SKINNY LOVE - Il volere del cuore.

di xkidrauhlsmile_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 - Incomprensioni ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 - Corsa contro il tempo ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 - Incoerenze ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 - Nuove amicizie. ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 - Riconciliazioni ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 - Non tutto è come sembra. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Skinny love

Il volere del cuore.

ஐ Prologo 


La storia di Catrin, una ragazza soffocata dalla vita del ventunesimo secolo.
Una storia d'amore proibita, una lotta contro i pregiudizi che affliggono la società d'oggi.
La nostra Catrin dovrà combattere per ciò che ama, arrivando a compiere anche gesti estremi. 
Nuoterà contro corrente, aiutata ma ostacolata dalla gente, dagli amici.
Un ragazzo sconosciuto che entrerà nella sua vita capovolgendola completamente, una famiglia che non l'appoggia 
e un'avventura ancora da vivere sono solo piccole anticipazioni di quella che sarà una storia mozzafiato,
che oscilla tra amori e delusioni, risate e pianti.


"Il verbo amare non sopporta l'imperativo"
... Con questa celebre frase di Pennac, vi lasciamo immergere nel volere del vostro cuore.


Buona lettura.



 
►Personaggi◄

 Barbara Palvin as Catrin



 Bruno Mars as Gis



 Colton Hayne as Anthony



 Leigh-Allyn Baker as Christin, mamma di Catrin.



 George Clooney as Joe, padre di Catrin.



 Francesca Capaldi as Cecilia, sorella di Catrin.



 Michele Bravi as Aiden, miglior amico di Catrin.



 Chandra Wilson as Bintou, madre di Gis.



• Denzel Washington as Khadim, padre di Gis. 



gli altri personaggi saranno aggiunti nel corso della storia
 
╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Questa storia è scritta da due mie amiche e me.
Spero veramente che vi piaccia perché ci mettiamo tutto il cuore a scriverla, e secondo
me sarà una meravigliosa fanfiction.
Beh, che vi devo dire? Recensite in tanti
 
❤ 




 

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 - Incomprensioni ***




Skinny Love
Il volere del cuore.


ஐ CAPITOLO 1 : Incomprensioni ஐ
 
 
E' un altro giorno di pioggia. 
Cammino per la strada principale ormai deserta senza una meta precisa. Le gocce mi accarezzano il viso portandosi via anche l'ultima traccia di trucco.
Sto pensando a tutto, o forse non sto pensando a niente.
Completamente immersa nelle mie fantasie, vengo scossa dalla suoneria del mio telefono: è l'ennesimo messaggio di Anthony, il mio ragazzo.
"Ti amo lo sai?" Alzo gli occhi al cielo, stringendo con forza il cellulare frenando la voglia di gettarlo in terra dal nervoso.
Bugie, sono tutte bugie. Siamo la generazione che si ama solo nei messaggi, che si rifugia dietro ad un oggetto così piccolo che ci fa sentire grandi.
Odio davvero quando fa così. A voce non ha mai le palle di dirmi niente, ma per messaggio sa sempre dirmi tutto.
Mentre sono nuovamente immersa nei miei pensieri, inciampo in qualcosa e cado giù buttando le mani poco prima di sbattere la faccia. "Merda."
Inizio a mormorare qualcosa che non sta ne in cielo, ne in terra e mi rialzo immediatamente con le guance che vanno a fuoco per l'imbarazzo; scrollo lo sporco dai miei jeans e dalla mia felpa grigia dell'Obey, ormai tutta bagnata.
Mi giro subito per controllare se qualcuno ha visto il mio tuffo sulla strada, ma mi squilla il telefono all'improvviso.
Sapendo chi può essere, lo lascio squillare nella speranza che attacchi. Sono certa che è Anthony. Il solito ragazzo rude e prepotente del quale mi sono innamorata, o meglio del quale mi
ero innamorata.

"Che vuoi?" Rispondo in modo molto sgarbato.
"C'è il caso di rispondere così a tua madre?" La sua voce era davvero arrabbiata. Ma poco importa.
Tiro un sospiro. Sono sollevata di non sentire la voce di Anthony, in un certo senso, anche perché non avrei proprio voglia di dargli una spiegazione del perché non rispondo ai suoi messaggi. "Catrin, vieni immediatamente a casa. Dobbiamo parlare. Muoviti, ora." Non ho nemmeno il tempo di rispondere che mette giù. Guardo il display del telefono sul quale compare la scritta 'chiamata terminata'. -Sempre la solita- penso.
Blocco il cellulare e continuo a camminare lungo la strada verso casa. Il silenzio mi circonda nuovamente.  Siamo solo io e la pioggia. Amo la pioggia, ma solo vista da in casa.

Accelero il passo, Guardo l'ora e continuo a camminare. Sono quasi le sette di sera. Comincio a correre, correre e correre, fregandomene di tutto quello che c'è intorno a me. Cioè niente.
Non c'è niente.
'Non è stata una buona idea mettermi gli stivali col tacco' mi maledico mentalmente per la mia stupida decisione, come sempre. Inizio a saltellare prima su un piede, poi sull'altro, cercando di togliermi gli stivali, per correre più veloce.
Il marciapiede è gelato. Ma non posso arrivare tardi, non di nuovo cazzo. Altrimenti mia madre si arrabbia e non ho voglia di sentire sempre le sue solite e noiosissime prediche.
L'ultimo tratto è sempre il più duro. Comincio ad ansimare sulla salita che porta al mio punto d'arrivo.
Appena davanti alla porta di casa, suono il piccolo campanello di ferro e aspetto che qualcuno mi apra.

