Crash into me di lidy88 (/viewuser.php?uid=17032)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 1 *** capitolo1 ***
“Un
passo indietro ed io già so
di
avere torto e non ho più le parole
che
muovano il sole”
Siamo
ossessionati dall’idea di
fare la cosa giusta.
Dobbiamo
fare la cosa giusta
altrimenti finiamo per ritrovarci nei casini.
Eppure
quando penso a questa
maledetta cosa giusta finisco puntualmente per chiedermi cosa diavolo
sia.A
volte a sentirne parlare sembra quasi che si tratti di
un’entità, qualcosa che
abbia a che fare con il soprannaturale, qualcosa che sicuramente non
esiste
sulla Terra.Bah…
Mettiamo
pure che si abbia
davvero intenzione di agire per il meglio, ma come si fa?Non credo ci
sia un
manuale di istruzione da qualche parte…
Ma
poi, a dirla tutta è davvero
così giusto fare la cosa giusta?
Persa
in queste riflessioni
filosofico-esistenziali, do un’occhiata fuori dal finestrino
e il paesaggio,
per forza di cosa, data l’alta quota, è piuttosto
ripetitivo:nuvole simili a
enormi zuccheri filati e pezzi di cielo di un azzurro limpidissimo.
Sospiro
e torno a guardare l’ennesima
stupidissima rivista di moda che ho trovato in aereo, ma la mia
continua
agitazione mista a un’irrequietezza non contenibile, mi porta
a guardare nuovamente
fuori dal finestrino e poi a controllare l’ora sul mio
orologio da
polso.Caspita sono già le undici.Ma il pilota non
può darsi una mossa?
Oh
Signore sto dando i numeri!
Calma
Sana, devi stare calma.Già
fosse facile…voglio dire, la calma non è mai
stata una mia virtù neanche quando
ne avevo tutti i motivi, figurarsi dopo una telefonata del
genere.Sospiro di
nuovo, conscia che se avessi continuato così avrei potuto
gonfiare palloncini a
sufficienza per una dozzina di feste di compleanno.
Potrei
provare a dormire un po’,
si credo che così passerà più in
fretta il tempo.
Ecco…ora
chiudo gli occhi, sento
che pian piano sto scivolando nell’oblio.Ho proprio bisogno
di riposare…
Oh
no!Che rabbia!Non riesco ad
addormentarmi!Calma devo stare calma,ora ci riprovo, devo solo chiudere
gli
occhi e lasciarmi cullare…già da cosa?Non sono
mica su una nave!
Niente
non riesco a dormire, chi
l’ha detto che le poltrone della prima classe sono ultra
confortevoli?Basta!Ci
rinuncio, sono più sveglia di prima.
Ormai
al limite della
sopportazione chiedo spiegazioni ad una hostess che sculetta avanti e
indietro
con il suo fondoschiena impacchettato in una aderentissima gonna a
tubino.
-Mi
scusi signorina è possibile
sapere quanto manca all’atterraggio?
-Circa
tre quarti d’ora signorina
Smith.-mi risponde in tono professionale mentre nota il mio sguardo
annoiato e
contrariato.-Se vuole le porto qualche rivista o qualcosa da mangiare
così
riuscirà ad ingannare il tempo più in fretta.-mi
dice sorridendo.
Cosa?Ingannare
il tempo?Se leggo
un'altra rivista che mi consiglia di rifarmi tutto
l’arredamento, oppure mi
svela i trucchi per dimagrire senza smettere di mangiare, divento
completamente
isterica, e se mangio ancora qualcosa
una volta scesa a terra, finirò per rotolare.Ma
tengo per me tutte
queste brillanti considerazioni, e la congedo con un semplice
“non mi serve
niente, grazie”.
Per
l’ennesima volta sprofondo nella
poltrona e accendo il mio fedelissimo hi pod, ma neanche questo riesce
a darmi
un po’ di tregua, perché immersa nei miei pensieri
come sono, non riesco
neanche ad ascoltarla davvero e mi perdo nuovamente nelle mie
riflessioni.Avrò fatto
davvero bene a mandare al diavolo le riprese di una noiosissima seppure
importante soap opera, per catapultarmi qui?Effettivamente è
un po’ da stupidi
pentirsi di questo dopo aver quasi portato a termine un viaggio di
circa dodici
ore.
Beh
ormai è fatta, e a questo
punto è inutile rimuginare, affronterò la
situazione a testa alta.A
interrompere(per fortuna!)il filo dei miei pensieri arriva la stessa
hostess di
prima, che si ferma davanti a me dopo aver ancheggiato durante tutto il
breve
tragitto.
-Signorina,
la informo che
mancano meno di dieci minuti all’atterraggio.-mi dice
cordialmente.
-Grazie.-dico
di
rimando.Finalmente questo viaggio interminabile è giunto al
termine,finalmente rimetterò
piede a Tokyo dopo quasi cinque anni, finalmente
riabbraccerò la mia famiglia e
i miei amici che a quanto pare hanno bisogno di me.
Finalmente
Rossana Smith è tornata.
Il
quartiere indicatomi da
Alyssa, deve essere certamente questo.
Ha
un’aria decisamente familiare,
dato che da bambina ci sarò stata
un’infinità di volte, perché se non
sbaglio
nelle vicinanze dovrebbe esserci anche un piccolo parco giochi.Non mi
aspettavo
potesse succedere così presto, ma il vento della nostalgia e
la brezza dei
ricordi mi hanno già investita, così decido di
mettermi alla ricerca del
suddetto parco.
Sono
già trascorsi più di dieci
minuti, ma non riesco a vedere niente.Possibile che mi sia
sbagliata?Poi
finalmente lo vedo.Caspita!In realtà del vecchio parco
giochi del passato è
rimasto ben poco:panchine sgangherate, materiali da imballaggio sparsi
un po’
dovunque ed enormi piloni di cemento.Sembra quasi di stare in un
cantiere di
lavoro.
Inspiegabilmente
ci rimango male,
sono delusa da ciò che vedo forse perché questo
è il primo segno che le cose
sono cambiate.E cosa che più mi preoccupa e diciamola tutta,
che mi spaventa, è
che anche le persone siano cambiate.
E’inutile
illudersi, il
cambiamento non ci piace, ci fa paura.Ma non possiamo evitare che
arrivi.Crescere è doloroso e chi dice il contrario mente
spudoratamente.
All’improvviso
sobbalzo, perchè
sento che qualcuno mi afferra da dietro tirando i lembi del mio
cappotto; mi
volto e con mia grande sorpresa vedo un bambino che avrà
forse cinque anni, col
visino rosso dal freddo.
-Ma
tu sei davvero l’attrice
della televisione?-mi chiede immediatamente, abbassando subito dopo lo
sguardo,
forse imbarazzato.
-Ciao
piccolino..-sorrido, la
tenerezza dei bambini è una cosa meravigliosa.-Si sono io,
Rossana Smith in
carne ed ossa.
-Io…volevo,
cioè mi piacerebbe,
perché sennò non mi credono.Ma io non sono
bugiardo.
Scoppio
in una fragorosa
risata,perché le frasi sconnesse dei bambini mi divertono da
morire.-Ho capito
vorresti un autografo da me altrimenti i tuoi amici non ti crederanno
mai, ho
indovinato?
Il
bimbo annuisce, e io gli
sorrido.-Come ti chiami?
-Ben!Ma
dove diavolo ti eri
cacciato?
No,
non è possibile.
Alzo
la testa dal blocchetto che
mi ha dato il bambino prima, ma non riesco a voltarmi,
perché sono
pietrificata.Non può essere lui, non ancora
almeno…
-Sana…
Attendo
pazientemente che il mio
cuore riprenda a battere.Uno, due, tre…niente non ci sono
segni di
ripresa.-Heric…-e riuscendo a pronunciare quel nome
sorprendo anche me
stessa.Almeno c’è di positivo che sono viva e
l’infarto che credevo in atto non
mi sta uccidendo.
Ovviamente
si crea un silenzio a
dir poco agghiacciante tra noi, anche perché non potrebbe
essere diversamente.
Lui
continua a guardarmi con il
suo solito sguardo imperturbabile, della serie “non saprai
mai cosa mi passa
per la testa” ed io lo guardo ma ignoro cosa possa contenere
il mio
sguardo:stupore, piacere, rabbia, paura…Il problema
fondamentale poi è un altro:il
fatto che lui adesso non apra bocca
è abbastanza normale dato che non è mai stato un
grande oratore, ma il fatto
che io me ne stia zitta qui come un imbecille, direi che è
piuttosto strano.
Allora
prego affinchè mi vengano
in mente le solite
frasi di convenienza,
quelle sciocchezze che non vorresti mai dire ma che in certi momenti
servono
proprio per riempire vuoti imbarazzanti, come in questo momento.
Per
fortuna il bambino che è
accanto a me, Ben, mi salva dal ruolo di conversatrice “
falsamente amabile”.
-Hai
visto chi ho incontrato, hai
visto?-continua a ripetere estasiato correndo tra le braccia di Heric.
Tra
le braccia di Heric?
O
ci adattiamo al cambiamento
oppure rimaniamo indietro, ma la verità è che a
volte più le cose cambiano più
restano maledettamente le stesse.
Oh
mio Dio!Non può essere…lui è,
lui è…
-Heric
ma questo è tuo figlio?
A volte il cambiamento è tutto.
* “Un
passo indietro” dei Negramaro.
Ciao a tutti
ragazzi!Ebbene sì, sono tornata…Mi dispiace ma
dovrete sopportarmi ancora, almeno spero che lo farete e che mi
sosterrete...
Ditemi se devo
continuarla oppure cestinare quest’idea che mi è
venuta.
Allora baci a tutti!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
“Ora
la città è un film straniero senza
sottotitoli…
ci
si sente soli dalla parte del bersaglio
e
diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un
cartello di sei metri dice è tutto intorno a me
ma
ti guardi intorno e invece non c’è niente.
Niente…”
-Heric
ma questo è tuo figlio?
Ma
Heric non mi risponde e
continua a guardarmi come un pesce lesso;anzi sembra quasi che non
faccia caso al
bimbo che ora lo
sta abbracciando.
Ancora
una volta è la risposta
provvidenziale di Ben a salvarmi.
-Lui
è il mio papà di
ricambio.-dice con convinzione.
Non
so perché ma appena ho
sentito pronunciare la parola papà
riferita
ad Heric mi sono sentita mancare e ho temuto di precipitare a terra
rigida come
un’asta metallica.
Cioè
stiamo parlando di Heric, lo
scapestrato, irresponsabile, bambinone che
non sa badare nemmeno a sé stesso, figurarsi ad un altro
essere umano!
Persa
nei miei pensieri però non ho
dato assolutamente peso ad un’altra cosa.-Ricambio?-ripeto
disorientata, guardando
nuovamente verso Heric.
A
questo punto si materializza
davanti ai miei occhi, la classica scena melensa e chiarificatrice dei
film romantici
di terza categoria, perché alla famigliola perfetta si
unisce una donna che è
lei stessa un autentico cliché:bella, alta, e
bionda…
-Heric!Ben!Ma
dove vi eravate
cacciati?
-Mamma!-risponde
il bambino
allontanandosi da Heric e correndo verso la
“Barbie”, cioè verso la madre.
Mamma
e papà?
A
questo punto la scena da
romanzetto rosa può dirsi veramente completa:lui, lei e il
frutto del loro
amore…
Io
sono lì ferma, nuovamente
immobile a godermi la scena, impaziente di capirci qualcosa(sebbene
alcune cose
fossero ormai del tutto chiare).
-Ben
si è allontanato e io gli
sono corso dietro per riprenderlo.-risponde il mio
“amico” semplicemente,
guardando quella donna.-Ci hai messo un’eternità
in quel maledetto negozio,
chiunque sarebbe scappato via a gambe levate, stavo per farlo
anch’io.- continua
imbronciato.
-Ti
avevo solo chiesto un
attimino per me.
-Un
attimino?Io e Ben stavamo
mettendo radici fuori dal negozio.
-Quanto
sei polemico!
-Io
polemico?Figuriamoci, sei tu
che sei impossibile!
-Tu
sei un orso insensibile!
-Acida!
-Maleducato!
-Approfittatrice!
Oh
Signore!Non ci posso
credere!La scena a cui ho appena assistito mi fa riflettere su due
punti importanti:
primo punto:ne
avranno
ancora per molto?Insomma sono veramente stufa di rimanere ferma ad
ascoltare
queste chiacchiere inutili!
punto secondo:questa
scena altro non è che un terribile
dejavù.Cioè, quelle chiacchiere inutili sono
le nostre chiacchiere inutili, mie
e
di Heric.O meglio lo sono state, in un passato che ora mi sembra
distante anni
luce.Istintivamente mi torna alla mente una carrellata di immagini,
relative ai
nostri incontri-scontri, quando tutto spesso si concludeva con un urlo
o una
linguaccia da parte mia, e un’espressione indifferente
dipinta sulla faccia da
schiaffi di Heric.
-Scusatemi.-dico
finalmente interrompendoli
ancora sconvolta per quell’insolita rappresentazione del
rapporto tra me ed
Heric, dove però il mio ruolo è interpretato da
una sostituta dell’ultim’ora.
La
donna si volta verso di me e
mi guarda come se mi vedesse solo in quel momento.-Heric ma lei
è quello che
penso?
Heric
mi guarda intensamente
negli occhi e poi torna a
fissarla e
annuisce.
-Lei
è Rossana Smith?-chiede
quasi urlando.-Tu la conosci?E’ una tua amica?
Senza
pensarci lo guardo e penso
che quelle domande apparentemente banali nascondono in
realtà delle questioni
complicate per le quali un semplice sì risulterebbe
riduttivo e banale.
-E’ una vecchia
amica, Alice.Tutto qui.
Fantastico!Una
vecchia amica.Che
razza di bugiardo…
-Non
ci posso credere, tu conosci
la grande Rossana Smith e non mi hai mai detto niente?
Già,
in effetti sono d’accordo
con questa donna.Non ha mai aperto bocca su di me!Ma in fondo non ha
fatto
altro che tralasciare qualche dettaglio insignificante, io nella
fattispecie,
relativo al suo passato.
-Oh
Dio!E’ veramente
tardissimo.Devo scappare!Andiamo Ben!-urla lei
all’improvviso.-Scusami Rossana,
ma devo accompagnare mio figlio in palestra.E’ stato molto
bello conoscerti.Spero
che ci rivedremo presto!-dice lei sparando a raffica mille parole al
secondo.-Heric
mi raccomando falle compagnia,immagino che dopo tanto tempo avrete
molte cose
da dirvi.-lei mi sorride e io faccio lo stesso, anche se non sono
esattamente d’accordo
sull’ultimo punto.Dopo tanto tempo non saprei nemmeno che
cosa chiedergli.
-Ora
vado.-e dopo aver dato un
bacio ad Heric, se ne va portando con sé il bambino
Siamo
rimasti soli.
Il
momento che in assoluto
aspettavo di più.
Il
momento che in assoluto temevo
di più.
Il
momento dei chiarimenti.
Forse…
Camminiamo
uno di fianco
all’altro, qualche metro di distanza tra noi, per le strade
affollate di Tokyo,
assicurandoci entrambi di non incontrare lo sguardo
dell’altro.
-Ti
va un caffè?-dice
all’improvviso, rompendo quel silenzio agghiacciante.
-Certo.-rispondo
immediatamente
senza guardarlo.Non riuscivo a sostenere il suo sguardo.Troppe
questioni in
sospeso tra noi sia legate al nostro passato che legate a questo
presente così
diverso da come me l’ero immaginato.Che stupida, pensare di
ritrovare la
situazione che avevo lasciato alla mia partenza.
Ci
siamo accomodati in un bar che
non conosco, che forse è di recente apertura.Dopo aver
ordinato, continuiamo ad
ignorarci.Una di quelle classiche situazioni in cui non ti vorresti mai
trovare
perché pur di non incontrare quegli occhi che ti stanno di
fronte,fingi di
essere interessato ad un punto particolare dell’ambiente in
cui ti trovi(nel
mio caso una squallidissima imitazione dei Girasoli di Van Gogh).
-Ne
hai ancora per molto?
-Come
scusa?
-Hai
cambiato professione?
-Ma
che dici?
-Sembri
molto interessata alla
struttura del locale, o forse addirittura all’arte.-afferma
lui convinto
indicando la parete che stavo guardando insistentemente.-Non
è che forse ora
lavori in museo?
-Vedo
che almeno questo non è
cambiato.-dico senza scompormi.
-Cosa?-mi
chiede divertito.
-Il
fatto che sei un imbecille
patentato.-ribatto io come se stessi dicendo la cosa più
ovvia del mondo.Almeno
con questa battuta sono riuscita ad alleggerire un po’
l’atmosfera pesante.
Lui
mi guarda di nuovo ma nei
suoi occhi non c’è più lo sguardo
divertito di prima, ma uno sguardo
profondo,penetrante, intenso.Quel maledettissimo sguardo che
è in grado di far
vacillare tutte le mie convinzioni.
Distolgo
lo sguardo.
Lui
se ne accorge.-Non riesci più
a guardarmi.-la sua era un’affermazione, non una domanda.
-Cosa
hai fatto di bello in
questi anni?-chiedo all’improvviso, cercando di cambiare
discorso, perché ho
circa un milione di domande nella testa.Chi è quella Alice?E
Ben?Che significa
papà di ricambio?Qualcosa però mi dice che non
sarà così facile avere
informazioni sulla vita privata del mio ex amico, nonché ex
fidanzato.
-Vuoi
dire dopo che te ne sei
andata?-mi chiede provocatoriamente.
-Heric…pensavo
fosse un discorso
chiuso quello.-ma il mio tono incerto mi tradisce e mi smentisce.
-Era
solo per capire il periodo a
cui ti riferivi.-dice lui conciliante.
-Oh
certo, anche perché
tecnicamente sei stato tu a lasciarmi se la memoria non mi inganna.-gli
rispondo acida.Se l’era proprio cercata.
-Senti
io non credo che ora sia
il caso di parlare di questa storia.
-Sei
stato tu a metterla in
mezzo.-continuo imperterrita.
Heric
mi guarda e sospira, e
soprattutto distoglie lo sguardo dal mio per la prima volta.-Le cose
sono molto
cambiate, Sana.-mi dice con un’amarezza talmente grande da
stringermi lo
stomaco.
-L’ho
notato.-dico secca.-Ora fai
il papà a tempo pieno.-il mio tono è
più acido di quello che avrei voluto
utilizzare, ma soprattutto è inopportuno, così
come le mie parole .
-Non
credo che questi siano
affari tuoi.-ribatte freddo.-anche perché immagino che tu
non sia tornata per
me.
Non
capisco se questa è una
provocazione, per vedere la mia reazione, oppure senza un motivo
preciso vuole
semplicemente essere più acido di uno yogurt andato a male
.-Già,
sono qui perché mi ha
chiamata Alyssa, e onestamente non capisco perché sto
perdendo il mio tempo con
te.
-Figurati!-dice
strafottente.-Me
ne vado subito, ho altro da fare.-sbatte i soldi sul tavolo con un
gesto di
stizza e si volta per andarsene.
-Aspetta
Heric!
-Che
vuoi?-è ancora girato di
spalle.
-Alyssa
ha parlato di un problema
grave che richiede la presenza dei suoi amici più cari, e mi
è sembrata molto triste
e preoccupata al telefono.Tu ne sai qualcosa?
-No,
ne so quanto te.Comunque
stamattina Alyssa mi ha chiamata e mi ha chiesto di andare a casa sua
nel
pomeriggio.-e dopo aver terminato la frase se ne va, senza farmi
neanche un
cenno di saluto,lasciandomi sola con i miei pensieri, i miei dubbi e le
mie
ansie.
Troppe
domande erano rimaste
senza risposta.
Ma ero sicura di volerle davvero le risposte?
“L’unico
pericolo che sento veramente è quello di non riuscire
più a sentire niente.”
*“Fango”
di Jovanotti.
Vabbè
ragazzi ormai sono patetica con le mie scuse…però
vi giuro
che è stato un periodo veramente incredibile e
incasinatissimo:ci sono stati
risvolti molto positivi, imprevisti e anche momenti brutti.Non voglio
giustificarmi però credetemi non ho potuto ultimare il
capitolo prima di
adesso.Spero che continuerete a seguirmi nonostante le attese
snervanti.Grazie
per il sostegno che
mi avete mostrato
dal primo capitolo.Un bacio a tutti voi!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** capitolo 3 ***
"E'
passato
quasi un mese da quando sono qui.
Sì
lo so, hai
perfettamente ragione:sono una figlia snaturata nonchè una
persona orribile,
che trova il tempo per mille cose e mai un minuto per mandare un e-mail
alla
sua adorabile mammina.
Ma
credimi, stavolta
non si tratta di una patetica scusa, perchè il motivo dell'
ennesimo ritardo
nel darti mie notizie, non è legato a riprese televisive,
servizi fotografici o
rabaccia del genere, ma a una situazione ben più importante
e grave.
Vedi,
mamma, circa
un mese fa sono tornata in Giappone su richiesta di Alyssa, che voleva
parlare
a me e ad Heric(nella tua e-mail di risposta
ti prego di non dire nulla a riguardo)di una faccenda
delicata.
Purtroppo
Terence è
malato, già da diversi mesi, e si tratta, a quanto ho
capito, di una malattia
rara che colpisce il sistema immunitario.Capirai bene, che quando l'ho
saputo
sono rimasta senza parole, perchè mai mi sarei aspettata di
ricevere una
notizia tanto drammatica.Alyssa ci ha chiesto di vederci
perchè Terence ha
espresso il desiderio di salutarci,dato che hanno scoperto che in
Francia c'è
un centro specializzato proprio per la cura di quella malattia.
Ho
cercato di farmi
forza, ma credimi il pensiero che Terence potrebbe non farcela e non
tornare,
mi ha fatto sentire talmente male che non riuscivo a dire niente.Non
riuscivo a
spiccicare neppure una parola, anche perchè mi sentivo
totalmente inutile.
Poi
ho pensato che
l'unico modo per essere veramente d'aiuto ai miei due amici, era prendermi cura della loro
bambina,Alexandra,(te ne avevo già parlato se ricordo bene)
durante la loro
assenza.
So
di non essere
proprio la persona più indicata per prendermi cura di una
bambina piccola, e
credimi, sono qui solo da una paio di settimane e quell'adorabile peste
mi ha
già messo fuori uso(tra biberon, pannolini e notti insonni).
Tuttavia
penso di
aver fatto la cosa giusta, la sola cosa che veramente poteva essere
d'aiuto in
tutta questa brutta storia.Per il momento mi sono stabilita a casa di
Terence e
Alyssa e tra qualche giorno mi raggiungerà Charles per darmi
una mano, sai ne
ho proprio bisogno!Ora ti lascio perchè Lexie si
è svegliata.
Ti
voglio tanto
bene, baci Sana."
Premo
il tasto di
conferma per l'invio dell'e-mail e chiudo il portatile, e mentre lo
faccio è
come se improvvisamente sentissi il peso di tutti gli eventi che ho
descritto a
mia madre.
