Proposta sotto l'albero.

di mikilily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***



Capitolo 1
*** I ***


La casa era avvolta nel più assoluto silenzio, le luci dell’albero si accendevano e si spegnevano frenetiche colorando il pavimento del soggiorno buio. 
Il vento faceva vibrare le persiane della sua camera da letto ma Hermione non se ne curò, poiché, era intenta a cercare un’abito abbastanza elegante per quella sera .
Quella sera sarebbero usciti finalmente da soli annunciando all'intero mondo magico che stavano insieme.Un clap di materializzazione si udì e il profumo intenso di rose la rassicurò: Ginny la sua migliore amica era corsa in suo aiuto.
- Morgana! - urlò la neo Signora Potter – possibile che con tutti questi vestiti non hai niente di elegante da metterti questa sera?-
Hermione si girò di scatto incenerendola mentre la rossa frugava tra gli abiti sparsi nel grande letto.
- Non lo vedi che sono vecchi, li ho già usati -
Ginny sollevò gli occhi al cielo, che sarà mai se ti rivede con lo stesso abito che hai usato a un gala del Ministero.
Hermione sbuffò sonoramente, -Sua madre non usa mai due volte lo stesso abito -
- Sua madre ha molti galeoni da buttare - ribadì Ginny.
- Astoria- e solo il nominare la ex di Draco le fece fremere le mani- non appare mai con lo stesso vestito -
- E da quando quell'oca giuliva della Greengrass è diventata il tuo modello di donna?- domandò Ginny.
- Draco… -
- Ha scelto te, quindi qualcosa gli deve piacere -
Hermione si raddrizzò un attimo girandosi verso l’amica.
- Se rinsavisce e decide che non sono abbastanza?-
- Hermione - urlò Ginny sconvolta – Tu vali…-
Hermione scosse il capo era stanca di sentire la sua amica ripeterle che lei valeva mille Astoria Greengrass, che se Draco non lo capiva allora era tardo, cosa che in realtà pensavano sia Ginny sia Harry. Per non parlare di Ron che era rimasto esterrefatto quando gli aveva confidato che si era innamorata di Malfoy e che usciva con lui anche se nessuno lo sapeva.
-Lo so, ma è importante per me. Io voglio che lui…-
Ginny sbuffò –Lui, lui sempre lui… Hermione quando è che penserai un po’ a te a quello che ti piace, a quello che vuoi-
- Io lo voglio Ginny, non hai idea di quanto io lo voglio - ammise diventando rossa. Perché Draco la sconvolgeva così?; Non era certo il primo uomo con cui usciva, ma era stato l’unico per cui valeva la pena rischiare. Ogni volta che la accarezzava, la baciava e facevano l’amore sentiva le farfalle nello stomaco. Era innamorata e non poteva farci nulla era impossibile resistere anche solo un giorno senza vederlo.
Lui era cambiato: Certo , era sempre il borioso purosangue con la puzza sotto il naso ma sapeva farla stare bene, con lui ci si poteva confrontare ,a volte scontrare, ed era sempre bello fare la pace facendo l’amore.
Ginny si buttò sul letto e rise
- Infatti, mia ex "So Tutto Io", lo hai il tuo Draco. Dalle mie fonti esce solo con te e non ti ha mai…-
- Ginny come vi siete permessi?!- Ginny non ci fece caso e continuò ignorando il tono offeso di Hermione.
- Capiscilo - disse buttando la colpa su suo marito Harry- è sempre di Draco Malfoy che stiamo parlando – se solo avesse osato tradirti Io, Harry , Ron e perfino mia madre eravamo pronti a ucciderlo , sai che goduria- sussurrò piano affinché 
l’amica non la sentisse.
- Secondo te ha detto a sua madre di noi?-
Hermione da alcuni giorni non parlava d’altro, soprattutto da quando aveva letto del Narcissa Black era rientrata a Londra . Draco era sempre restio a parlare della sua famiglia , soprattutto dei suoi genitori.
- Lo scoprirai a Natale-
Hermione corrugò la fronte perplessa - Perché dovrei scoprirlo a natale?- Domandò.
-Beh, a Natale Narcissa Black da sempre una festa e immagino che il figlio non mancherà, se ti invita è fatta -
Hermione deglutì sonoramente – e se non m’invita?-
Ginny guardò da un’altra parte cercando di scacciare i brutti pensieri.
Se non lo fa è un mago morto.
- Perché non dovrebbe invitarti- rispose Ginny sorridendo, scacciando quei pensieri nefasti.
- Sì infatti m’inviterà- disse Hermione cercando di sembrare tranquilla.
Se non m’invita non sono abbastanza importante, pensò invece e le viscere le si attorcigliarono dall'ansia.

