Naruto: A New Era

di Abytheirs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Via dei Ninja ***
Capitolo 2: *** Un Nuovo Obbiettivo ***
Capitolo 3: *** Inizia il Viaggio ***
Capitolo 4: *** Il Demone e l'Uomo ***
Capitolo 5: *** La Prima Vera Guerra ***
Capitolo 6: *** Mito Uzumaki ***
Capitolo 7: *** Il Mondo e` Sempre in Guerra... ***
Capitolo 8: *** Trame di Donna ***
Capitolo 9: *** E` una bella notte per... ***
Capitolo 10: *** ...una fuga. ***



Capitolo 1
*** La Via dei Ninja ***


Forse e` questo che ci rende Ninja.

Fu questo l'ultimo pensiero di Sasuke Uchiha, prima di salutare il suo unico e vero amico e partire per per quel viaggio che, almeno cosi` sperava, gli avrebbe garantito la pace, se non con gli altri, almeno con se stesso.

Simile pensiero fu anche di Naruto Uzumaki, Jinchuuriki della Volpe a Nove Code e punto di unione tra tutti e nove i Bijuu. Lo guardo` andare finché non divenne altro che una piccola sagoma in lontananza, ricordando tutto ciò che avevano passato insieme e pensando a quanto sarebbe passato prima che Lui si sarebbe fatto rivedere. Lentamente si riunì con Sakura e Kakashi, nuovo Hokage di Konohagakure, dopo il rifiuto di Naruto, che con un gesto di grande umiltà aveva preferito cedere la carica al maestro, riconoscendo la sua inesperienza. In silenzio rientrarono nel villaggio, Kakashi diretto nel suo ufficio a sbrigare qualche noiosa pratica, Naruto e Sakura si avviarono invece verso l'ospedale di Konoha, il primo per comunicare la notizia della partenza di Sasuke a Tsunade, la seconda per prendersi cura di coloro che ancora portavano sul proprio corpo i segni della Quarta Grande Guerra Ninja. Arrivarono nel giro di pochi minuti, ma, nonostante, non fossero neanche le sette di mattina, quella zona del villaggio era già in pieno fermento. La struttura, sembrava un grande appartamento con ampie vetrate e terrazze. C'era anche un piccolo giardino, dove Jiraiya aveva proposto per la prima volta a Naruto di partire con lui per un viaggio. Lui se lo ricordava molto bene e ogni volta che passava da quelle parti cercava di farci un salto per ricordare il suo caro maestro. Passando di li vide una scena molto particolare: tra i fiori due giovani, interamente vestiti di verde correvano come forsennati sulle mani. Erano Rock Lee e il suo maestro Gai Maito, che dopo l'apertura della Porta della Morte, si era salvato solo grazie alle capacita` curative del Chakra Yang di Naruto, pur riportando gravissime ferite. Con un risolino, Naruto e Sakura li oltrepassarono senza disturbarli, ne loro se ne accorsero, presi com'erano dal loro inteso esercizio. Arrivarono quindi nel reparto interamente dedicato alla ricostruzione delle braccia dei due eroi della Foglia, dove ad attenderli c'era Tsunade in persona, che pero` si aspettava tre persone.

“Dov'è` Sasuke?” chiese immediatamente.

“Ehm... Partito...” risposero spaventati i due ragazzi. Infatti, pochi secondi dopo, il libro che la Sannin reggeva in mano fece un buco nel muro e volo` oltre le case al di la della strada.

“E ditemi, quand'è` che torna?”

“N-non l-lo so!” fece Sakura, terrorizzata ancor più dell'amico, poiché conosceva la vera forza della sua maestra.

“Non lo sai. Ok. DOV'È` CHE LO AMMAZZO!?! Avevamo appena finito il braccio, manca solo il suo chakra!”

“Si calmi Tsunade-Sama” intervenne prontamente Shizune, che era accorsa appena aveva sentito il rumore del libro che sfondava la parete “Oramai l'Uchiha e` partito, e possiamo sempre adattare il braccio a quello di Naruto-kun!”

“Si, hai ragione. Benissimo forza, ANDIAMO!” urlo`, svegliando mezzo ospedale. "Shizune, ricordami di oggi quando tornera`" disse sfoderando il suo migliore sorriso sadico, che tanto gli riusciva bene quando meditava vendetta.

La sala operatoria era ricoperta da strani sigilli che Sakura, e tanto meno Naruto non avevano mai visto.

“Io ho paura!” esclamo` Naruto , “No, non voglio andare!”

“ZITTO!” gli intimo` Sakura mentre lo riempiva di pugni per quel suo comportamento infantile. Quando fu soddisfatta si accorse che Tsunade si stava preparando per il rituale, scaravento` Naruto nel mezzo di quei simboli, sfidandolo a muoversi di li. Naruto, ovviamente, terrorizzato a morte all'idea di ciò che Sakura e Tsunade gli avrebbero fatto se si fosse mosso, cerco` di rimanere il più fermo possibile, in modo da non offrirgli nessun pretesto per picchiarlo ancora. Si ritiro` quindi nel suo subconscio, dove sperava di trovare un po' di conforto, ma non si era ricordato di una certa Volpe che se la rideva per la sua paura.

“Bell'affare -disse- hai sconfitto una Dea ed hai paura di due kunoichi e di qualche sigillo!”

“Quelle 'kunoichi' sono Tsunade baa-chan e Sakura-chan!” gli rinfaccio` un imbronciato Naruto.

“Ahahahahaha!!!”
 

“...aruto svegliati. NARUTO!!” La prima cosa che senti` fu un gran dolore alla testa, seguito poi da una scarica di colpi che, se non ci fosse già stato, l'avrebbero sicuramente mandato in ospedale. Solo la spalla destra era stata risparmiata, in vista dell'operazione probabilmente, penso` Naruto. Piagnucolando apri` gli occhi e vide che la stanza era, in qualche modo, diversa. L'aria era diventata più fredda, e i fiori che erano nel vaso erano completamente avvizziti. Stava per chiedere spiegazioni, quando si accorse che una vecchia Tsunade era riversa a terra, evidentemente col Byakugou completamente esaurito.

“Sakura, cos'è successo a Tsunade baa-chan?”

“Stupido che non sei altro, ti ha riattaccato il braccio, ma tu dormivi cosi` beatamente che non te ne sei nemmeno accorto! Vado a prendere un lettino per la Goudaime.”

Solo allora, Naruto si accorse che al posto del moncherino c'era un nuovo braccio, completamente bianco, e completamente inutilizzabile.

Vedendo lo sguardo spaesato di Naruto, Sakura gli rivolse il primo vero sorriso della giornata, dicendo: “Non preoccuparti, Naruto, Tsunade-Sama ha detto che il colore tornerà normale appena il chakra comincerà a scorrere regolarmente, fra quattro o cinque giorni. Ma da allora la situazione si farà difficile: dovrai allenarlo da capo, sia per il Rasengan che per tutto il resto, sigilli, kunai, le kuàizi. Inoltre..”

“Sakura.. -la interruppe Naruto con un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia- Io... Ecco... Ho fame!”

A sentire queste parole Sakura, dopo un attimo di confusione, si aspettava infatti che , per una volta, Naruto prendesse la questione seriamente, inizio` un lungo conto alla rovescia per evitare di picchiarlo nuovamente, per poi sorridere ad un Naruto che si aspettava, come accadeva normalmente in situazioni come questa, un sfuriata abbastanza violenta.

Alzandosi, senti` un violentissimo attacco di nausea e la testa inizio` a martellargli, come se fosse presa continuamente a pugni. Solo allora si accorse che, per far rivitalizzare il braccio, aveva consumato quasi tutto il suo chakra. Decise quindi di rimanere sdraiato, cercando di recuperare forze sufficienti per arrivare almeno da Ichiraku, per una buona scodella, ma anche due, di ramen per la seconda colazione.

Fu cosi` che si appisolo`, dormendo un sonno ristoratore e senza sogni, ma con molto cibo.


Bar 4 Parole.
Ciao a tutti!
Innanzitutto moltissime grazie per aver letto fin qui.
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate, se vi piace il modo in cui scrivo, la lunghezza complessiva, se devo " un po' allungare il brodo" o le circa 1000 parole di questa storia sono una lunghezza accettabile e cose varie. Se pensate che la cosa non sia un completo disastro mi cimentero` molto volentieri nella stesura degli altri capitoli.
Questa e` la mia primissima storia, quindi siate clementi XD
Volevo poi aggiungere solo una cosa: scrivo con una tastiera con layout americano, quindi non ho le lettere accentate. Se doveste trovare qualche parola tipo "comincio`" e non "cominciò" sappiate che e` il mio unico modo di sopperire velocemente alla mancanza.
Grazie ancora a tutti quelli che sono giunti fin qua giù!

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Capitolo 2
*** Un Nuovo Obbiettivo ***


Un raggio di luce. Ecco la prima cosa che vide Naruto al suo risveglio, quasi tre giorni dopo. Accanto al letto, vicino alla foto scattata alla formazione del Team 7 molti anni prima, oramai rovinata dal tempo, e a quella dei sui genitori, Minato e Kushina, l'ultimo regalo di Jiraiya, c'era un piccolo vaso con all'interno una graziosa composizione di tulipani e petunie, sicuramente provenienti dal negozio di Ino.

Accanto un biglietto. Non era molto grande, circa delle dimensioni di un biglietto di visita. Diceva “Spero ti portino bene”. La grafia era elegante ma chiara, segno che NON era da parte di Sakura, visto che scrive come, beh, un dottore... eh eh. Ma di chi può essere...

Con questo pensiero in testa, lentamente si alzo` da quel soffice letto. In un primo momento non riconobbe la stanza. Poi si ricordo`. La guerra. Un frammento dell'energia di una Teriosfera che era giunta fino a Konoha e distrutto un intero quartiere, incluso il suo vecchio appartamento. Le uniche cose che aveva potuto recuperare erano state le due foto. Si guardo` intorno, alla ricerca di qualcosa. Niente in particolare, solo qualcosa che lo riportasse con i piedi per terra. Ed alla fine lo trovo`. Ma non venne da fuori, ma dal braccio. Alzandosi, si era appoggiato sulla mano destra, che comincio` a bruciargli come se fosse ustionata.

Ma almeno ora era sveglio. L'appartamento non era molto grande, appena due stanze e un piccolo bagno. Inizio` quindi il suo rituale mattutino, doccia, tuta e coprifronte. Stava per uscire di casa, diretto in qualche chioso per mettere qualcosa sotto i denti, quando la porta lo centro` in faccia. Era Sakura, che era venuta, da buona dottoressa, a controllare il convalescente.

“Oh Naruto-kun! -gli disse abbracciandolo- le previsioni di Tsunade-Sama erano giuste allora! A proposito lei sta bene e il suo chakra e` tornato a livelli accettabili con solo qualche ora di sonno. Tu invece hai dormito per bene tre giorni! Da qua fa vedere il braccio”.

E delicatamente spoglio` Naruto, imbarazzatissimo.

< Wow, Sakura-chan sa essere davvero delicata...Sembra una di quelle scene descritte da Jiraiya-sensei in quei suoi libri. > Sfortunatamente non si accorse di star parlando ad alta voce finché non sentì una stretta micidiale attorno al collo. Se Naruto era vagamente rosso per essere stato spogliato, Sakura era viola per essere stata paragonata a una delle protagoniste dei libri dell'Ero Sannin.

“Il braccio e` apposto, Testaquadra.- disse meditando una dolorosa vendetta- Fammi vedere come lo muovi.” E glielo tiro` con tutta la forza che aveva verso l'alto, con lo sguardo assatanato che aveva sicuramente ripreso da Tsunade.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAH! Sakura-chan ma che fai! Che cosa ti ho fatto di male...” esclamo` con la voce più innocente possibile, cercando di evitare che la sua amica gli tirasse nuovamente l'arto.

“Beh, magari potrei prenderlo come un complimento... Non fare più questi paragoni con una ragazza, ti prenderebbe a calci peggio di me.”

“Fiu...”

“Oh, ti ho portato il pranzo! Il tuo piatto preferito!” disse Sakura uscendo dalla porta, per poi tornare con due bustoni carichi di cibarie. Tra queste Naruto noto`, oltre ad una massiccia dose di ramen, anche diverse specialità` del villaggio, come i Dango e qualche Daifuku.

“Wow Sakura-chan sei fantastica!” affermo` con convinzione Naruto, prima di gettarsi a capofitto tra le varie pietanze nelle buste.

Iniziarono a mangiare, Sakura lentamente e assaporando ogni boccone, Naruto, come l'amico Choji, divorando famelicamente ogni cosa si trovasse anche per errore a portata di bocca.

Alla fine del primo giro di ramen, Naruto esclamo` “Mi sento come se non mangiassi da giorni!”

“Sai Naruto -rispose Sakura con un sorriso- in realtà ti sei alzato spesso in cerca di cibo. Non sapevo fossi sonnambulo.”

TOC TOC

“Hm? Shi e` orha? Shto mansciando!” E ingoio` il secondo piatto tutto insieme, quasi soffocando.

Aperta la porta, vide una persona del tutto inaspettata.

“Ehi, Naruto, vedo che ti sei rimesso completamente. Bene, perc...”

“Kakashi-sensei!Entra, non stare li fuori, Sakura ha portato il pranzo!” lo invito` Naruto, felice per l'inaspettata riunione dell'ex Team 7.

Giunti nuovamente in cucina, dopo aver salutato Sakura ed essersi mangiato allegramente una scodella di zuppa di miso, si fece improvvisamente serio.

“Sakura, Come sta il braccio?”

“Con un po' di allenamento dovrebbe tornare normale in qualche mese, ma considerando il chakra del Kyuubi e il chakra eremitico che può assorbire... Credo che con massimo due settimane dovrebbe farcela. Si, ne sono convinta.” affermo` poi, vedendo lo sguardo risoluto di Naruto.

“Ho bisogno di soli tre giorni.” disse impulsivamente.

“Bene, allora tra una settimana venite nel mio ufficio, ho una missione fatta a posta per voi. I dettagli li rimando a dopo. Grazie per il pranzetto, a proposito, Sakura.” e salutando con la mano, salto` dalla finestra.

“Naruto, ti rendi conto che non riesci nemmeno a muoverlo? Come cavolo pensi di fare?”

“Userò la Kage Bunshin, facile no?”

“Non per smorzare il tuo entusiasmo, ma non puoi usare i sigilli, idiota! E poi non e` una tecnica ma...”

Ma si fermo`, poiché Naruto non la stava ascoltando tutto impegnato com'era a finire l'ultimo piatto, sovreccitato all'idea di un nuovo allenamento. Dopo dieci secondi netti, Naruto, seguito a ruota da Sakura, si precipitarono al campo tre, che era, per qualche motivo, il loro preferito.

 

Poco distante dalla casa, erano appostati due Jonin. Il primo, appena li vide, esclamo` “71-71, mio eterno rivale”.

 

~ ~ ~ ~

 

Fuuton – Chou Oodama Rasenshuriken”

“Naruto, fermo! Distruggerai mezzo villaggio! E` la seconda volta che ci provi questa settimana!”

“Eh-eh, Sakura-chan, sono troppo gasato! Voglio partire in missione!”

“Naruto-kun! Sakura-chan!” li chiamo` una voce alle loro spalle. Era Hinata, che, preoccupata dall'enorme sfera di chakra che in un primo momento non aveva riconosciuto, era accorsa al campo.

“Ciao Hinata!” la saluto` Sakura.

“Ehi, Hinata-chan! Dove sei stata in questi giorni? Ti ho cercato, ma...” disse invece Naruto.

“D-d-davvero m-mi hai c-cercata?” balbetto` lei arrossendo.

“Si, volevo chiederti di combattere con me, visto che Sakura e` troppo impegnata con l'ospedale e Shikamaru e` troppo pigro, come al solito.”

“E-ero in missione per l'Hokage, sono tornata d-da poco, m-ma se vuoi allenarti un p-po'... B-byakugan!”

“Si, cosi` mi piaci!”

A queste parole il suo cure perse un battito. Fu solo grazie alla sua abilita` innata che riusci` a schivare il kunai che Naruto le aveva lanciato contro.

Inizio` quindi una danza di mosse e contromosse, Jūken e Kawazu Kumite. Solitamente quando combatteva Naruto faceva parte di quella particolare categoria di ninja che si affida solo all'istinto. Tuttavia in questo combattimento, una sensazione, lieve ma costante, continuava a distrarlo, quasi a perseguitarlo. Non riusciva a togliersi dalla testa di star combattendo contro Hinata, che lei aveva accettato di aiutarlo e che lei...

“Argh!”

“Naruto-kun s-stai bene?” chiese Hinata, preoccupata.

“Si, niente di che, non preoccuparti.” rispose rialzandosi a fatica, ma sorridendo come uno scemo.

“S-scusate ma devo scappare, ho promesso ad Hanabi che l'avrei aiutata ad allenarsi. C-ciao Naruto-kun, Sakura-chan!”

Appena fu scomparsa dalla vista, Sakura chiese “Perché ti sei fatto colpire? Potevi evitarlo benissimo.”

“Eh-eh, mi ero distratto, Sakura-chan!”

“Aaaah, capisco!” rispose facendo la faccia di chi crede, per un buon motivo, di saperla lunga.

“D-dici?”

“Naruto, non comincerai pure tu a balbettare ora vero?” ribatte` ridendo Sakura.

Si diressero quindi verso l'ufficio dell'Hokage, sopra i volti di pietra. Prima pero` si fermarono sul Quarto, da dove, secondo Naruto, si godeva di una vista migliore rispetto alle altre. Stettero li, in silenzio, per qualche minuto, Naruto ripensando all'incontro con Hinata di poco prima, Sakura a Sasuke, partito oramai da quasi dieci giorni. Nonostante non l'avesse visto per oltre tre anni di fila, quella lontananza le faceva molto più male del solito.

“Beh, Sakura-chan, andiamo?” chiese il ragazzo ritornando improvvisamente alla realtà.

“Oh, si, certo. Andiamo.”

Ripresero quindi la stradina che portava al palazzo dell'Hokage, poco distante dai volti. In dieci minuti, furono accolti da Kakashi, indaffarato come al solito. Sul tavolo, tra le altre carte, c'era un fascicolo, rilegato in nero, con lo stemma di Konoha. Uno dei leggendari fascicoli di grado S++. Le missioni più pericolose in assoluto, svolte personalmente dall'Hokage, accompagnato solo dai capi Anbu. Fu quella la prima cosa che i due ragazzi notarono all'ingresso nell'ufficio.

“Dritti al sodo, vedo. Come al solito.” li saluto` il maestro

“Si, la vostra missione riguarda quello.” rispose prima ancora che i due ninja aprissero bocca, notando i loro sguardi canalizzati solo sul quel fascicolo.

“Il Terzo Hokage, subito dopo la distruzione del villaggio di tua madre, Naruto, parti` con l'intenzione di trovare qualche sopravvissuto. Non trovo` nessuno, ma scopri` il Tempio Uzu, il luogo dove, secondo la leggenda, gli Uzumaki, svilupparono lo Shiki Fujin. Li erano conservati migliaia di tomi, sulle varie tecniche di sigillo, la specialità del tuo clan, che il Terzo sigillo`, per impedire cadessero nelle mani sbagliate. Ora abbiamo bisogno di un tomo in particolare, uno tra i più importanti e più sacri per l'intero villaggio. Non posso rivelarti il suo contenuto, ma so che lo troverai. E` conservato nella sala principale della biblioteca, circondato da numerosissime trappole.”

