo attacco fu micidiale. Fishly venne scagliato contro la parete della palestra. Naturalmente era esausto. Luca non poteva crederci… Aveva davvero vinto!
-Fishly non è più in grado di lottare-, proclamò l’arbitro. –Vince Flye! La vittoria va quindi allo sfidante, Luca di Borgo Ciano!-.
Cissy lo raggiunse sorridendo e si congratulò con lui, porgendogli un vassoio sul quale era posata una piccola medaglia a forma di conchiglia, decorata da una perla scintillante.
-Questa è la Medaglia Corallo-, gli spiegò –è la prova che hai vinto la sfida nella palestra di Corallipoli!-.
-Grazie Cissy!-, la ringraziò prendendo il suo piccolo trofeo.
Claudio si avvicinò ai due sorridendo e porse a luca un oggetto incartato. Il ragazzo aprì il pacchettino e si trovò in mano un contenitore di metallo rettangolare.
-È un portamedaglie-, disse Claudio –Un piccolo regalino per festeggiare la tua vittoria-.
-A proposito di regali, ecco prendi!-, disse Cissy porgendogli un piccolo dischetto azzurro. –è una Macchina Tecnica o MT. Contiene la mossa surf!. Un piccolo pensierino da parte mia-.
Claudio sorrise. –Che ne dite di festeggiare con una bella cenetta?-.
-Ottima idea-, disse Cissy –Venite con me, conosco un posticino meraviglioso!-.
Poco dopo, i tre erano seduti in un ristorantino sulla riva della spiaggia di Corallipoli. La cena fu deliziosa e la conversazione piacevole.
-Sai Cissy-, disse Claudio –Ho pensato a quello che mi hai detto e credo che tu abbia ragione. Ho deciso di partecipare alla gara pokemon di Porto Marinia!-.
-Fantastico!-, si entusiasmò lei. –Tra l’altro, Porto Marinia è sulla strada per Magentia, dove si trova la palestra di Danny!-.
-Davvero? A Magentia c’è una palestra?-, chiese Luca stupito.
Cissy sorrise. –Si, il capopalestra è specializzato in pokemon di tipo volante-.
-Wow!, si entusiasmò Luca –Sento già il profumo della seconda medaglia! Dove si trova Magentia?-.
Cissy indicò il mare. –Da quella parte, oltre il mare, si trova un’altra isola. Porto Marinia e Magentia si trovano laggiù!-.
-Perfetto-, disse Claudio –Allora domattina partiremo diretti verso Porto Marinia!-.
E così, mentre calava la sera, mentre i pensieri di Luca si focalizzavano sulla prossima palestra a Magentia, quelli di Claudio erano invece incentrati sull’imminente gara pokemon.
 

Salve ragazzi! Piaciuto questo capitolo? Finalmente Luca ce l’ha fatta e ha vinto la sua prima medaglia, mentre Claudio ha deciso di partecipare alla gara pokemon di Porto Marinia. Restate con noi per scoprire come si evolveranno questi eventi.
Nel prossimo capitolo, Luca e Claudio affronteranno le sfide del percorso acquatico 2, diretti verso Porto Marinia. I due ragazzi impareranno l’arte della pesca pokemon e cattureranno tanti nuovi amici. Claudio inoltre inizierà l’allenamento in vista dell’imminente gara pokemon. Riuscirà a trionfare anche questa volta?

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Capitolo 5
*** Grandi pescatori ***


Salve ragazzi, rieccoci insieme con il nuovo capitolo, fresco fresco di scrittura. Dopo il precedente, molto concitato, questo sarà un capitolo leggero, ma pieno comunque di colpi di scena e nuovi pokemon. Come sempre vi invito a recensire: fatemi sapere cosa ne pensate, forza! E ora ecco un breve riassunto dell’episodio precedente.
Finalmente, dopo il lungo viaggio, Luca ha sfidato la palestra di Corallipoli. La capopalestra Cissy però si è dimostrata particolarmente abile, mettendo il ragazzo in difficoltà. Infatti, nonostante il vantaggio del tipo, il suo Erbos ha avuto non pochi problemi, venendo facilmente sconfitto al primo round contro Acquosh. Tuttavia, grazie al suo vantaggio di tipo volante, Flye è stato in grado di sconfiggere sia Acquosh che Fishly, facendo vincere a Luca la Medaglia Corallo. I due si dirigono quindi verso Porto Marinia, dove Claudio ha deciso che parteciperà alla gara pokemon della città.
E per finire vi auguro… Buona lettura!!!


 

4° CAPITOLO : GRANDI PESCATORI

Luca e Claudio si svegliarono presto la mattina successiva, impazienti di partire per Porto Marinia. Consumarono un’abbondante colazione e stabilirono l’itinerario, aiutandosi con il loro nuovo Pokenav.
Secondo il navigatore, per raggiungere la città avrebbero dovuto attraversare il mare proseguendo lungo il percorso 2. Questo era un percorso marino delimitato da boe che congiungeva l’isola su cui si trovavano e quella dove si trovava Porto Marinia.
Chiaramente per attraversare il mare avrebbero dovuto usare la mossa surf, che Cissy aveva regalato a Luca il giorno precedente. Sfortunatamente però, nessuno dei pokemon che possedevano poteva impararla. Avevano bisogno di un tipo acqua.
Claudio propose di chiedere consiglio a Cissy su come procedere e così terminati i preparativi si diressero nuovamente verso la palestra di Corallipoli.
La ragazza stava giocando con il piccolo Acquitrin quando i due entrarono in palestra. Claudio le spiegò la situazione e naturalmente Cissy risolse il problema in un’istante.
-È molto semplice!-, spiegò lei –Vi basterà catturare un pokemon di tipo acqua-.
-Già-, disse Claudio –Ma dove lo possiamo trovare?-.
-Perché non provate alla spiaggia di Corallipoli? Potreste pescarne uno. Giù alla spiaggia noleggiano dei super ami molto efficaci!-.
Luca sorrise. –Ottima idea, grazie Cissy. Allora proveremo a pescare un nuovo amico!-.
-Tranquilli-, li rassicurò lei –Pescando troverete praticamente solo pokemon di tipo acqua!-.
-Grazie mille, Cissy-, la salutò Claudio –Non vedo l’ora di rincontrarti di nuovo!-.
-Anche io, Claudio-, sorrise lei –E buona fortuna per la gara! Ti guarderò in televisione! Mi raccomando faccio il tifo per te!-.
Lui rise. –Ahah, grazie. Vedrai che vincerò di sicuro!-.
Qualche minuto dopo, Luca e Claudio camminavano lungo la via principale di Corallipoli diretti verso la spiaggia. Il sole era ormai alto nel cielo e iniziava a riscaldare il terreno con la sua luce.
Grazie al Pokenav trovarono la spiaggia di Corallipoli in pochissimo tempo. Luca restò estasiato a vederla. Era una distesa di sabbia grandissima, oltre la quale si poteva vedere il blu intenso del mare. C’era pieno di allenatori che si stavano sfidando e di pescatori che attendevano pazientemente le loro prede.
Luca e Claudio passarono davanti al piccolo bar in cui avevano cenato la sera prima e raggiunsero la riva del mare,
-Mi scusi-, chiese Claudio ad un pescatore seduto sulla riva –Mi hanno detto che sono disponibili degli ami a noleggio. Sa per caso dove posso trovarne un paio?-.
-Ma certo, ragazzo!-, rispose lui indicando un piccolo chioschetto poco lontano –La vendono i migliori super ami dell’intera città! E ad un prezzo più che favorevole!-.
-Grazie mille-, sorrise Claudio mentre lui e Luca si incamminavano verso il chiosco.
Dieci minuti dopo, avevano in mano i loro super ami nuovi di zecca e si erano seduti sulla riva a pescare.
L’attività non sembrava delle più divertenti, dato che dopo mezz’ora ancora non avevano preso nulla. Luca si stava addormentando, ma fu svegliato da uno scossone. La canna da pesca vibrava. Doveva aver preso qualcosa.
Aiutato dall’amico, Luca tirò con tutte le sue forze. Qualcosa uscì dall’acqua dibattendosi. Il ragazzo lo osservò bene: era un Fishly!
-Perfetto!-, esclamò lui. Ricordava bene che durante la loro lotta, il Fishly di Cissy aveva usato surf. Se l’avesse catturato sarebbe stato il compagno ideale!
Prese immediatamente la pokeball del suo pokemon preferito e la lanciò in aria, urlando: -Vai Erbos!-.
Il pokemon Coronderba apparve con un versetto stridulo. Fishly sentendosi minacciato reagì preparandosi alla lotta.
Luca sorrise. –Erbos, usa foglielama!-.
Erbos fece un salto e scagliò un nugolo di foglie affilate contro il pokemon pesciolino, che venne colpito in pieno. Sebbene indebolito però, Fishly riuscì comunque a scagliare un attacco idropulsar.
Quando Erbos vide la sfera d’acqua che si scagliava contro di lui, reagì d’istinto. Senza che Luca gli avesse dato alcun comando scagliò foglielama contro idropulsar. Le due mosse si scontrarono a mezz’aria.
Le foglie spezzarono l’idropulsar in frammenti microscopici, che per un attimo brillarono nell’aria formando un piccolo arcobaleno. Luca era sbalordito e anche Claudio osservava stupito la combinazione tra le mosse.
-Va bene Erbos-, si riprese il ragazzo –Ora usa frustata!-.
Erbos ubbidì, ma l’attacco mancò il pokemon nemico che con un balzo schivò le liane del pokemon d’erba. Era velocissimo!
Luca decise di provare a lanciare una pokeball per catturarlo. Inizialmente sembrò preso, ma poco dopo riuscì a liberarsi. Maledizione, doveva indebolirlo di più.
-Erbos, foglielama!-, urlò al suo pokemon, che subito colpì Fishly in pieno.
-Bravissimo!-, disse Claudio –Ora sbrigati a catturarlo!-.
Infatti il pokemon stava già sguazzando verso l’acqua, tentando di fuggire. Luca gli lanciò contro una seconda pokeball e Fishly venne risucchiato al suo interno. La sfera vibrò intensamente e si fermò.
Luca corse a raccoglierla eccitato. Era fatta! Aveva catturato il suo terzo pokemon e ora avrebbe potuto insegnargli surf per attraversare il mare e arrivare fino a Porto Marinia.
Il ragazzo liberò Fishly e si diresse verso la riva. Poi prese il piccolo dischetto che Cissy gli aveva regalato, la MT surf e lo puntò contro il pokemon pesciolino. Il dischetto si illuminò di luce azzurra e così anche il corpo di Fishly.
-Benissimo-, esclamò Luca –Ora usa surf!-.
Fishly saltò in acqua e immediatamente si formò come una piattaforma di luce azzurra sospesa sopra di lui. Luca cautamente vi salì sopra e scoprì che riusciva a reggere il suo peso. Il pokemon si mosse e la piattaforma con lui.
Luca non poteva crederci, si stava muovendo sul mare senza bagnarsi neanche con una goccia di acqua. Si voltò verso la riva, ansioso di vedere l’espressione di Claudio al suo successo, ma lo vide impegnato a lottare contro un pokemon stranissimo, che aveva appena pescato.
Il pokemon sconosciuto era completamente bianco e aveva il corpo di forma circolare, con un piccolo ciuffetto sulla testa. Luca si fece riportare a terra e lo analizzò immediatamente con il Pokedex. –Weathorm, il pokemon Meteo. La sua struttura molecolare, simile a quella dell’acqua, è altamente instabile. Cambia tipo e aspetto con il variare del meteo-
Luca vide che era di tipo normale, tuttavia secondo il pokedex era composto d’acqua quindi probabilmente poteva imparare surf. Inoltre, dalle facce stupite degli allenatori che si trovavano sulla spiaggia, immaginò che dovesse trattarsi di un pokemon particolarmente raro.
Claudio aveva già schierato Spektr e aveva attaccato il pokemon Meteo con palla ombra che l’aveva colpito in pieno. Weathorm reagì scagliando una mossa simile, una palla bianca che sembrava fatta di puro vapore.
Grazie al Pokedex, scoprì che si trattava dell’attacco palla clima, una mossa che come Weathorm cambiava il suo tipo in base al clima. In quel momento era di tipo normale, per cui Spektr non subì nessun tipo di danno.
Claudio sorrise e ordinò a Spektr di usare nuovamente palla ombra, per indebolirlo ulteriormente. Sembrava veramente determinato a catturarlo e il suo pokemon era più carico che mai.
Weathorm però, vedendo arrivare l’attacco chiuse gli occhi evocando uno scudo protettivo che mandò in frantumi la palla ombra. Claudio strabuzzò gli occhi: aveva usato protezione!
Spektr usò l’attacco riflesso per proteggersi dall’introforza scagliata dal suo avversario, riuscendo ad evitare di essere colpito e contrattaccando nuovamente con palla ombra.
Claudio finalmente lanciò la pokeball ed esultò quando lo prese. Anche lui ora aveva tre pokemon. Erano tornati pari.
Ma soprattutto ora potevano finalmente raggiungere Porto Marinia tranquillamente, cavalcando i loro pokemon d’acqua.
Claudio liberò Weathorm e Luca usò su di lui la MT surf, insegnandogli la mossa. Poi sorrise all’amico. –Complimenti! Ora hai un nuovo pokemon!-.
Claudio annuì. –Già, mi sarà sicuramente utile nella gara di Porto Marinia. Ma anche il tuo Fishly non scherza!-.
Luca ridacchiò. I due si recarono a restituire le canne da pesca al chioschetto e raggiunsero la riva del mare.
-Bene-, dissero simultaneamente ai loro nuovi pokemon. –Usate surf!-.
Come prima, sui due pokemon apparvero le due piattaforme luminose. Luca e Claudio vi saltarono sopra, mettendosi in ginocchio per evitare di cadere.
-Arrivederci Corallipoli!-, esclamò Luca quando furono ormai al largo. –Ci rivedremo quando tutti e due avremo realizzato i nostri sogni!-.
Claudio annuì e controllò la direziona da prendere con il Pokenav. Ormai si trovavano sul percorso 2 e la via che avrebbero dovuto seguire per raggiungere Porto Marinia era segnalata da numerose boe.
Attraversando il percorso, Luca e Claudio si scontrarono con altri allenatori, soprattutto nuotatori, allenando i loro nuovi pokemon nella lotta.
Finalmente verso mezzogiorno i due scorsero le coste della seconda isola dell’arcipelago e poco dopo anche il profilo della bellissima città di Porto Marinia apparve loro.
Ci volle ancora un’oretta prima che i due potessero mettere piede sulle piattaforme di legno simili a pontili che accoglievano i visitatori arrivati dal mare.
-Fantastico-, disse Luca quando finalmente scesero dai loro pokemon sulla terraferma. –Che viaggio!-.
-Eh, già-, disse Claudio –Devo dire che è stato affascinante-.
-Ma mai quanto la tua gara. A proposito, è domani se non mi sbaglio-.
Claudio annuì. –Sì, devo ancora fare un po’ di commissioni. Per fortuna Porto Marinia è famosa per il suo mercato-.
-D’accordo-, disse Luca risoluto –Allora la nostra prima tappa sarà proprio il mercato! Andiamo!-.
Claudio e Luca si allontanarono dal pontile, diretti verso il mercato di Porto Marinia. E così, mentre la gara pokemon di Claudio è ormai alle porte, misteriosi figuri tramano nell’ombra. A Porto Marinia sta per succedere qualcosa che sconvolgerà il loro viaggio.
 

Salve ragazzi! Bello il capitolo? Lo so, rispetto ai soliti è abbastanza breve, ma capirete che è solo un capitolo di transizione. In ogni caso finalmente i due si sono lasciati alle spalle Corallipoli e sono arrivati a Porto Marinia, dove la gara pokemon di Claudio sta per cominciare. Restate con noi per sapere chi vincerà.
Nel prossimo capitolo, Luca e Claudio affronteranno il terribile Team Climax, determinato a rubare i dati dell’Istituto Meteo di Porto Marinia riguardanti i pokemon leggendari. Inoltre Claudio svilupperà le ultime strategie in vista dell’imminente gara. Riuscirà a vincere?

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Capitolo 6
*** Guai all'Istituto Meteo ***


Salve ragazzi, puntuale ecco il nuovo capitolo di questa storia. Vi avviso subito, questo sarà un capitolo abbastanza importante ai fini della trama e l’ultimo prima dell’attesa gara pokemon di Claudio. Come sempre vi invito a recensire: fatemi sapere cosa ne pensate, forza! E ora mi sembra anche giusto fare un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno commentato questa storia, grazie mille! Per finire ecco il solito riassunto dell’episodio precedente.
Dopo la vittoria nella palestra di Corallipoli, Claudio e Luca hanno deciso di dirigersi verso Porto Marinia, in vista dell’imminente gara pokemon. Per attraversare il mare, su consiglio di Cissy, si sono dilettati nell’arte della pesca. Luca ha catturato un Fishly, mentre Claudio ha messo le mani su un rarissimo Weathorm, un pokemon in grado di cambiare forma in base al meteo. Così, dopo aver attraversato il mare con la mossa surf, i due sono arrivati a Porto Marinia e si sono diretti verso il suo famoso mercato per gli ultimi acquisti di Claudio per la gara.
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

5° CAPITOLO : GUAI ALL’ISTITUTO METEO

Luca rimase impressionato dalla grandezza della città di Porto Marinia, che credeva essere solo un piccolo porticciolo per turisti.
-Questa città-, spiegò Claudio –è una delle più importanti delle Isole Orange per il commercio! Non per niente il suo mercato è uno dei più forniti al mondo-.
-E noi ci stiamo dirigendo lì, vero?-, domandò Luca.
Claudio annuì sorridendo. –Sì, ma prima intendo fare una sosta alla sede della gara pokemon cittadina-.
-Perché?-, chiese Luca curioso. –Se non sbaglio la gara si svolgerà domani!-.
-Sì, ma devo ancora iscrivermi e ritirare il regolamento-.
L’amico annuì e i due consultarono il Pokenav per raggiungere l’arena della virtù locale. Ci misero un po’ a districarsi per le viuzze della città, ma la trovarono appena entrarono nella grande piazza della città.
Claudio e Luca rimasero sbalorditi davanti a tanta imponenza. L’arena delle gare assomigliava, vista dall’esterno, ad un enorme stadio, decorato da simboli che richiamavano le gare pokemon. I due entrarono, ammirando il magnifica atrio il cui pavimento era ricoperto da un pregiato tappeto rosso.
Claudio si avvicinò alle reception per iscriversi. L’operatrice gli chiese se possedesse già la tessera gare della regione, ma lui rispose che quella era la sua prima gara.
La donna sorrise: -Non c’è problema! Puoi registrarti subito per ottenerla. Ti dispiace mostrarmi il tuo Pokedex?-.
Claudio aprì la sua borsa e le porse il suo Pokedex. La donna lo esaminò un attimo e lo inserì in una macchina. Un attimo dopo glielo restituì, annunciando: -I tuoi dati sono stati registrati. Complimenti, ora sei ufficialmente iscritto alle gare pokemon delle Isole Orange. Questi sono per te-.
L’operatrice gli consegnò un vassoio con su diversi oggetti, spiegando poi uno a uno cosa fossero e a cosa servissero, partendo da una tessera magnetica. –Questa è la tua tessera gare, ti permetterà di partecipare a qualunque competizione della regione. Ricordati sempre di esibirla prima di ogni gara!-.
Poi passò a due capsule di vetro azzurrino di dimensioni identiche ad una pokeball. –Queste capsule invece sono da applicare sulle tue pokeball. Dopo aver aggiunto i bolli, ti permetteranno di ottenere effetti speciali quando presenterai i tuoi pokemon-.
Infine indicò una scatoletta quadrata simile al portamedaglie di Luca. –Per finire, ecco il tuo portabolli, dove potrai conservare i bolli che acquisterai-.
-Grazie mille-, disse Claudio, riponendo i nuovi oggetti nella borsa –Solo una cosa. Dove posso acquistare i bolli?-.
Lei sorrise. –Ma al mercato cittadino ovviamente! Ci troverai di tutto e di più!-.
Claudio annuì riconoscente. –Bene, grazie di tutto-.
-Grazie a te per essere diventato uno di noi-, disse lei –Se avessi bisogno di ulteriori informazioni abbiamo aggiunto un’apposita guida per le gare sul tuo pokedex!-.
Claudio ringraziò nuovamente e insieme all’amico uscirono dall’arena della virtù.
-Allora-, iniziò Luca –Cos’è questa storia degli effetti speciali?-.
Claudio gli fece l’occhiolino. –Te lo spiegherò dopo. Vedrai ti piacerà! Ora dobbiamo dirigerci al mercato!-.
-A proposito-, disse l’amico –Inizio ad avere un certo languorino. Non è che conosci qualche ristorante nei paraggi?-.
Claudio scosse la testa- No, ma non preoccuparti. Scommetto che al mercato troveremo dell’ottimo cibo!-.
-Benissimo! Allora andiamo!-.
Claudio consultò il Pokenav, scoprendo che il mercato di Porto Marinia si trovava poco distante dall’arena. L’avrebbero raggiunto in una decina di minuti al massimo.
Stavano già per mettersi in cammino quando furono fermati da una voce conosciuta. –Luca, Claudio! Che bello rivedervi!-.
I due si girarono e videro una ragazza dai capelli scuri che veniva loro incontro sorridendo. La riconobbero subito. Era Corinne.
-Ciao Corinne!-, la salutò Claudio –Rivederti è un piacere!-.
Lei sorrise. –Anche per me! Come state?-.
I tre si scambiarono le varie esperienze vissute dall’ultimo loro incontro. Luca raccontò di come era riuscito a vincere la sua prima medaglia sconfiggendo Cissy, mentre Claudio parlò della loro esperienza da pescatori.
-Immagino che tu invece sia qui per gareggiare nella gara di domani-, disse Claudio.
-Ovviamente-, rispose Corinne –E scommetto che parteciperai anche tu, Claudio!-.
Claudio annuì. –E ho tutte le intenzioni di vincere!-.
Lei rise. –Mah, vedremo. Credo invece che sarò io a vincere il fiocco. Acquitrin e io ci siamo allenati parecchio!-.
-Dobbiamo solo aspettare e lo scopriremo!-, esclamò lui –A proposito, noi stavamo andando al mercato. Ti va di venire?-
-Scusa, ma adesso non posso-, disse lei –Devo ancora perfezionare un paio di mosse e poi ci sono appena stata-.
Luca e Claudio si congedarono e continuarono verso il mercato. Svoltarono un paio di volte nelle varie viuzze fino ad arrivare alla piazza che ospitava il mercato. Luca rimase senza fiato.
A quanto pareva, il mercato di Porto Marinia era una distesa infinita di bancarelle e chioschi, pieni di gente. Ora capiva perché Claudio l’aveva chiamato “il mercato più importante della regione”. Era immenso.
I due si incamminarono alla ricerca della bancarella dei bolli, ma si persero quasi immediatamente nella valanga di gente. Vagarono senza sosta per una buona mezz’ora, mentre i venditori facevano di tutto per accalappiare i clienti.
-Venite, venite!-, disse un venditore –Comprate una bottiglia di Latte Mumu! Solo cento pokedollari! Non troverete un prezzo più economico in tutta la regione!-.
I due gentilmente rifiutarono, ma qualche secondo dopo vennero presi di mira da un altro venditore, che tentava di vendere delle pepite e delle perle per decorare i propri accessori. Visti i prezzi, i due declinarono l’acquisto.
Il terzo venditore invece aveva offerto loro qualcosa di molto interessante. Stava facendo una svendita di Macchine Tecniche a basso costo. Claudio comprò un paio di MT: giornodisole e pioggiadanza. Luca invece acquistò le MT grandine e terrempesta. Poi i due ripresero il cammino.
Non passò un altro minuto che  vennero di nuovo avvicinati da un altro venditore, questa volta un erborista che vendeva i suoi rimedi. Claudio decise di farne una piccola scorta, in caso di emergenza. –Ma state attenti!-, raccomandò loro l’erborista –Sebbene siano efficaci ed economici questi rimedi sono molto amari e ai pokemon non piaceranno affatto! Usateli con cautela!-.
La visita al mercato proseguì in questo modo per un po’ senza che i due trovassero la bancarella dei bolli. Tuttavia arrivarono ad un piccolo chiosco interessante, che vendeva la specialità culinaria locale: i panini alla Baccaprugna.
Luca e Claudio ne acquistarono un paio a testa e li gustarono godendosi un minuto di pausa dal caos del mercato. Finito il pranzo pomeridiano, continuarono lo shopping.
Fu solo nel tardo pomeriggio che finalmente trovarono la bancarella che cercavano. Claudio fece scorta dei bolli, piccoli adesivi da applicare sulle capsule. Luca vide che ce n’erano un’infinità di diversi tipi.
Una volta finiti gli acquisti, con grande sollievo di entrambi, lasciarono il mercato e si diressero in un parchetto poco distante per riposarsi. Erano entrambi spossati. Si sedettero su una panchina ammirando il panorama.
-Hai visto quell’edificio?-, disse Luca, indicando una costruzione dall'altro lato del parco. –è veramente enorme-.
Claudio annuì, spostando lo sguardo sullo strano edificio che avevano davanti. La costruzione era composta di acciaio luccicante e aveva una cupola di vetro sul tetto. Era inoltre decorata da statue di Weathorm.
-Credo che sia l’Istituto Meteo-, spiegò a Luca –Vi compiono studi sul clima della regione!-.
-Fantastico!-, disse Luca –A proposito, non mi hai ancora mostrato quei famosi effetti speciali!-.
Claudio sorrise. –D’accordo, abbi un minuto di pazienza e osserva-.
Il ragazzo prese una pokeball e vi applicò sopra la capsula che aveva ricevuto. Poi incollò sulla sfera uno dei bolli che aveva comprato, decorato da un paio di bolle azzurre.
-Bene-, esclamò lanciando la pokeball –E ora che lo spettacolo abbia inizio!-.
La sfera si aprì a mezz’aria, rilasciando un nugolo di bollicine azzurre scintillanti, che si unirono in un unico punto in una sfera di luce. Focus comparve all’istante e per un istante venne circondato dalle bolle. Il contrasto con la luce emanata dal pokemon era magnifico.
-Questo era un bollabollo azzurro-, disse Claudio –Ma ce ne sono moltissimi altri. E ognuno crea un effetto diverso! Non è fantastico?-.
Luca annuì estasiato da quella visione. Non vedeva l’ora di assistere alla gara di Claudio! Ormai non stava più nella pelle dall’emozione.
Stava già per chiedere a Claudio di mostrargli altri bolli, ma in quel momento un urlo riecheggiò in direzione dell’Istituto Meteo.
Claudio si voltò all’istante, vedendo un giovane scienziato che scappava terrorizzato. Lo fermò e cerco di calmarlo, cercando di ottenere da lui informazioni su cosa stava succedendo.
-Siamo stati attaccati!-, spiegò l’uomo quando riuscì a parlare –Da un gruppo di lestofanti che volevano estorcerci dei dati!-.
Claudio lo fece sedere su una panchina e si diresse a grandi passi verso l’Istituto Meteo. Luca tentò di fermarlo ma fu tutto inutile. Il ragazzo non si arrestò finche non giunse davanti alla porta dell’edificio, difesa da due strani individui vestiti con un’uniforme bianca, sul quale campeggiava uno strano logo: Cmx.
Claudio tentò di entrare nell’istituto, ma i due lo cacciarono in malo modo. Nel frattempo anche Luca lo aveva raggiunto e intuendo che i due non avevano buone intenzioni liberò il suo Fishly dalla pokeball.
I due individui sentendosi minacciati lanciarono i propri pokemon in battaglia. Erano entrambi due Flye. –Andatevene!-, disse uno dei due. –Questo istituto ora è di proprietà del Team Climax e nessuno deve avvicinarsi!-.
-Cos’è il team Climax?-, chiese Luca all’amico.
Claudio schierò immediatamente il suo Focus in battaglia. –Un gruppo di lestofanti! Ecco cos’è!-.
La battaglia fu breve. Un paio di bracieri e idropulsar e i pokemon delle due reclute andarono KO. Senza pokemon a disposizione, le due reclute dovettero ritirarsi. Claudio e Luca entrarono nell’edificio e superarono vari ostacoli posti loro dal Team Climax.
Finalmente senza troppe difficoltà raggiunsero il laboratorio dell’Istituto Meteo. Un uomo anziano in camice, presumibilmente uno degli scienziati capi era in ostaggio, guardato a vista da un Flashly dall’aria feroce.
Mentre un paio di reclute erano impegnate a estrarre dati dai computer del laboratorio, un uomo supervisionava il lavoro. Aveva i capelli rossi in piedi, con una grande cresta che sembrava una lingua di fuoco.
Vedendo i nuovi arrivati, il comandante si affrettò a chiamare Flashly in lotta. Claudio e Luca schierarono i loro pokemon, tenendosi pronti alla battaglia.
-Lei chi è?-, urlò Luca –E cosa state combinando qui?-.
L’uomo sorrise. –Il mio nome è Sonny e sono un tenente del Team Climax. Vi consiglio vivamente di non interferire o ne pagherete le conseguenze-.
-Ma cos’è questo Team Climax?-, insistette Luca, ansioso di ricevere una risposta soddisfacente.
Sonny ridacchiò. –Potrei dirvi che il Team Climax si assume il nobile obiettivo di creare un mondo perfetto per le persone e i pokemon-.
-Bugiardo!-, urlò Claudio –Siete solo dei mascalzoni visionari!-.
Il viso del tenente si rabbuiò. –Sapevo che non avreste capito. Ma visto che non abbiamo ancora finito con la raccolta dati, temo che dovrò rendervi inoffensivi per un po’-.
-Non ci fai paura-, disse Claudio spavaldo –Siamo due contro uno!-.
Lui rise. –E credete che basti questo a fermarmi? Flashly usa scarica!-.
Il pokemon del tenente annuì e colpì Focus e Fishly con una potente scarica elettrica, paralizzandoli. Claudio imprecò e ordinò a Focus di attaccare, ma il pokemon fiamma non riusciva a muoversi.
Decise di sostituirlo e lo richiamò nella pokeball, ma in quel momento una delle reclute al computer esclamò: -Comandante, ci siamo! La raccolta dati sui microclimi aridi e piovosi della regione è completa!-.
-Molto bene-, esclamò Sonny soddisfatto. –Allora temo proprio che dovremo congedarci-.
-Fermi!-, urlarono simultaneamente Luca e Claudio –Non vi lasceremo scappare così!-.
Sonny sorrise beffardamente. –Flashly, usa scarica!-.
Il pokemon lanciò il potentissimo attacco elettrico in tutte le direzioni, distruggendo mobili e finestre. Luca e Claudio saltarono dietro una scrivania per proteggersi, restando immobili. Quando tutto finì, tutti se n’erano andati.
Claudio si precipitò ad aiutare i pokemon, dando loro un po’ delle erbe medicinali che avevano comprato al mercato. Focus e Fishly non gradirono per niente il sapore amaro delle medicine naturali, ma la paralisi scomparve immediatamente.
I due passarono il pomeriggio all’istituto, dato che tutti volevano ringraziarli per aver tentato di fermare i mascalzoni. Solo verso sera si diressero prima verso un centro pokemon e poi in un hotel vicino all’arena della virtù.
Claudio passò la serata a consultare la guida delle gare pokemon, per scoprire tutti i segreti in vista della competizione del giorno successivo. Solo quando fu sicuro di aver imparato tutto, si decise ad appoggiare la testa sul cuscino e sprofondò nel mondo dei sogni.
E così, mentre la gara pokemon ormai era ad un passo, Claudio era pronto ad affrontare le sfide del giorno dopo. Doveva vincere a tutti i costi!
 

Salve ragazzi! Cosa ne pensate del capitolo? Questa volta il capitolo è bello lungo e corposo. Dopo una lunga ed estenuante sessione di shopping estremo, i nostri amici hanno finalmente incontrato il Team Climax, che è riuscito a mettere le mani sui dati dell’Istituto Meteo, anche se i loro piano sono tuttora avvolti nel mistero. Claudio invece è certo della sua vittoria nella gara di Porto Marinia. Ce la farà? Per scoprirlo, restate con noi.
Nel prossimo capitolo, Claudio finalmente competerà nella sua prima gara pokemon. Anche Corinne però parteciperà e si rivelerà essere un vero osso duro. Quale coordinatore riuscirà a dimostrarsi il migliore e a vincere l’agognato fiocco?

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Capitolo 7
*** Che lo spettacolo abbia inizio! ***


Salve ragazzi, ecco finalmente questo attesissimo capitolo. Per i fan delle gare pokemon, questo è il capitolo ideale! Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando! E adesso mi sembra giusto fare un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno commentato questa storia, grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito riassunto dell’episodio precedente.
Dopo essere arrivati a Porto Marinia, Claudio si è iscritto alla gara pokemon locale, alla quale ha scoperto che parteciperà anche Corinne. I due amici si sono quindi recati al mercato di Porto Marinia, dove hanno compiuto gli ultimi acquisti in vista della gara. Inoltre, si sono scontrati con una banda di criminali conosciuti con il nome di Team Climax, che nonostante il loro intervento sono riusciti a rubare dei dati dall’Istituto Meteo. Nonostante tutto però, ora i pensieri di Claudio sono tutti sull’imminente gara. Il momento è giunto!
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!


 

6° CAPITOLO : CHE LO SPETTACOLO ABBIA INIZIO!

Claudio si era alzato presto quella mattina, tanto che Luca, di solito molto mattiniero, non lo trovò in camera quando si svegliò. Il ragazzo si vestì e scese a colazione, ma anche lì dell’amico non c’era traccia. Infine provò a cercarlo nel campo lotta dell’hotel.
Ed è proprio lì che lo vide, impegnato ad allenare i suoi pokemon. Appena Claudio si accorse della sua presenza, lo salutò allegramente. –Ciao Luca! Magnifica mattina per un allenamento speciale, vero?-.
Luca lo guardò stranito. –Che ci fai in piedi a quest’ora? Sono le sei del mattino! La gara comincia alle dieci!-.
Claudio rise. –Sì, lo so. Ma volevo allenarmi per perfezionare alcune combinazioni di mosse!-.
-Ma le mosse dei tuoi pokemon sono già potentissime!-, protestò Luca.
Claudio annuì. –Sì, ma in una gara pokemon non conta solo la potenza. È importante anche come le mosse vengono presentate-.
-Cosa intendi?-, chiese Luca dubbioso.
-Ora te lo mostro. Spektr, vieni qui per favore!-.
Luca fece un sobbalzo quado dal nulla proprio davanti a lui si materializzò la sagoma del piccolo pokemon spettro. Si era dimenticato che Spektr poteva diventare invisibile.
-Questa è un ottimo modo di presentare Spektr-, disse Claudio. –Mette in luce le sue abilità di mimetismo. E adesso guarda! Spektr, stordiraggio!-.
Il pokemon annuì, ma invece di scagliare la mossa normalmente iniziò a girare su se stesso come una trottola. Le luci dello stordiraggio si sparsero per tutto il campo, facendo brillare il suo corpo di luce giallina. Quando Spektr si fermò, la luce rimase sospesa in aria per un momento e poi scomparve.
-Ma è bellissimo!-, esclamò Luca –Non sapevo che stordiraggio potesse essere usato in quel modo!-.
-E non solo stordiraggio-, ribatté l’amico –Anche tutte le altre mosse possono essere usate per mettere in risalto il proprio pokemon!-.
-Magnifico-, disse Luca –Ora però che ne dici di andare a colazione? Inizio a sentire una certa fame-.
Claudio ridacchio sommessamente. –Ah, già, andiamo! Con tutto l’allenamento mi ero completamente dimenticato di mangiare!-.
-Tu sei pazzo!-, gli urlò dietro Luca quando si incamminarono verso la sala delle colazione.
Mangiarono un paio di fette biscottate con una marmellata di baccapesca e bevvero un’abbondante tazza di Latte Mumu. Finita la colazione si rilassarono nella hall dell’hotel.
-Allora-, iniziò Luca. –Spiegami un po’ come si svolgono0 queste gare pokemon. Sono curioso-.
Claudio gli porse il regolamento che aveva stampato dal suo Pokedex, dicendo: -Leggi qui, è scritto molto chiaramente-.
Luca prese il foglio e lo lesse attentamente.

Regolamento Ufficiale delle Gare Pokemon delle Isole Orange
Come in tutte le gare, anche in quelle disputate nella nostra regione esistono poche semplici regole che i coordinatori sono invitati ad osservare.
1. I coordinatori sono pregati di esibire la propria tessera prima di ogni gara
2. Inoltre è consigliabile arrivare sempre almeno mezz’ora prima dell’inizio della competizione
3. Si consiglia ai coordinatori di vestire con abiti eleganti
Ed ora ecco un breve scorcio di come vengono strutturate le gare. Ogni gara pokemon è divisa in due parti: il saggio di esibizione e quello di lotta. Per quanto riguarda la prima, ogni coordinatore dovrà esibire il suo pokemon e le sue mosse nel modo più spettacolare possibile. Solo i migliori otto, scelti dalla giuria, accederanno al saggio di lotta. Questo naturalmente consiste in una sfida ad eliminazione diretta in cui ciascun coordinatore dovrà lottare contro il suo avversario, scelto casualmente dal computer di gara, per un massimo di 5 minuti. Ogni coordinatore avrà a disposizione 100 punti gara e alla fine del tempo concesso vincerà il coordinatore che ha conservato il maggior numero di punti. I punti possono essere persi nei seguenti casi:
• Quando la mossa dell’avversario colpisce il proprio pokemon (vengono persi punti anche in base alla bellezza dell’attacco)
• Quando l’avversario lancia una combinazione particolarmente bella o scenografica
• Quando le proprie mosse non appaiono particolarmente belle o vengono neutralizzate dall’avversario
Da notare inoltre, che se il proprio pokemon va KO, la sfida viene considerata persa anche se dovessero mancare ancora dei minuti alla fine dell’incontro.
Il vincitore di una gara pokemon ottiene un fiocco particolare e i coordinatori che otterranno cinque fiocchi della stessa regione potranno partecipare al Gran Festival, dove il vincitore sarà nominato super coordinatore!
”.

Luca finì di leggere in un battibaleno. –Wow, sembra veramente interessante!-.
Claudio sorrise. –Già, non vedo l’ora che la gara cominci. A proposito, che ore sono?-.
-Quasi le 9-, rispose Luca. –Ci conviene incamminarci verso l’arena della virtù-.
Claudio annuì. Dieci minuti dopo, i due uscivano dall’hotel diretti verso la sede delle gare. Luca e Claudio attraversarono di corsa le viuzze di Porto Marinia, evitando accuratamente di passare per il mercato o non ne sarebbero più usciti.
Finalmente arrivarono nella grande piazza dell’arena della virtù. I due entrarono e Claudio esibì la sua tessera alla reception annunciando che desiderava partecipare alla gara di quel giorno. L’operatrice passò la tessera allo scanner e lo fece accomodare in un corridoio. Claudio gli fece cenno di raggiungerlo.
I due percorsero il corridoio fino ad arrivare nei camerini dei coordinatori. Questi erano adiacenti ad una grande sala d’attesa piena di gente, provvista di poltrone e di uno schermo che trasmetteva in diretta dall’arena.
Claudio si cambiò indossando lo smoking che aveva portato con sé, dandosi anche una sistemata ai capelli per metterli in ordine. Poi entrambi entrarono nella sala d’attesa.
Appena misero piede sulla soglia, tutti i presenti si girarono a guardarli. Tra loro c’era anche Corinne, vestita con un bellissimo abito da cerimonia bianco. –Ciao, Claudio! Come stai?-.
-Benissimo, grazie-, le rispose lui –Pronta per la gara?-.
Lei annuì. –Sì, io e i miei pokemon siamo carichi al punto giusto! Vi stracceremo vedrai!-.
-Questo è tutto da vedere!-, intervenne Luca –Claudio si è allenato duramente per vincere!-.
-Beh, allora spero di incontrarlo in finale!-, ribatté Corinne. .A proposito. Luca, forse è meglio che tu vada ora. La gara sta per cominciare e se non ti sbrighi non troverai neanche un posto sugli spalti!-.
Luca annuì. –D’accordo, allora buona fortuna ad entrambi!-.
Appena il ragazzo fu uscito, Corinne si rivolse nuovamente a Claudio. –Vieni, ti voglio presentare un amico che ho appena conosciuto!-.
La ragazza lo condusse tra la folla di coordinatori fino ad un ragazzo poco più grande di lui, dai capelli biondi. –Questo è Drew-, disse –è un coordinatore che ha già vinto un fiocco!-.
Claudio gli porse la mano e il ragazzo seppur preso alla sprovvista gliela strinse. –Piacere, il mio nome è Claudio! Vengo da Iridiopoli-.
Lui sorrise. –Io sono Drew e vengo da Magentia, piacere. Immagino che questa sia la tua prima gara-.
Claudio annuì. –Sì, tu invece ne hai già vinta una, non è vero?-.
Il ragazzo sfilò dalla borsa il suo portafiocchi e gli mostrò il nastro contenuto al suo interno. –Questo è il fiocco di Magentia che ho ottenuto nell’edizione dell’anno scorso-.
-Bellissimo!-, disse Claudio –Presto anch’io ne conquisterò uno!-.
Lui rise. –Vedremo, non ho alcuna intenzione di farmi scappare il mio secondo fiocco!-.
Claudio stava per ribattere, ma dallo schermo collegato con l’arena provenne un suono simile ad una sirena, che annunciava che la gara stava per cominciare.
Sul palco salì una giovane donna dai capelli rossi e lunghi che portava con sé un microfono. Si rivolse direttamente al pubblico. –Buongiorno, amici e fan delle gare pokemon! La vostra attesa verrà finalmente premiata, perché dichiaro ufficialmente aperta la gara pokemon di Porto Marinia! Il mio nome è Vivian e sarò la vostra conduttrice per questa stagione!-.
Nella sala d’attesa, tra i coordinatori era calato il silenzio. Tutti sembravano pendere dalle labbra della conduttrice, che iniziò a presentare la giuria della gara. –Per primo, presentiamo il direttore della giuria, il signor Contesta!-.
La telecamera inquadrò un uomo distinto alto e magro che rispose al saluto. Passò poi ad un signore più basso e grassoccio, dall’aria simpatica. –E ora salutiamo tutti il signor Sukizo, presidente del Pokemon Fanclub-.
-E per finire-, continuò la conduttrice –Facciamo un bell’applauso all’infermiera Joy di Porto Marinia!-. Claudio osservò inquadrare una figura conosciuta: l’infermiera dalla quale avevano fatto curare i loro pokemon il giorno precedente, esattamente identica a tutte le sue sorelle sparse nell’arcipelago.
-Bene-, esclamò Vivian –Ora che ci siamo tutti, preparatevi ad assistere allo spettacolo. Ed ecco quello che vincerà il migliore di oggi: il bellissimo fiocco di Porto Marinia!-. La conduttrice alzò il fiocco in modo che tutti lo vedessero bene. Claudio lo osservò attentamente: doveva essere suo.
-Cominciamo subito con il primo round!-, disse la conduttrice. –L’attesissimo saggio di esibizione! Buona fortuna a tutti!-. Un fragoroso applauso scoppiò in tutta l’arena. Claudio si girò per augurare buona fortuna a Drew e Corinne, ma vide solo la ragazza. Lui sembrava sparito.
Dallo schermo, risuonò la voce della conduttrice. –Per cominciare, ecco a voi un coordinatore che ha già vinto un fiocco! Ecco a voi Drew di Magentia!-.
Claudio si girò subito, ansioso di vedere la performance di Drew. Il ragazzo lanciò la pokeball, che si aprì rilasciando un’enorme scarica elettrica e facendo apparire un Flashly. Il ragazzo doveva aver usato un lampobollo.
Dagli spalti, Luca osservava tutto, senza perdersi neppure un secondo.
-Flashly usa scarica e fai un giro su te stesso!-, ordinò il ragazzo. Il pokemon ubbidì e in questo modo l’energia di scarica si sparse in tutto lo stadio, illuminandolo come una lampadina. –Ora attacco rapido!-.
Flashly annuì e scattò a tutta velocità da una parte all’altra dello stadio, lasciandosi dietro una sorta di coda luminosa data dall’energia dell’attacco scarica. Era uno spettacolo stupendo. Drew finì ordinando a Flashly di ruotare su se stesso e di atterrare poi sulla sua mano. Il pubblico applaudì a lungo.
Tutti i giudici, intervistati da Vivian commentarono in maniera decisamente positiva la performance, giudicandola impeccabile. La conduttrice ringraziò e presentò il secondo coordinatore.
Appena Drew entrò nella sala d’attesa, Claudio si complimentò con lui per l’ottimo spettacolo. –Grazie mille-, disse lui –Ma forse ora dovresti andare a prepararti. Tra poco tocca a te!-.
Claudio annuì ed entrò nel suo camerino. Prese la pokeball di Spektr e vi applicò una capsula, incollando poi sopra un fumobollo grigio-. Poi si incamminò nel corridoio che portava al palco dell’arena restando in attesa.
Frattanto, dopo la conclusione di una performance non troppo buona, la conduttrice esclamò: -Ed ora è il turno di un coordinatore al suo debutto! Facciamo tutti un applauso per Claudio di Iridiopoli!-.
Luca si sporse per vedere meglio e osservò il suo amico entrare in scena. Claudio lanciò in aria la pokeball che si aprì a mezz’aria rilasciando una nube di fumo grigiastro. Spektr comparve dal nulla in mezzo al fumo, che di diradò velocemente.
Claudio sorrise, vedendo che la performance era piaciuta. –Spektr, usa stordiraggio e ruota su te stesso!-. Luca lo osservò ripetere la combinazione che gli aveva mostrato quella mattina e di nuovo il campo si riempì delle luci dello stordiraggio, che fecero risaltare il corpo scuro del pokemon. –Ora usa palla ombra!-.
Il pokemon scagliò immediatamente la sfera di energia scura verso l’alto. La palla ombra venne circondata dalle luci dello stordiraggio e arrivò quasi fino al soffitto, poi iniziò a cadere verso Spektr.
-Gran finale!-, urlò Claudio –Carica usando riflesso!-.
Il corpo del pokemon si ricoprì di energia scintillante e Spektr si scagliò contro la palla ombra, che andò in mille pezzi, generando energia oscura che si sparse in tutta l’arena, mischiandosi con lo stordiraggio. In mezzo a tutta quella luce, il corpo di Spektr risplendeva grazie all’attacco riflesso.
Il pubblico applaudì in visibilio. Vivian chiese ai giudici un commento sull’esibizione, a partire dal signor Contesta che disse: -Un’ottima performance. Il coordinatore ha saputo valorizzare al massimo le peculiari abilità di Spektr-.
Il signor Sukizo invece si limitò al suo solito ed entusiasta –Davvero notevole!-. Infine fu il turno dell’infermiera Joy, che commentò: -Questa performance può riuscire così bene solo grazie ad una straordinaria sintonia tra il coordinatore e il proprio pokemon!-.
Vivian ringraziò Claudio e lui rientrò da dove era venuto, sparendo dietro le quinte. Il ragazzo emozionatissimo tornò nella sala d’attesa, dove venne accolto da Drew e da Corinne che si complimentarono per lo spettacolo.
-Beh-, continuò la ragazza –Ora sarà meglio che vada. Tra poco tocca a me!-.
-Buona fortuna!-, esclamarono in coro Claudio e Drew –Vedrai che andrai benissimo!-.
Poi i due si girarono verso lo schermo, dove già la conduttrice aveva iniziato a introdurla. –E per finire questo round ecco l’ultima coordinatrice in gara. Un applauso a Corinne di Corallipoli!-.
Corinne fece un piccolo inchino e lanciò la sua pokeball che si aprì rilasciando un nugolo di stelle brillanti in mezzo alle quali apparve un Flye.
-Ha usato un astrobollo-, commentò Drew colpito –è un ottimo modo per presentare un tipo volante come Flye-.
Corinne guardò il suo pokemon e si preparò alla sua prima performance. –Flye, usa raffica!-.
Il pokemon di Corinne iniziò elegantemente a sbattere le ali, creando  refoli di vento che lo circondarono, spargendosi in tutto lo stadio. –Ora trespolo!-.
Flye annuì e si illuminò di luce azzurrina, iniziando a muoversi tra i refoli di vento. Sembrava che stesse danzando e scie di luce azzurra lo seguivano nell’aria.
-Interessante-, disse Drew colpito –Di solito l’attacco trespolo funziona mentre il pokemon è immobile, ma lei lo usa per creare della luce che mette in evidenza la danza di Flye.
-E per finire-, concluse lei –Aerasoio!-.
Flye terminò la danza e scagliò delle potenti lame eteree nell’aria. Claudio vide che non era un aerasoio normale. L’attacco aveva assorbito l’energia di trespolo e ora anche le lame risplendevano di luce azzurra.
Queste, spinte dal vento di raffica andarono a cozzare le une contro le altre esplodendo come piccoli fuochi d’artificio.
Tutti i giudici giudicarono magnifica la performance di Corinne e lei dopo un inchino tornò da dove era venuta, nella sala d’attesa. Appena entrata, fu subito assalita da Claudio e Drew che si complimentarono con lei. Luca li raggiunse qualche minuto dopo.
Con Corinne si erano concluse tutte le performance del primo round e Vivian annunciò che i giudici si sarebbero riuniti per decidere i nomi dei coordinatori che sarebbero passati al round di lotta.
-Siete stati tutti magnifici!-, esclamò Luca, dopo che Claudio gli ebbe presentato Drew –Vedrete che passerete tutti!-.
-Speriamo-, esclamò Corinne –Sono così nervosa!-.
Un nuovo segnale acustico li interruppe. Tutti nella sala si girarono verso lo schermo. –Scusate per l’attesa-, iniziò Vivian –Abbiamo finalmente un risultato. Dopo un’attenta consultazione, i giudici hanno stabilito i nomi degli otto coordinatori che accederanno al secondo round. Tra poco li vedrete sullo schermo in ordine casuale-.
Uno ad uno, sullo schermo comparvero i volti dei coordinatori che erano passati. Drew comparve per terzo e Claudio per sesto. Il settimo era Corinne. Ce l’avevano fatta! Erano passati tutti e tre.
-Bene-, continuò Vivian –E ora ecco gli abbinamenti per le lotte del secondo round, scelti a caso dal nostro computer-.
Claudio li guardò. A quanto pareva non avrebbe affrontato ne Drew ne Corinne per il primo turno, ma poteva scontrarsi con il ragazzo nel secondo se i due avessero entrambi vinto.
I due ragazzi si guardarono. Di certo avrebbero dato il massimo per arrivare a quello scontro.
E così, mentre la gara pokemon di Porto Marinia era in pieno svolgimento, Claudio e i suoi rivali si preparavano già agli scontri successivi. Solo uno di loro avrebbe vinto il fiocco e tutti volevano essere i vincitori.
 

Salve ragazzi! Vi piace questo capitolo? Questa volta è uscito bello lungo e soprattutto ricco di spettacoli magnifici. Finalmente dopo tanto tempo la gara pokemon è iniziata e abbiamo assistito alle magnifiche performance dei nostri amici che hanno tutti passato il primo round e ora si preparano ad affrontarsi l’un l’altro senza esclusione di colpi. La domanda però rimane: chi metterà le mani sull’agognatissimo fiocco di Porto Marinia? Se volete saperlo, non vi resta che continuare a seguirci.
Nel prossimo capitolo, i tre sopravvissuti affronteranno il saggio di lotta, combattendosi l’un l’altro e mostrando nuove fantastiche combinazioni di mosse. E così, in una gara in cui niente è scontato, chi riuscirà a vincere il fiocco?

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Capitolo 8
*** Due rivali per Claudio ***


Salve ragazzi, ecco finalmente il nuovo capitolo. Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione, ma purtroppo ho avuto molti impegni e pochissimo tempo per scrivere. Cercherò di essere più puntuale le prossime volte! Ma mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate! E adesso ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato questa storia, grazie mille, continuate così! Per finire ecco un breve sommario dell’episodio precedente.
Arrivati a Porto Marinia, Claudio ha partecipato insieme a Corinne e ad un nuovo amico, Drew alla gara pokemon locale. Dopo una serie impressionante di magnifiche performance, i tre hanno tutti passato il primo round e ora si preparano ad affrontare il difficile saggio di lotta. Solo uno di questi tre bravissimi coordinatori riuscirà a conquistare il fiocco di Porto Marinia e tutti aspettano di scoprire chi vincerà la gara.
E per finire, vi auguro come sempre… Buona lettura!!!


 

7° CAPITOLO : DUE RIVALI PER CLAUDIO

Luca aveva approfittato del breve intervallo, concesso ai coordinatori per prepararsi al secondo round, per fare i complimenti a tutti per le loro magnifiche esibizioni ed era poi tornato sugli spalti preparandosi a fare il tifo per l’amico.
Claudio, seduto nella sala d’attesa, diede un occhiata allo schermo. Vivian, la presentatrice era salita sul palco e questo poteva significare solo che il secondo round stava per cominciare.
-Grazie per l’attesa, gentili spettatori-, esordì lei –Avrà ora inizio il secondo round della gara pokemon di Porto Marinia, il saggio di lotta! Come sempre, l’obiettivo di questa fase è togliere il maggior numero di punti possibile al vostro avversario nel tempo limite-.
Dagli spalti, Luca la ascoltò ricordare a tutti le regole che aveva letto sul foglio di Claudio. Intanto, il ragazzo stava ancora decidendo quale pokemon utilizzare per il secondo round. Era indeciso tra Focus e Spektr, ma alla fine decise nuovamente di fare affidamento su quest’ultimo.
Nel frattempo, sul palco erano saliti i primi due sfidanti, tra cui c’era anche Drew. Il ragazzo presentò il suo Flashly con un altro lampobollo, mentre l’avversario lanciò la sua pokeball che liberò invece un piccolo Erbos.
-Molto bene-, annunciò Vivian –Avete cinque minuti di tempo! Cominciate!-.
-Avanti Flashly!-, urlò Drew –Usa scarica!-.
Il pokemon elettro annuì e scagliò una potente saetta di energia contro il nemico, che venne colpito in pieno. I punti dell’avversario scesero.
Drew continuò la sua lotta, alternando alle classiche mosse qualche combinazione spettacolare. Claudio lo osservò dallo schermo. Quello sarebbe stato un avversario veramente formidabile.
Il segnale acustico interruppe i suoi pensieri. I cinque minuti erano finiti e i punti del ragazzo superavano di gran lunga quelli dell’avversario. Drew aveva vinto.
Claudio sorrise. Ora toccava a lui. Se  fosse riuscito a vincere avrebbe affrontato Drew nelle semifinali. Velocemente, prese la pokeball di Spektr e vi applicò sopra la capsula, incollando poi il fumobollo al suo posto. Poi uscì dalla sala e si avviò nel corridoio che portava al palcoscenico.
Appena salì sul palco vide il suo avversario. Era una ragazzina poco più grande di lui, ma aveva uno sguardo acceso di determinazione.
-Vai Spektr!-, urlò lui lanciando la sua pokeball che si aprì liberando il pokemon, nascosto da una scura cortina di fumo bianco.
Lei invece aveva schierato un pokemon che luca non aveva mai visto. Assomigliava molto as una candela, ma aveva due vispi occhietti azzurri e una fiamma rossastra gli brillava sul capo.
Immediatamente lo analizzò. –Candly, il pokemon Candela. Vive in luoghi caldi e assolati, alimentandosi grazie all’energia prodotta dalle fiamme che bruciano sulla sua testa che non si spengono neppure quando piove-.
Claudio iniziò ordinando a Spektr di scagliare un potente palla ombra, che intaccò di molto i punti dell’avversario. Come nel caso di Drew però, la lotta fu breve. Qualche minuto dopo, il palla ombra di Spektr mise fine alla gara, nonostante i due avessero ancora del tempo a disposizione. Candly era esausto.
Luca applaudì seguito subito da tutto il pubblico. Claudio aveva vinto! Ora era un passo più vicino alla finale, anche se come Luca ben sapeva, per parteciparvi avrebbe prima dovuto sconfiggere Drew in semifinale.
Intanto l’amico, dopo aver ricevuto una dose generosa di applausi era tornato nei camerini, dove subito era stato assalito da gente che si complimentava con lui.
-Bene bene-, disse Drew fregandosi le mani –Sembra proprio che solo uno di noi due passerà alla finale, vero?-.
Claudio sorrise. –Già! E penso proprio di essere io-.
-Bah, vedremo. Preparati, non ti lascerò vincere tanto facilmente!-.
Claudio annuì e guardò lo schermo, dove Vivian aveva appena annunciato la vittoria di Corinne. Anche lei passava alle semifinali, ma avrebbe dovuto lottare con un altro coordinatore.
Dopo una breve pausa pubblicitaria, la gara riprese e Vivian esclamò subito: -Bene, signore e signori. Avranno ora inizio le semifinali della gara di Porto Marinia! A contendersi l’accesso alla finale saranno Claudio di Iridiopoli e Drew di Magentia-.
Claudio e Drew lanciarono all’attacco i loro pokemon, rispettivamente Spektr e Flashly. –Perfetto, avete cinque minuti!-, trillò la presentatrice –Incominciate!-.
Claudio fu il più veloce. –Spektr, usa palla ombra!-.
Il pokemon annuì, scagliando la sfera scura contro l’avversario, ripentendo quello che aveva fatto all’inizio della lotta precedente.
-Non pensare di farlo di nuovo-, esclamò Drew –Flashly, attacco rapido e schiva!-.
Il pokemon saetta partì a tutta velocità, schivando l’attacco con una piccola capriola.
-Fantastico-, commentò la presentatrice –Flashly è riuscito a schivare l’attacco con molta grazia e i punti di Claudio sono scesi!-.
-Ora Flashly-, continuò Drew –Scarica!-.
Il pokemon annuì. Claudio ordinò a Spektr di usare riflesso per proteggersi ma la scarica di elettricità non colpì lui, ma la palla ombra che Flashly aveva precedentemente schivato. L’attacco la spezzò in minuscoli frammenti di luce che si sparsero per lo stadio.
Il commento della conduttrice non si fece attendere. –Che mossa fantastica! La scarica di Flashly ha completamente distrutto palla ombra, facendo brillare il palco di luce meravigliosa!-.
Luca dagli spalti diede un occhiata al tabellone, vedendo che i punti di Claudio erano diminuiti di quasi la metà, mentre quelli di Drew erano scesi di pochissimo.
-Ora poniamo fine alla battaglia!-, esclamò Drew compiaciuto. –Flashly, usa attacco rapido e subito dopo scarica!-.
Flashly scattò velocissimo, ricoprendo tutto il suo corpo di elettricità e facendolo brillare come una lampadina. Tutto il pubblico restò incantato, compresa la conduttrice. –Un attacco magistrale che unisce bellezza e potenza!-.
Nonostante i suoi punti fossero di nuovo scesi, Claudio sorrise. –Bene, è giunta l’ora della nostra arma segreta. Spektr usa dispetto!-.
Spektr annuì e i suoi occhi diventarono violacei. Dal suo corpo si generò una nube scura che si addensò su Flashly, oscurando totalmente la sua esibizione. I punti di Drew scesero di parecchio, anche perché il suo pokemon, accecato, mancò il bersaglio.
Claudio sorrise. L’allenamento di quella mattina aveva dato i suoi frutti e Spektr aveva imparato a padroneggiare la mossa dispetto alla perfezione. Ora era il momento di contrattaccare. –Spektr, stordiraggio!-.
-Non credo proprio!-, urlò Drew –Flashly, distruggilo con scarica!-.
Luca guardò i pokemon fare quello che era stato loro richiesto, aspettandosi che l’attacco scarica distruggesse la mossa di Spektr, facendo perdere a Claudio altri punti. Ma nulla di tutto ciò avvenne.
Spektr scagliò lo stordiraggio, ma Flashly sembrava completamente incapace di attaccare con scarica. Luca restò a bocca aperta, così come Drew, che fissava Claudio sbalordito.
-Che cosa gli hai fatto-, gli urlò in preda al panico.
-Rilassati, è normale-, ridacchiò Claudio soddisfatto. –Forse non sai che dispetto è un attacco di tipo spettro in grado di bloccare l’ultima mossa usata da un pokemon!-.
-Cosa?!-, urlò Drew sbalordito. –Che significa?!-.
-In parole povere-, sogghignò Claudio –Significa che per questa lotta il tuo Flashly non potrà più usare scarica!-.
-Che strategia fantastica!-, disse Vivian, la presentatrice –In questo modo non solo Claudio ha oscurato la performance di Drew, ma ne ha anche limitato gli attacchi-.
Luca sorrise. Claudio aveva fatto una scelta saggia e calcolata. Ora non aveva bloccato solo la mossa più pericolosa di Drew, ma anche quella più scenografica.
Inoltre Flashly, colpito dallo stordiraggio, continuava ad auto-colpirsi, facendo scendere i punti di Drew. Claudio aveva ancora una possibilità di vincere, ormai erano quasi pari!
-Non possiamo perdere così!-, urlò Drew –Forza Flashly, reagisci e usa ondashock!-.
Incredibilmente, nonostante la confusione in cui gravava, il pokemon saetta riuscì comunque a scagliare una potente onda elettrica di colore azzurro contro Spektr. Luca si ricordò che l’attacco ondashock in effetti era infallibile.
-Presto Spektr-, disse Claudio –Intercettalo con stordiraggio!-.
Spektr si circondò immediatamente con le luci dello stordiraggio, che lo protessero efficacemente dall’attacco di Drew. Inoltre, potenziato dall’attacco ondashock, lo stordiraggio di Spektr brillava di luce azzurra, facendo risaltare il corpo del pokemon.
Il segnale acustico rimbombò in tutta l’arena. –Tempo scaduto!-, disse Vivian –E il coordinatore che accede alla finale è…-.
Luca spostò immediatamente lo sguardo sul tabellone. Il punteggio era quasi perfettamente uguale, ma guardando meglio vide che in realtà uno dei due aveva qualche punto in più dell’altro. Fu Vivian ad annunciare il vincitore a tutti. –Claudio di Iridiopoli!-.
Luca esultò tra la folla! Ce l’aveva fatta! Ora era in finale! Incredulo, Claudio ringraziò Drew e insieme tornarono nei camerini, dove furono accolti da un’entusiasta Corinne.
-Complimenti Claudio!-, esultò lei –Ora sei in finale! È stata veramente una lotta fantastica!-.
-Sì, bisogna ammettere che l’attacco dispetto ci ha colto alla sprovvista-, commentò Drew –Ma non accadrà un'altra volta, te lo assicuro-.
-Ora devo andare-, disse Corinne –Tra poco tocca a me guadagnarmi il mio posto in finale. Ciao Drew!-.
I due ragazzi le augurarono buona fortuna e Drew iniziò poi a radunare tutte le sue cose, mettendole nel suo zaino. Finito di prepararsi, salutò Claudio e se ne andò. Rimasto ormai solo nella stanza dei camerini, il ragazzo passò i successivi cinque minuti ad osservare la performance di Corinne.
-Il tempo è scaduto!-, annunciò infine Vivian –Il secondo coordinatore che passa alla finale è… Corinne di Corallipoli!-.
Il pubblico la applaudì a lungo. Claudio sorrise. Quel giorno uno dei due avrebbe ottenuto il suo primo fiocco.
La giuria concesse ai coordinatori un paio di minuti per prepararsi e così dopo poco i due si ritrovarono di nuovo sul palco, in compagnia di Vivian che annunciò: -Signore e signori, eccoci finalmente giunti alla finale della gara di Porto Marinia! Alla mia destra abbiamo Corinne di Corallipoli e alla mia sinistra Claudio di Iridiopoli-.
I due si fissarono un momento e lanciarono i loro pokemon in lotta, Spektr per Claudio e Flye per Corinne. –Avete cinque minuti di tempo!-, annunciò Vivian –Cominciate!-.
-Flye-, cominciò Corinne –Usa aerasoio!-.
Il pokemon mosca fece un giro su se stesso e scagliò potenti lame d’aria in tutte le direzioni. I punti di Claudio scesero. Evidentemente i giudici avevano apprezzato la presentazione della mossa.
-Spektr!-, urlò lui –Schiva e poi dispetto, veloce!-.
Il pokemon spettro si mosse velocissimo e schivò elegantemente l’attacco di Flye, facendo perdere punti a Corinne. Poi si preparò a scagliare la nube oscura di dispetto contro l’avversario.
-Non ci pensare neanche-, esclamò Corinne. –Con noi non funziona! Flye, raffica!-.
Spektr scagliò l’attacco dispetto e Flye rispose sollevando una potente raffica d’aria che non solo respinse la nube oscura ma la rispedì al mittente. Spektr si era auto colpito con dispetto e Claudio aveva perso parecchi punti.
-Grazie ad un potente attacco raffica-, commentò Vivian –Flye si è protetto rispedendo il danno al mittente. Ora vedremo come reagirà Claudio-.
Luca spostò lo sguardo sull’amico e lo vide teso come una corda di violino. In effetti, osservando il tabellone si accorse che Corinne era nettamente in vantaggio. Per di più, ora Spektr era impossibilitato ad usare dispetto.
-Spektr, usa palla ombra!-, urlò Claudio interrompendo il filo dei suoi pensieri. –A ripetizione!-.
Luca vide il pokemon spettro sollevarsi in aria e scagliare numerose sfere di energia nera contro l’avversario.
-Flye, schiva!-, urlò Corinne al suo pokemon che vedeva messo male.
Flye si impegnò al massimo, schivando quante più palla ombra poté, ma inevitabilmente venne colpito da un paio di attacchi. Sia i punti di Corinne che quelli di Claudio scesero.
-Mancano solo 30 secondi!-, annunciò Vivian –Il punteggio dei concorrenti è praticamente pari! Chi sarà il vincitore?-.
-Vinceremo noi!-, disse Corinne. –Flye, concludiamo con aerasoio!-.
-Non credo proprio-, rispose Claudio. –Spektr, riflesso!
Mentre Luca osservava il tempo che diminuiva sempre di più, il pokemon di Corinne attaccò scagliando le potenti lame d’aria, mentre il corpo di Spektr si ricopriva del velo protettivo dell’attacco riflesso.
Ci fu una grande esplosione e il fumo si diffuse per tutta l’arena. Il segnale acustico suonò ponendo fine all’incontro. Tutto il pubblico, impossibilitato ad osservare il tabellone a causa della densa cortina di fumo, trattenne il fiato.
-Signore e signori, il tempo è scaduto!-, annunciò Vivian mentre il fumo si diradava. –E il coordinatore che quest’anno si aggiudica il fiocco di Porto Marinia è…-.
Luca guardò il tabellone in ansia, seguito a ruota da Claudio e Corinne. Benché la differenza di punti non era poi così netta non c’erano dubbi su chi aveva vinto.
Vivian urlò il nome del vincitore a voce alta. –Claudio di Iridiopoli!-.
Sul palco, Claudio fece un salto abbracciando il suo pokemon, ancora incredulo. Aveva vinto! Nonostante tutto era finalmente riuscito a conquistare il suo primo fiocco.
Sugli spalti la folla proruppe in un applauso fragoroso. Spostando lo sguardo sulla rivale, Claudio vide che Corinne nonostante tutto sorrideva mentre applaudiva anche lei.
Pochi minuti dopo, il ragazzo fu raggiunto dalla giuria e da Vivian, che dopo essersi congratulata per lo spettacolo aggiunse. –E ora, il presidente della giuria, il signor Contesta consegnerà a Claudio il premio per la sua vittoria: l’ambitissimo fiocco di Porto Marinia!-.
Claudio afferrò il piccolo nastro scintillante che gli veniva offerto dal signor Contesta, ringraziando tutta la giuria.
-Grazie a te per lo spettacolo-, rispose il giudice. –Mi aspetto ancora grandi cose da te e dai tuoi pokemon-.
Claudio sorrise e prese anche il portafiocchi che gli veniva offerto dal signor Sukizo. Poi, ringraziati tutti si diresse verso i camerini, mentre Vivian concludeva con il congedo a tutti gli spettatori.
In camerino, mentre si rimetteva gli abiti di tutti i giorni, anche Corinne si congratulò con lui. –Complimenti! Adesso hai un fiocco! Ancora quattro e potrai partecipare al Gran Festival!-.
Claudio annuì –Sei stata un’avversaria formidabile! Spero che potremo scontrarci ancora un giorno!-.
-Non dubitare-, rispose lei. –Ma la prossima volta vinceremo noi!-.
In quel momento furono interrotti da Luca che entrò nello stanzino e si profuse di complimenti per Claudio, che ridacchiò sommessamente.
Qualche minuto dopo, quando tutti si furono cambiati, i tre uscirono dall’arena della virtù, decidendo di cenare tutti insieme in un locale in riva al mare. Claudio pensò di invitare anche Cissy ad unirsi a loro, ma lei declinò.
La serata trascorse piacevolmente. Claudio finì di lucidare il fiocco appena vinto e lo ripose nel portafiocchi, mentre Luca parlava con Corinne della loro prossima destinazione.
-Quindi siete diretti verso Magentia, giusto?-, chiese lei.
Claudio e Luca annuirono. –Sì, è là che vincerò la mia seconda medaglia-, aggiunse Luca.
Lei sorrise a Claudio. –Beh, allora ci rincontreremo di sicuro. Anch’io sono diretta a Magentia per partecipare alla gara pokemon della città-.
-C’è una gara pokemon anche a Magentia?-, si informò Claudio curioso.
-Ovviamente, ma stavolta sarà io a vincere-, disse Corinne.
Claudio rise. –Questo è tutto da vedere-.
Finita la cena, i tre consultarono il Pokenav di Claudio per stabilire la via più breve da percorrere. –Allora…-, disse lui –Se questo aggeggio ha ragione, la strada più breve per Magentia attraversa il Bosco Baccoso a sud-est di Porto Marinia-.
-Bosco Baccoso?-, chiese Luca. –Cos’è?-.
Corinne sorrise. –Il Bosco Baccoso è una foresta rigogliosa che si trova a sud-est di Porto Marinia. È chiamato così per la fiorita presenza di bacche-.
-Interessante-, commentò Luca. –Bene, allora prossima fermata… Bosco Baccoso!-.
E così, mentre i tre si dirigevano verso l’hotel per la notte, mentre Claudio poteva fregiarsi di una magnifica vittoria, i pensieri di Luca erano rivolti verso la prossima lotta in palestra a Magentia.
 

