Lady Helena

di YukiWhite97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shinigami ***
Capitolo 2: *** Pericolo in agguato ***
Capitolo 3: *** Primo incarico ***
Capitolo 4: *** Una casa di ricordi ***
Capitolo 5: *** Fuoco ***
Capitolo 6: *** Sofferenza ***
Capitolo 7: *** Faccia a Faccia ***
Capitolo 8: *** Il mai nato ***
Capitolo 9: *** La verità ***
Capitolo 10: *** La vita che cambiò una vita ***
Capitolo 11: *** Il tramonto... ***
Capitolo 12: *** ...E l'alba ***
Capitolo 13: *** Ritorno Trionfante ***
Capitolo 14: *** La fine? ***
Capitolo 15: *** La vita è da adesso ***



Capitolo 1
*** Shinigami ***


Erano passati dieci anni da quando la dimora dei Phantomhive era stata allietata dall'arrivo della piccola Helena,figlia adottiva del conte Ciel. A detta di quest’ultimo,egli aveva salvato la bimba da una tempesta e l’aveva accolta come sua,rendendola erede di tutti i suoi beni e della Phantom Company.
Cosi,Helena era cresciuta come una principessa,nel lusso e sotto una “campana di vetro”,sotto lo sguardo amorevole del maggiordomo Sebastian,con il quale aveva uno splendido rapporto di complicità. Con gli anni la sua intelligenza e la sua bontà crescevano sempre di più,cosi come la sua  bellezza: aveva dei lunghi capelli corvini,la pelle candida,un portamento elegante e delicato,un dolce sorriso,anche se la cosa che più risaltava in lei erano gli occhi. Quello destro infatti,era azzurro come il mare,quasi a voler rappresentare tutta la purezza di cui ella era portatrice. Il sinistro,invece,era rosso sangue,come a voler rappresentare la morte,la distruzione,l’orrore. Le era stato fatto credere che quest’ultimo fosse un difetto genetico,ma Ciel sapeva bene qual’era la verità.
Per quanto tempo ancora sarebbe riuscito a nasconderlo?
 
Era una splendida giornata di primavera e la giovanissima lady Helena era intenta a scherzare con Finny,il giardiniere,il quale stava piantando delle rose.
“Questi fiori sono molto belli – sorrise la lady – ma vorrei delle rose blu. Tu hai mai visto delle rose blu,Finny?”
“Temo di no. Ma vi prometto che quando ne troverò una,gliela porterò” – rispose. Tutti in quella casa le volevano bene,ma tutti,più di tutti,era Sebastian colui che sicuramente le rivolgeva più attenzioni. 
“Buongiorno,lady Helena”. A quella parole,la piccola si voltò,e alzando lo sguardo,i suoi occhi bicolore si incrociarono con quelli neri del maggiordomo. 
“Buongiorno Seb. Quante volte ti ho detto che devi chiamarmi Nelly?”
“E’ sicura padroncina? Il nome Helena è cosi bello…”
“Già,ma è troppo lungo”
“D’accordo allora,mi scuso,Lady Nelly. Vostro padre mi ha pregato di tenerla d’occhio”.
“Che strazio – sbuffò incrociando le braccia – quand'è che capirà che non sono più una bambina?”
“Lo fa solo per proteggervi,padroncina”. A quelle parole,la piccola decise che era meglio non insistere,dopotutto,quando Sebastian diceva una cosa,era per lei naturale eseguirla.
Cosi,il maggiordomo in nero si sedette sull’erba. Era proprio una bella giornata,il sole splendeva,le rose erano in fiore,e i coniglietti giocavano inseguiti da Helena,o da come la chiameremo adesso,Nelly. Egli la guardava,con sguardo amorevole e preoccupato,l’aveva vista crescere e gli era molto legato,anche se cercava comunque di mantenere un certo distacco,dopotutto,lei era una nobile,lui un “diavolo” di maggiordomo. Sentiva che doveva proteggerla,a costo delle sua vita,a costo di ogni cosa.
“Seb,tutto bene?” – chiese la lady,venendolo con lo sguardo attonito.
“Umh,si padroncina. Sono solo un po’ stanco. Ormai non sono più giovane come una volta”.
“Ma che dici,sei ancora un ragazzino” – scherzò. Aveva davvero un sorriso splendido
“Saresti cosi gentile da lasciarmi andare a prendere i gigli che sono cresciuto dall’altro lato del giradino,Seb?”
“D’accordo – sospirò – ma non metteteci troppo,padroncina”. Nelly però,era già sparita col suo cestino in mano. Dall’altro lato del giardino c’erano una miriade ci cespugli e alberi in fiori e i gigli erano i suoi preferiti (oltre le rose blu,ovviamente). Era tutta intenta a raccoglierli,quando un piccolo animale peloso attirò la sua attenzione.
“Aaw,un gatto,che carino!” – esclamò con gli occhi che le brillavano. Il micio però,scappò via spaventato. “Hey,aspetta!”- urlò inseguendolo e lasciando cadere il cestino per terra. Dopo una decina di passi si ritrovò di fronte un cancello coperte di erbe rampicanti,chiuso a chiave. Sapeva che non sarebbe stato opportuno catapultarsi in qualcosa che non conosceva,ma la curiosità era troppa,cosi scavalcò,anche se era una lady,era comodo imparare a fare  certe cose. Quello che trovò fu una specie di giardino abbandonato,anche se gli alberi e le piante erano rigogliose. Al centro c’era una fontana vuota con attorno delle panchine e un altalena. Si avvicinò e si accorse che nell’altalena c’era inciso il nome “Rachel”. Sapeva che Rachel era la madre del suo padre adottivo e che era stata uccisa.Decise di andare avanti e dopo aver sorpassato un esercito di alberi,si ritrovò davanti a sé una radura che sembrava infinita,era davvero incredibile lo spazio inesplorato che vi era intorno alla sua dimora. Improvvisamente però,udì un fruscio che la fece rabbrividire,e delle voci. Cercò di fare qualche passo all’indietro ma era come bloccata. All’ennesimo rumore strano cacciò un urlo e corse istintivamente in avanti,inciampando.
Si rialzò,pulendo il vestito blu, e con gran sorpresa si accorse che accanto a lei c’era un ragazzino di circa la sua età dormiente,immerso sicuramente nella calma di quel luogo. La paura era sparita e la curiosità aveva preso il sopravvento. 
“Hey – disse toccandogli la spalla – stai dormendo?”
“Stavo” – rispose il ragazzino aprendo gli occhi. 
“Oh,mi dispiace. Perché dormivi qui tutto solo?”
“E’ un posto cosi tranquillo”. Egli aveva i capelli neri ed era vestito in giacca e cravatta e portava anche un paio di occhiali.
“Come ti chiami?”
“Antony”
“Antony…Capisco. Sai per caso se c’è qualcun altro qui in giro? Mi pare di aver sentito qualcosa poco fa…”. Proprio in quell'istante,udì nuovamente delle strane risatine malefiche provenire alle sua spalle.
“Accidenti che paura! Chi sei,cosa vuoi?” – esclamò spalanco in occhi. Senza che se ne accorgesse,una figura dall'alto,le si catapultò di sopra. 
“Ah,ah,paura,eh?”. Nelly si alzò,e guardò l’artefice di tutti quei rumori. Una ragazzina dagli sgargianti capelli rossi,gli occhiali e con una motosega in mano.
“Cosa? Sei tu la causa di tutto questo trambusto?”.
“Si. Mi dispiace,ma eri cosi carina mentre eri spaventata” – disse avvicinandosi eccessivamente al suo viso.
“Possibile che non sai mai essere seria?” – la rimproverò Antony.
“E tu possibile che non riesci mai a ridere,musone?” – sbottò la rossa.
“Voi vi conoscete?”
“Si – sbottò il moro – lei è mia sorella gemella Destiny”.
“Sorella gemella? – chiese sorpresa – non si direbbe proprio! Sembrate interessanti,da dove venite…?”
“Vedi noi veniamo da…AHI! Ma che fai?” – chiese la rossa massaggiandosi la testa in seguito a un pugno datole dal fratello.
“Sai bene che non possiamo parlare di questo con gli umani…!”.
“Umani? In che senso? Chi siete voi?”. La conversazione dei tre fu interrotta da tre uomini dagli occhi rossi e dallo sguardo maligno.
“E voi cosa volete?” – chiese la lady spaventata.
“Molto bene – fece uno dei tre avvicinandosi a lei– questa qui è carina,credo che fruttuerà molto!”.
“Non osare mettere mano su Helena Phantomhive!”- esclamò la lady. A quelle parole i due fratelli si voltarono a guardarla.
“Tu sei Helena Phantomhive!?”
“Beh…si”.
“Oh,meglio ancora – disse un altro uomo afferrandola per il collo – sei proprio quello che stavamo cercando,il capo ne sarà felice,i clienti pagheranno tanto per poterti mettere le mani addosso!”. Improvvisamente,Destiny si catapultò sull’uomo agitando la motosega a destra e a sinistra.
“Lasciala andare,brutto depravato!”. Nelly cadde a terra e andò a nascondersi dietro Antony. 
“Oh mio Dio,è pericoloso”.
“Sta tranquilla – fece il ragazzo togliendosi gli occhiali – a loro pensiamo noi”. I due fratelli si gettarono in un combattimento contro i tre uomini che però gli diedero del filo da torcere. La rossa provò a ucciderli con la sua motosega,ma essi erano troppo veloci e riuscivano a schivare ogni sua mossa,tanto che fu gettata a terra col le mani al collo senza neanche accorgersene. Anche il moro,nonostante fosse molto forte,non riusciva a mettere al tappeto quell’uomo che adesso tentava di strangolarlo e lo teneva per il collo,sospeso in aria.
“Voi…voi non siete umani…la vostra forza…è troppo grande…” – riuscì a balbettare. I suoi occhi stavano per chiudersi quando improvvisamente videro i tre uomini accasciarsi a terra: qualcosa li aveva colpiti,ma tutto era avvenuto cosi velocemente da non poter vedere. Antony alzò gli occhi massaggiandosi il collo e si accorse che due figure alte vagamente familiari si stavano avvicinando a loro.
“Odio le cose improvvise,Grell – disse la figura dai capelli neri – ci tengo a seguire la mia tabella di marcia”.
“Suvvia Will,non è mica male andare una volta tanto nel mondo degli umani,mi vengono in mente cosi tanti bei ricordi” – rispose la figura dai capelli rossi,abbracciandolo. I due si avvicinarono ai bambini,Grell a Destiny e Will a Antony.
“Dimmi un po’ cara – fece il rosso – chi ti ha autorizzato a PRENDERE LA MIA MOTOSEGA?!”
“Emh,ecco…io non centro papà – fece contorcendosi le mani – è stata tutta colpa sua!”
“Cosa?! Non è vero,papà devi credermi,io non c’entro,è lei che è una guastafeste!” – fece il ragazzo rivolgendosi a Will. Lo shinigami però ,per tutta risposta lo afferrò dalla maglia severamente. 
“Non vi si può mai lasciare soli” – sbuffò.
“Papi ti prego perdonamiiii” – supplicò Destiny a Grell,facendo gli occhi dolci.
“Ma come faccio ad essere arrabbiato con te,mia piccola rosa” – sorrise accarezzandole la testa.
“No,Grell,non va,sei troppo malleabile! Non devi darle corda!”. Nel frattempo,tutto questo era avvenuto sotto gli occhi dell’incredula e sbigottita Nelly,intenta a guardare con occhi spalancati i quattro. Solo dopo qualche minuto,Grell si accorse della sua presenza.
“Mh? E tu chi sei,ragazzina?”
“Io sono Helena Phantomhive. Oh vi prego,non arrabbiatevi con loro,hanno fatto tutto questo solo per proteggermi!”. Il rosso la scrutò a lungo,prima di farsi scappare una strana risata.
“Capisco,capisco. Beh è tutto apposto. Will,bambini,è meglio andare”. A quelle parole i tre scomparvero nel nulla,tranne il rosso,che prima di sparire si voltò verso Nelly e le disse:”Salutami tanto Sebastian,piccola lady”.

Angolo dell'Autrice
Duuunque ci siamo ** Ci tenevo tanto a pubblicare questa FF.
Certo che Helena se l'è vista brutta (e siamo solo solo all'inizio *risata malvagia*)
Non se alcune cose non sono chiare ma capirete tutto più avanti xD
Aggiornerò presto alla prssima :*

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Capitolo 2
*** Pericolo in agguato ***


 10 anni prima
** Ciel si alzò di botto esalando un lungo respiro. Attorno era gia notte e sia lui che Sebastian si ritrovavano ancora nell’immenso campo di fiori bianchi. Lo guardò mentre dormiva. Adesso che era un demone,sarebbero stati insieme per sempre e per sempre si sarebbero amati. Provò ad alzarsi,ma un doloro lancinante lo costrinse ad emettere un lamento che fece destare Sebastian.
“Padroncino tutto bene? Che vi succede” – chiese preoccupato.
“Ho un dolore tremendo alla pancia – fece ansimando – credevo che i demoni non soffrissero di alcuna malattia”.
“Infatti è cosi padroncino. Guardi,più avanti mi sembra di vedere un casolare abbandonato,possiamo andare li finchè non si sente meglio”. Ciel annuì,e il maggiordomo lo prese in braccio. Non si era mai sentito cosi strano,sapeva che tutto questo non era stato provocato dalla sua trasformazione in demone. Eppure era strano,poco prima del suo rapporto sessuale con Sebastian stava benissimo ed era pieno di forze,adesso invece si sentiva fiacco e appesantito. 
Sperò che tutto quel dolore passasse presto,ma non aveva idea della sofferenza che lo attendeva **
 
Il giovane conte Ciel si destò da quei pensieri,interrotto dall’ingresso in stanza di Sebastian.
“C’è una lettera per voi da parte della regina,padrone”.
“Si,grazie…”
“Qualcosa vi turba,mio signore?”
“No è che…ho una strana sensazione,dov’è Nelly?”
“E’ nel giardino a raccogliere i gigli…”
“L’hai lasciata da sola?” – urlò alzandosi di scatto.
“Si trova tra le sue mura padrone,niente di male può accaderle. Credo che debbiate rilassarvi”. Detto questo afferrò il lord per il viso,attirandolo a se,guardandolo dritto negli occhi,leccandosi le labbra.
“Forse avete bisogno di un trattamento per distendere i nervi,mio signore?” – chiese divertito.
“Può darsi – rispose Ciel abbozzando un sorriso malizioso – ma adesso non è il momento né il luogo adatto. Piuttosto,fammi vedere la lettera”. Aprì la busta contenente una richiesta molto delicata da parte della regin.
 Lesse con gli occhi e dopo un attimo sorrise.
“Mi ero dimenticato di quanto gli umani fossero indegni e ripugnanti. 
La regina vuole che mi occupi di un caso di prostituzione minorile. Sembra che ci sia qualcosa,o qualcuno,dietro tutto questo,qualcuno che rapisce ragazze molto giovani e una volta drogate,le costringa a prostituirsi,ricavando molto denaro. Ma la cosa più schifosa non è questa: quando ormai le ragazzine sono troppo deboli o semplicemente non reggono più quella vita,il loro corpo viene fatto letteralmente a pezzi e gettato nelle fogne. Tutto ciò mi tocca personalmente,perché sono padre anch’io e penso a come potrebbero sentirsi i genitori delle bambine scomparse. Quando troverò il mostro che si nasconde dietro tutto questo,stanne certo che non ci andrò leggero”. Le parole del conte fu interrotto dall’ingresso in stanza di Nelly.
“Nelly,qualcosa non va?” – chiese. Non aspettò una risposta,poiché i suoi occhi si posarono sul braccio ferito e sanguinante della piccola lady.
“Chi è stato a farti questo?” – chiese stralunato.
“Ecco… - tentennò – mi trovavo nel giardino dietro casa a raccogliere i gigli,quando all’improvviso sono stata catturata da tre uomini. Non so cosa volessero da me,ma sembrava che dovessero vendermi a qualcuno,a qualcuno che “sarebbe stato felice di mettermi le mani addosso…””.
“INAMISSIBILE! – tuonò il conte battendo violentemente la mano sulla sua scrivania – come hanno osato mettere mano su Helena Phantomhive,la mia erede,mia figlia!”
“Papà,non c’è bisogno di preoccuparsi,sono stata salvata. Non so esattamente chi fossero,ma erano fortissimi,pensa che due di loro hanno steso a terra quei brutti ceffi in un istante,avevano una forza sovrannaturale,tanto da…non sembrare umani”. Il conte e il maggiordomo si lanciarono un occhiata a quelle parole,restando in silenzio per un po’.
“Capisco – disse Ciel riprendendo fiato – Nelly,vai da Meyrin e fatti medicare”. La lady obbedì e andò. 
Il conte si sedette,massaggiandosi le tempie. 
“Sono mortificato,mio signore – s’inchinò Sebastian – avrei dovuto starle addosso come mi avevate detto”.
“Non è con te che l’ho,idiota! Perché ce l’hanno con Nelly? Insomma,capisco che fa parte di una delle famiglie più infulenti di Londra,ma è pur sempre una bambina - si voltò a guardare il maggiordomo con occhi quasi infuocati - giuro che non appena troverò il bastardo figlio di puttana che si trova dietro questo circolo vizioso,non solo ci andrò pesante,ma lo ucciderò. E tu sarai con me,Sebastian.
"Si,mio signore" - rispose l'altro inchinandosi.
 
Nel frattempo,la piccola lady stava facendosi medicare le ferite da Meyrin,la quale stravedeva per quella ragazzina.
"Ecco fatto padronacina,è solo un graffio,passerà presto". Ella però non rispose,stava con lo sguardo basso.
"Che c'è che non va,padronacina?"
"Niente è che...creo cosi tanti problemi al conte,eppure non sono nemmeno la sua vera figlia,insomma,perchè si preocupa cosi tanto per me?"
"Non dovete dire cosi. Voi siete molto importante per il conte. Ricordo ancora quando vi portò qui a casa - sospirò nostalgica - era una notte buia e tempestosa e lui e Sebastian mancavano già da un pezzo qui,e quella notte tornarono. Il conte teneva tra le braccia una bambina. Quella bambina eravate voi. E cosi,diventaste a tutti gli effetti una Phantomhive,l'unica e sola erede".
"Capisco - sorrise - probabilmente i miei veri genitori mi hanno abbandonata,ma in compenso ho trovato una famiglia ancora più meravigliosa". Meyrin la guardò,allibita dalla saggezza di quello scricciolo. 
Tutt'ad un'antrò,Bard,il cuoco,entrò come un fulmine nella cucina,scaraventandosi contro le due.
"Che succede?" - chiese la cameriera.
"Dobbiamo metterci a lavoro,svelti!" - tuonò il cuoco iniziando a tagliare delle carote.
"Perchè? Chi viene di tanto speciale,oggi?" - chiesse Finny,sbucando improvvisamente dal nulla assieme a Tanaka,con i suoi soliti "Oh,oh,oh".
"Oggi verrà da noi Lady Elizabeth".
"LADY ELIZABETH?" - chiesero in coro il giardiniere e la cameriera.
"Chi è lady Elizabeth?" - chiese Nelly.
"E' soltando l'ex promessa sposa di vostro padre" - rispose Bard.
"Promessa...sposa?"
"Già...Erano anni che non si faceva vedere,mi chiedo adesso cosa voglia..."
 
