Insieme per sempre

di rauslly_otp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** So, this is your story ***
Capitolo 2: *** Quella ragazza ... ***
Capitolo 3: *** Certa gente! ***
Capitolo 4: *** E questo chi è? ***
Capitolo 5: *** Mi fai impazzire ***
Capitolo 6: *** Innamorata di te ***



Capitolo 1
*** So, this is your story ***


“Io Austin Moon prendo te Allyson come mia legittima sposa, per amarti e onorarti finché morte non ci separi” Disse un uomo biondo, occhi color nocciola, smoking e un sorriso ebete sul volto.
“E io Allyson Dawson prendo te Austin come mio legittimo sposo, per amarti e onorarti finché morte non ci separi” Disse una donna bruna, occhi color cioccolato fondente, vestito da sposa bianco e un sorriso a trentadue denti.

Finita la cerimonia, e iniziata la luna di miele …
“E così ci siamo sposati!” Disse Austin, sedendosi esausto sul divano in una stanza, in un hotel che aveva trovato Trish.
“Già, puoi dirlo forte!” Disse Ally, rannicchiandosi vicino ad Austin.
“Sai è passato tanto tempo. Se penso a tutte le cose che ci sono capitate … “ Disse Austin.
“Si, forse … “ Disse Ally.
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Aspettate … forse sto partendo troppo velocemente, partiamo dall’inizio …
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“Guarda Lester, è una bambina, è una splendida bambina!” Esclamò una donna in sala parto, con una bambina in braccio, il camicie da ospedale, gli occhi bagnati da lacrime di gioie e affiancata dal marito.
“Allora avete deciso il nome?” Chiese un’infermiera.
“Beh, veramen… si, si lo abbiamo deciso, anzi l’ho deciso. Allyson, Allyson Dawson!”
“Hey, che ne dici di soprannominarla Ally?! Allyson Marie Dawson benvenuta in famiglia!” Esclamò il padre.

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Sì ma così è troppo indietro. Ci vuole il tempo giusto. Partiamo dal giorno in cui si sono incontrati …
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Angolo Autrice
Buondì motta (al cioccolato) a tutti!
Dopo il nuovo capitolo di Come farei senza di te …
Il primo capitolo di questa nuova storia Insieme per sempre
Spero che il primo capitolo vi piaccia, ho completamente cambiato modo di scrivere in questa storia, e credo che scriverò in quel modo solo Come farei senza di te.
Non siate troppo sorpresi da questa nuova storia io vi avevo avvisati che avevo altre storie in pentola!!!
Comunque recensite fino a farvi scoppiare le mani … e ovviamente sto scherzando!
Ma recensite. Ditemi cosa ne pensate sulla storia, su questo nuovo modo di scrivere e sul modo in cui ho scritto questo capitolo se vi và. Detto questo sappiate che anche solo per parlare io ci sono.
Baciii

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Capitolo 2
*** Quella ragazza ... ***