-Sto
arrivando
piccolina-e a passo spedito mi reco nella cameretta di Lexie.-Cosa
c'è che non
va ?-delicatamente sollevo la bimba che piange disperata.-Non puoi
avere di
nuovo fame, hai mangiato mezz'ora fa, e ti ho cambiato il pannolino
prima di
metterti nella culla.-ovviamente tutte queste deduzioni brillanti non
importano
assolutamente niente a Lexie che continua a piangere come una matta.
In
quell'istante
suonano alla porta e non so nemmeno io come sia riuscita a sentire il
campanello , dato che almeno uno dei miei timpani è fuori
uso a causa delle
urla assordanti della bambina.
Con
Lexie in braccio
scendo le scale per arrivare al piano di sotto e stordita come sono non
guardo
neanche dallo spioncino e apro la porta.
Okay,
questo le
supera veramente tutte.
-Heric!Che
cosa ci
fa qui?-chiedo evidentemente scossa.
-Salve.-mi
dice
semplicemente.-Posso entrare, o devo rimanere qui fuori al freddo e al
gelo?-mi
chiede sarcastico.
Io perplessa, mi sposto
leggermente di lato per
lasciarlo passare.
Lui
si toglie il
giubbotto di pelle nera che indossa, e come
fosse stato un gesto automatico compiuto un milione di
volte, lo ripone
sull'appendiabiti.
-Come
mai piange in
questo modo?
-E
io come faccio a
saperlo!Le ho dato da mangiare, l'ho cambiata, cullata e fatta
addormentare,
dopodichè s'è svegliata e non ne vuole sapere di
smettere di piangere!-ormai
anch'io ho cominciato a urlare come una matta.-Ma io ho una domanda
ancora più
interessante: si può sapere che ci fai qui?
-Dalla
a me.-mi dice
all'improvviso tendendo le braccia.
-Cosa?Neanche
per
sogno, la farai cadere!
-Ti
ho detto di
darmela!
-E
io ti ho detto
che non voglio.
-Stupida!Possibile
che tu sia diventata ancora più immatura?
-Come?-sono
esterrefatta.-Io immatura?Tu sei sempre stato un irresponsabile, e ora
soltanto
perchè hai avuto quel bambino,
pensi di
vincere il premio come miglior papà dell'anno?-okay ho
esagerato, come sempre.
-Ti
rendi conto che
hai sparato un mucchio di cazzate!-mi urla furioso.-Io sono libero di
fare ciò
che voglio della mia vita!
-Questo
è poco ma
sicuro.Ormai sei diventato mister enigma!
-Perchè
non te ne
torni dov'eri, era tutto più tranquillo senza di te!
-Non
so se te ne sei
accorto ma non sono tornata esattamente per te, o sei talmente
egocentrico da
pensare davvero di essere al centro del mondo?
-No,
mi dispiace
contraddirti ma questa è sempre stata una tua
caratteristica!Tu, il tuo lavoro
e il successo, sempre la solita solfa, non è mai esistito
altro per te!
A
quel punto proprio
non ce la faccio e gli tiro uno schiaffo, che evidentemente lo coglie
di
sorpresa.Eppure Heric approfitta di quel momento di distrazione per
prendermi
la bambina, che continuava a piangere, dal braccio su cui era dagiata.
-Chi
ti ha detto
di...
-Sta
zitta, non vedi
che l'hai spaventata con tutte queste urla!-mi rimprovera con lo stesso
tono
che si userebbe per sgridare una poppante che fa i capricci.
-Guarda
che hai
urlato anche tu!-continuo urlando a mia volta, ma non posso evitare di
notare(con grande amarezza!) che Lexie miracolosamente si è
quasi calmata dopo
che Heric l'ha messa a pancia sotto.
-Come
diavolo ci sei
riuscito?-chiedo allibita.-L'hai drogata per caso?
-Sta
zitta, si sta
per addormentare.-mi dice perentorio, e continua
a tenerla in quella posizione dondolandosi
come un'altalena.
Ho
bisogno di un
caffè, uno di quelli forti però.Lo stress mi
è penetrato fino alla radice dei
capelli!
Così
mi reco in
cucina e prendo tutto il necessario per prepararlo.Dire che sono
arrabbita e
infuriata sarebbe troppo poco per esprimere ciò che sento
veramente!
Con
un gesto di
stizza apro violentemente lo sportello che si trova in alto per
prendere la
busta di caffè, ma all'improvviso mi cade un pesante
barattolo di vetro sulla
testa.
-Ahi!-un
urlo di
dolore cosmico si propaga per la casa, ora silenziosa grazei al
provvidenziale
intervento di Heric.-Maledizione!
-Se
hai fatto
svegliare la bambina, giuro che ti ammazzo!-minaccia Heric giunto
d'improvviso
in cucina.-Cosa ti è successo?-mi chiede avvicinandosi.
-Sta
lontano da me,
non mi toccare!
-Oh
andiamo Sana,
fammi dare un'occhiata.
-Non
ho bisogno del
tuo aiuto.-mi porto una mano sul punto in cui sento un dolore terribile
e
nell'avvicinarla ai mei occhi mi accorgo che è sporca di
sangue.
-Potrebbero
esserci
dei vetri conficcati nella ferita e a giudicare da tutto questo sangue
potresti
anche avere bisogno dei punti.Fammi vedere!-mi ordina esaperato.
-Sto
bene!-continuo
testarda.
Con
un movimeno
fulmineo, Heric mi mette entrambe le braccia dietro la schiena
bloccandomele
con una sola mano, mentre con l'altra libera mi solleva appena la testa
e
guarda l'entità della ferità con fare esperto.Ma
guardalo!Sembra un chirurgo di
fama mondiale, consumato dagli anni di esperienza.
-Bene!-esclama
all'improvviso, lasciandomi andare.-La ferita non è grave,
ma dentro ci sono
alcune schegge.Posso occuparmene io se vuoi.
-Come?No
grazie,
voglio vivere ancora un po'.-esclamo sarcastica.
-Come
vuoi.-detto
questo, si reca in soggiorno, si siede sul divano e accende il
televisore.
La
sua calma mi
irrita talmente tanto da farmi quasi dimenticare il dolore.Avevo
dimenticato
quanto Heric Akito potesse essere insopportabile.-Vado in bagno.-dico
solenne.-se dovesse svegliarsi Lexie chiamami immediatamente, non
azzardarti a
fare niente senza di me.-e mentre termino la frase, mi volto per
andarmene.
-Ehi
zuccona, non
mettere acqua sulla ferita e non tamponarla con asciugamani o roba
simile,
rischieresti di far conficcare le schegge ancora più in
profondità.-mi dice in
tono saccente.Lo odio!
-Cosa?E
che dovrei
fare allora, morire dissanguata?
-Ah
non dirlo a me,
sei tu che non vuoi farti aiutare.Comunque oltre a morire dissanguata
potresti
anche morire per qualche terribile infezione.
-Quanto
sei
rassicurante!Ora sì che mi sento meglio.-grido
sarcastica.-Ti odio!
-Okay.-mi
risponde
tranquillamente.-Ti dispiacerebbe non urlare, non riesco a sentire il
notiziario.
-Questo
è veramente
troppo, basta!-urlo esasperata mentre gli spengo il televisore.-Forza
fai
quello che devi fare e fai in fretta.-dico indicandomi la parte ferita
Heric
mi guarda e
comincia a ridere.-Ma non avevi detto che non dovevo toccarti?
-Ho
cambiato idea!
-Beh
arrangiati ora.
-Oh
andiamo!Non mi
sembra il caso di fare il permaloso adesso;ricordati che potrei morire
da un
momento all'altro e tu porteresti il rimpianto di non avermi
soccorso.-dico
acida.
-Sai
quanto me ne
importa.-risponde strafottente.-Però ora che mi ci fai
pensare, credo che ti
aiuterò, se...
-Se?
-Se
la smetterai di
opporti alla mia presenza in questa casa.Ti propongo una soluzione
pacifica:io
starò con la bambina la mattina, tu starai con lei il
pomeriggio e per quanto
riguarda la sera ci divideremo i turni.-Heric incrocia le braccia al
petto e mi
guarda sprezzante.
-Come
mai vuoi
aiutarmi con Lexie?-gli chiedo senza capire.
-Non
è certo per te
che faccio tutto questo.-mi dice come se fosse la cosa più
ovvia e scontata del
mondo.-Lo faccio perchè non voglio che succeda qualcosa di
terribile a questa
bambina, ce l'avrei per sempre sulla coscienza.
Sbuffo,
ma
volutamente ignoro le sue battute pungenti, per cui annuisco, sia
perchè sento
un dolore terribile a causa della ferita e non mi va di andare in
ospedale, e
sia perchè in fondo(ma molto in fondo) credo che un po' di
aiuto potrebbe anche
farmi comodo.
-E
va bene,
accetto.Per quanto riguarda le condizioni dell'accordo, sappi, che
potrei
decidere di modificarle.
Riesco
a strappargli
un sorriso, e poi Heric mi tende la mano e io prontamente la
stringo.Quel
gesto, quella stretta di mano, che aveva lo scopo di stringere il
patto, mi
provoca un brivido lungo la schiena.
Possibile?No,
devo
certamente essermi sbagliata.
-Ora
vieni qui, che
ti medico.Non voglio avere neanche te sulla coscienza.
Dopo
circa un quarto
d'ora, fatto di urla assordanti da parte mia, e minacce di morte da
parte
sua, il mio
"dottore
personale" mi dice di aver finito.
-Finalmente!-esclamo
con un sospiro.-Sinceramente tra te e George Clooney non vedo nessuna
attinenza!
-Ma
che cosa vai
blaterando?
-Hai
mai visto ER?
-Certo
che no.
-Grey's
anatomy?Oh
lì sì che ci sono dei gran bei dottori.-dico con
aria sognante.
-Uffa!No,
non l'ho
visto e sinceramente sono felice di non assomigliare a quegli scimmioni
per i
quali sbavate voi donne.-mi dice sbuffando.-Senti la ferita
è pulita,
disinfettata e bendata, perciò me ne vado, a stasera!
Heric
si volta e a
passo svelto si dirige verso la porta.
-Beh
tu non solo non
sei bello come loro, ma non sei neanche lontanamente un gentiluomo,
anzi sei
burbero e scontroso, mi hai sentito?-grido con tutto il fiato che ho in
gola.Invano perchè tanto Heric è già
andato via.
Sono
una persona
orribile.
Lui
è venuto qui ad
offrirmi il suo aiuto(certo i modi sono discutibili, come sempre), mi
ha anche
aiutato con la ferita e io per tutta risposta non so far altro che
urlargli
contro.Cavolo!L'ho fatto andare via senza nemmeno ringraziarlo.
Sono
davvero una
persona orribile...
"Benedetta la rosa specialmente le
spine
che fanno in modo di tenerla in mano con attenzione
perchè le cose più belle stanno in equilibrio,
così come la storia di noi due
che profuma e che punge
e non ci da mai
tregua
a meno che non lo scegliamo noi.
E ti scappo e ti inseguo
e poi ci raggiungiamo.
E' un tango inesorabile la nostra
melodia...
Vorrei poterti dare quello che mi manca,
vorrei poterti dire quello che non so,
vorrei che questa pagina tornasse bianca
per scriverci..."
*"Punto" di
Jovanotti.
Salve ragazzi!
Come va?Ancora una volta sono in
ritardo cosmico...vabbè ormai ci avrete
fatto l'abitudine, ma spero che comunque non vi stanchiate mai di
seguirmi, ho
bisogno del vostro sostegno!Cosa ne pensate di come sta procedendo la
storia?Vi
piace?Vi annoia?Non ne potete più?Qualunque cosa pensate, vi
prego di dirmela,
perchè con le vostre opinioni posso provare a migliorare.
Grazie in anticipo a tutti coloro
che continueranno a leggere e
commentare e grazie naturalmente a chi l'ha già fatto!
Ps.un bacio a Ghisola, sempre
più illuminante!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** capitolo4 ***
Stasera glielo
dico.
Sì,
stasera glielo
dico.Devo dirglielo.
Sono
sei
semplicissime lettere, che cosa mi costa in fondo?
Ormai
è più di una
settimana che viene qui ad aiutarmi con la bambina(e mio malgrado devo
ammettere che è piuttosto bravo), senza contare che l'altra
volta nonostante io
l'avessi mandato a quel paese mi ha aiutato a medicare la ferita.
Sì
glielo dico.E'
semplice: g-r-a-z-i-e.
Stasera
se non
sbaglio mi ha detto che sarebbe tornato, e io ne
approfitterò per ringraziarlo,
anzi farò di più: lo inviterò a cena!
Grande!
Un
momento... forse
ripensandoci non è il caso, potrebbe pensare che lo faccio
per un secondo fine;
in fondo la cena è troppo impegnativa.Ci sono!Potrei
preparargli una torta come
segno del mio ringraziamento.
-Sana
sei un
genio!-dico allegramente tra me e me.Ho tutto il tempo per preparargli
un dolce
gustoso e prelibato!
Ore 15.30
Che
fortuna!Lexie dorme della grossa e sono anche riuscita a trovare il
libro dei
dolci di Alyssa(che se ricordo bene è un'ottima cuoca), per
cui seguendo
attentamente la ricetta dovrei riuscire perfettamente a preparare una
torta con
panna e cioccolato da leccarsi i baffi.Heric rimarrà
sbalordito!
Prendo
tutti gli
ingredienti, attenta a non farmi cadere niente in testa, e li ripongo
sul
tavolo.Si comincia!
Uova,
latte farina,
burro...amalgamare ben benino.Non credevo che cucinare fosse
così semplice
oltre che divertente!Riuscirò finalmente a sfatare il mito
di "Sana
pericolo ai fornelli".
Ore 18.00
Chi ha detto
che la torta doveva riuscire
perfettamente al primo tentativo...
Ora
ricomincio tutto
da capo,mescolo gli ingredienti con calma e attenzione.Stavolta ne
uscirà un
vero capolavoro ed Heric rimarrà a bocca aperta e
così la smetterà di prendermi
in giro.
Ore 19.40
Lexie si è
svegliata e tra pappa e pannolini mi ha tenuta impegnata per
più di un'ora e la
torta che era nel forno si è miseramente bruciata, per usare
un eufemismo, dato
che si è del tutto carbonizzata.
Lexie,
ora pulita e
profumata, seduta nella sua sediolina a dondolo mi guarda con i suoi
meravigliosi occhioni, mentre ignara del pasticcio che ho combinato,
continua a
succhiarsi le dita.
-Ho
fatto un casino
Lexie!Secondo te è il caso di ricominciare?-dico sconsolata
scuotendo la testa.
Ore 21.00
La
cucina è un vero disastro, c'è un disordine
aberrante, macchie e residui di cibo ovunque, e in più la
presunta torta che
ho appena sfornato
ha un aspetto davvero
orribile.In realtà non sembra affatto una torta...
Meglio
che provveda
subito a farla sparire.
-Sono
un vero
disastro!
-Su
questo non posso
che darti ragione.-conferma una voce alle mie spalle.
Ma
non è
possibile!-Ti diverti a comparire così all'improvviso!-urlo
acida.
-Detto
tra noi
sì.-mi dice abbozzando un sorriso.-Ma che cos'è
successo qua dentro?-mi chiede
alludendo al disastro della cucina.-Non mi dire che hai fatto esplodere
il
forno!
-Devi
rivedere un
po' il tuo senso dell'umorismo, perchè sai le tue battute
fanno veramente
piangere!
-Ammettilo
sei una
frana!-continua lui provocatoriamente.-Ma che cos'è quella
pappa gelatinosa e
informe che sta in quel tegame?-mi chiede sempre più
divertito.
-Niente.-mi
affretto a dire, provvedendo a
nascondere la mia mancata torta.
-Non
mi dire che
l'hai fatta tu!Oh mio Dio!Avrò di che ridere per una vita
intera:Rossana Smith
che tenta di fare una torta!-continua lui ridendo a crepapelle.
Sono
pronta a
giurare che da quando lo conosco non l'ho mai visto ridere tanto e
così di
gusto.
-Sono
lieta che tu
ti stia divertendo.-dico tagliente.
Heric
sembra
incapace di smettere di ridere.Si sta proprio sbelicando dalle risate,
e il mio
limite di tolleranza è inversamente proporzionale al suo
divertimento, per cui
si sta esaurendo molto in fretta.
-Se
non la pianti di
ridere così sguaiatamente sarò costretta a
prenderti un pannolino di Lexie.
-Okay
la smetto,
però ti prego non fare mai più una cosa del
genere soprattutto se in casa c'è
la bambina, perchè vedi, in questo caso siamo stati
fortunati,senza incidenti
nè feriti, ma la prossima volta potrebbe anche saltare in
aria la casa.Errare è
umano ma perseverare è diabolico.-ribadisce solennemente
Ora
è veramente
troppo.-Esci immediatamente fuori di qui!
-Ma
dai Sana...
-Niente
ma!Ti ho
detto di andartene!E ti dirò di più la prossima
volta che vieni assicurati che
io non ci sia, perchè non voglio avere niente a che fare con
te, mi hai capito?
In
quell'istante mi
squilla il cellulare e io prima di rispondere cerco di calmarmi, ma non
posso
evitare di avere il battito accelerato.
-Pronto.Robbie!Sì
certo che sono io.Piantala di urlare!Non riesco a capire neanche una
parola.-dico immaginando di strozzare il mio manager.-Ti ho spiegato
che si
tratta di una questione importante.Certo che anche il mio lavoro
è importante,
ma ora credimi non posso fare altrimenti.Oh, andiamo quella che ho
mandato
all'aria era solo una stupidissima soap opera, non è che io
abbia rinunciato
all'occasione della mia vita.E comunque non mi sarebbe
importato-continuo
imperterrita allontanandomi dalla cucina e anche da Heric
ovviamente.-Ho già
sacrificato per troppi anni le persone a cui tengo per correre dietro
al
lavoro, è una vita che lo faccio Robbie.Ti confesso che
comincio a essere un
po' stanca.So che ho fatto molti sacrifici e proprio per questo non
sono più
disposta a vivere la mia vita in maniera passiva senza essere libera di
fare
ciò che voglio.-un lungo silenzio da parte del mio storico
manager è molto più
eloquente di mille parole.In tanti anni di amicizia e lavoro tra me e
lui, non
c'era mai stata una discussione;certo, il fatto di propinarmi sempre
milioni di
offerte di lavoro contemporanenamente, è sempre stata la sua
cifra
caratteristica.Ma negli ultimi anni, da quando la mia
popolarità è cresciuta in
maniera esponenziale, i ritmi di lavoro sono diventati veramente
insostenibili,
senza mai un attimo di tregua.-L'essere tornata qui, in Giappone, la
terra dove
sono nata e cresciuta, rivedere i miei amici, toccare con mano la loro
sofferenza, mi ha fatto riflettere molto Robbie.-faccio una pausa per
riprendere fiato e per riprendere coraggio per quanto sto per dire.-Ho
deciso
di lasciare il lavoro a tempo indeterminato.Al momento ci sono
questioni molto
più urgenti che richiedono la mia presenza.Perdonami.-ma il
mio migliore amico
ha già riagganciato, e dubito che abbia sentito le mie scuse.
Mi
dispiace
deluderlo in questo modo, so quanto lui abbia sempre creduto in me, so
quanto
abbia investito su di me, so i sacrifici che ha fatto solo per restarmi
accanto.Ma per il momento è necessario mettere la parola
"fine" a
questa storia e chiudere un capitolo che è stato
fondamentale per la mia
vita.Un capitolo che forse a tempo debito deciderò di
riaprire.
Abbasso
la testa e
non posso impedire alle lacrime di cadere.Non sono pentita della mia
scelta, ma
per ovvie ragioni ho bisogno di un po' di tempo per metabolizzare il
tutto.
-Sana.
Mi
asciugo le
lacrime con il dorso della mano, ed Heric mi porge un fazzoletto che
prontamente prendo
per asciugarmi gli
occhi.
-Immagino
che tu
abbia sentito tutto.
-Stavi
urlando e non
ho potuto fare a meno.-mi dice semplicemente scrollando le spalle.
-Non
importa.
-Ti
confesso che non
riesco ancora a credere a quello che hai appena detto, e se non
l'avessi
sentito io con le mie orecchie non ci avrei mai creduto.
-Ora
devo andare da
Lexie.-cerco in tutti i modi di sviare questo discorso, decisamente
troppo
doloroso per me.
-Lexie
si è addormentata
e l'ho appena portata di sopra
nella culla.
Heric
non sembra
minimamente intenzionato a chiudere la conversazione.
-Perchè
improvvisamente vuoi lasciare il mondo dello spettacolo?
-Sono
cambiate tante
cose Heric, e a volte è necessario fare la scelta
più giusta, che spesso è
anche quella più difficile, e in questo momento Lexie
è una mia
priorità.-ribatto risoluta.
-Sono
allibito.
-Ma
cosa vuoi da
me?-chiedo senza capire dove voglia andare a parare.
-Cinque
anni fa non
avresti mai pensato a un'alternativa del genere.
-Cinque
anni fa?
-Sì,
quando stavamo
insieme.-mi dice in un sussurro.
-Tu
non mi hai mai
chiesto di lasciare il mio lavoro.-sono esterrefatta.
-E
come avrei potuto
chiedertelo?
-Stai
forse
insinuando che sia stata colpa mia se la nostra storia è
finita?
-Beh
in effetti se
ci pensi bene è così.
-Cosa?Ti
si è
rattrappita la memoria a quanto pare, perchè se non ricordo
male sei stato tu a
lasciarmi.
-Troppo
comodo darmi
la colpa adesso.Se ti ho lasciata è stato perchè
non riuscivamo ad avere un
rapporto normale, una vita normale da vivere come persone
normali.Dannazione!Non potevamo camminare fianco a fianco in strada
senza avere
un esercito di paparazzi al seguito, per non parlare dei fan
assatanati, che ti
seguivano in ogni spostamento.
-Mi
hai lasciato per
questo?
-No,
non solo a
causa loro.Devo supporre che anche la tua memoria si sia rattrappita, o
hai
dimenticato che non c'eri mai, sempre in giro per il mondo, sempre a
girare
film,spot e serie televisive.Sempre a fare qualcosa che per un motivo o
per un
altro ti portava via dalla tua città, dalla tua famiglia,dai
tuoi amici.
-E
da te?-aggiungo
con amarezza.
-Certo.
-Perchè
solo ora mi
dici queste cose?Perchè non me ne hai mai parlato?
-Abbiamo
affrontato
milioni di volte questo discorso.
-Questo
è vero, ma
non mi hai mai posto la questione in questi termini.
-E
che dovevo
fare?Metterti davanti a una scelta?O me o la carriera?
-Ma
è quello che poi
in pratica hai fatto.Sei stato tu a scegliere senza nemmeno
consultarmi, e
visto che le cose non cambiavano hai pensato di lasciarmi.-gli
rinfaccio io
infuriata.
