Progetto Zero

di Xenix universo 16
(/viewuser.php?uid=388190)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-Siamo tornati più carichi che mai ***
Capitolo 2: *** 2-Non solo Eviloid ***
Capitolo 3: *** 3-Aika-Chan ***
Capitolo 4: *** 4- Ritorno ***
Capitolo 5: *** 5-Non possiamo aspettare ***
Capitolo 6: *** 6-La base Vocaloid ***



Capitolo 1
*** 1-Siamo tornati più carichi che mai ***


Progetto Zero
 
1-Siamo tornati più carichi che mai
 
Premesse: NON INIZIATE A TIRAR FUORI I FUCILI. Lo so, avevo iniziato un po’ di FF e sono sparito. Beh, scusate, ma mi è stato tolto il pc perché sono un idiota :///P comunque siamo tornati alla grande, porterò avanti e finirò le vecchie fanfic, comincerò il DBM2, comincio questa e a capodanno uno Speciale very very special piccoli Jimmy boy (?) Cosa? Ok, lasciamo stare la mia follia.
Comunque iniziano il progetto zero. È una fanfic sui Vocaloid, l’avevo già scritta ma poi l’ho cancellata per 3 fattori che non sto a raccontarvi. Non sarà PER NIENTE fedele alle canzoni return to zero, Len sarà il protagonista assoluto e ovviamente aggiungerò Xenix. Beh, basta, ho già rotto abbastanza, spero che dopo tutto questo tempo non vi siate scordati di me perché sono davvero carichissimo e ho un sacco di idee. VIA!
Ps. Primo capitolo abbastanza breve. Maaaa si allungheranno. Tranquilli.
 
 
Conoscete il progetto zero? È un progetto ideato qualche anno fa, prima della…come la chiamavano gli umani all’inizio? Apocalisse. Già, gli umani. Io non lo sono, ed ora vi spiego chi sono. Ma iniziamo con calma.
Dodici anni fa venne cominciato il progetto zero. Dei computer, Cyborg, programmi, totalmente umani. Con cuore, polmoni, sangue, vene, tutto, compreso un cervello, ma nati in laboratorio con un programma. Hanno una coscienza, un proprio pensiero. Si chiamano VOCALOID. Ne vennero creati parecchi tipi, e poco fa ho parlato al presente perché sono ancora tra noi. Alcuni sono stati armati, sono grandissimi guerrieri e militari. Purtroppo un virus ha contagiato i primi creati, che qualche tempo dopo si sono ribellati agli umani. Li chiamano Eviloid. Pff, grande fantasia. Beh, io non sono nessuno di questi due. Vedete, gli Eviloid distrussero tutto, uccisero umani e vocaloid, e portarono il mondo alla dittatura e alla rovina.
Gli umani si nascondono o combattono, e i Vocaloid medici o armati aiutano la ribellione. Ed eccoci arrivati a me. Mi chiamo Xenix, ero umano. ERO. Perché combattendo contro gli Eviloid venni gravemente ferito, un Vocaloid mi salvò e sostituì i danni con parti del corpo di Vocaloid mai nati, progetti, arti creati e mai usati. Anche parte della testa venne ferita. Il mio cervello è per metà Vocaloid  e per metà umano.
Oh, ho dimenticato di dire una cosa. Io sono stato “Riparato” da umano a semi-bot, ma LE Vocaloid sono umane a tutti gli effetti. E anche I Vocaloid. Possono procreare, quindi qualche anno dopo la dittatura nacquero anche dei mezzosangue, madre Vocaloid e padre umano, o viceversa. Beh, questa è la storia di quando l’ero della terra Len Kagamine e il suo gruppo di amici Vocaloid e semi Vocaloid salvarono il mondo. Anzi, una delle tante volte in cui lo fecero. Perché ve la racconto io? Perché io c’ero, e ho combattuto con Len nella battaglia finale.
 
Otto anni prima, tre anni dopo l’apocalisse.
 
“Ma che buco di merda è questo? Pff “Andate alla città di New York, è molto meglio del Giappone” Certo, meglio. È uno schifo di posto pieno di controlli Eviloid. Meno male che non mi hanno visto…”
Il ragazzo dai capelli viola, il cui nome era Xenix, camminava per New York. Li aveva sentito che cercavano Vocaloid e non per attaccare il QG degli Eviloid, e questo al ragazzo piaceva. Xenix era alto circa 1.70, muscolatura media, un occhio verde ed uno rosso a causa delle modifiche apportate al suo corpo, canotta bianca e camicia viola aperta, maniche strappate e capelli tirati su. Aveva una fodera con una Desert Eagle e un coltello, e dietro nascosta una Revolver e una calibro 9 nello stivale, in caso di emergenza.
Camminò fino al punto d’incontro, che ovviamente era una copertura per gli Eviloid, dove si nascose dietro ad un palazzo che stava cadendo. All’ora X, le 15:59 secondo l’orologio centrale (ogni quartiere aveva la sua ora, dall’apocalisse tutti gli orologi si erano sballati e non si aveva un orario perfettamente preciso, ma solo circostanziale grazie a sole e stelle), il ragazzo uscì allo scoperto iniziando a sparare. Lo stesso fecero alcuni ragazzi nascosti dietro altri palazzi, dietro al primo due vestiti di giallo e nero, un ragazzo e una ragazza biondi, dietro al secondo una vestita di rosso, una azzurra, una viola ed un samurai, dietro al terzo un ragazzo vestito di blu, una molto piccola e vestita di bianco, e un uomo alto, vestito di nero e coi capelli grigio-bianchi, ma non di vecchiaia.
Fu uno sterminio di Eviloid, almeno i quindici che c’erano.
Tutti i ragazzi uscirono e andarono al centro della piazza, buttarono nelle fogne i cadaveri e si guardarono.
“Due, quattro, sei, otto, dieci. Mpfh, con me undici. Siamo pochini, eh?”
Il biondo sentì Xenix e lo guardò. “Più che sufficienti se vogliamo far fuori quei bastardi.”
I due si guardarono per un po’, poi si avvicinarono fin quasi a toccarsi. “Molto sicuro di te per il tuo armamentario.” Il biondo tirò fuori un Magnum puntandoglielo all’addome, lo stesso fece il viola con la sua Desert. “Lo stesso potrei dire di te, violetto.” Poi la ragazza bionda che stava con lui separò i due.
“Eddai ragazzi non litighiamo. Nemmeno vi conoscete ancora, e poi i nostri nemici sono gli Eviloid, non altri Vocaloid e umani.”
La ragazza aveva un fiocco in testa e una vocina sicura di se ma delicata, era poco più bassa del suo compagno di viaggio, maglia gialla con righe nere e una gonnellina gialla. Armi evidenti erano una 10 mm e un Uzi, una piccola mitraglietta con un centinaio di proiettili.
“Hai ragione, Rin. Non ne vale la pena.” Il biondo si riavvicinò al viola. “Mi chiamo Len Kagamine, e lei è la mia sorella gemella Rin.” Gli tese la mano. Nessuno aveva sospetti che gli altri potessero essere Eviloid, perché a causa del virus essi avevano il processore audio andato, una voce metallica pesante e avevano entrambi gli occhi rossi e vestiti certo non da straccioni.
Xenix la strinse con un mezzo sorriso. “Xenix. Quella pistola è trattata davvero bene, devo ammetterlo.”
“La pulisco ogni sera. Anche la tua però è messa ottimamente.”
“Ah, grazie.” I due stavano quasi facendo amicizia, ma certo non avevano le facce sorridenti degli amiconi. Rin sorrise, poi si guardò intorno e salutò con la mano la rossa e l’azzurra, come se le conoscesse, mentre guardò la bianca e gli altri.
I ragazzi stavano per conoscersi e partire per quest’avventura mortale, ma necessaria per il bene loro e dell’umanità. Xenix aveva appena conosciuto Rin e Len, mancavano ancora otto possibili compagni, e sperava fossero all’altezza. Morire si, ma non per colpa di compagni incompetenti.
 
