Eredità Del Sangue

di Dinobot88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La storia di Naruto Uzumaki ***
Capitolo 2: *** Indagini ***
Capitolo 3: *** La richiesta di Naruto ***
Capitolo 4: *** Senza chakra ***
Capitolo 5: *** Ali di pipistrello ***
Capitolo 6: *** Migliori amici ***
Capitolo 7: *** Tenebre su Konoha ***
Capitolo 8: *** Il coraggio di Sai ***
Capitolo 9: *** Una seconda opportunità ***
Capitolo 10: *** Rivelazioni ***
Capitolo 11: *** L'arrivo dei cacciatori ***
Capitolo 12: *** Alleanze e Allenamenti ***



Capitolo 1
*** La storia di Naruto Uzumaki ***


Nessuno sapeva da dove fosse arrivato Naruto Uzumaki.
Molti lo conoscevano per la sua allegria ed il suo modo di fare tutto esuberante e ha volte eccessivamente ostinato: se si metteva in testa una cosa la faceva e non c’era verso di dissuaderlo.
Le uniche cose che gli abitanti di Konoha sapevano su di lui e che era un orfano, che viveva da solo, e che si guadagnava da vivere aiutando gli abitanti del villaggio in lavori assai umili come: spaccare la  legna per qualche contadino ormai datato, ho pulire le strade dopo qualche festa giusto per guadagnarsi qualche Ryo per permettersi una bella porzione di Ramen da Teuchi.
Persino il piccolo Naruto non sapeva molto delle sue discendenze: una volta mentre stava camminando per le vie del villaggio dopo una mattinata passata ha lavorare alcuni bambini gli si avvicinarono chiedendogli: -N…Naruto-K…kun?- lo aveva chiamato timidamente una bambina più ho meno della sua età (sei cinque anni circa NDA), dai capelli blu notte e due occhi lilla quasi bianchi la quale indossava una maglietta con il simbolo di una fiamma ad aspirale rossa su sfondo giallo il quale bastò ha Naruto per identificarla come una appartenente al nobile casato degli Hyuga,  sorprendendosi di come una di loro potesse essere cosi timida ed allo stesso tempo dolce. Qualche settimana fa era andato ad estirpare alcune erbacce dai giardini delle ville del quartiere Hyuga, è già la prima impressione che gli  fecero gli Hyuga non fu una delle migliori.
 
Flashback
 
Naruto era appena arrivato al quartiere degli Hyuga grazie ad un informazione di una vecchietta assai gentile che lo aveva messo in guardia dicendogli: -In bocca al lupo e fai attenzione- poi sen era andata.
Una volta arrivato decise di andare ha chiede informazioni ad un uomo che passava di li -Mi scusi- chiese gentilmente Naruto avvicinandosi.
L’uomo lo guardò con uno sguardo tra l’austero ed il serio. -Cosa c’è ragazzino?- gli aveva domandato con fare di sufficienza.
Naruto trattenne un ghigno di rabbia con scarsi risultati. Aveva sentito parlare degli Hyuga e del loro modo di fare assai austero e serio e sapeva che erano considerati i più temibili guerrieri di tutta Konoha.
Decise di conseguenza di passare al dunque e di arrivare alla conclusione di quella conversazione. -Vorrei sapere dove si trova Villa Hyuga!- disse tutto d’un fiato.
-Seguimi!- gli disse lo Hyuga con il solito tono.
Camminarono per  le vie del quartiere per poi arrivare di fronte ad una grande ed immensa villa bianca con il simbolo della fiamma e su sfondo giallo.
Bussarono poi ad aprire venne un uomo sui quarant’anni circa dai  lunghi capelli castani e gl’occhi di un bianco che ha Naruto parve spento, anche su di lui Naruto notò la tipica espressione austera e seria degli Hyuga ma a differenza di quella dell’uomo che lo aveva accompagnato la sua sembrava più minacciosa ed imponente.
-Mi scusi Hiashi-Sama ma questo ragazzino voleva incontrarla- spiegò lo Hyuga al capoclan.
-Eccellente Ko puoi andare- lo congedò il capoclan.
-Piacere signore sono Naru…-
-Lo so chi sei! Seguimi- lo aveva bloccato lo Hyuga con un tono assai troppo autoritario.
Naruto lo seguì senza dire niente, non gli piaceva quell’uomo, e di sicuro non avrebbe voluto cacciarsi nei guai di prima mattina con uno Hyuga esperto nello stile del Juken.
Arrivarono al giardino e il capoclan gli disse -Taglia le erbacce prima di pranzo e ti pagherò bene- disse per poi andarsene.
Naruto sì tirò su le maniche poi si mise a lavorare.
 
Dopo quasi quattro ore arrivò Hiashi vedendolo tagliare l’ultimo pezzo di erbacce. -Ecco il tuo compenso- disse il capoclan Hyuga dandogli un bel sacchetto tutto tintinnante e assai pesante.
 
Fine Flashback
 
Da quel giorno Naruto aveva tagliato i legami con tutti gli Hyuga. Non gli piaceva quel loro modo di fare assai austero, ma vedendo quella bambina si ricredette: era come un piccolo e tenero angelo disceso in terra.
-Mi dica signorina Hyuga- chiese Naruto assai confuso.
La bambina in tutta risposta arrossì lievemente -Ecco… per noi sei un mistero- rivelò tutta rossa ed imbarazzata.
Naruto la guardò stranito -Un mistero?- si fece assai più confuso di prima.
La Hyuga si riprese poi tentò un discorso che potesse avere un minimo di senso -Ecco ci chiediamo ma fai parte di qualche Clan non originario di Konoha ho del Paese Del Fuoco?- domandò in fine.
Naruto rimase qualche istante ad assimilare quelle parole. Nessuno gli aveva mai fatto quella domanda e lui non si era mai domandato un po’ delle sue origini, visto cche non si era mai posto il problema.
-Non saprei non ho molta memoria del mio passato e non mi sono mai posto il problema delle mie discendenze- spiegò il biondino. -Ho sempre vissuto da solo e nessuno si è mai preso cura di me- aggiunse. -Scusa la domanda ma come ti chiami?- gli chiese in fine il biondo.
Lei rimase un po’ titubante poi si fece avanti e dissi timidamente -Hinata Hyuga- al sentire pronunciare il suo nome, con quel fare cosi timido Naruto provò come una scarica di piacere invadergli il corpo.
Anche se erano le dodici di mattina il sole cominciò ad essere un po’ più caldo per lui, ed erano solo in inverno ma tutti sapevano che nel  Paese Del  Fuoco le normali giornate invernali arrivavano ha sfiorare i 35° all’ombra ed i 40° al sole. Ma per Naruto fu come andare a fuoco nel vero senso della frase. Ad un  certo punto Hinata gli si avvicinò e Naruto sentì come un tamburo martellargli le orecchie provenire dalla  direzione della bambina.
-Ti sentì bene Naruto?- gli chiese Hinata tutta preoccupata. -Non avrai preso un colpò di sole è frequente ha Konoha anche in inverno- gli disse posandogli una mano sulla fronte sentendola calda.
A quel contato Naruto provò come un senso di vertigine mentre l’odore di vaniglia di quella bambina gl’invadeva le narici mentre un forte desiderio selvaggio ed oscuro si faceva strada in lui.
Prendila’ gli disse una voce nella sua testa. Lui la scacciò poi si rivolse alla ragazza: -Sto bene sono solo un po’ stanco- disse non molto  convinto di se. -Ora devo andare ho delle cosa da fare- disse per poi salutarla con un sorriso.
Che bel sorriso’ pensò la Hyuga assai imbarazzata.
 
Una volta svoltato il primo angolo Naruto si nascose in una piccola viuzza poco illuminata dalla luce di quel opprimente sole. Il fatto che il sole gli disse cosi fastidio non era assai grave visto che si era abituato a quello strano fenomeno che gli succedeva ogni tanto.
Una volta aveva chiesto il parere di un Ninja Medico per capire di cosa si trattasse.
 
Flashback
Dopo una giornata passata ha lavorare qua e la Naruto era andato in ospedale per chiedere informazioni sulla sua presunta “Malattia”.
-Uzumaki Naruto?- lo chiamò una ragazza dai capelli e gl’occhi neri.
-Sono io!- rispose alzando la mano.
-La signorina Tsunade Senju l’aspetta- disse l’assistente.
Naruto entrò nella sala insieme all’assistente. -Tsunade-Senpai- disse quest’ultima.
-Si Shizune?- chiese la donna poco dopo essersi scolta un bicchiere di Sake.
-Il paziente Uzumaki è pronto!- le rispose l’assistente.
-Molto bene puoi andare Shizune vai a chiamarmi la mia altra assistente poi aspettami ha casa- la congedò. Poco dopo che Shizune uscì dalla stanza entrò una giovane bambina dai capelli rosa e gl’occhi verdi. -Dimmi Naruto che cosa ti sentì?- gli chiese Tsunade.
-Alcune volte la luce del sole mi da fastidio se ci sto sotto troppo a lungo- spiegò il bambino.
-E dicci quanto tempo riesci a stare prima di sentirti male?- si fece avanti  la bambina  dai capelli rosa.
-Di solito ci sto una mattina intera poi verso l’ora di pranzo ho poco dopo ho i primi sintomi: pressione alta e ha volte la luce mi aggredisce gl’occhi ho diventa insopportabile- rivelò.
Tsunada e la sua assistente si fecero pensierose. Non gli era mai capitato un caso simile, sapeva che alcuni Shinobi non avevano molta dimestichezza con la luce,  ma mai nessuno era arrivato a dirle le cose che gli aveva detto quel bambino.
-Dimmi Naruto per caso ci sono altri sintomi che ti ricordi magari che sopraggiungono dopo un po’?- gli chiese assai interessata.
Il bambino si fece pensieroso -Dopo un po’ un po’ mi sento stanco ed ho problemi a stare sveglio finche non cala il sole ma alla sere non riesco più a prender sonno- raccontò il piccolo.
 
Fine Flashback
Dopo quella visita Tsunade e la sua assistente, una certa Sakura Haruno figlia di semplici cittadini di Konoha, gli avevano detto di tenere un diario con tutte la volte che sentiva i sintomi e che nel caso gli fosse capitato qualcos’altro avrebbe dovuto annotarlo.
Tirò fuori il suo diario poi guardò l’ora sul suo orologio portatile e comincio a scrivere. Una volta finito tornò ha casa e si mise a letto.
 
Salve e ben ritrovati. Spero che questa nuova storia vi piaccia e spero di non commettere l’errore dell’ultima volta. Se volete recensire sappiate che sono abbastanza propenso alle critiche negative anche se credo di essere un po’ migliorato.

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Capitolo 2
*** Indagini ***


I giorni seguenti Naruto il passo consegnando ogni singolo rapporto della sua presunta “Malattia” alla dottoressa Tsunade, la quale faceva sempre rapporto all’Hokage Hiruzen Sarutobi, che a sua volta faceva rapporto agli insegnanti dell’Accademia Ninja.
-Gradirei Iruka che ti occupassi tu di Naruto, ho sentito delle voci sul ragazzo che dicono che sia incapace di controllare correttamente il Chakra- spiegò il vecchio Hokage.
-Si le ho sentite pure io- confermò Iruka. -Ed una volta durante una mia lezione sui tre Jutsu di base Naruto ha avuto, un mancamento dopo aver tentato di usare il Chakra per la prima volta- spiegò il maestro.
-la ringrazio per l’informazione Iruka! L’avevo già sentita brutta storia, ma per fortuna Naruto sì è salvato- costatò l’Hokage con un sorriso rammaricato. -Quello che mi preoccupa e che sia a causa di quella sua presunta “Malattia” nemmeno Tsunade che è la migliore Ninja Medico di tutte le Cinque Grandi Terra Ninja riesce a trovare una risposta nonostante segua Naruto da un anno- continuo l’Hokage, guardando fuori dalla finestra del suo studio. -Inoltre dopo quell’incidente Hanako Hyuga ha provato, ha guardare il flusso di Chakra di Naruto col suo Byakugan e mi ha rivelato che ha un flusso irregolare diverso da quello di un qualsiasi altro Shinobi. Alcuni Ninja Medici mi dicono che Naruto potrebbe anche essere un’arma umana- finì il racconto guardando serio Iruka.
Il maestro rimase qualche momento sconcertato. Naruto un’arma umana? Chi mai avrebbe potuto fare una cosa del genere e ha quale scopo? Distruggere Konoha? No! Non erano in guerra contro nessuno! Sperimentare qualche Jutsu di confinamento e usare Konoha come cavia? Assai improbabile poiché nessuno dei Paesi Dei Ninja aveva dichiarato guerra e non c’erano nemmeno gruppi di rivoluzionari!
-Che sia il risultato di un’unione di sangue di svariate villaggi- disse una voce alle spalle dei due uomini i quali si voltarono verso la porta, scorgendo un individuo dai capelli argentei, con l’occhio sinistro coperto  dal copri-fronte del villaggio della foglia, ed una maschera a ricoprigli la faccia con indosso la classica uniforme da Jonin.
-Che piacere rivederla Kakashi-San- lo salutò Iruka. -Ci spieghi come le è venuta in mente questa teoria- gli chiese il Chinin.
-È un concetto molto semplice si chiama chimerismo: molti Clan ho famiglie di altri villaggi si trasferiscono in un'altra città nel nostro caso Konoha; Poi fanno famiglie con membri di altri Clan e famiglie; I i loro figli prendono le caratteristiche di entrambi e di conseguenza le loro Abilità Innate ora provate a fare una cosa del genere per generazione e generazioni, alla fine le Abilità Innate si mescolano fino a squilibrarsi e di conseguenza diventano difficili d’apprendere ho da gestire se l’impasto è troppo vario- spiegò il Ninja-Coppia.
-Vuole dire che Naruto potrebbe avere delle Abilità Innate di vario genere che non riesce controllare?- gli domandò sarcastico l’Hokage. -E soprattutto quale legame c’è con la sua presunta malattia che sta seguendo Tsunade?- chiese in fine.
-Secondo me è un effetto collaterale dovuto proprio dal chimerismo- propose Kakashi.
-Potrebbe essere come dice lei Kakashi- concordo l’Hokage. -Mi dica, ha seguito anche lei il caso di Naruto?- gli domando.
-Non direttamente! Mia moglie Rin che è un apprendista di Tsunade me ne a parlato- rivelo Kakashi.
A quel punto Iruka si fece avanti -Io propongo di compiere una ricerca sulle origini di Naruto  Uzumaki- propose il giovane Chunin.
L’Hokage gli rivolse uno sguardo serio poi disse: -Una ricerca su di lui è come?- domandò.
-Avevo pensato di chiedere à Tsunade il permesso di prelevare, un campione di sangue a Naruto, per poi confrontarlo con quello di alcuni abitanti del villaggio- propose Iruka.
Il Sandaime ci pensò su poi disse: -Iruka Kakashi! Vi concedo il permesso d’indagare sulle origini di Naruto! Ad una condizione: non dovete farne parola con nessuno. Siamo chiari?-
I due Ninja annuirono.
-Bene allora andare- gli congedò in fine.
Una volta usciti dal palazzo degli Hokage si diressero verso l’ospedale.
Passarono tutto il tragitto in religioso silenzio, una volta raggiunto l’ospedale si avviarono verso lo studio di Tsunade.
-Ho… signor Iruka che piacere rivederla buongiorno anche ha lei signor Kakashi- gli salutò Shizune facendo un sussulto alla vista del Chunin che lavorava all’accademia.
Iruka la guardò per un istante meravigliato della sua visione. Si erano visti qualche giorno fa quando Naruto aveva avuto il suo mancamento e Iruka era andato con lei in ospedale.
 
Flashback
 
Iruka era appena entrato in classe e come di consueto aveva fatto l’appello, poi aveva chiamato tutti gli studenti in riga per constatare il loro controllo del Chakra.
-Bene Naruto ora prova ha fare uno Jutsu di base che abbiamo studiato all’inizio dell’anno- gli chiese Iruka quando arrivò il suo turno.
Naruto fece dei sigilli con le mani: pecora, serpente, tigre. Poco dopo cadde a terra stringendosi la mano sinistra sul cuore.
Iruka gli prestò i primi soccorsi, poi mandò uno studente ad andare ha chiamare aiuto.
-Vado io- disse trafelata Hinata.
Pochi istanti dopo arrivarono una donna dai capelli e gl’occhi scuri vestita con un lungo kimono nero. Iruka la guardò come se avesse appena visto un angelo disceso in terra.
-Ha avuto un attacco cardiaco, poco dopo aver provato ad usare uno Jutsu di base- raccontò Iruka alla dottoressa.
-Ha prestato i dovuti soccorsi?-  gli chiese la mora.
Iruka annuì. -l’aiuto ha portarlo all’ospedale?- si fece avanti il Chunin con un sorriso.
Shizune trasalì poi annuì.
Portarono Naruto in ospedale poi Shizune fece alcune domande al maestro Iruka per poi congedarlo. -Vorrei rimanere ormai il mio turno all’accademia è terminato e vorrei vegliare sul ragazzo- si fece avanti Iruka.
Shizune rimase colpita da quella richiesta, quell’insegante voleva davvero bene hai suoi allievi e lo aveva dimostrato con quella semplice richiesta.
 
Fine flashback

-dovremmo parlare con la signorina Tsunade- si fece avanti Kakashi.
-Okay seguitemi- disse Shizune avviandosi all'ufficio della Senju.
Arrivarono allo studio di Tsunade poi Shizune bussò. -Avanti- gli incitò una voce ad entrare.
Shizune aprì la porta poi entrò seguita da Kakashi e Iruka.
-Buongiorno maestro Iruka- lo salutò Naruto con un sorriso.
-Buongiorno Naruto- lo salutò ha sua volta Iruka.
-Posso esservi d’aiuto signori?- domandò Tsunade.
-Ci servirebbe un campione di sangue, di Naruto!- le rispose gentilmente Kakashi. -Se non le dispiace- aggiunse.
Tsunade sorrise. -Siete arrivati al momento giusto, stavo proprio per fare un prelievo ha Naruto- finì tirando fuori una siringa per poi guardare il biondino che stava sudando freddo.
-Non ci riuscirà questa volta- disse Naruto incrociando le braccia sul petto per evitare che potesse pungerlo.
-Facciamo cosi Naruto ti propongo uno scambio: tu ti fai prelevare il sangue ed io ti offro del Ramen da Teuchi- gli propose Iruka.
Naruto fu sul punto di cedere: di sicuro una bella porzione di Ramen da Teuchi gratis contro un piccolo prelievo di sangue poteva andarci. L’unica cosa che non gli dava a genio era fornire un’arma a Tsunade per ricattarlo era troppo. -Che ci provi quella brutta vecchiaccia- gridò in fine Naruto senza abbandonare la sua posizione.
Al sentire le parole del biondo tutti i presenti, eccetto Tsunade, lo guardarono come se avesse firmato la sua condanna a morte.
Infatti, in quel momento ha Tsunade, cominciò a pulsare una vena sulla fronte -Chi sarebbe un anziano urlò la Senju contro il piccolo Naruto prima di metterlo KO con un bel pugno sulla parte superiore della scatola cranica.
In men che non si dica Tsunade fece due prelievi uno per se e uno per i due Ninja.
-La ringrazio signorina Tsunade- le disse Kakashi con tono cordiale.
-Non c’è di che- rispose la donna incrociando le braccia.
-È vorremmo che manteneste il silenzio su quanto è accaduto qui- aggiunse il Ninja-Coppia.
-Stia tranquillo noi medici, abbiamo il segreto professionale- lo rassicurò la Senju.
Alla fine uscirono dall’ospedale.
-Carina la mora- disse Kakashi al collega il quale divenne tutto rosso.
-Ci conosciamo solo da qualche settimana- rispose Iruka tutto imbarazzato.
Kakashi mugugnò qualcosa del tipo -E chi ci crede- senza farsi sentire da Iruka.
 
