la sorella di Ed Warner

di fuyu_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** all'aeroporto si fanno nuove conoscenze ***
Capitolo 2: *** primo giorno con la nazionale ***
Capitolo 3: *** spiaggia e divertimento!! ***
Capitolo 4: *** ti odio! ***
Capitolo 5: *** litigata..ti voglio bene ***
Capitolo 6: *** pomeriggio di shopping ***
Capitolo 7: *** la festa pt.1 ***
Capitolo 8: *** la festa pt.2 ***
Capitolo 9: *** ricordi perduti ***
Capitolo 10: *** serata con sorpresa ***
Capitolo 11: *** sembrava una bella giornata ***
Capitolo 12: *** vendetta o piacere? ***
Capitolo 13: *** riconciliazione ***
Capitolo 14: *** riflessioni ***
Capitolo 15: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** all'aeroporto si fanno nuove conoscenze ***


< Riuscite a crederci ragazzi, stiamo per iniziare il ritiro per la nazionale!!> esclama Bruce in preda alla gioia...ma viene subito zittito da Benji < Siamo in un aeroporto non al mercato! Cerca di controllarti!> Intanto gli altri ragazzi ridacchiavano per questo siparietto comico, almeno fino all'arrivo di Marshall < Ragazzi smettetela di fare chiasso e ascoltate. Vi annuncio che avrete una nuova manager, o meglio lei aiuterà Julian con gli schemi di gioco > Dice con voce ferma, tutta la squadra è rimasta a bocca aperta e tutti avevano lo stesso pensiero:"una ragazza come aiutante regista?!" < E dove sarebbe questa fantomatica ragazzina ora?> Diede aria ai pensieri di tutti Mark < Poca spavalderia Lenders, è a fare il chek in con Ross e ... oh eccoli stanno arrivando> Julian si stava avvicinando ai suoi combagni con affianco una ragazza di tutto rispetto: occhi blu intenso, sorriso raggiante e capelli biondo grano con qualche ciocca nera che le arrivavano quasi al fondo schiena. Portava un paio di jeans aderenti e una canottiera nera sotto cui si nascondeva un seno di tutto rispetto ,una catena al collo e una che partiva da una delle tasche e finiva attaccata a un passante. I ragazzi la guardarono perplessi e molti strabuzzarono gli occhi...uno piu di altri e appena vide la ragazza non poté fare a meno di saltarle al collo < Ma che fai Ed!!> Gridò in coro tutta la squadra ancora più sorpresa...soprattutto quando lei ricambio l'abbraccio e i due si strinsero piu forte di prima Dissero all' unisero ancora stretti l'uno all'altra........ _____________________________ Buooooongiornogiorno!!! L 'altro giorno mi e venuta questa idea e mi sono detta -perche no?- e quindi eccomi qua a scrivere la mia prima fic. Spero vi piaccia , i commenti che siano critiche complimenti...qualsiasi cosa vogliate dirmi sono ben accetti e vi ringrazio in anticipo. GRAAAAAZIEEEE Aggiornerò 1 volta a settimana se non avro problemi eeeee Okei. Ora vi lascio a tutte le belle cose che volete fare kiaaaaau. FUYU_CHAN♥♣

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Capitolo 2
*** primo giorno con la nazionale ***


Tutti i presenti rimasero scioccati dal gesto di Ed,tutti tranne Julin che ne conosceva gia il motivo,

-Ragazzi,manager, vi presento Yami, la nostra nuova compagna di squadra.-

-Grazie della presentazione Julian.....Ed ti spiacerebbe staccarti?-

Anche dopo queste parole dette con dolcezza e cortesia il portiere non si stacco dal ventre della ragazza che stava iniziando a innervosirsi

-Te lo ripeto solo una volta.SCOLLATI DI DOSSO ED!!!-

-Ok,ok.....mi stacco....comunque sono felice di rivederti sorellina,anche se potevi avvertirmi di tutto questo.-

Il ragazzo lascio una carezza sui capelli della sorella che sorrise ,proprio come Julian, a quel gesto di affetto.Mentre il resto della squadra ci stava capendo sempre meno di tutta questa storia.

-Mi sembra giusto spiegarvi una cosa ragazzi...- inizio Ross -...Yami è la sorella di Ed e ...-

-Se è sua sorella perchè nessuno di noi sapeva minimamente della sua esistenza,in tutte le volte che siamo venuti a casa tua non abbiamo mai visto questa ragazza! Neanche in foto!-

Alla domanda di Mark gli altri gli altri ragazzi annuirono,sprattutto Danny, ma prima che il diretto interessato avesse il tempo di rispondere Julian lo fece al posto suo

-Se mi lasci finire la frase te lo dico,da quando aveva 10 anni è andata in italia a studiare e veniva in giappone raramente ...... riguardo l'altra domanda non posso rispondere io.-

-In effetti non lo nemmeno io perchè non abbiamo sue foto in casa...forse semplicemente perchè le uniche che ci sono risalgono a molti anni fa ,quando eravamo bambini.-

Dopo questa risposta ci furono borbottii di consenso da parte di molti e in seguito iniziarono a fare conoscenza con la nuova arrivata,soprattutto Holly che continuava a farle domande ,scopredo che anche lei praticava le arti marziali e che aveva seguito un corso da massaggiatrice per rendersi piu utile alla squadra nel caso fosse stato assente il medico.Dopo una decina di minuti arrivò il mister che salutò la ragazza e avvisò tutti dell'arrivo dell'aereo quindi salirono e si prepararono al decollo.

Il viaggio fu tranquillo, se si tralasciano le urla dei ragazzi all'inizio, dopo poco tempo si addormentarono quasi tutti causa l'ora mattuttina a cui si erano dovuti svegliare que giorno. Yami era seduta in mezzo a Ed e Julian che le stavano descrivendo la squadra mettendo in mezzo qualche consiglio su come prendere alcuni ragazzi particolarmente irrascibili o poco pazienti come Mark e Benji ; ma la ragazza non badò molto a queste cose pensando che ,anche da arrabbiati i due ragazzi non potevano essere dei demoni come li avevano descritti il fratello e il suo amico. Dopo anche loro si caddero tra le braccia do Morfeo e quando vennero svegliati dalla ostes erano già a destinazione.

Arrivarono alla "villetta" dove avrebbero alloggiato per il ritiro prima del torneo e rimasero stupiti  nel vedere che avevano a disposizione ben 3 campi di diversa misura per allenarsi e vollero subito cominciare, cosi' dopo aver messo qualcosa sotto i denti cominciarono il riscaldamento. Prima di uscire ad assistere all'allenamento la nuova arrivata venne fermata da Patty, che apparve piuttosto perplessa quando la vide uscire immediatamente dopo aver finito il suo panino con la nutella, come di fatto anche Amy e  Jenny

-Dove stai andando? Qui ce da mettere a posto!-

-Ha ragione torna indietro e dacci una mano-

rincarnarono la dose le ragazze, ma a quelle parole Yami le guardo e ghignò come se quello che stesse per dire fosse la cosa piu' ovvia del mondo e loro avessero appena detto una cosa per cui potevano venir messe al patibolo

-Ragazze.... di cosa state parlando,io sono la regista ,ergo non faccio la cameriera/casalinga come voi. E ora se volete scusarmi..-

E detto questo usci' da quella stanza lasciando le manager a dir poco stupefatte da quel comportamento che non si sarebbero mai aspettate da una ragazza all'apparenza cosi' dolce e gentile ma di cui avevano scoperto un altro lato che nessuno di loro si sarebbe mai aspettata.
Soprattutto Patty che stava iniziando a fumare di rabbia per quello che aveva appena sentito e per come quella ragazza spuntata fuori dal nulla aveva appena chiamato lei e le sue amiche.

Intanto fuori  la diretta interessata di quei pensieri stava affianco al suo collega a tenere d'occhio i ragazzi che stavano attenti a quello che facevano dopo essere stati messi in guardia da Freddie dell'assenza momentanea del dottore.
La giornata passò in fretta e,ragazzi e mister , si trovarono in sala per la cena e mentre aspettavano che le ragazze dietro ai fornelli venissero a servirli c' era chi parlava chi scommetteva sul piatto che da li' a poco avrebbero mangiato e chi discuteva sulle pretazioni del pomeriggio dei ragazzi in campo; dopo pochi minuti la cena fu servita e tutti mangiarono allegramente e in silenzio, finchè non venne spezzato dal mister

-Allora .... ragazze....mi aspetto che voi facciate sentire la signorina Warner come una di voi da subito e che diventiate amiche ..-

-Mi dipiace Mister ma come ha già dimostrato oggi pomeriggio QUELLA  non ha alcuna intenzione di fare amicizia-

-Cosa significa questo?

-Oggi QUELLA ha risposto ad una nostra CORTESE richiesta con un tono a dir poco molto scortese -

-E'  la verità...Yami?-

-Ohh scusa Patty non sapevo fossi cosi' suscettibile, bé ti spiegherò una cosa: io sono gentile con chi mi piace non con chi ho appena conosciuto e già mi sta antipatica.   O e un'altra cosa .... Chiamami cosi' ancora una volta e non sarai piu' in grado di cucinare .-

Dopo queste parole la ragazza si alzò e si diresse in camera sua. Il mister fece promettere a Patty che avrebbe cercato di essere piu' gentile con lei e dopo aver finito di cenare i ragazzi giocarono a fifa sulla play e andarono a dormire dopo un paio d'ore.


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kiaaaaaaau
eccomi qui con un nuovo capitolo e.... spero vi piaccia
commentate,consigliate, ..... tutto quello che volete
ci vediamo alla prox. kiaaaaaau

P.S.
ringrazio Ai e Reika per il commento e le dritte.. graaaaaazie


















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Capitolo 3
*** spiaggia e divertimento!! ***


sfgh La mattina dopo si svegliò presto per prepararsi,il mister gli aveva dato un giorno di libertà prima di iniziare veramente il ritiro, erano le 7.00 A.M., gli altri sicuramente erano ancora a dormire per riprendersi dal viaggio e dall'allenamento improvvisato; ma Yami era abituata a fare una corsa di almeno 2 ore prima di cominciare la giornata .... per mantenersi in forma,e non ci avrebbe rinunciato nemmeno in questi mesi.

Alle 7.30 usci' e iniziò a correre lungo il sentiero che portava a un  parco li' vicino dove avrebbe passato il suo tempo a fare esercizi e corse ascoltando la musica,era anche un modo per rilassarsi prima di affrontare la giornata. Ci volevano 10 minuti per arrivare al parco e lei era a metà del percorso quando senti' qualcuno picchiettargli sulla spalla e affiancarla

-Hei, siamo mattiniere e?-

-La stessa cosa vale per te.....fratellone.-

Si guardarono e si misero a ridere,quando arrivarono al parco si sedettero sull' erba e iniziarono a riscaldarsi con qualche esercizio ma poi si lasciarono alle chiacchere e il maggiore scopri' che la sorella aveva dato l'esame di maturità con 2 anni di anticipo a causa dei suoi voti elevati e lo aveva superato col mattimo della quotazione, per questo aveva potuto tornare in Giappone dopo molto tempo e si trovava li' come loro regista.

-Sono felice che tu sia qua, appoggiata alla mia spalla, e non in Italia con chissà quale genere di persone.-    Affermò convinto Ed

-Anche io sono felice di essere qua , ma le tue paranoie sono infondate .... non starei con loro se non fossero miei amici ,non trovi?-

-Comunque sia se ti dovesse accadere qualcosa per colpa loro li farei fucilare senza neanche ascoltarli....E diventerei il tuo eroe!-

-Ahahahaha, sei divertente ,"mio eroe"  ma ora è meglio se ci incamminiamo, sono quasi le nove e i ragazzi saranno già a tavola a fare colazione.-



Quando arrivarono erano già tutti a tavola ,tranne il mister che aveva già fatto colazione e si era rintanato nella sua stanza.
Ed andò a sedersi coi ragazzi della Toho e Yami lo affiancò, arrivarono le manager e fecero colazione tra le risate e i rimproveri da parte di Patty per Bruce che parlava di continuo col cibo in bocca  e sputacchiava briciole.
Ad un certo punto Yami si alzò e richiamò l'attenzione di tutti

-Scusate se vi interrompo ma ci tenevo a scusarmi con Jenni e Amy per il mio comportamento di ieri, ero molto stanca e qualsiasi cosa mi avrebbe fatto arrabbiare.-

-Non preoccuparti va tutto bene-  dissero all'unisero

Dopo di che andarono tutti fuori per scaldarsi e fare un po' di esercizio, ma Julian e la sua nuova collega andarono in salotto per discutere una decisione del mister, li raggiunse anche il trio della tigre e ovviamente dovette dire la sua; ad un tratto arrivò Patty seguita dalle sue amiche che si rivolse alla ragazza

-Scusa se vi disturbo ma volevo dirti che anche se abbiamo litigato ieri ,viste le tue scuse ,possiamo provare a...-


 venne interrotta dalla voce della diretta interressata, mentre un Ed spaentato da quel che sua sorella stava per dire e del comportamento che avrebbe portato in Patty si era dato una manata sulla fronte e guadagnato gli sguardi incuriositi dei compagni.

-Mai arrivare alle proprie conclusioni cara Patty...-  iniziò ghignando  -...io non ho mai pronunciato il tuo nome nelle mie scuse giusto? E non hai pensato che se non lo ho fatto è perchè effettivamente non erano rivolte a te ma solo alle gentili ragazze che hai dietro? .... Bé se lo hai fatto mi complimento per esserci arrivata nonostante tu non brilli in ragionamento, se non lo hai fatto devo dire che il tuo ruolo ti calza a pennello, e ora torna alle tue facciende da domestica ... cara la mia casalinga.-

Uscì, lasciando le ragazze lì a bocca aperta, accompagnata dai ragazzi e da un

- Wow Ed, tua sorella mi inizia a piacere sai,...non è poi così antipatica.-

- Sì...... spero solo che non si arrabbi sul serio altrimenti sono guai...-

Una volta fuori i ragazzi finirono il riscaldamento e cercarono di decidere cosa fare nel pomeriggio...cosa che rivelò non così facile come avevano previsto, c'era chi voleva stare a giocare alla play tutto il giorno, chi voleva guardarer la TV e chi voleva giocare a calcio nonostante la giornata libera(inutile dire Holly), ma alla fine tutti accettarono la proposta di Patrick e decisero per la spiaggia.
Andarono a prepararsi per la giornata e poi si riunirono per il pranzo, avvertirono il mister e le manager, queste ultime accettarono la proposta di andare con loro; mangiarono poco e leggero e poi presero il pulmino e si diressero verso una spiaggia isolata che era quasi totalmente deserta .

