Life Like Dream Ain't For Me

di Dominil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I Hate You But... ***
Capitolo 3: *** Welcome To My Fucked Life ***
Capitolo 4: *** I Care Of You, Elizabeth ***
Capitolo 5: *** I Can't Understand You ***
Capitolo 6: *** Can You Forgive Me? ***
Capitolo 7: *** Keep Your Hands Off My Body ***
Capitolo 8: *** Can You Sleep With Me? ***
Capitolo 9: *** I Love You ***
Capitolo 10: *** I'll Take You Away ***
Capitolo 11: *** Goodbye, Goodnight, For Good ***
Capitolo 12: *** You Are Locked Up In A World Planned Out For You ***
Capitolo 13: *** Memories Will Never Leave You (Part One) ***
Capitolo 14: *** Memories Will Never Leave You (Part Two) ***
Capitolo 15: *** Whatsername ***
Capitolo 16: *** When A Detail Shatters All You Are ***
Capitolo 17: *** Leave Him, He's Got His Life ***
Capitolo 18: *** Mistakes ***
Capitolo 19: *** Yes Or No ***
Capitolo 20: *** If You Marry Me... ***
Capitolo 21: *** Missing Moment: I Saw Your Face Again On Tv ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

PROLOGO:

 

La mia è una vita perfetta costellata da successi e speranze: una famiglia benestante, una carriera già preparata e probabilmente anche il ragazzo ideale pronto ad aspettarmi.

Una vita incantata, come se fossi in una palla di vetro.

Una palla di vetro con molte incrinature, forse anche troppe.

Però a volte bisogna avere il coraggio di cambiare, mandare tutti a farsi fottere e prendere in mano la propria vita con decisione e forse anche con l’aiuto di qualcuno, di quel qualcuno che passava le sue giornate nell’angolo più buio dell’aula, ad osservare il mondo che gira troppo velocemente con sguardo acido.


 


Salve! Sì, sono ancora io con una nuova fan fiction sugli Avenged Sevenfold. Questo è solo il prologo ma spero che vi incuriosisca abbastanza per farvi continuare a leggere.

Fatemi sapere cosa ne pensate così saprò se devo andare avanti oppure no.

 

 

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Capitolo 2
*** I Hate You But... ***


Chapter 1: E' Solo Un Odioso Arrogante E Presuntuoso

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

CHAPTER 1:

I HATE YOU BUT...

 

Ore 9, Huntington Beach, California.

Eccomi davanti all’edificio scolastico grigio e spoglio insieme ad altre centinaia di studenti che vociferano allegri ed entusiasti. Sospiro, e dopo essermi sistemata la gonna di jeans, mi avvicino da sola e a passo lento verso l’ingresso.

Indugio ancora qualche istante prima di varcare la soglia come se aspettassi qualcuno o qualcosa che mi portasse via da qui ma che però non arriva.

Alla fine quindi mi decido ad entrare. Con lo sguardo fisso sul pavimento, mi dirigo verso il mio armadietto. Lo apro con uno scatto e prendo i libri che mi servono per la lezione della prima ora: Matematica. La adoro. No, non sto scherzando. La adoro davvero.

“Elizabeth!” esclama la ragazza che fruga nell’armadietto accanto al mio.

“Ciao Victoria.” Mormoro abbozzando un sorriso. Victoria è la mia migliore amica. Mi squadra dall’alto in basso per qualche momento, aggrottando la fronte.

“Beth, qualcosa non va?” mi chiede chiudendo il suo armadietto con un tonfo.

“No, è tutto apposto. Sono solo un po’ stanca dato che ieri sera ho studiato fino a tardi.” Rispondo voltandomi e cominciando a camminare verso l’aula di Matematica.

Entro e vado a sistemarmi al mio posto, in seconda fila. Mi volto verso l’ultimo banco. È lui: Brian Haner con lo sguardo incazzato di sempre. Ha gli occhi fissi su una pila di fogli che legge attentamente. Quel ragazzo continua a suscitare la mia curiosità dal primo giorno che l’ho visto. Sembra sempre preso dai suoi pensieri, come se le persone che gli sono intorno non fossero abbastanza interessanti per lui. Lo conosco veramente poco e non abbiamo mai scambiato una parola anche se sono tre anni che frequentiamo gli stessi corsi. A dire il vero non ha fatto amicizia con nessuno, rivolge la parola solo a Zachary Baker che è il suo compagno di banco.

Brian alza il viso e mi guarda con i suoi occhi scuri come se volesse uccidermi con lo sguardo. Mi volto velocemente, arrossendo. C’è solo odio nel suo sguardo. Come può odiarmi così tanto se non abbiamo mai scambiato una parola? È un odio infondato quello che prova verso di me che sinceramente non capisco.

“Cosa hai fatto a Brian Haner?” mi chiede Victoria distogliendomi dai miei pensieri.

“Io? Niente perché?” replico.

“Ti guardava in una maniera… credo di non averlo mai visto così incazzato.”

Annuisco e abbasso il viso sul mio quaderno, cominciando a scarabocchiarlo. Peccato che ogni ghirigoro eseguissi con la penna, mi ricordava sempre lui e i suoi occhi scuri come topazi incollati ai miei.

Il professore entra:

“Buongiorno!” ci saluta. Tutti ci alziamo. Naturalmente, tutti tranne Brian che rimane accasciato al suo posto. Sta iniziando a darmi sui nervi.

“Ho corretto i test.” Annuncia l’insegnante e comincia a consegnarli.

 “Eccellente signorina Daniels, davvero un ottimo lavoro.” Dice rivolto a me. Io sorrido ammirando con orgoglio la mia A. Dicevo di andare bene in Matematica.

Passo diversi istanti a contemplare il mio lavoro e a ricevere complimenti da Victoria che guarda con occhi sognanti il mio compito.

“Non ci siamo proprio.” Esclama il professore. “Se non passerà il prossimo compito signor Haner, temo che dovrò bocciarla.”

Non mi volto nemmeno. So già con certezza chi sta rischiando l’anno. Brian. La Matematica non è il suo forte.

Per un attimo mi balena in testa un’idea assurda e aspetto il suono della campanella per metterla in atto.

Mi alzo decisa e mi avvicino al banco di Brian. Gli sono quasi davanti quando il resto dei suoi amici me lo portano via, lasciando che io rimanga lì impalata come una cretina.

Sbuffando esco dall’aula.

A ora di pranzo però, mi faccio coraggio e provo a parlargli di nuovo.

È seduto ad un tavolo insieme a i suoi amici: Matthew Sanders, Zachary Baker, James Sullivan e Jonathan Seward.

Ridacchiano e parlano tra loro. Passo una mano sul mio maglioncino azzurro e mi avvicino al loro tavolo. Non mi lascerò intimorire.

Brian si accorge in fretta della mia presenza e si volta verso di me con aria interrogativa.

“Ehm… ciao…io sono Elizabeth Daniels e seguiamo le stesse lezioni di Matematica.” Inizio balbettando. La gola diventa improvvisamente arsa e la lingua si impasta.

“Ciao.” Mormora Brian freddo.

“Siccome so che hai dei problemi…io potrei aiutarti, sempre se ti va.” Concludo imbarazzata.

“Non mi va.” Dice meccanicamente. Non ho mai sentito una voce così fredda in vita mia. Mi sento così idiota. Io suoi amici ridacchiano e lui si volta verso di loro ammiccando.

Senza aggiungere altro, me ne vado furente.

Ma perché non mi faccio mai i cazzi miei? Continuo a ripetermi.

Qualche lacrima comincia a bagnarmi le guance ma io le scaccio rabbiosamente con una mano. Quello lì non si merita niente, neanche un po’ di compassione. Non capisco perché mi importi tanto di lui. È solo un odioso arrogante e presuntuoso. Lo odio.

 

 

 

 


Ecco il primo capitolo di questa nuova storia. Alla fine mi sono decisa a mettere almeno il primo capitolo. Ma se volete sapere come finisce, dovete recensire buahahahahah

 

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Capitolo 3
*** Welcome To My Fucked Life ***


Chapter 2: Welcome To My Fucked Life

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

 

CHAPTER 2:

WELCOME TO MY FUCKED LIFE

 

 

Me ne torno a casa triste e abbattuta dalla misera e imbarazzante conversazione che ho avuto con Brian “Sono il più figo di Orange Country” Haner. Se me lo ritrovassi davanti credo che… che… non gli farei niente. Non sono una con le palle io, purtroppo.

Torno a casa e salgo trascinandomi al piano di sopra. I miei non ci sono naturalmente. Passano le loro giornate in ufficio e poi pretendono di sapere qualcosa sulla mia fottutissima vita o addirittura sentono il dovere di programmarmela. Hanno sempre fatto così… e continueranno a farlo. Sono nata in un mondo pieno di merletti, nastrini e fronzoli, dove l’apparenza è tutto ciò che conta. Ho dovuto stringere i denti dalla prima volta che ho aperto gli occhi fingendo di essere ciò che non sono, sorridendo anche quando il mio cuore non faceva altro che sanguinare. Ma ormai questo non significa più nulla, orami non ha importanza. Ci ho fatto l’abitudine. Sono fin troppo abituata a partecipare a stupide feste per ricconi, ad andare a lezione di danza classica nonostante odi ballare, a baciare un ragazzo super abbronzato che non amo, a far parte dell’alta borghesia di Orange Country anche se mi fa schifo.

Poggio lo zaino sul pavimento e poi scendo di sotto, in cucina. C’è Meg, la nostra tata. Adoro questa donna, praticamente sono stata cresciuta da lei.

“Ciao Beth, com’è andata oggi?” mi chiede mettendomi la pasta nel piatto.

Io mi siedo, abbandonandomi sospirandomi sulla sedia.

“È andata Meg, fortuna che è andata.” Mormoro. Lei mi lancia uno sguardo serio e torna a sistemare la cucina.

Trangugio il pranzo per poi tornare di sopra, ad uccidere la mia personalità. Come se ne avessi mai avuta una. Metto la calzamaglia sotto i jeans e il golfino e poi raccolgo i miei lunghi e lisci capelli dorati in un elegante e disciplinato chignon. Mi guardo allo specchio con ribrezzo. Sono persino arrivata ad odiarmi. Allora perché non ho ancora preso in mano la mia vita? Perché non ho le palle, perché se voltassi le spalle alla mia famiglia, al mio destino, rimarrei sola. Dannatamente sola. Ed è questo che mi spaventa, la solitudine. Fisso ancora con sguardo vacuo la mia immagine riflessa nello specchio e qualche lacrime, mi bagna la retina. Non voglio piangere, lo sto facendo già troppo spesso nell’ultimo periodo.

“Beth!” mi chiama Meg. Adam, il mio ragazzo, deve essere arrivato. Di solito è lui che mi accompagna in palestra. Prendo la giacca e scendo. Saluto Adam con leggero bacio sulle labbra e insieme usciamo.

Nello spogliatoio della scuola di danza, c’è Vivian.

Mi saluta con una mano e io ricambio. Dio, quant’è falsa. In mia presenza, si comporta sempre da buona amica e poi mi sputtana alle spalle.

Poco dopo entra Victoria. Ci prepariamo e poi usciamo pronte (si fa per dire) a seguire la lezione.

 

Sono immersa in una noiosissima lezione di Letteratura Inglese. Oggi studiamo Oscar Wilde.

Alla fine della lezione, mi dirigo al mio armadietto con Victoria. Mentre sistemo i libri, sento una presenza dietro di me. Mi volto.

“Ciao.” Mormora Brian Haner. Oh, ma quale onore. Io lo osservo stupita dall’alto in basso. Che faccia tosta. Perché diavolo è venuto qui a parlarmi?

Sbatto la porta dell’armadietto e cammino in direzione dell’aula. Non voglio più vederlo.

“Aspetta!” esclama afferrandomi per un braccio. “Scusami per ieri, sono stato un cretino.”

“No.” Affermo secca. “Sei stato uno stronzo.”

“E adesso tu sei acida.” Ribatte ridacchiando.

Sbuffo e mi volto. Parla proprio lui.

“Dai… ti chiedo scusa. Non potevo far vedere ai miei amici che accettavo l’aiuto di… di…”

“Di una secchiona.” Concludo la sua frase con rabbia. Mi sta pure insultando adesso.

“Beh, sì… ma io non penso questo di te. Ed è per questo che ti chiedendo di aiutarmi.”

Brian che chiede aiuto a qualcuno. Se me lo raccontassero, non ci crederei.

“E perché dovrei farlo? Ieri mi hai offesa e umiliata davanti a quei trogloditi de tuoi amici. Perché cazzo dovrei aiutarti?” esclamo furente. Ecco, le lacrime stanno affiorando di nuovo.

“Perché sei dolce e gentile.” Mormora, assumendo uno sguardo alla Bambi. Uffa, io a quegli occhi scuri non resisto.

Sbuffo.

“E va bene. Oggi pomeriggio alle quattro a casa mia, non fare tardi.” Dico seria, per poi allontanarmi a grandi passi.

Improvvisamente mi sento leggera e sollevata. Che strana sensazione. È come se un peso si fosse magicamente dissolto. Sto impazzendo per quello sbruffone antipatico. Ti odio. Ti odio perché mi fai provare sensazioni che non credevo esistessero nonostante continui a trattarmi male.

 

 

 

 


Che bello, qualche recensione! Vi ringrazio…

 

linkin park: Finalmente sei tornata cara! Le tue recensioni sono sempre più che gradite… Anche a me il Brian incazzato piace però come hai potuto leggere, in questo capitolo non si è comportato da ghiacciolo umano, anzi è stato abbastanza umile anche se sempre con la solita vena incazzata. Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, baci.

 

helena93: Salve, nuova lettrice!

*me molto emosshionata che la mia storia ti piaccia!* E anche per questo, ho scritto così potrai subito sapere cosa succede. Spero che anche questo capitolo ti piaccia e ti prego di continuare a recensire. Alla prossima!

ms_reverie: ciao! Sono contenta che questa storia ti piaccia. In effetti qualche aiuto di Mate non farebbe male a nessuno xD…

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Capitolo 4
*** I Care Of You, Elizabeth ***


Chapter 3: I Care Of You, Elizabeth...

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

CHAPTER 3:

I CARE OF YOU, ELIZABETH

 

 

Come previsto, alle quattro non venne nessuno. E neanche alle quattro e mezza.

