Senza scappare mai piu.

di Sonoinvisibileperte
(/viewuser.php?uid=664732)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo7. ***



Capitolo 1
*** Capitolo1. ***


Cammino tra le strade di Buenos Aires,in cerca della mia amica Lodovica,mi ha inviato un messaggio dicendomi che mi voleva vedere,in queste settimane non fa altro che presentarmi ragazzi dicendo che avrei bisogno di qualcuno,che sto sempre sola. Non dico che non sia vero,ma non ho bisogno di nessuno io.
Ah,scusate non mi sono presentata. Martina Stoessel,cosa dovete sapere su di me? Nah,la mia vita non è nulla di che,ho 16 anni,e non ho un ragazzo. Vesto in modo maschile,ne gonne e ne toppini,non sono mica troia io. Io penso che le ragazze bisognano mostrarsi per quello che sono.
E io sono cosi,un po' rude e strafottente.
Sto qui da circa 20 minuti e Lodo non si fa vedere,prendo il mio Iphone 5S e la chiamo,cominciando a fare avanti e dietro vicino alla stazione del bus,dove avevo l'appuntamento.
<<.Lodovica,dove cazzo sei?! Sono venti minuti che ti aspetto,chiamami quando senti il messaggio,ciao.!.>>. Bloccai il telefono,e andai a sbattere contro qualcuno.Ahia! Che male! Chi cazzo è sto maleducato?.! Sono qui a terra,mi aggiusto il mio cappellino,e vedo una mano,alzo gli occhi,ed appartiene ad un ragazzo,non lo vedo molto bene perchè la luce del sole me lo impedisce.
<< Sei caduta? Ti sei fatta male?.>> Mi disse.
<< No guarda,ho solo voluto abbracciare il pavimento,sai si sentiva solo.>>. Dissi sarcasticamente.
<< Hey hey calmina,vuoi che ti aiuti?.>> Disse porgendomi la mano.
<< No! Non ti preoccupare.>> Mi alzai da sola. << C'è la faccio.>>
<< Dovresti stare piu attenta.>> Che cosa?!.
<< Che? Senti brutto deficente che non sei altro,siccome io sono stata ferma qui,lei poteva benissimo vedermi.! >>. Che nervi!.
<< Bel caratterino. Comunque sono Jorge.>> Lo guardai meglio,aveva un sorriso smagliante,e due occhi verde smeraldo,meravigliosi. Ma era pur sempre un deficente.
<< Bene. Jorge,io adesso dovrei proprio andare,sai non posso parlare con i deficenti.>>
<< Non mi dici nemmeno il tuo nome? Maleducata.>> Mah che cazzo?. Chi si crede di essere questo qui.
<< Senti,primo acala le ascelle,che non sei nessuno,e secondo..Sono Martina.>>.
Lui mi sorrise,restai incantata,ma poi mi ripresi.
<< Come avevo detto Jorge,devo andare.>> Presi il mio Iphone che era caduto insieme a me,vidi che era un po' ammaccato,ma nulla di grave,funzionava.
<< Beh allora ciao Martina,spero di rincontrarti,mi incuriosisci.>>
<< Non sono un animale,non ti devo incuriosire,e io spero di non rincontrarti.>> Presi il mio zainetto che mi era sempre caduto grazie a quel deficente e me ne tornai a casa.
Era strano forte quel tipo,Lodovica non mi ha richiamata,chissa cosa le è successo.
Sono a casa.
<< papà?.>>
<< Martina,sei arrivata.>> Giusta osservazione.
<< Già papà sono qui,che si mangia?.>> Sto letteralmente morendo di fame,e se dico cosi è perchè è vero,anche se sono molto magra.
<< Pollo con patate.>> Ottimo,il mio piatto preferito.
<< Dì a Olga di avvisarmi quando è pronto.>>
Andai al piano di sopra,apri la porta della mia camera,e mi precipitai sul letto,il letto era come casa mia,non c'era cosa piu bella,presi le coffie e le collegai al mio iphone. E misi ''senza scappare mai piu'' di Tiziano Ferro.
Non facevo altro che pensare a quel Jorge,anche lui mi incuriosiva e anche tanto,ma è di sicuro uno di quei idioti senza cervello.

Angolo autrice.
Questa è la mia prima storia,vabbe non proprio la prima,ma spero di continuarla hahahahhaha XD.
Lo so che è piccola,e che non ho tantissimo tempo,sopratutto nella prossima settimana,che farò il turno di pomeriggio a scuola,ma cercherò di aggiornarla presto,recensite se vi piace;)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo2. ***


POV.Martina. 

