Il trillo del diavolo

di JioCullen98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Visione ***
Capitolo 2: *** Partenza ***
Capitolo 3: *** Nuova casa ***
Capitolo 4: *** Rincontrarsi ***
Capitolo 5: *** Presentazioni ***
Capitolo 6: *** La storia di Isabel ***
Capitolo 7: *** Visite poco gradite ***
Capitolo 8: *** Salvataggio ***
Capitolo 9: *** Un padre preoccupato ***
Capitolo 10: *** Ringraziamenti ***
Capitolo 11: *** Ricordi di Ivan ***
Capitolo 12: *** Verso la scuola ***
Capitolo 13: *** Discorsi particolari ***
Capitolo 14: *** Fan iraconde ***
Capitolo 15: *** Ferite e risate ***



Capitolo 1
*** Visione ***


~~Mi è venuta in mente all'improvviso mentre cercavo ispirazione per I custodi.
Spero proprio che vi piaccia.
Pov. Alice

E' un anno che ci siamo trasferiti a Forks.
Una città piovosa ma ottima per noi. Si perché noi siamo vampiri e no alla luce non bruciamo ma comunque non passiamo inosservati.
Non abbiate paura però perchè io e la mia famiglia siamo vegetariani cioè ci nutriamo di sangue animale.
In famiglia siamo in sette: mio padre Carlisle un grande dottore, mia madre Esme nota arredatrice,
mia sorella Rosalie, suo marito Emmet, mio marito Jasper, mio fratello Edward ed io.
Noi cinque siamo stati tutti adottati da Esme e Carlisle.
Ed è lunico a non aver ancora trovato una compagna ed io cerco sempre di capire se mai ne troverà una. Si perché io vedo nel futuro e posso farlo ma lui mi legge nel pensiero e perciò devo stare attenta.
Oggi per esempio è andato a caccia da solo mentre noi siamo tutti in salotto.
Carlisle sta guardando il Tg, Esme sta leggendo una rivista d'architettura, mentre i miei fratelli mi fissano impazienti.
Jasper intanto mi accarezzava la schiena per incoraggiarmi.
Poi all'improvviso........
Una figura misteriosa che si vedeva da dietro. Una donna. E nell'aria una melodia misteriosa. Lei che si voltava all'improvviso con un violino in mano. Occhi color cioccolato, lunghi capelli color cioccolato. Carnagione candida come la neve. Posò il violino e poi andò in contro ad un ragazzo. Lo abbracciò e lo baciò.
Ma non riuscivo a vederlo in faccia, poi …...
-......Edward!-
Tutti si voltarono nella mia direzione.
-Alice, amore che hai visto?-
-Ed con una donna!-
Un cosa generale si levò nell'aria.
-Finalmente!-
Esme era cosi felice ed anche gli altri.
-E dimmi cara com'è?-
-E' bellissima.-

 


Ok si lo so che è corto ma spero ugualmente che vi piaccia.
Aggiornerò presto anche l'altra storia.
Recensite presto mi raccomando. 

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Capitolo 2
*** Partenza ***


~~Ecco il nuovo capitolo.
Buona lettura.

Pov. Bella

Ho sempre amato la mia vita perché la mia famiglia mi è sempre stata accanto ma ho sempre avuto l'impressione che mi mancasse qualcosa anche se a me è sempre stato concesso tutto.
Qual'è la mia storia?
No, non sono un'adolescente stufa della propria vita che c'è l'ha a morte con i suoi genitori perché non le comprano il nuovo telefonino. Al contrario la mia famiglia non mi ha mai fatto mancare nulla.
Vedete quando ero ancora in fasce mia madre, una donna molto potente e temuta, venne uccisa ma prima che ciò avvenisse riuscì ad affidarmi ad un suo carissimo amico: Ivan Demidov.
Lui è sempre stato come un padre per me. Mi ha insegnato lui tutto quello che so.
Mi ha insegnato a combattere, ad usare le armi, ad andare a cavallo, a giocare a scacchi e........a barare a poker.
Ma soprattutto mi ha insegnato a fare la cosa che adoro di più al mondo: suonare il violino.
Lui dice che sono la migliore e che nessuno è bravo quando me.
Non c'è niente che non mi abbia insegnato. Io e lui siamo sempre stati insieme.
Volete sapere se ho madre o fratelli?
No, non ce l'ho una mamma ma ho due fratelli.
Si chiamano Felix e Demetri.
Facevano tutti e tre parte della guardia dei Volturi ma poi se ne andarono perché quella vita non gli piaceva più e Aro conscio che non gli sarebbero stati più utili decise di cacciarli.
Loro sono più delle guardie del corpo che dei fratelli. Sono possessivi e iper protettivi ma non c'è nulla da sorprenderci, sono vampiri.
Ma no tranquilli loro non mi farebbero mai del male perché mi vogliono bene e farebbero tutto per me.
In questo momento ci stiamo trasferendo dalla Russia per andare in America. Papà dice che io sono nata li anche se non sa esattamente dove. Mi hanno anche detto che andremo a Forks una città molto piovosa cosi loro non daranno nell'occhio. E no, non bruciano alla luce solo che brillano.
Papà dice che in città è probabile che incontreremo un suo caro amico. Colui che gli ha insegnato a cibarsi di sangue animale Carlisle Cullen e la sua famiglia che risiedono a Forks.
Mi ha anche detto che fu lui a convincerli ad andarsene da Volterra.
A ecco hanno appena chiamato il nostro aereo per Seattle.
-Bella andiamo su ho perdiamo l'aereo.-
-Si arrivo Felix.-
Che maleducata non mi sono ancora presentata. Io sono Isabel Mary Demidov. Unica figlia femmina di Ivan Demidov, temuto vampiro conosciuto per la sua crudeltà in battaglia ed anche per il suo potere che gli permette di controllare le menti altrui. Sorella di Felix e Demetri Demidov ex guardie dei volturi, segugi implacabili ed abili assassini.
Ultima della mia specie.....e si perché credevate fossi una semplice umana? Come no.
Io sono proprio come mia madre, potente quanto se non più di lei. Io devo portare a termine la sua opera. Io sono una cacciatrice di vampiri ed è mio dovere punire coloro insozzano questo mondo.
-Allora Bells ti muovi?-
-Si arrivo Demetri.-
Il volo sarà molto lungo e non vedo l'ora di arrivare.
Chi sa cosa succederà a Forks?

 

Spero che vi sia piaciuto il nuovo capitolo. Ora spero che non penserete che sono fissata con la Russia.
Alla prossima e mi raccomando recensite.
Ciao e grazie.

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Capitolo 3
*** Nuova casa ***


Ecco il nuovo capitolo.
Buona lettura.


