E poi arriva lei professore e cambia il mio mondo

di Valerye
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** presentazione ***
Capitolo 2: *** nuovo prof ***
Capitolo 3: *** Litigi in paradiso ***
Capitolo 4: *** Come vedo l'amore ***
Capitolo 5: *** Una bella visita all'infermieria ***
Capitolo 6: *** Il ragazzo di Anna ***
Capitolo 7: *** Verifica a sorpresa ***
Capitolo 8: *** Incontro con un amico caro e ospiti a casa ***
Capitolo 9: *** Un incontro inaspettato ***
Capitolo 10: *** Ripetizioni private?? ***
Capitolo 11: *** Amica delle medie finalmete ti rivedo , ti ricordi del patto? ***
Capitolo 12: *** Troppo vicini ***
Capitolo 13: *** Un brutto incidente automobilistico ***
Capitolo 14: *** Fuori pericolo ***
Capitolo 15: *** Piccole gelosie ***
Capitolo 16: *** Il nostro tocco ***
Capitolo 17: *** Appuntamento con un amico ***
Capitolo 18: *** Un brutto litigio ***
Capitolo 19: *** Il sapore delle tue labbra ***
Capitolo 20: *** Confusa ***
Capitolo 21: *** Ora ti faccio ingelosire ***
Capitolo 22: *** Bacio? ***
Capitolo 23: *** Consiglio di un amico ***
Capitolo 24: *** Tu sei mia ***
Capitolo 25: *** Finalmente insieme ***
Capitolo 26: *** Il nostro appunatamento ***
Capitolo 27: *** AVVISO ***
Capitolo 28: *** Preparazione all'appuntamento ***
Capitolo 29: *** La serata più bella della mia vita ***
Capitolo 30: *** Negli Occhi un segreto ***



Capitolo 1
*** presentazione ***


~~Driiiiiin  Driiin
Era la mi sveglia che mi diceva di alzare il mio bel fondoschiena e portarlo a farmi una doccia , guardai l’ora erano le 6:30 , quando avrei voluto restare nel mio bel  lettino a dormicchiare ancora un po’ , ma sapevo benissimo che non potevo arrivare in ritardo il primo giorno di scuola. Già era il mio primo giorno di scuola della terza liceo.  Studiavo in un liceo all’indirizzo Psicopedagogico , mi piacerebbe fare la psicologa , ma questo si vedrà più avanti , non ho ancora ben chiaro di cosa vorrei occuparmi.
Ho passato l’intera estate tra centro stivo dove facevo l’animatrice e i miei viaggi con  amici e la  famiglia. Il centro estivo lo facevo per  pagarmi il viaggio che a luglio avevo fatto a Lourdes , è stano lo so , una ragazza che a dicisette anni va a Lourdes invece di andare a Gardaland non si vede spesso in giro. Sono andata con il mio gruppo di amici , una compagnia che cerca di capire il senso della vita , che cercare  di rispondere alle domande dell’uomo , insomma una compagnia come si deve , ma non per questo siamo santi , ogni uno ha i propri casino e fidatevi ce ne sono , ma siamo sempre disponibile l’uno verso l’altro .Insomma tra Lourdes il centro estivo e i miei ho passato un a bella vacanza ,ma ora si doveva tornare a scuola. Facendo il terzo anno sarebbero  cambiate molte cose , all’inizio in prima liceo eravamo in 30 ora siamo in 22 , c’è chi è stato bocciato , chi ha capito che non era la sua scuola e chi s’né andato perché i genitori per lavoro si dovevano trasferire .Devo dire che non ho mai legato una grossa amicizia  ne con le femmine della mia classe ne con i maschi , ho più amicizie fuori dalla mia classe , ad esempio la mia migliore amica si chiama Anna e fa la quarta , ci siamo sempre trovate molto bene , lei è una ragazzo dolcissima e stra gentile , a volte quando sto con lei mi accorgo che io in confronto a lei ho un carattere molto più forte , non lego facilmente con la gente , faccio fatica a confidarmi , sono una persona abbastanza distaccata e chiusa e ‘fredda’, però se ti lascio entrare nella mia vita, faccio di tutto per essere una buona amica   . Lei  di corporatura è minuta , magra con una bel fisico, alta 1.60 , capelli neri leggermente ricci che gli cadono dolcemente sulle spalle ,occhi gialli come il grano , carnagione olivastra , piccolo nasino all’insù che devo dire onestamente gli donava molto facendo sembrare più fini i suoi lineamenti ,una bocca carnosa sempre coperta di burro cacao ,aveva una stana ossessione , doveva avere sulle labbra sempre il burro cacao se non era così cascava il mondo , lei era consapevole di questa sua attaccatura ossessiva al lucida labbra , ma a lei stava bene così non voleva cambiare per nessuno , insomma a parte questa sua passione era una ragazza apposto e io mi trovavo davvero bene con lei .Anche io ero magrolina , capelli lisci , i spaghetti mi fanno invidia , biondi che fanno da contorno a un viso pallido , avevo davvero una carnagione molto chiara . Guardandomi in viso si notavano subito i due occhi grandi e azzurri , un azzurro strano , scuro e misterioso , in prima un mio compagno mi aveva detto che avevo degli occhi inquietanti , per poi ritrattarsi in seconda dicendomi che avevo due occhi davvero belli , la cosa strana è che non erano azzurri ma un colore molto più scuro e intenso , mi dicevano che sapevo intrappolare le persone con il mio sguardo , io essendo timida non credo che sia vero ma fa comunque piacere ricevere dei complimenti. Le mie ciglia  sono  molto lunghe , purtroppo sono chiare e non si vedono , le poche volte che metto il mascara risaltano tantissimo e sembra che mi sono appiccicata delle  ciglia finte  , invece non è così. Un po più sotto gli occhi si nota il mio piccolo nasino e ancora più sotto le lebbra  , le mie labbra  sono piccoline  e perciò quando mi trucco cerco sempre con dei metodi che ho imparato farle sembrare più grandi , avevo 17 anni nonostante facessi la terza liceo , avevo iniziato la scuola a 7 anni . Eccomi questa è la descrizione in modalità brave di quello che ora è la mia vita .                                                                                       
Una volta finito la doccia mi ero messa a pensare cosa mettermi per il mio primo giorno , non volevo essere troppo elegante e non volevo certo andare in tuta , alla fine optai per un jeans con una camicia lunga che mi arrivava fino alle ginocchi e con una cintura che mi fasciava la vita . Dopo essermi vestita feci velocemente colazione , arrivando in cucina incontrai mio padre , un uomo alto e magro , capelli corti neri , occhi marroni , bocca sottile. lo salutai e mi misi a mangiare i miei cereali, dopo poco entrò mia mamma , una donna bassina con capelli biondi e lisci come i miei , occhi verdi e bocca piccolina. Spesso mi dicevano che sono una fotocopia di mia mamma e che da mio papà ho preso solo l’altezza e basta . entrando mia mamma mi salutò e salutò anche mio papà , una volta che si era fatta il caffè si sedette di fronte a me e mi iniziò il nostro discorso                                                                               
-Sei pronta?-mentre me lo chiedeva sorseggiava il caffè che era ancora caldo.                                                                                                   
  – Se essere poco entusiasta e stanca morta allora non sono mai stata più pronta di oggi- riposi vedendo che un piccolo sorriso compariva sulla bocca di mia mamma.  Intanto mio papà si era seduto vicino a mia mamma e ascoltava il nostro discorso . Ad un tratto intervenne lui 
- Chi ti porta a scuola?-
-Per me è indifferente , vedete voi come vi trovate più comodi- risposi io cercando di finire in fretta i miei cereali
- La porto io Marco non ti preoccupare-  disse mia mamma affrettandosi  a finire il suo caffè -Va bene Antonella, porta Valeria a scuola e vieni a prendermi , ti aspetto-dopo che ho finito di mangiare i cereali , mi lavai i denti velocemente , guardai se ho messo tutto nella borsa e mi finì di preparare , quel giorno optai per una scarpa bianca con il la zeppa interna , non troppo alto , io sono una frana non saprei camminare su dei tacchi alti, e una giacchetta rossa. Una volta finito di vestirmi mi accorsi che anche mia mamma aveva finiti di prepararsi e mi aspettava seduta sul divano . Salimmo in macchina e io cominciai a parlare – non vedo l’ora di vedere che nuove materie abbiamo , anche se avrei preferito fare compagnia al mio letto – dissi aggiustandomi gli occhiali rossi che portavo per la vista , non ero miope , sono i soliti problemi dell’adolescenza dove ti cala di poco la vista , ma poi la riacquisti , non vedevo l’ora di mettermi le lenti a contatto cosa che avrei fatto proprio questa settimana. -Non troppa voglia di andare a scuola -disse mia mamma e intanto che chiacchierammo eravamo arrivati all’ingresso della scuola.                                                                       
E’ una scuola molto grande , dentro ci sono le elementari le medie e il liceo , io la ho fatto solo il liceo , non volevo andarci alle medie perché essendo una scuola cristiana c’erano le suore (cosa non vera, ci abitano le suore ma l’unica sua ad insegnare è la preside)io avevo paura delle suore , alla fine optai per una scuola media classica . Ora invece mi trovavo davanti a questo
mega edificio e trovavo che sia meraviglioso e pensai che ero stata una stupida a non voler esserci andata prima.

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Capitolo 2
*** nuovo prof ***


Salì velocemente le scale , salutai la bidella che era una signora un po’ su d’età ma sempre gentile e cordiale con tutti i ragazzi - Ciao Franca - la salutai affrettandomi a raggiungerla per chiedere in quale classe dovevo andare - Ciao Valeria , passato una bella estate? – io risposi – Una bellissima estate , a te com’è andata ? - lei mi rispose – Ma niente di che sono andata al mare e ho riposato un po’ a casa con i nipotini , la tua classe è al piano di sopra vicino ai bagni - mi ricordò - grazie mille , ci vediamo ciao - mi affrettai a salire le scale , volevo arrivare presto e prendermi il posto vicino alla finestra così quando mi sarei annoiata a sentire le spiegazioni monotone dei prof avrei potuto girarmi e guardare un po’ fuori dalla finestra . Per la fretta inciampai e rischia di cadere all’indietro e farmi davvero molto male , ma delle mani calde mi presero e senza neanche vedere che fosse lo ringraziai – Grazie , avrei potuto farmi molto male - e lui , si era un uomo mi rispose – Di niente dovresti stare attenta , non mi sembra che cadendo dalle scale è un modo molto incoraggiante di iniziare l’anno - quella voce era calda e gentile , mi voltai per vedere chi fosse rimasta intontita da quel volo. Era un professore ne sono sicura insegnava alle medie , ma a differenza di tutti gli altri professori era giovane , faceva piacere una ventata di freschezza in questa scuola , erano tutti prof vecchi mentre lui era un uomo avrà avuto sui 25 anni capelli neri corti che facevano risaltare i due occhi blu ghiaccio , mi sarei potuta perdere dentro per molto , molto tempo , un nasino piccolino e delle labbra carnose un corpo perfetto , non troppo muscoloso ma neanche troppo trascurato , indossava una maglietta che gli evidenziava il fisico di colore bianco , una giacca nera sopra e un paio di jeans neri , e delle scarpe nere . Era un bell’uomo , ma io non mi feci intimidire da quello . Mi preso coraggio e dissi - Mi scusi - e lui rispose - Non ti preoccupare , stai bene ? - cavolo è gentile , non pensavo che i professori erano anche gentili !! - Si non si preoccupi sto bene , arrivederci - e me ne andai correndo , volevo ancora vere il mio banco vicino alla finestra , mente camminavo nella mia classe non facevo altro che pensare se lo avrei rivisto . Una volta arrivata nella mia classe vidi i miei compagni e li salutai , prima di cominciare la lezione abbiamo avuto tempo di parlare e raccontarci della nostra estate , anche i miei compagno hanno fatto dei viaggi interessanti , c’è che è andato in Grecia c’è chi in Francia , insomma ogni uno ha fatto il suo viaggetto . Una volta suonata la campanella ci sedemmo tutti in attesa del professore che sarebbe arrivato con tutti gli orari della settimana , odio il fatto che una volta dettato gli orari la settimana dopo ce li fanno cancellare per poi dettarne altri non potrebbero decidersi subito ?? ma meno male che nel giro di qualche settimana avremmo avuto un orario definitivo . Entrò il professore di italiano , a quanto pare è lo stesso dell’anno scorso , era bravo e quindi mi ha fatto piacere che fosse rimasto , ci ha dettato gli orari :lunedì , italiano , storia , inglese , diritto , psicologia , arte . Martedì educazione fisica , educazione fisica , storia , musica , scienze. Mercoledì , storia , latino , arte,mate , mate . Giovedì psicologia , italiano , geografia , inglese inglese , latino . Venerdì , Pedagogia , italiano , italiano , diritto , arte . Realizzai che avremmo cambiato ben pochi professori , sicuro quello d arte , musica , pedagogia e psicologia , io l’anno scorso non avevo queste materie , quindi avrei avuto nuovi insegnanti in queste materie . Le prime quattro ore erano andate lisce , i prof ci avevano detto quale materiale volevano e ci avevano ritirato i compiti delle vacanze . La quinta era psicologia , ci sarebbe stata una nuova professoressa , almeno è quello che ho sentito dire dalla mia vicina di banco , lei si chiama Noemi , ci vado molto d’accordo , è simpatica e gentile , non è una ragazza magrolina , ma penso che quei chiletti in più le donano , secondo me non starebbe bene troppo magra , ha capelli neri con occhi marroni con nasino minuto e una bocca carnosa , è davvero molto bella , assomiglia un po’ a Manuela Arcuri , ero contenta sono riuscita a prendere il mio posto vicino alla finestra e aspettavo la prof , quando entro tutti si alzarono e la salutarono – salve - e lei gentilmente rispose - Buon giorno ragazzi - e cominciò a raccontare un po’ di se dato che questo era il primo anno che ci insegnava , rimasi attenta abbastanza da capire le cose fondamentali : si chiamava Laura , è da diversi anni che fa l’insegnante e adora il suo lavoro . dopo un pò mi persi a guardare il paesaggio fuori , c’era un bellissimo giardino , quanto avrei voluto essere li a rotolarmi nell’erba , era davvero una bellissima giornata , il sole calvi che colpiva l’albero di pino che si trovava vicino alle panchine che facevano da cornice al campo da calcio , vicino ad esso c’era un campo di pallavolo e più in la i giochi per i bambini delle elementari . Mi ero persa completamente nei miei pensieri quando sentì Noemi che mi diede una gomitata , mi disse – Ho saputo che il professore di arte non è più quello anziano , è andato in pensione e quindi anno dovuto far venire un sostituto e si dice in giri che è il professore delle medie – quella ragazza sapeva troppe cose pensai , poi mi ricordai della bella figuraccia di sta mattina , se era vero che sarebbe stato lui il professore sarei potuta sprofondare sotto metri di vergogna , a non era sicuro e io speravo tanto che quello che aveva detto Noemi non fosse vero . Una volta terminata l’ora di psicologia avrei saputo se di arte avremmo avuto il professore con qui oggi ho fatto una gigantesca figuraccia . Ad un certo punto sentì tutta la classe ammutolirsi , voi direte e va beh è normale quando entra un professore , no non era normale per la mia classe , loro facevano casino 24 ore su 24 . Guardai la porta e vidi il mio incubo diventare realtà , cavolo era proprio lui . - Buon girono ragazzi - noi in coro rispondemmo - Buon giorno professore - non perse tempo si presentò , ha detto che si chiamava Amedeo e aveva 22 anni sull’età ci avevo azzeccato - Mi chiamo Amedeo Ricci , ho 22 anni , oltre a insegnare a voi del liceo insegno già da un po’ ai ragazzi delle medie , per voi farò il professor Ricci e vi dico già da adesso che sono molto severo, non accetto il fatto che non facciate i compiti o peggio ancora se venissi a sapere che gli avete copiato da qualcuno non ci penso 2 volte e vi mano dalla preside , di verifiche scritte ne faremo poche , preferisco sentirvi oralmente , questo è tutto – si sedette sulla cattedra e iniziò subito a guardare il registro per ricordarsi qualche nome , leggendo i nomi i miei compagni alzavano la mano , e quando fu il mio turo lui disse Valeria De Marco - e io risposi velocemente – Eccomi - lui mi guardò e andò avanti a leggere i nomi e a squadrare i miei compagni . Non ero molto contenta di iniziare arte , alle medie ero una frana , non riuscivo ne a disegnare ne a studiare decentemente , speravo solo che sarei riuscita a studiare abbastanza da avere almeno una sufficienza . Spazio autrice Ciao a tutti , sono nuova e questa è la prima storia che scrivo , non sono italiana ed è probabile che ci siano degli errori , se così fosse vi chiedo gentilmente di segnalarmeli, spero che vi piaccia , buona lettura :)

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Capitolo 3
*** Litigi in paradiso ***


