Kitsune

di Kitsune 93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Avviso ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Sakura stava guardando fuori dalla finestra, una forte pioggia bagnava le strade di Konoha. Sbuffò irritata, aveva voglia di fare una passeggiata, ma non poteva di certo uscire. Nelle sue condizioni non era saggio rischiare di prendersi l'influenza.
Toccandosi la pancia pensò che ormai manca poco, poi finalmente avrebbe tenuto fra le braccia la sua piccola. La loro bambina.
Essendo un ninja medico aveva assistito a molti parti, ma ovviamente il suo sarebbe stato qualcosa di veramente indescrivibile. Sentirla muovere dentro di lei era una cosa meravigliosa, non sapeva in che altro modo descriverlo.
«Sakura!» la chiamò suo marito dalla camera da letto.
«Sono qui dormiglione!»gli rispose lei continuando a guardare fuori dalla finestra.
Improvvisamente delle calde braccia la avvolsero da dietro e le mani si posarono sul suo pancione.
«Buongiorno amore» le sussurrò baciandole la testa «Come stai oggi?» le chiese poi premuroso.
«Ciao! Sto bene! Avevo voglia di fare una passeggiata, ma, come puoi ben vedere, non si può!» sbuffò poi.
Lui guardò fuori e annuì, poi le chiese «Hai già fatto colazione?»
«No» ammise lei.
«Come no! Andiamo allora che ti preparo qualcosa!» disse prendendola per mano e conducendola in cucina.
La fece sedere su una sedia vicino al bancone.
«Hai voglia di qualcosa?»
«No, fai tu! Basta che non sia ramen!!» lo prese in giro lei, facendogli l'occhiolino.
Lui sbuffò e cominciò a armeggiare sui fornelli. Sakura rimase a guardare la zazzera bionda che amava tanto.
Mai avrebbe pensato che sarebbero finiti lì, insieme.
Aveva capito di amare Naruto dopo molti anni che si conoscevano, quando aveva rischiato di perderlo per mano di Sasuke. Solo allora capì che il sentimento che provava per lui non era solo una semplice amicizia, ma era qualcosa di molto più profondo.
Pensava che fosse troppo tardi, che lui l'avesse dimenticata, ma non fu così.

INIZIO FLASHBACK

«Naruto» sussurrò lei mentre lo accompagnava a casa dopo che aveva passato due settimane di convalescenza in ospedale a causa dell'ennesimo scontro con Sasuke.
«Dimmi» la invitò a continuare, dato che Sakura non proferiva parola.
«Sì, scusa! Devo dirti una cosa! Mi sento male a dirtelo, ma non posso proprio farne a meno» lei gli si parò davanti per guardarlo negli occhi «Io ti amo Naruto»
Sakura abbassò la testa aspettano la reazione del compagno di squadra.
Dopo alcuni secondi di silenzio che a lei parvero ore intere disse, sempre a testa bassa per nascondere le lacrime che avevano cominciato a rigarle il viso «Capisco se sei arrabbiato, ne hai tutti i motivi! Ho aspettato troppo e dovevo dirtelo tutte le volte che mi corteggiavi e mi dicevi che ti piacevo...ma, ma l'ho capito solo ora! Sono stata una stupida a credere che mi avresti aspettato..»
Naruto le sollevò il viso in modo che lo guardasse in faccia.
«Guardami bene» disse «Ti sembro arrabbiato? Ti amo anche io Sakura»
Poi avvicinò il suo viso a quello di lei e la baciò con passione, come aveva sempre voluto fare.

FINE FLASHBACK

«Sakura ci sei?» la voce di Naruto la riportò alla realtà, le stava sventolando una mano davanti alla faccia.
«Eh?» si riscosse lei «Scusa, stavo ripensando al giorno in cui ci siamo messi insieme» ammise arrossendo leggermente.
Naruto scosse la testa divertito «E' stata una bella serata in effetti, una delle poche!» affermò poi coprendosi istintivamente il volto con le braccia per parare uno dei micidiali pugni che la compagna gli riservava.
«Ehm...Naruto?» lo chiamò lei guardando il pavimento. Lui riaprì gli occhi e la guardò con aria interrogativa.
«Cosa c'è?»
«Credo che sia arrivato il momento!!» esclamò emozionata guardandolo.
«Il momento per cosa?» chiese lui senza capire.
«Baka!» sbuffò lei «Mi si sono rotte le acque!».
Naruto sbiancò «Non mancava ancora una settimana??»
«A quanto pare no!» disse lei ironicamente, mentre una contrazione le faceva afferrare forte il tavolo, tanto che le sue nocche sbiancarono.
Naruto si precipitò verso di lei e l'aiutò ad alzarsi. Poi la prese in braccio e cominciò a correre verso l'ospedale.
Subito le infermiere la portarono in sala parto.
«Posso entrare?» chiese Naruto titubante al ninja medico.
«Certo che puoi! Sei il padre dopotutto!» gli rispose lui ridendo
«Naruto muoviti!» lo chiamò Sakura da dentro la stanza. Non se lo fece ripetere due volte. Corse ad affiancarsi a sua moglie per stringerle la mano.

***

Dopo alcune ore Naruto aveva la mano viola e Sakura stringeva tra le braccia la loro bambina.
«Non è bellissima?» gli chiese.
Lui smise di guardarsi la mano e le osservò. Non poteva credere di essere così fortunato, da bambino emarginato ora era amato e accettato, aveva una famiglia e un villaggio che contavano su di lui.
«Siete bellissime» sussurrò con voce strozzata.
«Baka!» esclamò Sakura abbracciandolo forte «La vuoi tenere tu?» gli chiese poi porgendole la bambina. Lui annuì e subito si sporse per prenderla.
Era davvero meravigliosa e piccolissima, aveva paura di farle male talmente era delicata.
«Ehm-ehm»
Sakura e Naruto si voltarono verso la porta, era Tsunade.
«Ciao, non volevo disturbarvi!»
«Tsuname-sama! Venga pure!» esclamò Sakura felice di vederla.
«Avete fatto proprio un ottimo lavoro» ammise guardando da vicino la piccola che Naruto aveva in braccio. Lui le sorrise orgoglioso.
Solo allora Tsuname si rese conto di avere davanti un adulto e non più il giovane irruento e immaturo che metteva a soqquadro tutta Konoha.
Sakura aveva scelto la persona giusta per starle accanto, si completavano perfettamente.
«C'era qualcosa che voleva dirci?» le chiese Sakura.
«No, volevo solo vedere come stavate tu e la piccola» poi aggiunse «Come l'avete chiamata?»
«Kitsune» risposero in coro.
«Direi un nome appropriato» disse facendo un occhiolino a Naruto.

16 ANNI DOPO

Un fulmine biondo stava correndo attraverso il villaggio. Era tremendamente in ritardo, sua madre si sarebbe arrabbiata parecchio.
Sia a lei che a suo padre la madre arrabbiata metteva paura.
I lunghi capelli biondi svolazzavano di qua e la, mentre i grandi occhi verdi tenevano d'occhio la strada per non andare a sbattere contro qualcosa o qualcuno.
«Ciao Kitsune!» urlò Ino vedendola sfrecciare.
«Ciao zia Ino!» la salutò di rimando fermandosi, ma continuando a correre sul posto.
«Sei di nuovo in ritardo, non è vero? Questa volta tua madre ti ucciderà» disse facendole l'occhiolino.
«Già! Infatti devo proprio scappare!»
«Sei proprio come tuo padre» rise Ino «Vai e salutameli tanto!»
Kitsune annuì e ricominciò a correre salutando Ino con la mano.
«EHY ATTENTA!!» urlò un mercante dopo che la giovane urtò la sua mercanzia facendola cadere a terra.
«Mi scusi!!» disse lei rialzandosi in piedi.
«Ah sei tu! Solo perché sei la figlia del sesto Hokage non vuol dire che tu possa fare tutto quello che vuoi senza subirne le conseguenze!!» disse il vecchio cominciando a raccogliere tutto, appena alzò lo sguardo vide la giovane che era già ripartita senza nemmeno ascoltarlo.
Allora urlando più forte in modo che lo sentisse disse «Sei proprio come tuo padre!!»
“Quattro volte in una sola mattinata! Complimenti Kitsune, fatti riconoscere ovunque!” sbuffò lei spazientita.
Finalmente si trovò davanti all'edificio dove lavorava suo padre, il sesto Hokage. Appena si avvicinò vide la madre che la stava aspettando spazientita davanti all'entrata.
«Eccoti! Era ora, dove ti eri cacciata?» le chiese sua madre con tono di rimprovero.
«Scusa mamma! Mi sono fermata a parlare con alcuni amici e ho completamente perso la cognizione del tempo!» si giustificò lei.
«Va bene dai, andiamo su! Tuo padre ci sta aspettando»

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Sakura e la figlia salirono le scale in silenzio. L'ufficio dell'Hokage era all'ultimo piano del grande edificio.
Arrivate davanti alla porta le due donne sentirono delle voci che parlavano, Sakura dopo un attimo di esitazione bussò.
Le voci all'interno si fermarono di colpo poi una di loro disse «Avanti».
Kitsune aprì la porta e entrò seguita subito da Sakura. Naruto sorrise «Oh eccovi finalmente!» poi tornando a rivolgersi agli altri ninja nella stanza disse «Per il momento possiamo rimandare la conversazione, la riprenderemo oggi pomeriggio»
«Come desiderate» tutti i ninja uscirono salutando cortesemente le due donne, poi l'ultimo si chiuse la porta alle spalle.
Naruto si stiracchiò «Ho una fame tremenda! Dove eravate finite?»
«Chiedilo a tua figlia! L'ho aspettata mezz'ora!» sbuffò Sakura.
«Oh uffa mamma! Ti ho già chiesto scusa!» sbottò Kitsune di rimando.
Prevedendo lo scoppio della quinta guerra ninja Naruto intervenne «Dai non importa, andiamo a mangiare!»
Kitsune aveva lo stesso caratteraccio di Sakura, da lui aveva preso i capelli e i segni sulle guance.
Le due donne lo precedettero giù per le scale, vedendolo pensieroso Sakura gli si avvicinò «Che succede? Qualche brutta notizia?»
«Eh? Nono, niente! In ogni caso non è il momento di parlare questo, voglio godermi il pranzo prima che la mia piccola parta!»

***


«Non mangi il ramen?» chiese Naruto alla figlia guardandola giocare con la sua ciotola.
Lei scosse la testa «No, non ho molta fame!»
«Sei nervosa per domani? Quando partite?» le chiese Sakura
«Un po', è la prima missione di livello B che ci assegnano, non so se siamo pronti..dobbiamo partire verso le 6!»
«Vedrai che andrà tutto bene, alla fine ho sentito che vi accompagnerà il maestro Kakashi!»
Kitsune annuì «Vi spiace se vado a parlare con Yuki e Toru?»
«No tesoro, vai pure!» le sorrise dolcemente Naruto.
«Grazie papà!» disse lei, diede un veloce bacio sulla guancia ai genitori e poi corse a cercare i suoi compagni di squadra.
«In cosa consiste questa missione?» gli chiese Sakura curiosa.
«Devono portare dei documenti top secret nel villaggio della sabbia, non dovrebbero esserci problemi, non ti preoccupare!» la rassicurò Naruto. Era molto nervoso anche lui, ma non era il caso di mettere in allerta la moglie.
«Cosa volevi dirmi prima?»
«Eh?»
«Prima mi hai detto che mi avresti detto una cosa quando saremmo rimasti soli, dimmi!»
«Ah giusto...Hanno avvistato Sasuke!».
Lei sbiancò di colpo «Dove?» chiese poi.
«Vicino al villaggio della cascata» lui la scrutò in viso, aveva sempre rivaleggiato con Sasuke per il cuore di Sakura e ogni volta che lo nominava aveva paura di vedere rammarico nei suoi occhi per aver scelto lui.
«Cosa pensi di fare?» gli chiese lei, guardandolo con altrettanta curiosità, sapeva anche lei quando Sasuke contasse per Naruto, e quanti sforzi aveva fatto per riportarlo indietro. Inutilmente.
«Non lo so» ammise, abbassando gli occhi e guardando la ciotola vuota che aveva davanti.
«Beh» cominciò lei «Qualunque cosa deciderai di fare, io ti appoggerò. Se vorrai andare a cercarlo, io verrò con te!».
Si guardarono intensamente, poi lui disse «Non ti permetterei di venire con me, lo sai!
»
«Vi servirebbe un ninja medico!»
«Ce ne sono altri che potrebbero venire e...»
«Nessuno di loro è forte come me e lo sai!» lo interruppe lei.
Lui sbuffò, sapeva che aveva ragione.
«Sono l'Hokage, organizzerei io la squadra! E se decidessi di non inserirti nessuno avrebbe da obiettare!»
«E io sono tua moglie e voglio venire con te e poi...»
«Non voglio perderti» urlò lui alzandosi di scatto dalla sedia e ribaltando il tavolo «Ho già rischiato!» disse ripensando a quando l'aveva strappata dalle mani di Sasuke dopo che le aveva rubato dalle mani il kunai.
Lei lo guardò a bocca aperta poi lentamente si alzò in piedi «Non mi perderai» disse poi avvicinandosi a lui e abbracciandolo forte «Lo sai che non puoi fare questa cosa da solo!».
«Come sei testarda» sbuffò lui abbandonandosi tra le sue braccia.
Lei rise poi disse «Baka! Ora però mettiamo a posto il disastro che hai combinato!».

***


«Kitsune!» la ragazza si fermò di colpo e si guardò intorno, poco distante vide un giovane dai capelli scuri e scompigliati salutarla allegramente.
«Yuki! Tori! Vi stavo cercando!» disse lei vedendo l'altro ragazzo seduto su una panchina vicino al moro.
«Ciao!» la salutò Tori sorridendole.
Avevano subito raggiunto un grande feeling, si completavano perfettamente. Kitsune aveva ereditato dalla madre la capacità di controllare in modo perfetto il chakra, Tori era bravissimo nell'utilizzare le arti illusorie e Yuki invece era abile nel combattimento corpo a corpo.
Kitsune si sedette vicino a Tori «Siete emozionati per domani?»
«Un po'» ammise Yuki «Ne stavamo giusto parlando prima che arrivassi»
«Già, tuo padre ti ha detto niente riguardo questa missione?» le chiese Tori curioso.
Lei scosse la testa in segno di diniego «No!»
«Chissà cosa dobbiamo portare di così importante» cominciò a pensare dubbioso Yuki
«Cambia poco sapere cosa dobbiamo portare no? Il nostro compito è solo quello di concludere con un successo la missione!» gli disse Tori.
«Hai ragione» ammise poi l'altro scuotendo la testa «Andiamo a allenarci? Che ne dite?».
I suoi due compagni annuirono e insieme si diressero verso il campo di addestramento. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


«Sono a casa!» esclamò Naruto togliendosi il mantello e la scarpe.
«Ciao! Sono in cucina!» lo salutò Sakura.
Lui la raggiunse e si sedette in una delle sedie vicino al bancone. “Cavolo quanto è bella!” pensò lui guardandola preparare la cena.
«Che c'è?» gli chiese lei curiosa.
Lui scosse la testa e sorridendo le si avvicinò, le sfiorò delicatamente con la mano il viso e si perse a guardare quegli occhi che tanto amava.
«Ti amo Sakura-chan» disse baciandola con passione, lei ricambiò il bacio felice. Naruto riusciva sempre a sorprenderla. Lui e Sasuke erano sempre stati come il sole e la luna, completamente opposti. Non si era mai pentita della sua scelta, di sicuro con Sasuke non sarebbe stata così felice e non si sarebbe mai sentita così amata.
«Ti amo anche io Baka!» gli sorrise lei.
Lui immerse il viso nei suoi capelli rosa, respirando a pieni polmoni il suo profumo.
Poi cominciò a baciarle delicatamente il candido collo. Da bambino aveva sempre sognato tutto questo, ma l'ombra di Sasuke aveva sempre condizionato tutte le sue scelte. Era riuscito a far innamorare Sakura di lui. Una delle prime volte che lei si era dichiarata non le aveva creduto, pensando che fosse uno scherzo di cattivo gusto.
Senza accorgersene si ritrovarono sul letto già privi dei vestiti che ora si trovavano sparsi sul pavimento.
«Naruto» sosprirò Sakura all'orecchio del compagno.
Lui la guardò negli occhi e cominciarono a fare l'amore.