Pov. Bella

Finalmente siamo arrivati a Forks non vedo l'ora di vedere la villa.
Da come papà me l'ha descritta sembra bellissima.
Ora siamo in una macchina noleggiata all'aeroporto perché le nostre arriveranno domani con la nostra roba.
-Allora Bells pronta per la nostra nuova avventura?-
-Si Dem non vedo l'ora.-
-Bene perché da domani comincerai la scuola qui a Forks.-
Fantastico! Ma c'era una cosa che dovevo appurare.
-Da sola?-
-Affatto cara, i tuoi fratelli verranno con te.-
E ti pareva!
-Uffa! Ma non posso andare da sola?-
-No cara è troppo pericoloso.-
-Certo, certo. Papi posso ricordarti che al contrario di questi due muli da soma io sono molto più forte.-
Come non ve lo avevo detto?
Ops. E va bene. Il fatto è che mia madre era un'umana e mio padre un vampiro.
Non c'è molto da aggiungere. -Lo so tesoro ma non voglio correre rischi.-
-E va bene.-
-E dai ora non fare quella faccia Bells a casa ti aspetta una sorpresa.-
COSA!?
-Ok Fel, ora sono proprio curiosa. Quale sorpresa?-
-Ho arredato io la tua stanza.-
-Davvero!-
Ok adesso h paura. Mio fratello ha gusto in fatto di armi e macchine ma in quanto arredamento per camere da donna non è il massimo.
-Tranquilla Bells gli ho dato io una mano.-
Sospiro di sollievo.
-Hey. Cosa vorreste dire?-
Cosi ridendo e scherzando arriviamo alla villa e.......wow.
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Scendo non appena la macchina si ferma e corro all'ingresso.
-Dai papà apri, apri.-
cosi papà viene ad aprirmi ed io rimango incantata. La casa è bellissima.
Ma a me interessava solo la mia camera.
-Bells?-
-Si Dem?-
-E' al piano di sopra c'è il tuo nome sulla porta.-
Cosi mi precipito al piano di sopra su una porta ce scritto Isabel Demidov.
Apro la porta e rimango estasiata.
La camera è magnifica.

Image and video hosting by TinyPic E' c'è anche la cabina armadio. Image and video hosting by TinyPic


Spero che vi sia piaciuto.
Recensite mi raccomando.
Grazie e alla prossima.

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Capitolo 4
*** Rincontrarsi ***


~~Ecco il nuovo capitolo.
Buona lettura.

Pov. Carlisle

Alice ha appena avuto una visione su Edward ed una ragazza bellissima. Esme è cosi felice e sono sicuro che se potesse piangerebbe ed io con lei. Per anni siamo stati in pensiero per nostro figlio ed ora siamo sicuri che presto troverà qualcuno di speciale.
-Alice, cara cosa hai visto esattamente?-
E lei un po' esitante:
-Solo Ed con una donna ma nulla di particolare in più era anche sfocata come scena.-
-Ma cara avevi detto che era bellissima.-
-Si ed in fatti la ragazza mi è parsa bellissima. Ma te l'ho detto la scena non è nulla di che, stavano solo parlando.-
Chi sa ma la cosa non mi convince.
-Tranquilla amore presto anche Ed troverà qualcuno per lui.-
Esme ora mi rivolge uno sguardo amaro come deluso.
-Mamma.-
Edward è sulla porta e si avvicina a sua madre per poi abbracciarla.
-Tranquilla, presto anche io troverò qualcuno di speciale.-
Tutti li stiamo guardando abbracciati ma poi Edward si gira verso Alice.
-Alice che vedi?-
-Ci sono nuovi vampiri a Forks. In una villa qui vicino.-
Ora tutti guardano me.
-Bhe caro che facciamo?-
Mi domanda Esme che intanto si è rimessa accanto a me.
-Direi di andarci a presentare ai nostri nuovi vicini, no?-
-E se fosse pericoloso?-
-Alice?-
-No non ci faranno nulla di male.-
-Sicura sorellina?-
-Si Emmet. Non ci faranno nulla.-
-Beh allora andiamo, no?-
-Si certo.-
Cosi saliamo in macchina e presto siamo per strada.
-Secondo voi di chi si tratta? Di Volturi?-
-No non credo avremmo saputo qualcosa in questo caso.-
-Se lo dici tu Carlisle.-
Anche se in effetti la cosa non convince neanche me.
-Alice che strada devo prendere adesso?-
-A destra Carlisle.-
Dopo un po' di strada svoltiamo di nuovo a destra e ci ritroviamo davanti una villa stupenda. Ma da dentro nessun rumore.
-Fate attenzione.-
Io e Edward ci guardiamo attendendo che lui senta qualcosa e poi...
-Qualcuno non è contento di averci qwui. Ma sanno chi.......-
Edward non finisce la frase perché qualcuno ci interrompe.
-Carlisle mio vecchio amico. Che piacere rivederti.-
Non può essere.
-Ivan Demidov. Che fai qui?-
Il mio vecchio amico si avvicina e ci abbracciamo.
-Sono felice di rivederti Ivan. Ma mi dispiace che tu sia qui da solo.-
-O ma io non sono solo. I miei figli sono con me.-
Altre due figure escono dall'ombra degli alberi.
-Felix e Demetri. Ma tu li conosci.-
-E' un piacere rivederti Carlisle.-
Demetri. Sempre pacato e gentile.
Mentre a Felix basta un gesto del capo.
-E cosi ti hanno seguito?-
-Si ma non solo loro. Ho anche una figlia. Un vero angelo. Ora è dentro.-
-Stano non l'abbiamo sentita.-
-La casa è insonorizzata.-
Furbo.
-Beh ma perché non entriamo? Sarò felice di presentarvela.-
E cosi ci dirigiamo verso la porta. E quando quella si apre una sublime melodia ci avvolge.

 

Ecco qui. Spero che vi sia piaciuto.
Ma secondo voi perché Alice non ha detto la verità? E Edward che penserà quando vedrà Bella?
Fatemi sapere mi raccomando perché non so che pensare.
Comunque grazie e alla prossima.

 

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Capitolo 5
*** Presentazioni ***


~~Ecco a voi il nuovo capitolo.
Buona lettura.

