Scorza di saiyan, cuore da terrestre

di Nora13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte prima|Introduzione ***
Capitolo 2: *** Parte seconda|Attenzioni ***
Capitolo 3: *** Parte terza|Foto ***
Capitolo 4: *** Parte quarta|Cambiamenti ***
Capitolo 5: *** Parte quinta|Contrasti ***
Capitolo 6: *** Parte sesta|Distrazioni ***



Capitolo 1
*** Parte prima|Introduzione ***


 

 

 

 

 

Scorza di saiyan,

cuore da terrestre    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quel bambino, Chichi ne era sicura, li avrebbe fatti impazzire. O magari saltare in aria, chissà.

Giusto quel pomeriggio, Gohan aveva provato a prendere in braccio il fratellino, che prontamente aveva cominciato a dimenarsi come un selvaggio, mettendo in seria difficoltà il ragazzo. Quest’ultimo aveva pensato bene di bloccarlo prendendolo sotto le ascelle e allontanandolo da sé, senza pensare che Goten potesse dargli una testata sul viso tale da rompergli il naso.  

Quando aveva scoperto di essere incinta, poco dopo la scomparsa del suo Goku, niente avrebbe potuto smuoverla dalla certezza che fosse un dono del cielo. Infatti, era nato un bambino che era la copia del suo defunto consorte.

Ma, ormai da cinque mesi, Chichi si convinceva ogni giorno di più che Goten fosse identico a Kakaroth. Era incontrollabile, iperattivo, violento, e la donna già si domandava preoccupata come sarebbe diventato da grande, come avrebbe fatto ad educare un vero saiyan.

In quel momento, però, non riusciva a pensare a tutto questo.

Seduta accanto alla culla del bambino, lo guardava dormire. Solo quand’era addormentato appariva sereno, privo di quell’espressione corrucciata che teneva sempre da sveglio. E Chichi poteva dimenticare quanto a volte si sentisse frustrata e scoraggiata, riscoprendo la gioia che le infondeva Goten con la sua sola presenza.

Perché, nonostante tutto, lei non era certo un’ingrata.

La donna alzò lo sguardo determinato. -Ho promesso che non mi sarei arresa, Goku. Ho sempre lottato per portare un po’ d’ordine nella nostra famiglia, e lo farò anche adesso.-

Si sarebbe impegnata con tutta sé stessa per impedire che anche Goten diventasse un teppista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Una delle mie più grandi domande su Dragon Ball è: perché Goten è uguale, anche nel carattere, a Goku da piccolo? Lui non è diventato buono e gentile dopo aver battuto la testa?

All’inizio non sviluppare quest’idea, mi sembrava troppo banale.

Questa flash era introduttiva, ho pensato fosse doveroso scriverla. A dire la verità, l’avevo pensata diversa, e ad ora non mi soddisfa pienamente. Comunque, ci saranno capitoli più leggeri e “quotidiani”, in altri approfondirò l’introspezione. Sei flash in tutto, a meno di un’improvvisa ispirazione che mi faccia allungare la raccolta.

Grazie infinite a chi recensirà, ma anche solo a chi ha letto.

 

Nora

 

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Capitolo 2
*** Parte seconda|Attenzioni ***


 

 

 

 

 

Scorza di saiyan,

cuore da terrestre    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiuso nella sua camera, Gohan studiava da ore. La pila dei compiti ancora da fare sulla sua scrivania non lo scoraggiava e nemmeno pensava di fare una pausa, per uscire a godersi la giornata di sole.

All’improvviso la porta si spalancò con troppa forza e il piccolo Goten irruppe nella stanza.-Fratellone, forza, vieni ad allenarti con me!-

Il ragazzo sentì la sedia che si sollevava all’altezza di un bambino di quattro anni, dirigendosi verso l’uscita. Balzò giù un attimo prima di sbattere la testa sullo stipite.

 -No, Goten, ho troppi compiti da fare.- spiegò paziente Gohan, riappropriandosi della seggiola.

Il bambino lo guardò con la fronte aggrottata. Per l’ennesima volta il maggiore si sorprese nel constatare quanto la tipica espressione un po’ arrabbiata di suo fratello somigliasse a quella di Vegeta.

 -Devi sempre fare i compiti! Non combattiamo da un mese.- protestò Goten. Faceva ancora confusione: settimana, mese, secolo, non c’era differenza, per lui.

 -Su, non esagerare. Oggi proprio non posso, ma forse domani sì, anzi, cerco di avvantaggiarmi. Che ne dici?

Gohan sapeva che il bambino era molto deluso. Soprattutto seccato, però, e si capiva chiaramente.

Senza smettere di guardare male il fratello, Goten afferrò la maniglia della porta.

 -No, aspett...- tentò di fermarlo il ragazzo. Troppo tardi.

