Stupid,I love you. di itsyouemma (/viewuser.php?uid=762855)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chocolate&Comfort ***
Capitolo 2: *** Alcool&Angry ***
Capitolo 3: *** Pants&Passion ***
Capitolo 4: *** Trick&Trust ***
Capitolo 5: *** Accord&Apologize ***
Capitolo 6: *** Internet&Interests ***
Capitolo 7: *** Night&Need ***
Capitolo 8: *** Storm&Sadness ***
Capitolo 9: *** Wood&Warmth ***
Capitolo 10: *** Arms&Ache ***
Capitolo 11: *** Neck&Neck ***
Capitolo 1 *** Chocolate&Comfort ***
Captain Swan Spelling - Capitolo Uno.
"Swan" la
chiamò Killian.
"Dimmi" rispose Emma,
accompagnando la sua voce ad un dolce sorriso, cosa che
stupì lui.
"Ho dormito proprio male
questa notte…" poi fece una breve pausa pensando a
come avrebbe reagito alla sua seguente richiesta
"Mi
abbracceresti?" aggiunse guardandola come un cucciolo
bisognoso di affetto…ma, l’iniziale esitazione di
lei permise anche al suo lato più malizioso di riprendere il
controllo della situazione e, mutando sguardo: "dai, Swan,
per tirarmi un po’ su il morale!" ammiccò facendo
intendere quanto stretto gli sarebbe
piaciuto quell’abbraccio. Il suo sguardo malizioso ora
attendeva solo la reazione di lei.
"Sei un cretino..."
rispose Emma come a sgridarlo dei suoi pensieri che trasparivano chiari
da quegli occhi blu, ma non poté fare a meno di sorridergli.
"Vieni quì" continuò,poi,tendendogli le braccia e
invitandolo ad accoccolarvisi.
Killian la
avvicinò e la strinse a sé. La strinse talmente
tanto a sé che poté avvertire il brivido sulla
schiena di Emma.
"Ti fanno questo effetto
i miei abbracci, tesoro?" cominciò sorridendo Killian,
compiaciuto del fascino che riusciva ad esercitare su quella donna,
quella bellissima donna.
"Qu-quale effetto?" Emma
arrossì.
"Ho sentito il brivido
sulla tua schiena..."
Ovviamente lo aveva
sentito forte anche lei quel brivido lungo la sua schiena, un brivido a
cui ancora non riusciva a dare un nome…però non
si aspettava di aver tremato a tal punto che lui potesse avvertirlo.
Cercò un motivo per uscirsene da quella situazione, magari
senza far aumentare ulteriormente il vivo rossore delle sue guance.
"I-io...ecco...devo
andare, Killian,staccati!" fece lei prima titubante, non ancora
convinta di volerlo davvero lasciar andare…e poi dandosi un
finto tono deciso. Lo spinse delicatamente lontano da lei e lui la
lasciò fare. Snodò le braccia da dietro la sua
schiena ma poi, con la mano appena svincolata dai suoi morbidi capelli
dorati, le si avvicinò al viso per accarezzare quella
morbida pelle. E ancora una volta sentì i brividi di lei
scorrere
sotto il tocco delle sue dita e le sorrise.
"Va tutto bene,tesoro..."
la rassicurò,sorridendo: un sorriso dolce,rassicurante che
lei ricambiò,abbandonandosi al dolce tocco delle sue dita.
Poi la baciò fino a quando
avvertì le labbra sotto le sue incurvarsi in un sorriso,
così le distanziò appena per lasciar loro lo
spazio di esternare a parole il motivo di quel sorriso.
"Anche io questa notte ho
dormito male...ora sto meglio" confessò lei, con una
sincerità disarmante agli occhi di Killian, anche troppo
abituato a vederla erigere muri di fronte ai suoi sentimenti. Da quando
aveva deciso di lasciarli cadere? Non gli importava! Sapeva solo che ne
era
felicissimo!
"Sono contento di essere
io il motivo della tua felicità...potrei esserlo
più spesso se solo decidessi di lasciarmene più
spesso
l’occasione" era dolce nel dir questo,ma quella sfumatura di
malizia nella sua voce – come notò lei –
non poteva proprio mai nasconderla. Faceva parte di lui.
"Forse - e dico forse -
da ora in poi te ne lascerò la libertà..."
sorrise
dolcemente. Si avvicinò alle labbra di lei e dolcemente le
baciò.
In quel momento,
così dal nulla, senza un come o un perché, si
aprì un varco nel pavimento di casa di Emma, proprio vicino
a loro. Killian la strinse subito forte a sé per
proteggerla,ma il varco voleva lui e niente gli avrebbe impedito di
prenderselo!
"Non ti
lascerò,piccola..." la rassicurò mentre le
accarezzava i capelli dorati e mentre cercava,con tutta la forza che
aveva in corpo,di resistere alla forza del risucchio del
varco,già consapevole che avrebbe vinto quel maledetto buco
nero...ma cercò comunque di non far sentire quella parte
debole di lui alla sua piccola gemma,che stava stringendo tra le
braccia.
"Non ti
lascerò..." ripetè,quasi per auto-convincersi.
In quel momento
indebolì la forza della stretta per avvicinarsi alle sue
labbra e baciarla,consapevole che sarebbe stata l'ultima volta che
avrebbe potuto baciare quelle bellissime e morbide labbra. D'un
tratto,il
bacio fu interrotto perchè Killian scivolò
via,verso il varco,perdendo l'equilibrio e cadendo. Per fortuna
riuscì a bloccarsi sul pavimento con l'uncino in tempo e
subito Emma si aggrappò alla manica della giacca di pelle
nera di lui,per tirarlo verso di lei.
"Non ti
lascerò andare!" urlò in preda al terrore lei.
I due,per i restanti
secondi - che sembrarono minuti,ore,giorni -,si guardarono negli occhi
terrorizzati. Non poteva lasciarla,non ora che lei era riuscita ad
ammettere i suoi sentimenti per lui.
"Non lasciarmi!"
urlò lei.
"Ti amo,piccola..." le
sussurrò,già consapevole che non avrebbe
resistito; una lacrima gli rigò il viso.
"Ti amo anch'io..." ormai
aveva capito. Non c'era scampo per lui,l'avrebbe perso...ma non volle
darsi per vinta e continuò a tirare,ma tirò con
tale forza che involontariamente gli strappò via il pezzo di
manica a cui era aggrappata e lui fu catturato dal varco.
"No!" un debole urlo le
uscì dalle labbra quando il varco già fu chiuso.
"No! Non ti lascerò andare!" urlò,mentre con le
braccia colpiva il pavimento,credendo che sarebbe riuscita a
ri-portarlo da lei. Incurante del taglio che si fece ad una mano
continuò,continuò,continuò e
continuò.
Quando capì
che oramai era troppo tardi,si accasciò a terra e
cominciò a piangere,ripetendo con voce fievole il suo
nome,singhiozzando "Killian,Killian,Killian"
"Killian!"
urlò Emma un’ultima volta, mentre la sua vista
iniziava ad offuscarsi: non distingueva più bene le forme ed
i colori. Non capiva cosa stesse succedendo.
Poi lo sentì:
il calore della sua mano che le si appoggiava sulla spalla e della sua
voce così profonda: "Ehi,tesoro,che succede?"
Era solo un sogno! Un
maledettissimo, orrendo incubo! Lui era vivo ed era lì
accanto a lei! Ne fu davvero felice, anche se era ancora scossa da
quello a cui aveva appena assistito, inerme. Era un sogno
sì…ma era stato così vivido!
"Killian" ripetè,per poi abbracciarlo. Poterlo
stringere ancora le sembrava la cosa più bella che potesse
capitarle dopo quel travagliato sonno. Lo
baciò,preoccupata,per poi tornare vicino al suo orecchio.
"T-tu eri stato
risucchiato da un varco,io ho cercato d-di salvarti,ma non ce l'ho
fatta e..." riuscì appena a farneticare.
"E' stato solo un incubo"
la rassicurò Killian,accarezzandole i capelli.
"Stai bene?" voleva
assicurarsi che Killian stesse realmente bene e che quello fosse
veramente solo un sogno.
"Sì,tesoro,calmati..."
la rassicurò. Potè sentire il respiro affannoso
di lei vicino all'orecchio ed il cuore che le andava a mille. "Il tuo
cuore va a mille,tesoro...calmati,va tutto bene..." la strinse ancora
più forte a sè - come per farle capire che lui
era lì con lei.
"Temevo che non ti avrei
più rivisto..." una lacrima di commozione - per la
felicità di poterlo ancora baciare ed abbracciare - le
rigò il viso. Killian le passò la mano tra i
capelli biondi. "Hai fatto proprio così,nel sogno...me li
hai accarezzati così" continuò,quasi ridendo.
Killian continuò ad accarezzarglieli.
La felicità
che Emma provava, però, non le impedì di notare
che qualcosa, in quella situazione non le tornava:
"Ma...ma tu che ci fai
nel mio letto? Oddio,io e te abbiamo?!"
"Ti piacerebbe..."
rispose con un sorriso malizioso "Ma no...ieri sera eri ubriaca ed io
ti ho messa a letto,tu continuavi a tirarmi per il bavero della giacca
e cercando di sedurmi,baciarmi e sbottonarmi il panciotto-" Emma
arrossì.
"Non è vero!" lo interruppe incredula.
"Oh,sì che
è vero...ma io non ho accettato,perchè sarebbe
stato come approfittarsi di te ed io voglio che quando
accaderà..." Killian abbassò il tono di
voce,quasi imbarazzato "tu ne sia consapevole e che lo voglia
realmente" Emma lo scrutò nei suoi occhi azzurri,in cui ogni
volta si perdeva.
"una volta che ti ho messa a letto - e una volta
che,accarezzandoti i capelli ed il viso e tenendoti la mano - sono
riuscito a farti addormentare,ti ho rimboccato le coperte e sono
crollato per la stanchezza...allora mi sono steso di fianco a
te...scusa se ero qua senza il tuo permesso"
"Tu non hai voluto fare
l'amore con me perchè pensavi fosse come approfittarsi di
me,mi hai messa a letto,fatta addormentare e rimboccato le coperte?"
"Sì...e mi
scuso ancora...anche perchè ammetto di non aver resistito ad
abbracciarti e stringerti a me...dovevo sentirti vicina..."
"N-no! Tutto
ciò che hai fatto è stato dolcissimo...non aver
approfittato di me,avermi rimboccato le coperte e fatta
addormentare...e avermi abbracciata...è stato
così dolce da parte tua..." Emma sorrise,un sorriso che
arrivava agli occhi. Si avvicinò all'orecchio del pirata e
gli sussurrò "Grazie" poi si avvicinò alle sue
labbra e lo baciò con tenerezza - per ringraziarlo - poi lo
abbracciò ancora più forte di prima;lui
sorrise,chiuse gli occhi ed inspirò il buonissimo odore dei
suoi capelli.
"Ehi,tesoro" Emma uscì dall'incavo del suo collo e lo
guardò nei bellissimi occhi azzurri.
"Dimmi..." ora desiderava ardentemente baciarlo.
"Hai pres-"
"Ssh..." lei lo interruppe,poi si avvicinò alle sue labbra e
lo baciò - un bacio lento,delicato "Adesso desidero soltanto
baciarti,parliamo dopo"
"I-io dovevo dirti una cosa,dolcezza..." a quella parola,dolcezza,lei
sorrise sulle labbra di lui.
"Dimmi..." continuò a baciarlo lo stesso,tappandogli di
tanto in tanto la bocca,quasi per chiedergli di stare zitto e baciarla.
"Hai presente nell'anno
perduto,quando io ero tornato un pirata,anche se non c'ero riuscito del
tutto?" cercò di dire Killian mentre si baciavano.
"Sì?" ricordandole ciò,le aveva ricordato la
Jolly Roger e il fagiolo scambiato con essa per tornare da lei e
salvarla dalla finzione. Cominciò a succhiargli il labbro
inferiore,dolcemente.
"In quell'anno i miei
marinai mi hanno pagato così tante sgualdrine che neanche ne
ricordo il numero..." a quella frase Emma si bloccò e smise
di baciarlo.
"E tu,Capitan
Uncino,sicuramente sarai stato con tutte,una per una,senza perdere
tempo..." rispose Emma gelosa.
"No,principessa...non
sono stato neanche con una,non ho toccato nemmeno un capello a nessuna
di queste" urlò Killian.
"Perchè?"
chiese Emma.
"Perchè avevo
in testa solo te,i tuoi bellissimi occhi verdi in cui mi perdo ogni
volta che li guardo,i tuoi capelli biondi in cui adoro passare
l'uncino...avevo in testa te e non riuscivo a smettere di pensarti.
L'unica donna con cui voglio stare sei tu...io voglio fare l'amore con
te,ma solo quando tu sarai pronta"
Emma rimase a bocca
aperta. L'unica cosa che fece,fu tornare a baciarlo con tutta la
dolcezza che aveva in corpo.
"Scusami per il modo in cui ti ho risposto..." ora si sentiva una vera
idiota. Come poteva aver dubitato di lui? Che sciocca!
"Non preoccuparti..." le diede una leggera carezza col pollice sulla
guancia e lei sorrise.
"No,davvero...scusami...sono stata una vera idiota ad aver anche solo
dubitato una attimo di te!"
"Ehi,piccola,va tutto bene..." lei si avvicinò,lui le prese
il mente con pollice ed indice e la baciò,sorridendo. "Non
preoccuparti" le sussurrò sulle labbra. Killian le avvolse
il braccio ai fianchi e
la tirò verso di sè,poi infilò la mano
con l'uncino sotto la sua canotta ed Emma sentì il freddo
del metallo,le venne la pelle d'oca ed ebbe un piccolo brivido.
"Scusami..."
sussurrò Killian mentre si baciavano.
"Per cosa?"
"Per averti infreddolita
con il mio uncino"
"No,nessun
problema...continua..."
"Veramente non ti
dà fastidio?" chiese Killian sorridendo.
"Perchè
dovrebbe? Fa parte di te,ormai" pensò un attimo a
ciò che aveva appena detto e poi cerco di scusarsi
"Scusami,non intendevo dire questo...volevo dire che...io...scusami!"
"Ssh...non c'è
problema,amore...non mi hai offeso,ho capito cosa intendevi e ti
ringrazio" Emma sorrise e gli mise le braccia intorno al collo.
Cominciarono a guardarsi negli occhi,sorridere e parlare di cose senza
senso,pur di vedere le labbra dell'altro muoversi.
"Cosa mangi oggi per
pranzo,tesoro?" chiese Killian leccandosi il labbro. Emma si morse il
labbro.
"Ancora non lo so...Henry
è da Regina e pranzerà da lei,quindi
preparerò qualcosa di veloce sicuramente,essendo da sola"
rispose
giocherellando con il ciuffo nero di Killian,attorcigliandoselo al dito.
"Che ne dici se invece
pranzassimo io e te,insieme? Magari potrei andare a comprare due di
quei panini pieni di salse e carne - come li chiamate? - e poi potremmo
mangiarli quì a casa tua senza essere disturbati da
nessuno...e con nessuno intendo nessuno!" Emma rise e gli
schioccò un piccolo bacio sulle labbra.
"Si chiamano
hamburger...comunque...va bene!" Killian sorrise e spostò le
mani sempre più in basso: dai capelli,alla schiena,ai
fianchi,al fondoschiena di lei. "Giù le mani,capitano..." lo
rimproverò Emma ridendo.
"Le ho giù,infatti,le mani" alzò un sopracciglio
e sorrise malizioso.
"Uncino..." continuò a ridere. Killian ri-portò
le mani ai capelli di lei e la abbassò verso le sue
labbra,poi la baciò.
"Non chiamarmi così...chiamami Killian" le morse leggermente
il labbro.
"Uncino,Uncino,Uncino" lei insisteva,ridendo.
"Se la metti così allora..." sorrise,poi cominciò
a farle il solletico - fino a ritrovarsi sopra di lei; lei aveva
portato le gambe al petto e si era rannicchiata tutta,ridendo.
"Chiamami Killian ed io la smetto..."
"Killian,Killian!" urlò ridendo; lui smise e la
baciò. "Killian,sei steso sopra di me...torniamo alle
postazioni di prima" rise. Killian si stese e lei si stese sopra di
lui,come all'inizio. "Molto meglio..." sorrise e gli
schioccò un bacio sulle labbra.
"Hai davanti Capitan Uncino,il terrore dei sette mari,e ti limiti ad un
piccolo bacetto?"
"Tu hai davanti la Salvatrice..."
"Io ho sacrificato la mia nave per rivederti..."
"Ed io ho sacrificato i miei poteri per salvarti dalla morte..."
"Hai vinto..." Emma sorrise e lo baciò; ci volle poco
perchè le sue labbra - su quelle di lui - si incurvassero in
un sorriso malizioso "Stando con me hai cominciato ad essere
maliziosa...ti ho insegnato bene" commentò Killian. Emma
aggiunse al sorriso,anche il sopracciglio alzato.
"Ma...ma che ore sono?"
chiese Emma,retoricamente, mentre si sporse verso il comodino,prese il
cellulare e guardò l'ora. "Sono solo le 9.30...è
ancora presto per pranzare..Anzi,io devo ancora fare colazione"
"Guarda nel comodino
quì vicino a me" Emma ci guardò.
"Un croissant alla crema
ed una tazza di cioccolata calda! Come ci sono finiti lì?"
sorrise.
"Li ho preparati io per
te...pensavo che ti avrebbe fatto piacere la colazione a letto. Sono
andato nell'armadietto della cucina,ho preso il croissant...poi ti ho
preparato la cioccolata calda" Emma felicissima gli prese il viso tra
le mani e lo baciò.
"Grazie,grazie,grazie!"
"Sono contento che ti sia
piaciuta la mia idea...del resto a chi non piacciono?" rispose
sfoggiando il suo sorriso.
"Ssh...stai zitto..."
sussurrò vicino alle sue labbra,per poi baciarlo.
Dopo il bacio,Emma prese
il croissant e cominciò a mangiarlo,ma si sporcò
le labbra di crema e Killian la baciò.
"Che intendi fare?"
chiese Emma sorridendo.
"Ti eri sporcata le
labbra,non l'hai notato...?" sussurrò. Emma sorrise
nuovamente.
"E se io facessi
così?" per ricambiare,gli sporcò le labbra con
due gocce di cioccolata calda,per poi baciarlo "Eri sporco..."
sussurrò Emma piegando il labbro e chinando la testa
"Comunque sei stato eccellente nella preparazione di questa cioccolata
calda,è buonissima...potrei essere invidiosa,la prepari
meglio di me" Killian sorrise. Emma finì il suo croissant e
la sua cioccolata poi ri-cominciò a parlare con Killian.
"Ora è il mio turno di fare colazione...avvicinati,Swan" lei
si avvicinò ridendo e fece per schioccargli un leggero
bacio,ma lui le intrappolò le labbra,cominciando a baciarla
appassionatamente - ma allo stesso tempo dolcemente. "Dicono che la
colazione sia il pasto più importante di tutta la
giornata,ora capisco perchè..." risero in sincronia e lei
poggiò la testa sul petto di lui.
"Cosa facciamo fino a
pranzo?" chiese lei guardandolo di
sottecchi.
"Mm...io avrei
un'idea..." sorrise malizioso. Lei gli posò due dita
sulle labbra per zittirlo.
"Sei un pirata molto
cattivo" lei cominciò a giocherellare con il labbro
inferiore di Killian.
"Castigami,me lo merito" lei rise,poi si avvicinò alle sue
labbra,lui
tentò di baciarla ma lei si scostò.
"E' questa la tua
punizione...puoi solo guardare,ma non toccare"
"No,questa è
una punizione troppo crudele...non puoi farmi questo...so come farti
cedere" Le prese il labbro inferiore tra due dita e cominciò
a massaggiarlo. Emma chiuse gli occhi e si sporse verso le sue
labbra,mentre lui continuava a massaggiarle il labbro.
"Vieni
avanti,Swan...così..." continuava a dirle.
Emma si mise il labbro
inferiore del pirata tra le labbra e cominciò a succhiarlo
ad occhi chiusi,gustandoselo.
"Mm...sà di
cioccolata" Killian sorrise.
"Aspetta,Swan,tesoro..."
Killian si spostò verso il collo della donna e
cominciò a baciarlo...prima con piccoli baci,poi
succhiandolo.
Poco dopo qualcuno
suonò alla porta e si riconobbe subito la voce di David
"Emma!" urlò.
"E' mio padre,andiamo ad
aprire" nessuno dei due aveva intenzione di interrompere quel momento
così romantico,ma dovevano andare ad aprire. "Arrivo! Un
attimo solo!" urlò per farsi sentire dal padre.
Lei fece per alzarsi,ma lui la tirò giù e
ri-cominciò a baciarla.
"Killian,dobbiamo andare ad aprire..." sussurrava mentre lui le
succhiava il labbro inferiore.
"Ma io voglio restare qua a baciarti,parlarti,vederti sorridere..."
Emma sorrise.
"Dai,andiamo..." si alzò e lo tirò per la mano
per farlo alzare; lui si alzò e l'abbracciò. Lei
non resistette e si abbandonò a quell'abbraccio,scordandosi
del padre alla porta. Sentirono un rumore di chiavi e poi la porta
aprirsi,ma rimasero abbracciati.
"Per fortuna che ho la chiave...altrimenti chissà quando mi
avresti aper-" commentò mentre entrava in casa e chiudeva la
porta. Rimase basito quando vide i due persi in un abbraccio;sorrise.
Emma vide il padre e si staccò dalle braccia del pirata per
andare vicino alla porta,a parlare con il padre; Killian la
seguì alzando gli occhi al cielo.
"Emma,che ci fa
quì il pirata?"
"Ci scommettevo che
l'avresti chiesto..." commentò Killian,sventolando in aria
la mano ed Emma gli diede una piccola gomitata. "Adoro quando mi
meni..." lei gli sorrise,poi tornò con lo sguardo verso il
padre.
"Lascialo stare...ma
dimmi pure...che succede?"
"Abbiamo trovato nuove
informazioni sul luogo in cui si trova la sorella di
Elsa,Anna...vorremo progettare un piano su come riuscire a trovare il
punto esatto e raggiungerla" intanto che il padre parlava,lui le si
avvicinò e le cinse i
fianchi,portandosela vicino,ma lei - che non voleva arrossire davanti
al padre - lo respinse dolcemente; lui non si arrese e le prese la
mano,lei intrecciò le sue dita in quelle di lui.
"Ah...ti dispiacerebbe se
io stessi quì a casa con Killian a guardare la televisione?
E gli avevo anche promesso il pranzo insieme,noi due"
"Va bene" rispose
sorridendo "Non ti preoccupare. Piuttosto,pirata,dovrei preoccuparmi?"
Killian sorrise "Dai che scherzo...comportatevi bene"
"Dai
papà…ho 28 anni e lui più di
300...sappiamo come comportarci,non preoccuparti" disse in tono
rassicurante Emma, aggiungendo anche un sorriso. David
abbassò lo sguardo,vide le mani dei due intrecciate e
sorrise; Emma imbarazzata tolse la mano,ma il pirata cercò
in tutti i modi di 'catturargliela',finchè finalmente non ce
la fece e lei si arrese.
"State diventando come me e tu madre,Emma" sorrise. Emma
arrossì,ma continuò a tenere la mano stretta a
quella del pirata. Killian vide l'imbarazzo di lei e l'aiutò.
"Non badare a me e tua figlia..." sorrise "non dovevi andare a cercare
informazioni sulla sorella di Elsa...Anna?"
"Odio ammetterlo,ma hai ragione,pirata" sorrise "vi lascio
soli. Ciao" uscì dalla porta ed Emma la chiuse,per poi
appoggiarvisi e tirare un sospiro di sollievo.
"Andiamo a vedere cosa
c'è in tv?" chiese Emma,sorridendo,a Killian.
"Certo" Killian sorrise.
Andarono sul divano ed
Emma si appoggiò al petto del pirata con la testa, portando
le gambe al petto, e Killian allargò le braccia per
stringerla a sè. Emma cominciò a girare per i
canali sbuffando perchè non trovava niente di
interessante,quando "Ferma!" urlò Killian. "Quello sarei
io?" chiese indicando la televisione.
"Quello è
Capitan Uncino nel cartone di Peter Pan,il classico Capitan Uncino"
Emma rise.
"Non ridere! Come diamine
hanno osato raffigurarmi in quel modo?" cominciò a
lamentarsi Killian.
"Ti va di vedere questo?"
chiese Emma guardandolo di sottecchi.
"E va bene,Swan...ma solo
perchè me l'hai chiesto tu" lei sorrise.
Per tutto il tempo
Killian si lamentò con "Ma che diamine? Un coccodrillo mi
ha mangiato la mano?" o "Ah,quindi sarei io il cattivo?"
finchè Emma,per calmarlo,gli schioccò un tenero
bacio sulle labbra.
"Calmati,pirata..." quando lei si allontanò dalle labbra di
lui,lui continuò a cercarle per un attimo. Killian le
sorrise e lei
ricambiò.
Alla fine del
cartone,Emma cambiò canale e cominciarono a guardare una
commedia-romantica.
"Killian..." lo
chiamò titubante,Emma,che lo guardava di sottecchi.
"Dimmi,tesoro"
"E' bello stare
quì,sul divano,a guardare la tv,stare tranquilla,stare con
te" si mise seduta per guardarlo meglio negli occhi e per perdercisi
meglio. Killian rimase stupito.
"Anche per me
è bello...devo ammettere che non ci sto capendo niente di
questo aggeggio che voi chiamate televisione,ma non mi
importa,perchè l'unico motivo per cui sono quì
è stare con te...abbracciarti,baciarti,vederti
sorridere...sono le cose che più mi rendono felice" si perse
anche lui negli occhi verdi di lei,sorridendo. Lei non
sapeva cosa rispondere e tra i due calò il silenzio.
Rimasero a guardarsi per svariati secondi senza dire una parola. Emma
si
avvicinò a Killian,arrivò alle labbra...quando
suonò il cellulare.
"I-io devo rispondere"
disse Emma già ad occhi chiusi e persa nella voglia di
baciare Killian. Killian acconsentì con la testa.
"Pronto?" rispose Emma.
"Pronto Emma,sono
David...cosa state facendo?" chiese David dall'altra parte del telefono.
"Siamo sul divano,che
stiamo guardando un film"
"Una commedia-romantica?"
"Ecco...sì"
passò lo sguardo negli occhi di Killian che le fece
l'occhiolino,facendola sorridere.
"Non me lo immagino
proprio il pirata a guardare una commedia-romantica" rise David.
"Cosa è
successo?" cercò di tagliare corto Emma.
"Niente...volevo solo
sentire come andava. Ti stà trattando bene?"
"Sì
sì,benissimo." sorrise a Killian.
"Sono contento...forse mi
sono sbagliato...forse è davvero cambiato"
"Lo è,fidati"
rispose Emma.