**


Chiuse il fascicolo davanti a se e si alzò osservando, dalla grande finestra del suo studio, lo skyline di Londra. Il sole calava lento e lo spettacolo davanti ai suoi occhi diventava stupendo: il Tamigi ora aveva riflessi ambrati, la ruota panoramica accendeva le sue luci colorate e il bigbang batteva le otto.
Tra meno di un’ora l’avrebbe vista e il solo pensiero lo fece fremere, ormai stare con lei era diventata una necessità era l’unica che lo faceva sentire adeguato, appagato , felice.
Chi l’avrebbe mai detto che si sarebbe innamorato di una donna cocciuta e testarda, una che è difficile mettere all'angolo, una combattiva, leale, orgogliosa come Hermione Granger.
Aveva deciso di buttarsi, per lui era un grande passo, nonostante sua madre fosse rimasta fredda dopo che le aveva rivelato le sue intenzioni.
Anche Hermione la penserà come lei,
si chiese Draco?
Non osò indugiare ancora su quella decisione, afferrò la giacca dove custodiva il suo dono e si smaterializzò davanti alla casa della sua donna.

***

Quando suonò il campanello Hermione era ancora intenta a guardarsi allo specchio, passò una mano tra i capelli per ravvivare i boccoli e finalmente aprì.
Sorrise non appena incrociò i suoi occhi e un brivido scese lungo la schiena.
Non aveva più alcun dubbio : amava Draco Malfoy.
- Granger – disse l’uomo osservando senza alcun pudore il suo corpo – potremmo saltare la cena e andare subito al sodo-
- Malfoy - replicò lei anche se con il sorriso sulle labbra - questo cos'era: un modo per dirmi che ti piace il mio vestito- concluse sfidandolo con lo sguardo.
Lui rise e l’aiutò a mettersi il soprabito e quando le fu dietro le sussurrò all'orecchio – In realtà l’abito preferirei togliertelo - Hermione respirò ma non smise di sorridere, quella era l’ennesima conferma che lui la desiderava. 
*******



Spazio Autrice :

Salve ragazze, eccoci davanti a una nuova avventura, vi informo che aggiornerò con regolarità, sperando però di aver riscontri e consensi. Quindi fatevi sentire.
Un bacio ragazze e buona serata.

Per chi fosse capitato qui per la prima volta lo invito a cliccare mi piace sulla mia pagina facebook: https://www.facebook.com/mikilily81

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Capitolo 2
*** II ***




Aveva scelto un posto carino e appartato lontano da curiosi e giornalisti. Draco non aveva lasciato nulla al caso: l’atmosfera era perfetta per una cena romantica e per la proposta che doveva farle. 
Scacciò dalla mente le parole di sua madre: - ti sembra opportuno?- gli aveva detto la lady – Stai sbagliando tutto…- Suo padre aveva assistito alla loro discussione senza dire una sillaba e questo lo innervosì, anche lui , come al solito, gli era contro.
Un uomo al piano iniziò a suonare una sinfonia melodiosa mentre il cameriere li accompagnava nella terrazza, lì, c’erano solo lui e Hermione e la luna che magicamente riscaldava l’ambiente. La magia rendeva l’ambiente caldo anche se quella era solo un’illusione, a Londra infatti iniziava a nevicare ma nessuno dei due se ne accorse.
- Carino qui- disse Hermione sorridendo cercando di carpire cosa stesse pensando Draco che da quando erano arrivati al locale sembrava essere lontano anni luce.
- Sì è una nuova trovata di Blaise - rispose l’uomo.
- Zabini?- domandò Hermione curiosa; 
La strega sapeva che Blaise Zabini era il miglior amico del suo uomo , ma non aveva avuto ancora il piacere di conoscerlo o frequentarlo, sia per un motivo sia per un altro il suo mondo e quello dei vecchi amici di Draco non si erano mai incontrati.
Che lui si vergognasse di lei?
- Sì ha alcuni locali qui in centro - Hermione annuì ricordando di aver letto qualcosa a riguardo sulla Gazzetta del Profeta.
- Ordiniamo! - domandò Draco chiamando a se il cameriere e interrompendo così i pensieri che affollavano la mente della donna davanti a se.
 