Angolo autore:
Sarò onesto e sincero. Questo capitolo è una specie di esperimento. Ho corretto la storia con la correzione a automatica (Escolo l’Angolo Autore). Vorrei sapere cosa ne pensate nelle recensioni in particolare da Destyno che ringrazio di cuore per avermi elencato i miei errori.
Ps. Se qualcuno conosce una parola con lo stesso significato di Chimerismo (Preso sul momento) gradirei saperla grazie.
Sakura a la stessa età di Naruto.

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Capitolo 3
*** La richiesta di Naruto ***


Oramai Kakashi e Iruka erano alla frutta: Erano passati cinque anni, da quando avevano iniziato le loro indagini, sul caso di Naruto e ancora erano a un punto  morto.
Kakashi sosteneva la sua tesi sul Chimerismo, mentre Iruka pensava che stessero tralasciando un particolare che gli sfuggiva. Alla fine Kakashi disse: -Dobbiamo lasciare che la risposta venga da sé-.
-Secondo il mio parere c’è qualcosa che ci sfugge-, commentò Iruka, mentre andava, ha studiare il nuovo campione di sangue, che gli aveva mandato Shizune. -Merda nessuno schema verificabile- protestò finito l’ennesimo test. -Vado all’Accademia- disse Iruka mettendosi la giacca.
-Ci si vede- commentò Kakashi prima di tornare ha leggere il suo amato libro.
Uscito dall’appartamento che condivideva con Kakashi, Iruka saltò sui tetti delle case per arrivare prima all’accademia ‘Cos’hai Naruto?’ pensò prima di atterrare su un tetto, per poi compiere un altro salto ‘Che cosa c’è in te che non va?’ chiese più ha se stesso, come se potesse trovare la risposta ‘Giuro che farò il possibile per aiutarti con la tua malattia, e per farti diventare un Ninja forte e giusto!’ giurò prima di arrivare difronte all’Accademia ed entrare.
-Maestro Iruka?- lo chiamò una voce, assai famigliare alle sue spalle.
Com’è arrivato qua?’ si chiese vedendo appropinquarsi un Naruto, con indosso una coperta spessa e scura che lo riparava dai raggi del sole, che passavano dalle finestre. -Naruto che ci fai qui?- gli disse il Maestro più con l’intento di rimproverarlo che interrogarlo.
Naruto sorrise sotto il suo riparo, improvvisato -L’altro giorno, una signora gentile mi ha dato questa vecchia coperta, dicendomi che non le serviva più, e che conosceva il mio problema!- rispose il biondo.
Iruka s’incuriosì -Si ma perché non sei a casa, ha dormire?- gli domandò.
-Volevo parlarle Iruke-Sensei!- rispose il biondo.
-Sì veloce!- lo incitò atono il Senpai.
-Lei è esperto in Abilità Innate?- domandò il biondo.
-Più o meno!- gli rivelò. -Perché mi hai fatto questa domanda?- gli chiese.
Naruto si guardò in torno, con fare sospettoso -Credo di averne usate alcune durante i miei allenamenti notturni!- rispose il biondino.
-Che genere di Abilità hai usato?- si fece curiosi il Chinin.
-Di vario tipo! Vorrei che lei potesse venire questa sera a casa mia per mostrarglieli!- gli chiese l’allievo.
-Okay ma ora torna a casa- gli disse Iruka.
Naruto sorrise, -Ci vediamo Maestro- finì col andarsene.
Finita la conversazione con Naruto, Iruka si diresse verso la classe. Entrato, fece l’appello come di consueto.
-Mi scusi signor Iruka-Sensei- lo chiamò uno studente alzando la mano.
Iruka lo identificò subito, era Sasuke Uchiha: uno dei migliori studenti dell’Accademia, insieme a Shikamaru Nara e Neji Hyuga. Inoltre Iruka era venuto a conoscenza, che Sasuke aveva costituito un gruppo di amici, che aiutavano Naruto con gli studi.
-Cosa desidera Sasuke-Kohei?- gli domandò il Senpai.
-Prima in corridoio lo sentita parlare, con Naruto Uzumaki su delle presunte Abilità Innata, sviluppate da lui! E le vorrei chiederle se io, e i miei compagni potessimo assisterla, questa sera- propose.
Iruka lo guardò neutro per qualche istante, poi gli rivolse un sorriso e disse: -Aspettatemi fuori all’uscita dell’Accademia- sentenziò.
Poco dopo iniziò la lezione.
 
Arrivati alla fine delle lezioni, Iruka uscì dall’accademia insieme ha Sasuke e altri undici studenti. Poi sì avviarono verso casa di Naruto, poco dopo il calare del sole. Durante il tragitto Hinata si guardò in torno, era come se qualcuno o qualcosa la stesse osservando: Sì sentì come una preda, che viene osservata dal predatore, che attende il momento giusto per colpire.
-Bau bau grrrr- ringhiò ad un certo punto Akamuro il cane di Kiba.
-Lo sento anch’io Akamaru- disse il proprietario, guardandosi in torno. -Che fastidioso, qualcuno non sente niente?- domandò il castano.
-Che cosa c’è Kiba?- gli domandò Shikamaru.
-Sento come delle strane onde, fare avanti ed indietro in continuazione- spiegò Kiba.
-Confermo!- si aggiunse Shino. I miei insetti sono irrequieti, qualcosa deve spaventargli- spiegò.
-La casa di Naruto è vicina- gli tranquillizzò Iruka.
-Iruka…Sensei- lo chiamò Hinata tutta titubante. -O… un brutto… presentimento- gli si avvicinò.
Iruka le posò una mano sulla spalla e disse: -Tranquilla piccola Hinata, vedrai che non è niente, coraggio incamminiamoci- finì con un sorriso, per poi dirigersi verso la loro destinazione.
Anche se Iruka l’aveva quasi tranquillizzata, Hinata continuava a sentire quella sensazione di essere osservata, ma il fatto che si stesse avvicinando sempre di più al suo Naruto la tranquillizzava.
Erano passati anni dalla prima volta che l’aveva visto, all’epoca avevano sì e non sei anni, e ora che ne aveva dodici si era accorta che, la sola vicinanza del biondo gli trasmetteva la sicurezza e la forza per andare avanti. Qualche mese fa aveva passato un bruttissimo periodo.
 
Flashback
 
Era iniziato tutto, durante un allenamento con suo padre.
Non era andata tanto male: una o due volte, era riuscita ha mettere suo padre sulla difensiva. In quel momento sentì di aver guadagnato una grande vittoria per se stessa.
Quando arrivò, il turno di suo cugino Neji sentì una fitta al cuore, vederlo combattere contro Hiashi, il quale schivava i colpi del nipote e tentava di, contrattaccare senza colpire l’avversario.
Alla fine le era tutto chiaro: suo padre si era trattenuto con lei, è questo non le andava giù.
Uscì da casa correndo, senza curarsi che i suoi genitori la vedessero.
Corse per le vie di Konoha piangendo, oramai il sole era tramontato e gli abitanti, si apprestarono a chiudere le botteghe. A un certo punto Hinata si ritrovò, in un quartiere che non aveva mai visitato prima d’ora: le case erano di un sinistro quasi agghiacciante, mentre gli alberi illuminati solo dalla luce della luna piena donavano a quell’ambiente un aspetto ancora più inquietante e macabro.
-Ei ragazza, questa è la nostra zona- la richiamò una voce alle sue spalle.
Hinata si voltò trovando tre ragazzi, poco più grandi di lei. -Scusate… mi sono persa- balbettò.
-Se vuoi stare nella nostra zona, devi pagare- disse uno dei ragazzi, con l’aria da duro, che sembrava essere il capo mentre si faceva avanti.
-Non ho… di che pagare…- disse la corvina tutta intimorita, mentre se lo trovò di fronte.
-Ho invece hai una cosa che mi può interessare-, le disse il vandalo poco prima di stenderla a terra e sfilargli i pantaloni.
-No ti prego noo- disse Hinata.
-Ragazzi questa qui è una Hyuga, mi sa che potremo divertirci- disse il delinquente, guardando i suoi scagnozzi i quali ghignarono divertiti.
Alla fine tornò a concentrarsi sulla Hyuga, tenendola ferma per la gola prima di strappargli la maglietta e giocare con uno dei suoi seni, facendola rabbrividire a ogni contatto.
Hinata cominciò a piangere -No…no… ti prego… AIUTOOOOOOOOOOOO…- gridò prima che quel porco le tappasse la bocca, e gli si avvicinò a un millimetro dal viso. -Anche se urli non verrà nessuno, qui in questa zona comandiamo noi- disse il vandalo continuando a palparla con sempre più avidità.
-Lasciala stareeeee- dopo aver sentito quell’urlo, il vandalo fu colpito in pieno volto da una specie di pugno a mano aparta, prima di ritrovarsi il volto completamente sfigurato.
Approfittando di quell’attimo di esitazione, da parte dell’aggressore Hinata si liberò per poi scorgere la figura di un ragazzino biondo, più ho meno della sua stessa età darle le spalle mentre guardava i tre vandali spiegati difronte a lui.
A un certo punto successe qualcosa di strano: i tre vandali un po’ intimoriti, se ne andarono come terrorizzati.
-Ciao Hinata-Chan- la sulutò Naruto voltandosi e guardandola, con i suoi occhi “azzurri” che in un istante prima gli sembravano rossi? Da quando Naruto aveva gli occhi rossi? E da quando era in grado di mettere in fuga, tre vandali più grandi di lui se non sapeva usare, alcuno Jutsu?
-N…naruto?- gli chiese tutta preoccupata mentre gli guardava la mano sporca di sangue.
Il biondino se ne accorse -Scusa scusa- disse ripulendosi la mano con un fazzoletto, per poi riporlo nella giacca arancione. Poco prima a Hinata gli sembrò di avere visto degli artigli ma non ci fece caso. -Che ci fai qui Hina-Chan?- gli chiese il biondo.
-M…mi son… persa!- balbettò. -E tu perché da queste parti?- disse sorprendendosi di come, non avesse balbettato.
-Non riuscivo ha dormire! Cosi mi sono ritrovato ha vagare, per le vie di Konoha!- rispose il biondo. -Se posso farti darti un passaggio- si offrì.
Hinata arrossì notevolmente -Sicuro? Non vorrei disturbarti!- si scusò lei.
Naruto le sorrise -Non disturbi affatto- la rassicurò lui. -Sali sulla mia schiena- li diede le spalle. Hinata accettò titubante. -Tieniti forte- le disse il biondo prima di fare un bel balzò, per poi atterrare su un tetto di una casa e cominciare ha correre velocemente.
‘Da quando Naruto è diventato cosi veloce?’ si domandò Hinata stringendosi al biondo.
-Ecco vedo il quartiere Hyuga!- le disse Naruto, dopo pochi istanti che si furono messi in marcia.
-Come fai? Prima eravamo in un quartiere, che non avevo mai visto prima in vita mia, e ora ci troviamo già al quartiere Hyuga?- gli domandò la corvina sorpresa. -E dimmi come fai a vederlo, che è notte?- si fece ancora più curriosa.
-Ho sviluppato una specie di vista notturna, nello stare sempre nell’oscurità! Diciamo che i miei occhi si sono abituati come se fosse giorno!- rispose il biondo.
Scesero dai tetti poi Naruto accompagnò Hinata, alla sua abitazione. Quando arrivarono nei pressi di Villa Hyuga Hinata scorse una figura che la guardava con il Byakugan attivo. Era Hiashi insieme a suo fratello e le loro mogli.
-Hinata- disse il padre correndo verso la propria figlia, come un lampo prima di abbracciarla. -Ci hai fatto preoccupare! Perché sei scappata cosi di fretta?- gli chiese tra una lacrima e l’altra, cosa assai insolita al Capoclan. Questo le fece provare una strana sensazione di piacere e di rammarico allo stesso tempo.
-Figlia mia perché sei mezza svestita?- gli chiese a un certo punto, la madre Hanako tutta preoccupata.
Hiashi guardò Naruto, con uno sguardo storto.
Hinata lo vide e si apprestò a spiegare tutto -Naruto mi ha salvata da degli aggressori, purtroppo i miei vestiti sono andati distrutti- spiegò. -Padre avrei una richiesta da farvi- disse guardando il capoclan dritto negli occhi.
-Qualunque cosa per te figlia mia, qualunque cosa- disse il padre inginocchiandosi per vederla dritta negli occhi.
Hinata si sorprese nel vederlo cosi. Era già tanto che si fosse messo, ha piangere per poi non parlare del fatto che ora la stesse guardando dritta negli occhi al suo stesso piano. Sicuramente tutto troppo insolito, per la piccola Hyuga -Vorrei che durante gli allenamenti, non vi tratteniate nei miei confronti, solo perché non sono al livello di mio cugino Neji, voglio che ci andiate giù pesante niente favoritismi per favore- sentenziò con un tono, assai troppo autoritario per lei.
Hiashi sorrise -E sia! Da domani non avrò alcuna pietà, solo perché sei mia figlia. Uzumaki- si rivolse al biondo con uno sguardo, tra il serio e il rispettoso. -Ti ringrazio per aver salvato mia figlia, e spero vivamente che quella tua “malattia” possa trovare presto una cura- gli augurò dandogli le spalle. -C'è un’ultima cosa- disse guardandolo di spalle. -Sono indebito con te, se in futuro avrai bisogno, chiedimi qualunque cosa- finì per andarsene.
Dopo essersi messa la vestaglia da notte, Hinata andò ha dormire con in testa l’immagine di Naruto tutto sorridente. Fu proprio grazie a lui, che era riuscita, ha farsi valere con il padre.
-Grazie Naruto-Kun, ti prometto che diventerò abbastanza forte, perché tu sia orgoglioso di me perché sei tu la mia ragione di vita, sei tu che mi dai la forza per andare avanti e sei tu che mi hai sempre ispirato, perché io ti amo Naruto e farò di tutto perché tu sia fiero di me-, disse poco prima di addormentarsi.
 
Fine Flashback

-siamo quasi arrivati-, disse Iruka risvegliandola dai suoi pensieri. Difronte a loro stava un condominio, dall’aspetto un po’ spartano e accogliente. -Entriamo?- chiese Iruka.
Tutti annuirono.
 
Angolo Autore:
Mi scuso per questo scarso capitolo e per averlo impostato cosi tardi, Ma internet da qualche problema di recente.
Domanda: Dino, Sideswipe, Ironhide e Bamblebee, sono personaggi di quale serie di Film?

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Capitolo 4
*** Senza chakra ***


Naruto si muoveva fra i tetti, del quartiere in cui risiedeva.
Nelle ultime notti – Da quando aveva scoperto, i suoi presunti Jutsu Innati – lo faceva spesso per tenersi in allenamento. In quelle notti aveva scoperto che i sensi, si facevano più acuti; La sua forza e la sua velocità aumentavano; Inoltre aveva scoperto una Kuchiyose, che gli permetteva di richiamare dei pipistrelli dalla propria pelle, che gli consentivano di percepire la presenza grazie hai loro ultrasuoni, e molti altri ancora.
Purtroppo, aveva scoperto di poter usare questi Jutsu soltanto, in assenza di luce solare.
Finalmente Iruka è arrivato’ pensò mentre saltava dall’ennesimo tetto ad un altro ‘Ci sono anche gli altri. La cosa mi fa piacere’ si disse scendendo sulla strada senza farsi notare ‘Eccoli’ sorrise avvicinandosi, furtivamente.
Iruka suonò al campanello, ma nessuno rispose. Provò nuovamente ma nulla.
-Aspetti ci penso io, forse non sarò in casa- disse ad un certo punto Naruto, avvicinandosi al campanello, per poi suonarlo come se fosse la cosa più normale al mondo, lascando tutti basiti. Da consueto nessuno rispose. -Non sono in casa vado un attimo ha controllare- disse prima di smaterializzarsi, in uno stormo di quelli che sembravano, pipistrelli? Arrivò al suo appartamento, poi ritornò normale mettendosi con le gambe ha penzoloni. -Aspettate scendo subito- detto questo fece un balzo, per poi atterrare come se avesse una corda che gli rallentava la caduta. -Buonasera ragazzi- salutò i suoi compagni guardandogli, con i suoi occhi rossi mentre con un sorriso metteva in mostra, due canini superiori lievemente allungati (Come Kiba NDA).
Iruka gli si avvicinò titubante -Naruto?- lo chiamò il Senpai.
-Si Iruka-Senpai?- gli si rivolse il biondo.
Il Senpai lo guardò dritto negli occhi, -quelli, cosa sono?- gli chiese incuriosito.
-Credo che sia uno strano tipo di Dōjutsu!- spiegò Naruto.
-Credi? È perché?- gli chiese il Senpai.
Naruto si guardò in torno -Venite su al mio appartamento, vorrei evitare di rivelarvi tutto, in mezzo alla strada- propose il biondo.
Entrarono nell’appartamento di Naruto, all’ultimo piano. Naruto accese la luce, poi entrò nel suo appartamento insieme a Iruka e tutti i suoi compagni.
-Dicci Naruto- si fece avanti Neji. -Che genere di Dōjutsu, sì tratta?- gli chiese.
Naruto si fece pensieroso (Una volta ogni tanto Nda). -Non saprei: per certi versi sembra un byakugan ma credo sia anche uno Sharingan, ma non ne sono certo al 100%- rispose.
-Ricordate quello che ho fatto prima?- domando serio.
-Ossia trasformarti in pipistrelli?- chiese con sarcasmo Sasuke.
-Esatto! Questo “Dōjutsu”- fece il segno delle virgole, con le mani sull’ultima parola. -È quella “mutazione”- ancora il segno delle virgole. -Posso usargli solo di notte o quando non c’è luce solare- raccontò.
-Non puoi usare gli Jutsu durante il giorno?- si sorprese Sakura.
-Non proprio!- le rispose il biondo. -Solo se la luce solare è troppo forte, altrimenti gli posso usare senza problemi- spiegò.
-E spiegaci come hai fatto, a saperlo?- gli domandò Iruka.
-Due notti ho scoperto, che potevo trasformarmi in uno stormo, di pipistrelli. Quella notte mi sono diretto verso una grotta, vicino ad un campo di allenamento, ho aspettato il sorgere del sole, poi mi sono addentrato nella grotta fino ha raggiungere il punto meno illuminato possibile, lì mi sono allenato scoprendo che potevo usare questi e alcuni Jutsu, solo se non c’era il sole!- raccontò il biondo.
Shikamaru si fece pensieroso -Potresti avere qualche Jutsu di confinamento- spiegò il Ninja-Ombra.
Naruto gli rivolse uno sguardo, confuso.
-Uno di quelli che ti obbliga ha rispettare certe condizioni, magari questo ti obbliga proprio a non poter usare Jutsu alla presenza di luce solare- gli spiegò.
-È impossibile!- dichiarò Sasuke. -Naruto potresti rimanere a torso nudo?- domandò all’amico.
-Okay Sasuke!- obbedì il biondo.
Alla vista degli addominali di Naruto, la povera Hinata avvampò non poco ‘Ho dio, sto per morire’ pensò la corvina vedendo gli addominali scolpiti del suo Naruto.
-Nessun sigillo- sentenziò Sasuke guardandolo con lo Shiaringan con le tre Tomoe. -Un momento…- si preoccupò. -Questo non è Chakra- aggiunse.
 