Lunedì,primo giorno di scuola,dopo le vacanze estive.
Erano le 6:30,mi alzai e presi biancheria intima nera,una felpona grigia,un leggins nero e le mie vans,andai al bagno,e mi immersi nella vasca.
Odio il lunedì,inizia la scuola,e dovrò sopportare tutte quelle teste di cazzo,tranne Lodovica ovvio. Lodovica è l'unica amica che abbia mai avuto,la mia migliore amica. Ragazza abbastanza alta,capelli color nero pece,e un look molto romantico,anche se sono completamente diversa da lei sia fisicamente che caratterialmente,non so come vada cosi daccordo con lei. Uscii dalla vasca,e mi asciugai,d'un tratto sentii una voce.
<< Martina sei pronta?.>>. E papà,già mio padre,e cosi cambiato dalla morte della mamma,è cosi possessivo,cosi geloso,avvolte davvero non lo sopporto,ma gli voglio bene,ovviamente,e pur sempre mio padre.
<< Si,papà tra un po' scendo.>> Dico urlando,metto la biancheria e i miei vestiti. Mi stirai i capelli,e presi il mio capello della Obey. Mi truccai,con un filo di eleyner,e il rossetto rosso.
Prendo il mio iphone,e le mie cuffiette,e scendo per la colazione.
<< Eccomi papà.>> Mi siedo a tavola,come sempre è una colazione abbondante,ecco perchè amo svegliarmi presto,cosi ho tutto il tempo di fare le cose con calma,infondo sono le 7:00,ho ancora un ora di tempo.
A tavola c'è di tutto e di piu : ciambelle,biscotti,latte,succo d'arancia,frittelle,omlette ect.
Comincio a mangiare qualche fritella e il succo di frutta.
<< Pronta per il primo giorno di scuola,bambina?.>> disse mio padre.
<< Si papà,ma non chiamarmi bambina,mi infastidisce lo sai.>> Dissi con tono piu calmo possibile.
<< Vabbene Martina.>> Avvolte odio trattarlo cosi,ma sono grande,mi imbarazza tantissimo.
Suona il campanello,olga subito si precipita alla porta.
<<  Vado io.>>. Disse olga,aprendo la porta,e da essa,entra la mia migliore amica,Lodovica,lei ogni giorno viene a prendermi,cosi possiamo andare insieme a scuola,non sopporterei la vergogna di essere accompagnata da mio padre.
<< papà,io vado.>> Dissi prendendo la mia borsa a cartella,e andando da Lodovica,ci salutammo e ci dirgemmo fuori alla porta,e cominciammo a camminare.
<< Allora,ieri mi hai appeso a quanto pare.>>. Dissi io,sembrava abbbastanza entusiasta.
<< Scusa,amica. E che è arrivato mio cugino dal Messico,non lo vedevo da tanto,è apparte che è mio cugino,è un figo da paura,si vede che ha preso dai Comello.>> Disse,lodovica con aria di superiorità.
Io incominciai a ridere,rumorosamente,non riuscivo a fermarmi.
<< Sempre spiritosa.>> Dissi,immaginando come fosse stato questo cugino.
<< Oggi,lo vedrai,si è iscritto allo Studio,rimmarrà qui per due anni.>> Disse Lodovica.
<< Sai quanto potrebbe importarmi.>> Dissi,e lodovica mi guardò male. << Sai come la penso.>> Ripresi. << Per me sono tutti delle teste di cazzo,tranne te,ovviamente.>> Dissi sorridendo e mettendole un braccio sulle spalle.
<< Andiamo va.>> Disse in tono scherzoso,ridemmo entrambe,dirigendoci verso lo studio 21.

Pov.Jorge.
Mi svegliai,erano le 7 : 30,oddio,la sveglia cazzo.!!
Mi alazia,presi la mia robba,un jeans a vita bassa,con il cavallo,e una maglietta semplice bianca,e il mio giacchetto di pelle,non avevo tempo di farmi una doccia,mi misi i miei vestiti,e dopo le mie converse nere,mi lavai i denti e scesi al piano di sotto dove mi aspettavano i miei genitori,e mio fratello,Daniel.
<< Jorge,sei in ritardo,come al solito,come pensi di integrarti nella tua nuova scuola,se incominci cosi?.>> Disse mia madre con un tono abbastanza arrabbiato.
<< Scusa mamma,cercherò di migliorarmi.>> Dissi io,velocemente,dovevo sbrigarmi.
<< Muoviti che Lodovica ti sta aspettando.>> Questo era mio padre,oh si Lodovica,non la vedevo da molto,e rivederla mi ha fatto molto piacere,si è fatta molto bella. Già l'adoro.
<< Si,papà.>> Dissi,presi una fetta biscottata,e me ne andai,presi la mia moto e partii verso lo studio 21,la mia nuova scuola.
Sto ripensando alla ragazza di ieri,chissa se la rivedrò,me la farei una bella scapatella,ma voglio essere fedele a Stephie mi sta aspettando in messico,è l'unica ragazza di cui mi sono innamorato è non posso essere cosi stronzo.
Arrivai allo studio,erano esattamente le 7 : 55,tutti stavano fuori per aspettare la campanella ed entrare.