Nella stanza da pranzo,il conte Ciel si ritrovava ad intrattenere,non molto contento in realtà,Lady Elizabeth,arrivata da poco in città assieme al figlio.
Ella non aveva avuto intenzione di sposare Ciel,non appena saputo dell'arrivo della piccola Nelly,pensava che fosse frutto di un tradimento e inoltre nessuno,eccetto un figlio concepito da lei e il conte,poteva diventare l'erede della famiglia,proprio per questo,umiliata,si era rifiutata di sposarlo,andando cosi in moglie ad un marchese del galles,da cui aveva avuto un figlio,il piccolo Marvin Augusto Haunt. 
Non possiamo di certo dire che lady Elizabeth provasse simpatia nei confronti di Nelly,anzi,la considerava la causa del suo matrimonio fallito.
"Allora,Ciel - disse la lady adulta sorseggiando del te seduta sul divano - credo che sia una buona idea combinare un matrimonio tra la tua Nelly e il mio Marvin...cosi almeno loro potranno ricucire i tagli del passato,non trovi?"
"Mi dispiace rifiutare la tua offerta - rispose freddamente - ma la mia Nelly è ancora troppo piccola,voglio lascarle godere la vita..."
"Cosa c'è? Non vuoi che si sappia che la piccola bastardella Phantomhive sta per prendere marito con qualcuno dal sangue puro?"
"Come osi parlare di mia figlia in questo modo,brutta..."
"Lady Helena,la stavamo aspettando" - disse Sebastian interrompendo i due. La piccola avanzò,avvolta nel suo vestitino azzurro,molto semplice,e portava anche una rosa blu (finta) tra i capelli.
"Buonasera,Lady Elizabeth e Lord Marvin" - s'inchinò.
"Guarda chi si vede,la piccola ereditiera - disse ironicamente - stavamo giusto parlando di te...Allora,ho saputo che tra poco anche tu diventerai un vero e proprio "cane da guardia della regina"...Bene,è una cosa che fa molto onore...anzi,farebbe molto onore a un VERO PHANTOMHIVE!".
"Elizabeth!" - disse Ciel alzandosi di scatto.
"Cosa? Non sto offendendo nessuno...dopoutto,non è colpa di nessuno se sei solo una trovatella fortunata..."
"Grazie per la vostra preoccupazione - sorrise la piccola lady - ma sapete,io mi sento una Phantomhive,anche se il mio sangue appartiene a ben altre origini. Se il conte ha scelto proprio me nonostante non ci sia legame di sangue,devo essere speciale,non trovate?". Elizabeth non parlò. Ciel e Sebastian si lanciarono un occhiata,cercando di trattenere le risate.
"E adesso,lord Marvin - disse la lady rivolgendosi al ragazzino biondo - vorrei tanto concedervi un ballo,permettete?. Il biondo sorrise e iniziò a ballare il valzer con la piccola lady,la quale,sorridente e tranquilla,non avrebbe mai immaginato come la sua vita sarebbe cambiata di li a poco.
 
In un palazzo poco lontanto dalla magione Phantomhive,si potevano udire delle grida strazianti dalle stanze e si poteva vedere un tumulto di uomini di tutte le età,andare e venire. In quelle stanze,le povere vittime rapite,erano costrette a soddisfare sessualmente uomini molto più grandi di loro. Mentre avveniva tutto ciò,l'artefice era seduto in una poltrona,nel più totale silenzio,guardando la finestra. La porta dietro di lui si aprì,e un uomo con gli occhiali e vestito da maggiordomo,si fece avanti.
"Mio signore - disse inchinandosi - gli uomini che avevamo mandato per la ricerca sono stati uccisi".
"E' impossibile - rispose - i miei uomini non possono essere uccisi da nessuno..."
"Da nessuno di umano,mio signore...Si pensa siano stati shinigami..."
"Shinigami - sgnignazzò - io odio gli shinigami..."
"Abbiamo però trovato Lady Helena Phantomhive". La figura seduta sulla poltrona si girò,mostrando il suo volto pallido,perfetto,da cui spiccavano due occhi azzurro ghiaccio e i capelli biondi lunghi,il viso di un ragazzino appena dodicenne..
"Helena Phatomhive? - chiese toccando l'anello che portava al dito - perfetto. Era tanto tempo che la cercavo. Micheal!"
"Si,mio padrone?" - chiese il maggiordomo.
"Andiamo,abbiamo una missione da compiere. Troverò la piccola Phantomhive e la ucciderò,vendicandomi per tutto il male che mi hanno fatto. E tu sarai con me,Micheal".
"Yes,your highness".


Angolo dell'autrice
E anche questo secondo capitolo è fatto ^-^
Alcune cose stanno iniziando a venire fuori anche se so che sembra tutto un gran casino xD Nelly sembra inoffensiva e sta come tenere testa alla perfida Elizabeth LOL
Comunque d'ora in poi tutte le frasi o i periodi tra gli asterischi e scritti in corsivo saranno i flashback (lo dico perchè ce ne saranno molti da adesso). Con questo è tutto alla prossima :*
 

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Capitolo 3
*** Primo incarico ***


Nelly aprì gli occhi. Quello sarebbe stato il giorno più importande della sua vita.
Adesso si sarebbe alzata,si sarebbe preparata e avrebbe risolto qualche caso richiesto dalla regina...anche se qualcuno forse non aveva intezione di farle rispettare i suoi piani...
"BUONGIORNOOOO!" - esclamò una voce cristallina. La piccola lady si ritrovò bloccata nel letto,con una figura sopra di lei dalla pelle ambrata e da una lunga treccia nera.
"Ciao Ila! - esclamò felice abbracciandola - sei già tornata dall'India?"
"Ovviamente,volevo esserti accanto nel giorno più bello della tua vita,e ovviamente io verrò con te per risolvere il primo grande caso della tua carriera!". Si bloccò improvvisamente per tossire e riprendere fiato.
"Sei sicura che la tua salute te lo permetta?"
"Certo - sorrise - piuttosto andiamo a cercare qualcosa di carino da mettere!". Detto questo la trascinò via.
 
Nel soggiorno,i genitori di Ila,il principe Soma e Agni parlavano con Ciel e Sebastian.
"Quando Ila ha saputo che oggi Nelly avrebbe svolto il suo primo incarico ha fatto di tutto per arrivare in tempo" - sorrise il giovane Soma.
"Sono molto contento che Nelly abbia un'amica cosi fidata".
"Già,la mia piccola Ila è semplicemente stupenda e adorabile" - disse Soma trasudando cuoricini da tutti i pori.
"Piuttosto,Ciel - intervenne Agni - lei non sa ancora vero?". Il conte e Sebastian si guardarono.
"No,non sa".
"Non credi sia abbastanza grande?"
"Ho paura di sconvorgerla..."
"Non essere impaurito - lo tranquillizzò Soma - la mia Ila per esempio,sa di essere figlia sia mia che di Agni,e l'ha prese bene. Le abbiamo detto di essere stato un miracolo della dea Kali,o almeno noi siamo sicuri che sia cosi. E' una principessa molto rispettata e lei è felice".
"E' diverso,Soma. Ila è un'umana. Io devo proteggere Nelly...."
10 anni prima 
**Sebastian e Ciel arrivarono al casolare abbandonato e dentro vi trovarono un letto,e poco più un la,una scrivania rovinata con una seggiola,tutt'attorno polvere e ragnatele.
"Padroncino,è sicuro di voler stare qui? Posso trovare un posto migliore...". Non aveva neanche finito di parlare che già Ciel era disteso nel letto,in preda a dolori atroci.
"Che cosa ho?". Non riusciva a respirare,sentiva le energie venirgli meno ogni secondo che passava e il suo viso appariva pallido.
"Mi permetta di controllarla,padroncino. Dov'è che la fa male?" - fece Sebastian togliendosi la camicia e i guanti.
"Qui,nel basso ventre". La mano del maggiordomo si posò sul ventre del ragazzino.
Avvertì qualcosa,qualcosa che riuscì a scomporre anche lo stesso maggiordomo,il quale indietreggiò.
"Allora? Che cosa ho? Che succede?"
"Non è possibile... - fece tremando - padroncino lei...lei..."
"Io cosa?"
"Lei aspetta un bambino..."**
 
"Papà...!"
"Papà..!"
"Hey,papà,ci sei?". Ciel si destò,accorgendosi di come la figlia lo guardava.
"Si,scusa Nelly. Coraggio,andiamo,ci aspetta una lunga giornata".
Cosi,Ciel,Sebastian,Nelly e Ila salirono in carrozza.
"Sono davvero emozionata! Da oggi posso definirmi un vero "cane da guardia" della regina!" - disse emozionata la piccola lady,battendo le mani.
"Contenete il vostro entusiamo,my lady - le consigliò Sebastian - un caso si risolve con calma e sangue freddo..."
"Giusto...dov'è che stiamo andando di preciso?"
"Da una persona che io e vostro padre conosciamo da molto tempo...".
Ci vollero pochi minuti prima che la carrozza si fermasse di fronte il negozio di Undertaker.
"Questo posto mette i brividi - fece Ila scendendo dalla carrozza -  non è posto adatto per una principessa".
"Coraggio,Ila,sarà divertente!" - la incitò Nelly.
"Guarda,non vedo l'ora" - fece ironicamente. I quattro entrano al negozio e il primo a farsi avanti fu Ciel.
"So che sei qui,avanti esci fuori". A quelle parole una strana figura dai lunghi capelli argentati e con uno strano ghigno stampato sul viso,saltò fuori da una di quelle bare che troneggiavano per tutto il negozio.
"Undertaker è qui a vostro servizio  - fece l'uomo tenendo in mano un teschio umano - ma guarda chi si rivede,il piccolo conte,anche se ormai di piccolo c'è ben poco".
"Sei un vero becchino?" - chiese Nelly incuriosita e per niente impaurita (al contrario di Ila) dal macabro personaggio.
"Ovviamente cara,e tu devi essere la piccola Phantomhive,vero? Ho sentito tanto parlare di te..."
"Bado alle chiacchiere,Undertaker - l'interuppe Ciel - ci servono delle informazioni su dei cadaveri di bambine,prima violentate e poi uccise,e sono certo che tu ne sai qualcosa".
"Bene - sorrise il becchino - per farmi parlare però,sapete cosa voglio in cambio".
"Soldi?" - chiese Nelly.
"No,voglio una risata di prima qualità!"
"Oh no,ancora - si lamentò il conte - non sei cambiato affatto in questi anni..."
"Se è una risata che vuoi ci penso io - fece la lady - voi tre però è meglio che andiate fuori". 
Cosi,i tre aspettarono pazientemente. Finalmente dopo ore,poterono udire una risata assordante provenire dal negozio. Ciel aprì la porta,vedendo Undertaker contorto dalle risate e la povera Nelly stanca e col fiatone.
"Piccola Phantomhive,non mi aspettavo niente del genere da voi!" - disse tra le risate.
"Ma che gli avete detto?" - chiese Sebastian.
"Non chiedermelo,è meglio. Adesso avanti,becchino,dicci quello che sai" - disse risoluta
"Beh,non molto in realtà. Ultimamente ho lavorato più del solito,con tutti questi cadaveri di piccole,giovani donne. Quello che posso dirvi è che le violenze subite sono pesanti,poichè presentavano lividi,ematomi e ferite su tutto il corpo. E il modo in cui sono state uccise,beh...devo dire la verità,non ha nulla di umano..."
"Nulla di umano...?" - chiese Nelly.
"Si,nulla di umano,come uccisi da dei demoni o dagli shinigami brutali.."
"Va bene,basta cosi Undertaker - lo interruppe Ciel - c'è solo un'altra cosa che voglio sapere: da dove vengono tutti questi cadaveri?"
"Dalla magione Trancy"- sorrise. Il conte indietreggiò. La magione Trancy era abbandonata ormai da anni,ma tornarci significava riportare alla mente tante cose...Però non aveva altra scelta.
"D'accordo,ti ringrazio,adesso possiamo andare" - disse rimettendosi la bombetta.
"Fate attenzione conte,e sopratutto te attenzione lei,piccola lady..." - salutò il becchino.
 
 
Angolo dell'autrice
E vai con il terzo capitolo :D
Inizia cosi la salita per Nelly D: E i flashback di Ciel iniziarono a ricomporre la storia...
Cosa succederà? Lo scopriremo nel prossimo capitolo....xD

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Capitolo 4
*** Una casa di ricordi ***


La magione Trancy era grottesca,sembrava una di quelle case da racconto horror. Per Ciel non era facile far finta di niente e Sebastian se ne accorse.
"Padrone,siete sicuro?"
"E' per il bene di Nelly e di tutte le bambine come lei. Nelly e Ila,venite qui,state vicino a noi". Cosi entrarono,facendosi strada tra le edere rampicanti che ricoprivano i muri,le porte e le finestre. La porta era aperta e il dentro deserto.
"Hai paura,Nelly?" - chiese il conte.
"Assolutamente no. Voglio andare avanti".Proseguirono per un pò,fino a dividersi quasi senza accorgersene.Ciel e Ila andarono in due direzioni diverse,Nelly restò con Sebastian.
"Ti muovi come se conoscessi bene questa casa" - fece notare la lady.
"Un maggiordomo deve saper fare anche queste cose" - rispose. Continuarono a camminare tra le mura amarante di quel luogo pieno di peccati,sperando di trovare qualcuno.
"Seb" - lo chiamò.
"Si,my lady?"
"Che cosa intendeva Undertaker quando ha detto che le vittime sono state uccise da qualcosa di "non umano"?
"Non dovete dare retta a quel tipo,state tranquilla.."
"In verita,Seb,c'è qualcosa che non ti ho detto".
"A me?"
"Si,ti ricordi l'altro giorno,quando sono stata salvata da quei tre? Vedi,neanche loro avevano nulla di umano. E inoltre,uno di loro,sembrava conoscerti,aveva i capelli scarlatti,mi pare si chiamasse Grell..."
"Sarà qualcuno fuori di testa,my lady" - rispose nervosamente.
"Seb,dimmi la verità. Quelli che mi hanno salvata e quelli che hanno ucciso tutte quelle bambine sono shinigami,vero?"
"My lady, come fate a conoscere gli shinigami?"
"Non lo so,è come se lo sapessi da sempre. Allora,è cosi?". Sebastian stava per rispondere quando un urlo li distrasse entrambi. Era Ila. La piccola lady si precipitò nella stanza da cui proveniva l'urlo e fu molto sopresa da quello che vide. Una cascata di capelli scarlatti stava facendo dispetti alla svenurata Ila,in preda al panico. 
"Destiny?" - la chiamò. La rossa alzò lo sguardo.
"Oh,Nelly,ciao,sono cosi felice di vederti" - disse correndo ad abbracciarla stretta.
"Vedo che stai bene questa volta" - salutò Antony sbucando dal nulla.
"Nelly,tu conosci queste persone?" - chiese Ila stizzita.
"Più o meno. Ragazzi lei è la mia migliore amica Ila,le avete fatto prendere un brutto spavento".
"Oh,mi dispiace - fece Destiny - è il mio modo di presentarmi. Comunque scusa se l'altra volta siamo andati via cosi bruscamente,ma quando i nostri papà si arrabbiano è la fine..."
"I vostri papà? Hey,Ila,hai visto,hanno due papà,proprio come te".
"Perchè ti sorprendi tanto? Fra demoni e shinigami è normale riprodursi cosi" - disse il moro.
"Ah! Lo sapevo che eravate shinigami! Ma...questo significa che siete stati voi a uccidere tutte quelle ragazze?"
"Accidenti,no! - sbottò la rossa - il nostro compito è solo quello di raccogliere le anime,ma noi non c'entraimo nulla... - improvvisamente si bloccò,guarando meglio Nelly - hey,aspetta,adesso che ti guardo meglio,mi accorgo che hai gli occhi di colore diverso!"
"Oh,si,sono nata cosi.."
"Davvero? Se non fossi umana,sono sicura che saresti un demone! Di solito sono i demoni  hanno gli occhi rossi! Magari sei un demone e non lo sai..."
"Oh,Destiny piantala! Sai bene che queste cose non si possono rivelare,ognuno scopre il proprio destino da solo!" - la rimprverò il fratello". In quel momento Sebastian entrò come un fulmine,ma si fermò all'improvviso,accorgendosi degli  otto occhi curiosi che lo scrutavano.
"Hey,tu sei Sebastian - sorrise Destiny - sei il padre di Nelly,vero?"
"In realtà sono solo il suo maggiordomo - fece sgranchiendosi la voce - ma mi viene da domandarmi come fai a conoscermi".
"Io sono la figlia di Grell e Will e quello laggiù e mio fratello. Sai mio padre mi parla sempre di te,dice sempre che sei stato il suo primo amore".
OK,QUESTO E' DECISAMENTE STRANO!" - urlo la piccola lady rossa in viso. L '"allegra" combriccola fu interrotta dalla voce di Ciel.
"Hey,ho trovato qualcuno qui! - urlò dall'altra stanza. I cinque lo raggiunsero e insieme al conte c'èra una ragazzina dal volto terrorizzato,magra,pallida,vestita di stracci. Nelly provò molta pena e si avvicinò a lei.
"Non avere paura,non ti faremo del male".
"E VOI CHI DOVRESTE ESSERE?" - urlò Ciel rivolgendosi ai due gemelli,poichè un demone riconosce sempre l'odore di uno shinigami e viceversa.
"Ti spiegherò dopo,papà. Come ti chiami?" - fece rivolgendosi alla ragazzina.
"Anne..."
"Anne,non è che potresti dirci cosa è successo qui?". Ella iniziò a raccontare,contorcendosi le mani.
"Vivevo al centro di Londra. Una sera stavo tornando a casa,era molto tardi,ma qualcuno mi ha rapito,non lasciandomi neanche il tempo di urlare. Sono stata portata qui,dove altre bambine come me venivano drogate e poi costrette a prostituirsi. Dopo un pò di tempo,molte di loro venivano uccise,io lo so per certo,ho visto tutto con i miei occhi. Comunque il nostro padrone non si stancava mai. Cercava qualcuna in particolare e molte volte pronunciava il nome di questa persona. Il suo nome è Helena Phantomhive".
"COSA? MA SONO IO!" - urlò.
"Non riesco a capire - disse Ciel a denti stretti - perchè c'è l'hanno con mia figlia? Ti prego,devi dirci il nome del vostro padrone".
"Il suo nome...il suo nome è Harry Faustus Trancy". Quei due cognomi colpirono Ciel e Sebastian come una spada nel petto. Alois e Claude erano morti anni fa e non avrebbero  potuto avere figli in ogni caso,eppure quella persona portava i loro cognomi.
"La cosa più terribile - continuò Anne - è che Harry è un ragazzino,ma è malvagio,spietato,tutti sono sottomessi a lui,specialmente Micheal,il suo maggiordomo,gli sta sempre appiccicato".
"Maggiordomo...credo di aver capito con cui abbiamo a che fare" - concluse Sebastian.
"Vi prego,dovete catturarlo. Ma voi,Helena,dovete prestare attenzione più di tutti. Quel tipo è pazzo,se vi avrà non ho  idea di cosa potrebbe farvi! Probabilmente vi sta già cercando,è proprio per questo che la magione è deserta. Tutte le altre bambine sono state uccise,ma io sono riuscita a nascondermi".
"AH,CHE ANTIPATICO! - sbottò Destiny - non preoccuparti Nelly,se quel tipo crede di poterti mettere le mani addosso dovrà prima passare su di me e sulla mia motosega!"
"Non la toccherà,statene certi" - disse Ciel. In realtà era molto impaurito. Sapeva che se quel tipo aveva davvero a che fare con Claude e Alois,allora non avrebbe mostrato pietà. E probabilmente anche lui aveva stretto un contratto con un demone,non era difficile da intuire. Era preoccupato per Nelly. Era strano preoccuparsi per qualcuno che,inizialmente,avrebbe preferito sparisse dalla sua vita.
**10 anni prima**
Erano già diverse settimane che Ciel non usciva da quella casupola buia e polverosa. Passava le sue intere giornate a letto,a pensare,dopotutto,anche se avrebbe voluto alzarsi,non avrebbe avuto le forze. Si sfiorò la pancia,già molto gonfia,sentendo scalciare. Mai in vita sua avrebbe immaginato di ritrovarsi in questa situazione,quel fatto andava oltre ogni limite della ragione. Eppure era tutto vero.
Sebastian entrò,facendo entrare un pò di luce.
"Padroncino,penso che sia meglio tornare a casa".
"Oh certo,e cosa dirò agli altri? Sono diventato un demone e aspetto un figlio da Sebastian?!"
"Beh,forse è meglio di no..."
"Già,infatti - fece mettendosi a sedere - si può sapere perchè non mi hai detto che anche per i maschi,fra voi demoni,è possibile avere figli?"
"Perchè non pensavo sarebbe successo..."
"Certo. Io non voglio andare avanti,voglio liberarmene!"
"Non si può padroncino,quello che porta in grembo è un demone,non un bambino qualsiasi..."
"ALLORA QUANDO NASCERA' TE NE LIBERERAI,CHIARO?!". Il tono del conte era uno di quei toni che non permettevano domande. Avrebbe voluto opporsi,dire la sua,dopotutto,quello era anche suo figlio. Ma amava troppo Ciel e inoltre gli aveva promesso di essere il suo maggiordomo per sempre,quindi non poteva disobbedirgli. Il suo unico pensiero adesso era,dove avrebbe trovato il coraggio per uccidere la sua creatura?**
 