I ragazzi posizionarono gli asciugamani e le ragazze andarono a mettersi in costume, tranne Yami che lo indossava sotto i vestiti, era vicino a Denny di asciugamano e quando iniziò a spogliarsi lui

-Y-Yami che s-stai facendo?-

-Mi metto in costume Dan, stai sciallo lo indosso sotto i vestiti,-

Prima di sentire la sua risposta il ragazzo era diventato tutto rosso, intanto i ragazzi stavano entrando in acqua si voltarono e videro la ragazza in costume; molti strabuzzarono gli occhi, Patty disse qualcosa che suonò come un richiamo al bikini della ragazza che si era guadagnata tutte quelle attenzioni ma nessuno la ascoltò.

-Sai Warner la tua sorellina è davvero sexy con quel costume ..... fossi in te starei attento-

Esclamò Mark ,venendo spintonato da Ed ridacchiando

-Ragazzi, certo che l'acqua è congelata oggi!-  Bruce

-Ragaaa! si può sapere quanto ci mettete ad entrare in mare!-  urlò dalla spiaggia Yami

-Visto che dici così prova tu ad entrare!- La stuzzicò Mark

-Ti prendo in parola Lenders-

Detto questo prese la rincorsa  e si buttò in acqua di getto schizzando i ragazzi sul bagnasciuga  avendo in risposta grugniti di disapprovazione e facendo arrabbiare Mark che si buttò e dopo averle girato intorno per un pò iniziò a tirarla giu' per le caviglie come uno squalo e continuarono a giocare,anche con gli altri, a palla o a lottare come dei bambini per tutto il giorno fino a quando non uscirono e andarono a farsi la doccia.
Yami si trovò alle doccie con le manager

-Hei Yami, sono felice che tu abbia fatto amicizia coi ragazzi,spero che diventeremo ottime amiche anche noi.-

-Certo Jenni, lo spero anche io, lo stesso vare per te Amy, penso che diventeremo amiche.-

-Guarda che anche se stai simpatica al Capitano non significa che devi star simpatica anche a me.-

A quella frase di Patty Yami non rispose, sapeva che stava solo cecando di provocarla, quindi lasciò perdere e torno al suo asciugamano.
Il resto della giornata passò velocemente tra risate e pisolini.

Arrivò la sera e tutti si radunarono per la cena, le ragazze portarono il secondo e proprio in quel momento all' italiana squillò il cellulare e ,scusandosi rispose al messaggio.

Marco_h.7:55
Hei Principessa,come va in Giappone?
ci manchi a tutti sai?
Pensa che Luca voleva mandarti una delle sue "magiche piantine",....tranquilla siamo riusciti a placarlo .
bacibaci

Yami_h.7:57
Anche voi mi mancate tanto ragazzi...ma se Luca cercasse di fare ancora una cosa del genere vi ringrazierei se lo fermaste di nuovo grazieeeeee.

Marco_h.8:00
Certo piccola, stai tranquilla.
Ora dobbiamo andare ci sentiamo e ti lasciamo cenare
bacibaci piccola principessa

Yami_h.8:03
Grazie Marco sei un  grande,salutami gli altri.
bacibacibaci amò

Mise via il cellulare e prese una mela che iniziò a mangiare, mentre messaggiava aveva finito di mangiare e ora erano arrivati al dolce ,peccato che fosse alle mandorle,a cui era allergica.

-Hei Yami potresti anche dire ai tuoi amici di non scriverti all'ora di cena non trovi?-

-Forse non lo sai ma in Italia è mattina in questo momento.-

Patty iniziò a fumare di rabbia ma cercò di contenersi e non ci fece caso.Finì di mangiare e andò fuori a passeggiare un pò , gli altri erano andati già a letto, ma non proprio tutti a quanto pare

-Hei, che ci fai fuori ?-   anche Mark era a prendere un po' d'aria

-Mi rilassa e te?-

-Abitudine, di solito mi alleno un po' prima di andare a dormire. -

-Vieni,vieni-
 lo trascinò in campo e prese un pallone, cominciarono a fare passaggi ridacchiando fin quando non si fece troppo tardi ,allora Mark la accompagnò in camera e andaron o a dormire.
Prima di addormentarsi Yami ripensò alla giornata e all' insolita serata, e sorrise, così si addormentò,sorridendo.


________________________________________
Scusaaaaaate per il ritado ragaaaaaa,
Spero vi sia piaciuto il nuovo capitolo e mi raccomando se volete commentare per qualsiasi cosa vi ringrazio in anticipo
Ci vediamo al prox. cappi
Ciaaaaaaaaaao






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Capitolo 4
*** ti odio! ***


capitolo 3 Si svegliò rilassata quella mattina, erano le 8:00 A.M., aprì le tende per far entrare la luce del sole nella stanza e si andò a fare una doccia, no lo sapeva neanche lei il motivo ma quel giorno si era sveglita bene, era felice...anche se ancora non era successo niente..... attribuì quindi la causa di quel buon umore alla bella giornata che aveva passato il giorno prima. Uscì dalla doccia e si vestì, scelse indumenti comodi per affrontare la giornata al meglio: degli shorts di jeans, una canotta nera, le nike anche loro nere col logo bianco e i suoi adorati guanti neri senza dita che portava slacciati e una catenella ai pantaloncini. Si legò i capelli in una coda alta, lasciando fuori il ciuffo laterale, si mise un velo di trucco sugli occhi ed era pronta per scendere a fare colazione.
Quando arrivò in sala trovò la metà dei ragazzi già lì, si sedette accanto a Benji, dopo essersi presa una tazza di caffè dalla cucina,

-E quella? Se non sbaglio non possiamo iniziare se on ci sono tutti a tavola.- affermò Benji

-Sì ma non ho molta pazienza, ed è da quando sono piccola che rubo dalla cucina, on se ne sono accorte-  fu la risposta alla sua domanda da parte della ragazza

Pian piano la tavola si riempì e tutti fecero colazione, finito di magiare si diressero fuori dove iniziarono l'allenamento sotto gli occhi attenti del mister e dei due registi di squadra. La mattinata passò i fretta ed erano piu' o menole 4:00 P.M. quando il mister incaricò Yami di raccogliere i dati dei compnenti della squadra, chiamandoli uno ad uno si recarono nello studio del medico, momentaeamente vuoto, per le varie misure.
Lei e Patrik stavano tornando in campo quando Mark, tirando in porta beccò la spalla di Benji per errore

-Cosa cazzo fai coglione!! Sei rimbecillito del tutto per caso?!-

-Che hai detto portiere da quattro soldi!Potevi farla passare e non ti saresti fatto niente!-

-Come mi hai chimato scusa! Vieni qui ti faccio vedere io!-

-Nono chiedo di meglio stronzo!-

Solo adesso Yami capiva le parole di suo fratello e di Julian sull'aereo, ma per fortuna ci pensò Freddie a mettere fine in una discussione che sarebbe di sucuro finita a botte

-Ora basta! Benji va con Yami, tocca a te, Yami controllagli anche la spalla-

Il portiere seguì la ragazza nello studio dove iniziarono i vari test e misurazioni, quando ebbero finito con questo passarono alla spalla infortunata.
Benji era seduto sul lettino

-Ora controlliamo la spalla, togli la maglietta-

-Ok -

-Ora dimmi dove ti fa male-

Iniziò a premere sulla spalla e il paziente le fece vedere dove sentiva dolore

-Allora? -

-Non è niente di grave, ti verrà un brutto  livido, ma preoccupati di non sforzare il braccio nei prossimi giorni, intanto ti metto questa pomata, ti aiuterà nei movimenti e ridurrà il livido-

-Va bene-

Si girò e mise apposto il flacone, ma una mano la fece girare prendendola per il polso

-Non andare di fretta, abbiamo tutto il tempo che vogliamo, perchè non ci divertiamo un pò?-  disse lui vicino al suo orecchio con un ghigno malizioso in volto

-Se questi metodi di solito funzionano mi stupisco, ma vedi io soo diversa non sono una delle tante troie che ti porti a letto con uno sguardo, e i tuoi metodi da playboy con me non funzionano-

Dopo queste parole questo uscì seguita da Benji che sorrideva piu' di prima e tornò in panchina vicino a Julian, e dopo aver detto al mister il verdetto per la spalla del portiere e avergli dato i moduli, riprese il suo compito di regista.
La giornata volò e i ragazzi andarono a farsi una doccia mentre,dopo una breve riunione con Marshall Yami e Julian si divisero, lei andò nella sua stanza si buttò sul letto.
Dopo una decina di minuti il suo cellulare si illuminò e suonò così lo prese per vedere chi fosse

Marco h.7:00
Hei piccola cm va?

Yami h.7:01
 Bene anche se mi mancate, sentitevi in colpa

Marco h.7:02
perchè dobbiamo sentirci in colpa ,di grazia?

Yami h.7:03
Perchè siete adorabili e mi mncate =P

Marco h.7:04
Anche noi ma non ci lamentiamo..... siamo piu' che adorabili noi e la nostra "polverina magica" ci credo che ti manchiamo

Yami h.7:05
Sgamata, mi mancano le serate/nottate tutti insieme a farci di coca, vodka e similari, e maria...ma non vi preoccupate tornerò a trovarvi

Marco h.7:06
Certo che tornerai, ora ti lascio ci vediamo coi ragazzi per organizzare il compleanno a sorpresa di Seba.
Bacibaci supercoccolosi principessa e non fare casini
P.S. la prox. volta devi aggiornarmi sui tuoi nuovi amori

Yami h.7:07
certo, vi voglio bene salutami gli altri
abbracci piu coccolosi dei tuoi baci 

In quel momento bussarono alla porta

-Avanti-

Entrò Ed sorridente e abbracciò sua sorella

- Hei piccola come va?-

-Bene bene, siete stati bravissimi oggi, ma tu piu' di tutti-

-Si, devi essere fiera del tuo fratellone-

-Lo so,ora vado u attimo in bagno-

Mentre Yami era in bagno Ed volle vedere se la password della ragazza era sempre la stessa così afferrò il cellullare che era sul letto e provò, era giusta....la data del suo compleanno,gli voleva davvero bene, smise di sorridere quando lesse la chat con un certo Marco

-Eccomi,scendiamo per la cena?-

-Aspetta un attimo,prima spiegami questo-  disse indicando l'apparecchio che teneva in mano

-emmmh...mmmhh...Ed , senti, è probabile che qualche volta abbiamo fatto uso di droga e liquori forti ma siamo dei bravi ragazzi e..-

-Basta! tu non andrai mai piu' in Italia-

-NO! cosa...ascoltami almeno Ed io...-

-Ormai ho deciso. Andiamo a cenare.-

Gli lasciò sul comodino il telefono e scese seguito dalla sorella ,per tutta la sera non si parlarono,né guardarono e nessuno necapiva il motivo ma preferirono on intromettersi nelle loro questioni familiari.
Finita la cena Yami andò direttamente in camera e si infilò a letto, era incazzata nera con suo fratello, e voleva solo dormire e svegliarsi che fosse stato solo un brutto sogno.


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Heilà!
scusate per il madornale ritardo! ma ero impegnata con i compiti,e lo studio per le interrogazioni, cmq ecco il nuovo capitolo, come al solito recensite se volete e ciaaaaaa

P.S. alla mia amica carlotta :Luis Napoleon , ti voglio beeeneee



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Capitolo 5
*** litigata..ti voglio bene ***


capitolo 5 Passò una setimana dal giorno della litigata tra Ed e Yami, i due non si erano piu' rivolti la parola e sembravano intenzionati a continuare così.
La squadra era riuscita a sapere il motivo di quel silenzio tra i fratelli dalla ragazza che stanca degli sguardi interrogativi dei suoi compagni aveva raccontato loro l'accaduto, i ragazzi erano stati convinti che non intromettersi fosse la soluzione migliore ma ora, non sembrava proprio così; questa convinzione fu assecondata anche dal mister che ordinò ai ragazzi di trovare una soluzione.
Quindi cercarono di trovare un modo per farli riconciliare.....peccato che fosse molto piu' facile a disi che a  farsi....provarono il metodo piu' classico, e chiesero a entrambi di scendere in cucina, quando si trovarono tutti seduti intorno al grande tavolo Holly prese la parola

-Allora....dovete fare pace..perdonarvi e tornare a essere fratelli felici, non potete odiarvi in eterno-

-Non penso sia così facile capitano..-  Paul

-Holly, ragazzi, apprezzo molto tutto questo ,davvero , ma non chiederò scusa se prima non ammetterà  di aver esagerato, si scuserà e avrà la decenza di ascoltarmi.-  

Yami disse queste parole con sincerità, ma il suo sguardo era apatico e freddo come il ghiaccio, proprio come la sua voce. Questo sangue freddo però non lo ebbe il fratello, che di solito non si lasciava mai trasportare troppo dai sentimenti

-Mi spieghi per cosa dovrei scusarmi! E comunque ormai ho preso la mia decisione: tu NON andrai piu' in Italia!-

Detto questo si alzò e si diresse verso la porta, Yami imitò i suoi passi e mentre lui stava per salire di sopra sussurrò una frase, che lo fece fermare e un brivido gli percorse la schiena

-E dove dovrei andare secondo te? Non ho un posto dove stare qui...-  la sua voce era un misto di malinconia e rabbia

-Ma che dici Yami, starai a casa tua ,con Ed...-

Questa frase pronunciata da Danny con tanta leggerezza, fu come una lama tra le spalle per la ragazza.

- A casa mia? Con Ed? Vedo che non gli hai raccontato niente...-

-......-

Ed non sapeva cosa dire, era pietrificato, non avrebbe mai pensato che i suoi amici potessero saperlo, e la consapevolezza che sarebbe accaduto lo preoccupava ancora di piu'.

-Bene allora lo farò io....... Dovete sapere, ragazzi, che quando avevo 7 anni mio_nostro padre mi mandò in Italia, con un un acompagnatore ovviamente, ma solo per il viaggio, andai in una nuova scuola , e dovetti ricominciare tutto da capo, se così si può dire,da sola-

I ragazzi ascoltavano senza saper cosa dire, tanto meno Ed; Yami buttò indietro alcune lacrime bastarde che lottavano per uscire, odiava piangere,tanto piu' in pubblico, lo aveva sempre considerato un segno di debolezza.

