Nuova vita stessa me

di allieverwanted
(/viewuser.php?uid=208737)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Si parte! ***
Capitolo 2: *** Nuova casa ***
Capitolo 3: *** Cosa mangi a colazione? ***
Capitolo 4: *** Perché tutte a me? ***
Capitolo 5: *** Primo disastroso giorno di scuola! ***
Capitolo 6: *** Perché fai così? ***
Capitolo 7: *** Band?! ***
Capitolo 8: *** Sai sorprendermi davvero! ***
Capitolo 9: *** Lei non è gelosa! ***
Capitolo 10: *** Che giornata! ***
Capitolo 11: *** Carol?! ***
Capitolo 12: *** Situazione alquanto imbarazzante ***
Capitolo 13: *** Rebecca! ***
Capitolo 14: *** Chi è la tua ragazza? ***
Capitolo 15: *** E' finita ***
Capitolo 16: *** Ti amo. ***
Capitolo 17: *** Unpredictable ***
Capitolo 18: *** Che nottata! ***
Capitolo 19: *** Dean ***
Capitolo 20: *** Ragazzo, cosa diavolo hai fatto? ***
Capitolo 21: *** Interruzioni continue ***
Capitolo 22: *** Vaffanculo ***
Capitolo 23: *** Non giudicare se non conosci ***
Capitolo 24: *** Venerdì ***
Capitolo 25: *** Greg ***
Capitolo 26: *** Solo dolore ***
Capitolo 27: *** Ho bisogno di te. ***
Capitolo 28: *** Non è la mia ragazza ***
Capitolo 29: *** Serata cinema ***
Capitolo 30: *** Mi sei mancato ***
Capitolo 31: *** Best Friend ***
Capitolo 32: *** Una bella giornata ***
Capitolo 33: *** Concerto ***
Capitolo 34: *** Polizia ***
Capitolo 35: *** E' arrivato il momento ***



Capitolo 1
*** Si parte! ***


Salve gente! Parto col dire che questa è la mia prima fanfiction in assoluto quindi non giudicate pesantemente. Magari se avete qualche consiglio lo ascolto volentieri e se mi piace magari lo seguo! Detto ciò, divertitevi e appena posso pubblico un altro capitolo. Poi magari nessuno leggerà la mia storia, ma tanto mi piace parlare da sola! soooo, enjoy yourself, guys!

ps.MI chiamo Diletta!


-Mammaaaa! Dove sono i jeans nerii? Non li trovo! Tia vattene dalla mia cameraaaa!

-Non rompermi! Questa diventerà la mia sala giochi!

-ohh non ci provare neanche! Mammaaaaa!

-Andrea non urlare! I tuoi jeans sono dove devono essere!

-nella valigia??

-nell'armadio!

-ma devo portarli via!

-allora apri l'armadio e prendili!Non ti azzardare a portare quella maglia tutta strappata! La tua famiglia è cristiana! Non puoi andare in giro con Kurt cobain che manda a fanculo tutti!

-oh si che posso! E porto anche quella dei foo fighters, dei green day, dei beatles, dei sum, dei 30 stm e degli atl. Tutte le mie bambine! Già è tanto se non porto i posters!

-sei un vero disastro!

-grazie mamma! Ti voglio bene anche io!

-hai messo tutto in valigia?

-si mamma!

-Non puoi riempire la valigia di libri!

-e chi l'ha detto?

-l'aeroporto! Se ti pesano la valigia e vedono che supera i 20 kg devi pagare!

-ok mamma! Allora porto il computer e scarico tutti i libri lì. Ora vado a dormire. Domani matttina alle 5,giusto?

-Si

-ok, allora TUTTI FUORI DA CAMERA MIA!Anche tu,Mattia!

-buona tua ultima notte qui sorellina!

giorno dopo

-ANDREA SVEGLIATIIIII!

-mmmmmh

-Svegliati sorellinaaaaa!è ora di alzarsiii!

-arrivoooo!

All'aeroporto

-vieni qui Andy abbraccio

-mamma mi stai stritolando!

-lo so ma mi mancheraii!

-vieni qui broccola!

-che fai!mi vuoi abbracciare anche tu, idiota?

-certo! E non tornarmi con 50 kg in più! E cerca di rimorchiare qualche australiano! Possibilmente che abbia una sorella adatta a me!

-si ma non succederà mai!

-cosa?

-che riesca a rimorchiare qualcuno! E che tu riesca a farti piacere da una ragazza!

-sempre simpy la mia broccola!

Sull'aereo

-e ora: mi aspetta un luuungo sonnellino! Playlist ninna nanna:pronta. Cuscino:pronto. Coperta:pronta. Sonno:pronto.

All'arrivo

-porca cacca perchè la mia valigia è sempre l'ultima??...ah eccola!

esce dalla porta e si guarda intorno alla ricerca della sua nuova famiglia

legge un cartello con scritto WELCOME TO AUSTRALIA ANDREA

awwwww che dolci

-eeeeiiiii! Ciao a tutti abbracci ovunque

-sono davvero felice di incontrarvi dal vivo!

-lascia che Micheal prenda la tua valigia. Mike fai l'uomo

-si mamma. Ciao, sono micheal ma puoi chiamarmi Mike. Piacere di conoscerti!

-Ei mike! Primo: bei capelli! E secondo. Sono andrea ma puoi chiamarmi Andy!

-oh grazie! Anche i tuoi non sono niente male! Naturali?

-si e non ho ancora capito di che colore sono ahahaha!

-non so. Sembrano neri, ma con il sole sembrano rossi. Bho! Ahaha

-ok ragazzi. Se avete finito di parlare dei vostri capelli, possiamo andare a casa!

-certo!

-Domani inizia la scuola quindi dovrai riposare un po stanotte!

-spero che il letto sia comodo :3

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nuova casa ***


andrea

Niente male come famiglia. Mentre pensavo ciò sentii qualcosa che mi pizzicava la spalla. Mike.

-Dimmi!- Dissi con il sorriso più falso del mondo perchè mi aveva svegliato dalle mie importanti riflessioni da filosofa.

-sembravi tanto presa dal sedile di fronte a te! Sai, si chiama Charlie! Charlie, questa è andrea. Avanti Andy fatti avanti e invitalo ad uscire. É mezz'ora che lo fissi a bocca aperta, ahahah!-

Quanto può essere idiota questo ragazzo?!

-Dovrei ridere? No, perchè c'è molto da piangere! -Dissi, pentendomene subito. Li conosco da pochissimo e mi comporto così? Ricorda le parole di zia:' le ragazze non fanno battute. Loro ridono a quelle dei ragazzi, anche se non sono divertenti'. Ma è anche vero che zia è zitella dall'età di 30 anni, quindi non mi conviene ascoltare i suoi consigli.

-Ehi Terra chiama Andreaaa! Ti va di rispondere o fai partire la segreteria?

-Scusami sono qui, Micheal!

-Chiamami Mike!

-va bene, micheal! No scusa, Mike-

-brava! Allora...cosa ti va di fare appena arriviamo a casa?

-mmmmvorrei svuotare la valigia e andare a dormire perchè domani ho scuola. Tu vai a scuola?

-Hei quanti anni credi che abbia?? -disse con un sorriso strano stampato in faccia

-Non lo so, quanti anni hai?- Sembrava un ventenne

 

-Quasi...diciotto. Però ho perso un anno di scuola quindi....rullo di tamburii, verrò a scuola con te!

-Oh grazie al cielo! Siano lodati i gatti! Meno male! Almeno conosco qualcuno. Sarebbe troppo sconcertante per me andare in una scuola dove non conosco nessuno!- meno male che ho un fratello nella nuova famiglia. 1 perchè non c'è il rischio che mi rubi i vestiti ma io posso rubare i suoi e 2molti dicono che le ragazze sono gelose.

-Sarà un piacere averti a scuola con me. Appena arriviamo a casa ti faccio vedere il mio orario delle lezioni così puoi vedere se ti piacciono i miei stessi corsi-

 

Penso che quest'anno mi piacerà parecchio!

-Grazie di tutto! Dico davvero!- Affermai con sincerità

-Grazie a te di averci accettato come tua famiglia sostitutiva! Sapremo ripagarti al meglio-Disse Karen, la mia nuova mamma. Che strano! Una sconosciuta da chiamare mamma. Non so se ce la farò!

-Eh Andrea...se non ti senti di chiamarmi mamma o mamy o qualcosa del genere non preoccuparti. Posso essere anche solo Karen. Lo capisco.- Che donna!

-Grazie mille per la comprensione Karen. La famiglia è sempre la famiglia e non penso di riuscire a cambiarla cosi in fretta-

-ti capisco! Ok gente, siamo arrivati. Andrea, ti presento la tua nuova casa.-

UAO! Una casa australiana. Una vita australiana. E domani...una scuola australiana. Ed ecco che arriva il panico!

Entrammo tutti insieme in casa

-Vieni Andy, ti mostro la casa!-fece Mike

Un salotto da urlo con due divani e una tv bellissima. Saliamo le scale e Mike apre la prima porta a destra.

-Questa è la mia camera. La vedrai adesso e poi mai più perchè solo io posso entrarvi! È il mio territorio e visto che sono l'unico maschio qui, non infrangere le regole del maschio di casa!- disse con un tono tra il serio e il divertito

Nella stanza c'erano poster dei Green day, degli All Time Low, dei Good Charlotte, dei Sum 41 e altre band.

-Ragazzo! Stai diventando ogni momento più simpatico! Ti piace questo genere di musica? Io sono nata ascoltando i Good Charlotte!

-Penso che diventerai la mia sorella preferita!

-E anche l'unica, penso! Ahahah

-Non entriamo nei dettagli ahaha!

-ok ma ora mostrami la mia di stanza e il mio letto bellissimo e comodissimo.

-Ai suoi ordini signora! Ahaha

Usciti dalla stanza passammo due porte, poi Mike aprì la porta di sinistra e intravidi una camera con tappezzeria blu con i pinguini e un bellissimo letto a una piazza e mezza, una piccola scrivania, un armadio e un cassettone. Perfetta per i miei gusti!
-Ti presento la tua camera. Penso che tu sia molto stanca, quindi ti lascio alle tue cose. Domani mattina sveglia alle 6:30 e fuori di casa alle 7:30. Così arriviamo a scuola prima e puoi scegliere i corsi. Ed eccoti la copia dei miei corsi- Disse porgendomi un fogliettino tutto stropicciato.

--Perfetto! Buonanotte nuovo fratello!- Dissi con un sorriso sincero. Quel ragazzo era davvero simpatico. Non poteva capitarmi una famiglia migliore! Forse quest'anno avrei avuto dei veri amici e magari avrei potuto capire cosa fare della mia vita! Ma tutto questo era troppo da pensare in una sera. Chiusi la porta con l'immagine di Mike che sorrideva. Aprii la valigia e tirai fuori il pigiama e la trousse per il bagno. Uscii dalla stanza alla ricerca di quest'ultimo e dopo aver aperto due porte inutilmente lo trovai. Mi lavai e feci le mie cose e dopo essermi messa il pigiama tornai nella mia stanza. Era stata un ottima giornata e per una volta non pensai a nulla prima di addormentarmi ma lo feci con il sorriso sulle labbra ansiosa di continuare la mia nuova vita.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cosa mangi a colazione? ***


Salve a tutti! Ecco un altro capitolo della mia storia. Penso che tutti(ovvero quelle pochissime persone che leggeranno ciò) vi starete chiedendo quando arriva il ragazzo. Non so se lo avete notato ma mi piace descrivere ogni particolare perchè personalmente così mi immagino la storia meglio! Comunque ora me ne vado e vi lascio alla storia. Buona lettura!



i'm the son of rage and love, the Jesus of Suburbia

 

Cazzo! Devo ricordarmi di cambiare suoneria della sveglia! Questa è troppo rumorosa di prima mattina. Mi alzai a fatica dal letto e mi guardai allo specchio appeso alla parete. Avete i capelli che andavano da tutte le parti e la coda che mi ero fatta la sera prima ormai era sparita. Però avevo dormito davvero profondamente. Aprii la valigia e cominciai a sistemare le mie cose nell'armadio e nella cassettiera. Scelsi un paio di shorts neri, la maglietta di Dave Grohl, un paio di calzini, un paio di mutande, il reggiseno e la trousse del bagno e mi diressi verso quest'ultimo. Per la strada incontrai Karen.

-Buongiorno Andrea. Dormito bene?-

-Splendidamente. Il letto è comodissimo.

-Ne sono felice! Cosa preferisci per colazione?-

-Oh non lo so. Va bene se mi vesto e tra dieci minuti scendo e vedo cosa c'è?-Chiesi speranzosa. Una delle domande più difficili che mi si può fare è cosa voglio da mangiare per colazione.

-Certamente. Ci vediamo dopo!-E con un cenno della mano mi saluto e si diresse verso le scale.

Andai al bagno e mi preparai. Mi misi giusto un po' di matita e del burrocacao sbrillucicantoso(?) per fare bella figura a scuola anche se magari non mi avrebbe notato nessuno. Il che era quello che speravo.

Andai in cucina e trovai Mike intento a preparare delle uova e Karen al telefono con qualcuno.

-Ehi Andy! Dormito bene?- Mi chiese Mike girando le uova nella padella.

-Benissimo, tu? Pronto per ricominciare scuola?

-oh no! Non penso lo sarò mai! Cosa preferisci da mangiare? Apri il frigo e esplora il mondo del gelo e del cibo!- Che problemi ha questo ragazzo?

Aprii il frigo e presi il latte.

-Avete i cereali?- Chiesi a Mike.

-Non siamo uomini della pietra! Certo che li abbiamo. Sono nel terzo scaffale vicino al frigo.

-ok grazie!

Presi i primi cereali che mi capitarono sotto mano me ne pentii subito. Cerali e marshmallows. Io odio i marshmallows. Cercai di cambiarli senza farmi vedere e ne presi altri. Li misi in una ciotola e aggiunsi il latte. Cominciai a mangiare. Mike mise le uova in un piatto e si avvicinò al tavolo.

-Mangi solo quello per colazione?-Mi chiese strabuzzando gli occhi

-Si perchè?- Non ricevetti risposta ma poi capii perchè. La sua colazione consisteva nel mangiare un po' di tutto quello che c'era nel frigorifero.

Non appena Mike ebbe finito quello che lui ha chiamato 'il fabisogno giornaliero di colazione' uscimmo di casa e ci dirigemmo verso il garage per prendere la sua macchina. Uno scasso ambulante fuori e una tappezzeria di adesivi dentro.

-Ma quanti anni hai che attacchi gli adesivi delle tartarughe ninja?-gli chiesi ridendo a crepapelle

-Disse quella che ha la camera tappezzata di pinguini-

-ehi! È la tua casa, non la mia!-

-touchè!- Affermò con una risata

-Dai andiamo che non voglio arrivare tardi il primo giorno di scuola!

-Siamo in superanticipo! E poi dobbiamo passare a prendere una persona-

Pure il taxi??

-Chi?

-Te la presenterò!-

-Puoi dirmi almeno di che sesso è?

-Hai il 50% di possibilità di indovinare!-

-Femmina?-

-mmm lo scopriremo nella prossima puntata!-

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Perché tutte a me? ***


Ok partiamo!- fece Mike tutto entusiasta

-Quanto ci vuole per andare a scuola?-

-Circa 10 minuti ma facciamo una piccola deviazione.-

-Per prendere il tuo/tua misterioso/a amico/a, giusto?

-Esatto!- Disse mentre prendeva una svolta a destra.

Due minuti dopo Mike si fermò davanti a una carinissima casa gialla e suonò il clacson 2 volte.

-è il nostro segnale. Così capisce che sono io ed esce di casa-

Annuii con la testa e guarda in direzione della casa.Poco dopo uscì dalla porta un ragazzo con i capelli neri. Ragazzi! Sembrava tutto tranne che autraliano. Immagino cosa avrebbe detto la mia amica Rebecca, che affermava che la razza 'ragazzi americana' consisteva in tanti muscolosi sosia che fanno surf. Lei ama gli stereotipi ahaha! Il ragazzo aprì la mia portiera con aria spensierata e quando si accorse che il suo posto era già occupato fece una strana faccia.

-Mike! Quando mi avresti detto che ti sei fidanzato?- Chiese il ragazzo sonoaustralianomanonsembro.

-Calum! Ti presento Andrea. Andrea, questo ragazzo dalla animo buono ma dal cervello andato a male è il mio migliore amico Calum. E lei non è la mia ragazza. É la mia nuova sorella. Ti ricordi che ti avevo detto che mia madre voleva una figlia? Viene dall'Italia e stara con noi un anno-

-Piacere di conoscerti Andrea! La prima cosa che devo chiederti è: sai cucinare bene?-

WHAT?

-Cosa? Ahaha penso di si, insomma me la cavo! Comunque piacere di conoscerti Calum!-

-ok amico, sali in macchina che altrimenti arriviamo in ritardo.-Disse mike rivolgendo un cenno all'amico.

Calum chiuse la portiera e si sistemò nel sedile posteriore, dietro Mike.

-Allora Andrea...-

-Oh puoi chiamarmi Andy- Dissi prima che cominciasse a parlare

-Ok Andy! Quanti anni hai?-

-Diciassette, tu?-

-Diciotto-

-Ma non di cervello!-Intervenne Mike

-Vedo che vi volete molto bene, ahahah!-Che carini!

-Ok ragazzi siamo arrivati- fece Mike

Guardai fuori dal finestrino e vidi uno spettacolo sorprendente. Una miriade di studenti si dirigeva verso un grande edificio rosso mattone; ragazzi e ragazze molto diversi tra loro. Già da lontano si potevano vedere i gruppetti, come i giocatori di Basket o le cheerleaders.

-Pronta per questa spettacolare avventura?- Mi chiese Calum spuntando con la testa tra i due sedili anteriori.

-Non credo!- Dissi guardando si sbiego la scuola. Troppa gente. Troppo casino.Troppe persone in un solo edificio. Non avrei saputo farcela.

-Meno male che hai già due amici come noi, noi siamo FIGHI!- Disse sottolineando l'ultima parola.

-Si...fighi..-risposi come per prenderlo in giro.

-Calum non ci credi neanche tu quando dici che noi siamo fighi- Intervenne Mike e detto ciò uscì dalla macchina. Aprii la portiera il più lentamente possibile e uscii anch'io.

Ci dirigemmo tutti insieme nell'edificio e quando entrammo nessuno, e dico nessuno, si giro a guardarci, perchè tutti troppo occupati a salutare gli amici.

Mike mi porto subito in segreteria

-Ei Andy! Ti lascio sola qui così puoi scegliere i corsi, va bene? Poi ti aspetto dall'altra parte della stanza. Appena esci alza la mano così io alzo la mia e puoi vedere dove sono.

-Perfetto!- Dissi poco convinta all'idea di rimanere da sola in questo posto dimenticato da dio.

Rimasi davanti a una scrivania vuota per 5 minuti e finalmente arrivò la segretaria.

-Salve, sono la ragazza nuova, Andrea Crotti e vengo dall'Italia. Sono qui per scegliere i miei corsi- Dissi tutto d'un fiato per paura di essere interrotta.

-Certo! Piacere di conoscerti Andrea. Ecco qui la lista di tutti i corsi per il quarto anno. Puoi sceglierne quanti ne vuoi.

Mi posò davanti un foglio pieno di scritte e capii che dovevo muovere un dito e scegliere qualcosa.

Per la prima ora scelsi arte, poi algebra avanzata, ora di buco, giornalino, storia, filosofia e inglese.

Devo dire che la mia attitudine al masochismo stava peggiorando. Presi il foglio con le mie materie , il nome dei professori e le aule e uscii dalla segreteria. Alzai la mano e subito una ragazza che mi passò vicino disse -Devi aspettare di essere in classe per alzare la mano, qui puoi parlare liberamente-

WTF?

-oh lo so grazie, ma sto cercando mio fratello- Risposi.

-Come si chiama?-

-Michael-

-Clifford?

-Si-

-Da quando Mike ha una sorella? Vieni ti porto da lui. Comunque piacere, sono Lucy. Tu sei??-

-Andrea, piacere di conoscerti. Come conosci Mike?- Chiesi giusto per fare conversazione mentre sgusciavamo tra la gente.

-I nostri genitori si conoscono da quando eravamo piccoli, quindi siamo cresciuti insieme. E dopo 17 anni scopro che ha una sorella! Che occhio che ho!- Disse come se stesse parlando da sola.

  • Oh figo. Comunque non sono la sua vera sorella. Sono qui per studiare e starò un anno a casa sua.- Dissi cercando di riassumere tutto in poche parole. Non sono una persona molto socievole. Cioè, se qualcuno parla con me, io parlo. Ma non mi metto certo a cominciare la conversazione.

  • Ah SI! Sei la ragazza italiana! Mike mi ha parlato di te.-

  • Ne sono felice- Affermai sorridendo.

Dopo aver attraversato un gruppo di ragazzi, raggiungemmo Mike, che stava parlando con Calum.

-Ehy hai abbandonato tua sorella in una gabbia di matti!- Urlò Lucy rivolgendosi a Mike

-Scusa Andy, non ho visto a tua mano quindi pensavo fossi ancora dentro la segreteria. Che corsi hai scelto?- Mi chiese sporgendosi allungando il collo verso il mio foglietto.

Dopo aver dato una rapida occhiata al mio orario, prese quello di Calum e disse

  • Con Calum hai in comune 2 materie: storia e inglese. Con me solo una: Arte. Che palle! Cal io e te abbiamo in comune 3 materie! Fratello l'anno scorso facevamo insieme tutti i corsi e quest'anno solo 3 materie? Chissà, magari ho qualche corso in comune con Luke-

  • Chi è Luke?- Chiesi curiosa.

  • Un mio amico- Mi rispose Cal

  • Nostro amico- Lo corresse Mike

  • oh, ok!- Non sapevo cos'altro dire.

  • Ok ragazzi, dopo questa allettante chiacchierata io vado al mio armadietto! Andy vieni con me?- Mi chiese Lucy

Annuii.

-Che numero di armadietto hai?- Mi chiese mentre salivamo le scale

-21, tu?

-73, cavolo siamo un po' lontanine! Sai che numero ha Mike?-

-Non ne ho idea, ma non vedo l'ora di aprire il mio. In Italia non abbiamo gli armadietti quindi mi sento super eccitata ad averne uno!-Dissi cercando di evitare la voce stridula che mi veniva fuori quando parlavo di qualcosa che mi allettava particolarmente.

-Che voce strana che hai fatto!ahahah- Disse Lucy. Operazione voce stridula fallita

-Lo so, mi viene ogni volta che parlo di qualcosa che mi piace da morire, ma mi vergogno di dirlo agli altri.- Dissi cercando di tornare seria.

Arrivammo davanti all'armadietto di Lucy. Lei lo aprii e butto tutti i libri dentro; tirò fuori dalla tasca un foglietto e lesse la combinazione. Ruotò quindi il lucchetto e chiuse l'armadietto.

-Ok, ora andiamo al tuo- Disse sorridendomi. Era una bellissima ragazza. Capelli liscissimi e biondi, occhi azzurro scuro e poco più alta di me. Nonostante la sua bellezza, però, non si atteggiava da reginetta del ballo e per questo motivo mi stava molto simpatica.

-Allora...hai qualche hobby?- Mi chiese svegliandomi dai miei pensieri.

-Oh qualche è dire poco. Primo fra tutti, la musica è la mia vita. Poi c'è l'arte, leggere, le serie tv, i film e penso per ora sia tutto. Tu hai qualche hobby?

-Non ho una lista della spesa ma si. Mi piace molto lo sport, e non capisco una ceppa di musica. Direi che abbiamo molto in comune!Però piacciono anche a me i film, soprattutto con i bei ragazzi-Disse ridendo

-Oh bhe! A quelli non si dice mai di no!- Risposi scoppiando a ridere. Arrivammo al mio armadietto. Lo aprii giusto per guardare dentro, perchè non avevo ancora i libri. Lo richiusi e lessi la cobinazione: 21 a destra, 8 a sinistra, 5 a destra, 30 a sinistra. Non me la sarei mai ricordata. Provai almeno 6 volte prima di riuscire a riaprire il lucchetto. Alla fine mi aiuto Lucy

-Con il tempo ci prenderai la mano- Mi disse. Non feci in tempo a rispondere che un suono assordante mi arrivò alle orecchie. La campanella.

-Ok io vado, ci vediamo dopo a mensa! Divertiti!-Mi disse scappando via

L'incubo era iniziato. Una massa di studenti si dirigeva verso le rispettive aule. Mi nascosi vicino al bagno dei maschi, in un angolino dietro la porta e lessi il mio orario. Prima ora: Arte. Ok. Alla ricerca dell'aula di arte. Non feci in tempo a fare 2 passi che qualcosa mi colpì in piena faccia e caddi a terra tramortita.



Eccomi di nuovo gente! Finito il quarto capitolo. Spero vi sia piaciuto. Penso di essere un po' troppo descrittiva ma vabbè. Comunque volevo dirvi di farmi sapere la vostra opinione. Grazie. <3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Primo disastroso giorno di scuola! ***


Rieccomi gente! Ringrazio con il cuore chi segue questa storia e mi farebbe davvero piacere se scriveste qualche recensione, brutta o bella che sia. Del tipo :' sei un sacco noiosa, vogliamo l'azione' o cose del genere. Detto ciò vi lascio alla storia. 
XOXO



Aprii gli occhi e mi resi conto di essere a terra e qualcuno mi stava tenendo un fazzoletto gelato sul naso.

-Stai ferma! Non muoverti! Mi dispiace un sacco, ma Caleb mi ha spinto contro la porta. Cazzo! Scusa davvero!- Alzai gli occhi per vedere a chi apparteneva quella voce e notai due occhi completamente azzurri che mi fissavano in cerca di una mia risposta.

-bnon bfa bniente-Dissi con la voce meno femminile che poteva uscirmi.

-Ti porto in infermeria, perchè non smetti di sanguinare!-Mi prese di peso e poso il mio braccio sulla sua spalla in modo che potessi reggermi a lui. Era più alto di me di almeno 20 cm. Mi cinse con l'altro braccio e mi cominciò a camminare.

-Sto bene, dico davvero!- Dissi liberandomi dalla sua presa. Non mi piace essere toccata. Neanche da un ragazzo così.

Si girò completamente verso di me e notai che aveva il labret. Oddio, perchè mi fai questo? Sorrise e io per poco non caddi di nuovo. Ragazzi che sorriso!

-Il naso continua a sanguinare?- Mi chiese avvicinandosi e prendendomi il fazzoletto dalle mani.

-No sto bene! Ho detto che sto bene. Vado un attimo in bagno a sciacquarmi. Puoi andare in classe, grazie mille!- Dissi cercando di non essere scortese perchè nonostante il suo aspetto da WOW! comunque mi aveva quasi rotto il naso. Andai in bagno senza salutarlo e mi guardai allo specchio. Il mio naso era ricoperto di sangue, ma per fortuna non ne usciva più. Mi lavai la faccia ringraziando la matita waterproof. Mi diedi una sistemata ai capelli e uscii dal bagno. Il ragazzo se ne era andato. Mi diressi verso la classe di Arte e quando arrivai notai la porta chiusa. Bene! Primo giorno, prima ora, primo ritardo! Bussai e dopo aver sentito una specie di risposta entrai.

-Mi scusi per il ritardo signorina, ma ho avuto un contrattempo. Sono Andrea Crotti, la ragazza nuova, dell'Italia.

-Oh certo, entra pure. Per stavolta niente ammonizione perchè sei nuova. Ma ricorda, un ritardo a settimana:una ammonizione. 3 ritardi a settimana: un'ora di detenzione dopo la scuola.

-Certo. Mi scusi- Chiusi la porta e mi sedetti al primo banco evitando di incrociare lo sguardo degli studenti in quell'aula. Passai l'ora a prendere appunti stile studentessa modello ma notai che nessuno lo faceva. C'era gente che dormiva, altri che giocavano con il computer e altri ancora che sognavano ad occhi aperti. Ero l'unica persona che stava ascoltando la lezione e ciò non disturbava affatto la professoressa. Aspettai con ansia il suono della campanella e tornai al mio armadietto. Nessuno si avvicinava agli armadietti degli altri, così quello poteva essere il mio posto sicuro. Mi diressi verso l'aula di Algebra Avanzata e andai a sbattere contro qualcuno.

-Ehi Andy, attenta o rischi di farti male!- Mike, grazie al cielo!

-Mike! Sono davvero felice di vederti! Primo giorno e già rischio di rompermi il naso!-

-Perchè? Cosa è successo?- Mi chiese allarmato

-Uno stupido ragazzo mi ha sbattuto la porta in faccia!- Dissi cercando di mantenere la calma

-Ma stai bene, vero?- Disse prendendomi il viso con una mano e girandolo a destra e sinistra con fare protettivo.

-Sto benissimo!- Dissi liberandomi dalla sua presa.

-Non posso tornare a casa il primo giorno di scuola con la mia nuova sorella ammaccata! Mia mamma mi ucciderebbe!- Disse rivolgendosi a nessuno in particolare.

-grazie, sei davvero premuroso!- risposi sarcastica.- Ora vado che ho l'ora di algebra. Ci vediamo dopo. Mangi con me a mensa, vero?- chiesi speranzosa.

-Certo sorellina, a dopo!- Disse ridendo

-Non chiamarmi così!- Dissi e me ne andai.

Entrai nella classe di Algebra e notai che non era arrivato ancora nessuno. Mi misi al penultimo banco e nascosi la testa tra le braccia su quel pezzo di legno freddo chiudendo gli occhi.

-Come sta il tuo naso?- Chiese una voce e subito dopo sentii un respiro sul collo che mi fece rabbrividire. Scattai con la testa in alto e sbattei con la testa di quell'altra persona. Aprii gli occhi e vidi un ragazzo che si teneva a testa dolorante con una smorfia sul viso. Mi presi la testa e dissi

-Ahia! Perchè ogni volta che ti incontro devo farmi male?- Chiesi incazzata.

-Ehi stavolta è stata colpa tua! E poi, hai una testa davvero dura!- Mi rispose ridendo

-Colpa mia? Se tu non mi avessi colpito con la porta stamattina tutto ciò non sarebbe mai successo!-

Suonò la campanella e il ragazzo si sedette al secondo banco lasciandomi senza una risposta.

La lezione fu la più noiosa di tutti i tempi perchè tutto ciò che la professoressa spiegava io lo sapevo già. Mi spiego meglio. Non sono mai stato un genio in matematica, me la cavavo quando ero in Italia. Ma qui facevano le cose che io avevo fatto in 3 media. Davvero semplici!

-Ok ragazzi, ora passerò con i compiti per domani!- la professoressa ci consegnò un foglio di 30 esercizi semplicissimi per il giorno dopo.

Suonò la campanella e mi precipitai fuori. Lessi l'orario: ora di buco. Bene. Finalmente. Mi diressi in biblioteca e quando entrai notai che non c'era un'anima viva. Salutai la bibliotecaria e andai alla ricerca di un libro. Scelsi Frankenstein e mi misi seduta il più lontano possibile dall'entrata. Cominciai a leggere e dopo 10 pagine venni interrotta.

-Ciao, posso sedermi?- Chiese una voce gentile. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo riccioluto moro che con aria timida indicava l'altra sedia del mio tavolo.

-Certo!-Dissi cercando di essere carina.

-Sono James-

  • Io sono Andrea, piacere di conoscerti James.- Dissi

  • Sei nuova in questa scuola?- Mi chiese timidamente

  • Si, e rimarrò qui per un anno. Sono dell'italia.

  • Sentivo dall'accento che non sei di qui- Affermò

  • Lo so, il mio inglese non è dei migliori e mi scuso.-

  • oh no, non intendevo questo!-Disse allarmato -Volevo dire che hai un accento diverso ma comunque il tuo inglese è molto buono!-

  • Grazie James! Allora...perchè sei in biblioteca?- Che razza di domanda era?? Secondo te perchè era in biblioteca??

  • Stavo cercando un libro sui nativi americani per una ricerca che devo fare.-

  • Forte- Dissi. Non sapevo che altro dire.

  • Non molto in realtà. In che grado sei?-

  • Senior, tu?

  • Anche io. Posso vederei il tuo orario?-

  • Certo- Dissi porgendoglielo.

Dopo pochi secondi alzò gli occhi e disse

-Abbiamo inglese e filosofia insieme

-Bello!-

-Già! Allora, come ti è sembrato finora il primo giorno di scuola?

-Caotico e noioso. É una brutta cosa?-

-Oh no. É come lo descrivo io da almeno 4 anni. Ahahah!

-ahahahahaha allora posso non sentirmi in colpa!- dissi simulando il gesto di asciugarmi il sudore dalla fronte.

-Assolutamente no!- Mi guardo negli occhi per qualche secondo. Aveva gli occhi di colore strano, un verde tendente al nocciola.

-ok, bhe io vado! È stato un piacere conoscerti, Andrea-Mi disse alzandosi dalla sedia.

-Anche per me James!- Che ragazzo strano!

Passai l'ora di giornalino pensando a cosa fare appena tornata a casa e l'ora di storia a rispondere ai messaggini su carta di Cal che voleva sapere tutto di me. Finalmente l'ora di pranzo era arrivata.

Uscii dalla classe e subito venni raggiunta da Calum.

-Hei Andrea! Sai che cosa c'è oggi a pranzo?-

-Non ne ho proprio idea! Di solito cosa c'è?- Chissà com'era la cucina della mensa in quella scuola.

-Un pasticcio di roba da mangiare. Però se ti ci abitui diventa buona.-

Entrammo nella sala mensa e il profumo di cibo invase le mie narici. Sentii il brontolio della mia pancia. Durante la mattinata ero stata troppo agitata per accorgermi di avere fame. Seguii Cal e presi un vassoio. Presi le posate, il tovagliolo, un pezzo di pane, il bicchiere e dell'acqua. C'erano molte varietà di cibo ma optai per pasta al sugo, pollo e patate al forno, e per finire un dolcetto rosa. Quando mi girai per cercare un posto, vidi Cal che si dirigeva da Mike. Stavo per andare da loro quando vidi James. Mangiava da solo, leggendo un libro, probabilmente sui nativi americani. Guardai Mike e gli chiesi scusa. Quindi, mi avviai verso il tavolo di James.

-Hei! É libero questo posto?- Chiesi imitandolo quando prima in biblioteca mi aveva chiesto la stessa cosa

-Andrea! Certo, siediti pure.- Disse chiudendo il libro

-Cosa stavi leggendo?-

-L'ultimo dei Mohicani-

-Bello!-

-L'hai letto?-

-No, ma ho visto il film ahahah! Sicuramente non è la stessa cosa!

-Non credo. Cosa hai preso da mangiare?- Mi chiese guardandomi storto

-Pasta al sugo e pollo-

-Quello è tacchino, non pollo!-Disse scoppiando in una risata. Aveva un sorriso bellissimo, peccato che fino ad ora fosse la prima volta che lo vedevo sorridere.

-Siamo messi bene!- Risposi ridendo

-Non è male, se lo mangi con il naso chiuso!-

-ahahaha grazie per il consiglio! Come è andata finora la giornata?-

-Bene, se consideriamo che l'ho passata a scuola. La tua?

-Un disastro per essere il primo giorno!- Dissi sbuffando

-Magari...magari potrei fartela migliorare. Conosco un bel posto dove si mangia benissimo qui vicino. Se vuoi dopo la scuola possiamo andarci!- Cos'era, un appuntamento?

-Io e te da soli?-Chiesi ma subito capii che non volevo sentire la risposta

-Dico solo se ti va, si, insomma. Per uno spuntino. Così mi racconti com'è l'Italia.-

Stavo per rispondere quando...

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Perché fai così? ***


Sono di nuovo io! Vi prego fatevi sentireee! Ho bisogno di sapere che ne pensate! Grazie XOXO
 

Luke

Andrea si era addormentata sulla mia spalla. Sentivo il suo respiro su di me e la cosa mi elettrizzava parecchio. I suoi capelli profumavano di mela verde e...tutti i pop corn che aveva in mano mi erano finiti sui pantaloni.

-Ragazzi, Andrea si è addormentata!- Dissi sottovoce

-Luke! Che diavolo fai con mia sorella?- Chiese Mike agitato

-Non ti scaldare amico. É stata lei a poggiarsi a me. Mi usa solo come cuscino!-Dissi. E la cosa mi allettava parecchio.

-Sarà meglio che la riporti a casa- Mike si alzò da terra.

-Ok, cerco di svegliarla, tu intanto vai a prendere la sua borsa.- Detto ciò provai a scuoterle un po' la spalla

-Andy..svegliati...devi andare a casa- Dissi sottovoce

-mmmmmmmmmmmnooo- Anche quando grugniva era bellissima.

-Svegliati Andy!- Dissi un po' più forte.

-mmmti prego non lasciarmi- Grugnò

COSA?!

-ANDREAAAA SVEGLIAAAAAA!-Ecco la delicatezza di Calum. La ragazza scattò con la testa in alto e, se non l'avessi presa al volo, sarebbe caduta dal divano.

-Stai bene?- Le chiesi

-Perchè quando ci sei tu devo sempre stare attenta alla mia vita?-Mi chiese assottigliando gli occhi. Non appena si accorse della nostra vicinanza si alzò subito dal divano e andò a mettersi le scarpe senza rivolgermi più la parola. Mike tornò nella stanza con la sua borsa.

-Grazie- Disse la ragazza

-Figurati. Ok, se sei pronta andiamo. Ragazzi qualcuno ha bisogno di un passaggio?- Chiese Mike

-Veramente io!-Alzai la mano

-Ok amico, andiamo! Ciao a tutti. Cal ci vediamo domani a scuola. Ash, ci vediamo sabato.-

-Ciao a tutti. Grazie per la serata. Mi sono divertita moltissimo- Disse Andrea tra uno sbadiglio e l'altro

-Soprattutto quando ti sei sdraiata su Luke, eh?- Disse Mike a bassa voce. Lei lo sentì e lo fulminò con lo sguardo.

Uscimmo di casa e entrammo in macchina. Io dietro, Andrea e Mike davanti. Passammo il tempo a parlare solo io e Mike e arrivammo a casa mia dopo 10 minuti.

-Andy, ti dispiace accompagnare Luke. Intanto io chiamo mamma per dirle che stiamo arrivando.- Disse Mike

-Certo- Rispose Andrea e uscì subito dalla macchina. Feci una breve corsetta e la raggiunsi.

-Allora, come è stato il tuo primo giorno qui?- Chiesi per rompere il silenzio

-Non male per essere il primo giorno, rispose lei mettendosi le mani in tasca.

-Senti mi dispiace per essermi addormentata su di te!-Disse d'un tratto, molto velocemente

-Dispiacerti? Figurati. Ho un futuro come cuscino?? ahaha- Le chiesi

-A dir la verità sei un po' troppo scomodo! Ahahaha- Mi prese in giro lei.

-Non mi divertivo così da tanto!-Continuò

-Davvero? Bhe allora dovremmo farlo più spesso!-Risposi

-Mi piacerebbe!-Sembrava sincera

Arrivammo davanti alla porta della mia casa.

-Bhè allora ci vediamo domani a scuola.- Disse -Grazie ancora per questa serata. Voi ragazzi siete simpatici, magari tu un po' meno. Ma puoi lavorarci. Ahahah- Che risata meravigliosa.

-Magari potresti insegnarmi! Ci vediamo domani Andrea- E detto ciò le stampai un bacio sulla guancia lentamente e notai che lei non si era scostata. La guardai negli occhi per qualche secondo ed entrai in casa.

 

Andrea

Mi aveva dato un bacio. Ok,non un vero bacio. Solo uno sulla guancia. Ma non significava niente. In Italia tutti si danno i baci sulle guance. Questo non significava che gli piacevo. E poi a me lui non piaceva per niente! Tornai alla macchina stanca per le troppe emozioni e feci un sospiro di sollievo non appena toccai il sedile.

-Allooora! Cosa succede tra te e quello lì??- Mike ruppe quel bellissimo silenzio

-Definisci 'quello lì'- Dissi, intuendo già di chi parlava

-Luke Robert Hemmings- Rispose

-Niente, perchè?-

-oh certo, niente! Chissà perchè poi il niente diventa tutto e tu ti ritrovi incinta!- Esplose Mike

-Michael!! Che razza di discorsi sono. Non mi farò mica mettere incinta da Luke, né da nessun altro a quest'età!- Risposi alzando la voce

-Ok! Però se ti aspetti appuntamenti, rose e cioccolatini, che si ricordi che sei la sua ragazza o cose del genere, scordatelo! É un bravo ragazzo. Ma non è fatto per certe cose!-

-Non succederà niente tra me e Luke. Sono venuta qui per studiare, non per trovarmi un ragazzo. E soprattutto, non uno come lui!- Dissi e poi rimanemmo zitti fino a che non arrivammo a casa. Quella giornata aveva avuto altissimi e bassissimi. Spiegare come mi sentivo era come cercare di contare tutti i fili d'erba di un prato. Andai a dormire stravolta e non mi accorsi neanche di essermi addormentata con le scarpe ai piedi.








 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Band?! ***



Salve gente. Sono di nuovo io. Lo so che sono ripetitiva ma per favore, ditemi qualcosa. Anche di brutto. Devo sapere se sto facendo un buon lavoro o è tutto tempo sprecato. Please! Vi lascio alla storia.
XOXO

Luke

 

Primo giorno di scuola. L'incubo di ogni studente. Per poco non rompevo il naso a quella ragazza. E che ragazza! Mai vista in questa scuola. Almeno credo. Mi sarei accorto di una ragazza con la maglietta di Dave. Non riesco a togliermela dalla testa. Mani dalle dita lunghe e sottili, un corpo da favola, capelli neri e occhi simili a un buco nero. Mai vista qui. Ne sono sicuro. Oppure lei si è sempre nascosta. Comunque, era ora di pranzo e il mio stomaco si stava lamentando parecchio. Presi un vassoio e vi misi tutto ciò che potevo prendere. Alzai lo sguardo alla ricerca di Mike e Cal. I miei occhi si fermarono però ad una splendida immagine. Era lei. Quella ragazza. Seduta ad un tavolo, CON UN RAGAZZO?! Affrettai il passo e...

-Salve ragazzi, come va?-

Andrea

Prima che potessi rispondere alla domanda, il ragazzo che mi aveva quasi rotto il naso si sedette vicino a me.

-Salve ragazzi, come va?-

Non ci posso crederee!! Che sfacciato!

-Che ci fai qui?- Chiesi a denti stretti

-Volevo ancora scusarmi per quello che è successo prima, e volevo sentire le tue scuse per la testata che mi hai dato!- Disse con un sorriso superenorme. Per poco non caddi dalla sedia.

-Scuse? Perché dovrei scusarmi con te? Primo giorno di scuola e rischio già di finire all'ospedale. E tutto questo per colpa tua!- Dissi tutto d'un fiato.

-Scuse accettate- Disse velocemente e si rivolse a James.

-Tu sei...?-

-James, James Janice- Rispose James con un mezzo sorriso per cercare di essere gentile.

-Piacere, Luke, Luke Hemmings. Sei nuovo?- Chiese il ragazzo, che ora aveva un nome luke poggiando il gomito sulla mia sedia. Scocciata mi sposta e mi sedetti vicino a James.

-Andiamo in classe insieme dalle elementari.- Disse quest'ultimo

-Ah, davvero? Oh, tu sei quello della casa sull'albero- Disse sorridendo

-Già!- James incrociò le braccia per cercare di nascondersi.

-Comunque, detto ciò, non ho capito come ti chiami!- Mi disse fissandomi negli occhi

-Perché non te l'ho detto!- Dissi fissandolo a mia volta. Di solito mi vergognavo di guardare troppo a lungo le persone negli occhi, ma non volevo dargli la soddisfazione di farmi sentire insicura.

-Allora te lo chiedo ora, come ti chiama ragazza che non sa chiedere scusa agli sconosciuti?- Disse sporgendosi sul tavolo

-Mi chiamo Andrea, e tu, ragazzo che mi ha quasi rotto il naso e la testa nella stessa mattinata?- Dissi a labbra strette

-Il mio nome è Luke. Andrea. Non sembra un nome australiano-

-Certo che hai occhio Luke. Infatti sono Italiana. Mai sentito parlare di anno studio all'estero?-

-Ooooh si certo! Figo. Senti, ho visto che ti piace Dave Grohl. Presumo quindi che ti piaccia quel genere di musica. Io e la mia band oggi pomeriggio proviamo, ti va di venirmi a vedere? Ti scrivo l'indirizzo e il mio numero di telefono, in caso non trovasti il posto. É un garage-Disse prendendo un tovagliolo e una penna e cominciando a scrivere. Lessi l'indirizzo. Mi suonava familiare ma non ricordai perché.

-Cosa ti fa dedurre che verrò?- Chiesi

-Perché vuoi ascoltare un po' di buona musica!- Disse serio

-Non penso di venire, ma grazie comunque per l'invito- Dissi e detto ciò mi alzai dalla sedia

-James, io vado in classe, ti va di accompagnarmi?- Chiesi al mio nuovo amico. Con la coda dell'occhi vidi che Luke era diventato tutto serio.

-Certo!- Mi rispose James e velocemente si alzo e insieme uscimmo dalla mensa.

Luke

Quella ragazza mi farà impazzire. Lo dico io. Quasi tutte le ragazze dell'ultimo anno vorrebbero uscire con me. Perché lei no? Insomma, magari era lesbica. Ma non sembrava il tipo. Fissai il fazzoletto che Andrea aveva lascia volontariamente sul tavolo con l'indirizzo e il mio numero di telefono. Lo presi e lo accartocciai. Presi quindi il mio vassoio e andai da Mike e Cal

-Ehi ragazzi!- Dissi dando una pacca a Cal sulla spalla.

