Life Like Dream Ain't For Me di Dominil (/viewuser.php?uid=49959)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I Hate You But... ***
Capitolo 3: *** Welcome To My Fucked Life ***
Capitolo 4: *** I Care Of You, Elizabeth ***
Capitolo 5: *** I Can't Understand You ***
Capitolo 6: *** Can You Forgive Me? ***
Capitolo 7: *** Keep Your Hands Off My Body ***
Capitolo 8: *** Can You Sleep With Me? ***
Capitolo 9: *** I Love You ***
Capitolo 10: *** I'll Take You Away ***
Capitolo 11: *** Goodbye, Goodnight, For Good ***
Capitolo 12: *** You Are Locked Up In A World Planned Out For You ***
Capitolo 13: *** Memories Will Never Leave You (Part One) ***
Capitolo 14: *** Memories Will Never Leave You (Part Two) ***
Capitolo 15: *** Whatsername ***
Capitolo 16: *** When A Detail Shatters All You Are ***
Capitolo 17: *** Leave Him, He's Got His Life ***
Capitolo 18: *** Mistakes ***
Capitolo 19: *** Yes Or No ***
Capitolo 20: *** If You Marry Me... ***
Capitolo 21: *** Missing Moment: I Saw Your Face Again On Tv ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
PROLOGO:
La mia è
una vita perfetta costellata da successi e speranze: una famiglia benestante,
una carriera già preparata e probabilmente anche il ragazzo ideale pronto ad
aspettarmi.
Una vita
incantata, come se fossi in una palla di vetro.
Una palla
di vetro con molte incrinature, forse anche troppe.
Però a
volte bisogna avere il coraggio di cambiare, mandare tutti a farsi fottere e
prendere in mano la propria vita con decisione e forse anche con l’aiuto di
qualcuno, di quel qualcuno che passava le sue giornate nell’angolo più buio
dell’aula, ad osservare il mondo che gira troppo velocemente con sguardo acido.
Salve! Sì, sono
ancora io con una nuova fan fiction sugli Avenged Sevenfold. Questo è solo il
prologo ma spero che vi incuriosisca abbastanza per farvi continuare a leggere.
Fatemi sapere cosa
ne pensate così saprò se devo andare avanti oppure no.
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Capitolo 2 *** I Hate You But... ***
Chapter 1: E' Solo Un Odioso Arrogante E Presuntuoso
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 1:
I HATE YOU BUT...
Ore 9, Huntington Beach, California.
Eccomi davanti all’edificio
scolastico grigio e spoglio insieme ad altre centinaia di studenti che
vociferano allegri ed entusiasti. Sospiro, e dopo essermi sistemata la gonna di
jeans, mi avvicino da sola e a passo lento verso l’ingresso.
Indugio ancora qualche
istante prima di varcare la soglia come se aspettassi qualcuno o qualcosa che
mi portasse via da qui ma che però non arriva.
Alla fine quindi mi decido
ad entrare. Con lo sguardo fisso sul pavimento, mi dirigo verso il mio
armadietto. Lo apro con uno scatto e prendo i libri che mi servono per la
lezione della prima ora: Matematica. La adoro. No, non sto scherzando. La adoro
davvero.
“Elizabeth!” esclama la
ragazza che fruga nell’armadietto accanto al mio.
“Ciao Victoria.” Mormoro abbozzando
un sorriso. Victoria è la mia migliore amica. Mi squadra dall’alto in basso per
qualche momento, aggrottando la fronte.
“Beth, qualcosa non va?”
mi chiede chiudendo il suo armadietto con un tonfo.
“No, è tutto apposto. Sono
solo un po’ stanca dato che ieri sera ho studiato fino a tardi.” Rispondo voltandomi
e cominciando a camminare verso l’aula di Matematica.
Entro e vado a sistemarmi
al mio posto, in seconda fila. Mi volto verso l’ultimo banco. È lui: Brian
Haner con lo sguardo incazzato di sempre. Ha gli occhi fissi su una pila di
fogli che legge attentamente. Quel ragazzo continua a suscitare la mia
curiosità dal primo giorno che l’ho visto. Sembra sempre preso dai suoi
pensieri, come se le persone che gli sono intorno non fossero abbastanza
interessanti per lui. Lo conosco veramente poco e non abbiamo mai scambiato una
parola anche se sono tre anni che frequentiamo gli stessi corsi. A dire il vero
non ha fatto amicizia con nessuno, rivolge la parola solo a Zachary Baker che è
il suo compagno di banco.
Brian alza il viso e mi
guarda con i suoi occhi scuri come se volesse uccidermi con lo sguardo. Mi volto
velocemente, arrossendo. C’è solo odio nel suo sguardo. Come può odiarmi così
tanto se non abbiamo mai scambiato una parola? È un odio infondato quello che
prova verso di me che sinceramente non capisco.
“Cosa hai fatto a Brian
Haner?” mi chiede Victoria distogliendomi dai miei pensieri.
“Io? Niente perché?”
replico.
“Ti guardava in una
maniera… credo di non averlo mai visto così incazzato.”
Annuisco e abbasso il viso
sul mio quaderno, cominciando a scarabocchiarlo. Peccato che ogni ghirigoro
eseguissi con la penna, mi ricordava sempre lui e i suoi occhi scuri come
topazi incollati ai miei.
Il professore entra:
“Buongiorno!” ci saluta. Tutti
ci alziamo. Naturalmente, tutti tranne Brian che rimane accasciato al suo
posto. Sta iniziando a darmi sui nervi.
“Ho corretto i test.” Annuncia
l’insegnante e comincia a consegnarli.
“Eccellente signorina Daniels, davvero un
ottimo lavoro.” Dice rivolto a me. Io sorrido ammirando con orgoglio la mia A. Dicevo
di andare bene in Matematica.
Passo diversi istanti a
contemplare il mio lavoro e a ricevere complimenti da Victoria che guarda con
occhi sognanti il mio compito.
“Non ci siamo proprio.” Esclama
il professore. “Se non passerà il prossimo compito signor Haner, temo che dovrò
bocciarla.”
Non mi volto nemmeno. So già
con certezza chi sta rischiando l’anno. Brian. La Matematica non è il suo
forte.
Per un attimo mi balena in
testa un’idea assurda e aspetto il suono della campanella per metterla in atto.
Mi alzo decisa e mi
avvicino al banco di Brian. Gli sono quasi davanti quando il resto dei suoi
amici me lo portano via, lasciando che io rimanga lì impalata come una cretina.
Sbuffando esco dall’aula.
A ora di pranzo però, mi
faccio coraggio e provo a parlargli di nuovo.
È seduto ad un tavolo
insieme a i suoi amici: Matthew Sanders, Zachary Baker, James Sullivan e
Jonathan Seward.
Ridacchiano e parlano tra
loro. Passo una mano sul mio maglioncino azzurro e mi avvicino al loro tavolo. Non
mi lascerò intimorire.
Brian si accorge in fretta
della mia presenza e si volta verso di me con aria interrogativa.
“Ehm… ciao…io sono
Elizabeth Daniels e seguiamo le stesse lezioni di Matematica.” Inizio balbettando.
La gola diventa improvvisamente arsa e la lingua si impasta.
“Ciao.” Mormora Brian
freddo.
“Siccome so che hai dei
problemi…io potrei aiutarti, sempre se ti va.” Concludo imbarazzata.
“Non mi va.” Dice meccanicamente.
Non ho mai sentito una voce così fredda in vita mia. Mi sento così idiota. Io suoi
amici ridacchiano e lui si volta verso di loro ammiccando.
Senza aggiungere altro, me
ne vado furente.
Ma perché non mi faccio
mai i cazzi miei? Continuo a ripetermi.
Qualche lacrima comincia a
bagnarmi le guance ma io le scaccio rabbiosamente con una mano. Quello lì non
si merita niente, neanche un po’ di compassione. Non capisco perché mi importi
tanto di lui. È solo un odioso arrogante e presuntuoso. Lo odio.
Ecco
il primo
capitolo di questa nuova storia. Alla fine mi sono decisa a mettere
almeno il primo capitolo. Ma se volete sapere come finisce, dovete
recensire buahahahahah
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Capitolo 3 *** Welcome To My Fucked Life ***
Chapter 2: Welcome To My Fucked Life
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 2:
WELCOME TO MY FUCKED LIFE
Me ne torno a casa triste
e abbattuta dalla misera e imbarazzante conversazione che ho avuto con Brian “Sono
il più figo di Orange Country” Haner. Se me lo ritrovassi davanti credo che…
che… non gli farei niente. Non sono una con le palle io, purtroppo.
Torno a casa e salgo
trascinandomi al piano di sopra. I miei non ci sono naturalmente. Passano le
loro giornate in ufficio e poi pretendono di sapere qualcosa sulla mia
fottutissima vita o addirittura sentono il dovere di programmarmela. Hanno
sempre fatto così… e continueranno a farlo. Sono nata in un mondo pieno di
merletti, nastrini e fronzoli, dove l’apparenza è tutto ciò che conta. Ho
dovuto stringere i denti dalla prima volta che ho aperto gli occhi fingendo di
essere ciò che non sono, sorridendo anche quando il mio cuore non faceva altro
che sanguinare. Ma ormai questo non significa più nulla, orami non ha
importanza. Ci ho fatto l’abitudine. Sono fin troppo abituata a partecipare a stupide
feste per ricconi, ad andare a lezione di danza classica nonostante odi
ballare, a baciare un ragazzo super abbronzato che non amo, a far parte
dell’alta borghesia di Orange Country anche se mi fa schifo.
Poggio lo zaino sul
pavimento e poi scendo di sotto, in cucina. C’è Meg, la nostra tata. Adoro
questa donna, praticamente sono stata cresciuta da lei.
“Ciao Beth, com’è andata
oggi?” mi chiede mettendomi la pasta nel piatto.
Io mi siedo,
abbandonandomi sospirandomi sulla sedia.
“È andata Meg, fortuna che
è andata.” Mormoro. Lei mi lancia uno sguardo serio e torna a sistemare la
cucina.
Trangugio il pranzo per
poi tornare di sopra, ad uccidere la mia personalità. Come se ne avessi mai
avuta una. Metto la calzamaglia sotto i jeans e il golfino e poi raccolgo i
miei lunghi e lisci capelli dorati in un elegante e disciplinato chignon. Mi
guardo allo specchio con ribrezzo. Sono persino arrivata ad odiarmi. Allora
perché non ho ancora preso in mano la mia vita? Perché non ho le palle, perché
se voltassi le spalle alla mia famiglia, al mio destino, rimarrei sola.
Dannatamente sola. Ed è questo che mi spaventa, la solitudine. Fisso ancora con
sguardo vacuo la mia immagine riflessa nello specchio e qualche lacrime, mi
bagna la retina. Non voglio piangere, lo sto facendo già troppo spesso
nell’ultimo periodo.
“Beth!” mi chiama Meg.
Adam, il mio ragazzo, deve essere arrivato. Di solito è lui che mi accompagna
in palestra. Prendo la giacca e scendo. Saluto Adam con leggero bacio sulle
labbra e insieme usciamo.
Nello spogliatoio della
scuola di danza, c’è Vivian.
Mi saluta con una mano e
io ricambio. Dio, quant’è falsa. In mia presenza, si comporta sempre da buona
amica e poi mi sputtana alle spalle.
Poco dopo entra Victoria.
Ci prepariamo e poi usciamo pronte (si fa per dire) a seguire la lezione.
Sono immersa in una
noiosissima lezione di Letteratura Inglese. Oggi studiamo Oscar Wilde.
Alla fine della lezione,
mi dirigo al mio armadietto con Victoria. Mentre sistemo i libri, sento una
presenza dietro di me. Mi volto.
“Ciao.” Mormora Brian
Haner. Oh, ma quale onore. Io lo osservo stupita dall’alto in basso. Che faccia
tosta. Perché diavolo è venuto qui a parlarmi?
Sbatto la porta
dell’armadietto e cammino in direzione dell’aula. Non voglio più vederlo.
“Aspetta!” esclama
afferrandomi per un braccio. “Scusami per ieri, sono stato un cretino.”
“No.” Affermo secca. “Sei
stato uno stronzo.”
“E adesso tu sei acida.”
Ribatte ridacchiando.
Sbuffo e mi volto. Parla
proprio lui.
“Dai… ti chiedo scusa. Non
potevo far vedere ai miei amici che accettavo l’aiuto di… di…”
“Di una secchiona.”
Concludo la sua frase con rabbia. Mi sta pure insultando adesso.
“Beh, sì… ma io non penso
questo di te. Ed è per questo che ti chiedendo di aiutarmi.”
Brian che chiede aiuto a
qualcuno. Se me lo raccontassero, non ci crederei.
“E perché dovrei farlo?
Ieri mi hai offesa e umiliata davanti a quei trogloditi de tuoi amici. Perché
cazzo dovrei aiutarti?” esclamo furente. Ecco, le lacrime stanno affiorando di
nuovo.
“Perché sei dolce e gentile.”
Mormora, assumendo uno sguardo alla Bambi. Uffa, io a quegli occhi scuri non
resisto.
Sbuffo.
“E va bene. Oggi
pomeriggio alle quattro a casa mia, non fare tardi.” Dico seria, per poi
allontanarmi a grandi passi.
Improvvisamente mi sento
leggera e sollevata. Che strana sensazione. È come se un peso si fosse
magicamente dissolto. Sto impazzendo per quello sbruffone antipatico. Ti odio.
Ti odio perché mi fai provare sensazioni che non credevo esistessero nonostante
continui a trattarmi male.
Che bello, qualche
recensione! Vi ringrazio…
linkin park:
Finalmente sei tornata cara! Le tue recensioni sono sempre più che gradite…
Anche a me il Brian incazzato piace però come hai potuto leggere, in questo
capitolo non si è comportato da ghiacciolo umano, anzi è stato abbastanza umile
anche se sempre con la solita vena incazzata. Fammi sapere cosa ne pensi di
questo capitolo, baci.
helena93: Salve,
nuova lettrice!
*me molto
emosshionata che la mia storia ti piaccia!* E anche per questo, ho scritto così
potrai subito sapere cosa succede. Spero che anche questo capitolo ti piaccia e
ti prego di continuare a recensire. Alla prossima!
ms_reverie: ciao!
Sono contenta che questa storia ti piaccia. In effetti qualche aiuto di Mate
non farebbe male a nessuno xD…
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Capitolo 4 *** I Care Of You, Elizabeth ***
Chapter 3: I Care Of You, Elizabeth...
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 3:
I CARE OF YOU, ELIZABETH
Come previsto, alle quattro
non venne nessuno. E neanche alle quattro e mezza.