Nella stanza era calato un opprimente silenzio, rotto solo dall’aria che entrava da una finestra aperta. Naruto osservava i suoi compagni e il Sensei Iruka, che a loro volta lo guardavano con sospetto. Se era vero quello che aveva detto Sasuke: che Naruto non possedeva Chakra. Allora si poteva spiegare il fatto, che Naruto era incapace di usare gli Jutsu! Ma alla fine rimaneva un quesito ancora più importante, come aveva fatto Naruto ha vivere, con quella condizione per quasi dodici anni, della sua vita? Tutti sapevano che era impossibile vivere senza Chakra! Ma come c’era riuscito Naruto? È poi perché quegli strani Jutsu, potevano essere usati solo in assenza di luce solare?
Dopo un periodo che parve infinito, Iruka prese il suo cellulare, poi digitò un numero rapidamente: -Sono io!- disse dopo un po’.

-Avevi ragione! La risposta è venuta da se-

-Sono a casa di Naruto! Vieni quando puoi-, riagganciò.
 
Dopo qualche istante sentirono bussare alla porta, Iruka andò ad aprire trovandosi Kakashi insieme a sua moglie Rin, Shizune, Hanako e l’Hokage Tsunade.
-Buonasera Hokage-Sama, anche ha voi signore- salutò gentilmente il Chunin. -Qual buon vento le porta qui?- chiese dando una veloce occhiata a Kakashi.
-ero andata con le mie assistenti da Kakashi per delle informazioni, sul caso di Naruto poco prima che uscisse da casa, e m’incontrasse- raccontò l’Hokage.
-Allora entrate pure- disse Iruka facendosi da parte.
-Buonasera Naruto- lo salutò Tsunade.
-Buonasera Baa-Chan- ricambiò il biondo, senza accorgersi di una vena pulsante sulla parte posteriore dell’Hokage.
-Naruto?- lo chiamò gentilmente Hanako. -Perché hai gli occhi rossi, e i canini superiori pronunciati?- gli domandò.
-Forse lei aiutarmi con sti occhi- ammise il biondo. -Posso usargli solo, in assenza di luce solare mi consentono di, poter vedere al buio è a lunga distanza- spiegò il biondo.
-Ma solo se non c’è luce solare- precisò Rin.
-Esatto!- confermò Naruto. -Per caso, esiste un Dōjutsu simile?- domandò.
-Non saprei!- rispose la Hyuga.
-Potrebbe essere il chimerismo- intervenne Kakashi. -Magari qualche membro dei Clan Hyuga e Uchiha, ha avuto un figlio con un membro, che non facesse parte del proprio Clan, fino ad arrivare ha Naruto- spiegò il Ninja-Coppia.
-Forse la sua teoria del Chimerismo, non è da scartare Kakashi-San- concordò Iruka. -Ma ci sarebbe una cosa che devo dire a tutti, voi- aggiunse.
-Ci illumini allora Iruka- gli venne incontro Shizune.
Iruka rimase qualche istante pensieroso. Poi disse: -Naruto non possiede alcun Chakra!-
 
Angolo Autore:
Vi consiglio di leggere questi libri:
Trilogia Degli Elfi Scuri: Il Dilemma Di Drizzt, La Fuga Di Drizzt, L’Esiglio Di Drizzt.
Domanda: in quele film viene citata la seguente frase: Un cavaliere è votato al coraggio. Il suo cuore conosce solo la virtù. La sua forza sostiene i deboli. La sua ira abbatte i malvagi. Le sue parole dicono solo la verità.

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Capitolo 5
*** Ali di pipistrello ***


Gli esseri fatti di carne sono come l’erba, le glorie degli uomini sono come fiori che nascono da essa, l’erba appassisce e i fiori cadono invece la parola di dio resta per sempre.
 
-Avete sentito?- domandò uno studente dell’accademia Ninja, a un suo compagno mentre gli sì avvicinava.
-O si! Tu che mi chiedi se ho sentito una cosa, senza riferimenti. Che seccatura- lo punzecchiò il ragazzo dal codino ad ananas, pulendosi le orecchie con fare svogliato.
-Naruto Uzumaki, è stato integrato in un programma speciale, sotto consiglio dell’Hokage dei Consiglieri anziani- rivelò Kiba.
Shikamaru non si sorprese, della rivelazione del compagno.
Dopo la visita a casa di Naruto, tre settimane fa, Tsunade aveva fatto sospendere al biondo il permosso di frequentare l’accademia, poi aveva chiamato il consiglio degli anziani e il congresso dei Jonin. Tra i quali: Kakashi Hatake, Hiashi Hyuga, Kurenai Yuhi, Ibiki Morino, Asuma Sarutobi, Gai Maito e Fugaku Uchiha. Per parlare del caso di Naruto, e dei suoi Jutsu Innati Notturni. Danzo Shimura, Homura Mitokado e Koharu Utatane, avevano proposto di esiliarlo da Konoha a causa della sua “Condizione” ma Tsunade fu riluttante. Sì, Naruto non poteva usare i normali Jutsu per via di quella sua strana “Malattia”, ma era in grado di poterne usare altri solo a una determinata condizione – Senza Luce Solare – ma Tsunade non voleva di certo esiliarlo come un traditore, per una colpa che non aveva.
Non lo avrebbe mai abbandonato, come un reietto.
La faccenda andò avanti per qualche giorno. Alla fine l’Hokage Tsunade aveva proposto hai consiglieri, di far entrare Naruto in un programma speciale, che gli avrebbe consentito di conseguire il diploma senza conoscere, gli Jutsu di base.
Molti consiglieri erano riluttanti all’idea, folle, della Senju.
Ma alla fine dovettero accettare.
Ben presto Naruto, sarebbe diventato un Genin, avrebbe compiuto missioni, come i suoi compagni.
-Niente di nuovo allora- sentenziò il Nara. -Lo abbiamo sentito tutti, quasi una settimana fa- gli rivolse uno sguardo assai annoiato.
-Sapete per caso, in cosa consiste il programma?- si fece avanti Ino.
-L’Hokage non l’ha rivelato!- rispose Sakura. -Probabilmente non possono far trapelare, alcuna informazione- aggiunse.
-Non vi sembra strano?- si aggregò Tenten. -Naruto non possiede Chakra. Allora come fa ha vivere?- domandò incuriosita.
-Potremmo chiederlo a mio cugino Neji, o Sasuke!- disse Hinata.
-Chiederci cosa?- domandarono i due diretti interessati entrando in classe.
-Come mai Naruto, riesce ha vivere senza Chakra!- rispose la corvina.
Sasuke sì guardò introno -Quando lo visto con lo Sharingan, la sera in cui siamo andati ha casa sua, ho visto uno strano Chakra se cosi si può definire: Non è proprio Chakra, ma sembra energia naturale, che lo riveste all’esterno come se fosse un manto, ma penetra all’interno invece di uscire!- spiegò Sasuke. -L’altra sera siamo andati da lui, proprio per fare rapporto a Tsunade-Hime- aggiunse.
-Lo abbiamo guardato sia col Byakugan, che con lo Sharingan, prima e dopo che sorgesse il sole- si aggiunse Neji.
-Cosa avete scoperto?- chiese Sai.
-Di giorno sembra normale!- rispose lo Hyuga. -Ma il suo Chakra è irregolare: sembra vibrare invece che scorrere, come se fosse una specie di barriera. Un involucro per dirla breve- spiegò Neji. -In questa forma io riesco ha vederlo chiaramente, ma Sasuke né è completamente impossibilitato. Mentre i ruoli s’invertono quand’è nell’altra forma- aggiunse.
-Hanno provato ha fare, la stessa cosa anche con altri membri, dei Clan Hyuga è Uchiha, è successa la stessa cosa- aggiunse Sasuke.
Choji fini di masticare l’ultima patatina -Meccanismo ha farfalla- disse il ragazzo robusto poco prima che tutti lo guardassero straniti (Compreso Shino NDA). -Di giorno Naruto è un bozzolo, mentre di notte si libera e diventa una farfalla- spiegò.
-Anche voi sostenete la teoria di Kakashi sul chimerismo?- chiese Rock Lee.
Shino scosse la testa -No! I suoi Jutsu Innati sono troppo specifici, perché gli abbia appresi semplicemente, tramite l’unione di diversi Clan- commentò il Ninja degli insetti.
-Buongiorno ragazzi- gli salutò il maestro Iruka, facendo la sua entrata in classe. -Oggi ragazzi ci sarà l’ultima prova, per diventare ninja ha tutti gli effetti- spiegò Iruka. -Quando farò il vostro nome, entrerete nella stanza qui accanto, e vi eserciterete nell’eseguire uno Jutsu di base a richiesta di un mio collega- aggiunse.
Quando iniziò l’appello, gli studenti si alzarono, per poi entrare nella stanza indicata.
Dopo quasi un’intera mattinata, la maggior parte degli studenti furono promossi. Hinata ci rimase male per il fatto, che il suo Naruto non avesse potuto assistere, anche se era stata promossa.
Finita, la giornata di studi uscirono dall’accademia, con i loro copri-fronte legati: Hinata lo aveva messo al collo; Sakura tra i suoi capelli rosa; Ino alla cintura come Rock Lee; Neji sulla fronte come Sasuke, Choji, Sai, Kiba, Shino e Tenten; Ed in fine, Shikamaru al braccio sinistro.
Usciti dall’Accademia, decisero di fare una passeggiata, quando a un certo punto Ino si mise difronte a tutti dicendo: -Ragazzi, vicino ha casa mia hanno aperto una discoteca, vi va se questa sera, ci andiamo per festeggiare la promozione?-
-Per me è un’ottima idea- concordò Sakura.
-Sii cosi ci divertiamo tutti insieme- esclamò Tenten, tutta entusiasta.
-Dovremmo invitare anche Naruto- disse Chinata.
-Buona idea- Commentò Ino. -Allora voi siete d’accordo?- si rivolse hai ragazzi che stavano discutendo.
-Si! Mio padre e mio fratello, sono in missione- rispose Assume.
-So già che se non ci andrò, mi ritroverò contro la mia volontà- si arrese Shikamaru, difronte agli occhi azzurri della bionda. -Che seccatura- aggiunse.
-Io non dovrei avere problemi- sentenziò Neji.
-Un po’ di moto, non mi farà male- si aggiunse Choji, prima di masticare una patatina.
Alla fine tutti concordarono, per poi dirigersi ognuno, verso le proprie abitazioni.
-Mamma… ho  bisogno di un aiuto- domandò la piccola Hinata, alla madre.
-Dimmi piccola!- si offrì Hanako.
-Devo… andare in discoteca, è non so cosa mettermi- rispose la figlia.
-Ci sarà… anche Naruto?- domandò incuriosita.
Hinata arrossì lievemente, reazione che la madre associò a un “si” involontario.
-Allora seguimi- andarono nella camera della madre. Tirarono fuori alcuni abiti, poi si prepararono. -Ecco sei perfetta- disse la madre, una volta che ebbero finito.
Hinata indossava un abito blu notte senza spalline, che metteva in risalto le nivee gambe, coperte da dei collant trasparenti con i motivi floreali lilla, abbinati a un paio di ballerine blu notte, per poi finire con un dolcevita bianco con i fiori lilla, che gli arrivava a fasciarle il piccolo seno.
-Non sarò… un po’ troppo appariscente… mamma?- domandò la figlia, assai imbarazzata.
-Sei perfetta! Vedrai che farai impazzire Naruto!- le rispose la madre.
-Grazie mamma- le disse la figlia, dandole un bacio sulla guancia.
It's good to see the sun and feel this place, this place I never thought would feel like home. And I ran forever; Far away and I always thought I'd end up here alone.
Sentì il suo cellulare squillare. -Pronto!- rispose.
-Hinata sono Ino, siamo già alla discoteca, passi tu ha prendere Naruto?- gli chiese l’amica.
-Non c’è problema!- rispose Hinata.
Dopo aver salutato sua madre, usci di casa per andare verso quella di Naruto.
 
Naruto la guardava come, meravigliato. Hinata gli si avvicinò con indosso solo un paio di mutandine di pizzo lilla, e un piccolo reggiseno del medesimo colore, che davo poco spazio, alla sua immaginazione. Appena le fu vicino, Naruto avverti il forte e piacevole odore di vaniglia, gli invadeva le narici, e il seminudo corpo della piccola Hyuga, si adagiava al suo, provocandogli un desiderio assai difficile da reprimere.
-Prendimi Naruto- gli disse prima di scaraventarlo sul letto, e bloccarlo col suo peso.
Naruto parve un attimo sconcertato. Com’era possibile che Hinata, gli facesse quella richiesta?
Cominciò ha sudare freddo, mentre il desiderio e la ragione lo usavano per giocare ha tiro alla corda.
-Naruto-Kun?- lo chiamò Hinata.
Naruto mugugnò sonoramente.
-Naruto-Kun?- gli si avvicinò, poco ha poco.
Lui arrossì vistosamente.
-Naruto-Kun- lo guardò dritto negli occhi.
 
Di scatto Naruto, si alzò dal letto sbattendo la testa contro qualcosa, o qualcuno.
Alla vista di Hinata, vestita, con quell’elegante abito blu notte che lo sovrastava in una posizione fin troppo equivoca, Naruto la guardò come se fosse una… dea. Una dea della notte.
-C-ciao H-hina-Chan- balbettò il biondo con un leggero rossore sulle guance.
-Ciao Naruto-Kun. Scusa se sono entrata ma o visto la porta aperta e visto che dormivi, ho pensato di svegliarti- gli disse la Hyuga.
-Cosa ti porta qui?- le chiese il biondo guardandola nei suoi occhi lilla quasi bianchi, rimanendo incantato dalla loro perfezione.
-Volevo… chiederti se ti andasse… di venire in discoteca!- disse Hinata con un leggero rossore.
Naruto guardò fuori dalla finestra, era notte e di sicuro non si sarebbe riaddormentato, in meno di due ore. -Visto che sono sveglio verrò!- rispose il biondo.
Andò ha lavarsi e cambiarsi. Quando uscì dal bagno, indossava uno strano abito nero (Quello di Jack Skeletron NDA).
Quando uscirono, Naruto tenette la porta a Hinata, la quale gli sorrise.
-Sei pronta?- gli chiese Naruto, abbracciandola da dietro.
La ragazzina rimase qualche istante, sorpresa. -­Che vuoi fare?- gli chiese timidamente.
Naruto sorrise. -Ti fidi di me?- gli chiese nell’orecchio.
Hinata annuì.
-Allora tieniti forte!- gli disse in fine, prima che i suoi occhi diventassero rossi, mentre i canini si allungarono e un paio di ali da pipistrello gl spuntassero dietro la schiena. -Hai paura?- gli chiese dolcemente Naruto, tirandola sua come si fa con le spose.
Hinata era rimasta impressionata, da quella mutazione, Naruto sembrava uno di quei demoni che si leggono nei libri o nei racconti popolani. Ma il fatto, che il biondo non le avesse ancora fatto del male la rassicurò. Coi suoi Jutsu notturni avrebbe potuto eludere la sorveglianza di tutti i Ninja di Konoha: Hyuga in primis. E farle del male mentre dormiva. Per cui decise che nonostante, quell’orribile aspetto restava sempre il suo Naruto.
-Un po’!- rispose timidamente. -Ma mi fido- aggiunse.
Naruto sorrise. -Tieniti forte- e con un colpo d’ali spicco in volo, mentre dei pipistrelli gli affiancarono.
-Ho trovato la discoteca- disse Naruto, mentre volavano sopra i tetti delle case di Konoha.
-Da quando hai scoperto questo paio di ali?- gli chiese Hinata assai sorpresa.
-Da qualche giorno!- rispose il biondo, facendo una virata laterale.
 
Angolo Autore:
Salve cari lettori. E ben venuti ad un nuovo capitolo.
Ringrazio crazyfrog95, per avermi recensito. Scusa se non rispondo ma ho problemi con la connessione (a volte cade). Aspetto venerdì.
Domanda 1: la citazione ad inizio capitolo è stata dette da chi?
Domanda 2: quale film d’animazione vi viene in mente, ripensando alla canzone del  cellulare di Hinata?

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Capitolo 6
*** Migliori amici ***


Tenten, Ino e Sakura continuavano a ballare sulla pista.
La mora indossava un vestito rosso a tubo, che le metteva in risalto le sinuose gambe, e un paio di stivaletti in cuoio hai piedi.
Mentre la bionda aveva scelto una, minigonna bianca, abbinata a un top viola, ed un paio di decolté.
In fine Sakura, si era messa un vestito rosa, lungo fino alle caviglie, con uno spacco sulla gamba sinistra, ed un paio di sandali con tacco dieci.
-Ragazzi io mi butto- disse Kiba, avvicinandosi alla pista con fare spavaldo. Sì accostò ha Tenten, poi cominciò a ballare usando come un mandrillo in calore, cosa che fece parecchio innervosire Neji, che lo segui a ruota. Lo Hyuga e l’Inuzuka erano talmente presi che la Kunoichi dai capelli castani ne rimase un po’, intimorita, anche se continuava a muovere il sinuoso corpo, a ritmo della musica. Come ha voler sfidare i due, ragazzi.
Ad un certo punto intervenne Sai, che spostò i due ragazzi per farsi spazio, ed avvicinarsi alla mora, la quale credette che ci volesse provare. Cominciò a danzare con un ritmo e dei movimenti sinuosi e provocanti come ha sfidarlo. In tutta rispose, Sai non si mosse ma provò a parlare come se volesse dirle qualcosa, la mora, notando subito il suo atteggiamento poco competitivo, lo guardò con uno sguardo di sfida.
-Pos…- non riuscì ha sentire la frase, a causa della musica. -Vorre…- ancora la musica ovattò le parole del moro. Lei lo guardò stranita, poi fece segno di non sentire. A quel punto Sai, si decise a dire tutto ad alta voce: -QUESTO È PER TE LO FATTO MENTRE TI GURARDAVO BALLARE- urlò tutto d’un fiato, mostrando un disegno che la raffigurava come una dea che balla sotto la luna piena.
Alla vista di quella scena, Kiba e Neji lo guardarono con due occhi da: “Appena abbiamo un Kunai in mano e sei di spalle ti colpiamo a tradimento”.
-Ho un po’ caldo sai! Possiamo uscire?- gli chiese Tenten afferrandolo per il braccio.
Sai arrossì, lievemente. -S…si c…c…c…erto!- balbettò.
Uscirono sulla terrazza, sotto gli occhi infuriati di Kiba e Neji.
-Grrr- ringhiò Akamaru, spuntando dalla malia blu notte di Kiba.
Quando Sai aprì la porta, uno stormo di pipistrelli entrò nella discoteca prima di smaterializzarsi in una nebbia. Vedendo quelle creature Tenten si tenette forte ha Sai, procurandogli una scarica di piacere lungo la schiena.
La nebbia continuava a diffondersi per la stanza, passando fra le persone presenti come se avesse vita propria, per poi accumularsi sulla pista da ballo fino a formare una specie di pilastro, che continuava ad elevarsi sempre più su. Alla fine, quando la nebbia si diradò i presenti, puntarono lo sguardo, su un ragazzino di circa dodici anni, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, accompagnato da un'altra ragazzina dai capelli blu notte e gl’occhi lilla quasi bianchi.
-Buonasera ragazzi- gli salutò Naruto, guardandogli con i suoi occhi rossi, mentre metteva in risalto i suoi canini con un sorriso.
-Na-Naruto?- lo chiamò Sakura, tutta titubante alla vista delle ali ripiegate dietro la schiena.
-Cosa c’è Sakura?- domandò il biondo con un sorriso.
-Q-quelle li?- gli indicò le ali la rosa.
-Ho queste?- disse aprendole di colpo, occupando quasi un terzo della pista da ballo con una sola ala. -Le ho scoperte di recente!- le rispose il biondo con semplicità.
 