Con un botto, si ritrovò un enorme buco al posto della maniglia.

 

Il giorno dopo, Goten era chino sul prato intorno alla casa. Seguiva la scia di formiche che si dirigevano al formicaio. Gli insetti avevano capito di non poter costruire la loro metropoli sotterranea troppo vicino all’abitazione del piccolo mezzo-saiyan, che ora cercava di scoprire dove si trovasse il nuovo formicaio.

Un trafelato Gohan uscì da casa Son , pronto a spiccare il volo, ma venne fermato dalla voce del bambino:

 -Fratellone, combattiamo, adesso?

Il bambino lo fissava con un sorrisetto sul volto, ma l’altro non ci fece caso.

 -Mi dispiace, Goten, non è il momento. È successo un disastro: tutti i miei libri sono scomparsi! Vado in città ad ordinarne di nuovi, altrimenti chi li sente i professori!-

Goten non disse niente mentre suo fratello schizzava nel cielo, diventando presto un puntino in lontananza.

Sbuffò scontento, incrociando le braccia. Ma sapeva pensare solo allo studio, il suo fratellone? Però si sarebbe dovuto aspettare quella reazione.

La prossima volta avrebbe usato un metodo più radicale. Distruggere la scuola di Gohan, per esempio.

Sì, non era affatto male come idea...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Personalmente, questa flash mi piace un sacco. Goten versione piccolo saiyan scatenato è adorabile. Insomma, nell’opera originale è bellissimo vedere come in un certo senso Goku bambino torni alla ribalta, ma non è molto coerente.   

Riguardo al capitolo, non ho altro da dire, a parte che spero vi sia piaciuto quanto è piaciuto a me scriverlo.

Ringrazio chiunque abbia letto e chi vorrà recensire, anche le critiche, purché costruttive, sono ben accette.

 

Nora   

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Capitolo 3
*** Parte terza|Foto ***


 

 

 

 

 

Scorza di saiyan,

cuore da terrestre    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 -Non smetterò mai di stupirmi di quanto quel bambino sia simile e diverso da Goku allo stesso tempo.- commentò Crilin sconcertato, grattandosi la testa non più pelata.

Goten era appena rientrato nella Kame House con l’espressione scocciata. Si annoiava a morte su quell’isola così, tanto per distrarsi, aveva rovesciato Umigame sul guscio, facendola roteare come una trottola. Poi però era arrivato il nano a porre fine a quel discutibile divertimento.

Avrebbe potuto scacciare il vecchietto dalla televisione, ma non ne aveva voglia. Non si azzardava nemmeno ad infastidire Marron che, nel mezzo del salotto, giocava con le costruzioni. Sua madre era l’unica persona di cui avesse davvero paura.

Allora salì al piano di sopra, intenzionato a preparare qualche piccolo scherzo ai danni del Genio.

 

C18 gettò un’occhiata dal piccolo spiraglio di porta aperta della camera di quel vecchio pervertito. Si trovò indecisa se intervenire o meno. Tutto sommato, quel piccolo saiyan le era abbastanza simpatico.

In un lampo, fu accanto a Goten e gli strappò di mano l’indecente rivista trovata nell’armadio del Genio. -Credimi, non è il genere di cosa adatta a te.- gli assicurò gelida.

Il bambino la guardò indifferente. Non era affatto interessato al contenuto del giornale.

 -Ma... Ma insomma, si può sapere cosa ci fa tutta questa gente in camera mia?- protestò l’anziano maestro, sopraggiunto in quel momento.

La cyborg gli sventolò sotto il naso l’oggetto incriminato. -Sembra che tu non abbia capito il mio discorso riguardo alla sparizione immediata di queste riviste. Vuoi che ti mostri cosa sarebbe successo se fosse stata Marron a trovarla?-

Il genio deglutì, colto in fallo. Era nei guai, non c’erano scuse che tenessero, con C18.

Goten non li ascoltava più. Sarebbe tornato ad interessarsi solo nel caso di un eventuale pestaggio del vecchietto.

Aveva trovato anche un’altra cosa, nell’armadio, sepolta sotto cumuli di riviste simili e altrettanto prive di qualsiasi attrattiva, per lui.

Una foto. Suo padre da bambino, insieme a Crilin, il Genio e Lunch. Quella non l’avrebbe restituita di certo.

Le urla inferocite di C18 gli fecero alzare lo sguardo, sorridendo compiaciuto. Fosse stato il vecchietto, avrebbe già cominciato a correre, invece di stare lì impalato cercando ancora di rabbonirla.

Quello spettacolo era decisamente meglio della tv. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Angolo Autrice

 

Questa flash è strana, non c’è altro modo di definirla. Non so neanch’io da dove abbia preso l’idea.