Pov Austin
“Dez te l’ho già detto … io non mi metto quel costume!” Dissi al mio migliore amico praticamente da sempre.
“Ma Austin io sto male, non posso uscire!” Disse tossendo. D’accordo forse non ci state capendo niente. Ora vi spiego, Dez ha trovato un nuovo lavoro che consiste nel fare pubblicità ad un pub, che in questo caso si chiama ‘Chicken Fries’ dove cucinano ogni tipo di piatto a base di pollo. Per attirare i clienti Dez deve indossare un costume da pollo, e mi stava chiedendo se potevo sostituirlo. So che stava male ma avevo anche io una dignità!
“Hey, Austin! Ti sto parlando se non te ne fossi accorto! Ti prego, è il settimo lavoro questo! Se mia madre mi scopre sono io che divento un pollo!” Ok, però questa era squallida. 
“Ma, ma … e va bene, indosserò il tuo stupido costume! Dà qua!” Dissi piuttosto scocciato. Mi ringraziò almeno centocinquanta volte. Indossai quel costume, e andai nel centro commerciale dove vi era il pub. Passai la maggior parte del tempo dicendo cose del tipo ‘Hey, ti piace pollo? Allora Chicken Fries è il posto che fa per te! Troverai solo piatti a base di pollo!’, ma le risposte erano ‘Si, ma io ti ho chiesto dov’è il bagno!’ oppure ‘Mi dispiace ma io sono allergica al pollo!’. Il tempo comunque passò in fretta. Ritornai a casa, stanco morto. Mi tolsi il costume e mi buttai sul divano accendendo la tv. Cercai Dez, ma non c’era. Mi sembrava strano dato che ,da quando ci siamo trasferiti in questo appartamento insieme, non esce così spesso. E poi non era malato?! Sentii bussare alla porta, e mi ritrovai il rosso lentigginoso che ho dovuto sostituire oggi. 
“Ok ho da chiederti due cose: 1- dove diavolo sei stato! 2- ma non eri malato?”. Dissi tutto d’un fiato.
“Si è che mi è passata la febbre e avevo voglia di uscire. Volevo andare a comprare delle pizze, ma la pizzeria è chiusa. Così mi è venuta la straordinaria idea di andare a mangiare fuori! C’è un ristorante che ha appena aperto, si chiama ‘Melody Dinner’!”
“D’accordo. Ma non voglio andare in un posto con quel nome!” Dissi con tono imbronciato.
“Facciamo così, ora noi usciamo e andiamo a vedere se questo posto è decentemente carino, se non lo è ce ne andiamo a casa e ci arrangiamo con quello che troviamo nel frigo!” Disse. Io annuii, e ci avviammo verso questo ristorante.
  Durante il tragitto parlammo del più e del meno. Una volta arrivati mi soffermai a guardare il ristorante dall’esterno. Era un ristorante non troppo grande, con le pareti gialle e la scritta ‘Melody Dinner’ a caratteri cubitali in blu sul tetto. 
“Allora … cosa ne pensi?”Mi chiese speranzoso. 
Ecco il fatto era che quel pomeriggio ‘da pollo’ mi aveva reso di cattivo umore, neanche dei pancake mi avrebbero potuto tirare su il morale.
 “Dez, ecco vedi, io …” Stavo per dirgli che non avevo proprio voglia di entrare, ma qualcosa, o meglio qualcuno, mi fece cambiare idea.
Mentre parlavo guardai per l’ultima volta dentro le vetrine del ristorante, quando vidi una ragazza con la divisa da cameriera, che serviva un tavolo. Mi soffermai con lo sguardo su quella ragazza. Aveva un vestitino giallo, con un cappellino bianco, su cui vi era scritto ‘Melody Dinner’ , aveva una specie di grembiule bianco che copriva solo dalla vita in giù, con un paio di note musicali nere e una targhetta su cui vi era scritto ‘Ally’.
 “Sai una cosa, forse dovremmo entrare! All’improvviso ho cambiato idea! Ovviamente lo faccio per il ristorante.” Dissi con fermezza.
 “In realtà, neanche io ho più così tanta voglia di mangiare qui!” Disse con tono di sfida, voleva farmi svuotare il sacco. 
“Oh andiamo, amico pensa alla mia futura storia d’amore …” Ops. Non volevo dirlo, non dovevo dirlo. 
“Ah, lo sapevo. C’è una ragazza non è così?! E chi è la fortunata che ha fatto breccia nel cuore di Austin Moon?” Mi chiese prendendomi in giro.
“In realtà … non la conosco!” Ci furono qualche secondi di silenzio imbarazzante.
“E … lavora lì dentro eh?” 
“Esatto. Mi aiuterai vero?” Dissi leggermente imbarazzato.
“Ah, e va bene. Sono troppo buono e romantico per dirti di no!” Disse.
Entrammo nel ristorante, c’era molta gente pur essendo un piccolo ristorante. Si sentivano bisbigli, risate, urli. Era tutto molto confuso per me e quelle voci mi rendevano ancora più confuso. ‘Perché dovresti essere confuso?’ Mi chiederete voi. Per il semplice motivo, che non ho la più pallida idea di cosa dire a quella ragazza. Un semplice ‘ciao’, mi sembrava troppo da amici. Un ‘hey, come butta’ era troppo da ragazzi. E figuriamoci di un ‘salve’ che sarebbe stato troppo formale. Vidi un tavolo libero e mi sedetti subito. Il mio migliore amico mi seguii. Aspettammo parlando, anzi era più lui che parlava dato che voleva tirarmi su il morale.
“Allora ragazzi, avete deciso cosa ordinare?” Chiese una ragazza. Aveva una voce melodiosa, che rimbombava senza sosta nella mia testa. Mi girai per guardare meglio la ragazza in questione. 
“Ehm … veramente … ecco noi … in realtà …” Non sapevo cosa dire. Guardai il mio amico in segno di aiuto.
“In realtà non abbiamo ancora avuto il menù!” Disse, gli sorrisi e gli mimai un ‘grazie’ con la bocca.
“Ah, certo perché non lo avete detto subito. Aspettate un attimo che ve li porto!” Disse con il medesimo tono che aveva usato prima. Mi ero innamorato di una figura, poi di una voce, e magari mi innamorerò anche di un carattere.

Angolo Autrice
Buondì motta (al cacao) a tutti!
Scusate per il ritardo! Mi spiace ma ho avuto molte cose da fare.
Comunque ecco il secondo capitolo spero vi piaccia. Allora dato che oggi mi sento generosa farò pubblicità gratis (figuriamoci, nessuno mi pagherà mai!).
Allora _R5er mi ha nominato nel suo angolo autrice poiché le avevo chiesto di fare un secondo capitolo di una sua one-shot e lei da persona veramente gentile mi ha accontentata, la storia si chiama I love you, Austin Moon! Poi ci sarebbe sempre Angelauri che ha scritto la mia storia preferita di Austin e Ally, si chiama Losing you is like living in a world with not air. Poi c’è Pikachu97 che ha scritto una long-shot cioè una one-shot di due capitoli che si chiama  Music Session & Make Out Session. A parte questo non c’è altro. Ovviamente recensite! Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo in generale! Oh e, avrei un favore da chiedervi … più che un favore è un consiglio. Si sta avvicinando il Natale e dovrei fare un regalo a mia sorella di 15 anni Gaia. Solo che non ho idea di cosa regalarle. Ok forse pretendo troppo da voi, già il fatto che leggete il capitolo basta e avanza. Comunque per chi vuole queste sono le informazioni: il suo colore preferito è il blu, non ama gli sport, sta a dieta, le piacciono gli One Direction e i Maroon 5 (ma non le piacciono libri, i CD li ha già, e odia le tazze o cuscini), non va matta per la moda. Detto questo fatemi sapere tutto nelle recensioni. Vi aspetto col prossimo capitolo del quale non vi anticipo nulla.
Baciii 

