la sorella di Ed Warner di fuyu_chan (/viewuser.php?uid=786733)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** all'aeroporto si fanno nuove conoscenze ***
Capitolo 2: *** primo giorno con la nazionale ***
Capitolo 3: *** spiaggia e divertimento!! ***
Capitolo 4: *** ti odio! ***
Capitolo 5: *** litigata..ti voglio bene ***
Capitolo 6: *** pomeriggio di shopping ***
Capitolo 7: *** la festa pt.1 ***
Capitolo 8: *** la festa pt.2 ***
Capitolo 9: *** ricordi perduti ***
Capitolo 10: *** serata con sorpresa ***
Capitolo 11: *** sembrava una bella giornata ***
Capitolo 12: *** vendetta o piacere? ***
Capitolo 13: *** riconciliazione ***
Capitolo 14: *** riflessioni ***
Capitolo 15: *** epilogo ***
Capitolo 1 *** all'aeroporto si fanno nuove conoscenze ***
< Riuscite a crederci ragazzi, stiamo per iniziare il ritiro per la nazionale!!>
esclama Bruce in preda alla gioia...ma viene subito zittito da Benji
< Siamo in un aeroporto non al mercato! Cerca di controllarti!>
Intanto gli altri ragazzi ridacchiavano per questo siparietto comico, almeno fino all'arrivo di Marshall
< Ragazzi smettetela di fare chiasso e ascoltate. Vi annuncio che avrete una nuova manager, o meglio lei aiuterà Julian con gli schemi di gioco >
Dice con voce ferma, tutta la squadra è rimasta a bocca aperta e tutti avevano lo stesso pensiero:"una ragazza come aiutante regista?!"
< E dove sarebbe questa fantomatica ragazzina ora?>
Diede aria ai pensieri di tutti Mark
< Poca spavalderia Lenders, è a fare il chek in con Ross e ... oh eccoli stanno arrivando>
Julian si stava avvicinando ai suoi combagni con affianco una ragazza di tutto rispetto: occhi blu intenso, sorriso raggiante e capelli biondo grano con qualche ciocca nera che le arrivavano quasi al fondo schiena. Portava un paio di jeans aderenti e una canottiera nera sotto cui si nascondeva un seno di tutto rispetto ,una catena al collo e una che partiva da una delle tasche e finiva attaccata a un passante.
I ragazzi la guardarono perplessi e molti strabuzzarono gli occhi...uno piu di altri e appena vide la ragazza non poté fare a meno di saltarle al collo
< Ma che fai Ed!!>
Gridò in coro tutta la squadra ancora più sorpresa...soprattutto quando lei ricambio l'abbraccio e i due si strinsero piu forte di prima
Dissero all' unisero ancora stretti l'uno all'altra........
_____________________________
Buooooongiornogiorno!!!
L 'altro giorno mi e venuta questa idea e mi sono detta -perche no?- e quindi eccomi qua a scrivere la mia prima fic.
Spero vi piaccia , i commenti che siano critiche complimenti...qualsiasi cosa vogliate dirmi sono ben accetti e vi ringrazio in anticipo. GRAAAAAZIEEEE
Aggiornerò 1 volta a settimana se non avro problemi eeeee Okei. Ora vi lascio a tutte le belle cose che volete fare kiaaaaau.
FUYU_CHAN♥♣
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Capitolo 2 *** primo giorno con la nazionale ***
Tutti i presenti
rimasero scioccati dal gesto di Ed,tutti tranne Julin che ne conosceva
gia il motivo,
-Ragazzi,manager, vi presento Yami, la nostra nuova compagna di
squadra.-
-Grazie della presentazione Julian.....Ed ti spiacerebbe staccarti?-
Anche dopo queste parole dette con dolcezza e cortesia il portiere non
si stacco dal ventre della ragazza che stava iniziando a innervosirsi
-Te lo ripeto solo una volta.SCOLLATI DI DOSSO ED!!!-
-Ok,ok.....mi stacco....comunque sono felice di rivederti
sorellina,anche se potevi avvertirmi di tutto questo.-
Il ragazzo lascio una carezza sui capelli della sorella che sorrise
,proprio come Julian, a quel gesto di affetto.Mentre il resto della
squadra ci stava capendo sempre meno di tutta questa storia.
-Mi sembra giusto spiegarvi una cosa ragazzi...- inizio Ross -...Yami
è la sorella di Ed e ...-
-Se è sua sorella perchè nessuno di noi sapeva
minimamente della sua esistenza,in tutte le volte che siamo venuti a
casa tua non abbiamo mai visto questa ragazza! Neanche in foto!-
Alla domanda di Mark gli altri gli altri ragazzi annuirono,sprattutto
Danny, ma prima che il diretto interessato avesse il tempo di
rispondere Julian lo fece al posto suo
-Se mi lasci finire la frase te lo dico,da quando aveva 10 anni
è andata in italia a studiare e veniva in giappone raramente
...... riguardo l'altra domanda non posso rispondere io.-
-In effetti non lo nemmeno io perchè non abbiamo sue foto in
casa...forse semplicemente perchè le uniche che ci sono
risalgono a molti anni fa ,quando eravamo bambini.-
Dopo questa risposta ci furono borbottii di consenso da parte di molti
e in seguito iniziarono a fare conoscenza con la nuova
arrivata,soprattutto Holly che continuava a farle domande ,scopredo che
anche lei praticava le arti marziali e che aveva seguito un corso da
massaggiatrice per rendersi piu utile alla squadra nel caso fosse stato
assente il medico.Dopo una decina di minuti arrivò il mister
che salutò la ragazza e avvisò tutti dell'arrivo
dell'aereo quindi salirono e si prepararono al decollo.
Il viaggio fu tranquillo, se si tralasciano le urla dei ragazzi
all'inizio, dopo poco tempo si addormentarono quasi tutti causa l'ora
mattuttina a cui si erano dovuti svegliare que giorno. Yami era seduta
in mezzo a Ed e Julian che le stavano descrivendo la squadra mettendo
in mezzo qualche consiglio su come prendere alcuni ragazzi
particolarmente irrascibili o poco pazienti come Mark e Benji ; ma la
ragazza non badò molto a queste cose pensando che ,anche da
arrabbiati i due ragazzi non potevano essere dei demoni come li avevano
descritti il fratello e il suo amico. Dopo anche loro si caddero tra le
braccia do Morfeo e quando vennero svegliati dalla ostes erano
già a destinazione.
Arrivarono alla "villetta" dove avrebbero alloggiato per il ritiro
prima del torneo e rimasero stupiti nel vedere che avevano a
disposizione ben 3 campi di diversa misura per allenarsi e vollero
subito cominciare, cosi' dopo aver messo qualcosa sotto i denti
cominciarono il riscaldamento. Prima di uscire ad assistere
all'allenamento la nuova arrivata venne fermata da Patty, che apparve
piuttosto perplessa quando la vide uscire immediatamente dopo aver
finito il suo panino con la nutella, come di fatto anche Amy e
Jenny
-Dove stai andando? Qui ce da mettere a posto!-
-Ha ragione torna indietro e dacci una mano-
rincarnarono la dose le ragazze, ma a quelle parole Yami le guardo e
ghignò come se quello che stesse per dire fosse la cosa piu'
ovvia del mondo e loro avessero appena detto una cosa per cui potevano
venir messe al patibolo
-Ragazze.... di cosa state parlando,io sono la regista ,ergo non faccio
la cameriera/casalinga come voi. E ora se volete scusarmi..-
E detto questo usci' da quella stanza lasciando le manager a dir poco
stupefatte da quel comportamento che non si sarebbero mai aspettate da
una ragazza all'apparenza cosi' dolce e gentile ma di cui avevano
scoperto un altro lato che nessuno di loro si sarebbe mai aspettata.
Soprattutto Patty che stava iniziando a fumare di rabbia per quello che
aveva appena sentito e per come quella ragazza spuntata fuori dal nulla
aveva appena chiamato lei e le sue amiche.
Intanto fuori la diretta interessata di quei pensieri stava
affianco al suo collega a tenere d'occhio i ragazzi che stavano attenti
a quello che facevano dopo essere stati messi in guardia da Freddie
dell'assenza momentanea del dottore.
La giornata passò in fretta e,ragazzi e mister , si
trovarono in sala per la cena e mentre aspettavano che le ragazze
dietro ai fornelli venissero a servirli c' era chi parlava chi
scommetteva sul piatto che da li' a poco avrebbero mangiato e chi
discuteva sulle pretazioni del pomeriggio dei ragazzi in campo; dopo
pochi minuti la cena fu servita e tutti mangiarono allegramente e in
silenzio, finchè non venne spezzato dal mister
-Allora .... ragazze....mi aspetto che voi facciate sentire la
signorina Warner come una di voi da subito e che diventiate amiche ..-
-Mi dipiace Mister ma come ha già dimostrato oggi pomeriggio
QUELLA non ha alcuna intenzione di fare amicizia-
-Cosa significa questo?
-Oggi QUELLA ha risposto ad una nostra CORTESE richiesta con un tono a
dir poco molto scortese -
-E' la verità...Yami?-
-Ohh scusa Patty non sapevo fossi cosi' suscettibile, bé ti
spiegherò una cosa: io sono gentile con chi mi piace non con
chi ho appena conosciuto e già mi sta antipatica.
O e un'altra cosa .... Chiamami cosi' ancora una volta e non sarai piu'
in grado di cucinare .-
Dopo queste parole la ragazza si alzò e si diresse in camera
sua. Il mister fece promettere a Patty che avrebbe cercato di essere
piu' gentile con lei e dopo aver finito di cenare i ragazzi giocarono a
fifa sulla play e andarono a dormire dopo un paio d'ore.
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kiaaaaaaau
eccomi qui con un nuovo capitolo e.... spero vi piaccia
commentate,consigliate, ..... tutto quello che volete
ci vediamo alla prox. kiaaaaaau
P.S.
ringrazio Ai e Reika per il commento e le dritte.. graaaaaazie
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Capitolo 3 *** spiaggia e divertimento!! ***
sfgh
La
mattina dopo si svegliò presto per prepararsi,il mister gli
aveva dato un giorno di libertà prima di iniziare veramente
il
ritiro, erano le 7.00 A.M., gli altri sicuramente erano ancora a
dormire per riprendersi dal viaggio e dall'allenamento improvvisato; ma
Yami era abituata a fare una corsa di almeno 2 ore prima di cominciare
la giornata .... per mantenersi in forma,e non ci avrebbe rinunciato
nemmeno in questi mesi.
Alle 7.30 usci' e iniziò a correre lungo il sentiero che
portava
a un parco li' vicino dove avrebbe passato il suo tempo a
fare
esercizi e corse ascoltando la musica,era anche un modo per rilassarsi
prima di affrontare la giornata. Ci volevano 10 minuti per arrivare al
parco e lei era a metà del percorso quando senti' qualcuno
picchiettargli sulla spalla e affiancarla
-Hei, siamo mattiniere e?-
-La stessa cosa vale per te.....fratellone.-
Si guardarono e si misero a ridere,quando arrivarono al parco si
sedettero sull' erba e iniziarono a riscaldarsi con qualche esercizio
ma poi si lasciarono alle chiacchere e il maggiore scopri' che la
sorella aveva dato l'esame di maturità con 2 anni di
anticipo a
causa dei suoi voti elevati e lo aveva superato col mattimo della
quotazione, per questo aveva potuto tornare in Giappone dopo molto
tempo e si trovava li' come loro regista.
-Sono felice che tu sia qua, appoggiata alla mia spalla, e non in
Italia con chissà quale genere di persone.-
Affermò convinto Ed
-Anche io sono felice di essere qua , ma le tue paranoie sono infondate
.... non starei con loro se non fossero miei amici ,non trovi?-
-Comunque sia se ti dovesse accadere qualcosa per colpa loro li farei
fucilare senza neanche ascoltarli....E diventerei il tuo eroe!-
-Ahahahaha, sei divertente ,"mio eroe" ma ora è
meglio se
ci incamminiamo, sono quasi le nove e i ragazzi saranno già
a
tavola a fare colazione.-
Quando arrivarono erano già tutti a tavola ,tranne il mister
che
aveva già fatto colazione e si era rintanato nella sua
stanza.
Ed andò a sedersi coi ragazzi della Toho e Yami lo
affiancò, arrivarono le manager e fecero colazione tra le
risate
e i rimproveri da parte di Patty per Bruce che parlava di continuo col
cibo in bocca e sputacchiava briciole.
Ad un certo punto Yami si alzò e richiamò
l'attenzione di tutti
-Scusate se vi interrompo ma ci tenevo a scusarmi con Jenni e Amy per
il mio comportamento di ieri, ero molto stanca e qualsiasi cosa mi
avrebbe fatto arrabbiare.-
-Non preoccuparti va tutto bene- dissero all'unisero
Dopo di che andarono tutti fuori per scaldarsi e fare un po' di
esercizio, ma Julian e la sua nuova collega andarono in salotto per
discutere una decisione del mister, li raggiunse anche il trio della
tigre e ovviamente dovette dire la sua; ad un tratto arrivò
Patty seguita dalle sue amiche che si rivolse alla ragazza
-Scusa se vi disturbo ma volevo dirti che anche se abbiamo litigato
ieri ,viste le tue scuse ,possiamo provare a...-
venne interrotta dalla voce della diretta interressata,
mentre un
Ed spaentato da quel che sua sorella stava per dire e del comportamento
che avrebbe portato in Patty si era dato una manata sulla fronte e
guadagnato gli sguardi incuriositi dei compagni.
-Mai arrivare alle proprie conclusioni cara Patty...-
iniziò
ghignando -...io non ho mai pronunciato il tuo nome nelle mie
scuse
giusto? E non hai pensato che se non lo ho fatto è
perchè
effettivamente non erano rivolte a te ma solo alle gentili ragazze che
hai dietro? .... Bé se lo hai fatto mi complimento per
esserci
arrivata nonostante tu non brilli in ragionamento, se non lo hai fatto
devo dire che il tuo ruolo ti calza a pennello, e ora torna alle tue
facciende da domestica
... cara la mia casalinga.-
Uscì, lasciando le ragazze lì a bocca aperta,
accompagnata dai ragazzi e da un
- Wow Ed, tua sorella mi inizia a piacere sai,...non è poi
così antipatica.-
- Sì...... spero solo che non si arrabbi sul serio
altrimenti sono guai...-
Una volta fuori i ragazzi finirono il riscaldamento e cercarono di
decidere cosa fare nel pomeriggio...cosa che rivelò non
così facile come avevano previsto, c'era chi voleva stare a
giocare alla play tutto il giorno, chi voleva guardarer la TV e chi
voleva giocare a calcio nonostante la giornata libera(inutile dire
Holly), ma alla fine tutti accettarono la proposta di Patrick e
decisero per la spiaggia.
Andarono a prepararsi per la giornata e poi si riunirono per il pranzo,
avvertirono il mister e le manager, queste ultime accettarono la
proposta di andare con loro; mangiarono poco e leggero e poi presero il
pulmino e si diressero verso una spiaggia isolata che era quasi
totalmente deserta .