Io sono ormai nervosa,
quasi intrattabile. Sto sprecando un pomeriggio intero per lui e come una
cretina, lo sto ancora ad aspettare, cercando in tutti i modi di mantenere viva
la speranza di rivedere di nuovo i miei occhi riflessi nei suoi.
Percorro ripetutamente
l’ingresso a grandi passi, sbuffando di tanto in tanto.
Alle sei, qualcuno
finalmente bussa alla porta. La apro con rabbia. Quell’idiota di Brian è lì
davanti a me, stanco e ansimante.
“Due ore.” Dico. “Fortuna
che ti avevo avvertito.”
“Scusami.” Mi risponde
entrando. “Ma mi ero dimenticato delle prove della band. Sai, sono il
chitarrista degli Avenged Sevenfold.” Mi spiega. Mi interesserebbe pure, se
adesso non fossi così furiosa.
“Senti Brian, mettiamo
subito in chiaro una cosa. non mi frega perché hai fatto tardi, mi interessa
solo che tu sia puntuale.” E senza aggiungere altro lo accompagno davanti al
tavolo della cucina, dove dobbiamo studiare.
I miei libri sono già lì,
sono lì da ben due ore. Lui prende i suoi dallo zaino e sbuffando, comincia a
sfogliarne uno. Mi sto quasi pentendo di essermi offerta di aiutarlo. Ad ogni
secondo che passa, lo sopporto sempre di meno. Sembra quasi che mi stia facendo
un favore ad essere qui.
Prendo il mio quaderno e
con calma comincio a spiegargli la lezione.
Devo ripeterla quattro
volte, prima che lui afferri il concetto. Una cosa è certa: Brian e la Matematica si odiano
reciprocamente. Oppure è semplicemente stupido.
La sua testa è sempre da
un’altra parte, immersa in qualcos’altro. E io non faccio altro che chiedermi
perché cazzo sto perdendo tempo.
Dopo poco Meg va ad aprire
e Adam entra.
“Dov’è Elizabeth?” lo sento
chiedere prima di udire i suoi passi avvicinarsi.
Appena nota Brian, si
blocca di colpo. Non deve fargli piacere vederlo qui.
Brian si volta e, capendo
la situazione, esclama:
“Mi sta solo aiutando a
passare l’anno.” E poi finge di concentrarsi sul suo libro. Perché io so che
sta fingendo. In realtà ha le orecchie tese, pronto a captare qualsiasi
eventuale discorso tra me e Adam.
Il mio ragazzo si passa
una mano tra i capelli impiastrati di gel e poi viene da me e mi bacia.
“Devo parlarti un attimo.”
Mi sussurra in un orecchio.
Mi alzo, volgendo lo
sguardo verso Brian:
“Scusaci un momento.”
E porto Adam in un’altra
stanza afferrandolo per un braccio. Invece di parlarmi, comincia a baciarmi
spingendomi verso il muro.
Mi divido bruscamente.
“Dai, non ora. C’è Haner
di là.” Mi giustifico. “Dimmi cosa dovevi dirmi.”
“Volevo solo dirti che
siamo stati invitati al party in piscina di Vivian che ci sarà tra tre
settimane.” Mi dice. Evviva. Come se me ne importi qualcosa.
“Verrai vero?” aggiunge.
“Sì, sì.” Rispondo
noncurante, per poi sbatterlo gentilmente fuori di casa.
Brian alza il viso dai
libri solo per vedermi mentre mi siedo e poi si ributta a capofitto nelle
pagine. Ricomincio a spiegare.
“Hai capito quello che ti
ho detto?” gli chiedo dopo un po’, giusto per assicurarmi che non si sia
addormentato ad occhi aperti.
Nessuna risposta. E se si
fosse addormentato davvero?
“Brian! Brian!”
Devo scuoterlo un bel po’
prima di vederlo uscire dalla sua trance.
“Eh?” esclama guardandomi
negli occhi per un interminabile istante. “Scusa… perché stai con Adam anche se
non provi niente per lui?”
Quella sua ultima frase mi
gela. E adesso che gli dico? Ma soprattutto… è così evidente che non provo
niente per Adam?
“Non sono cazzi tuoi,
Haner.” ribatto gelida.
“E invece sì, Elizabeth.”
Mi risponde con voce calma e tranquilla. Elizabeth. Elizabeth. Vorrei che
pronunciasse il mi nome per sempre. Non devo mostrami fragile, posso farcela.
“Credo che tu debba andare
a casa, si è fatto tardi.” Dico, brusca e sfacciata.
Si alza di scatto.
“Sì, ora me ne vado. Non
puoi fuggire per sempre, Beth.” Mi tiene incollata ai suoi occhi come una
calamita. Non riesco a sostenere il suo sguardo per più di una manciata di
secondi così distolgo il mio e lo accompagno alla porta. Lui però ha gli occhi
fissi su di me, che aspettano una mia reazione.
“E se io lo volessi? Te
l’ho già detto, non sono cazzi tuoi.” Affermo, ancora più glaciale di prima.
Si volta scazzato e se ne
va. Chiudo la porta e corro in camera mia. non so cosa mi stia succedendo. In
fondo, Brian non si meritava di essere trattato così, è stato gentile… anche se
invadente. Forse io e lui non siamo così diversi, forse siamo entrambi dei
ghiaccioli umani.
Come sempre,
ringrazio tutti quelli che hanno solo letto ma soprattutto coloro che hanno
recensito:
ms_reverie: beh, in
effetti Brian si è deciso ad essere un po’ più umile ma non è detto che rimarrà
così per sempre…Elizabeth si è fatta abbastanza valere in questo capitolo, ha
saputo tenergli testa. Dimmi cosa ne pensi anche di questo capitolo, ciau!
helena 93: a dire il vero Brian non sta mai bene...grazie per i complimenti. Bacio
linkin
park: Elizabeth ha fatto proprio bene a comportarsi così.
Brian è troppo presuntuoso. Fammi saper cosa ne pensi delle
ripetizioni ^^
OOgloOO: secondo me tre insulti sono troppo pochi! xD PErò noi amiamo Bri anche per questo...Alla prossima
echelon1985: sono felice che questa storia ti piaccia...continua a leggere!
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Capitolo 5 *** I Can't Understand You ***
Chapter 4: I Don't Understand You
LIFE LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 4:
I CAN’T UNDERSTAND YOU
Oggi non mi sento per
niente bene. Ho voglia di stare sola, di urlare che sono stanca di tutto
questo.
A ricreazione, liquido
Victoria con una scusa e vado a rifugiarmi nella serra della scuola. Qui non
verrà a disturbarmi nessuno. Appena chiudo la porta dietro alle mie spalle, le
lacrime cominciano a susseguirsi sul mio volto arrossato. Mi siedo su un
muricciolo accanto al cespuglio di rose, il mio fiore preferito. Stacco una
rosa rossa come il sangue e l’avvicino al naso, annusandone il buonissimo
profumo e macchiandola con le mie lacrime.
Anche ieri, Brian è venuto
da me per studiare ma almeno ha ritardato solo di mezz’ora. La puntualità non
fa parte dei suoi geni purtroppo. La cosa che mi fa male però, è il
comportamento che abbiamo l’una con l’altro. Non riusciamo ad essere gentili.
Passiamo la maggior parte del tempo sui libri ma quelle poche conversazioni che
abbiamo, sono sempre condite da acide frecciatine. Quando sono con lui non mi controllo. La sua
aria strafottente mi innervosisce terribilmente.
Nascondo il viso tra le
mani per qualche minuto, singhiozzando ancora un po’. Ma dei rumori mi
costringono ad alzare il viso. Sembrano dei passi. Poi una figura fa capolino
da dietro la pianta di gelsomino. Brian. Ma guarda un po’ che coincidenza. Ed
io che ero convinta di rimanere sola.
“Ecco dov’eri!” esclama
vedendomi. “Ti ho cercata ovunque! Volevo solo dirti che oggi non posso
venire.”
“Ok…” mormoro ancora
stupita di averlo incontrato qui.
Una goccia d’acqua, cade
accanto al mio piede.
“Ehi, stai piangendo.”
Dice avvicinandosi, per poi sedersi accanto a me. Che bella scoperta.
Io annuisco, voltandomi
dall’altra parte. Non voglio che Brian mi veda in questo stato.
“Beth…” sussurra
catturando la mia attenzione. Mi volto lentamente verso di lui.
“Va tutto bene.” Aggiunge
dopo aver posato un dito sotto il mio mento, per costringermi a guardarlo negli
occhi. Il Brian che adesso è qui di fronte a me, non è lo stesso Brian che è
nella mia classe da 3 anni. Questo è completamente diverso.
“E invece non va affatto
bene. La mia vita fa schifo.” Rispondo asciugandomi gli ultimi lucciconi.
All’improvviso alza un braccio e mi avvolge, stringendomi delicatamente a sé.
“Su, non essere così
negativa. Non può fare più schifo della mia.”
Abbozzo un sorriso.
La campanella suona.
“Cazzo, devo andare. I
miei amici mi stavano aspettando.” Mi dice sciogliendo l’abbraccio.
Inaspettatamente mi sento di nuovo sola.
“E tu Beth, tirati su. Non
sopporto vederti così triste.” Mi schiocca un bacio sulla fronte. Lui se ne va
mentre io rimango lì immobile, incapace di fare neanche un pensiero sensato.
Sto messa davvero male.
Siccome dopo Francese ho
Ed. Fisica, appena la lezione termina mi alzo per dirigermi in palestra.
In corridoio, incrocio
Brian con Matt e Jimmy. Mi avvicino dalla loro parte e saluto Brian con la
mano. Appena mi nota si volta dandomi le spalle, fingendo di non avermi vista.
Vedo Matt ridacchiare e io arrossisco violentemente. Allora è proprio bastardo.
Se siamo soli, è la persona più dolce del mondo ma se ci sono i suoi amici si
da tante di quelle arie…
Sono proprio idiota se sto
ancora a pensare a lui. È solo un opportunista. Non lo sopporto più adesso e
appena ne avrò l’occasione, gli dirò che non voglio più aiutarlo. Anche se in
realtà non voglio. È anche vero però che non posso sempre fare il suo zerbino.
E poi il motivo del suo comportamento è ancora un oscuro mistero.
Alla fine delle lezioni,
esco a passo veloce dall’istituto. Non vedo l’ora di tornarmene a casa.
“Beth!”
Riconosco subito la voce
di Brian perciò accelero. Lui però è più veloce di me e dopo qualche passo mi è
accanto.
“Ehi, perché non ti sei
fermata?” mi chiede. Io però lo ignoro e svolto alla prima strada che vedo,
nella speranza di togliermelo dai piedi.
Mi afferra per un braccio,
costringendomi a fermarmi.
“Non dirmi che te la sei
presa!”
“E perché non avrei
dovuto? È già la seconda volta questa settimana che mi fai fare la figura dell’idiota!”
esclamo furente.
“Ma soprattutto… perché ti
comporti così?” aggiungo.
Mi guarda per qualche
secondo, poi abbassa lo sguardo.
“Perché… perché…” mormora
esitando.
Stringe le dita attorno al
mio braccio, impedendomi di muovermi.
“Te lo dico io il perché. Perché
ti vergogni di me, perché vado bene a scuola e perché non sono un’oca. Ecco perché.”
Sbotto, sputando quelle parole come fossero veleno.
“No… non è per questo.” Mi
risponde.
“E allora perché?”
Lentamente, libera il mio
braccio dalla presa ferrea delle sue dita e poi se ne va senza aggiungere
niente.
Io proprio non lo capisco
e forse non ci riuscirò mai.
E poi, non sono neanche
riuscita a dirgli che non voglio più aiutarlo, non ce l’ho fatta perché c’è
qualcosa di troppo forte che mi lega a lui, che non so neanche come spiegare e probabilmente
continuerò pure a fare il suo zerbino, pur di vederlo.
E adesso, passiamo
ai ringraziamenti:
linkin park: Neanche
io sopporto Adam! È troppo esuberante… xD Grazie per il commento!
ms_reverie: non
piace proprio a nessuno Adam… vedrò cosa posso fare per il fosso xD…sono
contenta che questa storia ti piaccia, alla prossima!
OOgloOO: Non
dimenticare mai che il Sommo Brian, può tutto! LOL… Scommetto che riguardo
questo capitolo ci saranno molti epiteti… Bacio.
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Capitolo 6 *** Can You Forgive Me? ***
Chapter 5: Can You Forgive Me?
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 5:
CAN YOU FORGIVE ME?
Guardo l’orologio della
cucina e sospiro. Brian non verrà, me l’ha detto. Eppure non riesco a smettere
di sperare di vederlo apparire dalla porta d’ingresso. Non riesco a capire cosa
mi stia succedendo. O forse lo so, solo non voglio ammetterlo a me stessa. Lo
odio ma… ma lo amo. Almeno credo di amarlo visto che desidero solo vederlo
sorridere e stargli accanto.
Tra poco verrà Adam per
accompagnarmi a lezione di danza. Uffa. So già che comincerà a farmi domande su
domande per sapere perché ho la faccia triste. Non mi va di dovergli raccontare
tutto. E questa volta non lo farò, per una dannata volta farò come mi pare.
Afferro la borsa ed esco di corsa.
Alla fine della lezione,
esco con Victoria.
“Non c’è Adam?” mi chiede.
“No.” Rispondo secca e
alzando lo sguardo verso il cielo. A quanto pare Victoria capisce che non è il
caso di fare domande, perché non aggiunge niente.
Si volta da un lato e poi
mi sussurra:
“Guarda, c’è Brian. Chissà
cosa ci fa qui.”
Lo guardo anch’io. So bene
cosa ci fa qui o almeno, spero di saperlo.
È appoggiato al muro, con
le mani nascoste dietro la schiena. Finalmente si accorge di me e il suo viso
si illumina all’improvviso. Mi trattengo nel sorridere. Devo almeno provare ad
essere arrabbiata con lui. Dico a Victoria di andare e lei si allontana, anche
se capisco chiaramente che muore dalla curiosità. Mi avvicino a Brian.
“Cosa ci fai qui?” gli
chiedo.
Lui non mi risponde però
dopo qualche istante, si stacca dal muro e mi mostra cosa nascondeva dietro la
schiena: un bellissimo mazzo di fiori. Arrossisco.
“Puoi perdonarmi?” mi dice
con voce tremante, porgendomi i fiori. Io li prendo subito.
“Sì. Grazie.” Mormoro.
“Ti accompagno a casa?”
aggiunge.
“Ok, se ti va.” Rispondo un
po’ imbarazzata.
Cominciamo a camminare in
silenzio. Dopo qualche passo, la sua mano scivola sulla mia. Ne accarezza il
palmo per qualche istante, per poi metterla al sicuro tra le sue dita.
