Broken Without You

di Xtheysavedme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Broken Without You (Parte 1) ***
Capitolo 2: *** Broken Without You (Parte 2) ***



Capitolo 1
*** Broken Without You (Parte 1) ***


"Nash lasciami andare" urlai tra le lacrime che scorrevano sulle mie guance al mio migliore amico.

"Haezel combatti, ne vale la pena!" Rispose togliendo i vestiti che mettevo velocemente in valigia.

"Nash non ne vale più la pena! Ma sai quanto ho combattuto per questo amore per Cameron?!" Dissi passandomi le mani sui capelli come una disperata. "Voglio tornare a casa, voglio tornare a casa e dimenticare questi mesi passati con lui!" Continuai sedendomi sul bordo del letto, fissando il vuoto.

"Ehi, ascoltami. Non puoi lasciare il tour solo perché hai litigato con Cam. Non pensare che se te ne andrai non soffrirà nessuno qui. Pensa a me, Hayes, Carter, Taylor e gli altri, credi che festeggeremo appena te ne sarai andata?" Disse mentre si sedeva accanto a me, confortandomi.

"Ti prego Nash, sei il mio migliore amico. Almeno tu capiscimi, ci sto male e non posso andare avanti vedendolo tutti i giorni. Andrei solo a forza di inerzia e non ti garantisco che potrai vedere un sorriso sincero finché starò qui. Ci sentiremo tramite Skype e tutti gli altri social, te lo prometto e se non manterrò la promessa puoi venire a casa mia e infamarmi."

"Vuoi davvero scappare?" Mi chiese guardandomi negli occhi.

"Si" gli risposi con sincerità.

"Allora ti lascio fare la valigia con calma, mi trovi in camera se hai bisogno di qualcosa." Disse dirigendosi verso la porta baciandomi prima la fronte.

Io e Cameron condividevamo la stessa stanza d'hotel da quando era partito il tour e ogni cosa, ogni profumo, ogni accessorio, ogni indumento mi ricordavano momenti belli e brutti con lui. Quando finii, decisi di prenotare un volo il giorno seguente per spiegare ai ragazzi la mia decisione. Mi avviai verso la camera di Nash per avere un'ultima conversazione cuore a cuore con il mio migliore amico. Entrai senza preoccuparmi di bussare e trovai l'unica persona che non volevo trovarmi davanti: Cameron. Era disteso sul letto, con un braccio dietro la nuca a fissare il soffitto e non appena sentii il rumore della porta chiudersi si girò di scatto verso di me.

"Scusami, non volevo interrompere i tuoi pensieri. Pensavo che Nash fosse qui ma mi sbagliavo." Gli dissi frettolosa.

"Credo che sia andato giù nella sala conferenze, dove di solito abbiamo gli incontri" mi rispose, rivolgendo il suo sguardo di nuovo verso il soffitto.

"Okay, grazie. Ah Cameron io domani torno a casa, non ha più senso per me stare qui se l'unica persona per cui sono venuta non mi voglia più." A quelle parole, lui si girò di scatto e si sedette a gambe incrociate sul letto.

"Quindi te ne vai?" Disse guardando il vuoto.

"Si me ne vado, abbiamo entrambi bisogno di tempo per riprenderci da tutta questa storia e se tu non hai capito che io ti amo più di qualsiasi altra cosa e che di sicuro non ti tradirei con Nash, che tra l'altro è il nostro migliore amico. Avremo tempo per pensare a cosa vogliamo davvero e se le nostre strade si ritroveranno di nuovo, beh, vuol dire che magari il fato ci vuole insieme. Altrimenti amici come prima.."

"Fai come vuoi Haezel, sono stanco di starti dietro ogni santa volta. Sono stanco di vederti piangere, sono stanco di vederti appiccicata a Nash tutte le volte. E non è questione di gelosia, ero io il tuo ragazzo e mi sembra che tu ti sia solo e soltanto approfittato di me."

Mi sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi, non riuscivo a credere che lui avesse pensato questo di me per due anni di fila.