Comunque, la foto trovata da Goten serve un po’ da spunto per il prossimo capitolo, che ho in mente fin dall’inizio ma che proprio non riesco a impostare. Probabilmente, quindi, dovrete aspettare ancora diversi giorni il prossimo aggiornamento.

Se ci fosse qualcosa che non va nella flash, non esitate a farmelo notare; le critiche costruttive sono ben accette.

 

Nora

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Capitolo 4
*** Parte quarta|Cambiamenti ***


 

 

 

 

 

Scorza di saiyan,

cuore da terrestre   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Goten osservò attentamente sua madre. Non sembrava arrabbiata, nemmeno triste. Solo curiosa.

Chichi aveva trovato quella fotografia riordinando, o meglio tentando di riordinare la stanza del secondogenito. Era rimasta sorpresa, non pensava ci fossero delle foto di suo marito da bambino. Come aveva fatto Goten a entrarne in possesso?

 -L’ho trovata a casa del Genio.- rispose infine di malavoglia il piccolo saiyan. -Ora ridammela, però.- aggiunse frettolosamente.

Chichi notò negli occhi del figlio qualcosa che non aveva mai visto. Goten non voleva quella foto solo perché la riteneva sua. Ci teneva. Perplessa, ma in un certo senso felice, gliela restituì.

A quel punto, però, il bambino esitò ad allontanarsi. Gettò una rapida occhiata all’immagine di suo padre da piccolo. Gli era sempre stato detto che loro due si somigliavano moltissimo, ma fino ad allora quell’affermazione, come tutto quello che aveva sentito di Goku, gli era scivolata addosso senza lasciare alcun segno. Per tutti quegli anni, gli avevano descritto un fantasma.

Trovare quella foto l’aveva aiutato a capire che, nonostante lui non l’avesse mai conosciuto, suo padre c’era stato. Così, una mancanza che non gli era mai pesata si era d’improvviso fatta sentire, dolorosa come nient’altro avesse provato nella sua vita.

La voce di sua madre lo riportò alla realtà. -Devi dirmi qualcosa, Goten?- chiese dolcemente Chichi.

Il piccolo saiyan prese fiato. Sì, in effetti aveva una richiesta.

L’arancione non era il suo colore preferito. Ma adesso sentiva il bisogno di essere più vicino a suo padre, di rimediare a quell’indifferenza.

 -Voglio una tuta. Una tuta arancione!    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

Angolo Autrice

 

Sono, uhm... tre settimane che non aggiorno? Mi dispiace, davvero, ma fra mancanza d’ispirazione, impegni natalizi ed assenza di connessione ho decisamente trascurato questa raccolta. Tra l’altro, non sono nemmeno sicura che il capitolo riesca a farmi perdonare, corto com’è -.-

Beh, la buona notizia è che ho già scritto le due flash successive, quindi non ci saranno più ritardi.

Mi farebbe davvero piacere sapere cosa pensate di questo capitolo.

Alla prossima,

 

Nora

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Capitolo 5
*** Parte quinta|Contrasti ***


 

 

 

 

 

Scorza di saiyan,

cuore da terrestre    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 -Andiamo a combattere, Trunks, mi sto annoiando.- protestò seccato Goten.

Il suo migliore amico era appeso senza sforzo alla rientranza dell’oblò della Gravity Room ed osservava attento gli allenamenti del padre.

Il figlio di Goku  non capiva perché il lilla fosse così interessato. Vegeta non pareva granché a combattere.

Finalmente, Trunks annuì e balzò a terra.

 -Papà diventa ogni giorno più forte.- affermò con serietà.

 -Bah, a me non sembra niente di speciale. Non è affatto veloce e dovrebbe attaccare quei cosi volanti con più potenza, sennò gli rispediscono i colpi.

 -Non capisci proprio niente. È normale che non combatta al massimo, si allena a gravità quattrocento, e poi quei robot sono fatti apposta. La mamma si arrabbia se papà li distrugge.- disse Trunks seccamente.

Goten non era per nulla impressionato. Non avrebbe mai capito quella storia della gravità, anche se l’amico gliel’aveva spiegata già tre volte.

 -Comunque, Vegeta può allenarsi tantissimo, ma non sarà mai forte come il mio papà.- dichiarò con la sicurezza di chi esprime una verità assoluta.

Il bambino dai capelli lilla lo guardò storto. -Già, perché l’ha superato da un bel pezzo.-

Goten non replicò. Si limitò a tirargli un pugno.

Da lì iniziò, nel mezzo del corridoio, una zuffa senza controllo. Trunks si batteva per un padre decisamente poco presente ed affettuoso. Goten difendeva un genitore conosciuto solo dai racconti di altre persone.

O forse era solo il loro carattere così simile a farli scontrare.

 -Insomma, mocciosi, vi volete fare da parte?- Quella voce aspra e ben nota li immobilizzò come due statue di sale.

Vegeta era davanti a loro, con la sua tipica espressione ombrosa e una bottiglia d’acqua in mano.

