Scommesse pericolose

di ClaryMalfoy
(/viewuser.php?uid=754944)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scommesse ***
Capitolo 2: *** Sapore di fragola ***
Capitolo 3: *** Stringiti a me ***
Capitolo 4: *** Scappa ***
Capitolo 5: *** Resta ***



Capitolo 1
*** Scommesse ***


-Scommettiamo?- disse Blaise Zabini, rivolto al suo migliore amico.
 -Si, tanto vinco io!- rispose il biondo Serpeverde, con aria annoiata. Stavano parlando animatamente di Daphne Greengrass e della cotta di Blaise per lei.
 -Se entro stasera non vi baciate davanti a me, devi fare il giro della scuola in boxer- disse Malfoy, lievemente divertito, pregustandosi già la scena.
 -Se invece vinco io...voglio proprio vedere se accetti...dovrai sedurre la Granger davanti a me e farla innamorare di te! Non mi dispiacerebbe nemmeno che vi baciaste...
 -Ma che sei matto?
-No, sono Blaise! Che c'è, sei troppo codardo?
 -Non provare nemmeno a ripeterlo. Ci sto.

 Quello che Draco Malfoy non sapeva era che la Greengrass e Zabini stavano insieme da quasi un mese e un bacio era una sciocchezza per loro. Così, quella sera, quando vide le loro labbra incollate come ventose, si sentì sconcertato. E ora? Come avrebbe fatto con la Granger? Non poteva mica dirle: ehi, Mezzosangue, ti va di limonare davanti a tutta la scuola? Maledetto Zabini! Lo avrebbe ucciso prima o poi...

-È inutile Harry, il tema te lo fai da solo! Non puoi chiedere sempre il mio aiuto!- si lamentò Hermione, lungo il corridoio. Draco era lì con Zabini e quando il Trio dei Miracoli arrivò nelle sue vicinanze si scostò senza obiezioni per farli passare. Hermione si voltò e lo guardò stupita. Stranamente lui le sorrise.
Malfoy li lasciava passare senza un minimo insulto? Malfoy le sorrideva? Aveva forse le visioni?
 -Ragazzi, avete visto...
 -Allora, me lo fai copiare o no questo tema?- la interruppe Harry, come se nulla fosse.
-Va bene, hai vinto tu...ma è l'ultima volta.

 Era strano doversi comportare così, lasciar passare San Potter, Lenticchia e la Mezzosangue come se fossero superiori a lui. E soprattutto era strano dover sorridere alla Sanguesporco; strano, ma non del tutto disgustoso.
-Beh, non corri da lei a dichiararle il tuo amore?- esclamò Blaise, ridendo.
-Ma che...sai, non funziona così il corteggiamento.
 -Ah, no? E tu che ne sai?
 -A differenza tua io so leggere.
-Così tu saresti un esperto! Il principe azzurro che tutti vorrebbero!
 -Smettila Zabini o ti schianto all'istante!
 Beh, ed ora? Stava per andarsene quando notò ai suoi piedi una piuma sporca d'inchiostro. Era quella della Mezzosangue.
 Si precipitò in Biblioteca dove la scorse, in solitudine, seminascosta dietro una pila di libri.
-Granger...-ansimò lui per la corsa.
 -Si Malfoy? Non dirmi che hai bisogno di ripetizioni di...
 -No, al contrario di Potter non ho bisogno di aiuto nei compiti...
 -E allora cosa vuoi?
-Volevo ridarti la tua penna, l'avevi persa per strada- Hermione lo guardò stupita
 -G-grazie...Malfoy, sei sicuro di star bene?
-Si, perchè?
-Oggi non mi hai ancora insultato, anzi, hai persino fatto un gesto carino nei miei confronti! Mi spiegheresti il perchè?
-Così, mi andava.
-Ti andava? Per Godric, non è da te! Hai bisogno di qualche medicina? Vuoi che ti porti in infermeria? Perché se ti...
-Granger, parli sempre così tanto?
-Io parlo quanto mi pare e piace, se non ti va bene...- ma non riuscì a finire la frase perchè la sua bocca fu tappata dalle labbra fresche di lui. Che diamine gli era preso? Perchè la stava baciando? La Granger si staccò subito da quel contatto indesiderato, ma si trattenne dal picchiarlo e disse solo: -Furetto, mi sa che hai bevuto.
 Draco continuava a chiedersi perchè l'aveva baciata, visto che Blaise non li stava guardando. Per Salazar, era la Mezzosangue Zannuta, non una ragazza supersexy. Non si accorse nemmeno che la Granger lo stava accompagnando nei sotterranei, al dormitorio Serpeverde.
-Ehi, Zabini!- chiamò Hermione, rivolta a un ragazzo moro seduto su uno scalino, con un libro in mano. Questo alzò la testa.
 -Penso che Malfoy sia ubriaco...
-E perchè?
-Mi ha appena baciata!- Blaise sorrise tra sè.
-Ed è una brutta cosa?
-Si, cioè, non lo so...è strana.
 -Questo non significa che sia ubriaco...Dra, sei ubriaco?
-No, sto benissimo, grazie per l'interessamento- rise il biondo. La riccia li guardò del tutto confusa, poi se ne andò senza aprir bocca, diretta al dormitorio Grifondoro.

 -Hermione, per Merlino, dov'eri finita?- esclamò la piccola di casa Weasley, appena la Granger entrò in camera.
 -Ehm, ecco...
-Qualcosa non va? Che è successo?
 -Io...Malfoy mi ha baciata.
 -Cosaaaa?- esplose la rossa.
 -Vuoi che te lo ripeta?
- E a quando le nozze?- Hermione arrossì d'improvviso e fulminò l'amica con lo sguardo.
-Eddai, Mione! Il ragazzo più sexy della scuola ti ha baciata, sai quanto lo vorrei io!
 -Non sapevo che Draco fosse il tuo sogno proibito...
-Ma scherzi? Non solo il mio! Chiedi a Calì Patil e alle altre!
 -Ma cos'ha di speciale scusa?
-Non dirmi che non l'hai mai guardato! Sembra un angelo, con quei capelli biondissimi, gli occhi azzurri e il viso perfetto. E poi il suo fisico da cercatore! Ah!- Ginevra alzò gli occhi al cielo, con aria sognante.
 -Io pensavo ti piacesse Harry!
-Certo, Harry è dolce, sensibile, il ragazzo ideale per certi punti di vista. Ma Malfoy...Malfoy è la passione pura! Dai, pensaci...preferiresti andare a letto con Draco o con Harry?- Hermione si trovò a pensare a Malfoy, arrossendo di nuovo. Ma si tolse subito quelle immagini poco pure dalla mente.
 -Vedi? Era quello che intendevo! Piace anche a te!
 -Tu sei fumata, Ginevra Molly Weasley...
-E tu dovresti aprirti di più al mondo Hermione Jean Granger! La vita è bella! Soprattutto se sei in compagnia di un biondino fighissimo...

