Stupid,I love you.

di itsyouemma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chocolate&Comfort ***
Capitolo 2: *** Alcool&Angry ***
Capitolo 3: *** Pants&Passion ***
Capitolo 4: *** Trick&Trust ***
Capitolo 5: *** Accord&Apologize ***
Capitolo 6: *** Internet&Interests ***
Capitolo 7: *** Night&Need ***
Capitolo 8: *** Storm&Sadness ***
Capitolo 9: *** Wood&Warmth ***
Capitolo 10: *** Arms&Ache ***
Capitolo 11: *** Neck&Neck ***



Capitolo 1
*** Chocolate&Comfort ***


Captain Swan Spelling - Capitolo Uno.
CHOCOLATE&COMFORT
"Swan" la chiamò Killian.
"Dimmi" rispose Emma, accompagnando la sua voce ad un dolce sorriso, cosa che stupì lui.
"Ho dormito proprio male questa notte…" poi fece una breve pausa pensando a come avrebbe reagito alla sua seguente richiesta
"Mi abbracceresti?" aggiunse guardandola come un cucciolo bisognoso di affetto…ma, l’iniziale esitazione di lei permise anche al suo lato più malizioso di riprendere il controllo della situazione e, mutando sguardo: "dai, Swan, per tirarmi un po’ su il morale!" ammiccò facendo intendere quanto stretto gli sarebbe piaciuto quell’abbraccio. Il suo sguardo malizioso ora attendeva solo la reazione di lei.
"Sei un cretino..." rispose Emma come a sgridarlo dei suoi pensieri che trasparivano chiari da quegli occhi blu, ma non poté fare a meno di sorridergli. "Vieni quì" continuò,poi,tendendogli le braccia e invitandolo ad accoccolarvisi.
Killian la avvicinò e la strinse a sé. La strinse talmente tanto a sé che poté avvertire il brivido sulla schiena di Emma.
"Ti fanno questo effetto i miei abbracci, tesoro?" cominciò sorridendo Killian, compiaciuto del fascino che riusciva ad esercitare su quella donna, quella bellissima donna.
"Qu-quale effetto?" Emma arrossì.
"Ho sentito il brivido sulla tua schiena..."
Ovviamente lo aveva sentito forte anche lei quel brivido lungo la sua schiena, un brivido a cui ancora non riusciva a dare un nome…però non si aspettava di aver tremato a tal punto che lui potesse avvertirlo. Cercò un motivo per uscirsene da quella situazione, magari senza far aumentare ulteriormente il vivo rossore delle sue guance.
"I-io...ecco...devo andare, Killian,staccati!" fece lei prima titubante, non ancora convinta di volerlo davvero lasciar andare…e poi dandosi un finto tono deciso. Lo spinse delicatamente lontano da lei e lui la lasciò fare. Snodò le braccia da dietro la sua schiena ma poi, con la mano appena svincolata dai suoi morbidi capelli dorati, le si avvicinò al viso per accarezzare quella morbida pelle. E ancora una volta sentì i brividi di lei scorrere sotto il tocco delle sue dita e le sorrise.
"Va tutto bene,tesoro..." la rassicurò,sorridendo: un sorriso dolce,rassicurante che lei ricambiò,abbandonandosi al dolce tocco delle sue dita.
Poi la baciò fino a quando avvertì le labbra sotto le sue incurvarsi in un sorriso, così le distanziò appena per lasciar loro lo spazio di esternare a parole il motivo di quel sorriso.
"Anche io questa notte ho dormito male...ora sto meglio" confessò lei, con una sincerità disarmante agli occhi di Killian, anche troppo abituato a vederla erigere muri di fronte ai suoi sentimenti. Da quando aveva deciso di lasciarli cadere? Non gli importava! Sapeva solo che ne era felicissimo!
"Sono contento di essere io il motivo della tua felicità...potrei esserlo più spesso se solo decidessi di lasciarmene più spesso l’occasione" era dolce nel dir questo,ma quella sfumatura di malizia nella sua voce – come notò lei – non poteva proprio mai nasconderla. Faceva parte di lui.
"Forse - e dico forse - da ora in poi te ne lascerò la libertà..." sorrise dolcemente. Si avvicinò alle labbra di lei e dolcemente le baciò.
In quel momento, così dal nulla, senza un come o un perché, si aprì un varco nel pavimento di casa di Emma, proprio vicino a loro. Killian la strinse subito forte a sé per proteggerla,ma il varco voleva lui e niente gli avrebbe impedito di prenderselo!
"Non ti lascerò,piccola..." la rassicurò mentre le accarezzava i capelli dorati e mentre cercava,con tutta la forza che aveva in corpo,di resistere alla forza del risucchio del varco,già consapevole che avrebbe vinto quel maledetto buco nero...ma cercò comunque di non far sentire quella parte debole di lui alla sua piccola gemma,che stava stringendo tra le braccia.
"Non ti lascerò..." ripetè,quasi per auto-convincersi.
In quel momento indebolì la forza della stretta per avvicinarsi alle sue labbra e baciarla,consapevole che sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe potuto baciare quelle bellissime e morbide labbra. D'un tratto,il bacio fu interrotto perchè Killian scivolò via,verso il varco,perdendo l'equilibrio e cadendo. Per fortuna riuscì a bloccarsi sul pavimento con l'uncino in tempo e subito Emma si aggrappò alla manica della giacca di pelle nera di lui,per tirarlo verso di lei.
"Non ti lascerò andare!" urlò in preda al terrore lei.
I due,per i restanti secondi - che sembrarono minuti,ore,giorni -,si guardarono negli occhi terrorizzati. Non poteva lasciarla,non ora che lei era riuscita ad ammettere i suoi sentimenti per lui.
"Non lasciarmi!" urlò lei.
"Ti amo,piccola..." le sussurrò,già consapevole che non avrebbe resistito; una lacrima gli rigò il viso.
"Ti amo anch'io..." ormai aveva capito. Non c'era scampo per lui,l'avrebbe perso...ma non volle darsi per vinta e continuò a tirare,ma tirò con tale forza che involontariamente gli strappò via il pezzo di manica a cui era aggrappata e lui fu catturato dal varco.
"No!" un debole urlo le uscì dalle labbra quando il varco già fu chiuso. "No! Non ti lascerò andare!" urlò,mentre con le braccia colpiva il pavimento,credendo che sarebbe riuscita a ri-portarlo da lei. Incurante del taglio che si fece ad una mano continuò,continuò,continuò e continuò.
Quando capì che oramai era troppo tardi,si accasciò a terra e cominciò a piangere,ripetendo con voce fievole il suo nome,singhiozzando "Killian,Killian,Killian"

"Killian!" urlò Emma un’ultima volta, mentre la sua vista iniziava ad offuscarsi: non distingueva più bene le forme ed i colori. Non capiva cosa stesse succedendo.
Poi lo sentì: il calore della sua mano che le si appoggiava sulla spalla e della sua voce così profonda: "Ehi,tesoro,che succede?"
Era solo un sogno! Un maledettissimo, orrendo incubo! Lui era vivo ed era lì accanto a lei! Ne fu davvero felice, anche se era ancora scossa da quello a cui aveva appena assistito, inerme. Era un sogno sì…ma era stato così vivido!
"Killian" ripetè,per poi abbracciarlo. Poterlo stringere ancora le sembrava la cosa più bella che potesse capitarle dopo quel travagliato sonno. Lo baciò,preoccupata,per poi tornare vicino al suo orecchio.
"T-tu eri stato risucchiato da un varco,io ho cercato d-di salvarti,ma non ce l'ho fatta e..." riuscì appena a farneticare.
"E' stato solo un incubo" la rassicurò Killian,accarezzandole i capelli.
"Stai bene?" voleva assicurarsi che Killian stesse realmente bene e che quello fosse veramente solo un sogno.
"Sì,tesoro,calmati..." la rassicurò. Potè sentire il respiro affannoso di lei vicino all'orecchio ed il cuore che le andava a mille. "Il tuo cuore va a mille,tesoro...calmati,va tutto bene..." la strinse ancora più forte a sè - come per farle capire che lui era lì con lei.
"Temevo che non ti avrei più rivisto..." una lacrima di commozione - per la felicità di poterlo ancora baciare ed abbracciare - le rigò il viso. Killian le passò la mano tra i capelli biondi. "Hai fatto proprio così,nel sogno...me li hai accarezzati così" continuò,quasi ridendo. Killian continuò ad accarezzarglieli.
La felicità che Emma provava, però, non le impedì di notare che qualcosa, in quella situazione non le tornava:
"Ma...ma tu che ci fai nel mio letto? Oddio,io e te abbiamo?!"
"Ti piacerebbe..." rispose con un sorriso malizioso "Ma no...ieri sera eri ubriaca ed io ti ho messa a letto,tu continuavi a tirarmi per il bavero della giacca e cercando di sedurmi,baciarmi e sbottonarmi il panciotto-" Emma arrossì.
"Non è vero!" lo interruppe incredula.
"Oh,sì che è vero...ma io non ho accettato,perchè sarebbe stato come approfittarsi di te ed io voglio che quando accaderà..." Killian abbassò il tono di voce,quasi imbarazzato "tu ne sia consapevole e che lo voglia realmente" Emma lo scrutò nei suoi occhi azzurri,in cui ogni volta si perdeva.
"una volta che ti ho messa a letto - e una volta che,accarezzandoti i capelli ed il viso e tenendoti la mano - sono riuscito a farti addormentare,ti ho rimboccato le coperte e sono crollato per la stanchezza...allora mi sono steso di fianco a te...scusa se ero qua senza il tuo permesso"
"Tu non hai voluto fare l'amore con me perchè pensavi fosse come approfittarsi di me,mi hai messa a letto,fatta addormentare e rimboccato le coperte?"
"Sì...e mi scuso ancora...anche perchè ammetto di non aver resistito ad abbracciarti e stringerti a me...dovevo sentirti vicina..."
"N-no! Tutto ciò che hai fatto è stato dolcissimo...non aver approfittato di me,avermi rimboccato le coperte e fatta addormentare...e avermi abbracciata...è stato così dolce da parte tua..." Emma sorrise,un sorriso che arrivava agli occhi. Si avvicinò all'orecchio del pirata e gli sussurrò "Grazie" poi si avvicinò alle sue labbra e lo baciò con tenerezza - per ringraziarlo - poi lo abbracciò ancora più forte di prima;lui sorrise,chiuse gli occhi ed inspirò il buonissimo odore dei suoi capelli.
"Ehi,tesoro" Emma uscì dall'incavo del suo collo e lo guardò nei bellissimi occhi azzurri.
"Dimmi..." ora desiderava ardentemente baciarlo.
"Hai pres-"
"Ssh..." lei lo interruppe,poi si avvicinò alle sue labbra e lo baciò - un bacio lento,delicato "Adesso desidero soltanto baciarti,parliamo dopo"
"I-io dovevo dirti una cosa,dolcezza..." a quella parola,dolcezza,lei sorrise sulle labbra di lui.
"Dimmi..." continuò a baciarlo lo stesso,tappandogli di tanto in tanto la bocca,quasi per chiedergli di stare zitto e baciarla.
"Hai presente nell'anno perduto,quando io ero tornato un pirata,anche se non c'ero riuscito del tutto?" cercò di dire Killian mentre si baciavano.
"Sì?" ricordandole ciò,le aveva ricordato la Jolly Roger e il fagiolo scambiato con essa per tornare da lei e salvarla dalla finzione. Cominciò a succhiargli il labbro inferiore,dolcemente.
"In quell'anno i miei marinai mi hanno pagato così tante sgualdrine che neanche ne ricordo il numero..." a quella frase Emma si bloccò e smise di baciarlo.
"E tu,Capitan Uncino,sicuramente sarai stato con tutte,una per una,senza perdere tempo..." rispose Emma gelosa.
"No,principessa...non sono stato neanche con una,non ho toccato nemmeno un capello a nessuna di queste" urlò Killian.
"Perchè?" chiese Emma.
"Perchè avevo in testa solo te,i tuoi bellissimi occhi verdi in cui mi perdo ogni volta che li guardo,i tuoi capelli biondi in cui adoro passare l'uncino...avevo in testa te e non riuscivo a smettere di pensarti. L'unica donna con cui voglio stare sei tu...io voglio fare l'amore con te,ma solo quando tu sarai pronta"
Emma rimase a bocca aperta. L'unica cosa che fece,fu tornare a baciarlo con tutta la dolcezza che aveva in corpo.
"Scusami per il modo in cui ti ho risposto..." ora si sentiva una vera idiota. Come poteva aver dubitato di lui? Che sciocca!
"Non preoccuparti..." le diede una leggera carezza col pollice sulla guancia e lei sorrise.
"No,davvero...scusami...sono stata una vera idiota ad aver anche solo dubitato una attimo di te!"
"Ehi,piccola,va tutto bene..." lei si avvicinò,lui le prese il mente con pollice ed indice e la baciò,sorridendo. "Non preoccuparti" le sussurrò sulle labbra. Killian le avvolse il braccio ai fianchi e la tirò verso di sè,poi infilò la mano con l'uncino sotto la sua canotta ed Emma sentì il freddo del metallo,le venne la pelle d'oca ed ebbe un piccolo brivido.
"Scusami..." sussurrò Killian mentre si baciavano.
"Per cosa?"
"Per averti infreddolita con il mio uncino"
"No,nessun problema...continua..."
"Veramente non ti dà fastidio?" chiese Killian sorridendo.
"Perchè dovrebbe? Fa parte di te,ormai" pensò un attimo a ciò che aveva appena detto e poi cerco di scusarsi "Scusami,non intendevo dire questo...volevo dire che...io...scusami!"
"Ssh...non c'è problema,amore...non mi hai offeso,ho capito cosa intendevi e ti ringrazio" Emma sorrise e gli mise le braccia intorno al collo. Cominciarono a guardarsi negli occhi,sorridere e parlare di cose senza senso,pur di vedere le labbra dell'altro muoversi.
"Cosa mangi oggi per pranzo,tesoro?" chiese Killian leccandosi il labbro. Emma si morse il labbro.
"Ancora non lo so...Henry è da Regina e pranzerà da lei,quindi preparerò qualcosa di veloce sicuramente,essendo da sola" rispose giocherellando con il ciuffo nero di Killian,attorcigliandoselo al dito.
"Che ne dici se invece pranzassimo io e te,insieme? Magari potrei andare a comprare due di quei panini pieni di salse e carne - come li chiamate? - e poi potremmo mangiarli quì a casa tua senza essere disturbati da nessuno...e con nessuno intendo nessuno!" Emma rise e gli schioccò un piccolo bacio sulle labbra.
"Si chiamano hamburger...comunque...va bene!" Killian sorrise e spostò le mani sempre più in basso: dai capelli,alla schiena,ai fianchi,al fondoschiena di lei. "Giù le mani,capitano..." lo rimproverò Emma ridendo.
"Le ho giù,infatti,le mani" alzò un sopracciglio e sorrise malizioso.
"Uncino..." continuò a ridere. Killian ri-portò le mani ai capelli di lei e la abbassò verso le sue labbra,poi la baciò.
"Non chiamarmi così...chiamami Killian" le morse leggermente il labbro.
"Uncino,Uncino,Uncino" lei insisteva,ridendo.
"Se la metti così allora..." sorrise,poi cominciò a farle il solletico - fino a ritrovarsi sopra di lei; lei aveva portato le gambe al petto e si era rannicchiata tutta,ridendo. "Chiamami Killian ed io la smetto..."
"Killian,Killian!" urlò ridendo; lui smise e la baciò. "Killian,sei steso sopra di me...torniamo alle postazioni di prima" rise. Killian si stese e lei si stese sopra di lui,come all'inizio. "Molto meglio..." sorrise e gli schioccò un bacio sulle labbra.
"Hai davanti Capitan Uncino,il terrore dei sette mari,e ti limiti ad un piccolo bacetto?"
"Tu hai davanti la Salvatrice..."
"Io ho sacrificato la mia nave per rivederti..."
"Ed io ho sacrificato i miei poteri per salvarti dalla morte..."
"Hai vinto..." Emma sorrise e lo baciò; ci volle poco perchè le sue labbra - su quelle di lui - si incurvassero in un sorriso malizioso "Stando con me hai cominciato ad essere maliziosa...ti ho insegnato bene" commentò Killian. Emma aggiunse al sorriso,anche il sopracciglio alzato.
"Ma...ma che ore sono?" chiese Emma,retoricamente, mentre si sporse verso il comodino,prese il cellulare e guardò l'ora. "Sono solo le 9.30...è ancora presto per pranzare..Anzi,io devo ancora fare colazione"
"Guarda nel comodino quì vicino a me" Emma ci guardò.
"Un croissant alla crema ed una tazza di cioccolata calda! Come ci sono finiti lì?" sorrise.
"Li ho preparati io per te...pensavo che ti avrebbe fatto piacere la colazione a letto. Sono andato nell'armadietto della cucina,ho preso il croissant...poi ti ho preparato la cioccolata calda" Emma felicissima gli prese il viso tra le mani e lo baciò.
"Grazie,grazie,grazie!"
"Sono contento che ti sia piaciuta la mia idea...del resto a chi non piacciono?" rispose sfoggiando il suo sorriso.
"Ssh...stai zitto..." sussurrò vicino alle sue labbra,per poi baciarlo.
Dopo il bacio,Emma prese il croissant e cominciò a mangiarlo,ma si sporcò le labbra di crema e Killian la baciò.
"Che intendi fare?" chiese Emma sorridendo.
"Ti eri sporcata le labbra,non l'hai notato...?" sussurrò. Emma sorrise nuovamente.
"E se io facessi così?" per ricambiare,gli sporcò le labbra con due gocce di cioccolata calda,per poi baciarlo "Eri sporco..." sussurrò Emma piegando il labbro e chinando la testa "Comunque sei stato eccellente nella preparazione di questa cioccolata calda,è buonissima...potrei essere invidiosa,la prepari meglio di me" Killian sorrise. Emma finì il suo croissant e la sua cioccolata poi ri-cominciò a parlare con Killian.
"Ora è il mio turno di fare colazione...avvicinati,Swan" lei si avvicinò ridendo e fece per schioccargli un leggero bacio,ma lui le intrappolò le labbra,cominciando a baciarla appassionatamente - ma allo stesso tempo dolcemente. "Dicono che la colazione sia il pasto più importante di tutta la giornata,ora capisco perchè..." risero in sincronia e lei poggiò la testa sul petto di lui.
"Cosa facciamo fino a pranzo?" chiese lei guardandolo di sottecchi.
"Mm...io avrei un'idea..." sorrise malizioso. Lei gli posò due dita sulle labbra per zittirlo.
"Sei un pirata molto cattivo" lei cominciò a giocherellare con il labbro inferiore di Killian.
"Castigami,me lo merito" lei rise,poi si avvicinò alle sue labbra,lui tentò di baciarla ma lei si scostò.
"E' questa la tua punizione...puoi solo guardare,ma non toccare"
"No,questa è una punizione troppo crudele...non puoi farmi questo...so come farti cedere" Le prese il labbro inferiore tra due dita e cominciò a massaggiarlo. Emma chiuse gli occhi e si sporse verso le sue labbra,mentre lui continuava a massaggiarle il labbro.
"Vieni avanti,Swan...così..." continuava a dirle.
Emma si mise il labbro inferiore del pirata tra le labbra e cominciò a succhiarlo ad occhi chiusi,gustandoselo.
"Mm...sà di cioccolata" Killian sorrise.
"Aspetta,Swan,tesoro..." Killian si spostò verso il collo della donna e cominciò a baciarlo...prima con piccoli baci,poi succhiandolo.

Poco dopo qualcuno suonò alla porta e si riconobbe subito la voce di David "Emma!" urlò.
"E' mio padre,andiamo ad aprire" nessuno dei due aveva intenzione di interrompere quel momento così romantico,ma dovevano andare ad aprire. "Arrivo! Un attimo solo!" urlò per farsi sentire dal padre.
Lei fece per alzarsi,ma lui la tirò giù e ri-cominciò a baciarla.
"Killian,dobbiamo andare ad aprire..." sussurrava mentre lui le succhiava il labbro inferiore.
"Ma io voglio restare qua a baciarti,parlarti,vederti sorridere..." Emma sorrise.
"Dai,andiamo..." si alzò e lo tirò per la mano per farlo alzare; lui si alzò e l'abbracciò. Lei non resistette e si abbandonò a quell'abbraccio,scordandosi del padre alla porta. Sentirono un rumore di chiavi e poi la porta aprirsi,ma rimasero abbracciati.
"Per fortuna che ho la chiave...altrimenti chissà quando mi avresti aper-" commentò mentre entrava in casa e chiudeva la porta. Rimase basito quando vide i due persi in un abbraccio;sorrise. Emma vide il padre e si staccò dalle braccia del pirata per andare vicino alla porta,a parlare con il padre; Killian la seguì alzando gli occhi al cielo.
"Emma,che ci fa quì il pirata?"
"Ci scommettevo che l'avresti chiesto..." commentò Killian,sventolando in aria la mano ed Emma gli diede una piccola gomitata. "Adoro quando mi meni..." lei gli sorrise,poi tornò con lo sguardo verso il padre.
"Lascialo stare...ma dimmi pure...che succede?"
"Abbiamo trovato nuove informazioni sul luogo in cui si trova la sorella di Elsa,Anna...vorremo progettare un piano su come riuscire a trovare il punto esatto e raggiungerla" intanto che il padre parlava,lui le si avvicinò e le cinse i fianchi,portandosela vicino,ma lei - che non voleva arrossire davanti al padre - lo respinse dolcemente; lui non si arrese e le prese la mano,lei intrecciò le sue dita in quelle di lui.
"Ah...ti dispiacerebbe se io stessi quì a casa con Killian a guardare la televisione? E gli avevo anche promesso il pranzo insieme,noi due"
"Va bene" rispose sorridendo "Non ti preoccupare. Piuttosto,pirata,dovrei preoccuparmi?" Killian sorrise "Dai che scherzo...comportatevi bene"
"Dai papà…ho 28 anni e lui più di 300...sappiamo come comportarci,non preoccuparti" disse in tono rassicurante Emma, aggiungendo anche un sorriso. David abbassò lo sguardo,vide le mani dei due intrecciate e sorrise; Emma imbarazzata tolse la mano,ma il pirata cercò in tutti i modi di 'catturargliela',finchè finalmente non ce la fece e lei si arrese.
"State diventando come me e tu madre,Emma" sorrise. Emma arrossì,ma continuò a tenere la mano stretta a quella del pirata. Killian vide l'imbarazzo di lei e l'aiutò.
"Non badare a me e tua figlia..." sorrise "non dovevi andare a cercare informazioni sulla sorella di Elsa...Anna?"
"Odio ammetterlo,ma hai ragione,pirata" sorrise "vi lascio soli. Ciao" uscì dalla porta ed Emma la chiuse,per poi appoggiarvisi e tirare un sospiro di sollievo.
"Andiamo a vedere cosa c'è in tv?" chiese Emma,sorridendo,a Killian.
"Certo" Killian sorrise.

