Dove finiscono le parole inizia la musica

di Arya_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Daylight - Harry e Ginny ***
Capitolo 3: *** Burning - James Sirius e Dominique ***
Capitolo 4: *** As I am - Teddy e Victoire ***
Capitolo 5: *** Best day of my life - Luna e George ***
Capitolo 6: *** Speciale di Natale - Rose e Scorpius ***
Capitolo 7: *** Chemical - Draco e Hermione ***
Capitolo 8: *** Carte da decifrare - Lily e James ***
Capitolo 9: *** Someone like you - Severus e Lily ***
Capitolo 10: *** Thinking out loud - Rose e Scorpius ***
Capitolo 11: *** Human - Voldemort e Bellatrix ***
Capitolo 12: *** Give me love - Albus e Scorpius ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Buongiorno a tutti miei cari maghetti!
Qualche giorno fa mi è venuta in mente la brillante idea di cominciare una raccolta di one-shot ma adesso vi spiego meglio:
praticamente, se qualcuno volesse partecipare, non deve far altro che scrivermi un messaggio privato con il titolo di una canzone (e/o il link di youtube) e la coppia su cui vorrebbe una fanfiction e io scriverò ciò che la musica mi suscita!
Potete scrivermi anche il rating e ogni altro particolare che vorreste (magari una particolare riga del testo vi ha colpito più delle altre), se non lo scrivete deciderò io.
Ora veniamo alle regole:
- Mi dispiace ma Rose e Scorpius, a meno che non stiano tra di loro, non staranno con nessun altro (per quanto riguarda relazioni amorose, se poi la canzone parla di amicizia e volete, ad esempio, Albus e Scorpius non ci sono problemi).
- Non ho problemi a scrivere di coppie che non siano het.
- Mi vanno bene personaggi di qualunque generazione purché siano ufficiali (o semi-ufficiali, come potrei scrivere di un personaggio che non conosco?)
- Non scriverò di trucidazioni, omicidi o altra roba sanguinolenta, bleh.
- Potete, nel vostro messaggio, darmi dei suggerimenti. Anzi, saranno sempre ben accetti!
 
Non credo di avere altro da dirvi, per farvi meglio capire ho già scritto una piccola storia, ovviamente una Rose/Scorpius ♥, ispirata a Photograph di Ed Sheeran.
Spero vi piaccia!
 
Un anno, è passato un anno dall’ultima volta che l’ho vista.
Un anno da quando ci siamo detti addio.
Un anno da quando ci siamo promessi di ritrovarci qui se, a distanza di dodici mesi, avessimo provato ancora gli stessi sentimenti.
E io ora sono qui, nel nostro angolo di parco, da solo.
Ho la nostra fotografia in mano, ormai sgualcita dopo averla tenuta con me per un anno. Siamo felici, nella fotografia.
Ridiamo e ci baciamo.
E ormai conosco a memoria ogni piccolo particolare di quest’immagine ma ogni volta che la guardo, ogni volta che ci guardo, lo stesso dolore mi si espande nel petto, come la prima volta.
‘Scorpius’ mi sento chiamare e alzo lo sguardo.
‘sei venuta’ sussurro io, incredulo.
È a pochi passi da me, vicino ad un albero, più bella che mai. Rimaniamo a guardarci negli occhi, grigio nel blu, per non si sa quanto.
Mi alzo dalla panca su cui ero seduto e mi avvicino a lei, mi sembra che tra di noi ci siano 220 metri invece di 2.
Più mi avvicino, più vado veloce. Non vedo l’ora di riaverla tra le mie braccia.
In un attimo la stingo a me e poso le mie labbra sulle sue.
Mi concede subito l’accesso alla sua bocca stringendomi a se come se non avesse aspettato altro.
Come se avesse bisogno di stare tra le mie braccia.
Allontaniamo le nostre labbra solo per carenza di ossigeno ma rimaniamo abbracciati, stretti dopo mesi di astinenza.
‘mi sei mancata Rose’ le dico guardandola negli occhi e cercando di trasmetterle tutto l’amore e il bisogno che sento.
‘mi sei mancato anche tu Scorpius’ mi risponde lei nascondendo il viso nell’incavo nel mio collo.
‘ti amo da morire, non voglio più passare neanche un momento lontano da te’ le dico stingendola ancora.
‘ti amo, ti amo, ti amo’ mi sussurra dandomi piccoli baci sul collo. ‘non staremo mai più separati, voglio solo stare con te. guarda’ allontanandosi leggermente mi fa vedere la collana che porta al collo, un grosso ciondolo pende dalla catena dorata.
Lo apre e mi fa vedere il suo interno: da un lato c’è una nostra foto, la copia rimpicciolita di quella che tengo sempre con me e dall’altra c’è un’incisione: ’Sei sempre nel mio cuore’.

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Capitolo 2
*** Daylight - Harry e Ginny ***


NOTE: Salve a tutti!
Solitamente metto le note alla fine ma credo vadano lette prima di leggere la storia quindi eccomi qui.
Avverto subito tutte quelle che mi hanno proposto qualosa che non andrò in ordine e può passare un'ora come una settimana da un'aggiornamento ad un altro! Questo perchè preferisco scrivere solo quando ho l'ispirazione per cercare di non scrivere schifezze (non più del solito almeno!)
Un piccolo appunto: vi ringrazio delle recensioni dello scorso capitolo ma, onde evitare di dover cancellare la storia (mi è già successo e non è piacevole) se volete solo propormi una nuova storia potete farlo con un messaggio privato? Se invece volete scrivermelo in fondo alla vostra recensione (sia positiva che negativa) non penso ci siano problemi!
Ora veniamo alla storia: 
AlexandraCastro2001 mi ha proposto una Harry/Ginny sulle note di Daylight dei Maroon 5. 
Mi è venuta immediatamente l'ispirazione e ho cominciato a scriverla, forse perchè conosco molto bene la canzone.
Consiglio a tutti di leggere il testo della canzone e..beh spero vi piaccia e che vogliate farmelo sapere!