Pov. Bella
Adoro suonare il violino. È una cosa che ho sempre amato, fin da bambina.
Mio padre dice che ho un talento naturale per la musica.
Suono ben sei strumenti differenti : pianoforte, arpa, chitarra, viola, violoncello e violino.
Però il violino è il mio preferito.
Appena arrivati a casa i miei fratelli erano andati a caccia. Felix voleva dare la caccia agli orsi e cosi andarono a fare una bella battuta di caccia.
Io intanto mentre aspettavo il loro ritorno decisi di esercitarmi un po'.
Cosi presi il violino e decisi di suonare una delle mie melodie preferite.
Il trillo del diavolo.
Vedete secondo la leggenda il maestro Paganini vendette l'anima al diavolo per ottenere questa melodia dalla complicata esecuzione. Si dice perciò che chiunque la suoni abbia seguito le orme del maestro vendendo l'anima a sua volta.
Il fatto è che quando suono chi è intorno a me viene pervaso dalle emozioni che provo. E quando suono questa melodia tutti i vampiri malvagi intorno a me cadono come in trance.
È stano, ma anche utile.
In ogni caso non dovevo preoccuparmi dei miei famigliari. E poi loro non c'erano.
Cosi cominciai a suonare la melodia e a lasciarmi trasportare dal ritmo.
Ero cosi concentrate che non mi accorsi neppure che qualcuno stava entrando.
Ma non potevo fermarmi ormai la musica aveva occupato tutto lo spazio nella mia mente e non c'era più spazio per nulla neanche per il pericolo.
Un volta conclusa la melodia feci ricadere con grazia le bracci lungo i fianchi senza lasciare violino e archetto e senza voltarmi verso i presenti gli riposi nella custodia.
Poi dopo averla chiusa con molta calma girai su me stessa facendo aprire a ventaglio il mio vestito.
-Buon giorno!-
-Mia cara bambina avvicinati.-
Cosi mi avvicinai a mio padre che mi tendeva il suo braccio a cui io mi appoggiai mentre gli rivolgevo un sorriso.
-Isabel questi sono degli amici. I Cullen.-
-È un piacere fare la vostra conoscenza.-
Fu l'uomo più “anziano” a rispondermi.
-È un piacere anche per noi cara.-
E cosi mi sorrise.
-Io sono Carlisle, e questa è mia moglie Esme, e loro i miei figli Emmet, Rosalie, Jasper, Alice e Edward.-
Accompagno le sue parole con un gesto delle mani e loro mi rivolsero dei gesti col capo.
Edward però continuo a fissarmi.
-Per me è un onore fare la vostra conoscenza. Io sono Isabel Demidov.-
-Papà?-
-Si cara?-
-Hai intenzione di invitare i nostri ospiti a sedersi oppure li farai rimanere in piedi tutto il tempo?
Lo sai che non mi saresti di buon esempio.-
E cosi i nostri ospiti cominciarono a ridacchiare.
-Vedete? Questa qui mi fa sempre fare brutte figure. Però ha ragione. Vogliamo accomodarci in salotto?-
-Certo.-
Cosi ci accomodammo tutti in salotto. Stavano tutti seduti tranne Edward che da dietro il divano dove c'erano i suoi fratelli continuo a fissarmi.
-Allora amico mio come mai sei venuto qui a Forks?-
-Beh negli ultimi anni abbiamo vissuto e viaggiato in Russia ma poi abbiamo deciso di cambiare aria per un po'. E poi sapevo che eri nelle vicinanze.-
-E come hai fatto a scoprirlo?-
-Diciamo che Demetri si diletta nel cercare le persone sfuggenti.-
-Rimarrete qui per un po'?-
-Si Esme, proprio ieri mi sono occupato dell'iscrizione dei ragazzi.-
-Fantastico! Anche i ragazzi vanno a scuola qui.-
A quel punto volsi lo sguardo verso i ragazzi. Edward mi fissava ancora. Ed io arrossii.
-Ma è arrossita?-
-Già è vero.
-Ivan credo che tu debba dirci qualcosa.-

 


Ecco spero che vi sia piaciuto.
Alla prossima e recnsite.
Per favore.
~~P.S. Vi consiglio di andare ad ascoltare la melodia di Paganini: Il trillo del diavolo.
Perché è stupenda.

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Capitolo 6
*** La storia di Isabel ***


~~Ecco il nuovo capitolo.
Buona lettura.
P.S. È stata apportata una modifica al capitolo 3. quindi per favore rileggetelo. Perché anche se la modifica è minima è importante. Grazie.

Pov. Carlisle

Cos'era questa storia?
La figlia di Ivan, Isabel, era appena arrossita. Impossibile!
-Ivan, ci devi delle spiegazioni.-
-Vedi amico mio molti anni fa, in Russia, conobbi una bellissima e giovane donna, Anastasia.  Lei era una cacciatrice di vampiri dotata di poteri straordinari. Un giorno però conobbe un vampiro molto potente e affascinante e alla fine dopo averlo cacciato per quasi un anno se ne scopri innamorata. Si chiamava Alexander. Alla fine lui la seguiva sempre nelle sue missioni e passavano tutto il loro tempo insieme.
Con il tempo anche lui si dette alla dieta vegetariana e da cosa nasce cosa. Alla fine Anastasia scoprì di essere incinta di Isabel. All'inizio ne eravamo tutti un po' scioccati ma poi ci abituammo all'idea e ne fummo tutti entusiasti. Anche Alexander lo era ma un giorno scomparve all'improvviso. Dopo la sua scomparsa Anastasia si lasciò prendere dalla disperazione. Mangiava e beveva solo quando necessario. Dormiva poco e quando lo faceva male aveva incubi a non finire. I nove mesi della gravidanza li passammo a cercare Alexander poi dopo la nascita di Isabel smettemmo. Fu Anastasia a continuare le ricerche ma neanche lei ebbe fortuna. Cosi un giorno ci comunico che se ne andava. Prese la bambina e se ne andò verso l'Alaska e non la vedemmo per un bel po'. Isabel aveva pochi mesi quando lei tornò. Era gravemente fertita. Ci disse che si era messa contro un potente clan di vampiri dell'Alaska e che la stavano cercando. Quindi ci lasciò la bambina e sparì. Non l'abbiamo mai ritrovata e cosi l'abbiamo data per morta. Prima di sparire però ci disse di prenderci cura di sua figlia. Ormai la sua ultima ragione di vita. Cosi se ne andò ed io crebbi sua figlia come mia. Dandole una casa ed una famiglia. Ecco tutto.-
Nessuno di noi osò parlare dopo quella confessione.
Rivolsi il capo ad Isabel. Povera bambina, aveva gli occhi lucidi.
-Scusatemi.-
Si voltarono tutti verso di lei.
-Io vado a sistemare le mie cose. È stato un piacere incontrarvi. Spero di incontrarvi presto signori Cullen. Ragazzi ci vediamo domani a scuola.-
Cosi dicendo si volto verso suo padre gli diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Salì le scale e poi la perdemmo di vista.
-Mi dispiace molto. Non era mia intenzione metterla a disagio.-
-Non è colpa tua amico mio. La verità, è un cosa cosi è insuperabile. Per quanto tempo passi.-
Già, Ivan aveva ragione.
-Comunque, per noi è il momento di andare. Dobbiamo tornare a casa adesso.-
-Certo.-
-Scusaci ancora per l'improvvisata.-
-Oh, no. Ne sono molto felice.-
Cosi ci salutammo e tornammo a casa.
Esme era molto silenziosa.
-Cara, tutto bene?-
-Si, è solo che mi dispiace per quella povera ragazza. Non a mai conosciuto sua madre.-
Dolce Esme. Si preoccupa sempre per tutti. Anche per quelli che non conosce.
Una delle tante ragioni per qui la amo.
-Carlisle se tu e Esme dovete fare i piccioncini vi consiglio di scendere.-
-Figlia degenere. Questa è la mia macchina. Nessuno ti ha chiesto di salire.-
Esme cominciò a ridere.
-Bene.-
Alice frenò e scese. Poi la macchina di Edward rallentò e lei sali con gli altri.
-Quella ragazza è incredibile.-
-Sono d'accordo cara.-
A quel punto mi misi dalla parte del guidatore e tornammo a casa.
Incredibile lasciato a piedi da mia figlia!

 

Spero che vi sia piaciuto.
Alla prossima e fatevi sentire.
Ci conto.

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Capitolo 7
*** Visite poco gradite ***


Ecco il nuovo capitolo.
Spero davvero che la storia vi stia piacendo.
Buona lettura.