E in quell’esatto istante,
sento qualcuno pronunciare il mio nome:
“Elizabeth!”
Brian si volta
incuriosito. Io sobbalzo, quasi preoccupata.
Adam si avvicina a noi a
grandi passi. Fissa per un istante la mia mano ben stretta in quella di Brian e
dopo mi afferra per un braccio, tirandomi a sé.
Prima che io riesca a replicare,
tira un cazzotto a Brian in pieno viso. Rimango impietrita mentre lo guardo
barcollare e mantenersi il naso.
Comincio a sudare freddo
per paura che Brian si sia fatto male sul serio e senza pensarci due volte, mi
libero dalla presa di Adam e corro a soccorrerlo.
Gli tolgo le mani dal naso
per vedere cosa si è fatto. Con un fazzoletto riesco a fermare il sangue che
gli ha macchiato le dita e la maglietta e lo porto via. Per tutto il tragitto,
Brian non dice una parola. Vedo la rabbia che gli luccica negli occhi.
“Mi dispiace.” Dico.
“No, dispiace a me che
stai con uno come quello. Devi essere proprio cieca se ti piace un tipo del
genere.” Risponde amaro.
“Infatti a me non piace.”
Replico a voce troppo bassa perché lui riesca a sentirmi.
“Digli che questa me la
paga cara. La prossima volta che lo incontro lo faccio nero.” Aggiunge.
Naturalmente,
ringrazio tutti quello che hanno letto e che hanno aggiunto questa storia tra i
preferiti. Ora passiamo ai ringraziamenti singoli:
linkin park: fortuna
che nessuno ti ha sentito per tutti quegli awwwww! XD. Anche in questo capitolo
Brian è stato dolcioso, vero? E comunque nella prossima recensione mi aspetto
molti insulti verso Adam XD.
OOgloOO: Ecco
l’aggiornamento super-iper-extra rapido che volevi, spero solo che non ti abbia
deluso. E sì, Brian è un pirla fancazzista che si fa condizionare dagli altri.
So quanto bene quanto è umiliante salutare qualcuno e non ricevere risposta (mi
è successo un paio di volte -.-) Ciao! ;)
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Capitolo 7 *** Keep Your Hands Off My Body ***
Chapter 6: Keep Your Hands Off My Body
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 6:
KEEP YOUR HANDS OFF MY BODY
Dopo aver accompagnato
Brian, torno a casa. Stranamente, oltre a Meg c’è anche mia madre.
“Buonasera Elizabeth.” Mi
saluta con freddezza.
“Ciao mamma.” Rispondo,
entrando a testa bassa.
Per un istante, alzo lo
sguardo. La tavola è già apparecchiata per sei persone.
“Come mai ci sono tutti
questi posti a tavola?” domando rivolgendomi a Meg.
Lei si ritrae, quasi
spaventata di parlare in presenza di mia madre.
“Verrà Adam con i suoi genitori.”
risponde mia madre sorridendo.
Evviva.
Annuisco e me ne vado in
camera. Mi viene quasi da piangere. Io non voglio più vederlo.
Vado a farmi una doccia
calda per rilassare i muscoli.
Apro l’armadio e indosso
un semplice abito nero e decido di non legare i capelli. Mentre infilo le
scarpe, sento le voci degli ospiti perciò mi affretto a scendere.
Saluto cordialmente i
genitori di Adam e lancio un sorriso al mio “ragazzo” senza però fare altro.
A tavola, io mi concentro
sul cibo, e rimango in silenzio per tutto il tempo.
Al termine della cena, mia
madre esclama:
“Elizabeth, perché tu e
Adam non andate di sopra?”
Increspo le labbra in un
sorriso teso e forzato mentre entrambi ci dirigiamo in camera mia. Adam chiude
la porta.
“Mi ha fatto proprio male
vederti con Haner, oggi.” Dice subito, sedendosi sul letto accanto a me. Sì,
adesso ci credo.
“Si chiama Brian.” Preciso
freddamente.
Ignora la mia frase e
aggiunge:
“Comunque sia, non voglio
più vederti con lui.”
Rido sarcastica.
“Io lo vedrò e starò con
lui quando voglio.” Replico. “Ah… tra noi è finita.”
“No Elizabeth. Tra noi, è
appena iniziata.”
“Senti Adam, dopo questa
sera io non voglio vederti mai più. Non ti amo… anzi, non ti ho mai amato.”
Dopo aver pronunciato queste parole, mi sento così leggera. Desideravo farlo da
sempre.
“Sei tremendamente sexy.”
Dice, fingendo di non avermi ascoltata.
Mi accarezza una guancia e
io tremo quasi schifata.
“Non capirai mai quanto mi
piaci, quante volte ho desiderato baciare ogni centimetro del tuo corpo.” E mi
fa sdraiare, salendo poi su di me. Comincio ad avere paura. Mi immobilizza i
polsi.
“Adam lasciami… mi stai
facendo male.” Dico con voce tremante.
“Non preoccuparti
Elizabeth, non ti farò niente.” pronuncia con tono sinistro.
Passa una mano sui miei
seni e le lacrime cominciano a rincorrersi sul mio viso terrorizzato.
“Lasciami!” urlo e con uno
scatto riesco a togliermelo di dosso e corro di sotto. Sono sul pianerottolo
quando riesce ad afferrarmi di nuovo. Si avvicina per baciarmi ma io blocco
tutto con un sonoro schiaffo, abbastanza forte da lasciargli un’impronta rossa
sulla guancia. Avrei dovuto darglielo più forte.
Finalmente riesco ad
uscire di casa e comincio a correre nella notte.
Mi allontano più che posso
da casa mia, arrivando a qualche isolato di distanza. Mi siedo sul ciglio del
marciapiede, davanti al negozio di fumetti per mettere a fuoco nella mia testa
ciò che mi è appena successo. Continuo a piangere al solo ricordo delle sue
mani sul mio corpo. Mi sento sporca, come se fossi imprigionata in un corpo che
non mi appartiene affatto. Mi ha devastata… il corpo e la mente.
Dopo poco inizia a
piovere, dannazione.
Mi alzo e ricomincio a
camminare lasciando che l’acqua mi bagni i capelli e i vestiti, nella speranza
che lavi via le sue impronte su di me, il suo odore.
Ho lo sguardo fisso
sull’asfalto e… vado a sbattere contro qualcosa o qualcuno che mi scaraventa a
terra facendomi finire in una pozzanghera.
“Oh… scusa Elizabeth.”
Esclama il ragazzo.
Lo guardo. È Zachary
Baker.
“Non fa niente, Zachary.
Comunque puoi chiamarmi Beth.” Sono troppo stanca per arrabbiarmi.
“E tu puoi chiamarmi
Zacky.” Mi risponde sorridendo.
Abbozzo un sorriso.
“Cosa ci fai tutta sola a
quest’ora?” aggiunge squadrandomi.
Abbasso lo sguardo
imbarazzata.
“Scusa, non sono affari
miei. Non avrei dovuto. Vuoi che ti accompagni a casa?” si corregge quasi
subito.
“Sì, grazie. Ma non è a
casa che voglio andare.” Rispondo decisa.
Scusate scusate
scusate! So che è da un secolo che non postavo ma anche se la scuola è appena
iniziata, mi sta tenendo davvero molto impegnata.
Come sempre, grazie
a quelli che hanno letto. Ora, un ringraziamento speciale alle mia due ‘amore’
che recensiscono sempre:
linkin park: Brian
con un mazzo di fiori è un po’ il mio sogno proibito (che non si realizzerà mai
buawhawhaw). Ti giuro che ci stavo pensando anch’io di farlo picchiare da M
Shadows, non è una cattiva idea. Dopo questo capitolo, quel truzzone non
dovrebbe più rompere le palle ad Elizabeth, ma non posso assicurarti nulla XD.
OOgloOO: Sì, ora Bri
non deve più fare cazzate! Però sembra quasi surreale… Bri che non fa cazzate
non è Bri! Grazie della recensione. Bacio.
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Capitolo 8 *** Can You Sleep With Me? ***
Chapter 7: Can You Sleep With Me?
Finalmente ce l’ho
fatta a postare anche questo capitolo. Ringrazio naturalmente, tutti coloro che
hanno letto la storia.
OOgloOO: ihihihi Zacky
è mio! No dai… sei vuoi facciamo metà ciascuno. Parlando seriamente, dubito che
introdurrò un personaggio femminile che allieti le giornate di Zacky anche se…
mai dire mai! Un bacio e alla prossima.
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 7:
CAN YOU SLEEP WITH ME?
Dopo aver bussato
insistentemente alla sua porta per qualche minuto, viene ad aprirmi.
“Ehi Beth…” inizia
stupito. “Entra, sei completamente fradicia.”
Varco la soglia tremando.
Una donna, accorre preoccupata con degli asciugamani con cui poi Brian mi
avvolge.
“Povera cara.” Commenta la
gentile signora, per poi lasciarci di nuovo soli.
“Grazie.” Mormoro
singhiozzando.
“Perché stai piangendo? È
successo qualcosa?”
Non riesco a rispondergli.
Se glielo dico, domani uccide Brian. Posso starne certa.
Lo abbraccio,
istintivamente. Anche lui mi stringe e dopo qualche istante passato tra le sue
braccia, mi sussurra in un orecchio di seguirlo di sopra nella sua stanza.
Seduto sul letto, c’è
Matthew Sanders. Solo la sua stazza mi intimorisce.
Brian è così gentile da
fare le presentazioni mentre io mi accoccolo su una sedia in un angolo della
stanza.
Credevo che l’incontro con
Matt sarebbe andato diversamente. E invece mi sbagliavo. È un tipo apposto e in
più si è scusato per avermi giudicata senza conoscermi.
Di questo sono molto
felice, ma non riesco a sorridere.
“Allora… mi dici cosa è
successo? Sei più pallida di un cadavere.” Mi dice Brian, facendomi quasi
sobbalzare.
Respira Beth, respira. Se
non lo dici a Brian, con chi puoi sfogarti?
“Ehm… beh, si tratta di
Adam.” Inizio lui grugnisce. Ecco, è già incazzato. Solo ripensare a
quell’evento mi fa ricominciare a piangere.
“Mi ha… mi ha messo le
mani addosso.” Continuo.
Brian si alza di scatto.
“Quel verme schifoso ha
osato mettere le mani su di te?” sbotta per poi lanciare uno sguardo complice a
Matt.
Si avvicina a me e mi
stringe.
“Non piangere Beth, ci
sono io adesso. Sei al sicuro, nessuno potrà farti del male.” Mi rassicura,
baciandomi sulla guancia bagnata di lacrime.
“Brian ha ragione.” Inizia
Matt. “E poi dovevamo già fargliela pagare per il naso di Brian. Vorrà dire che
gli daremo delle botte extra anche per ciò che ha fatto a te.”
“Grazie ragazzi ma
davvero… non ce n’è bisogno. Ho già chiuso qualsiasi rapporto con lui ed è
abbastanza.” Replico preoccupata.
“No Beth, non hai capito
un bel niente. Nessuno può permettersi di toccare una donna senza passarla liscia,
soprattutto se si tratta di te.” Spiega sfiorandomi un braccio.
“Ehi Brian, che ne dici di
chiamare anche Jimmy? Lui adora le risse.” Si intromette Matt, provocando le
risate di Brian.
“Risse?! Non se ne parla
proprio.” Esclamo balzando in piedi.
“Calma piccola. Tu devi
stare tranquilla, pensiamo a tutto noi.” Dice Brian, provando a calmarmi. Così
mi fa preoccupare di più invece.
Intorno a mezzanotte, Matt
se ne va.
“Scusa…” inizio esitando.
“Potrei rimanere qui, solo per questa notte? Il divano mi va bene.”
Mi sorride.
“Divano? Tu dormi qui nel
mio letto!” risponde entusiasta.
“E tu, dove dormirai?”
chiedo.
“Non preoccuparti per me.
Dormirò su quella brandina. Andrà benissimo.”
Mi infilo nel letto di
Brian un po’ riluttante.
Dopo qualche ora, la pioggia
si fa più battente e gli ululati del vento mi fanno rabbrividire, impedendomi
di prendere sonno.
“Brian, sei ancora
sveglio?” domando speranzosa, nell’oscurità.
“Sì… cosa c’è?”
“Potresti venire a dormire
qui? Mi sento sola e… ho paura.” Spiego un po’ imbarazzata.
Non mi risponde ma in
pochi minuti scivola accanto a me e io mi sistemo tra le sue braccia.
“Va meglio?”
“Alla grande. Grazie Bri,
di tutto.” Rispondo, chiudendo finalmente gli occhi per abbandonarmi al sonno.
“Di niente Beth. Stare al
tuo fianco è molto più di quanto avessi mai immaginato.
Forse sto già sognando,
perché queste parole non possono essere davvero uscite dalla bocca di Brian.
Poi però lo sento sospirare, e mi rendo conto che invece le ha pronunciate sul
serio.
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Capitolo 9 *** I Love You ***
Lo
so, sono
imperdonabile! Mi dispiace di non aver aggiunto capitoli a questa
storia da una
vita! E, tanto per cambiare sono di fretta quindi ringrazio tantissimo
ms_reverie e OOgloOO che hanno commentato l’ultimo capitolo.
Grazie girls, vi
voglio bene <3. Adesso vi lascio alla storia.
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 8:
I LOVE YOU
Il
mattino seguente, vengo
svegliata dalla voce stridula della madre di Brian che lo chiama
insistentemente. Con gli occhi chiusi, tasto il lenzuolo accanto a me.
Appena
mi rendo conto che
non c’è nessuno, spalanco gli occhi e mi metto a
sedere guardandomi intorno.
Brian
esce dal bagno.
“Buongiorno!”
esclama.
“Ciao
Bri.” Rispondo. “Io
vado… devo passare a casa per prendere i libri. Ci vediamo a
scuola?”
“Certo,
devo presentarti i
ragazzi.” Dice avvicinandosi a me. Alza una mano e la
avvicina al mio viso.
“Brian!
È tardi!” urla sua
madre facendoci sobbalzare, stroncando tutta la magia.
“Ehm…
vado.” Mormoro prima
di dileguarmi dalla stanza.
Arrivo
davanti a casa mia
e rimango sbigottita dalla scena che mi si presenta davanti.
Un’auto della
polizia è parcheggiata nel vialetto.
Oh
Dio, chissà cosa è
successo.
Appena
apro la porta
d’ingresso, i miei genitori mi corrono intorno, rischiando di
strozzarmi con un
abbraccio.
“Elizabeth!”
esclama mia
madre, accarezzandomi i capelli dorati.
“Perché
c’è la polizia?”
chiedo subito.