*
Avevano chiacchierato del più e del meno: Hermione gli aveva chiesto come era andata l’ultima sentenza che l’aveva occupato per quasi tre settimane e lui, forse solo per gentilezza, aveva domandato di quale grana si stessero occupando nel suo ufficio.  Hermione cercò di non essere prolissa in quanto sapeva bene che in pochi, e Draco Malfoy con loro, erano interessati a cosa succedesse negli uffici del Ministero.
- Quindi sono dovuti intervenire gli Auror - concluse Hermione catturando l’attenzione dell’uomo davanti a se.
Draco sollevò la testa preoccupato.
Auror?! Che cosa c’entravano ora gli Auror.
Possibile che continuasse ancora a buttarsi a capofitto nelle cose che non le competevano?
- Potter?- domandò sperando che almeno fosse il capo a proteggerla anche se provava per lo sfregiato dell’antipatia sapeva bene che era uno in gamba.
-No Ronald- rispose Hermione riprendendo a mangiare.
Draco storse il naso al solo sentir nominare Ronald Weasley, lui lo detestava quell'insulso.
Era entrato nel corpo Auror grazie ai servigi che aveva compiuto nella seconda guerra magica e per l’amicizia che lo legavano a Harry Potter.
Ronald Weasley era inadeguato, pasticcione, un povero arricchito ma quello che più glielo faceva detestare era il suo passato con Hermione.
Non lo vuole più, gli ricordò la sua coscienza.
Ora sono solo amici, però continua a girarle intorno come una mosca fastidiosa.
Lui c’è sempre mentre tu… tu cerchi i posti appartati dove nessuno può vedervi.
In pochi sanno che vi frequentate…
Hai protetto la tua privacy
, gli aveva detto Blaise alleviando le parole di sua madre che l’aveva chiamato codardo.
 
Lei vuole te, gli ricordò la sua coscienza. È con te che va a cena, con te che esce la sera, è con te che va a letto…
Wesley però sarà sempre il suo primo amore.
Abbassò lo sguardo osservando il cibo nel piatto, in quell'istante gli passò la fame mentre con la mano accarezzò la scatoletta che aveva nella tasca cercando di scacciare quei pensieri.
Se avesse ragione sua madre, se lei non apprezzasse il suo gesto considerandolo inadeguato…
Irriguardoso proprio come aveva detto sua madre Narcissa.

**
Dopo quella chiacchierata tra loro calò il silenzio, Hermione più volte cercò di dire qualcosa ma Draco sembrava come in trance e questo la preoccupò.
Ho fatto qualcosa che lo ha innervosito ? si chiese ma non osò dir nulla continuando a mangiare in silenzio.
Hermione posò la forchetta da dolce sul piatto lasciando buona parte della mousse al cioccolato, la fame era passata.
- Hermione - la voce dell’uomo che le faceva battere il cuore la ridestò.
- Ho aspettato la fine della cena per parlarti - il cuore tamburellò frenetico.
Voleva lasciarla?
Si era stancato di lei?
Amava un’altra, la Greengrass senza alcun dubbio doveva essere Astoria. Un brivido freddo scese lungo la schiena e di colpo smise di respirare, se lui l’avesse lasciata i suoi sogni di felicità, i castelli che aveva progettato per mesi sarebbero crollati.
- Dimmi - disse coraggiosa, ma la voce tremò.
Draco la guardò attentamente e l’ammirò come era giusto fare a una tale bellezza: i capelli che un tempo sembravano rovi ora cadevano morbidi e incorniciano il suo viso, sapeva che profumavano di miele come il suo corpo; i suoi occhi di un intenso color nocciola ora brillavano alla luce delle candele, le sue labbra rosse e sensuali venivano mordicchiate nervosamente. Volle alzarsi per morderle anche lui, ma non lo fece, cercò di rimanere lucido per trovare le parole …
Tolse la scatolina nera dalla tasca posandola sopra il tavolo, indugiò un attimo osservando gli occhi di Hermione sgranarsi un poco per poi tornare normali.
-Aprilo – disse e lei restia accarezzò il nastro dorato che legava il pacchetto afferrandone un lembo e tirò.
Draco trattenne il fiato nell'istante in cui lei sollevava il coperchio della scatola e sperò in cuor suo  che sua madre si sbagliasse.
 