Fine cap. 1
 
Lo so, è corto, ma è solo il primo capitolo, dal prossimo si allungheranno parecchio. Non voglio fare come l’ultima volta, che sono partito bene e ho fatto un finale di merda. Beh, state sintonizzati per il secondo capitolo, sciau belli ;D

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2-Non solo Eviloid ***


2-Non solo Eviloid.
 
I ragazzi si accamparono li prima di partire per il loro viaggio, e mentre mangiavano ad un falò, con qualcuno sempre di guardia contro gli Eviloid, gli undici si presentarono.
Xenix aveva già conosciuto Len e Rin, i gemelli biondi, e vide che Rin stava parlando con due ragazze, una vestita di azzurro con i capelli del medesimo colore, l’altra vestita di rosso con i capelli sul castano.
“Hey Rin. Hai già fatto conoscenza con tutti?”
“Ciao Xenix. No, ma queste due le conosco da tempo.” La ragazza sorrise. “L’azzurra è Miku Hatsune, Vocaloid come me e Len, medico e ex pistolera provetta della SWAT.” La ragazza sorrise salutando Xenix, che era stato precedentemente presentato da Rin.
“L’altra invece è Meiko Sakine. È esperta in armi da lancio, come coltelli e shuriken, e abile nelle mitragliatrici pesanti e leggere. Goditi il fatto che è sobria, perché per l’ottanta percento del tempo è ubriaca marcia. Adora il sakè.” La bionda sorrise, mentre Meiko le diede un ceffone dietro la testa.
“Ma come ti permetti? Tsk, io sono sempre sobria.” Poi buttò giù mezza bottiglia di sakè.
Xenix parlò per un po’ con loro,  poi andò da Len, che stava facendo conoscenza con altri ragazzi.
“Hey Xenix. Ci presentiamo a questi tre?”
“Certo.” I due avevano chiacchierato tutto il pomeriggio, erano già amici, anche se non del tipo pace e amore. Andarono dal ragazzo in blu che stava prima con Miku, da quello in viola con la spada e dalla ragazza con lui, e dietro, seduto, quello dai capelli biancastri.
I due si presentarono, poi le presentazioni del ragazzo dai capelli azzurro-blu.
“Sono Kaito Shion. Sono un poliziotto della GCPD (Polizia su Batman C: ). All’apocalisse ci hanno attaccati gli Eviloid, e da allora sono l’unico Vocaloid GCPD sopravvissuto.”
“Io sono Gakupo, un samurai Vocaloid del Giappone. Odio la tirannia, quindi ho intenzione di completare questo viaggio con voi e far tornare la pace. La violetta laggiù che era con me è Luka Megurine, non ama combattere, per questo pensa a curare, ma se la cava a meraviglia con il Kung Fu.”
Poi Len si rivolse a quello dietro, seduto a mangiare.
“Tu sei…”
“Zako…la mia storia non vi riguarda, ma so uccidere Eviloid in 382 modi differenti, con vari tipi di armi. Ho sentito che un dodicesimo membro si unirà a noi domani, poco più avanti di qua.”
“Si, l’ho sentito anche io.” Il viola prese la parola. “So che ha esperienze militari. Tsk, se trovo io un mitragliatore si che sono guai per quei cyborg impazziti.” Xenix giocava con la sua pistola nella fodera.
Qualche minuto dopo Rin portò il fratello insieme a lei per conoscere le ultime due ragazze del gruppo, che mangiavano in silenzio in un angolo.
La ragazza dai capelli verdi fu la prima a prendere parola dopo le presentazioni di Rin e di Len e Xenix sempre da parte della ragazza.
“Sono Gumi Megapoid, una cecchina di alto livello. Purtroppo mi hanno tolto il fucile quando mi hanno presa, qualche giorno fa..”
“Io sono Haku. Uso spesso armi pesanti, anche se preferisco la non violenza.”
Xenix notò la croce attaccata al suo collo, segno che era una ragazza di chiesa. Il gruppo sembrava buono, tutti erano esperti in qualcosa e non sembravano degli inetti. Vero le 23.00 ora del quartiere, i ragazzi andarono a dormire. Il giorno dopo si svegliarono presto, anche se Meiko aveva fatto fatica ad alzarsi per causa del sakè della sera prima.
Presero tutti le armi, e decisero di avviarsi alle 8.00 del mattino. Avrebbero incontrato il dodicesimo sulla strada.
Xenix notò che Len, già dal giorno prima, aveva una fasciatura sull’addome ed una sul braccio, ma non aveva mai chiesto il perché. Ora però il silenzio mentre si camminava lo infastidiva, quindi decise di chiedere.
“Hey, Len. Quelle fasciature?”
Rin, che era vicino a Miku e Meiko, si strinse leggermente con il viso preoccupato. Len fece un respiro profondo, poi si mise una mano sull’addome, dove c’era la fascia.
“Circa due settimane fa un gruppo di Eviloid attaccò me e mia sorella. Ce la cavavamo bene, avevamo due MK, qualche granata… abbiamo fatto fuori molti di loro, poi alle spalle un uomo prese Rin. Aveva i capelli neri, era alto, e le aveva puntato un coltello alla gola. Mi disse di posare le armi, altrimenti l’avrebbe uccisa, e così io feci. La lanciò letteralmente via, lei svenne, poi si avvicinò a me. –Sei un Vocaloid interessante, addestrato a tutti i tipi di armi e uccisioni, come me-, Mi disse. –Perché non ce la vediamo faccia a faccia, senza armi?- Io accettai, mi aspettavo che imbrogliasse, che avesse un coltello, ma ero pronto. Avevo ancora le armi vicine, anche se per terra, e sono abbastanza agile da prenderle con una rotolata. Invece non barò, schivò i miei pugni e me ne diede uno dritto sullo stomaco. Aveva una potenza mai vista, mi ruppe un paio di costole, poi una gomitata dietro la schiena stendendomi. Provai a rialzarmi, ma lui mi prese il braccio e tentò di rompermelo. Riuscì a dargli un calcio in faccia ferendomi il braccio che mi stava tenendo, poi lui prese le nostre armi, sorrise, e se ne andò. Abbiamo trovato solo due delle nostre pistole, che probabilmente aveva perso per strada, ma io ero ferito e dovevamo fermarci. Poi abbiamo sentito che qualcuno voleva fermare gli Eviloid definitivamente, quindi decidemmo di unirci a questo gruppo. A proposito, chi è l’organizzatore dell’operazione?”