Salve ragazzi! Spero che nonostante il mio terribile ritardo abbiate apprezzato il capitolo. Anche questa volta è uscito bello lungo e soprattutto ricco di spettacoli e colpi di scena magnifici. Finalmente dopo una serie di lotte mozzafiato, Claudio è riuscito a vincere il suo primo fiocco, sconfiggendo Corinne in finale. Ha inoltre appreso che la prossima gara pokemon si terrà proprio a Magentia, così come la prossima lotta in palestra di Luca. Riusciranno i due a vincere conquistando rispettivamente il secondo fiocco e la seconda medaglia? Se volete scoprirlo, non vi resta che continuare a seguire la storia.
Nel prossimo capitolo, i nostri amici partiranno alla volta di Magentia, attraversando il bellissimo Bosco Baccoso. Qui, oltre a trovare nuovi pokemon faranno la conoscenza di nuovi amici e si imbatteranno in nuove avventure. Riusciranno a cavarsela?

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Capitolo 9
*** Il paradiso delle bacche ***


Salve ragazzi, Ecco pronto il prossimo e spero atteso capitolo di questa fanfic. Come sempre, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione o un commento! E adesso ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato questa storia, grazie mille, continuate così! Per finire ecco un breve riassunto dell’episodio precedente.
Durante il saggio di lotta della gara pokemon di Porto Marinia, Claudio si è scontrato contro Drew in semifinale. Dopo una dura battaglia senza esclusione di colpi, il ragazzo è riuscito a vincere anche grazie alla nuova mossa di Spektr, dispetto. Dopo una spettacolare lotta contro Corinne in finale, Claudio è riuscito a sconfiggerla, guadagnandosi quindi il suo primo fiocco. Dopo una breve consulta, Luca e Claudio hanno deciso di dirigersi verso Magentia, dove Luca farà la sua prossima lotta in palestra e Claudio tenterà di vincere il suo secondo fiocco.
E per finire, vi auguro come sempre… Buona lettura!!!


 

8° CAPITOLO : IL PARADISO DELLE BACCHE

La mattina successiva, Claudio controllò attentamente che non avessero lasciato nulla nella stanza dell’hotel in cui alloggiavano già da un paio di giorni. Finito di preparare gli zaini, scese a colazione, dove Luca lo attendeva già da qualche minuto.
-Allora oggi partiamo per Magentia, giusto?-, chiese Luca sorseggiando una tazza fumante di Latte Mumu.
Claudio rise. –Non riesci proprio a pensare ad altro che alla tua prossima lotta in palestra, vero?-.
-Eh, già-, ammise lui. –Non vedo l’ora di vincere la mia seconda medaglia!-.
-Comunque sì. Non sei il solo a desiderare di raggiungere Magentia il prima possibile-. Così dicendo, Claudio prese il suo portafiocchi e lo aprì, rimirando il piccolo fiocco che luccicava ai primi raggi di sole che illuminavano la sala.
Luca osservò rapito il trofeo dell’amico. –Anche tu non vedi l’ora di vincere il tuo secondo fiocco, vero?-.
Claudio annuì. –Sì, anche se a dire il vero non ho ancora deciso che pokemon utilizzare-.
I due finirono velocemente di fare colazione e pagarono il conto alla reception. Poi uscirono nel sole ormai abbagliante che splendeva sulla città. Claudio aveva contattato Corinne con il Pokenav, per chiederle di venire con loro verso Magentia, ma scoprirono che la ragazza era già partita la sera prima.
In ogni caso, i due si diressero velocemente verso la parte sud-est della città, dove partiva il percorso 3 che congiungeva la città con il Bosco Baccoso, naturalmente evitando la zona del mercato per non fare la fine di qualche giorno prima.
Luca e Claudio, con gli zaini in spalla si lasciarono alle spalle la città portuale di Porto Marinia, imboccando il verdissimo percorso 3. La strada era completamente immersa nella natura e i due  trovarono a camminare in mezzo ad alberi fioriti, cespugli e prati color smeraldo.
Seguendo scrupolosamente le indicazioni fornite dal Pokenav, i due seguirono il percorso fino ad arrivare in vista di una gigantesca foresta rigogliosa, il cui ingresso era delimitato da un grosso arco fiorito.
-Ci siamo-, disse Claudio. –Quello deve essere il Bosco Baccoso-.
Luca sorrise. –Tu credi che troveremo qualche pokemon interessante nel bosco?-.
-Certo-, confermò Claudio. –Nella foresta vivono moltissimi pokemon di tipo coleottero o erba-.
-Bene, allora se avremo tempo credo proprio che ne catturerò uno-.
-D’accordo-, disse Claudio. –Non temere, il tempo lo troveremo di certo. Tanto la gara pokemon comincerà tra tre giorni-.
Luca annuì. –A proposito di gare pokemon, ti dispiacerebbe spiegarmi nuovamente cos’è quella storia della Coppa Adriano?-.
-Ok, facciamo una piccola pausa prima di entrare nel bosco, ti va?-.
Luca acconsentì e i due si fermarono in un grande prato, a pochi metri dall’ingresso del Bosco Baccoso. Claudio raccolse un paio di Baccapesche da un albero vicino e insieme le gustarono con i loro pokemon.
-Vedi-, cominciò Claudio -la Coppa Adriano è una gara pokemon internazionale che si tiene ogni anno sempre in una regione diversa-.
-Ed è molto importante per i coordinatori?-, chiese Luca curioso.
-Altroché!-, rispose l’amico. –Il fiocco della Coppa Adriano viene considerato valido in tutte le regioni del mondo pokemon e non solo in quella in cui è stato vinto-.
-In tutte le regioni del mondo?-, esclamò Luca –Vuoi dire che è valido persino a Kanto, Jotho, Hoenn e Sinnoh?-.
-E anche a Unima ovviamente-, confermò Claudio. –è per questo che la Coppa Adriano attira anche molti coordinatori di altre regioni-.
-Wow, ma è fantastico!-, esultò Luca. -Dove si tiene questa gara?-.
-Beh, in realtà questo non si sa ancora. Verrà comunicato solo poco prima dell’inizio ufficiale-, ammise Claudio, anche se poi aggiunse: -Però sono pronto a scommettere che si terrà presso una spiaggia o un lago-.
-Come fai ed essere così sicuro?-, gli chiese Luca.
-Beh, è semplice-, rispose l’amico –La gara è sponsorizzata dal grande Adriano, da cui prende anche il nome. E come tutti sanno, Adriano è un maestro di pokemon d’acqua, quindi non mi sorprenderei se venisse organizzata vicino a un maro o un lago-.
-Adriano è il campione della regione di Hoenn, vero?-, chiese Luca.
Claudio annuì. –Già, prima era il capopalestra della città di Ceneride, ma grazie al suo impegno ha raggiunto il grado più alto della Lega di Hoenn. E poiché è anche un coordinatore di alto livello, da allora ogni anno ha sempre organizzato la gara della Coppa Adriano-.
-Fantastico!-, disse Luca –Tu hai mai partecipato a una Coppa Adriano?-.
-No-, rispose Claudio. –Finora non si era mai tenuta nella nostra regione. L’anno scorso si è svolta a Jotho, al Lago d’Ira e quello prima a Sinnoh, al Lago Valore-.
-Allora sarai emozionatissimo!-, esclamò Luca.
Claudio annuì. –Puoi scommetterci. Ora però ci conviene rimetterci in marcia-.
-D’accordo-, disse Luca alzandosi in piedi e iniziando a raccogliere tutte le loro cose.
Cinque minuti dopo, i due si rimisero in cammino e attraversarono il grosso arco fiorito che segnava l’inizio del Bosco Baccoso.
Man mano che procedevano, la vegetazione aumentava, diventando sempre più fitta, tanto che in certi punti, i grossi alberi arrivavano a oscurare il sole. Nell’aria c’era un rilassante silenzio, rotto solo dallo scricchiolio delle foglie sotto i loro piedi e dai versi sommessi dei pokemon che abitavano nel bosco.
-Perché non facciamo uscire qualcuno dei nostri pokemon a godersi il panorama?-, propose Luca.
-Ottima idea-, disse Claudio, lanciando la pokeball e liberando Focus. –Meglio che prendano un po’ d’aria fresca-. Luca annuì e liberò il suo Flye.
I due pokemon sembravano molto contenti e iniziarono a scorrazzare lungo il percorso, giocando tra loro.
-Mi raccomando Flye-, disse Luca –Non allontanatevi troppo-.
-E tu, Focus stai attento-, aggiunse Claudio –Se dovessi appiccare un incendio al Bosco Baccoso non basteranno tutti i nostri soldi a risarcire il danno-.
Entrambi i pokemon fecero un cenno come per dire che avevano afferrato e continuarono le loro ludiche attività. Luca e Claudio continuarono il cammino fino ad imbattersi in una piccola radura in mezzo al bosco.
Gli alberi erano molto più radi in quel punto, facendo filtrare la calda luce del sole di mezzogiorno fino ad illuminare completamente la zona. Luca vide degli alberi e dei cespugli pieni di bacche colorate.
-Questo posto è veramente bellissimo-, esclamò. –è così pieno di piante e di natura!-.
Claudio al suo fianco annuì. –Già, è proprio fantastico. Pensa che nel bosco ci sono decine di radure come questa-.
-Wow-, disse Luca emozionato –Davvero?-.
-Certo-, rispose l’amico –Alcune sono così grandi da poter ospitare centinaia di persone!-.
-Forte-, esclamò Luca –Ti spiace se facciamo una pausa? Inizio ad aver un certo languorino-.
Claudio accettò la proposta con entusiasmo. Lasciarono i loro pokemon liberi di scorrazzare nella radura e si sedettero sull’erba, dopo aver raccolto qualche baccarancia da un albero. Claudio approfittò della sosta anche per fare un po’ di scorta di bacche.
Raccolse decine di tipi diversi, dando la precedenza alle bacche più utili, quelle che curavano le alterazioni di stato o restituivano energia ai pokemon. Infine raccolse anche un paio di bacche più rare, che avrebbe potuto utilizzare per cucinare.
Finita la raccolta, colse un altro paio di bacche e si sedette con l’amico a gustarle. Frattanto, a giudicare dai versi felici che sentivano, i loro pokemon dovevano essere poco distanti.
All’improvviso il rilassante silenzio nella radura fu rotto da un verso acuto, che riecheggiò nell’aria. Un getto di lapilli incandescenti volò al di sopra degli alberi fino in cielo. Claudio balzò in piedi e vide i loro pokemon venire velocemente verso di loro, inseguiti da un essere misterioso.
Claudio lo osservò attentamente, trovandolo sorprendentemente simile ad una foglia. Era alto una ventina di centimetri, con grandi occhi viola e una protuberanza simile ad un gambo.
Luca nel frattempo aveva già estratto il Pokedex e l’aveva puntato verso l’essere misterioso, analizzandolo. –Leaflit, il pokemon Velenfoglia. La sua pelle è coperta da una potente tossina che lo difende dai nemici. Vive nei boschi e se viene disturbato contrattacca lanciando attacchi velenosi-.
Claudio imprecò, certo che in qualche modo il suo pokemon avesse infastidito quel Leaflit, mentre si riposava. Fortunatamente né Focus né Flye sembravano essere stati avvelenati, ma comunque il pokemon foglia non sembrava intenzionato a cedere.
-Forza, Focus- esclamò infine, vedendo che lo scontro era inevitabile. –Usa braciere per fermarlo!-.
Focus annuì e Leaflit fu colpito in pieno dall’attacco superefficace, ma si rialzò subito contrattaccando con un velenpolvere e diffondendo nell’aria una nuvola di polvere violacea altamente tossica.
-Flye usa raffica!-, ordinò Luca e il pokemon ubbidì, disperdendo l’attacco velenoso.
Claudio ringraziò l’amico per l’aiuto e continuò la sua lotta. –Focus, finiscilo con un altro braciere!-.
Il pokemon scagliò un attacco spettacolare, ma tuttavia fu inutile. Leaflit usò protezione per crearsi un impenetrabile barriera difensiva. Dopo un paio di attacchi falliti, Focus sembrava quasi esausto.
-Andiamo Focus-, lo incoraggiò Claudio. –So che puoi farcela! Attacca ancora con braciere!-.
Il pokemon fiammella non si mosse e Claudio temette di averlo sforzato troppo, ma poi il suo corpo brillò di luce rossa e si ricoprì di fuoco. Focus caricò il nemico con tutte le forze e lo centrò in pieno, mandandolo ko.
Claudio consultò immediatamente il Pokedex per identificare il nuovo attacco. Scoprì che si trattava di nitrocarica, che oltre a causare danni all’avversario aumentava anche la velocità di Focus.
Alzando gli occhi, Claudio vide che Leaflit si era ripreso e tentava disperatamente di tornare nel bosco. –Eh, no-, disse lanciando una pokeball. –Non ti lascio certo scappare!-.
Il pokemon fu risucchiato dentro la sfera e non riuscì a opporre resistenza. Pochi secondi dopo, Claudio teneva in mano la pokeball con il suo nuovo amico.
-Complimenti!-, si congratulò Luca –Quel Leaflit era proprio un osso duro!-.
-Hai ragione-, rispose l’amico –Grazie ancora per l’aiuto di prima-.
-Niente. Non vedo l’ora di ammirarlo in una gara pokemon!-.
Claudio sorrise. –Lo vedrai presto. Ti va se proseguiamo ora?-.
Luca annuì e i due si rimisero in cammino dopo aver richiamato i loro pokemon nelle rispettive pokeball per sicurezza. Ormai era mezzogiorno passato, ma fortunatamente gli alti alberi del bosco li proteggevano dal sole abbagliante.
I due proseguirono fino a trovarsi in una nuova radura, più grande della precedente. Stupiti, Claudio e Luca videro una casetta con un grande appezzamento di terra tutto coltivato a bacche. I due si avvicinarono e videro un cartello appeso fuori dalla porta. “Casa Poffin. Corsi gratuiti di cucina per aspiranti cuochi per pokemon”.
-Hai visto-, chiese a Luca. –In questa casa fanno corsi per imparare a preparare i Poffin!-.
-I cosa?-, chiese Luca confuso.
Claudio lo guardò un po’ storto. –Stai scherzando, vero? Vuoi dirmi che non conosci i Poffin?-.
Luca scosse la testa. –No, cosa sono?-.
-I Poffin sono dei dolcetti per pokemon che li aiutano a crescere e a mantenersi in salute-, spiegò Claudio. –Sono molto utili nelle gare pokemon-.
-Fantastico!-, esclamò Luca. –Ti va se proviamo a iscriverci al corso? Mi piacerebbe imparare a prepararli!-.
-D’accordo!-, disse Claudio.
I due bussarono alla porta della casa e furono subito accolti da una giovane ragazza dai capelli scuri. –Benvenuti, il mio nome è Melinda, siete qui per il corso di cucina?-.
I due annuirono e si presentarono. La ragazza li invitò ad entrare e li condusse in cucina. –Bene, dato che non credo per oggi avremo altri partecipanti direi che possiamo cominciare, se vi va-.
Luca e Claudio annuirono e lei cominciò. –Allora, come penso saprete i Poffin sono dei dolcetti che aiutano i pokemon a mantenersi sani e in forma. La loro preparazione è naturalmente a base di bacche, per cui per prima cosa dovete scegliere la combinazione di bacche che vorreste utilizzare-.
La ragazza porse loro due piccoli libricini con tutte le informazione sulle bacche più importanti come ad esempio gusto, effetto e modalità di crescita e di coltivazione.
-Bene-, continuò lei –Scegliete pure con quale bacca vorreste incominciare. Tenete conto del gusto finale, mi raccomando!-. I due annuirono sfogliando l’opuscolo. Claudio scelse di utilizzare una baccapesca, mentre Luca una baccaliegia.
-Ottima scelta-, si complimentò Melinda. –Venite con me, per favore-.
La ragazza li condusse fuori nei suoi campi e fece loro raccogliere le bacche che avevano scelto, aggiungendo: -Ricordatevi che più le bacche sono fresche e più intenso e saporito sarà il gusto dei Poffin che otterrete-. Poi i tre tornarono in cucina.
-Ora state attenti-, disse Melinda. –La preparazione non è complicata, ma nasconde delle insidie. Siete pronti?-.
-Si!-, esclamarono in coro i due amici.
E così, dopo un inaspettato incontro, Claudio e Luca si apprestavano a imparare i misteriosi e dolcissimi segreti dell’arte di preparare i Poffin. Riusciranno a fare un buon lavoro?


Salve ragazzi! Vi è piaciuto questo capitolo? Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione. A proposito, una piccola nota post-capitolo. Inizialmente questo capitolo e il successivo dovevano essere un unico episodio, ma ho deciso di separarli per non allungare troppo il capitolo. In ogni caso, finalmente i nostri amici si sono inoltrati nel Bosco Baccoso e dopo un incontro inaspettato con la casa Poffin hanno deciso di imparare a cucinare i famosi dolcetti.
Nel prossimo capitolo, i nostri amici continueranno a seguire il corso di cucina, imparando i segreti dei Poffin. Inoltre affronteranno una singolare avventura che porterà Luca a catturare il suo quarto pokemon. Quali nuovi sviluppi li attendono e riuscirà Claudio a vincere la sua prossima gara?

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Capitolo 10
*** Il miele incantato ***


Salve ragazzi, finalmente il nuovo capitolo è pronto! Spero che lo apprezzerete e che continuerete a seguire la storia!. Come sempre, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione o un commento! Per ora, lasciatemi sentitamente ringraziare tutti coloro che hanno commentato questa storia. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve riassunto dell’episodio precedente.
Sulla strada per la città di Magentia, dove Luca e Claudio tenteranno di vincere rispettivamente la seconda medaglia e il secondo fiocco, i due amici si sono trovati ad attraversare il Bosco Baccoso, rigogliosa foresta rinomata per la grande abbondanza di bacche. Durante una sosta in una radura, sono stati attaccati da un Leaflit, un pokemon di tipo erba-veleno, che Claudio ha infine catturato. Proseguendo il cammino, i due si sono imbattuti nella casa Poffin, dove seguendo i consigli di Melinda, tenteranno di preparare i famosi dolcetti.
E per finire, vi auguro come sempre… Buona lettura!!!

 

9° CAPITOLO : IL MIELE INCANTATO

Luca e Claudio estrassero i loro taccuini e si prepararono ad appuntarsi tutto quello che Melinda stava loro per dire. La ragazza porse loro due taglieri e un paio di coltelli e li fece accomodare nella sua cucina.
-Molto bene-, disse lei, sorridendo. –Come prima cosa, dobbiamo tagliare le bacche a cubetti o a dadini. Ricordatevi sempre di togliere eventuali gambi-.
Luca e Claudio annuirono e iniziarono a lavorare sulle bacche che avevano appena colto. Per iniziare, Luca tolse tutti i gambi alle sue baccaliegie, dopo aver controllato che tutti i frutti fossero senza ammaccature.
Poi, preso il coltello ridusse le bacche a dadini piccoli, stando attento a non farsene scappare neanche una. –Attento-, lo ammonì Melinda. –Non tagliarle a pezzi troppo piccoli. Altrimenti saranno inutilizzabili-.
Luca annuì e continuò il suo lavoro, aumentando la dimensione dei pezzi tagliati. Guardando Claudio, vide che anche l’amico era a buon punto, avendo già tagliato un buon numero di baccapesche.
-Perfetto-, disse Melinda –Direi che dovrebbero essere sufficienti per entrambi. Ora passiamo alla fase successiva-. La ragazza aprì la credenza e ne estrasse due pentolini di acciaio provvisti di beccuccio. Poi prese dalla credenza qualche bottiglia di Latte Mumu.
-Adesso versate il latte nel pentolino riempiendolo per circa due terzi e poi aggiungete delicatamente le bacche che avete tagliato-, disse Melinda.
Lentamente, Luca fece come gli era stato detto e riempi il pentolino con il Latte Mumu. Poi con cura aggiunse le bacche facendo attenzione a non far traboccare il composto. Quando ebbe finito, si concesse un attimo di riposo e vide che anche l’amico aveva eseguito il tutto alla perfezione.
Melinda passò tra i tavoli a controllare il loro lavoro e sorrise soddisfatta. –Bravissimi! Ora arriva la parte più difficile. Mettete i pentolini sul fuoco e portate il latte ad ebollizione. Ma mi raccomando, non smettete di mescolare o il composto si attaccherà!-.
I due annuirono e accesero i fornelli, mettendo il latte a scaldare. Luca non smise un attimo di mescolare, vedendo che col passare del tempo, il colore del composto mutava in un bellissimo rosso acceso, uguale a quello delle baccaliegie. Quando gettò uno sguardo a quello di Claudio, vide che era di un color arancione pallido.
Luca aveva appena portato il suo composto per Poffin ad ebollizione, quando vide Claudio che, con la mano libera, trafficava con il suo Pokenav, pigiando dei tasti.
-Cosa fai?-, gli chiese curioso.
-Sto impostando il timer-, rispose lui senza smettere di mescolare. –Dovresti farlo anche tu-.
-Perche?-, domandò l’amico.
-Beh-, disse Claudio. –Bisogna stare attenti quando si cucinano i Poffin, perché se si lasciano cuocere troppo, bruciano. Ma al contrario, se non restano abbastanza sul fuoco rimangono crudi-.
-Bravissimo!-, si complimentò Melinda –A quanto pare non è la prima volta che li cucini, dico bene?-.
Claudio annuì. –Vero. In passato mi ero già cimentato con la preparazione dei Poffin, ma ormai è trascorso molto tempo-.
Melinda sorrise. –Interessante. Ricordatevi sempre che ogni bacca ha uno specifico tempo di cottura. Li trovate indicati sul libretto che vi ho fornito-.
Luca si affrettò a sfogliare l’opuscolo alla ricerca della pagina riguardante le baccaliegie. Appena le trovò prese il Pokenav e impostò il timer, continuando a mescolare, mentre il composto iniziava ad addensarsi.
Qualche minuto dopo, i due tolsero i pentolini dal fuoco, lasciandoli a raffreddare per un paio di secondi. Melinda osservò i loro impasti soddisfatta per il buon lavoro svolto da entrambi.
-Abbiamo quasi finito-, annunciò lei. –Ora non vi resta altro da fare che travasare l’impasto negli stampini e lasciare raffreddare il tutto per farlo indurire-.
Entrambi i ragazzi presero gli stampini ovali di silicone che venivano loro offerti e li riempirono con il loro preparato, ben attenti a non farlo fuoriuscire. Poi finita l’opera fecero un passo indietro soddisfatti.
-Perfetto-, disse Melinda –Avete fatto entrambi un buon lavoro. Ora non ci resta che aspettare. Ci vorranno un paio di minuti.-.
-D’accordo-, esclamarono Claudio e Luca nello stesso momento.
-E per aver partecipato al mio corso-, continuò lei. –eccovi un piccolo premio-.
Melinda porse ad entrambi una piccola scatola di vimini intrecciati, abbastanza piccola da entrare nelle loro borse e provvista di un paio di comparti.
-Si tratta del vostro nuovo Portapoffin!-, spiegò lei. Contiene un piccolo kit per fare i Poffin comprendente un fornelletto da viaggio, un piccolo pentolino, gli stampini e un paio di coltelli-.
-Grazie mille, Melinda-, la ringraziarono i due, riconoscenti.
-Di niente-, sorrise lei. –Così potrete preparare i vostri Poffin ovunque siate!-. Poi aggiunse: -E a proposito di Poffin, vediamo un po’ se i vostri sono usciti correttamente-.
I due tornarono alla loro postazione e delicatamente staccarono i dolcetti dagli stampi. Finalmente Luca poteva osservare da vicino i famosi Poffin. Erano dei piccoli biscottini colorati di forma ovale. I suoi erano rossi, mentre quelli di Claudio più tendenti all’arancio chiaro.
-Potete assaggiarli, se vi va-, disse Melinda –Sono buoni anche per gli uomini, sapete?-.
Luca sorrise e si infilò in bocca uno dei suoi Poffin, masticandolo per qualche secondo. Poi tossì a ripetizione: qual maledetto dolcetto era piccante!
Claudio e Melinda ridacchiarono. –Un po’ piccantino?-, chiese lei divertita –Mi sembra normale. Dopotutto la baccaliegia ha un gusto lievemente pepato-.
-Prendi questo-, disse Claudio porgendogli uno dei suoi Poffin –Ti dovrebbe raddolcire la bocca-.
Luca ringraziò e assaggiò il Poffin di baccapesca dell’amico. Stavolta il gusto era piacevolmente dolce. Era davvero squisito.
-Buonissimo!-, disse rivolto a Claudio –Sei stato molto bravo-.
-Beh, io trovo che anche i tuoi siano saporiti-, affermò Claudio assaggiandone un paio.
Melinda li interruppe. –Scusate, ma che ne direste di farli assaggiare a uno dei vostri pokemon?-.
Claudio e Luca annuirono e liberarono due dei loro pokemon dalla pokeball, rispettivamente Focus ed Erbos. I due pokemon accettarono volentieri i Poffin offerti e li assaggiarono subito, ma mentre Focus mangiò deliziato il Poffin di Claudio, Erbos sputò subito quello di Luca, disgustato.
-Erbos, cosa c’è?-, chiese Luca deluso –Non ti piacciono?-.
Il pokemon scosse a testa e Luca si disperò. –Ma dove ho sbagliato? Perché il tuo Focus mangia i Poffin e il mio Erbos no?-.
Melinda gli appoggiò una mano sulla spalla. –Non ti preoccupare, non è colpa tua. Io credo che a Erbos semplicemente non piaccia il gusto pepato dei tuoi Poffin-.
-Non gli piace il gusto pepato?-, balbettò Luca confuso.
-Di solito ai pokemon d’erba piacciono le bacche amare, come la baccafrago-, si intromise Claudio. –è probabile che un Poffin pepato a base di baccaliegia lo disgusti-.
-Dovresti provare con una ricetta diversa-, consigliò Melinda –Vai a tentativi finché non troverai il gusto perfetto per ogni tuo pokemon!-.
Luca sorrise. –D’accordo, grazie mille!-.
-Di niente-, rispose lei. –Ora vi va di restare a mangiare qualcosa?-.
Luca e Claudio accettarono, anche perché erano ormai le 3 del pomeriggio e ancora non avevano messo niente sotto i denti, a eccezione di qualche bacca raccolta nel bosco.
Melinda si dimostrò essere una cuoca sopraffina e li deliziò con un’insuperabile zuppa di bacche e un delizioso stufato di baccarancia. Quando venne infine il momento del dolce, servì loro una splendida torta di baccapesca.
-Questa torta è deliziosa!-, commentò Claudio –è veramente dolcissima! Come hai fatto?-.
-Già-, disse Luca –D’accordo che le baccapesche sono dolci, ma non arrivano certo fino a questo livello!-.
-In effetti avete ragione-, ammise lei –Nell’impasto, oltre alle baccapesche, ho aggiunto anche una generosa dose di miele-.
-Miele?-, chiese Luca sorpreso. –Complimenti. È davvero sublime-.
-Se non mi sbaglio-, disse Claudio –Il miele può anche essere usato per attirare i pokemon selvatici, giusto?-.
-Melinda annuì. –Sì, se viene spalmato su un albero attrae i pokemon che vivono nelle vicinanze, specie i tipi erba e coleottero-.
-Ma è fantastico!-, esclamò Luca –Possiamo provare?-.
Claudio lo guardò. –Sei sicuro? Guarda che potrebbero volerci anche molte ore e tra poco si farà buio-.
-Ah-, disse Luca deluso –Allora forse è meglio di no. Dopotutto la tua gara è tra due giorni e dobbiamo ancora attraversare il bosco-.
-Scusate se mi intrometto-, esclamò Melinda. –Se ho capito bene siete diretti a Magentia, vero?-.
I due annuirono e lei continuò. –Bene allora. Magentia è a poco meno di un giorno di camminata da qui-.
Claudio era stupito. -Davvero?-
Melinda annuì. –Se volete potete restare per la notte. Vi rimetterete in cammino domattina e arriverete a Magentia entro il tramonto-.
Luca e Claudio si guardarono soppesando la proposta. –Sicura che non disturbiamo?-.
-Ma no-, esclamò lei. –Anzi, mi è capitato spesso di ospitare i viaggiatori di passaggio. Lo faccio volentieri-.
-Allora grazie per tutto quello che stai facendo per noi-, dissero i due amici.
-Niente. Anzi sapete cosa vi dico. Voglio mostrarvi gli effetti del miele per attrarre i pokemon selvatici!-.
Luca rimase sorpreso. –Dici davvero?-.
-Certo che sì-, ribatté lei. –Se lo spalmiamo su un albero entro il tramonto, dovrebbe avere il tempo di agire prima di domattina-.
-Allora che aspettiamo?!-, urlò il ragazzo. –Forza, facciamolo subito-.
Melinda annuì. –D’accordo, venite con me-.
La ragazza si alzò dal tavolo e si avvicinò a una credenza. L’aprì e prese un grosso barattolo di miele ambrato, dall’aroma dolcissimo. Poi prese un grosso pennello e si rivolse a loro. –Venite su. Per prima cosa dobbiamo trovare un albero allettante-.
I ragazzi annuirono e i tre uscirono dalla casetta di Melinda, diretti verso una porzione del bosco oltre la radura. Il sole ormai aveva iniziato a tramontare e il bosco si stava lentamente scurendo mentre la notte avanzava.
Luca e Claudio proposero decine di alberi, ma Melinda li bocciò tutti, sostenendo che non erano adatti al loro scopo. Infine, poco prima che il sole calasse, la ragazza si fermò in una piccola radura in cui cresceva un grosso albero profumato.
-Ecco, ci siamo-, li informò lei. –Questo albero è perfetto. Passatemi il miele per favore-.
Claudio gli passò il barattolo e Melinda intinse il pennello nella sostanza dolce e appiccicosa, iniziando poi a spalmare il miele su tutto il fusto dell’albero. Quando fu soddisfatta del lavoro fece un passo indietro. –Perfetto. Ora non ci resta che aspettare fino a domani-.
I tre, aiutandosi con il Pokenav, ritrovarono velocemente la strada verso la radura dove si trovava la casa di Melinda. La sera era calata da un pezzo quando i tre, esausti per la giornata trascorsa, si sedettero a cena.
Di nuovo, Melinda superò se stessa con una cenetta deliziosa naturalmente a base di bacche. Dopo cena, Claudio si allenò con il suo nuovo Leaflit nella radura, mentre Luca aiutava la ragazza a rassettare la casa e si esercitava nuovamente nella preparazione dei Poffin.
Il suo secondo tentativo uscì molto meglio del primo. I suoi Poffin amari alla baccafrago piacquero a Erbos, che li mangiò tutti, felice. Soddisfatto, Luca si rilassò attendendo che l’amico finisse il suo allenamento.
Quando anche Claudio rientrò in casa, esausto per il duro allenamento in vista della gara pokemon di Magentia, i tre si svagarono guardando la tv e in particolare un servizio su una gara pokemon, commentata in diretta da Vivian.
-Signore e signori-, stava dicendo la presentatrice –Sono lieta di annunciarvi che dopo una finale lunga e combattuta, vince la gara pokemon di Scarlattopoli… Drew di Magentia, che conquista così il suo secondo fiocco!-.
-Hai sentito?-, chiese Luca. –Drew ha conquistato un altro fiocco-.
Claudio annuì. –Già, mi sarebbe piaciuto assistere alla sua gara-.
Claudio si interruppe visto che la conduttrice Vivian non aveva ancora finito di parlare. –Vi ricordiamo inoltre che la prossima gara pokemon si terrà dopodomani nella bellissima città portuale di Magentia! Arrivederci!-.
Finito il programma, i tre andarono a letto presto. Luca si addormentò sognando la sua prossima lotta nella palestra di Magentia, mentre Claudio sognò la sua gara ormai alle porte.
Il mattino dopo i tre si svegliarono presto, poco prima dell’alba. Fecero colazione e poi uscirono, diretti verso la radura dove si trovava l’albero su cui avevano spalmato il miele. Il sole era appena sorto, quando i tre raggiusero il luogo stabilito.
Appena si avvicinarono all’albero, Luca sentì distintamente un forte ronzio. Alzò lo sguardo sul tronco dell’albero e vide uno strano pokemon intento a leccare il miele spalmato sull’albero. Assomigliava ad una grossa ape, con tre teste un motivo giallo e nero a saetta sul corpo.
Luca lo ammirò per un attimo e lo analizzò subito con il Pokedex. –Beesle, il pokemon Elettrape. Pokemon famoso e rinomato per la sua abilità di produrre miele. Se l’alveare viene minacciato, reagisce scagliando potenti attacchi elettrici-.
-Si tratta di un pokemon coleottero-elettro!-, lo informò Claudio.
-Prendilo tu, Luca!-, disse Melinda –Te lo meriti-.
Luca guardò prima verso di lei e poi verso Claudio, che annuì. Quindi lanciò la pokeball, liberando il suo Erbos, un pokemon ideale sia contro il tipo coleottero sia contro il tipo elettro.
-Benissimo Erbos, partiamo con foglielama!-, ordinò lui e il pokemon ubbidì subito. Beesle, impegnato e gustarsi il miele non se ne accorse neppure e venne colpito in pieno, cadendo a terra.
Il pokemon selvatico arrabbiato si preparò a scagliare un potente attacco scarica, che tuttavia mancò il bersaglio. Erbos era riuscito a schivarlo.
-Erbos, usa frustata!-, urlò Luca, ma l’attacco venne schivato. –Continua finche non lo colpisci, forza!-.
Un altro paio di colpi andarono a vuoto, ma il terzo lo prese in pieno, indebolendolo di molto. Il pokemon ape reagì stavolta con una mossa ondashock potentissima, che prese Erbos di sorpresa e gli fece perdere molti punti salute.
Erbos usò fotosintesi per ristabilirsi e scagliò un ultimo foglielama che mandò ko Beesle. Luca gli lanciò la pokeball e il pokemon venne risucchiato all’interno. Luca esultò quando la sfera smise di vibrare. Ce l’aveva fatta! Aveva catturato il suo nuovo Beesle!
Claudio e Melinda si congratularono con lui e poi i due amici riaccompagnarono la ragazza a casa sua, prima di prepararsi a partire verso Magentia. Giunto il momento dei saluti, Luca e Claudio salutarono Melinda ringraziandola per tutto quello che aveva loro insegnato.
-Buona fortuna a tutti e due-, disse loro. –Non vedo l’ora di seguire la tua gara in televisione, Claudio!-.
-D’accordo-, rispose lui. –Allora vedrò di non deluderti-.
Qualche minuto dopo, finiti gli ultimi saluti, Claudio e Luca si allontanarono dalla radura diretti dalla parte opposta rispetto a quella in cui erano venuti, verso Magentia.
I due viaggiarono tutto il giorno, facendo solo piccole soste ogni tanto per mangiare e riposarsi, finche sul far della sera i due uscirono dalla foresta e arrivarono in vista di una grande città affacciata sul mare.
-Ci siamo-, disse Claudio –Quella è Magentia. Andiamo!-.
Così, dopo aver vissuto avventure intense nel Bosco Baccoso, la gara pokemon di Magentia è ormai alle porte, così come la prossima lotta in palestra di Luca. E mentre i nostri amici entravano a Magentia, entrambi erano concentrati al massimo sui loro prossimi obiettivi.
 

Salve ragazzi! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione. Finalmente i nostri amici hanno seguito il corso di cucina e anche se con qualche difficoltà hanno imparato a cucinare ottimi Poffin. Inoltre, grazie all’uso del miele incantato, Luca è riuscito a catturare un nuovo pokemon, Beesle e i due sono finalmente arrivati a Magentia, dove si disputeranno le loro prossime sfide.
Nel prossimo capitolo, Luca e Claudio esploreranno la città di Magentia e la gara pokemon avrà finalmente inizio. Tra performance spettacolari e lotte mozzafiato, chi si aggiudicherà il fiocco di Magentia?

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Capitolo 11
*** Rivalità da gara ***


Salve ragazzi, eccovi finalmente il nuovo capitolo di questa fanfic! Spero che lo apprezzerete e che continuerete a seguire la storia!. Come sempre, mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione o un commento! Per prima cosa, lasciatemi ringraziare tutti sentitamente coloro che hanno commentato questa storia. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve riassunto dell’episodio precedente.
Durante la loro sosta nel Bosco Baccoso, Claudio e Luca hanno partecipato al corso di cucina per pokemon tenuto da Melinda, riuscendo con più o meno successo a preparare dei sapori Poffin. Rimasti ospiti della ragazza per la notte successiva, Melinda ha mostrato loro i prodigiosi effetti del miele per attrarre i pokemon selvatici. Luca è riuscito così ad acchiappare un raro Beesle, un pokemon di tipo coleottero-elettro. Una volta superato il bosco, i due sono arrivati in vista della Città di Magentia, dove presto si svolgerà la prossima gara pokemon di Claudio.
E per finire, vi auguro come sempre… Buona lettura!!!


 

10° CAPITOLO : RIVALITÀ DA GARA

La sera era appena calata quando Luca e Claudio si lasciarono finalmente alle spalle il Bosco Baccoso ed entrarono nella pittoresca città di Magentia. Luca rimase stupito nel vedere la moltitudine di persone che affollavano le vie della città, nonostante il sole fosse già tramontato.
-Magentia è una città vastissima-, spiegò Claudio. –Una delle più importanti dell’arcipelago-.
-Hai proprio ragione-, commentò Luca. –E scommetto che oltre alla gara e alla palestra ci sono tantissime altre occasioni di svago!-.
-Ci puoi giurare-, rispose l’amico. –Tra l’altro, secondo il Pokenav, stasera allo stadio si terranno gli allenamenti in vista dei tornei di Pokecalcio-.
Luca lo guardò curioso. –Pokecalcio? Cos’è? Mi pare di averlo già sentito-.
-Beh, mi sembra ovvio. Il Pokecalcio è uno degli sport per pokemon più praticati nella nostra regione-, disse Claudio.
-Ma certo!-, esclamò Luca battendosi una mano sulla fronte. –Ora ricordo. Avevo visto un paio di partite alla tv un po’ di tempo fa-.
Claudio sorrise. –Sai, lo trovo uno sport affascinante, oltre che un ottimo modo per allenare i propri pokemon, migliorando la loro resistenza e precisione negli attacchi-.
-Accidenti, quanto mi piacerebbe partecipare a una di quelle partite-, sospirò Luca.
Claudio ci pensò un po’ sopra e sorrise di nuovo. –Beh, a dir la verità il torneo nazionale di Pokecalcio per esordienti inizierà tra un paio di giorni a Porto Limonia, che non è molto lontano da Magentia-.
-Dici sul serio?!-, chiese Luca eccitato. –E tu credi che potremmo parteciparvi?-.
Claudio annuì. –Sì, però tutto dipende se riusciremo ad arrivare in tempo-.
-Senti, dov’è questa città?-, si informò Luca. –Magari se ci sbrighiamo possiamo raggiungerla-.
Claudio controllò il Pokenav e mostrò a Luca la mappa dell’arcipelago.
–Guarda, noi ci troviamo qui-, disse, indicando una delle cinque isole della regione, quella che si trovava a sud-ovest. –Porto Limonia si trova dall’altra parte del mare-.
Claudio fece scorrere il dito sullo schermo del navigatore, attraversando il mare fino ad arrivare sulla costa dell’isola a sud-est. –Ecco, si trova precisamente qui!-.
-Ma è perfetto-, esclamò Luca. –Potremmo raggiungerla in un paio di giorni al massimo!-.
L’amico sorrise. –Beh, se domani riuscirai a vincere la tua lotta in palestra ci metteremo subito in cammino per Porto Limonia-.
Luca era esaltato alla notizia. -Allora che aspettiamo?! Andiamo ad allenarci!-.
-Calma, ormai è già sera inoltrata e domani mattina c’è la mia gara-, gli ricordò Claudio. - Devo ancora passare ad iscrivermi!-.
-D’accordo, allora la prossima fermata sarà l’arena della virtù!-.
Claudio annuì e i due si misero subito in cammino, attraversando le affollate vie della città fino a giungere in una grande piazza lastricata nella quale si ergeva il grande edificio che ospitava le gare pokemon a Magentia.
Claudio e Luca entrarono nell’arena e videro subito che essa era molto più grande di quella di Porto Marinia. L’atrio in cui si trovavano era interamente in marmo pregiato, con il solito tappeto rosso sul pavimento.
I due si diressero verso la reception e Claudio esibì la sua tessera gara e il suo Pokedex all’operatrice, chiedendo di iscriversi alla gara del giorno successivo. La donna passò la tessera allo scanner e controllò un paio di dati sul Pokedex, rivolgendosi poi a Claudio sorridendo. –Ecco fatto, è tutto a posto. La gara comincerà domani alle 10. Ti raccomandiamo di essere puntuale-.
Claudio ringraziò e poi insieme a Luca uscì dall’arena, annunciando: -Perfetto, ora non ci resta che trovare un albergo e prendere una stanza per la notte-.
Luca annuì. –E non dimenticarti che dobbiamo ancora cenare! È tardi e ho una fame che non ci vedo-.
Claudio ridacchiò e controllò sul Pokenav la mappa della città, sperando di trovare un hotel economico nelle vicinanze. –Siamo fortunati-, disse indicando un edificio dalla parte opposta della piazza. –Secondo il navigatore, quello è un hotel a basso costo che offre un ottimo servizio-.
-E per di più è a due passi dall’arena!-, aggiunse Luca.
Claudio sorrise e i due attraversarono la piazza fino a raggiungere l’hotel. Claudio prenotò una stanza per due e pagò in anticipo per un paio di notti.
-Fatto tutto?-, chiese Luca che nel frattempo era rimasto al suo fianco pregustandosi l’ormai prossima cena. Claudio annuì.
-Claudio, Luca!-, disse una voce conosciuta. –Che bello rivedervi!-. I due si girarono e videro una faccia conosciuta. Una giovane ragazza sorridente dai lunghi capelli scuri.
-Ciao, Corinne-, disse Claudio. –Anche per noi è un piacere rivederti. Anche tu alloggi qui?-.
-Ma certo-, rispose lei. –Questo hotel è assolutamente perfetto. Oltre a essere economico è proprio a due passi dall’arena della virtù!-.
-Proprio così-, esclamò Luca. –Immagino che anche tu voglia partecipare alla gara pokemon di domani-.
-Partecipare?-, disse Corinne ridacchiando. –Io voglio vincere! Così otterrò il mio primo fiocco e io e Claudio torneremo finalmente pari!-.
Claudio rise. –Non credo proprio. Semmai sarò io a vincere e a pareggiare i conti con Drew. A proposito, sai se parteciperà anche lui domani?-.
Corinne scosse la testa. –Ovviamente no, Hai dimenticato che Drew ha già vinto l’edizione della gara di Magentia dell’anno scorso? Non ha bisogno di partecipare di nuovo-.
-Ah, si. È vero-, disse Claudio ricordandosi che il giorno del suo debutto, Drew gli aveva mostrato il fiocco che aveva vinto l’anno precedente.
-Drew è proprio un coordinatore eccezionale-, continuò Corinne. –Nella gara di Scarlattopoli ha creato delle combinazioni veramente magnifiche-.
Claudio annuì, appuntandosi mentalmente di cercar una registrazione di quella gara per guardarla con calma.  A quel punto era veramente curioso di conoscere le nuove mosse del suo rivale.
-Ed è per questo-, esclamò la ragazza –Che dopo averti battuto domani mi impegnerò a vincere un altro fiocco per raggiungerlo-.
-Illusa-, disse Claudio. –Sarò io a vincere e a raggiungerlo!-.
-No, io!-, protestò lei.
-Calmi, voi due-, intervenne Luca –Credo proprio che tra voi due sia nata una vera e propria rivalità-.
I due annuirono ridacchiando. –Ci siamo lasciati un po’ trasportare dall’euforia del momento-, disse Claudio. –In ogni caso, vincerà il migliore!-.
-Giusto-, annuì Corinne. –Saranno i giudici a scegliere!-.
I tre riappacificati si diressero a cena. Mangiarono un delizioso arrosto e finirono con un buonissimo dessert di baccapesca. Finito di mangiare era ormai piuttosto tardi. Claudio e Luca salutarono Corinne e si diressero nella loro stanza.
Mentre l’amico era intento a preparare velocemente qualche Poffin per i loro pokemon, Luca accese la tv e trovò una diretta dallo stadio cittadino, presentata da Vivian.
-Salve a tutti gli amici amanti dello sport-, stava dicendo lei. –Avranno ora inizio gli allenamenti in vista del torneo di Pokecalcio di Porto Limonia! Buon divertimento!-.
Luca passò la successiva ora ad osservare ammirato gli allenamenti. Claudio lo raggiunse appena ebbe finito il suo lavoro con i Poffin. Entrambi rimasero affascinati dal vedere tutti quei potenti pokemon.
Il Pokecalcio assomigliava moltissimo al calcio normale, ma ogni squadra era formata da tre pokemon, guidati dal proprio allenatore, che restava in panchina per tutta la durata dell’incontro. Proprio come nel gioco normale, l’obbiettivo era di segnare il maggior numero di gol possibili alla squadra avversaria.
Luca vide che ogni pokemon si aiutava nell’impresa usando alla perfezione tutte le proprie mosse. Ad esempio, un potente pistolacqua aveva scagliato il pallone in porta, facendo guadagnare punti a una squadra, mentre un Flashly aveva protetto la sua porta grazie all’attacco protezione.
I due decisero che se Luca fosse riuscito a vincere la sua lotta in palestra entro la sera successiva, i due si sarebbero recati a Porto Limonia per partecipare al torneo. Intanto gli allenamenti stavano volgendo al termine.
-E con questo si conclude lo spettacolo-, annunciò Vivian. –Speriamo che abbiate gradito. Noi ci vediamo domani alla gara pokemon della città di Magentia! Buonanotte a tutti!-.
Luca spense il televisore e i due si prepararono per la notte, dopo che Claudio finì di fare un veloce ripasso sulle strategie da adottare. Spenta la luce, i due si addormentarono subito, Claudio sognando la sua gara e Luca la sua lotta in palestra.
La mattina successiva i due si svegliarono presto e, dopo essersi preparati, scesero a colazione, dove incontrarono anche Corinne. I due rivali si scambiarono uno sguardo di intesa. Era chiaro che ognuno di loro voleva vincere la gara.
Finita la colazione, i tre si diressero allegramente verso l’arena della virtù, dove avevano già iniziato ad affluire tutti gli spettatori della gara di quel giorno. Claudio e Corinne esibirono il loro pass e vennero accompagnati nei camerini, mentre Luca prese posto sugli spalti.
Entrambi i due rivali si cambiarono mettendosi i loro abiti migliori, rispettivamente uno smoking nero e un bellissimo vestito bianco ricamato. Quindi entrambi raggiunsero la sala d’attesa.
Con calma, Claudio applicò la capsula sulla pokeball del pokemon che aveva scelto, applicando poi un bollabollo azzurro. Finiti i preparativi, ripassò mentalmente le combinazioni che aveva intenzione di usare nel primo round e poi si sedette su un piccolo divanetto messo a disposizione nella sala d’attesa, che nel frattempo si era riempita di coordinatori.
Attraverso uno schermo collegato in diretta con il palcoscenico, Claudio vide che la conduttrice Vivian era già salita sul palco e si apprestava a cominciare.
-Signore e signori, salve a tutti!-, esordì lei. –La vostra pazienza verrà finalmente ricompensata! Diamo ora inizio alla gara pokemon della città di Magentia!-.
Il pubblico proruppe in un applauso e Vivian fece un piccolo inchino. Poi cominciò a presentare la giuria, proprio come aveva fato nella gara precedente. –Salutiamo tutti il signor Raul Contesta, presidente del comitato delle gare pokemon-.
Un'altra serie di applausi interruppero la conduttrice per un attimo, mentre il giudice si alzava in piedi salutando la folla. Poi Vivian continuò. -Il signor Sukizo, presidente del pokemon Fanclub. E per finire, un bell’applauso per l’infermiera Joy di Magentia!-.
Claudio osservò tutta l’introduzione in silenzio, meditando su come svolgere la gara al meglio. Vivian alzò il fiocco di Magentia mostrandolo a tutti. –Ecco quello che riceverà il vincitore: il bellissimo e coloratissimo fiocco di Magentia!-.
Claudio osservò il fiocco con grande bramosia. Se fosse riuscito a vincerlo avrebbe raggiunto Drew ottenendo il suo secondo fiocco. Ce la doveva fare.
-E adesso cominciamo con il primo round-, esclamò Vivian. –Come sapete bene, questo è il saggio di esibizione! Buon divertimento!-.
Il pubblico applaudì uno ad uno tutti i concorrenti che si esibivano uno dopo l’altro. Nonostante molte performance fossero di grande effetto, molte altre secondo Claudio erano proprio pessime. Terminata l’esibizione di un concorrente, Vivian presentò il successivo: -Facciamo tutti un bell’applauso per Corinne di Corallipoli!-.
Claudio osservò lo schermo, ansioso di vedere la performance della sua rivale. Corinne salì sul palco vestita con il suo abito bianco e lanciò la sua pokeball. –Vai Acquitrin!-.
La sfera roteò in aria un paio di secondi e poi si aprì rilasciando un nugolo di fiori colorati scintillanti. Corinne aveva usato un florabollo di sicuro. In mezzo a quella cascata di fiori, comparve il piccolo e simpatico Acquitrin della ragazza.
-Acquitrin-, disse Corinne –usa bollaraggio!-.
Il pokemon bruco annuì e scagliò un potente bollaraggio mentre girava su se stesso. In maniera simile allo stordiraggio di Spektr nella gara precedente, le bolle si diffusero intorno ad Acquitrin, circondandolo. –E adesso, usa acquanello!-.
Dalla sua postazione sugli spalti, Luca vide il corpo di Acquitrin, ancora circondato dalle bolle, ricoprirsi di un luccicante velo d’acqua, che faceva brillare anche il bollaraggio intorno a lui. Claudio rimase senza parole. Era davvero bello.
Corinne sorrise. –Concludiamo con incornata!-., disse e subito il corno sulla testa di Acquitrin aumento di dimensioni. Il pokemon si scagliò contrò le bolle che lo circondavano, facendole scoppiare e generando una luce azzurrina che metteva in evidenza tutto il suo corpo.
Il pubblico proruppe in un grande applauso e Corinne soddisfatta fece un piccolo inchino, prima di tornare da dove era venuta. Quando la ragazza entrò nella sala d’attesa dei coordinatori, Claudio le corse in contro congratulandosi con lei. –Sei stata bravissima, complimenti-.
-Grazie mille-, ringraziò lei sorridendo. –Io e Acquitrin ci siamo allenati molto per questa gara e contiamo di vincere!-.
-Beh, lo vedremo!-, disse Claudio. –Adesso tocca a me e sappi che anch’io ho intenzione di vincere il fiocco!-.
Corinne gli augurò buona fortuna e Claudio si incamminò nel corridoio che portava al palcoscenico, pronto ad esibirsi. Vivian, ringraziato un coordinatore per la sua bella performance, annunciò il nome del prossimo concorrente. –E ora si esibirà per voi il giovane Claudio di Iridiopoli!-.
Al sentire il nome dell’amico, Luca osservò il palcoscenico in attesa di scoprire quale pokemon avrebbe utilizzato Claudio. –Forza Weathorm, tocca a te!-. Il ragazzo fece un piccolo inchino e lanciò in aria la sua pokeball, che si aprì rilasciando un nugolo di bolle azzurre. Il pokemon meteo comparve in un lampo di luce.
Claudio sorrise, vedendo che la presentazione era piaciuta. –Weathorm, usa palla clima!-. Il pokemon annuì e scagliò la sfera nebbiosa verso l’alto, fin quasi sul soffitto. –Ora grandine!-.
Weathorm aprì la bocca scagliando una piccola sfera bianca verso il cielo, dove esplose rilasciando chicchi di grandine che iniziarono a cadere al suolo. All’istante, il pokemon di Claudio fu avvolto da un’intensa luce azzurra e cambiò aspetto.
Luca lo osservò attentamente. Era lo stesso pokemon, non c’erano dubbi, ma ora sembrava diverso. Il suo corpo era diventato da bianco a violaceo ed era avvolto in una specie di nuvola azzurrina. Controllando il Pokedex, scoprì che si trattava della forma ghiaccio del pokemon.
Contemporaneamente, anche la palla clima che era stata lanciata verso l’alto e aveva già iniziato a scendere cambiò aspetto, diventando simile a una palla di neve ghiacciata. –Finiamo con introforza, Weathorm!-.
Il corpo del pokemon brillò di luce azzurra e innumerevoli sfere di ghiaccio comparvero intorno a lui. Weathorm scagliò l’attacco contro la palla clima, che esplose in tantissime schegge di ghiaccio luccicanti.
Il pubblico applaudì a lungo l’esibizione e poi venne data la parola ai tre giudici, partendo dal signor Contesta, che disse: -Una grande performance! Un modo perfetto di mettere in luce le peculiari abilità di Weathorm-.
-E aggiungerei, davvero notevole-, esclamò il signor Sukizo, mentre l’infermiera Joy si complimentò per come era stato allevato bene il pokemon. Luca applaudì insieme al resto dei presenti.
Claudio si inchinò di nuovo e torno sui suoi passi, mentre Vivian annunciò: -E con questa esibizione si conclude il primo round della gara pokemon di Magentia. Vi preghiamo ora di dare il tempo alla giuria di consultarsi per scegliere gli otto coordinatori che accederanno alla seconda fase-.
Claudio rientrò esausto nella sala d’attesa e venne raggiunto prima da Corinne e poi da Luca. Entrambi si complimentarono per l’ottima performance e in particolare per la scelta di Weathorm. Il ragazzo sorrise. Il numero era uscito proprio come previsto. Era praticamente certo di essere passato.
E così, mentre il tempo scorreva snervante senza alcun segno dalla giuria, sia Claudio che Corinne attendevano il risultato del primo round in cuor loro certi di vincere il prestigioso fiocco di Magentia.


Salve ragazzi! Piaciuto questo capitolo? Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Comunque finalmente i nostri amici hanno raggiunto la pittoresca città di Magentia e hanno deciso di partecipare al torneo di Pokecalcio di Porto Limonia. Tra Claudio e Corinne è nata una forte rivalità per il fiocco della gara cittadina, che ancora non accenna a placarsi. Per chiunque vinca, quel fiocco rappresenta un passo in avanti verso il Gran Festival.
Nel prossimo capitolo, Claudio e Corinne si troveranno in attesa dei risultati del primo round della gara. Se dovessero passare, dovranno affrontare un grande saggio di lotta. Chi, tra tutti i coordinatori in gioco, si aggiudicherà il fiocco di Magentia?

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Capitolo 12
*** Finalmente pari! ***


Salve ragazzi, finalmente rieccoci con il nuovo capitolo di questa fanfic! Sono certo che lo apprezzerete e spero che continuerete a seguire questa storia! Chiedo scusa per il ritardo nell’aggiornamento. Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate con una recensione o un commento. Come sempre, lasciatemi ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno commentato questa storia finora. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve riassunto dell’episodio precedente.
Appena arrivati nella città di Magentia, Luca viene a conoscenza del torneo nazionale di Pokecalcio, che si svolgerà a Porto Limonia, decidendo così di parteciparvi. Inoltre i nostri amici hanno rincontrato Corinne, che è entrata subito in competizione con Claudio per il fiocco della gara cittadina. Il giorno dopo, nella gara pokemon di Magentia, entrambi hanno creato delle ottime combinazioni nel primo round e ora tutti sono in attesa dei risultati. Riusciranno a passare al saggio di lotta? E chi tra Claudio e Corinne si aggiudicherà l’agognato fiocco di Magentia?
E per finire, vi auguro come sempre… Buona lettura!!!


 

11° CAPITOLO : FINALMENTE PARI!

L’attesa dei risultati del primo round era snervante. Sebbene sia Claudio che Corinne erano certi di aver fatto colpo sulla giuria con le loro performance, sapevano bene che solo otto coordinatori sarebbero passati al secondo round.
I loro pensieri furono interrotti da un ormai ben noto segnale acustico. Entrambi guardarono in ansia il grosso schermo della sala d’attesa. La conduttrice Vivian era salita sul palco e si era concessa un piccolo inchino prima di cominciare.
-Signore e signori, grazie per la vostra pazienza-, esclamò. –Dopo un’attenta consultazione, i nostri giudici hanno stabilito i nomi degli otto coordinatori che passeranno al saggio di lotta! Tra pochissimo li vedrete sullo schermo in ordine casuale-.
Tutti nella stanza non staccarono gli occhi dallo schermo. Uno ad uno, iniziarono a comparire i volti dei coordinatori che erano passati. Il terzo volto che apparì era quello di Claudio. Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo. La sfilza continuò e come penultimo volto comparve quello di Corinne.
-Beh, buona fortuna-, disse Luca reprimendo una risatina. –A quanto pare siete passati entrambi. Prevedo una finale infuocata!-.
Claudio annuì. –Non dubitare, ma sappi che il fiocco sarà mio!-.
-Questo è tutto da vedere!-, ribatté Corinne con un sorriso. –Temo proprio che rimarrai deluso-.
Luca ridendo per l’evidente rivalità tra i due ritornò velocemente al suo posto tra il pubblico. Intanto Vivian si era dilungata per illustrare gli abbinamenti casuali del secondo round. Il ragazzo li osservò bene. A quanto pareva Claudio e Corinne si sarebbero incontrati in finale se entrambi avessero vinto gli incontri precedenti.
Il round di lotta era cominciato quando Luca raggiunse il suo posto da spettatore. Era certo che l’amico avesse tutte le potenzialità per vincere il fiocco, ma a giudicare dalla sua ultima performance, anche Corinne era una coordinatrice abile.
Claudio si sistemò su una panca della sala d’attesa per osservare i primi incontri del saggio di lotta. Nel primo girone c’era anche Corinne. Il ragazzo sbarrò gli occhi, vedendo che la ragazza stava usando un pokemon che doveva aver catturato solo di recente.
Anche Luca dagli spalti pareva sorpreso nell’osservare il piccolo pokemon a forma di candela che aveva già visto una volta, sotto la proprietà di un altro allenatore a Porto Marinia. Non c’erano dubbi, era proprio un Candly.
Claudio osservò ogni dettaglio della lotta della sua futura avversaria, notando che Corinne aveva davvero allenato il pokemon alla perfezione. Candly conosceva molte mosse di tipo fuoco particolarmente insidiose e la ragazza sapeva esaltare le sue qualità al massimo. Vincere sarebbe stato molto duro.
Poco dopo, i pensieri di Claudio furono interrotti dalla voce di Vivian, che annunciava che Corinne aveva passato il turno accedendo alle semifinali. Il ragazzo, vedendo che mancava poco al suo turno si preparò, applicando capsula e bollo sulla pokeball del pokemon che aveva scelto.
Anche se inizialmente, vedendo il pokemon di Corinne, aveva pensato di utilizzare Spektr o Weathorm, alla fine si era convinto a mantenere la strategia iniziale. Dopotutto in quel modo la vittoria sarebbe stata più gustosa.
Quando anche il secondo incontro del primo girone finì, la conduttrice annunciò i nomi dei prossimi contendenti, tra cui c’era anche Claudio. Luca vide il suo amico entrare in scena e lanciare la sua pokeball. La sfera roteò in aria e si aprì in una cascata di fiori in mezzo alla quale comparve il Leaflit dell’amico.
Luca scosse la testa, manifestando il suo dissenso. –Ma perché ha scelto un tipo erba come Leaflit?-, mormorò tra sé. –Se arriverà a scontrarsi con Corinne, Candly sarà in vantaggio. Weathorm sarebbe stato certo meglio!-.
Mentre questi pensieri gli turbinavano in mente, il ragazzo tornò a guardare la lotta. Il pokemon dell’avversario era un Acquosh, quindi almeno per il momento Claudio si trovava in vantaggio di tipo, dato che le mosse di tipo erba erano superefficaci contro un tipo acqua.
Leaflit non diede sfoggio di chissà quali mosse. Claudio si mantenne su uno stile semplice, rapido ed efficace, anche se purtroppo poco scenografico. Ordinò al suo pokemon di attaccare con velenpolvere e foglielama, per poi dare il colpo di grazia con una potentissima energipalla.
Il tempo non era ancora scaduto, ma dato che l’Acquosh avversario era esausto, Claudio fu dichiarato il vincitore. Luca vide l’amico che sorrideva, anche se percepiva che era teso. Dopotutto era comprensibile. Claudio voleva a tutti i costi mettere le mani sul suo secondo fiocco.
Intanto, sul palco era cominciata la quarta e ultima lotta del primo girone. Luca rimase particolarmente colpito da un giovane coordinatore che gareggiava con un Fishly. La gara fu molto più avvincente di quella precedente. Quel ragazzo era straordinario e naturalmente, al termine dei 5 minuti fu lui a vincere.
Vivian annunciò i nomi dei 4 coordinatori che avevano vinto gli incontri e che avrebbero partecipato alle semifinali, poi lo spettacolo riprese. La prima lotta era quella di Corinne e la ragazza era già salita sul palco pronta a battersi con il suo prossimo avversario.
Claudio era ancora una volta seduto ad osservare la strategia della sua rivale, quando fu interrotto da un ragazzo che si era seduto vicino a lui.
Lo osservò bene. Era alto più o meno come lui, ma aveva corti capelli rossi e scintillanti occhi verde smeraldo. Claudio lo riconobbe come l’abile coordinatore che aveva vinto l’ultima lotta con il suo Fishly.
-Ciao-, disse lui. –Il mio nome è Robert. Sono felice di fare la tua conoscenza!-.
Claudio sorrise. –Piacere, il mio nome è Claudio. Complimenti, la tua ultima lotta è stata eccellente-.
-Grazie mille-, disse lui. –Anche tu non sei stato male, devo dire-.
-Se non sbaglio, tu dovresti essere il mio prossimo avversario-, disse Claudio. –Giusto?-.
Robert annuì sorridendo. –Proprio così. Non vedo l’ora di affrontarti-.
-Beh, allora ti avverto-, lo ammonì Claudio. –Io ho tutte le intenzioni di vincere e guadagnarmi il mio secondo fiocco!-.
-Vincerà il migliore-, rispose semplicemente lui. –Quindi se ho capito bene, hai già vinto un fiocco-.
-Sì-, rispose Claudio aprendo il suo portafiocchi e mostrando al nuovo amico il fiocco di Porto Marinia. –E tu invece?-, chiese curioso.
Anche Robert estrasse il suo portafiocchi, mostrando a Claudio un paio di scintillanti fiocchi conservati nel suo portafiocchi. –Come puoi vedere io ne ho due-.
-Complimenti-, esclamò Claudio sorpreso. –Allora sei un coordinatore esperto!-.
Lui rise. –Diciamo che me la cavo. La mia passione sono i pokemon di tipo acqua!-.
-Signore e signori-, annunciò Vivian dallo schermo. –I cinque minuti sono finiti. Sono felice di annunciarvi che la coordinatrice che passa alla finale è… Corinne!-.
Claudio si girò, stringendo i pugni. Maledizione, si era perso tutta la lotta. E dire che ci teneva a studiare la strategia di Corinne per poterla battere in finale.
-Adesso tocca a noi-, lo informò Robert, interrompendo il flusso i suoi pensieri. –Dobbiamo sbrigarci-.
Claudio annuì, prendendo la sua pokeball e incamminandosi lungo il corridoio che portava al palcoscenico, seguito da Robert. Prima di salire sul palco, i due ragazzi si strinsero la mano augurandosi buona fortuna a vicenda.
-Adesso assisterete alla seconda semifinale della gara di Magentia-, esclamò Vivian quando entrambi i concorrenti si furono posizionati sul palco. –Alla mia sinistra abbiamo Claudio di Iridiopoli e alla mia destra Robert di Porto Limonia. Avete cinque minuti: cominciate!-.
Claudio non se lo fece ripetere due volte e lanciò la pokeball per primo. –Forza Leaflit, pronto ad esibirti!-.
Anche questa volta il florabollo funzionò alla perfezione e il pokemon dell’amico apparve in una cascata scintillante di fiori multicolori. Luca osservò che Leaflit sembrava più carico che mai.
Robert sorrise e lanciò la sua sfera pokè. –Coraggio Fishly, mostra a tutti cosa sai fare!-.
La pokeball roteò in aria e si aprì in un mare di bolle azzurre in cui comparve il piccolo pokemon pesciolino dell’avversario di Claudio. Luca si rilassò. Anche questa volta l’amico avrebbe avuto il vantaggio del tipo.
Claudio iniziò per primo. -Leaflit, usa velenpolvere!-.
Il pokemon foglia annuì e girando su se stesso rilasciò una nuvola di spore violacee verso l’avversario. Robert non si scompose. –Fishly, pioggiadanza!-.
Luca osservò il pokemon di Robert scagliare un raggio azzurro verso il soffitto, chiedendosi a cosa puntasse il coordinatore usando quella mossa. Grosse nuvole nere si addensarono sul campo di battaglia e subito dopo iniziò a cadere una pioggia leggera.
Incredulo, Claudio osservò come la pioggia stava purificando l’aria dalle spore velenose di velenpolvere. La sua mossa era stata annullata in un colpo. Luca vide che i punti dell’amico erano diminuiti e come se non bastasse, Leaflit sembrava in difficoltà sotto quella pioggia.
Robert sorrise, vedendo che la sua strategia aveva funzionato e si affrettò a continuare prima che l’avversario avesse il tempo di reagire. –Fishly, adesso usa acquagetto!-.
Il piccolo pesciolino emise un verso d’assenso e si ricoprì completamente di acqua, scagliandosi contro l’avversario. Claudio non ebbe neanche il tempo di reagire. Leaflit venne colpito in pieno e scaraventato all’indietro. Di nuovo, i punti di Claudio diminuirono.
-Nel caso tu non lo sapessi-, lo informò Robert –l’abilità di questo Fishly è nuotovelox, che aumenta la sua velocità quando piove. Inoltre, l’attacco acquagetto è in grado di colpire sempre per primo!-.
Claudio strinse i pugni. Aveva ragione, non poteva certo batterlo in velocità, ma tuttavia aveva ancora un paio di carte da giocarsi. –Coraggio Leaflit, attacca con energipalla!-.
Leaflit si rialzò velocemente e il suo corpo si illuminò. Velocemente, scagliò una grossa sfera di energia verde contro il pokemon avversario.
-Fishly, usa pistolacqua su energipalla!-, ordinò Robert senza scomporsi. Il pokemon ubbidì e così facendo non solo respinse l’attacco, ma lo rimandò al mittente.
-Protezione!-, urlò Claudio, mentre il suo pokemon ergeva uno scudo protettivo che mandò in frantumi l’energipalla. I frammenti luminosi della sfera di energia brillarono intorno a Leaflit, facendo risaltare il suo corpo color smeraldo.
Claudio ricorse all’unico espediente che gli venne in mente per salvare l’esibizione precedente. –Usa velenpolvere intorno a te!-. Leaflit, si girò perplesso, ma immediatamente ubbidì. Fece una piccola giravolta spargendo le spore intorno a se.
Luca osservò l’amico, non riuscendo a capire il senso della sua mossa. Perché aveva usato la velenpolvere su se stesso? D’accordo che essendo in parte un tipo veleno era immune alle spore velenose, ma dove voleva arrivare l’amico?
La risposta arrivò pochi secondi dopo. La nuvola violacea intorno a Leaflit si era fusa con i frammenti dell’energipalla, creando una luce che illuminò il corpo del pokemon foglia. Finalmente, anche i punti di Robert scesero. I giudici avevano apprezzato la performance.
Claudio ne approfittò per lanciare un nuovo contrattacco. –Forza, Leaflit! Usa di nuovo energipalla!-
Di nuovo il pokemon foglia scagliò una sfera di energia verde contro l’avversario. Questa volta però, l’energipalla si fuse con la velenpolvere che circondava Leaflit, brillando di un’intensa luce violacea.
Fishly non fece in tempo a schivare e venne colpito in pieno. Subì parecchi danni e i punti di Robert scesero di molto. Luca vide che i due erano ormai quasi pari, anche se l’amico era ancora in leggero svantaggio. In compenso, l’effetto di pioggiadanza si era esaurito e la pioggia aveva cessato di cadere.
-Attenzione coordinatori-, annunciò Vivian. –Manca solo un minuto alla fine della gara!-.
-Andiamo Fishly-, disse Robert, prendendo il controllo della situazione. -concludiamo con un bell’attacco surf!-.
Inorridito, Luca osservò il corpo di Fishly brillare di luce azzurra, generando un’immensa onda d’acqua che il pokemon pesce si affrettò a cavalcare. Robert sorrise. –E per finire acquanello!-.
Fishly annuì, ricoprendosi di uno scintillante velo di acqua, mentre continuava a cavalcare la gigantesca onda contro Leaflit.
-Leaflit, non arrenderti-, disse Claudio -Usa Energipalla per colpire Fishly!-
Il pokemon foglia annuì e subito scagliò il potente attacco verso la cresta dell’onda, dove si trovava il pokemon avversario. Riuscì a colpirlo, ma un istante dopo venne investito dalla potentissima onda d’acqua. Entrambi i coordinatori persero un considerevole numero di punti.
Il segnale acustico risuonò nello stadio senza alcun preavviso. Vivian corse sul palco e si mise in mezzo a loro, annunciando: -Il tempo è scaduto!-.
Claudio e Robert alzarono simultaneamente lo sguardo verso il tabellone, così come Luca. Il ragazzo vide che non c’erano dubbi su chi fosse il vincitore. La conduttrice riprese il suo discorso. –Signore e signori, sono lieta di annunciarvi che il secondo coordinatore che passa alla finale è… Robert!-.
Un applauso fragoroso scosse tutto il pubblico. Luca rivolse lo sguardo verso l’amico, vedendo che aveva abbassato lo sguardo sospirando. E così era finita. A contendersi il fiocco sarebbero stati Robert e Corinne.
Claudio alzò lo sguardo e si congratulò con Robert. –Complimenti, sei stato un avversario eccezionale. Buona fortuna per la finale-.
Il coordinatore sorrise mettendogli una mano sulla spalla. –Anche tu sei stato abile! Non vedo l’ora di rincontrarti!-.
-Ci rivedremo presto-, disse Claudio –Ma la prossima volta vincerò io!-.
Dette queste parole, il ragazzo si affrettò a ritornare sui suoi passi, nella sala d’attesa e si cambiò indossando i sui vestiti da viaggio e riponendo capsule e bolli nello zainetto. Luca, che appena era stato annunciato il risultato si era affrettato verso i camerini, lo raggiunse poco dopo.
-Mi dispiace per la gara-, disse all’amico, tentando di consolarlo.
Claudio sorrise. –Non ti preoccupare. Vedrai che vincerò la prossima volta! Piuttosto chissà chi dei due finalisti vincerà? Sono curioso-.
Claudio e Luca osservarono lo schermo nella sala. Nel frattempo sul palco Vivian stava presentando i finalisti della gara. –Alla mia destra ecco a voi Corinne di Corallipoli! Alla mia sinistra, un bell’applauso per Robert di Porto Limonia!-.
La gara cominciò subito. Corinne schierò il suo Candly, mentre Robert rispose con il suo Fishly. La ragazza era svantaggiata nel tipo, ma diede prova di sapersela cavare alla perfezione. Claudio e Luca avevano appena finito di prepararsi quando fu annunciato il vincitore.
-Signore e signori-, esclamò la conduttrice Vivian –Vi comunico che il coordinatore che quest’anno si aggiudica il fiocco della città di Magentia è… Corinne!-.
-Beh, bisogna ammettere che se l’è meritato!-, disse Claudio. –Te cosa ne pensi?-.
-Corinne è veramente migliorata dall’ultima volta-, ammise Luca. –E così adesso voi due siete pari. Avete un fiocco a testa-.
Claudio annuì. –Vuol dire che dovrò impegnarmi per migliorare-.
Luca e Claudio passarono i successivi minuti a guardare la premiazione di Corinne. La ragazza prese il fiocco dalle mani del signor Contesta e lo alzò al cielo trionfante, mostrandolo a tutte le persone presenti nello stadio.
-E con la consegna del premio alla vincitrice Corinne si conclude la gara pokemon di Magentia di quest’anno-, annunciò Vivian. –Ci vediamo alla prossima, che si terrà tra pochi giorni nella bellissima città portuale di Porto Limonia!-.
-Hai sentito?-, chiese Luca. –La prossima gara è quella di Porto Limonia!-.
-Già, è fantastico!-, rispose Claudio –Ecco un motivo in più per recarci in quella città! Io potrò vincere il mio secondo fiocco e poi potremo partecipare ai campionati di Pokecalcio!-.
Luca annuì. –Vedrai, ci divertiremo un mondo!-.
-Gentili coordinatori-, continuò Vivian. –Vi ricordo che la gara pokemon di Porto Limonia seguirà le regole di doppia performance. Ogni coordinatore dovrà quindi utilizzare due pokemon! E in attesa di questo imperdibile evento, vi saluto e vi auguro buona giornata!-.
Lo schermo si spense, indicando che la gara era ufficialmente conclusa. Luca stava per chiedere delucidazioni a proposito delle doppie performance, ma in quel momento nella stanza entrarono Corinne e Robert.
Claudio si complimentò con la ragazza per la bellissima vittoria e propose di pranzare tutti insieme. Tutti accettarono, affamati dopo la lunga gara. Corinne propose di portarli in un ristorante di sua conoscenza, tra l’assenso generale.
Mezz’ora dopo, tutti e quattro si trovavano seduti in un delizioso locale nel centro di Magentia a gustarsi degli ottimi piatti caldi.
-Dove andrete ora?-, si informò Corinne.
-Prima di tutto, Luca deve vincere la medaglia di Danny-, disse Claudio. –E poi ci dirigeremo verso Porto Limonia per partecipare ai campionati di Pokecalcio!-.
-E parteciperai anche alla gara?-, si informò Robert.
-Ma certo!-, rispose lui .-E stavolta sarò io a vincere!-.
-Questo è tutto da vedere!-, esclamarono in coro Luca e Corinne.
E così, nonostante la bruciante sconfitta nella gara pokemon di Magentia, Claudio non ha perso il buonumore, anche perché la seconda lotta in palestra di Luca è ormai alle porte. Riuscirà il nostro allenatore preferito a vincere la sua seconda e agognata medaglia o anche lui avrà una cocente delusione?
 