- è una chiave - disse Hermione stupita.
Cretina!!! Cosa pensavi che ti regalasse un anello.
Il cuore si sgretolò in mille pezzi ma il sorriso non abbandonò il suo viso.
Draco indugiò ancora cercando di carpire i suoi pensieri ma questi erano indecifrabili, avrebbe pagato mille galeoni o forse più per sapere cosa stesse pensando in quel momento la sua Hermione.
- Ho comprato una casa alcune settimane fa - disse trovando coraggio – vorrei…-
Hermione si fece attenta.
- Vorrei che venissi a viverci con me-
L’aveva detto, Merlino lo aveva veramente detto: Lui Draco Malfoy aveva chiesto a una donna di andare a vivere con lui.
- Tu…- cercò di dire Hermione continuando ad accarezzare la chiave.
- Vuoi …-
- Sì vorrei – replicò lui afferrandole la mano.
Hermione respirò affondo perdendosi nei suoi occhi.
Non vuole sposarti, constatò e una strana stretta attanagliò il suo cuore: era delusa.
Ancora non ti ha presentato ai suoi genitori?
Si vergogna di te, pensò.
I suoi amici chissà che pensano di me , quella fu l’ennesimo pensiero nefasto, però vuole andare a vivere insieme.

Hermione socchiuse gli occhi e …
- Se non ti…- cercò di dire Draco mentre tutte le sue convinzioni crollavano e le parole di sua madre echeggiavano nella mente, innervosendolo.
- Sì vengo - rispose invece Hermione, buttando giù il groppo amaro. Non era quello che si aspettava, non era consono nel Mondo Magico vivere con un uomo non essendo sposati, ma forse non poteva aspettarsi nulla: lei era una nata Babbana e lui un Purosangue.
- Sei sicura?- domandò Draco – se non te la senti… -
Ti perderò e c’è la fila per sostituirmi, pensò ma non disse nulla, sorrise e gli accarezzò la mano. Draco si alzò dal tavolo e la strinse a se, sperando che questo la convinse ancora di più a intraprendere quell'avventura con lui.
Quella notte Hermione aspetto che Draco si addormentasse e nel buio della sua camera da letto, ancora stretta nel suo abbraccio, pianse. 

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Capitolo 3
*** III ***


Natale era ormai arrivato e con sorpresa Hermione ricevette l’invito per la famosa cena a casa di Narcissa Black in Malfoy.
- Se non ti va - disse Draco la mattina dopo mentre facevano colazione - possiamo non andare -
Hermione lesse ancora le parole che Narcissa aveva scritto di proprio pugno e scosse il caso.
Voleva andarci.
Voleva rendere pubblica la loro relazione.
Voleva finalmente dichiarare al mondo intero, magico e non, che lui stava con lei ,ma Draco cosa voleva? si chiese.
- Tua madre ci ha invitato e non è educato – rispose.
Draco sbuffò, non aveva alcuna voglia di andare a l'ennesima festa di Natale organizzata da sua madre, fin da quando era piccolo partecipava a quel tipo di feste e le detestava, soprattutto non aveva alcuna voglia di vedere tutti i palloni gonfiati che continuavano a leccare le suole delle scarpe di suo padre Lucius. Le stesse persone che gli avevano girato le spalle quando la guerra era finita e che ora attirati dalle loro ricchezze dal nuovo lustro che lui stesso aveva riportato al grande e vecchio casato non smettevano di lodarlo.
- Se cambi idea, ho un programmino … Io, te e una baita in montagna -
Nott sarebbe stato felice di offrigliela ricordandosi che era merito suo se ora stava con la più grande delle Greengrass.
- Draco - urlò Hermione quando la mano dell’uomo si infilò sotto la sua vestaglia stuzzicandole un seno.
Ti farò impazzire pensò Draco dimenticandosi presto dei pensieri riguardanti la stupida festa di sua madre e concentrandosi meglio su come regalare piacere alla sua donna.
**
Hermione accarezzò il bellissimo abito color champagne che l’avvolgeva come una seconda pelle e sorrise non appena lo vide riflesso nello specchio: Draco era bellissimo nel suo abito scuro che faceva risaltare i suoi capelli biondi.
- Sono pronta – disse inchinandosi per aprire il portagioie che le aveva regalato sua nonna.
- No - pronunciò Draco bloccandola – vorrei mettessi questa – continuò mentre le mostrò la collana che apparteneva alla famiglia Malfoy da generazioni, ma di questo Hermione non fu informata.
Hermione rimase senza fiato osservando quel prezioso gioiello, quella era senza alcun dubbio opera dei folletti constatò accarezzando con le dita il freddo metallo contornato da splendidi smeraldi.
Bello, prezioso e antico; Attese che Draco le dicesse qualcosa ma lui non disse nulla, glissò con classe le attese della strega e aggirò abilmente ogni spiegazione.
Chissà che avrebbe detto se avesse saputo quale magia oscura conteneva quella collana.
-è …-
-Tu lo sei mille volte di più - rispose Draco posandole un bacio sulla tempia.
Tu sei la cosa più preziosa che ho, pensò e tremò al pensiero che sua madre avesse ragione. 