“Perché
ci hai fatto
preoccupare.” Inizia mio padre. “Sei sparita
così, senza dirci nulla e hai
passato tutta la notte fuori.”
“Sono
stata bene
stanotte.” Rispondo, in tono glaciale.
Prendo
i libri ed esco di
casa di fretta, lasciandomi schiaffeggiare dal vento fresco.
Prima
di entrare a scuola,
non riesco ad incrociare né Brian, né i suoi
amici. Uffa.
A
ricreazione però,
finalmente li trovo visto che le loro voci echeggiano in tutto il
cortile.
Corro verso di loro preoccupata.
Brian
e Adam si stanno
picchiando. Cazzo. Ma d’altronde, me l’aveva
promesso. Matt e Jimmy invece, le
stanno dando ai suoi compari. Solo Zacky e Johnny se ne stanno buoni in
disparte anche se, leggo la voglia di partecipare nei loro occhi.
“Basta!”
urla Adam, quando
viene scaraventato brutalmente a terra. Ha il viso insanguinato.
Brian
ride soddisfatto.
“Sei
fortunato, mi sento
gentile oggi. Vattene.”
Il
ragazzo non se lo fa
ripetere e insieme ai suoi amici sparisce nell’edificio
scolastico.
“Beth!”
esclama poi,
incontrando il mio sguardo inorridito.
Si
avvicina di corsa e
repentinamente mi bacia. Lascio che le sue labbra guidino le mie fino a
quando,
bisognosi di ossigeno, ci dividiamo.
“Perché?”
chiedo subito,
tra la felicità e la sorpresa.
Ride.
“Perché
ti amo Beth.”
Risponde tranquillamente, come se fosse la cosa più normale
del mondo.
Avvicino
di nuovo il suo
viso al mio, giocando un po’ con la sua lingua.
“Ti
amo anch’io.” Mormoro
tra le sue labbra.
Mi
prende per mano,
portandomi dagli altri.
“Beth,
ti presento gli
Avenged Sevenfold.” Annuncia in tono teatrale.
Sorrido
imbarazzata ai
ragazzi.
Torniamo
in classe.
Appena
Brian varca la
soglia dell’aula, si irrigidisce. Tra qualche minuto,
scopriremo se le
ripetizioni di Matematica sono servite a qualcosa.
“Tranquillo,
andrà tutto
bene.” Gli dico, accarezzandogli una guancia.
Lui
va a sedersi accanto a
Zacky mentre io da Victoria.
“Buongiorno
ragazzi!”
esclama il professore entrando.
“Mr.
Haner…” inizia
subito. “Sono rimasto incredibilmente sorpreso dal suo
compito.”
Lo
sguardo di Brian si
illumina, e anche
il mio.
L’insegnante,
consegna i
compiti.
Modestamente,
io ricevo la
mia solita A (NdA Secchiona XD).
“B+!”
esclama Bri,
alzandosi di scatto dalla sedia.
Nel
pomeriggio, lui viene
a prendermi.
“Vuoi
dirmi dove diavolo
mi stai portando?” chiedo con insistenza, senza ottenere
risposta.
“Tra
non molto lo
scoprirai.”
Ci
fermiamo davanti al
negozio di dischi.
“Ho
pensato fosse ora che
cominciassi ad ascoltare della musica rock.” Si giustifica,
comprendendo la mia
espressione interrogativa.
Entriamo
dentro e lui va a
rifugiarsi subito tra i Cd degli Iron Maiden. Io invece, comincio a
vagare tra
gli scaffali, senza meta.
All’improvviso
però, la
copertina di un album stuzzica la mia curiosità. Lo afferro
subito e vado a
provarlo.
“Cos’è?”
mi chiede Brian,
dopo averlo ascoltato. Sono estasiata.
“Dookie,
Green Day.”
Rispondo a sillabe.
“Nah…
non fanno per me.”
Mi dice. “Ma se a te piace, va bene.”
“Sì
Bri… lo adoro.”
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Capitolo 10 *** I'll Take You Away ***
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER
9:
I’LL
TAKE YOU AWAY
Entro
in casa trotterellando e con un sorriso smagliante stampato sulle
labbra. È
tutto dannatamente perfetto. Per una buona volta, ogni cosa va come
deve.
Tengo
ancora ben stretto tra le mani il cd che mi ha regalato Brian.
È stato così
dolce.
In
casa non c’è nessuno perciò decido di
ascoltarlo in salotto.
Mi
sfilo le scarpe sul tappeto, mi sdraio sul divano e, chiudendo gli
occhi,
assaporo ciascuna nota di ogni brano. I Green Day sono troppo forti,
non c’è
niente da fare.
Rimango
in quella posizione per qualche ora, fino a quando i miei genitori
tornano dal
lavoro.
Mio
padre corre verso di me e mi scuote, costringendomi ad aprire gli occhi.
“Ehi
papà… piano che mi fai male.” Mormoro
passandomi una mano sul viso.
Osservo
i loro sguardi inorriditi. Mia madre spegne subito lo stereo, lasciando
che la
stanza anneghi di nuovo nel vuoto silenzio.
“È
successo qualcosa?” chiedo. “Mi state
preoccupando…”
“Cosa
stavi ascoltando?” replica mio padre, quasi furente.
“Della
musica.”
“Non
posso credere che definisci quell’ammasso di rumori, musica.
È inconcepibile.”
“Ammasso
di rumori?!” esclamo balzando in piedi.
“Esatto.
È quello che ho detto. E ci terrei che non la ascoltassi
più.”
Sento
la rabbia salirmi fino al cervello. Non può farlo. Non
può uccidermi anche la
musica.
“Ok.”
Biascico, prima di prendere la giacca e uscire fuori.
Non
è ancora buio, ma il cielo si sta già tingendo di
rosso mentre la città si
svuota a poco a poco, tentando di proteggersi
dall’oscurità della notte.
C’è
solo un posto dove possa andare e una sola persona che può
consolarmi.
“Io
li odio!” urlo sbattendo i pugni contro il torace di Brian.
Lui mi sorride
mentre faccio i capricci come una bambina viziata.
“Ehi
piccola, calmati.” Mi dice tranquillamente.
“Voglio
andarmene da qui, loro mi stanno trasformando in una persona che non
voglio
essere. Non voglio diventare come loro, devo andarmene.”
Esclamo con voce
rabbiosa, sedendomi sul suo letto. Mi stropiccio ferocemente gli occhi,
sbuffando.
Per
qualche istante lui mi guarda in silenzio, come se stessi parlando con
il
vuoto. Poi invece, mi afferra per le spalle trafiggendomi con lo
sguardo.
“Beth,
ascoltami bene.” Inizia con una serietà innata.
“Io ti porterò via di qui, ce
ne andremo insieme alla conquista del mondo. Te lo prometto.”
“Davvero?”
chiedo incredula.
“Ti
sembra che stia scherzando? Staremo insieme per sempre. ‘Til
death. Trust me.” Mi sussurra.
Mi
stringe forte e io mi lascio inebriare dal suo buonissimo profumo.
Da
quando Brian mi ha fatto quella promessa, la vita qui mi sembra sempre
più
insopportabile. Lui e i Sevenfold ce la stanno mettendo tutta per
rendermela
migliore, ma ormai questa città è nella mia lista
nera. È piena di brutti
ricordi che voglio allontanare il prima possibile.
E
proprio per questo, non faccio altro che assillare il povero Brian.
“Allora,
quando partiamo?”chiedo saltellando.
“Ci
sto lavorando. Abbiamo appena inviato un demo ad una casa discografica.
Quando
ci proporranno un contratto, ce ne andremo. Abbi solo un po’
di pazienza.” Mi
spiega passando le dita sulle corde della sua chitarra.
Mi
sdraio sull’erba, accanto a lui.
“Bri,
non vedo l’ora. Tu, l’unico ragazzo che abbia mai
amato ed io, insieme. Vivremo
sotto lo stesso tetto, saremo inseparabili.” Parlo con gli
occhi chiusi e
un’espressione sognante dipinta sul volto.
Brian
ride.
“Mi
stai prendendo in giro?” domando alzandomi bruscamente.
“No…”
sussurra baciandomi delicatamente sulle labbra. “Ma sei
proprio sicura che è
questo ciò che vuoi? Voglio dire… tu sei
già destinata ad una vita da sogno in
una bella casa, con un ricco imprenditore. Io non sono poi tanto sicuro
di
poterti dare un futuro altrettante bello.”
“Non
dire cazzate. Sai bene che la tipica vita da sogno non fa per me. I don’t believe in fairytales.
E poi il
mio futuro può essere solo con te. ‘Til death,
ricordi?”
“Sì…
però non lo so. Ho paura. E se il progetto va a
rotoli?” mi chiede corrugando
la fronte.
“Faremo
qualcos’altro. L’unica cosa che importa
è il nostro amore. Il resto non conta,
sono solo dettagli.” Ridiamo.
“Ti
amo, Beth.” Mi sussurra sfiorandomi una guancia.
“Anch’io
ti amo Bri. Più di me stessa.”
E
con questo Brian si è
messo nei casini! Perché, vi chiederete voi? Eh…
purtroppo non posso dirvelo ma
lo scoprirete mooolto presto XD.
OOgloOO: eh sì, Brian
non è il tipo che si spreca nelle parole. Agisce e basta e
la maggior parte
delle volte sbaglia. Bacio.
Ms_reverie:
Evviva! Adesso
sembra tutto perfettamente perfetto… sì,
adesso… Alla prossima.
Grazie a coloro che
leggono e recensiscono.
Dominil
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Capitolo 11 *** Goodbye, Goodnight, For Good ***
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
CHAPTER 10:
GOODBYE,
GOODNIGHT, FOR
GOOD
È
una giornata troppo
triste e malinconica per i miei gusti.
Deve
succedere qualcosa.
Me
lo sento.
Sfoglio
distrattamente un
libro, aspettando che venga Brian. Lancio un’occhiata fuori
dalla finestra,
dove lentamente le nuvole nere e minacciose stanno inghiottendo la luce
del
sole, nascondendo quest’ultimo dietro di esse.
Questo
può solo
significare un’altra giornata di pioggia.
Sbuffo
e chiudo il libro
con un scatto, lasciandolo poi cadere a terra con un tonfo sordo.
Mi
stendo sul letto,
osservando istintivamente le sottili crepe del bianco soffitto.
Sento
la stanchezza
intorpidirmi la testa e lentamente chiudo gli occhi.
“Beth…Beth…”
La
voce di Brian mi
sveglia dolcemente mentre con una mano sfiora le mie guance calde e
rosee.
“Ehi…”
mormoro a bassa
voce, aprendo gli occhi e mettendomi lentamente a sedere.
Non
ci metto molto ad
interpretare il suo viso. Non è come al solito.
È
investito da un’ombra
scura che non gli dona affatto.
“Amore,
è successo
qualcosa?” chiedo subito, stringendogli una mano fredda.
China
il capo, come se si
sentisse colpevole per qualcosa.
Nessuna
risposta.
“Bri!
Rispondimi, cazzo!”
esclamo spaventata, scuotendolo.
“B-Beth…”
inizia,
fermandosi di nuovo.
Qualche
piccola lacrima
sgorga dai suoi occhi scuri, solcando lentamente la pelle del suo viso.
“Beth
io…” ripete.
Sento
il mio cuore
accelerare i battiti dalla paura. Non ho mai visto Brian
così addolorato.
“Io
ti amo.” Continua,
alzando lo sguardo ormai infestato dal pianto e gli occhi velati da
grigia
malinconia.
“Lo
so che mi ami…”
replico per tranquillizzare più me che lui.
“Shh.
Ti prego è già
difficile così.”
“Oh
Dio, non ci sto
capendo più niente. Puoi spiegarmi?”
“Devo
andarmene!” esclama,
quasi scocciato. “La casa discografica ci ha chiamati.
Stasera prendiamo un
aereo che ci porterà lontano da qui.”
Mi
sento incredibilmente
leggera. Finalmente scapperò da qui.
Mi
alzo in piedi,
cominciando a saltellare per la camera.
“Era
questo che dovevi
dirmi? È grandioso! È quello che abbiamo sempre
sognato!”
Il
suo viso però è ancora
triste e malinconico, forse ancora più di prima.
“Sì…
ma tu non puoi
venire.” Mormora
Ho
la sensazione che un
macigno mi sia caduto addosso. Cosa vuol dire che io non posso venire?
Lo
guardo
interrogativamente e lui parla di nuovo.
“Senti
Beth… so di
avertelo promesso ma mi sono reso conto che non è la cosa
giusta. Io andrò e tu
rimarrai qui.” La sua voce è fredda e vuota.
“Ma
Bri, perché?”
Adesso
sono le mie
lacrime, quelle che cadono a terra bagnando il pavimento.
“Perché
è la cosa
migliore.”
“È
la cosa migliore per
te, forse!”
Ignora
la mia frase,
annullando la distanza tra noi con un bacio.
Quello
è un bacio malato,
pieno di dolore e disperazione. Sappiamo entrambi che sarà
l’ultimo. Ogni cosa
sarà l’ultima: ogni sguardo, ogni carezza, ogni
parola.
“Ti
amo Beth e ti amerò
per sempre.” Mi sussurra in un orecchio.
Si
volta come per andare
ma io lo blocco trattenendolo per un braccio.
“Ti
prego Beth, lasciami andare.
È la cosa migliore. Fidati.”
Mi
sfiora un braccio per
poi dirmi:
“Addio.”
Ecco
perché nello
scorso capitolo vi anticipavo che Brian
si era messo nei casini. Mai fare promesse che si sa già di
non poter
mantenere!
Adesso i ringraziamenti:
ms_reverie:
hai proprio ragione…ecco i
tempi bui che avevo già preannunciato. Porelli…
Alla prossima, bacio.
OOgloOO:
Salve cara… ora Bri non è
tanto principe azzurro, vero? XD Kisses <3
Emy_Cadaver:
Ho saziato la tua
curiosità? Sono contenta che la mia storia ti piaccia.
Continua a recensire, mi
raccomando!
Per
oggi, questo è tutto. Al prossimo
capitolo!
Dominil
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Capitolo 12 *** You Are Locked Up In A World Planned Out For You ***
Chapter 11: You Are Locked Up In A World Planned Out For You
Allora… sono passati dieci anni da
quando Brian ha detto addio per sempre ad Elizabeth. Ognuno ha perso le tracce
dell’altro. Sono 10 anni che non si vedono.
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
Capitolo 11: You are locked up in a world planned out
for you
Dieci anni dopo…
Elizabeth P.O.V.
