Il viaggio di Seth

di EmiTrainer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una calda nottata ***
Capitolo 2: *** La prima uscita ***
Capitolo 3: *** Apprendista ranger parte 1 ***
Capitolo 4: *** Apprendista ranger parte 2 ***
Capitolo 5: *** Un'ospite speciale ***
Capitolo 6: *** Sotto copertura ***



Capitolo 1
*** Una calda nottata ***


Dopo mesi finalmente festeggiavo l'arrivo delle vacanze invernali: stavo giocando con la console in camera mia ormai da due ore e mezzo, lasciando dietro al mio avatar, una lunga scia di sangue virtuale. Ormai era l'una e mezzo del mattino e stavo per cedere al sonno quando tutto si spense, nevicava da ore e probabilmente qualche linea elettrica aveva ceduto sotto il peso della neve. Riposi il controller e mi infilai sotto le coperte. Guardai per l'ultima volta l'uovo posto sul mio comodino e mi addormentai. In sogno ho rivisto il giorno in cui ricevetti l'uovo: qualche mese fa, avevo trascorso un fine settimana nella pensione di mia zia Marzia, a Borgovera, per imparare le basi dell'allenamento dei pokemon, quando non ero impegnato ad aiutare, trascorrevo molto tempo con Forge, un esemplare di flareon, che, insieme al suo allenatore Luciano, è stato campione della lega di Kanto, avevo seguito la finale in televisione e aveva tirato fuori una forza straordinaria, nonstante questo, si mostrava incredibilmente amichevole. Passavo così tanto tempo con lui che alla fine mi dimenticai dei fumetti che mi ero portato da casa per trascorrere il tempo libero. L'ultimo giorno, mia zia mi consegnò un uovo che improvvisamente si illuminò?!?!?! Mi risvegliai nella mia stanza illuminata quasi a giorno ma non feci in tempo a girarmi verso il mio comodino che il bagliore cessò. Al posto dell'uovo trovai un piccolo pokèmon, grande una decina di centimetri. Emozionatissimo mi resi conto che era un eevee, uno dei miei preferiti! "Grazie zia!" Pensai soddisfatto. Quando feci per avvicinarmi a lui, cominciò a tremare, mi ricordai che la corrente è saltata facendo spegnere il riscaldamento in tutta la casa. Preoccupato, lo presi immediatamente e lo misi sotto la montagna di coperte presenti sul mio letto, dopodichè mi sdraiai accanto a lui. Riscaldato dalle coperte eevee smise subito di tremare, pensai di prendergli qualcosa da mangiare ma decisi di aspettare la mattina successiva, per diverse ore non avrebbe avuto problemi, quindi, decisi di fargli passare la notte solo con me, sarà frastornato e immagino che per lui la cosa migliore sia un pò di tranquillità. Erano ormai passati trenta minuti da quando l'uovo si è schiuso e non avevo ancora controllato sesso e statistiche del piccolo, così presi il mio PokèKron e finalmente utilizzai la funzione di scansione per la prima volta: era una femmina ma guardando le statistiche notai che non era particolarmente forte, anzi, i suoi valori erano sotto la media. "Pazienza." Non ne fui deluso, non ero mai stato attratto dalla carriera di allenatore, ho sempre pensato di diventare coordinatore, oppure un ranger dove conta di più il lavoro di squadra che la forza. Eevee si svegliò e si trascinò vicino a me, la presi e lo abbracciai, la piccola emise dei versi di soddisfazione. Tra una cosa e l'altra si erano fatte le tre di notte, ma prima di andare a dormire mi ricordai che non gli avevo dato un nome. Sollevai il pokemon e gli chiesi: "Che ne dici di..." interruppi la mia frase con un enorme sbadiglio "...Evelyn?" "Veeeeee!" Evelyn sembrava soddisfatta del suo nome, guardai il PokèKron, non mi ricordo un giorno in cui ero andato a dormire così tardi, ero nottambulo ma non avevo mai fatto le tre e un quarto, perciò chiudemmo gli occhi e in pochi secondi eravamo entrambi addormentati.

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Capitolo 2
*** La prima uscita ***


file Nota: anche a questo capitolo ho dato un taglio decisamente fluff, dal prossimo capitolo in poi vedrò di introdurre gradualmente vicende più avventurose e magari correderò il tutto con qualche disegno dei personaggi principali.
Sono gradite critiche e recensioni.