- Abitavo i periferia, lì nessuno faceva controlli di alcun genere, l'appartamento in cui abitavo era intestato a nostro padre che pagava tutto da qua e che ogni mese mi mandava i soldi per badare a me stessa... ma ditemi, secondo voi, cosa può sapere una decenne di come va il mondo....ho sbagliato,eccome, tante volte che non riuscirei a contarle....quante volte mi hanno pestato perchè ho visto o sentito cose che non dovevo,Marco e gli altri ragazzi mi hanno aiutata e accettata, anche se io li trattavo male all' inizio, loro mi hanno capita e sono diventati i miei migliori amici, possiamo non essere i ragazzi migliori in circolazione ma ci vogliamo bene e se dovesse accadere a 1 di noi saremmo pronti a tutti per aiutarci.Loro ci sono sempre stati per me, la stessa cosa non si può dire di te che non hai fatto niente per evitare tutto questo e non ti sei mai fatto vedere ne sentire.-

Dopo queste parole uscì di lì di fretta e andò in camera sua sbattendo la porta

-Ed quello che ha detto, è tutto vero?-   Mark, l suo tono era preoccupato

- Purtroppo si, nostro padre non voleva una femmina,ma solo un maschio,pensava che avrebbe rovinato il nome della famiglia; per ripicca quando fu in Italia lei iniziò a praticare il karate e divenne cintura nera, da allora l'argomento in casa mia è un taboo.E io non avevo il coraggio di affrontare mio padre all'epoca.....sono un coglione...-

Non dire così...vedrai che si sistemerà tutto-   Lo rincuorò Holly

Il resto della giornata passò in fretta , la ragazza non si fece vedere ne sentire, non scese nesnche per la cena.
Ed salì in camera subito dopo mangiato e gli altri andarono a guardare la tv.
Tutti tranne Patrick che andò a bussare alla porta di Yami

-Hey ,Yami, posso entrare?-

-Certo,vieni, è aperto-

Il ragazzo entrò e richiuse la porta alle sue spalle, si diresse verso la ragazza, che stava rannicchiata con il volto tra le ginocchia sul grande letto matrimoniale, e le cinse la vita con le braccia.

-Hey, stai tranquilla , si risolverà tutto, lo sai che lo ha fatto per il tuo bene vero?-

-Sì, lo so...-

Yami si strinse contro il suo petto e iniziò a piangere, non gli piaceva , ma con lui si sentiva libera, erano diventati molto amici,dopo qualche minuto smise e patrick decise di rompere quel silenzio.

-Farete pace,me lo sento..-

-Grazie Patrick, sei un amico fantastico!-

Aveva ancora gli occhi rossi dal pianto, sciolsero l'abbraccio e si sorrisero

-Su datti una lavata al viso e fila a dormire -

-Ma non ho sonno!-

-Fà come ti ho detto,domani devi essere riposata,....o vuoi che Mark ti veda così?-

La ragazza diventò porpora

-C-Che intendi?-

-Ho visto come lo guardi,si vede lontano un miglio che ti piace!-

-Intanto lo hai capito solo tu,e non devi dirlo a nessuno, prometti-

-Promesso-

Si diedero la mano e si abbracciarono, poi il ragazzo lasciò la stanza, ma prima che potesse uscire lei gli sussurrò un dolce "mi conosci troppo bene,grazie" .
Yami andò a letto come gli aveva consigliato il suo amico,felice di sapere che le persone che aveva intorno le volevano bene,....oltre suo fratello, lo aveva capito anche lei perchè lo faceva; ma ora doveva solo pensare a riposare, a come avrbbe dovuto affrontare l'argomento ci avrebbe pensato il giorno seguente.


_______________________________-
Buonsalveee!!
scusate per il ritardo ma a scuola ci stanno massacrando di verifiche e ho avuto molto da fare.
Per il prox. capitolo ho gia delle idee non preoccupatevi arriverà presto(spero,se va tutto bene)
come al solito recensite se volete

pucciosi abbracci
buon coccolosobello anno nuovo
Fuyu_chan






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Capitolo 6
*** pomeriggio di shopping ***


capitolo 6 Si svegliò alla solita ora e stava anche bene fino a che non ripensò a suo fratello e alla sera prima... si buttò sotto la doccia e lasciò che i suoi pensieri uscissero liberi, magari sarebbe riuscita a capire come scusarsi...esatto, scusarsi,non le piaceva, ma non perchè fosse sbagliato ma perchè per lei era una delle cose che le riuscivano peggio, non era brava ecco. Comunque sia doveva farlo al piu' presto.
Si vestì  in fretta e si diresse verso la stanza che Danny , Mark e Ed dividevano, quando ci si trovò davanti esitò,le domande stavano iniziando a farsi sentire nella sua testa, quindi doveva farlo prima di avere ripensamenti;fece per bussare ma proprio in quel momento la porta si spalancò e lei si trovò davanti suo fratello.

-Che ci fai qui?-

-Possiamo parlare?-

Lui annuì e si diressero sul tettodell'edificio,lì non c'era nessuno,nessuno a disturbarli,nessuno a giudicare quello che avrebbero detto o a mettere le loro colpe su una bilancia, tutto era calmo e nessuno dei due aveva il coraggio di rompere quel silenzio. Ma questo accadde  e il ragazzo se ne rese l'artefice;era come se lei lo aspettasse, come se qualsiasi cosa detta prima di lui sarebbe risuonata sbagliata.

-Allora? cosa c'é?-

-Ed,....mi spiace io....lo so che lo fai per me ma in tutti questi anni è stato difficile per me, e loro sono stati gli unici as accettarmi e mi hanno sempre aiutata. Mi spiace per ieri ma non puoi obbligarmi a non vederli piu',cerca di capirmi...-

-Sono io che devo chiederti scusa , avrei almeno potuto telefonarti e invece in tutti gli anni che hai passato in Italia ho solo cercato di dimenticarti come un codardo...-

-Eravamo entrambi dei bambini,non potevi certo metterti contro nostro padre, non darti colpe che non hai, stai tranquillo-

Si stavano fissando, e nssuno dei due saprebbe dire per quanto, ma opo quel tempo indefinito la ragazza si buttò tra le braccia del fratello che la strinse a sé, come se a lasciarla il vento avrebbe potuto portargliela via.
Rimasero abbracciati un paio di minuti poi scesero per la colazione, i ragazzi vedendoli scendere insieme e sorridenti capirono e sorrisero a loro volta.

-Finalmente avete fatto pace, sono felice-

E si vedeva dopo aver detto queste parole il capitano abbraccio la ragazza, che si guadagnò un' occhiataccia da parte di Patty, a cui rispose con una linguaccia. Yami andò a sedersi vicino ai gemelli Derrick e Ed vicino ai suoi due compagni della Toho.Era domenica e questo significava: giornata libera! Ognuno avrebbe potuto fare quello che voleva, ma lei ancora non lo sapeva cosa avrebbe fatto, ci avrebbe semplicemente pensato sul momento.
Finirono la colazione e mentre uscivano il suo inseparabile amico le si affiancò e si avvicinò all'orecchio

-Va tutto bene piccola? sicura?-

-Sì, papà, va tutto bene tranquillo. Davvero.-

Le sorrise e le scompigliò i capelli, poi uscirono e si unirono agli altri, nessuno aveva idea di cosa fare,così inizirono la giornata con una partitella.
Passò qualche minuto e la ragazza stava seduta in panchina e pensava a delle idee per passare la giornata,ma proprio non le veniva in mente niente, era dannatamente difficile e di solito aveva almeno Julian che le dava un parere per le sue idee, ma questa volta aveva deciso di entrare in campo, era bello vederlo divertirsi a giocare con gli altri. Mentre pensava si era alzata e stava raggiungendo le ragazze che le avevano fatto segno a bordo campo, mentre andava si accorse di un pallone tirato troppo forte dalla tigre che Benji aveva deviato, provò a immaginare la forza che poteva avere ancora, se neanche l' SGGK era riuscito a fermarlo doveva ssere proprio forte, si accorse solo dopo qualche secondo che la palla stava andando dritta contro Jenni, e tutto accad
de in un attimo: si sentirono le urla di avvertimento dei ragazzi, la cartellina di Yami cadde a terra, e lei era davanti alla ragazza ancora con la gamba alzata, la palla invece era andata a sbattere contro la rete di metallo del lato opposto facendolo fumare per la potenza data al colpo.
Jenni ancora si stava parando con le braccia m quando capì di non essere stata colpita alzò lo sguardo e capì, i ragazzi non credevano ai propri occhi, quella ragazza era riuscita a rispedire indietro un pallone calciato dalla tigre con il doppio della potenza!
Yami si voltò verso le ragazze alle sue spalle

-Va tutto bene?-

-Sì..grazie...sei stata ...wow..-

i ragazzi arrivarono per accertarsi delle condizioni della ragazza

-Ei! tutto ok?-

-Sì, Yami ha respinto il colpo-

-Hei,...Yami dove hai imparato,nessuno era ,mai riuscito a rimandare un pallone di Mark-   Holly

-Allenamento, da quando ero piccola mi allenavo e allenavo tutto il giorno in riflessi e potenza.-     fu la risposta diretta

Continuarono così a farle domande per qualche minuto, Mark si congratulò con lei e le promise che la prossima volta non ci sarebbe riuscita, tipico, poi Patty attirò l'attenzione su di lei e irò fuori una busta dicendo che i Francesi avevano invitato loro e la squadra italiana ad una festa di gala, in fondo gli avevano fatto attraversare mezzo mondo per le amichevoli, aggiunse che la festa era il giorno dopo e che avrebbero dovuto vestirsi bene.
Ora sapeva cosa avrebbe fatto quel pomeriggio, non aveva vestiti con lei, tranne qualche minigonna , che usava per andare in discoteca.
Finirono la partita e andarono a pranzare

-Allora che si fa oggi?-     Bruce

-Io devo andare a comprare il vestito per domani sera,ragazze volete venire, mi farebbe comodo un pò di giudizio piu' femminile di me?-

Le ragazze accettarono, anche Patty, non si sa mai che avrebbero fatto amicizia.
Finirono il pranzo e si diressero in centro per fare shopping,sembrava strano ma si divertirono tantissimo e lei e Patty riuscirono a stare insieme senza litigare,ci andarono vicino ma si trattennero, ci furono tanti dibattiti sui gusti di Yami, e le ragazze faticarono per farle scegliere un vestito abbastanza femminile, aveva gusti da maschiaccio,lo avevano capito quel pomeriggio ma per una festa accettò di indossare un vestito,cosa che detestava.
La sera arrivò presto e le ragazze erano stanchissime,così non parlarono molto a cena ma tutti furono felici di sapere che erano andate d'accordo per un intero pomeriggio senza litigare.
Andò a letto presto,era davvero stanca, ma aveva passato una bella giornata e questo era la cosa piu' importante.

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Buonsalve!!!!!!!!!!!!
come va?? bene fantastico, sono feliceesorrido,
spero vi sia piaciuto il capitolo e vi ringrazio per essere arrivati fin qua, siete fantasticissimi!
aspetto recensioni se volete,per qualsiasi cosa ciaaaaaao
Fuyu_chan







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Capitolo 7
*** la festa pt.1 ***


7.00 A.M.

La sveglia suona e lei si sveglia, si stropiccia gi occhi e va a farsi la doccia. Niente …. non stava pensando a niente …..la cosa non le dava fastidio, in fondo significava che non aveva preoccupazioni e questa era sicuramente una cosa positiva, almeno dal suo punto di vista, probabilmente qualcun altro avrebbe detto il contrario e sarebbe stato agitato per la festa di gala a cui erano invitati, ma non lei, in fondo non era la sua prima festa e di certo negli anni che aveva passato a casa con la sua vera famiglia il padre e la madre si erano preoccupati di “addomesticarla” con quei modi di fare da persona nobile e snob che odiava e aveva sempre accuratamente ignorato; in poche parole: era tranquilla, molto tranquilla.

Scese in sala con l’intenzione di fare colazione ,ma l’unica cosa che riuscì ad ottenere fu una merendina confezionata trovata nella cucina vuota, aspettò qualche minuto, in effetti era scesa prima del solito, intanto andò a farsi un caffè … ma non avendo idea di come si usasse quella stramaledetta macchina usò la solita caffettiera. Era seduta al tavolo quando scesero Holly,Benji,Tom e Bruce seguiti dopo qualche minuto da Ed,Mark e Denny. Rimasero tutti in silenzio intorno al tavolo fin quando Benji ruppe quel silenzio imbarazzante che si era venuto a creare

-Si può sapere dov’è la colazione e dove sono tutti?-

-Non saprei …. magari non hanno sentito la sveglia, anche se di solito Patty e le ragazze sono gia qui da un pezzo…-     azzardò Holly

-Non credo proprio che tutta la squadra non abbia sentito la sveglia, e nemmeno credo che le ragazze abbiano dimenticato sia lei che la colazione, penso piuttosto che manager siano a preparasi per stasera come le ragazze prima di un ballo: indaffarate con trucchi, capelli e roba del genere, e i ragazzi…. Bé se non lo sapete voi….-

-Ve lo dico io se la sono fatta sotto per la fifa e saranno a pensare come comportarsi e come vestirsi-   Mark

Il tono con cui dichiarò l’ultima frase era molto convincente e tutti i presenti furono d’accordo con loro. Decisero quindi di andare a chiamare i ragazzi (e le ragazze) e tirarli giu dal letto, anche con la forza. Così passarono in tutte le stanze e svegliarono tutti, per ultima andarono dalle ragazze e le trovarono già a fare preparativi

-Sai Yami dovresti iniziare a prepararti anche tu-

-No grazie, so già come vestirmi e pettinarmi e truccarmi e qualsiasi altra cosa voi intendiate –

-Scusate se interrompo ma avrei fame..-

La voce di Mark era abbastanza spazientita ma le ragazze continuarono come se nulla fosse il loro “lavoro” così Yami si arrese

-Okei,voii.. continuate pure….non vi disturberemo piu’, torneremo giu’ e staremo zitti. Vi preparo qualcosa io raga andiamo-

Così fu e, anche se non era il massimo in cucina preparò la colazione a tutti, mister compreso, e poi iniziarono gli allenamenti mattutini, e ,con sorpresa di tutti, verso l’ora i pranzo arrivò il dottore e raccontò ai ragazzi che era in vacanza e il suo volo era stato varie volte rimandato causa il mal tempo. Toccò a Yami anche il pranzo, questa volta però in cucina con lei a darle una mano c’erano anche Bruce, dato che i suoi avevano un ristorante e sapeva quindi dove mettere le mani quando gli chiedevi qualcosa, e Mark ,che piu’ di una volta aveva fatto da cuoco a casa sua; date queste circostanze, fecero prima sì, ma la ragazza si sorprese piu’ volte a fissare la tigre, cosa che avrebbe davvero voluto evitare, soprattutto perché la cucina non era così grande e lei era sicura che l’avesse notata. Il pranzo venne comunque servito e tutti parlarono allegramente del più e del meno, ovviamente le tre manager non scesero e Holly e Bruce vennero incaricati di portare loro qualcosa da mangiare in camera, il resto della giornata il mister la lasciò ai ragazzi per prepararsi al meglio per la serata che li attendeva.