"Sei in ritardo." Precisa mio padre seduto sulla poltrona, mentre legge il giornale. Mi tolgo il cappotto, mordendomi in labbro nervosamente. "Lo so papà. Piov
e. Ehm.. ho corso più che potevo. Ma è difficile correre sui tacchi." Fingo una risatina per sdramatizzare un po', ma proprio in quel momento noto mia madre sulla soglia della cucina.
"Ma guardati in che stato ti sei ridotta, Catrin." me lo dice quasi con un tono disgustato. "E non dare la colpa ai tacchi signorina, perchè sappiamo tutti che non è questa la causa del tuo ritardo." 
"Si mamma, l'ho appena detto a papà. Piove e..." 
non mi lascia finire la frase. 
"E' colpa di Aiden, non è vero? Catrin sei sempre in giro con questo frocio e arrivi a casa sempre tardi perché lui ti deve raccontare le sue storielle d'amore!"  Il suo tono di voce diventa sempre più altro. Guardo mio padre. Non dice nulla.
Odio mia madre. Molto. Troppo. Non sopporto quando tratta Aiden così. E' il mio migliore amico, per la miseria. Non tollero la sua omofobia.

"E' gay. E con questo? Mamma, cazzo, è una persona come tutte le altre. Forse migliore di altra gente." le urlo contro arrabbiata. "CATRIN! Modera i termini, stai parlando con tua madre!" interviene mio padre alzandosi dalla poltrona sulla quale era seduto poco prima.
"Sei uscita con lui o no?" chiede mia madre con un'espressione accigliata e a denti stretti.
"No, ma.."
"Niente ma. Non ci devi uscire. Sono la rovina della società. Proprio come quelli che li frequentano. Come te." 

A queste parole le lacrime iniziano a farsi sentire. Provo a tenerle dentro, guardando in altro senza sbattere le ciglia.
"Se sono la rovina della società allora non dovevi farmi nascere, avresti potuto educarmi a tua immagine e somiglianza, quindi nel modo peggiore in assoluto." La mia voce è interrota dal pianto. Le lacrime iniziano a scendere velocemente, rigandomi il volto. Corro verso la porta, la apro ed esco sbattendola con forza dietro di me.
Sento ancora le urla dei miei genitori, ma non me ne frega.
Sta ancora piovendo. Il mio pianto si confonde con le gocce sul mio visoe non sembro triste . Amo la pioggia anche per questo motivo.

Ripercorro i passi di oggi pomeriggio. Direzione? Non lo so. Non ho di nuovo una meta. La mia vita è senza meta. Assorta nei miei pensieri, mi metto le cuffiette e controllo la playlist delle canzoni. Decido di mettere la mia preferita: "All of the stars." di Ed Sheeran.

I can see the stars
From America
I wonder, do you see them, too?
So open your eyes and see
The way our horizons meet
And all of the lights will lead
Into the night with me
And I know these scars will bleed
As both of our hearts bleed
All of these stars will guide us home

 
Canticchiando il ritornello il mio morale torna normale. O quasi. 
La musica viene interrotta dalla vibrazione del mio cellulare che mi fa sussultare. Nuovo messaggio. 

" Ei bella. Ci andiamo a fare un giretto? Ti ho vista passare sotto casa mia.
Tra 5 minuti da me ;)
-Aiden. xx "

 
Mi spunta un piccolo sorriso sul volto. Ho il miglior amico del mondo intero.




╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Ciao splendori!
Ecco a voi il primo capitolo!
Se avete notato, ho fatto un nuovo banner aww *si emoziona* lo amo da impazzire.
Spero che sia stato a vostro gradimento e mi scuso se ci sono degli errori lol
Non so che dirvi ahahaha quindi vi aspetto alla prossima
 ◕‿◕
Grazie mille per le visite e le recensioni al prologo!
Se vi va, recensite e dateci anche un vostro parere.

Alla prossima 
 

 



 

 

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 - Corsa contro il tempo ***


 


Skinny Love
Il volere del cuore. 

ஐCAPITOLO 2 : Corsa contro il tempo 



Mi sto avviando verso casa di Aiden a passo calmo e lento. Lui è sempre in ritardo, quindi perchè affannarsi?
'Brrr, che freddo'. Mi accorgo di non essermi presa il cappotto. Dalla fretta e dalla rabbia sono uscita scordandomi della pioggia e dei quindici gradi che rinfrescano l'aria.

Sto congelando.
Inizio a scaldarmi le mani alitandoci sopra, ma non funziona. Il vapore che esce dalla mia bocca si raffredda velocemente e le mie labbra, ormai viola, sono indolenzite.

Comincio a battere i denti. Altro che quindici gradi, qui sembra pieno inverno! L'autunno fa sempre più schifo, ma forse sono io che ce l'ho dentro.
Il ticchettio dei denti viene sovrastato dalla vibrazione del cellulare. È Aiden.