-Allora, facciamo notte? Hai intenzione di parlarle o no?- Blaise si stiracchiò su una sedia dell'aula di Pozioni.
 -Non ti fidi di quello che ti ha detto la Granger ieri sera?
 -Certo, ma la scommessa era che dovevo vedere il bacio!
-Fottiti- Draco si alzò e si sedette al banco vicino alla riccia, immersa nella lettura di un tomo dall'aria estremamente noiosa. Questa non si accorse nemmeno della sua presenza, fino a quando lui non si schiarì la voce.
 -Buongiorno Granger...
-Bene, ora so che c'è veramente qualcosa che non va...perchè sei qui?-ma la voce le si spense sulle labbra. Rimase a fissarlo, come se non lo avesse mai visto prima; e se ne pentì subito. Quel ragazzo così perfetto non poteva essere Malfoy.
 -So che sono molto sexy, ma ti prego, non serve che sbavi!- Hermione si ricompose subito, le guance di una sfumatura scarlatta.
 -Allora, posso avere l'onore di sedermi vicino a te?
 -Chi te lo impedisce?

 La fissava. Non per metterla in soggezione, bensì per il puro piacere di farlo. Perchè non avrebbe dovuto guardarla? Non c'era mica scritto "proprietà privata"! Si stupì nel pensare che la Granger fosse carina. Insomma, era cresciuta bene, doveva ammetterlo, ma non si era mai soffermato a guardarla da vicino per più di un minuto.
 I suoi occhi si posarono sulla curvatura del collo. Chissà come sarebbe stato baciarla lì...ma a che stava pensando?!

 Hermione non si era mai sentita così sollevata dal suono della campanella; era stata una lezione troppo imbarazzante. Non che fosse successo molto, si era solo stancata di avere gli occhi di Malfoy sfacciatamente incollati addosso. Che aveva da guardare la Serpe?
 Fu felice di ritrovare i suoi amici fuori dall'aula, impegnati in una conversazione dai toni "vivaci" su Piton e il solito tema.
-Quel bastardo! Sempre a...Mione! Che diavolo è successo?- chiese Ron, accortosi dell'arrivo della riccia.
-Si, cosa voleva da te Malferret?- continuò Harry, in tono preoccupato.
 -Ah, niente...
 -Niente? Ma se ti stava mangiando con gli occhi?- Ron sembrava innervosito.
 -Tranquillo Ronald, mi ha chiesto la spiegazione di un argomento che non aveva capito, tutto qui!
 -Se lo dici tu...- il rosso non era del tutto convinto.

-Per Godric, dov'è finito?- la strega più brillante della sua età era in Biblioteca, intenta a cercare un volume di storia della magia che sembrava non aver intenzione di saltar fuori.
-Con questo buio non lo troverai mai!-esclamò una voce dall'oscurità.
-Per prima cosa qui sopra c'è una lanterna. Secondo, chiunque tu sia, fatti i cazzi tuoi!- sbottò la Grifondoro, senza staccare gli occhi dai libri.
-La mia Mezzosangue è nervosetta questa sera! Non hai paura di stare qui da sola di notte? Potrebbero esserci dei maniaci in giro...-  ormai era chiaro che la voce era quella di Malfoy.
 -Se stai parlando di te, mi dispiace informarti che non mi fai paura!- disse lei, voltandosi nella direzione del biondino.
-Ah no? Beh, meglio così...- e in quel preciso istante Hermione si ritrovò intrappolata, con le spalle alla libreria e le braccia forti del ragazzo che le impedivano di fuggire da lì. Le gambe le tremavano e il respiro si fece irregolare. Draco era talmente vicino che poteva sentire il suo respiro caldo sul collo.
-Sicura di quello che hai detto?- le sussurrò il Serpeverde all'orecchio. Il suo viso era chiaro alla luce della lanterna. I capelli biondi erano scompigliati e quegli occhi... Hermione annuì, in risposta al ragazzo. Non l'avesse mai fatto; le labbra di Malfoy catturarono quelle di lei in una morsa pericolosa. Che aveva detto Ginny? Il sogno proibito di ogni ragazza. E lei lo stava vivendo. Non si accorse nemmeno di aver schiuso le labbra; la lingua di lui scivolò dolcemente nella sua bocca e lei lo lasciò fare. Le loro lingue si intrecciarono delicatamente e la Grifondoro fu pervasa da brividi in tutto il corpo. Cos'era quella sensazione così piacevole?
 Draco fece scivolare le mani sulla schiena della ragazza, accarezzandola dolcemente. Blaise non avrebbe mai visto quello che stava accadendo, ma a lui non importava più.
 Tutto quello che contava in quel momento erano loro due.



Note autrice:
Salve a tutti, ho scritto questa storia per parlare ancora una volta della mia coppia preferita! Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate :)
~Clary
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sapore di fragola ***


Aveva appena baciato Draco Malfoy, il furetto bastardo che molto probabilmente era anche un Mangiamorte. E le era piaciuto. Aveva ancora quella sensazione di farfalle allo stomaco, leggeri brividi e guance arrossate.
Il libro di storia della magia non lo aveva trovato, forse se ne era persino dimenticata, troppo occupata a pensare al biondino che poco prima era stretto a lei e che, un minuto dopo, con un sorriso magnetico, l'aveva lasciata lì, al buio, con le labbra inumidite dai baci.

