Crash into me

di lidy88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***



Capitolo 1
*** capitolo1 ***


“Un passo indietro ed io già so

di avere torto e non ho più le parole

che muovano il sole”

 

 

Siamo ossessionati dall’idea di fare la cosa giusta.

Dobbiamo fare la cosa giusta altrimenti finiamo per ritrovarci nei casini.

Eppure quando penso a questa maledetta cosa giusta finisco puntualmente per chiedermi cosa diavolo sia.A volte a sentirne parlare sembra quasi che si tratti di un’entità, qualcosa che abbia a che fare con il soprannaturale, qualcosa che sicuramente non esiste sulla Terra.Bah…

Mettiamo pure che si abbia davvero intenzione di agire per il meglio, ma come si fa?Non credo ci sia un manuale di istruzione da qualche parte…

Ma poi, a dirla tutta è davvero così giusto fare la cosa giusta?

Persa in queste riflessioni filosofico-esistenziali, do un’occhiata fuori dal finestrino e il paesaggio, per forza di cosa, data l’alta quota, è piuttosto ripetitivo:nuvole simili a enormi zuccheri filati e pezzi di cielo di un azzurro limpidissimo.

Sospiro e torno a guardare l’ennesima stupidissima rivista di moda che ho trovato in aereo, ma la mia continua agitazione mista a un’irrequietezza non contenibile, mi porta a guardare nuovamente fuori dal finestrino e poi a controllare l’ora sul mio orologio da polso.Caspita sono già le undici.Ma il pilota non può darsi una mossa?

Oh Signore sto dando i numeri!

Calma Sana, devi stare calma.Già fosse facile…voglio dire, la calma non è mai stata una mia virtù neanche quando ne avevo tutti i motivi, figurarsi dopo una telefonata del genere.Sospiro di nuovo, conscia che se avessi continuato così avrei potuto gonfiare palloncini a sufficienza per una dozzina di feste di compleanno.

Potrei provare a dormire un po’, si credo che così passerà più in fretta il tempo.

Ecco…ora chiudo gli occhi, sento che pian piano sto scivolando nell’oblio.Ho proprio bisogno di riposare…

Oh no!Che rabbia!Non riesco ad addormentarmi!Calma devo stare calma,ora ci riprovo, devo solo chiudere gli occhi e lasciarmi cullare…già da cosa?Non sono mica su una nave!

Niente non riesco a dormire, chi l’ha detto che le poltrone della prima classe sono ultra confortevoli?Basta!Ci rinuncio, sono più sveglia di prima.

Ormai al limite della sopportazione chiedo spiegazioni ad una hostess che sculetta avanti e indietro con il suo fondoschiena impacchettato in una aderentissima gonna a tubino.

-Mi scusi signorina è possibile sapere quanto manca all’atterraggio?

-Circa tre quarti d’ora signorina Smith.-mi risponde in tono professionale mentre nota il mio sguardo annoiato e contrariato.-Se vuole le porto qualche rivista o qualcosa da mangiare così riuscirà ad ingannare il tempo più in fretta.-mi dice sorridendo.

Cosa?Ingannare il tempo?Se leggo un'altra rivista che mi consiglia di rifarmi tutto l’arredamento, oppure mi svela i trucchi per dimagrire senza smettere di mangiare, divento completamente isterica, e se mangio ancora qualcosa  una volta scesa a terra, finirò per rotolare.Ma tengo per me tutte queste brillanti considerazioni, e la congedo con un semplice “non mi serve niente, grazie”.

Per l’ennesima volta sprofondo nella poltrona e accendo il mio fedelissimo hi pod, ma neanche questo riesce a darmi un po’ di tregua, perché immersa nei miei pensieri come sono, non riesco neanche ad ascoltarla davvero e mi perdo nuovamente nelle mie riflessioni.Avrò fatto davvero bene a mandare al diavolo le riprese di una noiosissima seppure importante soap opera, per catapultarmi qui?Effettivamente è un po’ da stupidi pentirsi di questo dopo aver quasi portato a termine un viaggio di circa dodici ore.

Beh ormai è fatta, e a questo punto è inutile rimuginare, affronterò la situazione a testa alta.A interrompere(per fortuna!)il filo dei miei pensieri arriva la stessa hostess di prima, che si ferma davanti a me dopo aver ancheggiato durante tutto il breve tragitto.

-Signorina, la informo che mancano meno di dieci minuti all’atterraggio.-mi dice cordialmente.

-Grazie.-dico di rimando.Finalmente questo viaggio interminabile è giunto al termine,finalmente rimetterò piede a Tokyo dopo quasi cinque anni, finalmente riabbraccerò la mia famiglia e i miei amici che a quanto pare hanno bisogno di me.

Finalmente Rossana Smith è tornata.

Il quartiere indicatomi da Alyssa, deve essere certamente questo.

Ha un’aria decisamente familiare, dato che da bambina ci sarò stata un’infinità di volte, perché se non sbaglio nelle vicinanze dovrebbe esserci anche un piccolo parco giochi.Non mi aspettavo potesse succedere così presto, ma il vento della nostalgia e la brezza dei ricordi mi hanno già investita, così decido di mettermi alla ricerca del suddetto parco.

Sono già trascorsi più di dieci minuti, ma non riesco a vedere niente.Possibile che mi sia sbagliata?Poi finalmente lo vedo.Caspita!In realtà del vecchio parco giochi del passato è rimasto ben poco:panchine sgangherate, materiali da imballaggio sparsi un po’ dovunque ed enormi piloni di cemento.Sembra quasi di stare in un cantiere di lavoro.

Inspiegabilmente ci rimango male, sono delusa da ciò che vedo forse perché questo è il primo segno che le cose sono cambiate.E cosa che più mi preoccupa e diciamola tutta, che mi spaventa, è che anche le persone siano cambiate.

E’inutile illudersi, il cambiamento non ci piace, ci fa paura.Ma non possiamo evitare che arrivi.Crescere è doloroso e chi dice il contrario mente spudoratamente.

All’improvviso sobbalzo, perchè sento che qualcuno mi afferra da dietro tirando i lembi del mio cappotto; mi volto e con mia grande sorpresa vedo un bambino che avrà forse cinque anni, col visino rosso dal freddo.

-Ma tu sei davvero l’attrice della televisione?-mi chiede immediatamente, abbassando subito dopo lo sguardo, forse imbarazzato.

-Ciao piccolino..-sorrido, la tenerezza dei bambini è una cosa meravigliosa.-Si sono io, Rossana Smith in carne ed ossa.

-Io…volevo, cioè mi piacerebbe, perché sennò non mi credono.Ma io non sono bugiardo.

Scoppio in una fragorosa risata,perché le frasi sconnesse dei bambini mi divertono da morire.-Ho capito vorresti un autografo da me altrimenti i tuoi amici non ti crederanno mai, ho indovinato?

Il bimbo annuisce, e io gli sorrido.-Come ti chiami?

-Ben!Ma dove diavolo ti eri cacciato?

No, non è possibile.

Alzo la testa dal blocchetto che mi ha dato il bambino prima, ma non riesco a voltarmi, perché sono pietrificata.Non può essere lui, non ancora almeno…

-Sana…

Attendo pazientemente che il mio cuore riprenda a battere.Uno, due, tre…niente non ci sono segni di ripresa.-Heric…-e riuscendo a pronunciare quel nome sorprendo anche me stessa.Almeno c’è di positivo che sono viva e l’infarto che credevo in atto non mi sta uccidendo.

Ovviamente si crea un silenzio a dir poco agghiacciante tra noi, anche perché non potrebbe essere diversamente.

Lui continua a guardarmi con il suo solito sguardo imperturbabile, della serie “non saprai mai cosa mi passa per la testa” ed io lo guardo ma ignoro cosa possa contenere il mio sguardo:stupore, piacere, rabbia, paura…Il problema fondamentale poi è un  altro:il fatto che lui adesso non apra bocca è abbastanza normale dato che non è mai stato un grande oratore, ma il fatto che io me ne stia zitta qui come un imbecille, direi che è piuttosto strano.

Allora prego affinchè mi vengano in  mente le solite frasi di convenienza, quelle sciocchezze che non vorresti mai dire ma che in certi momenti servono proprio per riempire vuoti imbarazzanti, come in questo momento.

Per fortuna il bambino che è accanto a me, Ben, mi salva dal ruolo di conversatrice “ falsamente amabile”.

-Hai visto chi ho incontrato, hai visto?-continua a ripetere estasiato correndo tra le braccia di Heric.

Tra le braccia di Heric?

O ci adattiamo al cambiamento oppure rimaniamo indietro, ma la verità è che a volte più le cose cambiano più restano maledettamente le stesse.

Oh mio Dio!Non può essere…lui è, lui è…

-Heric ma questo è tuo figlio?

 

A volte il cambiamento è tutto.

 

* “Un passo indietro” dei Negramaro.

 

Ciao a tutti ragazzi!Ebbene sì, sono tornata…Mi dispiace ma dovrete sopportarmi ancora, almeno spero che lo farete e che mi sosterrete...

Ditemi se devo continuarla oppure cestinare quest’idea che mi è venuta.

Allora baci a tutti!

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


“Ora la città è un film straniero senza sottotitoli…

ci si sente soli dalla parte del bersaglio

e diventi un appestato quando fai uno sbaglio

un cartello di sei metri dice è tutto intorno a me

ma ti guardi intorno e invece non c’è niente.

Niente…”

 

 

-Heric ma questo è tuo figlio?

Ma Heric non mi risponde e continua a guardarmi come un pesce lesso;anzi sembra quasi che non faccia  caso al bimbo che ora  lo sta abbracciando.

Ancora una volta è la risposta provvidenziale di Ben a salvarmi.

-Lui è il mio papà di ricambio.-dice con convinzione.

Non so perché ma appena ho sentito pronunciare la parola papà riferita ad Heric mi sono sentita mancare e ho temuto di precipitare a terra rigida come un’asta metallica.

Cioè stiamo parlando di Heric,  lo scapestrato, irresponsabile, bambinone che non sa badare nemmeno a sé stesso, figurarsi ad un altro essere umano!

Persa nei miei pensieri però non ho dato assolutamente peso ad un’altra cosa.-Ricambio?-ripeto disorientata, guardando nuovamente verso Heric.

A questo punto si materializza davanti ai miei occhi, la classica scena melensa e chiarificatrice dei film romantici di terza categoria, perché alla famigliola perfetta si unisce una donna che è lei stessa un autentico cliché:bella, alta, e bionda…

-Heric!Ben!Ma dove vi eravate cacciati?

-Mamma!-risponde il bambino allontanandosi da Heric e correndo verso la “Barbie”, cioè verso la madre.

Mamma e papà?

A questo punto la scena da romanzetto rosa può dirsi veramente completa:lui, lei e il frutto del loro amore…

Io sono lì ferma, nuovamente immobile a godermi la scena, impaziente di capirci qualcosa(sebbene alcune cose fossero ormai del tutto chiare).

-Ben si è allontanato e io gli sono corso dietro per riprenderlo.-risponde il mio “amico” semplicemente, guardando quella donna.-Ci hai messo un’eternità in quel maledetto negozio, chiunque sarebbe scappato via a gambe levate, stavo per farlo anch’io.- continua imbronciato.

-Ti avevo solo chiesto un attimino per me.

-Un attimino?Io e Ben stavamo mettendo radici fuori dal negozio.

-Quanto sei polemico!

-Io polemico?Figuriamoci, sei tu che sei impossibile!

-Tu sei un orso insensibile!

-Acida!

-Maleducato!

-Approfittatrice!

Oh Signore!Non ci posso credere!La scena a cui ho appena assistito mi fa riflettere su due punti importanti:

primo punto:ne avranno ancora per molto?Insomma sono veramente stufa di rimanere ferma ad ascoltare queste chiacchiere inutili!

punto secondo:questa scena altro non è che un terribile dejavù.Cioè, quelle chiacchiere inutili sono le nostre chiacchiere inutili, mie e di Heric.O meglio lo sono state, in un passato che ora mi sembra distante anni luce.Istintivamente mi torna alla mente una carrellata di immagini, relative ai nostri incontri-scontri, quando tutto spesso si concludeva con un urlo o una linguaccia da parte mia, e un’espressione indifferente dipinta sulla faccia da schiaffi di Heric.

-Scusatemi.-dico finalmente interrompendoli ancora sconvolta per quell’insolita rappresentazione del rapporto tra me ed Heric, dove però il mio ruolo è interpretato da una sostituta dell’ultim’ora.

La donna si volta verso di me e mi guarda come se mi vedesse solo in quel momento.-Heric ma lei è quello che penso?

Heric mi guarda intensamente negli occhi e poi torna  a fissarla e annuisce.

-Lei è Rossana Smith?-chiede quasi urlando.-Tu la conosci?E’ una tua amica?

Senza pensarci lo guardo e penso che quelle domande apparentemente banali nascondono in realtà delle questioni complicate per le quali un semplice sì risulterebbe riduttivo e banale.

 -E’ una vecchia amica, Alice.Tutto qui.

Fantastico!Una vecchia amica.Che razza di bugiardo…

-Non ci posso credere, tu conosci la grande Rossana Smith e non mi hai mai detto niente?

Già, in effetti sono d’accordo con questa donna.Non ha mai aperto bocca su di me!Ma in fondo non ha fatto altro che tralasciare qualche dettaglio insignificante, io nella fattispecie, relativo al suo passato.

-Oh Dio!E’ veramente tardissimo.Devo scappare!Andiamo Ben!-urla lei all’improvviso.-Scusami Rossana, ma devo accompagnare mio figlio in palestra.E’ stato molto bello conoscerti.Spero che ci rivedremo presto!-dice lei sparando a raffica mille parole al secondo.-Heric mi raccomando falle compagnia,immagino che dopo tanto tempo avrete molte cose da dirvi.-lei mi sorride e io faccio lo stesso, anche se non sono esattamente d’accordo sull’ultimo punto.Dopo tanto tempo non saprei nemmeno che cosa chiedergli.

-Ora vado.-e dopo aver dato un bacio ad Heric, se ne va portando con sé il bambino

 

Siamo rimasti soli.

Il momento che in assoluto aspettavo di più.

Il momento che in assoluto temevo di più.

Il momento dei chiarimenti.

Forse…

Camminiamo uno di fianco all’altro, qualche metro di distanza tra noi, per le strade affollate di Tokyo, assicurandoci entrambi di non incontrare lo sguardo dell’altro.

-Ti va un caffè?-dice all’improvviso, rompendo quel silenzio agghiacciante.

-Certo.-rispondo immediatamente senza guardarlo.Non riuscivo a sostenere il suo sguardo.Troppe questioni in sospeso tra noi sia legate al nostro passato che legate a questo presente così diverso da come me l’ero immaginato.Che stupida, pensare di ritrovare la situazione che avevo lasciato alla mia partenza.

Ci siamo accomodati in un bar che non conosco, che forse è di recente apertura.Dopo aver ordinato, continuiamo ad ignorarci.Una di quelle classiche situazioni in cui non ti vorresti mai trovare perché pur di non incontrare quegli occhi che ti stanno di fronte,fingi di essere interessato ad un punto particolare dell’ambiente in cui ti trovi(nel mio caso una squallidissima imitazione dei Girasoli di Van Gogh).

-Ne hai ancora per molto?

-Come scusa?

-Hai cambiato professione?

-Ma che dici?

-Sembri molto interessata alla struttura del locale, o forse addirittura all’arte.-afferma lui convinto indicando la parete che stavo guardando insistentemente.-Non è che forse ora lavori in museo?

-Vedo che almeno questo non è cambiato.-dico senza scompormi.

-Cosa?-mi chiede divertito.

-Il fatto che sei un imbecille patentato.-ribatto io come se stessi dicendo la cosa più ovvia del mondo.Almeno con questa battuta sono riuscita ad alleggerire un po’ l’atmosfera pesante.

Lui mi guarda di nuovo ma nei suoi occhi non c’è più lo sguardo divertito di prima, ma uno sguardo profondo,penetrante, intenso.Quel maledettissimo sguardo che è in grado di far vacillare tutte le mie convinzioni.

Distolgo lo sguardo.

Lui se ne accorge.-Non riesci più a guardarmi.-la sua era un’affermazione, non una domanda.

-Cosa hai fatto di bello in questi anni?-chiedo all’improvviso, cercando di cambiare discorso, perché ho circa un milione di domande nella testa.Chi è quella Alice?E Ben?Che significa papà di ricambio?Qualcosa però mi dice che non sarà così facile avere informazioni sulla vita privata del mio ex amico, nonché ex fidanzato.

-Vuoi dire dopo che te ne sei andata?-mi chiede provocatoriamente.

-Heric…pensavo fosse un discorso chiuso quello.-ma il mio tono incerto mi tradisce e mi smentisce.

-Era solo per capire il periodo a cui ti riferivi.-dice lui conciliante.

-Oh certo, anche perché tecnicamente sei stato tu a lasciarmi se la memoria non mi inganna.-gli rispondo acida.Se l’era proprio cercata.

-Senti io non credo che ora sia il caso di parlare di questa storia.

-Sei stato tu a metterla in mezzo.-continuo imperterrita.

Heric mi guarda e sospira, e soprattutto distoglie lo sguardo dal mio per la prima volta.-Le cose sono molto cambiate, Sana.-mi dice con un’amarezza talmente grande da stringermi lo stomaco.

-L’ho notato.-dico secca.-Ora fai il papà a tempo pieno.-il mio tono è più acido di quello che avrei voluto utilizzare, ma soprattutto è inopportuno, così come le mie parole .

-Non credo che questi siano affari tuoi.-ribatte freddo.-anche perché immagino che tu non sia tornata per me.

Non capisco se questa è una provocazione, per vedere la mia reazione, oppure senza un motivo preciso vuole semplicemente essere più acido di uno yogurt andato a male

.-Già, sono qui perché mi ha chiamata Alyssa, e onestamente non capisco perché sto perdendo il mio tempo con te.

-Figurati!-dice strafottente.-Me ne vado subito, ho altro da fare.-sbatte i soldi sul tavolo con un gesto di stizza e si volta per andarsene.

-Aspetta Heric!

-Che vuoi?-è ancora girato di spalle.

-Alyssa ha parlato di un problema grave che richiede la presenza dei suoi amici più cari, e mi è sembrata molto triste e preoccupata al telefono.Tu ne sai qualcosa?

-No, ne so quanto te.Comunque stamattina Alyssa mi ha chiamata e mi ha chiesto di andare a casa sua nel pomeriggio.-e dopo aver terminato la frase se ne va, senza farmi neanche un cenno di saluto,lasciandomi sola con i miei pensieri, i miei dubbi e le mie ansie.

 

Troppe domande erano rimaste senza risposta.

Ma ero sicura di volerle davvero le risposte?

 

 

“L’unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente.”

 

*“Fango” di Jovanotti.

 

Vabbè ragazzi ormai sono patetica con le mie scuse…però vi giuro che è stato un periodo veramente incredibile e incasinatissimo:ci sono stati risvolti molto positivi, imprevisti e anche momenti brutti.Non voglio giustificarmi però credetemi non ho potuto ultimare il capitolo prima di adesso.Spero che continuerete a seguirmi nonostante le attese snervanti.Grazie per  il sostegno che mi avete mostrato dal primo capitolo.Un bacio a tutti voi!

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


"E' passato quasi un mese da quando sono qui.

Sì lo so, hai perfettamente ragione:sono una figlia snaturata nonchè una persona orribile, che trova il tempo per mille cose e mai un minuto per mandare un e-mail alla sua adorabile mammina.

Ma credimi, stavolta non si tratta di una patetica scusa, perchè il motivo dell' ennesimo ritardo nel darti mie notizie, non è legato a riprese televisive, servizi fotografici o rabaccia del genere, ma a una situazione ben più importante e grave.

Vedi, mamma, circa un mese fa sono tornata in Giappone su richiesta di Alyssa, che voleva parlare a me e ad Heric(nella tua e-mail di risposta  ti prego di non dire nulla a riguardo)di una faccenda delicata.

Purtroppo Terence è malato, già da diversi mesi, e si tratta, a quanto ho capito, di una malattia rara che colpisce il sistema immunitario.Capirai bene, che quando l'ho saputo sono rimasta senza parole, perchè mai mi sarei aspettata di ricevere una notizia tanto drammatica.Alyssa ci ha chiesto di vederci perchè Terence ha espresso il desiderio di salutarci,dato che hanno scoperto che in Francia c'è un centro specializzato proprio per la cura di quella malattia.

Ho cercato di farmi forza, ma credimi il pensiero che Terence potrebbe non farcela e non tornare, mi ha fatto sentire talmente male che non riuscivo a dire niente.Non riuscivo a spiccicare neppure una parola, anche perchè mi sentivo totalmente inutile.

Poi ho pensato che l'unico modo per essere veramente d'aiuto ai miei due amici, era  prendermi cura della loro bambina,Alexandra,(te ne avevo già parlato se ricordo bene) durante la loro assenza.

So di non essere proprio la persona più indicata per prendermi cura di una bambina piccola, e credimi, sono qui solo da una paio di settimane e quell'adorabile peste mi ha già messo fuori uso(tra biberon, pannolini e notti insonni).

Tuttavia penso di aver fatto la cosa giusta, la sola cosa che veramente poteva essere d'aiuto in tutta questa brutta storia.Per il momento mi sono stabilita a casa di Terence e Alyssa e tra qualche giorno mi raggiungerà Charles per darmi una mano, sai ne ho proprio bisogno!Ora ti lascio perchè Lexie si è svegliata.

Ti voglio tanto bene, baci Sana."

 

Premo il tasto di conferma per l'invio dell'e-mail e chiudo il portatile, e mentre lo faccio è come se improvvisamente sentissi il peso di tutti gli eventi che ho descritto a mia madre.