Angolo dell'autrice
Vi do il buongiorno con il quarto capitolo ^^ Avevo intenzione di pubblicarlo in giornata,ma visto che non ci sarò tutto il giorno e tornerò domani ho pensato bene di anticipare! ^^
Finalmente ho presentato l'antagonista e non potete immaginare quanto sia stronzo xD Poi non so voi,ma nonostante sia un personaggio che ho inventato io Destiny mi fa morire dal ridere xD
Bene ci vediamo (spero) domani con il quinto capitolo :*
Un bacio ^^

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Capitolo 5
*** Fuoco ***


Harry arrivò di fronte la magione Phantomhive,affiancato dal suo fedele maggiordomo Micheal.
"Mio signore,volete che catturi la ragazza?" - chiese sistemandosi gli occhiali.
"Si,ma non ho intenzione di ucciderla subito - rispose il biondo passando una mano tra i lunghi capelli - ho deciso che il mio sarà un trattamento lungo e doloroso. Quindi,Micheal,da ifuoco a questa casa in modo da impedirle di fuggire,dopodichè va dentro e catturala,sono certo che ci divertiremo".
"Yes,you highness" - rispose inchinandosi.
Ovviamente,i poveri domestici della casa,non potevano neanche immaginare ciò che stava per accadere
"Aw,che noia - si lamentò Meyrin tra gli sbadigli - senza Nelly attorno qui è uno strazio,mi chiedo com'è che facevo quando ancora non c'era".
"Mi chiedo quand'è che tornerà - fece Finny - sono finalmente riuscito a trovare le rose blu che mi aveva chiesto...Hey mah...Bard,per caso qualcosa sta bruciando?"
"Ma che dici? - fece il cuoco - io non sto cucinando niente,però è vero,c'è puzza di fumo".
"AH!- urlò la cameriera indicando la finestra - guardate in giardino! E' tutto pieno di fiamme,qualcosa sta andando a fuoco!"
In men che non si dica la casa fu completamente ricoperta dalle fiamme,tant'è che i domestici dovettero scappare,senza poter fare nulla,era soltanto uno,colui che si era insinuato in mezzo a tutto quel fuoco,alla ricerca della lady che tanto il suo padrone bramava di avere. Iniziò a guardare in ogni stanza,in ogni angolo,ma sfortunatamente cercò invano,ella non si trovava in casa e Micheal fu costretto a dare la brutta notizia.

"Mio signore - disse pulendosi il viso sporco di fuliggine - lady Helena non si trova alla magione".
"Davvero?" - chiese continuando a sorridere in modo inquietante.
"Si. Temo che sia venuta a sapere di voi,dopotutto sia lei che il conte Ciel lavorano al servizio della Regina,era inevitabile che venissero a sapere del vostro piano,forse vi stanno già cercando".
"Oh,bene - sorrise - non c'è alcun problema. Se Helena è me che cerca,mi farò trovare e poi vedrai che festa.. Abbiamo fatto un lavoro inutile,ma almeno ho potuto giocare un pò col fuoco. E' per caso morto qualcuno?"
"Non che io sappia,mio signore".
"Peccato,mi sarebbe piaciuto saperla sofferente. Beh,adesso possiamo andare,il nostro lavoro qui è compiuto,la nostra adorata lady avrà una bella sorpresa quando tornerà". Detto questo,i due si allontanarono,lasciandosi alle spalle la magione che era ricoperta di fuoco per l'ennesima volta.

Meyrin tossì,cadendo a terra,il fumo le aveva annebbiato la vista più di quanto non lo fosse già.
"E' mai possibile che dobbiamo andare sempre a fuoco? - si lamentò Bard mentre cercava di rianimare Tanaka che nel frattempo era svenuto - vorrei proprio sapere chi è il colpevole di questo misfatto stavolta!"
"Oh,NOO! - piagnucolò Finnian inginocchiandosi - il mio giardino è andato distrutto e le mie rose,le mie rose blu che avevo comprato per la padroncina sono andate distrutte,e adesso?"
"Possibile che in casi come questi non riesci a far altro che a pensare ai tuoi stupidi fiori?!" - chiese il cuoco isterico.
"Adesso basta! - s'intromise Meyrin - non è il momento di litigare. Povera Nelly,quando vedrà tutto questo ne soffrirà molto,ne sono sicura,me lo sento!"

Proprio in quell'istante,una carozza proveniente dalla Magione Trancy,si fermò.
Nelly saltò fuori e andò correndo verso il giardino,ma si fermò di scatto  rimanendo pietrificata alla vista orribile di quello che stava accadendo:la casa in cui era stata accolta e cresciuta stava bruciando lentamente,lo stupore fu tanto che  stupore  non poté fare a meno di cacciare un urlo di disperazione.
"CHE COSA E' SUCCESSO QUI?" - urlò Ciel spalancando gli occhi,cercando di calmare Nelly.
"Temo che sia stato qui" - costatò Sebastian.
"Vuoi dire lui?"
"Proprio cosi. Eravamo stati avvisati,non possiamo più stare tranquilli" - rispose rivolgendo lo sguardo a Nelly la quale piangeva disperatamente mentre anche Ila cercava di consolarla.
"Non è giusto! - fece asciugandosi le lacrime - perchè ce l'hanno con noi? E' colpa mia? La mia dimora è andata distrutta! Ecco...io...io...se non fossi mai nata tutto questo non sarebbe successo!". A quelle parole Ciel le si avvicinò,poggiandole una mano sulla testa:"Non è il caso di dire queste cose,Nelly - sorrise - la colpa non è tua,purtroppo non esiste solo gente buona nel mondo. So che sei spaventata ma vedrai che andrà tutto bene,non ti accadrà niente,io e Sebastian non permetteremo che nessuno ti faccia del male,vero Sebastian?"
"Assolutamente si,padroncina. Siete al sicuro,potete fidarvi". 
"Eh va bene - mormorò - ma voglio andare in fondo a questa storia. Non so perché quel tipo ce l'abbia tanto con me ma non voglio che faccia del male alle persone a cui tengo". Ciel e Sebastian si lanciarono un occhiata,sbalorditi da quelle parole.
Per quella volta,il round era stato vinto dal nemico,ma fortunatamente Sebastian,grazie alle sue abilità da "diavolo di maggiordomo", riuscì a sistemare la dimora,salvando il salvabile e la ferita fu presto rimarginata,ma non per Nelly.
Quella sera,nel suo letto,non riusciva a prendere sonno. Non poteva pensare che qualcuno volesse ucciderla cosi,senza un motivo apparente,se solo avesse saputo perchè,allora forse se ne farebbe fatta una ragione,ma lei ne era sicura,non aveva fatto nulla di male,non conosceva neanche questo Harry,anche se lui sembrava conoscere lei.
Anche Ciel quella note non riusciva a stare calmo,il solo pensiero che qualcuno volesse fare del male a sua figlia gli provocava un'angoscia inimmaginabile. Stava seduto,e si reggeva la testa fra le braccia,poggiando i gomiti sulla scrivania,quando qualcuno bussò alla porta.
"Avanti" - disse. Sebastian entrò,reggendo una teiera con una tazza di te.
"Vi ho portato del te mio signore".
"Oh,lascia stare - sbuffò - nelle mie condizioni non riuscirei ne a mangiare ne a bere ne a fare nient'altro".
"Capisco - fece avvicinandosi a lui - allora forse c'è qualcosa che posso fare". Si tolse i guanti e afferrò il viso del conte,avvicinandosi tanto da poter sentire il suo respiro sulla pelle.
"E' tanto che non ci concediamo un po di tempo,vero?" - sorrise Ciel malizioso.
"Bene,possiamo rimediare subito". Detto questo il maggiordomo cacciò la sua lingua nella bocca di Ciel aggressivamente,senza chiedere neanche il permesso, anche se questo sembrò non dispiacere al conte il, quale aveva ricambiato volentieri il bacio e aveva cominciato a percorrere il corpo del maggiordomo con le mani.  Ad un tratto però,si fermò cambiando espressione.
"Qualcosa non va mio signore?" - chiese.
"Sento come se tutto questo fosse a causa nostra - mormorò - anzi,sono sicuro che sia proprio cosi. Se la faccenda riguarda noi non capisco perchè dovrebbe essere lei a pagare....Tutto questo mi fa sentire terribilmente in colpa".
"Capisco. Anche se fosse non dovete avere paura,noi siamo demoni,sappiamo come affrontare la situazione".
"E Nelly?"
"Sappiamo entrambi la grande forza che possiede e quando arriverà il momento saprà tirarla fuori".
"Tutto questo non va bene - fece Ciel abbassando lo sguardo - abbiamo fatto tanto per cercare di farle vivere una vita normale e tutti i nostri sforzi si stanno pian piano vanificando".
"Non si può sfuggire al proprio destino e a ciò che si è veramente,padrone" - concluse Sebastian donandogli un leggero bacio in fronte.

Angolo dell'autrice
ecco che quell'odioso parte all'attaccoooo,nonostante sia un personaggio di mia invenzione lo detesto è troppo antipatico D:,mi dispiace per Nelly ma le è capitato qualcuno di veramente antipatico 3:
E anche per oggi ce l'ho fatta,ci vediamo domani se vorrete ;)

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Capitolo 6
*** Sofferenza ***


Nelly si svegliò di soprassalto. Ancora stordita dalla puzza di bruciato che aleggiava per la stanza,si stropicciò gli occhi accorgendosi solo dopo che qualcosa bussava alla finestra.
"Sono al secondo piano della casa chi mai potrebbe essere?" - si chiese tra se e se,anche se forse sapeva già di chi si trattasse. Si alzò,indossando una camicia da notte bianca e andando verso la finestra,spalancandola. Affacciò la testa fuori ma non vide nessuno,cosi,proprio quando stava per richiuderla,una figura ormai amica la fece sussultare.
"AH! - sbottò - Destiny! Cosa ci fai qui? E' notte fonda".
"Ero preoccupata per te - disse mettendosi in piedi sul cornicione della finestra - ho saputo quello che ti è successo,volevo assicurarmi che stessi bene"
"Ti ringrazio per il pensiero" - si sforzo di sorridere anche se nei suoi occhi si poteva leggere un velo di tristezza.
"Cosa c'è,Nelly?" - chiese la rossa.
"Voi shinigami sapete molte cose,sapete più o meno "leggere" il destino di ogni essere su questa terra,vero?"
"Beh,si,più o meno e cosi..." - rispose l'altra sistemandosi gli occhiali,pensierosa.
"Allora saprai anche cosa vuole Harry da me e perchè vuole avermi fra la mani a tutti i costi. Puoi dirmelo?"
La rossa scosse la testa. "Mi dispiace Nelly,ci tengo molto a te,ma non posso dirti nulla,ogni persona deve scoprire il proprio destino da sola,non posso intervenire,è una delle regole fondamentali di noi shinigami".
"Bene,,perfetto,mi chiedo perchè proprio adesso dovevi cominciare a rispettare le regole" - sbuffò sconsolata.
"Perà,forse,c'è un'avvertimento che potrei darti - disse la shinigami dopo un attimo di silenzio - quell'Ila è la tua migliore amica ed è la persona a cui tieni di più,dico bene?"
"Si,esatto".
"Appunto. Allora fai attenzione,non lasciarla sola,NEANCHE UN ATTIMO!".
"Perchè? Cosa centra Ila con questa storia?".
"Non posso,perdonami - disse abbassando lo sguardo - ti aiuterei ma non posso. Adesso scusa,ma devo andare. Se i miei genitori scoprono che sono venuta qui per l'ennesima volta si arrabbieranno".
"D'accordo Destiny. Grazie" - sorrise. La rossa si sollevò in aria,le fece un cenno con la testa e dopodiché sparì cosi come era arrivata.
Nelly tornò a dormire,cercando di non pensare a tutto quello che era successo. In un arco di tempo molto ridotto aveva incontrato degli shinigami,aveva scoperto di essere la preda prediletta di uno sconosciuto e aveva la consapevolezza che la sua vita era in pericolo chissà per quale ragione misteriosa. Accidenti,lei voleva soltanto prestare servizio alla regina come un qualsiasi membro della famiglia Phantomhive,ma forse,una parte della sua anima aveva sempre saputo che tutto questo sarebbe accaduto un giorno.

Nonostante tutto,la notte passò in fretta..
La mattina seguente Ila tornò alla magione Phantomhive da Nelly,cosa che faceva spesso,le due stavano quasi ogni giorno insieme e sopratutto in questa circostanza la lady aveva bisogno della sua migliore amica.
Stavano sedute in un tavolino in giardino,mentre Sebastian era intento a servire il te e anche ad ascoltare la conversazione tra le due.
"Avanti,non fare quella faccia! - esclamò Ila cercando di consolare l'amica con la sua solita positività - nessuno ti farà del male,cattureremo quel cattivone!"
"Possibile che riesci ad essere cosi allegra in momenti come questi?" - rispose mescolando debolmente il te col cucchiaino.
"Assolutamente - disse a braccia conserte - una principessa deve sempre essere allegra,e sorridere e vedere il lato positivo...!". S'interruppe di colpo,tossendo rumorosamente,purtroppo la sua salute era sempre stata cagionevole.
"Si,e magari non deve neanche sforzarsi troppo" - la sgridò la lady.
"Sto benone - fece l'altra riprendendosi - piuttosto non stiamocene con le mani in mano! E' una bella giornata,possiamo giocare!"
"Ti sembro dell'umore giusto per giocare? - rispose tristemente-  E poi ti ho detto che non devi sforzarti...". Ovviamente,Ila la ignorò completamente e la trascinò per un braccio continuando a parlare. La verità era che la lady era non solo preoccupata per se stessa,ma anche per l'amica. Non aveva di certo scordato quello che Destiny le aveva riferito la sera prima. Cosa voleva Harry da Ila? Voleva farle del male? No,no di certo...lei non c'entrava nulla in tutto questo,si trattava sicuramente di qualcos'altro. Comunque sia le due iniziarono a giocare a palla e la lady fu presto coinvolta dall'allegria dell'amica,mentre pian piano i pensieri negativi iniziarono lentamente a scivolare via,dopotutto erano rari i momenti in cui giocavano in questi modi essendo una una principessa e l'altra una nobile,quindi tanto valeva godersi il momento.
Presa dalla frenesia Nelly lanciò la palla lontano,dall'altra parte del giardino.
"Bel colpo,fortuna che non avevi voglia - disse Ila mettendosi le mani sui fianchi - vado a prenderla subito!".
Cosi,la principessa si allontanò,insinuandosi tra gli alberi alla ricerca della palla che sembrava sparita. Fece qualche passo e dopodicchè i suoi occhi si posarono sull'oggetto sferico che stava cercando "Oh,eccola li!" - disse chinandosi per raccoglierla. Solo qualche minuto più tardi alzò lo sguardo,accorgendosi di due figure davanti a se che la fissavano. Completamente indifferente,li squadrò,a le braccia conserte.
"E voi chi dovreste essere?" - chiese alzando un sopracciaglio. Per tutta risposta,uno dei due ridacchiò.
"Cos'hai da ridere biondino? E' con te che sto parlando!" - disse stizzita.
Il biondo le si avvicinò seguito da una figura più alta e le sussurrò qualcosa all'orecchio.
"Ciao Ila".
"Come...come sai il mio nome?" - balbettò iniziando seriamente a preoccuparsi.
"Oh,non devi avere paura - continuò l'altro fissandola negli occhi - sono un gentiluomo".
"Certo...Comunque è meglio che vada adesso!". Si voltò e fece per andarsene ma fu bloccata dal maggiordomo che era in compagnia del ragazzo,il quale le si posizionò davanti,impedendole di fuggire. "Sciocca ragazzina,stai forse cercando di sfuggire a me,a Harry Faustus Trancy?" - chiese afferrandole il viso.
Ila avrebbe voluto urlare,ma Harry prontamente le coprì la bocca.
"Taci - fece  continuando a tenerle una mano sulla bocca mentre con l'altra le accarezzava languidamente il viso - povera piccola principessina indifesa,non deve essere bello morire con la colpa di essere amica di Helena".
Ila mugugnò qualcosa che nessuno capì,ma nei suoi occhi si poteva leggere l'orrore che provava.
"Helena sarà cosi disperata quando troverà il corpo della sua migliore amica senza vita! - continuò a parlare il biondo in modo sadico e inquietante - Sofferenza,disperazione,è quello che voglio! Ma sta tranquilla...Sarà una cosa veloce e indolore! Forza Micheal,è il tuo turno!".

Nelly si sedette sul prato,iniziando a sbadigliare,era già diverso tempo che Ila era scomparsa,dove diamine si era cacciata?
Come dal nulla,una sensazione di angoscia l'avvolse,facendola trasalire,come le era venuto in mente di lasciarla andare da sola,eppure era stata avvisata. Sebastian si accorse del suo sguardo attonito e terrorizzato,cosi le chiese:"Padroncina,va tutto bene?". Ella scosse il capo. In quel momento,Ciel,Agni e Soma raggiunsero i due.
"Nelly,dov'è Ila? Pensavo fosse qui con te" - disse il principe guardandosi intorno e non ottenendo nessuna risposta.
"Cosa succede?" - chiese Ciel,accorgendosi anche lui che qualcosa non andava nella lady.
Senza rispondere a nessuno,la lady si alzò in piedi e iniziò a correre verso la direzione in cui Ila era scomparsa poco prima,facendosi spazio tra gli alberi fitti a strappandosi accidentalmente il vestito. Dopo qualche passo si fermò,guardandosi intorno. Vide una palla,e accanto ad essa anche qualcos'altro. Si avvicinò,iniziando a tremare e ad ansimare,mentre le lacrime iniziavano già a scendere da sole. "Ila - chiamò inginocchiandosi accanto al corpo senza vita dell'amica - Ila! no...no...non è possibile...Ila,Ila ti prego,non puoi lasciarmi!". Proprio in quell'istante,gli altri quattro la raggiunsero,rimanendo senza parole di fronte a quella visione: il corpo di Ila era praticamente squartato e immerso in una pozza di sangue

Il giorno dopo,fu celebrato il funerale proprio nella dimora Phantomhive.
Nelly aveva pianto tutte le lacrime possibili,talmente tante che anche in quella occasione non riusciva più a versarne nemmeno una. Si strinse a Ciel,chiudendo gli occhi,cercando di cancellare dalla mente quelle immagini cosi tristi. Pioveva,era strano,era come se anche il cielo piangesse e inoltre era troppo straziante vedere sia Soma che Agni cosi disperati.
Ila aveva due genitori che le volevano bene e che adesso aveva lasciato,se fosse morta lei al posto suo,probabilmente nessuno avrebbe pianto la sua morte,si,è vero,c'era Ciel,c'era Sebastian,c'erano i suoi amici domestici...ma poi chi altro? Tutti si sarebbero dimenticati di lei e nessuno avrebbe sofferto più di tanto. Dopotutto,sapeva e aveva vissuto sempre con la consapevolezza di far parte di quella famiglia solo di nome,perciò perché disperarsi tanto per qualcuno che non rappresentava niente? Più pensava questo,più si convinceva del fatto che sarebbe dovuta essere lei quella a morire,mentre i sensi di colpa la divoravano ogni secondo che passava. Ciel volse lo sguardo a Sebastian,e senza parlare,i due si capirono al volo: il male stava incombendo sulle loro vite e non era difficile immaginare chi sarebbe stata la prossima vittima.
 
