Remeo

di Yuna_19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. Dove tutto avrà inizio ***
Capitolo 2: *** Un giorno come un altro ***
Capitolo 3: *** State pronti ad affrontarmi ***



Capitolo 1
*** Prologo. Dove tutto avrà inizio ***


Ecco qui a voi il continuo della storia Fine o inizio? Il tempo lo deciderà . Credo che all'inizio non capirete molto ^^", ma da qui inizia tutto (come viene detto nel titolo) e dove la storia piú avanti si collegherà, con Naruto e gli altri personaggi. Vi lascio alla lettura

Ciao ^-^




Il prologo. Dove tutto avrà inizio





Confini del villaggio della Foglia



Silenzio. Solo silenzio regna sul bosco. La fauna e la flora che vi abitano vivono tranquillamente, gli uni con gli altri.
Una leggera brezza accarezza le fronde degli alberi, spostando i rami di lato, dando modo ai raggi del sole di filtrare attraverso la fitta chioma, riscaldando i fili d'erba. Si può udire, anche se lievemente, lo scrosciare dell'acqua di un ruscello non molto lontano.
Tutto sembra tranquillo e innocuo, quando all'improvviso non si sente un esplosione. Tutti gli animali si mettono allerta, non riuscendo a capire quale sia la natura del pericolo.
Gli scoiattoli, che qualche minuto fa giocavano tra di loro spensierati, inseguendosi a vicenda, ora sono immobili che guardano in un punto imprecisato davanti a loro.
Un'altra esplosione, ancora piú forte della precedente.

All'improvviso si scorge una ragazza bruna che corre, guardandosi indietro ogni tanto. Indossa un semplice vestito bianco di seta che però è strappato in piú punti, ai piedi non porta niente e si possono notare diverse ferite lungo il corpo. Ha gli occhi gonfi e il viso rigato di lacrime
È spaventata e il cuore nel petto le batte all'impazzata. Ma il motivo non è chiaro fin quando non si vedono degli uomini che la stanno inseguendo. Appena sente i loro passi dietro di sé capisce di non essere riuscita a seminarli e che continuare a correre non servirà a molto e così si ferma di colpo, voltandosi per guardare i suoi nemici. E questi, vedendo che la ragazza ha arrestato la sua corsa, si bloccano anche loro, distanti qualche metro dal punto in cui si trova lei.

"Yui" dice un uomo alto coi capelli bruni, vestito in maniera differente rispetto agli altri "è inutile scappare, è meglio che torni, sai cosa ti potrebbe fare. Lo conosci meglio di chiunque altro"

"Ma e poi mai" dice Yui, guardandolo dritto negli occhi "preferirei morire, piuttosto che tornare indietro"

"Certo come no. Sai che ci servi viva, e lui non ti lascerà andare, come lo stesso ha fatto con tua madre"

"Non nominare mia madre. Verme che non sei altro!" Urla con tutta la voce che hai in corpo

"Perché?" la guarda fintamente allibito "tua madre si è sacrificata per te, dandoti modo di scappare in questa dimensione. Che sciocca. I poteri del mio padrone sono piú potenti dei suoi e dei tuoi messi insieme. Non hai alcuna possibilità"

"Questo è quello che pensi tu" non aggiunse altro quando diversi filamenti rossi, con sfumature arancioni, non le percorrono tutto il braccio destro fino a intrecciarsi nella mano, formando una sfera di fuoco

"Che intenzioni hai?" Chiede l'uomo visibilmente spaventato, mentre guarda i suoi compagni accanto a sé
"Ignis" mormora mentre lancia la sfera contro i suoi avversari. Questi non fanno in tempo a spostarsi che vengono colpiti immediatamente, morendo tutti sul colpo, tranne l'uomo che stava parlando prima

"Sei diventata potente su questo non c'è dubbio" dice l'uomo, alzandosi da terra mentre un rivolo di sangue gli scende lungo la tempia

"Com'è possibile? Sei ancora vivo?" esclama Yui

"Sorpresa eh. Beh ora è meglio che la finiamo qui" appena finisce di pronunciare le ultime parole, si lancia contro la ragazza, ma Yui fa appena in tempo ad evitare di essere colpita

"Ignis" mormora ancora, lasciando che la palla di fuoco si formi sulla sua mano

"Ancora la stessa tecnica? Sei prevedibile Yui"

"Questo è quello che pensi tu" dice mentre nella sua mano sinistra si forma un cerchio di medie dimensioni