"Vi lascio in pace...non
voglio fare il padre invadente,geloso..."
"Tu sei geloso ed
invadente,papà" risero insieme.
"Ok,lo ammetto...lo
sono...ma solo perchè ti voglio bene,sei mia figlia e mi
sono perso quasi tutta la tua vita...ed ora vorrei stare sempre con te
per recuperare il tempo perso. Ti voglio bene,ciao."
"Ti voglio bene anche io.
Ciao"
Emma chiuse la chiamata e
si ri-appoggiò al petto di Killian,sorridendo.
"Con chi parlavi
attraverso quel congegno?"
"Con mio padre"
"Cos'è
successo?"
"Niente...voleva solo
sapere come andava,se tu mi stai trattando bene ed io ho risposto di
'sì'. Ha detto che sei cambiato..." rispose Emma.
"E tu che hai risposto?"
"Che lo sei"
Emma,cominciò poi a cercare la mano di Killian,che lui le
porse. Si presero le mani e le intrecciarono.
"E' la giornata migliore
della mia vita...la televisione,il divano,il relax,un pirata tutto per
me...cosa si può voler di più dalla vita?"
"Lo penso anche io...sono
irresistibile...come si fa a resistere a tutto questo mix di
bellezza,virilità e romanticismo?"Killian sfoggiò
il suo sorriso.
"Ci scommettevo che te ne
saresti uscito con una delle tue solite frasi...anche se ammetto che
adoro quando lo fai" Killian si avvicinò alle labbra di
lei,la baciò e lentamente si stesero, ritrovandosi uno sopra
l’altra.
Non appena le loro labbra si slegarono da quel bacio lunghissimo, lei
si rese conto della situazione in cui erano finiti. Il cuore le batteva
talmente forte in petto che temeva potesse udirlo pure lui. Quando
aprì gli occhi, non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo,
così decise di indugiare sulle sue labbra. Le guardava come
se volesse ricordarle per sempre così come le vedeva ora:
era talmente abituata a vederle incurvate in un sorriso sghembo e
malizioso…ora, invece, erano rilassate, schiuse come fossero
pronte a riaccogliere le sue in un altro bacio, ne usciva un respiro
caldo e irregolare. Vi poggiò sopra l’indice della
mano destra e, sfiorandole appena, ne seguì il
contorno…prima del labbro superiore, poi di quello
inferiore; lì si fermò e aumentò
leggermente la pressione del suo tocco, spostandolo appena verso il
basso, come se stesse invitando quella bocca ad aprirsi ancora un
po’, per essere pronta ad accogliere ancora la sua. Lui la
lasciò fare, non mosse un muscolo…solo il suo
respiro non poté non aumentare ulteriormente e farsi ancora
più profondo. Lui la guardava: era stesa sotto di lui. Come
erano finiti in quella posizione? Non gli importava perché
lei era tra le sue braccia ed era bellissima, con la pelle della pancia
lasciata appena scoperta dalla maglietta che si era scostata, e con il
petto che si alzava e si abbassava, sospinto da un respiro agitato. Si
sentiva il volto in fiamme. Aveva osservato curioso il dito della
ragazza mentre studiava le sue labbra, ma non poté non
notare che tremava e che lei non aveva ancora avuto la forza di alzare
lo sguardo verso il suo.
Si poggiò sul suo gomito sinistro, in modo da poter liberare
il braccio destro; le scostò lentamente i capelli dal viso,
passandole un ciuffo dietro l’orecchio, poi scese
delicatamente ad accarezzarle la guancia, fino al mento; lo prese tra
pollice e indice, sospingendolo verso l’altro, fino a che i
loro occhi si incrociarono. Erano vicini, molto vicini e poteva
avvertire il tremore di Emma aumentare ancora di più:
"Cosa c’è?" le sussurrò dolcemente ma
ebbe solo un sorriso come risposta. Qualche istante dopo, lei gli prese
la mano, ancora tremante ma sicura. La allontanò dal suo
mento e la fece scivolare sul suo petto, dove poi la tenne stretta in
modo da fargli sentire il suo cuore, che cavalcava veloce.
"Emma…" balbettò appena lui.
"Batte forte, eh?" constatò lei. Killian sentiva il respiro
farsi quasi faticoso…quel battito forte sotto le sue dita,
che gli giungeva attraverso il calore di quella pelle che ancora non
aveva smesso di tremare…tutto questo gli annebbiava un
po’ i pensieri, non riusciva a riordinarli
all’interno della sua testa, era come pietrificato
dall’agitazione, tanto che non tolse la mano da dove era,
nemmeno quando la mano di Emma la lasciò libera, per andare
ad intrufolarsi tra i bottoni della sua camicia, iniziando a
sbottonarne uno alla volta. Killian si riprese dal suo oblio mentale e
le strinse dolcemente le mani nella sua.
"Emma, che stai facendo? Sei sicura di quello che stai facendo?" lei lo
guardava come se fosse spaventata, così seguitò
lui "Non dobbiamo per forza…in più,ti sento
agitata...se non ti senti pronta non c'è
problema,tesoro...non dobbiamo,non devi farlo per forza...non
dev'essere una costrizione" Killian era totalmente preso,ma sembrava
che per Emma non fosse così,che fosse una costrizione. Emma
rimase sorpresa da quella tenerezza e preoccupazione.
"Davvero aspetteresti per...me?" Emma portò il suo sguardo a
quello di Killian,uno sguardo apprensivo,rassicurante.
"Certo...per me l'importante è stare con te." i due
cominciarono a bisbigliare "Pur di stare con te andrei a combattere
contro un altro mostro di ghiaccio" riuscì a tirar fuori una
risata ad Emma,che gli schioccò un bacio continuando a
ridere. "No,davvero. Se non ti senti pronta basta dirlo..." Emma
tornò seria.
"Sei così dolce..." accarezzò il viso a Killian
con una mano e lui chiuse gli occhi. "Non è che non mi senta
pronta...è che sono abituata a uomini che dopo essere stati
insieme se ne vanno e mi lasciano sola e con le lacrime agli occhi...ho
paura che anche tu lo faccia...so che non lo faresti mai ma,sai...la
forza dell'abitudine. Non voglio perderti..."
"Beh,quegli uomini non capivano niente e si meriterebbero soltanto di
essere infilzati con questo" rispose Killian alzando la mano con
l'uncino. Emma sorrise. Killian fece per alzarsi,ma Emma lo
tirò dalla giacca.
"Vieni quì...ora sono sicura e pronta. Ho capito che non te
ne andresti mai e che non mi abbandoneresti mai quà,a
piangere"
"Giuro sulla mia vita,che se mai ti dovessi far del male,mi ucciderei
con le mie stesse mani" Emma sorrise.
"Voglio fare l'amore con te,solo...andiamo sul mio letto" rispose Emma
mentre si baciavano. Killian la prese in braccio,si diresse fino alla
camera da letto e la stese sul letto,per poi ricominciare a baciarla.
Si stese anche lui.
Killian cominciò ad accarezzarle il viso e delicatamente
fece scendere la mano verso la sua camicetta,fino ad arrestarla sopra
al primo bottone;lei cominciò a respirare affannosamente e
chiuse gli occhi. Killian sbottonò delicatamente il primo
bottone,poi scese al secondo,poi al terzo e così via fino
all'ultimo: sempre con delicatezza. Le mise una mano sulla pancia e
cominciò ad accarezzargliela con il pollice: poteva sentire
il tremolio di lei e la pelle d'oca al tocco delicato della sua mano.
Si avvicinò alle labbra di lei e la baciò.
"Continua a baciarmi,così mi dimenticherò della
tua mano sulla mia pelle..." sorrisero. Le posò un leggero
bacio sul mento,per poi spostarsi sul collo e alternare dei baci a dei
piccoli morsi: lei continuava a tremare.
"Non tremare,tesoro...va tutto bene"
"Come faccio a non tremare se continui ad accarezzarmi e baciarmi in
questo modo...?" Quell'uomo tirava fuori la parte vulnerabile di
lei,non la faceva ragionare...sapeva strapparle un sorriso,ma sapeva
anche consolarla e prenderla tra le sue braccia per rassicurarla,come
nel viaggio nel tempo: con i suoi stessi occhi aveva visto sua madre
'morire' e lui l'aveva presa tra le sue braccia e quasi le aveva
nascosto il viso per non farle vedere la scena,per non farla soffrire.
"Killian...sei l'uomo perfetto" pensò ad alta voce. Lui
tornò con le labbra verso quelle di lei.
"Cosa hai detto,tesoro?" aveva sentito benissimo,ma voleva sentirlo
ancora,doveva sentirlo.
"N-niente...stavo pensando a quando meno di una settimana fa siamo
finiti indietro nel tempo...quando stavano uccidendo mia madre,tu...tu
mi hai abbracciata,perchè?"
"Io voglio starti accanto nei momenti di felicità,ma anche
nei momenti di tristezza; voglio essere lì con te quando
riderai ed essere io la causa della tua felicità...ma voglio
essere lì con te anche quando piangerai,per
abbracciarti,consolarti...e quello era un momento di tristezza per te e
ti ho abbracciata per farti sentire che non eri sola,c'ero io
lì con te" lei lo baciò: le sue labbra sapevano
ancora di cioccolata calda,panna e cannella.
"Grazie"
"Non c'è di che" sfoggiò il suo sorriso e lei
sorrise.
"No,non solo per quello...ma per tutto: per essermi stato vicino nei
momenti di felicità e nei momenti di tristezza,per non
esserti arreso e aver continuato ad aiutarmi anche nonostante le
offese,che mi dispiace di averti detto..." gli schioccò un
leggero bacio sulle labbra poi continuò: "Quando sei venuto
a New York per me,anche nonostante il calcio che ti ho dato alla soglia
porta-"
"Vorrei aggiungere anche bello forte,Swan" la interruppe
Killian,accarezzandole il viso; risero.
"Ti ho anche fatto arrestare...e...e tu non ti sei arreso...grazie"
Killian continuava a baciarla, tenendole inizialmente la
mano sul fianco sinistro. Lasció dolcemente la bocca di Emma
per baciarle le guance, poi il collo, scendendo lentamente fino a
perdersi sulla sua clavicola. Lei teneva gli occhi chiusi e le mani
intrecciate dietro la sua nuca, ma a mano, a mano che le labbra di
Killian, le solcavano la pelle, sentí la sua presa venir
meno e le dita sciogliersi; portó le mani sulle spalle di
lui per aggrapparsi ad esse, come se cercasse un appiglio al suo
sentirsi venir meno dal desiderio. Killian abbandonó la sua
clavicola e si distanzió un attimo da lei per poterla
guardare; Emma, appena avvertí la mancanza di quelle labbra
su di lei, schiuse piano le palpebre, come se si stesse svegliando da
un sogno dolcissimo, e subito sorrise al suo sogno, reale e stupendo,
proprio lí, di fronte a lei.
La mano di Killian passó dal suo fianco alla sua schiena e
poi la percorse dai lombi alla nuca, provocandole un brivido talmente
forte da farle inarcare la schiena, inspirando violentemente. A questo
movimento improvviso, la camicetta sbottonata di Emma cadde ai lati del
suo torace, scoprendo il suo seno, proteso verso il suo volto.
Killian sentí saltare un battito del suo cuore, rimanendo un
attimo senza respiro. Poi, anche invitato dalle braccia di Emma tese
verso di lui a reclamare il suo corpo, si chinó di nuovo su
di lei. Solcó a labbra appena schiuse la pelle di lei,appena
sopra al bordo di pizzo del reggiseno, talmente concentrato su di esso,
da non accorgersi che le mani di Emma - passando leggere dal suo collo,
alle sue spalle e poi giú per le sue braccia - avevano fatto
scivolare via la sua camicia.
Per lui era una cosa naturale svestire una donna,portarsela a
letto,dormirci - se fortunata - e salutarla,per poi non rivederla
più e dimenticarsene. Ma lei era importante per lui e voleva
fare tutto delicatamente,non voleva perderla.
Baciandola dolcemente,l'abbracciò e la tirò su
verso di sè,poi le sorrise e appoggiò la sua
fronte a quella di lei. Emma sorrise dolcemente.
"Sei bellissima,tesoro..." le sussurrò vicino all'orecchio.
Emma,non sapendo cosa rispondere,prese a mordicchiargli il lobo
dell'orecchio...si fermò solo per estrarre l'orecchino di
lui dal lobo,per poi tornare a mordicchiarglielo,quasi ridendo.
"Ehi,Swan...il mio orecchino" Emma gli aprì la mano e gli
porse l'orecchino,per poi richiudergliela a pugno.
"Eccolo...taci" rise. Lui alzò gli occhi al cielo,sorridendo.
"Incorreggibile la mia Sw-" Emma lo interruppe con un bacio.
"Ti avevo detto di stare zitto,pirata..."
"Come osi comandare Capitan Uncino? Terrore dei sette mari e di tutti i
mondi esistenti?" Emma rise,gli mise le braccia al collo e continuando
a ridere lo tirò giù con lei,stendendosi
nuovamente uno sopra l'altra. Killian alzò un sopracciglio
ed Emma sorrise.
"Sembriamo due adolescenti..." sorrise e lui ricambio il sorriso. "due
adolescenti che non riescono a resistere dal saltarsi addosso" Si
avvicinò alle sue labbra e a pochi millimetri da esse
sorrise e sussurrò.
"Adesso cosa provi? Vorresti saltarmi addosso e vorresti scaraventarmi
a terra?"
"Scaraventarti a terra..." sorrise e lo baciò dolcemente.
"Vorrei scaraventarti a terra..."
"E allora fallo...scaraventami a terra e cacciami" sorrise sulle sue
labbra.
Emma gli mise le braccia al collo e sorrise. "No...preferisco tenerti
qui con me,abbracciarti,ridere,baciarti..." continuava a ripetere
quella parola ininterrottamente.
"Quindi non vuoi scaraventarmi a terra?" sorrise maliziosamente.
"Ti odio..." sussurrò,poi tornò alle sue labbra.
"Sei così odioso che..." si bloccò per continuare
a baciarlo.
"Che?" sorrise sulle labbra di lei.
"Che non voglio smettere di baciarti e che vorrei che questo momento
non finisse più...stare qui,abbracciata al tuo collo,con le
tue braccia che mi cingono la vita...è bellissimo..."
"Se questo è odiare,allora...io ti odio con tutto il mio
cuore" lei sorrise.
"Ma...tornando al discorso che stavamo
intraprendendo prima che iniziassi a parlare...dove eravamo rimasti?"
Lui sorrise, un po' sorpreso dalla sua Swan così diretta
"Giusto Swan...riprendiamolo...". Si sorrisero entrambi dolcemente. E,
mentre si baciavamo e il loro respiro si faceva sempre più
profondo, lasciarono scivolare via il resto dei loro vestiti; un attimo
dopo gli occhi luminosi di lui erano sopra di lei, ancora
più blu di quanto li ricordasse; il suo corpo caldo sfiorava
quello di lei, muovendosi delicatamente, sino a quando ad Emma
mancò il fiato, mentre i suoi occhi si spalancarono per un
brivido...e tra la loro pelle, ormai, non c'erano più
confini.
"Piano,Killian" sussurrò Emma.
"Scusami..." Emma sorrise. I loro respiri si affannarono e li
soffocarono baciandosi. "Sono in assuefazione dalle tue labbra..."
sussurrò poi,fermandosi per un attimo dal baciarla.
"E allora baciami,baciami...e non smettere mai di farlo"
alzò leggermente la testa per cercare le labbra di lui. Si
aggrappò con i denti al labbro inferiore di lui e
tirò,per farlo tornare giù con la testa. "Non
andare...resta con le labbra sulle mie..." le sorrise.
Avevano il respiro ancora caldo d'amore e affaticato dai battiti veloci
dei loro cuori. Le loro labbra, peró, si cercavano ancora,
rubandosi l'un l'altro ancora qualche bacio. Poi lei posó il
volto, ancora bruciante di desiderio, sul petto sudato di lui
Alzó lo sguardo trasognato verso di lui,che subito le
sorrise dolcemente. Era davvero bellissimo: i suoi occhi blu
risplendevano di una felicitá intensa, circondati dal
luccicare gioioso delle gocce di sudore che gli solcavano il viso, dopo
l'intensa passione che li aveva appena uniti.
"Non te ne andrai vero?" chinó gli occhi lei, fuggendo da
quelli di lui. Appena le parole le uscirono quasi involontariamente, si
sentí tremendamente stupida, ma non era riuscita a
combattere quel nuovo senso terribile di insicurezza che le aveva
attanagliato di nuovo cuore.
Lui la guardó teneramente. Emma tremava...l'aveva sentita
tremare d'insicurezza quando erano ancora stesi tra i cuscini del
divano...poi aveva percepito tremare la sua pelle di desiderio, mentre
la solcava con le sue dita...e aveva sospirato nel sentir tremare ogni
muscolo di lei all'apice del piacere...di cosa tremava ora la sua
principessa?
La strinse forte, poi le sfioró delicatamente la fronte con
le labbra, sussurrando piano.
"Non me ne andró mai, amore mio...non ti lasceró
mai sola!" e la liberó dall'abbraccio per poterle
accarezzare il viso; lei chiuse gli occhi e si lasció
trasportare ancora una volta dalla magia del tocco di quella mano.
Appena la morsa allo stomaco - dovuta a tutti quegli insensati timori -
iniziò a sciogliersi,provó un senso di vuoto alla
pancia. Aveva proprio fame...e ne aveva il diritto - pensó
lei - dopo tutto quello che era successo tra quelle lenzuola. Con
un'ingenuitá sconcertante, spalancó i suoi occhi
grandi verso quelli di lui:
"Killian...io avrei fame!"
"Davvero, Swan? In questo momento riesci a pensare soltanto a
mangiare?". Lei chinó il capo - ma non troppo - continuando
a sostenere lo sguardo divertito di Killian, da dietro un ciocca bionda
che le era scivolata sul naso.
"Dai...è pur sempre mezzogiorno! Perfavore..."
"Va bene. Ma ad una condizione...dammi un altro bacio" lei sorrise e lo
baciò. "Un altro" lo baciò nuovamente "Un altro"
ancora "Un altro" e ancora "Un altro" e ancora "Non smettere" Emma
piegò il labbro quasi fosse un cucciolo abbandonato e fece
ancora di più gli occhi dolci,fingendosi offesa.
"E' ingiusto...continuo a darti dei baci e tu non ti convinci ad
andare..." Killian alzò gli occhi al cielo.
"Ma io voglio restare qui a baciarti..."
"Eddai,amore"
"Maledizione! Quella parola ha bloccato le mie facoltà
mentali...non ragiono più...ok,andiamo!" urlò
dandole un leggero schiaffetto sulle natiche.
"Emma Swan colpisce ancora!" urlò sventolando le braccia in
aria come una bambina,Killian rise. Era così persa
nell'auto-complimentarsi,che non si accorse che era ancora stesa,mentre
lui era già in piedi. Approfittando di questa sua
distrazione,Killian,si stese ancora delicatamente su di lei e si
avvicinò alle sue labbra.
"Bravissima,Swan...complimenti...sei stata bravissima..." la
baciò e sorrise soddisfatto.
"Killian,alzati...perfavore..." rise. Lui sfoggiò il suo
sorriso,poi si alzò e l'aiutò ad alzarsi. Le mise
le braccia attorno ai fianchi e la tirò verso di
sè,per poi baciarla.
"Puoi ancora ripensarci...sei sicura di voler andare?" piegò
appena il labbro e aprì i suoi grandi occhi color
dell'oceano.
"Sì...sono...sicura..." lei tentò di
parlare,mentre lui si avvicinò alle sue labbra e le
baciò,sorridendo. "Penso di...essere...sicura..." intanto
pian piano,lei,si stava stendendo nuovamente sul letto,guidata dal
corpo di lui. "No,no...non devo stendermi,non devo..." ma fu inutile.
Ormai era stesa e Killian era sopra di lei. Emma cercò di
scivolare via dalle braccia di lui,aggrappandosi a qualcosa con le
mani,che lui prontamente le prese e intrecciò con le sue.
"Da brava,Swan,resta ferma e pensa a baciarmi...non scappare..."
"Killian,ti prego...ho fame..." Killian sbuffò.
"D'accordo...ma sappi che ci sono donne che rinuncerebbero a mangiare
per anni,pur di baciarmi anche solo una volta"
"Beh,allora...devi dire a quelle donne che sei già prenotato
e che tornino pure a mangiare" e dopo queste parole lo spinse sul letto
e si alzò. Cominciò a vestirsi,mentre Killian la
guardava con le braccia incrociate sotto alla testa ed un sopracciglio
alzato. Gli porse le braccia e lui si alzò di scatto,le
saltò addosso e fece per baciarla ma lei si
scostò e lui la inseguì in ogni suo singolo
movimento,per baciarla...ma non ottenne niente.
"Vestiti anche tu,Killian..."
"Sissignorsignora!" urlò,facendo un cenno da militare con
l'indice ed il medio alla fronte. Lei sorrise.
Una volta vestiti,lui le cinse i fianchi da dietro e
cominciò a baciarle il collo,mentre lei ridacchiava.
Emma gli prese la mano e lo trascinò fino alla macchina.
Arrivati al negozio,Killian cominciò a parlare con la
cassiera.
"Cosa vuoi tesoro?" chiese prima con Emma.
"Prendi due panini con il petto di pollo" lei sorrise.
"Tu vai a sederti,ordino io...voglio farti una sorpresa" Emma
acconsentì e andò a sedersi,sorridendo.
"Allora...mi da due panini con il petto di pollo"
"E poi?" la cassiera cominciò a parlare con voce
seducente,per flirtare con Killian - che non ricambiava. Emma guardava
la scena gelosa,quando si stufò e lo raggiunse,per poi
prendergli la mano. Killian capì e sorrise. "Io ed il
signore stavamo parlando...lei sarebbe?" la cassiera non si arrese.
"La sua fidanz...ragaz...ehm..." Emma lo guardò negli occhi
"Sono la sua ragazza" Killian sorrise.
"Anche un muffin per la mia ragazza,perfavore" Killian le interruppe e
continuò ad ordinare. Emma sorrise.
"Portate via o mangiate quà?"
"Portiamo via" Emma continuava a guardarla male. Killian le si
avvicinò all'orecchio e cominciò a bisbigliare.
"Ehi,tesoro...non fare la gelosa,mi importi solo tu" Emma sorrise. La
cassiera mise le ordinazioni in una busta di carta e intanto guardava
la coppietta,quasi invidiosa.
"A voi" porse loro la busta ed Emma quasi gliela strappò di
mano,poi pagò.
"Andiamo a casa a mangiare? Ho una fame..." Emma fece gli occhi dolci a
Killian,che la tirò verso di sè e la
baciò.
"Certo,tesoro" Emma sorrise. Si avviarono verso l'auto ed Emma
guidò fino a casa: nel tragitto si scambiarono varie
frecciatine,seguite da sorrisi.
"Guarda la strada,Swan..." Killian le sorrise maliziosamente.
"Nel sogno eri più dolce...mi chiamavi anche piccola"
"Nel sogno mi hai anche perso...vuoi che sia così anche
nella realtà? Piccola" Emma arrossì e sorrise per
quel piccola.
"Avvicinati e baciami...ma solo un attimo,perchè sto
guidando" Killian si avvicinò ad Emma - che tolse una mano
dal volante per accarezzargli i morbidi capelli neri e portarlo verso
le sue labbra - poi la baciò. Emma non riusciva
più a staccarsi dalle sue morbide labbra e neanche lui.
"Devo guidare...manca un chilometro solo" si staccarono l'uno dalle
labbra dell'altro svogliatamente. Arrivati sotto casa - ancora dentro
il maggiolino - si guardarono.
"Swan..." Killian alzò un sopracciglio e si leccò
un labbro.
"Non farmi quello sguardo,mi fa impazzire" Emma sorrise ed
abbassò lo sguardo.
"Amore mio..." Killian le si avvicinò e cominciò
a baciarle il collo,facendole involontariamente il solletico con il
pizzetto.
"Killian" lei cominciò a ridere "mi fai il solletico" ma lui
insisteva,sorridendo "sei uno stupido...uno stupido pirata" Killian
sorrise e le si avvicinò al viso.
"Ah,sì...?" sorrise e lei arrossì. Le mise una
mano sotto la maglietta molto delicatamente e appena lei chiuse gli
occhi - per lasciarsi traportare dalle sue carezze -
cominciò a farle il solletico. Lei rideva e lui la guardava
incantato.
"Avrò una sola mano,Swan,ma sò come far abbassare
la guardia ad una donna" Emma chiuse le palpebre e molto delicatamente
le ri-aprì,sorridendo. Killian si bloccò a
fissarla e smise di farle il solletico.
"Ed io sò come far abbassare la guardia a Killian Jones...ma
come? Capitan Uncino,il pirata più temuto di tutti i
mondi,diventa inerme davanti ad una donna?"
"Non sei una donna qualsiasi,Swan...sei la donna più bella
al mondo e riusciresti a rendere inerme chiunque...anche Capitan
Uncino" Killian si avvicinò alle sue labbra,lei sorrise.
"Anzi no,spero che nessun altro ti corteggi...perchè ti
voglio tutta per me" cominciò ad accarezzarle il viso.
"Tutta per te? Non sò se possa andarmi bene,sai...come dici
tu qualunque uomo mi corteggerebbe,quindi perchè fermarsi ad
uno?" sorrise.
"Perchè nessun altro uomo sarebbe disposto a corteggiarti
per tutto questo tempo,come me" rispose sfoggiando il suo sorriso. Emma
sorrise: un sorriso che arrivava fino agli occhi.
"Potrebbe essere un buon motivo..." commentò Emma
avvicinandosi alle sue labbra "un buonissimo motivo..." poi lo
baciò.
"I tuoi baci sono dannatamente stupendi,Swan" Emma alzò gli
occhi al cielo,sorridendo "ma aspetta,come ci siamo finiti stesi sopra
ai sedili?" guardarono i sedili,si guardarono negli occhi e risero.
"Adoro il tuo sorriso" smisero entrambi di ridere e cominciarono a
fissarsi negli occhi; lei mise la mano destra sul fianco di lui. Tra i
due calò silenzio...fu Emma a romperlo.
"Dobbiamo andare in casa,Killian"
"Ma come? Ci stavamo divertendo..." alzò un sopracciglio e
lei sorrise.
"Sei un idiota" lui le si avvicinò talmente tanto da farla
aderire ancora di più al sedile - sopra cui era stesa.
"Bugiarda!! Non lo pensi davvero...anzi, ti si legge negli occhi che
sei pazza di me e a fatica trattieni la voglia di lasciarti andare tra
le mie braccia...e vuoi scappare in casa perchè temi che
potremmo finire a fare l'amore in macchina!" Lei
arrossí,Killian sorrise: un sorriso malizioso,che fece
arrossire ancora di più lei,che lo guardava fisso negli
occhi,imbarazzata.
