the secret of happiness is....

di renjo_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ricordi ***
Capitolo 2: *** Nei momenti tristi ***
Capitolo 3: *** La Rimpatriata ***
Capitolo 4: *** La Pioggia ***
Capitolo 5: *** Vorrei fermare il tempo ***
Capitolo 6: *** cap.6 La Promessa ***



Capitolo 1
*** ricordi ***


Cap 1 Ricordi?

 


Incontrarti dopo tanto tempo mi ha fatto strano, non eri cambiato tanto, i tuoi occhi, i tuoi capelli, il tuo sorriso e la tua risata tutto era rimasto impresso nella mia memoria.

Che ricordi, alle superiori non eravamo tanto tanto amici, ma non eravamo neanche solo compagni, chiacchierare con te era sempre piacevole; Per cui il saluto e l'aperitivo erano stati d' obbligo. Ma dopo quel' aperitivo ce ne erano  stati molti altri, e non solo. Eravamo maturati abbastanza da trovarci a parlare di così tante cose che avevamo in comune. Tra noi si era creata quel' atmosfera di tranquillità, di serenità. Per questo quella sera avevo detto quella frase senza neanche pensarci.

 

 

********

-Sai che ero innamorata di te?- lo ricordo ancora, eravamo seduti sulle panchine del parco vicino a casa mia, guardavamo il cielo e questa piccola frase mi era uscita senza pensarci, -Non so come, non so quando, so solo che ad un certo punto ti cercavo con gli occhi, il solo vederti mi rendeva felice, avevo bisogno di appoggiarmi a te, e sai cosa mi piaceva tantissimo? che riuscivi a capirmi-. Non intendevo abbassare lo sguardo, non volevo vedere la reazione riflessa nei tuoi occhi, ma tu cercavi il mio sguardo, lo sentivo. -Raccontami- avevi detto, costringendomi a guardarti, perché mi sembrava incompressibile capire ciò che intendevi, -Spiegami  meglio- avevi semplicemente aggiunto sorridendomi in modo così dolce che l'unica cosa che potevo fare era continuare: -Insomma tu eri lì, quando ero triste o giù di corda. Tu eri lì con i tuoi trucchi e i tuoi errori a riportarmi di buon umore, come facevi non lo so. Ha volte pensavo che tu riuscissi a leggermi nel pensiero, ma infondo come facevi se neanch'io mi comprendevo del tutto?!-. ero sicuramente rossa, ma mi girai, e ti rivolsi uno di quei sorrisi imbarazzati, quelli che si fanno quando senti di aver detto troppo, quando senti di aver dato un pezzo di te, un pezzo importante.

Nonostante il mio discorso tu ti alzasti tranquillamente, facendo qualche passo e mi dissi semplicemente: -Ti accompagno a casa.- Lineare e conciso, nessun giro di parole, insomma proprio da te. Sorrisi, perché un po' mi sentii sollevata dal fatto che tu non dicesti niente, avrei avuto paura di qualunque tua risposta. Così mi avvicinai a te e sfiorai la tua mano; la toccai leggermente, per poco tempo, e poi m' incamminai semplicemente verso casa. Arrivati mi diriessi verso il cancello con l'amaro in bocca, sapevo che tutto ormai è finito, insomma chi vorrebbe rivedere una persona che ti svela di essere stata innamorata di te in modo così pazzo alle superiori?

Ma tu ti contraddistingui sempre e mi lasciasti con un: -Ci sentiamo- e quando mi  girai, semplicemente aggiungesti : -Vorrei che mi raccontassi altre storie-. Non mi dasti il tempo di rispenderti,  e te ne andasti.

 

Capii subito che non era la fine di niente, anzi….

Era solo l'inizio.

 

********

 


Note dell' Autrice
Allora..... Spero sia piaciuta, essendo nuova accetto le critiche, perchè mi possono aiutare a migliorare. 
MI farebbbe piacere avere dei commenti ^.^ per sapere che ne pensate
A presto 
Renjo_

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Capitolo 2
*** Nei momenti tristi ***


Cap.2 Nei Momenti tristi

 

Qualche giorno dopo, ricordo che mi chiamasti, ero agitata, ma tu ovviamente in men che non si dica mi avevi tranquillizzato. Abbiamo parlato a lungo, e la sera del giorno dopo ci siamo visti a cena, e io mi sentivo tranquilla, non c'era più niente che mi preoccupava, ridevo e scherzavo, perché tu avevi (e hai) sempre avuto questo potere, nei momenti in cui sono triste o giù di corda mi fai tornare il sorriso. Chi sa se anche tu ricordi bene come lo ricordo io quei giorno…

 

 

**************

 

Era un lunedì, durante una supplenza, ero triste, perché a casa non avevo il coraggio di discutere con mia mamma. Stavo piangendo, come sempre. Ricordo che quello era stato l'anno in cui non m'interessava dove e quando, se ero tristo piangevo e succedeva spesso; insomma ero proprio una stupida! Almeno a mia discolpa dico che quello era un buon motivo.