-Sto arrivando piccolina-e a passo spedito mi reco nella cameretta di Lexie.-Cosa c'è che non va ?-delicatamente sollevo la bimba che piange disperata.-Non puoi avere di nuovo fame, hai mangiato mezz'ora fa, e ti ho cambiato il pannolino prima di metterti nella culla.-ovviamente tutte queste deduzioni brillanti non importano assolutamente niente a Lexie che continua a piangere come una matta.

In quell'istante suonano alla porta e non so nemmeno io come sia riuscita a sentire il campanello , dato che almeno uno dei miei timpani è fuori uso a causa delle urla assordanti della bambina.

Con Lexie in braccio scendo le scale per arrivare al piano di sotto e stordita come sono non guardo neanche dallo spioncino e apro la porta.

 

Okay, questo le supera veramente tutte.

-Heric!Che cosa ci fa qui?-chiedo evidentemente scossa.

-Salve.-mi dice semplicemente.-Posso entrare, o devo rimanere qui fuori al freddo e al gelo?-mi chiede sarcastico.

Io  perplessa, mi sposto leggermente di lato per lasciarlo passare.

Lui si toglie il giubbotto di pelle nera che indossa, e come  fosse stato un gesto automatico compiuto un milione di volte, lo ripone sull'appendiabiti.

-Come mai piange in questo modo?

-E io come faccio a saperlo!Le ho dato da mangiare, l'ho cambiata, cullata e fatta addormentare, dopodichè s'è svegliata e non ne vuole sapere di smettere di piangere!-ormai anch'io ho cominciato a urlare come una matta.-Ma io ho una domanda ancora più interessante: si può sapere che ci fai qui?

-Dalla a me.-mi dice all'improvviso tendendo le braccia.

-Cosa?Neanche per sogno, la farai cadere!

-Ti ho detto di darmela!

-E io ti ho detto che non voglio.

-Stupida!Possibile che tu sia diventata ancora più immatura?

-Come?-sono esterrefatta.-Io immatura?Tu sei sempre stato un irresponsabile, e ora soltanto perchè hai avuto quel bambino,  pensi di vincere il premio come miglior papà dell'anno?-okay ho esagerato, come sempre.

-Ti rendi conto che hai sparato un mucchio di cazzate!-mi urla furioso.-Io sono libero di fare ciò che voglio della mia vita!

-Questo è poco ma sicuro.Ormai sei diventato mister enigma!

-Perchè non te ne torni dov'eri, era tutto più tranquillo senza di te!

-Non so se te ne sei accorto ma non sono tornata esattamente per te, o sei talmente egocentrico da pensare davvero di essere al centro del mondo?

-No, mi dispiace contraddirti ma questa è sempre stata una tua caratteristica!Tu, il tuo lavoro e il successo, sempre la solita solfa, non è mai esistito altro per te!

A quel punto proprio non ce la faccio e gli tiro uno schiaffo, che evidentemente lo coglie di sorpresa.Eppure Heric approfitta di quel momento di distrazione per prendermi la bambina, che continuava a piangere, dal braccio su cui era dagiata.

-Chi ti ha detto di...

-Sta zitta, non vedi che l'hai spaventata con tutte queste urla!-mi rimprovera con lo stesso tono che si userebbe per sgridare una poppante che fa i capricci.

-Guarda che hai urlato anche tu!-continuo urlando a mia volta, ma non posso evitare di notare(con grande amarezza!) che Lexie miracolosamente si è quasi calmata dopo che Heric l'ha messa a pancia sotto.

-Come diavolo ci sei riuscito?-chiedo allibita.-L'hai drogata per caso?

-Sta zitta, si sta per addormentare.-mi dice perentorio, e continua  a tenerla in quella posizione dondolandosi come un'altalena.

 

Ho bisogno di un caffè, uno di quelli forti però.Lo stress mi è penetrato fino alla radice dei capelli!

Così mi reco in cucina e prendo tutto il necessario per prepararlo.Dire che sono arrabbita e infuriata sarebbe troppo poco per esprimere ciò che sento veramente!

Con un gesto di stizza apro violentemente lo sportello che si trova in alto per prendere la busta di caffè, ma all'improvviso mi cade un pesante barattolo di vetro sulla testa.

-Ahi!-un urlo di dolore cosmico si propaga per la casa, ora silenziosa grazei al provvidenziale intervento di Heric.-Maledizione!

-Se hai fatto svegliare la bambina, giuro che ti ammazzo!-minaccia Heric giunto d'improvviso in cucina.-Cosa ti è successo?-mi chiede avvicinandosi.

-Sta lontano da me, non mi toccare!

-Oh andiamo Sana, fammi dare un'occhiata.

-Non ho bisogno del tuo aiuto.-mi porto una mano sul punto in cui sento un dolore terribile e nell'avvicinarla ai mei occhi mi accorgo che è sporca di sangue.

-Potrebbero esserci dei vetri conficcati nella ferita e a giudicare da tutto questo sangue potresti anche avere bisogno dei punti.Fammi vedere!-mi ordina esaperato.

-Sto bene!-continuo testarda.

Con un movimeno fulmineo, Heric mi mette entrambe le braccia dietro la schiena bloccandomele con una sola mano, mentre con l'altra libera mi solleva appena la testa e guarda l'entità della ferità con fare esperto.Ma guardalo!Sembra un chirurgo di fama mondiale, consumato dagli anni di esperienza.

-Bene!-esclama all'improvviso, lasciandomi andare.-La ferita non è grave, ma dentro ci sono alcune schegge.Posso occuparmene io se vuoi.

-Come?No grazie, voglio vivere ancora un po'.-esclamo sarcastica.

-Come vuoi.-detto questo, si reca in soggiorno, si siede sul divano e accende il televisore.

La sua calma mi irrita talmente tanto da farmi quasi dimenticare il dolore.Avevo dimenticato quanto Heric Akito potesse essere insopportabile.-Vado in bagno.-dico solenne.-se dovesse svegliarsi Lexie chiamami immediatamente, non azzardarti a fare niente senza di me.-e mentre termino la frase, mi volto per andarmene.

-Ehi zuccona, non mettere acqua sulla ferita e non tamponarla con asciugamani o roba simile, rischieresti di far conficcare le schegge ancora più in profondità.-mi dice in tono saccente.Lo odio!

-Cosa?E che dovrei fare allora, morire dissanguata?

-Ah non dirlo a me, sei tu che non vuoi farti aiutare.Comunque oltre a morire dissanguata potresti anche morire per qualche terribile infezione.

-Quanto sei rassicurante!Ora sì che mi sento meglio.-grido sarcastica.-Ti odio!

-Okay.-mi risponde tranquillamente.-Ti dispiacerebbe non urlare, non riesco a sentire il notiziario.

-Questo è veramente troppo, basta!-urlo esasperata mentre gli spengo il televisore.-Forza fai quello che devi fare e fai in fretta.-dico indicandomi la parte ferita

Heric mi guarda e comincia a ridere.-Ma non avevi detto che non dovevo toccarti?

-Ho cambiato idea!

-Beh arrangiati ora.

-Oh andiamo!Non mi sembra il caso di fare il permaloso adesso;ricordati che potrei morire da un momento all'altro e tu porteresti il rimpianto di non avermi soccorso.-dico acida.

-Sai quanto me ne importa.-risponde strafottente.-Però ora che mi ci fai pensare, credo che ti aiuterò, se...

-Se?

-Se la smetterai di opporti alla mia presenza in questa casa.Ti propongo una soluzione pacifica:io starò con la bambina la mattina, tu starai con lei il pomeriggio e per quanto riguarda la sera ci divideremo i turni.-Heric incrocia le braccia al petto e mi guarda sprezzante.

-Come mai vuoi aiutarmi con Lexie?-gli chiedo senza capire.

-Non è certo per te che faccio tutto questo.-mi dice come se fosse la cosa più ovvia e scontata del mondo.-Lo faccio perchè non voglio che succeda qualcosa di terribile a questa bambina, ce l'avrei per sempre sulla coscienza.

Sbuffo, ma volutamente ignoro le sue battute pungenti, per cui annuisco, sia perchè sento un dolore terribile a causa della ferita e non mi va di andare in ospedale, e sia perchè in fondo(ma molto in fondo) credo che un po' di aiuto potrebbe anche farmi comodo.

-E va bene, accetto.Per quanto riguarda le condizioni dell'accordo, sappi, che potrei decidere di modificarle.

Riesco a strappargli un sorriso, e poi Heric mi tende la mano e io prontamente la stringo.Quel gesto, quella stretta di mano, che aveva lo scopo di stringere il patto, mi provoca un brivido lungo la schiena.

Possibile?No, devo certamente essermi sbagliata.

-Ora vieni qui, che ti medico.Non voglio avere neanche te sulla coscienza.

 

Dopo circa un quarto d'ora, fatto di urla assordanti da parte mia, e minacce di morte da parte sua,  il mio "dottore personale" mi dice di aver finito.

-Finalmente!-esclamo con un sospiro.-Sinceramente tra te e George Clooney non vedo nessuna attinenza!

-Ma che cosa vai blaterando?

-Hai mai visto ER?

-Certo che no.

-Grey's anatomy?Oh lì sì che ci sono dei gran bei dottori.-dico con aria sognante.

-Uffa!No, non l'ho visto e sinceramente sono felice di non assomigliare a quegli scimmioni per i quali sbavate voi donne.-mi dice sbuffando.-Senti la ferita è pulita, disinfettata e bendata, perciò me ne vado, a stasera!

Heric si volta e a passo svelto si dirige verso la porta.

-Beh tu non solo non sei bello come loro, ma non sei neanche lontanamente un gentiluomo, anzi sei burbero e scontroso, mi hai sentito?-grido con tutto il fiato che ho in gola.Invano perchè tanto Heric è già andato via.

 

Sono una persona orribile.

Lui è venuto qui ad offrirmi il suo aiuto(certo i modi sono discutibili, come sempre), mi ha anche aiutato con la ferita e io per tutta risposta non so far altro che urlargli contro.Cavolo!L'ho fatto andare via senza nemmeno ringraziarlo.

Sono davvero una persona orribile...

 

 

"Benedetta la rosa specialmente le spine
che fanno in modo di tenerla in mano con attenzione
perchè le cose più belle stanno in equilibrio,
così come la storia di noi due
che profuma e che punge
 e non ci da mai tregua
a meno che non lo scegliamo noi.
E ti scappo e ti inseguo
e poi ci raggiungiamo.
E' un tango inesorabile la nostra
melodia...
Vorrei poterti dare quello che mi manca,
vorrei poterti dire quello che non so,
vorrei che questa pagina tornasse bianca
per scriverci..."

*"Punto" di Jovanotti.

 

 

Salve ragazzi!

Come va?Ancora una volta sono in ritardo cosmico...vabbè ormai ci avrete fatto l'abitudine, ma spero che comunque non vi stanchiate mai di seguirmi, ho bisogno del vostro sostegno!Cosa ne pensate di come sta procedendo la storia?Vi piace?Vi annoia?Non ne potete più?Qualunque cosa pensate, vi prego di dirmela, perchè con le vostre opinioni posso provare a migliorare.

Grazie in anticipo a tutti coloro che continueranno a leggere e commentare e grazie naturalmente a chi l'ha già fatto!

Ps.un bacio a Ghisola, sempre più illuminante!

 

 

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Capitolo 4
*** capitolo4 ***


Stasera glielo dico.

Sì, stasera glielo dico.Devo dirglielo.

Sono sei semplicissime lettere, che cosa mi costa in fondo?

Ormai è più di una settimana che viene qui ad aiutarmi con la bambina(e mio malgrado devo ammettere che è piuttosto bravo), senza contare che l'altra volta nonostante io l'avessi mandato a quel paese mi ha aiutato a medicare la ferita.

Sì glielo dico.E' semplice: g-r-a-z-i-e.

Stasera se non sbaglio mi ha detto che sarebbe tornato, e io ne approfitterò per ringraziarlo, anzi farò di più: lo inviterò a cena!

Grande!

Un momento... forse ripensandoci non è il caso, potrebbe pensare che lo faccio per un secondo fine; in fondo la cena è troppo impegnativa.Ci sono!Potrei preparargli una torta come segno del mio ringraziamento.

-Sana sei un genio!-dico allegramente tra me e me.Ho tutto il tempo per preparargli un dolce gustoso e prelibato!

 

Ore 15.30

Che fortuna!Lexie dorme della grossa e sono anche riuscita a trovare il libro dei dolci di Alyssa(che se ricordo bene è un'ottima cuoca), per cui seguendo attentamente la ricetta dovrei riuscire perfettamente a preparare una torta con panna e cioccolato da leccarsi i baffi.Heric rimarrà sbalordito!

Prendo tutti gli ingredienti, attenta a non farmi cadere niente in testa, e li ripongo sul tavolo.Si comincia!

Uova, latte farina, burro...amalgamare ben benino.Non credevo che cucinare fosse così semplice oltre che divertente!Riuscirò finalmente a sfatare il mito di "Sana pericolo ai fornelli".

 

Ore 18.00

Chi ha detto che la torta doveva riuscire  perfettamente al primo tentativo...

Ora ricomincio tutto da capo,mescolo gli ingredienti con calma e attenzione.Stavolta ne uscirà un vero capolavoro ed Heric rimarrà a bocca aperta e così la smetterà di prendermi in giro.

 

Ore 19.40

Lexie si è svegliata e tra pappa e pannolini mi ha tenuta impegnata per più di un'ora e la torta che era nel forno si è miseramente bruciata, per usare un eufemismo, dato che si è del tutto carbonizzata.

Lexie, ora pulita e profumata, seduta nella sua sediolina a dondolo mi guarda con i suoi meravigliosi occhioni, mentre ignara del pasticcio che ho combinato, continua a succhiarsi le dita.

-Ho fatto un casino Lexie!Secondo te è il caso di ricominciare?-dico sconsolata scuotendo la testa.

 

Ore 21.00

 La cucina è un vero disastro, c'è un disordine aberrante, macchie e residui di cibo ovunque, e in più la presunta torta che ho  appena sfornato ha un aspetto davvero orribile.In realtà non sembra affatto una torta...

Meglio che provveda subito a farla sparire.

-Sono un vero disastro!

-Su questo non posso che darti ragione.-conferma una voce alle mie spalle.

Ma non è possibile!-Ti diverti a comparire così all'improvviso!-urlo acida.

-Detto tra noi sì.-mi dice abbozzando un sorriso.-Ma che cos'è successo qua dentro?-mi chiede alludendo al disastro della cucina.-Non mi dire che hai fatto esplodere il forno!

-Devi rivedere un po' il tuo senso dell'umorismo, perchè sai le tue battute fanno veramente piangere!

-Ammettilo sei una frana!-continua lui provocatoriamente.-Ma che cos'è quella pappa gelatinosa e informe che sta in quel tegame?-mi chiede sempre più divertito.

 -Niente.-mi affretto a dire, provvedendo a nascondere la mia mancata torta.

-Non mi dire che l'hai fatta tu!Oh mio Dio!Avrò di che ridere per una vita intera:Rossana Smith che tenta di fare una torta!-continua lui ridendo a crepapelle.

Sono pronta a giurare che da quando lo conosco non l'ho mai visto ridere tanto e così di gusto.

-Sono lieta che tu ti stia divertendo.-dico tagliente.

Heric sembra incapace di smettere di ridere.Si sta proprio sbelicando dalle risate, e il mio limite di tolleranza è inversamente proporzionale al suo divertimento, per cui si sta esaurendo molto in fretta.

-Se non la pianti di ridere così sguaiatamente sarò costretta a prenderti un pannolino di Lexie.

-Okay la smetto, però ti prego non fare mai più una cosa del genere soprattutto se in casa c'è la bambina, perchè vedi, in questo caso siamo stati fortunati,senza incidenti nè feriti, ma la prossima volta potrebbe anche saltare in aria la casa.Errare è umano ma perseverare è diabolico.-ribadisce solennemente

Ora è veramente troppo.-Esci immediatamente fuori di qui!

-Ma dai Sana...

-Niente ma!Ti ho detto di andartene!E ti dirò di più la prossima volta che vieni assicurati che io non ci sia, perchè non voglio avere niente a che fare con te, mi hai capito?

In quell'istante mi squilla il cellulare e io prima di rispondere cerco di calmarmi, ma non posso evitare di avere il battito accelerato.

 

-Pronto.Robbie!Sì certo che sono io.Piantala di urlare!Non riesco a capire neanche una parola.-dico immaginando di strozzare il mio manager.-Ti ho spiegato che si tratta di una questione importante.Certo che anche il mio lavoro è importante, ma ora credimi non posso fare altrimenti.Oh, andiamo quella che ho mandato all'aria era solo una stupidissima soap opera, non è che io abbia rinunciato all'occasione della mia vita.E comunque non mi sarebbe importato-continuo imperterrita allontanandomi dalla cucina e anche da Heric ovviamente.-Ho già sacrificato per troppi anni le persone a cui tengo per correre dietro al lavoro, è una vita che lo faccio Robbie.Ti confesso che comincio a essere un po' stanca.So che ho fatto molti sacrifici e proprio per questo non sono più disposta a vivere la mia vita in maniera passiva senza essere libera di fare ciò che voglio.-un lungo silenzio da parte del mio storico manager è molto più eloquente di mille parole.In tanti anni di amicizia e lavoro tra me e lui, non c'era mai stata una discussione;certo, il fatto di propinarmi sempre milioni di offerte di lavoro contemporanenamente, è sempre stata la sua cifra caratteristica.Ma negli ultimi anni, da quando la mia popolarità è cresciuta in maniera esponenziale, i ritmi di lavoro sono diventati veramente insostenibili, senza mai un attimo di tregua.-L'essere tornata qui, in Giappone, la terra dove sono nata e cresciuta, rivedere i miei amici, toccare con mano la loro sofferenza, mi ha fatto riflettere molto Robbie.-faccio una pausa per riprendere fiato e per riprendere coraggio per quanto sto per dire.-Ho deciso di lasciare il lavoro a tempo indeterminato.Al momento ci sono questioni molto più urgenti che richiedono la mia presenza.Perdonami.-ma il mio migliore amico ha già riagganciato, e dubito che abbia sentito le mie scuse.

Mi dispiace deluderlo in questo modo, so quanto lui abbia sempre creduto in me, so quanto abbia investito su di me, so i sacrifici che ha fatto solo per restarmi accanto.Ma per il momento è necessario mettere la parola "fine" a questa storia e chiudere un capitolo che è stato fondamentale per la mia vita.Un capitolo che forse a tempo debito deciderò di riaprire.

 

Abbasso la testa e non posso impedire alle lacrime di cadere.Non sono pentita della mia scelta, ma per ovvie ragioni ho bisogno di un po' di tempo per metabolizzare il tutto.

-Sana.

Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano, ed Heric mi porge un fazzoletto che prontamente  prendo per asciugarmi gli occhi.

-Immagino che tu abbia sentito tutto.

-Stavi urlando e non ho potuto fare a meno.-mi dice semplicemente scrollando le spalle.

-Non importa.

-Ti confesso che non riesco ancora a credere a quello che hai appena detto, e se non l'avessi sentito io con le mie orecchie non ci avrei mai creduto.

-Ora devo andare da Lexie.-cerco in tutti i modi di sviare questo discorso, decisamente troppo doloroso per me.

-Lexie si è  addormentata e l'ho appena portata di sopra nella culla.

Heric non sembra minimamente intenzionato a chiudere la conversazione.

-Perchè improvvisamente vuoi lasciare il mondo dello spettacolo?

-Sono cambiate tante cose Heric, e a volte è necessario fare la scelta più giusta, che spesso è anche quella più difficile, e in questo momento Lexie è una mia priorità.-ribatto risoluta.

-Sono allibito.

-Ma cosa vuoi da me?-chiedo senza capire dove voglia andare a parare.

-Cinque anni fa non avresti mai pensato a un'alternativa del genere.

-Cinque anni fa?

-Sì, quando stavamo insieme.-mi dice in un sussurro.

-Tu non mi hai mai chiesto di lasciare il mio lavoro.-sono esterrefatta.

-E come avrei potuto chiedertelo?

-Stai forse insinuando che sia stata colpa mia se la nostra storia è finita?

-Beh in effetti se ci pensi bene è così.

-Cosa?Ti si è rattrappita la memoria a quanto pare, perchè se non ricordo male sei stato tu a lasciarmi.

-Troppo comodo darmi la colpa adesso.Se ti ho lasciata è stato perchè non riuscivamo ad avere un rapporto normale, una vita normale da vivere come persone normali.Dannazione!Non potevamo camminare fianco a fianco in strada senza avere un esercito di paparazzi al seguito, per non parlare dei fan assatanati, che ti seguivano in ogni spostamento.

-Mi hai lasciato per questo?

-No, non solo a causa loro.Devo supporre che anche la tua memoria si sia rattrappita, o hai dimenticato che non c'eri mai, sempre in giro per il mondo, sempre a girare film,spot e serie televisive.Sempre a fare qualcosa che per un motivo o per un altro ti portava via dalla tua città, dalla tua famiglia,dai tuoi amici.

-E da te?-aggiungo con amarezza.

-Certo.

-Perchè solo ora mi dici queste cose?Perchè non me ne hai mai parlato?

-Abbiamo affrontato milioni di volte questo discorso.

-Questo è vero, ma non mi hai mai posto la questione in questi termini.

-E che dovevo fare?Metterti davanti a una scelta?O me o la carriera?

-Ma è quello che poi in pratica hai fatto.Sei stato tu a scegliere senza nemmeno consultarmi, e visto che le cose non cambiavano hai pensato di lasciarmi.-gli rinfaccio io infuriata.

-Sana dannazione!Io credevo di riuscire a sopportare questa situazione, ma a un certo punto non ce l'ho fatta più.Era diventato insopportabile perfino fare un giro in centro.Non avevamo più la libertà di fare niente senza che poi lo venisse a sapere tutto il mondo.Non c'era intimità,non c'era privacy, non c'era niente di normale in quello che facevamo.-mi dice lui, passandosi stancamente una mano sul viso.