-Sana
dannazione!Io
credevo di riuscire a sopportare questa situazione, ma a un certo punto
non ce
l'ho fatta più.Era diventato insopportabile perfino fare un
giro in centro.Non
avevamo più la libertà di fare niente senza che
poi lo venisse a sapere tutto
il mondo.Non c'era intimità,non c'era privacy, non c'era
niente di normale in
quello che facevamo.-mi dice lui, passandosi stancamente una mano sul
viso.
-La
colpa è solo
tua, non mi ha mai detto esattamente cosa ti passava per la
mente.Avremmo
trovato una soluzione.
-Ma
non capisci?Non
potevo costringerti a lasciare la tua carriera!
-E
allora hai deciso
tu per me e hai messo fine alla nostra storia!-dico esterrefatta.-Vuol
dire che
per te forse non era poi così importante ...-il mio
è solo un flebile sussurro,
che tuttavia Heric riesce a sentire benissimo, tanto che che mi stringe
i pugni
e mi schiaccia contro una delle pareti del soggiorno.
-Non
dire mai più
una cazzata del genere, sono stato chiaro?
-E
allora perchè non
mi hai mai detto che questa situazione ti faceva soffrire
tanto?Perchè
Heric?-continuo ostinata.I miei occhi sono lucidi perchè
scavare questa ferita
mi porta ad affrontare un dolore e una sofferenza che credevo sopiti.Ma
se dopo
cinque anni è davvero arrivato il momento dei chiarimenti,
non posso certo
tirarmi indietro e farò di tutto per costringere Heric a
parlare.
-Non
ti avrei mai
costretta a un sacrificio tanto grande.-mi confessa tutto d'un fiato,
lasciandomi andare improvvisamente.
-Stupido!E
non hai
pensato che per me sarebbe stato un sacrificio ancora più
grande dover
rinunciare a te?-
Oh
mio Dio!Che cosa
ho detto?Istintivamente mi porto una mano sulle labbra.Boccaccia mia!Ma
come mi
è saltato in mente di dire un'assurdità del
genere.-Perdonami per quello che ho
detto.
Heric
mi guarda.
Uffa!Quel
suo solito
e irritante sguardo magnetico.Smettila di guardarmi in quel modo,
smettila,
smettila, smettila...
Lui
si avvicina
piano a me.E questo è male.
Ormai
i nostri visi
sono vicinissimi, e tutto ad un tratto dimentico completamente i miei
problemi
e tutte le discussioni.
Heric,
il cui
ascendente su di me appare pressocchè invariato, sembra
intenzionato ad
annullare completamente la distanza minima che ci divide.
-Ora
devo andare.-mi
sussurra in un orecchio allontanandosi in fretta lasciandomi
lì imbambolata e
con la testa vuota.
-Quella
torta era
per te.-dico abbassando lo sguardo conscia di stare parlando da sola.
Ore 1.30
Lexie,
nonostante sia ormai notte fonda, continua tranquilla a succhiare il
suo
biberon, pigramente adagiata tra le mie braccia.
-Non
hai sonno
piccolina?In effetti nemmeno io.
Io
sospiro
ripensando a ciò che è accaduto solo qualche ora
prima.-Mi sono cacciata in un
bel guaio, Lexie.E ora che cosa devo fare?
"Ora che te ne vai
senza farti una ragione vera
è civile
incomprensione...
Ora che te ne vai
non fai più rumore
non fai nessun dolore
non c'è nessuna grazia
è un ago dritto al
cuore..."
*"Un
giorno disumano" di Gianna Nannini.
Ciao a
tutti!L'aggiornamento è stato più rapido del
precedente, perchè
ho avuto un po' più di tempo a disposizione.Non so se la
storia sta piacendo,
perchè purtroppo ho ricevuto un solo commento, ma non fa
niente!Arrivati a
questo punto mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che hanno
recensito
fino ad ora:
pinkgirl: se ti piacciono le
storie
con suspance, hai scelto quella giusta!Qui ce ne sarà un
sacco...continua a
seguirmi e a farmi sapere cosa ne pensi!
hachi92: mi fa piacere
averti incuriosita.Dovrai attendere ancora un po' per sapere cosa ha
combinato
il nostro adorato Heric, ma porta pazienza e continua a seguirmi!
princerella: grazie per i
complimenti...spero di non deludere le tue aspettative!
jera: grazie mille per il tuo
interessamento e per i tuoi complimenti, sei troppo buona!
sour girl: non temere
continuerò la storia, anche se dovrai essere paziente per i
miei continui
ritardi nell'aggiornare...baci!
after all:uao!Troppi
complimenti mi fanno diventare dello stesso colore in cui ti sto
scrivendo
ora...non temere anche se gli aggiornamenti talvolta sono molto lenti,
presto
svelerò l'arcano, e si capirà cosa ha combinato
Heric!Grazie mille!
laprinc: per sapere cosa
c'è
sotto, devi continuare a leggere...comunque per quanto riguarda la tua
domanda
la storia non ha a che vedere con il cartone.Sia Heric che Sana sono
ormai
adulti, (Funny non viene menzionata) e le loro vite da cinque anni a
questa
parte hanno preso strade diverse.Spero di averti chiarito la
situazione, alla
prossima!
jeeeeee:sì lo so,
sono più
lenta di una lumaca nell'aggiornare ma purtroppo non ho molto tempo a
disposizione.Grazie
per i complimenti e continua a seguirmi, mi raccomando!
aki96: non sono sparita,
rieccomi!Grazie
per tutto ciò che hai detto, anche per quanto riguarda
"Questo amore
",è bello sapere che quella storia è stata molto
apprezzata.Non c'è gratifica
maggiore, davvero!
Ps.Per quanto riguarda Ghisola, non
credo che abbia bisogno di un
commento dato che passiamo ore intere a telefono...comunque la
ringrazio perchè
è sempre la prima a farmi sapere cosa ne pensa e a darmi
suggerimenti utili.Per
la serie evviva i tarli...ti voglio bene!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** capitolo 5 ***
Heric...
Non
è possibile.
Mi rifiuto categoricamente
di farmi
stravolgere la vita da lei.
Non
può succedere
ancora...
Ora
sono finalmente
sereno:ho un lavoro che mi appaga, una compagna che è sempre
presente, attenta
e premurosa, un bambino intelligente e adorabile...insomma una vera
famiglia.
Se
qualche tempo fa
qualcuno mi avesse parlato di metter su famiglia e soprattutto di fare
il
padre, l'avrebbero rinchiuso seduta stante in un manicomio con tanto di
camicia
di forza.
Heric
Akito, lo
scapestrato ribelle per antonomasia, non si lega a nessuno e
soprattutto non si
fa legare da nessuno.
Se qualcuno si fosse
divertito a immaginarmi
nei panni del capofamiglia, di certo si sarebbe fatto grosse risate
anche
perchè l'idea di formare una famiglia mia, a me per primo,
non è mai andata
particolarmente a genio.
Eppure l'idea(seppure molto
astratta...) è
cominciata a venirmi quando stavo con lei...
Che
diavolo mi
succede?Non riesco nemmeno a nominarla.
Sono
incazzato nero!
Non
può piombare
all'improvviso nella mia vita dopo cinque anni e stravolgere i miei
equilibri e
le mie sicurezze;anche se questo fatto di piombare sulle persone e poi
trascinare in un vortice tutto ciò che incontra sul suo
cammino è tipico di
lei...di Sana.
Merda!
Non
la sopporto.
Alice è
simpatica, intelligente,spontanea, divertente,responsabile.Alice
è presente...
"E' vero
credetemi è accaduto
di notte su di un ponte,
guardando l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù...
Sana
è...dunque,
Sana è.... è Sana.
Non
riesco a trovare
un aggettivo migliore: Sana è decisamente Sana.
Una
forza della
natura,irresponsabile,incontenibile, imprevedibile.E poi è
altruista fino a
diventare ossessiva e impicciona, pronta a mettere da parte anche i
suoi
sentimenti pur di aiutare chi è in
difficoltà...dai canarini agli esseri
umani.Bah...
L'istinto
della
crocerossina è talmente radicato in lei, che proprio non
può evitare di
immischiarsi negli affari degli altri.Tutto ciò è
talmente
irritante,soprattutto perchè lo fa in maniera
così spontanea, da riuscirci
senza risultare invadente;talvolta neanche si accorge di quello che fa
per le
persone...di quello che ha fatto per me.
"D'un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
così:
meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso...
Lei
mi ha cambiato
la vita e neanche lo sa.
Lei,
Rossana Smith,
attrice in erba, bambina vivace, solare, egocentrica, sbadata,
logorroica, che
guarda sempre con ottimismo e allegria alla vita,d'improvviso si
interessa al
"bambino difficile"... a me.Senza nessun buon motivo.
E
mi cambia la vita
proprio perchè mi fa capire il valore della vita,
l'importanza di esserci e di
contare qualcosa.
"Perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso...
E'
da bambini che ci
portiamo dietro questo rapporto di amore-odio, in fondo
perchè è lei stessa che
racchiude ogni opposto e il suo contrario: lei è bene e
male, giusto e sbagliato,
bianco e nero,gioia e dolore...
Rossana Smith è
la mia contraddizione
insanabile.
Eppure
non posso
evitare di pensare che se lei non fosse stata quello che è,
forse a quest'ora
io...non riesco neanche a pensare a ciò che sarei potuto
diventare se non
l'avessi incontrata.Se lei non mi avesse cambiato.Se lei non fosse
stata ciò
che semplicemente
è: Sana.
"Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto
ti hanno inventato il mare.
Tu dici non ho niente
ti sembra niente il sole, la vita,
l'amore...
Non
si può
dimenticare il passato.E neanche voglio farlo.
Sì,
certo lei dice
che le sono stato vicino in più occasioni, che le ho offerto
il mio sostegno,
la mia spalla su cui piangere.Ma io non credo di aver fatto poi tanto...
Da
dove è cominciato
tutto?
Non lo so, ma so,
poichè il ricordo è ancora
vivido e bruciante nella mia mente, quando poi è finito
tutto.
Non
per mio volere,
come dice lei, ma perchè non c'era altra soluzione.
Ho
dovuto lasciarla
andare, l'ho spinta a continuare il suo lavoro, proprio
perchè Rossana Smith è
stata la cosa più bella che mi sia mai capitata.Ma questo
non è bastato per
andare avanti, perchè io con lei volevo di più,
più di quanto lei volesse e
potesse darmi in quel momento.
Alice ora è la
mia donna...
Chi
è Rossana Smith?
Neanche
se campassi
un milione di anni probabilmente riuscirei a rispondere.
Lei
è insostenibile,
perchè è talmente cangiante ed eclettica nei modi
di fare e di porsi con le
persone, che non si riesce mai a capire cosa le passi relamente per la
testa.
Questa
cosa è
veramente irritante e non ha nulla a che fare con quelle romanticherie
da
adolescenti.
Ricordo
che una
volta Sana mi disse che eravamo come due magneti, che nonostante tutto
ritrovavano sempre la strada per ricongiugersi e completarsi a vicenda.
"Meraviglioso il bene di una donna
che ama solo te...
Ricordo
anche di
aver storto il naso dopo questa affermazione, ma solo ora capisco che
effettivamente aveva ragione.
E' questione di chimica,di alchimia
quello
che esiste tra noi.
Mi
ci sono voluti
anni per capire quanto effettivamente ci avesse azzeccato...
Ma
la nostra storia
appartiene al passato.Ad un passato che non tornerà mai
più, perchè io ho una
compagna e un bambino.Una famiglia.
Alice e Ben ora
sono la mia famiglia.
E
lei per quanto ne
so, è tornata da quel damerino di Lones, che in molte cose
è come lei,e che
appartenendo al mondo dello spettacolo riesce a capirla
meglio di quanto potrei fare io anche perchè
forse l'ha sempre capita meglio di me, per quanto sia duro da ammettere.
Scuoto
vigorosamente
la testa, non ne posso più di pensare a lei!Quando sento in
lontananza delle
parole che sembrano provenire da un altro pianeta.
-Sono
pronta a
giurare che sto per chiamare l'ambulanza Heric.
-Alice!-esclamo
ancora mezzo rincoglionito.-Ma che ti prende?
-Che
prende a me?E'
mezz'ora che ti parlo, e a giudicare dall'espessione persa che hai, tu
invece
non hai sentito nemmeno una parola!-mi dice piccata.
-Scusami.-farfuglio
impacciato.
-Ma
sai che sei
proprio strano da un po' di tempo a questa parte.Forse ti starai
stancando
troppo, tra la palestra e la bambina.
-Non
dire
sciocchezze, sto benissimo!
-Okay
okay, era solo
un'ipotesi.-dice conciliante.-Ad ogni modo sarà meglio che
tu legga questa.-mi sventola
sotto il naso una piccola busta bianca.-E' arrivata stamattina in
palestra.
-Perchè
non me l'hai
detto subito?
-A
volte mi verrebbe
voglia di ucciderti!-ribatte lei infuriata.
Leggo
velocemente il
contenuto della lettera e poi torno a guardare Alice.-Dice che domani
devo
recarmi a quel convegno sportivo a cui prenderanno parte tutti quelli
che si
sono qualificati per le selezioni nazionali di karate.
-Davvero?
-Smettila
di fingere
Alice, so benissimo che hai già letto la lettera.
-Io
non farei mai una
cosa del genere, come ti viene in mente!Io non violerei mai la tua
privacy
senza contrare che...okay lo ammetto gli ho dato un'occhiatina.Ma
piccola
piccola...-aggiunge sbattendo gli occhi.
-Lo
immaginavo.-confermo.-Dice che devo essere lì domani nel
pomeriggio.-faccio una
pausa pensando all'impegno che ho preso circa un mese fa.-Non ci
andrò.
-Cosa?-mi
chiede
sbalordita.
-Discorso
chiuso.
-Stai
scherzando?E'
quello per cui hai lavorato tanto!
-Senti
Alice, è una
decisione che devo prendere io, tu non ti immischiare.-ribatto freddo.
-Hai
fatto tanti
sacrifici per qualificarti, ma se non ti presenti al convegno non avrai
la
possibilità di prendere parte alle olimpiadi.
-Non
è detto che
sarei io a prendere parte alle olimpiadi.
-Già,
ma ci sono
ottime possibilità che tu riesca a vincere le
selezioni.-aggiunge con enfasi.
-Ora
smettila!Ho la
palestra e questo mi basta.
-Ho
capito è per via
della bambina.
-Ho
preso un
impegno.
-Certo,
ma questo è
un problema risolvibile, perchè durante la tua assenza
sarò io a prendere il
tuo posto.
-No,
non se ne
parla.-dico risoluto.
-Senti
Heric, non
c'è nessuno che abbia più esperienza di me in
fatto di bambini.Ti ricordo che
ho tirato su Ben molto bene.
-E
la palestra?
-Per
quello non è un
problema continuerò a fare il mio lavoro di amministratrice,
nonchè di tutto
fare dietro la mia bella scrivania, e nello stesso tempo mi
occuperò della
bimba.Tu mi hai detto che dividi i turni con una tua amica, giusto?
Io
annuisco senza
troppa convinzione, già prevedendo che quello che sto per
sentire non mi
piacerà affatto.
-Bene
allora io
prenderò il tuo posto e farò la baby-sitter di
mattina, mentre il pomeriggio,
mentre io sarò in palestra, ci sarà l'altra
ragazza.A proposito chi è?-mi
chiede con un sorriso.
Cazzo!Mi
trovo in
una situazione paradossale, veramente ai limiti del ridicolo:la mia
compagna e
la mia ex fidanzata che dovrebbero lavorare gomito a gomito per
prendersi cura
della figlia del mio migliore amico.Che razza di casino!
-Io
non credo sia il
caso Alice.
-Invece
trovo che
sia un'ottima idea, del resto non c'è da stupirsi,
è mia.-dice orgogliosa.-Si
tratta solo di due settimane Heric, non è una tragedia, me
la caverò
benissimo.Ora vai a preparare la valigia.
-Ma...-provo
a
ribattere, conscio però che Alice l'ha già
spuntata.
-Sono
certa che mi
troverò bene con... a proposito come si chiama?
-Rossana
Smith.-dico
in un sussurro.
-Non
ci posso
credere!Farò la baby-sitter insieme a una delle attrici
più famose e osannate
di Hollywood!-dice lei al settimo cielo.-Chissà magari
potremo anche diventare
amiche, non sto più nella pelle!
Insomma,
sono
veramente sfigato.
Cosa
può esserci di
peggio?
-Ancora
non riesco a
credere che tu mi abbia nascosto di avere un'amica così
famosa!-tutto ad un
tratto si zittisce e comincia a guardarmi con circospezione.
-Che
ti prende?
-Non
è che per caso
hai avuto una storia con lei in passato?
Ecco cosa può
esserci di peggio.
*Meraviglioso.(la
canzone originale è di Domenico Modugno, ma scrivendo questo
capitolo io ho
ascoltato la versione dei Negramaro, e inviterei tutti i lettori a fare
altrettanto!)
Hello
people!Stavolta sono stata veramente brava, ho
aggiornato in tempi record(per me si intende...).Heric si è
messo in un gran
casino, non c'è che dire...comunque nel prossimo capitolo,
si capiranno diverse
cosette che sono rimaste in sospeso.
Grazie a tutti quelli che hanno
letto e recensito e grazie anche ai
lettori silenziosi, un bacio a presto!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** capitolo 6 ***
“Propendiamo
sempre per ciò che è vietato e desideriamo
ciò
che ci è negato”
Ovidio
Bussano alla
porta.
Non voglio
aprire…non voglio vederlo dopo ciò che
è successo
l’altra volta.Non così presto almeno.
Già
immaginando il terribile imbarazzo che mi si leggerà
chiaro in faccia, mi decido ad aprire la porta e ad
affrontare…
-Alice!
-Ciao
Rossana!-mi dice con un gran sorrisone stampato sul suo
viso disgustosamente perfetto.
-Che ci fai
qui?-chiedo sempre più confusa, mentre noto che
la “barbie” è sommersa da pacchi,
pacchetti e buste di ogni genere.
-Non
è che prima delle spiegazioni mi faresti
entrare?Sembrano bustine innocenti eppure ti assicuro che pesano!
Chiaramente non
riesco a vedere in che modo la sto guardando
in questo momento, eppure qualcosa mi dice che si tratta di uno sguardo
antipatico.
Mio malgrado mi
sposto dalla soglia e la lascio entrare e lei
perfettamente a suo agio, appoggia tutta quella vagonata di buste sul
tavolo
del soggiorno.
Non posso
evitare di sbuffare e di incrociare le braccia al
petto.-Ora saresti così gentile da spiegarmi
perché ti trovi qui?
-Certo, hai
ragione!-mi dice continuando a sorridere, come se
fosse del tutto incapace di smettere.-Heric è partito
stamattina presto per
prendere parte a un convegno sportivo che molto probabilmente gli
consentirà di
prendere parte alle selezioni per partecipare alle prossime
olimpiadi.Cioè ti
rendi conto, Heric potrebbe rappresentare il nostro paese nel
mondo!Ancora non
riesco a crederci!E’ da stamattina che non riesco a star
ferma un secondo!-mi
dice con grande enfasi ed entusiasmo.
Oltre a non
riuscire a smettere di star ferma, a quanto pare
è anche incapace di smettere di parlare a raffica .Uffa
è qui da un paio di
minuti e già la trovo noiosa!
E poi non riesco
affatto a provare la stessa gioia.Heric è
partito?-E quando tornerà?
-Tra due
settimane.-fa una breve pausa, forse per valutare la
mia espressione e poi continua.-Durante le quali sarò io a sostituirlo.
-In che
senso?-non può essere come penso, deve esserci
un’altra spiegazione plausibile ma
il
mio cervello non riesce a fornirmene neanche una che possa risultare
lontanamente plausibile.
-Nel senso che
ti aiuterò io, e ci divideremo i turni
esattamente come facevi con Heric.
Come?
No, fermi un
attimo!
Io e la
“barbie”?
Cioè
stiamo parlando davvero di me Rossana Smith che dovrebbe
collaborare con quella tipa così melensa e patetica?Non se
ne parla!
No, nel modo
più assoluto!
Posso cavarmela
benissimo da sola, non ho bisogno di
“barbie”versione crocerossina!
-Senti Alice,
non ho bisogno del tuo aiuto, dico sul serio.Tu
sei gentile e molto disponibile ma credo che avrai tanti altri impegni
e non mi
sembra giusto farti sprecare il tuo preziosissimo tempo con me!-facendo
leva
sul mio talento di attrice, cerco di risultare il più
convincente possibile.
-Senti so che
posso risultare invadente, ma non è assolutamente
mia intenzione.Sono venuta solo per darti una mano.-mi dice
sorridente.-E poi
non per vantarmi ma sono davvero brava con i bimbi, pensa che ne ho
tirato su
uno tutta da sola, senza l’aiuto di nessuno.-e nel dire
quest’ultima cosa
avverto una nota di profonda amarezza nella sua voce.
Ma è
un attimo e subito cerco di fare alcuni
collegamenti:cosa significa che ha allevato suo figlio da sola?E
Heric?Non
riesco a credere che sia stato tanto ignobile da lasciarla
sola…
Non è
possibile deve esserci un’altra spiegazione, in fondo
che senso aveva lasciarla per poi tornare da lei e fare la parte del
paparino
perfetto?
-Da quanto tempo
state insieme tu ed Heric?-sbotto
all’improvviso, tentando di non palesare il dubbio che in
questo momento mi sta
logorando.Meglio fare una domanda generica per non risultare troppo
invadente.
-Da un anno e
mezzo all’incirca.-mi risponde semplicemente.
Come?Ormai non
ci sto capendo più nulla.
-Ma tuo figlio
quanti anni ha?
-Ben ha compiuto
cinque anni il mese scorso.
-Ma questo
è impossibile!-esclamo all’improvviso portandomi
entrambe le mani alla testa.
-Scusami Sana ma
cos’è un interrogatorio per caso?-mi chiede
ridendo.
Colpita e
affondata.Meno male che non volevo risultare
invadente…
-Già
hai ragione, ti chiedo scusa non volevo assillarti con
le mie domande.-brava sana, fantastico!
-No, figurati
per me non ci sono problemi, anzi a questo
punto chiedimi direttamente quello che vuoi sapere, perché
è abbastanza palese
che tu voglia sapere qualcosa in particolare.
Questa
“barbie” dev’essere decisamente un
modello difettoso,
perché a quanto pare gli hanno anche inserito la materia
cerebrale, oltre agli
occhi azzurri, ai capelli biondi, al fisico slanciato e a tutti gli
accessori.
Stavolta
è il pianto di Lexie che mi salva in extremis e che
mi consente di scappare da quella situazione imbarazzante,per cui non
posso
fare a meno di notare che non sono mai stata tanto lieta di sentire i
suoi
strepiti.
-Scusami Alice,
ma la bambina sta piangendo e devo andare da
lei.-detto questo praticamente parto a razzo allontanandomi da quella
donna per
recarmi al piano di sopra.
Prendo in
braccio la bambina e mi accorgo che forse ha
bisogno di essere cambiata.Così la adagio dolcemente sul
fasciatoio e
prendo i pannolini
e tutto l’occorrente.
-Forse siamo
partite col piede sbagliato Rossana.-sento la
sua voce alla mie spalle e mi volto per guardarla.Ma allora
è una persecuzione!