Andarono sul divano ed Emma si appoggiò al petto del pirata con la testa, portando le gambe al petto, e Killian allargò le braccia per stringerla a sè. Emma cominciò a girare per i canali sbuffando perchè non trovava niente di interessante,quando "Ferma!" urlò Killian. "Quello sarei io?" chiese indicando la televisione.
"Quello è Capitan Uncino nel cartone di Peter Pan,il classico Capitan Uncino" Emma rise.
"Non ridere! Come diamine hanno osato raffigurarmi in quel modo?" cominciò a lamentarsi Killian.
"Ti va di vedere questo?" chiese Emma guardandolo di sottecchi.
"E va bene,Swan...ma solo perchè me l'hai chiesto tu" lei sorrise.
Per tutto il tempo Killian si lamentò con "Ma che diamine? Un coccodrillo mi ha mangiato la mano?" o "Ah,quindi sarei io il cattivo?" finchè Emma,per calmarlo,gli schioccò un tenero bacio sulle labbra.
"Calmati,pirata..." quando lei si allontanò dalle labbra di lui,lui continuò a cercarle per un attimo. Killian le sorrise e lei ricambiò.
Alla fine del cartone,Emma cambiò canale e cominciarono a guardare una commedia-romantica.
"Killian..." lo chiamò titubante,Emma,che lo guardava di sottecchi.
"Dimmi,tesoro"
"E' bello stare quì,sul divano,a guardare la tv,stare tranquilla,stare con te" si mise seduta per guardarlo meglio negli occhi e per perdercisi meglio. Killian rimase stupito.
"Anche per me è bello...devo ammettere che non ci sto capendo niente di questo aggeggio che voi chiamate televisione,ma non mi importa,perchè l'unico motivo per cui sono quì è stare con te...abbracciarti,baciarti,vederti sorridere...sono le cose che più mi rendono felice" si perse anche lui negli occhi verdi di lei,sorridendo. Lei non sapeva cosa rispondere e tra i due calò il silenzio. Rimasero a guardarsi per svariati secondi senza dire una parola. Emma si avvicinò a Killian,arrivò alle labbra...quando suonò il cellulare.
"I-io devo rispondere" disse Emma già ad occhi chiusi e persa nella voglia di baciare Killian. Killian acconsentì con la testa.
"Pronto?" rispose Emma.
"Pronto Emma,sono David...cosa state facendo?" chiese David dall'altra parte del telefono.
"Siamo sul divano,che stiamo guardando un film"
"Una commedia-romantica?"
"Ecco...sì" passò lo sguardo negli occhi di Killian che le fece l'occhiolino,facendola sorridere.
"Non me lo immagino proprio il pirata a guardare una commedia-romantica" rise David.
"Cosa è successo?" cercò di tagliare corto Emma.
"Niente...volevo solo sentire come andava. Ti stà trattando bene?"
"Sì sì,benissimo." sorrise a Killian.
"Sono contento...forse mi sono sbagliato...forse è davvero cambiato"
"Lo è,fidati" rispose Emma.
"Vi lascio in pace...non voglio fare il padre invadente,geloso..."
"Tu sei geloso ed invadente,papà" risero insieme.
"Ok,lo ammetto...lo sono...ma solo perchè ti voglio bene,sei mia figlia e mi sono perso quasi tutta la tua vita...ed ora vorrei stare sempre con te per recuperare il tempo perso. Ti voglio bene,ciao."
"Ti voglio bene anche io. Ciao"
Emma chiuse la chiamata e si ri-appoggiò al petto di Killian,sorridendo.
"Con chi parlavi attraverso quel congegno?"
"Con mio padre"
"Cos'è successo?"
"Niente...voleva solo sapere come andava,se tu mi stai trattando bene ed io ho risposto di 'sì'. Ha detto che sei cambiato..." rispose Emma.
"E tu che hai risposto?"
"Che lo sei" Emma,cominciò poi a cercare la mano di Killian,che lui le porse. Si presero le mani e le intrecciarono.
"E' la giornata migliore della mia vita...la televisione,il divano,il relax,un pirata tutto per me...cosa si può voler di più dalla vita?"
"Lo penso anche io...sono irresistibile...come si fa a resistere a tutto questo mix di bellezza,virilità e romanticismo?"Killian sfoggiò il suo sorriso.
"Ci scommettevo che te ne saresti uscito con una delle tue solite frasi...anche se ammetto che adoro quando lo fai" Killian si avvicinò alle labbra di lei,la baciò e lentamente si stesero, ritrovandosi uno sopra l’altra.
Non appena le loro labbra si slegarono da quel bacio lunghissimo, lei si rese conto della situazione in cui erano finiti. Il cuore le batteva talmente forte in petto che temeva potesse udirlo pure lui. Quando aprì gli occhi, non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, così decise di indugiare sulle sue labbra. Le guardava come se volesse ricordarle per sempre così come le vedeva ora: era talmente abituata a vederle incurvate in un sorriso sghembo e malizioso…ora, invece, erano rilassate, schiuse come fossero pronte a riaccogliere le sue in un altro bacio, ne usciva un respiro caldo e irregolare. Vi poggiò sopra l’indice della mano destra e, sfiorandole appena, ne seguì il contorno…prima del labbro superiore, poi di quello inferiore; lì si fermò e aumentò leggermente la pressione del suo tocco, spostandolo appena verso il basso, come se stesse invitando quella bocca ad aprirsi ancora un po’, per essere pronta ad accogliere ancora la sua. Lui la lasciò fare, non mosse un muscolo…solo il suo respiro non poté non aumentare ulteriormente e farsi ancora più profondo. Lui la guardava: era stesa sotto di lui. Come erano finiti in quella posizione? Non gli importava perché lei era tra le sue braccia ed era bellissima, con la pelle della pancia lasciata appena scoperta dalla maglietta che si era scostata, e con il petto che si alzava e si abbassava, sospinto da un respiro agitato. Si sentiva il volto in fiamme. Aveva osservato curioso il dito della ragazza mentre studiava le sue labbra, ma non poté non notare che tremava e che lei non aveva ancora avuto la forza di alzare lo sguardo verso il suo.
Si poggiò sul suo gomito sinistro, in modo da poter liberare il braccio destro; le scostò lentamente i capelli dal viso, passandole un ciuffo dietro l’orecchio, poi scese delicatamente ad accarezzarle la guancia, fino al mento; lo prese tra pollice e indice, sospingendolo verso l’altro, fino a che i loro occhi si incrociarono. Erano vicini, molto vicini e poteva avvertire il tremore di Emma aumentare ancora di più:
"Cosa c’è?" le sussurrò dolcemente ma ebbe solo un sorriso come risposta. Qualche istante dopo, lei gli prese la mano, ancora tremante ma sicura. La allontanò dal suo mento e la fece scivolare sul suo petto, dove poi la tenne stretta in modo da fargli sentire il suo cuore, che cavalcava veloce. "Emma…" balbettò appena lui.
"Batte forte, eh?" constatò lei. Killian sentiva il respiro farsi quasi faticoso…quel battito forte sotto le sue dita, che gli giungeva attraverso il calore di quella pelle che ancora non aveva smesso di tremare…tutto questo gli annebbiava un po’ i pensieri, non riusciva a riordinarli all’interno della sua testa, era come pietrificato dall’agitazione, tanto che non tolse la mano da dove era, nemmeno quando la mano di Emma la lasciò libera, per andare ad intrufolarsi tra i bottoni della sua camicia, iniziando a sbottonarne uno alla volta. Killian si riprese dal suo oblio mentale e le strinse dolcemente le mani nella sua.
"Emma, che stai facendo? Sei sicura di quello che stai facendo?" lei lo guardava come se fosse spaventata, così seguitò lui "Non dobbiamo per forza…in più,ti sento agitata...se non ti senti pronta non c'è problema,tesoro...non dobbiamo,non devi farlo per forza...non dev'essere una costrizione" Killian era totalmente preso,ma sembrava che per Emma non fosse così,che fosse una costrizione. Emma rimase sorpresa da quella tenerezza e preoccupazione.
"Davvero aspetteresti per...me?" Emma portò il suo sguardo a quello di Killian,uno sguardo apprensivo,rassicurante.
"Certo...per me l'importante è stare con te." i due cominciarono a bisbigliare "Pur di stare con te andrei a combattere contro un altro mostro di ghiaccio" riuscì a tirar fuori una risata ad Emma,che gli schioccò un bacio continuando a ridere. "No,davvero. Se non ti senti pronta basta dirlo..." Emma tornò seria.
"Sei così dolce..." accarezzò il viso a Killian con una mano e lui chiuse gli occhi. "Non è che non mi senta pronta...è che sono abituata a uomini che dopo essere stati insieme se ne vanno e mi lasciano sola e con le lacrime agli occhi...ho paura che anche tu lo faccia...so che non lo faresti mai ma,sai...la forza dell'abitudine. Non voglio perderti..."
"Beh,quegli uomini non capivano niente e si meriterebbero soltanto di essere infilzati con questo" rispose Killian alzando la mano con l'uncino. Emma sorrise. Killian fece per alzarsi,ma Emma lo tirò dalla giacca.
"Vieni quì...ora sono sicura e pronta. Ho capito che non te ne andresti mai e che non mi abbandoneresti mai quà,a piangere"
"Giuro sulla mia vita,che se mai ti dovessi far del male,mi ucciderei con le mie stesse mani" Emma sorrise.
"Voglio fare l'amore con te,solo...andiamo sul mio letto" rispose Emma mentre si baciavano. Killian la prese in braccio,si diresse fino alla camera da letto e la stese sul letto,per poi ricominciare a baciarla. Si stese anche lui.
Killian cominciò ad accarezzarle il viso e delicatamente fece scendere la mano verso la sua camicetta,fino ad arrestarla sopra al primo bottone;lei cominciò a respirare affannosamente e chiuse gli occhi. Killian sbottonò delicatamente il primo bottone,poi scese al secondo,poi al terzo e così via fino all'ultimo: sempre con delicatezza. Le mise una mano sulla pancia e cominciò ad accarezzargliela con il pollice: poteva sentire il tremolio di lei e la pelle d'oca al tocco delicato della sua mano. Si avvicinò alle labbra di lei e la baciò.
"Continua a baciarmi,così mi dimenticherò della tua mano sulla mia pelle..." sorrisero. Le posò un leggero bacio sul mento,per poi spostarsi sul collo e alternare dei baci a dei piccoli morsi: lei continuava a tremare.
"Non tremare,tesoro...va tutto bene"
"Come faccio a non tremare se continui ad accarezzarmi e baciarmi in questo modo...?" Quell'uomo tirava fuori la parte vulnerabile di lei,non la faceva ragionare...sapeva strapparle un sorriso,ma sapeva anche consolarla e prenderla tra le sue braccia per rassicurarla,come nel viaggio nel tempo: con i suoi stessi occhi aveva visto sua madre 'morire' e lui l'aveva presa tra le sue braccia e quasi le aveva nascosto il viso per non farle vedere la scena,per non farla soffrire.
"Killian...sei l'uomo perfetto" pensò ad alta voce. Lui tornò con le labbra verso quelle di lei.
"Cosa hai detto,tesoro?" aveva sentito benissimo,ma voleva sentirlo ancora,doveva sentirlo.
"N-niente...stavo pensando a quando meno di una settimana fa siamo finiti indietro nel tempo...quando stavano uccidendo mia madre,tu...tu mi hai abbracciata,perchè?"
"Io voglio starti accanto nei momenti di felicità,ma anche nei momenti di tristezza; voglio essere lì con te quando riderai ed essere io la causa della tua felicità...ma voglio essere lì con te anche quando piangerai,per abbracciarti,consolarti...e quello era un momento di tristezza per te e ti ho abbracciata per farti sentire che non eri sola,c'ero io lì con te" lei lo baciò: le sue labbra sapevano ancora di cioccolata calda,panna e cannella.
"Grazie"
"Non c'è di che" sfoggiò il suo sorriso e lei sorrise.
"No,non solo per quello...ma per tutto: per essermi stato vicino nei momenti di felicità e nei momenti di tristezza,per non esserti arreso e aver continuato ad aiutarmi anche nonostante le offese,che mi dispiace di averti detto..." gli schioccò un leggero bacio sulle labbra poi continuò: "Quando sei venuto a New York per me,anche nonostante il calcio che ti ho dato alla soglia porta-"
"Vorrei aggiungere anche bello forte,Swan" la interruppe Killian,accarezzandole il viso; risero.
"Ti ho anche fatto arrestare...e...e tu non ti sei arreso...grazie"

Killian continuava a baciarla, tenendole inizialmente la mano sul fianco sinistro. Lasció dolcemente la bocca di Emma per baciarle le guance, poi il collo, scendendo lentamente fino a perdersi sulla sua clavicola. Lei teneva gli occhi chiusi e le mani intrecciate dietro la sua nuca, ma a mano, a mano che le labbra di Killian, le solcavano la pelle, sentí la sua presa venir meno e le dita sciogliersi; portó le mani sulle spalle di lui per aggrapparsi ad esse, come se cercasse un appiglio al suo sentirsi venir meno dal desiderio. Killian abbandonó la sua clavicola e si distanzió un attimo da lei per poterla guardare; Emma, appena avvertí la mancanza di quelle labbra su di lei, schiuse piano le palpebre, come se si stesse svegliando da un sogno dolcissimo, e subito sorrise al suo sogno, reale e stupendo, proprio lí, di fronte a lei.
La mano di Killian passó dal suo fianco alla sua schiena e poi la percorse dai lombi alla nuca, provocandole un brivido talmente forte da farle inarcare la schiena, inspirando violentemente. A questo movimento improvviso, la camicetta sbottonata di Emma cadde ai lati del suo torace, scoprendo il suo seno, proteso verso il suo volto.
Killian sentí saltare un battito del suo cuore, rimanendo un attimo senza respiro. Poi, anche invitato dalle braccia di Emma tese verso di lui a reclamare il suo corpo, si chinó di nuovo su di lei. Solcó a labbra appena schiuse la pelle di lei,appena sopra al bordo di pizzo del reggiseno, talmente concentrato su di esso, da non accorgersi che le mani di Emma - passando leggere dal suo collo, alle sue spalle e poi giú per le sue braccia - avevano fatto scivolare via la sua camicia.
Per lui era una cosa naturale svestire una donna,portarsela a letto,dormirci - se fortunata - e salutarla,per poi non rivederla più e dimenticarsene. Ma lei era importante per lui e voleva fare tutto delicatamente,non voleva perderla.
Baciandola dolcemente,l'abbracciò e la tirò su verso di sè,poi le sorrise e appoggiò la sua fronte a quella di lei. Emma sorrise dolcemente.
"Sei bellissima,tesoro..." le sussurrò vicino all'orecchio. Emma,non sapendo cosa rispondere,prese a mordicchiargli il lobo dell'orecchio...si fermò solo per estrarre l'orecchino di lui dal lobo,per poi tornare a mordicchiarglielo,quasi ridendo.
"Ehi,Swan...il mio orecchino" Emma gli aprì la mano e gli porse l'orecchino,per poi richiudergliela a pugno.
"Eccolo...taci" rise. Lui alzò gli occhi al cielo,sorridendo.
"Incorreggibile la mia Sw-" Emma lo interruppe con un bacio.
"Ti avevo detto di stare zitto,pirata..."
"Come osi comandare Capitan Uncino? Terrore dei sette mari e di tutti i mondi esistenti?" Emma rise,gli mise le braccia al collo e continuando a ridere lo tirò giù con lei,stendendosi nuovamente uno sopra l'altra. Killian alzò un sopracciglio ed Emma sorrise.
"Sembriamo due adolescenti..." sorrise e lui ricambio il sorriso. "due adolescenti che non riescono a resistere dal saltarsi addosso" Si avvicinò alle sue labbra e a pochi millimetri da esse sorrise e sussurrò.
"Adesso cosa provi? Vorresti saltarmi addosso e vorresti scaraventarmi a terra?"
"Scaraventarti a terra..." sorrise e lo baciò dolcemente. "Vorrei scaraventarti a terra..."
"E allora fallo...scaraventami a terra e cacciami" sorrise sulle sue labbra.
Emma gli mise le braccia al collo e sorrise. "No...preferisco tenerti qui con me,abbracciarti,ridere,baciarti..." continuava a ripetere quella parola ininterrottamente.
"Quindi non vuoi scaraventarmi a terra?" sorrise maliziosamente.
"Ti odio..." sussurrò,poi tornò alle sue labbra. "Sei così odioso che..." si bloccò per continuare a baciarlo.
"Che?" sorrise sulle labbra di lei.
"Che non voglio smettere di baciarti e che vorrei che questo momento non finisse più...stare qui,abbracciata al tuo collo,con le tue braccia che mi cingono la vita...è bellissimo..."
"Se questo è odiare,allora...io ti odio con tutto il mio cuore" lei sorrise.
"Ma...tornando al discorso che stavamo intraprendendo prima che iniziassi a parlare...dove eravamo rimasti?"
Lui sorrise, un po' sorpreso dalla sua Swan così diretta "Giusto Swan...riprendiamolo...". Si sorrisero entrambi dolcemente. E, mentre si baciavamo e il loro respiro si faceva sempre più profondo, lasciarono scivolare via il resto dei loro vestiti; un attimo dopo gli occhi luminosi di lui erano sopra di lei, ancora più blu di quanto li ricordasse; il suo corpo caldo sfiorava quello di lei, muovendosi delicatamente, sino a quando ad Emma mancò il fiato, mentre i suoi occhi si spalancarono per un brivido...e tra la loro pelle, ormai, non c'erano più confini.

"Piano,Killian" sussurrò Emma.
"Scusami..." Emma sorrise. I loro respiri si affannarono e li soffocarono baciandosi. "Sono in assuefazione dalle tue labbra..." sussurrò poi,fermandosi per un attimo dal baciarla.
"E allora baciami,baciami...e non smettere mai di farlo" alzò leggermente la testa per cercare le labbra di lui. Si aggrappò con i denti al labbro inferiore di lui e tirò,per farlo tornare giù con la testa. "Non andare...resta con le labbra sulle mie..." le sorrise.
Avevano il respiro ancora caldo d'amore e affaticato dai battiti veloci dei loro cuori. Le loro labbra, peró, si cercavano ancora, rubandosi l'un l'altro ancora qualche bacio. Poi lei posó il volto, ancora bruciante di desiderio, sul petto sudato di lui Alzó lo sguardo trasognato verso di lui,che subito le sorrise dolcemente. Era davvero bellissimo: i suoi occhi blu risplendevano di una felicitá intensa, circondati dal luccicare gioioso delle gocce di sudore che gli solcavano il viso, dopo l'intensa passione che li aveva appena uniti.
"Non te ne andrai vero?" chinó gli occhi lei, fuggendo da quelli di lui. Appena le parole le uscirono quasi involontariamente, si sentí tremendamente stupida, ma non era riuscita a combattere quel nuovo senso terribile di insicurezza che le aveva attanagliato di nuovo cuore.
Lui la guardó teneramente. Emma tremava...l'aveva sentita tremare d'insicurezza quando erano ancora stesi tra i cuscini del divano...poi aveva percepito tremare la sua pelle di desiderio, mentre la solcava con le sue dita...e aveva sospirato nel sentir tremare ogni muscolo di lei all'apice del piacere...di cosa tremava ora la sua principessa?
La strinse forte, poi le sfioró delicatamente la fronte con le labbra, sussurrando piano.
"Non me ne andró mai, amore mio...non ti lasceró mai sola!" e la liberó dall'abbraccio per poterle accarezzare il viso; lei chiuse gli occhi e si lasció trasportare ancora una volta dalla magia del tocco di quella mano.
Appena la morsa allo stomaco - dovuta a tutti quegli insensati timori - iniziò a sciogliersi,provó un senso di vuoto alla pancia. Aveva proprio fame...e ne aveva il diritto - pensó lei - dopo tutto quello che era successo tra quelle lenzuola. Con un'ingenuitá sconcertante, spalancó i suoi occhi grandi verso quelli di lui:
"Killian...io avrei fame!"
"Davvero, Swan? In questo momento riesci a pensare soltanto a mangiare?". Lei chinó il capo - ma non troppo - continuando a sostenere lo sguardo divertito di Killian, da dietro un ciocca bionda che le era scivolata sul naso.
"Dai...è pur sempre mezzogiorno! Perfavore..."
"Va bene. Ma ad una condizione...dammi un altro bacio" lei sorrise e lo baciò. "Un altro" lo baciò nuovamente "Un altro" ancora "Un altro" e ancora "Un altro" e ancora "Non smettere" Emma piegò il labbro quasi fosse un cucciolo abbandonato e fece ancora di più gli occhi dolci,fingendosi offesa.
"E' ingiusto...continuo a darti dei baci e tu non ti convinci ad andare..." Killian alzò gli occhi al cielo.
"Ma io voglio restare qui a baciarti..."
"Eddai,amore"
"Maledizione! Quella parola ha bloccato le mie facoltà mentali...non ragiono più...ok,andiamo!" urlò dandole un leggero schiaffetto sulle natiche.
"Emma Swan colpisce ancora!" urlò sventolando le braccia in aria come una bambina,Killian rise. Era così persa nell'auto-complimentarsi,che non si accorse che era ancora stesa,mentre lui era già in piedi. Approfittando di questa sua distrazione,Killian,si stese ancora delicatamente su di lei e si avvicinò alle sue labbra.
"Bravissima,Swan...complimenti...sei stata bravissima..." la baciò e sorrise soddisfatto.
"Killian,alzati...perfavore..." rise. Lui sfoggiò il suo sorriso,poi si alzò e l'aiutò ad alzarsi. Le mise le braccia attorno ai fianchi e la tirò verso di sè,per poi baciarla.
"Puoi ancora ripensarci...sei sicura di voler andare?" piegò appena il labbro e aprì i suoi grandi occhi color dell'oceano.
"Sì...sono...sicura..." lei tentò di parlare,mentre lui si avvicinò alle sue labbra e le baciò,sorridendo. "Penso di...essere...sicura..." intanto pian piano,lei,si stava stendendo nuovamente sul letto,guidata dal corpo di lui. "No,no...non devo stendermi,non devo..." ma fu inutile. Ormai era stesa e Killian era sopra di lei. Emma cercò di scivolare via dalle braccia di lui,aggrappandosi a qualcosa con le mani,che lui prontamente le prese e intrecciò con le sue.
"Da brava,Swan,resta ferma e pensa a baciarmi...non scappare..."
"Killian,ti prego...ho fame..." Killian sbuffò.
"D'accordo...ma sappi che ci sono donne che rinuncerebbero a mangiare per anni,pur di baciarmi anche solo una volta"
"Beh,allora...devi dire a quelle donne che sei già prenotato e che tornino pure a mangiare" e dopo queste parole lo spinse sul letto e si alzò. Cominciò a vestirsi,mentre Killian la guardava con le braccia incrociate sotto alla testa ed un sopracciglio alzato. Gli porse le braccia e lui si alzò di scatto,le saltò addosso e fece per baciarla ma lei si scostò e lui la inseguì in ogni suo singolo movimento,per baciarla...ma non ottenne niente.
"Vestiti anche tu,Killian..."
"Sissignorsignora!" urlò,facendo un cenno da militare con l'indice ed il medio alla fronte. Lei sorrise.
Una volta vestiti,lui le cinse i fianchi da dietro e cominciò a baciarle il collo,mentre lei ridacchiava.
Emma gli prese la mano e lo trascinò fino alla macchina.

Arrivati al negozio,Killian cominciò a parlare con la cassiera.
"Cosa vuoi tesoro?" chiese prima con Emma.
"Prendi due panini con il petto di pollo" lei sorrise.
"Tu vai a sederti,ordino io...voglio farti una sorpresa" Emma acconsentì e andò a sedersi,sorridendo.
"Allora...mi da due panini con il petto di pollo"
"E poi?" la cassiera cominciò a parlare con voce seducente,per flirtare con Killian - che non ricambiava. Emma guardava la scena gelosa,quando si stufò e lo raggiunse,per poi prendergli la mano. Killian capì e sorrise. "Io ed il signore stavamo parlando...lei sarebbe?" la cassiera non si arrese.
"La sua fidanz...ragaz...ehm..." Emma lo guardò negli occhi "Sono la sua ragazza" Killian sorrise.
"Anche un muffin per la mia ragazza,perfavore" Killian le interruppe e continuò ad ordinare. Emma sorrise.
"Portate via o mangiate quà?"
"Portiamo via" Emma continuava a guardarla male. Killian le si avvicinò all'orecchio e cominciò a bisbigliare.
"Ehi,tesoro...non fare la gelosa,mi importi solo tu" Emma sorrise. La cassiera mise le ordinazioni in una busta di carta e intanto guardava la coppietta,quasi invidiosa.
"A voi" porse loro la busta ed Emma quasi gliela strappò di mano,poi pagò.
"Andiamo a casa a mangiare? Ho una fame..." Emma fece gli occhi dolci a Killian,che la tirò verso di sè e la baciò.
"Certo,tesoro" Emma sorrise. Si avviarono verso l'auto ed Emma guidò fino a casa: nel tragitto si scambiarono varie frecciatine,seguite da sorrisi.
"Guarda la strada,Swan..." Killian le sorrise maliziosamente.
"Nel sogno eri più dolce...mi chiamavi anche piccola"
"Nel sogno mi hai anche perso...vuoi che sia così anche nella realtà? Piccola" Emma arrossì e sorrise per quel piccola.
"Avvicinati e baciami...ma solo un attimo,perchè sto guidando" Killian si avvicinò ad Emma - che tolse una mano dal volante per accarezzargli i morbidi capelli neri e portarlo verso le sue labbra - poi la baciò. Emma non riusciva più a staccarsi dalle sue morbide labbra e neanche lui.
"Devo guidare...manca un chilometro solo" si staccarono l'uno dalle labbra dell'altro svogliatamente. Arrivati sotto casa - ancora dentro il maggiolino - si guardarono.
"Swan..." Killian alzò un sopracciglio e si leccò un labbro.
"Non farmi quello sguardo,mi fa impazzire" Emma sorrise ed abbassò lo sguardo.
"Amore mio..." Killian le si avvicinò e cominciò a baciarle il collo,facendole involontariamente il solletico con il pizzetto.
"Killian" lei cominciò a ridere "mi fai il solletico" ma lui insisteva,sorridendo "sei uno stupido...uno stupido pirata" Killian sorrise e le si avvicinò al viso.
"Ah,sì...?" sorrise e lei arrossì. Le mise una mano sotto la maglietta molto delicatamente e appena lei chiuse gli occhi - per lasciarsi traportare dalle sue carezze - cominciò a farle il solletico. Lei rideva e lui la guardava incantato.
"Avrò una sola mano,Swan,ma sò come far abbassare la guardia ad una donna" Emma chiuse le palpebre e molto delicatamente le ri-aprì,sorridendo. Killian si bloccò a fissarla e smise di farle il solletico.
"Ed io sò come far abbassare la guardia a Killian Jones...ma come? Capitan Uncino,il pirata più temuto di tutti i mondi,diventa inerme davanti ad una donna?"
"Non sei una donna qualsiasi,Swan...sei la donna più bella al mondo e riusciresti a rendere inerme chiunque...anche Capitan Uncino" Killian si avvicinò alle sue labbra,lei sorrise. "Anzi no,spero che nessun altro ti corteggi...perchè ti voglio tutta per me" cominciò ad accarezzarle il viso.
"Tutta per te? Non sò se possa andarmi bene,sai...come dici tu qualunque uomo mi corteggerebbe,quindi perchè fermarsi ad uno?" sorrise.
"Perchè nessun altro uomo sarebbe disposto a corteggiarti per tutto questo tempo,come me" rispose sfoggiando il suo sorriso. Emma sorrise: un sorriso che arrivava fino agli occhi.
"Potrebbe essere un buon motivo..." commentò Emma avvicinandosi alle sue labbra "un buonissimo motivo..." poi lo baciò.
"I tuoi baci sono dannatamente stupendi,Swan" Emma alzò gli occhi al cielo,sorridendo "ma aspetta,come ci siamo finiti stesi sopra ai sedili?" guardarono i sedili,si guardarono negli occhi e risero.
"Adoro il tuo sorriso" smisero entrambi di ridere e cominciarono a fissarsi negli occhi; lei mise la mano destra sul fianco di lui. Tra i due calò silenzio...fu Emma a romperlo.
"Dobbiamo andare in casa,Killian"
"Ma come? Ci stavamo divertendo..." alzò un sopracciglio e lei sorrise.
"Sei un idiota" lui le si avvicinò talmente tanto da farla aderire ancora di più al sedile - sopra cui era stesa.
"Bugiarda!! Non lo pensi davvero...anzi, ti si legge negli occhi che sei pazza di me e a fatica trattieni la voglia di lasciarti andare tra le mie braccia...e vuoi scappare in casa perchè temi che potremmo finire a fare l'amore in macchina!" Lei arrossí,Killian sorrise: un sorriso malizioso,che fece arrossire ancora di più lei,che lo guardava fisso negli occhi,imbarazzata.
"Do-dobbiamo andare in casa" il sorriso di lui cambiò da malizioso a dolce.
"Andiamo in casa,principessa,dai..." le schioccò un dolce bacio sulle labbra. Lui uscì dall'auto e poi aiutò ad alzarsi dal sedile e uscire dall'auto lei.
"Come fai a passare da malizioso a dolce in un battito di ciglia?" gli chiese mentre si avviarono verso casa.
"Secondo te a cosa mi sono serviti più di trecento anni di vita?" le mise un braccio ai fianchi e le fece fare una piccola piroetta,poi la mise davanti a sè e sorrise malizioso.
"A fare questo?" Emma rise e lui rimase un'altra volta incantato dal suo sorriso,tanto che mentre lei stava ridendo la baciò. Inizialmente non ricambiò - causa la sorpresa delle labbra del pirata appiccicate alle sue mentre rideva - ma dopo chiuse gli occhi e cominciarono a baciarsi in modo dolce,lento,tra carezze sulla nuca e sorrisi. Solo dopo si accorse che nell'abbracciare il pirata e il portargli le mani alla nuca,la busta con il pranzo le era caduta. Si accovacciò per raccoglierla e spalancò gli occhi: era tutto rovinato e sparso sull'asfalto,inrecuperabile. Tirò per i pantaloni Killian per farlo chinare e così fece.
"Guarda cosa hai fatto! Cioè,cosa mi hai fatto fare..." il sorriso le scomparve dalle labbra ed al suo posto venne un'espressione seria.
"Scusa,Swan..." tentò anche di farle la faccia da cucciolo indifeso a cui lei non resisteva mai,ma questa volta resistette.
"Va al diavolo!" urlò lei mentre si avviava verso la porta di casa - non era infuriata con lui,ma con sè stessa: ogni volta che lo guardava si perdeva nei suoi dannatamente bellissimi occhi color dell'oceano e perdeva la ragione,per poi combinare un disastro dietro l'altro...ma per quanto odiasse farlo,non poteva evitare di perdircisi dentro; doveva perdircisi dentro!
Cercava in tutti i modi di infilare la chiave nella serratura,ma per il senso di colpa di aver urlato contro a quel pover uomo che sopportava tutte le sue grida,i suoi calci,i suoi pugni,non riusciva a infilarla nella serratura. Si girò e corse verso di lui - ancora inginocchiato a terra,sconsolato - e lo abbracciò da dietro.
"Swan..." era sorpreso,non avrebbe mai pensato che sarebbe tornata in dietro per abbracciarlo.
"Scusami,io...io ho esagerato,non volevo reagire in quel modo...non te lo meritavi,non avevi fatto niente" lui si alzò in piedi e lei tolse un attimo le braccia dal suo collo - per dargli il tempo di alzarsi - poi tornò con le braccia al collo di lui,che le cinse i fianchi e cominciò a respirare il buonissimo odore dei suoi capelli.
"Non preoccuparti...te l'ho detto anche prima: io ci sarò sia quando vorrai ridere,sia quando avrai bisogno di sfogarti. Ci sarò sempre"
"Non so cosa mi sia preso...ero tranquilla,ti stavo baciando e d'un tratto ho reagito in quel modo...per uno stupido pranzo" una lacrima le rigò il viso. Odiava vederla soffrire...cercò quindi di cambiare discorso:
"I tuoi capelli hanno una buonissima fragranza di cannella" Emma ne rimase stupita: come poteva,anche dopo l'urlo che gli aveva cacciato in faccia,consolarla e cercare di farla star bene? Non lo sapeva,ma sapeva che non voleva smettere di abbracciarlo e di baciarlo per il resto della giornata...o meglio,per tutta la vita!
"Mista a vaniglia" aggiunse.
"I tuoi capelli profumano di cannella...le tue labbra hanno un buonissimo sapore di cannella...non smettere mai di usare il profumo che utilizzi per i capelli" ad Emma spuntò un sorriso.
"Si chiama shampoo...i tuoi capelli invece,profumano di salsedine...e le tue labbra...scopriamolo" lo baciò e sorrise. "Hanno  sapore di...di...di Killian" si guardarono negli occhi e sorrisero,poi tornarono a baciarsi.
"Aspettami qui,amore..." si staccò svogliatamente dalle labbra di lei che gli morse un labbro per farlo restare,invano, e cominciò a correre.
Ora Killian doveva rimediare al pasticcio commesso da entrambi. Si avviò nuovamente verso il negozio e ri-comprò le stesse identiche cose ordinate prima,poi tornò da lei e cominciò a bussare alla porta,chiamandola - con degli amorevoli nomignoli - "Swan! Tesoro! Amore!" lei andò ad aprire,vide la busta e - senza neanche dare il tempo alla porta di aprirsi del tutto - gli mise le braccia al collo e lo baciò; lui sorrise.
"Swan,la busta..."
"Fregatene di quella stupida busta..." e così dicendo gli prese la busta dalle mani, - continuando a baciarlo - si chinò a terra,la poggiò,poi tornò alle labbra di lui.
"Ti va di essere il mio pranzo? Saresti un ottimo pranzo..." lei rise - sulle labbra di lui - e lui,intrecciò una gamba di lei con la sua...che - come previsto - perse l'equilibrio;ma fortunamente Killian la prese in tempo.
"Penso che questa perdita d'equilibrio sia un segno per farci capire che il pranzo è dentro la busta e non fuori dalla busta...vado a svuotarla" si diresse verso il tavolo quasi saltellando e poggiò la busta,per poi cominciare a svuotarla.