~~La campanella suonò , meno male finalmente potevo andare a casa e riposarmi un po’, aspettai che venisse a prendere mia madre, ma mi arrivò un messaggio – Mi spiace tanto vale , ma oggi non posso venire a prenderti , hai le chiavi vai a casa ci vediamo sta sera , ciao tesoro-caspita questa non ci voleva , aspettai che la uscisse anche Anna , magari mi poteva fare compagnia per un pezzo di strada , ma lei mi disse che doveva andare a mangiare con i suoi a un nuovo ristorante ,mi dovetti rassegnare a fare la strada da sola. Appena partita sento una voce che mi chiama , mi girai e con mia grande sorpresa vidi il professore Ricci che mi chiamava, lo raggiunsi e lui mi chiese se conoscevo una via , io gli spiegai la strada che doveva fare ma lui sembrava perplesso allora mi offrì di accompagnarlo tanto dovevo andare a casa a piedi lo stesso. -Scusa se ti ho disturbata magari dovevi andare a casa- mi disse con tono dispiaciuto – Non si preoccupi tanto devo andare a casa a piedi quindi non mi fa male fare due passi già che ci sono- l’imbarazzo calò tra noi, allora lui per rompere il ghiaccio mi chiese – Ti piace arte?- io sincera gli risposi- Non sono mai stata brava , ho sempre provato a fare qualche disegno , ma credo che i disegni dei bambini della materna in confronto ai miei sono opere d’arte, per quanto riguarda lo studio ci ho sempre provato , ma non mai riuscita a capire molto- rise alla mia battuta e mi rispose- Dai non essere così severa con te stessa , non tutti ci sono portati- allora io incuriosita gli chiesi -Perché ha deciso di fare il professore di arte? – lui ci penso un attimo e mi rispose – Ho sempre amato i dipinti , mi trasmettono tante emozioni , senza bisogno di parole ti raccontano una storia , pensaci , alla fine sono solo colori e una tela , ma caspita come seno belle quelle opere , spesso mi lasciano senza fiato, questa è la mia reazione alle opere d’arte e vorrei che anche voi ragazzi riuscite a vederla così , vorrei trasmettervi l’emozione e la bellezza di ogni opera, io fin da bambino amavo disegnare e questo mondo mi ha sempre affascinato molto- io sentendolo così contento di fare il suo lavoro gli risposi- Io adoro scrivere poesie, capisco che non è come disegnare opere d’arte ma mi rende così felice quando lo faccio , mi rende libera, quando scrivo sento che in quel momento non ho bisogno di niente se non del mio foglio e della mia penna , mi sento speciale quando scrivo – lui si fermò e mi guardò- Non è poi molto differente scrivere poesie da disegnare opere d’arte, entrambi ti fanno sentire felice è questo che conta- aveva ragione alla fine conta essere felici, mi fermai e gli dissi – ecco , questa è la via – lui guardò e trovò subito il negozio di cui aveva bisogno si voltò verso di me e mi disse- grazie mille , ci vediamo mercoledì a scuola- -arrivederci- lo salutai e me ne andai a casa , mentre camminavo ci pensai , il prof aveva ragione non c’è molta differenza tra scrivere poesie e disegnare, forse avrei dovuto cominciare a vedere la materia in un altro modo .Arrivai a casa erano già le 14.30 , non avevo fame e mi preso una mela tanto per riempire lo stomaco , la mangiai e feci un po’ di compiti per i giorni seguenti , finiti i compiti alle 17.30 andai in camera mia per guardare un po’ il computer. Alle 19.00 arrivarono i miei , con le borse della spesa, speravo tanto che mi avessero preso qualcosa di buono , qualche cioccolatino o gelato , ma rimasi delusa perché avevano preso solamente poche cose , una volta aiutato i miei a mettere a posto ci sedemmo a tavola per mangiare, ero silenziosa , forse per la stanchezza e mia mamma mi chiese cosa avevi io le risposi- No niente mamma , sono solo un po’ stanca – e lei premurosa mi chiese com’era andata a scuola - Com’è andata a scuola tutto bene ?- io guardando la mia foglia di insalata le risposi – Si tutto a posto , ho conosciuto solo due dei nuovi professori e sembrano bravi, il professore di arte mi ha chiesto una via che non conoscevo e mente l’ho conducevo a quella via abbiamo parlato, credo che proverò affrontare diversamente arte quest’anno- mia mamma mi guardo un attimo e poi mi disse – speriamo che almeno questo professore ti aiuti , alle medie non eri il massimo- io la guardai e con un sorriso stampato in volto l risposi – E’ bello sentire che mi sostieni mamma e credi in me – dissi sarcastica , a quel punto intervenne mio padre- oggi abbiamo visto Anna all’ora di pranzo che camminava con un ragazzo ,pensavo che facevate la strada insieme- io sorpresa gli dissi – mi ha detto che andava a mangiare con i suoi a un nuovo ristorante che bugiarda - - non trarre conclusioni affrettate chiamale e senti cosa ha da dirti- mi risposi mia madre . Mi affrettai a finire di mangiare sparecchiare , ringraziai i miei per la cena e andai a chiamare Anna , presi il telefono digitai il numero che so a memoria , la chiamata partì, dopo un paio di trilli la voce di Anna che ripose – ciao Valeria – non la salutai ero troppo arrabbiata -perché mi hai mentito?? Sei solo una bugiarda , mi fidavo di te invece tu hai buttato nel cesso la nostra amicizia e hai tirato lo scarico- lei perplessa rispose – di cosa stai parlando??- - i miei ti hanno visto oggi che a pranzo eri con un ragazzo , mi hai mentito , che bisogno c’era ??- - posso spiegare- - sono tutto orecchie- - l’ho conosciuto questa estate , mi piace molto ci siamo visti un paio di volte e abbiamo capito che siamo più che amici , mi piace davvero è un ragazzo d’oro , e oggi non te l’ho detto perché avevo paura che ti arrabbiassi e pensassi che preferivo un ragazzo che ho conosciuto da qualche mese che stare con te, fidati non è così è che non lo vedo da più di una settimana e avevo voglia di vederlo- - perche non mi hai detto questo?? Ora sono sicura del fatto che tu preferisci lui piuttosto che me !! - - no fidati non è così ti voglio un mondo di bene , solo che lui non lo vedevo da parecchio , cerca di capirmi sai bene che lui è il mio secondo ragazzo , non mi piace facilmente un ragazzo- ci pensai era vero lei aveva avuto solo un ragazzo prima di lui e quel stronzo gli aveva preso il cuore dal petto e gliel’ha sbattuto per terra e schiacciato , è stato un verme a tradirla , ci è stata molto male , se si sta vedendo con un altro ragazzo vuol dire che si è dimenticata di quello stronzo e vuole andare avanti , perché dovrei impedirglielo?? Però sta volta voglio conoscere quel ragazzo così se succede qualcosa saprò che prendere a calci – ti perdono solo se me lo fai conoscere, così nel caso che ti fa soffrire lo prendo a pedate - sentì una risata dall’altra parte del telefono e dopo poco rispose – non ti preoccupare te lo farò conoscere , ma non credo che mi spezzerà il cuore come ha fatto l’altro stupido- - va bene ci vediamo domani a scuola notte!!- notte vale- riattaccai ero davvero stanca e non vedevo l’ora di andare a dormire , prima però dovevo assolutamente vedere l’ultima puntata della nona stagione di Grey’s Anatomy io adoro quel telefilm. Mentre guardavo il telefilm ripensai al professore, era proprio un bell’uomo , pensai che volevo davvero impegnarmi in arte per dimostrare che se ce la metto tutta ce la faccio. Finito il telefilm spensi la tv e andai a dormire . SPAZIO AUTRICE ciaoooooo non ho ancora ricevuto nessuna recensione ,sono molto curiosa se vi piace la storia , scrivete se è così altrimenti scrivetemi cosa non vi piace . Bacci vale

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Capitolo 4
*** Come vedo l'amore ***


~~Mi sveglia ancora una volta con quella dannata svegli che faceva chiasso, mi alzai e mi feci la doccia , mi vestì feci colazione e mi portarono a scuola . Arrivata raggiunsi la mia classe e il mio banco preferito, una volta posata la cartella andai a sentire cosa dicevano le mie compagne era tutto un parlare di quanto fosse bello e che se lui gli avrebbe chiesto di andarci a letto non ci avrebbero pensato due volte allora incuriosita chiesi – Di chi state parlando?- mi rispose una mia compagna , che a dire la verità non mi piaceva per niente – del professore Ricci , è davvero molto sexy- io stupita che si parlasse così del professore risposi – Si è un bell’uomo , ma dire che ci andrete a letto , cavolo ragazze ma siete esagerate , tenere a freno gli ormoni!!-allora un’altra mia compagnia mi disse – si ragazze Valeria ha ragione , contenetevi è un professore- allora io dissi – ecco una ragazza con seni principi- e tutti si misero a ridere, mentre si rideva suonò la campanella , avremmo avuto educazione fisica e di sicuro la prof ci avrebbe fatto qualche test odioso, io odiavo fare tutti quei test, ma mi piaceva molto educazione fisica , ero una ragazza sportiva. Dopo due ore di test , ci toccava musica non si sapeva chi ci avrebbe insegnato quella materia quindi non ci rimaneva altro che aspettare, dopo circa 5 minuti di attesa compare sul stipite della porta un uomo di mezza età, capelli grigi , occhi marroni naso un po’ grande che risalta molto sul viso e una bocca sottile, cominciammo subito a prendere confidenza con le note dopo aver dato una veloce lettura al registro giusto per associare qualche volto al nome .Dopo un’ora di musica avevamo scienze , la professoressa era la stessa del’anno scorso e perciò partì spedita con la spiegazione. Appena suonò la campanella mi diressi subito fuori per andare a casa pranzare e riposare un po’ prima di fare i compiti. All’uscita trovai mia madre che mi aspettava , ero contenta di non dover andare a piedi , non che non mi piacesse camminare, anzi adoravo fare lunghe camminate ascoltando la musica , era una cosa che mi rilassava , finita la scuola ero veramente esausta. Arrivai a casa , pranzai con mia mamma mio papà era via per lavoro , loro gestiscono un negozio e spesso deve fare molte consegne e non riesce a tornare per pranzo, appena finimmo di pranzare mia mamma dovette scappare a lavoro. Ho sempre avuto un bel rapporto con i miei , sono sempre stati fieri di me , e io ero contenta di averli come genitori , anche se qualche volta mia mamma era molto severa con me, ma sono felice che lo sia , vuol dire che ci tiene davvero a me . Dopo aver mangiato mi misi a fare i compiti , dopo averli finiti diedi un’occhiata all’orario del giorno dopo : storia, latino , arte, mi misi a pensare al professore , perché ci pensavo ancora ? devo smetterla, matematica, matematica. Dopo cena chiamai Anna , mi mancava è tutto il giorno che non la vedevo , chiamandola ho scoperto che stava organizzando l’incontro con me e il suo ragazzo , voleva farmelo conoscere . Ci tengo molto a Anna la conosco da quando avevo 7 anni , siamo sempre state molto amiche e ci trovavamo bene insieme, sapevo di poter parlare di tutto con lei , non mi giudicava , anzi cerva di darmi consiglio , insomma si comportava da brava amica e io a lei ci tenevo molto e per questo che voglio conoscere questo ragazzo così saprò a chi spezzare le gambe se la ferisce. Domani avrei visto il suo fidanzato. Comincia a pensare che io non ho mai avuto un ragazzo , non ho mai trovato un ragazzo che non volesse usarmi e buttarmi , io vorrei avere un ragazzo che ci tiene a me , che ha rispetto di me , avevo tanti ragazzi che mi facevano il filo , ma ero sicura che mi volevano solo perché sapevano che non mi avrebbero mai avuto, non ero una ragazza facile, io cercavo l’amore non un semplice ‘mi piaci’ non mi bastava, e non vedevo intorno a me ragazzi che sarebbero farmi stare bene , io volevo una storia smielata , una cosa romantica fino al vomito , non vedovo l’ora di trovare questa persona perché il peso di non aver mai avuto un ragazzo si sentiva , tante mie compagne parlavano di quanto è bello stare con il proprio ragazzo e io non potevo intervenire, perché non sapevo cosa dire, ma sapevo che se aspettavo avrei avuto una persona che mi facesse stare bene . Mi sono sempre immaginata con un ragazzo più grande di me , si sa che i ragazzi più grandi si sanno prendere cura belle ragazze , mi sarei voluta sentire protetta e amata , e non sembrava poi tanto impossibile. Pensando queste cose si etano già fatte le sei passate , mi sbrigai ad apparecchiare e a mettere le patatine nel forno , si avevo deciso con mia madre che le cene le avrei preparate io anche se ieri ero troppo stanca allora mia mamma ha deciso di far lei da mangiare, erano ormai le 19:10 quanto i miei genitori arrivarono , erano contenti che avevo preparato da mangiare , e io ero contenta di aver dato sollievo a mia mamma , dato che dopo il lavoro era lei a preparare la cena. Ci sedemmo a tavolo e dopo aver chiacchierato un po’ sul lavoro dei miei e sulla scuola confidai ai miei che ieri Anna non i ha detto niente perché era uscita con un ragazzo , allora mia mamma si affetta a dirmi – Vedi che no era per fare un dispetto a te?! e io le risposi un po’ seccata – mamma ma io voglio che lei comunque si confida con me , specie se riguarda un ragazzo , voglio fare parte della sua vita – qui intervenne mio papà – senti tesoro , cosa vuoi pretendere da lei , che ti chieda consigli su come comportarsi con un ragazzo , quando tu non ne hai mai avuto uno , dai siamo seri questo non vuol dire che ti vuole escludere dalla sua vita - - si papà ma comunque ha sbagliato a non dirmi la verità- - su questo ha sbagliato- ha detto mia mamma . Finimmo in fretta di cenare , lascia a mio papà sparecchiare e andai in camera guardare un po’ di tv, c’era Harry Potter e il principe mezzo sangue una volta guardato mi misi a letto e ascoltai la canzone che in quel periodo mi piaceva ,il passo silenzioso delle neve della cantante Valentina Giovagnini , alle 22.30 andai a dormire , volevo riposarmi bene così domani sarei potuta essere bella riposta. SPAZIO AUTRICE Ciaooo , non ho resistito e ho voluto pubblicare un 'altro capitolo anche se non ho introdotto niente di nuovo ma ho voluto farvi conoscere sotto diversi aspetti la protagonista. Buona lettura Vale

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Capitolo 5
*** Una bella visita all'infermieria ***


~~Mi svegliai , ero in ritardo , avevo dormito troppo così mi sbrigai nei preparativi , non avrei fatto in tempo a fare la doccia , mi vestì velocemente, e usci di casa, i miei erano già andati via , corsi e riuscì ad arrivare appena prima della prof , dopo neanche due secondi arrivò la prof e iniziammo la lezione , non ero molto concentrata , pensavo solo di finire in fretta la scuola e andare a casa a fare un sonnellino , ero sempre stanca non era normale ,o era solo poca voglia di andare a scuola , non si sa bene. Mi ripresi dai miei pensieri quando sentì la campanella suonare e in quel momento mi venne in mente che la mia cara sveglia oggi ha deciso di prendersi un giorno di ferie , entrò la prof , avevamo latino e diciamo che non ci ho mai capito gran che, ma studiavo e riuscivo sempre a prendere la sufficienza , quest’anno avremmo avuto la storia latina e non potevo permettermi di stare disattenta in una materia dove non ero molto brava, ascoltai con attenzione la prof e presi appunti , una volta suonata la campanella mi ricordai che adesso avremmo avuto arte e pensando al prof arrossì , cavolo quanto era carino , ma non potevo fare questi pensieri , lui era il prof e io l’alunna , anche la mia compagnia aveva notato che ero diventata rossa e mi chiede - Vale stai bene , sei arrossita di colpo – io risposi imbarazzata – Si non ti preoccupare , ho solo un po’ di caldo- bugia grossa , io sapevo bene il motivo per cui ero diventata rossa , ma non lo avrei detto a nessuno , mi vergognavo di quello che avevo pensato sul prof e non avrei mai ammesso il vero motivo del mio imbarazzo. Il prof entrò e sfortunatamente per me , diventai ancora più rossa , sembrava che non avevo più controllo sul mio corpo e forse era così , perché ? cosa mi succedeva? Non può essere solo il prof , magari fa veramente troppo caldo in questa classe. Il prof Ricci mi fissava e dopo un po’ mi chiese _- De Marco sai bene?- io molto più imbarazzata risposi – si prof ho molto caldo e mi gira un po’ la teta – allora lui visibilmente preoccupato mi disse – Vieni andiamo di sotto ti accompagno in infermeria- io aprì bocca per contestare ma pensai che era meglio se mi facevo dare un’ occhiata e risposi semplicemente – va bene- scendemmo le scale , l’infermerie era al primo piano ,mi ero un po’ vergognata , avevo fatto scomodare il prof per niente alla fine, allora gli dissi – Mi scusi , non volevo interrompere la lezione – lui guardandomi mi rispose – ma figurati , non voglio mica che svieni in classe- disse sarcastico mostrando un sorriso splendente , quella battuta mi fece sorridere. Arrivammo all’ infermeria, il professore andò a chiamare Maria , la donna sulla quarantina che visitava tutti i studenti che non si sentivano molto bene o che si ferivano . Arrivarono dopo 5 minuti , il prof spiegò che ero molto rossa in viso e che gli sembravo un po’ debole , l’infermiera si era scusata perché doveva assentarsi per alcuni minuti , allora il professore mi sfiorò la gamba per sbaglio , stava prendendo un fazzoletto che si trovava sul tavolo vicino a me , o meglio alle mie gambe , io arrossì e cercai di nasconderlo, il prof invece si affrettò a chiedermi scusa e disse : - scusa , volevo prendere il fazzoletto- io gli dissi – non si preoccupi- lui allora mi sorrise , cavolo che bel sorriso , avrei voluto un’ altro contatto con lui , il suo tocco sul mio corpo mi ha fatto venire la pelle d’oca , la sua mano calda sulla mia gamba , avrei voluto rimanere così fino alla fine della giornata ma sapevo che era impossibile , cavolo non potevo neanche pensarlo , era il mio professore , e io non potevo pensare questo , basta , Valeria levati dalla testa questi pensieri. Quando l’infermiera ritornò il professore Ricci mi lasciò con lei , mi disse – ora devo andare , sono sicuro che se lascio la tua classe da sola ancora per cinque minuti la scuola ne risentirà- devo ammettere che la battuta non era delle più divertenti ma mi ha lasciato comunque un sorriso sulle labbra. Restai nell’infermeria per 35 minuti e alla fine era venuto fuori che stavo bene , non era niente di grave mi sono solo affaticata troppo , felice di sapere che non rischiavo di svenire davanti ai miei professori e compagni ritornai in classe , ma mentre stavo salendo le scale suonò la campanella , subito fiumi di persone si mossero al piano di sotto per prendere dalle macchinette la merenda , io tra quella folla riconobbi il professore che stava scendendo in aula prof , ci incontrammo con lo sguardo e stemmo così per circa 1 minuto , i miei occhi si erano incastrati nei suoi e lo stesso per lui ,il primo a parlare fu il prof , mi chiese – tutto bene?- io gli riposi – si non si preoccupi devo solo riposarmi un po’- meno male , ora devo scappare ciao ci vediamo a lezione- e se ne andò , passai le ore seguenti a pensare ai sui occhi, come si erano incastrati nei miei , sembrava che riuscisse a guardarmi nel profondo , solo con una semplice occhiata , ma caspita quanto mi ha fatto stare bene quel sguardo. Non potevo pensare questo pensai , Valeria sei una ragazza di 17 anni che deve concentrarsi sullo studio e non puoi permetterti di distrarti da un ragazzo , tanto meno da un professore , anche se lui è veramente molto bello e intelligente. Alla fine arriva alla conclusione che per me lui era un semplice professore molto carino. SPAZIOAUTRICE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciaooo ecco un nuovo capitolo , dove i due protagonisti cominciano ad avere qualche contatto , ditemi cosa ne pensate , ciaooooooo

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Capitolo 6
*** Il ragazzo di Anna ***