Salve ragazzi! Vi è piaciuto questo capitolo pieno di emozioni? Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Durante la gara pokemon di Magentia Claudio ha conosciuto un nuovo rivale, Robert, che tra l’altro è riuscito a sconfiggerlo nelle semifinali, nonostante l’ottima lotta. In ogni caso, alla fine il fiocco è toccato a Corinne, che si è riportata in parità con Claudio. E adesso, dopo che il ragazzo si è ripreso dalla sconfitta, è ora pronto a tifare per Luca. La sua seconda lotta in palestra è ormai alle porte!.
Nel prossimo capitolo, Luca affronterà il capopalestra Danny, maestro dei pokemon di tipo volante per vincere la sua seconda medaglia. Nonostante la sua sicurezza, Danny si rivelerà essere un avversario davvero temibile. Riuscirà Luca a vincere l’emozionante lotta aerea?

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Capitolo 13
*** Puntare in alto ***


Salve ragazzi, eccoci con il prossimo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Sono sicuro che lo apprezzerete e spero che continuerete a seguire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate con una recensione o un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Come sempre, lasciatemi ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno commentato questa storia finora. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il breve e consueto riassunto dell’episodio precedente.
Durante la fase di lotta della gara pokemon di Magentia, mentre Corinne è passata facilmente in finale, Claudio ha conosciuto un coordinatore di nome Robert con cui si è scontrato in semifinale. Tuttavia il ragazzo si è dimostrato straordinariamente abile e Claudio è stato sconfitto. La gara è poi stata vinta da Corinne che si è così portata in parità con Claudio. Ora che entrambi hanno un fiocco a testa, i due rivali hanno deciso di dirigersi verso Porto Limonia, dove si terrà la prossima gara pokemon. Prima però, Luca deve battere il capopalestra Danny per ottenere la sua seconda medaglia. Ce la farà o anche lui dovrà piegare il capo di fronte alla sconfitta?
E per finire, vi auguro come sempre… Buona lettura!!!


 

12° CAPITOLO : PUNTARE IN ALTO

Erano ormai le due del pomeriggio quando i quattro amici e rivali finirono di pranzare. Robert e Corinne si offrirono di accompagnare Claudio e Luca fino alla palestra e i due accettarono, anche perché non avevano proprio idea di dove potesse essere.
Ci volle solo una decina di minuti per raggiungerla, dato che non si trovava lontano da ristorante. Appena arrivarono, Luca si perse nell’osservare la costruzione che aveva davanti. La palestra di Magentia si trovava all’estremità di una grossa piazza di forma circolare ed era un gigantesco edificio di pietra rossa, su cui compariva inciso il simbolo della lega pokemon.
Osservando il tetto, Luca si sorprese nell’osservare che aveva la forma di una cupola, con un grande lucernario aperto. Dopo averci riflettuto concluse che probabilmente era fatto apposta per permettere le lotte aeree dato che quella era una palestra di tipi volanti.
-Beh, eccoci qua-, disse Corinne fermandosi davanti alla porta. –Questa è la palestra della città di Magentia-.
-Grazie mille a tutti e due-, disse Luca rivolgendosi sia a lei che a Robert, che nel frattempo stava chiacchierando fitto fitto con Claudio.
-Allora ci rivedremo tutti a Porto Limonia-, esclamò Claudio. –Non vedo l’ora di lottare contro di voi e vincere il mio secondo fiocco!-.
Corinne sorrise. –Non farti illusioni. Sarò io a vincere la gara-.
-Non credo proprio-, rispose Robert. –Nella mia città può esserci un solo vincitore e quello sarò io-.
-Vedremo-, disse Claudio. –Non vedo l’ora di prendermi la mia rivincita!-.
Luca sorrise, vedendo che nonostante la sconfitta l’amico sembrava più in forma che mai. Adesso però toccava a lui vincere la sua seconda medaglia. Aveva elaborato la sua strategia già da parecchi giorni, fin da quando aveva saputo di dover affrontare i pokemon di tipo volante.
Sicuramente non avrebbe utilizzato Erbos. Dopotutto un tipo erba era in netto svantaggio contro uno volante. Con Beesle invece avrebbe avuto un grande vantaggio, dato che era in parte un tipo elettro. Se poi le cose si fossero messe male avrebbe anche potuto ripiegare su Fishly ma sperava che non fosse necessario.
-Beh, allora noi dovremmo proprio andare-, dissero Robert e Corinne. –Abbiamo ancora parecchie compere da fare prima di metterci in viaggio per Porto Limonia e non vorremmo fare tardi-.
-D’accordo-, sorrise Claudio. –A presto!-.
-E buona fortuna per la tua lotta in palestra, Luca!-, aggiunsero incamminandosi verso una via laterale.
Luca li ringraziò e li seguì con lo sguardo finche non scomparvero svoltando un angolo. Claudio lo guardò come per valutare il suo umore. –Sei pronto?-.
Il ragazzo annuì. Non si era mai sentito più pronto di così. Fece un bel respiro e varcò la porta della palestra, seguito dall’amico.
Appena entrato, Luca si guardò intorno, osservando l’interno, curioso. Il campo lotta era sabbioso e questo allontanò da lui l’idea di utilizzare Fishly. Un pokemon pesce non avrebbe avuto possibilità senza una goccia d’acqua.
Alzando gli occhi, il ragazzo vide il grande lucernario a forma di cupola aperta con un grosso oculo che faceva filtrare la luce del sole pomeridiano all’interno. Si chiese distrattamente come riuscisse il capopalestra a non far allagare l’edificio nei giorni di pioggia, ma si riscosse dai suoi pensieri quando si accorse che lui e l’amico non erano le uniche persone nella stanza.
All’altra estremità del campo lotta si trovava un ragazzo sui vent’anni dai capelli scuri tirati indietro con il gel, che li fissava curioso. Si fece avanti e gli strinse la mano. -Piacere, il mio nome è Danny e sono il capopalestra della città di Magentia-.
-Io mi chiamo Luca-, disse lui sorridendo. –Sono qui per una lotta in palestra!-.
Danny annuì. –Sì, lo so. Il tuo amico mi aveva già avvertito del tuo arrivo e come vedi mi sono preparato a ricevervi-.
Stupito, Luca si girò verso Claudio che nel frattempo era rimasto in silenzio. –Ma come? Tu conosci anche il capopalestra di Magentia?-.
-Certo!-, rispose Claudio, sorridendo. –Io e Danny siamo grandi amici e quando ho saputo che avresti lottato contro di lui, l’ho avvertito subito-.
-Vedi-, si intromise Danny. –Di solito sono sempre molto impegnato con i miei sfidanti e non ho tempo per gli incontri in palestra improvvisati-.
-Allora, grazie mille-, disse rivolto a Claudio. Di nuovo l’amico l’aveva aiutato. Se non avesse avvertito il capopalestra del loro incontro, probabilmente la sua lotta sarebbe sfumata.
La porta della palestra si spalancò ed entrò un uomo in divisa da arbitro che in modo efficiente si pose immediatamente a metà campo. Danny si avvicinò a Luca e sorrise. –Bene, se sei pronto direi di cominciare. Mi è stato detto che avete una certa fretta-.
Luca annuì, ricordandosi che in effetti i campionati di Pokecalcio sarebbero iniziati dopo pochi giorni e dovevano ancora raggiungere la città di Porto Limonia, al di là del mare. E per di più anche la prossima gara di Claudio si avvicinava. Dovevano partire alla svelta.
Il ragazzo e il capopalestra si disposero alle due estremità del campo lotta. L’arbitro prese posto sulla metà esatta dell’arena e si preparò a cominciare il discorso di apertura della sfida. –Avrà ora iniziò la lotta in palestra tra lo sfidante, Luca di Borgo Ciano e il capopalestra di Magentia, Danny!-.
Luca fissò con lo sguardo l’arbitro, pregandolo silenziosamente di muoversi, ma egli continuò implacabile il suo lavoro, enumerando tutte le regole della sfida. –Ogni allenatore avrà a disposizione due pokemon e la lotta finirà quando tutti i pokemon di una delle due parti non saranno più in grado di lottare. Inoltre, solo allo sfidante sarà concesso di sostituire i propri pokemon-.
-Perfetto-, esclamò Danny lanciando la sua pokeball in aria. –Pronto a combattere, Flye!-.
La sfera roteò in aria e si aprì in un lampo di luce, liberando un pokemon a forma di mosca ma delle dimensioni di una grossa mela. Luca lo osservò, ben sapendo che non sarebbe stato un avversario troppo terribile. Decise di seguire la sua strategia fino in fondo.
-Coraggio Beesle, tocca a te!-, esclamò lanciando la sua pokeball e liberando il pokemon ape che iniziò subito a ronzare rumorosamente in aria.
-La prima mossa tocca di diritto allo sfidante!-, annunciò l’arbitro. –Bene, cominciate!-.
Luca era pronto e carico. Sapeva che avrebbe potuto finire l’avversario con una mossa sola, se avesse scelto quella giusta. –Beesle, usa ondashock!-.
Il pokemon ape annuì e scagliò una potentissima onda elettrica di colore azzurro verso l’avversario, sicuro che avrebbe colpito nel segno. Dopotutto l’attacco ondashock era infallibile. Non importava quanto fosse veloce l’avversario.
-Flye, usa volo!-, esclamò Danny. –Fai presto!-.
Flye fece un cenno d’assenso e si librò in aria, uscendo dal tetto cavo e scomparendo nel cielo. Luca rimase a bocca aperta. Era impossibile che l’attacco ondashock l’avesse mancato. Si girò verso il capopalestra in cerca di risposte.
Danny stava sorridendo, come se fosse divertito dalla sua espressione. –Immagino che tu non conosca questa mossa-, disse e vedendo la faccia stupita di Luca continuò: -Volo è una mossa di tipo volante che garantisce un turno di totale invulnerabilità al pokemon che la usa! Non importa se la mossa ondashock è infallibile: Flye riuscirà comunque a schivarla!-.
Luca strinse i pugni. Finche Flye fosse stato in grado di utilizzare volo avrebbe vanificato tutti i suoi attacchi. Aveva bisogno di un piano alternativo.
Il capopalestra intanto si rallegrò che l’avversario era distratto e si preparò a lanciare un attacco a sorpresa. –Forza Flye!-, urlò rivolto al cielo. –Attacca!-.
Luca disorientato alzò lo sguardo e vide che Flye stava arrivando in picchiata a tutta velocità verso il suo pokemon. –Beesle, schiva presto!-, urlò più rapidamente che poté, ma era troppo tardi. Il pokemon ape era troppo deconcentrato e venne colpito in pieno, cadendo al suolo.
-Benissimo-, disse Danny. –Flye, credo sia il momento di mandare in frantumi la sua strategia. Usa turbine!-.
Il pokemon mosca emise un verso felice e iniziò a battere le ali sempre più velocemente, creando una corrente d’aria fortissima che colpì Beesle in pieno. Il pokemon venne avvolto in una luce e venne risucchiato nella sua pokeball.
Poi, sotto lo sguardo sbigottito di Luca, una delle sue pokeball si aprì, liberando Erbos che sbigottivo atterrò sul campo lotta sabbioso. Luca, incredulo per quanto era accaduto, spostò lo sguardo su Claudio, che osservava la lotta a distanza, vedendolo per la prima volta seriamente preoccupato.
-Che cosa hai combinato?-, disse poi rivolto a Danny. –Perche Erbos è finito in lotta al posto di Beesle?-.
-Beh, te lo spiego subito-, sorrise il capopalestra. –Vedi, usando la mossa turbine, il pokemon avversario è obbligato a lasciare il campo lotta e viene sostituito con un pokemon scelto a caso dalla tua squadra, in questo caso Erbos-.
Luca sbarrò gli occhi, vedendo materializzarsi il suo incubo peggiore. Aveva esaurito i pokemon che poteva schierare, ora avrebbe dovuto per forza usare Erbos presto o tardi, a meno che Beesle non fosse riuscito a sconfiggere entrambi i pokemon di Danny.
Nel suo angolo, Claudio osservò la strategia intelligente attuata da Danny per contrastare Luca. Prima il capopalestra lo aveva lasciato attaccare per testare la potenza di Beesle, schivando gli attacchi con volo e poi lo aveva costretto a cambiare pokemon con una scelta forzata. Non c’erano dubbi: era proprio un abile capopalestra.
Luca considerò seriamente la possibilità di usare Erbos in lotta. Oltre a essere svantaggiato in modo pauroso, l’unico suo attacco utile contro un tipo volante era foglielama, ma poteva facilmente essere schivato da volo. D’altra parte o usava Erbos o avrebbe dovuto usare di nuovo Beesle.
Optò per la seconda opzione e richiamò Erbos nella sua pokeball, schierando nuovamente Beesle in lotta. Se voleva evitare di dover utilizzare Erbos avrebbe dovuto battere entrambi i pokemon di Danny solo con lui.
-Adesso basta giocare-, disse Danny. –Flye usa aerasoio!-.
-Forza Beesle, ora schiva!-.
Questa volta il pokemon ape era pronto e con un’elegante volteggio evitò elegantemente le potenti lame d’aria scagliate dal pokemon avversario. –E ora usa scarica!-.
Beesle annuì e scagliò una potentissima scarica elettrica in tutte le direzioni. Flye venne inevitabilmente colpito e atterrò al suolo. Luca sorrise, vedendo che l’attacco aveva funzionato alla grande e lo aveva lasciato con pochissime energie.
-Forza Flye, usa trespolo!-, esclamò Danny e subito il suo pokemon si immobilizzò, brillando di luce azzurra.
Luca vide che l’attacco trespolo stava velocemente ristabilendo i punti salute di Flye, ma fortunatamente era pronto a contrattaccare. –Non credere di poterti ristabilire in questo modo! Beesle, veloce, usa ondashock!-.
Claudio sorrise, vedendo il pokemon dell’amico caricare una potentissima onda elettrica azzurra verso l’avversario. Danny ordinò a Flye di usare volo, ma il pokemon mosca non aveva ancora finito di ricaricarsi e non poté fare nulla.
Flye venne scagliato contro la parete della palestra e si schiantò al suolo, esausto. Claudio si rallegrò, vedendo che Luca aveva sfruttato a pieno il punto debole nella strategia di Danny. Dopotutto, usando trespolo il pokemon doveva restare immobile per un certo tempo prima di contrattaccare, diventando vulnerabile.
-Flye non è più in grado di lottare!-, urlò l’arbitro, mentre Danny richiamava il suo pokemon nella pokeball. –Vince Beesle! Lo sfidante Luca passa in vantaggio!-.
Luca esultò per la bella vittoria. Ora ne mancava solo uno ed era pronto a tutto pur di vincere la sua seconda medaglia. Guardando verso Claudio vide che anche lui stava sorridendo. Decise di continuare la lotta con Beesle, che nonostante i danni subiti dalla mossa volo sembrava ancora in piena forma.
-Sei stato abile-, disse Danny, prendendo la sua seconda pokeball. –Ma sappi che io non concedo la mia medaglia al primo che passa. Se vuoi vincerla, allora dovrai sconfiggere anche il mio secondo pokemon!-.
Il capopalestra lanciò la pokeball, che dopo un breve volteggio in aria si aprì rivelando un pokemon che Luca non aveva ancora incontrato. Stupito, il ragazzo lo osservò. Il pokemon di Danny era più grande del capopalestra stesso e aveva la forma di una gigantesca libellula di colore grigio dalle grosse ali trasparenti.
Prontamente, il ragazzo tirò fuori il pokedex e lo puntò verso lo strano pokemon che aveva di fronte. –Flyve, il pokemon Libellarca. Forma evoluta di Flye. Adora nutrirsi delle bacche che crescono sugli alberi su cui si posa per riposare. È in grado di portare in volo umani e pokemon-.
Vedendo che Danny aveva schierato un pokemon molto forte, Luca si preparò all’attacco. Sapeva che Beesle non avrebbe resistito a lungo: doveva concludere la lotta il prima possibile. –Forza, usa ondashock!-.
-Flyve-, disse semplicemente Danny –evitalo usando volo, coraggio-.
Luca strinse i denti, osservando come di nuovo il pokemon di Danny aveva evitato il suo attacco con volo. Quando Flyve scese dal cielo in picchiata non ebbe il tempo di reagire e Beesle venne colpito duramente. Questa volta i danni erano molto maggiori di prima.
Danny sorrise di nuovo, pronto a dare il colpo di grazia. –Flyve, usa speculmossa!-.
Luca, che non aveva mai sentito nominare quell’attacco, vide il pokemon avversario illuminarsi di luce bianca, formando una sfera luminosa davanti a sé. Poi Flyve scagliò una potentissima onda elettrica di colore azzurro che colpì Beesle in pieno, facendolo precipitare.
Luca sbarrò gli occhi. Era impossibile che Flyve potesse imparare ondashock! Era un tipo volante, non un tipo elettro! Ma allora come aveva fatto?
Questa volta fu Claudio e venirgli in aiuto. –Attento Luca! Speculmossa permette di copiare e utilizzare l’ultima mossa usata dal pokemon avversario!-.
-Esatto-, ridacchiò Danny. –E adesso poniamo fine a quest’incontro. Flyve, aeroassalto!-.
Purtroppo per Luca, anche questa volta l’attacco andò a segno. Beesle, già provato dai danni precedenti cadde a terra esausto. L’arbitro urlò: -Beesle non è più in grado di lottare! Vince Flyve e il capopalestra Danny riporta la sfida in pareggio!-.
Luca richiamò tristemente Beesle nella pokeball. Ora avrebbe dovuto usare il suo ultimo e svantaggiatissimo pokemon. –Coraggio Erbos!-, disse lanciando la pokeball. -Contiamo tutti su di te!-.
La sfera si aprì in un lampo di luce e il pokemon Coronderba atterò sul terreno, pronto alla lotta. Luca decise di sfruttare al massimo i suoi attacchi per mettere l’altro in difficoltà. –Erbos, foglielama!-.
Il piccolo pokemon annuì e subito scagliò una decina di foglie affilate che colpirono Flyve in pieno. Sfortunatamente sembrava che il danno fosse minimo. Flyve stava bene.
Danny si mise a ridere. –Come osi affrontare i miei pokemon volanti con un misero tipo erba? Flyve fagli vedere come dev’essere un vero attacco. Usa aeroassalto!-.
-Erbos schiva!-, urlò Luca vedendo Flyve arrivare in picchiata. Il piccolo pokemon si scansò, ma Flyve riaggiustò la mira e lo colpì comunque. Erbos ruzzolò sul terreno quasi senza forze.
-Non resisteremo a lungo-, rifletté Luca vedendo in che condizioni fosse ridotto il suo pokemon. –Erbos, usa fotosintesi e rimettiti in sesto! Ce la puoi fare!-.
Erbos gemette e subito il suo corpo si illuminò iniziando ad assorbire la luce solare. Luca tirò un sospiro vedendo che aveva recuperato completamente la salute ma poi si accorse di qualcosa di strano. Anche dopo la fine della mossa, il ragazzo vide che la luce intorno ad Erbos non accennava a scomparire. Anzi stava aumentando sempre di più.
Claudio osservò sbalordito come il pokemon di Luca veniva avvolto da un’intensa luce azzurrina e il suo corpo iniziava a cambiare. –Incredibile. Erbos si sta evolvendo!-.
Il corpo del pokemon si ingrandì e cambiò drasticamente di forma. Quando la luce si dissipò nell’aria, Luca osservò come il suo piccolo pokemon fosse drasticamente cambiato. Ora gli arrivava più o meno al ginocchio e assomigliava più a un grosso cespuglio verde smeraldo che a un ciuffetto d’erba. Tuttavia, le bacche rossastre erano rimaste a fargli da decorazione e orano parevano più grandi e succose.
Velocemente, Luca analizzò il suo nuovo pokemon. –Erbal, il pokemon Cespuglio. Forma evoluta di Erbos. I frutti che crescono sul suo corpo sono dolci e deliziosi. È in grado di tenere testa ai pokemon uccello che tentano spesso di rubarglieli-.
-Fantastico!-, esclamò rivolto verso il suo nuovo amico. –Ti sei evoluto in un Erbal! E hai pure imparato un nuovo attacco, vedo-.
Claudio nel frattempo rivolse lo sguardo verso Danny, vedendo che anche lui era sorpreso per la piega inaspettata che avevano preso gli eventi. Usando Erbal, Luca aveva ancora una possibilità di vincere.
-Erbal, forza dobbiamo assolutamente vincere noi!-, urlò l’amico. –Usiamo questo nuovo attacco, su! Semitraglia!-.
Erbal annuì e scagliò una potentissima raffica di semi che prese in pieno il pokemon nemico. Nella confusione generale, Flyve non aveva fatto in tempo a schivare l’attacco.
-Ci hai preso alla sprovvista-, disse Danny. –Ma non ti lasceremo vincere. Flyve, usa aeroassalto!-.
Luca sorrise. –Sapevo che l’avresti fatto di nuovo. Erbal, usa semitraglia sul terreno davanti a te!-.
Il suo pokemon fece un cenno d’assenso e eseguì il comando, sollevando una grossa nuvola di polvere che lo nascose agli occhi del nemico, che disorientato interruppe il suo attacco.
-Perfetto!-, esclamò Luca, vedendo che la sua strategia aveva funzionato. –E ora usa foglielama mirando alle sue ali!-.
Anche stavolta Erbal ubbidì, scagliando le foglie appuntite contro l’avversario. Flyve venne colpito in pieno ad un’ala e si schiantò a terra con un gemito. Mancava poco ormai.
Luca si preparò a finirlo. –Usa di nuovo semitraglia!-.
-Schiva!-, urlò Danny, ma il suo pokemon ormai aveva subito troppi danni e non riuscì a fare nulla. Nel momento dell’impatto si sollevò una nuvola di polvere. Quando si diradò, Flyve era esausto.
L’arbitro corse in mezzo al campo lotta, fermando lo scontro. –Flyve non è più in grado di lottare! Vince Erbal e la vittoria della sfida va quindi a Luca di Borgo Ciano!-.
Luca corse subito ad abbracciare il suo Erbal, che gli rispose con un verso, felice per la vittoria. Claudio si congratulò con lui per la sua strategia e infine venne il turno del capopalestra Danny, che gli pose un vassoio d’argento con posata una piccola medaglia scintillante.
Luca osservò il suo premio, ricordandosi di tutti gli sforzi che aveva compiuto per vincerlo. La medaglia era a forma di conchiglia decorata con una scintillante pietra rossa. La prese e ringraziò Danny mentre la poneva nel suo portamedaglie.
-Questa è la Medaglia Rubino, la prova che hai vinto la sfida nella palestra di Magentia-, disse il capopalestra sorridendo. –E questo invece è un piccolo regalo da parte mia-.
Danny gli porse un piccolo dischetto di colore azzurro. –Si tratta della Macchina Tecnica che contiene la mossa volo. Potrai insegnarla a un pokemon di tipo volante e vedrai che sarai imbattibile! Inoltre se il pokemon è abbastanza grosso, ti potrà perfino portare in volo in luoghi che hai già visitato!-.
Luca lo ringraziò, mentre Claudio gli chiese se voleva unirsi a loro per la cena. Danny declinò gentilmente, affermando cha aveva ancora un incontro in palestra per quella sera.
Beh, allora ti auguro buona fortuna-, aggiunse Claudio mentre uscivano dalla palestra.
Fuori, i due videro che il sole era già tramontato e l’ombra della palestra si allungava sulla piazza quasi buia. Claudio e Luca decisero di cenare in albergo, per evitare il caos che la città offriva la sera.
Luca passò il resto della serata a lucidare le sue due medaglie, mentre l’amico faceva il punto della situazione e preparava i bagagli per il viaggio verso Porto Limonia. Avevano deciso che sarebbero partito domattina, per arrivare alla città prima del tramonto se fosse stato possibile.
Finiti tutti i preparativi, i due si addormentarono. E mentre Luca rivide tutti i combattimenti della palestra di Magentia, i pensieri di Claudio erano tutti per la sua prossima gara, nella pittoresca ed esotica città di Porto Limonia.


Salve ragazzi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Come potete notare è estremamente lungo e soprattutto ricco di sorprese. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Come avete visto, la lotta in palestra tra Luca e Danny si è combattuta in un misto di incredibili circostanze che hanno visto persino un’evoluzione a sorpresa. Alla fine Luca ha avuto la meglio ed è riuscito a guadagnarsi la sua seconda medaglia. Ora che i due stanno per dirigersi verso Porto Limonia, ancora tante domande sono in sospeso. Chi vincerà il torneo di Pokecalcio? E riuscirà Claudio ad aggiudicarsi il suo secondo fiocco?
Nel prossimo capitolo, Claudio e Luca lasceranno la città di Magentia per dirigersi verso la meravigliosa ed esotica Porto Limonia. Durante l’attraversata del mare però, dovranno affrontare numerose difficoltà, tra sorprese e nuove evoluzioni. Ce la faranno?

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Capitolo 14
*** Il mistero di Weathorm ***


Salve ragazzi, ecco pronto per voi il nuovo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che lo apprezzerete e che continuerete a seguire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate con una recensione o un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Come sempre, lasciatemi ringraziare sentitamente tutti coloro che hanno commentato questa fanfic finora. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve riassunto dell’episodio precedente.
Durante la sua seconda lotta in palestra, Luca ha affrontato Danny, capopalestra di Magentia e maestro dei pokemon di tipo volante, che si è dimostrato da subito in grado di elaborare strategie tanto semplici quanto efficaci, che hanno portato il ragazzo quasi alla sconfitta. Nonostante tutto, Luca, anche grazie all’aiuto inaspettato di Erbos, che nella lotta si è evoluto in un Erbal, è stato in grado di tener testa ai suoi pokemon. E così dopo una sfida lunga ed impegnativa il ragazzo ha vinto, conquistandosi l’ambita Medaglia Rubino. Claudio e Luca si stanno quindi preparando a dirigersi verso Porto Limonia, che oltre a ospitare la prossima gara pokemon di Claudio, è anche la sede dei campionati nazionali di Pokecalcio.
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!


 

13° CAPITOLO : IL MISTERO DI WEATHORM

La mattina sembrò arrivare prima ancora del solito quel giorno. Luca venne svegliato da un insistente raggio di sole che si era intrufolato nella stanza. Aprì gli occhi e si guardò intorno, scoprendo che l’amico non era a letto.
Claudio infatti era seduto sulla scrivania della stanza e sembrava intento a versare un composto di colore rosato in una serie di stampini di silicone. Quando ebbe finito, ripose il pentolino in un angolo e controllò di non aver sporcato. Poi mise gli stampini da parte e si girò verso di lui.
-Buongiorno, dormiglione!-, esclamò ridacchiando. –Dormito bene?-.
Luca annuì. –Che ora sono?-.
-Quasi le 9-, rispose Claudio. –Stavo per venirti a svegliare. Sai che oggi dobbiamo partire presto-.
-Si, lo so-, mormorò Luca mezzo assonnato. –Cosa stavi combinando prima?-.
-Ah, questi?-, rispose Claudio mostrando i biscottini per pokemon che si stavano solidificando negli stampi. –Sono Poffin di baccapesca. Li stavo preparando in vista della gara!-.
-Ah, d’accordo-, disse l’amico alzandosi dal letto e iniziando a vestirsi. –A proposito, hai già fatto l’itinerario per oggi?-.
-Certamente-, disse Claudio avvicinandosi e mostrandogli la mappa sul Pokenav. –Allora, Porto Limonia si trova sulla costa dell’isola localizzata a est di Magentia ed è raggiungibile attraverso il percorso 4-.
-Che è un percorso marino, giusto?-, chiese Luca, curioso.
Claudio annuì. –Sì, dovremo utilizzare surf per attraversare il mare. Secondo il Pokenav, il percorso 4 è ricco di banchi di sabbia, quindi potremo far riposare spesso i pokemon e naturalmente fermarci a mangiare-.
Luca ormai era pronto e vestito con i suoi abiti da viaggio. -Perfetto, allora cosa aspettiamo?! In marcia!-.
Nonostante tutta la fretta di Luca, Claudio insistette per fare un’abbondante colazione e prendere qualche provvista di cibo al piccolo mercatino dell’hotel. Poi i due amici si diressero nella hall e pagarono il conto del soggiorno.
Dopo questa breve incombenza, Luca era già pronto a varcare la porta, ma si accorse che Claudio era rimasto indietro. L’amico stava infatti guardando un notiziario sulle gare, trasmesso nella vicina saletta tv.
Incuriosito, Luca si avvicinò per osservare meglio, mentre Claudio gli faceva cenno di tacere. Sullo schermo, il ragazzo vide il logo del Grand Festival delle Isole Orange, contornato da un gigantesco fiocco, che racchiudeva la sigla per intero.
L’immagine si dissolse e la conduttrice Vivian fece il suo ingresso nello studio, sorridendo. –Amici e fan delle gare pokemon delle Isole Orange, la data della Coppa Adriano è ormai prossima! Dopo essersi consultati a lungo con il maestro Adriano, i nostri giudici hanno stabilito che essa comincerà tre giorni dopo la fine dei campionati di Pokecalcio di Porto Limonia!-.
Luca guardò verso l’amico, vedendolo più eccitato che mai. –Perfetto-, esclamò il ragazzo. –Avrai del tempo per prepararti, finiti i campionati!-.
Claudio annuì. –Già, sento di essere già pronto a partecipare!-.
-Prima però devi ancora vincere il fiocco di Porto Limonia, non dimenticartelo!-, esclamò Luca.
-Non c’è pericolo-, rispose Claudio sicuro. –è come se l’avessi già in tasca!-.
Si interruppe per sentire il resto del servizio. –E per una gara così importante-, continuò Vivian -la nostra giuria non poteva che scegliere un luogo altrettanto splendido per ambientarla. Dopo decine di consulte, è stata scelta la location della competizione, che vi verrà comunicata tra pochi istanti-.
L’immagine della conduttrice si dissolse, lasciando il posto ad una splendida fotografia aerea di una vasta spiaggia color del quarzo che si affacciava su un mare cristallino. La voce di Vivian annunciò fuoricampo: -Si tratta della bellissima spiaggia di Cianopoli, sulle rive delle Isole Girotondo!-.
Luca ammirò la spiaggia estasiato da tanta bellezza. Allora Claudio aveva ragione dicendo che la coppa sarebbe stata organizzata vicino al mare. Scambiò un’occhiata di intesa con l’amico e tornò a seguire il servizio.
-Amici coordinatori-, concluse Vivian congedandosi dal pubblico. –Mi raccomando, non potete mancare! Il maestro delle gare pokemon di Hoenn, Adriano, sarà a Spiaggia Cianopoli ad attendervi! Speriamo parteciperete numerosi!-.
Il servizio si interruppe e gli schermi si spensero. Claudio, pensieroso, mormorò tra se e se: –Wow, allora si terrà alla spiaggia di Cianopoli-.
-È splendida-, commentò Luca. –Non ho mai visto una spiaggia così bella!-.
Claudio annuì. –Si, la spiaggia di Cianopoli è probabilmente uno dei luoghi più belli di tutta la regione. Vedrai che ti piacerà! Tra l'altro, siamo fortunati-.
-Davvero?-, chiese luca, confuso. –Perché?-.
-Beh, Cianopoli si trova sulla stessa isola di Porto Limonia e non è molto distante da quella città-, spiegò l’amico, mostrandogli la posizione di entrambe le città sul Pokenav.
–Guarda qui-, disse Claudio, indicando l’isola a sud est, tra le cinque dell’arcipelago. –Entrambe le città si trovano su quest’isola-.
Luca osservò il dito dell’amico spostarsi sulla mappa, indicandogli prima Porto Limonia, localizzata sulla costa ovest e poi Cianopoli sulla costa nord. Per il resto, l’intera isola era colorata di giallo, indicando che doveva essere coperta di sabbia.
Luca chiese delucidazioni in merito e Claudio iniziò subito a spiegargli velocemente la conformazione dell’isola. –Sai, l’isola su cui stiamo per dirigersi è completamente sabbiosa. Pensa che oltre Porto Limonia si estende un’immensa landa desolata caldissima, chiamata Deserto dell’Arsura, che arriva quasi fino a Cianopoli-.
-Interessante-, disse Luca. –Ma non pensi che ora sia meglio mettersi in viaggio?-.
Claudio annuì. –Sì, hai ragione. Ma ci sarebbe un’altra cosa che dovresti sapere-.
-Sarebbe?–, chiese Luca.
-Anche a Cianopoli si trova una palestra e dato che siamo sulla strada, pensavo che ti potesse interessare sfidarla!-.
-Ma certo!-, rispose Luca eccitato al pensiero della sua terza medaglia. –Allora, dopo i campionati di Pokecalcio, potremo dirigerci tutti verso Cianopoli! Tu parteciperai alla Coppa Adriano, mentre io sfiderò la palestra!-.
Claudio era pienamente d’accordo, ma aggiunse: -Stai attento però. Il capopalestra di Cianopoli si chiama Rudy ed è specializzato in pokemon di tipo fuoco. È molto forte!-.
-Non ti preoccupare!-, rispose Luca, sicuro di sé. –Più l’avversario è forte e più mi sento motivato a batterlo!-.
Claudio sorrise alla determinazione dell’amico. –D’accordo, allora proseguiremo verso Cianopoli insieme! Ora però ci conviene andare!-.
-Certo-, disse Luca. –Fai pure strada!-.
Senza bisogno di altre conferme, Claudio uscì dall’albergo, seguito dall’amico. Nonostante fossero appena le 10 del mattino, il sole splendeva già sulla città di Magentia, illuminando gli edifici che la componevano.
Claudio sfruttò al massimo il Pokenav per trovare la strada più breve verso il percorso 4, un sentiero marino che si estendeva al largo della spiaggia cittadina. Non ci sarebbe voluto molto a raggiungerlo, ma a causa dell’abbondanza di persone che affollavano le vie della città, Claudio e Luca ci misero più tempo del dovuto.
In ogni caso, dopo aver imboccato l’ennesima viuzza laterale, i nostri amici si ritrovarono presto sul lungomare. Luca si fermò ad osservare la grande distesa sabbiosa che si estendeva davanti a loro. Benché non potesse competere con quella di Corallipoli per estensione e bellezza, la spiaggia di Magentia era comunque molto bella.
Certo era di dimensioni ridotte, ma comunque di un magnifico color giallo sabbia che poteva benissimo accontentare anche il turista più esigente. Oltre la spiaggia, Luca vide il mare ceruleo che si estendeva a perdita d’occhio. Resto a guardarlo un momento, meditando che la loro prossima destinazione si trovava proprio al di là di quella gigantesca distesa d’acqua calma.
Con molta calma, i due amici raggiunsero la riva. Luca prese la pokeball del suo Fishly e la lanciò in aria, liberando il pokemon pesciolino, che entusiasta si tuffò subito in mare, restando comunque nelle vicinanze del suo allenatore.
Nel frattempo, anche Claudio aveva fato uscire Weathorm dalla pokeball, ma questo, a differenza di Fishly, preferì restare all’asciutto, continuando a fluttuare in aria. Il ragazzo poi si rivolse all’amico. –Bene, vogliamo andare?-.
Luca annuì, richiamando il suo pokemon vicino alla riva. –Sei pronto, Fishly? Coraggio usa surf!-.
Fishly, come di consueto, sguazzò per un momento nell’acqua, felice. Poi il suo corpo si illuminò di luce azzurra e una piattaforma luminosa apparve sopra di lui. Luca fece un balzo e come aveva già fatto in passato si inginocchiò sulla piattaforma, ordinando a Fishly di prendere il largo.
Poco dopo, sopra la piattaforma azzurra che si era formata sul suo Weathorm, anche Claudio lo raggiunse ed entrambi si diressero verso il mare aperto. Luca però osservò stupito l’aspetto del pokemon di Claudio.
Weathorm pareva ora molto diverso. Il suo corpo era passato da un bianco candido ad un intenso azzurro ceruleo e aveva assunto la forma di una goccia di pioggia. Inoltre sotto di esso si trovava una sorta di nuvola scura.
Quando lo fece notare all’amico, Claudio sorrise. –Questa dev’essere la forma pioggia di Weathorm. Si è trasformato appena è entrato in acqua!-.
Luca annuì, ricordandosi come il corpo di Weathorm variasse a seconda delle condizioni ambientali e climatiche. Aveva già assistito a una trasformazione del genere anche durante l’ultima gara pokemon.
Poco prima che sparisse all’orizzonte, Luca e Claudio si voltarono ad osservare nuovamente la città che si stavano lasciando alle spalle. Vista da quella distanza, Magentia appariva in tutta la sua bellezza, nonostante sembrava piccolissima rispetto alle sue vere dimensioni.
Intanto i due amici erano ormai entrati nel percorso 4 e come in tutti i percorsi marini della regione, Luca vide che anche in quello delle grosse boe segnavano il percorso, impedendo ai viaggiatori di perdersi durante il tragitto.
Tuttavia, a differenza del percorso 2, Luca notò anche la presenza di numerosi banchi di sabbia, proprio come gli aveva detto l’amico. Su di essi, il ragazzo vide decine di pescatori impegnati nella loro attività preferita e persino qualche allenatore che lottava.
Mano a mano che proseguivano, la temperatura del sole aumentava sempre di più e Luca iniziò a sospettare che non fosse solo per l’avvicinarsi di mezzogiorno. Dopotutto, come Claudio gli aveva ben spiegato, l’isola verso la quale si stavano dirigendo era desertica.
Erano già passate un paio d’ore da quando si erano messi in viaggio quando Claudio propose di fare una sosta per ristorarsi e riposarsi un po’. Luca acconsentì volentieri, anche perché ormai, a furia di stare inginocchiato, non sentiva più le gambe.
Per la loro breve pausa pranzo, l’amico scelse un bell’isolotto sabbioso in mezzo al mare, abbastanza vasto per fare una bella passeggiata, oltre che un lauto pasto. Luca e Claudio posarono i piedi sulla sabbia e lasciarono i loro pokemon liberi di scorrazzare intorno, ammonendoli però di non allontanarsi troppo.
Mentre Fishly si era già tuffato in mare e sguazzava percorrendo il perimetro dell’isolotto, Weathorm aveva preferito restare all’asciutto ed era fluttuato verso l’interno dell’isola. Appena uscì dall’acqua, sotto gli occhi sbalorditi dei due ragazzi, il suo corpo reagì alla forte luce solare e prese fuoco in un istante.
In un accecante lampo di fuoco, Weathorm si trasformò. Luca lo osservò, certo che avesse assunto la sua forma di tipo fuoco. Ora il suo corpo era diventato di color arancione e sembrava irradiare raggi di energia e calore come un sole, mentre la nuvola scura sotto di esso aveva assunto un colore biancastro.
-Mi raccomando, Weathorm!-, lo ammonì Claudio. –Non allontanarti troppo!-.
-Anche tu, Fishly-, disse Luca. –Resta sempre nelle vicinanze!-.
I due pokemon annuirono e Claudio e Luca, tranquillizzati, si prepararono a pranzare. I due amici stesero un telo per terra e si accomodarono. Fu un pranzo abbastanza semplice, consono alla situazione. I due mangiarono un paio di panini alle bacche che avevano preso in albergo e Claudio offrì i Poffin che aveva preparato ai loro pokemon.
Finito il pranzo, Luca fece un pisolino sulla sabbia, mentre Claudio si concesse una passeggiata lungo il perimetro dell’isolotto. Il ragazzo aveva già qualche idea su come affrontare la gara di Porto Limonia e non vedeva l’ora di metterle in pratica.
Per di più sarebbe stata la sua prima esibizione doppia, quindi aveva proprio bisogno di allenarsi. Chiamò a voce alta il suo Weathorm, ma con sorpresa vide che non giungeva da lui. Stupito, Claudio si mise a cercarlo sull’isolotto e lo trovò intento a rimirare qualcosa sulla riva.
-Che succede, Weathorm?-, chiese, vedendo il suo pokemon irrequieto. –Qualcosa non va?-.
Weathorm rispose con un versetto e accennò a voler raggiungere un punto che si trovava in mezzo al mare. Claudio lo guardò, confuso. –Dici che c’è qualcosa laggiù?-.
Il pokemon annuì e senza che il coordinatore gli avesse ordinato nulla, si tuffò in acqua e utilizzò surf, facendo comparire la piattaforma su di se. Poi tornò a guardare il suo padrone, facendogli dei cenni misti a versetti.
-Ho capito-, disse Claudio. –Vuoi che venga con te a controllare, vero?-.
Di nuovo, Weathorm fece cenno di sì. Claudio fece un salto e balzò sulla piattaforma luminosa, poi entrambi presero il largo verso il punto indicato dal pokemon. Claudio era ansioso di tornare indietro, anche perché non aveva avvertito Luca e non voleva che si svegliasse da solo su quell’isolotto.
Il viaggio proseguì per qualche minuto, finché i due non si fermarono su un banco di sabbia in mezzo al mare. Claudio scese, osservando che Weathorm, di nuovo trasformatosi nella sua forma fuoco, era più agitato che mai.
Claudio si guardò intorno ma non vide nulla di strano. C’era solo il mare, che iniziava a coprirsi di una leggera foschia. Il ragazzo si girò verso il suo pokemon, forse sperando di riuscire a capire la causa del suo comportamento e poi di nuovo verso il mare, rimirando l’isola su cui il suo amico si trovava.
Poco dopo però, accaddero vari eventi in sequenza. La foschia intorno a loro crebbe, fino a diventare una vera e propria nebbia che impediva a Claudio di vedere l’isolotto sul quale avevano lasciato Luca. Non potendo più assorbire i raggi del sole, Weathorm ritornò alla sua forma normale.
All’improvviso, un forte vento iniziò a soffiare nella zona, agitando lievemente il mare intorno alla secca. Stupito per quel repentino cambiamento, Claudio osservò Weathorm, capendo che con tutta probabilità aveva appena scoperto il motivo del suo comportamento strano.
E poi, niente avrebbe potuto prepararlo per ciò che vide. La superficie dell’acqua si increspò, come se qualcosa vi stesse camminando sopra a gran velocità. In mezzo alla nebbia, sul mare comparve una strana sagoma trasparente. Claudio strabuzzò gli occhi, chiedendosi se per caso non stesse fissando un fantasma.
La strana presenza era abbastanza grossa e aveva una forma vagamente felina, che il ragazzo osservò immersa nella coltre di nebbia. Claudio afferrò il suo pokedex per cercare di scoprire se in realtà quel fantasma fosse un pokemon, ma non fece in tempo.
Lo spettro, lanciato un verso simile a un miagolio, si dissolse nell’aria. All’istante, anche la nebbia si diradò, lasciando i raggi di sole liberi di tornare ad illuminare la zona. Claudio, a bocca aperta, fissò il suo Weathorm, ora di nuovo di tipo fuoco, come se potesse avere risposte da lui, ma vide che anche il pokemon era confuso da quello che era appena successo.
-Ehi, Claudio!-, esclamò una voce familiare. –Sono qui!-.
Il ragazzo si girò e vide Luca che lo stava raggiungendo via mare grazie al suo Fishly. L’amico, con aria contrariata, attraccò sul banco di sabbia e gli porse la sua borsa. –Ti sembra questo il modo di sparire?-.
-Scusami-, disse Claudio. –Weathorm si era allontanato e ho dovuto inseguirlo-.
Luca sorrise. –D’accordo, ma non farlo più. È solo grazie a Fishly che vi ho ritrovato, altrimenti ci saremmo persi in mezzo a quella nebbia!-.
-Quindi anche da voi è calata una foschia-, disse Claudio, meditando tra se e se.
Luca annuì. –Sì, è stato stranissimo. Mi ero appena svegliato e il cielo era sereno. E poi in un istante è calata la nebbia!-.
-L’hai visto?-, lo interruppe Claudio.
Luca lo guardò confuso. –Visto cosa?-.
-Poco fa, sul mare è comparso qualcosa in mezzo alla nebbia!-, spiegò Claudio. –Sembrava un fantasma!-.
Luca ridacchiò. –Un fantasma? Sicuro di non aver preso troppo sole? Forse hai semplicemente visto un pokemon-.
-Non lo so-, ammise lui. –Non ho fatto in tempo ad analizzarlo. È scomparso subito-.
Claudio raccontò a Luca della strana avventura che lui e Weathorm avevano vissuto. Il ragazzo ascoltò la storia dell’amico in silenzio, ma neanche lui riuscì a spiegare quello strano evento.
-Sai cosa puoi fare?-, suggerì infine Luca. –Appena arrivati a Porto Limonia, chiama la professoressa Ivy. Sicuramente lei saprà darti una spiegazione-.
-Ottima idea-, disse Claudio. –Lo farò di sicuro. Ora però rimettiamoci in viaggio. Siamo già in ritardo!-.
Luca annuì e i due si rimisero in cammino, a cavallo dei loro pokemon. Durante quella giornata, non accadde più nulla degno di note, e finalmente, ancora prima del tramonto i due scorsero la loro destinazione.
All’orizzonte, Luca vide la costa su cui si trovava Porto Limonia. Osservata da lontano, la città sembrava un agglomerato di casette di forma quadrata costruite con sabbia colorata. Luca vide che l’intera città era costruita intorno a un grande edificio circolare di quarzo bianco.
-Quello è lo stadio di Porto Limonia-, lo informò Claudio. –è li che si tengono i campionati di Pokecalcio!-.
Luca rimirò estasiato l’edificio. –è immenso!-.
Claudio annuì. Per il resto del viaggio i due non parlarono e finalmente, mezzora dopo misero piede sulla spiaggia di Porto Limonia, esausti ma felici.
E così, mentre osservavano il sole che aveva iniziato a tramontare sul mare, i loro pensieri erano tutti sulle imminenti sfide che li attendevano, ma anche sul misterioso evento a cui Claudio aveva assistito.


Salve ragazzi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Come avete appena letto, Claudio e Luca si sono lasciati alle spalle la città di Magentia e attraverso il percorso 4 si sono diretti verso Porto Limonia. Lungo il tragitto tuttavia, Claudio ha assistito ad un misterioso evento a cui tuttora non vi sono spiegazioni. Cosa sarà mai accaduto?
Nel prossimo capitolo, Claudio e Luca esploreranno la città di Porto Limonia e si iscriveranno ai tornei di Pokecalcio. Sarà una sfida dura e solo uno potrà trionfare, ma chi sarà tra l’abile coordinatore Claudio e il bravissimo allenatore Luca?

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Capitolo 15
*** Incontri e scontri a Porto Limonia ***


Salve ragazzi, colgo l’occasione di augurare un felice anno nuovo ed ecco pronto il nuovo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che lo apprezzerete e che continuerete a seguire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate con una recensione o un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve riassunto dell’episodio precedente.
Dopo una magistrale lotta con il capopalestra Danny, Luca e il suo amico Claudio hanno deciso di lasciare Magentia alla volta di Porto Limonia, dove entrambi parteciperanno ai campionati nazionali di Pokecalcio. I due amici hanno si sono quindi preparati ad attraversare il mare. Tuttavia, durante una sosta su uno dei tanti banchi di sabbia del percorso 4, all’improvviso è calata una fitta e misteriosa nebbia, nella quale Claudio ha visto apparire una misteriosa sagoma felina che si è dissolta poco dopo. Con l’intenzione di contattare la professoressa Ivy per chiedere delucidazioni sul misterioso evento, i due hanno raggiunto la città e si stanno preparando alle sfide che li attendono.
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!


 

14° CAPITOLO : INCONTRI E SCONTRI A PORTO LIMONIA

Claudio e Luca rimasero sulla spiaggia della città a rimirare il tramonto, osservando come il disco solare lentamente calava fino a scomparire nel mare. Prima che fosse del tutto buio, Claudio condusse Luca verso un piccolo chiosco ancora aperto, dove i due amici poterono fare merenda dopo il lungo viaggio.
-Era tutto delizioso-, commentò Luca, dopo aver mangiato una fresca insalata di bacche. –Come ci muoviamo adesso?-.
-Beh-, rispose Claudio. –Per prima cosa direi di cercare un albergo per dormire-.
Luca annuì. –Hai idea di dove ne possiamo trovare uno?-.
-Secondo il Pokenav dovrebbe esserci un hotel a buon prezzo poco lontano dalla spiaggia-, disse l’amico. –Tra l’altro è uno dei migliori alberghi della città-.
-Allora direi che è perfetto-, disse Luca, entusiasta. –Che stiamo aspettando? In marcia!-.
Claudio sorrise e si apprestò a seguire l’amico, che si stava già dirigendo verso l’albergo. I due proseguirono sul lungomare e Luca ebbe l’opportunità di ammirare almeno la parte più esterna della città.
Porto Limonia, come aveva già potuto osservare poco prima, era formata da edifici color sabbia, di tipica foggia desertica. E in effetti anche il clima era molto caldo. Da quando avevano messo piede sull’isola, la temperatura si era alzata di almeno una decina di gradi e non accennava a diminuire neanche ora che il sole era tramontato.
Luca si ricordò che Claudio lo aveva avvertito della presenza di un’immensa landa desertica, il Deserto dell’Arsura, che si trovava oltre la città, verso Cianopoli, ma il ragazzo non pensava che ciò avrebbe influenzato anche il clima di Porto Limonia.
La sera era ormai calata quando i due amici finalmente raggiunsero l’albergo, stanchi, ma felici che la lunga e faticosa giornata stesse per concludersi. L’edificio era simile alle numerose abitazioni della città, ma era almeno tre volte più grosso e decorato con splendidi motivi colorati.
I due entrarono, stupendosi della lussuosità della hall, impreziosita da pregiati tappeti di foggia orientale e da arazzi appesi alle pareti. Claudio prenotò una stanza doppia per la notte stessa e attese finchè non gli vennero consegnate le chiavi.
Lasciati i bagagli in camera, i due si diressero verso la sala dove veniva servita la cena, ma in ascensore fecero un incontro tanto inaspettato quanto gradito.
-Ciao ragazzi-, disse la ragazza dai lunghi capelli neri, quando li vide entrare nella cabina. –Come va?-.
Claudio sorrise. –Ciao, Corinne. È un piacere vederti-.
-Già-, disse Luca. –A noi sta andando tutto bene. E tu? Vinto qualche nuovo fiocco?-.
Corinne scosse la testa. –No, per ora nulla. Sono ancora a quota uno. Però conto di vincere la gara di Porto Limonia per guadagnarmi il secondo fiocco!-.
-Questo è tutto da vedere-, ribatté Claudio. –Stavolta sarò io a ottenere il fiocco e finalmente raggiungerò Drew!-.
Corinne lo guardò. –Come? Non lo sapevi?-.
-Cosa?-, chiese Claudio, confuso. –Cos’è che dovrei sapere?-.
-Pensavo avessi visto gli ultimi aggiornamenti dalle gare-, rispose Corinne. –Drew ha già conquistato il suo terzo fiocco alla gara di Porto Rubinio qualche giorno fa!-.
-Cosa?!-, esclamò Claudio, sorpreso. –Drew ha già vinto il suo terzo fiocco?!-.
Corinne annuì. –Avresti dovuto vederlo! Il suo Flashly è stato formidabile!-.
-Peccato-, sospirò lui. –Ci tenevo a vedere la sua gara-.
-Beh, potrai fartela raccontare da lui in persona-, rispose Corinne. –Da quanto mi ha detto, arriverà in città per partecipare al torneo di Pokecalcio e alla gara pokemon!-.
-Perfetto, allora lo incontreremo di sicuro!-, esclamò Luca. –Anche noi abbiamo intenzione di partecipare al torneo, sai?
Le porte dell’ascensore si aprirono e i tre decisero di dirigersi tutti a cena, attraversano la hall, fino ad una grossa stanza di forma circolare, dove diverse persone erano già a tavola. Corinne si fermò sulla porta e si batté una mano sulla fronte.
-Che stupida-, disse la ragazza. –Quasi me ne dimenticavo. Claudio, c’è qualcuno che ti sta aspettando!-.
-Davvero?-, chiese Claudio sorpreso. –Chi è?-.
-Venite con me-, sorrise Corinne, incamminandosi nella sala e dirigendosi verso un tavolo a cui era seduta una loro vecchia conoscenza.
Luca la riconobbe subito. Era una donna dai lunghi capelli castani, dallo sguardo acceso e vestita con un camice bianco da laboratorio. Il ragazzo l’aveva già incontrata il suo primo giorno da allenatore, al laboratorio di Borgo Ciano.
-Salve, professoressa Ivy-, la salutò Claudio. –Siamo felici di vederla-.
Lei sorrise. –Anche io sono molto contenta di rincontrarvi. Come stanno i pokemon che vi ho affidato?-.
-Molto bene-, disse Claudio. –Focus è un compagno straordinario ed è diventato molto più forte rispetto a prima-.
-E si ricorda del mio Erbos?-, aggiunse Luca. –Si è appena evoluto in un Erbal!-.
-Ma è fantastico!-, esclamò la professoressa, invitando i due a sedersi al tavolo insieme a lei e a Corinne. –Allora devo dedurre che abbiate già raggiunto un livello di allenamento piuttosto alto-.
-Proprio così-, disse Luca, mostrando il portamedaglie ai presenti. –Come può vedere, ho già vinto due medaglie-.
La professoressa sorrise. -Bravissimo! E tu, Claudio? Corinne mi ha detto che ti stai concentrando sulle gare pokemon-.
Claudio annuì, mostrando il portafiocchi. –Sì, però per ora ho vinto solo un fiocco-.
-Però si è sempre battuto molto bene!-, intervenne Corinne, mentre Luca ridacchiava e Claudio abbassava lo sguardo, imbarazzato.
I quattro, data anche l’ora tarda, decisero di ordinare dei filetti di Magikarp per cenare. Nel frattempo, mentre attendevano la cena, Luca decise che era ora di soddisfare una curiosità che lo assillava da quando si erano seduti.
-Mi scusi, professoressa Ivy-, chiese gentilmente. –Cosa la porta a Porto Limonia? Come mai ha lasciato il suo laboratorio?-.
La donna, a quella domanda, si incupì lievemente. –Vedete, è una situazione piuttosto delicata-.
-Ci dica, professoressa-, la esortò Claudio. –Non si preoccupi, manterremo la massima riservatezza sulla questione-.
La professoressa Ivy esitò un attimo, ma poi cominciò a parlare. –Immagino che già saprete che a nord di Porto Limonia si trova un’immensa landa desertica conosciuta come Deserto dell’Arsura, che ospita molti pokemon di tipo fuoco o roccia-.
I due amici annuirono, ma Corinne rimase impassibile. Evidentemente aveva già ascoltato la risposta che la professoressa stava per dare loro.
-Tuttavia, secondo recenti studi del nostro team di ricerca-, continuò Ivy –Sembra che qualcosa stia turbando l’equilibrio ambientale della zona-.
-In che senso?-, chiese Luca.
-Molti dei pokemon del Deserto dell’Arsura hanno iniziato a mostrare comportamenti anomali, diventando molto aggressivi, quasi come se fossero disturbati da qualcosa-.
-Ma è terribile-, commentò Claudio. –Così rischiano di mettere in pericolo le città vicine, come Cianopoli o la stessa Porto Limonia. Mi dica, siete riusciti a scoprire la causa?-.
-In parte sì-, ammise la professoressa. –Abbiamo rilevato la presenza di una potente onda ad alta frequenza che risuona nell’area. È possibile che questo abbia disturbato i pokemon presenti in zona-.
-Un’onda di energia ad alta frequenza?-, le fece eco Luca. –E cosa la causerebbe?-.
Ivy scosse la testa. –Ancora non lo sappiamo. Sicuramente non è un fenomeno naturale, ma le cause sono ora un mistero-.
-Dunque-, la interruppe Claudio. –è venuta a Porto Limonia per indagare sul campo, giusto?-.
La professoressa annuì. –Sì, tra qualche giorno, appena avrò ricevuto dati sufficienti dal laboratorio, mi dirigerò verso il Deserto dell’Arsura-.
Il resto della serata scorse velocemente. I quattro mangiarono i loro filetti e decisero, pagato il conto di uscire a fare una passeggiata sulla vicina spiaggia di Porto Limonia. La vista del mare stimolò la memoria di Luca, che si ricordò che in realtà c’era ancora una cosa che doveva essere chiarita.
-Claudio, perché non racconti alla professoressa di quell’esperienza che hai vissuto sul percorso 4-. Disse ad alta voce.
L’amico annuì. –Grazie per avermelo ricordato. Me ne stavo quasi dimenticando-.
-Cosa è successo?-, si informò Corinne, impaziente di ascoltare il racconto del rivale.
Claudio prese un respiro e si preparò a raccontare quello a cui aveva assistito in mezzo al mare, sulla secca del percorso 4 solo qualche ora prima. Il ragazzo descrisse nel dettaglio di come improvvisamente fosse calata la nebbia e in mezzo alla foschia avesse scorto una sagoma misteriosa simile ad un fantasma.
Quando concluse, la professoressa Ivy aveva uno sguardo pensoso, a metà tra lo scettico e lo sbalordito. -Quindi, ricapitoliamo. Ha detto che mentre tu e il tuo Weathorm stavate attraversando il percorso 4, lui ha improvvisamente iniziato a comportarsi in modo strano e ti ha condotto su un banco di sabbia in mezzo al mare, giusto?-.
Claudio annuì. –Proprio così-.
-E poi, mentre vi trovavate sulla secca-, continuò lei. –Improvvisamente è calata una fitta nebbia, la superficie dell’acqua si è increspata e hai visto una sorta di ombra che vi camminava sopra-.
-Beh, non era proprio un’ombra-, specificò Claudio. -Era più una fantasma, uno spirito. E aveva una vaga forma felina. In ogni caso, dopo aver lanciato un verso, si è dissolto nel nulla, portandosi via anche la nebbia-.
-Interessante-, mormorò la professoressa tra se e se. –Sei sicuro di non essertelo solo immaginato?-.
-Sicurissimo-, rispose Claudio, certo.
-E comunque anche io ho visto quella strana nebbia-, lo sostenne Luca.
La professoressa Ivy si fermò, pensosa. –Se le cose stanno così, mi viene in mente solo una cosa… per quanto sembri strano e impossibile-.
Claudio la guardò. –E sarebbe?-.
-Narrano le leggende che effettivamente esiste un rarissimo pokemon leggendario che è in grado di comparire nella forma di spirito, avvolto in una fitta coltre di nebbia. Potrebbe essere quello che hai visto-.
-Wow-, esclamò Claudio, sbalordito. –Lei crede davvero che potrei aver visto un pokemon leggendario? Può dirmi qualcosa in più su di lui?-.
La professoressa scosse la testa. –Mi dispiace, ma come ti ho detto si tratta di un pokemon miraggio. Nessuno è mai riuscito a incontrarlo, sebbene sia spesso citato in alcune tra le più antiche leggende della regione. Temo proprio di non avere alcuna informazione utile su di lui-.
-D’accordo, grazie comunque-, sorrise Claudio, rivolgendo poi lo sguardo alla sua rivale e notando che sembrava proprio avere la testa tra le nuvole. –Corinne? Va tutto bene?-.
-Si, si-, rispose lei sorridendo. –Stavo solo pensando ad una cosa. Sapete, una volta quando lavoravo come guida al museo di Corallipoli, ho ascoltato una leggenda simile-.
-Davvero?-, disse Luca, intervenendo nella discussione. –Ce la puoi raccontare?-.
Corinne annuì. –Certo. Allora.. Non so da dove cominciare, a dir la verità-.
-Perché non cominci dall’inizio?-, propose Luca.
-D’accordo-, rispose lei. –Sapete, a nord di Cianopoli, oltre il vorticoso mare delle Isole Girotondo, si trova un’isola dominata da grandi montagne-.
-Lo so bene-, confermò Claudio. –Iridiopoli, la mia città natale, si trova proprio su quell’isola, sulla costa ovest-.
-Già-, continuò Corinne. –Ma su quell’isola, situata in una baia in riva al mare, si trova anche una delle città più antiche della regione, chiamata Porto Leggendia-.
Claudio la interruppe. -Porto Leggendia? Vuoi dire la “città delle leggende”?-.
-Sì, è conosciuta anche con questo soprannome-, disse Corinne. –Ad ogni modo, gli abitanti di Porto Leggendia sono molto attaccati alle antiche leggende e venerano più di ogni altri i pokemon leggendari-.
-Pokemon come Solrock, Lunastone e Earthold?-, chiese Luca.
Corinne annuì. –Sì, questi sono I tre più famosi, celebri per governare il clima del mondo con i loro antichi poteri. Tuttavia esistono anche altri miti poco conosciuti, come quello del felino leggendario-.
-Il “felino leggendario”?-, la interruppe Luca. –Claudio, se non sbaglio hai detto che la sagoma che hai visto aveva “vaghe sembianze feline”-.
-Proprio per questo mi è venuta in mente questa leggenda-, disse Corinne. –Magari quello che hai visto potrebbe essere il “felino leggendario”, no?-.
-Potrebbe, sì-, mormorò Claudio. –Ti spiacerebbe dirmi qualcosa in più su questa leggenda-.
-A dire il vero, non mi ricordo molto bene-, rispose Corinne. –Tuttavia sono certa che questo pokemon abbia un profondo legame con gli antichi poteri del trio meteo-.
-I poteri del fuoco, dell’acqua e della terra-, disse Luca, ricordandosi del testo inciso sull’antica tavoletta che avevano visto tempo prima al museo di Corallipoli. –I poteri il cui equilibrio giammai va offeso-.
La ragazza annuì. –Sì, proprio quelli. Ma non saprei dire il ruolo del felino leggendario in tutto questo, mi dispiace-.
-Non fa nulla-, la rassicurò Claudio. –Tu e la professoressa Ivy ci siete stati comunque di grande aiuto!-.
-E a proposito di aiuto-, esclamò la professoressa. –VI andrebbe di lottare contro di noi?-.
-Cosa?-, disse Luca, colto alla sprovvista da quella domanda. –Lottare contro di lei e Corinne?-.
Felina Ivy annuì. –Sì, sarà una lotta 2 contro due. Mi piacerebbe molto vedere come avete allenato i vostri pokemon-.
-Allora siamo d’accordo-, disse Claudio. –Accettiamo la sfida-.
I quattro si strinsero la mano suggellando così il patto e tornarono velocemente verso l’albergo. Fortunatamente, nonostante l’ora tarda, il campo lotta di allenamento era ancora aperto e sembrava deserto, tranne che per la presenza di qualche sporadico allenatore con il suo pokemon.
Tuttavia, Claudio si ricordò improvvisamente di un problema. -Aspettate! Ci siamo dimenticati che ci serve un arbitro!-.
-Già, è vero-, sospirò Corinne. –Ma a quest’ora non sarà facile trovarne uno-.
-Se vi va bene posso pensarci io-, esclamò una voce alle loro spalle.
I tre si girarono, vedendo un bel ragazzo dai capelli biondi che veniva verso di loro. –Piacere di rivedervi, amici-.
-Ciao Drew-, sorrise Claudio vedendo il suo vecchio rivale. –Anche per noi è un piacere. Cosa ci fai qui?-.
-Mi sembra ovvio-, rispose lui. –Sono appena arrivato per partecipare ai campionati di Pokecalcio di domani e visto che non era ancora troppo tardi, avevo deciso di fare un po’ di allenamento. Voi, piuttosto, non dovevate fare una lotta?-.
-Certo che sì!-, disse Luca. –Grazie mille per farci da arbitro-.
Drew rise. –Di niente, ma non fatemi addormentare, ok?-.
Un paio di minuti dopo, i quattro si erano già disposti, pronti alla sfida. Drew si schiarì la voce e disse: -La lotta di allenamento tra la coppia di Luca e Claudio e quella della professoressa Ivy e Corinne sta per cominciare. Ogni allenatore avrà a disposizione un solo pokemon e la lotta finirà quando entrambi i pokemon di una squadra non saranno più in grado di lottare. Cominciate!-.
-Perfetto-, esclamarono in coro Luca e Claudio lanciando le loro pokeball. –Avanti Erbal e Focus!-.
-Tocca a voi Acquosh e Flyve!-, dissero invece Corinne e Ivy.
Tutte e quattro le pokeball rotearono in aria e poi si aprirono rilasciando i pokemon degli allenatori. Drew decise che la prima mossa sarebbe toccata a Corinne.
-Fantastico!-, esclamò la ragazza. –Acquosh, vai con bollaraggio!-.
-Flyve, tocca a te-, disse la professoressa. –Usa raffica!-.
Entrambi i pokemon avversari lanciarono i loro attacchi contemporaneamente e le due mosse si combinarono imprimendo una grande velocità al bollaraggio.
Claudio decise di prevenire il danno. –Focus, usa fumo sul campo lotta!-.
Il pokemon fiammella eseguì il comando, scagliando la nube di fumo sul suolo e creando una coltre scura che avvolse anche Erbos. Corinne non poteva vedere i suoi avversari, ma era certa che entrambi i loro pokemon avevano schivato l’attacco combinato.
-Erbal, ora usa foglielama!-, ordinò Luca.
-Tu Focus usa braciere!-.
Entrambi i pokemon erano ancora nascosti dalla coltre di fumo e riuscirono a scagliare velocemente i loro attacchi. Non potendo vedere da dove sarebbero arrivati i colpi, Flyve e Acquosh furono colpiti in pieno.
Claudio e Luca esultarono scambiandosi un cinque e congratulandosi per l’ottima combinazione di attacchi che li aveva portati in vantaggio. Anche Corinne e la professoressa Ivy lanciarono loro uno sguardo ammirato.
-È stato tutto merito del tuo attacco fumo, Claudio!-, disse Luca. –Grazie mille, Focus-.
-Già-, sorrise Claudio fissando il suo pokemon. –Sei sempre il migliore!-.
Focus lanciò un verso felice e poi il suo corpo iniziò ad emanare una forte luce. Claudio lo osservò stupito, mentre Luca mormorò: -Incredibile, si sta evolvendo!-.
La luce avvampò, mentre il piccolo pokemon iniziò a cambiare. Il suo corpo, pur mantenendo la stessa forma a fiammella si ingrandì, colorandosi di una decisa tonalità gialla. Inoltre, gli spuntarono due piedi color arancione e una splendida coda, che pareva essere in fiamme. In mezzo alla fronte, Claudio vide un marchio rossastro che rappresentava un tridente fiammeggiante.
La luce scomparve e tutti i presenti guardarono come Focus si era trasformato evolvendosi. Claudio prese il Pokedex e lo analizzò, desideroso di scoprirne di più. –Infernus, il Pokemon Infernale. Si nutre del magma dei vulcani attivi. La sua coda infuocata trae direttamente energia dal calore geotermale-.
-Davvero fantastico-, esclamò Claudio, controllando i nuovi attacchi sul pokedex. –Non solo ti sei evoluto, ma hai anche imparato una nuova mossa!-.
-Allora direi di provarla subito!-, propose Luca.
Claudio annuì. –Coraggio, riprendiamo!-.
Questa volta fu la professoressa Ivy a fare la prima mossa. –Flyve, usa aeroassalto!-.
-Acquosh, tu aiutalo con un altro bollaraggio!-, disse Corinne.
Di nuovo, i due attacchi si combinarono perfettamente e le bolle del bollaraggio circondarono Flyve che si era lanciato alla carica.
Claudio lo vide arrivare e sorrise. –Perfetto, proprio quello che aspettavo. Luca tocca a te!-.
L’amico annuì. –Erbal, foglielama!-.
-Bene, ora è il momento di un nuovo attacco!-, esclamò Claudio. –Infernus, usa bruciatutto!-.
Il pokemon lanciò un verso e rilasciò una possente fiammata dalla coda, che colpì il foglielama incendiandolo. Le foglie affilate in fiamma colpirono in pieno Flyve, che venne sbalzato all’indietro e atterrò pesantemente su Acquosh.
Luca scagliò un ultimo attacco semitraglia che mise fine alla battaglia. Drew si interpose tra i quattro contendenti annunciando: -Flyve e Acquosh non sono più in grado di lottare, per cui la vittoria va a Claudio e a Luca!-.
I due amici si scambiarono un cinque, felici per il fantastico incontro che avevano appena disputato. Corinne si complimentò con il rivale per la bellissima combinazione che aveva inventato, mentre la professoressa Ivy commentò di come il suo Focus si fosse evoluto in Infernus.
Prima di congedarsi e andare a letto, tutti e cinque, Drew compreso, parlarono a lungo delle selezioni del torneo di Pokecalcio, che si sarebbero disputate il giorno seguente. Poi, esausti sia per il lungo viaggio che per la lotta, i due si ritirarono nelle loro stanze e subito si addormentarono.
E così, dopo aver vissuto nuove avventure e appreso di nuove leggende, finalmente il tanto atteso torneo di Pokecalcio stava per iniziare. Ma tra temibili avversari e fortissimi pokemon, riusciranno Claudio e Luca a passare le selezioni?