Spazio Autrice:
Capitolo corto lo so ma questo è il preludio a quello importante e volevo solo stuzzicare la vostra curiosità.
Kiss.

Ricordo che se volete potete trovarmi anche qui.

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Capitolo 4
*** IV ***


Hermione sorseggiò il suo drink e guardò Draco parlottare con due uomini che non aveva mai visto prima, lo vide storcere il naso non visto e immaginò che questi lo stessero tediando con il lavoro.
Povero amore mio , è colpa mia se siamo venuti... lui lo sapeva che sarebbe accaduto si disse.
- Finalmente la trovo da sola- la voce calda e melodiosa di Narcissa Black la fece girare di colpo incrociando gli occhi limpidi della lady. Hermione si sentì nuda davanti alla madre di Draco. Narcissa Black, nonostante gli anni, era sempre bellissima: i capelli biondi erano stati raccolti in uno chignon morbido , l'abito in seta verde smeraldo contrastava con la sua pelle diafana e i suoi occhi azzurri brillavano più dei diamanti che aveva sui lobi delle orecchie.
- Posso – disse ancora la donna offrendole il braccio e conducendola fuori dall'immensa sala nella quale si stava svolgendo la festa.
- Vorrei parlare con lei signorina Granger – aggiunse.
Hermione trattenne il fiato pronta a sentirsi riversare sopra tutto lo sdegno, l'inadeguatezza , dalla madre dell’uomo che amava.
-Immagino che mio figlio non l’abbia informata -
Hermione si bloccò di colpo. 
Informata! Che cosa non le aveva detto Draco?
Che stava giocando? Che era promesso a un’altra?
-Anzi speravo che lei la pensasse come me- chiarì la lady.
Hermione si fece attenta: che voleva dirle Narcissa?
-Non immaginavo che accettasse... io speravo che finalmente lei lo avrebbe messo alle strette -
Hermione scosse il capo non capendo, cosa stava dicendo quella donna. Di cosa stava parlando?
Draco non era solito informarla sulle questioni riguardante la sua famiglia, era restio a parlare con lei di Lucius, per le vicende avvenute anni prima, alcune volte le aveva raccontato di sua madre ma anche quello era un'argomento delicato. Li amava, come era giusto che fosse, però non adorava sbandierare i suoi sentimenti.
- Mi scusi io…-
- Questa idea di andare a vivere insieme... -
Hermione impallidì e le gote le si imporporarono. 
- Sua madre che ha detto?- domandò Narcissa – spero che almeno lei l’abbia fatta ragionare -
Jane che c'entrava sua madre Jane ora. Possibile che lui non avesse informato i Malfoy sulla perdita di memoria dei suoi genitori. Cretina, si disse, cosa vuoi che importi loro della sorte di due nati babbani
- Io sono… -
- Sì, lo so che è felice signorina Granger , ma non è una cosa buona andare a convivere, per giunta prima di sposarsi -
Ad Hermione scivolò il bicchiere dalle mani e Narcissa si stupì.
- Reparo - disse la Lady porgendo il bicchiere ormai vuoto alla giovane compagna di suo figlio.
- Deduco che quel genio di mio figlio non le abbia ancora fatto la proposta -
Hermione scosse il capo.
Narcissa voleva che Draco la sposasse.
Narcissa Malfoy non la odiava.
Narcissa Malfoy voleva, anzi la accoglieva in famiglia ma Draco, il suo Draco no.
- Signorina Granger le consiglio di parlare con mio figlio, anzi mi auguro che lo metta alle strette - disse la donna – magari troverà il coraggio di mettersi in gioco invece di agire sempre alle spalle -
La lady indugiò sulla collana che Hermione aveva al collo e sorrise.
- Bella collana - aggiunse – sarebbe interessante chiedere a Draco perché le è stata donata, ah eccolo - disse la Lady superando Hermione – Io e la signorina Granger parlavamo del più e del meno poi ho notato la sua bellissima collana e non so, correggermi se sbaglio, assomiglia a quel pegno che si da alle future signore Malfoy-
 