"Do-dobbiamo andare in casa" il sorriso di lui cambiò da
malizioso a dolce.
"Andiamo in casa,principessa,dai..." le schioccò un dolce
bacio sulle labbra. Lui uscì dall'auto e
poi aiutò ad alzarsi dal sedile e uscire dall'auto
lei.
"Come fai a passare da malizioso a dolce in un battito di ciglia?" gli
chiese mentre si avviarono verso casa.
"Secondo te a cosa mi sono serviti più di trecento anni di
vita?" le mise un braccio ai fianchi e le fece fare una piccola
piroetta,poi la mise davanti a sè e sorrise malizioso.
"A fare questo?" Emma rise e lui rimase un'altra volta incantato dal
suo sorriso,tanto che mentre lei stava ridendo la baciò.
Inizialmente non ricambiò - causa la sorpresa delle labbra
del pirata appiccicate alle sue mentre rideva - ma dopo chiuse gli
occhi e cominciarono a baciarsi in modo dolce,lento,tra carezze sulla
nuca e sorrisi. Solo dopo si accorse che nell'abbracciare il pirata e
il portargli le mani alla nuca,la busta con il pranzo le era caduta. Si
accovacciò per raccoglierla e
spalancò gli occhi: era tutto rovinato e sparso
sull'asfalto,inrecuperabile. Tirò per i pantaloni Killian
per farlo chinare e così fece.
"Guarda cosa hai fatto! Cioè,cosa mi hai fatto fare..." il
sorriso le scomparve dalle labbra ed al suo posto venne un'espressione
seria.
"Scusa,Swan..." tentò anche di farle la faccia da cucciolo
indifeso a cui lei non resisteva mai,ma questa volta resistette.
"Va al diavolo!" urlò lei mentre si avviava verso la porta
di casa - non era infuriata con lui,ma con sè stessa: ogni
volta che lo guardava si perdeva nei suoi dannatamente bellissimi occhi
color dell'oceano e perdeva la ragione,per poi combinare un disastro
dietro l'altro...ma per quanto odiasse farlo,non poteva evitare di
perdircisi dentro; doveva perdircisi dentro!
Cercava in tutti i modi di infilare la chiave nella serratura,ma per il
senso di colpa di aver urlato contro a quel pover uomo che sopportava
tutte le sue grida,i suoi calci,i suoi pugni,non riusciva a infilarla
nella serratura. Si girò e corse verso di lui - ancora
inginocchiato a terra,sconsolato - e lo abbracciò da dietro.
"Swan..." era sorpreso,non avrebbe mai pensato che sarebbe tornata in
dietro per abbracciarlo.
"Scusami,io...io ho esagerato,non volevo reagire in quel modo...non te
lo meritavi,non avevi fatto niente" lui si alzò in piedi e
lei tolse un attimo le braccia dal suo collo - per dargli il tempo di
alzarsi - poi tornò con le braccia al collo di lui,che le
cinse i fianchi e cominciò a respirare il buonissimo odore
dei suoi capelli.
"Non preoccuparti...te l'ho detto anche prima: io ci sarò
sia quando vorrai ridere,sia quando avrai bisogno di sfogarti. Ci
sarò sempre"
"Non so cosa mi sia preso...ero tranquilla,ti stavo baciando e d'un
tratto ho reagito in quel modo...per uno stupido pranzo" una lacrima le
rigò il viso. Odiava vederla soffrire...cercò
quindi di cambiare discorso:
"I tuoi capelli hanno una buonissima fragranza di cannella" Emma ne
rimase stupita: come poteva,anche dopo l'urlo che gli aveva cacciato in
faccia,consolarla e cercare di farla star bene? Non lo sapeva,ma sapeva
che non voleva smettere di abbracciarlo e di baciarlo per il resto
della giornata...o meglio,per tutta la vita!
"Mista a vaniglia" aggiunse.
"I tuoi capelli profumano di cannella...le tue labbra hanno un
buonissimo sapore di cannella...non smettere mai di usare il profumo
che utilizzi per i capelli" ad Emma spuntò un sorriso.
"Si chiama shampoo...i tuoi capelli invece,profumano di salsedine...e
le tue labbra...scopriamolo" lo baciò e sorrise. "Hanno
sapore di...di...di Killian" si guardarono negli occhi e
sorrisero,poi tornarono a baciarsi.
"Aspettami qui,amore..." si staccò svogliatamente dalle
labbra di lei che gli morse un labbro per farlo restare,invano, e
cominciò a correre.
Ora Killian doveva rimediare al pasticcio commesso da entrambi. Si
avviò nuovamente verso il negozio e ri-comprò le
stesse identiche cose ordinate prima,poi tornò da lei e
cominciò a bussare alla porta,chiamandola - con degli
amorevoli nomignoli - "Swan! Tesoro! Amore!" lei andò ad
aprire,vide la busta e - senza neanche dare il tempo alla porta di
aprirsi del tutto - gli mise le braccia al collo e lo baciò;
lui sorrise.
"Swan,la busta..."
"Fregatene di quella stupida busta..." e così dicendo gli
prese la busta dalle mani, - continuando a baciarlo - si
chinò a terra,la poggiò,poi tornò alle
labbra di lui.
"Ti va di essere il mio pranzo? Saresti un ottimo pranzo..." lei rise -
sulle labbra di lui - e lui,intrecciò una gamba di lei con
la sua...che - come previsto - perse l'equilibrio;ma fortunamente
Killian la prese in tempo.
"Penso che questa perdita d'equilibrio sia un segno per farci capire
che il pranzo è dentro la busta e non fuori dalla
busta...vado a svuotarla" si diresse verso il tavolo quasi saltellando
e poggiò la busta,per poi cominciare a svuotarla.
Stava svuotando la busta,quando si sentì due mani ai fianchi
ed un leggero bacio sul collo. Sorrise.
"Killian...devo svuotare la busta e poi voglio pranzare"
"Fai pure,non mi disturbi..." commentò Killian,sorridendo.
"No,davvero...ti
prego,tesoro..." Killian tolse delicatamente le mani,facendole
strisciare fino alle sue cosce,per poi toglierle...poi si
allontanò da
lei.
Una volta svuotate le buste,cominciarono a pranzare e parlare.
"Sei gelosa di me,ammettilo Swan" Killian sorrise.
"N-non sono gelosa...solo..."
"Solo?"
"Solo...cioè,non avevi visto quella cassiera? Flirtava con
te e si
capiva benissimo..." Emma abbassò la voce per non farsi
sentire da lui
"Volevo ucciderla" ma Killian sentì comunque.
"Volevi ucciderla,eh? E questa non ti sembra gelosia?"
"Ok,ok...sono gelosa! Cosa vuoi fare ora: prendermi in giro?"
"Grazie
Swan,mi hai reso l'uomo più felice al mondo" Emma si perse
un'altra
volta nei suoi occhi blu oceano: non la stava prendendo in giro,ma - al
contrario - la stava ringraziando. "E poi...anche io sono geloso di te.
Qualunque uomo ci provi con te,beh...sappia solo che è a
rischio morte"
Emma sorrise;finì di mangiare poi si sedette sulle gambe del
pirata.
"Temevo
che dopo aver fatto l'amore tu mi avresti abbandonata come tutti gli
altri...ma tu sei diverso,non sei tutti gli altri e avrei dovuto
capirlo fin da subito. Grazie"
"Devo chiederti una cosa: nel tuo sogno,quando stavo per essere
risucchiato mi hai detto qualcosa?" Emma chinò la testa.
"In verità sì: mi hai sussurrato che mi ami"
"E tu cosa hai risposto?"
"Che anche io ti...amo" Killian sorrise.
"Io ti amo davvero"
"A-anche io" Emma era titubante. Killian la baciò dolcemente.
Angolo dell'autrice:
Questo
era il primo capitolo. Spero vi sia piaciuto ** se possibile lasciate
una recensioncina. Thank!
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Capitolo 2 *** Alcool&Angry ***
Alcool&Angry
"Statemi lontani!" dopo ciò che successe in
centrale e dopo il rimprovero e la paura percepiti da sua madre,Emma,si
sentì incompresa,indifesa,pericolosa...si sentiva un
mostro...così decise di correre verso l'auto e dirigersi da
Tremotino per liberarsi dei suoi poteri.
Killian l'afferrò dal braccio e la trattenne in un
abbraccio. Emma continuò a dimenarsi tirando piccoli pugni
al petto dell'uomo, per sciogliersi da quella presa; fu tutto invano.
Alla fine si arrese lasciandosi andare in un pianto disperato e
aggrappandosi alle spalle di lui, un po' per sostenersi, un po' per
abbracciarlo.
"Va tutto bene,tesoro" la rassicurò Killian accarezzandole i
capelli "stai tranquilla..."
"Killian,ti prego,lasciami andare...non voglio farti del male"
singhiozzava. Killian poteva sentire le lacrime della donna sul suo
collo, così la strinse ancor di più a
sé, tentando di rassicurarla in tutti i modi.
"Andiamo" sussurrò David agli altri presenti,che stavano
assistendo alla scena: voleva lasciare loro un po' di
intimità. Mary Margaret mise una mano dietro la nuca di
Henry e insieme si incamminarono verso Granny...seguiti da David.
Allungando un po' il passo, li raggiunse per poi cingere, con dolcezza,
i fianchi della sua sposa.
Killian scese con il braccio fino a cingere i fianchi di Emma,che
sorrise timidamente sulla spalla di lui.
"Ehi,piccola...che ne diresti se andassimo a casa tua a guardarci un
film,noi due da soli,accoccolati..." le sussurrò
all'orecchio. Lei scosse la testa sulla sua spalla. "Oseresti rifiutare
un invito di Capitan Uncino?" ora i singhiozzi di Emma,si mischiarono
ad una risata. "Finalmente un sorriso..." fece un piccolo passo
indietro per ammirarle il volto,poi le passo il pollice sotto agli
occhi,per asciugarle le lacrime...sorrise e le fece l'occhiolino: il
tutto senza neanche un pizzico di malizia. Si avvicinò alle
labbra di lei e quasi gliele accarezzò,con le sue. "Adesso
ti prendo in braccio,preparati"
"Cos-" non fece neanche in tempo a finire la parola che già
l'aveva in braccio e lei gli mise le braccia intorno al collo. "Non
vale...non mi hai dato il tempo di preparar-" Killian la interruppe con
un bacio.
"Ssh..." Emma si arrese e si accoccolò sulla spalla di lui.
"Il programma di oggi è: film con il mio amore,seguito da
pop-corn e...baci"
"L'ultima parte è ancora da confermare,mio caro..." ma
Killian, perso tra le sue idee, nemmeno la stava a sentire...
"Cambio di programma. Andiamo al parco!"
"Come potrei mai contestare? Mi ritrovo qui in braccio a te,senza
neanche la possibilità di camminare e poi,nel caso volessi
andarmene?" Killian intanto camminava per il marcipiede di
Storybrooke,in direzione del parco. "E in più mi trovo anche
in imbarazzo...perchè la gente mi prende per una cretina in
braccio ad un...ad un idiota" si fermò e la mise in
piedi,stufo della sua cantilena.
"Ecco fatto,Swan! Volevi camminare? Cammina. Volevi andartene? Vattene.
Non fai altro che lamentarti qualsiasi cosa faccia...e io non so
più come comportarmi con te" questa volta era davvero stufo
di tutte le lamentele di Emma,nonostante i sacrifici fatti per lei.
Emma chinò di lato la testa,si avvicinò e lo
abbracciò.
"Scusami...sono solo un'idiota! Hai ragione tu...non faccio altro che
lamentarmi e inventarmi problemi che non ci sono. Scusa" Emma era molto
agitata: l'aveva trattato con sufficienza parecchie volte
però lui aveva sempre sopportato in silenzio. Questa volta
invece no: si era proprio stufato del suo comportamento...e se si fosse
stufato anche di lei? E la sua ansia cresceva sempre
più mentre parlava. Killian, intanto, sentiva un calore
crescente sulla sua schiena; la sensazione era quasi bruciante ma
cercó di non pensarci e non lamentarsi, sperando non se ne
accorgesse lei. Ma quando Emma sentí sotto le sue mani, la
pelle di Killian, si rese conto da sola di cosa stesse succedendo. Si
allontanò da lui,fissandosi le mani inquietata: il calore
della sua magia che andava espandendosi per il suo corpo,aveva bucato
la giacca di pelle nera di Killian.
"Cosa ho fatto?! Killian,stai bene?!"
"Sì,tesoro,sto bene...va tutto bene...vieni qu-" ma non ebbe
il tempo di finire la frase che Emma corse via e non riuscì
a bloccarla.
Emma corse a perdifiato,fino ad arrivare da Granny.
Aprì la porta,controllò che dentro non ci fosse
nessuno,entrò e si sedette.
"Ehi,Emma..." intervenì Ruby avvicinandosi a lei per
rassicurarla.
"Dove sono tutti? Non c'erano Mary Margaret,David ed Henry qui?"
"Sì,ma sono andati a casa...cosa posso servirti? Offre la
casa" le fece un occhiolino e sorrise.
Emma cominciò a sussurrare per non farsi sentire da Ruby:
"Qualcosa di forte,qualcosa che...che possa ricordarmi l'amore dei miei
genitori,di mio figlio e delle altre persone,per me...Killian..." la
ragazza la guardava farfugliare senza capire una parola.
"Rum! Voglio del rum!" sbattè la mano sul banco e
urlò così forte quella parola che
rimbombò per il locale. "Rum!"
"Ho capito Emma,ho capito...calmati..."
Emma era arrabbiata con sè stessa per
essere scappata dall'unica persona che credeva realmente in
lei,dall'unica persona che l'amava così com'era,che amava
ogni singola parte di lei. Era distratta
nei suoi pensieri,quando sentì il rumore di una tazza
scivolare per il banco fino a lei e istintivamente la prese per il
manico. Cominciò a pensare a Killian,ai suoi baci,alle sue
labbra,a come l'amava...si portò la tazza alle labbra e
chiuse gli occhi,immaginando di baciarlo. Ruby sgranò gli
occhi alla vista di ciò che successe: ogni singolo
tovagliolo si piegò magicamente a forma di cuore,le posate
si riunirono insieme per formare un unico e grande cuore...qualsiasi
cosa nel locale stava assumendo una forma a cuore,sembrava essere San
Valentino.
"E-Emma..." lei si staccò per un attimo la tazza dalle
labbra e si guardò intorno,per poi spalancare la
bocca,sorpresa "E' opera tua...della tua magia" lei arrossì
violentemente e cercò di nascondersi il viso dalla vergogna.
"E'...E' impossibile che sia opera mia"
"Stavi assaporando tutti i ricordi felici e d'amore con lui...e potrei
azzardare che hai voluto del rum perché ti manca il sapore
delle sue labbra" a Ruby spuntò un sorriso dolce e al
contempo malizioso,sulle labbra.
"I-io devo andare!" Ruby la bloccò e la implorò
di sedersi e restare. "D'accordo,d'accordo" si sedette,sbuffando.
Ruby tirò fuori il cellulare dalla tasca e si diresse verso
la cucina,dove chiamo Killian. Gli chiese di correre al locale
perché Emma era lì; pochi minuti dopo l'uomo era
già lì.
"Ehi,che succed-" vide Emma e le corse incontro,per poi abbracciarla
"Amore...non devi farlo mai più...non devi mai
più scappare da me...affronteremo questo problema,insieme"
Ruby sorrise e poi li interruppe.
"Mi dispiace interrompere questo bellissimo momento romantico,ma
Killian...dovrei parlarti di una cosa" Emma,che capì,la
fulminò con gli occhi e le fece segno con la mano di cessare
il discorso. Ruby alzò le spalle e continuò.
"Pirata,guardati intorno..." Killian si voltò e rimase
inebetito davanti a tutti quei cuori. "Emma stava bevendo una tazza di rum
pensando a te...e in quel preiciso istante,nel locale,ogni singola cosa
ha assunto la forma di un cuore...è stata lei,I suoi poteri
sono dominati dalle sue emozioni...e, mentre pensava a te, ha dato vita
a questo dolce spettacolo: mi pare sia abbastanza chiaro quali fossero
le sue emozioni in quel momento" un sorriso si stampò sul
viso di Killian,che si girò verso Emma,arrossita come mai in
vita sua. L'abbracciò felicissimo e la strinse a
sè,quasi togliendole il fiato.
"Ti amo" sussurrò.
"Anch'io...ma Killian,così non respiro" Killian
alleggerì la stretta e scambio uno sguardo d'intesa
con Ruby,che capì e se ne andò.
"Fammi sentire il sapore delle tue labbra ora..." Emma sorrise e si
alzò in piedi,per poi baciarlo."Rum...Ma Swan,se volevi
sentire il sapore delle mie labbra bastava correre da me e
baciarmi,come ti ho detto ci sarò sempre per te nei momenti
di bisogno" alzò un sopracciglio e si fece spuntare un
sorriso malizioso,alla cui vista lei sorrise.
"Sei uno stupido..." lo baciò e mentre lo baciava
continuò a parlare sulle sue labbra sensualmente: "Uno
stupido pirata,odioso..."
"Se stare con te significa essere uno stupido pirata,odioso...beh,allora
sarò il più stupido pirata,odioso
del mondo"
"Ti ricordo che i miei poteri sono ancora fuori-controllo,pirata...e
potrei accidentalmente farti del male...forse
anche senza poteri" rise.
"Chissà perchè questa cosa del tuo potermi
infliggere dolore con o senza poteri,mi spaventa
ed eccita allo stesso tempo"
"I-io non dovrei essere qui a flirtare con te,ma dovrei andare da
Tremotino per-"
"Non te lo permetterò" lei non ebbe neanche il tempo di
contestare che un'altra volta la prese in braccio e la
baciò. "Dove eravamo rimasti prima? Mm...parco!"
"No,Killian,ti prego...prima di tutto mettimi giù...e
poi,non voglio andare al parco..."
"Allora non andiamoci" le sorrise,uscì da Granny e - con lei
in braccio - si incamminò verso casa di lei.
Una volta arrivati in casa,aprì con difficoltà la
porta con la mano e le diede un calcio per farla spalancare.
Emma,intanto - nel stare accoccolata a lui - s'era addormentata.
"Swan..." sussurrò,per svegliarla dolcemente. Emma
aprì gli occhi e cominciò a guardarsi
intorno,quasi disorientata. "Sei bellissima quando dormi,sai?" sorrise
e lo baciò.
"Grazie...ma ora mettimi giù" lui la mise,delicatamente,in
piedi...poi la prese dai fianchi e la tirò verso di
sè,per poi baciarla.
Emma cominciò a camminare all'indietro,baciandolo,fino a
ritrovarsi in camera da letto e stendersi...lui si stese sopra di lei e
continuò a baciarla.
Si avvicinò dolcemente a lei,accarezzandole i morbidi
capelli biondi,poi le si avvicinò all'orecchio e
alternò delle battutine a dei leggeri baci sul collo.
"Io sono Capitan Uncino...baffi impomatati e permanente" un bacio ed
una dolce risata di lei. "un coccodrillo mi ha mangiato una mano e..."
un'altro bacio ed un'altra risata di lei. "porto un mantello rosso" un
altro bacio "ed un cappello rosso con una ridicola piuma bianca sulla
cima" un altro bacio; lei continuava a ridere,senza riuscire a fermarsi.
"Preferisco Killian Jones" non solo lo pensava,ma lo aveva anche detto:
quel pirata le tirava fuori le frasi di bocca senza che lei se ne
accorgesse! Tra i due calò l'imbarazzo; fu lui a romperlo.
"Ma davvero hanno osato raffigurarmi così? Si vede che non
hanno mai visto l'originale...quello deve essere mio cugino: uno dei
tanti che non conosco" Emma rise: adorava vederla ridere,ma soprattutto
sapere che era grazie a lui se rideva.
"Tu hai dei cugini?"
"Così pare...altrimenti non mi spiegherei la rozza
interpretazione con cui hanno osato raffigurarmi. E poi al fianco non
ha neanche una bellissima bionda,dagli occhi verdi ed un sorriso che
incanterebbe chiunque..." alzò un sopracciglio avvicinandosi
alle sue labbra ed Emma gli schioccò un tenero bacio.
"Mi dispiace per te,ma sei proprio tu quello nel cartone" rise ancora.
"Mm...mi sa che dovrò andare dall'autore del libro e farci
un bel discorsetto,allora..." le si avvicinò alle labbra e
poggiò il suo labbro superiore su quello inferiore di lei,ma
lei interruppe il quasi-bacio; lui alzò gli occhi al cielo.
"E se reputi lesivo per la tua reputazione il modo in cui sei ritratto
in quel cartone,dovresti sentire che canzone indecente ti hanno
dedicato...si chiama 'La Canzone del Capitano'...ha anche un ballo"
"Perchè dovrebbe ledere la mia reputazione? Mi sento onorato
che qualcuno abbia pensato di dedicarmi una canzone" le posò
un leggero bacio sulle labbra; fece per andarsene,ma lei gli
catturò le labbra nuovamente e lo baciò
passionalmente. "Come farebbe questa canzone? E come si balla?"
"Non intendo cantartela..."
"Eddai,almeno il ritornello,ballo incluso..." Emma non
riuscì a resistere alla faccia da cucciolo che le fece
successivamente.
"Va bene...ma giura di non ridere!"
"Lo giuro"
"La canzone sarebbe..." arrossì: si sentiva veramente
stupida…ma d’altra parte tutto era così
stupido in quel momento: era lì, distesa sul letto di casa
sua, a commentare un cartone della sua infanzia, flirtando con il
cattivo di quello stesso cartone. Se solo le avessero detto, quando era
piccola, che sarebbe finita tra le braccia di Capitan
Uncino…era tutto così assurdo in quella
situazione. In più, il sorriso di quell’uomo, il
suo sguardo vivace e malizioso, i suoi profondi occhi blu e quel modo
di porsi sempre allegro, la facevano sentire sempre su di giri, brilla
come dopo aver schienato quattro o cinque shots di rum. Lui aveva la
magica capacità di farla sentire leggera, così
non ci pensò poi troppo, prese un bel respiro e
cominciò a cantare. "Porta in alto la
mano" e Killian la interruppe.
"Porta in alto la mano,Swan..." Emma alzò la mano - ridendo
imbarazzata - poi continuò.
"Segui il tuo capitano...muovi a tempo il bacino"
Emma cominciò a muovere il bacino non pensando che sopra di
lei c'era Killian. Lui alzò un sopracciglio e si
leccò un labbro. "sono il Capitano Uncino"
"Questo è il ritornello?" lei arrossì.
"Sì"
"Mm...già mi piace...soprattutto la parte del
bacino...com'era Swan? Non la ricordo..." lei sapeva che se la
ricordava perfettamente,ma voleva stare al gioco: così gli
mise le braccia al collo - per farlo avvicinare a lei - e
cominciò a muovere lentamente il bacino cantando
sensualmente quei due ultimi versi:
"Muovi a tempo il bacino,sono il Capitan Uncino"
lui si morse un labbro e le mise le mani ai fianchi,accarezzandoglieli;
lei chiuse gli occhi e continuò a muovere il bacino in
silenzio.
"Così,Swan...muovi quel bacino...te lo ordina il Capitan
Unci-" Emma lo zittì con un bacio.
"Chiudi quella bocca..." sussurrò mentre si baciavano "sono
io il capitano in questa casa e ti ordino...di continuare a baciarmi"
"Non è piratesco come ordine...dovresti provare con qualcosa
come: buttati dalla finestra o cose del genere..."
"Va bene,un ordine a testa...il mio è che tu chiuda la
bocca,il tuo?"
"Mm...se proprio insisti...un bis della seconda parte di quella canzone"
"Killian..." le posò un dito sulle labbra e sorrise.
"Un ordine va sempre rispettato...soprattutto un ordine dettato dal
grande e possente Capitan Unci-" ancora una volta lei lo
zittì con un bacio.
"Devi smetterla,Swan,di zittirmi con dei baci"
"Mm...ma le tue labbra hanno così un buon sapore..." Killian
sorrise "va bene...ora è il turno del tuo ordine. Bis? E bis
sia." gli sorrise provocante ma abbassò lo sguardo subito
dopo, ancora un po' imbarazzata; e lasciò ondeggiare
nuovamente i fianchi, sensuale e dolce, contro quelli di lui.
"Davvero buono,Swan...perfetto!" lei alzò gli occhi al cielo.
"Ti odio" sorrise.
"No,non mi odi...tu mi ami..."
"E chi te lo di-" le posò un dito sulle labbra.
"Ed io amo te" lei sorrise e lui le schioccò un bacio sulle
labbra...lei gli intrappolò il labbro inferiore tra i denti
invano,poichè si scostò un attimo per
sorriderle;si avvicinò,poi,nuovamente alle labbra di lei -
che sorrise,chiuse gli occhi e socchiuse le labbra per prepararsi al
bacio - e la baciò. "E non sai quanto adori il sapore delle
tue labbra"
"Allora continua a baciarmi" sorrise e gli carezzò una
guancia,poi gli portò una mano alla nuca e gli spinse
giù la testa,fino alle sue labbra,per poi continuare a
baciarlo dolcemente e passionalmente.
Emma gli prese l'uncino tra le mani e cominciò ad
accarezzarlo,ispezionandolo con lo sguardo.
"Che succede,tesoro?" Emma tornò con lo sguardo agli occhi
di lui e cominciò a scrutarli. "Swan..."
"Stavo pensando..."
"Illuminami,amore mio" lei sorrise.
"A quanto strano sia che io,comune mortale,stia con...Capitan Uncino"
cominciò a vagare con lo sguardo per la stanza
sorridendo,pensierosa e gesticolando con le mani
"cioè,voglio dire,è la cosa più strana
al mondo...diciamocelo,nessuna bambina sognerebbe mai di stare con
Capitan Uncino...al massimo con Jack Sparrow ma-"
"Jack chi?"
"Jack Sparrow,un pirata di un film...inesistente...credo...ormai non so
più cosa pensare: dopo che ho scoperto che anche Capitan
Uncino è esistente,potrebbe suonarmi alla porta Jack Sparrow
e portarmi via con lui,sulla sua nave,all'avventura..."
"Blocca la fantasia,Swan. Dove si trova questo tipo? Farò in
modo che per lui sia impossibile muoversi..." era geloso. Anche il solo
pensiero che la sua Swan potesse sorridere ad un altro uomo,lo faceva
infuriare. La baciò passionalmente,senza neanche darle il
tempo di respirare,come per ricordarle che lì c'era lui e
che adesso lei era sua. Emma capì e sorrise.
Cominciò a giocherellare con il bottone della camicia di
lui,sorridendo.
"Non fare il geloso,pirata...mica è reale Jack Sparrow..."
"E se lo fosse? Tu andresti via con lui?" lei continuò il
suo giochetto...le piaceva vederlo geloso,le faceva capire quanto lui
l'amasse e quanto paura avesse di perderla.
"Mm...potrebbe essere...non è detto,ma potrebbe essere..."