“Ritardo di cinque minuti. Ti amo ❤  (no, non è vero, ahahaha!)
Aiden. xx”

 

'Sto stupido. Mi vuole far morire di freddo forse?' penso mentre comincio a muovermi.
Passo davanti ad alcuni bar, ma solo uno attira la mia attenzione: Starsbuck. È davvero bellissimo. Non ci sono mai andata. Mia madre lo odia. Dice che lo frequenta troppa gente ''brutta''. Ma ormai non mi interessa più la sua opinione. Attraverso con attenzione la strada e mi riparo sotto la pensilina della fermata del pullman.
Riprendo a camminare subito dopo, passando davanti a tanti vicoli bui e stretti.
Proprio in quel momento vedo passare la macchina di mia mamma. Mi sta cercando.  Devo pensare in fretta, molto in fretta.
Decido di nascondermi in uno di quei vicoli e stare li finché non esce dalla strada principale. Devo fare attenzione.
Mi appiccico al muro, cercando di farmi piccola piccola. Continua a girare davanti a questi locali. Se mi vede sono fottuta.
Mi guardo intorno e noto un ombra vicino ai cassonetti. È un ragazzo di colore. Uno di quelli che mia mamma chiama ''gente brutta''. Il cuore inizia a battere forte. Ho un po' di paura. Lui è alto, magro ma muscoloso. Ha i capelli ricci, corti e scuri. Diciamo alla 'afro'. Ha una grossa felpa e una sigaretta in bocca. Sembra davvero un brutto ceffo.
Cerco di allontanarmi facendo senza fare rumore. Non voglio attirare la sua attenzione. Ad un tratto schiaccio una scatolina in latta dietro di me e il rumore rimbomba per tutto il vicolo.
Lui si gira di colpo. Mi sta squadrando. Sono paralizzata. Inizia ad avvicinarsi molto velocemente e allora comincio a correre verso la strada principale. Ho il cuore che va mille. Potrebbe persino scoppiarmi. Oggi sto provando troppe emozioni.
Corro ancora per mezzo metro, poi mi giro per vedere se è ancora dietro di me, ma mi accorgo che non ero io il bersaglio delle sue azioni.
Vedo che sta abbracciando una donna bassa e un po' in carne, anche lei di colore. Si assomigliano molto, suppongo sia la madre. Lei sta piangendo, e lui le sta asciugando le lacrime continuando a sorriderle e a parlarle. Ma perchè la donna è triste?
Beh, non sono affari miei. Riprendo a camminare, con le mani in tasca e a passo calmo. Devo ricominciare a respirare normalmente. Ho ancora il fiatone e il cuore che batte forte. Sono quasi arrivata al bar, quando mi ritrovo sul punto in cui sono inciampata poco prima di andare a casa. Ripensando alla mia figuraccia, arrossisco di nuovo.
Noto una coppietta di fianco a me baciarsi con foga, di sicuro non faranno caso alla ragazza con le guance a pomodoro. Più tranquilla entro da Starsbuck.
Wow, è davvero bello. Una musica rallegra il locale. C'è gente cordiale seduta ai tavoli a gustarsi le ordinazioni che mi sorridono. Io ricambio sempre, mi piace essere socievole.
Non mi sembra che ci siano 'persone brutte'. Se solo mia mamma potesse superare i pregiudizi... vedrebbe quanto è bello il mondo che ci circonda.

Mi siedo al bancone aspettando di essere servita e continuo a guardarmi intorno con gli occhi spalancati e incredula della meraviglia che ho di fronte. Per me è una cosa nuova.
Mi piace fare cose mai fatte prima. Si può crescere meglio.

Arriva davanti a me una cameriera bionda, con una scollatura eccessiva, i capelli raccolti in una coda con tanto di cerchietto. Ha gli occhi azzurri e le labbra molto carnose. Abbastanza truccata e con aria di superiorità.
“Che cosa vorresti?” mi chiede masticando un big bubble e continuando a fare bolle gigantesche.
“Ehm, due cioccolate calde grazie.” rispondo timidamente. "Al latte" specifico sorridendo.
“Ok. Arrivano subito”
Ho le mani congelate e il cuore ancora impazzito. Faccio un respiro profondo e mi rilasso.
In men che non si dica ritorna la bella cameriera con la mia ordinazione.
“Sono sei dollari e quarantacinque. Grazie.” È una truffa. Pago.
“Ecco a lei. Grazie mille”
“Scusa, hai una sigaretta?” Mi chede in modo sgarbato. "Scusa?'' non cambia il tono della frase.
“No, non fumo”.
Prendo i bicchieri e mi riavvio verso casa di Aiden. Sono leggermente in ritardo.
Riprendo a camminare con passo veloce per evitare di arrivare in ritardo e che la cioccolata si raffreddi, invano, ovviamente.
Arrivo davanti a casa sua e lo trovo sulla porta.
“Finalmente!”


╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Salve gente!
Come state? Tutto bene?
Allora, iniziamo a scusarci col fatto che questo capitolo non è il massimo ed è abbastanza corto. Lo sappiamo lol
Però (c'è sempre un "però" e.e ) i prossimi capitoli saranno tipo "asdfghj" *-*
Recensite, recensite, recensite!
Alla prossima girls 


 

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 - Incoerenze ***




Skinny Love

Il volere del cuore.

ஐ 
CAPITOLO 3: Incoerenze 

 

 


Entriamo in casa molto velocemente, sia per il freddo che per la pioggia.
“Dove poso questo?” Chiedo indicando i bicchieri di cioccolata.
“Posa pure tutto sul tavolo in cucina. Solo, togliti le scarpe. Mamma si arrabbia altrimenti.”
Amo quando gesticola parlando. Fa sempre dei movimenti strani. Particolari. Mi dirigo verso la cucina con la roba in mano. La poso e torno in salotto, mi butto sul bellissimo divano in velluto verde acqua. È morbidissimo e amo sdraiarmici sopra.
“Come mai eri in giro tutta sola?” Aiden arriva con una ciotola con fragole al cioccolato. Sa sempre come tirarmi su di morale.
“Ho litigato con mamma. Sai com'è fatta..” Rispondo mangiando una fragola.
“Per... colpa mia, vero?” Abbassa di colpo lo sguardo e si incupisce. Cavolo.
“No, no. Davvero. Non è per colpa tua. Cioè in parte. Ma non per colpa tua. C'entri tu. Ma non del tutto. Hai capito comunque.” Lo rassicuro prendendogli una mano e mettendomi in ginocchio.
“Guardami. Ti prego. Non è colpa tua. Lo sai, vero?” Gli alzo la testa per avere un contatto visivo e lo abbraccio, ma subito lui si stacca.
“È meglio che tu te ne vada.” Si alza, mi prende le scarpe e me le mette davanti.
“Aiden, che cazzo dici? Vieni qui. Smettila! Non sei tu!”
“Non voglio problemi. Tua madre mi odia già abbastanza. Vattene.” Mi indica la porta e mi spinge da dietro. Ho rovinato la giornata a tutti. È il mio migliore amico.
Dovrebbe sapere che io andrei contro il mondo per lui. Forse non lo capisce davvero.