Dopo aver ricevuto il boccino da Scrimgeour, la frase ‘mi apro alla chiusura’ non lo lasciava dormire.
Era mezzanotte passata e Harry ancora si rigirava nel letto pensando alla grafia sottile e sghemba sulla pallina dorata. ‘Mi apro alla chiusura’, cosa diavolo poteva voler dire Silente?
Ron intanto dormiva tranquillo nel letto vicino, mezzo scoperto e con la bocca aperta. Harry non poté far altro che sorridere, nulla avrebbe turbato il sonno di Ron.
A parte dei ragni ovviamente.
Harry si scoprì e scese dal letto, gli era venuta sete per cui scese in cucina il più silenziosamente possibile per prendersi un bicchiere d’acqua.
-Harry?- chiese una voce socchiudendo una porta mentre il ragazzo tornava in camera.
-Ginny? Che ci fai ancora sveglia?- chiese Harry riconoscendo la ragazza nel buio.
-Non riuscivo a dormire, tu invece?-
-Avevo sete- rispose lui, non poteva dirle del boccino. Voleva, ma non poteva. Avrebbe significato spalancare la porta ad altre mille domande alle quali, di nuovo, non poteva rispondere.
-Ti va di venire dentro un attimo?- gli chiese lei aprendo di più la porta per invitarlo ad entrare.
-Ginny non…non posso. Tuo fratello…gli ho promesso che non…- disse lui imbarazzato. Merlino solo sapeva quando avrebbe voluto oltrepassare quella soglia, stingerla a se e baciarla.
Sentire nuovamente le sue labbra morbide e decise sulle due.
-Harry ti prego. Ho bisogno di te stanotte- ammise lei prendendolo per mano e, senza troppa difficoltà, lo portò in camera sua chiudendo la porta alle sue spalle.
Senza ulteriori indugi Ginny lo baciò ma, se il bacio di quella mattina era carico di passione, questo era diverso.
Entrambi potevano sentire il bisogno e l’urgenza di stringersi nelle labbra dell’altro.
La ragazza lo fece sdraiare sul letto senza smettere di bacialo, aveva bisogno di lui. Voleva averlo vicino.
-Ginny. Ginny fermati- disse Harry con il respiro affannato per la mancanza di fiato, allontanandola leggermente.
-Ginny non possiamo. Non posso fare questo a tuo fratello e non posso fare questo a te- rispose il ragazzo passandosi la mano tra i capelli.
-Ok- rispose lei delusa, sedendosi sul letto lontano da lui.
-Ti prego, non fare così. Credi che sarà più facile dirsi addio domani se passiamo la notte insieme? Non vorrei più andarmene- spiegò Harry alzandosi per guardarla negli occhi, per la prima volta leggermente lucidi.
-E allora non andartene. Hai solo diciassette anni, non devi salvare il mondo. Lascialo fare a qualcun altro e stai con me-
-Non sai cosa mi stai chiedendo, sono l’unico a poterlo fare. Ma se potessi scegliere, se tutto non dipendesse da quello che farò nei prossimi mesi, vorrei stare con te, Ginny. Vorrei sempre stare con te, ma quello che faccio lo faccio anche per te. Per darti un futuro-
-Lo capisco ma, solo per stasera, possiamo essere egoisti? Possiamo fingere di essere una coppia normale che si ama? Perché, Harry, io ti amo davvero- disse lei e, guardandola negli occhi, tutta la determinazione di Harry si sbriciolò in un momento.
Si avvicinò per congiungere nuovamente le loro labbra e si sdraiò su di lei sul letto.
Al diavolo Ron.
Al diavolo il mondo magico.
Al diavolo gli horcrux.
La voleva, voleva stringerla tra le braccia tutta la notte e baciarla. Baciarla tanto.
-Ti amo anch’io- le sussurrò lui lasciando le sue labbra solo per soffiare sulle sue queste parole.
Le mani di Ginny, aggrappate alla schiena di lui, si mossero decise per togliergli la maglia del pigiama e, una volta a petto scoperto, la ragazza cominciò a baciagli la clavicola accarezzandolo ovunque.
-Ginny fermati. Ascoltami, non…-provò a bloccarla lui una volta capite le intenzioni della ragazza.
-No Harry, ascoltami tu. So che potrebbe essere l’ultima volta che ci vediamo, ok? Non sono una stupida. Siamo al centro di una guerra e potremmo morire tutti domani voglio essere per sempre tua come voglio che tu sia per sempre, almeno un po’, mio-
-Sarò tuo per sempre. Anima, corpo e cuore e non abbiamo bisogno di fare l’amore per appartenerci. Non devi dimostrarmi niente, al momento la cosa che più desidero è stringerti. Tenerti stretta a me tutta la notte sperando che non sorga il sole- le promise Harry facendo inumidire gli occhi della ragazza.
-Non voglio che sorga il sole- disse lei accoccolandosi sul suo petto e stringendolo forte.
Rimasero abbracciati tutta la notte, dopo poco Ginny si addormentò ma Harry rimase sveglio tutta la notte.
Era forse l’ultima volta che la stringeva tra le braccia e non voleva sprecare nemmeno un momento per dormire.
Il mattino dopo allontanarsi e fare finta di nulla sarebbe stato difficilissimo ma in quel momento non gli importava.
Era così bello sentirla, abbracciarla e guardarla beatamente addormentata.
Accarezzare i suoi capelli fiammanti e sfiorarle le tempie con le labbra.
Sentire il suo respiro lento e costante, rilassante.
Sembrava felice e, per la prima volta da moltissimo tempo, anche lui si sentiva, se non felice, in pace con se stesso.
E queste sensazioni poteva dargliele solo lei, l’amore della sua vita.
-Lo sconfiggerò e tornerò per te- promise lui e, anche se lei non lo sentì, lui era sicuro delle sue parole.
Voldemort al momento era nel suo immediato futuro ma se si sforzava, se provava a guardare oltre, l’unica sicurezza era la ragazza che aveva al suo fianco e che dormiva beata tra le sue braccia.
 
 
 

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Capitolo 3
*** Burning - James Sirius e Dominique ***


NOTE: Buongiorno a tutti!
_Littles_ mi ha proposto una James Sirius/Dominique sulla canzone Burning di Adrian Lux ft. Dante.
Personalmente non conoscevo la canzone ma, come ho già detto a lei, è stata una piacevole scoperta sebbene non la definirei proprio 'il mio genere' (anche perchè non credo esista un 'mio genere', ascolto di tutto da Ed Sheeran (s'era capito poco) ai Linkin Park, i 30stm ma anche i queen e Baglioni quindi...boh).
Ok, dopo il mio momento di pazzia vi lascio alla storia che spero vi piaccia! (Ecco spiegato il rating della storia comunque) 