Ecco un’altra noiosissima
serata. Come il resto della mia vita, di una vita che non sento mia perché non
ho potuto sceglierla. A volte mi chiedo
perché sono stata così idiota da farmi manipolare. In realtà non lo so, o forse
evito di pensarci. Ogni cosa ha una ragione anche se io mi rifiuto di
ricordare. Sono passati molti anni dal giorno in cui capii che non sarei più
stata ciò che avrei voluto essere, ma la ferita brucia ancora. Perciò mi vieto
di ricordare. Sono appena tornata dal mio ufficio. Eh sì, sono un avvocato.
Strano ma vero. Poso la borsa sul tavolo per poi abbandonarmi sul divano. Mi
sento sola, terribilmente. Ho voglia di ubriacarmi ma non posso. Sono una
ragazza per bene io, non bevo, non fumo, non vado nei pub e a malapena bevo
caffè. Insomma, non posso fare nulla che sia minimamente divertente. Ma stasera
non mi frega. Stasera voglio distruggermi, voglio esaltarmi e ricordare ciò che
ho allontanato dalla mente per 10 anni. voglio solo stare male.
Il cellulare squilla. Mi
alzo sbuffando e vado a rispondere:
“Pronto?”
“Ciao tesoro! Sei tornata
a casa?” È mia madre. Io la odio, così come odio mio padre. Non mi hanno dato
la possibilità di crearmi la vita che avrei voluto e hanno prestato attenzione
solo alle apparenze. Ecco cosa governa il mondo, l’apparenza.
“Sì, sono appena tornata.”
Rispondo non troppo allegra.
“Che ne dici di passare
qui? Tra poco arriveranno anche Charlie con i suoi genitori.” Mi dice con la
sua solita voce falsamente premurosa. Charlie. Ufficialmente è il mio fidanzato
ma non lo amo per niente. Ci avrò parlato al massimo tre volte e credo di non
averlo nemmeno mai baciato.
“Elizabeth, ci sei?” mi
chiede perché non ho ancora risposto. Metto giù la cornetta con veemenza,
attaccandole il telefono in faccia. E poi stacco anche la linea. Lasciatemi in
pace per una buona volta. Vado in cucina alla disperata ricerca di alcolici.
Dopo aver messo sottosopra la stanza, riesco a trovare della vodka e un po’ di
gin. Me li farò bastare.
Prendo un bicchiere dalla
credenza e lo riempio di vodka. Ne mando subito giù un sorso. Ah, così va
meglio. Con il bicchiere ben stretto in una mano, torno in salotto e accendo lo
stereo. Non ricordo neanche quando è stata l’ultima volta in cui ho ascoltato
della musica decente, come quella che ascoltavo prima. Metto una canzone che
non risentivo da una decina d’anni probabilmente, perché mi ha sempre fatto
male ascoltarla. Mi rispecchia fin troppo.
She screams in silence (lei urla in silenzio)
Mi risistemo di nuovo sul divano,
bevendo i bicchieri interi tutti in una volta. Urlo euforica.
A sullen riot penetrating (Una triste
rivolta che)
Through her mind (Attraverso
la sua testa)
Rinuncio subito al
bicchiere, cominciando a tracannare direttamente dalla bottiglia. Urlo più
forte provando a liberarmi dalla rabbia che mi tormenta. Non ci metto molto a
ubriacarmi, visto che erano secoli che il mio corpo non assumeva alcol.
“Mi sentite adesso?” grido
indicando il muro. Ci sputo sopra.
“Sentite tutto l’odio che
vi sto sputando addosso?” dico continuando a parlare con il muro.
Are you
locked up in a world (Sei
bloccata in un mondo)
That’s been planned out (Che è stato creato senza)
For you? (Di te?)
Spacco la bottiglia di
vodka frantumandola a terra e poi mi sdraio accanto alle schegge di vetro,
afferrando il gin, la maggior parte me lo verso addosso, sporcando anche il
pavimento.
Qualcuno bussa alla porta
ma io ignoro tutto, concentrandomi solo a trovare un modo per aumentare la mia
euforia. Poco dopo sento le voci dei miei e di Charlie riempire l’aria.
“Oh Santo Cielo!” esclama
mia madre terrorizzata.
Charlie e papà mi alzano
da terra ma devono tenermi ben stretta per impedirmi di cadere di nuovo.
“Sai che ti dico.” Inizio
rivolgendomi a mio padre. “Io ti odio. Mi fai schifo. Non mi lasci mai fare
quello che voglio.” Piagnucolo. Mio padre non da peso alle mie parole, perché
pensa che sia l’alcol a farmi parlare così. Niente di più sbagliato.
“Amore…” sussurra Charlie,
stringendomi a sé. Io gli rivolgo un sorriso da beota e poi… gli vomito
addosso. Mi lascia di scatto, schifato dalla roba liquida e viscida che ora
ricopre il suo volto. Io barcollo pericolosamente, ma riesco a reggermi al
tavolo.
Mia madre sta aiutando
Charlie a ripulirsi mentre continua a scusarsi.
“Charlie!” esclamo dopo
qualche istante. “Io non ti ho mai amato, lo sai?” E poi ricomincio a ridere
come una deficiente. Mio padre mi afferra di nuovo e tenta inutilmente di
trascinarmi in camera mia.
“Lasciami!” mi lamento
agitando le braccia. “Brian! Brian! Dove sei? Avanti vieni qui a salvarmi. È da
tanto che non mi abbracci e soprattutto che non scopiamo. Brian!” piagnucolo
continuando ad urlare il nome di Brian.
Brian P.O.V.
Invito gli Avenged
Sevenfold al completo in un locale di Hounton Beach. Dobbiamo brindare alla
proposta di matrimonio che ho fatto a Michelle. Finalmente ce l’ho fatta. Ho
chiuso gli occhi e mi sono buttato a capofitto. Però mi sento orgoglioso per
aver fatto per la prima volta qualcosa di responsabile. Come al solito sono in
ritardo infatti quando arrivo ci sono già tutti. Mi unisco a loro e ordiniamo
subito qualcosa da bere.
“Come ti senti?” mi chiede
Matt con l’umore alle stelle. Sembra quasi che sia lui quello che deve
sposarsi.
“Come dovrei sentirmi?”
rispondo.
“Avanti Bri, stai per
sposarti! Non capita tutti i giorni!” s’intromette Zacky. Beh, in effetti è
vero.
“Ragazzi… io sono felice,
davvero anche se sinceramente faccio ancora fatica a rendermene conto.” Spiego
un po’ imbarazzato. È tutto così confuso.
“Ok però datevi da fare
che io voglio essere chiamato Zio Jimmy!” esclama The Rev.
Questi sono pazzi, penso
ridendo.
Finalmente arrivano le
nostre bevande. Jimmy inizia a bere tutto quello che gli capita sotto mano ed
io lo seguo a ruota. Poi si butta per terra a peso morto, cominciando a
rotolare per il locale. Matt, Zacky e Johnny si sbellicano dalle risate. Non
sono per niente preoccupati dal comportamento del batterista. Ci sono fin
troppo abituati.
The Rev si alza e comincia
a correre verso il bancone scivolando però come se avesse calpestato una buccia
di banana. Io mi alzo e mi butto sopra il mio amico. Poi io e Jimmy cominciamo
a ballare sotto una melodia immaginaria.
“Sono proprio fatti!”
commenta Johnny.
“Però non credevo se la
cavassero così bene con il ballo.” Ridacchia Zacky.
Passo tutta la serata a
bere e a cazzeggiare con Sullivan. Con il passare delle ore, il locale si
svuota. Stufo di Jimmy, corro da una cameriera e la prendo con violenza,
attirandola a me.
“Ciao Beth.” Comincio.
“Sono anni che non ti facevi viva, eh? Ti giuro…” Rido. “Ti giuro che non
volevo abbandonarti. Mi perdoni? Eh? Eh? Avanti… fatti dare un bacio.” Sto
quasi per baciare la ragazza quando qualcuno mi tira indietro.
“Su Beth, non essere
timida.” Dico.
“Ma chi cazzo è questa
Beth?” sbotta Zacky. Matt fa spallucce continuando a tenermi a debita distanza
dalla ragazza.
A dire la verità non sono del tutto
convinta di questo salto temporale, perciò fatemi sapere che ve ne pare.
Ringrazio:
OOgloOO:
Bah, per me Brian ha solo
segatura in testa, te non so come la pensi XD. Purtroppo, da come hai
potuto leggere non era una burla, lui l'ha lasciata davvero. Kisses.
ms_reverie: Oh piccola, mi dispiace di
averti fatto piangere. Tra questa è l’altra ff, la tua tastiera sta sopportando
oceani di lacrime XD. Baci.
Emy_Cadaver: Hai detto bene, erano la coppia perfetta! Non sempre le cosa vanno come si spera che vadano... sono contenta che la storia ti piaccia. Bacio.
E poi naturalmente tutti quelli che
leggono soltanto.
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Capitolo 13 *** Memories Will Never Leave You (Part One) ***
Chapter 12: Memories Will Never Leave You (Part One)
LIFE
LIKE DREAM AIN’T FOR ME
Capitolo 12: Memories will never leave you
(Part One)
Elizabeth
P.O.V.
Mi
sveglio intontita e con
i pensieri annebbiati. Ho dormito sul divano. Alzo la testa di scatto.
“Ahi!”
protesto tenendomi
il capo con una mano. Mi sta scoppiando. Questi devono essere di certo
i
postumi di una bella sbornia solo che non ricordo nulla. Guardo
l’orologio.
Sono le dieci… oh cavolo sono le dieci! Dovevo essere in
ufficio un’ora fa.
Ormai sono in ritardo, è inutile affrettarsi. Vado a
vestirmi e a lavarmi e poi
prendo un’aspirina. Tra mezz’ora sarò
come nuova. Riattacco anche la linea del
telefono e poi mi decido ad andare a lavoro.
Per
tutto il giorno, non
riesco a concentrarmi su niente. Continuo solo a ripensare a ieri, ma
non
ricordo niente. Uffa. C’è solo tanta nebbia e un
pungente odore di alcol.
La
giornata passa come
tutte le altre. Lentamente. Nel pomeriggio non ho appuntamenti, sono
libera
perciò decido di andare a fare una passeggiata in spiaggia.
È semideserta. Sarà
per il fatto che siamo a Marzo. Mi tolgo le scarpe e comincio a
camminare sulla
sabbia. Do uno sguardo all’oceano. È
così tranquillo, in pace con sé stesso. Il
contrario di me. Mi siedo liberando la mente da tutti i pensieri. Io
devo
calmarmi. Ho solo 25 anni e sono già esaurita e stressata.
Non va affatto bene.
Apro la borsa e comincio a frugarci dentro. Finalmente trovo il mio
lettore
mp3. Metto le cuffie nelle orecchie e seleziono la canzone da
ascoltare: She
dei Green Day, il mio gruppo preferito in assoluto. Dal primo accordo,
mi torna
tutto in mente: la vodka, il gin, quando ho vomitato addosso a Charlie
e… e
Brian. Brian. Brian. Il suo nome mi rimane stampato in testa,
rievocando così
tanti ricordi. Che strano. Il passato riappare
all’improvviso, insinuandosi nel
tuo presente e sconvolgendoti la vita. Brian. Una lacrima mi riga il
viso. E
poi ne scende un’altra, e un’altra ancora. Non devo
piangere, non per lui. Mi
avrà dimenticata del tutto, ne sono sicura. Da quel dannato
giorno di tanti
anni fa non l’ho più sentito, l’ho solo
visto di sfuggita in tv. Adesso è
felice, del tutto realizzato. È riuscito a raggiungere il
suo obiettivo mentre
io sono stata spezzata irreparabilmente da un sogno infranto.
Stringo
l’mp3 tra le dita
e mi decido a cambiare traccia. Ascolto l’ultimo sacrificio
dei miei tre angeli
che non hanno ancora imparato a volare: American Idiot. Ascolto tutti i
brani
con attenzione, prestando particolare interesse ad ogni singola parola.
Adesso sto ascoltando Boulevard
Of
Broken Dreams. È una canzone
troppo
profonda ed è anche per questo che l’adoro.
My
shallow heart’s the only thing that’s beating
(Il mio
cuore è l’unica cosa
che batte)
Mi
ci rispecchio troppo in
questa frase. Il mio cuore è l’unica cosa che
batte, la mia ombra è l’unica
cosa che ho accanto. Per il resto sono del tutto sola.
Check my
vital signs and know
that I still alive
(Controllo i miei segni vitali
per sapere che sono ancora viva)
Give me a
long kiss goodnight and
everything will be al right (Dammi
un lungo bacio della buonanotte e tutto andrà
bene)
Ecco
cosa dice Give me Novocaine. Ho
così tanto bisogno
di te Brian, io ne ho sempre avuto. Una parte di me però,
vorrebbe odiarti. Tu
mi hai abbandonata e dopo dieci anni, sono ancora qui ad aspettarti,
I’m
waiting only for you. Che idiota che sono. Lo so. Sono sempre stata una
cretina
e a quanto pare non sono cambiata.
Immersa
nei pensieri e nei
ricordi, il tempo vola. E le note di Homecoming
mi entrano di prepotenza nella testa costringendomi una volta per
tutte, a
ricordare.
You
taught
me how to live (Mi hai insegnato
a vivere)
In
the
streets of shame (Nelle
strade della vergogna)
Where
you’ve lost your dreams in the rain (Quando hai perso I tuoi sogni nella pioggia)
There’s
no signs of hope (Non
ci sono
segni di speranza)
Ciò
che mi hai promesso
non si è mai avverato. Non mi hai salvata, non siamo partiti
insieme. Trust me. Rido
sarcasticamente. E io
dovrei fidarmi di te?
Get me out
of here right now (Portami via
da qui proprio ora)
I just wanna
be free (Voglio
solo essere libera)
Is there a
possibility? (C’è
una
possibilità?)
Get me out
of here right now (Portami
via
da qui proprio ora)
The life
like dream ain’t for me (La
vita da
sogno non è per me)
Ti
avevo detto che ti
avrei seguito in ogni parte del globo, perché ti amavo
più di qualsiasi altra
cosa. Ma non mi hai dato ascolto.
And
you’re still not here (E
tu non
sei ancora qui)
Dreaming of
a song (Sognando
una canzone)
But
something went wrong (Ma
qualcosa è andato storto)
Questo capitolo è di
passaggio, infatti non ci sono grandi avvenimenti. Vi anticipo che nel
prossimo accadrà più o meno la stessa cosa, solo
dal punto di vista di Brian O___O
OOgloOO: Sì, Brian ha
"deciso" di sposarsi! Però è fin troppo
indeciso... Riguardo la confusione, io amo le storie complicate quindi
è un elemento quasi fondamentale per me. Baci.
ms_reverie: porella... mi
dispiace che stai affrontando un periodo simile a quello di Beth (e poi
tra l'altro ti capisco pure visto che io convivo con questa sensazione
da un bel po' di tempo. Tieni duro. Bacio.