-Alice io non ho
niente contro di te, davvero.Quanto a prima
ero solo curiosa niente di più.
-Heric ti ha mai
parlato di me?-mi chiede all’improvviso.
-In
realtà è da un bel po’ di tempo che ci
siamo persi di
vista, quindi non abbiamo neanche avuto modo di parlare né
di vederci.-tento di
essere il più naturale possibile, ma mi sento ridicola nel
dire che siamo
semplicemente persi di vista.
Passano diversi
minuti di silenzio totale e non so per quale
motivo ma mi vengono in mente quelle scene dei film western in cui a un
certo
punto, per non si sa quale motivo, rotola una balla di fieno tra i due
pistoleri.
-Senti, ho da
farti una proposta.-mi dice cogliendomi del
tutto alla sprovvista.Una proposta?
-A quanto pare
tu sei stata una sua vecchia amica, mentre io
sono la sua attuale compagna giusto?-ignara del mio sbigottimento
continua a
parlare.-quindi dato che Heric non si sbottona con me riguardo al suo
passato e
a quanto pare tu sei curiosa di saperne di più in merito a
ciò che ha fatto in
questi ultimi anni, potremmo barattare le nostre rispettive
informazioni.-esclama
con un sorrisone enorme che le si è dipinto sul volto.
Sono
letteralmente senza parole, cosa che mi succede assai
raramente.
Questa qui
è fuori di testa!
Cioè,
ho capito bene, la “barbie”vuole che ci
spiattelliamo
reciprocamente i fatti di Heric?Non ci posso credere!
-Ma non
è disonesto?-le chiedo sospettosa.
-Ma no!In fondo
siamo solo due buone amiche che cercano di
ingannare il tempo e che casualmente finiscono per tirar fuori
“certi”
argomenti.Ma sia chiaro casualmente, mica lo facciamo intenzionalmente
e con
l’intento di spettegolare!-mi dice incoraggiante porgendomi
la mano.
“Barbie”
comincia a farmi seriamente paura:tanto angelica
all’apparenza...
-Accetto-dico
infine stringendo riluttante la mano che mi
porge tutta sorridente.Come al solito sto andando contro il mio buon
senso,
dando retta al mio stupidissimo istinto e come sempre al diavolo le
conseguenze!
Ciao
ragazzi!Ormai sono imperdonabile lo so…chiedo venia a tutti
voi!
Però
ho da farvi una domanda:la storia vi sta piacendo, o
c’è qualcosa che secondo
voi proprio non va?Ho bisogno di saperlo!!!!!!!!!!!!
Vabbè
vi ho già annoiato abbastanza, volevo comunque dirvi che
questo è un capitolo
di transizione, necessario preludio a ciò che
accadrà nei prossimi capitoli che
parola d’onore saranno più rapidi!Che dirvi
ancora?Grazie a tutti voi che
recensite e grazie anche ai lettori silenziosi,un bacio!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** capitolo 7 ***
Le
cose non vanno mai come credi
il
cuore è pieno di lacrime rotte,
il
tempo è ladro di cose mai dette
e
so che indietro mai più si ritorna…
Uffa!Finalmente
se ne è
andata!Altri due minuti e giuro che il mio autocontrollo sarebbe andato
a farsi
benedire!
Insopportabile
è l’unico
aggettivo che mi viene in mente per definire quella donna.
Come
diavolo fa Heric a
sopportarla?Non riesco a crederci!
E’
venuta qui a portarmi un
milione di cose( di cui circa la metà ne ignoravo
completamente l’esistenza)
compresse in scatole e confezioni di plastica sulle quali ci sono
stampate le
facce sorridenti di bebè dai grandi occhioni azzurro cielo:
talco contro il
prurito, latte d’avena per pelli sensibili,crema allo zinco
per il popò
irritato,mini clisteri per…com’è che
l’ha chiamato?Ah sì…per i pancini in
difficoltà.
Camomilla
agli estratti di dodici
erbe naturali contro le colichette e ancora una serie interminabile di
rimedi
naturali per ogni sorta di problema intestinale, dermatologico e Dio
solo sa
cos’altro!
Forse
nessuno l’ha mai avvisata
che non viviamo in un paese del terzo mondo ma in una normalissima
città che ha
una farmacia ad ogni angolo di strada.Tutto ciò è
esasperante!
Sfinita
mi lascio cadere sul
divano e chiudo gli occhi, ma poi il suono di un cellulare mi fa
riaprire gli
occhi di colpo.Ma da dove proviene questa suoneria?Do
un’occhiata in giro e poi
mi accorgo che su una delle mensole del soggiorno
c’è la borsa nera di pelle
che aveva Alice poco fa.Deve averla dimenticata!
E
ora cosa faccio?
Il
buon senso mi direbbe di farmi
gli affari miei, ma dato che in fin dei conti non l’ho mai
ascoltato e che la
curiosità mi sta divorando, decido di fiondarmi sulla borsa
e prontamente
estraggo il cellulare di Alice che porta sul display il nome di
Heric.Sollevo
la cornetta e con una nonchalance senza precedenti rispondo.
-Pronto.
-Sana?-chiede
lui sbigottito
dall’altro capo del telefono.
-Eh
già.
-Mi
sono perso qualcosa?Questo
non è il numero di Alice?
-Sì
certo, è solo che…- sono un’indiscreta,
impicciona e sfacciata che non sa farsi gli affari suoi- è
stata qui poco fa e
ha dimenticato da me la sua borsa.
-Ah
capisco.Allora ha tenuto fede
al suo proposito di sostituirmi.-dice in tono incolore.
-Direi
di sì.
-Come
sta Lexie?-mi chiede all’improvviso.
-Benissimo
l’ho cambiata e le ho
data da mangiare senza nemmeno ustionarmi la mano che usato per provare
la
temperatura del latte.- mi correggo oltre ad essere indiscreta e
sfacciata sono
anche un’imbecille.
-Buon
per te, allora ciao.
-No
aspetta un attimo.- stupida
stupida stupida!
-Cosa
c’è?
-Alice
mi ha spiegato il motivo
della tua partenza e spero che andrà tutto bene.
-Oggi
mi hanno fatto perdere
un’infinità di tempo solo con le loro stupide e
ridicole chiacchiere.Domani
cominceranno gli allenamenti e la settimana prossima ci saranno le
selezioni
degli atleti che prenderanno parte alle olimpiadi.
-Allora
in bocca al lupo,sono
certa che ti farai valere.
-Ora
devo andare.
-Certo.
-Ah
Sana.
-Si?
-Dammi
il numero del tuo
cellulare,così mentre starò lontano
potrò avere comunque notizie della
bambina.Non mi fido affatto di te.
-Spiritoso.-dopo
avergli dato il
numero chiudo la conversazione e mi accingo a riporre il cellulare
nella borsa,
ma ciò che vedo mi spinge a vuotarne il contenuto.Mi trovo
davanti una serie di
barrette ipocaloriche che, a quanto c’è scritto,
dovrebbero fungere da
sostitutivi di pranzo e cena.
Che
diavolo se ne fa di questa
roba proprio Alice che ha già un fisico invidiabile?
La
cosa mi puzza ( e la mia
sconfinata curiosità ancora una volta mi
divora…)così prendo il portafogli e ne
estraggo alcuni documenti.
-Alice
Miller, età 21 anni, nata
a Los Angeles, residente a Tokyo.-leggo ad alta voce sempre
più confusa.
Ormai
capire qualcosa in tutta
questa storia sta diventando un vero e proprio rebus.
Eppure
questa donna non mi è
nuova, devo averla già vista da qualche parte.
Ormai
in preda a un raptus di
follia prendo il portatile e digito su Google i dati di Alice per
capirci di
più.
Rimango
senza parole per le
immagini che si materializzano davanti ai miei occhi:sono tutte
fotografie che
ritraggono Alice in intimo e costumi da bagno e soprattutto vedo Barbie
impegnata in pose piuttosto audaci e sexy.
Ora
davvero non ci sto più
capendo nulla, cosa significa tutto ciò?E chi è
veramente Alice Miller?
I
miei pensieri sono interrotti
ancora una volta, ma stavolta dal suono del campanello.
Ancora
intontita vado ad aprire.
-Alice!-esclamo
e le mie sinapsi
ci impiegano meno di mezzo secondo per collegare che se Alice vedesse
che ho
frugato nella sua borsa e fatto ricerche su di lei, come se fosse il
più
pericoloso dei criminali, sarei veramente fottuta.
Così
parto a razzo per
raggiungere il soggiorno e in un attimo ripongo tutto nella borsa per
poi
tornare altrettanto immediatamente da lei.
-Scusami
ma odio far trovare la
casa in disordine.-le dico col fiatone cercando di mostrarmi sorridente.
-Non
c’è problema Sana, sono solo
venuta a riprendere la mia borsa.
-Ah
l’hai lasciata qui?Non me
n’ero nemmeno accorta.- devo pur giustificare in qualche modo
le mie molteplici
candidature all’Oscar…
-Eh
già sono davvero sbadata!Meno
male che l’ho lasciata qui al sicuro e non chissà
dove!
Dopo
aver ripreso la borsa fa per
andarsene.-Ora devo scappare ci vediamo domani.
-Aspetta
un attimo.Ti va un
caffè?-dico sforzandomi di essere gentile.
-Veramente
non ho molto tempo
perché Ben è a casa da un amichetto e dovrei
andare a riprenderlo.C’è qualcosa
che vuoi domandarmi Sana?-mi chiede accigliandosi.
-Beh
niente di particolare,
volevo solo fare quattro chiacchiere.- quanto posso essere ipocrita?
-Senti
Sana mi piacerebbe davvero
conoscerti ed essere tuo amica, lo dico sinceramente.Ma tu devi provare
a
essere più schietta e sincera con me.Sono bionda non
stupida!E ho capito che c’è
qualcosa che vuoi sapere dal primo momento in cui mi hai visto, ma che
a quanto
pare non hai il fegato di chiedermi.-incrocia le braccia e mi guarda
sprezzante.Non credevo di suscitare in lei una reazione simile!
Non
so perché ma questa risposta
così risentita, mi spinge a prendere il coraggio a quattro
mani.-Bene, allora
ti farò una domanda diretta Alice:dal nostro primo incontro
ho sempre avuto la
sensazione di averti già vista da qualche parte,
così mi sono informata e
navigando in internet ho visto le tue foto mezza nuda, puoi darmi
qualche
spiegazione?-non credevo di poter usare un tono di voce così
astioso nei
confronti di una persona che in fondo non mi ha fatto niente di male.
Alice
sospira e torna a
guardarmi.
-Io
non ho problemi a dirtelo, ma
non capisco come mai tu abbia tanta premura di saperlo.-e nel dire
questo si
mette le mani sui fianchi e mi guarda sospettosa.-Non è che
per caso sei
innamorata di Heric?O che so, forse in passato hai avuto una storia con
lui?
Oh
mio Dio!E adesso che dico?
Sono
semplicemente fregata.
-Che
tu ci creda o no la mia è
semplice curiosità, ma effettivamente pensandoci prima sono
stata troppo invadente.Sono
pur sempre affari tuoi e tu sei libera di non rispondere alle mie
domande.
Alice
rimane in silenzio e
continua a fissarmi.
-E
poi sei stata tu a dire che
dovevamo diventare “amiche” e
spiattellarci…anzi no, com’è che hai
detto?Scambiarci reciprocamente informazioni che riguardavano la vita
di Heric,
e ora fai la sostenuta perché ti sto chiedendo
spiegazioni.Un po’ incoerente da
parte tua, non trovi?
Elementare
Watson!Mi complimento
con me stessa per la brillante deduzione, nonché con la mia
innata capacità di
improvvisare in ogni situazione.
-Okay
mi hai convinto,vuoterò il
sacco a patto però che anche tu sia onesta e sincera con me.
-Meglio
parlarne davanti a una
bella tazza di caffè.-dico ridendo e almeno su questo vedo
che per la prima
volta ci troviamo d’accordo.
Mezz’ora
dopo, con la caffeina
che, entrata in circolo, sta già rilasciando i suoi effetti
benefici, ci
sediamo sul divano, mentre la piccola Lexie nel porte-enfant
è tutta presa da
un giochino di plastica colorato che pende sulla sua testa.
-Allora
da dove comincio?-mi
chiede retoricamente, e mi sembra piuttosto nervosa.-In
realtà non è che ci sia
molto da dire.-fa ancora una pausa e poi abbozzando un sorriso, forse
dettato
dal nervosismo, continua a
parlare.-Sono
cresciuta in un quartiere malfamato di San Diego.Mio padre non
l’ho mai
conosciuto perché a detta di mia madre è fuggito
con una polacca subito dopo
aver saputo che lei era incinta.Così sono cresciuta solo con
mia madre e fin da
ragazzina ho fatto i lavori più svariati per portare un
po’ di soldi a casa.A
sedici anni poi ho cominciato a
fare la
barista e lì ho conosciuto un bel ragazzo, di quelli che
fanno sognare tutte le
ragazze, soprattutto quelle che non
hanno molte prospettive, il classico ragazzone ben vestito, gentile e
galante.Inizialmente
per me non era che il principe azzurro inavvicinabile, che io,ragazzina
squattrinata, potevo limitarmi ad osservare estasiata .Poi
però lui ha
cominciato ad interessarsi a me e a venire al bar tutte le sere solo
per
vedermi e stare in mia compagnia.Mi aveva riempito la testa di
chiacchiere su
come sarebbe potuta essere la nostra vita insieme, mi aveva fatto
toccare il
cielo con un dito, fino a che una sera io, ormai cotta a puntino, ci
sono
caduta e siamo andati a letto insieme.Ho scoperto dopo qualche tempo di
essere
rimasta incinta e ti confesso che per me era stata una notizia
splendida perché
ingenuamente pensavo che questo sarebbe stato il primo passo per una
lunga e
felice vita insieme.Niente di più stupido!Infatti
esattamente come mio padre,
anche lui, dopo aver saputo del bambino, mi ha mollato e da allora non
l’ho più
rivisto.-mi dice con amarezza.
Oddio!Quindi
Heric non è il padre
naturale di Ben!Ecco perché il bambino parlava di
papà di ricambio…
-Tutte
le donne del quartiere,
compresa mia madre, mi dicevano di abortire o di dare
il bambino in adozione, ma io ho sempre
pensato che sarebbe stato profondamente ingiusto far sì che
questo bambino pagasse
per i miei errori, così ho lasciato tutta la mia vecchia
vita e sono partita
per Los Angeles.Ed è li che per mantenere me e Ben ho
cominciato a fare la
modella di intimo per circa tre anni, poi per fortuna ho trovato lavoro
come
segretaria presso un importante centro di riabilitazione del dottor
Burns, ed è
lì che ho conosciuto Heric che si era recato lì
per un controllo.Non so se lo
sai ma diversi anni fa Heric è stato operato al braccio e ha
rischiato di
perdere per sempre l’uso della mano destra.
I
ricordi di quel periodo buio
tornano a infestare la mia mente e una grande tristezza mi sale fino
alla bocca
dello stomaco mentre le lacrime cominciano a bagnarmi le gote ed io non
riesco
a fare niente per impedirlo.
-Sana
cos’hai?
Non
voglio piangere davanti a
lei, non voglio…
*
“Marzo” di Giorgia.
Salve a tutti!Prima che
tutti mi diate addosso voglio dire che
stavolta l’enorme ritardo nell’aggiornamento
è stato dovuto a cause di forza
maggiore, cioè problemi col portatile e anche con microsoft
word…insomma casini
vari che mi hanno fatto fare una bruttissima figura con tutti voi che
state
leggendo la storia.
Vi chiedo ancora una
volta scusa!Per quanto riguarda quello che dice
Alice alla fine della storia,riguardo all’operazione di
Heric, mi rifaccio al
manga, per ulteriori chiarimenti sono a vostra disposizione!
Comunque spero di
essermi fatta perdonare con questo capitolo ricco
di rivelazioni!A VOI l’ardua sentenza!A
presto!(speriamo…)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** capitolo 8 ***
“Ore che lente e
inesorabili attraversano il
silenzio del mio cielo
per
poi nascondersi ad un tratto
dietro
nuvole che straziano il
sereno”
Con gli occhi
ancora chiusi, ma in stato semicosciente , mi
accorgo che un fascio di luce proveniente dalla finestra mi porta a
strizzare
le palpebre ed io ancora intontita ci metto un po’ per
riattivare le mie
sinapsi.Riapro a fatica gli occhi e guardo sotto il lenzuolo che mi sta
coprendo, e capisco
di essere senza vestiti.
Arrossisco.
Mi volto a
guardare l’altro lato del letto.
Vuoto.
Lui se ne è andato.
Beh, ma cosa mi
aspettavo?
Però
è successo davvero.
I muscoli del
mio viso si tendono in un sorriso.
Avvicino il
cuscino su cui si è adagiato lui stanotte e non
posso non notare che nonostante il breve contatto già
profumi di lui.
Mi guardo
intorno aspettando chissà cosa, o chissà chi, ma
ovviamente non accade niente.
Sono rimasta
lì seduta non so per quanto tempo.
Anzi no, lo
so.Fino a quando ho sentito gli strepiti della
bambina provenire dalla stanza di fianco alla mia.
*“Nuvole
e lenzuola” dei
Negramaro.
Hello
people!
Allora
non sono impazzita anche se so che
starete pensando tutti il contrario…
Questo
breve momento di Sana mi serve per farvi
capire delle cose, nel prossimo capitolo(che sto già
scrivendo e sarà
pubblicato a breve) si riprenderà dal punto in cui
è stato interrotto il
capitolo precedente.
Fatevi
sentire, vi prego!Un bacio a tutti!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** capitolo 9 ***
Sana…
“Con
te lo so sempre così
rimesci
pianti e sogni e poi li butti via,
con
te lo so non smette più
la
rabbia dei ricordi e vomito la mia allegria…”
L’acqua
della doccia continua a scorrermi sulla pelle.
Ed
io spero che sia in grado di lavar via questa
sensazione che mi serra lo stomaco e che in realtà dovrebbe
essere una
sensazione spiacevole,dato che quello che ho fatto stanotte
è
certamente un gesto riprovevole,inaccettabile,assurdo,
irrazionale…sbagliato?
No.Sbagliato
no, visto che sarei un’ipocrita se
davvero dicessi che non dovevo e non volevo, perché io ero
cosciente e
volevo farlo.Sono cinque anni che aspetto di essere di nuovo
stretta da lui…
Chiudo
gli occhi ed è come se riuscissi a sentire la
carezza dolce e tenera del ricordo di questa notte.Poi però
si materilizza
nella mia mente l’immagine di Alice, e questo mi porta ad
aprire gli occhi di
colpo.Così ripenso anche a quello che è successo
ieri pomeriggio, quando lei
dopo avermi fatto quelle rivelazioni shock , come se niente fosse, si
è
congedata da me dicendo che doveva scappare a riprendere il
figlio, ma
che il discorso non era affatto chiuso, ma solo
rimandato.Ciò significa
che la biondina non ha affatto rinunciato a sapere come sono
andate le
cose tra me ed Heric…
Bah…
Tra
l’altro prima che succedesse tutto questo gran
casino, ero anche in preda a un certo entusiasmo
perché sapevo che fra
pochi giorni sarebbe arrivato il mio fidanzato:Charles Lones.
Una
fitta dolorosa mi attraversa il cuore.Ciò che ho
fatto stanotte è stato imperdonabile, perché ho
tradito l’unica persona al
mondo che mi ama e che mi ha sempre amata in maniera
incondizionata.Forse
anche troppo, visto che cinque anni fa subito dopo aver rotto con
Heric, si è
presentato a casa mia, mi ha abbracciata, ha asciugato le mie lacrime e
mi ha
detto delle parole che non scorderò mai.
-Ora
smetti di piangere, ci sono io con te e sono
pronto a giurare che non ti lascerò mai, qualunque cosa
accada.Permettimi di
starti vicino, di proteggerti, di amarti.Non pretendo che tu debba
amarmi come
ami lui.Sai, mi ci sono voluti molti anni, ma
finalmente ho capito che
non ha senso la competizione tra me e lui, perché il vostro
è un rapporto
talmente assurdo, ma nello stesso tempo talmente grande che
nessun essere
al mondo, neppure io, che ti amo più della mia stessa
dignità,potrà mai
capire.Ma soprattutto non ci potrò mai competere,
perché sarebbe una battaglia
persa in partenza.Ora che ti ho qui davanti a me, distrutta,annientata
e
ferita,l’ho capito.
Però
ti prego, per me ma anche per te, di provare ad
amarmi come puoi, non ti chiedo altro. -
E
da quel momento ci ho provato sul serio ad
innamorarmi di lui, della persona più dolce, altruista e
generosa del mondo, e
sinceramente credevo(o forse mi illudevo…) di esserci
riuscita, fino a quando
neanche due mesi fa quel ... quel… quel…
sì , insomma LUI è ripiombato nella
mia vita.
Ed
io sono una stupida perché in realtà so bene
dentro
di me che quello che è accaduto tra noi non è
significato niente.
Assolutamente
niente.
L’avventura
di una notte.
Sì
è solo quello.
Sesso
occasionale, cioè non proprio occasionale dato
che si tratta del mio ex fidanzato.Ma pur sempre una cosa senza
importanza e
soprattutto senza conseguenze.Non è cambiato niente,
è rimasto tutto invariato.
Insomma
Heric ha fatto semplicemente quattro ore di
viaggio per..già per che cosa?Per raggiungere me?
Cavolo
mi esplode la testa!
E
la colpa è solo sua!Si è presentato qui nel cuore
della notte con la solita faccia impassibile dicendo che era venuto
solo per
accertarsi di come stava Lexie.
E
c’era bisogno di fare 430 chilometri per fare
questa verifica?
Non
poteva semplicemente farmi una telefonata?Tanto
più che proprio l'altra mattina mi aveva chiesto il numero
del cellulare.
Troppo
semplice!Lui che fa?Si precipita qui per chissà
quale assurda ragione e dopo neanche cinque minuti mi spinge vicino
alla porta
del soggiorno, mi bacia in maniera per niente casta, e da lì
non ci ho capito
più niente.La mia mente si è annebbiata e in men
che non si dica ci siamo
ritrovati in camera da letto.E la cosa più assurda
è che non solo in quel
momento non ho pensato minimamente che fosse un errore, ma non lo penso
neppure
ora.Lo so, sono una persona ignobile.
Charles
non mi merita.
-Io
non sono mai stato qui.
Queste
sei misere parole pronunciate da Heric qualche
ora fa mi hanno colpita come uno schiaffo in pieno viso, mi hanno fatto
davvero
male, più del mio senso di colpa.Razionalmente so benissimo
che ciò che è
accaduto fra noi deve rimanere un segreto, eppure sentire da lui quelle
parole
mi ha fatto sentire prima usata e poi messa da parte.
Possibile
che io per lui sia stata solo una scopata
fuori programma?
Heric…
“Ciao
maledetto ciao
perché
si muore già senza combattere…”
Cazzo,
cazzo, cazzo!
Che
cazzo ho fatto?