Pov Martina.
La campanella sta per suonare.
<< Amica,vado da Xabiani,ci vediamo in classe.>> Disse Lodovica,dandomi un bacio,e scappando da Xabiani. Xabiani,era il suo ragazzo,voleva tanto che mi impegnassi con qualcuno per fare un uscita a quattro come fanno le amiche,ma la razza che odio di piu sono i ragazzi,anche se Xabiani sembra uno a posto,bravo,sincero,ingenuo. Andava bene per Lodovica,ma per il mio carattere,non andava bene nessuno. Mi girai,e non mi accorsi che avevo qualcuno che stava correndo dientro di me,e andai proprio a sbattere con questo qualcuno. Era un ragazzo,ed è caduto proprio sopra di me. Eravamo ad un soffio di distanza,ma...io quella faccia gia lo vista. E' jorge,il ragazzo odioso di ieri.
Ora che lo guardavo meglio,era abbastanza carino,sorriso smagliante,occhi verdi penetranti,e capelli castani che gli ricadevano sul viso,e quelle labbra invitanti,ad un 1cm di distanza dalle mie.
<< Scusa.>> Mi disse,alzandosi,e porgendomi una mano,che questa volta accettai,alzandomi.
<<  Ancora tu?.>>  Mi disse lui,con un sorriso malizioso.
<< già quanto e piccolo il mondo,eh? Troppo piccolo.! >> Risposi con un aria di sfida.
<< Anche tu studi in questa scuola?.>> Mi chiese sorpreso.
<< Già,ma sai questa scuola e per persone intelligenti,non per persone deficenti come te.>> Risi di gusto.
<< Spiritosa,e mi faresti da guida turistica,in questa scuola?.>> Mi chiese,ero un po' in dubbio sull'accettare,ma che c'era di male se gli mostravo la scuola?:
<< Accetterò l'invito deficente,ma solo perchè alla prima ora ho spacco.>> Dissi guardandolo negli occhi,mi porse la mano,e suonò la campanella. Intrecciai la mia mano nella sua e ci incamminammo nella scuola,la mia mano entrava perfettamente nella sua,la sua era cosi...calda,è grande.




Angolo autrice : scusate se l'ho riaggiornato tardi,ma ho avuto i turni di pomeriggio,e quindi non avevo tempo.
Recensite;)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo3. ***


                                                                                                                                                                                                                                                                             MARTINA.

Io e Jorge,facemmo il giro della scuola,gli feci vedere le aule,il bar,la mensa scolastica e i laboratori. Abbiamo parlato delle nostre vite,di quello che ci piace fare,e mi sono trovata benissimo con lui,non è tanto arrogante come credevo,ansi ha sofferto molto nella vita,è sta ancora lottando per sopravvivere,i suoi genitori sono morti in un incendio,e ha due piccoli fratelli Tyler e Tim,ma non stanno con lui e la famiglia adottiva,perchè a perso la loro custiodia,picchiando il suo ex.padre adottivo. Ora ha una nuova famiglia,lo trattano bene,ma lui sta facendo di tutto per riprendere la custodia dei suoi fratelli,ci tiene tanto a loro.
<< A cosa stai pensando?.>> Mi disse Jorge. << A nulla,non ti preoccupare.>> Sorrisi. Mentre lui mi spiegava la sua storia,io non sapevo che dire,lui ha sofferto e sta lottando,e io? Io sono una codarda,mia madre è una pazza schizzata,e mio padre pensa piu al mio futuro che a me,insieme alla sua fidanzata Jade,che odio nel profondo del cuore. Quando avevo 6 anni,mio padre  aveva un impegno con la sua fidanzata,e siccome mia madre e mio padre erano divorziati,mi portò da lei,di solito mio padre capisce quando mia madre sta male o no,ma quella volta non se ne accorto,e mia madre mi ha fatto del male e io non mi ricordo nulla di quella notte,ho solo cicatrici sulle braccia,e non so perchè.
<< Non me la racconti giusta,tu con me puoi parlare.>> Mi prese le mani e mi guardò negli occhi,quegli occhi mi facevano paura,mi scrutavano dentro fino all'anima,e non volevo,abbassai lo sguardo.
<< Hei....>> Riprese a parlare,e mi alzo il mento,cosi che potessi guardarlo meglio negli occhi. << Va tutto bene.>> Dissi. << Andiamo.>>
Mi prese per mano e ci incamminammo per la seconda ora.

<< Questa è la mia classe,allora ci vediamo dopo?.>> Dissi. Lui mi guardò e sorrise,mi diede un bacio sulla guancia,e mi lasciò le mani. << A dopo.>>. Se ne andò. Ah cazzo,la dovevo smettere di sentire le farfalle nello stomaco,stare vicino a lui,mi faceva sentire con lo stomaco sotto sopra,e io non c'è la faccio,io...non posso. Non posso innamorarmi di lui,no e no. Devo allontanarlo,sarà per il nostro bene.
Entrai in classe,come sempre avevo gli sguardi di tutti addosso,presi la manica dell mio maglione e la portai fino alle unghie delle dita,mi andai a sedere all'ultimo banco,vicino a Lodovica,l'unica sana dentro quella classe di mentecatti.
L'ora di matematica passo in fretta per fortuna,è la materia che odio di piu,non ci capisco nulla,e se io voglio fare l'artista,cosa me ne faccio delle operazioni? Delle espressioni? Delle equazioni?.Grr. Era l'ora della merenda,quindi tutti ci dirigemmo al bar.