I due ascoltarono rapiti questa spiegazione, dopotutto non capita tutti i giorni di partecipare ad una missione di livello Kage. La prima a porre una domanda fu Sakura:

“Chi comporrà il team?”

“Ecco la lista. A voi la scelta. Purtroppo la maggior parte dei Jonin e` impegnata, quindi scegliete bene di chi vi fidate.”  
 “Quando si parte?” chiese invece Naruto
 “Domani, all'alba.” 
“Ok, dattebayo!”

Usciti dall'ufficio, diedero un primo sguardo alla lista dei candidati. Come annunciato, la sezione dei Jonin disponibili era vuota. I genin erano automaticamente esclusi, eccetto Naruto. Tra i chunin

c'erano alcuni nomi interessanti, ma solo di due si fidavano ciecamente per una missione di questo calibro.

“Penso che la scelta sia chiara, vero Naruto?” chiese Sakura dopo un attimo di riflessione

“Sicuro! Oh, guarda una nota.” esclamo`

 

Il tutore o il genitore del Candidato deve dare il proprio consenso prima dell'inizio della missione.”

 

All'improvviso Naruto sbianco`. Alla preoccupazione di Sakura rispose indicando il Quartiere Hyuuga e farfugliando qualcosa che suonava come Hiashi-Sama. Per tutta risposta, Sakura, che aveva compreso appieno il problema, si alzo` e, salutato Naruto, si diresse verso Casa Nara, per avvisare l'altro componente, sollevata di aver evitato il capostipite Hyuuga e un po' in colpa per aver abbandonato Naruto.

Questi, dopo un minuto buono di disperazione pura, si decise ad alzarsi e a dirigersi verso la casa di Hinata, dove sicuramente vi avrebbe trovato anche suo padre.

Mentre camminava, ripenso` a tutte le volte che da piccolo aveva imbrattato i muri di quella casa, maledicendosi per la sua stupidita`.

Arrivato all'ingresso, busso` e dopo pochi secondi vide un paio di occhi perlacei che aveva imparato ad associare ad Hinata. Solo che stavolta era una domestica, che lo accolse come si addice ad una persona di nobili natali.

< Un tempo mi avrebbero solo scacciato a calci >, penso` Naruto, amaramente.

“Cosa posso fare per voi, signor Uzumaki?” < Wow addirittura > replico` mentalmente, dimenticando l'amarezza di poco prima.

“Vorrei parlare con Hiashi-Sama. Se possibile” aggiunse poi. “Riguarda sua figlia, Hinata-chan... ehm... Sama” disse.

Probabilmente la cameriera fraintese, poiché, con un sorriso malizioso, disse “Vado subito ad avvertire della vostra presenza”, e spari` in una delle numerose stanze.

Torno` dopo qualche minuto, e lo condusse in una stanza molto grande e riccamente decorata, adibita al ricevimento di ospiti importanti. Ad aspettarlo c'era, seduto, il capofamiglia con, affianco, Hinata, che sembrava sul punto di svenire per l'agitazione. Hiashi lo guardava minaccioso, intenzionato a infrangere il protocollo e a scontrarsi con Naruto, se questi avesse proposto ciò che la domestica riteneva. Dopo i convenevoli fu servito il tradizionale tè che dava inizio alla vera conversazione.

Il primo a prendere la parola, secondo le usanze, fu Hiashi, che chiese il motivo della sua visita, nonostante le supposizioni della cameriera. Allora Naruto racconto` tutto quello che il maestro Kakashi gli aveva raccontato poco prima, e chiese se dava l'autorizzazione a sua figlia di partire con lui, Sakura e Shikamaru.

“Una missione di rango S++. Certamente non e` una cosa che accade tutti i giorni e porterebbe un grande onore alla nostra casata... Ma d'altra parte sarà una missione estremamente pericolosa. Mi stai chiedendo una scelta difficile, giovane Naruto. Mia figlia o il mio clan...”

“Padre, p-posso...”

“Prego, Hinata.”

“Io v-vorrei partecipare. N-non posso tirarmi indietro ora che Naruto-kun e l'Hokage hanno una cosi` grande fiducia in me!”

“Non ti vedevo cosi` risoluta da molto, figlia mia. E sia. Hinata, hai la mia autorizzazione.”

La conversazione degenero` poi prima nei particolari che gli erano stati forniti sulla missione, per poi terminare il cerimoniale con i saluti formali.

Si ritrovo` quindi fuori dalla casa prima ancora di realizzare ciò che era successo dalla fine della conversazione, con l'unico rimpianto di non essere riuscito a rimanere da solo con Hinata.

Incontro` Sakura sulla via del ritorno. La aggiorno` sui particolari mentre la accompagnava a casa, poco distante dal suo appartamento, entrambi eccitati come genin alla loro prima missione.

 

La mattina successiva, il team selezionato, parti` alla volta del Paese del Vortice, mentre Kakashi li osservava, pensieroso, dall'ingresso del villaggio.



Bar 4 Parole.
Ciao!

Grazie ancora per essere giunti fin qui. Grazie inoltre a quanti recensiscono, poiché sono fonte di consigli e supporto.
Ho buttato giu` una bozza dei prossimi capitoli, ma non sono sicurissimo di come far svolgere nei dettagli la storia, quindi se vi piacerebbe vedere qualcosa in particolare, fatevi avanti! Suggerimenti e critiche sono sempre ben accette!
Se riuscissi ad inserirla armonicamente nella trama senza stravolgere il filone che ho in mente, tanto di guadagnato XD
Per quanto riguarda la cadenza, dipende molto dalla quantita` di compiti che ho, quindi non so se saro` costante. Per esempio in questi due giorni ho avuto molto tempo libero e considerato che avevo gia` scritto il testo base, si e` trattato solo di sistemare qua e la, ma la settimana prossima sara` gia` piu` impegnativa. 
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Inizia il Viaggio ***


"Bene, ci siamo tutti." comincio` Kakashi appena arrivo` Naruto.

"Ecco i dettagli della missione." gli disse porgendo una busta sigillata con una dose abbondante di ceralacca. "Apritela solo una volta arrivati al Villaggio, e se ritenete opportuno bruciatela. Nessuno deve vederla oltre voi. Contiene le istruzioni per trovare la biblioteca, rompere il sigillo del Terzo e trovare il libro. Ora, andate!

"SI!" esclamarono i 3 chunin e Naruto, per una volta attento, all'unisono. E partirono, sparendo nella foresta che circondava il villaggio.

L'aria fredda si condensava sul volto dei quattro ninja, troppo nervosi per parlare, immaginando, come del resto avevano fatto per tutta la notte precedente, a cosa li avrebbe aspettati una volta arrivati al Villaggio.

Viaggiarono per molti chilometri, prima di decidere di fermarsi per fare una piccola pausa. Fu allora che diedero voce ai pensieri che avevano maturato per tutta la mattinata. Si erano fermati a ridosso di una grande quercia, in una radura protetta dagli alti alberi circostanti. Seduti sulle radici, a riprendere un po' di fiato, Hinata disse, guardando Shikamaru, come per chiedere la sua opinione, "Mi chiedo il perché di questa missione... Siamo in pace ora..."

"Non lo so, neanche io, ed e` tutta la notte che ci penso. Se Kakashi-sensei non ha potuto dirci nulla, vuol dire che e` veramente segreto."

"Io piuttosto leggerei il contenuto di quella busta" intervenne Naruto, tendendosi verso la tasca dove Shikamaru l'aveva riposta

"Ma ci sei o ci fai, idiota! - lo blocco` immediatamente Sakura con un pugno- Il maestro Kakashi ha detto espressamente di non aprirla prima di essere arrivati al villaggio. Potrebbe succedere qualunque cosa se la apriamo ora. Ricordati della seconda prova dell'esame Chunin!"

"Oh, si, e` vero come ho fatto a non ricordarmelo! Quella volta abbiamo quasi rischiato di essere espulsi!" aggiunse poi ridendo "Ci siamo salvati solo con l'intervento di Kabuto."

"Gia`... Chissà che fine ha fatto." aggiunse Sakura, ricordando la triste storia della sua vita, che Sasuke gli aveva raccontato.

"Non poniamoci domande a cui non possiamo rispondere e riprendiamo la marcia. Il viaggio e` lungo" concluse il discorso Shikamaru, che voleva concludere la missione il prima possibile.

Cosi` ripartirono, Sakura e Shikamaru in testa, Naruto e Hinata, a seguirli.

Mangiarono qualcosa mentre si muovevano, per non perdere il ritmo. Il pranzo era scarso ma nutriente, adatto a dei ninja. Le provviste erano limitate e c'era solo un villaggio dove fare rifornimento, quindi non potevano permettersi di sprecare cibo.

Viaggiarono fino a sera, ma avevano coperto meno della meta` della meta` della strada. Indietro con il programma di marcia, si fermarono in una piccola locanda che avevano intravisto in lontananza dalla cima della collina che avevano superato poco prima. Da lontano sembrava un vecchio rudere, ma scoprirono che, vista da vicino, l'effetto vecchio era voluto. In complesso era simile ad una piccola villa bifamiliare, con un piccolo giardino fiorito sul davanti e un recito sul retro, che conteneva animali da allevamento. La facciata dell'edificio era completamente in pietra, con delle decorazioni in legno. Un grande cartello troneggiava sull'ingresso. Il nome della locanda era stato cancellato dal tempo, ma si distinguevano bene un gunbai e sensu. Basandosi sullo stato dell'insegna, non credevano che l'interno della locanda fosse cosi` esclusivo. L'ambiente era caldo ed accogliente, il tatami nuovo e i fiori freschi di giornata. Decisamente inaspettato.

Ad accoglierli fu una ragazza non molto più grande di loro, che li invito` a togliersi le scarpe e a riporle nelle ceste. Disse di chiamarsi Asami, e che potevano rivolgersi a lei per qualunque cosa. Gli fece fare un giro della locanda, mostrandogli il giardino interno, invisibile da fuori, i bagni caldi e quelli termali, per poi chiedere quali stanze volevano, tanto erano gli unici clienti, e per quante notti. I quattro affittarono due camere, e dopo un'abbondante cena cucinata dalla gentilissima padrona di casa, la nonna di Asami, Eiko, che aveva riconosciuto Naruto dai racconti del nipote che aveva combattuto la Grande Guerra, andarono a farsi un bagno e poi subito a dormire. Poco dopo, furono seguiti dalle proprietarie.

L'unico che rimase ancora sveglio fu Naruto. Non riuscendo a prendere sonno, decise di uscire e fare una piccola passeggiata.

Il giardino, illuminato dalla luce della luna, emanava un leggero bagliore, creando un gioco di luci e colori che avrebbe fatto sciogliere il cuore a chiunque. Si sedette vicino a un gruppo di questi strani fiori, osservandoli attentamente.

"Sono Camelie dei Monti del Fulmine. -disse una voce femminile alle sue spalle- Secondo la leggenda, di notte si illuminano per via dell'intensa elettricità che pervade il terreno di tutte le montagne del Paese. In realtà, e` solo la luce della Luna... E` buffo, fino a che punto le leggende possano modificare la verità."

"Hinata-chan, anche tu sveglia vedo..." rispose dolcemente Naruto

"Gia`... Ho pensato che, magari, la luce delle stelle mi avrebbe aiutato a schiarire le idee."

Quale fosse la forza che l'aveva spinta ad avvicinarsi a Naruto, Hinata non lo sapeva, e, sinceramente, non le interessava.

"Ed e` successo?"

"A dire il vero no." E si sedette vicino al giovane.

"Posso aiutarti in qualche modo?"

"Non vorrei annoiarti a quest'ora della notte, Naruto-kun..."

"Hinata, sarò anche stupido, ma so riconoscere quando c'è qualcosa che non va. E` tutt'oggi che non dici niente. Tenerti tutto dentro non può che farti male. -disse, per poi aggiungere delicatamente, avvicinandosi alla ragazza- Parlamene, avanti."

E in tutta risposta, Hinata lo bacio`. Quando le loro labbra si toccarono, Naruto comprese il vero problema. Ricordava perfettamente la sua dichiarazione durante lo scontro con Pain, ma allora l'aveva presa più come un gesto di profonda amicizia, nonostante l'inequivocabile ti amo. Era stato durante la guerra che pero` Naruto aveva compreso quanto tenesse a Hinata, quanto lei fosse diventata importante per lui, quanto lui fosse sempre stato importante per lei. Se n'era accorto quando, mettendo da parte il suo dolore per la perdita di Neji aveva cominciato a schiaffeggiare Naruto fino a che non era rinsavito*. La sua vita era legata a quella di Hinata. E ne era felice. Ricambio` il bacio, infondendoci tutto l'amore che si poteva provare per una persona.

Hinata si aspettava di essere respinta. Si aspettava che per lui, lei fosse solo una amica. Si aspettava che il suo amore non venisse ricambiato.

Non si era mai sbagliata tanto in vita sua.

Restarono a lungo cosi` sdraiati sotto le stelle, mano nella mano, immersi nella luce emessa dai fiori, finché il sonno non li vinse entrambi.

La mattina dopo, si svegliarono all'alba. La prima cosa che il sole udi`, al suo risveglio, fu

"Grazie, Naruto, per essere qui con me."

Decisero quindi di rientrare, per non far preoccupare i compagni di team, che pero` stavano ancora dormendo beatamente. Ma era ora di partire. Si scambiarono un lungo e intenso bacio, facendo quasi svenire Hinata, abbandonata dalla forza che l'aveva sostenuta la sera prima.

Quando si separarono, svegliarono i loro compagni, ma mentre Hinata ridesto` l'amica con un tocco gentile, Naruto si getto` su Shikamaru a peso morto, facendogli prendere un colpo quasi fatale. Rivestitisi anche gli altri due membri, scesero in cerca di Asami, per fare un minimo di colazione e saldare il loro conto. Le trovarono in cucina, a smanettare con tegamini e pentoloni. Alla notizia della loro partenza immediata, impacchettarono tutto ciò che si poteva incartare e riempirono gli zaini dei quattro ninja. Finalmente carichi di cibo, per la gioia di Naruto, si incamminarono di buona lena, decisi a recuperare il tragitto che non avevano percorso il giorno prima. Ma si accorsero che, anche correndo senza sosta, non avrebbero mai rispettato la tabella di marcia.

Fu Kurama, che li osservava tranquillamente dal subconscio di Naruto, ad avere l'idea.

“Naruto, scambiamoci” disse con la sua voce profonda

“Cosa vuoi fare, amico?”

“Aspetta e vedrai, ho un'idea per movimentare un po' questo viaggio. -disse, per poi sussurrare ridendo come ricordava di non aver mai fatto in tutta la sua secolare esistenza- E, comunque, complimenti per ieri sera!”

Naruto non lo udi`, ma senti` il forte divertimento della Volpe fluire tra le sue emozioni. Immaginando fosse dovuto al suo piano, si scambiarono.

“Ehi mocciosi. -In pochi, durante la guerra avevano sentito la voce di Kurama, quindi fu per tutti una sorpresa sentire quella voce profonda e forte provenire da Naruto- Ho avuto un'idea.” Tutti ascoltarono quello che la Volpe diceva, riconoscendo la genialità del piano. Da Naruto cominciarono quindi a diramarsi fili di chakra rosso, che lo avvolsero come in una spirale. Da questo bozzolo cominciarono a spuntare quattro arti. Poi fu il turno della testa, e infine delle nove code. Stavano assistendo al processo con cui un Cercoterio prendeva il controllo del corpo della sua Jinchuuriki. Alla fine del processo, del corpo di Naruto non rimase niente. Ma il suo spirito vi albergava ancora, e si stava rumorosamente disperando per la perdita del suo bellissimo corpo. Furono queste lamentele la sua 'rovina'. Kurama, per giocargli uno scherzo, aveva taciuto a Naruto il fatto che il suo corpo era sempre li, nascosto nella carne del Cercoterio, ma l'aveva comunicato agli altri con un sottilissimo rivolo del suo chakra..

La volpe era esattamente come veniva descritta nei racconti degli abitanti di Konoha, maestosa e terribile. L'unica differenza stava... nelle dimensioni. Era abbastanza grande da poter portare tre persone, ma troppo piccola per distruggere alcunché.

La mini-volpe li invito` a salirgli in groppa. I ninja ci misero un po' a muoversi, scioccati dalla mutazione, per quanto annunciata. Ma alla fine salirono. Fu allora che inizio` il divertimento. La velocità che Kurama in quelle dimensioni poteva raggiungere doppiava la velocità del Raikage mentre era potenziato dalla Raiton no Yoroi.

Sulla groppa della Volpe non c'erano appigli, quindi i ragazzi furono costretti a concentrare una grande quantità di chakra nelle gambe per non essere sbalzati via.

Percorsero il triplo della strada che avrebbero percorso a piedi prima che il corpo di Naruto non iniziasse a risentire della trasformazione.

La volpe fu la prima ad accorgersene. Con un ultimo sprint raggiunse una caverna, tra i boschi, dove aveva riposato, moltissimi anni prima, quando era ancora libera.

Giunti li e fatti scendere i tre ninja, la volpe scomparve in migliaia di frammenti di luce, che furono assorbiti dal corpo di Naruto. Questi stava dormendo, e probabilmente stava facendo bei sogni, poiché aveva un'espressione beata sul volto.

Anche Kurama, soddisfatta della prima corsa dopo molti anni, andò a farsi un sonnellino.

Mentre Naruto dormiva, Shikamaru e Sakura erano andati a raccogliere della legna, mentre Hinata rimase nella grotta, Byakugan attivato, a controllare i dintorni.

Dopo poco i due tornarono, e trovarono Naruto, sveglio, che scherzava amabilmente con Hinata, tenendola per mano. Prima che i due si accorgessero della loro presenza, Sakura si nascose dietro una roccia, trascinando con se anche Shikamaru. In assoluto silenzio, tento` di ascoltare quello che i due piccioncini si stavano dicendo, avvicinandosi pian piano per una posizione migliore. Ma stavano sussurrando, quindi fu costretta a tornare indietro ed entrare in scena come se niente fosse successo. Quando i maschi si sarebbero addormentati, avrebbe torchiato Hinata per bene.

Che finalmente Naruto avesse aperto gli occhi? Era troppo curiosa, ma doveva attendere il momento giusto.

Fece il suo ingresso il più rumorosamente possibile, in modo che i due si accorgessero che erano tornati. Li trovo` seduti dai lati opposti della caverna, Hinata completamente rossa in volto, in evidente stato di agitazione. Ma sia Sakura che Shikamaru fecero finta di niente. Scaldarono sul fuoco alcune delle provviste che avevano preso alla locanda e le divorarono. Per tutta la cena Naruto ed Hinata non si guardarono, troppo imbarazzati dalla presenza degli amici. Decisero quindi di andare a dormire. Il primo a cadere vittima dell'oblio fu Naruto, ancora provato dallo sforzo della trasformazione. Poi fu il turno di Shikamaru. Le due ragazze andarono invece fuori, per fare le quattro chiacchiere che Sakura aspettava da tanto.

“Allora, tu e Naruto state insieme?” chiese d'un tratto.

“E`? C-come lo s-sai? Ti p-prego n-non dire n-niente a-agli alti per o-ora!”

“Non preoccuparti -disse Sakura sorridendo maliziosamente, ma comunque felice per il suo migliore amico- ma devi raccontarmi tutto.”

Con le spalle al muro, Hinata prese un bel respiro e comincio` a raccontare gli avvenimenti dell'altra notte.