Erano le 6.00 P.M. quando il mister in smoking chiamò i ragazzi per andare alla festa che si sarebbe trattenuta per tutta la serata a venire. Prima scesero i ragazzi:anche loro in smoking, qualcuno o aveva slacciato, qualcuno allacciato e qualcuno come Benji e Clifford avevano la cravatta allentata mentre Mark aveva la camicia slacciata nei primi ¾ bottoni; poi scesero le ragazze: Jenni portava un abito fino al ginocchio rosa/salmone con un ricamo nero che cingeva sotto il seno e finiva con una spallina, i capelli legati in una coda alta e ai piedi delle ballerine nere classiche. http://www.vestiticerimonia.net/wp-content/uploads/2012/09/abito-cerimonia-ragazza.jpgAmy indossava un abito rosso della medesima lunghezza con delle paiettes sulla parte superire ,i capelli erano liberi e ai piedi portava dei sandali neri e rossi con una borsa a tracolla nera non troppo grande. http://media.pinkblog.it/v/ves/vestiti-corti-eleganti-per-capodanno/image1xxl-15.jpg

Patty aveva un abito azzurro con il busto ricamato bianco e i capelli a caschetto lasciati liberi con delle scarpe nere con qualche centimetro. http://static.elleprom.com/product_images/0052/3413/20140926_102734_43_max.jpg

 

Per ultima scese Yami, le ragazze gli avevano fatto prendere un vestito ma non avevano potuto farle cambiare stile: la ragazza portava un vestito in stile gotico rosso e nero e ai piedi dei tacchi a spillo di media altezza. http://static.crazyinlove.es/2073-4251-home/vestido-granate-gotico-lolita.jpg

 

Quando i ragazzi le videro scendere rimasero a bocca aperta, il mister fece un cenno col capo per far capire che andavano bene, e subito dopo si levò un applauso cominciato da Bruce, i gemelli Derrik e Cliford.

 

Erano alla festa da quasi 20  minuti, e Yami si stava davvero annoiando, non per la festa in sé, ci mancherebbe, era organizzata benissimo e il posto poi, una villa enorme con tanto di giardino e piscina, quest’ultima l’aveva scoperta mentre  cercava il bagno, ma non era molto nel suo stile..ecco,tutto qui. Non sapendo ce fare raggiunse suo fratello,Danny,Mark,Patrik,Holly e Paul dal buffet; parlavano e mangiavano dall’inizio della festa,subito dopo aver salutato il capitano francese e i vari giocatori che avevano riconosciuto si erano appostati lì.

-Ei ragazzi-

-Che aria,qualcosa non va principessa?La festa non è di suo gradimento forse?-

-Poco lo spiritoso Diamond, sto per morire di noia-   da quando erano scese per andare alla festa Paul aveva preso a chiamarla così e non sapeva il perché

-Eddai è una bella festa vai a divertirti, come stiamo facendo noi!-    Ed

-è una parola, non è affatto nel mio stile, questa musica classica del cazzo mi sta facendo addormentare e rimpiango i miei jeans…..e comunque voi non vi state divertendo, vi state rimpinzando-

-Che lagna che sei…-  Mark

Yami mise il broncio e i ragazzi si misero a ridere coinvolgendo anche la ragazza che per un po’ riuscì a divertirsi parlando con loro ma poi anche quel piccolo divertimento se ne andò quando si misero a parlare di ragazze, non che la cosa le desse fastidio,anzi i ragazzi la interpellavano per capire le misure delle varie interessate, ma non era particolarmente coinvolgente…diciamo… fortunatamente aveva un asso nella manica, così disse ai ragazzi che doveva andare in bagno, dove, una volta accertata che non ci fosse nessuno, tirò fuori dalla borsa una bottiglia da mezzo litro riempita di un liquido ambrato e dopo essere riuscita ad aprirla e averla richiusa tornò dagli altri

-hei Danny, mi prenderesti qualcosa da bere?-

-Certo Yami,arriva subito-

Il ragazzo le passò il bicchiere di analcolico e lei, tirando fuori la bottiglia versò una quantità di 1 dita circa del contenuto nel bicchiere, i ragazzi la osservarono per tutto il tempo e poi le rivolsero uno sguardo interrogativo

-Che c’è adesso?-

-Cosa diavolo hai versato nel drink??-  Patrik

-Errato,prima era un analcolico,ora è un drink-

-Non capisco-   grattandosi la nuca

-Dicesi drink una bevanda alcolica mischiata ad un'altra o a del succo…o almeno così la vedo io-

-Hai portato degli alcolici !?-     Ed

-NON preoccupatevi,non è pesante,sopporto molto di piu’, ed era solo per precauzione-

-Ora si che si ragiona,versa baby-     Mark

A quel punto anche se Ed cercava di fargli cambiare idea Lenders era dalla parte della ragazza e difficilmente avrebbe cambiato, e lei restava sulle sue, alla fine tutti accetarono dal momento che in effetti non si stavano divertendo quel granché, erano tutti lucidi,non era un alcolico pesante ed era diluito in succo, o puonc quindi nessuno disse niente.

 

Era quasi mezzanotte ed erano ancora alla festa,ad un certo punto la ragazza ando a prendersi da bere al bancone e mentre tornava andò a sbattere contro qualcuno che prontamente la afferrò dietro la schiena evitandole la caduta

-Scusa stavo camminando e non ti ho vista…-

A quel punto Yami alzò lo sguardo per vedere chi fosse il povero ragazzo che aveva colpito e…..per qualche secondo rimase incatenata dai suoi occhi verdi e dai lineamenti del viso che le parevano perfetti…subito si accorse di quelo che stava pensando e si riscosse dallo stato di trans in cui il francese l’aveva mandata

-Scusami tu,non guardavo dove andavo,avrei dovuto essere piu attenta, Napoleon,giusto?-

-Ooo madmoiselle mi conosce,lusingato lei invece è?-

-Yami, sono la regista dei giapponesi assieme a Ross-

-Mi sembrava un viso familiare,ti ho vista su qualche rivista,comunque chiamami pure Luis ,dolcezza, ci si vede in giro, i miei compagni mi chiamano-

Tornò dai ragazzi sperando che nessuno avesse visto niente e invece avevano visto tutta la scena, così fu costretta a racconare.

 

…..TO BE CONTINUED …....

 

 

 

 

Scusate se le immagini nin si vedono me ne sono accorta ora e sono col cell. Vedro di metterle nel prox cappi scusate ancora tanto Baci Fuyu-chan

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Capitolo 8
*** la festa pt.2 ***


 

 

Dopo essere tornata dai ragazzi e avergli raccontato dell’incontro col francese e aver sopportato quelle 2 battuttine sceme si tornò a parlare di cose varie, ma Yami ancora si annoiava quindi ad un certo punto si stufò e decise di andare a farsi un giro

-Dove stai andando carina?-

-Tranquillo fratellone,vado solo a farmi un giro, mi sto annoiando a morte qui-

Il fratello annuì e lei si allontanò con le cuffie sulle orecchie a tutto volume per non sentire quella lagna.

Trovò un angolo del giardino tranquillo e decise di sedersi sotto ad un albero e chattare per passare il tempo

 

Yami, 12.20

Hei, disturbo?

Marco, 12.22

Non pensarci neanche, lo sai che per te ho sempre tempo….ma non avevi una festa stasera?

Yami,12.23

Sì…ma è una lagna, ho trovato un posto tranquillo e lo sai che non vado da nessuna parte senza le mie inseparabili cuffie

Marco,12.25

Hai ragione,sei sempre tu. Bé parliamo di cose serie…. C’è qualche ragazzo che ti ha rubato il cuore???

Yami,12.26

Un ragazzo ci sarebbe ma non direi che mi ha “rubato il cuore”, piuttosto direi che è fighissimo e astuto, e molto forte a calcio… e poi stasera ho visto la perfezione fatta a persona, anche se ha il carattere di un chiwawa a cui porti via l’osso

Marco,12.27

Ei Ei attenta, un ragazzo alla volta e… comunque ricordati che se dovessero farti qualcosa attraverserei mezzo mondo per farli a pezzi

Yami,12.30

Tranquillo  e poi l’ho visto solo stasera, il mio numero 9 rimane ….(no n te lo dico=P),….Lo so , e ti vorrò sempre bene per questo.Ora è meglio che vada ,grazie di tutto ci sentiamo

Marco,12.31

Certo piccola e non cacciarti nei guai e

A presto

.

Alzò il volume della musica e fissò il cielo canticchiando

Don’t cry to me.

If you loved me,

You would be here with me.

You want me,

Come find me.

Make up your mind.

Si interruppe quando qualcuno le picchiettò sulla spalla e si sedette affianco a lei, a quel punto si tolse le cuffie e si voltò notando che al suo fianco c’era Napoleon

-Hei dolcezza,come mai qui tutta sola?-

-Non mi andava di stare in mezzo alla gente,diciamo che non è il genere di feste a cui vado di solito…-

-Posso immaginare quale sia,il tuo genere di festa, in effetti il mio capitano è un signorino per bene e ha organizzato la festa come doveva… noiosa come non mai-

Pronunciò mentre  aveva in mano il bicchiere della ragazza con ancora dentro l’alcool di prima

-Bé comunque sia,anche tu non sembri un angioletto da come ti dipingono i giornali-

-Sgamato subito eh? E io che speravo in una notte facile-

Ricevette una leggera gomitata e poi si misero a ridere continuando poi a parlare del piu’ e del meno, fino a che non furono raggiunti dai rispettivi compagni di squadra(Mark,Ed e Patrik per lei; Pierre,Gustaph e Jerome), si avvicinarono e li fissarono per qualche secondo poi Patrik ruppe il silenzio che si era venuto a creare

-Allora….vi siete rintanati qui per qualche motivo piccioncini?-

-Che deficiente…in realtà stavo cercando un posto per stare tranquilla e poi mi sono ritrovata lui affianco-

-Non mi sembra che ti stesse infastidendo la mia compagnia-

Si misero tutti a ridere come degli stupidi per più o meno 5 minuti e dopo altri secondi di silenzio fu il capitano francese a parlare

-Allora Luis ci presenti la tua amica o dobbiamo aspettare che la signorina si presenti da sola?-     disse facendole il baciamano

-Allora Lu?-  ci marciò sopra lei

-Che noia….ragazzi lei è Yami,Yami loro sono Pierre,Gustaph e Jerome…anche se credo che tu li conosca già-

-è un piacere conoscervi ragazzi-

-Allora, si sta divertendo miss.Yami?-   pronunciò Pierre con galanteria

-La festa è fantastica davvero,diciamo solo che non è il mio genere-

-Capisco, e quale sarebbe il suo genere di festa?-

-Se dovessi indovinare solo dal bicchiere direi… quelle in cui si beve fino a star male e la mattina ci si sveglia nel letto di chissachì senza ricordi della sera precedente-    disse Luis ridacchiando

-Che deficiente… per tua informazione NON mi è mai successo!-

-Bé comunque io avrei un idea per movimentare la serata,venite con me…venite-

Yami per prima lo seguì poi gli altri le andarono dietro e così si ritrovarono nella cucina dell’enorme villa e una volta lì il bomber francese cominciò a tirare fuori da ogni posto immaginabile tutti i tipi di liquori e bevande alcoliche che si potessero immaginare

-Che stai facendo Luis,rimetti a posto, prima di ritrovarci a non avere idea delle nostre azioni e fare qualcosa di cui potremmo pentirci-   sentenziò Pierre

-Ma dai capitano, rilassati un po’-

-Io sono d’accordo con Lu, rischiamo solo di divertirci troppo-  acconsentì la ragazza prima che il capitano francese potesse controbattere

-Tu non metti parola dati i tuoi precedenti-   la zittì subito Mark

-E invece sì, e voi altri 2 state zitti! Anzi avrei un'altra idea…-

Yami sussurrò qualcosa all’orecchio del suo complice, dopodiché guidarono gli altri in silenzio fino a trovarsi nella piscina che la ragazza aveva accidentalmente trovato in precedenza

-Questa sì che è un idea fantastica! Alcolici e piscina, la festa perfetta!-  questa volta fu Jerome

-Mi scusi signorina ma lei come fa a sapere della piscina?- chiese Pierre

-Cercavo il bagno e sono finita qui…allora,che ne dite?-

Ci furono diverse lamentele all’inizio e Patrik,Gustaph e Ed erano dubbiosi, per non parlare del proprietario di quella magnifica piscina, ma dopo qualche minuto di discussione tutti accettarono. Quindi presero dei costumi presenti nella villa( e sì che lì non mancava niente) e si buttarono, festeggiando al meglio finche non dovettero tornare al residence.

 

IL GIORNO DOPO h.8.30 A.M.(domenica)

-Ma che diavolo…cazzo che mal di testa-

Yami sì svegliò nella sua stanza e non stava troppo bene,cercò comunque di prepararsi al meglio e quando fu pronta scese in sala dove tutti la salutarono tranne Mark,Patrick e Ed che dalle loro facce potevano benissimo essere zombie

-Hei…ragazze potreste portarmi una tazza di caffè…la più grande che avete-

-wo,che faccia, sicura di stare bene?E qualcuno mi spiega dove siete spariti voi 4 ieri sera?-   chiese incuriosito il capitano

-Bé innanzitutto no non sto bene, ho un terribile dopo-sbornia e non mi reggo in piedi…-

-E secondo eravamo in piscina a bere di tutto con Napoleon,Le Blanc,Jerome e Gustaph..se proprio lo vuoi sapere..-

Rispose Ed alla seconda domanda, i ragazzi strabuzzarono gli occhi e i ragazzi spiegarono l’accaduto poi,tutti, dopo colazione tornarono a dormire… in fondo erano stanchi ed era domenica e se lo meritavano.

 

 

 

 

Buonsalveeee

Come va?Bene,innanzitutto mi scuso per le foto che non riesco ad inserire, poi bé spero che il capitolo vi piaccia e se avete dubbi,critiche,consigli o vi è scappato il banda o qualsiasi altra cosa recensite se vi va.