~~Una volta suonata l’ultima campanella mi diressi verso l’uscita dove trovai Anna che mi aspettava , oggi conoscerò il suo ragazzo, ci salutammo – Ciao Anna – Ciao Vale, andiamo Marco ci sta aspettando , è al bar che ci sta aspettando – quale bar?- - ‘sempre dritto’ dai andiamo ci sta aspettando- ci incamminammo e lei mi chiese – novità?- - Anna mi sa che mi sono presa una bella cotta per il prof di arte- -Ma Vale , non pensavo che anche tu hai dei sentimenti- mi prese in giro io gli tenni il gioco- su questo non c’erano dubbi, dai a parte gli scherzi , non posso permettermi di pensare al mio professore in questo modo- -Vale in quale modo?- - Anna sogno di baciarlo , desidero che lui mi accarezzi , non è normale !! e ora devo smetterla , non posso pensare a queste cose non posso , non posso - -Calmati , non sei l’unica a aver avuto una cotta per un proprio prof , vedrai lascia che il tempo passa , non ti preoccupare è normale , poi il prof è un bell’uomo quindi- - Si hai ragione – dopo circa 10 minuti arrivammo al bar ‘sempre dritto’ di fuori c’era un ragazzo alto magro , capelli spettinati neri , occhi marroni , naso piccolino e labbra sottili , Anna si avvicinò a lui e gli stampò un bacio sulla guancia lui appena la vide la strinse e ricambiò il bacio ma questa volta a sulle labbra. Ci presentammo , lui andava all’università , faceva il primo anno di medicina , un ragazzo tranquillo , almeno da quello che ho potuto vedere , deciso sul suo futuro, vuole fare nascere i bambini al nostro ospedale , dopo essermi accertata che era un bravo ragazzo decisi di chiedere come si erano conosciti , ero molto curiosa , Anna i ha accennato che si erano incontrati un giorno nel bar in cui ci troviamo , ma non è scesa nei dettagli. – Allora bei piccioncini come vi siete conosciuti ?? parlò lui – la prima volta ci siamo incontrati qui, il caso volle che il barista abbia scambiato le ordinazioni e io mi sono ritrovato il drink di Anna, appena vidi che il mio drink era stato consegnato alla bella fanciulla seduta adesso al mio fianco , non esitai un attimo e mi diressi verso di lei notai che anche lui stava cercando con lo sguardo il suo drink e quando mi avvicinai lei mi disse – hei quello è il mio drink , questo deve essere il tuo con un sorriso a 42 denti , mi persi nei suoi occhi e decisi di rimanere con lei al bancone a chiacchierare , dopo di che gli ho chiesto il numero , ci siamo sentiti a lungo e una sera l’ho invitata ad uscire siamo andati in un ristorante e alla fine della serata eravamo completamente cotti l’uno dell’altra , allora ci vedemmo ancora per diverse volte prima di rendere la cosa seria, e ora sono qua con la creatura più bella del mondo- Anna lo guardò con gli occhi a cuoricino , forse era ora che me la svignavo e gli lasciavo da soli – siete proprio una bella copia , ora però devo andare ,sono molto stanca e oggi non mi sento particolarmente bene , è stato un piacere conoscerti Marco , ci vediamo Anna , ciao- me la sveglia prima che la situazione diventasse imbarazzante , prima che io diventassi il terzo incomodo, estrassi il telefono dalla tasca e scrissi ad Anna un messaggino : è un bravo ragazzo , e siete davvero una bella coppia , hai la mia benedizione ;) inviai il messaggio e mi incamminai verso casa , una volta arrivata aprì e dopo aver appoggiato lo zaino mi sdraiai sul letto, per pranzo ho mangiato un bel panino al bar tra una chiacchiera e l’altra , quindi ora con la pancia piena mi potevo riposare . Mi addormentai subito e mi svegliai che erano le 4 guardai il telefono e notai un messaggio da Anna lo aprì e lessi- grazie , sono molto felice con Marco e mi piace molto- caspita era fortunata ad avere un ragazzo così mi sarebbe piaciuto anche a me , ma a quanto pare il destino mi vuole sola con 50 gatti in un piccolo appartamento , che sfortuna. Mi misi a mala voglia a fare i compiti che non erano tanti per altro e mi accorsi che non avevo preso quelli di arte , mi toccava chiedere domani a Noemi . Cena , arrivarono i miei cenammo , erano abbastanza silenziosi oggi e io nonostante il sonnellino ero ancora parecchio assonnata , mangiato la bistecca e un po’ d’insalata mi diressi dritta a dormire avevo bisogno di riposarmi il più possibile. Le 5:50 mi sono svegliata alle 5:50 e non riesco più a prendere sonno , non sarei dovuta andare a dormire così presto mi alzai e senza fare troppo rumore mi feci la doccia , mi vestì e andai in cucina e mentre andavo in cucina mi ricordai di dover fare la cartella , psicologia, italiano , geografia, inglese , inglese, latino . Oggi avevo 6 ore non mi andava molto di andare a scuola , ma dovevo e lo sapevo bene , i miei sono orgogliosi di me e non posso deluderli , se non fosse per arte sarei un’alunna dalla media alta invece , incredibile sono una frana nella materia più semplice a questo mondo , speriamo che il prof in questi giorni non decida di fare una verifica a sorpresa per testare le nostre conoscenze , perché io in quel caso non avrei un bel niente da testare . Si erano già fatte le 7:40 senza che io me ne accorgessi , ero troppo persa nei miei pensieri da non notare che davanti a me stavano facendo colazione i miei genitori che mi fissavano come se fossi per capire se ero viva , dato che non mi muovevo , caspita ero proprio tanto sovrappensiero , appunto quando mi accorse dei loro sguardi preoccupati gli dissi – Non vi preoccupate sono viva , e che mi sono persa nei miei pensieri- quando mi videro aprir bocca tirarono un sospiro di sollievo e parlò mia mamma – tesoro eri proprio con la testa tra le nuvole- - si mamma stavo pensando a scuola- e qui mio papà mi bloccò – chi ti porta?- - non lo so , oggi portami tu se non ti scoccia , e poi hai già finito colazione mamma deve ancora iniziare- - va bene vestiti che ti accompagno- mi vestì velocemente e mio papà mi accompagnò, appena prima di entrare in classe sento una mano che mi tira dietro , era Anna , - ciao Vale , ti sei divertita ieri?- io gli risposi allegra – si è siete una bella coppia , mi raccomando sembra un ragazzo bravo non lasciartelo scappare — No tranquilla , mi ha già promesso che mi sposerà il prima possibile per non perdermi- gli sorrisi , e la salutai per entrare in classe- Ciao futura sposina - - ciao cottadelprof- gli feci cenno di abbassare la voce e entrai in classe mi sedetti e poco dopo entrò la prof che cominciò a spiegare .

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Capitolo 7
*** Verifica a sorpresa ***


~~La mattinata passò velocemente e in men che non si dica mi ritrovai a casa sdraiata sul divano a guardare la tv. Feci i compiti e dopo di che mi cimentai nella cucina , volevo preparare qualcosa di sfizioso ai miei e alla fine optai per un’insalata con belle bistecche impannate , la cena passò più tranquilla del solito , ogni uno fissava il proprio piatto e pensava ai cavoli suoi . Dopo la cena mi feci la cartella , notai che avevo arte e implorai tutti i dei dell’olimpo che quest’anno mi fosse andata bene , alle medie ero la studentessa peggiore della scuola non mi piaceva per niente essere l’ultima , una volta finita la cartella mi sdraiai sul letto e ascoltai un po’ di musica . Mi addormentai sulle note della canzone ‘la donna cannone’ . Questa volta mi sveglia in orario andai a fare la doccia e mi vestì , avevo voglia di mettere qualcosa di carino , ma non capivo perché e non mi importava più di tanto quindi optai per un abito nero , un cerchietto rosso , un paio di orecchini neri , collant neri e scarpe rosse , ero davvero carina , e dato che ho una bassa autostima non lo dico quasi mai , ma in quel caso era davvero bella e ero soddisfatta , soddisfatta feci colazione e mia madre mi portò a scuola , andò tutto bene fino a quando arrivò l’ora di arte, il prof arrivò di fretta e ci annunciò che oggi ci faceva una verifica per testare le nostre competenze . Dentro di me ho detto tutte le parolacce esistenti nel mondo e ne ho inventate anche delle nuove. Separammo i banchi e facemmo la verifica , caspiterinaaaa era andata molto male , credo che se la lasciavo in bianco era uguale , non era il modo migliore per iniziare l’anno . Quando pensavo che non poteva andare peggio il prof disse – questa verifica farà media , mi raccomando – mi lascia sfuggire un – cavolo- che non era passato inosservato dal prof e lui allora mi disse – qualche problema De Marco?- io mi affrettai a rispondere – no certo che no – una volta finito di scarabocchiare il foglio lo posai sulla cattedra e ritornai al posto , aspettai che tutti gli altri finissero e nel frattempo suonò la campanella ritirai le cose stavo per andarmene , ma una voce mi fermò era il prof che mi chiamò,mi avvicinai alla cattedra – mi dica ,mi ha chiamata?- lui mi rispose – si , certo , volevo chiederti se volevi assistere alla correzione della verifica , ho visto che non hai scritto quasi niente , se assisiti potrai capire cos’hai sbagliato e magari capire cose che non ti sono chiare, ma se non vuoi per me non ci sono problemi- - si certo che mi va bene – risposi troppo in fretta e troppo euforica per un proposta del genere , ma il pensiero che saremmo stati vicini mi rendeva già felice – va bene , allora ci vediamo alle 16.30 in biblioteca – io questa volta cercando di contenermi risposi – va bene , arrivederci- uscì dalla classe e vidi mia mamma che in macchina mi aspettava , entrai e mi scusai per il ritardo , le spiegai il perché e lei mi ripose – cerca di stare attenta a cosa ti dice il prof , non puoi permetterti di avere il debito in arte - - si mamma hai ragione , spero che oggi con il prof riuscirò a capire di più- tornammo a casa mangiammo la pasta con il tonno e mia mamma come al solito andò a lavorare io mi riposai un po’ prima di andare in biblioteca , erano le 16.20 quando uscì di casa , di solito ci metto 10 minuti per arrivare alla biblioteca , infatti fu così entrai e trovai il prof in una stanza deserta , non c’era nessuno , appena mi vide mi disse – ciao , vieni pure siediti- e io lo feci lui allora tirò fuori la mia verifica , era peggio di quello che mi ricordavo lui mi disse – allora adesso vediamo quello che hai fatto giusto e man mano che vediamo le domande se sono sbagliate le correggiamo ok?- - si per me va bene- iniziò a spiegami e io mi persi nei suoi occhi dopo circa 5 secondi mi ricordai di cosa sono venuta a fare qua e mi concentrai sulla verifica , capivo le cose , davvero , era un miracolo , io che di arte facevo schifo finalmente ci capivo qualcosa , il prof era davvero bravo , finito di correggere la verifica dissi – la ringrazio davvero molto , da tanto tempo ora mi sento sicura di me in arte- lui mi sorrise e mi rispose – mi fa piacere che hai capito bene, è come scrivere una poesia , più tempo metti a curare ogni minimo dettaglio alla fine vieni appagato dal risultato , è bello dedicare del tempo a dei ragazzi se poi vedere che loro capiscono le cose, a proposito di poesie tu le scrivi gusto?- si è ricordato di quello che gli ho detto caspita , mi ha fatto davvero molto piacere – si certo scrivo poesie - - dimmi quali sono i tuoi autori preferiti?- - beh io adoro Bukowski anche se scrive cose molto crude , ma è per questo che mi piace , non vuole escludere niente dell’uomo , lo prende con tutto , i suoi difetti e i suoi pregi , mi piace il fatto che non censura niente , mi piace anche Baudelaire anche se lui è un autore particolare , poi ci sono molte poesie che mi piacciono ma di autori che non in molti conoscono , conosce questi due autori?- - si gli conosco e ho avuto occasione di leggere delle poesie , e devo dire che mi piacciono parecchio , scrivono poesie molto interessanti - -si è vero , ma io adoro leggere le poesie difficili , mi piace dargli una mia interpretazione personale , quando scrivo le poesie mi sento come se dovessi buttare tutte le mie emozioni del momento sul foglio , mi sento libera , mi sento bene, non saprei spiegare la sensazione - - è una passione molto bella , dovresti coltivarla e magari fare qualche concorso- - ci ho pensato a presentare delle mie poesie ai concorsi ma poi mi sono detta che era ridicola come idea , perché avrebbero dovuto scegliere proprio la mia di poesie , tra 3.000 poesie che gli arrivano, perché avrebbero dovuto scegliere me e quindi ho lasciato perdere- -è un peccato , dovresti provarci - - si dovrei , magari ci penserò su , comunque grazie mille per la spiegazione , ora devo scappare , arrivederci- - ho la macchina oggi , se vuoi ti do un passaggio- -non si preoccupi , mi aspetta un amico ma grazie lo stesso ,ora vedo arrivederci- ciao e mi raccomando studia arte- gli feci un sorriso e uscì , era già la un mio carissimo amico Sergio faceva la quinta e ci siamo sentiti prima di venire in biblioteca , era qui in giro e abbiamo deciso di vederci per bere un caffè al bare e per aggiornarci sulle novità non lo vedevo da parecchio tempo , Sergio era un bel ragazzo , capelli corti biondi occhi azzurri grandi ,naso a patata e bocca carnosa , si era un bel ragazzo ma per me non era niente di più di un carissimo a amico , quando uscì sentivo che anche il prof era dietro di me e si accorse di Sergio , io feci finta di niente e andai dal mio amico e notai che qualcuno ci scrutava andarcene dall’uscita , ero sicura che fosse il prof , ma ora non volevo solo parlare con il mio amicone che non vedo da tempo , andammo a sederci in un bar e ordinammo entrambi il caffè.

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Capitolo 8
*** Incontro con un amico caro e ospiti a casa ***


~~– Allora cosa mi racconti ?- - io gli riposi mentre pendevo in mano il biscotto al cioccolato – bene , è iniziata la scuola e mi tocca studiare , ma quello che mi fa più paura è che devo studiare arte e sono una frana in questa materia , oggi ero in biblioteca con il prof che abbiamo coretto la verifica- - avete coretto la verifica ? da quando si correggono le verifiche con il prof?- - il prof ha visto che non scritto quasi niente nella verifica allora mi ha chiesto se io volevo assistere alla correzione così magari capivo qualcosa , ed è stato così , il prof spiega davvero bene- - è quell’uomo che è uscito poco dopo di te ?- - si, perché ?- - è carino , fa bene un po’ d’aria nuova a quella scuola- - si è quello che ho pensato quando l’ho visto la prima volta – mi guardò un attimo e mi disse- non è che ti piace vero?- lo guardai con gli occhi sbarrati – devo ammettere che ho fatto un pensierino , ma dai siamo realisti io sono la sua alunna e poi non ha alcun interesse per me se non professionale e poi io non posso , cavolo sono la sua alunna- - cosa sentono i mie orecchi ? ci hai fatto un pensierino? Allora anche tu provi sentimenti - - dai non scherzare , che mi racconti di nuovo tu? È da tempo che non ti si vede in giro , hai deciso in che università andrai? - - ti vuoi sbarazzare di me così presto? – disse scherzando – no , figurati anzi , mi viene il magone se penso che non potrò più vederti per diverso tempo , sai che se la ragione della mia vita- dissi anche io scherzando , Sergio mi guardò e scoppio a ridere – si , ho deciso , andrò a fare giurisprudenza , ci metterò anni , però è una cosa che desidero davvero fare , così potrò tirarti fuori dai casino e non ti preoccupare ti scriverò lunghe lettere d’amore - scoppiamo a ridere all’unisono , noi due come coppia era proprio una bella battuta , siamo sempre stati legati e ci siamo sempre presi in giro con la storia dello stare insieme , ma siamo solo buoni amici e questo mi basta – no dai sono seria come farò senza di te ?? chi ascolterà le mie paranoie e mi calmerà??- - dai Vale ce la farai anche da sola , ora devo andare , vuoi un passaggio?? - - si grazie non mi va di camminare- -andiamo- . Ci avviammo verso la macchina Sergio mi portò a casa , che tristezza pensare che lui se ne andrà via a studiare , ma ho sempre la mia migliore amica , decisi di chiamarla presi il telefono e la chiamai , non mi rispondeva , suonava occupato . Starà parlando con il suo fidanzato , lascia perdere e mi sdraiai sulla poltrona per guardare la tv , poco dopo arrivò mamma , era arrivata in anticipo , erano solo le 18:00 non avevo ancora preparato niente per cena , arrivò lei con i sacchi della spesa , mi disse – Vale dammi una mano a preparare la cena arrivano degli ospiti - - ok- preparammo velocemente la cena e mentre stavamo facendo da magiare mia madre mi chiede – com’è andata oggi con il prof di arte?- - si bene , ho capito molto di più ,è proprio bravo a spiegare e quando siamo da soli capisco meglio , invece con i mie compagni che fanno casino non riesco a concentrarmi molto - - chiedi al prof se fa ripetizioni , magari te le può dare- - si è una buona idea glielo chiederò – finimmo di preparare quando alla porta suonò il campanello , erano gli amici dei miei , la donna si chiama Erica e il marito Franco, gli feci accomodare in sala e aiutai mia mamma a finire di apparecchiare , poco dopo di loro arrivò mio padre. Ci mettemmo a tavola , io ero sovra pensiero e gli altri lo notarono – Valeria sei silenziosa oggi – mi disse Erica , e io gli risposi – si , sto pensando alla scuola , è iniziato un altro anno e sono già stanca - - dai forza e coraggio che non ti manca tanto- mi ripose Franco – già, ora se non vi dispiace vado a riposarmi grazie della cena – dissi questo e andai in camera a sdraiarmi sul letto , guardai il telefono suonava ed era Anna – ciao Anna , ti ho chiamata prima- -mi sa che mi tradisce , Vale sono distrutta- - ma ne hai le prove , su cosa ti basi per dire queste cose?, dai non piangere- ero già pronta per prendere le scarpe e giubbotto e andare a spaccare le gambe a quel tizio però avrei dovuto avere delle prove prima di fare qualsiasi cosa Anna allora mi rispose – oggi dovevamo vederci alle 16:00 ma non arrivava , allora ho chiamato i suoi amici , era andato lì per salutargli , loro mi hanno risposto che era andato via già mezzora fa , allora ho aspettato , si è presentato alle 17:30 e mi ha detto che ha fatto tardi con i suoi amici , Vale mi ha detto una bella palla e cosa poteva fare in un’ora ? sono sicura che è andato da qualche altra ragazza per una scopata- - Anna non dire cavolate dai non sai come sono andate le cose !! perché domani non lo segui?? Così ti toglierai ogni dubbio!!- - da sola no non voglio rischiare che mi scopre , vieni anche tu !- - va bene a che ora e dove?- - lui mi ha detto che alle 9:30 deve andare a fare delle commissioni al mercato , ci incontriamo vicino alla biblioteca alle 9:20, ok??- -avrei voluto dormire fino alle 10:00 ma va bene dai ci vediamo domani , notte e non torturarti- -notte bella- mi resi conto che non era una cosa molto carina da fare , dall’altro canto non sapevo cosa fare in questi casi , non ero mai stata fidanzata , vedremo domani cosa succederà . Mia mamma mi chiamò per salutare Erica e Franco , dopo i saluti andammo a dormire , dissi a mia mamma che domani andavo con Anna per un affare importante , lei mi diede il permesso , di solito l’ha aiutavo a pulire casa sabato mattina , ma questa volta faccio eccezione . Andai a dormire e mi addormentai subito . SPAZIO AUTRICEEEEEE!!!!! ciaooo non ho resistito e prima di dormire ho pubblicato un altro capitolo , buona letture :)