Salve ragazzi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Anche questa volta è uscito bello lunghetto e soprattutto pieno di importanti eventi e nuove informazioni. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Come avete appena letto, Claudio e Luca hanno raggiunto Porto Limonia, dove hanno fatto un inatteso incontro con Corinne e la professoressa Ivy. Inoltre, durante la lotta che ne è scaturita, il Focus di Claudio si è evoluto in Infernus e il ragazzo ha appreso qualche informazione sul misterioso pokemon leggendario che ha avvistato. Ma ancora molti interrogativi rimangono. Cosa sta accadendo ai pokemon del Deserto dell’Arsura?
Nel prossimo capitolo, Claudio e Luca parteciperanno alle selezioni per entrare nell’atteso torneo di Pokecalcio. Tuttavia, anche Drew e altri fortissimi allenatori vi prenderanno parte. Riusciranno i due amici a passare il primo turno? Per scoprirlo, restate con noi

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Capitolo 16
*** Rivali in allenamento ***


Salve ragazzi, ecco pronto per voi il nuovo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una semplice recensione o un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il consueto, breve sommario dell’episodio precedente.
Dopo aver raggiunto Porto Limonia, Claudio e Luca hanno incontrato Corinne, che li ha aggiornati sulle ultime novità dal mondo delle gare pokemon. Infatti, con grande dispiacere di Claudio, Drew ha già ottenuto il terzo fiocco e si sta preparando a vincere la locale gara pokemon. I due hanno anche incontrato la professoressa Ivy, che sta indagando su un misterioso evento che disturba la  vita dei pokemon del Deserto dell’Arsura. Parlando a lei della strana apparizione a cui aveva assistito, Claudio ha scoperto che quello che ha visto è probabilmente un raro pokemon, conosciuto come il “felino leggendario”. Inoltre, durante una lotta di allenamento due contro due, il Focus di Claudio si è evoluto in un Infernus e ora i due amici si preparano ad iscriversi alle selezioni del torneo nazionale di Pokecalcio.
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

15° CAPITOLO : RIVALI IN ALLENAMENTO

Quando quella mattina il sole fece capolino sulla splendida spiaggia di Porto Limonia, Claudio e Luca erano già in piedi da un pezzo. I due amici infatti avevano deciso di svegliarsi molto presto quella mattina e si trovavano in quel momento nel campo di allenamento dell’hotel.
Poco dopo, furono raggiunti anche da Drew, con cui si erano dati appuntamento al sorgere del sole. La sera prima, Claudio e Luca avevano infatti appreso che Drew si era già informato sulle regole del torneo e gli avevano chiesto di potersi allenare insieme in vista delle selezioni.
Drew, seppur riluttante all’idea di alzarsi così presto, aveva acconsentito e quella mattina si era presentato con estrema puntualità, mormorando tra sé: -Voi due siete pazzi. Saranno le cinque del mattino!-.
Claudio ridacchiò. –Non esagerare, sono già le sei e mezza a dirla tutta-.
-E poi le selezioni iniziano questo pomeriggio-, disse Luca. –Dobbiamo ancora allenarci-.
Drew annuì. –D’accordo. Visto che vi ho promesso il mio aiuto, ve lo darò. Qualcuno di voi conosce già le regole del Pokecalcio?-.
-Ehm, più o meno-, borbottò Luca. –Diciamo che ho visto alcune partite in tv-.
Drew ridacchiò. –Allora siete proprio messi male. Prima di tutto dovreste leggere il regolamento-.
Il ragazzo porse loro un piccolo opuscolo stampato sui due lati che aveva preso il giorno precedente, quando si era recato allo stadio per iscriversi. Luca lo osservò e poi iniziò a leggerlo ad alta voce.
 

“Regolamento Ufficiale del Torneo Nazionale di Pokecalcio per esordienti di Porto Limonia
Allenatori e coordinatori di pokemon, se cercate una pausa dalle sfide quotidiane, non perdetevi il grandioso e unico Torneo Nazionale di Pokecalcio per esordienti delle Isole Orange!
Godetevi tre giorni di assoluto relax nella splendida ed esotica città di Porto Limonia, partecipando a questo incredibile evento che darà al vincitore la possibilità di ottenere gloria e fama.
Le selezioni del torneo si svolgeranno nel pomeriggio allo Stadio della città di Porto Limonia. Solo i 32 migliori giocatori passeranno al torneo vero e proprio, che si svolgerà nei due giorni successivi.
Le regole per partecipare sono molto semplici e tutti i giocatori sono invitati a rispettarle, pena l’immediata squalifica dal torneo.
• Squadre: Ogni squadra è composta da 3 pokemon (in particolare: 1 pokemon portiere e 2 pokemon attaccanti)
• Meccaniche di gioco: L’obiettivo di ogni partita è piazzare il maggior numero di gol possibili alla squadra avversaria. Ogni pokemon può utilizzare le proprie mosse e abilità speciali sia a scopo offensivo, sia a scopo difensivo.
• Tempo: Il tempo fissato per ogni partita ufficiale di Pokecalcio è di 10 minuti, divisi in 2 tempi (4 minuti per il 1° tempo e 6 minuti per il secondo)
• Restrizioni per i pokemon: I pokemon di ogni squadra non possono utilizzare attacchi contro il team avversario, ma solo contro il pallone, pena il fallo
• Restrizioni per gli allenatori: Un allenatore non può in alcun modo intervenire fisicamente in campo, ma solo dare comandi ai propri pokemon dalla panchina
Le selezioni si svolgeranno invece secondo le modalità dei rigori. Ogni allenatore dovrà coordinare la propria squadra per piazzare almeno un gol in porta, mettendo in mostra le qualità della sua squadra. Ricordiamo che solo i 32 concorrenti migliori verranno ammessi al torneo ufficiale.
Gli allenatori verranno quindi abbinati casualmente a coppie fino alle semifinali in partite al eliminazione diretta. Alla fine, solo uno trionferà, solo uno potrà fregiarsi del titolo di Campione del torneo, solo uno solleverà il trofeo della vittoria!
Vi attendiamo numerosi allo stadio di Porto Limonia! Non mancate all’evento sportivi più importante dell’anno!
Il comitato organizzatore del Torneo di Pokecalcio di Porto Limonia”.

 

Dopo averlo letto una prima volta, Luca rilesse tutto il regolamento a mente, in modo da imprimersi bene tutte le informazioni essenziali. Claudio nel frattempo ne aveva approfittato per fare quattro chiacchere con Drew dei recenti successi reciproci.
-Allora-, esordì il ragazzo. –Un uccellino mi ha detto che hai già vinto il tuo terzo fiocco, non è vero?-.
Drew annuì e mostrò i tre scintillanti fiocchi conservati nel suo portafiocchi. –Come puoi vedere è tutto vero. Ho vinto la gara pokemon di Porto Rubinio solo qualche giorno fa-.
-Complimenti vivissimi-, disse Claudio, non senza un pizzico di amarezza nella voce. –Adesso te ne mancano solo due e sarai a posto per il Grand Festival!-.
Drew sorrise e annuì. –Mi dispiace per quello che è successo alla gara di Magentia. So che ci tenevi a vincere-.
-Sì, ma non importa-, rispose Claudio, cercando di cambiare discorso. –Ora sto benissimo e sono pronto per rifarmi-.
-Beh, mi fa piacere sentirlo-, esclamò lui. –Sai, quel Robert è veramente un coordinatore eccezionale-.
-Come? Lo conosci?-, chiese Claudio nell’udire il nome dell’avversario che l’aveva sconfitto alle semifinali della gara di Magentia.
-Ovviamente-, sospirò Drew. –E ci è mancato poco che non mi sconfiggesse alla gara di Porto Rubinio. Avresti dovuto esserci! È stata una finale mozzafiato-.
Claudio rimase stupito. Non immaginava che anche Robert avesse partecipato a quella gara. Improvvisamente desiderò moltissimo poter riavvolgere il tempo per partecipare a quella gara.
-Ehi, voi due-, esclamò Luca, interrompendoli. –Se avete finito di confabulare io sarei anche pronto a fare un paio di tiri di allenamento-.
-Ok, scusa-, ridacchiarono in coro i due coordinatori.
-Venite con me-, disse Drew. –Andiamo in un posto più adatto per allenarci-.
I due lo seguirono, raggiungendo un campetto recintato posizionato dietro l’hotel. Per fortuna l’albergo era dotato anche di un campo ufficiale di Pokecalcio.
Il campo era abbastanza largo, più o meno delle dimensioni di un normale campo lotta e di forma rettangolare. A ognuna delle due estremità si trovava una porta, mentre il centrocampo era segnalato da linee di vernice tracciate sul terreno, così come le aree riservate ai pokemon portieri.
-Bene, se ti va cominceremo noi-, disse Drew, rivolto verso Luca.
Il ragazzo annuì e i due coordinatori presero posto vicino alle panchine, posizionate ai due lati opposti del campo. Luca si sedette sulla panchina di Claudio, pronto ad osservare una dimostrazione di quello cha avrebbero dovuto affrontare.
-Io direi di fare un allenamento sui tiri in porta-, propose Claudio. –Useremo un solo pokemon a testa e faremo a turni. Mentre il proprio pokemon starà in porta, quello dell’avversario tenterà di segnare!-.
-D’accordo!-, rispose Drew. –Faremo tre tiri a testa e vincerà chi avrà fatto più gol!-.
I due furono d’accordo anche stavolta e si prepararono a lanciare le proprie pokeball. Drew sorrise. –Tocca a te, Erbal!-.
-Vai, Leaflit!-, urlò Claudio lanciando la propria sfera.
Le pokeball si aprirono a mezzaria, liberando i pokemon che i due avevano scelto. Claudio rimase stupito e fissò a lungo l’Erbal di Drew.
-Sorpreso?-, disse il coordinatore ridacchiando. –Come puoi vedere il mio Erbos si è evoluto ed è diventato molto più forte!-.
Claudio annuì, appuntandosi mentalmente di tenere d’occhio quel pokemon. Quindi, a quanto pareva, Drew aveva cominciato il suo viaggio con un Erbos e ora si era evoluto.
-In ogni caso non importa-, esclamò Drew interrompendo i suoi pensieri. –Cominceremo noi ad attaccare!-.
Poco dopo, i due erano già in posizione. Leaflit era davanti alla porta, pronto a difenderla, mentre Erbal si trovava ai limiti dell’area riservata al portiere, poco distante. Drew lanciò al suo pokemon un pallone, ordinando: -Erbal, usa frustata!-.
Il pokemon annuì e colpì il pallone ancora a mezzaria con una robusta liana che aveva appena evocato, scagliandolo a gran velocità verso la porta. Claudio sorrise e si preparò a contrattaccare. –Leaflit, protezione!-.
Luca vide il piccolo pokemon foglia dell’amico evocare uno scudo protettivo davanti a sé, che deviò la pallonata. L’amico ce l’aveva fatta. Aveva difeso la porta.
-Bravo-, si complimentò Drew. –Ma stai pronto a questa! Energipalla!-.
Il corpo di Erbal si illuminò e davanti a lui comparve una palla di energia verde che venne scagliata verso il pallone, deviandolo nuovamente verso la porta.
-Di nuovo protezione!-, ordinò Claudio rivolto al suo pokemon.
E per la seconda volta, il potente scudo protettivo evocato da Leaflit protesse la porta in modo impeccabile. Claudio aveva già parato due gol, ma Luca sapeva che ora sarebbe stato in grossa difficoltà.
Come ben sapeva, l’attacco protezione aveva lo svantaggio di poter fallire se usato troppe volte in sequenza e Claudio l’aveva già utilizzato due volte. Per l’ultimo round avrebbe dovuto inventarsi qualcosa di diverso.
-Questo è il tuo ultimo tiro-, ricordò Claudio al rivale. –E per ora non hai avuto molta fortuna!-.
-Già, ma stavolta segneremo-, ribatté Drew. –Forza Erbal, semitraglia!-.
-Leaflit, usa azione!-, urlò Claudio, vedendo che la raffica di semi sparata da Erbal aveva impresso alla palla una notevole velocità. Il suo pokemon si scagliò verso il pallone, ma stavolta fu inutile e Leaflit venne colpito e spinto in porta insieme alla palla.
Luca batté le mani, applaudendo Drew per l’ottima strategia adottata e ricevendo un’occhiataccia da Claudio. Il ragazzo ridacchiò vedendo la reazione infastidita dell’amico.
-Bene-, disse Drew a Claudio. –Ora tocca a te attaccare. E ricorda che noi siamo a un gol su tre-.
Claudio annuì. –Vedrai che noi ne faremo tre su tre!-.
Nonostante le previsioni fin troppo ottimistiche, il Leaflit dell’amico riuscì a mettere a segno un solo gol, pareggiando quindi i conti. Per il resto, l’intera mattinata fu spesa in allenamenti, sia in attacco che in difesa.
Con grande rammarico di Claudio e Drew, Luca volle provare a sfidarli entrambi ad una partita ufficiale e continuare ad allenarsi fino a conoscere a menadito ogni singola tattica o regola.
Solo verso mezzogiorno passato, Drew riuscì a fermarlo, ricordandogli che lui e Claudio dovevano ancora iscriversi per partecipare alle selezioni pomeridiane.
I tre quindi salutarono Corinne che nel frattempo si stava allenando in vista della gara cittadina e si diressero di corsa verso il grande stadio al centro della città. Lungo il tragitto, Luca poté osservare la frenetica città di Porto Limonia.
Ovunque si girava, si vedevano divertimenti di ogni sorta. Saltimbanchi, illusionisti e comici erano solo alcuni degli ambulanti che contribuivano a dare a quel porticciolo il soprannome di “Città dei divertimenti”.
Oltre a tutto ciò, il ragazzo scorse anche un’infinità di bancarelle, simili a quelle del mercato di Porto Marinia. Tuttavia, a differenza di quelli che aveva conosciuto, quei venditori erano estremamente gentili con la clientela e cercavano di accontentarla in tutte le esigenze.
Pur essendo di fretta, i tre fecero comunque in tempo ad acquistare qualche panino di baccaliegia da mangiare mentre si dirigevano verso il loro obiettivo, l’edificio più grande e rinomato della città.
Situato in una grande piazza lastricata, Luca vide il grande stadio di Porto Limonia, un’immensa costruzione di quarzo scintillante di forma circolare. Guardando verso l’alto, il ragazzo vide che il tetto era aperto, con dei grossi pilastri che formavano l’intelaiatura per stendere il telo che sarebbe servito a riparare gli spettatori dal sole cocente.
Appena entrarono, Luca notò che l’atrio non era certo da meno. Il pavimento era coperto da un elegante tappeto rosso che contrastava magnificamente con le pareti candide su cui erano appesi arazzi raffiguranti gli stemmi delle varie squadre.
I due amici si presentarono alla reception e annunciarono di volersi alle selezioni per esordienti del pomeriggio. L’operatrice sorrise e prese i loro pokedex, li passò in uno scanner e li registrò nel torneo, annunciando che l’evento sarebbe cominciato alle due in punto allo stadio. Claudio e Luca ringraziarono e si congedarono, avviandosi all’uscita insieme a Drew.
-Avete fatto appena in tempo-, commentò il coordinatore quando furono fuori. –Le iscrizioni scadono all’una in punto-.
-E che ore sono?-, si informò Claudio.
-Le dodici e quarantacinque-, rispose Luca, consultando il Pokenav. –Abbiamo ancora un’oretta prima che comincino le selezioni. Cosa facciamo?-.
Drew sorrise. –Io propongo di fare un giretto nei dintorni-.
-Ottima idea-, esclamò Claudio, d’accordo con il biondo. –Dopotutto siamo a Porto Limonia, la città dei divertimenti! Sicuramente troveremo occasioni di svago a ogni angolo della strada-.
-E allora che aspettiamo?-, disse Luca entusiasta. –Forza, abbiamo un sacco di tempo libero da sfruttare!-.
E così, mentre Luca, Claudio e Drew si preparavano a godersi le bellezze della città, il famoso e attesissimo Torneo di Pokecalcio di Porto Limonia era ormai alle porte. Solo uno delle centinaia di partecipanti vincerà l’agognato trofeo, ma la domanda rimane. Chi sarà?


Salve ragazzi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Questa volta è uscito un po’ più corto dei precedenti, ma considerate che si tratta solo di un capitolo di transizione, necessario per introdurre le regole di questo nuovo sport. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Come avete potuto leggere, Claudio e Luca hanno si stanno preparando al torneo di Pokecalcio, allenandosi insieme a Drew. Nonostante entrambi si siano dimostrati portati per questo sport, entrambi sanno di doversi impegnare al massimo per passare le selezioni. Il fatto poi che al torneo partecipi anche un coordinatore eccezionale come Drew ha destato preoccupazione nei nostri amici. Riusciranno a passare le selezioni?
Nel prossimo capitolo, il tanto atteso torneo di Pokecalcio avrà finalmente inizio. Claudio, Drew e Luca parteciperanno alle selezioni insieme a tantissimi altri formidabili avversari. Solo trentadue allenatori verranno ammessi. Riusciranno i nostri amici a essere in questa esclusiva rosa?

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Capitolo 17
*** A tutto sport! ***


Salve ragazzi, ecco pronto per voi il prossimo, atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una semplice recensione o un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve sommario dell’episodio precedente.
In vista dei campionati nazionali di Pokecalcio di Porto Limonia, Claudio e Luca si sono allenati con l’aiuto di Drew, nel campo di allenamento del loro hotel. Dopo aver imparato a menadito il regolamento, i due amici sono passati alla parte pratica, dove il Leaflit di Claudio si è dimostrato essere un portiere di talento, in parte anche grazie al suo potente attacco protezione. E così dopo un lungo e faticoso allenamento i due si sono iscritti al torneo. Ora le selezioni stanno per cominciare e solo 32 concorrenti passeranno alla sfida vera e propria. Riusciranno i tre ad avere la stoffa di passare le selezioni?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!


 

16° CAPITOLO : A TUTTO SPORT!

Luca, Claudio e Drew trascorsero l’ora successiva per le strade della bellissima città di Porto Limonia, intrattenendosi con ogni sorta di divertimento possibile, da saltimbanchi a bancarelle e persino piccoli comici itineranti.
Luca ammirava estasiato tutte le persone che si riversavano per le vie della città, intrattenendo i passanti e riempiendo di vita quel grosso porto sulla costa. Nonostante il caldo fosse quasi insopportabile, nessuno sembrava risentirne, perso com’era nell’osservare gli spettacoli improvvisati nelle strade e nelle piazza della città.
Verso l’una e mezza, Claudio informò i suoi amici che sarebbe stato meglio tornare verso lo stadio se volevano arrivare puntuali. Tutti annuirono e tornarono sui loro passi. Ci vollero meno di dieci minuti prima che i tre, esausti per la lunga corsa, mettessero piede nell’atrio dello stadio di Porto Limonia.
Appena li vide entrare, un’operatrice li accolse con un sorriso. –Benvenuti. Immagino che siate qui per le selezioni del torneo-.
-Proprio così-, rispose Drew. –Ci siamo già iscritti tutti e tre-.
-Perfetto, allora-, rispose lei. –Vi prego di raggiungere i camerini in fondo a quel corridoio-. E mentre pronunciava queste parole, puntò un dito verso un elegante porta a vetri.
I tre ringraziarono e poi fecero come richiesto. Oltre la porta, si estendeva un lungo corridoio illuminato, che conduceva ad una grande sala piena di allenatori e provvista di poltrone, divanetti e un grande schermo che trasmetteva in diretta dall’arena.
-Wow-, disse Luca. –Sembra proprio di essere a una gara pokemon!-.
-Ma certo-, ribatté Claudio. –Lo stadio di Porto Limonia non ospita solo i tornei di Pokecalcio, ma anche altri spettacoli-.
-Ed è proprio qui che tra qualche giorno si terrà la gara di doppia performance-, aggiunse Drew. –Spero che tu sia pronto, Claudio-.
-Naturalmente-, disse lui, rispondendo alla provocazione. -Pronto a vincere!-
Luca rise. –Forse per ora è meglio se ti concentri sul torneo. Alla gara penserai più avanti!-.
Claudio annuì. –Sì, hai ragione-.
Facendosi largo tra la moltitudine di allenatori che affollavano la sala, i tre riuscirono a raggiungere un divanetto posizionato proprio davanti a uno dei maxischermi e si sedettero, riprendendo fiato. A quanto pareva, il torneo stava per incominciare.
Guardando lo schermo, Luca vide che al centro dell’arena, era comparsa una figura femminile che tutti e tre conoscevano molto bene.
-Vivian?-, disse il ragazzo confuso. –Come mai si trova qui? Io pensavo che la gara di Porto Limonia si tenesse tra qualche giorno!-.
-Infatti è così-, rispose Claudio, ridacchiando. –Ma Vivian è la presentatrice non solo delle gare pokemon, ma di tutti i maggiori eventi della regione, compreso questo torneo-.
E naturalmente anche questa volta l’amico aveva ragione. Raggiunto il centro del campo, Vivian fece un piccolo inchino e diede ufficialmente inizio al torneo.
-Signore e signori, benvenuti a tutti!-, esclamò la conduttrice. –La coda per entrare si allunga a perdita d’occhio e migliaia di persone affollano già la nostra arena, per non perdersi l’emozionante selezione del torneo di Pokecalcio!-.
La donna fece una piccola pausa e poi riprese con maggior enfasi. –Naturalmente stiamo trasmettendo in diretta dallo stadio centrale di Porto Limonia, la città dei divertimenti! Preparatevi ad assistere ad una serie di splendide partite che vi lasceranno senza fiato!-.
La folla proruppe in un applauso fragoroso. Vivian si inchinò sorridendo. –E ora è il momento di presentare la nostra giuria. Per primo, ecco qualcuno che conoscete bene: il presidente del comitato per le attività dei pokemon, il signor Contesta!-.
Luca osservò che ora la telecamera inquadrava lo stesso giudice che già per due volte aveva visto durante le gare di Claudio. Poi, fu il turno di un giovane uomo sulla trentina, dallo sguardo amichevole e dai folti capelli castani.
-Il nostro secondo giudice è il campione nazionale di Pokecalcio delle Isole Orange-, esclamò la conduttrice. –Accogliamo con calore il grande Tim Soccer!-.
Tutto il pubblico applaudì, mentre Soccer, dato un saluto alla folla, si sedette al banco della giuria. I tre notarono che ormai non rimaneva che un posto al tavolo dei giudici. Luca si chiese a chi fosse riservato, ma lo scoprì molto presto.
-E adesso facciamo un bell’applauso per il nostro giudice speciale!-, esclamò Vivian. –Signori e signori, ecco a voi Rudy, il capopalestra di Cianopoli!-.
Senza alcun preavviso, al centro del palco comparve un ragazzo poco più grande di Claudio. Era abbastanza alto e un caschetto di capelli neri come la notte gli incorniciava il viso, piegato in un sorriso sprezzante.
-Oh, no!-, gemette Claudio. –Tutto, ma non lui!-.
Luca lo guardò. –Quindi quello è il capopalestra di Cianopoli? Lo conoscevi?-.
Claudio annuì. –Purtroppo sì. Rudy è un allenatore tanto forte quanto arrogante. Certe volte è davvero insopportabile!-.
-E se non sbaglio mi hai detto che è specializzato in pokemon di tipo fuoco-, continuò Luca.
-Esatto. Guarda! Quello è uno dei suoi pokemon più forti!-.
Luca tornò a guardare o schermo, vedendo che di fianco al capopalestra, sospeso a mezz’aria si trovava un pokemon di grosse dimensioni. Aveva il corpo giallo a forma di fiamma e per certi versi somigliava molto ad un Infernus. Al posto del marchio del tridente sulla fronte però, questo ne aveva uno a forma di lingua di fuoco.
Non sembrava avere le gambe, ma luca vide due protuberanze infuocate che probabilmente gli servivano da arti. Infine, il ragazzo notò che lo strano pokemon aveva anche due vistose code che sembravano fatte di denso fumo grigio.
Svelto, Luca estrasse il pokedex e analizzò il curioso e sicuramente potentissimo pokemon di Rudy. –Incendius, il pokemon Incendiario. Forma evoluta di Infernus. Quando attacca, usa le sue code di fumo per difendersi dagli avversari. Sembra essere in grado di predire le eruzioni vulcaniche e perciò è molto apprezzato dai vulcanologi-.
-Incendius-, mormorò Luca. –La forma evoluta di Infernus… e quindi anche lo stadio evolutivo finale di Focus-.
-Già-, sorrise Claudio. –Non vedo l’ora che il mio Infernus si evolva. Mi piacerebbe da matti possedere un pokemon simile!-.
Nel frattempo, Rudy aveva deciso di inaugurare il torneo a modo tutto suo, ordinando ad Incendius un potente lanciafiamme e scagliando una colonna di fuoco in cielo. Luca rimase impressionato dalla potenza di quel pokemon al terzo stadio evolutivo.
-Sbruffone esibizionista-, sussurrò Claudio, mentre Drew si faceva una sonora risata al suo fianco.
-Ringraziamo tutti Rudy per la sua presenza-, disse Vivian interrompendo l’esibizione del capopalestra, prima che decidesse di mandare a fuoco tutto lo stadio. –Siamo certi che, essendo un grande amante dello sport, possiamo fidarci dei suoi ineccepibili giudizi-.
-Grazie a tutti per l’accoglienza-, esclamò Rudy prendendo la parola. –Noi giudici siamo certi che le vostre esibizioni non potranno annoiarci neanche per un secondo-.
Detto questo, il capopalestra raggiunse il resto della giuria. Vivian finì con gli ultimi ringraziamenti e si rivolse poi alla folla. –E ora possiamo cominciare! Come sapete, per i prossimi tre giorni potremo ammirare delle splendide partite che metteranno in mostra le abilità uniche di allenatori e pokemon!-.
La conduttrice prese una breve pausa prima di continuare. –Ma per oggi ci occuperemo solo delle selezioni! Alla fine di questo round, dei 164 concorrenti iscritti, solo 32 passeranno alle partite vere e proprie-.
-Trentadue su centosessantaquattro?!-, esclamò Luca, stupito.
Claudio si fece serio. –Una bella selezione, non c’è che dire-.
-Sapete-, intervenne Drew. –Il torneo di Porto Limonia è sempre stato rinomato per l’alto livello dei partecipanti. Non mi sorprende affatto che abbiano messo regole così rigide-.
-Come ben sapete-, continuò Vivian. –le selezioni del torneo si basano sulle regole dei rigori. Nel primo round, ogni concorrente avrà a disposizione un solo pokemon con il quale dovrà cercare di piazzare un gol in porta all’avversario. Solo i migliori 32 concorrenti sopravvivranno per tornare domani!-.
Tutti e tre ascoltarono attentamente le regole del torneo, rallegrandosi del fatto che avevano sostenuto un allenamento mirato proprio sui tiri in porta. Quando la conduttrice ebbe finito di dare gli ultimi ringraziamenti, presentò un gruppo di ragazzi più o meno della loro età, vestiti con abiti sportivi e ognuno accompagnato da un potente pokemon.
-Questi, cari concorrenti, sono i vostri avversari!-, esclamò Vivian. –Si tratta dei ragazzi della scuola professionale di Pokecalcio di Porto Limonia. E saranno proprio loro a mettere alla prova le vostre capacità!-.
Tutta la squadra si inchinò e il loro presidente prese la parola, ringraziando tutto il pubblico. Finalmente, dopo un tempo cha a Luca parve interminabile, la conduttrice chiamò il nome del primo concorrente, che rapido uscì dalla sala d’attesa e si precipitò in campo.
Trentaquattro concorrenti erano già stati chiamati e tutti loro avevano fatto ottime prestazioni, anche se con qualche eccezione. In particolare, Luca era rimasto molto colpito da un allenatore che aveva piazzato un gol fantastico utilizzando l’attacco Aerasoio del suo Flyve.
Finalmente venne il turno di Drew, che dopo essersi scambiato un cinque con i due amici, si diresse verso il campo, ponendosi in area di rigore. Il suo avversario aveva già schierato il suo pokemon, un Infernus a difesa della porta.
-Tocca a te, Flashly!-, urlò il ragazzo lanciando la sua pokeball, che si aprì liberando il suo amato pokemon saetta. –Usa energisfera!-.
Claudio rimase sorpreso a sentir chiamare quella mossa. –A quanto pare il suo pokemon ha imparato un nuovo attacco-.
Flashly rilasciò una grande carica elettrica nell’aria, formando una grossa sfera di colore giallo scintillante davanti a sé, che sembrava fatta di pura energia. Poi, la scagliò con violenza verso il pallone, lanciandolo a gran velocità verso la porta.
-Infernus, usa vampata!-, disse il suo avversario, mentre il pokemon fuoco lanciava una grande fiammata per tentare di impedire alla palle di entrare.
Fu tutto inutile. La difesa fallì miseramente e la palla, potenziata dalla potente Energisfera di Flashly entrò in porta trascinando con se anche Infernus.
-Gol!-, annunciò Vivian entusiasta. –Drew dalla città di Magentia ce l’ha fatta, piazzando un magnifico punto con un attacco davvero esemplare!-.
-Quell’attacco è davvero potentissimo!-, commentò Luca, dopo aver visto la performance di Drew.
Claudio annuì. –Sì, l’attacco energisfera causa molti più danni se chi lo usa è più rapido rispetto all’avversario e nel caso di Flashly, è difficile trovare un pokemon più veloce di lui-.
Dopo aver ricevuto una generosa dose di applausi da parte del pubblico e degli ottimi commenti dai giudici, Drew ripercorse i propri passi e li raggiunse, tornando a sedersi sul divanetto, sicuro di sé. Era certo di aver passato il primo turno e soprattutto sicuro di vincere.
Le selezioni proseguirono finchè come centunesimo concorrente venne chiamato il nome di Luca. Il ragazzo si alzò, salutò i suoi amici e uscì dalla sala d’attesa, imboccando il corridoio che conduceva all’arena.
Appena la raggiunse, rimase a bocca aperta. Il campo era grande almeno il doppio di quello su cui si erano allenati e le tribune erano stracolme di gente. Il suo avversario lo stava attendendo seduto in panchina e aveva già posizionato il suo Fishly a difesa della porta.
Luca sorrise e prese una delle sue pokeball. Sapeva già che pokemon avrebbe utilizzato per rompere quella debole difesa di tipo acqua. –Coraggio Beesle!-.
Sospeso a mezz’aria, comparve il potente pokemon ape di tipo coleottero-elettro di Luca, che sibilò minaccioso verso l’avversario.
-Vai, Beesle!-, disse lui. –Usa ondashock!-.
Il pokemon eseguì immediatamente e scagliò una potente scarica di energia azzurra contro il pallone e prima ancora che il Fishly avversario avesse la possibilità di fare qualsiasi mossa, la palla era già entrata in porta.
-Luca ha segnato!-, disse Vivian. –Con un potente attacco ondashock, Luca da Borgo Ciano ci ha regalato un magnifico spettacolo!-.
Il ragazzo esultò e tutto il pubblico lo applaudì a lungo. I giudici diedero commenti positivi sulla sua prestazione, anche se Rudy, come al solito, criticò che la sua vittoria era scontata dato il vantaggio di Beesle su un pokemon di tipo acqua come Fishly.
Mentre Luca percorreva il corridoio per tornare nella sala d’attesa, entusiasta per il successo ottenuto, incontrò anche Claudio che si dirigeva dalla parte opposta, verso il campo.
-Complimenti-, disse l’amico. –Un ottimo gol!-.
Luca sorrise. –Sono certo che farai altrettanto!-.
Il ragazzo fece appena in tempo ad entrare nella saletta, dato che Vivian stava per chiamare il prossimo concorrente. –E ora ecco a voi il concorrente centododici! Direttamente da Iridiopoli, ecco a voi Claudio!-.
Luca vide che l’amico aveva scelto di usare il suo Weathorm per il primo round, ma temette il peggio quando vide che il suo avversario aveva scelto di proteggere la sua porta con un grosso e certamente potentissimo Acquosh.
-Accidenti-, mormorò Drew. –Acquosh è un pokemon particolarmente forte. Non sarà facile piazzargli un gol con Weathorm!-.
Nel frattempo però, al contrario dei suoi amici, Claudio era più sereno. Aveva considerato anche quella possibilità quando aveva scelto di usare il suo Weathorm durante le selezioni e confidava nella sua strategia.
-Weathorm, usa palla clima!-, ordinò Claudio, ma poi aggiunse: -Non sul pallone, sul terreno davanti a questo!-.
Luca e Drew  rimasero spiazzati a quel comando. –Ma che diavolo vuole fare?!-.
Ad ogni modo, Weathorm eseguì quanto chiesto e si preparò a scagliare la sfera di denso fumo bianco proprio dove gli era stato comandato. Nell’istante in cui questa colpì il suolo, esplose creando una fitta foschia che oscurò il campo.
A causa dello spostamento d’aria dovuto all’esplosione, il pallone venne scagliato in porta a gran velocità. L’Acquosh nemico provò a pararlo, ma essendo completamente avvolto nella nebbia non riuscì a vederlo. La palla entrò in porta e la folla andò in delirio.
-Una strategia fantastica!-, disse Vivian, entusiasta. –Claudio ha usato una tecnica da gara per coprire la visuale dell’avversario e piazzare contemporaneamente un meraviglioso gol!-.
-Una strategia interessante-, commentò il signor Contesta, passando la parola al campione nazionale e suo collega giudice.
Tim Soccer sorrise. –Sono d’accordo. Un ottimo modo di utilizzare un attacco normalmente poco efficace come palla clima-.
E per finire fu il turno di Rudy. –Sì, uno spettacolo interessante, ma sembrava più un’esibizione da gara che un tiro in porta!-.
Claudio strinse i pugni e Weathorm lanciò un verso di disapprovazione. Oh, come odiava quello sbruffone. Comunque, a parte Rudy, tutti gli altri giudici sembravano aver gradito il loro tiro, quindi dopo un piccolo inchino, decise di tornare velocemente verso la sala d’attesa.
Appena entrato, Luca gli si parò davanti, complimentandosi per la fantastica idea che aveva avuto. Anche Drew ne era rimasto molto colpito, ma lo aveva messo in guardia di non farsi troppe illusioni. –Tanto alla fine vincerà uno solo!-.
Luca sorrise beffardo. -Cioè io!-.
-Continua a sognare-, mormorò Claudio. –Non ho alcuna intenzione di lasciarti vincere tanto facilmente!-.
-Tacete, voi due-, disse Drew, indicando loro lo schermo.
Vivian ringraziò l’ultimo concorrente e sorrise al pubblico. –E con quest’ultimo gol, vi annuncio che tutti e centosessantaquattro gli iscritti si sono esibiti! Ora vi prego di avere pazienza, mentre la giuria analizza i dati per comunicarvi i nomi dei trentadue concorrenti che passano al prossimo round-.
Nella sala scese il silenzio. Nessuno osò proferire una sola parola, ma tutti si guardavano gli uni con gli altri. Passarono cinque interminabili minuti, ma alla fine il segnale acustico annunciò che era il momento della verità.
-Signore e signori, l’attesa è finita!-, annunciò Vivian. –I trentadue concorrenti che passano al secondo round sono quelli che stanno per comparire sullo schermo in ordine casuale-.
Passò qualche secondo e poi uno alla volta, sullo schermo comparvero i volti di chi ce l’aveva fatta. Quindici concorrenti erano già passati quando come sedicesimo apparve il volto di Drew, seguito poi da Claudio al ventesimo posto e da Luca al ventiquattresimo.
Claudio tirò un sospiro di sollievo. –Siamo passati tutti!-.
Drew annuì. –Sì, ma non dimenticare che questo vuol dire che da domani saremo tutti e tre rivali! In questo torneo, solo uno vince-.
-Non vi preoccupate-, disse Luca entusiasta. –L’importante è che ci impegniamo al massimo! Vincerà il migliore!-.
-Bravo Luca-, si congratulò Claudio. –Ora che ne dite di andare a cena? Sono quasi le sette!-.
Tutti furono d’accordo e dopo aver raccolto le loro cose, i tre uscirono trionfanti dallo stadio di Porto Limonia, diretti verso il loro hotel. Quella sera, tutti andarono a letto presto, consci che il giorno dopo avrebbero dovuto affrontare nuove sfide, sempre più difficili.
E così, mentre la notte calava sull’esotica cittadina di Porto Limonia, i tre erano concentrati ognuno sul proprio obiettivo, ma di certo una cosa era chiara a tutti. Solo uno avrebbe trionfato!



Salve ragazzi! Spero che questo lungo capitolo, pieno di avvenimenti e di emozioni, vi sia piaciuto. Al contrario del precedente, questo è molto corposo, quindi spero di essermi fatto perdonare. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena letto, Claudio, Luca e Drew hanno partecipato alle selezioni del prestigioso torneo di Pokecalcio di Porto Limonia e tutti e tre sono riusciti a passare il primo round con delle ottime performance. Inoltre, Luca ha avuto modo di iniziare a conoscere uno dei suoi prossimi avversari, il capopalestra di Cianopoli Rudy. Riusciranno i nostri amici a continuare il loro sogno al torneo?
Nel prossimo capitolo, il torneo di Pokecalcio vero e proprio avrà finalmente inizio. Claudio, Drew e Luca si dovranno scontrare con nuovi avversari sempre più forti e determinati. Riusciranno ad entrare nell’esclusiva rosa dei semifinalisti?

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Capitolo 18
*** Una piega nel torneo! ***


Salve ragazzi, scusate per l’attesa, ecco qui il nuovo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il consueto, breve riassunto dell’episodio precedente.
Durante le selezioni del torneo di Pokecalcio di Porto Limonia, Vivian, la conduttrice, ha annunciato che il giudice speciale sarebbe stato Rudy, il capopalestra di Cianopoli, con grande disappunto di Claudio che a quanto pare non lo sopporta proprio. In ogni caso, superate le divergenze, Claudio, Drew e Luca hanno partecipato all’evento e dopo una serie di magnifici tiri in porta, sono stati giudicati degni di passare al secondo round. Ora, i trentadue fortunati ancora in gara si preparano a sfidarsi gli uni contro gli altri. Solo uno vincerà il prestigioso torneo e tutti i nostri amici sperano di farcela. Chi riuscirà a trionfare e chi invece avrà una cocente delusione?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

17° CAPITOLO : UNA PIEGA NEL TORNEO!

Luca, Claudio e Drew si alzarono di buonora il giorno successivo e decisero come prima cosa di fare un bel po’ di allenamento nel campetto del loro hotel, in vista delle durissime sfide che li attendevano allo stadio di Porto Limonia.
Anche se avevano passato le selezioni con relativa facilità, i tre sapevano bene che erano soltanto all’inizio del torneo. Secondo quanto aveva annunciato Vivian il giorno precedente, quel giorno si sarebbero svolte le sfide dai 16° fino ai 4° di finale, lasciando quindi le semifinali e la finalissima per il giorno dopo.
In ogni caso, tenendo bene a mente che ogni sconfitta aveva come conseguenza l’eliminazione dal torneo, i nostri tre amici stavano spendendo ogni energia nell’allenamento di quella mattina. Seguendo i suggerimenti di Drew, avevano deciso di provare a giocare una vera e propria partita ufficiale.
-Coraggio Erbal, usa Energipalla!-, urlò Luca, vedendo che il pallone scagliato dal Flashly di Drew si avvicinava pericolosamente alla sua porta.
Il suo pokemon annuì e scagliò una sfera di luminosa energia verde smeraldo, che respinse il pallone spostandolo verso la metà-campo avversaria. Luca sorrise, mentre la partita volgeva di nuovo a suo favore.
-Attenzione ragazzi!-, disse Claudio osservando il tabellone. –Manca solo un minuto alla fine del secondo tempo-.
Luca strinse i pugni. Era ancora sotto di un gol e ormai rimaneva pochissimo tempo per contrattaccare. Tuttavia aveva ancora una carta da giocarsi. –Flye, usa raffica, presto!-.
Velocissimo, il pokemon mosca sbattè le ali, formando una potente corrente d’aria che inglobò il pallone spedendolo diritto verso la porta di Drew. L’avversario non si compose e semplicemente ordinò: -Forza mio caro Erbal, mostriamogli una vera mossa di tipo erba. Fogliamagica!-.
Quel giorno, in occasione degli allenamenti tutti avevano dovuto usare tre pokemon e Drew aveva mostrato loro parte della sua squadra. Con grande sorpresa di Luca, avevano scoperto che anche Drew aveva iniziato il suo viaggio con un Erbos che si era evoluto qualche tempo prima.
Luca non aveva mai affrontato la mossa che Drew aveva appena chiamato, ma conosceva benissimo i suoi effetti devastanti. Il corpo dell’Erbal avversario si illumino di luce verde, rilasciando nugoli di foglie affilate contro il pallone.
A prima vista, la descrizione poteva ricordare un attacco foglielama, ma a differenza di questo le foglie brillavano costantemente di luce verdastra e si scagliavano con violenza contro il loro bersaglio, inseguendolo quasi come se fossero dotate di intelligenza propria.
Il bel tiro di Flyve venne deviato e finì ai margini del campetto. Claudio corse in mezzo al campo annunciando ai due contendenti: -Tempo scaduto! Il vincitore con un punteggio di due gol a uno è Drew!-.
Luca abbassò lo sguardo, deluso per essere stato sconfitto a un passo dal pareggio, ma poi sorrise e mormorò: -Complimenti Drew, sei stato un grande avversario!-.
-Anche tu!-, disse il ragazzo. –E puoi credermi, se l’attacco fogliamagica avesse fallito, sarebbe finita in pareggio!-.
-Un giorno o l’altro dovrai aiutarmi a far imparare al mio Erbal quell’attacco!-, esclamò Luca. –Diventeremmo imbattibili!-.
Drew ridacchiò. –Ora non esagerare. In ogni caso sarò ben felice di aiutarti se è quello che desideri. A proposito! Anche Leaflit può imparare questo attacco, Claudio. Magari potresti unirti a noi-.
Claudio annuì. –Sì, non mi dispiacerebbe potenziare un po’ il mio pokemon con una nuova mossa! Ma ora non pensate che sarebbe meglio dirigerci verso lo stadio?-.
-Accidenti, è vero-, imprecò Luca. –Dimenticavo che i sedicesimi di finale cominciano alle dieci in punto!-.
-E sono già le nove e mezza-, disse Drew, controllando l’orologio. –Dobbiamo sbrigarci se vogliamo arrivare in tempo!-.
Nonostante tutto, una veloce corsa per le vie della città permise loro di guadagnare parecchi minuti di vantaggio e così, l’orologio segnava solo le nove e cinquanta quando i tre amici e rivali entrarono ansimanti nell’atrio dello stadio di Porto Limonia.
Drew, Claudio e Luca mostrarono i pass identificativi del torno che avevano ricevuto il giorno precedente alla reception e poi raggiunsero la sala d’attesa, trovandola piena zeppa di allenatori. Appena entrarono, i tre diedero uno sguardo ai loro ventinove avversari. Ognuno di loro sembrava concentrato al massimo per la sfida e l’atmosfera che si respirava nella stanza era tesissima.
Drew si sedette sul divanetto davanti al maxischermo, prendendosi un attimo di riposo dopo la lunga corsa, seguito a ruota prima da Luca e infine anche da Claudio.
-Allora, Drew-, disse Luca. –Che squadra utilizzerai per il torneo? Hai già deciso?-.
-Ovviamente sì-, rispose lui. –Utilizzerò la stessa squadra con cui mi sono allenato stamattina! E voi?-.
-Anch’io-, esclamò Claudio. –In difesa, Leaflit sarà imbattibile, mentre Spektr e Infernus faranno scintille in attacco!-.
Luca sorrise. –Non supereranno mai i miei pokemon! Vedrai che Beesle e Flye saranno degli attaccanti formidabili e Erbal sarà perfetto in porta!-.
-Voi due sembrate sicuri di vincere-, commentò Drew. –Ma non dimenticatevi che i miei pokemon si sono allenati al massimo per perfezionare le loro mosse in vista di questo torneo-.
Luca annuì, ripensando alla formidabile squadra che Drew aveva sfoderato durante l’allenamento di quella mattina. Il ragazzo aveva schierato Flashly ed Erbal in attacco, mentre a difesa della porta aveva scelto un pokemon che Luca non aveva ancora incontrato.
Lo strano essere assomigliava vagamente a una piccola volpe dal pelo violaceo, circondata da un alone oscuro che faceva chiaramente capire che doveva essere un pokemon di tipo spettro. I suoi occhi erano rossastri e intorno al collo aveva un collare spinato color notte.
Luca si era subito incuriosito e lo aveva analizzato con il pokedex. –Ghouleon, il pokemon Ombrovolpe. È attivo nelle notti senza luna e si nasconde nell’oscurità attendendo la preda. Se viene minacciato, reagisce emettendo nuvole di gas velenoso-.
A quanto pareva, era un tipo spettro-veleno, una combinazione abbastanza ostica per i suoi pokemon. In ogni caso, Luca sapeva bene che presto o tardi si sarebbe dovuto sfidare con Drew e doveva assolutamente vincere per non essere eliminato dal torneo.
Alle dieci in punto, puntuale come un orologio, il segnale acustico indicò ai concorrenti in sala d’attesa che il torneo stava per cominciare. Il maxischermo venne acceso e i tre, seduti sul divanetto, osservarono Vivian che saliva sul palco.
Come di consueto, la presentatrice fece un piccolo inchino prima di rivolgersi al pubblico. –Signore e signori, bentornati allo stadio di Porto Limonia! I trentaduesimi di finale del torneo nazionale di Pokecalcio per esordienti stanno per cominciare!-.
Un applauso fragoroso scosse il pubblico seduto sulle tribune. –Grazie per la vostra calorosa accoglienza!-, disse Vivian. –E adesso lasciamo la parola ai nostri giudici, per un brevissimo commento prima di cominciare-.
-Grazie mille, Vivian-, esclamò il signor Contesta prendendo la parola. –Mi rivolgo a tutti i concorrenti in gara: spero che riuscirete ad emozionarci e a coinvolgerci!-.
-E dato l’alto livello del torneo-, aggiunse Tim Soccer. –Ci aspettiamo il massimo da voi e dalla vostra squadra di pokemon!-.
-Per cui vedete di non farci sfigurare-, finì Rudy, con un deciso tono di ammonimento.
-Avevi ragione, Claudio-, disse Drew dopo aver ascoltato le parole di Rudy. –è davvero un insopportabile arrogante-.
Il rivale fece le spallucce. –Ve l’avevo detto-.
-In ogni caso, ci penserò io a fargli abbassare la cresta!-, disse Luca, sicuro. –Vedrete che dopo la sconfitta che gli infliggerò alla palestra di Cianopoli non oserà più farsi vedere per la vergogna-.
-Non essere troppo sicuro di te-, lo ammonì Claudio. –Rudy sarà anche arrogante, ma ha tutte le ragioni per vantarsi! È uno dei capipalestra più forti di tutta la regione-.
Drew annuì. –Già, hai visto il suo Incendius ieri? Non credo proprio che riuscirai a sconfiggerlo tanto facilmente!-.
-Non c’è niente di cui preoccuparsi!-, esclamò l’allenatore. –Ora però io e la mia squadra siamo concentrati sulla vittoria di questo torneo!-.
Claudio sorrise e tornò a guardare lo schermo. Vivian aveva già congedato la giuria, invitandola a sedersi al proprio bancone. –Signore e signori, vi ricordo brevemente le semplici regole del secondo round, il match delle sfide a coppie. Come sapete, gli allenatori in gara si sfideranno tra di loro in vere e proprie partite ad eliminazione diretta!-.
-E questo vuol dire che ogni sconfitta è fatale-, commentò Drew.
-Ogni partita durerà dieci minuti d’orologio e sarà divisa in due tempi rispettivamente da quattro e da sei minuti, separati da un breve intervallo-, continuò Vivian. -Ogni allenatore utilizzerà una squadra composta da tre pokemon e dovrà cercare di piazzare il maggior numero di gol possibili all’avversario-.
-Come da regolamento-, intervenne il signor Contesta. –I pokemon non potranno utilizzare i loro attacchi direttamente contro i loro avversari, ma solo verso la palla, pena la squalifica dell’intera squadra!-.
La conduttrice ringraziò il giudice per il suo intervento, ricevendo un’altra generosa dose di applausi da pubblico. –Bene, e ora osservate con attenzione il maxischermo. Ecco gli accoppiamenti casuali per questi emozionati sedicesimi di finale!-.
Sullo schermo comparvero i volti dei trentadue concorrenti che avevano passato il turno il giorno prima. Uno ad uno, tutte le sagome si disposero a coppie, secondo un abbinamento casuale scelto dal computer. I tre amici guardarono gli accoppiamenti, scoprendo che per ora nessuno di loro avrebbe dovuto affrontare gli altri.
-Beh, sembra proprio che dovremo aspettare per incontrarci sul campo-, sorrise Claudio.
-Mi raccomando-, esclamò Luca. -Mettiamocela tutta per passare tutti e tre agli ottavi di finale!-.
Detto fatto, ognuno di loro attese pazientemente il suo turno e poi scese in campo contro l’avversario a cui il computer lo aveva casualmente abbinato. Sia Claudio che Luca furono splendidi, conseguendo delle magnifiche e spettacolari vittorie sui rispettivi team avversari.
Luca aveva notato come l’amico sapeva scegliere sempre la mossa giusta sia per attaccare che per difendere, presentandola in modo ineccepibile. In fondo, Claudio si era iscritto al torneo proprio per migliorare le combinazioni dei suoi pokemon in vista dell’imminente gara di doppia performance.
Quanto a Drew, il suo Ghouleon era veramente uno dei pokemon meglio allenati che Luca avesse mai visto. Con un’eleganza sorprendente, la piccola volpe di tipo spettro aveva dato prova di saper affrontare ogni tipo di situazione, difendendo la porta da tutti i tiri avversari.
Alla fine, Drew vinse con l’incredibile risultato di 3 a 0, frutto anche di una fantastica combinazione di scarica e fogliamagica che gli aveva fatto guadagnare il terzo e ultimo gol. Al termine di ogni partita, i tre si riunivano in sala d’attesa, commentando ogni istante della gara, sia le cose positive che quelle negative.
Le sedici partite dei trentaduesimi di finale, ognuna della durata di 10 minuti, richiesero circa un paio d’ore per essere portate tutte a termine. Quando finalmente il campo fu vuoto, Vivian non perse tempo per complimentarsi con tutti i vincitori, mentre la giuria annunciava che aveva pronta la lista degli allenatori che sarebbero passati al prossimo turno.
-Signore e signori-, esordì la conduttrice. –Come potete vedere ora il nostro campo è vuoto, in quanto tutte le partite dei sedicesimi di finale sono già state disputate. Ed ecco i sedici concorrenti vincitori, che passeranno quindi agli ottavi di finale!-.
Luca vide il proprio volto comparire sullo schermo, insieme a quello di Claudio, Drew e altri tredici concorrenti, che avevano tutti vinto le partite del round precedente. Ce l’avevano fatta tutti e tre! Ora erano un passo più vicini alla finale.
-Benissimo, gentile pubblico-, sorrise Vivian. –Ora lasciamo che i nostri allenatori si concedano una buona e ristorante pausa pranzo. Noi ci rivedremo tutti qui alle due in punto per gli ottavi e i quarti di finale!-.
Il maxischermo si spense, indicando che la prima fase del torneo era conclusa. Guardando l’orologio sul suo Pokenav, Luca scoprì che erano ormai le dodici e mezza. Avevano ancora un bel po’ di tempo primo dell’inizio degli ottavi di finale, quindi propose ai suoi amici e rivali una bella pausa pranzo.
-Ottima idea-, si complimentò Drew sorridente. –E conosco giusto un posticino delizioso non lontano dallo stadio-.
-Allora, se siamo tutti pronti, direi di andare-, disse Claudio.
Tutti e tre annuirono e dopo essersi preparati velocemente, uscirono dallo stadio affamati ma felici per come si erano svolti gli eventi della giornata. Se tutto fosse andato bene, avrebbero potuto passare tutti fino alle semifinali, anche se in realtà dipendeva interamente dagli abbinamenti casuali del computer.
Il consiglio di Drew si rivelò azzeccato. Il ragazzo li portò in un magnifico locale a un paio di isolati dallo stadio, dove mangiarono piatti semplici, ma deliziosi, intrattenendosi con una piacevole conversazione.
-Dimmi un po’, Drew-, disse Luca quando ebbero finito il pranzo. –Dicevi che avresti potuto insegnare ai nostri pokemon l’attacco fogliamagica, giusto?-.
Drew annuì. –Certo, non è un percorso difficile, ma richiede impegno e una grande sintonia tra l’allenatore e il suo pokemon-.
-E come si fa?-, chiese Claudio, curioso.
-Allora, se non sbaglio entrambi i vostri pokemon conoscono foglielama, giusto?-. I due annuirono e Drew continuò. –Perfetto, allora la strada è tutta in discesa. Per prima cosa dovete capire la differenza fondamentale tra foglielama e fogliamagica-.
-Beh-, sospirò Luca. –Se non ho visto male, la differenza fondamentale è che l’attacco fogliamagica è infallibile. Le foglie inseguono l’avversario finchè non lo colpiscono-.
-Giusto-, disse Drew, felice per quella spiegazione. –Per imparare a padroneggiare questo difficile e potente attacco, i vostri pokemon devono concentrarsi al massimo per poter controllare l’attacco foglielama. Solo in questo modo otterrete una mossa fogliamagica perfetta!-.
-Sembra difficile-, mormorò Claudio, abbassando lo sguardo. –Sei sicuro che ne valga la pena?-.
Drew lo squadrò seriamente. –Ma certo! Con fogliamagica riuscirai a creare delle ottime combinazioni per le gare. Certo, all’inizio sarà difficile, ma vedrai che più il tuo pokemon si allenerà e più gli verrà naturale. Alla fine, sarà facile come scagliare un fogliamagica-.
Luca era soddisfatto. –Se le cose stanno così, non vedo l’ora di provarci!-.
Claudio ridacchiò. –Frena l’entusiasmo. Ora sarebbe meglio tornare allo stadio. La sfida sta per cominciare-.
-Giusto-, concordarono Luca e Drew, alzandosi dal tavolo.
Dieci minuti dopo, i tre entravano già nello stadio di Porto Limonia, percorrendo il corridoio che collegava l’atrio con la sala d’attesa, già gremita di allenatori. Prima di entrare tuttavia, si squadrarono a vicenda, ben sapendo che da quella stanza sarebbero usciti trionfanti solo quattro semifinalisti su sedici.
Erano arrivati appena in tempo, dato che appena entrati videro che il maxischermo era già acceso e dava uno scorcio del palco su cui la conduttrice era appena salita. Appena il boato del pubblico si attenuò, Vivian cominciò con la consueta introduzione.
-Signore e signori, bentornati!-, esordì lei. –Il nostro stadio vi riaccoglie a braccia aperte! Preparatevi ad assistere agli ottavi e ai quarti di finale del torneo di Pokecalcio!-.
-Buona fortuna a tutti-, esclamarono in coro i tre giudici prendendo posto. –Mi raccomando, impegnatevi al massimo!-.
-Ringraziamo la giuria per questo grande incoraggiamento-, continuò la conduttrice. –E ora ecco gli abbinamenti per gli ottavi e i quarti di finale-.
I sedici volti sullo schermo vennero accoppiati a caso velocemente e Luca tirò un sospiro di sollievo quando vide gli accoppiamenti. Non avrebbe dovuto affrontare né Claudio né Drew. Tutti e tre potevano arrivare in semifinale.
-Beh, allora ci vediamo in semifinale-, disse Claudio sorridendo.
-Contaci-, esclamarono Claudio e Drew in coro.
Il primo degli otto incontri degli ottavi di finale ebbe inizio e fu vinto, non senza qualche difficoltà, proprio da Luca. Quando a Claudio e a Drew, i due coordinatori vinsero rispettivamente la quinta e l’ottava partita, dando prova di incredibile bravura.
Il torneo proseguì quindi con i quarti di finale e seppur con difficoltà, i tre amici affrontarono tutte le partite, conseguendo ottimi risultati. Erano ormai quasi le quattro, quando il campetto si svuotò nuovamente, indicando che anche per quel giorno, gli incontri si erano disputati tutti.
-Signore e signori-, esclamò Vivian, sorridendo. –è giunto il momento che tutti voi stavate aspettando! Oggi abbiamo assistito ad una serie di magnifici incontri, pieni di colpi di scena. Ma ora è il momento della verità: ecco i nomi dei quattro semifinalisti che domani si scontreranno nelle semifinali-.
-Il primo-, disse il signor Contesta. –è l’allenatore che ha saputo mettere in gioco i suoi pokemon, dimostrando di avere la determinazione necessaria per arrivare fin qui. Complimenti, Luca di Borgo Ciano!-.
Un applauso fragoroso accolse l’entrata in scena di Luca, che raggiunse il giudice al centro del palco. I suoi amici sorrisero quando tentò un po’ impacciatamente di ringraziare la folla che l’aveva sostenuto.
-Il secondo invece è un coordinatore di grande talento che ha già vinto tre fiocchi-, esclamò Tim Soccer. –Quest’oggi ci ha entusiasmato con una strategia che si è rivelata vincente. Ecco a voi Drew di Magentia!-.
Claudio osservò il rivale raggiungere Luca, ma a differenza di quest’ultimo, Drew sembrava molto più a suo agio in mezzo a tutti quegli applausi. Il terzo giudice, Rudy, si fece avanti e Claudio, dalla sua espressione, immaginò chi stava per essere chiamato.
-Per quanto riguarda il terzo semifinalista-, esordì Rudy con un tono a metà tra la sufficienza e la presunzione. –Anche lui è un coordinatore, ma a differenza di Drew ha vinto solo un fiocco. Tuttavia, si è dimostrato piuttosto abile a unire le tecniche di gioco con le mosse da gara. Direttamente dalla città di Iridiopoli, Claudio!-.
Salutando il pubblico, Claudio raggiunse i suoi amici vicino ai giudici, assicurandosi di lanciare un’occhiataccia verso Rudy per la presentazione pessima con cui l’aveva introdotto. In ogni caso, ancora un concorrente rimaneva da chiamare.
Vivian raggiunse i giudici al centro del campo. –E per finire, è rimasto un solo posto ed è riservato all’allenatore che più di ogni altro ha seguito le sue passioni mettendoci veramente l’anima in questo torneo. Facciamo un bell’applauso a Tobias di Cianopoli!-.
Dopo questa splendida introduzione, Luca vide un ragazzo della sua età che li raggiungeva. Osservandolo, vide che aveva lunghi capelli neri e occhi scuri. Indossava un vestito rosso scuro, che gli aderiva completamente al corpo. Scavando nella sua memoria, Luca lo riconobbe come l’abile allenatore che lo aveva colpito con il suo Flyve durante le selezioni.
Tobias scambiò un cinque con loro e si complimentò con i tre amici, augurando loro buona fortuna. Vivian li invitò a tenersi per mano mentre chiedeva un applauso per loro al pubblico, che ovviamente proruppe in un fragoroso battimani.
-Finalmente abbiamo i nostri quattro semifinalisti-, annunciò la conduttrice. –Sono i migliori giocatori di Pokecalcio esordienti di questo torneo, ma solo uno vincerà! Dallo stadio di Porto Limonia è tutto. Ci vediamo domani per le semifinali e l’emozionante finalissima!-.
Il sole aveva già iniziato a tramontare quando, salutato il loro nuovo rivale Tobias, i tre semifinalisti uscirono dallo stadio diretti verso il loro hotel. Quella sera fecero una frugale cena, dedicandosi a un duro allenamento fino a tarda sera.
Infine, esausti, si ritirarono ognuno nelle proprie stanze per la notte. Luca in particolare era così euforico da non riuscire a chiudere occhio. –Mi sembra incredibile di essere arrivato nella top 4 di questo torneo. Sembra che sia un sogno!-.
-E invece è la dura realtà-, disse Claudio. –Quindi adesso dormi e non dimenticarti che domani potresti dover affrontare me o Drew per passare in finale-.
-Ah, già. È vero-, sospirò Luca. –Me ne stavo per dimenticare-.
Claudio sorrise. –Comunque vada, dobbiamo offrire a tutta quella gente il più grande spettacolo che abbiano mai visto!-.
-Giusto!-, esclamò Luca. –E vedrai, sarà così!-.
E così, mentre i due amici prendevano sonno, entrambi erano consapevoli di essere entrati nell’esclusiva e selettiva rosa dei semifinalisti. Ormai avrebbero dovuto lottare tra di loro per ottenere il titolo e tutti ormai si sentono pronti a farlo. Chi vincerà l’agognato trofeo di Pokecalcio?
 

Salve ragazzi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Come promesso eccovi un capitolo lungo e ricco di avvenimenti. Mi scuso se sono passato un po’ troppo velocemente sulle sfide del torneo, ma ho preferito focalizzarmi sulle fasi più importanti (semifinali e finalissima). Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena potuto leggere, Claudio, Luca e Drew hanno partecipato alle prime sfide del torneo di Pokecalcio di Porto Limonia e grazie alle loro incredibili qualità e a un pizzico di fortuna, tutti e tre sono riusciti ad entrare nell’esclusiva rosa dei semifinalisti. Ma ora che sicuramente finiranno gli uni contro gli altri, chi vincerà l’agognata finale?
Nel prossimo capitolo, assisteremo alle semifinali del torneo di Pokecalcio di Porto Limonia e tra abbinamenti casuali e incredibili colpi di scena, i nostri amici scopriranno che nulla è scontato. Qualcuno vincerà, ma qualcun altro avrà una grossa delusione. La domanda ancora rimane tuttavia, quale destino attende i nostri eroi?