I ragazzi posizionarono gli asciugamani e le ragazze andarono a
mettersi in costume, tranne Yami che lo indossava sotto i vestiti, era
vicino a Denny di asciugamano e quando iniziò a spogliarsi
lui
-Y-Yami che s-stai facendo?-
-Mi metto in costume Dan, stai sciallo lo indosso sotto i vestiti,-
Prima di sentire la sua risposta il ragazzo era diventato tutto rosso,
intanto i ragazzi stavano entrando in acqua si voltarono e videro la
ragazza in costume; molti strabuzzarono gli occhi, Patty disse qualcosa
che suonò come un richiamo al bikini della ragazza che si
era guadagnata tutte quelle attenzioni ma nessuno la ascoltò.
-Sai Warner la tua sorellina è davvero sexy con quel costume
..... fossi in te starei attento-
Esclamò Mark ,venendo spintonato da Ed ridacchiando
-Ragazzi, certo che l'acqua è congelata oggi!-
Bruce
-Ragaaa! si può sapere quanto ci mettete ad entrare in
mare!- urlò dalla spiaggia Yami
-Visto che dici così prova tu ad entrare!- La
stuzzicò Mark
-Ti prendo in parola Lenders-
Detto questo prese la rincorsa e si buttò in acqua
di getto schizzando i ragazzi sul bagnasciuga avendo in
risposta grugniti di disapprovazione e facendo arrabbiare Mark che si
buttò e dopo averle girato intorno per un pò
iniziò a tirarla giu' per le caviglie come uno squalo e
continuarono a giocare,anche con gli altri, a palla o a lottare come
dei bambini per tutto il giorno fino a quando non uscirono e andarono a
farsi la doccia.
Yami si trovò alle doccie con le manager
-Hei Yami, sono felice che tu abbia fatto amicizia coi ragazzi,spero
che diventeremo ottime amiche anche noi.-
-Certo Jenni, lo spero anche io, lo stesso vare per te Amy, penso che
diventeremo amiche.-
-Guarda che anche se stai simpatica al Capitano non significa che devi
star simpatica anche a me.-
A quella frase di Patty Yami non rispose, sapeva che stava solo cecando
di provocarla, quindi lasciò perdere e torno al suo
asciugamano.
Il resto della giornata passò velocemente tra risate e
pisolini.
Arrivò la sera e tutti si radunarono per la cena, le ragazze
portarono il secondo e proprio in quel momento all' italiana
squillò il cellulare e ,scusandosi rispose al messaggio.
Marco_h.7:55
Hei Principessa,come va in Giappone?
ci manchi a tutti sai?
Pensa che Luca voleva mandarti una delle sue "magiche piantine",....tranquilla
siamo riusciti a placarlo .
bacibaci
Yami_h.7:57
Anche voi mi mancate tanto ragazzi...ma se Luca cercasse di fare ancora
una cosa del genere vi ringrazierei se lo fermaste di nuovo grazieeeeee.
Marco_h.8:00
Certo piccola, stai tranquilla.
Ora dobbiamo andare ci sentiamo e ti lasciamo cenare
bacibaci piccola principessa
Yami_h.8:03
Grazie Marco sei un grande,salutami gli altri.
bacibacibaci amò
Mise via il cellulare e prese una mela che iniziò a
mangiare, mentre messaggiava aveva finito di mangiare e ora erano
arrivati al dolce ,peccato che fosse alle mandorle,a cui era allergica.
-Hei Yami potresti anche dire ai tuoi amici di non scriverti all'ora di
cena non trovi?-
-Forse non lo sai ma in Italia è mattina in questo momento.-
Patty iniziò a fumare di rabbia ma cercò di
contenersi e non ci fece caso.Finì di mangiare e
andò fuori a passeggiare un pò , gli altri erano
andati già a letto, ma non proprio tutti a quanto pare
-Hei, che ci fai fuori ?- anche Mark era a prendere un po'
d'aria
-Mi rilassa e te?-
-Abitudine, di solito mi alleno un po' prima di andare a dormire. -
-Vieni,vieni-
lo trascinò in campo e prese un pallone,
cominciarono a fare passaggi ridacchiando fin quando non si fece troppo
tardi ,allora Mark la accompagnò in camera e andaron o a
dormire.
Prima di addormentarsi Yami ripensò alla giornata e all'
insolita serata, e sorrise, così si
addormentò,sorridendo.
________________________________________
Scusaaaaaate per il ritado ragaaaaaa,
Spero vi sia piaciuto il nuovo capitolo e mi raccomando se volete
commentare per qualsiasi cosa vi ringrazio in anticipo
Ci vediamo al prox. cappi
Ciaaaaaaaaaao
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Capitolo 4 *** ti odio! ***
capitolo 3
Si
svegliò rilassata quella mattina, erano le 8:00 A.M.,
aprì le tende per far entrare la luce del sole nella stanza
e si
andò a fare una doccia, no lo sapeva neanche lei il motivo
ma
quel giorno si era sveglita bene, era felice...anche se ancora non era
successo niente..... attribuì quindi la causa di quel buon
umore
alla bella giornata che aveva passato il giorno prima. Uscì
dalla doccia e si vestì, scelse indumenti comodi per
affrontare
la giornata al meglio: degli shorts di jeans, una canotta nera, le nike
anche loro nere col logo bianco e i suoi adorati guanti neri senza dita
che portava slacciati e una catenella ai pantaloncini. Si
legò i
capelli in una coda alta, lasciando fuori il ciuffo laterale, si mise
un velo di trucco sugli occhi ed era pronta per scendere a fare
colazione.
Quando arrivò in sala trovò la metà
dei ragazzi
già lì, si sedette accanto a Benji, dopo essersi
presa
una tazza di caffè dalla cucina,
-E quella? Se non sbaglio non possiamo iniziare se on ci sono tutti a
tavola.- affermò Benji
-Sì ma non ho molta pazienza, ed è da quando sono
piccola
che rubo dalla cucina, on se ne sono accorte- fu la risposta
alla
sua domanda da parte della ragazza
Pian piano la tavola si riempì e tutti fecero colazione,
finito
di magiare si diressero fuori dove iniziarono l'allenamento sotto gli
occhi attenti del mister e dei due registi di squadra. La mattinata
passò i fretta ed erano piu' o menole 4:00 P.M. quando il
mister
incaricò Yami di raccogliere i dati dei compnenti della
squadra,
chiamandoli uno ad uno si recarono nello studio del medico,
momentaeamente vuoto, per le varie misure.
Lei e Patrik stavano tornando in campo quando Mark, tirando in porta
beccò la spalla di Benji per errore
-Cosa cazzo fai coglione!! Sei rimbecillito del tutto per caso?!-
-Che hai detto portiere da quattro soldi!Potevi farla passare e non ti
saresti fatto niente!-
-Come mi hai chimato scusa! Vieni qui ti faccio vedere io!-
-Nono chiedo di meglio stronzo!-
Solo adesso Yami capiva le parole di suo fratello e di Julian
sull'aereo, ma per fortuna ci pensò Freddie a mettere fine
in
una discussione che sarebbe di sucuro finita a botte
-Ora basta! Benji va con Yami, tocca a te, Yami controllagli anche la
spalla-
Il portiere seguì la ragazza nello studio dove iniziarono i
vari
test e misurazioni, quando ebbero finito con questo passarono alla
spalla infortunata.
Benji era seduto sul lettino
-Ora controlliamo la spalla, togli la maglietta-
-Ok -
-Ora dimmi dove ti fa male-
Iniziò a premere sulla spalla e il paziente le fece vedere
dove sentiva dolore
-Allora? -
-Non è niente di grave, ti verrà un brutto
livido,
ma preoccupati di non sforzare il braccio nei prossimi giorni, intanto
ti metto questa pomata, ti aiuterà nei movimenti e
ridurrà il livido-
-Va bene-
Si girò e mise apposto il flacone, ma una mano la fece
girare prendendola per il polso
-Non andare di fretta, abbiamo tutto il tempo che vogliamo,
perchè non ci divertiamo un pò?- disse
lui vicino
al suo orecchio con un ghigno malizioso in volto
-Se questi metodi di solito funzionano mi stupisco, ma vedi io soo
diversa non sono una delle tante troie che ti porti a letto con uno
sguardo, e i tuoi metodi da playboy con me non funzionano-
Dopo queste parole questo uscì seguita da Benji che
sorrideva
piu' di prima e tornò in panchina vicino a Julian, e dopo
aver
detto al mister il verdetto per la spalla del portiere e avergli dato i
moduli, riprese il suo compito di regista.
La giornata volò e i ragazzi andarono a farsi una doccia
mentre,dopo una breve riunione con Marshall Yami e Julian si divisero,
lei andò nella sua stanza si buttò sul letto.
Dopo una decina di minuti il suo cellulare si illuminò e
suonò così lo prese per vedere chi fosse
Marco h.7:00
Hei piccola cm va?
Yami h.7:01
Bene anche se mi mancate, sentitevi
in colpa
Marco h.7:02
perchè dobbiamo sentirci in colpa ,di grazia?
Yami
h.7:03
Perchè siete adorabili e mi mncate =P
Marco
h.7:04
Anche noi ma non ci lamentiamo..... siamo piu' che adorabili noi e la
nostra "polverina magica" ci credo che ti manchiamo
Yami
h.7:05
Sgamata, mi mancano le serate/nottate tutti insieme a farci di coca,
vodka e similari, e maria...ma non vi preoccupate tornerò a
trovarvi
Marco
h.7:06
Certo che tornerai, ora ti lascio ci vediamo coi ragazzi per
organizzare il compleanno a sorpresa di Seba.
Bacibaci supercoccolosi principessa e non fare casini
P.S. la prox. volta devi aggiornarmi sui tuoi nuovi amori
Yami
h.7:07
certo, vi voglio bene salutami gli altri
abbracci piu coccolosi dei tuoi baci
In quel momento bussarono alla porta
-Avanti-
Entrò Ed sorridente e abbracciò sua sorella
- Hei piccola come va?-
-Bene bene, siete stati bravissimi oggi, ma tu piu' di tutti-
-Si, devi essere fiera del tuo fratellone-
-Lo so,ora vado u attimo in bagno-
Mentre Yami era in bagno Ed volle vedere se la password della ragazza
era sempre la stessa così afferrò il cellullare
che era
sul letto e provò, era giusta....la data del suo
compleanno,gli
voleva davvero bene, smise di sorridere quando lesse la chat con un
certo Marco
-Eccomi,scendiamo per la cena?-
-Aspetta un attimo,prima spiegami questo- disse indicando
l'apparecchio che teneva in mano
-emmmh...mmmhh...Ed , senti, è probabile che qualche volta
abbiamo fatto uso di droga e liquori forti ma siamo dei bravi ragazzi
e..-
-Basta! tu non andrai mai piu' in Italia-
-NO! cosa...ascoltami almeno Ed io...-
-Ormai ho deciso. Andiamo a cenare.-
Gli lasciò sul comodino il telefono e scese seguito dalla
sorella ,per tutta la sera non si parlarono,né guardarono e
nessuno necapiva il motivo ma preferirono on intromettersi nelle loro
questioni familiari.
Finita la cena Yami andò direttamente in camera e si
infilò a letto, era incazzata nera con suo fratello, e
voleva
solo dormire e svegliarsi che fosse stato solo un brutto sogno.
___________________________________________________________
Heilà!
scusate per il madornale ritardo! ma ero impegnata con i compiti,e lo
studio per le interrogazioni, cmq ecco il nuovo capitolo, come al
solito recensite se volete e ciaaaaaa
P.S. alla mia amica carlotta :Luis Napoleon , ti voglio beeeneee
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Capitolo 5 *** litigata..ti voglio bene ***
capitolo 5
Passò
una
setimana dal giorno della litigata tra Ed e Yami, i due non si erano
piu' rivolti la parola e sembravano intenzionati a continuare
così.
La
squadra era riuscita a sapere il motivo di quel silenzio tra i fratelli
dalla ragazza che stanca degli sguardi interrogativi dei suoi compagni
aveva raccontato loro l'accaduto, i ragazzi erano stati convinti che
non intromettersi fosse la soluzione migliore ma ora, non sembrava
proprio così; questa convinzione fu assecondata anche dal
mister
che ordinò ai ragazzi di trovare una soluzione.
Quindi cercarono di trovare un modo per farli riconciliare.....peccato
che fosse molto piu' facile a disi che a farsi....provarono
il
metodo piu' classico, e chiesero a entrambi di scendere in cucina,
quando si trovarono tutti seduti intorno al grande tavolo Holly prese
la parola
-Allora....dovete fare pace..perdonarvi e tornare a essere fratelli
felici, non potete odiarvi in eterno-
-Non penso sia così facile capitano..- Paul
-Holly, ragazzi, apprezzo molto tutto questo ,davvero , ma non
chiederò scusa se prima non ammetterà
di aver
esagerato, si scuserà e avrà la decenza di
ascoltarmi.-
Yami disse queste parole con sincerità, ma il suo sguardo
era
apatico e freddo come il ghiaccio, proprio come la sua voce. Questo
sangue freddo però non lo ebbe il fratello, che di solito
non si
lasciava mai trasportare troppo dai sentimenti
-Mi spieghi per cosa dovrei scusarmi! E comunque ormai ho preso la mia
decisione: tu NON andrai piu' in Italia!-
Detto questo si alzò e si diresse verso la porta, Yami
imitò i suoi passi e mentre lui stava per salire di sopra
sussurrò una frase, che lo fece fermare e un brivido gli
percorse la schiena
-E dove dovrei andare secondo te? Non ho un posto dove stare qui...-
la sua voce era un misto di malinconia e rabbia
-Ma che dici Yami, starai a casa tua ,con Ed...-
Questa frase pronunciata da Danny con tanta leggerezza, fu come una
lama tra le spalle per la ragazza.
- A casa mia?
Con Ed? Vedo che non gli hai raccontato niente...-
-......-
Ed non sapeva cosa dire, era pietrificato, non avrebbe mai pensato che
i suoi amici potessero saperlo, e la consapevolezza che sarebbe
accaduto lo preoccupava ancora di piu'.
-Bene allora lo farò io....... Dovete sapere, ragazzi, che
quando avevo 7 anni mio_nostro padre mi mandò in Italia, con
un
un acompagnatore ovviamente, ma solo per il viaggio, andai in una nuova
scuola , e dovetti ricominciare tutto da capo, se così si
può dire,da sola-
I ragazzi ascoltavano senza saper cosa dire, tanto meno Ed; Yami
buttò indietro alcune lacrime bastarde che lottavano per
uscire, odiava piangere,tanto piu' in pubblico, lo aveva sempre
considerato un segno di debolezza.
- Abitavo i periferia, lì nessuno faceva controlli di alcun
genere, l'appartamento in cui abitavo era intestato a nostro padre che
pagava tutto da qua e che ogni mese mi mandava i soldi per badare a me
stessa... ma ditemi, secondo voi, cosa può sapere una
decenne di come va il mondo....ho sbagliato,eccome, tante volte che non
riuscirei a contarle....quante volte mi hanno pestato perchè
ho visto o sentito cose che non dovevo,Marco e gli altri ragazzi mi
hanno aiutata e accettata, anche se io li trattavo male all' inizio,
loro mi hanno capita e sono diventati i miei migliori amici, possiamo
non essere i ragazzi migliori in circolazione ma ci vogliamo bene e se
dovesse accadere a 1 di noi saremmo pronti a tutti per aiutarci.Loro ci
sono sempre stati per me, la stessa cosa non si può dire di
te che non hai fatto niente per evitare tutto questo e non ti sei mai
fatto vedere ne sentire.-
Dopo queste parole uscì di lì di fretta e
andò in camera sua sbattendo la porta
-Ed quello che ha detto, è tutto vero?- Mark, l
suo tono era preoccupato
- Purtroppo si, nostro padre non voleva una femmina,ma solo un
maschio,pensava che avrebbe rovinato il nome della famiglia; per
ripicca quando fu in Italia lei iniziò a praticare il karate
e divenne cintura nera, da allora l'argomento in casa mia è
un taboo.E io non avevo il coraggio di affrontare mio padre
all'epoca.....sono un coglione...-
Non dire così...vedrai che si sistemerà tutto-
Lo rincuorò Holly
Il resto della giornata passò in fretta , la ragazza non si
fece vedere ne sentire, non scese nesnche per la cena.