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Capitolo 3
*** Certa gente! ***


Pov Ally
Stavo ripetendo per l’ennesima volta i piatti speciali del menù di oggi allo stesso gruppo di ragazze, allo stesso tavolo. Noto che hanno uno strano abbigliamento. Sono cheerleader. Sono ragazze cheerleader. Che schifo. Ovviamente non avevo nulla da dire a riguardo, perché comunque lo fanno per scuola. Solo che nella maggior parte delle scuole le cheerleader sono un gruppo di ragazze senza cervello che pensano solo alle unghie.
“Ops, mi è caduto il succo di frutta sul tavolo, ti dispiacerebbe pulire!”
Disse una bionda al centro, con tono fastidioso e seccante. Mi verrebbe voglia di strapazzarla (?).
“Si ci penso io tranquilla.” Dissi semplicemente.
Vidi che si dicevano ogni tanto qualcosa nell’orecchio e subito dopo si mettevano a ridere.
Pulii la macchia che accidentalmente la bionda ha rovesciato sul tavolo e me ne andai in cucina.
Vidi avvicinarsi il mio capo Mendy, e subito mi ricomposi per ritornare al lavoro.
“Allyson senti io ho degli impegni da sbrigare urgentemente, ti dispiacerebbe badare al negozio solo per un paio d’ore?” Mi chiese.
“Certo capo sarà fiera di me!” Annui e se ne andò.
“Allora ragazzi da adesso in poi sono io il capo del ristorante quindi comando io!”
Dissi urlando in cucina. Tutti mi fecero i complimenti.
Ma mi ricordai che avevo una cosa in sospeso con quella ragazza. Così mi avvicinai al tavolo e dissi
“Allora siete pronte a ordinare?” Chiesi gentilmente.
“Veramente … è caduto il piatto a terra e si è rotto, poi la mia aranciata è troppo fredda non potresti portarmene un’altra, oh e …” Ma non ebbe il tempo di finire che la interruppi subito.
“Senti, non farò niente del genere, sappi che potrà anche essere un lavoro pietoso quello che faccio ma almeno io ne ho uno. E sappi che rompere piatti, rovesciare bibite e chiedermi di pulire tutto ti rende solo vigliacca e stupida. E tutto quello che hai rotto o rovesciato te l’ho messo sul conto, e che devi pagare il conto subito. Poi te ne devi andare via e non tornare mai più sono stata abbastanza chiara?”
Dissi leggermente alzando la voce, facendomi sentire osservata da tutti.
Specialmente da quel biondino che ho servito prima.



Angolo Autrice
Buondì motta (nessun gusto) a tutti!
Scusate per il ritardo ma si avvicina il Natale e ho dovuto fare molti regali.
Comunque fatemi sapere cosa pensate di questo nuovo capitolo, anche se non ne sono completamente soddisfatta. Ah e dato che non vorrei prolungare oltre questo anglo autrice vi invito semplicemente a leggere le mie ‘Bio/Note’ per sapere come mai ho fatto ritardo. Detto questo aspetto le vostre recensioni, e per chi avesse bisogno di parlare, può farlo con me tramite i messaggi privati. Non vi anticipo nulla del prossimo capitolo.
Baciii

 

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Capitolo 4
*** E questo chi è? ***


