Lost Memories Give me Consciousness

di JunJun
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lost ***
Capitolo 2: *** Memories ***
Capitolo 3: *** Give me... ***
Capitolo 4: *** Consciousness ***



Capitolo 1
*** Lost ***


Lost

Lost

- Ribbon Minto Echo!-

- Ribbon Zakuro Spear!-

- Ribbon Lettuce Rush!-

-Ribbon Pudding Ring Inferno!-

Mew Ichigo puntò verso il nemico la sua arma: - Ribbon Strawberry Check!- gridò con tutto il fiato che aveva in corpo.

I cinque attacchi si concentrarono in uno solo, formando un’ondata di energia terribilmente potente, che si rovesciò tutta addosso al chimero.

Questi non fece una piega.

E quando la polvere sollevata dallo spostamento d’aria si posò di nuovo a terra, lui era ancora lì, immobile e minaccioso come un’apparizione demoniaca.

Mew Purin raggiunse le sua compagne, fissando incredula il mostro che ora stava sorridendo crudele nella sua direzione: - Non ha funzionato!- esclamò la biondina -Neanche l’attacco combinato ha funzionato!-. Non ebbe il tempo di pronunciare l’ultima parola che qualcosa la catturò alle spalle, stringendola forte ed immobilizzandola.

La stessa fine fu riservata alle sue compagne: decine, centinaia di liane cresciute dal terreno sotto di loro ad una velocità spaventosa avevano catturato tutte le guerriere.

Tutte tranne Mew Ichigo, i cui riflessi felini le avevano evitato il peggio.

La Mew Mew concluse il suo ultimo salto ad un metro dalle sue compagne, lanciando loro uno sguardo terrorizzato. Era ancora ferma lì, incerta sul da farsi, quando una voce soddisfatta le fece alzare gli occhi verso il cielo: - E’ inutile che tenti di sfuggirci, ve l’abbiamo detto…questa è la vostra fine, Mew Mew-.

Era stato Pai a parlare. L’alieno galleggiava pochi metri più in alto, ed accanto a lui c’era anche Taruto.

-Stupide, non riuscirete mai a sconfiggere il chimero che ha creato Pai!- tuonò lui, e poi strinse una mano a pugno, portandola al cielo: -Finalmente ci riprenderemo la Terra e uccideremo tutti gli esseri umani!- concluse scoppiando a ridere.

–Come potete essere così insensibili?!- gridò dal basso Mew Ichigo, interrompendo la sua risata. -Non ve lo permetterò mai! Non cantate vittoria, vi sconfiggeremo anche stavolta!- aggiunse determinata.

-Zitta, vecchiaccia!- replicò il piccolo alieno. In meno di un istante la sua espressione gioiosa era degenerata in una smorfia disgustata: -Ah, secondo te noi siamo insensibili, eh?!- aggiunse poi.

Mew Ichigo gli lanciò uno sguardo di puro odio.

Taruto lo ricambiò, stringendo i denti cercando di trattenersi…ma non vi riuscì: -Come ti permetti di dirci questo?! Tu proprio non devi parlare di questo!- le gridò con rabbia: -Proprio tu che hai ridotto Kisshu a quel modo! Per colpa tua ora si è ficcato in testa di non seguire più gli ordini di Profondo Blu! Per colpa tua ha tradito la nostra gente, per colpa tua è stato ferito da quel cavaliere maledetto e ha rischiato di morire!-.

-Ehy, guarda che io non centro niente, se l’è cercata lui!- lo interruppe Mew Ichigo dal basso, e a ragione: le accuse di Taruto erano ingiuste!

Era stato Kisshu a provocare il Cavaliere Blu, il giorno di Natale –cioè meno di una settimana fa-, quando lui e gli altri erano quasi riusciti a rubare l’acquacristallo. Lui si era soltanto difeso…se poi nel farlo aveva ferito Kisshu non era certo colpa sua…

- E’ colpa tua se adesso lui sta soffrendo tantissimo! Ma a che serve dirtelo, a te neanche te ne frega qualcosa! E poi saremmo noi gli insensibili, eh? Sai cosa ti dico, Ichigo? TU MI FAI SCHIFO!- continuò Taruto, ormai del tutto fuori controllo –Ora te la farò pagare per tutto! Avanti, distruggila!- ordinò infine al chimero, che eseguì.

Colta di sorpresa, Mew Ichigo compì un salto, ma non riuscì ad evitare la grossa sfera di energia che il chimero le aveva lanciato contro.

-No!- esclamò la ragazza.

-NO!- urlarono le sue compagne, quando la mew gatto venne inglobata nella sfera di colore violaceo, sospesa a mezz’aria.

Fortissime scariche elettriche, generate dalla superficie interna della sfera stessa, colpirono Mew Ichigo che si ritrovò ad urlare per il dolore. La guerriera si sforzò di rimanere cosciente, ma stava per perdere i sensi. Non riusciva neanche a pensare, i muscoli del suo corpo erano come paralizzati e le facevano terribilmente male…

Mew Ichigo emise un gemito e crollò a terra…le scosse cessarono e finalmente il suo corpo si rilassò.