"Aër" dice Yui mentre congiunge i palmi delle mani, unendo il cerchio d'aria con la sfera di fuoco

"Cos'hai intenzione di fare?" Dice guardandola intensamente

"Questo" urla, scaraventandosi contro di lui, mentre nella mano destra tiene la sfera circondata da un anello

"Tecnica dell'unione degli elementi" esclama colpendo il petto dell'uomo lasciandolo poi tramortito sul suolo

Ma la palla, che aveva lanciato prima, non ha colpito solo lui, ma anche le piante circostanti, che dopo pochi secondi prendono fuoco

"Oh no" dice, spostando lo sguardo sulle fiamme, che man mano si propagano crescendo di volume, divorando qualsiasi cosa ci sia sul loro tragitto

Yui si concentra spostando la sua energia sulla parte sinistra del suo corpo. In quello stesso istante delle linee blu, a forma di spirale si formano sul suo braccio sinistro, per poi intrecciarsi sulla sua mano formando un sfera , cinque volte piú grossa rispetto a quella di prima, con una tonalità azzurro scuro

"Aqua" mormora lanciando la palla d'acqua contro le fiamme. Ma non basta il fuoco cresce ancora, non dando nessun cenno di fermarsi

"Maledizione" esclama guardando davanti a sé.
Yui cerca ancora di concentrare tutte le sue energie ma invano. Le piccole spirali che prima avvolgevano il suo braccio, non ci sono piú.

"Non ho piú forze" dice guardandosi le mani, dove lentamente i fili azzurri scompaiono, per poi volgere lo sguardo all'ambiente che la circonda. Tutto viene mangiato da quelle lingue di fuoco.

Alcuni alberi incomminciano a cedere. Le loro fondamenta sono state divorate dalla fiamme. Cadono rovinosamente sul suolo, ormai coperto di cenere, creando un rumore tremendo. Gli animali sono allerta e scappano in diverse direzioni, confusi dal fumo che sta inquinando l'aria. Yui non può far niente, se non scappare e allontanarsi da lì anche lei.

Corre piú veloce che può, ma sente le gambe deboli e lentamente la vista le si annebbia. Si ferma, cercando di regolarizzare il respiro, ma non ci riesce, andando così in iperventilazione

Cerca di calmarsi, chiudendo gli occhi e mettendosi a sedere, ma inutilmente. Troppe cose dono successe quel giorno. Troppe cose l'hanno ferita brutalmente. E ora si ritrova in un mondo a lei sconosciuto. In una dimensione, in cui lei non appartiene.

Apre di nuovo gli occhi, esaminando l'ambiente intorno a sé. Ormai è lontana abbastanza dal posto in cui era prima, da sentirsi al sicuro. Yui si alza con molta fatica. Sa che non può rimanere a lungo nello stesso punto

"Ne arriveranno altri" dice voltandosi "non smetterà mai di darmi la caccia"

Appena cerca d'incamminarsi, le forze le vengono nuovamente meno, facendola cadere rovinosamente a terra. Prova a tirarsi su con le braccia ma non ci riesce, rimanendo stesa sul terreno. All'improvviso sente una melodia di sua conoscenza, tanto dà farle tornare alla mente vecchi ricordi

Al di là del mio sogno infinito, chiudo gli occhi.
E giaccio qui aspettando di svegliarmi


"Mamma" mormora Yui, alzando di poco la testa. Vede una figura avvicinarsi a lei, ma non capisce con certezza di chi si tratti, le sembra tutto troppo confuso

"Perdonami madre" dice prima che tutto quello che la circonda, non diventa buio





Angolo dell'autrice:
Scusate per quanto sia corto il capitolo. Ma purtroppo è un prologo e vi ho dato solo un accenno di quello che accadrà nei prossimi capitolo.
Che ne pensate di Yui? È un personaggio a cui stavo pensando da molto tempo e non vedevo l'ora d'inserirla in questa storia. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie a tutti.
Yuna

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Capitolo 2
*** Un giorno come un altro ***


Questo capitolo è dedicato a Therainsmelody, che scrive delle storie fantastiche, quindi se amate il fantasy, l'avventura e il sovrannaturale, andate a leggere le sue storie, perché sono meravigliose.
Ed a Sara_Uchiha, è un'autrice che rispetto moltissimo. Pronta a darmi consigli per le mie storie. Ed è grazie a lei che sono riuscita a superare alcuni dubbi e a creare determinati personaggi.
Ve le consiglio entrambe. Sono fantastiche e per questo le ringrazio per il loro sostegno
 