-Come state?-

-Non c'è male!- Mi rispose Mike

-Dove sei stato fino ad ora?- Chiese Cal

-Dovevo parlare con una ragazza- Risposi

-Almeno ne è valsa la pena?-

-Mi ha dato buca, ma chissene frega!- Dissi e scoppiai a ridere.

 

Andrea

Perchè mi aveva invitato a vedere la sua band? Perché mi aveva parlato? Mentre mi ponevo tutte queste domande sulla mia vita sentii James ripetere il mio nome

-ANDREAA! Mi stai ascoltando?- Disse guardandomi

-Si certo!-Dissi sorridendo

-Oh certo, allora che stavo dicendo?- CAZZO!

-Scusami, ma è tutto nuovo per me qui e sono un po' disorientata- cazzata.

-ok, comunque ti stavo dicendo se ti andava ancora di andare in quel posto di cui ti parlavo prima.-

-Scusa James ma oggi pomeriggio vorrei rimanere a casa. Sono molto stanca e devo riposarmi.- Dissi. Non mi andava per niente di uscire.

-Però possiamo fare la settimana prossima- Aggiunsi subito vedendo il suo sguardo ferito.

-Oh certamente!- Disse sorridendomi.

Le ore successive passarono troppo lentamente e quando finalmente rividi la luce del sole, ne fui abbagliata

Mi diressi verso la macchina di Mike.

-ANDREA!- sentii qualcuno che mi chiamava. Il mio nuovo fratello

-Sono qui Mike!- Alzai un braccio

-Senti ti va oggi pomeriggio di uscire? Andiamo da una parte ma deve essere una sorpresa- Cazzo no.

-Dobbiamo proprio?- Chiesi speranzosa

-In realtà puoi rimanere a casa, ma mamma ha organizzato la festa di lavoro da noi quindi ci saranno tutte persone di una certa età, come mia madre-

-Tua madre non è vecchia!- Dissi ridendo

-No..ma hai una certa età!- Mike scoppiò a ridere e io con lui!

-Ok allora vengo con te.

-Bene, posiamo la roba a casa e andiamo-

Entrammo in casa e, il tempo di bere un bicchiere di succo, eravamo già fuori. Poco dopo arrivammo a casa di Calum.

-Che ci facciamo qui? Non c'è una festa, vero?-Odiavo le feste. Troppa gente.Troppo alcool e troppe ragazze pronte a farsi rimorchiare.

-Niente festa ma ci sei vicina!- Che diavolo stava succedendo.

Uscimmo dalla macchina e Mike si diresse verso il garage. Sentii della musica provenire da dentro. Oserei dire una chitarra elettrica.

Mike busso a ritmo di una musichetta e subito Cal aprì il garage.

-Amico finalmente! Pensavamo che non saresti più venuto. Bene, hai portato anche Andy!- Disse con un sorriso

-Sì, magari può darci una mano o fare da pubblico. Così ci alleniamo per quando diventeremo famosi e tutte le ragazze ci verranno dietro! Ahahaha- Disse Mike

La stanza era arredata con poster di tutti i tipi. Dai Sex Pistols alla prima apparizione di Iron-man, dai Ramones a Joy Division. Poster ovunque! Vicino al muro c'era una bellissima batteria e davanti, su un cavalletto, c'era un basso attaccato all'amplificatore. Dietro la batteria vidi qualcuno armeggiare con il pedale della cassa. Quando alzò il viso notai una massa di capelli biondi tenuti indietro da una bandana. Il ragazzo si alzò e si diresse verso di me

-Ehy! Tu devi essere Andrea! Piacere di conoscerti, sono Ashton, ma puoi chiamarmi Ash!- Disse porgendomi la mano con un sorriso enorme

-Piacere mio Ashton!- Dissi stringendo la sua mano.

-Andrea, se vuoi puoi posare la borsa di sopra. Sali le scale e appena apri la porta c'è un tavolo. Puoi posarla lì. Se ti perdi dovrebbe esserci l'ultimo componente del gruppo di sopra.- Mi disse Cal

-Ok grazie! Salgo e scendo subito!- Dissi dirigendomi verso la porta.

Salii le scale e aprii la porta. Mi ritrovai in un piccolo stanzino. Era buio e non trovavo l'interruttore della luce né l'altra porta che portava alla cucina. Ad un certo punto sentii una porta aprirsi e appena mi diressi verso di essa andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno!

-Oddio scusa! È che non vedo niente e non trovo l'interruttore- Dissi

Lo sconosciuto, presumibilmente l'ultimo componente della band, accese la luce e posò lo scatolone per terra.

-Vedo che alla fine sei venuta! Come hai fatto a ricordarti l'indirizzo se avevi lasciato il tovagliolo sul tavolo??-

-TUU??! Che diavolo?! Sei tu l'ultimo componente della band?- Chiesi sconcertata. Non ci potevo credere. LUKE. Perchè tutte a me?!

-Ultimo?? no! Io sono il primo!- Disse con orgoglio

-Comunque non sono venuta per te! Mike è il mio fratelloperunanno e sto a casa sua. Oggi mi ha chiesto di venire con lui. Ma non sapevo che ci saresti stato anche tu!- Dissi per fargli capire che non lo stavo seguendo

-Ok,non ti scaldare!-Disse alzando le mani

-Andiamo di sotto, che è ora di suonare!-Detto questo, prese lo scatolone e aprì la porta per andare di sotto. Io intanto mi diressi in cucina, dove posai la borsa e poi scesi di sotto.

-Andy, Luke mi ha detto che vi eravate già conosciuti. Perché non me lo hai detto?- Mi chiese Mike

-Perché non sapevo che fosse tuo amico! E poi dire conosciuti è dire una grossa parola. Diciamo che mi ha quasi distrutto il naso!- Dissi squadrando Luke

-Sei stato tu a sbatterle la porta in faccia?- Chiese Mike tutto allarmato

-Non l'ho fatto apposta amico!- Rispose Luke sulla difensiva -Però ora suoniamo- concluse. E prese la sua chitarra.Mike attaccò la sua all'amplificatore.

-Chi canta?- Chiesi

-IO!- Esplose Luke. Lo guardai dall'alto in basso, per quanto fosse possibile.

-Ok ragazzi, che suoniamo??- Chiese Ash

-Qualcuno ha qualche idea?- Chiese Cal

Silenzio totale

-Potreste suonare about a girl dei Nirvana, la conoscete?- Dissi d'un tratto

-Tu conosci i Nirvana??- Mi chiese Ash

- Certo! Chi non conosce i Nirvana!-

-No voglio dire, conosci le loro canzoni??-

-E secondo te per che cosa dovrei conoscerli?- Che razza di domande erano??

-Ok, direi che About a Girl è perfetta- Disse Luke sorridendomi. Abbassai lo sguardo e pregai che le guance non prendessero colore.

Ash diede il tempo e subito tutti cominciarono a suonare. Poco dopo Luke cominciò a cantare. Io mi sedetti su una scatola di plastica e ascoltai. Non aveva una voce di quelle angeliche o da coro bianco, ma era semplice e naturale. Alle volte si sentiva qualche stonatura ma aveva una voce davvero bella. Alla fine della canzone applaudii.

-Bravi! Complimenti!- Dissi alzandomi in piedi applaudendo ancora.

Luke fece un inchino e poi fece:' Se una ragazza fa tutto questo casino per noi, immaginate quando diventeremo famosi! Milioni e milioni di persone che vengono ai nostri concerti!-

-Continua a sognare Luke!-Dissi

Scosse la testa e sorrise.

Provarono altre canzoni dei Nirvana, dei Green Day, dei Good Charlotte e dei A Day To Remember. Giocammo a pin pong io e Mike contro Cal e Luke, mentre Ashton si divertiva a lanciare una pallina da tennis contro il muro. Mangiammo patatine e alla fine della giornata Calum propose di vedere un film. Uscirono le più strane proposte

-Guardiamo American Pie- Fece Mike

-Mike, c'è tua sorella, una ragazza!- Fece Ash

-Ma non è davvero mia sorella. E poi penso sappia come funziona la vita! Vero Andy?- Mike mi guardò quasi pregandomi con occhi.

-Io non guardo American Pie con voi! Mi dispiace Mike!- Dissi a voce alta

-Che ne dite di Capodanno a New York?- Se ne uscì Cal

-Per me va bene!- Fece Luke

-Perfetto!-Concordai anche io

-Ok allora aggiudicato!-Disse Ash

-Mai visto, quindi va bene!-Disse Mike

Erano già le 9 di sera quando cominciammo a vederlo. C'era un solo divano da tre posti. Mike si sdraiò per terra su 5 cuscini. Ash prese una sdraio e la posizionò affianco al divano. Luke si mise su angolo del divano e Cal sull'altro. Io fui costretta a mettermi in mezzo a loro due.

Il film cominciò.

-Ragazzi! I pop corn!-Vidi Mike schizzare nell'ombra verso la cucina e uscire con 3 pacchi di pop corn. Ne tenne uno per sé, ne diede uno a Ash e l'altro a me. Passai la prima ora a tenere il sacchetto in mano mentre Luke e Cal approfittavano e scroccavano cibo. Passata poco più di un'ora la stanchezza cominciò a farsi sentire e pian piano gli occhi cominciarono a chiudersi. Non feci neanche in tempo a pensare a come fosse andata quella giornata che mi addormentai.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sai sorprendermi davvero! ***


Salve gente! Lo so che rompo i coglioni ma davvero, qualcuno mi caga e mi dice com'è questa storia??? Lo so che qualcuno sta leggendo perchè vedo le visite io vi osservo quindi fatevi avanti. Giuro che non mordo. No non è vero. Però non mangio!

Grazie XOXO

 

andrea

 

-ANDREAAAAAAAAAA!!!!- Qualcuno stava saltando sul mio letto

-MICHAEL CLIFFORD! Che diavolo vuoi?- cercai di dire, ma il tutto suonò come un mugolio.

-Sono le 7:20!! Devi alzarti!!-

-MMMMMpiù tardi!

-NO ORAAA!!- disse mentre continuava a saltare.

-Ok ma smetti di saltare e vai fuori dalla mia camera che mi devo cambiare.-

-Ho già visto una ragazza nuda! Quindi posso rimanere!- Rispose mentre scendeva dal letto e rovistava sulla mia scrivania.

-Ciò non significa che le hai viste tutte! FUORI!- Urlai e mi sforzai di alzarmi per spingerlo fuori dalla porta.

Presi dei pantaloni neri, la maglietta bianca dei Green Day e le ballerine bianche. Uscii dalla camera e corsi in bagno. Dieci minuti dopo era prontissima. Evitai di fare colazione e corsi verso la macchina, dove Mike cantava a squarciagola Vegas degli All Time Low.

-Andiamo cantante provetto!- Dissi mentre salivo sull'auto.

Arrivammo a scuola e io mi diressi verso il mio armadietto per posare i libri. Non vidi né Lucy né James. Lungo il corridoio non c'era anima viva. Mentre cercavo di aprire il lucchetto sentii qualcuno tossire alle mie spalle.

-Così sbagli tutto, ahahaha!- Mi voltai

-Stai ridendo di me, Hemmings?- Da dove era spuntato?

-Oh non di te! Di quello che stai facendo! Ahahahaha. Sembri una bimba alle prese con il suo primo gioco intelligente!-

-Ah si?? Bhè provaci tu, dato che parli tanto!- Gli dissi porgendogli il foglietto con la combinazione. Dieci secondi dopo il mio armadietto era aperto.

-Ecco a te bimba!- Lo guardai stringendo gli occhi

-Non sono una bambina! Vorrei vedere tu a preparare una pizza! Questo fa parte della tua vita da sempre, mentre per me è tutto nuovo!-

-Ehi scherzavo Andy! Non ti agitare- Rispose ridendo

-Comunque, che ci fai qui?-

-Siamo a scuola, mi tocca venirci tutti i giorni, sai com'è!- Rispose sarcastico

-Simpatico! Intendevo cosa ci fai qui vicino al mio armadietto-

-No, in realtà sono vicino al MIO armadietto!- Disse aprendo l'armadietto vicino al mio. Non ci potevo credere. Anche vicini di armadietto. Ci mancava solo che avessimo anche lo stesso orario.

-Bene!-Dissi con poco entusiasmo

-Ehi..che ne dici se..insomma...ti andrebbe...sempre se ne hai voglia, di mangiare con me oggi?- Mi chiese Luke. Sembrava quasi in difficoltà a chiedermi una cosa del genere.

-Certo!- Risposi. Mi faceva davvero pena. Sembrava indifeso.

-Ok allora a dopo bimba!- Disse. Ecco. Era tornato quello di prima.

-Cerca un altro soprannome da darmi!!-Gli urlai dietro mentre entrava in una classe. L'ora di pranzo arrivo davvero troppo in fretta; non che la temessi, ovviamente. Insomma. Era solo un pranzo! Avevo già mangiato da sola con un ragazzo. Ieri. Con James. Luke era innocuo e soprattuto non ci stava provando con me. Cercava solo di essere gentile con la nuova arrivata.Giusto? Insomma. A chi poteri piacere?? Non dico di essere brutta. Ma non sono una di quelle ragazze che quando passa tutti si girano a guardarla. Non vesto vestiti stretti perché mi vergogno del mio corpo. Non che sia grassa, ma non ho un fisico da urlo. Cioè sono abbastanza alta, non un gigante intendiamoci, ma non ho le curve giuste e non mi piacciono i miei occhi. Comunque, dopo questa parentesi su di me, mi diressi in sala mensa e, appena entrai, il mio sguardo attraversò la sala alla ricerca di Luke. Non c'era. Dovevo aspettarmelo. Era Luke. Lui non organizzava appuntamenti.Presi un vassoio e stavo per prendere la pasta quando una delle signore della mensa mi diede un biglietto. Su di esso c'era scritto questo messaggio:

Cosa stai facendo? Avevo detto che avremo mangiato insieme. Quindi posa il vassoio e vieni nella sala di musica. Ci vediamo lì tra 2 minuti. Non tardare. L

Sul mio viso si allargò un sorriso grandissimo e subito posai il vassoio e andai nell'aula di musica. Entrai ma non trovai nessuno. Andai verso la parte degli strumenti e trovai uno spettacolo da incorniciare. Luke era seduto sullo sgabello della batteria con la chitarra classica in mano e una rosa bianca in bocca. Sul tavolino accanto a lui c'era una tavola apparecchiata per due, con due hamburger pronti per essere mangiati.

-Che diavolo ti sei messo in testa?- gli dissi sorridendo.

-Shhh!Questa è per te!- Disse avvicinandosi e porgendomi la rosa.

-Perchè stai facendo questo?- Chiesi seria.

-Non ti piace?- Sembrava dispiaciuto

-Non dico questo. Dico solo perché lo stai facendo!-

-Deve esserci per forza una ragione??- Chiese guardandomi negli occhi. Mi persi in quelle chiazze d'acqua che aveva al posto delle pupille e ne rimasi affascinata. Come la luce del sole illuminasse quelle sfumature e rendesse i suoi occhi vivi. Quel sorriso sbilenco quasi avesse paura di tirarlo troppo. Quelle fossette agli angoli della bocca, la sua bocca.

-Hai fame? Perchè il mio stomaco sta brontolando dall'ora di Algebra- Ecco. Momento rovinato. Grazie tante Luke!

-Certo che ho fame! Lo superai e mi sedetti sulla sedia. Addentai subito l'hamburger. Il più buono che avessi mai mangiato.

-mmmL'hai fatto tu?- Chiesi con la bocca piena di cibo

-Gli ingredienti no, però li ho messi insieme io!-Disse fiero di se stesso.

-E' buonissimo!- Esclamai. Mi raggiunse e mangiammo insieme. Mi raccontò della prima volta che aveva conosciuto Mike,Cal e Ash. Di come aveva formato la band. Mi parlò della sua vita e lo fece tranquillamente, senza quell'aria da saputello che aveva quando era in pubblico. Mi fece un sacco di domande sull'Italia, sul fatto che avrebbe sempre desiderato andarci. Mi chiese come si dicevano alcuni cibi in italiano Parlammo dei nostri idoli, dei concerti a cui avevamo assistiti e a cui avremmo assistito. Finito di mangiare buttammo i residui dei piatti di carta e Luke si mise a strimpellare la chitarra. Mi sedetti vicino a lui, il quale alzò gli occhi e incontrò il mio sguardo. Il suo viso si fece serio e posò a chitarra. Non sapevo cosa dovevo fare. Non mi ero mai trovata in una situazione del genere prima d'ora. Si esatto. Mai baciato un ragazzo. Mai stata sola con un ragazzo. Il sesso maschile mi era sconosciuto, eccetto per mio fratello. Luke si sistemò più vicino a me, e io rimasi immobile. Mi scostò una ciocca di capelli dal viso e avvicinò il suo al mio. Stava per baciarmi. COSA DOVEVO FARE???? aaaah! Panico totale. Rimasi immobile come una statua. Avevo anche paura di inghiottire la saliva. I nostri visi erano a pochi centimetri di distanza quando...

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Lei non è gelosa! ***


Ok, Gente! Cazzo, dite qualcosa. Fate sentire la vostra. Scrivetemi! Mi sento sola! Anche solo per dirmi cosa avete mangiato oggi a pranzo. Non mi interessa cosa mi dite ma scrivete!

Grazie

XOXO

 

 

LUKE

Era stata l'idea più brillante che abbia mai avuto. Tutto organizzato alla perfezione. Gli hamburger migliori di sempre. La ragazza migliore di sempre. Avevo la mia chitarra in mano e lei si era avvicinata a me. Dovevo baciarla. Continuava a fissare le corde della mia chitarra mentre io non smettevo di fissare la sua bocca. Mi avvicinai lentamente, temendo che lei si allontanasse. Ma non lo fece. Le piacevo. Sapevo che le piacevo. Lo sentivo. Continuava a mordersi il labbro inferiore e questo gesto la rendeva ancora più bella ai miei occhi. Eravamo a pochi centimetri di distanza. Sentivo il suo respiro su di me. Stava per succedere. L'avrei baciata. Sì! Stava per succedere quando...

Lei si alzò di scatto e si allontanò da me con occhi sbarrati verso la porta.

-Oh ragazzi! La lezione di musica comincerà tra breve. Hemmings! Non è ancora suonata la campanella e sei già in classe? Che miracolo è mai questo- Non ci potevo credere. Mi girai e fissai con sguardo truce quella grassona della prof.di Musica, mrs. True

-Ehi ragazza, come ti chiami? Non credo che tu sia una mia alunna?- Disse rivolgendosi ad Andy.

-Andrea, no, signora, non sono nella sua classe. Ero qui per....-fece una pausa alla ricerca di una scusa-per vedere il pianoforte della scuola. Devo dire che è magnifico- Disse e si diresse verso il piano. Io intanto mi alzai di malavoglia e posai la chitarra.

-Vado a prendere il libro all'armadietto. Vuoi venire con me Andrea. Così intanto vai verso la tua classe?- Dissi come se non mi importasse molto di quello che avrebbe risposto.

-Oh no grazie Luke. Vorrei rimanere a parlare con la prof.- Rispose non degnandomi di uno sguardo. Uscii dalla porta amareggiato, scoraggiato e seccato. La prof. non poteva scegliere un momento peggiore. C'ero quasi. Stava per succedere, cazzo!

Andrea

Che figura di merda! Beccata dalla prof che stavo per dare il mio primo bacio. Esatto. Quasi. Che diavolo mi era preso? Non mi ero mai lasciata andare così. Ma lui. Lui sembrava diverso. Magari posso sembrare una ragazzina in preda agli ormoni, ma cavolo. Come teneva in mano la chitarra, come muoveva la dita lungo le corde. I muscoli impercettibili della bocca che andavano a tempo con ciò che suonava. Un ragazzo al ritmo con la musica. Mentre fantasticavo sulle meraviglie del mondo maschile, sentii il ronzio della voce della professoressa.

-Sai suonare il pianoforte?- Mi chiese

-Oh si, lo suono da quando avevo 7 anni- Risposi sorridendole. Quel pianoforte era davvero bello. Chissà quanti soldi aveva quella scuola per permettersi uno strumento del genere.

-Magari potresti farmi sentire qualche pezzo.- Oh no. Non ora. Non mi veniva in mente nulla. Solo lo strimpellare della chitarra di Luke.

-Magari la prossima volta, ora devo andare in classe.- Dissi e mi avvia all'uscita. Come potevo guardare Luke negli occhi, dopo quello che c'era quasi stato tra noi? Cioè, come dovevo comportarmi? Cosa dovevo fare? Perchè non esisteva un manuale che aiutava le ragazze in casi di emergenza come questo? Andai in classe e il resto delle ore le passai a fissare il foglio sul mio banco senza alzare lo sguardo per paura di incontrare quello del ragazzo che mi aveva quasi baciato.

Io e Mike ci stavamo dirigendo verso la macchina quando sentimmo una voce.

-Mike, ei amico! Mi dai un passaggio fino a casa?- Cazzo. Luke. Perchè non usava la sua macchina?!

-Come sei venuto stamattina?- Chiese Mike

-Mi accompagnato Carol- Carol??!! Chi è Carol???!!!

-La senti ancora?- Chiese Mike guardandomi con la coda dell'occhio.

-Ti pare? Ma è passata a casa mia e si è offerta di darmi un passaggio e visto che stamattina ero stanco morto perchè ieri sera qualcuno si è addormentato su di me-Disse facendo una pausa e soffermandosi a guardarmi. Io abbassai subito lo sguardo,fissando il bellissimo marciapiede grigio pieno di cicche di sigarette.-Ho accettato il passaggio. Ma poi me ne sono subito pentito perché non la smetteva di parlare! Quindi, posso o non posso scroccare un passaggio?- Quel ragazzo era petulante.

-Certo, salta su!-Disse Mike. E ti pareva!

Cosa dovevo fare ora? Come dovevo comportarmi?? Perché nessuno nella mia testa rispondeva?

Luke si sistemò sul sedile dietro Mike e quest'ultimo partì.

-Allora..che raccontate di bello?- Luke iniziò a parlare. Perché non potevamo fare il viaggio in silenzio?!

-Niente di che, sempre la solita vita. Tu?- Chiese Mike annoiato.

-oh anche per me lo stesso. Anche se le lezioni di musica cominciano a piacermi- Si riferiva a quello che era quasi successo? Oh al fatto che davvero stava seguendo le lezioni di musica.

-Carol suona ancora il violino?-Chiese Mike. Perché dovevamo parlare di Carol??

-Chi è Carol?-Chiesi cercando di mostrare poco interesse, mentre guardavo fuori dal finestrino.

-Oh, bella domanda. Luke, perché non le rispondi?-Disse Mike ridendo.

Mi girai a guardare Luke, che intanto aveva abbassato lo sguardo.

-Un'amica-disse poco convinto.

-Oh certo! Un'amica!- Dissi scocciata

-Che c'è, sei gelosa?- Chiese Luke sorridendomi. Stupido ragazzino. Chi si credeva di essere.

-Per me puoi essere 'amico' di tutti. E non fare lo sbruffone!-Detto questo mi girai davanti e non gli rivolsi più la parola. Tornati a casa, Mike si chiuse nella sua stanza a studiare e io, non avendo compiti, presi una sedia e andai fuori con la mia pianola. Avevo voglia di sfogarmi e quale modo migliore di farlo suonando. Suonai Somewhere in Neverland degli All Time Low mentre la cantavo.

-Però, sei brava!- disse qualcuno alle mie spalle. Calum.

-Che ci fai tu qui?- chiesi, chiudendo il mio quaderno e girandomi imbarazzata. Avevo già suonato davanti ad altre persone,ma mai cantato.

-Mike mi ha chiesto di venire perchè gli serve una mano con i compiti. Comunque non cambiamo discorso. Sei davvero brava. Perchè non mi hai detto che suonavi e cantavi?- Chiese incrociando le braccia

-Perché non me lo hai chiesto!-Dissi sollevando le sopracciglia.

-Bhe, comunque hai una bella voce! Hai studiato canto?- Io una bella voce?! Ma se sembro un tricheco in calore!

-No e non credo di avere una bella voce!- Dissi imbarazzata.

-Bhe ce l'hai invece!Comunque continua pure a suonare, io vado su da tuo fratello. Mi ha fatto piacere vederti!-Disse sorridendo e poi scomparve dalla mia visuale.

LUKE

Un'altra giornata era andata. Il mattino dopo mi alzai con gli occhi chiusi e mi diressi in bagno, andando a sbattere contro lo spigolo della porta. AHI!! Entrai in bagno e mi misi sotto la doccia. Finalmente. Il mio momento preferito. Stetti lì sotto per 20 minuti e quando uscii profumavo come nuovo (o lavato con perlana?!). Presi la macchina e andai a scuola. Dovevo assolutamente parlare con Andrea. Cioè, finire quello che avevamo interrotto. Controllai che il mio alito fosse apposto prima di uscire dalla macchina. Arrivai in sala comune e mi misi alla sua ricerca. Vidi una massa di capelli neri e mi diressi da lei.

-Ehi Andrea, posso parlarti?- Le chiesi prendendola per un braccio e girandola.

-Scusa ma ora non posso-Disse senza degnarmi di uno sguardo e andandosene. Che avevo fatto? Sembrava incazzata. Perché le ragazze erano così strane? Magari aveva il ciclo. Dovevo essere il più gentile possibile sennò mi avrebbe fatto davvero male. Le ragazze sanno essere molto pericolose quando vogliono. Durante l'ora di algebra le mandai dei pezzettini di carta per attirare la sua attenzione ma lei era super concentrata sulla lezione, o così sembrava. Non mi rivolse parola. Durante l'ora di pranzo non la vidi e nelle ore successive sfuggiva al mio sguardo. Non ebbi modo di parlarle neanche una volta. Provai ad aspettarla al suo armadietto ma non la vidi mai arrivare. Era finita la giornata di scuola e io non ero riuscito a parlarle. Uscii dalla scuola e mi diressi verso la mia macchina, quando la vidi. Stava discutendo con Mike.

-Non puoi lasciarmi qui! Come torno a casa?- Disse mentre gesticolava. Era troppo divertente quando gesticolava. E che accento adorabile che aveva.

-Ti prego Andy! Fallo per me! Ho solo questa possibilità con Amanda. Mi ha chiesto un passaggio. Non posso farmi vedere con mia sorella. Per favore! Poi per il mio compleanno non ti chiedo niente! Ti prego ti prego ti pregooo!- Mike e Amanda? Chi l'avrebbe mai detto.

-Ma come torno a casa?- chiese Andy

-Ti posso accompagnare io- Mi intromisi sorridendole

-Visto? Perfetto! Grazie Luke, sei un amico!-Disse Mike e sparì, diretto verso la sua macchina.

-Allora,andiamo?- Chiesi ad Andrea

Lei si diresse verso la mia macchina senza fiatare. Entrò nell'auto e si mise a fissare il finestrino. Dopo i primi cinque minuti di silenzio, decisi che avrei preso in mano la situazione.

Parcheggiai in un'area di sosta e spensi la macchina.

-Che stai facendo?-Chiese Andy accigliata.

-Dobbiamo parlare- Le dissi serio.

-Di cosa?-Disse lei incrociando le braccia.

-Bhe non so, magari del fatto che prima cerchi di baciarmi e poi mi eviti come se avessi la peste?!- Dissi

-IO HO CERCATO DI BACIARTI?- Rispose lei incazzata.- TU HAI CERCATO DI BACIARE ME. E questo non succederà più! Vai a baciare CAROL!- Lo sapevo.

-Sei gelosa!!!!- Dissi ridendo

-Gelosa? Assolutamente no! Tu non sei il mio ragazzo quindi perchè dovrei essere gelosa?- Quanto era bella!

-Tra me e Carol non c'è più niente!- Dissi sicuro di me

-Oh certo. E questo lei lo sa?- Disse sarcastica

-Non lo so e non mi interessa. Lei non è affare mio.Ma perchè sei gelosa?? -chiesi sorridendo appena. Quanto era bella quando le si arricciavano i capelli perchè era in una situazione di difficoltà.

-Io non sono gelosa! Tu non sei il mio ragazzo!- Rispose avvicinandosi e scandendo bene le parole.

-Ah davvero? Allora, se non sono il tuo ragazzo, non posso fare questo?- E detto ciò le presi il viso tra le mani e la baciai.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Che giornata! ***


Ok gente! Fatevi sentire! Come state? Siete pronti per ricominciare la scuola? In bocca al lupo a tutti! Scrivetemi per favoreeee. Mi sento sola.

Grazie XOXO

 

ANDREA

Mi stava baciando. Un ragazzo mi stava baciando. No. Non un semplice ragazzo. Luke Hemmings mi stava baciando. Sentivo il freddo metallo del labret sulle labbra. Aveva un sapore così buono. Mi staccai e posai la mia fronte contro la sua sorridendogli.

-Allora?-Mi disse

-Allora cosa?- Risi

-Non potrei fare questo se non fossi il tuo ragazzo, giusto? Oppure lo fai con tutti?- Mi stava dando della troia?????!!!!

-Cosa vorresti insinuare?- Mi allontanai subito da lui.

-Non volevo dire questo Andy!-Disse accarezzandomi una spalla.

-Ah no? E cosa volevi dire?-Chiesi inclinando la voce. Perchè non si poteva avere una vera conversazione amichevole con questo ragazzo impossibile?!

-Volevo dire che...in realtà volevo solo baciarti!-

-E fai così con tutte le ragazze che vuoi baciare? Quante ragazze vorresti baciare?-Chiesi incrociando le braccia.

-E ritorniamo alla questione della gelosia. In realtà c'è solo una ragazza-

-Bhe allora vai da lei,no!- Come si permetteva di baciarmi e poi dire che voleva baciare un'altra?!

-Ok!-Disse e scese dalla macchina. Disgustoso! Avevo davvero dato il mio primo bacio a un ragazzo del genere?!Aspettai pochi secondi e poi sentii qualcuno che apriva la portiera. Luke era lì in piedi con una mano tesa verso di me. La presi e lui mi fece scendere dalla macchina. Non riuscivo a lasciare la sua mano e smettere di guardarlo negli occhi. Mi fece avvicinare a lui e mi baciò ancora. Stavolta però i nostri corpi erano molto vicini e, non chiedetemi da dove presi tutta questa sicurezza, ma gli misi le braccia al collo e lo avvicinai ancora di più. Sentii le sue mani che stavano scivolando giù lungo la mia schiena e subito mi staccai dalle sue labbra. Lo squadrai con uno sguardo che diceva 'che diavolo hai in mente' e subito lui le ritirò su ridendo. Rimasi a fissarlo per un po' e poi dissi

-Non dovresti riportarmi a casa?- con una voce che sembrava uscita da un bambola per le bambine

-Devo proprio?Non posso tenerti con me?-Chiese sporgendo il labbro inferiore. Io cominciai a mordermi le labbra per evitare di posarle di nuovo sulle sue. Era davvero troppo per me.

-Non puoi. Mike ti ucciderebbe. Sono la sua sorellina, ricordi?-

-E se sapesse che ti ho chiusa a chiave nella mia stanza?-Disse con un sorriso malizioso.

-Pensi che io sia una di quelle ragazze che si lascia abbindolare da uno sguardo del genere? Non ci sperare Hemmings!-Dissi continuando a tenere le braccia intorno al suo collo.

-Sei..-disse e mi diede un veloce bacio a stampo -bel- un altro bacio -lis- un altro-si-un altro ancora-ma-Questa volta il bacio era molto più passionale. Non posso dire se fosse bravo a baciare, visto che non avevo avuto altri ragazzi con cui compararlo. Ma i suoi baci mi facevano toccare il cielo e sentirmi leggera. E quella era l'unica cosa di cui avevo bisogno. Dimenticarmi di tutto e di tutti tranne che di lui. Restammo fermi in macchina e ci sdraiammo nel portabagagli e parlammo. Parlammo di tutto. Parlammo delle strane forme delle nuvole e del perchè esse assumono proprio quelle forme. Parlammo del fatto che che il buio fosse migliore della luce. Del fatto che le ragazze erano molto più intelligenti dei ragazzi (secondo il mio parere ma non secondo il suo) e che i ragazzi avevano più talenti (secondo il suo parere ma non secondo il mio).

-Allora, parlami di questa Carol! Come mai vi siete lasciati?- Chiesi curiosa

-Vuoi saperlo davvero? Insomma, io non ti ho chiesto niente dei tuoi ex!- rispose Luke.

Feci una faccia da pesce lesso. Lui mi guardo in modo strano.

-Perchè tu hai avuto degli ex,vero?-Chiese meravigliato.

-No, e allora? Non tutti siamo popolari con l'altro sesso come te, Hemmings- Dissi e mi girai dandogli le spalle, mentre eravamo sdraiati una affianco all'altro. Mi sentii abbracciare da dietro e sussurrare all'orecchio.

-Ero meravigliato che nessun ragazzo sia stato così intelligente da averti tutta per sé! Quindi quello di oggi è stato il tuo primo bacio??-Disse mentre mi baciava il collo. Sentii la pelle d'oca lungo tutto il corpo. Non riuscivo neanche a spiccicare parola.

-Il primo ragazzo ad aver baciato le tue deliziose labbra, e il primo ad averti stretto tra le sue braccia- Continuò mentre mi girava lentamente, facendomi sdraiare su di lui.

-è un onore per me, Andy!- Disse e mi baciò. Di nuovo. E ancora. Parlammo di tantissime cose e fu il pomeriggio più bello di tutta la mia vita. Non sembravamo una coppia. Sembravamo solo due ragazzi che parlavano, e qualche volta (aka spesso) eravamo incollati l'una all'altro.

Verso le sei Luke mi riportò a casa e mi salutò con il bacio più lungo del mondo. Non voleva lasciarmi andare e dovetti staccarmi con la forza. L'ultima cosa che vidi di lui furono i suoi occhi azzurri, brillanti, che mi fissavano con desiderio. Era bellissimo. Era bellissimo con tutte le sue piccole imperfezioni. Era bellissimo quando parlava di musica. Come si mordeva l'interno della guancia mentre pensava. Entrai in casa pensando a lui. E andai in camera mia pensando a lui. Non riuscivo neanche a concentrarmi per fare i compiti. Ero sdraiata a sentire le canzoni più sdolcinate del mondo quando Mike entrò nella mia camera.

-Allora?? Ti sono mancato?- Mi chiese, sedendosi sul letto.

-mmmmmm-Dissi muovendo la testa per dire no

-Così mi offendi-Disse in modo teatrale.

-Va tutto bene, Andy?- Mi chiese. Non lo stavo neanche ascoltando. Era davvero così vomitevolmente sdolcinato l'amore? Cioè voglio dire, mi sarei già odiata fossi stata al posto di Mike.

-Oh si, alla perfezione!- Dissi sorridendo.

-Come andata con Luke??- Chiese

-Cosa? Bene. Mi ha solo accompagnato a casa- Mi affrettai a dire. Che Luke gli avesse detto qualcosa??

-Oh bene. Sei sicura che vada tutto bene??-Chiese guardandomi strano.

-Certo! Sto da dio! E ora, fuori da camera mia. Devo mettermi il pigiama!- dissi spingendolo via dal letto.

-Ok ok ma non essere acida!Buonanotte sorellina-Disse ridendo

Mi misi il pigiama e andai subito a dormire.

LUKE

Una delle giornate più belle di sempre. Lei. Io. Io e lei. Soli. Lei tra le mie braccia. Il suo sorriso. Le sue parole. Il suo accento. Le parole che diceva in italiano quando non le venivano in mente quelle in inglese. Era dolce. Era sicura di se stessa. Raffinata ma non troppo. Una risata contagiosa. Delle labbra morbidissime. Un profumo inebriante. Mi stavo decisamente ossessionando a quella ragazza. Cioè con Carol non era stata così. Mi piaceva sì, ma non così. C'erano molti comportamenti di lei che non sopportavo. Ma con Andrea era diverso. Ogni suo comportamento era adorabile. Ogni suo gesto. Tutto di lei mi attirava. Andai a letto ricordandomi che non avevo neanche il suo numero di telefono.

ANDREA

Il mattino dopo mi svegliai e dopo dieci minuti ero pronta per andare a fare colazione. Bussai alla porta di Mike ma non rispose nessuno. Aprii la porta e lo trovai stravaccato sul letto, con una gamba fuori dalle coperte, con la bavetta alla bocca. Diciotto anni. Sì certo. Saltai sul letto e cominciai a cantare St. Jimmy dei Green Day con tanto di strumenti.

-mmmmmmvatteneeee!- Mugolò Mike

-Dobbiamo andare a scuola!!!!- Dissi saltando sul letto. Ero felice. Volevo andare a scuola. Per la prima volta in tutta la mia vita volevo andare a scuola.

-Oggi non vengo, Andy. Ho troppo sonno!!- Disse aprendo un occhio.

-E come ci vado a scuola??- Chiesi terrorizzata

-Chiama Cal e chiedigli se ti passa a prendere!-

Chiamai Cal e verso le 7:30 mi passò a prendere.

-Ehi Cal! Come stai?- Chiesi entrando in macchina.

-Andy! Non c'è male, tu?-

-Meravigliosamente!- dissi con un sorriso stampato in faccia.

-Oh lo so!- Disse sorridendo lui a sua volta.

-Cosa sai?- gli chiesi

-Cosa è successo ieri con Luke??-Chiese curiosissimo.

-Niente, perchè?- Chiesi a occhi sbarrati

-Perchè sono venuto a casa di Mike per chiederti una cosa e ti ho aspettato fino alle 5, ma non arrivavi. Allora ho chiamato Mike, e mi ha detto che Luke ti aveva accompagnato a casa. Per fortuna ho evitato di dirgli che tu a casa non c'eri. Allora...riformulo la domanda. Cosa avete fatto tuo e Luke ieri, brutti sporcaccioni?- Chiese ridendo

-Si è bucata una gomma, quindi ci abbiamo messo tanto ad arrivare- Dissi inventandomi la più banale delle scuse.

-Oh certo. La 'gomma bucata'. Che originalità, Andy! Pensavo avessi più immaginazione! Ahahaha. Guarda che sono davvero felice. Insomma. Siete tutti e due miei ottimi amici, quindi sono felice per voi. -Disse guardandomi.

-Ok ma guarda la strada!!!-Dissi nel panico.

-ok! Allora. Voglio tutti i particolari. Come è stato?-Cosa aveva, 12 anni?? sembrava una ragazzina!!

-Non lasciare andare la tua immaginazione bambina. Ci siamo solo baciati. E abbiamo parlato di tutto.-gli dissi.

-SOLO BACIATI????? tutto qui?! Mi aspettavo di più da uno come Luke!-

-Cosa intendi per 'uno come Luke' ? -gli chiesi curiosa.

-Intendo un ragazzo!! Un ragazzo che sta da solo con una ragazza. Una macchina tutta per loro. Cioè Andy. Ragionaaa!!-

-CALUM THOMAS HOOD!!!-

-Che c'è?! È normale. Abbiamo diciassette anni!!-Disse alzando le mani

-Non è normale! Non sono mica una bambola io!!- Dissi diventando tutta rossa.

-Lo so, ma insomma. Ognuno ha i suoi bisogni. Con i tuoi ex non l'hai mai fatto?? Cioè voglio dire, insomma, sei ancora tutta intera?-

WTF??

-Penso che non siamo così intimi da poterti dire certe cose! E poi non voglio parlare della mia panfulla con te!! Ne con nessun ragazzo!- Dissi in piena crisi.

-Okok ho capito. Non ti preoccupare, quando succederà, ti divertirai!-Disse facendomi l'occhiolino.

-Zitto e andiamo a scuola!- Dissi sconsolata.

Arrivammo a scuola e io mi diressi subito in corridoio. Dopo poco suonò la campanella e il corridoio si riempì di studenti. Non sapevo dove andare. Mi diressi verso la mia classe camminando appicciata al muro e quando passai davanti a una porta, una mano uscì da quest'ultima e prese il braccio, facendomi entrare in uno sgabuzzino illuminato.

-Ehi baby!- Luke

-Baby?! Un soprannome un po' più originale?!- Chiesi dubbiosa.

-mmmm splendidaragazzadinomeAndrea??- Disse prendendomi per i fianchi

-Un po' troppo lungo direi. Potrei rischiare di essere messa sotto da una macchina e tu non riusciresti neanche a finire il mio nome per avvertirmi!-Dissi

-Perchè stiamo parlando di questo?-Chiese lui confuso

-Perchè se mi chiami un'altra volta baby, ti faccio vedere tutte le stelle del cielo. Anche quelle più lontane.- Dissi mettendogli le braccia al collo

-Afferrato il concetto!-Disse e mi baciò.

-perchè siamo in uno stanzino?-Chiesi staccandomi.

-Perché fuori è troppo affollato. E poi non ci si può baciare per i corridoi della scuola. E questa penso che sia la regola più stupida del mondo!- Disse attirandomi di nuovo a se e baciandomi, di nuovo!

-Non é perché ti vergogni a farti vedere con me, vero?- chiesi titubante

-Cosa?? è questo ciò che pensi??-Chiese lui offeso.

Mi prese per il polso e mi portò fuori dallo sgabuzzino. Mi prese per mano e arrivati davanti ai nostri armadietti mi stampò un bacio in bocca. Tutti i ragazzi e le ragazze che passavano si girarono a guardarci. Ok. Volevo tornare nello stanzino! Era troppo imbarazzante! Lo salutai e entrai nella classe di arte.

Al suono della campanella, una ragazza alta con dei bellissimi capelli biondi, lucenti e liscissimi, con degli occhi azzurri da togliere il superfiato a Superman, si sedette nel banco affianco al mio e si girò a guardarmi. Non sopportavo che la gente mi fissasse per troppo tempo. Mi mettevano in soggezione.

-Ciao!-dissi cercando di usare un tono gentile.

-Sono Andrea, tu come ti chiami?- Chiesi porgendole la mano.

-Carol- Disse continuando a fissarmi. Quella CAROL??!!! La Carol di Luke??!! Quel pezzo di figa era Carol?? Una delle ragazze più belle che abbia mai visto era Carol?!!! La mia autostima stava lentamente scendendo. Non che fino ad ora fosse stata tanto alta.

-Piacere di conoscerti Carol-Mentii

-Piacere tutto tuo, 'ANDREA'- Disse pronunciando il mio nome tra virgolette.

-Allora, sei all'ultimo anno, Carol?- Chiesi per evitare di spaccarle la faccia

-Si, grazie al cielo!- Disse

Quella fu la nostra prima e ultima conversazione durante quella giornata. Non sembrava una ragazza molto socievole.

A mensa presi James e lo portai al tavolo con Cal e Luke. Così mentre Cal e James facevano conoscenza io parlai con Luke.

-Che fai stasera?-Mi chiese mentre portava alla bocca una forchettata di pasta.

-Niente, perchè?-Chiesi

-Perchè Ben e Jack sono in vacanza con le loro ragazze e i miei stasera sono a cena fuori, quindi puoi venire a vedere un film da me, sempre se ti va!- Mi chiese sorridendomi.

-Ok, se Karen mi lascia vengo!- Dissi.

Alla fine della giornata tornai a casa con Cal. Feci subito i compiti e chiesi a Karen il permesso di andare da Luke.

-Sarete solo tu e Luke?- Mi chiese Karen

-Emmmmm non lo so, ma penso di no. Dovrebbero esserci i suoi fratelli-Mentii. Non mi avrebbe mai mandato a casa di un ragazzo quando non c'era nessuno a controllarci.

-Ok allora va bene. Ma torna prima di mezzanotte- Disse

-Sarà fatto! Grazie mille- dissi e l'abbracciai.

Per andare a casa di Luke decisi di prendere la vecchia bicicletta di Mike. Non mi ero vestita elegante. Un paio di pantaloni della tuta e la maglietta nera degli all time low. Mi ero legata i capelli in una specie di coda alla cazzo. Non ero brava a fare trecce o cose del genere. I miei capelli erano strani. Arrivai davanti alla porta e bussai. Mi aprì un Luke in pantaloni della tuta e senza maglietta. SENZA MAGLIETTA. Perché mi faceva questo?!

-Non ti vesti?-Chiesi senza degnare il suo corpo di uno sguardo.

-Ti dispiace se rimango così??- Chiese sorridendo in modo malizioso.

-Veramente sì. Vorrei vedere un film, io- dissi

-Perchè, ti distrai ad avere un corpo da urlo affianco a te?- Disse ridendo e abbracciandomi

-Direi proprio di sì.- Dissi mentre mi stritolava tra le sue braccia. Mi tolsi le scarpe e mi misi a gambe incrociate sul divano.

-Allora, cosa guardiamo??- Chiesi fissando la tv.

-Aspetta, ora torno con le scelte.-Disse e scomparì dietro una porta. Io, intanto, iniziai a guardarmi intorno. Era una casa carinissima. Non avevo mai visto neanche un membro della famiglia di Luke, ma dalle foto appese in cucina notai che lui era il più piccolo. C'era una foto appesa sul frigorifero. Lui e i suoi due fratelli. Lui avrà avuto 6 anni e aveva un sorriso enorme mentre abbracciava entrambi i suoi fratelli.

-Allora, sei pronta?- Mi chiese mentre arrivava con almeno 30 DVD tra le braccia e una maglietta addosso. Meno male.

-Prontissima!-Dissi e cominciai a vedere i DVD. Optai per 3 scelte: lanterna verde, alla ricerca della felicità e ghostbusters. Luke scelse Lanterna Verde. Prima di iniziare il film preparammo una ciotola enorme di pop corn e poi ci sdraiammo sul divano.O meglio. Io mi sdraiai su di lui che si sdraiò sul divano (che alla fiera mio padre comprò lol). All'inizio del film cominciammo a mangiare i pop corn ma dopo poco cominciammo a fare a gare a chi riusciva a lanciarli e prenderli con la bocca al volo. Chi riusciva a infilarsene di più in bocca e piano piano c'erano più pop corn sul divano e per terra che nella ciotola. Fu una serata divertente e alla fine entrambi puzzavamo di pop corn. Ce li avevo dappertutto. Nella maglietta, tra i capelli, nei calzini. Ovunque. Era ora di tornare a casa.