Mew Ichigo chiuse gli occhi, sentendosi venire meno…stavolta era davvero la fine, pensò a fatica…udì le grida lontane delle sue compagne che si perdevano fra le risate di Taruto…la voce minacciosa di Pai che si faceva sempre più vicina a lei…probabilmente stava per darle il colpo di grazia, e lei non poteva fare niente per evitarlo…era la fine…l’ultima cosa che Mew Ichigo sentì fu un urlo …poi più niente.

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Capitolo 2
*** Memories ***


Memories

Arigatou gozaimasu a Dafne, Mew Angel 91, Chihiro, Kia91 e Bea_chan per i commenti!^O^;; Mi avete fatto venire voglia di scrivere subito il secondo chap! Però..ecco…spero di essere all’altezza delle vostra aspettative…çç
PS: ho di nuovo internet!!^//^;;

by JunJun

 

Memories

 

 

Ichigo strinse stancamente gli occhi, senza trovare la forza di aprirli. “C-Che cosa mi succede?” si chiese. Era sdraiata supina in un letto, aveva qualcosa che le copriva parte del viso, come una maschera. Non sentiva più le braccia e le gambe, ogni movimento le costava una fatica immensa. “Dove…dove mi trovo?”. Aveva nelle orecchie un ticchettio debole ma costante, ma non riuscì ad associarlo a niente che lei ricordasse.

Forse perché in quel momento non ricordava assolutamente niente. La sua mente era annebbiata, vuota…

-Ichigo?- sentì sussurrare da qualcuno alla sua destra. Solo dopo qualche secondo comprese che quella parola strana era il suo nome. Avvertì un tocco leggero sulla sua guancia, e a quel punto raccolse tutte le sue energie per schiudere gli occhi color cioccolato. La prima cosa che vide fu un volto…

Capelli biondi come l’oro…

Occhi azzurri come il cielo…

“Chi è questo ragazzo…? …eppure io l’ho già visto…lo conosco, io…”.

- Ichigo!- la chiamò lui, cercando di trattenerla, ma lei sentiva nuovamente le sue forze venirle meno.

-R-Ryo…- gemette la ragazza, poi il sonno la precipitò di nuovo nell’oblio.

 

Quando Ichigo si riebbe, si sentiva…rigenerata.

Come se si fosse appena risvegliata dopo una tranquilla notte di sonno.

Per cui, anche se era ancora un po’ debole, si rimise a sedere sul letto senza troppi problemi.

La prima cosa che fece su guardarsi intorno: capì subito di trovarsi in un’anonima stanza d’ospedale, ma non ricordava assolutamente come ci era finita. Era sola. Si alzò, incerta sul da farsi, quando la porta alle sue spalle si aprì.

Ne entrò una ragazza con in mano alcuni vestiti, che alla sua vista lasciò cadere a terra per la sorpresa.

Ichigo rimase a lungo a fissarla dubbiosa, cercando di associare a quella persona un nome: era sicura di aver già visto da qualche parte quei grandi occhiali rotondi.

-Ichigo! Ti..ti sei risvegliata!- strillò la ragazza, correndo verso di lei, che rimase immobile. -Oh, grazie al cielo! Ichigo! Eravamo così in pena!- disse, e la abbracciò, stringendola forte.

“Eravamo…chi?” si chiese la rossa, mentre l’altra si staccava da lei e si asciugava rapida una lacrima di gioia dal viso.

-Perché mi guardi così…non mi riconosci?- le chiese poi, incerta -Io sono Retasu-

-Retasu?- ripeté Ichigo meccanicamente. Di colpo, le ritornarono in mente tutte le sue amiche. –Ora ricordo…- sillabò, portandosi una mano alla testa, che aveva cominciato a farle male. -Che cosa…che cosa succede, Retasu? Perché mi trovo qui? Che cosa è successo?- chiese nervosa.

Retasu esitò molto prima di rispondere: -Dopo l’ultima battaglia…gli alieni ti avevano ferita…- sussurrò. -Sei caduta in coma-

-Che..che cosa?-

-Si, non ti ricordi? Il chimero di Pai e Taruto stava per ucciderti, e noi eravamo immobilizzate…- spiegò paziente la ragazza -Poi all’ultimo momento è arrivato il Cavaliere Blu e ti ha salvato la vita, però tu non accennavi a risvegliarti e così ti abbiamo portato qui…ora che stai bene potrai tornare a casa!- concluse raggiante.

-Si…certo…- annuì distrattamente Ichigo, cercando di riordinare i ricordi. Si sedette sul letto, guardandosi addosso la leggera camicia bianca dell’ospedale: -…sai dove sono i miei vestiti?- chiese ad un certo punto.

-Oh, no! I tuoi vestiti!- Retasu si affrettò a raccoglierli tutti spiegazzati da terra dove li aveva abbandonati, e li passò all’amica con un’aria dispiaciutissima.

Ichigo non disse niente, ma si limitò a prenderli e poi iniziare a svestirsi. -Dov’è Ryo?- chiese dopo un po’, mentre si infilava la maglietta.

-Non so…è stato qui finché non ti sei svegliata…-.