Io sono ormai nervosa, quasi intrattabile. Sto sprecando un pomeriggio intero per lui e come una cretina, lo sto ancora ad aspettare, cercando in tutti i modi di mantenere viva la speranza di rivedere di nuovo i miei occhi riflessi nei suoi.

Percorro ripetutamente l’ingresso a grandi passi, sbuffando di tanto in tanto.

Alle sei, qualcuno finalmente bussa alla porta. La apro con rabbia. Quell’idiota di Brian è lì davanti a me, stanco e ansimante.

“Due ore.” Dico. “Fortuna che ti avevo avvertito.”

“Scusami.” Mi risponde entrando. “Ma mi ero dimenticato delle prove della band. Sai, sono il chitarrista degli Avenged Sevenfold.” Mi spiega. Mi interesserebbe pure, se adesso non fossi così furiosa.

“Senti Brian, mettiamo subito in chiaro una cosa. non mi frega perché hai fatto tardi, mi interessa solo che tu sia puntuale.” E senza aggiungere altro lo accompagno davanti al tavolo della cucina, dove dobbiamo studiare.

I miei libri sono già lì, sono lì da ben due ore. Lui prende i suoi dallo zaino e sbuffando, comincia a sfogliarne uno. Mi sto quasi pentendo di essermi offerta di aiutarlo. Ad ogni secondo che passa, lo sopporto sempre di meno. Sembra quasi che mi stia facendo un favore ad essere qui.

Prendo il mio quaderno e con calma comincio a spiegargli la lezione.

Devo ripeterla quattro volte, prima che lui afferri il concetto. Una cosa è certa: Brian e la Matematica si odiano reciprocamente. Oppure è semplicemente stupido.

La sua testa è sempre da un’altra parte, immersa in qualcos’altro. E io non faccio altro che chiedermi perché cazzo sto perdendo tempo.

Dopo poco Meg va ad aprire e Adam entra.

“Dov’è Elizabeth?” lo sento chiedere prima di udire i suoi passi avvicinarsi.

Appena nota Brian, si blocca di colpo. Non deve fargli piacere vederlo qui.

Brian si volta e, capendo la situazione, esclama:

“Mi sta solo aiutando a passare l’anno.” E poi finge di concentrarsi sul suo libro. Perché io so che sta fingendo. In realtà ha le orecchie tese, pronto a captare qualsiasi eventuale discorso tra me e Adam.

Il mio ragazzo si passa una mano tra i capelli impiastrati di gel e poi viene da me e mi bacia.

“Devo parlarti un attimo.” Mi sussurra in un orecchio.

Mi alzo, volgendo lo sguardo verso Brian:

“Scusaci un momento.”

E porto Adam in un’altra stanza afferrandolo per un braccio. Invece di parlarmi, comincia a baciarmi spingendomi verso il muro.

Mi divido bruscamente.

“Dai, non ora. C’è Haner di là.” Mi giustifico. “Dimmi cosa dovevi dirmi.”

“Volevo solo dirti che siamo stati invitati al party in piscina di Vivian che ci sarà tra tre settimane.” Mi dice. Evviva. Come se me ne importi qualcosa.

“Verrai vero?” aggiunge.

“Sì, sì.” Rispondo noncurante, per poi sbatterlo gentilmente fuori di casa.

Brian alza il viso dai libri solo per vedermi mentre mi siedo e poi si ributta a capofitto nelle pagine. Ricomincio a spiegare.

“Hai capito quello che ti ho detto?” gli chiedo dopo un po’, giusto per assicurarmi che non si sia addormentato ad occhi aperti.

Nessuna risposta. E se si fosse addormentato davvero?

“Brian! Brian!”

Devo scuoterlo un bel po’ prima di vederlo uscire dalla sua trance.

“Eh?” esclama guardandomi negli occhi per un interminabile istante. “Scusa… perché stai con Adam anche se non provi niente per lui?”

Quella sua ultima frase mi gela. E adesso che gli dico? Ma soprattutto… è così evidente che non provo niente per Adam?

“Non sono cazzi tuoi, Haner.” ribatto gelida.

“E invece sì, Elizabeth.” Mi risponde con voce calma e tranquilla. Elizabeth. Elizabeth. Vorrei che pronunciasse il mi nome per sempre. Non devo mostrami fragile, posso farcela.

“Credo che tu debba andare a casa, si è fatto tardi.” Dico, brusca e sfacciata.

Si alza di scatto.

“Sì, ora me ne vado. Non puoi fuggire per sempre, Beth.” Mi tiene incollata ai suoi occhi come una calamita. Non riesco a sostenere il suo sguardo per più di una manciata di secondi così distolgo il mio e lo accompagno alla porta. Lui però ha gli occhi fissi su di me, che aspettano una mia reazione.

“E se io lo volessi? Te l’ho già detto, non sono cazzi tuoi.” Affermo, ancora più glaciale di prima.

Si volta scazzato e se ne va. Chiudo la porta e corro in camera mia. non so cosa mi stia succedendo. In fondo, Brian non si meritava di essere trattato così, è stato gentile… anche se invadente. Forse io e lui non siamo così diversi, forse siamo entrambi dei ghiaccioli umani.

 

 


Come sempre, ringrazio tutti quelli che hanno solo letto ma soprattutto coloro che hanno recensito:

 

ms_reverie: beh, in effetti Brian si è deciso ad essere un po’ più umile ma non è detto che rimarrà così per sempre…Elizabeth si è fatta abbastanza valere in questo capitolo, ha saputo tenergli testa. Dimmi cosa ne pensi anche di questo capitolo, ciau! 

helena 93: a dire il vero Brian non sta mai bene...grazie per i complimenti. Bacio

linkin park:  Elizabeth ha fatto proprio bene a comportarsi così. Brian è troppo presuntuoso. Fammi saper cosa ne pensi delle ripetizioni ^^

OOgloOO: secondo me tre insulti sono troppo pochi! xD PErò noi amiamo Bri anche per questo...Alla prossima

echelon1985: sono felice che questa storia ti piaccia...continua a leggere!

 

 

 

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Capitolo 5
*** I Can't Understand You ***


Chapter 4: I Don't Understand You

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

 

CHAPTER 4:

I CAN’T UNDERSTAND YOU

 

Oggi non mi sento per niente bene. Ho voglia di stare sola, di urlare che sono stanca di tutto questo.

A ricreazione, liquido Victoria con una scusa e vado a rifugiarmi nella serra della scuola. Qui non verrà a disturbarmi nessuno. Appena chiudo la porta dietro alle mie spalle, le lacrime cominciano a susseguirsi sul mio volto arrossato. Mi siedo su un muricciolo accanto al cespuglio di rose, il mio fiore preferito. Stacco una rosa rossa come il sangue e l’avvicino al naso, annusandone il buonissimo profumo e macchiandola con le mie lacrime.

Anche ieri, Brian è venuto da me per studiare ma almeno ha ritardato solo di mezz’ora. La puntualità non fa parte dei suoi geni purtroppo. La cosa che mi fa male però, è il comportamento che abbiamo l’una con l’altro. Non riusciamo ad essere gentili. Passiamo la maggior parte del tempo sui libri ma quelle poche conversazioni che abbiamo, sono sempre condite da acide frecciatine.  Quando sono con lui non mi controllo. La sua aria strafottente mi innervosisce terribilmente.

Nascondo il viso tra le mani per qualche minuto, singhiozzando ancora un po’. Ma dei rumori mi costringono ad alzare il viso. Sembrano dei passi. Poi una figura fa capolino da dietro la pianta di gelsomino. Brian. Ma guarda un po’ che coincidenza. Ed io che ero convinta di rimanere sola.

“Ecco dov’eri!” esclama vedendomi. “Ti ho cercata ovunque! Volevo solo dirti che oggi non posso venire.”

“Ok…” mormoro ancora stupita di averlo incontrato qui.

Una goccia d’acqua, cade accanto al mio piede.

“Ehi, stai piangendo.” Dice avvicinandosi, per poi sedersi accanto a me. Che bella scoperta.

Io annuisco, voltandomi dall’altra parte. Non voglio che Brian mi veda in questo stato.

“Beth…” sussurra catturando la mia attenzione. Mi volto lentamente verso di lui.

“Va tutto bene.” Aggiunge dopo aver posato un dito sotto il mio mento, per costringermi a guardarlo negli occhi. Il Brian che adesso è qui di fronte a me, non è lo stesso Brian che è nella mia classe da 3 anni. Questo è completamente diverso.

“E invece non va affatto bene. La mia vita fa schifo.” Rispondo asciugandomi gli ultimi lucciconi. All’improvviso alza un braccio e mi avvolge, stringendomi delicatamente a sé.

“Su, non essere così negativa. Non può fare più schifo della mia.”

Abbozzo un sorriso.

La campanella suona.

“Cazzo, devo andare. I miei amici mi stavano aspettando.” Mi dice sciogliendo l’abbraccio. Inaspettatamente mi sento di nuovo sola.

“E tu Beth, tirati su. Non sopporto vederti così triste.” Mi schiocca un bacio sulla fronte. Lui se ne va mentre io rimango lì immobile, incapace di fare neanche un pensiero sensato. Sto messa davvero male.

 

Siccome dopo Francese ho Ed. Fisica, appena la lezione termina mi alzo per dirigermi in palestra.

In corridoio, incrocio Brian con Matt e Jimmy. Mi avvicino dalla loro parte e saluto Brian con la mano. Appena mi nota si volta dandomi le spalle, fingendo di non avermi vista. Vedo Matt ridacchiare e io arrossisco violentemente. Allora è proprio bastardo. Se siamo soli, è la persona più dolce del mondo ma se ci sono i suoi amici si da tante di quelle arie…

Sono proprio idiota se sto ancora a pensare a lui. È solo un opportunista. Non lo sopporto più adesso e appena ne avrò l’occasione, gli dirò che non voglio più aiutarlo. Anche se in realtà non voglio. È anche vero però che non posso sempre fare il suo zerbino. E poi il motivo del suo comportamento è ancora un oscuro mistero.

 

Alla fine delle lezioni, esco a passo veloce dall’istituto. Non vedo l’ora di tornarmene a casa.

“Beth!”

Riconosco subito la voce di Brian perciò accelero. Lui però è più veloce di me e dopo qualche passo mi è accanto.

“Ehi, perché non ti sei fermata?” mi chiede. Io però lo ignoro e svolto alla prima strada che vedo, nella speranza di togliermelo dai piedi.

Mi afferra per un braccio, costringendomi a fermarmi.

“Non dirmi che te la sei presa!”

“E perché non avrei dovuto? È già la seconda volta questa settimana che mi fai fare la figura dell’idiota!” esclamo furente.

“Ma soprattutto… perché ti comporti così?” aggiungo.

Mi guarda per qualche secondo, poi abbassa lo sguardo.

“Perché… perché…” mormora esitando.

Stringe le dita attorno al mio braccio, impedendomi di muovermi.

“Te lo dico io il perché. Perché ti vergogni di me, perché vado bene a scuola e perché non sono un’oca. Ecco perché.” Sbotto, sputando quelle parole come fossero veleno.

“No… non è per questo.” Mi risponde.

“E allora perché?”

Lentamente, libera il mio braccio dalla presa ferrea delle sue dita e poi se ne va senza aggiungere niente.

Io proprio non lo capisco e forse non ci riuscirò mai.

E poi, non sono neanche riuscita a dirgli che non voglio più aiutarlo, non ce l’ho fatta perché c’è qualcosa di troppo forte che mi lega a lui, che non so neanche come spiegare e probabilmente continuerò pure a fare il suo zerbino, pur di vederlo.

 

 


E adesso, passiamo ai ringraziamenti:

 

linkin park: Neanche io sopporto Adam! È troppo esuberante… xD Grazie per il commento!

 

ms_reverie: non piace proprio a nessuno Adam… vedrò cosa posso fare per il fosso xD…sono contenta che questa storia ti piaccia, alla prossima!

 

OOgloOO: Non dimenticare mai che il Sommo Brian, può tutto! LOL… Scommetto che riguardo questo capitolo ci saranno molti epiteti… Bacio.

 

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Capitolo 6
*** Can You Forgive Me? ***


Chapter 5: Can You Forgive Me?

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

 

CHAPTER 5:

CAN YOU FORGIVE ME?

 

 

Guardo l’orologio della cucina e sospiro. Brian non verrà, me l’ha detto. Eppure non riesco a smettere di sperare di vederlo apparire dalla porta d’ingresso. Non riesco a capire cosa mi stia succedendo. O forse lo so, solo non voglio ammetterlo a me stessa. Lo odio ma… ma lo amo. Almeno credo di amarlo visto che desidero solo vederlo sorridere e stargli accanto.

Tra poco verrà Adam per accompagnarmi a lezione di danza. Uffa. So già che comincerà a farmi domande su domande per sapere perché ho la faccia triste. Non mi va di dovergli raccontare tutto. E questa volta non lo farò, per una dannata volta farò come mi pare. Afferro la borsa ed esco di corsa.

 

Alla fine della lezione, esco con Victoria.

“Non c’è Adam?” mi chiede.

“No.” Rispondo secca e alzando lo sguardo verso il cielo. A quanto pare Victoria capisce che non è il caso di fare domande, perché non aggiunge niente.

Si volta da un lato e poi mi sussurra:

“Guarda, c’è Brian. Chissà cosa ci fa qui.”

Lo guardo anch’io. So bene cosa ci fa qui o almeno, spero di saperlo.

È appoggiato al muro, con le mani nascoste dietro la schiena. Finalmente si accorge di me e il suo viso si illumina all’improvviso. Mi trattengo nel sorridere. Devo almeno provare ad essere arrabbiata con lui. Dico a Victoria di andare e lei si allontana, anche se capisco chiaramente che muore dalla curiosità. Mi avvicino a Brian.

“Cosa ci fai qui?” gli chiedo.

Lui non mi risponde però dopo qualche istante, si stacca dal muro e mi mostra cosa nascondeva dietro la schiena: un bellissimo mazzo di fiori. Arrossisco.

“Puoi perdonarmi?” mi dice con voce tremante, porgendomi i fiori. Io li prendo subito.

“Sì. Grazie.” Mormoro.

“Ti accompagno a casa?” aggiunge.

“Ok, se ti va.” Rispondo un po’ imbarazzata.