-Allora, ti sei divertita?- Mi chiese Luke mentre mi lanciava un pop corn.

-Da morire!-Risposi sorridendogli -tu?-

-mmmmbhe devo dire che la compagnia è stata accettabile-Disse con un sorrisetto

-Accettabile?-Chiesi alzando un sopracciglio -Allora la prossima volta invita qualcun'altra così ti diverti di più-Dissi altezzosamente

-Ma poi non ci sarebbe la mia ragazza.-Rispose.

LA.MIA.RAGAZZA.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Carol?! ***


Ciao Babbani. Come state? Spero bene. Fatevi sentire. Please

XOXO

 

 

ANDREA

La sua ragazza. Ero la sua ragazza.

-Sono la tua ragazza?- Chiesi mettendogli le braccia al collo.

-Bhe, sempre se tu lo vuoi!- Disse lui guardandomi negli occhi. Mi sporsi in avanti e lo baciai intensamente. Era la prima volta che ero io a prendere l'iniziativa per i baci. Era una sensazione piacevole avere il controllo di qualcosa di intimo.

-Lo prendo per un sì- Disse poggiando la sua fronte sulla mia.

-Sembra una richiesta di matrimonio-Dissi ridendo. Lui si allontanò ed alzò e mani

-wowowowowowow! Frena. Mi piaci, certo. Ma ho diciassette anni. Cioè. Ci siamo appena conosciuti- Quanto era bello quando era in difficoltà

-Stai tranquillo Hemmings. Non ho intenzione di sposarmi con te. Almeno, non ora!-Dissi ridendo.

Lo salutai con un bacio e tornai a casa. Era stata una bella serata. Mi ero divertita.

Tornai a casa che era buio pesto e mentre giravo l'angolo, per poco non investii Carol

-Stai attenta!!-Disse con la sua voce sensuale.

-Scusa, mi dispiace. Non ci vedo niente-dissi chiedendole scusa almeno 8 volte.

-Come stai?-Chiesi facendo la persona educata

-Stavo meglio prima di incontrarti- Rispose acida

-Senti, che problemi hai? Insomma. Che ti ho fatto per farmi trattare così?-Chiesi tranquillamente

-Oh niente, ho solo il ribrezzo di parlare con te- Disse sorridendo

-Perchè?- Chiesi

-Perchè, insomma, guardati! Sono capelli quelli che hai in testa?? Sono gambe quei prosciutti? Pff, probabilmente Luke si è messo con te solo per vantarsi di essersi fatto una ragazza italiana-

Che puttana, troia, zoccola, baldracca, meretrice, donna dai facili costumi!!!!Non sapevo cosa dire. Insomma, i miei capelli non erano lucenti come i suoi e le mie gambe non erano lunghe e magrissime come le sue. Però non erano dei prosciutti!!! Mi girai e me ne andai senza risponderle.

Arrivai a casa e mi buttai sul letto. Le lacrime cominciarono a scendere. Non dovevo piangere. Insomma. Cosa mi importava di quello che pensava lei? Ma cosa le avevo fatto di male per essere trattata in quel modo?? Era per Luke? Perché stavo con il suo ex ragazzo? Non volevo rovinarmi la vita solo per stare con un ragazzo. Mi addormentai con gli occhi bagnati e i vestiti addosso.

Il mattino dopo aprii gli occhi a fatica e guardai l'orologio: le 9:00. Cazzo! Ero in ritardo!! Supermega ritardo!Mi vestii alla velocità della luce e cominciai a correre verso scuola senza neanche aver fatto colazione. Arrivai con il fiatone e entrai subito in corridoio. La seconda ora era iniziata da mezz'ora. Bussai alla porta e solo dopo notai nel riflesso il mio aspetto. Capelli scompigliati dal vento, guance arrossate per la corsa. Sembravo la renna Rudolf di Babbo Natale. Sentii un 'avanti' ed entrai. Tutti gli occhi della classe erano puntati su di me.

-Scusi il ritardo, non è suonata la sveglia- Dissi ancora con il fiatone.

-Dovrò farti un'ammonizione, Andrea. Ora siediti.- Andai verso il mio banco e notai che era occupato. Carol. Da quand'è che frequentava Algebra? Guardai Luke, che era seduto al banco vicino a lei, e lui alzò le spalle come per dire che non ne sapeva niente. Mi sedetti nel banco vicino alla finestra. L'ora (o meglio, la mezz'ora) passò velocemente e, dopo aver preso l'ammonizione, uscii dall'aula. Luke mi stava aspettando. Mi abbracciò e stava per baciarmi quando mi scansai.

-Ehi tutto bene, Andy??- Mi chiese preoccupato.

-Certo!-Risposi sorridendo- ma devo andare in classe. Ci vediamo dopo a mensa??- Gli chiesi

-Ok, certo- Sembrava ferito. Avevo evitato che mi baciasse. Non volevo farmi vedere con lui dagli altri. Non perché me ne vergognassi. Insomma, chi si può vergognare di uno come lui?! Era per Carol, che era alla fine del corridoio con le sue amiche e mi guardava in cagnesco.

Le ore passarono e durante il pranzo evitai di andare in mensa, ma mi nascosi nel bagno delle ragazze a mangiare un panino. Quel giorno non sapevo come affrontare la cosa. Finita scuola entrai subito in macchina con Mike, evitando di salutare gli altri.

-Va tutto bene, Andy??-Chiese Mike. Dovevo parlarne con qualcuno. Ma lui non sapeva di me e Luke. Lui non sapeva cosa era successo. Però dovevo sfogarmi

-Devo dirti una cosa- Cominciai

-oh no, sei incinta. Lo sapevo. Chi è stato? Calum?? se è stato Cal giuro che lo ammazzo!-Cominciò Mike in preda al panico.

-Frena frena frena!! Non sono incinta. E non ho mai pensato a Cal in quel modo. Ma ho baciato un ragazzo.- Dissi con il fiato sospeso.

-AWWWWWW siiiii! Chi è il fortunato?? Lo conosco?- Chiese

-Oh sì, e anche molto bene!-Dissi ridendo

-Non è Cal, non sono io, sennò me ne ricorderei. Non è Luke perché sei troppo intelligente per lui-Cominciò la lista

-Ahahahaha- scoppiai a ridere.

-Oh dio santo!! ANDREAAA! LUKE??!! Davvero??!! Cioè, insomma, sono felice per voi, ma mi aspettavo che puntassi un po' più in alto.-

-Disse il suo migliore amico-Replicai

-Appunto, mica sono il suo ragazzo!-Ammiccò

-Il problema è un altro.-Dissi

-Carol?!-Mi chiese

-Come fai a saperlo?- dissi

-Perchè lei è sempre un problema!-Esclamò-che cosa ha combinato stavolta?-chiese

-Mi ha insultato, e di brutto!-dissi piano

-lasciala stare Andy! Tutto ciò che dice lo dice solo per ferirti!-

-il fatto è che ci riesce benissimo, a ferirmi!-Risposi

-Non devi ascoltarla. Promettimi che non rovinerai quello che stai creando con Luke per una come lei- Disse Mike serio.

-Ci proverò-dissi abbassando la testa.

Non facemmo in tempo a tornare a casa che squillò il telefono. Mike andò a rispondere. Stavo salendo le scale quando lo sentii chiamare il mio nome

-Andy! Per te!-Disse porgendomi il telefono. Portai l'apparecchio all'orecchio.

-Pronto?- Dissi

-Si può sapere che ti è preso oggi?- Era Luke. Sembrava incavolato.

-oh bene, grazie per avermi chiesto come sto.Tu?- Cercai di essere divertente. Sapevo di averlo evitato tutto il giorno e questo mi faceva male. Ma Mike mi aveva detto di vivere. E così avrei cercato di fare.

-Sai cosa intendo! Perché mi stavi evitando?- Chiese

-Non ti stavo evitando, è che non volevo tutti gli occhi degli studenti su di noi- Dissi evitando di pronunciare il nome di Carol.

-Te lo avevo detto che la gente non si fa i cazzi suoi! Lo sgabuzzino ora ti sembra un'ottima idea, vero?-Mi chiese ridendo.

-Oh assolutamente sì!!-Risposi

-Allora facciamo così. A scuola, siamo amici, nello sgabuzzino siamo amanti-Disse con voce sensuale.

Mi sembrava un'idea ragionevole. Almeno avrei evitato gli sguardi di Carol.

-Ok, sembra perfetto! Cambiando discorso, come stai?- Chiesi

-Splendidamente ora che sto parlando con la mia ragazza.-Disse ridendo

-Ti prego ripetilo- Dissi

-Cosa?-Chiese lui.

-Ripeti che sono la tua ragazza!-risposi.

-Andrea, tu sei la mia ragazza e questo mi rende troppo felice, felice come un bambino con un kilo di marshmallow!- Disse

-Felice e grasso?!-Chiesi io

-Basta che sia felice!-Rispose.

Da quel giorno a scuola era come se fossimo amici, o conoscenti. Passavo la maggior parte del tempo con Lucy e James, e mi sentivo quasi come se fossi il terzo incomodo. I due avevano molte cose in comune! Chissà, magari James un giorno o l'altro si sarebbe fatto avanti. O lo avrei spinto io, visto come fremeva Lucy!

-Allora, ragazzi, vi va oggi pomeriggio di andare al parco?-Chiesi loro

-Certo!-Rispose subito Jem.

-Lucy??-Chiesi

-mmm non lo so, ho un sacco di compiti di fisica!-Rispose

-Se vuoi posso darti una mano, insomma me la cavo abbastanza bene in fisica.-Disse Jem titubante.

-Perfetto! Allora per il parco facciamo un altro giorno. Oggi voi fate fisica e io mi riempio la pancia di patatine e televisione!-Dissi ridendo.

Mi alzai dal tavolo e andai a posare il vassoio. Qualcuno mi prese il braccio.

-Ehi Andy. Non ti dispiace,vero, per oggi?-Jem

-Assolutamente! In realtà avevo intenzione di lasciarvi da soli al parco. Ma meglio così! Lo vedo come la guardi. E come lei guarda te. Non essere timido, tira fuori il figaccione che è in te-Risi colpendolo piano a una spalla.

-eee, fosse semplice. Cioè, guardala! È perfetta- Disse fissando Lucy a bocca aperta.

-Chiudi che entrano le mosche-Dissi chiudendogli la bocca-e domani voglio vedervi mano nella mano, intesi??-Dissi sorridendo.

-Ci proverò! Grazie di tutto. Ci vediamo dopo!-Disse e mi salutò.

Mi diressi verso il mio armadietto mentre il resto degli studenti era ancora in sala mensa. Ero felice. Dopo tanto tempo ero davvero felice. Insomma, ero felice per Jem e Lucy, ero felice per Cal che era sempre felice, ero felice per la mia nuova famiglia ed ero felice per me e Luke. Non mi capitava da tempo di essere felice. Era una bella sensazione. Mi sentivo leggera. E da lì mi venne in mente la canzone Weightless degli All Time Low. La musica. Decisi di andare a suonare un po' prima di tornare in classe. Verificai che la sala di musica fosse aperta e che non ci fosse nessuno. Mi sedetti a quel meraviglioso pianoforte. Cominciai a fare degli arpeggi per 'riscaldarmi'. Scrivevo semplici battute che mi andavano a genio. Le scrivevo e le suonavo. Magari alcune le mettevo insieme. Decisi di suonare Good Riddance (time of your life) dei Green Day. Non ricordavo bene l'ultima strofa ma cominciai.


'Another turning point, a fork stuck in the road

Time grabs you by the wrist, directs you where to go

So make the best of this test, and don't ask why

It's not a question, but a lesson learned in time '

 

'It's something unpredictable, but in the end is right.

I hope you had the time of your life. '

 

 

Qualcuno aveva cantato e suonato con la chitarra il ritornello. Mi girai e trovai Luke a sorridermi.

-Mi hai spaventato!-Dissi sospirando.

-Non sapevo suonassi il pianoforte! E cantassi! Andy, quante cose non so di te?!- Chiese portandosi una mano al cuore.

-Smettila di prendermi in giro Hemmings!-Dissi dandogli la schiena.

-Prenderti in giro?? Sei bravissima! Non come me, ma lo sei!- Disse sedendosi sullo sgabello vicino a me.

-Non come te?-Alzai un sopracciglio. Lui mi diede un bacio veloce.

-Nessuno è come me, dolcezza.- Disse a due centimetri dal mio naso.

-Abbassa la cresta ragazzino!-Dissi ridendo

-Ti prego continua a cantare!- Disse

-Assolutamente no!-Risposi

-Ok,allora tu suoni e io canto, va bene?-Chiese

-Ci sto! Ricominciamo da capo??- Chiesi.

Fu una sensazione piacevole sentirlo cantare vicino a me, mentre io ero concentrata sui tasti del piano. Per arrivare alle note più alte alzava un po' il mento e poi sorrideva. Sorrideva in continuazione e questo mi riempiva di gioia. Avevamo quasi finito la canzone quando suonò la campanella.

-Ok, devo andaree! Ci vediamo dopo ok?- Dissi dandogli un bacio veloce.

-Vengo a casa tua per le prove con i ragazzi- mi urlò dietro mentre uscivo dalla classe.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Situazione alquanto imbarazzante ***


 

Ehy gente! Ho ricevuto alcune recensioni. Siete davvero dolciosi (?).Mi fa piacere che vi piaccia la mia storia. Cercherò di pubblicare il prima possibile. Voi intanto fatevi sentire. Vorrei il vostro parere su ogni capitolo. Thanks XOXO

 

Tornai a casa con Mike e Cal e trovammo Ash ad aspettarci davanti alla porta.

-Ciao ragazzi, e Andy!- Disse sorridendo.

-Ciao Ashton, come stai?-Chiesi

-Bene,grazie. Pronto per un po' di musica!-Quel ragazzo era un portento. Sempre con il sorriso in stampato in faccia e le bacchette in mano. Era davvero bravo a suonare la batteria.

Entrammo in casa mentre Cal raccontava ad Ash cosa aveva mangiato a colazione. Mentre aspettavamo il solito ritardatario, mi venne in mente una domanda da fare ai ragazzi.

-Ragazzi, la vostra band ha un nome??- chiesi curiosa.

-Assolutamente si!-Rispose Mike- E l'ho scelto io!-Ne andava davvero fiero.

-E qual è?- Gli chiesi

-5 Seconds of Summer!-Disse lui sorridendo.

-Un po' lungo come nome, non credete??Però mi piace. Insomma, è come dire. Ragazzi vi faremo impazzire come se fossero 5 secondi d'estate, anche in pieno inverno!-Dissi

-Esatto! Faremo impazzire tutte le ragazze!-Disse Mike cercando di rivolgermi uno sguardo seducente,fallendo miseramente.

-Non ci contare tanto Mike!-Dissi ridendo.

Finalmente arrivò Luke, che con tutta la comodità del mondo, andò subito a farsi un panino e poi tornò giù.

-Ok ragazzi, siete pronti?- Chiese mentre masticava l'ultimo boccone.

-Oggi voglio provare una cosa nuova. Premetto che non la voglio nella band, perchè è una ragazza, senza offesa Andy, ma vorrei che cantassi una canzone con noi!-Disse Luke. Era impazzito?? IO, cantare una canzone davanti a 4 persone??? Fuori discussione. Assolutamente no.

-Andy, sai cantare???-Chiese Ash sorpreso.

-Oh si che sa cantare!-Rispose Luke al posto mio.

-Non so cantare. E non canterò con te, Luke!!!- Dissi

-Ti prego, Andy! Tu sai cantare. Non sarai la Williams ma cazzo, te la cavi bene per non aver mai preso lezioni!-Si intromise Cal.

Luke si avvicinò a me e mi prese per mano, portandomi con sé vicino al microfono.

-Ti prego,canta con me-Disse sottovoce. Come si poteva dire di no ad un ragazzo così??

Gli sorrisi ma rimasi zitta.

-OK ragazzi, cosa suoniamo??-Chiese Ash

-A Daydream Away degli All Time Low!-Rispose subito Mike. Era giusto un po' fissato con quei ragazzi.

I ragazzi cominciarono a suonare. Mancava poco all'entrata della voce e le mani cominciarono a sudarmi. Luke me ne prese una e la mia schiena si rilassò leggermente. Cominciò lui a cantare. Non sapevo quando entrare, ma ero tranquilla perchè lui continuava a guardarmi negli occhi.

 

 

-'I wish you could see your face right now'-Cantò ridendo e indicando la mia faccia. Gli feci una smorfia.
-‘Cause you’re grinning like a fool
And we’re sitting on your kitchen floor
On a Tuesday afternoon'- Decisi di entrare con la mia voce.
-Doesn’t matter when we get back
To doing what we do
‘Cause right now could last forever 
Just as long as I’m with you'- Mi era uscita abbastanza bene e quando mi girai a guardare i ragazzi notai che mi fissavano tutti a bocca aperta. Avevo stonato,vero?? Cazzo, lo sapevo. Non sono brava a cantare!!

Mi allontanai dal microfono.

-Mi dispiace, ragazzi. Ve l'avevo detto che non sono brava a cantare!- Dissi sedendomi e mettendo la testa tra le gambe. Che figura di merda!!!

-Vuoi scherzare?? Sei stata perfetta!! Entrata al momento giusto, neanche una stonatura. Cioè potremmo far sparire Luke e assumerti come cantante!!-Disse Cal

-Ehi, ehi, ehi!! Aspetta un attimo!! Io sono tuo amico, Cal. Ricordi?? Ti voglio bene!-Disse subito Luke.

-Scherzavo idiota!!-Rise Cal.

-Andy, sei stata bravissima!-Disse Mike sorridendomi.

-Davvero?? Ragazzi da come mi guardavate sembrava che avessi fatto un casino.-Dissi ridendo per il nervosismo.

-Assolutamente no!!- Disse Luke-Ti va di riprovare?-Mi chiese porgendomi la mano.

Ricominciammo e da lì mi risultò più facile cantare. Era passata un'ora e, dopo le prime 3 canzoni, avevo lasciato il microfono a Luke ma ero rimasta in mezzo a loro a ballare alla cazzo mentre cantavo in playback. Era divertente. Passavo a imitare Cal che suonava il basso e a mettermi in ginocchio per fare finta di suonare un assolo di chitarra. Andavo dietro la batteria da Ash e suonavo il piatto a ritmo della musica, stile metronomo. Infine andavo da Luke e ballavo con lui. Mi faceva ballare il valzer anche se stavano suonando Best of you dei Foo Fighters. Mi stavo divertendo da matti e non avrei mai detto di poter essere così spontanea di fronte a ragazzi della mia età. A fine prove ero sfinita. Ash corse subito via perchè aveva un appuntamento con una ragazza (non volle dirci il nome) e Mike e Cal andarono a giocare ai videogiochi, pur essendo consapevoli che avevano 18 anni. Rimanemmo solo io e Luke. Mentre Mettevo a posto il microfono, Luke mi abbracciò da dietro e sussurrandomi all'orecchio mi disse- Sei stata bravissima, oggi!- e mi baciò sul collo. Quel ragazzo sapeva come farmi venire la pelle d'oca lungo tutto il corpo.

-Bhe, neanche tu sei andato tanto male!- Dissi ridendo.

-Non sono andato tanto male???-Chiese lui sorpreso e cominciò a farmi il solletico, spingendomi sul divano. Il solletico era una delle cose che soffrivo di più al mondo. Se qualcuno mi faceva il solletico cominciavo a ridere e squittivo come un topo ( a detta della mia migliore amica).

-Ti prego ahahahaha, smettilaaaaaa!!-Dissi tra le risate.

Luke si scansò e si sedette sul divano ridendo a sua volta.

-Che razza di verso fai quando la gente ti fa il solletico??-Mi chiese ridendo

-Non prendermi in giro Hemmings!-Dissi stringendo gli occhi e le labbra.

-Non ti prendo in giro, sei adorabile!! Sei uno scoiattolo!- Disse

-Uno scoiattolo?? La gente lo definisce più un topo!-Dissi sdraiandomi e appoggiando la testa sulle sue gambe.

-Sei lo stesso adorabile!- Disse guardandomi negli occhi e accarezzandomi i capelli. Di solito non facevo toccare a nessuno i miei capelli. Voglio dire, sono miei!! Ma il suo tocco mi rilassava.

-Potresti diventare il mio massaggiatore di testa personale!-Dissi a occhi chiusi

-A davvero?? Se vuoi posso provare a massaggiarti dietro le orecchie- Disse e cominciò.Era troppo rilassante. Ora capisco perchè i gatti fanno sempre le fuga quando li si accarezza dietro le orecchie!! Ero assorta nei miei pensieri quando sentii che delle labbra si erano posate sulle mie. Luke. Era un bacio delicato. Posai la mia mano dietro il suo collo e avvicinai la sua testa alla mia. Era una posizione alquanto scomoda per entrambi. Mi staccai, mi alzai e mi misi seduta sulle sue gambe. Eravamo vicini. Davvero tanto vicini. Mi passò un braccio dietro, posandolo sul mio fianco.Mi avvicinai e lo baciai di nuovo. Era arrivato il momento per dedicarsi a tanti baci. Era arrivata la parte sdolcinata della giornata. I suoi baci erano semplici. Voglio dire, non c'era un giraerigira di lungua o cose del genere. Certo, la lingua c'era ma non sembravamo due sanguisughe che vogliono mangiarsi l'un l'altra, come succedeva con certe coppiette che incontravo in giro per la strada. Delle volta gli mordevo il labbro inferiore e sentivo il metallo del labret contro la mia pelle. Mi avvicinai ancora di più a lui con il corpo e continuai a baciarlo. Mi mise le mani nei capelli e io portai una mano sul suo fianco. Era magro. Non uno stecco pelle e ossa, intendiamoci. Ma era magro. Ero felice mentre lo baciavo. Forse perchè era il mio primo ragazzo, o forse perchè mi piaceva davvero. Non lo so. Però continuai a baciarlo. Lui si stacco dalla mia bocca e cominciò a baciarmi il collo.

-Sai-Disse tra un bacio e l'altro. Era una sensazione mai provata. Brividi lungo tutto il corpo-ogni volta che siamo a scuola e non posso baciarti, una fata muore da qualche parte nel mondo- Disse e e mi morse l'orecchio.

-Che fai, ricicli le frasi dei film??- Dissi baciandogli il naso.

-Ehy, sono bello, intelligente e di talento. Non posso anche inventare frasi romantiche. Non sono perfetto- Disse sorridendo.

-Si che lo sei-Dissi e lo baciai istintivamente. Fu un bacio lungo e stancante. Non sapevo che potevo stancarmi a baciare il mio ragazzo. Che suono soave. Luke Hemmings era il mio ragazzo.

-Forse un po' presuntuoso, ma possiamo lavorarci!-Dissi ridendo

-Che simpatica la ragazza!-Disse e mi giro, facendomi mettere a cavalcioni su di lui, in modo che fossimo uno di fronte all'altra. Ci guardammo negli occhi per un po' e poi lui mi fece avvicinare e mi baciò. Nel farmi avvicinare aveva posato le sue mani sul mio fondoschiena. Di solito non l'avrei lasciato fare a nessuno, ma in quel momento non mi importava. Lui era mio e io ero sua. Non in quel senso, ovviamente. Sarebbe passato un po' di tempo prima di quello. Se fosse mai successo. Mentre pensavo a ciò sentii qualcosa tra le gambe. Doveva essere il cellulare di Luke. Feci per toglierlo quando mi accorsi che non era il cellulare di Luke. Era qualcos'altro di Luke

-Oh dio santissimo!!- Urlai alzandomi subito.

-Ei, se volevi saltare i preliminari potevi dirlo subito. - Disse ridendo. Come poteva ridere in una situazione del genere. Avevo appena poggiato la mano sul suo.... oddio non riuscivo neanche a pensarci. Ero troppo imbarazzata.

-Scusa giuro che non volevo, è che ho sentito qualcosa di duro e pensavo che fosse il cellulare.-Dissi portandomi le mani sulla faccia per nascondermi

-Andy. Sai come è fatto un ragazzo, vero??-Chiese Luke serio

-Certo che lo so, ma non pensavo di farti quest'effetto!!-Dissi disperata

-Una bellissima ragazza è sopra di me e l'unica cosa a dividerci sono i vestiti e tu pensi che non senta niente??-Chiese sorpreso.

-Senti, è un campo nuovo per me! Ok? Tutto questo. I baci. Io seduta sulle gambe di un ragazzo. Io che faccio quest'effetto ad un ragazzo. Non sono abituata!- Dissi

-Ok, calmati. Respira un secondo. Sei una bella ragazza. E se i ragazzi che hai conosciuto non se ne sono accorti, significa che hanno qualcosa che non va. Non meravigliarti se un ragazzo reagisce così ai tuoi baci. Sei una donna!-Disse prendendomi le mani.

-Sembri mia madre quando mi è venuto per la prima volta il ciclo!-Dissi ridendo.

-Io cerco di essere serio e tu distruggi così il mio discorso??-mi chiese ridendo.

-Cerco di allentare la tensione-Dissi ancora rossa in viso.

-Bhe ti avverto che questa cosa succederà molto spesso se tu continuerai a strusciarti su di me!- Disse con sguardo da togliere il fiato.

-Io, strusciarmi su di te??? Tu che non facevi altro che tenere le mani sul mio sedere!!-Dissi stizzita

-Oh bhe, che vuoi che ti dica? Hai un bel sedere!- Disse sorridendo timidamente

-Esatto, ed è mio!-Dissi

-Bhe anche questo-disse indicando il cavallo dei suoi pantaloni-è mio, ma ti do il permesso di toccarlo quando vuoi!-Disse con fare seducente.

-Ti prego, non parliamone più. Mi sento troppo in imbarazzo!!-Dissi mettendomi di nuovo le mani in faccia. Avevo appena rovinato un bel momento. Ero troppo impacciata in queste situazioni!

Cal e Mike tornarono giù.

-Cosa avete fatto mentre eravamo su, brutti sporcaccioni??-Chiese Cal mentre si buttava sul divano

-Sesso selvaggio sul divano-Rispose Luke. Subito Cal si alzò dal divano disgustato. Diventai subito rossa in faccia ripensando a ciò che era successo. Come potevo affrontare tutta questa intimità se nessuno mi spiegava come fare. Voglio dire. Dove dovevo mettere le mani quando ci baciavamo. Era un bene fare quell'effetto al tuo ragazzo. Ero nel panico. Avevo bisogno di un consiglio da un'esperta femminile. Una ragazza che ci sapeva fare con i ragazzi.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Rebecca! ***


Ok ragazzi! Siete troppo gentili. Non sapevo di avere tante persone fissate con questa storia. Grazie mille dal più profondo del cuore! Godetevi la storia. E recensite XOXO

 

ANDREA

-Rebs!! Come stai???- Finalmente ero riuscita a fare una chiamata skype con la mia migliore amica

-ANDYYYYYYYY!!!! COME HAI OSATO LASCIARMI QUI DA SOLAAA?? HO BISOGNO DI TEEE!- quella ragazza non sapeva essere normale.

-Rebs mi dispiace!! Come stai??- Chiesi

-Come sto??? Osi chiedermi come sto?? Devo condividere la mia giornata con una massa di pecore idiote, ecco come sto! Tu devi raccontarmi tutto quello che è successo dal primo giorno fino ad ora, per filo e per segno. Innanzitutto, ci sono ragazzi carini???- Chiese curiosa. Era sempre la stessa.

-oooh non ci crederai mai!-Dissi cominciando a ridere.

-Brutta sporcacciona!! Cosa hai fatto???- Chiese Rebs

-La famiglia è bellissima. Karen, la mia nuova mamma, è gentilissima e Mike, il mio nuovo fratello, è un portento! Abbiamo un sacco di cose in comune e ha dei capelli da urlo!!-

-Almeno è carino??- Chiese Rebs

-Rebecca!! è mio fratello!!- Risposi indignata

-Ma non mio!- Disse con fare sensuale

-Sei sempre la solita!-

-Raccontami tutto. Come è stato il primo giorno di scuola??-

-Doloroso!-Riposi ripensando alla prima volta che avevo incontrato Luke.

-Perchè?? è stato tanto brutto??-Chiese agitata

-Oh non così male, ma il mio attuale ragazzo mi ha sbattuto una porta in faccia rischiando di rompermi il naso!- Dissi tranquillamente.

-Oh poverina!- disse e fece una pausa- IL TUO RAGAZZOOOOOOOOOO???????- urlò alzandosi in piedi.

-CHI è?? COME SI CHIAMA?? QUANTI ANNI HA? È BIONDO? MORO?? DI CHE COLORE SONO I SUOI OCCHI?? COME è STATO IL TUO PRIMO BACIOOOOOO???- Troppe domande tutte insieme, ma ero eccitata quanto lei. Il mio ragazzo. Io avevo un ragazzo. Nessuno l'avrebbe mai immaginato.

-è stato bellissimo e lui è bellissimo e mi fa ridere ed è dolce con me. Si chiama Luke e suona la chitarra e canta. Gli piace la mia stessa musica ed è alquanto presuntuoso!- Dissi tutto d'un fiato – e ha dei bellissimi occhi azzurri e delle labbra da urlo, e quando sorride gli si formano delle adorabili fossette ai lati. Aaaaaaaaah Rebs, HO UN RAGAZZOO!!- Dissi e cominciammo entrambe a saltare come delle ragazzine.

-Sono davvero felice per te. La prossima volta che ci sentiamo me lo presenti, chiaro?? Devo darvi la mia benedizione!- Disse

-Ok- Risposi ridendo -Però devo chiederti una cosa- Tornai seria.

-Che succede?- Chiese allarmata.

-Ieri eravamo sul divano e ci stavamo baciando e lui mi ha fatto sedere a cavalcioni su di lui- Cominciai a raccontare.

-EEEEEEEHHHHH ci sa fare il ragazzo!!- Disse Rebs

-Per sbaglio ho messo una mano sul suo...- Dissi imbarazzata

-OMG! ANDREA!! Non ti credevo così!- Disse ridendo

-Rebs è una cosa seria. Mi sono sentita così in imbarazzo perchè era..voglio dire pensavo fosse un cellulare.

-Ragazza, sai come sono fatti i maschi, no?? insomma, con tutte le volte che abbiamo visto i film. Sei una ragazza da urlo, con un fisico da urlo. É normale che il tuo ragazzo si ecciti così!- Disse dolcemente.

-Lo so, ma è strano. Non sapevo cosa fare. È stato davvero imbarazzante!! Dimmi cosa devo fare!!- La pregai

-Hai chiesto alla persona giusta. Hai ragazzi piace se ti strisci su di loro. Era una cosa buona se l'hai sentito. La prossima volta non sentirti in imbarazzo, ma fagli capire che lo hai sentito. Devi essere sicura di te stessa e di quello che stai facendo- Disse seria.

-La fai facile tu. Io non sono sicura neanche su cosa mangiare a pranzo, figuriamoci a fare certe cose con un ragazzo. E poi se vedessi le ragazze qui, non diresti che io sono una ragazza da urlo!- Dissi tristemente

-Ragazza, quelle sono tutte uguale. Bionde con gli occhi azzurri. Tu sei mora con dei riflessi che rendono i tuoi capelli rosso fiamma. Hai due occhi che più neri non si può e sono profondi ed espressivi. Hai dei lineamenti dolci e un sorriso spontaneo. Non hai né troppe né troppo poche tette e un sedere accettabile. Non sei grassa e hai delle lunghe gambe! Sei bella e se provi a contraddirmi ti picchio via Skype!!- Disse energicamente. Amavo con tutto il cuore quella ragazza.

-Ti voglio bene, Rebs! Ti voglio un mondo di bene, ricordatelo sempre!!- Dissi

-Lo so dolcezza, è per questo che sono tua amica. Ahahaha! Ti voglio un bene dell'anima anche io e muoviti a tornare e presentarmi il tuo ragazzo, e magari anche un suo amico carino, possibilmente alto e moro- Disse. Avevo già in mente qualcuno.

-In realtà ci sarebbe un ragazzo così. Si chiama Calum!- Dissi

-è carino??- Chiese curiosa. In quel momento qualcuno busso alla porta.

-Andy, posso entrare o sei nuda?? No perchè se sei nuda allora entro lo stesso!!- Ecco, parlavi del diavolo e...

-Entra pure Cal!- Dissi.

-Cal ti voglio presentare la mia migliore amica, Rebecca!- Dissi e girai il computer.

-Ciao Rebecca, piacere di conoscerti. Hai una migliore amica pazza, sai??- Disse mostrando uno dei suoi sorrisi migliori.

-L'ho scelta per questo!! Piacere mio Calum- rispose Rebs guardandomi di sottecchi. Era aggiudicato. Per lei era perfetto. Lo capivo dal suo sguardo.

-Cal, va bene se ti lascio un attimo a parlare con Rebs mentre vado a farmi una doccia?- Chiesi inventando una scusa per lasciarli soli.

-Oh certo!- Disse e si sedette sul letto incrociando le gambe. Aveva un bel fisico. Dovevo ammettere che era un bel ragazzo. Salutai in modo mieloso la mia migliore amica e le feci l'occhiolino prima di uscire dalla stanza.

Entrai in bagno e rimasi immobile sotto l'acqua calda per 20 minuti pensando a tutto e niente. Cosa dovevo fare con Luke?? Dovevo comportarmi come se non fosse successo niente?? Perché mi facevo così tante pippe mentali?? Perché non ero una di quelle ragazze che agisce e basta?? Quando tornai in camera, Cal e Rebs si stavano salutando. WOW! Ero stato via un'ora e loro avevano parlato per tutto questo tempo??

-Allora, come ti è sembrata??-Chiesi una volta che la chiamata era terminata.

  • Ho trovato la ragazza per me. Ti prego, ti scongiuro. Devo conoscerla dal vivo. Le ho chiesto il numero di telefono così posso parlarle quando voglio, ma devo davvero venire in Italia.- Sembrava super preso da Rebs.

-vedrò di accontentarti!!- già immaginavo le uscite a quattro con Luke, Rebs e Cal.

-Grazie mille Andy!!-Disse abbracciandomi. Era un ragazzo speciale.

-Lo faccio per lei, non per te!!- Dissi ridendo

-Puoi farlo anche per mago Merlino, basta che lo fai!-Disse allontanandosi.

Cal andò nella stanza di Mike e io mi sdraiai sul letto e cominciai a fissare il soffitto. Era sabato mattina e non sapevo proprio cosa fare. Presi il computer e, dopo un mese che non entravo su facebook, decisi di farlo in quel momento. Avevo 8 richieste di amicizia : Mike, Cal, Luke, Ash, James, Lucy, un ragazzo che faceva algebra con me di cui non ricordavo il nome e....CAROL?? accettai tutte le richieste e cominciai a guardare il profilo di Carol. In tutte le foto era perfetta. Mi sentivo una caccola in confronto a lei. Mentre sfogliavo le foto, notai che ne aveva molte con Luke, dove si abbracciavano o lui le metteva una mano sulla schiena, o...SI BACIAVANO. Bhe in fondo era normale, no?? Erano stati insieme. Spensi subito facebook perché mi faceva male vedere che il mio ragazzo baciava un'altra. Molto probabilmente Carol e io non saremmo mai andate d'accordo. Decisi che era arrivato il momento di rompere le scatole a Luke. Lo chiamai al cellulare.

Primo squillo.

Secondo squillo.

Terzo squillo.

-Pronto, chi è???- qualcuno rispose al telefono.

-CAROL?????- Urlai.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Chi è la tua ragazza? ***


Salve a tutti! Come state? Mi fa piacere che alcuni di voi mi dicano la loro, ma fatevi sentire! SO che siete più di 5 persone, quindi non abbiate paura. Giuro che non faccio male, sono carina e coccolosa (?). Vabbè, vi lascio alla storia. XOXO

 

ANDREA

-Carol????- Urlai

-Andrea!! Perchè hai chiamato Luke??- Chiese subito. Cavolo, lei non doveva sapere niente di noi.

-Mike mi ha chiesto di dirgli che oggi le prove sono saltate, quindi ha il pomeriggio libero- Inventai. Ero un'attrice da oscar!

-Oh perfetto!Così posso rimanere ancora a casa sua!- Disse con la sua vocina da ochetta. TROIA.

-Giusto per curiosità, cosa ci fai a casa sua?- Chiesi cercando di mantenere un tono neutro anche se dentro stavo scoppiando. Avrei voluto prenderla per quei capelli perfetti e sbatterle la faccia al muro ripetutamente, fino a rovinarla!!

-Oh, mi serviva una mano per Algebra e lui si è offerto di darmi ripetizioni a casa sua. Non è un ragazzo d'oro?!-Rispose con fare mieloso

-Oh certo!-Dissi stringendo i denti.-E dov'è adesso Luke??- Chiesi

-è sotto la doccia, aveva bisogno di una pausa. É stata una lunga mattinata. Ma gli riferirò il messaggio, grazie.- Disse e mi attaccò il telefono in faccia.

LUKE. QUEL RAGAZZO AVREBBE DOVUTO AVERE UN'OTTIMA SCUSA PER TUTTO QUESTO. Non gliel'avrei perdonata tanto facilmente.

 

LUKE

 

Avevo un disperato bisogno di una doccia. Non riuscivo a togliermi di dosso quell'orribile profumo troppo forte di Carol. Era piombata in camera mia con la scusa che doveva recuperare i vecchi compiti di Algebra. E si era rivolta a me??? Io, che non capivo niente di Algebra. Appena era arrivata di era subito messa comoda sul letto e aveva cominciato a parlare di tutto tranne che di Algebra. In due ore che era lì io avrò parlato si e no due minuti. Davvero ero stato con una ragazza così frivola?? Voglio dire, sì, era da urlo! Ma cavolo, ormai conosceva il suo corpo in ogni minimo dettaglio e non provavo più alcun sentimento. Mi ero stancato di lei. Le dissi che andavo a fare la doccia e mi chiusi a chiave in bagno. Ero sotto l'acqua da 3 minuti quando sentii squillare il mio telefono. Cazzo! L'avevo lasciato in camera. Dopo poco smise. Magari non era importante. Speravo solo che Carol non avesse risposto.

Mi vestii in fretta e uscii dal bagno ancora con i capelli bagnati.

-Carol, ti prego dimmi che non hai risposto al telefono?? - Chiesi mentre entravo in camera e la trovavo sdraiata sul letto a pancia in su e poggiata sui gomiti. Aveva tutta la pancia di fuori. Sembrava sul punto di dover sedurre qualcuno. Ma per me era un sacco di patate ambulante.

-Oh certo, non la smetteva di suonare e mi dava fastidio la suoneria- Disse

-E chi era???- Ti prego, non Andrea, non Andrea, non Andrea.

-Era Andrea. Ha detto che le prove di oggi pomeriggio con i ragazzi sono annullati. Quella ragazza è davvero ossessionata da te. Dovresti dirle che non ti interessano le papere.- Disse

-Non trattarla così. É una brava ragazza e non ti ha fatto niente.- Risposi stringendo i pugni per evitare di cacciarla a calci in culo dalla mia camera.

-Se abbiamo finito, puoi anche andartene, perché avrei delle cose da fare!- Dissi serio.

-Oh, pensavo che avremmo potuto rimanere ancora un po' qui a parlare e...- Disse mettendosi a gambe incrociate sul letto e spostando tutti i capelli su una spalla.

-e....Cosa??? Carol, non so se te ne sei accorta, ma finora hai parlato solo tu. E poi ho bisogno di riposarmi.- Dissi seccato.

-Andiamo Luke, divertiti un po' – Disse e si avvicinò a me, poggiando una mano sul mio petto.

-NO!- Dissi e tolsi la sua mano.

-Perchè fai così?? Ci divertivamo quando stavamo insieme, ricordi??- Disse

-Esatto, quando STAVAMO insieme. Ora non stiamo più insieme, Carol. E non ho intenzione di tornare con te.- Dissi serio. Volevo che se ne andasse. Mi diressi verso la porta e la aprii facendo segno a Carol di andarsene.

-Ci vediamo a scuola, Carol!- Dissi per salutarla.

-Oh, ci vedremo molto presto!- Disse e mentre passava diede un bacio alla sua mano e la passò sulla mia bocca. Quella ragazza non aveva limiti. Mi fece l'occhiolino e se ne andò.

Chiusi subito la porta. Mi preparai per bene: Jeans, maglietta dei Red Hot e vans e uscii subito di casa, diretto verso quella di Mike.

 

ANDREA

Sapevo che mi stava prendendo in giro. Non diciamo in giro che siamo fidanzati, così lui intanto può farsi altre ragazze. Brutto stronzo. Non riuscivo a crederci. Troppo cieca per vedere cosa stava succedendo. I ragazzi sono dei pezzi di merda. Decisi di affogare le mie disgrazie nel gelato. Andai in cucina e preparai una ciotola enorme con gelato alla stracciatella e nocciola, i miei gusti preferiti.

Stavo salendo le scale per tornare nella mia stanza quando qualcuno suonò il campanello. Chi è che rovinava la mia domenica pomeriggio dedicata a deprimermi????

Aprii la porta.

-ANDY!!- Disse Luke abbracciandomi. Sapeva di sapone. Si era davvero fatto la doccia. Allora era vero quello che mi aveva detto Carol.

-Che ci fai qui??- Chiesi seccata.

-Sono anch'io felice di vederti!-Disse tenendo un braccio sulle mie spalle.

-Allontanati! Che diavolo ci fai qui?!- Dissi togliendogli il braccio dalla mia spalla.

-Sono venuto a vedere come stava la mia ragazza!- Disse sorridendo. Faceva anche il fintotonto.

-Allora mi sa che hai sbagliato casa! Carol non abita qui- Dissi incrociando le braccia.

-è questo che ti ha detto?? Che è la mia ragazza?- Chiese sorpreso.

-Bhe, se una super figa è in camera tua, sul tuo letto, c'è solo una ragione.- Dissi

-Senti, io non c'entro niente! È piombata in casa mia e si è piazzata sul mio letto per tutta la mattinata!- Disse serio.

-Ah certo e ovviamente tu non hai fatto niente per impedirglielo- Dissi guardandolo negli occhi. Era poco più di mese che ero lì e stavo già per lasciare il mio primo ragazzo. Davvero deprimente come prima storia.

-Cosa potevo fare?? Senti, lo sai che non provo niente per lei!- Disse avvicinandosi. Lo guardai in faccia. Era bellissimo. Non riuscivo a non guardargli le labbra. Erano così perfette e... luccicanti?!!??!

-L'HAI BACIATA!!!!- Dissi allontanandomi schifata. Aveva il suo lucidalabbra sulla bocca.

-Cosa??!! Come ti viene in mente. L'unica ragazza che bacio sei tu!- Disse

-Ah certo! Allora vienimi a dire che hai cominciato ad usare il lucidalabbra!!- Dissi incavolata.

-Cosa? Ma di che diavolo stai parlando??- Chiese confuso. Si toccò le labbra e si guardò la mano. Un'ombra di consapevolezza gli passò sul viso.

-Giuro che non è come sembra!!- Disse alzando le mani.

-VAI FUORI DA CASA MIA!- Urlai per evitare di castrarlo. -NON RIVOLGERMI PIU' LA PAROLA. MI FAI SCHIFO. TU E LEI. MA DA LEI ME L'ASPETTAVO. VAFFANCULO LUKE HEMMINGS.!- Dissi e gli sbattei la porta in faccia. Le lacrime cominciarono ad uscire e mi accasciai subito sul divano mettendo la testa tra le gambe. Avevo cominciato a piangere. Perchè?? Stavo piangendo per un coglione. D'un tratto sentii due mani che mi alzavano in piedi.

-Ehy Andy. Ne vuoi parlare?- Era Mike. Aveva usato un tono di voce che non gli avevo mai sentito. Era dolce. Volevo ascoltarmi.

-Carol...e Luke.- Dissi tra un singhiozzo e l'altro.- l'ho chiamato al cellulare e ha risposto lei. Era in camera sua e si sono anche baciati!- Dissi e mi accasciai su di lui, inondandogli la maglietta con le mie lacrime.- Scusa ti sto bagnando tutto- Dissi e feci per allontanarmi.

-La maglietta si lava ma il tuo cuore sarà difficile da riparare- Disse e mi abbracciò

-Grazie Mike. Sei un bravo fratello e amico. Ti voglio bene.- Dissi abbracciandolo a mia volta.

-Andrà tutto bene. Se vuoi parlo io con Luke. Hai intenzione di lasciarlo??- Chiese

-Penso che ci siamo già lasciati, sempre che eravamo una coppia. Probabilmente se la faceva con Carol da quando l'ho conosciuto.- Dissi

-Non lo so. Pensavo di conoscerlo ma questo da lui non me lo sarei mai aspettato.- Disse

-Neanche io- Dissi e continuai a piangere.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** E' finita ***


Ciao ragazzi. Tutto bene? Sto cercando di scrivere il più possibile in questi giorni ma mi risulta un po' complicato perché ho tanti impegni. Godetevi la storia e recensite.

Thanks XOXO

 

 

LUKE

 

Cosa diavolo era successo? Un minuto prima la mia ragazza era tra le mie braccia, e un minuto dopo io ero fuori dalla porta, sbattuto fuori. Carol. Carol era la causa di tutto questo. Era colpa sua. Se non fosse venuta a casa mia, tutto ciò non sarebbe successo. Dovevo parlare con Andrea. Spiegarle che non avevo baciato Carol. Dirle che l'amavo. Amavo quella ragazza come non avevo mai amato nessuna. Amavo quando si mordeva l'interno della guancia per concentrarsi. Amavo quando si toccava il naso perché era in difficoltà. Amavo quando cercava di stiracchiarsi in pubblico senza attirare l'attenzione. Amavo i suoi capelli al sole, il suo sorriso spontaneo, le sue labbra, i suoi occhi. Amavo tutto di lei. E l'avevo persa. Dovevo parlarle.