Stava svuotando la busta,quando si sentì due mani ai fianchi ed un leggero bacio sul collo. Sorrise.
"Killian...devo svuotare la busta e poi voglio pranzare"
"Fai pure,non mi disturbi..." commentò Killian,sorridendo.
"No,davvero...ti prego,tesoro..." Killian tolse delicatamente le mani,facendole strisciare fino alle sue cosce,per poi toglierle...poi si allontanò da lei.
Una volta svuotate le buste,cominciarono a pranzare e parlare.
"Sei gelosa di me,ammettilo Swan" Killian sorrise.
"N-non sono gelosa...solo..."
"Solo?"
"Solo...cioè,non avevi visto quella cassiera? Flirtava con te e si capiva benissimo..." Emma abbassò la voce per non farsi sentire da lui "Volevo ucciderla" ma Killian sentì comunque.
"Volevi ucciderla,eh? E questa non ti sembra gelosia?"
"Ok,ok...sono gelosa! Cosa vuoi fare ora: prendermi in giro?"
"Grazie Swan,mi hai reso l'uomo più felice al mondo" Emma si perse un'altra volta nei suoi occhi blu oceano: non la stava prendendo in giro,ma - al contrario - la stava ringraziando. "E poi...anche io sono geloso di te. Qualunque uomo ci provi con te,beh...sappia solo che è a rischio morte" Emma sorrise;finì di mangiare poi si sedette sulle gambe del pirata.
"Temevo che dopo aver fatto l'amore tu mi avresti abbandonata come tutti gli altri...ma tu sei diverso,non sei tutti gli altri e avrei dovuto capirlo fin da subito. Grazie"
"Devo chiederti una cosa: nel tuo sogno,quando stavo per essere risucchiato mi hai detto qualcosa?" Emma chinò la testa.
"In verità sì: mi hai sussurrato che mi ami"
"E tu cosa hai risposto?"
"Che anche io ti...amo" Killian sorrise.
"Io ti amo davvero"
"A-anche io" Emma era titubante. Killian la baciò dolcemente.


Angolo dell'autrice:
Questo era il primo capitolo. Spero vi sia piaciuto ** se possibile lasciate una recensioncina. Thank!

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Capitolo 2
*** Alcool&Angry ***


Alcool&Angry
"Statemi lontani!" dopo ciò che successe in centrale e dopo il rimprovero e la paura percepiti da sua madre,Emma,si sentì incompresa,indifesa,pericolosa...si sentiva un mostro...così decise di correre verso l'auto e dirigersi da Tremotino per liberarsi dei suoi poteri.
Killian l'afferrò dal braccio e la trattenne in un abbraccio. Emma continuò a dimenarsi tirando piccoli pugni al petto dell'uomo, per sciogliersi da quella presa; fu tutto invano. Alla fine si arrese lasciandosi andare in un pianto disperato e aggrappandosi alle spalle di lui, un po' per sostenersi, un po' per abbracciarlo.
"Va tutto bene,tesoro" la rassicurò Killian accarezzandole i capelli "stai tranquilla..."
"Killian,ti prego,lasciami andare...non voglio farti del male" singhiozzava. Killian poteva sentire le lacrime della donna sul suo collo, così la strinse ancor di più a sé, tentando di rassicurarla in tutti i modi.
"Andiamo" sussurrò David agli altri presenti,che stavano assistendo alla scena: voleva lasciare loro un po' di intimità. Mary Margaret mise una mano dietro la nuca di Henry e insieme si incamminarono verso Granny...seguiti da David. Allungando un po' il passo, li raggiunse per poi cingere, con dolcezza, i fianchi della sua sposa.
Killian scese con il braccio fino a cingere i fianchi di Emma,che sorrise timidamente sulla spalla di lui.
"Ehi,piccola...che ne diresti se andassimo a casa tua a guardarci un film,noi due da soli,accoccolati..." le sussurrò all'orecchio. Lei scosse la testa sulla sua spalla. "Oseresti rifiutare un invito di Capitan Uncino?" ora i singhiozzi di Emma,si mischiarono ad una risata. "Finalmente un sorriso..." fece un piccolo passo indietro per ammirarle il volto,poi le passo il pollice sotto agli occhi,per asciugarle le lacrime...sorrise e le fece l'occhiolino: il tutto senza neanche un pizzico di malizia. Si avvicinò alle labbra di lei e quasi gliele accarezzò,con le sue. "Adesso ti prendo in braccio,preparati"
"Cos-" non fece neanche in tempo a finire la parola che già l'aveva in braccio e lei gli mise le braccia intorno al collo. "Non vale...non mi hai dato il tempo di preparar-" Killian la interruppe con un bacio.
"Ssh..." Emma si arrese e si accoccolò sulla spalla di lui. "Il programma di oggi è: film con il mio amore,seguito da pop-corn e...baci"
"L'ultima parte è ancora da confermare,mio caro..." ma Killian, perso tra le sue idee, nemmeno la stava a sentire...
"Cambio di programma. Andiamo al parco!"
"Come potrei mai contestare? Mi ritrovo qui in braccio a te,senza neanche la possibilità di camminare e poi,nel caso volessi andarmene?" Killian intanto camminava per il marcipiede di Storybrooke,in direzione del parco. "E in più mi trovo anche in imbarazzo...perchè la gente mi prende per una cretina in braccio ad un...ad un idiota" si fermò e la mise in piedi,stufo della sua cantilena.
"Ecco fatto,Swan! Volevi camminare? Cammina. Volevi andartene? Vattene. Non fai altro che lamentarti qualsiasi cosa faccia...e io non so più come comportarmi con te" questa volta era davvero stufo di tutte le lamentele di Emma,nonostante i sacrifici fatti per lei. Emma chinò di lato la testa,si avvicinò e lo abbracciò.
"Scusami...sono solo un'idiota! Hai ragione tu...non faccio altro che lamentarmi e inventarmi problemi che non ci sono. Scusa" Emma era molto agitata: l'aveva trattato con sufficienza parecchie volte però lui aveva sempre sopportato in silenzio. Questa volta invece no: si era proprio stufato del suo comportamento...e se si fosse stufato anche di lei?  E la sua ansia cresceva sempre più mentre parlava. Killian, intanto, sentiva un calore crescente sulla sua schiena; la sensazione era quasi bruciante ma cercó di non pensarci e non lamentarsi, sperando non se ne accorgesse lei. Ma quando Emma sentí sotto le sue mani, la pelle di Killian, si rese conto da sola di cosa stesse succedendo. Si allontanò da lui,fissandosi le mani inquietata: il calore della sua magia che andava espandendosi per il suo corpo,aveva bucato la giacca di pelle nera di Killian.
"Cosa ho fatto?! Killian,stai bene?!"
"Sì,tesoro,sto bene...va tutto bene...vieni qu-" ma non ebbe il tempo di finire la frase che Emma corse via e non riuscì a bloccarla.
Emma corse a perdifiato,fino ad arrivare da Granny.

Aprì la porta,controllò che dentro non ci fosse nessuno,entrò e si sedette.
"Ehi,Emma..." intervenì Ruby avvicinandosi a lei per rassicurarla.
"Dove sono tutti? Non c'erano Mary Margaret,David ed Henry qui?"
"Sì,ma sono andati a casa...cosa posso servirti? Offre la casa" le fece un occhiolino e sorrise.
Emma cominciò a sussurrare per non farsi sentire da Ruby: "Qualcosa di forte,qualcosa che...che possa ricordarmi l'amore dei miei genitori,di mio figlio e delle altre persone,per me...Killian..." la ragazza la guardava farfugliare senza capire una parola.
"Rum! Voglio del rum!" sbattè la mano sul banco e urlò così forte quella parola che rimbombò per il locale. "Rum!"
"Ho capito Emma,ho capito...calmati..."
Emma era arrabbiata con sè stessa per essere scappata dall'unica persona che credeva realmente in lei,dall'unica persona che l'amava così com'era,che amava ogni singola parte di lei. Era distratta nei suoi pensieri,quando sentì il rumore di una tazza scivolare per il banco fino a lei e istintivamente la prese per il manico. Cominciò a pensare a Killian,ai suoi baci,alle sue labbra,a come l'amava...si portò la tazza alle labbra e chiuse gli occhi,immaginando di baciarlo. Ruby sgranò gli occhi alla vista di ciò che successe: ogni singolo tovagliolo si piegò magicamente a forma di cuore,le posate si riunirono insieme per formare un unico e grande cuore...qualsiasi cosa nel locale stava assumendo una forma a cuore,sembrava essere San Valentino.
"E-Emma..." lei si staccò per un attimo la tazza dalle labbra e si guardò intorno,per poi spalancare la bocca,sorpresa "E' opera tua...della tua magia" lei arrossì violentemente e cercò di nascondersi il viso dalla vergogna.
"E'...E' impossibile che sia opera mia"
"Stavi assaporando tutti i ricordi felici e d'amore con lui...e potrei azzardare che hai voluto del rum perché ti manca il sapore delle sue labbra" a Ruby spuntò un sorriso dolce e al contempo malizioso,sulle labbra.
"I-io devo andare!" Ruby la bloccò e la implorò di sedersi e restare. "D'accordo,d'accordo" si sedette,sbuffando.
Ruby tirò fuori il cellulare dalla tasca e si diresse verso la cucina,dove chiamo Killian. Gli chiese di correre al locale perché Emma era lì; pochi minuti dopo l'uomo era già lì.
"Ehi,che succed-" vide Emma e le corse incontro,per poi abbracciarla "Amore...non devi farlo mai più...non devi mai più scappare da me...affronteremo questo problema,insieme" Ruby sorrise e poi li interruppe.
"Mi dispiace interrompere questo bellissimo momento romantico,ma Killian...dovrei parlarti di una cosa" Emma,che capì,la fulminò con gli occhi e le fece segno con la mano di cessare il discorso. Ruby alzò le spalle e continuò. "Pirata,guardati intorno..." Killian si voltò e rimase inebetito davanti a tutti quei cuori. "Emma stava bevendo una tazza di rum pensando a te...e in quel preiciso istante,nel locale,ogni singola cosa ha assunto la forma di un cuore...è stata lei,I suoi poteri sono dominati dalle sue emozioni...e, mentre pensava a te, ha dato vita a questo dolce spettacolo: mi pare sia abbastanza chiaro quali fossero le sue emozioni in quel momento" un sorriso si stampò sul viso di Killian,che si girò verso Emma,arrossita come mai in vita sua. L'abbracciò felicissimo e la strinse a sè,quasi togliendole il fiato.
"Ti amo" sussurrò.
"Anch'io...ma Killian,così non respiro" Killian alleggerì la stretta e scambio uno sguardo d'intesa con Ruby,che capì e se ne andò.
"Fammi sentire il sapore delle tue labbra ora..." Emma sorrise e si alzò in piedi,per poi baciarlo."Rum...Ma Swan,se volevi sentire il sapore delle mie labbra bastava correre da me e baciarmi,come ti ho detto ci sarò sempre per te nei momenti di bisogno" alzò un sopracciglio e si fece spuntare un sorriso malizioso,alla cui vista lei sorrise.
"Sei uno stupido..." lo baciò e mentre lo baciava continuò a parlare sulle sue labbra sensualmente: "Uno stupido pirata,odioso..."
"Se stare con te significa essere uno stupido pirata,odioso...beh,allora sarò il più stupido pirata,odioso del mondo"
"Ti ricordo che i miei poteri sono ancora fuori-controllo,pirata...e potrei accidentalmente farti del male...forse anche senza poteri" rise.
"Chissà perchè questa cosa del tuo potermi infliggere dolore con o senza poteri,mi spaventa ed eccita allo stesso tempo"
"I-io non dovrei essere qui a flirtare con te,ma dovrei andare da Tremotino per-"
"Non te lo permetterò" lei non ebbe neanche il tempo di contestare che un'altra volta la prese in braccio e la baciò. "Dove eravamo rimasti prima? Mm...parco!"
"No,Killian,ti prego...prima di tutto mettimi giù...e poi,non voglio andare al parco..."
"Allora non andiamoci" le sorrise,uscì da Granny e - con lei in braccio - si incamminò verso casa di lei.

Una volta arrivati in casa,aprì con difficoltà la porta con la mano e le diede un calcio per farla spalancare. Emma,intanto - nel stare accoccolata a lui - s'era addormentata.
"Swan..." sussurrò,per svegliarla dolcemente. Emma aprì gli occhi e cominciò a guardarsi intorno,quasi disorientata. "Sei bellissima quando dormi,sai?" sorrise e lo baciò.
"Grazie...ma ora mettimi giù" lui la mise,delicatamente,in piedi...poi la prese dai fianchi e la tirò verso di sè,per poi baciarla.
Emma cominciò a camminare all'indietro,baciandolo,fino a ritrovarsi in camera da letto e stendersi...lui si stese sopra di lei e continuò a baciarla.
Si avvicinò dolcemente a lei,accarezzandole i morbidi capelli biondi,poi le si avvicinò all'orecchio e alternò delle battutine a dei leggeri baci sul collo.
"Io sono Capitan Uncino...baffi impomatati e permanente" un bacio ed una dolce risata di lei. "un coccodrillo mi ha mangiato una mano e..." un'altro bacio ed un'altra risata di lei. "porto un mantello rosso" un altro bacio "ed un cappello rosso con una ridicola piuma bianca sulla cima" un altro bacio; lei continuava a ridere,senza riuscire a fermarsi.
"Preferisco Killian Jones" non solo lo pensava,ma lo aveva anche detto: quel pirata le tirava fuori le frasi di bocca senza che lei se ne accorgesse! Tra i due calò l'imbarazzo; fu lui a romperlo.
"Ma davvero hanno osato raffigurarmi così? Si vede che non hanno mai visto l'originale...quello deve essere mio cugino: uno dei tanti che non conosco" Emma rise: adorava vederla ridere,ma soprattutto sapere che era grazie a lui se rideva.
"Tu hai dei cugini?"
"Così pare...altrimenti non mi spiegherei la rozza interpretazione con cui hanno osato raffigurarmi. E poi al fianco non ha neanche una bellissima bionda,dagli occhi verdi ed un sorriso che incanterebbe chiunque..." alzò un sopracciglio avvicinandosi alle sue labbra ed Emma gli schioccò un tenero bacio.
"Mi dispiace per te,ma sei proprio tu quello nel cartone" rise ancora.
"Mm...mi sa che dovrò andare dall'autore del libro e farci un bel discorsetto,allora..." le si avvicinò alle labbra e poggiò il suo labbro superiore su quello inferiore di lei,ma lei interruppe il quasi-bacio; lui alzò gli occhi al cielo.
"E se reputi lesivo per la tua reputazione il modo in cui sei ritratto in quel cartone,dovresti sentire che canzone indecente ti hanno dedicato...si chiama 'La Canzone del Capitano'...ha anche un ballo"
"Perchè dovrebbe ledere la mia reputazione? Mi sento onorato che qualcuno abbia pensato di dedicarmi una canzone" le posò un leggero bacio sulle labbra; fece per andarsene,ma lei gli catturò le labbra nuovamente e lo baciò passionalmente. "Come farebbe questa canzone? E come si balla?"
"Non intendo cantartela..."
"Eddai,almeno il ritornello,ballo incluso..." Emma non riuscì a resistere alla faccia da cucciolo che le fece successivamente.
"Va bene...ma giura di non ridere!"
"Lo giuro"
"La canzone sarebbe..." arrossì: si sentiva veramente stupida…ma d’altra parte tutto era così stupido in quel momento: era lì, distesa sul letto di casa sua, a commentare un cartone della sua infanzia, flirtando con il cattivo di quello stesso cartone. Se solo le avessero detto, quando era piccola, che sarebbe finita tra le braccia di Capitan Uncino…era tutto così assurdo in quella situazione. In più, il sorriso di quell’uomo, il suo sguardo vivace e malizioso, i suoi profondi occhi blu e quel modo di porsi sempre allegro, la facevano sentire sempre su di giri, brilla come dopo aver schienato quattro o cinque shots di rum. Lui aveva la magica capacità di farla sentire leggera, così non ci pensò poi troppo, prese un bel respiro e cominciò a cantare.  "Porta in alto la mano" e Killian la interruppe.
"Porta in alto la mano,Swan..." Emma alzò la mano - ridendo imbarazzata - poi continuò.
"Segui il tuo capitano...muovi a tempo il bacino" Emma cominciò a muovere il bacino non pensando che sopra di lei c'era Killian. Lui alzò un sopracciglio e si leccò un labbro. "sono il Capitano Uncino"
"Questo è il ritornello?" lei arrossì.
"Sì"
"Mm...già mi piace...soprattutto la parte del bacino...com'era Swan? Non la ricordo..." lei sapeva che se la ricordava perfettamente,ma voleva stare al gioco: così gli mise le braccia al collo - per farlo avvicinare a lei - e cominciò a muovere lentamente il bacino cantando sensualmente quei due ultimi versi:
"Muovi a tempo il bacino,sono il Capitan Uncino" lui si morse un labbro e le mise le mani ai fianchi,accarezzandoglieli; lei chiuse gli occhi e continuò a muovere il bacino in silenzio.
"Così,Swan...muovi quel bacino...te lo ordina il Capitan Unci-" Emma lo zittì con un bacio.
"Chiudi quella bocca..." sussurrò mentre si baciavano "sono io il capitano in questa casa e ti ordino...di continuare a baciarmi"
"Non è piratesco come ordine...dovresti provare con qualcosa come: buttati dalla finestra o cose del genere..."
"Va bene,un ordine a testa...il mio è che tu chiuda la bocca,il tuo?"
"Mm...se proprio insisti...un bis della seconda parte di quella canzone"
"Killian..." le posò un dito sulle labbra e sorrise.
"Un ordine va sempre rispettato...soprattutto un ordine dettato dal grande e possente Capitan Unci-" ancora una volta lei lo zittì con un bacio.
"Devi smetterla,Swan,di zittirmi con dei baci"
"Mm...ma le tue labbra hanno così un buon sapore..." Killian sorrise "va bene...ora è il turno del tuo ordine. Bis? E bis sia." gli sorrise provocante ma abbassò lo sguardo subito dopo, ancora un po' imbarazzata; e lasciò ondeggiare nuovamente i fianchi, sensuale e dolce, contro quelli di lui.
"Davvero buono,Swan...perfetto!" lei alzò gli occhi al cielo.
"Ti odio" sorrise.
"No,non mi odi...tu mi ami..."
"E chi te lo di-" le posò un dito sulle labbra.
"Ed io amo te" lei sorrise e lui le schioccò un bacio sulle labbra...lei gli intrappolò il labbro inferiore tra i denti invano,poichè si scostò un attimo per sorriderle;si avvicinò,poi,nuovamente alle labbra di lei - che sorrise,chiuse gli occhi e socchiuse le labbra per prepararsi al bacio - e la baciò. "E non sai quanto adori il sapore delle tue labbra"
"Allora continua a baciarmi" sorrise e gli carezzò una guancia,poi gli portò una mano alla nuca e gli spinse giù la testa,fino alle sue labbra,per poi continuare a baciarlo dolcemente e passionalmente.
Emma gli prese l'uncino tra le mani e cominciò ad accarezzarlo,ispezionandolo con lo sguardo.
"Che succede,tesoro?" Emma tornò con lo sguardo agli occhi di lui e cominciò a scrutarli. "Swan..."
"Stavo pensando..."
"Illuminami,amore mio" lei sorrise.
"A quanto strano sia che io,comune mortale,stia con...Capitan Uncino" cominciò a vagare con lo sguardo per la stanza sorridendo,pensierosa e gesticolando con le mani "cioè,voglio dire,è la cosa più strana al mondo...diciamocelo,nessuna bambina sognerebbe mai di stare con Capitan Uncino...al massimo con Jack Sparrow ma-"
"Jack chi?"
"Jack Sparrow,un pirata di un film...inesistente...credo...ormai non so più cosa pensare: dopo che ho scoperto che anche Capitan Uncino è esistente,potrebbe suonarmi alla porta Jack Sparrow e portarmi via con lui,sulla sua nave,all'avventura..."
"Blocca la fantasia,Swan. Dove si trova questo tipo? Farò in modo che per lui sia impossibile muoversi..." era geloso. Anche il solo pensiero che la sua Swan potesse sorridere ad un altro uomo,lo faceva infuriare. La baciò passionalmente,senza neanche darle il tempo di respirare,come per ricordarle che lì c'era lui e che adesso lei era sua. Emma capì e sorrise. Cominciò a giocherellare con il bottone della camicia di lui,sorridendo.
"Non fare il geloso,pirata...mica è reale Jack Sparrow..."
"E se lo fosse? Tu andresti via con lui?" lei continuò il suo giochetto...le piaceva vederlo geloso,le faceva capire quanto lui l'amasse e quanto paura avesse di perderla.
"Mm...potrebbe essere...non è detto,ma potrebbe essere..." Killian cominciava ad essere davvero geloso: chi era questo Jack Sparrow e cosa voleva dalla sua Swan? Eppure gli aveva detto di amarlo...
"Davvero,Swan? E mi abbandoneresti qui,da solo?"
"Stai zitto!" lo tirò per il bavero verso le sue labbra e lo baciò "Non andrei via con nessun altro uomo e non ti abbandonerei mai..." Killian sorrise "Ammettilo...eri geloso di un personaggio inventato"
"Non è colpa mia se ti amo...non posso sopportare neanche l'idea che tu sorrida ad un altro uomo" Emma lo guardò sorpresa e sorridente,poi lo portò alle sue labbra dolcemente e lo baciò; la sua lingua accarezzò quella di lui,poi le intrecciarono...fu lui a interrompere quel magnifico bacio: "Ma toglimi una curiosità..." Emma alzò gli occhi al cielo: perchè interrompere un così bel bacio per una stupida domanda? "Questo Jack Sparrow...che tipo è?"
"Come carattere è...è molto simile a te." a queste parole Killian socchiuse gli occhi,geloso "che può essere sensuale e divertente allo stesso tempo...con una personalità che attira moltissimo le ragazzine,almeno...a me ha sempre attirato Jack Sparrow. Ma con Capitan Uncino,cioè,chi mai sognerebbe di stare con Capitan Uncino? Insomma,un tizio con un mantello rosso,codardo,ridicolo"
"Basta Swan,così mi ferisci" le saltò sulle labbra senza darle il tempo di rispondere e lei gli accarezzò i capelli dietro alla nuca "Io non voglio che tu mi veda solo come Capitan Uncino...voglio che tu mi veda come Killian Jones..." le carezzò una guancia e lei sorrise.
"Non volevo offenderti con le parole dette prima...scusami..."
"Nessun problema,ssh..." cominciò a baciarle il collo e pian piano a succhiarlo.
"Killian,i miei genitori mi uccidono se..."
"Ssh..." la zittì con due dita e tornò a baciarle il collo.
"Di sicuro il segno rimarrà..."
"Oh...sì che rimarrà" sorrise malizioso e tornò al collo.
"Eddai,Killian,staccati dal mio collo...ho un figlio...per lui già sarà un trauma sapere che sua madre frequenta Capitan Uncino,immaginati anche sapere che loro due...beh,hai capito,no?" Killian sorrise e si staccò dal collo.
"Ammettilo,Swan,che non resisti dal baciarmi"
"Io posso resistere eccome!" alzò un sopracciglio in segno di sfida e lui si avvicinò alle labbra di lei.
"Sei così sexy quando mi sfidi,Swan..." fece per baciarla,ma lei si scostò.
"A me sembra che sia tu a non resistere dal baciarmi..."
"Ti sfido,Swan..." si avvicinò al suo viso e cominciò a fissarla. Emma parlò molto piano,per mostrargli le sue labbra e farlo cedere.
"Ci sto,pirata..." cominciarono a fissarsi negli occhi e - in sincronia - si guardarono le labbra,desiderosi; stavano per cedere. Killian,passò involontariamente un dito sulle labbra di lei e cominciò a fissarle ancora più desideroso; Emma si morse un labbro,ancora più desiderosa.
Cedettero in sincronia e si saltarono addosso,pieni di desiderio e passione. Parlarono l'uno sulle labbra dell'altro...
"Hai ceduto..." dissero contemporaneamente; sorrisero,ansimando e scambiandosi i respiri.
"Sei tu che hai ceduto,Swan...non io..." lei si offese e lo spinse delicatamente via da sopra di lei,poi si diresse verso la cucina. "Eddai,Swan...non prendertela..." faceva finta di non sentirlo;Killian cominciò a guardarla dalla camera da letto. Aprì il frigo e prese una vaschetta di gelato avanzata dal giorno precedente ed un cucchiaino dal cassetto. Tornò in camera e si sedette sul letto,mangiando il gelato e fingendo che Killian non fosse lì.
"Eddai,Swan...mi dispiace...volevo solo trovare un pretesto per baciarti e...beh,sai,magari qualcosina in più..." sorrise malizioso.
Emma prese una cucchiata di gelato e la ficcò in bocca al pirata,in modo brusco.
"L'unica cosa che assaggerai oggi,sarà questo gelato..." Killian scostò il gelato e si mise a cavalcioni su di lei,poi la strinse a sè e le catturò le labbra. Emma si lasciò andare e si stese. Si tolsero i vestiti con dolcezza a vicenda e passarono quel pomeriggio a consumarsi nel calore dei loro corpi.