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Capitolo 9
*** Un incontro inaspettato ***


~~Mi sveglia alle 8 :45 mi vestì mi pettinai e uscì , quando arrivai Anna mi aspettava di già , la salutai – Hey cosa si fa ?- - Ciao Vale , aspettiamo che esca e lo seguiamo - -ok, però io non posso rimanere tutto il giorno - - va bene poi me la cavo da sola- poco dopo Marco uscì di casa , fece delle commissioni , tutto normale , alle 15:30 circa non mi ricordo bene , si è visto con una ragazza a un bar , hanno discusso di qualcosa che non abbiamo capito bene cosa fosse , ma avevano delle carte sul tavolo , mi ricorderò per sempre della faccia di Anna era stra gelosa se avrebbe potuto gli sarebbe saltata addosso da far invidia a un cane rabbioso . Alla fine si erano fatte le 16:30 e volevo andare in libreria a guardare qualche libro , quindi lascia Anna a investigare , mi ha detto che anche lei sarebbe andata via da li a poco , ci salutammo e io andai in libreria , entra e mi avviai direttamente nello scomparto delle poesie . Dopo poco tempo sentì dire – ciao ci troviamo anche qui – mi girai e chi poteva essere se non lui? Il professore Ricci – salve – gli riposi e lui mi disse - Valeria dammi del tu quando siamo fuori da scuola , se no mi fai sentire vecchio - - va bene , cosa fai qui ?- - sto guardando , volevo prendere un libro di poesie e leggere un po’ , parlare ieri con te mi ha fatto venire voglia di leggere qualcosa , cosa mi conigli?- - sono contenta di averti fatto interessare alla poesia – guardai i nomi di autori e i libri e poi estrassi un libro – ecco , prova a leggere questo- lui lo guardò un attimo e mi disse – vuoi farmi colorare il libro di Peppa Pig? – guardai bene il libro aveva ragione , scoppiammo a ridere e gli dissi – no non direi che questo libro è il tuo genere , ecco è questo che ti volevo consigliare - - sono poesie di Giacomo Leopardi - si io adoro Giacomo Leopardi, lo considerano come un pessimista , prendiamo ad esempio la sua poesia ‘canto notturno di un pastore errante per l’Asia ‘ nell’ultima strofa dice ‘E' funesto a chi nasce il dì natale’ la gente considera questa frase come se lui dopo tutta la poesia concludesse che la vita non ha senso e per questo lo considerano come un pessimista , invece se si pensa che la frase è una domanda , cioè una ricerca al senso della vita , so che è difficile da capire , ma io la vedo così- - caspita è affascinante quello che dici , prenderò sicuramente questo libro!!- a quel punto mi ricordai di quello che mi aveva detto mia mamma e gli chiesi – non è che potresti darmi delle ripetizioni? So che è una richiesta insolita , ma ieri senza il baccano dei compagni ho capito molto meglio e vorrei avere un buon voto alla fine dell’anno- lui ci pensò un attimo e mi rispose – si certo , dimmi quando vuoi venire - - va bene domani? So che è domenica ma gli altri giorni sono occupatissima- - ok , vieni tu da me ?- - si se non ti disturbo- - no figurati sono da solo in quella casa un po’ di compagnia non mi farà male, abito in via Enrico Carri n 3- - va bene grazie mille ora vado ci vediamo domani - - si a domani e vieni verso le 15:00, va bene- - si certo ciao- - ciao- e uscì dalla libreria . Ero contenta domani avrei rivisto le cose che alle medie non capivo , e soprattutto sarei potuta stare con Amedeo da sola , ma cosa vado a pensare , devo mettere in ordini i miei pensieri . Pensando questo arriva a casa , erano ormai le 17:30 e ero stanca , avevo passato l’intera giornata a zonzo per la città , avevo bisogno di riposo e me lo confermavano anche i miei piedi doloranti. Alle 18:30 mi misi a preparare la cena , alle 19:30 arrivarono i miei cenammo , e mentre si stava mangiando il dolce dissi a mia mamma che oggi ho incontrato il professore e gli ho chiesto se mi poteva dare delle lezioni private e lui ha detto che gli va bene , domani alle 15:00 e mia mamma mi ripose – di domenica, non è che ha meglio da fare ?? avrà una ragazza o una mogli con qui stare- - lui ha detto che non c’erano problemi- - ah se per lui va bene - - ora vado a dormire , sono stanca morta , grazie che oggi mi hai lasciata uscire- - prego , vai a riposarti qui ci pensiamo noi- me ne andai in camera, appena entrata il mio telefono vibrava , era sul comodino , feci un scatto per prenderlo e vidi che era Anna , risposi subito – Pronto stalker come va?- - ah simpatica oggi la ragazza , ti ho chiamata per dirti che oggi Marco mi ha portato fuori a mangiare , e mi ha detto che ha preso dei biglietti per andare a Barcellona , a natale, sono felicissima , e la tizia che oggi abbiamo visto con lui era quella che gli stava aiutando a decidere dove andare , me lo ha detto lui , ha detto che oggi si è incontrato con una ragazza che lo ha aiutato per decidere dove quando e come andare- - vedi che tu pensi sempre male, devi fidarti di più della gente , non è detto che ti ferirà per forza- è strano lo dicevo proprio io che temo di avvicinarmi alle persone per paura che queste mi facciano del male , dare troppa fiducia o confidenza alla gente non ti porta niente di buona , finisce che vieni fregato e basta, però con il passare del tempo ho imparato a dare confidenza a non tutte le persone . – Hai ragione devo imparare a dare fiducia alla gente- - dai ora vado a nanna che oggi ho passato tutto il giorno con una mia amica stalker, notte- - notte Vale ti voglio bene – era il suo modo per ingraziarmi . Riattaccai , finalmente dopo una settimana potevo dormire quanto mi pare , ma sapevo benissimo che domani mi toccava fare anche i compiti dato che oggi non ho fatto un bel niente , con questa consapevolezza mi misi a letto e mi addormentai subito , a quanto pare questi pensieri non mi turbavano più di tanto. – Vale svegliaaaaaaaaaaaaaa – era mia mamma che urlava dalla camera, aprì gli occhi e subito guardai l’orologio vicino a me , erano le 11:30 , avevo davvero dormito molto, per far capire a mia mamma che ero sveglia balbettai qualcosa e mia mamma mi rispose – su forza bella addormentata ti tocca fare i compiti e poi devi andare a ripetizioni , forza sveglia se no vengo io a tirarti fuori dal letto – - si capo- dissi con tono scherzoso ,mi alzai , mi cambiai e feci il letto , i libri erano già in camera mia , ho cominciato con inglese , per poi passare a storia e in fine a letteratura italiana , non avevo fatto colazione , quindi a pranzo mi sono abbuffata , avevo mangiato un bel piattone di pasta e un po’ di frutta , dopo pranzo mi ero sdraiata sul divano di camera mia , in realtà era un divano – letto , mi sentivo come una palla , avevo decisamente mangiato troppo , e senza rendermene conto mi addormentai , alle 14:30 mio papà mi svegliò con la delicatezza di un elefante in una cristalleria , vedendo l’ora mi affretta a prepararmi , misi i libri nella borsa e dopo aver salutato i mie genitori mi avviai a casa del prof, non ci misi molto a trovare la casa , già era una casa e non un palazzo come io credevo , ma quanto guadagna il professore per premettersi una casa così grande suonai e subito una voce che ormai conoscevo molto bene mi chiese – chi è?- - sono Valeria - - entra pure- dopo che mi aprì il cancello notai che non avevo notato , cosa impossibile , una macchina precisamente una Mini Cooper nera e bianca , ma caspita quanto guadagna il professore ??.

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Capitolo 10
*** Ripetizioni private?? ***


~~La porta della casa si aprì e sulla soglia comparve un uomo con una maglia che evidenziava il suo fisico , dei pantaloni probabilmente della tuta e una felpa , mi disse – entra pure – io un po’ intimidita entra in casa , era ancora più bella all’interno che all’esterno , arredata con gusto e con eleganza , davvero molto fine , dissi allora – la sua casa è veramente molto bella- e lui mi rispose con tono dolce – ti ho già detto che quando siamo fuori da scuola mi devi dare del tu!! Grazie , mia sorella mi ha dato una mano ad arredarla , vieni seguimi ci metteremo in cucina - - va bene – percorremmo un lungo corridoio che dava sulla cucina e vicino alla cucina c’era un’altra camera , è una casa molto grande per una persona sola pensai , la cucina era grande , con un tavolo al cento , di vetro nero , mobili bianchi e sedie bianche nere , insomma una stanza bianca-nera , gli piace proprio il bianco e il nero , ha pure la macchina di quei colori , mi ripresi non ero venuta qui per fare apprezzamenti alla sua casa , anche se era davvero molto bella , ero venuta per studiare ,ed è quello che facemmo per un’ora e mezza avevo capito quello che il prof mi aveva spiegato , ma c’era ancora molto da fare , ero stanca e per fortuna il professore lo notò e mi disse – per oggi abbiamo fatto tanto , c ‘ è ancora da lavorare su alcune cose ma mi sembra che hai capito quello che ti ho spiegato fino ad ora- - si ho capito tutto , grazie , quanto ti devo?- - cosa? No non prendo soldi tranquilla lo faccio perché mi piace insegnare e poi sono sempre da solo in questa casa gigantesca , mi piace avere un po’ di compagnia – alla sua affermazione arrossì leggermente , ma lui meno male non se ne era accorto , mi prese a battere il cuore talmente forte che ero sicura che anche lui lo sentisse – grazie mille - - prego , allora ci vediamo domenica prossima alla stessa ora?- me lo diceva mentre mi accompagnava all’uscita io giunta sulla soglia di quella casa enorme gli riposi – si certo, ciao - -ciao ci vediamo a scuola- caspita come può un professore farmi battere così forte il cuore e confondermi così tanto con il suo tono dolce e rassicurante che per altro ha assunto per tutto il pomeriggio, mamma mia devo ammetterlo quell’uomo mi manda in pappa il cervello e non mi ero mai sentita così , mi guarda come se da un momento all’altro volesse fiondarsi sulle mie labbra e riempire ogni singolo angolo della mia bocca di baci , mi guarda come se fossi la cosa più bella della terra , o forse è solo una mia impressione , si molto probabilmente è così dai avanti Valeria tu hai 17 anni e lui 22 , potrebbe avere tutte le donne ai suoi piedi schioccando le dita , perché dovrebbe volere proprio te? È ridicolo che io penso di piacergli , mentre facevo questo ragionamento i miei piedi mi avevano portato a casa , i miei erano in sala sul divano a guardare la televisione , entrai e chiesi ai miei se potevamo fare un giro – ciao , dal prof è andato tutto bene , mi chiedevo se vi andasse di fare un giro , il tempo è bello e mi scoccia un po’ stare a casa , tranquilli i compiti gli ho fatti sta mattina - - ciao ben tornata , credo che sia una buona idea fare un giro , siamo sempre chiusi in casa – rispose mia mamma guardando papà – si forse avete ragione , dove andiamo?- - che ne dite di andare a mangiare un gelato ? – proposi io euforica – si andiamo- dissero i miei genitori quasi all’unisono , ci preparammo velocemente e uscimmo per andare a mangiare il gelato . Abbiamo passato una bella serata , ma ormai si erano fatte le 19:30 e i miei avvertivano un disperato bisogno di magiare , certo io mi ero mangiata 2 gelati e loro un frappè quindi è logico che avevano molta fame , mentre io piena com’ero non potevo vedere neanche l’ombra del cibo. Alle 20:00 tornammo a casa , come sempre io mi feci la cartella e feci compagnia ai miei genitori , non volevo lasciali mangiare da soli – grazie che oggi mi avete portato fuori- intervanni io a metà cena – ha fatto piacere anche a noi uscire un po’- rispose mia mamma – com’è andata dal professore oggi?? Non ce ne hai parlato- mi disse mio papà , per qualche minuto tornai col pensiero al mio professore in tuta davanti alla sua chiamiamola villa e la sua macchina , poi mi ripresi e risposi – non c’è niente da dire , mi ha spiegato alcuni argomenti e gli ho capiti , finalmente un professore con cui posso capire arte - - finalmente era ora , dopo tutto questo tempo- mi ripose mia mamma gentile e dolce come al solito. Aiutai ai miei genitori sparecchiare e andai in camera , oggi ho dormito davvero bene , e i problemi di sonno che mi assillavano per tutta la settimana sembravano essere spariti come era sparito il mio telefono , non lo trovavo più , ero sicura che non l’ho perso oggi pomeriggio quando ero andata con i miei perché non l’ho portato , ribaltai tutta la camera ma senza nessun risultato , il mio telefono era sparito nel nulla , poi pensai e mi resi conto che molto probabilmente era rimasto a casa del prof , quando mi sono seduta in cucina l’ho avevo appoggiato sul tavolo , si vede che no mi sono ricordata di prenderlo , adesso come faccio?? Andai a guardare l’orario e mi accorsi che domani avevo il professore ero sollevata gli avrei chiesto se mi poteva riportare il telefono , o magari si era accorto da se che l’ho dimenticato a casa sua e me lo avrebbe dato a scuola domani ,speriamo che non ha letto i messaggi non avevo il codice per accedere , bastava scorrere con il dito sullo schermo e eri dentro il mio telefono , mi ricordai che una volta avevo scritto un messaggio divertente ad Anna – Anna credo che io e il professore di arte ci sposeremo, avremmo tanti bambini e vivremo in un palazzo , spero solo che sua madre non è troppo cattiva ahahahahahah- e lei mi aveva riposto – si cara Valeria Ricci spero anche io che non sia troppo stronza – era un messaggio così non sapevo che fare e decisi di scrivere quella cretinata ad Anna , ma poi di cosa mi preoccupo il prof non dovrebbe neanche toccare il mio telefono , cosa gliene frega delle chiacchierate di una diciassettenne ? si cosa vado a pensare , devo stare calma e aspettare domani per riavere il mio telefono, mi addormentai alle 22:30 . SPAZIO AUTRICE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciaooo spero che vi sta piacendo il mio scarabocchio:) se volete commentare mi farebbe molto piacere , colgo l'occasione di salutare una mia amica che mi ha iniziato a seguire . Ciao V. :) Buona lettura a tutti

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Capitolo 11
*** Amica delle medie finalmete ti rivedo , ti ricordi del patto? ***