Tornai a casa e la rabbia prese il sopravvento. Tirai un calcio all'armadio e feci cadere quello stupido trofeo del corso di musica.

Presi il telefono e chiamai Andrea. Nessuna risposta. Le mandai un messaggio

'Ehy Andy, possiamo parlarne di persona? Ho bisogno di farti capire come stanno davvero le cose!'

Nessuna risposta. Mi stava evitando. Le lasciai 9 messaggi vocali chiedendole scusa anche se non avevo fatto niente. Passai il pomeriggio disteso sul letto a guardare il soffitto. Era davvero incavolata. Non l'avevo mai vista così. Se solo avesse saputo cosa provavo per lei e cosa non provavo per Carol, tutto si sarebbe sistemato. Mi addormentai verso le 8 di sera, senza neanche aver cenato. Mi svegliai alle quattro della mattina dopo e decisi di andare a fare una passeggiata per schiarirmi le idee.

 

ANDREA

Mi ero addormentata tra le braccia di Mike e quando mi svegliai mi ritrovai distesa sul divano con una coperta addosso. Era notte fonda. Il mio stomaco cominciò a brontolare. Aprii il frigorifero e presi un grappolo d'uva. Mi sistemai di nuovo sul divano e accesi la televisione. Trasmettevano un Talent Show. Rimasi a guardarlo per un'oretta e poi decisi che era l'ora di farsi una doccia e cambiarsi i vestiti. Mentre ero sotto l'acqua ripensai alla conversazione con Carol e alla faccia tosta di Luke di giustificarsi. Non sapevo se stavamo ancora insieme, ma sicuramente non volevo essere più la sua ragazza. Gli mandai un messaggio conciso, senza nessun giro di parole.

'E' finita'

Non ascoltai tutti i messaggi vocali che mi aveva lasciato. Non volevo sentire la sua voce. Volevo dimenticarmi di lui. Non avrei più pianto per lui. Dentro di me adesso c'era solo rabbia. Stavo tremando si rabbia. Rabbia nei suoi confronti per aver giocato con me, per essersi comportato come il ragazzo perfetto e avermi poi tradita così facilmente. Ma soprattutto, ero arrabbiata con me stessa per essere stata così stupida e debole. Uscii dalla doccia e mi vestii velocemente. Erano le 5 del mattino e non avevo idee su come passare il tempo. Decisi di fare una passeggiata.

Uscii dalla porta di casa evitando di sbatterla, così non avrei svegliato nessuno. Feci circa 400 metri quando qualcuno mi prese per il polso.

-Dobbiamo parlare- Era Luke. Aveva un tono molto serio e sul volto non c'era traccia di sarcasmo.

-Non abbiamo niente da dirci- Dissi cercando di liberarmi dalla sua presa.

-Davvero? Allora come lo spieghi questo messaggio?- Disse mostrandomi il cellulare con la frase 'è finita'.

-Parliamo la stessa lingua, mi pare- Dissi.

-Andy, lasciami spiegare.- Cominciò.

-Davvero? Dammi una valida spiegazione del perché avevi il suo lucidalabbra sulla bocca.- Dissi incrociando le braccia. Volevo proprio sentire la scusa che si sarebbe inventato.

-Quando ho detto a Carol di andarsene, lei si è passata la mano sulle labbra e poi l'ha posata sulla mia bocca. Te lo giuro, Andy! Non bacerei mai un'altra ragazza- Disse con un tono dolce.

-Ah davvero? Dimmi una cosa, ti è mai importato di me? Solo una volta, hai mai pensato che avresti potuto ferirmi?- Chiesi cercando di non piangere. Non avrei pianto. Non davanti a lui.

-Ferirti è il mio peggior incubo. Non vorrei mai farlo. Ma hai frainteso la faccenda. Carol è storia vecchia. Tu sei l'unica di cui mi importa.- Disse prendendomi le mani.

-Tratti così le persone che contano per te?- Chiesi sfilando le mani dalle due.

-Ti prego Andy!- Disse

-Mi dispiace Luke, ma non sono la tua ruota di riserva. È finita- Dissi senza guardarlo negli occhi. Mi girai e feci per andarmene.

-Ti amo!- Urlò Luke d'un tratto.

Trattenni il fiato. L'aveva detto. Mi aveva detto quel fatidico Ti amo. Ma davvero due parole potevano cambiare ciò che aveva fatto.

-Se mi amassi davvero non mi faresti soffrire così!- Dissi e me ne andai. Quella giornata era cominciata male. Andai a scuola con Mike che durante il tragitto cominciò a cantare per farmi distrarre. Non sapeva che quella mattina avevo incontrato Luke. Non gliel'avrei detto. Tanto ormai era tutto finito. Ero così in estasi per il fatto di avere un ragazzo come Luke, che non ho pensato neanche al perché avevo un ragazzo come Luke. Arrivammo a scuola e cercai in ogni modo di evitarlo. Mi sedetti con Lucy e Jem, anche se significava diventare il terzo incomodo. Mentre loro chiacchieravano, la mia mente era altrove. Non riuscivo a concentrarmi. Lo guardavo di sottecchi e notavo che rideva e scherzava con i suoi amici, come se non fosse successo niente. Magari lui si era anche tolto un peso.

Passai il resto della giornata ad ascoltare le lezioni e a cercare i piccoli difetti sul mio banco per evitare di alzare gli occhi.

Durante la pausa pranzo mi nascosi in bagno e ascoltai la musica, canticchiando.

Alla fine delle lezioni, Mike si offrì di accompagnare Cal a casa e lungo il tragitto regnò il silenzio. Probabilmente anche Cal lo sapeva. Arrivati a casa sua ci salutò e se ne andò.

-Non puoi vivere così, Andy.- Disse Mike d'un tratto.

-E' la mia vita, Mike- Risposi

-Abbiamo parlato con Luke, oggi. Sembrava davvero distrutto.- Disse.

-Oh certo, lo vedevo da come rideva!- Risposi sarcastica.

-Dico davvero. Ci ha spiegato che lui non ti farebbe mai dal male.- Disse serio.

-Peccato che lo stia facendo!- Dissi alzando gli occhi al cielo – Possiamo cambiare argomento?- Chiesi seccata. Sapevo di non dovermela prendere con Mike. Lui cercava solo di aiutare.

-Ok- Disse – Sai, la settimana prossima abbiamo un'intervista in radio con la band. Martedì. Non vedo l'ora. Ci faranno alcune domande e poi suoniamo qualcosa.- Disse con un sorriso.

-Sono davvero felice per voi! Magari riuscite a diventare famosi- Dissi sorridendo. Ero entusiasta. Se lo meritavano. Erano bravi.

-Non ti chiedo neanche se vuoi venire con noi- Disse Mike.

-Preferirei di no, visto che c'è anche Luke.- Dissi.

-Non puoi evitarlo per sempre- Rispose Mike.

-Non per sempre, solo per un anno- Dissi cercando di essere simpatica. Non c'era niente da ridere, però. Un anno era lungo e ogni giorno era uno strazio guardarlo da lontano mentre Carol se lo sbaciucchiava.

-Andrà tutto bene, Andy.- Disse Mike e da lì regnò il silenzio.

Tornai a casa e accesi il computer. Entrai nelle e-mail e notai che Rebecca mi aveva scritto

 

 

Ciao dolcezza,

Calum mi ha detto quello che è successo. Non hai idea di quanto mi dispiaccia. Non riesco a credere che sia successo davvero. Non conosco Luke, ma mi fido del tuo istinto nello scegliere i ragazzi. Probabilmente quella stronza di Carol si è fatta trovare nuda sul suo letto. No! Scherzavo. Non ascoltarmi. Divertiti, cerca di pensare ad altro e suona. Suona più che puoi perché so che questo ti rende felice.

Se hai bisogno di qualcosa, sappi che io ci sarò sempre.

TI VOGLIO BENE.

P.s. Ho provato un nuovo taglio di capelli troppo bello. Appena hai tempo te lo faccio vedere.

 

Rebs

 

Mi mancava. Cavolo se mi mancava. Avevo bisogno di uno di quei suoi enormi abbracci che ti facevano soffocare. Mi mancava il suo profumo alla lavanda e i suoi capelli biondi.

Andai di sotto e trovai Mike intento a giocare con la Play Station.

-Andy, vuoi giocare?- Mi chiese.

-Se mi insegni, sì- Dissi sedendomi sul divano.

-Non sai come si gioca?- Chiese sbalordito.

-Che c'è di strano? Sono una ragazza, non ho tempo per i videogames- Dissi.

-Non è una scusa valida!- Disse e si sedette vicino a me.

Mi spiegò come usare il joystick e dopo poco giocammo a Resident Evil.

-Se mai portassi una ragazza a casa, non metterti a giocare a questo, ti prego!- Dissi ridendo.

-La conquisterei subito- Rispose con un tono altezzoso.

-Oh certo- Dissi sarcastica.

-Comunque non sei male per essere la prima volta che giochi- Lui sì che sapeva fare un complimento.

-Grazie, e tu sei una schiappa- Dissi ridendo.

-Non credo proprio. Sono nato per uccidere zombie!-disse e ne fece fuori due in un colpo solo.

-Peccato che non esistano- Gli dissi, distruggendo tutto ciò in cui credeva.

-Ne hai mai visto uno?- Mi chiese.

-No- Risposi.

-Quindi sto facendo un ottimo lavoro- Disse ridendo.

-No, tu sei completamente idiota- Lo presi in giro.

-Lo so, è per questo che la gente mi ama- Rispose mentre guardava la tv.

-Oh certo. Basta che tu ne sia convinto- Dissi e gli feci delle carezze sulla testa per rincuorarlo del fatto che non fosse poi così amato dalla gente.

-Però tu mi vuoi bene, no?- Chiese dolcemente.

-Certo che te ne voglio!- Dissi.

-Bene, questo mi basta!- Rispose lui e continuò a giocare.

Ero stata davvero fortunata a capitare in una famiglia così. Erano gentili e mi avevano fatto diventare subito parte integrante del loro mondo. Le piccole cose che a volte mi sfuggivano della vita erano queste. Le risate con gli amici e i piccoli gesti quotidiani. Non mi sarei fatta rovinare l'anno da uno stupido ragazzino che diceva di amarmi.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Ti amo. ***


ANDREA

 

Era ora di andare a scuola e io non ero ancora uscita dalla mia camera. Non volevo alzarmi dal letto ma per tutta la notte non avevo chiuso occhio. Mike aveva bussato alla mia porta già due volte, senza ottenere risposta.

-Andrea, se non esci subito apro la porta e non mi interessa se sei nuda.- Disse Mike serio.

Non fiatai. Magari avrebbe pensato che non ero in camera. Entrò due secondi dopo e mi tolse subito da sotto le coperte. Andò alla finestra e aprì la tenda per fare entrare la luce.

-Muoviti! Vestiti o ti vesto io- Disse e mi fece alzare dal letto.

Mi spinse in bagno e da lì cominciai a fare da sola perché sarebbe stato imbarazzante.

Presi una maglietta a caso e un paio di pantaloni della tuta. Non mi truccai neanche. Mi diedi una lavata alla faccia e ai denti e uscii dal bagno.

-Ok, se sei pronta andiamo- Disse Mike.

Non risposi ma mi diressi verso la porta a testa bassa.

Mike mi fermò a metà strada e mi mise le mani sulle spalle guardandomi negli occhi.

-Ok, così non può andare. Devi fargli vedere che sai stare senza di lui. Devi fargli capire che sei felice senza di lui. Non mostrargli le tue debolezze! Andy, sei una ragazza carina. Ci saranno altri ragazzi. Non devi farne una tragedia. So che è stato il tuo primo ragazzo, ma non troverai il vero amore a diciassette anni. A mio parere non esiste il vero amore, ma questo è un altro discorso. Perciò togliti quel broncio dalla faccia e vivi come se fosse il tuo ultimo giorno!-

Forse aveva ragione. La stavo facendo troppo lunga per un ragazzo. In fondo eravamo stati insieme un mese, non un anno. Non doveva essere così importante.

-Sai una cosa? Hai ragione. Non mi farò rovinare l'anno da lui. Ci sono tantissime altre persone nella scuola.

Alzai la testa e uscii di casa fiera di me stessa. Arrivammo a scuola e mi diressi a salutare Cal, Lucy e Jem. Stetti con loro fino al suono della campanella e il ricordo di Luke non mi sfiorò minimamente. Durante la prima ora dovetti affrontare Carol. Parlava così ad alta voce con le sue amiche che tutta la classe ormai sapeva che il giorno prima era andata a farsi la pedicure.

-Ragazze, ve l'ho detta l'ultima?- Disse con quella voce da ochetta.-Io e Luke ci siamo rimessi insieme! -Disse e mi guardò – E' venuto a casa mia e si è scusato per tutto ciò che aveva fatto di sbagliato. Io l'ho perdonato perché mi ha portato un mazzo enorme di rose rosse!- Rose rosse. Pff. Banalità allo stato puro. Ma non mi dava fastidio. Cioè, era per questo che ci eravamo lasciati, no? Era divertente il fatto che non gli toccasse minimamente la nostra rottura. Ripensai al Ti amo che mi aveva detto e pensai al perché l'aveva fatto. Ormai aveva ottenuto ciò che voleva. Avevamo rotto ì, così lui poteva benissimo stare con la sua Carolsonofigaeloso.

-Andrea, Luke ti ha detto che siamo tornati insieme?- Chiese Carol girandosi verso di me.

-Oh, lo sospettavo ma non me l'ha mai confermato- Dissi cercando di sembrare gentile. Avevo tanta voglia di sputarle in un occhio.

-Ah, pensavo che fosse molto amici!- Disse

Le avrei tirato tutti quei bellissimi capelli, uno per uno. Giuro che le avrei fatto molto male se non fosse arrivata la prof. in quel momento. Rimasi ad ascoltare la lezione per tutta l'ora cercando di non distrarmi.

Al suono della campanella mi alzai subito e mi diressi a passo veloce verso il mio armadietto. Lo aprii e posai dentro i libri. Stavo per chiuderlo quando mi ritrovai davanti l'ultima persona che volevo vedere.

-Ciao- Disse Luke con un sorriso

-Ciao anche a te- Dissi cercando di mantenere un tono calmo.

-Come stai?- Mi chiese. Stava davvero cercando di fare conversazione.

-Non penso ti interessi, ma bene. Tu?- Dissi girandomi completamente verso di lui. Sarei riuscita ad avere una conversazione con lui. Non mi sarei fatta sopraffare dalle emozioni, né da come si mordicchiava il labbro, né dai suoi occhi da gattino ferito. NO. Smettila.

-Sto malissimo. Ti ho lasciato un sacco di messaggi. Perché non mi hai risposto?-Chiese posandomi una mano sul braccio. Feci un passo indietro per aumentare la distanza tra di noi.

-Ho saputo che sei tornato con Carol, complimenti- Dissi sarcastica.

-Tornato con Carol? Chi diavolo ti ha detto una cosa del genere?- Chiese confuso.

-La tua nuova ragazza- Risposi.

-Non è vero. Non tornerei mai con lei, neanche se fosse l'ultima ragazza sulla Terra. Non ascoltarla.- Disse

-Ah certo, non ascoltarla. Ma non mi interessa. Dico davvero, ormai ci siamo lasciati quindi tu puoi stare con chi vuoi.- Dissi e me ne andai.

-Ma io voglio te!- Urlò pochi secondi dopo mentre ero già a metà strada dalla fine del corridoio. Tutti si girarono a guardarlo. Tutti tranne me. Mi fermai un secondo e poi continuai a camminare, cercando di far asciugare gli occhi che avevano cominciato a lacrimare. Perché mi faceva questo?

 

 

Finalmente era arrivata l'ora di pranzo. Posai velocemente i libri nell'armadietto e mi diressi nella sala mensa. Quando entrai, notai che c'era uno strano silenzio. Presi il vassoio e mi misi in fila. Per pranzo c'era pizza (se si può chiamare così), patate al forno e pasticcio di fragole. Feci scivolare lo sguardo verso i tavoli alla ricerca di Jem e Lucy, ma non li trovai. Volevo sedermi con i ragazzi, ma c'era anche Luke, così presi posto in un tavolo da sola e cominciai a fissare quel disgustoso pranzo che avevo nel piatto. La giornata passò troppo lentamente per i miei gusti. Tornata a casa mi accasciai sul divano e restai tutto il pomeriggio a guardare la televisione. Fu così per alcuni giorni. Finalmente arrivò il giorno in cui i ragazzi dovevano andare in radio. Salutai Mike e gli augurai buona fortuna. Volevo davvero che andasse bene. Erano bravi. Sapevano come conquistare il cuore della gente. Mandai un messaggio a Cal e Ash dicendo loro che li avrei ascoltati in diretta e che tifavo per loro. Non scrissi nulla a Luke ma sperai che stesse bene.

Prima della diretta decisi di mangiare qualcosa e suonare un po'. Mi sarei distratta da tutti i pensieri che mi vorticavano in testa. Alle 3 cominciò la diretta. Alzai il volume della radio e ascoltai.

-Buona giornata a tutti quanti! Oggi abbiamo nuovi ospiti con noi. Sono una nuova band formatasi da poco. Tre ragazzi della Norwest Christian College e un ragazzo che ormai ha finito la scuola. I loro nomi sono Luke Hemmings, voce e chitarra del gruppo; Calum Hood, basso e voce; Michael Clifford, chitarra; e Ashton Irwin, batteria. Ok ragazzi, come vi sentite ad essere ascoltati da migliaia di persone?

-E' una sensazione bellissima, e devo dire che come prima frase in radio è davvero banale!- Disse Cal ridendo.

-Ok, non abbiamo molto tempo, quindi, avete qualcosa di importante da dire al mondo?-

-Abbiamo una canzone e vorremmo suonarla, ma prima vorrei dire come l'ho scritta e per chi.- Disse Luke. -Vorrei chiarire di fronte a tutti alcune cose. La mia vita è cambiata poco tempo fa. Successe proprio a scuola, dove ti aspetti non accada mai nulla di divertente o bizzarro. Fu un'esperienza dolorosa per lei. Ci mancò poco che le ruppi il naso, ma averla tra le mie braccia, con gli occhi chiusi e le labbra dischiuse fu uno dei momenti più belli in assoluto. Appena si svegliò notai un lampo di odio nei suoi occhi, probabilmente rivolto a me che le avevo sbattuto una porta in faccia. La seconda volta che ci incontrammo, o meglio, le nostre teste si incontrarono, su altrettanto doloroso per entrambi. Riuscivamo solo a farci male a vicenda. Ma quando cominciai a parlarle fu come ricevere una carezza. La sua voce non mi stancava mai. La sua mente brillante, il suo sorriso spontaneo, la sua voglia di conoscere e la sua passione per la musica mi avevano conquistato il cuore. Non riuscivo a smettere di pensare a lei. Quando la baciai per la prima volta fu la più bella sensazione della mia vita. Lei era così titubante, che avevo voglia di tenerla tra le mie braccia per sempre. Le giornate che passavamo insieme, a parlare di tutto ciò che esiste nel mondo. La prima volta che l'ho sentita cantare. Le sue dita che scivolavano sul pianoforte. Era come guardare un angelo. Poi ho rovinato tutto. In realtà non sono stato io. Ma voglio solo dirle una cosa: se stai ascoltando, e so che lo stai facendo, questa è per te, per tutto ciò che mi hai fatto passare. Per tutte le ammaccature che ho lungo il corpo, ma soprattutto per tutti i sorrisi che mi hai rubato e tutti i baci che ci siamo dati. Ti amo. So che è tardi per dirtelo, ma ti amo dal primo giorno che ti ho vista.

E non ti tradirei mai, perché non rischierei mai di perdere la miglior cosa che mi sia capitata nella vita.

Ok, ragazzi. Cominciamo.- Stava parlando di me? Aveva davvero detto tutte quelle cose davanti al mondo intero? Le lacrime cominciarono a scendermi lungo le guance e capii di aver commesso un errore madornale a lasciarlo. Mi mancava. Mi mancava da morire. Mi mancavano i suoi abbracci e quei sorrisi rivolti solo a me. Lui aveva detto la verità. Carol aveva fatto tutto da sola. Gliene avrei fatte passare di tutti i colori, ma ora volevo solo concentrarmi sulla canzone che aveva scritto per me. Un ragazzo aveva scritto una canzone per me. Neanche nei miei sogni più impossibili avrei mai immaginato che tutto ciò sarebbe successo a me. Quel ragazzo era una forza della natura e non potevo lasciarmelo scappare. Lo amavo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Unpredictable ***


Ciao gente, come state? Se avete qualche momento libero, recensite! Per favore. Grazie!

Godetevi la storia. XOXO

ANDREA

 

Cominciarono la canzone. Aveva un ritmo orecchiabile.

 

She sits at home with the lights out

Seeing life in different colours

I think it’s time that we wake up

So let me take you away

We can run down the street

With the stars in our eyes

We can tear down this town

In the dark of the night

Just open the door

We’ve got time on our side

We can make it out alive

Hey we’re taking on the world

I’ll take you where you wanna go

Pick you up if you fall to pieces

Let me be the one to save you

Break the plans we had before

Let’s be unpredictable

Pick you up if you fall to pieces

Let me be the one to save you

It took so long to convince you

I knew I had to show my colours

You never wanted to be rescued

But now we’re drifting away

We can run down the street

With the stars in our eyes

We can tear down this town

In the dark of the night

Just open the door

We’ve got time on our side

We can make it out alive

 

 

Non potevo crederci che stavano suonando per me. Mentre Luke cantava sentii la voce di sottofondo di Cal.

-Se non lo perdoni così, non sappiamo più cosa inventarci!- Risero tutti, compreso Luke mentre cantava. Si sentivano le risate di sottofondo di Ash. Mi ero davvero troppo affezionata a quei ragazzi. Di solito non mi legavo molto alle persone, tranne Rebs, ma lei non faceva testo perché la conoscevo dalla prima elementare. Loro, invece, erano riusciti a farmi sentire importante con i piccoli gesti. Amavo come si trattavano tra loro, come se fossero fratelli, come si prendevano in giro e ridevano di loro stessi, adoravo sapevano cosa pensassero l'uno dell'altro, adoravo come nascondevano i loro difetti. Erano diventati la mia famiglia. E Luke. Lucas Robert Hemmings. Il cui nome sembrava quello di una scimmietta da circo. Il ragazzo che mi aveva quasi rotto il naso; quello che per appuntamento romantico mi aveva portato in sala musica a scuola per mangiare un hamburger. Il ragazzo che aveva cantato con me, quello con cui avevo discusso delle forme delle nuvole. Lo stesso che mi faceva ridere ogni volta che sorrideva. I cui baci erano dolci e passionali allo stesso tempo. Che mi aveva distrutto il cuore in mille pezzi ed era riuscito subito a rimetterlo in sesto.

 

Aspettai che i ragazzi tornassero a casa stesa sul divano a leggere un libro. Erano le due di notte quando mi addormentai e loro non erano ancora rientrati.

 

LUKE

 

Avevo fatto del mio meglio. Tutto ciò che avevo organizzato con i ragazzi per Andrea era andato nel verso giusto. Speravo davvero che mi avesse perdonato, perché avevo passato notti intere a scrivere quella canzone e a pensare a lei. Non mi era mai successo con una ragazza. Insomma, chi si innamora a diciassette anni? Magari non la sposerò, ma sono certo che adesso l'unica cosa che voglio è stare con lei. Stringerla tra le mie braccia e sentire il suo profumo su di me. Decidemmo con i ragazzi di fermarci da Pizza Hut per mangiare e arrivammo a casa di Mike alle 4:30 del mattino.

-Ragazzi, fate il meno rumore possibile, capito Luke?- Mi disse Mike. Perché si rivolgeva sempre esplicitamente a me?

-Sarò silenziosissimo- Dissi.

Volevamo andare in camera di Mike per parlare un po' della giornata. Probabilmente saremmo rimasti a dormire da lui. Ash si diresse subito in bagno, visto che se la teneva da quando eravamo partiti. Cal aprì il frigo alla ricerca di un po' di latte e io decisi di andare sul divano per vedere un po' di televisione.

Mi diressi in salone e presi il telecomando. Mi girai verso il divano e notai una figura rannicchiata su di esso. Andy. Dormiva silenziosamente. Aveva i capelli sparsi sul cuscino del divano e le braccia intorno alla vita. Aveva freddo. Presi una coperta e gliela posai sul corpo. Era bellissima, anche quando dormiva. Aveva le labbra un po' socchiuse e una ciocca di capelli sulla faccia. Mi avvicinai e cominciai a fissarla. Mi avvicinai e posai le mie labbra sulle sue. Non volevo svegliarla, volevo solo darle il bacio della buonanotte, ma sentii che si stava svegliando.

 

ANDREA

 

Sentii delle labbra sulle mie e dal profumo capii subito che era lui. Finalmente erano tornati. Risposi al bacio e lo presi dolcemente per il colletto della maglietta per avvicinarlo a me.

-Ti amo- Dissi mentre lo baciavo.

Lui si allontanò con il viso e mi guardò con un sorriso enorme. Lo fissai a mia volta.

-Ho ascoltato la radio oggi- Dissi ridendo.

-Ah davvero? E cosa hanno trasmesso?- chiese scherzando.

-Un nuovo gruppo. Abbastanza bravi, anche se il cantante è un po' troppo mieloso- Dissi e scoppiai in una risata.

-Sei incorreggibile- Mi disse e mi baciò di nuovo – ma ti amo per questo!-

-Ragazzi non vi azzardate a farlo sul divano!- Urlò Mike dalla cucina.

-Meno male che dovevamo fare silenzio!- Gli rispose Luke mentre mi prendeva per mano e mi portava in cucina.

-Ah, vedo che la canzone e la dichiarazione davanti al mondo hanno funzionato!- Disse Calum spuntando da dietro il frigorifero aperto.

-Vedo che tu non perdi mai il sorriso, neanche alle 4 del mattino- Risposi facendogli la linguaccia.

-Che ragazza raffinata- Disse.

-Una principessa- Gli diede corda Luke.

-State organizzando una cospirazione contro di me?- Chiesi guardando prima uno e poi l'altro.

Scoppiammo tutti a ridere.

-Cosa succede di così divertente?- Chiese Ash spuntando dalle scale.

-E tu da dove vieni?- Chiesi curiosa.

-Dal bagno e vi consiglio di non usarlo per un po'!- Disse passandosi la mano sulla bocca per far capire quanto il bagno puzzasse. Quel ragazzo non aveva limiti.

-Ragazzi, personalmente sto morendo di sonno e domani abbiamo scuola, quindi direi di andare a dormire.- Disse Mike.

-Sono pienamente d'accordo.-Concordò Calum dirigendosi alle scale. -Buonanotte Andy! Ci vediamo domani mattina. Non fate cose sconce tu e Luke. Buonanotte anche a te fratello.- Disse e salì le scale.

Cosa? Luke avrebbe dormito con me? Oh cazzo.

-Non credo sia una cosa saggia che voi due dormiate assieme.-Intervenne Mike.

-Io posso dormire sul divano se vuoi- Disse Luke rivolto soprattutto a me.

-No- Dissi decisa. -Va bene, non voglio che dormi scomodo per colpa mia. Il mio letto è abbastanza grande per tutti e due. Devi solo tenere le mani al loro posto- Dissi seria.

-Dormirò come un bambino, promesso!-Disse e mi diede un bacio sulla guancia. Avevo davvero accettato di dormire con lui? Cosa diavolo mi saltava in mente. Non sarei riuscita a chiudere occhio.

-Ok, allora, buonanotte ragazzi. E ricordati che le nostre stanze sono vicine quindi se fate qualcosa sentiamo tutto.- Disse Ash.

-Non ti preoccupare, puoi eccitarti con i video che hai salvato sul computer, non hai bisogno di noi!- Disse Luke.

-Sempre spiritoso il ragazzino- Rispose Ash.

-Ok ragazzi, se avete finito, io sto morendo di sonno- Disse Mike.

-Buonanotte!- Dissi e trascinai Luke con me.

Salimmo le scale mano nella mano e quando fummo in camera, lui accese la luce e chiuse la porta.

-Perché hai chiuso la porta?- Chiesi.

-Se vuoi la lascio aperta- Rispose con tono di scusa.

-No no, va bene così. Ma ti avverto che se hai qualcosa in mente, puoi anche tornare di sotto e dormire sul divano.- Dissi seria.

-Se tu non vuoi, non succederà niente!- Disse e mi mise le mani sui fianchi, facendomi poggiare la fronte contro la sua.

-Ti amo così tanto- Dissi sottovoce con gli occhi chiusi.

-Così però non faciliti il fatto che non debba toccarti stanotte.- Disse ridendo.

-Non ci pensare neanche Lucas!- Dissi allontanandomi. -Adesso esci che mi devo mettere il pigiama- Dissi.

-Va bene lo stesso se mi giro di spalle? Giuro che non sbircio.- Disse e si girò mettendosi le mani sugli occhi.

Alzai gli occhi al cielo. Quel ragazzo era proprio incorreggibile. Presi il pigiama. Rosso con i pinguini. Davvero adatto per una notte con il tuo ragazzo. Potevo essere una di quelle che dorme con il pigiama di seta? Mi sfilai le scarpe e velocemente i pantaloni. Mi misi subito quelli del pigiama. Mi tolsi la maglietta e rimasi nel mio originalissimo reggiseno nero con le margherite bianche.

-Ok se hai finito tocca a me- Disse Luke girandosi.

-NON HO FINITO!- Urlai e ripresi la maglia mettendomela davanti per coprirmi.

-Scusa scusa scusa!- Disse.- Comunque bel reggiseno- E si girò di nuovo.

-Ti odio Luke!- Dissi mettendomi la maglia del pigiama e togliendomi il reggiseno.

-Prima mi ami, poi mi odi. Sei una persona un po' indecisa o sbaglio?- Disse e si girò.

-Comunque per me non c'è bisogno che ti giri. Non ho niente da nascondere- Disse sorridendo.

-Neanche lì sotto?- Chiesi sarcastica indicando il cavallo dei suoi pantaloni.

-Vuoi vedere?- Disse lui sbottonandosi i pantaloni.

Mi girai immediatamente di schiena e rimasi a fissare il muro davanti a me.

-Cazzo!- Sentii dire.

-Che succede?- Chiesi subito.

-Non ho il pigiama- Disse Luke.

-Eh ti pareva che ti fossi dimenticato qualcosa- Dissi alzando gli occhi al cielo.

-Mi toccherò dormire in mutande- Disse.

Mi girai subito. Era in mutande a pochi centimetri da me.

-Perché non puoi dormire vestito?- Chiesi con il respiro corto. Era troppo averlo così vicino così poco vestito. Mi mancava il fiato.

-Perché poi puzzo.- Disse e si infilò nel letto.

-Allora, non vieni?- Chiese.

Mi infilai sotto le coperte il più lontano possibile da lui.

-Guarda che non ti mangio- Disse avvicinandosi.

Avevo davvero paura. Cosa dovevo fare. Volevo dormire con lui, ma lui voleva solo dormire?

Lasciai che si avvicinasse e mi girai verso di lui. Eravamo naso contro naso.

-Allora, stabiliamo delle regole o sai come devi comportarti?- Chiesi guardandolo negli occhi.

-Guarda che il sesso si fa in due, quindi neanche tu devi allungare le mani.- Disse.

-Come se ne avessi intenzione- Dissi e gli diedi un bacio sulla bocca. - Buonanotte- Dissi e mi girai dandogli la schiena.

Lui si avvicinò e mi abbracciò da dietro. -Buonanotte amore mio. Comportiamoci in modo imprevedibile.- Mi sussurrò all'orecchio e dopo avermi dato un bacio sulla guancia chiuse gli occhi. Ci addormentammo abbracciati e fu una sensazione bellissima sentire il suo profumo su di me.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Che nottata! ***


 

Salve persone con poca vita sociale come me. Come state? Traumatico il rientro a scuola?

Vi lascio alla storia. Recensite! XOXO

 

ANDREA

 

Mi sveglia per colpa di un raggio di sole che era penetrato nella stanza, dritto sul mio viso. Ero sotto le coperte e sentivo un calore dietro di me. Luke. Il suo profumo aveva ormai invaso tutta la stanza. Il suo braccio era sul mio fianco e le sue gambe erano intrecciate alle mie. Non volevo rovinare quel momento così decisi di chiudere di nuovo gli occhi. Presi la sua mano e la strinsi tra le mie. Era calda. Mi addormentai di nuovo.

Fui svegliata da qualcuno che mi mordeva l'orecchio.

-mmmSmettila- Dissi con gli occhi ancora chiusi.

-Buongiorno amore mio- Disse Luke, cominciando a baciarmi il collo, dall'orecchio fino alla mascella. Non poteva fare così di prima mattina. Era troppo per i miei poveri ormoni.

-Hai dormito bene?- Mi chiese mentre infilava la mano sotto la mia maglietta e disegnava piccoli cerchi attorno al mio ombelico.

-Divinamente, perciò lasciami dormire- Dissi e continuai a tenere gli occhi chiusi. Luke continuava imperterrito a farmi le coccole e non mi lasciava in pace. Così decisi di girarmi verso di lui.

-Sei contento? Sono sveglia- Dissi con tono brusco.

-Hai dei capelli fantastici- Disse ridendo.

Oh cazzo, chissà che casino! Probabilmente avevo un nido in testa.

-Spiritoso, ma neanche i tuoi sono molto ordinati- Dissi con un sorriso.

-Ma sono lo stesso perfetto, no?- Mi chiese facendomi mettere sopra di lui. Ogni parte del mio corpo aderiva alla sua. C'era solo il mio pigiama a dividerci. Cominciai a sentire davvero caldoLe sue mani scivolarono lungo i miei fianchi e alzarono la mia maglietta. Cominciò ad accarezzarmi la schiena. Non volevo fare sesso, ma mi sentivo bene con le sue mani su di me. Mi sporsi in avanti e gli dieci un bacio sulla bocca. Quel bacio divenne molto intenso, tanto che lui si mise seduto, appoggiandosi alla parete dietro al letto e mi fece mettere su di lui, con le mie gambe ai lati. Le sue mani erano sotto la mia maglietta. Cominciarono a scendere e sentii che giocherellavano con l'elastico dei pantaloni.

-Dovremmo andare a scuola- Dissi tra un bacio e l'altro. Non riuscivo a smettere di baciarlo. Gli lasciai una scia di baci su tutto il collo. Non sapevo da dove arrivasse tutta questa energia. Non ero mai stata brava a prendere iniziative. Specialmente con un ragazzo.

-Dobbiamo proprio?- Chiese lui e uno strano suono gli uscì dalla bocca. Aveva ansimato? Grazie a me?

Mi allontanai e lo guardai negli occhi. Le sue mani erano sul mio sedere e facevano movimenti circolari spingendo un po'. Stava succedendo davvero?

Lo guardai intensamente. Non dovevo pensare. Dovevo solo agire. Mi fiondai sulla sua bocca e lui mi spostò con le mani ancora più vicino al suo petto. Sentivo che qualcosa stava crescendo lì sotto. Sorrisi tra le sue labbra. Le mie mani erano sui suoi capelli, che ormai erano ridotti ad un ammasso di qualcosa di indescrivibile. Mi sentivo elettrica. Mi sentivo pronta. Volevo farlo. Feci scivolare le mie mani sul petto di Luke fino ad incontrare l'elastico dei suoi boxer. Lo sentii sorridere. Allungai l'elastico e...

Qualcuno bussò alla porta.

Mi alzai immediatamente dal letto e mi sistemai la maglietta e i pantaloni. Cercai di non diventare tutta rossa in viso e andai ad aprire.

-Ragazzi, è tardi! Non siete ancora pronti?- Chiese Mike con lo zaino in spalla.

-Cosa stavate facendo?- Chiese poi, notando la mia espressione e probabilmente i miei capelli scompigliati.

-Assolutamente niente, 5 minuti e siamo pronti!- Dissi e gli chiusi la porta in faccia. Che figura di merda! Mi appoggiai con la schiena alla porta e guardai Luke, che non si era mosso di un centimetro dalla posizione in cui l'avevo lasciato.

Scoppiammo a ridere entrambi.

-Alzati e vestiti che dobbiamo andare a scuola!- Dissi e andai verso l'armadio per cercare qualcosa da mettermi.

-Appena usciamo ricordami di uccidere Michael!- Disse e si alzò dal letto.

 

Ci preparammo velocemente e uscimmo senza neanche fare colazione.

Ashton era rimasto a dormire perciò in macchina fummo io, Luke, Cal e Mike.

-Allora, 'dormito' bene stanotte?- Chiese Calum facendo le virgolette in aria quando pronunciò la parola 'dormito'.

-Abbia dormito e basta, Calum!- Dissi io.

-Stamattina non sembrava, però- Disse Mike.

-La ragazza si muove parecchio quando dorme. Ecco spiegato perché aveva quei capelli alla cazzo.- Intervenne Luke per salvare la situazione.

-Se lo dici tu- Disse Mike alzando le spalle.

Scoccai un'occhiata complice a Luke. Lui mi sorrise di rimando. Abbassai lo sguardo e ripensai a quello che stava per succedere quella mattina. Davvero? Solo poco più di un mese fa non avevo neanche baciato un ragazzo e ora stavo quasi per farci sesso? Era la cosa giusta o dovevo aspettare? Ma aspettare cosa? Dovevo aspettare, perché di solito i maschi vogliono solo quello e dopo si stufano. Ma Luke era davvero così? Cioè quanti ragazzi ti dicono in diretta radio di amarti e scrivono una canzone per te?

Mentre pensavo a tutto ciò, non mi accorsi che eravamo già arrivati a scuola.

-Andiamo?- mi chiese Luke porgendomi una mano. La presi e scesi dalla macchina.

Non avevamo neanche discusso su come comportarci a scuola. Dovevamo far finta di essere solo conoscenti? Aiuto!

Prima che potessi chiedergli qualcosa, Luke prese in mano la situazione e nel cortile della scuola, davanti alla maggior parte degli studenti che aspettavano il suo della campanella, mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui, posando le sue labbra sulle mie, in un lungo bacio che mi tolse quasi tutta l'aria.

-TI AMO ANDREA!- Urlò.

-Shhhh- Dissi ridendo.

-Perché? Tutti devono sapere che tu sei la mia ragazza!- Disse sorridendo.

-Sei imprevedibile!- Dissi e gli diedi un altro bacio.

-NIENTE BACI A SCUOLA!- Sentimmo urlare. Ci girammo e notammo il preside che ci guardava male.

Mi allontanai subito da Luke, scusandomi con il preside.

-Io vado in classe, a dopo!- E velocemente gli scoccai un bacio sulla guancia.

Quella giornata era cominciata davvero per il verso giusto. Niente avrebbe potuto rovinarla.  

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Dean ***


Buongiorno gente! Vi prego, recensite! Grazie. XOXO

 

 

LUKE

 

Quella nottata era stata meravigliosa. Ovviamente avevo davvero pensato che avremmo fatto altro oltre che dormire, ma non volevo forzarla. Era lei che doveva volerlo, e questo era il motivo per cui le lasciavo il pieno controllo su di me. Ma averla tra le mie braccia era stata una sensazione indescrivibile. I suoi capelli sul cuscino, il suo corpo attaccato al mio, ogni centimetro di lei vicino a me. Quando poi al mattino aveva preso in mano la situazione era stata strabiliante. Come si muoveva, i suoi baci, il calore del suo corpo, la sua pelle. Era perfetta. Era tutto perfetto. O quasi. Se non fosse arrivato Mike. Mentre andavo in classe lo incontrai e gli dieci uno pugno sulla spalla.

-Ehi! Che diavolo ti ho fatto?- Chiese confuso.

-Questo è per stamattina! Non potevi aspettare altri 10 minuti prima di bussare?- Dissi serio.

-Ah, lo sapevo che stava succedendo qualcosa. Mi dispiace, la prossima volta mandami un sms così busso quando ti fa più comodo!- Disse con tono sarcastico.

Andai in classe e passai la prima ora a fissare la lavagna senza ascoltare una parola di quello che diceva quella grassona della prof. Non riuscivo a smettere di pensare a lei. Stava succedendo a me? Ero felice con lei, come non lo ero mai stato con nessun'altra ragazza. Lei sapeva essere tanto femminile quanto scaricatore di porto e poteva battermi in una gara di chi mangia più hot dog. Non aveva niente da invidiare a ragazze come Carol. A proposito di Carol. Dovevo parlarle e dirle di smetterla di far girare false voci.

La prima ora era finita. Finalmente. Ora avevo Algebra 2 con Andy. L'aspettai all'armadietto, ma stranamente non arrivò. Andai direttamente in classe e la trovai in ultima fila con le cuffiette nelle orecchie. Stava parlando con qualcuno al telefono. Non capivo l'italiano, quindi non sapevo con chi stesse parlando o di che cosa. Mi avvicinai e le stampai un bacio sulla guancia.

-Con chi parli?- Le chiesi. Divenne subito rossa.

Guardai verso il telefono e notai un ragazzo sulla ventina moro con occhi marroni.

-Luke, ti presento mio fratello Mattia. Tia, questo è Luke, il....- Disse

-Sono il suo ragazzo!- Dissi subito.

-Andy, sbaglio o non mi avevi detto di avere un ragazzo?- Chiese Mattia.

Davvero??

-Bhe, piacere di conoscerti Mattia. Andy, dovresti chiudere perché tra trenta secondi suona la campanella e se la prof ti becca con il cellulare sei finita- Le dissi.

Sentii che salutava il fratello e chiudeva la telefonata.

-Ehy Luke, scusami se non ho parlato a Tia di te, ma non ne ho avuto il tempo.- Mi disse Andy.

Davvero pensava che mi sarei offeso per così poco? Neanche io avevo parlato ai miei di lei.

-Oh no, questa me la lego al dito- le dissi prendendola in giro.

-Non sei molto convincente- Disse e si alzò venendo verso di me. L'abbracciai e la baciai.

Amavo il sapore delle sue labbra. Il lucidalabbra alla ciliegia era il suo marchio.

D'un tratto sentii un colpo di tosse.

Io e Andrea ci staccammo subito e notammo che la professoressa di Algebra era sulla porta con le mani sui fianchi.

-Buongiorno ragazzi. Questa è una classe di Algebra, non di Chimica!- Disse con tono brusco e si sedette alla cattedra. Guardai Andrea, tutta rossa in viso, e mi sedetti al mio banco sorridendo.

Suonò la campanella e entrarono un po' alla volta il resto dei compagni. Ed eccola lì. Il mio incubo peggiore. Carol. Si sedette nel banco davanti al mio e si voltò subito verso di me, fissandomi con un sorriso fintissimo.

-Cosa vuoi, Carol?- Chiesi serio.

-Ciao Luke. Cos'è questa storia di te e la ragazza italiana?- mi chiese.

-La ragazza italiana ha un nome, Andrea. Ed è la mia ragazza. Tu non sei la mia ragazza, Carol. Mettitelo bene in testa perché non voglio più avere niente a che fare con te.-

Mi guardò a bocca aperta. Era sconvolta. Si voltò senza dirmi niente e fui grato che per il resto del tempo non mi rivolse parola.

 

 

ANDREA

 

Quella giornata era davvero bella. Tutto andava alla perfezione. Finita l'ora di Algebra, mi diressi in cortile per passare l'ora di buco ascoltando musica, visto che non avevo compiti da poter fare.

Mentre ero sdraiata sulla panchina con i My Chemical Romance a palla nelle cuffie sentii qualcuno che mi toccava una spalla. Aprii gli occhi e mi ritrovai davanti a due occhi verdi.

Mi misi seduta e mi tolsi le cuffiette.

-Posso aiutarti?- Chiesi al ragazzo riccio con gli occhi verdi che mi fissava impalato.

-Magari! Sono nuovo e sto cercando di fare qualche amicizia. Ti va di entrare a far parte del club amici esclusivi di Daniel?- Mi chiese. Era fuori di testa o ubriaco? Però come approccio era davvero originale.

Risi alla sua battuta.

-Siediti pure!- Dissi –Io sono Andrea, piacere di conoscerti- Gli dissi porgendogli la mano. La strinse.

-Piacere mio, Andrea. Io sono Daniel. Dall'accento non sembri di qui- Mi disse.

-Ottima osservazione, Daniel. Sono italiana e sto facendo l'anno all'estero qui in Australia. Tu di dove sei?- Chiesi.

-Vengo da Baltimore, negli Stati Uniti- Mi disse.

-Uh, la città di Alex!- Dissi

-Chi??- Chiese curioso.

-Oh niente, storia lunga.- Dissi evitando di sembrare strana.

-Comunque, quanti anni hai?- Chiesi

-17, tu?-

-Anche io, fammi vedere il tuo orario delle lezioni, magari abbiamo qualche corso insieme- Dissi.

Mi porse subito un foglietto. Avevamo insieme filosofia e storia. Glielo dissi e lui sorrise.

-Allora, raccontami un po' di te- Dissi.

-Oh bhe, non c'è molto da dire. Sono Daniel, ho 17 anni e vivo con mia madre fuori città. Mi sono trasferito da una settimana e non conosco nessuno. Adoro la musica, suono il pianoforte e gioco a football americano. Sono una persona molto superstiziosa ma non credo in Dio. Ho la fobia dei palloncini e vado matto per le caramelle al miele. Ora tocca a te- Disse.

-Ok, sono Andrea, ho 17 anni e vivo con la famiglia di Michael Clifford. Amo la musica e suono anche io il pianoforte. Ho una strana ossessione per Dave Grohl e vado matta per le caramelle all'anguria. Neanche io credo in Dio. Ho un fratello più grande e...ah, ho un ragazzo che viene qui a scuola.- Dissi.