“Storia interessante…” Kaito guardò le fasciature mentre camminava. “Non lo so, ma ha organizzato tutto molto bene. Ci informa con dei volantini del punto di incontro, e fa in modo che anche gli Eviloid lo sappiano, ce li fa uccidere e poi ci fa unire in modo da partire per questo viaggio. Di certo non è uno stupido.”
“Ma per quanto ne sappiamo potrebbe essere una trappola.”
“Xenix ha ragione, stiamo in guard-“ Poi Len si bloccò. Guardava in alto, su un ponte mezzo distrutto. In piedi la sopra un uomo che corrispondeva alla descrizione della storia di Len, alto, capelli neri e lunghi. I ragazzi tirarono fuori le armi puntandogliele contro, e l’uomo scese con un salto.
“Calma, calma, non voglio uccidervi… per ora.”
“Sei tu il dodicesimo membro che dovevamo incontrare? Lo sapevo, era una trappola.”
“No, ma quale trappola.” L’uomo fece un mezzo sorriso. “Avreste dovuto incontrare un ex militare umano, ma…” Con la testa fece un cenno verso un corpo all’angolo del ponte. “…credo abbia avuto qualche piccolo incidente. Fossi in voi butterei a terra le armi.”
Dietro agli undici ragazzi un grande gruppo di Eviloid, tutti armati con mitragliatori pesanti e un paio con dei Mini Gun.
I ragazzi posarono a terra le armi, ma Xenix sorrise pensando che quell’uomo era così sicuro di se da non avergliele nemmeno fatte calciare lontano.
“Mi chiamo Raizu, sono un Vocaloid, ma lavoro per gli Eviloid. Ahahahah sono un mitragliere, e amo stare dalla parte dei vincitori.”
“Vincitori? In caso ti fosse sfuggito stiamo per rompere il culo ai tuoi capi e porre fine al dominio Eviloid. Tsk, un Vocaloid che lavora con quei bastardi, che schifo.”
“Sempre se non vi uccido prima, biondo.” L’uomo prese il suo MK47, rubato a Len qualche settimana prima, e Len storse il naso. Miku, Rin e Meiko si guardarono e fecero un cenno, poi Meiko si mise a camminare in avanti barcollando.
“Q-Q-Quindi tu ti chiami Razziko uomo bello?” Singhiozzò, era rossa in viso. Raizu le puntò l’arma, ma Rin prese una mano a Meiko. “N-NO! Aspetta. Scusala, è ubriaca, capita spesso. Lei adora il Sakè.”
“Cos—Ubriaca? Oh, ma andiamo, già siamo nei guai, poi Meiko si è data all’alcool.” Xenix diede un calcio ad una lattina per terra. Raizu abbassò l’arma. “Ah, e voi dovreste sconfiggerci? Avete dei feriti e un’ubriacona in squadra.”
Meiko guardò male Xenix e si avvicinò a lui barcollando. Fece un singhiozzo, poi lo prese per il collo. “N-non ti permettere di darmi dell’alcolizzata, ti è c-c-chiaro?? I-io sono una ragazza seria, va b-bene?” Poi gli fece l’occhiolino, e Xenix capì.
“Tsk, sei solo un’alcolizzata, non puoi negarlo.”
“Avete finito quest’idiozia? Calmate la vostra amica, dobbiamo portarvi dal capo e uccidervi.” Meiko intanto guardava sempre peggio Xenix, poi gli diede un pugno scagliandolo a due metri di distanza, vicino alle armi. Xenix sorrise e prese i coltelli con una mano, con l’altra una delle loro pistole, poi lanciò i coltelli a Meiko e la pistola a Len, che aveva capito il loro piano. Meiko lanciò un coltello sulla mano di Raizu disarmandolo, poi a tre degli Eviloid tra cui i due con il Mini Gun. Len sparò agli altri che avevano le armi già puntate, così da dare il tempo agli altri di riprendere le loro armi.
“Bastardi.” Raizu fece una capriola verso il ponte coprendosi con una parte della muratura caduta, poi riprese il suo fucile.
Intanto Kaito, Meiko e Rin sparavano alle guardie appostate sui tetti, Miku, Luka e Haku si erano coperte dall’altra parte del ponte. Gakupo riprese la spada cominciando a tagliare nemici e proiettili, riusciva a deviarli e tagliarli con la sua katana. Xenix e Len videro Raizu coprirsi e lo inseguirono.
“Vi copriamo noi, ma prendetelo!” Kaito aveva trovato riparo dietro ad una macchina e stava sparando. Xenix e Len si diedero un cinque, Xenix prese le due pistole che nascondeva dietro e nello stivale, Len quella che gli aveva lanciato Xenix ed una passatagli da Rin. Corsero per un po’, fino ad arrivare ad una piazza con più vie.
“Attento Xè. Siamo troppo scoperti, potrebbe essere qui intorno e tenderci un’imboscata.”
“Hai ragione. Ma non deve sfuggirci, se è forte come dici anche a mani nude può farci molto male.” Poi un paio di proiettili, ed i due si nascosero in un edificio. Come sospettavano Raizu era pronto ad ucciderli, probabilmente in un palazzo dall’altra parte della piazza. Questo era il primo vero nemico nel loro viaggio, e non potevano permettersi di lasciarlo fuggire, era troppo forte per lasciargli una seconda possibilità di ucciderli. Qualcuno doveva morire, o Xenix e Len o Raizu.
 