-L’ho visto…- annuì Ichigo -aveva una faccia così strana…scommetto che è arrabbiatissimo con me…non appena mi vedrà mi rinfaccerà che è tutta colpa mia e che sono un’incosciente e immatura, oltre che stupida, imbranata, grossolana…-. Ora aveva finito di vestirsi, e senza nemmeno guardarsi allo specchio per aggiustarsi i capelli uscì dalla stanza e si avviò per il corridoio, stranamente deserto.

Retasu le tenne dietro: -Ma che dici?- esclamò allibita, come se Ichigo le avesse appena detto che il Sole gira attorno alla Terra. –Ryo era preoccupato da morire per te…-.

-Si…certo…-

-No, non fare così, per lui la notizia della tua malattia è stato un vero e proprio shock…continuava a dirsi che era tutta colpa sua, che non era riuscito a proteggerti, che se ti succedeva qualcosa non so cosa avrebbe fatto…era fuori di se’…non c’era modo di calmarlo…-. Sospirò, esitante. -Per fortuna ti sei risvegliata…- aggiunse poi. -E per fortuna state bene tutti e due, ho parlato con la dottoressa che ti aveva fatto le analisi, dice che non c’è stata nessuna complicazione, grazie al cielo- concluse con un sorriso che voleva essere rassicurante.

Ma Ichigo la fissò, confusa: -Tutti e due?- ripeté -Cosa vuoi dire?-

-Ma come, non ricordi?- sillabò Retasu sconvolta. Poi si tranquillizzò: -Oh, scusami, i medici mi avevano detto che lo shock che hai subito poteva averti causato uno stato temporaneo di amnesia…-

-Amnesia?-

-Si, una perdita della memoria…non preoccupare, è una cosa temporanea…presto riacquisterai tutti i tuoi ricordi, non preoccuparti- la tranquillizzò Retasu.

-No, aspetta, dimmelo adesso…cosa dovrei sapere? Che cosa volevi dire prima?- chiese Ichigo nervosa. Aveva un presentimento strano. Si fermò sul pianerottolo dell’ospedale.

-Non fare quella faccia preoccupata, è una cosa bellissima…- le sorrise l’amica. –Ichigo, quando parlavo di tutti e due mi riferivo a te e a…lui- aggiunse, indicando con la mano un punto dalla parte di Ichigo.

-Lui chi?- chiese Ichigo, seguendo la direzione del dito di Retasu con lo sguardo. Puntava alla sua pancia. Ichigo inorridì. Tornò a guardare Retasu: -CHE COSA?!- esclamò, sconvolta. -Vuoi dire che…che io…io…- disse, con voce sempre più flebile.

Retasu le sorrise incitante.

 -…io aspetto un bambino?- concluse Ichigo diventando in un momento così pallida che Retasu temette che stesse per svenire. –E’ uno scherzo, vero?-

Retasu scosse la testa, facendola agghiacciare.

-E’ normale…non preoccuparti…-  cominciò a quel punto l’amica, preoccupata -Stai tranquilla…è tutto sotto controllo e…-

Il respiro di Ichigo si spezzò: -NO! NON C’E’ NIENTE SOTTO CONTROLLO!- la interruppe, facendola sobbalzare. -IO NON POSSO ASPETTARE UN BAMBINO! E’ UNA COSA ASSURDA! NON HO NEANCHE 15 ANNI! SONO ANCORA TROPPO GIOVANE! E’ IMPOSSIBILE!-

-Ca-calma…n-non fare così…molte ragazze hanno avuto dei figli alla tua età, e nel passato era normalissimo…forse…ecco, forse siete stati un po’ troppo frettolosi, ma non preoccuparti…- provò spaventata Retasu -e poi…eri…eri felicissima quando eri venuta a saperlo…-.

-Io…io non…- Ichigo indietreggiò di un passo -Tutto questo è completamente assurdo!- ripeté -E poi…chi sarebbe il padre, scusa?- chiese.

Retasu le lanciò uno sguardo confuso, come a dire: “Ma come? Non ricordi neanche che suo padre è…”.

-Ryo?- chiese molto piano Ichigo, cogliendo l’espressione di Retasu. -RYO?!?!?!-.

 

Meno di un minuto dopo, Ichigo aveva spalancato di botto la porta di una sala d’aspetto, facendo sussultare e voltare di scatto il suo unico occupante, un giovane biondo che stava alla finestra.

-Ichigo?!- sillabò per la sorpresa.

-RYO!- lo chiamò lei. La sua voce era un misto di paura, rabbia, shock, e confusione. Si fermò a pochi centimetri da lui: -NON E’ POSSIBILE CHE NOI DUE ASPETTIAMO UN FIGLIO!- gli gridò in faccia, fuori di sè.

Lui sospirò, sostenendo il suo sguardo con uno serio ma allo stesso tempo molto dolce e paziente: -Ascolta…- cominciò.