Cominciamo a camminare in silenzio. Dopo qualche passo, la sua mano scivola sulla mia. Ne accarezza il palmo per qualche istante, per poi metterla al sicuro tra le sue dita.

E in quell’esatto istante, sento qualcuno pronunciare il mio nome:

“Elizabeth!”

Brian si volta incuriosito. Io sobbalzo, quasi preoccupata.

Adam si avvicina a noi a grandi passi. Fissa per un istante la mia mano ben stretta in quella di Brian e dopo mi afferra per un braccio, tirandomi a sé.

Prima che io riesca a replicare, tira un cazzotto a Brian in pieno viso. Rimango impietrita mentre lo guardo barcollare e mantenersi il naso.

Comincio a sudare freddo per paura che Brian si sia fatto male sul serio e senza pensarci due volte, mi libero dalla presa di Adam e corro a soccorrerlo.

Gli tolgo le mani dal naso per vedere cosa si è fatto. Con un fazzoletto riesco a fermare il sangue che gli ha macchiato le dita e la maglietta e lo porto via. Per tutto il tragitto, Brian non dice una parola. Vedo la rabbia che gli luccica negli occhi.

“Mi dispiace.” Dico.

“No, dispiace a me che stai con uno come quello. Devi essere proprio cieca se ti piace un tipo del genere.” Risponde amaro.

“Infatti a me non piace.” Replico a voce troppo bassa perché lui riesca a sentirmi.

“Digli che questa me la paga cara. La prossima volta che lo incontro lo faccio nero.” Aggiunge.

 

 


Naturalmente, ringrazio tutti quello che hanno letto e che hanno aggiunto questa storia tra i preferiti. Ora passiamo ai ringraziamenti singoli:

 

linkin park: fortuna che nessuno ti ha sentito per tutti quegli awwwww! XD. Anche in questo capitolo Brian è stato dolcioso, vero? E comunque nella prossima recensione mi aspetto molti insulti verso Adam XD.

 

OOgloOO: Ecco l’aggiornamento super-iper-extra rapido che volevi, spero solo che non ti abbia deluso. E sì, Brian è un pirla fancazzista che si fa condizionare dagli altri. So quanto bene quanto è umiliante salutare qualcuno e non ricevere risposta (mi è successo un paio di volte -.-) Ciao! ;)

 

 

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Capitolo 7
*** Keep Your Hands Off My Body ***


Chapter 6: Keep Your Hands Off My Body

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

 

 

CHAPTER 6:

KEEP YOUR HANDS OFF MY BODY

 

 

Dopo aver accompagnato Brian, torno a casa. Stranamente, oltre a Meg c’è anche mia madre.

“Buonasera Elizabeth.” Mi saluta con freddezza.

“Ciao mamma.” Rispondo, entrando a testa bassa.

Per un istante, alzo lo sguardo. La tavola è già apparecchiata per sei persone.

“Come mai ci sono tutti questi posti a tavola?” domando rivolgendomi a Meg.

Lei si ritrae, quasi spaventata di parlare in presenza di mia madre.

“Verrà Adam con i suoi genitori.” risponde mia madre sorridendo.

Evviva.

Annuisco e me ne vado in camera. Mi viene quasi da piangere. Io non voglio più vederlo.

Vado a farmi una doccia calda per rilassare i muscoli.

Apro l’armadio e indosso un semplice abito nero e decido di non legare i capelli. Mentre infilo le scarpe, sento le voci degli ospiti perciò mi affretto a scendere.

Saluto cordialmente i genitori di Adam e lancio un sorriso al mio “ragazzo” senza però fare altro.

A tavola, io mi concentro sul cibo, e rimango in silenzio per tutto il tempo.

Al termine della cena, mia madre esclama:

“Elizabeth, perché tu e Adam non andate di sopra?”

Increspo le labbra in un sorriso teso e forzato mentre entrambi ci dirigiamo in camera mia. Adam chiude la porta.

“Mi ha fatto proprio male vederti con Haner, oggi.” Dice subito, sedendosi sul letto accanto a me. Sì, adesso ci credo.

“Si chiama Brian.” Preciso freddamente.

Ignora la mia frase e aggiunge:

“Comunque sia, non voglio più vederti con lui.”

Rido sarcastica.

“Io lo vedrò e starò con lui quando voglio.” Replico. “Ah… tra noi è finita.”

“No Elizabeth. Tra noi, è appena iniziata.”

“Senti Adam, dopo questa sera io non voglio vederti mai più. Non ti amo… anzi, non ti ho mai amato.” Dopo aver pronunciato queste parole, mi sento così leggera. Desideravo farlo da sempre.

“Sei tremendamente sexy.” Dice, fingendo di non avermi ascoltata.

Mi accarezza una guancia e io tremo quasi schifata.

“Non capirai mai quanto mi piaci, quante volte ho desiderato baciare ogni centimetro del tuo corpo.” E mi fa sdraiare, salendo poi su di me. Comincio ad avere paura. Mi immobilizza i polsi.

“Adam lasciami… mi stai facendo male.” Dico con voce tremante.

“Non preoccuparti Elizabeth, non ti farò niente.” pronuncia con tono sinistro.

Passa una mano sui miei seni e le lacrime cominciano a rincorrersi sul mio viso terrorizzato.

“Lasciami!” urlo e con uno scatto riesco a togliermelo di dosso e corro di sotto. Sono sul pianerottolo quando riesce ad afferrarmi di nuovo. Si avvicina per baciarmi ma io blocco tutto con un sonoro schiaffo, abbastanza forte da lasciargli un’impronta rossa sulla guancia. Avrei dovuto darglielo più forte.

Finalmente riesco ad uscire di casa e comincio a correre nella notte.

Mi allontano più che posso da casa mia, arrivando a qualche isolato di distanza. Mi siedo sul ciglio del marciapiede, davanti al negozio di fumetti per mettere a fuoco nella mia testa ciò che mi è appena successo. Continuo a piangere al solo ricordo delle sue mani sul mio corpo. Mi sento sporca, come se fossi imprigionata in un corpo che non mi appartiene affatto. Mi ha devastata… il corpo e la mente.

Dopo poco inizia a piovere, dannazione.

Mi alzo e ricomincio a camminare lasciando che l’acqua mi bagni i capelli e i vestiti, nella speranza che lavi via le sue impronte su di me, il suo odore.

Ho lo sguardo fisso sull’asfalto e… vado a sbattere contro qualcosa o qualcuno che mi scaraventa a terra facendomi finire in una pozzanghera.

“Oh… scusa Elizabeth.” Esclama il ragazzo.

Lo guardo. È Zachary Baker.

“Non fa niente, Zachary. Comunque puoi chiamarmi Beth.” Sono troppo stanca per arrabbiarmi.

“E tu puoi chiamarmi Zacky.” Mi risponde sorridendo.

Abbozzo un sorriso.

“Cosa ci fai tutta sola a quest’ora?” aggiunge squadrandomi.

Abbasso lo sguardo imbarazzata.

“Scusa, non sono affari miei. Non avrei dovuto. Vuoi che ti accompagni a casa?” si corregge quasi subito.

“Sì, grazie. Ma non è a casa che voglio andare.” Rispondo decisa.

 

 


Scusate scusate scusate! So che è da un secolo che non postavo ma anche se la scuola è appena iniziata, mi sta tenendo davvero molto impegnata.

Come sempre, grazie a quelli che hanno letto. Ora, un ringraziamento speciale alle mia due ‘amore’ che recensiscono sempre:

 

linkin park: Brian con un mazzo di fiori è un po’ il mio sogno proibito (che non si realizzerà mai buawhawhaw). Ti giuro che ci stavo pensando anch’io di farlo picchiare da M Shadows, non è una cattiva idea. Dopo questo capitolo, quel truzzone non dovrebbe più rompere le palle ad Elizabeth, ma non posso assicurarti nulla XD.

 

OOgloOO: Sì, ora Bri non deve più fare cazzate! Però sembra quasi surreale… Bri che non fa cazzate non è Bri! Grazie della recensione. Bacio.

 

 

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Capitolo 8
*** Can You Sleep With Me? ***


Chapter 7: Can You Sleep With Me?

Finalmente ce l’ho fatta a postare anche questo capitolo. Ringrazio naturalmente, tutti coloro che hanno letto la storia.

 OOgloOO: ihihihi Zacky è mio! No dai… sei vuoi facciamo metà ciascuno. Parlando seriamente, dubito che introdurrò un personaggio femminile che allieti le giornate di Zacky anche se… mai dire mai! Un bacio e alla prossima.

 

 

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

 

CHAPTER 7:

CAN YOU SLEEP WITH ME?

 

 

Dopo aver bussato insistentemente alla sua porta per qualche minuto, viene ad aprirmi.

“Ehi Beth…” inizia stupito. “Entra, sei completamente fradicia.”

Varco la soglia tremando. Una donna, accorre preoccupata con degli asciugamani con cui poi Brian mi avvolge.

“Povera cara.” Commenta la gentile signora, per poi lasciarci di nuovo soli.

“Grazie.” Mormoro singhiozzando.

“Perché stai piangendo? È successo qualcosa?”

Non riesco a rispondergli. Se glielo dico, domani uccide Brian. Posso starne certa.

Lo abbraccio, istintivamente. Anche lui mi stringe e dopo qualche istante passato tra le sue braccia, mi sussurra in un orecchio di seguirlo di sopra nella sua stanza.

Seduto sul letto, c’è Matthew Sanders. Solo la sua stazza mi intimorisce.

Brian è così gentile da fare le presentazioni mentre io mi accoccolo su una sedia in un angolo della stanza.

Credevo che l’incontro con Matt sarebbe andato diversamente. E invece mi sbagliavo. È un tipo apposto e in più si è scusato per avermi giudicata senza conoscermi.

Di questo sono molto felice, ma non riesco a sorridere.

“Allora… mi dici cosa è successo? Sei più pallida di un cadavere.” Mi dice Brian, facendomi quasi sobbalzare.

Respira Beth, respira. Se non lo dici a Brian, con chi puoi sfogarti?

“Ehm… beh, si tratta di Adam.” Inizio lui grugnisce. Ecco, è già incazzato. Solo ripensare a quell’evento mi fa ricominciare a piangere.

“Mi ha… mi ha messo le mani addosso.” Continuo.

Brian si alza di scatto.

“Quel verme schifoso ha osato mettere le mani su di te?” sbotta per poi lanciare uno sguardo complice a Matt.

Si avvicina a me e mi stringe.

“Non piangere Beth, ci sono io adesso. Sei al sicuro, nessuno potrà farti del male.” Mi rassicura, baciandomi sulla guancia bagnata di lacrime.

“Brian ha ragione.” Inizia Matt. “E poi dovevamo già fargliela pagare per il naso di Brian. Vorrà dire che gli daremo delle botte extra anche per ciò che ha fatto a te.”

“Grazie ragazzi ma davvero… non ce n’è bisogno. Ho già chiuso qualsiasi rapporto con lui ed è abbastanza.” Replico preoccupata.

“No Beth, non hai capito un bel niente. Nessuno può permettersi di toccare una donna senza passarla liscia, soprattutto se si tratta di te.” Spiega sfiorandomi un braccio.

“Ehi Brian, che ne dici di chiamare anche Jimmy? Lui adora le risse.” Si intromette Matt, provocando le risate di Brian.

“Risse?! Non se ne parla proprio.” Esclamo balzando in piedi.

“Calma piccola. Tu devi stare tranquilla, pensiamo a tutto noi.” Dice Brian, provando a calmarmi. Così mi fa preoccupare di più invece.

Intorno a mezzanotte, Matt se ne va.

“Scusa…” inizio esitando. “Potrei rimanere qui, solo per questa notte? Il divano mi va bene.”

Mi sorride.

“Divano? Tu dormi qui nel mio letto!” risponde entusiasta.

“E tu, dove dormirai?” chiedo.

“Non preoccuparti per me. Dormirò su quella brandina. Andrà benissimo.”

Mi infilo nel letto di Brian un po’ riluttante.

Dopo qualche ora, la pioggia si fa più battente e gli ululati del vento mi fanno rabbrividire, impedendomi di prendere sonno.

“Brian, sei ancora sveglio?” domando speranzosa, nell’oscurità.

“Sì… cosa c’è?”

“Potresti venire a dormire qui? Mi sento sola e… ho paura.” Spiego un po’ imbarazzata.

Non mi risponde ma in pochi minuti scivola accanto a me e io mi sistemo tra le sue braccia.

“Va meglio?”

“Alla grande. Grazie Bri, di tutto.” Rispondo, chiudendo finalmente gli occhi per abbandonarmi al sonno.

“Di niente Beth. Stare al tuo fianco è molto più di quanto avessi mai immaginato.

Forse sto già sognando, perché queste parole non possono essere davvero uscite dalla bocca di Brian. Poi però lo sento sospirare, e mi rendo conto che invece le ha pronunciate sul serio.

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Capitolo 9
*** I Love You ***


Lo so, sono imperdonabile! Mi dispiace di non aver aggiunto capitoli a questa storia da una vita! E, tanto per cambiare sono di fretta quindi ringrazio tantissimo ms_reverie e OOgloOO che hanno commentato l’ultimo capitolo. Grazie girls, vi voglio bene <3. Adesso vi lascio alla storia.


LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

CHAPTER 8:

I LOVE YOU

 

 

Il mattino seguente, vengo svegliata dalla voce stridula della madre di Brian che lo chiama insistentemente. Con gli occhi chiusi, tasto il lenzuolo accanto a me.

Appena mi rendo conto che non c’è nessuno, spalanco gli occhi e mi metto a sedere guardandomi intorno.

Brian esce dal bagno.

“Buongiorno!” esclama.

“Ciao Bri.” Rispondo. “Io vado… devo passare a casa per prendere i libri. Ci vediamo a scuola?”

“Certo, devo presentarti i ragazzi.” Dice avvicinandosi a me. Alza una mano e la avvicina al mio viso.

“Brian! È tardi!” urla sua madre facendoci sobbalzare, stroncando tutta la magia.

“Ehm… vado.” Mormoro prima di dileguarmi dalla stanza.

Arrivo davanti a casa mia e rimango sbigottita dalla scena che mi si presenta davanti. Un’auto della polizia è parcheggiata nel vialetto.

Oh Dio, chissà cosa è successo.