-Allora? Com'è stato?- Ginny non riusciva a stare ferma, saltellava per la stanza con un sorriso eccitato.
-Sorprendentemente piacevole e strano...
-Strano?
-Si, insomma, Malfoy non lo farebbe mai! Per lui sono solo una sporca Mezzosangue...
"La mia Mezzosangue"
-Ma sai, chi disprezza ama!
-Si, come no! Dinne un altra, va'!
-Ce l'ho! Gli opposti si attraggono! Eddai, questa è perfetta! Un Purosangue e una Mezzosangue, un Serpeverde e una Grifondoro, non c'è da stupirsi se c'è attrazione tra voi!- Hermione si morse il labbro. Forse...Ma che sciocchezze! Erano solo proverbi babbani! Insomma, non poteva mica basare tutto su quello!
-Si, Ginny, certo...ora posso dormire?
-Ahhh! Vabbè!-si arrese la Weasley-vorrà dire che ne riparleremo domani...buonanotte e sogni biondi!

Non fu facile addormentarsi con tutti quei pensieri per la testa. Era stanca, sì, ma era comunque ancora agitata. Secondo Ginny, baciare Draco era una cosa irraggiungibile e, essendo stata prescelta, Hermione non doveva lasciarsi scappare quest' opportunità. Ma non riusciva ancora a capire cosa provava lei...
Viktor Krum era stato la sua prima cotta adolescenziale, niente di importante comunque. D'altronde aveva solo 14 anni, non era ancora pronta per una storia "seria". Si scambiavano solo piccoli e semplici baci, non si erano mai spinti oltre. Insomma, quella storia non poteva durare! Krum non sapeva nemmeno pronunciare il suo nome! Mentre ora c'era Draco...magari nemmeno lui sapeva pronunciarlo, visto che per tutti quegli anni non l'aveva mai chiamata "Hermione". Forse se l'era persino dimenticato! Rise al solo pensiero. Con Malfoy era diverso, ora era più matura. E sapeva, sentiva che qualcosa si era mosso dentro di lei, che non era stato un semplice bacio.

Forse era stato stupido andare via così, senza dire niente. Ma doveva pur interrompere quei baci sempre più intensi o sarebbe finita male, distesi sul tavolo della biblioteca o in uno sgabuzzino; per fortuna Draco aveva avuto l'accortezza di evitare tutto questo. La piccola e ingenua Hermione non era poi così innocente. Non credeva si sarebbe lasciata andare così, senza nemmeno un po' della sua tipica resistenza da ragazza orgogliosa. Non si era opposta, anzi, l'aveva assecondato ed era stato fantastico, quasi surreale. Le labbra morbide della Granger gli mancavano terribilmente, riusciva ancora a sentire il suo profumo. Era fottuto. Tremendamente fottuto.

-Allora, che dici? Secondo me i capelli di Luna...-borbottava Ginny, masticando distrattamente un biscotto. Ma Hermione non la stava minimamente ascoltando. I suoi occhi vagavano per la sala in cerca di qualcosa; anzi, qualcuno. Dov'era Malfoy?
-Herm, mi stai a sentire?!-sbottò la rossa.
-Si, scusa-rispose lei, sorseggiando un po' del suo succo.
-Hai finito i compiti di storia della magia che dovevi fare ieri?- le chiese Ron, con un sorriso. Hermione impallidì all'istante. I compiti! Se n'era completamente dimenticata!
-Mi dispiace Ronald, è colpa mia. Ieri l'ho obbligata a stare con me, dovevo farle vedere delle cose. E poi di che vi preoccupate? Tanto avete storia della magia tra due giorni!- esclamò sua sorella, in aiuto dell'amica.
-Sempre la solita...E noi che contavamo su Hermione per qualche esercizio.
-Che ore sono?- chiese quest'ultima.
-Le sette e mezza, perchè?
-Forse riesco a trovare il libro e iniziare...
-Ma Herm, non hai ancora mangiato niente! Questi pasticcini alle fragole sono buonissimi!- le disse Ginny, porgendogliene qualcuno.
-Devo proprio andare- rispose la riccia; prese i dolcetti e si diresse verso l'uscita.

Quando Malfoy la vide ebbe l'impulso di precipitarsi da lei e baciarla. Era di fretta, si vedeva. Ma dov'era diretta a quell'ora?
-Scusa Theo, ho dimenticato una cosa in camera...tu vai pure- disse all'amico, poi corse via.
-Dra, dove diavolo vai? Il dormitorio è dall'altra parte!- gli urlò dietro Nott, inutilmente.

Eccola lì, con i capelli scompigliati e il respiro affannoso, di fronte all'entrata della biblioteca.
-Granger, lo sai che Gazza non apre prima delle 8?- il cuore di Hermione perse un battito. Malfoy.
-Si, ma speravo in un colpo di fortuna...sai, i compiti...
-Storia della magia?
-Si, perchè?
-Stavi cercando questo?- il biondo le mostrò un libro scuro, con le rilegature in oro. La Grifondoro lo guardò sorpresa.
-Da quando ce l'hai?
-Mmm...fammici pensare...ah, sì, penso di averlo preso ieri sera...è stato divertente guardarti cercare quel libro, eri così presa!- rise lui.
-Bastardo! L'hai fatto apposta!- sbottò la riccia, dandogli un leggero spintone; ma fu contagiata dalle risa divertite di lui.
-Allora, me lo dai si o no questo libro?-chiese Hermione. Erano vicini; troppo. Pericolo.
Quando lui le porse il volume, le loro mani si sfiorarono; la riccia tremò.
-Sicura di volere solo il libro?-sorrise sarcastico il Serpeverde. Quegli occhi azzurri furono il colpo finale. In trappola. In quel momento arrivò il bacio, ma questa volta da parte di Hermione. Draco non se lo aspettava minimamente. Le mani di lei giocherellarono con i suoi capelli biondi e le loro lingue si incontrarono per la seconda volta. La bocca della riccia aveva il dolce sapore delle fragole fresche.
-Perchè finiamo sempre così?-chiese la Grifondoro, staccandosi leggermente da lui, le labbra gonfie per i baci.
-Non lo so...non ti va?
-Si, certo che mi va-sorrise lei, attirandolo di nuovo a sè.