                          


                                                                                                                                                                                                                                                                                JORGE.

Quella ragazza,nascondeva qualcosa lo sento,quando sto con lei mi sento bene,rido,scherzo,e parlare con lei mi riesce naturale,io..la voglio. Si,la voglio. Lascerò stephie,voglio stare con Martina,sentire la sua pelle sulla mia,il suo profumo,sentirla gemere sotto il mio corpo.
Non ho mai voluto cosi tanto una persona.
<< Sei nuovo?.>> Mi girai e vidi una ragazza,abbastanza bassa,capelli lunghi e biondi ondulati,vestita di rosa e pagliette,abbastanza carina.
<< Si,sono nuovo,mi chiamo Jorge.>> Gli tesi la mano. Lei mi gaurdò,poi guardò la mia mano. Capendo cosa intendesse ritirai subito la mano. << Come non detto.>> Dissi facendo per andarmene. 
<< Sono Mercedes.>> Sentendo quella voce,mi rigirai. << Mercedes,mi sono perso,sai dirmi qual'è l'aula 303?.>> Dissi. << Certo,è anche la mia classe,ma ora andiamo al bar su forza.>>. Ci avviamo,verso i corridoi,e tutti ci guardavano,a un certo punto Mercedes mi prese la mano. Arrivati al bar,era peggio,tutti si girarono verso di noi,e incontrai gli occhi dell'ultima persona che volevo vedesse questa situazione :''Martina''.
Aveva gli occhi lucidi,lo vedevo,si alzò e scappò,lasciai la mano di Mercedes e corsi nella sua direzione gridando il suo nome.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo4. ***


                                                                                                                                                                                                                                             POV MARTINA.
Erano passate due settimane,dal mio litigio con Jorge,mi mancava,si,perchè lo sentivo amico,si era fidato di me,si era aperto con me,e io per la gelosia,mi sono lasciata perdere,una persona cosi,mi fa male,si,ma mi ci abituerò come ho sempre fatto. Da piccola avevo un amica,si chiamava Giada,era tutto per me,facevamo tante di quelle cose insieme,che era come la mia metà,senza lei non ero io,ma un giorno la vidi giocare con un altra bambina,vedere che lei sorrideva a quella ragazza come sorrideva con me,che si divertiva senza di me,mi ha spezzato il cuore,e per me l'orgoglio prima di tutto,ci ho litigato,e da quel giorno non ci siamo piu viste. Ma Jorge è diverso,jorge è non lo so,riempie il vuoto,il vuoto che mi porto dentro da tempo,la mancanza di mio fratello e di mia madre...Lui riempiva le persone piu importanti,si ci conoscevamo da poco,ma era come se lo conoscessi da tutta la vita,mi ha capito,è per me quando una persona riesce ad ascoltarmi e a capirmi,so che è quella giusta. Ma io sono,complicata,troppo complicata,sono una pazza,cioè mia madre lo è,è io ho paura che possa diventare come lei,c'è il 99% di possibilità,che abbia la sua stessa malattia,non voglio fargli del male,come mamma ne ha fatto a me,non voglio promettergli amore e felicità,sapendo che prima o poi gli avrei fatto del male,non voglio illuderlo. Meglio cosi,soffrirò in silenzio come ho sempre fatto. Guardo l'orario,oh cazzo,sono le 11:55,Dove cazzo sta Lodovica.
<< Eccomii,eccomiii!!.>> Urla forte,Lodovica per farsi sentire. Mi giro,e l'abbraccio. Sa che brutto momento sto passando,e la ringrazio di esserci.
<< Hai fatto tardi...>>. La rimproverai.
<< Lo so,lo so,e quel cazzaro di mio cugino Jorge,ho avuto un altra discussione,da quando avete litigato,non è piu lo stesso,e comincio ad odiarlo.>> Un sorriso amaro,si diffuse sul mio volto.
<< Ti manca.>> Disse. La guardai,avevo gli occhi lucidi,sentivo gli occhi e il naso pizzicare,un nodo allo stomaco,e un tappo alla gola,che bruciava e bruciava,e mi mordevo il labbro inferiore,per non scoppiare.
<< Sai? Ero solita a bere una birra,fumare una sigaretta,ma lo facevo di nascosto. Lo facevo di nascosto perchè se mi vedeva erano cazzi.Qunate sigarette spezzate,quante bottiglie  di birra rotte,quanto fumo espirato sul suo viso,semplicemente per vederlo arrabbiato,per il semplice gusto di farci pace,dio tu non sai quanto voglia far pace con lui,ma non posso. Adesso fumare non ha piu lo stesso sapore,la birra sa di merda,la vita sa di merda.>> In queste due settimane,ha provato tanto a parlarmi jorge,per spiegarmi,ma non c'è stato verso,ho saputo che odia fumare e odia bere,quindi di solito lo incontravo nei locali,con Mercedes,e gli facevo questo dispetto.
Mi cadde una lacrima.
<< Vieni qui.>> Lodovica mi abbracciò,ecco lei è la mia migliore amica,non mi giudicherebbe mai.