Appena apro la porta d’ingresso, i miei genitori mi corrono intorno, rischiando di strozzarmi con un abbraccio.

“Elizabeth!” esclama mia madre, accarezzandomi i capelli dorati.

“Perché c’è la polizia?” chiedo subito.

“Perché ci hai fatto preoccupare.” Inizia mio padre. “Sei sparita così, senza dirci nulla e hai passato tutta la notte fuori.”

“Sono stata bene stanotte.” Rispondo, in tono glaciale.

Prendo i libri ed esco di casa di fretta, lasciandomi schiaffeggiare dal vento fresco.

Prima di entrare a scuola, non riesco ad incrociare né Brian, né i suoi amici. Uffa.

A ricreazione però, finalmente li trovo visto che le loro voci echeggiano in tutto il cortile. Corro verso di loro preoccupata.

Brian e Adam si stanno picchiando. Cazzo. Ma d’altronde, me l’aveva promesso. Matt e Jimmy invece, le stanno dando ai suoi compari. Solo Zacky e Johnny se ne stanno buoni in disparte anche se, leggo la voglia di partecipare nei loro occhi.

“Basta!” urla Adam, quando viene scaraventato brutalmente a terra. Ha il viso insanguinato.

Brian ride soddisfatto.

“Sei fortunato, mi sento gentile oggi. Vattene.”

Il ragazzo non se lo fa ripetere e insieme ai suoi amici sparisce nell’edificio scolastico.

“Beth!” esclama poi, incontrando il mio sguardo inorridito.

Si avvicina di corsa e repentinamente mi bacia. Lascio che le sue labbra guidino le mie fino a quando, bisognosi di ossigeno, ci dividiamo.

“Perché?” chiedo subito, tra la felicità e la sorpresa.

Ride.

“Perché ti amo Beth.” Risponde tranquillamente, come se fosse la cosa più normale del mondo.

Avvicino di nuovo il suo viso al mio, giocando un po’ con la sua lingua.

“Ti amo anch’io.” Mormoro tra le sue labbra.

Mi prende per mano, portandomi dagli altri.

“Beth, ti presento gli Avenged Sevenfold.” Annuncia in tono teatrale.

Sorrido imbarazzata ai ragazzi.

Torniamo in classe.

Appena Brian varca la soglia dell’aula, si irrigidisce. Tra qualche minuto, scopriremo se le ripetizioni di Matematica sono servite a qualcosa.

“Tranquillo, andrà tutto bene.” Gli dico, accarezzandogli una guancia.

Lui va a sedersi accanto a Zacky mentre io da Victoria.

“Buongiorno ragazzi!” esclama il professore entrando.

“Mr. Haner…” inizia subito. “Sono rimasto incredibilmente sorpreso dal suo compito.”

Lo sguardo di Brian si illumina, e  anche il mio.

L’insegnante, consegna i compiti.

Modestamente, io ricevo la mia solita A (NdA Secchiona XD).

“B+!” esclama Bri, alzandosi di scatto dalla sedia.

 

Nel pomeriggio, lui viene a prendermi.

“Vuoi dirmi dove diavolo mi stai portando?” chiedo con insistenza, senza ottenere risposta.

“Tra non molto lo scoprirai.”

Ci fermiamo davanti al negozio di dischi.

“Ho pensato fosse ora che cominciassi ad ascoltare della musica rock.” Si giustifica, comprendendo la mia espressione interrogativa.

Entriamo dentro e lui va a rifugiarsi subito tra i Cd degli Iron Maiden. Io invece, comincio a vagare tra gli scaffali, senza meta.

All’improvviso però, la copertina di un album stuzzica la mia curiosità. Lo afferro subito e vado a provarlo.

“Cos’è?” mi chiede Brian, dopo averlo ascoltato. Sono estasiata.

“Dookie, Green Day.” Rispondo a sillabe.

“Nah… non fanno per me.” Mi dice. “Ma se a te piace, va bene.”

“Sì Bri… lo adoro.”

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Capitolo 10
*** I'll Take You Away ***


LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

 

CHAPTER 9:

I’LL TAKE YOU AWAY

 

 

Entro in casa trotterellando e con un sorriso smagliante stampato sulle labbra. È tutto dannatamente perfetto. Per una buona volta, ogni cosa va come deve.

Tengo ancora ben stretto tra le mani il cd che mi ha regalato Brian. È stato così dolce.

In casa non c’è nessuno perciò decido di ascoltarlo in salotto.

Mi sfilo le scarpe sul tappeto, mi sdraio sul divano e, chiudendo gli occhi, assaporo ciascuna nota di ogni brano. I Green Day sono troppo forti, non c’è niente da fare.

Rimango in quella posizione per qualche ora, fino a quando i miei genitori tornano dal lavoro.

Mio padre corre verso di me e mi scuote, costringendomi ad aprire gli occhi.

“Ehi papà… piano che mi fai male.” Mormoro passandomi una mano sul viso.

Osservo i loro sguardi inorriditi. Mia madre spegne subito lo stereo, lasciando che la stanza anneghi di nuovo nel vuoto silenzio.

“È successo qualcosa?” chiedo. “Mi state preoccupando…”

“Cosa stavi ascoltando?” replica mio padre, quasi furente.

“Della musica.”

“Non posso credere che definisci quell’ammasso di rumori, musica. È inconcepibile.”

“Ammasso di rumori?!” esclamo balzando in piedi.

“Esatto. È quello che ho detto. E ci terrei che non la ascoltassi più.”

Sento la rabbia salirmi fino al cervello. Non può farlo. Non può uccidermi anche la musica.

“Ok.” Biascico, prima di prendere la giacca e uscire fuori.

Non è ancora buio, ma il cielo si sta già tingendo di rosso mentre la città si svuota a poco a poco, tentando di proteggersi dall’oscurità della notte.

C’è solo un posto dove possa andare e una sola persona che può consolarmi.

 

“Io li odio!” urlo sbattendo i pugni contro il torace di Brian. Lui mi sorride mentre faccio i capricci come una bambina viziata.

“Ehi piccola, calmati.” Mi dice tranquillamente.

“Voglio andarmene da qui, loro mi stanno trasformando in una persona che non voglio essere. Non voglio diventare come loro, devo andarmene.” Esclamo con voce rabbiosa, sedendomi sul suo letto. Mi stropiccio ferocemente gli occhi, sbuffando.

Per qualche istante lui mi guarda in silenzio, come se stessi parlando con il vuoto. Poi invece, mi afferra per le spalle trafiggendomi con lo sguardo.

“Beth, ascoltami bene.” Inizia con una serietà innata. “Io ti porterò via di qui, ce ne andremo insieme alla conquista del mondo. Te lo prometto.”

“Davvero?” chiedo incredula.

“Ti sembra che stia scherzando? Staremo insieme per sempre. ‘Til death. Trust me.” Mi sussurra.

Mi stringe forte e io mi lascio inebriare dal suo buonissimo profumo.

 

Da quando Brian mi ha fatto quella promessa, la vita qui mi sembra sempre più insopportabile. Lui e i Sevenfold ce la stanno mettendo tutta per rendermela migliore, ma ormai questa città è nella mia lista nera. È piena di brutti ricordi che voglio allontanare il prima possibile.

E proprio per questo, non faccio altro che assillare il povero Brian.

“Allora, quando partiamo?”chiedo saltellando.

“Ci sto lavorando. Abbiamo appena inviato un demo ad una casa discografica. Quando ci proporranno un contratto, ce ne andremo. Abbi solo un po’ di pazienza.” Mi spiega passando le dita sulle corde della sua chitarra.

Mi sdraio sull’erba, accanto a lui.

“Bri, non vedo l’ora. Tu, l’unico ragazzo che abbia mai amato ed io, insieme. Vivremo sotto lo stesso tetto, saremo inseparabili.” Parlo con gli occhi chiusi e un’espressione sognante dipinta sul volto.

Brian ride.

“Mi stai prendendo in giro?” domando alzandomi bruscamente.

“No…” sussurra baciandomi delicatamente sulle labbra. “Ma sei proprio sicura che è questo ciò che vuoi? Voglio dire… tu sei già destinata ad una vita da sogno in una bella casa, con un ricco imprenditore. Io non sono poi tanto sicuro di poterti dare un futuro altrettante bello.”

“Non dire cazzate. Sai bene che la tipica vita da sogno non fa per me. I don’t believe in fairytales. E poi il mio futuro può essere solo con te. ‘Til death, ricordi?”

“Sì… però non lo so. Ho paura. E se il progetto va a rotoli?” mi chiede corrugando la fronte.

“Faremo qualcos’altro. L’unica cosa che importa è il nostro amore. Il resto non conta, sono solo dettagli.” Ridiamo.

“Ti amo, Beth.” Mi sussurra sfiorandomi una guancia.

“Anch’io ti amo Bri. Più di me stessa.”

 

E con questo Brian si è messo nei casini! Perché, vi chiederete voi? Eh… purtroppo non posso dirvelo ma lo scoprirete mooolto presto XD.

 
OOgloOO: eh sì, Brian non è il tipo che si spreca nelle parole. Agisce e basta e la maggior parte delle volte sbaglia. Bacio.

Ms_reverie: Evviva! Adesso sembra tutto perfettamente perfetto… sì, adesso… Alla prossima.

 
Grazie a coloro che leggono e recensiscono.

Dominil

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Capitolo 11
*** Goodbye, Goodnight, For Good ***


LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

 

CHAPTER 10:

GOODBYE, GOODNIGHT, FOR GOOD

 

È una giornata troppo triste e malinconica per i miei gusti.

Deve succedere qualcosa.

Me lo sento.

Sfoglio distrattamente un libro, aspettando che venga Brian. Lancio un’occhiata fuori dalla finestra, dove lentamente le nuvole nere e minacciose stanno inghiottendo la luce del sole, nascondendo quest’ultimo dietro di esse.

Questo può solo significare un’altra giornata di pioggia.

Sbuffo e chiudo il libro con un scatto, lasciandolo poi cadere a terra con un tonfo sordo.

Mi stendo sul letto, osservando istintivamente le sottili crepe del bianco soffitto.

Sento la stanchezza intorpidirmi la testa e lentamente chiudo gli occhi.

 

 

“Beth…Beth…”

La voce di Brian mi sveglia dolcemente mentre con una mano sfiora le mie guance calde e rosee.

“Ehi…” mormoro a bassa voce, aprendo gli occhi e mettendomi lentamente a sedere.

Non ci metto molto ad interpretare il suo viso. Non è come al solito.

È investito da un’ombra scura che non gli dona affatto.

“Amore, è successo qualcosa?” chiedo subito, stringendogli una mano fredda.

China il capo, come se si sentisse colpevole per qualcosa.

Nessuna risposta.

“Bri! Rispondimi, cazzo!” esclamo spaventata, scuotendolo.

“B-Beth…” inizia, fermandosi di nuovo.

Qualche piccola lacrima sgorga dai suoi occhi scuri, solcando lentamente la pelle del suo viso.

“Beth io…” ripete.

Sento il mio cuore accelerare i battiti dalla paura. Non ho mai visto Brian così addolorato.

“Io ti amo.” Continua, alzando lo sguardo ormai infestato dal pianto e gli occhi velati da grigia malinconia.

“Lo so che mi ami…” replico per tranquillizzare più me che lui.

“Shh. Ti prego è già difficile così.”

“Oh Dio, non ci sto capendo più niente. Puoi spiegarmi?”

“Devo andarmene!” esclama, quasi scocciato. “La casa discografica ci ha chiamati. Stasera prendiamo un aereo che ci porterà lontano da qui.”

Mi sento incredibilmente leggera. Finalmente scapperò da qui.

Mi alzo in piedi, cominciando a saltellare per la camera.

“Era questo che dovevi dirmi? È grandioso! È quello che abbiamo sempre sognato!”

Il suo viso però è ancora triste e malinconico, forse ancora più di prima.

“Sì… ma tu non puoi venire.” Mormora

Ho la sensazione che un macigno mi sia caduto addosso. Cosa vuol dire che io non posso venire?

Lo guardo interrogativamente e lui parla di nuovo.

“Senti Beth… so di avertelo promesso ma mi sono reso conto che non è la cosa giusta. Io andrò e tu rimarrai qui.” La sua voce è fredda e vuota.

“Ma Bri, perché?”

Adesso sono le mie lacrime, quelle che cadono a terra bagnando il pavimento.

“Perché è la cosa migliore.”

“È la cosa migliore per te, forse!”

Ignora la mia frase, annullando la distanza tra noi con un bacio.

Quello è un bacio malato, pieno di dolore e disperazione. Sappiamo entrambi che sarà l’ultimo. Ogni cosa sarà l’ultima: ogni sguardo, ogni carezza, ogni parola.

“Ti amo Beth e ti amerò per sempre.” Mi sussurra in un orecchio.

Si volta come per andare ma io lo blocco trattenendolo per un braccio.

“Ti prego Beth, lasciami andare. È la cosa migliore. Fidati.”

Mi sfiora un braccio per poi dirmi:

“Addio.”




Ecco perché  nello scorso capitolo vi anticipavo che Brian si era messo nei casini. Mai fare promesse che si sa già di non poter mantenere!
Adesso i ringraziamenti:

ms_reverie: hai proprio ragione…ecco i tempi bui che avevo già preannunciato. Porelli… Alla prossima, bacio.

OOgloOO: Salve cara… ora Bri non è tanto principe azzurro, vero? XD Kisses <3

Emy_Cadaver: Ho saziato la tua curiosità? Sono contenta che la mia storia ti piaccia. Continua a recensire, mi raccomando!

Per oggi, questo è tutto. Al prossimo capitolo!

 
Dominil

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Capitolo 12
*** You Are Locked Up In A World Planned Out For You ***


Chapter 11: You Are Locked Up In A World Planned Out For You

Allora… sono passati dieci anni da quando Brian ha detto addio per sempre ad Elizabeth. Ognuno ha perso le tracce dell’altro. Sono 10 anni che non si vedono.

 

 

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

Capitolo 11: You are locked up in a world planned out for you

 

 

Dieci anni dopo…

Elizabeth P.O.V.