Erano passati quindici giorni da quando ho incontrato il mio primo pokèmon, nel frattempo è iniziato l'anno nuovo ma quest'anno niente bagordi per me: erano i primi giorni con Evelyn e dovevo conquistare la sua fiducia, ciò non comprendeva sparire dalle otto di sera alle due di mattina per giocarmi qualche spicciolo a poker con gli amici in attesa dell'anno nuovo. Sentivo la confusione della festa dalla mia stanza e trovare in Internet alcuni video con i miei amici che giocavano a carte, facevano battute squallide e tentavano di distruggere robaccia con i petardi, sempre ridendo euforici mi ha lasciato un po di amaro in bocca.
Tutto però passava pensando a come ero affiatato con il mio pokèmon e che era solo un qualcosa di temporaneo e tra meno di due settimane sarei stato di nuovo libero di uscire e andare in giro senza troppi problemi.
Mentre pensavo alle uscite che avrei potuto fare nelle settimane successive guardai Evelyn che correva nella stanza, decisi che per lei era ora di uscire per la prima volta.
Preparai lo zaino, prevedevo un uscita di massimo due-tre ore quindi presi soltanto delle coperte perché non sapevo come il mio pokèmon avrebbe reagito al freddo, certo, dopo che era uscito dall'uovo gli era crescita una pelliccia piuttosto folta ma non si sa mai.
Indossata la giacca e salutata mia mamma decisi che avrei potuto unire l'utile al dilettevole quindi presi il mio bob a due posti dalla cantina e lo portai fuori, c'era molta neve, e quell'anno non avevo ancora fatto neanche una discesa.
Uscito di casa, imboccai il sentiero che in seguito avrei fatto in discesa mi aspettavano circa cinque chilometri e mezzo di camminata.
Inizialmente Evelyn sembrava abbastanza infastidita dal freddo ma poi ci fece l'abitudine e si mise a camminare al mio fianco.
Dopo un chilometro e mezzo di camminata la piccola si mostrava molto stanca e affannata, dovevo aspettarmelo dato che non era abituata a camminare così la presi e le feci proseguire la salita nel mio zaino.
Camminai per altri quarantacinque minuti e raggiunsi la cima del sentiero innevato, il sole stava tramontando all'orizzonte.
Mi sedetti sul bob e posi davanti a me la mia amica, stavo per lanciarmi quando pensai al freddo, che durante la discesa a certe velocità si fa pungente se non si è ben protetti, quindi presi la coperta dallo zaino e la posi su Evelyn per evitare che prendesse troppo freddo.
Finalmente ero pronto, mi spinsi con le braccia e... iniziai una lenta discesa con i freni del bob tirati, solitamente io andavo piuttosto veloce ma ora scendevo a passo d'uomo per evitare spaventi a Evelyn che scendeva con me ma quando la guardai notai che non solo non era spaventata ma era annoiata e a momenti prendeva sonno quindi decisi di aumentare la velocità.
Mollai gradualmente i freni e a circa un quarto del percorso avevo raggiunto la velocità che solitamente tenevo quando andavo da solo.
Avrò fatto almeno una sessantina di volte quella discesa e anche se mi divertivo ancora non arrivavo più al punto di urlare da un bel po di anni, la mia amica invece sembrava divertirsi: "Veeeeeee!" Urlava emozionata.
Ormai ero in vista di casa mia, mi mancavano ancora poche centinaia di metri, decisi di provare un salto: presi un dosso il più in fretta possibile ma mi sbilanciai all'indietro e feci ribaltare il bob. Continuai a rotolare per diversi secondi, quando mi rialzai, avevo il cuore in gola, io ero illeso ma sarà stato lo stesso per Evelyn?
La notai subito, qualche metro sopra di me e la presi, "Tutto a posto?" Lei aprì gli occhi e mi rispose con il suo caratteristico vero, non sembrava ferita ma anzi sembrava divertita dalla caduta perciò rassicurato ripresi il bob e raggiunsi casa.
Tornato a casa dopo essermi fatto la doccia e essermi cambiato feci il bagno ad Evelyn, mentre facevo ciò i miei genitori, come al solito mi chiesero se volevo una mano ma come sempre rifiutai garbatamente, forse sembrerò egoista ma dato che era il mio pokèmon e che presto saremmo partiti in viaggio insieme volevo occuparmene personalmente per quanto mi fosse possibile.
Dopo il bagno e dopo mangiato Evelyn si addormentò sul mio letto, nonostante erano solo le otto di sera, immaginai che era stanca dopo il giro e la lasciai dormire.
Decisi di approfittare della situazione, quindi, invitai qualche amico a casa mia, ottenere il permesso dai miei non è stato un problema, anzi erano contenti che loro figlio non era diventato un "eremita" come loro temevano.
Perciò presi il telefono e mi preparai al mio ritorno alla vita sociale.

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Capitolo 3
*** Apprendista ranger parte 1 ***


fic Io ed Evelyn eravamo in viaggio ormai da ore: dopo aver raggiunto Villaestate abbiamo preso una nave verso Arenipoli, nella regione di Sinnoh, da lì abbiamo preso il pulman per raggiungere Evopoli dove avremmo trascorso quindici giorni al centro ranger locale per vedere se la carriera da ranger avrebbe fatto al caso nostro e, nel caso decidessimo di percorrere questa strada per ottenere lo styler ed essere assegnati a un centro ranger.
Navigando in rete, ho letto parecchi racconti su questo periodo di apprendistato, passaggio obbligatorio per tutti gli aspiranti ranger, molti di questi ritraevano queste giornate come poco impegnative ma, nonostante ciò, solo il 20% dei partecipanti, poi, diventavano effettivi ma questo perchè in tanti, hanno fatto quest esperienza solo per vedere com'era essere ranger quando magari erano allenatori pure con qualche medaglia che, in seguito, tornavano al loro viaggio.
Dopo un ora e mezzo di viaggio, il pullman si fermò a Evopoli, davanti al centro ranger, presi Evelyn, scesi e mi diressi all'interno.
Appena entrato un'assistente mi chiamò e mi chiese di identificarmi, gli mostrai i documenti e venni accompagnato in camerata dove incontrai gli altri allievi.
Parlai ben poco con loro, erano ormai le 23 e la sveglia, il giorno dopo era alle 7 quindi mi misi il pigiama e andai a dormire.