                                                                                                                                                                                                                POV JORGE.
Dopo la litigata con Martina,ho cercato di spiegarle come stanno le cose,ma lei non mi vuole ascoltare,sto una merda. E come se avessi perso una parte di me,già mi stava sul cazzo quella rompipalle,ma mi mancava,e tanto,anche se ci conoscevamo da quasi 2 giorni,e strano,ma mia cugina mi ha cosi tanto parlato di lei,che boh,ho saputo conoscerla a fondo. E mi piace,cazzo se mi piace. Voglio chiarire con Martina,l'ho vista parecchie volte a dei locali il sabato sera,da sola,io con Mercedes,lei è buona con me,gli piaccio,e non voglio farla stare male,mi basta Martina,ho parlato con Stephie è abbiamo rotto,ha cominciato a urlare attraverso la web,ha bestemmiato,e mi ha preso a parole,me lo merito.
Adesso sono al parco,e vedo...Martina e Lodovica,devo raggiungerle.
Corro,fino a Lodovica.
<< Hei lodo.>> Dissi,con l'affanno per via della corsa,guardai Martina,aveva il viso basso,era rossa,aveva pianto..
<< JORGE BLANCO,COSA NON TI E CHIARO,DI SPARIRE DALLA MIA VISTA E QUELLA DI MARTINA?.>> Mi urlò Lodovica,ho litigato con lei,il motivo? Martina,ho provato a parlare con Lodo,ma non mi crede.
<< Lasciaci soli,per favore.>> Giardai Lodovica negli occhi,con aria triste e supplicante,appena pronunciate quelle parole,Martina prese il braccio di Lodo e l'avvicinò a se,non guardandomi in faccia.
<< Andiamocene per favore...Lodovica.>> Disse con voce tremante,e strazziata dal pianto.
<< Martina...>> Dissi supplichevole. << Un minuto,solo uno..>> Mimando il numero 1 con le dita.
Lodovica guardò martina,e lei acconsenti. Lodovica si avvicinò a me. << Falle del male,e ti pentirai di essere nato,chiara?.>> Annuii.
Lodovica se ne andò. Rimanemmo soli,lei guardava le sue scarpe,come se fossero la cosa piu importante del mondo.
<< Martina..>> Dissi,ma lei non alzò lo  sguardo,la richiamai,ma non rispose.
La presi per i fianchi,l'avvicinai a me,e le alzai il mento con il dito,in modo da potermi guardare,aveva gli occhi lucidi. << Lasciami spiegare,ascolta..>>.
<< Non c'è niente da spiegare Jorge,lasciami in pace per favore.>> Disse con tono supplicante.
<< Non ti lascio andare..>> Gli uscii una lacrima,e cercò di andarsene. Le presi il braccio,e..non credo ai miei occhi,tagli sul braccio. Lei tolse subito il braccio,e abbassò la manica.
<< Tu non hai visto niente.>> Se ne andò correndo.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo5. ***