Pov Ally
La biondina Miss sonocosìbellachesemiguardimisciupodatemisubitounospecchio si alza, e se ne va. E così calò la pace. La pace dei sensi.
Pov Austin
Wow. Non avrei mai pensato che quell’angelo paradisiaco sapesse alzare il tono.
Ed invece mi sbagliavo, eccome se lo sa usare.
Però aveva ragione, continuavo a vedere quelle ragazze che facevano cadere, di proposito, cose per terra, o sul tavolo.
In modo che lei potesse pulire.
Anche io non le sopporto le ragazze che fanno così.
Appena se ne andarono, la vidi sorridere.
Dio mio quanto amavo il suo sorriso.
Mi faceva battere il cuore a mille.
Ok, lo ammetto, mi piace. La amo.
Amo tutto di lei: il suo modo di fare, la sua voce, il suo sguardo, il suo sorriso …
Già la amo.
E lei? Cosa penserà lei di me?
Non ne ho idea. Ma mi sono stufato di scervellarmi sulla fatidica domanda ‘Cosa penserà lei di me?’.
Basta, mi sono sempre fatto le così dette ‘seghe mentali’.
Basta. Ora vado lì, ci parlo, le chiedo di uscire, e tanti cari saluti.
Guardai Dez, che stava cercando di ordinare. Mi ero dimenticato che non avevamo ancora mangiato.
Mi alzo dalla sedia, noto Dez che mi guarda stranito, io gli lancio un’occhiata come per dire ‘sto per fare una cosa che non mi va completamente a genio quindi non mi distrarre che potrei cambiare idea’.
Si tutto questo in uno sguardo.
Mi avvicino alla ragazza che era andata fuori a chiamare qualcuno.
Aveva un i-phone 5c, con una cover rossa, dove vi era una chiave di violino gialla.
Finì di parlare, e mise il telefono in tasca. Si, aveva una tasca.
Mi avvicinai. E mi persi nel suo sguardo.
Pov Ally
Ma si può sapere chi è questo biondino?
No aspetta, l’ho già visto da qualche parte.
Ah, ma è il ragazzo che ho servito poco tempo fa.
Devo dire che da vicino è molto carino.
Ma come dico sempre non bisogna mai soffermarsi sulle apparenze.
“Ciao.” Dico subito.
“Hey.” Mi risponde lui.
“Sono Austin.” Dice sfoggiando uno dei sorrisi più belli che abbia mai visto.
“Sono Ally.” Dico sorridendo anche io, porgendo la mia mano.
Lui me la stringe. O dio. Mi piace la sua mano. Strano.
È grande. Mi piace.
“Senti, so che ci siamo appena conosciuti, ma mi chiedevo se ti andava di uscire con me.” Mi chiede. Dio.
Non lo conosco e già mi chiede di uscire. Cosa rispondo?
Di si, ovviamente. Voglio dire è carino. Dietro ogni ragazzo c’è Trish.
E cosa centra? Dite voi. Semplice io sto seguendo la sua filosofia.
“Perché no.” Lo vedo alleggerirsi.
Ci scambiamo i numeri di telefono.
Mi dice che mi avrebbe chiamato.
Finalmente finisce il lavoro. Perché lavoro se non mi piace?
Semplice, perché ho bisogno di soldi.
Potrei lavorare al Sonic Boom, il negozio di strumenti di mio padre.
Ma è un negozio di strumenti.
Strumenti = musica = il mio sogno = brutta esperienza = paura del palcoscenico = morte.
Esatto. È quello che è successo. E non
lo voglio ricordare.
Torno a casa, vado in camera mia, e mi addormento sul letto.



Angolo Autrice
Buondì motta (alla vaniglia) a tutti!
Lo so, lo so. Perdonatemi per il tremendo ritardo.
Ma in questo periodo ho avuto moltissimi impegni che mi hanno impedito di aggiornare.
E l’unico momento libero a mia disposizione è stato questo, alle 21:22.
Ho un problema.
Comunque mi dispiace se il capitolo è oltretutto corto.
Ma come ho già detto anche alle 21:22 ho delle cose da fare, per cui mi spiace se è corto.
E so che è scritto comunque anche abbastanza male. Diciamo che questo è uno dei capitoli peggiori che io abbia mai scritto.
Comunque cercherò di aggiornare il più presto possibile.
E dato che probabilmente farò ritardo, vi anticipo solo che nel prossimo capitolo vedremo l’appuntamento di Austin e Ally.
Ci vediamo al prossimo aggiornamento.
Baciiiiiiiiiii

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Capitolo 5
*** Mi fai impazzire ***


Pov Ally
Perché non mi chiama? Sono 2 giorni. Due giorni.
Io non ce la faccio più. Mi serve aiuto.
Potrei chiamare Trish, ma sinceramente, non ho voglia di stare a sentire i suoi discorsi noiosi su quanto siano belle le scarpe che ha visto oggi al negozio di fronte casa sua. Perché, le avrei chiesto consiglio, ma conoscendola, avrebbe sicuramente cambiato discorso.
Chi è Patricia Maria De La Rosa? Trish, la mia migliore amica si dai tempi delle elementari.
Cosa faccio?
Mia madre? No, inizierebbe a parlare dei panda, che hanno partorito, hanno fatto due gemelle, e una di loro l’ha chiamata Ally.
Bene, mi arrangio.
Allora, pensa Ally, pensa.
Pensiamo alle varie possibilità:
1 Ha perso il mio numero.
2 Si è dimenticato che avrebbe dovuto chiamarmi.
3 Non gli interesso più.
4 Ha traslocato in Russia.
5 Ha conosciuto una Russa che gli interessa.
6 Il padre della ragazza l’’ha picchiato a sangue per la sua gelosia.
7 Lui non poteva vivere senza il suo amore.
8 Si è suicidato buttandosi giù da un ponte.
9 La ragazza, che chiamerò Olga, si è suicidata a sua volta.
10 L’hanno rapito gli alieni da morto.
 