La mattina successiva, Naruto si risveglio` affianco a Hinata, ancora profondamente addormenta. Tentando di evitare di svegliare gli altri, usci` dalla grotta, e, dopo essersi stiracchiato un po', andò a lavarsi nel fiume vicino. L'acqua era chiara e incredibilmente fredda, ma servi` a ridestarlo completamente. Ritornato nella grotta, riattizzo` il fuoco, ormai quasi del tutto spento, e scaldo` gli avanzi della sera. Il profumo di cibo sveglio` Shikamaru, che, dopo una lunga serie di sbadigli, riusci` ad articolare un 'giorno neanche troppo entusiasta. Lentamente si svegliarono anche le altre due kunoichi, ma gli occhi di Naruto erano tutti per Hinata. Non l'aveva mai vista con i capelli scompigliati a quel modo. Ma la trovava ancora più attraente, se possibile.

Fatta colazione nel rigoroso silenzio mattutino, abbandonarono la grotta. Ma prima di riprendere la marcia, Sakura si avvicino` a Naruto, e lo abbraccio`. Il primo pensiero di Naruto andò ad Hinata, e si chiese se in questo momento fosse gelosa, come lo erano di solito le donne. Ma la vide sorridere, e nei suoi occhi bianco perla non c'era traccia gelosia. Senza una parola, si separo` da lui e spari` nella vegetazione.

La foresta stava cambiando, gli alberi si facevano più bassi e il sottobosco più rigoglioso. Si stavano avvicinando alla costa, dove sarebbe iniziato l'ultimo tratto del loro viaggio.

Per tutto il tempo, da quando erano ripartiti, Shikamaru aveva notato il comportamento strano di Naruto, ma la sua mente geniale, tanto abituata alle strategie militari, non riusciva a cogliere cosa fosse. L'abbraccio di Sakura di quella mattina gli aveva dato pero` qualche un importante indizio. Si avvicino` quindi a quest'ultima e, mostrandole per la prima volta il lato pettegolo della sua personalità, quello che lo faceva andare tanto d'accordo con Ino, le chiese sottovoce:

“Senti, ma... tu e Naruto state insieme?”

“Non hai un minimo di tatto, proprio come quell'altro! -disse indicando Naruto, che stava facendo delle facce buffe, quelle che erano la sua firma, alla sua ragazza, ma indicando, nella sua testa, Sasuke- Comunque no, siamo solo amici. Non dirlo a nessuno, ma lui e Hinata-chan ora stanno insieme!

“Ah si, e da quando?!”

“Non ti facevo cosi` pettegolo, Shika-kun! -esclamo` sorpresa Sakura- Credevo che per te le donne chiacchierone fossero una seccatura! Comunque...” E gli racconto` per filo e per segno ciò che Hinata le aveva detto la sera prima.

Mentre riferiva, arrivarono sulla linea della costa. Il cielo, prima nascosto dagli alberi, si rivelo` essere grigio e nuvoloso. Non ci misero molto a capire che il viaggio per mare sarebbe stato a dir poco movimentato. Fu allora che sorse un piccolo problema, espresso nel miglior modo possibile da Sakura: “Bene -disse- e ora?” Nessuno aveva pensato a come attraversare il tratto di mare che li separava dall'isola. Attraversarlo di corsa li avrebbe privati di tutto il chakra, e Naruto non poteva più volare da quando aveva perso il sigillo dell'Eremita delle Sei Vie.

Per loro fortuna non ci volle molto che un'aquila, bianca e nera, li avvistasse da lontano, per poi sparire tra le dense nubi.

Pochi minuti dopo i quattro disperati ninja videro all'orizzonte una piccola imbarcazione che si muoveva a folle velocità. Sulla vela c'era disegnato il simbolo di Konoha. Il che ridiede loro la speranza. Passata una mezz'ora, l'imbarcazione era abbastanza vicina da essere a portata di ninja. I quattro infatti cominciarono a corrergli incontro, in modo da poter arrivare a destinazione prima di sera e iniziare la vera missione il prima possibile.

Ad accoglierli sulla nave c'erano nientemeno che Sai e Yamato, che li salutavano allegramente dal ponte.

“Yamato-Taichou! Sai! Che ci fate qui?!” chiese allegramente Naruto, sollevato di aver trovato un passaggio.

“Vi stavamo aspettando, Naruto -rispose il maestro- ma non pensavamo sareste arrivati cosi` presto. Per fortuna Sai era uscito in ricognizione.”

“Gia`, altrimenti non vi avremmo trovato cosi` velocemente. -disse esibendo il suo solito freddo sorriso- Il programma prevedeva che arrivaste domani.”

“Gia`, come avete fatto?” chiese poi interessato Yamato. Mentre a turno i quattro raccontavano la trasformazione di Naruto nella Volpe, ripresero il viaggio nella sfrenata velocità che aveva caratterizzato l'arrivo della nave.

Dopo qualche ora arrivarono su un'isola, apparentemente del tutto insignificante.

“Bene, eccoci arrivati! Questa e` l'isola del Villaggio del Vortice. Noi vi aspetteremo qui. Se succede qualcosa, Naruto può evocare un rospo, e noi arriveremo -disse il capitano- Kakashi non ha volto dirmi niente su questa vostra missione, quindi non chiederò, per il momento. Buona fortuna!”

“Ciao, Yamato-Taichou, Sai! Ci vediamo tra qualche giorno!” li salutarono in coro, per poi partire nuovamente in corsa verso il centro dell'isola.

 

 

*Volume 64; Capitolo 615



Bar 4 Parole
Ciao!
Spero sia piaciuto! Ho voluto dedicare questo capitolo piu` al rapporto NaruHina che alla missione, ma dal prossimo si comincia!
Questa settimana iniziano le mie vacanza di Natale, quindi avro` molto tempo per scrivere.
Mi e` venuta un'idea per caratterizzare un po' di piu` il Villaggio del Vortice, ma sto ancora valutando quanto puo` essere fattibile.
Un grazie a tutti quelli che recensiscono, sono un grande supporto.

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Capitolo 4
*** Il Demone e l'Uomo ***


La foresta che circondava il villaggio era molto diversa da quella che avevano attraversato fin'ora. A prima vista sembrava una normale boscaglia, di foglie e legno, ma c'era qualcosa, che diede i brividi a Naruto appena vi mise piede. Anche gli altri non sembravano molto contenti. Si avvertiva distintamente una grande quantità di chakra scorrere nel terreno, come un impetuoso fiume sotterraneo. Questo pervadeva tutte le cose viventi sull'isola, ma apparentemente era innocuo.

“Lo sentite anche voi, questo chakra, che pervade tutta la foresta?” chiese Naruto.

“Si, e mi preoccupa non poco” rispose Shikamaru, che stava ipotizzando sulla possibile origine di quella immensa energia. Ma non riusciva a spiegarsela. Non aveva mai sentito neanche parlare di una cosi` potente fonte di energia.

“Aspettate, proviamo col Byakugan” e cosi` dicendo attivo` la sua abilita` oculare. Rimase colpita dalla immensa quantità di chakra che scorreva in tutte le direzioni, apparentemente senza senso logico. Formava degli enormi mulini, ma convergeva verso un punto in lontananza, nella direzione del villaggio.

“Non e` possibile -sussurro`- E` un flusso mostruoso. Ma non sembra avere intenzioni negative... e` come... se l'isola intera dormisse, non so se mi spiego.”

“Eh, in effetti no.” le rispose sorridendo Sakura, che per una volta aveva capito tanto quanto Naruto.

“Vedete, quando si osserva una persona col Byakugan, dal chakra si possono capire le sue intenzioni. Dipende tutto da come circola e da dove si raccoglie. Ma quando si dorme il flusso non viene canalizzato, e questo lo spinge a muoversi in direzioni casuali, ma passa sempre e comunque per la testa, creando il genjutsu che e` il sogno. Ora questo chakra si muove casualmente per tutta l'isola, ma tende sempre verso Nord-Est. Penso sia li il nostro obbiettivo.” spiego` accuratamente Hinata, facendo comprendere il concetto generale, non potendolo vedere con i loro occhi.

“Si, dobbiamo dirigerci li. In quella direzione c'è il villaggio.” confermo` Shikamaru, osservando la mappa.

“Comunque... questo chakra mi e` familiare. Non so dove, ma l'ho già avvertito prima d'ora. Anche Kurama ne e` convinto.” continuo` Naruto, pensoso.

“E` un bel dilemma, ma non possiamo fare nulla se non sperare che rimanga inerte” concluse Shikamaru, riassumendo i pensieri di tutti.

Durante tutta la conversazione avevano continuato a muoversi, seguendo l'invisibile torrente sotterraneo di chakra.

La notte scese velocemente, ma i quattro ninja non erano ancora arrivati a destinazione. Decisero quindi di accamparsi per il resto della notte sotto un grande salice. Avevano cominciato ad ignorare il flusso che li accompagnava, quindi dopo aver cenato con le provviste che erano avanzate, andarono a dormire, intenzionati ad arrivare a destinazione il prima possibile il giorno successivo.

Non passo` molto tempo che Naruto si sveglio`, infastidito da un insetto che era misteriosamente sparito appena questi si era alzato. Usci` dalla tenda, per fare due passi e fare compagnia a Sakura, che era di guardia. Si diresse quindi sull'albero che avevano stabilito come punto di osservazione, ma non trovo` nessuno. Naruto penso` che probabilmente, per qualche motivo, doveva essersi spostata. Torno` quindi al fuoco, di cui erano rimasi solo alcuni carboni ardenti, che fornivano appena abbastanza luce da distinguere la radura attorno.

Fu in questa luce improvvisamente apparve una vecchia, appoggiata a un bastone. I capelli erano bianchi e lunghi, ma li teneva legati in uno chignon, tenuto fermo da una spilla con una bellissima farfalla dalle ali che mutavano continuamente colore. Il volto era leggermente allungato e ricoperto da profonde rughe. Gli occhi erano semichiusi, ma si intravedevano pupille di un intenso color nocciola. Indossava un lungo kimono bianco, ricamato in argento. Certamente da giovane doveva essere stata una donna bellissima e raffinata, e anche ora mostrava i residui di quell'eleganza che l'aveva accompagnata per una vita. Ma in quella situazione spavento` a morte Naruto, che non l'aveva sentita arrivare, nonostante nella foresta non ci fosse alcun rumore.

Senza dire una parola, si avvicino` al fuoco, fissando intensamente il ragazzo. Quegli occhi sembravano perforare l'anima di Naruto, leggere ogni suo pensiero e ogni sua azione passata o futura. Ma non disse niente, e tutta la foresta resto` in silenzio. Arrivata vicino a Naruto, che non riusciva a non guardare in quegli occhi, sorrise, mentre una lacrima le scorreva sulla guancia.

Cosi` come era venuta, senza una parola, se ne andò.

Mentre la guardava camminare via, Naruto fu colto nuovamente da quella sensazione di familiarità che l'aveva colto quando aveva percepito il flusso di chakra. Familiarità che non riusciva ancora a spiegarsi. La foresta si risveglio` poco dopo che la strana vecchia era scomparsa oltre il limitare della radura. Al contrario, Naruto cadde profondamente addormentato.

 

A svegliarlo fu Shikamaru, che non trovandolo nella tenda che condividevano, era uscito a cercarlo. Era sdraiato sull'erba, vicino ai resti del fuoco della sera prima, proprio dove l'aveva lasciato la vecchia. La prima cosa che fece fu quella di andare a controllare dove questa era apparsa e poi scomparsa, ma non vi trovo` nulla di insolito. Ritorno` quindi all'accampamento, deciso a non raccontare nulla agli altri. Non sapeva nemmeno lui perché, gli sembrava solo giusto cosi`.

Nel frattempo Sakura e Hinata si erano svegliate e si stavano stiracchiando molto vistosamente.

Dopo aver recuperato un barlume di lucidità, Sakura propose di rimettersi in marcia.

“Sono d'accordo -disse attivando il Byakugan- Siamo esattamente sopra uno degli snodi principali del chakra. Vuol dire che siamo quasi arrivati!” disse raggiante Hinata, contenta della fine della marcia.

“Benissimo, allora sbrighiamoci, voglio terminare la missione il più velocemente possibile” aggiunse Shikamaru. Ripiegarono le tende e partirono, pronti per qualunque pericolo li aspettasse una volta arrivati al villaggio.

Dopo un'ora di cammino, superata la cresta di una collina, arrivarono al limitare della foresta, e per la prima volta videro il villaggio.

Si aspettavano un villaggio in rovina, ma non ridotto in quelle condizioni. Era un ammasso di rovine, sparse senza un ordine logico, nel più totale stato di abbandono. Erano ancora evidenti le tracce della distruzione portata dai ninja durante la Terza Guerra. Alcuni quartieri erano stati completamente bruciati, altri mostravano segni di smottamenti del terreno, altri entrambi.

Nemmeno nell'ultima guerra avevano visto interi villaggi rasi al suolo.

Sconfortati da tale distruzione, discesero il fianco della collina e giunsero li dove ci sarebbero dovuti essere i cancelli di ingresso. Restava solamente un mucchio di ferro accartocciato ai fianchi della strada.

La natura stava via via riprendendo possesso del villaggio, qua e la spuntavano alberelli che quasi sbeffeggiavano le rovine con la loro bellezza. Sulle macerie stava crescendo l'edera, e le erbacce avevano invaso tutte le stradine e le vie principali. Uno scenario decisamente surreale.

“Grazie ai Kami, siamo arrivati!” esclamarono i quattro.

“Bene, ora troviamo un luogo adatto e organizziamo un campo -aggiunse poi Shikamaru- dividiamoci e cerchiamo. Poi leggeremo le istruzioni dell'Hokage.” Con un cenno di assenso, si separarono e iniziarono l'esplorazione.

Non ci misero molto ad individuare una delle poche case ancora in piedi con almeno parte del tetto. Allestirono quindi il campo e Shikamaru, aiutato da Sakura, piazzo` alcune trappole nelle vicinanze. Naruto intanto osservava l'abitazione. Dovevano trovarsi in un quartiere che era stato abbastanza ricco, a giudicare dai resti dell'arredamento, che ricopriva buona parte della stanza quadrata. Al centro Hinata aveva acceso un piccolo fuoco. Erano ancora integri alcuni dei suppellettili, che davano un minimo senso di accoglienza a quelle fredda stanza. A terra c'era una foto. Naruto la raccolse. Raffigurava una coppia con una bambina di appena qualche giorno, che sorrideva. I genitori erano molto giovani, e sorridevano allegramente alla fotocamera. La bambina invece dormiva tra le braccia del padre, avvolta in un telo che sembrava color lilla. I colori erano tutti sbiaditi, ma ciò non diminuiva la tenerezza che quell'immagine provoco` in Naruto. Sul retro era riportata la data 10-07 ma l'anno si era cancellato a causa del tempo. Ripensando ai genitori, ripose la foto su un mobile ancora in piedi. Poco dopo rientrarono gli altri.

“Shikamaru, la lettera” gli ricordo` Sakura, eccitata.

“Si, si eccola! -esclamo` spazientito mentre la apriva, per poi commentare mentre la leggeva- ...come se non ce ne fossimo accorti...prevedibile...bene, buono a sapersi.”

“Ehi Shikamaru, ci siamo anche noi!” disse Naruto dopo che l'amico sie era stato zitto per qualche minuto.

“Oh, si certo, ecco. -disse porgendogliela- Praticamente dice che l'isola e` completamente disabitata, che l'obbiettivo si trova all'interno del villaggio e poco altro, giusto che ci potrebbero essere delle trappole. Mi sembra strano solo che non ci abbia detto nulla riguardo al chakra. Una cosa del genere non può non essere riportata nell'archivio della missione del Terzo.”

Mentre finiva di parlare le istruzioni erano passate in mano a tutti, e tutti ne avevano memorizzato il contenuto. Decisero quindi di eseguire l'ordine dell'Hokage e bruciare la lettera, nonostante le scarse informazioni all'interno.

“Allora iniziamo la ricerca, prima che faccia buio -suggerì Hinata- Anche perché il Byakugan ora e` inutile, c'è troppo chakra sotto di noi”

Usciti dal rifugio, si diressero verso il centro del governo della città, o perlomeno verso i suoi resti. Questo sembrava essere stato distrutto con particolare cura, forse per sottolineare il fatto che, una volta caduta la sede del governo, la città non aveva più speranze. Non rimaneva niente, eccetto per una stanza del primo piano, dove, secondo le informazioni che il Terzo raccolse, erano stati applicati dei sigilli segretissimi, che impedirono ai nemici del vortice di entrare. Rimaneva pero` il dubbio se funzionassero ancora.

Mentre si avvicinavano a quell'area ancora intonsa da tutto se non dal tempo, la solita sensazione di familiarità si impadronì di Naruto. E apparve la vecchia. Anche stavolta era sola, ma sembrava molto diversa da prima, e in un certo senso più pericolosa. Si accorsero di lei solo quando, seduta sull'unica poltroncina nella stanza, disse:

Esiste fino a quando hai vita

ma noi non l'abbiam quasi più,

se la perdi per te e` finita

e cadi sempre più giù.

 

Del discendente del Villaggio l'anima ho scrutata

e di lui mi son fidata,

ma voialtri, dalla Foglia venuti,

mostratemi i vostri spiriti arguti.

 

Solo i giusti di cuore possono passare

poiché grande e` il potere che si cela sull'altare.

Dalla risposta che darete,

la vostra sorte troverete.

E quindi tacque, in attesa della risposta dei tre ninja. Ma erano tutti troppo sbalorditi per parlare, colti alla sprovvista dal tono cantilenante della vecchia. Questa li guardava, sorridendo, e probabilmente capi` il loro problema, poiché ripete` la cantilena.

“Immagino non le basti solo la risposta all'indovinello, vero?” chiese con un sorriso mesto Hinata.

Per tutta risposta la vecchia la guardo`, e il suo sorso si illumino` ancora di più.

“E` la speranza -disse quindi Shikamaru- se la si perde, non si ha più la forza di andare avanti e allora tanto vale morire...”

Mentre diceva queste parole, ad ognuno torno` in mente un episodio, più o meno importante.

E l'anziana signora li vide, uno dopo l'altro: vide Sasuke, e la speranza di Sakura, custodita in Naruto, e sempre in lui vide custodita la speranza di Hinata, vide Shikaku, e la sua speranza riposta in Shikamaru. E vide altro e altro, osservando quella fiamma splendeva lucente nei cuori dei ragazzi. Nuovamente le scese una lacrima sulla guancia.

In tutto non era trascorso che un attimo, ma era stato sufficiente. L'anziana, lentamente, si alzo` per dirigersi verso l'altro lato della stanza. Tocco` il pavimento e improvvisamente apparve un anello. La signora si sposto` di lato e indico` prima Naruto e poi la botola, che nel frattempo era comparsa. Sfortunatamente questa era ben bloccata, e solo quando si unirono anche gli altri tre al tiro all'anello, aprirono un passaggio verso le profondità della terra. Troppo impegnati a tirare, non si erano accorti che la vecchia era improvvisamente sparita, compiuto il suo compito.