Tenten e Sai si sedettero su una panchina, che stava sul terrazzo della discoteca.
-È davvero bello!- disse ad un certo punto Tenten, guardando il disegno che gli aveva dato il compagno.
Sai arrossì lievemente -Grazie- le disse il ragazzo.
-Lo sai! A casa ho un’intera parete, coi tuoi disegni- gli disse la ragazza guardandolo dritta negli occhi.
Sai arrossì ancor di più. -Tenten?- la chiamò titubante, lei lo guardò con uno sguardo assai determinato. -Da tempo c’è… una cosa che vorrei… dirti- gli disse il moro, con fare assai imbarazzato (Cosa che di recente succedeva con lei).
-Ti senti bene Sai?- gli domandò la Kunoichi, dai capelli castani, posandogli la mano sulla fronte. Al contatto con quella pelle cosi morbida, Sai divenne ancora più rosso.
In quel momento rivede il giorno in cui si erano conosciuti.
 
Flashback
 
Era il suo primo giorno all’Accademia Ninja. Dopo essersi svegliato, il piccolo Sai aveva fatto colazione, poi si era lavato e vestito per essere puntuale al suo primo giorno all’Accademia. Suo fratello Shin, nonché tutore legale, lo aveva accompagnato perché non facesse tardi.
-Mi raccomando Sai- gli aveva detto Shin, una volta arrivati all’Accademia. -Sii sempre gentile è disponibile- gli disse prima di andarsene via.
Sai entrò nell’edificio. Mentre passeggiava, una persona lo investì da dietro facendolo cadere a terra con sé. -Scusa non volevo ero di fretta- disse la persona che lo aveva investito, tutta trafelata. Sai voltò lo sguardo notando una bambina, quasi della sua età dai capelli castani raccolti in due chignon laterali. -O no è tardi Scusa- aggiunse tutto d’un fiato, correndo via per raggiungere la classe, lasciando il piccolo Sai alibito.
-Un rotolo- lo notò Sai alzandosi, per poi raccoglierlo da terra, probabilmente era caduto ha quella bambina di poco fa. Lo prese e lo racchiuse nella borsa, lo avrebbe dato ad uno dei Senpai che lo avrebbe consegnato alla proprietaria.
Arrivato in classe, Sai sentì una voce che gli era, famigliare.
-Dove lo messo e pure questa mattina ero sicura di averlo preso- disse la bambina dai capelli castani.
-Tenten cosa cerchi?- gli chiese Sakura.
-Ho perso il mio rotolo maledizione me l’hanno regalato i miei genitori c’erano tutte le mie armi dentro chi lo sente mio padre quando glielo dic…- non fece in tempo ha finire che un bambino, dai capelli castani e gli occhi scuri gli porse un rotolo.
-Credo ti sia caduto quando mi sei venuta adosso- disse il piccolo Sai, mettendoglielo sul banco.
-Grazie?- gli disse Tenten scavalcando il banco, per poi farlo cadere a terra con un abbraccio. -Ti ringrazio. Era un regalo dei miei genitori- spiegò la castana.
Dopo che si rialzarono, Sai decise di essere educato. -Prego signorina…?- domandò.
-Tenten!- si presentò la ragazza.
-Piacere Sai!- ricambiò il ragazzo.
Dopo che entrò il maestro Iruka, tutti i ragazzi andarono ha sedersi. Ha Sai tocco proprio il posto, che stava  diedro ha Tenten.
Dopo una giornata di scuola, Sai uscì tenendo in mano il suo blocco da disegno. Per quasi tutto  l’intervallo, si era divertito a fare disegni di tutte le attività, dei suoi compagni.
-Ei tu fermo li- gl’intimò un ragazzo alle sue spalle.
Sai si voltò, notando tre ragazzi di cui uno alto e robusto, dai capelli castani che sembrava essere il capo.
-Ti ho visto ritrarre la mia ragazza, oggi a scuola voglio il disegno che la raffigura- disse il ciccione.
-Quale ragazza?- chiese Sai aprendo il blocco da disegno.
L’energumeno gli si avvicinò per poi strapparglieli, il blocco dalle mani con fare sgarbato. -Ecco è questa!- disse prendendone una a caso. Sai la riconobbe subito era Tenten. -È molto carina vero?- sorrise il ragazzo.
-Certo capo!- acconsentirono i due scagnozzi. Sai notò che i tre cominciarono ad abbassare, la mano sull’inguine mentre guardavano il foglio con ammirazione, spiegazzandolo lievemente.
A quella vista non resistette più, cerco di recuperare il blocco, ma il capo lo stese con un pugno. -Ridatemelo- protestò. Ma servì per fargli infuriare ancor di più. I due scagnozzi lo sollevarono, per poi tenerlo fermo. Il capo prese ad ammirare i disegni poi alcuni. –ì-Se gli vuoi rivedere devi disegnarmi questa ragazza nuda- gli disse il capo, mostrando il disegno di Tenten.
Sai rimase inorridito da quella richiesta. -Mai- protesto.
Il vandalo fece per colpirlo, con un diretto.
-Lascialo stare- urlò una voce femminile, prima che il vandalo fosse atterrato da un doppio calcio il pieno volto. I due scagnozzi rimasero a bocca aperta, prima di essere stesi da Sai in un attimo di, distrazione.
Il capo si alzò in piedi, notando una bambina dai più o meno sui dieci anni circa, dai capelli castani che lo guardava con due occhi cioccolato carichi di determinazione e astio. -Guarda in basso- gl’intimò Tenten con un Kunai in mano.
Il capo obbedì notando un Kunai conficcato nel terreno.
-Se vuoi avere figli ti consiglio di andartene, subito dopo avergli restituito i disegni-, gl’intimò. Il delinquente non se lo fece ripetere. Consegnò tutti i disegni ha Sai, poi si dileguò con gli scagnozzi.
-Devo dire che sei bravo a disegnare- gli sì complimentò Tenten.
-Grazie- disse Sai sfogliando il blocco, per poi tirare fuori uno dei suoi disegni. -Prendilo- disse porgendolo alla compagna, la quale lo prese.
-Bellissimo- gli sorrise vedendo il disegno che la ritraeva.
-Lo fatto durante l’intervallo volevo consegnartelo ma sei andata via- gli rispose Sai.
Tenten gli diede un bacio sulla guancia. -Ora devo andare ad allenarmi- disse prima di allontanarsi. -Complimenti per i disegni continua ad esercitarti cosi diventerai sempre più bravo- aggiunse senza riprendere fiato, per poi svoltare un angolo.
Sai era rimasto imbambolato ad ammirarla, prima che sparisse. Quella sera tornò a casa e suo fratello gli chiese. -Come andato, il primo giorno all’Accademia Ninja- Sai non lo guardò.
-Ho trovato l’ispirazione!- disse come uno Zombie, mentre si dirigeva in camera sua al piano di sopra.
 
Fine flashback.
 
Ora dopo quasi tre anni, si trovava da solo con lei, in un terrazzo di una discoteca, seduti entrambi su una panchina a guardare le luci di Konoha. Prese ha guardarla da capo a piedi: il vestito rosso aderiva perfettamente morbido, sulle generose forme; I lunghi e setosi cappelli mossi ondulavano al ritmo del vento che soffia piano piano; Le invitanti e carnose labbra gli sembravano urlare prendimi; Le lunghe e sinuose gambe erano accavallate, in una posizione assai invitante.
-Sto bene!- rispose ritrovando un poco della sua lucidità. -Senti Tenten- la guardò dritto negli occhi.
Lei parve spaventarsi. –Cos’hai Sai mi sembri strano-, gli disse tutta preoccupata.
-È da qualche tempo che anf anf- ansimò. -Devo anf anf- sentì come se dovesse andare ha fuoco, anche se era notte. -Rivelarti una cosa- si asciugò la fronte. -È da quando ti ho conosciuta, che la tua presenza per me è la cosa più bella che mi sia capitata- gli rivelò.
-Sai cosa stai dicendo?- gli domandò assai preoccupata.
-Tu mi sei sempre stata accanto, da quando è iniziata l’Accademia- disse il Ninja dei disegni. -Mi hai sempre sostenuto e non mi hai mai chiesto niente- aggiunse con una calma assai, rassicurante.
-Ti ringrazio, ma…- distolse lo sguardo imbarazzata.
-Sei una ragazza speciale- disse Sai con la medesima calma di prima Tenten lo guardò dritto negli occhi, Sai gli si avvicinò all’orecchio e gli disse: -Ti amo!-
 
-Hina-Chan ti va di, ballare?- gli chiese Naruto tutto solare, dopo essere tornato normale.
Hinata arrossì percentualmente. -S...si si Naruto-Kun- rispose timidamente.
Salirono sulla pista da ballo, poi il DJ mise una canzone, che per Naruto riconobbe subito e dove si riconobbe, ha sua volta.
-Dedico questa canzone ha tutti voi amici miei- urlò il biondo, prima di mettersi a ballare, con Hinata.
 
Che giornata splendida salto, rido, scherzo ma non è la primavera che mi da quest’euforia é grazie a delle semplici persone inimitabili ci sono dei momenti in cui cammino a un metro dall’asfalto.
 
Le parole cantata da Pedro, non poterono descrivere meglio gli amici che, Naruto si era trovato: erano unici, e bastava solo la loro presenza per renderlo la persona più felice al mondo.
 
E per fermare quelle lancette io non so cosa darei.
 
Voglio che questo non finisca mai per niente al mondo io vi cambierei voglio che tutto rimanga così mi sento a casa e non voglio andar via da qui.
 
Queste parole gli fecero capire quanto tenesse, hai suoi amici: avrebbe affrontato anche il tempo se avesse rischiato di perdergli.
 
Scusate se mi tocco, sarò un poco scaramantico ma tutto è per il verso giusto, tutto va da dio e finalmente so cos’è ciò che chiamano felicità è desiderare tutto quello che si ha.
 
Non vi scambierei per nulla al mondo amici mie’ pensò mentre le parole di pedro risuonarono nella stanza.
 
E per fermare quelle lancette io non so cosa darei.


Voglio che questo non finisca mai per niente al mondo io vi cambierei voglio che tutto rimanga così mi sento a casa e non voglio andar via da qui.
 
Non voglio pensare che possa finire mi voglio tuffare senza alcun timore non voglio pensare che possa finire mi voglio tuffare senza alcun timore!!!

Voglio che questo non finisca mai Per niente al mondo io ti cambierei Voglio che tutto rimanga così Mi sento a casa e non voglio andar via da qui.
 
Alla fine lui è Hinata, arrossirono alle parole del cantante. Entrambi si sarebbero buttati anche in un vulcano, per l’altro.
 
Tenten era rimasta immobile come una statua, dopo la rivelazione da parte di Sai tutto intorno ha lei era come… sparito. Sai continuava ha guardarla come se avesse commesso il peggiore degli omicidi. -Tenten mi senti?- la chiamò.
La ragazza ebbe un sussulto, poi ritornò alla realtà. -Sai…?- lo guardò con gli occhi sbarrati.
-Ti senti bene?- le domandò il ragazzo.
Lei annuì lievemente.
-Scusa se ti ho spaventata-, disse con rammarico. -Volevo liberarmi di un peso, che mi opprimeva da tempo-, la guardò dritta negli occhi.
-Potevi biacarmi- gli disse la ragazza, assai delusa.
-Non volevo essere invadente- rispose lui. -Volevo che tutto fosse perfetto: Non volevo rubarti un bacio nel caso non avresti ricambiato quello che provo per te!- la guardò con rammarico.
-Ho Sai!- lo abbracciò lei d’impeto. -Sei un ragazzo meraviglioso- lo strinse di più ha sé. -Sei gentile, educato e bello- lo strinse con forza facendo aderire la faccia di sai con la sua spalla. -Ma…- lo costrinse a guardarla in faccia. -Io non ti amo. Ti trovo simpatico è mi piace la tua compagnia, sai essere divertente ma anche responsabile. È so che un giorno troverai una persona che ti amara e tu amerai a tua volta. Mi spiace che tu ti sia innamorato proprio di me ma io non posso renderti felice, non in questo momento- spiegò tra un rammarico e l’altro. -Ti ringrazio per il tuo buon cuore, e vorrei che questo non intaccasse la nostra amicizia- aggiunse.
-Tranquilla- l’abbracciò Sai con forza. -Mi basta solo questo- la strinse a se con forza. Tenten avvertì il suo dolore.
Si staccarono poi tornarono all’interno della discoteca.
 
-Ino, potresti seguirmi in bagno che non mi fido?- chiese rivolta all’amica, con il classico linguaggio femminile per: ‘Dobbiamo parlare in privato’.
-Certo anch’io devo fare due gocce ‘Sono tutta orecchie’- rispose l’amica.
Entrano nel bagno femminile.
-Allora Sai ti ha baciata alla fine!- sentenziò la bionda, mettendo le mani sui fianchi.
Tenten sentendosi fraintesa arrossì. -No no! Non mi ha baciata- si affrettò a dire, facendo capire alla Yamanaka che diceva la verità: non era mai stata una che mentiva. -Come sapevi che Sai era innamorato di me?- gli domandò incuriosità.
-Primo: i disegni che ti faceva. Secondo: il fatto che stava sempre dietro di te all’Accademia, e continuasse ha guardarti come una dea. Terzo: quando io gli chiesi se voleva aiutare Naruto con gli studi, era un po’ titubante, poi sei arrivate te e li ha accettato. Sono tutte prove schiaccianti che è Innamorato di te!- spiegò elencando i tre punti, per poi indicare l’amica. -Allora com’è andata?- chiese in fine.
-Eravamo sulla terrazza!- iniziò la mora. -Eravamo vicini, lui mi si è avvicinato all’orecchio e mi ha rivelato quello che provava: mi disse che sono speciale; che l’aiutato nei momenti difficili; in fine…- fece una pausa con una nota di rammarico. -Mi ha rivelato che è innamorato di me!- guardò Ino con le lacrime agli occhi.
-Finisci il racconto!- ordinò Ino.
-Gli ho detto che per il momento, lo vedo solo come un grande amico!- rispose con rammarico.
Al sentire quelle parole Ino esplose: -Un ragazzo bello e gentile come Sai, si prostra hai tuoi piedi e tu gli dici: per me sei solo un grande amico?-.
-Non sono te Ino: io non amo sai come te!- rispose la castana.
-È lui cos’à detto?- si fece ancora più seria.
-Mi ha detto che gli va bene che restiamo amici!- rispose.
-Cosa farai allora?- chiese in fine Ino, ormai rassegnata.
Tenten strinse il pugno sul petto, poi abbassò il capo con fare rammaricato. -Rimarremo amici- rispose guardando Ino.
 
-Ei amico come stai?- gli chiese Kiba avvicinandosi.
-Come sempre- rispose vacuo Sai, tentando di allontanarsi.
-Fermo li- lo bloccò il castano, afferrandolo per la spalla. -Dove pensi di andare?-
-Kiba lascialo andare- intervenne Neji.
-Ragazzi io vado a casa, sono solo un po’ stanco- disse Sai prima di dirigersi verso la porta.
-Cosa gli sarà successo?- chiese Kiba.
-Problemi d’amore?- sentenziò Neji.
-Forse dovremo parlargli- disse Kiba.
-Domani! Di queste cose è meglio parlarne, a mente fredda- disse lo Hyuga.

-sai aspetta- lo chiamò Ino.
-Ciao Ino. Scusa ma sono stanco, vado a casa- disse il moro.
-Posso accompagnarti?- si offrì la bionda, non gli piaceva vedere il suo Sai, in quello stato.
-No! Non disturbarti, ho bisogno di stare un po’ da solo!- rispose uscendo dalla discoteca.
Ino ci rimase male, alla risposta di Sai: voleva aiutarlo, ma in quello stato era meglio lasciarlo stare e aspettare che, fosse lui a farsi avanti.
-Ino ti va di ballare?- gli si avvicinò Shikamaru.
Ino ci pensò su, poi rispose: -Con piacere!-.
Si avviarono verso la sala da ballo, poi si unirono agl’altri.
 
Sai camminava per le vie di Konoha, con aria affranta.
Dopo aver dichiarato, ha Tenten di quanto fosse innamorato di lei, e dopo che la ragazza gli aveva rivelato che lo vedeva come un amico, lui aveva concordato per il bene della loro amicizia. Gli bastava solo bearsi della sua presenza per stare bene, ma in realtà mentiva ha sé stesso.
Il rifiuto da parte di Tenten, lo tormentava ancora ma non poteva farci niente: lei non lo amava, e lui non voleva obbligarla sapendo che avessero sofferto entrambi.
Con questo spirito arrivò a casa, poi entrò trovandola vuota. Probabilmente suo fratello Shin era in missione.
Andò in camere poi si coricò nel letto.
-Tenten- disse mentre una lacrima gli scese sulla guancia destra, un attimo prima che sprofondasse tra le braccia di Morfeo.
 
Angolo Autore:
ecco giunti ad un nuovo capitolo. Ditemi di cosa ne pensate di queste coppie: Sai/Ten. Shika/Ino.