-NO! IO NON ASCOLTO UN BEL NIENTE!-

-…il medico ha detto che presto ricorderai…-

-IO RICORDO TUTTO!- tuonò Ichigo, costringendolo a chiudere la bocca -E RICORDO BENISSIMO CHE NOI DUE NON SIAMO MAI STATI INSIEME RYO! COME- gridò, afferrandolo per il colletto del vestito -COME AVREMMO FATTO A CONCEPIRE QUESTO FIGLIO?! TELEPATICAMENTE?!-

Lui si girò dall’altra parte: -Ichigo, senti, io…ok, basta, ne riparliamo più tardi va bene? L’importante ora è che tu stai bene- concluse.

-STO BENE UN CAVOLO!! IO…-

-Calmati, non sforzarti, sei ancora debole!- Ryo la prese per le spalle, notando che era diventata livida da fare paura -Ichigo! Hai capito? Calmati!-

Lei sentì all’improvviso come una fitta al cuore,e si sentì nuovamente mancare. Ricadde in avanti, fra le braccia del ragazzo. -Ryo…- sussurrò, prima di svenire un’altra volta.

 

Ichigo rinvenne dopo quello che le sembrò un secondo. -Che succede?- chiese brevemente, scattando a sedere.

Si trovava a bordo di un’auto che aveva appena parcheggiato. Davanti a lei, seduto al posto del guidatore, vi era Ryo.

-Ti ho portato al Caffè- le spiegò lui -Ma non ci staremo per molto. Volevo solo tranquillizzare le ragazze, poi ti porto a casa. Resta qui, torno subito…- aggiunse, ed uscì.

-Hm- gemette Ichigo, poco convinta .–No, vengo- si decise infine, e scese anche lei dall’auto.

A pochi passi da lei c’era Ryo, ma non riuscì a chiamarlo perché fu distratta da un insolito spettacolo: dalla parte opposta della strada vi era parcheggiata un’auto scura. Fin qui niente di strano, ma c’era una ragazza appoggiata alla macchina che fissava insistentemente il Caffè, come se stesse aspettando qualcosa...o qualcuno.

Ichigo la osservò meglio, cercando di ricordare se l’avesse già vista da qualche parte.

Ma non le venne in mente nulla. Sospettò che la sua amnesia avesse colpito ancora.

Squadrò nuovamente la ragazza: era alta, magra, molto carina a dire il vero, aveva lunghi capelli lisci del colore del miele, e occhi verdi. Quando vide Ryo varcare la soglia del Caffè, si mosse leggermente, ed Ichigo giurò che stesse sorridendo.

Aggrottò la fronte. Mentre si avviava dietro Ryo, si fermò un attimo e si girò indietro, verso di lei: i loro sguardi si incrociarono, ed in un attimo il sorriso sparì dalle labbra della ragazza, i suoi occhi sembravano gridarle addosso le peggiori maledizioni.

Ichigo si morse un labbro, turbata, e voltatele le spalle, entrò di corsa nel Caffè.

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Capitolo 3
*** Give me... ***


Give me (a chance…)

 


Give me (a chance…)



“Ho come uno strano presentimento…” si disse Ichigo, varcando la soglia del locale. Si sentiva poco bene, aveva addosso una fastidiosa sensazione di nausea. Ripensò inquieta al bambino che stava crescendo dentro di lei. Che cosa avrebbe dovuto farne? Non lo voleva assolutamente, non poteva averlo, era troppo giovane, non lo voleva, anche se ormai era impossibile, era condannata…ma, forse…era ancora in tempo per abortire. Era l’unica soluzione, anche se così avrebbe ucciso quella creaturina.

Perché non é vero che prima di tre mesi dal concepimento un bambino non è ancora vivo: un essere umano è già vivo appena dopo 24 ore dal concepimento, e vispo e completo già prima dei tre mesi. Come sapeva bene Ichigo, dopo che la sua professoressa a scuola aveva mostrato alla classe quella cassetta di un aborto in diretta, che non era ne’ più né meno di un film dell’orrore…si vedeva il bambino di appena due mesi e mezzo nell’utero della madre spostarsi e cercare di indietreggiare…per sfuggire al bisturi del chirurgo, che lo stava cercando per tagliuzzarlo…Ichigo rabbrividì al solo ricordo.
Forse era meglio dopotutto tenersi quel piccolino…ma prima che potesse pensare altro sentì una stretta violenta afferrarle le braccia alle spalle e trascinarla via a forza.

Gridò, terrorizzata.

-Sta’ zitta! Tanto è inutile, tu ora verrai via con me!- esclamò feroce il suo assalitore.

Ichigo fu presa dal panico, strattonò per liberarsi e alla fine ci riuscì ricadendo a terra di schiena.

-Aoyama-kun?- sillabò, incredula, guardando il ragazzo moro, in piedi davanti a lei, che la squadrava minaccioso.

Alle sue urla, accorse Ryo. Si frappose fra loro due, fronteggiando Aoyama.

-Non osare toccarla- gli disse in tono calmo, ma pericoloso.

-Razza di bastardo…tu me l’hai portata via…- ringhiò Aoyama, e Ichigo lo vide cercare segretamente qualcosa nella tasca del giubbotto -TU MI HAI PORTATO VIA ICHIGO!-

-Sei tu che l’hai persa- osservò Ryo pacato.