"Quindi per due anni in cui siamo stati insieme, hai sempre pensato che io facessi finta di stare con te per arrivare a Nash? Cameron svegliati, se avessi voluto stare insieme a lui non credi che ci avrei provato da subito? Credi che avrei sprecato due anni con te se avessi voluto stare con lui? Puoi credere quello che vuoi Cam, ma non puoi venirmi a dire che io non sono stata una ragazza fedele e che ho fatto finta di amarti perché non è così. Tra noi due la persona che ha fatto più errori sei stato tu. Tu andavi fuori con altre, tu portavi a letto altre ragazze. Ricorda, io ho fatto di tutto per salvare il nostro rapporto, tu se volevi lasciarmi sin dall'inizio potevi dirlo subito e non aspettare due anni." Dissi uscendo dalla stanza sbattendo la porta con le lacrime che ancora una volta mi rigavano il viso. Entrai in fretta e furia in ascensore e andai verso la sala conferenze e non appena aprii la porta trovai i ragazzi che urlarono all'unisono 'SORPRESA'. Le lacrime che stavo versando per Cameron, divennero di gioia, commozione e gratitudine. Matt fu il primo a venirmi incontro ad abbracciarmi e a consolarmi; gli altri vennero a seguire. A ognuno sussurrai un debole ringraziamento, sapevo di poter contare su di loro per qualsiasi cosa, per me erano come fratelli. La serata giunse a termine e prima di tornare in camera i ragazzi si offrirono di portarmi in aeroporto domani mattina. Nash mi accompagnò fino alla porta della stanza e mi disse che Cameron sarebbe rimasto a dormire da lui. Mi accoccolai tra le coperte, ricordando il suo profumo e i suoi abbracci che mi facevano sentire a casa; ora i baci rubati, gli abbracci e i baci sulla spalla nel bel mezzo della notte erano soltanto un bellissimo e amaro ricordo. Per una buona mezz'ora continuai a rigirarmi nel letto, cercando di dormire ma finii solo a riguardare le foto di me e Cameron sul Mac.

"Haezel sveglia stanno per servire la colazione e hai l'aereo tra tre ore" mi svegliò qualcuno. Io alzai immediatamente la testa e cercai di scattare in piedi per capire a chi appartenesse la voce che mi aveva svegliato.

"Buongiorno anche a te Nash. Mi dai il tempo di prepararmi? Ti raggiungo giù in mensa."

"Va bene, ti aspetto giù. Ti porto le valige giù così dopo non devi tornare più qui, va bene?"

"Sisi ma puoi lasciarmi la borsa e la valigia piccola? Devo mettere le ultime cose in valigia e poi ho finito" gli risposi mentre chiudevo la porta del bagno. Decisi di prendermela con calma anche se ero un po' in ritardo. Mi feci una doccia e misi poco trucco giusto per nascondere le occhiaie.

"Dio mio Cameron! Cosa ci fai qui?" Dissi sorpresa.

"È ancora la mia stanza questa o mi sbaglio?" Mi zittii. "Quindi è così, te ne vai.."

"Si è così" dissi nel modo più freddo che potevo. Misi molto velocemente il mac e il beauty case, presi la valigia e la borsa e mi avviai verso la porta.

"Non mi saluti neanche?"

"Ciao Cameron. Ci si vede in giro" dissi aprendo la porta.

"Non così. Un ultimo bacio, un ultimo abbraccio." Mi rispose bloccando la porta con le sue mani grandi e forti. Gli diedi un bacio a stampo e lo abbracciai freddamente.

"Contento? Ora fammi passare." Lui non si mosse. "Cameron Alexander Dallas spostati da questa stramaledetta porta." Lui si spostò e appena passai mi prese per un braccio, mi attirò a sé e mi baciò; mi ci volle tutta la forza in corpo per staccarmi da lui.

"Non c'è niente che possa fare per farti rimanere?" Mi chiese appoggiando la sua fronte contro la mia, i nostri nasi si toccavano e le nostre labbra erano distanti pochi centimetri l'uno dall'altro.

"No Cam, se mi hai mai amata davvero allora lasciami andare e riflettere su di noi perché io mi sto solo uccidendo. Ti amo e farei qualsiasi cosa per te ma ho imparato anche che devo mettere me stessa per prima alcune volte. E io non sto bene in questo momento. Quindi ti supplico Cam, lasciami andare." Gli risposi con gli occhi chiusi e sentendo il suo profumo invadermi le narici un'ultima volta. Cameron allentò la presa sul mio fianco e piano piano mi lasciò andare. Gli baciai la guancia per un'ultima volta e avviandomi verso l'ascensore dissi tra me e me "Addio Cameo", sapendo che non sarei più tornata da lui.