Un ringraziamento speciale a Susieprice che mi recensisce e mi aiuta con errori di tipo “letterario”,ti ringrazioooo

Kiauuu  

Fuyu_chan

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Capitolo 9
*** ricordi perduti ***


Era già ora di pranzo quando si svegliò,i ragazzi l’avevano lasciata dormire dopo aver saputo gli avvenimenti della sera precedente. Aveva un forte mal di testa e non ricordava molto, fece una doccia calda  e decise che avrebbe scoperto cosa fosse successo la sera precedente. Prese il cellulare e compose il numero di Pierre

- … … … … Pronto sono Pierre chi è?-

-Oh Pierre sono Yami –

-Cara, dimmi, perché hai chiamato?-

-Si,emm… se disturbo chiamo in un altro momento sicuro che puoi parlare?-

-Si, si, tranquilla, dopo la festa di ieri oggi abbiamo annullato gli allenamenti –

-Bene,allora, volevo chiederti se … ecco … non ho molti ricordi di ieri sera e … insomma … volevo sapere cosa fosse successo … … -

- Allora non sono l’unico a preoccuparmi delle mie azioni, la faccenda è un po’ complicata da spiegare al telefono a dire il vero … -

- Aaa … se mi dici dove sei ti posso raggiungere in moto e ..-

- No, è pericoloso in moto dopo la sbronza di ieri sera, ti faccio venire a prendere da un’auto. Non ti dico di portare anche gli altri perché si arrabbierebbero, è meglio se gli spieghi tutto tu quando torni ok?-

- Certo, mi sembra logico, ok allora aspetto qui ciao a dopo-

- Ciao –

Dopo aver chiuso la telefonata col capitano francese Yami andò dal mister ad informarlo della sua uscita e poi raggiunse gli altri in giardino, non prima però di aver mangiato qualcosa di classificabile come “non-pranzo-ma-neanche-colazione-uno-spuntino”. Quando i ragazzi la videro arrivare le chiesero prima di tutto come stava e mentì dicendo che stava benissimo, poi iniziarono a parlare ognuno esponendo i suoi propositi per la giornata; quando una limousine nera si fermò davanti al residence suonando il clacson un paio di volte. Un uomo sulla quarantina scese dalla lussuosa auto e si diresse verso di loro … che avevano tutti un’aria piu confusa che sveglia …

-Scusate l’interruzione, sono qui per scortare la signorina Warner a casa del signorino Le Blanc. –

A questo punto tutti fissarono la ragazza sorpresi e lei non sapendo che fare si limitò ad alzare le spalle

- Ragazzi io vado da Pierre oggi pomeriggio, dobbiamo parlare di una cosa importante –

Sperava che non facessero domande e voleva andare via al piu presto? Certo che sì, ma sapeva fin troppo bene che non sarebbe stato così facile

- E cosa andresti a fare dal capitano della squadra avversaria??? -   fu Bruce il primo ad aprire bocca

- Già, non vorrai tradirci e dirgli le nostre tattiche spero! -  Questo da Patty se lo aspettava, quello che non pensava è che anche le ragazze stettero dalla sua parte

- E poi tu non vai proprio da nessun francese dopo ieri sera – Anche Mark era contrario e il resto del gruppo era con lui

- Mark ha ragione Yami, sei mia sorella e ti devo proteggere dalle scelte sbagliate, tu non andrai a casa di Le Blanc. –  Ancora un po e sarebbe esplosa, avevano così poca fiducia in lei se anche suo fratello non si fidava?

-E poi non possiamo rischiare, potrebbero batterci perché ti sei fatta sfuggire qualcosa riguardo la squadra,anche se penso sia questo il motivo della visita … di cos’altro potreste parlare? No tu non andrai là. –

Basta, anche Julian, no, non poteva sopportarlo. Era nuova, è vero, ma non per questo doveva essere doppiogiochista, possibile che dopo tutto non si fossero mai fidati di lei, possibile che l’avessero solo presa in giro per tutto questo tempo? Faceva male, non voleva crederci, non poteva … in fondo era grazie a questi ragazzi se era andata avanti col sorriso, gli stessi ragazzi che ora la stavano ferendo. Doveva essere realista, sarebbe andata da Pierre, eccome se lo avrebbe fatto, e poi lui aveva scomodato una limousine per lei e quel domestico che era venuto a prenderla era ancora lì: impassibile, esattamente nella stessa posizione di quando era arrivato.

-Sapete una cosa ragazzi, io mi sono fidata di voi, e a quanto pare ho fatto male,non avrei dovuto. Ora io andrò da Pierre e sapete perché? Perche non mi ricordo un cazzo di ieri sera e volevo sapere cosa fosse successo! Non centrate un cazzo voi e le vostre tecniche anzi non centra  una beata minchia proprio il calcio, ma a quanto pare non ho degli amici a cui parlarne quindi non so a che ora tornerò e non aspettatemi,anche se comunque non penso l’avreste fatto!-

- Oh … … … senti Yami noi … - tentò di dire Julian

-“Senti Yami” un cazzo Julian! AAaaa adesso basta devo andare e voi, voglio darvi un consiglio su cosa fare oggi ascoltatemi bene perché non lo ripeto due volte … … - intanto si era voltata e stava andando verso l’auto accompagnata dall’uomo, quando alzò il dito medio, senza voltarsi, verso i ragazzi che stavano seguendo la sua figura allontanarsi - … … FOTTETEVI-

Così dicendo entrò in auto e partì dopo qualche secondo verso la sua meta.

 

“Non pensavo potessero dirmi certe cose … pensavo fossimo amici … pensavo si fidassero di me … forse sono stata troppo dura con loro, no, va bene così. Se non volevano farmi arrabbiare non mi dovevano dire quelle cose, dovevano immaginarlo, almeno Ed, lui sapeva che avrei reagito così … Oh siamo già arrivati, ci penserò dopo, ora concentriamoci su quello per cui sono venuta”

Scese dall’auto e si diresse verso il cancello indicatogli dall’uomo in smoking, ed entrò quando quello si aprì teatralmente davanti ai suoi occhi. Nonostante l’avesse visto anche la sera precedente di giorno aveva tutto un altro aspetto, e poi la prima volta non si era soffermata a guardarlo. Entrò in casa e venne accolta da una donna sui trenta che le chiese di seguirla, e la portò davanti ad una porta, dalla quale si congedò salutando cortesemente, bussò … di nuovo … terza volta … nessuno apriva, così afferrò la maniglia e, notando che era aperto, entrò chiedendo permesso e trovandosi in un’enorme stanza con letto a baldacchino e cuscini dall’aria invitante, un numero considerevole di poster sul  calcio appesi alle pareti, e tutti gli oggetti che si sarebbe immaginata(molti dei quali con tema il calcio), si capiva che era la sua stanza ma se non ci arrivava c’era Pierre sulla terrazza quindi era logico pensare che la stanza appartenesse al ragazzo francese.

Lo raggiunse attraverso la porta finestra ma lui si accorse della sua presenza, probabilmente dal rumore che fece quest’ultima aprendosi

- Bentornata a casa Le Blanc mon cher –

- Ciao Pierre, ho bussato ma non hai aperto quindi sono entrata –

- Tranquilla, non devo aver sentito –

- Allora … perché sono dovuta venire in qua? A proposito non c’era bisogno di scomodare una limousine … -

- Sono una persona di classe. Comunque ti ho fatta venire perché … come dire … ecco iniziamo col dire che stamattina, dopo essermi svegliato senza ricordi, mi è sembrato parecchio strano che mi sia lasciato andare a quel punto così ho pensato di controllare le telecamere della piscina, ma non mi sembrava ci fosse niente di … strano … solo che quando Lola, la domestica, mi ha detto cos’ hanno trovato insieme ai nostri drink lasciati a bordo piscina ieri sera … ho … emmm … capito molte cose … … -

- Cosa! Cos’hanno trovato ! Dimmelo Pierre dimmelo!-

- Bé … ecco … sembra che oltre al drink … nei bicchieri … ci fosse anche dell’altro … -

- Cosa? Non tenermi sulle spine ! –

- Emm … sembra che fosse/è … … … extasi ... così ho riguardato i video e facendo attenzione in effetti si vede Luis che … insomma … mette le pasticche nei bicchieri … -

- Coooosaaaa!??!! Io lo ammazzo ! dov’è ?! –

- Calma, sono arrabbiato anche io, per questo ti ho fatto venire, abbiamo appuntamento tutta la squadra al campo d’allenamento per “festeggiare” la festa di ieri, hanno già iniziato, quindi possiamo andare e parlare con Luis … ti chiederei solo di non usare il karate, ci serve intero per le partite … o almeno non romperlo troppo –

- Va bene … non ci andrò troppo forte, ma non ti prometto niente, dovrai trattenermi –

Detto questo si avviarono verso un’auto già pronta davanti all’imponente cancello e il capitano francese aprì salendo al posto del conducente, era ricco, lo sapeva, ma Yami rimase comunque esterefatta nel vederlo al volante di una Porce. Il viaggio fu breve, Pierre era un ottimo autista e in giro non c’era molta gente, probabilmente anche perché le strade che avevano preso erano secondarie, sarebbe stato ingombrante doversi sbarazzare di folle di ragazzine urlanti e adoranti il bel capitano seduto al suo fianco, oltretutto il luogo dove si allena la squadra francese è abbastanza isolato per il medesimo motivo … e anche per i media.

Scesero dall’auto e a Yami iniziarono a prudere le mani, seguì Pierre verso il luogo di ritrovo della sua squadra e arrivarono in un campo tenuto benissimo, era erba sintetica ma sembrava davvero vera, i suoi compagni stavano festeggiando e quando lo videro arrivare lo chiamarono a gran voce.

- Hei capitano ti sei portato dietro una bella fanciulla! –

- Yami! Che piacere rivederti, dimmi cara, ti sei affezionata a noi e hai lasciato i giapponesi? -  salutò allegramente Jerome

- Mi piacerebbe e soprattutto piacerebbe a voi, ma ora dimmi dov’è Napoleon –

- Hei non si saluta piu ? –  questa volta fu Gustaph a parlare

- Ragazzi non c’è niente da scherzare, dov’è Luis? –

- O .. Okei … è andato in bagno qualche minuto fa dovrebbe … o eccolo sta arrivando … Ei Lui_ -

Non riuscì a finire la frase che Yami aveva caricato il calcio e il pallone aveva colpito Luis ad una potenza allucinante, il bomber francese non capì cosa fosse successo che si trovò a terra dolorante.

- Yami … capisco che tu sia arrabbiata … ma dovevi colpirlo proprio lì ? – esordì Pierre

I ragazzi erano esterefatti dalla potenza e dalla precisione del tiro effettuato dalla ragazza, dopo qualche minuto anche l’attaccante si riprese e iniziò a guardare verso di loro cercando di capire cosa fosse accaduto. Quando lo capì andò dritto verso i ragazzi, e dalla faccia che aveva di sicuro non voleva complimentarsi per il tiro

- Perché?! Avanti dimmi perché avresti fatto una cosa del genere!? –

- E me lo chiedi anche! Sai di solito si chiede prima di drogare i drink delle persone! –  Yami era davvero incazzata, e infatti partì un ceffone bello sonoro che lasciò un bel segno rosso sulla faccia del povero Luis … povero si fa per dire …

- Ha ragione Luis, tra tutto quello che potevi fare questa è la cazzata piu grande in assoluto! –

Discussero per una buona mezz’ora, o per meglio dire scaricarono la loro frustrazione sul bomber, alla festa si erano uniti anche i due francesi che erano stati con loro in piscina la sera precedente.

Quando si “calmarono” Luis si prese la colpa di tutto e diede ragione ai ragazzi, non sa il perché, forse per paura o forse era veramente pentito, ma sicuramente ora ci penserà due o tre volte prima di rifarlo. I ragazzi lo perdonarono e tornarono a festeggiare tutti insieme, mentre Yami fu riportata a casa da un autista di Pierre chiamato per venirla a prendere.

In auto

“però … i ragazzi hanno perdonato Luis praticamente subito … sono davvero dei buoni amici … e io sono una stronza, i ragazzi sono miei amici e in quanto tali hanno a disposizione tutte le possibilità che vogliono, ho deciso appena torno gli scrivo un biglietto di scuse … potrei dirlo loro a voce ma sicuramente non ci riuscirei … dannato orgoglio degli Warner … Sì, mi scuserò, la colpa è anche mia e loro fin ora sono sempre stati gentili con me, oltretutto mi serve il mio Patrick, sono successe tante cose e non posso tenere tutto per me, rischio di esplodere, oh eccoci”

Entrò senza farsi vedere e andò in camera sua, dove pensò a cosa dire ai ragazzi, ci aveva pensato, avrebbe superato l’orgoglio e avrebbe detto a voce le scuse di cui si accusava ma in realtà sapeva di avere colpa solo a metà. Era davvero difficile, soprattutto per lei, ma doveva riuscirci, così all’ora di cena scese e si presentò ai ragazzi prima a testa bassa ma poi attirò l’attenzione di tutti e a gran voce chiese scusa per il suo comportamento, ci furono varie discussioni su di chi fosse realmente la colpa e chi avrebbe dovuto scusarsi ma poi l’argomento cadde e tutti cenarono in armonia, chi aveva qualcosa da dire lo aveva detto e a lei andava bene così perché aveva degli amici stupendi e a cui avrebbe sempre voluto bene.

Dopo cena, in giardino

Scese a fare una passeggiata, era da tanto che non lo faceva, da quella volta che aveva incontrato Mark, a pensarci gli veniva da sorridere … Mark … eccolo là che si allenava da solo a sera tarda, decise di andare da lui, scese e lo raggiunse in campo, passandogli la palla appena atterrata ai suoi piedi. Un passaggio perfetto. Perfetto. Come lui, sudato, con la maglietta aderente bagnata, sicuramente faceva la sua bella figura, lei non avrebbe potuto pensare a niente di piu perfetto. Lasciò da parte questi pensieri e si concentrò su quello che stava accadendo intorno a lei, lo sapeva, quando pensava a cose che le piacevano finiva con l’estraniarsi dal mondo e se anche qualcuno le avesse detto qualcosa non lo avrebbe sentito.

- Bel passaggio, piccola Warner –

- Grazie, modestamente sono fantastica a calcio –

- Certo,e allora com’è che aiuti Julian con le tattiche e non sei in campo? –

- Scelta professionale, ovviamente –

Risero. La risata del ragazzo le fece fremere la schiena, limpida,ma virile, proprio come lui che con quegli occhi neri come l’ossidiana riusciva a guardarti dentro e capire se qualcosa ti turbava, occhi che avrebbe tanto voluto avere solo su di sé.

- E dimmi, hai poi scoperto cos’è successo ieri sera? –

- Certo, porto sempre a termine gli obbiettivi che mi fisso –

- Allora puoi raccontarmelo –

Si sedettero in panchina e dopo attimi di esitazione la ragazza cominciò il suo racconto, ma non raccontò del giorno prima, inutile mentire, i ricordi non le erano tornati, raccontò di quel pomeriggio passato con i francesi e di come avesse steso Luis Napoleon, avrebbe voluto raccontare anche di come si era sentita dopo le loro parole … dopo le SUE parole, ma questo non lo avrebbe saputo nessuno, solo Patrick che era passato da lei dopo cena,scusandosi ancora per non essere stato l’amico che avrebbe dovuto essere dalla sua parte, ma a lei non importava.