Pov. Bella

Me ne ero andata, non ce la facevo più. Avevo bisogno di stare da sola.
Speravo solo che quei tre non venissero a controllarmi.
Comunque avevo un sacco di cose da fare. Quindi cominciai subito. Sistemai i vestiti nell'armadio in camera, la cabina armadio l'avrei usata per i miei vestiti più eleganti. Poi sistemai i miei libri nella libreria. Poi andai nel mio bagno personale annesso alla mia camera.

Image and video hosting by TinyPic Lì, cominciai a sistemare tutti i miei trucchi, gli scampi, i sali da bagno.
E poi tutto il resto. Riordinare mi aiutò a rilassarmi e a calmarmi.
Riascoltare la storia di mia madre e mio padre anche a distanza di anni è ancora doloroso.
Ivan dice che è relativamente normale. E che non migliorerà con il tempo.
Mi mancano molto e ogni volta che penso a loro provo un dolore immenso. Perciò ogni volta che Ivan apriva il discorso io cercavo di non sentire oppure mi ritiravo in camera mia.
In ogni caso avevo bisogno di aria cosi feci una bella doccia e mi infilai una maglia, un paio di jens e e un paio di scarpe da ginnastica. Poi presi il giaccone e aprii la finestra. Uscii in balcone e mi buttai giù. Atterrai perfettamente in piedi e infilai la giacca. Poi mi diressi verso la foresta e cominciai a correre. Avevo bisogno di sfogarmi e l'unica possibilità era andare a caccia.
Presto fiutai una traccia. Un branco di cervi era li vicino. Mi avvicinai e mi appostai dietro un albero. Puntai un grosso cervo, ma poi proprio mentre stavo per saltargli addosso un rumore lieve attirò la mia attenzione. Un puma. Mi passai la lingua sulle labbra e poi lo attaccai.
Non si accorse neanche di me. Gli arrivai da dietro e poi gli spezzai il collo.
Ne avevo proprio bisogno.
Lasciai andare il puma e mi voltai. Ma poi......
Strano. Qualcuno mi stava osservando.
Mi smaterializzai per poi ricomparire su un albero.
To. guarda chi mi sta osservando!
-Che bella sorpresa. Non mi aspettavo che veniste a trovarmi così presto.-
-Isabel Demidov. È un piacere anche per noi rivederti.-

 

 

 

Spero che vi sia piaciuto.
Secondo voi però chi è che stava spiando Bella?
E perché la stavano cercando?
Alla prossima e non dimenticatevi di recensire.
Ci conto.

Questo è il look di Bella. Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 8
*** Salvataggio ***


~~Ecco il nuovo capitolo fresco fresco.
Mi dispiace avevo promesso di aggiornare l'altro giorno ma ho sempre problemi di connessione quindi perdonatemi.
Comunque ora vi lascio alla lettura.

Dov'è che eravamo rimasti?

-Che bella sorpresa. Non mi aspettavo che veniste a trovarmi così presto.-
-Isabel Demidov. È un piacere anche per noi rivederti.-

Pov. Bella

-Incredibile sono appena partita dalla Russia e voi già siete venuti a cercarmi. Cos'è non potete vivere senza di me?-
Incredibile davvero! Cosa ci fanno loro qui?
-Non sapete che questo territorio è occupato da un altro clan?-
-Non ce ne siamo curati. Quando abbiamo sentito il tuo odore siamo subito venuti a cercarti. Sai com'è, eravamo in pena per te.-
-Voi eravate preoccupati per me? Che onore!-
Proprio non li sopportavo. Loro erano uno dei motivi della nostra partenza.
Avevamo vissuto tranquillamente per molto tempo finché un clan di vampiri venne a cercare mia madre. Volevano chiedergli di unirsi a loro ,ma quando seppero che lei era morta cercarono di convincere me a seguirli. Una cosa incredibile. Mai conosciuti tipi più cocciuti!
E si che vivo con tre vampiri!
-Cosa volete ancor da me?-
-Lo sai cosa vogliamo.-
-Spiacente, mi sono già espressa in merito all'argomento e non intendo ritornarci sopra di nuovo.-
-Beh, dispiace anche a noi. Ma siamo costretti ad insistere.-
-No, ve l'ho già detto.-
-Beh allora.......-
Ma non finì la frase perché qualcuno lo atterrò.
-Bella tutto bene?-
Ma chi....
-Edward?-
-Si, proprio io.-
-Ma che ci fai qui?-
-Ero qui vicino e ho sentito una traccia, e i loro pensieri. Volevo controllare. Tu, tutto bene?-
-Si sono a posto.-
-Beh avete finito di chiacchierare?-
Edward si mise davanti a me per farmi scudo.
-Cosa volete da lei?-
-Non sono affari tuoi.-
E dicendo questo gli diedero un pugno che lo fece volare e scontrasi contro un albero. Non ci finii in mezzo per poco.
-Edward!-
Cercai di correre da lui ma me lo impedirono. Mi dimenai contro il mio aggressore e riusci a scappare, ma per poco. Venni ripresa e sbattuta al suolo con violenza.
Stavano per prendermi di nuovo quando qualcosa si mosse nel mio campo visivo un po' offuscato.
Qualcosa di grosso.
-Ma cos'è?-
-Non lo so ma andiamocene.-
Cosi i vampiri se ne andarono. Ma non mi feci illusioni sarebbero tornati e presto.
Intanto qualsiasi cosa fosse quella Edward mi si era avvicinato.
-Non preoccuparti Bella. Va tutto bene.-
Poi si volto.
-Mi dispiace aver varcato il vostro territorio. Ma la mia amica aveva bisogno di aiuto. Quei vampiri volevano rapirla.-
Non sentii la risposta. Evidentemente Edward le aveva letto nella mente.
-No, lei è appena arrivata. Non sapeva nulla del patto. Mi dispiace.-
Mi sa che avevo combinato un bel pasticcio.
-Avanti era un'emergenza. E poi lei è per metà umana. Che vi costa? Non vedete com'è ridotta? Ha bisogno di aiuto. Devo portarla da mio padre.-
Chi sa cosa sarebbe successo?
-Davvero farete un eccezione per questa volta?-
Cosa?
-Ve ne sono grato. Ma se vorrete parlarne sapete dove trovarci.-
Chiunque fosse doveva essersene andato.
Edward mi prese in braccio perché l'ultima cosa che sentii prima di svenire fu la brezza sul mio viso.

 


Spero che vi sia piaciuto.
Secondo voi chi è che ha attaccato Bella?
E lei come starà?
Lo scopriremo la prossima volta.
Fatevi sentire presto ora devo andare a studiare.
Ciao, ciao.

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Capitolo 9
*** Un padre preoccupato ***


~~Scusate il ritardo ma ho avuto dei problemi personali.
Mi dispiace molto, comunque non voglio annoiarvi perciò ecco il capitolo.
Buona lettura.