Cosa
diavolo mi è passato per la mente?
Cosa
diavolo pensavo di ottenere?
In
realtà se c’è una cosa che è
evidente è il fatto
che io non abbia affatto pensato.
Mi
è bastato sentirla due minuti ieri pomeriggio per
non capire più niente.In quel momento avvertivo nitidamente
che la mia mente
era del tutto offuscata e che non riuscivo più a produrre
pensieri
sensati.Sentivo solo dentro di me bruciante, il desiderio di
stringerla, di
baciarla e farla mia.E così ho assecondato questa smania che
mi cresceva dentro
e in maniera del tutto insensata, sono piombato da lei in piena notte,
l’ho
spinta contro il muro e poi da lì ho ricordi molto
confusi.Dopo un po’ di
tempo,quando cioè le mie funzioni neurologiche
sono tornate più o meno in
sesto, mi sono ritrovato Sana che dormiva placidamente accoccolata tra
le mie
braccia e con la testa appoggiata sul mio petto, e i nostri vestiti
cosparsi
per tutta la stanza.
Eravamo
solo noi due, proiettati in una specie di
universo parallelo, dove tutto andava bene per il semplice fatto che
eravamo
insieme.
Porca
puttana!Ma che razza di pensieri sono?
Io
e Sana di nuovo insieme?Devo essere impazzito!
Dov’era
la mia ragione quando come una furia mi sono
avventato sul volante della mia auto e sono corso a razzo da lei?
E
soprattutto dov’era il mio buon senso quando non ho
esitato un istante a tradire la mia compagna?
Alice
non si merita tutto questo e neanche Ben.Loro
hanno bisogno di me.Io ho fatto una scelta cinque anni fa e ora non
posso
mandare tutto a puttane per uno stupidissimo istinto.Gli ormoni devo
riuscire a
tenerli a freno, e che diamine!Non sono mica un adolescente in preda a
una
crisi ormonale?
Eppure
quando io vedo quella stupida ragazzina egoista
non sono più in grado di mantenere i nervi saldi!
Ma
io non posso e non devo lasciare Alice per correre
dietro ad un’assurda fantasia.E’ stato un banale
errore.
Cazzo!Tutti
sbagliano!L’importante è riconoscere gli
sbagli e porvi rimedio,giusto?
Almeno
questo è quello che ho letto su una
stupidissima rivista di psicologia!Che ne sanno poi questi esperti da
strapazzo
dei casini della mia vita?
Oh
merda!Basta, basta, basta!Devo tornare in me, non
posso continuare a tormentarmi così.
Stanotte
è stato uno sbaglio che non dovrà mai
più
ripetersi, e sono certo che anche Sana la pensa allo stesso modo.In
fondo se
non sbaglio lei e quel damerino di Lones stanno ancora insieme, per cui
fine
della storia.E’ inutile che io continui a pensarci, dato che
sono più che certo
che a quest’ora Sana avrà già
dimenticato tutto…
“Con te lo so finisce qui
l’inizio di un
amore che ci guarda andare via”.
*“Maledetto
ciao” di Gianna Nannini.
Ciao
ragazzi!Come da me promesso sono
stata più celere nell’aggiornamento anche
perché devo ammettere che il capitolo
si è praticamente scritto da sé,anche se non sono
del tutto convinta dei
risultati.Forse sono stata un po’ scurrile nella parte di
Heric ma era secondo
me il modo per far capire la sua confusione mentale e spero di esserci
riuscita.Inoltre ho deciso di mettere questi due personaggi a confronto
riguardo
alla loro “situazione” per far capire la differenza
dei due punti di
vista.Spero vivamente che vi sia piaciuto il capitolo e che mi facciate
sapere
le vostre opinioni riguardo alla storia.Che altro ancora?Un
grazie a
tutti coloro che impiegano un po’ del loro tempo per
lasciarmi un commento,a
quelli che hanno inserito la storia tra le preferite o le seguite e un
grazie
anche a chi ha solo letto!A presto!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** capitolo 10 ***
“Don't go changing, to try and please
me
You never let me down before…”
Ti
prego non
cambiare
non mi hai mai deluso prima…
“I wouldn't leave you in times of
trouble
We never could have come this far
I took the good times, I'll take the bad times.
I'll
take you just the way you are…”
Non
ti ho
lasciato nei momenti difficili
non saremmo potuti arrivare cosi lontano
ho vissuto I bei giorni, vivrò anche I giorni cattivi
Ti accetterò semplicemente cosi come sei…
“I want you just the way you
are.”
Voglio
te
semplicemente cosi come sei…
Sorrido.
Tra
meno di mezz’ora sarò da lei.
Sorrido
ancora.
Ogni
volta che mi capita anche
solo di pensare a lei mi metto a
sorridere come un bambino.
Com’è
possibile che su sei
miliardi di persone sulla faccia di questa Terra, solo Sana riesca a
farmi questo
effetto?
Siamo
stati lontani quasi due
mesi a causa del mio lavoro e a causa del suo
“imprevisto” e ora che sto
tornando da lei, non sto più nella pelle.
Io
non riesco a vivere senza Sana
è questo il mio problema fondamentale, ci combatto da una
vita, ma niente.
D’improvviso
mi passa per la
mente lui, quello che è stato la causa dei miei guai per
anni:Heric Akito.
Sbuffo.
E
se Sana fosse tornata in
Giappone per rivederlo?E se Heric
e Sana
finissero per tornare insieme?
Scuoto
vigorosamente la testa e subito
dopo mi guardo intorno,sperando che
nessuno dei membri dell’equipaggio del mio
jet privato mi abbia visto, dato che non ho la minima intenzione di
passare per
uno squinternato.
Già
e io diventerei davvero pazzo
se Sana dovesse lasciarmi.
Ma
io non devo pensarci.Ora lei
sta con me, vuole me, ed è innamorata di me.
Non
lo dico per autoconvincermi,
ma perché lo penso sul serio.
Quella
con Heric è una storia
chiusa, che riguarda il passato, me l’ha detto lei stessa in
più di
un’occasione.E’ tutto finito, senza più
strascichi …
Voglio
dire, è stato lui a
lasciarla cinque anni fa e solo io so quello che Rossana ha passato per
colpa
di quell’imbecille.Se solo ce l’avessi davanti ora
… non risponderei delle mie
azioni!
Fortuna
che non sono mai stato un
tipo violento!Ma per Sana sarei pronto anche a gettarmi nel fuoco, per
cui
rischierei anche di farmi spezzare le ossa da lui.
Eppure
ancora oggi non faccio
altro che domandarmi come abbia potuto lasciare la donna più
incredibile e straordinaria
che esista al mondo.Io credevo, anzi ero straconvinto che Heric fosse
perdutamente innamorato di Sana fin da quando erano bambini e invece
poi di
punto in bianco l’ha mollata…bah.
Sana
non mi ha mai voluto spiegare
il motivo, anzi, a suo tempo, mi disse che di preciso non sapeva
nemmeno lei il
motivo di questa rottura,che a giudicare dalla sua reazione, deve
essere
arrivata come un fulmine a ciel sereno.
Più
che altro,io mi chiedo Heric
dove abbia trovato la forza per farlo, perché io non ne sare
stato mai capace,
così come non sono stato in grado di lasciarla andare
nemmeno quando loro due
stavano insieme.
Non
riuscivo a farmene una
ragione per cui scioccamente sono fuggito.
Ma
non ho ottenuto niente.
Se
fuggire fosse la soluzione io
sarei fuggito da Sana molti anni fa, senza tornare mai più.
E
invece più fuggi, più
inevitabilmente il dolore ti viene a cercare e ti investe in
pieno.Purtroppo non
esiste nessun posto, nemmeno in capo al mondo, che possa fungere da
scudo e che
riesca a proteggerti.
Per
questo sono tornato da lei e
per questo coraggiosamente, o forse vigliaccamente, dopo la fine della
loro storia
ho fatto di tutto per costruire
il
nostro rapporto di coppia(perché sulla nostra amicizia non
ho mai avuto il
minimo dubbio)su basi solide.E spero che in questi cinque anni Sana
abbia
davvero imparato ad amarmi.
-Signor
Lones tra pochi minuti
saremo nell’aeroporto di Tokyo.-mi dice l’hostess
gentilmente.
-Benissimo,
grazie.
Anche
perché, ben
presto, ho intenzione di consolidare il
nostro rapporto.
Estraggo
dalla mia tasca una
scatolina di velluto e la apro.
Sorrido
di nuovo perché penso che
questo piccolo oggetto di metallo sarà in grado di legarci
per sempre…
I said I love you and that's forever
And this I promise from the heart
I could not love you any better.
I love you just the way you are.
Ti
ho detto che ti amo e per sempre
é questa é una promessa dal cuore
non potrei amarti di più
Ti amo semplicemente così come sei.
*“Just the way you are” di
Barry White.
Ave
a tutti voi!Avete notato il colore rosso???Si
vede che siamo in prossimità del Natale…ahahahah.
Ok
torno di nuovo in me!Come state?Io non posso
dirvi nulla di particolare, sempre le solite cose…si
studia(ahimè poco…), si
esce e si pensa ai preparativi per il Natale, una festa che io adoro!
Questo
è un altro capitolo di transizione, che mi
serviva per introdurre un personaggio che sarà molto
importante ai fini della
storia…ma non vi dico altro perché per sapere
come va a finire dovete leggere
tutti i capitoli!Un bacio, un grazie a tutti voi che mi seguite e
tantissimi
auguri di un sereno e felice Natale e di uno scoppiettante 2010!!!
Ps.Un
bacio particolare a Ghisola e tanti auguri di
buon compleanno, anche se te li farò da vicino!Ricordati che
io ci sono sempre
per qualunque cosa, ti voglio bene!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** capitolo 11 ***
Ave gente!Allora
questa volta prima di farvi passare
direttamente alla lettura voglio dirvi giusto due parole: innanzitutto
perdonatemi per questi mesi di silenzio!In realtà ci sono
due stringenti
motivazioni che mi hanno impedito di aggiornare : in primis mi sono
laureata ad
ottobre e dunque per riuscirci ho veramente fatto una lotta contro il
tempo;in
secondo luogo mi è del tutto mancata
l’ispirazione. Ora, non ho la presunzione
di dire che questo capitolo sia venuto bene, però posso
dirvi che mi è piaciuto
scriverlo e che mi sono divertita in prima persona. Non voglio
annoiarvi
ulteriormente né fare promesse di scadenze che non so se
riuscirò a rispettare,
dato che ho subito cominciato la specialistica e continuo ad essere piuttosto impegnata. Adesso
la smetto sul
serio, vi lascio
alla lettura e spero
che sarete numerosi come in passato, nonostante le snervanti attese ( e
vi
capisco bene perché qui su efp sono sia un’autrice
che una lettrice!).Un grazie
speciale a tutti coloro che hanno letto finora e che spero continuino a
farlo!
Le
tipologie di
giornate, per le persone normali, si dividono in due categorie: quelle
in cui a
un certo punto succede qualcosa di fantastico che non solo cambia in
positivo
il tuo umore ma che ti consente di affrontare il “triste
mondo” con un piglio
diverso. E le giornate, consentitemelo, di merda … quelle in
cui tutto va
storto e per una stranissima e a me ignota ragione, ogni cosa ti si
ritorce
contro e di conseguenza il
tuo umore già
profondamente basso finisce per arrivare nel punto più
profondo delle viscere
della terra.
A
questo punto si
potrebbe obiettare che esistono anche giornate in cui non accade
pressoché
nulla e dove tutto scorre liscio senza particolari problemi. Certo,
questo può
valere per una persona normale, ma non se sei Rossana Smith!Beh in
questo caso
tutte le calamità naturali sono pronte a scatenarsi! Sto
esagerando?Non credo
proprio!
Ma
da quando sono
diventata così pessimista e disfattista?
Occhio
e croce da
quando negli ultimi tempi sono successi avvenimenti dei quali non
riesco a
darmi una
spiegazione ragionevole o
comunque in qualche modo sensata; non ultimo ciò che
è successo due giorni fa
con Heric che si è catapultato qui, mi ha sedotta
(vabbè ormai sono entrata nel
melodramma!) e dopo,come se non fosse accaduto nulla, se
n’è andato lasciandomi
imbambolata come un imbecille.
Conclusione:
oggi sono
di umore nero!
Suonano
il campanello:
non può essere! E’ di nuovo lui, Heric!
Sì certo deve essere lui che torna sul
luogo del delitto!Oh mamma!E ora che faccio?
Ci
sono!Mi fingo morta!
Oddio!Sono
impazzita!
Okay
allora vorrà dire
che farò finta di non essere in casa.
Di
nuovo il campanello.
E’
anche
impaziente!Faccio due o tremila respiri profondi per cercare di
calmarmi, poi
prendo Lexie in braccio per impedirmi di fare gesti insani, e scendo al piano di sotto.
Senza guardare
dallo spioncino, apro.
-Cosa
diavolo ci fai q…
-Ehm...anche
un
semplice buongiorno sarebbe bastato!- mi dice un tantino perplesso il
ragazzo
che ho accolto nel peggior modo possibile e che non se lo merita
affatto:
povero Charles.
-Amore
scusami ti avevo
scambiato per…ehm… per il postino!
-Eh?
-Beh
da un paio di
giorni è diventato piuttosto insistente e io…okay
ma lasciamo stare!Entra entra
e mettiti comodo!- dico, strappandogli di mano il cappotto e
spingendolo a
forza verso il salotto con la mano libera che ho a disposizione.
Lui
di colpo si ferma e
si china verso la bimba prendendogli le manine.
-E’
questa la
meraviglia di cui mi hai parlato?- mi chiede sorridente.
-Già
è stupenda!
-E
tu cosa mi
racconti?Che hai fatto di bello in questi due mesi in cui siamo stati
lontani?-
fa una pausa poi
perplesso comincia a
guardarmi.-Fammi indovinare: qualcosa che preferirei non sapere!- e nel
dirlo
comincia a ridere della grossa.
Cavolo!Qualcosa
di
molto simile a un ago sta punzecchiando con insistenza il mio cuore, ma
non so
bene definire cosa sia.
-Mi
sei mancata da morire,
nemmeno immagini quanto!Non ho fatto altro che pensarti!- e queste
parole dette
con infinita dolcezza, come solo Charles sa fare, trasformano
l’ago in una
spada affilata che affonda sempre più implacabile in quello
stupido muscolo che
ho nel petto. Ora sì che so dare il nome a ciò
che mi sta succedendo: si chiama
senso di colpa…
Qualche
ora più tardi
dopo aver fatto sistemare Charles nella stanza degli ospiti, e aver
messo Lexie
a nanna nella culla, approfitto di questa pausa per sedermi sul divano
in
salotto. Mi passo stancamente una mano sul viso e sospiro: come
farò a guardare
il mio fidanzato negli occhi senza aver costantemente la voglia di
sprofondare?
-Ecco
quello che ha
ordinato gentile signorina!
Riapro
immediatamente
gli occhi e guardo verso Charles con un vassoio in mano che mi porge la
cioccolata calda con i biscotti.
-Anche
se non ho
ordinato nulla, accetto volentieri l’ordinazione!- dico
ridendo e dandogli un
bacio a fior di labbra. –Sei di gran lunga più
dolce della cioccolata!
Lui
mi sorride e si
siede a sua volta sul divano senza distogliere lo sguardo da me, che mi
sto
ingozzando in maniera indicibile, neppure per un istante.
-Sei
buffa!
-Perché?-gli
chiedo
distogliendo per un momento gli occhi dal liquido bollente.
-Hai
il viso tutto
sporco!
-Uffa,
invece di
prendermi in giro passami un tovagliolo!-dico seccata.
-Ho
un modo migliore.-
e nel dirlo mi toglie la tazzina dalle mani e comincia a baciarmi
attorno agli
angoli della bocca. Poi mi fa stendere sul divano e in un attimo lui
è sopra di
me, che mi stringe, mi accarezza, mi sfila i vestiti e poi…
Beh
il resto si può
immaginare facilmente!
Dopo
aver fatto l’amore
rimaniamo abbracciati e io dopo un po’ appoggio la testa sul
suo petto che si
muove con un ritmo regolare, segno del fatto che deve essersi
addormentato. Mi
volto verso di lui e vedo che effettivamente dorme beatamente come un
bambino.
Ha l’aria serena e rilassata, mentre io continuo a sentirmi
un verme. Non credo
che riuscirò a restare con questa spada di Damocle sulla
testa ancora per
molto…
Ma
in un attimo mi
tornano alla mente le parole di Heric: Io
non sono mai stato qui. Ottimo!Lui potrà anche
dire di non essersi fatto
più di 400 chilomentri per stare con me e mentire
spudoratamente alla sua bella
Barbie, ma io non so se riuscirò a fare altrettanto.
-Ehi
Sana, mi ascolti?
Sobbalzo.-Mi
hai
spaventata!
-Non
ti eri accorta che
mi ero svegliato?Ti sto chiamando da un bel po’!
-Scusami
ero
soprapensiero.
-Non
fa niente!- mi
dice rassicurante, poi si alza e sparisce come un fulmine nella camera
degli
ospiti.
-Dove
vai?- gli chiedo
ancora stesa sul divano.
-Ferma
lì non ti
muovere, torno subito!
-Mi
devo preoccupare?
Charles
non mi risponde
e io di rimando mi alzo e cerco di recuperare almeno la mia biancheria.
Poi
ad un tratto eccolo
venire verso di me con due bicchieri di champagne adagiati su un
vassoio. Sì,
esatto stile Beautiful.
-Charles
ma che cosa…
-Shhh!-mi
dice
mettendomi un dito sulla bocca.-Brindiamo a noi due e al nostro amore.
Entrambi
solleviamo i
calici ( che tra l’altro deve essersi procurato prima di
venire perché qui in
casa non ce ne sono) e brindiamo. Eppure nonostante
l’atmosfera magica, lo
champagne e tutto il resto non riesco per niente ad essere tranquilla,
anzi ho
uno strano presentimento…
-Non
hai guardato
attentamente sul vassoio.-mi fa presente indicandomi una scatola di
velluto
posta lì sopra.- Sei sempre la solita sbadata!
Incredula,
come un
automa sollevo l’astuccio e mi porto il suo contenuto agli
occhi. Oh mio Dio!
-Rossana
Smith mi vuoi
sposare?
Torno
a ripetere: oh
mio Dio!
Ecco
quella che si
definisce una giornatina alla Rossana Smith: 24 ore che fanno
più danni di una
guerra nucleare.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** capitolo 12 ***
I
nostri ricordi
Possono essere belli
ma alcuni sono a dir poco spaventosi…
Mentre moriamo entrambi
Con la testa tra le mani mi siedo e piango…
Our memories
Well they can be inviting
But some are altogether mighty
frightening
As we die
both you and I
With my head in my hands
I sit and cry...
Mi
giro e mi rigiro continuamente
nel letto. Eppure nonostante io abbia provato tutte le posizioni
possibili,
proprio non riesco a dormire perchè ciò che
è accaduto poco più di un paio d’ora
fa continua a tormentarmi.
Mi alzo facendo attenzione a
non svegliare
Charles che dorme accanto a me nella stanza di Terence e Alyssa, e mi
dirigo in
cucina per preparami una bella camomilla. Nel riempire la teiera con
l’acqua,
osservo il riflesso luccicante del diamante incastonato sul mio anello:
splendido non c’è che dire.
Eppure
mi pare che pesi
tonnellate…
Charles
è perfetto: gentile,
educato, onesto, sincero, altruista, professionale, romantico, galante,
elegante, raffinato, intelligente, simpatico e Dio solo sa quanti altri
milioni
di aggettivi…
E
ora non so proprio cosa diavolo
fare!
Gli
ho detto che ora mi serve un
po’ di tempo per risolvere la situazione con Lexie e che
nonostante fossi al
settimo cielo per la sua proposta, ne avremmo riparlato a tempo debito.
Insomma
a conti fatti non gli ho dato una risposta, e del resto come avrei
potuto
farlo?Ho una tale confusione in testa che non riesco nemmeno a pensare
alle cose
più banali, figurarsi una proposta di matrimonio!
Verso
la camomilla nella tazza e
spero vivamente che questo liquido possa giovarmi e farmi rilassare.
Sento
il mio cellulare squillare
e vedo il nome di Heric che lampeggia sul display. Immediatamente
sollevo lo sportellino.
-Pronto
Heric!-dico allarmata.
-Ciao.
-Ma
sono le tre del mattino!E’
successo qualcosa?-chiedo agitata.
-So
bene che ore sono!E comunque
mi sembra di capire che io non sia il solo a stare sveglio.-mi risponde
placidamente.
-Guarda
che stavo dormendo ed è
stata una certa persona a svegliarmi nel cuore della notte!-mento senza
sapere perché.
-Smettila
di dire sciocchezze,
quando dormi realmente non ti svegliano nemmeno le cannonate. Dopo
quindici
anni di conoscenza dovrei saperlo, non credi?
-Hai
chiamato solo per il gusto
di farmi arrabbiare?
-Vorrei
poterti dire di sì e
invece c’è anche un altro motivo: sono riuscito a
qualificarmi.-mi dice con un
tono che sembra neutro, ma che so, nasconde tanta soddisfazione.
-Uao!-
un urlo assordante si
propaga per la stanza - Non posso crederci!Allora
congratulazioni!Bravissimo!
-Sana,
dannazione!Mi hai quasi
spaccato un timpano!Guarda che mi sono solo qualificato, non ho mica
vinto le
olimpiadi!
-Brutto
antipatico, volevo solo
mostrarti il mio sostegno!E sono veramente felice per te!- sento una
piacevole
sensazione di benessere che invade il mio corpo: sarà merito
della camomilla o
del fatto che per la prima volta dopo cinque lunghi anni riusciamo
ancora a
parlare e battibeccare come i cari vecchi Heric e Sana?
-Un’ultima
cosa ritorno domani,
quindi posso riprendere di nuovo il mio turno con Lexie.
-E
quando dovrai ripartire?
-Credo
tra un paio di mesi.
-Heric?
-Dimmi.
-Posso
farti una domanda, che
credo non riuscirei a farti se ti trovassi faccia a faccia con me?
-Sana
ma con chi stai parlando a
quest’ora?- mi chiede Charles
ancora
mezzo intontito interrompendo una conversazione molto pericolosa da
svariati
punti di vista. Cavolo!Devo averlo svegliato con il mio urlo.
-Ehm…con
Funny!
-Cosa?
Ma sono le tre del mattino!-
mi dice poco convinto.
-Sì
Charles, ma
dimentichi che lei si trova in
Italia e quindi ci sono parecchie ore di differenza a causa del fuso
orario!-
per tutte le bugie che sto dicendo quando morirò
andrò direttamente tra le
braccia di Lucifero!
-Ah
capisco.-mi dice lui
sbadigliando.
Credo
che per fortuna sia
riuscita a cavarmela, almeno stavolta!
-Allora
io torno su a dormire.
Tiro
un sospiro di sollievo e
avvicino di nuovo la cornetta all’orecchio.
-Che
ci fa lui qui?-mi chiede
Heric in tono improvvisamente brusco.