Era tardi e i due rientrarono, il ragazzo accompagnò Lei alla sua stanza e quando furono davanti ala porta e la ragazza stava per entrare la bloccò per il polso e la guardò dritta negli occhi

- Mi dispiace, non avrei dovuto arrivare alle mie conclusioni oggi pomeriggio, scusa – era sincero, lo vedeva nei suoi occhi

- Mark, va tutto bene, ti ho già perdonato e lo sai –

Lo disse guardandolo in quelle pozze nere in cui piu di una volta era affogata, e sorridendo, un sorriso che avrebbe sciolto l’iceberg che ha affondato il Titanic, e lui capì, capì che anche lei era sincera, perché non si può sorridere in quel modo meraviglioso e mentire con quegli occhi fantasticamente suoi. Si salutarono e Yami entrò nella stanza dove si mise subito a letto e si addormentò quasi subito. Con un sorriso se possibile ancora piu grande e nella mente l’immagine di  quel viso che le faceva sciogliere il cuore.

 

 

Bè … non ho niente da dire

Ringrazio chi recensisce e/o mette tra le seguite (o altro) e vi saluto

Al prox. Capitolo

Fuyu_chan

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Capitolo 10
*** serata con sorpresa ***


Era sveglia già da un po’, aveva fatto colazione, aveva salutato i ragazzi e ora era nella sua camera. E si stava annoiando. Si perché quel giorno i ragazzi erano impegnati in una conferenza che si sarebbe trattenuta molto a lungo, le ragazze avevano deciso di andare a fare shopping e sarebbero rimaste fuori tutto il pomeriggio, quindi, a conti fatti, era sola e poteva fare tutto quello che voleva.

Non avendo però niente da fare decise di disegnare, era da un po’ che non lo faceva e allenarsi non avrebbe di certo fatto male. Prese un foglio, la sua “attrezzatura” professionale e si mise le cuffie, iniziò a pensare a un soggetto, cosa che si rivelò piu difficile del previsto, si tolse le cuffie e collegò il cellulare alle casse così che la musica potesse risuonare liberamente nella camera, e in un attimo la voce di Marracash riempiva la stanza.

Anche dopo questo cambiamento la sua testa non riusciva a pensare ad altro che a quel viso, non ci riusciva proprio, Lui si era insinuato nella sua testa e non aveva intenzione di uscire, ripensò a quello che suo fratello le diceva quando non era nella stessa situazione da bambini “lascia uscire la tua immaginazione, non rinchiuderla” quindi lo fece: sulle rime di “didinò” iniziò a tracciare linee sul foglio e dopo un paio d’ore aveva finito la traccia a matita e decise di fare una pausa, scese quindi giù e si diresse in cucina. Mentre era lì che sorseggiava un tè freddo la maniglia scattò e vide entrare le ragazze che lasciarono una pila di sacchetti vicino al divano e la raggiunsero sorridenti, mentre lei era intenta a rispondere ai messaggi che le erano arrivati mentre lavorava

-Hei, Yami, non ti sembra che il volume della musica sia un po’ alto? E poi è rap, che schifo, sai che non si addice a una ragazza?-   non le era mancata per niente la voce di Patty

-Ciao anche a te Patty, il volume ?no, non mi sembra alto perché, secondo te, lo è? Sai che neanche un occhio viola si addice a una ragazza, ma se continui così è probabile che ne avrai uno –

-Dai ragazze non cominciate a litigare, Yami, stasera andiamo ad una festa organizzata dalla federazione, sarebbe meglio se andassi a prepararti-  si intromise Jenni

-Grazie Jenni lo terrò a mente, ora se volete scusarmi torno in camera mia, ci vediamo dopo-

Tornata in camera abbassò la musica e iniziò a colorare i disegno.

Dopo un’oretta circa il foglio era intinto di colori e su di esso risaltava il volto del ragazzo che la sera prima aveva accompagnato la ragazza in camera.

Mise il disegno insieme agli altri nella cartellina e si buttò a peso morto sul letto, prese il cellulare tra le mani e scivolò sul numero del mister cliccando il tasto di chiamata

- … … … -

-Dai, rispondi,rispondi … -

- … .. Pronto? Yami?-

-Sì, salve Freddie, disturbo?-

-Stiamo facendo una pausa, per cosa mi hai chiamato?-

-Bé le ragazze mi hanno informato di stasera e mi chiedevo se la mia partecipazione all’evento fosse necessaria-

-Penso che basti avere Julian con noi in quanto regista, se vuoi puoi rinunciare a venire-

-Grazie. E mi darebbe il permesso di andare ad un’altra festa stasera?-

-Basta che non ti metti nei guai, capito?-

-Certo! Grazie mille mister!-

Chiuse la chiamata più felice che mai e si diresse in bagno, si sfilò i vestiti e si buttò sotto il getto d’acqua calda rilassandosi. Una doccia era quello che ci voleva, la rilassava sempre.

Arrivò l’ora di cena e la ragazza scese in sala, la squadra era da poco tornata alla base e dovevano di sicuro essere stanchi, quindi le ragazze avevano preparato una cena ristoratrice per dargli energie per la festa di quella sera. Si sedette al solito posto e quando i piatti furono serviti e tutti si sedettero a tavola fu il mister a prendere parola per primo

-Allora,ragazzi, sono soddisfatto del pomeriggio, anche se capisco che sia stato stancante,ma dovete resistere ancora stasera e domani avrete una giornata libera per riposarvi.-

A quelle parole gli occhi di molti si illuminarono e a Yami scappò una risata che contagiò anche Amy e Jenni mentre Patty parlò dopo il mister sempre guardando storto la ragazza con cui nel pomeriggio aveva quasi litigato

-Hey, Yami, perché non ti sei preparata per la festa?-

-Ah non velo ho detto? Stasera ho una festa, non vengo con voi-

- ma … mister lei cosa dice?-

-Ho già approvato questa decisione nel pomeriggio, penso che in rappresentanza di regista della nostra nazionale basti Julian –

Con quest’ intervento la discussione finì e tutti finirono di cenare in silenzio.

Finito di mangiare il dolce la ragazza andò in camera sua e iniziò a prepararsi per la serata:top nero che lasciava parte della pancia scoperta, minigonna nera, parigine a rete, tacco 10, e giubbotto di pelle. I capelli legati in una treccia che ricadeva dolcemente sulla spalla sinistra e un velo di trucco con una linea di eye-liner nero.

Scese quando il mister richiamò i ragazzi per andare, mentre camminava i ragazzi rimasero di stucco e le ragazze la guardarono contrarie

-Yami, hai promesso di non metterti nei guai ricordi?-

-Stia tranquillo mister, so quello che faccio-

E detto questo uscì dirigendosi verso il garage dov’era parcheggiata la SUA Harley nera lucida. Mentre prendeva le chiavi e il casco venne raggiunta dal trio di suo fratello e da Benji dietro di loro che parlò per primo

-Sai piccola Warner, vestita così sei ancora più sexy-

Questo commento regalò al portiere un’occhiataccia da parte di Ed, dopodiché l’ SGGK lasciò i 4 ragazzi soli

-Sicura che non ti caccerai nei guai sorellina?-

-Tranquillo fratellone, andrà tutto bene, anche da ubriaca ho molto giudizio, infatti non vado mai con gente che ha brutte intenzioni, anche l’ultima volta, quando la mattina ci siamo svegliati nello stesso letto mi ha riaccompagnato a casa con la sua auto e ora siamo ottimi amici-

Il ragazzo davanti a lei per poco non svenne e lei, divertita, salì a bordo della sua moto e sfrecciò via prima che il karateca potesse dirle qualcosa, ma poté sentire la risata della tigre in sottofondo.

La discoteca era davvero piena, e piena era anche la fila di ragazzi che da un po’ di tempo la stavano corteggiando, ma non poteva fare questo a suo fratello, quindi si era imposta di non bere troppo e così stava facendo.

Era solo al secondo bicchiere di Vodka.

 

Discoteca h.01.30 a.m.

Guardò l’orologio, l’una e mezza, forse era meglio tornare a casa. Sarebbe andata via mezz’ora prima ma aveva visto che c’era una gara di bevute e non era riuscita a resistere dal provare, ovviamente aveva vinto, ma era preoccupata che suo fratello fosse preoccupato per lei … buffo … .

Uscì di lì e si diresse verso l’ Harley, salì a bordo e corse verso il residence.

Una volta arrivata e parcheggiata la moto si diresse in cucina, era tardi ma la luce era accesa, e quando entrò ci trovò la tigre che beveva un bicchiere d’acqua fresca

- Yami, alla buon ora, com’è andata la festa?-

-Benissimo-

Sorrise la ragazza e gli strappò di meno il bicchiere che teneva in mano per berne qualche sorso, la vista era offuscata dall’alcool e anche la testa, ma non troppo da non sapere del tutto quello che accadeva

-Qualcuno è un po’ ubriaco eh-

Scherzò Mark, la ragazza gli diede un leggero pugno sul petto e incontrò gli occhi del ragazzo che la rapirono per qualche minuto,

-Allora? Adesso devi andare a letto-  sentenziò Mark

-Ma non ho sonno, e sono troppo stanca per fare le scale, mi porti tu??-  chiese con gli occhi da cucciolo la ragazza

-Sei impossibile, non hai sonno ,ma sei stanca-

Rise il ragazzo, e in risposta ricevette una linguaccia, poi prese la ragazza e la portò su per le scale, quando furono davanti alla porta della sua camera la lasciò scivolare coi piedi a terra, e lei nascose il viso nel suo petto

- Hei devi andare a dormire-

-Ma io non ho sonno-

-Non mi interessa-

La ragazza mise il broncio e lo fissò per un po’, poi si alzò sulle punte per raggiungere il viso del ragazzo

-Sai come potremmo passare il tempo?-

Glielo sussurrò all’orecchio e il ragazzo venne attraversato da un brivido che passò lungo la schiena, lei se ne accorse e iniziò a lasciargli una scia di baci su tutto il collo, lui le prese le mani e la bloccò contro la porta

-smettila, sei ubriaca, non lo vuoi davvero-

-lo so io quello che voglio-

Si divincolò dalla presa del ragazzo e continuò il lavoro fino a che Mark non la bloccò e si avventò sulla sua bocca senza riuscire a trattenersi.

Da dolce diventò un bacio più passionale e il ragazzo aprì la porta e fece scivolare la ragazza dentro, chiudendo la porta a chiave, e poggiandola sul letto senza smettere di baciarla. Iniziò a levarle la maglietta e la in pochi minuti la lascò in intimo, lo stesso fece lei per lui che iniziò a scendere sul collo e poi sempre piu in giu, e la stanza cominciò a riempirsi dei gemiti della ragazza e ben presto anche del ragazzo.

E poi successe, e anche se lei era ubriaca, sapeva cosa era successo, ed era sicura che se lo sarebbe ricordata. Quando si addormentò aveva al suo fianco il ragazzo, e sorrideva felice.

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Capitolo 11
*** sembrava una bella giornata ***




La sveglia suonò e lei la maledisse in 48 lingue diverse, aveva un mal di testa terribile ed era sicura che suo fratello non sarebbe passato sopra quella specie di casino che aveva combinato la notte precedente, e in più non sapeva se Mark avesse parlato, era sveglia da qualche minuto ormai e aveva constatato che il ragazzo era andato via; non si era arrabbiata, aveva capito quel gesto, lo avrebbe fatto anche lei.


La sveglia suonò di nuovo, e Yami si alzò con malavoglia dal letto che la continuava a chiamare, si fece una doccia fredda e si vestì con un paio di pantaloncini di tuta e una canotta neri. Scese in sala, andò in cucina e si prese una tazza di caffè e un cornetto al cioccolato, andò in sala e si accomodò al solito posto affianco ai Derrik. Se ne accorse subito che tutti la fissavano, ma non ci diede peso, non ne aveva voglia di inventarsi qualche palla per rispondere alle domande di tutta la squadra.


-Si può sapere che hai fatto ieri sera, Yami?- A quanto pare suo fratello non era dello stesso avviso


-Niente, sto bene, tranquillo. Ieri sera ho solo bevto un po', niente di che-

-Sicura?...é strano, quando ti ubriachi non riesci a salire le scale, lo sai, riesci a camminare, andare in moto, ma non a correre o salire le scale. Quindi?-


Perchè suo fratello doveva conoscerla così dannatamente bene? Alcune volte era dalla sua parte ma quando faceva così non lo sopportava, capiva che lei non voleva parlarne, ma continuava a chiederle e investigare


-Quando sono arrivata Mark era in cucina e mi ha accompagnata in camera ...-


Il ragazzo nominato si alzò lo sguardo verso la ragazza e le lanciò un'occhiata molto eloquente che diceva “prova-a-dire-qualcosa-e-non-vivrai-molto”, e lei lo assecondò


-...non ricordo altro-


Ed si voltò verso la tigre


-Lo accompagnata in camera e sono tornato a dormire-


Finirono la colazione e andarono tutti in campo a cominciare l'allenamento, mentre lei andava in panchina con Julian e il mister.

Cominciarono la giornata pensando a schemi per la partita che si stava avvicinando sempre di più, e che avrebbero vinto a qualsiasi costo, pur trattandosi di un'amichevole.


Passò così il pomeriggio e le manager portarono ai ragazzi qualcosa da bere e gli asciugamani per il sudore. Mentre la squadra tornava in campo vide che Mark la guardava, e subito distolse lo sguardo, e gli tornarono in mente le immagini della sera prima, e anche che doveva parlare con lui, in tutto il giorno le aveva solo rivolto occhiate ghiacciate e lei proprio non ne capiva il motivo; era ubriaca e lo era anche lui, la festa a cui la squadra aveva preso parte doveva essere più movimentata di quella a casa del francese, comunque per lei aveva significato qualcosa, lui però non sembrava dello stesso avviso dal suo comportamento.


Non sapeva come fare per avvicinarlo senza “sospetti”, se gli avesse semplicemente chiesto di parlare suo fratello avrebbe voluto sapere, soprattutto dopo quello che aveva saputo quella mattina, per questo di sicuro non lo avrebbe fatto in modo scontato, per ora nessuno avrebbe dovuto sapere quello che era successo.


La giornata stava per terminare, tra mezz'ora esatta sarebbero andati a cena. I ragazzi erano a farsi una doccia e lei, Julian e il mister stavano discutendo in salotto sulle condizioni fisiche della squadra e le prestazioni del pomeriggio.