                                                                                                                                                                                                                                               MARTINA.
Sono qui rinchiusa in questa stanza,bianca,senza colori vivaci,ne fotografie,davanti a me ho la psicologa della scuola,mio padre l'ha assunta,per superare quella notte...ogni volta che ci penso mi vengono i brividi,ecco che gli occhi si fanno lucidi,come ha potuto mia madre farmi del male,e perche mio padre quando l'ho chiamato non è venuto? Perchè mi voleva lasciare morire? Doveva pensare solo a Jade e il loro bambino che sta per arrivare? Già,Jade è incinta di quasi otto mesi di mio padre,l'ho ammetto ho paura,Paura che mio padre possa preferire questo bimbo a me,paura che riserverà attenzioni solo a lui e che io ai suoi occhi non esiterò piu..
Cerco di trattenermi devo essere forte,non posso piangere davanti a lei.
<< Allora Martina,come ti senti?.>>. Ero agitata,confusa e terrorizzata ma mi limitai a sorridere ed a sussurare un..<< Bene!.>> Vidi la psicologa incerta,ma capendo le mie condizioni non ci fece caso è passò avanti. << Come va la scuola?.>> Chiese con tono gentile,ma non fece altro che innverosirmi di piu,odio essere trattata come una paziente pazza che ha bisogno di cure,e poi ha quello sguardo...Non lo so,ma io ci vedo solo Pena. Una gran pena per me,per la mia perdita e per la mia situazione.<< Come al solito,sono la piu brava della classe.>> Ecco un sorriso che si sparge sul suo volto,non credo che bisogna essere cosi felici,era una cosa scontata che fossi una secchiona. << Ho bisogno del tuoi aiuto.>> Mi disse d'un tratto,che cosa vorrà.? La guardai,come per farle capire di continuare. << Ho un ragazzo mio paziente,sempre di questa scuola.voglio aiutarlo,soprattutto dopo tutto quello che sta passando,non ha molto tempo per studiare,e i suoi voti sono pessimi,mi chiedevo se volessi dargli delle ripetizioni,pagate.>> Ci pensai un po',non era male,dovevo solo incontrare questo ragazzo due volte alla settimana,imparargli qualcosa,lui mi paga,e posso aggiustare la macchina di mio fratello,che prima di morire stava appunto aggiustando. Non ho mai affrontato l'argomento dio mio fratello. Mi ricordo che prima di partire per la guerra,era un militare,mi disse che quando sarebbe tornato avrebbe finito la macchina e mi avrebbe fatto fare un giro con lui,io aspetto ancora,aspetto che lui torni per fare il mio primo giro con lui,ma so che non tornerà,e quindi ho deciso di aggiustare la sua macchina in suo onore,anche se mio padre non è d'accordo,non vuole che io abbia nessun approccio ne con il ricordo di mio fratello e ne il ricordo di mia madre,per lui è passato,ma per me no,e lui non lo capisce.
<< Per me va bene,ma siccome ho parecchi compiti e anche i miei impegni personali,non le dispiacerebbe fare due giornin a settimana?.>> Lei mi sorrise,contenta della mia risposta. << Certo,ne parlerò con lui e poi ti farò sapere Martina.>> Suonò la campanella,l'ora è finita,finalmente non è potevo piu di questo stress.
<< Mi scusi,ma adesso avrei spacco.>> Dissi,molto educatamente,anche se non mi stava simpatica,io ho avuto un insegnamento,e questo metto in atto.
<< certo,non ti preoccupare.>> Lasciai la sala,e incontrai il suo sguardo..no,n o ,enne o.
<< Martina..>> sussurrò lui alzandosi. << Possiamo parlare.?.>> Non voglio parlare con lui,ha scoperto il mio segreto,e mi farà un miliardo di domande..,no,ma forse è meglio che lo convinca a starsi zitto.
<< Solo per cinque minuti.>> Mi prese la mano e lo seguii fino allo sgabbuzzino,apri la porta,ed entrammo. Era buio,ma riuscivo perfettamente a vederlo.
<< Senti,non so che cosa voglia dirmi,ma di quello che hai visto ieri,non dirlo a nessuno,ti prego...>> Lo supplicai con gli occhi. Lui mi sorrise,e mi accarezzò la guancia.
<< Non ho intenzione di dirlo a nessuno,ma a patto che tu risponda alla mia domanda.>> Annuii immaginando solo a cosa voleva che rispondessi. Riguardavano le cicatrici? Riguardavano sui i miei genitori? Riguardava all mio periodo di mancanza a scuola?. Tutto dipendeva da lui.
<< Dimmi la verità,non sei stata tu a farti quei tagli....Te li hanno fatti?.>> Ecco,l'ho aveva capito. Annuii,leggermente e abbassai lo sguardo. D'un tratto mi trovai,improginata nelle sue braccia,mi sentivo al sicuro,avevo la forza di far tutto.
<< grazie...>> Dissi,tutto d'un tratto,asciugandomi le lacrime. << Per cosa?.>> Mi disse. Lo guardai e gli sorrisi.<< Per esserci,e mi dispiace se me la sono presa con te,e colpa mia e della mia impulsività,scusami.>> Lui sorrise. << E' stata anche colpa mia,dovevo capirlo,adesso che ti ho trovata e abbiamo fatto pace,non ti lascerò andare.>> Lo abbracciai,forse la mia vita non fa cosi schifo,se c'è una persona che ti ama sei salvo,e io l'ho trovata.


                                                                                                                                                                                                                                                        JORGE.
Finalmente ho fatto pace con Martina,sentivo come un peso al cuore,adesso mi sto dirgendo dalla psicologa della scuola che mi aiuterà a prendere la custodia dei miei fratelli,quanto mi mancano,sapere che stanno vivendo una vita senza di me,pensando che Tyler non mi riconosce,che pensa che non abbia un altro fratello mi distrugge.
Odio Mara e Tim,la loro nuova famiglia,pensano che sia un criminale ribelle,e non mi fanno vedere i miei fratelli,avvolte capita che me li fanno vedere per un ora al mese.
Ma a me non basta,io li voglio crescere,so che è difficile e che non ne sono capace ma farei di tutto per i miei fratelli.
Eccomi arrivato difronte alla porta della psicologa. Aprii piano piano la porta. << Entra,entra.>> Mi disse con un sorriso. << Ti aspettavo.>> Già,come vorrei alzarmi e scappare via. << Eccomi qui,mi voleva parlare?.>> << Si,ho visto la tua cartella,e devo dire che i tuoi voti sono pessimi,se vuoi riprendere la custodia dei tuoi fratelli,devi riuscire a passare l'esame,e non puoi con questi voti,quindi ho pensato di assumerti una toutor privata,che ti aiuterà in tutte le materie,almeno ti farà arrivare alla sufficenza.>> Ecco qua la mia rovina,ci mancava solo questo,almeno se questa mi aiutava davvero,potevo riavere i miei fratelli. << Come farò a pagarla?.>> dissi preoccupato,lavoro in un fast food non è che guadagno tanto per pagare questa toutor.<< Di questo non ti preoccupare,mi occupo io,l'ha incontrerai due volte alla settimana,l'appuntamento e domani pomeriggio alle 17,non mancare,mi raccomando,ora puoi andare.>> Sorrisi,e mi avviai verso la porta,avrei ripreso la custodia dei miei fratelli.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo6. ***