Un giorno come un altro 


 


Konoha



Il sole era sorto da poche ore a Konoha, e i raggi riscaldavano i muri delle case, dove, in ognuna di esse, gli abitanti iniziavano la giornata con le proprie attività 
 
Lentamente, il villaggio riprendeva vita. In ognuna delle stradine che si potevano percorrere, c'èra un via vai di gente sorridente che svolgeva le proprie mansioni. Chi con tranquillità, da risultare quasi estenuante. E chi, invece, correva in tutta fretta. 
Nell'aria si percepivano i diversi aromi che uscivano dai vari negozi e piccoli ristoranti, dove qualcuno si fermava per gustare un piatto prelibato, concedendosi una piccola pausa mattutina. 
 
"Onee-chan, sbrigati" gridò Momoko dalla cucina, in cui da poco aveva, fatto colazione 
 
"Arrivo" urlò Kaori dal piano di sopra mentre finiva di prepararsi, indossando i suoi vestiti da ninja. Si guardò allo specchio, mettendo a posto gli ultimi dettagli, per poi uscire dalla stanza, che si affacciava sul piccolo corridoio. 
 
"Mamma?" La chiamò Momoko 
 
"Si?" Chiese Sakura, guardando la bambina seduta al tavolo difronte a sé. 
 
"Quando tornano papà e zio Itachi dalla missione?" 
 
"Beh, credo stasera, se non ci sono problemi. Il meeting degli Hokage che si è svolto nel villaggio della nuvola, dovrebbe definirsi concluso. Come mai me lo chiedi?" 
 
"Curiosità" rispose la bambina, abbassando lo sguardo, evitando così gli occhi indagatori della madre 
 
"Ok. E comunque, a che ora dovete trovarvi lì?" chiese ancora Sakura, mentre finiva di lavare i piatti, posandoli sul ripiano della cucina. 
 
"Tra poco" rispose la figlia, spostando una ciocca di capelli rosa dietro l'orecchio "spero solo di non fare tardi per colpa di Kaori." 
 
"Si, tanto tu hai Kakashi come maestro, che è perennemente in ritardo" esclamò Kaori alle spalle di Momoko "il problema è mio, io ho Shisui come sensei" 
 
"Allora forse non è meglio che vi sbrighiate?" Domandò Sakura, guardando con dolcezza le sue bambine, ormai troppo cresciute per chiamarle tali. 
 
"Hai ragione mamma, andiamo sorellina" esclamò la sorella maggiore, uscendo di casa, dirigendosi ai campi d'allenamento. 
 
"Aspettami" urlò Momoko, correndole dietro 
 
"Quindi, alla fine, sei in squadra con Sora, eh onee-chan?" Chiese maliziosa Momoko, scrutando la sorella di fianco a lei. 
 
"Non ricordarmelo. Non lo sopporto proprio quello lì" Esclamò Kaori, diventando rossa dalla rabbia. 
 
Tutti, al villaggio, sapevano della rivalità creatasi tra Kaori e Sora. Molti, per questo motivo li paragonavano a Sasuke e a Naruto. Quest'ultimo ci rideva sopra. Sapeva benissimo che era solo una fase per i due ragazzi e col tempo tutto sarebbe cambiato. Ed era anche a conoscenza, forse l'unico, che il figlio era innamorato della piccola e determinata Uchiha.
Per Sasuke, invece, ne era motivo d'orgoglio. Era fiero di come la figlia riuscisse a tenere testa al piccolo Uzumaki.
 
"Perché, scusa? Sora è simpatico, tu sei l'unica a non sopportarlo" continuò l'altra "e comunque, almeno tu conosci e hai una certa famigliarità con qualcuno della tua squadra. Invece nella mia, a parte Kakashi-sensei e anche Kaede un pò. Ma non conosco davvero bene miei compagni. Abbiamo fatto le presentazioni soltanto ieri.E poi con il carattere che mi ritrovo, sarà difficile per me creare dei legami abbastanza profondi." 
 
"Ma perché devi sempre dubitare di te stessa?" Le chiese Kaori, guardandola in viso "è vero hai un carattere estremamente dolce, rispetto al mio. Ma io non lo considero una debolezza, anzi, io ti ammiro molto per questo." 
 