Killian cominciava ad essere davvero geloso: chi era questo Jack
Sparrow e cosa voleva dalla sua Swan? Eppure gli aveva detto di
amarlo...
"Davvero,Swan? E mi abbandoneresti qui,da solo?"
"Stai zitto!" lo tirò per il bavero verso le sue labbra e lo
baciò "Non andrei via con nessun altro uomo e non ti
abbandonerei mai..." Killian sorrise "Ammettilo...eri geloso di un
personaggio inventato"
"Non è colpa mia se ti amo...non posso sopportare neanche
l'idea che tu sorrida ad un altro uomo" Emma lo guardò
sorpresa e sorridente,poi lo portò alle sue labbra
dolcemente e lo baciò; la sua lingua accarezzò
quella di lui,poi le intrecciarono...fu lui a interrompere quel
magnifico bacio: "Ma toglimi una curiosità..." Emma
alzò gli occhi al cielo: perchè interrompere un
così bel bacio per una stupida domanda? "Questo Jack
Sparrow...che tipo è?"
"Come carattere è...è molto simile a te." a
queste parole Killian socchiuse gli occhi,geloso "che può
essere sensuale e divertente allo stesso tempo...con una
personalità che attira moltissimo le ragazzine,almeno...a me
ha sempre attirato Jack Sparrow. Ma con Capitan
Uncino,cioè,chi mai sognerebbe di stare con Capitan Uncino?
Insomma,un tizio con un mantello rosso,codardo,ridicolo"
"Basta Swan,così mi ferisci" le saltò sulle
labbra senza darle il tempo di rispondere e lei gli
accarezzò i capelli dietro alla nuca "Io non voglio che tu
mi veda solo come Capitan Uncino...voglio che tu mi veda come Killian
Jones..." le carezzò una guancia e lei sorrise.
"Non volevo offenderti con le parole dette prima...scusami..."
"Nessun problema,ssh..." cominciò a baciarle il collo e pian
piano a succhiarlo.
"Killian,i miei genitori mi uccidono se..."
"Ssh..." la zittì con due dita e tornò a baciarle
il collo.
"Di sicuro il segno rimarrà..."
"Oh...sì che rimarrà" sorrise malizioso e
tornò al collo.
"Eddai,Killian,staccati dal mio collo...ho un figlio...per lui
già sarà un trauma sapere che sua madre frequenta
Capitan Uncino,immaginati anche sapere che loro due...beh,hai
capito,no?" Killian sorrise e si staccò dal collo.
"Ammettilo,Swan,che non resisti dal baciarmi"
"Io posso resistere eccome!" alzò un sopracciglio in segno
di sfida e lui si avvicinò alle labbra di lei.
"Sei così sexy quando mi sfidi,Swan..." fece per baciarla,ma
lei si scostò.
"A me sembra che sia tu a non resistere dal baciarmi..."
"Ti sfido,Swan..." si avvicinò al suo viso e
cominciò a fissarla. Emma parlò molto piano,per
mostrargli le sue labbra e farlo cedere.
"Ci sto,pirata..." cominciarono a fissarsi negli occhi e - in sincronia
- si guardarono le labbra,desiderosi; stavano per cedere.
Killian,passò involontariamente un dito sulle labbra di lei
e cominciò a fissarle ancora più desideroso; Emma
si morse un labbro,ancora più desiderosa.
Cedettero in sincronia e si saltarono addosso,pieni di desiderio e
passione. Parlarono l'uno sulle labbra dell'altro...
"Hai ceduto..." dissero contemporaneamente; sorrisero,ansimando e
scambiandosi i respiri.
"Sei tu che hai ceduto,Swan...non io..." lei si offese e lo spinse
delicatamente via da sopra di lei,poi si diresse verso la cucina.
"Eddai,Swan...non prendertela..." faceva finta di non sentirlo;Killian
cominciò a guardarla dalla camera da letto. Aprì
il frigo e prese una vaschetta di gelato avanzata dal giorno precedente
ed un cucchiaino dal cassetto. Tornò in camera e si
sedette sul letto,mangiando il gelato e fingendo che Killian non fosse
lì.
"Eddai,Swan...mi dispiace...volevo solo trovare un pretesto per
baciarti e...beh,sai,magari qualcosina in più..." sorrise
malizioso.
Emma prese una cucchiata di gelato e la ficcò in bocca al
pirata,in modo brusco.
"L'unica cosa che assaggerai oggi,sarà questo gelato..."
Killian scostò il gelato e si mise a cavalcioni su di
lei,poi la strinse a sè e le catturò le labbra.
Emma si lasciò andare e si stese. Si tolsero i vestiti con
dolcezza a vicenda e passarono quel pomeriggio a consumarsi nel calore
dei loro corpi.
Angolo dell'autrice: Eccomi qui
con questo nuovo capitolo...il prompt era "Alcool e Rabbia" e non so
se,sinceramente,l'ho rispettato molto...
Comunque spero che vi sia piaciuto :3
-shippergirl
|
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Capitolo 3 *** Pants&Passion ***
cap.3
"Mamma,vorrei andare al negozio di vestiti a comprarmi un paio di
pantaloni di pelle...mi accompagni?"
"Mi dispiace,Emma,non posso...sai,il piccolo Neal mi tiene
impegnatissima e-" Emma la interruppe; voleva molto bene a quel
fagottino,ma non poteva sopportare che lui avesse tutte le cure che lei
non aveva mai avuto...così cercò di fermare sua
madre...era forse invidia? Forse un po'...
"Non c'è problema,andrò da sola!"
guardò Mary
Margaret cullare il piccolo Neal e le spuntò un sorriso;
come
aveva anche solo potuto pensare di essere gelosa di quel fagottino?
Eppure,forse,un pochino lo era...
"Perchè non chiedi a Killian di accompagnarti? Ormai si
può dire che stiate insieme..." Mary Margaret
alzò gli
occhi verso di lei e sorrise.
"Killian?! Sai com'è fatto...comincerà a fare le
sue
solite battutine maliziose..." sorrise inconsciamente al solo pensiero.
"Mmm...dal sorrisetto che hai fatto non mi sembra ti dispiacciano molto
le sue battutine maliziose" Emma fissò
un attimo il pavimento
pensierosa,poi si avviò fuori dalla porta senza neanche
avvisare
o salutare. Mary Margaret tentò un "Ciao" ma ormai era
uscita
dalla porta.
Guidò fino al porto,dove sapeva che di certo l'avrebbe
trovato e
le venne in mente di quando,da Granny,le aveva detto di aver dato la
sua nave per lei...aveva dato la sua nave,la sua casa...per lei; e lei
ora era indecisa se portarlo con lei in uno stupidissimo negozio o
meno...
Una volta arrivata vide Killian steso su di una panchina e sorrise
all'immagine: sembrava un bambino innocente e dolce mentre dormiva;
chissà se nel sonno si dimenticava di tutti i problemi della
vita...la morte del fratello,di Milah e allo stesso tempo la perdita
della mano...chissà se nel sonno si scordava di tutti questi
problemi,per ricordare solo i lati positivi della
vita...chissà
se pensava a lei,se la sognava...
Cercando di non svegliarlo,si sedette vicino alla testa del pirata e
cominciò a vegliarlo nel sonno. Gli accarezzò la
cicatrice sulla guancia,quasi esaminandola...era una cicatrice avuta
per
amore,avuta per difendere la donna che amava... A quel tenero tocco,il
pirata si svegliò,ma fece finta di dormire per godere per un
altro po' delle carezze di lei: spostò la mano sui suoi
capelli
neri e cominciò ad accarezzarglieli.
Ad un certo punto il sonno si fece sentire - del resto erano solo le
7:00 di mattina - ed Emma si stese di fianco all'uomo - c'era un
piccolo spazio,perchè non usufruirne? - e lo
abbracciò;
poi chiuse gli occhi,sorridente.
"Buongiorno,principessa" qualche secondo dopo la dolce voce di
Killian,la destò dal dormi-veglia.
"Killian...da quanto sei sveglio?"
"Abbastanza per aver sentito ogni tuo singolo tocco sulla mia pelle e
sui miei capelli e per averti sentita accoccolare accanto a me e
abbracciarmi" aveva ancora gli occhi chiusi e già gli
spuntò quel sensuale sorriso malizioso sul viso
"Allora,Swan,che
succede?" aprì gli occhi e si ritrovarono quasi
appiccicati...Killian sorrise e la baciò.
"Mi chiedevo se...ecco...allora: devo andare a comprarmi un paio di
pantaloni di pelle" Killian sorrise "e mia madre non può
accompagnarmi...quindi,che ne dici di accompagnarmi?" Killian
portò una mano alla nuca della donna e cominciò
ad
accarezzarle i capelli,poi l'avvicinò alle sue labbra e la
baciò dolcemente.
"Certo" disse sulle labbra di lei; Emma sorrise. Rimasero a baciarsi
ancora un po',finchè Emma non interruppe il bacio.
"Killian,andiamo?" sorrise.
"Ancora un po'..." le si avvicinò nuovamente alle labbra e
le appoggiò alle sue; lei cedette.
"Ok...ma solo un po'..." lui sorrise come un bambino; lei si
appoggiò alla spalla di lui e chiuse gli occhi.
"Tesoro" lei aprì gli occhi e guardandolo di
sottecchi,sorrise. "Vorrei che questo momento non finisse mai...ma non
dovevamo andare in quel negozio per te?"
"Hai ragione..." sorrise e lo baciò
dolcemente,accarezzandogli il viso. "ma penso che il negozio possa
aspettare,non scappa...apparte che non compaia un altro mago a
Storybrooke che fa volare via tutto e sparire i negozi,sarebbe un po'
un problema..." Killian sorrise e cercò le sue labbra.
"Sei bellissima,Swan...perfetta..." sussurrò sulle labbra di
lei,per poi abbassare la mano dalla schiena alle natiche; lei sorrise.
"Killian..." lui tornò con la mano sulla schiena,sbuffando.
"Però quando facciamo l'amore me lo permetti" sorrise
malizioso.
"Ti pare che stiamo facendo l'amore?"
"No" sorrise beffardo e si avvicinò alle sue labbra,per poi
abbassare la voce "ma potremmo..."
"Killian!" gli diede un piccolo colpo sulla spalla,ridendo,ma lui le
catturò la mano e intrecciò le sue dita con
quelle di lei. Le accarezzava la mano dolcemente con il pollice...aveva
un sorriso che gli arrivava agli occhi; lei aumentò la
stretta,delicatamente. "Tesor...ehm...Killian" si girò verso
di lei e si perse nei suoi occhi verdi.
"Dimmi"
"Scusa se...se non riesco a chiamarti così,ma..." Killian la
zittì con un bacio dolce,poi le sorrise.
"Ssh...non preoccuparti,piccola...dimmi pure ciò che dovevi
dirmi..." lei sorrise e prese sicurezza.
"Andiamo al negozio,tesoro?" lui sorrise.
"Certo!" si alzarono dalla panchina e lui rimase poco dietro di lei
"Andiamo,forza!" le diede una piccola pacca sulle natiche e lei si
girò,per poi guardandolo con aria di sfida,sorridente; lui
sorrise malizioso. Le si avvicinò e le cinse i fianchi.
Arrivarono all'auto e una volta aperta la portiera,Emma si
bloccò e si girò verso il pirata.
"Tu non sai quanto io ti odi...ti odio così tanto che..."
lui si avvicinò al viso di lei,che si appoggiò
all'auto con la schiena,gli mise le braccia intorno al collo e lui le
mise le braccia intorno ai fianchi.
"Quanto,Swan...quanto mi odi?" sorrise.
"Sei la persona che più odio al mondo,ricordalo" si
avvicinò alle labbra di lui che sorrise.
"Bene" sorrise e si avventò sulle labbra di lei. "Anche tu
sei la persona che più odio al mondo,Swan" lei,ancora ad
occhi chiusi,si cullava nelle sue parole.
"Dobbiamo andare..." si sorrisero ed entrarono in auto.
"Swan,aspetta ad accendere l'auto..." le prese la mano e la fece girare
verso di sè con una carezza al viso.
"Che succede?"
"Ho bisogno disperato di una cosa che finchè non
avrò non sarò felice" si avvicinò al
suo viso.
"E cosa?" la baciò dolcemente e lei gli mise le braccia al
collo "Questo..." disse a fine bacio. Emma cercò le chiavi
che fino ad un attimo prima aveva al collo e si accorse che nel
baciarlo le aveva lasciate cadere dietro la schiena di lui.
"Killian,mi passi le chiavi? Sono dietro alla tua schiena..." Killian
le prese e quando lei cercò di prendergliele di mano lui le
scostò.
"Fammici pensare" diceva mentre spostava le chiavi avanti e indietro
per non fargliele prendere. Emma lo prese per il bavero e lo
baciò; si sollevò e andò a sedersi
sulle gambe di lui,come meglio potè "Le chiavi,perfavore..."
sussurrò; questa volta gliele diede senza storie.
Tornò a sedersi al suo posto,sorridente.
"Hai fatto tutto ciò per un mazzo di chiavi..."
"Ma certo,perchè altrimenti?" lui si offese "Vieni
qua,cretino" lo invitò tra le sue braccia e poi lo
baciò. Lui sorrise soddisfatto e le carezzò il
viso.
Emma mise in moto l'auto e si avviò verso il negozio.
Una volta arrivati,Emma cominciò a girovagare per il
negozio,con Killian che non teneva il passo.
"Trovati!" camminò velocemente verso una corsia e prese la
gruccia della sua taglia,poi andò a provarseli nello
spogliatoio.
"Hai bisogno,Swan? Posso aiutarti,se ti va..." sorrise malizioso
aldilà della tenda. Notò che la tenda lasciava
vedere
appena dentro e - non resistendo - buttò l'occhio. Le sue
gambe
erano perfette e le natiche erano magnifiche...fissò
maniacamente le natiche della donna.
"Killian...qui c'è uno specchio e posso vederti...smettila
di
guardarmi" Killian alzò in alto le mani in segno d'arresa e
smise di guardare. Emma uscì dallo spogliatoio e sorrise.
"Che ne pensi?" Killian ispezionò ogni singolo particolare
delle
sue gambe: quei dannati pantaloni di pelle neri,le fasciavano alla
perfezione le gambe e risaltavano la bellezza delle sue gambe.
"Penso che sto cercando di trattenermi,Swan...ma tu e questi dannati
pantaloni di pelle mi tentate troppo..." si leccò un labbro.
Emma alzò un sopracciglio e sorrise,onorata. "Per me
è
no...non puoi prenderli"
"Perchè?!" ora era offesa.
"Perchè sei troppo sexy...vuoi farmi decedere precocemente?"
Emma sorrise e tornò nello spogliatoio. Si ri-mise i jeans e
portò alla cassa i pantaloni di pelle; pagò e
frettolosamente uscì dal negozio e - appena entrato anche il
pirata in macchina - partì verso casa. Solo dopo si
ricordò di Mary Margaret e decise,quindi,di
chiamarla...così da trovare una scusa per farla uscire di
casa.
"Pronto?"
"Pronto,tesoro,dimmi"
"Non pensi che faccia piacere a Neal uscire un po'...magari al parco o
a fare un giretto per Storybrooke..."
"Buona idea!" ingenuamente ri-attaccò e uscì di
casa con
il piccolo Neal; si diresse poi verso il parco. Finalmente la casa era
vuota.
Una volta a casa,Emma si diresse verso il bagno e - chiuso a chiave -
si mise i pantaloni di pelle. Uscì poi e si diresse verso
Killian,come se niente fosse... Killian l'abbracciò da
dietro e lei appoggiò la testa nell'incavo del suo
collo,lasciandosi cullare dal pirata.
"Sei bellissima con questi pantaloni di pelle,Swan...non che tu non lo
sia di natura" Emma sorrise. Killian portò le mani ai
fianchi di lei e cominciò ad accarezzarli
sensualmente...Emma si girò verso di lui e si baciarono
passionalmente...si stesero sul divano,baciandosi e continuarono a
baciarsi passionalmente,soffocando l'uno il respiro dell'altra.
"Non vedevo l'ora di accarezzarti i fianchi,oggi,Swan...con questi
pantaloni addosso a te io...io perdo il mio autocontrollo" Emma sorrise.
"Killian,avrei un po' di freddo...potresti,ecco...prendere una
coperta?" Killian alzò gli occhi al cielo ed Emma lo
baciò. "Perfavore" sussurrò. Si alzò e
andò nella camera da letto di Emma.
"Dove si trovano le coperte,Swan?"
"Apri l'armadio...si trovano nel ripiano più in alto" si
mise a sedere sul divano ad ammirarlo. Killian le fece l'occhiolino e
lei sorrise.
Prese la coperta e tornò da lei,che gli sorrise...si stese
sopra di lei,tenendo la coperta in mano e la baciò.
"Che fai,non mi dai la coperta?" Killian mise sopra di lui la coperta e
le sorrise.
"Così siamo coperti entrambi" Emma,sorridente,gli mise le
braccia al collo "ma sai...so un metodo alternativo per scaldarsi..."
"Interessante...e quale sarebbe?" le piaceva flirtare con
lui...così continuò questo giochetto,sorridente.
"Spiegami bene come si fa..." Killian sorrise malizioso e
cominciò a sbottonarle la camicetta.
"Si comincia sbottonando questa..." le sbottonò parzialmente
la camicetta dal basso verso l'altro e le scoprì la
pancia,poi gliel'accarezzò delicatamente con la mano.
"Tutto qui?" chinò appena la testa e piegò il
labbro inferiore per apparire indifesa.
"Certo che no...poi ci si appropria delle labbra dell'altra persona..."
Emma,abbracciata al suo collo,gli abbassò la testa verso le
sue labbra e si baciarono dolcemente. "Poi-"
"Ssh...stai zitto e risparmia le energie per baciarmi"
sussurrò sulle labbra di lui.
"Agli ordini,tesoro..." sorrisero l'uno sulle labbra dell'altro.
Killian le mise la mano dietro la schiena e fece per slacciarle il
reggiseno,ma lei gli mise una mano sul braccio per bloccarlo -
continuando a baciarlo. "Swan?"
"Solo baci per ora...magari dopo..." Killian spostò la mano
più in basso e cominciò ad accarezzarle la
schiena; Emma intensificò il bacio...continuarono per
svariati minuti.
"Hai ancora freddo,Swan?" lo chiese in modo premuroso,senza neanche un
pizzico di malizia.
"No...anzi,effettivamente,adesso ho caldo"
Involontariamente si impigliò con l'uncino nella camicetta
di lei e ne strappò via tutta la fila di bottoni; si sentiva
un cretino.
Emma gli prese dolcemente l'uncino e lo posò sul tavolino
lì a fianco,poi sorrise. Killian rimase stupito da tutta
quella dolcezza.
"Scusami,Swan...io-" Emma lo interruppe con un bacio.
"Ssh...non preoccuparti...non hai fatto apposta..." lo baciò
e intanto gli prese la mano e vi intrecciò le dita,poi la
portò alla sua camicetta ormai strappata e
lui,delicatamente,gliela tolse...si svestirono a vicenda
dolcemente,finchè - al culmine del piacere - si
aprì la porta e i due rimasero immobili a fissarsi,ad occhi
spalancati. Entrò in casa Henry e fissò i
due,senza trovare le parole.
"Mamma!"
"Posso spiegarti..."
"Io...io vado da Regina..." chiuse gli occhi e uscì
frettolosamente dall'appartamento.
"Hen-" troppo tardi,ormai era uscito. Si mise una mano sugli occhi e li
chiuse. "Stupida,stupida,stupida!" cominciò a sbattersi la
mano sulla fronte e a maledirsi per ciò ch'era appena
successo.
"Swan..." le prese la mano e cominciò ad
accarezzarla,dolcemente. "Da quel che mi hai detto,è
successo anche a te di trovare i tuoi genitori in flagrante,tornando a
casa..." Emma sorrise; lui cercò di far rinascere la
passione che si era spenta tra di loro: si avvicinò a lei
che gli diede un bacio distaccato,senza sentimento. "Ehi,tesoro..."
cercò,invano,di catturarle nuovamente le labbra.
"Io...ho combinato un casino..."
"Non hai combinato nessun casino,amore..." le accarezzò una
guancia e tornò alle sue labbra,dolcemente.
"Però-"
"No,non dire niente...non rovinare questo momento..." la
baciò e lei chinò la testa,baciandolo; lui le
mise un dito sotto al mento e le alzò la
testa,baciandola...Emma sorrise sulle sue labbra e fece per
intensificare il bacio,ma lui le morse dolcemente il labbro inferiore e
continuò a baciarla: un bacio lento e dolce. "Ti amo"
sussurrò sulle labbra di lei.
"Anche io" rispose su quelle di lui.
"Cosa?" le sorrise. Voleva sentire quelle due parole dalle labbra di
lei; doveva sentirle.
"Lo sai,Killian"
"Ti prego,Swan...dillo...ho bisogno di sentirtelo dire"
"Anche io...t-ti amo" doveva ancora abituarsi a quello due parole:
così facile pensarle,così difficile dirle.
"Scusami,io...è che per me è difficile
dirlo...ormai non sono più abituata a dirlo...tu per me sei
importante,ma...ma ho questo terrore che se una di queste volte io dico
di amarti...ti succeda qualcosa che ti separi da me ed io non voglio
perderti; non posso perderti"
"Non importa...a me basta che tu sappia che io ti amo così
tanto che morirei per te...e che non ti abbandonerei mai..." Emma
sorrise; lo avvicinò alle sue labbra e dolcemente lo
baciò.
"Ti amo" Killian sorrise: un sorriso che arrivava fino agli occhi e che
glieli illuminava; lei arrossì.
"E' il giorno migliore della mia vita" Emma lo tirò verso di
sè e lo baciò "e dovresti sentirti
onorata,tesoro,perchè ho più di 300 anni e di
giorni ne ho passati...anche di donne,devo dire" Emma gli diede un
ceffone sulla guancia e lui sorrise.
"Sei un cretino,uno stupido,un idio-" Killian la baciò e
immediatamente lei si calmò.
"Ma amo più della mia vita solo te...tu sei la mia vita,la
mia gioia"
"Rimani pur sempre un idiota" rise.
"Il tuo idiota" le fece l'occhiolino e lei sorrise,persa nei suoi occhi.
"Vestiamoci..." Killian si alzò ed Emma si coprì
gli occhi,imbarazzata; lui sorrise e velocemente si vestì.
"Ora puoi guardare..." aprì appena le dita,per controllare
che fosse vestito...poi si tolse la mano da davanti agli occhi,si
alzò e cominciò a vestirsi.
"La mia camicetta è rotta,come faccio?" Killian si tolse la
giacca e gliela mise,poi la chiuse: il tutto dolcemente,senza malizia.
"Grazie" lui sorrise e la baciò.
"Uffa...ora che siamo vestiti è finito il divertimento" Emma
rise e lui si avvicinò a lei,per poi cingerle i fianchi e
tirarla verso di lui "o forse no..." le catturò le labbra e
lei gli mise le braccia al collo. Si aprì la porta ma loro
non se ne accorsero,continuando a baciarsi...
"Eccoci tornati a casa" Mary Margaret sussurrava,chinata sulla culla.
Killian la vide,ma non disse nulla per continuare a baciare Emma - non
accortasi di nulla - che se si fosse accorta della presenza di sua
madre avrebbe smesso di baciarlo. Mary Margaret li vide e Killian la
implorò con lo sguardo; lei capì e
cercò di non farsi notare da Emma; andò in cucina
silenziosamente e cominciò a fare le sue cose.
Emma gemette di piacere sulle labbra del pirata,che sorrise e la
strinse ancor di più a sè.
"T-tu...devi smetterla di baciarmi così,Killian" si
scambiarono i respiri a vicenda,guardandosi negli occhi,ancora pieni di
passione.
"Mai,amore mio" Emma sorrise,con il respiro affannoso; in quel momento
tornò Mary Margaret dalla cucina ed incrociò le
braccia al petto "Swan...dovrei dirti una cosa..."
"Dimmi"
"Girati..." Emma andò e arrossì alla vista di sua
madre.
"Ciao,Emma...sono qui da svariati minuti ma si vede che
eri piacevolmente distratta,perchè non ti sei
accorta di niente" sorrise.
"Killian! T-tu l'avevi vista?!"
"Ecco...a dire la verità..." Emma lo fulminò con
gli occhi,furiosa ed imbarazzata.
"Non prendertela...è stato un gesto dolce: voleva soltanto
non distogliessi la sua attenzione da lui" Emma si calmò e
si girò verso Killian che le sorrise dolcemente.
"Perdonami,tesoro..."
"Tu e i tuoi maledetti trucchetti" lo guardò con aria di
sfida "Non li capirò mai" sorrise. Killian
l'abbracciò da dietro e lei cercò di divincolarsi
dall'abbraccio,imbarazzata; non riuscendoci si arrese.
"Killian...c'è mia madre,lasciami"
"Che intendi? Vorresti che abbracciassi tua madre?" Emma
alzò gli occhi al cielo,sorridendo.
"Sei un idiota..."
"Lo so" le diede un piccolo bacio sulla guancia "ma non ti libero
comunque dall'abbraccio"
"Mamma,dì qualcosa..."
"Mm...a dire la verità apprezzo il romanticismo di
quest’uomo nei confronti di mia figlia" sorrise ed Emma la
fulminò con gli occhi. "E poi quando sei con lui sei
così dolce e indifesa..." Emma arrossì e
cercò ancora di più di divincolarsi,invano.
Killian si avvicinò all'orecchio di lei e
sussurrò,in modo che potesse sentirlo solo lei: "Ti amo" un
brivido le passò per tutto il corpo e sorrise.
"Come siete carini...siete proprio dolcissimi"
"Quando dici così mi sento un'adolescente..."
"Ma noi siamo due adolescenti,Swan..." le baciò il collo e
lei sorrise. Emma lo baciò e intanto lui allentò
la presa delle braccia attorno a lei,che - soddisfatta -
andò verso la cucina. "Ma Swan..." si diresse verso la
cucina anche lui e chiuse la porta. Era dietro di lei.
"Sei trasparente come l'acqua,capitano...basta un bacio e subito ti
rammollisci..."
"Anche con te,Swan..." la prese e la baciò; lei
lasciò cadere a terra la forchetta che aveva in mano e
quando lui fece per andarsene gli mise le braccia al collo e
continuò a baciarlo. Killian la tirò su e la fece
sedere sul tavolo,continuando a baciarla; Emma gli mise le gambe ai
fianchi e quasi si stese sul tavolo,Killian la
seguì,baciandola. "Swan..."
"Dimmi"
"Forse è meglio andare...non vorrei rompere anche la mia
giacca..." Emma rise. "Sei così sexy con la mia giacca"
"Me la regali?" gli succhiò il labbro inferiore per farlo
cedere,invano.
"No" Emma si staccò dal suo labbro e sbuffò.
"Ma perchè? Eddai,amore" aprì i suoi grandi occhi
verdi.