Poi
ringrazio le due anime buone che hanno messo questa storia tra i
prefertiti XD:
1 - Anna94_17
2 - gise
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Capitolo 14 *** Memories Will Never Leave You (Part Two) ***
CAPITOLO 13:
MEMORIES WILL NEVER LEAVE
YOU (PART TWO)
Brian P.O.V.
“Brian! Brian!”
“Mhm…”
mugolo.
“Avanti
amico, alza le chiappe dal mio divano!” esclama Zacky. Apro
lentamente gli occhi ma sono costretto a richiuderli di nuovo. Vedo il
mondo che gira.
“Che ore
sono?” mormoro nascondendo il viso tra le braccia.
“Le cinque
del pomeriggio, Bri.”
Le cinque. Devo aver
dormito per un’eternità.
“Avanti.”
Mi ripete Zacky.
“Ho capito,
ho capito!” esclamo alzandomi. Che cazzo di mal di testa.
Sbatto le palpebre ripetutamente.
“Stai
bene?” mi chiede il mio amico.
“Se vedere
tutto che gira vuol dire stare bene, allora sto alla grande.”
Rispondo scocciato. Zacky si alza ghignando e poi torna con un
bicchiere d’acqua e una pillola.
“Che cosa
dovrei farci?” domando senza capire.
“Mandare
tutto giù con un bel sorso, magari?” mi risponde
ovvio. Odio quando fa così.
“Senti Zack,
mi fa male tutto, non ricordo niente di ciò che è
successo ieri… potresti evitare di comportarti
così tanto da mamma? So cavarmela.” Sbotto
irritato.
“Ok,
scusa.” E fingendosi offeso se ne va.
Io mi alzo e come se
fossi a casa mia, comincio ad aprire tutti gli sportelli della cucina
alla ricerca di cibo. Alla fine opto per dei biscotti. Prendo la
scatola e la poggio sul tavolo. Mi siedo e comincio a mangiare con
sguardo assorto.
Zacky ne approfitta
per rubarmene uno dalle mani. Lo ignoro e continuo a masticare come se
niente fosse.
“Che cosa ho
combinato ieri sera?” domando giusto per fare conversazione.
Anche se non lo ricordo, lo immagino molto bene.
“Il solito.
Hai cazzeggiato con Jimmy.” Mi dice sorridendo.
“E basta?
Sicuro che non l’abbia baciato o cose del genere?”
scherzo.
“Sì…sì.”
“E non ho
nominato nessuno? Non ho fatto niente di troppo strano?”
insisto.
“Sì
Bri, te l’ho detto. A… aspetta. Una cosa strana
l’hai detta, ora che mi ci fai pensare. Hai passato molto
tempo a parlare di una certa Beth.”
Mi va di traverso il
biscotto. Tossisco.
“Beth?”
chiedo fingendo di essere sorpreso.
“Sì,
proprio Beth. Senti ma, chi è? Non dirmi che è
quella ragazzina per cui ti eri preso una cotta quando andavamo ancora
a scuola…” domanda malizioso.
“Boh…
che ne so. Mi sarò confuso con qualcuno. Sai, non sono molto
lucido quando sono ubriaco.” Dico mettendola sulla leggera.
“Avanti…
a me sai che puoi dirlo.” Continua Zacky.
“Ti ho detto
che non conosco nessuna Beth!” esclamo incazzato. Afferro la
mia giacca ed esco in fretta, senza neanche salutare.
Cammino a passo veloce
per la città maledicendomi per essermi fatto scappare il suo
nome. So quanto è curioso Zacky e con questo comportamento,
devo aver aumentato la sua sete di conoscenza. Idiota.
Arrivo a casa e mi
immergo subito nella doccia. Mi lavo in fretta e poi suonano alla
porta. Vado ad aprire.
“Ciao
amore!” esclama Michelle appena apro la porta.
“Ehi
Michelle.” Rispondo non troppo contento.
Si avvicina e mi
bacia. Io reagisco calorosamente per non destare sospetti.
Entra in casa e si
accomoda sul divano. Mi unisco a lei e accendo distrattamente la tv.
“Bri, stai
bene?” mi chiede dopo un po’.
“Sì,
tranquilla. Sono solo i postumi di ieri sera. È tutto
ok.”
“Ti sei
ubriacato anche ieri? Oddio Brian ma come devo farti capire che questo
non ti fa bene?” urla facendomi sobbalzare.
“Calmati
tesoro, ho solo bevuto un po’ di più. Non
è niente di grave.” Dico provando a
tranquillizzarla.
“NON
È NIENTE DI GRAVE?” sbotta. “Non fai
altro che bere dalla mattina alla sera, sei sempre ubriaco e ora vieni
a dirmi che non è niente di grave?”
Ora mi sta facendo
innervosire.
“Michelle
sto bene. Posso smettere quando voglio.” Replico.
“Allora non
stai affatto bene. So con certezza che c’è
qualcosa che ti tormenta, Bri e non ho ancora capito perché
non vuoi dirmelo. Stiamo per sposarci!”
Dio,
quant’è apprensiva.
Le sfioro una guancia.
“Ehi
piccola, Io. Sto. Bene. Non c’è niente che non va.
E poi ho sempre bevuto, faccio fatica a comprendere perché
adesso è diventato un problema.” Spiego teso.
“Oh Brian,
mi chiedo quando crescerai!” esclama con ferocia e poi si
alza, andandosene. Grandioso. Ho litigato anche con Michelle. Qual
è la prossima cosa da fare?
Mi butto sul divano a
peso morto, sospirando. Stava andando tutto così bene.
L’avevo dimenticata, ce l’avevo fatta. Eppure
adesso Beth è spuntata di nuovo tra i miei pensieri.
Il giorno che ci
incontrammo, mi sei apparsa come una visione, Beth. Io ero incazzato
con il mondo e anche tu. Mi sei subito sembrata la ragazza giusta per
me, la donna che mi avrebbe reso felice. E infatti all’inizio
lo siamo stati, e molto anche. A volte però bisogna capire
quando smettere. Bisogna capire quando si sta per commettere uno
sbaglio. Ho provato a non commettere quell’errore ma alla
fine, l’ho fatto lo stesso. Io avevo paura.
Sembrerà strano ma… avevo paura di farti stare
male. Ti amavo troppo per farti rischiare di avere una vita che non
sognavi. O forse, ti amavo semplicemente troppo. Un amore tanto grande
da non essere gestibile, da essere pericoloso.
Ed ecco che Brian Haner va in
crisi.
OOgloOO: Uh... l'idea del
missing moment non è affatto male. Credo proprio che te la
farò! Però dovrò postarla
più in là. Spero solo di non deluderti. Bacio.
ms_reverie:
Anche tu adori American Idiot?! Really?! Ah... anch'io *__*
Baci<3.
Al prossimo capitolo!
Dominil
|
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Capitolo 15 *** Whatsername ***
Whatsername
Non ho la
più pallida
idea di dove mi trovo. C’è solo un sacco di
nebbia. Mi alzo barcollando e
avanzo lentamente.
“C’è qualcuno?” urlo.
“Brian!” esclama una
voce. La sua voce. Beth appare dal nulla in tutta la sua angelica
bellezza.
“Ehi piccola!”
rispondo correndole incontro. Appena le sfioro un braccio, comincia a
piovere a
dirotto. Anche Beth cambia umore. Lancia un gemito e poi comincia a
piangere.
“C-che succede?”
domando basito.
“CHE SUCCEDE? Mi hai
abbandonata, ecco che succede. Tu mi odi, è questa la
verità. Non è vero che mi
ami, perché se ci tenevi davvero a me, avresti mantenuto la
promessa. È stata
tutta una bugia.” Spiega tra le lacrime. Prima che io abbia
il tempo di
replicare, si volta e inizia a correre. La afferro per un braccio,
attirandola
a me. Mi avvicino alle sue labbra e la bacio. Sembra tutto
così reale. Riesco
appena a sentire le sue labbra sulle mie, che scompare.
“Beth!” la chiamo,
guardandomi intorno.
Apro gli occhi di scatto.
Era solo un sogno. Mi asciugo la fronte imperlata di sudore. Tutto uno
stupido
sogno. Il sapore delle tue labbra però, sembrava
così reale. Non avrei mai
voluto svegliarmi da quel sogno, Beth. Avrei voluto che quel bacio
durasse per
sempre, come il nostro amore.
Un raggio di sole irradia
il mio viso ancora assonnato. È già
mattina.
All’improvviso mi alzo e vado a mettere un cd nello stereo.
L’ultima track arriva in
fretta. All’inizio sembra una canzone come tutte le altre, ma
non lo è. Whatsername non
è uguale alle altre, Whatsername mi
ricorda te, Beth.
Thought
I
ran into you down on the street
Then
I
turned out to only be a dream
I
made a
point to burn all the photographs
Che
coincidenza. È
l’esatto sogno che ho fatto. Aspetta… da quando
credo alle coincidenze?
Niente succede per caso.
Tutto ha un senso, mi ripetevi sempre.
Seems
that she disappeared without a trace
Did
she
ever marry ‘ol Whatshisface
Mi vengono i brividi al
solo pensiero di qualcuno al tuo fianco. Ma siamo sinceri, nessuno
tranne me
sta bene accanto a te.
Bussano
alla porta perciò
metto il Cd in pausa e vado ad aprire. È Zacky. Non so
perché ma me
l’aspettavo.
“Ciao
Brian.” Mi saluta
allegramente. È sempre così solare. Entra in casa
guardandosi intorno.
“Cosa
stavi facendo?” mi
chiede.
“Ascoltavo
un disco.”
Rispondo tranquillamente ed entrambi ci sediamo sul divano. Rifaccio
partire il
Cd.
The
regrets are useless
In my mind
She's in my head
I must confess
The regrets are useless
In my mind
She's in my head
From so long ago
Go--go--go—
“Chi hai in
testa?”
domanda Zacky all’improvviso.
“Cosa…”
“Stai prestando troppa
attenzione alle parole, Bri perciò vuol dire che ti
riguardano. Si tratta
ancora di quella Beth?”
Sospiro.
“Ok Zack. Ti racconto
tutto.” Affermo esasperato. Lui si sistema meglio sul divano,
pronto ad
ascoltare.
Gli racconto di tutti i ricordi che ormai affollano la mia testa..
Ormai è inutile continuare a fare il misterioso con Zacky.
È peggio di
Sherlock Holmes.
“Promettimi però che non
dirai a nessuno di questa storia. Soprattutto a Michelle.”
Dico serio.
“Certo, sai che di me ti
puoi fidare.” Mi risponde sorridendo.
“Però Brian… non credevo avessi tanti
scheletri nell’armadio.” Conclude.
And
in
the darkest
If my memory serves me right
I'll never turn back time
Forgetting you, but not the time...
Ecco un altro song cap con la
canzone Whatsername, di American Idiot.
Il nostro Brian è di nuovo in crisi con Beth... povero,
è pensare che deve anche sposarsi.
Emy_Cadaver: Grazie per i tuoi
numerosi complimenti *___* Ho aggiornato in fretta così puoi
leggere ancora del nostro Bri che si crogiola dal dolore....
OOgloOO: se si rincontreranno o
no non posso dirtelo se no ti rovino la trama! XD Va beh ma Zacky
è un po' lo zerbino di Brian o almeno io me lo immagino un
po' così... Bacio.
Amarie: Salve nuova lettrice!
Con tutti questi apprezzamenti mi fai commuovere... e poi hai anche
messo la storia tra i preferiti. Io ti adoro! XD Se li lascio separati
o no lo saprai presto, tranquilla. Intanto continua a leggere e
recensire. Baci.
ms_reverie: Eh sì,
l'amore fa fare cose strane, persino a Synyster Fuckin' Gates XD Baci
<3.
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Capitolo 16 *** When A Detail Shatters All You Are ***
CHAPTER 15:
WHEN A DETAIL SHATTERS ALL YOU ARE
Brian P.O.V.
La mia malinconia e inquietudine interiore cominciano a trasparire da
ogni mio gesto.
Da ogni mia parola.
Da ogni mio silenzio.
Anche gli altri della band se ne sono accorti, purtroppo.
"Ehi Bri, che ti succede?" mi chiede Jimmy, entrando nel camerino.
Io sospiro profondamente, schiarendomi poi la voce:
"N-niente Jimmy... io e Michelle non ci siamo ancora chiariti del tutto
e perciò sono un po' giù. Sta tranquillo,
passerà presto."
"Ah, allora non è niente di grave. Si sistemerà
tutto... vi amate così tanto."
Annuisco, provando a credere alle sue parole. In teoria ha ragione.
Allora perchè non ne sono più tanto sicuro?
Può un ricordo così lontano, affiorare
all'improvviso e sconvolgermi la vita a tal punto da mettere in dubbio
anche i miei sentimenti per Michelle?
Jimmy poggia una mano sulla mia spalla e mi dice che è
arrivata l'ora di andare in scena.
Mi passo una mano sul viso e, preoccupato, salgo sul palco.
Accarezzo la mia amata chitarra con la punta delle dita e socchiudo gli
occhi, lasciandomi trasportare dalla musica.
Raduno tutte le mie forze e il mio autocontrollo per svuotare la mente.
Non devo pensare perchè se no, inconsciamente, mi torna in
mente Beth. Devo cancellare quella ragazza dalla mia memoria una volta
per tutte. Ormai lei ha la sua vita, la sua famiglia, e anche suo
marito probabilmente.
Mi sforzo ad ignorare l'improvvisa sensazione di vuoto che mi
attanaglia lo stomaco.
Dopo il live, andiamo tutti a farci la nostra solita bevuta
post-concerto.
Non ne ho proprio voglia ma alla fine decido di seguirli. Sempre meglio
che passare la giornata a crogiolarsi su un ricordo ormai vecchio di
dieci anni, ma mai più vivido.
Ricordo ancora tutte le volte in cui mi specchiavo nei suoi occhi, o
quando posavo le mie labbra sulle sue.
Provo un'aspettata fitta al petto che mi fa boccheggiare per qualche
istante. Bevo un sorso di birra con noncuranza, per provare a
nascondere al meglio la mia crisi interiore.
Una ragazza cattura la mia attenzione. Riesco a vederla di spalle
mentre a passo veloce esce dal locale.
Mi alzo di scatto e le corro incontro, apparentemente senza un vero
motivo.
"Aspetta!" urlo, uscendo anch'io fuori.
La sua andatura e la forma del suo corpo sono fin troppo familiari.
La ragazza sussulta ma invece di fermarsi, accelera.
Continuo a seguirla, cominciando a camminare più veloce.
"Ehi!" esclamo. Finalmente riesco as arrivarle accanto e la blocco,
prendendola per un braccio.