Si sedettero a tavola e le ragazze portarono la cena


-Ei, Yami, ti sei divertita ieri sera coi tuoi amici in discoteca?- La voce di Patty le dava sempre ai nervi, qualunque cosa dicesse


-Sì, Patty, mi sono divertita, magari un giorno ti porterò, anche se probabilmente preferisci aspettare che il tuo “sanno-tutti-di-chi-sto-parlando” la smetta di vedere solo erba sintetica e palla al piede e ti sbatta per bene, anche se penso che ci vorranno molti anni ancora.-


Tutti si azzittirono all'istante e dopo pochi secondi, partendo da Bruce, si levò una catena di risatine che fece arrabbiare e arrossire Patty allo stesso tempo, soprattutto quando non fu più l'unica a infierire


-Ei, Patty ,Yami ti ha proprio battuta eh?- Fu Price il primo

-Sì, e secondo me ha ragione, ma che vuoi farci cara,un giorno forse si accorgerà di te- e il secondo fu Mark


Anche questa volta le risate si fecero sentire, e il mister decise di intervenire


-Bene, visto che vi divertite tanto: Benji tu vieni con me e facciamo due chiacchere, Lenders tu e la signorina Warner sparecchierete la tavola e laverete i piatti, DA SOLI-


Rimasero tutti muti e si sentirono dei “aiuto” o “cavoli, se è arrabbiato” e cose di quel genere che non aiutarono i due ragazzi a buttar giù la pillola


-Buona fortuna sorellina-


E dopo quel saluto da parte del maggiore la ragazza rimase sola con la Tigre, quella era la situazione che stava aspettando da tutto il giorno, era sola, con lui, e poteva parlargli senza nessuno intorno ad ascoltare.


Iniziarono a sparecchiare e poi si diressero in cucina per lavare i piatti, il mister gli aveva proibito di usare la lavastoviglie e quando ebbero quasi finito la ragazza prese parola


-Ei, Mark ...-

Quando vide il ragazzo voltarsi nella sua direzione continuò


-Senti,riguardo a ieri sera volevo dirti ...-

-Anche io, eravamo ubriachi, è stato solo sesso, tu?-

-Giusto, anche per me lo stesso-


E detto questo il ragazzo si scusò e le chiese di finire perché doveva parlare col mister di alcune faccende, lei annuì e guardò la schiena del ragazzo scomparire dietro la porta, e in pochi minuti finì il lavoro, per poi correre di sopra e chiudersi in camera a più mandate possibili e lasciando la chiave nella serratura.


Perché ? Perché gli aveva detto così? Quella domanda la tormentava, ma in cuor suo sapeva bene il motivo, non voleva soffrire, non di nuovo, non ancora, aveva già sofferto abbastanza per soli 16 anni di vita e pensava che auto-convincersi che fosse stata solo una notte di follie sarebbe bastato a farle dimenticare i suoi sentimenti verso il moro.

Ma la verità era che nel momento in cui Mark aveva parlato aveva sentito il suo cuore spaccarsi, e ora lo stava rimettendo insieme con la colla, cercando di non dare peso ai fatti; ma anche se ci provava non ci riusciva, e mentre era lì, sdraiata a pancia in sù sul suo comodo letto due lacrime solitarie scivolarono dai suoi occhi sulle sue guance e bagnarono il cuscino senza che lei potesse fermarle in alcun modo.

La mattina dopo la ragazza pensò molto a cosa fare, e decise che per il momento si sarebbe comportata come al solito, esattamente come Lui.

Scese e fece colazione come al solito, salutò tutti e sorrise dolcemente al fratello, riuscendo a far sorridere anche lui e i ragazzi che aveva intorno, non aveva neanche voglia di litigare con Patty e discutere con Amy o Jenni quindi non rispose a provocazioni e obbedì gentilmente a qualsiasi loro richiesta.


La giornata passò così lenta monotona e noiosa.


La settimana passò così più lenta più monotona e più noiosa.


Finché venerdì sera, appena uscita dalla doccia e indossato il suo pigiama di “Edward mani di forbice”, ricevette una telefonata da un ragazzo che conosceva bene


-Ehilà,quanto tempo, come mai questa telefonata?-

-Grazie, sto bene anche io-

-Quante storie, allora?- non riuscì a trattenere una risata-

-Allora, non prendere impegni domani sera perché esci con me, ti faccio sapere come vestirti e l'ora in cui vengo a prenderti domani-

-Grazie per la scelta, non pensi che potrei avere di meglio da fare che uscire con te?-

-Hai di meglio da fare?- stava ridacchiando, e anche lei

-No, aspetto notizie, a domani, ragazzaccio-

-A domani, ragazzaccia-


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Capitolo 12
*** vendetta o piacere? ***


SABATO MATTINA h. 8.30

Scese in sala a mangiare qualcosa per colazione, suo fratello ancora non sapeva niente di quello che era successo tra lei e Lenders,non le piaceva mentirgli ma se lo avesse saputo sarebbe successo il finimondo, lo sapeva lei, come lo sapeva anche Mark; anche per questo aveva accettato l’invito, per distrarsi un po’ e rilassarsi i nervi … e forse anche un po’ per vedere la reazione di Mark, si, è quello che voleva fare da quando l’aveva visto con quella troia, appena 2 giorni dopo la notte con lei, si era sentita morire, dentro.

Aveva l’autorizzazione del mister, ma ancora nessuno dei suoi compagni lo sapeva, oltre a Parick, a lui diceva tutto, anche “quello” e il ragazzo l’aveva sempre capita, e dopo una bella strigliata aveva cercato di calmare e consigliare la ragazza: era sua l’idea di rilassarsi uscendo, e a Yami era sembrata davvero ottima. Mentre erano a tavola venne chiamata dal mister e dopo una decina di minuti raggiunse gli altri in campo,dove Julian la stava aspettando.

Il primo tempo passò velocemente e i ragazzi tornarono in panchina per riposarsi, la ragazza finalmente pensava a qualcosa di diverso e si concentrava sul lavoro, faceva davvero caldo quel giorno

-Allora?-

-Bravissimo-

-Solo, pensavo di più-

-Come siamo egocentrici oggi-

-Già,comunque,baby, lo fai un favore al tuo migliore amici?-

-Dica-

-Vai in camera mia a prendermi un’altra maglietta? Questa è zuppa di sudore-

-Torno subito-

Prese le chiavi e si diresse verso la stanza che Patrick divideva con Paul e Bruce a prendergli una maglietta pulita, notando quanto lui e Paul fossero ordinati a rispetto ad Arper.

La cosa la fece sorridere, quel ragazzo era un disastro, ma almeno era divertente …

Tornò giù dove c’era ad aspettarla l’attaccante

-Ecco qui, ho conquistato il bottino!-

-Brava, ti meriti un bel premio-

-Siii, e quale sarebbe il mio premio, di grazia,?-

-Vedermi senza maglietta, e potermi ammirare in tutto il mio splendore-

-oh…-

-Hey, se fai così mi offendo baby-

Si misero a ridere entrambi, una risata genuina, vera, di quelle che ultimamente riusciva a fare solo con Patrick. Risata che fu interrotta, però, dalla voce di Ed alle loro spalle

-Poca confidenza Everett-

-Fratellone … sei mica geloso?-

-Io? Geloso? Non farmi ridere, mi preoccupo per te, tutto qui-

-Ma davvero … -

Come ad avere gli stessi pensieri i due ragazzi presi in considerazione dal portiere si scambiarono un’occhiata complice e un attimo dopo lei era appiccicata a Patrick, che ancora senza maglietta, le cingeva la vita con un braccio. Sul viso del maggiore degli Warner apparve un’espressione mista tra lo stupito e l’incazzato, ma subito si ricompose e congelò con lo sguardo il ragazzo avvinghiato alla sorella, il quale come risposta ghignò divertito.

-Se dovete dirmi qualcosa, parlate ORA-

-aahahahahahah -

-ahahahahahah-

-Basta ridere!-

-OK,OK, scusa, ma è stato divertente-

-Perdonami, Benji, ma tua sorella ha ragione-

-RAGAZZI IN CAMPO!- la voce del mister riecheggiò in campo

-Andiamo!-

-Sempre bravissimi ragazzi!-

-Grazie sorellina!-

-Certo Baby!-

Il resto della giornata passò in fretta e arrivò l’ora di cena, e la ragazza ricevette le informazioni che aspettava dal francese che avrebbe incontrato quella stessa sera. Andò a prepararsi mentre i ragazzi erano in sala a prepararsi. Si fece una doccia e pensò a cosa indossare, alla fine arrivò alla soluzione di questo difficilissimo quesito: top nero, shorts di pelle nera, calze nere, all star nere, i capelli lasciati sciolti lungo la schiena  un velo di trucco sempre sulle tonalità scure.

Era quasi ora e scese a raggiungere i ragazzi, e appena la videro strabuzzarono gli occhi, fecero domande e lei gli diede tutte le risposte tranne una: con chi doveva vedersi?

Lo scoprirono quando qualcuno venne a suonare alla porta del residence, quando Patty andò ad aprire si trovò davanti Luis Napoleon, glielo chiesero, ci arrivarono dopo a capire che era con lui che Yami doveva uscire.

-Hai davvero una macchina fantastica sai?-

-Ti piace?-

-Scherzi? Hai una camaro cazzo, certo che mi piace!-

Il viaggio passò così con discussioni sul luogo dove il ragazzo stava portando la giapponese ma non glielo volle comunque svelare, lo vide solo alla fine.

-Quindi stavamo andando in discoteca?-

-Non solo, questa è la discoteca più esclusiva di tutte e io ho il pass per il privè –

-Ti sposo-

-lo so-

Entrarono, ballarono e dopo aver bevuto ed essersi divertiti andarono a casa di lui dove caddero sul divano a peso morto pensando a quello che le rispettive squadre potessero pensare di quella situazione.

Non era ubriaca.

E nemmeno lui.

Erano le 11.45, accesero la tv e girarono i canali fino a trovare una partita iniziata da poco e pensarono di finire di guardare quella: Barcellona-Juventus.

Mentre Luis era concentrato a sorseggiare la sua birra guardando la partita lei si fermò un attimo a guardarlo: era davvero figo quella sera, vestito di nero,con la camicia sbottonata che lasciava in bella mostra i suoi pettorali che molte fan svrebbero voluto toccare o almeno vedere una volta nella vita e che lei ora aveva davanti

-Se continui così, finirai per consumarmi-   il ragazzo ghignò divertito

-Allora forse devo venire più vicina-  azzardò la ragazza

Alla fine si trovarono a guardare la televisione che lei era appoggiata al petto di lui che la teneva stretta tra le braccia.

Si può immaginare cosa successe quando finirono i 90 minuti di partita senza che dica niente.

Non seppe dire se lo fece solo per farla pagare al bomber giapponese o perché in effetti il francese era davvero sexy e attraente, ma sapeva benissimo che nessuno al residence avrebbe chiuso un occhio su tutto questo ma era pronta, perché voleva vedere la SUA reazione.

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mi scuso per il madornale ritardo ma mi si e rotto il telefono e il computer insieme quindi c'erano un pò di problemi
comunque spero vi piaccia
Fuyu-chan


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Capitolo 13
*** riconciliazione ***


“ti sei divertita, ti sei divertita..”

Era un quarto d’ora ormai che cercava di calmarsi per cercare qualche scusa che suo fratello avrebbe bevuto senza problemi, ma ancora non ci era riuscita, avrebbe dovuto dirgli la verità? Neanche sotto tortura. Avrebbe mentito, in fondo suo fratello la conosceva bene è vero, ma durante la sua permanenza in Italia aveva imparato a mentire per non finire all’ospedale, quindi si può dire che era un’attrice praticamente perfetta.

Dopo essersi svegliata affianco a Napoleon, era andata a farsi una doccia, e quando era uscita dal bagno e lui non era più in camera lo aveva trovato in cucina, alle prese con due Crêpe Susette e la tavola apparecchiata per una perfetta colazione francese. Si era vestita e avevano fatto colazione assieme, e aveva ammesso che quella era la colazione migliore che avesse mai fatto; Napoleon si era offerto di accompagnarla al residence in auto e lei aveva accettato di buon grado quell’offerta, e ora erano zitti ed entrambi mezzi assonnati che andavano verso i giapponesi, il ragazzo cercava di aiutare Yami con le scuse da inventare ,ma a di mattina non erano molto fantasiosi, così lasciarono perdere e iniziarono a parlare di cose a caso, scoprendo di avere gli stessi gusti in fatto di musica. Dopo mezz’oretta arrivarono al residence della nazionale nipponica e la ragazza salutò il suo accompagnatore, entrò senza fare rumore, erano le 9.00 A.M. di domenica mattina e la squadra stava di sicuro dormendo.

Si mise degli shorts di jeans e le all star e uscì a prendere una boccata d’aria tirando qualche rigore e pensando ai fatti suoi.

Era stata bene, il ragazzo francese non era certo un galant’uomo come Le Blanc, ma sapeva come farla divertire, la discoteca era davvero bella sia come stile che come gente e musica, e poi con lui si poteva parlare un po’ di tutto, calcio, musica, videogame, youtube, tutto. Senza contare l’aspetto: di sicuro nessuno poteva dire che Luis Napoleon non era un bel ragazzo, alto, palestrato al punto giusto, con le palle e un po’ menefreghista, ma quando voleva diventava dolce e,strano a dirsi ma riusciva anche a capirti, come piacevano a lei; e poi cucinava in modo divino, altro punto assolutamente a favore del ragazzo.

Aveva passato una bella serata, la notte passata con lui se la ricordava, e le era piaciuto, eccome, anche se si immaginava già la reazione poco ragionevole di Ed se lo avesse saputo; lo stava dimenticando e la cosa era decisamente una buona notizia per lei, ovviamente non poteva dire che Luis fosse il suo ragazzo, come lei non era la sua ragazza, era stato solo divertimento dopo una bella serata, non sapeva se sarebbero usciti ancora insieme, ma non poteva negare a sé stessa che non le sarebbe dispiaciuto se il biondo l’avesse invitata ancora.

Aveva finito i palloni, li aveva lanciati tutti, non sapeva che ora fossero ma a giudicare dalla sala che cominciava a riempirsi dovevano essere più o meno le dieci, mise via i palloni da calcio e raggiunse gli altri all’interno, sedendosi a tavola

 

-Bentornata a casa Yami, ti sei divertita ieri sera col francese?-

Sputò Mark con voce acida, ma che voleva, lui le aveva detto che tra loro non c’era niente quindi perché si impicciava

-Veramente sì, tantissimo-

-E a che ora saresti tornata?-

Ecco, suo fratello cominciava a fare domande

-Stamattina, alle 9, mi ha accompagnato Luis in macchina-

-Ooooh, Luis, e sentiamo ti sei divertita con Luis??-

Ma che diavolo … perché Mark non la finiva

-Se proprio vuoi saperlo sì, mi sono divertita molto, e visto che era tardi mi sono fermata a casa sua e abbiamo guardato Juve-Barca-

-Bene, ne sono felice, avete guardato una partita, sai che divertimento..-

Adesso basta, chissene frega di lui, di Ed e di tutti gli altri non ce la faceva più a sopportarlo.