Fine Cap 2.
 
Ok, questo è più lungo dell’altro, ma ancora corto. Andranno sempre ad allungarsi, la mia media deve essere di circa 6 pagine di WORD a capitolo, non mi piacciono troppo corte. Beh, ho notato che dodici personaggi sono leggermente troppi, non darei spazio ad alcuni, facendoli star muti in tutti i capitoli, o praticamente non nominandoli nemmeno, quindi vedrò cosa fare più avanti. Oh, ovviamente non faccio una strage di personaggi principali, tranquilli. Beh, al prossimo capitolo, sciau belli ;D

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3-Aika-Chan ***


3- Aika-chan.
 
Proiettili venivano sparati da destra e da sinistra, Xenix e Len avevano individuato Raizu che continuava a tempestarli di proiettili. I due confabularono per un po’ pensando a vari piani, poi si accordarono su uno. Xenix andò a destra, Len a sinistra, sembrava lo volessero prendere con fuoco incrociato dai lati. Len corse alla sinistra della piazza schivando i proiettili del nemico, poi rispose al fuoco a circa nove metri da lui. I due non si riuscivano a colpire, poi Raizu notò che mancava Xenix e si girò di scatto. Niente. Rigiratosi, Len gli si stava scagliando contro, gli diede un pugno dritto in faccia, facendogli cadere la pistola. Raizu rispose prendendogli il braccio e girandoglielo, disarmando a sua volta Len. Dall’alto spuntò Xenix con la pistola puntata, ma Raizu mise in mezzo Len, che ancora teneva.
“Volevate prendermi a sorpresa, eh? Ah, non ce la farete mai. Butta l’arma o gli spezzo il braccio e poi lo ammazzo.” Xenix fece come diceva Raizu, poi però si lanciò addosso liberando Len. I due cominciarono a prendere a pugni Raizu, che reagiva a sua volta con pugni e calci. Era estremamente forte, un suo pugno poteva rompere un osso ad uno dei due ragazzi, quindi dovevano stare attendi. Poi Len vide le tre pistole a terra, e rotolò subito verso di esse per prenderle e finire questa storia. Raizu gli diede un calcio, poi si buttò verso di esse per prenderle. Lo stesso fece Xenix, e Len appena si rimise in piedi. Raizu prese ben due pistole, Xenix tirò fuori la sua dallo stivale, e Len prese da terra la sua. Len la puntò al cuore di Raizu, Xenix al  suo cervello, Raizu alle teste sia di Xenix che di Len.
I tre si guardavano, nessuno sparava perché sapeva che anche gli altri poi l’avrebbero fatto.
“A quanto pare siamo in una situazione di stallo, ragazzi. Allora, che si fa, stiamo qui per sempre così?”
“I nostri compagni avranno già fatto fuori tutti i tuoi sottoposti, e quando arriveranno ti spareranno dritto su quella testa di cazzo che ti ritrovi.”
L’uomo sorrise, poi prese la parola. “Ma che paroline gentili, testa viola. Ma sappiate solo una cosa. Anche se mi fate fuori e andate al QG degli Eviloid, ci sono altre tre basi che si attivano in caso di guasto delle altre. E sono pronte a sfornare centinaia di nuovi Eviloid 2.0, più forti e cattivi di quelli attuali. Siete voi quelli fottuti.”
Xenix e Len si guardarono, poi tornarono su Raizu.
“Allora fermeremo anche loro.”
“Giusto. Len…” “Xenix…” Poi i due portarono indietro la schiena girandola, si portarono al lato delle braccia di Raizu e spararono entrambi alla testa del nemico, uccidendolo. Misero via le pistole e presero le due che aveva in mano Raizu, poi Len chiuse gli occhi a Raizu. “Un Vocaloid traditore. Questo ci indica di non fidarci di nessuno…”
“Hai ragione, amico. Torniamo indietro.” Poi i due tornarono al ponte, dove i loro compagni avevano ucciso tutti gli eviloid.
I due raccontarono delle altre tre basi e di come avevano ucciso Raizu, poi un urlo alle spalle del gruppo.
“XENIIIIIIIIIIIIIX!” Tutti si girarono puntando le loro armi, Xenix, invece, che aveva capito, si mise una mano sulla fronte.
Una ragazzina coi capelli castani lunghi, le punte viola come i capelli di Xenix, occhi nocciola, vestito a balze del medesimo dolore delle punte dei suoi capelli, una cuffia viola tra i capelli e un tatuaggio 00 sul collo, correva verso il gruppo a braccia aperte sorridendo. La ragazzina cadde rotolando, segno che era un po’ imbranata, ma si rimise subito in piedi e saltò addosso a Xenix.
Il gruppo guardò i due senza capire, Xenix imbarazzato e la ragazza addosso a lui.
“Ehm… Xenix, puoi spiegare? E’ un nemico forse?”
“Ah, magari lo fosse, così potrei liberarmene. No, lei è…”
“AIKA!” La ragazza prese parola sorridendo. “Sono la fidanzata di Xenix.”
“COS—NO! Non sei la mia ragazza.” Il gruppo di mise a ridere, mentre Aika gonfiò la guancia. “Ma…ma io ti piaccio, no?”
“Uffa, quante volte te lo devi dire. Ti proteggevo e ti aiutavo dopo…quel fatto, ma non mi piaci in quel senso.”
“Ecco, ti piaccio, lo sapevoooo!” Poi si staccò dal ragazzo. “Ho sentito che stai viaggiando per eliminare gli Eviloid. Voglio venire con te.”
“Venire con me? E’ per quel fatto, vero?” Lo sguardo della ragazzina si fece serio. “Si… Non dovevano portarmelo via…”
Xenix le mise una mano sulla spalla. “E va bene, vieni anche tu. Ma stavamo per separarci in gruppi, abbiamo scoperto che hanno più basi” La ragazza si attaccò al petto di Xenix stringendolo. “IO CON XE-KUN!” Xenix arrossì leggermente, mentre Len e Rin ridevano.
Len fu votato all’unanimità per fare le squadre, dato che era stato uno dei primi a combattere gli Eviloid “Ok, allora… La squadra che si dirigerà alla base principale, quella attualmente attiva, sarà composta da me, Rin, Xenix e Aika. La seconda squadra sarà di Meiko, Kaito e Miku. La terza di Gakupo e Luka. Infine l’ultima sarà composta da Haku, Zako e Gumi.” I ragazzi annuirono in segno di approvazione.
Xenix andò da Gumi. “Oh, a proposito. Ho qualcosa per te, l’ho trovato poco fa.” Il ragazzo salì su un palazzo arrampicandosi, poi scese dalle scale. Uscì dalla porta con un fucile da cecchino Hamber 650, con ottica da un chilometro, e un intero sacchetto di proiettili. “So che sei una cecchina, e ho trovato questo.” La ragazza lo prese e lo analizzò. “Wow, grazie. E’ bellissimo!” Sorrise, poi lo mise sulla spalla e mise la pistola nella fodera.
Il gruppo si separò , andando nelle quattro direzioni, una per ogni base. Dovevano tutti compiere la missione, non poteva fallire nessuno di loro.
 
Autore: Da ora ogni capitolo avrà una squadra protagonista, ci saranno due-tre capitoli (forse forse anche quattro) per ogni gruppo, e un paio finali di riunione di tutti.
 
Gruppo Meiko-Miku-Kaito. Tre ore dopo la separazione.
 
Meiko stava viaggiando a capo fila, con i suoi coltelli da lancio e la sua pistola nella fodera, pronti. Aveva sottratto un mitragliatore ad uno dei nemici morti, così aveva l’equipaggiamento al completo. Kaito e Miku erano dietro, in silenzio, Miku con un MK47 e una vecchia giacca SWAT, per ricordare il suo passato. Kaito aveva ancora il suo giubbotto anti-proiettili della GCPD e la pistola pronta, un coltello nella cintura e un uzi. Non gli piaceva portarsi dietro grandi armamentari, era un ex agente rapido, non un militare lento e pieno di armi.
“Meiko, dovresti smettere di bere. Sai, se spuntassero i nemici e tu fossi ubriaca sarebbe…”
“Fatti gli affari tuoi, Kaito.” La ragazza fece un singhiozzo, era rossa in viso. “Io n-non mi ubriaco mai. E poi sono in gr-grado di controllarmi.”
Miku rise e mise una mano sulla spalla di Kaito. “Tranquillo, ha una mira ben migliore quando è ubriaca. Il difetto è che è scontrosa.”
Meiko si fermò. “Scontrosa?!?” attorno a lei un fuoco di furia, mentre Miku si faceva piccola piccola dietro a Kaito. Meiko tirò fuori uno dei coltelli da lancio minacciosa. “La prossima volta ti faccio un nuovo taglio, ti è chiario?”
“S-si, Mei, certo” Miku si tolse da dietro timida. I tre ripresero a camminare, fino ad arrivare ad una cittadella, anch’essa in rovina. “Dobbiamo stare attenti. Questa città è piena di nemici, controlli e soprattutto sottopassaggi, che potremmo usare per passare inosservati.”
“Bene, andiamo allora.” Meiko buttò a terra la bottiglia vuota, poi si avviò verso il primo tunnel seguita dai compagni. Camminavano per quei tunnel stretti e gocciolanti, sopra di loro Eviloid armati fino ai denti che li avrebbero certamente uccisi se solo visti. Camminarono per qualche chilometro, poi videro un crollo che bloccava la via del tunnel.
“Merda! Dobbiamo salire.”
“E se ci beccano?” “Li ammazziamo, ovvio” Meiko sorrise alla stupida domanda di Kaito.
I tre uscirono, un paio di Eviloid stavano a vedetta. Li uccisero silenziosamente coi coltelli, poi salirono su un palazzo per orientarsi. A pochi chilometri era ben visibile la base nemica. Un vecchio edificio giapponese di robot al centro dell’America? Ovvio che era una base Eviloid. Dovevano solo uscire da quella città, e avrebbero finito la loro parte di missione. Ma come se la stavano cavando gli altri? Beh, lo avrebbero scoperto appena finita la loro missione. Ora dovevano pensare solo a questa, e a sopravvivere tutti e tre.
 