???:"SVEGLIA SVEGLIA SVEGLIA!!!!! MOLLATE I PIGIAMI E AGGUANTATE LE DIVISE! AVETE 10 MINUTI PER CAMBIARVI E PREPARARVI ALLA MIA ISP..."
Facevo fatica a svegliarmi, mi girava la testa, non avevo ancora aperto gli occhi e sentivo dei passi verso di me...
???:"TU BAMBINO! DICO A TE, CHE ACCIDENTI È QUELLA PALLA DI PELO NEL TUO LETTO!!"
Sentii una mano che mi scuoteva e mi svegliai completamente, misi a  fuoco la vista e vidi un uomo alto e massiccio che mi guardava e mi indicava con un dito.
???:"ALLORA DIMMI CHE ACCIDENTI CI FA QUELL'ESEMPLARE DI EEVEE VICINO A TE, QUESTA NOTTE LE FINESTRE ERANO CHIUSE, NON È ENTRATO DA SOLO"
tremante, gli risposi
Seth:"e...e...il mio pokèmon compagno"
 ???:"va bene, è il tuo compagno di viaggio ma...TI SEI PER CASO BEVUTO IL CERVELLO PER PASSARE TUTTA LA NOTTE ABBRACCIATO AD UN POKÈMON?! NON È UNA BAMBOLA DI PEZZA E TU NON SEI UNA BAMBINA DI SEI ANNI!! Fomani fammi il favore di far stare il tuo Pokèmon fuori dalla mia beneamata camerata anzi, fuori dal centro! E ORA...TUTTI FUORI A COLAZIONE, LE LEZIONI INIZIERANNO ALLE 8:00".
Dopo colazione ci ritrovammo tutti in sala riunioni e qui conobbi l'istruttore che prima mi ha dato la levataccia.
"Il mio nome è John, ranger di grado cinque e per i prossimi giorni sarò il vostro istruttore, ora a turno presentatevi."
In tutto eravamo sette apprendisti ranger, cinque ragazzi e due ragazze di età compresa tra i tredici e i diciannove anni.
Dopo le presentazioni, cominciarono le lezioni, fino alle 10 le spiegazioni erano estremamente banali: come accendere e spegnere lo styler, come telefonare, come collegare il caricabatterie... tutte cose facilmente intuibili da chi ha usato, almeno una volta nella vita un telefono cellulare.
Dopo le 10 le lezioni si fecero sempre più interessanti, John spiegava come lanciare e controllare tramite lo styler il disco di cattura.
Alle 12, alla fine le lezioni il nostro istruttori ci consegnò uno styler modello base a testa, passò da me per ultimo...
John:"Non dispongo della cover di barbie ma spero che il modello viola sia di tuo gradimento" 
Detto questo mi consegnò lo styler facendo ridere tutti gli allievi in sala, ero imbarazzato ma cercai di ignorare la cosa.
Dopo pranzo cominciarono le esercitazioni pratiche.
John:"Cominciamo! Cinque chilometri di corsa forza! Seguitemi!".
Comiciai a correre, seguendo l'istruttore, per prima cosa girammo due volte di corsa la città, io ero piuttosto in forma quindi non facevo tanta fatica e così per altri ma i due aspiranti più giovani erano rossi e avevano il fiatone ma nonostante ciò facevano il possibile per restare con gli altri.
Iniziammo a disgregarci all'ingresso del bosco Evopoli, qui alcuni non riuscirono a stare al passo con John e si distaccarono, l'istruttore che era più che allenato aveva ancora tutto il fiato per provare a incoraggiarli
John: "MUOVETEVI! FATEMI VEDERE CHE NON SONO FINITO IN UNA CLASSE DELLE ELEMENTARI!"
ma nonostante gli incoraggiamenti, alla fine della corsa solo io e altri due riuscimmo a tenere il passo dell'istuttore, gli altri ci raggiunsero diversi minuti dopo.
Arrivò il momento di provare la cattura con lo styler, nel bosco di Evopoli c'erano molti Pokèmon, in particolare Bidoof e Buneary così non fu difficile trovare Pokèmon facili da catturare.
A turno tutti provarono a catturare un Pokèmon e a liberarlo subito dopo, tutti prima di me riuscirono, in più o meno tempo a completare la cattura.
Alla fine arrivò il mio turno, trovai un bidoof, attivai la modalità cattura e, tramite lo schermo dello styler puntai l'obbiettivo, una volta bloccato il bersaglio lanciai il disco di cattura che uscì dall'apparecchio dirigendosi verso bidoof.
Provai a controllare il disco di cattura muovendo lo styler ma i primi due tentativi andarono a vuoto, non riuscivo neanche a tracciare un anello che bidoof saltava fuori ma al quarto tentativo finalmente riuscii a controllare bene lo styler così utilizzai la linea di cattura in tutta la sua lunghezza e riuscii a compiere i tre anelli necessari alla cattura di bidoof.
Liberai il pokèmon e controllai il tempo di cattura: 41,12 secondi, solo uno aveva fatto meglio di me!
Secondo il programma avremmo dovuto passare un altra mezz'ora abbondante a esercitarci con le catture ma alcuni avevano già danneggiato il disco quindi, uscimmo dal bosco e tornammo in anticipo al centro.
Arrivò la sera, come prevedibile ognuno se ne stava per i fatti suoi, stavo navigando in rete con il mio telefono quando John mi chiamò e mi invitò ad andare in sala riunioni aveva da parlarmi.
John: "Dopo la stupidata che hai fatto questa mattina ti ho tenuto d'occhio, sono felice di notare che non sei così infantile come credevo, posso affermare con sicurezza che hai del potenziale, ho visto ancora poco ma credo proprio che hai futuro come ranger ma ti manca qualcosa. Parlo della rispettabilità, quasi tutti i ranger hanno un pokèmon compagno ma se tieni il tuo come un peluche, portandolo sempre sulla spalla, giocandici, dormendoci insieme e parlando con lui finirai per perdere il suo rispetto e appena potrà farà quello che vorrà inoltre per questo alcuni colleghi ti potrebbero giudicare male. Dimentica le parole di quelli che ti hanno detto che il rapporto con i Pokèmon è basato sull'amicizia e ricorda quello che ti dico: le cose più importanti sono la sottomissione e la disciplina, ora esci e non mi deludere."
Tornai in camerata e trovai Evelyn che dormiva, era giunto il momento di impormi quindi la scossi per svegliarla.
Provai a dirgli gentilmente di andare fuori ma si mostrava spaventata all'idea di passare la notte da sola, provai anche a urlare ma senza successo quindi la portai fuori e rientrai nel centro raccomandandogli per l'ultima cosa di non entrare altrimenti per lui sarebbero stati guai.
Rientrai in camera da solo e andai a dormire.