Angolo dell'Autrice
Okkeeeeeeeeeeeeeei non odiatemiiiiiii ma non potevo farlo,avevo bisogno di qualcosa che facesse incazzare Nelly per farla smuovere un pò! Io però vi avevo avvisato che Harry era stronzo e.e
Non temete la giustizia trionferà (Y)
Alla prossima....... .3

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Capitolo 7
*** Faccia a Faccia ***


Dopo che il funerale finì,alla sera Nelly si rinchiuse in camera sua,senza parlare con nessuno,senza voler stare con nessuno. Si sedette a terra,al buio,e lì inizio nuovamente a piangere senza tregua,senza un controllo,senza nessuno a consolarla,poichè secondo lei meritava di soffrire. La casa era piombata in un silenzio quasi surreale,silenzio di solito interrotto dalla voce cristallina della lady,ma non quella sera. 
Un peso atroce le gravava sul cuore,la consapevolezza di essere lei la causa della morta di lIla. Si,lei,lei doveva morire e non una persona innocente che non c'entrava assolutamente niente. Provava rabbia,ma non sapeva con certezza di provare odio,le era sempre stato un sentimento sconosciuto,ma adesso non sapeva più cosa pensare,tranne ai sensi di colpa che la tormentavano. L'aveva detto chiaro e tondo,non voleva che le persone a a cui voleva bene venissero coinvolte e tantomeno uccise,eppure,ironia della sorte,era successo. Si rese conto che le parole di Ciel erano vere "Non esistono solo persone buone nel mondo". Era vero,anzi verissimo. Si chiese molte volte in quella sera perchè proprio a lei,perchè,perchè e perchè....La sua unica grande colpa forse era quella di essere venuta al mondo. Chi l'aveva fatta nascere avrebbe dovuto sbarazzarsi di lei anzichè farla vivere... Ma era cosi,lei era viva,e questo causava problemi. Ma era più giusto lasciarsi morire oppure cercare vendetta? Erano domande troppo difficili per una ragazzina cosi piccola,eppure quella situazione l'aveva portata a questa domanda. 

Improvvisamente si sentì sfiorare i capelli,cosi alzò lo sguardo.
"Destiny,Antony siete voi" - disse flebilmente,asciugandosi le lacrime..
"Mi dispiace" - mormorò la rossa mostrandosi per la prima volta senza il suo immancabile sorriso di fronte alla lady.
"Si,dispiace anche a me" - rispose trattenendo i singhiozzi,mentre gli occhi che ormai le bruciavano si riempivano di nuovo di lacrime..
"Mi ha detto di dirti di fare attenzione - disse Antony sistemandosi gli occhiali - Ho accompagnato la sua anima fino all'Aldilà...Non mi sembrava sofferente,più che altro preoccupata per te..."
"Oh,Ila! - fece abbracciando Destiny,cercando un pò di conforto - perchè,perchè mi è stato fatto questo?"
"Perchè Harry vuole vederti sull'orlo della disperazione,sta giocando con i tuoi sentimenti. E' un sadico,rischierà di farti impazzire" - rispose il moro.
"Non è giusto! - sbottò Nelly mostrando un espressione di rabbia - Mi sono stancata,ha fatto tutto questo solo per divertirsi,stuzzicarmi...per gioco! Non posso perdonare una persona cosi,non me ne starò con le mani in mano un secondo di più,se è me che vuole,me avrà!"". Si alzò in piedi,asciugandosi le lacrime  e correndo verso la finestra.
"Dove stai andando?" - chiese Destiny.
"Tu che dici? Sto andando da lui!"
"Ma è una follia!" - fece Antony.
"Una follia? Follia è uccidere persone innocenti solo per divertimento,follia è fare una strage solo per arrivare a me! - disse decisa - il mio compito è quello di essere per la giustizia in quanto membro dei Phantomhive,e se questo significa che dovrò morire,cosi sarà! Allora volete aiutarmi o no?"
"Io sono con te,amica" - rispose la rossa facendole l'occhiolino e ridendo.
"Sei impazzita? Non è nostro compito!" - porovò a fermarla il fratello.
"Oh,andiamo,vai contro le regole per una volta,non possiamo lasciarla andare da sola!!". Antony le guardò entrambe,pensando che fossero completamente matte,a ma dopotutto,non poteva lasciare che Nelly andasse in contro al suo nemico senza un aiuto .
"Eh va bene - sbuffò - vengo anch'io".
Destiny prese per mano Nelly e volando uscirono dalla finestra,seguite da Antony. I tre volarono per le strade di Londra,illuminati soltanto dalla luce della luna. 
"Non sapevo che sapeste volare!!" - disse Nelly stringendo la mano della rossa.
"E secondo te come faccio ad apparire e scomparire quando voglio? - rispose sorridendo - comunque,ecco siamo arrivati!". In iziarono a volare più in basso,in modo che anche la lady potesse vedere dove stavano andando.
"E' la magione Trancy. Sicuri che si trovi li? credevo l'avesse abbandonata..."
"Non prenderci per stupidi,siamo shinigami non sbagliamo tanto facilmente - rispose Antony irritato - e poi deve vivere da qualche parte,non credi?". Atterrarono di fronte l'immensa casa che vista al buio sembrava molto più inquietante di come appariva di giorno. Trovarono la porta socchiusa,cosi entrarono,provando a camminare e a non inciampare,visto che dentro era completamente buio
"Cavoli,non si vede niente,cosa facciamo?" - chiese Nelly.
"Ssh,silenzio! - sbottò Antony - credo di aver sentito qualcosa!". Stettero in silenzio per alcuni interminabili minuti col fiato sospeso,aspettando un suono,qualcosa che li facesse "scattare sull'attenti". Ad un tratto il buio fece posto ad una luce,una luce artificiale s'intende e tutto fu finalmente più chiaro. Si trovavano in un salone,elegante ma che appariva anche corroso e sopra di loro un lampadario di cristallo,fonte di tutta quella luce.
"Cosa succede?" - chiese la lady. E poi,eccola,quella voce.
"Vedo che finalmente ti sei decisa,piccola lady!". I tre alzarono lo sguardo,e lo videro. Harry si trovava per le scale,seguito come un ombra dal suo maggiordomo. Fu Nelly,però,quella più spiazzata di fronte al suo acerrimo nemico: era davvero solo un ragazzino,molto affascinante e con due occhi magnetici,ma aveva l'espressione cattiva,contrapposta allo strano ghigno che aveva in faccia.
"Bene,bene,bene ma che trio insolito,shinigami e demoni insieme!" - sorrise squadrandoli dalla testa ai piedi.
"Di che parli? - fece Nelly riprendendosi - qui non c'è nessun demone".
"Ah,povera piccola,sai cosi poco!"
"Basta con le chiacchiere!  - lo interruppe - Sono venuta per farmi uccidere! Avanti,cosa aspetti,prendimi! Hai bramato cosi tanto per avermi,adesso puoi,su avanti!". La lady vide Harry scendere lentamente le scale e avvicinarsi a lei,mentre una strana sensazione di paura l'avvolgeva. Man mano che si avvicinava si accorse che teneva tra le mani una rosa di colore simile alle pareti della casa. Quando le fu abbastanza vicino,le porse la rosa,continuando a sorridere in modo strano. Confusa,ella prima lo guardò,e senza sapere il motivo,prese il fiore tra le mani. 
"Perchè?" - chiese. Senza ottenere risposta,il biondo le si avvicinò,prendendo il suo viso tra le mani.
"Sei davvero bella lady Helena" - dicendo questo,poggiò le sua labbra su quelle della lady,la quale fu completamente rapita da quel bacio,affascinata ma disgustata allo stesso tempo,il primo bacio rubatole dal suo nemico. Dopo alcuni secondi si staccò e sfiorandosi le labbra,sorrise:"Peccato che puzzi di demone"
"BRUTTO DEPRAVATO,ADESSO TI FACCIO VEDERE IO!" - urlò Destiny,gettandosi contro Harry agitando come sempre la motosega puntualmente rubata a Grell. Fu però una mossa avventata,non aveva calcolato che Micheal stava sempre appiccicato al suo padrone,pronto a difenderlo, e fu cosi prima bloccata dal maggiordomo e poi scaraventata contro la parete opposta.
"DESTINY! - urlò Antony scomponendosi per la prima volta - tu brutto,brutto bastardo! Non solo hai macchiato Nelly con quel bacio ma hai anche osato fare del male a mia sorella,quando sono solo io quello che può permettersi di trattarla male!"
"Ma che shinigami impertinente,non ti facevo cosi!" - sorrise Harry,divertito.
"Non prendermi in giro! Cosa sei un demone?! Io odio i demoni,sono cretaure rivoltanti buone solo per divoarre anime!" - urlò ancora più forte,togliendosi gli occhiali e mostrando gli occhi neri pieni di rabbia.
"Ah,ah - fece Harry - non dovresti essere cosi cattivo,anche la tua amica è un demone dopotutto!".
"Ancora con questa storia - intervenne Nelly ancora  con uno sguardo misto tra lo schifato e la rabbia a causa del bacio di prima - si può sapere cosa vuoi dire?"
"Mi sembra strano che i tuoi amici shinigami non ti abbiano detto nulla".
"Cosa non mi hanno detto? QUALCUNO VUOLE SPIEGARMI PER L'AMOR DEL CIELO?!"


Angolo dell'autrice
Il capitolo è venuto più corto di quello che pensavo,ma spero comunque che sia venuto bene :/
Finalmente Nelly ha deciso di regire,anche se forse non si aspettava quel bacio *///* Non solo è stata presa di mira,ma le è anche stato rubato il primo bacio T_T,e poi c'è Antony che è puccioso quando si preoccupa per Destiny (perchè solo lui può picchiarla U.U) XD
Dal capitolo prossimo finalmente alcune cose saranno chiare xD....;)

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Capitolo 8
*** Il mai nato ***


10 anni prima
Erano passati solo pochi giorno dall'inverosimile notizia che Ciel aveva ricevuto e che lo aveva sconvolto.. Era intrappolato a letto,in preda ai dolori più atroci e nell'arco di pochissimo tempo il suo ventre era già gonfio,come se fossero passati mesi.
Respirò profondamente,cercando didistendere i nervi,certo tutto questo la  rendeva nervoso,e come non avrebbe potuto non esserlo,dopotutto si trovava in una situazione assurda.
"Tutto bene padroncino?" - chiese eimprovvisamente Sebastian,attirato dai lamenti del conte.
"Tutto bene un corno! - sbraitò - sto vomitando l'anima,il coso qui dentro è impazzito e mi sembra di morire attimo dopo attimo!"
"Il coso,come lo chiamate voi non vi ucciderà,statene certo" - rispose visibilmente infastidito.
"Hai anche il coraggio di arrabbiarti? E' per colpa tua che siamo in questo guaio!"
"Io non lo vedo un guaio,padroncino - rispose serio il maggiordomo - la vedo come una cosa normale,e anche voi dovreste,ormai siamo demoni,non umani,le cose sono diverse".
"Certo - fece trattenendo un conato di vomito - parli bene tu,tanto sono io che soffro come un cane. Almeno vuoi fare qualcosa per aiutarmi?"
"Non c'è molto che io possa fare,quello che sta crescendo dentro di voi è un demone,è normale che proviate dolore".
"Se ne esco vivo giuro che ti ammazzo...AHI!" - urlò improvvisamente.
"Cosa vi sta succedendo?" - chiese preoccupato Sebastian.
"Mio Dio non è possibile - bisbigliò aggrappandosi al  braccio del maggiordomo - il coso sta per nascere,lo sento,mi lacera da dentro,,no,no,no non ce la faccio!"
"Calmatevi padroncino - fece l'altro cercando di frenare i suoi spasmi - non dovete avere paura,ci penso io,dovete fidarvi".
"L'ultima volta che mi sono fidato di te mi hai ingravidato! - urlò tirandolo per il colletto - adesso tira fuori questo coso immediatamente!". Ansimò,il suo corpo era scosso da spasmi,il dolore era insopportabile,più forte di ogni altra cosa mai provata in vita sua. Provò a calmars,provò a non pensare e decise di affidarsi a Sebastian sperando di uscirne vivo soltanto per poterlo uccidere con le sue mani.....
 
"Padrone,svegliatevi!".
Ciel aprì gli occhi di soprassalto,e quando ebbe messo bene a fuoco,vide il volto di Sebastian,il quale appariva molto preoccupato.
"Cosa succede?" - chiese assonnato.
"Lady Nelly è sparita!" - fece serio..
"Sparita?! Che vuol dire sparita?!" - chiese il conte alzandosi all'improvviso e afferrando il maggiordomo..
"Credo che sia andata ad affronare Harry...posso sentire che è in pericolo...".
"Cosa? Vorrai scherzare spero! - urlò - Sebastian,proteggerla era compito nostro,perchè non ci riusciamo? Prima era tutto più facile,adesso invece la situazione ci sta sfuggendo di mano!"
"Io sono preoccupato quanto voi padrone, ma come vi ho già detto non si può sfuggire al proprio destino. L'unica cosa che ci resta da fare e andare a cercarla" - rispose accarezzandogli i capelli.
"Eh,va bene,forza andiamo!".
 
In pochi minuti arrivarono alla magione,la cui porta appariva come chiusa chiave,al contrario dell'ultima volta che l'avevano trovata aperta.
"Sbrighiamoci,voglio ammazzare quel bastardo!" - disse Ciel stringendo i denti,mentre i suoi occhi passavano dall'azzurro intenso al rosso.
"State calmo,dobbiamo essere cauti!" - bisbigliò il maggiordomo cercando di aprire la porta.  Improvvisamente si voltarono,notando due figure dietro di loro che le guardavano incuriosite.
"Guarda un pò chi si vede,da quanto tempo ciao Sebychaaaaaaan!" - urlò la figura dai capelli rossi con voce stridula,correndo verso il maggiordomo e aggrappandosi al suo braccio.
"Perfetto ci mancava anche questa!" - sbuffò Ciel evidentemente infastidito.
"Ciao anche a te conte,come sei diventato carino!" - fece avvicinandosi al suo viso.
"Ah,stammi lontano!" - fece infastidito,spostandosi.
"Grell,Will,cosa ci fate qui?" - chiese Sebastian una volta riuscito a liberarsi dalla presa del rosso.
"Nulla di che,siamo solo venuti a recuperare quelle piccole pesti dei nostri figli - fece Will - badate bene di tenere a freno quella marmocchia,demoni e shinigami non dovrebbero frequentarsi!"
"Non è il momento di pensare a queste cose! - urlò Ciel - Nelly si trova li dentro ad affrontare Harry e noi non possiamo starcene con le mani in mano". A quelle parole,i due shinigami si lanciarono un occhiata.
"Intendete Harry Faustus Trancy?" - chiese il rosso. Il conte annuì.
"Oh capisco. beh,allora dobbiamo sbrigarci - sorrise - quel tipo ha dato del filo da  torcere nell'Aldilà,non pensavo fosse arrivato fin qui".
"Cosa vuoi dire? - chiese Sebastian - vuoi dire che non è un demone o roba del genere?"
"Si che lo è...o meglio...lo sarebbe stato..."
 
Intanto,la povera Nelly si trovava ancora in balia di Harry,che aveva momentaneamente messo KO Destiny.
"Non so a che gioco stai giocando - disse Nelly cercando di non perdere la calma - non so a cosa sia dovuta la tua perversione e la tua ossessione verso di me,ma io pretendo di sapere almeno il perchè tu mi odi cosi tanto!"
"Il perchè eh? - disse,per poi ridere di gusto - hai sentito Micheal,vuole sapere il perchè. D'accordo allora,visto che sono un gentiluomo ti spiegherò il perchè! Stammi bene a sentire però,è un qualcosa di molto difficile da capire. Sai,io non sono quello che sembro. Tu,voi tutti mi vedete,ma in realtà io non esisto. Io sono un Kesshiteboru".
"Un...che cosa?" - chiese la lady spalancando gli occhi.
"Un Kesshiteboru,un mai nato. Lo so che può sembrare difficile da immaginare,in realtà è molto,molto semplice. Vedi,esiste nell'aldilà,un posto particolare chiamato Kuredoru...In questo posto finiscono tutte le anime dei bambini mai nati per un motivo particolare...E io sono uno di questi.
Il Kuredoru è un posto terribile,triste,pieno di anime che non conosceranno mai la vita ne la luce del sole,pensa un po come deve essere deprimente vivere nel buio,vivere nel nulla. Io non volevo stare li,e man mano che il tempo passava più la mia rabbia,il mio odio cresceva,potevo osservare dal Kuredoru tutte le vite che nascevano su questa terra,che crescevano,conoscevano tante cose meravigliose...E io,io sarei dovuto essere uno di loro. In questo modo conobbi te: è da quando sei nata che ti osservo,osservo te e la tua fantastica vita...Non mi stava bene...Affatto.
Cosi,qualche tempo fa,riuscii a scappare,a prendere forma umana,anche se solo momentaneamente,e dopodiché incontrai Micheal. Feci un patto con lui: mi avrebbe aiutato nel mio piano ad ogni costo e in cambio,avrebbe preso la mia anima,dopotutto preferisco essere divorato da un demone piuttosto che tornare a bruciare in quell'inferno di posto!
"Non capisco - rispose Nelly colpita da quelle parole - La tua storia è molto triste ma...Non riesco a capire perchè ce l'hai con me...Perchè vuoi uccidermi?"
"Perchè se io non posso esistere allora non dovrai esistere anche tu!" - fece avvicinandosi a lei,incutendole timore ad ogni passo.
"Cosa?" -mormorò spaventata spaventata.
Si avvicinò ancora di più,e le sussurrò all'orecchio:"Sarei nato in questo mondo,avrei conosciuto la luce del sole,il sapore dell'aria e il calore di una famiglia se solo....se solo...." Nelly notò di come fosse difficile per Harry continuare la frase e sopratutto quanto fosse difficile per lui trattenere le lacrime. "...Se solo i tuoi genitori non avessero ucciso i miei!"
 