-Ah sì? E chi è?- Chiese curioso.

-Luke Hemmings. Ragazzo alto, biondo, occhi azzurri. Forse l'hai visto in giro- Dissi.

-Forse, ma non ricordo tutti i ragazzi che vedo, ma tutte le ragazze sì- Disse ridendo.

-Sempre i soliti voi maschi- Dissi.

Sentii il suono della campanella.

-Io devo andare in classe, ci vediamo tra due ore!- Dissi e me ne andai.

Mi diressi verso la mia classe e venni raggiunta da Calum.

-Ehy Andy! Come stai? É un po' che non parliamo.- Disse.

-Ehy Cal, sto benissimo, grazie. Di cosa vuoi parlare?- Chiesi già conoscendo la risposta.

-Di te e Luke ovviamente- Disse ridendo.

-Chissà perché me lo immaginavo- Dissi.

-Allora, l'avete fatto?- Chiese come una ragazzina in preda al gossip sul suo idolo.

-Primo: perché dovrei dirtelo? Secondo: Non sono assolutamente affari tuoi e Terzo: Non vengo a parlare di certe cose con te!- Dissi indignata.

-Così mi offendi, però! Io so mantenere un segreto. Solo che Luke non mi dice niente.- Disse

-Chissà perché. Magari perché non è successo niente!- Dissi.

-Certo, certo!- Disse e entrò in classe lasciandomi da sola in corridoio.

Passai l'ora successiva a disegnare note musicali sul foglio degli appunti.

Durante l'ora di storia incontrai di nuovo Daniel.

Si sedette nel banco affianco al mio.

-Ehy amica!- Disse

-Ehy amico?!- Dissi io stranita.

-Ti sono mancato in queste due ore?- Non avevo minimamente pensato a lui.

-Da morire!- Dissi sarcastica.

-Bene. Senti, ti andrebbe oggi pomeriggio di venire a casa mia così mi spieghi cosa avete fatto fino ad ora di storia e filosofia?- Subito al dunque il ragazzo.

-Certo, ma una toccata e fuga perché poi ho un impegno- Bugia, ma non volevo andare a casa sua. Era simpatico per carità, ma lo conoscevo appena. Magari era un drogato che voleva stuprarmi. Ci credevo poco da come sorrideva. Aveva delle adorabili fossette ai lati della bocca.

Durante l'ora notai con la coda dell'occhio che Daniel mi lanciava frecciatine. Quel ragazzo era inquietante.

Finita scuola andai subito da Luke ad avvertirlo che andavo a casa di Daniel.

-A casa di un altro ragazzo? Com'è, carino? Lo conosco? Se ti sfiora anche solo con un dito lo appendo al muro.- Disse subito Luke.

-Stai tranquillo, è solo per i compiti- Dissi dandogli un bacio.- Ci vediamo dopo- Gli urlai mentre andavo via.

-Ti amo!- Mi urlò lui.

Ero così felice. In Italia sentivo sempre le coppiette che si dicevano 'ti amo' in continuazione ed era uno spettacolo vomitevole. Però forse ora capivo perché. Era una frase per tirarti su di morale. Per farti sapere che qualcuno tiene davvero a te, che sei importante per un'altra persona. Era una sensazione mai provata. Oltre a Reb non avevo nessuno che tenesse davvero a me. Lei era sempre stata la mia ancora di salvezza.

Entrai in macchina di Daniel.

-Pronta per la corsa più spericolata della tua vita? Non sono un ottimo guidatore.- Disse.

-Oh se è per questo io non ho mai toccato un volante- Risposi. Era vero.

Dopo poco mi pentii subito di aver accettato l'invito. Era un vero disastro. Temevo seriamente per la mia vita.

-Giusto per curiosità, dove hai preso la patente?- Chiesi mentre mi tenevo stretta al sedile.

-L'ex di mia madre era un esaminatore.- Disse. Questo spiegava tutto.

-So che è una domanda un po' intima, ma tuo padre?- Chiesi seria.

-Se ne è andato quando avevo 3 anni. I miei litigarono pesantemente alla mia nascita e lui cominciò a bere. Poi incontrò una donna più figa e giovane di mia madre e se ne andò senza dire niente.- Disse continuando a guardare la strada.

-Mi dispiace- Dissi.

-Oh non è colpa tua!- Rispose lui.

-Lo so, ma di solito si dice sempre mi dispiace in queste occasioni- Non sapevo più che dire. Rimanemmo zitti per il resto del viaggio. Durò circa mezz'ora. Finalmente Daniel parcheggiò davanti ad una roulotte. Speravo davvero che non fosse casa sua.

-Benvenuta nella mia dimora. So che non è un castello come ti eri aspettata, ma profuma di casa mia.- Disse accompagnandomi alla porta.

L'aprì e subito mi investì un odore di polpette al sugo. Delizioso. Entrai chiedendo permesso e mi rispose una voce femminile.

-Dean sei tu?- Chiese. Una testa riccia comparve dalla cucina. Quella doveva essere la mamma di Daniel.

-Salve signora, io sono Andrea, una compagna di scuola di suo figlio- Dissi educatamente. La somiglianza tra i due era impressionante. Stessi capelli, stessi occhi e stesso naso. Lei però era molto più piccola e minuta di lui, che invece era alto e muscoloso.

-Oh ciao Andrea, piacere di conoscerti. Io sono Ann.Dean perché non mi hai detto che avremmo avuto ospiti?- Chiese Ann a suo figlio.

-Perché stamattina non sapevo che mi sarei fatto un'amica a scuola- Disse lui. Quanto era dolce.

-Scusa mamma, ma noi andiamo in camera a studiare- Disse e mi spinse verso una porta chiusa.

-Piacere di averla conosciuta- Le urlai.

-E' simpatica- Dissi quando entrammo in camera.

Era un vero covo maschile. Alle pareti c'erano poster di macchina d'epoca e band ( davvero forti), in un angolo c'era una piccola pianola e al centro della stanza c'era un letto ad una piazza, ricoperto di vestiti. Davvero ordinato il ragazzo.

-Scusa ma stamattina ho disfatto la valigia ma non ho fatto in tempo a mettere i vestiti nell'armadio- Disse prendendo i vestiti e buttandoli sulla sedia.

-Allora, cominciamo da storia o filosofia?- Chiesi sedendomi sul letto. Lui mi raggiunse e si mise a gambe incrociate sul cuscino.

-Direi di cominciare con filosofia.- Rispose.

Dovevo restare per 5 minuti, ma alla fine fui costretta a rimanere per 2 ore e mezza. Fu un pomeriggio piacevole. Conobbi Dean, le sue passioni e le sue paure. Era un ragazzo strano, in senso buono, e dovevo ancora capire dove mettesse tutto il cibo che ingurgitava. Perché tutti i ragazzi mangiano come maiali ma non ingrassano? Sarebbe il sogno di ogni ragazza.

Finalmente avevamo terminato anche con storia.

-Bene, sarà meglio che vada. Luke probabilmente mi starà cercando- Dissi e mi alzai dal letto.

-Mi sono divertito- Disse Dean raggiungendomi.

-Anche io, davvero!- Dissi – Bhe, allora ci vediamo domani!- Dissi e uscii dalla casa salutando Ann, che mi abbracciò stritolandomi.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Ragazzo, cosa diavolo hai fatto? ***


LUKE

 

Avevo lasciato 9 messaggi a Andy e non mi aveva ancora risposto. Non mi stavo preoccupando. Insomma, era solo andata a casa di un ragazzo nuovo a studiare. Lei e un ragazzo. Da soli. In camera di lui.

La chiamai subito. Rispose al secondo squillo.

-Dove sei?- Chiesi

-Ciao gelosone- Disse subito lei.

-Non sono geloso, vorrei solo sapere dov'è la mia ragazza- Dissi cercando di avere un tono spiritoso.

-Sto tornando a casa con l'autobus. Vieni da me tra 10 minuti ok?- Mi disse.

-Perfetto. Torno con Mike perché qui abbiamo appena finito le prove- Dissi.- A dopo- E riattaccai.

Non era successo niente. Lo sentivo. Lei non era Carol. Potevo benissimo fidarmi di Andrea. Fino a poco più di due mesi fa non aveva neanche mai avuto un ragazzo, figuriamoci se aveva la forza di tradirmi.

-Ragazzi, io vado!- Sentii Cal urlare dall'altra stanza.

-OK!- Gli urlai dietro.- Mike, me lo dai uno strappo a casa tua? Andrea vuole vedermi- Dissi alzandomi dal divano.

-Certo, non c'è problema- Disse.

Squillò il telefono di Ash. Lo sentimmo parlare con qualcuno e quando riattaccò aveva un sorriso enorme.

-Che succede? Hai trovato una ragazza?- Lo presi in giro.

-Meglio, abbiamo un concerto organizzato in un locale al centro di Sydney per venerdì sera alle 8. Che ne dite?- Fece.

PAZZESCO.

-Oh cazzo, Ash! Come te lo sei procurato?- Chiesi.

-Ognuno ha i suoi segreti, no? Comunque dobbiamo decidere 6 canzoni da suonare- Disse.

Lo abbracciai fortissimo. Finalmente avevamo un'altra occasione per farci conoscere.

Ero davvero felice.

Salutammo Ash e con Mike mi diressi alla sua macchina.

-Allora, come stai messo a ragazze?- Chiesi d'un tratto.

-Perché?- Mi chiese Mike.

-Non puoi rispondere a una domanda con un'altra domanda- Dissi

-Perché?- Chiese lui divertito.

-Non sei originale, sai?- Dissi – Comunque, come stai messo?-

-Neanche l'ombra, perchè?- chiese

-Perché volevo organizzare un'uscita a quattro, ma prima dobbiamo trovare la quarta. Che ne dici di Kylie?- Chiesi, ricordandomi della ragazza che non faceva altro che parlare di quanto fossero originali i capelli di Mike.

-Uhm, non so neanche chi sia- Disse.

-Te la faccio conoscere domani.- Dissi.

Arrivammo a casa e trovai Andrea sulla porta ad aspettarci. Era seduta per terra e leggeva un libro.

-Dimenticato di nuovo le chiavi?- Chiese Mike.

-Già. Dovrei scrivermi un post-it per ricordarmi di prenderle.- Disse Andy mentre l'aiutavo ad alzarsi.

Mi stampò un bacio sulla guancia ed entrammo in casa.

-Noi andiamo di sopra- Disse lei, prendendomi per mano e facendomi correre su per le scale. Da dove arrivava tutta quell'allegria?

Entrammo in camera sua e lei chiuse la porta e si sdraiò sul letto.

La raggiunsi e insieme cominciammo a fissare il soffitto.

-Allora...come sono andate le ripetizioni a quel tuo amico?- Chiesi titubante. Non ero sicuro di volerlo sapere.

-Bene, gli ho spiegato storia e filosofia. Abbiamo fatto un po' tardi perché c'era tanta roba arretrata. Abbiamo solo studiato, Luke. È un mio amico, si chiama Daniel e non ho idea di come baci né lo voglio sapere perché ho già un ragazzo ed è perfetto per me; non lo lascerei scappare per nulla al mondo.- Disse e si sdraiò su di me, incrociando le braccia sul mio petto e poggiando il mento su di esse. Era così bella.

-Non sono affatto geloso, so che sono perfetto per te- Dissi fiero di me.

-Modesto il ragazzo- Disse ridendo.

-Assolutamente, e assolutamente protettivo nei confronti della sua, e sottolineo sua, ragazza Andrea- Dissi.

-Ehy, io non appartengo a nessuno, capito?- Disse infastidita.

-Certo che no! Però sei la mia ragazza- Dissi e la feci scivolare in avanti in modo che i nostri nasi si toccassero. I suoi capelli formavano una tenda intorno al mio viso. Eravamo nascosti dal mondo. C'era solo lei in quel momento. Quegli occhioni scuri, quel nasino buffo, quel sorriso un po' storto, quelle guance rosse, quel profumo di mela verde e vaniglia. Era solo per me. Lei ed io. Io e lei.

-Ti amo- Dissi serio.

Mi guardò negli occhi più intensamente di quanto avesse mai fatto.

-Ti amo- Mi rispose.

Appoggiò la fronte contro la mia e chiuse gli occhi. Le accarezzai i capelli e restammo in silenzio per almeno un'ora. Sentii che si era addormentata. Così la feci scivolare sul letto e la misi sotto le coperte.

Le lasciai un biglietto con scritto che il giorno dopo sarei passato a prenderla per portarla a scuola e me ne andai.

Scesi le scale e trovai Mike sdraiato sul divano a mangiare una coppa di gelato.

-Buon appetito fratello. Io vado. Ci si vede domani a scuola. Ricordami di presentarti Kylie.- Dissi e uscii di casa.

Girai l'angolo e decisi di prendere una scorciatoia per una stradina piena di spazzatura. Era davvero puzzolente, ma mi evitava almeno 4 minuti di camminata.

Mentre la percorrevo, notai da lontano due ragazzi. Uno aveva i capelli cortissimi e sembrava un armadio ambulante. Teneva il ragazzo più piccolo, quello con i capelli a cespuglio, per la maglietta e lo strattonava.

-Mi hai sentito? Il capo ha detto che hai solo più 5 giorni, poi te la faremo pagare. Non dovevi scherzare con noi, ragazzino. Possiamo essere molto pericolosi se vogliamo.- Disse e se ne and, lasciando l'altro ragazzo steso a terra.

Lo raggiunsi e notai che aveva un labbro spaccato e un occhio nero.

-Amico, stai bene?- Chiesi aiutandolo ad alzarsi.

Lo guardai. Sembrava avere la mia età. Capelli ricci, occhi verdi.

-Sto bene grazie.- Disse e scappò subito.

In cosa diavolo si era immischiato quel ragazzo? Era troppo giovane per rovinarsi la vita.

Tornai a casa e passai la serata con i miei fratelli, facendo festa perché i nostri genitori erano partiti per una seconda luna di miele di due settimane.

Mi addormentai sfinito alle 11. Era stata una lunga giornata. Lunga ma bellissima. Anche se non riuscivo a togliermi dalla mente quel ragazzo. Cosa aveva fatto per essersi meritato ciò?

 

 

 

Ciao gente. Questo capitolo non mi piace molto, ma non avevo proprio voglia di scrivere. Comunque ditemi cosa ne pensate, grazie!

XOXO

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Interruzioni continue ***


ANDREA

 

Mi svegliai in piena notte e notai che Luke se ne era andato. Il mio stomaco stava brontolando come non mai, così decisi di scendere in cucina. Aprii il frigo e presi una mela. Mi misi sul divano e rimasi per un'oretta a guardare la tv. Dovevo imparare a dormire la notte, non il pomeriggio. Trasmettevano una stupida serie tv, ma la guardai comunque. Decisi poi che era arrivata l'ora di andare a dormire.

Tornai in camera e mi misi nel letto. Non riuscivo ad addormentarmi. Notai un foglietto sulla scrivania.

 

Ciao amore, sono andato a casa. Dormivi proprio bene ma non sono ancora stato certificato come cuscino. Domani ti passo a prendere alle 7:30. Buonanotte e fai sogni casti. Ti amo. L.

 

Sogni poco casti? Non ero io quella che doveva trattenesi dal fare sogni poco casti.

Presi il foglietto e lo misi nel cassetto della scrivania. Tornai a letto e fissai il soffitto. Non riuscivo ancora a credere di avere un ragazzo. Un ragazzo. Io con un ragazzo. Chi l'avrebbe mai detto. Io sicuramente no. Mi ero sempre immaginata sola con una miriade di gatti. E invece avevo lui. Uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto. Uno dei ragazzi più simpatici e divertenti che avessi mai conosciuto. Ed era tutto per me. I suoi baci, le sue carezze, i suoi sguardi dolci. Era tutto rivolto a me. Non ero abituata a tutte queste attenzioni. Specialmente da parte di un ragazzo.

Mi addormentai pensando a lui.

Sembrava essere passata solo un'ora da quando mi ero addormentata, quando suonò la sveglia. La spensi con un gesto noncurante e mi diressi in bagno. Rimasi sotto la doccia per 20 minuti. Era rilassante sentire l'acqua che ti scorreva lungo il corpo. Presi una maglietta a maniche lunghe di un verde stranissimo e un paio di jeans a pinocchietto.

Erano le 7:15 quando scesi a fare colazione. Trovai Mike e Karen intenti a mangiare.

Era un bel po' che non vedevo la mia 'mamma'.

-Buongiorno!- Dissi con un sorriso.

-Ehi sconosciuta, quant'è che non ti vedo? Come stai?- Chiese Karen.

-Benissimo, tu?- Chiesi a mia volta.

-Una favola, ma ora devo scappare a lavoro. Stasera cenetta di famiglia, guai a voi se fate tardi. Andrea, se vuoi puoi invitare Luke. So che andate molto d'accordo- Disse.

Lanciai uno sguardo fulminante a Mike, che subito abbassò la testa ridendo.

Quando Karen fu uscita di casa mi rivolsi a Mike.

-Cosa diavolo le hai detto?- Gli chiesi.

-Niente in particolare, solo che sei diventata molto 'amica' con Luke- Disse ridendo.

-Cosa intendi per 'amica'?- Chiesi prendendo il latte dal frigorifero.

-Solo amica, non le ho detto che state insieme. Ma, visto che conosce Luke, sa già come andrà a finire la storia.- Disse.

-Non potevi evitare di parlargliene?- Chiesi mangiando i cereali.

-Mi ha chiesto lei se ti eri fatta qualche amico- Disse.

-Ah certo, allora diciamogli subito che mi sono fatta un amico molto intimo- Dissi. Non ero incavolata, ma perché glielo aveva detto?

-Scusa, la prossima volta mi faccio gli affari miei- Disse e mi diede un bacio sulla guancia.- Io vado che devo passare a prendere Cal. Luke arriverà tra poco quindi datti una mossa- Disse e uscì di casa.

Rimasi circa 10 minuti da sola in casa prima che qualcuno suonasse il campanello.

Andai ad aprire e mi trovai davanti un Luke tutto bagnato.

-Che diavolo hai fatto?- Gli chiesi ridendo. Sembrava un pulcino.

-Non so se l'hai notato, ma piove un po'.- Mi disse entrando in casa.

-Karen mi ammazza. Esci e togliti almeno le scarpe- Dissi e guardai dalla finestra. Pioveva a dirotto. Non me ne ero neanche accorta.

Luke tornò dentro a piedi scalzi.

-Non posso andare a scuola conciato così- Disse e si strizzò la maglietta che gli si era appiccicata al petto. Un bello spettacolo. Le gocce di pioggia gli cadevano dai ciuffi ribelli dei capelli. Aveva le ciglia bagnate e non riuscivo a togliere gli occhi dal suo collo, anch'esso bagnato.

-Hai finito di mangiarmi con gli occhi?- Chiese svegliandomi dalla trance.

-Non ti stavo mangiando con gli occhi, e ora vai di sopra a farti una doccia- Dissi- io ti prendo dei vestiti di Mike.-

-ok perfetto!- Disse e corse di sopra in bagno.

Andai nella stanza di Mike e presi una camicia a quadri, un paio di boxer, un paio di jeans e dei calzini. Non penso che avrebbe rivoluto indietro i boxer.

Portai la roba di sotto e la misi sul divano. Aspettai circa 15 minuti e finalmente Luke mi degnò della sua presenza.

Lo sentii scendere le scale. Era a piedi nudi. Il suo corpo era nascosto solo da un asciugamano che teneva in vita. Aveva ancora i capelli bagnati.

-Allora, dov'è la roba che devo mettermi- Chiese. Non riuscivo a smettere di fissarlo. E pensare che sotto quell'asciugamano non c'era nient'altro a parte...

-Stai facendo pensieri poco casti su di noi, Andy?- Chiese avvicinandosi a me.

Mi prese per i fianchi e mi avvicino a lui. Gli allacciai le mani dietro il collo e lo guardai negli occhi.

-Se vuoi puoi anche togliermi l'asciugamano, giuro che non opporrò resistenza- Disse con voce sensuale.

-Non tentarmi Hemmings- Dissi.

-Oh, fai pure con comodo.- Disse lui.

-Dobbiamo andare a scuola- Dissi e gli diedi un bacio sulla guancia prima di allontanarmi per prendergli i vestiti.

I miei ormoni erano ormai andati a farsi fottere e mi stavo davvero trattenendo dal saltargli addosso.

Gli lanciai la roba e lui si sfilò l'asciugamano.

In preda al panico chiusi subito gli occhi.

-Cosa diavolo fai?- Chiesi dandogli le spalle.

-Mi vesto- Disse tranquillamente.

-Sei incorreggibile sai?- Dissi.

-Prima o poi mi vedrai nudo, non ti preoccupare- Disse e lo sentii che cominciò a vestirsi.

-Sarà il più tardi possibile- Dissi io.

Mi raggiunse e mi circondò le spalle con un braccio.

-Sei pronta?- Mi chiese.

Aprii gli occhi e vidi che si era vestito. La camicia gli andava un po' larga e anche i jeans ma stava bene vestito così. Ringraziai il mio buon gusto.

Uscimmo di casa e Luke sfrecciò nel traffico per arrivare in tempo a scuola.

La prima ora era ormai cominciata da venti minuti.

-Che ne dici se saltiamo la prima ora e ce ne andiamo in palestra? Tanto adesso non c'è nessuno- Mi propose Luke.

-Dico che è un'ottima idea- Accettai.

Andammo in palestra e mentre io mi sdraiai sugli spalti, Luke prese il pallone da calcio e cominciò a giocare da solo.

-Hemmings ha la palla, scarta il primo avversario. Ottimo stop. Il numero 10 lo sta raggiungendo, ma Hemmings è più veloce e si trova da solo davanti al portiere. Tira la palla e ….GOOOOAAAL!- Urlò.

Cominciai a ridere.

-Cosa c'è di tanto divertente?- Chiese raggiungendomi e rimanendo in piedi davanti a me.

-Tu- Dissi continuando a ridere.

-Ah sì?- Mi chiese e cominciò a farmi il solletico.

-No..ti prego smettila- Dissi.

-Non devi ridere del tuo ragazzo, sai?- Disse lui continuando e ridendo a sua volta.

-Ok non lo faccio più- Dissi tra una risata e l'altra.

Smise e mi fece alzare.

Scese a prendere il pallone

-Vediamo quanto sei brava tu!- Disse e me lo lanciò.

Scesi dagli spalti e lo raggiunsi.

Non ero capace a giocare a calcio ma ci provai lo stesso. Il fiasco più totale.

-Andrea ha la palla e si dirige verso il nostro campione- Disse Luke facendo la telecronaca.

-Cerca di smarcarlo ma è troppo lenta e...- Non riuscì a finire la frase perché gli caddi addosso e finimmo entrambi per terra. Lui aveva attutito la mia caduta, così ora era sotto di me.

-Ottima posizione, direi la migliore- Disse Luke sottovoce e mi baciò.

Mi fece alzare, continuando a baciarmi su tutta la faccia. Mi spinse piano verso la parete della palestra e si spiaccicò a me.

Ogni centimetro di me era attaccato a lui. Continuava a baciarmi, questa volta con più foga.

Non sapevo cosa stava succedendo ma mi piaceva.

Mi prese in braccio e mi fece legare le gambe intorno alla sua vita.

Non sapevo come riuscisse a tenermi ma lo faceva. Cominciò a baciarmi il collo dolcemente.

Mi uscì uno strano verso dalla bocca. Lo sentii sorridere.

-Non eccitarti troppo, Andy- Disse ridendo.

-Zitto Hemmings!- Lo rimproverai sperando che continuasse.

Le sue mani erano sulla mia schiena e sentivo che stavano armeggiando con il gancetto del mio reggiseno quando...

 

 

 

 

Heila gente, so che in questo capitolo non succede molto, ma la storia va avanti con calma. Mi piace descrivere tutte le situazioni in cui si trovano Andrea e Luke.

Comunque, recensite e ditemi che ne pensate. Se anche voi state scrivendo una ff, mi piacerebbe leggerla quindi mandatemi il link.

Grazie!

XOXO

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Vaffanculo ***


LUKE

 

Ero arrivato al gancio del suo reggiseno. Era davvero complicato con una sola mano, senza guardare. Ma c'ero quasi, quando...

-Scusate- Sentii una voce.

Andrea si staccò subito da me e si allontanò di circa due metri.

Mi girai scocciato per vedere chi diavolo ci aveva interrotto, di nuovo. Mi trovai di fronte un ragazzo. Conoscevo quel ragazzo. Era lo stesso della sera prima, quello con il labbro spaccato e l'occhio nero.

Vidi che Andrea gli sorrideva. Perché la mia ragazza stava sorridendo ad un altro ragazzo?

-Ciao Dean- Disse Andy abbracciando il ragazzo.

-Vi ho interrotto? - Chiese con tono indifeso.

-Io ti conosco- Intervenni.

-Non credo, a meno che Andrea non ti abbia parlato di me. Sono Daniel- Disse porgendomi la mano.

Oh! Pensava davvero che fossi così fesso da bermi una cazzata del genere?

-Oh no, io ti conosco. Tu sei il ragazzo di ieri sera.- Dissi.

-Ieri sera? Ehy amico, penso che tu ti stia confondendo con qualcun' altro.- Disse sulla difensiva.

-Cosa diavolo ti sei fatto all'occhio e al labbro?- Se ne uscì Andrea allarmata.

Ah, volevo vedere cosa si sarebbe inventato ora.

-Ieri dovevo rilassarmi un po' così sono andato in palestra a fare un po' di box, solo che il mio avversario era molto più forte di me.- Disse mettendosi le mani nelle tasche della felpa.

-Ti fa male?- Chiese Andrea avvicinandosi e toccandogli una spalla.

Quel tipo non mi piaceva, non mi piaceva per niente.

-Andrea, posso parlarti?- Chiese d'un tratto con un tono serio.

-Certo!- Disse subito. Certo?

-Ehmm...da soli- Disse guardandomi.

-Ok, me ne vado! Ci vediamo dopo amore- Dissi e mi diressi fuori dalla palestra dopo averle dato un lungo bacio.

Perché mi dava fastidio che Andrea fosse rimasta da sola con quel tipo? In fondo mi fidavo di lei. Il problema era lui!

 

ANDREA

 

-Allora, di cosa dovevi parlarmi?- Chiesi a Dean. Aveva un aspetto abbastanza orribile. Un occhio viola, un labbro gonfio e spaccato. Chissà perché non riuscivo a bermi la bugia della box.

-Ti va se domani dopo la scuola vieni a casa mia e studiamo insieme per il compito di filosofia di lunedì?- Chiese d'un fiato.

-Oh, sì penso si possa fare. Due menti sono meglio di una, no?- Dissi sorridendogli.

-Perfetto! Scusami se prima ho interrotto tu e Luke, non era mia intenzione.- Disse mentre uscivamo dalla palestra. Luke se ne era andato. Non mi sembrava molto entusiasta.

-Oh non ti preoccupare, non stava succedendo niente.- Dissi arrossendo.

-Oh certo.- Disse sarcastico.-Da quant'è che state insieme?- Chiese.

-Da poco dopo che sono arrivata qui, quindi circa due mesi- Risposi.

-Figo, e come vi siete messi insieme?- Chiese.

-Una storia un po' complicata, ma non c'è stata nessuna dichiarazione ufficiale.-Dissi.

-Niente cenetta romantica con violini di sottofondo?- Chiese ridendo.

-Oh no, Luke non è il tipo da cenetta romantica- Dissi ridendo.

-Io sono il tipo da tutto- Parlavi di diavolo...

-Ehi Luke, dov'eri finito?- Chiesi mentre mi passava un braccio sulle spalle.

-Dovevate parlare da soli, no? Ora posso stare un po' da solo con la mia ragazza?- Chiese scorbutico rivolgendosi a Dean.

Quest'ultimo lo guardò accigliato.

-Certo! Ci vediamo dopo Andy? Piacere di averti conosciuto, Luke- Disse e se ne andò senza aspettare una mia risposta.

-Cosa c'è che non va? Perché lo tratti così? Cosa ti ha fatto di male?- Chiesi subito incavolata con Luke.

-Quel ragazzo è un bugiardo! Ieri sera l'ho visto mentre veniva picchiato da uno più grosso di lui perché aveva combinato qualche casino. Andy, devi stargli lontana. Non voglio che ti succeda nulla. E poi, ci sta spudoratamente provando con te!- Disse.

Cosa?

-Dove lo hai visto? Sei sicuro che fosse proprio lui? Voglio dire era sera, no? Magari ti sei confuso.- Dissi – e poi non ci sta affatto provando con me, siamo solo amici- Aggiunsi.

-Oh certo, dillo a lui perché secondo me non l'ha capito. Sono sicurissimo che fosse lui. E poi credi davvero alla storia della box? Andiamo Andy, ti facevo più sveglia. Solo perché ha un bel faccino non vuol dire che sia un angelo!- Disse serio.

-Più sveglia? Credi che mi faccia abbindolare da tutti i ragazzi? Solo perché stiamo insieme non hai il diritto di trattarmi così, capito? Lui è mio amico e mi fido di lui. Non credo alla storia della box ma magari gli è successo qualcos' altro. Non giudicarlo subito male, non lo conosci neanche!- Dissi e me ne andai infuriata. Come poteva trattarmi così? Era geloso? Non si fidava di me? Cazzo, non doveva dirmi quelle cose. Pensava davvero che mi facessi abbindolare da tutti i ragazzi che incontravo? Che mi fossi fatta abbindolare da lui? Lui, che sbavava dietro a ogni ragazza carina che incontrava? Vaffanculo, Luke Hemmings.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Non giudicare se non conosci ***


ANDREA

 

Venerdì sarei dovuta andare a casa di Dean per studiare filosofia. Solo per studiare.

Questo era quello che mi ripetevo da stamattina, ma non riuscivo a togliermi dalla mente le parole di Luke

 

Ci sta spudoratamente provando con te

 

Non era assolutamente vero. Se avesse voluto provarci con me mi avrebbe portato al parco o al cinema, non a casa sua a studiare filosofia.

Passai l'ora di buco a fissare il foglio bianco davanti a me e a ripensare alla litigata con Luke. Era colpa mia? In fondo l'avevo trattato un po' male. É anche vero, però, che lui non poteva rivolgersi a me in quel modo. Ero la sua ragazza, non la sua bambola da compagnia.

Perché dovevamo sempre litigare? Stava andando tutto bene tra noi e BOOM, d'un tratto la magia era sparita.

Mi faceva male litigare con lui. Non volevo farlo.

 

Finalmente era suonata la campanella ed era ora di pranzo. Mi diressi in sala mensa e presi un vassoio. Davanti a me, Luke stava facendo la fila per il pranzo.

Non gli rivolsi la parola.

-Ehy amore, sei incavolata?- Mi chiese lui sorridendo. Si comportava davvero come se non fosse successo niente? Che faccia tosta.

-Lasciami stare Hemmngs, non è aria- Dissi.

Lui diventò subito serio.

-Mi dispiace Andy. Non dovevo dire quelle cose- Disse prendendo un piatto di pasta.

-Io mi fido ciecamente di te e so che mi ami. Solo che quel tizio non mi piace e non voglio che la persona più importante della mia vita rimanga da sola con un tipo come lui- Disse guardandomi negli occhi.

 

La persona più importante della mia vita.

 

-Sono la persona più importante della tua vita?- Chiesi cercando di sopprimere l'istinto di saltargli addosso.

-Certo. Sono innamorato perso di te. Non chiedermi il perché, davvero non ne ho idea. So solo che ogni volta che vi vedo insieme sento una strana sensazione allo stomaco e l'istinto di rompere il naso a quel tuo Dean.- Disse.

-Non è il mio Dean. Tu sei il mio Luke. Io ti amo e devi sapere che non farei nulla per rovinare quello che abbiamo creato. Però tu non puoi alterarti per ogni ragazzo che saluto.- Dissi ridendo.

-Lo so, ma lui è diverso. Insomma, hai visto che muscoli che ha? Chi non vorrebbe un fisico del genere.- Disse guardando il suo fisico.

-Tu hai un fisico perfetto. Non mi piacciono quelli troppo muscolosi. Un po' di pancetta completa il quadro di bellezza, no? Io amo il tuo di corpo e amo te. Dean è un amico. Non è niente di più e non lo sarà mai.- Dissi convinta.

-Mi farai impazzire- Disse lui.

-Tu sei già pazzo, Luke Hemmings- Risposi io.

-Sì, pazzo di te!- Disse e mi diede un bacio.

Ci dirigemmo insieme al tavolo dove ci stavano aspettando Mike e Cal.

-Ehy ragazzi- Dissi sedendomi vicino a Cal- Come state?-

-Alla grande, tu?- Rispose Cal.

-Benissimo.- Dissi.

-Hai sentito Rebecca? É un po' che non mi risponde ai messaggi- Disse.

-Sinceramente non la sento da un po' di giorni ma oggi pomeriggio appena torno a casa la chiamo, ok?- Gli domandai.

-Sarebbe magnifico.- Disse. Era proprio cotto. E non l'aveva neanche mai incontrata. Chissà cosa lo aveva attirato così tanto. Voglio dire, Rebs era una bellissima ragazza, ma secondo me Cal ci faceva poco caso alla sua bellezza. Gli si illuminavano gli occhi quando parlava di lei. Era stracotto.

Passammo la pausa pranzo ridendo di Mike che faceva le imitazioni dei professori.

-AH Andy, dimmi che non hai impegni per venerdì sera!- Se ne uscì Luke.

-Perché?- Chiesi perplessa.

-Abbiamo un concerto con la band!- Disse entusiasta.

-Davvero?? Come avete fatto a procurarvelo?- Chiesi.

-Tutto merito di Ash. Non so come, però! Comunque, verrai a vederci? Dobbiamo avere almeno una fan tra il pubblico- Disse Cal.

-Sono la vostra più grande fan e state certi che verrò sicuramente al vostro primo vero concerto!- Dissi sorridendo. Ero davvero felice per loro.

-Se volete posso anche interpretare la parte da fan impazzita che si butta sul palco e si strappa i capelli per i suoi idoli- Dissi prendendoli in giro.

-Magari anche che si tira su la maglietta per farsi autografare le...- Disse Luke.

-Smettila! E se in futuro ci sarà qualcuna che farà così, spero per te che ti coprirai gli occhi, razza di pervertito!- Lo rimproverai.

-Sono il tuo ragazzo, è vero. Ma sono prima di tutto un maschio. Non puoi sopprimere i miei istinti- Disse ridendo.

-I tuoi istinti puoi tenerteli per te- Dissi disgustata.

-Comunque non puoi assolutamente mancare. Devi fare il video di tutta la canzone.- Disse Mike.

-Non mancherei per nulla al mondo.- Molto probabilmente avrei chiesto un passaggio a Dean, ma non lo dissi ad alta voce per evitare di far incavolare Luke.

Suonò la campanella e ci dividemmo per andare ognuno nella rispettiva classe.

Le ore passarono lentissime ma finalmente ero fuori da scuola.

Era mercoledì.

All'uscita non trovai Luke, così andai diretta alla macchina di Mike.

Mentre mi dirigevo alla macchina notai un ragazzo con un cappuccio in testa, che mi fissava con sguardo tagliente. Distolsi subito lo sguardo. Cosa diavolo voleva?

Finalmente arrivò Mike così mi infilai velocemente in macchina.

-Sei così ansiosa di tornare a casa?- Chiese mettendosi al volante.

-Em, sì! Sono stanca morta. E un sacco di compiti da fare. E devo chiamata Rebs. Ho tante, troppe cose da fare. Quindi metti la seste e parti a razzo.- Dissi.

-Okay,okay.- Disse e partì.

 

 

-Allora...Luke mi ha parlato di un ragazzo- Disse Mike mentre tornavamo a casa.

-Oh mio dio, davvero? Poi dite che le ragazze sono pettegole!- Dissi alzando le mani al cielo.

-Ahaha, il ragazzo era un pochino geloso- Disse Mike.

-Lo sapevo! Ti prego ridillo mentre ti registro- Dissi tirando fuori il cellulare.

-Dico sul serio. E poi dice che quel tipo è immischiato in strani affari. É preoccupato per te. Non vuole che vai in giro con ragazzi del genere.- Disse.

-Smettetela tutti quanti di dirmi con chi devo andare in giro! Non siete i miei genitori. Io decido i miei amici. Dean è un bravo ragazzo e voi lo giudicate senza neanche conoscerlo!- Dissi incavolata. Ora ci si metteva anche Mike.

-Non ti scaldare, Andy! Io non dico niente, ti sto solo riferendo quello che mi ha detto Luke. Io mi fido del mio migliore amico più che di un estraneo e probabilmente tu dovresti fare lo stesso, perché lui è il tuo ragazzo.- Disse

-Magari lo dice solo perché è geloso- Dissi cercando di riprendere la calma.

-Se è geloso fa di tutto per avvicinarti a lui, non per allontanarti da un altro ragazzo. E poi non si inventa una bugia come questa. Perciò pensaci, ti dico solo questo.- Disse e passammo il resto del viaggio in silenzio.

Volevo solo chiudermi in camera mia e ascoltare musica. Allontanarmi dal mondo. Entrare nel mio mondo.

Appena arrivati a casa salii in fretta le scale e mi chiusi a chiave in camera.

Mi misi le cuffie e mi stesi a pancia all'aria sul pavimento. Partì 'Best of me' dei Sum 41. Cominciai a cantare a bassa voce, dimenticando tutto. Esisteva solo la canzone. Solo le parole. Solo la musica.

Presi la pianola e mi stesi di nuovo sul pavimento, di pancia.

Cominciai a suonare qualche scala mentre intanto partiva 'Low' dei Foo Fighters.

Cominciai a cantarla mentre cercavo di capire le note.

Rimasi a provare con la pianola fino alle 10 di sera, senza neanche scendere a mangiare. Avevo preso il computer per guardare tutte le possibile cover di canzoni e i più grandi live di grandi artisti.

Non riuscivo a dormire.

Alla fine mi addormentai sul pavimento con la musica nelle orecchie.

Mi svegliai alle 2 di notte. Non avevo neanche chiamato Rebs.

Provai a chiamarla. Per fortuna in Italia era giorno così mi rispose subito.

-Chi sei tu?- Chiese Rebs.

-Ciao migliore amica!- Dissi – Mi dispiace tanto. Avrei dovuto chiamarti prima! Scusami, scusa,scusa, scusa ti prego!- Dissi.

-Ho sentito più volte Calum di te, ti rendi conto? Devi raccontarmi tutto quello che è successo dall'ultima volta che ci siamo sentite!- Disse

-Certamente! Anche se credo tu sappia già tutto se hai sentito Calum- Dissi.

-Assolutamente no, non parliamo di te durante le nostre conversazioni.- Disse.

Sentii il cellulare vibrare.

Mi era arrivato un messaggio.

 

Ehy, non riuscivo a dormire, così pensavo che neanche tu ci riuscissi. Probabilmente però stai dormendo. Non so neanche perché ti sto scrivendo. Stavo pensando a te, allora ho deciso di scriverti. Cancella questo patetico messaggio. Buonanotte, Dean.

 

Quanto era dolce e impacciato. Sorrisi spontaneamente.

-Perché hai quel sorriso da ebete sulla faccia?- Mi chiese Rebs.

-Niente- Dissi e risposi a Dean.

 

Non so perché ma neanche io riuscivo a dormire. Mi fa piacere che mi hai scritto. Come mai non riesci a dormire? Hai già cominciato a ripassare filosofia? Potresti iniziare stanotte, giusto per passare il tempo, ahaha. Ps.Non cancellerò mai il messaggio, è troppo dolce. Andy.

 

-Luke ti sta scrivendo?- Mi chiese Rebs.

Scuotei la testa.

-Oh mio dio, non è Luke? Vi siete lasciati?- Chiese curiosa.

-Assolutamente no. Questo è solo un amico.- Dissi.

-Oh certo! Non sembrava da come guardavi il cellulare. Ma piuttosto raccontami come va con Luke.- Disse.

-Dean è solo un amico. E con Luke le cose vanno così e così. Siamo arrivati già due volte a quasi farlo ma siamo sempre stati interrotti. Probabilmente è un segno che dobbiamo aspettare ancora. Solo che da quando ho conosciuto Dean, Luke è diventato strano. Si è inventato una stupida bugia che Dean è immischiato in qualche affare losco perché l'ha visto mentre veniva picchiato da un altro tipo. Inventarsi una storia del genere solo perché sei geloso? Che razza di ragazzo lo farebbe?- Dissi tutto d'un fiato.

-Bhe, sei sicura che se lo sia inventato? Voglio dire, conosci davvero bene Dean? Conosci meglio Dean o Luke?Ma dimmi un po', com'è questo Dean?- Chiese Rebs.

-Alto, moro, capelli ricci, occhi verdi, muscoloso. Un figo da paura insomma. Però non so più Rebs. Insomma, Luke è il mio ragazzo e so tutto di lui. Ma non ho ancora mai incontrato la sua famiglia mentre di Dean conosco ogni singolo strano segreto. So che Luke ha dei fratelli, ma non li ho mai visti. Mentre ho già conosciuto la mamma di Dean. So che Luke è stato con Carol, ma non so il vero motivo per cui si sono lasciati, né quando è successo. Mentre di Dean conosco tutte le sue ex. Mai viste dal vivo ma lui mi ha raccontato ogni rottura e ogni serata romantica. Voglio dire, Luke è davvero il ragazzo che credo sia? Non lo so più, Rebs. Aiutami!- Dissi. Amavo Luke. Ogni volta che lo vedevo il mio cuore perdeva un battito. I suoi capelli, i suoi occhi, il suo sorriso contagioso. Il suo nasino all'insù. Quel modo di vestirsi tutto suo. Quella camminata sicura di sé, il modo in cui teneva la chitarra e i suoi occhi quando cominciava a cantare.

Amavo Luke con tutto il mio cuore, ma non riuscivo davvero a capire il suo comportamento e questo mi dava alquanto fastidio.

-Ragazza, sei un po' tanto confusa. Vedi di capire quello che provi per Dean, perché Luke non rimarrà ad aspettarti per sempre. É un bel ragazzo e nel mondo esistono molte altre ragazze che probabilmente sarebbero felici di avere un ragazzo come lui. Sopratutto se diventerà famoso.- Disse.

-Lo so. Ma ora raccontami di te e Cal. Come mai non rispondi più ai suoi messaggi?- Chiesi curiosa.

-Mi piace Calum, non fraintendermi. Ma alle volte è un po' petulante. Voglio dire, non sono sicura di voler mettermi con lui, anche perché molto probabilmente non ci vedremo mai. E poi, ho conosciuto un altro ragazzo. - Disse.

-E non mi dici niente? Chi è? Come si chiama? Quanti anni ha? Viene a scuola con te? Com'è? Carino? - La tempestai di domande.

-Si chiama Phil. Non viene a scuola con me. In realtà ha già finito la scuola da un po'. Ha 29 anni. É alto, biondo e occhi azzurri. É davvero un bel figo- Disse.

-Ventinove anni?- Chiesi sconcertata.- Rebs, non credi sia un po' troppo vecchio? Dove l'hai conosciuto?- Continuai.

-L'ho incontrato in palestra. Devi promettermi di non dirlo a nessuno perché i miei pensano che abbia diciassette anni. Non so Andy, mi attrae da impazzire. É gentile, premuroso, mi fa ridere, è un vero gentiluomo-

-Ma ha ventinove anni! É vecchio!- Dissi.

-Non è poi così vecchio. E poi sembra un ventiduenne.-Disse.

-Non ti capisco proprio. Cal è un ragazzo perfetto.- Dissi.

-Vero, e abita anche dall'altra parte del mondo. Non posso stare con un ragazzo che non posso neanche baciare. É deprimente.- Disse.

-Vero ma non puoi neanche stare con un ragazzo che porta già la dentiera!-

-Phil non porta la dentiera. Ha solo 29 anni non 40.- Si giustificò Rebs.

-Non lo so Rebs, secondo me stai facendo una cazzata- Dissi.

-Ah certo, parla quella che ci prova con un altro ragazzo mentre è con Luke- Disse.

-Ehi non attaccarmi così, ti ho solo dato un parere.- Dissi.

-Sei la mia migliore amica e dovresti sostenermi nelle scelte che faccio, non giudicarmi. Io non ti ho dato della troia anche se è proprio quello che sembra tu stia diventando.- Disse incavolata.

Cosa? Come diavolo si permetteva.

-Scusa? Io una troia? Che diavolo ti prende? Ti ho dato solo un consiglio e dovresti tenerne conto. Ma sembra che non ti importi molto del mio parere, Richiamami quando ti sarai calmata.- Dissi e chiusi la telefonata.

Ecco, ci mancava solo questo. Questa settimana avevo litigato con tutte le persone a cui tenevo, tranne Cal e Ash. Luke, Mike e Rebs. Doveva essere un record mondiale. E tutto per la storia di Dean. Perché quel ragazzo non piaceva a nessuno?

 

Preferirei passare tutta la notte a parlare con te anziché studiare filosofia. Suona molto più allettante. Cosa fai di emozionante alle 3 di notte? Io sto mangiando un gelato nel mio letto. Già ti immagino con il pigiamino colorato a contare le pecore. Che scena dolce. Sto ascoltando una canzone degli All Time Low. Ti ringrazio davvero per avermeli fatti conoscere. La canzone di chiama Weightless ed è strepitosa. D.

 

Parlavi del diavolo e...

Decisi di non rispondergli. Magari avrebbe pensato che mi ero addormentata. Ci stavo davvero provando con lui? Non sapevo neanche come si flirtava con un ragazzo. Non ero esperta in certe cose. Ma le mie intenzioni con Dean non erano certo queste. Sì, era un figo da paura, ma io avevo il mio Luke.

Il mio ragazzo era Luke. E Luke sarebbe rimasto.