***

Naruto si stese ansimante di fianco a Sakura e lei poggiò la testa sul suo ampio petto. Lui la abbracciò forte e le diede un bacio sulla fronte.
Lei alzò la testa per guardarlo meglio negli occhi «Ti amo Naruto».
Lui le sorrise e la baciò sulle labbra «Anche io Sakura-chan!»
«Mi sa che è ora che vada a finire di preparare la cena» ammise con un sospiro prima di cominciarsi a vestire.
Lui a malincuore la lasciò fare e cominciò a vestirsi anche lui.
«Cosa hai deciso di fare con Sasuke?» gli chiese poi.
Lui scosse le spalle «Non lo so, per il bene del villaggio sarebbe meglio eliminarlo».
«Sono d'accordo con te, quando partiamo allora?»
«IO e la MIA squadra di cui tu non fai parte partiremo dopodomani.
Lei lo guardò furiosa «Pensavo che avessimo già affrontato questo discorso»
«Infatti» le disse lui «Tu non verrai».
Lei sbuffò «Non se ne parla nemmeno, io vengo invece e smettila di insistere!» poi con tono di sfida aggiunse «Tu non inserirmi pure nella squadra, lo troverò da sola!»
«Va bene!» urlò lui «Hai vinto tu!» disse poi andando a mettersi le scarpe.
Raramente Sakura aveva visto Naruto arrabbiato «Dove stai andando?»
«A cercare Kitsune, è tardi e non è ancora tornata a casa» disse sbattendo la porta talmente forte da farla sobbalzare.
«Baka!» gli urlò lei. Poi si sedette a terra e cominciò a piangere.

***

Naruto camminava per le strade affollate di Konoha, odiava litigare con Sakura, ma a volte era esasperante.
Lei aveva ragione, lo sapeva, ma non voleva metterla in pericolo. Se morivano entrambi Kitsune sarebbe cresciuta sola e non voleva che sua figlia provasse il senso di solitudine che lo aveva accompagnato fino a quando non si era sposato.
La sensazione di vuoto che lo assaliva ogni volta che rientrava nel suo appartamento spoglio..quei pensieri gli mettevano ancora i brividi nonostante appartenessero al passato. Qualche volta gli capitava di aver paura di svegliarsi. Temeva di aprire gli occhi e di scoprire che tutto quello che possedeva, Sakura, Kitsune non esistessero, che fosse solo un bellissimo sogno. Allora titubante allunga la mano nella parte del letto dove doveva esserci la sua compagna e appena le sue dita sfioravano la sua pelle morbida e sentiva il respiro pesante allora si rilassava e tornava a dormire.
«Papà!» lo chiamò Kitsune riportandolo alla realtà «Scusami sono di nuovo in ritardo per la cena vero?» aveva il fiatone a causa della corsa.
«No tesoro» le disse guardandola “Abbiamo fatto proprio un bel lavoro” pensò sorridendo.
«Come mai non sei a casa allora?» gli chiese inarcando un sopracciglio sospettosa «Hai di nuovo fatto arrabbiare la mamma?».
«Più o meno» ammise lui grattandosi la testa «Dai andiamo a casa che ci starà sicuramente aspettando».
«Come è andato l'allenamento?» le chiese poi.
Lei lo guardò sbalordita «Come fai a saperlo?»
«Ti dimentichi che io sono l'Hokage e che so sempre tutto?» chiese ridendo facendole l'occhiolino.
«Bene! E' stato molto intenso, siamo tutti e tre un po' nervosi, ma alla fine credo che andrà tutto bene!»
«Sì, stai tranquilla!» confermò lui cingendole le spalle con un braccio.
Appena arrivarono davanti alla porta di casa, Kitsune vide il padre leggermente nervoso e facendogli l'occhiolino gli disse «Dai papà! Vedrai che ti ha già perdonato, come al solito!».
Lui le fece un sorriso tirato e entrò subito dopo la figlia.
«Ciao mamma! Siamo tornati!» esclamò la piccola togliendosi le scarpe.
«Ciao amore! Come è andata oggi? Cosa avete fatto?» le chiese Sakura evitando di guardare il marito che era ancora davanti alla porta.
«Bene! Ci siamo allenati fino a poco tempo fa!»
«Ah bene! Dai venite a mangiare che sennò si fredda!».
La tensione a tavola si poteva tagliare con il coltello, i due non si guardavano neanche in faccia e continuavano a mangiare in silenzio. Kitsune aveva provato a fare conversazione chiedendo alla madre del lavoro e al padre informazioni sulla missione a cui doveva partecipare il mattino seguente, ma tutti i tentativi furono vani, perché entrambi rispondevano solo a monosillabi.
Dopo la cena Kitsune esclamò «Beh, io vado a dormire che domani mi devo svegliare presto!»
«Ok, buonanotte!» esclamarono in coro i genitori, senza entusiasmo, lei alzò gli occhi al cielo e se ne andò in camera. “Sono proprio dei bambini quei due a volte!” disse buttandosi a letto.

***

«Ne possiamo parlare?» chiese Naruto a Sakura dopo che la figlia chiuse la porta della stanza.
«Dipende di cosa vuoi parlare, perché se è ancora per la questione della squadra credo che non ci sia nulla di cui parlare!» sbuffò lei dandogli le spalle.
«Invece abbiamo tanto di cui discutere» la voce gli tremava leggermente, si stava di nuovo innervosendo.
«Non credo, lo sai come la penso!»
Naruto la fece voltare in modo che lo guardasse in viso, solo in quel momento si rese conto che aveva pianto.
«Mi puoi dire perché ci tieni tanto a venire?» un'improvvisa gelosia si impadronì di lui «non sarà mica che vuoi vederlo? Forse non hai mai smesso di amarlo e mi hai usato solo come un ripiego fino a quando non fosse riapparso di nuovo!» non le aveva mai parlato in quel modo, non voleva ferirla, ma in quel momento non gli importava.
Sakura rimase sbigottita da quelle parole, non poteva credere che lui le avesse detto quelle cose e solo il fatto che le potesse pensare la fece ribollire di rabbia.
Senza preavviso gli diede un potente pugno sulla faccia, tanto che Naruto volò dall'altro lato della stanza ribaltando il tavolo.
«Baka!» gli urlò lei raggiungendolo e afferrandolo per la maglietta «Come puoi pensare una cosa del genere?? Come?? Dopo tutto quello che abbiamo fatto insieme?» anche se non voleva la sua voce si incrinò e dagli occhi cominciarono a cadere copiose lacrime che andarono a bagnare il viso del compagno «Ho paura di perderti idiota! Non posso stare a casa a aspettarti! O aspettare che qualche ninja venga a bussare alla porta per dirmi che sei morto! Non lo capisci?».
Fu il turno di Naruto guardarla stupito poi non riuscì a trattenere le lacrime nemmeno lui «Scusami..» le disse abbassando la testa per la vergogna.
«Sei proprio un Baka..» mormorò lei abbracciandolo forte.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Alle 5.30 la sveglia di Kitsune suonò, era ora di prepararsi per la missione. Non aveva dormito per niente, la missione l'aveva tenuta sveglia per tutta la notte,era preoccupata e poi le urla dei genitori della sera prima non l'avevano per niente aiutata.
«Vabbè dai, alziamoci!» sospirò uscendo dal caldo tepore delle coperte.
Subito dopo essersi vestita si recò in cucina per fare colazione, mangiò con calma dato che era ancora presto, per una volta aveva deciso di prepararsi tutto per tempo. Mentre finiva di mangiare cominciò a pensare al litigio che i suoi avevano avuto la sera precedente, non aveva mai visto suo padre tanto nervoso e arrabbiato con sua madre. Tutti le avevano sempre raccontato di come lui fosse innamorato di lei da una vita e di come fosse finalmente riuscito a conquistarla. Poi c'era una domanda che l'aveva tormentata per tutta la notte “Chi è questo Sasuke? E perchè ai miei sta tanto a cuore?”.
Quando ebbe finito di mangiare si alzò da tavola e prese un piccolo post-it in cui scrisse “Mi raccomando non litigate, voglio trovare tutti e due quando torno a casa, capito mamma?” specificò ricordando il caratterino di Sakura, poi aggiunse “un bacio, Kitsune”. Attaccò il biglietto alla porta della loro camera da letto, da cui proveniva il russare di suo padre, poi prese lo zaino e uscì.
Faceva molto freddo quella mattina a Konoha, tutti i negozi erano ancora chiusi. Solo il panettiere era aperto, si sentiva un dolce profumo invadere le strade.
Nel giro di pochi minuti arrivò davanti alla porta del villaggio « Ciao Kitsune!» la salutò Yuki, era appena arrivato anche lui.
«Ciao!» lo salutò lei «Come stai?»
«Bene! Tu invece? Non hai una bella cera!» disse guardando le occhiaie che la giovane aveva sotto gli occhi.
«Bene! Ho dormito poco questa notte in realtà! Neanche tu a quanto pare!» osservò lei a sua volta.
«Eheh mi hai beccato» esclamò lui portandosi una mano dietro la testa con fare imbarazzato «Non so perchè, ma questa missione mi mette molta ansia»
«Ti capisco, anche a me!» sbuffò lei nervosa
«Ciao ragazzi» li salutò Tori vedendoli arrivare.
«Buongiorno!» risposero in coro i due.
«Il maestro non è ancora arrivato?» chiese Yuki guadandosi intorno.
L'altro fece un segno di diniego con la testa.
«Mio padre mi ha detto che anche quando li allenava era sempre in ritardo, minimo di mezz'ora! Mi sa che dobbiamo metterci l'anima in pace e aspettare!» sbottò Kitsune sedendosi per terra davanti alle porte del villaggio.
Dopo mezz'ora finalmente fece la sua apparizione Kakashi, con il suo libretto tra le mani «Ciao!» esclamò.
«Le sembra l'ora di arrivare?? E' da una vita che la stiamo aspettando!» disse arrabbiata Kitsune alzandosi, seguita a ruota dai compagni.
«Eddai! Ho fatto solo un piccolo ritardo!» rispose lui ridendo sotto la maschera «Avanti, partiamo!»


***

«Naruto» mugugnò Sakura picchiando leggermente il petto del marito con la mano «Spegni la sveglia».
Dato che lui non accennava a muoversi Sakura sbuffò «Baka svegliati!!» e cominciò a scuoterlo più violentemente. Naruto di tutta risposta russò più forte. “Ma come può dormire così profondamente??” si chiese irritata.
Subito dopo si lanciò sopra il marito allungando un braccio per spegnere la sveglia.
«Ma che..» chiese Naruto svegliandosi di colpo e trovandosi il gomito della moglie piantato sullo sterno.
«Non ti svegliavi e quel maledetto aggeggio continuava a suonare!» gli disse lei.
«Che ore sono?» chiese lui assonnato.
«Le 10»
«Sono in ritardo!!» urlò Naruto alzandosi di colpo e buttando giù dal letto Sakura che si trovava ancora sopra di lui.
«Ahiii!!» gemette lei massaggiandosi la testa dopo averla sbattuta contro il comodino, poi presa dall'ira urlò «BAKA!!! OGGI E' IL NOSTRO GIORNO LIBERO!!» e gli mollò un potente pugno sullo stomaco, tanto che lui si ritrovò catapultato in corridoio dopo aver sfondando la porta della camera da letto.
«A...hi...hiii» biascicò Naruto tentando di riprendersi dal colpo appena ricevuto.
«Questa la metti a posto tu» annunciò Sakura indicandogli la porta distrutta.
Non fece in tempo a protestare che qualcuno bussò.

***

Naruto e Sakura stavano correndo velocissimi per le strade di Konoha, urtando passanti e bancarelle. Urtavano tutto e tutti, ma non sembravano farci caso.
«Ma quello non è l'Hokage?» urlò qualcuno.
«Sìsì! E' proprio lui! Chissà che cosa è successo» mormorò qualcun altro.
Naruto non sentiva niente di quello che gli altri dicevano, sentiva solo una grande paura e un bruttissimo presentimento cominciò a farsi largo, ma lui sperava tanto di sbagliarsi.


INIZIO FLASHBACK

Sentirono bussare alla porta, Sakura stava ancora puntando il dito contro il marito dolorante.
«Chi può essere?» chiese Naruto.
«Baka! Vai a aprire e lo scopriamo» Sakura si batté una mano sulla fronte, era esasperata.
Altri colpi, questa volta molto più forti e insistenti.
«Arriviamo!» urlò Sakura spazientita.
Aprì la porta e si trovò davanti Tsunade. Appena la vide rimase senza parole, per fortuna fu l'altra a cominciare.
«Sakura, c'è Naruto?».
La ragazza si riscosse «Che sorpresa Tsunade-sama! Prego entri, glielo chiamo subito! Naruto!!»
«Ciao vecchia! Che ci fai qui?» esclamò Naruto avvicinandosi alla moglie.
Gli occhi di Tsunade erano lucidi “Come glielo dico adesso?” poi prese coraggio e disse «Forse è meglio se vi sedete..»
Entrambi si scambiarono uno sguardo spaventato, non avevano mai visto Tsunade in quello stato, non aveva mai espresso i suoi sentimenti davanti agli altri, tranne quando era arrabbiata ovviamente.
I due presero posto sul divano, mentre lei rimase in piedi.
«Non mi sembra il caso di girardi intorno...Il gruppo di Kakashi è stato attaccato, l'unico sopravvissuto che è stato recuperato e che ora si trova in ospedale è Yuki!»
Naruto provò un senso di vertigine, aveva la bocca secca, gli mancava l'aria.
Prese la mano di Sakura per farsi coraggio e la strinse forte poi chiese «E Kitsune?»
Tsunade abbassò lo sguardo «Non l'abbiamo trovata..».

FINE FLASHBACK.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


«Non l'abbiamo trovata..» le parole di Tsunade continuavano a rimbombargli nella testa. Si voltò a guardare Sakura e nel suoi occhi lesse la sua stessa profonda e devastante paura. Si scambiarono un breve sguardo, non ci fu bisogno di parole, si alzarono di colpo e corsero velocissimi verso l'ospedale.
Tsunade rimase nel loro appartamento, immobile. Calde lacrime cominciarono a rigarle il viso “Perché queste cose succedono sempre a persone come loro?” si domandò, prima di cadere in ginocchio singhiozzando.
In un batter d'occhio Naruto e Sakura raggiunsero l'ospedale. Lei si precipitò dentro e con il fiatone chiese informazioni all'infermiera al bancone su dove si trovava Yuki e in che condizioni si era.
«Stanza 28, purtroppo i medici lo stanno curando e..» non riuscì a finire la frase che i due avevano già preso le scale, l'ascensore era troppo lento.
«E' qui!» esclamò Naruto fiondandosi dentro la stanza. Quello che videro li lasciò completamente senza fiato.
A Sakura sfuggì un singhiozzo «Chi può averlo ridotto così?».
Lui non rispose, gli si era gelato il sangue. Il cervello aveva smesso di funzionare, non sapeva cosa pensare, anzi, non voleva pensare a nulla. Aveva paura di scoprire cosa fosse successo a sua figlia. Nel vedere il ragazzino ridotto così una rabbia incontrollabile cominciò a scaldargli il petto, non poteva lasciarsi andare, non adesso.
Yuki era coperto di bruciature e lividi, che alcuni medici si stavano impegnando a curare, le gambe e le braccia erano rotte. Un macchinario lo aiutava a respirare. Quello che più di tutto li colpì fu il profondo squarcio sulla pancia che altri medici stavano tentando di chiudere. Cercavano di fare l'impossibile per salvarlo, ma le sue condizioni erano davvero critiche. Le possibilità che quel ragazzo sopravvivesse erano minime e Sakura lo sapeva.
I medici si voltarono a guardarli e nella stanza cadde un silenzio opprimente.
«Sakura...» sussurrò una voce femminile. La moglie dell'Hokage alzò lo sguardo da Yuki, vicino al suo letto c'era Ino, la sua migliore amica. Lei gli si avvicinò e delicatamente li sospinse fuori dalla stanza «Mi dispiace, ma non potete stare qui» poi guardò i suoi due amici e con gli occhi lucidi mormorò «Vedrete che la ritroveremo».
Sakura le saltò al collo stringendola forte, ma non pianse, doveva essere forte anche per Naruto.
Lui si trovava ancora in uno stato catatonico e fissava il ragazzino steso sul letto.
«Dici che si riprenderà?» chiese Sakura a Ino, nonostante sapesse già la risposta.
Lei alzò le spalle «Mi piacerebbe dirti di sì, ma hai visto anche tu come l'hanno ridotto»
«Si sa chi è stato?» le due donne si girarono a guardarlo, era la prima volta che Sakura lo sentiva parlare da quando avevano visto il piccolo Yuki. La voce gli tremava leggermente, segno che stava combattendo per tenere a bada la volpe.
«Sì..» ammise Ino dopo un attimo di silenzio. Non spettava a lei dirglielo, ma erano suoi amici e non potevano non conoscere la verità.
«Dimmi chi è stato» tuonò Naruto muovendosi verso di lei con fare minaccioso, Sakura gli si parò davanti prima che potesse toccare Ino che, spaventata, si era portata le mani sulla testa per proteggersi.
Piantò i suoi occhi verdi in quelli di lui, che ormai erano diventati rosso sangue «Calmati» disse poi appoggiandogli le mani sul viso.
I suoi occhi ritornarono azzurro cielo, poi rivolgendosi alla bionda sussurrò «Scusami..».
Lei lo abbracciò forte «Non ti preoccupare...»
«Avanti Ino, dicci chi è stato!» disse Sakura.
«Sasuke» proferì lei.
Entrambi sbiancarono di colpo.