                                                                                                                                                                                                                                POV.MARTINA.
Sapete? Con Jorge mi viene tutto naturale,entrambi abbiamo pensato ad un piano per scoprire cosa è successo a me la notte dell incidente,e lui qualcosa sulla famiglia che ha in adozione i suoi fratelli,cosi sapendo qualcosa da usare contro loro potrebbe riprendersi i suoi fratelli. Sono passate due settimane,e non riusciamo a prendere quelle maledette cartelle. E piu' passano i giorni e piu mi accorgo di essere innamorata di lui. Già innamorata,ma ho paura,ho paura che possa diventare una pazza schizzata e che lui non mi voglia piu,ho paura che lui mi abbandonerà,per questo non mi voglio affezzionare,non voglio che la gente possa sapere i miei punti deboli,perchè se ne approfittano sempre. Non bisogna mai mostrarsi deboli,io per questo ho una corazza,un muro,attorno a me,che però stranamente Jorge riesce ad abbattere,a sapere le cose mie debolezze e paure,e qualcosa di sconvolgente,non ho mai provato niente per nessuno,e l'unica cosa che mi riesce bene in questi casi,e scappare,scappare da lui,dall'amore che provo,e dimenticarlo,dimenticare di esserci conosciuti.
Mi preparo per andare a scuola,un felpone dell HARD CAFE,grigio,e un leggins nero,capelli fatti a cipolla un po' disordinato,e un filo di eleyner sugli occhi. Le mie vans,e il mio iphone con cuffiette e il mio zainetto che non manca mai,sono pronta per andare a scuola.
Scesi giu,e vidi mio padre e Jade occupati a parlare.
<< Giorno.>> Dissi,prendendo una fettabiscottata e bevendo un bicchiere di succo di frutta.
<< Devo andare faccio tardi.>> Salutai papà con un bacio,e malavoglia salutai jade. Mi avviai verso scuola,con la musica di Mostro e LowLow nelle orecchie.
<< Ohii.>> Ecco Jorge che mi raggiunge,quanto è bello,indossa un jeans scuro,una camicia nera e bianca,e il suo solito ciuffo all'insu.
<< Ciao.>> Dissi sorridendogli,devo smetterla,sospettera qualcosa!.
<< Tutto bene?.>> No,male!
<< Si.>> Tutti danno per scontato alla domanda 'come stai? o 'tutt'apposto?' ormai anche io mi sono abituata a rispondere 'si' senza pensare.
<< Sicura?.>> Ma come fa a capire?!.
<< Si Jorge,tutto apposto.>> Dissi cercando di essere piu credibile possibile.
<< Puoi dirmi trecento mila volta 'sto bene' ma io non ti crederei comunque,perchè i tuoi occhi dicono tutt'altro.>> Ohi,sto cominciando ad avere paura.
<< Senti jorge lasciami stare,non ho voglio di parlare.>>
<< Dai martina,non ho detto niente di male.>> Ora scoppio.
<< Smettila okay? Stai cercando di farmi cadere ai tuoi piedi con sti trucchetti del cazzo? Non ci riuscirai,non sono come tutte le ragazze con cui esci. Io ho un cuore,dei sentimenti!! Cose che tu non hai,e non puoi capire.! >> Ecco,tante lacrime cadere dai miei occhi,perchè mi sento cosi,mi sento come se il mondo vuole vedere fino a che punto resisto,beh..mi sono arresa da tempo.
<< Stai facendo tutto tu,sei tu che scappi da me,sei tu che scappi dall'amore,perche hai paura,si,hai paura,l'ho capito subito,basta scappare.! >>.
<< Forse sto cercando un modo carino per scaricarti,e dirti di non starmi accanto,perchè non mi piaci!.>> Urlai con tutta la voce in corpo,lui si irriggidi di colpo,non dovevo,mannaggia la mia bocca che sparla al cazzo,il suo volto è deluso. Ecco,sono il solito disastro.
<< Eh allora scusami,se sono cosi innamorato di te,da non vederci piu,sono pazzo di te Martina,ma si,sono uno sciocco,non dovevo farmi avanti.>> Ecco che se ne va,lo sto perdendo..di nuovo,e io sto qui,ferma senza dire o fare nulla.
<< Jorg..>> Troppo tardi,se ne era gia andato.

