You are not my puppet master

di LokiMary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** capitolo I ***
Capitolo 3: *** COMUNICAZIONE INTERNA! ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Prologo

 
La luna era alta nel cielo privo di stelle e gettava ombre inquietanti  sulla Foresta proibita, dalla quale       provenivano suoni sommessi come il verso stridulo di qualche civetta  o il frusciare delle foglie. Il                      castello si ergeva solitario e silenzioso su uno sperone di roccia e la superficie scura del Lago Nero                      s'infrangeva sotto il tocco del vento d'autunno. La ragazza osservava tutto ciò che la circondava con                  sguardo attento, come se avesse paura che tutto potesse scomparire nuovamente da un momento                     all'altro. Lasciò la gamba destra a penzoloni oltre il ramo dov'era seduta e appoggiò la schiena al                     tronco con un sospiro. Si chiese quante volte avesse fatto quel gesto.
         -Infinite- rispose una voce nella sua mente. 
          Rachele chiuse gli occhi, mentre i ricordi di una vita precedente, una vita che non sentiva più nemmeno          sua, le tornavano alla mente, riportandola indietro di decenni. Riportandola indietro a quel giorno che            le cambiò la vita.
         Quel giorno che conobbe Tom Orvoloson Riddle. 
 

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Capitolo 2
*** capitolo I ***


PRIMA DI TUTTO MI SCUSO PERCHE' L'IMPOSTAZIONE DEL PROLOGO E' VENUTA FUORI UNA VERA SCHIFEZZA! MI DISPIACE, PROVERO' A FARE MEGLIO NEI PROSSIMI CAPITOLO. GRAZIE E BUONA LETTURA!