La ragazza si volta. Il suo viso è già oscurato
dalle lacrime.
Appena i miei occhi incontrano i suoi, è come se fossi
tornato indietro di dieci anni.
Istintivamente, alzo una mano e le accarezzo una guancia mormorando:
"Beth..."
Lei sfiora le mie dita, distaccandole poi dalla sua pelle.
"Lasciami andare." inizia. "Fa tutto troppo male."
"No! Aspetta... anche a me fa male, amore mio." replico, stringendole
la mano pallida.
"Allora perchè stai per sposarti?"
"Ormai non lo so più... non so più nulla."
Vorrei aggiungere altro, spiegarle l'inferno che ho passato senza di
lei ma le mie parole vengono stroncate dalle sue labbra bagnate di
lacrime che incontrano le mie.
Vorrei che adesso il tempo si fermasse e noi rimanessimo uniti per
sempre. PErò tu ti distacchi e mi sento improvvisamente solo.
Senza aggiungere nulla, ti volti e dopo pochi istanti vieni inghiottita
dall'oscurità.
Finalmente l'incontro tra Brian
e Beth che tutti noi attendavamo.
OOgloOO: non potevio disobbedire ad un ordine come il tuo
perciò ho dovuto farli incontrare. Non potevo averti sulla
coscienza per sempre XD.
ms_reverie: Sono d'accordo con te e mi unisco nel pregare San Zaccaria
da Hountington Beach. Baci.
Amarie: Zacky è così teneroso *__* Finalmente le
due anime gemelle si sono rincontrate però potrebbe anche
darsi che fa tutto parte di una macchinazione illusoria... muahahahah.
Ringrazio tutti quelli che leggono soltanto e hanno inserito la storia
tra i preferiti.
Baci.
Dominil
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Capitolo 17 *** Leave Him, He's Got His Life ***
Chapter 17 Leave Him, He's Got His Life
CHAPTER 16:
LEAVE HIM, HE'S GOT HIS LIFE
Brian P.O.V.
Torno nel locale sconvolto. Non posso credere di essermela fatta
scappare di nuovo. Ho provato ad inseguirla ma l'ho persa subito di
vista.
Sudato e ansimante mi abbandono su una sedia, accanto ai miei amici.
Matt e Zacky mi fissano preoccupati. Gli altri due invece hanno
entrambi la testa appoggiata sul tavolo perchè sono
già
ubriachi.
"Ehi Bri... qualcosa non va?" mi chiede il cantante.
"Sì." esclamo esausto di tutti quei segreti, di tutte quelle
parole morte in gola. "Non so se voglio ancora sposarmi..." mormoro
abbassando drasticamente la voce.
Matt impallidisce:
"Eh?! Ma che cazzo dici?"
La mia espressione gli chiarisce ogni dubbio.
"Brian, stai ufficialmente impazzendo. Che cosa ti ha fatto cambiare
idea?"
"Ho appena incontrato Beth." spiego cominciando a torturarmi le mani.
"E una ragazza spuntata dopo tutto questo tempo, sta riuscendo a
mettere in dubbio i sentimenti che provi per Michelle?"
Matt è ormai furente. Mi fissa con una delle sue espressioni
più incazzate.
"Shadz, pero sei ingiusto con lui. Se non se la sente..." s'intromette
Zacky, prendendo le mie difese.
"Vengeance, ma ti rendi conto che sta per mandare all'aria il suo
matrimonio per una stronzata?!" esclama Matt.
"E invece non lo è! Io sono innamorato di lei..." grido.
"Sto
cercando in tutti i modi di sopprimere questo sentimento da quando sto
con Michelle ma non sono mai riuscito ad ucciderlo."
"Che hai intenzione di fare allora?" mi chiede Zacky, ignorando il fumo
che esce dalle narici del cantante.
"Quello che è giusto, Zack. Per una fottuta volta
sarò sincero con Michelle." rispondo abbassando lo sguardo.
Beth P.O.V.
Torno a casa ansimante. Ho percorso un intero isolato di corsa.
Credevo che se mai l'avesse rincontrato, ne sarei stata felice. E
infatti lo ero, solo che non avevo preso in considerazione lo squarcio
che mi si è aperto nel petto.
Fa male eprchè so che non potrà mai essere mio.
Sta per sposarmi, cazzo. E io come una cretina l'ho anche baciato.
Senza nemmeno spogliarmi, vado a letto. Mi infilo sotto le coperte
nella speranza di prendere sonno alla svelta ma purtroppo ho ancora gli
occhi ben aperti quando la luce febea comincia a filtrare dalla
finestra.
Dopo essermi rigirata per la millesima volta, mi alzo scocciata.
Mi do una rinfrescata al viso e agli occhi contornati da leggere
occhiaie per poi uscire.
Vado nel parco già gremito di famigliole felici.
Li osservo con una punta d'invidia: i miei non mi hanno mai portato al
parco la domenica mattina.
Mi siedo ai piedi di un grande albero, alzando lo sguardo verso il
cielo plumbeo e terso.
"Ehi Beth!"
Mi volto all'istante, catturata da quella voce nasale che ho ascoltato
centinaia di volte alla radio.
Matt viene verso di me a passo veloce.
"Ciao Matt!" rispondo abbozzando un sorriso. Mi alzo e lui mi accoglie
tra le sue enormi braccia tatuate.
Ci sediamo entrambi, cominciando a parlare del più e del
meno.
"Ehm... senti Beth..." comincia il ragazzo ad un certo punto, con voce
un po' tremante. "Ho una richiesta da farti."
"Dimmi pure." replico timorosa.
"Dimenticati di Brian. So che è difficile ma pensa anche a
Michelle, che lo ama così tanto... stanno per sposarsi..."
Sono certa di essere impallidita. Anche se non avevo intenzione di
rovinare il suo matrimonio, questa mi sembra comunque una richiesta un
po' assurda.
"Lo so, Matt e io non ho mai pensato di avere ancora una speranza con
lui... il suo cuore non è più mio. Ne sono
più che
consapevole."
Matt è stato
così ingiusto... ci si mette anche lui adesso a complicare
le cose.
Mi scuso per avervi fatto aspettare un po'.
Emy_Cadaver: grazie per i complimenti, sei troppo gentile <3.
Purtroppo per adesso le cose belle non ci sono ancora ma...
Amarie: direi che in questo capitolo Syn è stato meno Harry
Potter del solito, ma non è detto che questo porti qualcosa
di buono XD.
OOgloOO: devo dire che ti dispiace molto per Michelle XD. Ah, se hai
qualche altra idea per i missing moments, fammi sapere. Bacio.
ms_reverie: dai non piangere che i due si rincontreranno. Baci.
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Capitolo 18 *** Mistakes ***
CHAPTER 17:
MISTAKES
Brian P.O.V.
Il mattino seguente mi alzo tardi e un po' intontito.
Gli altri sono già svegli e stanno facendo colazione. Manca
Matt però.
"Dov'è Shadz?" domando.
"Ha detto che andava al parco." mi risponde Johnny.
Annuisco e decido di raggiungerlo. Una passeggiata mi farà
bene.
Lo trovo seduto ai piedi di un grande albero in compagnia di una
ragazza.
Avanzo a passo lento, fermandomi quando la giovane donna si volta verso
di me.
"Ciao Bri." mi saluta arrossendo, con un gesto della mano.
Matt le lancia uno sguardo furtivo e poi si allontana.
Lei si alza e comincia a camminare, aumentando la distanza tra di noi.
"Aspetta Beth, non potremmo almeno parlare?" le chiedo.
"Parlare di cosa?" sbotta.
"Di noi due."
Blocco qualunque sua reazione con un bacio e prendendola per mano la
trascino in un luogo un po' appartato. Dopo aver percorso il suo viso
con le labbra, scendo sul collo.
Quando comincio a sbottonarle la camicia però, prende il mio
viso dalle sue mani e lo divide dal suo corpo.
"Non possiamo Brian." comincia dandomi poi un bacio stampo sulle
labbra. "Devi sposarti, ricordi?"
Le poso un dito sulle labbra rosee per zittirla. Le sue parole mi
stanno facendo del male.
"Mi vuoi o no?"
Annuisce.
"Allora smettila di pensare a ciò che è giusto e
baciami."
Elizabeth P.O.V.
Fare l'amore con Brian, se così si può chiamare,
ha riempito la voragine che mi stava divorando lo stomaco. Adesso che
ci siamo divisi però, lo sento già distante.
Passo le dita sui segni rossi lasciati dalle sue mani, che interrompono
il candore della mia pelle. Rivivo con la mente ogni bacio lasciato sul
mio corpo insieme alla sensazione di beatitudine che ha rifocillato le
mie mebra.
Sto decisamente meglio.
Sapere però che l'ora appena trascorsa è stata
uno sbaglio spegne il mio sorriso e la luce che da pochi istante si era
accesa nei miei occhi.
"Qualche problema, piccola?" mi chiede premurosamente.
"E' stato un errore." spiego apatica, con lo sguardo fisso sull'asfalto.
"Forse hai ragione... ma lo rifarei decine di volte."
Si siede accanto a me, cingendomi le spalle con un braccio.
"Perchè non mi impedisci di sposare Michelle?"
"Perchè se non vuoi sposarla, sei tu quello che deve avere
le palle di andare da lei e dirle che non vuoi più farlo. E
poi, se davvero pensavi di avere una vita felice con me, non te ne
saresti andato." gli rispondo in tono freddo e distaccato.
Una lacrima sgorga dai suoi occhi.
"Quante volte devo dirti che mi dispiace?! Mi dispiace Beth, mi
dispiace." urla prendendosi la testa fra le mani.
Lo fermo subito, mortificandomi delle mie parole.
"Scusami amore... scusami. Però devi sposare Michelle,
è una brava ragazza che non merita una delusione tanto
grande." concludo.
A quanto pare Beth sta seguendo
il consiglio datole da Matt che ha messo i bastoni fra le ruote ai
nostri giovani eroi ^^
Amarie: Chiedo venia per quest'errore! Comunque era sposarsi...
Sinceramente la visione di Matt che fa i vocalizzi sulle basi Vivaldi
è estremamente esilarante XDD
ms_reverie: ecco quello che è successo... Bri non sa ancora
niente di quello che Matt ha detto Beth ma quando lo
scoprirà e se lo scoprirà, dubito ne
rimarrà felice.
OOgloOO: Il tuo sproloquio mi ha fatto morire dal ridere...
però ce li vedo quei due che portano al mare i nipotini *__*
Per Matt però, direi che potrebbe anche legarsi a qualche
binario della ferrovia e aspettare il treno. Buahaha... Bacio
<333.
Emily_Cadaver: tenere sulle spine le persone è troppo
divertente quindi scusa ma devo contunuare a farlo XDD Alla prossima.
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Capitolo 19 *** Yes Or No ***
CHAPTER 18:
YES OR NO
Zacky P.O.V.
Brian è appena tornato e mi ha raccontato tutto quello che
è successo con Beth.
Non è possibile che lei non abbia detto nulla sul
matrimonio, è inconcepibile. Lei ci tiene troppo a lui,
glielo si legge negli occhi, per lasciarlo andare così per
la seconda volta, senza dire nulla.
Qualcuno deve averci parlato, inculcandole cazzate. Forse so anche chi
può essere stato, o meglio, ne sono certo: Matt Shadows.
Lui è il tipo di persona che agisce con le minaccie.
Per questo, sto correndo da lui.
Comincio a bussare insistentemente ma lui non mi apre. E sta
cominciando anche a piovere.
"Cazzo Matt, apri!"
Finalmente il nostro cantante si decide ad aprire, con un minuscolo
asciugamano legato intorno alla vita e la pelle ancora attraversata da
piccoline goccioline d'acqua.
"Scusa Zacky... stavo facendo la doccia." risponde noncurante,
lasciandomi entrare.
Sparisce nella sua camera e dopo qualche minuto torna da me
completamente vestito.
"Che cosa hai detto a Beth?" sbotto senza troppi giri di parole.
"Nulla. Cosa avrei dovuto dirle?" replica spalancando gli occhi.
Sbuffo. Non ha ancora imparato che a me non può fregarmi.
"Avanti Matt..." inizio provando a rimanere calmo. "Io ti conosco
troppo bene. Che le hai detto?"
"Ok ok... le ho detto di lasciare Brian per sempre." ammette andandosi
a prendere poi una bottiglia di birra.
"Perchè non ti fai mai i cazzi tuoi?"
"Perchè mi importa di Michelle, porca puttana... possibile
che nessuno pensa a quella povera ragazza?".
Allora è proprio scemo.
"Ma non capisci che se Bri sposa Michelle farà la
più grande stronzata della sua vita?! Quel matrimonio
finirà prima di iniziare..." spiego cominciando ad agitarmi.
Non può essere che questo bacato non ci abbia pensato.
Si gratta la testa e la somiglianza con i nostri parenti primati
è addirittura esilarante.
"Sì però..." mormora senza sapere cosa dire.
"...però appena Brian lo scoprirà ti
spezzerà le gambine." concludo io.
"Ma tu non glielo dirai, vero?" esclama sporgendo il labbro inferiore e
provando ad impietosirmi con uno sguardo alla Bambi.
Cazzo, anche Matt mi fa tenerezza.
"No... forse..."
E adesso mi sento in dovere di fermare questa farsa, questo fottuto
teatrino che tenta invano di consolare i cuori.
Devo impedire che Brian sposi Michelle.
Beth P.O.V.
Ecco il mattino del fatidico matrimonio.
Ecco il mattino in cui metterò il mio cuore in una tomba.
Ecco il mattino che mi segnerà per sempre.
Sono settimane che Zacky viene tutti i giorni a casa mia per
convincermi ad andare da Brian e portarlo via con me ma non l'ho ancora
fatto. Ormai è tardi.
Non ho voluto perchè è la sua vita, ed
è lui che deve scegliere. Ha sempre continuato a ripetere
che mi ama, che ci tiene a me ma non ha mai espressamente detto che non
vuole sposarsi.
E poi, non ha mai detto nulla nemmeno a Michelle.
Così, dopo essermi lavata, mi prosto davanti al mio armadio.
Scelgo un semplice vestito nero che arriva fino alle ginocchia.
Voglio andare al suo matrimonio perchè devo sentire con le
mie orecchie il suo Sì.
Solo in quel momento smetterò di sperare per sempre.
Perchè so già che se non lo vedrò con
i miei occhi, un piccolo barlume di speranza continuerà
sempre a brillare.
E questo mi farà solo del male.
Arrivo davanti alla chiesa un po' in ritardo. Le scalinate sono
già gremite di persone, amici e parenti immagino.
Nessuno sembra notarmi tra la folla e sgattaiolo fin dentro l'edificio.