Nei giorni successivi ho continuato a evitare di mostrare affetto al mio pokèmon e John ne era compiaciuto, andavamo così d'accordo che spesso, dopo cena finivamo per parlare insieme, tra le tante cose mi raccontò di essere un appassionato di armi e che era uno dei pochi ranger che oltre a non avere pokèmon compagni, andava regolarmente in missione armato di pistola.
Per quanto riguarda Evelyn nei giorni successivi iniziò a evitarmi ma non mi dispiaceva, avevo l'approvazione di John che mi cambiò lo styler con uno di un colore più adatto a me e avrei evitato altre scene patetiche come quelle del primo giorno.

Tra lezioni di cattura, allenamenti e prove di sopravvivenza i primi giorni di campeggio passarono in fretta e arrivammo alla sera della settima giornata, era quasi mezzanotte ma io non riuscivo a dormire, dei dubbi mi tenevano sveglio perciò lasciai la camerata e andai a vedere se il mio istruttore era ancora sveglio, trovai la porta della sua stanza aperta perciò chiesi il permesso ed entrai..
Seth: "Negli ultimi giorni il mio pokèmon non si mostra più amichevole con me, temo che non sto passando abbastanza tempo con lui, prima passavo un bel pò di tempo a giocare con lui ma se devo eviatre di mostrargli affetto..."
John: "E perchè dovresti dedicargli del tempo, quando ti sarà utile in missione allora varrà la pena dedicargli del tempo addestrarndolo ma per ora non c'è ragione di specare tempo con lui".
Seth: "Hai ragione ma temo che mi stia per abbandonare."
John: "Tu non hai bisogno di lui al limite è lui che hai bisogno di te."
Seth: "mmm..."
John: "Come sai io non ho mai avuto nessun pokèmon compagno ed è da un anno e mezzo che non uso un disco di cattura eppure sono al grado 5, ho completato agevolmente decine di missioni e ora sono la seconda persona più importante qui, dopo il leader che è due gradi sopra di me. Le uniche cose di cui ho bisogno per fare il mio lavoro sono il mio coltello multiuso e la mia pistola, non ho mai ucciso nessuno, al limite ho ferito qualcuno, per legittima difesa s'intende, spesso non ho neanche bisogno di sparare, la estraggo e molte porte chiuse mi vengono aperte. Comunque se decidessi di continuare ad avere un pokèmon compagno come in molti qui non ti biasimo ma tieni presente questo: se il tuo compagno dovesse scappare non è perchè sei diventato troppo severo ma perchè lo avevi viziato troppo."
Seth: "Mi sembra giusto..."
John: "Bene, vedo che questi giorni con me ti stanno facendo bene comunque per il tuo pokèmon non darti pena, se se ne dovesse andare non sarà complicato trovarne un altro."
Seth: "Hai ragione, ora posso tornare a dormire tranquillo, grazie mille!"
John: "Buonanotte."
Tornai in camerata, e mi sdraiai sul letto, le parole dell'istruttore mi avevano decisamente tranquillizzato e che avevo ancora molto da imparare prima di ambire a missioni importanti, sapevo usare bene lo styler ma mi ero comportato in maniera infantile.
Con questo pensiero mi addormentai tranquillo.
 

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Capitolo 4
*** Apprendista ranger parte 2 ***


Ci ho messo di più rispetto al solito a causa di problemi con l'html che mi hanno costretto a rimandare la pubblicazione di due giorni