-La colpa è solo tua, non mi ha mai detto esattamente cosa ti passava per la mente.Avremmo trovato una soluzione.

-Ma non capisci?Non potevo costringerti a lasciare la tua carriera!

-E allora hai deciso tu per me e hai messo fine alla nostra storia!-dico esterrefatta.-Vuol dire che per te forse non era poi così importante ...-il mio è solo un flebile sussurro, che tuttavia Heric riesce a sentire benissimo, tanto che che mi stringe i pugni e mi schiaccia contro una delle pareti del soggiorno.

-Non dire mai più una cazzata del genere, sono stato chiaro?

-E allora perchè non mi hai mai detto che questa situazione ti faceva soffrire tanto?Perchè Heric?-continuo ostinata.I miei occhi sono lucidi perchè scavare questa ferita mi porta ad affrontare un dolore e una sofferenza che credevo sopiti.Ma se dopo cinque anni è davvero arrivato il momento dei chiarimenti, non posso certo tirarmi indietro e farò di tutto per costringere Heric a parlare.

-Non ti avrei mai costretta a un sacrificio tanto grande.-mi confessa tutto d'un fiato, lasciandomi andare improvvisamente.

-Stupido!E non hai pensato che per me sarebbe stato un sacrificio ancora più grande dover rinunciare a te?-

Oh mio Dio!Che cosa ho detto?Istintivamente mi porto una mano sulle labbra.Boccaccia mia!Ma come mi è saltato in mente di dire un'assurdità del genere.-Perdonami per quello che ho detto.

Heric mi guarda.

Uffa!Quel suo solito e irritante sguardo magnetico.Smettila di guardarmi in quel modo, smettila, smettila, smettila...

Lui si avvicina piano a me.E questo è male.

Ormai i nostri visi sono vicinissimi, e tutto ad un tratto dimentico completamente i miei problemi e tutte le discussioni.

Heric, il cui ascendente su di me appare pressocchè invariato, sembra intenzionato ad annullare completamente la distanza minima che ci divide.

-Ora devo andare.-mi sussurra in un orecchio allontanandosi in fretta lasciandomi lì imbambolata e con la testa vuota.

-Quella torta era per te.-dico abbassando lo sguardo conscia di stare parlando da sola.

 

 

Ore 1.30

Lexie, nonostante sia ormai notte fonda, continua tranquilla a succhiare il suo biberon, pigramente adagiata tra le mie braccia.

-Non hai sonno piccolina?In effetti nemmeno io.

Io sospiro ripensando a ciò che è accaduto solo qualche ora prima.-Mi sono cacciata in un bel guaio, Lexie.E ora che cosa devo fare?

 

"Ora che te ne vai

senza farti una ragione vera

è civile incomprensione...

Ora che te ne vai

non fai più rumore

non fai nessun dolore

non c'è nessuna grazia

è un ago dritto al cuore..."

 

 

 

*"Un giorno disumano" di Gianna Nannini.

 

 

Ciao a tutti!L'aggiornamento è stato più rapido del precedente, perchè ho avuto un po' più di tempo a disposizione.Non so se la storia sta piacendo, perchè purtroppo ho ricevuto un solo commento, ma non fa niente!Arrivati a questo punto mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che hanno recensito fino ad ora:

pinkgirl: se ti piacciono le storie con suspance, hai scelto quella giusta!Qui ce ne sarà un sacco...continua a seguirmi e a farmi sapere cosa ne pensi!

hachi92: mi fa piacere averti incuriosita.Dovrai attendere ancora un po' per sapere cosa ha combinato il nostro adorato Heric, ma porta pazienza e continua a seguirmi!

princerella: grazie per i complimenti...spero di non deludere le tue aspettative!

jera: grazie mille per il tuo interessamento e per i tuoi complimenti, sei troppo buona!

sour girl: non temere continuerò la storia, anche se dovrai essere paziente per i miei continui ritardi nell'aggiornare...baci!

after all:uao!Troppi complimenti mi fanno diventare dello stesso colore in cui ti sto scrivendo ora...non temere anche se gli aggiornamenti talvolta sono molto lenti, presto svelerò l'arcano, e si capirà cosa ha combinato Heric!Grazie mille!

laprinc: per sapere cosa c'è sotto, devi continuare a leggere...comunque per quanto riguarda la tua domanda la storia non ha a che vedere con il cartone.Sia Heric che Sana sono ormai adulti, (Funny non viene menzionata) e le loro vite da cinque anni a questa parte hanno preso strade diverse.Spero di averti chiarito la situazione, alla prossima!

jeeeeee:sì lo so, sono più lenta di una lumaca nell'aggiornare ma purtroppo non ho molto tempo a disposizione.Grazie per i complimenti e continua a seguirmi, mi raccomando!

aki96: non sono sparita, rieccomi!Grazie per tutto ciò che hai detto, anche per quanto riguarda "Questo amore ",è bello sapere che quella storia è stata molto apprezzata.Non c'è gratifica maggiore, davvero!

 

 

Ps.Per quanto riguarda Ghisola, non credo che abbia bisogno di un commento dato che passiamo ore intere a telefono...comunque la ringrazio perchè è sempre la prima a farmi sapere cosa ne pensa e a darmi suggerimenti utili.Per la serie evviva i tarli...ti voglio bene!

 

 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Heric...

Non è possibile.

 Mi rifiuto categoricamente di farmi stravolgere la vita da lei.

Non può succedere ancora...

Ora sono finalmente sereno:ho un lavoro che mi appaga, una compagna che è sempre presente, attenta e premurosa, un bambino intelligente e adorabile...insomma una vera famiglia.

Se qualche tempo fa qualcuno mi avesse parlato di metter su famiglia e soprattutto di fare il padre, l'avrebbero rinchiuso seduta stante in un manicomio con tanto di camicia di forza.

Heric Akito, lo scapestrato ribelle per antonomasia, non si lega a nessuno e soprattutto non si fa legare da nessuno.

 Se qualcuno si fosse divertito a immaginarmi nei panni del capofamiglia, di certo si sarebbe fatto grosse risate anche perchè l'idea di formare una famiglia mia, a me per primo, non è mai andata particolarmente a genio.

 Eppure l'idea(seppure molto astratta...) è cominciata a venirmi quando stavo con lei...

Che diavolo mi succede?Non riesco nemmeno a nominarla.

Sono incazzato nero!

Non può piombare all'improvviso nella mia vita dopo cinque anni e stravolgere i miei equilibri e le mie sicurezze;anche se questo fatto di piombare sulle persone e poi trascinare in un vortice tutto ciò che incontra sul suo cammino è tipico di lei...di Sana.

Merda!

Non la sopporto.

 

Alice è simpatica, intelligente,spontanea, divertente,responsabile.Alice è presente...

 

"E' vero

credetemi è accaduto

di notte su di un ponte,

guardando l'acqua scura

con la dannata voglia

di fare un tuffo giù...

 

Sana è...dunque, Sana è.... è Sana.

Non riesco a trovare un aggettivo migliore: Sana è decisamente Sana.

Una forza della natura,irresponsabile,incontenibile, imprevedibile.E poi è altruista fino a diventare ossessiva e impicciona, pronta a mettere da parte anche i suoi sentimenti pur di aiutare chi è in difficoltà...dai canarini agli esseri umani.Bah...

L'istinto della crocerossina è talmente radicato in lei, che proprio non può evitare di immischiarsi negli affari degli altri.Tutto ciò è talmente irritante,soprattutto perchè lo fa in maniera così spontanea, da riuscirci senza risultare invadente;talvolta neanche si accorge di quello che fa per le persone...di quello che ha fatto per me.

 

"D'un tratto

qualcuno alle mie spalle

forse un angelo

vestito da passante

mi portò via dicendomi così:

meraviglioso

ma come non ti accorgi

di quanto il mondo sia meraviglioso...

Lei mi ha cambiato la vita e neanche lo sa.

Lei, Rossana Smith, attrice in erba, bambina vivace, solare, egocentrica, sbadata, logorroica, che guarda sempre con ottimismo e allegria alla vita,d'improvviso si interessa al "bambino difficile"... a me.Senza nessun buon motivo.

E mi cambia la vita proprio perchè mi fa capire il valore della vita, l'importanza di esserci e di contare qualcosa.

 

"Perfino il tuo dolore potrà guarire poi

meraviglioso...

 

E' da bambini che ci portiamo dietro questo rapporto di amore-odio, in fondo perchè è lei stessa che racchiude ogni opposto e il suo contrario: lei è bene e male, giusto e sbagliato, bianco e nero,gioia e dolore...

 

 Rossana Smith è la mia contraddizione insanabile.

 

Eppure non posso evitare di pensare che se lei non fosse stata quello che è, forse a quest'ora io...non riesco neanche a pensare a ciò che sarei potuto diventare se non l'avessi incontrata.Se lei non mi avesse cambiato.Se lei non fosse stata ciò che  semplicemente è: Sana.

"Ma guarda intorno a te

che doni ti hanno fatto

ti hanno inventato il mare.

Tu dici non ho niente

ti sembra niente il sole, la vita, l'amore...

 

Non si può dimenticare il passato.E neanche voglio farlo.

Sì, certo lei dice che le sono stato vicino in più occasioni, che le ho offerto il mio sostegno, la mia spalla su cui piangere.Ma io non credo di aver fatto poi tanto...

Da dove è cominciato tutto?

 Non lo so, ma so, poichè il ricordo è ancora vivido e bruciante nella mia mente, quando poi è finito tutto.

Non per mio volere, come dice lei, ma perchè non c'era altra soluzione.

Ho dovuto lasciarla andare, l'ho spinta a continuare il suo lavoro, proprio perchè Rossana Smith è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata.Ma questo non è bastato per andare avanti, perchè io con lei volevo di più, più di quanto lei volesse e potesse darmi in quel momento.

 

Alice ora è la mia donna...

 

Chi è Rossana Smith?

Neanche se campassi un milione di anni probabilmente riuscirei a rispondere.

Lei è insostenibile, perchè è talmente cangiante ed eclettica nei modi di fare e di porsi con le persone, che non si riesce mai a capire cosa le passi relamente per la testa.

Questa cosa è veramente irritante e non ha nulla a che fare con quelle romanticherie da adolescenti.

Ricordo che una volta Sana mi disse che eravamo come due magneti, che nonostante tutto ritrovavano sempre la strada per ricongiugersi e completarsi a vicenda.

 

"Meraviglioso il bene di una donna che ama solo te...

 

Ricordo anche di aver storto il naso dopo questa affermazione, ma solo ora capisco che effettivamente aveva ragione.

 E' questione di chimica,di alchimia quello che esiste tra noi.

Mi ci sono voluti anni per capire quanto effettivamente ci avesse azzeccato...

Ma la nostra storia appartiene al passato.Ad un passato che non tornerà mai più, perchè io ho una compagna e un bambino.Una famiglia.

 

Alice e Ben ora sono la mia famiglia.

 

E lei per quanto ne so, è tornata da quel damerino di Lones, che in molte cose è come lei,e che appartenendo al mondo dello spettacolo riesce a capirla  meglio di quanto potrei fare io anche perchè forse l'ha sempre capita meglio di me, per quanto sia duro da ammettere.

Scuoto vigorosamente la testa, non ne posso più di pensare a lei!Quando sento in lontananza delle parole che sembrano provenire da un altro pianeta.

-Sono pronta a giurare che sto per chiamare l'ambulanza Heric.

-Alice!-esclamo ancora mezzo rincoglionito.-Ma che ti prende?

-Che prende a me?E' mezz'ora che ti parlo, e a giudicare dall'espessione persa che hai, tu invece non hai sentito nemmeno una parola!-mi dice piccata.

-Scusami.-farfuglio impacciato.

-Ma sai che sei proprio strano da un po' di tempo a questa parte.Forse ti starai stancando troppo, tra la palestra e la bambina.

-Non dire sciocchezze, sto benissimo!

-Okay okay, era solo un'ipotesi.-dice conciliante.-Ad ogni modo sarà meglio che tu legga questa.-mi sventola sotto il naso una piccola busta bianca.-E' arrivata stamattina in palestra.

-Perchè non me l'hai detto subito?

-A volte mi verrebbe voglia di ucciderti!-ribatte lei infuriata.

Leggo velocemente il contenuto della lettera e poi torno a guardare Alice.-Dice che domani devo recarmi a quel convegno sportivo a cui prenderanno parte tutti quelli che si sono qualificati per le selezioni nazionali di karate.

-Davvero?

-Smettila di fingere Alice, so benissimo che hai già letto la lettera.

-Io non farei mai una cosa del genere, come ti viene in mente!Io non violerei mai la tua privacy senza contrare che...okay lo ammetto gli ho dato un'occhiatina.Ma piccola piccola...-aggiunge sbattendo gli occhi.

-Lo immaginavo.-confermo.-Dice che devo essere lì domani nel pomeriggio.-faccio una pausa pensando all'impegno che ho preso circa un mese fa.-Non ci andrò.

-Cosa?-mi chiede sbalordita.

-Discorso chiuso.

-Stai scherzando?E' quello per cui hai lavorato tanto!

-Senti Alice, è una decisione che devo prendere io, tu non ti immischiare.-ribatto freddo.

-Hai fatto tanti sacrifici per qualificarti, ma se non ti presenti al convegno non avrai la possibilità di prendere parte alle olimpiadi.

-Non è detto che sarei io a prendere parte alle olimpiadi.

-Già, ma ci sono ottime possibilità che tu riesca a vincere le selezioni.-aggiunge con enfasi.

-Ora smettila!Ho la palestra e questo mi basta.

-Ho capito è per via della bambina.

-Ho preso un impegno.

-Certo, ma questo è un problema risolvibile, perchè durante la tua assenza sarò io a prendere il tuo posto.

-No, non se ne parla.-dico risoluto.

-Senti Heric, non c'è nessuno che abbia più esperienza di me in fatto di bambini.Ti ricordo che ho tirato su Ben molto bene.

-E la palestra?

-Per quello non è un problema continuerò a fare il mio lavoro di amministratrice, nonchè di tutto fare dietro la mia bella scrivania, e nello stesso tempo mi occuperò della bimba.Tu mi hai detto che dividi i turni con una tua amica, giusto?

Io annuisco senza troppa convinzione, già prevedendo che quello che sto per sentire non mi piacerà affatto.

-Bene allora io prenderò il tuo posto e farò la baby-sitter di mattina, mentre il pomeriggio, mentre io sarò in palestra, ci sarà l'altra ragazza.A proposito chi è?-mi chiede con un sorriso.

Cazzo!Mi trovo in una situazione paradossale, veramente ai limiti del ridicolo:la mia compagna e la mia ex fidanzata che dovrebbero lavorare gomito a gomito per prendersi cura della figlia del mio migliore amico.Che razza di casino!

-Io non credo sia il caso Alice.

-Invece trovo che sia un'ottima idea, del resto non c'è da stupirsi, è mia.-dice orgogliosa.-Si tratta solo di due settimane Heric, non è una tragedia, me la caverò benissimo.Ora vai a preparare la valigia.

-Ma...-provo a ribattere, conscio però che Alice l'ha già spuntata.

-Sono certa che mi troverò bene con... a proposito come si chiama?

-Rossana Smith.-dico in un sussurro.

-Non ci posso credere!Farò la baby-sitter insieme a una delle attrici più famose e osannate di Hollywood!-dice lei al settimo cielo.-Chissà magari potremo anche diventare amiche, non sto più nella pelle!

Insomma, sono veramente sfigato.

Cosa può esserci di peggio?

-Ancora non riesco a credere che tu mi abbia nascosto di avere un'amica così famosa!-tutto ad un tratto si zittisce e comincia a guardarmi con circospezione.

-Che ti prende?

-Non è che per caso hai avuto una storia con lei in passato?

 

Ecco cosa può esserci di peggio.

 

*Meraviglioso.(la canzone originale è di Domenico Modugno, ma scrivendo questo capitolo io ho ascoltato la versione dei Negramaro, e inviterei tutti i lettori a fare altrettanto!)

 

 

Hello people!Stavolta sono stata veramente brava, ho aggiornato in tempi record(per me si intende...).Heric si è messo in un gran casino, non c'è che dire...comunque nel prossimo capitolo, si capiranno diverse cosette che sono rimaste in sospeso.

Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito e grazie anche ai lettori silenziosi, un bacio a presto!

 

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


“Propendiamo sempre per ciò che è vietato e desideriamo ciò che ci è negato”

Ovidio

 

 

Bussano alla porta.

Non voglio aprire…non voglio vederlo dopo ciò che è successo l’altra volta.Non così presto almeno.

Già immaginando il terribile imbarazzo che mi si leggerà chiaro in faccia, mi decido ad aprire la porta e ad affrontare…

-Alice!

-Ciao Rossana!-mi dice con un gran sorrisone stampato sul suo viso disgustosamente perfetto.

-Che ci fai qui?-chiedo sempre più confusa, mentre noto che la “barbie” è sommersa da pacchi, pacchetti e buste di ogni genere.

-Non è che prima delle spiegazioni mi faresti entrare?Sembrano bustine innocenti eppure ti assicuro che pesano!

Chiaramente non riesco a vedere in che modo la sto guardando in questo momento, eppure qualcosa mi dice che si tratta di uno sguardo antipatico.

Mio malgrado mi sposto dalla soglia e la lascio entrare e lei perfettamente a suo agio, appoggia tutta quella vagonata di buste sul tavolo del soggiorno.

Non posso evitare di sbuffare e di incrociare le braccia al petto.-Ora saresti così gentile da spiegarmi perché ti trovi qui?

-Certo, hai ragione!-mi dice continuando a sorridere, come se fosse del tutto incapace di smettere.-Heric è partito stamattina presto per prendere parte a un convegno sportivo che molto probabilmente gli consentirà di prendere parte alle selezioni per partecipare alle prossime olimpiadi.Cioè ti rendi conto, Heric potrebbe rappresentare il nostro paese nel mondo!Ancora non riesco a crederci!E’ da stamattina che non riesco a star ferma un secondo!-mi dice con grande enfasi ed entusiasmo.

Oltre a non riuscire a smettere di star ferma, a quanto pare è anche incapace di smettere di parlare a raffica .Uffa è qui da un paio di minuti e già la trovo noiosa!

E poi non riesco affatto a provare la stessa gioia.Heric è partito?-E quando tornerà?

-Tra due settimane.-fa una breve pausa, forse per valutare la mia espressione e poi continua.-Durante le quali sarò  io a sostituirlo.

-In che senso?-non può essere come penso, deve esserci un’altra spiegazione plausibile  ma il mio cervello non riesce a fornirmene neanche una che possa risultare lontanamente plausibile.

-Nel senso che ti aiuterò io, e ci divideremo i turni esattamente come facevi con Heric.

Come?

No, fermi un attimo!

Io e la “barbie”?

Cioè stiamo parlando davvero di me Rossana Smith che dovrebbe collaborare con quella tipa così melensa e patetica?Non se ne parla!

No, nel modo più assoluto!

Posso cavarmela benissimo da sola, non ho bisogno di “barbie”versione crocerossina!

-Senti Alice, non ho bisogno del tuo aiuto, dico sul serio.Tu sei gentile e molto disponibile ma credo che avrai tanti altri impegni e non mi sembra giusto farti sprecare il tuo preziosissimo tempo con me!-facendo leva sul mio talento di attrice, cerco di risultare il più convincente possibile.

-Senti so che posso risultare invadente, ma non è assolutamente mia intenzione.Sono venuta solo per darti una mano.-mi dice sorridente.-E poi non per vantarmi ma sono davvero brava con i bimbi, pensa che ne ho tirato su uno tutta da sola, senza l’aiuto di nessuno.-e nel dire quest’ultima cosa avverto una nota di profonda amarezza nella sua voce.

Ma è un attimo e subito cerco di fare alcuni collegamenti:cosa significa che ha allevato suo figlio da sola?E Heric?Non riesco a credere che sia stato tanto ignobile da lasciarla sola…

Non è possibile deve esserci un’altra spiegazione, in fondo che senso aveva lasciarla per poi tornare da lei e fare la parte del paparino perfetto?

-Da quanto tempo state insieme tu ed Heric?-sbotto all’improvviso, tentando di non palesare il dubbio che in questo momento mi sta logorando.Meglio fare una domanda generica per non risultare troppo invadente.

-Da un anno e mezzo all’incirca.-mi risponde semplicemente.

Come?Ormai non ci sto capendo più nulla.

-Ma tuo figlio quanti anni ha?

-Ben ha compiuto cinque anni il mese scorso.

-Ma questo è impossibile!-esclamo all’improvviso portandomi entrambe le mani alla testa.

-Scusami Sana ma cos’è un interrogatorio per caso?-mi chiede ridendo.

Colpita e affondata.Meno male che non volevo risultare invadente…

-Già hai ragione, ti chiedo scusa non volevo assillarti con le mie domande.-brava sana, fantastico!

-No, figurati per me non ci sono problemi, anzi a questo punto chiedimi direttamente quello che vuoi sapere, perché è abbastanza palese che tu voglia sapere qualcosa in particolare.

Questa “barbie” dev’essere decisamente un modello difettoso, perché a quanto pare gli hanno anche inserito la materia cerebrale, oltre agli occhi azzurri, ai capelli biondi, al fisico slanciato e a tutti gli accessori.

Stavolta è il pianto di Lexie che mi salva in extremis e che mi consente di scappare da quella situazione imbarazzante,per cui non posso fare a meno di notare che non sono mai stata tanto lieta di sentire i suoi strepiti.

-Scusami Alice, ma la bambina sta piangendo e devo andare da lei.-detto questo praticamente parto a razzo allontanandomi da quella donna per recarmi al piano di sopra.

Prendo in braccio la bambina e mi accorgo che forse ha bisogno di essere cambiata.Così la adagio dolcemente sul fasciatoio e prendo  i pannolini e tutto l’occorrente.