"Tu mi ammiri? E perché?" Domandò sconvolta Momoko 
 
"Certo. Riesci sempre a vedere il buono nelle persone, come se gli leggessi il cuore. Sei attenta a ogni minimo particolare, e non ti lasci sfuggire niente. E, inoltre, la cosa che ammiro di piú di te è che sei sempre pronta ad aiutare gli altri, nemici o amici che siano" 
 
Mentre Kaori parlava e diceva quelle cose su di lei, Momoko non poté trattenersi dà arrossire vistosamente e abbassare lo sguardo imbarazzata 
 
"Stai esagerando come tuo solito, onee-chan" le disse 
 
"No invece, sono sincera. E sono fiera di avere una sorella come te" 
 
"Anch'io" rispose Momoko abbracciandola prontamente 
 
"Ora è meglio che ci separiamo, altrimenti veramente zio Shisui mi fa fuori" disse Kaori, staccandosi dalla sorella.
 
"Sei sempre la solita esagerata, onee-chan" esclamò l'altra
 
"Visto. È quello che dicevo prima, tu guardi solo il buono che c'è nelle persone. Lo vuoi capire Shisui è malvagio ed estremamente severo" rispose Kaori prendendo la sorellina per le spalle, scuotendola leggermente, mentre l'altra incominciò a ridere, non riuscendo a trattenersi nel vedere il viso preoccupato ed esasperato della sorella.
 
"Ma va, lo zio è buono se non lo si fa arrabbiare"
 
"Incazzare vorrai dire" disse Kaori guardandola di traverso
 
"Beh se non vuoi che questo accada, forse è meglio che raggiungi il campo di allenamento a cui sei stato assegnata tu e la tua squadra"
 
"Giusto. Ora vado" esclamò Kaori dirigendosi verso il campo dieci, ma all'improvviso si fermò e si voltò in direzione di Momoko, dove quest'ultima era rimasta a guardare la sorella allontanarsi.
 
"Ci incontriamo dopo l'allenamento e torniamo a casa insieme, ok?"
 
"Va bene, ci vediamo dopo. Ora vai però" le rispose, guardandola correre via dopo aver sentito la sua risposta.
 
"È meglio che vada anch'io. Potrebbe capitare che Kakashi sia in orario" disse Momoko, spostando lo sguardo sopra di sé, dove la brezza primaverile inclinava leggermente i rami degli alberi, facendo cadere qualche foglia sul terreno un pò umido per via della brina mattutina.
 
"Anche se è una cosa molto improbabile" rise sotto i baffi immaginandosi quale scusa il sensei si sarebbe inventato
 

******



Kaori correva più che poteva. Pregava che Shisui non era ancora arrivato e, che lei poteva definirsi salva.
Davanti a sé c'erano i suoi compagni di squadra, Sora e Jou Maeda. Un suo nuovo compagno che aveva conosciuto appena ieri. Da quanto aveva capito dalla sua presentazione, era un tipo molto simpatico e affidabile. In men che non si dica, si era ritrovata in ottima armonia con il suo nuovo compagno di squadra
Ma ancora non aveva capito del perché Sora non lo sopportava, parlando male di lui e guardandolo sempre di traverso. Ma tanto a lei non interessava dell'opinione dell'Uzumaki, in fondo Kaori non poteva neanche vederlo

Stava per raggiungerli, credendo di essere salva, non vedendo il sensei, quando all'improvviso una nuvola di fumo compare davanti a sé, e appena questa si dirada, si vede Shisui che, con sguardo severo, puntò gli occhi su Kaori

"Sei ritardo" le disse solamente, continuando a guardare la ragazza

"Scusami Shisui-sensei, ecco io..."

"Non voglio ascoltare le tue scuse" la interruppe bruscamente "Sappi che questa è l'ultima volta che la passi liscia. Non ci sarà una seconda possibilità. Sono stato chiaro?"

"Si, Sensei" rispose Kaori, tenendo lo sguardo basso.

"Perfetto. Unisciti agli altri, adesso" esclamò Shisui, seguendola con lo sguardo, mentre questa si avvicinava a Sora e a Jou

"Dai non preoccuparti Kaori. Alla fine poteva andarti peggio. No?" le sussurrò Jou, una volta che lei si era messa al suo fianco

"Sei sempre la solita." disse Sora, anch'egli a bassa voce

"Tu stai zitto, idiota di un Uzumaki" esclamò Kaori, pestandogli il piede con veemenza

Maledizione pensò la piccola Uchihatutto è iniziato per uno stupido ritardo. Poi ci si mette anche questo imbecille. Ma proprio Shisui mi doveva capitare come sensei. Uomini Uchiha, orgogliosi fino al midollo. Beata Momoko che ha Kakashi come maestro.