 -Papà, diglielo tu a Goten che sei molto più forte di suo padre!- esclamò Trunks, certo che il principe dei saiyan avrebbe dimostrato senza possibilità di dubbio la propria superiorità.

L’amico gli lanciò un’occhiataccia. Non era per niente preoccupato della risposta.

Vegeta li squadrò per un istante, prima di passare oltre. -Tsk. È ovvio chi sia il migliore tra me e Kakaroth.-

I bambini lo seguirono con gli occhi finché non scomparve dietro una svolta del corridoio.

Trunks incrociò le braccia al petto. -Ecco, hai visto? È ovvio che tuo papà non sia all’altezza del mio.-

 -Invece ha detto tutto il contrario, scemo!

Tempo due secondi e si stavano di nuovo azzuffando.

Poco lontano, Vegeta sogghignò.

Vedere la faccia di Kakaroth a casa sua quasi tutti i giorni metteva a dura prova i suoi nervi ma, in fondo, poteva anche sopportarlo. Aveva pur bisogno di qualche distrazione ogni tanto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Ma quanto ho aggiornato in fretta!? No, ok, l’ho fatto apposta: per quanto mi sia piaciuto scrivere di questa raccolta, nella mia testa e nel computer altri progetti reclamano la mia attenzione. Perciò, pubblicherò l’ultimo capitolo fra un paio di giorni.

Che dire di questa flash? È la prima che mi è venuta in mente quando delineavo la raccolta, ed è stata anche la prima che ho scritto. Credo che le parti slice of life mi vengano meglio di quelle introspettive. Alla fine, mi soddisfano di più.

Alla prossima,       

 

Nora

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Capitolo 6
*** Parte sesta|Distrazioni ***


 

 

 

 

 

Scorza di saiyan,

cuore da terrestre    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gohan sbirciò dalla porta socchiusa della camera di suo fratello. Era raro che Goten restasse chiuso nella stanza così a lungo. Sorprendentemente, lo vide seduto alla scrivania, intento a fare i compiti. Aveva un’espressione così contrariata da sembrare sul punto di scagliare un ki-blast al quaderno; eppure restava fermo lì.

Il ragazzo spinse la porta. -Che compiti stai facendo, Goten?- chiese incuriosito.

Il bambino non gli lanciò neanche un’occhiata. -Scrivo un tema.-

Ben conoscendo la scarsa loquacità del fratellino, Gohan non se la prese e gli si affiancò. -E di cosa parla questo tema?-

 -Del nostro papà.

Questa risposta lo spiazzò. Poi pensò che in fondo non era uno strano argomento per un compito di bambini di sette anni.

 -Se vuoi ti posso aiutare.- si offrì, notando che il bambino non aveva ancora scritto una sola riga.

Goten lo fulminò con lo sguardo. -No! Lo voglio scrivere io.-

 -Va bene, va bene. Capisco.- Gohan fece per andarsene.

Vedendo il fratello allontanarsi, il piccolo mezzo-saiyan esitò un istante prima di richiamarlo.

Il maggiore si voltò, con l’impressione di sapere già cosa volesse il fratellino.

 -Non so cosa scrivere.- ammise Goten in tono cupo.

Gohan abbozzò un sorriso. -Dai, mettiamoci al lavoro.-

Alla fine, Goten scrisse ben poco del tema.

Sull’onda dei ricordi, il primogenito Son continuò a raccontare mille e un episodio sul padre. Le giornate a pesca, gli allenamenti. Condividere quelle esperienze con suo fratello lo faceva sentire bene, a posto con sé stesso. Parlò anche delle cose meno importanti, perché non voleva fermarsi. Aveva l’impressione che, se avesse smesso, quel pezzo di Goku che era riuscito in un certo senso a richiamare sarebbe sparito.

 -Forza, venite tutti a tavola, che è pronto!

La voce di Chichi ridestò i due fratelli.

Goten sgranò gli occhi. Era già ora di cena? Ma non aveva ancora scritto nulla!

Anche Gohan se n’era reso conto. Cominciò a sudare freddo.

Ridacchiò nervosamente, grattandosi la nuca. -Ehm, Goten, penso proprio che dovremmo... Goten? Cosa vuoi fare con quella sedia? No, fermo! Goteeeeen!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

 

Ed eccoci alla fine. Di questa flash posso dire soltanto che sapevo fin dall’inizio di dover scrivere qualcosa del genere, con Gohan che parla al fratello del padre (e finisce male). So che è piuttosto corta, ma questo è tutto ciò che volevo raccontare, dunque mi reputo soddisfatta.

Ringrazio chi ha recensito, preferito/ricordato/seguito, anche semplicemente chi ha letto. Mi avete reso molto felice :’)

Grazie e buon anno a tutti!

 

Nora

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