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Capitolo 2
*** Broken Without You (Parte 2) ***


Erano passati cinque mesi dall'incidente aereo che portarono la mia migliore amica, amante, fidanzata alla morte. Me lo ricordo come se fosse stato ieri. Nash che entrava in camera e mi sbatteva al muro urlandomi che se non fosse stato per me, lei non si sarebbe trovata in condizioni critiche in un ospedale di Chicago. Io rimasi pietrificato alle sue parole e mi lasciai picchiare finché non arrivarono Carter e Taylor a dividerci. Cancellammo tutti i programmi del tour scusandoci con le fan e ci avviammo subito verso Chicago dove c'erano già i genitori di Haezel. Nel momento in cui arrivammo lei si trovava in terapia intensiva, non mi sarei mai dimenticato lei con i tubi attaccati al suo piccolo corpo e il modo in cui le macchine suonavano quando lei aveva un attacco. Avevano ragione Nash e gli altri, era solo e soltanto colpa mia se lei era ridotta in questo modo. Le lacrime bagnarono le mie guance uno dopo l'altro.

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"I dottori dicono che non si riprenderà." Disse il signor Hudson appoggiando la sua mano sulla mia spalla mentre entrambi guardavamo una delle donne più importanti della nostra vita attraverso un vetro. "Nash mi ha detto cosa è successo tra te e Haezel. Se ti stai dando la colpa per questo, non farlo; è successo proprio nel momento in cui stavate litigando ma poteva benissimo succedere mentre tornava a casa per natale. Non darti colpe Cameron, so che sei stato un ottimo ragazzo per mia figlia e so che lo sarai per qualsiasi altra ragazza." Mi voltai verso di lui e gli rivolsi un sorriso debole prima di tornare nuovamente a guardare Haezel.

"Puoi entrare nella stanza e parlare con lei se vuoi. I dottori dicono che ci può sentire, anche se personalmente non ci credo molto, però aiuta." Non mi feci pregare due volte che entrai nella stanza e mi sedetti nella poltrona vicino a lei.

"Ehi," iniziai, "non so se puoi sentirmi ma sono Cameron. Il tuo Cameron. Ricordi la prima volta che ci incontrammo? Fu al Magcon; tu eri vestita con una maglietta scritta 'Hate me or love me, i don't care' e indossavi un paio di jeans scoloriti con il risvoltino e sui piedi avevi le tue amate converse bianche, che ora bianche non sono più. Non ti eri truccata molto, giusto il fard per coprire i brufoli, il mascara e il burro cacao per le tue labbra screpolate, le tue unghie erano colorate di un bell'azzurro che era più verso il turchese. Josh ci mise insieme a Nash, Carter, Hayes e Matt. Ricordo le tue prime battute, pessime ma passabili, ricordo il modo in cui ti mordevi il labbro inferiore quando qualcuno ti faceva un complimento, ricordo il modo in cui ti passavi la mano tra i capelli quando eri nervosa, ricordo come tu cantavi canzoni a caso durante il pranzo. Ricordo come piano piano mi sono innamorato di te; la prima volta che ti chiesi di uscire e tu mi rispondesti di si e il giorno dopo quando ti portai a fare un picnic in un bosco davanti a una splendida cascata, ricordo il modo in cui mi svegliavi e ti rannicchiavi nel letto vicino a me per paura di perdermi. Ricordo la nostra prima litigata, la prima cazzata che feci e tu mi perdonasti. Ricordo quando le tue labbra quando si appoggiavano sulle mie, era come un sogno. E solo ora che tu sei qui, distesa su un letto d'ospedale, mi rendo conto di che sbaglio enorme ho fatto a lasciarti andare. Tu, Haezel, sei la ragazza più forte e coraggiosa che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita. Mi rendo conto di quanto tu abbia combattuto per questo rapporto e di come io non abbia fatto nient'altro che distruggerti piano piano. Mi dispiace, e so che un mi dispiace non servirà a niente per risolvere il casino che ho fatto, ma ti prego svegliati e ricominciamo d'accapo. Ho bisogno di te più di qualsiasi altra cosa in questo mondo. Ho bisogno di sapere che tu sei viva e presente nonostante tutto." In quel momento una macchina attaccata a lei iniziò a suonare forte e l'infermiera iniziò a portarmi fuori dalla stanza mentre altri medici entrarono in fretta e furia. Usarono il defibrillatore per riportare i segni vitali di Haezel alla norma. La signora Hudson appoggiò la testa sul petto del marito, che la portò lontano da quella scena. I medici che portarono Haezel verso la sala operatoria e io rimasi a osservare quella scena, impotente.