Il professore ci aveva lasciato fare quello che volevamo, e nel casino della classe scoppiai in un pianto. Mi accorsi di una cosa importantissima: odiavo piangere. Ora riderai, ma dover spiegare i motivi, il sentirsi osservata dai compagni e eccessivamente consolata delle amiche…, era opprimente, per questo provavo sempre a resistere, poi però esplodevo. Ma tu… Tu eri di una categoria differente, ascoltavi nel buio, e non ti intromettevi, non mi giudicavi, ti ho sempre ammirato per questo, ti ho sempre ringraziato in silenzio per questo. Dopo quello sfogo ricordo di essermi girata, e dietro c' eri tu. Stavi giocando con le carte, i nostri sguardi si sono incontrati e tu mi hai semplicemente detto: - Guarda- e mi avevi mostrato uno dei tuoi soliti trucchi con le carte, e non mi avevi chiesto o anche solo detto niente.

Ricordo benissimo le risate che sono seguite, stavi cercando di fare un nuovo trucco e non riuscivi, spargevi le carte ovunque, e io ridevo, con gli occhi gonfi di una che ha smesso di piangere da poco. Io ridevo. Come fai? come riesci a farmi ridere dopo le lacrime? Anche le mie amiche ci guardavano e sicuramente pensavano fossi matta. Ma sai la cosa bella? Non m'importava, per me c'eri solo tu con i tuoi modi silenziosi di farmi tornare il sorriso inconsciamente.

 

***********

 

-Sono proprio una piagnucola vero?- Ti chiedo mentre sorseggi il vino bianco che hai scelto. Tu ridi e mi rispondi semplicemente:- In effetti….-. ci guardiamo e scoppiamo entrambi a ridere.-Non sai neanche perché te l'ho sto dicendo!-commento arrabbiata, -Hai pensato a qualcosa vero? Te ne esci così dopo aver ricordato qualcosa, sempre, anche in passato. Che ne dici di rendermi partecipe?-. Ormai sono senza peli sulla lingua con te, ti racconto tutto, tralascio poco, tanto so che le cose che non dico riesci a leggerle nei miei occhi. Ascolti fino alla fine e riguardi sorridendo enigmaticamente . -Ricordo- mi dici -E si… ricordo anche quanto piangevi.-. Riesco solo a commentare a mezza voce - Però ho anche la qualità di puntare al massimo e cerco sempre di sorridere-. -Ed è proprio questo il bello di te- sussurri anche tu, e i nostri sguardi s'incontrano, e nuovamente come quel lontano lunedì mattina esistiamo solo noi.



Nota dell' autrice
Secondo capitolo completato. Spero vi piaccia, non so che dire mi sento bene perchè riesco a sfogarmi scrivendo questa storia. spero vi sia piaciuto il capitolo. I commenti sia positivi che negativi sono accettati tranquillamente, anzi sarei curiosa di sapere che ne pensate. A presto
Renjo_

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Capitolo 3
*** La Rimpatriata ***


Cap.3 La Rimpatriata

 

e ora sono qui davanti ad un bar a pensare se entrare o no. Proprio ora doveva esserci la rimpatriata?! Dopo anni…. Certo mi fa piacere rivedere alcune persone, oltre al fatto che le tra impegni personali e di lavoro non vedo alcune mie amiche, e questa mi sembra un'ottima occasione,però…..

Dopo quella cena anche noi non ci siamo rivisti, un po' per lavoro, un po' perché avevo paura, di sentirmi di nuovo una bambola nelle tue mani. Mi sento come una marionetta, tu muovi i fili e io faccio.

Dopo qualche minuto però decido di entrare, infondo ho detto che ci sarei stata. Il bar non è grandissimo ma ha un'atmosfera molto accogliente, mi dirigo verso le scale, dopo essere stata informata dalla barista che il ritrovo e sopra. Secondo piano seconda porta a destra, stanza 204. Aperta la stanza mi ritrovo tutti gli occhi puntati addosso, le mie amiche mi saltano addosso e mi salutano calorose come sempre. Le ho sempre amate per il calore che riescono sempre a trasmettermi, grazie a loro mi tranquillizzo un po' e dò un'occhiata in giro per vedere gli altri presenti. Ti vedo nel gruppo dei casinisti, vicino al tuo migliore amico. Sorrido, e mi avvicino anch'io, anche voi mi salutate, ridete e scherzate come sempre, sembra che tutti questi anni non siano mai passati, mi sembra di essere tornata a scuola.