Pov. Edward

Ero nella foresta a caccia quando ad un certo punto sento dei pensieri molto strani.
Dei vampiri! E stavano dando la caccia a Bella!
Riuscii ad aiutarla ma forse solo grazie a l'aiuto dei lupi.
Ringraziando il cielo non è successo niente e i lupi non ci hanno attaccati per aver sconfinato.
Presi Bella tra le braccia e cominciai a correre verso casa mia.
Arrivai in fretta e spalancai la porta. Esme mi venne in contro.
-Edward, caro, che cosa è successo?-
-Dei vampiri. L'hanno attaccata.-
-Chiamo tuo padre. Tu mettila sul divano.-
-Si.-
Esme sparì per qualche secondo poi ricomparve con Carlisle.
-Cosa è successo?-
-Dei vampiri l'hanno attaccata.-
Poi senza girarsi mi chiese:
-Tu stai bene?-
-Si, papà.-
-Bene. Ho già chiamato Ivan. Sarà qui tra poco.-
E mentre parlavamo continuò a prendersi cura di Isabella.
-Incredibile.-
-Cosa? Sta bene caro?-
-Le sue ossa hanno già cominciato a risistemarsi. Spettacolare.-
-Co...-
Ma non finii di parlare perché il campanello si mise a suonare all'impazzata.
-Vado io ad aprire.-
Mi precipitai alla porta e mi trovai davanti Ivan, Dimetri e Felix.
E le loro facce non erano molto promettenti.
-Cosa è successo a mia sorella?-
-Tranquillo Dimetri è con mio padre.-
-Col cavolo non mi calmo finché non avrò mia sorella tra le braccia.-
-Dimetri. Calmati.-
-Ma papà!-
-Niente ma papà. Prima le cose urgenti. Dove si trova mia figlia?-
-Di la. Se voleste seguirmi.-
-Fai strada.-
Cosi li condussi nell'altra stanza. Ma Esme e Isabella non c'erano. C'era solo Carlisle.
-Ivan.-
-Carlisle.-
Si salutarono e si strinsero la mano.
-Dov'è Isabella?-
-Tua figlia è molto forte. Ha subito ripreso conoscenza e Esme la portata su a cambiarsi e a fare un bel bagno caldo.-
-Quindi sta bene, giusto?-
-Si, giusto.-
Ivan si lasciò cadere sul divano. In quel momento mi parse più vecchio del solito. Ma continuo a mantenere il suo solito tono calmo e pacato.
-Voglio sapere cosa è successo a mia figlia?-
-Naturalmente. Edward vi spiegherà tutto quanto.-
-Bene. In primis voglio sapere.......tu cosa ci facevi con mia figlia?-
-Beh veramente io..........-

 


Ecco il nuovo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto adesso credo proprio che scriverò il successivo.....o forse i successivi?
Non ne ho la più pallida idea.
Comunque voi fatemi sapere che ne pensate della storia.
A dopo e grazie.

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Capitolo 10
*** Ringraziamenti ***


~~Ecco il nuovo capitolo.
Buona lettura.

Pov. Edward

-Naturalmente. Edward vi spiegherà tutto quanto.-
-Bene. In primis voglio sapere.......tu cosa ci facevi con mia figlia?-
-Beh veramente io..........-
-Si?-
-Io ero a caccia quando ho sentito i pensieri di quei vampiri e mi sono precipitato a vedere cosa stava succedendo.-
-Capisco.-
Per un momento che mi parve un'eternità regnò un silenzio di tomba:
-Carlisle ho bisogno di chiederti un favore.-
-Certo amico mio.-
-Vorrei che vi occupaste dei miei figli per qualche giorno.-
-Cosa e perché mai papà?-
-Voglio partire Dimetri. Devo parlare con una persona.-
-Non preoccuparti saranno i benvenuti in casa nostra.-
-Lo so e ve ne sono grato.-
Chi sa con chi doveva parlare?
-Papà!-
Isabella era in piedi sulle scale con Esme. Stava molto meglio. Aveva ripreso il suo colorito naturale e riusciva anche a stare in piedi. Esme le aveva fatto fare un bel bagno caldo e le aveva dato dei vestiti puliti. Rosalie non ne sarebbe stata affatto felice.
-Isabel.-
Isabella scese gli ultimi gradini e corse in contro a suo padre saltandogli in braccio.
-Bambina mia. Ma cosa ti salta in mente?-
Ringraziando il cielo Ivan gli avrebbe fatto un lavata di capo. La prossima volta non avrebbe fatto una tale scemenza.
-Farti battere da gruppetto di semplici vampiri. Vergogna. Da oggi in poi doppio allenamento.-
-Scusa papà.-
Io Esme e Carlisle eravamo scioccati. Mai sentito un padre rimproverare una figlia non perché aveva cercato il pericolo ma perché si era fatta battere.
Incredibile!
In quel momento rientrarono i miei fratelli. Non ebbi bisogno della lettura del pensiero perché dalle facce di Jasper e Emmet era palese dove fossero stati.
Lo shopping non è roba do uomini.
-Cosa succede qui?-
-Oh c'è stato qualche piccolo problema sorellina ma ora è tutto a posto.-
-Niente di preoccupante spero.-
-No nulla di preoccupante Jasper. Il fatto è che Bella passerà molto tempo con noi nei prossimi giorni.-
-Fantastico. Domani volevo giusto andare al centro commerciale. Puoi venire con noi. Ci andiamo dopo la scuola.-
-Veramente dovrei sistemare i bagagli che arriveranno domani mi dispiace molto.-
-Beh ti daremo noi una mano allora. Cosi i ragazzi si occuperanno dei bagagli più pesanti.-
Io, Jasper ed Emmet ci guardammo in faccia sconsolati.
-Beh ora sarà meglio andare. Sono stanca e vorrei riposare.-
-Ma certo cara. Hai bisogno di riposo.-
Ivan sorrise a sua figlia per poi rivolgersi a me.
-Ti ringrazio Edward. E grazie anche a te Carlisle.-
Gli rivolgemmo un cenno col capo e poi se ne andarono.
-Ma cosa è successo?-
-Sara meglio spiegare ai tuoi fratelli cosa è successo.-
Cosi ci sedemmo in salotto e raccontai loro cosa era accaduto.
Povera Bella il suo primo giorno a Forks e già le succede questo, chi sa cosa succederà domani?

 


Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima e fatemi sapere cosa ne pensate, ne sarei felice.

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Capitolo 11
*** Ricordi di Ivan ***


~~Ecco il nuovo capitolo.
So a letto con la febbre da giorni e avevo intenzione di scrivere ma non ne avevo proprio la forza.
Perciò ho deciso, visto che oggi mi sento meglio di scrivere qualcosa per voi.