La porta della Stanza delle Necessità si spalancò di colpo e due figure entrarono nella stanza avvinghiate l’una all’altra.
Raggiunsero il letto al centro della stanza senza guardare dove stavano andando, troppo impegnati nel godersi le sensazioni che il contatto con le labbra dell’altro regalavano.
-Dominique- sussurrò lui cominciando a baciarle la pelle perfetta del collo.
-James ti prego- lo supplicò lei stringendolo con forza a sé.
-Ti amo Dominique- disse lui guardandola negli occhi e cercando di trasmetterle tutto l’amore che da più di tre anni provava per la cugina.
-Ti amo anch’io James- le rispose lei felice di poter esternare, finalmente, i propri sentimenti.
Dominique, accarezzandogli dolcemente la schiena, gli tolse la maglia mentre lui, aprendole la camicetta bottone dopo bottone, le baciò ogni lembo di pelle lasciata scoperta.
-Dominique, sei sicura?- la fermò lui sentendo la mano di lei intenta a levargli i pantaloni.
-Ti voglio James, ti ho sempre voluto. E sono stufa di privarmi della felicità solo per il giudizio degli altri. E tu?-
-Se ti voglio?- chiese lui prima di sorridere –Io voglio tutto di te. Il tuo corpo, la tua anima, il tuo cuore- disse lui posando un bacio prima sulle labbra, poi sulla gola e infine sul cuore.
Resa ancora più decisa dalla dichiarazione di lui, Dominique gli slacciò i pantaloni gettandoli subito dopo chissà dove nella stanza per poi accarezzargli il sedere da sopra i boxer.
Lui gemette.
Baciandole dolcemente il seno le slacciò la gonna gettandola via subito dopo.
-Sei bellissima- le disse lui guardandola adorante e facendola arrossire.
Delicatamente le tolse il reggiseno, appropriandosi subito dei suoi seni con le labbra e le mani, facendola sospirare.
Dominique intanto, bramosa di averlo, gli tolse i boxer subito prima di sfilarsi anche i suoi slip.
-Per favore James, ti voglio- lo pregò lei avvicinando i loro bacini fino a sentire distintamente l’eccitazione del ragazzo sfiorare la sua femminilità.
-Se ti faccio male, se sbaglio qualcosa dimmelo subito- si assicurò lui, terrorizzato all’idea di rovinare un momento così importante.
-Mi fido di te, ti amo tantissimo- disse lei fiduciosa e innamorata.
Delicatamente James congiunse i loro corpi ed entrambi si sentirono finalmente completi.
Finalmente l’amore che era stato nascosto per tutti quegli anni si stava consumando, come una luce che brucia ma senza spegnersi mai.
Si amavano da tempo ma non avevano mai potuto dichiararsi e amarsi come due ragazzi normali: erano cugini e la loro famiglia, nonché il resto del mondo, non avrebbe certo visto di buon occhio una relazione come la loro.
Ma ora l'amore aveva prevalso su tutto, sui pregiudizi, sui timori e sulla volontà dei ragazzi. Si amavano profondamente ed erano stanchi di negarsi la felicità che meritavano.

James cominciò a muoversi e presto i due ragazzi trovarono il ritmo perfetto, il loro ritmo.
Un ritmo scandito dai loro respiri, dai nomi sussurrati con amore e dai loro cuori impazziti.
-Ti amo Dominique- disse lui venendo con un ultimo affondo e sentendo subito dopo lei contrarsi intorno a lui e perdersi nel più grande piacere che la ragazza avesse mai provato.
-Ti amo James, ti amo da impazzire- rispose lei una volta ripresasi.

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Capitolo 4
*** As I am - Teddy e Victoire ***


NOTE: Buongiorno a tutti! So che è parecchio che non aggiorno ma, oltre ad essere stata parecchio impegnata tra pacchetti, pacchettini e servizio taxi per mia sorella, ho avuto un blocco. 
Non riuscivo più a scrivere nulla.
Avevo iniziato questa ma poi bon, non riuscivo ad andare avanti. L'idea della storia la avevo ma non riuscivo a scriverla.
Poi ho chiesto aiuto ad una mia amica (grazie mia carissima 
LilyMoonCorvoneroche, tipo nel giro di 5 minuti, ha scritto esattamente quello che volevo dandomi l'imput giusto per continuare.
Quindi praticamente è stata scritta a quattro mani!
Allora, questa storia mi è stata chiesta da 
Ayumi Edogawa che ha scelto come canzone As I am di Miley Cyrus e come coppia Ted e Vic!
Spero vi piaccia!
ps. Non so se aggiornerò prima di Natale (credo di si ma non si può mai sapere con me) quindi, in ogni caso, vi auguro di passare delle piacevoli vacanze e un dolcissimo Natale (nel vero senso della parola, pandoro e torrone ❤❤❤ ringraziamo che non ci sono tutto l'anno altrimenti sarei 294kg con un serio problema di diabete.)