Passano diverse ore, ho parlato tantissimo, mi sono mancati tutti, la tua compagnia poi è rimasta la solita casinara ed ha allietato la serata con le idiozie di sempre, meno male che  il classico casinista è riuscito a non rompere nulla come invece faceva in passato. Per tutto il tempo non siamo mai rimasti soli, tu con i tuoi amici, io con le mie, però, ti ho cercato con lo sguardo, quando potevo, quando non mi vedevi, il mio sguardo si posava su di te e rimaneva incantata a vedere il tuo sorriso e sentire la tua risata, fresca e genuina.

 

Quando è stata l'ora di  chiudere i battenti tutti sono andati in direzioni diverse, mentre tu ti sei affiancato a me. Egoisticamente parlando, ho pensato che finalmente eravamo solo noi. Abbiamo camminato a lungo, entrambi imbarazzati.

- Mi sono divertita tanto- commento -il vostro gruppo non è cambiato per niente- aggiungo sovrapponendo il passato con i presente. Tu ridi, dandomi ragione.

- è ancora presto ti va di fermarti un po'?- sussuri indicandomi il parco.

Sorrido e ti sorpasso, quel parco è piccolo, ma sembra piacerti. Mi dirigo senza remore sull'altalena e ci salgo in piedi iniziando a dondolarmi, tu invece ti siedi sull'altra. Mi sento euforica, e mi dondolo sempre più velocemente. Il silenzio tra noi non è per niente pesante, mi fa stare bene, così bene che rido, tu mi guardi male, ma io continuo, fino a che anche tu vieni contagiato e ridi con me. Salto dall'altalena e atterro sull'erba. Rimango sdraiata e guardo il cielo, tu mi raggiungi e ti sdrai con me.
-Sono felice- commento -Così felice che potrei urlare dalla gioia- finisco. -Mah…- cominci tu - Dato che hai riso come una pazza non vedo cosa ci sia di male nell'urlare.- concludi il tuo ragionamento. Rimango in silenzio, in effetti avresti ragione, ma quando sto per risponderti mi precedi. - Ma tutta questa euforia a cosa è dovuta?- chiedi. E io ci penso, perché sono così felice?? sinceramente non lo so neppure io. -Non lo so- ti dico sorridendo come se fosse normale.
Non so, ci possono essere mille motivi per essere così felici, ma l'unica cosa che mi viene in mente adesso è che tu sei qui con me.






Note dell'autrice

 

Hi! =) sono tornata, stavolta non ho messo nessun flashback, perché; di per sé la rimpatriata mi fa venire in mente l passato. Detto questo spero che il capitolo sia lo stesso scorevole e gradevole alla lettura, Spero di ricevere altri commenti per sapere cosa ne pensate =)

Alla prossima

Renjo_

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Capitolo 4
*** La Pioggia ***


Cap. 4 La Pioggia

 

Ci siamo visti ancora e ancora, ad un certo punto ho iniziato a pensare di essere drogata della tua presenza. Nonostante siano passati anni mi ritrovo ancora qui a cercarti tra la folla, ha sobbalzare quando i nostri sguardi s'incontrano. Pensavo che tutto era perfetto. Fino ad oggi…..

Alla ricerca del tuo sguardo mi sono persa in un'altro…

Lo sguardo di una ragazza che mi ha distrutto.

Lei non è stata in grado di riconoscermi, ma io purtroppo sì. Ora sono in quel parco solitario a piangere sulla panchina. Che ironia, pensavo di essere maturata, ma invece sono tornata a piangere fregandomene di chi mi guarda.

Quando la pioggia mi sorprende sono costretta a muovermi, ma non riesco ad arrivare a casa, nonostante sia così vicina. Mi fermo sotto un portico, e più cerco di impormi di smettere, più continuo.

Mi blocca qualcosa. La tua risata, quando ti guardo, ti mostri nella tua bellezza, ridi perché ti sei preso in pieno l'acquazzone.

Sorrido, quando si parla di te, tutto diventa luminoso. Notandomi ti avvicini.

-Stavo pensando proprio di farmi ospitare da te, fino alla fine dell'acquazzone.- mi riferisci non notando le mie lacrime ormai asciutte.

-Mi dispiace ma sono bloccata anch'io- ti dico, cercando di nascondere la voce rotta e roca. -Già…- inizio, maledicendo il mio sentimentalismo -Io… sono… bl…bloccata-balbetto scoppiando nuovamente a piangere.