Sto impazzendo.
Ma sento una vibrazione. Non molto lontana da me. Non ho voglia di rispondere, sono troppo occupata a farmi paranoie su un ragazzo che non conosco.
Dovrei farmi degli amici.
Continua a squillare. Io mi sto spazientendo. Comincio a piangere, mi sento così bipolare oggi.
 Non dirmi che … Oh no.
Ho il ciclo.
Ci mancava anche questa.
Mi alzo, vado in bagno, mi lavo, mi cambio, mi metto un assorbente e torno in camera.
Continua a squillare. Sto ancora piangendo. Perché mi devono sempre capitare ragazzi che dopo avermi chiesto il numero, scompaiono dal mondo?!
E che cappero fritto.
Giuro che se lo incontro per strada, farà una brutta fine.
Ho una scusa però. Il ciclo.
Continua a vibrare.
Smetto di piangere.
Rispondo più infastidita che mai, senza neanche guardare il numero.
“Pronto?”.
“Ehm, A-ally?”
“Si, chi parla?”
“Sono Austin!”.
Bene, figura da niente, fatta.
“Ciao Austin! Tutto bene? Pensavo che ti fossi trasferito in Russia!” Dico, sussurrando l’ultima parte.
“Cosa? I-io in realtà sto bene. Ti ho chiamata per chiederti se ti andava di andare al cinema stasera.” Risponde tranquillamente. Lo sapevo, è tranquillo perché ha esperienza.
Se ha esperienza, è perché l’ha già fatto molte volte.
Se l’ha già fatto molte volte, significa che ha avuto molte ragazze.
Se ha avuto molte ragazze significa che ci sa fare.
Se ci sa fare, significa che io sono sola un’altra da aggiungere alla lista.
No, bello mio, io non ci casco.
“Stasera dici? Veramente io stasera avrei da fare.” Dico tranquillamente anche io.
Vediamo fin dove è disposto ad arrivare.
“Ah. E che dovresti fare stasera?” A che gioco sta giocando?
“Non sono fatti tuoi.” Rispondo decisa.
“D’accordo, calma. Domani sera, va bene?” Chiede.
Che faccio? Glie la do vinta? Oppure dovrei resistere ancora un po.
“Dimmi una buona ragione per il quale dovrei uscire con te.” Rispondo.
“Beh, perché … Mi piaci.”
Oddio.
Si è confessato. Che tenerezza. Il mio cuore si sta sciogliendo.
Era agitato mentre lo dicevo, significa che era nervoso.
Se era nervoso significa che me l’ha detto per telefono poiché dirmelo in faccia l’avrebbe reso ancora più agitato.
Se me l’ha detto per telefono poiché dirmelo in faccia l’avrebbe reso ancora più agitato, significa che è vero.
Che dolce! Bene ci esco.
“Facciamo alle 21:30, al cinema Mad. Ci vediamo lì biondino.” Rispondo e attacco.
Mi sento al settimo cielo.


Angolo Autrice Morta
Buondì motta (alla ciliegia) a tutti!
Lo so. Sono resuscitata.
Ma non ho più problemi. Per cui ricomincio a scrivere.
Anche se ho solo due giorni per finire 2 storie. Perché poi torno in vacanza, dove non ho mezzi per aggiornare, voi dovreste aspettare fino a Settembre per vedere un altro capitolo, e io mi sentirei in colpa per avervi appesi.
Per cui finisco la storia adesso. Si pubblico i capitoli uno dopo l’altro.
Perché li ho appena finito di scrivere il 06/08/2015 alle 00:53.
Quale orario migliore per aggiornare?
Il capitolo è corto. Lo so.
Ed è anche bruttino a mio parere.
Insomma parla di Ally che impazzisce perché non riceve la chiamata da Austin.
C’è, Ally sono troppo io.
Quindi vi avviso che sono 6 capitolo. Lo so, sono pochi.
Ma l’ultimo è molto lungo.
Avrei potuto farli diventare 3 capitoli.
Ma no.
Quindi, niente.
Baci

 

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Capitolo 6
*** Innamorata di te ***


Pov Ally
Sono le 21:00. Sono pronta. Sto per uscire con un ragazzo che a dirla tutta non conosco.

Pov Austin
Sono pronto. Oramai sono le 21:15, e sono già arrivato.
Lei ancora no. Giustamente. Sono io quello in anticipo.
***
Sono le 21:30. Mi sto spazientendo. Anzi, più che altro, mi sto annoiando.
Sono qui da 15 minuti. Mi guardo intorno per vedere che tipo di gente frequenta questo cinema. Non c’è molta gente. Solo alcune coppiette di ragazzini, che scelgono di vedere un film romantico.
Continuo a guardarmi intorno. Poi la vedo.
Indossa un vestito semplice bianco, senza maniche che arriva fin sopra il ginocchio, con degli schizzi colorati sopra e sotto,  un paio di scarpe col tacco non troppo alte argentate, una borsetta di cuoio a tracolla, un paio di orecchini argentati e una collana anch’essa d’argento dalla quale pendeva un cuore con su scritto ‘Love’ . E leggermente truccata, tra l'altro, coi capelli mossi mi fa impazzire ancor di più.
Anche lei si guarda intorno. Non mi ha ancora visto.
Mi avvicino in modo che non mi veda.
 