-Si
da il caso che Charles sia il
mio fidanzato!E questi non sono affari tuoi!-gli grido arrabbiata
più con me
stessa che con lui.
-Oh
certo!Allora se non hai nulla
da nascondere perché ti sei inventata la telefonata con
Funny?Non potevi semplicemente
dirgli che stavi parlando con me?
A
volte Heric sa essere più
ottuso di un mulo.-Avrebbe frainteso.-dico cercando di rimanere calma.
-Avrebbe
frainteso cosa? Non sono
mica il tuo amante!
-Oh
questa è bella!Allora se hai
la coscienza pulita dimmi se conosci il genio che
si è fatto 400 chilometri per venire da me
l’altra notte?
-E’stata
una cosa senza nessuna
importanza, credevo avessimo già chiarito. Sana siamo adulti
ormai:siamo andati
a letto insieme, punto.
-Ti
giuro che non capisco.
-Non
c’è niente da capire
infatti. L’abbiamo fatto perché lo volevamo
entrambi, abbiamo assecondato le
nostre pulsioni e i nostri ormoni. -
parla come se fosse la voce narrante di un documentario.
La sua
indifferenza mi fa infuriare e anche se mi costa ammetterlo, mi ferisce
molto.
Non
riesco a parlare, sono
letteralmente paralizzata.
-E
poi io sono impegnato con
Alice e tu a quanto pare col damerino, quindi ammettiamolo è
stata solo una
scopata…per entrambi.
All’improvviso
,non so da dove,
trovo la forza di riscuotermi -Mi trovi perfettamente
d’accordo.- guardo l’anello
che mi unirà per sempre ad un altro uomo.-Non voglio rubarti
altro tempo
prezioso, ma una cosa ci tenevo a fartela sapere: mi sposo.
E
detto questo chiudo la
telefonata, e non posso impedire alle lacrime di inondarmi il viso.
Devo
smetterla di fingere ciò che siamo...
Tu ed io…
I
gotta stop pretending
who
we are...
You
and me...
*No
doubt –
Don’t speak.
Ciao
a tutti!!!!Come va?Mi sorprendo di me stessa
per quanto sia stata celere nell’aggiornamento, ovviamente
per i miei
canoni.Che dirvi? Ci sono rimasta un po’ male
perché da un po’ di tempo solo
pochissime persone mi hanno fatto sapere i loro pareri sulla storia e
questo mi
lascia pensare che non stia piacendo…Ma non voglio
annoiarvi, mi limito a
salutarvi e ad augurarvi buon natale!Non so se riuscirò ad
aggiornare entro
dicembre, per cui auguri a tutti voi!!!Baci!
*un
bacio in più a Ghisola!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
Il tempo
non ha limiti
non
passa per dividerci
è un
pretesto sai che non basta mai per difenderci...
-Mi sposo.
-Come? - ma immediatamente
mi rendo
conto di stare parlando da solo: quella stupida ha già
riattaccato.
Mi sposo.
Come
sarebbe a
dire?
Mi sposo.
Questo
l'ho capito,
ma come sarebbe a dire?
Mi sposo.
Cazzo
smettila!Ma
con chi diamine sto parlando?Adesso comincio anche a sentire delle
voci...cosa mi sta succedendo?
Senza
pensarci
ancora, prendo il mio borsone, la giacca, le chiavi della mia auto e
scendo le scale veloce come un razzo.
Sono
sconvolto!Ma
poi perché sconvolto?Che diritto ho io di essere
così turbato e
diciamola tutta così incazzato?
Mi sposo.
Questo
lo so,
maledizione!Ma perché mi sento così?In fondo
dovevo
aspettarmelo...quel cretino di Lones avrà anche organizzato
la
cenetta romantica e tutte le altre stronzate di rito che fanno
impazzire le donne, e poi gli avrà fatto una proposta di
matrimonio
epica, sdolcinata e melensa come solo quel damerino sa fare!
Ma in
fin dei conti
a me cosa importa?
Forse
sono un po'
agitato perché Sana è stata la MIA donna per
tanto di quel tempo
che non riesco più nemmeno a quantificarlo, con la quale ho
condiviso tutte le esperienze possibili e alla quale mio malgrado
sono molto legato.
Mi
correggo, sono
stato molto legato e che ho amato come non avrei creduto possibile.
Sospiro.
Ovviamente
tutto questo accadeva in passato.
Metto
in moto la
macchina e pigio il piede sull'acceleratore, diretto verso casa.
Mi sposo.
Anzi
no, sarà
meglio che prima di andare a casa vada a sfogarmi nella mia palestra,
dato che ho assoluto bisogno di tirare calci e pugni e possibilmente
di spaccare la faccia a qualcuno.
Guido
ascoltando la
radio nella mia auto a tutto volume, sperando che il rumore
assordante della musica mi impedisca di sentire questa voce da oca
starnazzante che continua a rimbombarmi nel cervello.
A me
non importa
niente del fatto che quei due si sposino, ci mancherebbe altro!
Però...però
mi ha
fatto saltare i nervi il modo in cui quella stupida me l'ha
comunicato, sembrava che stesse per scoppiare!Non poteva nemmeno
aspettare il mio ritorno, me l'ha dovuto sbattere in faccia.
Parcheggio
e
finalmente vedo la mia palestra, buia e vuota data l'ora.
Entro
e subito mi dirigo in sala, e capisco che solo in questo posto riesco
a sentirmi veramente bene e veramente me stesso. Chiudo gli occhi e
provo una sensazione di benessere che non provavo da tanto.
Di
colpo nella mia
mente un flash: di me e di Sana abbracciati dopo aver fatto l'amore.
Di Sana
che dorme
serena, appoggiata sul mio petto.
Di me
che la guardo
e che sento che potrei stare in quella posizione per tutta la vita.
Di me
che le do un
bacio a fior di labbra, silenzioso, attento a non svegliarla.
Di lei
che a questo
semplice contatto, inconsapevole sorride e si stringe ancora di
più
a me.
Di me
che sento il
bisogno improvviso e urgente di dirle quelle due parole che fanno
paura, che cambierebbero tutto...
Di me
che invece,
codardo, raccolgo in fretta tutti i vestiti e come un ladro
braccato dalla polizia, me ne vado. Fuggo colpevole ma nello stesso
tempo stupidamente felice.
Coglione!Sono
proprio un coglione!
Comincio
ad
allenarmi tirando calci e pugni e immaginando di colpire un nemico
invisibile...
Perdo
completamente
la cognizione del tempo... e passano minuti, forse ore e mi sento
stanco, ma non per la fatica, ma perché mi sento strano e
non riesco
proprio a capirne il motivo. Dovrei sentirmi pienamente realizzato
perché sto facendo tutto quello che mi piace: sono riuscito
ad
aprire una palestra di arti marziali, mi sono qualificato per le
olimpiadi, sto realizzando il sogno di una vita. Ho una persona
accanto che mi ama e che riesce a darmi tranquillità e
stabilità.
Che altro c'è che potrei desiderare?
Perché
mi sento
così maledettamente vuoto e insoddisfatto?
-Ehi
capo, sei
tornato!
Sollevo
gli occhi e
vedo che è spuntato uno dei miei collaboratori che mi guarda
con uno
sguardo che definire ebete, è dire poco.
-Beh se
mi vedi
vuol dire che ci sono, no?- rispondo semplicemente.
-Hai
sempre voglia
di scherzare, vero capo?
-Per
niente.
-Capo
devi
assolutamente raccontarmi tutti i particolari dell'incredibile
esperienza che hai vissuto!E' stato emozionante, stressante,
faticoso?Racconta, capo racconta!
-Se non
la pianti
di chiamarmi capo e di blaterare, prima ti colpisco e poi ti licenzio
in tronco.- ribatto esasperato.-Vado a farmi una doccia.
Will mi
guarda
deluso e fa per andarsene.- Ah capo...cioè volevo dire
signore,
dovresti dire ad Alice che non posso più rimanere al suo
posto e che
dovrebbe cercare di riprendere i turni in palestra. Sai
com'è ho
bisogno di un po' di tempo libero per...
-Alice?Perché,
non
viene regolarmente tutti i giorni come faceva prima?
-No,
è da quando
sei partito che non viene più in palestra.
-Che
cazzo dici?-
prendo quest'imbecille per le spalle e gli stringo il bavero della
camicia con una sola mano.
-E' la
verità, ti
dico. Alice mi ha chiesto di prendere il suo posto qui in palestra
perchè aveva degli impegni.
-Quali
impegni?-
nel chiederglielo stringo ancora di più la presa attorno al
suo
collo.
-Non lo
so, giuro.
Mi ha detto solo di farle questo favore.
Mollo
la presa e
immediatamente esco. Alice mi ha mentito!
Sono
talmente
incazzato che vado a sbattere contro un'altra persona e sono talmente
annebbiato che in un primo momento non riesco a riconoscere che
questa persona è proprio Alice.
-Heric!
Taccio
mentre
continuo a guardarla.
-Ma
quando sei
tornato?Ieri non me l'avevi detto!Volevi farmi una sorpresa, giusto?-
mi abbraccia e tenta di baciarmi ma io mi scanso e la allontano da
me.
-Ma a
quanto sembra
la sorpresa l'hai fatta tu a me.-dico freddamente, mentre lei mi
guarda senza capire.
-Che
sta succedendo
Heric?
-Vorrei
saperlo anch'io!Ma non è questo il luogo adatto.-le prendo
un
braccio e la costringo a venire in uno dei ripostigli della palestra.
-Allora?Si
può
sapere che ti prende?
-Mi
prende che mi
hai imbottito di stronzate per tre settimane e forse anche prima che
partissi e non solo mi hai preso per il culo ma non hai nemmeno il
fegato di ammetterlo!
Alice
continua
guardarmi, poi un lampo di genio le illumina quel cervello da
strapazzo che si ritrova e finalmente si rende conto.
-Posso
spiegarti.
-Non ne
ne dubito.
-Heric
mi
dispiace.-sento la sua voce incrinarsi.
-Che
cazzo
significa mi dispiace?Si può sapere dov'eri quando mi dicevi
di fare
la brava fidanzatina tutta intenta al lavoro e alla casa?
-Ho
ripreso a fare
la modella.-mi dice tutto d'un fiato.-Poco dopo la tua partenza ho
ricevuto una buona proposta da una famosa agenzia, e così ho
cominciato a fare diversi servizi fotografici.
Sono
ammutolito.
-Immagino
che tu
sappia perché te l'ho nascosto.- e nel dirlo mi stringe un
braccio.-Heric hai sentito quello che ti ho detto?Sapevo che ti
saresti arrabbiato perché il mondo della moda non ti
è mai
piaciuto, senza contare che se avessi saputo che non c'ero io in
palestra, probabilmente non saresti partito. Mi sbaglio forse?
Nessuna
risposta da
parte mia.
Mi sposo.
Di
nuovo quella
stramaledettissima voce!
-Ho
fatto uno
sbaglio, avrei dovuto dirtelo, ma in fondo non mi sembra
così
grave!- passano alcuni interminabili istanti.-Maledizione Heric,
dì
qualcosa!
Mi sposo.
-E'
finita Alice.
Il
tempo cura i
lividi,
difende
dai pericoli
di
un amore che
mai
dimentica
il
tempo tra di noi.
*Il
tempo tra di noi di Eros Ramazzotti.
Ciao
ragazzi!Ebbene sì sono io e sono tornata (non è
una minaccia
^^)!Allora è da tanto che non mi faccio viva lo so e lo
sapete anche
voi, quindi per stavolta vi risparmio le mie pessime scuse e vi
saluto perché sono di frettissima, quindi mi auguro solo che
questo
capitolo introspettivo di Heric vi sia piaciuto, anche se il ragazzo
è un po' troppo confuso per i miei gusti, però
l'ultima
frase...basta ora taccio e vi saluto davvero, kiss a tutti!!!!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** capitolo 14 ***
Arriverà
il sapore del bacio più dolce e un abbraccio che ti
scalderà
arriverà
una frase, una luna di quelle che poi ti ti sorprenderà,
arriverà
la mia pelle a curar le tue voglie
la
magia delle stelle... la poesia della neve che cade e rumore non
fa...
E' bello
fare
chiarezza nei proprio sentimenti, poiché ho finalmente preso
la mia
decisione: sposerò Charles.
Inutile
dire che
quando gliel'ho comunicato ha fatto i salti di gioia in senso
figurato e non. E io ora sono...come dire mi sento serena, come se mi
fosse stato tolto un enorme peso dal cuore, perché ho
finalmente
capito qual è la scelta giusta da fare, una scelta della
quale credo
e spero di non dovermi mai pentire.
Insomma
non potevo
certo stare ancora nel limbo, dato che non solo non mi sarebbe
servito a nulla ma avrebbe fatto soffrire troppo la persona che ha
fatto di tutto per starmi accanto e che ogni giorno della mia vita mi
fa sentire amata e protetta.
-Adesso
devo
andare.- mi dice dolcemente Charles.
-Te ne
vai di già?Ma
non vedi che sta nevicando?Potrebbe essere pericoloso!
-Non
preoccuparti
starò attento e poi Sana starò via solo per una
notte. Devo
sbrigare diverse faccende che ho lasciato in sospeso qui in Giappone.
-mi dice ridendo.
-Lo so
lo so: devi
fare le foto di presentazione, la conferenza stampa nonché
un
milione di ospitate in televisione per il lancio del tuo nuovissimo e
imperdibile film!- rido a crepapelle perché so bene che
Charles odia
tutto ciò che ruota intorno al film. Fosse per lui
delegherebbe
volentieri tutti questi affari inutili ,come li chiama lui, ad un suo
clone!
-Già
e non immagini
neanche quanto tutto questo sia noioso e irritante. Non possono
lasciarmi recitare in pace senza bisogno di farmi fare la trottola in
tv?
-La
promozione del
film non avrebbe lo stesso successo senza il grande e bellissimo
Charles Lones!-continuo a ridere sguaiatamente senza essere in grado
di fermarmi.
-Molto
divertente
Rossana! Ora devo andare, mi aspettano in produzione ma ti prometto
che tornerò in fretta.
-Attento
a non farti
mangiare con gli occhi dalle tue ammiratrici!- gli do un bacio sulle
labbra, poi Charles apre la porta e in quel momento mi crolla il
mondo addosso.
Secondo
voi tra i
sei miliardi di persone che vivono su questo pianeta e che potevano
presentarsi a casa mia, chi è che si è appena
materializzato
davanti ai miei occhi e a quelli del mio fidanzato/ quasi marito,
procurando a entrambi un quasi arresto cardiaco?
Se la
vostra
risposta è stata Heric Akito avete vinto, mentre di rimando
sulla
mia testa è spuntata un'enorme scritta lampeggiante: game
over.
-Salve.-
dice
semplicemente quella gran faccia di schiaffi.
-Ciao
Heric, come
stai?Sana mi ha detto che sei riuscito a qualificarti per le
olimpiadi e che stai gestendo una palestra tutta tua, beh
congratulazioni! Sono davvero felice per te.
Sogno o
son
desta?Charles non ha mai rivolto ad Heric più di quattro
parole in
fila che spesso mal celavano astio e rivalità, e ora sembra
rivolgersi a lui come ad un amicone!
-Ora
devo scappare,
a domani mia bellissima futura moglie!
Charles
mi da un
bacio sulle labbra e poi dopo aver dato una pacca sulla spalla ad
Heric, che si è irrigidito come un blocco di marmo al solo
contatto,
e averci fatto un cenno con la mano si congeda con un sorrisone e ci
lascia lì soli a guardarci come due imbecilli.
-Dov'è
la
bambina?-mi chiede Heric freddamente.
-Oh ciao
Heric sì
va tutto bene grazie per averlo chiesto!-gli dico sarcastica. Quel
maleducato non mi ha nemmeno salutato dopo essere entrato in casa.
-Te lo
ripeto
dov'è?- mi dice spazientito.
Odio
quando le
persone mi ignorano volutamente, ed Heric in questo è un
vero
maestro!
-Per
caso ce l'hai
con me?
Lui per
tutta
risposta mi scansa con un braccio e si avvia per le scale al piano di
sopra pronto a raggiungere Lexie, ma io prontamente lo anticipo e mi
frappongo davanti a lui con le braccia allargate.
-Tu non
vai da
nessuna parte se non mi dici prima che ti prende e perché ce
l'hai
tanto con me!- gli grido arrabbiata.
Heric
invece di
rispondermi mi allontana di nuovo e comincia a salire le scale mentre
io che sono rimasta indietro lo rincorro e gli tiro i lembi della
camicia che ha indosso.-Cazzo ti sto parlando guardami per lo meno!-
gli urlo infuriata.
E ora
lui fa una
cosa perfettamente in stile Heric... in che senso?
Nel
senso che mi
sbatte al muro, mi prende i polsi e li solleva all'altezza della mia
testa e poi...poi mi guarda e io che mi specchio nei suoi occhi noto
che ora il suo viso è una maschera di rabbia e di collera.
Eppure
proprio non riesco a capire cosa sia accaduto di tanto grave da farlo
arrabbiare in quel modo!
Allora
Heric
approfitta della mia mente ormai obnubilata e mi bacia non con
passione, come aveva fatto qualche settimana fa, ma con rabbia mentre
con una furia inaudita comincia a toccarmi dappertutto infilando le
sue mani sotto ai miei vestiti.
Lo
ammetto, non è
un contatto che mi dispiace, tutt'altro!
Però...però perché in
questo modo?
Ora la
mia mente si
affolla di una serie interminabile di domande che rimbombano nella
mia testa come palline di un flipper impazzito: perché Heric
deve
essere in collera con me? Perché ho accettato di sposare
Charles?
Perché lui continua a stare con Alice? Perché ci
siamo lasciati
cinque anni fa?Perché non abbiamo dato un'altra chance al
nostro
amore quando ne abbiamo avuto l'occasione?
-Fermati
-balbetto
insicura cercando di fare chiarezza nei miei pensieri, mentre Heric
non accenna a fermarsi.-Fermati, basta!-gli grido allontanandolo.
-Maledizione
Sana
hai rovinato tutto!- impreca lui dandomi le spalle.
-Tutto
cosa
Heric?Che cosa credi che stavamo facendo prima?- gli chiedo
retoricamente costringendolo a guardarmi di nuovo.
-Beh
qualunque cosa
fosse non credo che ti dispiacesse poi tanto, o almeno l'ultima volta
non ti è dispiaciuto o mi sbaglio?- mi chiede piccato.
Io
rimango basita e
gli tiro un sonoro ceffone.-Ma che diavolo sta succedendo?- e nel
fare questa domanda forse più a me stessa che a lui, mi
rendo conto
di aver pensato ad alta voce.
Heric mi
guarda di
nuovo e mi prende il volto tra le mani, mentre io gli sfioro con
dolcezza una guancia.
I nostri
visi sono
nuovamente vicini, ma stavolta la rabbia di prima sembra essersi
completamente dissolta, ora ad unirci è un'atmosfera
diversa,
intima, magica, suggellata dall'atmosfera splendida che la neve,
cadendo senza sosta, riesce a creare. La stessa atmosfera che ci
circondava cinque anni prima, ed è proprio in questi momenti
che mi
rendo sempre più conto che sono gli sguardi a parlare, a
comunicare
un messaggio che le parole non sarebbero mai in grado di esprimere.
E ora,
solo ora
purtroppo, mi rendo conto di una grande verità che
è sempre stata
palese, ma che io testarda ho cercato di mettere a tacere in questi
anni: io amo Heric.
Ma non
riesco a
dirlo, sia perché ho una gran paura di rovinare tutto e sia
perché
credo che gli occhi siano davvero lo specchio dell'anima, e quindi
che in questo momento siano senz'altro molto più bravi di me
ad
esprimere i miei sentimenti (soprattutto perché la persona
che mi
sta di fronte è stato in passato un lettore fin troppo abile
di
tutti i miei pensieri e di tutte le mie emozioni).
Come
accade nel
99,99% dei casi gli istanti più belli, quelli per cui vale
veramente
la pena di stare al mondo, vengono interrotti da qualcosa, o da
qualcuno come nel nostro caso: una bimbetta di circa sette mesi che
piange al piano di sopra. L'incanto si rompe ed entrambi corriamo da
Lexie che urla come una disperata.
-Credo
che abbia
fame.-dico senza avere più il coraggio di guardarlo.
Passano
due ore
prima che quella piccola peste, dopo essere stata cambiata, dopo aver
mangiato e aver costretto me ed Heric a fare delle voci stupide e a
cantare canzoncine orrende per bambini, finalmente si riaddormenta.
Entrambi
ci lasciamo
cadere, sfiniti, sul divano e noto che lui si passa stancamente una
mano sul viso.
-Credo
sia il caso
che io tolga le tende.- mi dice mentre fa per alzarsi.
No
rimani!
Stupida
stupida
stupida!Stai per sposarti!Non dovresti nemmeno pensarle certe cose!Eh
già non dovrei pensarle, eppure non riesco a non pensarle!
-Aspetta
Heric
io...- stupida!- Io...ehm...
-Cosa
c'è?
-Io...
-Non ho
tutta la
notte, quindi se devi dirmi qualcosa vedi di sbrigarti.-mi dice
secco.
-Domani
mattina
portami un pacco di pannolini.- improvviso una scusa banalissima
sperando che Heric non abbia visto che in casa c'è una
scorta di
pannolini sufficiente per un centinaio di neonati.
-Okay.-dice
sbuffando mentre si infila la sua giacca di pelle.
Però
se sento
ancora certe cose per lui ci sarà un motivo, o no? Quanto
sono
contorta!
-Heric...
-Che
altro vuoi? Ti
serve anche il latte in polvere?
-No. -mi
avvicino e
lo guardo intensamente. -Sai, fuori sta nevicando e non credo che sia
il caso che tu te ne vada.
-Oh
andiamo Sana,
non sarà certo qualche fiocco di neve a spaventarmi.-mi dice
spavaldo senza capire il senso “reale” delle mie
parole.
-Certo
che sei uno
zuccone ottuso!
-Come?
-Voglio
che rimani
con me stanotte.- se fossi sana di mente adesso dovrei voler
sprofondare per quello che gli ho appena chiesto, ma siccome sono
matta da legare, non solo non me ne pento ma noto con orrore che il
mio corpo non risponde più ai miei comandi mentali.
Heric
che ha
finalmente compreso, si toglie la giacca, la mette via e poi si
avvicina a me. Il suo corpo irradia un calore insostenibile, tuttavia
continua a restare immobile , rigido, come una statua di marmo,ma con
il lampo di desiderio che gli balena negli occhi.
-Ne sei
sicura?
-Quando
mai mi hai
chiesto una cosa simile?-gli dico maliziosa, mentre prendo a
sbottonargli la camicia.
Lui per
tutta
risposta mi prende in braccio e mi porta al piano di sopra, mentre la
neve continua a scendere copiosa dal cielo imbiancando i tetti delle
case, muta testimone di un amore che è stato sopito per
cinque anni
ma che probabilmente non ha mai smesso di esistere e di far battere i
nostri cuori anche a chilometri e chilometri di distanza.
E
stavolta spero
vivamente che Lexie se ne stia zitta nella sua culla...