-Che è successo?- chiedi, ma io non riesco a risponderti, e tu fai per andartene pensando io voglia stare da sola. Ma io mi aggrappo alla tua  maglietta. Non smetto, non parlo, ma continuo. Intelligente come sei,  comprendi ciò di cui ho bisogno e mi affianchi silenziosamente.

 

 

 

*********

 

Mi viene in mente quella volta che per colpa di quella mia amica ero rimasta sola, più in senso metaforico, me ero sola senza nessuno seduto vicino, e durante la pausa tutti avevano cominciato a parlare con il vicino e intorno a me c'era solo brusio, mi sentivo così vuota, mi sentivo soffocare. Però, come dimenticare cosa accade dopo. Mi sono girata e tu semplicemente mi hai fatto l'occhiolino: niente di speciale, niente con un vero senso, ma a me era bastato. Ci siamo sorrisi, e tornando al  mio posto quelle brutte sensazioni, quel sentimento contrastante di odio e affetto nei  riguardi della mia amica, tutto era sparito.

 

***********

 

 

Anche oggi è stato così, vicino a te è sparito tutto.

-Ehi! Guarda!- mi sussurri all'orecchio, costringendomi a guardare la realtà.

Che non è mai stata così bella: il cielo che pian piano torna sereno con le gocce d'acqua che fanno risplendere la giornata. e poi grande e sfuggente l'arcobaleno.

-E se dopo la pioggia ritorna il sereno, l'arcobaleno è una cicatrice del cielo- sussurro semplicemente




Note dell'autrice
Mi dispiace non aver ricevuto commenti, ma non mi demoralizzo e vi porto un'altro capito, spero che sia gradevole e che qualcuno lo legga e decida di farmi sapere che ne pensa =).
L'ultima frase è una citazione presa da una canzone, non ricordo quale, mi pare il titolo fosse 'Paola ora sorride', non l'ascolto più da tempo, ma la frase è bellissima e mi è rimasta in mente. Non so che altro dire =)
Alla prossima 
Renjo_

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Capitolo 5
*** Vorrei fermare il tempo ***


Cap. 5 Vorrei fermare il tempo

 

Qualche giorno fa abbiamo deciso di andare a vagabondare in giro, per cui ora siamo su questo treno senza destinazione. Abbiamo girato a lungo, senza metà, abbiamo preso treni seguendo l'istinto. Abbiamo vissuto la vita da artisti di strada, eri così bravo, così splendente, così allegro che riuscivi ad incantare tutti. Siamo sul treno diretto a casa, le gambe mi fanno male da tutto questo camminare, da tutto questo correre, solo perché vuoi provare l'emozione di prendere un treno per un pelo, ma non mi importa, potrei correre ancora e ancora se questo vuol dire poterti seguire, poterti stare vicino.

-Siete proprio una bella coppia- sento la signora anziana seduta davanti a me parlare. Sorrido commentando a voce bassa per non svegliarlo -Si sbaglia signora, non stiamo insieme siamo solo amici- Spero vivamente non si svegli, non verrei che sentisse questi discorsi, sarebbero troppo imbarazzanti!.

La signora non demorde e continua -Invece, credo che agli occhi di tutti voi siate una coppia- sorride furba -E poi vi ho visto mentre prendevate il treno tenervi per mano- Arrossisco, non me ne ero neanche accorta.

é così che mi perdo nuovamente nei miei ricordi….

 

 

********************************

 

è successo qualche ora fa, durante il nostro piccolo viaggio, continuavi a parlare a vanvera, cercando di farmi vedere quanto bravo eri ad attirare la gente. E io non riuscivo a far nulla se non a ridere. -Basta!- ti dico ancora e colpendoti leggermente la spalla. E tu continui, ma solo per poco, poi smetti, e ci guardiamo. -Chissà se rimarremo per sempre così- dico mezza seria cercando di esprimere attraverso i miei occhi tutte queste sensazioni che mi travolgono, solo perché sei qui con me. Tu non mi rispondi, non a parole, semplicemente mi abbracci, e io mi lascio cullare, da quell'abbraccio, che non è enorme, ma grande abbastanza per farmi entrare, per avvolgermi in silenzio, per cullarmi, ma soprattutto per farmi stare bene.