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Capitolo 7
*** Tenebre su Konoha ***


-Voleva vedermi Danzo-Sama?- gli domandò Shin entrando nell’ufficio del capo, della radice.
-Accomodati Shina!- l’eserto il superiore.
Shin obbedì.
-Shin tu ti fidi di me?- gli chiese Danzo, alzandosi dalla poltrona.
Shin lo guardò con sguardo neutro. -Non eseguirei i suoi ordini, Danzo-Sama, se non mi fidassi!- rispose.
-Sei sempre stato un ragazzo molto perspicace. Ed è per questo che o sempre nutrito grandi aspettative per te- gli sì complimentò il capo della radice. -Dimmi Shin, hai mai partecipato ad una missione in solitaria?-
A quella domanda Shin rispose: -Solo qualche volta!-.
-E dimmi, hai mai partecipato ad una missione senza sapere a cosa andavi incontro?- gli chiese nuovamente Danzo.
Shin fece per rispondere: -…-
-Prenditi tutto il tempo che ti occorre-, lo tranquillizzò Danzo.
Shin ci pensò su, poi disse: -Una volta ero andato con altri Anbu, in una missione di ricerca: l’unico obbiettivo era scoprire cosa fosse successo ad alcuni Jonin scomparsi. Scoprimmo che erano stati massacrati in una notte, da un solo individuo del quale trovammo solo un paio di tracce che portavano verso il Paese Del Vento-.
-Cosa ricordi di quel caso Shin?- domandò Danzo sedendosi sulla poltrona.
-Quello che ho scritto nel mio rapporto: che il caso non era più di nostra competenza, poiché il colpevole poteva aver superato il confine!- rispose.
-Quando avvenne lo sterminio dei Jonin?- continuò Danzo.
-L’anno dopo che io entrai nelle Anbu: cinque anni fa!- rispose Shin.
-Notò con piacere, che la tua memoria funziona ancora!- disse Danzo, tirando fuori un foglio, per poi posarlo sul tavolo. -Leggilo pure!- disse a Shin, il quale obbedì.
-È il rapporto che feci allora- fece notare.
-Esatto- gli sorrise Danzo tirandone fuori un altro rapporto, per poi consegnarlo a Shin.
-Questo non è mio!- notò Shin. -Mi sembra anche recente- aggiunse.
-Quel rapporto è stato stilato, dal Capitano Yamato, qualche settimana fa! Leggilo!- ordinò.
Shin lo lesse con attenzione.
-È molto simile al mio rapporto!- costatò in fine.
Danzo gli sorrise. Gli era sempre piaciuto Shin. Era intelligente, accorto, leale, coraggioso, sapeva esattamente quello che doveva fare, e sapeva sempre risolvere ogni imprevisto.
-Secondo alcuni Ninja-Spie, potrebbe essere lo stesso criminale, di cinque anni fa- rivelò il capo della Radice.
-In effetti, posso costatare che il Modus Operandi descritto in questo rapporto, corrisponde esattamente a quello che io scrissi cinque anni fa, anche se con qualche variazione: tre squadre massacrate nel cuore della notte; le vittime della prima squadra sono: Un Genin, due Chunin ed un Jonin; Quelle della seconda squadra: Un Jonin e tre Chunin; In fine quelli della terza: un Jonin e tre Genin. Inoltre i cadaveri presentano delle ferite come quelle lasciate da un artiglio, od un morso. Quest’ultimo è presente vicino al collo, dove si trova una delle principali arterie, la profondità sembra quella di due canini di pipistrello ma la distanza fa pensare ad una bocca umana. Proprio come quelle riscontrate sui Jonin di cinque anni fa!- disse Shin, leggendo il nuovo rapporto. -Com’è possibile che un solo individuo, possa fare una cosa del genere?- aggiunse più con rammarico che inquisizione.
-Secondo alcuni esperti potrebbe trattarsi, di un Arma Umana in fase di sperimentazione!- spiegò il capo della Radice.
-Un Arma Umana? Un essere umano modificato in modo da poter combattere contro dei, Ninja esperti? Chi potrebbe mai fare una cosa del genere?- protestò alzandosi dalla sedia.
Danzo sì alzò, nuovamente dalla poltrona -Le persone che possono fare una cosa del genere, si contano sulle dita di una mano. Purtroppo questo genere di dicerie è fortemente smentito, visto i recenti periodi di pace- spiegò Danzo.
-Vuole che indaghi, su questo caso vero?- disse Shin più con sarcasmo.
-Sarai solo! Nessuno deve sapere di questa missione!- gl’ordinò il capo.
-Conti pure su di me Danzo-Sama- acconsentì Shin.
 
-Naruto sei pronto?- gli chiese Mikoto Uchiha, entrando in casa del biondo, trovandolo disteso sul letto, ancora tra le braccia di Morfeo. A quella vista Mikoto sorrise. Sì avvicinò al letto in tutta calma. Prese Naruto, poi urlò: -SVEGLIAAAA- il biondo si ritrovò scaraventato a terra, prima ancora che potesse realizzare quello che era successo. -Coraggio pelandrone. Sai che giorno è oggi?- gli chiese Mikoto.
Naruto guardò il calendario, che la sera prima aveva aggiornato per non restare indietro. -È il giorno della lezione di orientamento- cominciò a prepararsi alla velocità della luce (Cosi rimarrai sempre giovane NDA. Perché? NDNaruto. Quando un essere umano raggiunge la velocità della luce, non invecchia per tutto il tempo che mantiene tale velocità, è la formula di Albert Einstein E=mc² NDA. E=Ramenc² cosa? NDNaruto? Niente “con una vena pulsate sulla fronte” torniamo alla storia NDA). Dopo essersi lavato, vestito, ed aver fatto colozione, Naruto fu pronto per uscire. Prese una coperta arancione pulita, poi con Mikoto uscirono di casa.
-Ascoltami bene Naruto- gli disse la Uchiha, una volta che furono in viaggio verso l’Accademia Ninja. -Sei stato inserito in un team speciale, sai cosa vuol dire?- gli chiese.
-Si!- rispose lui. -Che sarò considerato come un jonin speciale, anche se non avrò raggiunto tale grado-, aggiunse.
-In sintesi è quasi come hai detto tu!- convenne la mora. -In realtà tu e i tuoi compagni sarete considerati, Genin diplomati. Ma visto che non siete in grado di usare il Chakra, nel modo più comune siete stati inseriti in un programma speciale- spiegò.
-Vuol dire che ci sono altri ragazzi, con abilità simili… alle mie?- domandò Naruto.
-Posso solo dirti, che in quasi tutte le grandi Paesi Dei Ninja, ci sono persone con abilità molto diverse da quelle che usano i Ninja! Queste persone nascono con delle Abilità Innate speciali, che nessun’altro può possedere e che non vengono neanche ereditate geneticamente- aggiunse.
-Cioè come me: che posso usare i miei Jutsu Notturni!- convenne il biondo.
-Una cosa del genere. In fine posso dirti, che tu e i tuoi compagni sarete affibbiati ad un Jonin speciale, che sostiene di essere un esperto in questi casi- finì.
Arrivarono all’Accademia, nel giro di pochi minuti. Poi Mikoto accompagnò Naruto all’interno poi si salutarono. Entrato in classe Naruto, notò di essere tra i primi insieme a Kiba, Neji ed in fine… Sai, che si era seduto ad un posto distante da quello che usava di solito ‘Dev’essergli, successo qualcosa’ sentenziò guardando la sua espressione calma ma forzata, segno che c’era qualcosa che non andava. Gli si sedette accanto poi aspettò tutti gli altri. Poco dopo arrivarono Sakura e Ino, con classici insulti del tipo: Fronte Spaziosa, MailIno, e cosi via. Poi arrivarono Shikamaru e Choji, seguiti da Sasuke, Rock Lee Shino.
-Devo andare un attimo in bagno- disse ad un certo punto Sai, alzandosi dal suo banco per poi dirigersi verso la porta d’uscita, la quale si spalancò proprio nel momento in cui il moro fu vicino, mostrando una giovane ragazza dai chignon laterali castani.
-Ciao Sai…- lo salutò una Tenten, assai sorpresa.
-Ciao… Ten-chan… scusa devo andare in bagno- disse sbrigativo Sai.
Naruto lo guardò andar via ‘Problemi di cuore’ sentenziò in fine.
L’odore di lilla investì le narici di Naruto, come quello del sangue viene percepito dagli squali. Quando la porta sì aprì, Naruto volse lo sguardo verso la figura di Hinata, rimanendone incantato. Indossava una delle sue classiche uniformi, con il simbolo del Clan Hyuga ed un paio di pantaloni aderenti blu che gli scendevano, fin poco sotto il ginocchio.
-Ciao Naruto-Kun- lo salutò avvicinandosi al suo banco, con un leggero rossore.
-Ciao Hinata-Chan come stai?- gli domandò il biondo ‘Che odore intrigante che... ma cosa vado a pensare?’ si rimproverò mentre un principio di, vertigine cominciava a farsi sentire.
-Posso sedermi?- gli domandò.
-Prima c’era Sai! Ma è uscito per andare in bagno!- rispose Naruto avvertendo il classico martellare, del cuore di Hinata mentre gli stava vicino. Ne avvertì ogni singolo battito, 1…2…3…4… percepì il suo sangue scorrere nelle vene ad una velocità da far scoppiare il cuore della piccola Hinata.
-Naruto?- lo chiamò Hinata ad un certo punto, notando che era come caduto in uno strato di trance. -Ti senti bene?- sentì come se la sua voce, fosse distante.
-Naruto- lo scosse Sakura. Il biondo si ridestò. -Ti senti bene?- domandò la rosa.
-Sento anf anf il anf cuore anf anf- ansimò lui.
-Cosa?- gli domandò la rosa tra, l’incuriosità, la preoccupata e la shokkata.
-Il vostro cuore anf anf bette  anf anf forte anf anf- continuò ad ansimare, mentre le forze gli mancavano sempre più.
-Haruno e Hyuga- disse il maestro Iruka, entrato in classe da pochi minuti. -Portate il signorino Uzumaki in infermeria- ordinò.
-Vieni Naruto. Ti aiutiamo noi- disse Hinata sollevandolo insieme a Sakura.
 
Sai era chiuso in bagno da almeno una mezz’ora.
Anche se continuava a sciacquarsi la faccia, non la smetteva più di sudare ripensando ad un paio di occhi color cioccolato, e due chignon castani. Era passata ormai una settimana, dalla serata in discoteca. In quel lasso di tempo Sai e Tenten non si erano visti molto: Lei per via degli allenamenti; Lui per i suoi libri che di recente continuava a leggere, per come diceva lui per far passare il tempo. Una volta ne aveva letto uno in cui il protagonista, era il narratore e che era innamorato di una ragazza dai capelli rossi e gl’occhi verdi, afflitta da una malattia che le rendeva la sua pelle di un bianco cadaverico. Per il protagonista di quel libro il bianco era il colore che più destava al mondo, proprio come Sai che da quando Tenten, gli aveva detto che non lo amava non era più riuscito a prendere in mano una tele da disegno, senza lasciarla di un bianco immacolato. Quel bianco lo odiava come il protagonista di quel libro, era spento, vuoto, non sapeva di nulla. E cosi erano le tele di Sai bianche e immacolate.
Non ami il bianco?’ avvertì il diffondersi nell’aria di una voce senza origine.
-Chi c’è?- domandò Sai guardandosi in torno. Era certo di averlo sentito bene.
Odi il bianco? Ho ami il nero delle tenebre? Ed il rosso del sangue!’ si fece sentire ancora la voce.
Sai pensò di essere diventato pazzo, mentre sentiva quella voce. Non era nella sua testa, ma neanche era reale, la sentiva ma senza capirne l’origine.
Se fossi una divinità, lei ti amerebbe!’ continuò la voce.
-Chi sei? Fatti vedere- protestò il moro, con un tono assai adirato per i suoi gusti. Gli era ovvio che ci fosse qualcuno o qualcosa, che l’osservava e si divertiva alle sue spalle.
 
-È permesso?- chiesero Sakura e Hinata, entrando in infermeria sorreggendo Naruto.
-Venite pure!- rispose l’infermiera, una donna sui trent’anni circa, dai lunghi neri e gl’occhi ametista scuro, vestita con una maglia aderente nera che gli metteva in risalto il prosperoso seno, ed un paio di pantaloni attillati del medesimo colore (Selene in Underworld NDA).
-Sì è sentito male- disse Sakura posando il compagno sul lettino.
-Sintomi?- chiese l’infermiera avvicinandosi al ragazzo.
-Giramento di testa!- rispose Naruto.
-Come ti chiami ragazzo?- chiese l’infermiera guardandolo dritto negl’occhi.
-Uzumaki Naruto!- rispose.
-Hai mai manifestato altri sintomi?- continuò la donna.
-A volte mi succede se sono troppo esposto alla luce solare!- rispose.
Si! è proprio lui!’ costatò la donna con un sorriso. -Ragazze potete tornare in classe, mi occuperò io di lui- disse l’infermiera.
-Come vuole- risose Sakura. -Andiamo Hinata- si rivolse all’amica.
La Hyuga, che per tutto il tempo era rimasta a guardare quella strana infermiera mai vista prima, sì ridestò dal suo stato di trance, da quando erano entrate aveva come percepito qualcosa di strano da parte di quell’infermiera.
-Vengo subito Sakura- sì affrettò a dire prima di seguire l’amica.
Uscirono dall’infermeria.
-Sakura?- la chiamò Hinata ha bassa voce.
-Lo so Hinata anche a me, non mi ha convito l’infermiera- concordò la Rosa. -So che l’hanno assunta, perché quella che c’era prima è scomparsa qualche sera fa dopo essere uscita, non è mai stata ritrovata- raccontò.
-In più ho notato che quando faceva le domande, e tu gli davi una risposta cercava di rimare sempre impassibile come se volesse trattenersi! Di solito i medici esperti sono sempre più diretti, ma lei sembrava che volesse più recitare una parte- spiegò Hinata.
-Si! Anche a me non convince questa nuova infermiera! Lavorando con Tsunade riesco a capire se uno è un medico! È lei non mi convince- sentenziò la rosa.
 
-È permesso?- chiese un ragazzo entrando nell’aula facendo voltare tutti i presenti. Era alto sull’1,65 aveva la carnagione occidentale, i capelli erano lunghi fino alle spalle di un insolito colore tra il biondo scuro ed il castano, gl’occhi erano tra il verde e l’azzurro scuro, con il taglio a triangolo acutangolo.
La maggior parte degli studenti l’ho guardò assai, basita. Portava una canottiera nera, messa in risalto da una felpa a maniche lunghe in cotone con cappuccio, portava degli strani pendagli al collo, con delle incisioni in una lingua incomprensibile, un paio di pantaloni lunghi fino alle caviglie scuri ed un paio di strane scarpe.
-Certo! Signorino?- gli chiese il maestro Iruka.
-Charlie Lee!- si presentò il ragazzo.
Iruka controllò il registro, scorgendo un nome scritto con degli ideogrammi insoliti, che riuscì a leggere grazie ad alcuni recenti studi fatti con l’aiuto di una certa Shizune.
-Siediti pure!- disse Iruka.
Charlie, spostò il suo sguardo su ogni individuo presente nell’aula, come se volesse cercarne uno in particolare. -Dov’è il mio compagno?- chiese dirigendosi verso il Senpai Iruka.
-I compagni saranno assegnati, alla fine della lezione!- rispose Iruka.
-Necessitò di vederlo il prima possible- insistette Charlie arrivandogli vicino. -È un ragazzo della mia età, usa come gli chiamate voi, Jutsu notturni. Devo sapere chi è, non abbiamo molto tempo- sentenziò guardandolo negl’occhi.
-Ragazzino chi ti credi di essere?- protestò uno alle sue spalle, Charlie sì voltò trovando un ragazzo dai capelli castani e due segni sulle guance simili a zanne. -Vedi di portare rispetto- lo avvertì Kiba, scroccando entrambe le nocche.
-Hai detto qualcosa Sayuri Inuzuka?- gli rispose a tono Charlie.
Al sentire quel nome, Tenten sì tirò su per poi rivolgere uno sguardo furioso, verso Kiba. -Kiba- sentendosi chiamare il ragazzo si voltò tutto bianco in faccia dalla paura. -Qualche settimana fa, alle terme che mi hai consigliato o fatto la conoscenza di una ragazza dai lunghi capelli mossi, di nome Sayuri Inuzuka- raccontò con scandendo bene ogni parola per farla capire al ragazzo. -Per caso questo nome ti dice niente?- gli chiese una volta vicina.
Kiba sudò freddo, prima di ritrovarsi al tappetto con le mani ad altezza… inguine.
-Allora dov’è Naruto Uzumaki?- chiese Charlie al Senpai.
 
-Che cosa fa?- domandò Naruto all’infermiere, notando che aveva chiuso la porta, per impedire a chiunque di entrare.
-Mi assicuro che solo tu ed io, possiamo rimanere soli!- spiegò tutta calma, poco prima che un’ombra invadesse tutta la stanza, rendendola buia.
In quell’istante Naruto, notò che gl’occhi della dottoressa erano diventati di un rosso rubino, mentre i canini superiori si erano lievemente pronunciati ‘Ma cosa…?
 
-Maledizione… non si apre- imprecò Sakura, nel tentativo di aprire la porta. -Va bene- si disse mentre i suoi occhi verdi si velarono di una piccola fiammella. -A mali estremi… estremi rimedi- sentenziò in fine caricando il chakra nella sua mano destra, per poi urlare: -Oukashou Shannaro- ma quando il suo pugno sii, abbatté sulla porta questa non si mosse neanche di un millimetro.
 
Al vedere quei occhi rossi, Naruto attivò i suoi. -Mi vuole spiegare cosa succede- chiese il biondo notando che la donna, era avvolta da uno strano tipi di Chakra che l’entrava nel corpo.
-Io sono come te!- rispose la donna.
 
-Signorina Tsunade, abbiamo un problema- protestò Shizune sbattendo la porta dell’ufficio, trovando la sua maestra che riponeva rapidamente del Sake nell’armadietto rovesciandone un po’ sulle pratiche.
-Cosa succede Shizune?- sì affrettò a domandare, la senju.
-Il villaggio è sotto attacco! Gli aggressori sembrano Ninja di Konoha…- si bloccò al ricordo di quello che aveva vito. -Ritenuti morti!- finì guardando la sua Senpai.
Tsunade rimase shokkata da quella rivelazione, dai Ninja di Konoha ritenuti morti stavano, attaccando il loro stesso villaggio? Ma se erano morti come facevano ad attaccare il villaggio? Di sicuro c’era qualcuno che aveva usato uno, Jutsu Proibito, per prendere il controllo sui morti. Ma chi poteva fare una cosa del genere? È a quale scopo?
-Shizune!- la chiamò l’Hokage con tono deciso. -Chiama tutti i Ninja che possono combattere, devono respingere gli assalitori- ordinò.
Shizune corse via subito a chiamare gli Anbu, mentre l’Hokage sì apprestava ad uscire dal suo ufficio.
 
Sai provò ad uscire dal bagno, trovando la porta completamente chiusa. Provò a sfondarla, ma con scarsi risultati. Tentò di uscire dalla finistra, ma vide che era troppo in alto ‘Non scapperai’ continuò la voce, prima che un’ombra si diffuse dalla finestra inghiottendo tutto il bagno. -Non vuoi il potere?- al sentire nuovamente quella voce, si voltò alle sue spalle, trovando un ragazzo poco più grande di lui dai capelli a caschetto neri, vestito con un elegante mantellina nera, sopra ad una camicia del medesimo colore a strisce rosse, un paio di pantaloni eleganti in pan dam con la camicia ed un paio di mocassini neri a punta stretta. Ma la cosa che aveva notato più di tutte Sai, erano gl’occhi rossi con lo sguardo freddo ed ironico di un demonio, incastonati in un viso tondo ed angelico quasi fanciullesco, guardarlo con una sadica ironia mentre un ghigno beffardo si dipingeva sul volto di quello strano ragazzo mostrando due canini pronunciati.
 