-Ehi Vic, non vieni a cena?- le chiese Teddy socchiudendo la porta.
-Non credo, non ho molta fame- rispose la ragazza seduta sul suo letto, rannicchiata.
-Che cos’hai?- domandò lui avvicinandosi.
-Boh non lo so bene, un’insieme di cose credo- rispose lei evasiva.
-Sicura?- disse lui, non convinto, scrutandole il viso.
-Abbastanza-
Lui le sorrise dolcemente e si sedette sul letto al suo fianco, passandole un braccio intorno alle spalle.
-Ok, quando vuoi parlare io sono qui-
-Grazie Teddy, davvero-
-E di cosa piccola?-
-Beh essenzialmente di esserci, sempre e…-
-Vic sono tuo amico, è normale- la interruppe lui.
-No, fammi finire. Sono una ragazzina irritante e nonostante tutto ciò che ti faccio passare sei sempre al mio fianco e la cosa più bella è che non mi critichi mai né provi a farmi diventare più matura... Nessuno riesce a comprendermi nel modo in cui fai tu, tutti si aspettano altro da me e cercano di cambiarmi, tu invece...-
Ma lui non la lasciò finire la frase, le appoggiò una mano sul viso e un brivido percorse la ragazza.
-Tesoro tu non hai bisogno di cambiare, tu sei perfetta così come sei, e non devi pensare neanche per un secondo che ci sia qualcosa di sbagliato in te-
-Grazie, Teddy- sussurrò lei con le lacrime che le rigavano il viso e cercando di racchiudere in quelle due semplici parole tutti i sentimenti che provava per lui.
In un momento le vennero in mente tutte le volte in cui lei aveva sbagliato e lui non l'aveva mai criticata, tutto quello che avevano vissuto insieme.
I momenti in cui ridevano come bambini e le volte in cui lui la consolava e la faceva sentire meglio.
C’era sempre stato per lei, sempre.
Lo guardò negli occhi e si accorse del modo in cui lui la stava guardando, aveva un'espressione seria e dolce allo stesso tempo.
Ma lei, che lo conosceva così bene, sapeva che dietro quello sguardo si stava svolgendo una lotta interiore.
Era in procinto di chiedergli cosa non andasse quando fu lui a parlare.
-Vic, quante volte te lo devo dire? Tu non mi devi ringraziare, sono io che devo ringraziare te per essere come sei, perche non avrei mai potuto trovare una persona migliore, sei diversa da tutti quelli che conosco, soltanto quando sono con te mi sento pienamente felice e completo. Ho bisogno di te esattamente come sei, lo capisci?-  disse lui.
Poi, accarezzandole il viso con una mano, continuò -Victoire io ti amo.-
Lei era senza parole, lo guardava cercando di capire se stesse dicendo sul serio, ma i suoi occhi non erano mai stati così trasparenti e chiari da leggere.
E, in un instante, sentì suo cuore allargarsi e le labbra piegarsi in un sorriso involontario, si accorse di amarlo più di quanto credesse.
Ogni volta che erano insieme provava sensazioni che un semplice amico non avrebbe mai potuto farle provare.
Sapeva che non poteva esistere al mondo qualcuno che la capisse come lui, qualcuno che la amasse esattamente com’era, senza cercare di cambiarla.
 E anche lei lo amava così com'era, non avrebbe voluto cambiare neanche una virgola del ragazzo che aveva davanti, nessun altro sarebbe potuto essere così perfetto.
Lentamente, con un po’ d’incertezza e imbarazzo, loro visi si avvicinarono fino a sfiorarsi.
Così vicini da respirare lo stesso ossigeno.
-Ti amo anch'io, Teddy- gli sussurrò lei, guardandolo negli occhi un attimo prima che le loro labbra si fondessero, provocando in entrambi sensazioni che non avrebbero mai potuto immaginare.
Si conoscevano dalla nascita e non potevano immaginare che la loro felicità fosse sempre stata così vicina: nella stanza accanto, sulla panca di fronte, nello stesso scompartimento dell’Espresso per Hogwarts.
Evidentemente prima non era destino, ma ora che avevano scoperto il loro amore nulla avrebbe potuto separarli.
Era così bello sentirsi accettati e amati, accarezzati dolcemente dalle labbra e dalle mani dell’altro.
Sapere che, forse, sarebbero riusciti ad essere felici insieme.
Si separarono solo per riprendere fiato, e lei rimase così, ferma, ad ascoltare quel respiro che ormai conosceva meglio del proprio, ad osservare quei occhi che, solo guardandoli, la facevano sentire al sicuro e le facevano avere più fiducia in se stessa, avendo la certezza che, per lui, lei era davvero perfetta così, e che finchè questo non sarebbe cambiato non sarebbe cambiato nemmeno il loro amore.


 

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Capitolo 5
*** Best day of my life - Luna e George ***


NOTE: Eccomi di nuovo qui, prima di quando io stessa credessi possibile!
è che l'altra sera, in un attimo, mi è venuta in mente questa storia e nel giro di dieci minuti era scritta, di getto proprio!
Infatti non aspettatevi una gran profondità o cose del genere anche perchè i protagonisti non sono noti per essere particolarmente sentimentali!
Weasleiuccia mi ha proposto di scrivere una Luna/George con la canzone Best day of my life degli American Authors.
All'inizio ero un po' perplessa non essendo convintissima della coppia ma, ehi, chi sono io per giudicare?
Ognuno può amare proprio chi/cosa gli pare! (Le Drapple mi hanno sempre lasciata piuttosto perplessa!)
Comunque, come vi ho già detto, l'altra sera mi è venuta in un attimo!
Spero che vi piaccia!


-George! George!- lo chiamò Luna entrando di corsa nel retro dei Tiri Vispi Weasley.
-Finalmente sei arrivata! Dovevi essere qui mezz’ora fa! Non volevi aiutarmi con l’inventario?- le chiese il ragazzo, vagamente irritato, coperto da polvere, rimanenze di magazzino e scartoffie di ogni genere.
-Si, scusa! Ma mi sono addormentata e, wow, ho fatto un sogno bellissimo! No, smetti di lavorare e ascoltami!- disse lei completamente su di giri.
Il ragazzo, conoscendo l’amica, le si avvicinò appoggiandosi ad un tavolo per sentire il suo racconto che, ne era certo, sarebbe stato assurdo.
-Dai dimmi- la incoraggiò lui pregustandosi già le risate.
-Allora, praticamente c’ero io e intorno era tutto bianco, come se fossi sulle nuvole ma quando provavo a toccarle erano schiumose! Però poi si sono trasformate in omini bianchi ed è partita una musica e ci siamo messi tutti a ballare e a cantare!
Era divertentissimo! Poi è sorto il sole e loro sono diventati tipo trasparenti ma poi è arrivata anche la luna e sono tornati bianchi e spumosi!-
George ce la metteva tutta per non scoppiare a ridere ma, anche se lo avesse fatto, Luna non se ne sarebbe accorta.
Era così immersa nel suo sogno che, mentre raccontava, volteggiava per la stanza ad occhi chiusi. Rischiò più volte di inciampare in qualche scatolone abbandonato e rovinare a terra.
-Ed era notte, perché era buio e c’era la luna, ma c’era anche il sole! E poi sono arrivate anche le stelle e si sono messe a ballare con noi. E la musica era sempre più forte e noi sempre di più! C’era davvero un sacco di gente!-
Luna si era fermata, quasi interdetta al ricordo della bolgia che doveva esserci stata nella sua testa, e ora se ne stava al centro della stanza con la testa inclinata e un’espressione perplessa.
George non poté fare a meno di sorridere.
Era davvero assurda quella ragazza. Ogni giorno era una sorpresa con lei e ogni momento, da banale, poteva diventare indimenticabile.
Come quel giorno, quello che doveva essere un faticoso pomeriggio di lavoro si stava trasformando in qualcosa di bellissimo.
Beh si, lei lo era bellissima ed era normale che portasse un po’ di questa bellezza ovunque andasse, no?
-Comunque, c’erano davvero tantissime persone!- continuò lei scuotendo la testa.
-Ma ad un certo punto se ne sono andati tutti, era rimasta solo la luna ma ora era fuori dalla finestra. E la musica continuava ma…-
Luna venne interrotta dalle labbra di lui che si posarono dolcemente sulle sue.
Non si era nemmeno accorto di cosa stesse facendo finché non l’aveva fatto.
-Ma ci vuoi stare zitta?- le chiese lui sorridendo prima di posare nuovamente le labbra su quelle della ragazza.
Luna, all’inizio, fu sorpresa da quel contatto ma presto si lasciò guidare dall’istinto trascinando il ragazzo in un vero e appassionato bacio.
-E comunque non mi hai lasciato finire- disse lei, sorridendo, non appena si separarono.
George sbuffò sapendo che nulla avrebbe impedito alla ragazza di finire il suo racconto sul sogno più bello della sua vita incurante del fatto che per lui, il sogno più bello, fosse appena diventato realtà.