Angolo dell'autrice
Saaalve!!! ecco finalmente svelata la vera identità di Harry e il perchè ce l'ha tanto con Nelly 3:
Kesshiteboru sarebbe l'unione di "kesshite" (Mai) e Boru (Nato),mentre Kuredoru  significa "Culla", ho pensato fosse un nome azzaccato perchè ho immaginato una specie di posto dove finiscono le anime dei bambini che erano ad un passo per arrivare nel nostro mondo ma per qualche motivo non ce l'hanno fatta!
Mi scuso se il mio giapponese non è molto preciso ma ho dovuto usare il traduttore,purtroppo non sono un asso con il giapponese xD
Cosa accadrà adesso.......? ALLA PROSSIMA :*

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Capitolo 9
*** La verità ***


La porta della magione si spalancò improvvisamente,dopo averla forzata per un pò.
Ciel,Sebastian e i due shinigami si ritrovarono di fronte ad una scena di caos,con Destiny ancora inerme sul pavimento e Harry a pochi centimetri dal viso di Nelly.
"Destiny!!! - urlò Grell in modo stridulo correndo verso la rossa che era riuscita ad alzarsi in piedi - che cosa ti è successo,piccola rosa?!"
"No,niente - rispose sgranchiendosi la schiena e sorridendo,in segno che stava davvero male - mi sono solo fatta un pò male e...questo significa che date le mie condizioni non mi ucciderai per essere fuggita di nuovo con la tua motosega?!"
"Non so,potrei anche pensarci.." - rispose pensoso cercando di ignorare Will che lo guardava con un certo istinto omicida.
"Tu! - urlò Ciel indicando il biondo - orribile marmocchio,giù le mani da lady Helena,stai lontano da lei!"
"Che maniere - rispose fingendosi offeso - io e lady Helena stavamo solo conversando da bravi amici". Dicendo questo si avvicinò nuovamente al viso di lei,prendendola ad accarezzare languidamente e ci mancò proprio poco che vedendo quella scena,Ciel non scoppiasse.
"Bastrado,ti ho detto giù le mani! - urlò cercando di trattenere la sua voglia di saltargli addosso per ucciderlo - Che aspetti Sebastian? Fallo fuori!".
"Stai molto attento conte,anche io sono in grado di utilizzare la tua stessa arma". Il biondo schioccò le dita,e a quel gesto,Micheal prese a correre verso Sebastian,stando attento nello stesso momento a non far avvicinare nessuno al suo padrone.
"Sebastian,uccidilo!" - ordinò Ciel.
"Yes,my lord" - rispose inchinandosi. Il maggiordomo si schierò contro Micheal,e quando furono a due passi dall'incrociarsi e iniziare una battaglia,furono interrotti da una voce acuta.
"ASPETTATE! - urlò Nelly rossa in viso dalla rabbia - qui non ci sarà nessun combattimento se nessuno prima mi spiega cosa diamine sta succedendo! Fin ora ho dovuto sopportare un sacco di cose orribili,ho chiesto spiegazioni più volte,ma nessuno ha voluto rispondermi e per una volta che qualcuno si decide a parlare,quelle stesse spiegazioni sono vane! Adesso io pretendo di sapere per una volta la verità!"
"Cosa vuoi dire,Nelly? - chiese Ciel sorpreso - cosa ti è stato detto,e da chi?"
"Oh,questa si che è una sorpresa - disse Harry divertito - vuoi dirmi forse che non sai neanche questo,piccola lady?"
"COSA NON SO,DANNAZIONE!?"- chiese spazientita,come se fosse sul punto di esplodere.
"Beh - sorrise il biondo - come ti ho già detto,coloro che ti hanno messo al mondo sono stati anche la causa per cui io adesso mi trovo qui,ma a quanto ho capito, tu non sai chi sono i tuoi veri genitori,vero?"
"No,mi hanno abbandonato appena dopo la mia nascita " - rispose cercando di non mostrarsi intristita.
"Povera ingenua - disse ridendo poi in modo sadico com'era ormai solito a fare - possibile che non capisci che in tutti questi anni sei stata ingannata? Avanti conte,dille la verità almeno per  una volta". A quelle parole Nelly si voltò verso Ciel. "Cosa è che mi hai nascosto?".
Il conte degludì,guardandosi intorno. Per anni aveva sperato che quel momento non arrivasse mai e invece era arrivato,era messo alle strette. Guardò Nelly: forse poteva inventarsi qualcosa,ma no,non sarebbe stato giusto,le bugie non erano una bella cosa,soprattutto su cose cosi importanti. Il senso di colpa che fin ora aveva placato iniziò a farsi spazio verso di lui. Le aveva negato di sapere una cosa fondamentale e adesso era giunto il momento di assumersi le sue responsabilità,anche se questo significava perdere la sua fiducia o anche cose peggiori.
Guardò Sebastian,il quale gli fece un cenno con la testa,ormai erano arrivati ad un punto di rottura. Cosi prese un respiro profondo e parlò
"Quello che ti ho nascosto,anzi,che  ti abbiamo nascosto - rispose non avendo il coraggio di guardarla negl occhi - è che i tuoi genitori non ti hanno abbandonata,non sei mai stata sola. I tuoi veri genitori...siamo io e Sebastian".
In quel momento calò un silenzio surreale nella stanza. Nelly si fece prima sfuggire un flebile "eh?"seguito anche dal suo silenzio. Era completamente sotto shock,questa cosa la colpii più di tutti,e pensare che fin ora glien'erano capitate di cose strane. Allora per tutti questi anni era stata ingannata,riempita di bugie,cos'altro c'era?
"E poi?" - disse il biondo,come a volere fare intendere che ci fosse qualcos'altro.
"E poi...sia io che lui siamo demoni. Questo significa che anche tu lo sei. E per questo che il tuo occhio sinistro è di colore rosso,non è un difetto genetico...quello è....l'occhio di un demone...". Il conte si fermò un attimo e vide di come la piccola lady stesse immobile. Ecco cos'altro c'era Eccolo il colpo finale,ecco spiegate tante cose: ecco perchè sin da piccola aveva sempre avuto la sensazione di conoscere cose strane senza averle mai viste,ecco perchè provava strane sensazioni ed ecco perchè era stata tenuta per tanto tempo sotto una "campana di vetro". Ciel provò ad avvicinarsi . "Mi dispiace se abbiamo dovuto tenertelo nascosto..." - disse poggiandogli una mano sulla spalla. Ella però si scostò violentemente.
"Nelly?..." - mormorò il conte.
"NON TOCCARMI! - urlò ella,alzando lo sguardo e mostrando come le lacrime avevano riempito i suoi occhi - Come avete potuto nascondermi una cosa,anzi due cose cosi importanti? Siete delle persone orribili,anzi non siete delle persone cosi come non lo sono io!"
"Lady Nelly,vi prego - provò a calmarla Sebastian - non dovete reagire cosi,ve lo abbiamo tenuto nascosto solo per una buona causa!"
"E secondo te come faccio a fidarmi adesso? - chiese mostrando al maggiordomo quanta rabbia che c'era nel suo sguardo e nei suoi occhi - io mi sono sempre fidata di te,pensavo fossi mio amico e invece non lo sei! Preferivo non nascere piuttosto che fare parte di questa orribile famiglia,VI ODIO!". Detto questo,Nelly corse via,nascondendo il viso tra la mani.
"Micheal,catturala,,non farla scappare!" - ordinò Harry. Micheal prese a rincorrere la lady,ma qualcuno fermò presto la sua corsa. "Tu non la toccherai - sibilò Sebastian dandogli un pugno per poi rivolgersi al biondo - se c'è qualcuno con cui devi prendertela,specie di spirito malefico,quello sono io!"
"Sebastian cosa...?" - chiese Ciel.
"E' la verità padrone! - urlò -  E voi lo sapete meglio di me. E' vero,io ho ucciso Claude,lo ammetto,ma non ho mai messo mano su Alois,posso assicurartelo.
Claude stesso ha risucchiato via la sua anima per  cercare diavere poi quella del mio padrone,non avevo altra scelta! Se sono colpevole lo sono solo a metà"
"Bugiardo! - tuonò Harry profondamente toccato - li hai uccisi entrambi! Non può esserci altro perchè! E adesso,per vendicarmi io ucciderò te,il conte e anche la tua adorata Helena,in un mondo in cui io non posso esistere,allora neanche voi dovrete esistere!". Micheal si catapultò nuovamente su Sebastian,il quale prima si voltò verso Ciel:"Andate da lei".
"Ma...non posso lasciarti qui..." - provò a ribattere.
"HO DETTO ANDATE DA LEI! Per una volta siate voi a prendere ordini da me!" - urlò con uno sguardo strano,deciso,ma anche preoccupato. Il conte lo guardo e poi sorrise.
"Mi fido di te,Sebastian". Detto questo,il conte iniziò a correre nella direzione che poco prima aveva preso Nelly.
"Bene,che aspettiamo - disse improvvisamente Grell - chi vuole aiutare Seby chan?"
"Noi,noi vogliamo!" - rispose Destiny trascinando per il braccio il fratello.
"Stanne fuori!" - lo rimproverò Will.
"Oh,avantiiii,non essere geloso!!!!!" - fece il rosso facendolo arrossire.
"Eh va bene - sbuffò - Ma giuro che questa è l'ultima volta che mi metto ad aiutare un demone". Cosi i quattro andarono all'aiuto di Sebastian,anche se nel frattempo Harry era rimasto tutto il tempo con lo sguardo fisso su Ciel a l'aveva visto andare via,cosi,riuscì a seguirlo,passando in osservato di fronte agli altri cinque che si erano schierati contro Micheal.
 
Angolo dell'autrice
Capitolo minuscolo,perdonatemi ): Ma i  prossimi due credo che sarsanno un po più lunghi poichè accadranno molte cose xD
Bene,finalmente Nelly ha scoperto la verità che praticamente sapevano tutti tranne lei. Poverelli Ciel e Sebastian,ma dopotutto,lei ha ragione ad infuriarsi cosi T_T
Al  prossimo capito ^^

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Capitolo 10
*** La vita che cambiò una vita ***


Nelly si perse per i corridoio bui e abbandonati della casa. Non sapeva bene dove si trovasse,ma che importava,proprio in quel momento aveva altro per la test. Era stata ingannata per dieci lunghissimi anni,era stata fatta crescere come un'umana,cosa che in realtà....non era! Si accasciò al suolo,circondando con le mani le gambe e poggiando la testa sulle ginocchia,mentre le lacrime continuavano a bagnarle il vestito. Lacrime di rabbia,di delusione.
Adesso capiva,lei non era la responsabile di tutto quel casino,era soltanto una vittima. Provò quasi pena per Harry,pensando a quello che aveva dovuto passare,certo,forse qualche giorno prima non ci avrebbe creduto e gli avrebbe dato del pazzo,ma ormai dopo tutto quello che era successo era difficile non crederci.
Poi però si ricordò che Harry era la stessa persona che aveva ucciso la sua migliore amica e che le aveva arrecato più sofferenza di qualunque altro in tutta la sua vita,cosi la compassione lasciò subito posto all'odio. Lo odiava. Non aveva mai odiato nessuno,e adesso si ritrovava ad odiare insieme tre persone differenti,due dei quelli erano niente di meno che  i suoi genitori.
Improvvisamente una voce la fece sussultare. "Nelly Sei qui?". La lady intravide nel buio la figura del conte avvicinarsi a lei.
"Vai via!" - disse dura asciugandosi le lacrime. Senza ascoltarla,il conte le andò vicino e s'inginocchio accanto a lei,in modo che fossero allo stesso piano e potesse guardarla negli occhi.
"Ho detto vai via! - sibilò stringendo i pugni e strizzando gli occhi per evitare di far uscire altre lacrime - non ti è bastato il male che mi hai fatto? C'è qualcos'altro forse?"
"Nulla - mormorò volevo solo parlarti del giorno in cui sei nata".
"Oh,si che cosa adorabile - disse ironicamente - siamo nel bel mezzo di un pandemonio e tu vuoi perdere tempo a raccontarmi favole? E poi,come se questo cambiasse qualcosa...!"
"Non è una favola e non pretendo che cambi qualcosa...Voglio solo che mi ascolti". La lady lo guardò seria.
"Eh va bene - sbuffò - fa come vuoi".
Cosi,iniziò a raccontare.

10 anni prima
**Ciel era disteso a letto,in preda al dolore forse più atroce della sua vita,talmente atroce che non riusciva a trattenere le urla e le lacrime,mentre il sangue continuava a sgorgare come un fiume in piena,faceva quasi impressione,il sangue fuorusciva ma nessuna ferita gli era stata arrecata.
"Seba...stian - fece ansimando - sbrigati...fa presto...questo coso mi sta uccidendo da dentro...va bene che sono un demone ma non ho sangue infinito". Sebastian gli si avvicinò,tenendo in mano qualcosa che somigliava vagamente ad un coltello.  
"Cos'hai intenzione di fare con quello?" - chiese il conte diventando più pallido di quanto non fosse già.
"Devo tirare fuori "quel coso" o no?" - chiese sorridendo.
"NON E' DIVERTENTE! MI UCCIDERAI!" - urlò.
"No che non vi ucciderò,devo solo fare in fretta e sarebbe molto più facile se vi calmaste".
"CALMARMI? TI UCCIDO BRUTTO DEMONE TRADITORE E INGRATO! -  disse fermandosi poi riprendere fiato - spera che non ne esca vivo o farai una brutta fine".
"Su,su calmatevi - fece disinfettando il coltello - adesso,state fermo. Vi farò molto male,ma purtroppo non ho modo di placare il dolore,quindi resistete".
"Eh va bene,fa presto". Sebastian iniziò a incidergli il ventre e non appena ebbe appen infilzato la lama nella pelle,Ciel trasalì.
"AH! FERMATI,FERMATI! - urlò - NON CE LA FACCIO FA TROPPO MALE".
"Padroncino se non lo tiro fuori,morirete entrambi,dovete resistere!" - disse serio,guardandolo negli occhi. Ciel sospirò:"Va bene,mi fido di te,vai pure". Il maggiordomo prese a reciderlo,mentre Ciel non poteva fare altro che sopportare il dolore,non riuscendo però a trattenere le urla. Sentiva la lama fredda del coltello affondare nella sua carne,mentre la vista gli si annebbiava e le forze venivano a mancargli. Diamine,di solito la nascita di un bambino era un evento gioioso,eppure in quel momento sentiva solo dolore,angoscia e trovava quella situazione irrealistica e orribile.
Il suo respiro si fece corto e tutto attorno inizio ad apparire nero. Sentì svuotarsi all'improvviso,sussultò e poco prima di chiudere gli occhi udì un pianto.
Era morto? 
....

"Padroncino...Padroncino siete sveglio?" . La voce calda di Sebastian lo svegliò e man mano che apriva gli occhi vide il suo viso farsi più nitido.
"Oh,vedo che vi siete svegliato" - sorriso dandogli un lieve bacio sulle labbra. Ancora stordito,Ciel si toccò il ventre e si accorse con sorpresa di essere stato ricucito.
"E' già tutto finito?" - chiese.
"Tutto quanto,fortunatamente siete svenuto o sarebbe stata un impresa anche ricucirvi!". La loro conversazione fu interrotta da un mugolio che veniva da una cesta li accanto. 
"E' una bambina padrone - sorrise - volete vederla?"
"No - rispose a braccia conserte - ho detto che te ne saresti liberato immediatamente,visto che non l'hai ancora fatto,fallo adesso!".
"Siete sicuro?"
"Si,sicuro".
"D'accordo allora". Sebastian si alzò andando verso la culla in cui la bimba piangeva,cosi la prese in braccio. Ciel sentì sua figlia ridacchiare dolcemente mentre il maggiordomo la cullava,cosi,quasi involontariamente,si sporse come  per volerla guardare,cosa che non poté sfuggire a Sebastian,il quale gli si avvicinò.
"Dovreste vederla padrone,è una bambina bellissima" - sorrise. Ciel si lasciò convincere a prenderla in braccio e li per la prima volta poté vederla in viso. "E' vero,è bella...ti somiglia molto" - disse arrossendo. Alle parole di Ciel,la bimba alzò lo sguardo come se lo avesse sentito e rise,gli afferrò un dito,iniziando a giocarci.
"Vedo che sei già abbastanza sveglia... - sorrise dolcemente - mi chiedo che colore abbia gli occhi". Per la seconda volta,la piccola sembrò ascoltarlo e dischiuse gli occhi,mostrandone la particolarità.
"Ok,non ci sono dubbi - fece Ciel sbarrando gli occhi - questa è figlia sia mia che tua...Però sono molto belli,particolari,non ho mai visto degli occhi cosi.". Prese a cullarla come se fosse una cosa che faceva da sempre. Sentì una strana sensazione,forse...forse amore verso quella creatura che lui stesso aveva dato la luce,l'unione tra lui Sebastian,un vero miracolo. Come poteva sbarazzarsene cosi,come se fosse un rifiuto? L'aveva fatto soffrire è vero,ma di certo non volontariamente. Adesso lei era li,tra le sue braccia e Ciel sentì che non avrebbe potuto amare nessun altro in quel modo cosi speciale.
Lei era anche una parte di lui.
"Forza adesso datela a me" - disse Sebastian porgendo le braccia.
"Perchè? Dove vuoi portarla?"
"Non mi avevate detto che avrei dovuto sbarazzarmene?"
"No,non voglio ! - fece Ciel stringendo la bimba come un bimbo che stringe il suo giocattolo preferito - Non so perchè ma mi sento molto legato a lei...Non...non ce la farei ad abbandonarla".
"Bene - sorrise il maggiordomo - sapevo che avreste fatto la scelta giusto. Questo significa che non mi ucciderete?"
"No - sorrise - Ne è valsa la pena soffrire cosi tanto. Ti chiedo scusa.".
"State tranquillo,è un classico. Piuttosto com'è che dobbiamo chiamare questa principessina?" - fece accarezzandole la testolina nera.
"Non so...decidi tu il nome,mi sembra il minimo..."
"Io? Mmmh...vediamo - fece pensoso - ah,ci sono! Helena. E' un nome che mi è sempre piaciuto. Io lo trovo bello,non trovate?"
"E' perfetto. E sembra che piaccia anche a lei" - disse notando come la bimba sorridesse.
Dopo un pò,Sebastian riuscì a strappare la piccola Helena dalle braccia del conte,in modo che potesse anche lui tenerla un pò in braccio. Ciel lo guardò,mentre cercava di addormentarla.
"Sebastian - fece - immagino che sia un demone...vero?"
"Si,padroncino,perchè?"
"Accidenti - sospirò - essere un demone non è una bella cosa per una bambina. Ci ho pensato un pò e sono giunto ad una conclusione: non voglio che sappia nulla,ne sulla sua vera natura,ne su di noi. Non me la sento,perdonami".
"Immaginavo una vostra reazione del genere. State tranquillo,padrone,sarò disposto a rinunciare al mio ruolo,mi basta starle accanto". Ciel gli afferrò la mano,stringendola." E' compito nostro d'ora in poi proteggerla. E' un ordine,sia per te che per me".
"Yes my lord". **


"E questo è tutto - concluse Ciel - non ti abbiamo detto nulla solo per proteggerti. All'inizio non ti volevo ma poi quando ti ho visto,ho visto il tuo viso,ho capito che saresti stata la mia felicità più grande".
"Non mi interessa - sbottò alzandosi in piedi -  Non avevi torto a volermi abbandonare,avresti dovuto,lo avrei preferito!"
"Helena,per favore...!". Furono interrotti da qualcuno.
"Ma che bella scena - fece Harry - davvero commovente".
"Vai via,spiritello maligno,prima che ti faccia male!" - ruggì Ciel.
"A te ci penserò dopo conte,per adesso,è di lei che voglio occuparmi". Detto questo il biondo andò verso la lady provando ad afferrarla.
"LASCIALA STARE!"- urlò il conte. In quel momento il conte e il Kesshiteboru stavano quasi per attaccarsi,quando entrambi furono fermati dai loro stessi maggiordomi.
"Sebastian...Cosa stai facendo?"
"Il mio compito è quello di proteggere sia voi che Helena,padrone. Preferisco morire io stesso piuttosto che far morire uno dei due".
"Qui non morira nessuno! - urlò Ciel - Nelly,ascolta,non si fermerà finchè non ti avrà ucciso,ma tu puoi fermarlo,sei un demone devi solo sprigionare il tuo potere!".
"Il mio potere? - fece la lady indietreggiando - no,no,non posso,non sono un demone,non sono capace!". Dopodiché scappo di nuovo e questa volta Harry non tardò ad inseguirla. "Nelly aspetta!" - fece Ciel cercando di raggiungere i due,ma sia lui che Sebastian furono bloccati da Micheal.
"Dovrete passare sul mio corpo prima di mettere mano su Harry" - dichiarò egli.
"Bene,non ce problema - fece Ciel sorridendo - uccideremo sia te che quello spiritello malvagio! Sei con me Sebastian?"
"Yes,my lord


Angolo dell'autrice
AHAHAHAHA okkei so che il momento tra Ciel e Sebastian sono seri,ma quando penso a Ciel che sclera rido fino a domani xD Ovviamente sono anche tanto dolciosiiiiiiii e pucciiiiiiiii ** (OK BASTA XD)
Niente,Nelly non ne vuole sapere...come si evolveranno le cose?