***

«Mmh» brontolò Kitsune alzandosi e tastandosi la testa dolorante.
Non vedeva nulla, tutto intorno a lei era coperto dall'oscurità, solo dopo si accorse che sopra la sua testa c'era una piccola finestrella. Provò ad alzarsi ma qualcosa le bloccava le gambe, sembrava una catena.
Appena i suoi occhi si abituarono al buio impallidì. Si trovava in una sottospecie di prigione. Davanti a lei c'erano delle robuste sbarre e ciò che la teneva ferma era una pesante catena attaccata al muro.
Improvvisamente le venne in mente tutto quello che era successo e cominciò a piangere, il sensei, Tori e Yuki erano morti.

Gli avevano teso un'imboscata. Quando li avevano attaccati, una ragazza dai lunghi capelli rossi l'aveva indicata e un altro uomo con dei penetranti occhi neri aveva annuito. Da dove si trovava non era riuscita a capire che cosa si fossero detti, ma sembrava che la conoscessero.
Infatti l'uomo disse «Tu sei Kitsune Uzumaki, non è vero?».
Lei non rispose ma chiese «Che cosa volete?»
«Voglio uccidere tuo padre!» disse l'uomo scendendo dall'albero su cui si era fermato.
«Sasuke!» esclamò il maestro Kakashi non poco sorpreso «Che cosa vuoi?»
Kitsune rimase di sasso “E così questo è il famoso Sasuke?” pensò, tenendo sempre il pugnale davanti a sé.
L'altro guardò con stizza il maestro che si era posizionato di fronte alla ragazza.
«Voglio lei» gli rispose il moro indicandola.
«Perché?»
«Non sono affari tuoi questi» disse colpendo il maestro al petto.
Sasuke si era mosso troppo velocemente per lui questa volta, il suo sharingan non era servito a nulla.
Kitsune si ritrovò il viso coperto di sangue. Adesso era terrorizzata. In lontananza vedeva i corpi inermi e coperti di sangue dei suoi compagni. Non ce l'avrebbe mai fatta da sola, soprattutto dopo che Sasuke aveva eliminato il maestro con estrema facilità.
Subito dopo l'uomo dai profondi occhi neri le si avvicinò, dopo di che tutto divenne nero.

Kitsune cadde in ginocchio e cominciò a piangere. Aveva perso i suoi amici e il suo maestro, ed era tutta colpa sua.
Poi ripensò alle parole che Sasuke le aveva rivolto “Vuole uccidere mio padre..” adesso aveva capito perchè si trovava lì, era tutta una trappola per attirare Naruto.
Doveva agire.
Fortunatamente aveva ereditato la forza di sua madre, oltre al suo caratteraccio, così concentrò il chakra sulle mani e prese la catena che le tratteneva il piede e cominciò a tirare.
La spezzò facilmente. Poi si alzò a guardare la finestra, anch'essa aveva le sbarre, ma sembrava abbastanza grande da riuscire a passarci attraverso. Riusciva a vedere l'esterno, era notte fonda ormai.
Con un colpo secco fece volare via le sbarre. Attese un momento tendendo l'orecchio per sentire se stava venendo avanti qualcuno.
Quando constatò che tutto era tranquillo si arrampicò.
Fortunatamente la finestra non era troppo in alto così Kitsune atterrò facilmente sul terreno sottostante. Poi, sempre guardandosi intorno per vedere se c'era qualcuno, cominciò a correre.

***

«Come puoi essere stata così stupida!» tuonò Sasuke a Karin guardando la cella vuota «Ti avevo detto di non lasciarla mai da sola! MAI!!!»

«S-scusa i-io mi ero solo allontanata un attimo! Ma te lo giuro, era ancora svenuta!!»
«Taci!» le urlò in faccia.
Karin trattenne il fiato, sapeva che Sasuke non aveva alcun problema a farla fuori.
Lui guardò i suoi occhi spaventati e sembrò calmarsi. “Se vuoi fare le cose per bene falle da solo, perché non l'hai ancora imparato?” sospirò scuotendo la testa con disappunto.
«Dobbiamo trovarla, prima che torni al villaggio. Chiama gli altri» disse lui dandole le spalle, nonostante tutto aveva bisogno di loro per trovarla.
«Sì!» esclamò Karin e sparì dalla sua vista.
“Che la caccia cominci” pensò divertito l'Uchiha.  

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


«Ne sei proprio sicura Ino?» mormorò Sakura.
«Purtroppo si, è stata l'ultima cosa che Kakashi ha detto prima di morire..» rispose lei con le lacrime agli occhi.
«Devo partire subito» affermò agitato Naruto, cominciando a correre verso l'uscita dell'ospedale.
«Vengo con te»
«No! Tu resti qui!» disse girandosi verso la moglie e afferrandole le spalle «Ho bisogno di saperti al sicuro, almeno tu! Fidati di me, la riporterò a casa!»
«E' anche mia figlia Naruto!» rispose lei furiosa scrollandosi la stretta del marito dalle spalle «Non puoi pretendere che io me ne stia qui con le mani in mano! Ad aspettare! Non voglio più essere inutile come lo sono stata in passato e non puoi obbligarmi a restare qui! Lo sai che NON posso stare qui...» calde lacrime cominciarono a bagnarle il viso «Tu non te ne staresti a casa a aspettare...» aggiunse poi puntando i suoi occhi in quelli di Naruto.
Con non poche difficoltà l'Hokage acconsentì.
«Ino avverti Tsunade e dille che mi dovrà sostituire, non so quando torneremo!» esclamò poi Naruto voltandosi verso l'amica, la quale annuì e cominciò a correre per cercare la donna.

***

«Hai un piano?» gli chiese Sakura mentre saltavano da un albero all'altro. Lui non rispose, era troppo concentrato a tenere a bada la volpe.
Aveva sempre considerato Sasuke come un fratello, ma se solo osava toccare Kitsune l'affetto che provava per lui non lo avrebbe trattenuto dall'ucciderlo.

***

Dopo una giornata di viaggio a Sakura dolevano le gambe, ma non poteva fermarsi, non aveva alcuna intenzione di farlo. Si ero concessi solo brevissime soste per bere e mangiare le barrette energetiche che si erano portati dietro.
«Maledizione!» urlò Naruto frustrato mentre ancora correvano «Perché non li abbiamo ancora trovati?? Dove diamine si sono cacciati?»
«Io credo..» Sakura non fece in tempo a finire la frase che un forte senso di nausea le fece perdere lucidità, tanto che non riuscì ad afferrare il ramo davanti a lei e cominciò a cadere.
«Sakura!!» urlò Naruto correndo in suo soccorso. Fortunatamente riuscì a prenderla prima che toccasse terra. L'altezza era tale che di sicuro si sarebbe rotta qualcosa, se non peggio.
«Tutto bene?» le chiese preoccupato accarezzandole la testa.
«Naruto..» cominciò a dire lei divincolandosi dalla sua presa, lui la lasciò subito andare e Sakura corse velocemente dietro un albero per vomitare.
Lui le andò dietro e le tenne i capelli in modo che non si sporcassero «Che hai? Stai male?» gli chiese poi più preoccupato.
«Niente, sto bene!» disse Sakura cercando di ritrovare un po' di contegno «Devo solo essermi affaticata troppo! Ma non ti preoccupare, possiamo ripartire, sto molto meglio adesso!»
«Sicura?» chiese lui, aveva una certa urgenza di partire, ma era comunque preoccuapato per sua moglie.
Lei annuì decisa.
«Bene allora» disse poco convinto «Andiamo!» e subito si rimisero in viaggio.

***

“Ma dove mi hanno portata? Non conosco questo posto!” pensò Kitsune spaventata guardandosi intorno. Dopo quelle che le sembrarono ore si era fermata in un piccolo spiazzo nel bosco.
Le gambe le facevano male, ma non poteva fermarsi, doveva andare avanti e tornare al villaggio.
Un rumore improvviso la fece sussultare. Fece appena in tempo a lanciarsi dietro a un cespuglio che due figure si posarono sul ramo dell'albero davanti a lei.
Le due persone stavano parlando, così decise di rischiare e di guardare chi fossero.
Si sporse un pochino e quello che vide la fece singhiozzare.
Uscì con un balzo dal suo nascondiglio muovendo le braccia e urlando «Mamma! Papà!» incurante che tutto quel rumore l'avrebbe facilmente fatta localizzare dai nemici.

***

Naruto e Sakura stavano saltando da un albero all'altro. Non erano ancora riusciti a trovarla e stavano cominciando a scoraggiarsi. Quel posto era troppo grande per loro due da soli, bisognava tornare al villaggio e chiedere rinforzi.
«Come stai?» le chiese guardandola attentamente, non aveva un bell'aspetto.
«Sto bene! Però credo che..»
«Mamma! Papà!».
I due si voltarono di scatto, Kitsune stava correndo verso di loro.
Dopo un attimo di sorpresa Naruto saltò giù dall'albero «Amore mio! Finalmente ti abbiamo trovata! Stai bene?» le chiese preoccupato guardandola dal basso verso l'alto.
«Sì papà sto bene!» rispose lei asciugandosi le lacrime e buttandogli le braccia al collo.
Sakura stava per scendere dall'albero quando una strana sensazione la fece arrestare. C'era qualcosa che non andava. Non che dubitasse delle capacità di sua figlia, ma come aveva fatto a seminare Sasuke e i suoi uomini?
Cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa..e alla fine lo trovò.
Lui era lì, un ghigno orrendo sul volto. Era tutta una trappola per arrivare a Naruto.
«Sasuke...»mormorò.
Poi vide un luccichio e capì «Naruto attento! E' una trappola!» stava per correre verso di lui, quando un kunai le colpì una gamba facendola cadere rovinosamente a terra.
Subito Karin le fu addosso e cominciarono a lottare.
«Sakura!» urlò Naruto, ma subito fu costretto a girarsi sentendo un fruscio di foglie dietro di lui.
Sasuke gli stava correndo incontro, una intensa luce azzurra li ricopriva il braccio. Naruto capì al volo le intenzioni dell'ex compagno di team e prontamente spinse Kitsune lontano da lui e si preparò a difendersi dall'attacco.
Sasuke lo colpì in pieno petto, facendolo volare per diversi metri.
«Papààà!» urlò Kitsune cominciando a muoversi per raggiungerlo.
Sasuke però la superò velocemente con un altro mille falchi, pronto a colpire. Kitsune guardò sua madre che, dopo aver sconfitto Karin si stava occupando di altri due ninja. Non poteva contare su di lei.
Concentrò tutto il chakra sui piedi e cominciò a correre verso suo padre.

***

Lo aveva preso in pieno nel petto. La ferita gli faceva male da morire, tanto da toglierli il fiato.
Tentò di tirarsi su, ma non ci riuscì. Con la coda dell'occhio vide Sakura combattere, non poteva lasciarsi andare, che cosa le avrebbero fatto se si fosse arreso? E chi avrebbe protetto Kitsune?
Cominciò a alzarsi a fatica, ma era troppo debole per preparare un rasengan e Sasuke era troppo vicino. Non poteva fare altro che proteggersi di nuovo.
Chiuse gli occhi e attese l'impatto imminente.
All'improvviso sentì qualche goccia calda bagnargli il viso. Confuso aprì gli occhi e quello che vide gli fece gelare il sengue nelle vene.
«NO!» urlò, sentendo la volpe prendere controllo del suo corpo.

***

Sentendo tutto quel rumore Sakura si girò, vide Naruto steso a terra e Sasuke che correva verso di lui.
“La tecnica dei mille falchi” pensò terrorizzata guardo la mano del moro, doveva sbrigarsi.
Concentrò il chakra nella mano e tirò un pugno potentissimo all'ultimo ninja, poi cominciò a correre verso il marito.
Poi la vide. “Ma cosa?” pensò guardando Kitsune correre anche lei verso Naruto.
Uno strano pensiero le banelò nella mente “Non vorrà mica..”
«Kitsune fermati!» le urlò lei, ma la figlia girò solo il volto per guardarla e...le sorrise.
«No!» urlò Sakura di nuovo, correndo ancora più veloce. Era vicinissima a Naruto quando Karin le piombò di nuovo addosso facendola rotolare di lato.
Sakura fece appena in tempo a girarsi per vedere la mano di Sasuke trapassare il petto di sua figlia.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


"Fammi uscire.." sussurrò Kurama nella testa di Naruto. La rabbia che l'Hokage provava in quel momento andava oltre ogni tipo di controllo.
Così si lasciò andare alla furia. Cominciò a vedere rosso.
Alzò gli occhi rossi su Sasuke che era rimasto immobile, la mano ancora che trapassava il ventre della ragazzina.
Kitsune teneva ancora il suo braccio stretto fra le sue mani, per evitare che scappasse. Purtroppo non era abbastanza forte da trattenerlo. Infatti appena Sasuke si accorse del chakra arancione che avvolgeva Naruto, si liberò con uno strattone e balzò via velocemente.
La ragazza si accasciò a terra mentre dietro di lei sentiva un ringhio basso e roco. Poi non vide più nulla.

***

Con un urlo terribile Naruto si fiondò su Sasuke. La maggior parte dei pugni andavano a vuoto, ma il chakra che lo avvolgeva bruciava la pelle dell'avversario quando lo sfiorava.
Nonostante lo sharingan, Sasuke si trovava in difficoltà, Naruto era veloce, troppo. All'improvviso un fortissimo pugno lo colpì in pieno volto e cadendo sprofondò nel terreno. Appena si rialzò cominciò a tossire sangue.
“Vedo che sei migliorato” pensò soddisfatto. Finalmente poteva vedere tutta la forza del suo compagno di squadra. Finalmente si era lasciato andare. Quella sarebbe stata la battaglia finale, se lo sentiva.
Questa volta non si sarebbe risparmiato.
“Peccato che non ci abbia pensato prima..” guardò il corpo senza vita della figlia di Naruto.
Non gli era mai passato per la mente di ucciderla, la sua intenzione era quella di attirare il suo ex compagno di team e eliminarlo.
Naruto si scagliò contro di lui con un rasengan, mentre Sasuke preparò un mille falchi e cominciò a sua volta a correre verso il suo avversario.
Il colpo fu talmente potente da creare una voragine intorno ai due, i quali volarono indietro per diversi metri.

***

«Karin lasciami andare!» urlò Sakura tirando una forte testata alla donna che la teneva inchiodata a un albero con due kunai che le avevano trapassato le spalle.
«No» ghignò Karin «Voglio che ti guardi tutto lo spettacolo senza interferire! Devi guardare quando Sasuke ucciderà anche il tuo amato marito» rise di gusto.
Sakura cominciò a tremare violentemente per la rabbia. Alzò lo sguardo verso Karin.
“Non credo proprio” pensò, non voleva sprecare quel poco chakra che le era rimasto, le serviva per curare Kitsune e Naruto.
Cominciò a tirare forte. Il dolore era lancinante, ma non poteva arrendersi, loro avevano bisogno di lei.
«Mmm...» strinse i denti, non poteva gridare, non poteva attirare l'attenzione di Karin proprio adesso che si era girata a guardare lo scontro.
Un fiotto di sangue comiciò a uscirle dalla spalla “Ci sei quasi” pensò facenosi coraggio. Ultima spinta e riuscì a liberarsi completamente.
Velocemente tirò via anche l'altro kunai.
«Karin..» sussurrò poi. La rossa si girò, il ghigno le si spense subito quando Sakura le trapassò il cuore con il kunai.
Poi le tirò un pugno facendola schiantare contro il tronco di un albero, dove rimase immobile con gli occhi aperti.
Sakua cominciò a correre verso la figlia «Kitsune!» chiamò fiondandosi di fianco a lei.
«Kitsune...» sussurrò toccandole la fronte. Era fredda.
Un brivido di paura le attraversò la schiena e le serrò lo stomaco. Le mise una mano sul polso mentre abbassava la testa per sentire se respirava ancora.
Nulla. Non sentiva nulla.
«Ti prego no..» mormorò cominciando a curarla «Ti prego, ti prego ti prego» le lacrime cominciarono a bagnarle il viso sporco di sangue e terra.
Tutto intorno a lei era scomparso, non sentiva il rumore della battaglia tra Sasuke e Naruto, che stava diventando sempre più violenta.
Non pensava più a nulla, concentrava tutto il chakra che le rimaneva su sua figlia. Avrebbe dovuto esserci lei al suo posto.
Lei si sarebbe dovuta sacrificare Naruto, non Kitsune. Non era stata solo colpa di Karin che l'aveva intercettata impedendole di arrivare, era solo colpa sua, avrebbe dovuto prevederlo e stare più attenta.
“Come al solito sono stata inutile..”.