Le ombre avvolsero Konoha rapidamente, mentre i Ninja di Konoha tentavano di resistere agl’attacchi dei loro stessi fratelli riportati stranamente in vita.
-Ma che razza di diavoleria è mai questa?- protestò un ninja, vestito di verde dai capelli a scodella mentre stendava un proprio compagno, con gl’occhi rossi ed i canini pronunciati, con una mossa di Taijutsu.
-Non lo so Gai!- gli rispose Kakashi prima di comporre dei sigilli: Bue, coniglio, scimmia. Per poi condensare del Chakra nella mano destra, e urlare: -Raikiri- per poi colpire un giovane ninja in pieno petto, il quale divenne cenere poco dopo aver subito il colpo.
-Ei calma kakashi, hai usato un bel po’ di Chakra in quel colpo- gli si complimentò Kurenai, atterrando a pochi centimetri da lui, dopo aver schivato un attacco di un… nemico.
-Un momento ma… Raikiri- -Questi esseri mi ricordano… Naruto!- disse Kakashi poco dopo aver steso un altro Ninja, per poi correre a tutta velocità verso l’Accademia.
-Kakashi aspetta- lo seguirono gli altri due Jonin.
-Cosa vuoi fare?- gli chiese Gai mentre saltavano sui tetti seguiti dai Ninja-Morti.
-Questi Ninja hanno gli stessi sintomi di Naruto: occhi rossi, canini pronunciati; in più mi sembra di capire che possano trasformarsi in pipistrelli- costatò vedendo che gli, volavano sopra le loro teste.
-Credi… che possano aver contratto la malattia di… Naruto?- chiese Kurenai.
-Credo che forse non sia una malattia, ma un qualche Jutsu di confinamento che Naruto si sia portato dietro, inconsciamente- spiegò Kakashi. -Dobbiamo trovarlo, e capire se è cosi per trovare una… cura- disse l’ultima parola con rammarico.
-Come facciamo ad eliminargli? I normali Jutsu non funzionano e se provi a ferirli le loro ferite, si rigenerano- fece notare Kurenai.
In quell’istante Kakashi sì fermo. -Mi è venuta un’idea- disse mentre componeva dei sigilli, serpente, pecora, scimmia, cinghiale, cavallo, tigre per poi urlare: -Katon – Gōkakyū no Jutsu- un’enorme palla di fuoco, si abbatte sui pipistrelli incenerendogli sul colpo. -Trovate gli Uchiha, e dite che questi esseri s’inceneriscono facilmente con il calore!- spiegò Kakashi.
-Ma sono i nostri compagni, ed hanno tanta forza della gioventù-, protestò Gai.
-Prima di diventare cosi erano morti! Ricordatelo!- disse Kakashi.
-Va ben… Kakashi-San- gli disse Kurenai.
-Io andrò all’Accademia, voi avvertite gli Uchiha- disse Kakashi.
-Sii prudente Kakashi- gli disse Gai prima di andare verso il quartiere degli Uchiha.
-Tranquillo Gai… tranquillo- disse per poi fiondarsi verso l’Accademia.
 
Angolo Autore:
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia. Ho provato a correggere alcuni errori.
Domanda: cosa sono questi nomi, Winterhold, Markarth, Dawnstar, Whiterun, Falkreath, Riften, Windhelm e Morthal?

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Capitolo 8
*** Il coraggio di Sai ***


Possiamo perdonare un bambino che ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando gli uomini hanno paura della luce.
 
Sai era nei guai.
Dopo che era apparso quel ragazzo misterioso aveva tirato fuori il suo rotolo da disegno, poi per scappare aveva provato ad usare un suo Jutsu per intrappolarlo, ma il suo Fūinjutsu – Koshi Tandan era stato come neutralizzato: quando la tigre d’inchiostro sii era abbattuta sull’avversario quest’ultimo l’aveva spazzata via con un semplice schiaffo con il dorso della mano sinistra.
Sentendosi in  trappola Sai provò a dissipare le tenebre, con un arte illusoria insegnatagli da Shin, incrociando l’indice ed il medio destro d’avanti a sé, poi  urlò: -Kai-…
 
Kakashi correva a perdi fiato per i tetti di Konoha.
Dopo essersi separato da Kurenai e Gai erano arrivati altri Ninja-Infetti, sapeva che non aveva molto tempo, se Naruto era la causa di tutta questa follia allora erano nei guai.
Un altro Ninja-Infetto provò ad attaccarlo ma lui ribatte con un Jutsu di fuoco riducendolo in cenere, ‘Com’è potuto accadere tutto questo?’ si rimproverò mentre continuava imperterrito la sua corsa verso l’Accademia mentre il senso di colpa si faceva strada in lui ad ogni Ninja-Infetto che inceneriva.
 
Lo spettacolo che sii presentava davanti agl’occhi increduli di Shizune, e quelli determinati dell’Hokage Tsunade Senju quando uscirono dalla Magione degli Hokage era assai sconvolgente: Il Sole che pochi secondi prima illuminava il villaggio aveva lasciato il posto a delle fitte ed opprimenti tenebre senza neanche una stella ad illuminarle; Alcuni Shinobi giacevano a terra ormai privi di forze e di…Vita; I cittadini andavano a nascondersi ovunque potessero scappare; Mentre dei ninja dagl’occhi rossi ed i canini pronunciati continuava a mietere vittime tra i Ninja e la popolazione.
-Pipistrelli?- disse Tsunade notandone alcuni che volavano per le vie di Konoha, prima di prendere forma umana.
-Tsunade-Hime- la chiamò Shizune.
La Senju si voltò a guardarla.
-Questi esseri non le ricordano qualcuno in particolare?- chiese l’assistente.
-Si... Naruto- pronunciò il nome con rammarico.
-Che sia un epidemia?- disse la mora con fare preoccupato.
-Shizune rintraccia tutti i Ninja che puoi e organizzagli perché aiutino gli abitanti, io andrò a cercare Naruto dovrebbe essere all’Accademia- ordinò prima di saltare su un tetto.
-Ho fiducia in te Shizune- disse prima di mettersi a correre.
Non la deluderò Senpai’ disse prima di mettersi all’opera.
 
Naruto provò a colpire la donna con le unghie trasformate in artiglio, lei evitò il colpo per poi tentare di attaccarlo trasformandosi in uno stormo di pipistrelli, il biondo rispose facendo altrettanto prima d’ingaggiare una furiosa lotta con l’infermiera.
-Ti avevo sottovalutato… dev’essere per il Dono Oscuro- disse la donna riprendendo la forma con gl’occhi rossi ed i canini pronunciati.
-Dono Oscuro?-…
-Tu non ricordi?- disse l’infermiera. -Certo eri in procinto di morte, questo non mi sorprende- rivelò la donna.
-Mi conosci?- chiese Naruto mantenendo le distanze.
La donna parve un attimo pensierosa. -Ti conosco!- rispose. -Ma tu non conosci me-…
 
Sakura e Hinata continuavano a colpire la porta con tutti gli Jutsu che potavano, ma senza ottenere il minimo risultato dato che sembrava che la porta fosse un tutt’uno con il muro.
-Cosi non va! Non gli abbiamo fatto neanche un graffio!- sentenziò Sakura con le nocche rosse.
-Io non abbandonerò Naruto!- continuò Hinata colpendo la porta con colpi di Juken a tutto andare.
-Levatevi- disse una voce alla loro sinistra facendole voltare.
-Tu chi sei?- protestò Sakura vedendo arrivare uno strano ragazzo coi capelli castano biondo.
Il ragazzo la ignorò completamente, prima di osservare la porta dell’infermeria con attenzione -Risparmiate le forze, questa è energia oscura- spiegò mettendo degli strani ornamenti alla porta raffiguranti dei simboli altrettanto strani. Poi unì i palmi delle mani mentre intonava una cantilena: -Rejiciunt Tenebris Reddit In Lucem Deus Parentum Glorious-…
 
È già qui? Questa non ci voleva’ pensò l’infermiera notando che le ombre vicino alla porta della stanza cominciavano a diradarsi, approfittando di quell’attimo d’esitazione Naruto ne approfittò per colpirla con le unghie artigliate provocandone un graffio sulla faccia.
-Maledetto ragazzino- imprecò l’infermiera.
Poco dopo le tenebre si dissiparono ed entrarono Sakura e Hinata insieme ad un ragazzino dai capelli castano biondo che alla vista della donna disse: ­-Lilith- sentendo quella voce la donna si voltò, trovando due occhi tra l’azzurro ed il verde guardarla con freddezza, mentre gli puntava un arma che i ninja non erano in grado di riconoscere visto il design ad elle con un piccolo foro sulla parte puntata verso la donna.
-Charlie- ringhiò la donna riconoscendolo.
-Ciao Lilith è un piacere rivederti- disse il ragazzo tenendo puntata la sua arma sulla donna.
Che strana arma…’ pensò Sakura guardandola tenere da quell’insolito ragazzo ‘La tiene come un Kunai, ma con la differenza che fa passare il dito indice tra un anello vicino all’impugnatura e quella strana canna’ costatò osservandola con attenzione.
Lilith tentò di correre verso la  finestra ma Charlie la intercettò subito, con un movimento fluido il ragazzo spostò la traiettoria della sua arma alle spalle della donna, poi con un movimento dell’indice sinistro mise in moto il meccanismo della sua arma, Hinata e Sakura ebbero il tempo di sentire un rumore come quello di una piccola esplosione, prima di vedere l’infermiera con una chiazza di sangue che gli usciva dalla spalla e cadere a terra.
Charlie gli si avvicinò, poi l’afferrò per il collo recitando un’altra cantilena in quella strana lingua: -in nomine patris et filii et spiritus sancti…- sentì Lilith dimenarsi sempre più mentre la sua mano diventava pian piano calda -in gloria Deus salvet filia vestra parens corpus purificet- continuò imperterrito a recitare la formula -a malis, et de tenebris et facias iudicium corrumpitur anima eius- alla fine il corpo della donna divenne cenere mentre una strana aura grigia usciva da esse per poi sprofondare in un baratro di fiamme proprio sotto i resti della donna urlando: -Che tua sia maledetto Charlie lee- prima di finire fra le fiamme.
Alla fine Charlie si rialzò barcollante, cosi Naruto gli sì avvicinò per aiutarlo: -Aspetta ti aiuto- ma quando fu vicino a Charlie quest’ultimo gli puntò la sua arma vicino al petto.
-Stammi lontano… Abominio- lo guardò coi suoi occhi carichi di una freddezza, e di una determinazione assai insolita per un ragazzo di soli dodici anni.
-Ti sentì bene amico- gli chiese Naruto senza curarsi dell’arma puntata al suo cuore.
-Amico?- protestò il ragazzo. -Io non sono l’amico di un mostro, di un Nosferatu, di un...- fece una pausa. -Vampiro- disse quella parola con tutto l’astio che poteva.
A quella rivelazione Naruto, Hinata e Sakura lo guardarono con uno sguardo da: ma cosa si è fumato questo.
-Sentì… Charlie vero?- lo chiamò Sakura.
Il ragazzo le volse uno sguardo carico di sospetto, senza perdere di vista il biondo. -Cosa c’è?- le chiese con un tono assai scortese.
-Cosa sono i Nosferatu ed i… vampiri?- chiese la rosa.
Charlie riportò uno sguardo al biondo. -Lui è un nosferatu- indicò Naruto con la sua arma. -È un mostro che vive nelle tenebre, che aspetta il momento per colpire la sua vittima senza che lei sene accorga, per nutrirsi della sua forza vitale- raccontò il ragazzo tenendo l’arma puntata sul biondo.
-Naruto non lo farebbe mai!- protestarono Hinata e Sakura al sentire quelle parole rivolte al loro amico. -Naruto è gentile, educato, leale, forte, coraggioso, altruista, provare a trovare aggettivi migliori è difficile, ma peggiori è impossibile- continuarono all’unisono.
-Voi non capite, questi esseri immondi portano una maledizione che gli costringe a nutrirsi di sangue per sopravvivere- spiegò Charlie.
A quelle parole Hinata e Sakura lo guardarono come per dire: ma questo è pazzo? Naruto non avrebbe mai fatto una cosa del genere!
-Dimmi…- fece una pausa Charlie. -Vampiro…- disse quella parola con tutta la riluttanza di cui fu capace -come hai fatto a vivere per ben dodici anni?- gli domandò mantenendo l’astio e l’arma puntata contro Naruto.
-Come un qualsiasi essere umano!- rispose il biondo.
Charlie rimase qualche istante impassibile con l’arma puntata su Naruto, poi volse lo sguardo alla sua destra dicendo: -Di te mi fido!- poi riportò lo sguardo su Naruto. -Di lui no! Solo per questo è ancora vivo!- aggiunse mettendo l’arma sotto la sua felpa per poi voltarsi alle sue spalle. -Cosa? È qui!?!?- disse prima di correre verso la porta d’uscita, seguito dagli sguardi allibiti dei presenti.
 
Maledizione, non funziona nulla’ imprecò Sai vedendo che il suo  Jutsu non aveva avuto alcun effetto su quelle tenebre, mentre il misterioso ragazzo dagl’occhi rossi continuava ad incalzarlo di colpi con le mani ad artiglio.
Dopo aver schivato un altro colpo, Sai provò ad attaccare con una spada il suo avversario tentando di colpirlo alla faccia, l’attacco andò a buon fine ma pochi istanti dopo la ferita si rimarginò sotto gl’occhi stupiti del Ninja Dei Disegni, in quel frangente il misterioso ragazzo lo colpì con un colpo alle costole con la mano sinistra, Sai sputò sangue poi si accasciò al suolo dolorante.
Sto per morire…’ fu il suo ultimo pensiero mentre sentiva le forze abbandonarsi sempre più.
 
-Kakashi cosa ci fai qui?- chiese Tsunade dopo averlo raggiunto.
-Sto andando verso l’Accademia!- rispose il Ninja-Coppia senza neanche guardarla mentre continuava a correre.
-Pensi quello che sto pensando io?-
-Domanda retorica! Sa già la risposta!-
-Naruto!- concordarono entrambi.
-Qual è la sua alterazione del Chakra?- chiese il Ninja-Coppia.
-Fulmine!- rispose la Senju.
-Bene mi serve il suo aiuto, ho scoperto che questi Ninja-Morti sono deboli alle fonti di calore, se colpiti s’inceneriscono- rivelò. -Vada lei da Naruto io ho un incarico più importante- disse prima di lasciarla, per poi colpire i Ninja che lo inseguivano con degli Jutsu di Fuoco.
 
Quando Shizune era riuscita a trovare dei ninja non ancora infetti, organizzò un operazione per soccorrere i civili. -Prima le donne e i bambini- ordinò la mora quando trovarono un negozio in cui si era nascosti una decina di persone.
-Grazie signorina, è molto gentile- le si complimentò una donna portando fuori un bambino di pochi mesi.
-Portategli alla Magione Degli Hokage- ordinò la mora hai Ninja.
Loro obbedirono.
-Shizune-Sama- la chiamò un Ninja scendendo dalla da un tetto.
-Signor Hiashi, grazie per averci raggiunto- gli disse Shizune riconoscendo il capoclan Hyuga.
-Prego signorina Shizune. Un Ninja del mio clan mi ha informato della vostra operazione, vogliamo unirci  per dare una mano. Grazie al Byakugan possiamo vedere dove si trovano i civili- si fece avanti il capo Hyuga.
-D’accordo… uno Hyuga per ogni squadra formata da tre elementi- ordinò in fine la mora.
Dopo essersi messi all’opera riuscirono a trovare dei civili, grazie all’Abilità Innata degli Hyuga, per poi portargli alla Magione Degli Hokage.
-Questi erano gl’ultimi- disse uno Hyuga accompagnando una donna con due bambini.
-Signorina Shizune- la chiamò un altro Hyuga posto di guardia sul terrazzo della Magione.
-Cosa c’è?- chiese la mora.
-Stanno arrivando degli stormi di pipistrelli- rispose preoccupato.
Shizune provò ad intercettargli ma con le tenebre gli fu difficile, fu solo quando lo stormi di pipistrelli si radunò fino a formare dei Ninja con gl’occhi rossi ed i canini pronunciati che poté vedergli bene.
I Ninja radunati da Shizune si ritrovarono presto ad affrontare quelli che poco prima erano i loro fratelli, ed i loro compagni compagni in una lotta serrata dove l’unico pensiero ragionevole era: ‘O tu o loro’.
I Ninja ancora… vivi, continuarono a colpire i proprio compagni infetti ma con scarsi risultati: più continuarono a combattere più le ferite dei… nemici si rimarginavano. Ben presto la fatica si fece sentire ed i Ninja ancora fedeli a Konoha dovettero cedere terreno.
-Rimanete in linea- continuava ad ordinare Shizune ma con scarsi risultati visto che anche lei era provata dalla lotta ma continuava a tenere duro cercando d’impedire a quei ninja-infetti d’avvicinarsi alla magione dove stavano rifugiati i civili, uno di quei esseri tentò di colpirla, ma lei fu veloce e lo pugnalò al cuore con un kunai. Per un istante il nemico sembrava che stesse per cedere, ma non fu cosi, quel mostro stava per sferrargli un potente colpo con le unghie artigliate, Shizune non ebbe il  tempo di schivare…
-Katon – Housenka no Jutsu- urlò una voce prima che alcuni ninja-infetti venissero ridotti in cenere.
Dopo quel evento Shizune notò la presenza di alcuni ninja che correvano sui tetti, incenerendo i loro compagni infetti con jutsu di fuoco.
-Hiashi- sentendosi chiamare il capo Hyuga si voltò notando la presenza del suo ex-compagno d’avventure, Fugaku Uchiha.
-Fugaku…-
-Il calore è il loro punto debole- gli disse l’Uchiha prima di comporre dei sigilli: topo, tigre, cane, toro, coniglio, tigre. Prima di lanciare un'altra palla di fuoco sui nemici incenerendoli.
Aiutati dagli Uchiha, i ninja di Konoha ripresero a combattere contro i loro compagni infetti con maggior vigore.
 
Non voglio morire’ si disse Sai rialzandosi in piedi tenendosi la mano sul costato destro, sul quale c’era un orribile squarcio che continuava a perdere sangue. Sapeva che non aveva molto tempo, ma se quel mostro fosse stato libero di percorrere tutta la scuola indisturbato avrebbe potuto eliminare facilmente tutti i maestri presenti, ed accanirsi anche sugl’alunni e questo Sai non poteva tollerarlo, se avesse fatto del male anche alla sua Tenten non se lo sarebbe mai perdonato neanche da morto. -Maledetto ti ucciderò- disse Sai risoluto. -Poi brucerò il tuo cadavere martoriato fino a non lasciare neanche la polvere della tua stessa polvere- aggiunse con tutto l’astio di cui era capace guardandolo coi suoi occhi scuri carichi di odio.
 
-È qui?- chiese Charlie parandosi d’avanti al bagno maschile, mentre Hinata, Sakura e Naruto si chiedevano con chi stesse parlando. -Allora- disse Charlie mettendo degli ornamenti alla porta raffiguranti dei simboli prima di recitare una cantilena che le due ragazze conoscevano bene: -Rejiciunt Tenebris Reddit In Lucem Deus Parentum Glorious-
 
Alla vista delle tenebre che si ritiravano il ragazzo dagl’occhi rossi le annullò del tutto per poi fare un salto verso la finestra, poteva farcela contro Sai, ma se conosceva bene chi era riuscito a dissipare le sue tenebre allora non aveva tanto tempo da perdere. Una volta fuori notò che c’erano ancora le tenebre e ne approfittò per trasformarsi in un stormo di pipistrelli e volare via.
-Maledizione è scappato- protestò una voce prima che Sai perdesse i sensi.
 
alla fine Tsunade era finalmente arrivata all’Accademia Ninja.
Entrò nell’edificio alla ricerca di Naruto.
-Maestro Iruka, cosa ci fa per i corridoio?-  chiese l’Hokage, vedendo il Chunin correre per i corridoi.
-Uno strano ragazzo è entrato in classe chiedendomi di Naruto! Sembrava sapere alcune cose su di lui, poi è corso via tutto trafelato, ho dato l’ordine di trovarlo agli studenti- raccontò.
-Vale a dire uno di quei ragazzi speciali?- chiese la Senju.
-Esatto!- rispose il Chunin.
 