Ecco un’altra noiosissima serata. Come il resto della mia vita, di una vita che non sento mia perché non ho potuto sceglierla.  A volte mi chiedo perché sono stata così idiota da farmi manipolare. In realtà non lo so, o forse evito di pensarci. Ogni cosa ha una ragione anche se io mi rifiuto di ricordare. Sono passati molti anni dal giorno in cui capii che non sarei più stata ciò che avrei voluto essere, ma la ferita brucia ancora. Perciò mi vieto di ricordare. Sono appena tornata dal mio ufficio. Eh sì, sono un avvocato. Strano ma vero. Poso la borsa sul tavolo per poi abbandonarmi sul divano. Mi sento sola, terribilmente. Ho voglia di ubriacarmi ma non posso. Sono una ragazza per bene io, non bevo, non fumo, non vado nei pub e a malapena bevo caffè. Insomma, non posso fare nulla che sia minimamente divertente. Ma stasera non mi frega. Stasera voglio distruggermi, voglio esaltarmi e ricordare ciò che ho allontanato dalla mente per 10 anni. voglio solo stare male.

Il cellulare squilla. Mi alzo sbuffando e vado a rispondere:

“Pronto?”

“Ciao tesoro! Sei tornata a casa?” È mia madre. Io la odio, così come odio mio padre. Non mi hanno dato la possibilità di crearmi la vita che avrei voluto e hanno prestato attenzione solo alle apparenze. Ecco cosa governa il mondo, l’apparenza.

“Sì, sono appena tornata.” Rispondo non troppo allegra.

“Che ne dici di passare qui? Tra poco arriveranno anche Charlie con i suoi genitori.” Mi dice con la sua solita voce falsamente premurosa. Charlie. Ufficialmente è il mio fidanzato ma non lo amo per niente. Ci avrò parlato al massimo tre volte e credo di non averlo nemmeno mai baciato.

“Elizabeth, ci sei?” mi chiede perché non ho ancora risposto. Metto giù la cornetta con veemenza, attaccandole il telefono in faccia. E poi stacco anche la linea. Lasciatemi in pace per una buona volta. Vado in cucina alla disperata ricerca di alcolici. Dopo aver messo sottosopra la stanza, riesco a trovare della vodka e un po’ di gin. Me li farò bastare.

Prendo un bicchiere dalla credenza e lo riempio di vodka. Ne mando subito giù un sorso. Ah, così va meglio. Con il bicchiere ben stretto in una mano, torno in salotto e accendo lo stereo. Non ricordo neanche quando è stata l’ultima volta in cui ho ascoltato della musica decente, come quella che ascoltavo prima. Metto una canzone che non risentivo da una decina d’anni probabilmente, perché mi ha sempre fatto male ascoltarla. Mi rispecchia fin troppo.

She screams in silence   (lei urla in silenzio)

Mi risistemo di nuovo sul divano, bevendo i bicchieri interi tutti in una volta. Urlo euforica.

A sullen riot penetrating  (Una triste rivolta che)

Through her mind     (Attraverso la sua testa)

Rinuncio subito al bicchiere, cominciando a tracannare direttamente dalla bottiglia. Urlo più forte provando a liberarmi dalla rabbia che mi tormenta. Non ci metto molto a ubriacarmi, visto che erano secoli che il mio corpo non assumeva alcol.

“Mi sentite adesso?” grido indicando il muro. Ci sputo sopra.

“Sentite tutto l’odio che vi sto sputando addosso?” dico continuando a parlare con il muro.

Are you locked up in a world  (Sei bloccata in un mondo)

That’s been planned out   (Che è stato creato senza)

For you?   (Di te?)

Spacco la bottiglia di vodka frantumandola a terra e poi mi sdraio accanto alle schegge di vetro, afferrando il gin, la maggior parte me lo verso addosso, sporcando anche il pavimento.

Qualcuno bussa alla porta ma io ignoro tutto, concentrandomi solo a trovare un modo per aumentare la mia euforia. Poco dopo sento le voci dei miei e di Charlie riempire l’aria.

“Oh Santo Cielo!” esclama mia madre terrorizzata.

Charlie e papà mi alzano da terra ma devono tenermi ben stretta per impedirmi di cadere di nuovo.

“Sai che ti dico.” Inizio rivolgendomi a mio padre. “Io ti odio. Mi fai schifo. Non mi lasci mai fare quello che voglio.” Piagnucolo. Mio padre non da peso alle mie parole, perché pensa che sia l’alcol a farmi parlare così. Niente di più sbagliato.

“Amore…” sussurra Charlie, stringendomi a sé. Io gli rivolgo un sorriso da beota e poi… gli vomito addosso. Mi lascia di scatto, schifato dalla roba liquida e viscida che ora ricopre il suo volto. Io barcollo pericolosamente, ma riesco a reggermi al tavolo.

Mia madre sta aiutando Charlie a ripulirsi mentre continua a scusarsi.

“Charlie!” esclamo dopo qualche istante. “Io non ti ho mai amato, lo sai?” E poi ricomincio a ridere come una deficiente. Mio padre mi afferra di nuovo e tenta inutilmente di trascinarmi in camera mia.

“Lasciami!” mi lamento agitando le braccia. “Brian! Brian! Dove sei? Avanti vieni qui a salvarmi. È da tanto che non mi abbracci e soprattutto che non scopiamo. Brian!” piagnucolo continuando ad urlare il nome di Brian.

 

Brian P.O.V.

Invito gli Avenged Sevenfold al completo in un locale di Hounton Beach. Dobbiamo brindare alla proposta di matrimonio che ho fatto a Michelle. Finalmente ce l’ho fatta. Ho chiuso gli occhi e mi sono buttato a capofitto. Però mi sento orgoglioso per aver fatto per la prima volta qualcosa di responsabile. Come al solito sono in ritardo infatti quando arrivo ci sono già tutti. Mi unisco a loro e ordiniamo subito qualcosa da bere.

“Come ti senti?” mi chiede Matt con l’umore alle stelle. Sembra quasi che sia lui quello che deve sposarsi.

“Come dovrei sentirmi?” rispondo.

“Avanti Bri, stai per sposarti! Non capita tutti i giorni!” s’intromette Zacky. Beh, in effetti è vero.

“Ragazzi… io sono felice, davvero anche se sinceramente faccio ancora fatica a rendermene conto.” Spiego un po’ imbarazzato. È tutto così confuso.

“Ok però datevi da fare che io voglio essere chiamato Zio Jimmy!” esclama The Rev.

Questi sono pazzi, penso ridendo.

Finalmente arrivano le nostre bevande. Jimmy inizia a bere tutto quello che gli capita sotto mano ed io lo seguo a ruota. Poi si butta per terra a peso morto, cominciando a rotolare per il locale. Matt, Zacky e Johnny si sbellicano dalle risate. Non sono per niente preoccupati dal comportamento del batterista. Ci sono fin troppo abituati.

The Rev si alza e comincia a correre verso il bancone scivolando però come se avesse calpestato una buccia di banana. Io mi alzo e mi butto sopra il mio amico. Poi io e Jimmy cominciamo a ballare sotto una melodia immaginaria.

“Sono proprio fatti!” commenta Johnny.

“Però non credevo se la cavassero così bene con il ballo.” Ridacchia Zacky.

Passo tutta la serata a bere e a cazzeggiare con Sullivan. Con il passare delle ore, il locale si svuota. Stufo di Jimmy, corro da una cameriera e la prendo con violenza, attirandola a me.

“Ciao Beth.” Comincio. “Sono anni che non ti facevi viva, eh? Ti giuro…” Rido. “Ti giuro che non volevo abbandonarti. Mi perdoni? Eh? Eh? Avanti… fatti dare un bacio.” Sto quasi per baciare la ragazza quando qualcuno mi tira indietro.

“Su Beth, non essere timida.” Dico.

“Ma chi cazzo è questa Beth?” sbotta Zacky. Matt fa spallucce continuando a tenermi a debita distanza dalla ragazza.

 

 

A dire la verità non sono del tutto convinta di questo salto temporale, perciò fatemi sapere che ve ne pare.

Ringrazio:

OOgloOO: Bah, per me Brian ha solo segatura in testa, te non so come la pensi XD. Purtroppo, da come hai potuto leggere non era una burla, lui l'ha lasciata davvero. Kisses.

ms_reverie: Oh piccola, mi dispiace di averti fatto piangere. Tra questa è l’altra ff, la tua tastiera sta sopportando oceani di lacrime XD. Baci.

Emy_Cadaver: Hai detto bene, erano la coppia perfetta! Non sempre le cosa vanno come si spera che vadano... sono contenta che la storia ti piaccia. Bacio.

E poi naturalmente tutti quelli che leggono soltanto.

 

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Capitolo 13
*** Memories Will Never Leave You (Part One) ***


Chapter 12: Memories Will Never Leave You (Part One)

LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME

 

 

Capitolo 12: Memories will never leave you (Part One)

 

Elizabeth P.O.V.

Mi sveglio intontita e con i pensieri annebbiati. Ho dormito sul divano. Alzo la testa di scatto.

“Ahi!” protesto tenendomi il capo con una mano. Mi sta scoppiando. Questi devono essere di certo i postumi di una bella sbornia solo che non ricordo nulla. Guardo l’orologio. Sono le dieci… oh cavolo sono le dieci! Dovevo essere in ufficio un’ora fa. Ormai sono in ritardo, è inutile affrettarsi. Vado a vestirmi e a lavarmi e poi prendo un’aspirina. Tra mezz’ora sarò come nuova. Riattacco anche la linea del telefono e poi mi decido ad andare a lavoro.

Per tutto il giorno, non riesco a concentrarmi su niente. Continuo solo a ripensare a ieri, ma non ricordo niente. Uffa. C’è solo tanta nebbia e un pungente odore di alcol.

La giornata passa come tutte le altre. Lentamente. Nel pomeriggio non ho appuntamenti, sono libera perciò decido di andare a fare una passeggiata in spiaggia. È semideserta. Sarà per il fatto che siamo a Marzo. Mi tolgo le scarpe e comincio a camminare sulla sabbia. Do uno sguardo all’oceano. È così tranquillo, in pace con sé stesso. Il contrario di me. Mi siedo liberando la mente da tutti i pensieri. Io devo calmarmi. Ho solo 25 anni e sono già esaurita e stressata. Non va affatto bene. Apro la borsa e comincio a frugarci dentro. Finalmente trovo il mio lettore mp3. Metto le cuffie nelle orecchie e seleziono la canzone da ascoltare: She dei Green Day, il mio gruppo preferito in assoluto. Dal primo accordo, mi torna tutto in mente: la vodka, il gin, quando ho vomitato addosso a Charlie e… e Brian. Brian. Brian. Il suo nome mi rimane stampato in testa, rievocando così tanti ricordi. Che strano. Il passato riappare all’improvviso, insinuandosi nel tuo presente e sconvolgendoti la vita. Brian. Una lacrima mi riga il viso. E poi ne scende un’altra, e un’altra ancora. Non devo piangere, non per lui. Mi avrà dimenticata del tutto, ne sono sicura. Da quel dannato giorno di tanti anni fa non l’ho più sentito, l’ho solo visto di sfuggita in tv. Adesso è felice, del tutto realizzato. È riuscito a raggiungere il suo obiettivo mentre io sono stata spezzata irreparabilmente da un sogno infranto.

Stringo l’mp3 tra le dita e mi decido a cambiare traccia. Ascolto l’ultimo sacrificio dei miei tre angeli che non hanno ancora imparato a volare: American Idiot. Ascolto tutti i brani con attenzione, prestando particolare interesse ad ogni singola parola.

Adesso sto ascoltando Boulevard Of Broken Dreams. È una canzone troppo profonda ed è anche per questo che l’adoro.

My shallow heart’s the only thing that’s beating  (Il mio cuore è l’unica cosa che batte)

Mi ci rispecchio troppo in questa frase. Il mio cuore è l’unica cosa che batte, la mia ombra è l’unica cosa che ho accanto. Per il resto sono del tutto sola.

Check my vital signs and know that I still alive  (Controllo i miei segni vitali per sapere che sono ancora viva)

Give me a long kiss goodnight and everything will be al right  (Dammi un lungo bacio della buonanotte e tutto andrà bene)

Ecco cosa dice Give me Novocaine. Ho così tanto bisogno di te Brian, io ne ho sempre avuto. Una parte di me però, vorrebbe odiarti. Tu mi hai abbandonata e dopo dieci anni, sono ancora qui ad aspettarti, I’m waiting only for you. Che idiota che sono. Lo so. Sono sempre stata una cretina e a quanto pare non sono cambiata.

Immersa nei pensieri e nei ricordi, il tempo vola. E le note di Homecoming mi entrano di prepotenza nella testa costringendomi una volta per tutte, a ricordare.

You taught me how to live  (Mi hai insegnato a vivere)

In the streets of shame  (Nelle strade della vergogna)

Where you’ve lost your dreams in the rain  (Quando hai perso I tuoi sogni nella pioggia)

There’s no signs of hope  (Non ci sono segni di speranza)

Ciò che mi hai promesso non si è mai avverato. Non mi hai salvata, non siamo partiti insieme. Trust me. Rido sarcasticamente. E io dovrei fidarmi di te?

Get me out of here right now  (Portami via da qui proprio ora)

I just wanna be free (Voglio solo essere libera)

Is there a possibility?  (C’è una possibilità?)

Get me out of here right now  (Portami via da qui proprio ora)

The life like dream ain’t for me  (La vita da sogno non è per me)

Ti avevo detto che ti avrei seguito in ogni parte del globo, perché ti amavo più di qualsiasi altra cosa. Ma non mi hai dato ascolto.

And you’re still not here   (E tu non sei ancora qui)

Dreaming of a song  (Sognando una canzone)

But something went wrong  (Ma qualcosa è andato storto)

Questo capitolo è di passaggio, infatti non ci sono grandi avvenimenti. Vi anticipo che nel prossimo accadrà più o meno la stessa cosa, solo dal punto di vista di Brian O___O

OOgloOO: Sì, Brian ha "deciso" di sposarsi!  Però è fin troppo indeciso... Riguardo la confusione, io amo le storie complicate quindi è un elemento quasi fondamentale per me. Baci.

ms_reverie: porella... mi dispiace che stai affrontando un periodo simile a quello di Beth (e poi tra l'altro ti capisco pure visto che io convivo con questa sensazione da un bel po' di tempo. Tieni duro. Bacio.