-IO ME LA RIPRENDERO’, MALEDETTO! TI UCCIDERO’!-

Aoyama gridò, scaraventandosi contro il Ryo, una spada in pugno.

Ichigo era ancora a terra, e a vedere quella scena si spaventò moltissimo. Strillò e chiuse gli occhi, per riaprirli un istante dopo, quando il dolce calore di una luce azzurra divampata davanti a lei la rassicurò. Si mise a sedere sulle ginocchia: da un lato c’era Aoyama, il viso feroce deformato in una smorfia di rabbia – e dall’altro stava in piedi una figura luminosa, così bella che sembrava un angelo. Il suo angelo. Il Cavaliere Blu.

I due erano immobili, l’uno studiava l’altro, e stringevano le loro armi, bramosi di affondarle nel corpo dell’avversario.

“Ma allora…Ryo è…il Cavaliere Blu?” pensò sconvolta la ragazza.

-Vigliacco, ti sei trasformato perché sai di non potermi battere ad armi pari, eh?- disse provocatorio Aoyama.

- La mia unica ragione di vita- replicò freddamente il Cavaliere Blu -è proteggere Ichigo da pazzi esagitati come te, Aoyama. Ed è quello che farò!-

Prima che Ichigo avesse il tempo di sbattere le ciglia, Ryo estrasse la sua spada e la affondò nella gamba di Aoyama, che cadde a terra dolorante. Poi si gettò su di lui, con la sua spada di luce in pugno che sibilava sinistra.

Un urlo disumano riecheggiò per quel cortile.

Del sangue macchiò l’erba di quel praticello.

Ichigo si portò le mani alla bocca, inorridita.

Non voleva…questo

Quando il Cavaliere Blu si rialzò, e si voltò a guardarla vittorioso, lei stava per scoppiare in lacrime. Ma qualcosa attirò la sua attenzione. Dal cielo proveniva un fischio sempre più forte, il tipico rumore di qualcosa lanciato da molto in altro che cade a terra.

Ichigo alzò lo sguardo, e vide alcuni punti luminosi nel cielo farsi sempre più grandi mentre si avvicinavano a lei – fino a diventare giganteschi….si schiantarono ad alcuni chilometri dal Caffè, ma lei riuscì lo stesso a vedere l’immensa nube di fuoco che si alzò in seguito allo schianto con la terra, e ad avvertirne il calore minaccioso che le bruciava il viso.

La conseguente onda d’urto, dovuta alla compressione, fece rabbrividire l’intero pianeta.

-Ma che succede?!- gridò Ichigo, sempre più sconvolta. -E’ terribile!- dal cielo continuavano a piovere quelle che ormai aveva capito erano bombe, e lei non sapeva se scappare o meno.

Sarebbe stato inutile, in fondo…

Il Cavaliere Blu estrasse la spada dal corpo di Aoyama: -Un attacco alieno!- gridò in risposta, e fece per correre verso di lei.

Ichigo sbarrò gli occhi: -A-alieno?!- ripeté -Co-cosa?!- si girò verso il Cavaliere, giusto in tempo per vederlo ricadere a terra con un gemito. -RYO!- strillò, terrorizzata.

-Ops, andato!- rise una voce femminile.

Dietro il Cavaliere Blu c’era la ragazza carina che Ichigo aveva visto poco prima davanti al Caffè. Ma adesso non aveva un’aria arrabbiata. Era crudelmente allegra

Ichigo raggiunse di corsa il Cavaliere a terra, e si chinò su di lui. Nella sua schiena era conficcato un pugnale.

-Tu devi essere…quella- scandì la ragazza, storcendo la bocca in un ghigno malevolo.

-Chi sei?-

-Ichigo…-

-Come f-fai a sapere il mio nome?-

-Non lo sapevo, infatti. Ti ho solo detto il mio-

Ichigo si rialzò dal cadavere di Ryo, fissando nel contempo a bocca aperta quella ragazzina bionda. Che le sorrise. Ichigo rabbrividì, e voltate le spalle fuggì via il più lontano possibile.

Si ritrovò nella sua scuola. Nel cortile, dove di solito faceva educazione fisica.
Vide una persona vestita di nero, di spalle in piedi in mezzo alla pista, e le corse accanto.

-Mi aiuti! C’è una ragazza…ha ucciso un ragazzo!-

-Uhm? Ah, si…Ichigo.- rispose quello -Perdonala, è così possessiva… - si girò verso di lei, sogghignando: - E’ un po’ troppo impulsiva, ma in fondo è solo un essere umano…-

Ichigo sbiancò: quel tipo non era un uomo.
Era un alieno.
Come aveva potuto non notare le sue orecchie a punta? Ma la cosa atroce era che non si trattava di Pai. O di Taruto, o di Kisshu.

-Tu devi essere una mew mew…- disse l’alieno, sempre con quel suo sorrisetto sulle labbra.

-Ah…cosa…tu…chi sei tu?-

-Piccola neko-chan…ora pagherai per quello che hai fatto…-

Altre esplosioni provennero dal Caffè Mew Mew.

-Ragazze!- strillò Ichigo, facendo per correre verso il locale.