***

Naruto continuava a attaccare senza sosta. Non sentiva la fatica, voleva solo ucciderlo. Sasuke stava facendo sempre più fatica a difendersi e attaccare gli era diventato impossibile.
L'ultimo rasengan lo colpì in pieno petto. Cadde steso sulla schiena e cominciò a tossire sangue.
“Che sia arrivata la fine?” si domandò guardando Naruto che veniva verso di lui, con altro rasengan “Come fa ad avere ancora tutto quel chakra? Il potere della volpe è davvero incredibile”
pensò cercando di alzarsi.
Ci riuscì a fatica.
“Adesso basta, mi sono stancato” ringhiò Kurama “è arrivato il momento di eliminarlo”.
Creò un altro rasengan e cominciò a correre verso Sasuke che si ormai si reggeva in piedi a fatica.
Tutto accadde in un attimo, la mano di Naruto trapassò il petto di Sasuke, a livello del cuore. O almeno doveva avrebbe dovuto esserci un cuore.
Sasuke sgranò gli occhi sorpreso. Era stato talmente veloce che non l'aveva visto arrivare.
Un improvviso freddo lo pervase.
Naruto ritirò la mano e Sasuke cadde in ginocchio.

***

Kurama si ritirò, lasciando Naruto sfinito e scosso.
«Finalmente è finita» mormorò guardando l'ex compagno di team morente «Perchè sei voluto arrivare a tanto?» gli chiese chinandosi su di lui.
«I-io volevo tagliare tutti i legami con te..» un violento colpo di tosse lo scosse, facendogli sputare sangue «volevo che la smettessi di cercare di riportarmi a Konoha, non potevo tornarci. Dopo tutto quello che ho fatto» tossi di nuovo.
Ormai la sua ora era giunta e si sentiva terrorizzato.
Naruto lo sentì esalare l'ultimo respiro.
“Ora è finita davvero” pensò guardando il corpo senza vita di Sasuke.

***

Sakura stava ancora facendo affluire il chakra su sua figlia, ma la ferita non accennava a sanarsi.
«Perchè non guarisci!» urlò rabbiosa aumentando il chakra che ormai era agli sgoccioli.
«Sakura!» la chiamò Naruto correndo verso di loro «Come sta??» chiese poi preoccupato guardando il buco nell'addome della figlia.
Sakura scosse la testa. Non osava guardarlo negli occhi, non sarebbe riuscita a sostenere il suo sguardo.
Naruto mise anche le sue mani su Kitsune, facendo fluire a sua volta il chakra rimastogli dopo lo scontro.
Finalmente la ferita cominciò a chiudersi, ma il cuore continuava a non battere. Rimaneva sempre fredda e immobile.
Sakura avvicinò ancora una volta il suo viso a quello della figlia, ma niente, non respirava ancora.
“Sono arrivata troppo tardi” pensò ricominciando a singhiozzare.
Dopo ore, la ferita si era rimarginata. Ma la ragazza non accennava a riprendersi.
«Sakura..» mormorò Naruto guardando il viso della figlia «Perchè non si sveglia?» le chiese preoccupato.
«I-io credo che sia..che sia..» non riusciva a dirlo come poteva essere vero? «morta..» 







Ciao a tutti! :) 
Volevo ringrazie tutti quelli che sono arrivati fino a qui, spero di non aver deluso le aspettative ;) Sarei felice di ricevere più commenti possibile per sapere cosa ne pensate e per sapere come migliorare! 
Grazie a chi rencensirà!

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


«Non credo di aver capito...puoi ripetere?» le chiese Naruto girandosi a guadarla.
Sakura prese fiato di nuovo «Creco che sia morta...».
La voce rotta dal pianto della moglie lo colpì come un coltello nel cuore. Sentiva un dolore lancinante attraversagli il petto. Quel dolore era molto più forte da quello causatogli da Sasuke durante lo scontro. Si girò verso sua figlia e cominciò a scuoterla con prepotenza. Il suo esile corpo era freddo e immobile.
Non poteva essere vero. Era diventato Hokage per proteggere le persone che amava e ora sua figlia era morta per colpa sua, per proteggere lui.
Non doveva andare a finire così. Lei non c'entrava nulla con la loro lotta, era solo una questione tra lui e Sasuke, perché l'aveva messa in mezzo?
Si alzò. Sakura lo guardò con aria interrogativa mentre il marito si avvicinava al corpo di Sasuke.
«Naruto!»chiamò lei quando lo vide afferrare per il colletto l'ex compagno di squadra.
«Perchè?» cominciò a urlare Naruto «Perchè non te la sei presa solo con me e non l'hai lasciata stare?» iniziò a scrollarlo.
Non avrebbe mai ottenuto una risposta ormai.
Si sentì afferrare da dietro «Mettilo giù Naruto, torniamo a Konoha..» sussurrò Sakura cercando di farlo ragionare.
Naruto lo lasciò andare e si abbandonò al caldo abbraccio di sua moglie. Si aggrapparono l'uno all'altra.
Dopo quelle che sembrarono ore, i due si separarono.
Poi l'Hokage si avvicinò a Kitsune, la prese in braccio e partirono per tornare a casa, mentre il loro cuore andava in frantumi.

***

«Eccoli! Sono tornati!» urlò Ino a Shikamaru, Sai e Kiba. Cominciò a salutarli festosamente con la mano. Sakura camminava davanti a Naruto, il viso sporco e triste. Gli occhi rossi e gonfi.
Il sorriso le si spense subito quando vide la faccia della sua migliore amica.
«Sakura...» mormorò avvicinandosi a lei «Ma cosa..» in quel momento notò Naruto con in braccio Kitsune, completamente abbandonata tra le sue braccia.
Gli occhi di Naruto era spenti, non sprizzavano la gioia a cui erano abituati.
Sakura alla vista dell'amica non riuscì più a trattenersi, si accasciò a terra tremante. Ino avvolse la ragazza in un forte abbraccio, mentre calde lacrime cominciarono a rigarle il viso .Naruto stava fermo, gli occhi persi nel vuoto.
“Come posso essere l'Hokage di questo villaggio se non sono stato in grado di proteggere le persone che amo?”.
Tutto il villaggio si era fermato a guardare la scena, nessuno fiatava.
Tsunade si fece avanti, senza dire una parola alzò Sakura da terra, afferrò il braccio di Naruto e li condusse in ospedale.

***

«Hokage datela pure a me» si offrì un medico indicando Kitsune.
Naruto non si mosse, lo sguardo ancora perso nel vuoto.
«Potrà vederla appena lo avremo curato, non si preoccupi» continuò cercando di convincerlo.
Tsunde allora intervenne e con delicatezza prese la giovane dalle sue braccia e la diede al medico. Naruto era talmente scioccato che non oppose resistenza.
«Naruto..» Tsunade cominciò a scuoterlo delicatamente «Naruto, rispondimi! Dov'è Sasuke?». Vide Naruto sussultare a quel nome, lo sapeva che non era ancora pronto per parlarne, ma doveva saperlo al più presto per avvertire gli altri Kage.
«E' morto» mormorò una voce dietro di lei.
«Sakura! Che ci fai qui? Non ti stavano curando?».
«Non avevo delle ferite gravi» tagliò corto lei «Ci può lasciare da soli?»
Tsunade annuì e uscì dalla stanza in silenzio, facendo prima una leggera carezza a Sakura. L'aveva sempre considerata come una figlia, sapeva che era forte e Naruto aveva bisogno di lei.
Sakura gli si stese accanto a lui nel piccolo letto d'ospedale. Senza dire una parola gli prese la testa e se la appoggiò al petto e lo strinse forte. Inspirando il suo profumo in cerca di un conforto che non arrivava.
“Come riusciremo a andare avanti?”. Gli occhi cominciarono a pizzicarle quando sentì il corpo di lui scosso dai singhiozzi. Finalmente si era lasciato andare.
Doveva provare a essere forte per lui, gli doveva almeno questo, dopo non essere stata in grado di proteggere la cosa che amavano di più al mondo.
“Come al solito mi sono dimostrata inutile..”
«Scusami...»sospirò con la voce rotta dal pianto a Naruto.
Lui alzò lo sguardo e la guardò con fare interrogativo.
«Scusami se ti ho deluso ancora. Mi sono rivelata come al solito una vera incapace...Forse se fossi rimasta a casa lei sarebbe ancora viva. È tutta colpa mia..» calde lacrime cominciarono a rigarle il viso, come al solito la sua debolezza aveva preso il sopravvento.
Lui si alzò di scatto prendendole il viso tra le mani e glielo alzò, in modo che lo guardasse negli occhi «Non dire mai più una cosa del genere. Semmai è stata colpa mia, io avevo il dovere di proteggerla.».
Lei sembrò non averlo sentito «Non succederà, non sarò mai più un peso per te. Te lo prometto».
Dicendo questo si alzò dal letto e uscì dalla stanza.
«Sakura dove stai andando??» gridò. Stava per alzarsi, quando una forte fitta allo stomaco lo fece piegare su se stesso. Tsunade gli fu subito vicino e cominciò a curarlo, anche se lui non accennava a stare fermo.
«Naruto! Smettila adesso, appena avrò finito potrai uscire, ma ti prego lasciati curare, hai ferite troppo gravi! Rischi un'infezione!»
Naruto si arrese «Muoviti nonna, devo andare a cercarla».

***

Dopo ore di ricerche a cui era stato impegnato l'intero villaggio, di Sakura non c'era ancora nessuna traccia.
Tsunade obbligò Naruto a tornare a casa. Lui contro voglia eseguì l'ordine, dopo non poche lamentele.
Entrò nella casa vuota, un senso di malessere lo avvolse nel vedere la porta della loro camera ancora distrutta, decise di metterla a posto per distrarsi.
L'aveva appena fissata allo stipite quando un piccolo foglietto colorato attirò la sua attenzione. Lo staccò e cominciò a sentire le gambe molli.
Si lasciò cadere a terra tremante e cominciò a piangere forte, stringendo quell'ultimo messaggio lasciato da sua figlia.

 

Mi raccomando non litigate, voglio trovare tutti e due quando torno a casa,
capito mamma?un bacio, Kitsune”



Sakura stava correndo per la foresta. L'unico modo per proteggerlo era andarsene, lasciargli vivere la sua vita da solo. Con qualcuno accanto che non avesse sempre il continuo bisogno di essere protetta. Prima di partire andò a salutare per l'ultima volta sua figlia. Era bellissima. I lunghi capelli biondi erano stati ripuliti. Il suo viso aveva una espressione rilassata, sembrava stesse solo dormendo.
Le accarezzò dolcemente la testa e le diede un bacio sulla fronte. «Mi raccomando piccola, proteggi sempre il tuo papà..» sussurrò mentre altre lacrime cominciarono a rigarle il volto stanco.
“Scusami amore mio, ti farò soffrire per l'ultima volta, perdonami” pensò saltando tra gli alberi. 
Un improvviso senso di nausea la colpì. Si dovette fermare in una piccola radura per vomitare. Subito dopo ricominciò a correre per la foresta, doveva allontanarsi il più velocemente possibile da Konoha. 
“Naruto..scusa se mi sto comportando di nuovo da egoista. Lo so che mi odierai dopo questo. Scusa se non ti starò vicino in questo momento difficile. Scusami, scusami tanto...”.
Si fermò di colpo. Un forte dolore al petto, all'altezza del cuore. 
Una improvvisa consapevolezza la fece maledire di se stessa. Come poteva fargli questo?
«Che diavolo sto facendo??» urlò tirandosi un forte schiaffo.

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Sakura stava correndo per la foresta, le lacrime le rigavano il viso stanco.
Non poteva tornare indietro, lui meritava una vita accanto una donna che lo avrebbe trattato con rispetto e amore, non con una che per tutta la vita gli aveva chiesto di rischiare la vita per portare indietro la sua cotta di quando era bambina. Di portare indietro quella stessa persona che adesso le aveva portato via la cosa più importate che aveva.
Si ricordava gli occhi di Naruto quando aveva visto per la prima volta Kitsune, erano pieni di amore, si erano illuminati come mai prima di allora.
Ora quella luce non ci sarebbe mai più stata e questa era solo colpa sua, della sua vulnerabilità e debolezza.
Lo avrebbe protetto standogli lontano, magari qualcun altra gli avrebbe curato le ferite, si sarebbe preso cura di lui. Una come Hinata.
Chi più di lei si sarebbe meritata il suo amore? Lei lo aveva sempre amato, non gli avrebbe mai chiesto di sacrificarsi per qualcun altro, anzi, lei stessa si sarebbe sacrificata per lui. Proprio come era successo durante la guerra.
“Io invece sono solo un'egoista, ecco perchè ho sposato Naruto..non sono mai stata in grado di stare da sola..”.
All'improvviso un altro forte senso di nausea la tramortì. Come la volta precedente, non riuscì a afferrare il ramo davanti a lei e precipitò a terra, però questa volta non c'era Naruto a salvarla.
Cadde con un tonfo sordo, un dolore lancinante a tutto il corpo. Il fiatò le si bloccò a causa dell'urto con il terreno. Un rivolo di sangue cominciò a colarle dalla bocca. Tossì e il suo corpo scosso le fece tremendamente male. Non aveva nemmeno il coraggio di guardare le sue condizioni.
La tentazione di abbandonarsi alla morte era tanta, il dolore che provava per la morte di sua figlia sarebbe finalmente finito. Chiuse gli occhi e il volto sorridente di Naruto le invase la mente.
“Scusa se non sono stata in grado di proteggere l'unica cosa che amavi davvero..”. Aprì gli occhi e vide una giovane ragazza tenderle la mano, quando la riconobbe altre lacrime cominciarono a rigarle il viso «Kitsune» mormorò poi il mondo diventò nero.

***

«L'avete trovata??» chiese Naruto preoccupato al team 10 quando entrarono nell'ufficio dell'Hokage.
«No» esclamò Shikamaru mentre Ino abbassava lo sguardo “Dove diavolo ti sei cacciata??” pensò con le lacrime agli occhi. Avrebbe dovuto prevedere il comportamento dell'amica, sapeva quanto si sentisse in colpa anche se non glielo aveva detto apertamente.
«Maledizione!» esclamò Naruto frantumando la scrivania del suo ufficio. Tsunade gli strinse un braccio con forza «Calmati, vedrai che la ritroveranno!».
«Lasciami andare con loro, di sicuro faremmo molto prima! Non posso stare qui a firmare stupidi documenti di cui non mi frega niente!» sbraitò lui.
Tsunade lo aveva obbligato a rimanere al villaggio a causa delle sue condizioni ancora precarie e gli stava sempre con il fiato sul collo in modo che non scappasse.
La donna alzò gli occhi per incontrare quelli di lui, sapeva che non sarebbe riuscita a trattenerlo ancora per molto perciò disse «Va bene Naruto, vai! Ma io verrò con te!».
L'Hokage non se lo fece ripetere due volte e subito si lanciò fuori dalla finestra e cominciò a correre verso la foresta.
“Perchè?” si domandò mentre saltava da un ramo all'altro “Perchè mi hai abbandonato anche tu?” una lacrima solitaria gli bagnò la guancia, ma lui se la asciugò con rabbia.