La botola dava su una scala a chiocciola, in legno. Dall'aspetto sembrava molto antica, ed in effetti, lo era. Era li da prima della fondazione del Villaggio, in quello che era la più grande roccaforte Uzumaki, poi diventata centro del potere locale. La scalinata portava ad un'altra piccola stanza, immersa nell'oscurità. Non ci misero molto a trovare in un angolo un paio di assi di legno da usare come torce. Con non poca difficoltà le accesero e aprirono l'unica porta della stanza, riccamente intagliata. Dietro questa si apriva un'enorme stanza, con centinaia e centinaia di scaffali ricolmi di libri. Si trovavano su una balaustra, dalla quale potevano osservare, nonostante la posizione rialzata, solo una piccola parte della stanza. Davanti alla porta c'era un leggio, con appoggiato un foglio con delle indicazioni per muoversi nella biblioteca. Indicava a destra jutsu base (sigillanti e non), al centro jutsu avanzati (sigillanti e non) e a sinistra indicava l'area Jutsu Sperimentali e il Reparto ad Ingresso Limitato.

“Beh, credo sia chiaro dove dobbiamo dirigerci, no?” chiese ironicamente Sakura, esaltata da tanti volumi ninja.

“Eh eh, si, ma facciamo comunque attenzione. -ribatte` Shikamaru- Hinata, controlla se c'è qualcuno.”

E Hinata attivo` la sua abilita` innata. Con un urlo, cadde a terra svenuta. Si riebbe poco dopo, rischiando pero` un altro svenimento, stavolta per colpa di Naruto, che l'aveva sorretta mentre cadeva e non l'aveva lasciata da allora.

“Cosa e` successo, Hinata?!” chiese Naruto preoccupato.

“L-la fonte di quel c-chakra... e` così vicina... e il flusso così intenso... da impedirmi di usare il Byakugan... Dove sono gli altri?” aggiunse poi notando l'assenza di Sakura e Shikamaru.

“Sono andati ad esplorare i dintorni mentre ti riprendevi -le rispose lui- Ce la fai ad alzarti?”

“S-si, Naruto-kun“ disse tentando di sollevarsi da terra, ma, quasi in piedi, ebbe un giramento di testa e ricadde. Ma nuovamente Naruto la sorresse, ma stavolta le stampo` un piccolo bacio sulla bocca, approfittando della vicinanza e della solitudine.

Rossa come un peperone, al secondo tentativo riusci` ad alzarsi. Si incamminarono così in cerca degli altri, chiamandoli ad alta voce. Non ci misero molto a trovarli, non si erano allontanati molto. Stavano osservando un volume, nel reparto centrale, non particolarmente grande, ma contenente, a giudicare dal titolo sulla copertina, la spiegazione alcune delle tecniche principali del Secondo Hokage. Era aperto su un tavolino, vicino ad una lampada e una poltroncina, segno che qualcuno lo stava leggendo prima della distruzione del villaggio. Quando li videro, abbandonarono il libro e, dopo essersi accertati delle condizioni di Hinata, ancora lievemente rosea per il bacio, partirono verso la zona limitata, mentre Hinata gli raccontava perché era svenuta.

Il percorso era relativamente breve, ma ci impiegarono molto a coprirlo, poiché temevano la presenza di trappole. Ma non accadde niente.

“Qui` e` tutto troppo tranquillo -sussurro` Shikamaru, teso- Non una trappola, niente...”

“Gia`, hai ragione...”gli rispose Sakura, tormentata dagli stessi dubbi. Erano arrivati all'ufficio del direttore, ma ora non sapevano come procedere.

L'ambiente era abbastanza modesto, per quanto appartenesse ad una carica sicuramente importante. Su due pareti erano appesi molti quadri raffiguranti persone o avvenimenti importanti, come ad esempio, in quello centrale, l'incontro tra Hashirama Senju e il leader del Villaggio del Vortice. Un'altra parete era occupata da una piccola libreria, la quarta, quella dietro la scrivania, posizionata al centro della stanza, era spoglia.

All'improvviso, la sensazione di familiarità che Naruto provava da quando erano entrati nella biblioteca, e che era aumentata sempre più d'intensità, gli forni` la soluzione. Meccanicamente, Naruto si alzo` e prese un libro, apparentemente a caso, dalla piccola libreria. Quando fu completamente fuori, fu pero` richiamato subito al suo posto, spinto da una immensa forza. Mentre il libro rientrava, sulla parete dietro la scrivania si apri` una porticina, che conduceva ancora più in profondità nella terra. Senza indugiare varcarono la soglia e scesero le scale ancora più antiche delle precedenti. Le scale conducevano ad una piccola sala templare, sprovvista pero` di tutti i riferimenti religiosi tipici dei templi tradizionali. Al centro della sala vi era un leggio riccamente decorato in oro, con sopra, chiuso, un semplice libro, senza valore a prima vista, ma che, ne erano tutti certi, era l'obbiettivo della loro missione. Il resto della stanza era decorato con un affresco raffigurante un demone mentre uccide, un uomo dopo l'altro, un intero esercito. Dal lato opposto a quella moltitudine di cadaveri, vi era un uomo, con i capelli rossi e una tonaca bianca intento a manforte al demone, uccidendo i nemici che tentavano di fuggire. Alla fine del ciclo, non uno degli avversari era sopravvissuto.

“Ecco il risultato di moltissimi anni di lavoro... Spaventoso, non trovate?” chiese una voce alle loro spalle.



Bar 4 Parole
Ciao a tutti!
Innanzitutto: BUON NATALE!!
Grazie per aver letto anche questo capitolo e per le recensioni!
Ci si vede!
 

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Capitolo 5
*** La Prima Vera Guerra ***


   “Spaventoso, non trovate?”

Tutti si voltarono, afferrando in un attimo un kunai. Ma erano soli, e la stanza era deserta, eccetto per loro.

“L-l'avete s-sentit-to anche v-voi?” chiese Naruto, bianco in volto.

“S-s-si...” balbetto` Sakura, rifugiandosi con Hinata dietro Naruto e Shikamaru.

Hey moccioso! Io questo chakra lo conosco! -intervenne Kurama- E` lei, si ne sono sicuro! E`...”

“Naruto! Cosa dice il Kyuubi?” lo riscosse all'improvviso Sakura, ancora visibilmente spaventata, accorgendosi dell'espressione vacua di Naruto, che caratterizzava i suoi dialoghi interiori con la Volpe.

Ma la voce parlo` ancora: “Immagino mi abbia riconosciuto.”

Ascoltandola nuovamente riconobbero una voce femminile. Era dolce e rassicurante, tanto da indurli ad abbassare le armi, ma il buon senso prevalse, convincendoli a riportarle in posizione di difesa. E lentamente, di fronte a loro, apparve dal nulla una donna, con dei bellissimi capelli rossi. Il viso aveva i lineamenti tipici del clan Uzumaki, per quanto Naruto aveva potuto constatare tra Nagato e Kushina, delicati ma che trasmettevano una grandissima forza di volontà. Gli occhi, di un profondo color nocciola, mostravano la saggezza tipica degli anziani, ma racchiusa in un corpo da ventenne. Indossava un kimono bianco e oro, che le conferiva, unito al suo portamento, un'aria regale, ma non intimidatoria.

“Io sono Mito Uzumaki, moglie del Primo Hokage Hashirama Senju, sorella del leader del Villaggio Ashina Uzumaki. Potete riporre le armi, giovani ninja di Konoha, non vi attaccherò. -per poi aggiungere guardando fissamente qualcosa immediatamente dietro la testa di Naruto- E anche se lo facessi, solo uno di voi potrebbe sperare di sopravvivere.”

Naruto, cambio. Mito-Sama, non siete cambiata di una virgola.”

“Neanche tu, Kyuubi, da quanto vedo. Almeno all'esterno. Alla fine le parole che ti dissi prima di 'separarci' si sono avverate. -poi guardando nuovamente Naruto- Giovane Uzumaki, dimmi chi sono i tuoi genitori, e perché ti hanno dato un fardello pesante come la Volpe.”

“I miei genitori erano Kushina Uzumaki, precedente forza portante, e Minato Namikaze, Quarto Hokage. Sono morti il giorno della mia nascita, e hanno rinchiuso dentro me Kurama per salvare il villaggio.”

“Ah, quindi sei tu, allora. Ho sentito abbastanza parlare di te, ma non ti avevo riconosciuto -disse con un risolino, poi rispondendo alla faccia stupita di Naruto aggiunse- Più tardi ti sarà tutto chiaro.”

Eh-eh, neanche la morte ha cambiato il suo caratteraccio”

Mentre Kurama affermava ciò, gli altri si erano presentati a Mito.

“Sento che ci sono cosi` tante cose che vi state chiedendo... -disse più a se stessa che agli altri- da dove posso cominciare...”

Erano tutti troppo scossi da quell'inaspettato incontro per poter solo proferire parola. Solo Kurama, che, volente o nolente, conosceva bene Mito, le disse:

Magari potresti spiegarci come sia possibile che tu sia qui con noi... o magari cosa significhi quella pittura... oppure...”

“Grazie, Kyuubi -lo interruppe- Penso che inizierò dal primo punto che hai gentilmente proposto. Mettetevi comodi, sarà una lunga storia.

Come tutti sapete, moltissimi anni fa il Villaggio del Vortice fu distrutto dai nemici della Foglia. Quella notte fu un incubo per gli abitanti, costretti a fuggire dalle proprie case e abbandonare tutti i propri averi, con la speranza di trovare un nuovo luogo da chiamare casa. I ninja arrivarono dal Nord. Fu un attacco, per quanto ce lo fossimo aspettati e ci fossimo preparati in anticipo, devastante. Il loro piano d'attacco era semplice, ma al tempo stesso efficace. Per prima cosa gli utilizzatori dell'elemento di Terra avrebbero distrutto le mura del villaggio, per permettere agli altri di radere al suolo ogni cosa. Non avevano pero` scioccamente incluso nei loro piani il rischio di trovare la strenua difesa che i ninja del villaggio gli opposero. Come dovreste ben sapere la nostra eccellenza era nel campo dei sigilli. Disseminammo nella città numerosissime trappole, con l'unico scopo di difendere i civili che si erano rifugiati nella grande biblioteca. Molte svolsero il loro compito, sigillando per sempre il chakra di coloro che avevano avuto la sfortuna di incapparci. Ma molte altre non furono mai attivate, e sono tuttora a guardia di questo palazzo. Se non fosse stato per Noi sareste già incappati in almeno due di quei sigilli.”

“Noi? Ma cosa...?” incomincio` Naruto dubbioso

“Non mi piace essere interrotta, Uzumaki Naruto. -disse guardandolo severamente, per poi continuare come se non fosse mai stata interrotta- Con i cittadini al sicuro, i nostri ninja poterono lottare strenuamente contro gli assalitori, ma furono sopraffatti. Non ebbero altra opzione se non rifugiarsi con i civili, in attesa di nuovi ordini.

Resisi conto della situazione, gli anziani optarono per una soluzione drastica, quasi crudele, ma che avrebbe garantito la sopravvivenza del Clan e delle sue conoscenze. Sigillarono col più potente e segreto sigillo l'ingresso della biblioteca, separando cosi` dagli abitanti i nemici.

Ma si trovarono chiusi dentro senza nessuna via di fuga. Contemporaneamente era stata preparata un'altra tecnica, per conservare le conoscenze di coloro che erano morti quel giorno o sarebbero morti di li a poco nella biblioteca. Questo jutsu uccise tutti, ma permise all'utilizzatore di raccogliere il chakra degli abitanti, rinchiudendolo nell'unico contenitore abbastanza forte da sopportare tale potere: l'intera isola. Coloro che non avevano il pieno controllo sulla loro energia, si assopirono per sempre, condividendo pero` tutto il loro Essere con coloro che, invece, erano riusciti, dopo qualche tempo, a destarsi dal torpore causato dal sigillo. La fortuna aveva voluto che alcuni gruppi di Uzumaki puri avevano lasciato poco prima la città, garantendo la sopravvivenza genetica del clan. In uno di questi gruppi vi era tua madre, Naruto. Per quanto riguarda me, avevo lasciato il villaggio molti prima, per sposare l'Hokage e siglare il patto tra le due nazioni. Ma non tutto andò come i grandi maestri ninja del Vortice avevano previsto. A causa dell'enorme quantità di energia libera contenuta dal sigillo, questo si modifico` leggermente, richiamando il chakra di tutti gli Uzumaki ancora in vita. Ma, non essendo una tecnica di Richiamo, era eccessivamente debole, insufficiente persino per essere rilevata dai migliori ninja sensitivi. Solo alla morte, quando il chakra si disperde entrando a far parte del mondo, la potenza del sigillo e` sufficiente a spingere il chakra Uzumaki verso quest'isola, e a farlo confluire con l'energia assorbita in passato. Io sono una manifestazione di questo chakra, una delle poche abbastanza potenti da poter scivolare oltre il confinamento del sigillo senza essere dispersa nel cosmo. Eppure io riesco solo a manifestarmi in questa stanza, luogo dove fu applicato il sigillo originale.”

“Quindi l'anziana signora che abbiamo incontrato prima era...” incomincio` Sakura

“Era Yurico Uzumaki, la più saggia e potente degli anziani che governavano il villaggio con il mio caro fratello. E` l'unica con abbastanza potere da poter apparire in qualunque punto dell'isola. Si dice che da giovane abbia combattuto alla pari con il Secondo Raikage, ma e` di animo buono e giusto. Bene, ora se avete domande... altrimenti continuerò la mia storia...”

“Ecco... una cosa ci sarebbe... -disse Naruto, piano- Prima ha nominato mia madre... Ecco, non e` che, magari, potrei...”

“No, mi dispiace, caro -gli rispose dolcemente- non puoi. Grande e` la forza di volontà di Kushina, ma il suo potere non e` abbastanza per passare. Spero tu capisca...

Bene, allora. L'altra curiosità che vedo in voi. L'affresco. Questa storia risale a tempi lontanissimi, tanto antichi da essere stati dimenticati perfino dalle leggende. Le uniche testimonianze di questa vicenda sono questa sala e quel libro, che vedete abbandonato sul leggio. Nessun essere vivente conosce il suo contenuto, voi sarete i primi dopo oltre duecento anni.

Si narra di una guerra, probabilmente la prima guerra ninja della storia, avvenuta dopo la morte del Saggio delle Sei Vie. Forse non sapete che l'Eremita aveva...”

“Due figli, Indra e Ashura, costantemente in guerra tra loro.” concluse Naruto per lei.

“Sai più di quanto lasci intendere, giovane Naruto. -continuo` sorpresa Mito- Immagino che anche la tua storia sia degna di essere ascoltata, ma non e` questo il momento. Comunque si, andò cosi`. Gli uomini che avevano imparato il controllo del chakra si schierarono a favore dell'uno o dell'altro, apertamente coloro che parteggiavano per Ashura, segretamente chi per Indra.

Gli scontri tra i due fratelli continuarono per decenni, fino ad arrivare ad un punto in cui nella lotta furono coinvolti anche gli uomini. I due Semidei si affrontarono per un giorno e una notte. Quel libro che vedete, in realtà e` un diario, di uno dei generali di divisione dello schieramento di Ashura. E` grazie a lui che sappiamo anche solo dell'esistenza di questa guerra. Nonostante alcuni brani siano stati ricostruiti dagli storici del nostro clan, andò più o meno cosi`...”

 

                                                                                                                                 -§-

 

                                                                                                                                                                                                                            18-05-25 p.R.m.* Circa 20:00

Oggi e` stata un'altra giornata dedicata ai preparativi. La guerra e` imminente, e non c'è modo di evitarla. Secondo il Tenente Generale Akihiro Senju (diretto discendente di Ashura!!) potrebbe iniziare anche domani, dato che secondo gli informatori Indra-Sama ha scoperto dove suo fratello si e` rifugiato, poco lontano dalla nostra posizione, dopo la loro ultima battaglia. Nella mattinata abbiamo terminato la costruzione delle difese dell'accampamento, ma spero non serviranno, come tutti gli altri del resto.

Mi spaventa un po' l'idea di combattere usando il chakra. Ancora non sappiamo quali effetti possa avere se usato contro gli altri uomini. Inoltre cosi` facendo andiamo contro gli insegnamenti di Hagoromo-Sama, anche se, e` stato Ashura-Sama a insegnarci i rudimenti del Ninjutsu, lasciando poi a noi il compito di perfezionarli, secondo quello che lui chiama 'il proprio stile'...

Poco dopo la distribuzione del pranzo tutti noi Generali dell'esercito siamo stati convocati per quella che prevedo sarà l'ultima riunione prima di questa guerra. Abbiamo stabilito la strategia generale: prevede una prima linea di combattenti a corta distanza, schierati in modo da occupare quanto più possibile la vallata sottostante. Ai lati saranno inviati gli attaccanti a lunga distanza, con il compito di sfoltire le fila avversarie prima del primo contatto. Poi, iniziata la battaglia, questi avrebbero assaltato i nemici dai lati. L'unica incognita riguarda quali arti ninja conoscano i nemici, ma non ci e` dato modo di saperlo...

Domani dovremmo avere notizie più precise sul luogo dello scontro tra i due fratelli. Speriamo sia abbastanza lontano da qui. Onestamente tremo al solo pensiero di restare intrappolato in un loro scontro. Speriamo bene.