"Brutta" urlò quest'ultimo, guardandola male. E mentre stava per aggiungere qualcos'altro venne interrotto

"Avete finito?" chiese Shisui, puntando gli occhi sui tre ragazzi, mentre teneva le mani conserte

"Si Shisui-sensei" risposero in coro, mentre Kaori e Sora si lanciavano occhiate cariche d'odio.

"Bene. Oggi voglio vedere a che livello è la vostra forza combattendo tra di voi. Mostrandomi così ognuno le proprie abilità e capacità. Siete pronti?"

"Stai in guardia Uchiha. È arrivata l'ora della mia vendetta" disse Sora, mettendosi in posizione d'attacco.

"La stessa cosa vale per te Uzumaki" rispose Kaori prandendo la spada Hitsurugi

"Ma quella è..." Chiese Jou, guardando con ammirazione l'arma che aveva in mano Kaori

"Si è una spada molto potente. Che mi è stata regalata da mio padre." rispose la ragazza, per poi spostare lo sguardo sul suo avversario principale "stai attento Uzumaki, questa volta sarò io a vincere"


 

*****


 
Momoko camminava con passo svelto verso il campo sette. Quando aveva saputo il numero della sua squadra era davvero felice. Era lo stesso dei suoi genitori, e questo non poteva che renderla fiera
L'unica cosa che la preoccupava era quel ragazzo, Ryuu Mizukiyo. Era il suo compagno di team, ma fino ad ieri non c'ha aveva mai parlato quando frequentava l'Accademia. Le avevano sempre detto che era un ragazzo abbastanza taciturno e, delle volte, anche maleducato. Ma lei non aveva mai pensato a lui in quella maniera. Neanche ieri, quando si erano presentati a Kakashi, e lui dopo aveva incominciato a deriderla definendola una ragazza viziata, che pretendeva che tutto le era dovuto.
Ma lei non si era mai vista in quella maniera, e non credeva che gli altri la vedessero sotto quell'spetto. Fino a quel momento, s'intende. Per questo ieri aveva provato a chiarire l'astio che provava nei suoi confronti. Ma senza risultati, anzi aveva peggiorato soltanto la situazione.
 
"Ecco quella che si vuole comprare tutti, con i suoi sorrisi finti" esclamò una voce, portando Momoko alla realtà
 
"Ryuu, io non so perché ce l'hai tanto con me, ma ti chiedo scusa per qualsiasi cosa ti abbia fatto" disse Momoko guardandolo negli occhi
 
Lui rimase a fissarla per qualche secondo, confuso, ma un attimo dopo il suo viso riprese l'aria da strafottente
 
"Non accetto le tue luride scuse, Uchiha" le rispose puntando il dito contro di lei
 
"Ehi vacci piano" disse Kaede, un'amica di Momoko nonché compagna di team
 
"Tu non intrometterti Ogawa" rispose Ryuu
 
"A quanto vedo ci sono già degli attriti tra compagni di team, interessante" disse Kakashi, mentre i tre giovani si voltavano nella sua direzione
 
"Che cosa faremo oggi Kakashi-sensei?" chiese la piccola Uchiha, cercando di sviare il discorso.
 
"Una prova che tu conosci Momoko. La prova dei campanelli" disse Kakashi sorridendo.

 

 

Lei è Yui. Il disegno è mio. Che dire spero che vi piaccia. Ho voluto fare in modo che la immaginate come la immagino io

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Angolo autrice:
Salve a tutti. Che ne dite del capitolo, vi è piaciuto? Lo so è un pò corto, ma voglio procedere con molta calma. Immagino vi starete chiedendo che fine abbia fatto Yui. Beh, non saprete di lei ancora per un pò. Cosa ne pensate delle piccole Uchiha? In questa storia i loro caratteri si svilupperanno e imparerete a conoscerle e, spero, ad apprezzarle. Ryuu è un ragazzo particolare. Più avanti si capirà del perché del suo modo di comportarsi
Ringrazio chi ha messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate. Grazie, non sapete che sostegno e che gioia mi trasmettete.
Ciao a tutti, alla prossima

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Capitolo 3
*** State pronti ad affrontarmi ***