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Capitolo 6
*** Speciale di Natale - Rose e Scorpius ***


NOTE: Buon Natale a tutti!
Per farvi un piccolo regalino (?) ho pensato di scrivere una storia ispirata ad una canzone di Natale, scelta da me.
In effetti è un pochino squallida ma fa lo stesso.
Con la fantastica voce di Mariah Carey (o Micheal Bublé, o altre 25725831290 persone) la canzone che ho scelto è 'All i want for Christmas is you' che, tra le canzoni di Natale più famose, è forse la più adattabile ad una storia. (Provate voi a scriverla con Jingle Bell Rock!)
Comunque auguro a voi tutte di passare delle piacevoli vacanze e un buon Natale!
Baci,
Arya


Sono le 11.50 della sera della vigilia di Natale e Rose, come tutti gli anni, è andata a passare la vigilia insieme alla sua famiglia.
Nei tre anni precedenti ho partecipato anch’io ma quest’anno ho inventato una scusa per non andare, le ho detto che avrei passato la vigilia con i miei ma, invece, sono rimasto qui.
Sento la chiave girare nella toppa della porta, segno che la mia ragazza sta rientrando a casa.
-Ehi ciao, sei già rientrato?- mi chiede notandomi nell’ingresso e avvinandosi per darmi un dolce bacio.
-Vieni- le dico prendendole la mano e accompagnandola in salotto.
Ci fermiamo vicino al caminetto acceso, a pochi passi dall’enorme albero di Natale che Rose ha addobbato alla perfezione qualche giorno fa.
-Ehi Scorpius, che succede?- mi chiede, confusa dal mio comportamento e dal mio mutismo.
Do un’occhiata all’orologio, sono le 11.57.
La guardo per un istante e, sempre senza risponderle, la avvicinò a me per baciarla ancora, ancora e ancora.
D’un tratto sento le campane della chiesa del paese in fondo alla valle suonare la mezzanotte e, lasciando a malincuore le labbra di Rose, mi allontano di un passo da lei.
-E’ il nostro quarto Natale insieme, se non contiamo quelli ha Hogwarts. Sono quasi cinque anni che, ogni volta che ti guardo, mi sento l’uomo più felice su questa Terra. È il 25 dicembre, il giorno in cui le persone si scambiano i regali e passano il loro tempo con quelli che amano e al momento l’unico regalo che vorrei è stare con te. Non solo a Natale ma sempre, per sempre.
Di tutti questi pacchetti sotto l’albero, della nostra casa e di tutto quello che possiedo non mi interessa se non ho te al mio fianco.-
Prendendo una scatolina dalla tasca interna della giacca mi inginocchio ai suoi piedi, i suoi occhi sono già lucidi e mi ci vuole una grandissima forza di volontà per finire il mio discorso e non baciarla.
Non ancora almeno.
-Rose Weasley, ti amo come non ho mai amato e come mai amerò nessun’altra. Acconsentiresti, in questo giorno pieno di piccoli desideri esauditi, ad esaudire il mio più grande sogno? Mi vuoi sposare?- le chiedo aprendo la scatolina contenente un anello e cercando di controllare l’emozione.
A lei quest’ultima cosa non sta riuscendo per niente bene.
Ha le guance rigate di lacrime e il trucco, prima perfetto sui grandi occhi azzurri, sta cominciando a colare.
Rose si inginocchia davanti a me per essere alla mia altezza e, continuando a dire –Si- mi bacia ripetendo il monosillabo più bello della storia tra un bacio e l’altro.
Afferrandola dietro la nuca la trascino in un vero bacio alla fine del quale prendo l’anellino dal cofanetto per infilarlo al suo anulare sinistro dove rimarrà per sempre.

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Capitolo 7
*** Chemical - Draco e Hermione ***


NOTE: Buongiorno!
Come state passando le vacanze? State lievitando come zia Marge pure voi? 
Comunque, per passare un po' di tempo lontana da pandoro/cioccolato/torte/robe dolciose e dannatamente invitanti, mi sono messa a scrivere questa!

Keira Lestrange mi ha proposto una Dramione con Chemical di Kerli.
Premetto che, mi dispiace dirlo, ma non riesco a vederli insieme (amo le coppie ufficiali esattamente come le ha create quel genio indiscusso della Rowling) però ci ho provato.
Non so se ne sono soddisfatta o meno, non credo di riuscire a giudicarla imparzialmente per cui rimetto il giudizio a voi!



Sentiva il suo corpo caldo premuto contro il proprio, senza niente a separarli.
Il cuore di lei, che un attimo prima batteva frenetico, era tornato regolare e gli rimbombava nella cassa toracica.
Lentamente, per non svegliarla, spostò la mano per accarezzarle dolcemente la schiena nuda raggiungendo la folta chioma ribelle di Hermione, ancora più ingarbugliata del solito.
Lei si addormentava spesso dopo aver fatto l’amore ma a Draco piaceva rimanere sveglio per ammirarla senza che lei si sentisse in imbarazzo.
Accarezzarla senza che lei volesse avere il controllo su tutto.
Era sostanzialmente quello il loro problema: entrambi volevano avere il controllo e non erano disposti a cedere tanto facilmente.
Erano come due elementi chimici: da maneggiare con cura e potenzialmente devastanti.
’La Granger’, come si divertiva a chiamarla ancora adesso per il semplice gusto di irritarla, sembrava una giovane donna come tante altre.
Bellissima, ovvio.
E certamente forte e determinata, per non dire cocciuta, ma anche bisognosa di quell’affetto che lui, proprio lui tra tutti!, aveva imparato a darle.
E con il tempo anche lui si era accorto di avere bisogno di lei.
Era stata Hermione ad aver riportato, dopo anni di tenebra, un po’ di luce nella sua vita e adesso gli era entrata dentro, così dentro da sentirla anche quando erano lontani, e dubitava che ne sarebbe mai potuta uscire.
La ragazza si mosse, accoccolandosi di più sul suo petto, e lui cominciò ad accarezzarle la schiena, lungo tutta la colonna vertebrale.
-Sei ancora sveglio?- sussurrò lei con la bocca impastata dal sonno.
-Scusami, non volevo svegliarti. Torna a dormire- le rispose Draco baciandole la testa.
-Mmm..tu non sei stanco?-
-Ti amo- disse lui senza specificare che, sebbene fosse stanco, preferiva non dormire e guardarla tutta la notte.
-Ti amo anch’io ma…è successo qualcosa?- chiese lei, preoccupata.
Per lui era sempre stato difficile esternare i propri sentimenti e ricordava davvero pochissime occasioni in cui lui le avesse detto che l’amava.
-No, ho semplicemente constatato che non posso vivere senza di te- rispose lui stupendosi di se stesso.
Di essere così sincero e diretto.
Hermione, una volta deciso di non provare neanche a capire cos’avesse portato Draco ad una tale confessione, alzò il capo per guardarlo in faccia e una volta vista la sincerità assoluta nel suo sguardo si sporse per baciarlo.
Il ragazzo, prendendole il viso per approfondire il bacio e non farla allontanare, si portò sopra di lei senza lasciare le sue labbra nemmeno per un momento.
-Sei troppo stanca per il secondo round?- le sussurrò Draco all’orecchio, prima di cominciare a baciarle il collo.
-Credo di poter resistere- rispose lei ridendo e catturando le labbra di lui con le proprie.
A volte dalla reazione tra due elementi chimici nasce qualcosa di spettacolare. 