Poi ringrazio le due anime buone che hanno messo questa storia tra i prefertiti XD:
1 - Anna94_17
2 - gise

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Capitolo 14
*** Memories Will Never Leave You (Part Two) ***


CAPITOLO 13:
MEMORIES WILL NEVER LEAVE YOU (PART TWO)


Brian P.O.V.

“Brian! Brian!”

“Mhm…” mugolo.
“Avanti amico, alza le chiappe dal mio divano!” esclama Zacky. Apro lentamente gli occhi ma sono costretto a richiuderli di nuovo. Vedo il mondo che gira.
“Che ore sono?” mormoro nascondendo il viso tra le braccia.
“Le cinque del pomeriggio, Bri.”
Le cinque. Devo aver dormito per un’eternità.
“Avanti.” Mi ripete Zacky.
“Ho capito, ho capito!” esclamo alzandomi. Che cazzo di mal di testa. Sbatto le palpebre ripetutamente.
“Stai bene?” mi chiede il mio amico.
“Se vedere tutto che gira vuol dire stare bene, allora sto alla grande.” Rispondo scocciato. Zacky si alza ghignando e poi torna con un bicchiere d’acqua e una pillola.
“Che cosa dovrei farci?” domando senza capire.
“Mandare tutto giù con un bel sorso, magari?” mi risponde ovvio. Odio quando fa così.
“Senti Zack, mi fa male tutto, non ricordo niente di ciò che è successo ieri… potresti evitare di comportarti così tanto da mamma? So cavarmela.” Sbotto irritato.
“Ok, scusa.” E fingendosi offeso se ne va.
Io mi alzo e come se fossi a casa mia, comincio ad aprire tutti gli sportelli della cucina alla ricerca di cibo. Alla fine opto per dei biscotti. Prendo la scatola e la poggio sul tavolo. Mi siedo e comincio a mangiare con sguardo assorto.
Zacky ne approfitta per rubarmene uno dalle mani. Lo ignoro e continuo a masticare come se niente fosse.
“Che cosa ho combinato ieri sera?” domando giusto per fare conversazione. Anche se non lo ricordo, lo immagino molto bene.
“Il solito. Hai cazzeggiato con Jimmy.” Mi dice sorridendo.
“E basta? Sicuro che non l’abbia baciato o cose del genere?” scherzo.
“Sì…sì.”
“E non ho nominato nessuno? Non ho fatto niente di troppo strano?” insisto.
“Sì Bri, te l’ho detto. A… aspetta. Una cosa strana l’hai detta, ora che mi ci fai pensare. Hai passato molto tempo a parlare di una certa Beth.”
Mi va di traverso il biscotto. Tossisco.
“Beth?” chiedo fingendo di essere sorpreso.
“Sì, proprio Beth. Senti ma, chi è? Non dirmi che è quella ragazzina per cui ti eri preso una cotta quando andavamo ancora a scuola…” domanda malizioso.
“Boh… che ne so. Mi sarò confuso con qualcuno. Sai, non sono molto lucido quando sono ubriaco.” Dico mettendola sulla leggera.
“Avanti… a me sai che puoi dirlo.” Continua Zacky.
“Ti ho detto che non conosco nessuna Beth!” esclamo incazzato. Afferro la mia giacca ed esco in fretta, senza neanche salutare.
Cammino a passo veloce per la città maledicendomi per essermi fatto scappare il suo nome. So quanto è curioso Zacky e con questo comportamento, devo aver aumentato la sua sete di conoscenza. Idiota.
Arrivo a casa e mi immergo subito nella doccia. Mi lavo in fretta e poi suonano alla porta. Vado ad aprire.
“Ciao amore!” esclama Michelle appena apro la porta.
“Ehi Michelle.” Rispondo non troppo contento.
Si avvicina e mi bacia. Io reagisco calorosamente per non destare sospetti.
Entra in casa e si accomoda sul divano. Mi unisco a lei e accendo distrattamente la tv.
“Bri, stai bene?” mi chiede dopo un po’.
“Sì, tranquilla. Sono solo i postumi di ieri sera. È tutto ok.”
“Ti sei ubriacato anche ieri? Oddio Brian ma come devo farti capire che questo non ti fa bene?” urla facendomi sobbalzare.
“Calmati tesoro, ho solo bevuto un po’ di più. Non è niente di grave.” Dico provando a tranquillizzarla.
“NON È NIENTE DI GRAVE?” sbotta. “Non fai altro che bere dalla mattina alla sera, sei sempre ubriaco e ora vieni a dirmi che non è niente di grave?”
Ora mi sta facendo innervosire.
“Michelle sto bene. Posso smettere quando voglio.” Replico.
“Allora non stai affatto bene. So con certezza che c’è qualcosa che ti tormenta, Bri e non ho ancora capito perché non vuoi dirmelo. Stiamo per sposarci!”
Dio, quant’è apprensiva.
Le sfioro una guancia.
“Ehi piccola, Io. Sto. Bene. Non c’è niente che non va. E poi ho sempre bevuto, faccio fatica a comprendere perché adesso è diventato un problema.” Spiego teso.
“Oh Brian, mi chiedo quando crescerai!” esclama con ferocia e poi si alza, andandosene. Grandioso. Ho litigato anche con Michelle. Qual è la prossima cosa da fare?
Mi butto sul divano a peso morto, sospirando. Stava andando tutto così bene. L’avevo dimenticata, ce l’avevo fatta. Eppure adesso Beth è spuntata di nuovo tra i miei pensieri.
Il giorno che ci incontrammo, mi sei apparsa come una visione, Beth. Io ero incazzato con il mondo e anche tu. Mi sei subito sembrata la ragazza giusta per me, la donna che mi avrebbe reso felice. E infatti all’inizio lo siamo stati, e molto anche. A volte però bisogna capire quando smettere. Bisogna capire quando si sta per commettere uno sbaglio. Ho provato a non commettere quell’errore ma alla fine, l’ho fatto lo stesso. Io avevo paura. Sembrerà strano ma… avevo paura di farti stare male. Ti amavo troppo per farti rischiare di avere una vita che non sognavi. O forse, ti amavo semplicemente troppo. Un amore tanto grande da non essere gestibile, da essere pericoloso.


Ed ecco che Brian Haner va in crisi.

OOgloOO: Uh... l'idea del missing moment non è affatto male. Credo proprio che te la farò! Però dovrò postarla più in là. Spero solo di non deluderti. Bacio.

ms_reverie:  Anche tu adori American Idiot?! Really?! Ah... anch'io *__* Baci<3.

Al prossimo capitolo!

Dominil

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Capitolo 15
*** Whatsername ***


Whatsername

 

 

Non ho la più pallida idea di dove mi trovo. C’è solo un sacco di nebbia. Mi alzo barcollando e avanzo lentamente.
“C’è qualcuno?” urlo.
“Brian!” esclama una voce. La sua voce. Beth appare dal nulla in tutta la sua angelica bellezza.
“Ehi piccola!” rispondo correndole incontro. Appena le sfioro un braccio, comincia a piovere a dirotto. Anche Beth cambia umore. Lancia un gemito e poi comincia a piangere.
“C-che succede?” domando basito.
“CHE SUCCEDE? Mi hai abbandonata, ecco che succede. Tu mi odi, è questa la verità. Non è vero che mi ami, perché se ci tenevi davvero a me, avresti mantenuto la promessa. È stata tutta una bugia.” Spiega tra le lacrime. Prima che io abbia il tempo di replicare, si volta e inizia a correre. La afferro per un braccio, attirandola a me. Mi avvicino alle sue labbra e la bacio. Sembra tutto così reale. Riesco appena a sentire le sue labbra sulle mie, che scompare.
“Beth!” la chiamo, guardandomi intorno.

Apro gli occhi di scatto. Era solo un sogno. Mi asciugo la fronte imperlata di sudore. Tutto uno stupido sogno. Il sapore delle tue labbra però, sembrava così reale. Non avrei mai voluto svegliarmi da quel sogno, Beth. Avrei voluto che quel bacio durasse per sempre, come il nostro amore.
Un raggio di sole irradia il mio viso ancora assonnato. È già mattina. 
All’improvviso mi alzo e vado a mettere un cd nello stereo.
L’ultima track arriva in fretta. All’inizio sembra una canzone come tutte le altre, ma non lo è. Whatsername non è uguale alle altre, Whatsername mi ricorda te, Beth.

Thought I ran into you down on the street  

Then I turned out to only be a dream   

I made a point to burn all the photographs

Che coincidenza. È l’esatto sogno che ho fatto. Aspetta… da quando credo alle coincidenze?
Niente succede per caso. Tutto ha un senso, mi ripetevi sempre.

Seems that she disappeared without a trace
 
Did she ever marry ‘ol Whatshisface

Mi vengono i brividi al solo pensiero di qualcuno al tuo fianco. Ma siamo sinceri, nessuno tranne me sta bene accanto a te.

Bussano alla porta perciò metto il Cd in pausa e vado ad aprire. È Zacky. Non so perché ma me l’aspettavo.

“Ciao Brian.” Mi saluta allegramente. È sempre così solare. Entra in casa guardandosi intorno.

“Cosa stavi facendo?” mi chiede.

“Ascoltavo un disco.” Rispondo tranquillamente ed entrambi ci sediamo sul divano. Rifaccio partire il Cd.

The regrets are useless
In my mind
She's in my head
I must confess
The regrets are useless
In my mind
She's in my head
From so long ago
Go--go--go—

“Chi hai in testa?” domanda Zacky all’improvviso.
“Cosa…”
“Stai prestando troppa attenzione alle parole, Bri perciò vuol dire che ti riguardano. Si tratta ancora di quella Beth?”
Sospiro.
“Ok Zack. Ti racconto tutto.” Affermo esasperato. Lui si sistema meglio sul divano, pronto ad ascoltare.
Gli racconto di tutti i ricordi che ormai affollano la mia testa.. Ormai è inutile continuare a fare il misterioso con Zacky. È peggio di Sherlock Holmes.
“Promettimi però che non dirai a nessuno di questa storia. Soprattutto a Michelle.” Dico serio.
“Certo, sai che di me ti puoi fidare.” Mi risponde sorridendo. “Però Brian… non credevo avessi tanti scheletri nell’armadio.” Conclude.

And in the darkest
If my memory serves me right
I'll never turn back time
Forgetting you, but not the time...

Ecco un altro song cap con la canzone Whatsername, di American Idiot. 
Il nostro Brian è di nuovo in crisi con Beth... povero, è pensare che deve anche sposarsi.

Emy_Cadaver: Grazie per i tuoi numerosi complimenti *___* Ho aggiornato in fretta così puoi leggere ancora del nostro Bri che si crogiola dal dolore....

OOgloOO: se si rincontreranno o no non posso dirtelo se no ti rovino la trama! XD Va beh ma Zacky è un po' lo zerbino di Brian o almeno io me lo immagino un po' così... Bacio.

Amarie: Salve nuova lettrice! Con tutti questi apprezzamenti mi fai commuovere... e poi hai anche messo la storia tra i preferiti. Io ti adoro! XD Se li lascio separati o no lo saprai presto, tranquilla. Intanto continua a leggere e recensire. Baci.

ms_reverie: Eh sì, l'amore fa fare cose strane, persino a Synyster Fuckin' Gates XD Baci <3.

 

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Capitolo 16
*** When A Detail Shatters All You Are ***


CHAPTER 15:
WHEN A DETAIL SHATTERS ALL YOU ARE



Brian P.O.V.

La mia malinconia e inquietudine interiore cominciano a trasparire da ogni mio gesto.
Da ogni mia parola.
Da ogni mio silenzio.
Anche gli altri della band se ne sono accorti, purtroppo.
"Ehi Bri, che ti succede?" mi chiede Jimmy, entrando nel camerino.
Io sospiro profondamente, schiarendomi poi la voce:
"N-niente Jimmy... io e Michelle non ci siamo ancora chiariti del tutto e perciò sono un po' giù. Sta tranquillo, passerà presto."
"Ah, allora non è niente di grave. Si sistemerà tutto... vi amate così tanto."
Annuisco, provando a credere alle sue parole. In teoria ha ragione.
Allora perchè non ne sono più tanto sicuro?
Può un ricordo così lontano, affiorare all'improvviso e sconvolgermi la vita a tal punto da mettere in dubbio anche i miei sentimenti per Michelle?
Jimmy poggia una mano sulla mia spalla e mi dice che è arrivata l'ora di andare in scena.
Mi passo una mano sul viso e, preoccupato, salgo sul palco.
Accarezzo la mia amata chitarra con la punta delle dita e socchiudo gli occhi, lasciandomi trasportare dalla musica.
Raduno tutte le mie forze e il mio autocontrollo per svuotare la mente.
Non devo pensare perchè se no, inconsciamente, mi torna in mente Beth. Devo cancellare quella ragazza dalla mia memoria una volta per tutte. Ormai lei ha la sua vita, la sua famiglia, e anche suo marito probabilmente.
Mi sforzo ad ignorare l'improvvisa sensazione di vuoto che mi attanaglia lo stomaco.

Dopo il live, andiamo tutti a farci la nostra solita bevuta post-concerto.
Non ne ho proprio voglia ma alla fine decido di seguirli. Sempre meglio che passare la giornata a crogiolarsi su un ricordo ormai vecchio di dieci anni, ma mai più vivido.
Ricordo ancora tutte le volte in cui mi specchiavo nei suoi occhi, o quando posavo le mie labbra sulle sue.
Provo un'aspettata fitta al petto che mi fa boccheggiare per qualche istante. Bevo un sorso di birra con noncuranza, per provare a nascondere al meglio la mia crisi interiore.
Una ragazza cattura la mia attenzione. Riesco a vederla di spalle mentre a passo veloce esce dal locale.
Mi alzo di scatto e le corro incontro, apparentemente senza un vero motivo.
"Aspetta!" urlo, uscendo anch'io fuori.
La sua andatura e la forma del suo corpo sono fin troppo familiari.
La ragazza sussulta ma invece di fermarsi, accelera.
Continuo a seguirla, cominciando a camminare più veloce.
"Ehi!" esclamo. Finalmente riesco as arrivarle accanto e la blocco, prendendola per un braccio.
La ragazza si volta. Il suo viso è già oscurato dalle lacrime.
Appena i miei occhi incontrano i suoi, è come se fossi tornato indietro di dieci anni.
Istintivamente, alzo una mano e le accarezzo una guancia mormorando:
"Beth..."
Lei sfiora le mie dita, distaccandole poi dalla sua pelle.
"Lasciami andare." inizia. "Fa tutto troppo male."
"No! Aspetta... anche a me fa male, amore mio." replico, stringendole la mano pallida.
"Allora perchè stai per sposarti?"
"Ormai non lo so più... non so più nulla."
Vorrei aggiungere altro, spiegarle l'inferno che ho passato senza di lei ma le mie parole vengono stroncate dalle sue labbra bagnate di lacrime che incontrano le mie.
Vorrei che adesso il tempo si fermasse e noi rimanessimo uniti per sempre. PErò tu ti distacchi e mi sento improvvisamente solo.
Senza aggiungere nulla, ti volti e dopo pochi istanti vieni inghiottita dall'oscurità.