State pronti ad affrontarmi



Una leggera brezza muoveva i rami degli alberi provocando un fruscio di foglie, facendone cadere qualcuna al suolo sottostante.
Si potevano sentire i loro respiri regolari che si perdevano lentamente nel silenzio tombale che li sovrastava. Kaori guardava Sora negli occhi mentre brandiva la spada regalatale dal padre.
Sapeva benissimo che sarebbe stato difficile avere la meglio sul suo compagno. Doveva ammettere, anche se con riluttanza, che l'Uzumaki era un ottimo combattente e un temibile avversario. Se avesse abbassato la guardia soltanto per un momento, per lei sarebbe stato fatale e probabilmente il combattimento si sarebbe concluso.
Spostò il suo sguardo sull'altro compagno di squadra, Jou. Lo conosceva da poco tempo ma intuì che era un grosso sbaglio sottovalutare anche lui.
Doveva escogitare una strategia al più presto.

Shisui guardava i suoi allievi con attenzione aspettando il momento propizio per dare inizio al combattimento.
Guardò Jou per un momento. Ipotizzò che non sarebbe partito subito all'attacco ma che avrebbe aspettato il momento migliore per farlo.
Spostò la sua attenzione questa volta su Sora. Per quanto il suo cuore fosse buono e leale, era impulsivo quanto il padre, il sesto Hokage. Immaginò che avrebbe attaccato per prima la piccola Uchiha, dimenticandosi di tutto il resto. Infine, Shisui si concentrò proprio su quest'ultima.
Conosceva molto bene quello sguardo che le illuminava gli occhi. Era impaziente di combattere ma allo stesso tempo stava pensando ad una strategia.
Sorrise fra sé e sé. Era fiero di quella ragazza anche se non lo dava mai a vedere, altrimenti si sarebbe montata la testa come suo solito.
Doveva ammettere però, che era un'ottima stratega ma rischiava, il più delle volte, di perdere il controllo. Soprattutto se c'era di mezzo sua sorella Momoko.
"Moko-chan" pensò Shisui. "Chissà come sta andando il suo allenamento con Kakashi". Scosse leggermente la testa. Non era il momento per pensarci. L'avrebbe fatto più tardi. Davanti a sé c'erano tre genin impazienti di dare inizio al combattimento.

"Siete pronti ragazzi?" chiese, tenendo lo sguardo puntato su di loro.

"Sì Shisui-sensei" risposero in coro mentre si mettevano in posizione d'attacco.

"Perfetto allora. Iniziate" disse e, appena finì di pronunciare l'ultima parola, i tre genin si mossero all'unisono l'uno contro l'altro.


*****



Un tintinnio di campanellini. Solo quel rumore aleggiava nell'aria. Tutto il resto era immobile e immutato.
Kakashi sorrideva ai tre ragazzi mentre teneva quei cosi in mano.
Momoko guardava il suo sensei davanti a sé. Avrebbe voluto sprofondare in quel preciso istante, o almeno scomparire e non ritornare mai più. Guardò in diverse direzioni per trovare una via di fuga. Niente, non ce n'erano. Scosse debolmente il capo. Non poteva di certo fare una cosa del genere. Avrebbe fatto solo la figura della codarda o peggio. Poteva affrontare la situazione e superare quella prova, ma c'era solo un piccolo problema. Con la coda dell'occhio vide Ryuu guardarla con astio misto a disprezzo.
"Perfetto" pensò la piccola Uchiha "già non mi sopporta anche se non so il motivo. Ora che sa che conosco, almeno in parte, la prova dei campanellini come minimo mi sotterrerà lui stesso." Sospirò affranta. La giornata non poteva andare peggio di così ed erano solo le prime ore del mattino.

"Tu conosci questa prova Moko-chan?" le chiese all'improvviso Kaede, che si trovava di fianco a lei.

Momoko si voltò in direzione dell'amica. Quest'ultima teneva gli occhi fissi su Kakashi e su i campanellini che teneva in mano.

"Me l'hanno accennata i miei genitori. Ma non so come realmente funzioni" rispose sinceramente la ragazza.

In fondo era vero. Lei non sapeva praticamente nulla su quella prova né di come si svolgesse. Era soltanto a conoscenza del fatto che l'obiettivo era quello di prendere quei maledetti campanellini. Infatti erano stati Sakura e Sasuke ad accennarle qualche dettaglio sulla prova che avrebbe affrontato. Ma non erano scesi nei particolari e lei ne fu molto grata. Voleva dimostrare chi era veramente e di cosa era capace. Anche se nel suo cuore si annidava l'incertazza e l'insicurezza di non essere all'altezza di niente.