***

Sakura aprì lentamente gli occhi. Un raggio di sole l'aveva svegliata, stava facendo un bellissimo sogno.
Appena gli occhi si abituarono alla luce la ragazza cominciò a guardarsi intorno. Si trovava in una stanza d'ospedale. Aveva le gambe e il braccio destro completamente fasciati.
Provò a alzarsi a sedere, ma non ci riuscì “Che cosa strana” pensò “Mi sento i muscoli così intorpiditi”.
Poco dopo una infermiera entrò nella sua stanza, aveva lo sguardo sulla cartella.
«Salve» la salutò cordialmente Sakura.
L'altra alzò lo sguardo sorpresa, tanto che le cadde di mano la cartellina, subito dopo cominciò a urlare «Dottore!! Dottore!! Si è svegliata!».
Sakura le lanciò uno sguardo interrogativo «Perché la cosa la sorprende tanto?».
In quel momento entrò il dottore «E' rimasta in coma per un mese!» esclamò lui «Ormai avevamo perso le speranze!»
Sakura strabuzzò gli occhi «Un mese?? Come è possibile??» chiese pietrificata «Ma se solo qualche ora fa ero nella foresta ero caduta e..» stava avendo un attacco di panico, la vista le si annebbiò.
Il medico le fu subito vicino «Si calmi! Respiri profondamente! Tutto questo stress non fa bene al bambino!!».
Sakura si bloccò di colpo «Che cosa ha detto?» sussurrò.
«Ho detto che non si deve stressare!»
«Ha detto bambino?»
«Sì! Non lo sapeva?»
«Io...io sono incinta?» chiese lei per avere una conferma di aver capito bene.
«Sì! È di due mesi!» le sorrise dolcemente «Mi può dire come si chiama?»
«Sakura Haruno» mormorò lei ancora sotto shock.
«Ha qualcuno da chiamare? Di sicuro saranno tutti in pensiero per lei dato che è da un mese che non hanno sue notizie..».
Lei ignorò la domanda e chiese «Dove mi trovo? E dov'è mia figlia?».
«Siete nel villaggio della Sabbia! Sua figlia?» chiese poi guardandola stupito
«Sì, mia figlia! Bionda, occhi azzurri...E' stata lei a portarmi qui, no?».
«No, signora. Una ragazza l'ha portata qui, una del villaggio della foglia. Lunghi capelli neri e due occhi bianchissimi!»
“Ho avuto un'allucinazione? Sembra che stia parlando di Hinata” Sakura riuscì a stento a trattenere le lacrime. Un forte senso di delusione le attanagliava il petto.
«E perchè non mi ha riportata al mio villaggio? Per caso il Kazekage sa che sono qui?» chiese poi cercando di ricomporsi.
Il medico la guardò con aria interrogativa «Non lo so, glielo stavo per chiedere ma è scomparsa nel nulla. Comunque no, perchè?»
«Niente, quanto potrò uscire?».
«Dipende dal tempo che ci metteranno i suoi muscoli a rimettersi in forma!».
Lei annuì, poi chiese «Possiamo cominciare subito?».
Il periodo di riabilitazione durò un altro mese intero a causa della gravidanza, non poteva sforzarsi troppo, avrebbe messo in pericolo il bambino o la bambina.
Quando finalmente fu in grado di camminare per un lungo tragitto senza stancarsi troppo venne dimessa.
Durante le settimane passasse in ospedale non aveva mai sentito Naruto, ogni tanto prendeva in mano il telefono, ma riagganciava subito dopo.
“Sei una codarda!” sbuffò tirando un debole pugno contro il telefono. Tutti quei mesi senza allenarsi l'avevano indebolita molto.
Il bambino le tirò un calcio e lei si portò una mano sulla pancia sorridendo «Hey piccola peste, cosa c'è?».
Un forte senso di colpa la pervase “Come posso essere così felice?”.
Sconsolata si sedette su una panchina, la schiena cominciava a farle davvero male, stava pensando a cosa fare quando una voce famigliare la chiamò.
«Sakura?» chiese incredula Temari vedendola.
«Ehm.. ciao Temari!» la salutò.
«Che ci fai qui??» urlò l'altra riprendendosi dalla sorpresa e afferrandola per le spalle «Da quanto sei qua?? Sei impazzita? Naruto pensava che fossi morta! Ti rendi conto di quello che gli stai facendo passare??»
«Temari, piano..» disse lei stringendo i denti, l'amica la stava scuotendo troppo forte.
Temari la guardò meglio e notò la pancia che cominciava a vedersi da sotto la solita uniforme dell'amica «Sei incinta?» chiese poi sorpresa, mentre cominciava a rimontarle la rabbia.
Sakura annuì «Posso spiegarti tutto, davvero!».
Dopo averle raccontato tutta la storia Temari la guardò intensamente negli occhi e le chiese «Perchè non l'hai chiamato per fargli sapere che stavi bene?».
Lei abbassò lo sguardo, si sentiva terribilmente in colpa «Non lo so...» ammise.
«Andiamo da Gaara».
Sakura scosse la testa «No Temari, grazie, ma penso che tornerò a Konoha!» l'altra le sorrise raggiante.
«Brava! Vedo che cominci a ragionare! Ti accompagno!»
«Grazie Temari» disse abbracciandola forte.
Sakura sentì un forte dolore alla pancia e sobbalzò «Ahi!».
«Cosa c'è?» le chiese preoccupata l'altra.
Un'altra fitta la fece piegare in due dal dolore e subito notò del sangue che le colava lungo le gambe Temari preoccupata la portò di corsa all'ospedale, lasciandola in mano ai medici che la portarono subito in sala operatoria.

***

«Naruto-kun»
L'Hokage alzò la testa dalla montagna di fogli sulla sua scrivania, Hinata lo stava salutando sorridente.
«Ciao Hinata!»
«Come stai oggi?» gli chiese poggiando una sua mano sulla sua guancia arrossendo vistosamente.
Da quando Sakura era scomparsa Hinata gli era sempre stato vicino, soprattutto durante il funerale.
Sapeva benissimo che la ragazza provava qualcosa per lui da quando erano piccoli, ma non l'aveva mai ricambiata, per lui c'era sempre e solo stata Sakura.
«Bene grazie..» disse lui prendendo la mano posata sul suo viso e abbassandogliela.
Lei alzò un sopracciglio guardandolo interdetta «Stai ancora pensando a lei, vero?» sembrava arrabbiata «Naruto devi capire che ti ha abbandonato, possibile che tu non te ne renda conto?» i suoi occhi color perla lo fissavano furiosi, lui non disse nulla, si limitò a distogliere lo sguardo.
Hinata era diventata molto più forte caratterialmente dalla morte di Neji avvenuta durante la guerra, non si faceva più mettere i piedi in testa da nessuno.
Quando però si rese conto di quello che aveva appena detto il suo viso si raddolcì e posò nuovamente una mano sulla guancia di lui per farlo voltare verso di lei «Scusami, ma lo sai quanto ci tengo a te, e non mi va di vederti soffrire così a causa sua!».
Lui scosse la testa «Sì, lo so...ma rimane comunque mia moglie..».
Di nuovo la rabbia si impossessò di Hinata «Come puoi considerarla ancora come tale dopo quello che ha fatto??»
«Io..» Naruto non sapeva cosa dire, ma quella conversazione lo stava irritando.
Era da mesi ormai che non faceva altro che stare nel suo ufficio a firmare moduli e a leggere documenti. Mesi in cui non era ancora riuscito a mettere piede in casa. Il biglietto che aveva trovato era ancora nella tasca della sua tuta e lo stringeva convulsamente tra le dita.
«Naruto!!» Shikamaru entrò nell'ufficio spalancando la porta insieme a Ino e Choji.
«Che è successo?». Ino li squadrò dall'alto in basso e fisso in cagnesco Hinata, probabilmente sapeva qualcosa che lui ignorava.
«E' arrivata questa lettera di massima priorità da Gaara».
«Ah, ok, dammela!»
Shikamaru gliela consegnò e rimasero lì in attesa.
Naruto aprì velocemente la lettera, man mano che proseguiva nella lettura la sua espressione passò dal felice al preoccupato.
«Naruto..che succede?» gli chiese Hinata preoccupata.
Senza dire una parola l'Hokage si alzò di scatto dalla sedia e ordinò «Ino, Shikamaru e Choji partiamo subito per andare al villaggio della Sabbia. Sakura si trova lì».
A Ino brillarono gli occhi dalla felicità avevano continuato imperterriti a cercarla per tutti quei mesi. Tutto il team 10 annuì prontamente all'ordine di Naruto.
«Naruto» Hinata aveva appena finito di leggere la lettera e lo prese per un braccio «Non puoi andare! Non ti ricordi più cosa ti ha fatto?».
«Hinata chiudi quella bocca» ringhiò Ino «Ti avevo detto di stargli lontano..».
Prima che Hinata potesse dire altro, il gruppo partì.

 

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Capitolo 10
*** Avviso ***


Ciao a tutti! :) 
E' sorto un problema con la storia e per questo motivo ho dovuto cambiare questo capitolo. Spero che sia comunque di vostro gradimento :) 
Perciò leggete (se avete voglia) e lasciate taaaanti commenti per farmi sapere cosa ne pensate! 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Gaara li stava aspettando davanti alle porte del villaggio insieme a Temari.
«Eccoli!» esclamò lei indicando un punto all'orizzonte. Quattro figure si stavano avvicinando velocemente. Naruto era molto più avanti rispetto ai suoi compagni.
«Dov'è?» chiese l'Hokage quando li raggiunse.
«All'ospedale, seguimi!» gli rispose Gaara facendogli strada «Mi dispiace di non averti avvertito subito, ma l'ho saputo solo oggi».
Naruto non disse nulla. Voleva solo vederla.
«Come sta?» chiese Ino a Temari.
«Sta meglio adesso!»
Ino tirò un sospiro di sollievo «Cosa è successo?»
«E' meglio che sia lei a raccontarvelo! Siamo arrivati!» esclamò poi fermandosi davanti all'entrata dell'ospedale.
Naruto si precipitò dentro, il cuore che batteva a mille, tanto che pensava che stesse per esplodere. Era arrabbiato, non si era fatta sentire per mesi e lo aveva fatto preoccupare da morire. Lo aveva lasciato solo a affrontare tutto il dolore, in quel momento però, aveva solo una gran voglia di vederla, voleva assicurasi che stesse bene.
«In che camera è?» chiese in modo sgarbato all'infermiera.
«Chi?» chiese lei seccata dal tono dell'Hokage.
«Lo scusi, volevamo sapere dove si trova Sakura Haruno!» intervenne Gaara.
Dopo aver visto il Kazekage la donna lo salutò con riverenza e cominciò a digitare qualcosa sul computer davanti a lei, dopo poco disse «Stanza 108, secondo piano!»
Naruto cominciò a salire le scale seguito dal team 10 mentre Gaara e Temari ringraziavano l'infermiera e chiedevano del dottore che teneva in cura Sakura.
«Ecco la stanza» disse Ino indicando una porta in fondo al corridoio.
Il medico uscì proprio in quel momento e subito gli corsero incontro «Salve!» li salutò lui «Voi dovete essere gli amici della signorina Haruno, vero?»
«Come stai?» gli chiese Ino preoccupata «Possiamo vederla?»
«Lei è una sua parente?»
«No ma..»
«Allora mi dispiace, ma non posso rivelarle niente!»
Ino stava per ribattere ma Naruto intervenne «Io in realtà sarei suo marito»
«Ah! Beh, in questo caso...Sta bene adesso, ma ha bisogno di riposare! Perciò non stancatela troppo, è ancora molto debole perchè ha perso una discreta quantità di sangue. Per fortuna siamo riusciti a intervenire in tempo e non dovrebbero esserci pericoli!»
Tutti tirarono un sospiro di sollievo. Dopo che il medico se ne fu andato Naruto chiese «Vi spiace se entro prima io?»
«Che domande fai?» lo rimproverò Ino sospingendolo verso la porta chiusa.
Il cuore di Naruto cominciò a battere furiosamente nel petto, che cosa le avrebbe detto? Senza indugiare oltre bussò.
«Avanti!» mormorò una voce all'interno della stanza. A quel suono Naruto si fiondò dentro.
Sakura sgranò gli occhi sorpresa. Il cuore cominciò a batterle fortissimo e solo allora si accorse di quanto gli fosse mancato, di quanto fosse stato sbagliato quello che aveva fatto.
Le lacrime cominciarono a rigarle il viso.
Non aveva il coraggio di muoversi, anche se la tentazione di togliersi la flebo e buttarsi tra le sue braccia era tanta. Come avrebbe fatto se l'avesse respinta? “E se mi odia?”.
Naruto continuava a fissarla con gli occhi sgranati. Tutta la rabbia che aveva provato poco prima era sparita, volatilizzata nel nulla. Davanti a lui c'era la donna che amava di più al mondo, di sicuro aveva sbagliato e ci avrebbe messo del tempo per perdonarla, per fidarsi ancora di lei.
Voleva solo correre da lei e stringerla.
Rimasero fermi a fissarsi per quelle che sembrarono ore intere.
Improvvisamente Sakura si tolse la flebo dal braccio e cominciò a alzarsi dal letto per andargli incontro, ma era ancora troppo debole. Infatti appena mise un piede a terra le gambe le cedettero, subito le braccia di Naruto la avvolsero per sorreggerla. «Sakura-chan, stai bene?» le chiese preoccupato.
Sakura alzò lo sguardo colmo di lacrime su di lui «Mi hai chiamata Sakura-chan...» mormorò gettandogli le braccia al collo e cominciando a singhiozzare forte bagnandogli la felpa.
«Pensavo mi odiassi, Naruto mi dispiace tantissimo, sono stata un'egoista! Una stupida egoista..»
«Shhh, non ti preoccupare..» mormorò lui baciandole la fronte, il respiro rotto dai singhiozzi «L'importante è che ora siamo insieme».
Lei annuì contro la sua spalla, poi alzò la testa e lo baciò.
«Naruto?» lo chiamò Sakura, erano ancora seduti sul pavimento, abbracciati.
«Sì?»
«Devo farti vedere una cosa, mi puoi lasciare?» disse lei cercando di divincolarsi dalla sua presa ferrea.
Lui acconsentì di mala voglia, non voleva lasciarla andare così presto dopo tutto il tempo che erano stati separati. Di sicuro avrebbero riparlato di quello che era successo, avrebbe ricevuto tutte le spiegazioni a tempo debito, ma non doveva sforzarla adesso, era ancora molto debole, anche se non aveva capito per quale motivo. 
Naruto l'aiutò ad alzarsi e lei si mise di profilo «Noti niente?» chiese poi facendogli un enorme sorriso.
Lui la guardò meglio «Mmmm no, non vedo niente!» esclamò lui portandosi una mano dietro alla testa.
Subito una vena cominciò a pulsare sulla fronte di Sakura «Come sarebbe a dire che non vedi niente??».
Naruto la guardò meravigliato “Quanto mi è mancata..”.
«Dai Naruto! Non vedi davvero niente di diverso?» insistette lei, una punta di irritazione nella voce.
L'Hokage notò che la moglie aveva portato le mani sulla schiena in modo di mettere in evidenza la..
«Ma sei ingrassata un sacco Sakura-chan!» esclamò lui sgranando gli occhi dalla sorpresa.
L'espressione della moglie era indecifrabile.
Naruto chiuse gli occhi e istintivamente si portò le braccia alla testa per proteggersi dal potente pugno che si stava per abbattere su di lui.
Dopo qualche secondo in cui non successe nulla l'Hokage aprì gli occhi ritrovandola in lacrime.
«Sakura-chan! Scusami se sono stato indelicato io..»
«Sono incinta BAKA!!» urlò lei singhiozzando «E sto piangendo per questi stupidi ormoni impa...»
non riuscì a terminare la frase perché Naruto la stava abbracciando talmente forte da soffocarla.
«Naruto..» cominciò a battergli una mano sulla schiena «Soffoco Naruto!»
«Oh scusa!» esclamò lui sciogliendo l'abbraccio a afferrandola per le braccia dolcemente, aveva gli occhi lucidi «Davvero sei incinta?»
«Sì, non sono grassa baka!»
«Di quanto?» chiese poi poggiando una mano sulla pancia di lei.
«Ormai saranno 4 mesi circa»
«Oh...» mormorò lui, il suo viso si rabbuiò.
«Mi dispiace Naruto..nemmeno io avrei voluto avere un figlio così presto..» lui le alzò il viso in modo che lo guardasse negli occhi.
«Non è per quello, mi spiace solo di non esserti potuto stare accanto, ma adesso cambierà tutto, te lo prometto! Non ti lascerò sola neanche un secondo!»
«Non è stata colpa tua se sei stato lontano, solo colpa mia..»
«Non devi spiegarmi niente»
«Invece si! Me ne sono andata perchè pensavo che saresti stato meglio senza di me..» l'Hokage puntò i suoi bellissimi occhi blu in quelli di lei.
Stava cominciando a arrabbiarsi «Come hai potuto pensare una cosa del genere??»
«Lo sai perchè! Ho sempre gravato sulle tue spalle. Prima la promessa che mi feci per riportare a casa Sasuke e ora..ora....» abbassò lo sguardo, non riusciva nemmeno a pronunciare il nome di sua figlia tanto era il dolore che provava.
Naruto sgranò gli occhi, era sbalordito dalle sue parole «Pensi che sia stata colpa tua tutto quello che è successo?» chiese poi, la voce gli tremava.
«Sì..» ammise lei «Credo che se non ti avessi costretto a fare quella stupida promessa probabilmente la nostra vita, o meglio, la tua vita sarebbe stata molto più semplice. Probabilmente Sasuke ci avrebbe lasciato in pace e tutto questo non sarebbe successo..» appoggiò le mani sul pancione.
Lui la strinse forte a sé «Sakura, io non ho fatto tutto questo solo per te, ma anche per me stesso! Sasuke era molto più di un amico per me, era come un fratello!» le disse alzandole il volto in modo che potesse guardarlo in faccia.
Il suo tono di voce era cambiato, non era più arrabbiato con lei, era triste e stanco «Io dovevo essere in grado di proteggere nostra figlia, non tu!» le lacrime cominciarono a bagnargli il viso.
Rimasero abbracciati piangendo tutte le lacrime che avevano per buttare fuori il dolore e il senso di colpa che li logorava.
Quando non ebbero più lacrime, Naruto abbassò gli occhi su Sakura, la quale si era addormentata sulla sua spalla, senza accorgersene si erano accasciati sul pavimento freddo della stanza d'ospedale.
Posò lo sguardo sulla pancia di Sakura e ci posò le mani sopra. Subito un sorriso fece capolino sulle sue labbra.
Tutto sarebbe tornato a posto adesso, se lo sentiva.