L’alieno la fermò, afferrandola per un polso: -E’ troppo tardi, ormai…- la spinse a terra, scoppiando a ridere.

Ichigo si rialzò, ed estrasse la sua spilla per trasformarsi.

-Fossi in te non lo farei- osservò quello –Sai, non sono venuto da solo.-

-Che cosa?-

Soltanto in quel momento Ichigo capì di essere circondata da almeno una ventina di alieni, della stessa razza dei suoi precedenti avversari. Un paio la fecero rialzare e la immobilizzarono.

Uno di loro, dall’aria importante, si fece avanti: -Ah, ecco una delle famose Mew Mew…- osservò, incuriosito, avanzando verso Ichigo. -Non mi sembra poi così forte…- continuò, e le sferrò un pugno allo stomaco.

Ichigo si accasciò a terra dolorante.

-No, non lo è- concluse l’alieno.

-Chi…c-chi sei?- gli chiese Ichigo.

-Il mio nome è Hiro,- rispose quello atono -per te generale terrestre, o meglio…padrone- concluse con un sorrisetto. -Questo pianeta è davvero meraviglioso…- osservò poi, con aria estasiata.

-Come…come avete fatto ad arrivare fin qui?-

-Avevamo mandato tre nostri fratelli ad anticipare il nostro ritorno…ma uno di loro ci ha contattato chiedendo il nostro aiuto. I terrestri erano relativamente deboli, ma c’erano cinque mocciose che gli stavano proprio rovinando la vita…-

-Uno…di loro?-

Una vocetta nota giunse alle orecchie di Ichigo: -Ma guarda un po’ chi si rivede!- esclamò allegramente Taruto, comparendo davanti ad Ichigo. -Ciao vecchiaccia!-

-Taruto!- esclamò lei sconvolta. –Che cosa…sei stato tu?!-

Il bambino alieno fece spallucce: -Suvvia, non fare quella faccia, si sapeva che sarebbe finita così…e comunque no, non sono stato io, in effetti non sapevo neanche che si potesse organizzare una cosa del genere…-

-Ma allora chi…-

-Sono stato io.-

Non poteva crederci…istintivamente, Ichigo si girò per cercare con lo sguardo il proprietario di quella voce.

Quando lo trovò, inorridì: -Kisshu?!-

L’alieno dagli occhi dorati accennò un sorrisetto.

-Che ne facciamo di lei? La uccidiamo come le altre?- chiese Hiro.

-Non so, sarebbe bello prima vederla soffrire un po’…così come ha fatto soffrire noi!- ridacchiò Taruto in modo infantile.

Hiro alzò le spalle: -Vuol dire che troveremo qualcosa di divertente per lei prima di giustiziarla.-

-Smettetela!- gridò a quel punto Ichigo. Non riusciva a credere che tutto questo stesse accadendo davvero. -Tutto questo è assurdo…impossibile…-

Hiro schioccò le dita: -Portatela via ora!-

Ichigo fu spintonata, strascinata, gettata a terra, fatta rialzare da una marea di mani odiose sul suo corpo…

-No, no, lasciatemi!- gridò, cercando di divincolarsi. –Taruto!- gridò, ma lui scoppiò a ridere. Ichigo era a dir poco disperata: –Kisshu! Aiutami!- gridò. -Ti prego!- cercò di nuovo l’alieno, ma stavolta lo vide in compagnia di quella ragazza bionda. “Ma quella è la ragazza di prima!!”.

Lui le lanciò uno sguardo di sufficienza, ma era come se fosse incerto.

Ichigo allora lo prese per mano e lo condusse via.

Il cuore di Ichigo diede un balzo. Rimase a bocca aperta.

-Ah, ora vieni anche a chiedergli aiuto, eh?- si intromise Taruto con una vocetta fastidiosa. -Dopo tutto quello che gli hai fatto credi che lui ancora sia ancora capace di provare un solo sentimento verso di te?! Credevi che lui potesse ancora desiderarti dopo che hai usato e buttato come un giocattolino quell’Aoyama e poi ti sei scopata quel Ryo, eh? Eh?-

-Smettila! Non è vero!- gridò ichigo scoppiando in lacrime, portandosi le mani alla testa. -Non é vero niente, Taruto! Credimi, non è vero!-

-Anche bugiarda, oltre che stronza…- sussurrò Taruto con una divertita rassegnazione, - beh, è stato un piacere- sorrise, e poi scomparve anche lui.

-Taruto!- gridò Ichigo, mentre veniva portata via.

Sentiva le voci intorno a lei aumentare sempre di più, diventare un rombo assordante che le faceva scoppiare la testa. Aumentarono, aumentarono…poi all’improvviso, fu come se qualcuno avesse staccato la spina. Tutto divenne buio. Niente rumori, niente voci, niente urla, solo silenzio.

Non era sola in quel buio, le parve di vedere una figura nera darle le spalle. Non appena la riconobbe, scoppiò in lacrime.