Pov Ally
Sono arrivata ma ancora non lo vedo. Ho messo il vestito buono, e che cavolo.
Mi sto guardando intorno. Quando all’improvviso sento due braccia stringermi la vita, e una testa appoggiarsi sulla mia spalla.
Mi giro per guardare il diretto interessato. E lo riconosco subito, è lui. Austin.
Questo contatto improvviso sta mandando continui brividi per tutto il mio corpo.
Mi piace stare tra le sue braccia. Mi fanno sentire sicura e protetta.
Sto pensando alla vicinanza che del suo viso al mio.
Divento leggermente rossa. Comunque non ho intenzione di staccarmi. Mi piace stare così.
Gli do un bacio sulla guancia. Anche lui diventa rosso e mi lascia andare.
“Ciao.” Dico.
“Hey.” Dice lui.
Capisco che effettivamente c’è imbarazzo.
“Allora, che film vuoi vedere?” Chiedo, cercando di rimanere tranquilla.
“Non lo so. Tu?” Chiede ancora scombussolato.
“Pensavo ad un film r-romantic-co.” Dico imbarazzatissima. Abbasso la testa, cercando di non fargli notare di essere diventata rossa, lasciando che i capelli mi coprissero il volto.
Lui mi afferra un braccio, ed io alzo subito la testa, fino a quando divento ancora più rossa, riconoscendo la vicinanza che c’è tra di noi. E perdo letteralmente la testa quando lui sussurra al mio orecchio: “Perfetto.” Con voce sensuale, affascinante e tranquilla, allo stesso tempo.
Io lascio che i brividi mi percorrano lungo la mia schiena. Fino a quando mi prende per mano e mi porta dentro. Ed io, ovviamente, non oppongo alcuna resistenza.
Noto meglio la sua figura. Indossa una camicia bianca, con i primi bottoni aperti per lasciare intravedere i pettorali, un jeans blu scuro, una catena d’argento che pende dai jeans e un paio di converse anch’esse blu. I capelli sono disordinatamente scompigliati.
Mi sto sciogliendo, è bellissimo.
“Cosa vuoi?” Mi chiede. Non mi ero accorta che eravamo già arrivati al bar.
“Una Fanta, e i pop-corn.” Rispondo.
“Che taglia i pop-corn?” Mi chiede.
“Media.” Dico.
Mi porge ciò che avevo ordinato. E mi rendo conto che ha pagato lui.
Lui ha preso le stesse cose, tranne che per la Fanta. Lui ha preso una Coca-Cola.
Ci avviciniamo all’entrata.
“Dunque, quanto ti devo?” Chiedo.
“Niente.” Risponde lui, tranquillamente.
“Come niente? Hai pagato tutto tu!” Dico.
“Ovviamente.” Dice.
“Come ovviamente?!” Dico incredula.
“Che razza di ragazzo sarei se lasciassi pagare ad una ragazza?” Chiede.
“Una ragazzo … Intelligente?” Chiedo di rimando.
“No. Un ragazzo stupido. Non si lascia mai pagare una ragazza.” Risponde deciso.
Bene, è anche gentile! Quanto mi piace. Penso di essermi innamorata.
“Bene. Comunque mi sento in colpa per averti fatto pagare.” Dico.
“Non dovresti.” Dice.
“E invece si. Che posso fare per sdebitarmi?” Chiedo.
“Dammi un bacio.” Dice.
Sento che sto per diventare rosso-pomodoro.
Troppo tardi, già fatto.
Beh. Effettivamente, vorrei anche baciarlo. Insomma mi piace.
Ma, abbiamo appena iniziato, voglio farmi desiderare.
“D’accordo.” Mi fermo, e gli do un bacio sulla guancia. Il biondino è diventato rosso.
“Intendevo sulle labbra.” Dice, ancora scioccato.
“Non l’hai specificato.” Dico.
“Bene, un punto per te.” Dice sorridendo.
Quanto è bello quando sorride.
Mi sto sciogliendo.
Entriamo nella sala. Ed ecco la domanda.
“I biglietti?” Chiedo.
“Intendi quelli che ho dato al tipo della sicurezza?” Dice sorridendo.
Mi ero perso anche il momento in cui ha preso i biglietti e li ha fatti controllare.
Brava Ally, brava.
“Hai pagato anche i biglietti? Allora ti devo due baci!” Dico incredula. Mi tappo subito la bocca, dopo aver realizzato quello che ho detto.
“Se proprio insisti.” Dice ridendo.
Quanto amo la sua risata.
“Un punto per te.” Dico.
Inizia il film.
Durante il film, vedevo tutte le coppiette che si baciavano e abbracciavano.
Magari potessimo farlo anche noi.
Appoggio la testa sulla sua spalla.
Lui, in risposta appoggia la sua sulla mia.
Mille sensazioni pervadono il mio corpo.
***
Il film è finito. Ci alziamo, lui mi prende per mano e mi porta fuori. Usciamo dal cinema.
Nessuno di noi ha voglia di parlare, è troppo imbarazzante. Passano un paio di minuti di imbarazzante silenzio, fino a quando lui inizia a parlare.
“Mi devi ancora due baci.” Dice sogghignando.
Sorrido.
“Davvero? Ed io che me ne ero dimenticata.” Dico, continuando a sorridere.
Si, ma non era vero. Non ho pensato ad altro per tutta la serata.
“Si, certo. Ti va di andare a fare un giro al parco?” Chiede lui.
Beh, l’idea di me e lui soli, in un parco, in una notte magica, sotto le stelle…
Come potrei rifiutare?!
“Certo, perché no.” Vedo i suoi occhi illuminarsi.
Non ha la minima idea di cosa sto pensando.
Iniziamo a camminare, nessuno proferisce parola. Tutto è calmo e tranquillo. Non vogliamo rovinare l’atmosfera.
E in più siamo imbarazzati.
“Sai … Credevo che, non fossi così.” Rompe il ghiaccio.
“Così come?” Chiedo incuriosita.
“Così … Insomma, quando ti ho visto per la prima volta al Melody Dinner, pensavo che fossi una ragazza dolce, tranquilla, e poi ti ho visto urlare a quelle ragazze e ho pensato … Cavolo, mi sbagliavo di grosso.” Confessò lui.
Risi. Mi piace il fatto che dice quello che pensa. Insomma, è sincero. E io voglio un ragazzo sincero. I ragazzi falsi non mi vanno proprio giù.
Poi, ha centrato in pieno il bersaglio. Sono una ragazza dolce e tranquilla, più o meno, ma non mi faccio mettere i piedi in testa.
“Si, beh … Che posso dire?! Ho due lati opposti. Faccio invidia a Dr. Jekyll e Mr. Hyde!”
Ride. Dio quanto mi piace la sua risata. Il suono più bello del mondo. Mi fa sorridere solo al pensiero.
Ehm, credo di essermi innamorata.
“Già …”
Stava per continuare quando viene interrotto.
“Austin!” Dice qualcuno da lontano. Ha una voce da ragazza. Austin però non batte ciglio. Sembra sconvolto.
Non dirmi che …
“Austin! Sorpresa!” Dice dopo averci finalmente raggiunti. Ora che la guardo meglio è davvero carina. Sto cercando di non pensare al peggio, ma non ci riesco.
“Mackenzie!” Risponde lui, con tono allegro mentre corre verso di lei ad abbracciarla. Lei ricambia calorosamente l’abbraccio.
Appena i loro corpi si scontrano, sento bloccarsi lo stomaco.
Ditemi che non è vero.
“Ma non dovresti essere in Australia?” Chiede ancora sotto shock.
“Si, ma hanno rimandato la sfilata alla settimana prossima, ed ora eccomi qui!” Risponde lei con tono allegro.
Mi stanno venendo i conati. Sto per vomitare. Magari pottei vomitare sopra le sue belle scarpe, Miss. Sonoindubbiamentepiùcarinaditefattidapartecheluiègiàoccupato.
Qualcuno mi tiri fuori da questo incubo.
“Mack! Come sono felice di vederti!” Continua lui.
Mi sento di troppo.
Stanno ovviamente insieme. Ed io mi sento il terzo in comodo.
Ma se ha una ragazza, perché mi ha chiesto di uscire?
Poi, mi avevo confessato che gli piaccio. Anzi, piacevo.
Non dirmi che è uno sporco doppiogiochista. Per non parlare poi del fatto che lei fa evidentemente la modella. E ci sta.
Perché è bellissima. Ha i capelli bruni mossi, degli grandi occhi color nocciola, delle labbra rosee e degli zigomi perfetti. Per non parlare del fisico, alta, magra, curve.
E si veste benissimo.
Scommetto che il suo secondo nome è Olga.
Tossisco, portandomi una mano davanti alla bocca, per far notare alla coppia perfetta che fa invidia a Notting Hill, che ci sono anche io.
“Oh si! Mack, lei è Ally. Una ragazza che ho conosciuto da poco.” Dice lui non staccandole gli occhi di dosso.
Ci credo, è perfetta.
“Oh, ciao Ally io sono Mackenzie! Ma puoi chiamarmi Mack.” Dice cordialmente e con un sorriso che fa invidia a Julia Roberts.
I suoi occhi trasmettono pura dolcezza. E il suo sorriso è comparabile a quello di un angelo.
Non sembra una di quelle modelle senza cervello snob.
“Ciao io sono Ally.” Le dico sforzandomi di fare un sorriso che non risulti uno schifo comparato al suo.
Austin mi guarda, i suoi occhi sono ancora illuminati.
Forse è per via della notte stellata che ci circonda. O per via dell’acqua limpida, della fontana di marmo bianca che ci sta affiancando, che riflette gli occhi di Austin.
O per via della mia immaginazione. Che fa volare la mia anima nell’infinito cielo stellato, facendomi toccare le stelle.
Sogno ad occhi aperti. Sogno che Austin sia il mio principe azzurro.
Proprio come in una favola.
Ma a la realtà è ben diversa dal mondo dei sogni.
La mia vita non è una favola.