 

~~~~~~~~

 

                                                                                                                                                                                                                         19-05-25 p.R.m. Circa 21:30

Alla fine il Generale Akihiro si era sbagliato, la guerra non e` scoppiata oggi. Infatti Indra si e` accampato sulla montagna che sovrasta la vallata, ignorandoci completamente. Sembrava aspettare il fratello. Che pero` non e` arrivato. In cambio e` giunto un messaggero del neonato clan Uzu, con un rotolo di alleanza, che e` stato prontamente sottoscritto dal generale. Entro domani dovrebbero arrivare le loro truppe. Non chiedetemi come sia possibile. So solo che ce lo hanno promesso. Per il resto, abbiamo trascorso la giornata nei preparativi, aspettando la guerra.

 

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                                                                                                                                                                                                                               20-05-25 p.R.m. Circa 19:40

Indra e Ashura hanno iniziato a combattere! Ashura-Sama e` riuscito a condurre il fratello lontano da qui, in modo da non coinvolgerci nel loro scontro.

Incredibile a dirsi, gli Uzu hanno mantenuto la parola. Ma nessuno ha visto l'esercito. E` apparso solo un ragazzino, stamattina, che avrà visto si e no quindici primavere. Ma se il generale e` soddisfatto, meglio cosi`. Abbiamo tutti piena fiducia in lui e nella causa che difende.

Quest'attesa e` snervante, e se continua cosi` il morale degli uomini si abbasserà. Prima o poi saremo costretti a forzare un ingaggio, altrimenti siamo finiti.

 

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                                                                                                                                                                                                                               21-05-25 p.R.m. Circa 08:00

La battaglia e` iniziata, ma abbiamo ricevuto uno strano ordine: restate nascosti.
Non ho più visto il ragazzino Uzu da quando e` entrato nell'accampamento. Mi chiedo cosa abbiano deciso al QG.

 

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                                                                                                                                                                                                                              21-05-25 p.R.m. Circa 15:00

E` stato un massacro. E noi non abbiamo mosso un dito. E` stato quel... coso... apparso accanto al ragazzo... Una scena che non dimenticheremo mai. La valle, che era coperta da un manto di soffice erba verde, non e` più riconoscibile per tutto il sangue che e` stato versato. Per quanto odi dover rivivere quei momenti, faro` uno sforzo per i posteri che, spero, leggeranno e ricorderanno questa carneficina. Poi mi suiciderò. Non posso vivere dopo aver visto ciò. Per quanto mi sforzi, nemmeno la vittoria di Ashura sul fratello può in qualche modo rallegrarmi.

Dopo aver ricevuto tramite segnali luminosi il nuovo ordine, io e la mi squadra ci siamo affrettati a nasconderci tra le rocce. Eravamo sul versante roccioso della montagna sulla destra, quindi, al contrario degli altri squadroni, non avevamo niente a coprire la nostra visuale. Con l'unico cannocchiale a nostra disposizione, ho visto il ragazzino camminare da solo in mezzo al campo di battaglia. Indossava una tunica bianca che ricordava il kimono tradizionalmente indossato dalla Dea Coniglio nelle sue illustrazioni. I suoi capelli rossi erano messi particolarmente in risalto da quel candore. Non sembrava un guerriero, ma un bambino in cerca della madre. Con il cannocchiale che avevo era possibile vedere la sua espressione, di profonda concentrazione.

Aspettammo i nemici per due ore buone, e il bambino-guerriero non aveva mosso un muscolo. Finalmente, apparve la prima linea nemica.

Lentamente il ragazzo si alzo`, lisciandosi tranquillamente la veste, come se non avesse visto i ninja avversari. Questi restarono basiti nel vedere un solo ragazzino. Nessuno si mosse per qualche minuto, fin quando usci` dalla prima linea uno dei Generali avversari. Non so cosa gli disse, ma a giudicare dai movimenti delle sua labbra qualcosa tipo che scherzo e` mai questo. Per tutta risposta l'Uzu estrasse dalla manica destra un rotolo, che porse al generale. Questi lo lesse appena, per poi buttarlo ai piedi del ragazzo, ridendo.

Fu la sua condanna a morte.

Con un salto, si allontanarono entrambi. Il generale diede l'ordine di avanzare, il ragazzo traccio` una lunga serie di sigilli, cosi` velocemente che mi persi dopo appena quattro di questi.

Poggio` quindi la mano a terra. Da quel punto si creo` una ragnatela di simboli, dai quali si sprigionava una sottile nebbia, che lentamente avvolse l'intera valle. Il punto dove era più densa era il centro di quella che, immagino, sia un'evocazione. Ma l'esercito nemico non si lascio` prendere dal panico, e con una serie di forti getti di vento disperse la foschia.

La prima cosa che tutti vedemmo fu il ragazzo. Dietro di lui c'era qualcosa. Galleggiava nell'aria, con una tonaca molto simile a quella dell'Uzu, completamente bianca. I lunghi e folti capelli erano di un giallo tendente al bianco e molto disordinati. Da questi spuntavano un paio di corna rosse. La pelle del viso era blu, con alcune sfumature viola scuro. Sulla faccia era dipinto un ghigno malefico, accentuato dalla lunga lingua a punta che penzolava dalla bocca.

Aveva nella mano destra un pugnale d'osso, credo, mentre la sinistra era libera. Al collo portava una collana di perle in legno, che pero` cedette subito al giovane. Questi se la mise al collo e parlo` al demone. Sempre leggendo il movimento delle labbra, io capi` cosa stava dicendo: va e uccidi.

E la creatura andò e uccise. La prima vittima non fece neanche in tempo ad accorgersi di essere stata attaccata tanto era veloce la creatura. Mentre la prima testa cadeva, una seconda si era staccata dal corpo del proprietario. Il coltello non era neanche sporco di sangue, tanto era stato fulmineo l'attacco. Il successivo cadde a terra morto pochi istanti dopo, apparentemente senza nessuna ferita, dopo essere stato sfiorato dalla mano sinistra del demone. All'inizio i soldati provarono a combatterlo con tutte le armi a loro disposizione, Ninjutsu, Taijutsu, lame di ogni forma e dimensione, ma i loro attacchi andavano a vuoto, come se attraversassero il suo corpo.

Dopo che in molti erano caduti, nell'esercito nemico inizio` a serpeggiare il panico. Alcuni tentarono la fuga, ma furono raggiunti dal ragazzo, che fino ad allora non si era mosso. Ma la sua tunica era diventata rossa, immagino per tutto il sangue versato. Solo che non capisco come sia possibile. La loro morte, comunque, fu altrettanto rapida e indolore. Il ragazzo colpiva con una precisione degna di uno shinobi di alto livello tra le costole, diritto al cuore dell'avversario, oppure trafiggeva zone altamente delicate, occhi, gola, bocca, provocando una morte istantanea.

Continuarono cosi` a lungo, fino a quando non furono tutti morti. L'unico sopravvissuto era il generale che aveva rifiutato il trattato. Ma non lo fu per molto. Il demone, infatti, gli si avvicino` e solennemente gli mozzo` la testa con il suo coltello, ora imbrattato di sangue, al pari della tunica del ragazzo Uzu.

Divoro` il suo corpo, e raccolse la testa, ancora deformata da un'espressione di puro terrore.

La porto` al cospetto del ragazzo, che la prese e la porto` al petto, accanto alla collana, con espressione rassegnata. Con un lampo di luce, la testa e il ragazzo sparirono, ma sul monile era apparsa una nuova sfera di legno.

Il demone, raccolta da terra la collana, spari`, nella nebbia.

Rientrammo alla base, sconvolti da quello a cui avevamo appena assistito. Poco dopo di noi arrivo` Ashura-Sama, gravemente ferito, ma con Indra, morto in braccio. Avevano combattuto ininterrottamente per tutto il giorno, ma alla fine aveva avuto la meglio sul fratello. Dopo avergli dato degna sepoltura si e` lasciato curare dai nostri medici. Ancora non sa di quanto e` accaduto qui. E penso che non saprò mai cosa succederà quando lo verrà a sapere... sento il veleno che comincia a fare effetto. Non mi rimane più molto, fortunatamente.

                                                                                                                                                         Addio.

 

 

* post Rikudo mortem


Bar 4 Parole
Ciao a tutti!
So che sono passati pochi giorni dalla pubblicazione del quarto capitolo, ma questo mi e` uscito cosi` di getto che non ho potuto fare  meno di scriverlo.
Per farvi capire fino a che punto avevo l'urgenza di scrivere, vi dico che la parte finale di questo capitolo l'ho sognata. Ho poi dovuto solo ricordarla e trascriverla.
Ora pero` cominciano a venirmi i dubbi... Mannaggia a me!
Comunque ho aggiunto i titoli a tutti i capitoli, non mi piaceva molto One, Two etc.
Beh, grazie per aver letto!
Ciao!

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Capitolo 6
*** Mito Uzumaki ***


Finito il racconto, Mito tacque. Le scene che aveva descritto erano necessitavano di tempo per essere assimilate, anche dalle persone abituate a vedere la morte. Persino lei, vissuta nella sanguinosa Epoca Sengoku, carpito questo ricordo dai pochi che lo possedevano, era rimasta sconvolta.

“Che cosa e` successo al ragazzo?” chiese Naruto, più per conferma che per altro.

“Non lo sappiamo, ma sono state fatte delle supposizioni. -rispose Mito- Immagino abbiate capito chi, anzi cosa e` la creatura evocata. Si tratta del Dio della Morte. Conoscete lo Shiki Fujin? Ecco, quella e` una versione, come dire, 'addolcita' di questa evocazione.

Avverto attorno a voi -aggiunse poi indicando Naruto e Sakura- l'energia del Monte dei Rospi e della Foresta Shikkotsu, quindi sapete quali sono le implicazioni dell'evocazione di un animale che sfugge dal vostro controllo.”

“In quel caso l'evocatore corre il rischio di essere attaccato dalla creatura evocata.” risposero in coro i due.

“Esatto. Ora immaginate di evocare anche solo uno degli emissari del Dio della Morte nella loro forma fisica. Non sono proprio creature amichevoli, quindi solo un ninja estremamente abile e potente può provare a controllarne uno. Certo non un ragazzino di quindici anni. Molto probabilmente e` stato soggiogato dal demone, che dopo aver soddisfatto l'ultimo desiderio dell'evocatore, come solito tra la loro 'gente' lo ha ucciso, se non peggio.”

Sa anche cosa ha fatto Ashura-Sama quando e` venuto a sapere di questa tecnica?”

“Tu dovresti saperlo meglio di tutti, no Kurama? Dopotutto, c'eri a quel tempo.” gli chiese Naruto, colto da questo improvviso dubbio.

Tsk, come se appena nato mi fossi impicciato in affari umani. In quel periodo mi trovavo tra le montagne del Nord a caccia di una piccola yokai insolente...”

“Comunque -continuo` Mito- anche qui sono solo ipotesi, stavolta basate su un documento segreto, andato distrutto con l'attacco della città che descriveva una visita di Ashura qui, dove viveva il clan Uzu. Si suppone che ne abbia vietato l'utilizzo e la trasmissione. Ma per noi Uzumaki la cultura e` sempre stata sacra, quindi trascrissero una sola copia del contratto di evocazione, proprio nel diario qui presente, forse per far comprendere la pericolosità della tecnica.”

“Perché a volti si riferisce al suo clan come Uzu e altre come Uzumaki, non e` uguale?” chiese Hinata, che aveva colto questo piccolo particolare. Mito fu pero` anticipata da Shikamaru.

“E` abbastanza semplice. -disse- Ad un certo punto della sua storia il clan originario deve essersi fuso con un altro, e per mantenere l'unita` all'interno del gruppo hanno unito i cognomi. Dico bene?”

“Esatto, Shikamaru.”

Un attimo di silenzio, poi Sakura chiese:

“Ma se e` una tecnica proibita addirittura dal figlio del Saggio, perché l'Hokage ci ha chiesto di recuperarla?”

“Questo non so dirvelo, ma di certo quel libro non si muoverà di li.” rispose. Non era una minaccia, ma una semplice constatazione.

Questo potrebbe essere un problema, Mito. Questi mocciosi sono tipi tenaci, fidati”

“Non dubitiamo del loro coraggio o della loro lealtà verso il Villaggio, ma temiamo cosa possa accadere se la tecnica cadesse in mani sbagliate. Per quanto ne sappiamo se le Nazioni venissero a sapere di questa evocazione potrebbe benissimo scatenarsi la Quinta Guerra. E` decisamente azzardato portarla fuori da questo luogo.”

“Ma la nostra missione richiede il suo recupero, quindi mi dispiace, ma dobbiamo prenderla, anche a costo di combattere.” esclamo` Sakura con fermezza.

La tensione tra le due parti era alle stelle.

Sapevano di trovarsi difronte ad una kunoichi estremamente abile, supportata da una quantità di chakra inimmaginabile. Ma dovevano almeno provarci, ne andava del loro onore di Ninja.

“Se proprio dovete... -disse con un sospiro- Gli abitanti di Konoha hanno davvero ereditato l'Eredità del Fuoco di mio marito allora.”

La prima a cadere fu la stessa Sakura, che fino ad un secondo prima la guardava con aria di sfida. Poi fu il turno di Shikamaru, che cadde senza neanche emettere un verso di dolore. Hinata tento` di resistere all'attacco ricoprendosi con uno strato di chakra, come fosse una barriera. Ma l'attacco di Mito, che non si era neanche mossa, era troppo forte per le sole forze della ragazza, che si accascio` al suolo poco dopo. Naruto invece si avvolse nel manto di chakra della Volpe. Retto l'attacco a lui indirizzato, contrattacco` creando un clone, sprovvisto del chakra del Bijuu, a cui ordino` di distrarre Mito mentre lui raccoglieva l'energia naturale.

Il clone provo` ogni attacco di Taijutsu, pugni, calci, testate, kunai e shuriken, ma la sua avversaria fu semplicemente trapassata. Con un piccolo gesto della mano il clone scomparve, ma nel frattempo Naruto aveva raggiunto la sua Forma Eremitica potenziata dal chakra di Kurama.

Alla scomparsa del clone, Naruto e la Volpe avevano ricevuto tutte le informazioni ottenute durante la piccola scaramuccia.

Naruto -disse mentalmente la Volpe- gli attacchi fisici non hanno effetto su di lei. Tieni presente che e` solo una raffigurazione del chakra dell'isola!”

“Se hai qualche suggerimento, sbrigati.- gli rispose Naruto- Altrimenti fammi pensare.”

Tsk, ovvio. Stavo dicendo. Essendo fatta di chakra puoi colpirla o difenderti dai suoi attacchi solo col chakra, o con qualcosa ricoperto di esso. Ecco perché la mora ha resistito al suo attacco, anche se solo per un secondo.”

“Ma certo!! E` ovvio, come ho fatto a non pensarci! Grande, Kurama!” gli rispose allegramente, felice di avere qualcosa su cui lavorare per poterla battere. Poi rivolta a Mito:

“Cosa hai fatto ai miei amici!?”

“Sono solo svenuti, non ho intenzione di uccidervi. Ma ti consiglio caldamente di arrenderti e andartene sulle tue gambe.”

Urlando Mai! si getto` sull'avversaria, colpendola con un pugno ricoperto del suo chakra. Mito non si aspettava che il giovane avesse scoperto come contrattaccare cosi` in fretta, quindi l'attacco centro` in pieno il bersaglio, scaraventandola contro la parete opposta. Ma non aveva sortito nessun effetto, giusto qualche capello fuori posto.

Rialzandosi, Mito disse con un ghigno: “Bene allora. Vediamo di cosa sei capace.”

E parti` all'attacco, colpendo Naruto con il palmo della mano. Un attacco potenzialmente devastante, se i riflessi del biondo non fossero stati potenziati dal chakra Eremitico. Con un salto evito` l'attacco dell'avversaria, e si preparo` a colpirla con un altro calcio. Ma questa si giro` di scatto e lo paro` con il gomito.

Ha buoni riflessi penso` Naruto, nell'attimo di pausa che segui` la parata Cambiamo strategia. Pose le mai nel suo sigillo preferito ed evoco` tre copie, che fece attaccare per crearsi una copertura. Contemporaneamente creo` un Rasengan di dimensioni normali, ma infuso del chakra della Volpe, conferendogli una potenza distruttiva dieci volte superiore a quella di un comune Rasengan.

I cloni furono distrutti rapidamente, ma distrassero Mito abbastanza a lungo da permettere al vero Naruto di lanciare la propria tecnica. L'avversaria se ne accorse appena in tempo per creare dal nulla una lucente barriera di puro chakra, che assorbi` la tecnica.

Accecato dalla luce emessa, non vide la sagoma di Mito scivolargli dietro, pronta a colpirlo in uno degli snodi principali del suo chakra. Ma Naruto non si affidava solo alla vista, quindi, con uno scatto improvviso, si getto` a terra e le tiro` un calcio, imitando il Loto Frontale di Lee.

Ma la kunoichi gli afferro` il piede e lancio` Naruto in aria, pronta a mettere fino allo scontro. Ma Naruto, già trovatosi in una situazione simile contro Kakashi, creo` un clone che lo spinse di lato, ricevendo poi il colpo al posto dell'originale, che atterro` sul muro opposto, accanto agli amici svenuti.

Il fatto di essere nuovamente li gli fece pensare che lo spazio in cui combattevano era molto stretto, quindi entrambi dovevano limitare la potenza dei propri colpi. Mito probabilmente penso` la stessa cosa, poiché, formando con le mani una lunga serie di sigilli, modifico` lo spazio attorno a loro, ingrandendo a dismisura la stanza, al punto da rendere indistinguibili le pareti e il soffitto.

“Bene -disse poi- ora non dovremo più trattenerci, contento?”

“Altroché! Ora posso finalmente riempirti di pugni fin quando non ci darai il libro!”

“Oh beh, allora provaci -gli rispose con tono provocante- Fammi divertire, giovanotto!”

Si scagliarono uno contro l'altra. Naruto creo` un piccolo Rasengan, che lancio` contro l'avversaria per creare un'apertura nella sua difesa. Ma questa non si lascio` sorprendere, schivando con un'elegante piroetta l'attacco e preparando un proiettile d'acqua, che poi sputo` contro Naruto appena fu abbastanza vicina, in modo da essere inevitabile. Naruto fu colpito in pieno, ma spari` in una nuvola di fumo, per riapparire alle sue spalle con un kunai avvolto dal chakra.

L'attacco fu bloccato da una lama, anche questa di chakra, spuntata dal nulla in mano a Mito. Iniziarono cosi` a scambiarsi colpi sempre più veloci e violenti, tanto che sia la lama che il kunai si ruppero. Naruto getto` il kunai e si allontano` saltando. Cominciava ad avere il fiatone, anche se a supportarlo c'era tutto il chakra Yin e Yang della Volpe e, all'occorrenza, minima parte del chakra degli altri Cercoteri.

Attinse quindi una grande quantità di chakra da Kurama, al quale mischio` anche il suo, creando una teriosfera e alterando il chakra della Volpe in fuoco e il suo in vento. Il risultato fu una enorme sfera di fuoco blu, che fu lanciata verso Mito.

Shakuton – Bakuhatsu Rasengan”

Anche questa volta Mito evoco` la barriera di chakra, ma la sfera esplose prima di essere assorbita, generando una fortissima vampata di calore, che la colpi` in pieno.

L'attacco non l'aveva ustionata come sarebbe successo a qualunque altro ninja vivente, ma la grande quantità di chakra coinvolta aveva in qualche modo interferito con il suo, facendole accusare il colpo. Quando si rialzo`, decise di ricorrere a una delle tecniche che aveva appreso dal cognato. Compose velocemente i sigilli Topo, Bue, Tigre, Serpente, Cavallo, Gallo e urlo` di rimando “Suiton - Suiryuu no Jutsu", evocando dal nulla, proprio come gli aveva insegnato Tobirama, un enorme drago d'acqua e lo indirizzo` contro Naruto. Nel contempo concentro` il chakra nella bocca e sparo` un singolo proiettile d'aria, che fini` coll'aumentare la velocità di movimento del drago.

Naruto tento` di evitare l'attacco, ma sapeva che non avrebbe mai fatto in tempo. Si ritrovo` quindi costretto a attingere al potere di Shukaku per evocare uno scudo di sabbia, che lo difese assorbendo l'impatto.

Ringraziando mentalmente il Demone Tasso riparti` all'attacco lanciandosi contro Mito, determinato a mettere fine all'incontro.

Colpi` con un calcio da destra, che fu pero` schivato con un lieve spostamento all'indietro, al quale segui` una sequenza di calci e pugni che costrinsero Mito alla difensiva. Durante questa catena Naruto aveva portato le mani a formare un sigillo e aveva evocato e nascosto delle copie di se. Quando diede l'ordine queste apparirono e bloccarono gli arti dell'avversaria, aprendo le sue difese. Naruto preparo` un nuovo Rasengan, che colpi` in pieno il suo petto. Le copie furono coinvolte nell'esplosione che segui` e scomparvero.

Anche Mito, pero`, non c'era più. Naruto la percepì dietro di se troppo tardi, quando questa lo aveva già quasi colpito. L'unica cosa che potette fare fu spostarsi leggermente, in modo da evitare che colpisse i condotti principali del chakra. Fu scaraventato violentemente a terra, e non riusci` a evitare nessuno dei colpi che gli furono inferti in seguito, fin quando la Volpe prese il controllo, sfuggendo ai colpi con la sua velocità disumana. Ma Mito non era da meno, visto che continuava ad apparire alle sue spalle, come se niente fosse. Kurama si trovo` quindi costretto a far apparire le nove code, per coprirsi le spalle mentre sistemava i canali di chakra del ragazzo.

L'operazione richiedette appena qualche minuto, dato che non aveva più i limiti imposti dallo Hakke Fuin, ma il tempo sembro` passare con incredibile lentezza.

Mito aveva tentato più volte di superare la protezione fornita dalle code, ma non aveva mai avuto successo, poiché queste continuavano a muoversi casualmente, senza uno schema che poteva essere sfruttato per aprirsi un varco.

Tentando di prendere tempo, Kurama le chiese: “Come fai ad apparire sempre alle nostre spalle? Non mi risulta tu abbia mai imparato l'Hiraishin no Jutsu dal Secondo, e non ci siamo mai separati per un secondo noi due. Letteralmente.”

“Non si tratta di quella tecnica, Kurama. Io sono puro chakra, quindi non sono vincolata allo spazio o al tempo.”

Ah, capisco. Illuminante. -poi aggiunse mentalmente- Moccioso, cerca di non farti colpire. Non possiamo continuare così. Manterrò le code a protezione, ma non provare a controllarle, finiresti per inciamparci sopra, se ci va bene. Lascia fare a me.”

“Grazie, Kurama -gli rispose- Andiamo!”

E si getto` nuovamente all'attacco. Si scambiarono una serie di colpi, parati o schivati da entrambi i lati. Mentre si allontanavano, senza comporre alcun sigillo, Mito inspiro` profondamente ed esclamo` “Fuuton – Daitoppa”. Un violentissimo getto d'aria raggiunse in pieno Naruto, che fu scaraventato via. Subito dopo aver lanciato la tecnica Mito scomparve. L'unica cosa che Naruto senti` fu un tonfo sordo, e un fastidio lungo la schiena. Allora capi` che doveva essergli nuovamente apparsa dietro, approfittando della distrazione causata dalla tecnica, ma Kurama aveva parato nuovamente il colpo.

Ma lei non era già più li. Si era trasportata sopra di lui, pronta a colpirlo. Fu con enorme sforzo che Naruto riusci` a usare il suo corpo come base d'appoggio per uscire dalla corrente d'aria che lo stava ancora spingendo via.

Tornato a terra disse a Kurama “Non va bene, non si può continuare così. Comincio a stancami sul serio. Hai un piano?”

Non distrarti! E comunque, no, non ancora.”

Con un sospiro, osservo` l'avversaria. Non sembrava affaticata dallo scontro, ma era profondamente concentrata.

All'improvviso questa sfodero` nuovamente la sua lama di chakra e si fiondo` contro Naruto. Questi non estrasse un altro kunai, ma si affido` allo Stile dei Rospi. Era una strategia rischiosa che richiedeva un elevato consumo di chakra, ma in compenso forniva il totale controllo del chakra attorno a se. Non toccava mai direttamente la lama avversaria, lasciava solo che il suo chakra la colpisse con la forza di un incudine. Dopo qualche colpo Mito si rese conto di essere in svantaggio in quel tipo di combattimento, per cui fece scomparire la lama con un gesto della mano e lancio` due proiettili, uno d'acqua e uno d'aria, che a meta` strada si fusero in un getto ad alta pressione. Naruto schivo` l'attacco all'ultimo, ma non riusci` ad evitare un profondo taglio sulla guancia destra.

Distratto dalla ferita, non si accorse che Mito gli era accanto, ma senti` quando la sua connessione col chakra della Volpe fu bloccato. Per la prima volta da molto tempo non sentiva più la presenza di Kurama nella sua testa, ma non era una liberazione, come a volte aveva pensato durante i loro battibecchi, poiché si senti` stranamente solo. Le code si ritirarono e il rivestimento di chakra scomparve con loro. A sorreggerlo c'era solo il chakra Eremitico, anche questo oramai agli sgoccioli. Mito lancio` nuovamente un proiettile d'acqua, che colpi` in pieno Naruto. L'unica cosa che gli impedì di essere travolto dall'acqua fu un piccolo scudo creato attorno a lui dal chakra naturale.

Esausto, cadde a terra. Non aveva più molte energie. Sentiva il corpo pesante, e le braccia doloranti. Il taglio sulla guancia bruciava e l'ultimo attacco doveva avergli rotto almeno una costola.

Rialzandosi, vide che Mito non si era mossa. Lo guardava, con aria di sfida. Fu solo questo a dargli la forza di rialzarsi. Voleva dargliele di santa ragione, fino a toglierle quel sorriso dalla faccia. Accanto a lei, pero`, apparve una figura, che Naruto riconobbe come Yurico Uzumaki, la vecchia che avevano trovato all'ingresso della biblioteca.

“Mito, per quanto ancora hai intenzione di divertirti? -disse con voce severa, che pero` non riusciva a nascondere una traccia di divertimento- Non vedi come lo hai ridotto? Basta con questa pagliacciata.”

“Certo Yurico-Sama.” le rispose. Poi rivolgendosi a Naruto “Mi dispiace ragazzo, ma la nostra sfida termina qui. Sei stato un valido contendente. Addio.” Cosi` dicendo, spari` nuovamente.

L'unica cosa che Naruto senti` fu un leggero colpo sulla nuca.

Poi svenne.



Bar 4 Parole
Ciao a tutti!
Scrivere questo capitolo mi e` costato grande fatica. E` difficile scrivere di un 1v1, perche` si rischia di essere ripetitivi.
Spero sia uscito bene, pero`.
Una nota. Per il nome del nuovo rasengan (Shakuton – Bakuhatsu Rasengan) sappiate che ho usato Google Translator (quindi non il massimo dell'affidabilita`) e poi ho tolto qualche sillaba per rendere il nome piu` udibile in italiano. non ho mai studiato giapponese, ma Bakuhatsu (爆発) vuol dire Esplosione. Quindi letteralmente Rasengan Esplosione, anche se io intendevo Rasengan Esplosivo. gli altri nomi invece li ho presi da internet, quindi dovrebbero essere giusti.
Un grazie a chi ha letto e recensito finora!

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Capitolo 7
*** Il Mondo e` Sempre in Guerra... ***


-Vieni.

-Chi sei? Fatti vedere!

-Vieni.

Una luce. E` accecante e fa male, ma non posso fare a meno di seguirla.

-Vieni.

-Eccomi.

Il dolore aumenta, ma contemporaneamente mi sento più vivo.

All'apice del vitale dolore, apro gli occhi.