****

Quando Severus Piton girò l'angolo con il suo solito passo svelto, mancò poco che non inciampasse. La scena che gli si parò davanti fu a dir poco sconcertante. Draco Malfoy e quella saccente della signorina Granger che si baciavano indisturbati vicino alla biblioteca. Si nascose dietro una colonna e portò una mano al petto, sorpreso dal battito accelerato del suo cuore. Come poteva dimenticare? Un turbinio di ricordi ed emozioni gli invase la mente, lasciandolo quasi senza fiato.

-Sev! Sev, dove sei?- sussurrò Lily Evans, all'entrata della Guferia. In risposta solo un flebile battito d'ali. La ragazza entrò con passo incerto e si guardò attorno. Quella sera le stelle erano splendide e il vento era quasi impercettibile.
-Non ho intenzione di aspettare qui fino a domani mattina, vieni fuori!- e in quel momento qualcuno le prese la mano, facendola voltare. Il ragazzo davanti a lei era esile e slanciato; aveva i capelli corvini e il naso adunco. Il volto era pallido e le labbra sottili.
-Ciao- sorrise lui, guardandola come se fosse la cosa più bella del mondo. Lei lo baciò in risposta.
-Che facciamo qui?- chiese la rossa, accarezzando dolcemente un barbagianni dall'aria stanca; probabilmente era appena tornato da chissà dove.
-Ti va di guardare le stelle?
-Ma non era più comodo andare alla Torre di Astronomia?
-Non avevo intenzione di passare una serata romantica insieme a una miriade di studenti di prima che stanno facendo lezione proprio ora!
-Giusto- rise la ragazza, un po' imbarazzata. Il giovane stese a terra una coperta rossa e si sedette.
-Non pensavo possedessi qualcosa di quel colore! Mi stupisci sempre di più, Severus!- esclamò lei, accomodandosi di fianco a lui e appoggiando la testa sulla sua spalla. Chiuse gli occhi e inspirò a fondo.
-Siamo venuti qui per guardare le stelle, non per dormire!
-Non stavo dormendo, volevo solo imprimere questo momento nella mia memoria, così da non dimenticarlo mai.
-È un momento importante?
-Lo sarà-sorrise lei, appoggiando le labbra sulle sue.

Quando Piton si riscosse da quei piacevoli e allo stesso tempo dolorosi ricordi, i due giovani erano spariti. Un Serpeverde e una Grifondoro; come lui e Lily.


Salve a tutti! Vorrei ringraziare infinitamente Marghe2010 per avermi “consigliato” di aggiungere qualche capitolo a questa storia; inoltre vorrei ringraziare le persone che l’hanno recensita, messa tra le preferite/ricordate/seguite. Questo capitolo l’ho scritto due settimane fa, ma, a causa di vari impegni, non sono riuscita a pubblicarlo prima. Spero comunque che vi piaccia
~Clary

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Stringiti a me ***


Gli incontri con Draco erano sempre più frequenti; ai cambi dell'ora, prima di cena, in biblioteca...quei baci la mettevano di buon umore, rendendola più spensierata. Non sapeva nemmeno com'era iniziato tutto, ma non le importava; non si sentiva così bene da...da mai...
I baci di Draco per lei erano come una boccata d'aria fresca, un soffio vitale. E anche se sembrava tutto così sbagliato, non faceva che aumentare in lei la voglia di stare con quel ragazzo così diverso, come se volesse trasgredire, oltrepassare quei confini invisibili che li dividevano.

-Signorina Granger, dovrei parlarle. Si presenti nel mio ufficio questo pomeriggio alle quattro- la Granger stava camminando per il corridoio, intenta a leggere un libro, quando il professor Piton la fermò. La ragazza lo guardò confusa, ma disse soltanto:
-Non si preoccupi, non mancherò.
L'insegnante si voltò e scomparve in mezzo alla folla. Cosa voleva da lei? Che aveva fatto?
La riccia sentì un lieve formicolio alla mano. Una figura dalla chioma bionda le era passata accanto e l'aveva sfiorata. Seguì quell'ombra, cercando di non perderla di vista; rischiò quasi di cadere. Perchè al cambio dell'ora c'era tutto quel caos? Fu solo quando si ritrovò in un corridoio secondario che una mano strinse la sua e la attirò in un'aula vuota.
-Che fai?-chiese lei, ridendo, quando furono dentro.
-Mi mancavi...-sussurrò il ragazzo, tra le sue labbra.
-E ti mancherò tutta oggi, visto che Piton mi ha convocata nel suo ufficio per "parlarmi"!
-Cosa? Anche tu?
-Che intendi dire con "anche tu"?
-Devo andare nel suo ufficio alle 4...
-Anch'io!
-Per Salazar...che vorrà da tutti e due?