-Forse siamo partite col piede sbagliato Rossana.-sento la sua voce alla mie spalle e mi volto per guardarla.Ma allora è una persecuzione!

-Alice io non ho niente contro di te, davvero.Quanto a prima ero solo curiosa niente di più.

-Heric ti ha mai parlato di me?-mi chiede all’improvviso.

-In realtà è da un bel po’ di tempo che ci siamo persi di vista, quindi non abbiamo neanche avuto modo di parlare né di vederci.-tento di essere il più naturale possibile, ma mi sento ridicola nel dire che siamo semplicemente persi di vista.

Passano diversi minuti di silenzio totale e non so per quale motivo ma mi vengono in mente quelle scene dei film western in cui a un certo punto, per non si sa quale motivo, rotola una balla di fieno tra i due pistoleri.

-Senti, ho da farti una proposta.-mi dice cogliendomi del tutto alla sprovvista.Una proposta?

-A quanto pare tu sei stata una sua vecchia amica, mentre io sono la sua attuale compagna giusto?-ignara del mio sbigottimento continua a parlare.-quindi dato che Heric non si sbottona con me riguardo al suo passato e a quanto pare tu sei curiosa di saperne di più in merito a ciò che ha fatto in questi ultimi anni, potremmo barattare le nostre rispettive informazioni.-esclama con un sorrisone enorme che le si è dipinto sul volto.

Sono letteralmente senza parole, cosa che mi succede assai raramente.

Questa qui è fuori di testa!

Cioè, ho capito bene, la “barbie”vuole che ci spiattelliamo reciprocamente i fatti di Heric?Non ci posso credere!

-Ma non è disonesto?-le chiedo sospettosa.

-Ma no!In fondo siamo solo due buone amiche che cercano di ingannare il tempo e che casualmente finiscono per tirar fuori “certi” argomenti.Ma sia chiaro casualmente, mica lo facciamo intenzionalmente e con l’intento di spettegolare!-mi dice incoraggiante porgendomi la mano.

“Barbie” comincia a farmi seriamente paura:tanto angelica all’apparenza...

-Accetto-dico infine stringendo riluttante la mano che mi porge tutta sorridente.Come al solito sto andando contro il mio buon senso, dando retta al mio stupidissimo istinto e come sempre al diavolo le conseguenze!

 

 

Ciao ragazzi!Ormai sono imperdonabile lo so…chiedo venia a tutti voi!

Però ho da farvi una domanda:la storia vi sta piacendo, o c’è qualcosa che secondo voi proprio non va?Ho bisogno di saperlo!!!!!!!!!!!!

Vabbè vi ho già annoiato abbastanza, volevo comunque dirvi che questo è un capitolo di transizione, necessario preludio a ciò che accadrà nei prossimi capitoli che parola d’onore saranno più rapidi!Che dirvi ancora?Grazie a tutti voi che recensite e grazie anche ai lettori silenziosi,un bacio!

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


 

Le cose non vanno mai come credi

il cuore è pieno di lacrime rotte,

il tempo è ladro di cose mai dette

e so che indietro mai più si ritorna…

 

Uffa!Finalmente se ne è andata!Altri due minuti e giuro che il mio autocontrollo sarebbe andato a farsi benedire!

Insopportabile è l’unico aggettivo che mi viene in mente per definire quella donna.

Come diavolo fa Heric a sopportarla?Non riesco a crederci!

E’ venuta qui a portarmi un milione di cose( di cui circa la metà ne ignoravo completamente l’esistenza) compresse in scatole e confezioni di plastica sulle quali ci sono stampate le facce sorridenti di bebè dai grandi occhioni azzurro cielo: talco contro il prurito, latte d’avena per pelli sensibili,crema allo zinco per il popò irritato,mini clisteri per…com’è che l’ha chiamato?Ah sì…per i pancini in difficoltà.

Camomilla agli estratti di dodici erbe naturali contro le colichette e ancora una serie interminabile di rimedi naturali per ogni sorta di problema intestinale, dermatologico e Dio solo sa cos’altro!

Forse nessuno l’ha mai avvisata che non viviamo in un paese del terzo mondo ma in una normalissima città che ha una farmacia ad ogni angolo di strada.Tutto ciò è esasperante!

 

Sfinita mi lascio cadere sul divano e chiudo gli occhi, ma poi il suono di un cellulare mi fa riaprire gli occhi di colpo.Ma da dove proviene questa suoneria?Do un’occhiata in giro e poi mi accorgo che su una delle mensole del soggiorno c’è la borsa nera di pelle che aveva Alice poco fa.Deve averla dimenticata!

E ora cosa faccio?

Il buon senso mi direbbe di farmi gli affari miei, ma dato che in fin dei conti non l’ho mai ascoltato e che la curiosità mi sta divorando, decido di fiondarmi sulla borsa e prontamente estraggo il cellulare di Alice che porta sul display il nome di Heric.Sollevo la cornetta e con una nonchalance senza precedenti rispondo.

-Pronto.

-Sana?-chiede lui sbigottito dall’altro capo del telefono.

-Eh già.

-Mi sono perso qualcosa?Questo non è il numero di Alice?

-Sì certo, è solo che…- sono un’indiscreta, impicciona e sfacciata che non sa farsi gli affari suoi- è stata qui poco fa e ha dimenticato da me la sua borsa.

-Ah capisco.Allora ha tenuto fede al suo proposito di sostituirmi.-dice in tono incolore.

-Direi di sì.

-Come sta Lexie?-mi chiede all’improvviso.

-Benissimo l’ho cambiata e le ho data da mangiare senza nemmeno ustionarmi la mano che usato per provare la temperatura del latte.- mi correggo oltre ad essere indiscreta e sfacciata sono anche un’imbecille.

-Buon per te, allora ciao.

-No aspetta un attimo.- stupida stupida stupida!

 -Cosa c’è?

-Alice mi ha spiegato il motivo della tua partenza e spero che andrà tutto bene.

-Oggi mi hanno fatto perdere un’infinità di tempo solo con le loro stupide e ridicole chiacchiere.Domani cominceranno gli allenamenti e la settimana prossima ci saranno le selezioni degli atleti che prenderanno parte alle olimpiadi.

-Allora in bocca al lupo,sono certa che ti farai valere.

-Ora devo andare.

-Certo.

-Ah Sana.

-Si?

-Dammi il numero del tuo cellulare,così mentre starò lontano potrò avere comunque notizie della bambina.Non mi fido affatto di te.

-Spiritoso.-dopo avergli dato il numero chiudo la conversazione e mi accingo a riporre il cellulare nella borsa, ma ciò che vedo mi spinge a vuotarne il contenuto.Mi trovo davanti una serie di barrette ipocaloriche che, a quanto c’è scritto, dovrebbero fungere da sostitutivi di pranzo e cena.

Che diavolo se ne fa di questa roba proprio Alice che ha già un fisico invidiabile?

La cosa mi puzza ( e la mia sconfinata curiosità ancora una volta mi divora…)così prendo il portafogli e ne estraggo alcuni documenti.

-Alice Miller, età 21 anni, nata a Los Angeles, residente a Tokyo.-leggo ad alta voce sempre più confusa.

Ormai capire qualcosa in tutta questa storia sta diventando un vero e proprio rebus.

Eppure questa donna non mi è nuova, devo averla già vista da qualche parte.

Ormai in preda a un raptus di follia prendo il portatile e digito su Google i dati di Alice per capirci di più.

Rimango senza parole per le immagini che si materializzano davanti ai miei occhi:sono tutte fotografie che ritraggono Alice in intimo e costumi da bagno e soprattutto vedo Barbie impegnata in pose piuttosto audaci e sexy.

Ora davvero non ci sto più capendo nulla, cosa significa tutto ciò?E chi è veramente Alice Miller?

I miei pensieri sono interrotti ancora una volta, ma stavolta dal suono del campanello.

Ancora intontita vado ad aprire.

-Alice!-esclamo e le mie sinapsi ci impiegano meno di mezzo secondo per collegare che se Alice vedesse che ho frugato nella sua borsa e fatto ricerche su di lei, come se fosse il più pericoloso dei criminali, sarei veramente fottuta.

Così parto a razzo per raggiungere il soggiorno e in un attimo ripongo tutto nella borsa per poi tornare altrettanto immediatamente da lei.

-Scusami ma odio far trovare la casa in disordine.-le dico col fiatone cercando di mostrarmi sorridente.

-Non c’è problema Sana, sono solo venuta a riprendere la mia borsa.

-Ah l’hai lasciata qui?Non me n’ero nemmeno accorta.- devo pur giustificare in qualche modo le mie molteplici candidature all’Oscar…

-Eh già sono davvero sbadata!Meno male che l’ho lasciata qui al sicuro e non chissà dove!

 

Dopo aver ripreso la borsa fa per andarsene.-Ora devo scappare ci vediamo domani.

-Aspetta un attimo.Ti va un caffè?-dico sforzandomi di essere gentile.

-Veramente non ho molto tempo perché Ben è a casa da un amichetto e dovrei andare a riprenderlo.C’è qualcosa che vuoi domandarmi Sana?-mi chiede accigliandosi.

-Beh niente di particolare, volevo solo fare quattro chiacchiere.- quanto posso essere ipocrita?

-Senti Sana mi piacerebbe davvero conoscerti ed essere tuo amica, lo dico sinceramente.Ma tu devi provare a essere più schietta e sincera con me.Sono bionda non stupida!E ho capito che c’è qualcosa che vuoi sapere dal primo momento in cui mi hai visto, ma che a quanto pare non hai il fegato di chiedermi.-incrocia le braccia e mi guarda sprezzante.Non credevo di suscitare in lei una reazione simile!

Non so perché ma questa risposta così risentita, mi spinge a prendere il coraggio a quattro mani.-Bene, allora ti farò una domanda diretta Alice:dal nostro primo incontro ho sempre avuto la sensazione di averti già vista da qualche parte, così mi sono informata e navigando in internet ho visto le tue foto mezza nuda, puoi darmi qualche spiegazione?-non credevo di poter usare un tono di voce così astioso nei confronti di una persona che in fondo non mi ha fatto niente di male.

Alice sospira e torna a guardarmi.

-Io non ho problemi a dirtelo, ma non capisco come mai tu abbia tanta premura di saperlo.-e nel dire questo si mette le mani sui fianchi e mi guarda sospettosa.-Non è che per caso sei innamorata di Heric?O che so, forse in passato hai avuto una storia con lui?

Oh mio Dio!E adesso che dico?

Sono semplicemente fregata.

 

-Che tu ci creda o no la mia è semplice curiosità, ma effettivamente pensandoci prima sono stata troppo invadente.Sono pur sempre affari tuoi e tu sei libera di non rispondere alle mie domande.

Alice rimane in silenzio e continua a fissarmi.

-E poi sei stata tu a dire che dovevamo diventare “amiche” e spiattellarci…anzi no, com’è che hai detto?Scambiarci reciprocamente informazioni che riguardavano la vita di Heric, e ora fai la sostenuta perché ti sto chiedendo spiegazioni.Un po’ incoerente da parte tua, non trovi?

Elementare Watson!Mi complimento con me stessa per la brillante deduzione, nonché con la mia innata capacità di improvvisare in ogni situazione.

-Okay mi hai convinto,vuoterò il sacco a patto però che anche tu sia onesta e sincera con me.

-Meglio parlarne davanti a una bella tazza di caffè.-dico ridendo e almeno su questo vedo che per la prima volta ci troviamo d’accordo.

 

Mezz’ora dopo, con la caffeina che, entrata in circolo, sta già rilasciando i suoi effetti benefici, ci sediamo sul divano, mentre la piccola Lexie nel porte-enfant è tutta presa da un giochino di plastica colorato che pende sulla sua testa.

-Allora da dove comincio?-mi chiede retoricamente, e mi sembra piuttosto nervosa.-In realtà non è che ci sia molto da dire.-fa ancora una pausa e poi abbozzando un sorriso, forse dettato dal nervosismo, continua  a parlare.-Sono cresciuta in un quartiere malfamato di San Diego.Mio padre non l’ho mai conosciuto perché a detta di mia madre è fuggito con una polacca subito dopo aver saputo che lei era incinta.Così sono cresciuta solo con mia madre e fin da ragazzina ho fatto i lavori più svariati per portare un po’ di soldi a casa.A sedici anni poi ho cominciato  a fare la barista e lì ho conosciuto un bel ragazzo, di quelli che fanno sognare tutte le ragazze, soprattutto quelle che  non hanno molte prospettive, il classico ragazzone ben vestito, gentile e galante.Inizialmente per me non era che il principe azzurro inavvicinabile, che io,ragazzina squattrinata, potevo limitarmi ad osservare estasiata .Poi però lui ha cominciato ad interessarsi a me e a venire al bar tutte le sere solo per vedermi e stare in mia compagnia.Mi aveva riempito la testa di chiacchiere su come sarebbe potuta essere la nostra vita insieme, mi aveva fatto toccare il cielo con un dito, fino a che una sera io, ormai cotta a puntino, ci sono caduta e siamo andati a letto insieme.Ho scoperto dopo qualche tempo di essere rimasta incinta e ti confesso che per me era stata una notizia splendida perché ingenuamente pensavo che questo sarebbe stato il primo passo per una lunga e felice vita insieme.Niente di più stupido!Infatti esattamente come mio padre, anche lui, dopo aver saputo del bambino, mi ha mollato e da allora non l’ho più rivisto.-mi dice con amarezza.

 

Oddio!Quindi Heric non è il padre naturale di Ben!Ecco perché il bambino parlava di papà di ricambio…

 

-Tutte le donne del quartiere, compresa mia madre, mi dicevano di abortire o di  dare il bambino in adozione, ma io ho sempre pensato che sarebbe stato profondamente ingiusto far sì che questo bambino pagasse per i miei errori, così ho lasciato tutta la mia vecchia vita e sono partita per Los Angeles.Ed è li che per mantenere me e Ben ho cominciato a fare la modella di intimo per circa tre anni, poi per fortuna ho trovato lavoro come segretaria presso un importante centro di riabilitazione del dottor Burns, ed è lì che ho conosciuto Heric che si era recato lì per un controllo.Non so se lo sai ma diversi anni fa Heric è stato operato al braccio e ha rischiato di perdere per sempre l’uso della mano destra.

 

I ricordi di quel periodo buio tornano a infestare la mia mente e una grande tristezza mi sale fino alla bocca dello stomaco mentre le lacrime cominciano a bagnarmi le gote ed io non riesco a fare niente per impedirlo.

-Sana cos’hai?

Non voglio piangere davanti a lei, non voglio…

 

 

* “Marzo” di Giorgia.

 

Salve a tutti!Prima che tutti mi diate addosso voglio dire che stavolta l’enorme ritardo nell’aggiornamento è stato dovuto a cause di forza maggiore, cioè problemi col portatile e anche con microsoft word…insomma casini vari che mi hanno fatto fare una bruttissima figura con tutti voi che state leggendo la storia.

Vi chiedo ancora una volta scusa!Per quanto riguarda quello che dice Alice alla fine della storia,riguardo all’operazione di Heric, mi rifaccio al manga, per ulteriori chiarimenti sono a vostra disposizione!

Comunque spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo ricco di rivelazioni!A VOI l’ardua sentenza!A presto!(speriamo…)

 

 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


 “Ore che lente e inesorabili attraversano il silenzio del mio cielo

per poi nascondersi ad un tratto

dietro nuvole che straziano il sereno”

                                                                                                                             

 

Con gli occhi ancora chiusi, ma in stato semicosciente , mi accorgo che un fascio di luce proveniente dalla finestra mi porta a strizzare le palpebre ed io ancora intontita ci metto un po’ per riattivare le mie sinapsi.Riapro a fatica gli occhi e guardo sotto il lenzuolo che mi sta coprendo,  e capisco di essere senza vestiti.

Arrossisco.

Mi volto a guardare l’altro lato del letto.

Vuoto.

Lui  se ne è andato.

Beh, ma cosa mi aspettavo?

Però è successo davvero.

I muscoli del mio viso si tendono in un sorriso.

Avvicino il cuscino su cui si è adagiato lui stanotte e non posso non notare che nonostante il breve contatto già profumi di lui.

Mi guardo intorno aspettando chissà cosa, o chissà chi, ma ovviamente non accade niente.

Sono rimasta lì seduta non so per quanto tempo.

Anzi no, lo so.Fino a quando ho sentito gli strepiti della bambina provenire dalla stanza di fianco alla mia.

*“Nuvole e lenzuola” dei Negramaro.

Hello people!

Allora non sono impazzita anche se so che starete pensando tutti il contrario…

Questo breve momento di Sana mi serve per farvi capire delle cose, nel prossimo capitolo(che sto già scrivendo e sarà pubblicato a breve) si riprenderà dal punto in cui è stato interrotto il capitolo precedente.

Fatevi sentire, vi prego!Un bacio a tutti!

 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


Sana…

“Con te lo so sempre così

rimesci pianti e sogni e poi li butti via,

 con te lo so non smette più

 la rabbia dei ricordi e vomito la mia allegria…”

L’acqua della doccia continua a scorrermi sulla pelle.

Ed io spero che sia in grado di lavar via questa sensazione che mi serra lo stomaco e che in realtà dovrebbe essere una sensazione spiacevole,dato che quello che ho fatto stanotte  è  certamente un gesto riprovevole,inaccettabile,assurdo, irrazionale…sbagliato?

No.Sbagliato no, visto che sarei un’ipocrita se davvero dicessi che non dovevo e non volevo, perché io ero cosciente e  volevo farlo.Sono cinque anni che aspetto di essere di nuovo stretta da lui

Chiudo gli occhi ed è come se riuscissi a sentire la carezza dolce e tenera del ricordo di questa notte.Poi però si materilizza nella mia mente l’immagine di Alice, e questo mi porta ad aprire gli occhi di colpo.Così ripenso anche a quello che è successo ieri pomeriggio, quando lei dopo avermi fatto quelle rivelazioni shock , come se niente fosse, si è congedata  da me dicendo che doveva scappare a riprendere il figlio, ma che il discorso non era affatto chiuso, ma solo rimandato.Ciò significa che  la biondina non ha affatto rinunciato a sapere come sono andate le cose tra me ed Heric…

Bah…

Tra l’altro prima che succedesse tutto questo gran casino, ero anche in preda  a un certo entusiasmo perché sapevo che fra pochi giorni sarebbe arrivato il mio fidanzato:Charles Lones.

Una fitta dolorosa mi attraversa il cuore.Ciò che ho fatto stanotte è stato imperdonabile, perché ho tradito l’unica persona al mondo che mi ama e che  mi ha sempre amata in maniera incondizionata.Forse anche troppo, visto che cinque anni fa subito dopo aver rotto con Heric, si è presentato a casa mia, mi ha abbracciata, ha asciugato le mie lacrime e mi ha detto delle parole che non scorderò mai.

-Ora smetti di piangere, ci sono io con te e sono pronto a giurare che non ti lascerò mai, qualunque cosa accada.Permettimi di starti vicino, di proteggerti, di amarti.Non pretendo che tu debba amarmi come ami lui.Sai, mi ci sono voluti molti anni, ma finalmente ho capito che non ha senso la competizione tra me e lui, perché il vostro è un rapporto talmente assurdo, ma nello stesso tempo  talmente grande che nessun essere al mondo, neppure io, che ti amo più della mia stessa dignità,potrà mai capire.Ma soprattutto non ci potrò mai competere, perché sarebbe una battaglia persa in partenza.Ora che ti ho qui davanti a me, distrutta,annientata e ferita,l’ho capito.

Però ti prego, per me ma anche per te, di provare ad amarmi come puoi, non ti chiedo altro. -

E da quel momento ci ho provato sul serio ad innamorarmi di lui, della persona più dolce, altruista e generosa del mondo, e sinceramente credevo(o forse mi illudevo…) di esserci riuscita, fino a quando neanche due mesi fa quel ... quel… quel… sì , insomma LUI è ripiombato nella mia vita.

Ed io sono una stupida perché in realtà so bene dentro di me che quello che è accaduto tra noi non è significato niente.

Assolutamente niente.

L’avventura di una notte.

Sì è solo quello.

Sesso occasionale, cioè non proprio occasionale dato che si tratta del mio ex fidanzato.Ma pur sempre una cosa senza importanza e soprattutto senza conseguenze.Non è cambiato niente, è rimasto tutto invariato.

Insomma Heric ha fatto semplicemente quattro ore di viaggio per..già per che cosa?Per raggiungere me?

Cavolo mi esplode la testa!

E la colpa è solo sua!Si è presentato qui nel cuore della notte con la solita faccia impassibile dicendo che era venuto solo per accertarsi di come stava Lexie.

E c’era bisogno di fare 430 chilometri per  fare questa verifica?

Non poteva semplicemente farmi una telefonata?Tanto più che proprio l'altra mattina mi aveva chiesto il numero del cellulare.

Troppo semplice!Lui che fa?Si precipita qui per chissà quale assurda ragione e dopo neanche cinque minuti mi spinge vicino alla porta del soggiorno, mi bacia in maniera per niente casta, e da lì non ci ho capito più niente.La mia mente si è annebbiata e in men che non si dica ci siamo ritrovati in camera da letto.E la cosa più assurda è che non solo in quel momento non ho pensato minimamente che fosse un errore, ma non lo penso neppure ora.Lo so, sono una persona ignobile.

Charles non mi merita.

-Io non sono mai stato qui.

Queste sei misere parole pronunciate da Heric qualche ora fa mi hanno colpita come uno schiaffo in pieno viso, mi hanno fatto davvero male, più del mio senso di colpa.Razionalmente so benissimo che ciò che è accaduto fra noi deve rimanere un segreto, eppure sentire da lui quelle parole mi ha fatto sentire prima usata e poi messa da parte.

Possibile che io per lui sia stata solo una scopata fuori programma? 

Heric…

 

“Ciao maledetto ciao

perché si muore già senza combattere…”

Cazzo, cazzo, cazzo!