Ed salì in camera subito dopo mangiato e gli altri andarono
a guardare la tv.
Tutti tranne Patrick che andò a bussare alla porta di Yami
-Hey ,Yami, posso entrare?-
-Certo,vieni, è aperto-
Il ragazzo entrò e richiuse la porta alle sue spalle, si
diresse verso la ragazza, che stava rannicchiata con il volto tra le
ginocchia sul grande letto matrimoniale, e le cinse la vita con le
braccia.
-Hey, stai tranquilla , si risolverà tutto, lo sai che lo ha
fatto per il tuo bene vero?-
-Sì, lo so...-
Yami si strinse contro il suo petto e iniziò a piangere, non
gli piaceva , ma con lui si sentiva libera, erano diventati molto
amici,dopo qualche minuto smise e patrick decise di rompere quel
silenzio.
-Farete pace,me lo sento..-
-Grazie Patrick, sei un amico fantastico!-
Aveva ancora gli occhi rossi dal pianto, sciolsero l'abbraccio e si
sorrisero
-Su datti una lavata al viso e fila a dormire -
-Ma non ho sonno!-
-Fà come ti ho detto,domani devi essere riposata,....o vuoi
che Mark ti veda così?-
La ragazza diventò porpora
-C-Che intendi?-
-Ho visto come lo guardi,si vede lontano un miglio che ti piace!-
-Intanto lo hai capito solo tu,e non devi dirlo a nessuno, prometti-
-Promesso-
Si diedero la mano e si abbracciarono, poi il ragazzo lasciò
la stanza, ma prima che potesse uscire lei gli sussurrò un
dolce "mi conosci troppo bene,grazie" .
Yami andò a letto come gli aveva consigliato il suo
amico,felice di sapere che le persone che aveva intorno le volevano
bene,....oltre suo fratello, lo aveva capito anche lei
perchè lo faceva; ma ora doveva solo pensare a riposare, a
come avrbbe dovuto affrontare l'argomento ci avrebbe pensato il giorno
seguente.
_______________________________-
Buonsalveee!!
scusate per il ritardo ma a scuola ci stanno massacrando di verifiche e
ho avuto molto da fare.
Per il prox. capitolo ho gia delle idee non preoccupatevi
arriverà presto(spero,se va tutto bene)
come al solito recensite se volete
pucciosi abbracci
buon coccolosobello anno nuovo
Fuyu_chan
|
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Capitolo 6 *** pomeriggio di shopping ***
capitolo 6
Si
svegliò alla solita ora e stava anche bene fino a che non
ripensò a suo fratello e alla sera prima... si
buttò
sotto la doccia e lasciò che i suoi pensieri uscissero
liberi,
magari sarebbe riuscita a capire come scusarsi...esatto, scusarsi,non
le piaceva, ma non perchè fosse sbagliato ma
perchè per
lei era una delle cose che le riuscivano peggio, non era brava ecco.
Comunque sia doveva farlo al piu' presto.
Si vestì in fretta e si diresse verso la stanza
che Danny
, Mark e Ed dividevano, quando ci si trovò davanti
esitò,le domande stavano iniziando a farsi sentire nella sua
testa, quindi doveva farlo prima di avere ripensamenti;fece per bussare
ma proprio in quel momento la porta si spalancò e lei si
trovò davanti suo fratello.
-Che ci fai qui?-
-Possiamo parlare?-
Lui annuì e si diressero sul
tettodell'edificio,lì non
c'era nessuno,nessuno a disturbarli,nessuno a giudicare quello che
avrebbero detto o a mettere le loro colpe su una bilancia, tutto era
calmo e nessuno dei due aveva il coraggio di rompere quel silenzio. Ma
questo accadde e il ragazzo se ne rese l'artefice;era come se
lei
lo aspettasse, come se qualsiasi cosa detta prima di lui sarebbe
risuonata sbagliata.
-Allora? cosa c'é?-
-Ed,....mi spiace io....lo so che lo fai per me ma in tutti questi anni
è stato difficile per me, e loro sono stati gli unici as
accettarmi e mi hanno sempre aiutata. Mi spiace per ieri ma non puoi
obbligarmi a non vederli piu',cerca di capirmi...-
-Sono io che devo chiederti scusa , avrei almeno potuto telefonarti e
invece in tutti gli anni che hai passato in Italia ho solo cercato di
dimenticarti come un codardo...-
-Eravamo entrambi dei bambini,non potevi certo metterti contro nostro
padre, non darti colpe che non hai, stai tranquillo-
Si stavano fissando, e nssuno dei due saprebbe dire per quanto, ma opo
quel tempo indefinito la ragazza si buttò tra le braccia del
fratello che la strinse a sé, come se a lasciarla il vento
avrebbe potuto portargliela via.
Rimasero abbracciati un paio di minuti poi scesero per la colazione, i
ragazzi vedendoli scendere insieme e sorridenti capirono e sorrisero a
loro volta.
-Finalmente avete fatto pace, sono felice-
E si vedeva dopo aver detto queste parole il capitano abbraccio la
ragazza, che si guadagnò un' occhiataccia da parte di Patty,
a
cui rispose con una linguaccia. Yami andò a sedersi vicino
ai
gemelli Derrick e Ed vicino ai suoi due compagni della Toho.Era
domenica e questo significava: giornata libera! Ognuno avrebbe potuto
fare quello che voleva, ma lei ancora non lo sapeva cosa avrebbe fatto,
ci avrebbe semplicemente pensato sul momento.
Finirono la colazione e mentre uscivano il suo inseparabile amico le si
affiancò e si avvicinò all'orecchio
-Va tutto bene piccola? sicura?-
-Sì, papà,
va tutto bene tranquillo. Davvero.-
Le sorrise e le scompigliò i capelli, poi uscirono e si
unirono
agli altri, nessuno aveva idea di cosa fare,così inizirono
la
giornata con una partitella.
Passò qualche minuto e la ragazza stava seduta in panchina e
pensava a delle idee per passare la giornata,ma proprio non le veniva
in mente niente, era dannatamente difficile e di solito aveva almeno
Julian che le dava un parere per le sue idee, ma questa volta aveva
deciso di entrare in campo, era bello vederlo divertirsi a giocare con
gli altri. Mentre pensava si era alzata e stava raggiungendo le ragazze
che le avevano fatto segno a bordo campo, mentre andava si accorse di
un pallone tirato troppo forte dalla tigre che Benji aveva deviato,
provò a immaginare la forza che poteva avere
ancora, se
neanche l' SGGK era riuscito a fermarlo doveva ssere proprio forte, si
accorse solo dopo qualche secondo che la palla stava andando dritta
contro Jenni, e tutto accad
de in un attimo: si sentirono le urla di avvertimento dei ragazzi, la
cartellina di Yami cadde a terra, e lei era davanti alla ragazza ancora
con la gamba alzata, la palla invece era andata a sbattere contro la
rete di metallo del lato opposto facendolo fumare per la potenza data
al colpo.
Jenni ancora si stava parando con le braccia m quando capì
di
non essere stata colpita alzò lo sguardo e capì,
i
ragazzi non credevano ai propri occhi, quella ragazza era riuscita a
rispedire indietro un pallone calciato dalla tigre con il doppio della
potenza!
Yami si voltò verso le ragazze alle sue spalle
-Va tutto bene?-
-Sì..grazie...sei stata ...wow..-
i ragazzi arrivarono per accertarsi delle condizioni della ragazza
-Ei! tutto ok?-
-Sì, Yami ha respinto il colpo-
-Hei,...Yami dove hai imparato,nessuno era ,mai riuscito a rimandare un
pallone di Mark- Holly
-Allenamento, da quando ero piccola mi allenavo e allenavo tutto il
giorno in riflessi e potenza.- fu la risposta
diretta
Continuarono così a farle domande per qualche minuto, Mark
si
congratulò con lei e le promise che la prossima volta non ci
sarebbe riuscita, tipico, poi Patty attirò l'attenzione su
di
lei e irò fuori una busta dicendo che i Francesi avevano
invitato loro e la squadra italiana ad una festa di gala, in fondo gli
avevano fatto attraversare mezzo mondo per le amichevoli, aggiunse che
la festa era il giorno dopo e che avrebbero dovuto vestirsi bene.
Ora sapeva cosa avrebbe fatto quel pomeriggio, non aveva vestiti con
lei, tranne qualche minigonna , che usava per andare in discoteca.
Finirono la partita e andarono a pranzare
-Allora che si fa oggi?- Bruce
-Io devo andare a comprare il vestito per domani sera,ragazze volete
venire, mi farebbe comodo un pò di giudizio piu' femminile
di
me?-
Le ragazze accettarono, anche Patty, non si sa mai che avrebbero fatto
amicizia.
Finirono il pranzo e si diressero in centro per fare shopping,sembrava
strano ma si divertirono tantissimo e lei e Patty riuscirono a stare
insieme senza litigare,ci andarono vicino ma si trattennero, ci furono
tanti dibattiti sui gusti di Yami, e le ragazze faticarono per farle
scegliere un vestito abbastanza femminile, aveva gusti da
maschiaccio,lo avevano capito quel pomeriggio ma per una festa
accettò di indossare un vestito,cosa che detestava.
La sera arrivò presto e le ragazze erano
stanchissime,così non parlarono molto a cena ma tutti furono
felici di sapere che erano andate d'accordo per un intero pomeriggio
senza litigare.
Andò a letto presto,era davvero stanca, ma aveva passato una
bella giornata e questo era la cosa piu' importante.
____________________________________________________
Buonsalve!!!!!!!!!!!!
come va?? bene fantastico, sono feliceesorrido,
spero vi sia piaciuto il capitolo e vi ringrazio per essere arrivati
fin qua, siete fantasticissimi!
aspetto recensioni se volete,per qualsiasi cosa ciaaaaaao
Fuyu_chan
|
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Capitolo 7 *** la festa pt.1 ***
7.00 A.M.
La sveglia
suona e lei si sveglia, si stropiccia gi occhi e va a farsi la doccia.
Niente
…. non stava pensando a niente …..la cosa non le
dava fastidio, in fondo
significava che non aveva preoccupazioni e questa era sicuramente una
cosa
positiva, almeno dal suo punto di vista, probabilmente qualcun altro
avrebbe
detto il contrario e sarebbe stato agitato per la festa di gala a cui
erano
invitati, ma non lei, in fondo non era la sua prima festa e di certo
negli anni
che aveva passato a casa con la sua vera famiglia il padre e la madre
si erano
preoccupati di “addomesticarla” con quei modi di
fare da persona nobile e snob
che odiava e aveva sempre accuratamente ignorato; in poche parole: era
tranquilla, molto tranquilla.
Scese in
sala con l’intenzione di fare colazione ,ma l’unica
cosa che riuscì ad ottenere
fu una merendina confezionata trovata nella cucina vuota,
aspettò qualche
minuto, in effetti era scesa prima del solito, intanto andò
a farsi un caffè …
ma non avendo idea di come si usasse quella stramaledetta macchina
usò la
solita caffettiera. Era seduta al tavolo quando scesero Holly,Benji,Tom
e Bruce
seguiti dopo qualche minuto da Ed,Mark e Denny. Rimasero tutti in
silenzio
intorno al tavolo fin quando Benji ruppe quel silenzio imbarazzante che
si era
venuto a creare
-Si
può
sapere dov’è la colazione e dove sono tutti?-
-Non saprei
…. magari non hanno sentito la sveglia, anche se di solito
Patty e le ragazze
sono gia qui da un pezzo…-
azzardò
Holly
-Non credo
proprio che tutta la squadra non abbia sentito la sveglia, e nemmeno
credo che
le ragazze abbiano dimenticato sia lei che la colazione, penso
piuttosto che
manager siano a preparasi per stasera come le ragazze prima di un
ballo:
indaffarate con trucchi, capelli e roba del genere, e i
ragazzi…. Bé se non lo
sapete voi….-
-Ve lo dico
io se la sono fatta sotto per la fifa e saranno a pensare come
comportarsi e
come vestirsi- Mark
Il tono con
cui dichiarò l’ultima frase era molto convincente
e tutti i presenti furono
d’accordo con loro. Decisero quindi di andare a chiamare i
ragazzi (e le
ragazze) e tirarli giu dal letto, anche con la forza. Così
passarono in tutte
le stanze e svegliarono tutti, per ultima andarono dalle ragazze e le
trovarono
già a fare preparativi
-Sai Yami
dovresti
iniziare a prepararti anche tu-
-No grazie,
so già come vestirmi e pettinarmi e truccarmi e qualsiasi
altra cosa voi
intendiate –
-Scusate se
interrompo ma avrei fame..-
La voce di
Mark era abbastanza spazientita ma le ragazze continuarono come se
nulla fosse
il loro “lavoro” così Yami si arrese
-Okei,voii..
continuate pure….non vi disturberemo piu’,
torneremo giu’ e staremo zitti. Vi
preparo qualcosa io raga andiamo-
Così
fu e,
anche se non era il massimo in cucina preparò la colazione a
tutti, mister
compreso, e poi iniziarono gli allenamenti mattutini, e ,con sorpresa
di tutti,
verso l’ora i pranzo arrivò il dottore e
raccontò ai ragazzi che era in vacanza
e il suo volo era stato varie volte rimandato causa il mal tempo.
Toccò a Yami
anche il pranzo, questa volta però in cucina con lei a darle
una mano c’erano
anche Bruce, dato che i suoi avevano un ristorante e sapeva quindi dove
mettere
le mani quando gli chiedevi qualcosa, e Mark ,che piu’ di una
volta aveva fatto
da cuoco a casa sua; date queste circostanze, fecero prima
sì, ma la ragazza si
sorprese piu’ volte a fissare la tigre, cosa che avrebbe
davvero voluto
evitare, soprattutto perché la cucina non era
così grande e lei era sicura che
l’avesse notata. Il pranzo venne comunque servito e tutti
parlarono
allegramente del più e del meno, ovviamente le tre manager
non scesero e Holly
e Bruce vennero incaricati di portare loro qualcosa da mangiare in
camera, il
resto della giornata il mister la lasciò ai ragazzi per
prepararsi al meglio
per la serata che li attendeva.
Erano le
6.00 P.M. quando il mister in smoking chiamò i ragazzi per
andare alla festa
che si sarebbe trattenuta per tutta la serata a venire. Prima scesero i
ragazzi:anche loro in smoking, qualcuno o aveva slacciato, qualcuno
allacciato
e qualcuno come Benji e Clifford avevano la cravatta allentata mentre
Mark
aveva la camicia slacciata nei primi ¾ bottoni; poi scesero
le ragazze: Jenni
portava un abito fino al ginocchio rosa/salmone con un ricamo nero che
cingeva
sotto il seno e finiva con una spallina, i capelli legati in una coda
alta e ai
piedi delle ballerine nere classiche. Amy indossava un
abito rosso della medesima lunghezza con
delle paiettes sulla parte superire ,i capelli erano liberi e ai piedi
portava
dei sandali neri e rossi con una borsa a tracolla nera non troppo
grande.