“Aiden...” Sono fuori dalla sua porta e lui mi guarda con uno sguardo arrabbiato.

“Vattene ti ho detto. Ci....” Non ha il tempo di finire la frase che veniamo interrotti da una voce proveniente dalla strada.

“Catrin Margaret De Laurentis. Sali immediatamente in macchina. Subito.” Mia madre scandisce bene le parole e mi giro subito di scatto.

“Aiden, ti prego...” lo supplico con le lacrime agli occhi.

“A domani Cat.” Si gira e sbatte la porta alle sue spalle. Mia madre riesce sempre a rovinare tutto.

Salgo in macchina mettendomi dalla parte del passeggero. Entro e non saluto.
Mi viene l'istinto di buttarmi giù dalla macchina, ma mia madre mi verrebbe di nuovo a cercare e ora come ora non saprei dove andare. Ho mortificato il mio migliore amico. Lui è la mia vera casa. Guardo continuamente fuori dal finestrino cercando di trattenere le lacrime imminenti. Ovviamente cominciano a scendere a dirotto.
Arrivata davanti a casa scendo velocemente dalla macchina, entro e corro su per le scale diretta verso camera mia. Non voglio vedere nessuno. Chiudo gli occhi stanca per tutta questa situazione. Non ho nemmeno fatto cena. Inizio infatti a sentire un leggero gorgoglio alla pancia. Decido di scendere sotto a prendermi uno di quei deliziosi panini che fa mamma: pomodoro e frittata. Scendo di corsa le scale diretta verso la cucina. I miei sono in salotto a discutere su quanto è successo oggi e, dato che non voglio partecipare alla conversazione cerco di fare il più piano possibile. Prendo la mia cena dal cesto sul tavolo. Vicino c'è un biglietto.

'La rabbia fa venire fame, cara mia. Mangia che è meglio.'

Leggo molto velocemente e lo riposo sul tavolo. Salgo silenziosamente al piano di sopra e mi butto siedo alla scrivania. Odio le briciole dove dormo. Dev'essere tutto pulito.
Prima di cominciare a mangiare prendo un pezzo di carta da cucina e la adagio sul tavolino, in modo da non sporcare. Dopo aver preparato tutto alla perfezione comincio a mangiare.

Mi ritorna in mente la scena di oggi. Del ragazzo che corre verso la madre e la abbraccia. Comincio a pensare che per me non potrebbe mai essere così.
Mia madre non piangerebbe mai per la mia assenza. È una donna molto chiusa. Odia dare troppa importanza ai sentimenti.

Finisco in fretta il panino, mi cambio mettendomi il mio pigiama blu, mi pettino i capelli che raccolgo in una coda bassa e mi metto a dormire. È stata una lunga giornata.


"È finita, addio Catrin" Vedo Aiden allontanarsi silenziosamente nel buio. Sento delle voci cupe e poco chiare che mi ripetono: sei come loro. Non cambierai mai.
Come loro chi? Comincio a piangere tappandomi le orecchie per sfuggire da questa realtà inquietante nella quale mi ritrovo. Le voci diventano sempre più forti e più vicine.
Vedo arrivare Anthony che mi ripete che sono sua. E che devo stare lontana dal mio migliore amico. Cerca di togliermi le mani per farmi sentire. Io resisto e continuo a lottare. Non voglio perdere Aiden, non di nuovo.
Urlo più forte che posso il suo nome, nella speranza che possa tornare indietro. Ma invano. 

 

“Catrin! Muoviti che è tardi.” Le urla di mia madre mi svegliano molto bruscamente. Per fortuna era solo uno stupido sogno. Tasto il cuscino bagnato dalle mie lacrime e mi asciugo la fronte bagnata. Ho i capelli scompigliati. Il cuore va a mille. Prendo immediatamente il telefono per mandare un messaggio ad Aiden.

"Andiamo a scuola insieme. Devo parlarti.
Cat xx "



 

╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Holaaa 
Come state? Tutto bene ragazze? Finalmente è SABATO! Alleluja (credo si scriva cos, boh)
Ma che brutti sogni che fa la nostra Catrin! Poverina.
Coooomunque, i prossimi capitoli sono già pronti (yee!) quindi, se li volete lasciateci anche una piccolissima recensione lolz
Recensite, recensite, recensite!
Vi amiamo 


 

 

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 - Nuove amicizie. ***




Skinny Love

Il volere del cuore.