Che cazzo ho fatto?

Cosa diavolo mi è passato per la mente?

Cosa diavolo pensavo di ottenere?

In realtà se c’è una cosa che è evidente è il fatto che io non abbia affatto pensato.

Mi è bastato sentirla due minuti ieri pomeriggio per non capire più niente.In quel momento avvertivo nitidamente che la mia mente era del tutto offuscata e che non riuscivo più a produrre pensieri sensati.Sentivo solo dentro di me bruciante, il desiderio di stringerla, di baciarla e farla mia.E così ho assecondato questa smania che mi cresceva dentro e in maniera del tutto insensata, sono piombato da lei in piena notte, l’ho spinta contro il muro e poi da lì ho ricordi molto confusi.Dopo un po’ di tempo,quando cioè  le mie funzioni neurologiche sono tornate più o meno in sesto, mi sono ritrovato Sana che dormiva placidamente accoccolata tra le mie braccia e con la testa appoggiata sul mio petto, e i nostri vestiti cosparsi per tutta la stanza.

Eravamo solo noi due, proiettati in una specie di universo parallelo, dove tutto andava bene per il semplice fatto che eravamo insieme.

Porca puttana!Ma che razza di pensieri sono?

Io e Sana di nuovo insieme?Devo essere impazzito!

Dov’era la mia ragione quando come una furia mi sono avventato sul volante della mia auto e sono corso a razzo da lei?

E soprattutto dov’era il mio buon senso quando non ho esitato un istante a tradire la mia compagna?

Alice non si merita tutto questo e neanche Ben.Loro hanno bisogno di me.Io ho fatto una scelta cinque anni fa e ora non posso mandare tutto a puttane per uno stupidissimo istinto.Gli ormoni devo riuscire a tenerli a freno, e che diamine!Non sono mica un adolescente in preda a una crisi ormonale?

Eppure quando io vedo quella stupida ragazzina egoista non sono più in grado di mantenere i nervi saldi!

Ma io non posso e non devo lasciare Alice per correre dietro ad un’assurda fantasia.E’ stato un banale errore.

Cazzo!Tutti sbagliano!L’importante è riconoscere gli sbagli e porvi rimedio,giusto?

Almeno questo è quello che ho letto su una stupidissima rivista di psicologia!Che ne sanno poi questi esperti da strapazzo dei casini della mia vita?

Oh merda!Basta, basta, basta!Devo tornare in me, non posso continuare a tormentarmi così.

Stanotte è stato uno sbaglio che non dovrà mai più ripetersi, e sono certo che anche Sana la pensa allo stesso modo.In fondo se non sbaglio lei e quel damerino di Lones stanno ancora insieme, per cui fine della storia.E’ inutile che io continui a pensarci, dato che sono più che certo che a quest’ora Sana avrà già dimenticato tutto…

  “Con te lo so finisce qui l’inizio di un amore che ci guarda andare via”.

*“Maledetto ciao” di Gianna Nannini.

 

 

Ciao ragazzi!Come da me promesso sono stata più celere nell’aggiornamento anche perché devo ammettere che il capitolo si è praticamente scritto da sé,anche se non sono del tutto convinta dei risultati.Forse sono stata un po’ scurrile nella parte di Heric ma era secondo me il modo per far capire la sua confusione mentale e spero di esserci riuscita.Inoltre ho deciso di mettere questi due personaggi a confronto riguardo alla loro “situazione” per far capire la differenza dei due punti di vista.Spero vivamente che vi sia piaciuto il capitolo e che mi facciate sapere le vostre opinioni riguardo alla storia.Che altro ancora?Un grazie  a tutti coloro che impiegano un po’ del loro tempo per lasciarmi un commento,a quelli che hanno inserito la storia tra le preferite o le seguite e un grazie anche a chi ha solo letto!A presto!

 

 

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


“Don't go changing, to try and please me
You never let me down before…”

Ti prego non cambiare
non mi hai mai deluso prima…

 

 

“I wouldn't leave you in times of trouble
We never could have come this far
I took the good times, I'll take the bad times.
I'll take you just the way you are…”

 

Non ti ho lasciato nei momenti difficili
non saremmo potuti arrivare cosi lontano
ho vissuto I bei giorni, vivrò anche I giorni cattivi
Ti accetterò semplicemente cosi come sei…

 

 

“I want you just the way you are.”

Voglio te semplicemente cosi come sei…

 

 

 

Sorrido.

Tra meno di mezz’ora sarò da lei.

Sorrido ancora.

Ogni volta che mi capita anche solo di pensare a lei mi metto  a sorridere come un bambino.

Com’è possibile che su sei miliardi di persone sulla faccia di questa Terra, solo Sana riesca a farmi questo effetto?

Siamo stati lontani quasi due mesi a causa del mio lavoro e a causa del suo “imprevisto” e ora che sto tornando da lei, non sto più nella pelle.

Io non riesco a vivere senza Sana è questo il mio problema fondamentale, ci combatto da una vita, ma niente.

D’improvviso mi passa per la mente lui, quello che è stato la causa dei miei guai per anni:Heric Akito.

Sbuffo.

E se Sana fosse tornata in Giappone per rivederlo?E se  Heric e Sana finissero per tornare insieme?

Scuoto vigorosamente la testa e  subito dopo mi guardo intorno,sperando  che nessuno dei membri dell’equipaggio del mio jet privato mi abbia visto, dato che non ho la minima intenzione di passare per uno squinternato.

Già e io diventerei davvero pazzo se Sana dovesse lasciarmi.

Ma io non devo pensarci.Ora lei sta con me, vuole me, ed è innamorata di me.

Non lo dico per autoconvincermi, ma perché lo penso sul serio.

Quella con Heric è una storia chiusa, che riguarda il passato, me l’ha detto lei stessa in più di un’occasione.E’ tutto finito, senza più strascichi …

Voglio dire, è stato lui a lasciarla cinque anni fa e solo io so quello che Rossana ha passato per colpa di quell’imbecille.Se solo ce l’avessi davanti ora … non risponderei delle mie azioni!

Fortuna che non sono mai stato un tipo violento!Ma per Sana sarei pronto anche a gettarmi nel fuoco, per cui rischierei anche di farmi spezzare le ossa da lui.

Eppure ancora oggi non faccio altro che domandarmi come abbia potuto lasciare la donna più incredibile e straordinaria che esista al mondo.Io credevo, anzi ero straconvinto che Heric fosse perdutamente innamorato di Sana fin da quando erano bambini e invece poi di punto in bianco l’ha mollata…bah.

Sana non mi ha mai voluto spiegare il motivo, anzi, a suo tempo, mi disse che di preciso non sapeva nemmeno lei il motivo di questa rottura,che a giudicare dalla sua reazione, deve essere arrivata come un fulmine a ciel sereno.

Più che altro,io mi chiedo Heric dove abbia trovato la forza per farlo, perché io non ne sare stato mai capace, così come non sono stato in grado di lasciarla andare nemmeno quando loro due stavano insieme.

Non riuscivo a farmene una ragione per cui scioccamente sono fuggito.

Ma non ho ottenuto niente.

Se fuggire fosse la soluzione io sarei fuggito da Sana molti anni fa, senza tornare mai più.

E invece più fuggi, più inevitabilmente il dolore ti viene a cercare e ti investe in pieno.Purtroppo non esiste nessun posto, nemmeno in capo al mondo, che possa fungere da scudo e che riesca a proteggerti.

Per questo sono tornato da lei e per questo coraggiosamente, o forse vigliaccamente, dopo la fine della loro storia ho fatto di tutto per  costruire il nostro rapporto di coppia(perché sulla nostra amicizia non ho mai avuto il minimo dubbio)su basi solide.E spero che in questi cinque anni Sana abbia davvero imparato ad amarmi.

-Signor Lones tra pochi minuti saremo nell’aeroporto di Tokyo.-mi dice l’hostess gentilmente.

-Benissimo, grazie.

Anche perché,  ben presto, ho intenzione di consolidare il nostro rapporto.

Estraggo dalla mia tasca una scatolina di velluto e la apro.

Sorrido di nuovo perché penso che questo piccolo oggetto di metallo sarà in grado di legarci per sempre…

 

I said I love you and that's forever
And this I promise from the heart
I could not love you any better.
I love you just the way you are.

 

Ti ho detto che ti amo e per sempre
é questa é una promessa dal cuore
non potrei amarti di più
Ti amo semplicemente così come sei.

 

*“Just the way you are” di Barry White.

 

Ave a tutti voi!Avete notato il colore rosso???Si vede che siamo in prossimità del Natale…ahahahah.

Ok torno di nuovo in me!Come state?Io non posso dirvi nulla di particolare, sempre le solite cose…si studia(ahimè poco…), si esce e si pensa ai preparativi per il Natale, una festa che io adoro!

Questo è un altro capitolo di transizione, che mi serviva per introdurre un personaggio che sarà molto importante ai fini della storia…ma non vi dico altro perché per sapere come va a finire dovete leggere tutti i capitoli!Un bacio, un grazie a tutti voi che mi seguite e tantissimi auguri di un sereno e felice Natale e di uno scoppiettante 2010!!!

Ps.Un bacio particolare a Ghisola e tanti auguri di buon compleanno, anche se te li farò da vicino!Ricordati che io ci sono sempre per qualunque cosa, ti voglio bene!

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Ave gente!Allora questa volta prima di farvi passare direttamente alla lettura voglio dirvi giusto due parole: innanzitutto perdonatemi per questi mesi di silenzio!In realtà ci sono due stringenti motivazioni che mi hanno impedito di aggiornare : in primis mi sono laureata ad ottobre e dunque per riuscirci ho veramente fatto una lotta contro il tempo;in secondo luogo mi è del tutto mancata l’ispirazione. Ora, non ho la presunzione di dire che questo capitolo sia venuto bene, però posso dirvi che mi è piaciuto scriverlo e che mi sono divertita in prima persona. Non voglio annoiarvi ulteriormente né fare promesse di scadenze che non so se riuscirò a rispettare, dato che ho subito cominciato la specialistica e continuo ad essere  piuttosto impegnata. Adesso la smetto sul serio,  vi lascio alla lettura e spero che sarete numerosi come in passato, nonostante le snervanti attese ( e vi capisco bene perché qui su efp sono sia un’autrice che una lettrice!).Un grazie speciale a tutti coloro che hanno letto finora e che spero continuino a farlo!

 

Le tipologie di giornate, per le persone normali, si dividono in due categorie: quelle in cui a un certo punto succede qualcosa di fantastico che non solo cambia in positivo il tuo umore ma che ti consente di affrontare il “triste mondo” con un piglio diverso. E le giornate, consentitemelo, di merda … quelle in cui tutto va storto e per una stranissima e a me ignota ragione, ogni cosa ti si ritorce contro e di conseguenza  il tuo umore già profondamente basso finisce per arrivare nel punto più profondo delle viscere della terra.

A questo punto si potrebbe obiettare che esistono anche giornate in cui non accade pressoché nulla e dove tutto scorre liscio senza particolari problemi. Certo, questo può valere per una persona normale, ma non se sei Rossana Smith!Beh in questo caso tutte le calamità naturali sono pronte a scatenarsi! Sto esagerando?Non credo proprio!

Ma da quando sono diventata così pessimista e disfattista?

Occhio e croce da quando negli ultimi tempi sono successi avvenimenti dei quali non riesco a darmi  una spiegazione ragionevole o comunque in qualche modo sensata; non ultimo ciò che è successo due giorni fa con Heric che si è catapultato qui, mi ha sedotta (vabbè ormai sono entrata nel melodramma!) e dopo,come se non fosse accaduto nulla, se n’è andato lasciandomi imbambolata come un imbecille.

Conclusione: oggi sono di umore nero!

Suonano il campanello: non può essere! E’ di nuovo lui, Heric! Sì certo deve essere lui che torna sul luogo del delitto!Oh mamma!E ora che faccio?

Ci sono!Mi fingo morta!

Oddio!Sono impazzita!

Okay allora vorrà dire che farò finta di non essere in casa.

Di nuovo il campanello.

E’ anche impaziente!Faccio due o tremila respiri profondi per cercare di calmarmi, poi prendo Lexie in braccio per impedirmi di fare gesti insani,  e scendo al piano di sotto. Senza guardare dallo spioncino, apro.

-Cosa diavolo ci fai q…

-Ehm...anche un semplice buongiorno sarebbe bastato!- mi dice un tantino perplesso il ragazzo che ho accolto nel peggior modo possibile e che non se lo merita affatto: povero Charles.

-Amore scusami ti avevo scambiato per…ehm… per il postino!

-Eh?

-Beh da un paio di giorni è diventato piuttosto insistente e io…okay ma lasciamo stare!Entra entra e mettiti comodo!- dico, strappandogli di mano il cappotto e spingendolo a forza verso il salotto con la mano libera che ho a disposizione.

Lui di colpo si ferma e si china verso la bimba prendendogli le manine.

-E’ questa la meraviglia di cui mi hai parlato?- mi chiede sorridente.

-Già è stupenda!

-E tu cosa mi racconti?Che hai fatto di bello in questi due mesi in cui siamo stati lontani?- fa una pausa  poi perplesso comincia a guardarmi.-Fammi indovinare: qualcosa che preferirei non sapere!- e nel dirlo comincia a ridere della grossa.

Cavolo!Qualcosa di molto simile a un ago sta punzecchiando con insistenza il mio cuore, ma non so bene definire cosa sia.

-Mi sei mancata da morire, nemmeno immagini quanto!Non ho fatto altro che pensarti!- e queste parole dette con infinita dolcezza, come solo Charles sa fare, trasformano l’ago in una spada affilata che affonda sempre più implacabile in quello stupido muscolo che ho nel petto. Ora sì che so dare il nome a ciò che mi sta succedendo: si chiama senso di colpa…

Qualche ora più tardi dopo aver fatto sistemare Charles nella stanza degli ospiti, e aver messo Lexie a nanna nella culla, approfitto di questa pausa per sedermi sul divano in salotto. Mi passo stancamente una mano sul viso e sospiro: come farò a guardare il mio fidanzato negli occhi senza aver costantemente la voglia di sprofondare?

-Ecco quello che ha ordinato gentile signorina!

Riapro immediatamente gli occhi e guardo verso Charles con un vassoio in mano che mi porge la cioccolata calda con i biscotti.

-Anche se non ho ordinato nulla, accetto volentieri l’ordinazione!- dico ridendo e dandogli un bacio a fior di labbra. –Sei di gran lunga più dolce della cioccolata!

Lui mi sorride e si siede a sua volta sul divano senza distogliere lo sguardo da me, che mi sto ingozzando in maniera indicibile, neppure per un istante.

-Sei buffa!

-Perché?-gli chiedo distogliendo per un momento gli occhi dal liquido bollente.

-Hai il viso tutto sporco!

-Uffa, invece di prendermi in giro passami un tovagliolo!-dico seccata.

-Ho un modo migliore.- e nel dirlo mi toglie la tazzina dalle mani e comincia a baciarmi attorno agli angoli della bocca. Poi mi fa stendere sul divano e in un attimo lui è sopra di me, che mi stringe, mi accarezza, mi sfila i vestiti e poi…

Beh il resto si può immaginare facilmente!

Dopo aver fatto l’amore rimaniamo abbracciati e io dopo un po’ appoggio la testa sul suo petto che si muove con un ritmo regolare, segno del fatto che deve essersi addormentato. Mi volto verso di lui e vedo che effettivamente dorme beatamente come un bambino. Ha l’aria serena e rilassata, mentre io continuo a sentirmi un verme. Non credo che riuscirò a restare con questa spada di Damocle sulla testa ancora per molto…

Ma in un attimo mi tornano alla mente le parole di Heric: Io non sono mai stato qui. Ottimo!Lui potrà anche dire di non essersi fatto più di 400 chilomentri per stare con me e mentire spudoratamente alla sua bella Barbie, ma io non so se riuscirò a fare altrettanto.

-Ehi Sana, mi ascolti?

Sobbalzo.-Mi hai spaventata!

-Non ti eri accorta che mi ero svegliato?Ti sto chiamando da un bel po’!

-Scusami ero soprapensiero.

-Non fa niente!- mi dice rassicurante, poi si alza e sparisce come un fulmine nella camera degli ospiti.

-Dove vai?- gli chiedo ancora stesa sul divano.

-Ferma lì non ti muovere, torno subito!

-Mi devo preoccupare?

Charles non mi risponde e io di rimando mi alzo e cerco di recuperare almeno la mia biancheria.

Poi ad un tratto eccolo venire verso di me con due bicchieri di champagne adagiati su un vassoio. Sì, esatto stile Beautiful.

-Charles ma che cosa…

-Shhh!-mi dice mettendomi un dito sulla bocca.-Brindiamo a noi due e al nostro amore.

Entrambi solleviamo i calici ( che tra l’altro deve essersi procurato prima di venire perché qui in casa non ce ne sono) e brindiamo. Eppure nonostante l’atmosfera magica, lo champagne e tutto il resto non riesco per niente ad essere tranquilla, anzi ho uno strano presentimento…

-Non hai guardato attentamente sul vassoio.-mi fa presente indicandomi una scatola di velluto posta lì sopra.- Sei sempre la solita sbadata!

Incredula, come un automa sollevo l’astuccio e mi porto il suo contenuto agli occhi. Oh mio Dio!

-Rossana Smith mi vuoi sposare?

Torno a ripetere: oh mio Dio!

Ecco quella che si definisce una giornatina alla Rossana Smith: 24 ore che fanno più danni di una guerra nucleare.

     

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


I nostri ricordi
Possono essere belli
ma alcuni sono a dir poco spaventosi…

Mentre moriamo entrambi
Con la testa tra le mani mi siedo e piango…

Our memories
Well they can be inviting
But some are altogether mighty
frightening
As we die
both you and I
With my head in my hands
I sit and cry...

 

Mi giro e mi rigiro continuamente nel letto. Eppure nonostante io abbia provato tutte le posizioni possibili, proprio non riesco a dormire perchè ciò che è accaduto poco più di un paio d’ora fa continua a tormentarmi.

 Mi alzo facendo attenzione a non svegliare Charles che dorme accanto a me nella stanza di Terence e Alyssa, e mi dirigo in cucina per preparami una bella camomilla. Nel riempire la teiera con l’acqua, osservo il riflesso luccicante del diamante incastonato sul mio anello: splendido non c’è che dire.

Eppure mi pare che pesi tonnellate…

Charles è perfetto: gentile, educato, onesto, sincero, altruista, professionale, romantico, galante, elegante, raffinato, intelligente, simpatico e Dio solo sa quanti altri milioni di aggettivi…

E ora non so proprio cosa diavolo fare!

Gli ho detto che ora mi serve un po’ di tempo per risolvere la situazione con Lexie e che nonostante fossi al settimo cielo per la sua proposta, ne avremmo riparlato a tempo debito. Insomma a conti fatti non gli ho dato una risposta, e del resto come avrei potuto farlo?Ho una tale confusione in testa che non riesco nemmeno a pensare alle cose più banali, figurarsi una proposta di matrimonio!

Verso la camomilla nella tazza e spero vivamente che questo liquido possa giovarmi e farmi rilassare.

Sento il mio cellulare squillare e vedo il nome di Heric che lampeggia sul display. Immediatamente sollevo lo sportellino.

-Pronto Heric!-dico allarmata.

-Ciao.

-Ma sono le tre del mattino!E’ successo qualcosa?-chiedo agitata.

-So bene che ore sono!E comunque mi sembra di capire che io non sia il solo a stare sveglio.-mi risponde placidamente.

-Guarda che stavo dormendo ed è stata una certa persona a svegliarmi nel cuore della notte!-mento senza sapere perché.

-Smettila di dire sciocchezze, quando dormi realmente non ti svegliano nemmeno le cannonate. Dopo quindici anni di conoscenza dovrei saperlo, non credi?

-Hai chiamato solo per il gusto di farmi arrabbiare?

-Vorrei poterti dire di sì e invece c’è anche un altro motivo: sono riuscito a qualificarmi.-mi dice con un tono che sembra neutro, ma che so, nasconde tanta soddisfazione.

-Uao!- un urlo assordante si propaga per la stanza - Non posso crederci!Allora congratulazioni!Bravissimo!

-Sana, dannazione!Mi hai quasi spaccato un timpano!Guarda che mi sono solo qualificato, non ho mica vinto le olimpiadi!

-Brutto antipatico, volevo solo mostrarti il mio sostegno!E sono veramente felice per te!- sento una piacevole sensazione di benessere che invade il mio corpo: sarà merito della camomilla o del fatto che per la prima volta dopo cinque lunghi anni riusciamo ancora a parlare e battibeccare come i cari vecchi Heric e Sana?

-Un’ultima cosa ritorno domani, quindi posso riprendere di nuovo il mio turno con Lexie.

-E quando dovrai ripartire?

-Credo tra un paio di mesi.

-Heric?

-Dimmi.

-Posso farti una domanda, che credo non riuscirei a farti se ti trovassi faccia a faccia con me?

-Sana ma con chi stai parlando a quest’ora?- mi chiede  Charles ancora mezzo intontito interrompendo una conversazione molto pericolosa da svariati punti di vista. Cavolo!Devo averlo svegliato con il mio urlo.

-Ehm…con Funny!

-Cosa? Ma sono le tre del mattino!- mi dice poco convinto.

-Sì  Charles, ma dimentichi che lei si trova in Italia e quindi ci sono parecchie ore di differenza a causa del fuso orario!- per tutte le bugie che sto dicendo quando morirò andrò direttamente tra le braccia di Lucifero!

-Ah capisco.-mi dice lui sbadigliando.

Credo che per fortuna sia riuscita a cavarmela, almeno stavolta!

-Allora io torno su a dormire.

Tiro un sospiro di sollievo e avvicino di nuovo la cornetta all’orecchio.

-Che ci fa lui qui?-mi chiede Heric in tono improvvisamente brusco.