~~Driiiiiiiiiiin Driiiin Driiin la sveglia oggi sembrava più insistente che mai , la mattinata a scuola passò come al solito la prof mi ha interrogato di storia ed era andata bene , 8,5 ero contenta prendere un otto dalla prof non era facile , le successive ore le passai a pensare quanto era fortunata Anna , aveva trovato un ragazzo che le voleva veramente bene e a natale sarebbe andata con lui a Barcellona , mi rintristiva il fatto che sarebbe dovuta partire , il natale lei passava sempre da me per un saluto , mi mancherà non vederla , io e Anna siamo come due sorelle , mi ricordo ancora il primo giorno in qui ci siamo conosciute : eravamo alle elementari , io facevo la prima e lei la seconda , in qui anni ero molto chiacchierona e monella , un giorno fui mandata dalla maestra fuori dalla classe il motivo?chiacchieravo troppo con la mia vicina di banco , così non mi concentravo io e facevo deconcentrare la mia vicina , dopo cinque minuti che ero fuori vidi una bambina uscire dal bagno , era Anna ,le chiesi se poteva rimanere con me perché mi sentivo sola – ciao io sono Valeria - - ciao io sono Anna - - ti va di stare con me qui fuori? Mi sento sola- - va bene – parlammo tutto il tempo e dopo circa 5 minuti la maestra della classe di Anna uscì e ci vide insieme , mise in punizione anche Anna , così rimanemmo a parlare ancora , e non abbiamo mai smesso fino ad ora , ci sono state delle liti , ma siamo umani e qualche volte si litiga , ma la nostra amicizia è sempre stata più forte. Senza che me ne accorgessi arrivò l’ultima ora, finalmente , non vedevo l’ora di riavere il mio telefono , non che ne fossi dipendente , ma mi piaceva saperlo sempre con me . Il prof arrivò , era tutto felice , sorrideva , mi sembrò strano ma non ci feci caso io volevo solo che quest’ora finisse per riavere il mio telefono , dopo 50 minuti di spiegazione la campanella suonò , ritirai le cose con lentezza , volevo far uscire tutti i miei compagni per chiedere del telefono , sono sicura che non capirebbero . Mi avvicinai al prof quando ormai eravamo da soli e gli chiesi – salve , non è che per caso ha trovato il mio telefono a casa sua??- - ciao , si eccolo – e tirò fuori dalla sua 24 ore il mio sony xperia j , meno male , pensavo che non lo aveva con se – grazie mille - - prego, hai capito quello che ho spiegato oggi?- sapevo benissimo che non avevo seguito niente , ma limitai a dire – non molto, possiamo riprenderlo domenica? - - si certo , ora vado ciao- - arrivederci – in pochi secondi mi ritrovai nella mia classe da sola, uscì con calme dalla mia classe , pensai che sarei arrivata a casa avrei mangiato riposato e poi avrei scarabocchiato qualcosa sui libri . Mi venne a prendere mia mamma – ciao mamma – gli dissi salendo in macchina – ciao tesoro- mi disse lei – cosa mangiamo? – mi affrettai a chiedere – andiamo fuori , non c’è papà- - dove- chiesi curiosa – al bar Roma - - che bello – adoravo quel bar , ci andavo ogni volta che potevo- mamma ho preso 8,5 di storia- - brava !!- -eravamo a tavola , ad aspettare i rispettivi panini quando mi accorsi che nell’altra stanza c’era una mia ex compagnia delle medie , lo dissi a mia mamma e andai a salutarla – ciao Aurora- - ciao Vale da quanto tempo - - e già , sei scomparsa - - sii i miei hanno avuto una proposta di lavoro a Genova e ci siamo dovuti trasferire , ora siamo tornati , cos’è cambiato ? - - ma niente, qui è sempre così lo sai bene anche tu , questa città sembra eterna , ora vado , sono venuta con mia mamma a pranzare , ci sentiamo , mi ha fatto piacere rivederti- - va bene ciao- - ah una cosa - - dimmi - - ben tornata- detto questo tornai al tavolo con mia mamma che mi stava aspettando davanti ai nostri panini , mangiammo in fretta e la mamma mi portò a casa mentre lei tornava al lavoro , chiusa la porta di casa pensai , non invidio mia mamma lavora molto , spero che anche io una volta finiti gli studi avrò la fortuna di trovare un lavoro decente, andai a sdraiarmi , per circa mezzora guardai la tv e poi mi misi a fare i compiti . La settimana passò molto velocemente e in men che non si dica mi ritrovai seduta a pranzare con i miei genitori sabato , dopo mi vedevo con la mia amica Aurora , ci siamo sentite durante la settimana e abbiamo deciso di vederci alle 15:30 . Mangia in fretta , mi vestì oggi avevo voglia di essere elegante, non succedeva spesso ,di solito mi vestivo casual, ma oggi no , oggi mi misi un vestito di pizzo bianco con una cintura nera sempre dello stesso tessuto, aderente fino alla vita e gonfio che arrivava fino alle ginocchia, ero davvero carina , non mi truccai molto ero abbastanza elegante anche senza truccarmi gran chè , misi delle ballerine nere e una borsa bianca capelli sciolti e ciuffo raccolto con una moletta , forse ero fin troppo elegante , ma non mi importava avevo solo voglia di sentirmi bella . Ci incontrammo davanti alla libreria che si trovava in piazza – ciao Vale- mi salutò – ciao Auro - la salutai felice di vederla dopo tanti anni che non ci siamo incontrate , mi mancava, è davvero una brava persona e una buona amica il suo trasferimento mi ha reso tanto triste , eravamo molto amiche , ma la distanza ci ha allontanato parecchio. – che racconti? Dai sono 3 anni che non ci vediamo dovrai avere delle novità- dissi io , ero curiosa volevo sapere cosa gli era successo durante questi 3 anni , sperando che fosse più interessante di quanto è successo a me . – Ma niente di che , ero un po’ in imbarazzo il primo giorno di scuola a Genova , poi ho fatto conoscenza e mi sono adattata bene , ma mi mancava la mia vita qui- - beh dai hai conosciuto gente nuova e sono sicura che se vuoi andare a Genova a passarci le vacanze loro ti verrebbero a trovare , dimmi un po’ i ragazzi?- ero curiosa , abbiamo fatto un patto prima che lui partisse , un patto stupido:doveva fare una foto al ragazzo più bello che lei ha visto durante questi 3 anni e io dovevo fare lo stesso –Vale mi ricordo del patto , io ho fatto la foto e tu?- - certo che si- lei per prima mi fece vedere la foto , aveva ragione il ragazzo nella foto era davvero molto carino ,ma pensavo che il ragazzo nella mia di foto lo era molto di più . Quando feci vedere ad Aurora la foto il suo viso era perplesso – Vale ma dove hai preso quell’ ragazzo? È vero o l’ahi modificato con computer? - - certo che è vero e ti dirò di più, è il mio professore d’arte - - ora mi trasferisco nella tua classe- ci guardammo per un secondo a vicenda e poi scopiamo a ridere all’unisono , mi diverto sempre con lei . Passammo un bel pomeriggio, mi era mancata .

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Capitolo 12
*** Troppo vicini ***


Stavo rientrando a casa e di colpo cominciò a piovere, cavolo non ci voleva proprio, mancavano ancora circa 1:30 a piedi , stupidamente avevo deciso di fare la strada lunga perché volevo ascoltare la musica sul cellulare: mi piaceva camminare e ascoltare la musica , lo faccio ogni volta che posso e passo ore a camminare e ascoltare musica , quindi non mi pesava camminare con le cuffie ma adesso che stava piovigginando mi scocciava aver preso la strada più lunga poi ero anche vestita bene , ero sicura che sarei arriva a casa come uno zombie, il vestito si sarebbe rovinato , mi dispiaceva non era costato poco e mi piaceva molto, ma vedendo una macchina che si stava avvicinando a me,capii che forse per il mio vestito c’era ancora qualche speranza .Cercai di individuare il modello che mi sembrava famigliare, la mini si affiancò a me vidi il finestrino abbassarsi e chi c’era dentro? Il mio professore di arte Amedeo Ricci – Ciao Valeria - - salve- intanto che noi ci scambiavamo i saluti cominciò a piovere forte – non è che vuoi entrare in macchina , vedo che non hai un ombrello e ha cominciato a diluviare- - non vorrei disturbarla- - ma no figurati , sali – entrata in macchina mi accomodai sul sedile del passeggero davanti vicino al prof e lui mi chiese- dove abiti?- - via Monte Leone 12 - all’inizio fu imbarazzante per entrambi passarono 5 minuti buoni di silenzio imbarazzante che ruppe il professore dicendomi – dammi pure del tu fuori da scuola, ti ho già spiegato che così mi fai sentire vecchio- mi disse sorridendomi , un sorriso che io ricambiai , vedendo il suo volto illuminarsi al sorriso mi resi conto che stavo parlando con il ragazzo di cui prima avevo chiacchierato con Aurora , quel ragazzo di cui mi vantavo per giunta come se fosse il mio fidanzato, ma sapevo benissimo che non lo era , quanto mi sarebbe piaciuto che lo fosse . Eravamo li nella sua macchina da soli , gli sarei saltata addosso per baciarlo se il mio cuore avesse insistito ancora di più , ma non lo feci , la ragione mi aveva fermata dal fare una catastrofe e le ero grata .Quando mi accorsi che mi guardava mi affrettai a rispondere – certo scusami , è stata una fortuna averti incontrato , altrimenti sarei arrivata a casa fradicia – mi sorrise , caspiterina deve piantarla se no mi scioglierà il cuore – si ti è andata bene , eccoci arrivati- guardai fuori dal finestrino ed era vero eravamo davanti casa mia , ma sarei voluta restare li con lui ancora un po’ però dissi – grazie mille per il passaggio e ci vediamo domani- - a domani- e mi fece l’occhiolino quel gesto , quel gesto diceva qualcosa di più di quello che avrebbe dovuto dire, ma non ci feci caso , chiusi la portiera e prendendo le chiavi dalla borsa aprì la porta e entrai in casa. La serata passò tranquilla , cenammo con il brodino nessuno aveva fame e poi con tutto quello che mi ero mangiata con Aurora credo che mi sarebbe bastato fino a Natale , dopo cena ci mettemmo tutti insieme a guardare la televisione su Italia uno c’era “puzzole alla riscossa” non lo avevo mai visto e lo trovai molto divertente , la serata si concluse con noi tre che dopo un’ora dalla fine del film ancora ridevamo, era davvero bello. La domenica mattina passò come al solito : mi sveglia alle 9:30 feci colazione con una brioche e il the, papà si era svegliato ed era andato a prendere il pane per pranzo e già che c’era aveva anche preso per me e mia mamma la colazione .Dopo colazione mi misi a fare i compiti , ero fortunata non ce ne’erano molti , anzi solo due , inglese e matematica , per pranzo avevo già finito tutto . Una volta pranzato i preparai ad andare a fare ripetizioni , non badai molto a cosa mettere , non avevo molta voglio di fare 2 ore di arte e un po’ scazzata mi vestì : una maglia con la stampa di Tom & Jerry , semplice che mi faceva da vestito tanto era lunga e un paio di jeans blu, feci velocemente una coda e alle 14:30 partì. Arrivai giusto alle 15:00 suonai il campanello e una voce un po’ addormentata mi disse – entra- entrai , nel vialetto riconobbi la macchina che ieri mi ha accompagnato a casa e più avanti vidi la porta della casa aprirsi , era il prof e sembrava assonnato si vede che dopo pranzo ha deciso di fare un bel sonnellino , non lo biasimo , se non sarei dovuta andare da lui molto probabilmente anche io avrei dormito un po’, quindi per non farlo sentire in imbarazzo decisi di fare finta di niente – ciao – entrai in casa – ciao – mi rispose il professore – seguimi- lo seguì e mi accorsi che sta volta non andammo in cucina , ma in una stanza , il suo colore era blu , era grande con un divano – letto al centro della stanza e un televisore da 42 pollici di fronte , c’erano dei scaffali verdi e un comodino vicino al divano letto e di fianco ad esso una grande scrivania , con due sedie ci accomodammo li , iniziammo a studiare – se ho capito bene , non hai afferrato le cose che ho spiegato l’altro giorno , giusto?- - si esatto , mi puoi rispiegare le ultime cose , e poi avrei delle domande sugli argomenti indietro- - va bene iniziamo – si sedette dannatamente vicino a me , potevo sentire il suo respiro sul foglio, un respiro regolare e caldo quanto avrei voluto le su labbra sulle mie , il suo respiro sul mio collo, avrei voluto lui e basta , quella vicinanza mi stava dando alla testa, mi veniva voglia di saltargli addosso , cosa non difficile da fare dato che eravamo vicinissimi , ma non potevo permettermi di non stare attenta ancora una volta , alla fin dei conti sono venuta qui per studiare non per fantasticare quanto sarebbe bello avere il mio professore d’ arte tutto per me . Dopo due ore di studio il prof mi disse – ecco abbiamo finito- - grazie mille , ci sto capendo di più - - sono felice che capisci di più , così al prossimo compito potrai prendere un buon voto- - vedrai che lo prenderò- mi sorrise, quanto era bello , se avrei potuto lo impachettavo e me lo portavo a casa- hai bisogno di un passaggio?- - no, figurati , non ti voglio disturbo- - ma va nessun disturbo , devo fare delle commissioni- - va bene – - però dovresti aspettare qualche minuto che mi vesto - - si certo ti aspetto qui- il prof scomparve per qualche minuto bella cabina armadio che c’era in quella stanza, e ne uscì dopo circa 3 minuti , aveva messo una camicia blu , pantaloni neri e scarpe rosse, no non andiamo per niente bene , ma dov’è finita tutta l’eleganza che si può vedere in questa casa ? e come se non bastasse mi chiese – che dici sto bene ?- non sapevo che dire , ero tentata di mentirgli e dire che stava benissimo , ma poi mi sentì in colpa , non potevo lasciarlo uscire in quel modo – io cambierei qualcosa- - aspetta torno subito- ritornò con dei pantaloni viola, no devo intervenire e subito prima che si metta qualcos’altro e finisce per sembrare un clown – adesso come sto?- - non ci siamo ancora , posso?- indicai la cabina armadio – si certo entra pure- mi disse convinto . Presi una camicia nera e bianca , jeans blu e scarpe nere con i lacci blu, si ci sapevo fare – ecco io ti vestirei così- lui guardò prima l’outfit e poi me e disse – vado a provarlo – uscì dalla cabina armadio e dopo circa 2 minuti lo fece anche lui , indossava quello che io gli avevo dato , ma ci aggiunse anche una sciarpa rossa – allora che dici?- mi avvicinai lo squadrai per un attimo e poi mi alzai sulle punta per togliergli la sciapa , le nostre bocche erano a una distanza di 15 cm , lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso , rimanemmo così per diversi minuti, ci guardammo , notai che i suoi occhi facevano su è giù tra i miei e le labbra, poi si soffermarono sugl’occhi , sembrava che ci eravamo incatenati uno negli occhi dell’altra , occhi magnetici che quando ti catturavano non ti lasciavano più andare, ma io sapevo di dover andare allora fui io ad abbassarmi e a dire – senza sciarpa stai meglio- - ok , andiamo- lui mi fece strada e così uscimmo dalla casa. SPAZIO AUTRICEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciao :) ecco un nuovo capitolo, pian piano stiamo entrando nella parte più interessante della storia , a mio parere , buona lettura:)