"Piccolo mio, stai bene?" Disse mia madre che nel frattempo mi aveva raggiunto a Chicago. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla, lei mi baciò la testa e mi assicurò in tutti i modi possibili. Erano ormai passate due ore da quando avevano portato Haezel in sala operatoria. L'ultima volta che controllai su Twitter, i nostri fan erano impazziti. Nessuno sapeva ancora che Haezel era in gravi condizioni e che io e lei ci eravamo lasciati. Io decisi di non parlare ma gli altri a quanto pare cercavano di assicurare le fan. Il dottore uscì dalla sala operatoria e venne verso di noi con il camice insanguinato: mi alzai immediatamente.

"Siete la famiglia della signorina Hudson?" Chiese togliendosi la mascherina dalla bocca. Il padre di Haezel annuì.

"Sua figlia ha avuto due attacchi di cuore e durante l'intervento ha perso molto sangue per un'emorragia interna causata dallo schianto dell'aereo. Nonostante l'aiuto che abbiamo cercato di darle, la signorina Hudson non ce l'ha fatta. Mi dispiace per la sua perdita."

Crollai a terra incapace di restare in piedi, l'avevo persa per sempre e niente poteva riportarmela indietro. I miei occhi iniziarono a bagnarsi e piano piano uscirono le lacrime. Mia madre si inginocchiò davanti a me e mi abbracciò forte cercando di rassicurarmi ma fu tutto invano, mi alzai e corsi cercando l'aria che mi mancava nei polmoni; io non riuscivo a respirare. In quel momento l'unica cosa che avrei preferito non era sapere che l'unica ragazza che io abbia mai amato se ne fosse andata ma che lei era sopravvissuta e che mi sarebbe stata accanto per il resto della mia vita. Mi sedetti sulla prima panchina che trovai davanti all'ospedale. Vedevo le persone entrare e uscire, c'è chi entrava speranzoso ma che poi usciva deluso, chi entrava distrutto ma che usciva pieno di gioia, e poi c'ero io: con gli occhi rossi, la testa bassa, i capelli arruffati e le mani che tremavano.

"Cam" a quella voce alzai la testa e vidi Nash che era in piedi davanti a me, sapevo cosa provava. Entrambi avevamo perso una delle persone più care nella nostra vita, Haezel era l'unica ragazza che riusciva a tenere testa a entrambi e che riusciva a farci ragionare nei momenti in cui tutto andava storto. Mi alzai e abbracciai il mio migliore amico, sperando di sentire il calore che avevano gli abbracci di Haezel.

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"Ehi sono passati cinque mesi da quando mi hai lasciato in questo mondo così vuoto senza di te." Dissi alla lapide davanti a me sedendomi a gambe incrociate. Era ormai diventato un rituale per me andare ogni mese a trovare la mia piccola al cimitero. Le portavo un mazzo di rose bianche e rosse e tulipani, i suoi preferiti. Le raccontavo cosa avevo fatto il mese prima e poi mi stendevo accanto a lei. "Continuo ad amarti come il primo giorno, so che non sono stato un bravo ragazzo e mi dispiace così tanto. Il tour va avanti anche senza di te, ma non è più lo stesso. Eri la colla che teneva tutti i pezzi insieme e ora noi stiamo cadendo a pezzi. Mahogany non è più la ragazza solare di prima, Hayes non ha più la sorellona da abbracciare, Matthew non ha più l'amica che prendeva a schiaffi, Aaron non ha più l'amica che gli cucinava la torta al cioccolato, Shawn non ha più l'amica con cui cantare, Taylor non ha più l'amica che lo aiutava a scegliere una bandana, Jack J e Jack G non hanno l'amica che faceva i video con loro, Carter non ha più la sorellina ragionevole, Nash non ha più la sua migliore amica e io non ho più una parte di me. Ci manchi così tanto che quando delle ragazze chiedono di te noi non sappiamo dove andare a sbattere la testa. Ora devo andare i ragazzi mi aspettano. Ti amo Haezel."

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