ஐ CAPITOLO 4 : Nuove amicizie ஐ


 

Arrivo davanti a casa di Aiden. Non mi ha ancora risposto. Ho paura sia rimasto addormentato. Da quando i suoi genitori sono andati in viaggio, deve badare a se stesso. E di solito rimane sempre a letto molto più di quanto dovrebbe.
Il tempo è cambiato molto rispetto a ieri.  Ora vedo il sole spuntare da dietro le colline, con una timidezza tale da essere bellissimo.
Mi perdo nel guardarlo, e non mi accorgo che ormai sono passati cinque minuti.
Decido di bussare alla porta. E nel caso non venisse, passerò alle maniere forti. Le mie piccole mani sbattono contro la porta tre volte. Nessuna risposta. Riprovo, ma invano.
Prendo le chiavi di scorta nascoste in una fessura nella ringhiera del porticato, la giro tre volte nella serratura e apro la porta cigolante. Aiden dorme. Di solito trovo la tazza della colazione sul tavolo in cucina, oppure le ciabatte sparse per il salotto. È molto disordinato, nonostante abbia tendenze femminili. Ma questo non c'entra. Io sono molto casinista e forse sono io troppo maschiaccio.

“Chiunque tu sia, sappi che ho un'arma e non ho paura di usarla” Urla lui dalla sua camera.

“Aiden, pensi che un ladro o un malvivente possa avere le chiavi?” Ridacchio. È davvero stupido.

“Ah, sei tu. Sono le sette di mattina. Devi capirmi.” Barcolla per le scale, ancora in pigiama.

“Appunto. E ora noi dovremmo essere sulla strada per il liceo. Muoviti o faremo tardi” Mi fissa con aria confusa, sfregandosi gli occhi addormentati e sbadigliando rumorosamente.

“Non vengo a scuola oggi.. o meglio, non voglio venire con te” Una lama dritta in petto.

“Come? E... e perchè non vorresti venire con me?” Strabuzzo gli occhi alla sua affermazione.

“Hai sentito bene. Te l'ho detto. Non voglio problemi.”

“E con chi? Con mia madre? Lei non può impedirmi di essere felice. E io con te sono felice. Dovresti saperlo. Siamo amici dalle elementari Aiden, dovresti sapere che sceglierei sempre te. Sei il mio migliore amico e..” Cerco di finire la frase, ma mi fermo non appena vedo che alza gli occhi al cielo e fa per andare al piano di sopra. Lo fermo per un braccio.

“Smettila di fare il cretino!”

“E tu smettila di insistere. Ho preso la mia decisione. Vai ora.” Strattona il braccio facendomi mollare la presa.

“Che decisione? Non essermi più amico per paura di mia madre? Se è così...”

“Non è solo per quello. Vattene ti ho detto. Non insistere più.” Finisce la rampa e si chiude di nuovo in camera.


Prendo lo zaino che poco prima avevo messo per terra e sbatto la porta d'ingresso. La chiudo con rabbia e la rimetto al solito posto.
La strada per scuola mi sembra peggio senza Aiden. Di solito mi faceva le sue battute senza senso, quelle che mi facevano ridere solo per il fatto che le diceva per poi sorridere come un cretino. Non capisco perchè dobbiamo sempre discutere. Non è la prima volta. Sono abituata ad essere sbattuta fuori di casa da lui.
Arrivo davanti all'enorme edificio, insieme a un altra ventina di persone. Salgo con poca voglia i gradini d'entrata, per poi girarmi di scatto per controllare se stesse arrivando Aiden, ma niente.
Apro il mio armadietto e ci poso dentro i libri del giorno. Oggi matematica, inglese, chimica, storia e religione. Una giornata divertente insomma. Che ironia. Improvvisamente, qualcuno mi prende per i fianchi e chiude con forza lo sportello.

“Ciao piccola. Ti sono mancato?” Mi sussurra Anthony per poi baciarmi subito dopo.

“Hey, ciao Anthony. Come stai?” Sorrido timidamente guardandolo negli occhi. Sono una delle poche cose belle che possiede. Ha dei profondi occhi color oceano e sono grossi. Il
che li rende ancora più meravigliosi.

“Bene, tu?” Mi bacia di nuovo e mi attira ancora più verso di se, limitando la distanza tra di noi.

“Bene... nonostante sia stata cacciata da casa di Aiden.” Abbasso lo sguardo dicendo questa frase.

“Fregatene. È solo un frocio. Pensa a me ora” Mi viene voglia di tirargli un grosso schiaffo in faccia.

“Smettila di insultarlo” Scandisco bene le parole “Riesci a non prenderlo in giro per venti secondi?”

“Ci provo amore, ma solo per te.” Mi bacia di nuovo, ma io non ricambio.

Proprio in quel momento vedo entrare una persona familiare. Quei capelli alla afro, la carnagione scura, una figura slanciata. È il ragazzo di ieri, quello che ha abbracciato sua madre.
Che strano, non avrei mai detto che fosse di queste parti.

“Chi guardi?” Sputa Anthony a denti stretti.

“Ne-nessuno. Ho solo visto un volto familiare.” Abbasso lo sguardo e mi scosto da lui, pronta per andare in classe.

“Ciao amore”

“Ciao.”

 

'Sono in ritardo'. Penso dopo aver sentito la campanella suonare.

Comincio a correre nel corridoio per arrivare in classe. Supero la soglia e cerco con lo sguardo un posto libero. Ce n'è uno in prima fila, vicino a Emily, una mia vecchia compagna.

“È in ritardo signorina De Laurentis. Giustificazione?” Mi domanda il professor Hemmings.

“Ehm, non.. non è suonata la sveglia”. Invento la prima scusa più credibile e aspetto una risposta.

“Si sieda ora.” dice indicandomi il banco.

Hey..” Sussurro alla mia vicina appena mi siedo.

“Ciao. Ti è andata bene, oggi il prof è molto nervoso” Ridacchia.