Mi trovo nell'ultima roccaforte del Team Galassia, mi ero fatto strada tra le reclute e ormai avevo raggiunto la sala dove avrei dovuto trovare i comandanti, la porta era bloccata e serviva una tessera, ma avevo un idea migliore, presi una granata e la usai per far detonare la porta, mi riavvicinai pronto all'eventuale scontro a fuoco ma notai una persona dietro di me mi girai e... BANG! Venni colpito ma...che strano non mi faceva male come se stessi...
Mi risvegliai nel mio sacco a pelo, davanti a me il fuoco acceso la sera prima. Mi ricordai dove mi trovavo, ero sul monte corona ed ero impegnato nella sfida finale per i futuri ranger, ieri abbiamo lasciato il centro portando con noi provviste e l'indispensabile per dormire, riscaldarci e orientarci, seguendo le indicazioni del sistema di posizionamento dello styler abbiamo raggiunto i posti in cui abbiamo passato la notte, ognuno di noi ha dormito in un posto diverso ma più o meno tutti avremmo dovuto percorrere la stessa distanza sia per andare che per tornare. La parte più importante della sfida però doveva ancora arrivare, alle 9 di mattina John avrebbe disattivato da remoto tutte le funzioni dei nostri styler tranne le chiamate di emergenza e avremmo raggiunto il centro orientandoci solo con mappa e bussola.
Non c'era un tempo limite per completare la sfida ma chi ci avrebbe messo troppo avrebbe rischiato di non superare il corso.
Mi ero vestito e avevo messo tutte le mie cose nel mio zaino, seduto su un ceppo controllai il percorso più breve avrei dovuto percorrere quasi venti chilometri. Diedi un'occhiata allo styler erano le 8:52 e fino alle 9:00 non avrei potuto lasciare la zona dove dormivo, approfittai di quegli ultimi minuti per verificare se avevo dimenticato qualcosa.
Qualche minuto dopo arrivò il messaggio vocale che aspettavo.
"Cari bamboccioni, qui è John che vi parla, è giunto il momento di mostrarmi che sapete cavarvela anche senza i vostri amati cellulari, impugnate mappa e bussola e mettetevi a correre! Spero di rivedervi tutti vivi questa sera. Non appena sentirete il segnale acustico potrete mettervi a correre.....BEEP" Il display dello styler si oscurò e rimasero visibili solo l'ora e la combinazione di tasti da usare in caso di emergenza.
Avevo corso per un ora ed ero già a metà percorso ma avevo commesso l'errore di partire troppo velocemente ed ero sfinito per la corsa e la notte insonne, non era la prima notte che trascorrevo all'aperto ma non ero mai stato da solo e restai sveglio fino alle 4:00 prima di prendere coraggio e addciormentarmi. Decisi di sedermi un attimo ma feci un grande errore, mi si appesantirono le palpebre e mi addormentai.
"Svegliati ranger!" Mi svegliai di soprassalto e vidi davanti a me una persona mascherata "Obbedisci ai nostri ordini e non ti sarà fatto niente! Ora seguimi sul furgone." Detto questo il misterioso individuo estrasse un pugnale. Ero nel panico, non sapevo cosa fare quindi decisi di fare la cosa meno rischiosa quindi decisi di salire sul furgone. Una volta a bordo notai di non avere lo styler, il mio aggressore stava dietro con me e continuava a minacciarmi.
Da davanti sentivo una voce: "Schermo nero, non riesco a sbloccare questo maledetto aggeggio...cosa? Modello per apprendisti!?...Cosa faccio con lui capo?...Ok, farò come dici, rischiamo già troppe rogne..." Pochi secondi dopo degli scossoni mi facero ribaltare, il furgone era chiuso dietro, illuminato solo dalla luce di una torcia, quindi non potevo vedere cosa succedeva temevo che si avvicinava la mia fine, pensavo alla mia famiglia e a come avrebbero reagito alla mia scomparsa. Il mezzo si fermò e vidi il portellone aprirsi, un'altra persona, sempre con il volto coperto mi restituì lo styler e mi disse: "Questo è il tuo giorno fortunato, prenditi il tuo styler e vattene!" Mi venne restituito lo styler e vidi il furgone ripartire.
Non sapevo dov'ero finito quindi mi sedetti e cominciai a pensare...era forse il caso di usare la funzione di emergenza? Decisi di provare a orientarmi per conto mio, mi trovavo tra gli alberi, nessun sentiero in vista, ero fregato, estrassi lo styler e iniziai a inserire la sequenza per le chiamate di emergenza, stavo per premere il penultimo tasto quando il dispositivo si mise a suonare e il display indicava una chiamata in arrivo da John, risposi alla chiamata: 
John: "Dal mio computer ti ho visto allontanarti velocemente dal centro, ti è successo qualcosa o è il sistema di posizionamento a fare scherzi?"
Seth: "Degli individui mascherati mi hanno costretto con la forza a salire su un furgone e..."
John: "Hai qualche elemento per identificarli?"
Seth: "No mi dispiace, erano a volto coperto e il furgone era nero e senza targa"
John: "Ho una pessima notizia, sei a circa 21 chilometri di distanza dal centro, vuoi che ti vengo a prendere? Dopo quello che ti è capitato non ti biasimo se abbandoni la sfida."
Guardai l'orologio dello styler, avevo ancora sette-otto ore di luce quindi decisi di tentare di arrivare con le mie forze.
Seth: "Non serve, proverò a cavarmela da solo, l'unico problema è che non so dove mi trovo."
John: "Prendi la mappa e segui le mie indicazioni: sei nella zona 4C, ora vai dritto per un centinaio di metri poi..."
Con le indicazioni di John arrivai a un sentiero indicato sulla cartina.
Seth: "Grazie mille, ora posso cavarmela da solo."
John: "Buona fortuna..."
Mi misi a camminare, in qualche ora sarei tornato al centro.
Fino a tre quarti del percorso tutto bene ma poi venni colto da crampi alle gambe a cui a breve si aggiunsero i morsi della fame, avevo esaurito tutte le provviste la sera prima e per questo ho dovuto saltare colazione.
Entrato a Evopoli mi girava la testa e tra la fame e il sonno facevo fatica a reggermi in piedi e a camminare dritto, mancavano cinquecento metri al centro, camminai più in fretta che potevo , prima arrivavo meglio era, inoltre avevo paura che qualcuno mi vedesse in quelle condizioni e dopo un ultimo tratto di strada in città che sembrò durare un ora raggiunsi il centro dove ebbi subito la possibilità di rifocillarmi.
Arrivò il momento dell'ultima riunione degli apprendisti.
John: "Per prima cosa vi comunico che uno di voi non ha passato la sfida finale, parlo di te Marcus, hai dormito fino alle 12 o almeno così sembra, eri fermo e non rispondevi alle mie chiameta, una volta sveglio hai percorso appena due chilometri e mezzo prima di chiedere con la procedura di emergenza che qualcuno venisse a prenderti, mi hai fatto quasi prendere un infarto , temevo che stessi male. Dopo il tuo comportamento di oggi, per me vali meno dello sputo! prendi la tua roba e vattene da qui. Anche tutti quelli che non sono interessati a proseguire come ranger lascino questa stanza comunque se hanno vinto la sfida hanno la mia approvazione."
A turno gli aspiranti rimasti firmarono le carte necessarie e lasciarono la stanza, io venni chiamato per ultimo.
John: "Ben fatto fratellino, dopo quindici giorni trascorsi con te sono orgoglioso di apporvare la tua richiesta di iscrizione alla federazione ranger."
Seth: "Fantastico! Quando posso cominciare?"
John: "Comincerai tra qindici giorni, sarai assegnato al centro ranger più vicino a te e dovrai fare un bel pò di incarichi prima di salire di grado, non entusiasmarti troppo, gli incarichi dei primi mesi saranno piuttosto ripetitivi, dovrai fare il bravo e salire di qualche grado prima di ricevere missioni importanti."
Seth: "Ormai per me è ora di andare, spero che un giorno ci troveremo assegnati allo stesso centro."
John: "Non appena sarò leader di questo posto non sarà difficile farti venire qui, come ti ho detto, ormai come sai ti considero come il fratello minore che non ho mai avuto, tra gli apprendisti che ho addestrato durante la mia carriera per me sei il migliore."
Seth: "Buona fortuna fratellone, spero che raggiungerai il posto a cui aspiri, ciao!"
John: "Ciao!"
Passai gran parte del viaggio di ritorno a dormire, ero sfinito. Arrivato a casa presi dal portabagagli del bus i bagagli e il mio pokèmon compagno addormentato, ultimamente dormiva di più del solito, temevo che stesse male ma John mi consigliò di non perderci tempo e mi disse di aspettare che la natura facesse il suo corso senza intervenire quindi lasciai Evelyn fuori casa ed entrai, i miei genitori dormivano quindi senza fare rumore andai nella mia stanza e mi buttai sul mio letto a dormire soddisfatto delle due settimane appena trascorse.