-TU!- gridò -Come hai potuto fare una cosa del genere?! Come hai potuto…-

-…tradirmi in questo modo?- concluse lui. -E’ quello che mi chiedo anche io. Non che a te fosse mai importato qualcosa di me, beninteso…-

-Ma noi eravamo nemici! Tu non sei un essere umano!-

-Neanche tu sei più un essere umano…- constatò lui con noncuranza -Cosa ti hanno fatto diventare, un ibrido mezzo gatto e mezzo umano?- osservò, alludendo al progetto Mew Mew. –Ormai sei più simile a noi che agli esseri umani…non c’è molta differenza, se ci pensi…-

-Non è vero!-

-Hai ragione- annuì Kisshu -Almeno io provavo qualcosa simile a dei sentimenti…-

-Tu non hai mai provato niente! Tu non hai sentimenti!-

-E tu, allora?-

-Io non ho fatto niente di male…- rispose Ichigo, abbassando lo sguardo.

Kisshu scoppiò in una risata impregnata di amarezza. –Allora ciao- la salutò, e scomparve.

-No! Kisshu!- gridò Ichigo, ma lui era già scomparso. –Non mi abbandonare! No, non farlo!- gridò. -Kisshu! Almeno tu dammi un’altra possibilità! Per favore!-

Ichigo continuò a chiamarlo. Lui se ne era andato, eppure nella sua testa continuava a rimbombare la sua voce…lui la stava chiamando…le stava parlando…e la scuoteva, la stringeva forte per le spalle…

-Ichigo! Svegliati stupida! Apri gli occhi, svegliati! Svegliati e guardami, Ichigo! Questo è un ordine, e tu mi devi ubbidire, quindi svegliati!-

 

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Capitolo 4
*** Consciousness ***


Lost

* Consciousness

 

Ichigo strizzò a fatica gli occhi – improvvisamente si sentiva stravolta, come se avesse viaggiato per migliaia di chilometri senza mai fermarsi. Non appena si riebbe, si ritrovò davanti nientemeno che…

-K-Kisshu?!-

-Ichigo…- mugolò l’alieno, e lasciò la presa sulle sue spalle.

Lei non si era accorta di essere sospesa in aria; non si era accorta nemmeno di essere trasformata, o che a pochi metri di distanza c’erano Pai e Taruto, o che le sue compagne si erano liberate e stavano combattendo contro il loro chimero. Mentre ricadeva, sentì le sue compagne chiederle aiuto; avevano già colpito il chimero, ora toccava a lei dare il colpo di grazia.

-Ribbon Strawberry SURPRISE!- gridò istintivamente Mew Ichigo; non capì in che modo, ma riuscì a distruggere il nemico.

Atterrò in piedi sul tetto di un grattacielo, barcollando leggermente; le altre la raggiunsero in pochi istanti.

Trovandosele davanti, Ichigo non seppe più cosa pensare: - RA-RAGAZZE?!?!- esclamò, in un misto fra gioia e confusione.

-Stiamo bene- puntualizzò Mew Zakuro – Ma purtroppo anche i nostri nemici- aggiunse, alzando lo sguardo verso il cielo, dove Pai sembrava seriamente sul punto di prendere a calci il suo compagno.

-Ma che diavolo ti è preso?!- gli disse, massaggiandosi il braccio che Kisshu gli aveva colpito per fermarlo. –L’hai salvata…per quella stupida umana tu tradisci il nostro popolo?!- gli rinfacciò, ma lui non lo stava ascoltando. Kisshu teneva i denti digrignati dalla rabbia e dal dolore per la ferita che aveva al petto, quella che il Cavaliere Blu gli aveva inferto durante il loro ultimo scontro; guardava fisso sulle mew mew sull’edificio sotto di lui, e ad un certo punto si mosse di scatto verso di loro.

Atterrò a pochi metri dal gruppo di guerriere, faccia a faccia con Mew Ichigo.

-Ichigo, scegli!- gridò, e fece comparire nelle sue mani dei tridenti. Probabilmente, non era mai stato così serio.

La suddetta, per la sorpresa, indietreggiò verso le sue compagne.

-Vieni con me…- proseguì Kisshu – …o sarò costretto ad ucciderti!-

-EH?!-

Taruto, qualche metro più in alto, guardò il compagno a bocca aperta. Pai invece alzò gli occhi al cielo: -Che razza di…-

Mew Mint in due passi fu davanti a Mew Ichigo, con le braccia aperte in segno di protezione: -Ehy, ma come ti permetti?- strillò a Kisshu.

-Smettila di prendertela sempre con lei!- aggiunse Mew Purin, seguendo il suo esempio –Lei non ti vuole, lasciala stare!-

-O te la dovrai vedere con noi- concluse Mew Zakuro, estraendo la sua frusta.

Kisshu roteò i suoi tridenti, ma prima che potesse rispondere Mew Ichigo si fece largo fra le sue compagne.

-Ferme! Ferme, ragazze aspettate un momento!- disse, poi si rivolse all’alieno davanti a lei: -Senti! Ma...ma allora...questo vuol dire che a te...a te importa ancora qualcosa di me?- chiese incerta.

Lui la guardò senza capire.