La lezione è più noiosa del solito. Hemmings richiama più e più volte Michael, il ragazzo che si siede sempre in fondo alla classe, minacciandolo di spostarlo in prima fila. È davvero pesante.

“Catrin? Catrin?” vengo risvegliata dalle mie fantasie non appena sento chiamare il mio nome.

“Si?” Sbatto le palpebre non appena trono alla realtà

“Vai dietro.”

“Ma.. perchè?” Chiedo spazientita.

“Fai cambio con il signor Jonson, parla troppo là in fondo.” Indica nuovamente Michael e poi me. Mi alzo con menefreghismo misto a rabbia. Saluto con un cenno Emily e mi dirigo verso la mia nuova residenza.

“Spero tu sia meglio del ragazzo di prima” Ridacchia con voce profonda uno. Alzo la testa e mi ritrovo di fronte il ragazzo del vicolo, e del corridoio. Strabuzzo gli occhi e poi sorrido.

“Ahahah, spero di si.”

“Piacere, Gis. Tu come ti chiami?” Mi porge la mano con un grande sorriso.

“Catrin”.

 

╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Ahhhhhhh mi sentite urlare? Amo questo capitolo.
No ok, scusate, oggi sono sclerata male ahahahaha sono rimasta a casa oggi, niente scuola yeee
Comunque, aww che bello i due ragazzi hanno finalmente fatto conoscenza!

Chi sa che cosa succederà d'ora in poi...uhm.
Vi aspettiamo al prossimo capitolo.
Much love

 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 - Riconciliazioni ***


 


Skinny Love

Il volere del cuore.


ஐ CAPITOLO 5 : Riconciliazioni 

 
 

La lezione di matematica, grazie a Gis,  passa davvero in fretta. Mentre Hemmings spiegava, lui disegnava. Quello che faceva sembrava un dipinto. È davvero bravissimo. Io lo guardavo mentre, con solo una matita, riusciva a farmi un ritratto mozzafiato. Lo prendo dal banco e lo metto in cartella. Ha detto che è un regalo in segno di amicizia.

“Che materie hai dopo?” Mi chiede mentre ritiriamo i libri dal banco.

“Se non sbaglio, dovrei avere inglese. Tu?”

“Storia. Dovrò fare amicizia con qualcuno. Altrimenti me ne devo stare di nuovo da solo.” Sorride.

Usciamo insieme dalla classe per dirigerci in corridoio, ai rispettivi armadietti.

“Da quanto sei qui?” Gli domando mentre mastico una caramella appena trovata nella borsa.

“Due mesi. Mi sono trasferito da poco. Mio padre ha cambiato lavoro parecchie volte e io l'ho sempre seguito.” Lo dice in maniera davvero disinvolta, quasi non gli pesasse il fatto di viaggiare.

“E... e tua madre?” Chiedo con tono curioso.

“Mia madre è sempre rimasta qui in città. Ci vediamo davvero poco, ma finalmente possiamo di nuovo stare insieme come una vera famiglia.”

Ad un tratto, mi sento trascinare per un braccio, con una tale forza da farmi quasi cadere per terra. “Ma che...?” Mi giro e mi ritrovo Anthony davanti, che mi guarda con uno sguardo troce e serio.

“Cosa ci fai con quello?” La presa si stringe sempre di più. È un dolore atroce. Insopportabile.

“Lasciami. È solo un mio amico. Anzi, un mio nuovo compagno. Non stiamo facendo niente!”

“Che figura mi faccio se tutta la scuola vede camminare la mia ragazza con un negretto simile?”

Con che coraggio dice una cosa simile? Sa quanto odio la gente che critica qualcuno per il colore della pelle, per l'orientamento sessuale o per la religione. Indietreggio guardandolo con sguardo torvo, e sbatto contro Gis, impalato dietro di me.

“Ti sta dando fastidio?” Gis interviene, prendendomi per le spalle in segno di protezione.

“Senti coso, l'unico che da fastidio qua sei tu. E tutti quelli come te. Lei è la mia ragazza. Sparisci”. Anthony avanza pericolosamente verso il mio nuovo amico, ma io mi frappongo tra i due, come barriera. Non voglio risse. Non voglio casini.

“Tranquillo Gis, è tutto a posto. Grazie.. puoi andare.” Vedo Gis voltarsi lentamente controllando la situazione, per poi continuare a camminare a testa bassa. Non voglio che il mio ragazzo gli faccia del male. So com'è fatto.

“Scusa amore. Mi da fastidio che gente come lui ci possa provare con te.” Mi prende le mani e con sguardo basso si inventa l'ennesima balla a cui nemmeno lui crede. Ha solo paura di restare solo. Ecco perchè mi chiede sempre scusa. E io ho paura di perderlo. Anche se una parte di me lo vorrebbe tanto.

“Tranquillo. È tutto a posto.” Mi avvicino e lo abbraccio, stringendolo forte.

“Stasera ti va di uscire con me? Vorrei farmi perdonare..”

Non devi Anthony. Ok?” Gli bacio timidamente una guancia e ritorno a guardarlo negli occhi.

“Amore. Si invece. Andiamo in quel ristorante lussuoso fuori città. Ho deciso.” Mi bacia di nuovo.


***
É ormai sera. Dopo aver fatto i compiti, ripulito la stanza, essermi fatta una doccia rinfrescante e aver aiutato mamma, sono pronta per la cena con Anthony.