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Capitolo 19
*** Chi vince, chi perde ***


Salve ragazzi, scusate per questa lunga attesa, eccovi il prossimo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve sommario dell’episodio precedente.
Dopo un lungo allenamento, Claudio, Luca e Drew hanno tutti passato le selezioni del torneo nazionale di Pokecalcio di Porto Limonia, insieme ad altri 29 avversari. I tre amici hanno quindi passato facilmente i sedicesimi e gli ottavi di finale, piazzando degli ottimi gol ai loro avversari. Nel frattempo, Luca e Claudio hanno chiesto consigli a Drew su come far imparare un potente attacco ai loro pokemon di tipo erba, ricevendo ottimi suggerimenti che presto metteranno in pratica. Alla fine, i tre sono riusciti a guadagnarsi il loro posto nelle semifinali, insieme ad un altro allenatore, Tobias. Ora i nostri amici si preparano a sfidarsi l’uno con l’altro per assicurarsi l’accesso alla finalissima. Chi riuscirà a trionfare?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

18° CAPITOLO : CHI VINCE, CHI PERDE

-Leaflit, usa foglielama!-, urlò Claudio, mentre il suo pokemon obbediva rilasciando un nugolo di foglie affilate intorno a sé. –Bravissimo, ora cerca di controllarle!-.
Leaflit chiuse gli occhi e cercò di fare come gli era stato richiesto. All’inizio sembrò funzionare: le foglie si illuminarono leggermente e iniziarono a muoversi come spinte da una forza invisibile che le guidava verso il bersaglio.
Tuttavia il successo fu breve. Leaflit perse subito la concentrazione e le foglie caddero rovinosamente a terra, sollevando una nuvola di polvere. Claudio sospirò, frustato. –Non ci siamo, Leaflit. Devi concentrarti di più-.
Quella mattina, il ragazzo si era alzato molto presto, ansioso di mettere in pratica gli insegnamenti di Drew sul nuovo attacco fogliamagica, ma con scarsi risultati. A quanto pareva, Leaflit non era ancora in grado di trovare la concentrazione necessaria per padroneggiare l’attacco.
-Ma che bella mossa!-, esclamò una voce sprezzante che Claudio riconobbe subito. –Hai intenzione di usarla nel torneo? O forse nella gara di Porto Limonia? Faresti una bella figura, sai?-.
Claudio alzò lo sguardo, riconoscendo Rudy che ridacchiava ai margini del campetto di allenamento dell’hotel. Di fianco a lui, si ergeva il suo Incendius, che fluttuava minaccioso nell’aria. Il ragazzo gli lanciò un’occhiataccia.
-Che sei venuto a fare?-, disse, cercando di mantenere la calma. –E soprattutto cosa vuoi da me?-.
Rudy rise. –Da te? Niente. Io sono venuto solo per augurare buona fortuna a chi si merita davvero di vincere questo torneo-.
-Davvero?-, esclamò Claudio, adirato. –E chi sarebbe, sentiamo-.
-Di sicuro non tu-, rispose il capopalestra. –E neanche quell’allenatore che ti porti sempre appresso. Voi due siete dei principianti! Secondo me non durerete ancora molto-.
-Stai zitto!-, urlò il coordinatore, mentre al suo fianco il suo Leaflit emetteva versi minacciosi. –E non ti permettere di dire una parola su di me o su Luca, chiaro?!-.
-Che paura…-, ridacchiò Rudy, indicando il maestoso pokemon di tipo fuoco che lo accompagnava. –Credimi, anche Incendius è terrorizzato dall’idea di un Leaflit arrabbiato-.
Claudio prese un respiro profondo. –Dannazione Rudy, sei un capopalestra! Quanto ti deciderai a crescere e ad assumerti le tue responsabilità?-.
-Proprio tu mi rimproveri di non assumermi le mie responsabilità?!-, sbottò Rudy, fissandolo negli occhi. –Tu che ci hai abbandonato per girare il mondo e partecipare a quegli stupidi concorsi!-.
-Piantala-, mormorò il coordinatore, abbassando la testa. –Cissy, Danny e Luana mi hanno tutti appoggiato! E anche Luca-.
Rudy strinse gli occhi. –Ovviamente. Immagino che tu non abbia raccontato tutta la verità al tuo nuovo amichetto, vero?-.
-Ecco, io-, balbettò Claudio in difficoltà. –Non proprio-.
-Lo immaginavo-, sorrise beffardamente il capopalestra. –Scommetto che non hai neanche il coraggio di parlargliene-.
Claudio strinse i pugni in un eccesso di rabbia. Ora stava davvero esagerando e non avrebbe potuto tollerare oltre. Senza neanche rendersene conto, diede un comando al suo pokemon, urlando la prima cosa che gli venne in mente. –Leaflit, fogliamagica!-.
Leaflit, forse più in collera del suo allenatore, non se lo fece ripetere due volte. Il suo corpo si illuminò e numerose foglie di un verde brillante si sparpagliarono nell’aria, scagliandosi a tutta velocità contro Rudy.
Il capopalestra fece un balzò indietro, tentando di evitare l’attacco e venendo prontamente protetto dal suo Incendius, che con un potente lanciafiamme fermò e polverizzò la mossa di Leaflit.
Per fortuna in quel momento i due furono interrotti dal provvidenziale arrivo di Luca e Drew, che attirati dal trambusto, si affrettarono a separare i due litiganti prima che Rudy potesse vendicarsi dell’affronto subito.
In quel momento tuttavia, i pensieri di Claudio erano focalizzati su tutt’altro. Leaflit aveva appena eseguito un perfetto attacco fogliamagica. Era la prima volta che riusciva a padroneggiare quell’attacco in tutta la mattinata. Evidentemente il risentimento che il suo pokemon provava per Rudy l’aveva aiutato a trovare la concentrazione necessaria a scagliare l’attacco.
In ogni caso, il coordinatore si affrettò a scusarsi con Rudy per aver perso il controllo in quel modo. Il capopalestra le accettò visibilmente soddisfatto e si allontanò, non prima di aver lanciato un ultima frecciatina rivolta a lui e al suo amico. –Ci vediamo più tardi allo stadio! Sempre che abbiate il coraggio di venire-.
-Sbruffone!-, gli urlò dietro Luca. -Non solo verremo, ma vinceremo pure!-.
E così fu. Appena un’oretta dopo, i tre si trovavano nella sala d’attesa del grande Stadio Centrale di Porto Limonia, pronti a tutto pur di rimanere in gara. Erano arrivati con molto anticipo, dato che il torneo non sarebbe ricominciato prima di una trentina di minuti, ma avevano deciso di occupare il tempo meditando sulle strategie da adottare.
Frattanto, una grande folla iniziava a radunarsi sugli spalti. Tutti erano ansiosi di scoprire gli abbinamenti delle semifinali e soprattutto di scoprire chi dei quattro partecipanti avrebbe vinto il prestigioso torneo.
Il tempo passò in fretta e una manciata di minuti prima dell’inizio ufficiale, la porta della saletta si aprì di nuovo. Luca e i suoi amici si girarono, vedendo Tobias che entrava sorridendo nella stanza, accompagnato dalla conduttrice Vivian.
-Salve ragazzi!-, disse la donna, stringendo la mano ad ognuno di loro. –Il torneo sta per cominciare, quindi mi raccomando: mettetecela tutta e che vinca il migliore!-.
I tre ringraziarono e Vivian, decisamente soddisfatta, si affrettò a imboccare il corridoio che portava al palcoscenico. Nella sala, nel frattempo, Claudio, Luca e Drew accolsero calorosamente Tobias, invitandolo a sedersi con loro sul divanetto.
Discutendo con lui, Luca apprese molte informazioni interessanti su di lui. A quanto pareva, anche Tobias aveva intenzione di partecipare al Torneo della Lega Pokemon delle Isole Orange e come Luca, aveva già conquistato due delle quattro medaglie necessarie per accedervi.
-Anch’io ho già vinto due medaglie-, disse Luca, mostrando orgoglioso il suo portamedaglie.
-Allora ti auguro buona fortuna per il tuo prossimo incontro nella palestra di Cianopoli-, rispose Tobias. –A mi raccomando stai molto attento: Rudy è veramente forte!-.
Luca annuì. –Sì, me l’avevano già detto. Ma puoi stare certo che vincerò!-.
La piacevole conversazione fu improvvisamente rotta dal segnale acustico che indicava che il torneo stava per riprendere. Lo schermo della sala d’attesa si accese, mostrando il campetto, vicino al quale la giuria aveva già preso posto.
-Amici e fan del Pokecalcio-, esclamò la conduttrice Vivian. –è per me un onore darvi il benvenuto nello Stadio Centrale di Porto Limonia! Tra poco assisterete alle semifinali del torneo di Pokecalcio per esordienti! Ma prima incoraggiamo i nostri coraggiosi semifinalisti!-.
Tutto il pubblico proruppe in un applauso fragoroso. Tutti, perfino la giuria battevano le mani senza sosta e sugli spalti, Luca notò decine di striscioni di incoraggiamento rivolti a tutti loro. I quattro amici si guardarono l’un l’altro, pronti alla sfida.
-Grazie per la vostra attiva partecipazione-, sorrise Vivian al pubblico. –Ma ora l’attesa è finita. Ecco gli abbinamenti casuali per le patite delle semifinali! Tra poco li vedrete sullo schermo-.
I semifinalisti osservarono con attenzione. Uno a uno, sullo schermo comparvero i loro volti, che vennero dapprima mescolati a caso e in seguito abbinati a coppie. Claudio sbarrò gli occhi, vedendo che avrebbe dovuto scontrarsi nientemeno che con Drew. Luca invece era stato accoppiato con Tobias nella prima partita.
Pensandoci meglio, Claudio si rese conto che se entrambi avessero vinto gli incontri precedenti, lui e Luca si sarebbero potuti scontrare in finale. Alla sola idea, si sentì pervaso da una forte scarica di adrenalina. Avrebbe fatto di tutto per battere il suo rivale Drew. Senza contare che sarebbe stato un allenamento perfetto in vista della gara di doppia performance.
-Noi siamo i primi-, disse Luca, riferendosi sia a lui che a Tobias. –Ci conviene iniziare ad andare-.
-Buona fortuna!-, esclamarono Claudio e Drew all’unisono, mentre i due sfidanti uscivano dalla saletta diretti verso il campetto.
Luca e Tobias si sedettero sulle panchine a bordo campo e schierarono la loro squadra per il match. Il primo optò per usare il suo Erbal in porta e Beesle e Flye in attacco, mentre il secondo decise di affidare la difesa al suo Acquosh, collocando in attacco un Candly e un Flyve.
La conduttrice augurò buona fortuna ad entrambi e rivolgendosi al pubblico, esclamò a voce alta: -Avrà ora inizio la prima partita delle semifinali! Alla mia destra abbiamo Luca di Borgo Ciano, alla mia sinistra Tobias di Cianopoli! Come sempre, avete 10 minuti divisi in due tempi. Cominciate!-.
Il timer sul tabellone iniziò il suo inesorabile conto alla rovescia. Luca decise di non perdere un istante e di passare subito all’attacco. –Forza Beesle, ondashock!-.
Il pokemon ape annuì e subito scagliò una potente onda di energia azzurra contro il pallone, caricandolo di elettricità a spedendolo dritto verso la porta avversaria. Claudio vide che l’amico aveva cominciato con un attacco molto potente. Una strategia azzeccata, ma contro un pokemon bozzolo come Acquosh poteva rivelarsi pericolosa.
Vedendo il pallone che arrivava a tutta velocità, Tobias non si scompose, limitandosi ad ordinare: -Acquosh, usa pazienza!-.
Claudio rabbrividì, vedendo che i suoi timori si stavano avverando. Il corpo di Acquosh si illuminò di luce bianca nel momento in cui venne colpito dalla palla elettrificata. Luca rimase di sasso nel vedere che il pokemon avversario aveva fermato il suo attacco.
-Sorpreso?-, sorrise Tobias, notando il suo stupore. –Pazienza è una mossa in grado di fermare gli attacchi avversari e di restituire all’avversario il doppio del danno subito!-.
-Cosa?!-, esclamò Luca, ammutolito. –Ma allora vuol dire che…-.
Tobias guardò verso il suo pokemon e schioccò le dita. Un’immensa onda d’urto luminosa si liberò dal corpo di Acquosh, lanciando la palla nella direzione opposta dalla quale era venuta. Luca ordinò immediatamente a Erbal di usare frustata per parare, ma fu del tutto inutile.
L’energia dell’attacco avversario era spaventosa e una semplice frustata non bastava certo a fermarla. Le liane evocate da Erbal si dissolsero miseramente e la palla entrò in porta. L’arbitro ufficiale dell’incontro fischiò il gol e Claudio, osservando il tabellone, vide che ora il punteggio era di 1 a 0 per Tobias. L’amico stava perdendo ed era passato solo un minuto e mezzo dall’inizio della partita.
Luca intanto era rimasto sotto shock nel costatare l’immenso potere dell’attacco pazienza. Non sarebbe certo stato facile infrangere la difesa di Tobias. Tuttavia non aveva certo intenzione di lasciarsi scoraggiare. Si riprese velocemente e ordinò subito: –Flye, usa raffica!-.
La corrente d’aria creata dallo sbattere delle ali del piccolo pokemon mosca fu sufficiente per far alzare la palla in volo e guidarla verso la porta avversaria. I due pokemon attaccanti di Tobias tentarono di fermarla, ma Flye la manovrò con estrema precisione, riuscendo ad eludere la loro difesa.
-Acquosh-, urlò Tobias quando vide che ogni tentativo di fermare il tiro era risultato vano. –usa bollaraggio e ferma subito quella palla!-.
Il pokemon bozzolo emise un verso, annuendo e scagliò subito un potente getto di bolle azzurre che colpirono il pallone, arrestando la sua corsa e facendolo cadere proprio ai confini della porta. Luca strinse i pugni, vedendo che anche quell’attacco aveva fallito.
Nel frattempo, in sala d’attesa, Claudio e Drew attendevano con ansia il risultato dell’incontro e si intrattenevano commentando tattiche e strategie che i due allenatori stavano mano a mano esibendo nella partita.
-Hai visto che potenza, quell’Acquosh?-, chiese Claudio, vedendo che Luca era ormai in difficoltà. –è riuscito a parare l’ultimo tiro senza problemi!-.
Drew annuì. –Già, ma se fossi in Luca ora mi concentrerei sul contrattacco. Manca pochissimo alla fine del primo tempo-.
Come se le parole di Drew fossero state sentite dalla giuria, l’arbitro fischiò, annunciando che il primo tempo si era concluso con Tobias in vantaggio di un punto. Ai due allenatori venne concessa una piccola pausa di un paio di minuti per ragionare sulle strategie da adottare nel secondo tempo.
-Tu cosa ne pensi?-, chiese Drew al rivale, approfittando della breve interruzione. –Chi può vincere?-.
-Non saprei-, ammise Claudio, sospirando. –Mi sembra che Luca sia in netto svantaggio-.
-Purtroppo sì-, disse lui. –Acquosh è un pokemon molto potente in difesa. Senza contare che il Candly di Tobias non ha ancora mostrato nessuna mossa, mentre tutti i pokemon di Luca hanno già mostrato molte delle loro-.
Un ragionamento simile tormentava anche Luca, che si stava preparando a riprendere il match. Se voleva vincere doveva assolutamente trovare il modo di segnare almeno un paio di gol a quell’Acquosh. Ma l’avversario sapeva bene di essere forte e non avrebbe certo chiuso un occhio per lui.
E infatti Tobias non aveva intenzione di perdere un solo istante. Vedendo che la partita volgeva a suo favore, appena cominciò il secondo tempo, si preparò a dare al suo avversario il colpo di grazia. –Acquosh, ora segniamo con un bel idrovampata!-.
Luca non aveva idea di cosa fosse quell’attacco, ma a giudicare dell’espressione del rivale non doveva essere nulla di piacevole. Il corpo di Acquosh emanò un grande calore nell’aria circostante e il pokemon aprì la bocca, scagliando un getto di acqua bollente che spinse il pallone dritto verso la sua porta.
-Illuso-, disse Luca, senza scomporsi. –Vi ritorceremo contro il vostro stesso attacco. Beesle, usa ondashock!-.
Per la seconda volta, il pokemon ape scagliò una potente onda di elettricità, tentando di bloccare il tiro. I due attacchi si incontrarono a mezzaria e per un momento il pallone rimase sospeso tra le due mosse. Ma poi, inevitabilmente la fisica fece il suo corso.
L’elettricità dell’attacco di Beesle venne incanalata nel getto d’acqua e colpì Acquosh, che interruppe l’esecuzione della sua mossa. L’ondashock ebbe la meglio e prima che Tobias potesse anche solo pensare ad una soluzione, la palla era già entrata in porta.
L’arbitro fischiò il gol del pareggio. Ora entrambi erano a un passo dalla vittoria e con soli tre minuti alla fine della partita, ormai ogni gol poteva essere quello decisivo e entrambi lo sapevano bene. Non c’era più spazio per gli errori.
-Candly!-, urlò Tobias decidendo di utilizzare la sua arma segreta. –Ora vai con vampata!-.
Il pokemon candela annuì e rapido si avvicinò al centrocampo. Il suo corpo si illuminò di luce rossastra e la fiamma sulla sua testa avvampò diffondendo una spaventosa fiammata che come un’onda di fuoco, scagliò la palla con una violenza inaudita verso la sua difesa.
Luca vide che un solo attacco, di qualunque genere, non sarebbe minimamente bastato a fermare tutta quella potenza e così decise di tentare con un attacco combinato. –Erbos, usa energipalla e Flye, tu usa raffica!-.
Il suo pokemon portiere fu molto veloce e scagliò subito la sfera di energia verde contro il pallone che minacciava di fargli perdere il torneo. Flye sbattè le ali e generò un turbine che inglobò l’energipalla, dandogli potenza e velocità.
Lo scontro tra l’energipalla e la vampata fu fortissimo. I due attacchi si annullarono a vicenda, diffondendo un fumo grigio che si sparse in tutto il campo, impedendo la visuale. Luca sorrise, vedendo che era arrivato il suo momento. -Coraggio Erbal, ora attacca con semitraglia alla massima potenza!-.
Detto, fatto. Il pokemon cespuglio liberò una fortissima raffica di semi che spedirono la palla in porta. Questa volta, Acquosh non riuscì neanche a vedere la traiettoria del tiro, nascosto com’era dal fumo. L’arbitro fischiò la fine del secondo tempo e tutti nello stadio osservarono con attenzione il tabellone.
-Tempo scaduto, signore e signori-, esclamò Vivian. –E dopo un’entusiasmante lotta, vi annuncio che il vincitore con un punteggio di 2 a 1 è Luca di Borgo Ciano, che passa quindi alla finale!-.
Luca esultò, correndo ad abbracciare tutti i suoi pokemon, prima di complimentarsi con Tobias per essere stato un avversario formidabile. Quindi, fatti rientrare i loro pokemon nelle rispettive pokeball, i due si diressero verso la saletta d’attesa.
Durante il tragitto, incontrarono Claudio e Drew, che si dirigevano invece nella direzione opposta, verso il campetto. I due augurarono buon fortuna ad entrambi i coordinatori semifinalisti, che li ringraziarono sorridendo.
-Benissimo, cari amici sportivi-, esclamò Vivian. –Come potete vedere, stiamo per dare inizio alla seconda semifinale in programma per oggi! Facciamo un bell’applauso per i nostri semifinalisti: Claudio di Iridiopoli e Drew di Magentia-.
I due avversari si osservarono a lungo prima di schierare i loro pokemon. Claudio pose Leaflit in difesa e Infernus in attacco con Spektr. Drew invece optò per utilizzare il suo Ghouleon in porta, affidando a Erbal e Flashly la parte offensiva del gioco.
L’arbitro pose il pallone al centrocampo e si diresse verso la sua postazione, mentre Vivian, dopo aver augurato buona fortuna ad entrambi, diede il via all’incontro. –Bene, avete solamente dieci minuti a partire da ora!-.
-Spektr, tocca a te-, cominciò Claudio. –Usa palla ombra!-.
Luca vide che l’amico aveva proprio cominciato con il piede giusto. Il suo pokemon lanciò la potente palla di energia oscura direttamente verso il pallone, creando una nuvola di fumo nero che lo circondò completamente.
-Le mosse di tipo spettro non ci spaventano-, sorrise Drew. –Ghouleon, para subito quella palla. Usa sgranocchio!-.
Sotto lo sguardo sorpreso di tutto il pubblico, il pokemon Ombrovolpe di Drew catturò la palla con i denti, senza risentire minimamente dei danni di palla ombra. In sala d’attesa, Luca era sconvolto. –Ma come ha fatto a fermarla senza subire neanche un danno? Palla ombra dovrebbe essere molto efficace contro Ghouleon!-.
-Quello che dici è vero, ma Drew ha trovato una scappatoia-, spiegò Tobias che aveva deciso di fargli compagnia seguendo la lotta dell’amico. –Sgranocchio è una mossa di tipo buio ed è superefficace contro quelle di tipo spettro come palla ombra-.
Luca annuì. Drew si era sicuramente allenato molto spendo di dover fronteggiare un pokemon di tipo spettro come lo Spektr dell’amico. Claudio si trovava in difficoltà e il rivale non aveva certo intenzione di andarci giù leggero.
Ghouleon passò la palla in avanti, verso i pokemon attaccanti, come gli era stato appena ordinato da Drew. –E ora Flashly, usa attacco rapido!-.
Il pokemon saetta scattò immediatamente a tutta velocità, colpendo il pallone con il suo corpo e lanciandolo rapidamente verso Leaflit. Claudio vide che quel colpo era troppo veloce per essere fermato con attacchi normali. Se voleva salvarsi, non gli restava che una cosa da fare.
-Leaflit, protezione-, si affrettò a ordinare. Il suo pokemon fece esattamente come gli era stato richiesto e lo scudo protettivo che evocò deviò la palla dalle sua traiettoria, difendendo efficacemente la porta.
L’arbitro dell’incontro fischiò ufficialmente la fine del primo tempo e Vivian esortò i due contendenti a concedersi un paio di minuti di pausa per elaborare nuove strategie. In sala d’attesa, anche Luca tirò un sospiro di sollievo.
-Uff, meno male ce l’ha fatta-, sospirò. –Anche se devo dire che sono comunque ancora in perfetta parità sullo 0 a 0-.
-Ne sei sicuro?-, disse Tobias invitandolo a riflettere. –Ricorda che ora Drew conosce la mossa con cui Claudio conta di difendere la porta e potrebbe agire di conseguenza-.
Luca gli diede ragione. Se le cose stavano così, allora l’amico si trovava in lieve svantaggio. In ogni caso non se ne preoccupò troppo. Dopotutto i sei minuti del secondo tempo erano più che sufficienti per rimediare almeno un gol.
Stava per chiedere un opinione a Tobias sullo scontro, ma la voce di Vivian lo interruppe. –Signore e signori, l’intervallo è finito. Riprendete tutti posto per il secondo tempo-.
Il timer di gara ripartì e Claudio tentò di segnare per primo utilizzando una potente nitrocarica di Infernus, che però venne annullata dall’ondashock di Flashly. Il secondo tempo fu tutto un susseguirsi di attacchi offensivi e difensivi e nessuno sembrava riuscire a prevalere sull’altro.
-Manca solo un minuto!-, annunciò Vivian. –E i due concorrenti sono ancora in pareggio perfetto. Chi riuscirà a segnare l’emozionante gol della vittoria?-.
Drew sorrise. –Bene, è arrivato il momento della nostra arma segreta. Ghouleon, usa spettrotuffo!-.
Il pokemon volpe annuì. Spiccò un salto e addentò la palla, mentre il suo corpo si ricopriva di energia nera. Un attimo dopo, tra lo stupore generale, Ghouleon scomparì nel nulla, senza lasciare tracce. Claudio strinse i pugni, colto di sorpresa. Doveva essere pronto non appena fosse riapparso.
-Forza Leaflit, usa protezione-, disse semplicemente.
-Non servirà!-, lo mise in guardia Drew. –Spettrotuffo è un attacco in grado di eludere qualsiasi difesa! È in grado di rompere persino protezione!-.
E come a voler dare ragione alle sue parole, in quel preciso istante Ghouleon ricomparve immerso in un’aura di energia oscura e scagliò il suo tiro in porta. La protezione di Leaflit cedette e si sbriciolò, mentre la palla entrava in porta trascinandosi dietro anche il piccolo pokemon portiere.
-Tempo scaduto!-, disse Vivian interrompendo la partita. –E il secondo finalista del torneo di Porto Limonia è Drew, dalla città di Magentia!-.
Il pubblico proruppe in un applauso fragoroso. Attraverso lo schermo della saletta, Luca vide che l’amico aveva abbassato lo sguardo. Quando la giuria ebbe concluso il commento sulla partita, i due tornarono verso la sala d’attesa.
Vivian congedò il pubblico, annunciando che la finale si sarebbe tenuta il pomeriggio stesso, alle tre in punto e augurò buona fortuna ad entrambi gli allenatori che vi avrebbero partecipato, Luca e Drew.
Appena entrato nella saletta, Claudio fu raggiunto dall’amico che si complimentò con lui per aver saputo tener testa a Drew. Il ragazzo ringraziò ed entrò nei camerini per cambiarsi, sempre tenendo la testa bassa.
Appena si chiuse la porta alle spalle, Claudio si lasciò cadere sulla panca e si prese la testa tra le mani, chiudendo gli occhi. Come aveva potuto perdere contro Drew in quel modo. Nonostante si impegnava sempre al massimo, non riusciva a colmare il distacco che li separava.
Drew aveva già vinto tre fiocchi, mentre lui ne aveva appena uno. E pensandoci bene, cosa avrebbe fatto se avesse dovuto affrontarlo durante la gara di Porto Limonia? Se non era riuscito a sconfiggerlo neanche con tre pokemon, che speranza aveva con due?
Per di più, per lui sarebbe stata la sua prima doppia performance, mentre sicuramente Drew aveva molta più esperienza. Era ufficiale, era senza speranza. Con un’amarezza infinita dipinta sul volto, Claudio prese il suo portafiocchi ed estrasse il fiocco colorato che aveva vinto tempo prima a Porto Marinia, stringendolo forte tra le dita.
Mentre era immerso nei suoi cupi pensieri, qualcuno bussò alla porta. –Claudio, hai finito-, chiese Luca con un tono preoccupato. –Noi stiamo per andare a pranzo!-.
Il ragazzo si schiarì la voce prima di rispondere. –Sì, quasi. Andate pure, vi raggiungerò tra un istante-.
-D’accordo, ti aspettiamo fuori!-, rispose Luca. –E non fare tardi!-.
Appena se ne furono andati, Claudio ripose il fiocco al suo posto e si preparò a uscire. Si guardò allo specchio e cerco di fare un’espressione che mascherasse almeno un po’ le sue preoccupazioni, ma con poco successo. Sperava che almeno gli altri fossero troppo concentrati sulla finale per notarle.
E così, mentre i pensieri di Luca erano rivolti verso l’imminente finalissima, quelli del suo amico erano pervasi da dubbi e preoccupazioni in vista della gara di doppia performance e del probabile scontro con Drew.


Salve ragazzi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Come promesso eccovi un capitolo lungo e ricco di avvenimenti. Mi scuso molto per avervi fatto aspettare così tanto per postarlo, ma purtroppo numerosi impegni mi hanno impedito di continuare a scrivere con regolarità.  Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena letto, la prima semifinale tra Luca e Tobias si è conclusa con la vittoria del nostro allenatore preferito che si è quindi guadagnato il suo posto nell’ambita finale. Nonostante ce l’avesse messa tutta, Claudio invece è stato sconfitto da Drew, che quindi passerà alla finale e ora si trova in una piccola crisi. Riuscirà Claudio a riprendersi in vista della gara? Ma soprattutto, chi vincerà l’agognata finalissima ?
Nel prossimo capitolo, assisteremo finalmente alla finale del torneo di Pokecalcio di Porto Limonia. In quest’attesissima lotta, i due concorrenti rimasti in gara si fronteggeranno senza esclusione di colpi, affrontando sorprese e imprevisti inaspettati. Chi tra Luca e Drew riuscirà ad aggiudicarsi l’agognato torneo? Restate con noi e lo scoprirete.

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Capitolo 20
*** La finale di Porto Limonia ***


Salve ragazzi, scusate per l’ attesa, eccovi il nuovo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il consueto, breve riassunto dell’episodio precedente.
Le tanto attese semifinali del torneo di Pokecalcio di Porto Limonia hanno finalmente avuto luogo, tra sorprese ed emozioni senza fine. Il primo match ha visto affrontarsi Luca contro Tobias, un nuovo rivale appena conosciuto. Dopo una partita entusiasmante, il primo ha avuto la meglio, passando quindi alla finale. Nel tentativo di raggiungere l’amico, Claudio si è trovato faccia a faccia nientemeno che con Drew e dopo una battaglia senza esclusioni di colpi è stato sconfitto ed eliminato dal torneo. I due finalisti Luca e Drew si preparano ora allo scontro finale. Solo uno dei due potrà aggiudicarsi il torneo, ma la domanda rimane: chi sarà?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

19° CAPITOLO : LA FINALE DI PORTO LIMONIA

-Claudio? Ti senti bene?-, chiese Luca notando che l’amico aveva di nuovo lo sguardo perso nel vuoto.
-Uhm?-, sobbalzò il diretto interessato, alzando lo sguardo. –Certo, benissimo-.
Luca sospirò. –D’accordo, ma ora dovresti mangiare, sai? Altrimenti rischiamo di non fare in tempo per la finale-.
Claudio annuì, infilzando tutto quello che c’era nel piatto e portandoselo alla bocca. Erano ormai a pranzo da mezz’ora e lui non aveva ancora toccato cibo.
Da quando i tre amici erano usciti dallo Stadio Centrale, il ragazzo non aveva proferito parola e Luca era certo che l’amico stesse ancora pensando alla recente e bruciante sconfitta avuta con Drew alle semifinali.
Da parte sua, Drew appariva soddisfatto della vittoria, anche se sembrava sinceramente dispiaciuto per l’eliminazione del rivale. Aveva già tentato più volte di parlare con Claudio, ma ogni tentativo era stato vano. A quanto pareva, per ora era meglio lasciarlo sulle sue.
Abbandonate le speranze di riuscire a conversare con l’amico, Luca spostò i suoi pensieri sull’imminente sfida contro Drew, che si era dimostrato essere un avversario veramente temibile fin dall’inizio del torneo.
Il ragazzo sapeva bene che per vincere avrebbe dovuto trovare la maniera di eludere la mossa più potente dei pokemon di Drew, spettrotuffo e al contempo cercare di fare breccia nell’apparentemente impenetrabile barriera formata da Ghouleon.
D’altra parte i suoi Beesle e Flye conoscevano degli attacchi piuttosto potenti, come ondashock o aerasoio, quindi l’attacco non sarebbe stato un grosso problema. Doveva concentrarsi soprattutto sulla difesa della porta.
Luca controllò il Pokenav e vedendo che ormai erano già le due e mezza, avvertì i suoi amici di iniziare a raccogliere le loro cose. Dopo aver pagato un modico conto, i tre si diressero di buona lena verso il centro cittadino, dove si trovava lo stadio.
Non ci volle molto tempo per raggiungerlo, dato che il ristorantino scelto da Drew era giusto ad un paio di isolati di distanza. E così, appena una decina di minuti dopo, i tre erano già entrati nella lussuosissima hall del grande stadio centrale di Porto Limonia.
-Buona fortuna ad entrambi-, disse Claudio al momento di separarsi dai due finalisti. –E che vinca il migliore-.
Luca e Drew ringraziarono e dopo essersi dati una stretta di mano, si incamminarono nel corridoio che conduceva alla sala d’attesa. Claudio li guardò allontanarsi fino a che svoltarono l’angolo e poi si diresse velocemente dalla parte opposta, imboccando il corridoio che l’avrebbe condotto sugli spalti.
Voleva trovare un posto a sedere il prima possibile e non era difficile immaginarsi il perché. Anche se mancavano ancora una decina di minuti abbondanti all’inizio ufficiale dell’evento, lo stadio era già stato riempito da una moltitudine di fan e tifosi, tanto che Claudio ebbe non poche difficoltà a trovare un posto con una visuale decente.
Finalmente dopo una lunga ricerca riuscì a trovare una fila che era stata lasciata quasi vuota. Diede un’occhiata, constatando che aveva una perfetta visuale sia del campetto che del banco dei giudici. In particolare, osservando in quella direzione, vide che sia il signor Contesta che Tim Soccer erano già al loro posto. Mancava solo Rudy.
Claudio iniziò seriamente a sperare che non fosse venuto, dato che oltre che irritante, la sua presenza era anche quasi inutile, ma le sue speranze andarono distrutte quando poco dopo il giovane capopalestra entrò nell’arena accompagnato da Vivian e raggiunse i suoi compari. La presenza in scena della conduttrice poteva significare solo una cosa: l’evento stava per cominciare.
-Il posto vicino a te è occupato?-, chiese una voce conosciuta, che interruppe il filo dei suoi pensieri. –O c’è ancora spazio per una vecchia rivale?-.
-Corinne!-, esclamò Claudio, invitando la ragazza a sedersi. –Che sorpresa! Come mai qui?-.
Lei sorrise. –Non lo immagini? Sono qui per assistere al torneo e alla premiazione del vincitore-.
-E anche per parlare un po’ con un tuo rivale, spero-, soggiunse il ragazzo, ridacchiando.
-Ovviamente-, disse la ragazza. –Sai, ho seguito tutto il torneo in televisione. Mi spiace per quello che è successo alle semifinali-.
Claudio si rabbuiò. –Sì, ma non ti preoccupare. è acqua passata ormai-.
-In ogni caso, immagino che ti rifarai durante la gara pokemon, no?-, continuò Corinne. –Se non sbaglio si terrà proprio domani-.
-Domani?!-, esclamò Claudio, preso alla sprovvista. –Beh ecco… Veramente non so se parteciperò. Sarebbe la mia prima doppia performance e non so se mi sono allenato a sufficienza… E per di più parteciperà anche Drew…-.
-Stammi bene a sentire, Claudio-, sbottò lei con voce alterata. –Tu mi hai soffiato il mio primo fiocco a Porto Marinia, quindi non azzardarti a tirarti indietro solo per un’insignificante sconfitta!-.
-D’accordo, d’accordo-, si affrettò a precisare Claudio, spaventato dall’irruenza della rivale. –Verrò, ma con l’umore che mi ritrovo, dubito che passerò anche solo il primo round-.
Corinne lo fissò. –Io dico che potresti benissimo arrivare in finale. Certo, a vincere poi sarò io, ovvio-.
-Non ci contare!-, sorrise Claudio, ritrovando almeno un po’ il buonumore. –Non riuscirai a impedirmi di vincere il secondo fiocco!-.
E mentre questa accesa conversazione si teneva tra Claudio e la sua rivale sugli spalti, una simile era in corso di svolgimento all’interno della sala d’attesa. Luca e Drew si strinsero la mano, augurandosi buona fortuna a vicenda.
-Che vinca il migliore!-, esclamò Luca, lanciando all’altro uno sguardo di sfida. –Cioè io-.
-Continua a sognare-, rispose Drew, raccogliendo la provocazione. –Così non ti accorgerai di quando ti porterò via la vittoria da sotto il naso!-.
La loro vivace discussione venne interrotta quando lo schermo della sala d’attesa, collegato in diretta con il campetto, si accese. La conduttrice Vivian fu accolta con un fragoroso applauso dal pubblico, così come i giudici, già seduti al loro banco.
-Signore e signori, benvenuti a tutti!-, esclamò Vivian, richiamando su di se tutta l’attenzione. –Il giorno che tanto aspettavate è finalmente giunto! Dichiaro ufficialmente aperta la finalissima del torneo di Pokecalcio per esordienti di Porto Limonia!-.
-Ci conviene iniziare ad andare-, disse Drew al rivale, indicandogli il corridoio che portava all’arena. –Tra pochissimo dovremo fare il nostro ingresso-.
Luca annuì. –Buona fortuna! Comunque vada, ci divertiremo un sacco-.
Dagli spalti invece, Claudio e Corinne non distolsero lo sguardo da Vivian, come del resto tutto il pubblico. La conduttrice continuò il suo discorso con entusiasmo sempre maggiore. –E ora vi chiedo un grande applauso per i nostri concorrenti finalisti! Il primo viene da Borgo Ciano ed è un allenatore di pokemon: facciamo un bell’applauso a Luca!-.
Claudio sorrise quando l’amico entrò in scena, sfoggiando un’espressione sicura e determinata. Luca si sedette sulla sua panchina e prese le pokeball dei pokemon che aveva scelto di utilizzare per quell’importante match.
-Il secondo invece arriva da Magentia-, continuò Vivian. –è un coordinatore di pokemon che ha già vinto ben tre fiocchi. Ecco a voi Drew!-.
Appena venne chiamato dalla conduttrice, anche il coordinatore si diresse verso la sua panchina, godendosi gli applausi scroscianti della folla. I due contendenti schierarono i propri pokemon sul campo, gli stessi degli scontri precedenti.
Luca aveva posto Flye e Beesle in attacco, mentre il suo Erbal avrebbe difeso la porta. Drew invece aveva scelto Ghouleon come portiere e Flashly ed Erbal come attaccanti. I due pokemon cespuglio si fissarono a lungo. Claudio era certo che tra i due fosse appena nata una forte rivalità.
-Molto bene, sono pronti!-, esclamò la conduttrice. –Come sapete, gli allenatori avranno a disposizione solo dieci minuti, divisi in due tempi, per piazzare il maggior numero di gol possibili all’avversario. E alla fine, solo uno si aggiudicherà il nostro spettacolare trofeo della vittoria!-.
Con un gesto molto teatrale, Vivian indicò il banco della giuria, su cui era appena stata posata una scintillante coppa d’oro, che sarebbe stata consegnata al vincitore dell’incontro. Ormai solo una decina di minuti separava i due rivali dalla verità.
La conduttrice sorrise. –Perfetto, avete solo dieci minuti… a partire da ora!-.
Il timer sul tabellone iniziò inesorabilmente la sua corsa e Luca non perse un solo secondo. –Forza Flye, partiamo con un attacco raffica!-.
Il pokemon mosca annuì e sfruttando la sua agilità, aggirò velocemente la difesa di Drew e sbattendo le ali sollevò una forte raffica di vento che sospinse la palla verso la porta avversaria, dove il pokemon Ombrovolpe di Drew si preparava al contrattacco.
Il coordinatore non si scompose minimamente. –Ghouleon, ferma subito quella palla! Usa sgranocchio!-.
Come nell’incontro precedente, il pokemon di Drew fece un balzo enorme e prese la palla tra i denti, bloccando il tiro. Tutto il pubblico rimase impressionato dalla parata e anche Claudio e Corinne discutevano tra di loro sulla forza del pokemon del rivale.
-Quel Ghouleon è veramente forte-, osservò Claudio. –Hai visto come è riuscito a parare quel tiro con l’attacco sgranocchio?-.
Corinne annuì. –Già, non sarà facile per Luca eludere la sua difesa-.
-Però ha ancora parecchio tempo-, disse lui, osservando il tabellone. –Mancano ancora due minuti alla fine del primo tempo-.
Nel frattempo, sul campo Ghouleon aveva passato la palla a Flashly, che si preparava ad attaccare. Drew sorrise. –Benissimo. Flashly, usa energisfera!-.
Il pokemon saetta rilasciò un’enorme carica elettrica, formando una sfera di pura energia gialla che colpì in pieno la palla, spedendola ad incredibile velocità verso la porta avversaria. Luca vide arrivare il tiro, ma era troppo veloce per essere fermato dagli attaccanti.
-Presto Erbal, respingi il tiro con la tue energipalla!-, urlò, tentando di sfruttare la mossa più potente che aveva il suo portiere.
Il suo piano funzionò alla perfezione. Erbal lanciò la sfera di energia verde contro l’energisfera di Flashly e i due attacchi si scontrarono a mezz’aria. Ognuno di loro tentava di spingere il pallone verso una delle due porte, ma la loro forza era identica e alla fine entrambe esplosero generando una nube di fumo.
Luca decise di sfruttare quella nube scura a suo vantaggio. –Beesle, vai con ondashock!-.
Il pokemon ape si caricò di elettricità e rilasciò una forte onda di energia azzurra che spinse la palla verso la porta di Drew. Luca tirò un sospiro di sollievo, sapendo bene che l’attacco ondashock era infallibile. Il suo avversario avrebbe avuto difficoltà a contrastarlo.
Drew si preparò a mostrare la sua arma segreta. –Ghouleon, ora usa neropulsar e Flashly vai con scarica!-.
Il pokemon portiere del coordinatore aprì la bocca e rilasciò un fascio di energia oscura che respinse la palla, rispedendola al mittente. Contemporaneamente Flashly lanciò il suo attacco scarica direttamente sul neropulsar.
Le due mosse si combinarono, generando un fascio di energia violacea circondato da scintille brillanti, che inglobò la palla, conducendola a tutta velocità verso Erbal. Luca ordinò al suo portiere di utilizzare semitraglia per respingere il tiro, ma non fu sufficiente.
Quell’attacco combinato era veramente troppo potente per essere parato con una sola mossa semitraglia e inevitabilmente il pallone entrò in porta. Vivian annunciò che il gol era pienamente valido, aggiungendo: -Il primo tempo è finito! Per ora Drew è in vantaggio su un punteggio di 1 a 0! Il secondo tempo comincerà dopo una breve pausa-.
-Accidenti, non ci voleva-, sospirò Claudio, dopo aver osservato l’amico abbassare lo sguardo e richiamare vicino a sé tutti i suoi pokemon per impartirgli nuove istruzioni in vista del secondo tempo.
-Drew è stato formidabile a creare quella combinazione-, gli fece osservare Corinne. –Già di per sé, l’attacco neropulsar è potentissimo, ma se combinato con scarica acquista ancora più forza-.
Claudio annuì. –E per di più è una combinazione molto appariscente. Se l’avesse usata in una gara, avrebbe guadagnato un gran numero di punti-.
-Luca si trova in grossa difficoltà-, disse Corinne. –Se non riuscirà ad inventarsi qualcosa nel secondo tempo, ho paura che perderà-.
-Non c’è che dire-, rispose Claudio. –Drew sa il fatto suo-.
Nel frattempo, seduto in panchina, Luca stava finendo di dare le ultime raccomandazioni ai suoi pokemon, cercando di ricordare quello che Claudio gli aveva detto durante le selezioni. A quanto pareva, i piccoli attacchi non sarebbero bastati contro Drew. Se voleva vincere doveva per forza ricorrere a qualche combinazione.
-Signore e signori, il secondo tempo sta per cominciare-, annunciò Vivian, mentre l’arbitro dell’incontro tornava alla sua postazione. –Invito calorosamente i finalisti a schierare i loro pokemon e a stare pronti!-.
Luca spostò lo sguardo verso Drew e vide che anche lui aveva appena finito di incoraggiare i suoi pokemon. Si alzò dalla panchina e schierò i suoi amici negli stessi identici ruoli del primo tempo, mentre nell’altra metà campo il rivale faceva lo stesso.
Vivian sorrise, vedendoli entrambi belli carichi. –Bene, sembra che siano pronti! Tra soli sei minuti avremo il nostro vincitore. Cominciate!-.
-Stavolta tocca a me iniziare-, esordì Drew in tono sicuro. –Vai Erbal, usa frustata!-.
Il pokemon di Drew si mosse non appena udì il comando e dopo aver evocato una robusta liana, la usò come una frusta per indirizzare il pallone verso la porta. Luca tuttavia non si fece cogliere impreparato. –Coraggio Erbal, usa anche tu frustata!-.
Il suo pokemon obbedì subito, e prima ancora che la pallonata potesse avvicinarsi al portiere, deviò il tiro colpendolo con un’altra liana. Luca esultò e si preparò al contrattacco. –Ora tu usa aerasoio, Flye!-.
Il pokemon mosca annuì e velocemente colpì la palla con delle eteree lame che sembravano fatte d’aria. Il tiro era molto veloce e colse Drew completamente alla sprovvista. Il coordinatore non fece in tempo a ordinare a Ghouleon di parare e così il pallone entrò in porta.
-Gol!-, urlò Vivian, dopo che il fischio dell’arbitro aveva sancito che il tiro era regolare. –Con una spettacolare pallonata Luca di Borgo Ciano riporta la sfida in pareggio!-.
-Bravissimo!-, esclamò Claudio, contento per l’ultima performance dell’amico. –Ha saputo sfruttare la situazione a suo vantaggio, esaltando le caratteristiche del suo pokemon-.
-Proprio così-, disse Corinne al suo fianco. –Credo che dopo i risultati del primo tempo, Drew abbia un po’ abbassato la guardia e Luca ne ha approfittato per segnare con un colpo molto veloce-.
-Ha finalmente capito il punto debole della strategia di Drew-, continuò lui. –Per segnare, bisogna lanciare attacchi potenti e molto veloci, senza dare il tempo a Ghouleon di contrattaccare-.
Intanto, sul campetto lo scontro era ripreso. Luca aveva appena parato un potente attacco rapido di Flashly e si preparava a tirare utilizzando i poteri di Beesle e Flye combinati. Il ragazzo ordinò a Flye di usare raffica e subito dopo disse a Beesle di usare scarica, creando un turbine elettrificato che inglobò la palla, spingendola verso la porta avversaria.
-Flashly, gettati in quel turbine!-, esclamò il coordinatore, tra lo stupore generale.
Il piccolo pokemon saetta fece come gli era stato richiesto e riuscì ad assorbire tutta l’elettricità della scarica di Beesle, fermando il tiro e preparandosi per il prossimo. Drew sorrise. –E ora ondashock!-.
Luca impallidì, vedendo arrivare l’attacco. A quanto pareva, l’elettricità assorbita aveva potenziato Flashly, dandogli un’incredibile quantità di energia. Quell’ondashock era molto, molto più potente delle precedenti e nessun attacco sarebbe mai bastato a fermarla.
Mentre questi cupi pensieri gli passavano per la mente, il suo Flye agì d’istinto e si parò davanti alla porta. Il suo corpo brillò di luce bianca e una palla di energia azzurra che pareva fatta di puro vento si materializzò davanti a lui.
-Ehi, ma io so cos’è quell’attacco-, disse Claudio, sorpreso. –è un eterelama!-.
Corinne rimase a bocca aperta. –Incredibile, sembra che il Flye di Luca abbia appena imparato un nuovo attacco-.
-E non ha solo imparato una nuova mossa-, aggiunse Claudio. –Guarda!-.
In effetti, il bagliore che l’aveva circondato non era collegato all’attacco appena scagliato. La luce avvampò sempre più luminosa e il corpo del pokemon mosca iniziò a cambiare, diventando più grosso e simile ad una grande libellula grigia dalle scintillanti ali trasparenti.
Luca osservò incapace di distogliere lo sguardo. Il suo nuovo pokemon lanciò il suo nuovo attacco contro la potentissima energisfera, creando un’enorme esplosione e bloccando così il pallone, che cadde vicino al portiere Erbal.
Appena il trambusto finì, il ragazzo ammirò la maestosa creatura che aveva preso il posto del suo Flye. Era lo stesso pokemon contro cui aveva combattuto alla palestra di Magentia. Il suo pokemon si era evoluto in un Flyve e aveva persino imparato l’attacco eterelama. Controllando velocemente il pokedex, Luca scoprì che si trattava di una potente mossa di tipo volante, in grado di far tentennare l’avversario se colpito.
-Signore e signori, questo incontro non ha precedenti!-, esclamò la conduttrice Vivian. –A solo un minuto dalla fine del secondo tempo, il piccolo Flye di Luca si è evoluto in un maestoso Flyve! Riuscirà questo straordinario evento a fare la differenza?-.
Sentendo che ormai non gli rimanevano che meno di sessanta secondi, Luca decise di tentare il tutto per tutto con una combinazione che finora non aveva ancora osato utilizzare. –Erbal, usa fogliamagica! E Beesle, scarica!-.
I due pokemon annuirono, intrappolando la palla in un vortice di scintillanti foglie elettrificate, che velocissimo si diresse verso la difesa avversaria, potenziato anche da un potente attacco raffica che Flyve aveva scagliato di sua iniziativa. Claudio strinse i pugni, vedendo che il tempo stava per scadere. La tripla combinazione doveva per forza funzionare.
Drew si preparò a contrattaccare. –Forza, Ghouleon! Usa neropulsar per parare!-.
In porta, il pokemon Ombrovolpe aprì la bocca, rilasciando una potente onda di energia oscura che si scontrò a mezz’aria con la combinazione tripla scagliata dai pokemon di Luca. Per un attimo, i due attacchi sembrarono eguagliarsi, ma poi inesorabilmente uno dei due vinse.
Il neropulsar di Ghouleon venne annientato e il pokemon venne spinto in porta insieme al pallone. L’arbitro fischiò, annunciando che il gol era valido e subito dopo la conduttrice interruppe l’incontro, ponendosi al centrocampo.
-Il tempo è scaduto!-,esclamò Vivian tra gli scroscianti applausi del pubblico. –E il vincitore che, con un punteggio di 2 a 1, si aggiudica la finale del Torneo Nazionale di Pokecalcio per esordienti di quest’anno è… Luca di Borgo Ciano!-.
Dagli spalti, Claudio e Corinne applaudirono la splendida vittoria dell’amico, che ancora incredulo corse in mezzo al campetto ad abbracciare i suoi pokemon. Anche Drew, seppur sconsolato per la sconfitta, stava battendo le mani per lui, mentre al banco della giuria Rudy stringeva i pugni con un’espressione imbronciata.
Drew venne invitato a ritornare in sala d’attesa, mentre sul campetto si svolgeva la premiazione del vincitore. Luca prese lo scintillante trofeo d’oro e la targa che attestava la sua vittoria direttamente dalle mani del campione nazionale dio Pokecalcio, Tim Soccer, scambiando con lui qualche parola che il pubblico non riuscì ad udire.
Quando finalmente Luca riuscì a liberarsi della moltitudine di fan e giornalisti che gli avevano chiesto un breve discorso per commemorare sua vittoria, il ragazzo rientrò in sala d’attesa e venne subito raggiunto dai suoi amici che si congratularono con lui.
Frattanto, Vivian aveva cominciato il discorso di congedo. –E così, con questa splendida vittoria si conclude anche quest’anno il torneo per esordienti di Porto Limonia! Ma ciò non significa che la città dei divertimenti non abbia altro da offrirvi: mi raccomando non perdetevi l’emozionante gara pokemon di doppia performance che si terrà domani! Arrivederci a tutti!-.
Lo schermo della sala d’attesa si spense, indicando che l’evento era finalmente finito. I tre si prepararono velocemente e uscirono dallo stadio. Osservando la posizione del sole, Luca dedusse che erano appena le quattro e mezza.
Si avvicinò all’amico ed esclamò: -Quindi domani tocca a te, vero? Devi assolutamente vincere il secondo fiocco!-.
Claudio annuì. –Vedrai che farò del mio meglio-.
-Ma non dimenticare che ci saremo anche noi-, aggiunsero in coro Drew e Corinne. –E non abbiamo alcuna intenzione di perdere!-.
Luca rise. –Ora non cominciamo con le rivalità. Piuttosto, cosa facciamo per il resto del pomeriggio?-.
-Perche non visitiamo la città?-, propose Corinne. –Dopotutto siamo nella “Città dei divertimenti”! Qualcosa da fare troveremo di certo!-.
Nessuno ebbe niente da ridire e Luca si pose in capo al gruppo, esclamando: -Cosa aspettiamo? Andiamo!-.
E così, dopo un’emozionante evento che rimarrà per sempre impresso nella loro memoria, i nostri eroi si dirigevano ora verso le bellezze della città di Porto Limonia, liberando un po’ la mente in vista della prossima gara di Claudio. Riuscirà il ragazzo a vincere il suo secondo fiocco?
 

Salve ragazzi! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Come promesso eccovi un capitolo lungo e ricco di avvenimenti. Mi scuso molto per avervi fatto di nuovo aspettare, ma purtroppo numerosi impegni mi impediscono di continuare a scrivere con regolarità.  Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena potuto leggere, grazie all’aiuto di Corinne Claudio si è ripreso alla grande ed è ora pronto ad affrontare la sua prossima gara. Durante la finalissima del torneo di Pokecalcio, Luca si è trovato faccia a faccia con Drew, che si è rivelato essere un avversario veramente formidabile. Tuttavia, anche grazie all’evoluzione di Flye, Luca è riuscito a trionfare, aggiudicandosi la vittoria. Ma ora che la gara pokemon di Porto Limonia incombe minacciosa, chi tra Claudio, Drew e Corinne vincerà l’agognato fiocco?
Nel prossimo capitolo, Claudio, Drew e Corinne parteciperanno all’attesa gara di doppia performance di Porto Limonia. Tra nuove amicizie e incredibili esibizioni in cui nulla è scontato, solo gli otto migliori coordinatori potranno competere per aggiudicarsi il fiocco di Porto Limonia. Riuscirà Claudio a trionfare questa volta? O come a Magentia subirà un’altra bruciante sconfitta?

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Capitolo 21
*** La gara di doppia performance ***


Salve ragazzi, scusate per l’ attesa, eccovi il prossimo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema. Sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve sommario dell’episodio precedente.
La finalissima del Torneo Nazionale di Pokecalcio è finalmente iniziata, con uno scontro senza esclusione di colpi tra Luca e l’abile coordinatore Drew. Nel frattempo Claudio, amareggiato dalla recente sconfitta avuta con Drew alle semifinali, è stato confortato da Corinne, che gli ha fatto ritrovare lo spirito battagliero in vista della prossima gara pokemon. Per quanto riguarda Luca e Drew, la loro partita è stata entusiasmante, nonostante inizialmente il primo fosse in svantaggio. Tuttavia, dopo un’inaspettata evoluzione, il Flyve di Luca ha imparato un nuovo attacco, eterelama, che gli ha permesso di contrastare efficacemente la forte difesa di Drew. Alla fine, è stato proprio Luca a trionfare, ricevendo il prestigioso trofeo della vittoria. Ma ora che la gara pokemon di doppia performance di Porto Limonia sta per cominciare, nuove domande sorgono spontanee. Chi tra Claudio, Drew e Corinne si aggiudicherà il fiocco?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

20° CAPITOLO : LA GARA DI DOPPIA PERFORMANCE

Claudio si svegliò molto presto il mattino dopo, tanto che quando Luca si alzò, l’amico non era già più in stanza. Il ragazzo decise di prendersela comoda e dopo essersi vestito, scese a colazione, dove fece un incontro inatteso con Corinne.
-Ciao Luca!-, gli disse la ragazza, invitandolo a sedersi al suo tavolo. –Dormito bene?-.
Il ragazzo annuì, ancora assonnato. –Sì, benissimo. A proposito, hai visto Claudio?-.
-Credo sia al campo di allenamento con Drew-, rispose la ragazza. –Quei due sono molto mattinieri quando si tratta di gare pokemon-.
Luca sorrise. –Tra l’altro, non ti ho ancora ringraziato per averlo aiutato a riprendersi dopo la sconfitta nel torneo-.
-Figurati, è stato un piacere-, disse Corinne. –Sono sicura che oggi farà faville!-.
-Forse sarà persino più bravo di te-, la provocò scherzosamente Luca, mentre Corinne ridacchiava.
-Questo no-, esclamò lei, facendo l’occhiolino. –Sappi che non mi farò scappare il mio secondo fiocco!-.
-Che ne dici di andare a prendere quei due, prima che sia troppo tardi?-, propose Luca, controllando l’orologio sul Pokenav. –Dopotutto la gara inizierà tra meno di un’ora-.
-D’accordo!-, rispose Corinne, entusiasta. –Sai, sono emozionatissima. Sarà la mia prima doppia performance!-.
-Da quanto mi ha detto, anche per Claudio è la prima volta-, disse Luca. –Ma è così complessa rispetto ad una gara normale?-.
Corinne lo guardò stranita. –Stai scherzando? Certo che sì. I concorrenti devono lavorare con due pokemon diversi e coordinare alla perfezione sia le mosse sia le combinazioni-.
-D’accordo-, sospirò Luca, che non aveva inteso neanche una parola. –Suppongo che oggi lo scoprirò-.
Finita la colazione, i due si alzarono dal tavolo e si diressero verso il campo di allenamento, dove trovarono Claudio e Drew impegnati in una lotta in doppio. Luca tentò di fare un bilancio su chi stesse vincendo, ma a quanto poteva vedere, i due concorrenti erano praticamente pari.
-Ehi, voi due!-, urlò, cercando di attirare la loro attenzione. –Vedo che siete già pronti per la gara. Ammesso che facciate in tempo ad iscrivervi!-.
Claudio e Drew, appena sentirono la voce dell’amico, smisero di combattere e controllarono velocemente che ora fosse. Con un sobbalzo, i due si accorsero che mancavano appena quarantacinque minuti all’inizio della competizione.
Velocemente, entrambi fecero rientrare i loro pokemon nelle loro pokeball e si strinsero la mano, congratulandosi per la lotta appena interrotta. Quindi si unirono ai loro due amici e dopo una velocissima tappa in hotel, giusto per prendere i loro vestiti da gara, si incamminarono di buona lena verso lo stadio.
Durante il breve tragitto, i quattro si dilungarono sulla lotta che Drew e Claudio avevano appena concluso e parlarono a lungo della ormai prossima gara che i coordinatori stavano per disputare. Claudio tentò di chiarire a Luca le difficoltà della doppia performance, ma con scarso successo.
Parlando e parlando, i due arrivarono allo stadio alle nove e tre quarti, quando ormai non mancavano che quindici minuti all’inizio della gara. Guardando dall’esterno il grande stadio bianco al centro della città, Claudio pensò all’importantissimo evento a cui stava per prendere parte.
Dopotutto, la gara pokemon di Porto Limonia era molto rinomata per l’alto livello dei partecipanti e per lui sarebbe stata la sua prima doppia performance. Senza contare che, nonostante tutti gli incoraggiamenti di Corinne, il ragazzo temeva ancora il possibile scontro con Drew.
Mentre entravano nella bellissima hall dello stadio, Claudio sospirò. Prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo in qualche gara e in fondo lo aveva già battuto tempo prima, nella gara di Porto Marinia. Tuttavia, da quella volta non aveva fatto altro che collezionare sconfitte: prima a Magentia e poi quella più recente nelle semifinali del torneo di Pokecalcio.
Questa volta però non aveva alcuna intenzione di lasciarsi condizionare dal passato. Se fosse riuscito a vincere avrebbe ottenuto il suo secondo fiocco e sarebbe stato un passo più vicino al Gran Festival delle Isole Orange.
Naturalmente, Claudio sapeva bene che essendo iniziata da poco la nuova stagione delle gare, il Gran Festival era ancora lontano. Tuttavia per poter partecipare, avrebbe dovuto vincere ben 5 fiocchi e per ora era ancora fermo a uno.
-Bene ragazzi, credo proprio che ora ci dobbiamo salutare-, disse Luca al momento di dividersi. –Buona fortuna a tutti e vinca il migliore!-.
I tre coordinatori ringraziarono e imboccarono il corridoio, diretti verso la sala d’attesa, mentre Luca prese la direzione opposta, per raggiungere gli spalti, già gremiti di folla,  da cui avrebbe osservato lo svolgersi dell’intera gara.
Appena arrivarono nella saletta, Claudio, Drew e Corinne raggiunsero i camerini e si cambiarono velocemente. Claudio indossò il suo smoking che riservava esclusivamente per le gare, si diede una veloce sistemata ai capelli e applicò le capsule e i bolli sulle pokeball dei pokemon che aveva scelto per il primo round.
Appena uscito dai camerini, cercò con lo sguardo i suoi rivali e vide Corinne parlare con un’altra vecchia conoscenza, Robert. Il ragazzo si avvicinò e salutò il rivale che non vedeva dalla gara di Magentia, chiedendogli se per caso avesse vinto qualche nuovo fiocco.
Robert sorrise e mostrò i tre fiocchi scintillanti conservati nel suo portafiocchi. –Come vedi, ho vinto un altro fiocco dal nostro ultimo incontro. Tu invece?-.
-Per ora nessuna novità-, ammise Claudio. –Sia io che Corinne abbiamo solo un fiocco a testa-.
-Proprio così-, disse la ragazza, interrompendolo. –Ma entrambi contiamo di vincere questa gara e di ottenere il secondo!-.
Robert stava per commentare, ma proprio in quel momento anche Drew si avvicinò ai tre, accompagnato da una giovane donna di circa trent’anni, dal fisico snello e dai fluenti capelli castani. I suoi occhi color nocciola erano pieni di determinazione e sul volto aveva stampato un caloroso sorriso.
-Ragazzi, vorrei presentarvi una persona-, esclamò Drew, indicando la persona di fianco a lui.
-Piacere-, disse la donna, sorridendo. –Il mio nome è Samantha. Sono una coordinatrice e vengo dalla città di Cianopoli-.
I tre ragazzi le porsero la mano, presentandosi a loro volta e Drew proseguì. –Samantha è una vera professionista, sapete? Ha già partecipato al Gran Festival dell’anno scorso, ottenendo un buon piazzamento-.
Samantha ridacchiò. –Non esagerare, Drew. Non sono neanche arrivata alle semifinali. Sono stata sconfitta nella lotta dei quarti di finale!-.
-Beh, già il fatto che sei riuscita ad accedere al Gran Festival vuol dire che sei molto brava-, disse Claudio. –Non vedo l’ora di misurarmi con te nella gara-.
-Anch’io sono curiosa di conoscere il tuo stile di lotta-, sorrise lei. –Poi sarà la giuria a decidere chi sia il migliore-.
I cinque ragazzi proseguirono la conversazione, scoprendo nuove informazioni sul conto della loro nuova rivale. A quanto pareva, Samantha era una vecchia rivale di Drew ed era stata lei la prima a sconfiggerlo, tempo prima.
-Sarà stato circa un annetto fa-, stava raccontando la donna, mentre Drew abbassava lo sguardo imbarazzato. –Per lui era la prima gara in assoluto e non potete immaginare quanto ci sia rimasto male, dopo che l’ho sconfitto in finale-.
-Non esagerare!-, la rimproverò il ragazzo, rosso in viso per l’imbarazzo. –Non ci sono rimasto poi così male!-.
Lei rise. –Sarà. Forse sono io a ricordare male-.
-In ogni caso-, proseguì Drew, imbronciato. –Dopo quella volta siamo diventati grandi amici e quando ho saputo che avrebbe partecipato alla gara di Porto Limonia, ho pensato che vi avrebbe fatto piacere conoscerla-.
-Ma certo!-, sorrise Corinne, mentre Robert al suo fianco annuiva. –è sempre fantastico incontrare una nuova rivale-.
E in effetti era proprio così, meditò Claudio. Da quel momento in poi si sarebbe dovuto confrontare anche con lei, oltre che con i suoi vecchi rivali. Senza farsi vedere, il ragazzo diede una breve occhiata in giro per la stanza, notando che straripava di coordinatori pronti a partecipare alla gara.
Come sempre però, solo gli otto più meritevoli sarebbero riusciti a passare al secondo round e loro erano in cinque. Chissà se sarebbero passati tutti. In ogni caso, doveva concentrarsi su se stesso e avere fiducia nei pokemon che aveva scelto.
Nel frattempo, ignaro di tutto quello cha avveniva nella sala d’attesa, Luca aveva già raggiunto gli spalti da un pezzo e fortunatamente era riuscito a trovare un buco per sedersi. Guardando verso l’arena, quasi non la riconobbe.
Il campetto per il Pokecalcio era scomparso e al suo posto vi era un grosso palco sontuosamente illuminato dalla luce dei riflettori. Al tavolo della giuria, i tre ormai noti giudici avevano già preso posto. Luca vide il signor Contesta e il signor Sukizo discutere con la conduttrice Vivian, mentre l’infermiera Joey di Porto Limonia ridacchiava al loro fianco.
Finita la conversazione, puntuale come un orologio svizzero, la conduttrice si spostò sul palco e stringendo il suo fidato microfono tra le mani, si appresto a inaugurare l’evento, con il consueto discorso introduttivo.
In sala d’attesa, la piacevole discussione dei nostri cinque coordinatori venne interrotta da uno squillo acuto. Il maxischermo collegato in diretta con il palco si accese e nella stanza calò il silenzio. Tutti sembravano pendere dalle labbra della conduttrice.
-Signore e signori, il momento che stavate aspettando con ansia è finalmente giunto!-, esordì Vivian, sorridendo al pubblico. –Benvenuti alla spettacolare gara di doppia performance che come ogni anno si terrà nel grande Stadio Centrale di Porto Limonia!-.
Dopo aver ricevuto una generosa dose di applausi, la donna riassunse velocemente le regole della competizione. –Come sapete, nel primo round ogni coordinatore gareggerà con due pokemon, dando vita ad una spettacolare doppia performance! Solo i migliori otto partecipanti passeranno al secondo round, quello dei doppi combattimenti!-.
Vivian passò quindi a presentare la giuria e per finire venne il momento che tutti aspettavano. La conduttrice mostrò il trofeo che il vincitore si sarebbe portato a casa. –Ammirate, gentili spettatori! Il prestigioso e ambitissimo fiocco di Porto Limonia!-.
Il piccolo fiocco, inquadrato dalle telecamere, mandò un bagliore di luce dorata e tutti i coordinatori nella saletta lo fissarono a lungo. Claudio strinse i pugni, vedendo tanta concorrenza. Era chiaro che i suoi avversari erano pronti a tutto pur di mettere le mani su quell’importante premio.
-Benissimo! E ora senza ulteriori indugi cominciamo con il primo round, la doppia performance-, esclamò Vivian. –Facciamo un applauso al primo concorrente. Viene dalla città di Iridiopoli e il suo nome è Claudio!-.
Tra gli applausi della folla, Luca vide il suo amico che saliva sul palco, reggendo in ogni mano una pokeball. A quanto pareva era il primo ad esibirsi. Il ragazzo si preparò ad assistere alla sua prima doppia performance.
Claudio fece un piccolo inchino e lanciò le sfere, che dopo aver roteato brevemente in aria si aprirono rilasciando una possente fiammata di colore bluastro che arrivò fino al soffitto dello stadio. Sul palco, avvolti dalle fiamme, comparirono i due pokemon che aveva scelto: Weathorm e Infernus.
-Forza Weathorm, partiamo con grandine!-, urlò il coordinatore, emozionato.
Il suo pokemon annuì e lanciò una sfera di energia biancastra verso il cielo, che esplose rilasciando chicchi di grandine che caddero verso il palcoscenico All’istante, Weathorm si illuminò e mutò nella sua forma ghiaccio. Il suo corpo diventò color violetto e venne circondato da un’aura simile ad una nuvola azzurrina.
Claudio vide che era arrivato il momento più complesso. –Vai Infernus, usa nitrocarica!-.
Obbedendo al comando, il suo pokemon fece un rapido giro su se stesso e si ricoprì di fuoco ardente. Quindi fece un balzo enorme, saltando nella tempesta di grandine e facendo risplendere i chicchi di ghiaccio di una magnifica luce rossastra.
-E ora il gran finale!-, esclamò Claudio. –Weathorm usa introforza e Infernus, braciere!-.
Weathorm emise un verso di approvazione e si concentrò al massimo, creando intorno a sé delle palle di luce che si tramutarono subito in grossi pezzi di ghiaccio acuminato. Il pokemon infernale agitò la sua coda infiammata, rilasciando un vortice di lapilli che andarono a cozzare contro l’introforza di tipo ghiaccio.
Le due mosse diedero vita ad un magnifico spettacolo di fuoco e ghiaccio, prima che l’attacco braciere avesse la meglio, sminuzzando le schegge ghiacciate in minuscoli frammenti scintillanti, tra gli applausi scroscianti del pubblico.
-Ringraziamo tutti Claudio per averci mostrato un ottima doppia performance-, disse Vivian, mentre il ragazzo faceva ritorno in sala d’attesa. –E ora ecco a voi il prossimo concorrente: Drew di Magentia!-.
Al solo sentire il nome del rivale, Claudio accelerò, ansioso di giungere nella saletta il prima possibile per ammirare la sua esibizione. Fece in tempo a vederne solo l’ultima parte. Drew aveva scelto di utilizzare Flashly ed Erbal e stava facendo davvero un ottimo lavoro.
-Flashly, energisfera!-, disse Drew, pronto a concludere. –E tu Erbal, solarraggio!-.
Il pokemon saetta scagliò una sfera di energia giallastra verso il cielo, ma Erbal rimase immobile, assorbendo la luce del sole. Poi, proprio mentre l’energipalla stava per abbattersi su di lui, il pokemon cespuglio aprì la bocca e rilasciò un potentissimo raggio di energia luminosa, che la colpì in pieno.
La sfera elettrica esplose a mezz’aria, generando una bellissima luce dorata che illuminò tutto il palcoscenico, mettendo in risalto entrambi i pokemon e mandando il pubblico in visibilio. Tutti proruppero in un fragoroso applauso. Drew aveva proprio fatto un ottimo lavoro.
La gara proseguì e dopo varie performance arrivò anche il turno di Robert e Corinne, che incantarono tutti con delle bellissime esibizioni doppie. Mentre il ragazzo esaltava le capacità dei suoi pokemon di tipo acqua, la ragazza aveva scelto uno stile più semplice, mettendo in mostra i suoi bellissimi pokemon.
Vivian ringraziò Corinne per lo spettacolo e la invitò a raggiungere gli altri in sala d’attesa. -E ora passiamo al prossimo coordinatore, Samantha di Cianopoli!-.
In sala d’attesa, Claudio alzò gli occhi verso lo schermo, pronto ad osservare cosa sapeva fare la sua nuova rivale, me rimase molto sorpreso quando vide i suoi pokemon, presentati in una fantastica cascata di petali.
Anche Luca era senza parole nell’ammirare due nuove creature che non aveva mai visto prima. Il primo pokemon di Samantha assomigliava ad un piccolo robottino d’argento, sulla cui testa spiccava un’enorme encefalo rosato, in cui erano incastonate delle scintillanti gemme verdi.
Velocemente, estrasse il suo pokedex e lo analizzò, scoprendo che si trattava di un tipo psico-acciaio. –Brainium, il pokemon Celebronda. Comunica con i suoi simili telepaticamente, grazie alle onde elettriche che emette. è molto intelligente e può risolvere in un baleno anche i problemi più complessi-.
Quindi osservò con attenzione l’altro pokemon di Samantha, che era chiaramente un tipo spettro, anche se aveva tratti in comune con i tipi erba. Il corpo del pokemon era formato da un lungo mantello nero, fermato da una spilla d’avorio a forma di teschio. Al posto della testa, capeggiava una grossa zucca intagliata, i cui lineamenti brillavano di luce violacea.
Anche in questo caso, il pokedex fece velocemente il suo dovere. –Pumpween, il pokemon Zucca. Appare la notte sulle strade dove, avvolto in una fitta nebbia, si diverte a spaventare i passanti ignari. Di giorno invece si nasconde nei campi fingendosi un ortaggio-.
-Bene, Pumpween-, esordì Samantha. –Usa fuocofatuo!-.
Il pokemon Zucca annuì ed emise un verso spaventoso, che fece rabbrividire il pubblico, Luca compreso. Quindi evocò intorno a sé una serie di fiammelle bluastre, che scagliò in aria, verso il soffitto dello stadio.
La donna sorrise, vedendo che la performance stava facendo colpo. –Ora Brainium, psiconda!-.
Il corpo del suo pokemon si illuminò di luce azzurrina e rilasciò una serie di tentacoli di energia psichica che attraversarono le fiamme del fuocofatuo, incendiandosi e assumendo una colorazione blu-violacea.
-Concludiamo!-, finì lei. –Brainium, attacco psichico e Pumpween, tu usa palla ombra!-.
Tutto si svolse esattamente come Samantha aveva previsto e fu un successo straordinario. Brainium usò l’attacco psichico per controllare la psiconda infuocata a mezz’aria, usandola per circondare la palla ombra di Pumpween, creando un bel contrasto.
Pochi secondi dopo, le due mosse entrarono in collisione, generando un’onda d’urto di luminosa energia violacea che si sparse in tutto lo stadio. Il pubblico proruppe in un applauso. Ancora una volta la coordinatrice era stata all’altezza della sua fama, bisognava ammetterlo.
-Un ottimo lavoro-, si complimentò la conduttrice Vivian, congedandola. –E con quest’ultima esibizione si conclude il primo round. Vi prego di aver un attimo di pazienza, mentre i nostri giudici esaminano i risultati per stabilire gli otto coordinatori che passeranno il turno-.
In sala d’attesa, Claudio tirò un sospiro di sollievo quando finalmente un paio di minuti dopo, un segnale acustico avvertì i coordinatori che la giuria aveva fatto le sue scelte. Ad uno ad uno, sullo schermo comparvero i volti di chi ce l’aveva fatta, in ordine casuale.
Il primo volto ad apparire fu quello di Samantha, seguita subito da Drew. Al quarto posto, ecco Robert e finalmente al quinto Claudio riconobbe la sua faccia. Sugli spalti Luca sorrise, vedendo che l’amico era tra gli otto che avrebbero proseguito. L’ultima a comparire fu Corinne che abbracciò tutti i suoi amici, felice.
A quanto pareva erano passati tutti al round dei doppi incontri. Claudio fissò ansiosamente lo schermo in attesa che comparissero gli abbinamenti per il secondo round, pregando che non dovesse scontrarsi subito con Drew.
E così, mentre il coordinatore attendeva di scoprire quale sarebbe stato il suo destino, la gara pokemon di Porto Limonia sta per entrare nel vivo della competizione. Chi tra Claudio, Drew, Corinne, Robert e Samantha riuscirà ad aggiudicarsi l’agognato fiocco?
 

Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Come è ormai consuetudine, eccovi un bel capitolo lungo e ricco di avvenimenti importanti. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena letto, Claudio, Drew, Corinne e Robert hanno partecipato all’importantissima gara pokemon di Porto Limonia, dove hanno conosciuto una nuova e terribile rivale, Samantha. Dopo un’emozionante esibizione secondo le regole della doppia performance, tutti e cinque i coordinatori sono riusciti a passare al secondo turno, il round dei doppi combattimenti. Chi tra questi quattro coordinatori riuscirà ad aggiudicarsi  l’agognato fiocco?
Nel prossimo capitolo, Claudio, Drew, Corinne, Robert e Samantha parteciperanno alla seconda fase della gara di doppia performance di Porto Limonia, il round di lotta. Tra scontri doppi di pokemon basati su strategie imprevedibili e incredibili performance, i coordinatori si affronteranno l’uno con l’altro finche solo uno riuscirà a prevalere. Chi sarà il vincitore?

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Capitolo 22
*** Il round dei doppi incontri ***


Salve ragazzi, scusatemi tantissimo per questa lunghissima e mi rendo conto imperdonabile attesa, ma purtroppo non dipendeva da me. In ogni caso finalmente ci siamo:  eccovi il prossimo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema: sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il consueto, breve riassunto dell’episodio precedente.
Finalmente, dopo una lunga attesa, la gara pokemon, vanto della città di Porto Limonia è cominciata. Dopo aver recuperato la fiducia in sé stesso grazie all’intervento dei suoi amici, Claudio ha deciso di iscriversi, determinato ad ottenere il suo secondo fiocco. Tuttavia, anche Corinne, Drew e Robert stanno partecipando alla competizione, insieme ad una nuova bravissima rivale, Samantha. Durante il round della doppia performance, tutti e cinque sono riusciti a colpire la giuria, riuscendo a passare facilmente il turno e accedendo all’attesissimo round dei doppi incontri. Ora mentre i nostri amici sono in attesa di ricevere i risultati degli abbinamenti del secondo round, il pensiero di loro si sposta inevitabilmente sul prestigioso premio in palio. Chi tra questi cinque abili coordinatori riuscirà a portarsi a casa l’ambito fiocco di Porto Limonia?

E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

21° CAPITOLO : IL ROUND DEI DOPPI INCONTRI

Il computer impiegò solo una manciata di secondi ad accoppiare a caso gli otto concorrenti per il secondo round, ma per Claudio sembrava che fossero passate ore intere. Finalmente sullo schermo comparvero gli abbinamenti per ogni round.
Claudio tirò un sospiro di sollievo, vedendo che era stato abbinato ad un coordinatore che non conosceva per il primo turno. A seguire, avrebbero combattuto Drew e Robert, mentre Samantha e Corinne erano state accoppiate con i loro avversari rispettivamente nel terzo e quarto turno.
Osservando gli abbinamenti, Luca si accorse però di un dettaglio tutt’altro che trascurabile. Se entrambi avessero passato il turno, Claudio e Drew si sarebbero dovuti incontrare in semifinale. Il ragazzo pregò con tutte le forze che l’amico non si facesse prendere dal panico.
Intanto sul palco, la conduttrice Vivian sorrise al pubblico e annunciò che la gara stava per riprendere. –Signore e signori, avrà ora inizio la fase di lotta della gara pokemon di Porto Limonia, che ha in palio l’ambito fiocco della città!-.
Nei camerini, Claudio preparò con cura le pokeball dei pokemon che aveva scelto per il secondo round e si diede una veloce sistemata. Quindi, augurata buona fortuna ai suoi amici, si diresse verso il palcoscenico insieme al suo prossimo avversario, un coordinatore che aveva circa la sua età.
-Vi ricordo-, continuò Vivian. –che il secondo round si svolgerà secondo la regola dei doppi incontri. Ogni coordinatore userà quindi due pokemon! E ora ecco a voi i primi contendenti!-.
Dagli spalti, Luca vide l’amico entrare in scena insieme al suo avversario. Entrambi i coordinatori si strinsero la mano e raggiunte le estremità del campo lotta, lanciarono contemporaneamente le loro pokeball, che si aprirono a mezz’aria.
Quelle di Claudio in particolare, liberarono una grossa lingua di fuoco, in mezzo alla quale si materializzarono Leaflit e Infernus. A quanto pareva, il ragazzo aveva deciso di utilizzare i due pokemon più forti che possedeva.
Se da una parte era vero che la combinazione tra un tipo fuoco e uno erba era tanto inusuale quanto difficoltosa, Luca era certo che l’amico avrebbe saputo valorizzare al meglio le qualità di entrambi i pokemon. Per di più, quella lotta segnava il debutto sul palco di Infernus.
E nonostante fosse la prima volta che partecipava ad una gara, il pokemon infernale diede prova di un grande talento, anche dovuto allo straordinario allenamento a cui Claudio lo aveva sottoposto. Coordinandosi perfettamente con il compagno Leaflit, Infernus scagliò vari attacchi e con una potente nitrocarica pose fine allo scontro dopo appena tre minuti dall’inizio.
-Uno dei due pokemon avversari non è più in grado di continuare!-, esclamò Vivian. –Per cui, anche se mancano ancora due minuti e cinque secondi alla fine, abbiamo già il vincitore: Claudio di Iridiopoli, che passa quindi alle semifinali!-.
-Ma come?-, si chiese Claudio, confuso. –è già finita?-.
Luca vide che nonostante la vittoria, l’amico non sembrava particolarmente contento. Probabilmente avrebbe voluto lottare ancora un po’ per mostrare le sue mosse migliori, ma a quanto pareva, durante una gara di doppia performance bastava che anche solo uno dei propri pokemon andasse KO per essere dichiarati sconfitti.
Nel frattempo, Claudio aveva già lasciato il palco, diretto verso la sala d’attesa, mentre Vivian chiamava i due prossimi contendenti. –Signore e signori, facciamo un bell’applauso per i nostri prossimi sfidanti: Drew di Magentia e Robert di Porto Limonia!-.
-Flashly e Ghouleon-, urlò Drew lanciando le sue pokeball in aria. –Tocca a voi!-.
Robert sorrise e si preparò a liberare i pokemon che aveva scelto. –Coraggio Fishly e Bubblame, si alza il sipario!-.
Appena i loro pokemon furono schierati sul palcoscenico, Luca si accorse subito che tra quelli di Robert ce n’era uno che non aveva mai visto. Il nuovo arrivato, come tutti i pokemon del coordinatore, era chiaramente un tipo acqua.
Luca lo osservò attentamente: aveva l’aspetto di un pesce, ma al contrario di Fishly era piuttosto bruttino e aveva vaghe somiglianze con uno scorfano. Il suo corpo era di un colore grigio-blu intenso, mentre le pinne e la coda erano seghettati e colorati di un giallo intenso.
Il ragazzo, curioso di saperne di più, prese subito il suo pokedex per analizzarlo. –Bubblame, il pokemon Scorfapesce. A causa del suo aspetto, è considerato uno dei pokemon più brutti del mondo, tuttavia la sua capacità di vivere anche in condizioni estreme lo rende il soggetto di numerosi studi ambientali-.
Luca storse il naso e il suo volto assunse un’aria stranita. Effettivamente la scelta di Robert pareva molto azzardata. Quel Bubblame era davvero brutto per partecipare ad una gara in cui dopotutto anche l’aspetto  dei pokemon era importante.
Ad ogni modo, la lotta era appena cominciata e l’allenatore non aveva nessuna intenzione di perdersela. Chi dei due avesse vinto, si sarebbe poi dovuto scontrare con Claudio e sinceramente Luca sperava che Robert riuscisse ad avere la meglio. Il suo amico non era ancora pronto per una sfida diretta con Drew.
Mentre sugli spalti Luca pensava tutto questo, in sala d’attesa Claudio era impegnato ad osservare l’accanita sfida tra Drew e Robert, stupendosi di tanto in tanto per la grande abilità dei due coordinatori, che mettevano in risalto i loro pokemon con un’eleganza sorprendente.
-Ghouleon, usa neropulsar!-, stava ordinando Drew. –E tu Flashly, attacco rapido all’interno della mossa del tuo compagno!-.
L’insolita combinazione venne eseguita in perfetta sintonia tra i due pokemon. Dapprima, Ghouleon aprì la bocca e rilasciò fasci di energia violacea verso gli avversari. Quindi fu la volta di Flashly, che con uno scatto fulmineo si gettò in mezzo al neropulsar, assorbendone i bellissimi colori purpurei.
Robert sorrise e si preparò a contrattaccare. –Fishly, usa surf! Bubblame, mulinello!-.
Fishly annuì e subito neutralizzò la combinazione di Drew, travolgendo i suoi pokemon con una possente onda. Mentre Flashly era a terra, stremato per l’ultimo attacco subito, Bubblame ne approfittò e riuscì ad intrappolarlo in un pericoloso gorgo d’acqua. Drew perse numerosi punti, mentre Robert li aveva ancora pressoché tutti.
-Tempo scaduto!-, annunciò la conduttrice al termine dei 5 minuti. –Il vincitore di questo round è Robert di Porto Limonia, cha accede alla semifinale!-.
Il pubblico applaudì entrambi i combattenti, mentre Claudio osservava incredulo la scena. Drew aveva perso per davvero e anche se il ragazzo aveva sperato questo risultato fin dall’inizio del match, non avrebbe mai immaginato che il rivale potesse essere battuto in quel modo.
Persino Luca era rimasto stupito dalla grande abilità di Robert. Bisognava ammettere che anche se appariva piuttosto debole, quel Bubblame era in realtà un avversario veramente tosto e con Fishly a coprirgli le spalle, rischiava di diventare un bel problema per Claudio.
Intanto, il pubblico poté ammirare lo spettacolo dei due round successivi, che videro il trionfo sia di Corinne che di Samantha, che si sarebbero quindi scontrate nella seconda semifinale. Claudio osservò attentamente entrambe le lotte, cercando di intuire le strategie delle due coordinatrici in vista del round finale.
Finita anche l’ultima sfida dei quarti di finale, la conduttrice annunciò una breve pausa prima dell’inizio delle semifinali e Luca ne approfitto per raggiungere l’amico in sala d’attesa, per congratularsi con lui.
-Sei stato bravissimo!-, gli disse, incoraggiandolo per il prossimo round. –Leaflit ed Infernus hanno lavorato davvero in sintonia perfetta!-.
Claudio sorrise. –Grazie, ma a dir la verità non sono poi così soddisfatto-.
-E perché?-, chiese Luca, confuso. –Nel caso non lo avessi notato, hai vinto e sei uno dei semifinalisti!-.
-Lo so-, si affrettò a spiegare l’amico. –Però non sono riuscito a mettere in scena neanche una delle combinazioni che avevo in mente-.
-Capisco-, mormorò Luca, vedendo confermato il suo sospetto. –Non preoccuparti, vedrai che tra poco farai un figurone contro Robert-.
Luca si interruppe perché la conduttrice aveva appena chiamato i due concorrenti per la prima semifinale. Claudio e Robert si affrettarono a recuperare le loro pokeball e si diressero velocemente verso il palco.
Vivian, come al solito, riassunse velocemente il regolamento e si preparò a dare il via allo scontro. –Preparatevi. Avete cinque minuti a partire da ora!-.
I due sfidanti lanciarono le loro pokeball in aria, schierando i pokemon in campo: Infernus e Leaflit per Claudio; Fishly e Bubblame per Robert. Luca osservò preoccupato i due pokemon pesci. Per Infernus sarebbe stata dura dover combattere con ben due pokemon d’acqua.
Claudio, sapendo di essere in svantaggio, decise subito di prendere in mano le redini della situazione. –Leaflit, vai con fogliamagica!-.
Il suo pokemon annuì e scagliò un nugolo di affilate foglie brillanti che inseguirono i pokemon di Robert, che tuttavia non si scompose. –Bubblame, contrattacca con mulinello!-.
I riflessi del pokemon Scorfapesce furono incredibilmente veloci. Un istante prima che le fogliemagiche raggiungessero lui e il suo compagno, Bubblame creò un potente gorgo d’acqua che le inglobò e si abbatté su Infernus.
Claudio ordinò a Leaflit di proteggere il pokemon di fuoco con l’attacco protezione e riuscì a salvarlo in extremis, perdendo tuttavia moltissimi punti. Il ragazzo strinse i pugni. Doveva inventarsi qualcosa alla svelta o avrebbe finito per perdere.
-Fishly, usa pioggiadanza!-, esclamò Robert. –E tu Bubblame, idropulsar!-.
Il corpo di Fishly si illuminò ed emanò una sfera di luce azzurra che venne scagliata rapidamente verso il cielo. Grosse nuvole nere si addensarono sopra lo stadio, mentre una forte pioggia iniziava a cadere sull’arena.
Claudio ricordava benissimo che durante la gara di Magentia, Robert era ricorso alla stessa tecnica per incrementare l’attacco e la velocità di Fishly. Quella volta l’aveva colto di sorpresa, ma ora sapeva benissimo cosa fare.
Frattanto, Bubblame stava per attaccare come il suo coordinatore gli aveva comandato. Il pokemon scorfano lanciò una sfera d’acqua pulsante contro Infernus, ma Claudio era già pronto a fermare quella mossa.
-Forza Leaflit-, disse velocemente. -Energipalla!-.
La velocità di azione del pokemon foglia si rivelò decisiva. Leaflit scagliò la sfera di energia verde direttamente contro l’idropulsar, facendola esplodere a mezz’aria. I residui di entrambe le mosse si fusero con la pioggia battente, generando un incredibile spettacolo di luce e colori.
Robert perse numerosi punti, ma guardando il tabellone, Luca vide che era ancora in testa, seppur per pochissimi punti di differenza. Claudio in ogni caso era in grossi guai, dato che la pioggia stava indebolendo Infernus sempre di più e i pokemon di Robert al contrario diventavano ogni minuto più potenti.
Guardando l’espressione sul volto dell’amico, si accorse però di qualcosa di strano. Stava sorridendo e questo voleva dire che aveva già in mente qualcosa per ribaltare la lotta. Anche Robert se ne accorse e lanciò all’avversario uno sguardo interrogativo.
Claudio era pronto per mettere in tatto la sua strategia. –Che ne dici se scaldiamo un po’ l’atmosfera? Infernus, usa bruciatutto! Leaflit, protezione!-.
Chiedendosi cosa avesse in mente di fare l’amico, Luca osservò Leaflit formare uno scudo protettivo introno a se e al suo compagno. Infernus invece, lanciato un grido poderoso, usò la coda per lanciare un grossa fiammata verso il cielo.
All’improvviso, il ragazzo sobbalzò, avvertendo un dolore acuto nelle parti scoperte del corpo. Poi finalmente capì. Claudio stava usando il calore del bruciatutto per scaldare le nuvole e far piovere acqua bollente direttamente sopra i pokemon di Robert, che perse molti punti.
E decisamente Fishly e Bubblame non erano a loro agio sotto quella pioggia  di acqua calda. I due pokemon pesce erano chiaramente in difficoltà e Claudio decise di approfittarne, ordinando a Leaflit un potente fogliamagica.
Anche se Robert ordinò loro di reagire, nessuno dei due stette ad ascoltarlo e così entrambi vennero colpiti in pieno dall’attacco di tipo erba. Era superefficace! Sia Fishly che Bubblame caddero a terra incapaci di rialzarsi.
-Bubblame e Fishly sono KO! La lotta è finita!-, annunciò Vivian. –Sono lieta di annunciarvi che il coordinatore che accede alla finale è Claudio da Iridiopoli!-.
Luca si unì allo scrosciante applauso che il pubblico dedicò al vincitore. Sul palco, Claudio e Robert si strinsero la mano e si avviarono verso la sala d’attesa, mentre la conduttrice chiamava le prossime due semifinaliste, Samantha e Corinne.
La gara riprese, più accanita di prima. Le due coordinatrici si affrontarono testa a testa e osservando il maxischermo in sala d’attesa, Claudio, Drew e Robert poterono rendersi conto dei notevoli progressi raggiunti da Corinne.
Se durante la sua prima gara a Porto Marinia, la ragazza sembrava esitante e insicura, ora appariva cresciuta e perfettamente in grado di sostenere un’avversaria abile come Samantha, non solo tenendole testa, ma addirittura riuscendo a sopraffarla.
E infatti, allo scadere dei cinque minuti, fu proprio Corinne a vincere la lotta, seppur con pochissimi punti di differenza. La ragazza aveva appena dato prova di non essere certo inferiore a loro, nonostante avesse iniziato da poco il suo percorso.
-E così sarà lei la tua prossima sfidante-, disse Drew a Claudio, non senza un pizzico di amarezza nella voce.
Il coordinatore annuì. –Già, sarà dura sconfiggerla. Corinne è brava!-.
-Dobbiamo ammettere che è migliorata tantissimo dall’ultima volta a Magentia!-, intervenne Robert. –Resta concentrato e vincerai!-.
Così, appena una decina di minuti dopo, Claudio e Corinne si trovavano nuovamente sull’arena, per la lotta che avrebbe deciso il migliore della competizione. I due schierarono i loro pokemon e com’era prevedibile, la ragazza si affidò a Flye e Candly, presentati con un bellissimo florabollo, che ricoprì il palco di petali.
Vivian augurò buona fortuna ai coordinatori e, alzato di nuovo il premio in aria, annunciò. –Siamo ormai giunti alla fase finale della gara di doppia performance di Porto Limonia, che ha in palio questo splendido fiocco! Tra soli 5 minuti conosceremo il vincitore. Bene, cominciate!-.
Il timer sul tabellone cominciò la sua inesorabile corsa e Corinne fu la prima ad attaccare. –Candly, usa vampata e Flye, usa raffica!
Entrambi i pokemon della ragazza scagliarono il loro attacco contemporaneamente e generarono un turbine di fuoco rossastro che intrappolò i pokemon di Claudio facendo perdere molti punti al coordinatore, che strinse i pugni, infastidito.
Ora la situazione sembrava essersi invertita. Mentre prima Leaflit era in netto vantaggio contro i pokemon di Robert, ora era in grandissima difficoltà a causa degli attacchi di tipo fuoco di Candly, superefficaci contro un tipo erba come lui.
-Infernus-, esclamò Claudio, vedendo che il suo Leaflit era quasi allo stremo. –Assorbi subito quelle fiamme!-.
Il pokemon infernale annuì e risucchiò tutte le fiamme nella sua coda infuocata, aumentando enormemente il suo potere d’attacco. Quindi scagliò un potentissimo bruciatutto contro i pokemon avversari. I punti della ragazza scesero.
-Presto Candly-, urlò Corinne, vedendo che l’attacco stava per colpire in pieno Flye. –Ferma quell’inutile attacco!-.
Il pokemon candela annuì e rapido si gettò in mezzo alla fiammata creata da Infernus. Il pubblico osservò incredulo mentre Candly sembrava danzare nel mare di fuoco. Il suo corpo assorbi le fiamme, illuminandosi di luce rossa.
Claudio imprecò. Aveva scordato che l’abilità speciale di Candly era Fuocardore, che oltre a renderlo praticamente immune alle mosse di tipo fuoco, potenziava il suo attacco se veniva colpito da una di esse, come bruciatutto.
Il commento della conduttrice non si fece attendere. -Claudio perde molti punti, grazie all’entusiasmante danza di Candly!-.
Osservando il tabellone, Luca constatò che Vivian aveva ragione. Il suo amico era in grosso svantaggio e appena due minuti li separavano dalla fine della sfida. Per di più, Candly si era notevolmente potenziato assorbendo il bruciatutto.
Conscia del proprio vantaggio, Corinne si preparò a dare il colpo di grazia. –Candly, usa di nuovo la vampata! Flye, tu invece attacca con aerasoio!-.
L’attacco combinato era quanto di più spettacolare Corinne avesse mai messo in scena durante una gara. Le lame d’aria create da Flye attraversarono le fiammate della vampata, ricoprendosi di fuoco e dirigendosi a tutta velocità verso i pokemon avversari.
Claudio aveva solo una possibilità se voleva bloccare quella mossa. –Leaflit, Infernus! Fogliamagica infernale, presto!-.
A sentir chiamare quella strana mossa, Luca assunse un’aria confusa, ma osservando i movimenti dei pokemon di Claudio si ricordo che l’amico era già ricorso a questa combinazione qualche giorno prima, durante la lotta contro la professoressa Ivy.
Leaflit scaglio le foglie brillanti verso gli avversari, mentre Infernus dava loro fuoco con il suo bruciatutto. Il risultato era un nugolo di foglie affilate infuocate che si scontrarono a mezz’aria con l’attacco combinato di Corinne.
Lo scontro tra le due combinazioni creò una nuvola di fumo che oscurò il campo lotta per qualche secondo. I punti di entrambi i coordinatori scesero considerevolmente e ormai i due erano quasi pari. Mancando solo un minuto alla fine della gara era quasi impossibile prevedere il risultato finale.
-Non possiamo perdere ora!-, esclamò Corinne. –Vai Candly, braciere!-.
-Non ci pensare neanche-, intervenne Claudio, per nulla intenzionato a essere sconfitto. –Infernus, muro di fumo!-.
Il suo pokemon fece un salto incredibile e agitò la coda rilasciando una nube di fumo nero che oscurò la visuale dei pokemon di Corinne. Non potendo più prendere la mira, l’attacco di Candly andò a vuoto, rendendolo vulnerabile.
Claudio sorrise. –Perfetto! Finiamo la lotta! Leaflit, energipalla!-.
E nonostante Corinne disse ai pokemon di evitare l’attacco, questi erano troppo disorientati dal fumo per poterle obbedire. L’attacco di Leaflit colpi in pieno entrambi scagliandoli contro il pavimento del campo lotta.
Tutto lo stadio trattenne il respiro, certo che fosse ormai finita, ma pochi secondi dopo accadde un fatto incredibile. Sebbene acciaccati, i pokemon di Corinne si rialzarono, pronti alla lotta. Erano sopravvissuti persino all’energipalla!
Corinne si preparò ad attaccare di nuovo, ma fu interrotta dal segnale acustico. Vivian si pose in mezzo ai due contendenti, annunciando: -Tempo scaduto, la gara è finita!-.
Luca, Claudio, Corinne e tutti gli spettatori dello stadio rivolsero la loro attenzione allo schermo segnapunti. La differenza tra i due concorrenti era pochissima, ma uno dei due finalisti aveva una manciata di punti in più.
-Il coordinatore che si aggiudica la gara pokemon di Porto Limonia è Claudio di Iridiopoli!-, urlò Vivian, mentre il pubblico applaudiva.
Claudio incredulo corso ad abbracciare i suoi pokemon, facendo uscire anche Weathorm, che l’aveva aiutato a passare il primo round. –Grazie amici, è tutto merito vostro!-.
Vivian invitò cortesemente Corinne a ritornare in sala d’attesa, mentre veniva allestito il palco per la premiazione del vincitore della gara, ma Claudio riuscì a intercettarla un attimo prima che ritornasse sui suoi passi.
-Sei stata straordinaria!-, le disse sorridendo. –Devo ammettere che sei migliorata tantissimo dalla scorsa gara!-.
Corinne lo ringraziò. –Però stavolta hai vinto tu. Quindi ora vai e goditi il trionfo!-.
Claudio annuì e dopo averle stretto un’ultima volta la mano, raggiunse la conduttrice sul palco, mentre i tre giudici venivano verso di loro, portando un piccolo vassoio sul quale era appoggiato il tanto agognato premio.
-Di nuovo i miei complimenti-, disse il signor Contesta, allungandogli il piccolo vassoio. –Se non sbaglio questo è il secondo fiocco che vinci, giusto?-.
-Proprio così-, rispose Claudio, prendendo il fiocco che gli veniva offerto e alzandolo in aria in modo che tutti potessero vederlo. –Grazie mille!-.
Appena tornato in sala d’attesa, Claudio trovò ad attenderlo tutti i suoi amici, che si congratularono con lui per la splendida vittoria che aveva appena conseguito. Persino Drew e Robert, che considerava i più forti, gli fecero i complimenti.
Quando finalmente riuscì a cambiarsi e a indossare nuovamente i suoi abiti da viaggio, tutti i coordinatori, Luca compreso, uscirono dal grande stadio di Porto Limonia, esausti per la lunga ed estenuante competizione.
Il sole era ancora alto nel cielo e riscaldava la città con i suoi raggi cocenti. I sei amici si separarono sorridendo, dandosi appuntamento alla prossima gara. Drew, Robert e Samantha li ringraziarono e presero tre strade diverse, diretti verso nuove avventure.
Claudio, Luca e Corinne invece, decisero di concedersi ancora un po’ di svago prima di tornare in albergo, dove la professoressa Ivy li stava sicuramente aspettando per festeggiare la recentissima vittoria di Claudio.
Solo al tramonto i tre rientrarono in hotel e dopo essersi cambiati, scesero a cena insieme con la professoressa, discutendo dei loro prossimi progetti. Luca e Claudio affermarono di essere diretti verso Cianopoli, per la Coppa Adriano e Corinne decise di unirsi a loro.
-Molto bene-, disse la professoressa Ivy. –Allora temo che domattina le nostre strade si divideranno-.
Claudio annuì, comprensivo. –Lei ha intenzione di restare a Porto Limonia per studiare il comportamento anomale dei pokemon del Deserto dell’Arsura?-.
-Sì, sembra che in questi giorni la situazione stia peggiorando-, spiegò lei. –Sono molto preoccupata. Cosa starà succedendo laggiù?-.
E nel frattempo che questa conversazione aveva luogo, nell’immensa vastità dei territori aridi che si estendevano oltre la città, noti come Deserto dell’Arsura, un gruppo di uomini si preparava a compiere la loro missione.
Il loro comandante aveva i capelli di color rosso acceso, modellati come fossero vistose lingue di fuoco. Indossava un uniforme bianca su cui compariva uno strano, ma ormai noto logo di tre lettere: Cmx.
L’uomo sorrise, vendendo che i suoi sottoposti erano ormai in posizione e prese un piccolo trasmettitore. –Qui tenente Sonny. Siamo pronti per la prossima fase dell’operazione G1-.

 

Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Vi chiedo nuovamente di perdonarmi per questo immenso ritardo, ma in compenso eccovi un nuovo capitolo lungo e ricco di avvenimenti importanti. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena potuto leggere, il secondo round della prestigiosissima gara pokemon di Porto Limonia è cominciato. Tra combattimenti, vittorie e sconfitte, i quattro semifinalisti sono stati Claudio, Robert, Corinne e Samantha, dopo che durante il secondo round Robert è riuscito incredibilmente a sconfiggere Drew. In ogni caso, grazie ad un’intelligente strategia, Claudio è stato in grado di battere Robert e i suoi temuti pokemon d’acqua, accedendo alla finale insieme a Corinne. L’ultima battaglia è stata davvero combattuta, ma alla fine Claudio è riuscito a vincere il suo secondo fiocco, portandosi un passo più vicino al Gran Festival. Ma ora che oscure trame si allungano sulla città, una vecchia domanda torna a farsi sentire: cosa sta accadendo ai pokemon del Deserto dell’Arsura?
Nel prossimo capitolo, Claudio, Luca e Corinne si troveranno a dover affrontare la crisi in cui Porto Limonia sta per cadere. Dopo che le misteriose macchinazioni di avversari ormai ben noti hanno mandato nel caos la tranquillità del Deserto dell’Arsura, la città si trova a dover fare i conti con una vera e propria invasione di pokemon selvatici impazziti. Riusciranno i tre a scoprirne la causa e a riportare la pace a Porto Limonia?

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Capitolo 23
*** Caos nel deserto! ***


Salve ragazzi, scusate per l’attesa. Eccovi il nuovo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema: sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve sommario dell’episodio precedente.
Il secondo round della gara di doppia performance di Porto Limonia si è svolto come previsto. Ogni coordinatore ha potuto utilizzare due pokemon e l’atmosfera si è subito surriscaldata, dopo che nel secondo turno, Robert è riuscito a sconfiggere Drew, considerato uno dei coordinatori più forti. Gli altri ad accedere alla semifinale sono stati Claudio, Corinne e Samantha che hanno facilmente passato il turno. Durante la seconda lotta, Claudio si è trovato ad affrontare Robert, che è riuscito a tenergli testa grazie ai suoi potenti pokemon d’acqua. Tuttavia, una strategia ben ponderata ha permesso a Claudio di coglierlo di sorpresa, sconfiggendolo. Anche Corinne nel frattempo ha battuto Samantha, accedendo quindi al round finale. I due rivali si sono quindi ritrovati faccia a faccia per l’ultimo scontro e nonostante la sua determinazione, la ragazza ha avuto la peggio, mentre Claudio è finalmente riuscito a vincere il suo secondo fiocco. Ma ora, oscure macchinazioni stanno per turbare l’apparente calma che regna in città. Riusciranno i nostri amici a riportare l’armonia?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!


22° CAPITOLO : CAOS NEL DESERTO!

Il mattino successivo, Claudio e Luca si svegliarono di buon’ora, per essere sicuri di non far tardi al loro appuntamento con Corinne. Avevano infatti concordato che sarebbe stato meglio partire presto, per evitare il caldo asfissiante dei territori aridi che circondavano la città.
L’ora fissata per la partenza erano le 10 in punto, ma i due si erano svegliati molto prima, verso le sette. Per impiegare il tempo rimanente, i due si dedicarono a svariate attività, senza però lasciare la loro camera.
Claudio decise di preparare una scorta di Poffin da portare con loro, utilizzando le ultime bacche che avevano colto giorni prima nel Bosco Baccoso. Luca da parte sua cercò di aiutare l’amico come poté, ma entrambi convennero che sarebbe stato meglio che il coordinatore cucinasse da solo, visti i risultati dell’amico.
La preparazione occupò poco meno di un’ora e come sempre il risultato fu eccellente. Bisognava ammettere che dopotutto Claudio aveva molto talento nel fare i Poffin. Il coordinatore ne aveva creati di tutti i gusti possibili ed immaginabili, mischiando tra loro bacche diverse con una maestria incredibile.
I due fecero assaggiare i vari dolcetti ai loro pokemon e a giudicare dalle loro espressioni, furono tutti soddisfatti. Finito il banchetto, i due fecero rientrare i pokemon nelle rispettive pokeball e Claudio ripose i Poffin rimasti nel Portapoffin che Melinda gli aveva regalato tempo prima.
Il resto del tempo fu impiegato a pianificare il viaggio, in particolare a trovare il modo migliore di attraversare il Deserto dell’Arsura, la landa desolata e arida che li separava da Cianopoli. Dopo aver consultato il Pokenav, Claudio trovò una rapida ed efficace soluzione.
-Guarda qui-, disse indicando un punto che si trovava in pieno deserto. –Questa città è chiamata Sabbioneta e si trova circa a metà del tragitto tra Porto Limonia e Cianopoli-.
-Allora potremmo fare sosta a Sabbioneta-, propose Luca. –Così eviteremo di viaggiare durante le ore più calde-.
Claudio annuì. –Sì, è la stessa idea che ho avuto anch’io-.
Luca era eccitatissimo. –Caspita, non vedo l’ora di arrivare a Cianopoli! La mia terza medaglia è sempre più vicino!-.
-Quindi sei sempre dell’idea di sfidare la palestra di Rudy, giusto?-, chiese Claudio.
-Ma certo!-, rispose lui. –Anzi, sono pronto a dare pan per focaccia a quello sbruffone!-.
-D’accordo, lo spero-, ridacchiò l’amico. –Comunque anch’io sono impaziente di arrivare a Cianopoli-.
-Per partecipare alla Coppa Adriano, vero?-, disse Luca, intuendo le sue intenzioni.
-Esatto-, esclamò Claudio. –Spero solo di non fare brutta figura-.
L’amico gli poggiò una mano sulla spalla per incoraggiarlo. –Non dire sciocchezze! Ieri sei stato strepitoso e se continuerai così, in quattro e quattr’otto otterrai il tuo terzo fiocco!-.
Claudio prese il portafiocchi e ammirò i due piccoli fiocchi scintillanti, soffermandosi in particolare su quello vinto il giorno prima. –Grazie mille, anche se devo ammettere che ancora non mi sembra vero-.
Il coordinatore aveva appena riposto il suo portafiocchi, quando la tranquillità della stanza venne interrotta da un bussare frenetico. Luca corse subito ad aprire, prima che l’inatteso ospite decidesse di buttar giù la porta.
Girata la chiave nella toppa, Corinne si precipitò nella loro stanza. –Ragazzi, presto! Dovete venire subito!-.
-Ehi, calma-, disse Luca, scocciato da quell’intrusione. –Avevamo detto che saremmo partiti alle dieci! Sono appena le otto e mezza-.
La ragazza lo guardò, trafelata. –Lasciate perdere la partenza! Dovete scendere subito. È  veramente una catastrofe!-.
-Che è successo?-, chiese Claudio allarmato, mentre la ragazza gesticolava come una matta.
-Venite subito in strada!-, urlò lei, tentando di trascinarli fuori dalla stanza. –Siamo completamente circondati!-.
I due tentarono di protestare, ma Corinne fu irremovibile e dopo averli letteralmente buttati fuori dalla loro stanza, li condusse per i corridoi dell’hotel, fino alla hall, dove li attendeva anche la professoressa Ivy.
-Professoressa-, la chiamò Claudio. –Che sta succedendo? Si può sapere?-.
Ivy lo guardò preoccupata. –La situazione è gravissima. Andate a vedere voi stessi-.
Claudio e Luca annuirono e si precipitarono all’uscita dell’albergo. Aperto il portone tuttavia, rimasero paralizzati dall’orrore. I due si guardarono intorno increduli, tentando di convincersi che quello che stavano osservando in realtà non era altro che un sogno, ma invano.
Le strade di Porto Limonia erano interamente invase da numerosi branchi di piccoli pokemon simili a roditori dal corpo lungo e sinuoso, coperto da una scintillante pelliccia marroncina, che marciavano insieme apparentemente senza una meta fissa.
-Cosa caspita sono quelli?-, sussurrò Luca all’amico. –Non li avevo mai visti-.
Claudio scambiò con lui uno sguardo preoccupato. –Si chiamano Malferret e sono dei pokemon di tipo normale-roccia-.
-Malferret?-, ripeté Luca, prendendo il suo Pokedex per scoprirne di più sui misteriosi pokemon invasori. –Vediamo un po’-.
Il piccolo aggeggio scannerizzò velocemente uno dei roditori nelle vicinanze e gracchiò: -Malferret, il pokemon Furetto. Vive in grandi branchi nelle zone aride, generalmente in tunnel scavati sotto terra. Sono molto territoriali e se vengono disturbati tendono a innervosirsi e ad attaccare in gruppo-.
-Maledizione, sono dappertutto!-, imprecò il ragazzo, sconvolto. –Siamo letteralmente circondati-.
E in effetti, proprio come aveva detto Corinne, la situazione in città era più che drammatica. Guardandosi intorno, ben attento a non allontanarsi troppo dal portone dell’hotel, Claudio vide che non erano solo le strade a essere invase.
I Malferret si stavano infatti arrampicando sui muri degli edifici circostanti, mirando alle finestre delle case o a qualsiasi pertugio aperto. Non c’era angolo in tutta Porto Limonia che fosse stato risparmiato dalla loro marcia.
I pochi allenatori che avevano tentato di opporsi alla loro avanzata erano stati attaccati in massa e costretti alla fuga. Claudio diede un’ultima occhiata e richiuse il portone, bloccandolo in modo che nessuno potesse entrare.
-Professoressa Ivy-, disse il ragazzo quando tutti furono riuniti nel salottino dell’hotel. –Immagino che lei sia più informata di noi su quello che sta accadendo. Le dispiacerebbe metterci al corrente della situazione?-.
-D’accordo-, sedetevi pure perché sarà una storia lunga-, sospirò la donna, indicando loro le poltrone che si trovavano nella stanza. –Per quanto ne sappiamo, questi Malferret sono giunti in città al calar delle tenebre. Quando stamattina ci siamo svegliati, Porto Limonia era già in questo stato-.
-Ma quanti sono esattamente?-, chiese Claudio, ansioso di informarsi meglio.
La professoressa si mise le mani nei capelli, nervosamente. –Difficile dirlo dato che siamo bloccati qui dentro, ma secondo le nostre stime potrebbero essere centinaia, forse migliaia!-.
-Però c’è una cosa che non capisco-, mormorò Luca. –Secondo il Pokedex, i Malferret vivono sottoterra nelle zone aride. Non sembrano pokemon che si avventurerebbero in città senza motivo. Per di più in branchi così numerosi!-.
Ivy annuì. –Hai ragione. Infatti normalmente i Malferret sono originari del Deserto dell’Arsura, poco lontano da Porto Limonia. Per questo intendo studiare approfonditamente il fenomeno-.
-Crede che dietro il loro strano comportamento possa esserci qualche motivo particolare?-, continuò Claudio, sempre più curioso.
-È molto probabile che questi pokemon siano semplicemente molto spaventati-, spiegò la professoressa. –Ritengo che nel loro habitat naturale sia accaduto qualcosa che li ha terrorizzati a tal punto da spingerli fino in città-.
-Ehi, un momento!-, intervenne Corinne. –Se non ricordo male, qualche giorno fa ci aveva parlato di un misterioso fenomeno che turbava proprio i pokemon del Deserto dell’Arsura!-.
-Sì, hai fatto centro-, rispose la professoressa, mostrando loro il tablet che teneva tra le mani. –Sono praticamente certa che quell’evento sia strettamente collegato con la migrazione dei Malferret. Guardate-.
Claudio e Luca si alzarono e si avvicinarono per poter osservare meglio il piccolo tablet. Sullo schermo comparivano una serie di annotazioni sul deserto e vari grafici che i due non riuscirono bene a interpretare.
Quando chiesero informazioni, il volto della professoressa si illuminò. –Si tratta di un grafico che mostra la quantità di energia ad alta frequenza che proviene dal Deserto dell’Arsura. E come potete vedere, il picco massimo di energia è stato stanotte-.
-Proprio in concomitanza con l’invasione dei Malferret-, rifletté Luca ad alta voce.
-Ora capisco-, mormorò Claudio, portando una mano sulla fronte. –I Malferret sono pokemon estremamente sensibili ai cambiamenti ambientali, quindi quell’enorme quantità di energia deve averli sconvolti-.
-E li ha spinti ad abbandonare la loro casa per rifugiarsi nella città più vicina-, concluse la professoressa Ivy. -Deve proprio essere andata così-.
Luca si morse un labbro, nervoso. –A proposito, è poi riuscita a scoprire la natura di questa misteriosa energia, professoressa?-.
Ivy scosse il capo. –Ci abbiamo provato, ma non assomiglia a nessun’altra fonte di energia conosciuta-.
-È un vero e proprio enigma-, sospirò Corinne. –Ma d’altra parte non possiamo restare con le mani in mano mentre la situazione precipita!-.
-Giusto, è il momento di agire!-, esclamò la professoressa Ivy, alzandosi in piedi con aria risoluta. –So che questo hotel dispone di un servizio di elicotteri. Me ne farò prestare uno e raggiungerò il deserto per indagare sul campo!-.
-Aspetti, professoressa-, la fermò Luca. –Che cosa ne sarà della città? Non possiamo lasciarla in questo stato!-.
-Il ragazzo ha ragione!-, disse una voce sconosciuta alle loro spalle.
I tre si voltarono nello stesso istante e videro un uomo piuttosto corpulento e vestito in modo elegante venire verso di loro. Il nuovo arrivato pareva essere una personalità piuttosto importante a giudicare dall’abbigliamento.
-Lei è la professoressa Felina Ivy di Borgo Ciano, non è vero?-, chiese il nuovo arrivato, rivolgendosi alla donna. –Il mio nome è Carlo e sono il sindaco di Porto Limonia-.
-È un onore conoscerla signor sindaco-, sorrise lei, stringendogli la mano. –Mi permetta di aggiornarla sulla situazione-.
La professoressa Ivy invitò il sindaco a sedersi su una delle poltrone e velocemente riassunse tutte le conclusioni a cui erano arrivati riguardo alla misteriosa invasione dei Malferret. L’uomo la ascoltò in silenzio, interrompendola giusto un paio di volte per chiedere ulteriori esplicazioni.
-Uhm, capisco-, borbottò infine quando la donna finì di parlare. –Naturalmente sono d’accordo sul fatto che bisognerebbe condurre indagini approfondite sul campo-.
-Su questo non deve preoccuparsi, signor sindaco-, asserì Ivy con aria sicura di sé. -Mi occuperò personalmente delle indagini nel Deserto dell’Arsura-.
Il sindaco Carlo annuì. –Non so come ringraziarla, professoressa. Ma a dir la verità la cosa che mi preoccupa di più ora è la sicurezza dei cittadini. Dobbiamo trovare il modo di bloccare l’avanzata di quei pokemon!-.
-Che cosa conta di fare?-, chiese Luca, con aria preoccupata. –Cosa intende con “bloccare la loro avanzata”?-.
-Radunerò un gruppo di allenatori e cercheremo di allontanarli dalla città-, rispose subito il sindaco, assumendo un’aria autoritaria. –Altrimenti dovremo eliminarli!-.
-Eliminarli?!-, sbottò Corinne, infuriata. –Ma è diventato matto? Se li attaccate diventeranno ancora più pericolosi! Non capisce che sono solo spaventati?!-.
Il sindaco la guardò, serio. –Allora cosa conta di fare, signorina?-.
-Signor sindaco, ci consenta di aiutarla!-, si intromisero Luca e Claudio all’unisono. –In fondo basterebbe radunare tutti i Malferret in un posto sicuro!-.
-Ma dove lo troviamo un posto sufficientemente ampio da contenerli tutti?-, protestò l’uomo. –Ce ne sono a migliaia!-.
Il sindaco aveva ragione, tuttavia a Luca era già balenata in testa un’idea geniale. –Che ne dice di radunarli tutti nel Grande Stadio Centrale? In fondo è abbastanza capiente, no?-.
Il sindaco annuì, accarezzandosi i baffi. –Sì, potrebbe funzionare. E va bene, mi avete convito. Vi concedo tutta la mattinata, ma se fallirete sappiate che dovremmo procedere a eliminarli-.
-Non la deluderemo-, esclamò Luca. –Che aspettiamo,? Forza andiamo!-.
-Perfetto, ma prima troviamo un modo di uscire da qui-, sorrise Claudio, lanciando in aria una delle sue pokeball. –Forza Spektr, ho bisogno di te!-.
La sfera si aprì con un lampo di luce e rilasciò il piccolo pokemon di tipo spettro, mentre Luca aveva scelto di farsi aiutare dal suo Flyve. I due raggiunsero velocemente il portone dell’hotel e grazie al prezioso aiuto dei loro pokemon riuscirono a uscire indenni all’esterno.
I due si gettarono a capofitto in una delle vie principali di Porto Limonia, mentre Corinne andò dalla parte opposta, per radunare più allenatori possibili e cercare di indirizzare i Malferret verso lo stadio al centro della città.
Proseguendo la strada, Luca vide un grande gruppo di Malferret radunato su un marciapiede. Guardò il suo pokemon e gli diede un rapido ordine. –Flyve, usa raffica!-.
Il grande pokemon libellula annuì e subito sbattè le ali, generando un forte turbine d’aria che sospinse i Malferret e li sollevò in aria, facendoli atterrare pesantemente al suolo. I pokemon emisero un verso infuriato e attaccarono scagliando nugoli di stelle brillanti.
-Attenzione, stanno usando comete!-, urlò Claudio, scansandosi. –Spektr, usa palla ombra!-.
Il pokemon del coordinatore purtroppo venne colpito in pieno dall’attacco, ma riuscì ugualmente a contrattaccare in modo magistrale, lanciando una sfera di energia oscura verso gli aggressori e colpendone in pieno alcuni.
Spektr emise un verso di soddisfazione, mentre il suo allenatore gli faceva i complimenti. Poi, senza alcun preavviso, il suo corpo iniziò ad emettere una forte luce, che abbagliò tutti i presenti. Claudio si avvicinò per osservare meglio.
-Non è possibile, mormorò il coordinatore, avendo già assistito ad un fenomeno simile. –Spektr si sta evolvendo!-.
Passarono pochissimi secondi e poi il cambiamento dell’evoluzione fu completo. Ora il piccolo pokemon di tipo spettro aveva un aspetto completamente diverso ed era anche diventato più grosso rispetto a prima.
Il suo corpo aveva assunto una tonalità di viola più scuro ed assomigliava a un classico fantasma coperto da un lenzuolo. Due arti rosso cremisi sembravano spuntare dal tessuto e degli scintillanti occhi azzurri scrutavano il mondo circostante.
Claudio lo osservò stupito e prese il Pokedex per informarsi meglio. –Spektroke, il pokemon Fantasma. Si dice sia in grado di prevedere il futuro ed appare spesso al calar delle tenebre per cacciare. Gli esami ai raggi x fatti per studiarne la struttura interna non hanno dato risultati-.
-Controllando le nuove statistiche di Spektroke sul Pokedex, il coordinatore si accorse che il suo pokemon aveva imparato una nuova mossa, evolvendosi. E appena in tempo, dato che i Malferret stavano per tornare alla carica più infuriati che mai.
-Coraggio Spektroke!-, ordinò Claudio, rapido. –Usiamo questo nuovo attacco: furtivombra!-.
Il pokemon fantasma annuì con un verso lugubre e subito i suoi occhi si illuminarono di luce viola. Dal terreno, evocò una spaventosa figura spettrale che sembrava fatta di pura ombra e attaccò i Malferret alle spalle, prima che potessero fare alcunché.
I pokemon selvatici, presi alla sprovvista, vennero colpiti in pieno tentarono la fuga dirigendosi in un vicolo poco lontano, ma improvvisamente si bloccarono, come fermati da una misteriosa forza invisibile che impediva loro di muoversi.
Sotto lo sguardo stupito dei due, i Malferret si alzarono in volo, restando sospesi a mezzaria, con i corpi circondati da una strana luce azzurra. Un secondo dopo il mistero si chiari, con l’arrivo di alcuni degli allenatori che Corinne era riuscita a reclutare.
In particolare, uno di loro possedeva un Ghouleon e il pokemon Ombrovolpe stava usando l’attacco psichico per impedire ai Malferret di fuggire. Claudio e Luca ringraziarono il gruppetto per l’inaspettato aiuto e decisero di continuare la loro ricerca.
Stavano già per cambiare zona, quando all’improvviso udirono un suono che li fece fermare sul posto. Tendendo l’orecchio per ascoltare meglio, Claudio udì un debole verso lamentoso che proveniva dal vicolo alle loro spalle.
I due imboccarono la stradina per indagare e quasi subito trovarono la sorgente del lamento. Su un mucchio di spazzatura, mezzo sommerso dai rifiuti, si trovava un esemplare di Malferret che evidentemente era rimasto indietro.
Solo dandogli un’occhiata, Luca capì all’istante che il pokemon non stava affatto bene. Oltre a essere molto più piccolo degli altri, quel Malferret era rannicchiato su se stesso, con gli occhi chiusi e la bocca semi-aperta dalla quale fuoriuscivano continui versi di dolore.
-Credo sia rimasto avvelenato-, disse Claudio, avvicinandosi per guardarlo meglio. –Forse è a causa della spazzatura che c’è qui. Avrà tentato di nutrirsene-.
-Hai un antidoto con te?-, chiese Luca, preoccupato.
L’amico scosse il capo. –No, ma ho qualcosa di meglio-.
Claudio si frugò nello zainetto ed estrasse il piccolo sacchetto che conteneva le ultime bacche che possedevano, dopo che la maggior parte di esse era stata usata quella mattina stessa per preparare dei Poffin.
Dopo averlo aperto, il coordinatore ne estrasse una bella bacca dai colori rosati che Luca conosceva bene: era una baccapesca. E come tutti sapevano, quella bacca possedeva un potente principio attivo in grado di curare un pokemon da molti veleni comuni.
Claudio prese in braccio il piccolo pokemon e gli accostò la baccapesca alla bocca, dandogli un leggero scossone per fargli riprendere conoscenza. Il Malferret esitò un po’, ma poi annusò attentamente la bacca e appurato che era sicura, la mangiò in un sol boccone.
Dopo pochi minuti, gli effetti del frutto iniziarono a manifestarsi. Il pokemon riprese colore e smise di gemere, sorridendo felice. Claudio gli passò anche una baccarancia, in modo che riprendesse le forze e quindi anche un piccolo Poffin, prima di riappoggiarlo a terra.
-Adesso starà bene, ne sono sicuro-, sospirò il coordinatore, dirigendosi verso la strada principale. –Dubito che possa essere una minaccia. Forza, dobbiamo riprendere la caccia ai suoi amici-.
Ma aveva appena finito di parlare quando un altro verso lamentoso ruppe il silenzio. Il piccolo Malferret scese dal mucchio di rifiuti e si avvicinò a Claudio, strusciandosi contro la sua gamba, continuando a emettere versetti.
-Qualcuno sembra intenzionato a tenerti qui-, ridacchiò Luca. –Sembra che ti si sia affezionato parecchio-.
Claudio lanciò a Luca uno sguardo gelido e prese di nuovo il piccolo pokemon in braccio. –Dai, non piangere, piccolino. Non posso stare qui con te-.
Il Malferret abbassò lo sguardo, pronto per rimettersi a piangere, ma il coordinatore lo anticipò, prendendo una pokeball vuota e mostrandogliela. –Però se vuoi puoi venire con me e diventare uno dei miei pokemon-.
Il furetto annuì, sprizzando gioia da tutti i pori e con un rapido scatto felino premette il bottone della sfera, che si aprì risucchiandolo all’interno. La pokeball vibrò intensamente per un paio di secondi e poi si fermò.
-Beh, complimenti-, si congratulò Luca, sorridendo. –Adesso hai un nuovo amico-.
-Proprio così-, sorrise Claudio. –Ma ora non perdiamo tempo: abbiamo ancora molto lavoro da fare-.
E in effetti, il radunare pokemon selvatici da ogni parte della città li tenne impegnati per tutto il mattino, ma i complimenti del sindaco e delle professoressa Ivy furono una ricompensa più che sufficiente quando a mezzogiorno in punto il primo cittadino chiuse le porte del grande stadio di Porto Limonia, intrappolando dentro tutti i Malferret.
-E così ce l’avete fatta-, esclamò il sindaco, quando tutti furono ritornati presso l’hotel. –Devo ammettere che ho fatto molto bene a seguire il vostro consiglio!-.
-L’avevamo detto noi-, disse Corinne, orgogliosa.
Il sindaco annuì. –Ad ogni modo la situazione è tutt’altro che conclusa. Professoressa Ivy, l’elicottero che mi aveva chiesto la sta aspettando sul tetto-.
-Molto bene-, disse la donna, alzandosi in piedi. –Allora partirò immediatamente. La terrò informata, signor sindaco-.
-Aspetti professoressa!-, la fermarono in coro Luca, Claudio e Corinne. –La prego, ci lasci venire con lei! Vogliamo aiutarla-.
La donna li guardò tutti e tre, confusa. –Ma ne siete proprio sicuri?-.
-Assolutamente sì!-, esclamarono i tre.
-Va bene, allora-, sospirò lei. –Dopotutto potrebbero farmi comodo un paio di assistenti, no?-.
E così, dopo che con la loro arguzia sono riusciti a risolvere la situazione disperata creatasi a Porto Limonia, i nostri amici si preparano ora a seguire la professoressa Ivy nel tentativo di rispondere alla domanda più importante: Chi o che cosa sta turbando l’equilibrio del Deserto dell’Arsura?


Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Scusatemi tantissimo se di nuovo ho pubblicato il capitolo con questo immenso ritardo, ma per farmi perdonare eccovi un nuovo capitolo lunghissimo e soprattutto ricco di avvenimenti importanti. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena letto, la tranquilla città di Porto Limonia è piombata in una situazione di caos ingestibile, quando un gigantesco branco di Malferret, disturbati da misteriose onde energetiche, si sono riversati in città. Grazie alla loro determinazione, Claudio, Luca e Corinne sono riusciti ad arginare il disastro e ora si preparano a seguire la professoressa Ivy alla ricerca della risposta a tutte le loro domande: che cosa sta accadendo davvero nel Deserto dell’Arsura?
Nel prossimo capitolo, Claudio, Luca, Corinne e la professoressa Ivy raggiungeranno il Deserto dell’Arsura per indagare sulle oscure radiazioni energetiche che hanno disturbato i Malferret. Dopo attente ricerche e sconvolgenti scoperte, i quattro si troveranno a dover affrontare un vecchio e pericoloso nemico, che di nuovo tenterà di portare a termine i suoi misteriosi progetti. Riusciranno i tre a scoprire la verità e a riportare alla pace il deserto e tutti i pokemon che lo abitano?

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Capitolo 24
*** Il ritorno del Team Climax ***


Salve ragazzi, scusatemi tantissimo per la lunga attesa. Eccovi il prossimo e spero atteso capitolo di questa storia! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa fanfic! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema: sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve riassunto dell’episodio precedente.
Dopo la vittoria nella gara pokemon di Porto Limonia, Claudio e Luca erano ormai pronti per partire alla volta di Cianopoli, sede della prossima lotta in palestra di Luca e della Coppa Adriano. Tuttavia, il tranquillo viaggio dei nostri eroi si è trasformato in un incubo quando un esercito di Malferret ha misteriosamente invaso la città, seminando panico e terrore. Grazie al prezioso aiuto di Corinne e alla loro arguzia, Claudio e Luca sono riusciti ad arginare almeno in parte il problema, radunando tutti i pokemon selvatici nel grande stadio di Porto Limonia. Durante la caccia inoltre, Claudio ha soccorso un piccolo Malferret ferito, che dopo essere stato curato, ha accettato di unirsi alla sua squadra, facendosi catturare di buon grado. Una volta risolta la crisi, la professoressa Ivy ha rivelato la sua intenzione di voler indagare sul campo nel Deserto dell’Arsura alla ricerca della causa della misteriosa migrazione dei Malferret. E ora che anche i nostri eroi hanno deciso di unirsi all’impresa, riusciranno a trovare tutte le risposte che cercano?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

23° CAPITOLO : IL RITORNO DEL TEAM CLIMAX

Luca, Claudio e Corinne furono scossi da un tremito quando l’elicottero pilotato dalla professoressa Ivy si staccò dal suolo, prendendo quota. I tre osservarono fuori dai finestrini, vedendo la città di Porto Limonia che si stagliava proprio sotto di loro.
Luca e l’amico si soffermarono in particolar modo sul grande stadio centrale, che in quei giorni era stato teatro delle loro spettacolari vittorie, prima nel torneo di Pokecalcio e poi nella gara di doppia performance.
Non c’era alcun dubbio che quella città aveva rappresentato una tappa importante del loro viaggio e doverla lasciare così all’improvviso dispiaceva un po’ a tutti, ma purtroppo non avevano avuto scelta. Dopotutto nelle ultime ore la cosiddetta “Città dei divertimenti” era divenuta piuttosto la città degli incubi.
Durante la fase di decollo, la professoressa Ivy non aprì mai bocca, restando tutto il tempo in silenzio, concentratissima. Claudio era certo che anche lei fosse molto preoccupata per la situazione e non poteva certo darle torto: cosa sarebbe successo se i pokemon avessero deciso di attaccare le altre città nelle vicinanze del deserto?
Porto Limonia aveva il vantaggio di essere una grande città, così come Cianopoli, ma Claudio era sicuro che se i Malferret avessero attaccato Sabbioneta le cose sarebbero state ben diverse. Il coordinatore vi aveva soggiornato per un breve periodo e la conosceva abbastanza per dire che gli abitanti non avrebbero potuto tollerare una simile invasione.
Frattanto, raggiunta un’altitudine sufficiente, l’elicottero virò bruscamente, puntando dritto verso i territori aridi che circondavano Porto Limonia. A bordo, i tre passeggeri sospirarono, preparandosi alla grande avventura che stavano per affrontare.
Man mano che il tempo passava e si avvicinavano all’obiettivo, il paesaggio sotto di loro iniziò a cambiare. Al posto delle placide palme che si trovavano vicino a Porto Limonia, Luca vide grandi dune di sabbia e roccia, che dominavano l’intero territorio.
Di tanto in tanto, nel mezzo del deserto si scorgeva qualche piccola oasi, prevalentemente circondata da piccole palme o cespugli di bacche che riuscivano a resistere alle condizioni estreme di quel luogo impervio.
Anche la temperatura era aumentata di parecchi gradi e il fatto che stessero viaggiando in pieno giorno non aiutava di certo i nostri quattro avventurieri. Il sole era alto nel cielo e sembrava persino dieci volte più potente e caldo.
-Di sicuro non ci sono dubbi sul perché l’abbiano chiamato “Deserto dell’Arsura”, ansimò Corinne, passando una bottiglietta d’acqua ai suoi amici, dopo averne bevuto un lungo sorso.
-Proprio un nome azzeccato, non c’è che dire-, sospirò Luca. –Questo caldo infernale sembra quasi soprannaturale-.
Corinne annuì. –Già, è veramente pazzesco. Pensa che secondo le leggende un tempo questa zona era florida e ricca di vegetazione-.
-Davvero?-, chiese l’allenatore, sorpreso. –E allora cosa è accaduto?-.
Claudio scosse la testa. –Tutt’oggi nessuno sa spiegarsi come mai quest’isola si sia desertificata in questo modo. Tuttavia tieni presente che si tratta di una leggenda-.
-Leggenda o no-, intervenne Corinne seria. –Le temperature rilevate nel Deserto dell’Arsura sono le più alte dell’intero arcipelago, forse addirittura di tutto il nostro mondo: è un vero e proprio impero del calore-.
-Incredibile-, mormorò Luca. –Chissà che cataclisma climatico deve essere accaduto per trasformare la zona così radicalmente-.
-Attenzione ragazzi, state pronti-, annunciò la professoressa Ivy, che fino a qual momento era rimasta alla guida dell’elicottero in silenzio. –Stiamo sorvolando il Deserto dell’Arsura!-.
I tre annuirono e distolsero l’attenzione dal panorama che si scorgeva dai finestrini dell’elicottero per concentrarla sul piccolo tablet che Claudio teneva sulle ginocchia. Poco prima di partire, la professoressa aveva affidato loro il compito di controllare i livelli energetici della zona per trovare l’epicentro della misteriosa energia.
Luca osservò in silenzio i grafici sullo schermo, notando che man mano che procedevano i livelli di energia aumentavano sempre di più. –Ormai non può mancare molto-.
-Ci siamo quasi-, sospirò Claudio. –Siamo ormai vicinissimi all’epicentro del disastro-.
-Guardate, è qui!-, disse Corinne ad un certo punto, indicando sulla mappa un punto da cui sembrava che si sprigionasse un’enorme quantità di energia.
I tre informarono immediatamente la professoressa Ivy, che con un’abile manovra fece virare l’elicottero verso un’ampia zona sabbiosa pianeggiante e priva di rocce, avvertendo tutti di stare pronti all’atterraggio.
Corinne tornò a guardare lo schermo del tablet, cercando di riconoscere la zona nel paesaggio sotto di loro. A quanto pareva, la fonte della misteriosa energia si trovava in una grande depressione del terreno, una sorta di conca situata proprio al centro del deserto.
Osservando bene i grafici, Claudio vide che dalla conca si liberavano enormi onde elettromagnetiche che si diffondevano in un lampo in tutta la zona circostante. Evidentemente l’energia doveva aver attraversato le rocce fino alle caverne sotterranee in cui risiedevano i Malferret, terrorizzandoli a morte.
Lo scossone dell’elicottero che toccava terra lo colse del tutto impreparato, perso com’era nei suoi pensieri. Il coordinatore sobbalzò e Luca dovette prendere al volo il tablet della professoressa prima che cadesse rovinosamente al suolo.
Appena si furono dati una sistemata, i quattro esploratori improvvisati si apprestarono ad uscire dal velivolo e rimasero boccheggiarono, quasi asfissiati dal caldo soffocante e dal sole intenso che batteva sopra le loro teste.
La professoressa Ivy passò loro un paio di vistosi copricapi che in teoria li avrebbero dovuti proteggere dal caldo cocente, ma che in realtà li facevano apparire come dei buffi saltimbanchi travestiti. Fortuna che non c’era nessuno a vederli, pensò Claudio mentre indossava il suo cappello protettivo.
Dopo essersi assicurati di non aver lasciato nulla nell’elicottero, i quattro si avviarono in direzione della grande depressione che Corinne aveva individuato sulla mappa. In realtà erano atterrati ad una certa distanza dall’obiettivo per essere sicuri di non essere notati troppo e questo sfortunatamente significava almeno dieci minuti buoni di camminata sotto il sole.
Quando arrivarono finalmente alla loro destinazione, scoprirono che la zona non era per niente come se l’erano immaginata. Al posto della placida depressione che Luca si aspettava, si trovava una gigantesca gola rocciosa, profonda almeno una trentina di metri.
Da vicino, Claudio poté scorgere numerose grotte scavate nella roccia, di indubbia origine umana. Dal fondo della gola, si udiva un grande vociare, che indicava la presenza di numerosi uomini. I quattro esploratori si avvinarono al bordo frastagliato e con cautela, diedero uno sguardo di sotto.
Luca e Claudio si portarono una mano alla bocca per trattenere un grido di sorpresa. La zona era piena di strani uomini in uniformi bianche, marchiate con un logo scintillante. Anche se nessuno dei due riusciva a vederlo bene a causa della distanza, non avevano dubbi su cosa vi potesse essere scritto: Cmx.
-Sono gli stessi che hanno assaltato l’Istituto Meteo -, sussurrò Luca, bene attento a non farsi notare. –Il Team Climax-.
-Ne ho sentito parlare alla tv-, disse Ivy, meditando. –Se non ho capito male sono un gruppo di criminali che si interessa alle leggende delle Isole Orange-.
-Sì-, mormorò Claudio, rammendandosi dell’ultima volta che lui e l’amico li avevano incontrati. –Deve sapere che tempo fa sono riusciti ad impadronirsi di alcuni dati dell’Istituto Meteo di Porto Marinia-.
-Guarda laggiù-, indicò Luca puntando un dito. –C’è lo stesso tipo che abbiamo sfidato l’altra volta, il tenente Sonny!-.
E in effetti proprio sul fondo della gola, circondato dai suoi sottoposti, Claudio vide l’uomo dai capelli rossi che tempo prima li aveva miseramente sconfitti riuscendo a fuggire con i preziosi dati dell’Istituto Meteo.
La professoressa portò un dito alla bocca, facendo segno agli altri di tacere. –Shh, non facciamoci notare. Voglio sentire cosa dicono-.
Gli altri annuirono e rimasero in ascolto. Anche se la distanza non consentiva loro di capire bene tutte le parole della conversazione, i quattro riuscirono a carpire preziosi elementi dal breve discorso di Sonny con un sottoposto.
-Allora come procede la missione?-, stava dicendo il tenente, spazientito. –Avete trovato qualcosa di interessante?-.
Il sottoufficiale scosse la testa. –No signore, non ancora-.
-Maledizione!-, imprecò Sonny, agitando i pugni. –Si può sapere dove diavolo sono queste rovine?!-.
-Si calmi, signore-, lo rassicuro il sottoposto. –I dati dell’Istituto meteo confermavano che devono trovarsi nei paraggi. Le troveremo presto!-.
-Uhm, lo spero per voi-, si limitò ad aggiungere Sonny prima di allontanarsi, infuriato.
Intanto, circa trenta metri sopra di loro, acquattati sul bordo frastagliato della gola, i quattro esploratori si guardarono l’un l’altro in silenzio, stupiti dalla gravità della situazione in cui si erano cacciati.
-Beh-, sospirò Ivy. -Da quanto abbiamo sentito a quanto pare il Team Climax è alla ricerca di un’antica rovina localizzata qui nel Deserto dell’Arsura-.
-Ma per farne cosa?-, chiese Luca a bassa voce. –Che cosa cercano in questa rovina?-.
Ivy scosse la testa. –Non ne ho idea, ma non credo nulla di buono. Piuttosto, guardate cosa ha in mano ciascuno di quegli sgherri-.
Claudio si sporse nuovamente a guardare giù e vide un dettaglio che prima gli era sfuggito. Ciascun agente del Team Climax, tenente escluso, teneva in mano uno strano apparecchio elettronico che continuava a puntare verso le rocce.
-Che cosa sono, professoressa-, mormorò Corinne. –Lei lo sa?-.
-Non proprio-, rispose la donna. –Ma se dovessi tirare a indovinare direi che sono dei detector ad alta tecnologia-.
Luca era basito. –Dei detector?-.
-Si tratta di particolari strumenti che emettono onde magnetiche che risuonando sulle rocce permettono di scoprire la loro composizione-, spiegò Ivy. –E naturalmente anche cosa si nasconde al loro interno-.
-Ma allora sono state le radiazioni di quelle macchine a terrorizzare i Malferret!-, esclamò Claudio, battendosi una mano sulla fronte.
La professoressa Ivy gli diede ragione. –Sono d’accordo con te. Evidentemente le radiazioni si sono sovrapposte creando un’onda di energia ad alta frequenza che ha investito in pieno le loro tane-.
-E li ha terrorizzati a tal punto da spingerli a cercare rifugio nella città più vicina, ovvero Porto Limonia-, concluse Corinne.
-Ed ecco svelato il mistero-, disse Luca. –È stata tutta colpa del Team Climax. Ma adesso cosa facciamo?-.
-Per prima cosa dobbiamo chiamare l’agente Jenny-, riflettè la professoressa Ivy. –Sull’elicottero deve esserci un trasmettitore che possiamo usare-.
-Allora vada, professoressa-, propose Claudio, facendole un cenno nella direzione in cui si trovava il velivolo. –Ci penseremo noi a tenere a bada il Team Climax-.
La professoressa Ivy protestò, cercando di trovare un’altra opzione per restare uniti, ma concluso che non c’erano altre possibilità, augurò ai tre buona fortuna e raccomandò loro di essere prudenti. Quindi, bene attenta a non farsi vedere, sgattaiolò lontano dalla gola, verso l’elicottero.
Claudio la osservò sparire all’orizzonte e poi si rivolse ai suoi compagni. –Molto bene, ho un piano. Io cercherò di distrarli in qualche modo, ma ho bisogno di qualcuno che li attacchi di sorpresa mentre non se lo aspettano-.
Luca sorrise e lanciò una pokeball, liberando il suo Flyve. –Me ne occupo io! Flyve può portarmi in volo e attaccare contemporaneamente!-.
-E io ti aiuterò!-, esclamò Corinne. –Non sei l’unico a possedere un Flyve, sai?-.
Rapida, la ragazza lanciò a sua volta una pokeball, che volteggiò nell’aria e si aprì in un lampo di luce abbagliante. Un grosso pokemon a forma di libellula grigia, identico a quello di Luca, si materializzò nell’aria.
-Allora il tuo Flye si è evoluto, eh?-, chiese Claudio, stupito.
Corinne fece un sorriso. –Sì, è successo giusto stamattina, mentre aiutavo gli allenatori a respingere i Malferret!-.
-Molto bene, allora-, sussurrò Luca, salendo sulla schiena del suo pokemon, mentre Corinne di fianco a lui lo imitava. –Noi siamo pronti-.
Claudio annuì e di nuovo diede un’occhiata sul fondo della gola, per accertarsi che nessuno li avesse sentiti. –Andate, al resto ci penso io-.
Al cenno dei due allenatori, i due grossi pokemon libellula si alzarono in volo e silenziosamente planarono insieme ai loro padroni verso il fondo della gola Claudio aspettò qualche secondo e poi chiamò in campo il suo Infernus.
-Ho bisogno di te, Infernus-, disse lui, piano. –Usa muro di fumo per coprire loro le spalle!-.
Il grande pokemon annuì e agitando la coda infuocata diffuse nell’aria una densa coltre di fumo grigio, che oscurò parzialmente la visuale della zona. Fortunatamente il fumo era più pesante dell’aria e scese verso il fondo della gola senza troppi problemi.
Nel frattempo, molto più in basso rispetto a dove si trovava il coordinatore, il Team Climax era già stato messo in allarme delle dense volute di fumo scuro che sembravano misteriosamente provenire da cielo.
-Ci stanno attaccando!-, tossì il tenente Sonny, coprendosi il volto per impedire alla cenere di finirgli negli occhi. –Tutti ai vostri posti!-.
Tutti i membri del Team Climax presenti si affrettarono a far uscire tutti i pokemon che possedevano dalle sfere, ma non fecero in tempo. Dalla coltre di fumo, sbucarono improvvisamente Luca e Corinne a cavallo dei loro pokemon volanti.
-Attacca Flyve-, ordinarono contemporaneamente i due allenatori. –Aerasoio!-.
I due grandi pokemon libellule attaccarono contemporaneamente e agitando le ali crearono innumerevoli lame che sembravano fatte d’aria, con cui colpirono a ripetizione tutti i membri del Team Climax, distruggendo la maggior parte delle loro macchine.
Anche se a causa del fumo non riusciva a vedere nulla, sul bordo della gola Claudio sorrise, certo che il loro piano stava avendo successo. I rumori causati dalla distruzione delle diaboliche macchine che avevano disturbato i Malferret lo rassicuravano sul fatto che tutto stesse procedendo per il meglio.
All’improvviso, una forte raffica di vento spazzò la zona e Claudio si girò di scatto, percependo una misteriosa presenza intorno a sé. A pochi metri di distanza, avvolto nella densa coltre di fumo, vide qualcosa che lo lasciò di stucco.
Era la sagoma trasparente di un grosso pokemon di vaga forma felina, che aveva già incontrato tempo prima durante il loro viaggio verso Porto Limonia. La strana ombra lo fissò a lungo e lanciato un verso simile ad un miagolio, fece un grosso balzo e si tuffò nella gola, sparendo della sua vista.
Tendendo l’orecchio, il coordinatore udì una grande esplosione che spazzò il fondo della gola e provocò un piccolo terremoto che lo fece cadere in ginocchio a terra. Poi, pochi secondi dopo, il pokemon fantasma saltò nuovamente fuori dalla conca rocciosa, atterrando ad una decina di metri di distanza.
-Aspetta, non andartene-, gli urlò Claudio, tentando di avvicinarsi. –Io so chi sei. Tu sei il Felino Leggendario, non è vero?-.
Lo strano essere lanciò un curioso verso di assenso e rapidamente si dissolse nell’aria, spaventato da un rumore di pale rotanti che si udiva sempre più forte. Dal fondo della gola, si alzò un luccicante elicottero rosso, inseguito da due allenatori che cavalcavano due Flyve.
Luca e Corinne capirono quasi subito che il Team Climax era decisamente troppo veloce per i loro pokemon e così abbandonarono l’inseguimento e atterrarono vicino a Claudio, che nel frattempo si era rimesso in piedi.
-Quei brutti ceffi sono riusciti a fuggire-, spiegò Luca all’amico. –Ma non importa, tu sei stato mitico! Devi assolutamente spiegarmi come hai fatto!-.
-Fatto cosa, scusa?-, chiese Claudio, confuso. –Non capisco-.
-Ma sto parlando dell’esplosione, ovvio-, esclamò il ragazzo, eccitato.
Corinne notò la faccia dell’amico e si affrettò a spiegare. –Mentre li stavamo attaccando, alcuni membri del Team Climax sono riusciti a contrattaccare con i loro pokemon. Stavamo per vedercela molto brutta!-.
-Ma poi da cielo è arrivata una fortissima onda d’urto, che ha colpito in pieno i pokemon avversari e i loro allenatori-, continuò Luca. –E poco dopo anche tutti i macchinari presenti nella zona, facendoli esplodere-.
-Capisco-, mormorò Claudio, affrettandosi a raccontare loro ciò che realmente era successo.
Ci vollero un paio di minuti per raccontare ai due l’intera storia, ma quando finalmente il coordinatore finì di parlare, gli sguardi di Luca e Corinne erano fissi su di lui, attoniti e stupiti per la piega che avevano preso gli eventi.
-Quindi è stata tutta opera del Felino Leggendario-, sussurrò Corinne. –Accidenti, ero così concentrata sulla battaglia che me lo sono perso-.
-A chi lo dici-, imprecò Luca. –In mezzo a quel fumo non si riusciva a vedere nulla-.
-Chissà come mai ha deciso di aiutarci-, riflettè Claudio, massaggiandosi la fronte. –Forse voleva solamente porre fine alle sofferenze dei pokemon che vivono nel deserto-.
Corinne annuì. –Sì, è possibile. Uff, se solo riuscissi a ricordarmi quello che mio padre mi aveva raccontato su di lui-.
-Lascia perdere-, la rassicurò Luca. –Per ora l’importante è aver fermato il Team Climax, anche se ho paura che non si arrenderanno tanto facilmente-.
-Ehi, ragazzi!-, urlò una voce familiare alle loro spalle. -State tutti bene?-.
I tre si girarono, giusto in tempo per vedere la professoressa Ivy che veniva loro incontro, accompagnata da una donna dai capelli lunghi e dallo sguardo determinato, vestita con un’uniforme da poliziotta.
-Quella è l’agente Jenny di Sabbioneta-, disse Claudio al suo amico. –è il capo di tutta la polizia della zona-.
Finalmente tutti riuniti, la professoressa Ivy indicò a tutti l’elicottero, che aveva lasciato poco lontano. Durante il tragitto, i tre raccontarono alla poliziotta tutto quello che avevano sentito e quello che avevano cercato di fare.
-Purtroppo non è servito a niente-, concluse Luca, sconsolato. –Il Team Climax è riuscito a fuggire comunque-.
-Non dite così-, disse l’agente Jenny, sorridendo. –Grazie al vostro aiuto ora i pokemon del Deserto dell’Arsura sono liberi di continuare la loro vita in pace-.
-E io ho una buona notizia-, si intromise la professoressa, facendo accomodare tutti sul velivolo, per poi mettersi ai comandi insieme all’agente Jenny. –Mi ha chiamata Carlo, il sindaco di Porto Limonia e mi ha assicurato che tutti i Malferret stanno bene. I lavori per riportarli nel loro habitat naturale sono già cominciati-.
-Fantastico!-, esclamò Claudio, felice. –Questo vuol dire che presto la città tornerà alla normalità-.
L’agente Jenny annuì. –Sì, mia sorella, capo della polizia di Porto Limonia, ha promesso che in un paio di giorni al massimo tutto sarà a posto-.
-Ma questo non vuol dire che il Team Climax sia stato sconfitto-, sospirò la professoressa Ivy, accendendo il motore. –Purtroppo i loro veri piani sono ancora avvolti nel mistero-.
L’elicottero si avviò con un rombo e pochi secondi dopo si sollevò in aria, facendo roteare le pale ad altissima velocità. I tre amici diedero un ultimo sguardo alla conca rocciosa, prima che con una virata la professoressa correggesse la rotta.
-Dovremo fare una sosta a Sabbioneta, prima di tornare a Porto Limonia-, li informò lei. –Devo riportare l’agente Jenny in centrale-.
-A Sabbioneta, dice?-, chiese Corinne, emozionata. –Ma è perfetto. Io credo che mi fermerò là-.
Claudio era stupito. –Come mai? Pensavo che volessi raggiungere Cianopoli per l’inizio della Coppa Adriano-.
-Sì, naturalmente-, spiegò lei. –Ma a Sabbioneta domani si terrà una gara pokemon e ho tutta l’intenzione di vincere!-.
-Anche a Sabbioneta si tiene una gara?-, domandò il coordinatore, confuso. –Non lo sapevo-.
-Beh, se vuoi possiamo fermarci anche noi in quella città-, propose Luca. –Tanto mancano ancora un paio di giorni alla Coppa Adriano-.
-Allora è deciso: ci fermeremo tutti a Sabbioneta-, esclamò Claudio. –E io vincerò il mio terzo fiocco!-.
-Non contarci-, lo ammonì Corinne. –La vittoria sarà mia-.
Luca ridacchiò, continuando a guardare dal finestrino il paesaggio desertico che si estendeva sotto di loro. A quanto pareva avrebbe dovuto aspettare ancora un po’ per la sua lotta nella palestra di Cianopoli, ma tanto meglio. Avrebbe potuto allenarsi meglio.
Il tempo passò velocemente, tra le risate di Luca all’evidente rivalità di Claudio e Corinne, che continuavano a bisticciare su chi di loro avrebbe vinto la gara. Quando ormai il sole stava per tramontare, l’agente Jenny li invitò ad osservare fuori dal finestrino.
Claudio si sporse per vedere meglio e in mezzo al deserto, scorse una grande oasi piena di palme e alberi da bacche, intorno alla quale sorgeva una piccola città i cui edifici sembravano essere fatti di mattoni di sabbia pressata.
-Quella è Sabbioneta!-, li avvisò la professoressa Ivy. –Preparatevi, stiamo per atterrare!-.
E così, dopo aver vissuto un’altra emozionante avventura, i nostri amici stavano ora per raggiungere una nuova città. E mentre i piani del Team Climax restano ancora avvolti nel mistero, i pensieri di Claudio e Corinne si concentrano tutti sulla prossima gara pokemon.
 

Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Scusatemi di nuovo tantissimo se anche stavolta ho pubblicato il capitolo con un immenso ritardo, ma per farmi perdonare eccovi un altro capitolo lunghissimo e ricco di avvenimenti importanti. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena potuto leggere, Claudio, Luca e Corinne sono finalmente giunti nel Deserto dell’Arsura per indagare insieme alla professoressa Ivy sulle causa della migrazione dei Malferret. Arrivati sul luogo, i quattro hanno scoperto la presenza del Team Climax, malvagia associazione a caccia di antiche rovine. Anche grazie all’aiuto del misterioso Felino Leggendario, i nostri amici sono riusciti a scacciarli dalla zona, riportando la pace nel deserto. Ora che sono giunti a Sabbioneta, Claudio e Corinne si preparano a competere in un’altra emozionante gara. Riuscirà il nostro coordinatore preferito ad aggiudicarsi il suo terzo fiocco?
Nel prossimo capitolo, Claudio e Corinne parteciperanno all’inattesa gara pokemon di Sabbioneta, scontrandosi con vecchi rivali, tutti determinati ad ottenere la vittoria. Tra spettacolari esibizioni e magnifiche nuove combinazioni, i nostri protagonisti impareranno che niente è scontato. E con il suo terzo fiocco in palio, riuscirà Claudio a vincere la gara?

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Capitolo 25
*** La gara imprevista ***


Salve ragazzi, scusate per l’attesa. Eccovi il nuovo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema: sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve sommario dell’episodio precedente.
Determinati a scoprire la causa della misteriosa migrazione dei Malferret, Claudio, Luca e Corinne hanno deciso di accompagnare la professoressa Ivy in una spedizione nel Deserto dell’Arsura, dove la donna ha scoperto una misteriosa radiazione che disturba i pokemon che vivono sottoterra. Giunti sul posto, i quattro hanno scoperto la presenza del Team Climax, alla ricerca di alcune rovine per scopi misteriosi. Appurato che i loro marchingegni causavano l’emissione di numerose onde magnetiche, la professoressa Ivy si è offerta di avvertire l’agente Jenny, mentre i tre ragazzi hanno cercato di fermare il Team Climax in tutti i modi possibili. Il loro compito è stato facilitato dalla comparsa di un misterioso pokemon sotto forma di ombra che ha portato scompiglio tra le file dei nemici prima di scomparire nel nulla. Messo in fuga il Team Climax, Claudio, Luca e Corinne hanno deciso di accompagnare Ivy e l’agente Jenny a Sabbioneta, anche perché Claudio ha appena scoperto che lì si terrà una nuova gara pokemon. Riuscirà il coordinatore a vincere il suo terzo fiocco?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

24° CAPITOLO : LA GARA IMPREVISTA

La strana ombra dalle sembianze feline era proprio davanti a lui, circondata da un’impenetrabile coltre di nebbia che gli impediva di vederla bene. Claudio strabuzzò gli occhi e tentò di avvicinarsi, ma il pokemon emise un verso acuto e scomparve in un refolo di vento.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto, urlando: -Aspetta, non andare!-.
Claudio si guardò in giro, smarrito, ricordandosi che si trovava nella stanza d’albergo che lui e Luca avevano affittato la sera prima, appena arrivati in città, su consiglio di Corinne e della professoressa Ivy.
-Che succede?!-, chiese Luca, allarmato, uscendo dal bagnetto.
-Nulla, nulla-, lo rassicurò l’amico. –Era solo un sogno-.
Luca sorrise. –Fammi indovinare. Ti sei di nuovo sognato il pokemon leggendario-.
Claudio annuì. –Sì, stavo cercando di capire come mai ha deciso di aiutarci ieri-.
-Capisco, anche a me piacerebbe saperne di più-, ammise Luca, controllando il suo orologio. –A proposito, sono già le dieci, sai?-.
-Mhm, mhm-, mugugnò l’amico, facendo un profondo sbadiglio. –Non preoccuparti, la gara inizierà oggi pomeriggio. Abbiamo tutto il tempo-.
-Sai già che pokemon utilizzare?-, chiese l’allenatore, curioso.
Claudio annuì, decidendosi finalmente ad alzarsi dal letto. –Sì, nel primo round userò Spektr e per il secondo Malferret sarà perfetto!-.
Luca rimase stupito dalla scelta dell’amico. –Malferret? Ma sei sicuro? L’hai catturato appena ieri e non vi siete mai allenati insieme-.
-Oh, questo è vero-, mormorò Claudio, pensoso. –Ma non preoccuparti, vedrai che sarà un successone! Oggi vincerò il mio terzo fiocco!-.
-Speriamo-, sospirò Luca, poco convinto. –Resto dell’idea che sia una strategia molto rischiosa-.
-Fidati, andrà tutto bene-, lo rassicurò Claudio, sorridendo. –Malferret possiede alcune tra le mosse più spettacolari che abbia mai visto. Non c’è alcun motivo di fare una scelta diversa-.
Luca gli diede ragione. –Sì, ma forse se vi allenaste un pochino… Dopotutto sarebbe il suo primo combattimento-.
-Rilassati-, disse l’amico iniziando a vestirsi. –Prima o poi avrebbe comunque dovuto fare il suo debutto. Meglio farlo il prima possibile, no?-.
-D’accordo-, concluse Luca. –Spero solo che tu abbia ragione-.
Una mezz’oretta dopo, appena anche Claudio si fu vestito e preparato, i due decisero finalmente di scendere a colazione. Appena entrati nella grande sala, i due individuarono subito Corinne seduta ad un tavolo poco distante.
Claudio e luca si unirono a lei, mangiando velocemente la loro colazione e parlando a lungo con la ragazza. A quanto pareva, la ragazza sembrava più determinata che mai a vincere la gara di Sabbioneta, forse persino più di Claudio.
-Questa è la volta buona!-, stava dicendo Corinne ai due amici. –Me lo sento: oggi vincerò il mio secondo fiocco-.
-Temo che al massimo ti dovrai accontentare del secondo posto-, scherzò Claudio, ridacchiando. –Visto che sarò io ad vincere il mio terzo fiocco-.
Corinne lo guardò con aria di sfida. –Fossi in te non ne sarei così sicura! Non dimenticare che parteciperanno anche Drew e Samantha-.
Al solo sentire il nome del rivale, il buonumore di Claudio si spense. –Ah, quindi ci sarà anche Drew?-.
La ragazza sorrise. –Sì, lui e Samantha sono arrivati questa mattina. Mi hanno appena inviato un messaggio sul Pokenav per avvisarmi. Non sei contento?-.
-Uhm? Certo, certo-, mentì Claudio, sperando che nessuno se ne accorgesse. –Non vedo l’ora che la gara cominci-.
In realtà, il ragazzo non era per niente felice di sapere che il suo più temuto rivale avrebbe partecipato alla stessa competizione. Seduto di fianco a lui, Luca avvertì subito il cambiamento d’umore dell’amico e ne comprese subito il motivo.
Claudio non si era ancora ripreso dall’ultima sconfitta subita da Drew alle semifinali del torneo di Pokecalcio. Neanche la vittoria conquistata pochi giorni prima alla gara di Porto Limonia era riuscita a cancellargli dalla mente quella batosta.
Dopotutto a pensarci bene era stato Robert a sconfiggere Drew negli ottavi di finale e non lui. In ogni caso prima o poi i due avrebbero dovuto trovarsi nuovamente faccia a faccia, quindi tanto valeva che succedesse presto.
La colazione dei tre amici proseguì con una chiacchierata su argomenti più leggeri. Claudio e Luca parlarono della loro intenzione di proseguire il loro viaggio verso Cianopoli, dove il coordinatore avrebbe partecipato alla Coppa Adriano e l’amico avrebbe sfidato il capopalestra Rudy per ottenere la sua terza medaglia.
-A proposito di eventi importanti-, esclamò Corinne, battendosi una mano sulla fronte. –Che ore sono?-.
-Quasi le undici-, disse Luca, controllando il suo Pokenav. –Perché?-.
-Stavo per dimenticarmelo, dannazione-, continuò lei senza dare spiegazioni. –Presto venite con me!-.
Senza ascoltare le loro proteste, Corinne li obbligò letteralmente a seguirla fuori dalla sala della colazione, attraversando la hall dell’hotel fino a raggiungere una piccola saletta tv. La ragazza accese la grande televisione e si sintonizzò su un canale sportivo.
-Si può sapere cosa dovevi vedere di così urgente?-, chiese Claudio, sedendosi su una poltrona vicina.
-Stai scherzando, vero?-, rispose la ragazza, guardandolo in modo strano. –Oggi ci sono le finali del Torneo di Pokecalcio di Porto Limonia!-.
Luca la fissò senza capire. –Il Torneo di Pokecalcio? Io pensavo che fosse finito. Ho pure vinto il trofeo!-.
Corinne ridacchiò. –Mi spiace dirtelo, Luca, ma tu hai partecipato al torneo per esordienti. Qui stiamo parlando del torneo dei professionisti!-.
-Guardate, c’è Tim Soccer!-, disse Claudio, riconoscendo il giudice che aveva visto durante il torneo. –Quindi è riuscito ad arrivare in finale!-.
Corinne annuì. –Sì e spero tanto che riesca a vincere!-.
Senza più parlare, i tre decisero di godersi in silenzio la partita. Il match era già iniziato da qualche minuto e per il momento entrambi erano sull’1 a 1. Sia i pokemon di Soccer che quelli del suo avversario giocavano magnificamente, coadiuvati dai loro allenatori.
La conduttrice dell’evento, che naturalmente era Vivian, commentava in diretta qualunque loro mossa, rendendo lo spettacolo ancora più coinvolgente. Come tutte le partite di Pokecalcio, anche quell’emozionante finale durò appena dieci minuti.
-Tempo scaduto!-, annunciò Vivian, interrompendo il match. –E questo vuol dire che abbiamo un vincitore!-.
Sullo schermo comparvero i risultati dell’incontro. All’ultimo secondo i pokemon di Tim Soccer erano riusciti a decidere le sorti dell’incontro segnando il gol del 3 a 2. Corinne esultò quando capì che il suo beniamino ce l’aveva fatta.
-Signore e signori, vi annuncio che il vincitore di questa edizione è Tim Soccer!-, esclamò la conduttrice, emozionata. –Per la seconda volta si conferma quindi campione nazionale di Pokecalcio delle Isole Orange-.
Dopo uno scrosciante applauso da parte del pubblico e una breve pausa pubblicitaria, la conduttrice invitò Tim Soccer a raggiungerla sul palchetto improvvisato al centro del campetto, cosa che l’uomo fece tra le lodi dei tifosi.
Solo allora Luca capì che il grande stadio di Porto Limonia era tornato pienamente operativo. I Malferret dovevano essere già stati riportati nel loro habitat originale e l’allenatore non poteva che esserne felice.
Quando la premiazione finì, Corinne stava già per spegnere il televisore, ma vedendo che la conduttrice Vivian aveva appena richiamato l’attenzione degli spettatori, si bloccò per sentire cosa avrebbe detto.
-Gentile pubblico-, esclamò la donna. –Anche per quest’anno si conclude qui l’emozionante torneo di Porto Limonia. Mi raccomando, non mancate alla prossima gara pokemon, che si terrà oggi pomeriggio nella città di Sabbioneta!-.
-Sta parlando della nostra gara-, sussurrò Corinne a Claudio, che annuì continuando ad ascoltare.
-In più, vi ricordo che la fine dei Campionati di Pokecalcio sancisce l’inizio del countdown verso la Coppa Adriano-, continuò Vivian. –Se non volete perdervi l’evento, vi conviene affrettarvi. Ci vediamo tutti tra tre giorni esatti alla bellissima Spiaggia di Cianopoli!-.
L’immagine della conduttrice si dissolse e lo schermo diventò nero, segno che il servizio era finito. I tre si alzarono dal divanetto e notando che ormai era quasi mezzogiorno, decisero di andare a pranzo prima di dirigersi verso l’arena della virtù.
Al loro solito tavolo, trovarono la professoressa Ivy insieme all’agente Jenny e si persero in una lunga conversazione sulle ultime novità su Porto Limonia. Entrambe le donne confermarono quello che Luca aveva visto alla tv: tutti i Malferret erano stati fatti evacuare dallo stadio giusto in tempo per disputare le finali del torneo.
Tutti sospirarono sentendosi più leggeri. Almeno quel problema era stato risolto, anche se a pensarci bene ce n’era un altro ancora più grave ancora in sospeso. Sorprendendo tutti, fu proprio Corinne a tirar fuori l’argomento.
-Mi scusi, agente-, chiese la ragazza a un certo punto. –Alla fine siete riusciti a scoprire gli obiettivi del Team Climax?-.
Jenny scosse la testa. –No, purtroppo no. Abbiamo svolto accurate ricerche, ma per ora i loro piani sono avvolti nel mistero-.
-Secondo la nostra opinione-, intervenne la professoressa Ivy. –è possibile che il Team Climax stia cercando le antichissime rovine che secondo alcune leggende sono situate nel Deserto dell’Arsura, ma non abbiamo idea del perché-.
-Antiche rovine?-, chiese Luca, stupito. –Ci dica di più, professoressa-.
-Stiamo ancora indagando-, rispose la donna, sorridendo. –A proposito! Claudio, ho fatto anche un paio di ricerche per conto tuo sul Felino Leggendario-.
Claudio ringraziò, sorpreso. –Non avrebbe dovuto, professoressa. Ma mi dica, cosa ha scoperto?-.
-Non molto, a dir la verità-, disse lei. –La maggior parte delle fonti su di lui proviene dai miti tramandati a Porto Leggendia. Se vuoi saperne di più, ti consiglio di dirigerti verso quella città-.
Il coordinatore annuì. –Grazie mille, se avremo tempo seguiremo di sicuro il suo consiglio-.
Per il resto del pranzo, i cinque continuarono a discutere degli argomenti più vari, finchè Corinne richiamò tutti all’ordine e guardando l’orario sul Pokenav, esclamò ad alta voce: -Maledizione, è tardissimo! La gara inizierà tra venti minuti!-.
-Che cosa?!-, urlò Claudio, balzando in piedi. –Che aspettiamo?! Dobbiamo muoverci!-.
La professoressa fece appena in tempo a salutarli, annunciando che avrebbe seguito la gara in tv. Claudio e Corinne si precipitarono letteralmente fuori dall’hotel, seguiti da un ansimante Luca che invano tentava di restare al loro passo.
Il ragazzo pensava di riuscire a godersi le bellezze della piccola cittadina, ma sfortunatamente si sbagliava. Correndo dietro ai due coordinatori, Luca vide a malapena gli edifici in mattoni di sabbia che costeggiavano la via che stava percorrendo.
Finalmente, dopo una decina di minuti di folle corsa, Claudio e Corinne si fermarono in una grande piazza ricca di palme e Luca li raggiunse poco dopo, prendendo fiato. Il ragazzo esausto si guardò intorno e vide il loro obiettivo a pochi metri di distanza.
La piccola Arena della Virtù di Sabbioneta non poteva certo competere con il grande Stadio Centrale di Porto Limonia, ma la costruzione aveva un che di esotico che rendeva semplicemente impossibile staccare lo sguardo da essa.
Senza perdere tempo, i due coordinatori entrarono immediatamente nell’edificio ed esibirono i loro pass-gare alla reception, annunciando che si erano già iscritti la sera precedente. L’operatrice scannerizzò le tessere e indicò loro il corridoio per raggiungere la saletta di attesa.
Claudio e Corinne salutarono velocemente Luca, che dopo aver augurato buona fortuna ad entrambi si diresse verso gli spalti.  I due imbucarono quindi il corridoio che era stato mostrato loro e pochi secondi dopo entrarono ansanti nella piccola sala d’attesa.
-Claudio, Corinne!-, esclamarono in coro Drew e Samantha, quando li videro entrare in quello stato. –Siete in ritardo!-.
E in effetti era proprio vero. I due coordinatori avevano appena finito di cambiarsi indossando i loro vestiti più eleganti, quando lo schermo della sala d’attesa si accese, indicando che la gara stava per cominciare. La conduttrice Vivian salì sul palco dell’arena, tra gli applausi del pubblico.
-Tifo ed entusiasmo sono in aumento e questo può voler dire solo una cosa-, esclamò la donna, in modo teatrale. –È finalmente giunto il momento di una nuova, emozionante gara!-.
Dopo un altro scrosciante applauso da parte degli spettatori, Vivian continuò. –Qui a Sabbioneta, la città della sabbia, la tensione è al massimo! E ora osservate cosa riceverà il vincitore della competizione!-.
Luca vide la conduttrice alzare un piccolo fiocco, che illuminato dalla luce dei riflettori, mandò un bagliore dorato che incantò tutti i coordinatori in sala d’attesa. Claudio lo fissò intensamente, come per imprimersi in mente il suo obiettivo. Doveva assolutamente vincere!
Vivian sorrise. –È proprio lui, l’ambitissimo fiocco di Sabbioneta che il più abile dei partecipanti si porterà a casa, avvicinandosi di un passo al Grand Festival!-.
Dopo la consueta presentazione della giuria, formata come al solito dal signor Contesta, dal signor Sukizo e dall’infermiera Joy di Sabbioneta, finalmente la gara cominciò con il primo round, ovvero il saggio di esibizione.
Un paio di partecipanti si erano già magistralmente esibiti, quando la conduttrice annunciò: -E ora ecco una giovane promessa delle gare: direttamente da Corallipoli, ecco a voi Corinne!-.
Dallo schermo in sala d’attesa, Claudio, Drew e Samantha osservarono la rivale salire sul palco e lanciare la pokeball, che roteando in aria, si aprì rilasciando un’enorme fiammata bluastra in mezzo alla quale comparve il pokemon che aveva scelto, Candly.
-Forza, Candly-, esclamò lei. –Cominciamo con un pirolancio!-.
Il piccolo pokemon a forma di candela annuì e aprendo la bocca, formò davanti a se una sorta di meteora infuocata che scagliò rapidamente verso il soffitto dell’arena. Appena raggiunse l’apice, l’attacco iniziò a cadere verso Candly.
-Ora turbofuoco!-, ordinò la ragazza, poco prima che il suo pokemon fosse colpito dal suo stesso attacco.
Le fiamme sulla testa di Candly crebbero di intensità e rilasciarono un vortice di fuoco che sospinse il pirolancio di nuovo verso l’alto con un piacevole movimento a spirale. I tre coordinatori in sala d’attesa rimasero sbalorditi: Corinne era proprio diventata brava.
Nel frattempo, sul palco la ragazza si preparò allo spettacolo finale. –Concludi con nitrocarica!-.
Il suo pokemon lanciò un verso di assenso e ricoprì il suo corpo di fuoco. Quindi, risalendo il turbofuoco colpì a gran velocità il pirolancio che si sgretolò in minuscole scintille e lapilli che si sparsero per tutto lo stadio.
Il pubblico applaudì, semplicemente entusiasta della performance. Tutti i giudici commentarono ottimamente il suo lavoro e la ragazza, dopo aver ringraziato la giuria, fece un piccolo inchino e ritornò in sala d’attesa, dove fu accolta dai suoi rivali.
Pochi minuti dopo, fu il turno di Samantha che grazie al suo Brainium diede vita ad una fantastica esibizione utilizzando ad hoc i potenti attacchi psichici del suo pokemon. Anche questa performance fu un successone e la conduttrice si apprestava già a chiamare il prossimo concorrente.
-Signore e signori, un applauso al prossimo coordinatore-, annunciò la donna. –Viene dalla città di Iridiopoli e il suo nome è Claudio!-.
Finalmente il momento tanto atteso da Luca era arrivato. Il suo amico, vestito con un elegante smoking, salì sul palco e lanciò la sua pokeball. La sfera si aprì in una nuvola di fumo bianco e liberò il pokemon che rinchiudeva, Spektroke.
-Sei pronto, Spektroke?-, gli disse Claudio. –Cominciamo con palla ombra!-.
Il suo pokemon fece un veloce giro su se stesso, prima di creare davanti a se una sfera di energia oscura che lanciò velocemente verso l’alto. Claudio aspettò qualche secondo e poi ordinò: -Ora usa stordiraggio!-.
Spektroke annuì e rilasciò un nugolo di piccole schegge di luce giallastra che andarono a circondare la palla ombra, come fossero degli anelli di luce intorno ad un pianeta oscuro. Il contrasto tra le due mosse era splendido.
-Concludiamo!-, urlò Claudio al suo pokemon. –Usa furtivombra!-.
Il pokemon fantasma liberò un grido acuto e alle sue spalle apparve una spaventosa figura che sembrava fatta d’ombra, che strinse i suoi minacciosi arti contro la palla ombra, ancora circondata dalle luci dello stordiraggio.
Le due mosse esplosero, generando una piccola onda d’urto di energia oscura, illuminata a malapena dalle luci giallastre residue dello stordiraggio. In mezzo a quella nube, Spektroke appariva in tutto il suo splendore.
Claudio fece un piccolo inchino, imitato un po’ goffamente dal suo pokemon. Il pubblico applaudì in delirio e i commenti della giuria non si fecero certo attendere. Interrogato a proposito della performance, il giudice Contesta disse: -Un’esibizione spettacolare che ha messo in luce tutte le potenzialità di un pokemon di tipo spettro-.
-Sono d’accordo-, disse il secondo giudice, il signor Sukizo. –Davvero notevole!-.
-E quello Spektroke sembra allenato alla perfezione, oltretutto!-, concluse l’infermiera Joy.
Claudio ringraziò tutti e ritornò sui suoi passi, imboccando il corridoio che conduceva alla sala d’attesa. Appena rientrò nella piccola saletta, venne accolto da Corinne e Samantha, che si congratularono con lui per la sua esibizione.
-Grazie mille, anche voi siete state fantastiche!-, rispose loro, sorridendo. –Ma dov’è Drew?-.
Corinne indicò lo schermo sulla parete opposta della stanza. –Perché non provi a guardare là?-.
Capendo che si stava perdendo l’esibizione del rivale, il coordinatore si affrettò a sedersi sul divanetto della sala d’attesa. Drew aveva deciso di utilizzare il suo Ghouleon e stava davvero facendo un ottimo lavoro.
Quando ebbe concluso la performance, gli spettatori applaudirono entusiasti e tutti i giudici commentarono positivamente le bellissime qualità del pokemon Ombrovolpe. Drew restò ancora un momento a godersi gli applausi e poi li raggiunse di nuovo nella saletta d’attesa.
-Signore e signori, con questo si chiude il saggio di esibizione della gara pokemon di Sabbioneta-, annunciò la conduttrice Vivian. –Vi chiedo di avere qualche minuto di pazienza mentre i giudici elaborano i risultati per decidere i nome degli otto coordinatori che passeranno al secondo round!-.
Lo schermo si spense e Claudio tirò un sospiro di sollievo, mentre i suoi rivali lo raggiungevano sul divanetto al centro della stanza. Poco dopo, anche Luca giunse per congratularsi con i coordinatori per il bellissimo spettacolo.
-Sono sicuro che passerete tutti!-, esclamò l’allenatore, deciso. –Siete stati tutti bravissimi!-.
Samantha annuì. –Anch’io la penso come te, Luca-.
-E io non vedo l’ora di vincere!-, esclamò Claudio, mentre i suoi rivali ridacchiavano.
-Continua a crederci-, sorrise Corinne, lanciandogli uno sguardo furbetto.
Tutti e cinque gli amici si fecero una sonora risata, che fu interrotta pochi secondi dopo da un ormai ben noto segnale acustico. Il maxischermo si riaccese e comparve l’immagine della conduttrice. Il momento della verità era arrivato.
-Grazie per l’attesa, gentile pubblico-, disse Vivian, sorridendo. –Sono lieta di annunciarvi che gli otto coordinatori che hanno passato il turno stanno per apparire in ordine casuale sullo schermo!-.
In sala d’attesa calò il silenzio. Poi, ad uno ad uno, sul maxischermo comparvero i volti di chi era passato. Quello di Drew apparì per primo e come terzo, Claudio vide Corinne. Al suo fianco, la ragazza esultò, felice per avercela fatta.
La sfilza di volti continuò e con sollievo, Claudio vide il suo comparire per quinto, mentre quello si Samantha arrivò subito dopo. Quando tutti e otto i coordinatori finalisti vennero annunciati, la sala si riempì di grida gioiose dei vincitori e di sospiri frustrati degli sconfitti.
-Beh, ce l’avete fatta-, commentò Luca, felice. –Siete passati tutti!-.
Drew annuì. –Già, ma la vera gara comincia solo ora! Chissà come saremo abbinati per il secondo round-.
E nell’attesa che la conduttrice rivelasse gli abbinamenti del round di lotta, Claudio si guardò intorno. Aveva ancora sette avversari da affrontare per poter vincere. Solo tre lotte e il fiocco sarebbe stato suo. Purtroppo con ogni probabilità una di esse sarebbe stata proprio contro Drew.
 

Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Come potete notare da soli, stavolta ho pubblicato il capitolo puntuale. In ogni caso, per farmi perdonare dei precedenti ritardi ecco a voi un nuovo capitolo bello lungo e ricco di avvenimenti importanti. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena letto, Claudio, Drew, Samantha e Corinne sono finalmente pronti a competere in una nuova ed emozionante gara nella città di Sabbioneta. Claudio in particolare sembra molto sicuro di se, scegliendo di adottare una strategia molto rischiosa. In ogni caso, la prima parte della gara è stata un successone per tutti e ha dato vita ad uno splendido spettacolo di puro talento. Tuttavia, ora che tutti e quattro i coordinatori sono passati alla fase di lotta, Claudio sa che potrebbe trovarsi nuovamente faccia a faccia con l’abile Drew. Riuscirà stavolta il nostro coordinatore preferito a vincere e ad aggiudicarsi il suo tanto agognato terzo fiocco?
Nel prossimo capitolo, Claudio, Drew, Samantha e Corinne competeranno nel difficile saggio di lotta della gara pokemon di Sabbioneta. Tra nuove spettacolari combinazioni e debutti sul palco, il destino giocherà un brutto scherzo ai nostri coordinatori in gara. Chi tra i quattro riuscirà a prevalere sugli altri e ad aggiudicarsi l’ambito fiocco di Sabbioneta?

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Capitolo 26
*** Generazioni a confronto ***


Salve ragazzi, scusate per l’attesa. Eccovi il prossimo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema: sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il consueto, breve riassunto dell’episodio precedente.
Dopo essere giunti nella pittoresca città di Sabbioneta, Claudio e Corinne si sono preparati per l’imminente gara pokemon, che potrebbe fruttare loro rispettivamente il terzo o il secondo fiocco. Discutendo con la professoressa Ivy, Claudio apprende nuove ma frammentarie informazioni sul misterioso Felino Leggendario, pokemon misterioso che già due volte ha avvistato. Il giorno seguente, Claudio e Corinne si sono iscritti alla gara, a cui partecipano anche Samantha e il loro vecchio rivale Drew. Ed è proprio la presenza di quest’ultimo a destare preoccupazione in Claudio, che ricorda benissimo l’ultima bruciante sconfitta subita da lui. In ogni caso, la fase di esibizione di ciascuno dei nostri coordinatori è stata un successo e ha permesso loro di accedere al secondo round, la fase di lotta. E mentre tutti sono in attesa di conoscere gli abbinamenti scelti dai giudici, il destino intreccia oscure e imprevedibili trame a danno dei nostri amici. Chi riuscirà a trionfare e a vincere l’ambitissimo fiocco di Sabbioneta?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!


 

25° CAPITOLO : GENERAZIONI A CONFRONTO

Luca era ancora impegnato a congratularsi con i suoi amici per aver passato il primo round, quando l’attenzione di tutti fu attirata da uno squillo acuto proveniente dal grande schermo sulla parete della sala d’attesa.
-Gentile pubblico-, annunciò la conduttrice Vivian. –Grazie per la vostra pazienza. Gli abbinamenti del secondo round sono finalmente pronti! Tra pochi secondi li vedrete sullo schermo-.
In sala d’attesa calò rapidamente il silenzio, mentre tutti osservavano il maxischermo in grande trepidazione. Una ad una comparvero le quattro coppie che si sarebbero date battaglia per conquistare l’ambito fiocco.
Claudio era stato scelto per disputare la primissima battaglia dei quarti di finale, ma appena vide chi sarebbe stato il suo avversario gli si gelò il sangue nelle vene. La sua immagine era accoppiata con quella di un coordinatore biondo platino che sfortunatamente conosceva benissimo: Drew.
Il ragazzo chiuse gli occhi, ricordandosi mentalmente che era dalle semifinali del torneo di Pokecalcio che aspettava di rifarsi sul rivale che lo aveva sconfitto. Per un attimo fu tentato di modificare la sua strategia, ma poi decise di desistere. Poteva farcela comunque.
Al suo fianco, Luca aveva avuto più o meno la stessa reazione quando aveva visto gli accoppiamenti. Anche se lui stesso aveva sperato che Claudio avesse la possibilità di scontrarsi nuovamente con Drew per liberarsi dei fantasmi del passato, non pensava che gli sarebbe stata concessa tanto presto.
La più grande paura dell’allenatore era che l’amico potesse di nuovo perdere. Sapeva quanto Claudio tenesse ad ottenere il suo terzo fiocco per raggiungere il rivale e a suo parere la strategia che aveva deciso di adottare era veramente un azzardo.
Luca guardò l’amico e gli posò una mano sulla spalla, sussurrandogli all’orecchio: -Ehi, sei ancora sicuro di voler utilizzare Malferret?-.
Claudio annuì, sforzandosi di sorridere. –Non preoccuparti, vedrai che andrà tutto bene-.
-Allora preparati a vincere-, disse l’amico. –Se non perderai la calma voi due farete un ottimo lavoro, ne sono sicuro!-.
Rincuorato almeno in parte dalle parole di Luca, Claudio si voltò verso Drew e lo vide straordinariamente calmo e rilassato. Quando il rivale si accorse di essere osservato, si girò verso di lui, sorridendo.
-A quanto pare siamo i primi-, esclamò Drew, alzandosi dal divanetto. –Ci conviene prepararci-.
-Sì, hai ragione-, rispose Claudio, tentando di controllare il tono della sua voce. –Ma ti avverto: stavolta non riuscirai a sconfiggermi!-.
Drew ridacchiò. –Vedremo-.
Claudio salutò Luca, che dopo aver dato un’ultima pacca sulla spalla all’amico, tornò sugli spalti per godersi l’incontro decisivo che ormai era in sospeso da troppo tempo. Quindi, il coordinatore decise di darsi una piccola sistemata prima di andare in scena.
Prese la pokeball di Malferret e se la portò alle labbra, mormorando: -Coraggio amico, ce la possiamo fare-.
Dopo queste parole di conforto, più rivolte a sé stesso che al suo pokemon, applicò la capsula sulla sfera e vi incollò un piccolo bollo colorato. Poi, preso un profondo respiro, uscì dal camerino e insieme a Drew si avviò verso il palcoscenico.
Nel frattempo, sul palco la conduttrice si accingeva a presentare gli sfidanti della prima lotta. –Signore e signori, alla mia destra ecco a voi Drew di Magentia e alla mia sinistra, un bell’applauso per Claudio di Iridiopoli!-.
Dalla sua postazione in mezzo al pubblico, Luca vide l’amico e il suo rivale salire sul palco, ma mentre Drew era come al suo solito imperturbabile, Claudio era teso come una corda di violino e stringeva con violenza la sfera pokè in mano.
-Ci siamo, mostrate i vostri pokemon-, li esortò la conduttrice.
Claudio decise di agire per primo e prima che l’ansia prendesse il sopravvento su di lui, lanciò la pokeball. –Tocca a te Malferret!-.
La sfera roteò velocemente in aria e si aprì rilasciando un nugolo di coriandoli colorati in mezzo ai quali si materializzò il piccolo pokemon di Claudio, Malferret. Il pokemon furetto lanciò un verso acuto, lievemente spaventato dal trovarsi in mezzo a tanta gente.
-Accidenti, pessima scelta-, commentò Luca tra sé e sé. –Perche diamine non mi ha ascoltato?!-.
Pochi secondi dopo, fu il turno di Drew di lanciare la pokeball, che liberò un Erbal in una cascata di petali rosa. L’apparizione del possente pokemon cespuglio non fece altro che aumentare il nervosismo di Malferret.
-Come sempre avete cinque minuti-, esclamò la conduttrice Vivian. –E il vostro tempo inizia ora!-.
Claudio fu il più veloce. –Vai Malferret, usa comete!-.
Il suo pokemon annuì e roteando la coda, generò un nugolo di stelle dorate che intrappolarono Erbal in un vortice di luce. I punti di Drew diminuirono e tutto il pubblico applaudì la performance di Malferret.
Luca tirò un sospiro di sollievo. Forse dopotutto era questa la strategia di Claudio; usare mosse più spettacolari possibili e impedire a Erbal di attaccare. In questo modo avrebbe evitato qualsiasi rischio, ma qualcosa gli diceva che non sarebbe stato poi tanto semplice.
E infatti Drew non si era minimamente scomposto, limitandosi ad ordinare: -Erbal, usa fogliamagica!-.
Il corpo del pokemon cespuglio si illuminò di luce verde e rilasciò un nugolo di foglie scintillanti che colpì in pieno le stelle dell’attacco comete, distruggendole e generando un alone dorato che illuminò il corpo di Erbal, facendolo risplendere.
Claudio rimase a bocca aperta, vedendo che la sua combinazione era stata velocemente annientata. I suoi punti scesero di parecchio, mentre il timer sul tabellone segnava che già un minuto era passato dall’inizio della sfida.
-Ora prendiamo noi il controllo della situazione-, esclamò Drew, con un sorriso che non prometteva nulla di buono. –Erbal, attacca con semitraglia!-.
-Malferret, schiva!-, urlò Claudio, tentando di evitare che il suo pokemon venisse colpito dalle innumerevoli raffiche di semi scagliate dall’avversario.
Per qualche momento tutto sembrò andare per il meglio. Grazie alla sua sorprendente agilità, Malferret era in grado di evitare tutti i colpi di Erbal e il punteggio di Drew stava risentendo parecchio di quei fallimenti.
Luca vide che lui e Drew ormai si trovavano pressoché in parità, ma la differenza di stato d’animo dei loro pokemon era abissale. Mentre Erbal appariva calmo e calcolatore proprio come il suo padrone, Malferret sembrava invece lo specchio di Claudio, sempre più nervoso e spaventato.
Ormai l’allenatore era certo che il pokemon furetto schivasse i colpi più per paura che per seguire gli ordini di Claudio. Malferret non era per nulla abituato a trovarsi sul palco, ne tantomeno a fronteggiare avversari possenti come l’Erbal di Drew.
Da parte sua, Claudio sapeva bene che sebbene le schivate di Malferret fossero spettacolari, avrebbe anche dovuto attaccare per vincere. –Malferret, vai con gemmoforza!-.
Il piccolo pokemon diede un debole cenno d’assenso e spiccato un grosso balzo agitò nuovamente la coda, da cui si liberarono raggi di luce scintillante simili a bellissime gemme di luce, che puntarono dritto verso l’avversario.
Drew diede un rapido ordine al suo pokemon. –Usa energipalla!-.
Il suo pokemon materializzò all’istante una grossa sfera di energia verde che scagliò contro l’attacco gemmoforza. Le due mosse si scontrarono a mezz’aria, ma fu l’energipalla a vincere e Malferret venne colpito in pieno, atterrando pesantemente al suolo.
-Oh no, Malferret!-, urlò Claudio vedendo il suo pokemon che tremava al suolo. –Va tutto bene?!-.
Drew non gli diede neanche il tempo di preoccuparsi. –Erbal, di nuovo fogliamagica!-.
La situazione era così precaria che quel singolo ordine bastò a sgretolare l’apparente situazione di calma. Malferret scattò in piedi e terrorizzato iniziò a correre in tutto il palco come un forsennato, mentre le foglie scintillanti dell’attacco di Erbal lo inseguivano.
Sconsolato, Luca abbassò la testa per non guardare quel penoso spettacolo. L’amico aveva completamente perso il controllo del suo pokemon e il suo punteggio continuava a diminuire. Ormai stava per scendere sotto la metà dei punti originali.
-Malferret, ora basta!-, esclamò Claudio, provando invano a calmare il piccolo pokemon furetto. –Torna in te!-.
Ma era tutto inutile. Malferret sembrava completamente impazzito e quando finalmente venne messo con le spalle al muro venne colpito duramente dall’attacco fogliamagica, facendo perdere a Claudio una valanga di punti.
Drew sorrise, vedendo che ormai aveva la vittoria in pugno. –Erbal, solarraggio!-.
Erbal assorbì la luce solare che filtrava dalle finestre dell’arena e scagliò un potentissimo raggio di energia dritto contro il suo avversario. Claudio ordinò al suo pokemon di schivarlo, ma Malferret in risposta si raggomitolò tremante al suolo e venne colpito in pieno.
In tutta l’arena era sceso il silenzio. Luca guardò sconsolato il pokemon furetto che rannicchiato sul campo lotta, non accennava a dare segni di vita. Data un’occhiata al tabellone di gara, il ragazzo si accorse che a Claudio erano ormai rimasti appena un quarto dei punti originali, mentre il punteggio di Drew era quasi tre volte superiore.
-Malferret, ascoltami!-, disse Claudio con tono disperato. –Tu sei forte! Non puoi arrenderti in questo modo!-.
Luca tornò a guardare verso il piccolo pokemon, ma sembrava che parole dell’amico non avessero sortito alcun effetto. Malferret era sempre lì, più impaurito che mai e non sembrava aver alcuna intenzione di muoversi.
-Malferret!-, riprovò Claudio, stavolta con voce più ferma. –Sono sicuro che puoi fare più di così! Io ho fiducia in te!-.
Passarono pochi interminabili secondi, durante i quali nessuno fiatò. Poi, proprio quando tutti ormai pensavano che per il piccolo pokemon fosse finita, Malferret si rialzò, con uno sguardo che esprimeva una determinazione straordinaria.
-Signore e signori, questo incontro non ha precedenti!-, annunciò Vivian, emozionata. –Sorprendendo persino i nostri giudici, Malferret è di nuovo in piedi! Ma ormai Claudio ha un solo minuto a disposizione. Riuscirà a recuperare lo svantaggio?-.
Sugli spalti, Luca guardò nuovamente il tabellone, constatando che le parole della conduttrice erano vere. L’amico aveva meno di sessanta secondi per raggiungere Drew, che al momento era in netto vantaggio.
-Complimenti per la determinazione, ma non vi servirà-, disse Drew, sorridendo. –Erbal, attacca con fogliamagica!-.
-Non provarci di nuovo-, esclamò Claudio. –Malferret, terrempesta!-.
Il pokemon furetto annuì e fece rapidamente un giro su se stesso, evocando una potente tempesta di sabbia che si abbatté sull’arena, neutralizzando l’attacco di Erbal e facendo perdere punti a Drew, che strinse i denti frustato.
Claudio sorrise. –Ora gemmoforza!-.
Malferret attaccò con la maggiore forza che poté, combinando il suo attacco con il precedente e creando uno stupendo vortice di luce scintillante che intrappolò Erbal al suo interno, impedendogli qualunque movimento.
Nuovamente, i punti di Drew scesero parecchio, ma pochi secondi dopo il segnale acustico risuonò nell’arena. La conduttrice si pose in mezzo al campo lotta, annunciando ufficialmente che il tempo concesso era scaduto.
Tutti trattennero il respiro e volsero il loro sguardo al tabellone dei punti, notando che uno dei due aveva ancora un netto vantaggio sull’altro. Anche Luca guardò, salvo  abbassare poi lo sguardo quando capì chi aveva vinto.
-Amici, vi annuncio che il vincitore di questa entusiasmante lotta è Drew!-, disse Vivian al microfono. –Il coordinatore passa quindi alle semifinali!-.
Sospirando, Luca guardò verso il palco e vide che l’amico aveva abbassato la testa. Dopo pochi attimi, il coordinatore tornò sui suoi passi, diretto verso la sala d’attesa, senza neppure preoccuparsi di far rientrare il suo pokemon nella pokeball.
Appena Claudio entrò nella piccola saletta, sia Samantha che Corinne si precipitarono da lui, ma il ragazzo le evitò entrambe e senza mai alzare lo sguardo si fiondo in un camerino vuoto, chiudendo a chiave la porta.
Finalmente rimasto solo, il coordinatore si prese la testa tra le mani e si lasciò andare ad un pianto liberatorio, contemplando tristemente la sua terribile disfatta. Quella gara che avrebbe dovuto fruttargli il terzo fiocco si era rivelata invece un totale fiasco, che l’aveva umiliato davanti a tutta la regione.
E per di più quella sconfitta gli era stata inflitta dal suo rivale più temibile, Drew. Ormai Claudio iniziava davvero a pensare che Drew fosse imbattibile, almeno per lui. Era stato sconfitto per ben due volte di fila, prima al torneo di Pokecalcio e in seguito anche alla gara di Sabbioneta.
Ormai la possibilità di vincere a breve il suo terzo fiocco era completamente sfumata. La prossima gara in programma sarebbe stata la Coppa Adriano, ma Claudio iniziava ad avere seri dubbi riguardo alla sua partecipazione ad un evento così importante.
Dopotutto, la Coppa Adriano sarebbe stata trasmessa in diretta in moltissime regioni, tra cui Kanto, Johto, Sinnoh, Unima e persino Kalos. Non ci teneva proprio a fare una figuraccia davanti alle  tv di mezzo mondo.
Completamente sconsolato, il coordinatore prese il suo portafiocchi e ammirò tristemente i due piccoli trofei in esso contenuti. Il suo sguardo si soffermò soprattutto sul fiocco che tempo prima aveva vinto a Porto Marinia e dopo averlo osservato a lungo, il ragazzo lo strinse forte a sé, ricordando la felice circostanza in cui l’aveva vinto.
Quel fiocco era molto più di uno dei cinque trofei necessari per la partecipazione al Grand Festival: era il primo che Claudio aveva vinto in assoluto, la pietra miliare sulla quale erano cominciati tutti i suoi sogni. E per di più, era la prova tangibile del primo scontro tra lui e Drew, l’unica sconfitta che era riuscito a infliggergli.
In quel momento però, neanche immergersi nei suoi vecchi ricordi felici sembrava aiutarlo a stare meglio. Nei minuti precedenti aveva sbagliato tutto e il povero Malferret ne aveva pagato le conseguenze. Di certo non avrebbe mai dimenticato la figuraccia che aveva fatto davanti a tutta quella gente.
Mentre era immerso nei suoi cupi pensieri, Claudio udì uno strano rumore alla porta del camerino, come se qualcuno o qualcosa vi si fosse scagliato contro con forza. Il ragazzo si affrettò ad aprire e una piccola creaturina pelosa simile ad un furetto marroncino entrò nel piccolo cubicolo.
-Oh, ciao Malferret-, mormorò il coordinatore, sorpreso che il suo pokemon l’avesse seguito fin lì. –Scusa se ti ho lasciato indietro-.
Il pokemon gli rispose con un sonoro verso d’assenso e gli saltò in grembo, iniziando a strusciarsi contro il suo petto, emettendo suoni simili alle fusa di un gatto. Claudio intuì che il piccolo furetto si sentiva in qualche modo responsabile per la sconfitta del padrone e stesse cercando di farsi perdonare.
-Ehi, non preoccuparti-, lo rassicurò il coordinatore, accarezzandogli delicatamente il pelo. –Tu sei stato grande, è stata solo colpa mia. Avrei dovuto intuire che non eri pronto-.
Claudio sospirò, restando in silenzio e ricordando le parole che Luca aveva pronunciato la mattina precedente in merito alla sua scelta di usare Malferret nella gara pokemon: “Mi sembra una strategia un po’ rischiosa”.
In quel momento, l’unica cosa che voleva era poter riavvolgere il corso del tempo ed effettuare una scelta più calcolata, ma poi si ritrovò a pensare che dopotutto non sarebbe stato giusto per il povero Malferret. In fondo lui si era impegnato al massimo.
Asciugandosi le lacrime, Claudio posò Malferret a terra e dopo avergli passato qualcuno dei suoi Poffin preferiti, lo richiamò nella pokeball. Il ragazzo si cambiò velocemente d’abito, indossando i suoi abiti da viaggio e riponendo lo smoking nel suo zainetto, dopo averlo accuratamente piegato.
Quindi, dopo aver aperto la porta, uscì dal camerino ed entrò nella piccola saletta d’attesa. Fissando lo schermo, Claudio si accorse che la gara stava ormai volgendo al termine, con la prima semifinale che si stava disputando tra Drew e Samantha.
-Finalmente ti sei deciso ad uscire-, disse una voce alle sue spalle. –Iniziavo a preoccuparmi-.
-Ah, ciao Luca-, rispose Claudio,  abbozzando un sorriso nel riconoscere l’amico.
-Tutto bene?-, chiese l’allenatore, preoccupato.
Claudio annuì. –Sì, tranquillo, è tutto a posto. Sai, avrei dovuto ascoltarti-.
-Meno male che lo ammetti-, ridacchiò l’amico. – Non preoccuparti, vedrai che alla Coppa Adriano avrai occasione di rifarti!-.
-La Coppa Adriano?-, balbettò Claudio, improvvisamente cupo. –A dir la verità non so neanche se parteciperò… Forse ho bisogno di più tempo per prepararmi-.
-Ascoltami bene ora-, lo fermò Luca con uno sguardo serissimo. –Non puoi lasciare che questa disfatta ti condizioni in questo modo! Tu sei un coordinatore di talento e lo sai, perciò alla prossima gara voglio vederti vincitore, d’accordo?-.
-Luca ha ragione-, disse Corinne, avvicinandosi a loro. –Una sconfitta può sempre capitare. L’importante è non arrendersi e andare avanti!-.
-D’accordo, mi avete convinto-, sorrise Claudio. –Ci penserò meglio più tardi-.
-E comunque-, continuò Corinne, invitandolo ad osservare lo schermo. –Ricorda che anche i migliori possono perdere-.
Claudio guardò rapidamente in direzione del maxischermo, notando che la conduttrice stava per annunciare il vincitore della sfida tra Drew e Samantha. –Erbal non è più in grado di lottare! Per cui la squadra che passa in finale è quella formata da Samantha e Brainium!-.
-Drew ha perso…-, mormorò il coordinatore, incredulo. –Ha perso davvero-.
-Proprio così-, esclamò Corinne, visibilmente contenta. –C’è sempre qualcuno di più forte di noi. Fossi in te starei attento a quella Samantha: è un’avversaria tosta!-.
-Forse ora dovresti andare a prepararti-, suggerì Luca alla ragazza. –Tra poco tocca a te guadagnarti il tuo posto in finale-.
-Sì, hai ragione-, annuì Corinne. –Ci vediamo dopo, ragazzi! Io ed Acquosh siamo pronti a vincere!-.
I due amici passarono il resto del tempo seduti sul divanetto ad osservare la semifinale disputata da Corinne e poco dopo vennero raggiunti anche da Drew, che tuttavia aveva deciso di riprendere immediatamente il suo viaggio per Cianopoli prima che fosse buio.
Rimasti nuovamente soli, i due poterono finalmente constatare quanto fossero cresciute le abilità di Corinne come coordinatrice. Come aveva già potuto notare a Porto Limonia, la ragazza sembrava animata da una determinazione bruciante e con un paio di attacchi magistrali mandò al tappeto il pokemon avversario ancora prima che il tempo fosse scaduto.
-Sembra proprio che avremo una finale tra due coordinatrici determinate-, commentò Luca, divertito. –Sono certo che sia Samantha che Corinne si impegneranno al massimo!-.
L’amico annuì. –Già, sarà un vero e proprio scontro tra generazioni. La giovane Corinne contro l’esperta coordinatrice Samantha-.
-Accidenti, non vedo l’ora di sapere chi vincerà-, esclamò Luca, balzando in piedi. –Non sto più nella pelle-.
E in effetti, proprio come avevano previsto, la finale tra Corinne e Samantha fu davvero un evento imperdibile. Entrambe le coordinatrici diedero il meglio di loro di loro stesse, senza mai perdere la concentrazione nemmeno per un secondo.
Sebbene gli attacchi di Samantha fossero tutti spettacolari e ben coordinati, sicuramente merito della lunga esperienza che la donna aveva accumulato, Corinne si dimostrò senza problemi alla sua altezza, contrattaccando magistralmente ogni mossa del potente pokemon psico avversario.
-Presto Brainium, attacca con il tuo psicoraggio più potente!-, urlò Samantha, vedendo che ormai mancava un solo minuto allo scadere del tempo.
Luca e Claudio osservarono con attenzione il piccolo robottino d’argento, mentre le scintillanti gemme verdi incastonate sulla sua testa iniziavano a risplendere. Pochi secondi dopo, Brainium rilasciò un micidiale raggio di energia multicolore contro il suo avversario.
-Ero certa che avresti usato un attacco simile-, disse Corinne, sorridendo. –Bene Acquosh, facciamogli rimbalzare contro il loro stesso attacco. Usa pazienza!-.
Il pokemon bozzolo di Corinne annuì e invece di scansarsi, si fece colpire in pieno dallo psicoraggio di Brainium. Il suo corpo rimase immobile e si illuminò di luce bianca, mentre tutto il pubblico tratteneva il fiato.
Poi, ad un preciso segnale di Corinne, Acquosh emise un verso acuto e rilasciò un’immensa onda d’urto di luce multicolore che si espanse in tutto lo stadio, colpendo in pieno anche Brainium che cadde a terra, stremato ma non ancora esausto.
-Incredibile-, mormorò Luca, che era rimasto a bocca aperta. –Corinne è riuscita a contrastare persino l’attacco psicoraggio-.
Claudio scosse la testa. –Non è esattamente così. Vedi, l’attacco pazienza non blocca l’attacco avversario, ma semplicemente restituisce al mittente il colpo con potenza raddoppiata. Acquosh ha comunque perso molte energie-.
Luca guardo il maxischermo, che ora inquadrava proprio il pokemon di Corinne. Effettivamente, proprio come aveva detto Claudio, Acquosh sembrava sfinito dopo l’ultimo attacco. Tuttavia, prima ancora che qualcuna delle due coordinatrici potesse fare la mossa successiva, il segnale acustico risuonò nell’arena.
-Tempo scaduto!-, annunciò Vivian ponendosi in mezzo al campo lotta e gettando uno sguardo al tabellone segnapunti.
Tutto il pubblico seguì il suo esempio e in breve gli occhi di tutti erano puntati sul tabellone, su cui comparivano i punteggi conservati da ciascuna delle sfidanti. Claudio vide che senza alcun’ombra di dubbio una delle due aveva il maggior numero di punti rispetto all’altra.
-Signore e signori-, esclamò Vivian, con voce tonante. –Vi annuncio che la vincitrice finale, la campionessa di Sabbioneta è… Corinne di Corallipoli!-.
Gli spettatori proruppero in un applauso fragoroso in onore della vincitrice, mentre sul palco Corinne e Samantha si strinsero amichevolmente la mano, la prima ancora incredula per l’inaspettata vittoria.
-Hai visto?-, chiese Luca, fissando l’amico al suo fianco. –Alla fine ha vinto davvero!-.
Claudio annuì, abbozzando un sorriso. –Sì, la sua ultima performance è stata spettacolare. Se l’è proprio meritato!-.
Una decina di minuti dopo, finita la premiazione, Corinne entrò trionfalmente nella sala d’attesa, mostrando a tutti il bellissimo e ambito fiocco che aveva appena vinto. Tutti i suoi amici la circondarono e si profusero in complimenti, che lei ascoltò con le lacrime agli occhi per la felicità.
Erano ormai le cinque del pomeriggio quando Claudio, Luca, Samantha e Corinne uscirono dall’arena della virtù, felici ma esausti per la lunga giornata. Mentre il sole iniziava a tramontare, i quattro si concessero una lunga passeggiata in quella pittoresca cittadina del deserto, beandosi del bel freschino che l’aria della sera stava portando.
Quando tuttavia il freddo iniziò a farsi pungente, tutti convennero che sarebbe stato meglio tornare in hotel per riposare e fare piani per i loro futuri viaggi. Corinne aveva deciso di partire con Samantha la sera stessa, mentre Claudio e Luca avevano optato per rimandare la loro partenza al giorno successivo, per salutare con calma sia la professoressa Ivy che l’agente Jenny.
Quando venne il momento dei saluti, Corinne si avvicinò a Claudio, mostrandogli il suo portafiocchi e i due preziosi premi in esso contenuti, sussurrandogli: -Non disperare per questa gara, vedrai che la prossima andrà meglio-.
-Sì, lo so-, sorrise il coordinatore, prendendo un profondo respiro. –Grazie per l’incoraggiamento-.
-Mi raccomando, conto di rivederti alla Coppa Adriano!-, esclamò Corinne, prima di mettersi in cammino con la rivale. –Ci vediamo a Cianopoli!-.
Claudio non rispose e si limitò a salutarla agitando una mano. Decisamente avrebbe dovuto pensarci su per decidere o meno se partecipare a quell’importante gara, ma dopotutto la notte porta consiglio.
E così, mentre il caldo sole del Deserto dell’Arsura lasciava il suo posto all’oscurità della sera, il coordinatore gettò un’ultima occhiata in direzione dell’arena della virtù cittadina, prima di rientrare in albergo insieme con Luca. Decisamente sarebbe stata una lunga nottata.



Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. So di non avere scuse per il ritardo osceno nella pubblicazione (addirittura un mese!), ma purtroppo in quest’ultimo periodo sono stato davvero molto impegnato e non ho più avuto un solo momento per proseguire questa fanfic. In ogni caso, per farmi perdonare del ritardo ecco per voi un nuovo capitolo bello lungo e ricco di avvenimenti importanti. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena potuto leggere, il secondo round della gara pokemon di Sabbioneta ha riservato una brutta sorpresa a Claudio, che suo malgrado si è dovuto scontrare nuovamente con il suo vecchio rivale Drew. Purtroppo, a causa dell’inesperienza di Malferret, il coordinatore è stato facilmente sconfitto ed è stato eliminato dalla competizione. Mentre Claudio ha avuto una profonda crisi riguardo al suo futuro, Corinne è invece riuscita a vincere la gara, mettendo le mani sul suo agognato secondo fiocco. Ma ora che la prestigiosa Coppa Adriano è sempre più vicina, riuscirà Claudio a ritrovare la serenità necessaria a parteciparvi e a vincere il suo terzo fiocco?
Nel prossimo capitolo, Claudio e Luca lasceranno finalmente Sabbioneta alla volta di Cianopoli, dove l’allenatore sfiderà la palestra locale. In un viaggio lungo e ricco di colpi di scena, Claudio cercherà di ritrovare la serenità perduta a causa della recente sconfitta, aiutato anche dal suo prezioso pokemon Malferret. Ma mentre vecchi nemici tramano i loro loschi piani nell’ombra, cosa ne sarà dei nostri due amici?

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Capitolo 27
*** L'assistente che non t'aspetti! ***


Salve ragazzi, scusate per la lunghissima attesa (addirittura più di un mese!!!). Eccovi il nuovo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa fanfic! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema: sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve sommario dell’episodio precedente.
Mentre l’emozionante gara pokemon di Sabbioneta entrava nel vivo della competizione, Claudio ha scoperto con sgomento di doversi affrontare con Drew già nella prima sfida dei quarti di finale. Complice anche una strategia poco calcolata, le speranze di vittoria di Claudio si sono definitivamente infrante dopo che il suo Malferret è stato preso da un attacco di cieco terrore, perdendo il controllo nel bel mezzo della sfida. Neanche un’efficace tentativo di rimonta è servito a salvare il punteggio del coordinatore, che dopo cinque interminabili minuti di lotta si è visto nuovamente sopraffare da quello che ormai considera come un rivale imbattibile. Questa sconfitta, unita alle precedenti hanno contribuito a far abbassare il morale di Claudio, fino addirittura a fargli mettere in dubbio le sue qualità di coordinatore e la sua partecipazione alla Coppa Adriano. Tuttavia, rincuorato dagli amici e da Corinne, che nel frattempo è anche riuscita a vincere la competizione ottenendo il secondo fiocco, il ragazzo ha promesso di pensare con attenzione al suo futuro prima di prendere la decisione definitiva. E così, lasciandosi alle spalle la città di Sabbioneta, Claudio e Luca sono pronti a partire alla volta di Cianopoli, ciascuno con un obiettivo ben preciso. Cosa li aspetta lungo il tragitto?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!

 

26° CAPITOLO : L’ASSISTENTE CHE NON T’ASPETTI!