Intanto gli altri stavano guardando questo scontro con gli occhi di chi njon capiva quei toni scontrosi e si stupirono ancora di più a sentire il resto

 

-Vuoi sapere tutto, bene allora ti accontento signor sarcasmo: siamo andati in discoteca, abbiamo bevuto, siamo andati a casa sua, abbiamo guardato la partita bevendo birra, e siamo andati a letto insieme, e sai una cosa Luis è molto più bravo e dotato di te tesoro!!-

Detto questo la ragazza si alzò e corse su per le scale.

Dietro di lei a tavola tutta la squadra tranne Patrick era rimasta a bocca aperta, perfino Mark non si sarebbe aspettato una risposta del genere ed era rimasto spiazzato,in seguito a quello che era successo toccò a Patrick spiegare della notte tra Lenders e Yami, mentre Holly e Bruce cercavano di trattenere a forza Ed dall’andare a prendere a botte Mark, il ragazzo era suo amico è vero, ma di certo questo non gli dava il permesso di usare sua sorella come un giocattolo … … o come una troia … Everett non si era dimenticato certo di dire che la ragazza era ubriaca, e questo non aveva fatto altro che peggiorare la situazione, già di per sé complicata.

 

Mentre giù stava accadendo tutto questo la ragazza era scappata in camera sua e aveva messo i Linkin Park a tutto volume per calmarsi, ma le lacrime continuavano lo stesso a cadere dai suoi occhi come pioggia; non voleva ascoltare nessuno, non voleva vedere nessuno, non voleva parlare con nessuno, ma quando suo fratello bussò alla porta non poté non aprire, dovevano parlare è vero ma per tutta l’ora seguente la ragazza rimase col viso nel petto del maggiore a piangere come una bambina, mentre lui le carezzava i capelli.

 

-Allora?-

La voce di Ed non era arrabbiata, ma calma

-Mi dispiace io..-

-Eri ubriaca, lo so, Patrick ci ha raccontato tutto-

-Mmmm …-

-Ti piaceva vero?-

-Già -

-E ora?-

-Ora vorrei che Luis mi invitasse di nuovo-

-Anche se è nostro avversario, non mi opporrò-

-Grazie, fratellone-

Si abbracciarono e dopo aver fatto pace si misero a parlare di cose come ai vecchi tempi quando si dicevano tutto e lui doveva proteggere la sorellina minore.

 

Ma lo sapeva, sapeva che doveva parlargli ed è quello che avrebbe fatto, andò giù, sorretta da suo fratello, e parlò con Mark, e senza troppi giri di parole i due ragazzi chiarirono che quello che era successo era soltanto un episodio isolato che non si sarebbe ripetuto.

Dopo che i due si furono finalmente riconciliati, i rapporti tornarono come prima,e ,ovviamente, Bruce propose una festa per la loro riconciliazione, fu quella sera e fu divertentissima, senza alcolici, solo loro,i dolci, i salatini, il calcio, la musica e tanta allegria.

Erano le 11.30 P.M. quando andò a dormire.

 

 

Luis, 11.30 p.m.

Notte’ fighissima regista

Tu, 11.31 p.m.

Notte’ fighissimo bomber

 

 

Buongiorno’

Ho finito gli esamiiii yeeee ……..dopo questo sclero sappiate che, essendo in vacanza, riuscirò ad aggiornare la storia con più regolarità, senza bisogno che qualcuno mi minacci di shipparmi la vita quindi bene.

Grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui e ciaaaao.

Fuyu_chan

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Capitolo 14
*** riflessioni ***


 

Era felice di aver fatto finalmente pace con la Tigre, anche se ancora non sapeva bene come comportarsi con lui, decise comunque di fare come se niente fosse mai accaduto , quindi scese a fare colazione come gli altri giorni.

 

-Giorno a tutti-

-Buongiorno Yami, vuoi il solito per colazione vero?-

-Sì, grazie Jenny. Mister per stasera è tutto programmato?-

-Certo, è tutto a posto, manca solo l’ora, del resto non è cambiato niente, qualche problema?-

-Assolutamente, va tutto benissimo-

 

Pur non conoscendo l’argomento della conversazione, nessuno dei ragazzi chiese nulla, erano tutti concentrati e sempre più frementi per la partita che continuava a essere sempre più vicina, non avevano tempo da perdere, ordine del giorno: ALLENARSI!

L’allenamento cominciò e i ragazzi scesero in campo, mentre Yami e Julian li osservavano a bordo campo, immaginando nuove tecniche e nuovi stili da usare contro i padroni di casa nella partita che da lì a poco avrebbero disputato. Le manager erano dentro a finire di riordinare e la ragazza ne approfittò per fare due chiacchiere col “Principe dal cuore di cristallo”

 

-Hey Ju-

-Che c’è?-

-Da cosa capisci che ti piace una persona?-

Il ragazzo accanto a lei per poco non cadde per la domanda che lei gli porse

-Yami, perché fai a me questa domanda?-

-Bè, ti sarai pure accorto da qualcosa che ti piaceva Amy no?-

-Bè…Ma… OK, bè, direi che l’ho capito stando con lei molto tempo, e poi quando la guardo negli occhi, quando succede mi ci perdo dentro e in un attimo sto meglio e mi ricorda sempre quanto lei sia importante per me-

-Capisco…-

-Non so bene il motivo di questa domanda anche se lo posso immaginare,ma se vuoi un consiglio, guarda dentro di te, vedrai che non avrai dubbi su quello che provi-

-Ci proverò, grazie Julian-

Il primo tempo della partita d’allenamento finì e la squadra raggiunse la coppia di registi in panchina per riprendersi, erano tutti molto motivati e questa motivazione cresceva man mano che la partita si avvicinava, e ormai mancavano solo pochi giorni.

I ragazzi finirono la sessione della mattina ed entrarono, andarono a farsi una doccia e si sedettero per il pranzo, ma Yami non aveva fame e nemmeno voglia di stare a tavola con gli altri quindi disse di non sentirsi troppo bene e andò in camera a stendersi un po’. Doveva assolutamente fare chiarezza: stare con Napoleon le piaceva, lo ammette, ma non sapeva se lo amava veramente; questa era la domanda a cui aveva continuato a pensare e che ancora non aveva una risposta, e poi c’era l’altro problema: aveva parlato con Mark e avevano fatto chiarezza su quello che era successo, è vero, ma allora perché il ragazzo continuava a rimanere nei suoi pensieri senza volersene andare? Così come il ricordo della notte passata con lui.

Il telefono squillò,era il mister francese che le confermava l’ora dell’incontro di quella sera, avrebbe visto Luis, forse, non sapeva che pensare,quindi smise di pensare e realizzò che , come aveva detto Julian, avrebbe solamente fatto quello che le veniva naturale, seguendo il suo istinto. Prima che iniziasse la sessione del pomeriggio Patrick andò ad accertarsi che la sua migliore amica stesse bene e lei gli raccontò come stavano le cose, il ragazzo sostenne la sua amica.

 L’allenamento pomeridiano inizia alle 2.30, e ad andare come sempre sarebbe finito alle 5.30, ma quel giorno il mister doveva incontrarsi con l’allenatore francese quindi i ragazzi avevano una parte del pomeriggio libero,ma non Yami, a lei toccava il compito di accompagnare Freddie in moto al residence della squadra francese.

Erano le 3.30 fra ¾ d’ora lei e Marshall si sarebbero diretti verso gli avversari, così il mister mandò la ragazza a fare una piccola revisione alla moto. Si diresse verso il garage dove la teneva, iniziando i vari controlli; avrebbe incontrato Napoleon e, forse, avrebbe fatto chiarezza su quello che provava.

Non mancava molto, aveva finito il suo lavoro, ma aveva deciso di restare lì ancora un po’ in tranquillità; si accese una sigaretta e si mise comoda sulla grande poltrona lì presente rilassando la mente. Fino a quando qualcuno non venne a disturbarla

 

-Hey ragazzina…ma che fai fumi?...-

-Ho un nome Benji, che vuoi?-

-Uno scontro con il micetto, il dottore sta visitando lui e tu devi fare lo stesso con me-

-Capito, seguimi-

La ragazza spense la sigaretta e fece strada al portiere fino alla sua camera, dove lo fece accomodare sul suo letto aspettando che la ragazza tornasse con l’occorrente per la visita

-Allora? Dove hai sbattuto questa volta?-

-Da nessuno parte, quel coglione mi è entrato sulla caviglia e sono caduto sulla spalla sinistra-

Il ragazzo le fece vedre i punti esatti e lei controllò che non ci fossero fratture o cose simili. Fortunatamente era illeso.

Mandò il ragazzo dal mister col verdetto e lei cominciò a prepararsi, si vestì comoda, tanto si sarebbe atta un giro mentre i mister parlavano.

Cenarono tutti insieme e poi i due interessati si misero in viaggio, arrivarono dopo mezz’ora scarsa e subito Yami capì che non aveva alcuna intenzione di ascoltare tutta la conversazione che quei due si accingevano ad iniziare. Il mister francese la portò dalla squadra, dove conobbe la loro manager, la sorellina di Pierre, non le stava molto simpatica, ma fece buon viso a cattivo gioco, non aveva voglia di litigare con quella ragazzina tutto zucchero, e tanto meno col fratello.

Iniziarono a parlare tutti insieme e la invitarono a giocare alla playstation con loro, accettò di buon grado questa offerta davanti a quella della “ragazzina zuccherata” di andare con lei a fare un giro per il quartiere. I ragazzi rimasero sbalorditi dalla sua bravura a fifa e a nessuno disturbò il fatto che era della squadra avversaria.

Passarono 2 ore buone e i ragazzi durante la serata avevano anche improvvisato una partitella, la ragazza giapponese era scesa in campo e rimasero ancora più sbalorditi di vedere che era bravissima anche a giocare in campo. Arrivò l’ora di andare e la ragazza venne accompagnata al loro garage dal capitano e dal bomber, dopo qualche minuto rimasero solo loro 2 e ebbero tempo di parlare

 

-Volevo dirti che quello che è successo è stato…bè non posso dire che  non mi sia piaciuto, ma ,ovviamente, era solo gioco e bè siamo amici no?-

A Yami piacque che fu lui a prendere la parola per primo. Elaborò quello che il ragazzo le disse, pensava che se fosse successo sarebbe stata triste, ma ora che aveva davanti quella situazione, non era così, anzi stava anche meglio per essersi tolta questo peso

-Certo, quello che volevo dirti, buona fortuna per la parita, vi servirà-

-Io non credo, piuttosto siete sicuri di volervi presentare?-

I due ragazzi si strinsero la mano scoppiando in una risata, e poi quella stretta di mano si trasformò in un caloroso abbraccio.

 

 

 

Camera di Yami, h.11,30 p.m.

Era allegra, si era chiarita con Luis, e al posto di essere triste come aveva pensato era più leggera e questa era sicuramente una cosa positiva, ora rimaneva solo una cosa da fare, capire cosa provava veramente per Mark Lenders.

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Capitolo 15
*** epilogo ***


Ci sono molte persone che dovrei ringraziare ma sicuramente in cima cè la nazionale di calcio giapponese e soprattutto mio fratello Ed.

Se non fosse per lui non avrei conosciuto la persona che in questo momento è al mio fianco e a cui non posso pensare di allontanarmi.

Se continuassi cosi probabilmente non finirei quindi vi racconto cosa successe dopo che feci pace con Luis Napoleon.

Ci allenammo tantissimo per quella partita, e fu davvero fantastica, vecchi rivali che si fronteggiavano e nuovi che nascevano; i nostri ragazzi erano cresciuti molto, ma anche i francesi si erano dati molto da fare quindi nessuno ha riposato sugli allori durante i 90 minuti, ma questo già sapevamo sarebbe successo. I tifosi facevano il loro lavoro alla perfezione e sapere che tutta quella gente era li per loro e per loro stava gridando di gioia diede ai ragazzi in campo, francesi o giapponesi, una carica e un motivo in piu per mettercela tutta e vincere.

Durante tutta la partita però, o durante gran parte di essa, qualcosa mi distoglieva dalla concentrazione, sono sicura che se ne accorse anche Julian, che mi portò negli spogliatoi mentre i ragazzi erano in campo per farmi una bella ramanzina su quello che dovevo fare secondo lui, e devo dire che mi è servito, perché poi seguii i suoi consigli.

Nonostante quello che ci eravamo detti in cucina quella sera, avrei detto a Mark Lenders che per me quella notte insieme aveva significato qualcosa e che, anche se lui non contraccambiava, non sarei caduta in depressione, l’avei accettato e saremmo stati soltanto amici, magari non ne ero così convinta ma sapevo che era la cosa giusta da fare.

La partita terminò 3-2 per la nazionale nipponica, ai rigori.

Dopo la fine delle interviste, prima che scendesse negli spogliatoi presi da parte la Tigre e le dissi quel che avevo da dire, non posso negarlo, ho avuto paura della reazione che avrebbe potuto avere, ma di sicuro, qualsiasi cosa fosse successa mi ero tolta un macigno dalla schiena. Bé … la sua reazione fu del tutto inaspettata da parte mia, alle mie parole lui rispose con un bacio, che mi sembrò il piu dolce del mondo, mi sorrise guardandomi negli occhi e mi disse “ti amo combinaguai”. Forse sarà smielato ricordarsi cosa successe a questo modo ma anche volendo non potrei cancellare dalla mia mante questo ricordo e sono felicissima che sia così.

E anche ora che siamo cresciuti, ora che sono sul mio divano, assieme alla Tigre che mi ha graffiato il cuore e poi ha leccato le ferite facendomi stare meglio, ora che scrivo accanto al ragazzo che amo, anche ora non posso fare a meno di sorridere a quei ricordi ancora cosi nitidi nella mia mente e che non smetterò mai di amare.

Quindi , grazie Ed, fratellone adorato, grazie Luis, per avermi fatto capire tutto questo, grazie Julian, per avermi aiutato tanto, e un grazie speciale alla persona che è sempre stata al mio fianco senza pregiudizi, aiutandomi sempre, grazie Patrick,  grazie anche ai miei amici in Italia, ci siamo rivisti alla fine, ora vado spesso a trovarli.

 

Ma soprattutto grazie a te, per essere con me ora ed esserlo stato ai tempi della nazionale, Grazie di esserci Mark Lenders.

 

E io ovviamente ringrazio voi per la pazienza e per essere arrivati fin qui senza mandare un sicario a casa mia.

Davvero grazie per i consigli che mi avete dato e anche solo per aver letto questo piccolo sfogo di fantasia.

Grazie davvero di cuore

Fuyu_chan

 

 

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