Patty aveva
un abito azzurro con il busto ricamato bianco e i capelli a caschetto
lasciati
liberi con delle scarpe nere con qualche centimetro.
Per ultima
scese Yami, le ragazze gli avevano fatto prendere un vestito ma non
avevano
potuto farle cambiare stile: la ragazza portava un vestito in stile
gotico
rosso e nero e ai piedi dei tacchi a spillo di media altezza.
Quando i
ragazzi le videro scendere rimasero a bocca aperta, il mister fece un
cenno col
capo per far capire che andavano bene, e subito dopo si levò
un applauso
cominciato da Bruce, i gemelli Derrik e Cliford.
Erano alla
festa da quasi 20 minuti,
e Yami si
stava davvero annoiando, non per la festa in sé, ci
mancherebbe, era
organizzata benissimo e il posto poi, una villa enorme con tanto di
giardino e
piscina, quest’ultima l’aveva scoperta mentre
cercava il bagno, ma non era molto nel suo
stile..ecco,tutto qui. Non
sapendo ce fare raggiunse suo fratello,Danny,Mark,Patrik,Holly e Paul
dal
buffet; parlavano e mangiavano dall’inizio della festa,subito
dopo aver
salutato il capitano francese e i vari giocatori che avevano
riconosciuto si
erano appostati lì.
-Ei ragazzi-
-Che
aria,qualcosa non va principessa?La festa non è di suo
gradimento forse?-
-Poco lo
spiritoso Diamond, sto per morire di noia-
da quando erano scese per andare alla festa Paul aveva
preso a chiamarla
così e non sapeva il perché
-Eddai
è una
bella festa vai a divertirti, come stiamo facendo noi!-
Ed
-è
una
parola, non è affatto nel mio stile, questa musica classica
del cazzo mi sta
facendo addormentare e rimpiango i miei jeans…..e comunque
voi non vi state
divertendo, vi state rimpinzando-
-Che lagna
che sei…- Mark
Yami mise il
broncio e i ragazzi si misero a ridere coinvolgendo anche la ragazza
che per un
po’ riuscì a divertirsi parlando con loro ma poi
anche quel piccolo
divertimento se ne andò quando si misero a parlare di
ragazze, non che la cosa
le desse fastidio,anzi i ragazzi la interpellavano per capire le misure
delle
varie interessate, ma non era particolarmente
coinvolgente…diciamo…
fortunatamente aveva un asso nella manica, così disse ai
ragazzi che doveva
andare in bagno, dove, una volta accertata che non ci fosse nessuno,
tirò fuori
dalla borsa una bottiglia da mezzo litro riempita di un liquido ambrato
e dopo
essere riuscita ad aprirla e averla richiusa tornò dagli
altri
-hei Danny,
mi prenderesti qualcosa da bere?-
-Certo
Yami,arriva subito-
Il ragazzo
le passò il bicchiere di analcolico e lei, tirando fuori la
bottiglia versò una
quantità di 1 dita circa del contenuto nel bicchiere, i
ragazzi la osservarono
per tutto il tempo e poi le rivolsero uno sguardo interrogativo
-Che
c’è
adesso?-
-Cosa
diavolo hai versato nel drink??- Patrik
-Errato,prima
era un analcolico,ora è un drink-
-Non
capisco- grattandosi
la nuca
-Dicesi
drink una bevanda alcolica mischiata ad un'altra o a del
succo…o almeno così la
vedo io-
-Hai portato
degli alcolici !?-
Ed
-NON
preoccupatevi,non
è pesante,sopporto molto di piu’, ed era solo per
precauzione-
-Ora si che
si ragiona,versa baby-
Mark
A quel punto
anche se Ed cercava di fargli cambiare idea Lenders era dalla parte
della
ragazza e difficilmente avrebbe cambiato, e lei restava sulle sue, alla
fine
tutti accetarono dal momento che in effetti non si stavano divertendo
quel granché,
erano tutti lucidi,non era un alcolico pesante ed era diluito in succo,
o puonc
quindi nessuno disse niente.
Era quasi
mezzanotte ed erano ancora alla festa,ad un certo punto la ragazza ando
a
prendersi da bere al bancone e mentre tornava andò a
sbattere contro qualcuno
che prontamente la afferrò dietro la schiena evitandole la
caduta
-Scusa stavo
camminando e non ti ho vista…-
A quel punto
Yami alzò lo sguardo per vedere chi fosse il povero ragazzo
che aveva colpito
e…..per qualche secondo rimase incatenata dai suoi occhi
verdi e dai lineamenti
del viso che le parevano perfetti…subito si accorse di quelo
che stava pensando
e si riscosse dallo stato di trans in cui il francese l’aveva
mandata
-Scusami
tu,non guardavo dove andavo,avrei dovuto essere piu attenta,
Napoleon,giusto?-
-Ooo
madmoiselle mi conosce,lusingato lei invece è?-
-Yami, sono
la regista dei giapponesi assieme a Ross-
-Mi sembrava
un viso familiare,ti ho vista su qualche rivista,comunque chiamami pure
Luis ,dolcezza,
ci si vede in giro, i miei compagni mi chiamano-
Tornò dai
ragazzi sperando che nessuno avesse visto niente e invece avevano visto
tutta
la scena, così fu costretta a racconare.
…..TO
BE CONTINUED …....
Scusate se le immagini nin si vedono me ne sono accorta ora e sono col cell. Vedro di metterle nel prox cappi scusate ancora tanto
Baci Fuyu-chan |
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Capitolo 8 *** la festa pt.2 ***
Dopo essere
tornata dai ragazzi e avergli raccontato dell’incontro col
francese e aver
sopportato quelle 2 battuttine sceme si tornò a parlare di
cose varie, ma Yami
ancora si annoiava quindi ad un certo punto si stufò e
decise di andare a farsi
un giro
-Dove stai
andando carina?-
-Tranquillo
fratellone,vado solo a farmi un giro, mi sto annoiando a morte qui-
Il fratello
annuì e lei si allontanò con le cuffie sulle
orecchie a tutto volume per non
sentire quella lagna.
Trovò
un
angolo del giardino tranquillo e decise di sedersi sotto ad un albero e
chattare per passare il tempo
Yami, 12.20
Hei,
disturbo?
Marco, 12.22
Non pensarci
neanche, lo sai che per te ho sempre tempo….ma non avevi una
festa stasera?
Yami,12.23
Sì…ma
è una
lagna, ho trovato un posto tranquillo e lo sai che non vado da nessuna
parte
senza le mie inseparabili cuffie
Marco,12.25
Hai
ragione,sei sempre tu. Bé parliamo di cose
serie…. C’è qualche ragazzo che ti
ha rubato il cuore???
Yami,12.26
Un ragazzo
ci sarebbe ma non direi che mi ha “rubato il
cuore”, piuttosto direi che è
fighissimo e astuto, e molto forte a calcio… e poi stasera
ho visto la
perfezione fatta a persona, anche se ha il carattere di un chiwawa a
cui porti
via l’osso
Marco,12.27
Ei Ei
attenta, un ragazzo alla volta e… comunque ricordati che se
dovessero farti
qualcosa attraverserei mezzo mondo per farli a pezzi
Yami,12.30
Tranquillo e poi l’ho visto
solo stasera, il mio numero 9
rimane ….(no n te lo dico=P),….Lo so , e ti
vorrò sempre bene per questo.Ora è
meglio che vada ,grazie di tutto ci sentiamo
Marco,12.31
Certo
piccola e non cacciarti nei guai e
A presto
.
Alzò
il
volume della musica e fissò il cielo canticchiando
Don’t
cry to me.
If you loved
me,
You would be
here with me.
You want me,
Come find me.
Make
up your mind.
Si
interruppe quando qualcuno le picchiettò sulla spalla e si
sedette affianco a
lei, a quel punto si tolse le cuffie e si voltò notando che
al suo fianco c’era
Napoleon
-Hei dolcezza,come
mai qui tutta sola?-
-Non mi
andava di stare in mezzo alla gente,diciamo che non è il
genere di feste a cui
vado di solito…-
-Posso
immaginare quale sia,il tuo genere di festa, in effetti il mio capitano
è un
signorino per bene e ha organizzato la festa come doveva…
noiosa come non mai-
Pronunciò
mentre aveva in
mano il bicchiere della
ragazza con ancora dentro l’alcool di prima
-Bé
comunque
sia,anche tu non sembri un angioletto da come ti dipingono i giornali-
-Sgamato
subito eh? E io che speravo in una notte facile-
Ricevette
una leggera gomitata e poi si misero a ridere continuando poi a parlare
del
piu’ e del meno, fino a che non furono raggiunti dai
rispettivi compagni di
squadra(Mark,Ed e Patrik per lei; Pierre,Gustaph e Jerome), si
avvicinarono e
li fissarono per qualche secondo poi Patrik ruppe il silenzio che si
era venuto
a creare
-Allora….vi
siete rintanati qui per qualche motivo piccioncini?-
-Che
deficiente…in realtà stavo cercando un posto per
stare tranquilla e poi mi sono
ritrovata lui affianco-
-Non mi
sembra che ti stesse infastidendo la mia compagnia-
Si misero
tutti a ridere come degli stupidi per più o meno 5 minuti e
dopo altri secondi
di silenzio fu il capitano francese a parlare
-Allora Luis
ci presenti la tua amica o dobbiamo aspettare che la signorina si
presenti da
sola?-
disse facendole il baciamano
-Allora
Lu?- ci
marciò sopra lei
-Che
noia….ragazzi lei è Yami,Yami loro sono
Pierre,Gustaph e Jerome…anche se credo
che tu li conosca già-
-è un
piacere conoscervi ragazzi-
-Allora, si
sta divertendo miss.Yami?-
pronunciò
Pierre con galanteria
-La festa
è
fantastica davvero,diciamo solo che non è il mio genere-
-Capisco, e
quale sarebbe il suo genere di festa?-
-Se dovessi
indovinare solo dal bicchiere direi… quelle in cui si beve
fino a star male e
la mattina ci si sveglia nel letto di chissachì senza
ricordi della sera
precedente- disse
Luis ridacchiando
-Che
deficiente… per tua informazione NON mi è mai
successo!-
-Bé
comunque
io avrei un idea per movimentare la serata,venite con
me…venite-
Yami per
prima lo seguì poi gli altri le andarono dietro e
così si ritrovarono nella
cucina dell’enorme villa e una volta lì il bomber
francese cominciò a tirare
fuori da ogni posto immaginabile tutti i tipi di liquori e bevande
alcoliche
che si potessero immaginare
-Che stai
facendo Luis,rimetti a posto, prima di ritrovarci a non avere idea
delle nostre
azioni e fare qualcosa di cui potremmo pentirci-
sentenziò Pierre
-Ma dai
capitano, rilassati un po’-
-Io sono
d’accordo con Lu, rischiamo solo di divertirci troppo- acconsentì la
ragazza prima che il capitano
francese potesse controbattere
-Tu non
metti parola dati i tuoi precedenti-
la
zittì subito Mark
-E invece
sì, e voi altri 2 state zitti! Anzi avrei un'altra
idea…-
Yami
sussurrò qualcosa all’orecchio del suo complice,
dopodiché guidarono gli altri
in silenzio fino a trovarsi nella piscina che la ragazza aveva
accidentalmente
trovato in precedenza
-Questa
sì
che è un idea fantastica! Alcolici e piscina, la festa
perfetta!- questa
volta fu Jerome
-Mi scusi
signorina ma lei come fa a sapere della piscina?- chiese Pierre
-Cercavo il
bagno e sono finita qui…allora,che ne dite?-
Ci furono
diverse lamentele all’inizio e Patrik,Gustaph e Ed erano
dubbiosi, per non
parlare del proprietario di quella magnifica piscina, ma dopo qualche
minuto di
discussione tutti accettarono. Quindi presero dei costumi presenti
nella villa(
e sì che lì non mancava niente) e si buttarono,
festeggiando al meglio finche
non dovettero tornare al residence.
IL
GIORNO DOPO h.8.30 A.M.(domenica)
-Ma che
diavolo…cazzo che mal di testa-
Yami
sì
svegliò nella sua stanza e non stava troppo
bene,cercò comunque di prepararsi
al meglio e quando fu pronta scese in sala dove tutti la salutarono
tranne
Mark,Patrick e Ed che dalle loro facce potevano benissimo essere zombie
-Hei…ragazze
potreste portarmi una tazza di caffè…la
più grande che avete-
-wo,che
faccia, sicura di stare bene?E qualcuno mi spiega dove siete spariti
voi 4 ieri
sera?- chiese
incuriosito il capitano
-Bé
innanzitutto no non sto bene, ho un terribile dopo-sbornia e non mi
reggo in
piedi…-
-E secondo
eravamo in piscina a bere di tutto con Napoleon,Le Blanc,Jerome e
Gustaph..se proprio
lo vuoi sapere..-
Rispose Ed
alla seconda domanda, i ragazzi strabuzzarono gli occhi e i ragazzi
spiegarono
l’accaduto poi,tutti, dopo colazione tornarono a
dormire… in fondo erano
stanchi ed era domenica e se lo meritavano.
Buonsalveeee
Come
va?Bene,innanzitutto
mi scuso per le foto che non riesco ad inserire, poi bé
spero che il capitolo
vi piaccia e se avete dubbi,critiche,consigli o vi è
scappato il banda o
qualsiasi altra cosa recensite se vi va.
Un
ringraziamento speciale a Susieprice che mi recensisce e mi aiuta con
errori di
tipo “letterario”,ti ringrazioooo
Kiauuu
Fuyu_chan
|
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Capitolo 9 *** ricordi perduti ***
Era
già ora
di pranzo quando si svegliò,i ragazzi l’avevano
lasciata dormire dopo aver
saputo gli avvenimenti della sera precedente. Aveva un forte mal di
testa e non
ricordava molto, fece una doccia calda
e
decise che avrebbe scoperto cosa fosse successo la sera precedente.
Prese il
cellulare e compose il numero di Pierre
- …
… … …
Pronto sono Pierre chi è?-
-Oh Pierre
sono Yami –
-Cara,
dimmi, perché hai chiamato?-
-Si,emm…
se
disturbo chiamo in un altro momento sicuro che puoi parlare?-
-Si, si,
tranquilla, dopo la festa di ieri oggi abbiamo annullato gli
allenamenti –
-Bene,allora,
volevo chiederti se … ecco … non ho molti ricordi
di ieri sera e … insomma …
volevo sapere cosa fosse successo … … -
- Allora non
sono l’unico a preoccuparmi delle mie azioni, la faccenda
è un po’ complicata
da spiegare al telefono a dire il vero … -
- Aaa
… se
mi dici dove sei ti posso raggiungere in moto e ..-
- No,
è
pericoloso in moto dopo la sbronza di ieri sera, ti faccio venire a
prendere da
un’auto. Non ti dico di portare anche gli altri
perché si arrabbierebbero, è
meglio se gli spieghi tutto tu quando torni ok?-
- Certo, mi
sembra logico, ok allora aspetto qui ciao a dopo-
- Ciao
–
Dopo aver
chiuso la telefonata col capitano francese Yami andò dal
mister ad informarlo
della sua uscita e poi raggiunse gli altri in giardino, non prima
però di aver
mangiato qualcosa di classificabile come
“non-pranzo-ma-neanche-colazione-uno-spuntino”.