Fine Cap. 3
 
Allora, ho aggiunto Aika, un personaggio che più avanti si vedrà molto legato a Xè. Il personaggio è stato aggiunto su consiglio di una “role” tra Xenix e l’Aika di una mia amica, autrice su EFP. Scrive anche lei FanFic sui Vocaloid, passate da lei, si chiama Stardust94. Beh, anche sto capitolo è finito, sciau belli ;D

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4- Ritorno ***


4- Ritorno
 
Gruppo Len, Xenix, Aika, Rin. 4 ore dopo la separazione dei gruppi
 
Aika si era attaccata al braccio di Xenix, che doveva tenere solo una pistola pronta nella mano sinistra (la sua mano migliore). Rin era distratta da tutto il giorno, e Len stava davanti a coprire il suo gruppo.
“Xeeeeè-Kun, Xeeeeeeè-Kun!” Aika cantava felice standogli attaccata. Xenix era evidentemente seccato, camminava sbuffando e leggermente rosso.
“Aika, ti deciderai mai a staccarti da dosso?” “Ah-ha, te lo puoi scordare, sei il mio Xeeee-Kuuuun!” La ragazzina sorrise tirandosi su e dando un bacetto sulla guancia del ragazzo, che arrossì ancora di più. Rin e Len se la ridevano, mentre proseguivano il loro viaggio. Ad un certo punto Rin vide un fiocco molto simile al suo volteggiare causa vento, così, tutta felice, si fece avanti per prenderlo. Le serviva un nastrino nuovo, quello vecchio era tutto rovinato.
Corse per un po’, poi saltò per prenderlo. Ad un certo punto un braccio spuntò da dietro il muro prendendo il collo della ragazzina, Len urlò “RIN!” Ma la ragazza era già stata presa.
L’uomo che l’aveva presa uscì da dietro al muro, capelli neri, alto… Raizu!
“R-Raizu!?! Ma noi ti avevamo ucciso.”
“Dannato biondo, lo avevi fatto. Ma…” L’uomo sorrise. “Vi avevo detto che non era finita.”
Xenix guardò i punti in cui i due gli avevano sparato, come nuovi. “E’ la terza volta che prendi in ostaggio Rin, non ti starai innamorando? Comunque… come diamine hai fatto a tornare?”
“Vedete, gli scienziati Eviloid hanno diverse parti di me, tante da farmi tornare una decina di volte.”
Len era seccato, Aika si era attaccata ancor di più a Xenix per la paura. “Allora stavolta ti uccideremo e faremo in modo che tu non possa più essere RIPARATO!”
“Ah, sempre se non vi uccido io. Come credi mi abbiano trovato? Non sono solo, ho un alleato con me”
“Allora uccideremo sia te che lui.” Il biondo stava cercando di prendere la pistola, ma Raizu lo fermò. “Ah-ah-ah. Potrei ucciderla. No, credo che lo farò comunque…” L’uomo sorrise sadico, poi puntò la pistola al fianco sinistro della ragazza sparando. Rin aveva capito prima cosa stava per accaderle, aveva iniziato a piangere, e con la mano aveva salutato Len. “M-mi spiace…” Poi il proiettile attraversò metà del busto di Rin, il sangue uscì a schizzo dal foro, Rin cadde. Len corse verso Raizu piangendo, Aika si era chiusa gli occhi con il braccio di Xenix, il ragazzo prese il suo fucile per sparare al nero (i capelli, non è razzismo).
Len correva verso Raizu, voleva farlo fuori con le sue stesse mani, non con un semplice proiettile. Raizu sorrise ancora, prima di sparire trasportato da un aereo che arrivò da sopra. Intanto uno sparo. Xenix si girò di scatto, dietro di loro Zako, con il fucile da cecchino di Gumi, lei e Haku svenute, e Zako… Stava sparando alla schiena di Len. Il biondo vide appena il bianco sparagli, poi cadde per terra anche lui, vicino alla sorella. Aika piangeva per paura e tristezza, Xenix cominciò a sparare verso Zako, aveva gli occhi lucidi, non riusciva a colpirlo. Anche Zako scappò tenendo il fucile di Gumi, ma lasciando le due a terra.
“Arrivederci, ragazzo. Quando torneremo finiremo il lavoro, ahahahahah!”
Poi l’aereo sparì a distanza.
“BASTARDI! IO VI TROVERO’ E VI UCCIDERO’ ENTRAMBI, BASTARDI! NON E’ FINITA!” Xenix urlava all’aria irato, le lacrime a fatica non scendevano agli occhi.
Aika piangeva, Xenix andò dal corpo dei due.
“Cazzo…sono Vocaloid, ma non so se possono essere riparati…oh, merda..L-Len…Rin…” Xenix prese i corpi dei due e guardò le ferite. Quella di Len penetrava il polmone, se c’erano ancora polmoni simili ai suoi avrebbe dovuto trovarlo e trapiantarlo in fretta, e serviva un tecnico, o uno scienziato, o un medico, ma non un semplice medico come Meiko o Miku, no, un vero medico Vocaloid con conoscenze oltre che di medicina, anche di tecnica e biologia (i Vocaloid avevano anche tracce di cellule animali, che davano loro velocità, forza ecc..).
Rin invece era stata penetrata dal lato sinistro a quasi l’ombelico, le costole e la milza erano andate. Poteva farla tornare, ma anche qui servivano i componenti, e il tempo era più lungo, ma comunque ristretto. In un paio di giorni gli organi sarebbero andati, e Rin sarebbe morta definitivamente.
Xenix andò da Aika per calmarla. L’abbracciò asciugandole le lacrime.
“Aika…Aika devi stare calma, ok? Ascolta, Devi mantenere il controllo, dobbiamo salvare Len e Rin e vendicarci.” Aika alzò il viso leggermente arrossato, gli occhi lucidi. “D-davvero possiamo salvarli?”
“Si, ma devi darmi retta. Ora calmati, svegliamo Gumi e Haku, poi vi dirò che dobbiamo fare. Sta calma, ok? Dai, aiutami a svegliarle.”
Aika annuì, poi i due svegliarono le ragazze svenute. Spiegarono cos’era successo, poi Xenix diede a Gumi, Haku e Aika un walkie-talkie, per tenersi in contatto.
“Quel bastardo mi ha rubato anche il fucile da cecchino!? Grr, se lo prendo…”
“Calma, Gumi. Ascoltate. Gumi e Haku, voi dovete prendere Rin e seguire me e Aika, che porteremo Len al centro curativo Vocaloid. Li è dove siete stati creati. Purtroppo li potremo curare solo Len, poi dovremo portare Rin alla base Eviloid, dove ci sono gli scienziati di tutto il mondo, e dove potremo curare anche lei.
“M-ma… sarà un suicidio. Per curare Rin dovremmo farci ammazzare in quella base piena di cattivi.”
“No. In teoria io e Len dovevamo liberare quella base, ora siamo in quattro, con Len cinque. Ce la faremo.”
Haku e Gumi annuirono, Aika, ancora spaventata per prima, si strinse a Xenix. Il ragazzo le diede qualche pacca sulla testa. “Tranquilla, andrà tutto bene… dobbiamo solo fare in fretta”
“O-ok Xè-kun…”
I ragazzi si accamparono per mangiare, poi decisero di partire. Gumi prese il corpo di Rin, Aika si era addormentata, così la prese in braccio Xenix.
“Dopo suo fratello non aveva visto morire nessuno…è stanca, la lascio dormire…Haku, ce la fai a portare tu il corpo di Len? So che sei un Vocaloid Forza.”
“Si, non c’è problema” Poi la piccoletta dai capelli bianchi, che parlava poco, prese di peso Len come fosse una piuma e se lo mise sulle spalle.
“Bene.. Andiamo!”
 