"Odio quando fai così...mi fai cedere e..." Emma sorrise
"Anzi,no...non te la regalo"
"Ti amo,ti amo,ti amo,ti amo..."
"Ti amo anche io...ma dopo come faccio a proteggermi dal freddo,amore
mio?" Emma sorrise ed acconsentì con un cenno della testa
"Ma a proposito delle due paroline...dillo ancora"
"Ti amo" Killian sorrise ed Emma lo tirò verso di
sè e lo baciò.
"Ti amo,Swan" sussurrò sulle labbra di lei,che sorrise.
"Anche io ti amo" ricambiò su quelle di lui. "Ma non ti ci
abituare troppo a sentirlo..."
"Perchè mai Swan? Sono solo due parole" lei sorrise.
"Lo so...ma per me sono le due parole più difficili da
pronunciare,io...io vorrei,ma anche quando intensamente con tutta me
stessa vorrei dirle,mi blocco" Killian le accarezzò una
guancia e lei tremò sotto il tocco delle sue dita.
"Allora dimmi che mi odi,così saprò che quel ti
odio significherà qualcos altro..." Emma
sorrise,acconsentì con un cenno del capo e si baciarono
dolcemente.
Uscirono dalla cucina insieme: lei si sistemò i capelli e le
pieghe della giacca e Mary Margaret li guardò,sorridente.
"Tutto a posto,ragazzi?" Emma guardò Killian,che le fece
l'occhiolino.
"Certo!" urlò lei. Forse troppo entusiasmo...
"Ehm...ecco...volevo dire...sì,tutto a posto"
"Sì,dai...il tavolo è ancora intatto" intervenne
Killian,sfoggiando quel sorriso che non la faceva ragionare. Emma rise
e lo guardò.
Lui si avvicinò e l'abbracciò da dietro,lei non
protestò e si accoccolò ancor di più
tra le sue braccia.
"Mm...è abbastanza sfrontato il tuo fidanzato"
"Lui non è il mio...fidanzato...lui è..." Killian
la strinse ancor di più a sè e lei chiuse gli
occhi,pensierosa.
"Dai,Swan...ammettilo che sono il tuo fidanzato" le
baciò una guancia. "Ti prego..." sussurrò
seducentemente nell'orecchio di lei; stava per cedere.
"Lui è..." Emma cominciò a dondolarsi nelle
braccia del pirata. "Ok,va bene...è il
mio fidanzato" Killian sorrise e le schioccò un
bacio sulla guancia.
"L'hai ammesso,Swan! L'hai ammesso!" era felicissimo; lei gli
pizzicò leggermente il braccio. "Allora presto ti
regalerò un anello"
"A quando le nozze?" intervenne ridendo Mary Margaret.
"Mamma! Stai diventando peggio di Killian!"
"Le ho insegnato bene" mostrò i suoi denti perfetti in un
sorriso,onorato.
"Ti odio con tutto il mio cuore" si appoggiò nell'incavo del
suo collo e chiuse gli occhi.
"Dimmi che stai utilizzando il trucchetto che ti ho insegnato prima e
che questo è un ti amo" le sussurrò all'orecchio;
lei sorrise e lui capì. "Anche io ti odio,Swan"
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Capitolo 4 *** Trick&Trust ***
cap.4
"Buongiorno,raggio di sole..." erano ancora nella stanza da
Granny,quella mattina...di certo da Emma non potevano stare,visto che
ci viveva anche tutto il resto della famiglia. Emma
mugugnò,lamentandosi e gli porse una mano,che lui prese e
strinse alla sua. Si avvicinò a lei e la girò
verso di sè,poi le intrappolò le labbra nelle
sue,stringendola.
"Buongiorno,amore" disse sulle labbra di lui,sorridente,poi
continuò a baciarlo dolcemente e lentamente.
"Così va meglio...prima ho sentito solo un lamento; non
è stato dolce...ora invece lo è stato..." le
accarezzò le labbra con le sue.
"Scusami,è che io la mattina sono tipo...tipo uno zombie"
"L'ho notato" sorrise sfrontato; lei si finse offesa - sorridendo - e
gli diede un piccolo pugno sulla spalla; lui la strinse ancor di
più a sè. "Scherzo,piccola...sei bellissima anche
di prima mattina" un sorriso,che le illuminò gli occhi,le
spuntò sul viso.
"Davvero?" lui le accarezzò il viso,sorridendo dolcemente.
"Fidati...non lo direi se non fosse così..." le fece
l'occhiolino; lei gli mise un dito sotto al mento e lo
avvicinò alle sue labbra,sensualmente.
"Scommetto che lo dicevi a tutte,il mattino dopo..."
"No,non è vero. Queste frasi le riservo a te..."
"Mm...e dov'è il taccuino su cui le hai segnate?" sorrise.
"Dentro la mia bocca...devi cercare bene,Swan,perchè non lo
troverai così facilmente..." sorrise malizioso e lei lo
baciò; la sua lingua accarezzò quella di lui e
dolcemente si ritirò; un piccolo gemito di piacere le
uscì dalle labbra.
"Non ho trovato niente...fammi cercare meglio" gli
intrappolò nuovamente le labbra tra le sue e
lui,lentamente,si stese su di lei,abbracciandola e continuando a
baciarla.
"Ottima scusa per baciarmi..." Killian passò a baciarle il
collo,mentre le prese la mano e intrecciò le dita di lei tra
le sue; lei sorrise: come poteva rendere un momento così
passionale allo stesso tempo così romantico? Mai nessun uomo
- neppure Neal - l'aveva trattata così dolcemente e l'aveva
sfiorata così delicatamente,quasi potesse sgretolarsi sotto
al tocco delle sue dita...anche nel culmine della passione lui era
delicato e in qualsiasi istante,voleva che le loro mani si
intrecciassero...come ora.
Slegò la mano da quella dell'uomo,per metterlo alla prova e
lui subito andò a cercarla nuovamente e la
catturò nella sua,impedendole di scappare. "Ti amo" due
semplice parole,che fecero subito in modo che il pirata si appropriasse
delle sue labbra con foga,per poi calmarsi sempre
più e quasi accarezzarle con le sue...con
dolcezza,amore,delicatezza...si sollevò appena da esse per
sorriderle, - un sorriso dolce,che lei ricambiò - poi
tornò a baciarla.
"Anche io ti amo" le labbra di lei si incresparono in un sorriso,a
quelle parole.
"Ogni volta che ti dico quelle due magiche paroline ti si illuminano
gli occhi..." lei sorrise.
"Perchè ogni volta che lo dici mi fai ricordare l'onore che
ho avuto ad avere il tuo cuore; non meritandomelo neanche,forse..." lei
gli accarezzò il viso.
"Non devi dirlo...ti meriti questo ed altro...sei l'uomo migliore che
abbia mai conosciuto in tutta la mia vita..."
"Con altro intendi che oltre che con te posso andare anche con altre
donne?" sorrise malizioso; Emma sventolò in aria la mano e
lui smise di respirare,strozzandosi.
"Chiedi scusa,capitano..."
"Scusami!" lei sventolò nuovamente la mano e lui
tornò a respirare. "Non fare la gelosa,piccola..."
cercò di baciarla,ma lei si scostò "lo sai che ho
occhi solo per te e che l'unica donna che voglio,fino alla mia
morte,sei tu..." le accarezzò il viso e le brillarono gli
occhi: lui le faceva,ogni volta,abbassare le difese...con i suoi
sguardi,le sue frasi,le sue carezze,la sua dolcezza...
"Sei uno stupido pirata...maledet-" lui si appropriò delle
sue labbra e la baciò,dolcemente...
"Ti amo,Swan...più della mia vita" le brillarono gli occhi.
"Non puoi ogni volta risolvere tutto con una frase dolce,un bacio ed un
sorriso...ma diamine,non so come,ma riesci a convincermi ogni volta!"
"E' questo fascino che possiedo...tutto le donne sono ai miei piedi e
pagherebbe per stare con me..." Emma lo prese per il bavero e lo
avvicinò a pochi millimetri dalle sue labbra.
"Dì a queste donne di tenersi i soldi e trovarsi un altro
pirata,allora...questo è già occupato"
"Donne,Killian Jones è già occupato!" fece finta
di urlare; lei rise. "Mi dispiace,ma Emma Swan mi ha catturato e mi
lascerà solo se pagherete un riscatto di milioni di
dollari!" si avvicinò alle labbra di lei: "Vi prego,non
fatelo..." si accarezzarono le labbra a vicenda,sorridendo.
"Killian..."
"Dimmi,piccola..." lei sorrise.
"Mi andresti a prendere i vestiti sul tavolo,perfavore?" lui
sbuffò leggermente.
"Ora vado..." fece per alzarsi e staccarsi dalle labbra di lei,che ci
ripensò e lo tirò giù.
"E chi ha detto ora?" sorrise,baciandolo. "Nella mia frase non c'era
quella parola..."
"Amore mio..." le sorrise e tornò a baciarla.
"Ti fidi di me?" chiese lei sulle sue labbra.
"Certo,perchè?" lei sorrise
"Ti faccio una piccola magia..." mosse in aria una mano e Killian si
ritrovò in smocking. "Lo sapevo...sei dannatamente
affascinante in smocking; dovevo scoprirlo...non potevo basarmi solo
sulle mie fantasie" lui sorrise malizioso e la baciò.
"Sfacciata e maliziosa...ti ho insegnato bene..." lei alzò
un sopracciglio e sorrise,onorata. "Ma tornando allo
smocking...dannatamente affascinante,eh?" lei rise "E quando dovrei
usare questo smocking?"
"Niente,Killian,lascia stare..." divenne seria e mosse in aria la mano
per far scomparire lo smocking. Lui continuava a non capire.
"Swan..." le accarezzò il viso,rassicurante; lei chiuse gli
occhi.
"Niente...io ho immaginato come sarebbe stato...il
nostro,ecco...matrimonio" gli brillarono gli occhi.
"Beh,tu sarai perfetta in abito da sposa" sorrise e le
schioccò un bacio sulle labbra.
"Sarò?" si fissarono non sapendo cosa dire.
"Se mai un uomo avrà la fortuna di avere un tuo
sì...quel fortunatissimo uomo...il giorno del matrimonio
sarai perfetta" lei sorrise "E ti farai bellissima,soltanto per
quell'uomo..." chinò la testa,affranto. Non poteva
immaginare la sua Swan felice con un altro...non voleva neanche
pensarci. Lei capì e gli accarezzò il viso.
"Mm...quindi intendi lasciarmi,prima o poi?" anche se le era difficile
ammetterlo,anche a sè stessa,voleva che quell'uomo fosse
Killian Jones.
"Certo che no! Cosa ti salta in mente? Sei la mia vita...se lasciassi
te,lascerei la mia vita" un sorriso le illuminò gli occhi.
"Per fortuna...pensavo che tu volessi sbarazzarti di me" gli prese la
mano e intrecciò le sue dita con quelle di lui.
"Mai" si abbassò verso le sue labbra e vi
schioccò un piccolo bacio "e poi non potrei più
avere la soddisfazione di sentirti gemere ai miei baci" lei
arrossì.
"Stai zitto...o sarò io a lasciarti..." gli mise una mano
dietro la schiena e cominciò ad accarezzarla.
"Minacci di lasciarmi mentre mi accarezzi la schiena..." lei
continuò comunque "non è molto convincente come
minaccia"
"Hai più di trecento anni e sei più lento di uno
di tredici a capire..."
"Che intendi,tesoro?" si leccò un labbro,malizioso.
"Magari volevo far finta di minacciarti,invintandoti allo stesso tempo
sulle mie labbra...chi lo dice..." sorrise maliziosa.
"Sono un ottimo insegnante di malizisa...e tu un'ottima studentessa!"
le mise una mano dietro alla nuca e la sollevò verso le sue
labbra; lei sorrise,poi lo baciò. Lui mise la mano dietro
alla schiena di lei e scese giù fino alle natiche,poi
palpò - sorridendo malizioso.
"Sei un ottimo insegnante" sorrise "ma questo non vuol dire che tu
possa palparmi..." lui le fece l'occhiolino,poi si avvicinò
alle sue labbra e cominciò a parlare a bassa voce.
"Andiamo Swan,siamo fidanzati...e come ogni fidanzato,è
giusto che abbia le mani...lì" era una tortura,per
lei,sentire la sua voce così vicina ed avere il suo fiato
caldo sul viso; doveva farlo smettere o sarebbe morta.
"O-ok...magari giusto qualche minuto..." diamine! Come riusciva a farla
cedere ogni volta?! Ora doveva ri-farsi... "ma solo se anche io...lo
faccio" scese con la mano verso le natiche di lui,sorridendo maliziosa;
l'aveva fatto cedere,non sapeva cosa rispondere. Lo abbassò
verso di lei e cominciò a baciargli il collo,per poi
mordicchiargli sensualmente il lobo dell'orecchio,giocherellando con la
lingua con il suo orecchino. Killian era pietrificato;
spostò la mano dalle sue natiche e lei fece lo stesso -
continuando a giocare con il suo orecchino.
"S-Swan...il mio orecchino..." balbettò e lei sorrise.
"Ssh..." gli mise una mano sulle labbra. Si spostò verso il
collo e cominciò a baciarlo,per poi succhiarlo. "Hai un buon
sapore,capitano..."
"Hai vinto,Swan...sei riuscita a farmi smettere di
ragionare...smettila,ti scongiuro" lei sorrise e si avvicinò
al viso di lui: appoggiò la fronte a quella di lui e gli
accarezzò il naso con il suo; lui sorrise e
ricambiò. "Ti amo,piccola"
"Anche io,amore"
"Dillo ancora Swan...chiamami ancora così..."
"Amore..." lui sorrise e - accarezzandole il viso - la portò
verso le sue labbra. "Ti amo,amore" sussurrò sulle labbra di
lui.
"Non smettere mai di dirlo..." le brillarono gli occhi e le
spuntò un sorriso. "Perchè sorridi
così?"
"Pensavo a come sono sempre stata abbandonata nella vita..." lui le
scrutò gli occhi "ho avuto l'amore dei miei genitori...ma
non l'ho avuto quando più mi serviva..." divenne serio "ma
poi ho incontrato te ed erroneamente mi sono innamorata" lui sorrise
"l'errore migliore della mia vita..." gli mise le braccia al collo e lo
baciò dolcemente. "Evvai! Capitan Uncino è il mio
fidanzato!" sussurrò; lui rise.
"Lo so,lo so...anche io sarei al settimo cielo se fossi il mio
fidanzato..." sorrise malizioso.
"Idiota..." sorrise. Si avvicinarono l'uno alle labbra dell'altra e
continuarono quel bacio - dolce,lento,desideroso - per infiniti attimi.
"Sai,Swan...se tu offendi qualcuno e subito dopo lo baci...beh,l'offesa
non è molto credibile" alzò un sopracciglio; lei
sorrise e abbassò lo sguardo.
"Voglio ucciderti...lo giuro" lui annuì,sorridendo.
"Le tue frasi dolci per me sono 'voglio ucciderti','ti odio','sei un
cretino'...potresti dare lezioni di frasi romantiche,Swan..." lei rise.
"Sono gentile...le frasi romantiche le lascio a te..."
"Molto gentile" sorrise malizioso e si avvicinò alle sue
labbra.
"Non sono la tipa da frasi sdolcinate..."
"Non eri neanche la tipa da baci d'addio con le lacrime..." sorrisero.
"Provaci,Swan...solo una...fallo per me"
"Allora...fammici pensare..." sorrise "Hai dei bellissimi occhi color
oceano in cui mi perdo ogni volta che ti guardo...alla luce sono
celesti,mentre al buio diventano quasi blu..."
"Davvero,Swan?"
"Sì...ci ho guardato bene...quindi fidati" lui sorrise: un
sorriso che gli arrivò fino agli occhi. "Ora sono di un
azzurro vivace e brillano quasi" lui appoggiò la fronte a
quella di lei.
"Chiudi gli occhi" lei sorrise.
"Perchè?"
"Fidati..." lei chiuse gli occhi. Lui posò un
baciò sopra ai suoi occhi,sulle guance,sul mento...in ogni
centimetro del suo viso...poi passò al collo,che lentamente
baciò.
"Cosa fai?" lui le posò un baciò sulle labbra.
"Ssh..." lei sorrise. "Sei bellissima" le posò un bacio
sulle labbra e lei alzò leggermente la testa per cercare
quelle di lui,che delicatamente gli porse.
"Posso solo dire una cosa?" aveva ancora gli occhi chiuse e muoveva
lentamente le labbra,in estasi dai baci di lui.
"Dimmi" le posò un bacio sulle labbra e lei sorrise. "ma
tieni gli occhi chiusi" lei annuì,sorridendo.
"Ti amo" lui le prese la mano e vi intrecciò le dita.
"Promettimi...promettimi che non mi abbandonerai mai...ho bisogno di
sentirtelo dire" le accarezzò il viso e si
avvicinò all'orecchio,sorridendo dolcemente.
"Lo prometto,dolcezza" lei sorrise. "Comunque...anche io ti amo" le
posò la mano sul ventre e delicatamente cominciò
ad accarezzarlo; si stese affianco a lei e la strinse a sè.
"Swan..." lei sorrise "Aprì gli occhi..." lei
aprì gli occhi e sorrise alla vista del suo viso.
"Ma prima che io e te facessimo l'amore...come hai fatto?"
abbassò lo sguardo dalla vergogna.
"Mi bastava vederti...ed ero felice" lei sorrise.
"Non è vero..."
"Fidati,Swan...non sto mentendo" le prese la mano e vi
intrecciò le dita. Lei chiuse gli occhi,sorridente.
"Perchè chiudi gli occhi,tesoro?"
"Voglio dormire un altro po'..." lui sorrise e le nascose il viso
nell'incavo del suo collo,poi le accarezzò i capelli.
"Buon riposo,amore mio..." lei sorrise. "e non preoccuparti...ci sono
io qui con te"
"Killian,perchè hai sciolto la mano dalla mia?"
"Scusami...l'ho fatto involontariamente" le prese nuovamente e la
strinse alla sua.
"Così va meglio" lui le accarezzò i
capelli,aspettando che si addormentasse...poi chiuse gli occhi e
s'addormentò anche lui,sorridendo.
Angolo dell'autrice:
Che dire di questo capitolo? Ci ho messo una settimana per scriverlo
ahahah ma vabby...spero vi piaccia ;)!
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Capitolo 5 *** Accord&Apologize ***
Era appena l'alba,ma Killian era già sveglio...pensava al
suo piano con Tremotino e a come l'avrebbe detto alla sua Swan:
perchè avrebbe dovuto dirglielo prima o poi,se non avesse
voluto
che lei lo venisse a sapere da quel bastardo! E se dopo averle detto la
verità l'avesse persa? Lui non voleva mentirle,ma non voleva
neanche perderla...ci aveva messo così tanto per guadagnare
la
sua fiducia,ed ora avrebbe potuto perderla in un solo secondo. Il
Coccodrillo si era meritato tutto il dolore provato...aveva anche
cercato di ingannare Emma,giorni prima...e per poco l'avrebbe persa
a causa di quel maledetto! Era furioso. Camminava nervoso avanti e
indetro per il porto,cercando di trovare un modo per dire ad Emma tutta
la verità. Si portò una mano al petto e non
sentì nulla: neanche un battito. Eppure,anche se non aveva
il cuore,lei gli faceva provare emozioni:
amore,felicità,comprensione...era tutto merito suo,della sua
Swan...e lui l'avrebbe lasciata sola...non poteva! Gliel'aveva
promesso..."Se
c'è qualcosa in cui eccello,è sopravvivere..."
doveva mantenere la promessa...voleva mantere la promessa! Voleva una
vita con lei...
Passarono le ore...
"Hei" poi la sua voce,la sentì...si bloccò e si
girò
verso il mare,cercando di non guardarla....non ce l'avrebbe fatta. Emma
camminò fino a lui
e gli si piazzò davanti.
"Che fai,mi eviti?" sorrise con dolcezza
all'uomo.
"Certo che no,Swan! Come potrei mai evitarti?" ricambiò il
sorriso. Emma si mise sulle punte e si avvicinò alle sue
labbra,poi sbattè le ciglia come per apparire indifesa;
Killian
si avvicinò ancora di più,sorrise e la
baciò. Un
bacio dolce,lento e pieno d'amore.
Emma gli mise le braccia al collo e cominciò a dondolarsi
come una bambina.
"Da quanto sei sveglio?"
"Dall'alba!"
"Io ancora dormivo..." sorrisero. "Ehi...che succede?" lui
chinò la testa e chiuse gli occhi.
"Niente,Swan...va tutto bene" accennò ad un sorriso.
"Ehi...con me puoi parlarne..." gli alzò la testa con una
mano e gli accarezzò le labbra con le sue. Lui prese una
mano di lei e se la portò al petto.
"Killian...perchè non lo sento battere?" lui si strinse la
sua mano al petto. "Killian!"
"Swan,io..."
"Cos'è successo?! Chi è stato?!" le scese una
lacrima.
"E'...è cominciato tutto il giorno del nostro primo
appuntamento: io volevo soltanto stringerti a me e volevo che tu mi
vedessi come un uomo normale e non uno stupido pirata con una sola
mano..."
"Ehi...sei perfetto così...non ti cambierei con nessuno al
mondo..." lui sorrise e le spiegò tutto. "Tremotino! Quello
mi sente..." lui le bloccò le mani nelle sue e la
baciò.
"Stai calma,Swan..." lei singhiozzava.
"Come faccio a stare calma se vuole ucciderti? Spiegamelo..." poteva
sentire le lacrime di lei scorrere dalla sua spalla fino al
petto...candide gocce,come rugiada. "Non posso stare calma...non ci
riesco,Killian" lui le alzò il viso verso i suoi occhi e le
passò il pollice sotto agli occhi per asciugarle il viso
dalle lacrime.
"Scusami,Swan...io volevo soltanto essere un uomo migliore...per te"
"N-non devi scusarti...sei perfetto...Killian,io non posso perderti!"
"Ehi,piccola...te l'ho detto o no che una cosa in cui eccello
è sopravvivere?" sorrise "Io sopravviverò e
potremmo avere un futuro,insieme...te lo prometto..."
"I-insieme?"
"Beh,Swan" sorrise soddisfatto "Henry me l'ha detto che hai usato
quella parola: insieme" lei tornò ad abbracciarlo e a
piangere. "Swan..." le accarezzò i capelli con dolcezza.
"Bene bene,che scena romantica...pare che ora anche la signorina Swan
sappia tutto...non mi meraviglierei se ora lei ti odiasse" un sorriso
malefico e quasi stridente uscì dalle labbra
di Tremotino; Emma si girò verso di lui.
"Maledetto! Io credevo che tu fossi cambiato...sei uguale identico!
Aspetta che lo sappia Belle e-"
"Mm...se fossi in lei non lo farei" lei si pietrificò
davanti al pirata "Sa...se lei ora andrà a raccontare tutto
a Belle io ridurrò in cenere il cuore del suo
pirata...quindi,a lei la scelta..."
"Non ci provare!" mise il piede sinistro avanti e socchiuse gli occhi
in segno di sfida.
"Le consiglio di non mettersi contro di me...o non solo il pirata
morirà...ma anche lei" sorrise.
"Non provare a minacciarla o te la vedrai con me!"
"Non avvicinarti! E' un ordine...e sai che volente o non volente dovrai
eseguirlo...ho il tuo cuore" scoppiò in una risata.
"Beh,ma io posso avvicinarmi...non hai il mio cuore!" Killian la prese
dal braccio e la tirò verso di sè.
"No,Swan..."
"Ma-"
"No,Swan..." lei chinò la testa e si strinse al petto
dell'uomo.
"Che bella coppia...quasi mi dispiace dovervi dividere...anzi,no,non mi
dispiace affatto!" Killian la strinse ancor di più a
sè,per proteggerla tra le sue braccia.
"Uccidimi...solo non fare del male a lei..."
"Va bene...è un accordo? Tu morirai e in cambio lei
sopravviverà" Killian annuì,accarezzandole i
capelli.
"No,Killian...se qualcuno tra di noi morirà sarà
quel bastardo,non tu!"
"Si sbaglia,signorina...non sono io il bastardo...non sono io quello
che ha rubato la moglie a qualcuno,qua...e non sono quello
che,ancora,ha rubato la fidanzata al figlio di quello stesso uomo"
"Lei lo amava...e anche lui la amava..."
"Anche io la amavo! E quel maledetto pirata me l'ha rubata!"
"Non è colpa sua se eri - e sei - solo un codardo!"
Tremotino prese in mano il cuore di Killian e lo premette; Killian
gemette e si piegò al suolo,lasciando involontariamente
cadere al suolo anche lei,che era tra lei sue braccia. "Killian!"
premette ancor di più "NO! Killian!" si girò
verso Tremotino in lacrime "No...perfavore...cosa vuoi in cambio?"
"Non voglio niente,signorina...voglio solo vederlo morire soffrendo..."
Killian le prese una mano e la strinse alla sua; a quella
scena,Tremotino,strinse ancor di più il cuore del
pirata...fino a farlo morire ancora prima che il cuore diventasse
cenere. Entrambi guardarono il cuore del pirata inquietati: com'era
possibile che fosse morto ancora prima che il cuore si sgretolasse?
Eppure non batteva...Tremotino sorrise soddisfatto e scomparve in una
nuvola grigia,facendo comparire il cuore del pirata di fianco a lei.
"No! Killian!" lo strinse a sè,singhiozzando. Prese il cuore
del pirata e glielo rimise nel petto "Ti amo...torna da me...ti
prego..." lo avvicinò alle sue labbra e gliele
accarezzò con le sue,per l'ultima volta...l'aveva perso...
"Killian...torna da me,amore..." si stese affianco a lui e
poggiò la testa sopra al suo petto: le lacrime le colavano
sopra alla giacca del pirata. Sfilò la giacca al pirata e se
la mise,poi la strinse a sè,assaporandone il magnifico odore
di mare. Il mare...Killian...non poteva averlo perso...sperava in un
miracolo... "Torna da me!!" urlò con tutta la forza che
aveva in corpo,scoppiando a piangere ancora più di prima.
"Sei un maledetto bugiardo! L'avevi promesso! Mi avevi promesso che
saresti sopravvissuto...ben due volte! Bastardo! Traditore! Bugiardo!"
cominciò a prendergli a pugni il petto,furiosa. "Bastardo!"
gli mise le braccia al collo e lo strinse a sè,per poi
poggiare la testa sul suo petto e chiudere gli occhi...magari era solo
un brutto sogno e sarebbe tutto finito al suo risveglio...li
ri-aprì...era la cruda realtà...Killian era morto
ed ora era sola...si arrese...chiuse gli occhi e
singhiozzò...si sporse verso le sue labbra e le
baciò,poi tornò al suo petto,che
accarezzò con una mano.
"Sw...Swan..." lei spalancò gli occhi.
"Killian!" si buttò sulle sue labbra,senza lasciargli
neanche il tempo di riprendersi...