Quando i ragazzi la videro
arrivare le chiesero prima di tutto come stava e mentì
dicendo che stava
benissimo, poi iniziarono a parlare ognuno esponendo i suoi propositi
per la
giornata; quando una limousine nera si fermò davanti al
residence suonando il
clacson un paio di volte. Un uomo sulla quarantina scese dalla lussuosa
auto e
si diresse verso di loro … che avevano tutti
un’aria piu confusa che sveglia …
-Scusate
l’interruzione, sono qui per scortare la signorina Warner a
casa del signorino
Le Blanc. –
A questo
punto tutti fissarono la ragazza sorpresi e lei non sapendo che fare si
limitò
ad alzare le spalle
- Ragazzi io
vado da Pierre oggi pomeriggio, dobbiamo parlare di una cosa importante
–
Sperava che
non facessero domande e voleva andare via al piu presto? Certo che
sì, ma
sapeva fin troppo bene che non sarebbe stato così facile
- E cosa
andresti a fare dal capitano della squadra avversaria??? - fu Bruce il
primo ad aprire bocca
-
Già, non
vorrai tradirci e dirgli le nostre tattiche spero! -
Questo da Patty se lo aspettava, quello che
non pensava è che anche le ragazze stettero dalla sua parte
- E poi tu
non vai proprio da nessun francese dopo ieri sera – Anche
Mark era contrario e
il resto del gruppo era con lui
- Mark ha
ragione Yami, sei mia sorella e ti devo proteggere dalle scelte
sbagliate, tu
non andrai a casa di Le Blanc. –
Ancora
un po e sarebbe esplosa, avevano così poca fiducia in lei se
anche suo fratello
non si fidava?
-E poi non
possiamo rischiare, potrebbero batterci perché ti sei fatta
sfuggire qualcosa
riguardo la squadra,anche se penso sia questo il motivo della visita
… di
cos’altro potreste parlare? No tu non andrai là.
–
Basta, anche
Julian, no, non poteva sopportarlo. Era nuova, è vero, ma
non per questo doveva
essere doppiogiochista, possibile che dopo tutto non si fossero mai
fidati di
lei, possibile che l’avessero solo presa in giro per tutto
questo tempo? Faceva
male, non voleva crederci, non poteva … in fondo era grazie
a questi ragazzi se
era andata avanti col sorriso, gli stessi ragazzi che ora la stavano
ferendo.
Doveva essere realista, sarebbe andata da Pierre, eccome se lo avrebbe
fatto, e
poi lui aveva scomodato una limousine per lei e quel domestico che era
venuto a
prenderla era ancora lì: impassibile, esattamente nella
stessa posizione di
quando era arrivato.
-Sapete una
cosa ragazzi, io mi sono fidata di voi, e a quanto pare ho fatto
male,non avrei
dovuto. Ora io andrò da Pierre e sapete perché?
Perche non mi ricordo un cazzo
di ieri sera e volevo sapere cosa fosse successo! Non centrate un cazzo
voi e
le vostre tecniche anzi non centra una
beata minchia proprio il calcio, ma a quanto pare non ho degli amici a
cui
parlarne quindi non so a che ora tornerò e non
aspettatemi,anche se comunque
non penso l’avreste fatto!-
- Oh
… … …
senti Yami noi … - tentò di dire Julian
-“Senti
Yami” un cazzo Julian! AAaaa adesso basta devo andare e voi,
voglio darvi un
consiglio su cosa fare oggi ascoltatemi bene perché non lo
ripeto due volte … …
- intanto si era voltata e stava andando verso l’auto
accompagnata dall’uomo,
quando alzò il dito medio, senza voltarsi, verso i ragazzi
che stavano seguendo
la sua figura allontanarsi - … … FOTTETEVI-
Così
dicendo
entrò in auto e partì dopo qualche secondo verso
la sua meta.
“Non
pensavo potessero dirmi certe
cose … pensavo fossimo amici … pensavo si
fidassero di me … forse sono stata
troppo dura con loro, no, va bene così. Se non volevano
farmi arrabbiare non mi
dovevano dire quelle cose, dovevano immaginarlo, almeno Ed, lui sapeva
che
avrei reagito così … Oh siamo già
arrivati, ci penserò dopo, ora concentriamoci
su quello per cui sono venuta”
Scese
dall’auto e si diresse verso il cancello indicatogli
dall’uomo in smoking, ed
entrò quando quello si aprì teatralmente davanti
ai suoi occhi. Nonostante
l’avesse visto anche la sera precedente di giorno aveva tutto
un altro aspetto,
e poi la prima volta non si era soffermata a guardarlo.
Entrò in casa e venne
accolta da una donna sui trenta che le chiese di seguirla, e la
portò davanti
ad una porta, dalla quale si congedò salutando cortesemente,
bussò … di nuovo …
terza volta … nessuno apriva, così
afferrò la maniglia e, notando che era
aperto, entrò chiedendo permesso e trovandosi in
un’enorme stanza con letto a
baldacchino e cuscini dall’aria invitante, un numero
considerevole di poster
sul calcio appesi
alle pareti, e tutti
gli oggetti che si sarebbe immaginata(molti dei quali con tema il
calcio), si
capiva che era la sua stanza ma se
non ci arrivava c’era Pierre sulla terrazza quindi era logico
pensare che la
stanza appartenesse al ragazzo francese.
Lo raggiunse
attraverso la porta finestra ma lui si accorse della sua presenza,
probabilmente dal rumore che fece quest’ultima aprendosi
- Bentornata
a casa Le Blanc mon cher –
- Ciao
Pierre, ho bussato ma non hai aperto quindi sono entrata –
-
Tranquilla, non devo aver sentito –
- Allora
…
perché sono dovuta venire in qua? A proposito non
c’era bisogno di scomodare
una limousine … -
- Sono una
persona di classe. Comunque ti ho fatta venire perché
… come dire … ecco
iniziamo col dire che stamattina, dopo essermi svegliato senza ricordi,
mi è
sembrato parecchio strano che mi sia lasciato andare a quel punto
così ho
pensato di controllare le telecamere della piscina, ma non mi sembrava
ci fosse
niente di … strano … solo che quando Lola, la
domestica, mi ha detto cos’ hanno
trovato insieme ai nostri drink lasciati a bordo piscina ieri sera
… ho … emmm
… capito molte cose … … -
- Cosa!
Cos’hanno trovato ! Dimmelo Pierre dimmelo!-
- Bé
… ecco
… sembra che oltre al drink … nei bicchieri
… ci fosse anche dell’altro … -
- Cosa? Non
tenermi sulle spine ! –
- Emm
…
sembra che fosse/è … … …
extasi ... così ho riguardato i video e facendo
attenzione in effetti si vede Luis che … insomma
… mette le pasticche nei
bicchieri … -
-
Coooosaaaa!??!! Io lo ammazzo ! dov’è ?!
–
- Calma,
sono arrabbiato anche io, per questo ti ho fatto venire, abbiamo
appuntamento
tutta la squadra al campo d’allenamento per
“festeggiare” la festa di ieri,
hanno già iniziato, quindi possiamo andare e parlare con
Luis … ti chiederei
solo di non usare il karate, ci serve intero per le partite
… o almeno non
romperlo troppo –
- Va bene
…
non ci andrò troppo forte, ma non ti prometto niente, dovrai
trattenermi –
Detto questo
si avviarono verso un’auto già pronta davanti
all’imponente cancello e il
capitano francese aprì salendo al posto del conducente, era
ricco, lo sapeva,
ma Yami rimase comunque esterefatta nel vederlo al volante di una
Porce. Il
viaggio fu breve, Pierre era un ottimo autista e in giro non
c’era molta gente,
probabilmente anche perché le strade che avevano preso erano
secondarie,
sarebbe stato ingombrante doversi sbarazzare di folle di ragazzine
urlanti e
adoranti il bel capitano seduto al suo fianco, oltretutto il luogo dove
si
allena la squadra francese è abbastanza isolato per il
medesimo motivo … e
anche per i media.
Scesero
dall’auto e a Yami iniziarono a prudere le mani,
seguì Pierre verso il luogo di
ritrovo della sua squadra e arrivarono in un campo tenuto benissimo,
era erba
sintetica ma sembrava davvero vera, i suoi compagni stavano
festeggiando e
quando lo videro arrivare lo chiamarono a gran voce.
- Hei
capitano ti sei portato dietro una bella fanciulla! –
- Yami! Che
piacere rivederti, dimmi cara, ti sei affezionata a noi e hai lasciato
i
giapponesi? - salutò
allegramente Jerome
- Mi
piacerebbe e soprattutto piacerebbe a voi, ma ora dimmi
dov’è Napoleon –
- Hei non si
saluta piu ? – questa
volta fu Gustaph a
parlare
- Ragazzi
non c’è niente da scherzare,
dov’è Luis? –
- O .. Okei
… è andato in bagno qualche minuto fa dovrebbe
… o eccolo sta arrivando … Ei
Lui_ -
Non
riuscì a
finire la frase che Yami aveva caricato il calcio e il pallone aveva
colpito
Luis ad una potenza allucinante, il bomber francese non capì
cosa fosse
successo che si trovò a terra dolorante.
- Yami
…
capisco che tu sia arrabbiata … ma dovevi colpirlo proprio
lì ? – esordì Pierre
I ragazzi
erano esterefatti dalla potenza e dalla precisione del tiro effettuato
dalla
ragazza, dopo qualche minuto anche l’attaccante si riprese e
iniziò a guardare
verso di loro cercando di capire cosa fosse accaduto. Quando lo
capì andò
dritto verso i ragazzi, e dalla faccia che aveva di sicuro non voleva
complimentarsi per il tiro
-
Perché?!
Avanti dimmi perché avresti fatto una cosa del genere!?
–
- E me lo
chiedi anche! Sai di solito si chiede prima di drogare i drink delle
persone!
– Yami
era davvero incazzata, e infatti
partì un ceffone bello sonoro che lasciò un bel
segno rosso sulla faccia del
povero Luis … povero si fa per dire …
- Ha ragione
Luis, tra tutto quello che potevi fare questa è la cazzata
piu grande in
assoluto! –
Discussero
per una buona mezz’ora, o per meglio dire scaricarono la loro
frustrazione sul
bomber, alla festa si erano uniti anche i due francesi che erano stati
con loro
in piscina la sera precedente.
Quando si
“calmarono” Luis si prese la colpa di tutto e diede
ragione ai ragazzi, non sa
il perché, forse per paura o forse era veramente pentito, ma
sicuramente ora ci
penserà due o tre volte prima di rifarlo. I ragazzi lo
perdonarono e tornarono
a festeggiare tutti insieme, mentre Yami fu riportata a casa da un
autista di
Pierre chiamato per venirla a prendere.
In auto
“però
… i ragazzi hanno perdonato
Luis praticamente subito … sono davvero dei buoni amici
… e io sono una stronza,
i ragazzi sono miei amici e in quanto tali hanno a disposizione tutte
le
possibilità che vogliono, ho deciso appena torno gli scrivo
un biglietto di
scuse … potrei dirlo loro a voce ma sicuramente non ci
riuscirei … dannato
orgoglio degli Warner … Sì, mi
scuserò, la colpa è anche mia e loro fin ora
sono sempre stati gentili con me, oltretutto mi serve il mio Patrick,
sono
successe tante cose e non posso tenere tutto per me, rischio di
esplodere, oh
eccoci”
Entrò
senza
farsi vedere e andò in camera sua, dove pensò a
cosa dire ai ragazzi, ci aveva
pensato, avrebbe superato l’orgoglio e avrebbe detto a voce
le scuse di cui si
accusava ma in realtà sapeva di avere colpa solo a
metà. Era davvero difficile,
soprattutto per lei, ma doveva riuscirci, così
all’ora di cena scese e si
presentò ai ragazzi prima a testa bassa ma poi
attirò l’attenzione di tutti e a
gran voce chiese scusa per il suo comportamento, ci furono varie
discussioni su
di chi fosse realmente la colpa e chi avrebbe dovuto scusarsi ma poi
l’argomento
cadde e tutti cenarono in armonia, chi aveva qualcosa da dire lo aveva
detto e
a lei andava bene così perché aveva degli amici
stupendi e a cui avrebbe sempre
voluto bene.
Dopo cena, in
giardino
Scese a fare
una passeggiata, era da tanto che non lo faceva, da quella volta che
aveva
incontrato Mark, a pensarci gli veniva da sorridere … Mark
… eccolo là che si
allenava da solo a sera tarda, decise di andare da lui, scese e lo
raggiunse in
campo, passandogli la palla appena atterrata ai suoi piedi. Un
passaggio
perfetto. Perfetto. Come lui, sudato, con la maglietta aderente
bagnata,
sicuramente faceva la sua bella figura, lei non avrebbe potuto pensare
a niente
di piu perfetto. Lasciò da parte questi pensieri e si
concentrò su quello che
stava accadendo intorno a lei, lo sapeva, quando pensava a cose che le
piacevano finiva con l’estraniarsi dal mondo e se anche
qualcuno le avesse
detto qualcosa non lo avrebbe sentito.
- Bel
passaggio, piccola Warner –
- Grazie,
modestamente sono fantastica a calcio –
- Certo,e
allora com’è che aiuti Julian con le tattiche e
non sei in campo? –
- Scelta
professionale, ovviamente –
Risero. La
risata del ragazzo le fece fremere la schiena, limpida,ma virile,
proprio come
lui che con quegli occhi neri come l’ossidiana riusciva a
guardarti dentro e
capire se qualcosa ti turbava, occhi che avrebbe tanto voluto avere
solo su di
sé.
- E dimmi,
hai poi scoperto cos’è successo ieri sera?
–
- Certo,
porto sempre a termine gli obbiettivi che mi fisso –
- Allora
puoi raccontarmelo –
Si sedettero
in panchina e dopo attimi di esitazione la ragazza cominciò
il suo racconto, ma
non raccontò del giorno prima, inutile mentire, i ricordi
non le erano tornati,
raccontò di quel pomeriggio passato con i francesi e di come
avesse steso Luis
Napoleon, avrebbe voluto raccontare anche di come si era sentita dopo
le loro
parole … dopo le SUE parole, ma questo non lo avrebbe saputo
nessuno, solo
Patrick che era passato da lei dopo cena,scusandosi ancora per non
essere stato
l’amico che avrebbe dovuto essere dalla sua parte, ma a lei
non importava.
Era tardi e
i due rientrarono, il ragazzo accompagnò Lei alla sua stanza
e quando furono
davanti ala porta e la ragazza stava per entrare la bloccò
per il polso e la
guardò dritta negli occhi
- Mi
dispiace, non avrei dovuto arrivare alle mie conclusioni oggi
pomeriggio, scusa
– era sincero, lo vedeva nei suoi occhi
- Mark, va
tutto bene, ti ho già perdonato e lo sai –
Lo disse
guardandolo in quelle pozze nere in cui piu di una volta era affogata,
e
sorridendo, un sorriso che avrebbe sciolto l’iceberg che ha
affondato il
Titanic, e lui capì, capì che anche lei era
sincera, perché non si può
sorridere in quel modo meraviglioso e mentire con quegli occhi
fantasticamente
suoi. Si salutarono e Yami entrò nella stanza dove si mise
subito a letto e si
addormentò quasi subito. Con un sorriso se possibile ancora
piu grande e nella
mente l’immagine di quel
viso che le
faceva sciogliere il cuore.