Squadra Luka-Gakupo. Mentre Xenix e Co. Viaggiano verso la base Vocaloid per curare Len.
 
Gakupo aveva la sua katana nella fodera, dietro di lui. Luka aveva preso una pistola, per sicurezza. Era un’abile combattente di arti marziali, ma è sempre meglio essere armati. I due si dirigevano alla terza base degli Eviloid, disattiva, ma ben sorvegliata. Stavano zitti e camminavano, Gakupo non era un tipo di molte parole, e Luka chiacchierava spesso solo con Meiko, Rin e Miku, che al momento non c’erano. Sulla strada qualche Eviloid.
“Ferma. Ci penso io, in silenzio. Tu strozza quelli a destra.”
“Ok.” Gakupo andò a sinistra e tagliò, netto e rapido, un paio di nemici. Luka strozzò il primo a destra, lo nascose in una fogna e si buttò sul secondo, facendo lo stesso. I due si guardarono e fecero un cenno con la testa, poi andarono dagli ultimi due. Gakupo tagliò di netto la testa, Luka gli diede un calcio alla gamba, poi gli ruppe il collo.
“Andiamo…” Gakupo tenne fuori la spada per sicurezza, poi i due si diressero alla base. Era anch’essa appena fuori dalla città in cui erano, non mancava molto.
La strada era dritta, e pochi nemici davanti a loro, il vero pericolo sarebbe stato una volta arrivati.
 
Squadra Miku, Meiko, Kaito. Arrivati alla seconda base Eviloid, tempo di distruggerla.
 
I tre erano arrivati, fuori solo un paio di guardie, uccise dai coltelli di Meiko silenziosamente. Entrarono, era una base in disuso, ma piena di guardie, in caso la prima fosse stata disattivata o distrutta. Kaito indicò alle due di mettersi in due direzioni diverse, così da coprire tutte e tre le aree e uccidere i loro nemici quasi senza farsi beccare. Kaito sparò ai primi, gli altri si girarono sentendo il rumore di mitragliatore. Meiko uscì dal nascondiglio e sparò a quelli girati di spalle davanti a lei, a quel punto gli Eviloid rimasti non sapevano più dove guardare. Poi uscì Miku che uccise gli ultimi, pochi rimasti. La prima zona era stata facile. Kaito perlustrò i corpi per vedere se avevano qualcosa di utile, e trovò ben due granate, un’ottima cosa.
“Ok, la prima è andata. Ho trovato due granate, ci potranno essere utili. Andiamo.” Meiko e Miku annuirono, poi i tre si spostarono al secondo piano su quattro. Se fossero stati tutti così facili, la seconda base sarebbe andata come niente.
L’ascensore si aprì, i tre andarono avanti. Stranamente non c’erano nemici, solo una stanza scura piena di capsule, dentro corpi di Eviloid disattivi.
“Questi sono quelli di…come dire, scorta. Se la prima base viene distrutta, questi si attivano e riprendono la produzione. Ma… perché così vuota di Eviloid vivi?” Poi un allarme cominciò a suonare. Kaito si sbagliava, non venivano attivati se la prima base fosse stata distrutta, ma in caso di intrusi. Le capsule si aprirono, il liquido cadde a terra e gli Eviloid cominciarono a muoversi. La porta, poi, si sfondò. Un enorme Eviloid con un mitragliatore a canna rotante si mise a ridere, aveva una cicatrice all’occhio sinistro ed era pelato.
“Merda… Ragazze, tenetevi pronte a combattere. Qua rischiamo davvero…”
 
Fine capitolo 4
 
Ok gente, la “morte” di Len e Rin era programmata a metà. Volevo far morire Rin e vendicare Len, ma la morte di entrambi, dopo il ritorno di Raizu, mi piaceva di più, così il gruppo dovrà farsi il culo per farli tornare entrambi. Vabbè, ditemi che ne pensate nelle recensioni, sciau belli ;D 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5-Non possiamo aspettare ***


Ok gente, prima di ricominciare questa serie devo dirvi una cosa c:
Volevo fare gli speciali delle visual totali, ma mi sono dimenticato come un cazzone. Abbiamo superato le 3500 visual dopo Mirai Nikki New Game, quindi devo recuperarne un po’. Oltre alla pubblicazione normale quindi recupererò piano piano gli speciali. Devo pubblicare lo speciale 100, 200, 500, 1000, 1500, 2000 e 3000. Vabbè, con gli speciali me la vedo io, comunque sappiate che nelle prossime settimane ci saranno un paio di pubblicazioni in più alla volta. Sciau belli ;D
 
5- Non possiamo aspettare
 
Gakupo, Meiko e Miku erano nei guai, gli Eviloid erano usciti dalle capsule, ed un gigante Eviloid con un’arma a canne rotanti li teneva sotto tiro.
“Ragazze… non so se stavolta ce la faremo.”
“K-kaito…” “Tsk, tranquilla, Miku, Kaito è troppo pessimista. Certo che sopravvivremo, sta tranquilla” Poi la rossa sorrise e cominciò a sparare ai nemici. Miku si gettò a sinistra coprendosi con una capsula, per poi sparare ai nemici con la pistola.
“Tsk, queste due pazze…” Kaito si lanciò contro il gigante, scivolò sotto le sue gambe per colpirlo con il fucile alle palle. Il gigante si piegò a terra per il dolore, Miku gli sparò contro, Kaito stava rialzandosi. Il gigante venne colpito al petto due volte ed a una gamba, ma sembrava non farsi niente, il sangue colava senza però mostrare danni.
“Merda, questo… questo è uno dei cloni Eviloid da guerra, invulnerabili alle armi normali. Aspetta… Io ho..” Tirò fuori due granate dalla tasca e sorrise, forse poteva farlo fuori, ma non sarebbe bastato lanciargliele contro. Meiko stava uccidendo tutti gli Eviloid sulla sua strada, Miku invece sembrava avere buona mira, anche se non avendo esperienza militare stava con una copertura.
Kaito disse a Meiko di coprirgli le spalle, doveva avere campo libero, poi saltò sulla testa del gigante, che però lo gettò a terra.
“Gh… ora come—Ma certo, lo distraggo.” Pensò a quando gli aveva colpito le palle, così corse in avanti e con un’abile mossa infilò la prima granata nei pantaloni. Il gigante guardò ad occhi spalancati la scena, poi cominciò a tastare il pantalone cercando la granata. Kaito ne approfittò per saltare, e stavolta riuscì ad infilargli la seconda granata in bocca, poi corse via.
“MEIKO, MIKU, RIPARARSI. STA PER ESPLODEREEEE!” Poi i tre si nascosero. Le due granate esplosero, facendo saltare la testa dall’interno al gigante e uccidendo anche gli Eviloid rimasti. La stanza era un misto di budella e sangue, i tre uscirono dal nascondiglio.
“Wow… ce l’abbiamo fatta.”
“Già, ma ora, per disattivare e distruggere la base?”
“Dobbiamo trovare il comando di autodistruzione.” Meiko sorrise. “Ed io so dove si trova.” Poi i tre corsero all’ultimo piano. Non aveva copertura di Eviloid perché se un proiettile fosse stato sparato avrebbe potuto attivare l’allarme e l’autodistruzione.
Meiko si mise a smanettare al computer, poco dopo l’allarme che avvisava dell’autodistruzione.
“Abbiamo tre minuti per uscire, dobbiamo muoverci.” Poi si misero a correre per le scale, dovevano uscire in fretta ed allontanarsi, o sarebbero morti.
Cadevano pezzi di muro, l’esplosione sarebbe stato solo il colpo finale, ma l’edificio già stava crollando. Kaito si mise alla porta, lasciando passare le due. “Dai, dai, veloci.”
Miku e Meiko passarono, poi il muro si staccò e cadde sull’azzurro. “K-KAITO!”
“Miku, tu vai. Lo tiro fuori e arriviamo.”
“Si…” Poi Miku corse verso l’uscita. Kaito era stato colpito alle gambe, non riusciva ad uscire.
Meiko provò a liberarlo, ma invano, il muro era troppo pesante per lei.
“Meiko… vai, non puoi liberarmi.”
“Tu sei totalmente matto, io non me ne vado per nessun motivo.”
“Ah, credi non abbia un piano per salvarmi? Non voglio morire, ho già un piano. Vai, ti raggiungo fuori.”
“O-ok…” La ragazza si alzò. Sapeva che non aveva un piano, ma il tempo stava per scadere, e aveva visto le lacrime negli occhi di Kaito. Per dipiù aveva sentito un dialogo tra lui e Miku, in cui Kaito diceva di amare Meiko. Per questo aveva mentito, non voleva portare Meiko nell’inferno Vocaloid con lui, voleva che continuasse a vivere. Meiko uscì dall’edificio con le lacrime agli occhi, l’esplosione la fece saltare in avanti. Miku la tirò su, aveva capito cos’era accaduto ed aveva le lacrime agli occhi.
“M-Miku, Kaito è…”
“Lo so, non devi dirlo…” Le due guardarono l’edificio, era appena esploso, le fiamme avevano allarmato gli Eviloid intorno, dovevano fuggire.
“Miku, o-ora… dobbiamo tornare da Len…Negli schermi ho visto delle immagini, mentre combattevamo. Zako sta con Raizu, ci ha traditi, hanno sparato a Len e Rin e Xenix li sta portando al centro di cura. Dobbiamo raggiungerli e aiutarli, andiamo…”
“Si, Kaito avrebbe voluto che salvassimo i nostri amici.”
“G-già…andiamo.”
“A proposito, Meiko.”
“Si?”
“Kaito era…”
“Lo so. Non lo ricambiavo, ma non avrei mai voluto che morisse. In più, ecco… Xenix è un semi umano di circa diciassette anni, vero?”
“Si, ma che centra?”
“Lui è…”
 