“Ally, lei è mia sorella. Mi ha fatto un’improvvisa sorpresa, poiché si trovava in Australia per una sfilata dato che è una modella.”
Ah. Beh, mi sento un po in imbarazzo.
Mi sento un’idiota. Ed io che pensavo che fosse uno sporco doppiogiochista.
Ritiro l’offesa. Porgendo le mie scuse al vento. Sperando che le faccia volare libere nell’aria nella speranza di farmi sentire più leggera.
“Questo è un appuntamento per caso? Non mi dire che vi ho interrotti. Sono appena tornata e ho chiesto a Dez dov’eri , mi ha detto che eri al cinema, ma visto che non ti ho trovato, dato che ti conosco meglio delle mie tasche, l’istinto mi ha portato fin qui. Ma Dez non mi avevo detto che eri nel bel mezzo di un’ appuntamento.” Spiega pazientemente lei.
Mi sta simpatica adesso.
Ritiro l’offesa su Olga (?).
“Beh, è così.” Risponde Austin.
“D’accordo io tolgo il disturbo. Ci vediamo a casa Austin, tratta bene la ragazza. Ciao!” Dice mentre si allontana tra le buie strade di Miami. Le faccio un cenno con la mano mentre Austin scuote la mano in aria.
“Dunque, è tua sorella?” Chiedo.
“Si. Perché? Non dirmi che sei gelosa di mia sorella?!”
 Chiede lui con tono suadente.
“Ti pare?! Perché dovrei esserlo?” Chiedo di rimando io, iniziando con tono acuto per poi abbassarlo sempre di più.
“Perché ti piaccio.” Risponde lui, sogghignando e avvicinandosi al mio viso.
Sento le mie guance andare a fuoco. Abbasso la testa facendo si che i boccoli mi coprano il viso.
Lui mi mette due dita sotto il mento facendomi alzare il viso.
“Sei bella quando arrossisci.” Mi sussurra.
“L’invito per i due baci è ancora valido?” Sussurro io, perdendomi nel suo sguardo.
I nostri occhi si sono incatenati, non riusciamo a distogliere lo sguardo.
“Se tu lo desideri, posso darti anche più di due baci.” Sussurra lui, con gli occhi colmi di desiderio.
“D’accordo allora.” Sussurro infine.
Dopo quelle parole, non ce ne sarebbero state altre.
Stiamo esprimendo ciò che proviamo in un bacio.
Un bacio pieno di amore. Le sue labbra sulle mie è come il paradiso.
Le sue labbra sono così morbide. Si muovono in perfetta sintonia con le mie.
Sembrano fatte per stare insieme.
Lui mi mordicchia leggermente il labbro inferiore, chiedendomi il permesso di approfondire il bacio.
Sorrido nel bacio mentre socchiudo le labbra facendo in modo che la sua lingua esplori la mia bocca, mentre gli allaccio le mani attorno al collo.
Decido anche io di esplorare la sua bocca, mentre le sue mani mi stringono i fianchi.
Ma quando le nostre lingue si incontrano, è come toccare il cielo con un dito.
La mia mente mi ricorda però che il mio corpo ha bisogno di ossigeno.
Così ci stacchiamo lentamente, facendo combaciare le nostre fronti, ansimando cercando di riprendere fiato.
“Posso averne ancora un po?”
“Per te ce ne è quanto ne vuoi.”
Facciamo riunire le nostre labbra, mentre le nostri emozioni volano insieme nel cielo stellato.
Perché io e lui siamo così. Come un cielo stellato, in un universo infinito.
 