 

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Capitolo 8
*** Carte da decifrare - Lily e James ***


NOTE: Buongiorno e Buon anno a tutti!
Purtroppo ho avuto un'altro blocco e, sommato al poco tempo a mia disposizione, non sono riuscita a scrivere nulla.
Fortunatamente la mia carissima amica
LilyMoonCorvonero mi ha dato una mano scrivendo per me questa storia che io mi sono limitata a correggere mooolto velocemente.
Ho cercato in lungo e in largo chi mi avesse chiesto questa storia ma, ne nelle recensioni ne nei messaggi, sono riuscita a trovarlo!
Comunque è una Lily/James con la canzone 'carte da decifrare' di Ivano Fossati e spero che vi piaccia!

Mi sveglio sentendo il respiro di Lily accanto a me e mi volto a guardare il suo viso mentre dorme, mi infonde subito la pace di cui avevo bisogno.
Le accarezzo i capelli morbidi pensando a noi, a come ci siamo conosciuti, a come lei abbia scelto me, sebbene io non le abbia mai dato niente di così speciale.
Pensando a quanto possa essere ingiusto che oggi, pur essendo il giorno del nostro anniversario, lei non riceverà alcun regalo.

Ho pensato mille volte di scriverle una lettera per cercare di esprimere tutti i sentimenti che provo per lei, ma non ne sono capace.
Al mio posto Remus le avrebbe fatto un ritratto magari, ma non so fare neppure questo.
Sono già passati cinque anni e ancora una volta non so come dimostrarle tutto il mio amore, ancora una volta non le posso dare niente di ciò che meriterebbe.
Probabilmente le mie mani fra i suoi capelli, o forse percependo la mia preoccupazione, la svegliano e Lily apre gli occhi.
Non appena mi vede mi sorride, quel sorriso che dona luce alla stanza, e che illumina la mia vita da cinque anni ormai.
-Buon anniversario amore mio- le sussurro.
Lei mi guarda e i suoi occhi si illuminano ancora di più se possibile.
-Buon Anniversario- mi risponde con tutta la dolcezza del mondo e allungandosi per sfiorarmi le labbra con le proprie.

E allora, guardando la sincerità in quegli occhi verdi, le confesso tutti i miei dubbi e le mie paure.
-Io ti amo piccola, ma ancora credo di non meritarti. Chiunque altro avrebbe potuto offrirti un milione di cose mentre io... perché hai scelto me? Non riesco ancora a capirlo amore, tu meriti molto più di quello che io posso darti.-
-Ma non lo capisci? Tu mi dai tutto ciò di cui ho bisogno, tu mi dai amore! Hai ragione, chiunque altro avrebbe potuto offrirmi un milione di cose, cose che non voglio e che per me non contano! Come possono avere valore queste cose quando ho qualcuno che mi ama davvero? Nessuno potrebbe capirmi come mi capisci tu, con il tempo sei diventato parte di me, con il tempo abbiamo imparato uno il linguaggio dell'altro, abbiamo imparato ad amarci. L'unica cosa che puoi fare per rendermi felice è restare accanto a me. Non lasciarmi mai, stammi accanto e sarò la donna più felice del mondo.- mi risponde con le lacrime agli occhi dopo qualche momento di stupore.
Sento che anche i miei occhi si stanno inumidendo e mentre la guardo posso solo pensare a quanto la amo.
-Non ti lascerò mai amore, perché ormai ho dimenticato come respirare senza di te. Perché ho più bisogno io di te di quanto tu ne abbia di me, perché ti amo, ti amo tanto-.
-Ti amo anch'io-mi sussurra. E ci amiamo, come tante volte, fondendo i nostri corpi fino a   diventare uno solo, amandoci come solo noi, dopo tanto tempo, sappiamo fare. In questi anni abbiamo imparato a decifrare il nostro proprio linguaggio, ad essere perfetti l'uno per l'altra amandoci all'infinito.

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Capitolo 9
*** Someone like you - Severus e Lily ***


NOTE: Buongiorno tesorini! 
In questa fantastica giornata di festa ho avuto l'ispirazione giusta per scrivere una nuova storiella.
Non mi è stata chiesta da nessuno ma, mentre ascoltavo la musica in riproduzione casuale, è partita Someone like you di Adele e la storia si è fatta praticamente da sola. (Se leggete il testo vi accorgerete della somiglianza!)
Comunque la canzone parla di un amore finito e chi meglio del nostro povero Severus poteva esserne il protagonista?
Sebbene io sia ferma sostenitrice di Lily e James esattamente come la nostra adorata Jo li ha creati, Severus mi fa una pena e una tenerezza assurda.
Non credo di avere null'altro da dire, a presto!