Gruppo Xenix, Aika, Haku, Gumi che trasportano Len e Rin.
 
“Xenix, guarda. Un’esplosione.”
“Si, ed è verso la seconda base. La squadra di Kaito ce l’ha fatta. Ora muoviamoci, abbiamo sempre meno tempo.”
“Si.” I ragazzi correvano più veloce possibile, Xenix aveva sulle spalle Aika, Gumi Rin e Haku Len.
La base era a pochi chilometri da loro, potevano salvare Len entro sei ore, sarebbe morto dopo dodici, quindi avrebbero fatto in tempo.
La ferita di Rin invece perdeva ancora sangue, Xenix notò la scia e si fermò.
“Aspetta… Mettila giù.” Mise giù anche Aika, poi andò da Rin.
“Ha fatto una scia di sangue, potrebbero seguirci. E poi morirebbe più in fretta se continuasse a perdere sangue, dobbiamo coprirla.” Il ragazzo si tolse la camicia viola e la legò alla vita di Rin, rimase solo in canottiera, bianca con qualche macchia di sangue. Le braccia erano sempre state scoperte, le cicatrici si vedevano, ma ora che era senza camicia mostrava anche una ferita al petto, la dove la canottiera era aperta. Ridiede il corpo di Rin a Gumi, poi riprese Aika, che si stava svegliando.
“Dobbiamo sbrigarci, Rin ha perso parecchio sangue, e Len ci serve il prima possibile. Aspettate.” Un rumore più avanti, di passi. Tanti passi.
“Eviloid…”
“Si, e tu e Haku non avete armi. Sono pochi, posso ucciderli da solo.”
Aika si era svegliata. “Xè-kun, vengo con te.”
“No, stai qua. Posso cavarmela, e tu non sai combattere.”
“M-ma io…” Xenix le prese il busto avvicinandola e la baciò sulle labbra. Dopo un po’ si staccò guardandola. Aika era arrossita, e per la prima volta era zitta, non pronunciava nemmeno una parola.
“Ti voglio al sicuro, ok? Non puoi venire con me.”
“V-va bene…” La ragazza si sedette, ancora rossa in viso. Xenix saltò in avanti, avevano una copertura rocciosa a proteggerli dalla vista nemica. Il viola tirò fuori il coltello e camminò piegato sulle ginocchia fin dietro ai primi due. Ruppe il collo al primo, poi accoltellò il secondo più silenziosamente possibile. Prese una granata dal corpo di uno dei due, la lanciò in mezzo a sei degli otto rimasti. Poi lanciò il coltello al settimo prima che la granata esplodesse e corse verso l’ottavo. La granata esplose, l’ultimo Eviloid rimasto vide Xenix e puntò l’arma cominciando a sparare. Il ragazzo saltò arrivandogli addosso, lo prese a pugni, poi uno sgambetto e lo finì rompendogli la cassa toracica con il piede. Fece segno con due dita alle compagne di venire, le tre presero i corpi dei due amici e corsero verso di lui. Il gruppo riprese il viaggio. Dovevano salvare in fretta i loro amici, e tre basi erano ancora in piedi. Il tempo passava e Rin stava morendo, dovevano curare Len in fretta e chiudere questa storia una volta per tutte.
 
Fine capitolo 5
 
Autore: Merda, Kaito è morto… Si, lo avevo pianificato, mi spiace un sacco per lui, ma la morte di un personaggio così conosciuto (e amato dalle ragazze) è un grande colpo di scena. Per la cronaca, non fatevi strane idee, non si è salvato in qualche modo, è morto :p la morte di un personaggio principale è triste ma si deve spesso affrontare… Beh, al prossimo capitolo, sciau belli ;D