 

 

Ciao gente! Come state? Questo capitolo è un po' lungo, ma non succede niente di speciale. Vi sto preparando per il BOOM. Recensite e ditemi che ne pensate.

XOXO

 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Venerdì ***


ANDREA

 

Mi svegliai a causa della sveglia che suonava da due minuti circa.

Era venerdì.

Il giorno cruciale.

I ragazzi avevano il concerto.

Io dovevo passare un intero pomeriggio con Dean, a studiare.

Avevo litigato con Rebs e non la sentivo da due giorni. Non volevo essere la prima ad alzare la cornetta e chiederle scusa. Non ero io che avevo esagerato. Chiamarmi puttana? Io? Se io ero una troia, il cielo era rosa shock!

Mi alzai dal letto e mi diressi con una camminata zombie verso il bagno.

Uscii dal bagno dopo una doccia velocissima senza lavarmi i capelli. Fuori faceva freddo quindi presi la maglietta che diceva 'sii sempre te stesso a meno che tu non possa essere Dave Grohl, in quel caso, sii sempre Dave Grohl' e una camicia verde a quadri.

Mi legai i capelli in una coda molto disordinata e mi truccai giusto sugli occhi.

Uscii dalla camera e, mentre mi dirigevo di sotto per fare colazione, incontrai Mike. Ieri non gli avevo neanche rivolto la parola. Un altro sulla lista delle litigate infernali.

Decisi che era arrivato il momento di togliere il muso.

-Ehy buongiorno, hai dormito bene?- Chiesi sorridendo.

-Uhm vedo che non sei più arrabbiata con me, bene!- Disse serio.

-Ti chiedo scusa per la sfuriata dell'altro giorno. È che non sopporto la gente che mi dice cosa devo fare. È la mia vita. Ma so che tu cercavi solo di darmi un consiglio. Mi dispiace. Mi perdoni?- Gli chiesi facendo gli occhi da cucciolo bastonato.

-Sei la mia sorellina, come posso essere arrabbiato con te?- Disse e mi abbracciò, stritolandomi.

-Aiuto! Sto soffocando!- Dissi mentre ero stretta tra le sue braccia. Sapeva di sapone alla fragola. Era rilassante essere abbracciati di prima mattina. Era una marcia in più per cominciare la giornata.

Scendemmo insieme a fare colazione e mentre io mangiai la mia solita tazza di latte e cereali, lui ingurgitò mezzo frigorifero. Dovevo ancora capire come faceva ad essere così magro.

Andammo insieme a scuola e durante il tragitto cantammo tutto il tempo.

-Anche tu hai una bella voce- Gli dissi finita la terza canzone.

-Uh grazie, ma abbiamo già un cantante nella band- Disse lui.

-Bhe potresti fare il corista, stile chiesa.- Dissi ridendo.

-Uh certo, io in chiesa! - Disse.

-Ti ci vedo come chirichetto.- Dissi scoppiando a ridere.

-Non prendere in giro, sarei un vero fighissimo chirichetto.- Disse.

-Oh sicuro. Tutte le suore cadrebbero ai tuoi piedi.-

-Bhe un pensierino ce lo farei per alcune suore.- Rispose.

-Sei disgustoso-

-Lo so- Disse ridendo.

 

Arrivammo a scuola e mi diressi subito da Luke. Non volevo che fossimo in conflitto su qualcosa il giorno del suo concerto.

Lo vidi da lontano e mi diressi verso di lui.

-Ehy am...-Disse, ma lo baciai sulle labbra prima che potesse continuare.

-WOW! E questo per che cos'era?- Chiese sbalordito.

-Ciao anche a te. Volevo solo augurarti buona fortuna per oggi.- Dissi prendendolo per mano.

-Voglio avere un concerto al giorno se questo è il risultato.- Disse e mi abbracciò, baciandomi di nuovo.

-Andiamo in classe?- Chiesi.

-Dobbiamo proprio? Cominciava a piacermi essere coccolato.- Disse passandomi un braccio sulle spalle.

-Sì dobbiamo proprio, sennò stasera non ci sarò al concerto.- Dissi.

-Sei crudele, non puoi ricattarmi così- Disse lui.

-Non ti sto affatto ricattando. Io vado in classe, ci vediamo dopo?- Chiesi liberandomi del suo braccio.

-Assolutamente. A dopo. Ti amo.- Disse mentre mi dirigevo verso la mia classe.

Ecco il suono della campanella.

Entrai nella classe e notai che non era arrivato ancora nessuno.

Così presi il cellulare. Mi era arrivato un messaggio.

 

Ehy, ieri non ci siamo rivolti parola. Stai bene? Per oggi è tutto sistemato? Dopo la scuola andiamo a casa mia a studiare? -D

 

Gli risposi prima che entrasse la professoressa.

 

Ehy! Scusami ma ieri non ero dell'umore giusto. Per oggi è perfetto. Però stasera ho bisogno che mi dai un passaggio in un bar, perché i ragazzi si esibiscono per la prima volta. Oggi ci aspetta un lungo pomeriggio. Andrea

 

Misi subito via il telefono non appena entrò in classe qualcuno. Carol. E ti pareva.

-Ciao- La salutai con tono pacato.

Nessuna risposta. Bene. Se voleva comportarsi così non l'avrei certo fermata.

L'ora di arte passò velocissima, per fortuna.

Algebra avanzata.

Delirio.

Mi sedetti vicino al banco di Luke, che continuava a disegnarmi cuori su tutto il banco.

-Sembri una ragazzina alle prese con la sua prima cotta- Lo stuzzicai.

-Bhe, allora tu saresti il bad guy di cui sono pazzamente innamorata- Disse con voce stridula.

Risi.

-Sei completamente fuori di testa.- Dissi.

-Ed è per questo che mi ami, no?- Disse ridendo.

-Oh certo, credici. Non è certo per i tuoi bellissimi addominali e i muscoli scolpiti.- Lo presi in giro.

-Bhe, neanche io ti amo certo per le tue tette.- Disse lui.

Brutta testa di cazzo.

-Questo era un colpo basso.- Dissi.

-E anche una bugia. Voglio dire. Hai delle belle tette.- Disse. Sembrava in imbarazzo.

-Bhe, grazie?- Dissi non sapendo come rispondere.

-Prego?- Disse lui.

Per fortuna entrò la professoressa in quel momento, così quella conversazione imbarazzante finì.

 

Passai l'ora di buco ad ascoltare la musica con Dean. L'avevo fatto entrare nel circolo dei fan degli All Time Low. Mi sentivo troppo importante.

-Ti odio per questo, sai?- Disse mostrandomi il braccio. Gli avevo fatto lo scherzo dell'orto sul braccio, facendogli diventare tutta la pelle rossa per riprodurre i pomodori.

-Mi hai chiesto tu che cos'era il gioco di cui parlavo!- Mi giustificai.

-Ti ho chiesto cos'era, non di provarlo su di me- Disse lui.

-Non entriamo nei dettagli.- Risposi ridendo.

-Allora, sei pronta per oggi?- Chiese.

-Per immergermi totalmente nella filosofia? Ovviamente no, ma devo farlo lo stesso.- Dissi io.

-Bhe, almeno ci saranno due menti. O una e mezza.- Disse.

-Stai per caso insultando la mia intelligenza?- Gli chiesi fissandolo intensamente con sguardo indagatore.

-Assolutamente no, come potrei! - Disse prendendomi in giro.

-Allora signor sotuttoio puoi studiare fa solo filosofia oggi pomeriggio.- Dissi

-Ahaha per poi prendere un brutto voto? No grazie. Preferisco sfruttare le tue doti da studentessa modello.- Disse lui.

-Allora non sono davvero tua amica? Mi stai solo usando per i compiti? Questo sì che è interessante.- Dissi fingendomi offesa.

-Oh non ti sto usando solo per i compiti, ma anche per farmi vedere in giro con una ragazza.- Disse lui.

Oh cazzo.

-Bhe ma io sono già fidanzata.- Risposi cercando di ricordarlo sia a me stessa che a lui.

-Lo so, ma gli altri magari non se ne sono accorti.- Rispose lui.

-Oh penso di dopo che Luke lo ha detto in radio.- Dissi ricordando quel giorno meraviglioso.

  • Stai rovinando il mio piano malefico di farti innamorare di me.- Disse ridendo. Stava scherzando vero?

Rimasi zitta sperando che scherzasse.

Lui se ne accorse.

-Sto scherzando ovviamente.- Disse.

Oh grazie al cielo.

-Lo sapevo- Dissi cercando di assumere un tono scherzoso.

Per fortuna ci fu la campanella a salvarmi.

-Ok, io vado, ci vediamo dopo!- Disse e mi salutò con un bacio sulla guancia.

Rimasi immobile, incapace di respirare.

Cosa mi stava succedendo? Lui era Dean, non Luke. Lui era Dean. Il ragazzo che mi aveva fatto entrare nel club dei suoi amici superfighi la prima volta che ci siamo conosciuti. Non era il mio Luke. E allora perché non riuscivo a staccare la mano dalla guancia su cui mi aveva lasciato un bacio?

Trascorsi l'ora di pranzo con Lucy e Jem perché i ragazzi erano in sala musica a fare le prove.

Non riuscivo a capire cosa mi stava succedendo. Daniel. Se ripetevo quel nome nella mia mente non succedeva niente di strano. Se pensavo a Luke, tutto il mio stomaco si contorceva.

Non mi piaceva Daniel. O perlomeno non quanto mi piacesse Luke.

Ma non potevano piacermi due ragazzi. Io stavo con Luke. Luke Hemmings. Il mio ragazzo. Dovevo ripetermelo sempre perché sembrava che alle volte lo dimenticassi.

 

Le ultime ore passarono così lentamente che pensavo non sarebbero mai finite.

Finalmente l'ultima campanella suonò.

Mi diressi fuori e vidi che Dean mi stava già aspettando.

Lo raggiunsi e ci infilammo in macchina. Mentre Dean metteva in moto mandai un messaggio a Luke.

 

Oggi pomeriggio sarò impegnata a studiare filosofia, quindi ci vediamo direttamente stasera. In bocca al lupo e saluta i ragazzi. Ti amo.

 

 

Dopo pochi minuti mi arrivò la risposta.

 

Va bene. Mettiti qualcosa di carino stasera che dopo il concerto andiamo a festeggiare. Crepi. Ti amo così tanto che potrei aprire un negozio fatto solo d'amore(?) -L

 

Non era un vero genio con le frasi d'amore, ma dovevo attribuirgli l'originalità.

 

-E' Luke?- Mi chiese Dean.

-Sì- Risposi sorridendo.

-Sei proprio cotta a puntino, eh? Si vede da come lo guardi.- Disse.

Arrossii.

-Si vede proprio, eh? Di solito cerco di mostrare al minimo le mie emozioni, ma lui mi fa impazzire.- Dissi.

-Bhe, si vede che anche lui è preso. So che pensa che ci stia provando con te.- Disse.

Rimasi spiazzata.

-Come lo sai?- Chiesi.

-Le voci girano.- Disse.

Non gli chiesi se Luke avesse ragione oppure no. Non volevo saperlo. E non volevo rovinare l'amicizia che avevamo costruito.

Arrivammo a casa sua e subito sua madre mi abbracciò, felicissima di rivedermi.

-Ragazzi, mi dispiace ma per oggi non ho niente da mangiare. Perché devo andare al lavoro presto.- Disse.

-Oh non si preoccupi. Tanto anche io devo andare via presto.- La informai.

Finalmente entrammo in camera di Dean e ci mettemmo a studiare.

Lui sdraiato sul pavimento e io seduta a gambe incrociate sul letto.

Dopo due ore di studio intenso di filosofia e post-it ovunque, finalmente avevamo finito.

Erano solo le sei.

-Ehi, visto che è ancora presto per andare, ti andrebbe di andare a prendere un gelato?- Mi propose Dean.

-Sarebbe perfetto. Però prima possiamo passare a casa mia così mi cambio? Luke vuole festeggiare dopo il concerto quindi devo vestirmi da ragazza.- Dissi sottolineando il sostantivo 'ragazza'. Non ero la tipa da vestiti. Preferivo i jeans. In tutta la mia vita avevo indossato un vestito due volte: per i diciotto anni di mio fratello e per la nascita di mia cugina.

Arrivammo a casa di Mike e salii in fretta le scale. Presi l'unico vestito che avessi: corpetto azzurro e gonna corta nera. Mi infilai le ballerine. Mi truccai decentemente e lasciai i capelli sciolti.

Uscii dopo venti minuti (RECORD da ragazza).

Presi la giacca di pelle nera e uscii di casa.

-WOW!- Sentii dire da Dean. Mi girai subito, pensando che stesse guardando qualcosa di strano.

I suoi occhi erano fissi su di me.

-Cosa c'è?- Chiesi.

-Oh niente, solo che sei bellissima.- Disse sorridendo.

-Dici davvero? Grazie.- Dissi arrossendo. Era la prima volta che un ragazzo diverso da Luke mi facesse un complimento. Probabilmente stavo diventando un pomodoro.

-Penso sia ora di andare.- Dissi aprendo la portiera della macchina.

-Oh sì certo! Ma prima, il gelato. Conosco un posto buonissimo dove lo fanno. Fortunatamente nessuno lo conosce!- Disse e fece partire la macchina.

-Perché non ti metti i vestiti più spesso?- Chiese Dean rompendo il silenzio che si era creato.

-Perché non mi trovo a mio agio.- Dissi.

-Ma ti stanno da dio. Voglio dire, parlando da ragazzo, hai delle gambe fantastiche.- Disse lui.

-Stai parlando di questi cosciotti di maiale? Comunque grazie per non farmi sentire tanto di merda. Non mi sento per niente a mio agio. Sento l'aria che mi entra dappertutto!- Dissi.

-Zitta e smettila di sparare cazzate! Hai delle gambe da urlo, e se non sapessi che sei fidanzata con un altro, probabilmente ci starei già provando con te- Disse.

Oh diavoletti.

-Già, ma tu sai che sono fidanzata, quindi non ci stai provando, giusto?- Dissi, cercando di accertarmi di aver ragione.

-Forse- Disse.

Non dissi più niente. Non volevo complicare la situazione. Arrivammo in un posto che sembrava stesse per cadere a pezzi.

-Dove mi hai portato?- Chiesi curiosa alla ricerca di un posto che sembrasse una gelateria. Magari un'insegna luminosa. Niente.

-Lo so che non sembra il posto per una gelateria. Questo perché vende anche altre cose, ma il gelato è il migliore di tutta l'Australia.- Disse e parcheggiò la macchina. Era già sera e non c'erano lampioni. Scesi dalla macchina ma non mi allontanai neanche di un millimetro.

Seguii Dean in un capannone. All'interno l'atmosfera era gioiosa. C'erano palloncini e luci colorate sparsi ovunque. Un ragazzo sulla trentina era dietro ad un bancone da gelati.

-Non ricevono molti clienti.- Commentai guardandomi intorno. Non c'era anima viva.

-Solo i migliori.- Mi rispose Dean.

Come gusti scelsi nocciola e limone. Dean scelse caffè e vaniglia.

Pagò lui per entrambi.

Uscimmo dal capannone e prendemmo una stradina.

-Grazie per aver pagato anche per me. Non ho portato un soldo. Ho solo il cellulare e la macchina fotografica.- Dissi cominciando a mangiare il gelato. Era delizioso. Finalmente qualcosa che mi ricordava casa.

-WOW! Può essere paragonato al gelato italiano.- Dissi entusiasta.

-Non so, so solo che è delizioso!- Disse ridendo.

-E' davvero buono!- Dissi.

-Allora, ti sei pentita di aver preso un gelato con me?- Mi chiese.

-Assolutamente no, ma solo per il gelato.- Lo presi in giro.

-Ehi mi sento offeso!- Disse lui.

-Ahaha non penso sia un mio problema!- Dissi.

-Oh sì che lo è perché ti ricordo che non hai un passaggio per andare al concerto senza di me.- Disse.

-Ah questo era un colpo basso! Non puoi lasciarmi qui, questo posto mette i brividi.- Dissi rabbrividendo.

-Ahaha lo so, li mette anche a me!- Disse.

 

 

-Guarda guarda chi si rivede! Il nostro Dean.- Qualcuno aveva parlato nell'ombra.

 

Salve gente!

DAN DAN DAAAAAN! Cosa ne pensate? Lasciatemi una recensione o un messaggio su chi credete che sia la misteriosa persona nell'ombra.

Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo.

Sta per arrivare il bello.

XOXO

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Greg ***


ANDREA

 

-Guarda chi si rivede! Il nostro Dean.- Sentii quella voce ma non riuscii ad associarla a nessun viso.

Non l'avevo mai sentita prima.

Qualcuno uscii dall'ombra e potei vedere in faccia a chi apparteneva quella voce.

Era un ragazzo sulla trentina, con la barba che probabilmente non tagliava da giorni, un cappuccio sulla testa e una sigaretta nella mano destra.

Ispirò un'ultima volta la sigaretta e la buttò a terra.

Guardai Dean alla ricerca di spiegazioni ma lui non staccava gli occhi da quello sconosciuto. Aveva uno sguardo duro e la mascella contratta. Cominciai a sentire freddo.

-Non dovevo mandare Matt ha fare il lavoro sporco. Sai come si dice no? Se vuoi un lavoro fatto bene devi fartelo da solo. Magari con qualche amico.- Disse e dall'ombra spuntarono 4 ragazzi, due dei quali erano mostruosamente enormi. Sembravano quei bodyguard che incontri fuori dalle discoteche.

-Cosa vuoi Greg?- Chiese Dean con tono duro.

-Oh, lo sai bene cosa voglio! Devi portarmi quella roba per ripagare i conti.- Disse. Di cosa diavolo stava parlando?

-Dean...- Dissi cercando di ricevere una risposta a tutto ciò che stava succedendo.

-Oh oh, il nostro Dean si è fatto la ragazza?- Chiese Greg, così l'aveva chiamato Dean, avvicinandosi a me.

Dean mi prese subito per mano e mi avvicinò a lui.

-Non la toccare, Greg!- Disse.

-Oh non ti preoccupare, non le faccio niente. Però te la sei scelta bene.- Disse e cominciò a fissarmi le gambe. Per tutta risposta cercai di nascondermi dietro Dean.

-Non ho intenzione di darti quella roba, Greg. Perciò lasciami in pace!- Disse Dean serio.

-Eri un bravo ragazzo quando ti ho conosciuto, Daniel. Rispettavi le nostre regole. Ma poi tutto è andato storto, perché?- Chiese Greg.

-Forse tu non ricordi, ma io non dimenticherò mai Emily!- Disse Dean. Emily? Chi era Emily?

La storia stava diventando sempre più incasinata. Non capivo cosa volesse Greg da Dean e non capivo perché Dean non glielo desse.

-Emily? Quella puttana? Dean, dovresti sceglierti meglio le ragazze. Prendi lei, come ti chiami dolcezza?- Chiese avvicinandosi a me.

-Andrea- Risposi cercando di essere sicura di me. Non volevo che mi vedesse impaurita.

-Andrea. Una ragazza straniera! Uh uh il nostro Dean ci sa fare!- Disse ridendo con gli altri omoni dietro di lui!-

-Non sono la sua ragazza!- Dissi.

-Ah no? Allora posso averti tutta per me?- Chiese Greg. Che schifo.

-Preferisco di no, ma grazie per averlo chiesto.- Dissi.

-Non sei tu a dettare le regole qui, ragazzina.- Disse girandomi intorno. Mi stava osservando da capo a piedi. Sembrava che mi stesse scannerizzando con gli occhi. Si avvicinò a me e mi spostò una ciocca di capelli dal viso. Non volevo che mi toccasse. Mi avvicinai ancora di più a Dean.

-Allora, Dean. Sembra che le maniere forti su di te non facciano effetto, visto che non hai reagito dalla sera in cui Matt ti ha pestato.- Disse Greg.

Era quella sera. Luke aveva ragione. Luke. I ragazzi. Cazzo. Il concerto. Ero in ritardo.

-Non ho intenzione di stare al tuo gioco Greg, perciò lasciaci andare o chiamo la polizia.- Disse Dean.

-Oh la polizia? Avete sentito ragazzi, chiama la polizia. Tu non hai idea, ragazzino, del potere che ho. Ti sei messo contro di me e ora ne subirai le conseguenze.- Disse e fece un cenno con il capo agli omoni dietro di lui che si diressero verso Dean. Lui si staccò da me e andò loro incontro.

-No! Dean, andiamo via!- Dissi.

-Devo sistemare questa faccenda! Non mi fanno paura.- Disse Dean.

Ma loro erano tre. E lui era uno. Non ce l'avrebbe mai fatta.

Il più grosso gli bloccò subito le braccia e lo fece cadere in ginocchio. Un altro gli tirò una ginocchiata sul naso.

A quel punto urlai, vedendo il sangue di Dean colare sulla sua maglietta.

La situazione stava degenerando.

Dovevo fare qualcosa.

Mi diressi verso il più piccolo dei tre e gli tirai un calcio negli stinchi. Lui cadde a terra con una smorfia di dolore dipinta sul viso. Corsi verso Dean ma mi sentii prendere per la vita da dietro. Qualcuno mi teneva stretto tra le sue braccia.

-Lasciami andare!- Urlai a più non posso.

-Shhh calmati ragazzina. Non dovresti agitarti tanto che poi ti si rovina il trucco.- Disse Greg e mi fece girare verso di lui.

Le lacrime cominciarono a scendere lungo le mie guance. La sua mano destra era ferma sul mio viso, mentre la sinistra teneva il mio polso in una stretta d'acciaio.

-Lo sai che sei davvero molto carina? Ma smettila di piangere o rovinerai il tuo bel visino.- Disse.

Intanto sentivo dietro di me i lamenti di Dean che veniva colpito dagli altri ragazzi.

-Ti prego, lasciaci andare.- Dissi singhiozzando.

-Ti ha mai parlato di me? Ti ha detto cosa voglio da lui?- Mi chiese.

Scuotei la testa.

 

 

LUKE

 

Mancavano venti minuti all'inizio del concerto e non c'era traccia di Andrea.

-Le hai mandato un messaggio?- Mi chiese Cal.

-Le ho mandato 13 messaggi e l'ho chiamata due volte, ma dice sempre che il telefono non è raggiungibile. Non so se preoccuparmi oppure no!- Dissi. Non era da lei.

-Magari è ancora a casa a vestirsi, sai come sono le ragazze, no?- Disse Mike.

-Non so, Andrea non è una ragazza qualsiasi.- Dissi.

-Non ti preoccupare Luke, vedrai che sta benone. Ora devi pensare solo al concerto!- Disse Ash.

-Dobbiamo essere concentrati al massimo. È la nostra porta verso il successo!- Disse Calum.

-Certo ragazzi. La chiamo un'ultima volta e poi vi raggiungo.- Dissi e uscii dal locale.

La chiamai ma partì la segreteria telefonica.

Sarebbe arrivata. Non dovevo preoccuparmi. In fondo cosa poteva succederle?

Rientrai e raggiunsi i ragazzi.

 

 

ANDREA

 

-Davvero? Mi sento offeso che non abbia mai accennato al mio nome! Sai, una volta Dean era il mio preferito. Poi tutto è cambiato per colpa di una ragazza. Ti rendi conto? Una stupida ragazzina come te! Inutili se non nel creare problemi. Così ho dovuto sbarazzarmene prima che complicasse seriamente le cose. Bisogna liberarsi del problema alla radice, no?- Disse e mi tirò una ciocca di capelli.

Cercai di rilassarmi ma inutilmente.

-Voi donne sapete solo darci ordini, ma non ascoltate le nostre esigenze! A cosa servite allora? Tanto vale farvi fuori subito, no? - Disse e mi tirò uno schiaffo sulla guancia, facendomi cadere sull'asfalto. Mi graffia tutta una gamba ma il dolore più forte era dove avevo ricevuto lo schiaffo. Sentivo un bruciore su tutta la faccia.

-Lasciala stare! Lei non centra.- Sentii Dean pronunciare queste parole e lo vidi mentre cercava di liberarsi dalla morsa di uno degli omoni.

-Ti fa quest'effetto? Questa stupida ragazzina ti piace proprio, eh? Dean, Dean, Dean mi deludi. Sempre alla ricerca di femmine. Loro possono entrarti nel cervello!- Disse e mi diede un calcio in pancia.

Mi piegai in due sull'asfalto, la vista soffocata dal dolore.

Non ero mai stata una persona forte che sopportasse il dolore. Greg mi tirò un altro calcio sulla schiena e sentii il dolore arrivare fino alle ossa. Le lacrime continuavano a scendermi lungo il viso e sentivo in lontananza la voce di Dean.

-Non la toccare, razza di mostro! Prenditela con me, lei non ha fatto niente!- Disse.

-Hai il potere della persuasione e ti sta friggendo il cervello.- Disse Greg e sentii che mi tirava un altro calcio sulla spalla. Sentii le ossa che scricchiolavano.

-Ti porterò la roba, ma ti prego lasciala stare!- Urlò Dean.

-Solo così rispetti le regole, Daniel? Solo se picchio la tua ragazza?- Disse Greg.

-Non sono la sua ragazza.- Dissi con quel filo di voce che mi rimaneva.

-Zitta puttanella!- Disse Greg e mi tirò un calcio in pancia.

Sentii gli occhi chiudersi e tutto il mondo allontanarsi da me.

L'ultima cosa che percepii prima di svenire furono le urla di Dean.

 

 

 

 

Ciao a tutti!

Vi prego non uccidetemi! Cosa ne pensate? Se avete qualcosa da dire scrivete una recensione o mandatemi un messaggio.

Spero vi sia piaciuto.

XOXO

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Solo dolore ***


LUKE

 

Il concerto era finalmente iniziato, ma non vedevo Andy tra la folla.

Presentai la band e come prima canzone suonammo Try Hard. Andammo avanti suonando in tutto 8 canzoni. Il locale era pienissimo. La gente si stava divertendo da matti e io mi sentivo davvero bene.

Tra la folla avevo intravisto anche Carol, che non aveva fatto altro che fissarmi per tutto il concerto.

Avevo cantato bene ma i ragazzi avevano capito che c'era qualcosa che non andava.

-Luke, mi dispiace che non sia venuta.- Disse Ash.

-Dispiace anche a me! È la nostra fan numero uno, come ha potuto perdersi il nostro primo concerto?- Disse Calum.

-Secondo me è successo qualcosa. - Se ne uscì Mike.

-Non credo, avrebbe chiamato subito se fosse successo qualcosa. Andiamo a festeggiare e poi vedrai che quando Mike torna a casa la trova stravaccata sul divano a guardare la tv.- Disse Ash.

-Se lo dici tu.- dissi poco convinto.

-Dai Luke, non farti rovinare la serata più bella della tua vita da una ragazza.- Disse Calum.

-Stiamo parlando di mia sorella, vi ricordo.- Disse Mike.

-Dai ragazzi, andiamo a festeggiare! Conosco un pub da urlo qui vicino.- Disse Ash e uscimmo dal retro del locale.

 

 

 

 

 

ANDREA

 

Aprii gli occhi lentamente e la prima cosa che provai fu dolore. Dolore lungo tutto il corpo. Esisteva solo dolore. Cercai di capire dove mi trovavo.

Ero in un letto, le coperte tirate fin sulle spalle. Mi guardai intorno. Conoscevo quella stanza.

Qualcuno entrò dalla porta.

-Ehi, finalmente ti sei svegliata.- Disse Dean. Lo guardai in faccia. Aveva una guancia nera e un lungo taglio sul sopracciglio sinistro. Zoppicava.

-Cosa è successo?- Chiesi cercando di trovare la voce, ma mi uscì solo una specie di lamento.

-Non ti affaticare, dormi ancora un po'.- Disse.

-Siamo a casa tua,vero? Cosa è successo. Ricordo solo che Greg mi stava picchiando e poi...Dean, devi spiegarmi cosa è successo e perché!- Dissi cercando di alzarmi. Il mio corpo urlava pietà. Alzai le coperte e notai di avere addosso solo una grande maglietta.

-Eri piena di fango, così ti ho tolto il vestito e ti ho messo una mia maglietta.- Disse Dean notando la mia faccia stordita.

-Grazie.- Dissi arrossendo.

Alzai la maglietta e notai un grosso livido lungo il fianco sinistro, un altro sulla coscia sinistra e per ultimo, la mia caviglia era ridotta malissimo.

-Ti prego, dimmi che non ho lividi anche in faccia.- Dissi cercando di non piangere.

-Hai solo un brutto graffio sulla guancia, ma puoi nasconderlo con i capelli.- Disse spostandomi una ciocca sul viso.

Cercai di ridere ma provai solo ancora più dolore.

-Che ore sono? Quanto tempo sono svenuta?- Dissi.

-Sono le tre del mattino. Ho mandato un messaggio a Mike con il tuo cellulare dicendo che rimanevi a dormire da Lucy e ho mandato un messaggio a Lucy dicendo di coprirti. Mi dispiace così tanto, Andy. Tu non c'entri niente in questa storia. È tutta colpa mia.- Disse prendendosi la testa fra le mani.

-Chi è Emily, Dean?- Chiesi seria.

-Devi riposare, domani ti racconterò tutto. A proposito, hai circa 43 messaggi vocali da parte di Luke. Dovresti chiamarlo.- Disse.

-Non cambiare discorso, voglio sapere chi è Emily e cosa vuole Greg da te!- Dissi alzando la voce.

-Va bene, ma non muoverti o il dolore aumenterà!- Disse e si sedette vicino a me nel suo letto.

-Emily era la mia ragazza. Non era una che la gente definirebbe 'brava ragazza'. Fumava, beveva. Ma io ero un ragazzino, avevo quindici anni e lei ne aveva diciassette. La conobbi per la prima volta a scuola. Non so perché mi presentai a lei, non so da dove tirai fuori il coraggio, ma quella ragazza mi attirava irrimediabilmente. Così diventammo amici. Io la seguivo dappertutto. Un giorno mi porto da dei suoi amici. Erano una banda di alcolizzati che si divertiva ad andare in giro di notte a spacciare. Così lei li aveva descritti. Tra di loro c'era anche Greg. Emily moriva per lui, ma lui la considerava una ragazzina capace solo di distribuire droga a scuola senza farsi beccare. Dopo due mesi io e Emily ci mettemmo insieme. Successe durante una festa organizzata da Greg. Lei era super ubriaca e io super eccitato per essere ad una festa così figa. Così finimmo a letto insieme, la mia prima volta. Da lì lei fu diversa. Penso che fu la prima volta anche per lei. Quando eravamo solo io e lei, diventava dolce e gentile. La coccolavo e la amavo con tutto il mio cuore. Ma una sera le cose non andarono come avevo desiderato. Emily si era fatta beccare a vendere droga a scuola così era stata sospesa. Durante la settimana di sospensione io mi diedi malato e le tenni compagnia. Andavamo in giro per la città a vendere droga insieme. Greg mi aveva fatto entrare nel circolo e mi considerava un ottima recluta. Con la droga venduta avevamo ricavato 4.700 dollari, una bella sommetta. Secondo Greg però noi avevamo ancora la droga, perché non eravamo riusciti a venderla a scuola. Così ci tenemmo i soldi per noi e parte li spendemmo in alcool, mentre un'altra parte Emily li usò per pagare le spese delle medicine per suo padre, che era malato di cancro.

Greg venne a sapere che l'avevamo imbrogliato e si incavolò da morire. Emily disse che non sarebbe più successo, ma Greg non dà seconde possibilità, così quella sera, mentre io ero troppo ubriaco per difendermi, Emily mi portò fuori dal locale e lì incontrammo i ragazzi di Greg. Mentre uno mi teneva, gli altri ammazzarono di botte Emily. Restai con lei, stesa sul marciapiede, fino alla mattina dopo, quando un signore ci trovò e chiamò la polizia. Io feci i nomi di Greg e degli altri della banda che conoscevo ma la polizia non lì trovò mai. Rimasi un anno chiuso in casa, non riuscendo più a vivere. Amavo quella ragazza più di me stesso e non ero riuscito a salvarla. Mia madre decise che era arrivata l'ora di cambiare aria e poco tempo fa mi sono trasferito qui. Quando Luke mi ha visto un po' di sere fa, un ragazzo della banda, Matt, mi aveva trovato e voleva che tornassi da Greg per ripagarlo della perdita della droga e dei soldi. Ma io non ho abbastanza soldi per ripagarlo e non so dove prendere la droga se non da lui. Lui è il re dello spaccio.- Disse.

Rimasi in silenzio per qualche minuto, cercando di immagazzinare tutte le notizie che mi aveva riferito.

-Mi dispiace per Emily.- Me ne uscii. Era la cosa più banale che potessi dire, ma in quel momento era l'unica che mi venisse in mente.

-Scusami se ti ho messo in pericolo, non era davvero mia intenzione. E quando ti stava picchiando ho rivissuto quella sera di due anni fa. Ero disperato. Usavo tutta la mia forza per liberarmi e alla fine, quando tu eri già svenuta ce l'ho fatta. Ho tirato un pugno a Greg, ma il risultato è stato solo farlo incavolare di più. Se ne è andato dicendo che non ti avrebbe uccisa solo per poterlo fare un'altra volta. Devi allontanarti da me, Andy. Non voglio farti del male!- Disse con le lacrime agli occhi.

-Tu non hai fatto niente. È tutta colpa di Greg. Io non ti lascerò ad affrontare tutto questo da solo. Ma abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti. Potremmo chiamare la polizia, ci penseranno loro.- Dissi.

-Greg ha conoscenze ovunque, anche nella polizia.- Disse.

-Domani penseremo a cosa fare. Dammi la possibilità di aiutarti.- Dissi.

Lui annuì e si infilò nel letto con me.

Il suonò della sveglia mi attraversò i timpani.

Aprii gli occhi e realizzai di essere ancora a casa di Dean. Mi resi conto che il braccio di Dean era sul mio fianco e il ragazzo mi stringeva a sé. Profumava di buono. Tolsi il suo braccio e, con a lentezza di una lumaca, mi alzai dal letto. Tutto il mio corpo era colpito da spasmi di dolore. Non riuscivo neanche a camminare. La situazione era critica. Andai in bagno e mi infilai sotto la doccia.

L'acqua calda era come un tocco di un angelo sulla mia pelle. Rimasi sotto l'acqua per circa 5 minuti, quando sentii la porta aprirsi.

-Il bagno è occupato!- Urlai.

-Scusa, scusa, scusaa!- Disse Dean chiudendo subito la porta. Per fortuna la doccia aveva la tenda.

Uscii dopo dieci minuti, ancora con i capelli bagnati.

-Ho usufruito del tuo bagno.- Dissi entrando in camera.

Dean aveva addosso solo i pantaloni, quindi tutti i suoi muscoli erano in bella vista. Per poco non mi strozzai con la saliva.

-Scusa se non ho bussato, non sono abituato ad avere ospiti a casa.- Disse prendendo una maglietta dall'armadio e infilandosela.

Cercai di guardarlo negli occhi senza abbassare lo sguardo sui suoi addominali ma era davvero difficile.

Mi ero messa una felpa e un paio di pantaloni della tuta così da poter stare comoda a casa senza che il dolore dei lividi mi facesse svenire. Era ora di andare. Dovevo affrontare un' intera giornata senza mostrare neanche una smorfia di dolore.

Dean mi fece scendere all'incrocio prima di casa di Mike in modo che nessuno sospettasse di niente. Erano le dieci del mattino, ma essendo sabato non c'era anima viva in giro. Salutai Dean e mi diressi alla porta.

Presi le chiavi ed entrai in casa. Buttai subito lo zaino in un angolo del salone. Andai verso il divano quando mi accorsi che c'era già qualcuno sdraiato sopra.

-Calum?!- Dissi ad alta voce, svegliandolo.

-ANDY! Finalmente.- Disse alzandosi dal divano e venendomi incontro. Evitai che mi abbracciasse.

-Cosa ci fai qui?- Gli chiesi.

-Siamo rimasti tutti a dormire da Mike. Che fine hai fatto ieri sera? Luke è su tutte le furie, specialmente dopo che non hai risposto ai suoi messaggi ma hai mandato un messaggio a Mike.- Disse.

Cazzo. Il concerto. Mi ero persa il loro primo concerto. Luke non mi avrebbe mai perdonata per questo.

-Mi dispiace tanto Cal ma ho avuto un contrattempo.- Dissi.

-Che genere di contrattempo? Lucy ha detto che avevate davvero troppi compiti e lei aveva bisogno di te.- Disse Calum.

-Esatto.- Dissi.

-Tu non me la racconti giusta. Per Luke era davvero importante che ci fossi. Ti conviene andare a parlagli. Sta dormendo in camera tua.- Disse.

Salii le scale e mi diressi verso la mia camera. Aprii la porta e trovai Luke addormentato sul mio letto. La coperta gli copriva dalla vita in giù. Il suo petto nudo si alzava e abbassava regolarmente.

Era bellissimo. Aveva i capelli scompigliati e sembrava un angelo. Mi sedetti sul letto e gli posai una mano sul petto. Lo vidi che prendeva la mia mano e la univa alla sua.

-Era importante per me e lo sapevi.- Disse aprendo gli occhi.

 

 

 

Gentaglia a rapporto! Cosa ne dite di questo capitolo? Fatemi sapere la vostra opinione. Recensiteee, non siate timidi. 

XOXO

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Ho bisogno di te. ***


LUKE

 

Mi ero addormentato in camera sua, nel suo letto in attesa di vederla entrare da quella porta. L'avevo sentita quando si era seduta sul letto vicino a me. Tutto ciò che provavo era dolore. Niente di visibile però. Pensavo davvero che mi avrebbe sostenuto nella scelta che stavo facendo. La musica è parte della mia vita e condividerla con lei era una delle migliori esperienze che mi furono mai capitate.

-Era importante per me e lo sapevi.- Dissi aprendo gli occhi.

Lo notai subito. Lei cercava di nasconderlo ma io ricordavo il suo viso in ogni suo particolare e quel lungo graffio sulla guancia prima non c'era.

Il suo sguardo era ferito.

-Cosa hai fatto alla guancia.- Chiesi in tono duro.

-Sono caduta.- Rispose guardandomi negli occhi.

-Dov'eri ieri sera, e non usare la scusa di Lucy, perché sono andato a casa sua stanotte e tu non c'eri!- Dissi andando verso la finestra.

-Mi dispiace.- La sentii dire. Le davo le spalle mentre guardavo fuori dalla finestra.

-Eri con lui?- Chiesi in tono ferito.

Non ricevetti alcuna risposta.

Era stata con lui.

-Posso spiegarti.- Disse.

-Allora fallo. Dimmi perché! Perché non eri tra il pubblico? Era l'evento più importante della mia vita e la persona più importante della mia vita non c'era. Spiegami cosa ci facevi con lui!- Dissi alzando la voce.

-Dovevamo studiare filosofia.- Disse.

-Oh certo! Adesso si chiama così. Sei rimasta a dormire da lui, Andy. Cosa dovrei pensare?- Dissi in preda alla rabbia.

-Non è successo niente, Luke. Non ti tradirei mai.- Disse e vidi una lacrima che le scendeva lungo la guancia.

-Allora spiegami perché sei rimasta a dormire da lui. Hai dormito nel suo letto?- Chiesi. Non ero sicuro di volerlo sapere, ma era meglio strappare il cerotto.

-Abbiamo fatto tardi. Ti prego, Luke, non posso dirti niente. Devi fidarti di me.- Disse.

-Come posso fidarmi di te se non mi dici quello che hai fatto! Mi dispiace, Andy, ma hai dormito con un altro ragazzo.- Dissi tristemente.

-Mi stai lasciando?- Chiese guardandomi negli occhi. Vidi le lacrime scenderle lungo il viso. Aveva gli occhi gonfi e il labbro contratto. Avrei voluto stringerla tra le mie braccia e sussurrarle che l'amavo, l'amavo più di ogni altra cosa. Ma non potevo farlo.

-Mi dispiace.- Dissi e mi diressi verso la porta.

-Ti prego, Luke. Non farlo. Ho davvero bisogno di te in questo momento.- La sentii dire.

-E tu dov'eri quando io avevo bisogno di te, ieri sera?- Chiesi e uscii dalla camera senza guardarmi indietro.

 

ANDREA

Mi aveva lasciato. Stava succedendo davvero. Mi sedetti sul letto ancora stordita. Le lacrime scendevano senza sosta. Cominciai a singhiozzare. Avevo perso la cosa più bella che mi era mai successo. Avevo perso il ragazzo che amavo. Avevo perso tutto. Lo avevo ferito. Ma non lo avevo tradito. Come spiegarglielo? Come dirgli che non ero venuta al concerto perché ero stesa sull'asfalto mentre un mostro mi picchiava. Se avesse saputo cosa mi avevano fatto li avrebbe uccisi tutti, Dean per primo. Non potevo dirglielo. Ma intanto lui mi aveva lasciato. Come potevo affrontare la situazione senza di lui?

Pensai di chiamare Rebs, ma realizzai che era ancora arrabbiata con me, così chiamai l'unica persona che poteva capire la situazione.

-Andy, come stai?- Sentii la sua voce dall'altra parte del telefono.

-Luke mi ha lasciata, Dean- Dissi piangendo.

-Mi dispiace Andy. Se vuoi gli parlo io.- Disse.

-Per dirgli cosa? Pensa che lo abbia tradito con te. Sa che stanotte non ero da Lucy, quindi ha fatto due più due e ha dedotto che ero da te.- Dissi.

-Avete rotto per colpa mia?- Chiese tristemente.

Sì. Avrei voluto rispondere.

-Assolutamente no.- Dissi.

Invece sì. Se avessi ascoltato Luke sin dall'inizio sul conto di Dean, non sarei mai andata a casa sua ieri. Invece dovevo sempre fare di testa mia e non fidarmi delle persone che amavo. Cosa mi diceva la testa?

-Se vuoi vengo da te a farti compagnia.- Disse distogliendomi dai miei pensieri.

-Oh no, i ragazzi sono ancora qui a casa, quindi peggioreresti solo le cose.- Dissi.

-Devi dire a Luke quello che è successo. Raccontagli tutto, non preoccuparti per me. Tanto già mi odia, quindi un pugno sul naso non cambierà le cose.- Disse.

-Non voglio che ti faccia del male, non hai nessuna colpa.- Dissi.

-Sì che ce l'ho e lo sai, ma grazie per appoggiarmi in tutto questo casino. Sei un'ottima amica e mi dispiace di averti fatto del male, anche se non direttamente.- Disse.

-Non è colpa tua. Ma dobbiamo risolvere la situazione. Io cercherò di parlare con Luke il prima possibile.- Dissi.

-Va bene, ci vediamo lunedì a scuola.- Disse e riattaccò.

Posai il cellulare sulla scrivania e uscii dalla camera. Andai verso quella di Mike. Bussai una volta ma non ricevetti risposta. Aprii la porta e trovai Ash addormentato sul letto di Mike.

Mi sedetti sul letto e lo scollai dolcemente.

Ash mugolò e aprì un occhio.

-Andy- Disse con voce impastata. Aveva i capelli più disordinati del solito ma nessuna bandana li teneva indietro, quindi gli ricadevano sugli occhi.

-Dove sei stata? Hai pianto?- Chiese svegliandosi del tutto e mettendosi seduto, ancora sotto le coperte.

-Luke ha rotto con me.- Dissi cercando di non ricominciare a piangere.

-Mi dispiace così tanto!- Disse abbracciandomi. Non avevo mai avuto un legame tanto stretto con Ash. Eravamo amici, ma non come con Mike o Calum. Il suo abbraccio mi rilassò tantissimo e per un momento mi sentii bene.

-Ti va di raccontarmi come è successo?- Disse rovinando la mia sensazione di tranquillità.

Gli raccontai cosa era accaduto, senza ovviamente dirgli i particolari della sera prima.

-Ma cosa ci facevi da Dean? Io so che non tradiresti mai Luke, ma come lo spieghi il fatto che hai dormito da lui?- Disse.

-Devi promettermi che non ne parlerai con nessuno, Ash. Promettilo sulla cosa più importante che hai!- Dissi seria.

-Mi spaventi.- Disse con un mezzo sorriso.

-Tu promettimelo!- Dissi convinta.

-Te lo prometto. E se infrango la promessa puoi prenderti la mia batteria.- Disse. Era una cosa seria allora. Potevo fidarmi.

Gli raccontai gli avvenimenti della sera prima.

Ashton mi interrompeva ogni due secondi dicendo parolacce.

Alla fine del raccontò si alzò in piedi.

-Quei brutti pezzi di merda! Picchiare una ragazza. Sarebbe da sbatterli tutti in un buco senza cibo ne acqua e lasciarli a morire!- Disse.

-Non credi di esagerare un po'?- Chiesi.

-Assolutamente no! Sono dei cagasotto perché se la prendono con una ragazza! Voglio vedere quanto siano spavaldi davanti a me. Ma tu come stai? Fammi vedere i lividi.- Disse. Mi alzai la maglietta e gli mostrai il livido sul fianco. Era tutto nero.

-MERDA Andy! Ti fa tanto male? Sei sicura di non esserti rotta niente?- Chiese preoccupato.

-Sto bene. Mi fanno malissimo se faccio un movimento. Devo cercare di muovermi il meno possibile e respirare il meno possibile.- Dissi cercando di ridere.

-Mi viene voglia di spaccargli la faccia, a quei coglioni!- Disse.

-Non puoi fare niente Ash. Non so neanche dove vivono!- Dissi.

-Ok. Cosa intendi fare con Luke? Devi dirgli la verità! Ha il diritto di sapere che gli sei stata fedele e che lo ami da morire!- Disse.

-Avevo intenzione di parlargliene il prima possibile!- Dissi.

-Allora che aspetti. Scendi le scale e vai a parlargli.- Disse.

Mi alzai dal letto. Lo abbracciai a lungo. -Grazie di tutto, Ash! Sei un vero amico!- Dissi e uscii dalla camera. Sentii che mi stava seguendo di sotto.