Mia cara Lily,
Sono certo tu sia sorpresa nel ricevere questa lettera da me ma devi sapere.
Ho sentito che stai ancora con Potter e che, tra appena una settimana, vi sposerete.
Suppongo tu abbia finalmente realizzato i tuoi sogni, sogni che mi confidavi quando eravamo appena due bambini ma che già ti facevano brillare gli occhi, e che lui riesca a darti ciò che non sono riuscito a darti io anche se tanto avrei voluto.
Amica mia, perché sei così timida?
Perché non mi hai detto tu che ti stavi sposando?
Forse non volevi neanche che io lo sapessi e forse non dovrei scrivere questa lettera.
Dovrei starti lontano e tenere le distanze come vuoi tu ma è più forte di me, non posso stare in silenzio quando l’amore della mia vita sta per legarsi indissolubilmente ad un altro uomo.
Perché per me esisti sempre e solo tu.
Ma non importa,  magari riuscirò a trovare qualcuno che mi faccia battere il cuore come solo tu hai saputo fare.
Spero che questa vita possa offrirti il meglio che ha da dare, per me e per te.
Ti prego solo di non dimenticarmi, io certamente non lo farò. Resterai per sempre il più bel ricordo di tutta la mia vita.
Ricordo che dicevi, quando ti parlavo dei litigi dei miei genitori, che a volte l’amore dura per sempre mentre, altre volte, quest’amore fa male.
Io ho scoperto che le due cose possono accadere contemporaneamente perché io ti amerò per sempre ma tu hai scelto James.
Mi sembra ieri che lo odiavi e che eri mia, non nel modo in cui ti desideravo ma andava bene lo stesso.
Sono stati i momenti più belli della mia vita, siamo cresciuti insieme e nulla regge il confronto con quegli anni.
Mi porterò dentro per sempre i rimpianti per i miei errori dato che adesso al posto di Potter ci sarei potuto essere io.
Ci sarei dovuto essere io.
Spero comunque che lui sappia darti tutto ciò di cui hai bisogno e che ti renda felice.
Sempre tuo,
Severus
 

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Capitolo 10
*** Thinking out loud - Rose e Scorpius ***


NOTE: Salve! Innanzitutto devo decisamente scusarmi per questa lunga assenza.
So che sono mesi che non aggiorno questa storia ma non sapevo davvero cosa scrivere per cui vi prego di perdonarmi.
La mia carissima amica 
Hayhey mi ha chiesto una Rose/Scorpius con una delle mie canzoni preferite: Thinking out loud di Ed Sheeran.
Spero solo che vi piaccia e che, soprattutto, piaccia a lei <3
Baci,
Arya


-Scorpius! Ma dove mi stai portando?- chiese Rose seguendo il suo ragazzo che però non le rispose ma si limitò a voltarsi per un momento sorridendole.
Si erano dati appuntamento davanti alla Sala Comune Corvonero alle 7 meno cinque minuti in modo da andare a cena insieme ma, una volta arrivati davanti alla Sala Grande, il ragazzo l’aveva trascinata oltre e ora camminavano in un corridoio poco utilizzato dei sotterranei.
-Scorpius non farò un altro passo finché non mi dirai dove stiamo andando- disse lei fermandosi e puntando i piedi.
-Rose, per favore. Ti fidi di me?-
-Si che mi fido, ma voglio sapere dove stiamo andando-
-Ti prego- la supplicò lui facendole gli occhioni da cucciolo, sapeva che lei non avrebbe resistito.
-Manca ancora molto? Sai che odio non sapere le cose-
-Meno di un minuto- rispose lui dandole un bacio sorridendo per poi riprendere a camminare.
Poco dopo si fermarono davanti ad una porta, forse una vecchia aula inutilizzata, e Scorpius tirò fuori dal mantello una grossa chiave per aprirla.
-Chiudi gli occhi- disse lui tenendo una mano sulla maniglia e l’altra allacciata a quella di Rose.
-Anche?- chiese lei scettica.
-Rose- la riprese lui convincendola a abbassare le palpebre.
-Brava tesoro, adesso fai un passo avanti. Tienili chiusi finché non ti dico di aprirli, ok? Seguimi-
Rose lo seguì, fiduciosa, tenendo gli occhi ben chiusi. Dopo un paio di passi sentì scomparire da sotto i suoi piedi il marmo duro del pavimento, sostituito da qualcosa di più morbido e irregolare.
-Posso?-
Scorpius le si avvicinò e le sfiorò delicatamente le labbra con le proprie.
-Si- le sussurrò poco dopo.
Rose aprì gli occhi e, sebbene sapesse di trovarsi nel sotterraneo del Castello, per un momento fu convinta di essere in una radura.
Tutt’intorno grossi alberi proteggevano quel piccolo spiazzo lasciando però libera una porzione di cielo dal quale migliaia di stelle illuminavano i ragazzi.
-Allora? Ti piace?- chiese Scorpius sorpreso dal mutismo della ragazza.
Rose si stava ancora guardando intorno meravigliata da ogni singolo, stupefacente dettaglio ma quando Scorpius la riportò alla realtà non poté evitare che un dolce sorriso le increspasse le labbra e che una lacrima le rigasse la guancia.
Senza parole si limitò ad annuire vigorosamente prima di buttarsi tra le sue braccia, stringendolo forte a se.
-Sono senza parole. È tutto così bello-
-Dovevo creare un posto alla tua altezza-
-Ma mi sono dimenticata qualche ricorrenza?- chiese lei preoccupata.
-No, volevo solo dirti che ti amo e non credo serva una ricorrenza per far diventare un giorno speciale-
Rose, con le lacrime agli occhi, si alzò sulle punte per raggiungere la bocca di Scorpius e depositarvi un dolce bacio.
-Ti amo così tanto, e ti amerò per sempre. Già ci immagino a 70 anni, con i nostri nipotini…- fantasticò lei.
-Innamorati ancora più di ora, se fosse possibile-
-Secondo me è possibile perché ogni giorno che passa ti amo sempre un po’ di più- disse lei ancora stretta a lui.
-Io e te siamo stati fatti per stare insieme e sarà così per sempre-
-E mi amerai anche quando i miei capelli rossi saranno diventati grigi? E avrò la faccia piena di rughe? E sarò una vecchia bisbetica?-
-Certo, sarai la mia vecchia bisbetica-
Dopo essersi dati l’ennesimo dolce bacio, Scorpius si sedette appoggiandosi ad un tronco mentre Rose gli si accoccolò affianco.
-Ho anche portato qualcosa da mangiare- disse Scorpius appellando un cesto.
-Più tardi-
-Non hai fame?- domandò lui preoccupato.
-Un po’ ma voglio prima stare un po’ con te- rispose lei allungandosi per dargli un dolce bacio.
E rimasero lì, accoccolati, tutta la notte.
Da soli, con solo le stelle ad illuminarli, felici di aver trovato l’amore e convinti che questo sarebbe durato per sempre.
 