-Uffa, Maledizione!-, imprecò Claudio a bassa voce per non svegliare l’amico che era ancora immerso nel mondo dei sogni.
Si sentiva uno letteralmente uno straccio. Il ragazzo non era riuscito a chiudere occhio un solo istante, continuando a focalizzare i suoi pensieri sul suo futuro come coordinatore. Per di più, il caldo asfissiante che entrava dalla finestra aperta non aiutava di certo.
A quanto pareva, quell’assurda calura non si placava neanche di notte e Claudio si ritrovò suo malgrado a sorridere, ricordando la battuta che Corinne aveva fatto qualche giorno prima sul Deserto dell’Arsura: era davvero un impero del calore.
I cittadini di Sabbioneta dovevano proprio essere persone resistenti per sopportare quel clima assurdo tutti i giorni dell’anno. Il ragazzo sospirò, asfissiato dal caldo soffocante della stanza. Probabilmente neanche il suo Infernus avrebbe resistito a tanto.
Dando una veloce occhiata al suo orologio, il coordinatore vide che erano ormai quasi le sette del mattino, l’ora che  lui e Luca avevano concordato per alzarsi e si affrettò a scuotere energicamente l’amico ancora profondamente addormentato.
Luca scalciò un po’, mugolando e nascondendo la testa sotto il cuscino, prima di aprire finalmente un occhio assonnato per scoprire chi fosse il disturbatore. Appena ebbe la forza di muovere le labbra, il ragazzo emise un mugugno incomprensibile.
-Buongiorno a te-, ridacchiò Claudio senza smettere di scuoterlo. –Dormito bene?-.
Luca mormorò qualcosa che doveva assomigliare vagamente ad un sì, aggiungendo poco dopo una frase di senso compiuto. –Che ore sono?-.
-Quasi le sette-, rispose Claudio, indicandogli l’orologio appeso alla parete. –È ora di alzarsi pelandrone!-.
-Uff, di già?-, imprecò Luca, maledicendosi del fatto che era stato proprio lui a suggerire all’amico di partire di prima mattina per evitare il caldo asfissiante del deserto.
Mentre il ragazzo si preparava, Claudio consultò il suo Pokenav per ripassare l’itinerario che avrebbero percorso quel giorno. Dopo aver trovato la posizione di Sabbioneta, il coordinatore appoggiò un dito sullo schermo del dispositivo e tracciò il percorso sulla mappa.
Secondo il navigatore, se avessero proseguito di buona lena e senza fare troppe pause avrebbero raggiunto Cianopoli entro il tramonto. La bellissima città costiera infatti, era localizzata sulla costa nord dell’isola su cui si trovavano e non era troppo distante.
Purtroppo questo significava che avrebbero dovuto viaggiare anche durante le ore più calde della giornata, ma per fortuna Claudio individuò velocemente numerose oasi in cui avrebbero potuto sostare per mangiare e rifornirsi d’acqua.
Quando anche Luca finalmente fu pronto, i due amici lasciarono la camera e raggiunsero la sala della colazione, dove oltre a mangiare si rifornirono anche di qualche panino da portare con loro durante il viaggio.
-Allora, pronto a partire?-, chiese Luca, appena ebbero pagato il conto alla reception. –Cianopoli ci sta aspettando-.
Claudio annuì. –Sei tu che dovresti prepararti. Te l’ho già detto, non sarà facile sconfiggere Rudy!-.
L’amico strinse i pugni e gli rivolse uno sguardo di pura determinazione. –Non preoccuparti, vedrai che tra un paio di giorni al massimo otterrò la mia terza medaglia!-.
Luca sorrise, pregustandosi la magnifica sensazione al pensiero di mettere al tappeto i pokemon di quello sbruffone che era il capopalestra della città di Cianopoli. Sarebbe stata la giusta vendetta per tutto quello che aveva fatto passare loro durante il Torneo di Porto Limonia.
Appena i due misero piedi fuori dall’hotel, Claudio si portò una mano alla fronte, per ripararsi dal sole accecante che già di primo mattino arrostiva la città di Sabbioneta. Luca lo imitò velocemente e i due amici attraversarono velocemente le viuzze della città, diretti verso nord.
Mentre camminavano, Luca poté finalmente ammirare le bellezze della città, cosa che non era riuscito a fare il giorno precedente. Infatti, come il ragazzo ben ricordava, per arrivare in tempo all’arena della virtù, Claudio e Corinne lo avevano fatto correre come un ossesso.
Dopo la gara, l’amico aveva decisamente il morale sotto i tacchi ed entrambi avevano deciso di ritornare in albergo il prima possibile. Quella mattina però era diverso: sebbene dovessero comunque camminare a passo svelto, Luca riuscì comunque ad apprezzare quella breve visita alla città.
A quanto poteva vedere, il centro della città era vicino all’Arena della Virtù e si trovava in corrispondenza della grande oasi intorno alla quale l’intera Sabbioneta era stata costruita. Tutti gli edifici cui passava davanti erano costruiti con i medesimi mattoni di sabbia pressata.
“Ha senso”, pensò Luca, sorridendo. “Dopotutto è una città costruita in mezzo al deserto”.
Senza smettere di camminare, i due ragazzi raggiunsero la parte nord della città, là dove un sentiero solitario si inoltrava tra le dune di sabbia del Deserto dell’Arsura. Da qualche parte, oltre quel sentiero, si trovava la loro destinazione.
Luca e Claudio proseguirono il loro cammino senza mai fermarsi e parlarono poco durante il viaggio. Ognuno di loro era chiaramente immerso nei suoi pensieri: Luca pensava alla sua prossima sfida in palestra e Claudio era perso nei suoi dubbi e preoccupazioni.
Quando finalmente i due decisero di fare una pausa era ormai mezzogiorno passato e il sole sopra le loro teste aveva raggiunto lo zenit, il punto più alto del cielo, col risultato che la temperatura sembrava essersi centuplicata.
Grazie al suo fedele Pokenav, Claudio individuò rapidamente un’oasi sul loro percorso. Di certo non era molto grande, ma almeno aveva acqua in abbondanza e le alte palme fornivano un’ottima protezione contro gli afosi raggi del sole.
Luca si affrettò a sedersi in riva allo specchio d’acqua, invitando l’amico a fare lo stesso. Poi, presa la borraccia dallo zaino, la immerse con cautela nell’acqua, quasi come se temesse che quella meravigliosa sorgente fosse un miraggio destinato a sparire al minimo tocco.
Ma così non fu. La borraccia affondò nel liquido trasparente e in men che non si dica si riempì d’acqua fino all’orlo. Al suo fianco, Luca vide che anche Claudio ne stava facendo scorta. Nel deserto l’acqua era un bene prezioso.
-Che ne dici di una pausa pranzo?-, propose il coordinatore, tirando fuori dallo zaino i panini che aveva preso all’hotel.
-Dico che è un’ottima idea!-, esclamò Luca, sorridendo sotto i baffi. –Sto morendo di fame-.
Claudio alzò gli occhi al cielo, per niente sorpreso. –Chissà perché, ma lo immaginavo-.
Luca ridacchiò e aiutò l’amico a stendere un telo che avrebbe assolto la funzione di una tovaglia, giusto per non mangiare sul sottile strato erboso che circondava l’oasi. Luca sospettò che non dovesse essere troppo igienico mangiare per terra.
Nonostante queste premesse, per essere un pranzetto improvvisato in mezzo al deserto andò piuttosto bene. I panini non erano male e l’ombra offerta dalle palme era più che sufficiente a farli sentire a proprio agio.
-Allora, dato che hai avuto del tempo per pensarci-, disse Luca appena i due ebbero finito di mangiare. –Hai deciso se partecipare alla Coppa Adriano?-.
Claudio scosse la testa e il suo sguardo si fece cupo. –No, non ancora-.
-Ma la gara inizia tra due giorni!-, protestò l’amico, alzando la voce. –Devi decidere ora!-.
-Non insistere-, mormorò Claudio, cercando di troncare il discorso. –Ho bisogno di tempo, è più complicato di quel che credi-.
-Insomma, adesso credo che sia ora di smetterla!-, urlò Luca, spazientito. –Piantala di raccontare stupidate!-.
Claudio lo guardò come se fosse impazzito, spiazzato dal tono che l’amico aveva usato. Luca lo fissò negli occhi e sostenne lo sguardo di sfida per un tempo che parve interminabile, prima di sospirare e abbassare i toni.
-Ascolta, io capisco che tu ti senta a terra-, disse il ragazzo poggiando una mano sulla spalla dell’amico. –Hai subito una sconfitta davvero bruciante, questo è vero, ma devi reagire!-.
-E secondo te come dovrei fare?!-, sbottò Claudio, senza smettere di fissarlo. –Drew è imbattibile! Lo hai visto anche tu!-.
Luca prese un profondo respiro. –Riguardo a come dovresti fare, non lo so. Credo che questa sia una cosa alla quale devi arrivare da solo. Ma una cosa è certa: Drew non è di sicuro imbattibile e sia tu che io lo sappiamo bene!-.
-Cosa stai dicendo?-, chiese Claudio, confuso.
-Lo sai bene-, rispose Luca, invitandolo a riflettere. –Drew è stato sconfitto numerose volte dai suoi rivali, te compreso! E se apri il tuo portafiocchi ne potrai avere la prova concreta-.
Claudio sapeva bene che l’amico aveva ragione. Anche se non ce n’era davvero necessità, il coordinatore aprì il suo astuccio e osservo uno dei trofei in esso contenuti: il fiocco scintillante che aveva vinto a Porto Marinia, dopo aver sconfitto Drew in semifinale.
-Devi credere in te stesso!-, esclamò Luca, sorridendo. -Credi in te stesso e tutto andrà bene! È così che sei riuscito a vincere quei due fiocchi!-.
-Hai ragione-, sospirò Claudio. –Devo solo avere fiducia nelle mie capacità e nella mia squadra!-.
Luca sorrise. –So che non sarà facile, ma sei arrivato fin qui. E non permetterò che tu ti arrenda alla prima difficoltà-.
Claudio si alzò in piedi e strinse i pugni con aria decisa. –E io non mi arrenderò! Hai davanti a te il futuro vincitore della Coppa Adriano!-.
-Questo è il Claudio che conosco!-, esclamò Luca, contento. –E ora che tutto è chiarito, che ne dici di una bella lotta?-.
-Una lotta?-, mormorò Claudio, preso alla sprovvista. –Dici sul serio?-.
Luca annuì. –Penso che ti aiuterebbe a tirarti su. E poi sarebbe la nostra prima lotta dopo tanto tempo-.
-D’accordo, ci sto-, rispose Claudio, entusiasta. A quanto ricordava, la loro ultima lotta si era svolta il primo giorno del loro viaggio e lui aveva riportato una fantastica vittoria con il suo nuovo pokemon Focus.
Dieci minuti dopo, i due amici si trovavano già schierati l’uno contro l’altro per quell’atteso scontro. Come campo lotta improvvisato, avevano scelto una piccola zona erbosa in riva allo specchio d’acqua al centro dell’oasi.
-Sarà una lotta uno contro uno-, annunciò Claudio all’amico. –E terminerà quando uno dei nostri pokemon non sarà più in grado di lottare-.
-Ecco il mio pokemon, allora-, urlò Luca, lanciando la sua pokeball. –Vai Erbal!-.
Con un lampo di luce, la sfera si aprì e il grande pokemon cespuglio apparve sul campo lotta. Claudio meditò un attimo sul da farsi. Avrebbe potuto scegliere Infernus e avere anche il vantaggio sul tipo, ma decise che c’era una scelta migliore.
-Forza Malferret-, esclamò, mentre anche la sua pokeball volava in aria. –Tocca a te!-.
Luca lo guardò confuso, mentre il piccolo pokemon furetto di Claudio si materializzava in lotta. A dir la verità non si aspettava che mandasse subito Malferret a combattere. In fondo aveva appena subito una terribile sconfitta che gli era stata inferta proprio da un’Erbal!
-Malferret-, disse Claudio, invitando il piccolo furetto a raggiungerlo. –Mi raccomando, conto su di te. Stai calmo e vedrai che stavolta vinceremo!-.
Il pokemon Malfuretto emise un verso determinato e si schierò subito al suo posto, gonfiando il pelo per apparire più grande e minaccioso. Luca indietreggiò di un passo, sorpreso dal suo cambiamento di stato d’animo.
In ogni caso il ragazzo si riprese presto. –Se non ti spiace cominceremo noi! Erbal, usa fogliamagica!-.
Il suo pokemon annuì e scosse il suo grosso corpo, rilasciando un nugolo di foglie scintillanti che si scagliarono su Malferret quasi come se avessero coscienza propria. Il piccolo furetto non si lasciò intimidire e schivò agilmente l’attacco nemico, che tuttavia continuò ad inseguirlo.
Claudio sorrise. –Sapevo che avresti usato quella mossa. Malferret, vai con terrempesta!-.
Malferret eseguì un’ultima spettacolare schivata, prima di agitare la coda e creare un grosso turbine di sabbia che risucchiò al suo interno l’attacco fogliamagica, rendendolo inoffensivo. Poi senza alcun preavviso, i due attacchi combinati si schiantano su Erbal, impossibilitato a schivare dal suo stesso peso.
-Uhm, astuto. Rivolgerci contro il nostro stesso attacco…-, mormorò Luca, stupito dalla prontezza dell’amico. –Ma ora prova a fermare questo: semitraglia!-.
-Malferret, contrastalo con gemmoforza!-, ordinò Claudio, senza scomporsi.
Le raffiche di semi scagliate da Erbal si scontrarono a mezz’aria con i raggi di luce scintillante che Malferret aveva liberato dalla coda e come Claudio aveva previsto le due mosse si annientarono a vicenda, sollevando un nuvola di polvere.
-È il nostro momento!-, si esaltò Luca, vedendo che il suo piano aveva funzionato. –Erbal, dagli il colpo di grazia con energipalla!-.
-Malferret, schiva!-, esclamò Claudio, stringendo i pugni per essere caduto in una trappola così banale.
Troppo tardi. Malferret era completamente immerso nella nube di polvere che ricopriva ancora il campo lotta e stavolta neanche la sua proverbiale agilità lo avrebbe salvato. Il piccolo pokemon furetto fu colpito in pieno dalla palla di energia verde e venne scagliato all’indietro con violenza.
-Oh no, Malferret!-, urlò Claudio, preoccupato per la salute del suo pokemon. –Stai bene?-.
Il suo pokemon era disteso sul campo lotta immobile e sembrava quasi tremare di paura. Luca sospirò. Sapeva che sarebbe accaduto. Malferret si era spaventato nuovamente a morte, ricordando lo scontro del giorno prima con l’Erbal di Drew.
-Andiamo Malferret, cerca di reagire!-, esclamò Claudio. –Puoi fare di meglio, lo so!-.
Ma poi, vedendo che le sue parole non facevano effetto, alzò il tono di voce e disse: -Adesso basta tremare come un cucciolo appena uscito dall’uovo!-.
Finalmente Malferret alzò il musino e lo osservo con gli occhi confusi per quel rimprovero. Claudio addolci la voce e continuò. –Tu sei forte, molto forte! Quindi ora credi in te stesso e mostrami la tua vera forza!-.
Sotto lo sguardo stupito di Luca, il pokemon furetto si alzò da terra e fissò Erbal con uno sguardo pieno di determinazione. Senza ricevere alcun ordine, Malferret spiccò un balzo enorme e una delle sue zampine si illuminò di luce bianca, mentre una piccola sfera scintillante appariva davanti ad essa. E poi niente avrebbe potuto preparare Luca e Claudio a quello che videro.
Malferret emise un verso acutissimo e dalla sfera di luce uscì un’enorme fiammata che si diresse contro Erbal. Luca non ebbe neanche il tempo di ordinargli di schivare e il suo pokemon venne colpito in pieno da un attacco tanto superefficace quanto inaspettato.
Le fiamme si diradarono ed Erbal cadde al suolo esausto, mentre il piccolo Malferret correva squittendo di gioia in braccio al suo allenatore, che incredulo continuava a fissarlo senza capire. Quel pokemon aveva appena usato una mossa che non avrebbe dovuto conoscere.
Luca fece rientrare il suo Erbal nella pokeball e guardò Claudio, confuso. –Quello era un bruciatutto, vero?-.
Claudio annuì. –Sì, ma non capisco… Malferret è un pokemon di tipo roccia-normale… non può utilizzare bruciatutto!-.
-Eppure l’ha appena fatto-, obbiettò Luca. –Perche non controlli le informazioni di Malferret sul Pokedex? Magari potresti scoprirne di più!-.
-Questa è un ottima idea!-, disse Claudio, estraendo il piccolo aggeggio a forma di cellulare dalla tasca. -Vediamo un po'-.
Claudio puntò il dispositivo sul suo pokemon e lo analizzò, ricercando l’elenco delle mosse che poteva usare. –Comete, gemmoforza, terrempesta e…-.
Si interruppe di scatto, sorpreso. A quanto ne sapeva, le mosse che Malferret conosceva erano solo tre, eppure eccone una quarta. Quindi in effetti una nuova mossa c’era, ma non era di certo un bruciatutto!
-Assistente-, disse Claudio, controllando le informazioni su quello strano attacco. –“Permette a chi la usa di scagliare a caso una mossa conosciuta da un pokemon della sua squadra”-.
-Ecco cos’era-, mormorò Luca, con un lampo di comprensione negli occhi. –Doveva essere il bruciatutto di Infernus e Malferret lo ha scagliato con l’attacco assistente-.
-Dunque alla fine spronarti è servito-, disse Claudio al suo pokemon. –Hai imparato proprio un bell’attacco, Malferret-.
Luca sorrise, nonostante la sconfitta. –Sono certo che ti sarà molto utile, ma ricorda che la mossa scelta da assistente è casuale, quindi usalo con cautela-.
-Tranquillo-, lo rassicurò Claudio. –Questa volta prenderò sul serio i tuoi consigli!-.
Luca gli fece l’occhiolino. –Sarà meglio per tutti e due. Ora perché non ci riavviamo? Cianopoli è ancora lontana!-.
-D’accordo-, annuì Claudio, sapendo che ora entrambi erano più che pronti a raggiungere quella città.
I due amici raccolsero le loro cose e fecero rientrare i loro pokemon nelle rispettive pokeball. Prima di partire, Claudio insistette anche per portare con loro una Baccapalma, un frutto grosso come un pallone dal calcio che secondo lui avrebbe prodotto dei Poffin favolosi.
Luca tentò di protestare, anche perché la pesantissima bacca sarebbe stata destinata proprio al suo zaino, ma alla fine acconsentì alla richiesta dell’amico che gli promise di dividere i Poffin ottenuti al cinquanta per cento.
Finita questa piccola diatriba, i due ragazzi lasciarono l’oasi e si diressero verso nord, tenendo sempre la mappa sul Pokenav come riferimento. Secondo il navigatore non mancava molto a Cianopoli: avevano già percorso più di metà del tragitto.
Luca e Claudio continuarono la loro scampagnata nel Deserto e finalmente quando il calore del sole iniziò a calare, scorsero un’enorme duna, oltre la quale secondo il Pokenav sarebbero arrivati alla loro destinazione.
I due amici salirono sulla cima di quella grossa collina di sabbia e guardarono giù, rimanendo a bocca aperta. Un immenso specchio di acqua blu si stendeva all’orizzonte: erano finalmente giunti sulla costa di quell’isola.
E proprio là dove la terra si incontrava con il mare, Luca scorse una gigantesca città costruita proprio sulla costa, che si integrava perfettamente con il paesaggio circostante. Claudio osservò le case illuminate e controllò sul navigatore.
-Quella è Cianopoli?-, gli chiese Luca, meravigliato dalle dimensioni di quell’enorme città.
Claudio annuì. –Sì, non ci sono dubbi, andiamo!-.
Nonostante fossero relativamente vicini, ci volle loro ancora un’intera ora prima di raggiungere la città e oltrepassare il grande arco di benvenuto che accoglieva turisti e viaggiatori provenienti dal Deserto dell’Arsura.
“Ormai ci siamo”, pensò Luca, eccitato. “La mia terza medaglia è alle porte!”
E mentre Claudio e Luca si apprestavano a fare il loro ingresso in città, nelle remote profondità del Deserto dell’Arsura, sul fondo di una profonda gola scavata nella roccia, un pokemon scintillante a forma di saetta si materializzò dal nulla, fluttuando in aria.
Il suo allenatore, un uomo dai capelli rossi modellati come fossero fiamme, ripose la pokeball e sorrise. Indossava una strana uniforme bianca con un ormai familiare logo che capeggiava su di essa: Cmx.
-Bene, Flashly-, disse lui, indicando un preciso punto delle spesse pareti di roccia che li circondavano. -Ondashock!-.
Il pokemon saetta scagliò immediatamente una fortissima scossa di energia azzurra contro la parete, che si frantumò all’istante in minuscoli frammenti. L’uomo dai capelli rossi, il tenente Sonny sorrise. “Perfetto”.
Oltre il muro di roccia, lui e i suoi uomini trovarono una grossa caverna, nel cui centro si trovava quello che da tempo cercavano con tanta foga. Tutti i membri del Team Climax presenti si radunarono intorno alla rovina che avevano appena riportato alla luce.
A giudicare dall’aspetto, doveva essere un tempio piuttosto antico. La sua superficie era decorata da preziose colonne sulle quali comparivano graffiti e segni apparentemente indecifrabili, ma che agli occhi di Sonny apparivano incredibilmente chiari.
Uno scienziato si avvicinò a lui con calma. –Signore, è questo che stavamo cercando vero?-.
-Assolutamente sì-, rispose il tenente. –E ora provvedete immediatamente a mettere in sicurezza la zona! Non voglio che altri intrusi interferiscano con il nostro progetto-.
-Sì, signore!-, esclamò lo scienziato, allontanandosi per dare ordini ai restanti uomini. –Sarà fatto!-.
Rimasto solo nella grotta, Sonny si sfregò le mani, compiaciuto. Nonostante le insistenti interferenze della professoressa Ivy e dell’agente Jenny, la prima parte del loro piano si era conclusa con successo
“Finalmente abbiamo trovato le Rovine Cocenti”, pensò soddisfatto. “E questo è solo il primo passo per la creazione di un nuovo mondo!”.
 

Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Mi rendo conto che è più di un mese che dovrei pubblicare questo capitolo, ma purtroppo a causa dell’inizio delle vacanze e di un improvviso blocco creativo sono riuscito a postarlo solo ora. Spero che questo non vi dissuada dalla lettura della fanfic. In ogni caso, sperando di farmi perdonare per l’osceno ritardo ecco a voi un nuovo capitolo bello lungo e soprattutto ricco di avvenimenti importanti. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena letto, dopo la bruciante sconfitta a Sabbioneta, Claudio ha avuto un momento di blocco e ha iniziato a dubitare seriamente delle sue capacità di coordinatore. Per fortuna, grazie all’intervento di Luca, il ragazzo è riuscito a superare questo brutto momento e a ritrovare la fiducia in se stesso. Durante il viaggio per raggiungere Cianopoli, i due amici hanno deciso di sfidarsi ad una lotta e nonostante Malferret sembrasse inizialmente in difficoltà, grazie al nuovo attacco assistente è riuscito infine a vincere. E ora che Cianopoli è ormai alle porte, cosa attende i nostri due amici?
Nel prossimo capitolo, Claudio e Luca entreranno finalmente nella tanto sospirata città di Cianopoli e faranno un incontro davvero inaspettato che dissiperà finalmente tutti i dubbi di Claudio sulle sue capacità. Farà infatti la sua comparsa un vero maestro delle gare pokemon, che aiuterà i nostri amici a migliorare le loro capacità. E tra esibizioni spettacolari e accese battaglie, Luca si preparerà ad affrontare uno dei suoi più acerrimi rivali, il capopalestra Rudy, nel tentativo di vincere la sua terza medaglia. Per scoprire come si evolveranno gli eventi, restate con noi.

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Capitolo 28
*** Il maestro delle gare pokemon ***


Salve ragazzi, scusate per questa lunga attesa. Eccovi il prossimo e spero atteso capitolo di questa fanfic! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a seguire e a recensire questa storia! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commento, al quale naturalmente risponderò il prima possibile. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema: sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il solito, breve riassunto dell’episodio precedente.
Dopo la bruciante sconfitta subita da Drew nell’imprevista gara pokemon di Sabbioneta, Claudio ha iniziato a dubitare delle sue effettive capacità di coordinatore, tanto da arrivare a pensare di non partecipare all’imminente Coppa Adriano. Con questi cupi pensieri, Luca e Claudio hanno lasciato Sabbioneta e hanno iniziato il lungo percorso verso Cianopoli, attraversando il cocente Deserto dell’Arsura. Durante il viaggio tuttavia, Luca è riuscito nuovamente a infondere nell’amico la fiducia perduta e i due hanno celebrato l’evento con una lotta pokemon, che ha visto contrapporsi il Malferret di Claudio e l’Erbal di Luca. Nonostante Malferret fosse inizialmente in difficoltà, è riuscito comunque a battere il possente pokemon d’erba, soprattutto grazie al suo nuovo attacco assistente. Proseguendo il loro cammino, i due amici sono finalmente arrivati a Cianopoli, città chiave per i sogni dei due. Luca infatti è in procinto di sfidare il capopalestra Rudy e se dovesse vincere otterrebbe finalmente la tanto agognata terza medaglia. Riuscirà il ragazzo a farcela e a portarsi più vicino al suo obbiettivo?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!


 

27° CAPITOLO : IL MAESTRO DELLE GARE POKEMON

La prima cosa che Luca pensò quando finalmente entrarono a Cianopoli fu che non aveva mai visto una città come quella. Finora aveva visitato posti di tutti i tipi, da aridi deserti a fitte foreste, da piccoli villaggi a grandi cittadine.
Ma nessuna di esse, per grandezza e maestosità poteva superare Cianopoli. Costruita interamente sulla costa nord dell’isola, la città era immensa e pareva non avere fine. Il suo confine estremo, era l’immensa distesa di mare azzurro che i due amici avevano osservato dalla duna poco prima.
Con suo sommo stupore, Luca vide enormi grattacieli che svettavano da ogni parte della città e decine di negozi ancora aperti a quell’ora. In effetti, il sole aveva appena iniziato a tramontare e lunghe ombre si allungavano sulla città.
-Non mi avevi detto che Cianopoli era una città così grande-, mormorò Luca, sorpreso. –Tu c’eri già stato, vero?-.
Claudio annuì con calma. –Sì, in effetti credo che sia la seconda città più popolosa delle Isole Orange-.
-Vuoi dire che c’è una città ancora più grande?-, chiese l’allenatore senza parole.
-Beh, sì. Si tratta di Iridiopoli la mia città natale-, spiegò Claudio, con una punta di orgoglio. –Si trova sull’isola a nord di qui ed è la capitale dell’intera regione-.
-Allora vorrà dire che prima o poi faremo sosta anche a Iridiopoli-, sorrise Luca. –Dopotutto non era lì che volevi tornare fin dall’inizio del nostro viaggio?-.
-Certo, certo-, si affrettò a dire il coordinatore. –Ma ti confesso che non mi è dispiaciuto fare la strada lunga e mettermi in viaggio con te-.
Luca ridacchiò. –Ne sono felice. Comunque ora che siamo arrivati che facciamo?-.
Claudio ci pensò un po’ su prima di rispondere. –Ormai è quasi il tramonto quindi direi che la tua lotta in palestra può aspettare fino a domani. Propongo di passare al Centro Pokemon e di raggiungere al più presto un hotel-.
-Sono d’accordo-, disse Luca, entusiasta. –Fai strada!-.
L’amico estrasse il Pokenav dalla tasca e dopo una breve ricerca i due  imboccarono una delle tante vie della città, diretti verso il Centro Pokemon più vicino. Fortunatamente Cianopoli era una città grande e individuarne uno non sarebbe stato difficile.
Anche se non l’avrebbe mai ammesso, Claudio non sapeva come ringraziare Corinne e suo padre per aver regalato loro quel piccolo navigatore, che fino ad allora era stata una risorsa inestimabile per il loro tragitto.
Dopo appena una decina di minuti, i due amici scorsero l’inconfondibile insegna di un grosso edificio di colore rosso. Era impossibile sbagliarsi, anche perché Luca vide numerosi allenatori che vi si dirigevano per far curare i propri pokemon.
Appena entrarono nel Centro Pokemon, furono investiti da una piacevole brezza fresca, quasi un dono del cielo dato il calore soffocante che si trovava al di fuori: anche se la vicinanza al mare mitigava in parte la temperatura, Cianopoli non era comunque lontana dal Deserto dell’Arsura.
Claudio e Luca raggiunsero il bancone e consegnarono i loro pokemon all’infermiera Joy cittadina, che come tutte le sue sorelle sparse per l’arcipelago li accolse con un gran sorriso, invitandoli a mettersi comodi su un comodo divanetto e ad attendere qualche minuto.
-C’è qualcosa a quest’ora?-, chiese Luca indicando il grosso schermo tv che era a disposizione dei visitatori.
-Credo che adesso stiano trasmettendo il notiziario-, rispose Claudio, pensoso. –Prova ad accendere, magari c’è qualche notizia interessante-.
Luca obbedì e premette il pulsante di accensione. Sullo schermo comparve l’immagine di una giovane ragazza seduta ad una comoda scrivania in un grande studio illuminato, con un grosso schermo sullo sfondo.
-E ora passiamo la linea alla nostra Vivian-, annunciò lei, sorridendo. –Ecco le ultime novità dal mondo delle gare pokemon!-.
La sua immagine si dissolse, sostituita dal servizio che aveva appena lanciato. Ora era inquadrata la stessa bellissima spiaggia che Luca aveva visto in televisione tempo prima, quando erano ancora all’inizio del loro viaggio.
-Buonasera a tutti, amici telespettatori!-, esordì Vivian, la conduttrice delle gare pokemon. –Mancano poco più di quarantott’ore all’inizio della prestigiosa Coppa Adriano e qui alla spiaggia di Cianopoli l’atmosfera è carica di tensione!-.
L’inquadratura cambiò nuovamente, mostrando un grandissimo stadio di pietra azzurra che era stato costruito proprio in riva al mare. Pochi secondi dopo, la telecamera ne mostrò anche l’interno, svelando una grossa piscina che prendeva il posto della solita arena di battaglia.
-Come ben sapete, la Coppa Adriano non si svolgerà nell’Arena della Virtù di Cianopoli-, continuò Vivian senza interrompersi. –Bensì in questo bellissimo stadio, costruito in riva al mare in onore del grande maestro di pokemon d’acqua, Adriano!-.
-Hai sentito?-, chiese Luca, sbalordito. –Hanno costruito uno stadio apposta per Adriano. Non è pazzesco?-.
-In effetti Adriano è piuttosto famoso nel mondo delle gare pokemon-, ridacchiò Claudio per nulla sorpreso. –E poi erano anni che la Coppa non si teneva nella nostra regione. Immagino che abbiano fatto tutto il possibile per rendere l’evento indimenticabile!-.
Nel frattempo, Vivian aveva continuato il suo discorso, illustrando le caratteristiche e le peculiarità dello stadio, prima di lanciarsi in un’appassionata biografia del famoso Adriano. Luca ascoltò con estrema attenzione, senza lasciarsi sfuggire qualche esclamazione di sorpresa.
A quanto pareva, in gioventù Adriano era stato un promettente allenatore di pokemon di tipo acqua della lontana regione di Hoenn. Risiedeva nella città di Ceneride della quale in seguito era anche diventato capopalestra.
Oltre ai suoi doveri con la palestra, l’uomo aveva anche ricevuto l’incarico di custode della Grotta dei Tempi, una profonda caverna situata sotto Ceneride che secondo le leggende sarebbe stata collegata con i mitici pokemon Groudon e Kyogre.
Come se non bastasse, il capopalestra aveva scoperto di avere un grande talento innato per le gare pokemon e in poco tempo era arrivato non solo a conquistare i suoi cinque fiocchi, ma addirittura a vincere il Gran Festival della regione di Hoenn, assicurandosi così il titolo di Supercoordinatore.
E come coronamento di una carriera perfetta, l’uomo aveva anche avuto il fegato di sfidare il Campione della Lega di Hoenn, Rocco Petri, riuscendo a strappargli il titolo al termine di una lunga ed estenuante battaglia.
Da quel momento, continuò la conduttrice, la sua vita era stata divisa tra gli annuali campionati della Lega di Hoenn e numerosi eventi mondani in tutto il mondo. Ogni anno infatti, Adriano aveva deciso di organizzare una gara pokemon internazionale in diverse regioni.
Le ultime edizioni della Coppa Adriano si erano tenute prima nella regione di Sinnoh, al Lago Valore e in seguito a Jotho, al Lago d’Ira. In entrambe le occasioni, enormi stadi erano stati costruiti per celebrare l’evento, che aveva portato gloria e lustro alle rispettive regioni.
-Per cui non è difficile immaginare l’orgoglio della nostra regione nell’ospitare questa grande personalità dello spettacolo-, concluse Vivian. –Al suo arrivo qualche giorno fa, Adriano è stato infatti ricevuto dalle più importanti autorità della regione, tra cui il sindaco di Cianopoli-.
La conduttrice Vivian fece una piccola pausa. –Sfortunatamente, nel rispetto della privacy del maestro Adriano, non possiamo comunicarvi dove si trova al momento. Tuttavia fino a poche ore fa in molti si sono riversati sulla spiaggia di Cianopoli, nella speranza d’incontrare il loro beniamino e  c’è chi giura di averlo visto insieme al suo adorato pokemon, Milotic-.
-Milotic?-, ripeté Luca, pensoso. –Non ho mai sentito parlare di un pokemon con quel nome-.
-Non mi stupisce-, disse Claudio, più interessato al servizio che a altro. –Milotic è un pokemon natio della regione di Hoenn e pertanto non compare sul nostro Pokedex Regionale. Secondo alcuni sarebbe addirittura il pokemon più bello del mondo!-.
Luca rimase a bocca aperta per lo stupore. –Dici davvero? Quanto mi piacerebbe poterlo vedere!-.
-Beh, perché no?-, rispose Claudio dopo un momento di silenzio. –Secondo la conduttrice, Adriano si trovava presso la spiaggia di Cianopoli solo poche ore fa…-.
-E tu pensi che possa trovarsi ancora lì?-, finì Luca per lui.
Claudio annuì. –Ne sono quasi certo. Adriano adora l’acqua e non mi stupirebbe se avesse deciso di concedersi un po’ di relax in riva al mare-.
Ad ogni parola, l’amico sembrava sempre più eccitato. –Ma allora forse riusciremo davvero a incontrarlo. Ti rendi conto? Conoscerò un vero Campione della Lega e un Supercoordinatore!-.
Visto che non c’era più verso di calmarlo, Claudio ritirò alla svelta i loro pokemon che avevano appena finito il controllo medico e dopo un veloce saluto all’infermiera Joy i due amici uscirono dal Centro Pokemon e si fiondarono in strada.
Il sole era già tramontato e le ombre della sera iniziavano ad allungarsi sulla città. Senza dar retta all’amico che consigliava di fermarsi prima in un hotel a prenotare una stanza, Luca seguì le indicazioni del Pokenav, finche non giunsero finalmente alla loro destinazione.
Edifici e grattacieli si interrompevano bruscamente all’inizio del lungomare, oltre il quale videro un’immensa distesa di sabbia dorata che si stendeva a perdita d’occhio verso l’orizzonte, dove si scontrava con l’azzurro intenso del mare, creando un rilassante contrasto impossibile da ignorare.
Una piccola passerella di legno si snodava per tutta la spiaggia, in modo che i turisti potessero raggiungere il mare senza scottarsi eccessivamente i piedi. Claudio non voleva neanche immaginare le temperature che quella sabbia poteva raggiungere di giorno.
E proprio come avevano visto nei servizi in tv, il grande stadio di pietra azzurra era lì, costruito in riva al mare e più bello che mai. Tra poco più di un giorno, Claudio avrebbe lottato proprio in quello stadio per ottenere il suo terzo fiocco.
Per il resto, gli altri edifici sul lungomare erano tutte case sfarzose o residenze private, ad eccezione di un complesso di strutture che avevano tutta l’aria di far parte di un esclusivo hotel di lusso, posizionato proprio su una piccola altura che scendeva sul mare.
Claudio e Luca scesero in spiaggia, bene attenti a camminare sulla passerella per evitare che la sabbia entrasse nelle loro scarpe. Fecero vagare rapidamente lo sguardo in ogni direzione, ma del maestro Adriano non sembrava esserci alcuna traccia.
-Forse ti sei sbagliato-, sospirò Luca, dopo aver controllato per l’ennesima volta tutti i bagnanti che ancora affollavano la spiaggia. –Dubito che se aveva intenzione di rilassarsi sarebbe venuto fin qui per esporsi agli sguardi di tutti questi curiosi-.
-Hai ragione-, asserì Claudio senza smettere di riflettere. –Quindi probabilmente deve aver trovato un posto più tranquillo, magari nascosto-.
Luca si fermò, improvvisamente colto da un pensiero. Era un’idea un po’ azzardata ma che date le circostanze avrebbe anche potuto funzionare. Si avvicinò alla riva e liberò dalla pokeball il suo Fishly, che dopo essersi materializzato a mezzaria, si tuffò nell’acqua limpida.
-Fishly, ho bisogno del tuo aiuto-, gli sussurrò Luca, piegandosi in modo da potergli essere più vicino. –Mi piacerebbe che tu controllassi se qualcuno si trova qui intorno con il suo pokemon, magari in un posto nascosto. Puoi farlo?-.
Il piccolo pesciolino annuì, felice di potersi rendere utile, e subito sguazzò via sparendo alla loro vista. I due amici attesero qualche minuto, limitandosi ad osservare un po’ lo splendido panorama che si trovava intorno a loro.
Fu il verso acuto di Fishly a riportarli alla realtà. Il pesciolino si era avvicinato alla riva e puntava con insistenza verso un grosso scoglio sulla spiaggia che oscurava la vista alla loro destra, dietro al quale in teoria avrebbe dovuto trovarsi solo il mare.
Claudio e Luca, senza farsi troppo notare, raggiunsero lo scoglio, mentre Fishly li seguiva a nuoto, invitandoli oltrepassare quel fastidioso ostacolo. Con un sospiro i sue si arrampicarono sull’alta roccia e dopo aver dato un’ultima occhiata alle loro spalle, si calarono dall’altra parte.
Entrambi rimasero a bocca aperta, scoprendo che dietro quel grosso scoglio si trovava una piccola spiaggetta che sembrava deserta. Silenziosa e riparata alla vista, sembrava il luogo ideale per riposarsi dopo una lunga giornata di lavoro.
Luca gli appoggiò con forza la mano sulla spalla e senza dire un parola, indicò verso il mare, dove oltre a Fishly ora era comparso un altro pokemon dalla sorprendente bellezza, che nuotava con grazia non lontano dalla riva.
Il suo corpo color crema aveva la forma di un serpente marino, ma il suo aspetto era dolce e delicato, quasi etereo. La coda, coperte di scintillanti squame porpora e azzurre terminava con quattro pinne romboidali dai contorni morbidi.
La testa era piccola, con una piccola sporgenza verso l’alto che assomigliava vagamente a un corno e due antenne sottili e ricurve che, rivolte verso l’alto, andavano a formare la forma di un cuore. Da sopra gli occhi, due lunghe sopracciglia rosate scendevano per buona parte del suo corpo, conferendogli un aspetto decisamente femminile.
Luca rimase a guardarlo estasiato e per avere conferma dei suoi sospetti, oltre che per maggiori informazioni, estrasse il suo Pokedex e lo punto verso la splendida creatura che avevano davanti. L’aggeggio tuttavia emise un bip, dicendo solo: -Pokemon non identificato-.
-Deduco che nessuno dei due abbia un Pokedex Nazionale-, rise una voce dietro di loro. –Forse questo vi può aiutare un po’ di più-.
Claudio e Luca si girarono di colpo, sorpresi, chiaramente pensando di essere soli. I due ragazzi rimasero a lungo a osservare il nuovo arrivato che evidentemente per tutto quel tempo era rimasto nascosto dietro una roccia.
Era un giovane uomo di forma slanciata, alto e magro, che indossava una lunga camicia bianca e verde acqua e pantaloni di colore lilla che gli arrivavano alle caviglie, dove un paio di scarpe bianche facevano bella mostra.
In testa portava un cappello bianco da marinaio, dal quale si intravedevano i suoi capelli, che tinti di verde acqua come la sua camicia, si arricciavano con grazia intorno al viso, su cui faceva capolino un sorriso a trentadue denti e un paio di occhi azzurri che ricambiavano il loro sguardo.
-Lei è Adriano, non è vero?-, balbettò Claudio, emozionatissimo. –Il maestro delle Gare Pokemon e Campione di Hoenn-.
L’uomo annuì, sorridendo. –Proprio così, sono proprio io. E quello laggiù che avete già conosciuto è il mio pokemon, Milotic-.
Detto questo, puntò il suo Pokedex verso la creatura che continuava a nuotare placidamente insieme a Fishly. Luca notò che quel dispositivo aveva una foggia diversa dal suo e quando lo disse a Claudio, l’amico gli spiegò che era normale, dato che si trattava di un modello della regione di Hoenn.
L’aggeggio emise un sonoro bip e gracchiò: -Milotic, il Pokemon Tenerezza. Forma evoluta di Feebas. Le sue bellissime scaglie hanno i colori dell’arcobaleno che cambiano a seconda dell’angolazione. Al primo segnale di litigio, emerge dalle acque in cui abita per calmare tutti i sentimenti bellicosi-.
-È veramente magnifico-, sospirò Luca, tornando a guardare verso l’acqua.
Adriano annuì, fissando compiaciuto il suo pokemon. –Sì, sapete, è la prima volta che vedo Milotic così rilassato da quando siamo giunti nella vostra regione-.
-Immagino avrà avuto il suo bel da fare con la Coppa Adriano così vicino-, mormorò Claudio senza sapere bene cosa dire.
-Potete darmi del tu, se vi va-, sorrise l’uomo, vedendoli in difficoltà. –E in effetti sì, siamo stati piuttosto impegnati. Ho insistito parecchio per avere almeno una serata di riposo con Milotic prima dell’inizio della Coppa-.
-Io sono Luca e lui è il mio amico Claudio-, esclamò il ragazzo presentando sé stesso e l’amico. –È un vero onore poterti conoscere-.
-L’onore è tutto mio-, sorrise Adriano, togliendosi il cappello e facendo un teatrale inchino. –Immagino che siate entrambi coordinatori miei fan-.
-A dir la verità io sono un semplice allenatore-, ammise Luca, indicando l’amico. –Il coordinatore qui è Claudio. Pensa che ha già vinto due fiocchi-.
-Dici davvero?-, disse Adriano, che ora fissava Claudio con uno sguardo pieno di curiosità. –Dunque immagino che parteciperai alla Coppa Adriano-.
Claudio confermò, sorridendo leggermente, cercando di scacciare i brutti pensieri che gli affollavano la mente. Quando tuttavia Adriano intuì che qualcosa lo preoccupava, lui e Luca gli spiegarono brevemente qual era la situazione.
-Capisco… Quindi ti sei un po’ abbattuto dopo essere stato sconfitto più volte dal tuo rivale-, mormorò l’uomo dopo aver ascoltato il racconto. –So di essere un po’ improvviso, ma ti andrebbe di mostrarmi qualche tua mossa?-.
-Che cosa?!-, esclamò Claudio completamente preso alla sprovvista. –Adesso?!-.
-Io credo che sia un’ottima idea-, intervenne Luca, rassicurandolo. –Lotta con me! In questo modo il maestro Adriano potrà effettivamente valutare le tue capacità-.
-E va bene-, cedette Claudio con un sospirò. –Preparati alla lotta-.
Pochi minuti dopo, i due amici avevano schierato entrambi i loro pokemon in lotta, Fishly per Luca e Spektroke per Claudio, mentre Adriano si era seduto su uno scoglio pronto a godersi lo spettacolo, bene attento a non farsi vedere dai bagnanti che si trovavano oltre la roccia.
-Se permetti cominciamo noi-, sorrise Luca, carico. –Fishly, attacca con Idropulsar!-.
Il pokemon pesce ubbidì e scagliò una grossa sfera d’acqua contro Spektroke, che fluttuava a mezz’aria. Claudio vide arrivare il pericolo e prontamente ordinò al suo pokemon di usare l’attacco riflesso, che polverizzò l’idropulsar creando una lieve pioggerella scintillante.
Luca strinse i denti. –Fishly, usa surf, presto!-.
Il corpo del pokemon si illuminò d’azzurro e generò un’enorme onda d’acqua che si abbatté sull’avversario, mentre Fishly la cavalcava agilmente restando sulla sua sommità. Claudio ordinò al suo Spektroke di circondarsi con il suo stordiraggio, cosa che lui fece subito, restando intrappolato in una sorta di gabbia di luce spettrale.
L’onda creata da Fishly lo travolse qualche istante dopo e per pochi secondi le due mosse si fusero, facendo risplendere l’onda della luce dello stordiraggio. Quando l’acqua si ritirò, Luca rimase a bocca aperta.
Spektroke era ancora lì, completamente illeso. La gabbia di luce lo aveva protetto dalla spaventosa potenza del surf di Fishly. Anche Adriano era piuttosto sorpreso, perché saltò giù dal suo scoglio e si pose in mezzo ai due contendenti, affermando che per ora poteva bastare.
-Allora come è andato Claudio?-, chiese Luca richiamando Fishly dalla lotta.
-Devo dire molto bene, in effetti-, disse Adriano, rivolgendosi verso il diretto interessato. –Anche se osservandoti mi è sorto un piccolo dubbio-.
Claudio non capiva. -Che tipo di dubbio?-.
Adriano pensò a lungo su cosa dire, prima di parlare. –Beh, ecco… Mi sembra che tu ti concentri molto sulla bellezza delle mosse e tralasci leggermente il tuo pokemon. Non dimenticare che in fondo chi deve risplendere è il pokemon: è lui la star-.
-Capisco…-, disse Claudio, ragionando su quello che aveva appena udito. –In effetti è parecchio tempo che non mi rilasso un po’ con loro-.
-Stai più con loro, falli giocare e divertire oltre ad allenarli-, suggerì Adriano. Poi, fattosi più serio, aggiunse: -Sei un coordinatore di talento. Devi solo avere più fiducia in te stesso e personalmente sarò onorato di averti alla Coppa Adriano-.
-Grazie mille-, arrossì il ragazzo per il complimento, ripromettendosi che l’indomani avrebbe passato più tempo con i suoi amici.
Adriano sorrise. –E ora vorrei dire due cose a te, Luca-.
Impreparato, l’allenatore lo fissò. –Dimmi pure-.
Il maestro si avvicinò a lui e prese in braccio il suo Fishly, carezzandolo dolcemente. –Sarò franco. Mi piacerebbe che anche tu e Fishly partecipaste alla Coppa Adriano-.
-Ma io non sono un coordinatore, non saprei cosa fare!-, protestò Luca. –Di solito mi concentro solo sulla potenza e tralascio l’aspetto estetico-.
-Sì, lo immaginavo-, disse Adriano, ridacchiando per la sua reazione. –Ma sono certo che il tuo amico possa darti degli ottimi consigli-.
-Potrebbe essere una buona occasione per migliorare la tua sintonia con Fishly-, spiegò Claudio. –Per me dovresti provarci!-.
-Allora d’accordo!-, esclamò Luca con uno sguardo pieno di determinazione. –Sembra che la Coppa Adriano abbia appena guadagnato un nuovo partecipante!-.
-Ne sono felice-, disse Adriano, restituendogli il suo pokemon. –Ora vi prego di perdonarmi ma mi devo congedare. È piuttosto tardi.
I due amici tornarono alla realtà, accorgendosi che in effetti era già calata la sera. Adriano consigliò loro di passare a iscriversi alla gara al centro pokemon, in questo modo avrebbero soggiornato gratuitamente presso l’albergo che avevano visto vicino alla spiaggia.
Quindi, dopo averli salutati entrambi, saltò in groppa al suo Milotic, che sollevò un’enorme onda d’acqua che li coprì alla loro vista. Quando il mare si placò, Adriano e il suo pokemon erano svaniti, lasciando i due amici a bocca aperta. Decisamente entrambi avevano ancora molto da imparare.
 

Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Lo so, come ormai sta diventando consuetudine, l’aggiornamento è arrivato in tempi biblici, ma in fondo le vacanze sono fatte per riposare, no? Spero che questo non vi dissuada dal continuare a seguire questa storia e dal lasciare recensioni. Comunque spero di non avervi deluso con questo nuovo lunghissimo capitolo, ricco di avvenimenti importanti e naturalmente con la speciale partecipazione del maestro Adriano. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena potuto leggere, i nostri due amici sono finalmente arrivati a Cianopoli, città chiave del loro viaggio per due motivi. Qui Luca tenterà di ottenere la sua terza medaglia, mentre Claudio parteciperà all’attesa Coppa Adriano. Appena arrivati in città, i due si sono subito lanciati alla ricerca del maestro Adriano, che hanno infine trovato mentre si rilassava con il suo Milotic in una piccola spiaggetta segreta. Nonostante il disturbo, Adriano si è dimostrato molto gentile con loro, consigliandoli e proponendo a Luca di partecipare lui stesso alla gara. Ma prima dell’inizio della Coppa Adriano, un altro pensiero occupa la testa di Luca: l’imminente scontro con il capopalestra Rudy. Riuscirà il ragazzo a vincere la sua terza, agognata medaglia?
Nel prossimo capitolo, Luca affronterà finalmente la sua sfida nella palestra di Cianopoli, scontrandosi con il determinatissimo capopalestra Rudy. Tra lotte infuocate e sorprese inaspettate, il ragazzo scoprirà di dover lottare con un vero osso duro. Rudy si dimostrerà un avversario davvero difficile e infiammato di determinazione. Riuscirà Luca a sconfiggere i suoi potenti pokemon di tipo fuoco e a guadagnarsi così l’attesissima terza medaglia? Se volete scoprirlo non vi resta che continuare a seguirci.

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Capitolo 29
*** Orgoglio di fuoco! ***


Salve ragazzi, scusate per la lunghissima attesa. Eccovi il nuovo e spero atteso capitolo di questa storia! Spero che come sempre lo apprezzerete e che continuerete a leggere, seguire e recensire questa fanfic! Come sempre, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un piccolo commento, al quale naturalmente risponderò il prima possibile. Se avete consigli, suggerimenti o critiche scrivete senza farvi nessun problema: sarei molto felice di sapere cosa ne pensate. Come sempre, ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno commentato e recensito questa fanfic finora e tutti coloro che lo faranno in futuro. Grazie mille, continuate così! Per finire ecco il consueto, breve riassunto dell’episodio precedente.
Dopo un lungo viaggio nel cocente Deserto dell’Arsura, Claudio e Luca sono finalmente arrivati a Cianopoli, giusto in tempo per l’inizio della prestigiosa Coppa Adriano, l’importante gara pokemon alla quale Claudio è intenzionato a vincere il suo terzo fiocco. Da parte sua, Luca ha deciso di sfidare Rudy, il capopalestra della città, nel tentativo di sconfiggerlo per ottenere la sua agognata terza medaglia. Appena giunti a Cianopoli, i due amici hanno saputo della presenza in città del maestro Adriano, campione di Hoenn e abilissimo Supercoordinatore, in quanto sponsor e promotore della gara che porta il suo nome. Dopo qualche peripezia, i nostri eroi sono riusciti a incontrarlo e Adriano, dopo una breve valutazione delle loro capacità ha dato loro qualche importante consiglio, suggerendo a Luca di partecipare alla Coppa con il suo Fishly. Congedatisi dal maestro, i due amici si sono dunque iscritti alla gara, ma nell’attesa che essa cominci, Luca è concentrato su ben altro. Il giorno dell’atteso match contro Rudy è finalmente arrivato. Riuscirà il ragazzo a far breccia nella potente strategia del capopalestra?
E per finire, come sempre vi auguro… Buona lettura!!!


 
28° CAPITOLO : ORGOGLIO DI FUOCO!

-Signore e signori, siamo in diretta dalla spiaggia di Cianopoli-, annunciò Vivian, non appena la conduttrice del telegiornale le ebbe passato la parola. –Mancano ventiquattr’ore all’inizio della prestigiosa Coppa Adriano e l’emozione è già a mille!-.
La conduttrice fece una piccola pausa prima di riprendere. –Come gli amanti della tintarella, numerosi fan e coordinatori hanno già cominciato a radunarsi in questa bella località in riva al mare, che nei prossimi tre giorni si riempirà di una frenetica attività. Non perdete il prossimo servizio per le novità sull’evento di domani-.
Claudio spense la televisione, sospirando. Aveva già letto più e più volte il pratico manuale di informazione che aveva ricevuto la sera prima, quando lui e Luca erano corsi a perdifiato verso il centro pokemon, annunciando che volevano iscriversi alla Coppa Adriano.
Ridacchiando, l’infermiera Joy aveva consegnato loro i moduli per l’iscrizione da compilare con i propri dati personali e l’elenco dei pokemon in loro possesso. Luca inoltre aveva dovuto anche consegnare il suo Pokedex per ottenere la tessera gare necessaria per partecipare.
Ci avevano messo una mezz’ora buona per completare tutto il procedimento di iscrizione, ma alla fine ne era valsa la pena. Proprio come Adriano aveva loro detto, l’infermiera Joy consegno loro una chiave magnetica che avrebbe consentito di soggiornare nel lussuoso hotel per i coordinatori.
E in effetti, bisognava ammettere che il lusso era ovunque in quella grande stanza doppia che occupavano gratuitamente  in quanto partecipanti alla Coppa Adriano. Era la prima volta da quando si erano messi in viaggio che potevano godere di un soggiorno completamente gratuito.
Claudio sentì il cigolio della porta del bagno che si apriva e pochi secondi dopo il viso di Luca fece capolino dalla stanza, fissandolo con sguardo assassino prima di decidersi finalmente a raggiugerlo.
Era accuratamente vestito con un elegante abito da cerimonia grigio, che comprendeva una giacca leggermente aperta da cui faceva bella mostra una camicia bianca ricamata. Il look era quindi completato da un bel cappello color cenere e da una cravatta rosso scuro.
-Spero sarai contento-, borbottò il ragazzo contrariato. –Mi sento ridicolo!-.
Claudio sogghignò. –Eh dai, non avrai mica pensato che ti avrei lasciato competere alla gara più importante dell’anno con quegli straccetti che avevi-.
Luca sbuffò, ricordandosi della folle corsa di shopping al quale l’amico lo aveva sottoposto la sera prima, dopo aver lasciato il centro pokemon. Per sua sfortuna, i negozi di Cianopoli erano aperti fino a tardi e le sue proteste non avevano di certo fermato l’amico, che lo aveva trascinato da una parte all’altra della città per trovare un abito adatto.
Da parte sua, anche Claudio aveva fatto acquisti, optando per uno smoking rosso bordeaux dal deciso taglio maschile, con scintillanti ricami in oro e una splendida camicia bianca che per quell’occasione avrebbe sostituito il suo tradizionale abbigliamento per le gare.
Senza smettere di sbuffare, Luca tornò in bagno e rapidamente si cambiò con i suoi soliti abiti. Quel giorno Claudio aveva promesso di accompagnarlo alla palestra di Cianopoli e non aveva alcuna intenzione di farsi ridere dietro da mezza città durante il tragitto.
Dopo colazione, i due amici uscirono dal lussuoso hotel, ammirando per un momento lo stupefacente panorama. L’edificio si trovava in cima ad una piccola altura che scendeva gradualmente verso il mare e godeva di una vista straordinaria sull’oceano.
Seguendo Claudio, Luca ignorò il tortuoso sentiero che portava alla spiaggia imboccando invece una tortuosa stradina che scendeva lentamente verso la città. L’alba era passata da un pezzo ormai e il sole cocente illuminava i grattacieli cittadini con la sua luce abbagliante.
I due amici attraversarono Cianopoli da una parte all’altra, fino a giungere all’inizio di una lunga e ampia scalinata di pietra che saliva lungo una ripida scogliera, chiusa da un cancelletto di metallo provvisto di citofono.
Luca stupito alzò lo sguardo verso Claudio come per chiedere spiegazioni, ma l’amico si limitò a sospirare alzando le spalle, invitandolo silenziosamente ad annunciarsi al capopalestra. L’allenatore, non del tutto convinto obbedì.
-Palestra di Cianopoli-, rispose una voce dopo qualche secondo. –Che cosa desidera?-.
-Il mio nome è Luca e vengo da Borgo Ciano-, rispose il ragazzo prontamente. –Sono qui per una lotta in palestra contro il capopalestra di Cianopoli!-.
Pochi secondi dopo, il cancelletto scattò e si aprì da solo, cigolando. Luca e Claudio entrarono e si avviarono lungo la scalinata, salendo un gradino alla volta e rimirando le numerose sculture intorno a loro.
Lungo tutto il tragitto, erano infatti collocate grandi statue di pietra che reggevano fiaccole o bracieri accesi, creando una scia di fuoco che portava fino in cima. Naturalmente sapeva già da tempo che la palestra di Cianopoli era specializzata nei tipi fuoco, ma non immaginava una così grande ostentazione di lusso.
Quando finalmente giunsero in vetta, si concessero qualche secondo per ammirare il paesaggio. La palestra di Cianopoli, costruita proprio su una ripida scogliera a strapiombo sul mare, era un grande edificio di pietra rossiccia a più piani, al cui ingresso si trovavano due immensi bracieri che ardevano senza sosta.
Senza alcun preavviso, la porta automatica dell’edificio si aprì e ne uscì un giovane ragazzo sui diciannove anni, dai capelli scuri a caschetto e dallo sguardo sprezzante. Luca lo riconobbe all’istante: era proprio il capopalestra Rudy, che aveva già conosciuto a Porto Limonia tempo prima.
-Sapevo che prima o poi ti saresti presentato-, sogghignò Rudy appena lo vide. –Deduco che tu sia qui per una medaglia-.
Luca annuì. –Sì, vorrei sfidarti ad un incontro in palestra, appena è possibile-.
-Allora ti conviene sbrigarti ed entrare-, ribatté Rudy, prima di soggiungere: -Non ho molto tempo, ma per te dovrebbero bastare una decina di minuti-.
Luca stava per rispondergli a tono, ma per fortuna prima che perdesse le staffe intervenne Claudio. –Sempre molto sicuro di te, vero Rudy?-.
Al vederlo, il volto del capopalestra si contrasse in una smorfia. –Ah, ma guarda… Sembra che stiate ancora viaggiando insieme-.
-Esatto-, ribatté Claudio, rispondendogli a tono. –E sembra proprio che le tue previsioni sul torneo di Porto Limonia si siano rivelate sbagliate-.
-Uhmp, immagino di aver sottovalutato il tuo amico-, borbottò Rudy, mentre Claudio ridacchiava ripensando a quando il capopalestra aveva affermato che Luca non avrebbe mai avuto la minima possibilità di vincere al Torneo di Pokecalcio, come invece era successo solo pochi giorni prima.
-Tuttavia, sembra che anche tu non sia infallibile-, continuò Rudy con uno strano sorriso. –Sai, ho visto la tua performance a Sabbioneta. Un bello spettacolo, eh?-.
Stavolta fu Luca a intervenire per impedire all’amico di scagliarsi a pugni serrati contro Rudy. Frapponendosi tra Claudio e il capopalestra, il ragazzo rinnovò la sua richiesta di una sfida ufficiale alla Palestra di Cianopoli.
-Molto bene, sfida accettata-, esclamò Rudy, incamminandosi verso la palestra. –Seguimi-.
Senza perdere di vista il Capopalestra, i due amici varcarono la porta dell’edificio e si addentrarono in un dedalo di corridoi fino a giungere in un’ampia arena sabbiosa, illuminata da una scia di fuoco che ardeva intorno al campo lotta.
Luca e Rudy si posero ciascuno a un’estremità del campo, mentre Claudio prendeva posto sulle gradinate degli spalti, pronto a godersi la lotta. Sapeva per certo che Rudy sarebbe stato un avversario molto forte, ma era convinto che Luca ce la potesse fare.
-Sta per avere inizio la lotta tra Luca di Borgo Ciano e Rudy, capopalestra di Cianopoli-, annunciò l’arbitro, un giovane dall’aspetto serio, ponendosi a metà campo. –Ogni allenatore avrà a disposizione tre pokemon e la lotta finirà quando tutti i pokemon di una delle due parti non saranno più in grado di lottare. Inoltre, solo allo sfidante sarà consentito di sostituire i propri pokemon a piacimento-.
-Non ci sarà bisogno di alcuna sostituzione-, disse Rudy, lanciando una delle sue pokeball. –Vai Chandelabre!-.
La sfera si aprì a mezzaria, materializzando sul campo lotta un pokemon che Luca non conosceva. Assomigliava ad un candelabro dorato a sette braccia, ciascuna delle quali reggeva una candela accesa, che emanava una luce rossastra. Gli occhi si trovavano sul manico e lo fissavano minacciosi.
Il ragazzo gli puntò contro il Pokedex per saperne di più. –Chandelabre, il pokemon Candelabro. Forma evoluta di Candly. Vive nelle cavità dei vulcani e si nutre dell’energia termica che assorbe grazie alle sue fiamme. Il suo corpo è incredibilmente duro e non si fonde nemmeno alle temperature più elevate-.
Secondo quanto scritto, si trattava di un doppio tipo fuoco-acciaio, una combinazione abbastanza ostica da sconfiggere, ma fortunatamente Luca aveva un pokemon adatto allo scopo. Rispondendo alla sfida di Rudy, il ragazzo lanciò a sua volta una pokeball.
Sospeso in aria, apparve il Beesle di Luca, che ronzava minaccioso fissando Chandelabre. Claudio considerò la scelta dell’amico: le mosse di tipo elettro erano molto efficaci sul tipo acciaio, ma Beesle era anche un tipo coleottero e una mossa di tipo fuoco avrebbe potuto risultargli fatale.
-Benissimo, allora a noi la prima mossa-, esclamò Rudy, spavaldo. –Chandelabre, usa ondacalda!-.
Claudio si morse la lingua, mentre il pokemon di Rudy agitava le sue sette braccia diffondendo una fortissima raffica di vento afoso su tutto il campo lotta. La temperatura della stanza aumentò vertiginosamente, quasi come fossero piombati all’improvviso nel mezzo del deserto.
-Resisti Beesle!-, disse Luca, vedendo il suo pokemon in difficoltà.
-E ora finiamo con vampata!-, ordinò Rudy, con un sorriso malefico sul volto.
Chandelabre emise un verso acuto e le sua fiamme aumentarono spaventosamente di intensità. Quindi, senza alcun preavviso, un’enorme fiammata si sprigionò da esse e colpì in pieno Beesle, che immerso in tutto quel calore, non riuscì neppure a muoversi.
Il pokemon di Luca cadde sul campo sabbioso con un tonfo sordo, mentre l’arbitro gridava: -Beesle non è più in grado di lottare. Il vincitore è Chandelabre! Si aggiudica il primo round Rudy, capopalestra di Cianopoli-.
Sul campo lotta cadde un silenzio di tomba. Luca non poteva credere di essere stato sconfitto senza neppure aver sfiorato Chandelabre. A quanto pareva, Rudy non era bravo solo a parole quando si trattava di lotte.
-Dunque sei sempre convinto di riuscire a battermi?-, lo provocò Rudy, senza smettere di fissarlo. –Ho paura che se vuoi la mia medaglia dovrai impegnarti molto di più-.
-Tu dici?-, gli rispose Luca a tono, richiamando Beesle nella sua pokeball e preparandosi a sostituirlo. –Allora preparati ad affrontare il mio prossimo pokemon!-.
Senza staccare gli occhi dal campo lotta, Claudio osservò la scelta successiva di Luca. Il Flyve dell’amico comparve con un lampo di luce, restando immobile a mezz’aria sull’arena, pronto a combattere non appena il suo padrone gli avesse dato il segnale.
A quanto pareva Luca aveva optato per un tipo volante questa volta, probabilmente per tenere per ultimo la sua arma segreta, Fishly, che essendo un tipo acqua era il più indicato contro i potenti pokemon di fuoco di Rudy.
Anche questa volta, fu Rudy a fare la prima mossa, ordinando nuovamente l’attacco ondacalda, che ormai Claudio aveva capito serviva a indebolire l’avversario e a impedirgli qualunque movimento, per permettere poi a Chandelabre di finirlo con il suo colpo più potente.
Luca però stavolta era pronto. –Flyve, difenditi subito con raffica!-.
La grande libellula grigia annuì e subito sbattè le grandi ali trasparenti generando forti folate d’aria che allontanarono da sé il calore asfissiante dell’ondacalda, mettendo in difficoltà Chandelabre che in tutto quel vento non riusciva più a restare fermo in aria.
-Ora attacca con aerasoio!-, urlò Luca, deciso ad approfittare di quel momento di debolezza di Rudy.
Il potente attacco di Flyve colpì in pieno Chandelabre, nascondendolo in una nube di fumo grigio, che si dissipò velocemente. Luca sbarrò gli occhi nel vedere che benchè non potesse dirsi del tutto illeso, il pokemon avversario era ancora in piedi.
-Chandelabre è anche di tipo acciaio oltre che fuoco!-, gli ricordò Claudio dagli spalti. –E come tale ha una difesa molto forte!-.
-Claudio ha ragione-, sogghignò Rudy. –Non riuscirai a metterlo ko con un solo colpo-.
Luca strinse i pugni, ricordando anche che le mosse di tipo volante avevano poco effetto contro i tipi acciaio. –Se non lo finiremo con un colpo, lo faremo con due. Flyve usa ancora aerasoio!-.
-Non muoverti, Chandelabre!-, ordinò Rudy  senza scomporsi. –E non schivare l’attacco!-.
“Ma che sta facendo?”, pensò Luca, confuso. “Perché vuole farsi colpire apposta?”.
Il ragazzo restò all’erta durante tutta l’esecuzione della mossa, temendo che Rudy potesse giocargli qualche brutto tiro, ma quando Flyve liberò le sue potenti lame d’aria Chandelabre non si mosse e proprio come aveva ordinato il suo allenatore si lasci colpire una seconda volta.
Di nuovo il campo lotta si riempì di fumo scuro che si dissolse poco dopo. Luca vide che Chandelabre era ora visibilmente in difficoltà, dato che faticava a rimanere in aria dopo aver subito due colpi così potenti.
Sugli spalti nel frattempo, anche Claudio aveva notato la stranezza della strategia di Rudy e non stava affatto tranquillo. Sapeva bene che il capopalestra aveva uno strano senso dell’umorismo e adorava ingannare i suoi avversari con subdoli trucchetti.
“Non è decisamente da lui lasciare che gli avversari abbiano vita facile”, pensò tra sé e sé. “Ha in mente qualcosa”.
Prima che potesse avvertire Luca però, fu proprio Rudy a parlare. –Direi che vi siete divertiti abbastanza. Chandelabre usa metalscoppio!-.
Claudio sbiancò al solo sentire il nome della mossa e in un solo istante tutto gli fu chiaro. Chandelabre, dimostrando un’incredibile forza interiore, si riprese all’istante e il suo corpo scintillò di luce argentea, che si concentrò in una sfera luminosa davanti a lui.
-Che cos’è metalscoppio?-, chiese Luca al capopalestra, allarmato dalla reazione dell’amico.
-è un attacco che permette a chi la usa di restituire il danno subito con potenza maggiore!-, urlò Claudio con tutto il fiato che aveva.
Luca fu preso dal panico. –Cosa?! Flyve presto schiva!-.
-Troppo tardi!-, esclamò Rudy, con un sorriso beffardo stampato in volto. –Per voi è la fine!-.
Prima che Flyve potesse fare qualunque cosa, Chandelabre lancio la palla di energia argentea contro di lui, colpendolo in pieno e facendolo schiantare al suolo. L’enorme libellula si mosse appena, non del tutto esausta ma decisamente incapace di muoversi.
Claudio abbassò gli occhi, meditando sul piano di Rudy. Dopo aver capito che il suo pokemon poteva resistere a più di un attacco aerasoio, il capopalestra lo aveva volontariamente fatto colpire una seconda volta, in modo da poter restituire tutto il danno subito in un unico micidiale colpo.
L’arbitro stava già per dichiarare Flyve sconfitto, ma Luca intervenne. –No, aspetti un momento!-.
-Cosa dovrebbe aspettare?-, chiese Rudy, spazientito. –è ovvio che Flyve non può più lottare!-.
-Questo lo dici tu!-, ribatté Luca, rivolgendosi poi al suo pokemon. –Forza Flyve, resisti! So che puoi farcela!-.
Rudy lo schernì. –Guardalo, non si regge neppure in piedi! Mettiamo fine a questa storia: Chandelabre, attacca un’altra volta con vampata!-.
Luca osservò sgomento il pokemon di Rudy prepararsi a dar loro il colpo di grazia, senza sapere cosa poter fare. Flyve non era in grado né di muoversi ne tantomeno di attaccare in quelle condizioni.
“Se non trovo una soluzione sono fregato!”, pensò il ragazzo, disperato.

 
 
Salve ragazzi! Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto. Mi spiace che abbiate dovuto aspettare tutto questo tempo per questo nuovo capitolo, ma di questi tempi sono stato colto da una vera e propria crisi creativa, che unita agli impegni personali, mi ha costretto a lasciare in sospeso questa fanfic.  Spero che questo non vi dissuada dal continuare a leggere e a seguire questa storia e soprattutto dal lasciare recensioni. Comunque sono certo di non avervi deluso con questo nuovo capitolo, bello lungo e ricco di avvenimenti importanti e suspense. Come sempre mi raccomando: fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione o anche solo un commentino. Conto su di voi! Bene, come avete appena potuto leggere, finalmente il grande giorno è arrivato e Luca ha potuto affrontare l’attesa sfida in palestra contro Rudy e i suoi potentissimi pokemon di tipo fuoco. Il capopalestra di Cianopoli si è dimostrato però un osso durissimo e ha messo il ragazzo in seria difficoltà, portandolo in poco tempo sull’orlo della sconfitta. Riuscirà Luca a risollevarsi o dovrà dire addio a vincere la sua preziosa medaglia?
Nel prossimo capitolo, continuerà la lotta tra Luca e il capopalestra Rudy, partendo dal tragico epilogo che vede il nostro protagonista decisamente in difficoltà. In una lotta piena di emozioni e inaspettati colpi di scena, riuscirà il ragazzo a ribaltare la situazione e a sconfiggere il Capopalestra di Cianopoli. Ma soprattutto, sarà in grado di aggiudicarsi la sua tanto agognata terza medaglia?

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