Angolo dell'autrice: Eccomi qui con questo nuovo capitolo...il prompt era "Alcool e Rabbia" e non so se,sinceramente,l'ho rispettato molto...
Comunque spero che vi sia piaciuto :3
-shippergirl

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Capitolo 3
*** Pants&Passion ***


cap.3 "Mamma,vorrei andare al negozio di vestiti a comprarmi un paio di pantaloni di pelle...mi accompagni?"
"Mi dispiace,Emma,non posso...sai,il piccolo Neal mi tiene impegnatissima e-" Emma la interruppe; voleva molto bene a quel fagottino,ma non poteva sopportare che lui avesse tutte le cure che lei non aveva mai avuto...così cercò di fermare sua madre...era forse invidia? Forse un po'...
"Non c'è problema,andrò da sola!" guardò Mary Margaret cullare il piccolo Neal e le spuntò un sorriso; come aveva anche solo potuto pensare di essere gelosa di quel fagottino? Eppure,forse,un pochino lo era...
"Perchè non chiedi a Killian di accompagnarti? Ormai si può dire che stiate insieme..." Mary Margaret alzò gli occhi verso di lei e sorrise.
"Killian?! Sai com'è fatto...comincerà a fare le sue solite battutine maliziose..." sorrise inconsciamente al solo pensiero.
"Mmm...dal sorrisetto che hai fatto non mi sembra ti dispiacciano molto le sue battutine maliziose" Emma fissò un attimo il pavimento pensierosa,poi si avviò fuori dalla porta senza neanche avvisare o salutare. Mary Margaret tentò un "Ciao" ma ormai era uscita dalla porta.
Guidò fino al porto,dove sapeva che di certo l'avrebbe trovato e le venne in mente di quando,da Granny,le aveva detto di aver dato la sua nave per lei...aveva dato la sua nave,la sua casa...per lei; e lei ora era indecisa se portarlo con lei in uno stupidissimo negozio o meno...

Una volta arrivata vide Killian steso su di una panchina e sorrise all'immagine: sembrava un bambino innocente e dolce mentre dormiva; chissà se nel sonno si dimenticava di tutti i problemi della vita...la morte del fratello,di Milah e allo stesso tempo la perdita della mano...chissà se nel sonno si scordava di tutti questi problemi,per ricordare solo i lati positivi della vita...chissà se pensava a lei,se la sognava...
Cercando di non svegliarlo,si sedette vicino alla testa del pirata e cominciò a vegliarlo nel sonno. Gli accarezzò la cicatrice sulla guancia,quasi esaminandola...era una cicatrice avuta per amore,avuta per difendere la donna che amava... A quel tenero tocco,il pirata si svegliò,ma fece finta di dormire per godere per un altro po' delle carezze di lei: spostò la mano sui suoi capelli neri e cominciò ad accarezzarglieli.
Ad un certo punto il sonno si fece sentire - del resto erano solo le 7:00 di mattina - ed Emma si stese di fianco all'uomo - c'era un piccolo spazio,perchè non usufruirne? - e lo abbracciò; poi chiuse gli occhi,sorridente.
"Buongiorno,principessa" qualche secondo dopo la dolce voce di Killian,la destò dal dormi-veglia.
"Killian...da quanto sei sveglio?"
"Abbastanza per aver sentito ogni tuo singolo tocco sulla mia pelle e sui miei capelli e per averti sentita accoccolare accanto a me e abbracciarmi" aveva ancora gli occhi chiusi e già gli spuntò quel sensuale sorriso malizioso sul viso "Allora,Swan,che succede?" aprì gli occhi e si ritrovarono quasi appiccicati...Killian sorrise e la baciò.
"Mi chiedevo se...ecco...allora: devo andare a comprarmi un paio di pantaloni di pelle" Killian sorrise "e mia madre non può accompagnarmi...quindi,che ne dici di accompagnarmi?" Killian portò una mano alla nuca della donna e cominciò ad accarezzarle i capelli,poi l'avvicinò alle sue labbra e la baciò dolcemente.
"Certo" disse sulle labbra di lei; Emma sorrise. Rimasero a baciarsi ancora un po',finchè Emma non interruppe il bacio.
"Killian,andiamo?" sorrise.
"Ancora un po'..." le si avvicinò nuovamente alle labbra e le appoggiò alle sue; lei cedette.
"Ok...ma solo un po'..." lui sorrise come un bambino; lei si appoggiò alla spalla di lui e chiuse gli occhi.
"Tesoro" lei aprì gli occhi e guardandolo di sottecchi,sorrise. "Vorrei che questo momento non finisse mai...ma non dovevamo andare in quel negozio per te?"
"Hai ragione..." sorrise e lo baciò dolcemente,accarezzandogli il viso. "ma penso che il negozio possa aspettare,non scappa...apparte che non compaia un altro mago a Storybrooke che fa volare via tutto e sparire i negozi,sarebbe un po' un problema..." Killian sorrise e cercò le sue labbra.
"Sei bellissima,Swan...perfetta..." sussurrò sulle labbra di lei,per poi abbassare la mano dalla schiena alle natiche; lei sorrise.
"Killian..." lui tornò con la mano sulla schiena,sbuffando.
"Però quando facciamo l'amore me lo permetti" sorrise malizioso.
"Ti pare che stiamo facendo l'amore?"
"No" sorrise beffardo e si avvicinò alle sue labbra,per poi abbassare la voce "ma potremmo..."
"Killian!" gli diede un piccolo colpo sulla spalla,ridendo,ma lui le catturò la mano e intrecciò le sue dita con quelle di lei. Le accarezzava la mano dolcemente con il pollice...aveva un sorriso che gli arrivava agli occhi; lei aumentò la stretta,delicatamente. "Tesor...ehm...Killian" si girò verso di lei e si perse nei suoi occhi verdi.
"Dimmi"
"Scusa se...se non riesco a chiamarti così,ma..." Killian la zittì con un bacio dolce,poi le sorrise.
"Ssh...non preoccuparti,piccola...dimmi pure ciò che dovevi dirmi..." lei sorrise e prese sicurezza.
"Andiamo al negozio,tesoro?" lui sorrise.
"Certo!" si alzarono dalla panchina e lui rimase poco dietro di lei "Andiamo,forza!" le diede una piccola pacca sulle natiche e lei si girò,per poi guardandolo con aria di sfida,sorridente; lui sorrise malizioso. Le si avvicinò e le cinse i fianchi. Arrivarono all'auto e una volta aperta la portiera,Emma si bloccò e si girò verso il pirata.
"Tu non sai quanto io ti odi...ti odio così tanto che..." lui si avvicinò al viso di lei,che si appoggiò all'auto con la schiena,gli mise le braccia intorno al collo e lui le mise le braccia intorno ai fianchi.
"Quanto,Swan...quanto mi odi?" sorrise.
"Sei la persona che più odio al mondo,ricordalo" si avvicinò alle labbra di lui che sorrise.
"Bene" sorrise e si avventò sulle labbra di lei. "Anche tu sei la persona che più odio al mondo,Swan" lei,ancora ad occhi chiusi,si cullava nelle sue parole.
"Dobbiamo andare..." si sorrisero ed entrarono in auto.
"Swan,aspetta ad accendere l'auto..." le prese la mano e la fece girare verso di sè con una carezza al viso.
"Che succede?"
"Ho bisogno disperato di una cosa che finchè non avrò non sarò felice" si avvicinò al suo viso.
"E cosa?" la baciò dolcemente e lei gli mise le braccia al collo "Questo..." disse a fine bacio. Emma cercò le chiavi che fino ad un attimo prima aveva al collo e si accorse che nel baciarlo le aveva lasciate cadere dietro la schiena di lui.
"Killian,mi passi le chiavi? Sono dietro alla tua schiena..." Killian le prese e quando lei cercò di prendergliele di mano lui le scostò.
"Fammici pensare" diceva mentre spostava le chiavi avanti e indietro per non fargliele prendere. Emma lo prese per il bavero e lo baciò; si sollevò e andò a sedersi sulle gambe di lui,come meglio potè "Le chiavi,perfavore..." sussurrò; questa volta gliele diede senza storie. Tornò a sedersi al suo posto,sorridente.
"Hai fatto tutto ciò per un mazzo di chiavi..."
"Ma certo,perchè altrimenti?" lui si offese "Vieni qua,cretino" lo invitò tra le sue braccia e poi lo baciò. Lui sorrise soddisfatto e le carezzò il viso.
Emma mise in moto l'auto e si avviò verso il negozio.

Una volta arrivati,Emma cominciò a girovagare per il negozio,con Killian che non teneva il passo.
"Trovati!" camminò velocemente verso una corsia e prese la gruccia della sua taglia,poi andò a provarseli nello spogliatoio.
"Hai bisogno,Swan? Posso aiutarti,se ti va..." sorrise malizioso aldilà della tenda. Notò che la tenda lasciava vedere appena dentro e - non resistendo - buttò l'occhio. Le sue gambe erano perfette e le natiche erano magnifiche...fissò maniacamente le natiche della donna.
"Killian...qui c'è uno specchio e posso vederti...smettila di guardarmi" Killian alzò in alto le mani in segno d'arresa e smise di guardare. Emma uscì dallo spogliatoio e sorrise.
"Che ne pensi?" Killian ispezionò ogni singolo particolare delle sue gambe: quei dannati pantaloni di pelle neri,le fasciavano alla perfezione le gambe e risaltavano la bellezza delle sue gambe.
"Penso che sto cercando di trattenermi,Swan...ma tu e questi dannati pantaloni di pelle mi tentate troppo..." si leccò un labbro. Emma alzò un sopracciglio e sorrise,onorata. "Per me è no...non puoi prenderli"
"Perchè?!" ora era offesa.
"Perchè sei troppo sexy...vuoi farmi decedere precocemente?" Emma sorrise e tornò nello spogliatoio. Si ri-mise i jeans e portò alla cassa i pantaloni di pelle; pagò e frettolosamente uscì dal negozio e - appena entrato anche il pirata in macchina - partì verso casa. Solo dopo si ricordò di Mary Margaret e decise,quindi,di chiamarla...così da trovare una scusa per farla uscire di casa.
"Pronto?"
"Pronto,tesoro,dimmi"
"Non pensi che faccia piacere a Neal uscire un po'...magari al parco o a fare un giretto per Storybrooke..."
"Buona idea!" ingenuamente ri-attaccò e uscì di casa con il piccolo Neal; si diresse poi verso il parco. Finalmente la casa era vuota.

Una volta a casa,Emma si diresse verso il bagno e - chiuso a chiave - si mise i pantaloni di pelle. Uscì poi e si diresse verso Killian,come se niente fosse... Killian l'abbracciò da dietro e lei appoggiò la testa nell'incavo del suo collo,lasciandosi cullare dal pirata.
"Sei bellissima con questi pantaloni di pelle,Swan...non che tu non lo sia di natura" Emma sorrise. Killian portò le mani ai fianchi di lei e cominciò ad accarezzarli sensualmente...Emma si girò verso di lui e si baciarono passionalmente...si stesero sul divano,baciandosi e continuarono a baciarsi passionalmente,soffocando l'uno il respiro dell'altra.
"Non vedevo l'ora di accarezzarti i fianchi,oggi,Swan...con questi pantaloni addosso a te io...io perdo il mio autocontrollo" Emma sorrise.
"Killian,avrei un po' di freddo...potresti,ecco...prendere una coperta?" Killian alzò gli occhi al cielo ed Emma lo baciò. "Perfavore" sussurrò. Si alzò e andò nella camera da letto di Emma.
"Dove si trovano le coperte,Swan?"
"Apri l'armadio...si trovano nel ripiano più in alto" si mise a sedere sul divano ad ammirarlo. Killian le fece l'occhiolino e lei sorrise.
Prese la coperta e tornò da lei,che gli sorrise...si stese sopra di lei,tenendo la coperta in mano e la baciò.
"Che fai,non mi dai la coperta?" Killian mise sopra di lui la coperta e le sorrise.
"Così siamo coperti entrambi" Emma,sorridente,gli mise le braccia al collo "ma sai...so un metodo alternativo per scaldarsi..."
"Interessante...e quale sarebbe?" le piaceva flirtare con lui...così continuò questo giochetto,sorridente. "Spiegami bene come si fa..." Killian sorrise malizioso e cominciò a sbottonarle la camicetta.
"Si comincia sbottonando questa..." le sbottonò parzialmente la camicetta dal basso verso l'altro e le scoprì la pancia,poi gliel'accarezzò delicatamente con la mano.
"Tutto qui?" chinò appena la testa e piegò il labbro inferiore per apparire indifesa.
"Certo che no...poi ci si appropria delle labbra dell'altra persona..." Emma,abbracciata al suo collo,gli abbassò la testa verso le sue labbra e si baciarono dolcemente. "Poi-"
"Ssh...stai zitto e risparmia le energie per baciarmi" sussurrò sulle labbra di lui.
"Agli ordini,tesoro..." sorrisero l'uno sulle labbra dell'altro. Killian le mise la mano dietro la schiena e fece per slacciarle il reggiseno,ma lei gli mise una mano sul braccio per bloccarlo - continuando a baciarlo. "Swan?"
"Solo baci per ora...magari dopo..." Killian spostò la mano più in basso e cominciò ad accarezzarle la schiena; Emma intensificò il bacio...continuarono per svariati minuti.
"Hai ancora freddo,Swan?" lo chiese in modo premuroso,senza neanche un pizzico di malizia.
"No...anzi,effettivamente,adesso ho caldo"
Involontariamente si impigliò con l'uncino nella camicetta di lei e ne strappò via tutta la fila di bottoni; si sentiva un cretino.
Emma gli prese dolcemente l'uncino e lo posò sul tavolino lì a fianco,poi sorrise. Killian rimase stupito da tutta quella dolcezza.
"Scusami,Swan...io-" Emma lo interruppe con un bacio.
"Ssh...non preoccuparti...non hai fatto apposta..." lo baciò e intanto gli prese la mano e vi intrecciò le dita,poi la portò alla sua camicetta ormai strappata e lui,delicatamente,gliela tolse...si svestirono a vicenda dolcemente,finchè - al culmine del piacere - si aprì la porta e i due rimasero immobili a fissarsi,ad occhi spalancati. Entrò in casa Henry e fissò i due,senza trovare le parole.
"Mamma!"
"Posso spiegarti..."
"Io...io vado da Regina..." chiuse gli occhi e uscì frettolosamente dall'appartamento.
"Hen-" troppo tardi,ormai era uscito. Si mise una mano sugli occhi e li chiuse. "Stupida,stupida,stupida!" cominciò a sbattersi la mano sulla fronte e a maledirsi per ciò ch'era appena successo.
"Swan..." le prese la mano e cominciò ad accarezzarla,dolcemente. "Da quel che mi hai detto,è successo anche a te di trovare i tuoi genitori in flagrante,tornando a casa..." Emma sorrise; lui cercò di far rinascere la passione che si era spenta tra di loro: si avvicinò a lei che gli diede un bacio distaccato,senza sentimento. "Ehi,tesoro..." cercò,invano,di catturarle nuovamente le labbra.
"Io...ho combinato un casino..."
"Non hai combinato nessun casino,amore..." le accarezzò una guancia e tornò alle sue labbra,dolcemente.
"Però-"
"No,non dire niente...non rovinare questo momento..." la baciò e lei chinò la testa,baciandolo; lui le mise un dito sotto al mento e le alzò la testa,baciandola...Emma sorrise sulle sue labbra e fece per intensificare il bacio,ma lui le morse dolcemente il labbro inferiore e continuò a baciarla: un bacio lento e dolce. "Ti amo" sussurrò sulle labbra di lei.
"Anche io" rispose su quelle di lui.
"Cosa?" le sorrise. Voleva sentire quelle due parole dalle labbra di lei; doveva sentirle.
"Lo sai,Killian"
"Ti prego,Swan...dillo...ho bisogno di sentirtelo dire"
"Anche io...t-ti amo" doveva ancora abituarsi a quello due parole: così facile pensarle,così difficile dirle. "Scusami,io...è che per me è difficile dirlo...ormai non sono più abituata a dirlo...tu per me sei importante,ma...ma ho questo terrore che se una di queste volte io dico di amarti...ti succeda qualcosa che ti separi da me ed io non voglio perderti; non posso perderti"
"Non importa...a me basta che tu sappia che io ti amo così tanto che morirei per te...e che non ti abbandonerei mai..." Emma sorrise; lo avvicinò alle sue labbra e dolcemente lo baciò.
"Ti amo" Killian sorrise: un sorriso che arrivava fino agli occhi e che glieli illuminava; lei arrossì.
"E' il giorno migliore della mia vita" Emma lo tirò verso di sè e lo baciò "e dovresti sentirti onorata,tesoro,perchè ho più di 300 anni e di giorni ne ho passati...anche di donne,devo dire" Emma gli diede un ceffone sulla guancia e lui sorrise.
"Sei un cretino,uno stupido,un idio-" Killian la baciò e immediatamente lei si calmò.
"Ma amo più della mia vita solo te...tu sei la mia vita,la mia gioia"
"Rimani pur sempre un idiota" rise.
"Il tuo idiota" le fece l'occhiolino e lei sorrise,persa nei suoi occhi.
"Vestiamoci..." Killian si alzò ed Emma si coprì gli occhi,imbarazzata; lui sorrise e velocemente si vestì.
"Ora puoi guardare..." aprì appena le dita,per controllare che fosse vestito...poi si tolse la mano da davanti agli occhi,si alzò e cominciò a vestirsi.
"La mia camicetta è rotta,come faccio?" Killian si tolse la giacca e gliela mise,poi la chiuse: il tutto dolcemente,senza malizia. "Grazie" lui sorrise e la baciò.
"Uffa...ora che siamo vestiti è finito il divertimento" Emma rise e lui si avvicinò a lei,per poi cingerle i fianchi e tirarla verso di lui "o forse no..." le catturò le labbra e lei gli mise le braccia al collo. Si aprì la porta ma loro non se ne accorsero,continuando a baciarsi...
"Eccoci tornati a casa" Mary Margaret sussurrava,chinata sulla culla. Killian la vide,ma non disse nulla per continuare a baciare Emma - non accortasi di nulla - che se si fosse accorta della presenza di sua madre avrebbe smesso di baciarlo. Mary Margaret li vide e Killian la implorò con lo sguardo; lei capì e cercò di non farsi notare da Emma; andò in cucina silenziosamente e cominciò a fare le sue cose.
Emma gemette di piacere sulle labbra del pirata,che sorrise e la strinse ancor di più a sè.
"T-tu...devi smetterla di baciarmi così,Killian" si scambiarono i respiri a vicenda,guardandosi negli occhi,ancora pieni di passione.
"Mai,amore mio" Emma sorrise,con il respiro affannoso; in quel momento tornò Mary Margaret dalla cucina ed incrociò le braccia al petto "Swan...dovrei dirti una cosa..."
"Dimmi"
"Girati..." Emma andò e arrossì alla vista di sua madre.
"Ciao,Emma...sono qui da svariati minuti ma si vede che eri piacevolmente distratta,perchè non ti sei accorta di niente" sorrise.
"Killian! T-tu l'avevi vista?!"
"Ecco...a dire la verità..." Emma lo fulminò con gli occhi,furiosa ed imbarazzata.
"Non prendertela...è stato un gesto dolce: voleva soltanto non distogliessi la sua attenzione da lui" Emma si calmò e si girò verso Killian che le sorrise dolcemente.
"Perdonami,tesoro..."
"Tu e i tuoi maledetti trucchetti" lo guardò con aria di sfida "Non li capirò mai" sorrise. Killian l'abbracciò da dietro e lei cercò di divincolarsi dall'abbraccio,imbarazzata; non riuscendoci si arrese.
"Killian...c'è mia madre,lasciami"
"Che intendi? Vorresti che abbracciassi tua madre?" Emma alzò gli occhi al cielo,sorridendo.
"Sei un idiota..."
"Lo so" le diede un piccolo bacio sulla guancia "ma non ti libero comunque dall'abbraccio"
"Mamma,dì qualcosa..."
"Mm...a dire la verità apprezzo il romanticismo di quest’uomo nei confronti di mia figlia" sorrise ed Emma la fulminò con gli occhi. "E poi quando sei con lui sei così dolce e indifesa..." Emma arrossì e cercò ancora di più di divincolarsi,invano. Killian si avvicinò all'orecchio di lei e sussurrò,in modo che potesse sentirlo solo lei: "Ti amo" un brivido le passò per tutto il corpo e sorrise.
"Come siete carini...siete proprio dolcissimi"
"Quando dici così mi sento un'adolescente..."
"Ma noi siamo due adolescenti,Swan..." le baciò il collo e lei sorrise. Emma lo baciò e intanto lui allentò la presa delle braccia attorno a lei,che - soddisfatta - andò verso la cucina. "Ma Swan..." si diresse verso la cucina anche lui e chiuse la porta. Era dietro di lei.
"Sei trasparente come l'acqua,capitano...basta un bacio e subito ti rammollisci..."
"Anche con te,Swan..." la prese e la baciò; lei lasciò cadere a terra la forchetta che aveva in mano e quando lui fece per andarsene gli mise le braccia al collo e continuò a baciarlo. Killian la tirò su e la fece sedere sul tavolo,continuando a baciarla; Emma gli mise le gambe ai fianchi e quasi si stese sul tavolo,Killian la seguì,baciandola. "Swan..."
"Dimmi"
"Forse è meglio andare...non vorrei rompere anche la mia giacca..." Emma rise. "Sei così sexy con la mia giacca"
"Me la regali?" gli succhiò il labbro inferiore per farlo cedere,invano.
"No" Emma si staccò dal suo labbro e sbuffò.
"Ma perchè? Eddai,amore" aprì i suoi grandi occhi verdi.
"Odio quando fai così...mi fai cedere e..." Emma sorrise "Anzi,no...non te la regalo"
"Ti amo,ti amo,ti amo,ti amo..."
"Ti amo anche io...ma dopo come faccio a proteggermi dal freddo,amore mio?" Emma sorrise ed acconsentì con un cenno della testa "Ma a proposito delle due paroline...dillo ancora"
"Ti amo" Killian sorrise ed Emma lo tirò verso di sè e lo baciò.
"Ti amo,Swan" sussurrò sulle labbra di lei,che sorrise.
"Anche io ti amo" ricambiò su quelle di lui. "Ma non ti ci abituare troppo a sentirlo..."
"Perchè mai Swan? Sono solo due parole" lei sorrise.
"Lo so...ma per me sono le due parole più difficili da pronunciare,io...io vorrei,ma anche quando intensamente con tutta me stessa vorrei dirle,mi blocco" Killian le accarezzò una guancia e lei tremò sotto il tocco delle sue dita.
"Allora dimmi che mi odi,così saprò che quel ti odio significherà qualcos altro..." Emma sorrise,acconsentì con un cenno del capo e si baciarono dolcemente.
Uscirono dalla cucina insieme: lei si sistemò i capelli e le pieghe della giacca e Mary Margaret li guardò,sorridente.
"Tutto a posto,ragazzi?" Emma guardò Killian,che le fece l'occhiolino.
"Certo!" urlò lei. Forse troppo entusiasmo... "Ehm...ecco...volevo dire...sì,tutto a posto"
"Sì,dai...il tavolo è ancora intatto" intervenne Killian,sfoggiando quel sorriso che non la faceva ragionare. Emma rise e lo guardò.
Lui si avvicinò e l'abbracciò da dietro,lei non protestò e si accoccolò ancor di più tra le sue braccia.
"Mm...è abbastanza sfrontato il tuo fidanzato"
"Lui non è il mio...fidanzato...lui è..." Killian la strinse ancor di più a sè e lei chiuse gli occhi,pensierosa.
"Dai,Swan...ammettilo che sono il tuo fidanzato" le baciò una guancia. "Ti prego..." sussurrò seducentemente nell'orecchio di lei; stava per cedere.
"Lui è..." Emma cominciò a dondolarsi nelle braccia del pirata. "Ok,va bene...è il mio fidanzato" Killian sorrise e le schioccò un bacio sulla guancia.
"L'hai ammesso,Swan! L'hai ammesso!" era felicissimo; lei gli pizzicò leggermente il braccio. "Allora presto ti regalerò un anello"
"A quando le nozze?" intervenne ridendo Mary Margaret.
"Mamma! Stai diventando peggio di Killian!"
"Le ho insegnato bene" mostrò i suoi denti perfetti in un sorriso,onorato.
"Ti odio con tutto il mio cuore" si appoggiò nell'incavo del suo collo e chiuse gli occhi.
"Dimmi che stai utilizzando il trucchetto che ti ho insegnato prima e che questo è un ti amo" le sussurrò all'orecchio; lei sorrise e lui capì. "Anche io ti odio,Swan"