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Capitolo 5
*** Un'ospite speciale ***


Mancava ancora più di una settimana alla mia assegnazione al centro ranger locale e decisi di godermi questi giorni di vacanza al meglio e riposarmi il più possibile. I miei genitori erano spesso fuori per lavoro e quale cosa migliore da fare, per un tipo un pò geek come me, di ore e ore di gioco online senza interruzioni?
Ero immerso nel mio mondo virtuale e a momenti non mi accorgevo che il campanello suonava incessantemente, temevo che i miei fossero già tornati quindi spensi la console, e mi avviai alla porta pensando quali attività costruttive gli avrei potuto raccontare se mi avessero chiesto cosa avevo fatto questo pomeriggio.
Aperta la porta vidi che non erano i miei genitori ma un noto allenatore di Pokèmon, era luciano e teneva Evelyn in braccio.
Luciano: "Sei tu Seth?"
Seth: "Certo"
Luciano: "Posso entrare?"
Seth: "Accomodati pure!"
Stupito, quasi incredulo per la visita portai l'ospite in salotto.
Seth: "Come fai a conoscermi?"
Luciano: "Semplice, ormai più di un anno fa avevo affidato a tua zia Marzia una delle uova del mio Forge raccomandandogli di affidarla a un ragazzo che mostrasse un buon potenziale nel rapportarsi con i pokèmon e invece cosa vedo?! UN MALATO DI VIDEOGIOCHI CHE NON SI TOGLIE NEANCHE LE CUFFIE QUANDO APRE A QUALCUNO E SOPRATUTTO CHE TRASCURA IN QUESTO MODO IL SUO POKÈMON!"
Fuori di se dalla rabbia Luciano staccò la console e la sollevò in aria, sapevo cosa voleva fare.
Seth: "Aspetta non è come pensi!"
Troppo tardi, il costoso apparecchio elettronico venne scagliato da Luciano cadendo rovinosamente sul pavimento.
Seth: "Mi hanno spiegato che per crescere bene un pokèmon ciò che conta è disciplinarlo ed essere autoritari e che interagire con lui quando non serve è dannoso."
Luciano: "Chi ti ha insegnato queste cose?".
Seth: "Un ranger di Sinnoh, sono stato a un corso ed è stato il mio istruttore per quindici giorni."
Luciano: "Capisco, eri in buona fede, purtroppo c'è ancora qualcuno che pensa ancora che la cosa migliore da fare è non manifestare mai affetto e altre idiozie che prima di essere state smentite dalle ricerche di diversi professori erano già considerate controproducenti da molti capipalestra. In molti casi chi ha quest'idea al giorno d'oggi non ha pokèmon."
Seth: "Proprio come il mio istruttore!"
Luciano: "Immagino che ti avrà insegnato tante cose valide ma ha sbagliato a pretendere di insegnare qualcosa a te sull'allenamento dei pokèmon quando non ne ha mai avuto uno. Ti avrà detto senza dubbio che è per il suo bene, che altrimenti cresce viziato ma si sbaglia e ho le prove per affermare questo."
Sorridendo prese il suo cellulare e mi mostrò una serie di foto che lo ritraevano con Forge, ero veramente colpito dall'affinità che c'era tra di loro.
Luciano: "Come puoi vedere ho fatto molte cose che i bigotti riterrebbero dannose e invece come sai è stato principalmente con lui che ho vinto alla lega di Sinnoh e ciò credo la possa dire molto più lunga di tutti i bigotti della regione messi insieme. E ora dimmi, come facevi con il tuo pokèmon prima di incontrare questo istruttore?"
Gli raccontai dei primi giorni, delle notti trascorse insieme, delle passeggiate, delle ore che ho speso a parlargli... Alla fine Luciano si mostrò contento.
Luciano: "Tua zia non si è sbagliata, hai del potenziale ma delle informazioni sbagliate ti hanno confuso, scusami per prima, spero che ora che sai quello che fai sceglierai la cosa migliore sia per te che per il tuo pokèmon."
Seth: "Farò del mio meglio."
Luciano: "Ciao e scusami, che ne dici se per farmi perdonare ti do i miei contatti così se hai dubbi o vuoi dirmi qualsiasi altra cosa sai come trovarmi."
Seth: "Accetto volentieri, sono onorato della tua visita! Ciao!"
Luciano lasciò casa mia, sapevo cosa fare ma prima raccolsi i pezzi della mia console, mentre facevo questo il mio cellulare suonò, era un messaggio da parte dei miei genitori che mi comunicavano che dopo il lavoro avrebbero cenato insieme e non sarebbero rientrati prima di mezzanotte, avevo la casa libera per circa cinque-sei ore.
Per prima cosa passai mezz'ora a fare il bagno ad Evelyn, da giorni dormiva all'aperto e non la lavavo bene da un pezzo dopodichè la lasciai mangiare dopodichè pensai di portarla un pò fuori ma immaginai che era già stata fin troppo all'aperto quindi nonostante non era ancora buio andammo in camera da letto.
Passai parecchio tempo ad accarezzarla, abbracciato a lei, Evelyn era soddisfatta e anch'io mi sentivo molto più a mio agio così, non sarei stato considerato più fratello da John ma che ci potevo fare se aveva delle idee così arretrate?. 