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Capitolo 11
*** Il tramonto... ***


La lady si fermò ad un tratto,accasciandosi sul pavimento. Stava scappando e se ne vergognava,ma tutto,tutto l'aveva sconvolta. No,lei non era un demone,non voleva esserlo,era solo una ragazzina normale e non era in grado di fermare Harry in nessun modo. Perchè non la uccideva e basta anzichè aumentare la sofferenza sia sua che degli altri?Anche se non l'avesse uccisa non avrebbe trovato modo di vivere serenamente. Si alzò in piedi,voleva andare avanti,ma si accorse che il corridoio era finito,non c'erano altre porte. Sentì una presenza dietro di se.
"Finalmente siamo soli,my lady" - fece il biondo,fingendo un inchino. Lei si voltò. Era sola. Sola contro quell'anima infernale. Dove morire per a causa sua? Uccisa per una colpa che non aveva commesso? Se solo avesse trovato il modo...di sprigionare i suoi poteri....
Ma no,lei non era un demone,era un essere umano.Doveva essere per forza cosi. Si voltò a guardarlo.
"Fai in fretta per favore" - supplicò,stringendo i pugni. Per tutta risposta,Harry rise di gusto,malvagiamente.
"Lady Helena,mi sono divertito tanto con te,pensi davvero che voglio affrettare le cose proprio adesso?. A quelle parole,la lady vide il biondo avvicinarsi verso di lei,l'attirò a se stringendola dai fianchi.
"Ho bramato tanto di avere il tuo corpo tra le mani" - gli sussurrò,mentre con la lingua iniziava a stuzzicarle il collo.
"COSA STAI FACENDO? LASCIAMI! - rispose Nelly,spingendolo via,indignata - sei un essere spregevole,stai lontano da me!".
Il biondo la guardò: il suo sguardo era serio,tanto serio  che Nelly provò un brivido di paura. Il Kesshiteboru si avvicinò  nuovamente verso di lei,ma si vedeva lontano un miglio che le sue intenzioni erano diverse. Con una violenza inaudita,l'afferrò per i capelli,i capelli d'ebano che tanto le piacevano,e li tirò con forza,tanto da costringerla a piegarsi ai suoi piedi.
"AHI! Fermo mi fai male!!" - si lamentò. Quello,anziché fermarsi,prese a strattonarla con più forza,iniziando anche a lanciarle calci,mentre con l'altra mano le colpiva le tempie e la testa.
"LASCIAMI,LASCIAMI!"- continuava ad urlare in modo esasperato,ma più urlava e piangeva più le percosse da parte di Harry aumentavano a dismisura,se solo la lady avesse potuto guardarlo negli occhi,si sarebbe accorta di come apparivano diversi da prima: erano gli occhi di un assassino,pazzo e furioso.
"Si,piangi,grida,soffri,è questo quello che voglio! - gridò il biondo alla vista dei primi rivoli di sangue che iniziavano a fuoriuscire dalle ferite - tutto quello che stai provando non sarà mai paragonabile a quello che ho dovuto passare io! Io non posso essere in questo mondo e ti trascinerò con me all'inferno!"
"NO,NO,LASCIAMI ANDARE!" - continuò a urlare la lady,impaurita,nessuno in vita sua le aveva mai alzato un dito,e quella situazione la faceva sentire umiliata,violata. Il biondo la buttò a terra,e la bloccò,sedendosi sopra di lei. La guardò a lungo,pulendo con il dito il sangue e portandoselo alle labbra.
"Come si ci sente ad essere soli,eh,piccola lady?" - chiese con cattiveria. Ella provò a rispondere,ma non ci riuscì il dolore era troppo atroce,le faceva male tutto e psicologicamente era distrutta,voleva solo morire,tutto qua,mentre le lacrime cominciarono ad annebbiare la vista.
"Oh,cosa fai? Piangi? Non hai ancora visto niente!". Detto questo,Harry tirò fuori dalla tasca della sua giacca qualcosa di molto simile ad un coltello. "Ho sempre sognato di poter fare a pezzi una bambola,ma perchè accontentarsi quando posso avere una persona vera?"
"Uccidermi non ti ridarà indietro la vita o i tuoi genitori - si sforzò di rispondere - avrai solo la vendetta,io non esisterò più,è vero,ma se muoio,molto probabilmente andrò in paradiso...ma tu? Probabilmente brucerai all'inferno".
"Oh,no,tesoro mio - disse Harry portando la lama sul collo della lady - tu andrai all'inferno con me,perchè la tua intera esistenza è peccato. Vieni via con me,saremo felici,bruceremo tra le fiamme per l'eternità".
"Bruciare si,ma insieme a te mai! - disse guardandolo con odio - forse è un bene che tu non sia venuto al mondo,i tuoi genitori si sarebbero vergognati di avere un figlio malvagio come te!". Vide lo sguardo del biondo incupirsi ancora di più,forse sarebbe stato meglio non dire quello che aveva appena detto.
"Brutta sgualdrinella - l'afferrò per il collo stringendo la presa - non osare,non osare sputare neanche una singola parola sulla questione! Tu,tu sei solo uno sporco errore...!"
"Tu sei pazzo -  costatò la lady - avanti uccidimi,cosi nessun altro soffrirà più!"
"Pensi davvero che mi  basterà ucciderti per accontentarmi? -  sorrise - una volta che ti avrò uccisa,toccherà al conte e soprattutto al maggiordomo...dopotutto,è lui la vera causa di tutto questo...quindi ringrazialo".
"No,la colpa non è di Sebastian - mugolò - la colpa non è di nessuno,io credo alle parole che ha detto poco fa,e tu non dovrai fare loro del male,!"
"E chi me lo impedisce,piccola lady? Uccidendo voi posso poi morire felice, ma non posso andarmene da questo mondo finché non vi saprò morti tutti! M fa schifo pensare che se fossi nato,sarei stato un demone proprio come te...ma saremmo stati molto,molto diversi,però magari chissà...forse saremmo stati amici...Ma purtroppo questo non lo sapremo mai!". Col coltello,iniziò a recidere il collo della lady. "Che la mia vendetta si compia qui e adesso...hai un ultima parola da dire?"
Nelly chiuse gli occhi,mentre le lacrime continuavano a bagnarle il viso sporco di sangue. Le sue labbra si mossero lentamente e pronunciarono qualcosa talmente piano che era difficile udire anche se era immersa nel più totale silenzio.
"Ciel...Sebastian.." - furono quelle le ultime parole che pronunciò. Che stupida,le sue ultime parole sprecate nel dire i nomi delle due persone che le avevano dato la vita e che gliel'avevano tolta. Finalmente avrebbe avuto ciò che si meritava ,sarebbe stata uccisa...Iniziò ad avere paura e a pensare alle parole che aveva detto poco prima..."Andare in paradiso",ma lei era un demone,sicuramente non esisteva il paradiso per quelle come lei. Un demone che non era riuscito a proteggere se stesso e le persone che aveva a attorno. In quel momento avrebbe voluto che Ciel e Sebastian fossero con lei anche se aveva detto di odiarli,anche se pensava  che forse erano davvero loro la causa della sua morte,li voleva accanto e voleva vederli un ultima volta...
Sarebbe motta invece,guardando la persona che più odiava. Aprì gli occhi,guardando  Harry. Avevano gli occhi del suo stesso colore ma di tonalità diverse e soprattutto che trasmettevano emozioni diverse. Il biondo affondò ancora di più il coltello.
"Buonanotte,lady Helena"

Sebastian sussultò,proprio nel momento in cui Micheal gli fu addosso nel colpirlo,e lo ferì.
"Sebastian! - lo chiamò Ciel - cos'hai?". Il maggiordomo non rispose,stava li,inginocchiato,con lo sguardo fisso nel vuoto. Aveva avuto una pessima,orribile sensazione...
"Sebastian insomma! - urlò Ciel spaventato - che succede?". 
"Il mio padrone ha fatto quello che doveva essere fatto - rispose Micheal sistemandosi la giacca - la giustizia ha trionfato".
"Cosa vuoi dire,figlio di.....?" - Ciel provò a saltargli addosso,ma l'altro sparì,come se fosse stato un fantasma.
"Era in vena di dire cavolate,dov'è andato,dov'è andato?" - continuò Ciel.
"Padrone - mormorò Sebastian - Helena...Helena...
"Cosa? Parla,accidenti!"

I due raggiunsero il corridoio dove poco prima si era diretta la lady. Si guardarono intorno,ma nel buio non si accorsero subito di quello che era successo. Nelly era li ma....con un coltello infilzato nel cuore.
Sebastian e Ciel rimasero immobili,in silenzio,poco dopo il conte si avvicinò al corpo della lady,inginocchiandosi,e iniziò a chiamarla." Helena.... Helena svegliati....Avanti... Helena...".
Sebastian gli si avvicinò,poggiandogli una mano sulla spalla.
"Padrone - disse non riuscendo a trattenere le lacrime - è morta..."
"Smettila di piangere idiota - fece iniziando anche lui a versare lacrime senza sosta - non è morta,sta solo dormendo...Helena svegliati..."
"Non si sveglierà padrone,è morta,è morta.....E LA COLPA E' SOLO MIA"
"No...non ci credo...Helena,no! Per favore,no,non è possibile". Si piegò sul suo corpo,accarezzandone il viso che ormai era rovinato e gli occhi che poco prima apparivano luminosi e bicolore adesso erano...spenti...
"HELENA! - urlò il conte in preda alla disperazione - NON PUOI...! NON PUOI...!". Sebastian lo abbracciò,lasciandosi andare per la prima volta ad un pianto senza limiti. "La nostra principessa se ne andata,padrone...." - disse stringendolo a se.
"No...non dirlo,non voglio crederci,non devo crederci! Helena io...anzi noi....prenderemo quell'anima dannata e la spediremo all'inferno! TI VENDICHEREMO!"

L'urlo echeggiò per tutta la casa,ed arrivò fino ad Harry,il quale stava cercando di pulirsi le mani ancora impregnate di sangue.
"Beh,perchè mi hai portato via Michael? - chiese - io non ho ancora finito,mi rimangono quei due.."
"Non stasera,mio signore - disse sistemandosi gli occhiali - torneranno per vendicarsi".
"E noi saremo qui per accoglierli,dico bene?"
"Yes,your highness".

Angolo dell'autrice
....Ti odio Harry,sei spregevole *faccia arrabbiata*.
Non temete, la VERA giustizia trionferà ...
Ma nel prossimo capitolo ^^"

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Capitolo 12
*** ...E l'alba ***


Quel giorno la magione Phantomhive si trovava a lutto.
In giardino si svolse il funerale,sotto il cielo nero di quella giornata strana,inverosimile.
I poveri Finnian,Bard,Meyrin e perfino Tanaka si strinsero attorno alla bara aperta circondata di candele,versando lacrime di tristezza per quella ragazzina che per tanti anni aveva allietato le loro vite. Non sembrava neanche più lei,il viso era rovinato,sfregiato,ma la sua bellezza era rimasta quella di sempre.
Finnian le si avvicinò,tenendo qualcosa tra le mani. Le scostò i capelli,sistemando il fiore di lato,vicino l'orecchio. Aveva tanto cercato quelle rose,ma avrebbe preferito donargliele in circostanze diverse.
"Finalmente avete la vostra rosa blu...My lady..." - sospirò,asciugandosi le lacrime. 
Ciel aveva lo sguardo fisso nel vuoto,mentre una serie di avvenimenti gli tornavano alla mente:
 
**
La pioggia cadeva a fiotti e quella notte,qualcuno busso alla dimora Phantomhive.
Meyrin andò ad aprire la porta,rimanendo molto sorpresa da quello che vide.
"Padroncino! - esclamò - Sebastian! Siete tornati finalmente,temevamo vi fosse successo qualcosa!".
"Il conte Phantomhive non poteva lasciare il suo lavoro in asso" - sorrise Ciel.
"Ma...cosa tenete in braccio?"- chiese accorgendosi finalmente del fagottino che il conte teneva fra le braccia.
"Lei è Helena - disse mostrandone il viso - io e Sebastian l'abbiamo trovata,credo che qualcuno l'abbia abbandonata. D'ora in poi farà parte di questa famiglia e sarà nostro compito prendercene cura". Avvicinò il suo viso a quello della bimba e le sussurrò un dolce:"Benvenuta a casa piccola lady,d'ora in poi sarai al sicuro". **
 
Quella era stata forse la più grande bugia che avesse mai detto. Anche lo stesso Sebastian non poteva fare a meno di pensare a tutti i momenti passati con Nelly,l'aveva fatta nascere,l'aveva cresciuta,l'aveva vista compiere i suoi primi passi,le sue prime parole...e adesso l'aveva vista morire. Ma no...non sarebbe finita li.
Il funerale presto finì,e i domestici tornarono alle loro faccende,mentre il conte e il maggiordomo si trovavano ancora in giardino con quattro shinigami di loro conoscenza.
"Mi dispiace tanto Sebychan - sospirò Grell davvero rattristito - non deve essere bello perdere un figlio..."
"No,non lo è infatti" - rispose bruscamente. 
"E' un ingiustizia! - sbottò Destiny piangendo a dirotto - io volevo bene a Nellychan,sono una dea della morte eppure non sono riuscita a impedire tutto questo!"
"Su,avanti,non piangere piccola rosa,nessuno poteva farci niente!" - provò a consolarla Grell.
"Dispiace anche a me - disse in modo  sbrigativo Will - ma adesso dobbiamo andare,con tutte queste morti abbiamo molto lavoro da sbrigare. Ci siamo trattenuti qui già troppo a lungo".
"Si...Grazie...e grazie anche a voi,Destiny ed Antony...so che la vostra amicizia nei confronti di Nelly era vera..." - fece Ciel.
"Ci puoi scommettere!" - rispose la rossa piangendo come una bambina. I quattro si allontanarono ma Antony sembrava particolarmente inquieto e strano e di questo Grell se ne accorse presto.
"Antony caro,cosa ce?" - chiese.
"Non so - rispose pensoso - non riesco a sentire la sua anima...Di solito avverto sempre quando un anima arriva nell'aldilà...perchè con lei no...?"
"Non so tesoro - rispose Grell - avrà sicuramente preso una strada diversa dalle altre". Una strada diversa dalle altre,eh?
Si voltò indietro,guardando in lontananza la bara ancora aperta.
"Destiny - disse risoluto - dobbiamo tornare indietro,credo che abbiamo ancora del lavoro da sbrigare"
 
Ciel si sedette sull'erba,togliendosi la bombetta. I suoi occhi apparivano stanchi,arrossati,senza vita,poichè era la vita che gli avevano tolto. Sebastian lo raggiunse,sedendosi accanto a lui.
"Siete sicuro di volervi vendicare,padrone?"
"Assolutamente si. Perchè,tu no?"
"Non sono mai stato un tipo vendicativo...però...vi ho promesso che sarei stato con voi...e inoltre è di Nelly che stiamo parlando...nessuno mi ha mai arrecato una sofferenza cosi grande..."
"Già - rispose abbassando lo sguardo -  la cosa che mi dispiace di più è che...ci siamo dovuti lasciare in modo cosi brusco...ha detto di odiarci...ecco  perchè non volevo sapesse di noi..siamo davvero pessimi come genitori..."
"Non dite cosi - disse prendendolo per mano - abbiamo fatto il possibile,anche se non è bastato. E poi,non credo Nelly ci odiasse...era solo arrabbiata....ha solo detto una cosa che non pensava".
"Questo non lo saprò mai -  sospirò - comunque,o uccido lui o la faccio finita io. Non ho più motivo per vivere".
"Padrone,Nelly non avrebbe voluto vedervi cosi. Inoltre sono io quello che dovrebbe farla finita. E' per me che è morta,sono io quello che deve farsi uccidere non voi".
"Io vado dove vai tu,Sebastian - disse avvicinando il viso del maggiordomo al suo - se è cosi che vuoi espiare le tue colpe,io ti seguirò".
"Allora andiamo a dare una lezione a quel Kesshiteboru maledetto" - sorrise.
"Si - fece alzando gli occhi al cielo - sta volta non falliremo,Helena".
 
Tornarono alla magione Trancy,anche se Harry era sparito nel nulla sarebbe tornato per forza,dopotutto aveva affermato di volerli uccidere..
Ciel entrò sparato,ormai nulla gli faceva paura,niente lo tratteneva,l'unica cosa che lo guidava era la rabbia e la voglia di vendetta.
"HARRY! - urlò - esci fuori,lo so che sei qui!". A quelle parole,si materializzò davanti a lui la figura del biondo.
"Oh,non avete tardato ad arrivare,caro il mio conte!"
"Si,e sta volta sarà l'ultima". Guardò negli occhi l'assassino di sua figlia,desiderando di ucciderlo,non importa se sarebbe morto,ma prima di lui,doveva assolutamente morire Harry,doveva vederlo soffrire cosi come aveva fatto soffrire Nelly. Per un attimo gli sembrò quasi di avere davanti  la figura della lady e sembrava cosi vera,reale. Ma non lo era. Lei era morta e non sarebbe tornata. La rabbia che aveva dentro cominciò a crescere e a crescere,sentiva che stava per perdere il controllo.
"MALEDETTO BASTARDO,TORNATENE ALL'INFERNO!" - urlò il conte andandogli addosso,ma fu inevitabilmente colpito da Micheal.
"Padrone - urlò Sebastian per poi riferirsi al biondo - Tu! Hai ucciso Nelly,ma non ti permetterò di portarmi via anche Ciel,uccidi me se vuoi!"
"Sebastian non preoccuparti - lo rassicurò Ciel alzandosi in piedi un pò barcollante - io sto bene. Siamo due demoni,non ci scalfiamo cosi facilmente".
"Poveri illusi,credete di poter vincere? - fece Harry - questa battaglia l'ho già vinta io!". Irritato,Ciel andò di nuovo contro Harry,cercando di colpirlo più di una volta,mentre il maggiordomo teneva a bada Micheal,impedendogli di soccorrere il suo padrone. Era incredibile,per quando quel Kesshiteboru avesse le sembianze di un ragazzino era davvero forte,tanto forte che non tardò ad atterrare Ciel.
"Mmmh,questa scena mi ricorda qualcosa - fece mettendosi sopra di lui - ah si,è la stessa situazione in cui mi sono ritrovato con Helena!"
"Figlio di puttana,non osare nominarla,non osare!" - mormorò,mentre il dolore cominciava a impossessarsi del suo corpo. 
"E' inutile che ti agiti. Voi due sarete dei demoni,ma io ho qualcosa in più...! E adesso,sia tu che il tuo maggiordomo farete una brutta fine. Preparati!" - sghignazzò.
 