Pov. Ivan

Non posso crederci mia figlia, la mia povera bambina attaccata da dei vampiri.
Gli stessi da cui siamo dovuti scappare dalla Russia. Questa volta però non lascerò correre, anzi andrò dritto alla fonte.
So che è un rischio, ma non posso permettere che succeda ancora. Possono attaccare me quanto vogliono, ma che non tocchino i miei figli e soprattutto guai a chi tocca la mia bambina.
So cosa vogliono da lei e non gli permetterò di arrivare ad ottenere i loro scopi.
I miei figli sono tutto per me.
Felix ed io siamo sempre andati molto d'accordo. Abbiamo sempre parlato, affrontato numerosi argomenti. Lui mi a insegnato a combattere e io gli ho insegnato ad apprezzare la vita umana.
È stato il primo dei miei figli a decidere di unirsi a me.
Dimetri non era molto d'accordo nel seguirci. È stato Felix a convincerlo. Nel primo periodo dopo la nostra partenza da Volterra si rifiutava di dedicarsi alla dieta vegetariana.
Con il tempo, però, si abituò e quando tornammo in Russia, la sua terra natia, potei notare in loro un ulteriore cambiamento. Ma posso dire senza alcun dubbio che il cambiamento maggiore che ho visto in lui è avvenuto con l'arrivo di Isabella.
All'inizio pensavo che non fosse ancora pronto per sopportare cosi bene l'odore del sangue umano senza perdere il controllo. Ma mi sbagliavo e sono stato felice di questo.
Quando la madre di Isabella sparì e ci affidò sua figlia pensai che non fosse una buona idea. Ma lui mi dimostrò che mi sbagliavo.
Se aveva fame era lui che le preparava il biberon. Se doveva essere cambiata ci pensava lui. Le leggeva le favole della buona notte. Si preoccupava per lei ad ogni ora del giorno. Sempre.
Forse è stato più lui come un padre di quanto non lo sia stato io.
Ancora ricordo la prima volta che Isabel uscì con un ragazzo. Vampiro.
Lui li segui di corsa senza farsi sentire li tenne d'occhi per tutto il tempo.
Alla fine stava andando tutto bene. Erano andati al cinema e poi a fare un passeggiata nella foresta. E li, proprio quando stavano per baciarsi, Dimetri apparve in tutta la sua crudeltà e prese quel povero ragazzo per la giacca lo portò via dallo sguardo di Isabel e gli diede una bella lezione.
Isabel avrebbe dovuto essere molto arrabbiata e provò anche a tenere il broncio a suo fratello ma non ci riuscii molto. Infatti quando arrivarono a casa stavano già ridendo ricordando le disgrazie di quel poveretto.
Dopo quel giorno io loro legame si fece ancora più forte. Divennero inseparabili. Ed è incredibile vedere quanto il loro legame diventi più forte con il passare del tempo.
Mi chiedo solo cosa succederà quando uno dei due troverà l'anima gemella?
Certamente assisteremo ad una delle più grandi scenate di gelosia della storia.
Ma non è ancora ora. E poi Isabella è troppo giovane. Per lei ci vorrà ancora un bel po' di tempo, non so tipo tre o quattrocento anni. E forse anche di più.
La mia bambina non ha bisogno di uomini. Ha me e i suoi fratelli che la proteggiamo.
E poi per il momento abbiamo altri problemi.
Devo andare da lei e parlarle capire cosa fare . Lei è l'unica che può aiutarmi.
Deve. Perché c'è in gioco anche la sua famiglia.
Questa volta nessuno sparirà o peggio morirà.
Parola di Ivan Demidov.

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Secondo voi con chi è che deve parlare Ivan ?
Lo scoprirete presto. Promesso.
Mi raccomando ora commentate.
Grazie.

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Capitolo 12
*** Verso la scuola ***


~~Ecco il nuovo capitolo.
Buona lettura.

Pov. Bella

Papà era partito. Di nuovo.
Non era la prima volta. Ma come ogni volta non ci disse dove andava. Ho sempre provato a scoprire dove si reca ma non ci sono mai riuscita. Neanche i miei fratelli lo hanno mai saputo.
Come ogni altra volta decise di partire prima del mio risveglio. Per lui è sempre stato difficile dirmi ciao anche solo per pochi giorni. Ma non manca mai di chiamarmi o mandarmi un messaggio per sapere come sto.
-Bella!-
-Si Dimetri?-
-C'è papà al telefono.-
Appunto.
Saltai giù dal letto gettando a terra le coperte per dirigermi di sotto. Poi presi il telefono dalle mani di Dimetri.
-Buongiorno anche a te sorellina.-
-Buongiorno papà.-
-buongiorno tesoro. Come stai? Pronta per il primo giorno di scuola?-
-Si. Sono pronta. Ma solo psicologicamente perché devo ancora vestirmi.-
-Ancora?-
-Papi lo sai che sono una pigrona.-
-Questo è vero. Allora sarà meglio che ti lasci preparare. Ti voglio bene.-
-Anche io papà. Ci sentiamo dopo?-
-Si chiamami quando esci da scuola. Ciao.-
-Si. Ciao.-
Riattaccai e mi diressi verso la cucina super moderna.
Dimetri stava cucinando e Felix era al telefono.
-Ecco qui sorellina. Caffè e pancake.-
-Grazie Dem. Ma con chi parla Fel?-
-Con la ditta di trasporti. Oggi arrivano le nostre cose.-
-E anche le macchine?-
Dimetri si mise a ridere conscio del fatto che volessi riavere la mia macchina.
-Si arriveranno oggi. Anche perché papà ha preso l'unica che avevamo.-
-Ma come andremo a scuola?-
-Alice Cullen ha telefonato mentre dormivi e ci ha detto che passeranno loro.-
-Tra quanto?-
-Beh sono ancora le 7:35 hai tempo.-
A quel punto alzai lentamente la testa dal piatto e:
-Le 7:35!?-
Ecco una delle cose che non capirò mai degli uomini: come fanno a non capire che per prepararsi ci vuole tempo?
Finii in fretta la colazione e mi precipitai subito in camera mia. Feci in fretta la doccia e asciugai i capelli.
Poi entrai nella mia cabina armadio. Presi della biancheria di pizzo nero e poi scelsi i miei vestiti preferiti.
Una gonna corta nera, una t-shirt nera con la stampa di un lupo. Poi presi una bella sciarpa lunga sui toni del grigio. Poi mi infilai un bel paio di stivali neri. I miei preferiti. Un paio di Dr Martens.
Poi mi sistemai i capelli lasciandoli sciolti e mi truccai. Misi giusto un filo di trucco. Un po' di mascara e giusto un po' di eyeliner. Ed ecco fatto. Sono pronta per il mio primo giorno di scuola.
-Bella!-
-Si?-
-Sono arrivati i Cullen!-
-Arrivo.-
Giusto in tempo. Afferrai il mio zaino e scesi di sotto.
-Giorno a tutti.-
Si girarono tutti verso di me, ma invece di salutarmi rimasero tutti a fissarmi.
-Cosa c'è? Perché mi guardate cosi?-
-Sei molto bella, tutto qua.-
-Grazie Alice.-
-Non avrai intenzione di uscire cosi?-
-Non essere sciocco Fel. Prenderò il mio parka nero.-
Tutti riserò alla mia affermazione. Tutti tranne Felix e Edward, anche se nessuno dei due disse niente.
-Dai adesso andiamo. Oppure faremo tardi.-
Uscimmo di casa che mi stavo infilando il parka e Dimetri corse ad aiutarmi.
-Sorellina ti stavi dimenticando lo zaino.-
-Grazie Dimka. Ti voglio bene.-
Mio fratello mi sorrise e poi salimmo in macchina.
Alice, Jasper e Dimetri sulla Porsche giallo canarino della prima.
Emmet, Rosalie e Felix salirono sulla Jip di Emmet.
Mentre a me toccò salire sulla Volvo con Edward.

 

Spero che vi sia piaciuto.
Ora vorrei postare le foto dei vestiti di Bella. Spero che vi piacciano.

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Mi raccomando fatemi sapere che pensate del capitolo. Alla prossima.