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6-La base Vocaloid ***


6 -La base Vocaloid
 
Gakupo e Luka vedevano la terza base Eviloid, la meno protetta insieme alla quarta ed ultima. Gli Eviloid non si aspettavano che qualcuno distruggesse le prime due, quindi le altre due erano meno protette e con pochi nemici a fare la guardia.
Gakupo correva con la spada in mano, uccidendo quei pochi nemici che trovava sulla strada. Luka lo seguiva dall’altra parte della strada, con la pistola in mano.
Arrivarono all’entrata della base, tutte le telecamere erano disattive, le luci spente. All’interno pochi Eviloid, Gakupo entrò per primo, ed uccise le guardie all’entrata, tre.
L’unico problema sarebbe stato il clone, all’ultimo piano, ma forse potevano evitarlo.
A Gakupo venne un’idea. Con la spada fece un buco sul muro, prima della stanza principale, quella con il clone, poi fece salire Luka. Prese le granate da tutti i cadaveri nemici, erano tre granate a frammentazione ed una fumogena. Le gettò nella stanza, all’esplosione l’autodistruzione si avviò, le capsule si aprirono ed uscirono Eviloid ed il clone. Gakupo saltò sul tetto dal buco, e insieme a Luka fuggì verso l’entrata. I nemici erano intrappolati, e certamente morti, la base sarebbe stata distrutta, e la loro missione compiuta. Si allontanarono in fretta, poi Luka si girò a guardare la scena, sorridendo.
Prese il walkie-talkie che aveva in gemellanza con quello di Rin, così da comunicare, e chiamarono.
“Rin…Rin, rispondi, siamo noi.”
Xenix sentì il rumore e capì. Si fermò e prese il walkie di Rin.
“Avevano un mezzo di comunicazione… Ragazze, ferme!” Poi lo accese e rispose.
“Luka, sono Xenix.”
“Xè. Dov’è Rin? Comunque abbiamo distrutto la base, voi come siete messi?”
“Ecco…Rin…Lei è stata sparata…”
“C-cosa?” Xenix raccontò cos’era accaduto e cosa volevano fare, Gakupo intanto sentiva tutto.
“Allora vi raggiungiamo e vi diamo una mano.”
“No, aspetta! Haku e Gumi hanno dovuto abbandonare la missione, quindi mi serve che voi due distruggiate la quarta base, ci incontreremo poi tutti alla prima come da programma.
“E va bene. Spero di incontrare anche Kaito e gli altri. Ok, andiamo, passo e chiudo.”
Poi la ragazza mise già.
“Perfetto. Ora dobbiamo pensare a raggiungere la prima base e salvare Len e Rin.”
Poi riprese il corpo della bionda, e il gruppo ricominciò a correre.
Poche ore dopo, i ragazzi avevano il fiatone, anche i Vocaloid di organi da resistenza, ma avevano raggiunto la base. Si fermarono davanti alla porta, e misero giù i corpi dei due.
“Xenix, credi che possiamo curare Len, qui dentro?”
“Si, ne sono abbastanza sicuro.” Il ragazzo guardò Aika per rassicurarla, poi tolse la maglia ad entrambi i Kagamine, lasciando Len con la benda sul petto e Rin con reggiseno e la fascia sulla spalla.
“La ferita all’addome di Rin non è messa malissimo. Len, invece, sta peggiorando, ma abbiamo ancora un paio d’ore. Ora dobbiamo sperare che la base non sia stata invasa.” Poi il ragazzo, invece che rimettere le maglie ai due, la legò alle loro ferite, per coprirle ancor di più da eventuali infezioni. Prese Rin in braccio, Haku prese Len, poi Xenix fu il primo ad entrare.
Tutto tranquillo. Il gruppo andò verso la stanza principale, misero Len sul letto, Rin nella sala minore, dato che non doveva essere operata.
“Gumi, Haku, Aika, voi sapete come curare una ferita del genere?”
“Ecco…No, non così. Forse con una guida su come si cambiano i nostri organi, ma senza niente non possiamo fare niente.”
“Beh, io sono mezzo umano. So che per voi è più o meno la stessa cosa, ma nelle basi dovrebbe esserci una guida, possiamo cercarla.”
Poi i quattro si separarono in squadre da due, Aika e Xenix a Nord, Haku e Gumi a Sud. Xenix ed Aika entrarono in una stanza, all’angolo una figura rannicchiata, con una lunga barba, tremana.
“N-no… N-non fatemi del male, vi prego.”
“Calma, non siamo Eviloid. Siamo Vocaloid.”
“V-vocaloid?” L’uomo si alzò. Era vestito da scienziato, con qualche graffio, molto magro, e con capelli e barba lunga. Si nascondeva li da molto tempo, e mangiava poco ogni giorno, se non ancor meno.
“Abbiamo delle scorte di cibo.” Allo scienziato si illuminarono gli occhi, alle parole della gentile Aika. La ragazza gli diede un panino, lo scienziato lo divorò.
“Grazie. Grazie, farò qualsiasi cosa per sdebitarmi.”
“Tu eri uno scienziato che lavorava ai Vocaloid?”
“Esatto, perché?”
“Due nostri amici sono stati feriti. Uno possiamo curarlo qui, l’altra per forza alla base principale. Puoi aiutarci?”
“Ma certo, se non è troppo tardi posso ripararlo io, senza problemi. Fatemi strada.”
I due portarono lo scienziato da Len. Lo scienziato poteva farcela, i componenti nel laboratorio c’erano, ci avrebbe messo undici ore, mezz’ora per bloccare la ferita evitandogli la morte, dieci e mezza per riparlarlo e ricaricare le cellule celebrali, in modo da riattivargli il cervello ed il cuore.
Era ormai sera, Haku, Gumi e Aika dormivano, vicine tra loro, con la testa una sull’altra. Aika si era stretta a Xenix, seduto nel salone fuori dal laboratorio.
Il ragazzo si alzò ed andò nella stanza di Rin, poi le poggiò una mano sulla testa.
“Rin… Gh—Cazzo, è colpa mia. Non dovevo lasciarti andare, avevo già sentito l’odore di un nemico, ma io e Len pensavamo fosse un Eviloid morto da pochi giorni…” Il ragazzo fece un mezzo sorriso. “Sono un idiota, eh? Nei giorni precedenti stavamo legando, mi avevi detto che Aika non era male, era un’ottima ragazza per me, e… avevi detto che, dopo la lotta contro Raizu, ero come un fratello per te… Sai, me ne sono accorto poco dopo  che ci siamo conosciuti, anche se non te l’ho mai detto. Quando sono stato ferito, e mi hanno curato con organi e parti Vocaloid, hanno usato dei componenti dei primi Vocaloid, parti di riparo per te e Len. Se mi avessero creato dal niente con quelle parti, saremmo stati davvero tre fratelli, invece io sono un umano rinato come mezzo vocaloid, da parti di ricambio di te e tuo fratello. Ecco perché avevo questa tale voglia di salvargli la vita da Raizu, ecco perché quando eri con me ti sentivi al sicuro come con Len. E sei quasi stata uccisa, per colpa mia, per colpa di un umano con parti della tua famiglia, un fratello idiota che non ha saputo salvarti la vita.” Poi il ragazzo sentì il rumore della porta, e si zittì. Lo scienziato entrò e sorrise. “Il biondo è salvo. Gli ho messo nuovi organi, ora deve riposare due ore, poi potrò operarlo definitivamente, richiudergli il petto e dare le scosse per far ripartire il cervello. Sai, sia lui, sia la ragazza, sanno ciò che è successo da quando sono stati feriti.”
“Cosa?”
“Beh, anche se i Vocaloid sono su base umana, hanno un processore nel cervello. Quando il cervello si disattiva, finchè non muoiono il processore è attivo. In pratica sentono e vedono tutto ciò che accade, ma sono come paralizzati, non si muovono, non parlano, non fanno niente, si limitano ad attendere di morire.”
“Aspetti, questo vuol dire che Rin…”
“Che la ragazza ha sentito qualsiasi cosa tu le abbia detto ora. Sono appena arrivato, ma mi pare di intendere che le stavi parlando. E anche il ragazzo sa cosa avete fatto per salvargli la vita.”
“Rin ha sentito…” Poi le rimise la mano sulla fronte, facendo un mezzo sorriso. “Quando ti risveglierai, non dire a nessuno ciò che ci siamo detti o ti ammazzo io, chiaro?” Poi sorrise, ed uscì dalla stanza. Ci si vede domattina… Sorellina. E Len, vedi di guarire, non voglio perdere il mio quasi fratello.” Poi chiuse le due porte, si mise sulla sedia, e si addormentò.
 
Fine cap. 6
 
Autore: …Ehm…non so che dire. Enjoy ;D (?)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2934339