Alle 4 in punto i due studenti si ritrovarono davanti all'ufficio del professor Piton. Le loro mani si intrecciarono in un gesto di incoraggiamento. Hermione fece un respiro profondo e bussò.
La porta si aprì all'istante, rivelando un uomo seduto a una scrivania, chino su un vecchio libro di pozioni; anche se ora finalmente era diventato insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, non aveva perso interesse per gli intrugli e gli ingredienti più rari del Mondo Magico. Una libreria ricopriva le pareti, insieme a scaffali pieni di boccette dei colori più strani, erbe mediche e parti sconosciute di qualche animale pericoloso. Il professore alzò il capo e si raddrizzò sulla sedia.
-Sedetevi- i due ragazzi ubbidirono, lanciandosi un'occhiata preoccupata.
-Vi starete chiedendo perché vi ho convocati. Ebbene, dovrete svolgere un compito per me.
-Noi due? Insieme?- sbottò Draco, fingendosi schifato dal fatto di dover stare con la Granger al di fuori delle lezioni in comune. Piton sorrise tra sé; che bugiardo!
-Signor Malfoy, penso che lei sia il più adatto a questo genere di lavori, essendo un eccellente studente, mentre la signorina Granger è l'unica che conosce l'argomento. Potrebbe essere di aiuto...
-Di cosa si tratta?- chiese quest'ultima, lievemente irritata. Il professore porse il libro alla ragazza e indicò riluttante un' immagine.
-Che diavolo è?- esclamò stupito il biondino.
-Un Graphorn...- sussurrò Hermione, pensierosa.
-Esattamente signorina Granger...Può spiegare al signor Malfoy di cosa si tratta?- La riccia annuì, rivolgendosi poi al ragazzo.
-Questa creatura magica vive soprattutto sulle montagne. Come puoi vedere da questa figura è un animale molto grosso, dal pelo grigio-viola ed è dotato di due corna affilatissime. Viene usato il più delle volte dai Troll come cavalcatura, ma è difficile da domare e può un essere veramente aggressivo...Viene apprezzata la sua pelle, più resistente di quella di Drago e che è in grado di respingere quasi tutti gli incantesimi. Ma la parte più preziosa di questo animale sono le corna, la cui polvere è molto costosa e viene usata nella preparazione di molte pozioni- la ragazza si bloccò e guardò Piton sconcertata. -Non vorrà mica...pozioni...
-Molto perspicace signorina Granger...-ghignò l'uomo.
-Ma è troppo rischioso! Non può mandare due studenti a cercare un pericoloso animale cornuto!- sbottò la Grifondoro.
In effetti, se gli hanno messo le corna dev'essere molto irritato...pensò Draco, ridacchiando.
Piton lo fulminò con lo sguardo.
-Purtroppo io non posso farlo...Essendo un insegnante non posso mancare alle lezioni per più di un giorno.
-Ma le servono proprio le corna di quell'animale?
-Assolutamente! E voi siete gli unici che possono aiutarmi.
-Ovviamente...io sono insostituibile!- sorrise Draco. -Dove dobbiamo andare?
-Non lontano da qui, alla montagna di Malcott.
-Quando dovremo partire?
-Domani mattina, 7 in punto, sempre che non ci sia qualche problema.
-Io non ho intenzione di saltare le lezioni!- sbottò la Granger.
-Mi dispiace per lei...comunque le assicuro che sarà un' esperienza molto utile, per non dire istruttiva! Vedrà, a volte i compiti più difficili si rivelano fondamentali per superare gli ostacoli più alti e comprendere la verità nel profondo. Domani, ore 7, Sala Grande. Arrivederci.

Quando i due ragazzi furono fuori, Severus chiuse gli occhi. Aveva fatto bene? Forse, avrebbe potuto salvare quell'amore che lui non aveva vissuto. Quel viaggio pericoloso era l'unico modo per capire quanto ci tenessero l'uno all'altra...
Si prese la testa tra le mani e strinse con le dita i capelli neri che gli ricadevano sulla fronte.
Sanguemarcio
Una parola e tutto era svanito. E non poteva accadere anche a loro; quell'amore era troppo sbagliato e altrettanto doloroso, ma non potevano rovinare tutto come aveva fatto lui.

"-Lily, ti prego...non volevo...
-Che cosa? Chiamarmi Sanguemarcio? Hai ragione, sono una sporca mezzosangue, ma ora per favore vattene dai tuoi amici mangiamorte e lasciami sola!- la ragazza si passò il dorso della mano sul viso bagnato, le labbra le tremavano leggermente.
-Lily...
-Hai capito quello che ti ho detto? Vattene Severus!"

Una lacrima rigò il volto pallido del professore, che sbattè un pugno sulla scrivania. Perché non riusciva a dimenticare? Perché era così difficile?
Sempre
Era quella la fregatura. Aveva promesso e una promessa è per tutta la vita.

-Sarai anche il suo cocco ma ci ha appena mandati al patibolo!- esclamò Hermione, mentre si avviavano verso i dormitori.
-Non è un patibolo se tu sei con me...
-Per Merlino Malfoy, da quando queste frasi?- rise stupita la Granger; il biondino la attirò a sé, cingendole la vita e le stampò un bacio sulle labbra.
-Da quando ci sei tu che mi ispiri...- ghignò, baciandola più intensamente.
-Non hai paura che ci veda qualcuno?
-E perché dovrei? Sto baciando una bella ragazza, che c'è di male?
-Niente, a parte il fatto che resterebbero impietriti per lo stupore, visto che noi ci odiamo da sempre!
-E secondo te due persone che si odiano fanno questo?- il ragazzo la strinse di più a sé, baciandola con passione e scendendo lentamente con le labbra, fino ad arrivare al collo, disegnando cerchi leggeri su quella pelle perfetta. No, decisamente non si odiavano.
Qualcuno passando per di lì gli urlava dietro un "prendetevi una stanza", che li fece ridere ed arrossire.
-Forse è meglio preparare gli zaini per domani...- disse Hermione, staccandosi malvolentieri dalle labbra del ragazzo.
-Ti accompagno- sorrise lui malizioso.
-Preferisco non rischiare...- Hermione lo baciò, poi corse via; il letto sarebbe sembrato tremendamente invitante se lui l'avesse seguita nella sua camera, e non poteva finire così.

Ginevra Weasley era seduta su una poltroncina di velluto rosso e aspettava impaziente Hermione. Quando quest'ultima entrò nella stanza, l'amica le si precipitò incontro.
-Che ti ha detto Piton?- Hermione le aveva accennato del fatto che il Professore di Difesa contro le Arti Oscure l'aveva convocata nel suo ufficio.
-Ah, solo che domani devo partire con Malfoy alla ricerca di uno stupido animale che potrebbe ucciderci...
-Cosa? Parti?
-Si, sai quando fai le valige, ti siedi su una scopa e bye bye?
-Su una scopa? Hermione, ma tu hai paura solo di salirci!- la riccia impallidì alle parole dell'amica. Era vero...Odiava le scope dal primo anno, anche se erano la "vita" del suo migliore amico, da quando aveva iniziato a giocare a Quidditch. Ormai era così abituata a sentir parlare di quegli orrendi bastoni di legno, che si era persino dimenticata la sua fobia.
-Ginny...per Godric...ora che faccio?