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Capitolo 13
*** Discorsi particolari ***


~~Ecco il nuovo capitolo.
Buona lettura.

 

Pov. Bella

Eravamo in viaggio ormai da un po' e in macchina c'era troppo silenzio.
-Allora com'è la mia nuova scuola?-
-Più affollata di quanto credi.-
-Affollata?-
-Si strapiena di umani che non faranno altro che guardarti dalla testa ai piedi per come ti sei conciata.-
Come si permette! A quel punto urlai.
-Lo dici come se mi fossi vestita da puttana!-
Lui impallidì e frenò di scatto. Poi si voltò verso di me e urlò anche lui.
-Non essere sciocca non direi mai una cosa del genere!-
Il suo telefono cominciò a squillare e lui rispose in modo brusco.
-Che c'è?-
Da l'altro capo del telefono doveva esserci Alice.
-Ed che succede?-
-Nulla. Non preoccuparti. Va tutto bene, ci vediamo a scuola. Voi andate avanti.-
Riattaccò il telefono e riprese a guidare. Non disse più una parola, finché....
-Mi dispiace, non volevo dire una cosa del genere.-
Ok aveva chiesto scusa, quello che ha detto....
-Allora non dovevi dirlo.-
-Lo so è che tu non sai com'è, ok?-
Sapere com'è cosa?
-Di che stai parlando?-
Ci mise un po' a rispondere ma alla fine...
-Vedi io posso leggere la mente delle persone e non mi è tanto difficile immaginare cosa penseranno i ragazzi della scuola quando ti vedranno scendere dalla mia macchina.-
Accidenti! La mia risposta fu poco più che un sussurro.
-Santo cielo. Non ci avevo pensato.-
-L'avevo immaginato.-
-Mi dispiace non volevo. Ti verrà il mal di testa per colpa mia.-
Lui mi guardò in modo strano. Chi sa a cosa pensava lui? Poi rispose alla mia domanda.
-Tu ti preoccupi per me? Davvero?-
-Perché che c'è di strano? Non dovrei farlo? -
-È solo che ci conosciamo da due giorni. Mi pare un po' strano che tu ti fidi di me.-
-Beh mio padre sostiene che ci si può fidare di voi e quello che dice lui è legge.-
Sorrise alla mia affermazione fatta con serietà.
-Gli vuoi molto bene vero?-
-Tantissimo. Lui mi ha insegnato tutto quello che so. Non potrei vivere senza di lui.-
-Per lui deve essere lo stesso.-
-Dice che sono la  sua principessa.-
Alla fine ricademmo nel silenzio. Ma questa volta molto meno imbarazzante.
Quando arrivammo a scuola il parcheggio era pieno e tutti stavano fissando i miei fratelli e quando scesi dalla macchina di Edward tutti si concentrarono su di me.
Che imbarazzo! Ma perché succede sempre cosi?
Tutti i ragazzi mi fissavano con la bava alla bocca e tutte le ragazze cose se volesserò uccidermi. Bello come primo giorno di scuola.
Anche se questo mi faceva venire in mente qualcosa...
Mi avvicinai a Edward mentre ci incamminavamo verso gli altri.
-Edward?-
-Si?-
-Prima in macchina. Eri preoccupato dei pensieri osceni dei ragazzi o di quelli con tendenze omicidi delle ragazze?-
E lui imbarazzato rispose.
-Non so di cosa tu stia parlando.-
Stavo per ribattere ma ormai eravamo vicino agli altri e non volevo che sentissero.
-Ne parliamo dopo.-
-Parlate di cosa?-
-Nulla che ti riguardi Fel. Cose private.-
Fel non rispose. Ma sapevo che prima o poi mi avrebbe incastrata,
-Beh noi abbiamo già accompagnato i tuoi fratelli in segreteria mentre vi aspettavamo quindi ora rimani solo tu.-
-Ok, Alice. Volontari che mi accompagnino?-
-Porta con te Edward. Noi ora dobbiamo andare.-
Fantastico. Potevo punzecchiarlo ancora un po'.
-Bene andiamo.-
Edward e io ci dirigemmo verso l'edificio principale mentre gli altri ci seguivano e il resto degli studenti ci fissava.
-Come va il tuo mal di testa Ed?-
-È stressante, proprio come te.-
Ci separammo dagli altri e andammo in segreteria.
Edward mi aprì la porta.
-Grazie.-
Mi rivolse un sorriso e mi segui dentro.
-Buongiorno ragazzi.-
Ci salutò la signora dietro la scrivania.
-Come posso aiutarvi?-
E mentre parlava guardava Edward. Incredibile quella donna non aveva un briciolo di pudore.
Non mi ero neanche accorta di aver riso finché lui non me lo fece notare.
-Cosa c'è di tanto divertente da ridere?-
-Assolutamente nulla.-
Stava per rispondermi ma la signorina che era sparita senza che me ne rendessi conto fece il suo ritorno e mi porse alcuni moduli.
-Allora devi far firmare questo ai tuoi professori e poi riportarlo. Qui poi c'è una piantina della scuola.-
-La ringrazio.-
Ce ne andammo dalla segreteria in silenzio poi lui mi chiese.
-Cosa hai a prima ora?-
Diedi uno sguardo all'orario e saltai di gioia.
-Allora Bella?-
-Educazione fisica!-
-Bene anche io. Ma perché tanto felice?-
O povero caro!
-Vedrai. Vedrai.-

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Non è tanto divertente ma spero comunque fosse di vostro gradimento.
Aspetto le vostre recensioni. Alla prossima e grazie.

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Capitolo 14
*** Fan iraconde ***


~~Ecco il nuovo capitolo. Spero che vi piaccia.
Buona lettura.