Finalmente l'incontro tra Brian e Beth che tutti noi attendavamo.

OOgloOO: non potevio disobbedire ad un ordine come il tuo perciò ho dovuto farli incontrare. Non potevo averti sulla coscienza per sempre XD.

ms_reverie: Sono d'accordo con te e mi unisco nel pregare San Zaccaria da Hountington Beach. Baci.

Amarie: Zacky è così teneroso *__* Finalmente le due anime gemelle si sono rincontrate però potrebbe anche darsi che fa tutto parte di una macchinazione illusoria... muahahahah.

Ringrazio tutti quelli che leggono soltanto e hanno inserito la storia tra i preferiti.
Baci.

Dominil

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Capitolo 17
*** Leave Him, He's Got His Life ***


Chapter 17 Leave Him, He's Got His Life
CHAPTER 16:
LEAVE HIM, HE'S GOT HIS LIFE

Brian P.O.V.

Torno nel locale sconvolto. Non posso credere di essermela fatta scappare di nuovo. Ho provato ad inseguirla ma l'ho persa subito di vista.
Sudato e ansimante mi abbandono su una sedia, accanto ai miei amici.
Matt e Zacky mi fissano preoccupati. Gli altri due invece hanno entrambi la testa appoggiata sul tavolo perchè sono già ubriachi.
"Ehi Bri... qualcosa non va?" mi chiede il cantante.
"Sì." esclamo esausto di tutti quei segreti, di tutte quelle parole morte in gola. "Non so se voglio ancora sposarmi..." mormoro abbassando drasticamente la voce.
Matt impallidisce:
"Eh?! Ma che cazzo dici?"
La mia espressione gli chiarisce ogni dubbio.
"Brian, stai ufficialmente impazzendo. Che cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Ho appena incontrato Beth." spiego cominciando a torturarmi le mani.
"E una ragazza spuntata dopo tutto questo tempo, sta riuscendo a mettere in dubbio i sentimenti che provi per Michelle?"
Matt è ormai furente. Mi fissa con una delle sue espressioni più incazzate.
"Shadz, pero sei ingiusto con lui. Se non se la sente..." s'intromette Zacky, prendendo le mie difese.
"Vengeance, ma ti rendi conto che sta per mandare all'aria il suo matrimonio per una stronzata?!" esclama Matt.
"E invece non lo è! Io sono innamorato di lei..." grido. "Sto cercando in tutti i modi di sopprimere questo sentimento da quando sto con Michelle ma non sono mai riuscito ad ucciderlo."
"Che hai intenzione di fare allora?" mi chiede Zacky, ignorando il fumo che esce dalle narici del cantante.
"Quello che è giusto, Zack. Per una fottuta volta sarò sincero con Michelle." rispondo abbassando lo sguardo.


Beth P.O.V.

Torno a casa ansimante. Ho percorso un intero isolato di corsa.
Credevo che se mai l'avesse rincontrato, ne sarei stata felice. E infatti lo ero, solo che non avevo preso in considerazione lo squarcio che mi si è aperto nel petto.
Fa male eprchè so che non potrà mai essere mio.
Sta per sposarmi, cazzo. E io come una cretina l'ho anche baciato.
Senza nemmeno spogliarmi, vado a letto. Mi infilo sotto le coperte nella speranza di prendere sonno alla svelta ma purtroppo ho ancora gli occhi ben aperti quando la luce febea comincia a filtrare dalla finestra.
Dopo essermi rigirata per la millesima volta, mi alzo scocciata.
Mi do una rinfrescata al viso e agli occhi contornati da leggere occhiaie per poi uscire.
Vado nel parco già gremito di famigliole felici.
Li osservo con una punta d'invidia: i miei non mi hanno mai portato al parco la domenica mattina.
Mi siedo ai piedi di un grande albero, alzando lo sguardo verso il cielo plumbeo e terso.
"Ehi Beth!"
Mi volto all'istante, catturata da quella voce nasale che ho ascoltato centinaia di volte alla radio.
Matt viene verso di me a passo veloce.
"Ciao Matt!" rispondo abbozzando un sorriso. Mi alzo e lui mi accoglie tra le sue enormi braccia tatuate.
Ci sediamo entrambi, cominciando a parlare del più e del meno.
"Ehm... senti Beth..." comincia il ragazzo ad un certo punto, con voce un po' tremante. "Ho una richiesta da farti."
"Dimmi pure." replico timorosa.
"Dimenticati di Brian. So che è difficile ma pensa anche a Michelle, che lo ama così tanto... stanno per sposarsi..."
Sono certa di essere impallidita. Anche se non avevo intenzione di rovinare il suo matrimonio, questa mi sembra comunque una richiesta un po' assurda.
"Lo so, Matt e io non ho mai pensato di avere ancora una speranza con lui... il suo cuore non è più mio. Ne sono più che consapevole."



Matt è stato così ingiusto... ci si mette anche lui adesso a complicare le cose.
Mi scuso per avervi fatto aspettare un po'.

Emy_Cadaver: grazie per i complimenti, sei troppo gentile <3. Purtroppo per adesso le cose belle non ci sono ancora ma...

Amarie: direi che in questo capitolo Syn è stato meno Harry Potter del solito, ma non è detto che questo porti qualcosa di buono XD.

OOgloOO: devo dire che ti dispiace molto per Michelle XD. Ah, se hai qualche altra idea per i missing moments, fammi sapere. Bacio.

ms_reverie: dai non piangere che i due si rincontreranno. Baci.

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Capitolo 18
*** Mistakes ***


CHAPTER 17:
MISTAKES

Brian P.O.V.

Il mattino seguente mi alzo tardi e un po' intontito.
Gli altri sono già svegli e stanno facendo colazione. Manca Matt però.
"Dov'è Shadz?" domando.
"Ha detto che andava al parco." mi risponde Johnny.
Annuisco e decido di raggiungerlo. Una passeggiata mi farà bene.
Lo trovo seduto ai piedi di un grande albero in compagnia di una ragazza.
Avanzo a passo lento, fermandomi quando la giovane donna si volta verso di me.
"Ciao Bri." mi saluta arrossendo, con un gesto della mano.
Matt le lancia uno sguardo furtivo e poi si allontana.
Lei si alza e comincia a camminare, aumentando la distanza tra di noi.
"Aspetta Beth, non potremmo almeno parlare?" le chiedo.
"Parlare di cosa?" sbotta.
"Di noi due."
Blocco qualunque sua reazione con un bacio e prendendola per mano la trascino in un luogo un po' appartato. Dopo aver percorso il suo viso con le labbra, scendo sul collo.
Quando comincio a sbottonarle la camicia però, prende il mio viso dalle sue mani e lo divide dal suo corpo.
"Non possiamo Brian." comincia dandomi poi un bacio stampo sulle labbra. "Devi sposarti, ricordi?"
Le poso un dito sulle labbra rosee per zittirla. Le sue parole mi stanno facendo del male.
"Mi vuoi o no?"
Annuisce.
"Allora smettila di pensare a ciò che è giusto e baciami."


Elizabeth P.O.V.

Fare l'amore con Brian, se così si può chiamare, ha riempito la voragine che mi stava divorando lo stomaco. Adesso che ci siamo divisi però, lo sento già distante.
Passo le dita sui segni rossi lasciati dalle sue mani, che interrompono il candore della mia pelle. Rivivo con la mente ogni bacio lasciato sul mio corpo insieme alla sensazione di beatitudine che ha rifocillato le mie mebra.
Sto decisamente meglio.
Sapere però che l'ora appena trascorsa è stata uno sbaglio spegne il mio sorriso e la luce che da pochi istante si era accesa nei miei occhi.
"Qualche problema, piccola?" mi chiede premurosamente.
"E' stato un errore." spiego apatica, con lo sguardo fisso sull'asfalto.
"Forse hai ragione... ma lo rifarei decine di volte."
Si siede accanto a me, cingendomi le spalle con un braccio.
"Perchè non mi impedisci di sposare Michelle?"
"Perchè se non vuoi sposarla, sei tu quello che deve avere le palle di andare da lei e dirle che non vuoi più farlo. E poi, se davvero pensavi di avere una vita felice con me, non te ne saresti andato." gli rispondo in tono freddo e distaccato.
Una lacrima sgorga dai suoi occhi.
"Quante volte devo dirti che mi dispiace?! Mi dispiace Beth, mi dispiace." urla prendendosi la testa fra le mani.
Lo fermo subito, mortificandomi delle mie parole.
"Scusami amore... scusami. Però devi sposare Michelle, è una brava ragazza che non merita una delusione tanto grande." concludo.



A quanto pare Beth sta seguendo il consiglio datole da Matt che ha messo i bastoni fra le ruote ai nostri giovani eroi ^^

Amarie: Chiedo venia per quest'errore! Comunque era sposarsi... Sinceramente la visione di Matt che fa i vocalizzi sulle basi Vivaldi è estremamente esilarante XDD

ms_reverie: ecco quello che è successo... Bri non sa ancora niente di quello che Matt ha detto Beth ma quando lo scoprirà e se lo scoprirà, dubito ne rimarrà felice.

OOgloOO: Il tuo sproloquio mi ha fatto morire dal ridere... però ce li vedo quei due che portano al mare i nipotini *__* Per Matt però, direi che potrebbe anche legarsi a qualche binario della ferrovia e aspettare il treno. Buahaha... Bacio <333.

Emily_Cadaver: tenere sulle spine le persone è troppo divertente quindi scusa ma devo contunuare a farlo XDD Alla prossima.


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Capitolo 19
*** Yes Or No ***


CHAPTER 18:
YES OR NO



Zacky P.O.V.


Brian è appena tornato e mi ha raccontato tutto quello che è successo con Beth.
Non è possibile che lei non abbia detto nulla sul matrimonio, è inconcepibile. Lei ci tiene troppo a lui, glielo si legge negli occhi, per lasciarlo andare così per la seconda volta, senza dire nulla.
Qualcuno deve averci parlato, inculcandole cazzate. Forse so anche chi può essere stato, o meglio, ne sono certo: Matt Shadows.
Lui è il tipo di persona che agisce con le minaccie.
Per questo, sto correndo da lui.
Comincio a bussare insistentemente ma lui non mi apre. E sta cominciando anche a piovere.
"Cazzo Matt, apri!"
Finalmente il nostro cantante si decide ad aprire, con un minuscolo asciugamano legato intorno alla vita e la pelle ancora attraversata da piccoline goccioline d'acqua.
"Scusa Zacky... stavo facendo la doccia." risponde noncurante, lasciandomi entrare.
Sparisce nella sua camera e dopo qualche minuto torna da me completamente vestito.
"Che cosa hai detto a Beth?" sbotto senza troppi giri di parole.
"Nulla. Cosa avrei dovuto dirle?" replica spalancando gli occhi.
Sbuffo. Non ha ancora imparato che a me non può fregarmi.
"Avanti Matt..." inizio provando a rimanere calmo. "Io ti conosco troppo bene. Che le hai detto?"
"Ok ok... le ho detto di lasciare Brian per sempre." ammette andandosi a prendere poi una bottiglia di birra.
"Perchè non ti fai mai i cazzi tuoi?"
"Perchè mi importa di Michelle, porca puttana... possibile che nessuno pensa a quella povera ragazza?".
Allora è proprio scemo.
"Ma non capisci che se Bri sposa Michelle farà la più grande stronzata della sua vita?! Quel matrimonio finirà prima di iniziare..." spiego cominciando ad agitarmi.
Non può essere che questo bacato non ci abbia pensato.
Si gratta la testa e la somiglianza con i nostri parenti primati è addirittura esilarante.
"Sì però..." mormora senza sapere cosa dire.
"...però appena Brian lo scoprirà ti spezzerà le gambine." concludo io.
"Ma tu non glielo dirai, vero?" esclama sporgendo il labbro inferiore e provando ad impietosirmi con uno sguardo alla Bambi.
Cazzo, anche Matt mi fa tenerezza.
"No... forse..."
E adesso mi sento in dovere di fermare questa farsa, questo fottuto teatrino che tenta invano di consolare i cuori.
Devo impedire che Brian sposi Michelle.


Beth P.O.V.