-Si da il caso che Charles sia il mio fidanzato!E questi non sono affari tuoi!-gli grido arrabbiata più con me stessa che con lui.

-Oh certo!Allora se non hai nulla da nascondere perché ti sei inventata la telefonata con Funny?Non potevi semplicemente dirgli che stavi parlando con me?

A volte Heric sa essere più ottuso di un mulo.-Avrebbe frainteso.-dico cercando di rimanere calma.

-Avrebbe frainteso cosa? Non sono mica il tuo amante!

-Oh questa è bella!Allora se hai la coscienza pulita dimmi se conosci il genio  che si è fatto 400 chilometri per venire da me l’altra notte?

-E’stata una cosa senza nessuna importanza, credevo avessimo già chiarito. Sana siamo adulti ormai:siamo andati a letto insieme, punto.

-Ti giuro che non capisco.

-Non c’è niente da capire infatti. L’abbiamo fatto perché lo volevamo entrambi, abbiamo assecondato le nostre pulsioni e i nostri ormoni. -  parla come se fosse la voce narrante di un documentario. La sua indifferenza mi fa infuriare e anche se mi costa ammetterlo, mi ferisce molto.

Non riesco a parlare, sono letteralmente paralizzata.

-E poi io sono impegnato con Alice e tu a quanto pare col damerino, quindi ammettiamolo è stata solo una scopata…per entrambi.

All’improvviso ,non so da dove, trovo la forza di riscuotermi -Mi trovi perfettamente d’accordo.- guardo l’anello che mi unirà per sempre ad un altro uomo.-Non voglio rubarti altro tempo prezioso, ma una cosa ci tenevo a fartela sapere: mi sposo.

E detto questo chiudo la telefonata, e non posso impedire alle lacrime di inondarmi il viso.

 

Devo smetterla di fingere ciò che siamo...
Tu ed io…
                                                                                                      I gotta stop pretending
                                                                                                     who we are...
                                                                                                     You and me...

*No doubt – Don’t speak.

Ciao a tutti!!!!Come va?Mi sorprendo di me stessa per quanto sia stata celere nell’aggiornamento, ovviamente per i miei canoni.Che dirvi? Ci sono rimasta un po’ male perché da un po’ di tempo solo pochissime persone mi hanno fatto sapere i loro pareri sulla storia e questo mi lascia pensare che non stia piacendo…Ma non voglio annoiarvi, mi limito a salutarvi e ad augurarvi buon natale!Non so se riuscirò ad aggiornare entro dicembre, per cui auguri a tutti voi!!!Baci!

*un bacio in più a Ghisola!

 

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Il tempo non ha limiti

non passa per dividerci

è un pretesto sai che non basta mai per difenderci...




-Mi sposo.

-Come? - ma immediatamente mi rendo conto di stare parlando da solo: quella stupida ha già riattaccato.


Mi sposo.


Come sarebbe a dire?


Mi sposo.

Questo l'ho capito, ma come sarebbe a dire?


Mi sposo.


Cazzo smettila!Ma con chi diamine sto parlando?Adesso comincio anche a sentire delle voci...cosa mi sta succedendo?

Senza pensarci ancora, prendo il mio borsone, la giacca, le chiavi della mia auto e scendo le scale veloce come un razzo.

Sono sconvolto!Ma poi perché sconvolto?Che diritto ho io di essere così turbato e diciamola tutta così incazzato?


Mi sposo.


Questo lo so, maledizione!Ma perché mi sento così?In fondo dovevo aspettarmelo...quel cretino di Lones avrà anche organizzato la cenetta romantica e tutte le altre stronzate di rito che fanno impazzire le donne, e poi gli avrà fatto una proposta di matrimonio epica, sdolcinata e melensa come solo quel damerino sa fare!

Ma in fin dei conti a me cosa importa?

Forse sono un po' agitato perché Sana è stata la MIA donna per tanto di quel tempo che non riesco più nemmeno a quantificarlo, con la quale ho condiviso tutte le esperienze possibili e alla quale mio malgrado sono molto legato.

Mi correggo, sono stato molto legato e che ho amato come non avrei creduto possibile.

Sospiro. Ovviamente tutto questo accadeva in passato.

Metto in moto la macchina e pigio il piede sull'acceleratore, diretto verso casa.


Mi sposo.


Anzi no, sarà meglio che prima di andare a casa vada a sfogarmi nella mia palestra, dato che ho assoluto bisogno di tirare calci e pugni e possibilmente di spaccare la faccia a qualcuno.

Guido ascoltando la radio nella mia auto a tutto volume, sperando che il rumore assordante della musica mi impedisca di sentire questa voce da oca starnazzante che continua a rimbombarmi nel cervello.

A me non importa niente del fatto che quei due si sposino, ci mancherebbe altro!

Però...però mi ha fatto saltare i nervi il modo in cui quella stupida me l'ha comunicato, sembrava che stesse per scoppiare!Non poteva nemmeno aspettare il mio ritorno, me l'ha dovuto sbattere in faccia.

Parcheggio e finalmente vedo la mia palestra, buia e vuota data l'ora.

Entro e subito mi dirigo in sala, e capisco che solo in questo posto riesco a sentirmi veramente bene e veramente me stesso. Chiudo gli occhi e provo una sensazione di benessere che non provavo da tanto.

Di colpo nella mia mente un flash: di me e di Sana abbracciati dopo aver fatto l'amore.

Di Sana che dorme serena, appoggiata sul mio petto.

Di me che la guardo e che sento che potrei stare in quella posizione per tutta la vita.

Di me che le do un bacio a fior di labbra, silenzioso, attento a non svegliarla.

Di lei che a questo semplice contatto, inconsapevole sorride e si stringe ancora di più a me.

Di me che sento il bisogno improvviso e urgente di dirle quelle due parole che fanno paura, che cambierebbero tutto...

Di me che invece, codardo, raccolgo in fretta tutti i vestiti e come un ladro braccato dalla polizia, me ne vado. Fuggo colpevole ma nello stesso tempo stupidamente felice.

Coglione!Sono proprio un coglione!

Comincio ad allenarmi tirando calci e pugni e immaginando di colpire un nemico invisibile...

Perdo completamente la cognizione del tempo... e passano minuti, forse ore e mi sento stanco, ma non per la fatica, ma perché mi sento strano e non riesco proprio a capirne il motivo. Dovrei sentirmi pienamente realizzato perché sto facendo tutto quello che mi piace: sono riuscito ad aprire una palestra di arti marziali, mi sono qualificato per le olimpiadi, sto realizzando il sogno di una vita. Ho una persona accanto che mi ama e che riesce a darmi tranquillità e stabilità. Che altro c'è che potrei desiderare?

Perché mi sento così maledettamente vuoto e insoddisfatto?


-Ehi capo, sei tornato!

Sollevo gli occhi e vedo che è spuntato uno dei miei collaboratori che mi guarda con uno sguardo che definire ebete, è dire poco.

-Beh se mi vedi vuol dire che ci sono, no?- rispondo semplicemente.

-Hai sempre voglia di scherzare, vero capo?

-Per niente.

-Capo devi assolutamente raccontarmi tutti i particolari dell'incredibile esperienza che hai vissuto!E' stato emozionante, stressante, faticoso?Racconta, capo racconta!

-Se non la pianti di chiamarmi capo e di blaterare, prima ti colpisco e poi ti licenzio in tronco.- ribatto esasperato.-Vado a farmi una doccia.

Will mi guarda deluso e fa per andarsene.- Ah capo...cioè volevo dire signore, dovresti dire ad Alice che non posso più rimanere al suo posto e che dovrebbe cercare di riprendere i turni in palestra. Sai com'è ho bisogno di un po' di tempo libero per...

-Alice?Perché, non viene regolarmente tutti i giorni come faceva prima?

-No, è da quando sei partito che non viene più in palestra.

-Che cazzo dici?- prendo quest'imbecille per le spalle e gli stringo il bavero della camicia con una sola mano.

-E' la verità, ti dico. Alice mi ha chiesto di prendere il suo posto qui in palestra perchè aveva degli impegni.

-Quali impegni?- nel chiederglielo stringo ancora di più la presa attorno al suo collo.

-Non lo so, giuro. Mi ha detto solo di farle questo favore.

Mollo la presa e immediatamente esco. Alice mi ha mentito!

Sono talmente incazzato che vado a sbattere contro un'altra persona e sono talmente annebbiato che in un primo momento non riesco a riconoscere che questa persona è proprio Alice.

-Heric!

Taccio mentre continuo a guardarla.

-Ma quando sei tornato?Ieri non me l'avevi detto!Volevi farmi una sorpresa, giusto?- mi abbraccia e tenta di baciarmi ma io mi scanso e la allontano da me.

-Ma a quanto sembra la sorpresa l'hai fatta tu a me.-dico freddamente, mentre lei mi guarda senza capire.

-Che sta succedendo Heric?

-Vorrei saperlo anch'io!Ma non è questo il luogo adatto.-le prendo un braccio e la costringo a venire in uno dei ripostigli della palestra.

-Allora?Si può sapere che ti prende?

-Mi prende che mi hai imbottito di stronzate per tre settimane e forse anche prima che partissi e non solo mi hai preso per il culo ma non hai nemmeno il fegato di ammetterlo!

Alice continua guardarmi, poi un lampo di genio le illumina quel cervello da strapazzo che si ritrova e finalmente si rende conto.

-Posso spiegarti.

-Non ne ne dubito.

-Heric mi dispiace.-sento la sua voce incrinarsi.

-Che cazzo significa mi dispiace?Si può sapere dov'eri quando mi dicevi di fare la brava fidanzatina tutta intenta al lavoro e alla casa?

-Ho ripreso a fare la modella.-mi dice tutto d'un fiato.-Poco dopo la tua partenza ho ricevuto una buona proposta da una famosa agenzia, e così ho cominciato a fare diversi servizi fotografici.

Sono ammutolito.

-Immagino che tu sappia perché te l'ho nascosto.- e nel dirlo mi stringe un braccio.-Heric hai sentito quello che ti ho detto?Sapevo che ti saresti arrabbiato perché il mondo della moda non ti è mai piaciuto, senza contare che se avessi saputo che non c'ero io in palestra, probabilmente non saresti partito. Mi sbaglio forse?

Nessuna risposta da parte mia.


Mi sposo.


Di nuovo quella stramaledettissima voce!

-Ho fatto uno sbaglio, avrei dovuto dirtelo, ma in fondo non mi sembra così grave!- passano alcuni interminabili istanti.-Maledizione Heric, dì qualcosa!

Mi sposo.


-E' finita Alice.


Il tempo cura i lividi,

difende dai pericoli

di un amore che mai

dimentica il tempo tra di noi.


*Il tempo tra di noi di Eros Ramazzotti.




Ciao ragazzi!Ebbene sì sono io e sono tornata (non è una minaccia ^^)!Allora è da tanto che non mi faccio viva lo so e lo sapete anche voi, quindi per stavolta vi risparmio le mie pessime scuse e vi saluto perché sono di frettissima, quindi mi auguro solo che questo capitolo introspettivo di Heric vi sia piaciuto, anche se il ragazzo è un po' troppo confuso per i miei gusti, però l'ultima frase...basta ora taccio e vi saluto davvero, kiss a tutti!!!!!!


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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


Arriverà il sapore del bacio più dolce e un abbraccio che ti scalderà

arriverà una frase, una luna di quelle che poi ti ti sorprenderà,

arriverà la mia pelle a curar le tue voglie

la magia delle stelle... la poesia della neve che cade e rumore non fa...


E' bello fare chiarezza nei proprio sentimenti, poiché ho finalmente preso la mia decisione: sposerò Charles.

Inutile dire che quando gliel'ho comunicato ha fatto i salti di gioia in senso figurato e non. E io ora sono...come dire mi sento serena, come se mi fosse stato tolto un enorme peso dal cuore, perché ho finalmente capito qual è la scelta giusta da fare, una scelta della quale credo e spero di non dovermi mai pentire.

Insomma non potevo certo stare ancora nel limbo, dato che non solo non mi sarebbe servito a nulla ma avrebbe fatto soffrire troppo la persona che ha fatto di tutto per starmi accanto e che ogni giorno della mia vita mi fa sentire amata e protetta.

-Adesso devo andare.- mi dice dolcemente Charles.

-Te ne vai di già?Ma non vedi che sta nevicando?Potrebbe essere pericoloso!

-Non preoccuparti starò attento e poi Sana starò via solo per una notte. Devo sbrigare diverse faccende che ho lasciato in sospeso qui in Giappone. -mi dice ridendo.

-Lo so lo so: devi fare le foto di presentazione, la conferenza stampa nonché un milione di ospitate in televisione per il lancio del tuo nuovissimo e imperdibile film!- rido a crepapelle perché so bene che Charles odia tutto ciò che ruota intorno al film. Fosse per lui delegherebbe volentieri tutti questi affari inutili ,come li chiama lui, ad un suo clone!

-Già e non immagini neanche quanto tutto questo sia noioso e irritante. Non possono lasciarmi recitare in pace senza bisogno di farmi fare la trottola in tv?

-La promozione del film non avrebbe lo stesso successo senza il grande e bellissimo Charles Lones!-continuo a ridere sguaiatamente senza essere in grado di fermarmi.

-Molto divertente Rossana! Ora devo andare, mi aspettano in produzione ma ti prometto che tornerò in fretta.

-Attento a non farti mangiare con gli occhi dalle tue ammiratrici!- gli do un bacio sulle labbra, poi Charles apre la porta e in quel momento mi crolla il mondo addosso.

Secondo voi tra i sei miliardi di persone che vivono su questo pianeta e che potevano presentarsi a casa mia, chi è che si è appena materializzato davanti ai miei occhi e a quelli del mio fidanzato/ quasi marito, procurando a entrambi un quasi arresto cardiaco?

Se la vostra risposta è stata Heric Akito avete vinto, mentre di rimando sulla mia testa è spuntata un'enorme scritta lampeggiante: game over.

-Salve.- dice semplicemente quella gran faccia di schiaffi.

-Ciao Heric, come stai?Sana mi ha detto che sei riuscito a qualificarti per le olimpiadi e che stai gestendo una palestra tutta tua, beh congratulazioni! Sono davvero felice per te.

Sogno o son desta?Charles non ha mai rivolto ad Heric più di quattro parole in fila che spesso mal celavano astio e rivalità, e ora sembra rivolgersi a lui come ad un amicone!

-Ora devo scappare, a domani mia bellissima futura moglie!

Charles mi da un bacio sulle labbra e poi dopo aver dato una pacca sulla spalla ad Heric, che si è irrigidito come un blocco di marmo al solo contatto, e averci fatto un cenno con la mano si congeda con un sorrisone e ci lascia lì soli a guardarci come due imbecilli.

-Dov'è la bambina?-mi chiede Heric freddamente.

-Oh ciao Heric sì va tutto bene grazie per averlo chiesto!-gli dico sarcastica. Quel maleducato non mi ha nemmeno salutato dopo essere entrato in casa.

-Te lo ripeto dov'è?- mi dice spazientito.

Odio quando le persone mi ignorano volutamente, ed Heric in questo è un vero maestro!

-Per caso ce l'hai con me?

Lui per tutta risposta mi scansa con un braccio e si avvia per le scale al piano di sopra pronto a raggiungere Lexie, ma io prontamente lo anticipo e mi frappongo davanti a lui con le braccia allargate.

-Tu non vai da nessuna parte se non mi dici prima che ti prende e perché ce l'hai tanto con me!- gli grido arrabbiata.

Heric invece di rispondermi mi allontana di nuovo e comincia a salire le scale mentre io che sono rimasta indietro lo rincorro e gli tiro i lembi della camicia che ha indosso.-Cazzo ti sto parlando guardami per lo meno!- gli urlo infuriata.

E ora lui fa una cosa perfettamente in stile Heric... in che senso?

Nel senso che mi sbatte al muro, mi prende i polsi e li solleva all'altezza della mia testa e poi...poi mi guarda e io che mi specchio nei suoi occhi noto che ora il suo viso è una maschera di rabbia e di collera. Eppure proprio non riesco a capire cosa sia accaduto di tanto grave da farlo arrabbiare in quel modo!

Allora Heric approfitta della mia mente ormai obnubilata e mi bacia non con passione, come aveva fatto qualche settimana fa, ma con rabbia mentre con una furia inaudita comincia a toccarmi dappertutto infilando le sue mani sotto ai miei vestiti.

Lo ammetto, non è un contatto che mi dispiace, tutt'altro! Però...però perché in questo modo?

Ora la mia mente si affolla di una serie interminabile di domande che rimbombano nella mia testa come palline di un flipper impazzito: perché Heric deve essere in collera con me? Perché ho accettato di sposare Charles? Perché lui continua a stare con Alice? Perché ci siamo lasciati cinque anni fa?Perché non abbiamo dato un'altra chance al nostro amore quando ne abbiamo avuto l'occasione?

-Fermati -balbetto insicura cercando di fare chiarezza nei miei pensieri, mentre Heric non accenna a fermarsi.-Fermati, basta!-gli grido allontanandolo.

-Maledizione Sana hai rovinato tutto!- impreca lui dandomi le spalle.

-Tutto cosa Heric?Che cosa credi che stavamo facendo prima?- gli chiedo retoricamente costringendolo a guardarmi di nuovo.

-Beh qualunque cosa fosse non credo che ti dispiacesse poi tanto, o almeno l'ultima volta non ti è dispiaciuto o mi sbaglio?- mi chiede piccato.

Io rimango basita e gli tiro un sonoro ceffone.-Ma che diavolo sta succedendo?- e nel fare questa domanda forse più a me stessa che a lui, mi rendo conto di aver pensato ad alta voce.

Heric mi guarda di nuovo e mi prende il volto tra le mani, mentre io gli sfioro con dolcezza una guancia.

I nostri visi sono nuovamente vicini, ma stavolta la rabbia di prima sembra essersi completamente dissolta, ora ad unirci è un'atmosfera diversa, intima, magica, suggellata dall'atmosfera splendida che la neve, cadendo senza sosta, riesce a creare. La stessa atmosfera che ci circondava cinque anni prima, ed è proprio in questi momenti che mi rendo sempre più conto che sono gli sguardi a parlare, a comunicare un messaggio che le parole non sarebbero mai in grado di esprimere.

E ora, solo ora purtroppo, mi rendo conto di una grande verità che è sempre stata palese, ma che io testarda ho cercato di mettere a tacere in questi anni: io amo Heric.

Ma non riesco a dirlo, sia perché ho una gran paura di rovinare tutto e sia perché credo che gli occhi siano davvero lo specchio dell'anima, e quindi che in questo momento siano senz'altro molto più bravi di me ad esprimere i miei sentimenti (soprattutto perché la persona che mi sta di fronte è stato in passato un lettore fin troppo abile di tutti i miei pensieri e di tutte le mie emozioni).

Come accade nel 99,99% dei casi gli istanti più belli, quelli per cui vale veramente la pena di stare al mondo, vengono interrotti da qualcosa, o da qualcuno come nel nostro caso: una bimbetta di circa sette mesi che piange al piano di sopra. L'incanto si rompe ed entrambi corriamo da Lexie che urla come una disperata.

-Credo che abbia fame.-dico senza avere più il coraggio di guardarlo.


Passano due ore prima che quella piccola peste, dopo essere stata cambiata, dopo aver mangiato e aver costretto me ed Heric a fare delle voci stupide e a cantare canzoncine orrende per bambini, finalmente si riaddormenta.

Entrambi ci lasciamo cadere, sfiniti, sul divano e noto che lui si passa stancamente una mano sul viso.

-Credo sia il caso che io tolga le tende.- mi dice mentre fa per alzarsi.

No rimani!

Stupida stupida stupida!Stai per sposarti!Non dovresti nemmeno pensarle certe cose!Eh già non dovrei pensarle, eppure non riesco a non pensarle!

-Aspetta Heric io...- stupida!- Io...ehm...

-Cosa c'è?

-Io...

-Non ho tutta la notte, quindi se devi dirmi qualcosa vedi di sbrigarti.-mi dice secco.

-Domani mattina portami un pacco di pannolini.- improvviso una scusa banalissima sperando che Heric non abbia visto che in casa c'è una scorta di pannolini sufficiente per un centinaio di neonati.

-Okay.-dice sbuffando mentre si infila la sua giacca di pelle.

Però se sento ancora certe cose per lui ci sarà un motivo, o no? Quanto sono contorta!

-Heric...

-Che altro vuoi? Ti serve anche il latte in polvere?

-No. -mi avvicino e lo guardo intensamente. -Sai, fuori sta nevicando e non credo che sia il caso che tu te ne vada.

-Oh andiamo Sana, non sarà certo qualche fiocco di neve a spaventarmi.-mi dice spavaldo senza capire il senso “reale” delle mie parole.

-Certo che sei uno zuccone ottuso!

-Come?

-Voglio che rimani con me stanotte.- se fossi sana di mente adesso dovrei voler sprofondare per quello che gli ho appena chiesto, ma siccome sono matta da legare, non solo non me ne pento ma noto con orrore che il mio corpo non risponde più ai miei comandi mentali.

Heric che ha finalmente compreso, si toglie la giacca, la mette via e poi si avvicina a me. Il suo corpo irradia un calore insostenibile, tuttavia continua a restare immobile , rigido, come una statua di marmo,ma con il lampo di desiderio che gli balena negli occhi.

-Ne sei sicura?

-Quando mai mi hai chiesto una cosa simile?-gli dico maliziosa, mentre prendo a sbottonargli la camicia.

Lui per tutta risposta mi prende in braccio e mi porta al piano di sopra, mentre la neve continua a scendere copiosa dal cielo imbiancando i tetti delle case, muta testimone di un amore che è stato sopito per cinque anni ma che probabilmente non ha mai smesso di esistere e di far battere i nostri cuori anche a chilometri e chilometri di distanza.