 A Narcissa brillarono gli occhi mentre a Draco andò di traverso la saliva, odiava immensamente quando sua madre si immischiava nella sua vita privata.
Hermione sarebbe scappata se avesse saputo cosa aveva fatto, cosa comportava indossare quel gioiello.
Hermione l’avrebbe rifiutato ne era certo.
Hermione assistette a quello scambio di parole tra i due senza riuscire a capire più nulla.
- Oh scusatemi - aggiunse ancora Narcissa - i miei ospiti mi reclamano - Hermione nemmeno la sentì tanto era concentrata sul viso contratto di Draco.
Illusa si disse, lui non ha alcuna intenzione di sposarti…
- Hermione - cercò di dire Draco.
- Sono stanca …- rispose la donna divincolandosi da lui – io…-
- Hermione - cercò di fermarla Draco, perché era in quello stato.
-Tu rimani, non devi per forza rientrare con me -
- Hermione ti prego guardami - la supplicò Draco.
Hermione sollevò lo sguardo incrociando i suoi occhi. Un brivido scese lungo la schiena sentendo l sue certezze crollare, perchè aveva accettato una situazione simile. Lui non voleva impegnarsi era evidente checche ne dicesse Narcissa  si sentì morire e non riuscì a trattenersi: una lacrima scivolò lungo la gota.
- Io no… -
- Ti amo -  disse Draco sentendosi finalmente più leggero.
Il cuore di Hermione perse un battito.
Draco non l’aveva ancora ammesso a se stesso ma capì che se non voleva perderla doveva confessarle il suo amore.
Forse la perderai ugualmente, scapperà se la trattieni a te con la forza, con le menzogne.
Tremò vedendola immobile davanti a se. Ebbe paura di aver perso con quella confessione la donna che aveva scelto per passare il resto della sua vita e riflettette sul rivelarle o meno cosa comportasse mettere quella collana al collo.
Hermione fece un passo verso di lui senza smettere di guardarlo negli occhi, sfiorò le sue labbra con le dita mentre lui le asciugava le lacrime.
-Tu?- domandò piano Draco timoroso di sentire una risposta negativa.
Hermione sorrise avvicinandosi ancora di un passo a lui, allacciando poi le braccia intorno al collo dell’uomo.
- Secondo lei Signor Malfoy?- le sussurrò sulle labbra prima di baciarlo.
Le loro lingue si accarezzarono lentamente, i loro sensi si accesero all'unisono, mentre le mani di Draco accarezzavano il suo corpo.
- Voglio toglierti questo vestito da quando l’hai indossato -
Hermione rise e lo lasciò fare mentre si assicurava che la porta della stanza fosse chiusa.
Fecero l’amore senza risparmiarsi incuranti che dietro quello spesso legno ci fosse una festa. Ora c'erano solo loro due e il resto restò fuori dietro quella stanza del vecchio e magico Manor.