"Swan..." le accarezzò i capelli e continuò a
ripetere il nome di lei a bassa voce,come se ciò potesse
dargli le forze...lei poggiò la testa sul suo
petto,piangendo di gioia,mentre lui le accarezzava i capelli
dolcemente. "Swan...Swan...Swan..."
"Sì...sono io,amore...sono qui..." sorrise. "Va tutto
bene,amore..." gli prese la mano,la strinse alla sua e le
portò al petto di lui. Batteva. Rise dalla gioia.
"Avvicinati..." lei si avvicinò al viso di lui: si
guardarono negli occhi e si sorrisero,per poi avvicinarsi e darsi un
bacio colmo di dolcezza,desiderio,gioia...nel frattempo Emma si tolse
la giacca e gliela ri-mise. "Scusami se ti ho fatta
soffrire,Swan...io..."
"Ehi...tu non c'entri niente...scusami se ho fatto infuriare
Tremotino,amore...io..." si intrappolarono nuovamente le
labbra,dolcemente "Ti amo,ti amo,ti amo,ti amo,ti amo...non so come
farei senza di te..."
"Beh,ci sarebbe Walsh...ops...è morto" lei rise.
"Ora sono sicura che tu stia bene..." lui sorrise e le
accarezzò il viso. "Dio,credevo che non avrei più
potuto avere le tue labbra sulle mie...le tue mani sul mio viso...la
mia vita non avrebbe più avuto un senso..." si
rannicchiò di fianco a lui,che la strinse a sè.
"Ti amo,principessa..." lei sorrise. Erano così persi nei
loro baci,nei loro sguardi,nelle loro parole,che si scordarono di
essere stesi a terra. Risero. Si alzarono e si stesero su di una
panchina,stringendosi l'uno all'altra e guardandosi negli occhi; si
persero l'uno nelle labbra dell'altro e per niente al mondo avrebbero
smesso.
"Emma...ciao" lei alzò gli occhi e vide sua madre.
"Non ora!" tornò a baciare il pirata.
"Che succede?"
"Poi ti spiego" tornò sulle labbra del pirata con
dolcezza...Mary Margaret se ne andò,sorridendo. "Non voglio
smettere di baciarti neppure per un secondo..." sorrisero e
continuarono a baciarsi per ore,persi nei loro baci,nelle loro
parole,nei loro sguardi,nelle loro carezze...persi nel loro amore...
Angolo
dell'autrice:
In attesa della 4x11 [Heroes&Villains] ho provato ad immaginare
come vorrei che fosse...forse un po' troppa fantasia,che dite?
Ahahah...spero che vi sia piaciuta *-* parerate!!! <3
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Capitolo 6 *** Internet&Interests ***
captain swan spelling - capitolo 6
"Tesoro..." si erano appena svegliati; o meglio...lei si era appena
svegliata...ed era strano che lei fosse così arzilla di
prima
mattina...si avvicinò all'orecchio del pirata e vi
sussurrò in modo dolce,quasi poggiandovi le labbra per
posarvi
un bacio "Tesoro,svegliati..." all'udire la voce di lei,gli
spuntò un sorriso.
"Swan...è strano che sia tu a svegliarti per prima,la
mattina"
si voltò verso di lei e l'abbracciò,per poi
impossessarsi
delle sue labbra "Bellissima...come sempre" lei sorrise: le si
illuminarono gli occhi...mise le braccia al collo del pirata e - quasi
fosse intimitorita da esse - si soffermò a fissare le sue
labbra,indecisa sul baciarle o meno...fu lui a prendere la decisione:
baciarle. Le sorrise e la avvicinò alle sue labbra,per poi
baciarla dolcemente.
"Di cos'avevi paura,Swan? Non mangio...almeno non di mattina...durante
la notte,beh...dipende dalla tua volontà" sorrise malizioso.
"Sei tu! Sei...cioè,tu..."
"Io? Che avrei fatto io per intimorirti dal baciarmi?
Spiegamelo,così smetto..."
"Non puoi smettere...perchè sei tu...sei tu che mi metti in
soggezione!"
"Io ti metto in soggezione? Beh,non mi pare che stanotte ti mettessi
tanto in soggezione...al massimo ero io quello in soggezione" lei
sorrise.
"E' la tua voce,diamine! All'inizio non era così per me...ma
da
quando noi abbiamo ecco...fatto l'amore...beh,da quel giorno,non
capisco perchè...ma mi mette in soggezione" lui la prese dai
fianchi e la portò verso di sè.
"Mi dispiace,Swan...ma non posso farci niente: è la mia
voce...non posso cambiarla" le sorrise dolcemente.
"So io come risolvere la questione" lui la guardò
stranitò. Lei si sporse verso il comodino,dove
stranamente era
poggiato un rotolo di scotch grande...strano...meglio,così
non
dovrò alzarmi: pensò. Lo prese e
staccatone un pezzo lo
mise sulle labbra di Killian,che alzò gli occhi al cielo.
"Perfetto!" passò qualche secondo e lei non resistette:
doveva
sentire la sua voce...quella voce così sexy,sensuale,ma
anche
dolce...gli strappò delicatamente via lo scotch dalle labbra
e rise.
"Swan,ma che diamine?!" lei gli sorrise e gli intrappolò le
labbra in un bacio; lui sorrise su quelle di lei...cercò i
piedi
di lei e delicatamente li intrappolò nei suoi,facendola
sorridere...cominciò ad accarezzarli e lei
ricambiò il
gesto,dolcemente. Se i poteri di lei andavano a seconda delle sue
emozioni,ora lei quasi scottava di passione e tutto il suo corpo
divenne caldo. "Swan,sei caldissima...sicura di stare bene?" la strinse
a sè e le nascose la testa nell'incavo del suo collo,dove
lei
chiuse gli occhi. La passione era finita,ora erano cominciati la
premurosità e l'amore...due sentimenti che fecero calare il
caldo del suo corpo,facendolo tornare di una temperatura giusta.
"Sì,sto benissimo" sorrise. Lui sentì lo
sbalzò di
temperatura del suo corpo e scostatosi appena,la guardò
stranito.
"Swan?" come dirglielo che era così calda per la passione
del
momento? Prese un bel respiro e cominciò a spiegargli...
"I miei poteri vanno in base alle mie emozioni..."
"Quando eri così calda,cosa stavi provando?" Passione: una
parola così semplice da dire...ma non a lui...
"Io,ecco..."
"Passione,Swan! Passione?"
"Come fai a saperlo?"
"Perchè è quella che stavo provando anche io...e
credimi,se avessi avuto i tuoi poteri,sarei divenuto rovente" lei
arrossì. "E quando sei tornata a temperatura?"
"Amore e premurosità da parte tua...che mi hanno resa felice
e
mi hanno fatta sentire amata" si avvicinarono l'uno alle labbra
dell'altro e le socchiusero entrambi,per accogliere quelle
dell'altro,ma lei si bloccò "Non vorrei che succedesse la
stessa
cosa di prima,Killian...io..."
"Fregatene Swan...a me non interessa..." le intrappolò le
labbra
nelle sue in un bacio dolce,lento,pieno d'amore...si
sorrisero...
"Ma ehi,mm...indossi la mia camicia?"
"Beh,sai...non avevo altro da mettere e ho trovato questa lì
per
terra...in più non volevo svegliarti,così ho
cercato
l'indumento più vicino a me" lui si avvicinò alle
sue
labbra,sornione. "Ma poi ho deciso di svegliarti e..." gli
sorrise,mordendosi un labbro "eccoci qua..."
"Eccoci qua..." sorrise malizioso. "cosa intendiamo fare,ora?" si
avvicinò alle sue labbra.
"Non so te...ma io intendo prendere il mio computer" sorrise.
"Quindi intendi rovinare questa magnifica atmosfera che si è
creata?"
"Sì...mi conosci,sono testarda" sorrise e gli
schioccò un
bacio sulle labbra,poi si avvicinò all'orecchio di lui e
cominciò a sussurrare sensualmente... "Killian..."
"Dimmi,Swan"
"Mi vai a prendere il computer?"
"Swan..." sbuffò e lei lo baciò dolcemente. "Non
puoi
usare i baci per corrompermi..." lei sorrise e lo baciò
nuovamente. "Ok,vado..." lei sorrise.
Si alzò dal letto e si diresse verso il tavolo della
cucina,dov'era posato il computer....lo prese,glielo porse e si stese
alla sinistra della donna,per poi metterle un braccio intorno alle
spalle.
"Grazie,amore..." lui sorrise.
Provò a digitare,scherzosamente,la parola "CASA" e migliaia
di
risultati le si aprirono davanti agli occhi...lui fissava lo schermo
stranito...
"Swan,ma cosa diavolo sono quelle scritte blu?" lei rise. "Ti
interessano più delle scritte blu di me? Grazie mille,Swan"
lei
continuava a ridere,imperterrita.
"Non sai quanto ti amo" si girò verso di lui e gli sorrise
dolcemente. "Sto cercando casa per me,Henry e...ecco...te" lui
sorrise...la prese tra le sue braccia e la baciò dolcemente.
"A
te andrebbe bene di venire a vivere con noi? O forse è
troppo
pres-" lui le catturò le labbra: un bacio con cui espresse
tutto
il suo amore per lei...la gratitudine di includerlo nella sua
vita,nella loro vita...
"E' perfetto,Swan! Sei tu la mia casa e d'ovunque tu andrai,se
vorrai,io ti seguirò...anche fosse in capo al mondo..."
"Ma non sono piccola come casa?" sorrise dolcemente e lui le
accarezzò il viso.
"Non importa...andrei a vivere sotto a un ponte,pur di stare con
te...sei tu la mia casa e non mi importa dove vivrò,se
starò con te"
"Ti amo"
"Anche io" sorrise "Cerchiamo questa casa..." la strinse a
sè e le schioccò un bacio sulla tempia.
"Questa!" dopo circa un'ora,Emma trovò quella perfetta:
vista
sul mare e quattro stanze: due camere da letto,una cucina ed un
bagno...perfetta!
"Con vista sul mare,Swan?"
"Beh...a te piace il mare...pensavo potesse piacerti come idea" gli
brillarono gli occhi e dolcemente la baciò.
"Grazie" lei sorrise.
"Non c'è di che...quindi è aggiudicata?"
"Aggiudicata!" lei sorrise e si buttò tra le braccia del
pirata,accoccolandovisi.
"E' nostra...quella è casa nostra..."
Angolo
dell'autrice:
Prima di tutto mi
scuso se il capitolo è arrivato in ritardo,ma non ho proprio
avuto tempo...spero mi perdonerete... *occhi dolci*
Ringrazio tutti
quelli che recensirano il capitolo o che anche solo seguono o leggono
questa fanfiction :) grazie a tutti voi!! *manda bacini*
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Capitolo 7 *** Night&Need ***
capitolo 7
Quella
notte,Emma,era in casa da sola...fuori c'era il temporale e lei non
riusciva a dormire: era stesa sul letto ad ascoltare il rumore delle
gocce battere con violenza contro la finestra ed i tuoni,con la loro
luce accecante...quanto avrebbe desiderato qualcuno lì a
accanto
lei...quanto avrebbe desiderato Killian.
Aveva bisogno delle sue mani che la accarezzavano
dolcemente,delle sue
braccia che l'avvolgevano sempre in un caldo abbraccio,che la
rassicurava ogni volta...aveva bisogno anche delle sue battutine:
sì,quelle battutine maliziose che lei fingeva di odiare,ma
che
ogni volta le strappavano un sorriso...quelle battutine che le facevano
dimenticare chi fosse...perchè in quei momenti era solo
Emma. Con Killian era sempre così: quando era con lui erano
soltanto Killian ed Emma,niente Salvatrice,Sceriffo o Pirata...solo e
soltanto Killian ed Emma...
Si rannicchiò per cercare un po' di conforto,che non
venne...finchè non decise: doveva chiamarlo!
Prese il cellulare
e digitò il suo numero frettolosamente,ansiosa di sentire la
sua
voce rassicurante...
"Pronto,amore,che succede?" l'angoscia sparì,per lasciare
spazio al conforto...sorrise.
"Dove sei?"
"Sono nella stanza da Granny,perchè?" aveva paura a dirgli
la
verità...e se avesse riso? E se l'avesse considerata
soltanto
una stupida bambina? Prese coraggio e cercò di spiegargli...
"Killian..." quando cominciava una frase così,significava
che
aveva bisogno di lui "Sono in casa da sola e fuori c'è il
temporale,tuona e...mi chiedevo se ti andasse di venire qui a casa mia
per farmi un po' di compagnia...ho bisogno di un abbraccio"
"Arrivo subito,piccola" chiuse la chiamata e si avviò verso
casa
sua,fregandosene di quanto potesse bagnarsi: lei aveva bisogno di lui e
lui doveva aiutarla...
Lei sorrise...come aveva potuto,anche solo per un secondo,pensare che
avrebbe riso di lei? Lui era Killian...lui non avrebbe mai riso ad una
richiesta d'aiuto da parte sua...
"Ehi,pirata! Che fai? Ti bagnerai tutto...sali in macchina,ti porto
io...tra un po' arrivo..." nonna Granny lo bloccò appena
davanti
all'uscita del locale.
"Devo andare da Emma...mi ha chiamato e...sai..." lei capì
ed annuì.
"Non preoccuparti...ti porto io"
"Grazie mille" si avviarono verso la macchina e partirono verso casa di
Emma.
"Devi essere proprio un pazzo per avventurarti in un temporale
così,a quest'ora di notte..." si voltò verso di
lui e
sorrise "Oppure innamorato"
"E' solo,che aveva bisogno di me..."
"Fammi indovinare: ti ha detto che è in casa da sola ed
essendoci il temporale ha bisogno di un abbraccio"
lui annuì,imbarazzato. "E' cotta ragazzo mio! Diciamo che
per
lei è in parte anche una cosa positiva quella di essere in
casa
da sola...così ha potuto approfittarne per chiamarti e farti
andare da lei"
"E' un po' imbarazzante...possiamo chiudere il discorso?" lei sorrise.
Killian sentì suonare il cellulare e rispose.
"Dimmi,amore..."
"A che punto sei?"
"Sono quasi da te" Emma,dall'altra parte della chiamata,sorrise.
"Va bene...scusa se..."
"Tranquilla" lei si morse il labbro inferiore,sorridente. "A
dopo,piccola" lei sorrise e riattaccò.
"Siamo arrivati! Tieni l'ombrello" si voltò e dal sedile
dietro prese un ombrello rosso che porse a Killian.
"Tua nipote è Cappuccetto Rosso e guardacaso l'ombrello
è rosso..." rise e lei alzò gli occhi al cielo.
"Non pensare all'ombrello...vai da lei" lui uscì dall'auto e
si
diresse verso l'appartamento...farsi dare lezioni d'amore da una
nonnina! Quella era
proprio una notte strana... Arrivato all'appartamento chiuse l'ombrello
e bussò.
"Chi è?"
"Chi vuoi che sia a quest'ora della notte,Swan? Mm...non è
che
mi nascondi di avere l'amante?" lei,dall'altra parte della porta,rise:
ecco di cosa aveva bisogno...
Aprì la porta e gli sorrise,poi arrossì: si
sentiva
stupida come non mai...chiamarlo a notte fonda per uno stupido
temporale...
Lui entrò e chiuse la porta.
"Scusami se ti ho chiamato...mi sento così stupida!"
"Ehi...vieni qui" aprì le braccia per accoglierla in un
caldo
abbraccio: lei lo guardò negli occhi,sorpresa,poi si
accoccolò tra le sue braccia. "Non preoccuparti..." le
accarezzò i capelli e la strinse a sè,quasi
dondolando...
"Visto che sono le...che ore sono?"
"Le tre di notte,penso..."
"Wow!" alzò un sopracciglio,sorridendo "Comunque...visto che
ormai sono le tre...cosa ti va di fare?" disse il tutto senza neanche
un pizzico di malizia...
"Potremmo metterci sul divano...se ti va..."
"Perfetto!" si sedettero sul divano,uno vicino all'altra e lei si
appoggiò alla spalla di lui,che le mise un braccio intorno
alle
spalle e la strinse a sè.
"Tu sei un pazzo! Alle tre di notte,con questo temporale,venire fino a
qui"
"Mi ha dato un passaggio la nonnina..."
"Granny?!"
"Beh,non solo le giovani mi trovano irresistibile" lei rise.
"Ok...questa cosa di nonna Granny che ti da un passaggio a quest'ora mi
inquieta...cioè,lei a notte fonda vaga per Granny come fosse
uno
spirito?" non riusciva a smettere di ridere...
"Sarà un passatempo per lei...ognuno ha i suoi" sorrise.
"Ah,sì? E il tuo qual'è?" si alzò
leggermente per guardarlo meglio negli occhi.
"Stare con te e farti ridere...vederti sorridere è il mio
passatempo preferito" lei sorrise; si avvicinò alle sue
labbra e
dolcemente lo baciò...gli mise le braccia intorno al collo e
lentamente si stesero sul divano - non separando le labbra da quelle
dell'altro neanche un secondo.
"Grazie di essere qui..." sorrise...lui le accarezzò il viso
e le sorrise dolcemente.
"Avevi bisogno di me...ed io sono venuto" lei sorrise.
"Ma tornando a nonna Granny...perchè era sveglia a
quell'ora?!"
"Non importa...l'importante è che mi abbia dato un passaggio
per
permettermi di vederti,amore mio...non pensi?" lei annuì.
"Adoro quella nonnina..." lui sorrise e la alzò verso le sue
labbra,per poi accarezzare con le sue quelle di lei. Lentamente si
spostò verso il collo di lei,dove posò piccoli
baci,per
poi intensificarli sempre più: lei si aggrappò
alle sue
spalle...gli occhi chiusi,per perdersi nei suoi baci. "Killian..." lui
tornò sulle sue labbra e lei sorrise.
"Che succede,piccola?"
"Io ho freddo..." lui la strinse a sè ed un calore
improvviso la
invase "G-grazie" sorrise "Anche se non era questo che volevo dirti..."
abbassò lo sguardo.
"Dimmi" le sorrise dolcemente.
"Sei sicuro che per te non sia stato un peso rinunciare a dormire per
un mio capriccio? Cioè,se vuoi andare o dormire ti
capisco...non
c'è problema" lui le mise la mano sotto al mento e le
alzò lo sguardo verso i suoi occhi.
"Ehi,guardami...non c'è nessun problema,te lo giuro! Non
preoccuparti...ok,amore?" lei annuì e lui la strinse a
sè. "Non potevo lasciarti qui da sola...avevi bisogno di un
abbraccio ed eccomi qua" sorrise.
"No,Killian...la verità è che avevo
bisogno dei tuoi
abbracci,delle tue carezze e sì,avevo bisogno anche delle
tue
battutine...avevo bisogno di te"
"Sono qui..." le sorrise dolcemente e la stese nuovamente sul divano
"Swan,sei sicura di non avere freddo?" disse il tutto senza neanche un
pizzico di malizia,al contrario...dolcemente e premurosamente.
"Sì,grazie" lui le fece l'occhiolino "Ti amo"
"Anche io...dormi,Swan...devi dormire..." si stese di fianco a lei,che
si accoccolò tra le sue braccia e appoggiò la
testa al
suo petto...lui le posò un bacio sui capelli. "Buonanotte"
"Buongiorno vorrai dire..." rise.
"Non importa...basta dormi,amore,ne hai bisogno..." lei sorrise e gli
prese la mano,dove intrecciò le dita...
"Capitan Uncino ed io stiamo insieme..." bisbigliò lei...lui
sorrise e le posò un altro bacio sui capelli.
"Killian"
disse
lei dopo qualche minuto.
"Dimmi,tesoro" la voce impastata dal sonno,poichè si era
addormentato.
"Non riesco a dormire..."
"Girati verso di me,Swan" lei si girò verso di lui,che
l'avvicinò a sè; sorrisero. "Dimmi tutto...che
succede?"
"Io..." lo scrutò negli occhi: era stanchissimo,si
vedeva...eppure stava sveglio...per lei! "Anzi no,lascia
stare...buonanotte Killian,dormi"
"No,Swan...finchè non ti sarai addormentata,non mi
addormenterò neanche io" le accarezzò una guancia
"Dimmi,piccola...che succede?"
"Non lo so...so solo che non riesco a dormire" lui si stava sforzando
per non chiudere gli occhi...stava per cedere.
"Parliamo un po'...cos'hai mangiato oggi per-" chiuse gli occhi dal
sonno,ma subitò li aprì "per pranzo?"
"No,Killian! Lo vedo...ti si stanno chiudendo gli occhi dal sonno..."
"Non importa piccola...cos'hai mangiato oggi per pranzo? Io chiudo
giusto un attimo gli occhi,ma non preoccuparti,ti ascolto..." chiuse
gli occhi e lei cominciò a parlare,mentre lui che le
sorrideva ad
occhi chiusi...parlò,parlò,quando...
"Killian...Killian..." sorrise: si era addormentato quel
pover'uomo...non voleva svegliarlo; si avvicinò alle sue
labbra
e delicatamente vi passò sopra con le sue.
"Buonanotte,amore" sussurrò poi,sorridendo...
"Buonanotte...ti amo" sussurrò lui ad occhi chiusi,facendola
sorridere.
"Allora eri sveglio..."
"Certo,Swan..." sorrise soddisfatto. "Volevo vedere come avresti
reagito..." aprì gli occhi e le sorrise "e devo dire che mi
è andata benissimo"
"Io ti odio! Sei solo un idiota!" cominciò a dargli degli
amorevoli pugno sul petto,fingendosi offesa. Lui le prese le mani e la
tirò verso di sè,per poi catturarle le labbra
nelle
sue,dolcemente...lei gli mise le braccia al collo,continuando a
baciarlo; sorrise sulle labbra di lui: solo lui sarebbe stato capace di
fare tutto ciò per un bacio...solo lui...
Si guardarono negli occhi e si sorrisero.
"Buonanotte,amore"
"Non sei nelle condizioni di chiamarmi 'amore',caro il mio pirata..."
lo rimproverò,sorridente.
"Ok,Swan...scusami..." alzò gli occhi al cielo,sorridendo.
La
tirò nuovamente verso di sè e la baciò
un'altra
volta. Lei sorrise. "Ora sono perdonato?" sorrise come un bambino.
"No." si finse seria "Ma ti darò l'onore di dormire con
me..."
"Mm...Swan...ti sei accorta,vero,che in questa frase c'è il
doppio senso?" alzò un sopracciglio,malizioso e scese con la
mano alle sue natiche,prendendone il bordo.
"Sì...anche se era involontario" gli prese la mano e la
tolse
"Ma ciò non ti permette di mettermi le mani...tu-sai-dove"
"Ne sei sicura,Swan?" si leccò un labbro,sornione.
"I-io...Dio,mi metti in soggezione! Metti i doppi sensi in qualunque
mia frase!" rise.
"Ammettilo che adori quando lo faccio,Swan..." si avvicinò
alle
sue labbra,per poi stendersi su di lei,baciandola. Lei gemette,cercando
di trovare la forza di staccarsi dalle sue labbra.
"Forse solo un po'..." cercò di farlo stendere accanto a
lei,ma
lui oppose resistenza,sorridente. "Eddai,scendi da sopra di me!"
sorrise,cercando di spingerlo giù.
"Naaah!" sorrise sornione. "Ho deciso. Resto un altro pochino qui"
sussurrò,seducentemente.
"Perchè?! Dopo te ne vai?!" il sorriso le sparì
dalle labbra.
"Non preoccuparti,tesoro...rimango con te" lei sorrise "Intendevo che
ho deciso di rimanere steso su di te un altro po'...poi magari scendo"
"Non dovrei essere io a decidere se puoi?" sorrise.
"Giusto,Swan...vediamo se mi dici di sì..." si
avvicinò
alle sue labbra e la baciò dolcemente; lei gli mise le
braccia
al collo. "A me sembra un sì" sorrise sornione. Lei chiuse
gli
occhi,sconfitta: aveva perso...
"Giusto due minuti...dieci,se sei fortunato" lui sorrise.
Lo spinse giù,verso le sue labbra,per poi baciarle. Lui
cercò di sbottonarle la camicetta,sorridendo malizioso sulle
sue
labbra,ma lei gli bloccò la mano e gli morse leggermente il
labbro,per poi tornare a baciarlo. Emma ci pensò un
attimo,baciandolo,poi decise...
Mise le mani sui suoi fianchi e li accarezzò,sorridendo
sulle
sue labbra...fece scivolare giù i suoi pantaloni,per poi
fare la
stessa cosa con i boxer; intanto,lui,cominciò a sbottonare a
fatica la camicetta di lei,che gli scostò la mano e se la
sbottonò,continuando a sorridere sulle labbra di lui,che
gliela
fece scivolare ai polsi. Emma si sfilò i pantaloni e li fece
scivolare ai suoi piedi - per poi fare la stessa cosa con gli slip,
- facendosi aiutare dalle mani di Killian,che delicatamente si
muoveva su di lei; passò,poi,al togliergli la giacca,per poi
passare alla camicia di lui,che frettolosamente sbottonò,ma
che
fece
scivolare ai suoi polsi delicatamente. Entro in lei,dolcemente e un
gemito uscì dalle labbra di entrambi...gli occhi chiusi,le
labbra socchiuse,i respiri affaticati...
Le mise una mano dietro alla schiena e slacciò il
reggiseno,che
lentamente le sfilò con la sola mano disponibile; le
accarezzò,poi,il braccio,fino ad arrivare alla mano e
giocare
con le punte delle dita sul palmo di lei,che presa da un gemito le
strinse,costringendolo a prenderle la mano,per poi intrecciare le dita
l'uno con l'altro.
Dopo aver fatto l'amore,lui si stese affianco a
lei,stringendola a sè e baciando le sue bellissime labbra
ininterrontamente. Lei,sorridente,si staccò dalle labbra di
lui,che le morse il labbro inferiore per farla rimanere.
"Resto qui,Killian...voglio solo vedere l'ora..." gli sorrise
dolcemente e lui le liberò le labbra. Lei sporse il braccio
verso il tavolino e,preso il cellulare,guardò l'ora,per poi
sgranare gli occhi.
"Che succede,amore?" lei poggiò il cellulare sul
tavolino,per
poi poggiare la testa sul petto di Killian,rannicchiandosi verso di lui.
"Sono le cinque del mattino e tra due ore devo alzarmi e affrontare la
maledetta giornata che sicuramente mi aspetterà...non posso
farcela..." lui la avvolse con le braccia e la strinse a sè.
"E allora non affrontarla" lei alzò lo sguardo,guardandolo
di sottecchi.
"Che intendi? Devo per forza...qui a Storybrooke ne succede una al
giorno..."
"Domani in centrale c'è anche tuo padre?" lei continuava a
non capire.
"Sì...perchè?"
"Allora rimani qui...con me...abbracciati l'uno all'altra...a dormire
fino all'ora che vogliamo..." lei chiuse gli occhi,immaginando come
sarebbe stato: sorrise al solo pensiero.