~~~~

Shikamaru era steso sul fianco, in una stanza illuminata solo da una candela. Non sapeva come ci era giunto. L'ultima cosa che ricordava era una donna, ma non ricordava cosa aveva detto.

Poi come fosse stato colpito da un fulmine o travolto da una valanga, ricordo` la missione, il tempio e le storie raccontate dalla donna. Solo non ricordava ancora il suo nome...

Provo` ad alzarsi, ma un fortissimo mal di testa lo costrinse a rimanere almeno seduto. Trascorse cosi` alcuni minuti, per poi decidere di ritentare. A fatica riusci` a reggersi in piedi. Lentamente, si guardo` intorno per cercare di capire dove era finito, ma soprattutto dove fossero gli altri.

Riconobbe la stanza dai quadri che la decoravano. Solo dopo noto` che la candela era accesa sulla scrivania. Vide Sakura e Hinata sdraiate in un lato della stanza, Naruto dall'altro. Andò dalle ragazze, per controllare le loro condizioni, e magari svegliarle. Le scosse un po', ma alla fine si arrendette. Si avvicino` a Naruto, trovandolo alquanto malconcio.

Deve aver combattuto per il libro. Idiota. Ma almeno e` vivo penso` sorridendo beh, mi tocca aspettare... che seccatura.

Volto` le spalle a Naruto e fece per risedersi dove si era svegliato, ma la sua attenzione fu attirata fuori dalla stanza. La porta era semichiusa, lasciando intravedere l'esterno. Una candela era appoggiata fuori la porta, e lasciava intravedere un corridoio secondario che non avevano notato all'andata. Lì un altro puntino luminoso rischiarava le tenebre che da anni avvolgevano ogni cosa. La curiosità sopita di Shikamaru si risveglio` improvvisamente.

Potrebbe essere una trappola... Ma se non siamo stati attaccati mentre dormivamo, non lo faranno proprio adesso. Vabbè, scriverò un biglietto.

Sulla scrivania trovo` una penna, strappo` un piccolo pezzo di pergamena e scrisse dove si era diretto. Quindi usci` dalla stanza.

Segui` a lungo la luce delle candele poste lungo il tragitto, in un dedalo di stanze e corridoi. Se avesse dovuto tornare indietro senza la guida della luce, si sarebbe perso in poco tempo.

Attraverso` stanze di ogni tipo: in alcune c'erano grandi e soffici poltrone, singole o a coppie, vicino a dei camini ormai distrutti. In altre c'erano invece palestre, piscine, bersagli e ogni altro ambiente o strumento necessario al proprio allenamento.

Questi Uzumaki non si facevano proprio mancare nulla...

Dopo aver camminato per oltre venti minuti, arrivo` ad una saletta, particolarmente spoglia, con solo un camino, una poltroncina e un tavolo. In questa sala terminavano le luci, segno che la caccia al tesoro era finita. Ma del premio non c'era traccia.

Shikamaru si getto` sulla poltrona, per riprendere fiato, maledicendo la propria curiosità per averlo fatto camminare tanto a lungo per nulla.

Stette seduto sulla poltroncina per qualche minuto, per poi alzarsi e cominciare il percorso a rovescio. Solo per caso si accorse di una zona più scura sul tavolo, che prima non aveva notato. Si avvicino` e vide un libro. Lo prese e cerco` il titolo sulla copertina e sul dorso. Non c'era scritto niente. Allora apri` la prima pagina e lesse le prime parole.

Ciao, Naruto.

Riconoscendo la scrittura, chiuse il libro e lo mise in tasca, immaginando la reazione dell'amico a questo inaspettato regalo. Sorridendo, usci` dalla stanza seguendo nuovamente le candele.

 

Nel frattempo Hinata e Sakura si erano svegliate. In un primo momento si erano preoccupate nel non vedere Shikamaru, ma fortunatamente Sakura aveva notato il foglietto di pergamena sulla scrivania. Solo che nessuna delle due aveva visto alcuna luce fuori dalla porta.

Magari si sono spente pensarono, tranquillizzandosi.

Passarono il tempo nella stanza chiacchierando del più e del meno, aspettando che Naruto si svegliasse e Shikamaru ricomparisse. Non erano troppo preoccupate per il ragazzo steso accanto a loro, si era trovato in situazioni ben peggiori e se l'era sempre cavata.

Non seppero quanto passo` prima che Naruto si svegliasse, ma quando accadde la quiete che regnava nell'ambiente fu definitivamente rotta.

Per prima cosa verifico` che le due stessero bene, chiese di Shikamaru e solo allora si ricordo` di essere stato battuto.

“Bene, io torno sotto e vado a prendere il diario!” disse risolutamente.

Ricordandosi della serratura nascosta, tiro` via uno ad uno tutti i libri dalla biblioteca, senza pero` riuscire a trovare quello giusto. Infine tento` di abbattere con ogni mezzo la porta, ora indistinguibile dalla parete, del tempio. Solo allora Sakura decise di intervenire, facendolo calmare a suon di pugni. Dopo qualche minuti di amorevole pestaggio, Sakura si ritenne soddisfatta, e lascio` Naruto in un angolino a far sbollentare il bruciore della sconfitta.

Avevano fatto talmente tanto rumore che Shikamaru si accorse di loro ancora prima di poter vedere il puntino luminoso della prima candela fuori la stanza.

Sospirando per la loro imprudenza, si diresse a passo svelto verso gli altri.

Arrivo` poco dopo, con la solita espressione annoiata.

“Beh, direi che sia il caso di andare, visto che non si riesce a rientrare...” disse dopo che gli ebbero raccontato i vari tentativi di Naruto.

Mentre cercavano l'uscita dalla biblioteca, Naruto descrisse gesticolando lo scontro con Mito, aiutato da Kurama, che nel frattempo aveva riaperto il canale che collegava i loro chakra.

Poi fu il turno di Shikamaru, che racconto` del perché era uscito, omettendo pero` il ritrovamento del libro. Terminati i racconti, erano tornati all'esterno.

Era l'alba, e le nuvole in lontananza tinte di molte sfumature rosse. L'aria era frizzante e mossa da un leggero venticello, che scompigliava i capelli delle ragazze.

Tornarono nella casa che avevano usato come rifugio all'andata e mangiarono gli ultimi avanzi stantii, che pero` furono divorati in pochi bocconi.

“Naruto, faresti meglio a da avvertire il maestro Yamato che stiamo tornando...” disse Sakura.

“Giusto, hai ragione, cosi` almeno ci fanno trovare qualcosa da mangiare! Kuchiyose no Jutsu!”

E da una nuvoletta di fumo apparve un piccolo rospo. Non era molto più grande di una mela, ma sprizzava energia da ogni poro e la mostrava saltando in continuazione da una parte all'altra. Sulle guance aveva delle piccole chiazze gialle, che risaltavano sulla pelle marrone. La coda aveva due biforcazioni, che si muovevano ogni volta che il rospo cambiava direzione in salto. Ma la cosa più strana erano le zampe. Su di esse erano infatti incisi degli strani simboli, che emettevano un lieve bagliore ogni volta che compiva un salto. Ma era talmente lieve da sembrare solo un riflesso del sole alle loro spalle.

“Hey piccoletto, calmati! -gli disse Naruto, divertito da tanta euforia- Non ti ho mai visto sul Monte Myoboku, chi sei?”

Smettendo per un attimo si saltare disse: “Io sono Masaki, uno dei Tenshi di Ogama Sennin. Sono un rospo messaggero. Piacere di fare la tua conoscenza, Naruto-Sempai!”

“Eh-eh, non chiamarmi Sempai, mi fai sentire vecchio! Comunque, ecco la tua missione. Va dal Capitano Yamato e riferiscigli che stiamo tornando affamati, e sottolinea affamati!”

Ma fu costretto ad urlare le ultime parole, visto che il rospetto, a meta` discorso, aveva fatto il saluto militare ed era saltato lontano ad una incredibile velocità.

'Wow, un Naruto Due” disse Sakura tra le risate.

“Bene, ora possiamo incamminarci anche noi.” disse Hinata, cercando di trattenersi, diversamente dell'amica.

“Si!” le fecero eco gli altri.

 

Corsero per tutta la giornata nella foresta, giungendo a sera sulla costa.

Guardando il romantico tramontare del sole sul mare, in un primo momento non si accorsero della piccola macchia di inchiostro ai loro piedi, che cercava di attirare la loro attenzione. La videro solo quando Naruto emise un urlo, morso ad una caviglia. Era un topo d'inchiostro, uno di quelli usati da Sai per le esplorazioni su larga scala. Soddisfatto di essersi fatto notare, si diresse verso nord, guidandoli alla nave.

La avvistarono dopo una decina di minuti, ormeggiata vicino una piccola spiaggia, dove Yamato aveva costruito una piccola casetta rigorosamente in legno. Arrivati sull'uscio, bussarono. Ma non venne nessuno ad aprire. Riprovarono dopo qualche minuto, ma anche questa volta nessuno li accolse. Decisero quindi di controllare nella nave, sensi all'erta. Corsero sulla limpida acqua marina e con un salto giunsero sul ponte.

Li trovarono sdraiati a terra, profondamente addormentati, con affianco due canne da pesca con l'amo in mare. Sollevati, li svegliarono.

“Eh-eh, scusateci... -inizio` Sai- Abbiamo ricevuto il tuo messaggio, Naruto, e avevamo pensato di pescare qualcosa...”

“Ma alla fine ci siamo addormentati!” concluse ridendo Yamato.

Scesero quindi a terra e prepararono i pesci che avevano pescato.

Dopo poco un piacevole aroma si sparse per l'ambiente, facendogli dimenticare del tutto lo spavento preso. Durante la cena, che era consumata in una stanza addobbata solo con un tavolo e sei sedie, Sai chiese: “Come e` andata la missione?”

“Un fiasco... -rispose Shikamaru- Che seccatura...”

“Se e` possibile chiedere... -incomincio` Yamato- Quale era l'obbiettivo?”

“Credo di non potervelo dire... Mi dispiace” intervenne Sakura, notando che Naruto stava per rivelarglielo.

“Oh, andiamo... Io e Sai siamo cresciuti a pane e segretezza nella Radice...”

“Credo che possiamo dirglielo, Sakura. Basta che non ne facciate parola con nessuno” disse Hinata, assecondando Naruto. Con un sospiro, acconsenti` e insieme raccontarono quello che Mito aveva detto loro.

“Ah, capisco. Ecco il perché di tutta questa segretezza. Ma in fin dei conti, data la protezione che dispone, non vedo il motivo di questo recupero...” disse Yamato alla fine.

Cominciarono quindi a fare le più svariate ipotesi, ma dopo solo un'ora erano tutti entrati nel mondo dei sogni. La mattina seguente si svegliarono di buon ora. Dopo una rapida colazione, radunarono le loro cose, e salparono verso la Terra del Fuoco.

 

Arrivarono a Konoha nel pomeriggio del terzo giorno di viaggio. Avevano percorso al contrario il tragitto fatto all'andata. Mancavano da poco più di una settimana, ma già cominciavano a sentire nostalgia del loro villaggio.

“Finalmente a casa! -esclamo` Naruto, contento- Non vedo l'ora di farmi una bella ciotola di ramen!”

“Hey Naruto, devi fare rapporto all'Hokage, non dimenticartene. -gli ricordo` Shikamaru- Beh, io vado. Ci si vede.” Cosi` dicendo spari` in una nuvoletta di fumo bianco.

“Vado anche io -aggiunse poi Hinata- Ci vediamo dopo, Naruto?”

A queste parole arrossirono entrambi fino alle orecchie. Dopo qualche secondo di imbarazzo le rispose “C-certo! P-passo s-stasera alle otto?”

Annui` e saluto` con un gesto della mano, incamminandosi verso il quartiere Hyuuga.

“Aww che carini che siete!!!” esclamo` Sakura spupazzandosi Naruto come un bambolotto quando Hinata fu fuori dal campo visivo.

“Dai Sakura-chan lasciami!” disse il ragazzo cercando di liberarsi dalla presa dell'amica.

“E da quand'è che balbetti in sua presenza? -chiese con una vena di malizia- Prima era il contrario!”

Camminando erano giunti davanti all'ospedale del villaggio. Qui Sakura si separo` da Naruto, con la scusa di controllare la situazione di alcuni pazienti che seguiva regolarmente. In realta` voleva informarsi sugli ultimi avvenimenti del villaggio, e non c'era informatore migliore delle vecchiette che venivano a fare dei controlli.

Cosi` Naruto si diresse da solo verso il palazzo dell'Hokage, pensando a cosa dire al maestro sul fallimento della missione. Appena annuncio` la sua presenza fu subito fatto entrare nell'ufficio.

“Allora, Naruto, come e` andata la missione?” gli chiese come saluto Kakashi, impegnato a ordinare i fogli sparsi sul tavolo.

“Fallita. Non siamo riusciti a recuperare il libro” ammise Naruto.

“Raccontami tutto.” gli rispose. Per la seconda volta racconto` tutto quello che era successo sin dall'ingresso della biblioteca. Terminato il racconto, ci fu un attimo di silenzio, mentre l'Hokage assimilava tutte le nuove scoperte.

“Capisco... Bene, ottimo lavoro. E in più avete portato tutta questa conoscenza perduta! Davvero non potevo sperare di meglio!” disse Kakashi, visibilmente più sollevato.

“Ma come, non capisco... Non abbiamo compiuto la missione, come può essere un ottimo lavoro?” gli rispose Naruto confuso.

“Vedi, non vi ho detto tutto prima della partenza. L'obbiettivo primario della missione non consisteva nel recuperare il libro, ma nel verificare che la sua protezione non fosse calata. -disse, per poi aggiungere con un tono di voce più serio- vedi, ultimamente mi sono giunte delle voci riguardo un gruppo di rivoluzionari guerrafondai nel Villaggio della Roccia. Anche lo Tsuchikage sospetta qualcosa e ci ha assicurato che condurrà tutte le indagini nella massima segretezza.”