*
“Arriverà” dei Modà feat.
Emma.
Allora
carissimi lo so che non riuscite a crederci ma è proprio
così: ho
aggiornato in un lampo!!!Semplicemente perché ho avuto
l'ispirazione
per scrivere questo capitolo e per quanto riguarda la sua riuscita:
“ai posteri l'ardua sentenza”, cioè a
voi!!!Allora innanzitutto
ci tenevo a farvi una domanda: sono stata troppo contorta in questo
capitolo? Beh in parte era voluto perché anche la nostra
Sana è
parecchio confusa e non è a conoscenza del fatto che Heric e
Alice
si sono lasciati. Sì ma siamo proprio sicuri che ora le cose
andranno veramente per il verso giusto, oppure succederà
qualcosa
che...ma ora sarà meglio tacere!!!!
Passiamo
ai ringraziamenti ad personam:
Fallen
Star:
grazie per i
complimenti e per gli auguri!Per quanto riguarda Heric, io non credo
che con quella frase sia stato così lapidario nella sua
decisione,
cioè era in un momento di confusione e di rabbia (sia per il
fatto
che Alice gli aveva mentito e sia per il matrimonio di Sana) e ha
detto la prima cosa che gli è venuta in mente, come accade
spesso
quando si è arrabbiati. Per quanto riguarda i nomi, forse
hai
ragione tu e dovrei usare quelli giapponesi anche perché ho
letto
tutti i manga ma è come se mi fossi abituata a chiamarli
Sana ed
Heric e non riesco a perdere quest'abitudine!^^
Laprinc:
Heric ha lasciato Alice ma ora che succederà????Essendo io
un'autrice sadica tutto può ancora accadere!!!!
elenafire:
grazie per i complimenti!!!La confusione di Heric era proprio
ciò
che volevo trasmettere anche perché come si sa quando ci
sono di
mezzo quei due non si sa mai dove si va a finire!
Born_To_Be_Somebody:
spero almeno in parte di aver soddisfatto la tua curiosità,
eppure
anche se ora sembra tutto rose e fiori si tratta in realtà
di una
calma apparente. Ma non ti dico di più per non rovinarti la
sorpresa.
And
Ghisola!Lo so che
ora in virtù di questo aggiornamento
“lampo” starai pensando che
tutte le calamità naturali saranno pronte ad abbattersi su
di
noi...ma questo non succederà perché il prossimo
aggiornamento sarà
altrettanto rapido (almeno nelle intenzioni ^^'').Baci baci!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** capitolo 15 ***
Ho perso
le parole oppure sono loro che perdono me,
io so
che dovrei dire cose che sai
che ti
dovevo, che ti dovrei.
Ma ho
perso le parole vorrei che mi bastasse solo quello che ho,
ma posso
far capire anche da te,
se
ascolti bene, se ascolti un po'...
Apro
lentamente gli
occhi. Sbatto ripetutamente le palpebre. Mi stropiccio gli occhi.
Sbadiglio.
Tutti
gesti che compio
abitualmente e meccanicamente ogni mattina, eppure so che dentro di
me qualcosa è cambiato... e infatti abbasso lo sguardo e la
vedo:
dorme serena, tranquilla e beata, con le braccia avvinghiate attorno
al cuscino.
Sembra
una bambina...la
stessa che ho conosciuto tanti anni fa, quella che è
diventata una
donna senza dimenticare la spontaneità, la freschezza e la
gioia che
è propria dei bambini. Sospiro. Ormai non posso
più mentire a me
stesso. Le accarezzo lentamente la fronte attento a non svegliarla.
-Ti
amo.- sussurro piano,
non voglio che si svegli e soprattutto non voglio che senta,
chissà
perché poi...
Passano
ancora diversi
minuti prima che la “bella addormentata” si svegli.
-Allora
non te ne sei
andato.- mi dice dolcemente riferendosi all'ultimo nostro
“incontro”
quando invece sono fuggito come un criminale con la polizia alle
calcagna.
-Se
mi vedi vuol dire che
ci sono.-dico semplicemente alzando le spalle.
-Stupido!
Sana
mi tira un cuscino
in faccia che prontamente allontano mentre mi getto su di lei e in
un attimo sono sopra di lei pronto a bloccarle le mani sopra la
testa e a immobilizzarla definitivamente. Lei ride e ora più
che mai
mi accorgo di quanto mi fosse mancato il suono della sua risata in
tutto questo tempo.
-Lasciami
andare Heric, o
ricorro al contrattacco.-mi minaccia con quello sguardo a
metà tra
il sensuale e l'intrigante...quello sguardo che mi fa impazzire.
-Non
credo
proprio.-ribatto sicuro.
Ma
penso di averla
sottovalutata, perché lei approfitta di una mia distrazione
per
cominciare a farmi il solletico, il mio UNICO punto debole.
-Basta
Sana basta!-le
urlo con le lacrime agli occhi.
-No
non mi fermerò
mai.-mi dice lei trionfante accompagnando queste parole ad una risata
sadica.
Pochi
istanti dopo, a
causa di tutto quel trambusto (Sana che, impietosa, continua a farmi
il solletico e io che cerco disperatamente di divincolarmi) finiamo
per cadere dal letto, mentre lei incurante di tutto continua a ridere
a crepapelle.
-Non
capisco proprio cosa
ci sia di tanto divertente.- le chiedo andando a bloccarla di nuovo.
-La
tua faccia Heric è
buffissima.
-Piantala!
Tutto
ad un tratto Sana
smette di ridere e diventa seria, o per meglio dire preoccupata.
-Che
ti prende?
Lei
distoglie lo
sguardo.-E ora che cosa facciamo?
La
lascio andare e
sospiro perché capisco benissimo a cosa si sta
riferendo.-Che
situazione di merda!-dico sbuffando.
-Già.-conferma
amareggiata.
Percepisco
dal suo tono
che avrebbe sperato in un commento diverso da parte mia.
-Sana
guardami.-le dico
mentre lei si è ormai coperta il corpo con il lenzuolo.
-Ho
capito l'antifona
Heric .E' stata un'altra scopata, esattamente come quella di due
settimane fa. Un'altra esigenza...anzi no!Com'è che hai
detto
l'altra volta? Abbiamo assecondato le nostre pulsioni!- ribatte lei
scimmiottando le mie parole.
-Per
te cosa è stato?-
gli chiedo.
Lei
mi guarda
basita.-Possibile che tu non l'abbia ancora capito Heric?- ormai i
suoi occhi sono velati dalle lacrime.- Ma ormai non ha più
importanza, tornatene da lei e lasciami in pace!
-Non
posso farlo.
-Come?
-Non
voglio farlo.-mi
correggo.-Ho lasciato Alice prima di venire da te.
-Ah
perfetto, allora è
tutto chiaro!Tutto torna!-mi grida infuriata.
Sana
comincia a
rivestirsi con una fretta inaudita.
-Sana!
-Oh
no Heric! Adesso non
venire a dirmi che dovrei anche sentirmi felice e onorata per questo
tuo gesto sublime!Adesso che l'hai mollata ti serve una qualsiasi
scema che ti permetta di sfogarti. Beh sai che ti dico?Comprati una
bambola gonfiabile! Io non sono la ruota di scorta di nessuno!-mi
rinfaccia arrabbiata non sapendo che invece è lontana anni
luce
dalla verità!
-Non
dire cazzate Sana!E
poi tu sei l'ultima persona in grado di farmi la morale in questo
momento, considerato che hai accettato di sposare Lones!- e nel dirle
queste parole gli vomito addosso tutta la rabbia e l'amarezza che ho
in corpo.
-E'
finita Heric.-mi dice
dopo essersi rivestita.- Questa è stata ufficialmente la
nostra
ultima scopata.
Sana
fa per
andarsene.-Ora smettila!-le dico bloccandola per un polso.- Lo sai
che non ti ho mai trattato come una ruota di scorta!
-Ne
ho abbastanza di
sentire le tue patetiche stronzate.
-Io
non sono innamorato
di Alice.-le dico solenne.-E per la cronaca l'ho lasciata
perché non
riesco a stare con nessun' altra donna eccetto te.
-Non
ti credo.
-Mi
sono illuso per
troppi anni e credo che ora sia arrivato il momento di provare
seriamente a far funzionare la storia tra di noi.-faccio una pausa e
la costringo a guardami negli occhi.-Io non voglio perderti.
La
prendo tra le braccia
e lei mi stringe a sua volta e sento che in quell'abbraccio ci sono
tante parole non dette e tanta voglia di recuperare tutto il tempo
perso.
-
Ora voglio sapere cosa
provi per Lones, ed esigo che sia la pura verità.-
improvvisamente
ricordo di aver utilizzato esattamente le stesse parole molti anni
prima nel corridoio della scuola quando dopo le rivelazioni di
Charles in un programma televisivo, le chiesi di dirmi come stavano
le cose tra loro. E mi accorgo di come le cose, adesso, siano le
stesse di allora, solo più complicate.
-Io...-balbetta
lei
insicura.-Io...ho fatto un errore ad accettare la sua proposta.-mi
confessa.-Io non voglio sposarlo. - Sana si nasconde il viso tra le
mani.-Io pensavo di volerlo...ma non è così
io...l'ho tradito, gli
ho fatto solo del male perché sono una persona orribile!-mi
dice tra
i singhiozzi.
Ho
sempre odiato vedere
le persone piangere, soprattutto lei. La abbraccio di nuovo e le
accarezzo dolcemente i capelli.
-Heric
io...ti amo.-mi
sussurra flebilmente, ma io riesco ad udire perfettamente queste
parole e ne sono felice, perché ciò che voglio
più di ogni altra
cosa è stare con lei. Adesso lo so.
Sana
allora mi prende il
volto tra le mani e mi bacia con passione.
-Parlerò
con Charles.-
mi dice risoluta asciugandosi le lacrime con dorso della mano.
-Ne
sei sicura?- le
chiedo guardandola negli occhi.
-Non
posso più
continuare a mentirgli, non sarebbe giusto.
E ci
lasciamo con questa
promessa, sperando davvero che le cose vadano finalmente per il verso
giusto. Sto per infilare la chiave nella serratura di casa mia ma
tutto ad un tratto esito perché nella mia mente si forma
un'immagine: Alice...sono stato un vero bastardo con lei, ho subito
colto la palla in balzo piantandola in asso senza darle nemmeno uno
straccio di motivazione e lei questo non lo merita affatto. Con un
enorme peso sullo stomaco, entro in casa e subito mi rendo conto che
all'ingresso ci sono un'infinità di valigie.
-Alice!-
esclamo
vedendola sopraggiungere.-Dove stai andando?-le chiedo alquanto
frastornato.
-Non
che siano affari
tuoi comunque sto andando negli Stati Uniti.
-Cosa?E
quando l'hai
deciso?
-Oh
andiamo Heric non
fare quella faccia dispiaciuta, so bene che sei fin troppo contento
del fatto che io mi stia togliendo di mezzo.-mi dice acida.
-Ma
che stai dicendo?Io
non ti ho mai chiesto di andartene!
Alice
mi dà le spalle e
si reca nella “nostra” camera da letto per
continuare a riporre
gli abiti nelle altre valigie.
-Perché
lo stai
facendo?-gli chiedo cercando di usare un tono il più
possibile
pacato.
Lei
per tutta risposta si
gira e mi guarda torva.-E hai anche il coraggio di chiedermelo?
Non
ho mai visto Alice
così risentita e infuriata.
-E'
evidente che ieri non
mi hai lasciato perché ti ho mentito.-fa una pausa e
distoglie lo
sguardo.-Lo so che hai un'altra donna Heric.
Cazzo!Tutto
il castello
di bugie che ho costruito in questi mesi o forse addirittura in
questi anni, in cui stavo con lei senza però riuscire a
togliermi
Sana dalla testa, si sgretola proprio sopra la mia testa.
Alice
si gira e sono
pronto a giurare che i suoi occhi sono lucidi e che sta facendo di
tutto per non scoppiare a piangere davanti a me. Certo che sono
proprio uno stronzo!Quanta sofferenza le ho causato!In un modo o
nell'altro riesco sempre a far soffrire qualcuno...
-Non
c'è niente che io
possa dirti per convincerti a restare?-gli chiedo appoggiandole una
mano sul braccio. Alice immediatamente lo allontana e punta le sue
iridi azzurre nelle mie.
-Lasciami
in pace.
E
ora la guardo mentre
raduna le ultime cose, con un sentimento contraddittorio nel cuore:
egoisticamente mi sento più sereno perché ora so
di poter vivere
tranquillamente la mia storia con Sana, ma in realtà mi
sento anche
svuotato, tremendamente in colpa. Insomma una vera merda.
-Senti
Alice, posso
almeno salutare Ben?
-Heric!
-Ciao
campione!-gli dico
abbracciandolo, ma mi basta un attimo per capire che pochi minuti
prima stava piangendo.
-Ben
ti aspetto in
auto.-Alice si gira e la vedo avviarsi fuori.
-Heric
ti posso dire una
cosa?-mi chiede con un faccino troppo triste per un bambino di sei
anni appena.
-Certo.
-Io
non voglio andare
via!Io voglio restare con te!.-Ben mi getta le braccia al collo e
ricomincia a piangere.
Io
non so proprio che
dire.
-Io
non lo voglio... un
fratellino...mamma poi non mi vuole più bene, poi tu non ci
sei e io
non voglio!
Ci
metto qualche minuto
per collegare tutte le parole pronunciate dal piccolo, mentre nella
mia mente comincia a rimbombare una sola parola: fratellino?
-Ma
quale fratellino Ben?
-Io
non lo so.-riesce a
dire tra i singhiozzi.-Ho sentito la mamma che parlava con una sua
amica.
-Ben!
Entrambi
ci voltiamo e
vediamo che Alice ci ha raggiunti.
-Alice
sei incinta?
Ho
perso le parole
eppure ce le avevo qua un attimo fa...
Ciao
a tutti!E' passato un po' (si fa per dire!) di tempo dall'ultimo
aggiornamento, quindi mi scuso per questo e anche per il fatto di
avervi lasciato così ^__^' !Ad ogni modo la situazione si
mette
proprio male per i nostri cari ragazzotti: cioè ci hanno
messo 15
capitoli per capire che volevano stare insieme e poi una nuova
situazione inaspettata gli mette nuovamente i bastoni fra le ruote,
chissà come finirà!Che dirvi ancora?Un bacio e un
ringraziamento
sentito a tutti voi!
Ps.
Contenta Ghisola????Che te ne pare?
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** capitolo 16 ***
Tutte le
battaglie
che non riesco a vincere
sono contro me stesso
contro un fragile equilibrio
che non è spezzato.
E mi
oltrepassa.
(Federico
Fiumani)
Non
so neanche perché mi
trovo qui.
Non
voglio trovarmi qui.
Non dovrei
trovarmi
qui.
Io
non sono pazza!
Sono
una persona perfettamente normale e sana di mente!
Va
bene, va bene, mi si potrebbe obiettare che “qualche
volta” ho
dato qualche piccolissimo segno di squilibrio e che in fondo non sono
mai stata molto normale e... a dirla proprio tutta ci sono delle
volte in cui ho seriamente rischiato di essere internata.
Tuttavia
io non credo affatto che la soluzione di tutti i miei problemi stia
in un maledettissimo strizzacervelli da quattro soldi!
Beh,
proprio quattro soldi non direi dato che la mia cara mammina mi ha
detto di aver speso, per due mesi di terapia, l'equivalente di un
viaggetto a cinque stelle su un atollo paradisiaco della Polinesia.
-Ad
ogni modo una cifra a molti zeri non è certo garanzia di
serietà,
professionalità e soprattutto non è neanche detto
che un sapientone
megalomane con il camice, possegga la chiave di volta per risolvere
tutti i casini di questi ultimi due mesi!- ma non mi accorgo di aver
parlato ad alta voce e soprattutto di avere uno spettatore proprio di
fronte a me: il dottor Adam Miller, lo strizzacervelli in questione,
che ha appeno aperto la porta del suo studio.
-Lo
so che sta pensando che sono pazza, ma non lo sono!Lo giuro!- cerco
di difendere la mia presunta “sanità
mentale” ormai
irrimediabilmente compromessa dalla figuraccia di qualche secondo fa.
Eppure il beneamato dottorino continua a fissarmi con aria calma,
anzi direi quasi divertita.
-Buongiorno
a lei Rossana, anch'io sono lieto di fare la sua conoscenza.-mi dice
sorridendo. Che avrà poi da ridere? A ben vedere se qui
c'è un
pazzo non sono certo io!
-Buongiorno
un corno!Io non dovrei nemmeno essere qui!-dico mettendomi le mani
sui fianchi.
-Ah
sì?
-Già
è stata un'idea di mia madre che mi ha praticamente
costretta a
venire ma io non...
-Kathrine,
oh santa donna!
-Eh?-lo
guardo con aria confusa.-Lei conosce mia madre?
-Certo
che la conosco!Non è facile dimenticarsi di lei, senza
contare che
di donne così ne esistono veramente poche!
Stop
fermi un attimo! Allora facciamo il punto: 1)mi trovo fuori alla
porta dello studio di uno degli strizzacervelli più costosi
al
mondo; 2)il suddetto dottore parla di mia madre con aria sognante;
3)che diavolo ci faccio ancora qui?
-Senta
io devo proprio andare, stiamo solo perdendo tempo.
-Lei
crede?
-Certo.
-E se
mi è lecito posso chiederle il motivo di tanta reticenza da
parte
sua?-mi chiede in tono bonario.
-Ecco,
per dirla in due parole io non credo che lei possa aiutarmi.
-E
come fa a dirlo se non abbiamo ancora parlato?
-Ma
lo stiamo facendo!
-Intendo
che non abbiamo ancora affrontato nessuno dei suoi problemi.
-Oh
questa è bella!Lei non sa niente di me ed io non la
conosco!Mi dica
almeno una sola buona ragione per la quale io dovrei spiattellarle
tutti i miei casini così di punto in bianco!- mi accorgo di
aver
alzato la voce più del necessario.
-Dunque
una ragione validissima è costituita dal mio onorario a
molti zeri,
cui lei accennava qualche minuto fa. Senza contare che Kathrine
farebbe il diavolo a quattro se sapesse di aver sacrificato un
viaggetto rilassante in Polinesia per pagarle delle sedute che lei
non ha intenzione di sfruttare.
Si
dipinge nella mia mente l'immagine di mia madre e della reazione
violenta che mi toccherebbe sopportare qualora decidessi davvero di
andarmene. Così mi convinco che in fondo quattro chiacchiere
con
questo “tizio” non dovrebbero essere poi tanto
nocive.
-D'accordo
dottore possiamo tentare.
-Bene.-mi
dice soddisfatto e con l'aria gongolante di chi è riuscita a
spuntarla.
-Ma
non si illuda: sarà solo un tentativo e se le cose non mi
staranno
bene le assicuro che non ci penserò due volte a piantarla in
asso.
-Affare
fatto.-mi dice offrendomi la mano che stringo un po' riluttante.
-Ma
prima di cominciare deve dirmi come diavolo fa a sapere anche della
Polinesia!
Lui
scoppia in una fragorosa risata.-Prometto che a suo tempo le
svelerò
il segreto, ma prima togliamoci di qui ed entriamo nel mio studio.
Prima
seduta:
Ore
17,00
E'
proprio uno studio da strizzacervelli!Sì, insomma
è tutto pulito,
maniacalmente ordinato con un'infinità di libroni dai titoli
impronunciabili, quadri astratti dal dubbio significato (ammesso che
ne abbiano uno) e in più ciliegina sulla torta
quell'aggeggio con le
palline di acciaio sulla scrivania. Quello è il vero tocco
di classe
che ti fa capire che ti trovi in un posto terribile, asettico, freddo
e soprattutto che vorresti essere da tutt'altra parte.
-Rossana?-sento
la voce del dottore lontana, come se mi chiamasse da un altro
pianeta.-Se lei ha concluso la sua ispezione potrebbe accomodarsi sul
lettino.-mi dice indicandomi un divanetto di velluto rosso.
-No
no!-mi affretto a dire io.-Nei patti non era compreso anche questo
“coso”...mi sento già profondamente
stupida a stare qui.
-D'accordo,
allora si segga lei sulla mia sedia e io mi metterò seduto
sul
lettino. -mi propone improvvisamente.-Così le va bene?
Io
annuisco soddisfatta per essermi presa la mia piccola (e
inutile!)rivincita.
Ore
17,45
-Rossana,
non per metterle fretta ma sono quarantacinque minuti che ci troviamo
qui, lei continua a guardarsi intorno con circospezione e a buttarmi
occhiate frettolose, ed io continuo a fissarla aspettando di sentirla
parlare.
-Io
non so cosa dire.
-Va
bene, cominciamo da qualcosa di semplice: secondo lei perché
si
trova qui?
Faccio
per aprire la bocca, quando lui mi interrompe e comincia a
parlare.-Eccetto il fatto che sua madre l'abbia praticamente
obbligata a venire.
-Cavoli!Io...
-Senta,
lei non deve vedermi come un ficcanaso che vuole impicciarsi degli
affari suoi, ma come un diario segreto.
-Come?-gli
chiedo senza capire.
-Lei
ha mai avuto un diario segreto da bambina?
-Sì
certamente, ma non vedo che cosa c'entri questo con lei.
-C'entra
eccome!Lei deve vedermi come il diario segreto su cui scriveva senza
freni da piccola e riversare su di me tutti i suoi pensieri
più
nascosti, tutte le ansie, le angosce, i dubbi e i problemi che sente
di avere in questo momento.- fa una pausa e poi ripone sul lettino
l'agenda che aveva in mano.-Mi parli del momento in cui si è
spezzato qualcosa dentro di lei.
Alla
mente mi torna la scena che mi ha spezzato, non solo il cuore ma
anche l'anima...
-Heric!Ma
che ci fai qui e poi con questa pioggia!Vieni dentro o ti prenderai
una polmonite!Sei il solito impiastro!
-Sana
io, devo dirti una cosa.
-E
non potevi aspettare domani per dirmela?
-Quando
sono tornata a casa Alice stava preparando le valigie per andare in
America.
-E?
-Io...
-Heric
non è da te fare tutti questi giri di parole, guardami negli
occhi e
dimmi cosa c'è che non va!
-Alice
è incinta.
Lo
stesso brivido violento che mi ha scosso due mesi prima, mi coglie
anche adesso.
-Rossana,
si sente bene?
Ore
18,30
-Rossana?Mi
sente?Le ho dato un po' di tempo per riprendersi, perché a
giudicare
dalla sua espressione deve esserle affiorato alla mente il ricordo di
cui le parlavo. Quello che ha spezzato qualcosa di importante dentro
di lei.
Io
non rispondo e non sono neanche sicura di aver capito bene cosa mi ha
chiesto il dottore.
-Rossana,
io posso aiutarla mi creda. Ma lei deve aprirsi con me, altrimenti
non posso fare niente. Mi aiuti ad aiutarla.
Improvvisamente
mi riscuoto dal torpore.-Lei crede davvero di potermi aiutare,
dottore?
-Ci
posso provare, ma lei deve permettermelo.