Bè
… non ho
niente da dire
Ringrazio
chi recensisce e/o mette tra le seguite (o altro) e vi saluto
Al prox.
Capitolo
Fuyu_chan
|
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Capitolo 10 *** serata con sorpresa ***
Era sveglia
già da un po’, aveva fatto colazione, aveva
salutato i ragazzi e ora era nella
sua camera. E si stava annoiando. Si perché quel giorno i
ragazzi erano
impegnati in una conferenza che si sarebbe trattenuta molto a lungo, le
ragazze
avevano deciso di andare a fare shopping e sarebbero rimaste fuori
tutto il
pomeriggio, quindi, a conti fatti, era sola e poteva fare tutto quello
che
voleva.
Non avendo
però niente da fare decise di disegnare, era da un
po’ che non lo faceva e
allenarsi non avrebbe di certo fatto male. Prese un foglio, la sua
“attrezzatura”
professionale e si mise le cuffie, iniziò a pensare a un
soggetto, cosa che si rivelò
piu difficile del previsto, si tolse le cuffie e collegò il
cellulare alle
casse così che la musica potesse risuonare liberamente nella
camera, e in un
attimo la voce di Marracash riempiva la stanza.
Anche dopo
questo cambiamento la sua testa non riusciva a pensare ad altro che a
quel
viso, non ci riusciva proprio, Lui si era insinuato nella sua testa e
non aveva
intenzione di uscire, ripensò a quello che suo fratello le
diceva quando non
era nella stessa situazione da bambini “lascia
uscire la tua immaginazione, non rinchiuderla”
quindi lo fece: sulle rime
di “didinò” iniziò a
tracciare linee sul foglio e dopo un paio d’ore aveva
finito la traccia a matita e decise di fare una pausa, scese quindi
giù e si
diresse in cucina. Mentre era lì che sorseggiava un
tè freddo la maniglia
scattò e vide entrare le ragazze che lasciarono una pila di
sacchetti vicino al
divano e la raggiunsero sorridenti, mentre lei era intenta a rispondere
ai
messaggi che le erano arrivati mentre lavorava
-Hei, Yami,
non
ti sembra che il volume della musica sia un po’ alto? E poi
è rap, che schifo,
sai che non si addice a una ragazza?-
non le era mancata per niente la voce di Patty
-Ciao anche
a te Patty, il volume ?no, non mi sembra alto perché,
secondo te, lo è? Sai che
neanche un occhio viola si addice a una ragazza, ma se continui
così è
probabile che ne avrai uno –
-Dai ragazze
non cominciate a litigare, Yami, stasera andiamo ad una festa
organizzata dalla
federazione, sarebbe meglio se andassi a prepararti-
si intromise Jenni
-Grazie
Jenni lo terrò a mente, ora se volete scusarmi torno in
camera mia, ci vediamo
dopo-
Tornata in
camera abbassò la musica e iniziò a colorare i
disegno.
Dopo
un’oretta
circa il foglio era intinto di colori e su di esso risaltava il volto
del
ragazzo che la sera prima aveva accompagnato la ragazza in camera.
Mise il
disegno insieme agli altri nella cartellina e si buttò a
peso morto sul letto,
prese il cellulare tra le mani e scivolò sul numero del
mister cliccando il
tasto di chiamata
- …
… … -
-Dai,
rispondi,rispondi … -
- …
..
Pronto? Yami?-
-Sì,
salve
Freddie, disturbo?-
-Stiamo
facendo una pausa, per cosa mi hai chiamato?-
-Bé
le
ragazze mi hanno informato di stasera e mi chiedevo se la mia
partecipazione
all’evento fosse necessaria-
-Penso che
basti avere Julian con noi in quanto regista, se vuoi puoi rinunciare a
venire-
-Grazie. E mi
darebbe il permesso di andare ad un’altra festa stasera?-
-Basta che
non ti metti nei guai, capito?-
-Certo! Grazie
mille mister!-
Chiuse la
chiamata più felice che mai e si diresse in bagno, si
sfilò i vestiti e si
buttò sotto il getto d’acqua calda rilassandosi.
Una doccia era quello che ci voleva,
la rilassava sempre.
Arrivò
l’ora
di cena e la ragazza scese in sala, la squadra era da poco tornata alla
base e
dovevano di sicuro essere stanchi, quindi le ragazze avevano preparato
una cena
ristoratrice per dargli energie per la festa di quella sera. Si sedette
al
solito posto e quando i piatti furono serviti e tutti si sedettero a
tavola fu
il mister a prendere parola per primo
-Allora,ragazzi,
sono soddisfatto del pomeriggio, anche se capisco che sia stato
stancante,ma
dovete resistere ancora stasera e domani avrete una giornata libera per
riposarvi.-
A quelle
parole gli occhi di molti si illuminarono e a Yami scappò
una risata che contagiò
anche Amy e Jenni mentre Patty parlò dopo il mister sempre
guardando storto la
ragazza con cui nel pomeriggio aveva quasi litigato
-Hey, Yami,
perché
non ti sei preparata per la festa?-
-Ah non velo
ho detto? Stasera ho una festa, non vengo con voi-
- ma
… mister
lei cosa dice?-
-Ho
già
approvato questa decisione nel pomeriggio, penso che in rappresentanza
di
regista della nostra nazionale basti Julian –
Con
quest’
intervento la discussione finì e tutti finirono di cenare in
silenzio.
Finito di
mangiare il dolce la ragazza andò in camera sua e
iniziò a prepararsi per la
serata:top nero che lasciava parte della pancia scoperta, minigonna
nera,
parigine a rete, tacco 10, e giubbotto di pelle. I capelli legati in
una
treccia che ricadeva dolcemente sulla spalla sinistra e un velo di
trucco con
una linea di eye-liner nero.
Scese quando
il mister richiamò i ragazzi per andare, mentre camminava i
ragazzi rimasero di
stucco e le ragazze la guardarono contrarie
-Yami, hai
promesso di non metterti nei guai ricordi?-
-Stia
tranquillo mister, so quello che faccio-
E detto
questo uscì dirigendosi verso il garage dov’era
parcheggiata la SUA Harley nera
lucida. Mentre prendeva le chiavi e il casco venne raggiunta dal trio
di suo
fratello e da Benji dietro di loro che parlò per primo
-Sai piccola
Warner, vestita così sei ancora più sexy-
Questo
commento regalò al portiere un’occhiataccia da
parte di Ed, dopodiché l’ SGGK
lasciò i 4 ragazzi soli
-Sicura che
non ti caccerai nei guai sorellina?-
-Tranquillo
fratellone, andrà tutto bene, anche da ubriaca ho molto
giudizio, infatti non
vado mai con gente che ha brutte intenzioni, anche l’ultima
volta, quando la
mattina ci siamo svegliati nello stesso letto mi ha riaccompagnato a
casa con
la sua auto e ora siamo ottimi amici-
Il ragazzo
davanti a lei per poco non svenne e lei, divertita, salì a
bordo della sua moto
e sfrecciò via prima che il karateca potesse dirle qualcosa,
ma poté sentire la
risata della tigre in sottofondo.
La discoteca
era davvero piena, e piena era anche la fila di ragazzi che da un
po’ di tempo
la stavano corteggiando, ma non poteva fare questo a suo fratello,
quindi si
era imposta di non bere troppo e così stava facendo.
Era solo al
secondo bicchiere di Vodka.
Discoteca
h.01.30 a.m.
Guardò
l’orologio,
l’una e mezza, forse era meglio tornare a casa. Sarebbe
andata via mezz’ora
prima ma aveva visto che c’era una gara di bevute e non era
riuscita a
resistere dal provare, ovviamente aveva vinto, ma era preoccupata che
suo
fratello fosse preoccupato per lei … buffo … .
Uscì
di lì e
si diresse verso l’ Harley, salì a bordo e corse
verso il residence.
Una volta
arrivata e parcheggiata la moto si diresse in cucina, era tardi ma la
luce era
accesa, e quando entrò ci trovò la tigre che
beveva un bicchiere d’acqua fresca
- Yami, alla
buon ora, com’è andata la festa?-
-Benissimo-
Sorrise la
ragazza e gli strappò di meno il bicchiere che teneva in
mano per berne qualche
sorso, la vista era offuscata dall’alcool e anche la testa,
ma non troppo da
non sapere del tutto quello che accadeva
-Qualcuno
è
un po’ ubriaco eh-
Scherzò
Mark,
la ragazza gli diede un leggero pugno sul petto e incontrò
gli occhi del
ragazzo che la rapirono per qualche minuto,
-Allora?
Adesso
devi andare a letto- sentenziò
Mark
-Ma non ho
sonno, e sono troppo stanca per fare le scale, mi porti tu??- chiese con gli occhi da
cucciolo la ragazza
-Sei
impossibile, non hai sonno ,ma sei stanca-
Rise il
ragazzo, e in risposta ricevette una linguaccia, poi prese la ragazza e
la
portò su per le scale, quando furono davanti alla porta
della sua camera la
lasciò scivolare coi piedi a terra, e lei nascose il viso
nel suo petto
- Hei devi
andare a dormire-
-Ma io non
ho sonno-
-Non mi
interessa-
La ragazza
mise il broncio e lo fissò per un po’, poi si
alzò sulle punte per raggiungere
il viso del ragazzo
-Sai come
potremmo passare il tempo?-
Glielo
sussurrò
all’orecchio e il ragazzo venne attraversato da un brivido
che passò lungo la
schiena, lei se ne accorse e iniziò a lasciargli una scia di
baci su tutto il
collo, lui le prese le mani e la bloccò contro la porta
-smettila,
sei ubriaca, non lo vuoi davvero-
-lo so io
quello che voglio-
Si
divincolò
dalla presa del ragazzo e continuò il lavoro fino a che Mark
non la bloccò e si
avventò sulla sua bocca senza riuscire a trattenersi.
Da dolce
diventò un bacio più passionale e il ragazzo
aprì la porta e fece scivolare la
ragazza dentro, chiudendo la porta a chiave, e poggiandola sul letto
senza
smettere di baciarla. Iniziò a levarle la maglietta e la in
pochi minuti la
lascò in intimo, lo stesso fece lei per lui che
iniziò a scendere sul collo e
poi sempre piu in giu, e la stanza cominciò a riempirsi dei
gemiti della
ragazza e ben presto anche del ragazzo.
E poi
successe, e anche se lei era ubriaca, sapeva cosa era successo, ed era
sicura
che se lo sarebbe ricordata. Quando si addormentò aveva al
suo fianco il
ragazzo, e sorrideva felice.
|
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Capitolo 11 *** sembrava una bella giornata ***
La
sveglia suonò e lei la maledisse in 48 lingue diverse, aveva
un mal
di testa terribile ed era sicura che suo fratello non sarebbe passato
sopra quella specie di casino che aveva combinato la notte
precedente, e in più non sapeva se Mark avesse parlato, era
sveglia
da qualche minuto ormai e aveva constatato che il ragazzo era andato
via; non si era arrabbiata, aveva capito quel gesto, lo avrebbe fatto
anche lei.
La
sveglia suonò di nuovo, e Yami si alzò con
malavoglia dal letto che
la continuava a chiamare, si fece una doccia fredda e si
vestì con
un paio di pantaloncini di tuta e una canotta neri. Scese in sala,
andò in cucina e si prese una tazza di caffè e un
cornetto al
cioccolato, andò in sala e si accomodò al solito posto
affianco ai
Derrik. Se ne accorse subito che tutti la fissavano, ma non ci diede
peso, non ne aveva voglia di inventarsi qualche palla per rispondere
alle domande di tutta la squadra.
-Si
può sapere che hai fatto ieri sera, Yami?- A quanto pare suo
fratello non era dello stesso avviso
-Niente,
sto bene, tranquillo. Ieri sera ho solo bevto un po', niente di che-
-Sicura?...é
strano, quando ti ubriachi non riesci a salire le scale, lo sai,
riesci a camminare, andare in moto, ma non a correre o salire le
scale. Quindi?-
Perchè
suo fratello doveva conoscerla così dannatamente bene?
Alcune volte
era dalla sua parte ma quando faceva così non lo sopportava,
capiva
che lei non voleva parlarne, ma continuava a chiederle e investigare
-Quando
sono arrivata Mark era in cucina e mi ha accompagnata in camera ...-
Il
ragazzo nominato si alzò lo sguardo verso la ragazza e le
lanciò
un'occhiata molto eloquente che diceva
“prova-a-dire-qualcosa-e-non-vivrai-molto”, e lei
lo assecondò
-...non
ricordo altro-
Ed
si voltò verso la tigre
-Lo
accompagnata in camera e sono tornato a dormire-
Finirono
la colazione e andarono tutti in campo a cominciare l'allenamento,
mentre lei andava in panchina con Julian e il mister.
Cominciarono
la giornata pensando a schemi per la partita che si stava avvicinando
sempre di più, e che avrebbero vinto a qualsiasi costo, pur
trattandosi di un'amichevole.
Passò
così il pomeriggio e le manager portarono ai ragazzi
qualcosa da
bere e gli asciugamani per il sudore. Mentre la squadra tornava in
campo vide che Mark la guardava, e subito distolse lo sguardo, e gli
tornarono in mente le immagini della sera prima, e anche che doveva
parlare con lui, in tutto il giorno le aveva solo rivolto occhiate
ghiacciate e lei proprio non ne capiva il motivo; era ubriaca e lo
era anche lui, la festa a cui la squadra aveva preso parte doveva
essere più movimentata di quella a casa del francese,
comunque per
lei aveva significato qualcosa, lui però non sembrava dello
stesso
avviso dal suo comportamento.
Non
sapeva come fare per avvicinarlo senza “sospetti”,
se gli avesse
semplicemente chiesto di parlare suo fratello avrebbe voluto sapere,
soprattutto dopo quello che aveva saputo quella mattina, per questo
di sicuro non lo avrebbe fatto in modo scontato, per ora nessuno
avrebbe dovuto sapere quello che era successo.
La
giornata stava per terminare, tra mezz'ora esatta sarebbero andati a
cena. I ragazzi erano a farsi una doccia e lei, Julian e il mister
stavano discutendo in salotto sulle condizioni fisiche della squadra
e le prestazioni del pomeriggio.