Nel frattempo però,un pò più lontano,nella magione Phantomhive stava accadendo qualcosa.
Il giardino dove poco prima si era svolto il funerale era vuoto,ma la bara era comunque rimasta aperta,e li giaceva il corpo immobile di Nelly.
Accadde qualcosa di molto strano: le ferite che avevano sfregiato il suo cosi bel visino stavano cominciando prima a cicatrizzarsi e poi a scomparire,ma il suo viso non tornò come quello di prima,divenne ancora più pallido,ma un pallido diverso da quello che si può pensare,sembrava risplendere di luce da dentro e sembrava piena di vita,le labbra secche si tinsero di un bel colore simile al rosso,i capelli d'ebano che avevano perso ogni vigore accentuarono il loro colore e si allungarono ulteriormente,le unghia delle mani divennero nere,come se fossero state colorate con la pece mentre all'interno del suo copro,il cuore riprendeva a battere,dapprima batté pianissimo ,come un rumore impercettibile,e poco dopo cominciò a battere forte,sempre più forte,pompando di nuovo il sangue nelle vene,donando un pò di colore al viso poichè le guance si tinsero di rosa.
La vita pian piano s'impossessò di lei cosi come poco prima aveva fatto la morte,o forse non era mai morta: Stava affrontando una vera e propria rinascita.
Aprì gli occhi tutt'ad un botto. Occhi rosso sangue,niente più occhi ambigui di colore diverso,occhi rossi,occhi da demone. Si tirò su e si accorse con sorpresa  che si sentiva forte come non mai,piena di vita,sentiva di poter fare qualsiasi cosa. 
"Sapevo che non ti saresti arresa cosi facilmente" - disse una voce maschile. Ella si voltò. 
"Ciao ragazzi" - salutò semplicemente. Destiny le andò incontro abbracciandola e iniziando a frignare dalla gioia:"Oh Nelly,Nelly cara, ho avuto cosi paura,per fortuna adesso stai bene!"
"Si,sto bene. Non capisco però cosa sia successo" - disse guardandosi le mani.
"Il tuo potere è stato sprigionato - fece Antony - l'hai sempre avuto,ma avevi bisogno di una specie di "input" che ti aiutasse a liberarlo. Adesso sei un demone a tutti gli effetti". Nelly si sentì confusa. Aveva affermato chiaro e  tondo di non voler essere un demone,eppure adesso si sentiva dannatamente bene,forte,avrebbe potuto spaccare il mondo. 
Allora era questo che si provava? Non era affatto male sentirsi forti e invincibili.  Il secondo pensiero che le venne in mentre stranamente fu su  Ciel e Sebastian.
"Dove sono loro?" - chiese.
"Intendi Ciel e Sebastian? Sono andati a vendicarti."
"Vendicarmi? Accidenti! Non oso pensare cosa possa fare Harry! Devo andare ad aiutarli!"
"Pensavo fossi arrabbiata con loro" - fece Destiny.
"E' vero - ammise Nelly - ma sono i miei genitori,le "persone" che mi hanno dato la vita,non importa se hanno fatto delle cose sbagliate,Harry non ha comunque il diritto di fare nulla. E hanno bisogno di me". Dicendo questo saltò giù dalla bara atterrando con un piede solo,stupendosi dell'incredibile equilibrio che aveva acquisito. Si voltò verso gli shinigami.
"Adesso non ho più paura. Venite con me?"
"Come sempre amica!" - rispose Destiny. La lady fece un salto e si allontanò dai due.
"Wow,certo che è diventata davvero bella"- si lasciò scappare Antony,arrossendo.
"Cosa? Ma sentitelo,l'anti-demone si è per caso preso una cotta per Nelly?" - lo schernì.
"Non dire stupidaggini! - rispose arrossendo ancora di più -  Piuttosto sbrighiamoci a raggiungerla,per il momento è molto più veloce di noi,oltre che più forte".
 
Angolo dell'autrice
EHEHE ma vi pareva che vi facevo morire la protagonista? xD E poi è un cazzutissimo demone,non può morire  come se nulla fosse u.u. Adesso voglio proprio vedere quell'idiota di Harry come dovrà fare >:) Muahahaahah!!!
***Carino Antony** :3 :3
 Ci vediamo al prossimo capitolo:* :* :*

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Capitolo 13
*** Ritorno Trionfante ***


"Farete una brutta fine".
Erano quelle le parole che aveva usato. Ciel guardò negli occhi disgustato Harry,dopodicchè lanciò uno sguardo a Sebastian,sembrava in difficoltà,ma no,non poteva perdere,Sebastian non perdeva mai
E se invece si fosse sbagliato? Se entrambi avessero perso? Sarebbero morti...si morti. Dopotutto però,la vita senza Nelly non aveva senso e quindi o forse lasciarsi uccidere volontariamente era la cosa migliore da fare. Il senso di vendetta che poco prima lo aveva accompagnato stava lasciando posto allo sconforto e alla voglia di chiudere gli occhi per sempre per evitarsi altre sofferenze.
"Sei pronto a raggiungere la tua adorata Nelly?" - fece Harry stringendolo per il collo impedendogli di respirare.
Si che era pronto,magari l'avrebbe incontrata veramente lì dove sarebbe andato. Chiuse gli occhi,ma una voce lo fece trasalire
"ADESSO BASTA GIOCARE,HARRY!". Anche il biondo sussultò,quella voce gli era familiare
"No,non è possibile - bisbigliò - cos'è uno scherzo? Mi sembra di sentire la sua voce! No...no...non è la sua voce...lei è morta...e io sto diventando pazzo...completamente pazzo!". Sebastian invece,non parlò,ma rimase con lo sguardo fisso verso l'alto,cioè da dove aveva sentito la voce.
"Non è possibile - mormorò - io la sento...sento la sua presenza...."
"Che cosa vai blaterando,maggiordomo dei miei stivali?"- chiese il biondo mollando finalmente la presa dal collo del conte. In quel momento,una figura minuta scese dall'alto leggiadramente,come se un paio di ali invisibili la trasportassero per aria, e atterrò sul pavimento,seguita da due figure. Ciel,il quale si trovava ancora steso a terra,si girò a guardarla: somigliava vagamente ad Helena,ma allo stesso tempo era diversa,forse qualcosa nell'aspetto fisico,oppure nello sguardo,in quegli occhi,che trasmettevano sicurezza 
Però no...lei non somigliava ad Helena...lei ERA Helena,non poteva esserci altrimenti,l'avrebbe riconosciuta tra mille.
"My... lady..." - sussurrò Sebastian,mentre gli altri erano piombati nel silenzio più totale. Harry si alzò in piedi e a passi lenti si diresse verso la nuova arrivata. Quando fu arrivato di fronte a lei,stette a guardarla per qualche secondo,per poi prendere a ridere di gusto.
"Oh,e questo cos' è? Uno scherzo? Sei forse un fantasma?!"
"No,Harry - rispose ella freddamente - non sono un fantasma. Io sono lady Helena Phantomhive".
"No - sorrise il biondo - l'Helena che conoscevo io era fragile,innocua,debole,una bambina. Nei tuoi occhi c'è un espressione di coraggio,di forza...Non puoi essere tu".
"E invece sono io,mio caro Kesshiteboru". A quell'affermazione,Ciel ritrovò le forze e si tirò su. Era lei,nessun altro poteva sapere quella cosa se non la sua Nelly.
"Helena! - gridò - sei tu,sei davvero tu! Non posso crederci..come...com'è possibile?"
"Credo - rispose - credo che la mia si trattasse solo di una morte apparente...Sono riuscita a sprigionare il mio potere e...adesso mi sento dannatamente forte"
"Ero sicuro che sareste riuscita a liberare il vostro potere,my lady" - aggiunse Sebastian,sorridendo. Lei lo guardò,e per un secondo la sua attenzione e i suoi pensieri si rivolsero al maggiordomo e al conte e si ricordò del vero motivo per cui era arrivata fin li.
Loro stavano combattendo per lei...Per vendicare la sua "morte".
Le avevano mentito,solo per proteggerla...
E adesso toccava a lei proteggerli,in qualche modo. Rivolse nuovamente lo sguardo ad Harry,il quale trasalì vedendo come gli occhi rossi della lady lo scrutavano,lui stesso avvertiva che qualcosa era cambiato in lei.
"Cosa c'è? Hai paura Harry?" - chiese Nelly ,mentre una strana scia nera iniziava ad avvolgerla e i suoi occhi diventavano di un rosso luminoso.  Il biondo indietreggiò:"No,no non può essere...questa battaglia doveva vincerla io,devo vincerla io!"
"Tu non vincerai nulla,perchè a dettare le regole adesso sono io. Destiny,Antony,è arrivato il momento di rompere un pò d'ossa" - dichiarò.  Dopo aver detto quella frase,la lady spiccò un saltò in alto,tanto in alto che sembrasse stesse nuovamente volando,mentre nel frattempo,Destiny cominciò ad agitare la sua motosega a destra e a manca.
"AHAHA - rise la rossa  - adesso vi faccio vedere quello che può fare uno shinigami!". Andò verso Micheal,il quale abilmente riuscì a pararsi,ma non riuscendo a guardarsi le spalle,Sebastian lo colpì.
Nelly invece si stava finalmente occupando di Harry. Dopo aver saltato scomparve,per poi comparirgli alle spalle,facendogli prendere uno spavento.
"E' divertente giocare,non trovi?" - sorrise la lady.
"Nelly,aspetta! - la interruppe Ciel - stai indietro,ci pensiamo noi. Ho già rischiato di perderti una volta,non permetterò che accada di nuovo".
"Non accadrà - lo rassicurò - l'ho già detto,adesso sono io che detto le regole. Questo perchè...perchè sono un demone" - sorrise orgogliosamente. Anche il  conte sorrise accorgendosi con piacere di come la lady avesse pronunciato  quelle parole.
Ella afferrò Harry  con forza,tirandolo per la giacca e lo spinse a terra,poggiando poi un piede sulla sua testa.
"Mmm...vediamo - pensò - come potrei punirti? Potrei squartarti come hai fatto tu  con me? O magari potrei sgozzarti o ridurre il tuo corpo in briciole". Harry la guardò con gli occhi spalancati. Aveva vissuto questa situazione,seppure al contrario,nonostante ciò, e Helena sembrava dieci volte più forte di lui.
"Micheal! - gridò - aiutami!". 
"Yes your highness!" - gridò egli,lasciando perdere gli altri e rivolgendosi verso il suo padrone. Ciel però,si mise in mezzo,impedendogli di soccorrerlo..
"Lasciala stare! - fece - il tuo adorato padrone avrà quello che si merita"
"Voi non toccherete il mio padrone...E' mio compito proteggerlo". Quelle parole lo colpirono sia per il tono,sia per la familiarità che aveva con quella frase. Si,proteggere,quello che anche lui aveva fatto fin ora. Le stesse intenzioni fatte però in maniera diversa. I suoi pensieri furono interrotti dallo stesso Micheal,il quale gli andò addosso,reggendo tra le mani qualcosa simili a delle lame affilate. Nel tentativo di proteggerlo,Sebastian si mise tra i due e sarebbe stato colpito dalle lame,se solo Nelly in quel momento non si fosse ulteriormente messa in mezzo,riuscendo ad afferrare le lame con le mani senza ferirsi.
Ciò fece rimanere Micheal senza parole,le sue lame erano state distrutte cosi facilmente,era forse la prima volta che incontrava in vita sua un demone tanto piccolo quanto forte.
"Nelly - fece Ciel incredulo  - ci hai protetti".
"Ho solo ricambiato il favore" - sorrise,un sorriso che faceva intendere che tutto ciò che era successo prima era già stato dimenticato.
Nel frattempo,Harry stava approfittando della distrazione della lady, provando a scappare senza farsi vedere,peccato per lui che li ci fosse qualcuno a cui difficilmente sfuggiva qualcosa.
"Dove credi di andare bel biondino?" - fece la rossa avvicinandosi a lui.
"Arrenditi demone infame - disse Antony afferrandolo per un braccio - sarò contento di accompagnare la tua anima all'inferno!"
"No! - tuonò - non tornerò nel Kuredoru,preferisco che la mia anima sia divorata!"
"Cosa ti prende? - lo schernì Destiny -  Hai paura? O sei forse consapevole del fatto che una neo demone e due shinigami sono molto più forti di te?". Il biondo li guardò entrambi,indietreggiò e scappò via.
"Hey Nelly! - urlò la rossa - sta scappando,cosa facciamo?"
"Ci penso io!" - urlò. Prima però,si voltò verso Ciel e Sebastian.
"Voi occupatevi di Micheal. Questa è una questione tra me e Harry". Detto questo scomparve.
"E' diventata forte...coraggiosa....protegge le persone a cui tiene...mi ricorda tanto qualcuno" - sorrise Ciel lanciando un occhiata a Sebastian.
"Vi ringrazio - sorrise Sebastian - ma avremo modo di parlare dopo di queste cose. Adesso abbiamo un diavolo di maggiordomo di cui occuparci.
Micheal si voltò a guardarli,ancora abbastanza incredulo per ciò che era successo prima.
"Siete davvero sicuri che riuscirete a farmi fuori?" - chiese.
"Assolutamente si - rispose Ciel - Ti uccideremo".
"Beh - sospirò - forse avete ragione".
"Basta chiacchiere - sbottò il conte - Sebastian,andiamo!"
"Yes my lord". Entrambi andarono contro il maggiordomo,il quale contrattaccò,lanciando un colpo "basso" a Sebastian,il quale se ne sarebbe sicuramente accorto se solo per un attimo non si fosse perso nei suoi occhi. Ebbe come la sensazione di avere già visto quei occhi,quello sguardo,adesso che l'aveva a pochi centimetri da se,se ne era resa conto,peccato che quel pensiero in quel momento fu penalizzante per lui.
"Sebastian! - fece Ciel - dove hai la testa?". No,forse si sbagliava,era solo una sua impressione,era sicuramente cosi.
"Perdonatemi,mi ero solo distratto - fece alzandosi in piedi - andiamo". Il conte annuì,ma prima di buttarsi nuovamente nella mischia diresse lo sguardo verso la direzione dove poco prima Nellye era scomparsa.
"Ti prego Nelly,promettimi che ce la farai" - mormorò a bassa voce,sentendo poi però una strana sensazione al cuore,una sensazione che gli fece capire che sicuramente le sue preghiere sarebbero state esaudite.
 
Angolo dell'autrice
Rieeeeccolaaaaaaa ^^ Che dire,Nelly è figa,punto. Perchè è un demone e i demoni sono fighi *WWW*
E Harry soffrirà come merito,promise :P
Alla prossima **

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Capitolo 14
*** La fine? ***


 Harry correva a perdifiato, cercando di non inciampare, le gambe gli tremavano e ogni passo che faceva gli sembrava difficile.
Stava scappando... Era impaurito... Tutte le sue certezze... La sua protezione.... Tutto era svanito....
Mentre correva si fermò, poiché Helena gli era comparsa davanti all'improvviso.
"Ah! - indietreggiò il biondo - Cosa vuoi? Lasciami in pace!"
"Oh, lasciami in pace? - sorrise - perchè dovrei lasciarti in pace quando ho cosi  tante cose da fare con te!". La lady tirò fuori dal nulla una rosa, molto simile a quella che Harry le aveva donato la sera prima, e gliela porse.
"Puoi riprendertela. Preferisco le rose blu" - sorrise divertita.  Lo guardò dritto negli occhi, incudendogli timore e angoscia, nei suoi occhi rossi ormai c'era qualcosa di diverso... L' adorabile ragazzina che Harry aveva ucciso si era trasformata in un vero e proprio mostro.
"Divorerai la mia anima?" - chiese tremando.
"Oh, assolutamente no! Voglio sfatare questo mito del " i demoni sono buoni sono per mangiare anime". Io sono molto più  superiore di cosi, mi limiterò a rispedirti nel Kuredoru".
"NO! Ti prego! - la supplicò, inginocchiandosi  - divora pure la mia anima ma non rispedirmi li! Non sai cosa significa non poter vivere!"
Se fosse stata quella di sempre sicuramente Nelly si sarebbe impietosita di fronte a quella scena, ma quella volta non sarebbe andata cosi, lei era cambiata anche da quel punto di vista.
"Tu non meriti la vita" - rispose avvicinandosi a lui.
"Ti prego, lasciami stare!".
"Adesso ti farò provare quello che tu stesso hai fatto a me ". Dicendo questo gli lanciò un pugno in pieno viso, costringendolo a stendersi sul pavimento, non solo il suo potere era stato sprigionato ma anche la sua forza fisica era aumentata, adesso poteva fare cose che prima non si sarebbe mai sognata di fare , cose come quella.
"Ah..ahi... La mia faccia" - mormorò il biondo massaggiandosi il naso, dal quale iniziava già a uscire sangue a fiotti, e senza dargli un attimo per riprendersi,la lady gli fu di nuovo addosso.
"Ti faccio paura, Harry?" - fece avvicinando il suo viso a quello del ragazzino che tremava - sai, adesso che ti guardo bene mi accorgo che hai dei bei occhi... Magari potrei cavarteli!"
"Cosa?!" - sussultò. Nelly avvicinò le sue dite agli occhi del biondo, probabilmente glieli avrebbe cavati per davvero se Harry non avesse indietreggiato.
"Smettila, smettila!" - urlò terrorizzato.
"Perché? E' divertente! - sorrise - però aspetta, ho qualcosa di meglio". A quel punto accadde una cosa davvero insolita: Nelly distese le braccia, e improvvisamente iniziò ad uscire da entrambe le mani qualcosa di nero molto simile al fumo, ma era evidente che fumo non era. Quelle scie sembravano tenebre, che andarono poco dopo  a ricoprire il corpo di Harry , il quale si sentì intrappolato, sentì che quelle ombre lo stavano divorando letteralmente, sentiva ogni parte della sua carne disfarsi
"Helena, ti prego - sussultò Harry cercando di convincerla a desistere - tu non sei un assassina, dico bene?"
"Dici bene. Io non sono un assassina. Però sono una Phantomhive e sono per la giustizia. E io dico che tu sei un ostacolo per la giustizia di questo mondo, quindi vai eliminato ma non mi sporcherò le mani di sangue, verrai mangiato dalle tenebre".
Si avvicinò a lui, sussurrandogli qualcosa all'orecchio: "Angoscia". 
"AH! PER FAVORE! Lasciami andare!"- urlò. Si, perchè quelle stesse tenebre sembravano obbidire alle parole della loro padrona, ad ogni sua parola pronunciata era come se le ombre stessero prendendo vita e cominciarono a divorarlo con più frenesia
"L'angoscia è per aver ucciso delle bambine innocenti solo per arrivare a me. E adesso.... Paura... Per aver dato fuoco alla mia casa".
Le tenebre presero ad avvolgerlo ancora di più e Nelly vide il copro di Harry cominciare a disfarsi.
"Per aver ucciso Ila...la mia dolce Ila....DOLORE!" - gridò con rabbia.
"Per avermi ucciso.... BUIO, OSCURITÀ'!"
"Per aver fatto del male ad ogni persona accanto a me... MORTE!". Harry gridò in modo esasperato, come se ogni parte del suo corpo chiedesse aiuto e pietà, e fu in quel momento che le scie nere scomparvero. Miracolosamente però Harry era ancora vivo, malconcio di certo e sicuramente molto più debole, ma vivo.
"Wow - dichiarò Nelly - sei tosto. Bene ,significa che posso divertirmi ancora un po".
Si avvicinò  nuovamente a lui sussurrandogli:"E questo è quello che ho dovuto subire a causa tua. Come ti sembra?"
Il biondo alzò lo sguardo,mostrando delle lacrime: "Io - mormorò ... Volevo solo....vivere..."
"Smettila di piangere, sei pietoso. Inoltre, anche se la tua intenzione è "buona", non è questo il modo migliore per arrivarci. Volevi vivere, ma pensa a quante persone hai portato via la vita!" - fece seria.
" Tu pensi che io sia malvagio, vero?"
"Lo sei..."
"Certo che lo sono... - disse fra se e se come se stesse cercando di convincersi - E' la mia vera natura, la mia indole ,il mio essere, la mia essenza". Dicendo questo si alzò in piedi, anche se era evidente che riusciva a malapena a reggersi sulle gambe. "Avrò ucciso tanta gente, ma non  ci penso neanche a farmi uccidere da te, piccola lady"
"Tecnicamente non ti "ucciderei" visto che neanche esisti. . Ma sarò felice di rispedirti da dove sei venuto".
"MAI!" - urlò. Harry le andò addosso, ritrovando in modo inspiegabile tutta la sua forza e provando poi a scappare, ma ad ogni passo che faceva Nelly  gli appariva davanti come fosse stato un fantasma.
"Voglio giocare  ancora con te, Harry" - sorrise. Dicendo questo si voltò, guardandosi intorno. Nella stanza abbandonata c'erano diverse cose, tra cui un caminetto, diversi divani rovinati, un tavolino e anche una splendida armatura, come una di quelle che si trovavano  nei castelli antichi. Si avvicinò a quest'ultima e come se si fosse trattato di una cosa da niente ,afferrò un pezzo di ferro dall'armatura, la più appuntita. Si voltò di nuovo a guardare Harry sorridendo.
"Indovina cosa voglio farci con questo".
"Ma... Avevi detto che non volevi sporcarti le mani di sangue!" - fece tremando
"E' vero - disse pensosa - però come ti ho già detto non mi sporcherei le mani di sangue, poichè tu non esisti e sei solo una dannata anima in un copro fittizio, dico bene?"
"Se il mio corpo viene fatto fuori allora la mia anima dovrà fare ritorno nel Kuredoru, ti prego, lasciami vivere!"
"Vivere... Vivere ...Non considero la tua una vera vita e non dovresti considerarla tale neanche tu.  E' un qualcosa che cerca di sostituirsi alla vita ma non lo è."
Si avvicinò per l'ennesima volta a lui, reggendo tra le mani quell'arma che sarebbe stata letale

Sebastian e Ciel nel frattempo erano occupati a tenere a bada Micheal, il quale nonostante stesse dando loro del filo da torcere appariva già molto debole, stava piegato su stesso, col fiatone, sembrava stranamente provato da quella situazione.
"Avanti Sebastian, manca poco e cederà" - lo incitò Ciel. Il maggiordomo però, si fermò un attimo a guardare il suo rivale. per tutto il tempo aveva avuto la sensazione di conoscere quel tipo, sentiva di averlo già visto da qualche parte.
"Senti - disse improvvisamente rivolgendogli la parola - perché lo fai?"
"Che razza di domanda - sorrise Micheal - devo proteggere il mio padrone, abbiamo fatto un patto, queste cose dovresti saperle bene".
"Non credo che sia per questo, invece - rispose - c'è qualcosa in te che non mi  quadra e mi provochi una strana sensazione. Sento come se quello che stessi cercando di fare va oltre il divorare semplicemente un' anima... Qualcosa di più grande.."
"Sebastian.. Cosa vai blaterando?" - fece Ciel.
"E' cosi padrone. Ho la netta sensazione che il demone che abbiamo davanti lo abbiamo già incontrato".
"Già incontrato? - fece guardandolo - Ora che me lo fai notare ha qualcosa di familiare ma non saprei".
"Micheal non è il tuo vero nome - costatò Sebastian  - chi sei in realtà?". L'altro maggiordomo stette in silenzio,sorridendo dopo un po. "Beh, caro il mio Sebastian,non ti sfugge proprio nulla -  fece alzandosi in piedi e togliendosi gli occhiali - adesso riesci a capire chi sono?".
Li guardò entrambi mostrando i suoi occhi color oro. Occhi color oro,ecco il pezzo mancante per ricostruire il  dubbio che lo tormentava.
"Lo sapevo - costatò  Sebastian - cos'hai a  che fare tu con questa storia?"
"In realtà è un qualcosa di molto semplice da capire, no? Io non sono del tutto un'estraneo per Harry, anche se lui non lo sa. Però, adesso pensandoci mi rendo conto che se avesse saputo tutto questo non sarebbe successo".
"Saprà - fece Ciel - forse sei ancora in tempo".
"Padrone dite sul serio?"
"Si - fece guardandolo serio - Queste cose  vanno dette e nonostante io odi a morte Harry, lui è un pò come Helena. Gli è stato nascosto qualcosa di molto importante. Mio Dio, non posso credere che sto rinunciando ad ucciderti dopo tutto quello che mi hai fatto, da quando sono diventato un demone mi sono rammollito. Beh, sbrighiamoci a trovarli,prima che cambi idea".