La sveglia segnava le 6 e 37, quando Hermione si alzò; lo zaino era pronto ai piedi del letto. Si infilò un paio di jeans e una maglietta grigio perla. Sciolse i vari nodi ai capelli con un incantesimo e li raccolse in una coda di cavallo un po' disordinata.
Diede a Ginny un leggero bacio sulla guancia e le lasciò un biglietto con su scritto: "Ci vediamo presto"; si guardò intorno per l'ultima volta e, con lo zaino sulle spalle, uscì dalla stanza.

Draco era già lì, davanti al portone. La accolse con un sorriso che avrebbe fatto svenire persino la McGrannit.
-Ciao
-Ciao...senti, devo dirti una cosa...
-Buongiorno- la interruppe il professor Piton, con la sua solita voce irritata -Volevo darvi le ultime istruzioni... Come vi ho già detto, il posto non è molto lontano; se trovate il Graphorn e lo uccidete subito, prendendogli ovviamente le corna, dovreste tornare nel giro di un paio di giorni. Signorina Granger, non si preoccupi per le lezioni, le potrà recuperare quando vuole- poi porse a Malfoy una mappa, indicando un punto cerchiato di rosso.-Questa è la zona in cui ci sono stati più avvistamenti di Graphorn. Ah, per qualsiasi problema sapete come contattarmi. Ora potete andare- concluse, aprendo il portone e, con un gesto della mano, li invitò ad uscire.
I raggi del sole illuminavano debolmente il paesaggio circostante; due scope erano appoggiate al tronco di un albero.
-Senti, io avrei un piccolo problema...
-Hai le tue cose? Se è così spero che tu non abbia scatti d'ira improvvisi...- Hermione lo incendiò con lo sguardo. -Tipo questo...
-No furetto, non ho le mie cose...è la scopa il problema...- Draco la guardò confuso.
-Si, hai capito bene! Non so volare...- il biondino rise.
-Si da' il caso che io sia un maestro in questo campo- prese una scopa e dopo un attimo ci era già comodamente seduto sopra; le porse la mano.
-Che vuoi fare?-chiese la Grifondoro.
-Sali
-No no! Non ci penso nemmeno!
-Hermione, prendi la mia mano- disse convinto il ragazzo. La riccia sospirò, intrecciò le dita con quelle di Draco e in un secondo si ritrovò seduta dietro di lui.
-Allora? Non è così difficile!
-Il problema è quando devi stare in equilibrio su questo aggeggio infernale...
-Stringiti a me- le disse dolcemente. Hermione avvolse con le braccia il busto muscoloso del ragazzo e appoggiò la testa sulla sua schiena. La scopa si alzò lentamente da terra, così che Hermione lanciò un urlo, chiudendo gli occhi per il terrore; le gambe le tremavano.
-Non dirmi che hai chiuso gli occhi! Aprili subito!- esclamò Malfoy, palesemente divertito.
Hermione sbattè lentamente le palpebre, la bocca contratta in una smorfia, dapprima di paura, poi di stupore. Attorno a lei soffici nuvole color panna; il cielo aveva splendide sfumature rosa e azzurre.
-È bellissimo...
-Non quanto te!- Draco voltò la testa e incontrò le iridi dorate della giovane.
-Draco, ti prego! Guarda avanti!- Hermione aumentò la stretta, spaventata, riuscendo così a sentire gli addominali contratti del ragazzo.
-Come vuole, signorina!- sorrise lui, aumentando la velocità.
Sotto di loro Hogwarts era ormai un piccolo punto nero nel verde di quella valle.


Ciao a tutti! Eccomi qui con un altro capitolo, anche se non mi convince molto. Che ne pensate?
Alla prossima :)
Clary