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Capitolo 13
*** Un brutto incidente automobilistico ***


~~~~Salimmo in macchina ,per tutto il tragitto nessuno dei due fiatò, io ero imbarazzata, cosa mi era venuto in mente? Lui è il mio professore e lo devo trattare come tale , quello che è successo prima è stato solo un errore , intanto che mi rimproveravo mentalmente eravamo arrivati – grazi per il passaggio , ciao- - di niente , ci vediamo a scuola, ciao- uscita dalla macchina mi diressi dritta a casa senza voltarmi suonai al citofono e i miei mi aprirono – ciao tesoro com’è andata ?- mi chiese mia mamma io gli risposi – bene è andata bene – erano solo le 17:50 e decisi di chiamare Anna per raccontare cos’era successo e per sentire le sue novità, non la sentivo da un po’ , presi il telefono e guardando nella rubrica mi accorsi che sotto il nome di “prof di arte ” c’era salvato un numero , ero sicura che non lo avessi salvato io , me lo sarei ricordata , ci pensai su un attimo e poi capì era stato proprio il prof a salvare il numero nella rubrica , subito mi venne in mente che forse aveva anche letto i messaggi , mamma mia che vergogna , come mi sarei dovuta comportare a questo punto? Ci pensai su tutta la sera e la notte e arrivai alla conclusione che avrei fatto finta di niente , anche lui aveva fatto finta di niente , non mi aveva detto niente quindi c’era la minima possibilità che non sia andato a guardare i messaggi speravo tanto che non lo avesse fatto . La mattina mi sveglia reduce di 3 ore di sonno , non stavo in piedi ma decisi lo stesso di andare a scuola , non volevo perdere giorni così , poi ieri sera mi sono completamente dimenticata di chiamare Anna , quell’ numero mi ha dato non poco da pensare. Avevo anche deciso di stare attenta durante la sua ora , non volevo più andare da lui le domeniche , non perché lo odiassi , ma perché ero sicura che se sarei stata ancora da sola con lui , non avrei risposto delle mie azioni e non potevo innamorarmi del mio professore, quindi più lontana gli stavo meglio era. Andai a scuola, le prime ore passarono lente nulla di nuovo , dopo 3 ore finalmente la campanella suonò per l’intervallo , mi precipitai nella classe di Anna , e mentre stavo uscendo dalla mia classe mi compare da vanti appunto lei , in lacrime per giunta – Anna , cos’è successo? Perché piangi?- - mio padre mentre stava tornando dal lavoro questa mattina ha fatto un incidente , mamma mi ha chiamato poco fa e mi ha detto che è in condizioni critiche , non sanno se ce la farà-detto questo scoppiò in un pianto ancora più rumoroso del precedente , in quel momento mi era passato di mente la storia del cellulare, e capì che erano tutte stupidate l’incidente del papà di Anna mi fece capire che le cose che io prima ritenevo importanti non lo erano più d’un tratto , erano cose banali, che non avrebbero retto a confronto con una notizia simile, io le dissi solamente- verrò con te oggi , non ti lascerò affrontare tutto da sola , non ti abbandonerò- lei tra le lacrime mi guardò , forse li in quel momento si poteva vedere quanto la nostra amicizia era vera e sincera, è nel momento del bisogno che si vedono i veri amici e io ero una di quelle senza dubbio . Il resto della mattinata passò come un soffio , le altre due ore che succedevano l’intervallo le passai a pensare al papà di Anna , e mi vennero in mente domande come , ma cos’ha veramente valore nella nostra vita? Cosa siamo al mondo a fare? Ci pensavo e ripensavo , quell’incidente mi aveva toccata personalmente in un modo che forse non aveva diritto di fare perché non era mio padre , però lo consideravo come mio zio , era sempre stato molto buono con me quindi l'incidente, mi aveva scosso e disturbato parecchio. All’ultima ora però come mi ero ripromessa stetti attenta e per miracolo capì tutto, ero contenta finalmente ero riuscita a capire e incoraggiata da questa cosa alla fine della lezione andai dal prof – scusi prof , le dovrei parlare un attimo- lui mi guardò serio e disse- si dimmi pure- mi tremavano le gambe , davvero ero pronta a rinunciare a stargli vicino più di quanto ci fosse permesso? Presi coraggio e gli dissi- ora ho le idee più chiare, e vorrei provare a studiare da sola- l’ultima frase l’ho detta d’un fiato , come se potessi l’unico modo di dire quella frase , non sarei riuscita a dirla lentamente scandendo parole per parola,mi avrebbe fatto troppo male , lui mi guardò un attimo e poi rispose – come vuoi , se hai bisogno sai dove trovarmi ,ciao- fece la tracolla e se ne andò, ormai io ero l’ultima ad uscire , e mentre me ne stavo andando ad un certo punto mi sentì a terra e vidi davanti a me un ragazzo che mi disse – scusa , mi dispiace tanto- rimasi a guardarlo per circa un minuto , durante il quale realizzai che lui non mi aveva vista e mi aveva spinta, guardandolo di nuovo gli risposi – non ti preoccupare , sto bene- - scusami tanto ero di fretta- - ti ho detto che sto bene , non ti preoccupare – gli feci un sorriso, mi chinai per raccogliere i libri che mi erano caduti dalle mani e lui fece lo stesso – comunque io sono Alberto - mi porse la mano – piacere io sono Valeria – doveva essere un ragazzo di quinta , i suoi compagni erano usciti dalla loro classe quando io e il professore stavamo parlando , si vede che lui si è trattenuto mi venne in mente di Anna e in fretta raccolsi lo zaino per terra e gli dissi – piacere di averti conosciuto , ma ora devo proprio andare , ciao – feci solo in tempo a sentire che mi disse – ci vediamo- corsi velocemente all’uscita dove c’era Anna che mi aspettava .

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Capitolo 14
*** Fuori pericolo ***


~~Non parlammo per tutta la durata del tragitto , che fu di 10 minuti, non volevo dire qualcosa di sbagliato e non sapevo cosa dire non avevo mai vissuto una situazione del genere. Arrivammo in ospedale , Anna chiese alla segretaria, se così si chiama, dove avrebbe potuto trovare suo padre – stanza 20 secondo piano- ci avviammo verso l’ascensore , l’unica cosa che in quel momento ero riuscita a fare era dire – Anna io ci sono , nel bene o nel male lo sai vero?- - cero che lo so- dopo 2 minuti trovammo la stanza , quei due minuti sono sembrate ore. Entrammo e trovammo la mamma di Anna la signora Carla che era vicino al marito, piangeva il che non era un buon segno pensai , ma mi dovetti ricredere quando la signora Carla si schiarì la gola e disse- Anna è fuori pericolo, si è stabilizzato- a quel punto le lacrime che prima minacciavano di uscire , uscirono silenziosamente , ero sicura che fossero lacrime di sollievo , se esistono, la abbraccia e rimanemmo tutta il pomeriggio in ospedale , dopo aver saputo che il papà di Anna era fuori pericolo chiami mia madre e le dissi che molto probabilmente sarei tornata a casa tardi e lei non obiettò dato la situazione, quando vidi che si erano fatte ormai le 18:00 dissi ad Anna che dovevo andare e che ci saremmo viste a scuola e partì, arrivai a casa per le 19:15 e ci trovai mia mamma e mio papà che stavano preparando da mangiare , mi soffermai a guardargli un attimo non sapevo cosa avrei fatto se a loro fosse successo qualcosa ,ma il pensiero sparì subito e mi misi ad aiutargli a fare la cena. Per tutta la cena si parlò di Anna , spiegai ai miei genitori cos’era successo – allora , il papà di Anna stava tornando a casa , ad un certo punto si vede venire addosso una macchina , il guidatore era molto ubriaco a quanto dicono , non riesce a schivarla e le due macchine si scontrano , l’airbag dell’uomo ubriaco non si è aperto e quindi è morto sul colpo, mentre quello del papà di Anna si è aperto , dicono che questo gli abbia salvato la vita , ma non gli ha risparmiato una bella botta- - e chi l’ha trovato?- mi chiese mia mamma – dato che erano in una strada di città un po’ isolata , un ragazzo che ogni giorno traversava quella strada con la bici ha notato le due macchine e ha chiamato l’ambulanza - - cavolo che fortuna che c’era quel ragazzo – commentò papà – già- gli risposi io , la serata continuò con me che studiavo , perché non avevo fatto niente oggi pomeriggio e i miei che si rilassavano in sala. Finì di studiare intorno alle 22:00 e dopo andai a dormire. Aprì gli occhi erano le 7:00 ma com’era possibile? La sveglia non aveva suonato , la sveglia non aveva suonato , era l’unica cosa che mi ripetevo quando ero in macchina con mia mamma , avrei fatto tardi. Una volta arrivata a scuola andai in classe bussai alla porta sentì dire – avanti – entrai e chiesi scusa del ritardo alla prof. Per fortuna i miei compagni non erano ancora andati in palestra , così dopo aver fatto firmare la giustifica presi le mie cose e tutta la classe andò in palestra . Le due ore di educazione fisica volarono e poi si passò a storia , io l’ora l’ho passata chiacchierando con Noemi abbiamo parlato di com’è andata quest’estate , lei mi raccontò che era andata in Spagna con i suoi genitori , cavolo quanto mi sarebbe piaciuto andare , io per altro ho la madrina li. Era stata li per una settimana e ha conosciuto un ragazzo con cui si sta sentendo ancora adesso , la invidiavo un po’ sembrava davvero felice, non che io non lo fossi però lei lo era in un altro modo. Mente pensavo questo suonò la campanella che sembrava dire – scatena l’inferno- perché folle di ragazzi si diressero verso le macchinette , io invece da buona pigrona aspettavo che se ne andassero per poi avviarmi a prendere i miei crecker. Passarono circa 5 minuti e la folla si era dispersa , allora con la velocità di una lumaca mi avviai alle macchinette , non c’era nessuno tranne che il prof di arte che oggi aveva il turno , i ragazzi della mia scuola erano talmente “violenti” che i prof a turno stavano alle macchinette per controllare che nessuno si facesse male, lo salutai – salve- -ciao- mi ripose con il suo sorriso che farebbe sciogliere anche un cuore di pietra , cavolo non devo pensarci , non devi pensarci non devi pensarci , non dev – ciao – mi voltai e vidi il ragazzo che ieri i aveva buttato giù mi pareva che si chiamasse Alberto e provai a dire – ciao Alberto - -ti sei ricordata il mio nome- - veramente non ne ero sicura – e feci una risatina che contagiò anche lui – per farmi perdonare di ieri ti offro qualcosa- - ma no tranquillo , non ti preoccupare per ieri - - no insisto , e guarda che se io insisto non mi smuovi- - ok va bene , hai vinto - dissi , non avevo neanche insistito più di tanto – prendooo i tuc - - gli prendo sempre anche io , sono davvero buoni- - si è vero - dopo aver inserito la moneta digitai il numero 34 e io presi i tuc , gli aprì e gliene offrì uno e lui senza pensare due volte lo prese e così ci allontanammo dalle macchinette parlando – quest’anno hai gli esami di maturità, giusto?- - si , non me lo ricordare , ho una paura folle- e mentre lo diceva addentò il tuc che prima gli avevo offerto – cosa vorresti fare dopo?- - ma io pensavo di andare alla Bocconi , devo ancora fare qualche esame, spero proprio di entrare, per tutti e 5 gli anni ho tenuto la media alta apposta per riuscire a fare l’università che mi ero prefissato- - cavolo Alberto la Bocconi , devi essere davvero bravo nello studio- - si me la cavo- -dai non fare il modesto- gli riposi io , mi piaceva parlare con lui , anche se in effetti ci ho scambiato poco più di due parole, ma mi sembrava un ragazzo apposto ,l’intervallo lo passai a chiacchierare con Alberto e passeggiare per la scuola , ogni tanto incontravamo il professore d’arte , che sembrava spiarci , ma se ci penso adesso , forse stava solo cercando qualcuno e io mi sbagliavo , ma no gli diedi tanto peso , mi stavo divertendo molto con Alberto . Alla fine dell’intervallo lo salutai, ci mettemmo d’accordo che ci saremmo visti domani all’intervallo per chiacchierare ancora , a quanto pare anche lui si era trovato molto bene con me e ne ero contenta .Le successive due ore passarono in un lampo , musica e scienze , ero stata attenta e avevo preso appunti. Appena suonò la campanella mi diressi verso l’uscita , oggi sarei andata con Anna in ospedale per trovare suo padre: ieri sera mi chiamò e mi implorò di andare con lei , mi disse che da sola non ce la faceva e che non poteva andare con sua madre , accettai , anche se gli ospedali mi davano un po’ di angoscia , insomma ci vai sempre per sapere una notizia e parecchie volte è cattiva nel caso di Anna è buona , ma cosa potevo fare? Anna è una mia amica e non voglio lasciarla da sola ad affrontare questa situazione .

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Capitolo 15
*** Piccole gelosie ***


~~In ospedale ci rimasi per 2 ore dopo di ché ero decisa di andare a casa ma Anna mi chiese di restare con lei ancora per un ‘ora e io non sapevo dirle di no quando mi faceva la faccina da gatto di Shrerk allora accettai , ma dopo un ora senza storie ritirai le mie cose e me ne andai , dovevo anche passare nel negozio dei dischi , era uscito un nuovo cd dei green day e non volevo perdermelo era da un po’ che risparmiavo per prendere questo cd. Non ci avevo messo molto ad arrivare , in effetti il negozio non era molto lontano dall’ospedale , entrai e vidi davanti a me una fila di persone , accidenti la mia solita fortuna , dovevo per forza venire il giorno in cui c’era più gente ovviamente. Mentre mi rimproveravo del tempismo guardai bene la persone davanti a me , sembrava famigliare , ci misi un paio di secondi per realizzare chi avevo davanti – ciao- dissi parlando con la persone davanti a me che si girò di scatto – ciao Valeria – mi rispose il professore , ormai era come se avessimo un appuntamento fisso , non si sa dove , ma c’era- che ci fai qui?- chiesi un po’ imbarazzata dal fatto che ormai con quasi disinvoltura davo del tu al mio professore – voglio comprarmi un cd , è appena uscito quello dei green day e non voglio perdermelo- mi disse , notai nella sua voce un distacco quasi palpabile che prima non c’era , non vorrei che se la fosse presa per il fatto che non andavo più da lui domenica , non è perché insegna male , ma perché per me averlo così vicino sarebbe come mettere davanti a uno squalo un bel pezzo di carne , ma senza farglielo prendere, ecco forse io non sono uno squalo , ma il desiderio di avere tutto per me quel bel pezzo di prof c’è e non vuole andarsene , preferisco prendere io le distanze invece che lui dopo avermi sorpresa a cercare di baciarlo. – anche io sono qui per quel cd – dissi con forse troppo entusiasmo – prof ma i green day non sono per i giovani?- dissi sarcastica , era una battuta ovvio che lui era giovane , forse anche fin troppo per fare il professore- ah quindi sarei vecchio ??- disse ridendo , il velo che prima copriva la sua voce era scomparsa e io mi rilassai notandolo. – si forse hai ragione – dissi io , intanto che io e il professore parlavamo la fila diminuì ed era il turno del prof di essere servito , comprò il cd e mentre glielo impachettavano mi disse – ti andrebbe di accompagnarmi a prendere un gelato dopo che hai finito qui? – io forse troppo in fretta e troppo contenta gli dissi – si certo- e poi mi ripresi e aggiunsi – si va bene- - allora ti aspetto fuori- -ok- prese la busta e si avviò fuori dal negozio . Passarono circa 3 minuti e io avevo già in mano il mio cd e mi diressi all’uscita , appoggiato al muro c’era il professore mi aspettava per il gelato e io avevo accettato anche se non dovevo , ma mi sono detta , è solo un gelato , cosa può esserci di male? Passai un bel pomeriggio con il prof , parlammo dei nostri gusti musicali e si scoprì che erano molto simili , mi piaceva da matti stare con lui , mi sentivo libera e felice quando gli stavo accanto , sentivo che se lui era con me non avevo bisogno più di nessun’altro. Dopo aver finito entrambi i gelati mi fece una domanda strana , non riuscì a cogliere il suo scopo – tu e Alberto di quinta, avete fatto amicizia - - si , è veramente un bravo ragazzo , ci siamo messi d’accordo che anche domani all’intervallo ci vedremo , mi piace stare con lui- vidi il suo volto irrigidirsi alle parole “ mi piace stare con lui” ma perché? – stai attenta mi hanno detto che lui usa le ragazze e poi le butta via , sarebbe un peccato , non meriti un ragazzo così- - che strano , mi era sembrato un ragazzo apposto , concentrato sugli studi, e poi non ho mica detto che mi piace , sicuramente potrebbe essere un buon amico- vidi il suo volto rilassarsi mentre smontavo le sue preoccupazioni , che poi di cosa si preoccupava , mica provava qualcosa per me da essere geloso così di Alberto . Ormai erano le 17:50 e decisi che era ora di andare a casa , mi ero completamente dimenticata dei compiti quando il prof mi chiede di prendere un gelato e quindi con mia grande felicità dovevo ancora fargli . Tornai a casa e ormai era l’ora di cena , cenai con i miei che mi chiesero delle condizioni del papà di Anna – come sta quel pover uomo?- mi chiese mi madre con tono dispiaciuto – sta meglio , si è risvegliato e reagisce bene alle cure- - sei stata via molto oggi – insinuò mio papà , a quel punto non sapevo che fare dire la verità , cioè che ho incontrato il mio professore di arte e che sono andata a mangiare un gelato con lui o mentire dicendo che ero rimasta con Anna tutto il pomeriggio – sono rimasta con Anna , mi ha pregato di stare con lei tutto il pomeriggio , non riusciva ad affrontare questa situazione da sola – non avevo avuto neanche il tempo di pensare che queste parole mi uscirono dalla bocca , non so perché scelsi di mentire , ma ero sicura che quella scelta fu la migliore , anche se in fin dei conti non avevo niente da nascondere. Dopo cena come mi ero ripromessa feci i compiti , che voglia , però riuscì a finirli entro le 22:30 così per mezz’ora mi rilassai sul mio lettino e poi andai a dormire, strano ma vero la mia routine era sempre uguale . SPAZIOOO AUTORICEEEEEEE Ciao a tutti , cosa ne pensate ?? secondo voi come si evolverà la situazione tra il prof e la protagonista?? Se volete fatemelo sapere ne sarei molto felice , buona lettura.

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Capitolo 16