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Capitolo 11
*** Human - Voldemort e Bellatrix ***


NOTE: Non ci credo nemmeno io, due aggiornamenti a così poca distanza l'uno dall'altro?
Comunque, circa quattro o cinque mesi fa, 
sofi 01 mi aveva chiesto una Voldemort/Bellatrix con Human di Christina Perry.
Ho pensato che la canzone si adattasse bene al personaggio di Bellatrix e ho deciso di ambientare la storia nelle ore seguenti alla fuga di Harry, Ron, Hermione, Luna e Olivander da Villa Malfoy grazie a Aberforth e Dobby ( Dobby :'( <3 ).
So che è molto corta, più del solito almeno, ma s
pero comunque che vi piaccia!
Baci,
Arya 


-Mio…mio Signore? Mi ha fatto chiamare?- chiese Bellatrix entrando cautamente nella stanza padronale di Villa Malfoy.
Voldemort era in piedi vicino ad una finestra con Nagini ai suoi piedi che sibilava.
-Entra, Bellatrix. Siedi.-
La donna raggiunse velocemente la sedia dello scrittoio e ci si accomodò, sul bordo, pronta sia ad alzarsi che a buttarsi in ginocchio ai piedi del suo Signore.
-Ho sentito diverse versioni dell’accaduto e ora voglio ascoltare la tua. Come avete fatto a farvi sfuggire Potter e i suoi amici?- chiese e, sebbene il tono fosse calmo, la rabbia era percepibile e Bellatrix chinò il capo, incapace di guardarlo negli occhi scarlatti.
-Mio Signore, noi abbiamo fatto il possibile ma quell’elfo domestico..- cominciò lei cercando di giustificarsi.
-Quindi il vostro meglio non basta neppure contro un elfo domestico e tre ragazzini?-
-No Mio Signore, non intendevo questo!-
-E allora cosa intendevi Bellatrix? Devo poter contare su di voi, su di te, ma se i risultati sono questi…-
-Potrete contare sempre su di me, sono la vostra migliore combattente! Per voi farei tutto, tutto ciò che è in mio potere per esaudire i vostri desideri. Non desidero altro che voi otteniate ciò per cui tutti noi stiamo lottando. Mi dovete credere Mio Signore- disse Bellatrix, disperata, in ginocchio.
-Tutto quello che è in tuo potere…mi domando se sia abbastanza. Oggi mi hai molto deluso-
-Non accadrà più. Non vi deluderò più. Farò ogni cosa vogliate, ogni cosa. Renderò possibile l’impossibile. Io…-
-Ci sono cose che nessun essere umano può darmi. Posso fare affidamento solo su me stesso, io che ho avuto la forza di diventare molto più che umano-
-Mio…mio Signore?- chiese lei confusa.
-Nulla Bellatrix, nessuno può capire. Ho solo compreso che ci sono alcune cose che devo fare da solo, puoi andare.-
-Ma…mio Signore, posso fare qualcosa?-
-Ho detto che puoi andare-
Senza ribadire Bellatrix si rialzò e, continuando a guardare il pavimento centenario della stanza, uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Sapeva di non essere abbastanza e questo le procurava continuo dolore.
Anche senza la sua ammissione sapeva che il Signore Oscuro aveva superato molti dei limiti umani rendendosi l’essere più vicino ad un Dio mai esistito.
Ma lei era solo una piccola umana e lui non l’avrebbe mai considerata una sua pari, per quanto lei si sforzasse per compiacerlo in ogni modo lei rimaneva umana mentre lui ‘qualcosa di più’.
 
 

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Capitolo 12
*** Give me love - Albus e Scorpius ***


NOTE: Lo so. Sono sparita.
Mi dispiace, mi dispiace per tutte coloro che mi avevano chiesto una storia per questa raccolta e per tutti quelli che stanno aspettando un aggiornamento di 'This is your chance!'. Purtroppo l'università mi lascia davvero poco tempo e in quel poco raramente ho voglia di scrivere. Ripeto, mi dispiace.
Ieri, comunque, andando in università ascoltavo la musica e quando è partita 'give me love' di Ed Sheeran il mio cervello ha iniziato a innondarmi di immagini quindi...ecco qui.
Sono solo poco più di 300 parole, su una coppia (si possono definire coppia se uno viene solo menzionato?) che non mi sarei mai aspettata. Chiunque mi conosca sa che Scorpius sta con Rose e Rose sta con Scorpius e non ci può essere nulla di diverso.
Tuttavia, questa è diversa.
Ho già parlato troppo, vi lascio alla lettura, nella speranza che vi piaccia.
Baci,
Arya

 

-Dammene un altro- borbottò il ragazzo, seduto al bancone, avvicinando il bicchiere al barista.

-Non ti sembra di esagerare? è il quinto-

-Questi non sono affari tuoi, finché ti pago limitati a servirmi da bere- rispose lui brusco, passandosi una mano tra i folti capelli corvini, disordinati.

Senza aggiungere una parola, ma scoccandogli un’occhiataccia, il barista rabboccò il bicchiere di Whisky.

Albus afferrò il bicchierino e, dopo averlo fissato per un momento, lo ingoiò tutto d’un fiato.

Si beò per un attimo della sensazione di bruciore lungo la gola, del dolore fisico che, per solo pochi istanti, faceva annebbiare il dolore di tutt’altra natura che gli lacerava il petto.

Senza nemmeno chiedere, fece cenno al barista che, con disapprovazione, versò nuovamente il liquido ambrato nel bicchiere.

Se n’era andato.

Avevano vissuto insieme per anni - certo, non il tipo di relazione che lui avrebbe voluto - ma era comunque bello svegliarsi ogni mattina e, come primissima cosa, vedere lui.

Trovarlo già in cucina, intento a leggere il giornale ancora in pigiama e con i capelli biondi tutti arruffati, la colazione e il caffè già pronti per entrambi.

Ma ora se n’era andato e a portarglielo via non era altri che sua cugina, Rose Weasley.

Senza che se ne rendesse nemmeno conto, lacrime calde cominciarono a rigarli il viso e a cadere sulla camicia, creando macchie più scure.

Perchè non puoi amarmi? Perchè mi sono innamorato di te? pensò.

Tenendo lo sguardo basso per non far notare le lacrime, afferrò il bicchiere e lo bevve in un sorso.

Bruciò.

Se fosse qui, mi direbbe che sto facendo una stronzata pensò ancora, sentendosi un po’ in colpa per la grande quantità di alcool che aveva ingoiato quella sera.

è così sbagliato volerti? Voler sentire le tue labbra ? Il tuo sapore?

Con mano incerta tirò fuori la bacchetta. Se si fosse dichiarato, sarebbe cambiato qualcosa? Scorpius avrebbe mai potuto amarlo?

Amami, ti prego. Amami.

 

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