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Scappa ***


Il sole era ormai alto nel cielo quando i due misero di nuovo i piedi a terra. Sotto di loro il terreno era soffice e bianco; i raggi illuminavano la neve, creando bellissimi effetti e sfumature. Hermione tremò, colpita da un vento gelido.
-Per Merlino, Piton poteva dirci che qui si muore di freddo!
-Mmm...perchè non sei abituata a vivere nei sotterranei...- Draco prese la bacchetta e, con un rapido movimento del polso, fece apparire due cappotti; poi ne porse uno alla ragazza, che lo prese con un sorriso e se lo mise.
-Allora, dove dobbiamo andare?
-In realtà non so nemmeno dove siamo adesso...ma, a quanto pare, quello stupido animale vive in mezzo alla foresta...quindi dovremo continuare a piedi- il Serpeverde si guardò intorno, avviandosi poi verso un vasto gruppo di alberi; Hermione lo seguì, tentennante.
-Sei sicuro...-iniziò la ragazza, ma lui la zittì con un gesto. Erano immersi nel silenzio, tremanti di freddo; poi, uno strano verso risuonò tra i rami verdi. Hermione fece un balzo per lo spavento, stringendo forte la mano di Draco e nascondendosi dietro di lui.
-È vicino?-sussurrò, ancora stretta al ragazzo.
-No, non c'è pericolo per ora. Dovremo camminare ancora qualche chilometro per trovarlo...
-Ma fa freddo! Ho le labbra congelate...-si lamentò lei, sbuffando e mettendo il broncio. In un attimo, Draco la avvolse tra le sue braccia e la baciò dolcemente.
-Va meglio?- Hermione gli sorrise in risposta, toccandosi le labbra che ora bruciavano per quel contatto.
-Ah, Granger Granger! Sei così carina con quel naso rosso! Sembri...mmm, non so...forse un maialino...
-Malfoy!- la riccia si coprì il naso all'istante, ridendo imbarazzata.
Camminarono per ore, parlando piano, con le orecchie tese per poter percepire il minimo rumore; intanto le loro dita giocherellavano tra loro. Poi, d'un tratto, la terra tremò, facendo cadere a terra la neve che era intrappolata tra i rami più bassi dei pini. Un pensiero passò velocemente per la mente dei due giovani. Dove c'erano i Graphorn c'erano anche i...
-Troll- disse solo Hermione, tirando fuori la bacchetta e puntandola davanti a sè.
-Non servirà a niente...
-Forse dimentichi che al primo anno ne ho trovato uno nel bagno delle ragazze e, beh, è morto!
-Non è la stessa cosa Granger, non era nel suo ambiente, era stordito e confuso...in più, non era molto grande. Fidati, la bacchetta è inutile con questi Troll...
-E allora? Che facciamo?
-Scappiamo- con queste parole Draco si voltò e, prendendo la mano di Hermione, iniziò a correre, trascinando dietro di sè la ragazza.
-Spera che non abbia fiutato il nostro odore!
-Ti prego Draco, fermati!- disse esausta la riccia, dopo un buon quarto d'ora di corsa- adesso siamo al sicuro-il ragazzo rallentò. Si sedettero su un masso dalla forma strana per riposarsi e presero i panini dentro gli zaini.
-Mmm, sto morendo di fame!-esclamò lei, addentandone uno e gustandolo con gli occhi chiusi.
-In questo momento sei identica a Weasley-rise il biondino e la Granger si accorse di aver finito il panino e di averne preso un altro, il tutto in più o meno un minuto. Arrossì per la vergogna, giustificandosi con un semplice "avevo fame".
-Dove siamo?- chiese lei per cambiare argomento. Draco prese la mappa dalla tasca inferiore dello zaino; il disegno non era molto chiaro, ma vicino alla croce colorata di rosso si poteva notare con facilità un masso, lo stesso su cui erano seduti In quel momento.
-Siamo arrivati- fu l'unica cosa che riuscirono a dire, prima che un fruscio li zittisse.
-Hai sentito?- sussurrò la Grifondoro, muovendo gli occhi in cerca di qualcosa; le iridi dorate si fermarono improvvisamente, posandosi su un cespuglio verde, dalle sfumature stranamente viola nella parte superiore.
-Lo vedi?- continuò, indicando il punto preciso.
-Anche troppo bene. Non ti muovere, potrebbe sentirci...
-Ma se non entriamo nel suo territorio non c'è pericolo che ci attacchi!
-E questo cos'è secondo te?- sibilò lui, tastando piano il terreno-Tutto questo è casa sua, ogni singolo albero, filo d'erba, fiocco di neve,...e noi, noi siamo gli ospiti indesiderati, le sue prede, il suo pasto.
-Ma dobbiamo ucciderlo! E non possiamo certo farlo a questa distanza! Con loro non funzionano gli incantesimi...
-Vorresti forse andare lì e dirgli: "Hey, scusa bello, volevo solo infilzarti con un coltello, posso?"- Hermione lo guardò storto, e, senza ascoltarlo, fece qualche passo avanti; lentamente sfilò la lama dal fodero e se la passò tra le dita, scorgendo il suo volto stanco riflesso sull'acciaio lucente.
-Granger, che cazzo fai?! Non muoverti!- sibilò il biondino, dietro di lei, nascosto tra i cespugli.
-Shh- I contorni dell'animale erano sempre più nitidi e ad ogni passo silenzioso aumentava il pericolo. Hermione era ormai a metà strada quando il Graphorn alzò il capo, rivelando delle lunghe corna grigie e occhi di demone, che la fissarono così intensamente da poterla quasi bruciare viva. Il respiro della ragazza si bloccò, il cuore perse un battito.
"Che stai facendo Hermione?! Perché sei qui, senza difese, di fronte alla morte? Scappa!"
Ma la Grifondoro non si mosse.
Pochi secondi e si ritrovò a terra; le mani, premute su un fianco, sporche del suo sangue. Le corna dell'animale le avevano trapassato la carne, facendola urlare di dolore. Un grido agghiacciante, che fece tremare il terreno; un coltello si conficcò dritto nel petto della bestia, che barcollò, prima di accasciarsi a terra.
-Hermione, Hermione...che hai fatto?!- le urlò Draco, cercando di tenerla sveglia.
-L'ho ucciso?- chiese lei in un sussurro, il coltello sanguinante ancora stretto tra le dita; il ragazzo annuì, gli occhi pieni di preoccupazione. Le labbra della Grifondoro si allargarono in un sorriso di sollievo, prima che gli occhi le si chiudessero e il buio la avvolgesse tra le sue braccia.

 

Salve a tutti! Il prossimo capitolo sarà l’ultimo:( Sì, lo so che questa storia è corta, ma non avrò più tempo di scrivere nei prossimi tempi, quindi… Spero vi piaccia :)
Clary