"Chissà perche la cosa non mi sorprende" sbuffò irritato il ragazzo alla sua destra.

"Davvero io non conosco questa prova" disse Momoko voltandosi vero la sua direzione e guardandolo dritto negli occhi.

Ryuu la fissò per un momento. Quegli occhi. Non sapeva spiegarselo ma ogni volta che il suo sguardo si posava su di lui, le sue sue certezze vacillavano. Distolse lo sguardo. No, non poteva cedere e rinunciare così a tutti i suoi propositi. Dimenticare il suo odio per quello che gli era successo.
"Maledetti Uchiha e i loro occhi magnetici. Ma di certo non cascerò nella trappola di questa insulsa ragazzina." pensò stringendo i pugni.

"Ma fammi il piacere. Siete tutti uguali voi Uchiha. Credete che tutto il mondo sia a vostri piedi. È solo per colpa vostra se sono morte un sacco di persone innocenti e anche i..." s'interruppe all'improvviso. Non poteva nominarli o sarebbe diventato vulnerabile davanti ai loro occhi. Davanti ai suoi occhi.

Momoko lo guardò confusa. Doveva ammettere che parte delle sue parole erano veritiere. Gli Uchiha nel corso degli anni avevano causato non pochi guai e di questo ne era consapevole. Ma una cosa non capiva. Perché la causa di tutto quell'odio da parte di Ryuu nei suoi confronti? Lei, in fin dei conti, che colpe aveva? Perche portava il nome degli Uchiha? Più lo scrutava più non riusciva a capire. Forse se gli avrebbe parlato, ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di Kakashi.

"I vostri disguidi li risolverete più tardi. Ok?" Kakashi sorrideva appena sotto la maschera. Ma in quel lasso di tempo i suoi occhi erano rimasti sempre vigili e attenti, soffermandosi su ogni piccolo particolare.

Ryuupensò. Conosceva in parte il suo passato e quello che gli era successo. Poteva capire il dolore e l'odio che provava in quel momento, ma non voleva in qualche modo giustificarlo per questo. Kakashi sapeva benissimo che il risentimento non portava mai a niente, anzi a tutt'altro. In qualche maniera gli ricordava Sasuke.
Sospirò leggermente. Ipotizzò che la prova che i ragazzi stavano per affrontare sarebbe stata più dura di quanto pensasse.

"Io so solo che dobbiamo prendere i campanellini" cercò, ancora una volta di giustificarsi Momoko.

"Infatti è così. Dovrete riuscire a sottrarmi i campanellini legati in vita" proruppe Kakashi guardando con attenzione i suoi allievi mentre un piccolo sorriso si formava sulle labbra.

"Chissà se anche questa volta potrò leggere il nuovo libro di Jiraya" pensò Kakashi sorridendo, preparandosi però a un eventuale attacco da parte dei ragazzi.

Infatti, da quando l'Ero-Sennin era tornato in vita, non perse tempo e ricominciò la sua attività come scrittore, pubblicando così nuovi testi a sfondo erotico. Per la gioia di Kakashi, ovviamente.

"Ragazzi quando siete pronti potete cominciare" disse Kakashi guardando con attenzione i tre genin di fronte a sé mentre con un balzo all'indietro si portò al centro del campo.


"Perfetto si comincia" sussurrò Ryuu tra sé e sé per poi rivolgersi alle due ragazze al suo fianco "non mettetemi i bastoni tra le ruote voi due"

"Ma come ti permetti brutto..." Kaede non riuscì finire la frase che venne interrotta da Momoko.

"Non badarci Kaede. Concentrati sulla prova da affrontare" disse Momoko mentre si infilava dei guanti tenendo gli occhi fissi sulla figura di Kakashi.

Ryuu fissò sorpreso la piccola Uchiha. Come mai di quel repentino cambiamento? Che cosa aveva in mente?

Momoko spostò lo sguardo sui palmi delle mani. Era il momento di dimostrare il suo valore e quei guanti, regalategli dalla madre, l'avrebbero aiutata in qualche modo dando prova della sua forza.

*****



Come aveva giustamente previsto, Sora attaccò con forza Kaori, che riuscì a sua volta a schivare il pugno con agilità assestando così un calcio allo stomaco del compagno facendolo arretrare di qualche passo.
Jou si era prontamente allontanato dallo scontro dei suoi compagni di squadra, osservando la scena da lontano e ponderando il momento più proficuo per attaccare.
Shisui, intanto, studiava con attenzione la scena che gli si presentava davanti. Sorrise nel vedere come la piccola Uchiha riusciva a tener testa al giovane Uzumaki. Sapeva che quella ragazzina aveva buone possibilità per diventare un ottimo ninja.