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Capitolo 4
*** Trick&Trust ***


cap.4 "Buongiorno,raggio di sole..." erano ancora nella stanza da Granny,quella mattina...di certo da Emma non potevano stare,visto che ci viveva anche tutto il resto della famiglia. Emma mugugnò,lamentandosi e gli porse una mano,che lui prese e strinse alla sua. Si avvicinò a lei e la girò verso di sè,poi le intrappolò le labbra nelle sue,stringendola.
"Buongiorno,amore" disse sulle labbra di lui,sorridente,poi continuò a baciarlo dolcemente e lentamente.
"Così va meglio...prima ho sentito solo un lamento; non è stato dolce...ora invece lo è stato..." le accarezzò le labbra con le sue.
"Scusami,è che io la mattina sono tipo...tipo uno zombie"
"L'ho notato" sorrise sfrontato; lei si finse offesa - sorridendo - e gli diede un piccolo pugno sulla spalla; lui la strinse ancor di più a sè. "Scherzo,piccola...sei bellissima anche di prima mattina" un sorriso,che le illuminò gli occhi,le spuntò sul viso.
"Davvero?" lui le accarezzò il viso,sorridendo dolcemente.
"Fidati...non lo direi se non fosse così..." le fece l'occhiolino; lei gli mise un dito sotto al mento e lo avvicinò alle sue labbra,sensualmente.
"Scommetto che lo dicevi a tutte,il mattino dopo..."
"No,non è vero. Queste frasi le riservo a te..."
"Mm...e dov'è il taccuino su cui le hai segnate?" sorrise.
"Dentro la mia bocca...devi cercare bene,Swan,perchè non lo troverai così facilmente..." sorrise malizioso e lei lo baciò; la sua lingua accarezzò quella di lui e dolcemente si ritirò; un piccolo gemito di piacere le uscì dalle labbra.
"Non ho trovato niente...fammi cercare meglio" gli intrappolò nuovamente le labbra tra le sue e lui,lentamente,si stese su di lei,abbracciandola e continuando a baciarla.
"Ottima scusa per baciarmi..." Killian passò a baciarle il collo,mentre le prese la mano e intrecciò le dita di lei tra le sue; lei sorrise: come poteva rendere un momento così passionale allo stesso tempo così romantico? Mai nessun uomo - neppure Neal - l'aveva trattata così dolcemente e l'aveva sfiorata così delicatamente,quasi potesse sgretolarsi sotto al tocco delle sue dita...anche nel culmine della passione lui era delicato e in qualsiasi istante,voleva che le loro mani si intrecciassero...come ora.
Slegò la mano da quella dell'uomo,per metterlo alla prova e lui subito andò a cercarla nuovamente e la catturò nella sua,impedendole di scappare. "Ti amo" due semplice parole,che fecero subito in modo che il pirata si appropriasse delle sue labbra con foga,per poi calmarsi sempre più e quasi accarezzarle con le sue...con dolcezza,amore,delicatezza...si sollevò appena da esse per sorriderle, - un sorriso dolce,che lei ricambiò - poi tornò a baciarla.
"Anche io ti amo" le labbra di lei si incresparono in un sorriso,a quelle parole.
"Ogni volta che ti dico quelle due magiche paroline ti si illuminano gli occhi..." lei sorrise.
"Perchè ogni volta che lo dici mi fai ricordare l'onore che ho avuto ad avere il tuo cuore; non meritandomelo neanche,forse..." lei gli accarezzò il viso.
"Non devi dirlo...ti meriti questo ed altro...sei l'uomo migliore che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita..."
"Con altro intendi che oltre che con te posso andare anche con altre donne?" sorrise malizioso; Emma sventolò in aria la mano e lui smise di respirare,strozzandosi.
"Chiedi scusa,capitano..."
"Scusami!" lei sventolò nuovamente la mano e lui tornò a respirare. "Non fare la gelosa,piccola..." cercò di baciarla,ma lei si scostò "lo sai che ho occhi solo per te e che l'unica donna che voglio,fino alla mia morte,sei tu..." le accarezzò il viso e le brillarono gli occhi: lui le faceva,ogni volta,abbassare le difese...con i suoi sguardi,le sue frasi,le sue carezze,la sua dolcezza...
"Sei uno stupido pirata...maledet-" lui si appropriò delle sue labbra e la baciò,dolcemente...
"Ti amo,Swan...più della mia vita" le brillarono gli occhi.
"Non puoi ogni volta risolvere tutto con una frase dolce,un bacio ed un sorriso...ma diamine,non so come,ma riesci a convincermi ogni volta!"
"E' questo fascino che possiedo...tutto le donne sono ai miei piedi e pagherebbe per stare con me..." Emma lo prese per il bavero e lo avvicinò a pochi millimetri dalle sue labbra.
"Dì a queste donne di tenersi i soldi e trovarsi un altro pirata,allora...questo è già occupato"
"Donne,Killian Jones è già occupato!" fece finta di urlare; lei rise. "Mi dispiace,ma Emma Swan mi ha catturato e mi lascerà solo se pagherete un riscatto di milioni di dollari!" si avvicinò alle labbra di lei: "Vi prego,non fatelo..." si accarezzarono le labbra a vicenda,sorridendo.
"Killian..."
"Dimmi,piccola..." lei sorrise.
"Mi andresti a prendere i vestiti sul tavolo,perfavore?" lui sbuffò leggermente.
"Ora vado..." fece per alzarsi e staccarsi dalle labbra di lei,che ci ripensò e lo tirò giù.
"E chi ha detto ora?" sorrise,baciandolo. "Nella mia frase non c'era quella parola..."
"Amore mio..." le sorrise e tornò a baciarla.
"Ti fidi di me?" chiese lei sulle sue labbra.
"Certo,perchè?" lei sorrise
"Ti faccio una piccola magia..." mosse in aria una mano e Killian si ritrovò in smocking. "Lo sapevo...sei dannatamente affascinante in smocking; dovevo scoprirlo...non potevo basarmi solo sulle mie fantasie" lui sorrise malizioso e la baciò.
"Sfacciata e maliziosa...ti ho insegnato bene..." lei alzò un sopracciglio e sorrise,onorata. "Ma tornando allo smocking...dannatamente affascinante,eh?" lei rise "E quando dovrei usare questo smocking?"
"Niente,Killian,lascia stare..." divenne seria e mosse in aria la mano per far scomparire lo smocking. Lui continuava a non capire.
"Swan..." le accarezzò il viso,rassicurante; lei chiuse gli occhi.
"Niente...io ho immaginato come sarebbe stato...il nostro,ecco...matrimonio" gli brillarono gli occhi.
"Beh,tu sarai perfetta in abito da sposa" sorrise e le schioccò un bacio sulle labbra.
"Sarò?" si fissarono non sapendo cosa dire.
"Se mai un uomo avrà la fortuna di avere un tuo sì...quel fortunatissimo uomo...il giorno del matrimonio sarai perfetta" lei sorrise "E ti farai bellissima,soltanto per quell'uomo..." chinò la testa,affranto. Non poteva immaginare la sua Swan felice con un altro...non voleva neanche pensarci. Lei capì e gli accarezzò il viso.
"Mm...quindi intendi lasciarmi,prima o poi?" anche se le era difficile ammetterlo,anche a sè stessa,voleva che quell'uomo fosse Killian Jones.
"Certo che no! Cosa ti salta in mente? Sei la mia vita...se lasciassi te,lascerei la mia vita" un sorriso le illuminò gli occhi.
"Per fortuna...pensavo che tu volessi sbarazzarti di me" gli prese la mano e intrecciò le sue dita con quelle di lui.
"Mai" si abbassò verso le sue labbra e vi schioccò un piccolo bacio "e poi non potrei più avere la soddisfazione di sentirti gemere ai miei baci" lei arrossì.
"Stai zitto...o sarò io a lasciarti..." gli mise una mano dietro la schiena e cominciò ad accarezzarla.
"Minacci di lasciarmi mentre mi accarezzi la schiena..." lei continuò comunque "non è molto convincente come minaccia"
"Hai più di trecento anni e sei più lento di uno di tredici a capire..."
"Che intendi,tesoro?" si leccò un labbro,malizioso.
"Magari volevo far finta di minacciarti,invintandoti allo stesso tempo sulle mie labbra...chi lo dice..." sorrise maliziosa.
"Sono un ottimo insegnante di malizisa...e tu un'ottima studentessa!" le mise una mano dietro alla nuca e la sollevò verso le sue labbra; lei sorrise,poi lo baciò. Lui mise la mano dietro alla schiena di lei e scese giù fino alle natiche,poi palpò - sorridendo malizioso.
"Sei un ottimo insegnante" sorrise "ma questo non vuol dire che tu possa palparmi..." lui le fece l'occhiolino,poi si avvicinò alle sue labbra e cominciò a parlare a bassa voce.
"Andiamo Swan,siamo fidanzati...e come ogni fidanzato,è giusto che abbia le mani...lì" era una tortura,per lei,sentire la sua voce così vicina ed avere il suo fiato caldo sul viso; doveva farlo smettere o sarebbe morta.
"O-ok...magari giusto qualche minuto..." diamine! Come riusciva a farla cedere ogni volta?! Ora doveva ri-farsi... "ma solo se anche io...lo faccio" scese con la mano verso le natiche di lui,sorridendo maliziosa; l'aveva fatto cedere,non sapeva cosa rispondere. Lo abbassò verso di lei e cominciò a baciargli il collo,per poi mordicchiargli sensualmente il lobo dell'orecchio,giocherellando con la lingua con il suo orecchino. Killian era pietrificato; spostò la mano dalle sue natiche e lei fece lo stesso - continuando a giocare con il suo orecchino.
"S-Swan...il mio orecchino..." balbettò e lei sorrise.
"Ssh..." gli mise una mano sulle labbra. Si spostò verso il collo e cominciò a baciarlo,per poi succhiarlo. "Hai un buon sapore,capitano..."
"Hai vinto,Swan...sei riuscita a farmi smettere di ragionare...smettila,ti scongiuro" lei sorrise e si avvicinò al viso di lui: appoggiò la fronte a quella di lui e gli accarezzò il naso con il suo; lui sorrise e ricambiò. "Ti amo,piccola"
"Anche io,amore"
"Dillo ancora Swan...chiamami ancora così..."
"Amore..." lui sorrise e - accarezzandole il viso - la portò verso le sue labbra. "Ti amo,amore" sussurrò sulle labbra di lui.
"Non smettere mai di dirlo..." le brillarono gli occhi e le spuntò un sorriso. "Perchè sorridi così?"
"Pensavo a come sono sempre stata abbandonata nella vita..." lui le scrutò gli occhi "ho avuto l'amore dei miei genitori...ma non l'ho avuto quando più mi serviva..." divenne serio "ma poi ho incontrato te ed erroneamente mi sono innamorata" lui sorrise "l'errore migliore della mia vita..." gli mise le braccia al collo e lo baciò dolcemente. "Evvai! Capitan Uncino è il mio fidanzato!" sussurrò; lui rise.
"Lo so,lo so...anche io sarei al settimo cielo se fossi il mio fidanzato..." sorrise malizioso.
"Idiota..." sorrise. Si avvicinarono l'uno alle labbra dell'altra e continuarono quel bacio - dolce,lento,desideroso - per infiniti attimi.
"Sai,Swan...se tu offendi qualcuno e subito dopo lo baci...beh,l'offesa non è molto credibile" alzò un sopracciglio; lei sorrise e abbassò lo sguardo.
"Voglio ucciderti...lo giuro" lui annuì,sorridendo.
"Le tue frasi dolci per me sono 'voglio ucciderti','ti odio','sei un cretino'...potresti dare lezioni di frasi romantiche,Swan..." lei rise.
"Sono gentile...le frasi romantiche le lascio a te..."
"Molto gentile" sorrise malizioso e si avvicinò alle sue labbra.
"Non sono la tipa da frasi sdolcinate..."
"Non eri neanche la tipa da baci d'addio con le lacrime..." sorrisero. "Provaci,Swan...solo una...fallo per me"
"Allora...fammici pensare..." sorrise "Hai dei bellissimi occhi color oceano in cui mi perdo ogni volta che ti guardo...alla luce sono celesti,mentre al buio diventano quasi blu..."
"Davvero,Swan?"
"Sì...ci ho guardato bene...quindi fidati" lui sorrise: un sorriso che gli arrivò fino agli occhi. "Ora sono di un azzurro vivace e brillano quasi" lui appoggiò la fronte a quella di lei.
"Chiudi gli occhi" lei sorrise.
"Perchè?"
"Fidati..." lei chiuse gli occhi. Lui posò un baciò sopra ai suoi occhi,sulle guance,sul mento...in ogni centimetro del suo viso...poi passò al collo,che lentamente baciò.
"Cosa fai?" lui le posò un baciò sulle labbra.
"Ssh..." lei sorrise. "Sei bellissima" le posò un bacio sulle labbra e lei alzò leggermente la testa per cercare quelle di lui,che delicatamente gli porse.
"Posso solo dire una cosa?" aveva ancora gli occhi chiuse e muoveva lentamente le labbra,in estasi dai baci di lui.
"Dimmi" le posò un bacio sulle labbra e lei sorrise. "ma tieni gli occhi chiusi" lei annuì,sorridendo.
"Ti amo" lui le prese la mano e vi intrecciò le dita. "Promettimi...promettimi che non mi abbandonerai mai...ho bisogno di sentirtelo dire" le accarezzò il viso e si avvicinò all'orecchio,sorridendo dolcemente.
"Lo prometto,dolcezza" lei sorrise. "Comunque...anche io ti amo" le posò la mano sul ventre e delicatamente cominciò ad accarezzarlo; si stese affianco a lei e la strinse a sè. "Swan..." lei sorrise "Aprì gli occhi..." lei aprì gli occhi e sorrise alla vista del suo viso.
"Ma prima che io e te facessimo l'amore...come hai fatto?" abbassò lo sguardo dalla vergogna.
"Mi bastava vederti...ed ero felice" lei sorrise.
"Non è vero..."
"Fidati,Swan...non sto mentendo" le prese la mano e vi intrecciò le dita. Lei chiuse gli occhi,sorridente.
"Perchè chiudi gli occhi,tesoro?"
"Voglio dormire un altro po'..." lui sorrise e le nascose il viso nell'incavo del suo collo,poi le accarezzò i capelli.
"Buon riposo,amore mio..." lei sorrise. "e non preoccuparti...ci sono io qui con te"
"Killian,perchè hai sciolto la mano dalla mia?"
"Scusami...l'ho fatto involontariamente" le prese nuovamente e la strinse alla sua.
"Così va meglio" lui le accarezzò i capelli,aspettando che si addormentasse...poi chiuse gli occhi e s'addormentò anche lui,sorridendo.

Angolo dell'autrice:
Che dire di questo capitolo? Ci ho messo una settimana per scriverlo ahahah ma vabby...spero vi piaccia ;)!

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Capitolo 5
*** Accord&Apologize ***


Era appena l'alba,ma Killian era già sveglio...pensava al suo piano con Tremotino e a come l'avrebbe detto alla sua Swan: perchè avrebbe dovuto dirglielo prima o poi,se non avesse voluto che lei lo venisse a sapere da quel bastardo! E se dopo averle detto la verità l'avesse persa? Lui non voleva mentirle,ma non voleva neanche perderla...ci aveva messo così tanto per guadagnare la sua fiducia,ed ora avrebbe potuto perderla in un solo secondo. Il Coccodrillo si era meritato tutto il dolore provato...aveva anche cercato di ingannare Emma,giorni prima...e per poco l'avrebbe persa a causa di quel maledetto! Era furioso. Camminava nervoso avanti e indetro per il porto,cercando di trovare un modo per dire ad Emma tutta la verità. Si portò una mano al petto e non sentì nulla: neanche un battito. Eppure,anche se non aveva il cuore,lei gli faceva provare emozioni: amore,felicità,comprensione...era tutto merito suo,della sua Swan...e lui l'avrebbe lasciata sola...non poteva! Gliel'aveva promesso..."Se c'è qualcosa in cui eccello,è sopravvivere..." doveva mantenere la promessa...voleva mantere la promessa! Voleva una vita con lei...
Passarono le ore...
"Hei" poi la sua voce,la sentì...si bloccò e si girò verso il mare,cercando di non guardarla....non ce l'avrebbe fatta. Emma camminò fino a lui e gli si piazzò davanti.
"Che fai,mi eviti?" sorrise con dolcezza all'uomo.
"Certo che no,Swan! Come potrei mai evitarti?" ricambiò il sorriso. Emma si mise sulle punte e si avvicinò alle sue labbra,poi sbattè le ciglia come per apparire indifesa; Killian si avvicinò ancora di più,sorrise e la baciò. Un bacio dolce,lento e pieno d'amore.
Emma gli mise le braccia al collo e cominciò a dondolarsi come una bambina.
"Da quanto sei sveglio?"
"Dall'alba!"
"Io ancora dormivo..." sorrisero. "Ehi...che succede?" lui chinò la testa e chiuse gli occhi.
"Niente,Swan...va tutto bene" accennò ad un sorriso.
"Ehi...con me puoi parlarne..." gli alzò la testa con una mano e gli accarezzò le labbra con le sue. Lui prese una mano di lei e se la portò al petto. "Killian...perchè non lo sento battere?" lui si strinse la sua mano al petto. "Killian!"
"Swan,io..."
"Cos'è successo?! Chi è stato?!" le scese una lacrima.
"E'...è cominciato tutto il giorno del nostro primo appuntamento: io volevo soltanto stringerti a me e volevo che tu mi vedessi come un uomo normale e non uno stupido pirata con una sola mano..."
"Ehi...sei perfetto così...non ti cambierei con nessuno al mondo..." lui sorrise e le spiegò tutto. "Tremotino! Quello mi sente..." lui le bloccò le mani nelle sue e la baciò.
"Stai calma,Swan..." lei singhiozzava.
"Come faccio a stare calma se vuole ucciderti? Spiegamelo..." poteva sentire le lacrime di lei scorrere dalla sua spalla fino al petto...candide gocce,come rugiada. "Non posso stare calma...non ci riesco,Killian" lui le alzò il viso verso i suoi occhi e le passò il pollice sotto agli occhi per asciugarle il viso dalle lacrime.
"Scusami,Swan...io volevo soltanto essere un uomo migliore...per te"
"N-non devi scusarti...sei perfetto...Killian,io non posso perderti!"
"Ehi,piccola...te l'ho detto o no che una cosa in cui eccello è sopravvivere?" sorrise "Io sopravviverò e potremmo avere un futuro,insieme...te lo prometto..."
"I-insieme?"
"Beh,Swan" sorrise soddisfatto "Henry me l'ha detto che hai usato quella parola: insieme" lei tornò ad abbracciarlo e a piangere. "Swan..." le accarezzò i capelli con dolcezza.
"Bene bene,che scena romantica...pare che ora anche la signorina Swan sappia tutto...non mi meraviglierei se ora lei ti odiasse" un sorriso malefico e quasi stridente uscì dalle labbra di Tremotino; Emma si girò verso di lui.
"Maledetto! Io credevo che tu fossi cambiato...sei uguale identico! Aspetta che lo sappia Belle e-"
"Mm...se fossi in lei non lo farei" lei si pietrificò davanti al pirata "Sa...se lei ora andrà a raccontare tutto a Belle io ridurrò in cenere il cuore del suo pirata...quindi,a lei la scelta..."
"Non ci provare!" mise il piede sinistro avanti e socchiuse gli occhi in segno di sfida.
"Le consiglio di non mettersi contro di me...o non solo il pirata morirà...ma anche lei" sorrise.
"Non provare a minacciarla o te la vedrai con me!"
"Non avvicinarti! E' un ordine...e sai che volente o non volente dovrai eseguirlo...ho il tuo cuore" scoppiò in una risata.
"Beh,ma io posso avvicinarmi...non hai il mio cuore!" Killian la prese dal braccio e la tirò verso di sè.
"No,Swan..."
"Ma-"
"No,Swan..." lei chinò la testa e si strinse al petto dell'uomo.
"Che bella coppia...quasi mi dispiace dovervi dividere...anzi,no,non mi dispiace affatto!" Killian la strinse ancor di più a sè,per proteggerla tra le sue braccia.
"Uccidimi...solo non fare del male a lei..."
"Va bene...è un accordo? Tu morirai e in cambio lei sopravviverà" Killian annuì,accarezzandole i capelli.
"No,Killian...se qualcuno tra di noi morirà sarà quel bastardo,non tu!"
"Si sbaglia,signorina...non sono io il bastardo...non sono io quello che ha rubato la moglie a qualcuno,qua...e non sono quello che,ancora,ha rubato la fidanzata al figlio di quello stesso uomo"
"Lei lo amava...e anche lui la amava..."
"Anche io la amavo! E quel maledetto pirata me l'ha rubata!"
"Non è colpa sua se eri - e sei - solo un codardo!" Tremotino prese in mano il cuore di Killian e lo premette; Killian gemette e si piegò al suolo,lasciando involontariamente cadere al suolo anche lei,che era tra lei sue braccia. "Killian!" premette ancor di più "NO! Killian!" si girò verso Tremotino in lacrime "No...perfavore...cosa vuoi in cambio?"
"Non voglio niente,signorina...voglio solo vederlo morire soffrendo..." Killian le prese una mano e la strinse alla sua; a quella scena,Tremotino,strinse ancor di più il cuore del pirata...fino a farlo morire ancora prima che il cuore diventasse cenere. Entrambi guardarono il cuore del pirata inquietati: com'era possibile che fosse morto ancora prima che il cuore si sgretolasse? Eppure non batteva...Tremotino sorrise soddisfatto e scomparve in una nuvola grigia,facendo comparire il cuore del pirata di fianco a lei.
"No! Killian!" lo strinse a sè,singhiozzando. Prese il cuore del pirata e glielo rimise nel petto "Ti amo...torna da me...ti prego..." lo avvicinò alle sue labbra e gliele accarezzò con le sue,per l'ultima volta...l'aveva perso... "Killian...torna da me,amore..." si stese affianco a lui e poggiò la testa sopra al suo petto: le lacrime le colavano sopra alla giacca del pirata. Sfilò la giacca al pirata e se la mise,poi la strinse a sè,assaporandone il magnifico odore di mare. Il mare...Killian...non poteva averlo perso...sperava in un miracolo... "Torna da me!!" urlò con tutta la forza che aveva in corpo,scoppiando a piangere ancora più di prima. "Sei un maledetto bugiardo! L'avevi promesso! Mi avevi promesso che saresti sopravvissuto...ben due volte! Bastardo! Traditore! Bugiardo!" cominciò a prendergli a pugni il petto,furiosa. "Bastardo!" gli mise le braccia al collo e lo strinse a sè,per poi poggiare la testa sul suo petto e chiudere gli occhi...magari era solo un brutto sogno e sarebbe tutto finito al suo risveglio...li ri-aprì...era la cruda realtà...Killian era morto ed ora era sola...si arrese...chiuse gli occhi e singhiozzò...si sporse verso le sue labbra e le baciò,poi tornò al suo petto,che accarezzò con una mano.
"Sw...Swan..." lei spalancò gli occhi.
"Killian!" si buttò sulle sue labbra,senza lasciargli neanche il tempo di riprendersi...
"Swan..." le accarezzò i capelli e continuò a ripetere il nome di lei a bassa voce,come se ciò potesse dargli le forze...lei poggiò la testa sul suo petto,piangendo di gioia,mentre lui le accarezzava i capelli dolcemente. "Swan...Swan...Swan..."
"Sì...sono io,amore...sono qui..." sorrise. "Va tutto bene,amore..." gli prese la mano,la strinse alla sua e le portò al petto di lui. Batteva. Rise dalla gioia.
"Avvicinati..." lei si avvicinò al viso di lui: si guardarono negli occhi e si sorrisero,per poi avvicinarsi e darsi un bacio colmo di dolcezza,desiderio,gioia...nel frattempo Emma si tolse la giacca e gliela ri-mise. "Scusami se ti ho fatta soffrire,Swan...io..."
"Ehi...tu non c'entri niente...scusami se ho fatto infuriare Tremotino,amore...io..." si intrappolarono nuovamente le labbra,dolcemente "Ti amo,ti amo,ti amo,ti amo,ti amo...non so come farei senza di te..."
"Beh,ci sarebbe Walsh...ops...è morto" lei rise.
"Ora sono sicura che tu stia bene..." lui sorrise e le accarezzò il viso. "Dio,credevo che non avrei più potuto avere le tue labbra sulle mie...le tue mani sul mio viso...la mia vita non avrebbe più avuto un senso..." si rannicchiò di fianco a lui,che la strinse a sè.
"Ti amo,principessa..." lei sorrise. Erano così persi nei loro baci,nei loro sguardi,nelle loro parole,che si scordarono di essere stesi a terra. Risero. Si alzarono e si stesero su di una panchina,stringendosi l'uno all'altra e guardandosi negli occhi; si persero l'uno nelle labbra dell'altro e per niente al mondo avrebbero smesso.
"Emma...ciao" lei alzò gli occhi e vide sua madre.
"Non ora!" tornò a baciare il pirata.
"Che succede?"
"Poi ti spiego" tornò sulle labbra del pirata con dolcezza...Mary Margaret se ne andò,sorridendo. "Non voglio smettere di baciarti neppure per un secondo..." sorrisero e continuarono a baciarsi per ore,persi nei loro baci,nelle loro parole,nei loro sguardi,nelle loro carezze...persi nel loro amore...