“Ma perché?! Dannazione, dopo tutto quello che abbiamo passato durante la guerra vogliono ancora morti e violenze!?” urlo` Naruto.

“Datti una calmata. Ancora non sappiamo le loro intenzioni, ma come sai alcuni abitanti della Roccia faticano ancora a dimenticare la Terza Guerra. Ce l'hanno ancora con noi per averli sconfitti al Ponte Kannabi... -disse fermandosi un attimo, perdendosi nei ricordi di quella terribile missione- … e sarebbero felici di farcela pagare. Or...”

“Che sciocchezza.”

“Eppure le cose stanno cosi`. Dicevo. Data la presenza di questa frangia contraria alla politica dello Tsuchikage, avevamo bisogno di controllare la nostra arma più potente. Il libro, appunto. Se lo avessi saputo prima, ti saresti battuto con tutte le tue forze per recuperarlo o ti saresti fiondato da solo ad Iwagakure?” Vedendo l'aria decisa sul volto di Naruto aggiunse poi “Lo immaginavo. Inoltre la missione serviva a verificare se la conoscenza contenuta nella biblioteca fosse accessibile o no, e soprattutto se doveva essere presidiata da un nostro ninja o meno.”

“Ma come mai tutta questa attenzione sulla biblioteca? Se era al sicuro prima, perché ora non dovrebbe esserlo?”

“Sospettiamo, che tra i rivoltosi ci sia un ex ninja membro della squadra Anbu, un alleato di Danzo, molto probabilmente... In quel dipartimento sono molte frequenti le morti in missione, quindi e` facile mascherare una fuga. Inoltre doveva essere un membro di alto rango, se era davvero alleato e non sottoposto a quell'uomo, ma stiamo indagando. Ora dovresti capire la complessità della situazione: non possiamo scatenare una guerra muovendo accuse cosi` pesanti ad un gruppo di ignoti, anche se lo Tsuchikage e` d'accordo con noi, riaccenderemmo solamente vecchie rivalità sopite. Devono essere loro a fare la prima mossa. Devono essere loro a mostrasi, ma noi ci faremo trovare pronti. Ho contattato una nostra cara conoscenza, che ora sta indagando da quelle parti.”

“Sasuke, vero?”

“Giusto. Mi tiene costantemente informato sulle sue mosse, quindi ne ho approfittato per chiedergli questo favore. Appena il quadro sarà più delineato, agiremo.

Passando invece ad argomenti più leggeri... Stiamo organizzando un nuovo Esame Chunin con la Mizukage, che temo sia fin troppo interessata a me, e col Kazekage.”

“Davvero?! Voglio partecipare! -disse gasato Naruto- Sento che questa e` la volta buona!”

“Mi dispiace, ma non puoi partecipare. Insieme agli altri Kage abbiamo deciso che sei troppo grande ed hai troppa esperienza per sostenere l'esame con dei ragazzini. Quindi...”

“COSA! Ma... Ma... Come posso diventare Hokage se non posso...”

“Quindi Naruto... Per il tuo preziosissimo aiuto nella Guerra e nella costruzione della grande alleanza che ora lega le Cinque Nazioni Ninja, ti dichiaro ufficialmente Chunin di Konoha!”

Cadde il silenzio, mentre su Naruto si dipingeva un'espressione mista di incredulità e sorpresa.

“Cosa c'è, non dici niente? Pensavo saresti stato contento!”

“ÈÈÈÈÈ????”

 

 

Bar 4 Parole

Ciao a tutti!

Scusate per l'immenso ritardo, ma tra il rientro a scuola e il PC rotto sono riuscito a finire il capitolo solo oggi. Ho dovuto scriverlo a mano e poi batterlo su OpenOffice, una rottura che non vi potete immaginare.

Che dire, spero vi sia piaciuto, anche se a me non convince piu` di tanto... Ah e che lasciate una recensione anche piccola, sembra niente ma fa tantissimo per un autore.

Ciao!!

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Capitolo 8
*** Trame di Donna ***


“ÈÈÈÈÈ????”

“Tutto qui? Immaginavo saresti scoppiato di gioia!” lo canzono` Kakashi.

“È... È... FANTASTICO!! -ululo` Naruto- Non vedo l'ora di dirlo agli altri!” e fece per uscire dalla via più breve, la finestra, ma fu fermato all'ultimo dal maestro.

“Hey Naruto... Aspetta! Ci sono ancora un paio di cose!” gli disse.

“Mhm? Cosa?”

“Innanzitutto ecco la divisa ufficiale che dovrai indossare almeno nelle situazioni ufficiali. Per seconda cosa, guarda qui” rispose, indicando una lettera poggiata sul tavolo. Naruto la lesse velocemente. Se possibile gli occhi gli si illuminarono ancora di più.

“Allora, che mi dici?” chiese Kakashi.

“Non potrei essere più d'accordo, Maestro Kakashi!” gli rispose sovreccitato.

“Bene allora...” incomincio`, ma fu costretto a interrompersi, poiché Naruto era saltato giù dalla finestra.

“Tsk, non cambierà mai!” sussurro` divertito.

 

 

“Oh salve Doc!!”

“Ciao Akane-san! Sempre allegra vedo!”

“Certo! Finalmente Shizune-san mi ha assegnato una paziente nella 13B! Ci si vede!”

“Beh, era ora direi! Buona fortuna!”

A Sakura era mancato il continuo via vai di quel posto, nonostante alcune volte si sentisse cosi` distrutta da dormire per settimane. La faceva sentire utile... Aveva perso il conto degli interventi portati a termine con successo, come del resto ci si aspetterebbe dall'allieva del ninja medico più famoso delle Cinque Terre. Si diresse lentamente verso l'ufficio del direttore, Tsunade, per farsi aggiornare sulla situazione ospedaliera.

La Maestra si era insediata in quell'ufficio per ordine del Sesto da quando aveva rinunciato al titolo. Busso` alla porta e fu subito invitata ad entrare. L'ufficio era modesto, come tutte le altre stanze dell'ospedale. Non c'era spazio per il lusso, tutto era votato all'assistenza del ferito. Sulle pareti c'erano dozzine e dozzine di testi di medicina, intervallati da strumenti di vario genere. L'unica luce proveniva da una finestra sulla destra, che illuminava in pieno la scrivania, ingombra di scartoffie. Una macchia fresca di sake ne inumidiva un angolo, prontamente coperta dal una pila di fogli.

“Oh Sakura, sei tornata! Oggi sei ancora in ferie, perché sei venuta? Devi riposarti!” la saluto`.

“Salve Tsunade-Sama! Niente, volevo solo dare uno sguardo in giro, vedere cosa mi sono persa in questi giorni, ecco.”

“Ah, prendi una sedia, tanto non ho niente da fare...” …fin quando non arriva Shizune. Seccatrice!

Iniziarono una amabile chiacchierata che tocco` diversi argomenti, dall'ospedale fino all'ultimo pettegolezzo. Solo casualmente l'argomento della discussione verte` su Naruto.

“A proposito di Naruto! Ma lo sai che il Consiglio ha deciso di promuoverlo chunin oggi stesso?”

“COSA!? Davvero?”

“Si si, me l'ha detto Shizune che l'ha saputo da un suo amico che l'ha saputo a sua volta da Kakashi stesso. Una notizia freschissima!”

Ma Sakura non stava già più prestando ascolto, la mente completamente occupata a organizzare qualcosa per l'amico.

“Maestra, e` stato un piacere chiacchierare con voi, ma adesso devo scappare! Bisogna festeggiare la promozione!”

“Certo, capisco, vai... Divertitevi, mi raccomando!”

“Ci conti!” le rispose sorridendo. Chiusa la porta dell'ufficio comincio` ad architettare un piano per tenere nascosta a Naruto ogni cosa. Si reco` per prima cosa a casa Hyuuga, per mettere Hinata a conoscenza degli ultimi avvenimenti e organizzare il tutto.

La trovo` nel giardino intenta a guardare sua sorella Hanabi allenarsi. Evitando di disturbare la ragazzina, Sakura si sedette accanto a Hinata e le racconto` quello che era venuta a sapere e del piano che aveva architettato. Nel frattempo Hanabi aveva terminato i suoi esercizi e si era venuta a sedere accanto alla sorella, ascoltando il racconto.

“Hey sorellona, Sakura-chan! Posso venire anch'io? Voglio conoscere questo famoso Naruto che ti fa svenire ogni volta che ci pensi!” Hinata arrossi` fino alle orecchie.

“Se vuoi sei la benvenuta, Hanabi-chan! -le rispose Sakura sorridendo- Benissimo! Allora, posso dare ufficialmente inizio al piano F.S.C.B.!!”

“Salute!” disse Hanabi, scatenando una forte risata collettiva.

“Naruto sarà qui tra un'oretta. -gli ricordo` Sakura, ripreso un po' di fiato- Io vado ad avvisare gli altri. Andate a prepararvi! Ci vediamo dopo!”

Cosi` dicendo si allontano` di corsa, diretta verso il negozio di Ino. La trovo` indaffarata a riordinare un enorme mucchio di fiori.
“Hey ciao Ino!”

“Oh Sakura! Sei sparita senza dire nulla! Kakashi ci ha detto solo che eri in missione! Racconta, com'è andata!?”

“Mi dispiace Ino non posso dirti niente, e` un segreto... -le rispose Sakura- Ma posso farmi perdonare.”

“Stupiscimi, Fronte Spaziosa!”

“Sapevi che Naruto e` stato promosso chunin?”

“Cosa? Davvero!? Quando?! Come?!”

“Me l'ha detto ora la signorina Tsunade. Sto organizzando una festicciola per lui, se vuoi venire stasera da Ichiraku alle otto.”

“Ma certo che ci sarò! Come posso perdermi una festa! Che dici tacchi e gonna o kimono?”

“Fa come vuoi, Ino... Ma e` una cosa informale!”

“Si come no.. Scommetto che quella Temari si vestirà come una principessina...”

“Temari-san e` al villaggio?”

“Si, per conto del Kazekage... ma scommetto che ora se la stara` spassando con Shikamaru...”

“Su su, vedrai che non e` cosi`...” comincio` Sakura.

“Ho deciso! Vado a controllare!”

“Ferma Ino, non puoi andare e spiare qualcuno solo perché sei gelosa!”

“Io! Gelosa! Ah, ma fammi il piacere! Io... ecco... si, vado solo a dirgli di stasera.”

Mentre parlava si era tolta la divisa da lavoro e si era sciolta i capelli che aveva legati. Dopo un rapido sguardo allo specchio, girarono il cartellino su “Chiuso” e uscirono dal negozio.

“Beh, allora ci vediamo stasera! -disse allegramente- Ah, posso avvertire anche Choji e Shino, tanto sono di strada!” Con un cenno della mano saluto` l'amica e parti` di corsa verso dove, quasi sicuramente, avrebbe trovato i suoi amici.

Nel frattempo Sakura si diresse verso Ichiraku. Le sembrava giusto avvertirlo che di li a poco ci sarebbe stata un'invasione nel suo piccolo locale. Sulla via incontro` Rock Lee, di ritorno dall'ospedale, dove era ancora ricoverato il maestro Gai per l'apertura dell'ottava porta.

“Ciao Lee!” lo chiamo`.

“Ciao Sakura-chan! Sei tornata finalmente!” le rispose correndole incontro

“Già! Senti, non e` che per caso stasera...” incomincio`

“Certo che voglio uscire con te, Sakura, non devi neanche chiedere!” il suo sguardo era sognante, di quelli che la facevano uscire dai gangheri. Non accadeva spesso che Sakura picchiasse altri al di fuori di Naruto, ma stavolta non seppe trattenersi dallo sferrare uno dei suoi pugni migliori, che mando` Lee dall'altro lato della strada, quasi investendo un passante. Con calma, lo raggiunse e lo fece sedere su una panchina poco distante, sotto un albero spoglio. Controllo` che non si fosse fatto troppo male e concluse “... sei libero? Organizziamo una festa per la promozione di Naruto!”

Pronunciate queste parole, Rock Lee balzo` in piedi e con delle vere fiamme al posto degli occhi urlo` “La primavera della giovinezza e` appena iniziata! Sento già l'aria frizzante che precede una sfida tra eterni rivali!” Poi fu come colto da una rivelazione. Di botto tacque, e salutata Sakura, torno` sui suoi passi verso l'ospedale.

Che strano, chissà cosa gli e` preso... Un attimo prima urlava e strepitava come un bambino, e poi sembra a un funerale... Me ne occuperò stasera, ora come ora non posso fare niente...

Aveva questi pensieri per la testa, quando vide l'insegna di Ichiraku. Nonostante l'ora, mancavano circa trenta minuti alle otto, dal ristorante proveniva un delizioso profumino. Scosto` le tendine ed entro`. Il locale era vuoto, tranne per il proprietario e la figlia che stavano cucinando dietro il bancone.

“Oh ciao Sakura-chan! Cosa ti porta qui? Naruto non e` con te? Strano!”

“Buonasera Teuchi-san! Volevo solo informarti che stasera siamo una quindicina!”

“EHH?! E dove le metto tutte queste persone!? Comunque, hai fatto bene ad avvertire. Ayame! Metti su altre due pentole!”

“Beh, a più tardi allora!”

Bene... Ora devo avvisare gli altri. Ma devo sbrigarmi! Poi fu folgorata da un'idea.

“Bunshin no Jutsu! 3 copie dovrebbero essere sufficienti... Bene sapete cosa fare.”

“Si!” risposero le altre Sakura sparendo dalla vista.

 

Nel frattempo un dubbio corrodeva la mente di Naruto. Aveva promesso ad Hinata che sarebbe passato a prenderla di li a poco, ma non aveva messo in conto che sarebbe stato promosso. In lui stavano combattendo due dei suoi più grandi desideri: uscire con Hinata e festeggiare con tutti i suoi amici. Ma comunque alla fine aveva deciso di tornare a casa e preparasi per la serata con la sua nuova fidanzata. Non immaginava che altri sapessero la novità, quindi fece come se non fosse successo niente. Alle otto in punto busso` a casa Hyuuga. Aveva scelto di indossare un semplice abbinamento di jeans blu (ultima invenzione del Villaggio della Seta) e una camicia bianca. Il coprifronte arrotolato attorno alla vita, a mo' di cintura. Ogni visita a quella casa era motivo di ansia per Naruto, ma ora era più deciso che mai a non fare brutta figura davanti a una delle persone più importanti del villaggio ma, più che altro, davanti a quello che sperava diventasse un giorno suo suocero. Ad aprirgli non venne come l'altra volta un domestico, ma una bambina che non poteva avere più di quindici anni. Lo squadro` per un attimo e disse con tono piatto “Tu devi essere Naruto. Vieni entra. Io sono Hanabi.”

“Ciao! Sono qui per Hinata”

“Lo so. Un consiglio: non dire mai queste parole davanti a papa`. Sei fortunato che non sia qui stasera.”

Lo condusse in un salottino, dove lo fece accomodare. Alla luce della lampada accesa, riusci` a vederla chiaramente. Indossava un vestito nero che lasciava scoperte le gambe e la spalla destra. I capelli erano sciolti, e le cadevano fino a meta` schiena.

“Vado a chiamare mia sorella” disse sparendo per una scala.

Il salotto era semplice, come quello di casa sua. Un tavolino basso era al centro della stanza. Sopra c'erano alcuni fiori di giornata e una foto di una donna che Naruto non aveva mai visto ma sicuramente Hyuuga per via degli occhi bianchi. Per il resto la stanza era decorata con alcuni divanetti e la lampada che forniva quel poco di luce.

Non trascorse molto che senti` un rumore di passi. Capi` da dove proveniva solo quando Hanabi apparve dalle scale, seguita da Hinata.

E`... Bellissima! Fu l'unica cosa in grado di pensare Naruto, stregato dalla ragazza. A riportarlo alla realtà ci penso` Hanabi, che gli si avvicino` e gli intimo` sottovoce di alzarsi.

“Ciao, Naruto-kun!”

“C-ciao, Hinata! S-sei bellissima!”

“D-d'avvero?”

“Assolutamente. -Era davvero bellissima. I capelli erano sciolti come quelli della sorella. Indossava un lungo kimono blu notte, su cui risaltava su un lato la figura di Amaterasu e sull'altro quella di Tsukuyomi che cercavano di raggiungersi. Per un fugace attimo la scena rappresentata gli fece tornare inconsciamente in mente Sasuke, ma fu subito scacciata via.- Andiamo?”

“Si, certo” rispose Hinata. Si avviarono verso l'uscita, ma qualcosa non quadrava a Naruto. Solo fuori la parta si accorse che non era in compagnia di una sola ragazza, ma di due.

“Hey senti un po' piccoletta -disse indicando Hanabi, che lo guardava trattenendo a stento le risate- Che ci fai qui?”

“Vengo con voi! Sorellona, per te va bene vero?” chiese facendo gli occhioni dolci nonostante avessero già organizzato tutto.

“Assolutamente si, piccola -le rispose- Ne approfittiamo per andare a comprare quel vestito che ti piaceva tanto da Ikiya. Vediamo pure se c'è qualcosa per Naruto che dici?!”

“Evvai serata di shopping!” esclamo` radiosa. Naruto voleva ribattere qualcosa, sperava di poter passare del tempo da solo con Hinata, non di passare la serata a comprare vestiti che molto probabilmente avrebbe dovuto pagare di tasca propria. Ma non poteva dire niente, aveva troppa paura di farci rimanere male una delle due, o peggio, entrambe.

Se non altro li vicino c'è Ichiraku... Magari riesco a svignarmela in tempo...

“Peccato che stasera Teuchi e` malato e non ha potuto aprire... -disse Hanabi sfruttando il colpo più basso che Sakura gli aveva raccomandato- Pazienza! Andremo a mangiare in quel ristorante vegano che hanno aperto...” Ma Naruto non stava più ascoltando. Si era rassegnato al fatto che l'unica nota positiva di quella serata sarebbe stata Hinata stessa. Se non avesse continuato a parlare di vestiti come fosse Ino.

Si incamminarono quindi mano nella mano, Naruto in mezzo, verso il prossimo punto del piano. Fecero il giro lungo, che portava dal lato opposto della via di Ichiraku, in modo che Naruto non potesse vedere il locale illuminato.

Il negozio per la fortuna di Naruto, era chiuso a quell'ora, incurante della vita notturna di Konoha. Si sedettero quindi su una panchina poco distante. La presenza di Hanabi distruggeva completamente i piani che Naruto si era preparato per festeggiare con lei la promozione, prima di dirlo agli altri.

“Allora, Hinata... Sai cosa e` successo dall'Hok...”

Hanabi era un ragazza intelligente per la sua eta`, tanto da capire dove voleva andare a parare Naruto e preparare una contromossa in un attimo. Sbadiglio` rumorosamente e appoggiandosi con la testa alle gambe di Naruto si finse addormentata. L'unica possibile falla stava in Hinata. Doveva reggerle il gioco! Per fortuna riusci` a non mostrare la sua sorpresa per l'improvvisazione, e facendo gli occhi dolci sussurro` “Andiamo, riportiamola a casa. Si e` allenata tutto il giorno... Prendila tu, credo tu gli piaccia... non si era mai comportata cosi` con un ragazzo.”