E stavolta spero vivamente che Lexie se ne stia zitta nella sua culla...


* “Arriverà” dei Modà feat. Emma.


Allora carissimi lo so che non riuscite a crederci ma è proprio così: ho aggiornato in un lampo!!!Semplicemente perché ho avuto l'ispirazione per scrivere questo capitolo e per quanto riguarda la sua riuscita: “ai posteri l'ardua sentenza”, cioè a voi!!!Allora innanzitutto ci tenevo a farvi una domanda: sono stata troppo contorta in questo capitolo? Beh in parte era voluto perché anche la nostra Sana è parecchio confusa e non è a conoscenza del fatto che Heric e Alice si sono lasciati. Sì ma siamo proprio sicuri che ora le cose andranno veramente per il verso giusto, oppure succederà qualcosa che...ma ora sarà meglio tacere!!!!

Passiamo ai ringraziamenti ad personam:

Fallen Star: grazie per i complimenti e per gli auguri!Per quanto riguarda Heric, io non credo che con quella frase sia stato così lapidario nella sua decisione, cioè era in un momento di confusione e di rabbia (sia per il fatto che Alice gli aveva mentito e sia per il matrimonio di Sana) e ha detto la prima cosa che gli è venuta in mente, come accade spesso quando si è arrabbiati. Per quanto riguarda i nomi, forse hai ragione tu e dovrei usare quelli giapponesi anche perché ho letto tutti i manga ma è come se mi fossi abituata a chiamarli Sana ed Heric e non riesco a perdere quest'abitudine!^^

Laprinc: Heric ha lasciato Alice ma ora che succederà????Essendo io un'autrice sadica tutto può ancora accadere!!!!

elenafire: grazie per i complimenti!!!La confusione di Heric era proprio ciò che volevo trasmettere anche perché come si sa quando ci sono di mezzo quei due non si sa mai dove si va a finire!

Born_To_Be_Somebody: spero almeno in parte di aver soddisfatto la tua curiosità, eppure anche se ora sembra tutto rose e fiori si tratta in realtà di una calma apparente. Ma non ti dico di più per non rovinarti la sorpresa.

And Ghisola!Lo so che ora in virtù di questo aggiornamento “lampo” starai pensando che tutte le calamità naturali saranno pronte ad abbattersi su di noi...ma questo non succederà perché il prossimo aggiornamento sarà altrettanto rapido (almeno nelle intenzioni ^^'').Baci baci!


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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


Ho perso le parole oppure sono loro che perdono me,

io so che dovrei dire cose che sai

che ti dovevo, che ti dovrei.

Ma ho perso le parole vorrei che mi bastasse solo quello che ho,

ma posso far capire anche da te,

se ascolti bene, se ascolti un po'...




Apro lentamente gli occhi. Sbatto ripetutamente le palpebre. Mi stropiccio gli occhi. Sbadiglio.

Tutti gesti che compio abitualmente e meccanicamente ogni mattina, eppure so che dentro di me qualcosa è cambiato... e infatti abbasso lo sguardo e la vedo: dorme serena, tranquilla e beata, con le braccia avvinghiate attorno al cuscino.

Sembra una bambina...la stessa che ho conosciuto tanti anni fa, quella che è diventata una donna senza dimenticare la spontaneità, la freschezza e la gioia che è propria dei bambini. Sospiro. Ormai non posso più mentire a me stesso. Le accarezzo lentamente la fronte attento a non svegliarla.

-Ti amo.- sussurro piano, non voglio che si svegli e soprattutto non voglio che senta, chissà perché poi...

Passano ancora diversi minuti prima che la “bella addormentata” si svegli.

-Allora non te ne sei andato.- mi dice dolcemente riferendosi all'ultimo nostro “incontro” quando invece sono fuggito come un criminale con la polizia alle calcagna.

-Se mi vedi vuol dire che ci sono.-dico semplicemente alzando le spalle.

-Stupido!

Sana mi tira un cuscino in faccia che prontamente allontano mentre mi getto su di lei e in un attimo sono sopra di lei pronto a bloccarle le mani sopra la testa e a immobilizzarla definitivamente. Lei ride e ora più che mai mi accorgo di quanto mi fosse mancato il suono della sua risata in tutto questo tempo.

-Lasciami andare Heric, o ricorro al contrattacco.-mi minaccia con quello sguardo a metà tra il sensuale e l'intrigante...quello sguardo che mi fa impazzire.

-Non credo proprio.-ribatto sicuro.

Ma penso di averla sottovalutata, perché lei approfitta di una mia distrazione per cominciare a farmi il solletico, il mio UNICO punto debole.

-Basta Sana basta!-le urlo con le lacrime agli occhi.

-No non mi fermerò mai.-mi dice lei trionfante accompagnando queste parole ad una risata sadica.

Pochi istanti dopo, a causa di tutto quel trambusto (Sana che, impietosa, continua a farmi il solletico e io che cerco disperatamente di divincolarmi) finiamo per cadere dal letto, mentre lei incurante di tutto continua a ridere a crepapelle.

-Non capisco proprio cosa ci sia di tanto divertente.- le chiedo andando a bloccarla di nuovo.

-La tua faccia Heric è buffissima.

-Piantala!

Tutto ad un tratto Sana smette di ridere e diventa seria, o per meglio dire preoccupata.

-Che ti prende?

Lei distoglie lo sguardo.-E ora che cosa facciamo?

La lascio andare e sospiro perché capisco benissimo a cosa si sta riferendo.-Che situazione di merda!-dico sbuffando.

-Già.-conferma amareggiata.

Percepisco dal suo tono che avrebbe sperato in un commento diverso da parte mia.

-Sana guardami.-le dico mentre lei si è ormai coperta il corpo con il lenzuolo.

-Ho capito l'antifona Heric .E' stata un'altra scopata, esattamente come quella di due settimane fa. Un'altra esigenza...anzi no!Com'è che hai detto l'altra volta? Abbiamo assecondato le nostre pulsioni!- ribatte lei scimmiottando le mie parole.

-Per te cosa è stato?- gli chiedo.

Lei mi guarda basita.-Possibile che tu non l'abbia ancora capito Heric?- ormai i suoi occhi sono velati dalle lacrime.- Ma ormai non ha più importanza, tornatene da lei e lasciami in pace!

-Non posso farlo.

-Come?

-Non voglio farlo.-mi correggo.-Ho lasciato Alice prima di venire da te.

-Ah perfetto, allora è tutto chiaro!Tutto torna!-mi grida infuriata.

Sana comincia a rivestirsi con una fretta inaudita.

-Sana!

-Oh no Heric! Adesso non venire a dirmi che dovrei anche sentirmi felice e onorata per questo tuo gesto sublime!Adesso che l'hai mollata ti serve una qualsiasi scema che ti permetta di sfogarti. Beh sai che ti dico?Comprati una bambola gonfiabile! Io non sono la ruota di scorta di nessuno!-mi rinfaccia arrabbiata non sapendo che invece è lontana anni luce dalla verità!

-Non dire cazzate Sana!E poi tu sei l'ultima persona in grado di farmi la morale in questo momento, considerato che hai accettato di sposare Lones!- e nel dirle queste parole gli vomito addosso tutta la rabbia e l'amarezza che ho in corpo.

-E' finita Heric.-mi dice dopo essersi rivestita.- Questa è stata ufficialmente la nostra ultima scopata.

Sana fa per andarsene.-Ora smettila!-le dico bloccandola per un polso.- Lo sai che non ti ho mai trattato come una ruota di scorta!

-Ne ho abbastanza di sentire le tue patetiche stronzate.

-Io non sono innamorato di Alice.-le dico solenne.-E per la cronaca l'ho lasciata perché non riesco a stare con nessun' altra donna eccetto te.

-Non ti credo.

-Mi sono illuso per troppi anni e credo che ora sia arrivato il momento di provare seriamente a far funzionare la storia tra di noi.-faccio una pausa e la costringo a guardami negli occhi.-Io non voglio perderti.

La prendo tra le braccia e lei mi stringe a sua volta e sento che in quell'abbraccio ci sono tante parole non dette e tanta voglia di recuperare tutto il tempo perso.

- Ora voglio sapere cosa provi per Lones, ed esigo che sia la pura verità.- improvvisamente ricordo di aver utilizzato esattamente le stesse parole molti anni prima nel corridoio della scuola quando dopo le rivelazioni di Charles in un programma televisivo, le chiesi di dirmi come stavano le cose tra loro. E mi accorgo di come le cose, adesso, siano le stesse di allora, solo più complicate.

-Io...-balbetta lei insicura.-Io...ho fatto un errore ad accettare la sua proposta.-mi confessa.-Io non voglio sposarlo. - Sana si nasconde il viso tra le mani.-Io pensavo di volerlo...ma non è così io...l'ho tradito, gli ho fatto solo del male perché sono una persona orribile!-mi dice tra i singhiozzi.

Ho sempre odiato vedere le persone piangere, soprattutto lei. La abbraccio di nuovo e le accarezzo dolcemente i capelli.

-Heric io...ti amo.-mi sussurra flebilmente, ma io riesco ad udire perfettamente queste parole e ne sono felice, perché ciò che voglio più di ogni altra cosa è stare con lei. Adesso lo so.

Sana allora mi prende il volto tra le mani e mi bacia con passione.

-Parlerò con Charles.- mi dice risoluta asciugandosi le lacrime con dorso della mano.

-Ne sei sicura?- le chiedo guardandola negli occhi.

-Non posso più continuare a mentirgli, non sarebbe giusto.



E ci lasciamo con questa promessa, sperando davvero che le cose vadano finalmente per il verso giusto. Sto per infilare la chiave nella serratura di casa mia ma tutto ad un tratto esito perché nella mia mente si forma un'immagine: Alice...sono stato un vero bastardo con lei, ho subito colto la palla in balzo piantandola in asso senza darle nemmeno uno straccio di motivazione e lei questo non lo merita affatto. Con un enorme peso sullo stomaco, entro in casa e subito mi rendo conto che all'ingresso ci sono un'infinità di valigie.

-Alice!- esclamo vedendola sopraggiungere.-Dove stai andando?-le chiedo alquanto frastornato.

-Non che siano affari tuoi comunque sto andando negli Stati Uniti.

-Cosa?E quando l'hai deciso?

-Oh andiamo Heric non fare quella faccia dispiaciuta, so bene che sei fin troppo contento del fatto che io mi stia togliendo di mezzo.-mi dice acida.

-Ma che stai dicendo?Io non ti ho mai chiesto di andartene!

Alice mi dà le spalle e si reca nella “nostra” camera da letto per continuare a riporre gli abiti nelle altre valigie.

-Perché lo stai facendo?-gli chiedo cercando di usare un tono il più possibile pacato.

Lei per tutta risposta si gira e mi guarda torva.-E hai anche il coraggio di chiedermelo?

Non ho mai visto Alice così risentita e infuriata.

-E' evidente che ieri non mi hai lasciato perché ti ho mentito.-fa una pausa e distoglie lo sguardo.-Lo so che hai un'altra donna Heric.

Cazzo!Tutto il castello di bugie che ho costruito in questi mesi o forse addirittura in questi anni, in cui stavo con lei senza però riuscire a togliermi Sana dalla testa, si sgretola proprio sopra la mia testa.

Alice si gira e sono pronto a giurare che i suoi occhi sono lucidi e che sta facendo di tutto per non scoppiare a piangere davanti a me. Certo che sono proprio uno stronzo!Quanta sofferenza le ho causato!In un modo o nell'altro riesco sempre a far soffrire qualcuno...

-Non c'è niente che io possa dirti per convincerti a restare?-gli chiedo appoggiandole una mano sul braccio. Alice immediatamente lo allontana e punta le sue iridi azzurre nelle mie.

-Lasciami in pace.

E ora la guardo mentre raduna le ultime cose, con un sentimento contraddittorio nel cuore: egoisticamente mi sento più sereno perché ora so di poter vivere tranquillamente la mia storia con Sana, ma in realtà mi sento anche svuotato, tremendamente in colpa. Insomma una vera merda.

-Senti Alice, posso almeno salutare Ben?

-Heric!

-Ciao campione!-gli dico abbracciandolo, ma mi basta un attimo per capire che pochi minuti prima stava piangendo.

-Ben ti aspetto in auto.-Alice si gira e la vedo avviarsi fuori.

-Heric ti posso dire una cosa?-mi chiede con un faccino troppo triste per un bambino di sei anni appena.

-Certo.

-Io non voglio andare via!Io voglio restare con te!.-Ben mi getta le braccia al collo e ricomincia a piangere.

Io non so proprio che dire.

-Io non lo voglio... un fratellino...mamma poi non mi vuole più bene, poi tu non ci sei e io non voglio!

Ci metto qualche minuto per collegare tutte le parole pronunciate dal piccolo, mentre nella mia mente comincia a rimbombare una sola parola: fratellino?

-Ma quale fratellino Ben?

-Io non lo so.-riesce a dire tra i singhiozzi.-Ho sentito la mamma che parlava con una sua amica.

-Ben!

Entrambi ci voltiamo e vediamo che Alice ci ha raggiunti.

-Alice sei incinta?



Ho perso le parole eppure ce le avevo qua un attimo fa...




    *“Ho perso le parole” di Luciano Ligabue.



Ciao a tutti!E' passato un po' (si fa per dire!) di tempo dall'ultimo aggiornamento, quindi mi scuso per questo e anche per il fatto di avervi lasciato così ^__^' !Ad ogni modo la situazione si mette proprio male per i nostri cari ragazzotti: cioè ci hanno messo 15 capitoli per capire che volevano stare insieme e poi una nuova situazione inaspettata gli mette nuovamente i bastoni fra le ruote, chissà come finirà!Che dirvi ancora?Un bacio e un ringraziamento sentito a tutti voi!

Ps. Contenta Ghisola????Che te ne pare?




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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


Tutte le battaglie
che non riesco a vincere
sono contro me stesso
contro un fragile equilibrio
che non è spezzato.
E mi oltrepassa
.


(Federico Fiumani)





Non so neanche perché mi trovo qui.

Non voglio trovarmi qui.

Non dovrei trovarmi qui.

Io non sono pazza!

Sono una persona perfettamente normale e sana di mente!

Va bene, va bene, mi si potrebbe obiettare che “qualche volta” ho dato qualche piccolissimo segno di squilibrio e che in fondo non sono mai stata molto normale e... a dirla proprio tutta ci sono delle volte in cui ho seriamente rischiato di essere internata.

Tuttavia io non credo affatto che la soluzione di tutti i miei problemi stia in un maledettissimo strizzacervelli da quattro soldi!

Beh, proprio quattro soldi non direi dato che la mia cara mammina mi ha detto di aver speso, per due mesi di terapia, l'equivalente di un viaggetto a cinque stelle su un atollo paradisiaco della Polinesia.

-Ad ogni modo una cifra a molti zeri non è certo garanzia di serietà, professionalità e soprattutto non è neanche detto che un sapientone megalomane con il camice, possegga la chiave di volta per risolvere tutti i casini di questi ultimi due mesi!- ma non mi accorgo di aver parlato ad alta voce e soprattutto di avere uno spettatore proprio di fronte a me: il dottor Adam Miller, lo strizzacervelli in questione, che ha appeno aperto la porta del suo studio.

-Lo so che sta pensando che sono pazza, ma non lo sono!Lo giuro!- cerco di difendere la mia presunta “sanità mentale” ormai irrimediabilmente compromessa dalla figuraccia di qualche secondo fa. Eppure il beneamato dottorino continua a fissarmi con aria calma, anzi direi quasi divertita.

-Buongiorno a lei Rossana, anch'io sono lieto di fare la sua conoscenza.-mi dice sorridendo. Che avrà poi da ridere? A ben vedere se qui c'è un pazzo non sono certo io!

-Buongiorno un corno!Io non dovrei nemmeno essere qui!-dico mettendomi le mani sui fianchi.

-Ah sì?

-Già è stata un'idea di mia madre che mi ha praticamente costretta a venire ma io non...

-Kathrine, oh santa donna!

-Eh?-lo guardo con aria confusa.-Lei conosce mia madre?

-Certo che la conosco!Non è facile dimenticarsi di lei, senza contare che di donne così ne esistono veramente poche!

Stop fermi un attimo! Allora facciamo il punto: 1)mi trovo fuori alla porta dello studio di uno degli strizzacervelli più costosi al mondo; 2)il suddetto dottore parla di mia madre con aria sognante; 3)che diavolo ci faccio ancora qui?

-Senta io devo proprio andare, stiamo solo perdendo tempo.

-Lei crede?

-Certo.

-E se mi è lecito posso chiederle il motivo di tanta reticenza da parte sua?-mi chiede in tono bonario.

-Ecco, per dirla in due parole io non credo che lei possa aiutarmi.

-E come fa a dirlo se non abbiamo ancora parlato?

-Ma lo stiamo facendo!

-Intendo che non abbiamo ancora affrontato nessuno dei suoi problemi.

-Oh questa è bella!Lei non sa niente di me ed io non la conosco!Mi dica almeno una sola buona ragione per la quale io dovrei spiattellarle tutti i miei casini così di punto in bianco!- mi accorgo di aver alzato la voce più del necessario.

-Dunque una ragione validissima è costituita dal mio onorario a molti zeri, cui lei accennava qualche minuto fa. Senza contare che Kathrine farebbe il diavolo a quattro se sapesse di aver sacrificato un viaggetto rilassante in Polinesia per pagarle delle sedute che lei non ha intenzione di sfruttare.

Si dipinge nella mia mente l'immagine di mia madre e della reazione violenta che mi toccherebbe sopportare qualora decidessi davvero di andarmene. Così mi convinco che in fondo quattro chiacchiere con questo “tizio” non dovrebbero essere poi tanto nocive.

-D'accordo dottore possiamo tentare.

-Bene.-mi dice soddisfatto e con l'aria gongolante di chi è riuscita a spuntarla.

-Ma non si illuda: sarà solo un tentativo e se le cose non mi staranno bene le assicuro che non ci penserò due volte a piantarla in asso.

-Affare fatto.-mi dice offrendomi la mano che stringo un po' riluttante.

-Ma prima di cominciare deve dirmi come diavolo fa a sapere anche della Polinesia!

Lui scoppia in una fragorosa risata.-Prometto che a suo tempo le svelerò il segreto, ma prima togliamoci di qui ed entriamo nel mio studio.


Prima seduta:




Ore 17,00

E' proprio uno studio da strizzacervelli!Sì, insomma è tutto pulito, maniacalmente ordinato con un'infinità di libroni dai titoli impronunciabili, quadri astratti dal dubbio significato (ammesso che ne abbiano uno) e in più ciliegina sulla torta quell'aggeggio con le palline di acciaio sulla scrivania. Quello è il vero tocco di classe che ti fa capire che ti trovi in un posto terribile, asettico, freddo e soprattutto che vorresti essere da tutt'altra parte.

-Rossana?-sento la voce del dottore lontana, come se mi chiamasse da un altro pianeta.-Se lei ha concluso la sua ispezione potrebbe accomodarsi sul lettino.-mi dice indicandomi un divanetto di velluto rosso.

-No no!-mi affretto a dire io.-Nei patti non era compreso anche questo “coso”...mi sento già profondamente stupida a stare qui.

-D'accordo, allora si segga lei sulla mia sedia e io mi metterò seduto sul lettino. -mi propone improvvisamente.-Così le va bene?

Io annuisco soddisfatta per essermi presa la mia piccola (e inutile!)rivincita.




Ore 17,45

-Rossana, non per metterle fretta ma sono quarantacinque minuti che ci troviamo qui, lei continua a guardarsi intorno con circospezione e a buttarmi occhiate frettolose, ed io continuo a fissarla aspettando di sentirla parlare.

-Io non so cosa dire.

-Va bene, cominciamo da qualcosa di semplice: secondo lei perché si trova qui?

Faccio per aprire la bocca, quando lui mi interrompe e comincia a parlare.-Eccetto il fatto che sua madre l'abbia praticamente obbligata a venire.

-Cavoli!Io...

-Senta, lei non deve vedermi come un ficcanaso che vuole impicciarsi degli affari suoi, ma come un diario segreto.

-Come?-gli chiedo senza capire.

-Lei ha mai avuto un diario segreto da bambina?

-Sì certamente, ma non vedo che cosa c'entri questo con lei.

-C'entra eccome!Lei deve vedermi come il diario segreto su cui scriveva senza freni da piccola e riversare su di me tutti i suoi pensieri più nascosti, tutte le ansie, le angosce, i dubbi e i problemi che sente di avere in questo momento.- fa una pausa e poi ripone sul lettino l'agenda che aveva in mano.-Mi parli del momento in cui si è spezzato qualcosa dentro di lei.

Alla mente mi torna la scena che mi ha spezzato, non solo il cuore ma anche l'anima...

-Heric!Ma che ci fai qui e poi con questa pioggia!Vieni dentro o ti prenderai una polmonite!Sei il solito impiastro!

-Sana io, devo dirti una cosa.

-E non potevi aspettare domani per dirmela?

-Quando sono tornata a casa Alice stava preparando le valigie per andare in America.

-E?

-Io...

-Heric non è da te fare tutti questi giri di parole, guardami negli occhi e dimmi cosa c'è che non va!

-Alice è incinta.

Lo stesso brivido violento che mi ha scosso due mesi prima, mi coglie anche adesso.

-Rossana, si sente bene?




Ore 18,30

-Rossana?Mi sente?Le ho dato un po' di tempo per riprendersi, perché a giudicare dalla sua espressione deve esserle affiorato alla mente il ricordo di cui le parlavo. Quello che ha spezzato qualcosa di importante dentro di lei.

Io non rispondo e non sono neanche sicura di aver capito bene cosa mi ha chiesto il dottore.

-Rossana, io posso aiutarla mi creda. Ma lei deve aprirsi con me, altrimenti non posso fare niente. Mi aiuti ad aiutarla.

Improvvisamente mi riscuoto dal torpore.-Lei crede davvero di potermi aiutare, dottore?