-Su
una cosa ha ragione: qualcosa dentro di me si è rotto per
sempre e
una laurea in psicologia non farà certamente tornare le cose
a
posto.-gli grido arrabbiata.
-Si
liberi dal peso che sente dentro e si confidi con me, dopo si
sentirà
meglio glielo assicuro.
Mi
alzo in piedi e continuo a fissare l'uomo che mi sta davanti.-Sono
incinta e non so se il padre di mio figlio sia l'uomo che ho
accettato di sposare oppure l'amore della mia vita che mi ha lasciata
due mesi perché la sua compagna aspetta un figlio da
lui.-faccio una
pausa e qualche respiro profondo per provare a rallentare i battiti
accelerati del mio cuore.-Crede ancora di potermi essere d'aiuto?
Salve
gente!Da quanto tempo direte voi...
Eh
già, mi scuso per il ritardo colossale dovuto stavolta alla
mia
non-ispirazione. Proprio qualche giorno fa mi è venuta
questa nuova
idea per sviluppare la storia, che ve ne pare?E' un disastro totale o
è solo un mezzo disastro?Fatemi sapere ciò che
pensate, perché i
vostri suggerimenti sono sempre ben accetti!Grazie anticipatamente a
chi lascerà una recensione e anche a chi si
limiterà a leggere!Baci
a tutti!
Ps.
Capito adesso il titolo della storia? ;)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** capitolo 17 ***
Il
ricordo di un amore
viaggia nella testa
e
non c’è una ragione
quando cerchiamo quel che resta…
23
dicembre
Seconda
seduta
Prendo
carta e
penna.
Mi
siedo alla
scrivania dello studio dello strizzacervelli.
Sospiro.
Devo
fare
assolutamente il punto della situazione.
-Uffa!-urlo
mordicchiando nervosamente il tappo della biro.
Ma
perché poi
dovrei farlo?Solo perché uno stupido strizzacervelli mi ha
ordinato di mettere
nero su bianco tutto ciò che mi passa per la testa, tutti
quelli che considero
i miei problemi e che altro? Ah sì, tutti gli avvenimenti
degli ultimi tempi
che hanno sconvolto la mia vita.
Sbuffo
di nuovo
e poi contemplo quel che resta del tappo mangiucchiato.
Allora
mi sorge
una domanda: se io devo scrivere da sola i miei casini, affrontarli ed
analizzarli, cosa lo pago a fare il mio sapientone?
Immersa
nelle
mie riflessioni ho dimenticato che Miller mi sta scrutando attentamente
seduto
su quella sua poltroncina da dottore, con la sua aria da dottore,
immerso in
chissà quali pensieri… Senza contare che mi
tornano alla mente le minacce della
mia dolce mammina con la quale ho parlato ieri a telefono per
più di due ore,
per cui rassegnata mi appresto a svolgere il compito che mi ha
assegnato il
luminare come una brava scolaretta.
Dunque,
vediamo:
senza pensarci un attimo ho lasciato le riprese di una soap opera e
sono
tornata a Tokyo per prendermi cura della figlia di Alyssa e Terence
(due miei
carissimi amici d’infanzia) perché lui purtroppo
è malato e attualmente si
trova in Francia per curarsi. Ma a Tokyo ho incontrato LUI
cioè Heric, la fonte
di tutti i miei problemi. Ci siamo ritrovati e… siamo andati
a letto insieme e
io…Vabbè, allora… io sono rimasta
incinta e sono quasi sicura, anzi no sono
completamente sicura che il bambino sia di Charles
(l’attore), che è il mio
fidanzato, anzi quasi marito.
Ps.
Heric è
fidanzato con Barbie che ha già un bambino di sei anni e ora
ne aspetta anche
un altro da lui.
Senza
neanche
rileggere il mio “capolavoro” mi rivolgo a Miller.
-Ho finito, tenga pure.-gli
dico porgendogli questo foglio gremito di cancellature e scarabocchi.
-Ora
posso andarmene?-chiedo sbuffando.
-Un
attimo
signorina, si segga.
-I
patti erano
chiari dovevo solo scrivere di getto i miei pensieri, non erano
previste
prediche e sermoni!
-Nessuna
predica, Rossana.La prego si accomodi.-mi dice indicandomi la sedia.
Pur
essendo
molto contrariata decido di assecondarlo, così mi siedo di
fronte a lui
guardandolo con sguardo interrogativo.
Miller
legge con
attenzione il contenuto del foglio e poi mi guarda divertito e oserei
dire
quasi compiaciuto.
-Non
mi dica che
da quelle quattro righe è già riuscito a capire
tutta la situazione e magari sa
anche cosa devo fare per risolvere tutti i miei casini.
-Rossana,
lei
deve convincersi prima di tutto di una cosa: io non sono qui per
giudicarla. Tutto
ciò che lei mi dice, non solo è strettamente
confidenziale, ma è necessario a
me per capire cosa la spinge a comportarsi in una certa maniera e ad
essere una
vera e propria calamita per i disastri e soprattutto serve a lei
perché il
confronto con me farà sì che lei impari a
conoscersi.
Rimanga
basita e
letteralmente senza parole.
-No.-dico
semplicemente prendendo il cappotto e la borsa e alzandomi dalla sedia.
-Avevo
una cotta
per Kathrine.-mi confessa d’un tratto il dottore.
Io
mi blocco e per
tutta risposta sbarro gli occhi.-Ma cosa sta dicendo?
-Le
sto
semplicemente dicendo che da ragazzino avevo un debole per sua
madre.-fa una
pausa.- Era lei che voleva saperlo, giusto?
Sono
ancora
incredula.-Ma questo cosa c’entra?-gli chiedo sempre
più confusa.
-Voglio
spingerla a fidarsi di me. –continua lui senza alzarsi dalla
poltroncina.
Io
mi volto e
procedo fino alla porta tenendo la maniglia tra le mani, ancora incerta
sul da
farsi.
-Lei
ha molta
paura Rossana. Troppa.-io resto in silenzio senza trovare il coraggio
di
voltarmi a guardarlo.-Paura della vita, della sue conseguenze, ma
soprattutto
paura dei suoi sentimenti e di sé stessa. E tutta questa
reticenza da parte sua
nei miei confronti non fa che confermarmelo.
-No.-dico
ancora
scuotendo la testa, esattamente come una bambina che fa i capricci.-Non
lo
voglio sentire.-apro la porta ed esco dallo studio, ma riesco a sentire
distintamente l’ultima frase del mio interlocutore.-Si
è rotto qualcosa dentro
di lei, e dobbiamo rimetterlo a posto al più presto.
Corro
via
incurante degli sguardi degli altri pazienti che attendono il proprio
turno
nella sala di attesa, ma con la frase del dottor Miller che continua a
risuonare nella mia mente.
Ora
non è il
momento di pensare a queste stupidaggini, ho ben altre cose in
testa…
L’unica
nota
positiva è che il supermercato è proprio accanto
allo studio di quel tizio che
durante ogni seduta riesce ad irritarmi sempre di più.
Evidentemente non ha
niente di meglio da fare che tormentare me che ho davvero i minuti
contati perché
devo fare la spesa e poi passare a prendere Lexie al nido.
Estraggo
dalla
borsa la lista con tutto l’occorrente da comprare per la cena
della vigilia di
Natale di domani.
Sospiro.
Allora
facendo
un rapido calcolo dovremmo essere in sei: finalmente Terence e Alyssa
torneranno in Giappone, anche se non essendo terminato il ciclo di
terapie
necessarie devono ritornare in Francia, ma stavolta hanno intenzione di
portare
la bambina con loro…una fitta dolorosa al petto. Sapevo che
questo giorno
sarebbe arrivato, ma non avrei mai potuto prevedere di affezionarmi
tanto a
quella dolcissima peste! E poi Charles che naturalmente è al
settimo cielo per
la mia gravidanza e davvero non sta più nella pelle.
E’ diventato incontenibile
e addirittura aveva intenzione di non ripartire per le riprese di un
importante
film solo per starmi vicino, ma io gli ho prontamente ricordato di non
essere
una malata terminale e che avrei potuto benissimo cavarmela da sola. E
poi…e
poi… ci sono LORO. Cazzo! Non riesco nemmeno a pensarci
figuriamoci quando sarò
costretta a vederli domani e stare in loro dolce compagnia per tutta la
serata.
-Mio Dio, vorrei morire!-non mi accorgo di aver parlato ad alta voce (o
meglio
urlato!) e di aver fatto girare tutti all’interno del
supermercato.
-Ciao
Sana!-
quella voce, no!Non può essere lei…
-Alice!-
ma è
una persecuzione!
-C’è
qualcosa
che non va?-mi chiede preoccupata.
-Perché?
Lei
mi guarda
perplessa.-Ah dici per quello che ho detto?Non preoccuparti sono un
po’ agitata
perché non riesco a trovare i…fagiolini in
scatola, sai li adoro e…e se non li
trovo divento nervosa e di cattivo umore!- pessima scusa, tra
l’altro io odio i
fagiolini, il solo guardarli mi dà il voltastomaco!Meno male
che lei non lo sa!
-Alice
guarda
che li hanno terminati i…
No,
no, no!Mi
rifiuto!Anche lui no!Cioè ma è mai possibile che
questi due debbano viaggiare
sempre insieme, pacchetto completo!Assurdo!Ma Cip e Ciopp non si
staccano
neanche per un nanosecondo?
-Heric,
hai
visto chi ho incontrato?-dice lei sorridendo. Che avrà poi
da sorridere?Mi
verrebbe voglia di strozzarla!
-Ciao.-dico
guardando lui che a sua volta mi fissa come un emerito imbecille.
-Heric,
ma che
fai lì imbambolato?
-Cosa?Ah…ciao
Sana.
Restiamo
a
fissarci per non so quanto tempo, ma suppongo troppo a giudicare
dall’espressione spaesata che ha Barbie.
-Ragazzi?Ci
siete?Pronto?- ci chiede lei sventolando una mano vicino al viso di
Heric.
-Sì,
scusatemi
ma si sta facendo davvero tardi ed io ho tante commissioni da sbrigare
per
domani!-mi congedo cercando di mostrarmi convinta e disinvolta.
-Allora
a
domani!Ah Sana?
Che
altro vuole
Barbie?
-I
fagiolini che
cercavi sono nel reparto qui accanto.
-I
fagiolini?-esclama Heric sorpreso, ma io non ho il tempo di esaminare
il suo
sguardo perché mi sono già volatilizzata.
Maledettissima
Barbie, sai dove devi ficcarteli questi stramaledettissimi fagiolini?
Corro
via ancora
una volta appoggiando alla rinfusa sugli scaffali quello che avevo
preso prima
e mi reco nella toilette del supermercato.
Apro
il
rubinetto e mi sciacquo il viso.
-Calmati
Sana,
devi stare calma!-dico alla mia immagine stravolta riflessa nello
specchio.-Non
è successo niente, va tutto bene, ora devo solo far finta
che non sia accaduto
niente.
Nonostante
i
miei buoni
propositi non posso evitare
alle lacrime di bagnarmi il viso; così mi lascio cadere
stancamente sul
pavimento, prendendo il viso fra le mani.
Poi
tutto accade
in un attimo.
Mi
sento
abbracciare da dietro ed io in un primo momento spaventata, realizzo
immediatamente che quelle braccia non potevano che essere le
sue… solo lui
riesce ad abbracciarmi in questo modo così particolare,
unico, speciale: dolce
e protettivo ma anche forte e sicuro.
Quanto
vorrei che
il tempo potesse fermarsi ora.
Quanto
vorrei
che tutto quello che ha sconvolto le nostre vite non fosse che un
brutto
ricordo.
Quanto
vorrei
tornare indietro per evitare di commettere tutti quegli
sbagli…
Poi
tutti i
ricordi mi tornano alla mente e mi investono in pieno come un sonoro
schiaffo:
Alice è incinta e anche io lo sono… solo che io
sto per sposare Charles ed
Heric ha deciso di restare con lei…
Decido
allora di
staccarmi da quell’abbraccio così meraviglioso e
allontano Heric da me.
-Ora
sto bene,
va pure.
Lui
mi guarda
intensamente senza parlare.-Non dovresti essere qui Heric.-una
pausa.-Torna da
lei, ti prego.
Ma
lui continua
a guardarmi senza muoversi.-Lasciami in pace Heric, ti prego.-gli
chiedo quasi
implorandolo.
Così
finalmente
se ne va, lasciandomi lì da sola con i miei fantasmi.
Sollevo
lo
sportellino del cellulare per effettuare una chiamata che non avrei mai
pensato
di fare.
-Pronto
dottor
Miller, sono Rossana.
Ma
il ricordo di
un amore ci parla e non ci passa…
*Vento
di passione di Pino Daniele e Giorgia.
Sorpresa!!!
Salve
a tutti!Come state?Lo so, lo so che è tanto che non aggiorno
ma ci sono due
stringenti motivazioni che mi hanno impedito di farlo: 1)innanzitutto i
miei
impegni universitari (ahimè!); 2) e poi cosa non
trascurabile, il fatto che a questo
punto della storia avevo bisogno di mettere insieme tutti i pezzi per
capire
quale doveva essere l’evoluzione della vicenda.
Così ho riletto dal primo
all’ultimo tutti i capitoli ed ecco
l’ispirazione!So che probabilmente siete un
po’ confusi, perché questo capitolo non
è proprio il massimo della linearità,
anzi diciamo pure che è piuttosto ingarbugliato, ma tutto
verrà chiarito a
tempo debito.
Che
altro dirvi ancora?Se avete dei dubbi chiedete pure sono a vostra
disposizione,
ma vi prego fatemi sapere cosa ne pensate, ho bisogno del vostro
sostegno!!!!!Ora taccio davvero, grazie a tutti coloro che stanno
seguendo la
storia!
Ps
.non
perdete il prossimo capitolo perché sarà una cena
col botto!!!!!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
Certi
amori non finiscono
fanno dei giri immensi e poi ritornano
amori indivisibili, indissolubili, inseparabili…
24
dicembre: Mattina
Allora:
carpaccio di polpo in salsa agrodolce su letto di
rucola e radicchio.
Sogghigno
soddisfatta per la ricetta scelta in occasione della
cena della vigilia; apro il frigorifero e prendo il polpo con tutto
l’occorrente per poi svuotarlo sul tavolo pronta, anzi
prontissima, ad
affrontare il compito culinario da me prescelto.
Bene!
Innanzitutto apro la busta della pescheria e l’ odore
pressoché nauseabondo
che si spande
immediatamente in
cucina, mi fa tappare
il naso e mi provoca un conato di vomito che soffoco a fatica. Che
schifo!
-Polpo a me!-
esclamo in tono convinto.
Sollevo il
ricettario per esaminare bene tutti i passaggi e
mi dico (potere dell’autoconvincimento vieni a me!) che non
deve essere poi tanto
difficile cucinare questa bestia coi tentacoli, dal momento che la
ricetta
promette di essere semplice e alla portata dei principianti...
Pomeriggio
Un disastro!Io
sono un disastro, la cucina è un disastro e la
mia “gustosa” pietanza somiglia a tutto tranne che
a un carpaccio di polpo…
Disperata e
tremendamente in ritardo sulla tabella di marcia,
decido di cambiare ricetta e di scegliere qualcosa di più
semplice. Così opto
per una omelette che da bambina ho visto preparare centinaia di volte
alla
signora Patricia e che per forza dovrà riuscirmi alla
perfezione!
In fondo ho
ancora quattro ore di tempo prima dell’arrivo dei
miei ospiti, per cui ho tutto il tempo di rimediare al danno e di
preparare una
cenetta deliziosa, da leccarsi i baffi…
-Farò
rimpinzare anche te dannata Barbie!-grido con tutto il
fiato che ho in gola, sollevando il mestolo che ho in mano come fosse
uno
scettro.
Il pianto di
Lexie, però, mi fa capire che ho urlato troppo. -Sto
arrivando piccola!- ma ancora una volta mi agito più del
necessario e maldestra
come sono, faccio rotolare una serie di ingredienti.
-Oh no!Non posso
crederci!-esclamo tristemente guardando
l’ennesimo disastro che ho combinato. Tra le altre cose anche
le uova che avevo
intenzione di cucinare sono precipitate sul pavimento e si sono
trasformate in
omelette prima del tempo…
-Stupida,
stupida, stupida!- possibile che non sia in grado
di fare nulla senza scatenare la terza guerra mondiale?
Affranta mi reco
da Lexie che fortunatamente aveva solo perso
il ciuccio, così dopo pochi minuti e qualche coccola si
è calmata e
riaddormentata.
Ora basta!Non ho
intenzione di causare altri problemi e per
evitare di mandare a fuoco la cucina o di far esplodere la casa, decido
di
ordinare la cena alla tavola calda qui di fronte…
Se esistono i
cuochi ci sarà un motivo!Inoltre spacciando la
cena acquistata per mia non dovrò neanche subire i commenti
insopportabili e seccanti
di Heric e degli altri. Sono un genio!
Gongolante per
la mia decisione comincio a correre per e di
lì a poco mi rendo conto che è la cosa
più stupida che potessi fare, dato che
il pavimento della cucina era scivoloso a causa delle uova cadute.
Tutto
è accaduto in attimo. Precipito a terra a faccia in
giù
e nonostante abbia tentato di attutire il colpo parando le braccia in
avanti,
non riesco ad evitare che il mio addome colpisca il pavimento. Dopo
qualche
attimo di stordimento mi porto le mani alla pancia e lì
inorridisco alla vista
del sangue che scorre lungo le mie cosce …
Sono
completamente in preda al panico e non so che fare!Mi
rendo conto di non poter guidare in quello stato fino
all’ospedale e,
soprattutto, di non poter chiamare Charles che sarebbe rientrato a
Tokyo solo l’indomani
a causa delle riprese di un film…
Sospiro e, dopo
aver asciugato delle lacrime che non sono
riuscita ad impedire di cadere, estraggo il cellulare dalla tasca e
compongo il
suo numero.
-Heric ho
bisogno di te.
Sera
Sbatto le
palpebre e sento un gran cerchio alla testa. Provo
a mettermi a sedere ma sento che qualcosa me lo impedisce:
un’infinità di tubi
e tubicini con i rispettivi aghi infilati nella mia pelle.
-Rimani sdraiata.
-Heric…-
biascico il suo nome in maniera stentata e mi
accorgo anche di avere la bocca impastata.
-Il tuo bambino
sta bene.
Mi fa strano
sentire queste parole pronunciate da lui.
Scoppio in un pianto liberatorio.
-Hai avuto
un’emorragia.-mi dice anticipando le mille domande
che affollano la mia mente.-Sei stata sotto i ferri per quasi due ore,
ma alla
fine il medico ha detto che è andata bene.-una pausa, poi si
alza in piedi e si
avvicina al letto in cui sono distesa per guardarmi negli occhi.
–Dì un po’,
hai tentato di ammazzarti?- oltre
al suo
tono brusco percepisco anche preoccupazione, rabbia e…
tristezza?Mah, chi può
dirlo…
-Certo che
no!Stavo provando a cucinare, ma a quanto pare non
è andata molto bene…
-Quando
imparerai a tenerti lontana almeno un migliaio di
chilometri dai fornelli?-mi dice spazientito.
-Hai ragione.
Lui sembra
sorpreso e rimane in silenzio senza replicare. Non
si aspettava certo un’arrendevolezza simile da parte
mia…
-Perché
non me l’hai detto?-mi chiede a bruciapelo
distogliendo lo sguardo.
Eh
già, perché non gliel’ho detto?Proprio
non ci
arriva?-Perché avrei dovuto farlo?-gli chiedo con gli occhi
ancora lucidi.
-E
perché me l’hai tenuto nascosto?- ecco ora si sta
per
infuriare.
-Non ne vedevo
la ragione!
-E quindi hai
aspettato di essere dissanguata per mettermi al
corrente della lieta notizia!- mi correggo ora è proprio
incazzato.
-Hai
già tante cose per la testa ed io…
-Di quanti mesi
sei?
-Cosa?
-Rispondi e non
dirmi cazzate perché vado a chiedere la
verità al dottore.
-Il bambino
è di Charles se è questo che ti stai
domandando.-dico
risentita.-Stai tranquillo.
Lo sguardo che
ora mi rivolge sembra carico di un istinto omicida,
ma prima che lui possa replicare entra il ginecologo e guarda entrambi
con aria
stranita.
-Signori posso
chiedervi di abbassare il tono della voce?Sua
moglie non deve stressarsi, ha appena subìto un intervento.-
dice rivolgendosi ad
Heric.-Non deve farla stancare.
-Ma guardi
che…-provo a ribattere.
-Sì,
dottore.- dice lui sorprendendomi incredibilmente per la
naturalezza con la quale ha espresso quelle parole. Quanto vorrei che
fosse
davvero così…. e mio malgrado non riesco ad
evitare che mi invada una piacevole
sensazione di calore e di benessere.
-Per stanotte
dovrà rimanere in ospedale. A domani.-dice il
dottore congedandosi da noi e chiudendo la porta dietro di
sé.
-Bene, adesso
posso incazzarmi con te senza che nessuno ci
disturbi.
-Ora basta
Heric, sono stanca e devo riposare, hai sentito il
dottore?- spero che mi lasci in pace una volta per tutte, o forse
no…o forse
spero che non mi lasci affatto in pace…
Lui non mi risponde ma
viene a sedersi sul
mio letto. –Okay,
riposati. Aspetterò il tuo risveglio.
- E la cena
della vigilia?Non dovresti tornare a casa tua?Non
dovresti tornare da lei.- e dicendo quelle parole non riesco ad
impedire alla
mia voce di diventare stridula.
-Sto bene dove
sto.-mi dice incrociando le braccia al petto e
guardandomi con aria beffarda.
Non so se vorrei
prenderlo a schiaffi per tutta la notte o
farci l’amore per tutta la notte…
Mai
mai il tempo passerà
Mai mai il tempo vincerà
Il nostro non conoscersi
per poi riprendersi
e' una tortura da vivere…
*Amici mai
di Antonello Venditti.
Salve
gente!!!!!!!!!!!!!!!!!!Lo so che non riuscite a crederci, in effetti
non ci
credo nemmeno io: un aggiornamento dopo due anni mi sembra un tempo
accettabile, non credete?Continuando di questo passo prevedo di
terminare la
storia nel 2020 XD
Scherzo,
scherzo!!!!Mi
sono accorta che sarebbe veramente ingiusto lasciare questa storia
incompiuta,
proprio nei confronti di chi aspettava di leggerne la conclusione e nei
confronti di chi mi ha sostenuta commentando. Ergo ho deciso di
terminarla in
tempi possibilmente NON BIBLICI, lo prometto!Intanto volevo chiedervi
che ne
pensate di questo colpaccio di scena?Cosa pensate che
accadrà?Se vi va fatemelo
sapere nei commenti perché sarei molto curiosa di sapere
cosa state immaginando
nelle vostre testoline.
Grazie
anticipatamente
a chi leggerà e commenterà, a presto (lo
prometto!)
Ps.
Sono riuscita a
farmi perdonare anche solo un pochettino?
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=294144
|