“Andiamo Hinata... non sarai gelosa?” scherzo` Naruto. Hanabi si mosse un po' mettendogli la testa sulla spalla, facendogli capire che la stava svegliando. Ora stava tutto a Hinata. La sua mossa l'aveva tirata del tutto fuori dai giochi. Il viale dove si trovavano non era molto lungo, quindi non ci misero molto ad arrivare da Ichiraku. Era tutto spento. Questo non se lo aspettavano. Non c'era nessuno in giro, tranne... Sakura, nascosta sopra il tetto del locale, che le faceva uno strano gesto. Sembrava quasi Stendilo.

Ma cosa le salta per la mente! Come pensa che potrei colpirlo alle spalle!

Dovette pensarlo anche Hanabi, perché all'improvviso, approfittando della distrazione di Naruto, che stava guardando dove gli era sembrato di riconoscere il chakra di Sakura, lo colpi` al collo con un dito. E Naruto si affloscio` al suolo.

Si risveglio` nel buio più totale. Lentamente riacquisto` la sensibilità nel corpo e capi` di essere legato ad una sedia. Avrebbe potuto romperla in un attimo se solo avesse avuto il pieno controllo di se. Poi senti` un rumore. Qualcuno si avvicinava. Una voce terribilmente familiare gli ordino`
“Apri la bocca.” Obbedi`, non c'era altro da fare. Uno strano tubo gli fu infilato dentro. Poi la voce riprese “Passatemelo” ci furono una serie di rumori, che pero` velocemente sparirono.

Naruto provo` debolmente a liberarsi, immaginandosi le peggiori torture. Ancora qualche minuto e avrebbe polverizzato tutti i presenti. Senti` una presenza accanto a lui, con un odore familiare quasi quanto la voce. Lentamente un liquido comincio` a scorrergli per la gola.

Era qualcosa di noto... No, di consueto... No... era... RAMEN!!

Ma... cosa...Mmmmmmh! Penso` cominciando a ingurgitare velocemente il delizioso cibo. Se ne spettava ancora, ma il tubo, che aveva capito essere un imbuto, fu tolto.

Non riuscendo a trattenersi mugolo` “Ancora!”

Una fragorosa risata si levo` attorno a lui, mentre tutte le luci venivano accese. Quando gli occhi si riabituarono alla luce riconobbe dove si trovava e scoppio` a ridere assieme agli altri.


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Ciao a tutti!
Ecco un capitolo di trame femminili. Ora inizio a capiere perche` il Messer Cavaliere de "La Locandiera" si teneva alla larga da Mirandolina!
Scherzi a parte, grazie a tutti quelli che hanno messo la storia tra i preferiti, ricordati e seguiti e soprattutto a chi ha lasciato una recensione!
See you!

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Capitolo 9
*** E` una bella notte per... ***


 Questa non se l'era aspettata. Doveva ammetterlo, l'avevano sorpreso. Non tanto per la festa, quanto per il fatto che già lo sapessero. Ma anche la festa l'aveva sorpreso. E sorpreso era dire poco. Diamine! Gli era quasi preso un infarto con quello scherzo! Prima o poi gliel'avrebbero pagata con gli interessi. Ma non era questo il momento. Ora bisognava solo mangiare a più non posso!

Il locale era imbandito a festa. Ovunque erano appesi striscioni con scritto a caratteri cubitali 'Auguri!!', e Teuchi aveva preparato un'enorme tavolata attorno alla quale si erano radunati tutti i suoi amici. Alla sua destra c'erano Hinata e Hanabi, ancora piegate dalle risate, Kiba, Shikamaru, Choji, Sai, Shino e perfino Konohamaru Moegi e Udon. A sinistra invece Sakura, Ino, Tenten e Rock Lee. Dall'altro lato del tavolo invece c'erano il Maestro Kakashi, il Maestro Gai, Yamato, Iruka e una appena brilla Tsunade, guardata con disperazione da Shizune. C'erano proprio tutti!

Tra il coro di risate che si erano sollevato spicco` una voce, quella di Kiba, che comincio` ad urlare il classico “DIS-COR-SO! DIS-COR-SO!”

Ben presto tutti si unirono al coro, costringendo Naruto ad alzarsi e impacciatamente, improvvisare un discorso.

“O-ok... Wow ragazzi, non mi aspettavo tutto questo... Davvero grazie! Sono successe molte cose importanti in questi giorni... -e dicendolo si volto` impercettibilmente verso Hinata, sorridendo- Per prima cosa mi sono accorto di quanto tutti voi siate importanti per me... Non so` come farei senza di voi! Oggi ho raggiunto un traguardo importante, un passo in avanti per diventare Hokage! Un tempo dissi che avrei raggiunto il mio scopo, non importa come, ma qualcosa e` cambiato. Ora rinuncerei al titolo se significasse perdervi... Dopotutto... nel mondo dei ninja chi non si occupa dei propri compagni, è feccia della peggior specie... vero Maestro?

Beh... credo di aver raggiunto il mio limite di smielatezza... c'e` solo una cosa che vorrei aggiungere... -prese un bel respiro- Ecco... Io... Oh, andiamo... -ne prese un altro, e tentando di calmare il cuore che batteva all'impazzata disse d'un fiato- IoeHinatacisiamomessiinsieme”

Solitamente quando vengono fatte confessioni del genere nessuno capisce nulla a primo colpo, ne servono sempre due o tre. Ma solitamente non sono tutti ninja di alto livello.

Sakura Hanabi e Shikamaru, stettero a guardare divertiti le facce degli altri. Il loro sguardo rimase fisso su Naruto per qualche secondo, mentre comprendevano appieno la notizia. Poi spostarono lo sguardo all'unisono verso Hinata, che arrossi` violentemente, poi nuovamente verso Naruto, che nel frattempo si era seduto e le aveva preso la mano. A rompere l'atmosfera fu Tsunade, che urlo` alzando allegramente un bicchiere pieno di sake “Bene allora...”

“Oh no!” sussurro` Shizune

“...un brindisi a Naruto e Hinata!” E si porto` alla bocca il bicchiere tracannando tutto il suo contenuto. Tutti la imitarono, pur contenendosi nelle dosi. Volevano arrivare a fine serata, almeno! Poi fece il suo trionfale ingresso Teuchi, con il primo giro di ramen, che distribuì a tutti eccetto Naruto.

“Hey perché a me no?!”

“Ahahah! Non preoccuparti, per te ho una sorpresa! Vieni!”

La porta si spalanco`, rivelando una tazza, no meglio dire un secchio, con le gambe. Dal secchio fuoriuscivano dolci vapori, che spargevano per l'ambiente profumi paradisiaci. Il secchio si sposto` a fatica verso Naruto, rischiando una o due volte di rovesciarsi a terra, per poi posarsi sul tavolo. Solo allora Naruto capi` che le gambe appartenevano ad Ayame, e non al secchio. Ringraziandola, si giro` verso la tavolata, che lo stava guardando, aspettando che desse inizio alla cena. Con solennità separo` le bacchette e le immerse nel brodo, pescando carne e spaghetti. Con lentezza li porto` alla bocca, e li mastico` con calma, assaporando ogni componente. Quando inghiotti` emise uno sbuffo soddisfatto e, non riuscendo a trattenersi, si getto` letteralmente nel secchio. Solo allora gli altri avevano iniziato a mangiare, ridendo e scherzando.

Forse era l'effetto del ramen e della compagnia, ma qualcosa di strano, di magico, avvenne quella notte.

Non erano restati a lungo da Ichiraku. Naruto non era riuscito a trangugiare più di due secchi colmi, per un totale di circa quaranta porzioni, mentre gli altri si erano saziati appena alla seconda. Decisero quindi di andare a fare un giro per le vie del Villaggio, che ospitavano la migliore vita notturna delle Cinque Terre. All'ultimo gli adulti decisero di andarsene, per lasciare liberi i ragazzi per la serata.

Partirono come un gruppo, Naruto e Hinata mano nella mano al centro, con Hanabi e gli altri che li seguivano, ridendo e chiacchierando. Giunsero presto nella piazza centrale di Konoha, da dove si godeva della migliore visuale sui volti di pietra di tutta il villaggio. La piazza era gremita di persone che chiacchieravano e passeggiavano. Gruppi di donne con i loro mariti al seguito, carichi di buste, pacchi e bustine, passavano da una vetrina ad un'altra. Alcuni bambini giocavano a rincorrersi, urtando ogni tanto qualche passante e una coppia di anziani sedeva su una panchina osservando divertiti l'allegria dei piccoli.

Oink oink!

Uno strano verso giunse improvvisamente dalle loro spalle. Si voltarono incuriositi. Era Tonton, il maialino di Shizune. Correva all'impazzata verso di loro, rivelando una agilità che nessuno si sarebbe mai aspettato da un animale del genere. Schizzava sopra i passanti, da una parete ad un'altra senza apparenti problemi. Appena li vide, si diresse verso di loro, fiondandosi sopra Sakura. Questa lo prese al volo, notando un messaggio legato al collo dell'animale. Lo prese e lesse il contenuto.

“Mi dispiace ragazzi -disse sospirando- C'è un'emergenza all'ospedale... un genin e` rimasto ferito piuttosto gravemente durante una missione e Tsunade e` troppo… beh... brilla, diciamo, per riuscire ad eseguire un intervento.”

“Eddai Sakura! -esclamo` Naruto in risposta- non c'è nessun altro medico che può sostituirti?”

“A quanto pare no. Non so ancora di cosa si tratti, quindi preferisco andare a vedere. Scusatemi ancora!” e cosi` dicendo comincio` a correre verso la struttura ospedaliera.

Dispiaceva un po' a tutti non essere più al gran completo, ma se poteva esserci una vita in gioco... meglio cosi`!

Un urlo squarcio` l'aria “Non-ci-credo!”

Tutti si girarono verso la fonte del suono. Poco lontano una ragazza dai capelli biondi stava appiccicata ad una vetrina mangiando con gli occhi gli abiti all'interno. Era estremamente simile ad una loro conoscenza, Ino, solo che questa si trovava accanto a...

“Come ha fatto a sparire cosi`... Un attimo fa era qui!” chiese meravigliato Kiba.

“Quando vede un negozio con i saldi non riesce a trattenersi...” rispose Choji.

“Saldi! Dove?” chiesero in coro le altre kunoichi, Tenten Moegi e, stranamente, anche Temari. Solo Hinata e la sorella non sembravano interessate allo shopping.

Avendo captato con non si sa quali poteri paranormali che gli altri avevano notato lo stesso negozio, Ino si rimaterializzo` accanto a loro, dando inizio a un coro di richieste, lamenti e minacce (Temari) per entrare nel negozio. Ma si sa 'L'uomo e` capo, la donna e` collo'.

Alla fine, anche solo per far tacere le donne, acconsentirono ad entrare. Solo Naruto e Hinata rimasero fuori, appartandosi su un muretto, al buio, comportandosi, per la prima volta, come una normale coppietta.



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Ciao a tutti!
Lo so questo capitolo e` corto, ma ho in mente una cosa piuttosto particolare.
Durante tutta la possima settimana e magari qualcosa in piu`, non so con che intervalli (ma comunque abbastanza brevi), pubblichero` una serie di di racconti piu` o meno brevi dedicati alle varie coppie che andro` a formare (anche se comunque corrisponderanno per la maggior parte a quelle stabilite nel manga piu` due di mio gusto). Essendo tanti i personaggi da trattare ho pensato che cosi` avrei potuto dedicare lo spazio necassario a ogni coppia senza ritardare di troppo l'uscita del capitolo o renderlo troppo lungo e quindi difficile da leggere. Dovrebbero essere tutte One-Shot di circa 1000 parole che comporranno il capitolo 9 di questa fanfic. Gia` domani dovrebbe arrivare il primo.
Spero vi piaccia l'idea! Ciao!!
 

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Capitolo 10
*** ...una fuga. ***


Ciao a tutti!

Ecco il primo dei minicapitoli dedicati alle coppie! Terminata questa parentesi, riprendera` la narrazione vera e propria con il capitolo 10. Buona lettura!

 

 

Odio i negozi. In particolar modo quelli di vestiti. Non e` per nessun motivo in particolare, semplicemente trovo una perdita di tempo passare ore a provare abiti che forse verranno indossati una volta. Meglio l'allenamento! Gia`, quello e` veramente utile!

“Hey Konohamaru-kun! Che te ne pare di questo?”

“Molto bello, Moe. Perché non vai a provarlo?”

“Aspettami qui!

Si come no... Dov'è l'uscita, dannazione! Ah eccola! Se non do` nell'occhio posso andarmene...

“Dove pensi di andare, piccoletto?”

Hanabi... mai una volta che si faccia i fatti suoi quella...

“Hey piccoletto a chi? Abbiamo la stessa eta`! Comunque... -e ora che mi invento??- volevo solo andare... a vedere quei vestiti!”

“Si come no... andiamo via di qui... non sopporto questo negozio.”

Dirigersi verso l'uscita era una vera impresa. E non solo per il fatto che c'erano un paio di commesse probabilmente controllate da qualche demone dello shopping che insistevano per far provare ogni singolo capo del negozio a chiunque capitasse nelle loro grinfie. No, il vero problema era Ino, che si aggirava furtiva tra gli scaffali alla ricerca di solo lei sa cosa.

“Dobbiamo studiare un piano per uscire di qui indisturbati” disse Konohamaru, cercando di pensare un piano.

“La prima cosa sensata che ti sento dire da stasera -gli rispose- Byakugan!”

“Mi senti dire? Ma se non mi hai degnato di uno sguardo stasera...”

“Shh, lasciami concentrare! Ok, ci sono quattro stanze collegate tra loro. Non ci sono passaggi secondari... Il condotto dell'aria! Possiamo passarci sopra, siamo abbastanza piccoli. Con un po' di attenzione possiamo riuscirci. -disse esaltata per il piano creato- Ora siamo soli. Dai aiutami.” E cosi` dicendo salto` sulle spalle del ragazzo, per poi spiccare un altro balzo afferrando il condotto dell'aria. Stava per allungare la mano in basso per aiutare Konohamaru a salire, ma si accorse che era già dietro di lei.

“Come hai fatto a...”

“Salire? Ho corso sulle pareti. Facile no?”

“Ahahah, si certo... come ho fatto a non pensarci prima!” nel dirlo era pero` diventata tutta rossa.

Una lampadina si accese nel cervello di Konohamaru “Aspetta. Mi stai dicendo che una delle più promettenti ninja Hyuuga non sa arrampicarsi sulle pareti?!”

Divenne ancora più rossa. “Prova a dirlo a qualcuno e...”

Ma non seppe mai cosa sarebbe successo, poiché le mise una mano sulla bocca e le sussurro` all'orecchio. “Shh, sta arrivando qualcuno!”

Hanabi fu attraversata da un leggero brivido. Un istante dopo arrivo` Temari, seguita da un più che seccato Shikamaru.

“Devo fare un regalo a Kankuro. Non ne posso più di quella tutina nera. Che reparto e` questo?”

“Donna 10-18” Alzo` leggermente la testa, senza farsi notare, e vide i due bambini sul soffitto. Fece finta di niente

“Dannato negozio!” sbraito` allora Temari.

Solo dopo che si furono allontanati, Konohamaru stacco` la mano dalla bocca di Hanabi, che riprese fiato.

“C'è mancato poco! -sospiro` il ragazzo, certo di non esser stato visto- Andiamo.”

Hanabi si limito` ad annuire, cominciando a muoversi, dapprima lentamente, poi sempre con maggior scioltezza, man mano che acquistava confidenza.

In meno di quindici minuti avevano percorso meta` del tragitto. Due volte avevano rischiato di cadere, altre due di essere visti dalle commesse-demonio e quattro volte erano passati sopra Ino, che scorrazzava da un capo del negozio ad un altro. Ma tutto sommato era stato un viaggio tranquillo. I problemi si presentarono solo arrivati alla penultima stanza.

Stavano seguendo il condotto, guidati dal Byakugan, Hanabi in testa. Troppo impegnata a controllare i movimenti in basso, non si accorse che stavano giungendo alla fine delle condotte .

Se ne accorsero solo quando quasi sbatterono contro il muro, dove la conduttura si tuffava. Poco più in la, troppo lontano per un salto da quella posizione, un'altra usciva, continuando il percorso della precedente. Incredibile come vedere tutto possa rendere ciechi.

“Siamo i un vicolo cieco, accidenti!” sibilo` la Hyuuga.

“Un modo c'è, a dire il vero...”

“E allora che aspetti, che si faccia giorno? Sbrigati, Ko-kun!”

“E da quando siamo passati ai soprannomi, Hana-chan?”

“Non rispondere ad una domanda con una domanda!” ribatte` visibilmente irritata.

“Tsk, le femmine! -borbotto`- Seguimi.” Con un piccolo saltello supero` Hanabi e si attacco` al muro, correndo silenziosamente vero l'altro tubo.

Solo una volta giunto a destinazione si ricordo` che la ragazza non ne era capace.

“E adesso vuoi spiegarmi come ti raggiungo, idiota!”

“Oh, scusa! Mi ero dimenticato! Devi solo emettere chakra dai piedi in modo da bilanciare il tuo peso e farti aderire al muro. Con il tuo controllo del chakra, non dovrebbe essere difficile.”

“Capito...” chiuse gli occhi e comincio` a concentrarsi. Si rinchiuse nel cerchio Yin-Yang delle Sessantaquattro Chiusure e concentro` il chakra sui piedi.

Poi da lontano giunse una voce, confortevole ma dissonante con il suo stato di calma:

“Se dovessi cadere ci sono io, tranquilla.” Il suo tono era serio, come non lo era mai stato in tutte le loro ultime conversazioni.

Gli rivolse un'occhiata torva, ma forse le usci` un mezzo sorriso. Confusa, fatico` a rientrare nel suo stato di quiete. Lontana da qualsiasi sentimento di paura o agitazione, avvolta nel bozzolo della luce e delle tenebre, poso` il primo piede sul muro, poi il secondo, iniziando la sua lenta passeggiata. Non era passato molto che senti` una mano, che si avvolgeva delicatamente alla propria. Sapeva a chi apparteneva, ma non riusci` a trattenersi dall'aprire gli occhi. Perse la concentrazione e si stacco`. Ma quella mano la tiro` su, evitandole un piccolo volo.

Si trovava dall'altra parte. Ce l'aveva fatta!

Sotto di loro alcuni clienti stavano passando, senza far caso ai due ninja sopra di loro. Silenziosamente, ripresero il cammino, giungendo all'uscita senza altri intoppi. Il corridoio d'ingresso era vuoto, quindi balzarono giù e uscirono all'aria aperta.

L'aria frizzante scompigliava i capelli dei due, che si godevano il successo dei quella piccola missione.

Konohamaru stava per voltarsi verso Hanabi, quando un grido squarcio` l'aria “IDIOTA! Mi hai quasi fatto cadere!”

A parlare era stata Hanabi, che lo guardava inferocita. Si preparo` a tirargli un ceffone ben assestato, ma in un attimo sembro` ripensarci, abbasso` la mano e si avvicino` a Konohamaru, che si era inginocchiato implorando pietà.

“Ma grazie per avermi ripreso...” gli sussurro` dolcemente all'orecchio, stampandogli un bacio sulla guancia.

Il ragazzo era confuso dal repentino cambio di umore della ragazza, e rimase imbambolato a guardarla camminare via.

“Che fai non vieni? Ci hai ripensato?” lo canzono` lei, vedendolo ancora a terra, basito.

“Oh, s-si eccomi! Dove andiamo?” 

“Non so... Stupiscimi...

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