Matt mi viene incontro travolgendomi. Non sono affatto felice di
vederlo. Prima lo stimavo, ma dopo quello che mi ha detto quel giorno
al parco, non ho più molta fiducia in lui.
"Sai dov'è Brian? Michelle è già qui e
lui non si vede."
Scuoto prima la testa e poi dico:
"Vado a cercarlo. Tranquillo, ci penso io."
Esco dalla cattredale e salgo nella mia auto, diretta a casa di Brian.
La porta d'ingresso della sua abitazione è socchiusa.
Entro guardandomi intorno.
Deve essere successo qualcosa ieri sera perchè ci sono
schegge di bottiglie rotte ovunque.
Mi faccio strada verso la sua camera da letto dove lui sta dormendo. Ha
indosso i vestiti del giorno precedente e la puzza di alcol
è ancora nella stanza.
"Brian!" lo chiamo cominciando a scuoterlo.
Dopo qualche mugolio sembra dare segni di vita.
"Beth, che ci fai qui?"
"Ti accompagno al tuo matrimonio. Avanti, muoviti che Michelle ti sta
aspettando." dico in tono freddo e distaccato, per non lasciar tradire
emozioni.
Un po' spaesato si alza barcollando, cominciando a cercare il suo
vestito da cerimonia per la stanza.
"Aspetta... ma tu mi ami?" chiede avvicinandosi a me.
"Eh?!"
"Devo sapere se mi ami... perchè solo se mi risponderai di
no andrò su quell'altare." continua sfiorandomi una guancia.
Ecco il momento che tutti aspettavano.
Una semplice parola cambierà la mia vita.
Sì
e tutto ciò che avevo sempre sognato avrebbe potuto
avverarsi.
No e
il mio peggiore incubo avrebbe finalmente avuto inizio...
Cosa risponderà Beth?
Lo scopriremo nella prossima puntata...
Amarie: Anche se è andata in camporella con Syn, alla fine
ha ascoltato anche Matt. Perchè poi come fai a dire di no
quando Syn ti porta in luogo appartato? *ç* Hai
ragione tu: mannaggia ai cantanti impiccioni e ai chitarristi che si
fidanzano a casaccio... Besitos.
Emy_Cadaver: E beh, Matt non può starsene a casa... come si
potrebbe rinchiudere un bestione simile? XD Purtroppo questa volta non
ho potuto aggiornare prestissimo, spero almeno però che ti
piaccia.
ms_reverie: adesso siamo arrivati al punto... Beth seguirà
fino in fondo il consiglio di Matt, oppure no? baci.
OOgloOO: Purtroppo Matt non ha usato mezzucci (tipo la droga) per far
sì che un essere umano lo ascolti XD Eh sì,
ZeeVee è l'unico serio... baci.
kikiF7: Salve nuova lettrice! Ho gradito tantissimo la tua recensione e
ti ringrazio immensamente per tutti i complimenti che mi hai fatto. Hai
addirittura pianto! Wow, mi fai commuovere. Bacio.
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Capitolo 20 *** If You Marry Me... ***
19
CHAPTER 19:
IF YOU MARRY ME...
Brian P.O.V.
"Dai muoviti che si sta facendo tardi." dice con freddezza e interrompendo bruscamente il contatto tra i nostri occhi.
Prende la borsa e si avvicina alla porta mentre io mi infilo la giacca.
Si volta di nuovo a guardarmi e noto che i suoi occhi sono lucidi.
"Cazzo, mi ami o no?!" ripeto urlando. "E guardami Beth, ti prego guardami e di qualcosa."
Alza il viso, usando la malinconia presente nelle sue iridi come un coltello che mi si conficca in una spalla.
"Io... no Brian. Mi dispiace."
Appena le sue parole arrivano alle mie orecchie, le sue guance si macchiano di lacrime.
So bene che sapore hanno. Sanno di bugia, di menzogna, lo stesso gusto
di quelle che ho versato io quando decisi di abbandonarla.
"Ne sei sicura?" insisto nella speranza che trovi la forza di dirmi la verità.
Perchè a volte ci vuole più coraggio ad essere sinceri, che a mentire.
"Sì." inizia trattenendo un singhiozzo. "Forza, sali in macchina
che Michelle ti sta aspettando già da troppo tempo." conclude
con rassegnazione.
Non capisco proprio perchè si ostini a negare.
Adesso che ho smesso di comportarmi da eroe, comincia a farlo lei?
Come un automa esco di casa e poi salgo nella sua auto. Durante il breve tragitto rimaniamo in silenzio per tutto il tempo.
Accende lo stereo dove c'era già un vecchio album dei My Chemical Romance.
If you marry me
Would you bury me?
Would you carry me to the end?
Vorrei davverlo stare accanto a Beth, accompagnarla fino alla fine, ma perchè non me lo permette?
In fondo è ciò che vuole, lo so con certezza.
Parcheggia a pochi passi dalla chiesa e arrivati davanti all'ingresso mi ferma.
"Scusa, ma nella confusione avevo dimenticato di dirti una cosa importante. Congratulazioni." dice sorridendo.
Peccato sappia che quel sorriso non sia affatto sincero. Perchè i suoi occhi sono vitrei e vacui mentre lo fa.
Mi lascia entrare dopo avermi scoccato un bacio sulla guancia.
Da quando mi baci sulla guancia come fossimo solo amici?
Percorro la navata centrale sotto gli sguardi curiosi e accusatori dei presenti. Sorrido imbarazzato.
Michelle si volta facendo ondeggiare i capelli biondi, splendida nel suo vestito bianco.
Beth P.O.V.
Vado a sedermi vicino a Matt.
"Grazie." sussurra.
"Per cosa?"
"Per non averlo fermato e per avermi dato ascolto."
Mi concentro sui due sposi.
Michelle è davvero bellissima. Sono certa che lui sarà felice con lei.
"Io non ti ho dato ascolto." riprendo, rispondendo con freddezza alla
sua affermazione. "Semplicemente non ho dato ascolto al mio cuore. Per
la prima volta."
Zacky, che è dietro di me, esprime il suo disappunto sbuffando.
Il prete intanto inizia il suo sermone infinito.
Quando finalmente la tanto attesa domanda arriva, sento le gambe tremare.
"Vuoi tu Brian Haner..."
Mi alzo e silenziosamente cammino verso l'uscita.
Credevo di essere abbastanza forte per sentirlo pronunciare quel
termine e invece mi sbagliavo. Perchè quella breve parola
composta da sole due lettere ti lega indissolubilmente ad un'altra
persona, ad una persona che non sono io.
"No!"
La voce di Brian interrompe quella del sacerdote, infrangendo il silenzio teso venutosi a creare tutt'intorno.
Mi fermo all'improvviso e i nostri sguardi si incontrano.
Vedo le sue labbra incresparsi in un dolce sorriso e poi comincia a correre verso di me.
Mi accoglie tra le sue braccia, per poi baciarmi con passione.
"Ti amo Beth, cazzo, e non riuscirei a sopravvivere un altro giorno senza di te." mi dice mantenendomi stretta a lui.
"Anch'io ti amo Bri ma non te l'ho detto perchè... perchè..."
"Non importa più, ormai." mormora poggiando un dito sulle mie labbra ancora colme del suo sapore.
Senza aggiungere altro, senza voltarsi verso i Michelle e il resto dei presenti, mi prende per mano e usciamo fuori.
Davanti alla chiesa c'è già un'auto d'epoca, ornata con
un gran fiocco bianco, con cui i due sposi avrebbero dovuto andarsene.
Mi apre la portiera e io salgo, seguita da lui.
L'autista mette in moto e insieme ce ne andiamo. Brian mette un dito
sotto il mio mento e avvicina il mio viso al suo, unendo le nostre
labbra.
THIS IS MY HAPPY ENDING.
Ecco l'happy ending che tutti aspettavamo!
Finalmente Beth e Brian sono riusciti a mettersi insieme definitivamente.
Anche questa storia purtroppo, volge al termine. Mi mancherà
davvero tanto scrivere del prode (?) Brian e della dolce Elizabeth.
*Dominil lascia cadere una lacrima sulla tastiera*
Ora manca però ancora un altro capitolo, un missing moment che descriverà le emozioni e le sensazioni di Beth quando scopre che il suo Bri è diventato famoso.
ms_reverie: ciao Honey, ho appena notato che mi hai inserito tra i tuoi autori preferiti! Ma io ti lovvo! <33333
Riguardo Matt, forse stava davvero cercando di corrompere Zacky muahahahaha...
OOgloOO: C'è da premettere, che Bri non ha più sposato
Michelle solo perchè aveva paura che tu potessi trucidargli Beth
:P
Adesso i due potranno sposarsi, avere dei pargoli e fare tutto ciò che avevi suggerito tu XD
Alla prossima con il tanto atteso Missing Moment!
Baci <3.
Amarie: ma tu vuoi farmi arrossire con tutti questi complimenti! Quella
frase non so proprio da dove mi sia uscita sinceramente, forse
perchè in fondo Matt ce lo vedo un po' come scimmione XD.
Non ho la più pallida idea come faccia Beth a resistere a Syn in carino-e-coccoloso mode, forse Matt l'ha drogata XDD.
Alla prossima.
Emily_Cadaver: figurati, per me è un piacere risponderti ogni
volta. Hai fatto bene a consigliarmi di leggere le tue ff, sono davvero
molto carine <3.
kikiF7: visto che alla fine tutto è andato per il meglio, non
dovrai prenderti la briga di andare a tormentare i sogni della povera
Beth XD. Grazie per la recensione e i commenti, sei sempre dolcissima
<3.
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Capitolo 21 *** Missing Moment: I Saw Your Face Again On Tv ***
Missing Moment: I Saw You Again On Tv
MISSING MOMENT: I SAW YOUR
FACE AGAIN ON TV
Elizabeth P.O.V.
Sono seduta a tavola con i miei e guardo il
piatto davanti a me con disgusto.
"Cosa c'è, non ti piace?" mi chiede mia madre.
"No, è buonissimo ma non ho fame." rispondo noncurante.
Sono mesi che non ho fame ma i miei genitori non ci hanno mai fatto
troppo caso.
Non sono abbastanza importante. Quando mai lo sono stata per qualcuno?
Anche l'unica persona che mi faceva finalmente sentire speciale, mi ha
abbandonata per motivi ancora oscuri e ignoti al mondo.
Mi alzo e vado in salotto, accomodandomi sul divano e accendendo la tv.
Prendo il telecomando e sintonizzo su Fuse,
nella speranza che la musica allievi il mio dolore. Devo ringraziare
solo la musica se adesso sono ancora viva, nonostante mi senta morta
dentro.
Lo schermo riesce a catturare la mia attenzione grazie ad una voce ma
soprattutto ad una melodia, che mi sembra di aver già
sentito.
Apro la porta con
veemenza, scocciata dall'ennesimo ritardo alle ripetizioni.
Brian entra, piegandosi sulle ginocchia per il fiatone. Ha la chitarra
attaccata dietro la schiena.
"Avanti, la scusa di oggi? Spero sia almeno più fantasiosa
di quella di ieri." commento con disappunto.
Mi sorride.
"Dai smettila..." mormora abbracciandomi, per poi unire le nostre
labbra in un tenero bacio.
Le sue labbra scendono sul mio mento, fino a scivolare sul collo.
"E comunque..." riprende quando si divide da me per mancanza di
ossigeno. "Ho fatto tardi perchè stavo componendo e non
bisogna
mai disturbare un genio all'opera."
Un ghigno inclina le mie labbra.
Senza che io dica nulla, prende la chitarra e comincia a suonare.
"Ti piace?" mi chiede impaziente appena finisce.
"La scusa di oggi è stata credibile..." rispondo prima di
baciarlo di nuovo.
Ecco quando l'ho sentita.
Viene inquadrato uno dei due chitarristi.
Il cuore smette di battere per qualche istante.
Il respiro rallenta.
Le parole muoiono in gola.
Un paletto mi si conficca nel cuore.
Lì, dall'altra parte dello schermo, Synyster Fuckin' Gates,
mi guarda ammiccando.
Dopo di lui riconosco subito Zacky, Matt, Jimmy e Johnny, i miei amici.
Le persone a cui ho vouto più bene.
Vado ad inginocchiarmi davanti al televisore e le lacrime cominciano
subito a susseguirsi. Non so più neanche a cosa serve
piangere e
perchè continuo a farlo.
Ma che altro posso fare, mentre sento la mia anima scivolare via dal
mio corpo?
Sto morendo dentro, me lo sento e non sto facendo nulla per impedirlo.
Non ha senso continuare a vivere quando non si ha più
nessuno
per cui andare avanti.
Mi accontento della sopravvivenza, aspettando la mia morte interiore
con ansia. almeno la smetto di soffrire una volta per tutte.
Poi però qualche istante dopo, il tempo necessario per
assimilare l'espisodio, sorrido.
Una sensazione mista di allegria e euforia, si appropria del mio corpo.
Brian ce l'ha fatta, ha realizzato il suo sogno!
Comincio a ridere e a saltellare allegramente per il salotto.
Poi mi accorgo che una piccola parte del mio cuore ha ricominciato a
battere, a sentirmi di nuovo viva.
E quella parte è quella che appartiene a te Brian, quella
che mi hai strappato via quando te ne sei andato.
Infilo velocemente la giacca e corro in strada, diretta al negozio di
dischi per comprare il loro primo Cd.
Ecco il missing
moment!
Non lo adoro troppo, ma spero che non vi abbia deluso.
Con questo capitolo, questa storia si conclude definitivamente.
Vi ringrazio tutti quanti di nuovo, davvero.
ms_reverie: secondo me Zacky si scioglie solo alle tentazioni di Brian
XD thanks so much...
kikiF7: oddio tu vuoi farmi prendere un infarto con tutti 'sti
complimenti. Grazie <333.
Amarie: e beh, forse lasciare Michelle sull'altare non è
proprio stata la cosa più carina che potesse fare ma forse
per Brian sarebbe stato peggio sposarla seppure non la amasse. Matt
scimmione è un tipo comprensivo, se ne farà una
ragione XD. Bacio.
OOgloOO: ehm, forse il missing moment di Michelle sarebbe troppo sadico
dai, povera l'ho già fatta soffrire abbastanza XDD Per
quanto riguarda il capitolo con i pargoli, si può fare
però al limite lo metto come one-shot o uno spin off. Grazie
ancora per i complimenti e le recensioni. Baci.
Emy_Cadaver: eh sì, dispiace anche a me che sia finita ^^
Per quanto riguarda le recensioni riguardo le tue storie, te l'ho
già detto, non devi ringraziarmi. Ah, sto cominciando ad
ascoltare i Bring Me The Horizon, non sono male...
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