Si
sedettero a tavola e le ragazze portarono la cena
-Ei,
Yami, ti sei divertita ieri sera coi tuoi amici in discoteca?- La
voce di Patty le dava sempre ai nervi, qualunque cosa dicesse
-Sì,
Patty, mi sono divertita, magari un giorno ti porterò, anche
se
probabilmente preferisci aspettare che il tuo
“sanno-tutti-di-chi-sto-parlando” la smetta di
vedere solo erba
sintetica e palla al piede e ti sbatta per bene, anche se penso che
ci vorranno molti anni ancora.-
Tutti
si azzittirono all'istante e dopo pochi secondi, partendo da Bruce,
si levò una catena di risatine che fece arrabbiare e
arrossire Patty
allo stesso tempo, soprattutto quando non fu più l'unica a
infierire
-Ei,
Patty ,Yami ti ha proprio battuta eh?- Fu Price il primo
-Sì,
e secondo me ha ragione, ma che vuoi farci cara,un giorno forse si
accorgerà di te- e il secondo fu Mark
Anche
questa volta le risate si fecero sentire, e il mister decise di
intervenire
-Bene,
visto che vi divertite tanto: Benji tu vieni con me e facciamo due
chiacchere, Lenders tu e la signorina Warner sparecchierete la tavola
e laverete i piatti, DA SOLI-
Rimasero
tutti muti e si sentirono dei “aiuto” o
“cavoli, se è
arrabbiato” e cose di quel genere che non aiutarono i due
ragazzi a
buttar giù la pillola
-Buona
fortuna sorellina-
E
dopo quel saluto da parte del maggiore la ragazza rimase sola con la
Tigre, quella era la situazione che stava aspettando da tutto il
giorno, era sola, con lui, e poteva parlargli senza nessuno intorno
ad ascoltare.
Iniziarono
a sparecchiare e poi si diressero in cucina per lavare i piatti, il
mister gli aveva proibito di usare la lavastoviglie e quando ebbero
quasi finito la ragazza prese parola
-Ei,
Mark ...-
Quando
vide il ragazzo voltarsi nella sua direzione continuò
-Senti,riguardo
a ieri sera volevo dirti ...-
-Anche
io, eravamo ubriachi, è stato solo sesso, tu?-
-Giusto,
anche per me lo stesso-
E
detto questo il ragazzo si scusò e le chiese di finire
perché
doveva parlare col mister di alcune faccende, lei annuì e
guardò la
schiena del ragazzo scomparire dietro la porta, e in pochi minuti
finì il lavoro, per poi correre di sopra e chiudersi in
camera a più
mandate possibili e lasciando la chiave nella serratura.
Perché
? Perché gli aveva detto così? Quella domanda la
tormentava, ma in
cuor suo sapeva bene il motivo, non voleva soffrire, non di nuovo,
non ancora, aveva già sofferto abbastanza per soli 16 anni
di vita e
pensava che auto-convincersi che fosse stata solo una notte di follie
sarebbe bastato a farle dimenticare i suoi sentimenti verso il moro.
Ma
la verità era che nel momento in cui Mark aveva parlato
aveva
sentito il suo cuore spaccarsi, e ora lo stava rimettendo insieme con
la colla, cercando di non dare peso ai fatti; ma anche se ci provava
non ci riusciva, e mentre era lì, sdraiata a pancia in
sù sul suo
comodo letto due lacrime solitarie scivolarono dai suoi occhi sulle
sue guance e bagnarono il cuscino senza che lei potesse fermarle in
alcun modo.
La
mattina dopo la ragazza pensò molto a cosa fare, e decise
che per il
momento si sarebbe comportata come al solito, esattamente come Lui.
Scese
e fece colazione come al solito, salutò tutti e sorrise
dolcemente
al fratello, riuscendo a far sorridere anche lui e i ragazzi che
aveva intorno, non aveva neanche voglia di litigare con Patty e
discutere con Amy o Jenni quindi non rispose a provocazioni e
obbedì
gentilmente a qualsiasi loro richiesta.
La
giornata passò così lenta monotona e noiosa.
La
settimana passò così più lenta
più monotona e più noiosa.
Finché
venerdì sera, appena uscita dalla doccia e indossato il suo
pigiama
di “Edward mani di forbice”, ricevette una
telefonata da un
ragazzo che conosceva bene
-Ehilà,quanto
tempo, come mai questa telefonata?-
-Grazie,
sto bene anche io-
-Quante
storie, allora?- non riuscì a trattenere una risata-
-Allora,
non prendere impegni domani sera perché esci con me, ti
faccio
sapere come vestirti e l'ora in cui vengo a prenderti domani-
-Grazie
per la scelta, non pensi che potrei avere di meglio da fare che
uscire con te?-
-Hai
di meglio da fare?- stava ridacchiando, e anche lei
-No,
aspetto notizie, a domani, ragazzaccio-
-A
domani, ragazzaccia-
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Capitolo 12 *** vendetta o piacere? ***
SABATO
MATTINA h. 8.30
Scese in
sala a mangiare qualcosa per colazione, suo fratello ancora non sapeva
niente
di quello che era successo tra lei e Lenders,non le piaceva mentirgli
ma se lo
avesse saputo sarebbe successo il finimondo, lo sapeva lei, come lo
sapeva
anche Mark; anche per questo aveva accettato l’invito, per
distrarsi un po’ e
rilassarsi i nervi … e forse anche un po’ per
vedere la reazione di Mark, si, è
quello che voleva fare da quando l’aveva visto con quella
troia, appena 2
giorni dopo la notte con lei, si era sentita morire, dentro.
Aveva
l’autorizzazione del mister, ma ancora nessuno dei suoi
compagni lo sapeva,
oltre a Parick, a lui diceva tutto, anche “quello”
e il ragazzo l’aveva sempre
capita, e dopo una bella strigliata aveva cercato di calmare e
consigliare la
ragazza: era sua l’idea di rilassarsi uscendo, e a Yami era
sembrata davvero
ottima. Mentre erano a tavola venne chiamata dal mister e dopo una
decina di
minuti raggiunse gli altri in campo,dove Julian la stava aspettando.
Il primo
tempo passò velocemente e i ragazzi tornarono in panchina
per riposarsi, la
ragazza finalmente pensava a qualcosa di diverso e si concentrava sul
lavoro,
faceva davvero caldo quel giorno
-Allora?-
-Bravissimo-
-Solo,
pensavo di più-
-Come siamo
egocentrici oggi-
-Già,comunque,baby,
lo fai un favore al tuo migliore amici?-
-Dica-
-Vai in
camera mia a prendermi un’altra maglietta? Questa
è zuppa di sudore-
-Torno
subito-
Prese le
chiavi e si diresse verso la stanza che Patrick divideva con Paul e
Bruce a
prendergli una maglietta pulita, notando quanto lui e Paul fossero
ordinati a
rispetto ad Arper.
La cosa la
fece sorridere, quel ragazzo era un disastro, ma almeno era divertente
…
Tornò
giù
dove c’era ad aspettarla l’attaccante
-Ecco qui,
ho conquistato il bottino!-
-Brava, ti
meriti un bel premio-
-Siii, e
quale sarebbe il mio premio, di grazia,?-
-Vedermi
senza maglietta, e potermi ammirare in tutto il mio splendore-
-oh…-
-Hey, se fai
così mi offendo baby-
Si misero a
ridere entrambi, una risata genuina, vera, di quelle che ultimamente
riusciva a
fare solo con Patrick. Risata che fu interrotta, però, dalla
voce di Ed alle
loro spalle
-Poca
confidenza Everett-
-Fratellone
…
sei mica geloso?-
-Io? Geloso?
Non farmi ridere, mi preoccupo per te, tutto qui-
-Ma davvero
…
-
Come ad
avere gli stessi pensieri i due ragazzi presi in considerazione dal
portiere si
scambiarono un’occhiata complice e un attimo dopo lei era
appiccicata a
Patrick, che ancora senza maglietta, le cingeva la vita con un braccio.
Sul viso
del maggiore degli Warner apparve un’espressione mista tra lo
stupito e l’incazzato,
ma subito si ricompose e congelò con lo sguardo il ragazzo
avvinghiato alla
sorella, il quale come risposta ghignò divertito.
-Se dovete
dirmi qualcosa, parlate ORA-
-aahahahahahah
-
-ahahahahahah-
-Basta
ridere!-
-OK,OK,
scusa, ma è stato divertente-
-Perdonami,
Benji, ma tua sorella ha ragione-
-RAGAZZI IN
CAMPO!- la voce del mister riecheggiò in campo
-Andiamo!-
-Sempre
bravissimi ragazzi!-
-Grazie
sorellina!-
-Certo
Baby!-
Il resto
della giornata passò in fretta e arrivò
l’ora di cena, e la ragazza ricevette
le informazioni che aspettava dal francese che avrebbe incontrato
quella stessa
sera. Andò a prepararsi mentre i ragazzi erano in sala a
prepararsi. Si fece
una doccia e pensò a cosa indossare, alla fine
arrivò alla soluzione di questo
difficilissimo quesito: top nero, shorts di pelle nera, calze nere, all
star
nere, i capelli lasciati sciolti lungo la schiena
un velo di trucco sempre sulle tonalità
scure.
Era quasi
ora e scese a raggiungere i ragazzi, e appena la videro strabuzzarono
gli
occhi, fecero domande e lei gli diede tutte le risposte tranne una: con
chi
doveva vedersi?
Lo scoprirono
quando qualcuno venne a suonare alla porta del residence, quando Patty
andò ad
aprire si trovò davanti Luis Napoleon, glielo chiesero, ci
arrivarono dopo a
capire che era con lui che Yami doveva uscire.
-Hai davvero
una macchina fantastica sai?-
-Ti piace?-
-Scherzi? Hai
una camaro cazzo, certo che mi piace!-
Il viaggio
passò così con discussioni sul luogo dove il
ragazzo stava portando la
giapponese ma non glielo volle comunque svelare, lo vide solo alla fine.
-Quindi
stavamo andando in discoteca?-
-Non solo,
questa è la discoteca più esclusiva di tutte e io
ho il pass per il privè –
-Ti sposo-
-lo so-
Entrarono,
ballarono e dopo aver bevuto ed essersi divertiti andarono a casa di
lui dove
caddero sul divano a peso morto pensando a quello che le rispettive
squadre
potessero pensare di quella situazione.
Non era
ubriaca.
E nemmeno
lui.
Erano le
11.45, accesero la tv e girarono i canali fino a trovare una partita
iniziata
da poco e pensarono di finire di guardare quella: Barcellona-Juventus.
Mentre Luis
era concentrato a sorseggiare la sua birra guardando la partita lei si
fermò un
attimo a guardarlo: era davvero figo quella sera, vestito di nero,con
la
camicia sbottonata che lasciava in bella mostra i suoi pettorali che
molte fan
svrebbero voluto toccare o almeno vedere una volta nella vita e che lei
ora
aveva davanti
-Se continui
così, finirai per consumarmi-
il
ragazzo ghignò divertito
-Allora
forse devo venire più vicina-
azzardò la
ragazza
Alla fine si
trovarono a guardare la televisione che lei era appoggiata al petto di
lui che
la teneva stretta tra le braccia.
Si
può
immaginare cosa successe quando finirono i 90 minuti di partita senza
che dica
niente.
Non seppe
dire se lo fece solo per farla pagare al bomber giapponese o
perché in effetti
il francese era davvero sexy e attraente, ma sapeva benissimo che
nessuno al
residence avrebbe chiuso un occhio su tutto questo ma era pronta,
perché voleva
vedere la SUA reazione.
________________________________________
mi scuso per il madornale ritardo ma mi si e rotto il telefono e il
computer insieme quindi c'erano un pò di problemi
comunque spero vi piaccia
Fuyu-chan
|
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Capitolo 13 *** riconciliazione ***
“ti
sei divertita, ti sei divertita..”
Era
un quarto d’ora ormai che cercava di calmarsi per
cercare qualche scusa che suo fratello avrebbe bevuto senza problemi,
ma ancora
non ci era riuscita, avrebbe dovuto dirgli la verità?
Neanche sotto tortura. Avrebbe
mentito, in fondo suo fratello la conosceva bene è vero, ma
durante la sua
permanenza in Italia aveva imparato a mentire per non finire
all’ospedale,
quindi si può dire che era un’attrice praticamente
perfetta.
Dopo
essersi svegliata affianco a Napoleon, era andata a
farsi una doccia, e quando era uscita dal bagno e lui non era
più in camera lo
aveva trovato in cucina, alle prese con due Crêpe Susette
e la tavola apparecchiata per
una perfetta colazione francese. Si era vestita e avevano fatto
colazione
assieme, e aveva ammesso che quella era la colazione migliore che
avesse mai
fatto; Napoleon si era offerto di accompagnarla al residence in auto e
lei
aveva accettato di buon grado quell’offerta, e ora erano
zitti ed entrambi
mezzi assonnati che andavano verso i giapponesi, il ragazzo cercava di
aiutare
Yami con le scuse da inventare ,ma a di mattina non erano molto
fantasiosi,
così lasciarono perdere e iniziarono a parlare di cose a
caso, scoprendo di avere
gli stessi gusti in fatto di musica. Dopo mezz’oretta
arrivarono al residence
della nazionale nipponica e la ragazza salutò il suo
accompagnatore, entrò
senza fare rumore, erano le 9.00 A.M. di domenica mattina e la squadra
stava di
sicuro dormendo.
Si
mise degli shorts di jeans e le all star e uscì a
prendere una boccata d’aria tirando qualche rigore e pensando
ai fatti suoi.
Era
stata bene, il ragazzo francese non era certo un galant’uomo
come Le Blanc, ma sapeva come farla divertire, la discoteca era davvero
bella
sia come stile che come gente e musica, e poi con lui si poteva parlare
un po’ di
tutto, calcio, musica, videogame, youtube, tutto. Senza contare
l’aspetto: di
sicuro nessuno poteva dire che Luis Napoleon non era un bel ragazzo,
alto,
palestrato al punto giusto, con le palle e un po’
menefreghista, ma quando
voleva diventava dolce e,strano a dirsi ma riusciva anche a capirti,
come
piacevano a lei; e poi cucinava in modo divino, altro punto
assolutamente a
favore del ragazzo.
Aveva
passato una bella serata, la notte passata con lui
se la ricordava, e le era piaciuto, eccome, anche se si immaginava
già la
reazione poco ragionevole di Ed se lo avesse saputo; lo stava
dimenticando e la
cosa era decisamente una buona notizia per lei, ovviamente non poteva
dire che
Luis fosse il suo ragazzo, come lei non era la sua ragazza, era stato
solo
divertimento dopo una bella serata, non sapeva se sarebbero usciti
ancora
insieme, ma non poteva negare a sé stessa che non le sarebbe
dispiaciuto se il
biondo l’avesse invitata ancora.
Aveva
finito i palloni, li aveva lanciati tutti, non
sapeva che ora fossero ma a giudicare dalla sala che cominciava a
riempirsi
dovevano essere più o meno le dieci, mise via i palloni da
calcio e raggiunse
gli altri all’interno, sedendosi a tavola
-Bentornata
a casa Yami, ti sei divertita ieri sera col
francese?-
Sputò
Mark con voce acida, ma che voleva, lui le aveva
detto che tra loro non c’era niente quindi perché
si impicciava
-Veramente
sì, tantissimo-
-E
a che ora saresti tornata?-
Ecco,
suo fratello cominciava a fare domande
-Stamattina,
alle 9, mi ha accompagnato Luis in macchina-
-Ooooh,
Luis, e sentiamo ti sei divertita con Luis??-
Ma
che diavolo … perché Mark non la finiva
-Se
proprio vuoi saperlo sì, mi sono divertita molto, e
visto che era tardi mi sono fermata a casa sua e abbiamo guardato
Juve-Barca-
-Bene,
ne sono felice, avete guardato una partita, sai
che divertimento..-
Adesso
basta, chissene frega di lui, di Ed e di tutti gli
altri non ce la faceva più a sopportarlo.