-Scusa ma non voglio perdermela questa!- Disse ridendo. Mi scappò un sorriso.

Arrivai di sotto e trovai Mike e Calum intenti a fare colazione.

-Dov'è Luke?- Chiesi raggiungendoli.

-Buongiorno anche a te, Andy! Ti è piaciuto molto il concerto, eh?- Chiese sarcastico Mike.

-Dov'è Luke?- Chiesi ignorandolo.

-E' uscito di casa sbattendo la porta. Non ci ha detto neanche ciao.- Disse Calum offeso.

-Cazzo!- Dissi.

Salii le scale e andai a prendere il cellulare. Lo chiamai ma non ricevetti risposta.

Dovevo assolutamente parlargli.

Non poteva lasciarmi così!

Non potevo perdere il ragazzo che amavo per uno stupido fraintendimento!

 

SALVE GENTE!

Se ho attirato la vostra attenzione, volevo solo dirvi di recensire. Ditemi quello che pensate. Mi dispiace ma Luke e Andrea si sono lasciati :(...Cosa succederò adesso? *tan tan taaaan* Lo scopriremo nella prossima puntata.
XOXO

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Non è la mia ragazza ***


ANDREA

Luke non rispondeva alle mie chiamate e l'unica volta che ero andata a casa sua lui non c'era.

Mi stava volutamente evitando. Non era venuto a scuola per tutta la settimana dandosi malato, ma i ragazzi dicevano che alle prove era fresco come una rosa.

Mentre ricordavo la prima volta che lo avevo visto, qualcuno mi svegliò dai miei pensieri.

-Ciao bella addormentata!- Sentii una voce.

Alzai la testa e trovai Ash.

-Lasciami stare.- Dissi rimettendo la testa sul tavolo della cucina. Mi ero appena svegliata e non avevo voglia di parlare con nessuno.

-Buongiorno anche a te! Come stai?- Chiese sedendosi sulla sedia vicino alla mia. Avvicinò la testa alla mia e cercò di sbirciare tra le braccia.

Aprii un occhio e alzai la testa.

-Cosa vuoi?- Chiesi.

-Sapere come stai?- Disse.

-Come vuoi che stia? Luke non mi parla da una settimana e per non rimanere da sola a scuola devo stare con il ragazzo con cui, secondo Luke, io lo abbia tradito. E questo non migliora certo la situazione. Quindi evita di chiedermi come sto, perché potrei picchiarti da un momento all'altro senza una ragione precisa.- Dissi.

-Sei un po' acida stamattina, o sbaglio?- Chiese Ash ridendo.

Gli tirai uno schiaffo sul braccio.

-Da dove esce tutta questa forza?- Disse prendendomi in giro.

-Non so cosa fare, Ash! Mi sembra di impazzire. Forse dovrei lasciar perdere e andare avanti con la mia vita. Ma ogni volta che lo guardo sento un tuffo al cuore. Non riesco a dimenticarlo, ma lui non vuole saperne di me. Ha perso tutta la fiducia in me. Ti prego, dammi qualche consiglio da maschio!- Dissi disperata.

-Innanzitutto, non ho idea di quello che pensi Luke. Non parla molto di queste cose con me. Di solito il suo consulente è Calum. Ma di certo so che lui ti ama ancora. Il problema è che questo non basta. Devi riuscire a parlargli, Andy. Non può non ascoltarti, a meno che non si rompa i timpani, ma questo distruggerebbe la sua carriera. A proposito di carriera, la prossima settimana abbiamo un altro concerto e in sala ci sarà il produttore di una casa discografica. Quindi se facessimo il pienone come l'altra volta potremmo avere la possibilità di legarci a questa casa discografica. Non è fantastico?- Chiese.

-Sono davvero felice per voi! Stavolta non mancherò per nulla al mondo, dovesse cadere il cielo, io ci sarò. Però devo risolvere con Luke. Almeno rimanere amici, non due sconosciuti che non si guardano neanche!- Dissi.

-Adesso Luke è a casa di Calum. Tra poco li raggiungo, quindi puoi venire con me!- Disse Ash.

-Sei un genio Ash! Chissà perché non me ne sono accorta prima!- Dissi ridendo.

-Mi sottovalutate troppo!- Disse offeso.

-Che errore madornale!- Dissi.

Ridemmo e insieme facemmo colazione. Karen aveva preparato una torta alla vaniglia e ne mangiammo due pezzi ciascuno. Era la fine del mondo.

Mike non si era ancora svegliato, quindi gli lasciai un biglietto con scritto che ero da Calum e di raggiungerci appena si sarebbe alzato.

In macchina, Ash mi raccontò di aver comprato nuovi pezzi per la batteria e usò così tanti termini a me sconosciuti che alla fine mi girava la testa.

-Quindi ti è costato poco perché quello era tuo amico o perché gli hai promesso che lo avresti fatto uscire con Lucy? Era così disperato?- Dissi ridendo.

-Esatto! Ha detto che mi avrebbe fatto uno sconto se lo avessi presentato a Lucy, quindi ho accettato subito. Poi mi sono ricordato che Lucy sta con Jem, ma non gliel'ho detto.- Disse.

-Che crudeltà!- Dissi scoppiando in una risata.

Finalmente eravamo davanti casa di Calum. Scesi dalla macchina e mi diressi alla porta. Bussai e mi venne ad aprire Calum.

-ANDY!- Disse con un accento strano. - Cosa ci fai qui?- Chiese.

-Anche io sono felice di vederti Cal!- Dissi. Cercai di entrare ma lui mi sbarrò la strada.

-Posso entrare?- Chiesi.

-In realtà mia madre ha appena lavato per terra, quindi magari rimaniamo fuori.- Disse e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

-Dovevi parlarmi di qualcosa?- Chiese. Sembrava nervoso.

-Va tutto bene, Cal? Sembri nervoso. Se ti ho disturbato passo un'altra volta. Volevo solo parlare con Luke. Ash mi ha detto che era qui, quindi ho pensato che visto che non lo vedo da una settimana, magari era arrivato il momento di chiarire certe questioni.- Dissi.

-Proprio ora, eh? Non puoi aspettare domani'- Chiese.

-Stai bene, Calum?- Dissi.

-Assolutamente sì, ma io e Luke siamo abbastanza impegnati adesso, quindi sarebbe meglio se passassi domani.- Rispose.

Non me la raccontava giusta.

Finalmente Ashton ci raggiunse.

-Perché siete ancora fuori di casa?- Chiese Ash.

-Me lo stavo chiedendo anche io!- Dissi guardando Calum.

-Ash, perché l'hai portata qui?- Disse Cal.

-Perché non dovevo? E poi deve parlare con Luke per sistemare una volta per tutte la situazione.- Disse e aprì la porta.

Lo seguii in casa. Mi diressi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e poi andai in salotto.

Avevo appena attraversato la porta del salotto quando davanti ai miei occhi si presentò l'immagine più orribile che avessi mai visto.

C'era una ragazza. Una bellissima ragazza. Capelli rosso fuoco, pelle perfetta, alta e magra, occhi di un verde brillante. E stava baciando un ragazzo. Alto, biondo, occhi azzurri, magro, anche conosciuto con il nome di Luke.

Non lo stava baciando sulla bocca, altrimenti l'avrei già uccisa. Gli aveva però lasciato un bacio sulla guancia, proprio vicino alla bocca.

Luke era rimasto impalato, senza muovere un muscolo.

Quando vidi quella scena, il bicchiere d'acqua cadde sul pavimento. Per fortuna era di plastica. Ma fece comunque abbastanza rumore perché il mio ragazzo, ora il mio definitivamente ex-ragazzo, si girasse verso di me.

-Andy.- Disse sorpreso.

Mi girai e me ne andai. Le lacrime stavano già scendendo lungo le guance.

-Ehi Andy, vuoi mangiare qualcosa?- Mi chiese Calum mentre attraversavo la cucina e mi dirigevo fuori. Cominciai a correre. Volevo solo tornare a casa e chiudermi in camera mia. Era finita. Luke aveva addirittura trovato un'altra. Mi aveva rimpiazzata come se la nostra storia non avesse significato nulla per lui.

 

LUKE

 

-Ehi Cal, hai visto Andrea?- Chiesi entrando in cucina.

L'avevo vista solo un secondo, ma sapevo di aver rovinato tutto. Perché riusciva ad apparire sempre nei momenti meno opportuni.

-Chi era quella ragazza?- Chiese Hannah.

-La mia ex- Dissi a bassa voce.

Hannah era un'amica d'infanzia che non vedevo da almeno due anni. Oggi si è presentata a casa mia senza neanche avvisarmi. Non l'avrei mai riconosciuta se non si fosse presentata. È diventata una delle ragazze più belle che io abbia mai visto. Ricordo ancora quando aveva l'apparecchio ai denti e le trecce, sembrava Pippi Calzelunghe. Ma non provavo niente per lei, non in quel senso almeno. Era come una sorella per me. Avevamo passato i peggiori anni della vita di un bambino insieme. La prima camminata, il primo ruttino, il primo vomito e tutte le peggiori atrocità che un bimbo può infliggere al proprio genitore.

-Sarà meglio che vada! Luke, è stato un vero piacere rivederti. Spero che ci terremo in contatto, visto che mi sono di nuovo trasferita!- Disse Hannah.

Due anni fa Hannah si era trasferita con i suoi genitori dall'altra parte dell'Australia perché al padre era stato offerto un altro lavoro.

-Certo, ti verrò sicuramente a trovare. Devi raccontarmi ancora cosa hai fatto in questi due anni. Voglio sapere tutto e soprattutto se sono stato rimpiazzato come amico di chewingum.- Dissi ricordando il patto che avevamo stretto a scuola in seconda elementare.

-Come potrei farti una cosa del genere!- Disse.

-E' stato un piacere conoscerti Calum.- Disse Hannah salutandolo.

Mi abbracciò di nuovo e uscì di casa.

-Hai combinato un bel casino, Luke!- Disse Cal appena Hannah chiuse la porta di casa.

-Perché?- Chiesi confuso.

-Andy ti ha visto con quella. E quella non è una ragazzina tanto bruttina, anzi, magari avessi io un'amica d'infanzia così!- Disse e mi fece l'occhiolino.

-Oh falla finita, Calum. Non provo niente per Hannah se non quello che si prova per una sorella. E poi Andy mi ha tradito con quel Dean, quindi dovrei essere io quello offeso, non lei. Ormai non stiamo più insieme.- Dissi, cercando di convincere più me stesso che Calum.

 

 

 

Salve gente! Cosa ne dite? Vi prego, fatevi sentire. Recensite, mandami un messaggio via gufo, ma ditemi qualcosa. 

Grazie

XOXO

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Serata cinema ***


ANDREA

Era finita. Tutte le speranze che avevo per sistemare le cose erano andate in fumo.

Ero appena arrivata a casa quando Mike scese da camera sua.

-Ehi Andy!- Disse entusiasta. Poi guardò meglio il mio viso.

-Cosa è successo?- Mi chiese preoccupato.

-Luke- Dissi e corsi di sopra in camera mia.

Chiusi la porta a chiave e mi rifugiai sotto le coperte.

Non volevo più rimanere lì. Volevo tornare a casa mia, senza tutti questi problemi, alla mia vita noiosissima dove l'unico ragazzo che ne faceva parte era mio fratello. Volevo tornare alle maratone di film con Rebs, ai pomeriggi dedicati alla bellezza del corpo che si inventava a casa sua. Volevo tornare alla noiosa scuola italiana, piena di compiti che ti evitava di dover passare i pomeriggi con altra gente e ti permetteva di chiuderti in camera, lontana dal mondo, per studiare.

Volevo tornare alla mia vecchia vita, perché mi si addiceva di più. Niente relazioni, o sorprese inaspettate. Niente pianti per un ragazzo o litigate per un altro. Niente di tutto questo.

Qualcuno bussò alla porta.

-Vattene!- Urlai.

-Andy ti prego. Raccontami cosa è successo!- Disse Mike.

-Ho detto vattene, Michael!- Dissi nuovamente.

-Non me ne andrò finché non mi avrai aperto la porta!- Disse. Quel ragazzo sapeva essere più testardo di un mulo.

Mi alzai dal letto e gli aprii la porta. Lo trovai con un sorrisetto sulla faccia.

-Cosa vuoi!- Dissi arrabbiata.

-Sapere cosa è successo con Luke!- Disse e entrò in camera, sistemandosi sul letto.

Chiusi la porta e lo seguii sul letto. Mi rimisi sotto le coperte mentre lui rimase sopra.

-Allora, cominci il discorso o devo partire subito con le domande?- Chiese.

-Luke ha baciato un'altra- Dissi piangendo.

-COSA? Ne sei sicura?- Chiese sbalordito.

-A meno che non abbia un gemello completamente identico a lui, sì!- Dissi.

-Ma in bocca?- Chiese Mike.

-No ma lei ci era molto vicino.- Dissi.

-La conosci?- Mi chiese.

-No, ma era davvero bellissima. Ci credo che mi ha lasciato per quella.- Dissi.

  • Luke ti ha lasciato perché tu gli hai messo le corna con Dean.- Disse Mike.

Tirai la testa fuori dalle coperte e lo guardai con sguardo truce.

-Io non l'ho tradito Mike. Ero con Dean per studiare filosofia, e poi è successo un contrattempo e non siamo riusciti ad arrivare al concerto. Io amo Luke!- Dissi incavolata.

-Ok ok ti credo. Ma allora perché non gliel'hai detto?- Chiese.

-Perché lui è convinto che lo abbia tradito e non si fida più di me. E ormai non ha più importanza perché si è trovato un'altra ragazza. Io non ero altro che una delle tante.- Dissi rimettendo la testa sotto le coperte.

-Luke non è quel tipo di ragazzo e non ti farebbe mai del male, lo sai! Quindi esci fuori da quelle coperte e smettila di piangere, perché non è morto nessuno!- Disse e mi tirò via le coperte.

-Vattene Michael!- Urlai.

-Smettila di fare così, Andy! Puoi benissimo andare avanti senza di lui! Restate amici! Eravate una bella coppia ma avete avuto davvero troppi problemi. Forse c'è qualcuno da qualche parte che non vuole che state insieme! Non è una tragedia. É solo Luke, non il principe d'Inghilterra.- Disse.

-Se stai cercando di farmi sentire meglio, non ci stai riuscendo per niente!- Dissi.

-Alzati e rifatti una vita! Esci e divertiti.- Disse.

-Sai che c'è? Hai ragione! Lui è subito andato avanti, ma posso farlo anche io!- Dissi e mi alzai dal letto. Presi il cellulare e mandai un messaggio.

 

Ehi, ti va stasera di andare al cinema? Danno un film bellissimo e non ci vediamo da un po'! Però stavolta il posto lo scelgo io ;). -A

 

 

Andai con Mike in salotto e ci mettemmo a guardare la tv.

-A chi hai mandato il messaggio?- Chiese Mike dopo un po'.

-Perché dovrei dirtelo?- Chiesi.

-Perché tecnicamente sei minorenne e se stai ordinando droga devi dirmelo!- Disse.

-Non sto ordinando droga, papà!- Dissi prendendolo in giro.

-Brava la mia bimba!- Disse e si accasciò su di me.

Sentii il telefono vibrare.

 

Ok, dimmi a che ora posso passarti a prendere. -D

 

Risposi subito.

 

Appena puoi, anche subito se ti va. Ho bisogno di uscire da questa casa.

 

Andai di sopra in camera mia e cercai qualcosa di carino da mettermi. Optai per una maglia grigia con le maniche a quadri rossi e un paio di jeans. Mi truccai giusto un po' gli occhi e presi le converse nere.

Tornai di sotto e mi rimisi sul divano.

-Esci con un ragazzo per caso?- Chiese Mike.

-Non ti interessa.- Dissi.

-Oh sì invece. Devo sapere dove vai. Sei sotto la mia tutela.- Disse.

-Esco con un ragazzo, ma non ti dico chi è perché altrimenti mi fai la ramanzina.- Dissi.

-E' Dean, vero?- Disse.

-mmforse, ma non devi dire niente. Mi hai detto di andare avanti, e io lo sto facendo.- Dissi.

-Infatti non ti giudico. Anzi, sono felice che usciate.- Disse.

-Sì certo, come no!- Dissi.

-Ok, magari non proprio felice. Magari potevi scegliertene un'altro, ma non ti giudico.- Disse.

Feci per rispondere quando qualcuno bussò alla porta di casa.

Andai ad aprire e mi apparve un Dean tutto spettinato con le mani nelle tasche posteriori dei jeans. Sembrava un modello di una qualche rivista per teenagers.

-Pronta?- Chiese.

-Prontissima.- Risposi. Salutai Mike e mi chiusi la porta alle spalle.

-Allora, dove mi porti?- Mi chiese.

-C'è un cinema qui vicino. E' carino. Danno questo nuovo film che parla di due migliori amici che passano la vita a cercare qualcuno da amare senza capire che in realtà si amano a vicenda.- Dissi.

-Classico film da ragazze, insomma!- Disse ridendo.

-Ehi! Ho bisogno di rilassarmi quindi oggi farai l'amico gay che si subisce tutte le smancerie romantiche e le cose da ragazze. E devi anche commentare con me quanto sono belli i ragazzi che ci passeranno affianco!- Dissi.

-E in cambio cosa ricevo?- Chiese.

-Una giornata con me! Non ti basta? Un giorno potrei diventare famosa, sai.- Dissi seria.

-Oh certo! Ma per ora non lo sei. Comunque farò tutto questo senza essere il tuo amico gay, ma solo Dean. Va bene lo stesso?- Chiese.

-Dovrò accontentarmi, ma va bene.- Dissi ridendo.

Arrivammo al cinema e prendemmo due posti al centro in ottava fila. Da lì si vedeva perfettamente. In sala c'erano si e no dieci persone, tutte coppiette. Presi una porzione media di pop corn mentre Dean prese le patatine.

Durante il film continuavo a guardare Dean con la coda dell'occhio ma lui era sempre concentrato sul film. Forse avevo inteso male le sue intenzioni. Forse eravamo davvero solo amici. Perché i maschi erano così complicati? Non riuscivo proprio a capirli.

Finito il film aspettammo che tutti uscissero dalla sala.

-Ti è piaciuto?- Chiesi.

-Bhe, per essere un film da ragazze, non era male- Disse – e poi, DIAMINE, Paul era davvero un pezzo di figo!- Disse imitando la voce da ragazza.

Scoppiai a ridere.

-Ti prego, rifallo mentre ti filmo!- Dissi prendendo il cellulare.

-Non mi sputtanerai davanti al mondo così facilmente!- Disse.

-Questo è quello che pensi tu!- Dissi ridendo.

Uscimmo dalla sala.

Mi diressi verso l'uscita del cinema seguita da Dean.

Mentre aprivo la porta per uscire sentii Dean emettere uno strano suono.

Mi girai e lo vidi a terra con le mani sul naso.

Alzai lo sguardo e vidi Luke.

-LUKE!- Urlai.

-Non ti avvicinare a lei, capito? L'hai messa in pericolo per colpa dei stupidi errori da ragazzino. Non permetterò che accada di nuovo. Non può rischiare la vita per uno come te! Risolviteli da solo i tuoi problemi!- Disse.

Come faceva a saperlo?

-Luke, cosa diavolo ti salta in mente?- Dissi aiutando Dean a rialzarsi. Aveva ancora le mani sul naso ma non vedevo sangue, per fortuna.

-Ash mi ha raccontato tutto. Mi dispiace tanto Andy. Se avessi saputo che eri in pericolo, avrei lasciato tutto e sarei venuto da te. Non posso credere che qualcuno ti abbia fatto del male.- Disse avvicinandosi.

-Perché l'hai colpito?- Chiesi indietreggiando.

-E' colpa sua!- Disse.

-Ma tu non ti sei fidato di me quando ho cercato di dirti la verità!- Dissi.

-Come potevo? Non volevi dirmi cosa era successo, ma solo che eri con Dean.- Disse.

-Dovevi fidarti, Luke. Dovresti conoscermi. Ero la tua ragazza. Sapevi che non ti avrei mai tradito, eppure non ti sei fidato.- Dissi.

  • Mi dispiace Andy!- Disse.

-Anche a me. Ormai è finita. E poi mi sembra che tu ti sia già sistemato con quella ragazza tanto carina dai capelli rossi!- Dissi.

-Hannah? É solo un'amica.- Disse.

-Certo. Anche noi prima eravamo solo amici.- Dissi e, prendendo Dean per un braccio, uscii dal cinema.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Mi sei mancato ***


LUKE

Ash mi aveva raccontato tutto. Mi aveva spiegato il vero motivo per cui Andy non era al concerto quella sera e mentre raccontava cosa era successo, il mio cuore cominciava ad aumentare i battiti. Avevo solo voglia di spaccare la faccia a quei ragazzi e soprattutto a Dean, che l'aveva messa in quella posizione. E quando li ho visti al cinema, insieme, volevo solo rompergli il naso. Allontanarlo dalla mia ragazza.

Ma lei non era più la mia ragazza, e io avevo rovinato tutto.

L'avevo persa.

-Cosa ti è saltato in mente!- Calum continuava a urlarmi in un'orecchio.

-Smettila, ok? Non so a cosa stavo pensando. Quando li ho visti insieme non ci ho visto più! Non ci credo ancora che non è più la mia ragazza. Sto malissimo, Cal e ho solo voglia di chiudermi in camera mia e dormire finchè non mi sarò dimenticato questa storia.- Dissi stravolto.

-Non puoi, abbiamo le prove, ricordi?- Disse.

-Non possiamo rimandare?- Chiesi.

-Tra poco abbiamo il concerto! Non possiamo rimandare.- Disse.

-E che prove sia, allora!- Dissi.

Andammo a casa di Calum e dopo dieci minuti ci raggiunsero Ash e Mike.

-Come va ragazzi?- Chiese Ash.

-Luke ha picchiato Dean- Disse Calum. Quel ragazzo non sapeva stare zitto.

-Grazie Calum, tu sì che sei un amico.- Dissi sarcastico.

-Davvero? È stato doloroso? Le hai prese?- Chiese Mike.

-Grazie per la fiducia Mike. Comunque gli ho solo tirato un pugno sul naso. Era con Andy! Quella ragazza mi farà impazzire!- Dissi.

-Basta che tu non fai impazzire lei, Luke. Perché sta davvero di merda. La stai facendo soffrire, amico. Dacci un taglio! Non è un giocattolo!- Disse Mike serio.

-Credimi, l'ultima cosa che vorrei è che soffra per colpa mia. Ma non riusciamo mai a parlare seriamente e da soli. Devo trovare un modo per rimanere almeno un'ora da solo con lei.- Dissi.

-Ci penso io, Luke. Basta chiedere!- Disse Calum.

 

ANDREA

Tenevo ancora Dean per mano quando cominciai a rallentare il passo.

-Va tutto bene?- Mi chiese.

-Sto benissimo. Tu piuttosto, come stai?- Gli chiesi guardando la sua faccia. Sul naso stava nascendo un livido.

-Starò bene! Ne ho ricevute di peggiori! Ma comunque me lo meritavo. Luke ha ragione, ti ho messo in una spiacevole situazione ed è tutta colpa mia.- Disse.

-Non dirlo neanche! Luke è un cretino. Non voglio più sentir parlare di lui.- Dissi.

-Ti va se andiamo al parco, così mi rilasso un po'?- Continuai.

-Certo- Disse.

Andammo al parco e ci sdraiammo vicini sull'erba. La mia spalla toccava la sua.

-Devo presumere che tu e Luke vi siate lasciati?- Disse Dean d'un tratto, girandosi verso di me e poggiando la testa su una mano in modo da riuscire a guardarmi dall'alto.

-Già, ora sono single! Posso uscire con tutti i ragazzi che voglio!- Dissi sarcastica.

-Bhe, questa è un'ottima notizia.- Disse. Non avevo frainteso. Gli piacevo davvero. Dovevo dimenticarmi di Luke. Dean era un bravo ragazzo.

Continuai a fissarlo negli occhi e piano piano mi avvicinai al suo viso. Potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra.

-Non credo che tu lo voglia fare davvero.- Disse d'un tratto.

BOOM! Magia finita. Mi allontanai imbarazzata.

-Fare cosa?- Chiesi.

-Baciarmi. Penso che ormai tu l'abbia capito che mi piaci, ma penso anche che tu non ricambi i sentimenti. Dovresti fare ordine nel tuo cuore, Andy, prima di aprirlo ad un altro ragazzo. Si vede che sei ancora innamorata di Luke. Non puoi dimenticarlo in cinque minuti. Non ce l'ho con te. Dico solo che non dovresti darmi false speranze. Per me va bene anche se rimaniamo amici. Sei un'ottima amica.- Disse.

Mi misi seduta e riflettei riguardo ciò che aveva appena detto. Ero ancora innamorata di Luke? Oh, ma chi prendevo in giro, certo! Certo che ero ancora innamorata di lui. Come potevo fare questo a Dean?

-Mi dispiace. Non so proprio cosa fare!- Dissi in preda al panico.

-Parla con lui. Dovete risolvere la situazione.- Disse.

-Non posso tornare da lui con la coda tra le gambe dopo quello che ti ha fatto oggi.- Dissi.

-Ma non puoi aspettarlo per sempre.- Disse Dean.

-Esatto! Forse devo solo andare avanti con la mia vita.- Dissi.

-Sei sicura di farcela?- Chiese.

-Devo farcela!- Dissi fiduciosa.

Tornammo alla macchina e Dean mi riaccompagnò a casa.

Entrai in casa e scoprii che non c'era nessuno.

Presi una mela dal frigorifero e andai sul divano a guardare un film. Trasmettevano Men in Black II. Non lo seguii con interesse perché la mia mente era altrove. Mi addormentai dopo mezz'ora.

 

 

Venni svegliata da qualcuno che mi toccava la spalla.

-Andy svegliati, dobbiamo andare a scuola!- Disse Mike.

-Scuola?- Dissi borbottando.

-Sì, sai quell'edificio che sembra una prigione ma ci permette di farci una cultura per il futuro, o così dicono!- Disse.

-Che ore sono?- Chiesi.

-Le 7:20- Rispose.

-COSA?- Dissi alzandomi di scatto dal divano.

-Devo farmi una doccia, ho dormito con i vestiti di ieri.- Dissi correndo in bagno.

Un quarto d'ora dopo uscii con un asciugamano addosso e mi diressi in camera per scegliere qualcosa da mettermi.

-MUOVITI O FAREMO TARDI!- Sentii Mike urlare dal piano di sotto.

Optai per una paio di jeans neri e la maglietta dei My Chemical Romance.

Scesi di sotto con lo zaino in spalla e corsi alla porta.

Mike era già in macchina.

Salii e chiusi velocemente la portiera.

-Finalmente.- Disse partendo a razzo.

Arrivammo a scuola giusto in tempo per il suono della campanella.

Entrai in classe e mi accasciai sul banco. La lezione di arte cominciò e come al solito mancava metà classe.

Qualcuno bussò alla porta.

-La signorina Crotti deve andare in segreteria.- Disse una signora bassa dai capelli rossi.

Mi alzai dalla sedia e mi diressi fuori dall'aula. Chissà cosa dovevo fare.

Arrivai nella segreteria e mi sedetti su una sedia.

Aspettai almeno 10 minuti prima che qualcuno si presentasse.

E quel qualcuno era l'ultima persona che volevo vedere.

-Cosa ci fai qui?- Chiesi acida.

-Siamo a scuola. Io sono uno studente, quindi presumo che sia nel posto giusto.- Disse Luke.

-Hai capito cosa intendo!- Dissi.

-Devo parlarti. Vieni con me.- Disse.

-Non posso! Mi hanno chiamato dalla segreteria e poi non voglio venire con te!- Dissi.

-Primo: sono stato io a chiamarti dalla segreteria. Vedi quella donna? È mia zia. Le ho chiesto un piccolo favore. Secondo: ti ho chiesto solo di seguirmi, non di baciarmi!- Disse.

Mi alzai dalla sedia e lo seguii in silenzio.

Entrò in una classe vuota. Lo seguii e lui chiuse la porta dietro di me. Sentii lo scatto della serratura.

-Perché hai chiuso a chiave?- Chiesi.

-Così non puoi scappare.- Disse.

-Sai che suona molto di molestia sessuale, vero?- Dissi.

-Non mi interessa. Dobbiamo parlare!- Disse serio.

-Lo so.- Risposi.

-Bene, allora chi comincia?- Chiese.

-Vai pure!- Dissi.

-Ti amo.- Disse serio.

-Bel discorso.- Dissi sarcastica.

-Niente battute, Andy. Dico sul serio. Ti amo dal primo momento in cui ti vista. Ti amo da quando ti tenevo tra le braccia in attesa che ti svegliassi dopo quella botta che ti ho dato. Ti amo da quando abbiamo cantato insieme. E non voglio che tutto ciò che abbiamo creato scompaia in un secondo, per uno stupido malinteso. Voglio tornare con te. Voglio essere il tuo ragazzo. Voglio riempirti la stanza di fiori e cioccolatini per San Valentino, portarti nel posto più bello del mondo per il tuo compleanno e passare il Natale con te, ubriacarmi affianco a te a Capodanno in modo da poterti baciare. Ho bisogno della tua presenza nella mia vita. Non voglio nessun'altra. Ho bisogno di te perché ormai fai parte di me. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto, mi dispiace per averti fatto soffrire e mi dispiace se non c'ero quando avevi bisogno di me.- Disse tutto d'un fiato.

Ero senza parole.

-Luke, non è così semplice.- Cominciai.

  • Sì che lo è!- Disse.

-No invece! Come posso dimenticarmi come mi hai trattata? Come posso dimenticare il fatto che non ti sei fidato di me?- Chiesi.

-Ho sbagliato, lo so. Ma tu non mi dicevi la verità. Perché non volevi dirmi quello che era successo?- Chiese.

-Perché avresti spaccato la faccia a Dean. Era quello che volevo evitare.- Dissi.

-Ma era colpa sua!- Disse lui.

-Ma è mio amico! Gli amici si difendono a vicenda!- Dissi.

-Lo so, Andy! Prometto che cercherò di andare d'accordo con Dean e lo aiuterò a risolvere la situazione in cui si trova!- Disse.

-Pensi che bastino solo stupide parole come 'mi dispiace' per risolvere la situazione? Cosa mi dici di Hannah.- Dissi.

-E' un'amica dell'infanzia che si è trasferita qui vicino e ha pensato di venirmi a salutare. La conosco da quando eravamo piccoli. E' come una sorella per me!- Disse.

-Bhe, abbastanza carina per essere una sorella.- Dissi sarcastica.

-Vogliamo parlare di Dean? In questi giorni sei sempre insieme a lui!- Disse.

-Certo, perché se sto con i ragazzi ci sei anche tu e ogni volta vorrei baciarti ma non posso! Invece non ho questo istinto con Dean!- Dissi incavolata.

-Hai davvero l'istinto di baciarmi?- Chiese avvicinandosi con uno strano sorriso sulla faccia.

-Oh andiamo! Hai capito solo quello di tutto ciò che ti ho detto?- Chiesi spazientita.

Lui si avvicinò ancora. Io mi allontanai finchè andai a sbattere con la schiena al muro.

-Non hai idea di quanto volessi baciarti io, allora! Ogni volta che ti vedevo con Dean, mi saliva una fitta di gelosia che dovevo chiudermi in bagno e tirare pugni al muro piuttosto che tirarsi al tuo Dean!- Disse.

-Non è il MIO DEAN!- Sottolineai io.

-Allora non state insieme?- Chiese curioso mentre si avvicinava ancora. Eravamo a due passi di distanza. Se avessi allungato la mano avrei potuto toccarlo.

-Certo che no! Sono single- Dissi alzando le sopracciglia.

-Sicura?- Chiese avvicinandosi ancora. Potevo sentire il suo respiro su di me.

-Sì.- Dissi con voce tremante. Perché reagivo sempre così al suo contatto?

-Non per molto però, vero?- Disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Feci per rispondere ma lui si era già abbassato su di me, baciandomi sulla bocca.

Non sapevo cosa fare. Mi erano mancati i suoi baci. Mi abbandonai istintivamente a lui, posando le mie mani nei suoi capelli e avvicinandolo a me.

Era un bacio dolce ma spinto. Non volevo staccarmi da lui, ma dopo un po' dovetti riprendere fiato.

Luke posò la sua fronte sulla mia e chiuse gli occhi.

-Mi sei mancata.- Disse sottovoce.

-Anche tu mi sei mancato.- Dissi.

Mi era mancato davvero. Mi era mancato tutto di lui, perfino quel suo stupido accento quando diceva il mio nome. Mi era mancato il suo sorriso, rivolto solo a me.

Rimanemmo a baciarci in quella classe per almeno mezz'ora.

D'un tratto Luke disse qualcosa.

-Cosa siamo ora?- Chiese.

-Cosa intendi?- Chiesi confusa.

-Insomma, sei la mia ragazza no?- Disse lui.

-Spero di sì, insomma, non bacio mica tutti i ragazzi con cui rimango da sola.- Dissi.

-Lo spero! Allora Andrea, la mia ragazza! Finalmente suona di nuovo bene!- Disse sorridendo.

-Perché altrimenti il mio nome non suonerebbe bene?- Chiesi indispettita.

-Assolutamente no! É musica per le mie orecchie- Disse.

-Lo spero per te!- Dissi ridendo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ehy gentaglia!

Cosa ne dite? Siete felici? Andy e Luke sono tornati insieme, dopo tanti casini. Fatemi sapere la vostra con una recensione!! Fatevi sentire!

XOXO

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Best Friend ***


LUKE

 

Finalmente era di nuovo mia. La mia ragazza. Potevo di nuovo stringerla tra le mie braccia.

Tra poco sarebbero arrivate le vacanze di Natale e solo ora mi venne in mente che dovevo comprarle un regalo speciale.

Non avevo la minima idea di cosa fare! Avevo bisogno di un consiglio femminile. E chi meglio di Calum ne sapeva sulle ragazze?

-Ei amico- Lo chiamai al cellulare.

-Luke! Cosa c'è?- Chiese.

-Ho bisogno di un consiglio. Cosa posso regalare ad Andy per Natale?- Gli chiesi.

-Sei il suo ragazzo. Dovresti saperlo meglio di chiunque altro cosa regalarle.- Disse.

-Sia che ho la mente limitata per certe cose!- Mi giustificai.

-Tu hai la mente limitata per tutto!- Disse. - Falle qualcosa di speciale. Niente di troppo costoso, o si sentirà in debito, ma neanche un oggettino da quattro soldi preso ad una bancarella dei cinesi.- Disse.

-Potrei farle passare una serata romantica e il regalo potrei essere io.- Dissi.

-Penso che vorrebbe qualcosa di meglio di un Luke impacchettato dalla testa ai piedi.- Disse.

-Ehi! Molte ragazze vorrebbero avermi come regalo di Natale.- Dissi indispettito.

-Oh certo! Ma Andy non è sulla lista!- Disse ridendo.

-Lo lasceremo decidere a lei- Dissi.

-Ciao Luke.- Disse Calum e riattaccò.

 

Era arrivato il momento di farsi da fare per organizzare la serata più bella che Andy si sarebbe mai aspettata.

 

ANDREA

Erano ormai passati otto giorni da quando io e Luke eravamo tornati insieme. Tutto andava a gonfie vele. Luke ormai aveva capito che tra me e Dean non c'era niente quindi non si arrabbiava se passavo il tempo con lui. Tra me e Dean, da quel giorno al parco, c'era una strana atmosfera. Nessuno dei due aveva più parlato di cosa era successo ma io non riuscivo a togliermi dalla mente il fatto che si fosse dichiarato. Gli piacevo. Come dovevo comportarmi? Fare finta che niente fosse successo? Adottai quella strategia. E notai che lui faceva lo stesso. Ma evitavamo sempre di parlare di sentimenti, solo discorsi superficiali.

Tra pochi giorni sarebbero cominciate le vacanze di Natale. Dovevo assolutamente cercare i regali adatti per i ragazzi e, soprattutto, dovevo trovare il regalo perfetto per Luke. Cosa si poteva regalare al proprio ragazzo per Natale? Non ne avevo la minima idea.

Dovevo parlarne con Rebs. Ma prima dovevo fare pace con lei. Mi mancava talmente tanto. Avevo voglia di riabbracciarla, di sentire il suo profumo, la sua voce squillante e sempre allegra, la sua ossessione per i ragazzi. Mi mancava la mia migliore amica.

Presi il computer ed entrai su Skype. Per fortuna era sempre in linea. Lei e la tecnologia erano inseparabili. Avviai la chiamata e dopo due squilli Rebs rispose.

-Ciao- Disse in tono neutro.

-Mi dispiace- Dissi subito.

-Ti sei ricordata che esisto finalmente?- Disse arrabbiata.

-Mi dispiace tanto Rebs. Avrei dovuto ascoltarti. Devo raccontarti tantissime cose, ma prima tu devi dirmi come procede la tua vita. Non voglio che la lontananza ci separi. Se sempre stata la mia migliore amica e sempre lo sarai. Non possiamo rimanere arrabbiate per sempre. Ti prego, perdonami.- Dissi tutto d'un fiato.

Non ricevetti risposta per due minuti. I due minuti più lunghi di sempre. Lei continuava a guardarmi e io non distoglievo gli occhi. Volevo che tornassimo amiche.

-Avresti dovuto ascoltarmi. Sono la tua migliore amica. Tutto ciò che ti dico lo dico per te, per il tuo bene, non perché sono gelosa che stia succedendo a te e non a me. Voglio solo che tu sia felice, Andy, ma alle volte la tua testolina è un po' ritardata. A quel punto hai bisogno dei miei consigli.- Dissi e vidi che cominciava a sorridere.

-Cosa fare senza di te, Rebs?- Dissi.

-Me lo chiedo anche io.- Disse e scoppiò in una risata. Mi mancavano le nostre risate. Le nostre notti insonni a parlare di tutto ciò che l'uomo potesse immaginare.

Ricordo ancora quando eravamo piccole. Ogni fine settimana organizzavamo un pigiama party, solo io e lei, nella tenda in giardino e rimanevamo tutta la notte a immaginare chi vivesse sulle stelle e come sarebbe stato vivere su altri pianeti.

-Ti voglio così bene che neanche immagini.- Dissi.

-Vorrei abbracciarti fino a stritolarti, ma sfortunatamente non hanno inventato l'abbraccio virtuale.- Disse.

Parlammo per più di due ore. Mi raccontò come andava con Phil. Mi disse che ormai Calum aveva smesso di scriverle perché lei non gli rispondeva mai. Le dissi la mia opinione, senza che nessuna delle due si arrabbiasse. Le raccontai cosa era successo la sera del concerto e lei rimase scioccata. Le raccontai di Hannah, di Dean e di tutto ciò che avevo passato per tornare con Luke. Alla fine le chiesi dei consigli per i regali ai ragazzi.

Per Mike optammo per 'So Wrong It's Right' degli All Time Low e una tinta per capelli, rosso fuoco.

Ad Ash avrei comprato un modellino di una batteria.

Per Calum decidemmo una maglietta.

Luke era il problema più grande.

Rebs mi propose di portarlo fuori a cena. Sembrava una cosa carina, ma volevo fargli un regalo materiale.

Optai per una collana trovata su Internet. Era una collana con la piastrina e potevo farci scrivere qualsiasi cosa.

Optai per la frase: 'Forever and ever, let's make this last forever' della canzone First Date dei Blink 182.

Sarebbe arrivata in 4 giorni, giusto in tempo.

Salutai Rebs e rimasi in camera mia a suonare la pianola per almeno 2 ore.

Finalmente avevo sistemato tutto con le persone di cui mi importava. Parlare per chiarire le cose era davvero importante e fortunatamente l'avevo capito prima di rovinare i legami che avevo creato con i ragazzi.

 

 

 

 

Ei gente. Questo capitolo non è un granché, lo so. Ma non ero molto in vena in questo periodo. Prometto che il prossimo sarà un po' più intrigante. Quindi, niente, recensite e ditemi cosa ne pensate.

XOXO

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Una bella giornata ***


ANDREA

 

Finalmente avevo tutti i regali sotto gli occhi. Avevo spedito a Rebs una collana con dentro una nostra foto per Natale. La collana per Luke era stupenda e gli altri regali erano perfetti per i ragazzi. Li impacchettai con della divertente carta per regali e li nascosi sotto il mio letto.

Scesi di sotto, pronta per affrontare una nuova giornata. Oggi sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale.

Luke mi passò a prendere alle 7:40. Suonò due volte il clacson così che potessi sentirlo.

Quando entrai in macchina mi stampò un bacio sulla guancia e mi sorrise divertito.

-Cosa c'è?- Gli chiesi.

-Niente, sono solo felice di vederti.- Disse continuando a fissarmi.

-Guarda la strada e andiamo a scuola, Luke.- Dissi alzando gli occhi al cielo. Quel ragazzo sapeva essere fin troppo smielato a volte.

-Allora, cosa vuoi fare oggi pomeriggio?- Mi chiese.

-In realtà avevo voglia di stare a casa a vedermi un film.- Dissi. - Ti va di farmi compagnia?- Aggiunsi poi.

-Ovviamente. Però scelgo io il film.- Disse.

-Non ci pensare neanche. Casa mia, mie regole, miei film!- Dissi.

-Lo sai che se scegli tu il film io mi addormento di sicuro.- Disse.

-Basta che non russi per me va benissimo.- Dissi io.

-Va bene. Allora lasciamo almeno portare pop corn e caramelle.- Disse.

-Non scordarti i Cookies.- Dissi.

-Sei un pozzo senza fondo, sai?- Disse ridendo.

-Sì e me ne vanto! Non devo rimorchiare nessuno quindi posso abbuffarmi di schifezze con il mio ragazzo, no?- Dissi.

-Assolutamente sì! Ecco perché ti amo.- Disse sorridendo e girandosi a guardarmi.

-Mr Ti amo, guarda la strada, non me!- Dissi ridendo.

Per fortuna a scuola non facemmo niente di molto faticoso, visto che anche i professori erano allo stremo. Tutti non vedevano l'ora che quel giorno finisse, per poter finalmente cominciare a rilassarsi.

Finita la scuola, andai con Mike al centro commerciale perché doveva comprare i regali ai ragazzi.

-Tu puoi accompagnarmi perché tanto ho già comprato il tuo regalo.- Disse mentre entravamo in un negozio.

-Ah sì? E che cos'è?- Chiesi curiosa.

-Vuoi davvero saperlo?- Mi chiese.

-In effetti no, voglio scoprirlo il giorno di Natale.- Dissi sorridendo.

Rimanemmo al centro commerciale per almeno due ore prima che Mike trovasse tutti i regali.

Quando tornammo a casa erano le 6. Luke mi stava aspettando davanti alla porta.

-Non hai letto il messaggio che ti ho inviato? Ti ho scritto che sarei venuto qui alle 5.- Disse.

Presi il cellulare. Era spento. Cavolo.

-Scusami Luke! Probabilmente è scarico. Ma ora entriamo dentro e infiliamoci sotto le coperte a guardare un film.- Dissi prendendolo per mano.

-Non fate niente di proibito. Io me ne sto in camera mia. Se sento qualche rumore molesto, scendo subito e non mi interessa se tu, Luke, sei nudo. Ti butto fuori di casa se provi a toccarla mentre io sono a meno di 20 metri da voi!- Disse Mike.

Luke scoppiò a ridere.

-Stai tranquillo fratello, guardiamo solo un film, e ti assicuro che non è un porno.- Disse Luke.

-Lo scelgo io, quindi fidati di me.- Aggiunsi io.

Mike salì le scale e si chiuse in camera sua. Luke ed io andammo nella mia camera.

Andai in bagno a mettermi un paio di pantaloni della tuta e una maglietta e tornai in camera.

Mentre Luke giocava con le lenzuola del mio letto, io accendevo il computer e cercavo il film di The Amazing Spider-Man.

Ci sistemammo accoccolati sul letto con il computer sulla scrivania.

Luke mi mise un braccio attorno alle spalle e io mi appoggiai sul suo petto.

Dopo mezz'ora dall'inizio del film, sentii che il respiro di Luke rallentava. Si stava addormentando.

Non è possibile che si addormentasse anche con Spider-Man. Quel ragazzo poteva dormire anche durante una parata.

Quando il film finì, Luke dormiva ancora. Decisi che era arrivato il momento di svegliarlo. Gli sussurrai all'orecchio il suo nome, ma non successe nulla. Cominciai a baciargli il collo fino alla mandibola. Gli lasciai una scia di baci e finalmente sentii che la sua mano si muoveva sul mio fianco. Rimase con gli occhi chiusi ma mi fece spostare sopra di lui.

-Svegliati amore.- Dissi a un soffio dalle sue labbra.

-Se è un sogno, non svegliatemi. Se è la realtà, ti prego continua.- Disse tenendo ancora gli occhi chiusi.

Continuai a baciargli la mascella e le guance, senza mai raggiungere la bocca.

Finalmente aprì gli occhi.

-Questo è il più bel risveglio del mondo.- Disse sorridendomi.

Aveva gli occhi assonnati e i capelli scompigliati.

-Ti sei addormentato subito!- Lo rimproverai.

-Bhe, dovresti svegliarmi più spesso in questo modo.- Disse lui.

-Scordatelo.- Dissi e poggiai la mia fronte alla sua.

Le sue mani si muovevano lungo la mia schiena.

-Hai dormito bene.- Chiesi.

-A meraviglia.- Disse.

-Bhe, il film è stato fantastico e tu te lo sei perso.- Dissi.

-Tanto l'avevo già visto.- Disse.

-Non fare il saccente.- Dissi.

-Vieni qui.- Disse e mi baciò sulla bocca.

Era un bacio lento.

-Allora, sei pronta per il concerto di domani sera?- Mi chiese.