Angolo dell'autrice:
In attesa della 4x11 [Heroes&Villains] ho provato ad immaginare come vorrei che fosse...forse un po' troppa fantasia,che dite? Ahahah...spero che vi sia piaciuta *-* parerate!!! <3

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Capitolo 6
*** Internet&Interests ***


captain swan spelling - capitolo 6 "Tesoro..." si erano appena svegliati; o meglio...lei si era appena svegliata...ed era strano che lei fosse così arzilla di prima mattina...si avvicinò all'orecchio del pirata e vi sussurrò in modo dolce,quasi poggiandovi le labbra per posarvi un bacio "Tesoro,svegliati..." all'udire la voce di lei,gli spuntò un sorriso.
"Swan...è strano che sia tu a svegliarti per prima,la mattina" si voltò verso di lei e l'abbracciò,per poi impossessarsi delle sue labbra "Bellissima...come sempre" lei sorrise: le si illuminarono gli occhi...mise le braccia al collo del pirata e - quasi fosse intimitorita da esse - si soffermò a fissare le sue labbra,indecisa sul baciarle o meno...fu lui a prendere la decisione: baciarle. Le sorrise e la avvicinò alle sue labbra,per poi baciarla dolcemente.
"Di cos'avevi paura,Swan? Non mangio...almeno non di mattina...durante la notte,beh...dipende dalla tua volontà" sorrise malizioso.
"Sei tu! Sei...cioè,tu..."
"Io? Che avrei fatto io per intimorirti dal baciarmi? Spiegamelo,così smetto..."
"Non puoi smettere...perchè sei tu...sei tu che mi metti in soggezione!"
"Io ti metto in soggezione? Beh,non mi pare che stanotte ti mettessi tanto in soggezione...al massimo ero io quello in soggezione" lei sorrise.
"E' la tua voce,diamine! All'inizio non era così per me...ma da quando noi abbiamo ecco...fatto l'amore...beh,da quel giorno,non capisco perchè...ma mi mette in soggezione" lui la prese dai fianchi e la portò verso di sè.
"Mi dispiace,Swan...ma non posso farci niente: è la mia voce...non posso cambiarla" le sorrise dolcemente.
"So io come risolvere la questione" lui la guardò stranitò. Lei si sporse verso il comodino,dove stranamente era poggiato un rotolo di scotch grande...strano...meglio,così non dovrò alzarmi: pensò. Lo prese e staccatone un pezzo lo mise sulle labbra di Killian,che alzò gli occhi al cielo.
"Perfetto!" passò qualche secondo e lei non resistette: doveva sentire la sua voce...quella voce così sexy,sensuale,ma anche dolce...gli strappò delicatamente via lo scotch dalle labbra e rise.
"Swan,ma che diamine?!" lei gli sorrise e gli intrappolò le labbra in un bacio; lui sorrise su quelle di lei...cercò i piedi di lei e delicatamente li intrappolò nei suoi,facendola sorridere...cominciò ad accarezzarli e lei ricambiò il gesto,dolcemente. Se i poteri di lei andavano a seconda delle sue emozioni,ora lei quasi scottava di passione e tutto il suo corpo divenne caldo. "Swan,sei caldissima...sicura di stare bene?" la strinse a sè e le nascose la testa nell'incavo del suo collo,dove lei chiuse gli occhi. La passione era finita,ora erano cominciati la premurosità e l'amore...due sentimenti che fecero calare il caldo del suo corpo,facendolo tornare di una temperatura giusta.
"Sì,sto benissimo" sorrise. Lui sentì lo sbalzò di temperatura del suo corpo e scostatosi appena,la guardò stranito.
"Swan?" come dirglielo che era così calda per la passione del momento? Prese un bel respiro e cominciò a spiegargli...
"I miei poteri vanno in base alle mie emozioni..."
"Quando eri così calda,cosa stavi provando?" Passione: una parola così semplice da dire...ma non a lui...
"Io,ecco..."
"Passione,Swan! Passione?"
"Come fai a saperlo?"
"Perchè è quella che stavo provando anche io...e credimi,se avessi avuto i tuoi poteri,sarei divenuto rovente" lei arrossì. "E quando sei tornata a temperatura?"
"Amore e premurosità da parte tua...che mi hanno resa felice e mi hanno fatta sentire amata" si avvicinarono l'uno alle labbra dell'altro e le socchiusero entrambi,per accogliere quelle dell'altro,ma lei si bloccò "Non vorrei che succedesse la stessa cosa di prima,Killian...io..."
"Fregatene Swan...a me non interessa..." le intrappolò le labbra nelle sue in un bacio dolce,lento,pieno d'amore...si sorrisero...
"Ma ehi,mm...indossi la mia camicia?"
"Beh,sai...non avevo altro da mettere e ho trovato questa lì per terra...in più non volevo svegliarti,così ho cercato l'indumento più vicino a me" lui si avvicinò alle sue labbra,sornione. "Ma poi ho deciso di svegliarti e..." gli sorrise,mordendosi un labbro "eccoci qua..."
"Eccoci qua..." sorrise malizioso. "cosa intendiamo fare,ora?" si avvicinò alle sue labbra.
"Non so te...ma io intendo prendere il mio computer" sorrise.
"Quindi intendi rovinare questa magnifica atmosfera che si è creata?"
"Sì...mi conosci,sono testarda" sorrise e gli schioccò un bacio sulle labbra,poi si avvicinò all'orecchio di lui e cominciò a sussurrare sensualmente... "Killian..."
"Dimmi,Swan"
"Mi vai a prendere il computer?"
"Swan..." sbuffò e lei lo baciò dolcemente. "Non puoi usare i baci per corrompermi..." lei sorrise e lo baciò nuovamente. "Ok,vado..." lei sorrise.
Si alzò dal letto e si diresse verso il tavolo della cucina,dov'era posato il computer....lo prese,glielo porse e si stese alla sinistra della donna,per poi metterle un braccio intorno alle spalle.
"Grazie,amore..." lui sorrise.
Provò a digitare,scherzosamente,la parola "CASA" e migliaia di risultati le si aprirono davanti agli occhi...lui fissava lo schermo stranito...
"Swan,ma cosa diavolo sono quelle scritte blu?" lei rise. "Ti interessano più delle scritte blu di me? Grazie mille,Swan" lei continuava a ridere,imperterrita.
"Non sai quanto ti amo" si girò verso di lui e gli sorrise dolcemente. "Sto cercando casa per me,Henry e...ecco...te" lui sorrise...la prese tra le sue braccia e la baciò dolcemente. "A te andrebbe bene di venire a vivere con noi? O forse è troppo pres-" lui le catturò le labbra: un bacio con cui espresse tutto il suo amore per lei...la gratitudine di includerlo nella sua vita,nella loro vita...
"E' perfetto,Swan! Sei tu la mia casa e d'ovunque tu andrai,se vorrai,io ti seguirò...anche fosse in capo al mondo..."
"Ma non sono piccola come casa?" sorrise dolcemente e lui le accarezzò il viso.
"Non importa...andrei a vivere sotto a un ponte,pur di stare con te...sei tu la mia casa e non mi importa dove vivrò,se starò con te"
"Ti amo"
"Anche io" sorrise "Cerchiamo questa casa..." la strinse a sè e le schioccò un bacio sulla tempia.
"Questa!" dopo circa un'ora,Emma trovò quella perfetta: vista sul mare e quattro stanze: due camere da letto,una cucina ed un bagno...perfetta!
"Con vista sul mare,Swan?"
"Beh...a te piace il mare...pensavo potesse piacerti come idea" gli brillarono gli occhi e dolcemente la baciò.
"Grazie" lei sorrise.
"Non c'è di che...quindi è aggiudicata?"
"Aggiudicata!" lei sorrise e si buttò tra le braccia del pirata,accoccolandovisi.
"E' nostra...quella è casa nostra..."

Angolo dell'autrice:
Prima di tutto mi scuso se il capitolo è arrivato in ritardo,ma non ho proprio avuto tempo...spero mi perdonerete... *occhi dolci*
Ringrazio tutti quelli che recensirano il capitolo o che anche solo seguono o leggono questa fanfiction :) grazie a tutti voi!! *manda bacini*

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Capitolo 7
*** Night&Need ***


capitolo 7
Quella notte,Emma,era in casa da sola...fuori c'era il temporale e lei non riusciva a dormire: era stesa sul letto ad ascoltare il rumore delle gocce battere con violenza contro la finestra ed i tuoni,con la loro luce accecante...quanto avrebbe desiderato qualcuno lì a accanto lei...quanto avrebbe desiderato Killian.
Aveva bisogno delle sue mani che la accarezzavano dolcemente,delle sue braccia che l'avvolgevano sempre in un caldo abbraccio,che la rassicurava ogni volta...aveva bisogno anche delle sue battutine: sì,quelle battutine maliziose che lei fingeva di odiare,ma che ogni volta le strappavano un sorriso...quelle battutine che le facevano dimenticare chi fosse...perchè in quei momenti era solo Emma. Con Killian era sempre così: quando era con lui erano soltanto Killian ed Emma,niente Salvatrice,Sceriffo o Pirata...solo e soltanto Killian ed Emma...
Si rannicchiò per cercare un po' di conforto,che non venne...finchè non decise: doveva chiamarlo!
Prese il cellulare e digitò il suo numero frettolosamente,ansiosa di sentire la sua voce rassicurante...
"Pronto,amore,che succede?" l'angoscia sparì,per lasciare spazio al conforto...sorrise.
"Dove sei?"
"Sono nella stanza da Granny,perchè?" aveva paura a dirgli la verità...e se avesse riso? E se l'avesse considerata soltanto una stupida bambina? Prese coraggio e cercò di spiegargli...
"Killian..." quando cominciava una frase così,significava che aveva bisogno di lui "Sono in casa da sola e fuori c'è il temporale,tuona e...mi chiedevo se ti andasse di venire qui a casa mia per farmi un po' di compagnia...ho bisogno di un abbraccio"
"Arrivo subito,piccola" chiuse la chiamata e si avviò verso casa sua,fregandosene di quanto potesse bagnarsi: lei aveva bisogno di lui e lui doveva aiutarla...
Lei sorrise...come aveva potuto,anche solo per un secondo,pensare che avrebbe riso di lei? Lui era Killian...lui non avrebbe mai riso ad una richiesta d'aiuto da parte sua...
"Ehi,pirata! Che fai? Ti bagnerai tutto...sali in macchina,ti porto io...tra un po' arrivo..." nonna Granny lo bloccò appena davanti all'uscita del locale.
"Devo andare da Emma...mi ha chiamato e...sai..." lei capì ed annuì.
"Non preoccuparti...ti porto io"
"Grazie mille" si avviarono verso la macchina e partirono verso casa di Emma.
"Devi essere proprio un pazzo per avventurarti in un temporale così,a quest'ora di notte..." si voltò verso di lui e sorrise "Oppure innamorato"
"E' solo,che aveva bisogno di me..."
"Fammi indovinare: ti ha detto che è in casa da sola ed essendoci il temporale ha bisogno di un abbraccio" lui annuì,imbarazzato. "E' cotta ragazzo mio! Diciamo che per lei è in parte anche una cosa positiva quella di essere in casa da sola...così ha potuto approfittarne per chiamarti e farti andare da lei"
"E' un po' imbarazzante...possiamo chiudere il discorso?" lei sorrise. Killian sentì suonare il cellulare e rispose.
"Dimmi,amore..."
"A che punto sei?"
"Sono quasi da te" Emma,dall'altra parte della chiamata,sorrise.
"Va bene...scusa se..."
"Tranquilla" lei si morse il labbro inferiore,sorridente. "A dopo,piccola" lei sorrise e riattaccò.
"Siamo arrivati! Tieni l'ombrello" si voltò e dal sedile dietro prese un ombrello rosso che porse a Killian.
"Tua nipote è Cappuccetto Rosso e guardacaso l'ombrello è rosso..." rise e lei alzò gli occhi al cielo.
"Non pensare all'ombrello...vai da lei" lui uscì dall'auto e si diresse verso l'appartamento...farsi dare lezioni d'amore da una nonnina! Quella era proprio una notte strana... Arrivato all'appartamento chiuse l'ombrello e bussò.
"Chi è?"
"Chi vuoi che sia a quest'ora della notte,Swan? Mm...non è che mi nascondi di avere l'amante?" lei,dall'altra parte della porta,rise: ecco di cosa aveva bisogno...
Aprì la porta e gli sorrise,poi arrossì: si sentiva stupida come non mai...chiamarlo a notte fonda per uno stupido temporale...
Lui entrò e chiuse la porta.
"Scusami se ti ho chiamato...mi sento così stupida!"
"Ehi...vieni qui" aprì le braccia per accoglierla in un caldo abbraccio: lei lo guardò negli occhi,sorpresa,poi si accoccolò tra le sue braccia. "Non preoccuparti..." le accarezzò i capelli e la strinse a sè,quasi dondolando... "Visto che sono le...che ore sono?"
"Le tre di notte,penso..."
"Wow!" alzò un sopracciglio,sorridendo "Comunque...visto che ormai sono le tre...cosa ti va di fare?" disse il tutto senza neanche un pizzico di malizia...
"Potremmo metterci sul divano...se ti va..."
"Perfetto!" si sedettero sul divano,uno vicino all'altra e lei si appoggiò alla spalla di lui,che le mise un braccio intorno alle spalle e la strinse a sè.
"Tu sei un pazzo! Alle tre di notte,con questo temporale,venire fino a qui"
"Mi ha dato un passaggio la nonnina..."
"Granny?!"
"Beh,non solo le giovani mi trovano irresistibile" lei rise.
"Ok...questa cosa di nonna Granny che ti da un passaggio a quest'ora mi inquieta...cioè,lei a notte fonda vaga per Granny come fosse uno spirito?" non riusciva a smettere di ridere...
"Sarà un passatempo per lei...ognuno ha i suoi" sorrise.
"Ah,sì? E il tuo qual'è?" si alzò leggermente per guardarlo meglio negli occhi.
"Stare con te e farti ridere...vederti sorridere è il mio passatempo preferito" lei sorrise; si avvicinò alle sue labbra e dolcemente lo baciò...gli mise le braccia intorno al collo e lentamente si stesero sul divano - non separando le labbra da quelle dell'altro neanche un secondo.
"Grazie di essere qui..." sorrise...lui le accarezzò il viso e le sorrise dolcemente.
"Avevi bisogno di me...ed io sono venuto" lei sorrise.
"Ma tornando a nonna Granny...perchè era sveglia a quell'ora?!"
"Non importa...l'importante è che mi abbia dato un passaggio per permettermi di vederti,amore mio...non pensi?" lei annuì.
"Adoro quella nonnina..." lui sorrise e la alzò verso le sue labbra,per poi accarezzare con le sue quelle di lei. Lentamente si spostò verso il collo di lei,dove posò piccoli baci,per poi intensificarli sempre più: lei si aggrappò alle sue spalle...gli occhi chiusi,per perdersi nei suoi baci. "Killian..." lui tornò sulle sue labbra e lei sorrise.
"Che succede,piccola?"
"Io ho freddo..." lui la strinse a sè ed un calore improvviso la invase "G-grazie" sorrise "Anche se non era questo che volevo dirti..." abbassò lo sguardo.
"Dimmi" le sorrise dolcemente.
"Sei sicuro che per te non sia stato un peso rinunciare a dormire per un mio capriccio? Cioè,se vuoi andare o dormire ti capisco...non c'è problema" lui le mise la mano sotto al mento e le alzò lo sguardo verso i suoi occhi.
"Ehi,guardami...non c'è nessun problema,te lo giuro! Non preoccuparti...ok,amore?" lei annuì e lui la strinse a sè. "Non potevo lasciarti qui da sola...avevi bisogno di un abbraccio ed eccomi qua" sorrise.
"No,Killian...la verità è che avevo bisogno dei tuoi abbracci,delle tue carezze e sì,avevo bisogno anche delle tue battutine...avevo bisogno di te"
"Sono qui..." le sorrise dolcemente e la stese nuovamente sul divano "Swan,sei sicura di non avere freddo?" disse il tutto senza neanche un pizzico di malizia,al contrario...dolcemente e premurosamente.
"Sì,grazie" lui le fece l'occhiolino "Ti amo"
"Anche io...dormi,Swan...devi dormire..." si stese di fianco a lei,che si accoccolò tra le sue braccia e appoggiò la testa al suo petto...lui le posò un bacio sui capelli. "Buonanotte"
"Buongiorno vorrai dire..." rise.
"Non importa...basta dormi,amore,ne hai bisogno..." lei sorrise e gli prese la mano,dove intrecciò le dita...
"Capitan Uncino ed io stiamo insieme..." bisbigliò lei...lui sorrise e le posò un altro bacio sui capelli.