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Capitolo 5
*** V ***


Draco si infilò la giacca sotto l’occhio attento di Hermione, era sempre elegantemente sexy ed era suo si ripeté.
Magnifico.
- Va tutto bene? - domandò l’uomo vedendo che lei non smetteva di guardarlo bramosa, eppure avevano appena fatto l’amore.
Trattenne il respiro cercando di scacciare dalla mente l’idea di prenderla ancora, e ancora…
Dannata strega!, che cosa mi hai fatto!?
- Sì - rispose lei , sorridendogli. Draco deglutì sonoramente mentre Hermione si strinse al suo braccio pronta per entrare nella sala.
- Vuoi… -
- Certo – rispose guardandolo ancora negli occhi.
Draco aprì la porta e a malincuore uscì dalla stanza, lei sorrideva e ne fu rincuorato.
Forse era veramente quella giusta e anche il momento era opportuno.
Tutti dovevano saperlo,
si disse.
Avrebbe affrontato le sue paure, sarebbe stato eroico farlo davanti a tutti. L'Adrenalina correva febbrile nelle sue vene.
Hermione avrebbe
… la guardò ancora un attimo: i capelli erano nuovamente impeccabili, l’abito non presentava nemmeno una piega ma le gote e la pelle erano ancora accaldate per l’amplesso.
Era stupenda ed era sua.
Sua madre ne sarebbe stata entusiasta e perfino il vecchio Lucius approvava la sua scelta. Lo aveva confessato alcuni giorni prima, privatamente, perché i Malfoy erano riservati.
Soddisfatto avanzò nella sala con lei al suo braccio, sapeva che in molti lo stavano guardando, senti una scarica elettrica:quella era gelosia perché alcuni uomini osavano guardare anche la sua donna.
Mia
Strinse prepotentemente Hermione tra le sue braccia.
 Narcissa li guardò e sorrise sotto i baffi sperando che suo figlio si desse una mossa, era evidente che quei due fossero innamorati, che la Granger lo amasse.
Draco la condusse al centro della sala, ora tutti li guardavano. Draco gonfiò il petto orgoglioso di se stesso.
- Draco ci stanno guardando - disse Hermione stringendosi a lui.
- Ti importa?- domandò
- No - rispose lei. 
Draco sorrise mentre la stringeva al suo petto inebriandosi del suo dolce profumo di miele, lei si lasciò cullare dalla musica e cercò di far rallentare il battito del suo cuore: era in paradiso.
Hermione accarezzò la schiena dell’uomo attraverso la stoffa della sua giacca e sospirò quando la musica finì capendo che ora si sarebbe dovuta staccare da lui.
Non voleva lasciarlo.
Draco incrociò lo sguardo di sua madre e una scossa lo ridestò: Ora o mai più si disse.
Hermione aprì la bocca meravigliata quando lo vide inginocchiarsi davanti a se.
Possibile?
Ti prego... chiedimelo.

Non badò  più alle persone che ora li circondavano.
Come poteva pensare a loro davanti a Draco che si inginocchiava ai suoi piedi.
Come poteva pensare davanti a quegli occhi grigi che le facevano sciogliere.
Gli occhi le brillarono , il battito accelerò,mentre Draco le infilava un elaborato anello all'anulare e non sentì più nulla, nemmeno l’applauso che risuonò nella sala quando Draco la baciò senza alcuna vergogna.
Presto sarebbe diventata sua moglie: Draco l’amava e ora lo sapeva tutto il Mondo Magico.
**
- Sei sicura - La voce di Harry era ferma e seria, lo sentì muoversi a disagio sapeva bene quanto odiasse mettersi in abito; se avesse potuto, si sarebbe sposato in tuta da ginnastica le aveva confidato quel giorno ma Ginny l’avrebbe castrato. 
La marcia nuziale echeggiò nell'aria fluttuando leggera, sospirò mentre il cuore batteva forte nel suo petto.
Sorrise guardandosi le mani tra le quali teneva dei deliziosi mughetti: il suo mazzolino.
- Sicurissima -  disse mente piano avanzava lungo la navata.
Sollevò gli occhi e un brivido lento scese lungo la colonna vertebrale: lui era lì,ed era bellissimo nel suo abito grigio, i capelli biondi brillavano ancora di più alla luce del sole, i suoi occhi erano però nascosti dalla penombra.
Fece un altro passo e un altro ancora e finalmente gli vide brillare per lei, un sorriso radioso illuminò il viso di Draco.
Era bellissimo. 
Era affascinate. 
Era suo per sempre.

 
 
 
The End.
Potrei continuare questa storia per altre cento pagine e più, è stato un raggio di sole in una giornata di pioggia, un’idea arrivata all'improvviso e non ho resistito l’ho postata. Mi ha emozionato e spero che anche a voi sia piaciuta, ora vi chiedo di recensirla perché per me è importante sapere cosa vi è piaciuto e o meno. 

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