Cazzo. Il concerto. Me ne ero proprio dimenticata.

-Assolutamente si!- Dissi cercando di sembrare sincera.

-Te ne eri dimenticata, vero?- Disse lui sorridendo.

-Certo che no!- Dissi.

-Invece sì.- disse.

-OK va bene. Ma avevo tante cose per la testa. E comunque stavolta vengo con voi! Mi passi a prendere tu e andiamo insieme, ok? Voglio essere in prima fila.- dissi.

-Assolutamente, non ti toglierò gli occhi di dosso un secondo.- Disse.

-Io miei occhi saranno fissi su di te, invece!- Dissi.

Rimanemmo almeno un'ora a scambiarci baci. Ero davvero felice. Lui mi rendeva felice. In tutto ciò che faceva.

-Ti amo.- Dissi ad un certo punto.

-Lo so.- Disse lui guardandomi negli occhi.

-Perché sai sempre tutto?- Gli chiesi ridendo.

-Perché io sono intelligente.- Disse lui.

-OH certo, basta che ne sei convinto.- Lo presi in giro.

-Che ore sono?- Mi chiese.

Mi alzai dal letto per prendere il cellulare.

-Le 8.- Dissi.

-Cazzo!.- Disse lui alzandosi velocemente dal letto e infilandosi le scarpe.

-Che succede?- Gli chiesi.

-Ho una cena di famiglia. Mio fratello vuole farci conoscere la sua ragazza. Stanno insieme da due settimane e lui è pronto per presentarcela.- Disse mentre si infilava la felpa. Quando se l'era tolta?

-OK, allora muoviti!- Dissi aprendogli la porta.

-Ti amo.- Disse stampandomi un bacio veloce prima di uscire.

Quando Luke se ne fu andato, scesi di sotto e preparai la cena per Karen e Mike.

Dopo tanto tempo, mangiammo tutti e tre insieme.

Karen ci raccontò del suo lavoro e di come andavano le cose. Mi chiese come stava Luke e come andava con i ragazzi e con la scuola. Si interessò anche del concerto che Mike e i ragazzi avrebbero avuto il giorno dopo. Disse che non sarebbe mancata. Mike sembrava felice. Sorrideva e si abbuffava di pasta.

Karen andò a dormire subito dopo cena perché la mattina dopo si sarebbe dovuta svegliare alle 4 per andare a lavoro.

Io e Mike rimanemmo sul divano a guardare un film.

-Di solito, dopo quanto tempo un ragazzo presenta la sua ragazza alla famiglia?- Me ne uscii nel bel mezzo di una scena romantica del film.

-Ti stai riferendo ad un ragazzo in particolare, Luke, o lo dici così per dire?- Chiese Mike.

-Non puoi rispondere senza fare domande per una volta?- Chiesi io.

-Se vuoi che ti presenti alla sua famiglia, vai una domenica a casa loro, ci sono quasi sempre.- Disse.

-Non posso presentarmi senza invito e senza avvisare.- Dissi io.

-Allora chiedigli se ti invita.- Disse.

-Oh certo, mi auto invito! Che grande idea!- Dissi.

-Sei troppo problematica.- Disse lui.

-Il fratello stasera presentava la sua nuova ragazza alla famiglia e loro stanno insieme da due settimane. Io e Luke stiamo insieme da settembre, se non consideri il fatto che ci siamo lasciati per qualche settimana.- Dissi.

-Magari non si sente ancora pronto, o magari per lui non è così importante. E poi, neanche tu gli hai presentato la sua famiglia.- Disse alzando un sopracciglio.

-Bhe forse perché la mia famiglia abita dall'altra parte del mondo!?- Dissi io.

-Questi sono dettagli.- Disse.

-Insignificabili dettagli.- Dissi prendendolo in giro.

Perché non mi presentava alla sua famiglia? Si vergognava di me? Non ero all'altezza per loro? Era colpa del mio accento? Del fatto che non fossi australiana? O semplicemente non ero così importante per lui da essere parte della sua famiglia?



Salve gente! Cosa ne pensate? Vi prego, fatevi sentire. Non siate timidi. Ditemi se vi fa schifo.
Grazie
XOXO

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Concerto ***


ANDREA

Finalmente il giorno del concerto era arrivato. I ragazzi sarebbero dovuti andare al locale alle 3 per sistemare gli strumenti e tutte le scartoffie varie.

Luke era agitatissimo.

-E se stono? Chissà che figura di merda!- Disse fermandosi al centro della mia camera.

-Stai tranquillo, Luke. Andrete alla grande. Siete stati fantastici durante il primo concerto, e lo sarete durante il secondo! La gente vi amerà!- Dissi guardando il soffitto mentre ero stesa sul mio letto.

-Ma ci saranno i produttori della casa stasera. Sarà diverso!- Disse guardandomi.

-Allora tu guarda solo me e fai finta di essere nel garage di Calum a provare.- Dissi.

-Con tutte le urla?- Chiese.

-Non ascoltare le urla, segui solo la musica. Sei un ottimo musicista, devi solo credere in te stesso! Da quando in qua Lucas Robert Hemmings ha paura del palcoscenico?- Dissi prendendolo in giro.

-Non ho paura del palcoscenico, io amo il palcoscenico. É che stasera mi gioco la fama, capisci?- Disse.

-Bhe, se anche fate fiasco, io continuerò ad essere una vostra fan! Quindi non abbatterti!- Dissi.

-Senza offesa, Andy. Ma vorrei avere almeno qualche fan che non sia la mia ragazza.- Disse.

-Così mi offendi, però!- Dissi ridendo.

-Tu non fai testo! Mi ameresti anche se fossi stonatissimo.- Disse.

-Ne sei sicuro?- Dissi

-Lo spero!- Disse guardandomi con occhi dolci.

-Come posso non amarti?- Dissi sorridendo.

Qualcuno bussò alla porta.

-SIAMO NUDI!- Urlò Luke.

-Non è vero!- Aggiunsi subito io. - Entra pure chiunque tu sia.- Dissi.

-Ragazzi, o grazie al cielo non siete nudi!- Disse Cal entrando in camera – Dobbiamo andare. Luke prendi tutto ciò che ti serve. Andy, vestiti carina!- Disse e uscì subito.

 

Presi un vestitino verde molto semplice dall'armadio e andai in bagno a cambiarmi.

Un quarto d'ora dopo, uscii dal bagno e tornai in camera. Luke stava posando la chitarra nella custodia.

Si girò a guardarmi.

Sentii il suo sguardo che attraversava tutto il mio corpo.

-Uao!- Disse evitando di staccarmi gli occhi di dosso.- Sei uno schianto!- Disse.

-Chiudi la bocca o entrano le mosche.- Dissi sedendomi sul letto.

-Dovresti metterti i vestiti più spesso, tipo tutti i giorni!- Disse sedendosi accanto a me.

-E tu dovresti smetterla di dire bugie!- Dissi io.

-Sei bellissima, e non è assolutamente una bugia!- Disse posando una mano sulla mia gamba.

-Grazie!- Dissi e gli diedi un bacio.

-Dobbiamo andare- Dissi alzandomi e prendendolo per mano. Presi la mia borsa da dietro la porta e aiutai Luke con le attrezzature.
Quando uscimmo di casa, trovammo Mike, Calum e Ash ad aspettarci. Stavano finendo il caricare il pulmino.

-Forza ragazzi, è ora di andare!- Disse Calum.

-Ciao Ash!- Dissi abbracciando il batterista.

-Ei, sei bellissima con questo vestito- Disse ricambiando l'abbraccio.

-Ed è la mia ragazza.- Disse Luke prendendomi per mano e allontanandomi da Ash.

-Tranquillo fratello, lo so! Non ci sto provando!- Disse ridendo.

-Meglio per te!- Disse Luke fingendo di essere arrabbiato.

Salimmo nel pulmino. Durante il tragitto nessuno aveva voglia di parlare. Mike canticchiava le canzoni che passavano alla radio, Calum aveva le cuffiette nelle orecchie, Ash leggeva un libro e Luke osservava fuori dal finestrino.

-Ehi.- Dissi sottovoce a Luke. Gli presi la mano e lui mi guardò negli occhi. Era davvero terrorizzato.

-Andrete alla grande.- Dissi continuando a guardarlo fisso negli occhi.

-Lo spero.- Disse e mi diede un bacio.

Arrivati al locale aiutai i ragazzi a scaricare gli strumenti. Mentre Ash montava la batteria su un palco abbastanza grande, Calum parlava con il proprietario del locale. I ragazzi sarebbero stati l'unica band quella sera, perché l'altra band aveva rinunciato ad esibirsi. Potevano quindi suonare il doppio delle canzoni. Dieci minuti dopo cominciarono a provare. Suonarono undici canzoni di cui sei erano cover. Erano le 6 quando guardai il cellulare per la prima volta. La gente cominciava ad arrivare nel locale. I ragazzi andarono nei camerini. Salutai Luke con un bacio lunghissimo e gli augurai buona fortuna. Andai al bancone e ordinai un panino e una bibita. Dopodiché mi diressi verso il palcoscenico, proprio in prima fila.

Alle 7 il locale era ormai pieno. Era ora di cominciare.

Il proprietario del bar presentò i ragazzi.

-Signore e Signori, sono orgoglioso di presentarvi questi nuovi talenti. Sono ragazzini, alcuni di loro vanno ancora a scuola, ma hanno una passione sconfinata per la musica. Ecco a voi i '5 Seconds of Summer'- Disse e appena pronunciò il nome della band, i ragazzi uscirono e si posizionarono nelle postazioni dei loro strumenti.

-Grazie a tutti per essere qui stasera.- Cominciò Luke.

-Siamo quattro ragazzi che amano suonare insieme, e vorremmo condividere questa esperienza con voi. Quindi non azzardatevi a uscire da quella porta prima di averci ascoltato. Suoneremo alcune canzoni scritte da noi e poi ci esibiremo suonando alcune cover di gruppi famosi.- Disse.

-La prima canzone si intitola Out of my limit.- Luke guardò Ash e gli altri.

Il batterista staccò il tempo e la canzone cominciò.

 

 

'Back in high school we used to take it slow

Red lipstick on and high heel stilettos

Had a job downtown working the servo

Had me waiting in line couldn't even let go'

 

Cantai il ritornello con lui. La gente cominciava a battere le mani. Vidi Luke sorridere e continuare a cantare. Mi girai e notai che le persone si avvicinavano al palco. Alla fine della prima canzone, sembrava un vero e proprio concerto. I presenti applaudivano, fischiavano, urlavano. I ragazzi sembravano al settimo cielo. Sorrisi a Luke e gli mandai un bacio.

 

Il concerto continuò alla grande per la prima ora. Suonarono Beside You, Gotta get Out, Unpredictable, Heartbreak Girl, Try hard, Too Late, I miss you, Check yes Juliet, Jasey Rae, American Idiot e Smells like teen spirit.

 

Il pubblico era in delirio. Cercai nella sala qualcuno che potesse assomigliare a un produttore discografico ma poi realizzai che nn avevo proprio idea di come fosse fatto un produttore discografico.

I ragazzi salutarono e ringraziarono le persone presenti e uscirono dal palco. Decisi di aspettarli nello stesso posto in cui ero stata fin'ora.

Passarono 5 minuti e Luke uscì dal sipario. Aveva una chitarra acustica in mano.

Prese il microfono e cominciò a parlare.

-Salve a tutti, sono di nuovo io. Volevo chiudere la serata con un'esibizione speciale. Vorrei chiamare sul palco una ragazza.- Disse e mi porse la mano.

Il cuore cominciò ad aumentare i battiti e spalancai gli occhi. Feci no con la testa. Lui rimase con la mano tesa verso di me e simulò un 'ti prego' con le labbra. Sentii qualcuno che mi spingeva sul palco. Senza neanche accorgermene ero davanti a tutti con Luke che mi teneva per mano.

-Vorrei suonare If it means a lot to you. Ti andrebbe di accompagnarmi?- Disse guardandomi negli occhi.

-Perché mi stai facendo questo?- Gli chiesi a denti stretti. Non volevo cantare davanti a tutti. Avevo una paura matta del palcoscenico.

-Fidati di me.- Disse continuando a tenermi per mano.

Non risposi. Mi fidavo di lui, ma non di me stessa, non della mia voce, non della mia reazione di fronte a una folla di persone.

Mi lasciò la mano e cominciò a suonare.

Finalmente entrò con la voce

 

'Hey darling, I hope you're good tonight

And I know you don't feel right when I'm leaving

Yeah, I want it but no, I don't need it'

 

Non riuscivo a smettere di guardarlo. Lui aveva occhi solo per me. Mentre suonava la chitarra mi guardava, cantava e sorrideva. Era uno dei momenti più imbarazzanti e bellissimi che avessi mai vissuto.

 

Tell me something sweet to get me by

'Cause I can't come back home 'til they're singin'

LA,LA LA LA, LA LA LA

'Til everyone is singin'

 

Mi guardò negli occhi e fece un movimento impercettibile con la testa. Era il mio momento. Dovevo cantare. Improvvisamente dimenticai le parole della canzone, chi l'avesse scritta, tutto. Poi guardai Luke, ed entrai.

 

If you can wait 'til I get home

Then I swear to you that we can make this last

(LA LA LA)

If you can wait 'til I get home

Then I swear come tomorrow, this will all be in our past

It might be for the best

 

Sentii la gente dal pubblico che applaudiva e fischiava. Continuai a tenere gli occhi fissi su Luke.

Cantammo la strofa seguente insieme.

 

Hey Sweetie, I need you here tonight

And I know that you don't wanna be leaving

Yeah, you want it but I can't help it

I just feel complete when you're by my side

But I know you can't come home 'til they're singin'

 

La,La La La, La La La

'Til everyone is singin' La, La La La, La La La

 

 

Finimmo la canzone e Luke mi prese per mano, portandola in aria. Non riuscivo a smettere di sorridere.

-Sei stata fantastica.- Mi disse.

-E tu sei stato fenomenale. Ma non farmi mai più uno scherzo del genere.- Dissi guardandolo.

-Il pubblico ti adora.- Disse ridendo.

Guardai la gente nel locale. Erano tutti entusiasti. Non avevo mai ricevuto così tanti applausi in tutta la mia vita. Scendemmo dal palco e andammo nei camerini.

Lì trovai Ash, Calum e Mike ad aspettarci.

-Andy, sei stata fantastica.- Disse Calum abbracciandomi.

-Complimenti coppietta felice!- Commentò Mike ridendo.

Lo fulminai con lo sguardo.

-Esibizione da urlo. Posso essere tuo fan?- Mi chiese Ash.

Scoppiai a ridere.

-Ragazzi, voi siete stati spettacolari. Mi sorprenderei davvero se il produttore non vi chiamasse subito!- Dissi.

-Lo spero tanto!- Disse Luke.

-Noi siamo nell'altra sala. Se volete andare un attimo nei camerini, fate pure, poi raggiungeteci.- Disse Ash e si diresse con Cal e Mike al bancone del locale.

Luke mi prese per mano e andammo nel suo camerino.

-Siamo stati così bravi?- Chiesi mentre chiudeva la porta.

-Sei stata fantastica! Non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso.- Disse Luke prendendomi per i fianchi e avvicinandomi a lui. Misi le braccia intorno al suo collo.

-Bhe neanche tu sei andato tanto male.- Dissi.

-Non sforzarti con i complimenti- Disse lui sorridendo.

-Non lo farò- Dissi dandogli un bacio.

 

Fummo interrotti da delle urla provenienti dal locale.

Uscimmo di fretta dal camerino e andammo nella sala grande.

Tutta la gente era ammassata in un angolo della sala, accerchiando qualcuno.

Luke si avvicinò tenendomi per mano.

Riuscii ad intravedere una persona al centro.

Dean?!

Dean teneva qualcuno per un braccio e lo aiutava a reggersi in piedi. Sbriciai meglio e vidi che quel qualcuno era Calum.

Il bassista aveva le mani sul viso e mugolava dal dolore.

Luke, vista la scena, si fece spazio tra la gente e raggiunse il suo migliore amico. Lo seguii a ruota.

Quando arrivai da Cal e Dean, notai che Mike e Ash erano davanti a loro e li separavano da un paio di ragazzi.

Uno di loro era Greg.

-Vai via da qui o chiamo la polizia- Disse Ash.

-E' una minaccia, ragazzino?- Chiese Greg.

-E' un consiglio.- Disse Ash.

-Perciò posso anche non seguirlo- Rispose Greg.

-Fossi in te lo seguirei -Disse Mike.

Greg lo guardò storto.

-Non ho niente contro di voi pivelli. Ma il vostro amico ha un conto in sospeso con me.- Disse riferendosi a Dean.

 

-Cosa è successo?- Chiese Luke a Dean.

-Calum ha cercato di difendermi da Greg. Ma ha avuto la peggio. Penso si sia rotto il naso.- Disse Dean.

Non riuscivo a distogliere gli occhi da Greg. L'uomo che mi aveva picchiata, che mi aveva lasciato quei lividi. Non dovevo avere paura di lui. Allora perché il mio corpo era pervaso da brividi? Tutto a un tratto in quel locale faceva freddo.

 

 

 

 

 

Ehila gente. Come state? Che ne dite di questo capitolo? Fatemi sapere se vi piace. Scrivete vi prego. Altrimenti smetto *è una minaccia muahaha*. Comunque niente, buona giornata.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Polizia ***


LUKE

 

Quella testa di cazzo aveva osato colpire il mio migliore amico. Aveva osato alzare le mani su di lui. Chi si credeva di essere? Volevo solo chiudere quella sua boccaccia. Guardai d'istinto Andy e notai l'espressione sul suo volto. Era terrorizzata. Il suo sguardo era fisso su quel ragazzo. Non l'avevo mai vista così. Guardai quel coglione che non aveva nient'altro da fare che provocare una rissa durante la serata più importante in assoluto per me e d'un tratto capii. Guardai Dean, guardai Mike e Ash e infine guardai Andy. Greg. Quello era il maiale che l'aveva picchiata. Quello era il bastardo che aveva osato sfiorarla, che le aveva fatto del male.

Non riuscii neanche a fermare l'istinto, che mi scaraventai su di lui. Era il doppio di me, ma lo presi alla sprovvista e riuscii ad trattenerlo sul pavimento. Feci in tempo a tirargli un pugno sulla mascella prima che qualcuno mi spinse via da Greg.

Guardai Ash che non mi lasciava libero.

-Sei impazzito?- Mi chiese ad occhi sbarrati.

-E' il coglione che ha picchiato Andy!- Dissi guardandomi la mano. Non ero un lottatore abituale, quindi quel dolore che sentivo su tutto l'arto poteva essere normale.. Guardai Greg e lo vidi dolorante ancora a terra. Sorrisi. Almeno anche a lui aveva fatto male.

-Sei diventato matto tutto d'un tratto? Lo so chi è, ma questo non ti dà il diritto di picchiarlo! Esiste la polizia, Luke! Così finiamo nei casini anche noi!- MI urlò Ash.

-Scusa amico, non ci ho pensato. É che quando ho notato l'espressione di Andy, non ci ho visto più.- Mi giustificai.

-Lo so, ma adesso calmati. Calum è andato a chiamare la polizia. E vai a fasciarti la mano. Abbiamo le prove la settimana prossima, e la tua mano deve essere perfetta. Vai a fare la manicure se necessario!- Disse, cercando di scherzare.

Ash si allontanò e andò a parlare con Dean, che intanto cercava una scusa per trattenere Greg.

Sentii qualcuno prendermi sotto braccio.

Andrea.

Non disse una parola. Mi portò nel mio camerino e aprì il mini-frigo alla ricerca di qualcosa. Tirò fuori una borsa del ghiaccio e la impacchettò in uno straccio. Si sedette vicino a me sul divanetto e mi prese la mano dolorante. Non riuscivo a smettere di fissarla. Era così bella, e nemmeno lo sapeva. Finalmente alzò gli occhi e incontrò i miei.

-Cosa diavolo ti è saltato in mente?- Disse.

-Mi dispiace.- Dissi abbassando lo sguardo.

Rimanemmo in silenzio per quel che mi sembravano ore.

-Grazie.- Disse lei, ad un certo punto alzando gli occhi sul mio viso.

-Non riuscivo ad accettare che uno così ti avesse fatto del male. É stato un istinto. Un attimo prima guardavo l'espressione sul tuo viso, e un attimo dopo sentivo il dolore lungo il braccio, dovuto alla botta.- Dissi cercando di giustificarmi.

Feci per aggiungere altro ma lei mi baciò.

-Ti amo.- Pronunciò quelle parole sulle mie labbra e sentii un brivido percorrermi lungo tutto il corpo.

-Sei bellissima- Dissi afferrandole la mano e intrecciandola alla mia.

-E tu sei un bugiardo.- Disse ridendo.

-Allora dovrei dire che sei una racchia, così sarei un bugiardo patentato- Dissi.

-Smettila!- Disse tirandomi un pugno sulla spalla.

-Ehi, qualcuno deve pur dirti che sei bellissima, altrimenti te lo dimentichi!- Ripetei.

-Oh certo, allora arrivi tu, mio principe azzurro, a salvarmi dall' Alzheimer? - Disse ridendo.

-Sono onorato di essere il tuo principe azzurro! E tu sei la mia Biancaneve?- Dissi prendendole il viso con le mani.

-Non svegliarmi se è un sogno.- Disse.

-Non lo farò.- Dissi e le diedi uno di quei baci speciali, uno di quelli che ti tolgono il fiato anche quando stai respirando, uno di quelli che non dimentichi. La feci sedere sulle mie gambe.

-Ti amo.- Dissi.

-Ti amo anche io, ma penso che dovremmo andare di là.- Disse.

-Dobbiamo proprio?- Chiesi.

-Penso di sì, perché se la polizia non è ancora arrivata, Dean potrebbe uccidere Dean, e dico seriamente!- Disse alzandosi.

La presi per mano e uscimmo dal camerino.

Entrammo nella sala principale e notammo alcuni poliziotti al lavoro.

Calum era seduto su una sedia e parlava con uno di loro. Ash e Mike parlavano con un altro, mentre Dean e Greg avevano le manette ed erano scortati da tre poliziotti.

Vidi Andrea correre verso di loro.

-Perché lo state portando via? Lui non ha fatto niente!- Disse Andy rivolgendosi ai poliziotti.

-E' immischiato in questa faccenda, quindi dobbiamo portarlo in centrale per fargli alcune domande.- Le rispose un poliziotto.

-Vengo con voi, allora!- Disse Andy.

Mi precipitai da loro.

-Andy non fare cazzate!- Dissi. -La mamma di Mike ti aspetta a casa, non puoi andare in centrale. Se succede qualcosa tu torni in Italia. Non posso lasciartelo fare!- Dissi disperato.

-Ma Dean è un mio amico, non posso lasciarlo solo!- Disse guardandomi, con le lacrime agli occhi.

-Rimango io con lui, ma tu torna a casa con Mike!- Dissi. Non sapevo neanche da dove mi fosse uscita quella frase, volevo solo che lei tornasse a casa sana e salva. Dean era tutto tranne che mio amico, ma avrei fatto di tutto per lei. Chiamai Mike e gli spiegai la situazione.

-Non ti preoccupare amico. Porterò Andy a casa senza fermate intermedie. Tu vedi di tornare il prima possibile, senza cacciarti nei guai.- Disse e mi abbracciò.

-So cavarmela, Mike!- Dissi ricambiando l'abbraccio.

Salutai gli altri ragazzi e mi diressi con i poliziotti fuori.

Dopo 15 minuti di macchina, finalmente arrivammo alla centrale.

Mentre interrogavano Greg, Dean ed io rimanemmo da soli in una stanza.

-Grazie- Disse d'un tratto lui.

-Lo faccio per Andy, non per te. Non ho ancora capito perché, ma lei ci tiene a te.- Dissi in tono duro.

-Lo so. Ma cosa dovrei fare?- Disse.

-Magari prova a tenerla lontano da guai.- Dissi.

-Non vorrei mai che le accadesse qualcosa di male.- Disse.

-Bhe non stai riuscendo molto nel tuo intento.- Dissi senza guardarlo.

-Vuoi dirmi perché mi odi così tanto?- Chiese spazientito.

Mi girai verso di lui e lo guardai negli occhi.

-Ma non so.- Dissi.- Forse perché ci provi con la mia ragazza? O forse è perché per colpa tua lei è stata picchiata. O forse perché, sempre per colpa tua, ora mi ritrovo a passare quella che sarebbe dovuta essere la più bella serata della mia vita in una centrale di polizia ad aiutare un idiota patentato?- Dissi incavolato.

-Tutte ragioni piuttosto valide.- Disse con un sorrisetto.

Volevo proprio spaccargli la faccia, ma mi trattenni.

-Senti mi dispiace ok?- Disse.

-Oh questo risolve tutto. Ora possiamo essere migliori amici.- Dissi sarcastico.

-Cosa dovrei fare? Andarmene? Magari lo farò se riuscirò ad uscire da qui!- Disse.

-Sì bravo, così le spezzerai il cuore del tutto. Non capisci quanto lei ci tenga a te? Sto cercando di esserti amico, Dean, ma alle volte sei davvero irritante.- Dissi.

-Lo so. Che ne dici che stabiliamo una tregua e cerchiamo di diventare amici? Per Andrea?- Disse porgendomi la mano.

La presi.

-Ok ma non aspettarti che d'ora in poi puoi venire a casa mia quando ti pare. E Andy rimane la mia ragazza.- Dissi.

-Assolutamente.- Disse sorridendo.

 

Dopo aver risposto ad almeno trenta domande inutili su ciò che era accaduto, finalmente io e Dean potemmo uscire dalla centrale.

-E ora come ci torniamo a casa?- Chiesi mentre mi infilavo la felpa.

-Dovrebbe esserci una fermata dell'autobus qui vicino.- Disse Dean incamminandosi verso destra.

-Allora, è tutto risolto con Greg?- Dissi per iniziare una conversazione.

-Non dovrebbe darci più fastidio.- Disse serio.

-Lo spero.- Dissi.

-Mi dispiace per tutto quello che è successo.- Disse.

-Lo so. Non ti preoccupare. Basta che sia tutto risolto.- Dissi.

-Sai, in fondo non sei così male come pensavo. Forse ho capito perché Andy ti ama così tanto.- Disse.

-Non vorrai mica farmi una dichiarazione d'amore?- Dissi ridendo.

-Non ne avevo alcuna intenzione.- Disse piegandosi in due dalle risate.

-Comunque neanche tu sei poi tanto male. Forse potremo davvero diventare amici.- Dissi. - A patto che non ci provi più con la mia ragazza.- Sottolineai.

-Penso che la cotta che avevo mi stia passando.- Disse.

-Questo mi fa piacere!- Dissi.

 

Dopo pochi minuti passò un autobus che passava nella via principale vicino a casa mia. Dean mi segui salendo sul bus. Eravamo soli, fatta eccezione per una vecchietta dall' aspetto inquietante e l'autista.

Dopo due isolati, salutai Dean e scesi dall' autobus.

Camminai per circa dieci minuti prima di arrivare a casa.

Per fortuna avevo con me le chiavi di casa.

 

ANDREA

 

Non riuscivo a chiudere occhio. Due delle persone più importanti per me erano alla polizia e io me ne stavo qui seduta sul letto della mia camera, sentendomi completamente inutile. Avevo chiesto più volte a Mike di portarmi alla centrale, ma lui aveva rifiutato ogni volta, dicendo che sarebbe andato tutto bene e che non dovevo preoccuparmi. Perché Luke si era offerto di andare con Dean? L'aveva fatto per me? Non riuscivo davvero a dormire. Cosa stava succedendo? Dean sarebbe stato rilasciato? Avrebbero rilasciato anche Greg?

Mi alzai dal letto e andai in camera di Mike. Aprii la porta cercando di fare meno rumore possibile.

-Neanche tu riesci a dormire?- Sentii la voce di Mike.

-No.- Risposi entrando nella stanza.

Mike era seduto sul letto con un libro in mano.

-Sono così frustrato che no riesco neanche a leggere.- Disse.

-Cosa pensi che stia succedendo?- Chiesi sedendomi vicino a lui.

-Non lo so, ma mi pento di aver lasciato Luke da solo. Come tornerà a casa? Non so neanche se ha il cellulare con sé.- Disse.

-Che ne dici se mi dai uno strappo a casa sua, così lo aspetto e poi ti faccio sapere cosa è successo?- Chiesi.

-Va bene. Dammi 5 minuti che mi metto le scarpe.- Disse alzandosi dal letto.

Mi alzai anche io e andai nella mia camera a mettermi una felpa e un paio di pantaloni. Avevo l'aspetto di una appena sveglia, ma sinceramente era l'ultima cosa che mi preoccupava.

Uscii dalla camera e scesi le scale. Mike mi aspettava in cucina.

-Pronta?- Chiese

-Andiamo.- Dissi convinta.

Il tragitto su silenzioso.

Appena arrivati davanti alla casa di Luke, Mike spense il motore.

-Chiamami subito quando torna a casa. E' il mio migliore amico.- Disse.

-Lo farò.- Dissi e uscii dalla macchina.

Per fortuna Mike aveva la copia delle chiavi di casa di Luke. Entrai e accesi subito la luce della cucina.

Andai in camera di Luke e mi stesi sul suo letto. Affondai il viso nel cuscino e ispirai il suo profumo.

Finalmente di nuovo il suo odore.

Chiusi gli occhi e piano piano mi addormentai.

 

LUKE

 

Erano le due del mattino quando finalmente aprii la porta di casa. Ero così stanco che non accesi neanche la luce per vedere dove stavo andando. Conoscevo troppo bene la mia casa per andare a sbattere contro qualcosa.

Aprii la porta della mia camera e cominciai a spogliarmi per poter finalmente sdraiarmi sul letto Volevo solo dormire.

Buttai le scarpe in un angolo. Mi tolsi i jeans e la maglietta. Rimasi in boxer. Cercai il pigiama ma visto che ero troppo stanco per accendere la luce, non lo trovai da nessuna parte. Feci per sedermi sul letto quando sentii dei respiri. Qualcuno era nella mia camera. Sul mio letto. Accesi la lampada sul mio comodino e trovai Andy sotto le coperte. Subito mi scappò un sorriso. Dormiva profondamente e aveva le labbra socchiuse. Mi infilai accanto a lei sotto le coperte e l'abbracciai.

-Finalmente sei tornato- Disse aprendo gli occhi. Vidi preoccupazione nel suo sguardo.

-Sono sano e salvo. E anche Dean. Ma tu, piuttosto, cosa ci fai qui?- chiesi con un sorriso.

-Ero preoccupata per te.- Disse guardandomi negli occhi.

-Non dovevi preoccuparti per me. So cavarmela. - Dissi dandole un bacio.

-Lo so. Ma so anche che ti metti sempre nei guai. Come sta Dean?- Chiese abbracciandomi sotto le coperte.

-Alla grande. Penso di essere diventato suo amico. In fondo non è poi così male come pensavo.- Dissi.

-Che ti dicevo?! E' simpatico!- Disse ridendo.

-Sì, ma comunque deve stare lontano da te!- Dissi.

-Spero tu non gli abbia detto di starmi lontano!- Disse.

-No, gli ho detto solo di non provarci con te, perché tu hai già un ragazzo, che tra parentesi è bellissimo, simpatico, spiritoso, muscoloso, pieno di talento e tutti gli altri aggettivi che si avvicinano alla perfezione.- Scherzai.

-Non dimenticare modesto.- Disse.

-Assolutamente.- Dissi dandogli un altro bacio.

-Dovrei andare a casa.- Disse lei.

-Per forza?- Chiesi accarezzandole in capelli.

-Domani abbiamo scuola, ricordi?- Disse.

-Bhe, visto che devo andarci anche io, potresti rimanere qui e potremmo andarci insieme? Che ne dici?- Chiesi.

-Però dobbiamo dormire, altrimenti me ne vado.- Disse.

-Dormirò come un angioletto.- Dissi.

Si girò e mi diede le spalle. L'abbracciai e intrecciai una mano con la sua.

-Ti amo.- Le sussurrai all'orecchio.

-Dormi, amore.- Disse con un sussurrò.

 

Salve gentaglia! Come state? So che non mi sono fatta sentire per un pò. Eccovi un altro capitolo. Spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate!

XOXO

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** E' arrivato il momento ***


LUKE

Venni svegliato dalla luce del sole che entrava dalla finestra. Mi accorsi subito della presenza di Andy grazie al suo profumo. La strinsi di più a me e cominciai ad accarezzarle i capelli. Era così bella, e neanche lo sapeva. Pensai alla prima volta che l'avevo vista, con il naso sanguinante per colpa mia. Mi era piaciuta subito, ma non avevo avuto il colpo di fulmine. Poi ho cominciato a conoscerla, ma quando l'ho sentita cantare il mio cuore ha cominciato a battere per lei. La passione che metteva nel suonare uno strumento, l'intensità della sua voce, la voglia di liberare emozioni attraverso la musica.

La tenni stretta a me e chiusi di nuovo gli occhi. Dopo quelli che sembravano minuti, sentii che si stava svegliando.

Aprii gli occhi e vidi che si stava girando verso di me.

-Buongiorno, amore- Dissi guardandola mentre cercava di aprire gli occhi.

-Perché la notte dura così poco?- Chiese con la voce impastata dal sonno.

-Perché il tempo dura poco quando ci si diverte.- Dissi.

-Allora non voglio divertirmi.- Disse.

-Dormigliona.- Le dissi accarezzandole i capelli.

-Non dovremmo andare a scuola?- Chiese lei, rovinando il momento.

-Penso che per oggi possiamo prenderci una pausa.- Dissi.

-E cosa vorresti fare?- Mi chiese.

-Avrei un paio di idee in mente.- Dissi cercando di avere uno sguardo sensuale.

-Sembri un deficiente.- Disse.

-Ti piacerebbe eh?- Dissi e le diedi un bacio.

-Sinceramente ti preferisco intelligente.- Disse lei e poggiò la testa sul mio petto, circondandomi con un braccio.

-Pensi che tutto si sia sistemato?- Chiese.

-Lo spero. Non voglio più problemi. E non voglio che tu abbia più problemi.- Dissi.

-So cavarmela da sola, sai?- Disse.

-Non lo metto in dubbio, dico solo che non voglio che ti succeda niente.- Dissi.

Sentii che si stava muovendo. Si mise sopra di me in modo che i nostri corpi aderissero alla perfezione. Incrocio le braccia sul mio petto e vi poso il mento.

Rimanemmo in silenzio per qualche minuti, e lei non smetteva di fissarmi.

-Che c'è?- Chiesi ridendo.

-Sei davvero bello, sai?- Disse.

-Certo che lo so!- Dissi.

-Ecco hai rovinato tutto!- Disse lei e si avvicinò al mio viso.

-Come posso farmi perdonare?- Chiesi.

-Inventati qualcosa.- Disse a bassa voce, a pochi centimetri dalla mia bocca.

Mi avvicinai a lei e la baciai. Sentivo le sue mani nei miei capelli.

-Hai ancora intenzione di andare a scuola?- Chiesi mentre continuavo a baciarla.

-Direi che per oggi possiamo saltarla.- Disse con il respiro pesante.

 

ANDREA

 

Quando ho aperto gli occhi e incontrato i suoi, mi sono sentita nel posto giusto al momento giusto. Ero felice. Cominciai a baciarlo. Non sapevo da dove arrivasse tutta questa spontaneità, ma con lui sentivo di poter fare tutto.

Luke cominciò a baciarmi il collo, mentre le sue mani si infilavano sotto la mia felpa.

Decisi che era arrivato il momento di andare oltre.

Mi alzai in piedi e lo presi per mano. Lo feci mettere seduto sul bordo del letto e mi sedetti sulle sue gambe con il viso rivolto verso il suo.

Mi sfilai la felpa e rimasi con la maglietta a maniche corte.

Lo vedevo sorridere.

-Questo è molto meglio di una noiosa giornata di scuola!- Disse togliendosi velocemente la maglietta.

Sentii che stavo arrossendo. Guardai il suo petto e vi posai le mani. Mi avvicinai a cominciai a baciare Luke sulla bocca. I nostri petti aderivano del tutto. Sentivo che Luke si stava divertendo, perché qualcuno faceva sentire la sua presenza. Non era possibile che mi vergognassi ancora.

-Cosa ridi? Lo sai che mi fai quest'effetto- Sentii Luke dire queste parole mentre mi baciava il collo.

Le sue mani erano sotto la mia maglietta. Ad un tratto arrivarono al mio reggiseno.

Sentii che si fermava.

-Cosa stiamo facendo?- Chiese staccandosi.

Mi pietrificai. Non voleva? Finalmente mi sentivo pronta e lui non voleva? Erano tre mesi che ormai stavamo insieme. Forse era troppo presto.

-Scusa, hai ragione. Forse dovremo proprio andare a scuola.- Dissi, e feci per alzarmi. Lui mi trattenne per i fianchi.

-Non ho mai detto di voler smettere. Ma tu...sei sicura di voler andare avanti?- Chiese.

Rimasi in silenzio per qualche minuto.

Finalmente alzai gli occhi e lo guardai.

-Voglio farlo!- Dissi decisa.

Non avevo mai visto Luke sorridere così tanto come in quel momento.

Mi tolse velocemente la maglietta. Avevo il mio stupido reggiseno nero, niente di firmato o di pizzo.

-Non è il mio intimo migliore, ma i miei slip sono divertenti.- Dissi, cercando di non arrossire.

-Primo: neanche io ho i boxer di pizzo, quindi siamo pari. E secondo: sono sicuro che senza saresti ancora più bella.- Disse sorridendo e dandomi un bacio sul naso.

-Idiota.- Dissi e lo bacia sulla bocca.

Misi le masi nei suoi capelli e sentii le sue sulla mia schiena.

Presi l'iniziativa e portai le mani sui suoi pantaloni, cercando il bottone per slacciarli.

Lui fece lo stesso con i miei.

-Dovresti alzarti, così posso togliermi i pantaloni.- Disse ridendo.

-Non prendermi in giro! Non sono esperta come te!- Dissi tirandogli un pugno sul braccio.

-Pensi che io sia esperto? Non sono mica un dio del sesso.- Disse.

-Bhe, più esperto di me lo sei.- Dissi.

Luke non smetteva di ridere.

Mi alzai e andai verso la porta.

-Ehi, dove vai?- Chiese allarmato.

-Tranquillo, dio del sesso.- Dissi.

Chiusi la porta a chiave e spensi la luce.

Mi tolsi i pantaloni e li buttai in un angolo.

-Non sono mai stato così attratto da una ragazza in vita mia.- Sentii Luke dire queste parole con un tono di meraviglia.

Risi.

-Ti piacciono?- Chiesi, riferendomi ai miei slip fosforescenti con il logo di Batman.

-Mi piacciono? Sono la cosa più bella del mondo, dopo di te.- Disse avvicinandosi.

Sentii che si stava togliendo i pantaloni. Arrivò davanti a me.

Posò le mani sui miei fianchi e mi avvicinò a se.

-Sei perfetta.- Disse nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.

-No, non lo sono. Sono solo bizzarra.- Dissi ridendo.

-Adoro le cose bizzarre.- Disse.

Ricominciammo a baciarci. Luke mi prese in braccio e mi fece allacciare le gambe sulla sua vita. Mi portò sul letto e si sdraiò su di me.

Era arrivato il momento. Il momento che aspettavo da tempo. Il momento più spaventoso in assoluto. Quello che mi avrebbe cambiato per sempre. Sapevo che avrebbe fatto male. Sapevo che sarebbe stata la cosa peggiore in assoluto. La prima volta lo è sempre. Imbarazzante, dolorosa, e veloce. Ma dopo la prima volta, sarebbe arrivata una seconda. E quella sarebbe stata migliore della prima. Avevo paura. Ma volevo farlo. Ero sicura di volerlo fare. Mi fidato di Luke, e lo amavo.

-Ti amo.- Dissi.

-Non ho mai amato così tanto una persona in tutta la mia vita.- Disse lui. -Non ti prometto che non farà male, ma ti prometto che non ti lascerò andare, mai. Ti amo, e voglio fare l'amore con te, Andy.- Disse.

 

 

MICHAEL

Non avevo ancora ricevuto notizie da parte di Andrea. La sera prima mi ero addormentato sul divano, e quando mi ero svegliato avevo subito controllato il cellulare. Niente. Le possibilità erano due. O Luke non era tornato a casa, oppure quei lui ed Andy erano stati troppo impegnati per chiamarmi. Optai per la seconda opzione quando, arrivato a scuola, non li vidi. Erano entrambi assenti.

-Ehi amico, hai qualche notizia di Luke?- Mi chiese Calum.

-Penso che lui e la mia sorellina finalmente siano arrivati alla fase 'senza vestiti'- Dissi ridendo.

-Eh bravo Luke!- Rispose Calum.

-Dici che dovremo andare a casa sua, solo per disturbarli e far loro una mega festa?- Chiesi.

-Non saremmo dei veri amici se non lo facessimo.- Disse Cal.

 

ANDREA

 

Era successo. Finalmente era successo. Avevo ancora le lacrime agli occhi per il dolore, ma Luke mi teneva stretta a sé. I battiti dei nostri cuori erano gli unici rumori che sentivo. Alzai gli occhi verso il suo viso. Stava dormendo. Aveva le labbra leggermente socchiuse e le ciglia gli ricadevano sulle guance. Era davvero bello. Ed era così ingenuo. Un ragazzo giovane che vuole solo vivere, vivere facendo ciò che ama, stando con le persone che ama, senza tanti problemi.

Eravamo sotto le coperte. Per la prima volta in tutta la mia vita, non mi sentivo in imbarazzo a rimanere nuda davanti a qualcuno. Ormai avevamo condiviso qualcosa di grande.

Poggiai la spalla sul suo petto e mi addormentai con lui.

 

CALUM

 

Alla fine della quarta ora, uscii dalla classe e andai verso Mike.

-Sei pronto, amico?- Gli chiesi.

-Mai stato così pronto. Hai chiamato Ash?- Mi chiese.

-Gli ho mandato un messaggio. Dovrebbe essere già fuori dalla scuola.- Dissi.

-Perfetto, allora cosa stiamo aspettando? Muoviti- Disse tirandomi per una manica.

Uscimmo da scuola e andammo verso il parcheggio. Ash era lì ad aspettarci.

-Ehi amico, come stai?- Gli chiesi.

-Non c'è male. Ma mi spiegate perché sono qui?- Disse.

-La ragione è molto semplice. Andiamo tutti a casa di Luke a fargli una sorpresa!- Disse Mike ridendo.

-Che genere di sorpresa? E come mai Luke è a casa e non a scuola?- Chiese Ashton.

-Ti spiegheremo strada facendo.- Dissi salendo in macchina di Ash.

-Ragazzi, non me la raccontate giusta.- Disse.

Dieci minuti dopo arrivammo a casa di Luke. Non avevamo bisogno delle chiavi, perché per arrivare alla stanza di Luke dovevamo solo attraversare il giardino e entrare dalla finestra. E visto che era mezza rotta, potevamo aprirla da fuori.

Mike ed io cominciammo a gonfiare qualche palloncino mentre Ash teneva i coriandoli.

-Allora, avete capito il piano? Entriamo e, mentre Ash lancia i coriandoli, noi lanciamo i palloncini e urliamo congratulazioni.- Dissi.

-Sarà una delle figure di merda più grandi della storia.- Disse Ash.

-E' per questo che registrerò tutto con il cellulare.- Disse Mike.

 

Ci avviammo verso la stanza di Luke. Aprii la finestra pianissimo. Entrammo tutti e tre senza fare rumore. Luke e Andy stavano dormendo abbracciati e.. nudi!

Feci il conto alla rovescia con le dita e...

 

ANDREA

Sentii qualcuno urlare un 'congratulazioni'. Subito non capii se fosse un sogno oppure no, ma, non appena aprii gli occhi, realizzai cosa stava succedendo.

Luke si era svegliato di colpo con aria stupefatta.

Quando vidi che i ragazzi erano nella stanza, tirai velocemente le coperte fino al mento e mi nascosi il più possibile.

-Cosa diavolo vi salta in mente?- Urlò Luke incavolato.

I ragazzi non smettevano di ridere.

-Eh brava la mia sorellina.- Disse Mike guardandomi.

-Smettila Michael!- Dissi.

-Ragazzi, che cazzo ci fate qui? Chi vi ha dato il permesso di entrare?- Disse Luke mentre si infilava un paio di mutande sotto le coperte. Presi i miei slip e feci lo stesso. Dove era finito il mio reggiseno? Il dolore alla pancia si faceva di nuovo sentire.

Luke andò verso l'armadio e, quando vide la mia espressione smarrita, mi lanciò una sua maglietta. Me la infilai subito ma rimasi sotto le coperte.

-Amico, volevamo farvi una sorpresa! Siamo felicissimi per voi. Finalmente siete andati oltre.- Disse Calum.

-Non potevate aspettare domani per farci le congratulazioni? Eravamo un po' occupati!- Disse Luke guardandomi e sorridendo.

-Ma non sarebbe stato poi così divertente.- Disse Ash.

-Vado in bagno a lavarmi.- Dissi uscendo dalla camera tenendo la maglietta di Luke il più allungata possibile sulle mie cosce.

Chiusi la porta del bagno e mi infilai nella doccia.

Nella mia testa circolavano tante di quelle domande che mi meravigliavo non fosse ancora scoppiata.

Come mi dovevo comportare ora? Come se niente fosse successo? Era stato bello? Non lo so. Era stato doloroso, quello sì. Ed imbarazzante. Come prima volta era stata davvero un disastro. Ma chi può dirlo? A cosa potevo compararlo? Tutto ciò mi spaventava a morte. Cosa avrei detto quando sarei tornata in quella stanza?



Ehila bela gente. Come state? scusate se non ho postato per un po' di tempo. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo... BYE xoxo

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2788959