***

«Ino, Choji non dovreste spiarli così! Sono momenti...initmi!!» sussurrò Shikamaru ai suoi compagni di squadra che stavano spiando da dietro la porta.
«Shhh Shikamaru stai zitto che non sentiamo niente!» disse Ino commossa, aveva le lacrime agli occhi. Finalmente Naruto sarebbe tornato a sorridere e Sakura con lui. 

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


«Sakura-chan..» sussurrò Naruto dandole un leggero bacio sulla fronte.
«Mmmh» mugugnò lei infastidita, era da mesi che non riusciva a dormire così bene.
«Amore svegliati, c'è quanlcun altro che ti vorrebbe salutare!».
Lei aprì gli occhi di scatto e quasi non riuscì a trattenere un grido di gioia nel vedere la sua migliore amica ai piedi del letto.
«Finalmente ti sei svegliata fronte spaziosa!» sorrise lei dolcemente.
«Ino-pig!!» mormorò lei allungando le braccia per abbracciarla.
L'altra si fiondò nell'abbraccio e inspirò a pieni polmoni il suo profumo, quanto le era mancata!
«Non farlo mai più..» le sussurrò all'orecchio, Sakura annuì piano, gli occhi le pizzicavano.
Non sarebbe più scappata dai suoi problemi, sarebbe sempre riuscita a superarli con Naruto al suo fianco.
«Ciao Sakura» salutarono Shikamaru e Choji da dietro la spalla di Ino.
La ragazza la lasciò di malavoglia «Ciao ragazzi!»
«Come ti senti?» le chiese Choji.
«Molto meglio adesso che siete tutti qui!» disse e sentì la mano di Naruto stringerla più forte.
Tutti e tre sorrisero, poi aggiunse «Mi dispiace di avervi fatto preoccupare».
«Stai tranquilla, l'importate è che ti abbiamo ritrovata sana e salva! Almeno adesso Naruto smetterà di avere sempre quella faccia da cane bastonato e Hinata smetterà di stargli tra i piedi!» esclamò Choji.
Ino gli diede una forte gomitata sullo stomaco, tanto che lui si piegò su se stesso.
«Hey Ino! Ma che diavolo fai?» esclamò massaggiandosi lo stomaco, poi capì l'enorme errore che aveva commesso.
«Noi ehm...dobbiamo proprio andare!» esclamò Ino spingendo i suoi compagni di team fuori dalla stanza «Avete sicuramente tanto di cui parlare! Torniamo al villaggio per avvertire gli altri!» disse chiudendosi la porta alle spalle e lasciando i due da soli.
Sakura si girò a guardare Naruto, erano ancora stesi uno accanto all'altra. Lui la avvolgeva tra le sue braccia «Che cosa significa quello che ha detto Choji?» gli chiese fredda girandosi a guardarlo.
«Nulla di cui tu ti debba preoccupare!» disse lui accarezzandole la fronte «Mi è solo stata vicino mentre tu eri via..»
«Dici davvero?»
«Certo amore, lo sai che tu sei l'unica per me!»
«Sarà meglio!» disse lei tirandogli un leggero pugno sullo stomaco.
«Mmmmm, Sakura-chan, mi sembri un po' deboluccia» la schernì lui.
«Sono mesi che non mi alleno mio caro, è ovvio che sia più debole! Appena mi riprendo comincerò di nuovo a allenarmi e me la pagherai!» sorrise lei.
Risero.
«Posso chiederti una cosa?» chiese lui tornando serio.
Lei annuì un po' titubante.
«Come sei arrivata qui?».
Lei ci pensò un momento poi gli raccontò di quello che successe nella foresta, di come fosse caduta, ma sorvolò la parte in cui credeva di aver visto Kitsune.
Quando lui sentì che era rimasta in come per un mese si irrigidì appena, si sentiva in colpa per non esserle stata vicino «...poi quando mi sono svegliata il dottore mi ha detto che una ragazza del villaggio della foglia mi aveva portata qui, dalla descrizione somigliava molto a Hinata, ma non ne sono sicura!»
«Come hai detto? Hinata ti avrebbe portata qui? E perchè mai avrebbe dovuto?» chiese lui alzando un sopracciglio con fare interrogativo.
«Non lo so» ammise lei «Forse puoi andare tu a parlare con il dottore, magari ti dice qualcosa in più!».
«Chiederò a Gaara di parlarci! Sicuramente riuscirà a ottenere più informazioni di me!»
Sakura annuì.
«E' un maschio o una femmina?» chiese poi Naruto accarezzandole la pancia.
«Devo fare l'ecografia domani» disse lei «Avete...le avete già fatto il..»
«Sì..» sospirò lui «Mi spiace che tu non sia riuscita a salutarla un'ultima volta»
«Prima di andare via sono andata all'obitorio, come è stato il funerale?» chiese lei con le lacrime agli occhi.
«E' stato bellissimo, tutto il villaggio ha partecipato alla funzione. È stato maestoso, c'erano i suoi fiori preferiti, i suoi colori preferiti. Volevo che fosse indimenticabile, come è stata lei..» la voce gli si incrinò leggermente.
A Sakura si strinse il cuore «Oh Naruto mi dispiace tanto di non aver avuto il coraggio di starti vicino, mi sento così tremendamente in colpa..»
«Basta colpevolizzarti Sakura, ormai è successo, ma adesso siamo insieme! Hai già pensato ai nomi?» domandò poi cambiando argomento.
«In realtà sì» ammise lei arrossendo «Se è una femmina Kushina e se maschio Minato».
Gli occhi Naruto cominciarono a brillare «Gli avresti dato il nome dei miei genitori?».
Lei annuì arrossendo ancora di più «Sempre se non ti dispiace!».
«E' stato un bel pensiero, grazie» le disse dandole un bacio «Devo andare a parlare con il dottore e con Gaara, appena ho finito torno subito da te, intanto riposati!».
Senza fare domande Sakura lo lasciò andare e cominciò subito a dormire.
Naruto si chiuse piano la porta alle spalle e cominciò a chiedere del dottore che teneva in cura Sakura.
«Oh eccolo!» gli disse l'infermiera indicando l'uomo che aveva visto uscire qualche ora prima dalla camera di sua moglie.
Il dottore sentendosi chiamare si avvicinò «Salve, lei è il marito della signora Sakura, vero?» gli chiese porgendoli la mano.
«Sì, volevo sapere cosa è successo a mia moglie!»
«Vuole anche sapere del primo ricovero?»
Naruto annuì.
«Allora, quando l'hanno portata qui aveva entrambe le gambe e il braccio destro fratturati, dovuti alla caduta dall'albero. È rimasta in coma per circa un mese e quando si è risvegliata le abbiamo fatto fare riabilitazione per riattivare gli arti. Fortunatamente non abbiamo riscontrato una perdita della memoria e traumi cerebrali di alcun genere. Per quanto riguarda il motivo per cui sua moglie si trova qui adesso è dovuto a una grave emorragia interna causata principalmente dallo sforzo sia mentale che fisico a cui sua moglie ha sottoposto il suo corpo. Però il bambino non ha subito alcun tipo di danno dato che siamo riusciti a intervenire in tempo! Soprattutto grazie alla signorina Temari!»
Naruto ascoltò il dottore in silenzio, poi chiese «Chi ha portato qui mia moglie?».
«Come ho già detto a lei è stata una giovane donna del vostro villaggio, non so il motivo per cui abbia preferito portarla qua, forse si trovava più vicino! Non mi ha voluto lasciare il nome e non ha nemmeno aspettato che lei si risvegliasse. A dire la verità pensavo che fosse venuta a chiamarvi!»
«E perchè non è stato lei stesso a avvertire il Kazekage dato che vedeva che nessuno la veniva a prendere?» chiese poi scettico.
«Senta signore...» il dottore venne interrotto dal piccolo cerca-persone che teneva nel taschino del camice «Scusi, devo andare! Comunque la ragazza che ha portato qui sua moglie aveva lunghi capelli neri e due occhi bianchissimi! Spero di essergli stato d'aiuto! Ci vediamo domani per l'ecografia!» e corse via seguito da due infermiere.
“Purtroppo dalla descrizione data dal medico sembra che sia stata proprio Hianta, ma perchè?” pensò Naruto grattandosi la testa e cominciando a camminare per l'ufficio del Kazekage.

***

Toc toc.
«Avanti!» esclamò Gaara da dietro la scrivania carica di fogli. Temari sedeva danti a lui.
«Ciao Gaara, disturbo?» chiese Naruto aprendo piano la porta e facendo un sorriso raggiante.
«No Naruto, vieni pure! Come sta Sakura?»
«Bene grazie! Si sta riprendendo e questo solo grazie all'intervento tempestivo di Temari!» le sorrise dolcemente «Grazie davvero tanto, ti devo la vita!».
Temari ricambiò il sorriso «Non dirlo neanche, lei avrebbe fatto lo stesso per me!».
Naruto annuì, conosceva bene la sua Sakura-chan.
«Comunque ero venuto qui solo per ringraziarti dell'ospitalità e per invitarvi a cena appena Sakura potrà uscire dall'ospedale!» esclamò.
Gaara e Temari sorrisero.

***

«Sakura-chan!» sussurrò Naruto scuotendola leggermente «Svegliati dai! È il gran giorno! Scopriremo il sesso del nostro bambino!».
Sakura aprì piano gli occhi «Cosa?» mugugnò.
«Oggi scopriamo di che sesso il bambinooo!» urlò lui.
Lei lo guardò meravigliata, sembrava un bambino il giorno di Natale, i suoi occhi brillavano, proprio come quando aveva scoperto di Kitsune.
Gli occhi di Sakura si riempirono nuovamente di lacrime e Naruto subito le si sedette accanto abbracciandola «Lo so, lo so..» cominciò a mormorarle all'orecchio «Lei sarebbe stata felice, non vorrebbe vederci tristi in momento come questo. Lo so che fa male, ma lui o lei non si merita tutta questa tristezza!». Sakura li circondò il collo con le braccia e cominciò a baciarlo con passione. Erano da mesi che non si toccavano in quel modo. Naruto si sdraiò sopra di lei, stando attento a non schiacciarle la pancia.
Qualcuno, però, bussò alla porta e i due sobbalzarono separandosi velocemente, anche se di mala voglia. Sakura si ricompose velocemente «Avanti!»
«Salve!» salutò il dottore entrando «Andiamo? Siete pronti?».
I due annuirono emozionati. Naruto aiutò Sakura ad alzarsi e l'accompagnò in un'altra stanza in cui c'era il macchinario per le ecografie.
Sakura venne fatta stendere sul lettino.
«Come sta oggi?» chiese il dottore mentre le metteva il gel.
«Molto meglio, grazie! Quando potrò essere dimessa?»
«Faremo degli ultimi esami per vedere se è tutto a posto e nel giro di qualche giorno potrà uscire, ma sconsiglio vivamente di fare lunghi viaggi fino al giorno del parto. Avete per caso un posto dove stare?»
«In realtà no, davvero non posso tornare al villaggio?»
«No mi spiace!».
All'improvviso il rumore di un cuore riempì la stanza, contemporaneamente i due si voltarono verso il monitor, dove si vedeva il loro bambino.
Naruto strinse forte la mano di Sakura, era emozionato.
«Allora dottore? È un maschio o una femmina?» chiese poi impaziente.
Dopo qualche momento di silenzio il dottore si girò verso la coppia «Avrete un maschio! Congratulazioni! E sembra che sia anche in buona forma!».
All'improvviso il suo cerca-persone suonò «Mmm, sì! Devo andare! Ancora congratulazioni!» esclamò porgendo a Sakura dei fazzoletti per pulirsi e uscì.
Entrambi erano rimasti in silenzio fino a quel momento, gli occhi lucidi e emozionati. Si erano incantati a guardare lo schermo.
«Sakura-chan avremo un maschio!» esclamò poi Naruto abbracciandola e baciandola ovunque.
Un debole sorriso cominciò a fare capolino sulle labbra di lei «Già il piccolo Minato»sussurrò. Vide il viso di Naruto diventare ancora più luminoso del solito, se era possibile. Quel bambino rappresentava un nuovo inizio e entrambi lo sapevano.
«Non vediamo l'ora di conoscerti piccolo» disse Naruto alla pancia di Sakura.

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


«Tsunade-sama!» la donna si voltò.
«Ciao Ino! Siete tornati finalmente! Come sta Sakura? L'avete trovata?» chiese subito quando vide Ino correre verso di lei.
«Sì! Sta bene!» disse lei sorridente.
Tsunade tirò un sospiro di sollievo «Meno male! E come mai non sono tornati?»
«Naruto ha preferito restare con lei ovviamente! Credo che avrà una bella sorpresa per quando torneranno!» affermò lei facendole l'occhiolino.
In quel momento venne avanti Hinata che, vedendo Ino parlare animatamente con Tsunade, decise di nascondersi per origliare.
«Di che cosa si tratta?» chiese Tsunade curiosa.
«Non so se posso dirglielo!
» cominciò a guardarsi intorno per vedere se c'era qualcuno nei paraggi  «Ok! D'accordo, glielo dico, però deve tenerlo per sè!» affermò Ino, non era mai stata brava a tenere un segreto «Sakura è incinta!» esclamò quasi gridando.
«Davvero?? E di quanto è?» domandò Tsunade mentre un sorriso faceva capolino tra le sue labbra.
«Il medico ha detto che è di circa 4 mesi!» Ino aveva cominciando a saltellare allegramente «Ora però devo andare a avvertire Sai, poi se non le dispiace mi piacerebbe tornare con lui a Suna! Sarà felice di sapere che sta bene!»
Tsunade annuì «Credo che verrò anche io, vedo se qualcuno può sostituirmi».
Ino sorrise e corse verso la casa di Sai, mentre Tsunade andò a cercare Shizune per avvertirla.
Hinata alla notizia della gravidanza trattenne a stento le lacrime, lo aveva perso di nuovo. Gli era stato vicino tutti quei mesi per fargli capire quanto lei teneva a lui.
Si accasciò lentamente «E adesso cosa faccio? Appena scoprirà che cosa ho fatto non mi vorrà mai più vedere o avere a che fare con me!» sussurrò mentre calde lacrime cominciavano a solcarle il volto.
In quel momento passò di lì Kiba con il suo inseparabile amico Akamaru.
«Hey Hinata, che succede?» le chiese preoccupato inginocchiandosi davanti a lei.
«Oh Kiba, ho fatto una cosa orribile» sospirò lei asciugandosi il viso bagnato.
«Dai Hinata, non ci credo che tu abbia potuto fare qualcosa di cattivo! Avanti racconta!».
Hinata lo guardò e con tutto il coraggio che aveva cominciò a parlare.
Gli raccontò di come aveva partecipato anche lei alle ricerche su espressa richiesta di Naruto, del fatto che aveva trovato Sakura, dopo lunghe ore di ricerche, e che ridotta piuttosto male.
«La stavo sollevando da terra quando ha pronunciato il nome di Kitsune e allora lì..» prima che potesse andare avanti Kiba la interruppe.
«No scusa, fammi capire bene!Tu avevi trovato Sakura e non l'hai portata qui? E non hai detto niente a Naruto?».
Annuì abbassando gli occhi, dispiaciuta.
«Mi vergogno tanto di quello che ho fatto, davvero...Ma..ma io lo amo capisci? E lei lo ha sempre trattato male! Poi quando è scappata non ci ho più visto! Si è comportata da vera egoista!»
«Non lo sei stata anche tu?» le chiese Kiba passandosi una mano sugli occhi stancamente “Perchè non può essere innamorata di me?” pensò sconsolato.
«In che senso scusa? Io l'ho fatto solo per il suo bene!» si difese lei.
«Sei sicura di averlo fatto per Naruto e non per te?».
Lei lo guardò con fare interrogativo «I-io l'ho fatto per lui! Te l'ho detto! L'ha sempre trattato male, non si merita di stare con lui! Me lo meritavo io..io che...oh..» si interruppe di colpo, solo allora si accorse di come si era comportata «Oddio che cosa ho combinato?» sospirò prendendosi la testa tra le mani.
«Hinata dovresti andare a parlare con loro, lo sai vero?» le disse Kiba prendendole la mani «E se vuoi posso venire con te!» disse lui arrossendo.
Hinata lo guardò dolcemente «Mi farebbe davvero piacere, ma credo che sia una cosa che devo fare da sola!».
Kiba la aiutò ad alzarsi «Grazie!» gli disse dandogli un leggero bacio sulla guancia.
Mentre Hinata correva per raggiungere gli altri, Kiba rimase imbambolato per diversi minuti con il viso completamente rosso e il cuore che gli batteva a mille.