-Pai prima ha detto che tu…mi hai salvato la vita?!- continuò Mew Ichigo, dato che l’altro non si decideva a rispondere -E’…ehm…vero?-

Kisshu strinse i denti: -NO! Non è così! Io…-

-Ti ringrazio-

-Uh?! Che cosa…che cosa hai detto?!-

Mew Mint afferrò la compagna per una spalla, furiosa: -ICHIGO! MA CHE DIAVOLO STAI DICENDO?!?!-

-Non abbassare la guardia, è un trucco! Hai sentito, ti vuole uccidere! Potrebbe accaderti qualcosa di orrendo!- esclamò preoccupata Mew Retasu.

-Hai parlato al singolare!- le strillò in risposta Mew Ichigo –Retasu, hai parlato al singolare!-

-C-che?!-

Mew Ichigo le si avvicinò  e la prese per le mani, inginocchiandosi di fronte a lei: -Retasu, aspetta, dimmi, io non sono mica incinta, vero? Lo sono? Non lo sono?-

-Ma…ma certo che non…certo che non lo sei! Perché..tu…dovresti?!-

-Ma che…Ichigo!- la interruppe Mew Minto -Non verrai mica a dirmi che tu e Aoyama avete…-

-Hai detto Aoyama, Minto! Quindi io sto ancora con Aoyama!!! Lui non è un pazzo furioso!!! Io non aspetto un figlio senza sapere come ho fatto ad aspettarlo e Ryo non è morto e gli alieni non vi hanno ucciso!!!-  strillò, e le abbracciò tutte.

Frattanto, le mew mew si scambiarono delle strane occhiate, preoccupate per la salute mentale della loro leader.

- La vecchiaccia delira…- osservò Taruto, atterrando in quel momento.

- Sarà stata la trance in cui il chimero l’ha fatta piombare…- osservò Pai.

A quel punto, Kisshu non ci vide più: -BASTA TUTTI QUANTI!- gridò quasi fuori di sé, ed un attimo dopo, in effetti, intorno a lui non c’era più nessuno; si era teletrasportato in quella sua dimensione vuota dal colore verdastro, però aveva teletrasportato in contemporanea anche Mew Ichigo.

La guerriera si guardò intorno spaesata: -Ok, ritiro tutto!- esclamò, nervosa -Dove mi hai portato?!-

-Che cosa hai detto?- la interruppe Kisshu, gli occhi che brillavano minacciosamente -RIPETI QUELLO CHE HAI DETTO!-

Mew Ichigo fece un balzo all’indietro, spaventata. –Ehm…non farne una questione di stato! Ecco…era solo un grazie per avermi salvato la vita, tutto qui, ecco…- disse, giocherellandp distratta con i suoi guanti rosa: non le erano mai sembrati tanto interessanti come in quel momento. – E a proposito, davvero scusami, scusami per tutto, non capivo che anche voi poteste provare sentimenti, davvero, sono stata insensibile, egoista e malvagia, una vera e propria stupida!-

Mentre continuava a parlare, Kisshu la guardava come se fosse un fantasma.

-Scusami ti prego! Ma non chiamare i tuoi amici alieni!-

-C-Cosa?!-

-Mi spiace per averti fatto sempre soffrire. Però…ecco, noi siamo nemici, tu non sei un essere umano, ed anche se ormai neanche io lo sono più io credevo come una scema che…-

-Ma che stai dicendo?- la interruppe Kisshu. Gettò a terra le sue armi. –Nemici, tsk…al diavolo Profondo Blu, Ichigo, se la pensi così allora io...- fece un passo verso Mew Ichigo.

-Aspetta! Non puoi farlo!-

-Senti questa lotta è assurda, le nostre forze si equivalgono, lo so io, lo sai tu, l’unico che non lo sa è quel nostro stupido sovrano che fra l’altro non abbiamo mai visto in faccia…-

-Ehy! Frena! Tu non combatti al servizio di quel Profondo Blu. Tu combatti per salvare il tuo popolo, io il mio. Siamo nemici per questo. E’ la guerra!-

-Già, ma…- Kisshu si morse le labbra a sangue -Ascolta…se tu vuoi, io…noi…possiamo…troveremo una soluzione…-

-Si, certo- annuì Mew Ichigo chinando la testa, senza troppa convinzione.

-Te lo prometto-

-Non esiste una soluzione a questa guerra. Non riesco a vedere una soluzione alla guerra…-

-Esiste sempre, invece- provò Kisshu, riacquistando parte della vecchia energia –Però io non la posso trovare se tu non mi convinci che mi vuoi bene davvero-

-Ehy!- protestò Mew Ichigo -Ora chiedi troppo-

Kisshu alzò le spalle: -Ci ho provato- ghignò. -Almeno ti fidi di me?-

Mew Ichigo ci pensò su un momento. –Adesso? Beh…ecco…più o meno- rispose alla fine, abbozzando un sorrisetto.

Kisshu inarcò un sopracciglio: -Più o meno?- ripeté, passandosi una mano fra i capelli verdi. -Beh, che dirti, micetta…- sorrise -…è già qualcosa…-

 

 

Ehm, fine ^^’’

Lo so che è orrenda, ma non trovavo una conclusione migliore…alla prox!
Jun

 

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