-Ci posso provare, ma lei deve permettermelo.

-Su una cosa ha ragione: qualcosa dentro di me si è rotto per sempre e una laurea in psicologia non farà certamente tornare le cose a posto.-gli grido arrabbiata.

-Si liberi dal peso che sente dentro e si confidi con me, dopo si sentirà meglio glielo assicuro.

Mi alzo in piedi e continuo a fissare l'uomo che mi sta davanti.-Sono incinta e non so se il padre di mio figlio sia l'uomo che ho accettato di sposare oppure l'amore della mia vita che mi ha lasciata due mesi perché la sua compagna aspetta un figlio da lui.-faccio una pausa e qualche respiro profondo per provare a rallentare i battiti accelerati del mio cuore.-Crede ancora di potermi essere d'aiuto?



Salve gente!Da quanto tempo direte voi...

Eh già, mi scuso per il ritardo colossale dovuto stavolta alla mia non-ispirazione. Proprio qualche giorno fa mi è venuta questa nuova idea per sviluppare la storia, che ve ne pare?E' un disastro totale o è solo un mezzo disastro?Fatemi sapere ciò che pensate, perché i vostri suggerimenti sono sempre ben accetti!Grazie anticipatamente a chi lascerà una recensione e anche a chi si limiterà a leggere!Baci a tutti!


Ps. Capito adesso il titolo della storia? ;)

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


 

Il ricordo di un amore viaggia nella testa

e non c’è una ragione quando cerchiamo quel che resta…

 

23 dicembre

Seconda seduta

Prendo carta e penna.

Mi siedo alla scrivania dello studio dello strizzacervelli.

Sospiro.

Devo fare assolutamente il punto della situazione.

-Uffa!-urlo mordicchiando nervosamente il tappo della biro.

Ma perché poi dovrei farlo?Solo perché uno stupido strizzacervelli mi ha ordinato di mettere nero su bianco tutto ciò che mi passa per la testa, tutti quelli che considero i miei problemi e che altro? Ah sì, tutti gli avvenimenti degli ultimi tempi che hanno sconvolto la mia vita.

Sbuffo di nuovo e poi contemplo quel che resta del tappo mangiucchiato.

Allora mi sorge una domanda: se io devo scrivere da sola i miei casini, affrontarli ed analizzarli, cosa lo pago a fare il mio sapientone?

Immersa nelle mie riflessioni ho dimenticato che Miller mi sta scrutando attentamente seduto su quella sua poltroncina da dottore, con la sua aria da dottore, immerso in chissà quali pensieri… Senza contare che mi tornano alla mente le minacce della mia dolce mammina con la quale ho parlato ieri a telefono per più di due ore, per cui rassegnata mi appresto a svolgere il compito che mi ha assegnato il luminare come una brava scolaretta.

Dunque, vediamo: senza pensarci un attimo ho lasciato le riprese di una soap opera e sono tornata a Tokyo per prendermi cura della figlia di Alyssa e Terence (due miei carissimi amici d’infanzia) perché lui purtroppo è malato e attualmente si trova in Francia per curarsi. Ma a Tokyo ho incontrato LUI cioè Heric, la fonte di tutti i miei problemi. Ci siamo ritrovati e… siamo andati a letto insieme e io…Vabbè, allora… io sono rimasta incinta e sono quasi sicura, anzi no sono completamente sicura che il bambino sia di Charles (l’attore), che è il mio fidanzato, anzi quasi marito.

Ps. Heric è fidanzato con Barbie che ha già un bambino di sei anni e ora ne aspetta anche un altro da lui.

Senza neanche rileggere il mio “capolavoro” mi rivolgo a Miller. -Ho finito, tenga pure.-gli dico porgendogli questo foglio gremito di cancellature e scarabocchi. -Ora posso andarmene?-chiedo sbuffando.

-Un attimo signorina, si segga.

-I patti erano chiari dovevo solo scrivere di getto i miei pensieri, non erano previste prediche e sermoni!

-Nessuna predica, Rossana.La prego si accomodi.-mi dice indicandomi la sedia.

Pur essendo molto contrariata decido di assecondarlo, così mi siedo di fronte a lui guardandolo con sguardo interrogativo.

Miller legge con attenzione il contenuto del foglio e poi mi guarda divertito e oserei dire quasi compiaciuto.

-Non mi dica che da quelle quattro righe è già riuscito a capire tutta la situazione e magari sa anche cosa devo fare per risolvere tutti i miei casini.

-Rossana, lei deve convincersi prima di tutto di una cosa: io non sono qui per giudicarla. Tutto ciò che lei mi dice, non solo è strettamente confidenziale, ma è necessario a me per capire cosa la spinge a comportarsi in una certa maniera e ad essere una vera e propria calamita per i disastri e soprattutto serve a lei perché il confronto con me farà sì che lei impari a conoscersi.

Rimanga basita e letteralmente senza parole.

-No.-dico semplicemente prendendo il cappotto e la borsa e alzandomi dalla sedia.

-Avevo una cotta per Kathrine.-mi confessa d’un tratto il dottore.

Io mi blocco e per tutta risposta sbarro gli occhi.-Ma cosa sta dicendo?

-Le sto semplicemente dicendo che da ragazzino avevo un debole per sua madre.-fa una pausa.- Era lei che voleva saperlo, giusto?

Sono ancora incredula.-Ma questo cosa c’entra?-gli chiedo sempre più confusa.

-Voglio spingerla a fidarsi di me. –continua lui senza alzarsi dalla poltroncina.

Io mi volto e procedo fino alla porta tenendo la maniglia tra le mani, ancora incerta sul da farsi.

-Lei ha molta paura Rossana. Troppa.-io resto in silenzio senza trovare il coraggio di voltarmi a guardarlo.-Paura della vita, della sue conseguenze, ma soprattutto paura dei suoi sentimenti e di sé stessa. E tutta questa reticenza da parte sua nei miei confronti non fa che confermarmelo.

-No.-dico ancora scuotendo la testa, esattamente come una bambina che fa i capricci.-Non lo voglio sentire.-apro la porta ed esco dallo studio, ma riesco a sentire distintamente l’ultima frase del mio interlocutore.-Si è rotto qualcosa dentro di lei, e dobbiamo rimetterlo a posto al più presto.

Corro via incurante degli sguardi degli altri pazienti che attendono il proprio turno nella sala di attesa, ma con la frase del dottor Miller che continua a risuonare nella mia mente.

Ora non è il momento di pensare a queste stupidaggini, ho ben altre cose in testa…

L’unica nota positiva è che il supermercato è proprio accanto allo studio di quel tizio che durante ogni seduta riesce ad irritarmi sempre di più. Evidentemente non ha niente di meglio da fare che tormentare me che ho davvero i minuti contati perché devo fare la spesa e poi passare a prendere Lexie al nido.

Estraggo dalla borsa la lista con tutto l’occorrente da comprare per la cena della vigilia di Natale di domani.

Sospiro.

Allora facendo un rapido calcolo dovremmo essere in sei: finalmente Terence e Alyssa torneranno in Giappone, anche se non essendo terminato il ciclo di terapie necessarie devono ritornare in Francia, ma stavolta hanno intenzione di portare la bambina con loro…una fitta dolorosa al petto. Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, ma non avrei mai potuto prevedere di affezionarmi tanto a quella dolcissima peste! E poi Charles che naturalmente è al settimo cielo per la mia gravidanza e davvero non sta più nella pelle. E’ diventato incontenibile e addirittura aveva intenzione di non ripartire per le riprese di un importante film solo per starmi vicino, ma io gli ho prontamente ricordato di non essere una malata terminale e che avrei potuto benissimo cavarmela da sola. E poi…e poi… ci sono LORO. Cazzo! Non riesco nemmeno a pensarci figuriamoci quando sarò costretta a vederli domani e stare in loro dolce compagnia per tutta la serata. -Mio Dio, vorrei morire!-non mi accorgo di aver parlato ad alta voce (o meglio urlato!) e di aver fatto girare tutti all’interno del supermercato.

-Ciao Sana!- quella voce, no!Non può essere lei…

-Alice!- ma è una persecuzione!

-C’è qualcosa che non va?-mi chiede preoccupata.

-Perché?

Lei mi guarda perplessa.-Ah dici per quello che ho detto?Non preoccuparti sono un po’ agitata perché non riesco a trovare i…fagiolini in scatola, sai li adoro e…e se non li trovo divento nervosa e di cattivo umore!- pessima scusa, tra l’altro io odio i fagiolini, il solo guardarli mi dà il voltastomaco!Meno male che lei non lo sa!

-Alice guarda che li hanno terminati i…

No, no, no!Mi rifiuto!Anche lui no!Cioè ma è mai possibile che questi due debbano viaggiare sempre insieme, pacchetto completo!Assurdo!Ma Cip e Ciopp non si staccano neanche per un nanosecondo?

-Heric, hai visto chi ho incontrato?-dice lei sorridendo. Che avrà poi da sorridere?Mi verrebbe voglia di strozzarla!

-Ciao.-dico guardando lui che a sua volta mi fissa come un emerito imbecille.

-Heric, ma che fai lì imbambolato?

-Cosa?Ah…ciao Sana.

Restiamo a fissarci per non so quanto tempo, ma suppongo troppo a giudicare dall’espressione spaesata che ha Barbie.

-Ragazzi?Ci siete?Pronto?- ci chiede lei sventolando una mano vicino al viso di Heric.

-Sì, scusatemi ma si sta facendo davvero tardi ed io ho tante commissioni da sbrigare per domani!-mi congedo cercando di mostrarmi convinta e disinvolta.

-Allora a domani!Ah Sana?

Che altro vuole Barbie?

-I fagiolini che cercavi sono nel reparto qui accanto.

-I fagiolini?-esclama Heric sorpreso, ma io non ho il tempo di esaminare il suo sguardo perché mi sono già volatilizzata.

Maledettissima Barbie, sai dove devi ficcarteli questi stramaledettissimi fagiolini?

Corro via ancora una volta appoggiando alla rinfusa sugli scaffali quello che avevo preso prima e mi reco nella toilette del supermercato.

Apro il rubinetto e mi sciacquo il viso.

-Calmati Sana, devi stare calma!-dico alla mia immagine stravolta riflessa nello specchio.-Non è successo niente, va tutto bene, ora devo solo far finta che non sia accaduto niente.

Nonostante i miei  buoni propositi non posso evitare alle lacrime di bagnarmi il viso; così mi lascio cadere stancamente sul pavimento, prendendo il viso fra le mani.

Poi tutto accade in un attimo.

Mi sento abbracciare da dietro ed io in un primo momento spaventata, realizzo immediatamente che quelle braccia non potevano che essere le sue… solo lui riesce ad abbracciarmi in questo modo così particolare, unico, speciale: dolce e protettivo ma anche forte e sicuro.

Quanto vorrei che il tempo potesse fermarsi ora.

Quanto vorrei che tutto quello che ha sconvolto le nostre vite non fosse che un brutto ricordo.

Quanto vorrei tornare indietro per evitare di commettere tutti quegli sbagli…

Poi tutti i ricordi mi tornano alla mente e mi investono in pieno come un sonoro schiaffo: Alice è incinta e anche io lo sono… solo che io sto per sposare Charles ed Heric ha deciso di restare con lei…

Decido allora di staccarmi da quell’abbraccio così meraviglioso e allontano Heric da me.

-Ora sto bene, va pure.

Lui mi guarda intensamente senza parlare.-Non dovresti essere qui Heric.-una pausa.-Torna da lei, ti prego.

Ma lui continua a guardarmi senza muoversi.-Lasciami in pace Heric, ti prego.-gli chiedo quasi implorandolo.

Così finalmente se ne va, lasciandomi lì da sola con i miei fantasmi.

Sollevo lo sportellino del cellulare per effettuare una chiamata che non avrei mai pensato di fare.

-Pronto dottor Miller, sono Rossana.

 

Ma il ricordo di un amore ci parla e non ci passa…

 

*Vento di passione di Pino Daniele e Giorgia.

 

Sorpresa!!!

Salve a tutti!Come state?Lo so, lo so che è tanto che non aggiorno ma ci sono due stringenti motivazioni che mi hanno impedito di farlo: 1)innanzitutto i miei impegni universitari (ahimè!); 2) e poi cosa non trascurabile, il fatto che a questo punto della storia avevo bisogno di mettere insieme tutti i pezzi per capire quale doveva essere l’evoluzione della vicenda. Così ho riletto dal primo all’ultimo tutti i capitoli ed ecco l’ispirazione!So che probabilmente siete un po’ confusi, perché questo capitolo non è proprio il massimo della linearità, anzi diciamo pure che è piuttosto ingarbugliato, ma tutto verrà chiarito a tempo debito.

Che altro dirvi ancora?Se avete dei dubbi chiedete pure sono a vostra disposizione, ma vi prego fatemi sapere cosa ne pensate, ho bisogno del vostro sostegno!!!!!Ora taccio davvero, grazie a tutti coloro che stanno seguendo la storia!

Ps .non perdete il prossimo capitolo perché sarà una cena col botto!!!!!

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Certi amori non finiscono
fanno dei giri immensi e poi ritornano
amori indivisibili, indissolubili, inseparabili…



 

 

 

24 dicembre: Mattina

Allora: carpaccio di polpo in salsa agrodolce su letto di rucola e radicchio.

Sogghigno soddisfatta per la ricetta scelta in occasione della cena della vigilia; apro il frigorifero e prendo il polpo con tutto l’occorrente per poi svuotarlo sul tavolo pronta, anzi prontissima, ad affrontare il compito culinario da me prescelto.

Bene! Innanzitutto apro la busta della pescheria e l’ odore pressoché  nauseabondo che si spande immediatamente  in cucina, mi fa tappare il naso e mi provoca un conato di vomito che soffoco a fatica. Che schifo!

-Polpo a me!- esclamo in tono convinto.

Sollevo il ricettario per esaminare bene tutti i passaggi e mi dico (potere dell’autoconvincimento vieni a me!) che non deve essere poi tanto difficile cucinare questa bestia coi tentacoli, dal momento che la ricetta promette di essere semplice e alla portata dei principianti...

 Pomeriggio

Un disastro!Io sono un disastro, la cucina è un disastro e la mia “gustosa” pietanza somiglia a tutto tranne che a un carpaccio di polpo…

Disperata e tremendamente in ritardo sulla tabella di marcia, decido di cambiare ricetta e di scegliere qualcosa di più semplice. Così opto per una omelette che da bambina ho visto preparare centinaia di volte alla signora Patricia e che per forza dovrà riuscirmi alla perfezione!

In fondo ho ancora quattro ore di tempo prima dell’arrivo dei miei ospiti, per cui ho tutto il tempo di rimediare al danno e di preparare una cenetta deliziosa, da leccarsi i baffi…

-Farò rimpinzare anche te dannata Barbie!-grido con tutto il fiato che ho in gola, sollevando il mestolo che ho in mano come fosse uno scettro.

Il pianto di Lexie, però, mi fa capire che ho urlato troppo. -Sto arrivando piccola!- ma ancora una volta mi agito più del necessario e maldestra come sono, faccio rotolare una serie di ingredienti.

-Oh no!Non posso crederci!-esclamo tristemente guardando l’ennesimo disastro che ho combinato. Tra le altre cose anche le uova che avevo intenzione di cucinare sono precipitate sul pavimento e si sono trasformate in omelette prima del tempo…

-Stupida, stupida, stupida!- possibile che non sia in grado di fare nulla senza scatenare la terza guerra mondiale?

Affranta mi reco da Lexie che fortunatamente aveva solo perso il ciuccio, così dopo pochi minuti e qualche coccola si è calmata e riaddormentata.

Ora basta!Non ho intenzione di causare altri problemi e per evitare di mandare a fuoco la cucina o di far esplodere la casa, decido di ordinare la cena alla tavola calda qui di fronte…

Se esistono i cuochi ci sarà un motivo!Inoltre spacciando la cena acquistata per mia non dovrò neanche subire i commenti insopportabili e seccanti di Heric e degli altri. Sono un genio!

Gongolante per la mia decisione comincio a correre per e di lì a poco mi rendo conto che è la cosa più stupida che potessi fare, dato che il pavimento della cucina era scivoloso a causa delle uova cadute.

Tutto è accaduto in attimo. Precipito a terra a faccia in giù e nonostante abbia tentato di attutire il colpo parando le braccia in avanti, non riesco ad evitare che il mio addome colpisca il pavimento. Dopo qualche attimo di stordimento mi porto le mani alla pancia e lì inorridisco alla vista del sangue che scorre lungo le mie cosce …

Sono completamente in preda al panico e non so che fare!Mi rendo conto di non poter guidare in quello stato fino all’ospedale e, soprattutto, di non poter chiamare Charles che sarebbe rientrato a Tokyo solo l’indomani a causa delle riprese di un film…

Sospiro e, dopo aver asciugato delle lacrime che non sono riuscita ad impedire di cadere, estraggo il cellulare dalla tasca e compongo il suo numero.

-Heric ho bisogno di te.

Sera

Sbatto le palpebre e sento un gran cerchio alla testa. Provo a mettermi a sedere ma sento che qualcosa me lo impedisce: un’infinità di tubi e tubicini con i rispettivi aghi infilati nella mia pelle.

-Rimani sdraiata.

-Heric…- biascico il suo nome in maniera stentata e mi accorgo anche di avere la bocca impastata.

-Il tuo bambino sta bene.

Mi fa strano sentire queste parole pronunciate da lui. Scoppio in un pianto liberatorio.

-Hai avuto un’emorragia.-mi dice anticipando le mille domande che affollano la mia mente.-Sei stata sotto i ferri per quasi due ore, ma alla fine il medico ha detto che è andata bene.-una pausa, poi si alza in piedi e si avvicina al letto in cui sono distesa per guardarmi negli occhi. –Dì un po’, hai tentato di ammazzarti?- oltre  al suo tono brusco percepisco anche preoccupazione, rabbia e… tristezza?Mah, chi può dirlo…

-Certo che no!Stavo provando a cucinare, ma a quanto pare non è andata molto bene…

-Quando imparerai a tenerti lontana almeno un migliaio di chilometri dai fornelli?-mi dice spazientito.

-Hai ragione.

Lui sembra sorpreso e rimane in silenzio senza replicare. Non si aspettava certo un’arrendevolezza simile da parte mia…

-Perché non me l’hai detto?-mi chiede a bruciapelo distogliendo lo sguardo.

Eh già, perché non gliel’ho detto?Proprio non ci arriva?-Perché avrei dovuto farlo?-gli chiedo con gli occhi ancora lucidi.

-E perché me l’hai tenuto nascosto?- ecco ora si sta per infuriare.

-Non ne vedevo la ragione!

-E quindi hai aspettato di essere dissanguata per mettermi al corrente della lieta notizia!- mi correggo ora è proprio incazzato.

-Hai già tante cose per la testa ed io…

-Di quanti mesi sei?

-Cosa?

-Rispondi e non dirmi cazzate perché vado a chiedere la verità al dottore.

-Il bambino è di Charles se è questo che ti stai domandando.-dico risentita.-Stai tranquillo.

Lo sguardo che ora mi rivolge sembra carico di un istinto omicida, ma prima che lui possa replicare entra il ginecologo e guarda entrambi con aria stranita.

-Signori posso chiedervi di abbassare il tono della voce?Sua moglie non deve stressarsi, ha appena subìto un intervento.- dice rivolgendosi ad Heric.-Non deve farla stancare.

-Ma guardi che…-provo a ribattere.

-Sì, dottore.- dice lui sorprendendomi incredibilmente per la naturalezza con la quale ha espresso quelle parole. Quanto vorrei che fosse davvero così…. e mio malgrado non riesco ad evitare che mi invada una piacevole sensazione di calore e di benessere.

-Per stanotte dovrà rimanere in ospedale. A domani.-dice il dottore congedandosi da noi e chiudendo la porta dietro di sé.

-Bene, adesso posso incazzarmi con te senza che nessuno ci disturbi.

-Ora basta Heric, sono stanca e devo riposare, hai sentito il dottore?- spero che mi lasci in pace una volta per tutte, o forse no…o forse spero che non mi lasci affatto in pace…

Lui  non mi risponde ma viene a sedersi  sul mio letto. –Okay, riposati. Aspetterò il tuo risveglio.

- E la cena della vigilia?Non dovresti tornare a casa tua?Non dovresti tornare da lei.- e dicendo quelle parole non riesco ad impedire alla mia voce di diventare stridula.

-Sto bene dove sto.-mi dice incrociando le braccia al petto e guardandomi con aria beffarda.

Non so se vorrei prenderlo a schiaffi per tutta la notte o farci l’amore per tutta la notte…

 

Mai mai il tempo passerà
Mai mai il tempo vincerà
Il nostro non conoscersi
per poi riprendersi
e' una tortura da vivere…

 

 

*Amici mai di Antonello Venditti.

 

 

Salve gente!!!!!!!!!!!!!!!!!!Lo so che non riuscite a crederci, in effetti non ci credo nemmeno io: un aggiornamento dopo due anni mi sembra un tempo accettabile, non credete?Continuando di questo passo prevedo di terminare la storia nel 2020 XD

Scherzo, scherzo!!!!Mi sono accorta che sarebbe veramente ingiusto lasciare questa storia incompiuta, proprio nei confronti di chi aspettava di leggerne la conclusione e nei confronti di chi mi ha sostenuta commentando. Ergo ho deciso di terminarla in tempi possibilmente NON BIBLICI, lo prometto!Intanto volevo chiedervi che ne pensate di questo colpaccio di scena?Cosa pensate che accadrà?Se vi va fatemelo sapere nei commenti perché sarei molto curiosa di sapere cosa state immaginando nelle vostre testoline.

Grazie anticipatamente a chi leggerà e commenterà, a presto (lo prometto!)

 

Ps. Sono riuscita a farmi perdonare anche solo un pochettino?

 



 

 

 

 

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