Arrivai a scuola,la prima ora ho storia,la mia materia preferita,entro in classe,occhi di tutti puntati addosso,gente che ride,gente che sparla,pettegolezzi. << AUTOLESIONISTA!!.>>
<< PAZZA!!.>> << SEI SOLA.!!.>> Questo è quello che urlavano i miei compagni,e lui stava li guardava,rideva con gli amici,ma non mi aiutava. Lui non puo' capire,non puo' capire la mia vita,non puo' salvarmi. Allora,perchè ci prova? << ''eh allora scusami,se sono cosi innamorato di te da non verderci piu,sono pazzo di te Martina.'' >> E forse innamorato di me?.
Entra il professore.
<< Buongiorno ragazzi,ho capito che non siete una classe molto unita,quindi ho pensato ogniuno di voi ogni giorno verra qui alla cattedra,voi farete una domanda al vostro compagno e lui dovra rispondervi sinceramente.>> Perfetto,ci mancava questo.
<< Iniziamo con...uhm..Stoessel,venga lei.>> No oddio,cosa faccio? Vado? Si o no? Mi alzo,e mi metto vicino all porfessore.
<< Via con le domande.>> Disse il prof,mi sento male,secondo me sto per svenire.
<< E' VERO CHE TUA MADRE E' UNA PAZZA?.>> Gli occhi che pizzicano,sto per piangere,il prof si avvicina. << Se non vuoi puoi pure non rispondere.>> Mi sussurra il prof.
Presi coraggio,dovevo pure affrontare la situazione,Jorge mi guardava al quanto sorpreso,non sapeva nulla su mia madre.
<< Non è pazza...-ha solo qualche problema mentale..>> Dissi con la voce strazziata dal pianto,non stavo piangendo,ma c'ero molto vicina.
<< HAI TENTATO IL SUICIDIO AUTOLESIONISTA?.>> Risate,solo risate.
<< SMETTETELA OKAY? GUARDATEVI VOI PRIMA DI GIUDICARE GRANDI TESTE DI CAZZO,LASCIATELA IN PACE!.>> Era lui,era la sua voce,corsi via,lontano da lui,da quell'aula.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo7. ***


Non è possibile,qualsiasi cosa io faccia per allontanarlo,lui ritorna,un po' di tregua no?.Mi sta inseguendo,continuo a correre piu veloce,sperando di seminarlo,ma era velocissimo cosi veloce,che mi raggiunse.
<< Martina,la smetti di correre?.>> Disse con il fiatone,prendendomi per i fianchi e fermandomi. Non ci voleva. Non devo scordarmi che cio' che mi ha salvato poi mi ammazzerà. E  lui piu cerca di salvarmi e piu mi uccide. Ma per quanto provi ad allontanarmi,a volte voglio soltanto sedermi fuori con lui e parlare tutta la notte,ma non posso,sono troppo complicata e rovinerei tutto lo so. E gli e l'ho antcipato gia quando ci siamo conosciuti ''ti stancherai di me'' e cosi sarà. Sono sempre stata un disastro,quella che nessuno mai nota,quella che c'è per la gente,ma la gente non c'è per lei,quando i miei amici sono tristi scrivo messaggi di sei pagine per fargli capire quanto sono perfetti. Loro quando io sono triste dicono soltanto ''oh mi spiace',dispiace piu a me sapete? Sapere che per te non ci sarà mai nessuno,che sei sola. Fa male,malissimo. Ma lui è diverso,sono innamorata,e io lo so che mi mancherà,anche se non riuscirò mai ad ammatterlo. Farò finta di niente,fingerò che questi mesi non mi siano passati dentro,fingerò di averli scordati o di non averli vissuti mai. Mi girò e lo guardai negli occhi,stavo piangendo,ma riuscivo perfettamente a vederli,c'è l'aveva scritto negli occhi che stava male,solo che qundo si trattava di leggerli,diventavano tutti ciechi,e non capisco perchè io riesco a vedere,il suo dolore,la sua tristezza,la sua felicità o la sua gioia.
<< Perchè? Perchè mi segui? Perchè mi perseguiti? Ne? Vuoi farmi soffrire?.>> Dissi piangendo. << Perchè io?.>> dissi,volendo con decisione la risposta.
<< Vuoi sapere perchè? Perchè hai qualcosa che gli altri non hanno,forse era il modo in cui mi guardavi.>> Ti guardavo,perchè non mi capacitavo dell' amore cosi forte che provavo per te... << Non capisco,sono sbagliata,tu sei giusto per una tipa giusta,non per me >> Dissi,semplicemente. << Siamo giusti nel momento sbagliato.>> Non capivo dove voleva arrivare.
<< Ti piace farmi soffrire?.>> Chiesi,stavo andando in bestia,perchè non lo capiva?. << Non capisci che ti amo? Che sei te quella giusta?. >> Era lui a non capire. << IO NON SONO GIUSTA,SONO UN DISASTRO,DISASTRO COME FIGLIA,DISASTRO COME MIGLIORE AMICA,DISASTRO COME AMICA,DISASTRO COME FIDANZATA,DISASTRO COME SORELLA,DISASTRO CON LA SCUOLA,DISASTRO IN CASA,DISASTRO 'ME'.>> Piansi,piansi cosi tanto in quel momento,ero riuscita a dire quello che mi ero tenuta dentro per tantissimo tempo. << Sei il disastro piu bello che abbia mai visto.>> Disse semplicemente . << Fa un cazzo di male quando vedi che le persone preferiscono altre a te.>> Risposi al culmine,non c'è la facevo piu,erano finite le lacrime. << Io sceglierò sempre te,lasciati andare Martina.>> Disse lui avvicinandosi,mi prese per i fianchi e i nostri petti si scontrarono. Avvicina il suo viso al mio,le nostre labbra si stanno per unire e.,..

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2875011