Ecco il mattino del fatidico matrimonio.
Ecco il mattino in cui metterò il mio cuore in una tomba.
Ecco il mattino che mi segnerà per sempre.
Sono settimane che Zacky viene tutti i giorni a casa mia per convincermi ad andare da Brian e portarlo via con me ma non l'ho ancora fatto. Ormai è tardi.
Non ho voluto perchè è la sua vita, ed è lui che deve scegliere. Ha sempre continuato a ripetere che mi ama, che ci tiene a me ma non ha mai espressamente detto che non vuole sposarsi.
E poi, non ha mai detto nulla nemmeno a Michelle.
Così, dopo essermi lavata, mi prosto davanti al mio armadio.
Scelgo un semplice vestito nero che arriva fino alle ginocchia.
Voglio andare al suo matrimonio perchè devo sentire con le mie orecchie il suo . Solo in quel momento smetterò di sperare per sempre. Perchè so già che se non lo vedrò con i miei occhi, un piccolo barlume di speranza continuerà sempre a brillare.
E questo mi farà solo del male.
Arrivo davanti alla chiesa un po' in ritardo. Le scalinate sono già gremite di persone, amici e parenti immagino.
Nessuno sembra notarmi tra la folla e sgattaiolo fin dentro l'edificio.
Matt mi viene incontro travolgendomi. Non sono affatto felice di vederlo. Prima lo stimavo, ma dopo quello che mi ha detto quel giorno al parco, non ho più molta fiducia in lui.
"Sai dov'è Brian? Michelle è già qui e lui non si vede."
Scuoto prima la testa e poi dico:
"Vado a cercarlo. Tranquillo, ci penso io."
Esco dalla cattredale e salgo nella mia auto, diretta a casa di Brian.
La porta d'ingresso della sua abitazione è socchiusa.
Entro guardandomi intorno.
Deve essere successo qualcosa ieri sera perchè ci sono schegge di bottiglie rotte ovunque.
Mi faccio strada verso la sua camera da letto dove lui sta dormendo. Ha indosso i vestiti del giorno precedente e la puzza di alcol è ancora nella stanza.
"Brian!" lo chiamo cominciando a scuoterlo.
Dopo qualche mugolio sembra dare segni di vita.
"Beth, che ci fai qui?"
"Ti accompagno al tuo matrimonio. Avanti, muoviti che Michelle ti sta aspettando." dico in tono freddo e distaccato, per non lasciar tradire emozioni.
Un po' spaesato si alza barcollando, cominciando a cercare il suo vestito da cerimonia per la stanza.
"Aspetta... ma tu mi ami?" chiede avvicinandosi a me.
"Eh?!"
"Devo sapere se mi ami... perchè solo se mi risponderai di no andrò su quell'altare." continua sfiorandomi una guancia.
Ecco il momento che tutti aspettavano.
Una semplice parola cambierà la mia vita.
e tutto ciò che avevo sempre sognato avrebbe potuto avverarsi.
No e il mio peggiore incubo avrebbe finalmente avuto inizio...


Cosa risponderà Beth? Lo scopriremo nella prossima puntata...

Amarie: Anche se è andata in camporella con Syn, alla fine ha ascoltato anche Matt. Perchè poi come fai a dire di no quando Syn ti porta in luogo appartato? *ç*  Hai ragione tu: mannaggia ai cantanti impiccioni e ai chitarristi che si fidanzano a casaccio... Besitos.

Emy_Cadaver: E beh, Matt non può starsene a casa... come si potrebbe rinchiudere un bestione simile? XD Purtroppo questa volta non ho potuto aggiornare prestissimo, spero almeno però che ti piaccia.

ms_reverie: adesso siamo arrivati al punto... Beth seguirà fino in fondo il consiglio di Matt, oppure no? baci.

OOgloOO: Purtroppo Matt non ha usato mezzucci (tipo la droga) per far sì che un essere umano lo ascolti XD Eh sì, ZeeVee è l'unico serio... baci.

kikiF7: Salve nuova lettrice! Ho gradito tantissimo la tua recensione e ti ringrazio immensamente per tutti i complimenti che mi hai fatto. Hai addirittura pianto! Wow, mi fai commuovere. Bacio.

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Capitolo 20
*** If You Marry Me... ***


19 CHAPTER 19:
IF YOU MARRY ME...


Brian P.O.V.

"Dai muoviti che si sta facendo tardi." dice con freddezza e interrompendo bruscamente il contatto tra i nostri occhi.
Prende la borsa e si avvicina alla porta mentre io mi infilo la giacca.
Si volta di nuovo a guardarmi e noto che i suoi occhi sono lucidi.
"Cazzo, mi ami o no?!" ripeto urlando. "E guardami Beth, ti prego guardami e di qualcosa."
Alza il viso, usando la malinconia presente nelle sue iridi come un coltello che mi si conficca in una spalla.
"Io... no Brian. Mi dispiace."
Appena le sue parole arrivano alle mie orecchie, le sue guance si macchiano di lacrime.
So bene che sapore hanno. Sanno di bugia, di menzogna, lo stesso gusto di quelle che ho versato io quando decisi di abbandonarla.
"Ne sei sicura?" insisto nella speranza che trovi la forza di dirmi la verità.
Perchè a volte ci vuole più coraggio ad essere sinceri, che a mentire.
"Sì." inizia trattenendo un singhiozzo. "Forza, sali in macchina che Michelle ti sta aspettando già da troppo tempo." conclude con rassegnazione.
Non capisco proprio perchè si ostini a negare.
Adesso che ho smesso di comportarmi da eroe, comincia a farlo lei?
Come un automa esco di casa e poi salgo nella sua auto. Durante il breve tragitto rimaniamo in silenzio per tutto il tempo.
Accende lo stereo dove c'era già un vecchio album dei My Chemical Romance.

If you marry me
Would you bury me?
Would you carry me to the end?


Vorrei davverlo stare accanto a Beth, accompagnarla fino alla fine, ma perchè non me lo permette?
In fondo è ciò che vuole, lo so con certezza.
Parcheggia a pochi passi dalla chiesa e arrivati davanti all'ingresso mi ferma.
"Scusa, ma nella confusione avevo dimenticato di dirti una cosa importante. Congratulazioni." dice sorridendo.
Peccato sappia che quel sorriso non sia affatto sincero. Perchè i suoi occhi sono vitrei e vacui mentre lo fa.
Mi lascia entrare dopo avermi scoccato un bacio sulla guancia.
Da quando mi baci sulla guancia come fossimo solo amici?
Percorro la navata centrale sotto gli sguardi curiosi e accusatori dei presenti. Sorrido imbarazzato.
Michelle si volta facendo ondeggiare i capelli biondi, splendida nel suo vestito bianco.


Beth P.O.V.

Vado a sedermi vicino a Matt.
"Grazie." sussurra.
"Per cosa?"
"Per non averlo fermato e per avermi dato ascolto."
Mi concentro sui due sposi.
Michelle è davvero bellissima. Sono certa che lui sarà felice con lei.
"Io non ti ho dato ascolto." riprendo, rispondendo con freddezza alla sua affermazione. "Semplicemente non ho dato ascolto al mio cuore. Per la prima volta."
Zacky, che è dietro di me, esprime il suo disappunto sbuffando.
Il prete intanto inizia il suo sermone infinito.
Quando finalmente la tanto attesa domanda arriva, sento le gambe tremare.
"Vuoi tu Brian Haner..."
Mi alzo e silenziosamente cammino verso l'uscita.
Credevo di essere abbastanza forte per sentirlo pronunciare quel termine e invece mi sbagliavo. Perchè quella breve parola composta da sole due lettere ti lega indissolubilmente ad un'altra persona, ad una persona che non sono io.
"No!"
La voce di Brian interrompe quella del sacerdote, infrangendo il silenzio teso venutosi a creare tutt'intorno.
Mi fermo all'improvviso e i nostri sguardi si incontrano.
Vedo le sue labbra incresparsi in un dolce sorriso e poi comincia a correre verso di me.
Mi accoglie tra le sue braccia, per poi baciarmi con passione.
"Ti amo Beth, cazzo, e non riuscirei a sopravvivere un altro giorno senza di te." mi dice mantenendomi stretta a lui.
"Anch'io ti amo Bri ma non te l'ho detto perchè... perchè..."
"Non importa più, ormai." mormora poggiando un dito sulle mie labbra ancora colme del suo sapore.
Senza aggiungere altro, senza voltarsi verso i Michelle e il resto dei presenti, mi prende per mano e usciamo fuori.
Davanti alla chiesa c'è già un'auto d'epoca, ornata con un gran fiocco bianco, con cui i due sposi avrebbero dovuto andarsene.
Mi apre la portiera e io salgo, seguita da lui.
L'autista mette in moto e insieme ce ne andiamo. Brian mette un dito sotto il mio mento e avvicina il mio viso al suo, unendo le nostre labbra.
THIS IS MY HAPPY ENDING.


Ecco l'happy ending che tutti aspettavamo!
Finalmente Beth e Brian sono riusciti a mettersi insieme definitivamente.
Anche questa storia purtroppo, volge al termine. Mi mancherà davvero tanto scrivere del prode (?) Brian e della dolce Elizabeth. *Dominil lascia cadere una lacrima sulla tastiera*
Ora manca però ancora un altro capitolo, un missing moment che descriverà le emozioni e le sensazioni di Beth quando scopre che il suo Bri è diventato famoso.

ms_reverie: ciao Honey, ho appena notato che mi hai inserito tra i tuoi autori preferiti! Ma io ti lovvo! <33333
Riguardo Matt, forse stava davvero cercando di corrompere Zacky muahahahaha...

OOgloOO: C'è da premettere, che Bri non ha più sposato Michelle solo perchè aveva paura che tu potessi trucidargli Beth :P
Adesso i due potranno sposarsi, avere dei pargoli e fare tutto ciò che avevi suggerito tu XD
Alla prossima con il tanto atteso Missing Moment!
Baci <3.

Amarie: ma tu vuoi farmi arrossire con tutti questi complimenti! Quella frase non so proprio da dove mi sia uscita sinceramente, forse perchè in fondo Matt ce lo vedo un po' come scimmione XD.
Non ho la più pallida idea come faccia Beth a resistere a Syn in carino-e-coccoloso mode, forse Matt l'ha drogata XDD.
Alla prossima.

Emily_Cadaver: figurati, per me è un piacere risponderti ogni volta. Hai fatto bene a consigliarmi di leggere le tue ff, sono davvero molto carine <3.

kikiF7: visto che alla fine tutto è andato per il meglio, non dovrai prenderti la briga di andare a tormentare i sogni della povera Beth XD. Grazie per la recensione e i commenti, sei sempre dolcissima <3.

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Capitolo 21
*** Missing Moment: I Saw Your Face Again On Tv ***


Missing Moment: I Saw You Again On Tv MISSING MOMENT: I SAW YOUR FACE AGAIN ON TV


Elizabeth P.O.V.

Sono seduta a tavola con i miei e guardo il piatto davanti a me con disgusto.
"Cosa c'è, non ti piace?" mi chiede mia madre.
"No, è buonissimo ma non ho fame." rispondo noncurante.
Sono mesi che non ho fame ma i miei genitori non ci hanno mai fatto troppo caso.
Non sono abbastanza importante. Quando mai lo sono stata per qualcuno?
Anche l'unica persona che mi faceva finalmente sentire speciale, mi ha abbandonata per motivi ancora oscuri e ignoti al mondo.
Mi alzo e vado in salotto, accomodandomi sul divano e accendendo la tv.
Prendo il telecomando e sintonizzo su Fuse, nella speranza che la musica allievi il mio dolore. Devo ringraziare solo la musica se adesso sono ancora viva, nonostante mi senta morta dentro.
Lo schermo riesce a catturare la mia attenzione grazie ad una voce ma soprattutto ad una melodia, che mi sembra di aver già sentito.

Apro la porta con veemenza, scocciata dall'ennesimo ritardo alle ripetizioni.
Brian entra, piegandosi sulle ginocchia per il fiatone. Ha la chitarra attaccata dietro la schiena.
"Avanti, la scusa di oggi? Spero sia almeno più fantasiosa di quella di ieri." commento con disappunto.
Mi sorride.
"Dai smettila..." mormora abbracciandomi, per poi unire le nostre labbra in un tenero bacio.
Le sue labbra scendono sul mio mento, fino a scivolare sul collo.
"E comunque..." riprende quando si divide da me per mancanza di ossigeno. "Ho fatto tardi perchè stavo componendo e non bisogna mai disturbare un genio all'opera."
Un ghigno inclina le mie labbra.
Senza che io dica nulla, prende la chitarra e comincia a suonare.
"Ti piace?" mi chiede impaziente appena finisce.
"La scusa di oggi è stata credibile..." rispondo prima di baciarlo di nuovo.


Ecco quando l'ho sentita.
Viene inquadrato uno dei due chitarristi.
Il cuore smette di battere per qualche istante.
Il respiro rallenta.
Le parole muoiono in gola.
Un paletto mi si conficca nel cuore.
Lì, dall'altra parte dello schermo, Synyster Fuckin' Gates, mi guarda ammiccando.
Dopo di lui riconosco subito Zacky, Matt, Jimmy e Johnny, i miei amici. Le persone a cui ho vouto più bene.
Vado ad inginocchiarmi davanti al televisore e le lacrime cominciano subito a susseguirsi. Non so più neanche a cosa serve piangere e perchè continuo a farlo.
Ma che altro posso fare, mentre sento la mia anima scivolare via dal mio corpo?
Sto morendo dentro, me lo sento e non sto facendo nulla per impedirlo. Non ha senso continuare a vivere quando non si ha più nessuno per cui andare avanti.
Mi accontento della sopravvivenza, aspettando la mia morte interiore con ansia. almeno la smetto di soffrire una volta per tutte.
Poi però qualche istante dopo, il tempo necessario per assimilare l'espisodio, sorrido.
Una sensazione mista di allegria e euforia, si appropria del mio corpo.
Brian ce l'ha fatta, ha realizzato il suo sogno!
Comincio a ridere e a saltellare allegramente per il salotto.
Poi mi accorgo che una piccola parte del mio cuore ha ricominciato a battere, a sentirmi di nuovo viva.
E quella parte è quella che appartiene a te Brian, quella che mi hai strappato via quando te ne sei andato.
Infilo velocemente la giacca e corro in strada, diretta al negozio di dischi per comprare il loro primo Cd.



Ecco il missing moment!
Non lo adoro troppo, ma spero che non vi abbia deluso.
Con questo capitolo, questa storia si conclude definitivamente.
Vi ringrazio tutti quanti di nuovo, davvero.

ms_reverie: secondo me Zacky si scioglie solo alle tentazioni di Brian XD thanks so much...

kikiF7: oddio tu vuoi farmi prendere un infarto con tutti 'sti complimenti. Grazie <333.

Amarie: e beh, forse lasciare Michelle sull'altare non è proprio stata la cosa più carina che potesse fare ma forse per Brian sarebbe stato peggio sposarla seppure non la amasse. Matt scimmione è un tipo comprensivo, se ne farà una ragione XD. Bacio.

OOgloOO: ehm, forse il missing moment di Michelle sarebbe troppo sadico dai, povera l'ho già fatta soffrire abbastanza XDD Per quanto riguarda il capitolo con i pargoli, si può fare però al limite lo metto come one-shot o uno spin off. Grazie ancora per i complimenti e le recensioni. Baci.

Emy_Cadaver: eh sì, dispiace anche a me che sia finita ^^ Per quanto riguarda le recensioni riguardo le tue storie, te l'ho già detto, non devi ringraziarmi. Ah, sto cominciando ad ascoltare i Bring Me The Horizon, non sono male...

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