*** Il nostro tocco ***


~~Mi sveglia stranamente stanca , non avevo la minima voglia di andare a scuola e la pancia mi faceva tanto male – mamma , non mi sento per niente bene – dissi alzandomi dal letto , mia mamma di solito non ci cascava mi conosceva bene e conosceva anche la mia voglia di andare a scuola , ma questa volta mi guardò e mi disse – forse è meglio che stai a casa oggi- dovevo avere una faccia da zombie per far dire questo a mia madre mi guardai allo specchio e in effetti avevo la faccia da zombie era meglio se stavo a casa , non volevo farmi vedere così , sembravo una morta vivente e poi c’era quel mal di pancia che non mollava la presa . La mattina passò lenta , stare a casa , anche se non si studiava era molto noioso , decisi di accendere la tele , ma a quanto pare ormai neanche in televisione c’erano programmi decente ,allora optai per un libro ma lasciai la televisione come sottofondo – bianca come il latte rossa come il sangue- era il titolo del libro e lo avevo già letto fino a metà appena comincia a leggere il rimanente mi arrivò un messaggio non conoscevo il numero e allora feci che leggerlo – ciao Valeria sono Alberto , non ti ho visto a scuola oggi , contavo sul fatto di fare due chiacchiere ma le tue amiche mi hanno detto che non c’eri , spero ti riprenda presto , ciao - come ha fatto Alberto ad avere il mio numero? Mah che importa , è bello il fatto che si preoccupa per me , dopo aver letto il messaggio in fretta gli risposi – tranquillo niente di grave , un po’ mal di pancia , ma niente di preoccupante , ritorno domani così possiamo passare l’intervallo a chiacchierare -la sua risposta non tardò ad arrivare – ok , riposati , ciao ;) - - ciao - fu la mia risposta . Ero contenta si preoccupava per me , ho guadagnato un amico , forse il fatto di stare a casa non è così male . Dopo quel messaggio spensi la tv e smisi di leggere e mi addormentai fui svegliata da mia mamma – ciao mamma – dissi con voce assonnata e con occhi che ancora non mettevano bene a fuoco la persona davanti a me ma ero sicura che si trattava di una figura femminile e quindi di mia mamma – ecco il termometro misurati la febbre- nella sua voce avvertì la preoccupazione – mamma stai tranquilla , mi sento già meglio- detto questo mi misurai la febbre , meglio un cavolo 39,5 appena visto il valore a mi madre schizzarono gli occhi fuori dalle orbite cominciò a correre per tutta la casa in cerca della tachipirina e io dopo un paio di minuti mi riaddormentai non avevo più forze ed era meglio se mi riposavo , venni svegliata dal mio telefono era Anna che mi chiamava per sapere come stavo , guardai l’ora erano le 17:00 caspiterina ho dormito una valanga di tempo , mi affrettai a rispondere al telefono – pronto- dissi ancora con la voce impastata dal sonno – Vale come stai? Ho sentito tua mamma e mi ha detto che hai 39,5 di febbre- - Anna non ti preoccupare sai bene che mia mamma esagera tante volte , ho fatto un bel pisolino e ora mi sento molto meglio – ed era vero , il mal di testa era passato e mi sentivo in forze – va bene , però non mi far stare in pensiero - - ok , tu stai tranquilla , a proposito sei tu che hai dato ad Alberto il mio numero?- - si , oggi all’intervallo si è avvicinato a me e mi ha chiesto il tuo numero , ha detto che non ti ha visto a scuola e voleva assicurarsi che stavi bene- - ma come ha fatto a sapere che tu lo avevi?- - anche io gli ho fatto la stessa domanda e lui mi ha detto che ci ha viste uscire insieme da scuola qualche giorno fa, poi Vale , vuoi lamentarti? È un bel ragazzo , è la buona volta che anche tu trovi il tuo principe azzurro , no?- - Anna sai come la penso , “non aspettare mai il tuo principe azzurro perché potrebbe essere caduto dal cavallo e non riuscire più a rimontare in sella” poi siamo solo amici , non andare a pensare chi sa cosa- era vero , Alberto per me non era più di un amico , il mio cuore per quanto malato lo possa definire era ancora alle prese per i sentimenti indecifrabili che provavo per il professore di arte , sapevo bene che dovevo porre FINE alle cose che provavo per lui , ma mi era al quanto difficile se lo vedevo ogni giorno a scuola – come vuoi , ma comunque tu non me la racconti giusta , questo periodo hai la testa tra le nuvole e dovrai spiegarmelo - - se vuoi domani vieni a pranzo da me così mangiamo insieme e dopo ti racconto tutto- - va bene , ci vediamo domani a scuola- - ciao – finalmente avrei potuto parlare della mia situazione a qualcuno , mandai un messaggio a mia mamma – ciao mamma , sto bene, non ti preoccupare la febbre è scesa- in realtà non l’avevo neanche misurata , quindi per essere sicura di non avere ancora la febbre a mille la misurai , 38,00 meglio pensai e mi rimisi a dormire , dovevo stare bene , su di me contavano troppe persone. Quella maledetta sveglia , l’avrei rotta in mille pezzi , nonostante ieri ho dormito tutto il giorno sentivo che non era abbastanza , il sonno imprigionava ancora il mio corpo che pigro cercava di svegliarsi , mi diressi nel bagno e mi feci una bella doccia fredda , si ero pazza , ma ne avevo bisogno per riprendermi dallo stato dormi-veglia in cui mi trovavo , mi vestì e decisi di andare in cucina a fare compagnia ai miei genitori , non mi fidai di mangiare nulla ,avevo paura di rimettere su tutto – ciao tesoro , ma cosa fai in piedi? Mica vorrai andare a scuola vero? - - buon giorno anche a te mamma , oggi mi sento bene e non mi va di perdere giorni di scuola inutilmente- - ma ieri avevi una febbre da cavallo, stavo addirittura valutando di portarti in ospedale- - mamma , non esagerare , oggi mi sento bene - - come vuoi ma poi non mi dire che stai male ,ti dirò te l’avevo detto- - si d’accordo- mi venne in mente che non avevo avvisato mamma di una cosa – mamma , oggi a pranzo viene Anna , va bene per te?- - si certo così ti farò compagnia e io non sarò preoccupata per te , almeno sarò sicura che non sei svenuta in camera da sola- - non ti sembra di esagerare ?- - no affatto , ora preparati che ti porto a scuola- detto fatto. Entrai in classe felice di essere tornata ,sarebbe stata una giornata lunga, ma almeno c’erano due ore di inglese, durante inglese non si stava mai attenti e per le verifiche si copiava , ma in una giornata così pesante si poteva riposare un po’ durante le due ore , consapevole di questo e del fatto che oggi avrei condiviso le mie preoccupazioni con Anna , affrontai la giornata con il sorriso sulle lebbra . Durante l’intervallo mi incontrai come stabilito con Alberto e passai 20 minuti a parlare con lui , caspita come mi sentivo bene con lui , sembra di parlare con un fratello maggiore , mi capiva benissimo ed era molto divertente, intravidi lo sguardo del prof di arte , che ancora una volta sembrava seguirci, ma come al solito non ci diedi peso , insomma ero con un ragazzo simpatico e gentile , perché devo andare a farmi film mentali sul professore , quando non c’è stato niente di concreto. Le ore che seguirono l’intervallo furono , tutto sommato , divertenti e non molto pesanti per fortuna . Una volta suonata la campanella dell’ultima ora mente i miei compagni si sbrigavano a fare lo zaino per uscire io me la prendevo con comodo , Anna sarebbe venuta da me nella mia classe e poi saremmo uscite insieme. Mentre aspettavo Anna mi accorsi che qualcuno era entrato in classe , pensai che era un mio compagno che aveva dimenticato qualcosa , ma a quanto pare mi sbagliavo , trovai il professore di arte che mi fissava, rimasi perplessa , perché era qui ? – salve- lo salutai – ciao Valeria – mi sorprese , non mi aveva mai chiamata per nome nell’ambiente scolastico – ha bisogno qualcosa?- gli chiesi , forse ero stata troppo sgarbata , ma non riuscivo a capire i suoi intenti – in realtà si, ieri non ti ho vista a scuola e mi ero preoccupato , poi Anna mi ha detto che non stavi tanto bene ,allora sono passato in classe per lasciarti i compiti sotto il banco , non pensavo che sei già tornata a scuola- - si , sono stata male ieri , ma oggi mi sentivo meglio e ho deciso di venire- - allora posso darti i fogli direttamente- dicendo questo si avvicinò a me e mi porse il mazzo , ci fu un contatto , una scossa a dirla tutta alla quale entrambi sobbalzammo – mi scusi- dissi io arrossendo leggermente in volto – non ti preoccupare- mi disse posando la sua mano sulla mia , quanto avrei voluto che non la lasciasse più, avrei voluto che quel tocco durasse per sempre , sarei voluta rimanere così . Guardandolo negli occhi noti che si erano illuminati al contatto con le nostre mani, forse anche a lui non dispiaceva rimanere così? No cosa dico . Riprenditi Valeria su urlai a me stessa, a quanto pare la sua mano era rimasta sulla mia per diversi minuti , ma io ovviamente non me ne ero accorta , riuscivo solo guardarlo negli occhi , quei occhi stupendi , quanto avrei voluto che appartenessero a me , il nostro sguardo fu interrotto da qualcuno , era Anna che si stava avvicinando alla mia classe – mi raccomando ricordati di fargli- mi disse il professore interrompendo i nostri scambio di sguardi – si certo non si preoccupi – fu quello che riuscì a dire prima che lui scomparisse dietro la porta della classe.

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Capitolo 17
*** Appuntamento con un amico ***


~~– Allora Vale raccontami – mi disse la mia migliore amica mente si accomodava in camera mia , il pranzo passò velocemente , non me ne ero quasi resa conto di averlo fatto , forse perché ripensavo ancora a quello che era successo in classe – questi giorni sono strana perché credo che mi piaccia il prof di arte, anzi ne sono certa , ma sono sicura che lui non prova niente per me , voglio dire lui è il mio insegnate- - cosa vuol dire che fa l’insegnante !se una persona ti piace ti piace e punto - - Anna sono successe delle cose strane con lui- - cosa?- - sai che prima andavo a fare ripetizioni da lui domenica?- - si me lo avevi detto- - ecco qualche domenica fa lui mi chiese l’opinione sul suo abbigliamento e io gli dissi che non andava bene , mente io gli toglievo la sciarpa che aveva messo eravamo così vicini , ma così vicini che avrei potuto baciarlo solo protendendo le labbra , cosa che non ho fatto , anzi sono stata io a interrompere quel momento- - ma dico sei fuori? Non ci hai pensato che se tu rimanevi ferma magari lui si faceva aventi?- - Anna te lo ripeto bene per l’ultima volta L U I è U N PROFESSSSOOOORRREEEE ,il mio- - Vale gli piaci e penso che lui non si fa tante menate !! - - perché dici così? - - basta notare come ti guarda , ti desidera , ti vuole tutta per se- -cosa? Ma quando mai scusa?- - tu forse non te ne accorgi ma io si , poi quando ieri è venuto da me per sapere come stai sembra preoccupato e quando gli ho detto che non è niente di preoccupante si è rilassato - - ogni prof si preoccupa per la sua alunna - - Vale , no- - ok comunque non ho finito- - vai avanti sono tutta orecchi- - una domenica ho dimenticato a casa sua il telefono e lui me lo a ridato il giorno dopo , con salvato il suo numero , ma io sono sicura che non lo avevo- - l’ha salvato lui - - può darsi , ma perché dovrebbe fare una cosa così?- - perché vuole che tu gli mandi un messaggio?- - ma va ti pare? Comunque l’altro giorno quando ero andata a casa dopo l’ospedale in realtà ero passata nel negozio dei dischi per prendere un cd e c’era lui, dopo aver preso il cd siamo andati a mangiarci un gelato e lui si è dimostrato geloso nei confronti di Alberto , mi ha detto che quel ragazzo usa le ragazze e poi le butta via , cosa che non è vera e poi oggi mentre ti aspettavo lui è entrato in classe per lasciami dei fogli sotto il banco perché pensava che non fossi ancora tornata a scuola , ma ha trovato me e me gli ha dati in mano ed è partita una scossa da me , io mi scusai e lui poggiò la sua mano sulla mia per un lungo lasso di tempo , durante quel tempo ci siamo guardati negli occhi e ho notato nei suoi un barlume di luce mentre mi guardava- -Vale , mi stai dicendo quello che io sto dicendo a te , tu a lui piaci e punto- - ma Anna non può e non posso , poi non è sicuro , non voglio che sia sicuro - - è sicuro - - no non lo è e fino a quando non avrò una prova concreta non ci crederò neanche io - - ma quello che mi hai raccontato sono delle prove concrete - - io te l’ho raccontato solo per sentirmi dire “ no vale , ti stai sbagliando non è come credi” - - beh è così , e non vedo perché ti dispiaccia tanto dato che lo vuoi anche tu - - non posso Anna è il mio professore , non mi può piacere , anche se quando lo guardo vorrei saltargli addosso so bene che non posso e nessuno mi smuoverà dalla mia decisione- - fai come vuoi, ma io ti dico che gli piaci e che da qui a poco ne avrai la dimostrazione- - come vuoi – dopo questo saggio scambio di opinioni ci mettemmo a studiare , io non ci riuscì , continuavo a pensare a quello che ha detto Anna , ma so bene che non posso. Quel pomeriggio volò , lo passammo gran parte a studiare , ma abbiamo fatto delle pause ogni tanto, giusto 10 minuti per far prendere aria al cervello e per mettere qualcosa in bocca , la sera arrivò presto e con lei anche la stanchezza , accompagnai Anna a casa e appena tornata cenai e per la stanchezza andai direttamente a letto , ero consapevole che non avevo fatto bene i compiti di arte e speravo che domani non mi interrogava , mi mancava solo un brutto voto di arte adesso. – Vale svegliato su forza – era mia mamma che cercava di svegliarmi , aprì lentamente gli occhi anche se avrei voluto non farlo affatto – sono svegli sono sveglia – dissi guardando mia mamma – su sei in ritardo , muoviti- - si arrivo – detto ciò mi affrettai a entrare in doccia , dopo circa 20 minuti ero pronta, guardai l’orologio ed erano le 7:55 , presi lo zaino e mia mamma mi accompagnò a scuola. Arrivai giusto giusto prima che cominciassero , mi accomodai sul mio banca e notai che non c’era la mia compagna , che pizza ora mi tocca stare 5 ore da sola. Alla prima ora c’era pedagogia interrogava , io mi permisi di accoccolarmi sul mio bel banco dato mi aveva già interrogata e avevo preso 9 , senza rendermi conto mi addormentai , fui svegliata dal suono della campanella che mi diceva di resistere ancora due ore , dopo di ché ci sarebbe stato l’intervallo .Le ore di italiano passarono lente , un po’ per la mia impazienza un po’ perché il prof di italiano era davvero noioso , prima di venire ad insegnare faceva il boy scout e noi lo abbiamo soprannominato così , il boy scout , insomma è un bel passo , da esplorare i boschi a esplorare la divina commedia. Dopo quelle interminabili ore finalmente la campanella suonò , libertà, mi diressi subito alle macchinette , dove trovai Alberto e poi insieme scendemmo in cortile – Come stai? Ti sei ripresa dall’ influenza?- - Si certo , sto bene , sono tornata il prima possibile perché mi annoiavo a casa- - senti ,mi chiedevo se sta sera ti andava di uscire- ci pensai un attimo , sarebbe stata una bella distrazione dal professore , non avrei pensato a lui e mi sarei divertita con il mio amico – si va bene , cosa avevi in mente?- - ma , pensavo di andare a mangiare una pizza e poi al cinema, danno “scontro tra titani” , non so se ti piace- - vuoi scherzare? Adoro film di questo genere- - perfetto allora ti passo a prendere alle 19:00 il film inizia alle 20:30 allora ci vediamo sta sera , ora devo scappare , dopo mi interroga di storia e voglio ripassare- - perfezionista , va tranquillo , ci vediamo sta sera- si allontanò da e con passo veloce e presto sparì dalla mia visuale, non era un brutta idea , avrei passato una bella serata e mi sarei divertita molto conoscendo Alberto. Contenta della programmazione serale , mi diressi anche io in classe , avrei avuto diritto e sicuramente dovrà spiegare qualcosa , e fu così , per tutta l’ora spiego il parlamento , ho seguito attentamente ma non sono riuscita a capire granché ma ero tranquilla perché sapevo che quando sarei arrivata a casa lo avrei riguardato con più calma , l’ora dopo era arte , mi preparai psicologicamente e fisicamente alla probabile interrogazione che purtroppo ci fu , il professore si comportava in modo strano , mi faceva le domande difficili apposta per farmi prendere un brutto voto , non capivo perché si comportava così , io avevo studiato , non benissimo , ma se si sarebbe attenuto alle domande del programma e non mi avesse fatto le domande su cose che dovremmo fare l’anno prossimo sarei sicuramente riuscita a prende la sufficienza piena, ma a quanto pare lui ha deciso di mettermi in difficoltà apposta , l’interrogazione durò 10 minuti e presi 5 – scusi prof , ma queste cose non mi pare che le abbiamo fatte - - si invece, se non sta attenta durante le ore ovvio che poi non sai nulla - - ma prof ne è sicuro?- - mi stai dando del bugiardo per caso?- mi disse visibilmente arrabbiato – no prof , non era nelle mie intenzioni darle del bugiardo- - allora vai al posto e non discutere sul voto- tornai al mio posto arrabbiata , non poteva trattarmi come gli pareva, non sono mica una bambola , ed ero decisa di dirglielo alla fine dell’ora , quando tutti i miei compagni se ne sarebbero andati e io potevo dargli del tu .

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Capitolo 18
*** Un brutto litigio ***


~~Ora non c’era nessuno in classe eravamo rimasti solo io e lui quando finì di prepararmi la cartella mi avvicinai alla cattedra – scusami , non mi sembra giusto come mi hai trattata – lui alzando gli occhi fece incontrare i suoi con i miei che si incastrarono immediatamente – scusami cosa hai detto?- - ho detto che sei stato scorretto , perché mi hai fatto domande che riguardano il programma dell’anno prossimo?- - non ti permettere di parlarmi così, io non ti devo spiegazioni – dicendo questo si alzò – perché mi hai voluto mettere in difficoltà ? - - ti ripeto per l’ultima volta che queste domande erano estremamente facili , se non hai studiato non è mia la colpa - - cosa ti ho fatto? - - niente , non mi hai fatto niente, ora vai per favore , non voglio discutere con una bambina - - chi sarebbe il bambino tra di noi scusa?- gli dissi io arrabbiata e infastidita dalla sua affermazione , era lui il bambino in questa situazione – tu , sei una bambina , ho sbagliato a pensare che fossi più matura , non lo sei affatto-le sue parole mi ferirono in un modo che non pensavo lui avesse il potere di fare - l’unico immaturo qui sei tu , mi fai domande studiate apposta per mettermi in difficoltà , scusami ma non mi sembra che questo vuol dire essere maturo- dicendo questo uscì dall’aula , quella discussione mi ha rovinato la giornata e mentre mi dirigevo in macchina mandai a cagare quel professorino del cazzo e mi concentrai sulla bella serata che avrei passare con Alberto . Erano ormai le 18:57 e io ero pronta , mi feci i miei complimenti , mi ero vestita , truccata e acconciata davvero bene: misi un abito nero a tubino scollato leggermente sulla schiena , tacchi neri con rifiniture in bianco e una borsa bianca piccola , per quanto riguarda il trucco misi il mascara , matita grigia sotto e sopra sfumata leggermente truccata così risaltavano molto i miei occhi azzurri , decisi di lasciare i capelli sciolti , raccolsi solo il ciuffo lungo con una moletta piccola e graziosa – Tesoro , ma dove stai andando così?- - un mio amico mi ha invitato ad andare a cena con lui e poi al cinema , dovrei tornare per le 23:30 - - va bene , mi raccomando fai attenzione e divertiti- - si mamma tranquilla , ci vediamo più tardi- dotto ciò uscì da casa e mi trovai Alberto fuori dalla macchina che mi spettava – Ma non pensavo che avrei accompagnato una principessa sta sera – mi disse appena mi avvicinai a lui quanto basta per sentire il complimento – buona sera anche a te e grazie per il complimento- dissi arrossendo leggermente – - avanti sali che ti porto a mangiare – salì in macchina ed era una bella macchina una lancia ypsilon , la conoscevo perché avevo visto la pubblicità in tv e avevo anche visto che costava parecchio , come può un ragazzo che studia e non lavora avere una macchina così costosa? Glielo avrei chiesto sicuramente a cena, lo guardai e solo ora notai come ‘era vestito , prima era in penombra e non avevo visto nulla , era vestito molto bene era elegante con un pantalone nero una maglia bianca e sopra la giacca nera scarpe bianche e nere forse eravamo entrambi troppo eleganti , ma non mi importava , era incredibile come stavano bene i nostri vestiti insieme , non ci eravamo messi d’accordo su come vestirci ma è risultato che siamo in perfetta sintonia . – Allora dimmi come puoi permetterti una macchina così bella e costosa?- dissi io per fare conversazione , orami eravamo arrivato al ristorante da un po’ e stavamo aspettando le ordinazioni , il ristorante era davvero molto elegante e raffinato – diciamo che è un regalo dei miei genitori per il mio compleanno- - è interessante - - cosa? Se per il tuo compleanno ti regalano la macchina cosa ti regaleranno per la laure?- - beh forse una casa vista mare in Francia – scoppiammo a ridere entrambi , mi diverto molto con Alberto . La serata passò come avevo previsto tra risate e cibo , dopo aver cenato e aver litigato su come dividere la spesa della cena , Alberto voleva pagare tutto , io non volevo fargli spendere troppo ma alla fine dei due è stato lui ad avere da meglio, dopo aver pagato andammo al cinema , non vedevo l’ora di guardare “scontro tra titani” e anche sta volta Alberto è riuscito a pagare , mi aveva ingannata con una trappola e aveva preso i biglietti , non c’è che dire è un vero gentil’ uomo . Ci accomodammo nella sala grande e da li a poco cominciò il film , dopo circa 15 minuti dall’inizio mi accorsi che avevo dimenticato la borsa nella macchina e chiesi ad Alberto se mi poteva dare le chiavi così sarei riuscita a recuperarla , non per atro ma c’era il mio telefono dentro e se mia mamma mi chiamava e io non le rispondevo penserebbe che mi hanno rapito, quindi per non farla preoccupare decisi di andare a recuperare il telefono . Uscì fuori e vidi subito la macchina la aprì presi il telefono e come pensavo mia mamma mi ha già chiamato 3 volte, la richiamai per farla stare tranquilla – pronto mamma- - tesoro mi hai fatto preoccupare- come al suo solito – stai tranquilla mamma , mi sto divertendo molto con Alberto , finito qui al cinema mi porta a casa- - va bene , mi raccomando non far pagare tutto a lui - - ma lo ha già fatto , è davvero un gentil’uomo – risi al quell’affermazione era vara , ma c’era qualcosa di divertente in questa situazione – va bene , ora vai e rilassati- - ciao – e riattaccai mi girai per ritornare al cinema e chi mi trovai davanti? SPAZIOOOOOOO AURICEEEEEEEE Allora come vi sembra?? cosa pensate che succederà ?? chi avrà visto la nostra protagonista?? Cosa succederà fa i due?? Fatemelo sapere se volete ne sarei felice=) Buona lettura