"Killian" disse lei dopo qualche minuto.
"Dimmi,tesoro" la voce impastata dal sonno,poichè si era addormentato.
"Non riesco a dormire..."
"Girati verso di me,Swan" lei si girò verso di lui,che l'avvicinò a sè; sorrisero. "Dimmi tutto...che succede?"
"Io..." lo scrutò negli occhi: era stanchissimo,si vedeva...eppure stava sveglio...per lei! "Anzi no,lascia stare...buonanotte Killian,dormi"
"No,Swan...finchè non ti sarai addormentata,non mi addormenterò neanche io" le accarezzò una guancia "Dimmi,piccola...che succede?"
"Non lo so...so solo che non riesco a dormire" lui si stava sforzando per non chiudere gli occhi...stava per cedere.
"Parliamo un po'...cos'hai mangiato oggi per-" chiuse gli occhi dal sonno,ma subitò li aprì "per pranzo?"
"No,Killian! Lo vedo...ti si stanno chiudendo gli occhi dal sonno..."
"Non importa piccola...cos'hai mangiato oggi per pranzo? Io chiudo giusto un attimo gli occhi,ma non preoccuparti,ti ascolto..." chiuse gli occhi e lei cominciò a parlare,mentre lui che le sorrideva ad occhi chiusi...parlò,parlò,quando...
"Killian...Killian..." sorrise: si era addormentato quel pover'uomo...non voleva svegliarlo; si avvicinò alle sue labbra e delicatamente vi passò sopra con le sue. "Buonanotte,amore" sussurrò poi,sorridendo...
"Buonanotte...ti amo" sussurrò lui ad occhi chiusi,facendola sorridere.
"Allora eri sveglio..."
"Certo,Swan..." sorrise soddisfatto. "Volevo vedere come avresti reagito..." aprì gli occhi e le sorrise "e devo dire che mi è andata benissimo"
"Io ti odio! Sei solo un idiota!" cominciò a dargli degli amorevoli pugno sul petto,fingendosi offesa. Lui le prese le mani e la tirò verso di sè,per poi catturarle le labbra nelle sue,dolcemente...lei gli mise le braccia al collo,continuando a baciarlo; sorrise sulle labbra di lui: solo lui sarebbe stato capace di fare tutto ciò per un bacio...solo lui...
Si guardarono negli occhi e si sorrisero.
"Buonanotte,amore"
"Non sei nelle condizioni di chiamarmi 'amore',caro il mio pirata..." lo rimproverò,sorridente.
"Ok,Swan...scusami..." alzò gli occhi al cielo,sorridendo. La tirò nuovamente verso di sè e la baciò un'altra volta. Lei sorrise. "Ora sono perdonato?" sorrise come un bambino.
"No." si finse seria "Ma ti darò l'onore di dormire con me..."
"Mm...Swan...ti sei accorta,vero,che in questa frase c'è il doppio senso?" alzò un sopracciglio,malizioso e scese con la mano alle sue natiche,prendendone il bordo.
"Sì...anche se era involontario" gli prese la mano e la tolse "Ma ciò non ti permette di mettermi le mani...tu-sai-dove"
"Ne sei sicura,Swan?" si leccò un labbro,sornione.
"I-io...Dio,mi metti in soggezione! Metti i doppi sensi in qualunque mia frase!" rise.
"Ammettilo che adori quando lo faccio,Swan..." si avvicinò alle sue labbra,per poi stendersi su di lei,baciandola. Lei gemette,cercando di trovare la forza di staccarsi dalle sue labbra.
"Forse solo un po'..." cercò di farlo stendere accanto a lei,ma lui oppose resistenza,sorridente. "Eddai,scendi da sopra di me!" sorrise,cercando di spingerlo giù.
"Naaah!" sorrise sornione. "Ho deciso. Resto un altro pochino qui" sussurrò,seducentemente.
"Perchè?! Dopo te ne vai?!" il sorriso le sparì dalle labbra.
"Non preoccuparti,tesoro...rimango con te" lei sorrise "Intendevo che ho deciso di rimanere steso su di te un altro po'...poi magari scendo"
"Non dovrei essere io a decidere se puoi?" sorrise.
"Giusto,Swan...vediamo se mi dici di sì..." si avvicinò alle sue labbra e la baciò dolcemente; lei gli mise le braccia al collo. "A me sembra un sì" sorrise sornione. Lei chiuse gli occhi,sconfitta: aveva perso...
"Giusto due minuti...dieci,se sei fortunato" lui sorrise.
Lo spinse giù,verso le sue labbra,per poi baciarle. Lui cercò di sbottonarle la camicetta,sorridendo malizioso sulle sue labbra,ma lei gli bloccò la mano e gli morse leggermente il labbro,per poi tornare a baciarlo. Emma ci pensò un attimo,baciandolo,poi decise...
Mise le mani sui suoi fianchi e li accarezzò,sorridendo sulle sue labbra...fece scivolare giù i suoi pantaloni,per poi fare la stessa cosa con i boxer; intanto,lui,cominciò a sbottonare a fatica la camicetta di lei,che gli scostò la mano e se la sbottonò,continuando a sorridere sulle labbra di lui,che gliela fece scivolare ai polsi. Emma si sfilò i pantaloni e li fece scivolare ai suoi piedi - per poi fare la stessa cosa con gli slip, - facendosi aiutare dalle mani di Killian,che delicatamente si muoveva su di lei; passò,poi,al togliergli la giacca,per poi passare alla camicia di lui,che frettolosamente sbottonò,ma che fece scivolare ai suoi polsi delicatamente. Entro in lei,dolcemente e un gemito uscì dalle labbra di entrambi...gli occhi chiusi,le labbra socchiuse,i respiri affaticati...
Le mise una mano dietro alla schiena e slacciò il reggiseno,che lentamente le sfilò con la sola mano disponibile; le accarezzò,poi,il braccio,fino ad arrivare alla mano e giocare con le punte delle dita sul palmo di lei,che presa da un gemito le strinse,costringendolo a prenderle la mano,per poi intrecciare le dita l'uno con l'altro.
Dopo aver fatto l'amore,lui si stese affianco a lei,stringendola a sè e baciando le sue bellissime labbra ininterrontamente. Lei,sorridente,si staccò dalle labbra di lui,che le morse il labbro inferiore per farla rimanere.
"Resto qui,Killian...voglio solo vedere l'ora..." gli sorrise dolcemente e lui le liberò le labbra. Lei sporse il braccio verso il tavolino e,preso il cellulare,guardò l'ora,per poi sgranare gli occhi.
"Che succede,amore?" lei poggiò il cellulare sul tavolino,per poi poggiare la testa sul petto di Killian,rannicchiandosi verso di lui.
"Sono le cinque del mattino e tra due ore devo alzarmi e affrontare la maledetta giornata che sicuramente mi aspetterà...non posso farcela..." lui la avvolse con le braccia e la strinse a sè.
"E allora non affrontarla" lei alzò lo sguardo,guardandolo di sottecchi.
"Che intendi? Devo per forza...qui a Storybrooke ne succede una al giorno..."
"Domani in centrale c'è anche tuo padre?" lei continuava a non capire.
"Sì...perchè?"
"Allora rimani qui...con me...abbracciati l'uno all'altra...a dormire fino all'ora che vogliamo..." lei chiuse gli occhi,immaginando come sarebbe stato: sorrise al solo pensiero.
"Sarebbe un sogno..."
"Fallo diventare realtà,Swan..."
"Noi due,da soli...abbracciati l'uno all'altra...a dormire fino all'ora che vogliamo..." sorrise e si avvicinò alle labbra di lui,per poi aprire leggermente le labbra,dove lui posò le sue,baciandola dolcemente. "Va bene" sorrise.
"Cosa,Swan?" gli occhi chiusi di lei incorniciati da un sorriso,lo fecero sorridere.
"Domani non vado in centrale...domani resto con te..."
"Ottima scelta,principessa" lei sorrise e aprì gli occhi,perdendosi in quei due magnifici oceani che aveva al posto degli occhi...
"Non sono una principessa e mai la sarò...non voglio essere una principessa..."
"E se io ti chiedessi di concedermi l'onore di essere la mia principessa?" lei sorrise e abbassò lo sguardo.
"In questo caso potrei fare una piccola eccezione..." lui sorrise e le accarezzò il viso; lei si stese su di lui,sorridente.
Lui fece scivolare la mano dai capelli di lei,al collo,alla schiena,alla natiche,dove si fermò,facendole scappare un sorriso.
"Sei proprio fissato...via la mano,capitano! Fa pure rima..." lui scossò la testa,sorridendo malizioso.
"Trovami altre rime,Swan..." lei sorrise.
"Vuoi solo distrarmi da dov'è la tua mano..."
"Perchè mai accusarmi di tale sacrilegio?" si finse offeso e lei rise. "Swan...ti sbagli...io la mano ce l'ho sui tuoi capelli"
"E perchè non la sento?" lui alzò un sopracciglio.
"Beh...potrebbe esserci una spiegazione logica a tutto ciò..." vagò con lo sguardo per la stanza.
"Dio,quanto ti odio..."
"Ah,sì?" lui la abbassò sulle sue labbra con l'uncino.
"Sì"
"Quanto,Swan?"
"Più dell'universo!" lui accennò ad un sorriso e spostò la mano dalle sue natiche ai suoi capelli.
"No,Swan...quello è quanto io ti amo" le brillarono gli occhi "Ora dimmi...quanto mi odi,Swan?" si avvicinò sensualmente alle sue labbra: il suo respiro caldo sul viso e le labbra così vicine...non riuscì a non arrossire. "Rispondi,Swan...quanto?"
"I-il mio odio per te,è...è indefinibile,tanto è grande" lui piegò un labbro e sgranò i suoi grandi occhi,assumendo quell'espressione da cucciolo indifeso che la faceva cedere ogni maledetessima volta. "Eddai...non fare così..." chiuse gli occhi "Ora non posso provare pena davanti al tuo visino da cucciolo,non vedendoti"
"Ma puoi sempre sentirne la presenza..." lei si morse un labbro. "E posso sempre comunicarti quanto tu mi abbia reso triste..."
"Tanto non m'interessa nè di te" aprì gli occhi "nè del tuo bel faccino!" fece una piccola smorfia,per ciò che aveva appena detto; lui sorrise soddisfatto.
"Bel faccino,Swan?"
"I-io non ti intendevo che hai un bel viso...intendevo solo che..." lui alzò un sopracciglio "E smettila con quel sopracciglio...vuoi per caso risaltare i tuoi bellissimi occhi azzurri?" si diede un pugno sulla fronte "Diamine! L'ho detto vero?" lui annuì,soddisfatto.
"Sarà il sonno che parla per te..."
"Hai ragione"
"Ma continua pure..." lei sorrise e si poggiò sul suo petto,chiudendo gli occhi.
"Taci,uomo dalla voce sensuale..."
"L'hai fatto ancora,Swan..." lei gli diede un pugno sul petto e lui scoppiò in una risata.
"Dormi,idiota" rise. "Buonanotte" si rannicchiò e appoggiò la testa sul suo petto,per poi chiudere gli occhi,sorridendo.
"Buonotte,amore" le posò un bacio sui capelli e le nascose il viso sotto l'incavo del suo collo,come a volerla proteggere. Lei sorrise.
"Grazie ancora di essere qui,Killian" scese con la mano dalla spalla alla mano di lui,dove intrecciò la sua "La tua pazzia non ha limiti"
"Mi conosci,amore...sono sempre stato un po' pazzo...e poi,la normalità è noiosa" lei sorrise.
"Ok,ma tu superi i limiti" sghignazzò.
"Grazie,Swan...ti amo anche io" alzò gli occhi al cielo e lei gli schioccò un dolce bacio sulle labbra,sorridente.
"Anche io ti amo" chiuse gli occhi e socchiuse le labbra davanti a quelle di lui,che lentamente si avvicinò ad esse e le accarezzò con le sue: il silenzio regnò per la stanza...si sentiva solo il rumore delle loro labbra muoversi,accarezzarsi,desiderarsi...
Lei si stese accanto a lui e gli mise una gamba alla vita ed un braccio al collo,baciandolo...lui,intanto,le cinse lentamente i fianchi...per poi far scivolare la mano alla sua schiena ed accarezzarla sensualmente. Lei si impossessò dei suoi capelli,accarezzandoli...
Lui le puntò,accidentalmente,la punta dell'uncino nelle gamba,che lei ritirò.
"Killian,mi fai male..."
"Scusami,tesoro...non era mia intenzione"
"Non preoccuparti" lui provò a sfiorarle nuovamente la gamba ma la graffiò. "Killian,diamine!" separò il corpo da quello di lui e si massaggiò la gamba con una piccola smorfia. Il sorriso di lui si spense e gli occhi,prima azzurri come l'oceano,ora erano blu come la tempesta...
"Scusami,Swan...io..." lo sguardo puntato su di lei,terrorizzato: l'azzurro che lentamente andava spegnendosi,per trasformarsi in un blu sempre più cupo...quasi nero... "I-io..."
"Sono un'idiota..." gli accarezzò il braccio,dolcemente "Scusami...ho sbagliato ad urlarti contro così"
"No,hai fatto bene..." odiava vederlo così: affranto,debole,indifeso...
Si avvicinò alle labbra dell'uomo,che accarezzò dolcemente con le sue,ma che rimasero immobili.
"Ti amo,Killian..." gli mise una mano sul viso e lo accarezzò dolcemente.
"Scusami,Swan..."
"Ehi...non sono arrabbiata..." gli prese la mano ed intrecciò le dita con quelle di lui.
"Non era mia intenzione ferirti,Swan..." lei si scostò dalle sue labbra immobili,per guardarlo negli occhi.
"Va tutto bene" gli sorrise dolcemente. "Ok?" lui annuì.
Lui finse un sorriso,ma lei percepì la tristezza dai suoi occhi...voleva rimediare...voleva vederli splendere...
"Sorridi,capitano"
"Sto sorridendo,Swan..."
"E' un sorriso falso...conosco i tuoi sorrisi e questo è uno di quelli falsi"
"Io,Swan..."
"Non hai fatto apposta,lo so...non preoccuparti,te l'ho detto...non sono arrabbiata..."
"Me lo giuri?"
"Te lo giuro" un sorriso spuntò,lentamente,sul volto di lui "Questo è un vero sorriso" sorrise dolcemente.
"Ti amo,Swan" lei sorrise.
"Anche io" accarezzò le labbra di lui,con le sue,per poi separarsene svogliatamente "Killian...ora avrei un po' di sonno..." lui annuì. Emma si rannicchiò verso l'uomo,che l'avvolse con le braccia e la strinse a sè,per poi posarle un bacio sul capo.
"Buonanotte,Killian"
"Buonanotte,principessa"

Angolo dell'autrice: Ok,ok...me ne accorgo...ultimamente pubblico sempre i capitoli in ritardo...ma non faccio apposta...è che in questi giorni non ho potuto usare molto il pc,allora...
Spero che possiate perdonarmi e che il capitolo vi sia piaciuto :)

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Capitolo 8
*** Storm&Sadness ***


Pre-Fanfiction: questo prompt non segue il corso degli altri - quindi ancora non si sono detti "Ti amo" e non hanno fatto l'amore - ma parte da subito dopo la 4x11...un po' come se fosse, dopo che tutto questo lei torna a casa e...leggete e scoprite!
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"Te l'ho detto, Swan...sono un osso duro" 
la gioia provata in quel momento, era forse la più grande gioia che lei avesse mai provato. Era salvo, era lì con lei!
Dopo il giorno prima, però, il terrore di poterlo perdere da un momento all'altro la attanagliava ancor di più. Non era solo quello a farla star male, ma anche il senso di colpa. Lui le era sempre stato vicino, nel bene e nel male, anche a costo della vita...ed ora che aveva più bisogno, lei non si era accorta di niente e pensava soltanto ad aiutare Elsa, Anna ed il fidanzato a tornare ad Arendelle...una lacrima le rigò il viso. Come poteva non essersi accorta di nulla? Come poteva non essergli stata vicino nel momento del bisogno? In quel momento, una tempesta tra senso di colpa e terrore di perderlo, era in corso dentro di lei...sembrava quasi che i due si fossero alleati per farla star ancora peggio. Era questo che si meritava: era una persona orribile...era una fidanzata orribile!
Prese, con un rapido gesto, la giacca e la infilò, per poi uscire di casa. Entrò in auto e guidò fino al porto, dove finalmente lo vide...un sorriso le spuntò sul viso: era calmo, felice...
"Hei" il pirata, che stava osservando le meravigliose onde del mare, si girò verso la voce e sorrise.
"Swan" si avvicinò a lei, che ricambiò il sorriso. "Che succede, tesoro?"
"Io volevo, ecco..." alzò lo sguardo verso quegli oceani che la stavano guardando gioiosi...gioiosi di vederla...prese coraggio e continuò: "Io volevo scusarmi per non esserci stata e non essermene accorta..."
"Cosa intendi, Swan?"
"Per il fatto del cuore...volevo scusarmi di non essermi accorta di niente e, di conseguenza, di non esserci stata...so che non sono il tipo che sostiene le persone nel momento del bisogno, ma tu mi sei sempre stato vicino...ed io..." l'uomo le sorrise dolcemente.
"Va tutto bene" le prese la mano e vi intrecciò le dita. "Come vedi, sopravvivo!" un sorriso malizioso comparse sul suo viso "Neanche la più potente delle maledizioni resiste al mio fascino" Emma sorrise, abbassando le sguardo, per apparire indifesa. "Sei venuta qui solo per questo?" il sorriso dolce tornò sul suo viso.
"Sì...ora andrei"
"Aspetta, Swan...già che sei qui..." si avvicinò a lei, che gli sorrise.
"Devo andare, Killian" lui si avvicinò alle sue labbra, sorridendole.
"Capisco" sussurrò un attimo prima di accarezzarle le labbra con le sue, dolcemente.
Avvolse con le braccia la donna, che ricambiò. Ci volle poco perchè le labbra di entrambi si incurvassero in un sorriso, l'uno su quelle dell'altro.
"Scusami ancora..." sussurrò lei sulle sue labbra.
"Ssh..." rispose lui su quelle di lei. "Va tutto bene..." lei intensificò il bacio, istintivamente, stringendolo ancor di più a sè.
Il solo pensiero di poterlo perdere, di non vedere più quelle due bellissime iridi azzurre, la distruggeva... "Che ore sono, dolcezza?" lei sorrise, per poi guardare l'ora nel cellulare.
"Sono le...oddio! Le undici di sera!" rise. "Io vado, Killian..." sciolse l'abbraccio un po' scocciata e si avviò verso l'auto, per poi girarsi un attimo verso di lui, che la guardava allontanarsi, sorridendo. "Buonanotte, Killian!" lui le fece l'occhiolino.
"Buonanotte, Swan!" lei sorrise ed abbassò lo sguardo, imporporendosi leggermente il viso... "Aspetta, Swan!" lei si voltò verso di lui.
"Che succede?" lui le fece cenno di avvicinarsi e lei così fece. "Dimmi" sorrise.
"Stai così ferma, Swan..." lei continuava a non capire... L'uomo fece un passo verso di lei e la catturò tra le sue braccia, per poi appropriarsi dolcemente delle sue labbra.
"K-Killian..." lui continuò a baciarle le labbra, che lei mosse appena per far uscire il suo nome. "I-io..."
"Eddai, Swan..." sussurrò. "Collabora, tesoro..." la donna cedette e si baciarono per infiniti attimi, illuminati soltanto dalla flebile luce della luna che sembrava volesse puntare appositamente su di loro "Stai un po' con me..." la donna sorrise.
"Io..." ci pensò un attimo: quella stessa sera stava per morire...valeva la pena accontentarlo...non che le desse fastidio!
"Va bene" lui sorrise. "Però, Killian...ho un po' di freddo...la mia giacca è leggera" la strinse a sè e subito un confortante calore si espanse per tutto il suo corpo. "Grazie, pirata..." sorrise.
"Vieni..." la prese per mano e la guidò verso il tavolino, dove spostò una sedia in cui si sedette.
"Allora io vado a sedermi lì di fian-" lui la bloccò dal braccio.
"Siedeti qui..." disse, battendosi una mano sulle gambe. Lei lo guardò titubante, per poi sedersi su di esse, quasi timorosa. "Non avere paura, Swan...non mangio" lei sorrise e poggiò la testa sulla spalla dell'uomo, che l'avvolse con le sue braccia.
"Cosa devi mostrarmi, Killian?"
"Guarda in alto, Swan..." lei alzò lo sguardo e rimase incantata.
"Le stelle...sono bellissime..." lui sorrise.
"Lo so...sono stupende...e pensa che molte persone preferiscono dormire che godersi uno spettacolo tale" lei si girò verso di lui e gli sorrise, per poi tornare a guardare il cielo stellato "Io dovrei ritenermi fortunato...sto abbracciando una stella proprio in questo momento" un sorriso le illuminò gli occhi.
"Siamo in vena di complimenti, capitano?" lui le si avvicinò all'orecchio, abbassando la voce, così da renderla suadente.
"Dico solo verità..." lei ebbe un piccolo brivido.
"O-ok...ora dovrei anda-"
"Resta. Perfavore..." si girò un'altra volta verso di lui, intenta a liberarsi dalle sue braccia, ma vedendo il suo sorriso così raro, decise di restare.
Neanche la più potente delle maledizioni li avrebbe separati... perchè loro avevano creato il sortilegio più potente al mondo, un sortilegio che non si sarebbe mai più riuscito a spezzare, per nessun motivo: il Vero Amore.

Angolo dell'autrice: E questo schifo? Ahahah Spero che a voi - al contrario mio - piaccia :)

Come detto: questo prompt non seguiva il corso degli altri - quindi ancora non si sono detti "Ti amo" e non hanno fatto l'amore - ma partiva da subito dopo la 4x11 :)

Mi scuso per il ritardo, ma...avevo già il capitolo pronto, ma quello str***o del mio pc, ha deciso di spegnersi all'improvviso e POOF! La shot è andata persa -_-'' (ci ero rimasta tipo ç_ç, giuro!) comunque, spero che anche questo schifetto vi piaccia...mi farò perdonare con il prossimo al massimo, dai...

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Capitolo 9
*** Wood&Warmth ***


Killian, Emma ed i genitori si erano riuniti nel bosco, per rintracciare quell'auto...l'auto di una nuova minaccia per tutta la città: Crudelia De Mon. Emma conosceva a memoria quel cartone e ricordava perfettamente l'auto della donna che stavano inseguendo. Era alleata con Tremotino, l'unica cosa che tutti sapevano...
"Swan" lei si girò verso la voce e sorrise.
"Dimmi" rispose dolcemente.
"Ma...di preciso cosa stiamo cercando?"
"Un'automobile, Killian..." vide l'espressione dubbiosa del pirata e gli si avvicinò, per schioccargli un bacio sulle labbra, intenerita. Sorrisero.
"E' come...come un vascello, Killian...come la Jolly Roger, solo molto meno imponente e con quattro ruote" gli accarezzò il braccio, vedendolo disorientato. Lui le si avvicinò, sornione.
"Molto meno imponente, eh?" le avvolse la vita con le braccia, sorridendo.
"Beh..." si avvicinarono l'uno alle labbra dell'altro, dolcemente, per poi baciarsi lentamente, trasmettendosi tutto il loro amore. "Intendevo che è molto più piccola della Jolly Roger" sussurrò, per poi tornare sulle sue labbra; si mise sulle punte, per eliminare la differenza d'altezza tra lei e l'uomo, sorridendogli dolcemente.
"Sai, Sw-"
"Smettetela di fare i piccioncini e venite ad aiutarci!" li interruppe il padre di lei. I due alzarono gli occhi al cielo. Lei fece per liberarsi dalle braccia dell'uomo, che però la trattenne.
"Killian...dobbiamo andare" lui scosse la testa, avvicinandosi alle sue labbra con un dolce sorriso. "Eddai..."
"Ssh..." lei sorrise. "Tuo padre è proprio un guastafeste, Swan..." sussurrò. Lei si avvicinò alle sue labbra, sorridente, per poi catturarle nelle sue con foga, passione, desiderio, ma al contempo con amore, dolcezza, lentezza... "Ti amo, piccola"
"Anche i-"
"Sbrigatevi!" lei sbuffò.
"...o" finì di dire lei.
"Tempismo perfetto il principino" Emma accennò ad una risata, avviandosi con il pirata dal padre.
"Dimmi, papà" sorrise.
"Aiutateci nelle ricerche" Emma annuì e continuarono le ricerche.
Dopo qualche minuto, la donna fu costretta a poggiarsi ad un albero, indebolita.
"Swan..." Killian le si avvicinò e l'aiutò a sorreggersi.
"Va tutto bene, non preoccupa-" si piegò, gemendo e portandosi una mano al ventre.
"Non va tutto bene, amore..." la fece sedere tra le sue gambe, facendole poggiare la testa al petto.
"Ho questo dolore allucinante, qui..." prese la mano del pirata e se la portò al ventre, che lui accarezzò dolcemente.
"Va tutto bene, Swan..." lei chiuse gli occhi, per rilassarsi. "Ci sono qua io..." lei sorrise.
"Killian...avrei un po' di freddo..." lui la strinse a sè ed il calore si espanse per tutto il suo corpo, donandole quella sensazione di sollievo che stava cercando.
"La mia principessa..." le sussurrò all'orecchio, donandole un sorriso. "Ti amo"
"Anche io ti a-" un debole urlo uscì dalle sue labbra. Lui la strinse a sè e le posò un bacio sui capelli.
"Che ti succede, principessa?" le prese la mano e vi intrecciò le dita, sentendola gemere. "Stringimi la mano" lei annuì.
Ad ogni fitta, strinse la mano del pirata.
"Emma, che ti succede?" il padre si avvicinò alla figlia, preoccupato.
"Dice di avere delle fitte al ventre..." le accarezzò il ventre, dolcemente.
"Killian!" una fitta più forte, la indusse a pronunciare il suo nome.
"Sono qui, non me ne vado..." le posò un bacio sui capelli e la strinse a sè, come per farle sentire che era lì con lei...che non se ne sarebbe andato...che non l'avrebbe mai abbandonata. Il padre sorrise a quella scena così dolce.
"Stai qui con lei, Killian...i-io devo andare da mia moglie per...per parlare di ciò che potrebbe avere" Killian non capiva che intendesse, ma annuì.
"Certo" il padre se ne andò, lasciandoli soli.
"Grazie, Killian..." girò appena la testa verso di lui, per lasciargli un bacio a fior di labbra.
"Non preoccuparti, amore mio...riposati"
"Sei sempre così dolce, premuroso..." si sorrisero dolcemente. Lei fece per alzarsi in piedi ma lui la bloccò in tempo.
"Che intendi fare? Tu rimani qui seduta..."
"Sto meglio, Killian..."
"Swan!" la voce ferma, ma alcontempo dolce.
"O-ok..." si sedette accanto a lui, sbuffando. Lui le si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia.
"Ehi...io lo faccio per te, amore mio" le sorrise dolcemente, accarezzandole il viso. "Non prendertela..." conosceva la sua Swan: anche in punto di morte, la sua priorità sarebbe sempre e comunque stata quella di aiutare gli altri...
"Lo so, ma... Storybrooke ha bisogno di m-" lui la zittì con un bacio.
"No...Storybrooke potrà sopravvivere un giorno senza questa bellissima donna" lei sorrise.
"Beh...allora anche tu dovrai rinunciare a me"
"E perchè mai?"
"Tu fai parte di Storybrooke" sorrise.
"Si può sempre fare una piccola eccezione, Swan..." lei annuì, per poi prendergli la mano, avvicinarsi a lui e poggiare la testa sulla sua spalla. "Come stai, piccola?" le sorrise premurosamente.
"Non è peggiorato, ma neanche migliorato..." la donna si mise a cavalcioni delle sue gambe e gli mise le braccia al collo, sorridente.
"C'è pur sempre un lato positivo..." un sorriso malizioso comparve sul suo viso.
"Quale?"
"Hai un dottore affascinante a prendersi cura di te"
"Wayle?" lui alzò gli occhi al cielo, sorridente. Si avvicinò al viso di lei e le rubò un veloce bacio.
"Ti do un indizio: è un pirata molto..."
"Non ricordo di conoscere pirati affascinanti..." lui le catturò le labbra nelle sue con passione.
"Ora ti è tornata la memoria?" lei sorrise. Era un sogno...era il suo sogno.
"Sì, ora sì" si sorrisero. Si avvicinò al viso dell'uomo e gli accarezzò le labbra con le sue: un bacio dolce e pieno d'amore, a differenza del precedente... "Ti amo..." sussurrò sulle sue labbra, sorridendo.
"Anche io" sorrisero.
"Emma" il pirata alzò gli occhi al cielo, stufo delle continue interruzioni. "Sappiamo la possibile causa dei tuoi dolori..." i genitori la guardarono seri negli occhi e la donna, che capì, sgranò gli occhi. "Vieni un attimo con me, Emma" la donna la incitò a seguirla e lei così fece, imbarazzata. Andarono dietro ad un albero, in modo che nessuno potesse sentirle o vederle. "Hai per caso delle voglie o degli sbalzi d'umore?" Emma chinò gli occhi.
"Ho una strana voglia di patatine, spesso, ma non ci ho fatto caso...e sì, qualche sbalzo d'umore...ma pensavo che quello fosse dovuto allo stress"
"Potrebbe anche trattarsi di quello, ma io controllerei comunque..." la donna annuì e insieme si recarono a casa.
Emma chiuse la porta del bagno a chiave e prese il test di gravidanza datole dalla madre, che nel frattempo era tornata nel bosco dagli uomini, per lasciarla un po' da sola...era il momento decisivo.
Abbassò lo sguardo e impallidì alla risposta: due tacchette rosa. Non era possibile!
Andò a stendersi sul letto per addormentarsi: magari era tutto un brutto sogno, un bruttissimo sogno...sarebbe passato!
Qualche ora dopo, entrò qualcuno nella stanza, che andò a stendersi accanto a lei e la strinse a sè.
"Ehi, piccola...che hai fatto?" lei si liberò dalle sue braccia e gli diede le spalle.
"Niente, Killian...vo-voglio solo stare un po' da sola..." l'uomo si stese accanto a lei, in silenzio, aspettando che volesse parlargli... "E' solo che..." finalmente parlò...sorrise. "E' solo che, io..." si voltò verso di lui, per poterlo scrutare negli occhi.
"Che succede, Swan?" le accarezzò il viso, dolcemente. Lei chiuse gli occhi, cullandosi nelle sue carezze.
"I-io...Killian...non so come dirtelo" lui la avvolse nelle sue braccia e le si avvicinò, accarezzandole le labbra con le sue, dolcemente. Lei sorrise.
"Puoi dirmi tutto, piccola..."
"Non questo...non so come la prenderes-" lui la zittì con un bacio.
"Se riguarda noi, sempre benissimo" lei gli porse il test, con la mano tremante, che lui prese ed esaminò, senza capire.
"Che cosa sarebbe, Swan?" lei accennò ad un sorriso, intenerita da quella visione.
"E'...è un test di gravidanza, Killian...e le due barrette rosa significano positivo" lui alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi di lei, sorridente.
"Positivo significa ciò che penso io, Swan?" lei abbassò lo sguardo.
"Sì...significa i-incinta" alzò lo sguardo verso quelle bellissime iridi azzurre...brillavano, brillavano di gioia, incorniciate da un magnifico sorriso...quelle bellissime iridi azzurre che la guardavano come fosse il tesoro più prezioso, ora brillavano...
Killian si avvicinò alle sue labbra, che baciò dolcemente...voleva godersi ogni singolo secondo di quel momento...il loro momento.
"Ti amo" sussurrò su di esse.
"Killian, io...io non posso avere questo bambino"
"Perchè?"
"Perchè io non so fare la madre...non so come bisogna comportarsi con un bimbo piccolo...io non posso farcela"
"Puoi farcela, tesoro...possiamo farcela, insieme...neanche io sono mai stato padre, Swan...impareremo insieme a fare i genitori..." lei sorrise. "E poi, amore mio, una cosa è certa..."
"Cosa?" lui le accarezzò il viso, dolcemente.
"Sarà bellissimo - o bellissima - proprio come..." lei sorrise, aspettandosi la risposta "il suo papà" un sorriso beffardo comparve sul suo viso.
"Idiota, sei un idiota!" rise. "Io pensavo tu avresti detto come la sua mamma e invece, te ne vieni fuori con tutto il tuo egocentrismo...sei soltanto un idiota" non riusciva a smettere di ridere...gli tirò dei dolci pugni al petto, sorridendo. Lui si appropriò delle sue labbra, dolcemente...un bacio durato un tempo indefinito, in cui l'unico rumore percebile, era quello delle loro labbra che si muovevano le une sulle altre. Lei si accoccolò tra le sue braccia e chiuse gli occhi, sorridente. "Promettimelo, Killian...promettimi che non mi abbandonerai...promettimi che non ci abbandonerai" lo guardò negli occhi insicura, terrorizzata da quella - anche se vaga - possibilità che lui se ne andasse, che anche lui l'abbandonasse. "I-io ho bisogno di te per crescere questo bimbo...io ho bisogno di te nella mia vita" lui le accarezzò i capelli dolcemente, per poi passare al ventre, che accarezzò dolcemente.
"Mai, piccola mia...non ti abbandonerò mai...non vi abbandonerò mai"