***
«Sai!» chiamò Ino bussando alla porta dell'appartamento «Sai, sei in casa??» domandò poi spazientita dalla mancanza di risposta.
Finalmente il giovane aprì la porta «Ciao Ino, cosa c'è?» chiese sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi inquietanti.
«Devi venire con me a Suna! Naruto si trova lì con Sakura!».
Quelle parole il viso del ragazzo parve illuminarsi «Aspetta che prendo il mio blocco da disegno e poi andiamo!» esclamò precipitandosi dentro l'appartamento per poi riapparire pochi secondi dopo.
Velocemente si recarono davanti all'ufficio dell'Hokage dove Tsunade e Shizune li stavano aspettando con impazienza.
«Ce ne avete messo di tempo!» esclamò Shizune.
«Scusate, ma qualcuno non voleva aprire la porta!» disse Ino lanciando un'occhiataccia a Sai, che la guadò con fare interrogativo «Chi?» domandò poi ingenuamente.
Ino alzò gli occhi al cielo esasperata «Si chiama ironia Sai! Non è scritto nulla al riguardo sui tuoi libretti?».
«Mmm, non mi pare, aspetta che controllo...» disse cominciano a cercare nello zaino.
«Alt!» intervenne Tsunade bloccandolo «Non abbiamo tempo per queste cose! Andiamo!» pronunciò poi in un tono che non ammetteva repliche.
«Allora vieni anche tu Shizune?» chiese Ino vedendo che l'assistente di Tsunade si muoveva con loro.
«Certo! Ero così preoccupata! Non vedo l'ora di riabbracciarla!» le disse sorridendo.
«E chi controllerà il villaggio durante la vostra assenza?»
«Abbiamo chiesto a Shikamaru di occuparsi di tutto, dopotutto è il braccio destro di Naruto, saprà sicuramente come comportarsi! E poi noi non staremo via molto, qualche giorno al massimo!» la tranquillizzò Tsunade.
«Hey aspettatemi!» urlò una voce dietro di loro.
Ino, la riconobbe subito e si voltò per guardare male Hinata che stava correndo verso di loro «Che cosa vuoi?» le chiese irata.
«Voglio venire con voi!» esclamò lei ignorando il tono minaccioso dell'amica.
«Non credo sia il caso..» cominciò Ino, ma Tsunade intervenne «Certo che puoi venire! Avanti muoviamoci!».

***

Il gruppo arrivò velocemente alle porte di Suna. Le guardie riconobbero subito Tsunade e Ino perciò non fecero problemi per farli passare.
Si stavano dirigendo verso l'ospedale quando 
chiese Shizune preoccupata «Non sarebbe meglio andare prima a salutare il Kazekage? Non è che se la prenderà?».
«Non ti preoccupare, se tutto va bene lo troveremo all'ospedale con Naruto!» sorrise Tsunade «Ma se ti fa stare più tranquilla Ino potrebbe andare a dirgli che siamo qui!».
Ino sbuffò, non aveva proprio voglia di perdere di vista Hinata.
Proprio in quel momento incontrarono Temari «Ciao!» li salutò lei..
«Ciao Temari!» la salutò Tsunade «Stavamo andando a trovare Sakura, per caso il Kazekage è con loro o è nel suo ufficio?»
«E' nel suo ufficio, ma non preoccupatevi, lo avverto io che siete qui! Voi andate pure! Sicuramente Sakura sarà felice di vedervi! Ino tu sai la strada per l'ospedale, vero?»
«Sìsì, stai tranquilla»
«Ok, allora vado! È stato un piacere vedervi, ci vediamo!» disse poi dirigendosi verso il palazzo in cui lavorava Gaara.
«Eccoci qua!» disse Ino dopo qualche minuto di cammino.
«In che piano si trova?» chiese Shizune.
«Al secondo piano, se non l'hanno spostata! Forse è meglio andare a chiedere conferma all'infermiera al bancone!»
Tsunade annuì.
«Salve, siamo venuti a trovare Sakura Haruno, dove la possiamo trovare?»
«Al secondo piano, stanza 108!» disse l'infermiera senza staccare gli occhi dal monitor del computer. Presero le scale e arrivarono velocemente davanti alla stanza.
Ino teneva gli occhi fissi su Hinata, voleva vedere la sua reazione alla vista del pancione di Sakura.
“Chissà come reagirà” si chiese Ino “Chissà se sanno già il sesso del bambino!” e a quel pensiero gli occhi le si illuminarono.
Da dietro la porta provenivano delle risate che, appena Tsunade bussò alla porta, cessarono.
Dopo qualche momento di silenzio Sakura esclamò «Avanti!».
«Ciao ragazzi!» esclamò Tsunade entrando.
Gli occhi di Sakura divennero improvvisamente lucidi «Tsunade-sama! Shizune! Che bello vedervi!» esclamò cercando di alzarsi dal letto. Naruto prontamente la aiutò a tirarsi su.

«Ma sei incinta?» chiese Shizune incredula e anche i suoi occhi cominciarono a inumidirsi.
Sakura annuì sorridendo.
«Oh come sono felice!» esclamò l'altra saltandole al collo.
«Shizune piano! Così la soffochi!» intervenne Tsunade.
Quando la donna si staccò da Sakura, fu il suo turno. Aveva sempre considerato Sakura come una figlia e sapere che adesso stava di nuovo bene le riempiva il cuore di gioia.
«Come stai?» le sussurrò all'orecchio.
«Meglio, sto davvero molto meglio finalmente» esclamò lei.
«E a me non mi saluti?» chiese Sai tentando di fare uno sguardo corrucciato.
Naruto la abbracciò da dietro «No! Non se ne parla! Non ti abbraccerà Sai!» esclamò facendogli la linguaccia.
Tutti, tranne Sai e Hinata, che era rimasta in disparte, risero. Poi Sakura esclamò «Dai baka, lasciami andare a salutare Sai!».
Controvoglia Naruto la lasciò andare e Sakura ebbe così la possibilità di salutarlo.
«Ok, adesso basta!» esclamò Naruto tirandola di nuovo a sé.
«Mi accontento» disse Sai in modo atono.
Hinata si fece coraggio e entrò nella stanza «Ciao..» sussurrò.
Naruto la salutò con il suo solito luminoso sorriso «Oh Hinata! Sei venuta anche tu!».
Sakura corse ad abbracciarla, ma lei non ricambiò.
«Tutto bene?» chiese Sakura guardandola in modo interrogativo.
«In realtà no..vi dispiace se parliamo un attimo da soli?»
«Vi dispiace ragazzi?» chiese Naruto agli altri che, senza dire una parola, tranne Ino che sbuffò sonoramente, uscirono.
«Di che cosa volevi parlarci?» chiese Sakura tranquillamente.
«Non è meglio se ti stendi?» domandò Naruto premurosamente a Sakura.
«Forse sì, la schiena comincia a farmi male!» disse avvicinandosi al letto sul quale Naruto la aiutò a stendersi.
Quella scena fece stringere il cuore a Hinata, le faceva male vedere quante attenzioni lui le dedicava. Strinse i pugni “Perchè mai dovrei scusarmi? Lei non ha fatto altro che farlo soffrire e basta! Sarebbe stato tutto più facile senza di lei!” poi però le parole di Kiba le rimbombarono nelle orecchie “Che diritto ho io di mettermi in mezzo? È la loro vita..” sospirò.
«Scusaci Hinata, dicevi?» le chiese Naruto interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
«Io...ecco...» prese fiato «Sono stata io a portare Sakura qui!» quasi lo urlò. Ora si sentiva molto meglio, si era tolta un peso da cuore.
«Come?» chiese Naruto allibito «Il dottore ci aveva descritto una ragazza molto simile a te, ma non pensavo che ne saresti mai stata capace...»
Sakura lo interruppe «Perchè?» le chiese, gli occhi verdi fissi su quelli bianchi di lei.
«Sakura-chan..» mormorò Naruto.
«No! Voglio sapere perchè si è comportata così!».
«Perché io amo Naruto e l'ho sempre amato. Non credevo che lo meritassi, anzi, ti ho sempre vista come una persona egoista. Lo trattavi sempre male e io.. io ero sicura che con me sarebbe stato più felice. Ero arrabbiata perché tu te ne eri andata lasciandolo da solo..non sapevo cosa fare e alla fine ti ho portata qui! Eri ridotta talmente male che non mi avevi nemmeno riconosciuta! Mi dispiace io..».
«Andate fuori!» urlò Sakura indicando la porta.
Naruto la guardò sorpreso «Anche io?».
«Ho detto di uscire!» il cuore cominciò a batterle furiosamente nel petto, la pressione salì alle stelle, tanto che l'apparecchio per i parametri vitali sembrò sul punto di esplodere.
Iniziò a agitarsi a tal punto che Tsudane entrò nella stanza e si precipitò su di lei, mentre Naruto rimaneva impietrito. La voce di Tsunade le arrivava ovattata «Naruto vai a chiamare il medico!».
Qualcosa dentro di lui scattò, scostò il quinto Hokage e si avvicinò a Sakura afferrandole il viso.
«Amore mio, guardami!» mormorò «Sakura per favore calmati». Il battito del suo cuore si calmò per un momento e lo fissò «Calmati, non ti fa bene agitarti così».
In quel momento entrò il medico che cominciò a visitarla «Uscite!».
Entrambi uscirono di malavoglia, non gli andava di lasciarla da sola, ma il tono di voce del medico non ammetteva repliche.
«Naruto-kun» sussurrò Hinata prendendogli un braccio, lui si scostò bruscamente «Mi dispiace, non volevo che andasse a finire così..». Naruto alzò una mano per zittirla.
«Non mi interessa Hinata, vorrei solo che te ne andassi..» mormorò senza neanche guardarla in faccia.
«Ma..».
«Niente ma, torna al villaggio».
Hinata rimase ferita dalla freddezza con cui pronunciò quelle parole, ma che altro si aspettava? Si era comportata in maniera orribile.
«Tu!» urlò Ino prendendola per la casacca e sbattendola contro il muro, subito Sai intervenne e strattonò via l'amica.
Ino stava per aggiungere qualcosa quando il dottore uscì dalla stanza «Come sta?» chiese subito Naruto alzandosi in piedi.
«Tutto bene! Stanno entrambi bene, non deve preoccuparsi! Si è solo agitata molto e poi nelle sue condizioni tutte le emozioni sono amplificate. Io comunque raccomando riposo assoluto! Domani la dimetteremo!»
Naruto entrò nella stanza e trovò sua moglie stesa sul letto che guardava fuori dalla finestra.
«Come stai?» le chiese avvicinandosi e accarezzandole la testa.
Sakura gli fece posto accanto al letto e lui le si stese accanto.
«Scusami, ma Hinata ha ragione..» singhiozzò.
«Non devi dirlo neanche per scherzo! Non ascoltare quello che dice Hinata, è strana da quando Neji è morto. È ancora sconvolta e non sa quello che dice! Io ti amo Sakura ed è questo che conta».
Dopo un attimo di silenzio disse «Anzi, è più giusto dire che Vi amo!» esclamò cominciando a baciarla ovunque.
Sakura rise «Ti amiamo anche noi» esclamò girandosi e immergendo il viso sul suo petto.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


«Sakura possiamo entrare?» chiese Ino bussando alla porta.
«Sì!» affermò lei mentre si vestiva per uscire, finalmente il dottore le aveva dato il permesso di andarsene dall'ospedale.
«Come stai?» le chiese Tsunade.
«Bene, smettetela di chiedermelo ogni 5 minuti però!» rispose lei sorridendo.
«Hai ragione, scusaci, è che siamo preoccupati per te! Soprattutto dopo quello che è successo ieri!» si scusò Shizune.
«Non preoccupatevi!» poi chiese «Hinata?»
«E' tornata al villaggio!» rispose Ino, Sakura sospirò, fortunatamente se ne era andata, non aveva voglia di vederla di nuovo.
«C'è qualcosa che vorresti dirci fronte spaziosa?» chiese Ino guardandola di sottecchi.
Sakura la guardò con fare interrogativo «Del tipo?»
«Un uccellino ci ha detto che avresti fatto l'ecografia per sapere il sesso del bambino!».
«Ah, avete ragione! Me ne ero proprio dimenticata!» si scusò lei.
Rimase un attimo in silenzio guardando tutti i presenti per aumentare la suspense.
«Allora?!» sbottò Ino spazientita.
«Beh, mia cara Ino-pig, maestra Tsunane, Shizune e Sai...» fece un attimo di silenzio mentre le donne trattenevano il fiato «Diventerete zie, e zio, di Minato!» esclamò.
Ci volle un po' ai presenti per realizzare quello che aveva detto.
«Avrete un maschietto?» chiese Ino con gli occhi lucidi.
Sakura annuì facendo un enorme sorriso.
Subito dopo lei e Shizune la abbracciarono urlando di gioia, mentre Tsunade manteneva un certo contegno, anche se riusciva a stento a trattenere le lacrime.

Sai invece rimaneva in disparte come al solito, l'abbozzo di un sorriso sul volto.
«Naruto che cosa ha detto?» le chiese Shizune curiosa.
«Lui era felicissimo! Soprattutto quando gli ho detto che avevo intenzione di chiamarlo Minato!» le rispose Sakura che stava soffocando a causa dell'abbraccio di Ino, non accennava a mollarla.
«Naruto dove è andato?» chiese Sai.
«E' andato a parlare con Gaara perchè non posso tornare al villaggio per il momento, non farebbe bene al bambino! Perciò siamo costretti a rimanere qui e volevamo sapere se poteva affittarci un appartamento!» spiegò e poi chiese alla sua maestra «Voi per quanto vi fermerete?».
Tsunade sorrise tristemente «Purtroppo torniamo a casa oggi, Ino e Sai verranno spesso a trovarti!»
«Ci vediamo tra pochi mesi alla fine, non ti preoccupare!» esclamò Shizune per rassicurare Sakura che aveva assunto un'espressione triste.
«Già» disse Sakura abbozzando un sorriso «Sono pronta, possiamo andare!».
Ino scoppiò a ridere guardado il vestito che ormai le era diventato troppo piccolo «Forse sarà meglio andarti a compare qualcosa da metterti prima di uscire da qui!»
Sakura si guardò «Forse hai ragione Ino-pig» esclamò portandosi una mano dietro la testa con fare imbarazzato «Ci pensate voi?».
«Faremo in un baleno! Tu aspettami qui!» le disse Ino uscendo dalla stanza di corsa.
«Beh ciao Sakura, noi andiamo! Prenditi cura di te» esclamò Shizune, mentre Tsunade la abbracciava forte.
«Grazie di essere venute!».
Le guardò uscire dalla stanza, avrebbe tanto voluto tornare al villaggio con loro, ma la salute del bambino era più importante.