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Capitolo 6
*** Sotto copertura ***


Dopo mesi trascorsi nel centro pokèmon di Borgovera a domare piccoli incendi e a tirare giù pokèmon dagli alberi finalmente avevo raggiunto il grado 3. Raggiunto il grado 3 avevo ricevuto la notizia che sarei stato trasferito, sapevo che molto probabilmente sarei finito a Evopoli dove il mio "fratellone" era diventato leader e solo al pensiero rabbrividivo quindi inviai una mail a John dove gli ho scritto cosa pensavo a proposito dei suoi insegnamenti sull'allenamento dei pokèmon, qualche giorno dopo ricevetti una risposta piena di insulti che concludeva con "per me sei tornato a valere meno di uno sputo", in questo modo evitai mesi infernali a Evopoli, dove il nuovo leader del centro mi avrebbe tartassato e venni trasferito a Invernopoli. 
Ero a Invernopoli da diverse settimane, era notte e stavo svolgendo il mio turno di guardia, le mie mansioni erano dare un occhiata di tanto in tanto alle immagini della videosorveglianza e rispondere alle segnalazioni di emergenza. 
Si trattava di un compito estremamente noioso durante il quale ammazzavo il tempo navigando in rete, mentre ero intento nella navigazione suonò il campanello del centro, controllai il monitor della sorveglianza, fuori dalla porta c'era solo una ragazza sulla ventina, quindi sbloccai la porta, la ragazza entrò.
Seth: "Cosa ci fai in giro nel cuore della notte?"
Sara: "Come saprai in questi giorni ci sono stati parecchi furti di pokèmon."
John: "Certo, ci sono arrivate parecchie segnalazioni da tutto il nord di Sinnoh e stiamo indagando, pensavamo fosse la solita banda di piccole dimensioni ma iniziamo a sospettare che sotto ci sia qualcosa di più purtroppo però abbiamo pochissimi elementi su cui indagare e al momento brancoliamo nel buio."
Sara: "Temevo che non sarebbero mai arrivati al mio charmeleon ma purtroppo questa notte..."
a questo punto la ragazza si mise a piangere...
Sara: "...questa notte siamo stati in campeggio fuori dalla città, non l'avessi mai fatto, era ormai sera e mi ero allontanata per qualche minuto dal mio accampamento per fare una telefonata dato che dove avevo acceso il fuoco non c'era campo, al mio ritorno la pokèball che conteneva charmeleon era...scomparsa nel nulla ero sicura che prima era in una tasca del mio zaino perciò non posso averla smarrita!"
Seth: "Puoi dirmi come ti chiami?"
La ragazza, ancora in lacrime mi rispose.
Sara: "Il mio nome è Sara e abito qui a Invernopoli."
Decisi di fare l'unica cosa che mi era possibile per aiutarla, presi il computer e cercai su Rangernet, l'archivio computerizzato della federazione, tutte le segnalazioni di furti di pokèmon nel nord di Sinnoh pervenute negli ultimi giorni, cliccai su cerca e sperai nel prodigio. Purtroppo non trovai nulla, solo alcuni video, provenienti dalle telecamere di videosorveglianza di alcune abitazioni della zona che mostravano solo alcuni individui irriconoscibili fuggire di corsa portando con loro diverse pokèball. Ranger e polizia hanno tentato più volte a intercettare questi ladri durante la notte ma senza successo, erano astuti ed erano sempre riusciti a eludere i controlli, ciò ha fatto sospettare un pò tutti di un gruppo grande e ben coordinato che mirava a qualcosa di più dei soldi facili, ma era solo un idea che ci eravamo fatti, nulla di più.
Seth: "Mi dispiace ma per ora non possiamo fare molto."
Sara: "Lo temevo ma volevo tentare."
Seth: "Vuoi che chiedo a qualcuno di sostituirmi e ti riaccompagno a casa?"
Sara: "No, non è necessario."
La ragazza se ne andò sconsolata e mi lasciò da solo nel centro, terminato il turno, feci rapporto al leader Furio.
Furio, proveniente come me da Fiore era uno dei ranger operativi più anziani, aveva raggiunto il grado 10, era Top Ranger e lavorava temporaneamente a Sinnoh in sostituzione del leader di Invernopoli per vedere quanto erano efficienti i centri di Sinnoh. 
Gli raccontai l'incontro di quella notte e dopo una breve discussione gli venne un idea per provare a risolvere il caso.
Furio: "Ci vorrebbe un infiltrato..."
Seth: "Ma come possiamo infiltrarci se sono così sfuggenti."
Furio: "E chi ti ha detto che l'infiltrato deve essere umano? Qualche mese fa Frenesio, uno dei nostri migliori inventori ha inventato un chip localizzatore dalle dimensioni di qualche centimetro, facilmente occultabile. Potremmo nasconderlo in un accessorio da dare a uno dei nostri pokèmon che metteremo nelle condizioni di essere trovato dai ladri. È un piano rischioso e magari non funzionerà ma è l'unica idea che ho e dobbiamo fermare tutto questo. Dalle segnalazioni sappiamo che rubano prevalentemente pokèmon nel primo stadio evolutivo ma in questo centro solo un pokèmon non si è mai evoluto."
A quel punto un brivido mi percorse la schiena.
Furio: "Vedo che hai capito, so che quello che non ti chiedo poco e se ti garantisco che non ti farò problemi nel caso tu non accettassi."
Seth: "Non è una scelta facile, posso prendermi del tempo per rifletterci?"
Furio: "Sicuro ma non prendertene troppo, ormai da queste parti ci sono furti quasi tutte le notti.
Temevo sarebbe stato difficile convincere Evelyn ma fortunatamente non è stato così e così accettai la missione ma misi la condizione che avrei partecipato personalmente.