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Capitolo 10
*** Arms&Ache ***


"Buongiorno, stelline..." posò un bacio sulla fronte della donna e la strinse a sè, facendo attenzione al pancione, che lo fece sorridere e che accarezzò dolcemente. "Come stai, amore?" in risposta ebbe un piccolo lamento, causato dal sonno. Sorrise, accarezzandole i capelli.
"Bene...sono solo stanchissima" nascose il viso nell'incavo del collo dell'uomo, accoccolandosi tra le sue braccia "In più..." sbuffò.
"Cosa, piccola?" portò un braccio dietro alla schiena della donna e la strinse a sè ancor di più, trasmettendole tutto il suo amore.
"In più sembro una balena! Tu ne avrai viste tante in mare aperto, quindi saprai che-"
"So che sei bellissima, amore mio..." la donna alzò lo sguardo per incrociare quelle bellissime pozze azzurre, sorridente. "Ti amo, Swan...davvero"
"Anche io ti amo"
Emma era al nono mese e mancava una settimana alla nascita della loro piccola creaturina. Prese la mano del pirata e sorrise.
"Che succede?"
"Senti" si poggiò la sua mano sul ventre e lui sorrise. La sentì muoversi dentro la donna e gli brillarono gli occhi.
"Non vede l'ora di uscire...combattiva, come la sua mamma" lei sorrise e gli accarezzò la mano. "Manca una settimana e ancora non abbiamo scelto il nome..." lei si avvicinò alle sue labbra, per poi appropriarsene. "Che ne dici di Jolly o...Roger?" la donna scoppiò in una risata.
"E' una femminuccia, Jones..." lui accennò ad un sorriso. Ancora faticava a crederci: avrebbero avuto una figlia, insieme...
"Jasmine" Emma sorrise.
"Jasmine è bello"
"Jasmine Jones...lo ammetto, il mio cognome è perfetto!"
"No! Jasmine Swan..."
"Il nome si prende dal papà, Swan..." ad Emma brillarono gli occhi. Papà...non aveva mai visto Killian accudire un bambino, ma si fidava di lui e anche del giudizio di Henry per cui, oramai, era come un babysitter. "Mi si addice questo appellativo, Swan? Papà..." lei sorrise.
"Papà mi piace...pensa, avrai un'altra persona a cui raccontare ogni tua singola avventura..."
"E anche ogni singola volta che la sua mamma mi ha ammanettato...ormai ne ho perso il conto" Emma rise.
"Tre volte" lui alzò gli occhi al cielo, sorridente.
"Dettagli, amore mio...dettagli" lei sorrise e gli accarezzò il viso.
"Non ti sentirai solo?" Killian alzò un sopracciglio, stranito. "Nel senso che nella nostra famiglia, saremo due donne ed un solo uomo" lui sorrise.
"La nostra famiglia..." sorrise "No, non mi sentirò solo" lei annuì, sorridente.
"Io devo andare a lavoro" fece per alzarsi, ma lui la tirò giù nuovamente.
"No, Swan..."
"Ma sto bene" Killian la strinse a sè, permettendole di accoccolarsi tra le sue braccia.
"Perfavore, amore"
"I-io..." sorrise "okay!" lui le accarezzò i capelli dolcemente.
"Lo faccio per te" lei sorrise.
"Lo so, capitano, è solo che...mi sento inutile"
"Vedila così: sei utile alla mia vita, che senza di te finirebbe...e sei utile al cuscino ed al letto, per fare in modo che si riscaldino con il tuo calore; alla nostra bimba per tenerla protetta fino alla nascita...mi chiedo come tu faccia a far tutto" alzò un sopracciglio, sarcatico, facendola scoppiare in una risata.
"Mi hai convinta...ma domani mattina-"
"No! A proposito, mi appunto la frase di oggi così domani la ripeto uguale e identica, convincendoti ancora" lei si finse offesa, sorridendo.
"Ti odio, davve-" strinse la mano del pirata, con una piccola smorfia di dolore ed un gemito. "Testarda, come suo padre..." sussurrò, tra un gemito ed una risata. Una fitta maggiore la fece raggomitolare su sè stessa. Lui la strinse a sè, dolcemente.
"Va tutto bene?" lei gemette.
"No!" lui le accarezzò i capelli, facendola lentamente calmare.
"La mia principessa..." sussurrò, per poi posarle un bacio sul capo. Lei chiuse gli occhi, cullandosi nelle sue carezze, sorridente. "Va meglio?"
"Sì, benissimo" la donna sorrise e intrappolò, con foga, le labbra del pirata nelle sue. "Grazie..." sussurrò su di esse.
"Tranquilla..." le accarezzò il viso dolcemente.

**

1 SETTIMANA DOPO:
"Hei, amore..." Killian teneva stretta la mano della donna, stesa sul lettino d'ospedale. Emma aprì gli occhi e gli sorrise.
"La bambina, Killian! Dov'è?!" si guardò intorno, terrorizzata e disorientata.
"Non preoccuparti, sta bene...l'hanno portata in quella stanza piena di altri bambini..." lei rise. Il suo pirata alle prese con il ventunesimo secolo, era così tenero... "Tu, come stai?" lei chiuse gli occhi, sorridente.
"Un po' sfinita..." sbuffò "Ma cosa mi è successo? Perchè dormivo?"
"Deve aver fatto effetto l'anestesia, tesoro" lei sorrise e strinse la mano dell'uomo, come per ri-acquistare le forze perse.
Killian si avvicinò alla donna e la avvolse con le braccia.
"La mia principessa..." Emma vide l'infermiera arrivare con in braccio quel bellissimo scricciolo e sorrise.
"E' lì la tua principessa, capitano" Killian sorrise e si alzò in piedi.
"P-posso?" chiese titubante all'infermiera, che fece per porgergli il fagottino, ma subito lo strinse al petto.
"N-on vorrei che lei, sa..." guardò l'uncino dell'uomo, titubante.
"Mi scusi..." intervenne Emma "Non è lei, la madre, ok?" lei si fidava di Killian e sapeva che non avrebbe mai fatto del male nè a lei, nè alla loro piccolina... L'infermiera annuì e porse il fagottino all'uomo, che lo prese tra le braccia con tale delicatezza da stupire persino Emma.
"Mi scusi per il pregiudizio, è che..." Killian sorrise all'infermiera, che ricambiò il sorrise ed uscì dalla stanza, per poi chiudere la porta.
"Hei, amore mio..." Killian sorrise, accarezzandole il nasino con l'indice. Andò a sedersi affianco ad Emma, sorridendole. "Sai, Jasmine, sei bellissima...come il papà" continuò, sfoggiando il suo sorriso.
"Ecco, Jasmine, ora conosci papà..." Emma scoppiò in una risata, contagiando anche la piccolina che emise dei piccolini ed ingenui versetti gioiosi.
"Vuoi andare dalla mamma?" Killian posò un bacio sulla fronte della piccolina, per poi farla scivolare con delicatezza dalle sue braccia a quelle della donna, che nel frattempo s'era messa a sedere sul letto, con la schiena appoggiata al muro.
"Ciao, principessa..." strinse al petto la piccolina, scambiandosi uno sguardo con le bellissime iridi azzurre del suo amore: brillavano come mai prima d'ora...ed erano di un azzurro intenso, che si mischiò al verde intenso della donna. "Guarda..." prese la mano del pirata, voltandosi verso Jasmine.
"Cosa, amore mio?" lei sorrise.
"I suoi occhietti hanno il colore verde ed il colore azzurro mischiati insieme" si voltò verso l'uomo e gli sorrise dolcemente. Killian sorrise soddisfatto. "Cosa? Perchè sorridi così?"
"Guarda, Swan...riconoscerei quel sorrisetto vispo tra mille" Emma guardò il sorriso della bimba ed alzò gli occhi al cielo, sorridente.
"Anche lo sguardo non è da meno, pirata..." sorrise. "Hai il sorriso e lo sguardo del papà, sai?"
"Il papà è fiero di te!" intervenì Killian, sorridendo malizioso.
"Pure davanti a tua figlia devi sfoggiare quel sorriso malizioso, capitano?" lui annuì e la donna alzò le spalle "Rassegnati, piccola...non sono riuscita a cambiarlo io, non penso ce la farai tu...che dici, ce lo teniamo così?" dalla bocca della bimba, uscì un piccolo urletto gioioso.
"Se questi sono i suoi , spero dica di no più spesso...o il mio povero timpano mi abbandonerà, Swan" la donna sorrise.
L'infermiera entrò nuovamente nella stanza, sorridendo per quella bellissima scena creatosi.
"Scusate l'interruzione, ma dovrei riportare la bimba nella culla, dove sono gli altri bimbi..." Emma annuì e porse la bimba a Killian, che la prese in braccio e si avvicinò all'infermiera, a cui porse - a sua volta - la bimba.
"Ciao, tesoro...fatti intendere...e vedi di non stendere con un solo sguardo tutti i maschietti in quella stanza"
"Killian!!" Emma scoppiò in una risata. L'infermiera sorrise ed uscì dalla stanza.
Killian si riavvicinò al letto della donna, che gli fece spazio, così da farlo stendere accanto lei, per poi accoccolarsi al petto dell'uomo, che la strinse a sè.
"Non cambierai mai, vero?" sogghignò.
"Mi dispiace, Swan, sono fatto così..." sorrise dolcemente, accarezzandole il braccio.
"Ecco, ora che mi hanno portato via Jasmine, sono sola..."
"Ed io, Swan?"
"Appunto, sono sola" rise. Killian si avvicinò al viso della donna, sornione.
"A proposito di essere soli...è uno di quei piccoli momenti in cui siamo soli, Swan..." lei sorrise, avvicinandosi a sua volta al viso di lui.
Lui l'avvolse con le braccia e fece aderire i loro corpi. "Approfittiamone..." annullarono le distanze tra le loro labbra, unendondole in un dolce bacio, in cui si trasmisero tutto il loro amore: senza bisogno di frasi, senza bisogno di parole...
Si distanziarono appena per guardarsi negli occhi, sorridenti. Emma mise una mano sul viso dell'uomo, che intrecciò la mano in quella libera della donna. Quel bellissimo momento fu interrotto dall'arrivo dei genitori di lei, che irruppero nella stanza, sorridenti.
"Allora, dov'è la bambina?!" intervenì David, invadente. Killian sbuffò e si voltò verso il padre di lei, continuando a tenerle la mano.
"Lontano dalle tue mani, principino...sai, sapendo che è mio figlia potresti benissimo ucciderla, non si sa mai" una risata generale si sparse per la stanza. David alzò gli occhi al cielo, sorridente.
"Uncino, a me interessava sapere dov'è la bambina...non il bambino"
"Il bambino è qui, papà..." accarezzò il petto all'uomo, sorridente. "La piccola è ancora al nido"
"Quindi ancora non l'avete vista?" Emma annuì, sorridente.
"Certo che l'abbiamo vista...è solo che l'hanno portata là" Killian trattenne un sorriso malizioso "Ok, Killian...spara pure la battuta" alzò gli occhi al cielo, sorridente, ricambiata dal pirata.
"La portano un po' qua, un po' là...mia figlia sta diventando una sotto-specie di pacco" Emma sorrise.
"Henry?"
"E' da Regina" Emma annuì, malinconica. Capiva la frustazione di suo figlio...era la stessa frustazione che lei provava nel vedere i suoi genitori dare tutte quelle cure che lei non aveva mai avuto, al piccolo Neal. Killian le posò un bacio sulla guancia, accarezzandole la mano.
"Io voglio uscire di qui e tornare a casa..."
"No, Swan...devi prima rimetterti" lei sbuffò e mise il broncio, incrociando le braccia al petto. "Eddai, tesoro, non fare così..." le accarezzò le labbra con le sue e lei tornò a sorridere: gli occhi chiusi e le labbra appena socchiuse, incurvate in un sorriso.
"O-ok, ma sono sola...e odio essere sola!" guardò il pirata, facendogli capire cosa intendesse: fin da piccola era stata sola ed abbandonata...ora che aveva trovato la sua famiglia e l'amore della sua vita, con cui aveva avuto un bellissimo scricciolo, non voleva lasciarli andare...
"Non sei sola, dolcezza"
"Voi tornate tutti a casa, quindi...sì, sono sola" lui scosse la testa.
"Resterò io, qui con te" gli occhi della donna si illuminarono.
"Davvero?" lui le sorrise dolcemente.
"Certo, amore mio..." si guardarono negli occhi, sorridenti, dimenticandosi della presenza dei genitori di lei.
"Sono ormai le dieci, noi andiamo..." Emma sgranò gli occhi.
"L-le dieci?! Ma come...?"
"Sai, essendo il sindaco della città..." piegò di lato la testa, come per rendere ovvia la risposta. Emma sorrise. "Buonanotte"
"Buonanotte" rispose Emma. I due uscirono dalla stanza, lasciandoli soli.
"Buonanotte, Swan..." lei si accoccolò tra le braccia dell'uomo, chiuse gli occhi e si abbandonò alle coccole dell'uomo, che le posò un bacio sui capelli, per poi passare ad accarezzarglieli dolcemente, passandovi in mezzo le dita, delicatamente.
"Buonanotte, amore" si sporse appena e gli posò un dolce bacio sulle labbra, per poi tornare ad accoccolarsi tra le sue braccia. Si strinsero a vicenda, come a voler restare lì per il resto della loro vita, se ciò avesse significato stare insieme...
Lui era la sua forza, il suo sorriso, la sua risata, la sua arma al dolore: anche ore prima, mentre stava partorendo, lui le teneva la mano stringendogliela ad ogni suo sforzo, grande o piccolo che fosse, come a voler incanalare tutto il dolore dentro il suo corpo, per far smettere di soffrire la sua gemma... Per non farla soffrire, avrebbe fatto di tutto...sapeva che era normale che provasse quei dolori, durante il parto, ma non sopportava di vederla così debole, indifesa, piccola...perchè lei era la sua vita... Aveva paura di perderla e di rimanere solo...non ce l'avrebbe fatta a sopravvivere, accudendo quello scricciolo senza l'aiuto della sua Swan...
"Ti amo" sussurrò sui capelli donna, che intrecciò le loro mani e sorrise.
"Anch'io ti amo" sussurrò in risposta.
Non si sarebbero mai divisi...erano come due metà: l'uno completava l'altra. Era l'uno la forza dell'altra. Erano il Vero Amore e la piccolina, era il loro piccolo e dolce frutto: vispa come il papà, sorridente come la mamma e speciale come loro: che erano passati dall'odio, alla collaborazione, all'attrazione, all'amore...certo, era stata un'impresa difficile, per il pirata, conquistarla e fare in modo che ogni sorriso di quella bellissima donna fosse dedicato a lui, ma finalmente ce l'aveva fatta ed era l'uomo più felice al mondo. Lui amava le sfide e lei era la sua personale sfida...
Ora, però, avevano un'altra sfida da superare: fare i genitori. La sfida più difficile al mondo...ma loro ce l'avrebbero fatta, sempre e comunque. Insieme.

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Capitolo 11
*** Neck&Neck ***


Killian si svegliò e si alzò lentamente dal letto, cercando di non svegliarla. Si recò dalla loro piccola e la prese in braccio, con la solita dolcezza smisurata che stupiva chiunque...persino Emma.
«Buongiorno, principessa» le posò un bacio sulla punta del nasino e la cullò tra le sue braccia, sorridendole. «Sei bellissima, come la mamma» si voltò verso Emma per ammirarla, cullando Jasmine, che emise un urletto gioioso. «Ssh...non svegliamo la mamma» la bimba sorrise, contagiando anche il papà. «Ho una sorpresa per la mamma...spero le piaccia» continuò a cullare il fagottino che aveva tra le braccia, ammirando quella bellissima donna dormire...come poteva essere così bella anche di prima mattina? Andò a stendersi accanto alla donna, tenendo il fagottino sopra di lui, stretto alle sue braccia.
Emma aprì un occhio, si voltò e sorrise alla vista di quella bellissima scena.
«Allora ti piace proprio fare il papà?» si avvicinò alle sue labbra, sorridente, per poi posarvi un dolce bacio e accoccolarsi a lui, che la avvolse con le braccia.
«Sono qui...con le mie due principesse...» Emma sorrise. Killian si avvicinò la bimba al viso, sorridente. «Dai un bacino a papà»
«Tanto non lo farà ma-» la bimba schioccò un bacio sulla guancia dell'uomo, che sorrise.
«Visto, Swan? Almeno lei mi vuole bene...» Emma rise e gli schioccò un bacio sulla guancia, per poi alzarsi dal letto, recandosi in cucina, seguita da Killian, con in braccio la piccola. «Dove vai, Swan?»
«Che vuoi, pirata?» sorrise. L'uomo alzò un sopracciglio, avvicinandosi alla donna «Lo sai, vero, che con la bimba in braccia diventi solo tenero e non sensuale?» ridacchiò. Killian andò a posare la bimba nella culla e tornò da lei, per poi avvolgerle le braccia ai fianchi e far aderire i loro corpi.
«Ora, Swan?» sorrise malizioso.
«Forse...» l'uomo le catturò le labbra nelle sue, in un bacio dolce e al contempo passionale.
«Preparo la colazione» lui la catturò tra le sue braccia, con un sorriso sornione sul viso. «Cosa?» lui la portò sulle sue labbra.
«Ti amo, Swan» sussurrò sulle sue labbra.
«Anche io...» sorrise.
 

**
 

Quella sera, i genitori lasciarono la casa libera ai due piccioncini, sapendo della sorpresa di Killian.
«Swan...» lei si voltò verso di lui, che notò essere nervoso. «I-io non so se...ecco, io...» prese un respiro profondo e riprovò.
«Che succede, Killian?» sorrise dolcemente.
«Devo farti una domanda, amore mio...» infilò una mano in tasca e ne tirò fuori una piccola scatolina di velluto rosso. «I-io non so cosa si dica in questi casi, ma so che io ti amo e che tu sei la mia vita...» lei sorrise «Mi ero preparato un discorso, ma vedendo i tuoi occhi mi sono dimenticato tutto...solo...» lei intuì e le scese una lacrima di gioia. Killian aprì la scatolina di velluto che aveva nelle mani, tremanti «Vuoi sposarmi, principessa?» lei si buttò tra le sue braccia, ridendo di gioia.
«Certo che lo voglio!» l'uomo sorrise e la strinse a sè. Emma prese la scatolina in mano, esaminando l'anello: era semplice, ma bellissimo. Lo guardò negli occhi, gioiosa. «E' bellissimo...» se lo mise al dito, sorridente, per poi accarezzargli le labbra con le sue.
«Dio...quanto ti amo, Swan...sei la mia vita» lei sorrise.
«Baciami, abbracciami, amami...» lui la guardò, stranito. «Baciami» Killian le accarezzò le labbra con le sue, trasmettendole tutte il suo amore. «Abbracciami» Emma si accoccolò tra le braccia del pirata, che la strinse a sè, accarezzandole la schiena e posandole un bacio sui capelli. Lei si scostò appena per poggiare la fronte a quella di lui, sorridendo «Amami»
«Ti amo, piccola mia» lei sorrise: gli occhi e le labbra leggermente socchiuse, alla ricerca di quelle dell'uomo, che non si fecero attendere, andandosi a posare sulle sue.
 

**

2 MESI DOPO:

«Emma, sbrigati, la cerimonia sta per iniziare!» l'avviso la madre, per cellulare.
Lei corse in macchina e arrivò fino alla chiesa. Non poteva arrivare in ritardo il giorno più importante della sua vita...fortunatamente indossava già l'abito ed era sia truccata che acconciata.
Entrò e suo padre le andò incontrò. Partì la musica e vedendo tutta quella gente, la donna si sentì cedere...quando lui si girò verso di lei e puntò gli occhi nei suoi, sorridendole.
«Va tutto bene» mimò con le labbra, strizzandole un occhio. Lei prese sicurezza e camminò guardandolo negli occhi, sorridente.
Una volta arrivata all'altare, l'uomo allargò le braccia per accoglierla in esse. La donna sorrise e si accoccolò tra le braccia dell'uomo, che la strinse a sè. Entrambi avevano gli occhi chiusi, come per perdersi in quell'abbraccio... Sciolsero l'abbraccio ed Emma si voltò, sorridente: c'erano tutti...tutta la cittadina di Storybrooke era lì per loro... Tornò a perdersi nelle sue bellissime iridi azzurre...
«Scusami se sono in ritardo...e anche se sono messa da schifo, ma ho dovuto correre» sussurrò.
«Sei perfetta, amore mio...» lei sorrise. «Come stai?»
«Sono...sono super-agitata, nervosissima!» Killian le si avvicinò alle labbra, sorridente.
«Forse questo ti calmerà»
«Che fai, pirata? Non si può prima del matrimonio...è la regola» sorrise.
«Dovresti saperlo, ormai, che non amo seguire le regole...» le accarezzò le labbra con le sue, dolcemente.
Tutti applaudirono a quella bellissima scena, facendo arrossire Emma, che lo allontanò dolcemente da lei.
«Killian…sono abbastanza in imbarazzo da sola, direi…» lui le accarezzò il viso.
«E’ che sei così bella…» lei alzò gli occhi al cielo, sorridente.
«Hai vinto» si alzò in punta di piedi per eliminare la differenza d’altezza tra loro due e appoggiò la fronte a quella di lui, che le accarezzò la punta del naso con il suo. Emma appoggiò la guancia alla spalla di lui, aggrappandosi alle sue spalle e chiudendo gli occhi.
«Piccola…facciamo sposare qualcun altro, al posto nostro?» lei sorrise.
«E’ che mi da quel coraggio che mi manca…» lui le accarezzò i capelli e tutti si intenerirono davanti a quella scena. «In più ora cominci con gli ooooooh di gruppo!!» rise.
«Vedila così, amore…prima finiremo questa cosa, prima andremo a casa e potremmo stare un po’ da soli…» lei annuì. «Oppure hai cambiato idea tutto d’un tratto e non vuoi sposarmi?» lei gli prese la mano, dove intrecciò le dita.
«No, Killian, è che…odio essere al centro dell’attenzione, mi sento in soggezione»
«Okay, ragazzi, tutti in mutande…Swan si sente in soggezione…» urlò Killian. Emma gli pizzicò il braccio, sciogliendo l’abbraccio, sorridente.
«Sei un idiota» rise.
«Scusate se vi disturbo, ma…il matrimonio?»
«Ha ragione il prete, Swan…o vuoi prima fare un picnic o qualcosa del genere?» lei rise.
«Ok, parta pure…» puntò gli occhi in quelli di Killian, gioiosa.
«Vuoi tu, Killian Jones, prendere come tua sposa la qui presente Emma Swan e promettere d'amarla ed onorarla in ricchezza e in povertà, in salute in malatt-»
«Mm...non so...posso pensarci ancora qualche giorno?» Emma sorrise. «No, perchè...ci sono delle volte in cui questa donna diventa peggio di una tempesta...indomabile» un sorriso malizioso comparve sul suo viso «E non intendo quando siamo a letto...lì mi va anche bene, direi!» lei rise e gli pizzicò il braccio.
«Sei un idiota!» lui le catturò le mani nella sua e la tirò verso di sè, per poi baciarla. «Ti odio...» sussurrò, sorridente.
«Sì, lo voglio» lei sorrise. «Ora tocca a te, dolcezza...»
«Ora sì che si ride! Vada!» il prete li guardò stranito...non gli era mai capitata una coppia così strampalata. Sorrise.
«Vuoi tu, Emma Swan, prendere come tuo sposo il qui presente Killian Jones e promottere d'amarlo ed onorarlo in ricchezza e in povertà, in salute e in malatt-»
«Papà, tu che ne dici?» urlò, voltandosi verso il padre, che alzò le spalle.
«Fai tu...io non lo sposerei mai...non è il mio tipo!» Emma scoppiò a ridere, seguita da tutto il pubblico.
«Scherzo, dai...» si voltò verso il prete. «Lo voglio» si buttò sulle labbra del pirata, sorridente. «Ti amo!»
«Ti amo, Swan...»
«Grazie di avermi donato il lieto fine, Killian» sussurrò.
«L'ho fatto con piacere, amore mio...» si persero l'uno negli occhi dell'altra, sorridenti.
«Ora posso dirti perchè ero in ritardo...» Killian annuì «Killian, penso che Jasmine avrà una sorellina o un fratellino» a Killian brillarono gli occhi.
«T-tu sei incinta?» lei annuì, sorridente e lui la strinse a sè.

 Tutti si spostarono fuori dalla chiesa, in una grande sala da ballo, dove cominciarono a ballare dei lenti.
«Dove siamo, Killian?»
«Non so…» Henry li prese per mano e li portò al centro della sala.
«Henry, che diamine?!» Emma avvampò e andò a sedersi. Killian la seguì e le si sedette accanto
«Hei, che succede?» la strinse a sé.
«E’ solo che…tutto questo è troppo per me…va bene per una principessa, ma io non sono mai stata e mai sarò una principessa, Killian…»
«Ma come no? Sei la mia principessa»
«Killian…» lo guardò negli occhi, seria.
«Stiamo in disparte» si alzò in piedi e le porse la mano «Dai, su» lei gli prese la mano e si alzò in piedi, per poi accoccolarsi alle sue braccia, che la strinsero forte, come per darle coraggio. Si aggrappò alle sue spalle e nascose il viso nell’incavo del suo collo. Cominciarono a ballare seguendo la musica, ma quando questa cessò, loro continuarono a dondolarsi con un ritmo tutto loro…seguendo i loro cuori, seguendo i loro sorrisi...a ritmo del loro amore.

 Era cominciato il loro lieto fine. Era l'inizio di un nuovo capitolo della loro vita: l'amore. 

Angolo dell’autrice: Mi dispiace tantissimo lasciarvi perché, soprattutto alcuni/e di voi, mi hanno dato delle soddisfazioni enormi ;’( ci rivedremo con le altre ff, spero :D ciao a tutti e grazie per avermi seguita in questo mio piccolo viaggio a bordo dei captainswan – che detto così è scandaloso ahahah. Ciao!!  (Ps: potete richiedermi l’amicizia su facebook nel fake, basta che mi chiediate il link dell’account e ve lo linko J )<3 -shippergirl

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