"Sei diventato più forte eh" disse Kaori mentre schivava con destrezza gli attacchi dell'Uzumaki

"E tu più agile" rispose l'altro continuando a sferrare colpi contro la ragazza "ma sono dell'idea che tu sappia evitare soltanto i colpi"

"Oh ti sbagli Uzumaki" disse la ragazza balzando all'indietro per poi fare un giro su sé stessa mentre impugnava la spada.

Sora non fece in tempo ad evitare il colpo, che venne colpito dall'arma di Kaori all'altezza del petto, lasciando una ferita poco profonda.
Il ragazzo toccò il taglio guardandosi il palmo della mano sporco di sangue. La ferita incominciava a bruciare e il dolore diventava sempre più intenso. Peccato che non conosceva le arti mediche altrimenti si sarebbe curato all'istante. Puntò i suoi occhi su quelli di Kaori, che sorridevano divertiti. "Uchiha del cazzo" pensò il biondino.
"Perfetto" pensò l'Uchiha. Tutto procedeva per il meglio. Doveva sfiancare l'Uzumaki e quella ferita che gli aveva procurato sarebbe servita ad indebolirlo ancora di più. E poi avrebbe sferrato il colpo di grazia.

Jou guardava con attenzione la scena. Sorrise capendo le intenzione della propria compagna. Era un'ottima idea quella di rendere vulnerabile il proprio l'avversario. Però lui non poteva rimanere con le mani in mano e così si preparò ad attaccare. Il momento giusto era arrivato.

"Possiamo continuare o sei troppo femminuccia per prendere una pausa?" Chiese Kaori mentre un ghigno derisorio le si formò sulle labbra.

"Cerca di non fare tanto la spiritosa, Uchiha. Stai pur certa che riuscirò a batterti" disse il ragazzo mettendosi di nuovo in posizione d'attacco.

"Se ne sei così convinto" ghigno ancora la ragazza mentre anche lei si metteva in posizione. Stava per attaccare quando con la coda dell'occhio vide un'ombra muoversi. Non fece in tempo a capire cosa stesse succedendo che venne lanciata dall'altra parte del campo rotolando più volte sul suolo.
Una fitta allo stomaco le tolse il respiro tanto che dovette rimanere stesa a terra per alcuni secondi che le parvero interminabili. Si alzò a fatica mentre con una mano si teneva il fianco. Concentrò il chakra sul palmo facendolo fluire, sussultando alla sensazione di sollievo che ne seguì. Per fortuna che aveva risparmiato le energie durante il combattimento con quello stupido Uzumaki.
"Grazie Momoko per gli insegnamenti" pensò la piccola Uchiha sorridendo appena al pensiero della sorella minore.

"Conosci le arti mediche?" Chiese Sora guardando con gli occhi spalancati la ragazza che adesso si trovava lontana alcuni metri.

Kaori lo guardò per qualche secondo ma lo ignorò bellamente rivolgendosi all'altro compagno di squadra.

"I miei complimenti Jou. Mi hai presa alla sprovvista. Avete formato un'alleanza?" Chiese la piccola Uchiha guardandoli entrambi.

I due ragazzi si guardarono per una frazione di secondo capendo all'istante dove la ragazza voleva arrivare

"E se anche fosse?" domandò Sora anticipando Jou, che stava per chiedere la medesima cosa.

"Beh ora dovrete pagarne le conseguenze" e appena finì di parlare, Kaori si precipitò verso i suoi due compagni di squadra, mentre nella mano destra aveva formato un Chidori pronto ad essere sferrato.
Shisui non poté non sorridere di fronte alla scena che li si presentava davanti ai suoi occhi.


Continua...



Note dell'autrice:
Prima di tutto chiedo infinitamente scusa per il mio clamoroso ritardo, ma ho dovuto dedicarmi a questioni molto delicate e la storia era l'ultimo dei miei problemi.
Devo ringraziare Xandalphon e Sara_Uchiha per i consigli e suggerimenti che mi hanno dato. Grazie davvero!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ditemi cosa ne pensate. Il prossimo capitolo dovrebbe uscire domenica prossima. Grazie a tutti ;)

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