Qualche giorno dopo, in serata, lasciai il centro in abiti civili, diretto a un bar che mi era stato indicato da Furio.
Prima di entrare nel locale lasciai fuori il mio pokèmon, avevo i brividi ma ormai non potevo tornare indietro.
Entrato nel locale mi sedetti nel tavolo indicato dove incontrai il mio compagno...
John: "Ci si rivede sputo! Peccato che abbiamo un lavoro importante questa sera, se ti avessi incontrato in altre occasioni ti avrei fatto rimangiare ciò che mi hai scritto via mail a pugni ma ora dobbiamo trovare il modo di andare d'accordo."
Dopo circa mezz'ora trascorsa a guardare nel vuoto, bere e a controllare il funzionamento del localizzatore di Evelyn il mio telefono cominciò a suonare, era una notifica del localizzatore che comunicava che l'obbiettivo era in movimento, controllai la mappa e vidi che il mio pokèmon era diretto fuori città quindi passai, senza dire una parola, l'apparecchio a John.
John: "È meglio essere cauti e aspettare qualche minuto per non destare sospetti."
Qualche minuto dopo eravamo sul fuoristrada di John lui guidava seguendo le indicazioni del mio telefono, io, preoccupato, stavo iniziando a rendermi veramente conto dei rischi della missione e mi stavo chiedendo se è stata una buona idea accettare.
Dopo poco tempo il localizzatore perse il segnale e l'unica cosa che riuscivamo a vedere sullo schermo era l'ultima posizione rilevata, magari aveva raggiunto un luogo chiuso dove è difficile collegarsi con i satelliti o magari...non volevo pensarci.
Il segnale non riprese più e John arrestò il mezzo a circa un centinaio di metri dal punto indicato, ci trovavamo nel bosco e davanti a noi potevamo scorgere solo una grotta.
Provvisto di visore notturno ad infrarossi il mio alleato uscì in perlustrazione, tornò poco dopo. 
John: "Non ho trovato molto, la caverna non è molto profonda e al suo interno nulla di sospetto, anche nelle vicinanze c'è poco da vedere."
Nella mia mente iniziò a farsi strada il terrore di aver perso il mio compagno, volevo piangere ma sapevo che facendolo rischiavo di tornare al centro a piedi.
John: "L'unica cosa che possiamo fare è aspettare, i viveri che abbiamo sarebbero per mezza giornata ma possiamo farli durare due giorni quindi nascondiamoci bene tra le piante, attendiamo e speriamo."
Era ormai notte fonda e mi ero addormentato, John mi svegliò.
John: "Cerca di stare sveglio! Dobbiamo essere sempre pronti all'azione, mentre tu dormivi io mi sono preparato ad eventuali scontri ed è meglio che lo fai anche tu, indossa queste protezioni, con queste potrai prendere senza problemi qualche colpo di piccolo calibro."
Presi l'elmetto e il giubbotto forniti dal mio alleato e li indossai, non erano proprio della mia taglia ma meglio di niente.
John: "Ora non tornare a dormire."

Sorse il sole e iniziò una giornata che sembrò durare mesi: ero da ore nella stessa posizione e non vedevo nessun movimento a questo punto John decise che, per andare in missione lucidi era meglio riposarsi quindi, a turno, dormimmo cinque ore.
John: "Mai fatta una missione così noiosa, sarei tentato di tornare indietro, ma nonostante temo che quest'attesa sarà inutile staremo qui fino a domani così, anche se falliremo la missione faremo un bel po di soldi facili con tutte le ore di "servizio" che abbiamo fatto. Nel frattempo propongo di ammazzare l'attesa con un bel pokerino, hai qualche soldo con te.
Ero scandalizzato, io avrei dato tutto per tornare indietro e non accettare questa missione suicida e lui pensava solo al poker e alla sua paga ma ormai non potevo fare molto, la cosa migliore da fare a questo punto era cercare di non pensarci e buttarsi sulle carte, presi i miei diecimila pokèdollari dal portafoglio e li posai sul cruscotto del fuoristrada.
Seth: "Possono bastare?"
John: "Amico, tu mi inviti a nozze! Con quelli vado a bere per una settimana! Va bene il poker a 5 carte?"
Così giocammo per un bel po di tempo, ero ormai quasi al verde quando il rombo di un motore ci fece gettare le carte per terra.
Uscì dalla grotta un quad e si dirigeva verso di noi, la cosa era estremamente sospetta, la caverna era vuota e non era entrato nessuno John prese la sua pistola, la caricò e con due colpi bucò una delle gomme del mezzo facendolo ribaltare.
Uscimmo dal nostro mezzo e, trovammo il guidatore a terra, era stordito ma vivo, John gli puntò la pistola per evitare mosse false, io gli controllai lo zaino: era quasi vuoto ma in una delle tasche laterali trovai una tessera, non presentava molti dettagli ma aveva solo un chip non diverso da quello delle carte di credito e una scritta: "la rivoluzione è vicina". 
Con la tessera in mano entrammo nella caverna ma questa volta cambiò qualcosa, raggiunto il fondo la tessera venne rilevata e una parete rocciosa si mosse, mi assicurai del corretto fissaggio delle mie protezioni e guardai John, io avevo paura, lui invece sembrava molto eccitato.
Entrati ci trovammo in una sorta di deposito dove erano parcheggiati un drone e un quad indentico a quello visto in precedenza, davanti a noi una porta.
Lanciato il deposito ci trovammo in una saletta, due persone occupate a lavorare al computer si girarono verso di noi ma John neutralizzò la minaccia obbligandoli con la sua arma ad andare nel deposito.
A questo punto iniziammo a raccogliere informazioni per capire dove eravamo finiti, non c'era molto da vedere quindi presi i dischi fissi dei computer presenti in sala e con John che mi copriva le spalle entrai nella stanza successiva, davanti a me un corridoio con cinque porte.
Dopo aver perlustrato inutilmente due camerate finalmente trovai qualcosa di interessante...

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