Harry si trovava con le spalle al muro, mentre Nelly si divertiva a minacciarlo, facendolo piagnucolare.
"Sei proprio orribile e pietoso - lo derise Nelly - saresti stato un demone mooooolto debole e infantile".
"Per quanto ancora hai intenzione di farmi male?"
"Non invertire i ruoli, Harry. Qui la cattiva non sono io, sei tu. Io mi sto solo vendicando per quello che mi hai fatto, per l'umiliazione e la sofferenza che mi hai causato. La colpa di tutto questo è solo tua". Il biondo si spostò prima che la lady potesse colpirlo. Si guardò intorno,provò a scappare di nuovo, ma invano. Lei lo guardò:"E' finito il momento di giocare. Tornatene da dove sei venuto". Con un colpo deciso la lady gli lanciò contro la sbarra di ferro dalla punta affilata.
Harry rimase immobile,osservando come la punta affilata mirava al suo cuore, un cuore che se colpito lo avrebbe rispedito all'inferno. Si, proprio cosi, stava per tornare da dov'era venuto.
Era cosi quindi che finiva la sua miserabile "vita?"

Angolo dell'autrice
Perfetto siamo nell'apice del momento.
Cosa accadrà?
Lo scopriremo prossimamente (P.S ADORO NELLY MODALITA' SADICA **<3 )

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Capitolo 15
*** La vita è da adesso ***


Quella punta affilata non trafisse il suo cuore: qualcosa, o per meglio dire qualcuno, lo protesse, mettendosi in mezzo e subendo al posto suo quel colpo fatale.
Il suo fedele maggiordomo lo aveva protetto e la sbarra lo aveva colpito alla schiena, trafiggendolo. Avrebbe potuto evitare tutto ciò e avrebbe potuto salvare entrambi, invece no, si era fatto uccidere al posto suo.
E perchè mai un demone avrebbe dovuto fare una cosa del genere? Non gli interessava forse solo la sua anima? Ma una volta morto Micheal il contratto sarebbe stato nullo. Harry era rimasto immobile, tutto ciò era successo in una frazione di secondo, e cosi come lui anche Nelly stessa era rimasta senza parole di fronte a quella situazione strana, forse insensata.
"M... Micheal - balbettò il biondo ancora con lo sguardo attonito - P- perchè l'hai f - fatto?"
"Il mio compito è proteggervi padrone" - mugugnò l'altro.
"Ma... Avresti potuto benissimo evitare di farti uccidere..."
"E' giusto cosi, credetemi... E' giusto che anche io paghi per le cose che vi ho tenuto nascosto". In quel momento anche Ciel e Sebastian raggiunsero i tre.
"Cosa? - fece Nelly rivolta ai due - Voi due siete qui? E lo avete lasciato andare? Ma cosa...?"
"Aspetta, Nelly - la zittì Ciel - sta a sentire anche tu quello che ha da dire".
"Io non sono quello che pensi, Harry - disse Micheal - C'è qualcosa che ti ho nascosto per tutto questo tempo"
"Cosa...?" -  chiese spalancando gli occhi.
"Si... E' iniziato tutto quella volta..." 
**Harry si era perso. Non sapeva esattamente dove si trovasse, tutto intorno era buio, non c'era niente... Era... Il nulla.
Era scappato dal nulla per finire nel nulla. Si accasciò a terra e iniziò a piangere. Voleva vivere, voleva una famiglia, voleva qualcuno accanto ma... Non aveva nessuno.. Era semplicemente solo.....
Improvvisamente qualcosa attirò la sua attenzione:  forse non era del tutto solo solo in quel nulla. Una figura vestita da maggiordomo stava li di fronte a lui. Per nulla impaurito si tirò su e lo osservò, per poi avvicinarsi poco dopo.
"Non sparire - mormorò - qui non c'è nessuno, sono solo".
"E' normale che sia cosi - rispose la figura - questo  luogo è il nulla. Non ti chiedo come tu sia arrivato fin qui, perchè lo so già..."
"Come fai a saperlo?" - chiese curioso.
"Perchè io sono.... - si fermò un attimo, come se stesse per dire qualcosa che era meglio non dire - sono un demone".
"Un demone... Proprio come me ... Cioè...più o meno".  Il biondo alzò lo sguardo e si rispecchiò negli occhi color oro del maggiordomo. Sorrise, quegli occhi gli trasmettevano sicurezza e anche uno strano calore.
"Io mi chiamo..."
"So già il tuo nome, Harry. E so anche cosa sei e quali sono le tue intenzioni".
"Davvero?"
"Si. Sai, il bello di noi demoni è che puoi stringere un patto con noi. Tu dai qualcosa a me e io do qualcosa a te. Semplice".
"Qualcosa.... Mmmh... Si credo di sapere cosa voglio da te, penso che mi sarai utile" - sorrise. Il maggiordomo lo osservò ancora, perdendosi in quegli occhi azzurro cielo.
"Hey, tutt'apposto?" - chiese il biondo vedendolo attonito.
"Si. D'accordo. Io darò qualcosa a te e in cambio tu darai a me la tua anima".
"Affare fatto ...Oh, ora che ci penso... Quale'è il tuo nome?"
"Non importa - sorrise - dammi tu un nome".
"D'accordo - sorrise - allora ti chiamerai Micheal, ho deciso. E adesso andiamo via di qui".
"Yes, your highness" - fece inchinandosi.
"Cosa vuol dire? Mi pare di avere già sentito questa frase".
"Non è nulla,è solo una frase qualsiasi..." **
 
"Non capisco - fece Harry - Cosa è che mi hai tenuto nascosto? "
"Il mio nome..."
"Il tuo nome?"
"Si.... Io ho un nome... ed è Claude...".  A quel punto Harry sussultò. Quel nome.... Quel nome...
"Claude?  - mormorò mentre le lacrime iniziavano a inumidirgli gli occhi -  come mio..."
"Non "come". Io sono"- rispose semplicemente. Il biondo lo guardò. "NO, NON E' VERO! - urlò - MI STAI PRENDENDO IN GIRO, I MIEI GENITORI SONO MORTI!"
"Allora è meglio che ti racconti tutto dall'inizio, ci sono alcune cose che non sai: quando ero in vita ero davvero un demone, e avevo stretto un contratto con Alois Trancy, il ragno della regina, acerrimo nemico di Ciel Phantomhive. Quello che provavamo l'uno per l'altro però, era molto più di un semplice rapporto demone - padrone. Noi ci amavamo.
E poi un giorno... Ho capito che Alois aspettava un bambino. Ne avvertivo la presenza. E quel bambino eri tu...."
"Io...?" - mormorò.
"Si, tu - Comunque sia, presto il mio amore fu sostituito dalla voglia di poter avere l'anima del conte Ciel.
Feci anche una cosa di cui ancora oggi mi pento: presi l'anima di Alois. Non che non m'importasse più nulla, ma pensavo che sarebbe stato solo un modo per non farlo soffrire, non sarebbe sopravvisuto ugualmente dandoti alla luce.
E poi è toccato a me. Sebastian mi ha ucciso, è vero. Ma come vedi, il responsabile della tua sofferenza sono io. Io ho ucciso Alois e ho ucciso te".
Quando poi quella volta ti ho incontrato nell'aldilà, Beh... Avrei voluto dirti chi ero veramente, ma come avrei potuto? Cosi decisi di offrirmi come tuo maggiordomo e mi rincarnai in questo corpo. Era l'unico modo per starti accanto. Questo significa che.... La piccola lady e la sua famiglia non c'entrano nulla con tutto questo".
Harry chinò lo sguardo, mentre le lacrime gli percorrevano le guance e cadevano dritte sul pavimento. Era incredulo, semplicemente incredulo perché per tutto quel tempo aveva vissuto nelle bugie. Iniziò a piangere in modo sommesso, nonostante tutto ciò fosse impossibile da credere, sentiva che era la verità e quella era nel contempo la sensazione più bella e più dolorosa del mondo.
"Allora... Tutto quello che ho fatto... Tutte le vite di cui ho approfittato..."
"E' mia la colpa. E' me che devi odiare".
A quelle parole il biondo passò dal piangere in modo sommesso ad un pianto quasi isterico, come a volersi liberare di un peso che lo faceva soffrire  da tempo. Nelly lo guardò rendendosi conto che la storia che aveva appena udito aveva dell'incredibile, e per la prima volta si commosse nel vedere il suo acerrimo nemico soffrire. Capì che forse Harry non era davvero cosi malvagio come anche lui stesso cercava di convincersi, si sentiva semplicemente solo e abbandonato, e molto spesso la solitudine porta a diventare ciò che non si è".
"Questo significa che... Io non stato solo per tutto questo tempo?" - chiese.
"No, tu non sei mai solo Harry" - fece Claude stringendolo a se e dandogli un bacio sulla fronte. Il biondo godé del calore dio quell' abbraccio, un calore che fin ora gli era stato negato, sconosciuto, per poi ricambiare volentieri. Per la prima volta il suo cuore sussultà di gioia, era veramente felice e soprattutto in quel momento nel suo cuore non c'era spazio per sentimenti come l'odio. "Dovrei odiarti - fece poi sorridendo - eppure non ci riesco".
"Sono contento che sia cosi. Ho fatto la cosa più stupida del mondo quel maledetto giorno -  disse afferrando dolcemente il viso del biondo tra le mani - quando ti ho visto  non ho potuto non notare i tuoi occhi, cosi simili ai suoi... Anzi no... Tu sei identico ad Alois, davvero identico..."
"Non dirlo.." - fece soffocando un gemito, commuovendosi a quelle parole.
"E' un vero peccato che tu non sia nato - sorrise stringendolo ancora di più - saresti stato un mezzosangue tosto..."
"Già, forse..." - rispose.
"Adesso è giunto per me il momento di andare - sorrise ancora Claude ormai allo stremo delle forze  - non devi preoccuparti per me, la morte è una cosa che ho già vissuto".
"Devi proprio andare...?"
"Si, Harry. Non faccio parte di questo mondo e neanche tu" - rispose mentre il suo corpo stava già iniziando a scomparire.
"Ma..." - provò a fermarlo.
"Ti voglio bene, Harry"- sussurrò poco prima di sparire del tutto, lasciando addosso ad Harry un senso di tristezza ma anche di felicità.
Ciel si avvicinò a lui. "Spero che tu abbia imparato la lezione. Non bisogna togliere o rovinare la vita ad altri solo per vendette e per rabbia".
"Si - fece abbassando lo sguardo - e soprattutto  ho capito che non dovrei prendermela con chi non c'entra nulla. Helena - disse poi rivolgendosi alla lady - Non ti chiederò perdono, perché non lo merito, ti chiedo solo di rispedirmi nel Kuredoru"
"Pensavo non volessi tornarci".
"Si, è vero. Ma forse sarà meno buio adesso che ho visto un po di luce"- sorrise.
 Helena si avvicinò a lui  afferrando la sbarra di ferro ancora sporca di sangue.
"Uccidimi".
"Smettila di usare quella parola. Non ti sto uccidendo, tu neanche esisti"
"Hai ragione. Allora rispediscimi da dove sono venuto. E ti chiedo scusa"
"Pensavo fosse inutile chiedermi perdono"
"Già. Ma voglio farlo. Ti chiedo perdono per tutto".
"Avrai modo di espiare le tue colpe, Harry, adesso va" - disse fredda, cercando di non mostrarsi provata.
"Sai, comincio a pensare che se fossi esistito magari saremmo davvero diventati amici".
"Chi lo sa?" - sorrise la lady.
"Forse un giorno ci rincontreremo da qualche parte".
"Si forse ci riconteremo. Fai un buon viaggio, Harry" - sorrise. Prese la lancia  e la conficcò dritto al cuore del biondo con un colpo secco. Lui si accasciò a terra e spirò subito dopo. Era "morto" ma aveva un aria molto serena in viso. Lei lo guardò: forse davvero un giorno si sarebbero rincontrati
"E' finita adesso, Nelly" - sospirò Ciel
"No. non è finita ,è solo l'inizio" - disse sorridendo. Sebastian si avvicinò a lei. "Siete stata davvero coraggiosa, my lady, siete un demone  a cui non è facile tenere testa"
"Sebastian, non c'è bisogno che tieni le distante - rispose prendendolo per mano - tu sei mio padre non il mio maggiordomo"
"Avete ragione, anzi hai ragione" - rispose commosso.
"Pensi che adesso sarà più felice?" - chiese a Ciel indicando il corpo senza vita di Harry.
"Penso di si - rispose - la solitudine ti fa diventare quello che non sei e adesso che ha conosciuto il calore di una persona che gli vuole bene, forse sarà in grado di vivere serenamente anche nel Kuredoru".
"Già. Adesso tocca anche a me vivere serenamente, con le persone a cui voglio bene accanto" - disse infine la lady prendendoli entrambi per mano.
 
Qualche mese dopo......
 
Nelly si sistemò i capelli davanti lo specchio e indossò una coroncina di rose blu dopo essersi pettinata . Fortunatamente i suoi occhi erano ritornati al colore originale almeno per il momento, cosi gli altri avrebbero evitato di fare domande. Qualcunò bussò.
"Nelly, è arrivato lord Marvin, ti aspetta in giardino" - disse Sebastian.
"Si, Seby, scendo subito" - sorrise. Prima di uscire però, due figure sedute sul cornicione della  finestra catturò la sua attenzione.
"Hey Nelly!"- la salutò qualcuno.
"Ciao ragazzi, allora siete venuti davvero!"- salutò entusiasta.
"Certo, era ora che stessimo un pò insieme in un occasione normale!".
 
Scesero in giardino, dove il biondo lord li aspettava.
"Scusate se vi ho fatto attendere lord Marvin - disse la lady facendo un piccolo inchino - loro sono due miei cari amici, Destiny e Antony Spears".
"E' un piacere fare la vostra conoscenza" - salutò.  In quel momento la rossa gli si catapultò addosso. "Come sono adorabili i tuoi riccioli biondi, sembri proprio un bambolotto!" - disse pizzicandogli le guance.
"Oh,ti ringrazio!" - rispose arrossendo cercando però di mantenere le distanze.
"Nelly..." - sussurrò ad un tratto il moro.
"Si, Antony?"
"Nulla è che.. Sai... Volevo chiederti scusa per quello che ho detto prima... Non è  vero che tutti i demoni sono buoni solo per mangiare anime... O almeno non tu!"
"Oh, non preoccuparti Antony, è acqua passata"- rispose.
"Si... Tu sei il demone più in gamba che abbia mai conosciuto..."
"Grazie, mi fa piacere che pensi questo"- rispose lusingata.
"E anche la più carina..."
"Eh, cosa?!" - chiese spalancando gli occhi.
"No, nulla, nulla - sbottò arrossendo completamente - piuttosto vado a recuperare mia sorella prima che faccia prendere un infarto al tuo amico".
 
Ciel e Sebastian nel frattempo li guardavano da lontano.
"Oh beh,  cresce in fretta - dichiarò Ciel - ormai non è più una bambina indifesa e fragile".
"Direi di no, questa esperienza l'ha aiutata molto a crescere" - rispose Sebastian - e poi in lei c'è un po di me... e un po di voi... Insomma... E' la nostra perfetta unione... Non trovate?"
"Si... Lo trovo anch'io" - sorrise arrossendo. Videro la lady allontanarsi, ma ad un trattò si voltò correndo verso di loro. Quando li ebbe raggiunti, li cinse entrambi in un abbraccio. "Ho dimenticato di dirvi una cosa: Vi voglio bene!"
"Ti vogliamo bene anche noi, Nelly - sorrise Ciel accarezzandole la testa - adesso va a giocare"
"Oh,Nelly, aspetta un attimo - la fermò Sebastian - Emh, ascolta ,di al tuo amico Antony che se prova ad avvicinarsi troppo a te, io lo saprò, e a quel punto dovrà vedersela con me"
"Oh, d'accordo!" - sorrise, non capendo in realtà cosa volesse realmente dire.
"Vedo che ti sei abituato in fretta al tuo ruolo" - disse Ciel.
"Voglio recuperare tutto il tempo perso - fece afferrandolo per mano - con lei e anche con te"
"Anche io Sebastian. Ma abbiamo una vita, il per sempre. Perchè staremo tutti e tre insieme per sempre, vero?"
"Yes my lord"
"Ti amo" - disse il conte posandogli un bacio sulle labbra.
"Vi amo anch'io" - rispose il maggiordomo ricambiando il bacio. Si sorrisero e posarono poi lo sguardo verso l'orizzonte, guardando il tramonto in vista di nuovo domani che  ormai non faceva più paura.
 
Angolo dell'autrice
Bene, siamo alla fine. Cosa ve ne pare? Troppo sdolcinata? Io personalmente la adoro :')
Mi sento abbastanza depressa ogni volta che finisco una FF, in particolar modo per questa a cui sono molto legata T.T
Stavo infatti pensando di scrivere più avanti un sequel e/o altre storie collegate a questa, magari dando spazio anche agli altri personaggi. Che ve ne pare come idea?
Sono davvero contenta di averla finita e spero vi sia piaciuta ^^
Adesso vado a deprimermi t.t....
 

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