-Sai- urlò Tenten mentre entrava nel bagno maschile, dove Sakura e Hinata stavano curando il moro disteso a terra. -Cosa gli è successo?- chiese la castana inginocchiandosi vicino al corpo del moro.
-Ha combattuto contro un mostro- disse una voce fredda e poco gentile alla sua sinistra.
La ragazza sì volto trovando due occhi azzurro-verdi scuri guardarla con sufficienza.
-Charlie, potresti raggiungere andare in infermeria e prendere il kit di pronto soccorso?- gli chiese Sakura con uno sguardo da: non è il momento di essere scortesi.
Il ragazzo uscì seguito da Naruto.
-Tenten prendi della carta igienica e bagnala col l’acqua calda, dobbiamo disinfettare la ferita- spiegò mostrandogli il costato. Alla vista di quella ferita Tenten si mosse subito, prese un rotolo quasi finito di carta igienica, poi lo bagnò prima di consegnarlo a Sakura che gli disse: -Fallo tu io rimarginerò la ferita- all’ordine della Rosa cominciò a tamponare una ad un le costole esposte del ragazzo.
In quel momento Sai aprì gl’occhi, poi spostò lo sguardo sulla mora rimanendone incantato, era vestita coi suoi classici abiti (Quelli della prima serie Nda), ma a lui sembrava ancor più bella mentre era intenta a ripulire il suo sangue senza curarsi di quello che le macchiava i vestiti ed il viso.
-Ten…Chan- disse ad un certo punto attirando l’attenzione della ragazza.
-Cosa c’è Sai? Ti faccio male?- gli chiese con un sorriso preoccupato.
Sai la guardò per  un istante, dritto in quei occhi cioccolato per poi dire: -Continua pure-
 
-Naruto- disse Tsunade incontrandolo nei corridoi, insieme ad un ragazzo dai capelli castano-biondi.
-Ci serve il suo aiuto Baa-Chan! Un mio compagno è gravemente ferito!- le disse il biondo. -Sakura ci ha mandati a prendere il kit di pronto soccorso- aggiunse mostrandolo.
Si diressero subito verso il bagno. Quando arrivarono Tsunade rimase allibita dalla perdita di sangue che fuoriusciva dal costato del ragazzo, mentre Sakura continuava a curarlo con il Chakra Lenitivo.
-Lascia Sakura, adesso faccio io- disse Shizune prendendo il suo posto curando il ragazzo in pochissimi istanti.
 
L'uomo è tanto meno se stesso quanto più parla in prima persona. Dategli una maschera e dirà la verità.

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Capitolo 9
*** Una seconda opportunità ***


Il sole era ormai uno spicchio verso la linea dell’orizzonte.
Un ora prima i Ninja di Konoha avevano eliminato i loro fratelli infetti, poi le tenebre artificiali si erano diradate lasciando un sole arancione che per poco non toccava la linea dell’orizzonte.
-Sei sicura di voler restare?- chiese Ino all’amica dai  capelli castani che stava guardando Sai disteso sul letto dell’ospedale con gl’occhi chiusi.
-Si! Sai è il mio migliore amico, ed io voglio essergli vicina- le rispose Tenten senza staccare gl’occhi cioccolato dal ragazzo.
-Ino puoi darmi una mano?- gli chiese Sakura aprendo la porta.
-Vengo subito fronte-spaziosa!- rispose la Yamanaka uscendo.
Passarono le ore, e Sai continuava a rimanere addormentato, ogni tanto Tenten dava una fugace occhiata alla ferita. Sii era completamente rimarginata dopo l’aiuto di Tsunade, tanto da non aver bisogno di alcuna fasciatura.
Dopo un'altra ora passata in ospedale Tenten sentì un vago senso di colpa farsi strada in lei. Ripensò a quando Sai gli si era dichiarato, avevano concordato di restare amici, ma Tenten sapeva che per quel rifiuto Sai ci era stato male. Di conseguenza ci era  rimasta male anche lei, perché dopo quella volta Sai non gli aveva fatto più neanche un disegno. C’è ne aveva tanti da ricoprire una intera parete della sua stanza, ed ora, gli sarebbero mancati quei disegni che gli faceva ogni giorno, gli sarebbero mancate le volte che si offriva da fargli da nemico agli allineamenti lasciandola sempre vincere apposta, gli sarebbe mancati i giorni passati in biblioteca a studiare, gli sarebbe mancato il suo rapporto con Sai.
Senza rendersene conto cominciò a piangere una, due, tre, le lacrime cominciarono a scenderle lungo i delicati  zigomi, i suoi occhi cioccolato faticarono a stare aperti.
-Ti prego Sai… svegliati… per favore- disse tra una lacrima e l’altra.
Le ore passarono e Sai continuava a tenere gli occhi chiusi, mentre a stento Tenten tratteneva le lacrime.
-Cerca di trattenerti Kunoichi- la rimproverò una voce alle sue spalle. Tenten si voltò trovando un'altra Kunoichi con un kimono scuro come i capelli a caschetto e gli occhi. -Non serve a niente piangere per uno Shinobi che non è in fin di vita dopo un combattimento! Ti piacerebbe essere te la causa di tanta sofferenza?- gli domandò la mora.
-No!… Shizune…Sama- ansimò Tenten tra una lacrima e l’altra mentre cercava di asciugarsele. -Ho avuto solo paura di perderlo- si giustificò.
-Visto che hai rischiato di perderlo non dovrebbe essere un motivo in più per godere che è ancora vivo? Ha combattuto contro un nemico potente ma è ancora vivo questo è un buon motivo per non piangere!- sentenziò la mora.
Tenten rimase qualche istante ad assimilare le parole di Shizune. Alla fine convenne che aveva ragione: Sai non era in pericolo di vita, e di sicuro non gli sarebbe piaciuto vederla piangere per lui: si sarebbe sentito in colpa.
Dopo quella discussione Shizune uscì, mentre Tenten rimaneva a vegliare su Sai per tutta la notte.
 
Il mattino seguente entrarono Ino e Sakura per verificare le condizioni di Sai, mentre Tenten andava un attimo in bagno, finita di lavarsi andò al bar a fare colazione. Poi tornò nella stanza in cui stava Sai, quando aprì la porta rimase stupita di quello che vide.
 
La ragazza era d’avanti a lui, bella come sempre coi suoi capelli castani raccolti nei classici Chignon cinesi, i quali mettevano in  risalto il viso sottile e tondo, reso ancora più bello dagl’occhi color cioccolato.
-Tenten- disse Sai alla vista della ragazza di cui era innamorato, mentre ella  gli si avvicinava.
-Sai- lo guardò dritta negl’occhi una volta vicina.
-Cosa c’è Tenten?- gli chiese afferrandole dolcemente le spalle.
-Scusa- gli disse la mora prima di liberarsi e correre via.
Sai provò a rincorrerla, ma ad ogni passo Tenten gli sembrava sempre più lontana. Provò ad accelerare ma la ragazza si faceva sempre più lontana.
Alla fine Sai cadde a terra senza neanche rendersene conto. Inizio a piangere.
-Tenten non abbandonarmi!- disse dando un colpo all’inesistente pavimento, senza neanche sentire il contraccolpo.
Sai’ lo chiamò una voce che gli parve terribilmente famigliare.
Il ragazzo si guardò in torno ma non vide Nessuno. -Tenten?- provò a chiamarla.
Sai ti prego…’ continuò a insistere la voce.
-Tenten dove sei?- provò a chiamarla ancora con scarsi risultati.
Sai sono qui!’ la sentì preoccuparsi.
-Tenten anf anf- urlò tutto d’un fiato Sai, per poi ansimare.
-Sai stai calmo!- gli disse Tenten facendolo stendere sul letto.
Al ragazzo cominciò a girare la testa mentre tornava in posizione orizzontale. -Anf anf… cos…-
Tenten lo interruppe. -Ero uscita un attimo per andare a fare colazione!- spiegò la castana. -Poi quando sono tornata ti sentivo parlare nel sonno, mi sono preoccupata cosi ho deciso chiamarti per svegliarti!- aggiunse.
-Hai fatto bene… grazie- gli disse Sai tutto sudato.
-Ora calmati e riprenditi- gli disse Tenten.
-Quanto ho dormito?- chiese Sai.
-Un giorno!- rispose la Kunoichi.
-Mi sei rimasta vicino tutto questo tempo?- chiese il Ninja dei Disegni.
-Da quando ti abbiamo portato qui!- fu la risposta della compagna.
-Per questo mi piaci: sai essere disponibile con tutti! Scusa se ti sei macchiata i vestiti- disse il ragazzo con un accenno di sorriso.
Tenten arrossì lievemente ma non si scompose. -Dovevo farlo! Eri ferito, ed avresti fatto altrettanto se ci fossimo invertiti i ruoli!- aggiunse. -Volevo chiederti: Quando ti sarai ripreso ti andrebbe di andare alle terme vicino al quartiere degli Inuzuka?- gli domandò la ragazza.
Al sentire quella proposta Sai ci pensò su. Poteva approfittare di questa occasione per sistemare le cose con Tenten, recuperare il loro rapporto d’amicizia e se fosse andato tutto bene la loro relazione poteva anche migliorare.
-Prima di risponderti vorrei dirti una casa, Tenten- disse il Ninja dei Disegni guardandola dritta negl’occhi.
-Prego- lo incitò lei.
-Io ti amo ancora dopo quello che è successo in discoteca, ma non voglio che questo mini la nostra amicizia, per questo voglio essere sincero con te, ti ho evitata per una settimana perché avevo paura di commettere una stupidaggine, in queste notti ti ho sognata e mi è piaciuto molto, ma quando ti vedevo realmente qualcosa mi bloccava avevo paura di tante cose: di me, di te, di quello che sarebbe potuto accadere, di tutto. Non voglio rovinare ogni cosa e so che se continuassi cosi finirò col farmi odiare. Questo tuo invito rappresenta una prova importante per me, significa che tu hai ancora fiducia in me e non voglio sprecare questa opportunità come ho fatto in passato- raccontò mantenendo lo sguardo verso di lei, con un espressione tra la seria e la serena.
-Oh Sai- lo abbracciò d’impeto facendolo arrossire all’invero simile.
Passarono tutto il pomeriggio a parlare e scherzare come due bambini.
Verso sera Sai si riaddormentò, ma senza brutti sogni.
 
L’indomani il ragazzo fu dimesso, cosi Tenten si offrì di accompagnarlo a casa quando un Anbu gli fermò. -Tenten e Sai- chiese il ninja mascherato.
-Siamo noi!- risposero.
-L’Hokage Tsunade Senju vi vuole vedere subito sulla terrazza della magione- ordinò l’Anbu scomparendo in una nuvola di fumo.
 
Angolo autore:
Ho scritto questo capitolo solo per dare un po’ di spazio alla Sai/Ten. Spero vi piaccia.
Domanda: che cos’è l’orizzonte degli eventi?

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Capitolo 10
*** Rivelazioni ***


-Allora Hokage Tsunade, per cosa ci ha fatto convocare?- gli si rivolse un Ninja dai capelli e gli occhi scuri, visibilmente serio ed infastidito. Tsunade lo ignorò, prima di concentrarsi sui presenti scrutandone uno ad uno notando che erano tutti presenti. -Signori- gli richiamò il capo villaggio. -Due giorni fa siamo stati attaccati da dei nemici di cui ignoravamo l’esistenza- spiegò tutto d’un fiato. -L’altro giorno questo ragazzo…- aggiunse indicando Charlie al suo fianco. -…Mi ha rivelato ogni cosa sul conto dei nostri nemici- disse per poi passare la parola al biondino. -Non è facile da spiegare come cosa- esordì Charlie con fare diretto -Perciò sarò schietto: gli esseri con cui avete combattuto due giorni volevano rapire lui!- aggiunse indicando Naruto. -Perché volevano Naruto?- si fece avanti Iruka. -Perché è uno di loro!- aggiunse. Nell’aria si diffuse un brusio di voci, generato dai Ninja di Konoha, il quale fu interrotto da un rumore simile ad un pow metallico. Al sentire quel rumore tutti i Ninja si voltarono verso Charlie che teneva in mano una strano apparecchio simile ad una elle metallica di colore grigio chiaro con una specie di tubo fumante tenuto verso l’alto. Sakura e Hinata la riconobbero subito, era l’arma con cui aveva colpito l’infermiera due giorni prima. -Sukara hai visto?- chiese all’amica. -Cosa?- gli domandò la rosa. -Quell’arma! Ha uno strano meccanismo, ho attivato il Byakugan per vedere meglio. Da quel tubo esce un piccolo sassolino a forma fallica che viaggia in linea eretta come una freccia, credo sia un materiale simile a quello delle punte dei Kunai forse più resistente- spiegò la Hyuga. -Questo “sassolino” viaggia ad una velocità molto vicina a quella del suono- aggiunse. -È quasi quella di uno Shuriken potenziato con il Chakra del Vento- spiegò la rosa. -Visto che v’interessa è una AMT Hardballer modificata per contenere fino a 20- le interruppe Charlie. Hinata e Sakura si guardarono stranite, erano sicure di aver parlato con la voce bassa! Ma come aveva fatto Charlie ha sentirle? Aveva un udito finissimo? Riusciva ha leggere il labiale? -Più tardi vi spiegherò- disse il ragazzo. -Tornando al discorso su quelle creature, rivelagli cosa centra Naruto e la sua malattia- gli ordinò Tsunade. Tutti i presenti si fecero attenti, perfino Iruka e Kakashi che avevano seguito il caso di Naruto fin dagl’inizi impallidirono difronte a quello che aveva detto l’Hokage. Finalmente il momento della verità stava per venire a galla. -Quella di Naruto è una malattia ma anche una maledizione, coloro che ne soffrono si chiamiamo Vampiri- raccontò il ragazzo. -Se volete informazioni l’Hokage vi consegnerà a tempo debito un manuale con tutte le istruzioni su di loro che le ho consegnato di recente- aggiunse. -E dicci, visto che Naruto è un vampiro proprio come gl’esseri che ci hanno attaccati- si fece avanti Sasuke. -Ci possiamo fidare o no?- gli chiese guardandolo dritto negl’occhi. -Lui non è pericoloso! Da quello che ho scoperto non sapeva neanche di esserlo!- raccontò con calma Charlie. -Percepisco un ‘Ma’ e so che riguarda me vero?- chiese rivolto al moro. -Tu chi sei? Cosa ci fai qui? Perché volevi vedere Naruto ancor prima che assegnassero le squadre? Non mi sembri affatto un Ninja! E a volte ti ho sentito parlare da solo!- disse il moro incrociando le braccia. -Dimmi Sasuke Uchiha, come mai mi segui da due giorni?- gli chiese Charlie a sua volta guardandolo con una calma agghiacciante. -Per rispondere alla tua domanda posso dirti che io faccio parte di un gruppo che cerca e cattura i vampiri, e qualunque creatura che si nasconda nelle tenebre o nuoce all’umanità! Io sono un Esper specializzato in esorcismo, ho la facoltà di poter percepire nelle vicinanze qualunque attività non-umana: Demoni, Creature Ultraterrene, Anime Dannate, e cosi via. Ho studiato tutto sui Vampiri e sull’Esorcismo da quando avevo solo due anni- raccontò. -Esorche?- gli chiese un Naruto assai confuso. -Pratica con la quale si espelle ogni forma di corruzione dallo spirito, dal corpo e dalla mente- lo punzecchiò Charlie. -Non trattare cosi Naruto, certo non brillerà per intelligenza ma neanch’io ho sentito parlare di questo esorcismo e di questi Vam-pi-ri- disse Sasuke sillabando l’ultima parola. -Dubitavo che non lo sapeste- costatò Charlie. -Per quanto riguarda i tuoi compagni, sono già qui?- chiese Sasuke. -Gli ho chiamati ieri, dovrebbero arrivare domani verso il tardo pomeriggio se tutto va bene!- rispose Charlie. Quando il solo cominciò ad illuminare la foresta coi suoi deboli raggi, quattro figure correvano per il sentiero che gli avrebbe condotti dal loro compagno. Erano passati cinque anni da quando erano entrati nelle Terre Dei Ninja, e da quando il loro compagno si era separato dal gruppo per dare la caccia hai loro più acerrimi nemici: I Vampiri. Ed ora dopo ben cinque anni si faceva sentire con delle buone notizie. -Alla fine Charlie è riuscito ad eliminare Lilith- convenne una ragazza dai capelli rossi, mentre guardava i suoi compagni coi suoi occhi blu notte. -Esatto!- confermò un compagno dai capelli arancioni, guardandola a sua volta con due occhi verde-grigio. -In più ha trovato un vampiro che sostiene di non sapere nulla sulle sue origini!- raccontò un compagno dai capelli castani guardandola coi suoi occhi gialli. -Ragazzi credete sia il ragazzo della profezia?- domandò un albino con due occhi azzurro-ghiaccio. -Secondo me resta e resterà solo una diceria- convenne l’arancio. -Una diceria?!?!- obbiettò l’albino. -I Nosferatu attaccano un villaggio in cui risiede un loro consimile? Quest’ultimo sembra non conoscere le sue origini? In più, tutto combacia con quello che c’era scritto sulle effigi nel tempio vampiro di Lamia Urbem- raccontò. -Credi ancora a quella profezia?- si fece aggressivo l’arancio. -Ricorda che era incompleta- spiegò. -Voleva vedermi Hokage-Sama?- gli chiese Hanako Hyuga entrando nell’ufficio. -Siediti Hanako- ordinò l’Hokage, la Hyuga obbedì. -Posso esserle utile?- chiese la Hyuga. -Io di te mi sono sempre fidata Hanako!- disse la Senju guardandola dritta negl’occhi come per volerla scrutare nel profondo. -Ora dimmi, tu ti fidi di me?- gli domandò con calma. -Non ho mai avuto motivo di dubitare della sua autorità, Tsunade-Hime!- rispose Hanako. L’Hokage rimase un attimo impassibile per qualche secondo. Se la Hyuga avesse attivato il Byakugan, non avrebbe potuto neanche notare il minimo movimento sul volto della Senju. -Dimmi Hanako, cosa ne pensi del caso di Naruto e di Charlie- gli chiese Tsunade. -Naruto è un bravo ragazzo, non penso che per ben dodici… si sia nutrito in quel modo che sostiene Charlie!- rispose. -Invece di Charlie cosa pensi?- chiese Tsunade. -Non saprei! È nuovo del villaggio, ad occhio e croce direi che è un mistero!- spiegò la Hyuga. -C’è un ultima cosa che dovrei dirti- disse alzandosi per poi guardare fuori dalla finestra, dietro alla scrivania. -Gli anziani sono preoccupati per quello che hanno scoperto su Naruto, purtroppo anche loro hanno letto il rapporto fornitomi da Charlie sui vampiri, purtroppo anche Naruto è un vampiro e questo non gli rallegra di certo a lasciarlo andare in giro per il villaggio indisturbato, vogliono che oltra a Charlie sia seguito da un ninja di Konoha- raccontò voltando il capo verso Hanako. -Vuole che mi occupi di Naruto…?- si sorpresa la Hyuga. -Esatta Hanako!- confermò la Senju. -È già tanto che non è scoppiato il finimondo dopo quello che ha rivelato Charlie- spiegò. -Inoltre, Naruto dovrà abitare a casa vostra visto che non potete lasciarlo libero, in special modo di notte- finì sedendosi sulla sedia. -La ringrazio per la fiducia Hokage-Sama non la deluderò?- disse Hanako alzandosi per poi abbassare lo sguardo. Finita la conversazione la Hyuga fu congedata. Uscita dalla Magione notò che il sole stava ormai calando, affrettò il passo per raggiungere la casa di Naruto. -Tu vivi qui?- disse Naruto con fare sconcertato, mentre entravano nell’appartamento in cui risiedeva Charlie. Naruto che in quel momento era in forma Vampiresca sentì un odere acre e pungente investirgli le narici. -Amianto- disse Sakura. -Probabilmente qualche impresa edile abusiva- fu il commentò di Sasuke. -Prendi tutta la tua roba ed usciamo di qui il prima possibile- disse Naruto coprendosi la bocca e le narici con la mano. Presero tutti gli effetti personali di Charlie, poi uscirono. Camminarono per le vie di Konoha visto che Naruto preferì evitare di trasformarsi dopo quello che era successo due giorni prima. Mentre si dirigevano verso l’appartamento di Naruto intravidero qualche membro dei clan Uchiha e Hyuga correre sui tetti per pellustrare la zona. Dopo l’attacco dei Vampiri avvenuto due giorno fa, i membri dei due clan avevano formato un gruppo per difendere Konoha dalle creature delle tenebre sotto l’ordine dell’Hokage Tsunade. Quando arrivarono a casa di Naruto trovarono una donna che stava suonando il campanello in continuazione. Naruto la riconobbe subito, era Hanako Hyuga, la madre di Hinata. -Buonasera signora Hyuga- la salutò Naruto avvicinandosi. -Naruto eccoti qui, ti stavo cercando- gli rivelò la Hyuga con fare autoritario. -Che cosa c’è?- chiese Naruto. -L’Hokage mi ha ordinato di farti da guardia insieme a Charlie!- rispose. -Per cui prepara la tua roba, venite a Villa Hyuga con me- aggiunse. Salirono fino all’appartamento di Naruto, dove Hanako, Susuke, Sakura e Charlie diedero una mano a preparare alcuni bagagli con dentro, Vestiti, Shuriken, Kunai, Rotoli, infinitesime confezioni di Ramen Istantaneo e cosi via. Scesi in strada si diressero verso Villa Hyuga a piedi, compreso Naruto (Visto che gli Uchiha e gli Hyuga stavano pattugliando le strade), ogni tanto incontravano qualche Ninja di guardia ma Hanako gli tranquillizzò. Arrivati a Villa Hyuga la donna bussò, dopo pochi istanti la porta si aprì rivelando la figura austera ed impassibile del capoclan, Hiashi Hyuga che in quel momento indossava il suo kimono da combattimento bianco. -Buonasera caro ci sarebbe una cosa che dovrei rivelarti- disse Hanako facendosi avanti. -Credo di saperlo- disse Hiashi. -Prego ragazzi entrate, mia figlia sta preparando la cene- gl’invitò ad entrare. Poco prima di entrare nella villa, Naruto sentì il famigliare odore di lilla insinuarsi fra le narici, provocandogli una scossa lungo la schiena che si fermò all’altezza del linguine. Quando vide Hinata intenta a cucinare ne rimase affascinato: indossava una veste bianca che le arrivava giusto alle gambe sbracciata, ed un grembiule da chef lilla mentre mescolava una minestra con una grazia da far invidia ad una dea. -Ciao… Naruto-kun…- disse Hinata con un leggero rossore sulle guance mentre spegneva il fuoco. -L’Hokage ci aveva già informati del tuo arrivo cosi ho potuto preparare una minestra con verdure bollite- spiegò togliendosi il grembiule ed adagiandolo su una sedia, prima di avvicinarsi al biondo. Quando la Hyuga gli fu vicino Naruto avvertì subito il battito del suo cuore insieme allo scorrere del sangue. Charlie lo guardò subito con il suo sguardo penetrante come per dirgli: non pensarlo nemmeno. -Se…senti Hinata-Chan… potremo dare… una mano ad… apparecchiare- si offrì il biondo notando il tavolo sgombro. -Sei molto gentile ragazzo- gli sì complimentò Hanako. Alla fine Naruto e Charlie diedero una mano ad apparecchiare, mentre Hinata tornava ai fornelli. Angolo autore: Domanda: Raziel, Kain, Vorador, Janos Audron sono personaggi di quale serie?