"Sarebbe un sogno..."
"Fallo diventare realtà,Swan..."
"Noi due,da soli...abbracciati l'uno all'altra...a dormire fino all'ora
che vogliamo..." sorrise e si avvicinò alle labbra di
lui,per
poi aprire leggermente le labbra,dove lui posò le
sue,baciandola dolcemente. "Va bene" sorrise.
"Cosa,Swan?" gli occhi chiusi di lei incorniciati da un sorriso,lo
fecero sorridere.
"Domani non vado in centrale...domani resto con te..."
"Ottima scelta,principessa" lei sorrise e aprì gli
occhi,perdendosi in quei due magnifici oceani che aveva
al posto degli occhi...
"Non sono una principessa e mai la sarò...non voglio essere
una principessa..."
"E se io ti chiedessi di concedermi l'onore di essere la mia principessa?"
lei sorrise e abbassò lo sguardo.
"In questo caso potrei fare una piccola eccezione..." lui
sorrise e le accarezzò il viso; lei si stese su di
lui,sorridente.
Lui fece scivolare la mano dai capelli di lei,al collo,alla
schiena,alla natiche,dove si fermò,facendole scappare un
sorriso.
"Sei proprio fissato...via la mano,capitano! Fa pure rima..." lui
scossò la testa,sorridendo malizioso.
"Trovami altre rime,Swan..." lei sorrise.
"Vuoi solo distrarmi da dov'è la tua mano..."
"Perchè mai accusarmi di tale sacrilegio?" si finse offeso e
lei rise. "Swan...ti sbagli...io la mano ce l'ho sui tuoi capelli"
"E perchè non la sento?" lui alzò un sopracciglio.
"Beh...potrebbe esserci una spiegazione logica a tutto
ciò..." vagò con lo sguardo per la stanza.
"Dio,quanto ti odio..."
"Ah,sì?" lui la abbassò sulle sue labbra con
l'uncino.
"Sì"
"Quanto,Swan?"
"Più dell'universo!" lui accennò ad un sorriso e
spostò la mano dalle sue natiche ai suoi capelli.
"No,Swan...quello è quanto io ti amo" le brillarono gli
occhi "Ora dimmi...quanto mi odi,Swan?" si avvicinò
sensualmente alle sue labbra: il suo respiro caldo sul viso e le labbra
così vicine...non riuscì a non arrossire.
"Rispondi,Swan...quanto?"
"I-il mio odio per te,è...è indefinibile,tanto
è grande" lui piegò un labbro e sgranò
i suoi grandi occhi,assumendo quell'espressione da cucciolo indifeso
che la faceva cedere ogni maledetessima volta. "Eddai...non fare
così..." chiuse gli occhi "Ora non posso provare pena
davanti al tuo visino da cucciolo,non vedendoti"
"Ma puoi sempre sentirne la presenza..." lei si morse un labbro. "E
posso sempre comunicarti quanto tu mi abbia reso triste..."
"Tanto non m'interessa nè di te" aprì gli occhi
"nè del tuo bel faccino!" fece una piccola smorfia,per
ciò che aveva appena detto; lui sorrise soddisfatto.
"Bel faccino,Swan?"
"I-io non ti intendevo che hai un bel viso...intendevo solo che..." lui
alzò un sopracciglio "E smettila con quel
sopracciglio...vuoi per caso risaltare i tuoi bellissimi occhi
azzurri?" si diede un pugno sulla fronte "Diamine! L'ho detto vero?"
lui annuì,soddisfatto.
"Sarà il sonno che parla per te..."
"Hai ragione"
"Ma continua pure..." lei sorrise e si poggiò sul suo
petto,chiudendo gli occhi.
"Taci,uomo dalla voce sensuale..."
"L'hai fatto ancora,Swan..." lei gli diede un pugno sul petto e lui
scoppiò in una risata.
"Dormi,idiota"
rise. "Buonanotte" si rannicchiò
e appoggiò la testa sul suo petto,per poi chiudere
gli
occhi,sorridendo.
"Buonotte,amore" le posò un bacio sui capelli e le nascose
il viso sotto
l'incavo del suo collo,come a volerla proteggere. Lei sorrise.
"Grazie ancora di essere qui,Killian" scese con la mano dalla spalla
alla mano di lui,dove intrecciò la sua "La tua pazzia non ha
limiti"
"Mi conosci,amore...sono sempre stato un po' pazzo...e poi,la
normalità è noiosa" lei sorrise.
"Ok,ma tu superi i limiti" sghignazzò.
"Grazie,Swan...ti amo anche io" alzò gli occhi al cielo e
lei gli schioccò un dolce bacio sulle labbra,sorridente.
"Anche io ti amo" chiuse gli occhi e socchiuse le labbra davanti a
quelle di lui,che lentamente si avvicinò ad esse e le
accarezzò con le sue: il silenzio regnò per la
stanza...si sentiva solo il rumore delle loro labbra
muoversi,accarezzarsi,desiderarsi...
Lei si stese accanto a lui e gli mise una gamba alla vita ed un braccio
al collo,baciandolo...lui,intanto,le cinse lentamente i fianchi...per
poi far scivolare la mano alla sua schiena ed accarezzarla
sensualmente. Lei si impossessò dei suoi
capelli,accarezzandoli...
Lui le puntò,accidentalmente,la punta dell'uncino nelle
gamba,che lei ritirò.
"Killian,mi fai male..."
"Scusami,tesoro...non era mia intenzione"
"Non preoccuparti" lui provò a sfiorarle nuovamente la gamba
ma la graffiò. "Killian,diamine!" separò il corpo
da quello di lui e si massaggiò la gamba con una piccola
smorfia. Il sorriso di lui si spense e gli occhi,prima azzurri come
l'oceano,ora erano blu come la tempesta...
"Scusami,Swan...io..." lo sguardo puntato su di lei,terrorizzato:
l'azzurro che lentamente andava spegnendosi,per trasformarsi in un blu
sempre più cupo...quasi nero... "I-io..."
"Sono un'idiota..." gli accarezzò il braccio,dolcemente
"Scusami...ho sbagliato ad urlarti contro così"
"No,hai fatto bene..." odiava vederlo così:
affranto,debole,indifeso...
Si avvicinò alle labbra dell'uomo,che accarezzò
dolcemente con le sue,ma che rimasero immobili.
"Ti amo,Killian..." gli mise una mano sul viso e lo
accarezzò dolcemente.
"Scusami,Swan..."
"Ehi...non sono arrabbiata..." gli prese la mano ed
intrecciò le dita con quelle di lui.
"Non era mia intenzione ferirti,Swan..." lei si scostò dalle
sue labbra immobili,per guardarlo negli occhi.
"Va tutto bene" gli sorrise dolcemente. "Ok?" lui annuì.
Lui finse un sorriso,ma lei percepì la tristezza dai suoi
occhi...voleva rimediare...voleva vederli splendere...
"Sorridi,capitano"
"Sto sorridendo,Swan..."
"E' un sorriso falso...conosco i tuoi sorrisi e questo è uno
di quelli falsi"
"Io,Swan..."
"Non hai fatto apposta,lo so...non preoccuparti,te l'ho detto...non
sono arrabbiata..."
"Me lo giuri?"
"Te lo giuro" un sorriso spuntò,lentamente,sul volto di lui
"Questo è un vero sorriso" sorrise dolcemente.
"Ti amo,Swan" lei sorrise.
"Anche io" accarezzò le labbra di lui,con le sue,per poi
separarsene svogliatamente "Killian...ora avrei un po' di sonno..." lui
annuì. Emma si rannicchiò verso l'uomo,che
l'avvolse con le braccia
e la strinse a sè,per poi posarle un bacio sul capo.
"Buonanotte,Killian"
"Buonanotte,principessa"
Angolo
dell'autrice: Ok,ok...me ne accorgo...ultimamente pubblico sempre i
capitoli in ritardo...ma non faccio apposta...è che in
questi giorni non ho potuto usare molto il pc,allora...
Spero che possiate
perdonarmi e che il capitolo vi sia piaciuto :)
|
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Capitolo 8 *** Storm&Sadness ***
Pre-Fanfiction: questo prompt non segue il corso degli altri
- quindi ancora non si sono detti "Ti amo" e non hanno fatto l'amore -
ma parte da subito dopo la 4x11...un po' come se fosse, dopo che tutto
questo lei torna a casa e...leggete e scoprite!
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"Te l'ho detto, Swan...sono un osso duro" la
gioia provata in quel momento, era forse la più grande gioia
che lei avesse mai provato. Era salvo, era lì con lei!
Dopo il giorno prima, però, il terrore di poterlo perdere da
un momento all'altro la attanagliava ancor di più. Non era
solo quello a farla star male, ma anche il senso di colpa. Lui le era
sempre stato vicino, nel bene e nel male, anche a costo della vita...ed
ora che aveva più bisogno, lei non si era accorta di niente
e pensava soltanto ad aiutare Elsa, Anna ed il fidanzato a tornare ad
Arendelle...una lacrima le rigò il viso. Come poteva non
essersi accorta di nulla? Come poteva non essergli stata vicino nel
momento del bisogno? In quel momento, una tempesta tra senso di colpa e
terrore di perderlo, era in corso dentro di lei...sembrava quasi che i
due si fossero alleati per farla star ancora peggio. Era questo che si
meritava: era una persona orribile...era una fidanzata orribile!
Prese, con un rapido gesto, la giacca e la infilò, per poi
uscire di casa. Entrò in auto e guidò fino al
porto, dove finalmente lo vide...un sorriso le spuntò sul
viso: era calmo, felice...
"Hei" il pirata, che stava osservando le meravigliose onde del mare, si
girò verso la voce e sorrise.
"Swan" si avvicinò a lei, che ricambiò il
sorriso. "Che succede, tesoro?"
"Io volevo, ecco..." alzò lo sguardo verso quegli oceani che
la stavano guardando gioiosi...gioiosi di vederla...prese coraggio e
continuò: "Io volevo scusarmi per non esserci stata e non
essermene accorta..."
"Cosa intendi, Swan?"
"Per il fatto del cuore...volevo scusarmi di non essermi accorta di
niente e, di conseguenza, di non esserci stata...so che non sono il
tipo che sostiene le persone nel momento del bisogno, ma tu mi sei
sempre stato vicino...ed io..." l'uomo le sorrise dolcemente.
"Va tutto bene" le prese la mano e vi intrecciò le dita.
"Come vedi, sopravvivo!" un sorriso malizioso comparse sul suo viso
"Neanche la più potente delle maledizioni resiste al mio
fascino" Emma sorrise, abbassando le sguardo, per apparire indifesa.
"Sei venuta qui solo per questo?" il sorriso dolce tornò sul
suo viso.
"Sì...ora andrei"
"Aspetta, Swan...già che sei qui..." si avvicinò
a lei, che gli sorrise.
"Devo andare, Killian" lui si avvicinò alle sue labbra,
sorridendole.
"Capisco" sussurrò un attimo prima di accarezzarle le labbra
con le sue, dolcemente.
Avvolse con le braccia la donna, che ricambiò. Ci volle poco
perchè le labbra di entrambi si incurvassero in un sorriso,
l'uno su quelle dell'altro.
"Scusami ancora..." sussurrò lei sulle sue labbra.
"Ssh..." rispose lui su quelle di lei. "Va tutto bene..." lei
intensificò il bacio, istintivamente, stringendolo ancor di
più a sè.
Il solo pensiero di poterlo perdere, di non vedere più
quelle due bellissime iridi azzurre, la distruggeva... "Che ore sono,
dolcezza?" lei sorrise, per poi guardare l'ora nel cellulare.
"Sono le...oddio! Le undici di sera!" rise. "Io vado, Killian..."
sciolse l'abbraccio un po' scocciata e si avviò verso
l'auto, per poi girarsi un attimo verso di lui, che la guardava
allontanarsi, sorridendo. "Buonanotte, Killian!" lui le fece
l'occhiolino.
"Buonanotte, Swan!" lei sorrise ed abbassò lo sguardo,
imporporendosi leggermente il viso... "Aspetta, Swan!" lei si
voltò verso di lui.
"Che succede?" lui le fece cenno di avvicinarsi e lei così
fece. "Dimmi" sorrise.
"Stai così ferma, Swan..." lei continuava a non capire...
L'uomo fece un passo verso di lei e la catturò tra le sue
braccia, per poi appropriarsi dolcemente delle sue labbra.
"K-Killian..." lui continuò a baciarle le labbra, che lei
mosse appena per far uscire il suo nome. "I-io..."
"Eddai, Swan..." sussurrò. "Collabora, tesoro..." la donna
cedette e si baciarono per infiniti attimi, illuminati soltanto dalla
flebile luce della luna che sembrava volesse puntare appositamente su
di loro "Stai un po' con me..." la donna sorrise.
"Io..." ci pensò un attimo: quella stessa sera stava per
morire...valeva la pena accontentarlo...non che le desse fastidio!
"Va bene" lui sorrise. "Però, Killian...ho un po' di
freddo...la mia giacca è leggera" la strinse a sè
e subito un confortante calore si espanse per tutto il suo corpo.
"Grazie, pirata..." sorrise.
"Vieni..." la prese per mano e la guidò verso il tavolino,
dove spostò una sedia in cui si sedette.
"Allora io vado a sedermi lì di fian-" lui la
bloccò dal braccio.
"Siedeti qui..." disse, battendosi una mano sulle gambe. Lei lo
guardò titubante, per poi sedersi su di esse, quasi
timorosa. "Non avere paura, Swan...non mangio" lei sorrise e
poggiò la testa sulla spalla dell'uomo, che l'avvolse con le
sue braccia.
"Cosa devi mostrarmi, Killian?"
"Guarda in alto, Swan..." lei alzò lo sguardo e rimase
incantata.
"Le stelle...sono bellissime..." lui sorrise.
"Lo so...sono stupende...e pensa che molte persone preferiscono dormire
che godersi uno spettacolo tale" lei si girò verso di lui e
gli sorrise, per poi tornare a guardare il cielo stellato "Io dovrei
ritenermi fortunato...sto abbracciando una stella proprio in questo
momento" un sorriso le illuminò gli occhi.
"Siamo in vena di complimenti, capitano?" lui le si avvicinò
all'orecchio, abbassando la voce, così da renderla suadente.
"Dico solo verità..." lei ebbe un piccolo brivido.
"O-ok...ora dovrei anda-"
"Resta. Perfavore..." si girò un'altra volta verso di lui,
intenta a liberarsi dalle sue braccia, ma vedendo il suo sorriso
così raro, decise di restare.
Neanche la più potente delle maledizioni li avrebbe
separati... perchè loro avevano creato il sortilegio
più potente al mondo, un sortilegio che non si sarebbe mai
più riuscito a spezzare, per nessun motivo: il Vero Amore.
Angolo
dell'autrice: E questo schifo? Ahahah Spero che a voi - al contrario
mio - piaccia :)
Come detto: questo prompt non seguiva il corso degli altri - quindi
ancora non
si sono detti "Ti amo" e non hanno fatto l'amore - ma partiva da subito
dopo la 4x11 :)
Mi scuso
per il ritardo, ma...avevo già il capitolo pronto, ma quello
str***o del mio pc, ha deciso di spegnersi all'improvviso e POOF! La
shot è andata persa -_-'' (ci ero rimasta tipo
ç_ç, giuro!) comunque, spero che anche questo
schifetto vi piaccia...mi farò perdonare con il prossimo al
massimo, dai...
|
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Capitolo 9 *** Wood&Warmth ***
Killian, Emma ed i genitori si erano riuniti nel bosco, per rintracciare quell'auto...l'auto di una nuova minaccia per tutta la città: Crudelia De Mon. Emma conosceva a memoria quel cartone e ricordava perfettamente l'auto della donna che stavano inseguendo. Era alleata con Tremotino, l'unica cosa che tutti sapevano...
"Swan" lei si girò verso la voce e sorrise.
"Dimmi" rispose dolcemente.
"Ma...di preciso cosa stiamo cercando?"
"Un'automobile, Killian..." vide l'espressione dubbiosa del pirata e gli si avvicinò, per schioccargli un bacio sulle labbra, intenerita. Sorrisero.
"E' come...come un vascello, Killian...come la Jolly Roger, solo molto meno imponente e con quattro ruote" gli accarezzò il braccio, vedendolo disorientato. Lui le si avvicinò, sornione.
"Molto meno imponente, eh?" le avvolse la vita con le braccia, sorridendo.
"Beh..." si avvicinarono l'uno alle labbra dell'altro, dolcemente, per poi baciarsi lentamente, trasmettendosi tutto il loro amore. "Intendevo che è molto più piccola della Jolly Roger" sussurrò, per poi tornare sulle sue labbra; si mise sulle punte, per eliminare la differenza d'altezza tra lei e l'uomo, sorridendogli dolcemente.
"Sai, Sw-"
"Smettetela di fare i piccioncini e venite ad aiutarci!" li interruppe il padre di lei. I due alzarono gli occhi al cielo. Lei fece per liberarsi dalle braccia dell'uomo, che però la trattenne.
"Killian...dobbiamo andare" lui scosse la testa, avvicinandosi alle sue labbra con un dolce sorriso. "Eddai..."
"Ssh..." lei sorrise. "Tuo padre è proprio un guastafeste, Swan..." sussurrò. Lei si avvicinò alle sue labbra, sorridente, per poi catturarle nelle sue con foga, passione, desiderio, ma al contempo con amore, dolcezza, lentezza... "Ti amo, piccola"
"Anche i-"
"Sbrigatevi!" lei sbuffò.
"...o" finì di dire lei.
"Tempismo perfetto il principino" Emma accennò ad una risata, avviandosi con il pirata dal padre.
"Dimmi, papà" sorrise.
"Aiutateci nelle ricerche" Emma annuì e continuarono le ricerche.
Dopo qualche minuto, la donna fu costretta a poggiarsi ad un albero, indebolita.
"Swan..." Killian le si avvicinò e l'aiutò a sorreggersi.
"Va tutto bene, non preoccupa-" si piegò, gemendo e portandosi una mano al ventre.
"Non va tutto bene, amore..." la fece sedere tra le sue gambe, facendole poggiare la testa al petto.
"Ho questo dolore allucinante, qui..." prese la mano del pirata e se la portò al ventre, che lui accarezzò dolcemente.
"Va tutto bene, Swan..." lei chiuse gli occhi, per rilassarsi. "Ci sono qua io..." lei sorrise.
"Killian...avrei un po' di freddo..." lui la strinse a sè ed il calore si espanse per tutto il suo corpo, donandole quella sensazione di sollievo che stava cercando.
"La mia principessa..." le sussurrò all'orecchio, donandole un sorriso. "Ti amo"
"Anche io ti a-" un debole urlo uscì dalle sue labbra. Lui la strinse a sè e le posò un bacio sui capelli.
"Che ti succede, principessa?" le prese la mano e vi intrecciò le dita, sentendola gemere. "Stringimi la mano" lei annuì.
Ad ogni fitta, strinse la mano del pirata.
"Emma, che ti succede?" il padre si avvicinò alla figlia, preoccupato.
"Dice di avere delle fitte al ventre..." le accarezzò il ventre, dolcemente.
"Killian!" una fitta più forte, la indusse a pronunciare il suo nome.
"Sono qui, non me ne vado..." le posò un bacio sui capelli e la strinse a sè, come per farle sentire che era lì con lei...che non se ne sarebbe andato...che non l'avrebbe mai abbandonata. Il padre sorrise a quella scena così dolce.
"Stai qui con lei, Killian...i-io devo andare da mia moglie per...per parlare di ciò che potrebbe avere" Killian non capiva che intendesse, ma annuì.
"Certo" il padre se ne andò, lasciandoli soli.
"Grazie, Killian..." girò appena la testa verso di lui, per lasciargli un bacio a fior di labbra.
"Non preoccuparti, amore mio...riposati"
"Sei sempre così dolce, premuroso..." si sorrisero dolcemente. Lei fece per alzarsi in piedi ma lui la bloccò in tempo.
"Che intendi fare? Tu rimani qui seduta..."
"Sto meglio, Killian..."
"Swan!" la voce ferma, ma alcontempo dolce.
"O-ok..." si sedette accanto a lui, sbuffando. Lui le si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia.
"Ehi...io lo faccio per te, amore mio" le sorrise dolcemente, accarezzandole il viso. "Non prendertela..." conosceva la sua Swan: anche in punto di morte, la sua priorità sarebbe sempre e comunque stata quella di aiutare gli altri...
"Lo so, ma... Storybrooke ha bisogno di m-" lui la zittì con un bacio.
"No...Storybrooke potrà sopravvivere un giorno senza questa bellissima donna" lei sorrise.
"Beh...allora anche tu dovrai rinunciare a me"
"E perchè mai?"
"Tu fai parte di Storybrooke" sorrise.
"Si può sempre fare una piccola eccezione, Swan..." lei annuì, per poi prendergli la mano, avvicinarsi a lui e poggiare la testa sulla sua spalla. "Come stai, piccola?" le sorrise premurosamente.
"Non è peggiorato, ma neanche migliorato..." la donna si mise a cavalcioni delle sue gambe e gli mise le braccia al collo, sorridente.
"C'è pur sempre un lato positivo..." un sorriso malizioso comparve sul suo viso.
"Quale?"
"Hai un dottore affascinante a prendersi cura di te"
"Wayle?" lui alzò gli occhi al cielo, sorridente. Si avvicinò al viso di lei e le rubò un veloce bacio.
"Ti do un indizio: è un pirata molto..."
"Non ricordo di conoscere pirati affascinanti..." lui le catturò le labbra nelle sue con passione.
"Ora ti è tornata la memoria?" lei sorrise. Era un sogno...era il suo sogno.
"Sì, ora sì" si sorrisero. Si avvicinò al viso dell'uomo e gli accarezzò le labbra con le sue: un bacio dolce e pieno d'amore, a differenza del precedente... "Ti amo..." sussurrò sulle sue labbra, sorridendo.
"Anche io" sorrisero.
"Emma" il pirata alzò gli occhi al cielo, stufo delle continue interruzioni. "Sappiamo la possibile causa dei tuoi dolori..." i genitori la guardarono seri negli occhi e la donna, che capì, sgranò gli occhi. "Vieni un attimo con me, Emma" la donna la incitò a seguirla e lei così fece, imbarazzata. Andarono dietro ad un albero, in modo che nessuno potesse sentirle o vederle. "Hai per caso delle voglie o degli sbalzi d'umore?" Emma chinò gli occhi.
"Ho una strana voglia di patatine, spesso, ma non ci ho fatto caso...e sì, qualche sbalzo d'umore...ma pensavo che quello fosse dovuto allo stress"
"Potrebbe anche trattarsi di quello, ma io controllerei comunque..." la donna annuì e insieme si recarono a casa.
Emma chiuse la porta del bagno a chiave e prese il test di gravidanza datole dalla madre, che nel frattempo era tornata nel bosco dagli uomini, per lasciarla un po' da sola...era il momento decisivo.
Abbassò lo sguardo e impallidì alla risposta: due tacchette rosa. Non era possibile!
Andò a stendersi sul letto per addormentarsi: magari era tutto un brutto sogno, un bruttissimo sogno...sarebbe passato!
Qualche ora dopo, entrò qualcuno nella stanza, che andò a stendersi accanto a lei e la strinse a sè.
"Ehi, piccola...che hai fatto?" lei si liberò dalle sue braccia e gli diede le spalle.
"Niente, Killian...vo-voglio solo stare un po' da sola..." l'uomo si stese accanto a lei, in silenzio, aspettando che volesse parlargli... "E' solo che..." finalmente parlò...sorrise. "E' solo che, io..." si voltò verso di lui, per poterlo scrutare negli occhi.
"Che succede, Swan?" le accarezzò il viso, dolcemente. Lei chiuse gli occhi, cullandosi nelle sue carezze.
"I-io...Killian...non so come dirtelo" lui la avvolse nelle sue braccia e le si avvicinò, accarezzandole le labbra con le sue, dolcemente. Lei sorrise.
"Puoi dirmi tutto, piccola..."
"Non questo...non so come la prenderes-" lui la zittì con un bacio.
"Se riguarda noi, sempre benissimo" lei gli porse il test, con la mano tremante, che lui prese ed esaminò, senza capire.
"Che cosa sarebbe, Swan?" lei accennò ad un sorriso, intenerita da quella visione.
"E'...è un test di gravidanza, Killian...e le due barrette rosa significano positivo" lui alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi di lei, sorridente.
"Positivo significa ciò che penso io, Swan?" lei abbassò lo sguardo.
"Sì...significa i-incinta" alzò lo sguardo verso quelle bellissime iridi azzurre...brillavano, brillavano di gioia, incorniciate da un magnifico sorriso...quelle bellissime iridi azzurre che la guardavano come fosse il tesoro più prezioso, ora brillavano...
Killian si avvicinò alle sue labbra, che baciò dolcemente...voleva godersi ogni singolo secondo di quel momento...il loro momento.
"Ti amo" sussurrò su di esse.
"Killian, io...io non posso avere questo bambino"
"Perchè?"
"Perchè io non so fare la madre...non so come bisogna comportarsi con un bimbo piccolo...io non posso farcela"
"Puoi farcela, tesoro...possiamo farcela, insieme...neanche io sono mai stato padre, Swan...impareremo insieme a fare i genitori..." lei sorrise. "E poi, amore mio, una cosa è certa..."
"Cosa?" lui le accarezzò il viso, dolcemente.
"Sarà bellissimo - o bellissima - proprio come..." lei sorrise, aspettandosi la risposta "il suo papà" un sorriso beffardo comparve sul suo viso.
"Idiota, sei un idiota!" rise. "Io pensavo tu avresti detto come la sua mamma e invece, te ne vieni fuori con tutto il tuo egocentrismo...sei soltanto un idiota" non riusciva a smettere di ridere...gli tirò dei dolci pugni al petto, sorridendo. Lui si appropriò delle sue labbra, dolcemente...un bacio durato un tempo indefinito, in cui l'unico rumore percebile, era quello delle loro labbra che si muovevano le une sulle altre. Lei si accoccolò tra le sue braccia e chiuse gli occhi, sorridente. "Promettimelo, Killian...promettimi che non mi abbandonerai...promettimi che non ci abbandonerai" lo guardò negli occhi insicura, terrorizzata da quella - anche se vaga - possibilità che lui se ne andasse, che anche lui l'abbandonasse. "I-io ho bisogno di te per crescere questo bimbo...io ho bisogno di te nella mia vita" lui le accarezzò i capelli dolcemente, per poi passare al ventre, che accarezzò dolcemente.
"Mai, piccola mia...non ti abbandonerò mai...non vi abbandonerò mai" |
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Capitolo 10 *** Arms&Ache ***
"Buongiorno, stelline..." posò un bacio sulla
fronte della donna e la strinse a sè, facendo attenzione al
pancione, che lo fece sorridere e che accarezzò dolcemente.