Prendo dall'armadio il mio bellissimo vestito verde acqua, con dei brillantini sparsi ovunque. Ha una scollatura non troppo eccessiva, e arriva poco sopra al ginocchio. Odio essere troppo volgare.
Indosso delle scarpe nere con tacco dieci, tanto per sembrare leggermente più alta e per slanciare la figura. Vado in bagno e mi arriccio i capelli per farli un po' ondulati. Poca matita, poco fard, un po' di lucidalabbra e mascara un po' pesante. Metto gli orecchini in perla e prendo la pochette abbinata al vestito e sono pronta per partire.
Scendo con attenzione le scale, facendo attenzione a non cadere o a prendermi brutte storte.

“Amore, sei bellissima” Rieccheggia in modo fiero mio padre.

“Grazie. Anthony è già arrivato?” Domando impaziente.

“No tesoro. Non ancora. Perchè non vieni un po' con me sul divano a parlare?”

Camminiamo fino in salotto, sotto braccio a mio padre. Sembra stranamente cordiale stasera. Vorrà farmi le solite raccomandazioni: Non bere troppo, non fumare, fai pagare, lui non discutete. E infatti...

“Tesoro mio, mi raccomando, non bere, non fumare, se si offre di pagare non insistere e per favore, non discutete”

“Si papà.” Alzo gli occhi al cielo, stufa di sentirmi dire sempre le stesse cose. Mentre il mio vecchio continua a cianciare, il telefono mi distrae. È un messaggio da Anthony.

 

“Ciao amore mio. Lo sai che ti amo tanto? Sei la luce dei miei occhi. Sei davvero speciale.
Scusa, ma non riesco a venire stasera. Ho avuto un imprevisto. Ci vediamo domani a scuola. 
Ti amo.
Anthony. xx”

 

Non ci posso credere. Mi ha dato buca.
Corro in camera, senza dare peso alle urla di mio padre che mi chiama per chiedermi spiegazioni. Sono incazzata nera. È solo uno stupido. Vuole farsi perdonare e poi mi da buca. Non ci posso davvero credere. Senza pensarci due volte compongo il numero di Aiden sulla tastiera e lo chiamo. Squilla cinque volte, e quando sto per perdere la speranza, risponde.

“Si?”

“Aiden, Anthony...” Scoppio a piangere dal nervoso. Sono davvero delusa.

“Catrin, calmati. Dimmi tutto”

“Ho bisogno di te. Per favore. Non posso sopportare di non esserti vicino. Voglio averti qui accanto a me. Sei il mio migliore amico. Aiden, lo sai vero?” Tiro su

con il naso e cerco di calmare il respiro.

“Catrin. Sai che io ci sarò sempre per te. Non ti ho mai abbandonato. Non lo farei mai e lo sai.”

“Anthony mi ha dato buca. Voleva farsi perdonare per essere stato un totale coglione e poi mi fa questo.”

“Voleva farsi perdonare che cosa?” Chiede incuriosito.

“Oggi ho conosciuto un ragazzo, molto simpatico. Mi ha visto nel corridoio con lui, e si è fatto prendere dalla gelosia e mi ha fatto una scenata davanti a tutta la

  scuola.”

“Questo ragazzo è carino?” è sempre il solito.

“Mah, si.. penso sia afro americano. Comunque pensiamo a me, non ai tuoi possibili flirt.”

“Scusa.” inizia a ridere. Mi mancava la sua risata. Mi mancava lui.

“Sono contenta che abbiamo fatto pace. Mi mancavi”

“Anche tu Cat. Anche tu”

“Devo andare ora. Ci vediamo domani. E andiamo a scuola insieme. Chiaro?” Sorrido.

“Certo Cat. A domani. Ti voglio bene.” Mi manda un bacio e io mi mordo il labbro. È fantastico.

“Anche io Aiden.”


******
 




╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Ciao ragazze!
Allora inizio a scusarmi per non aver postato niente da tipo... una settimana
Ho avuto diversi impegni con la scuola e blah blah blah...
Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo!
Se si, lasciateci una piccola recensione.  

STAY TUNED !




 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 - Non tutto è come sembra. ***




Skinny Love

ஐ CAPITOLO 6 : Non tutto è come sembra 
 

 

“Sei in ritardo come al solito” Dico scherzosamente ad Aiden non appena lo vedo uscire di casa.

“Sono le sette di mattina Cat. Nessuno è in orario.” barcolla scendendo le scale e non appena mi arriva davanti mi abbraccia.

“Non c'è tempo per le smancerie, corri stupido!” Mi metto a correre ridendo come una cretina, mentre vedo lui dietro con camminata in stile zombie che mi alza il dito medio.

“Aspetta Cat. Cat?!” Mi fermo per poter parlare un po' con lui di tutto ciò che mi passa per la testa.

“Oggi ho di nuovo matematica.” Alzo gli occhi al cielo, per far intendere che sarà una lezione noiosa.

“Hemmings?” Faccio un cenno con la testa in segno di approvazione. “Siamo insieme allora. Ti siedi vicino al ragazzo nuovo?” Mi guarda con una faccia maliziosa e inizia a schioccare le dita.

“No. Volevo stare vicino a te io” Lo colpisco amichevolmente con il gomito e continuiamo a camminare.


Arriviamo in classe, dopo una passeggiata. Come previsto, mi siedo vicino a lui. Di Gis non ce n'è traccia.

“Aiden, ieri il prof ha detto che oggi ci avrebbe diviso in gruppi per un compito.” sussurro.

“Che genere di compito?”