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Capitolo 11
*** L'arrivo dei cacciatori ***


Mentre Naruto e Charlie apparecchiavano, Hinata e sua madre continuavano a cucinare, dopo pochi istanti arrivò una bambina sui sette anni circa con gl’occhi simili a quelli di Hinata ma con i capelli castano cenere. La quale si avvicinò ai fornelli per poi mettersi a cucinare insieme alla madre e la sorella.
Finito di preparare si sedettero a tavola, mentre Hinata, con l’aiuto di sua madre e sua sorella Hanabi servì le pietanze.
La cena si svolse in un religioso silenzio, interrotto solo dalle posate che picchiettavano sui piatti.
-È Davvero ottimo questo stufato Hinata- le sì complimentò Naruto dopo averne mangiato una cucchiaiata.
Al sentire quel complimento Hinata arrossì lievemente. -G…grazie N…Naruto-Kun- balbettò.
-Senti… Charlie?-  si fece avanti Hanabi.
Il ragazzo la guardò interrogativo.
-Oggi c’ero anch’io sul tetto della magione, è ti ho sentito dire che eri una specie di qualcosa di cui non ricordo bene- sì affettò a dire Hanabi.
-Ho capito cosa vuoi chiedermi!- la tranquillizzò il ragazzo. -Sono un Es-per- sillabò. -Sono in grado d’interagire con le forze paranormali come: Fantasmi, Demoni ed entità superiori- spiegò.
-Questo mi è chiaro!- rispose Hanabi. -Vorrei solo sapere, come sei riuscito a sviluppare queste tue doti?- gli domandò.
-Non si sviluppano: si nasce!- rispose lui. -È un po’ come il vostro controllo del Chakra, ma infinitamente più difficile!- aggiunse. -Tutto  funziona con l’Attività Neuronale che regola le funzioni del cervello, nel primo anno abbiamo l’Attività Neuronale più alta di quanto ne avremo nel resto della nostra vita, questo perché abbiamo una percezione diversa da quella che abbiamo normalmente, dopo i tre anni di vita l’Attività Neuronale scende al di sotto di del 12% di quanto ne avevamo originariamente, noi Esper riusciamo ad usare le nostre doti perché riusciamo a conservare oltre il 50% della nostra Attività Neuronale originale- spiegò.
-E l’esorcismo?- si fece avanti Hiashi. -È una capacità allegata?- chiese il capoclan.
-L’esorcismo è una pratica che consente di eliminare le influenze negative dal corpo, dalla mente e dallo spirito. Solo una persona con doti Esper può usargli- rivelò Charlie.
Alla fine, la serata andò avanti mangiando mentre Charlie continuava a spiegare nozioni sull’esorcismo e sugli Esper.
 

*****

 
La luna piena era ormai alta nel cielo mentre gli Shinobi correvano per la foresta per tornare a Konoha, dopo un intero giorno passato a perlustrare la zona. Anche se non avevano trovato nessun vampiro rimasero coi sensi attenti, visto che i loro nemici avevano un affinità maggiore con le tenebre di quanta ne avevano gli Shinobi.
Continuarono a correre, quando ad un tratto…
-Fermi- ordinò di botto uno degli Shinobi fermandosi. -Byakugan- attivò la sua Abilità Innata.
-Vado io Hoheto- si disse un ragazzo dai capelli scuri a caschetto, mentre gli passava accanto.

 
******

 
Ormai era quasi fatta, ancora un altro giorno e sarebbero arrivati a destinazione.
Visto che erano in anticipo sulla tabella di marcia presero ad accelerare l’andatura, correndo per il bosco come dei fulmini prima  di fermarsi di botto.
-Qualcuno c’insegue- disse Dex tirando fuori una spada media con la punta sottile rivolta verso l’esterno insieme di un bianco scintillante. -Un singolo uomo, credo che sappia che ci siamo accorti della sua presenza- aggiunse.
-Vampiro o Ninja?- si fece avanti Sam.
-Potrebbe essere un Ninja- le rispose Dex portandosi nella direzione da cui  proveniva l’inseguitore. -Lasciate a me la trattativa- sentenziò fermandosi.
 

*****

 
Quando il ninja arrivò a destinazione trovò ad attenderlo un ragazzo con i capelli arancioni messi in risalto dai raggi della luna che l’osservava coi suoi occhi verde-grigio con uno sgurdo tra l’austero ed il vigile.
-Chi siete- chiese il Ninja con aria impassibile con una nota di gentilezza guardando i quattro ragazzi uno ad uno con i suoi occhi rossi con le tre tomoe, ma rimanendo concentrato sul ragazzo con gl’occhi verdi.
-Dimmi, Vampiro…- disse Dex con ironia. -Se il tuo scopo era quello di fregarci, passando per un Ninja dovesti non avere gl’occhi rossi, in più, quell’odore di sangue che emani è cosi intenso che è quasi impossibile non sentirlo- continuò sventolandosi una mano sul naso come se volesse allontanerei un odore sgradevole.
-Non sono uno di quelle creature- disse il ninja con calma.
Dex sorrise -Ahah, ti sei tradito da solo, i vampiri non dicono di esserlo- disse prima di attaccarlo con una spadata, che venne parata dal ninja con una katana prima che esso contrattaccasse con un Kunai, che venne evitato da Dex spostandosi di lato, in quell’istante il ninja compose dei sigilli: serpente, pecora, scimmia, cinghiale, cavallo, tigre -Katon – Gōkakyū no Jutsu-
Vedendo arrivare la palla di fuoco farsi sempre più vicina Dex la evitò con un salto, poi provò a cercare il suo avversario, trovandoselo alle spalle con un Kunai impugnato nella mano destra.
Dex sorrise. -Ora mi fido- disse prima di atterrare sul erba, dopo di che, arrivarono i loro compagni. Dex ritirò la spada nel fodere che aveva dietro la schiena poi disse. -È un ninja! Ha usato una delle loro arti!-
-L’abbiamo visto- disse Sam.
-Scusa se ti ho attaccato, ma volevo essere sicuro che non foste vampiri- disse Dex al giovane Ninja.
Hoheto si fece avanti -Siete gli amici di…-
-Charlie!- rispose Dex.
-Allora seguiteci- disse il ninja dal caschetto scuro.
Messi in marcia verso Konoha Dex si mise in testa insieme al ninja contro il quale aveva  combattuto, seguiti dai rispettivi  team.
 

*****

 
Arrivarono a Konoha il giorno seguente verso le prime ore del mattino, poi il Ninja dai capelli scuri portò Dex ed i suoi compagni subito dall’Hokage per fare rapporto. Arrivati davanti alla magione il ninja fece strada al gruppo.
-Buongiorno Hokage-Sama- disse il ninja entrando nella stanza.
-Benarrivato Itachi- lo salutò Tsunade. -Devono essere i compagni dell’Esper, vero?- chiese la donna guardando i cinque ragazzi alle spalle di Itachi.
Il primo era alto sull’1,70 dalla corporatura allungata, dai capelli arancioni tirati lievemente verso l’alto, due occhi verde-grigio, vestito con una maglia a strisce verdi e gialle orizzontali, abbinata ad un paio di pantaloni del medesimo motivo lunghi poco più su del ginocchio ed un paio di scarponi rossi.
La seconda era invece una ragazza dai lunghi capelli rossi, con due occhi blu notte incastonati in un viso a cuore, più o meno della stessa età del primo, vestita con un top in stile militare abbinato ad un paio di pantaloni in latex aderente ed un paio di anfibi col tacco basso.
Il terzo sembrava un albino, a giudicare dal colorito della pelle e dei capelli che mettevano in risalto gl’occhi azzurro-ghiaccio, vestito con una maglia azzurra con le maniche corte abbinata ad un paio di pantaloni bianchi lunghi fino alle caviglie ed un paio di scarpe sportive grigie.
L’ultimo era un ragazzo dai capelli castano-scuro, con gl’occhi gialli, vestito con una maglia nera a strisce diagonali rosse, abbinata ad un paio di pantaloni in pelle nera ed un paio di stivaletti da wrestler.
-Vorremo vedere Charlie- si fece avanti l’arancio.

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Capitolo 12
*** Alleanze e Allenamenti ***


Quella sera Charlie e Naruto continuavano ad esercitarsi sui Dono Oscuri sotto la supervisione di Hanako e delle sue figlie.
Dopo aver finito di mangiare avevano lavati i piatti, poi Hinata e Hanabi avevano chiesto al padre il permesso di seguire Naruto e Charlie nei loro allenamenti con la scusa sviluppare il loro Byakugan. Cosa che il Capo Hyuga accettò di buon grado, si fidava di Naruto nonostante fosse un vampiro, in più sua moglie Hanako aveva l’alterazione del Chakra del fuoco che aveva trasmesso alla figlia minore Hanabi, cosi nel mal augurato caso che Naruto volesse fare uno “spuntino di mezzanotte” non ci sarebbero stati problemi.
Ora, il Vampiro di Konoha si allenava coll’Esper nei suoi Doni Oscuri: come prima casa prese la forma vampiresca, poi cercò di attaccare Charlie che si difendeva evitando i suoi attacchi, per poi tentare di recitare qualche cantilena in quella  lingua sconosciuta hai ninja prima di tentare di colpire il biondo che si difese trasformandosi in nebbia ed in pipistrelli.
Arrivata l’alba Naruto riprese l’involucro (La forma umana NDA) poi andò in una camera che sembrava di più una mansarda completamente chiusa con qualche lampadina al neon.
-Naruto Uzumaki?- chiese un membro del Clan Hyuga entrando nella stanza.
-Si! cosa c’è Dattebayo?- chiese il biondino.
-L’Hokage Tsunade Senju vuole vederla nel suo ufficio! Anche lei signorino Esper è desiderato- disse prima di dileguarsi.
Usciti da Villa Hyuga i due si diressero verso l’ufficio dell’Hokage, seguiti da Hanako e le sue figlie visto che erano state convocate anche loro.
Arrivarono al palazzo dell’Hokage dopo quasi una mezz’ora di camminata sotto il pallido sole della Primavera Konohaniana, per tutto il tragitto Naruto era rimasto sotto la coperta arancione per proteggersi dai raggi del sole.
Entrati nella magione trovarono tutti i loro compagni: Neji, Rock Lee, Tenten, Sai, Sakura, Sasuke, Kiba ed il suo cane Akamaru, Shino, Ino, Choji e Shikamaru.
-Anche voi qui ragazzi?- chiese Naruto.
-L’Hokage… ci ha... orrrdinato di venire il prima possibile. Che seccatura- sbadigliò Shikamaru senza neanche mettersi una mano davanti  alla bocca.
-Potresti almeno evitare di metterci in mostra le tue tonsille. Pelandrone- lo punzecchiò Ino.
In quell’istante la porta si aprì rivelando l’immagine di Shizune. -Benarrivati Ragazzi!- gli salutò. -Prego, l’Hokage Tsunade vuole vedervi- rivelò spostandosi dalla porta per fargli entrare.
I presenti si apprestarono ad entrare quando…
-Dex- disse Charlie riconoscendo il suo amico.
-Charlie- rispose l’arancio andandogli in contro per poi abbracciarsi dopo tanto tempo che non si vedevano.
-Signori, vi sarei grata avere la vostra attenzione- richiamò tutti l’Hokage. -in questi giorni ho parlato con alcuni Jonin di alto rango sulla minaccia dei Vampiri, ed ho preso una decisione: Visto che Naruto  è un vampiro a tutti gl’effetti, e voi lo avete seguito nel corso degl’anni sosterrete un addestramento speciale per contrastare la minaccia dei vampiri, questi ragazzi qua…- indicò il gruppo di Charlie. -V’insegneranno tutto quello che c’è da sapere- spiegò.
Dopo qualche istante entrarono alcuni Jonin, il primo Naruto lo riconobbe subito, era il maestro Kakashi, il secondo era la versione adulta di Rock Lee, mentre il terzo era un uomo con una barba ed una sigaretta in bocca, mentre l’ultima era una donna dai lunghi capelli neri mossi.
-Gentili di essere venuti- ringraziò l’Hokage i Jonin.
-Prego Hokage- disse la signorina dai lunghi capelli mossi e gl’occhi rossi abbassando il capo.
-Ragazzi, come stavo dicendo poco fa, voi sosterrete un esame per imparare tutto quello che c’è da sapere sui vampiri, i Jonin qui presenti vi sottoporranno ad una prova poi verrete assegnati ad uno di loro, anche Charlie ed i suoi compagni saranno addestrati nelle arti dei Ninja per dare una mano all’eliminazione dei vampiri- sentenziò.
-Prego  seguiteci- disse Kakashi facendo strada.
Usciti dalla magione degl’Hokage andarono ad un campo di addestramento poi i Jonin fecero radunare i ragazzi in linea per poi cominciarle a guardargli uno ad uno. Ad un certo punto Kakashi tirò fuori dei foglietti per poi spiegare: -Conoscete tutti l’alterazione del Chakra vero?- a quella domando tutti annuirono. -Bene- sorrise sotto la maschera. -Ho intenzione di allenarvi nell’arte elementale, da quello che abbiamo capito i Vampiri sono deboli al fulmine ed al fuoco, per cui voglio sapere qual è la vostra alterazione del Chakra per poi addestrarvi in tale arte, poi passeremo ad addestravi in quelle del fulmine e del fuoco- spiegò il Ninja-Copia. -Fate scorrere il Chakra in questi fogli la reazione rivelerà a quale alterazione appartiene il vostro Chakra- disse distribuente i foglietti.
Il primo ad immettere il suo Chakra fu Sasuke, rivelando l’alterazione del Chakra del Fulmine, poi ci fu il turno di Sakura rivelando anche lei la stessa alterazione del Fulmine, poi ci fu Sai che rivelò quella del Fuoco, seguito a ruota da Tenten, Neji, Kiba, Rock Lee, poi venne il turno di Ino che risultò appartenere alla Terra proprio come Choji e Shino. Per ultima venne Hinata che quando fece scorrere il Chakra nel foglietto esso s’inzuppò rivelando l’alterazione del Chakra dell’Acqua.
Finita la prova dei foglietti andarono ad allenarsi, Kakashi e Asuma insegnarono hai Neo-Genin i rudimenti dell’Alterazione Del Chakra, mentre Kurenai e Gai spiegarono le nozioni di base hai cacciatori, mentre Charlie accompagnava Naruto in una grotta non molto distante sotto il Byakugan di Hanako e Hanabi per esercitarlo nei Doni Oscuri.
 
Angolo Autore:
Lo so che è un capitolo un po’ corto, ma è solo preparativo. Nel prossimo prometto che ci sarà  un po’ di azione e che svilupperò la trama. Vi faccio Buone Feste Auguro un buon anno ha tutti.
Domanda: chi ricorda questi vecchi cartoni animati degl’anni 90. Biocombat, Mummies Alive, Streets, Action-Man.

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