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Resta ***


Quando Hermione aprì gli occhi, tutto intorno a lei era illuminato.
"Sono in cielo? Sono morta?"
Sbattè più volte le palpebre, prima di guardarsi intorno confusa. La stanza era semplice e una fila di letti dalle lenzuola di un bianco candido occupavano tutta la superficie.
Infermeria?
Di fianco a lei era posta una sedia su cui era seduto un giovane addormentato. Draco. Hermione lo guardò attentamente, soffermandosi su ogni particolare del volto. Fu quando fece per alzarsi che una fitta di dolore la trapassò, facendola urlare. Malfoy si riscosse all'improvviso dal sonno, tutto allarmato.
-Hermione...- disse solo, un secondo prima che Madama Chips facesse la sua comparsa nella stanza.
-Signorina Granger, che bella sorpresa! È tornata tra i vivi! Vedo che le mie cure sono servite a qualcosa...ormai avevamo perso le speranze...
-C-cosa?- provò a chiedere con fatica la giovane Grifondoro.
-Si metta giù signorina, non deve affaticarsi troppo...- le disse con premura la donna. Tirò su lentamente i bordi della maglietta di Hermione, che rivelarono una serie di garze inzuppate di sangue; ne prese di nuove e le aggiustò sulla ferita profonda, infine le iniettò un anestetico.
-Ma...che è successo?- chiese di nuovo la riccia.
-Le racconterà tutto il suo ragazzo- disse con un sorriso, lanciando un'occhiata al biondino e uscendo dalla stanza.
-Hermione, come stai?- Draco le prese la mano, le guance leggermente arrossate per l'imbarazzo.
-Non lo so...per ora ho solo bisogno di sapere. Io...non ricordo niente...
-Ti ricordi almeno il Graphorn?- Hermione annuì, con gli occhi chiusi, cercando di controllare il respiro.
-Quando...quando ti ha attaccato sei riuscita ad ucciderlo, ma la tua ferita era talmente profonda...ti ho riportata ad Hogwarts più in fretta che potevo. Silente è venuto subito in nostro soccorso e ci ha accompagnati in infermeria, poi ti ho distesa sul letto e mi sono reso conto che avevi smesso di respirare.
-Non ci crederà signorina Granger, ma non ho mai visto nessuno così preoccupato come lui!- disse una voce calda e familiare alla porta.
-Professor Silente!- esclamò la Grifondoro con un sorriso, i denti che mordevano il labbro inferiore, in un vano tentativo di sopprimere il dolore al fianco.
-Era semplicemente impazzito! Molto dolce e protettivo da parte sua, signor Malfoy, considerando i suoi vecchi comportamento nei confronti di Hermione- Draco lo fulminò con lo sguardo, poi continuò il suo racconto come se nulla fosse.
-Quando siamo partiti pensavo sapessi tutto sul Graphorn, ma non hai accennato al fatto che le sue corna, oltre ad essere utilissime per le pozioni, sono velenose! È per questo che hai rischiato di morire...E lei, professore, perché ha lasciato che accadesse tutto questo? Perché ha ascoltato Piton?
-Ci sono motivi che non si possono comprendere, per altri basta ragionare, signor Malfoy. Se vuole capire perchè è successo tutto questo, cerchi dentro il suo cuore e troverà la risposta. Altrimenti, è tutto qui dentro. Diciamo solo che la prova è...superata- porse al Serpeverde una boccetta contenente un liquido trasparente.
-Ricordi...-sussurrò la Granger.
-Madama Chips! Sa per caso dove posso trovare un pensatoio?- esclamò Draco, per farsi sentire.
-Primo piano, ala ovest.
-Torno subito- disse piano ad Hermione, posando le labbra sulle sue; poi corse via, con la boccetta in mano.
"La prova è superata"
Che voleva dire? Odiava il professor Silente per tutti i giri di parole che faceva, per tutte quelle metafore incomprensibili...cazzo, perché non poteva dire le cose come stavano e andare dritto al punto?


"-Severus! Ma che bella sorpresa! Gradisci un po' di tè?- disse il professor Silente, seduto sulla sua poltrona di velluto, con una tazza in mano.
-Molto gentile, preside, ma sono qui per un' altra faccenda.
-Per la barba di Merlino! C'entra forse qualcosa con Horace? Sai, negli ultimi tempi è--
-Si tratta di Draco Malfoy ed Hermione Granger-lo interruppe Piton; una smorfia di disgusto gli comparve sul volto, quando pronunciò il nome della Grifondoro so-tutto-io per eccellenza.
-Ah, beh, i soliti litigi immagino! Cosa ha fatto Draco questa volta? L'ha per caso picchiata?
-Direi tutto il contrario Albus...- i suoi occhi esprimevano una sorta di malinconia, che Silente percepì all'istante.
-Lily, vero? Stessa situazione...Cosa intendi fare?
-Io...voglio una prova...voglio sapere se è vero, come il mio sentimento per...lei
-Severus, sono ragazzi! Devono vivere la loro vita, i loro primi amori!
-Non capisci, Albus...non capisci che questo amore mi ha distrutto! E non voglio che capiti a qualcun'altro...
-Molto nobile da parte tua, non c'è che dire!
-Mi serve la polvere di Graphorn; è questa la chiave, la soluzione.
-Ma che...ti rendi conto che può essere mortale?
-Si muore sempre, Albus, cambia solo il modo. Preferisci rischiare di morire o essere condannato a una vita "morta"? Sono consapevole di quello che faccio, sono venuto qui solo per chiedere il tuo permesso.
-E condannare a morte due giovani innamorati...
-Se si amano non ci sono pericoli, l'amore è più forte di qualsiasi cosa...
-Non ero io quello saggio qui dentro, Severus?- sorrise il vecchio preside, facendo l'occhiolino e annuendo in segno di consenso."


Draco era sconvolto da quanto aveva appena visto nel pensatoio.
Una prova? D'amore? Era confuso; non aveva mai pensato a cosa provava veramente per Hermione...semplice infatuazione o qualcosa di più?
-Draco! Dov'eri finito? La Granger non è con te? Sai, quella scommessa...devo ancora vedere il bacio- ghignò Blaise Zabini, dal corridoio scuro del primo piano. Quella voce aveva iniziato a dargli fastidio, semplicemente perché gli ricordava che quella storia era iniziata solo a causa di una stupida scommessa. Tirò dritto, senza badarlo, immerso in quei pensieri contrastanti.
-Draco! Per Salazar, dove vai!- la voce di Blaise lo fece voltare.
-Vai al diavolo e infilati quella cazzo di scommessa nel culo Zabini!- sibilò Malfoy, affrettando poi il passo. Non vedeva l'ora di tornare da Hermione. L'aveva sempre odiata e ora? Cos'era cambiato grazie a quella scommessa?
Vedeva il suo volto sorridente, i suoi occhi dorati che brillavano quasi di luce propria, le sue labbra rosee e fu pervaso dal forte desiderio di baciarla e di stringerla a sè.
E fu quello che fece quando entrò in infermeria; corse da lei e la guardò negli occhi, il volto serio.
-Penso di essermi innamorato di te, Hermione Jean Granger...
-Lo penso anch'io, Draco- la Grifondoro lo prese per la cravatta e lo attirò a sè, rubandogli un bacio. Accarezzò i suoi capelli biondi, mentre le loro labbra giocavano con sempre più passione.
-Passeresti la notte qui con me?- chiese ad un tratto Hermione, interrompendo i baci. Il Serpeverde non se lo fece ripetere due volte e, con un semplice gesto, scivolò sotto le coperte, al suo fianco. La avvolse tra le sue braccia, stringendola a sè e inspirò il dolce profumo dei suoi capelli. Tutti i pezzi combaciavano; i loro corpi sembravano fatti per stare così, uniti. Completi.
 

Ciao a tutti! Questo purtroppo è l’ultimo capitolo… A causa di vari impegni ho deciso di finirla così, anche se mi dispiace molto. Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate, spero comunque che la apprezziate :)
Un bacio, Clary

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2933954