Intanto
gli altri stavano guardando questo scontro con
gli occhi di chi njon capiva quei toni scontrosi e si stupirono ancora
di più a
sentire il resto
-Vuoi
sapere tutto, bene allora ti accontento signor
sarcasmo:
siamo andati in
discoteca, abbiamo bevuto, siamo andati a casa sua, abbiamo guardato la
partita
bevendo birra, e siamo andati a letto insieme, e sai una cosa Luis
è molto più
bravo e dotato di te tesoro!!-
Detto
questo la ragazza si alzò e corse su per le scale.
Dietro
di lei a tavola tutta la squadra tranne Patrick
era rimasta a bocca aperta, perfino Mark non si sarebbe aspettato una
risposta
del genere ed era rimasto spiazzato,in seguito a quello che era
successo toccò
a Patrick spiegare della notte tra Lenders e Yami, mentre Holly e Bruce
cercavano di trattenere a forza Ed dall’andare a prendere a
botte Mark, il
ragazzo era suo amico è vero, ma di certo questo non gli
dava il permesso di
usare sua sorella come un giocattolo … … o come
una troia … Everett non si era
dimenticato certo di dire che la ragazza era ubriaca, e questo non
aveva fatto
altro che peggiorare la situazione, già di per sé
complicata.
Mentre
giù stava accadendo tutto questo la ragazza era scappata
in camera sua e aveva messo i Linkin Park a tutto volume per calmarsi,
ma le
lacrime continuavano lo stesso a cadere dai suoi occhi come pioggia;
non voleva
ascoltare nessuno, non voleva vedere nessuno, non voleva parlare con
nessuno,
ma quando suo fratello bussò alla porta non poté
non aprire, dovevano parlare è
vero ma per tutta l’ora seguente la ragazza rimase col viso
nel petto del
maggiore a piangere come una bambina, mentre lui le carezzava i capelli.
-Allora?-
La
voce di Ed non era arrabbiata, ma calma
-Mi
dispiace io..-
-Eri
ubriaca, lo so, Patrick ci ha raccontato tutto-
-Mmmm
…-
-Ti
piaceva vero?-
-Già
-
-E
ora?-
-Ora
vorrei che Luis mi invitasse di nuovo-
-Anche
se è nostro avversario, non mi opporrò-
-Grazie,
fratellone-
Si
abbracciarono e dopo aver fatto pace si misero a
parlare di cose come ai vecchi tempi quando si dicevano tutto e lui
doveva
proteggere la sorellina minore.
Ma
lo sapeva, sapeva che doveva parlargli ed è quello che
avrebbe fatto, andò giù, sorretta da suo
fratello, e parlò con Mark, e senza
troppi giri di parole i due ragazzi chiarirono che quello che era
successo era
soltanto un episodio isolato che non si sarebbe ripetuto.
Dopo
che i due si furono finalmente riconciliati, i
rapporti tornarono come prima,e ,ovviamente, Bruce propose una festa
per la
loro riconciliazione, fu quella sera e fu divertentissima, senza
alcolici, solo
loro,i dolci, i salatini, il calcio, la musica e tanta allegria.
Erano
le 11.30 P.M. quando andò a dormire.
Luis,
11.30 p.m.
Notte’
fighissima regista
Tu,
11.31 p.m.
Notte’
fighissimo bomber
Buongiorno’
Ho
finito gli esamiiii yeeee ……..dopo questo sclero
sappiate che, essendo in vacanza, riuscirò ad aggiornare la
storia con più
regolarità, senza bisogno che qualcuno mi minacci di
shipparmi la vita quindi
bene.
Grazie
a tutti quelli che sono arrivati fin qui e ciaaaao.
Fuyu_chan
|
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Capitolo 14 *** riflessioni ***
Era felice
di aver fatto finalmente pace con la Tigre, anche se ancora non sapeva
bene
come comportarsi con lui, decise comunque di fare come se niente fosse
mai
accaduto , quindi scese a fare colazione come gli altri giorni.
-Giorno a
tutti-
-Buongiorno
Yami, vuoi il solito per colazione vero?-
-Sì,
grazie
Jenny. Mister per stasera è tutto programmato?-
-Certo,
è
tutto a posto, manca solo l’ora, del resto non è
cambiato niente, qualche
problema?-
-Assolutamente,
va tutto benissimo-
Pur non
conoscendo l’argomento della conversazione, nessuno dei
ragazzi chiese nulla,
erano tutti concentrati e sempre più frementi per la partita
che continuava a
essere sempre più vicina, non avevano tempo da perdere,
ordine del giorno:
ALLENARSI!
L’allenamento
cominciò e i ragazzi scesero in campo, mentre Yami e Julian
li osservavano a
bordo campo, immaginando nuove tecniche e nuovi stili da usare contro i
padroni
di casa nella partita che da lì a poco avrebbero disputato.
Le manager erano
dentro a finire di riordinare e la ragazza ne approfittò per
fare due chiacchiere
col “Principe dal cuore di cristallo”
-Hey Ju-
-Che
c’è?-
-Da cosa
capisci che ti piace una persona?-
Il ragazzo
accanto a lei per poco non cadde per la domanda che lei gli porse
-Yami,
perché
fai a me questa domanda?-
-Bè,
ti
sarai pure accorto da qualcosa che ti piaceva Amy no?-
-Bè…Ma…
OK,
bè, direi che l’ho capito stando con lei molto
tempo, e poi quando la guardo
negli occhi, quando succede mi ci perdo dentro e in un attimo sto
meglio e mi
ricorda sempre quanto lei sia importante per me-
-Capisco…-
-Non so bene
il motivo di questa domanda anche se lo posso immaginare,ma se vuoi un
consiglio, guarda dentro di te, vedrai che non avrai dubbi su quello
che provi-
-Ci
proverò,
grazie Julian-
Il primo
tempo della partita d’allenamento finì e la
squadra raggiunse la coppia di
registi in panchina per riprendersi, erano tutti molto motivati e
questa
motivazione cresceva man mano che la partita si avvicinava, e ormai
mancavano
solo pochi giorni.
I ragazzi
finirono la sessione della mattina ed entrarono, andarono a farsi una
doccia e
si sedettero per il pranzo, ma Yami non aveva fame e nemmeno voglia di
stare a
tavola con gli altri quindi disse di non sentirsi troppo bene e
andò in camera a
stendersi un po’. Doveva assolutamente fare chiarezza: stare
con Napoleon le
piaceva, lo ammette, ma non sapeva se lo amava veramente; questa era la
domanda
a cui aveva continuato a pensare e che ancora non aveva una risposta, e
poi c’era
l’altro problema: aveva parlato con Mark e avevano fatto
chiarezza su quello
che era successo, è vero, ma allora perché il
ragazzo continuava a rimanere nei
suoi pensieri senza volersene andare? Così come il ricordo
della notte passata
con lui.
Il telefono
squillò,era il mister francese che le confermava
l’ora dell’incontro di quella
sera, avrebbe visto Luis, forse, non sapeva che pensare,quindi smise di
pensare
e realizzò che , come aveva detto Julian, avrebbe solamente
fatto quello che le
veniva naturale, seguendo il suo istinto. Prima che iniziasse la
sessione del
pomeriggio Patrick andò ad accertarsi che la sua migliore
amica stesse bene e
lei gli raccontò come stavano le cose, il ragazzo sostenne
la sua amica.
L’allenamento
pomeridiano inizia alle 2.30, e
ad andare come sempre sarebbe finito alle 5.30, ma quel giorno il
mister doveva
incontrarsi con l’allenatore francese quindi i ragazzi
avevano una parte del
pomeriggio libero,ma non Yami, a lei toccava il compito di accompagnare
Freddie
in moto al residence della squadra francese.
Erano le
3.30 fra ¾ d’ora lei e Marshall si sarebbero
diretti verso gli avversari, così
il mister mandò la ragazza a fare una piccola revisione alla
moto. Si diresse
verso il garage dove la teneva, iniziando i vari controlli; avrebbe
incontrato
Napoleon e, forse, avrebbe fatto chiarezza su quello che provava.
Non mancava
molto, aveva finito il suo lavoro, ma aveva deciso di restare
lì ancora un po’
in tranquillità; si accese una sigaretta e si mise comoda
sulla grande poltrona
lì presente rilassando la mente. Fino a quando qualcuno non
venne a disturbarla
-Hey
ragazzina…ma che fai fumi?...-
-Ho un nome
Benji, che vuoi?-
-Uno scontro
con il micetto, il dottore sta visitando lui e tu devi fare lo stesso
con me-
-Capito,
seguimi-
La ragazza
spense la sigaretta e fece strada al portiere fino alla sua camera,
dove lo
fece accomodare sul suo letto aspettando che la ragazza tornasse con
l’occorrente
per la visita
-Allora?
Dove hai sbattuto questa volta?-
-Da nessuno
parte, quel coglione mi è entrato sulla caviglia e sono
caduto sulla spalla
sinistra-
Il ragazzo
le fece vedre i punti esatti e lei controllò che non ci
fossero fratture o cose
simili. Fortunatamente era illeso.
Mandò
il
ragazzo dal mister col verdetto e lei cominciò a prepararsi,
si vestì comoda,
tanto si sarebbe atta un giro mentre i mister parlavano.
Cenarono tutti
insieme e poi i due interessati si misero in viaggio, arrivarono dopo
mezz’ora
scarsa e subito Yami capì che non aveva alcuna intenzione di
ascoltare tutta la
conversazione che quei due si accingevano ad iniziare. Il mister
francese la
portò dalla squadra, dove conobbe la loro manager, la
sorellina di Pierre, non
le stava molto simpatica, ma fece buon viso a cattivo gioco, non aveva
voglia
di litigare con quella ragazzina tutto zucchero, e tanto meno col
fratello.
Iniziarono a
parlare tutti insieme e la invitarono a giocare alla playstation con
loro,
accettò di buon grado questa offerta davanti a quella della
“ragazzina
zuccherata” di andare con lei a fare un giro per il
quartiere. I ragazzi
rimasero sbalorditi dalla sua bravura a fifa e a nessuno
disturbò il fatto che
era della squadra avversaria.
Passarono 2
ore buone e i ragazzi durante la serata avevano anche improvvisato una
partitella, la ragazza giapponese era scesa in campo e rimasero ancora
più
sbalorditi di vedere che era bravissima anche a giocare in campo.
Arrivò l’ora
di andare e la ragazza venne accompagnata al loro garage dal capitano e
dal
bomber, dopo qualche minuto rimasero solo loro 2 e ebbero tempo di
parlare
-Volevo
dirti che quello che è successo è
stato…bè non posso dire che
non mi sia piaciuto, ma ,ovviamente, era solo
gioco e bè siamo amici no?-
A Yami
piacque che fu lui a prendere la parola per primo. Elaborò
quello che il
ragazzo le disse, pensava che se fosse successo sarebbe stata triste,
ma ora
che aveva davanti quella situazione, non era così, anzi
stava anche meglio per
essersi tolta questo peso
-Certo,
quello che volevo dirti, buona fortuna per la parita, vi
servirà-
-Io non
credo, piuttosto siete sicuri di volervi presentare?-
I due
ragazzi si strinsero la mano scoppiando in una risata, e poi quella
stretta di
mano si trasformò in un caloroso abbraccio.
Camera di
Yami, h.11,30 p.m.
Era allegra,
si era chiarita con Luis, e al posto di essere triste come aveva
pensato era più leggera
e questa era sicuramente una
cosa positiva, ora rimaneva solo una cosa da fare, capire cosa provava
veramente per Mark Lenders.
|
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Capitolo 15 *** epilogo ***
Ci sono
molte persone che dovrei ringraziare ma sicuramente in cima
cè la nazionale di
calcio giapponese e soprattutto mio fratello Ed.
Se non fosse
per lui non avrei conosciuto la persona che in questo momento
è al mio fianco e
a cui non posso pensare di allontanarmi.
Se
continuassi cosi probabilmente non finirei quindi vi racconto cosa
successe
dopo che feci pace con Luis Napoleon.
Ci allenammo
tantissimo per quella partita, e fu davvero fantastica, vecchi rivali
che si
fronteggiavano e nuovi che nascevano; i nostri ragazzi erano cresciuti
molto,
ma anche i francesi si erano dati molto da fare quindi nessuno ha
riposato
sugli allori durante i 90 minuti, ma questo già sapevamo
sarebbe successo. I
tifosi facevano il loro lavoro alla perfezione e sapere che tutta
quella gente
era li per loro e per loro stava gridando di gioia diede ai ragazzi in
campo,
francesi o giapponesi, una carica e un motivo in piu per mettercela
tutta e
vincere.
Durante
tutta la partita però, o durante gran parte di essa,
qualcosa mi distoglieva
dalla concentrazione, sono sicura che se ne accorse anche Julian, che
mi portò
negli spogliatoi mentre i ragazzi erano in campo per farmi una bella
ramanzina
su quello che dovevo fare secondo lui, e devo dire che mi è
servito, perché poi
seguii i suoi consigli.
Nonostante
quello che ci eravamo detti in cucina quella sera, avrei detto a Mark
Lenders
che per me quella notte insieme aveva significato qualcosa e che, anche
se lui
non contraccambiava, non sarei caduta in depressione, l’avei
accettato e
saremmo stati soltanto amici, magari non ne ero così
convinta ma sapevo che era
la cosa giusta da fare.
La partita
terminò 3-2 per la nazionale nipponica, ai rigori.
Dopo la fine
delle interviste, prima che scendesse negli spogliatoi presi da parte
la Tigre
e le dissi quel che avevo da dire, non posso negarlo, ho avuto paura
della
reazione che avrebbe potuto avere, ma di sicuro, qualsiasi cosa fosse
successa
mi ero tolta un macigno dalla schiena. Bé … la
sua reazione fu del tutto
inaspettata da parte mia, alle mie parole lui rispose con un bacio, che
mi
sembrò il piu dolce del mondo, mi sorrise guardandomi negli
occhi e mi disse
“ti amo combinaguai”. Forse sarà
smielato ricordarsi cosa successe a questo
modo ma anche volendo non potrei cancellare dalla mia mante questo
ricordo e
sono felicissima che sia così.
E anche ora
che siamo cresciuti, ora che sono sul mio divano, assieme alla Tigre
che mi ha
graffiato il cuore e poi ha leccato le ferite facendomi stare meglio,
ora che
scrivo accanto al ragazzo che amo, anche ora non posso fare a meno di
sorridere
a quei ricordi ancora cosi nitidi nella mia mente e che non
smetterò mai di
amare.
Quindi ,
grazie Ed, fratellone adorato, grazie Luis, per avermi fatto capire
tutto
questo, grazie Julian, per avermi aiutato tanto, e un grazie speciale
alla
persona che è sempre stata al mio fianco senza pregiudizi,
aiutandomi sempre,
grazie Patrick, grazie
anche ai miei
amici in Italia, ci siamo rivisti alla fine, ora vado spesso a trovarli.
Ma
soprattutto grazie a te, per essere con me ora ed esserlo stato ai
tempi della
nazionale, Grazie di esserci Mark Lenders.
E io
ovviamente ringrazio voi per la pazienza e per essere arrivati fin qui
senza
mandare un sicario a casa mia.
Davvero
grazie per i consigli che mi avete dato e anche solo per aver letto
questo
piccolo sfogo di fantasia.
Grazie
davvero di cuore
Fuyu_chan
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