 
Angolo Autrice
* sente il pubblico applaudire e comincia a parlare, gesticolando in modo redicolo, con un microfono *
Vorrei ringraziare, mia madre. Per aver avuto l’idea di tornare a casa, dove c’è il computer per permettermi di aggiornare la storia. I miei lettori/lettrici che hanno aspettato pazientemente per un mio capitolo. E mio padre, che ha fatto la spesa per procurarmi il gelato ogni volta che aggiornavo, per darmi l’ispirazione.
Io che prendo ispirazione dal gelato poi, vabbè.
Dunque, la storia è finita.
Credo che farò un continuo.
Solo se lo volete, io potrei farlo a Settembre. Quando avrò tempo, se avrò tempo.
Non vi prometto niente.
Ma il sequel potrebbe diventare la mia prima ‘Storia Rossa’.
Già.
Comunque non pensavo sarei mai riuscita a scrivere un capitolo del genere. Con quel bacio che poi, vabbè.
Aggiorno questo capitolo alle’01:07.
Faccio la precisa.
Ma no.
Quindi ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia, l’hanno recensita, l’hanno messa tra le storie preferite e/o seguite, hanno aspettato i capitoli.
Comunque non vorrei spoiler are troppo il fatto del sequel, anche perché, avendo letto il primo capitolo di questa storia, devo farlo per forza.
Quindi fatemi sapere.
La storia sugli R5 dovrà aspettare, ho molto da fare ora.
Ci vediamo con la prossima storia.
Un bacio e un buondì motta (al limone) a tutti!

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