Pov. Bella

Prima ora di educazione fisica con Edward Cullen! La cosa si fa piuttosto divertente!
Dopo essere andati via dalla segreteria mi portò in palestra presi la mia divisa e entrai negli spogliatoi. Ringraziando il cielo non c'era già nessuno quando arrivai negli spogliatoi.
Mi cambiai e misi la mia roba nell'armadietto. Poi uscii e trovai Edward davanti la porta.
-Allora pronta per la tua prima lezione a Forks?-
-Io sono pronta, e tu?-
La mia frase lo stupii.
-Cosa mi nascondi Demidov?-
-Lo vedrai Cullen. Lo vedrai.-
E mentre dicevo queste parole lo lasciai indietro.
Arrivati in palestra ci fissarono tutti.
-Chi è quella che se ne va in giro con Cullen?-
-Hai visto quanto è carina?-
-Come si permette di andarsene in giro con il nostro Edward?-
-Già come si permette?-
Accidenti il primo giorno di scuola mi ero già fatta dei nemici. Che bello!
Il professore si avvicinò a noi e mi firmo l'orario. Poi aggiunse....
-Signorina Swan lei come se la cava negli sport.-
Edward era molto curioso....
-Sono una velocista, so giocare a pallavolo, ho praticato pattinaggio, equitazione e ginnastica artistica.-
Entrambi sembrano scioccati e un di loro poco convinto. E non è al prof che mi riferivo.
-Bene allora vada a giocare insieme agli altri. Lei signor Cullen, vada nella squadra avversaria.-
-Si.-
Il prof si allontanò ed Edwad mi prese per un gomito portandomi vicino la parete, lontano da orecchie indiscrete.
-Cosa credi di fare?-
-Nulla di che. Voglio solo giocare.-
-Lo sai che noi vampiri non sappiamo controllarci, e se tu esagerassi?-
Vampiro malfidato.
-Non succederà. Tranquillo.-
Mi staccai dalla sua presa e corsi verso il campo mentre lui andava nella parte opposta.
-Ciao tu devi essere Isabella?-
Non mi ero neanche accorta che qualcuno mi si fosse avvicinato.
Era una ragazza molto carina. Con la mia stessa divisa e una coda bassa che teneva legati i suoi capelli castani e fluenti. Portava gli occhiali e aveva un sorriso contagioso.
-Si sono io. Ma tu chiamami Bella.-
-Piacere io sono Angela.-
Accanto a lei comparve un'altra ragazza.
Questa era un po' stana. Non me la raccontava giusta.
I suoi capelli rossicci erano sciolti sulle spalle e la sua divisa sembava un po' più corta del normale. Impressione? Forse.
Ma i suoi occhi erano quelli più strani. Mi guardavano in modo poco amichevole. Come se volesse convincere tutto il mondo della sua buona volontà pur sapendo che era inutile. Falsa.
-Ciao io sono Jessica. Tu sei Isabella?-
-Sono Bella. Piacere.-
Proprio in quel momento il prof ci richiamò all'ordine.
Angela era sotto rete con Edward dietro di lei. Anche se sembrava non le importasse niente. Allora c'erano ancora ragazze con un minimo di decenza in questa scuola.
Jessica era alla sua destra. Mentre io ero nella posizione che prediligevo. Ero alla battuta.
Da li ho sempre un ottima visuale di tutto il campo.
Il prof fischiò l'inizio della partita e io lanciai la palla.
Edward mi guardava con la coda dell'occhio ma una volta che la palla entro nella sua metà campo si volto e quando nessuno si gettò a prenderla ci pensò lui. Con un bagher lo rimandò in dietro. E Jessica si gettò per prenderla ma la mancò. Quindi toccò a me, salvai la palla con un altro bagher e la mandai ad Angela. Lei l'alzò per me ed io scavalcai Jess ancora per terra con un balzo mentre con le mani alzate rispedii la palla dall'altra parte e segnai.
La partita andò avanti cosi per un po' finché non ci ritrovammo 10 a 7 per noi.
Poi il prof disse:
-Ultimo tiro.-
La palla tornò a me. Ed io mi posizionai. Tirai la palla e Edward questa volta si girò e la respinse, io mi lanciai in avanti e feci muro lanciandola più indietro per impedirgli di recuperarla. Ma qualcuno la riprese e la rilanciò. Io allora schiacciai la palla ma non controllai la direzione e quella colpì Edward.
Oh no!
Il prof fischiò la fine della partita e noi uscimmo dal campo. Io andai verso Edward a controllare se stesse bene.
-Ed ti sei fatto male? Scusa non volevo.-
Lui mi sorrise un po' forzatamente e mi rispose:
-Si va tutto bene. Ora andiamo.-
Qualcosa mi faceva pensare che avessi esagerato un po'. Ops.
Uscimmo dalla palestra e ci dividemmo per cambiarci.
C'erano delle ragazze nello spogliatoio.
-Tu cosa credi di fare?-
-Io? Perché?-
-Hai colpito Edward Cullen!-
Mi dissero in coro.
-È stato un incidente. Ed lo sa.-
-Ed e da quando si fa chiamare Ed? E poi tu chi ti credi di essere per prenderti tutta questa libertà nei suoi confronti?-
-Lei non è proprio nessuno.-
-Già.-
-Infatti.-
-Come si permette?-
-Io al contrario di voi sono sua amica. E la prima cosa che faccio quando lo vedo è dirgli buon giorno e non pensare a quanto sia fico o a quanto lo sarebbe di più nudo nel mio letto, chiaro?-
Detto questo presi la mia roba e me ne andai. Mi sarei cambiata nei bagni dell'edificio principale.
Incredibile! Presa d'assalto dalle fan di Edward Cullen!
Anche se..........

 

 

Spero che vi sia piaciuto.
Alla prossima e non dimenticatevi di recensire.
Baci.

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Capitolo 15
*** Ferite e risate ***


~~Ecco il nuovo capitolo.
Spero che vi piaccia.


Pov.  Edward

Incredibile Bella mi aveva fatto male sul serio.
Non mi era mai successo, cioè non mi era mai successo tranne quando mi allenavo con i miei fratelli o mio padre.
Dovevo rimettermi a posto il polso. Dopo essermi cambiato uscii dallo spogliatoio e presi il telefono.
-Pronto?-
-Ciao Emmet. Ho bisogno di aiuto.-
-Tutto bene fratello?-
-Si non preoccuparti. Dove sei?-
-Fuori dalla palestra. Tu e Jasper potete raggiungermi?-
-Si arriviamo! Ma......-
-Sto bene, tranquillo.-
Al solito, Emmet fa sempre il bambinone ma diventa subito serio quando sa che uno di noi è nei guai.
Pochi minuti dopo il suono della campanella arrivarono Jasper e Emmet.
-Cosa è successo fratello?-
-Nulla di preoccupante, vedete....-
E adesso come glielo dicevo che una mezza vampira mi aveva rotto il polso. Mi avrebbero preso in giro a vita. Il che significa molto, molto tempo.
-C'è stato un piccolo incidente.-
I miei fratelli si guardarono in faccia e diventarono subito serti. Non mi servi il mio potere per sapere a cosa stessero pensando.
-Ascoltate non ho perso il controllo.-
Li vidi rilassarsi impercettibilmente.
-Allora che è successo'-
Stavo per rispondere a Jasper quando qualcuno arrivò ad interromperci.
-Edward!-
Isabella si era cambiata ed era tornata a cercarmi.
-Ed mi dispiace tanto. Non volevo colpirti sulserio.-
I miei fratelli si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere e sbeffeggiarmi.
-Ti ha colpito? Colpito da una donna?-
-Fratello cominci a perdere colpi.-
Ora cominciavano ad esagerare.
-Sentite quando avete finito di prendermi in giro, uno di voi potrebbe gentilmente rimettermi il polso a posto?-
Emmet mi si avvicinò e mi prese il polso. Poi senza preavviso me l'ho tirò rimettendolo a posto.
-Gr..graz..grazie fratello.-
-Non c'è di che. Sentite io e Jasper siamo in ritardo. Dobbiamo andare a lezione. Ci vediamo dopo.-
-Dobbiamo andare anche noi.-
Mi voltai verso Bella e annui. Ci dirigemmo verso l'edificio in cui si trovava l'aula di biologia.
Il professore ci rimproverò per il ritardo. Poi firmò l'orario di Bella e la presentò alla classe.
La fece sedere vicino a me e cominciò la lezione.
Le ore passarono velocemente per poi giungere all'ora di pranzo.
Uscimmo dall'aula di storia e ci dirigemmo verso la mensa.

 

Spero che vi sia piaciuto. Alla prossima e non scordatevi di recensire.
Ciao, ciao.

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