Rimaniamo così per un po', vorrei passassero ore, ma tu rompi il silenzio con una dolcissima frase. -Vorrei che il tempo si fermasse-, rimango colpita dalla frase, sorrido inconsciamente. Ma sembri volermi distruggere i sogni quando aggiungi -anche se…- e con il cuore in gola io aspetto; aspetto di sentire la fine. -… è imbarazzante che tutti ci stiano guardando- mi giro e noto di essere osservata da tutti i passanti, molti sorridono teneramente. Sento ovviamente la tua risata che si mostra divertita, probabilmente per il coloro bordo che ha preso sicuramente la mia faccia.

Vorrei sprofondare, quando tu per metterti ancora più in mostra mi prendi in braccio, come fanno i principi con le principesse, che però esistono solo nelle favole, e mi porti via, lontano, ridendo come un pazzo. Mi aggrappo a te, e rido, etichetterò questa storia come la più imbarazzante del mondo. Ma per ora voglio solo godermi appieno questa figuraccia

 

********************************

 

La signora mi guarda arrossire e poi sorridere, senza un apparente motivo. -Sa signora, la gente può pensare quello che vuole, a me per ora basta questo.-

Lei mi guarda, comprendendo ciò che intendo, ma poi mi sorride con dolcezza, non ne capisco il perché finche sento un peso sulla spalla, e girandomi noto che ti sei appoggiato alla mia spalla. Sorrido anch'io e inconsciamente prendo ad accarezzarti i capelli canticchiando a bassa voce una specie di ninna nanna. continuo come se fosse naturale,poi però ti sento trattenere le risate, mi giro rossa il volta e ti chiedo solo - Da quando?-

tu non ti sposti e commenti -Diciamo da un po' prima che finissi di parlare con la signora-. Arrossisco. Capisco che ti sei appoggiato apposta a me, e faccio per scansarmi ma tu non sembri intenzionato a  spostarti, anzi mi inviti a continuare a toccarti i capelli. Un po' tentennante continuo da dove mi ero fermata. - Allora? Si è fermato il tempo- ti chiedo ti mi guardi con quel sorriso enigmatico e mi rispondi solo -Chissà….-





Note dell'autrice
Scusate il ritardo >.< impegni di vario tippo....
Spero vi piaccia il capitolo e non sia troppo sdolcinato <.< Purtoppo sono solo brava ad essere mielosa.
Va beh comunque....
Siete liberi di commentare, anche in modo critico, perchè le critiche mi possono aiutare a migliorare.
A presto
Renjo_

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Capitolo 6
*** cap.6 La Promessa ***


Cap. 6 La Promessa

 

Ormai Natale è alle porte, quest'anno ho scelto di fare le vacanze tra Natale e Capodanno, in modo da poter passare un bel fine settimana bianco con le mie amiche. Ma per Natale non farò niente di veramente eclatante, anzi probabilmente lo passerò da sola, quindi il mio grandioso piano è quello di andare a supplicare un posticino da qualche amica. Certo non mi aspettavo che il campanello suonasse all'ora di cena e senza preavviso, rispondendo però ricevo solo un -Vieni giù! Ti aspetto!-. Se non fossi così brava a riconoscere la tua voce probabilmente avrei ignorato un "messaggio" del genere. Scendo giù tranquillamente non sapendo, però che aspettarmi da te. E tu sei davanti al cancello vestito da Babbo Natale con un ukulele sotto braccio, appena mi noti inizi a strimpellare e canticchiare quelle canzoncine stupide che tanto mi portano a ricordare quel bellissimo periodo. Rido, per molte persone potrà sembrare stupido, ma per noi è importante. Era una promessa, quasi una scommessa, che ci legava. Doveva succedere, il destino ci doveva far rincontrare, dovevamo mantenere questa promessa. Ora stava a noi scegliere. Cosa? Semplice, se mantenere questo legame oppure lascialo; per sempre.

Piccoli e candidi fiocchi di neve scendono lenti e inesorabili, a scandire il tempo che in questo momento sembra fermo. Non c'è più la ricerca di sguardi, anzi forse è il contrario.

Fa freddo. Non solo per la temperatura o il periodo, fa freddo quest'aria che tira tra noi, non è più quella calda è dolce sensazione di sempre, come se qualcosa si fosse inesorabilmente spento.

-La prima neve dell'anno- commento, perché non riesco più a sopportare quel silenzio che fino a poco fa non mi sembrava così opprimente. -Il meglio deve ancora venire- rispondi guardando il cielo la neve che non accenna a smettere. Ancora non ci guardiamo, non oso cercare di comprendere la tua frase. Ti riferivi alla neve? o forse a ciò che stavo pensando?

Finalmente i nostri sguardi s'incontrano. L'inizio di una storia? O forse il continuo? E se invece fosse solo la fine? Chissà…. Forse è semplicemente STORIA

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