"Come stai, amore?" in risposta ebbe un piccolo lamento, causato dal
sonno. Sorrise, accarezzandole i capelli.
"Bene...sono solo stanchissima" nascose il viso nell'incavo del collo
dell'uomo, accoccolandosi tra le sue braccia "In più..."
sbuffò.
"Cosa, piccola?" portò un braccio dietro alla schiena della
donna e la strinse a sè ancor di più,
trasmettendole tutto il suo amore.
"In più sembro una balena! Tu ne avrai viste tante in mare
aperto, quindi saprai che-"
"So che sei bellissima, amore mio..." la donna alzò lo
sguardo per incrociare quelle bellissime pozze azzurre, sorridente. "Ti
amo, Swan...davvero"
"Anche io ti amo"
Emma era al nono mese e mancava una settimana alla nascita della loro
piccola creaturina. Prese la mano del pirata e sorrise.
"Che succede?"
"Senti" si poggiò la sua mano sul ventre e lui sorrise. La
sentì muoversi dentro la donna e gli brillarono gli occhi.
"Non vede l'ora di uscire...combattiva, come la sua mamma" lei sorrise
e gli accarezzò la mano. "Manca una settimana e ancora non
abbiamo scelto il nome..." lei si avvicinò alle sue labbra,
per poi appropriarsene. "Che ne dici di Jolly o...Roger?" la donna
scoppiò in una risata.
"E' una femminuccia, Jones..." lui accennò ad un sorriso.
Ancora faticava a crederci: avrebbero avuto una figlia, insieme...
"Jasmine" Emma sorrise.
"Jasmine è bello"
"Jasmine Jones...lo ammetto, il mio cognome è perfetto!"
"No! Jasmine Swan..."
"Il nome si prende dal papà, Swan..." ad Emma brillarono gli
occhi. Papà...non aveva mai visto
Killian accudire un bambino, ma si fidava di lui e anche del giudizio
di Henry per cui, oramai, era come un babysitter. "Mi si addice questo
appellativo, Swan? Papà..." lei
sorrise.
"Papà mi piace...pensa, avrai un'altra
persona a cui raccontare ogni tua singola avventura..."
"E anche ogni singola volta che la sua mamma mi ha ammanettato...ormai
ne ho perso il conto" Emma rise.
"Tre volte" lui alzò gli occhi al cielo, sorridente.
"Dettagli, amore mio...dettagli" lei sorrise e gli accarezzò
il viso.
"Non ti sentirai solo?" Killian alzò un sopracciglio,
stranito. "Nel senso che nella nostra famiglia,
saremo due donne ed un solo uomo" lui sorrise.
"La nostra famiglia..." sorrise "No, non mi sentirò solo"
lei annuì, sorridente.
"Io devo andare a lavoro" fece per alzarsi, ma lui la tirò
giù nuovamente.
"No, Swan..."
"Ma sto bene" Killian la strinse a sè, permettendole di
accoccolarsi tra le sue braccia.
"Perfavore, amore"
"I-io..." sorrise "okay!" lui le accarezzò i capelli
dolcemente.
"Lo faccio per te" lei sorrise.
"Lo so, capitano, è solo che...mi sento inutile"
"Vedila così: sei utile alla mia vita, che senza di te
finirebbe...e sei utile al cuscino ed al letto, per fare in modo che si
riscaldino con il tuo calore; alla nostra bimba per tenerla protetta
fino alla nascita...mi chiedo come tu faccia a far tutto"
alzò un sopracciglio, sarcatico, facendola scoppiare in una
risata.
"Mi hai convinta...ma domani mattina-"
"No! A proposito, mi appunto la frase di oggi così domani la
ripeto uguale e identica, convincendoti ancora" lei si finse offesa,
sorridendo.
"Ti odio, davve-" strinse la mano del pirata, con una piccola smorfia
di dolore ed un gemito. "Testarda, come suo padre..."
sussurrò, tra un gemito ed una risata. Una fitta maggiore la
fece raggomitolare su sè stessa. Lui la strinse a
sè, dolcemente.
"Va tutto bene?" lei gemette.
"No!" lui le accarezzò i capelli, facendola lentamente
calmare.
"La mia principessa..." sussurrò, per poi posarle un bacio
sul capo. Lei chiuse gli occhi, cullandosi nelle sue carezze,
sorridente. "Va meglio?"
"Sì, benissimo" la donna sorrise e intrappolò,
con foga, le labbra del pirata nelle sue. "Grazie..."
sussurrò su di esse.
"Tranquilla..." le accarezzò il viso dolcemente.
**
1 SETTIMANA DOPO:
"Hei,
amore..." Killian teneva stretta la mano della donna, stesa sul lettino
d'ospedale. Emma aprì gli occhi e gli sorrise.
"La bambina, Killian! Dov'è?!" si guardò intorno,
terrorizzata e disorientata.
"Non preoccuparti, sta bene...l'hanno portata in quella stanza piena di
altri bambini..." lei rise. Il suo pirata alle prese con il ventunesimo
secolo, era così tenero... "Tu, come stai?" lei chiuse gli
occhi, sorridente.
"Un po' sfinita..." sbuffò "Ma cosa mi è
successo? Perchè dormivo?"
"Deve aver fatto effetto l'anestesia, tesoro" lei sorrise e strinse la
mano dell'uomo, come per ri-acquistare le forze perse.
Killian si avvicinò alla donna e la avvolse con le braccia.
"La mia principessa..." Emma vide l'infermiera arrivare con in braccio
quel bellissimo scricciolo e sorrise.
"E' lì la tua principessa, capitano" Killian sorrise e si
alzò in piedi.
"P-posso?" chiese titubante all'infermiera, che fece per porgergli il
fagottino, ma subito lo strinse al petto.
"N-on vorrei che lei, sa..." guardò l'uncino dell'uomo,
titubante.
"Mi scusi..." intervenne Emma "Non è lei, la madre, ok?" lei
si fidava di Killian e sapeva che non avrebbe mai fatto del male
nè a lei, nè alla loro piccolina... L'infermiera
annuì e porse il fagottino all'uomo, che lo prese tra le
braccia con tale delicatezza da stupire persino Emma.
"Mi scusi per il pregiudizio, è che..." Killian sorrise
all'infermiera, che ricambiò il sorrise ed uscì
dalla stanza, per poi chiudere la porta.
"Hei, amore mio..." Killian sorrise, accarezzandole il
nasino con l'indice. Andò a sedersi affianco ad Emma,
sorridendole. "Sai, Jasmine, sei bellissima...come il papà"
continuò, sfoggiando il suo sorriso.
"Ecco, Jasmine, ora conosci papà..." Emma scoppiò
in una risata, contagiando anche la piccolina che emise dei piccolini
ed ingenui versetti gioiosi.
"Vuoi andare dalla mamma?" Killian posò un bacio sulla
fronte della piccolina, per poi farla scivolare con delicatezza dalle
sue braccia a quelle della donna, che nel frattempo s'era messa a
sedere sul letto, con la schiena appoggiata al muro.
"Ciao, principessa..." strinse al petto la piccolina, scambiandosi uno
sguardo con le bellissime iridi azzurre del suo amore: brillavano come
mai prima d'ora...ed erano di un azzurro intenso, che si
mischiò al verde intenso della donna. "Guarda..." prese la
mano del pirata, voltandosi verso Jasmine.
"Cosa, amore mio?" lei sorrise.
"I suoi occhietti hanno il colore verde ed il colore azzurro mischiati
insieme" si voltò verso l'uomo e gli sorrise dolcemente.
Killian sorrise soddisfatto. "Cosa? Perchè sorridi
così?"
"Guarda, Swan...riconoscerei quel sorrisetto vispo tra mille" Emma
guardò il sorriso della bimba ed alzò gli occhi
al cielo, sorridente.
"Anche lo sguardo non è da meno, pirata..." sorrise. "Hai il
sorriso e lo sguardo del papà, sai?"
"Il papà è fiero di te!" intervenì
Killian, sorridendo malizioso.
"Pure davanti a tua figlia devi sfoggiare quel sorriso malizioso,
capitano?" lui annuì e la donna alzò le spalle
"Rassegnati, piccola...non sono riuscita a cambiarlo io, non penso ce
la farai tu...che dici, ce lo teniamo così?" dalla bocca
della bimba, uscì un piccolo urletto gioioso.
"Se questi sono i suoi sì, spero dica
di no più spesso...o il mio povero
timpano mi abbandonerà, Swan" la donna sorrise.
L'infermiera entrò nuovamente nella stanza, sorridendo per
quella bellissima scena creatosi.
"Scusate l'interruzione, ma dovrei riportare la bimba nella culla, dove
sono gli altri bimbi..." Emma annuì e porse la bimba a
Killian, che la prese in braccio e si avvicinò
all'infermiera, a cui porse - a sua volta - la bimba.
"Ciao, tesoro...fatti intendere...e vedi di non stendere con un solo
sguardo tutti i maschietti in quella stanza"
"Killian!!" Emma scoppiò in una risata. L'infermiera sorrise
ed uscì dalla stanza.
Killian si riavvicinò al letto della donna, che gli fece
spazio, così da farlo stendere accanto lei, per poi
accoccolarsi al petto dell'uomo, che la strinse a sè.
"Non cambierai mai, vero?" sogghignò.
"Mi dispiace, Swan, sono fatto così..." sorrise dolcemente,
accarezzandole il braccio.
"Ecco, ora che mi hanno portato via Jasmine, sono sola..."
"Ed io, Swan?"
"Appunto, sono sola" rise. Killian si avvicinò al viso della
donna, sornione.
"A proposito di essere soli...è uno di quei piccoli momenti
in cui siamo soli, Swan..." lei sorrise, avvicinandosi a sua volta al
viso di lui.
Lui l'avvolse con le braccia e fece aderire i loro corpi.
"Approfittiamone..." annullarono le distanze tra le loro labbra,
unendondole in un dolce bacio, in cui si trasmisero tutto il loro
amore: senza bisogno di frasi, senza bisogno di parole...
Si distanziarono appena per guardarsi negli occhi, sorridenti. Emma
mise una mano sul viso dell'uomo, che intrecciò la mano in
quella libera della donna. Quel bellissimo momento fu interrotto
dall'arrivo dei genitori di lei, che irruppero nella stanza, sorridenti.
"Allora, dov'è la bambina?!" intervenì David,
invadente. Killian sbuffò e si voltò verso il
padre di lei, continuando a tenerle la mano.
"Lontano dalle tue mani, principino...sai, sapendo che è mio
figlia potresti benissimo ucciderla, non si sa mai" una risata generale
si sparse per la stanza. David alzò gli occhi al cielo,
sorridente.
"Uncino, a me interessava sapere dov'è la bambina...non il
bambino"
"Il bambino è qui, papà..."
accarezzò il petto all'uomo, sorridente. "La piccola
è ancora al nido"
"Quindi ancora non l'avete vista?" Emma annuì, sorridente.
"Certo che l'abbiamo vista...è solo che l'hanno portata
là" Killian trattenne un sorriso malizioso "Ok,
Killian...spara pure la battuta" alzò gli occhi al cielo,
sorridente, ricambiata dal pirata.
"La portano un po' qua, un po' là...mia figlia sta
diventando una sotto-specie di pacco" Emma sorrise.
"Henry?"
"E' da Regina" Emma annuì, malinconica. Capiva la
frustazione di suo figlio...era la stessa frustazione che lei provava
nel vedere i suoi genitori dare tutte quelle cure che lei non aveva mai
avuto, al piccolo Neal. Killian le posò un bacio sulla
guancia, accarezzandole la mano.
"Io voglio uscire di qui e tornare a casa..."
"No, Swan...devi prima rimetterti" lei sbuffò e mise il
broncio, incrociando le braccia al petto. "Eddai, tesoro, non fare
così..." le accarezzò le labbra con le sue e lei
tornò a sorridere: gli occhi chiusi e le labbra appena
socchiuse, incurvate in un sorriso.
"O-ok, ma sono sola...e odio essere sola!" guardò il pirata,
facendogli capire cosa intendesse: fin da piccola era stata sola ed
abbandonata...ora che aveva trovato la sua famiglia e l'amore della sua
vita, con cui aveva avuto un bellissimo scricciolo, non voleva
lasciarli andare...
"Non sei sola, dolcezza"
"Voi tornate tutti a casa, quindi...sì, sono sola" lui
scosse la testa.
"Resterò io, qui con te" gli occhi
della donna si illuminarono.
"Davvero?" lui le sorrise dolcemente.
"Certo, amore mio..." si guardarono negli occhi, sorridenti,
dimenticandosi della presenza dei genitori di lei.
"Sono ormai le dieci, noi andiamo..." Emma sgranò gli occhi.
"L-le dieci?! Ma come...?"
"Sai, essendo il sindaco della città..." piegò di
lato la testa, come per rendere ovvia la risposta. Emma sorrise.
"Buonanotte"
"Buonanotte" rispose Emma. I due uscirono dalla stanza, lasciandoli
soli.
"Buonanotte, Swan..." lei si accoccolò tra le braccia
dell'uomo, chiuse gli occhi e si abbandonò alle coccole
dell'uomo, che le posò un bacio sui capelli, per poi passare
ad accarezzarglieli dolcemente, passandovi in mezzo le dita,
delicatamente.
"Buonanotte, amore" si sporse appena e gli posò un dolce
bacio sulle labbra, per poi tornare ad accoccolarsi tra le sue braccia.
Si strinsero a vicenda, come a voler restare lì per il resto
della loro vita, se ciò avesse significato stare insieme...
Lui era la sua forza, il suo sorriso, la sua risata, la sua arma al
dolore: anche ore prima, mentre stava partorendo, lui le teneva la mano
stringendogliela ad ogni suo sforzo, grande o piccolo che fosse, come a
voler incanalare tutto il dolore dentro il suo corpo, per far smettere
di soffrire la sua gemma... Per non farla soffrire, avrebbe fatto di
tutto...sapeva che era normale che provasse quei dolori, durante il
parto, ma non sopportava di vederla così debole, indifesa,
piccola...perchè lei era la sua vita... Aveva paura di
perderla e di rimanere solo...non ce l'avrebbe fatta a sopravvivere,
accudendo quello scricciolo senza l'aiuto della sua Swan...
"Ti amo" sussurrò sui capelli donna, che
intrecciò le loro mani e sorrise.
"Anch'io ti amo" sussurrò in risposta.
Non si sarebbero mai divisi...erano come due metà: l'uno
completava l'altra. Era l'uno la forza dell'altra. Erano il Vero Amore
e la piccolina, era il loro piccolo e dolce frutto: vispa come il
papà, sorridente come la mamma e speciale come loro: che
erano passati dall'odio, alla collaborazione, all'attrazione,
all'amore...certo, era stata un'impresa difficile, per il pirata,
conquistarla e fare in modo che ogni sorriso di quella bellissima donna
fosse dedicato a lui, ma finalmente ce l'aveva fatta ed era l'uomo
più felice al mondo. Lui amava le sfide e lei era la sua
personale sfida...
Ora, però, avevano un'altra sfida da superare: fare i
genitori. La sfida più difficile al mondo...ma loro ce
l'avrebbero fatta, sempre e comunque. Insieme.
|
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Capitolo 11 *** Neck&Neck ***
Killian
si
svegliò e si alzò lentamente dal letto, cercando
di non svegliarla. Si recò
dalla loro piccola e la prese in braccio, con la solita dolcezza
smisurata che
stupiva chiunque...persino Emma.
«Buongiorno,
principessa» le posò un bacio sulla punta del
nasino e la cullò tra le sue
braccia, sorridendole. «Sei bellissima, come la
mamma» si voltò verso Emma per
ammirarla, cullando Jasmine, che emise un urletto gioioso.
«Ssh...non svegliamo
la mamma» la bimba sorrise, contagiando anche il
papà. «Ho una sorpresa per la
mamma...spero le piaccia» continuò a cullare il
fagottino che aveva tra le
braccia, ammirando quella bellissima donna dormire...come poteva essere
così
bella anche di prima mattina? Andò a stendersi accanto alla
donna, tenendo il
fagottino sopra di lui, stretto alle sue braccia.
Emma aprì
un occhio, si voltò e sorrise alla vista di quella
bellissima scena.
«Allora ti
piace proprio fare il papà?» si
avvicinò alle sue labbra, sorridente, per poi
posarvi un dolce bacio e accoccolarsi a lui, che la avvolse con le
braccia.
«Sono
qui...con le mie due principesse...» Emma sorrise. Killian si
avvicinò la bimba
al viso, sorridente. «Dai un bacino a
papà»
«Tanto non
lo farà ma-» la bimba schioccò un bacio
sulla guancia dell'uomo, che sorrise.
«Visto,
Swan? Almeno lei mi vuole bene...» Emma rise e gli
schioccò un bacio sulla
guancia, per poi alzarsi dal letto, recandosi in cucina, seguita da
Killian,
con in braccio la piccola. «Dove vai, Swan?»
«Che vuoi,
pirata?» sorrise. L'uomo alzò un sopracciglio,
avvicinandosi alla donna «Lo
sai, vero, che con la bimba in braccia diventi solo tenero e non
sensuale?»
ridacchiò. Killian andò a posare la bimba nella
culla e tornò da lei, per poi
avvolgerle le braccia ai fianchi e far aderire i loro corpi.
«Ora,
Swan?» sorrise malizioso.
«Forse...»
l'uomo le catturò le labbra nelle sue, in un bacio dolce e
al contempo
passionale.
«Preparo la
colazione» lui la catturò tra le sue braccia, con
un sorriso sornione sul viso.
«Cosa?» lui la portò sulle sue labbra.
«Ti amo,
Swan» sussurrò sulle sue labbra.
«Anche
io...» sorrise.
**
Quella
sera, i genitori lasciarono la casa libera ai due piccioncini, sapendo
della
sorpresa di Killian.
«Swan...»
lei si voltò verso di lui, che notò essere
nervoso. «I-io non so se...ecco,
io...» prese un respiro profondo e riprovò.
«Che
succede, Killian?» sorrise dolcemente.
«Devo farti
una domanda, amore mio...» infilò una mano in
tasca e ne tirò fuori una piccola
scatolina di velluto rosso. «I-io non so cosa si dica in
questi casi, ma so che
io ti amo e che tu sei la mia vita...» lei sorrise
«Mi ero preparato un
discorso, ma vedendo i tuoi occhi mi sono dimenticato
tutto...solo...» lei
intuì e le scese una lacrima di gioia. Killian
aprì la scatolina di velluto che
aveva nelle mani, tremanti «Vuoi sposarmi,
principessa?» lei si buttò tra le
sue braccia, ridendo di gioia.
«Certo che
lo voglio!» l'uomo sorrise e la strinse a sè. Emma
prese la scatolina in mano,
esaminando l'anello: era semplice, ma bellissimo. Lo guardò
negli occhi,
gioiosa. «E' bellissimo...» se lo mise al dito,
sorridente, per poi
accarezzargli le labbra con le sue.
«Dio...quanto
ti amo, Swan...sei la mia vita» lei sorrise.
«Baciami,
abbracciami, amami...» lui la guardò, stranito.
«Baciami» Killian le accarezzò
le labbra con le sue, trasmettendole tutte il suo amore.
«Abbracciami» Emma si
accoccolò tra le braccia del pirata, che la strinse a
sè, accarezzandole la
schiena e posandole un bacio sui capelli. Lei si scostò
appena per poggiare la
fronte a quella di lui, sorridendo «Amami»
«Ti amo,
piccola mia» lei sorrise: gli occhi e le labbra leggermente
socchiuse, alla
ricerca di quelle dell'uomo, che non si fecero attendere, andandosi a
posare
sulle sue.
**
2
MESI
DOPO:
«Emma,
sbrigati, la cerimonia sta per iniziare!» l'avviso la madre,
per cellulare.
Lei corse
in macchina e arrivò fino alla chiesa. Non poteva arrivare
in ritardo il giorno
più importante della sua vita...fortunatamente indossava
già l'abito ed era sia
truccata che acconciata.
Entrò e suo
padre le andò incontrò. Partì la
musica e vedendo tutta quella gente, la donna
si sentì cedere...quando lui si girò verso di lei
e puntò gli occhi nei suoi,
sorridendole.
«Va tutto
bene» mimò con le labbra, strizzandole un occhio.
Lei prese sicurezza e camminò
guardandolo negli occhi, sorridente.
Una volta
arrivata all'altare, l'uomo allargò le braccia per
accoglierla in esse. La
donna sorrise e si accoccolò tra le braccia dell'uomo, che
la strinse a sè.
Entrambi avevano gli occhi chiusi, come per perdersi in
quell'abbraccio...
Sciolsero l'abbraccio ed Emma si voltò, sorridente: c'erano
tutti...tutta la
cittadina di Storybrooke era lì per loro... Tornò
a perdersi nelle sue
bellissime iridi azzurre...
«Scusami se
sono in ritardo...e anche se sono messa da schifo, ma ho dovuto
correre»
sussurrò.
«Sei perfetta,
amore mio...» lei sorrise. «Come stai?»
«Sono...sono
super-agitata, nervosissima!» Killian le si
avvicinò alle labbra, sorridente.
«Forse
questo ti calmerà»
«Che fai,
pirata? Non si può prima del matrimonio...è la
regola» sorrise.
«Dovresti
saperlo, ormai, che non amo seguire le regole...» le
accarezzò le labbra con le
sue, dolcemente.
Tutti
applaudirono a quella bellissima scena, facendo arrossire Emma, che lo
allontanò dolcemente da lei.
«Killian…sono
abbastanza in imbarazzo da sola, direi…» lui le
accarezzò il viso.
«E’ che sei
così bella…» lei alzò gli
occhi al cielo, sorridente.
«Hai vinto»
si alzò in punta di piedi per eliminare la differenza
d’altezza tra loro due e
appoggiò la fronte a quella di lui, che le
accarezzò la punta del naso con il
suo. Emma appoggiò la guancia alla spalla di lui,
aggrappandosi alle sue spalle
e chiudendo gli occhi.
«Piccola…facciamo
sposare qualcun altro, al posto nostro?» lei sorrise.
«E’ che mi
da quel coraggio che mi manca…» lui le
accarezzò i capelli e tutti si intenerirono davanti a quella
scena. «In più ora
cominci con gli ooooooh di gruppo!!»
rise.
«Vedila
così, amore…prima finiremo questa cosa, prima
andremo a casa e potremmo stare
un po’ da soli…» lei annuì.
«Oppure hai cambiato idea tutto d’un tratto e non
vuoi sposarmi?» lei gli prese la mano, dove
intrecciò le dita.
«No,
Killian, è che…odio essere al centro
dell’attenzione, mi sento in soggezione»
«Okay,
ragazzi, tutti in mutande…Swan si sente in
soggezione…» urlò Killian. Emma gli
pizzicò il braccio, sciogliendo l’abbraccio,
sorridente.
«Sei un
idiota» rise.
«Scusate se
vi disturbo, ma…il matrimonio?»
«Ha ragione
il prete, Swan…o vuoi prima fare un picnic o qualcosa del
genere?» lei rise.
«Ok, parta
pure…» puntò gli occhi in quelli di
Killian, gioiosa.
«Vuoi tu,
Killian Jones, prendere come tua sposa la qui presente Emma Swan e
promettere
d'amarla ed onorarla in ricchezza e in povertà, in salute in
malatt-»
«Mm...non
so...posso pensarci ancora qualche giorno?» Emma sorrise.
«No, perchè...ci sono
delle volte in cui questa donna diventa peggio di una
tempesta...indomabile» un
sorriso malizioso comparve sul suo viso «E non intendo quando
siamo a
letto...lì mi va anche bene, direi!» lei rise e
gli pizzicò il braccio.
«Sei un
idiota!» lui le catturò le mani nella sua e la
tirò verso di sè, per poi
baciarla. «Ti odio...» sussurrò,
sorridente.
«Sì, lo
voglio» lei sorrise. «Ora tocca a te,
dolcezza...»
«Ora sì che
si ride! Vada!» il prete li guardò stranito...non
gli era mai capitata una
coppia così strampalata. Sorrise.
«Vuoi tu,
Emma Swan, prendere come tuo sposo il qui presente Killian Jones e
promottere
d'amarlo ed onorarlo in ricchezza e in povertà, in salute e
in malatt-»
«Papà, tu
che ne dici?» urlò, voltandosi verso il padre, che
alzò le spalle.
«Fai
tu...io non lo sposerei mai...non è il mio tipo!»
Emma scoppiò a ridere,
seguita da tutto il pubblico.
«Scherzo,
dai...» si voltò verso il prete. «Lo
voglio» si buttò sulle labbra del pirata,
sorridente. «Ti amo!»
«Ti amo,
Swan...»
«Grazie di
avermi donato il lieto fine, Killian» sussurrò.
«L'ho fatto
con piacere, amore mio...» si persero l'uno negli occhi
dell'altra, sorridenti.
«Ora posso
dirti perchè ero in ritardo...» Killian
annuì «Killian, penso che Jasmine avrà
una sorellina o un fratellino» a Killian brillarono gli occhi.
«T-tu sei
incinta?» lei annuì, sorridente e lui la strinse a
sè.
Tutti
si
spostarono fuori dalla chiesa, in una grande sala da ballo, dove
cominciarono a
ballare dei lenti.
«Dove
siamo, Killian?»
«Non so…» Henry li prese per mano e li
portò al centro della sala.
«Henry, che diamine?!» Emma avvampò e
andò a sedersi. Killian la seguì e le si sedette
accanto
«Hei, che succede?» la strinse a sé.
«E’ solo che…tutto questo è
troppo per
me…va bene per una principessa, ma io non sono mai stata e
mai sarò una
principessa, Killian…»
«Ma come no? Sei la mia principessa»
«Killian…» lo guardò negli
occhi,
seria.
«Stiamo in disparte» si alzò in piedi
e le porse la mano «Dai, su» lei gli prese la mano
e si alzò in piedi, per poi
accoccolarsi alle sue braccia, che la strinsero forte, come per darle
coraggio.
Si aggrappò alle sue spalle e nascose il viso
nell’incavo del suo collo.
Cominciarono a ballare seguendo la musica, ma quando questa
cessò, loro continuarono
a dondolarsi con un ritmo tutto loro…seguendo i loro cuori,
seguendo i loro
sorrisi...a ritmo del loro amore.
Era
cominciato il loro lieto fine. Era l'inizio di un nuovo capitolo della
loro
vita: l'amore.
Angolo
dell’autrice: Mi dispiace tantissimo lasciarvi
perché, soprattutto alcuni/e di
voi, mi hanno dato delle soddisfazioni enormi ;’( ci
rivedremo con le altre ff,
spero :D ciao a tutti e grazie per avermi seguita in questo mio piccolo
viaggio
a bordo dei captainswan – che detto così
è scandaloso ahahah. Ciao!! (Ps: potete
richiedermi l’amicizia su facebook
nel fake, basta che mi chiediate il link dell’account e ve lo
linko J )<3
-shippergirl
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