Capitolo I
La grande stazione di King's Cross era particolarmente affollata quella mattina. Le persone correvano da una parte all'altra, trascinandosi dietro i propri bagagli. 
Tom Riddle scese dal taxi, senza né salutare né ringraziare il conducente, e, con in mano la valigia contenente i suoi pochi averi, si diresse con passo elegante verso il binario 9 3/4 . 
Attraversò con non-chalance il muro incantato e salì sul treno, impaziente di tornare ad Hogwarts e abbandonare, almeno per nove mesi, il mondo babbano che tanto lo disgustava . Raggiunse la cabina che ormai da cinque anni era conosciuta come “La Cabina di Riddle” e dove nessuno metteva piede se non con il suo consenso. 
Tom fece per entrare, ma la sua mano si fermò a poca distanza dalla maniglia. All'interno del suo scompartimento c'era una ragazza: sedeva composta con le gambe leggermente accavallate, la mano sinistra sorreggeva delicatamente il mento, la destra era posata su un libro aperto sopra le gambe. I capelli, mossi e rosso fuoco, erano legati in una morbida coda laterale che lasciava intravedere la parte destra del volto. Nonostante il fastidio che qualcuno gli avesse “rubato” la cabina, il ragazzo rimase incantato dallo sguardo attento e concentrato della sconosciuta. La fissò ancora per qualche istante, ma alla fine si decise ad entrare. Senza degnarla di uno sguardo, Tom ripose la valigia al suo posto e si accomodò davanti alla ragazza. Quella continuò a leggere, come se non fosse entrata un'anima. 
Passarono diversi minuti e Riddle, sempre più nervoso e stufo di essere ignorato, le rivolse la parola. 
-Ciao- disse, cercando di assumere il sorriso più gentile che poteva. La sconosciuta alzò gli occhi dal libro, solo per un istante, per poi riabbassarli diffidente. Il sorriso di Tom s'infranse, sostituito da un'espressione offesa.
-È da maleducati non ricambiare un saluto.- la riprese, fissandola. La ragazza voltò la pagina con indifferenza senza alzare lo sguardo. 
-È da incoscienti parlare con gli sconosciuti.-
La sua voce era alta e sicura e Tom percepì una nota di freddezza. 
-Non devi temermi.- ribatté amabile. 
Un ghigno increspò le labbra piene della ragazza che finalmente chiuse il libro. 
-E chi ti dice che stessi parlando di te?- chiese, chinandosi in avanti. Aveva una spruzzata di lentiggini così piccole da non notarsi neppure, gli occhi erano talmente scuri che il moro riuscì a malapena a distinguere l'iride dalla pupilla. La camicetta che indossava si aprì leggermente, lasciando intravedere il reggiseno di pizzo nero. 
Tom sorrise davanti alla provocazione della ragazza, stupito e affascinato dal fatto che una perfetta sconosciuta gli tenesse testa così apertamente; tese una mano pallida davanti a sé e si rivolse alla giovane. -Tom Riddle.- si presentò amabile.  
La ragazza spostò lo sguardo dalla mano al moro e alla fine la strinse piano. 
-Rachele.-
Lo scompartimento ripiombò nel silenzio: la rossa riaprì il libro, nascondendo il titolo allo sguardo del ragazzo, che, dal canto suo, guardava fuori dal finestrino. 
Il sole cominciò a calare e le colline circostanti si tinsero di un arancione brillante; un raggio del sole calante penetrò attraverso il vetro, andando ad illuminare il volto di Rachele. Tom le rivolse un'occhiata fugace, notando come i capelli della giovane sembrassero delle lingue di fuoco. Scosse la testa, disgustato dai suoi stessi pensieri. La guardò un'ultima volta per poi tirare fuori il libro di pozioni di seconda mano. 
Il viaggio continuò così e quando il treno giunse a Hogwarts la luna era già alta nel cielo. 
I due ragazzi recuperarono i loro bagagli e scesero dal treno. Si ritrovarono tra centinaia di studenti: quelli degli ultimi anni salutavano amici e conoscenti e si avviavano con naturalezza verso le carrozza, mentre quelli più piccoli si guardavano intorno meravigliati. Rachele aveva un'espressione indifferente, ma Tom notò uno scintillio nei suoi occhi quando scorse il grande e imponente castello. 
Aprì la bocca, ma la voce che sentì non era la sua. 
“Tom! Ragazzo io!” Un uomo grassoccio venne verso di loro, con le braccia spalancate come se volesse abbracciarli. Prese la mano del ragazzo, scuotendola con vigore; due baffi folti gli incorniciavano un sorriso adorante e il volto era leggermente arrossato .
-Piacere di rivederla, professor Lumacorno.- rispose educatamente il giovane, nonostante l'uomo gli stesse stritolando la mano -Cosa ci fa qui?- domandò poi.
-Il nostro caro preside Dippet mi ha incaricato di attendere l'arrivo di una nuova studentessa..- rispose l'uomo, guardandosi intorno. 
A quel punto Rachele s'intromise nel discorso, rivolgendosi al professore. 
-Penso che lei stia aspettando me.- 
Lumacorno le rivolse un'occhiata indagatrice e alla fine il suo volto abbondante si aprì in un enorme sorriso. 
-Quindi lei è la signorina  Blackmind?- 
Rachele annuì semplicemente e lasciò che il professore le facesse un elegante baciamano. 
Lumacorno  le spiegò che doveva accompagnarlo nell'ufficio del preside e Tom si propose di farle da guida.
-No, Tom.- rispose il professore dispiaciuto -Per quanto io sia convinto che per questa deliziosa signorina la tua compagnia possa essere più piacevole della mia, è meglio che tu non faccia tardi al banchetto.- 
Tom fece un mezzo sorriso  -Lei si sottovaluta professore.- Poi con un  cenno di saluto, si avviò verso l'ultima carrozza ancora presente. Ripensò al cognome di Rachele, certo di averlo già sentito nominare. 

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Capitolo 3
*** COMUNICAZIONE INTERNA! ***


Ciao a tutti! Mi scuso per questi mesi di assenza, ma il computer mi ha abbandonata.... Pubblicherò al più presto il nuovo capitolo e proverò ad aggiornare più spesso. Grazie a chi nel frattempo ha continuato a seguire la storia e a chi ha recensito. Grazie di cuore. 
Con la speranza di tornare presto, LokiMary 

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