***

«Ino che ci fai qui?» chiese Naruto vedendola uscire da un negozio di vestiti.
«Oh Naruto! Ho comprato delle cose per Sakura, ormai i vestiti che ha addosso le stanno stretti!» gli rispose facendogli l'occhiolino «Mi ha detto che avrete un maschio! Congratulazioni!» disse poi abbracciandolo.
Naruto ricambiò «Grazie Ino!».
«Hai risolto con Gaara?» chiese poi mentre tornavano all'ospedale.
«Sìsì, tutto risolto! Ci ha trovato una casa vicino all'ospedale, così se avremo problemi saremo comodi!»
«Andrà tutto bene, vedrai!» lo rassicurò Ino.
Naruto annuì «Bisogna essere ottimisti!» esclamò battendosi un pugno sulla mano.
«Eccovi finalmente!» esclamò Sakura vedendoli entrare «Ino fammi vedere cosa mi hai preso!».
Ino le porse la borsa, al suo interno vi erano un paio di pantoli della tuta neri e un maglione grigio e largo.
Sakura alzò un sopracciglio dubbiosa «Ti sei impegnata a prendere sta roba?».
A Ino cominciò a pulsare una vena sulla testa «Un semplice grazie sarebbe stato sufficiente» esclamò irritata.
«Grazie Ino-pig» disse, poi si recò in bagno a cambiarsi.
Ne uscì pochi minuti dopo «Almeno starò comoda» commentò guardandosi.
«Secondo me sei bellissima Sakura-chan» commentò Naruto guardando la moglie dall'alto in basso.
«Tsk tu non conti baka» esclamò lei dandogli un dolcissimo bacio sulle labbra e abbracciandolo.

«Si infatti, lui non conta» commentò sarcasticamente Ino «Se non te lo avesse detto si sarebbe preso un bel pugno in testa».
Sakura le fece la linguaccia mentre Naruto rideva.
«Ora dobbiamo andare fronte spaziosa!» sospirò Ino correndo a abbracciare l'amica «Ci vediamo presto!»
«Non aspettare troppo tempo per venirmi a trovare» mormorò Sakura ricambiando l'abbraccio.
«Neanche troppo poco però!» intervenne Naruto, aveva voglia di passare del tempo da solo con la sua Sakura-chan.
«Ah-ah spiritoso» esclamò Ino avvicinandosi a lui per salutarlo.
«Ciao ragazzi» li salutò Sai.
«Ciao Sai» lo salutarono in coro.

***

«Aaah finalmente!» esclamò Sakura uscendo fuori quasi di corsa dall'ospedale.
«Vai piano!» urlò Naruto preoccupato.
«Eddai Naruto non sono malata!» disse lei guardandolo sorridente.
«Non sarai malata, ma sei stata male! Andiamo a casa adesso?» le chiese prendendola per mano.
Sakura annuì.
«Dovrebbe essere questa!» disse Naruto dopo qualche minuto di cammino.
Si trovavano davanti a una bellissima casetta. Doveva essere stata costruita da poco, non aveva l'aria vissuta che emanavano le case vicine.
«Wow, davvero? E quanto paghiamo per restare qua?» gli chiese Sakura.
«Niente, per quanto abbia insistito Gaara non ha voluto sentire ragioni!» disse Naruto continuando a fissare la casa sorridendo.
Sakura sorrise «Che dolce! Ti va di invitarli a cena?».
«Sarebbe un'ottima idea...se tu sapessi cucinare Sakura-chan!» esclamò lui.
«Come osi baka!!!» urlò lei tirandogli un pugno in testa.
«Eheh, e questo sarebbe un pugno Sakura-chan? Non mi fai più paura come una volta!» disse scoppiando a ridere.
Sakura fece la faccia imbronciata e cominciò a camminare con passo pesante verso la casa, ma non potè entrarvi perchè la porta era chiusa e solo Naruto aveva le chiavi «Ti muovi ad aprire la porta baka?» chiese irritata.
«Eddai amore stavo scherzando..» cominciò lui, ma Sakura lo interruppe.
«Apri questa maledetta porta!» una vena cominciò a pulsarle sulla tempia, lo sguardo fisso sulla porta chiusa. Stava cercando di inserire la chiave nella toppa quando la sentì singhiozzare.
«Stai piangendo?» le chiese lui stupito cercando di farle girare il volto verso di lui in modo che lo guardasse.
Lei oppose una leggera resistenza così decise di lasciare perdere.
Finalmente riuscì ad aprire la porta e Sakura si fiondò dentro, trovò subito la camera da letto e sbattè la porta con violenza
“Cavolo, saranno dei mesi duri” pensò passandosi una mano sulla zazzera bionda.
«Sakura...posso entrare?» chiese bussando.
«No!» esclamò lei, la voce scossa dai singhiozzi.
“Oddiooo!” pensò stropicciandosi gli occhi «Ti prego amore fammi entrare!».
La sentì muoversi e poco dopo la porta si aprì.
Sakura aveva gli occhi colmi di lacrime «Davvero non ti faccio più paura?» chiese lei con la voce tremante.
Naruto rimase spiazzato dalla tenerezza che gli suscitava, l'avrebbe protetta anche a costo della sua stessa vita. Lei e il loro bambino, non avrebbe commesso due volte lo stesso imperdonabile errore «No amore stavo scherzando! Tu mi incuti terrore puro! Anche Kurama in confronto a te sembra un gattino innoquo!»
Ou!! Gattino innoquo a chi??” ringhiò il demone nella sua testa.
Naruto lo ignorò.
«Davvero?» gli chiese Sakura alzando gli occhioni lucidi per guardarlo in viso.
«Davvero» esclamò lui sorridendole e carezzandole una guancia.
Uno strano brontolio provenne dalla pancia di sua moglie.
Naruto rise di gusto mentre lei arrossiva «Hai fame?» le chiese poi.
Lei annuì.
«Hai voglia di qualcosa?»
«Mmm...ho voglia di fragole con la panna!» esclamò.
Naruto sbiancò “Fragole con la panna?? E dove le trovo io le fragole in pieno inverno??” «Ehm..Va bene amore, vado a prendertele!».
Sakura gli gettò le braccia al collo «Grazie amore!».
Dopo un'ora di ricerche Naruto fece ritorno a casa con le fragole per la sua adorata mogliettina.
Si recò in cucina e cominciò a preparle.
«Vieni Sakura! Le fragole sono pronte»
Sakura uscì dalla camera da letto e si sedette sulla sedia di fronte al bancone. Naruto le porse la ciotola. Lei guardò con fare disgustato le fragole «Non le voglio» esclamò buttandole per terra.
«Come no!?»
Sakura nemmeno gli rispose e tornò in camera sbattendo la porta.
«Kurama aiutami...» mormorò Naruto esasperato.
Miao!” lo prese in giro il demone.

 

























NOTA AUTRICE:
Non preoccupatevi, la storia non andrà sempre avanti così! :) 
Un bacio e recensiteee!

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


«Aah finalmente questa giornata è finita!» esclamò Naruto buttandosi sul letto accanto a sua moglie.
Lei gli si buttò addosso e cominciò a baciarlo con foga.
«Sakura-chan..» mormorò Naruto ma Sakura lo interruppe dandogli un altro bacio, lui la scostò leggermente con poco sforzo «Non credo sia il caso, il dottore ti ha raccomandato il riposo e..»
«Non mi interessa quello che ha detto il dottore» esclamò lei guardandolo imbronciata «E' da troppo tempo che non stiamo insieme da soli!»
«Lo so, ma a me interessa invece, perciò fai la brava e dormi Sakura-chan! Appena avrai il bambino recupereremo il tempo perduto, te lo prometto!» disse lui in un tono che non ammetteva repliche. La costrinse a stendersi. Lei sbuffò sonoramente e si girò dandogli le spalle.
«Fammi almeno le coccole» esclamò irritata.

Naruto rise e subito le circondò la pancia con un braccio e appoggiò il naso nell'incavo del suo collo. Sakura sorrise «Mi sei mancato proprio tanto baka!» disse girando leggermente la testa per dargli un bacio sulla fronte.
Lui sorrise «Anche tu».
Si addormentarono felici.

***

I mesi passarono velocemente. Ormai mancava poco al giorno del parto e Sakura era diventata più irascibile del solito.
«Ma Sakura-chan! Perchè??» chiese Naruto piagnucolando, massaggiandosi la testa dopo l'ennesimo pugno della giornata.
«Lo sai benissimo perchè!» disse lei e, senza dare ulteriori spiegazioni, chiuse violentemente la porta della camera.
«Mi farai impazzire con questi cambi d'umore, lo sai vero?» urlò lui esasperato.
«Naruto!!» gridò Sakura dopo qualche minuto.
Lui si alzò di scatto dal divano su cui si era appena seduto e corse in camera.
«Che succede?» urlò sbattendo la porta.
«Mi si sono rotte le acque!!» esclamò lei dirigendosi verso di lui.
«Adesso?? Ma non..»
Lei lo zittì «Non è colpa mia se i tuoi figli hanno sempre fretta di venire al mondo!» sbottò portandosi una mano al ventre e stringendo i denti a causa del dolore.
A Naruto sembrò di essere tornato indietro nel tempo, lui che correva per le strade del villaggio, anche se questa volta non si trovava in quello della foglia, con sua moglie agonizzante tra le braccia , mentre il loro bambino veniva al mondo con due settimane di anticipo.

***

«Dai amore resisti! Manca poco!» la spronò Naruto stringendole forte la mano.
«Signora, un'ultima spinta!» le disse il medico.
“La fate facile voi!” pensò rabbiosa lei dando un'ultima forte spinta.
Subito dopo le urla del piccolo Minato si sparsero per tutta la stanza, Sakura si accasciò sul letto esausta.
Naruto cominciò a accarezzarle la testa sussurrandole «Sakura-chan sei stata bravissima!».
Le infermiere le porsero il piccolo, congratulandosi con i nuovi genitori.
Sakura glielo porse e Naruto potè finalmente ammirarlo, lo guardò attentamente.
Gli occhi verdi e vispi lo fissavano con curiosità e dei cortissimi capelli biondi facevano già capolino dalla copertina.
«Le somiglia tanto, non è vero?» disse Sakura leggendo i pensieri del marito.
«Già, è bellissimo!» lui non riusciva a smettere di sorridere.
«Non vedo l'ora di presentarlo agli altri..Il nostro piccolo Minato» mormorò Sakura prima di addormentarsi profondamente.
«Grazie Sakura-chan!» le sorrise Naruto dandole un leggero bacio sulla fronte e stringendo delicatamente il loro bambino.
«Ciao ragazzi!» esclamò Temari entrando nella stanza seguita da Gaara.
«Ciao!» salutò Naruto facendo segno agli altri di parlare a bassa voce per non disturbare la moglie.
«Come sta Sakura?» gli chiese gentilmente Gaara.
«Bene! Adesso sta riposando»
«Posso vederlo?» gli chiese Temari.
Naruto annuì sorridendo e si alzò dalla sedia avvicinandosi ai due fratelli.
Appena scostò la copertina dal viso del piccolo le si illuminarono gli occhi «E' bellissimo!» esclamò lei, mentre Gaara si limitò ad annuire felice.
«Quando la faranno uscire?» chiese poi il ragazzo.
«Domani!» esclamò lui felice «Poi tra qualche giorno torneremo a casa! Non potremo mai sdebitarci con voi, per la vostra disponibilità e gentilezza!».
«Avreste fatto lo stesso per noi!» gli sorrise Gaara «Purtroppo adesso dobbiamo andare! Vi verremo a salutare presto» disse poi salutando e uscendo dalla stanza seguito da Temari.

***

Finalmente arrivò il giorno della partenza, Sakura non vedeva l'ora di rivedere il suo villaggio e i suoi amici.
E soprattutto di far conoscere a tutti il loro piccolo Minato.
Il viaggio sarebbe stato più lungo del solito, dato che avrebbero dovuto fare molte pause a causa della presenza del piccolo e delle condizioni di Sakura.
«Non vedo l'ora di tornare a casa!» disse a Naruto mentre preparavano le valige.
«Anche io!» esclamò lui dando un bacio a lei e al figlio, che dormiva beatamente tra le braccia della moglie «Chissà come reagiranno gli altri appena lo vedranno! Già mi immagino la reazione di Ino..» disse sghignazzando.
«Già!» rise lei «Dovrò prepararmi a uno dei suoi soliti abbracci soffocanti e ai suoi gridolini!».

***

«Fronte-spaziosa!» urlò Ino precipitandosi a salutare Sakura.
«Ciao Ino-pig!» rise lei abbracciandola «Come stai?».
«Io bene! Dov'è?» esclamò poi scansando la povera Sakura e trovandosi davanti Naruto con il piccolo Minato tra le braccia «Oddio! Ma è bellissimo!!» gridò.
«Hai visto? Ho fatto un bel lavoro, non è vero?» esclamò Naruto alzando un pollice in aria.
Sakura inarcò un sopracciglio, mentre una vena cominciava a pulsare pericolosamente sulla sua fronte.
Naruto a quella vista sbiancò «S-sakura-chan...stavo scherzando!».
Prima che Sakura potesse ribattere una voce alle loro spalle esclamò «Finalmente siete tornati!».
Shizune si fiondò ad abbracciare Sakura, mentre Tsunade si avvicinò a Naruto per osservare il piccolo Minato.
«Come lo avete chiamato?»
«Minato» esclamò Naruto sorridendo.
«E' un bellissimo nome! Sarete stanchi!». Sakura annuì, il lungo viaggio l'aveva provata parecchio e poi non vedeva l'ora di tornare a casa sua.
«Sì andate! Poi questa sera vi vengo a prendere per le 20.00 circa, va bene?» disse Ino ai due.
Sakura inarcò un sopracciglio «Per andare dove?»
«Vedrete questa sera!» esclamò lei correndo via e lasciando i due interdetti.
«Andiamo a casa amore» disse Naruto sospingendo delicatamente la moglie.

«Aah finalmente siamo a casa!» esclamò Naruto buttandosi sul divano stando attento a non fare male a Minato che stava ancora sonnecchiando tra le sue braccia.
«Certo che questo bambino ha un sonno profondo eh! Non si è svegliato nemmeno con le urla assordanti di Ino!».
«Sicuramente ha preso da te allora!» esclamò ridendo e dirigendosi verso la camera da letto.
Appena girò l'angolo si trovò davanti la porta della camera da letto di Kitsune.
«Chissà che cosa ha in mente Ino per questa sera! Tu hai qualche idea?» urlò Naruto. Siccome Sakura non rispondeva si alzò dal divano e con Minato ancora in braccio andò a vedere cosa fosse successo «Sakura-chan?» chiamò.
La vide ancora ferma sulla porta della camera da letto di Kitsune. La mano che teneva la maniglia era bianca per lo sforzo e tremava leggermente.
«Sakura-chan..» mormorò Naruto avvicinandosi a lei abbracciandola «Va tutto bene..» disse poi dandole un leggero bacio sulla testa..
Allora Sakura si lasciò andare al pianto.
Era dal giorno che se ne era andata che non entrava in quella casa e non vedeva la sua camera.
Naruto, così come i loro amici durante il loro periodo di assenza, non avevano toccato nulla, tutte le sue cose erano al loro posto.
Il letto era stato fatto e le finestre erano aperte per far entrare un po' d'aria e di luce.
Sakura si fece coraggio e entrò nella stanza che una volta era appartenuta a sua figlia e si sedette sul letto stringendo tra le mani una loro fotografia che aveva trovato sul comodino.
Naruto andò un attimo nella loro stanza e mise Minato nella piccola culla che Ino e Shikamaru avevano preparato, avrebbe dovuto essere una sorpresa per Sakura.
Dopo aver dato una carezza veloce al loro secondogenito, tornò da sua moglie.
«Naruto..» mormorò lei quando le si sedette vicino cingendole le spalle con il braccio «Mi manca tanto..» ammise lei mentre cominciava a singhiozzare.
«Anche a me, ogni giorno!» le disse lui, la voce incrinata.
Il pianto di Minato li riscosse.
«Ha fame» esclamò Sakura alzandosi dal letto e tendendo la mano verso Naruto «Andiamo?».
Lui rimase di sasso, di solito era lui a consolare o a tirare su di morale lei.
Sorrise prendendole la mano.
Prima di uscire dalla stanza si diede un'ultima occhiata intorno, sospirò e si richiuse la porta alle spalle.














Scusate il ritardo, spero che vi sia piaciuto! Recensite! :) 
 

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