“Ma che ne so. Ha detto un compito particolare. Non ho idea di cosa possa intendere. Ma magari finisci in coppia con Michael. Che ne dici?” Gli do dei colpetti sulla spalla scherzosamente. Gli piace Michael dal primo anno di liceo. Quindi, ormai da tre anni. Lo trova un ragazzo così cupo e misterioso, al quanto sexy. Bah. Chissà.
La lezione incomincia non appena arriva il prof, seguito da Gis. Indossa un bellissimo cappello di lana, una felpa larga e dei jeans, con tanto di converse. Devo dire che il ragazzo ha stile.
Infatti viene subito adocchiato dallo sguard attento di Aiden, il quale inizia a emettere suoni di presa in giro verso la sottoscritta.

“Bene ragazzi. Come vi ho detto, oggi vi dividerò a gruppi per il compito a casa, nonché preparazione per il compito in classe di venerdì prossimo. Estraiamo a sorte i fortunati.” 
Mi giro, e vedo Aiden intento a pregare tutti i santi su in cielo per finire con Michael.

Io sono abbastanza tranquilla. Ho un buon rapporto con quasi tutta la classe, e sinceramente non mi fa differenza finire con uno piuttosto che con un altro.

“Catrin e Michael....” Aiden mi rivolge uno sguardo accigliato mimando con la bocca 'sei morta'.

“...con Gis e Aiden.”
 

Il volto del mio amico si illumina improvvisamente, e comincia a sorridere come mai prima d'ora.

Sono davvero contenta per lui. E per me. Gis è davvero una brava persona, sono felice di essere in gruppo con lui.

“Bene ragazzi. Ora mettetevi a posto e cominciate a preparare un argomento comune su cui poi preparare una specie di tesi. Su quella base, io estenderò delle domande presenti poi nella verifica”

Raccatto molto velocemente la mia roba e mi sistemo di fianco a Michael, per fare un dispetto a Aiden.

“Spero concordiate con me che siamo davvero un bel gruppo.” Dice Gis con tono fiero, mentre sistema la sua roba sul banco.

“Si, soprattutto perchè ci sono i più secchioni della classe. Meno lavoro per me!” Michael si stiracchia e mette i piedi sul mio banco, sbadigliando molto elegantemente.

“Io non sono molto contenta. Sono l'unica femmina!” Fingo una faccia triste, facendo scoppiare tutti a ridere. Aiden invece non dice niente. Probabilmente sarà ancora scioccato.

 

L'ora finisce molto in fretta, e dopo esserci accordati sul luogo di studio e l'ora, usciamo insieme dalla classe, per poi congedarci appena arrivati in corridoio. Mi aspettano ancora due ore difficili e poi si torna a casa. Fortunatamente oggi usciamo due ore prima per sciopero degli insegnanti. Cammino a testa bassa, persa negli appunti di Storia per l'interrogazione imminente.

“Catrin! Catrin? Aspetta.” Sento una voce familiare, ma continuo a camminare, facendo finta di non sentire. Anthony mi si piazza davanti. “Mi senti?” Si avvicina per baciarmi, ma
appena in tempo, giro la testa e gli poggio una mano sul petto, facendolo indietreggiare.

“Lasciami stare.” Lo supero in fretta, continuando a guardare i miei appunti e senza far caso a tutte le persone che ci stanno guardando. “Che hai?! Catrin!” Ricomincia a inseguirmi, ma io vado avanti. Non ho voglia di stare a sentire tutte le scuse che si può inventare per farsi perdonare per il gesto che ha fatto.
Perdendo la speranza, torna indietro.

“Oh, vedo che avete chiarito” Una voce femminile molto squillante mi lascia perplessa. Al che mi giro.

“Ciao Emily.” Le rivolgo un sorriso gentile e smetto di pensare a lui, e a quanto mi faccia arrabbiare tutto ciò che fa.

“Quindi avete fatto pace?” Che cosa intende? Non ha visto la scenata qui in corridoio? Si dev'essere capito che le cose non vanno bene tra noi. Si capiva sicuramente.

“No.” È l'unica cosa che riesco a dire. Ho ancora la rabbia che mi ribolle nelle vene. 

“Beh, dai può capitare a tutti. Dovresti capirlo..” Come fa a sapere queste cose? Chi glielo ha detto?

“Scusa ma come fai a sapere che mi ha dato buca?” Le rivolgo uno sguardo stranito e cupo allo stesso tempo. “Ti ha dato buca? Oh, beh, questo non lo sapevo..” Inizia a guardarsi la punta delle vans e inizia a strofinarsi le mani nervosamente. O mi nasconde qualcosa o è in imbarazzo.

Emily... di che parli?” Mi avvicino a lei e la guardo dritta negli occhi per impedire di mentire.

“Beh. Io.. io ho visto Anthony ieri sera. E.. ehm.” Vedo le pupille degli occhi ingrandirsi improvvisamente. È sotto pressione.

Parla!” La intimo prendendola per un braccio. Ora voglio sapere tutto. Tutto!

“Era... era con una ragazza. In un ristorante lussuoso. Gli ho visti mentre passavo di lì.. e si stavano baciando.” Sento una potente fitta allo stomaco. Mi ha tradito.

“Catrin, pensavo lo sapessi”. Lascio cadere d'istinto i libri per terra, e percorro a passo veloce e arrabbiato il corridoio verso il cortile. Va sempre lì con i suoi amici. Non ci posso credere. È tutto quello a cui riesco a pensare. Sono stata tradita. 





╚>ANGOLO AUTRICE<╝
Capitolo corto, ci scusiamo lolz
Promettiamo che il capitolo 7 sarà tipo "asdfgghfbv" *-* capito, vero? Ahahahah
Che gran imbecille che è Anthony .-. vabbeh..
Alla prossima ragazze! :*

 

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