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Capitolo 19
*** Il sapore delle tue labbra ***


~~La persona alla quale durante tutta la serata cercavo di non pensare e ci ero riuscita benissimo fino a che non lo incrociai , ma era sfortuna o destino? . Appena lo vidi rimasi ferma dov’ero perché fu lui a venire verso di me , mi stava squadrando da testa ai piedi – sai davvero bella sta sera- - ciao anche a te- - cosa ci fai qui?- - sono venuta con un amico- - Alberto?- - si , mi ha portato a cena e adesso al cinema, ora se vuoi scusarmi devo ritornare in sala- lo superai , ma sentì una mano, la sua l’avrei riconosciuta tra mille dalle sensazioni che mi faceva provare quando mi toccava mi prese il braccio e ci girammo contemporaneamente , venne verso di me le sue labbra erano vicinissime alle mie , una sensazione che avevo già provato a casa sua – non voglio che vai da lui, resta con me – mi disse a 5 mm di distanza dalle mie labbra – perché dovrei farlo? Io non ero quella immatura?- - ti voglio , ti voglio disperatamente Valeria e il solo pensiero che tu passi il tempo con un ‘altro mi fa impazzire, sono maledettamente geloso , geloso al punto da metterti un brutto voto perché non sopporto il fatto che tu parli con lui , scherzi con lui , sorridi a lui e io vorrei tanto che tu lo facessi solo con me , ti voglio e non voglio più aspettare, aspettare che tu te ne accorgi mi fa diventare pazzo- detto questo mi spinse contro il muro e si buttò sulle mie labbra , il bacio all’inizio fu dolce , bisognoso , finalmente le nostre labbra si incontravano sembrava che erano fatte l’una per l’altra come lo eravamo noi il bacio pian piano diventò sempre più profondo sempre più intimo , mi sarei potuta ubriacare di quelle labbra e la cosa più bella e che ero consapevole che non ne avrei mai avuto abbastanza , mi strinse la vita e con la lingua chiese di entrare nella mia bocca cosa che gli permisi di fare subito , avevo bisogno si sentire quanto mi desiderasse anche se solo con un bacio , le nostre lingue cominciarono a danzare i nostri respiri si fecero più corti ma non ci fermammo il bisogno l’uno dell’altra era troppo e ne eravamo consapevoli. Dopo 10 minuti di baci pieni di tenerezza e sentimento ci staccammo per prendere aria , mi guardò con aria persa – cosa stiamo facendo? Cosa sto facendo? Non posso , non posso no , no , scusami ma io non posso permettere che questo succeda- - cosa? Due minuti fa mi ha detto che mi vuoi solo per te e ora mi dici che hai sbagliato? No , ascoltami io voglio essere amata , amata da te , per la scuola ci inventeremo qualcosa , ma l’importante ora è che stiamo insieme dai baci ho sentito il bisogno che tu hai di me , e lo stesso vale per me ti desidero voglio essere dannatamente cotta di te , ma me lo devi lasciar fare , se mi vuoi veramente allora troveremo un modo , se invece era solo una scusa per cercare di farti un’alunna allora non ne voglio sapere niente di te , ma io non credo che tu sia una persona così squallida- - scusami ma non posso- e dicendo questo mi spostò e se ne andò , rimasi li due minuti per capire cos’era successo e per capire cosa dovevo fare , mi ha ferita mi ha baciata e poi se n’è andato è un vigliacco non vuole combattere per noi lo voglio dimenticare non voglio avere più a che fare con lui basta è solo un bastardo senza cuore si è approfittato di me sapendo i miei sentimenti , è una persona viscida e non lo voglio nella mia vita . Mi ricomposi e ritornai in sala, non avevo più voglia di vedere niente di niente , è riuscito a rovinarmi anche la serata. Mi sveglia alle 9:00 e aiutai mia mamma a pulire in casa come ogni sabato appena finito mandai un messaggio ad Anna che diceva di passare da me il pomeriggio volevo parlargli , mi sentivo veramente male mi aveva usata e poi aveva anche il coraggio di dirmi che mi voleva era solo uno stronzo bugiardo e mentre pensavo a questo le lacrime mi scivolavano sul viso erano lente calde e facevano tanto male , pensavo che se il cuore poteva mi avrebbe preso a sberle per avergli permesso di entrare nella mia vita e ferirmi così non avrei mai dovuto prendermi una cotta per lui . – Cos’è successo ieri?- - la serata stava andando bene fino a quando sono dovuto uscire dal cinema per prendere il telefono che avevo dimenticato in macchina e quando mi sono voltata c’era davanti il prof che si è avvicinato a me e mi ha detto che mi vuole che non sopportava il fatto di vedermi con Alberto e che era stanco di aspettare che lo capissi- mi fermai un ‘attimo per fare memoria locale - vedi io cosa ti avevo detto- mi disse la mia amica sbattendo le mani come una bambina che vede un grosso regalo- non è finita , mi aveva presa e ci siamo baciati per qualche minuto , ma dopo ha detto che è stato tutto un’ errore , mi sento ferita Anna , mi sento malissimo- - che pezzo di ignorante - si mi ha solo usato e se n’è uscito con la scusa “non possiamo”- - io se fossi in te mi vendicherei - - e cosa dovrei fare?- ci penso un’ attimo – ho trovato , fallo ingelosire , lui ti ha detto che impazzisce quando ti vede con Alberto e tu allora ti metti con Alberto e fai di tutto per farlo stare male , come lui ha fatto con te - - ma non è da immaturi?- - si lo è , ma ti ha ferito e da quanto dicono le tue lacrime ti fa male da morire , anche tu puoi farlo stare di merda- - ma se quello che ha detto era solo per baciarmi e non lo pensa veramente?- - tu prova a vedere la sua reazione , se vedi che reagisce continua altrimenti fermati - - hai ragione io mi voglio vendicare- si ero decisa a fargliela pagare per essere stato così stronzo e meschino con me. SPAZIOOOOO AUTRICE Ciaooo come vi sembra questo capitolo?? Io lo adoro e credo che mi sia venuto abbastanza bene , che modesta XD, spero che piaccia anche a voi , fatemelo sapere :) baci vale=)

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Capitolo 20
*** Confusa ***


~~Arrivò lunedì avevo deciso di far ingelosire il professorino e lo avevo deciso di fare con Alberto alla fine dei conti era un bel ragazzo non lo si può negare però per me era solo un amico , cosa che il prof non sapeva o meglio non ne era certo. – Ciao – dissi ad Alberto vedendolo appoggiato alla macchinetta che mi aspettava – ciao Vale - - mi sono trovata davvero molto bene venerdì , dovremmo uscire più spesso- - sono contento , anche io sono stato bene- ci sorridemmo cosa che sicuramente vide il professore e a quanto pare dalla sua reazione non gli faceva piacere , bene , ero riuscita a dargli fastidio e non so perché questo mi faceva stare bene , forse perché finalmente si sarebbe sentito come mi ero sentita io l’altra sera. L’intero intervallo lo passammo insieme tra battute e risate , Alberto mi invitò ancora ad uscire sabato sera , aveva detto che non mi svelava niente , solo che sarebbe stato molto divertente e piacevole, accettai in fin dei conti era un mio amico e non mi dispiaceva passare del tempo con lui. La campanella suonò cosa che stava ad indicare la mia imminente interrogazione di diritto , mi ero preparata per quell’interrogazione tutto il week end, era la prima ed è risaputo che se fai una buona impressione alla prima interrogazione la prof partirà sempre da quel voto per valutarti, dopo 10 minuti me ne uscì con 8,5 molto bene ero contenta di aver preso un buon voto , per me studiare non è mai stato un problema ho sempre imparato le cose anche solo leggendo una o due volte ma la cosa per diritto non valeva in quella materia dovevo proprio rompermi la testa prima di capire bene e esporre altrettanto bene. Psicologia andò come al solito , la prof spiegò io cercavo di prendere appunti senza pensare che l’ora successiva l’avrei preferita passare a casa e non a scuola per vedere il professorino che spiega le colonne romane , anche l’ora di psicologia finì e sfortunatamente iniziava quella di arte , il prof entrò in aula e quasi subito cominciò a spiegare , si perché prima ci consegnò i compiti che avevamo fatto all’inizio dell’anno quel compito che a me era andato male , non ci voleva un altro brutto voto , la lezione fu abbastanza pesante per non contare delle occhiate che contenevano un insieme di malinconia dolore e rabbia che ogni tanto mi rivolgeva penso per via di Alberto ma io facevo finta di niente non siamo mica insieme , poi lui non mi può vietare di parlare o vedermi con il mio amico , al suono della campanella tirai un sospiro di sollievo e comincia a preparami la cartella dopo aver messo tutto dentro e stavo per avviarmi all’uscita sentì una voce la sua voce che mi disse- De Marco vorrei parlarti de compito un secondo - - sono di fretta- risposi io con tono seccato lo sapevo perché mi voleva parlare ed ero certa che il mio andamento scolastico non centrava nulla , sono consapevole che se rispondo così sembro una bambina acida e stronza cosa che non sono , ma non mi va proprio di parlare con lui di quello che è successo – insisto , dovremmo riguardare la verifica , sono certo che non hai colo alcuni aspetti e voglio assicurarmi che tu capisca bene- era ovvio che non parlava della verifica , almeno lo era per noi infatti vidi i miei compagni che mi guardavano con un grande punto interrogativo sul volto ma non credo che sospettavano qualcosa anche perché quello che è successo per lui è stato un errore e lo ha troncato sul nascere quindi non c’è niente da sospettare – scusi prof ma devo proprio andare , non potremmo rimandare la correzione a un altro giorno?- il prof aspettò che gli ultimi due uscirono e mi disse – ci vediamo oggi da me alle 16:30- - va bene- e me ne andai , non avevo idea di cosa gli passasse per la testa ma lo avrei scoperto oggi pomeriggio ora dovevo andare da Anna gli avevo promesso che avremmo mangiato insieme e poi saremmo andati a casa sua a studiare ma a quanto pare l’ultima parte non andrà come previsto . Durante il pranzo raccontai ad Anna cos’era successo a scuola – ma cosa vuole ?- mi disse mentre addentava il suo panino con lo speck che si trovava vicino alla lattina di coca cola che dopo aver masticato il boccone si portò alla bocca – non lo so Anna , credo che mi voglia dire che quello che è successo l’altra sera è stato un errore e roba del genere oggi in classe sembrava volermi parlare di questo- - tu cosa pensi di dirgli? Si insomma dirai che ne vale la pena o no?- - non lo so Anna , non credo che lui voglia iniziare qualcosa con me- - fammi sapere com’è andata dopo e mi raccomando non farti chiamare come al solito anche perché mi è finita la ricarica e non posso farla prima di domani- - va bene , ti prometto che mi farò sentire - - domani dimettono mio papà , finalmente potrà tornare a casa ma deve stare a riposo per qualche settimana prima di riprendere lavoro , meglio così sto un po’ con lui- - sono contenta per te magari ti vengo a trovare domani se non ho una pila di compiti ok?- si vieni pure sai che la mia porta è sempre aperta per te- - come va con Marco?- - va molto bene, stiamo organizzando bene il viaggio a Barcellona ci andiamo durante natale - - così mi lascerai da sola soletta- - mah tanto sola non sei e mi indicò Alberto che stava entrando nel bar- - è solo un amico , cosa pensi- gli dissi prima di andarli in contro – Hei - -Vale - - come mai qui?- - volevo mangiarmi un boccone e studiare un po’ - - vieni mangiamo insieme sono con Anna il nostro tavolo è la – gli indicai la borsa di Anna che si poteva vedere appena dietro al muro che separava la cassa dalla sala dove si mangiava – se non vi disturbo volentieri- - che dici non ci disturbi affatto anzi mi fa piacere che ci siamo incontrati -il pranzo passò tra Anna che lanciava frecciatine a me su Alberto , cosa di cui lui non se ne accorse per fortuna. – Devo andare – disse la mia amica – che ore sono- le chiesi io – le 16:00- - cavolo di già?- - eh si- confermò Alberto – devo andare anche io – dissi cercando nello zaino il mio telefono che mi sembrava disperso – hai bisogno di un passaggio?- mi chiese l’amico – no, preferisco andare a piedi vuoi accompagnarmi?-dissi sperando che mi rispondesse di si così durante tutto il tragitto non mi sarei torturata il cervello su cosa mi voleva chiedere il professore – si volentieri , ma dopo devo scappare- - va bene – pagammo e questa volta sono stata io a pagare il suo panino anche perché lui era troppo impegnato a cercare il portafoglio nello zaino – tranquillo ho pagato – gli dissi mentre ritiravo il mio di portafoglio – grazie- - prego- -andiamo?- mi chiese – si certo- . Durante i successivi 25 minuti ci scambiammo opinioni su gruppi musicali e sui libri che bisogna assolutamente leggere in questa vita – ma dove di preciso ti sto portando?- mi chiese lui con tono curioso , non sapevo cosa dire , ma di una cosa ero certa non la verità non avrebbe capito sicuramente – sto andando a trovare mio cugino , è tornato da poco dall’Australia e tra una settimana riparte- - perché è andato in Australia? - - per lavoro- - ho capito- - ecco siamo arrivati - e gli indicai la casa che molto probabilmente mio cugino non poteva permettersi dato che era disoccupato da quasi 3 mesi – bella casa- - si guadagna bene, ora vado mi sta aspettando, ci vediamo domani a scuola- e gli diedi un bacio sulla guancia , bacio che lui ricambiò subito – ciao- suonai il campanello che mi chiese – chi è?- - Valeria - - entra- e mi aprì il cancello , avrei voluto non entrare anzi avevo voglia di andarmene a casa ma sapevo che lui mi doveva parlare ed era meglio che lo affrontavo adesso .

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Capitolo 21
*** Ora ti faccio ingelosire ***


~~. Entrai e come le altre volte che ero venuta la macchina era parcheggiata al suo posto , mentre mi avvicinavo alla casa vidi la porta aprirsi e comparire davanti il professore – ciao- mi disse lui con tono impaziente – ciao- risposi io quasi acida – vieni entra , accomodati pure sul divano in sala- entrai in casa , non so il perché ma mi faceva strano entrare dentro a questo appartamento e subito mi accomodai in sala sul divano – vuoi qualcosa?- - no , sono venuta qui perché mi volevi palare ,ecco sono davanti a te dimmi- prese posto vicino a me sul divano e ci mise alcuni minuti per dirmi – l’altra sera è stato un errore , mi dispiace di averti bacia e mi dispiace ancora di più di averti illusa, mi piacerebbe baciarti a scuola con tranquillità ma non si po’ capisci? E non perché non mi piaci ma per i ruoli che entrambi ricopriamo- aveva pensato bene cosa dire lo avevo capito , ma io non avevo un discorso pronto e quindi risposi li sul momento – se io ti piacessi veramente tu lotteresti te ne fregeresti del “ruolo che ricopriamo” lotteresti pur di stare con me anche se vuol dire nasconderci da tutto e da tutti , ma tu semplicemente reputi che non ne vale la pena , scusami tanto ma a me se piace una persona lotto pur di stare con lei , invece evidentemente non te ne frega niente- - no , cosa dici non è così , pensa che casino che verrebbe fuori se qualcuno ci scoprisse io perderei il posto e tu perderesti l’anno se non peggio , pensa bene alle conseguenze - - le conseguenze no fanno cambiare i miei sentimenti , ora vado c’è gente a cui interesso veramente e con quella gente voglio stare- - parli di Alberto?- - a te che te ne frega , non hai appena detto che tra noi non ci potrà mai essere niente? E comunque si , ci tengo molto ad Alberto - - lui non ti vuole , vuole solo portarti a letto- - non lo conosci neanche, non ti permetto di sparlare di lui ,almeno lui non si ritira dopo aver fatto qualcosa e non trova una scusa per scaricarmi- - non uscirci più - - e tu chi sei adesso mio padre per dirmi cosa devo e cosa non devo fare? Questa è la mia vita e la vivo come meglio credo , tu hai rinunciato a farne parte quindi non ti permettere di dirmi cosa devo fare - - non vi posso vedere insieme mi viene voglia di strapparti dalle sue braccia e portarti via con me , sono geloso mi fa impazzire l’idea che tra voi ci sia qualcosa - - non hai diritto a dirmi come mi devo sentire e cosa devo provare per Alberto e sinceramente non me ne frega un bel fico secco se impazzisci a vederci insieme credo che dovrai abituarti- - cosa vuoi dire- alzò la voce aveva le narici dilatate gli occhi che sembravano quasi schizzare dalle orbite - voglio dire che fra me e Alberto può succedere qualcosa ma questo non ti riguarda ,adesso me ne vado e non ci vedremo più, ti auguro la felicità – dissi ciò e uscì dalla porta forse ero stata troppo cattiva ma mi aveva ferito l’anima e il cuore , avevo mentito su Alberto perché volevo che lui stesse male quanto sono stata male io , alla fine dei conti ero consapevole che facendolo ingelosire magari in lui si sarebbe acceso qualcosa che lo facesse lottare per me , ne ero sicura ero certa che alla fine lui sarebbe stato mio anche se prima l’avrei dovuto far ingelosire per fargli capire cosa si sta perdendo. Andai subito a casa e mentre camminavo mi ricordai che dovevo chiamare Anna per farle sapere com’era andata – Ciao Vale- - ciao Anna , sono appena uscita da casa sua- - e cosa ti ha detto?- - mi ha detto che non possiamo avere niente per il ruolo che ricopriamo e che gli piaccio e gli fa stare male quando sto con Alberto - - e tu cosa gli hai detto?- - gli ho detto che se gli piacevo veramente avrebbe lottato per noi e non avrebbe mollato tutto così e gli ho detto che forse tra me e Alberto può esserci qualcosa , non è la verità però voglio farlo sentire come lui mi ha fatta sentire , voglio fargli sentire cosa vuol dire perdere una persona che ti piace - - hai fatto bene, ora cosa vuoi fare?- - non so cosa voglio fare però sono sicura che andrò avanti con la storia di Alberto - - non hai paura di illudere Alberto?- - gli devo parlare e chiedere se può fingere che stiamo insieme- - mi raccomando prima assicurati che non gli piaci - - si tranquilla , ora vado che sono arrivata a casa ciao ci vediamo domani- - ciao vale-. Dopo la chiacchierata entrai in casa , come al solito non c’era nessuno i miei arrivavano per le 19:00 mi misi a fare i compiti che avevo e dopo di che mi sdraiai sul divano per riposarmi un po’ pensai a quello che mi aveva detto Anna penso che si sbagli io non piaccio ad Alberto siamo solo amici anche se mi porta fuori a mangiare tutto elegante e dopo mi porta al cinema oh mamma mi sa che devo assolutamente chiamare Alberto , non avevo mai pensato a lui come il mio ragazzo ma a quanto pare dalla cena il cinema l e l’organizzazione di un’altra cena mi sbagliavo , presi velocemente il telefono Aurora, Anna , Alberto eccolo lo chiamo subito – pronto Vale dimmi tutto- - ciao Albi non è che potresti passare a casa mia adesso?- - è una cosa grave?- mi disse con voce preoccupata – no , voglio parlarti- - arrivo- . Dopo circa 15 minuti suonarono il campanello – chi è – mi affrettai a chiedere , sapevo benissimo chi era ma lo chiesi tanto per averne una conferma – Alberto – mi rispose una voce che ormai conoscevo molto bene . Aprì la porta e me lo trovai davanti – dimmi cos’è successo , al telefono sembrava una cosa grave- - non è successo niente di grave non ti preoccupare vini siediti ti devo parlare- lo feci accomodare in camera mia che si trovava a 7 passi dall’entrata – ascolta vorrei mettere delle cose in chiaro voglio dirti che per me sei solo un buon amico , ti voglio bene e l’ho voluto chiarire perché la gente che ci vede in giro dice che sembra che io ti piaccio – Alberto all’inizio mi guardò incuriosito poi quanto capì cosa intendevo scoppiò in una grande e fragorosa risata – Vale non mi piaci puoi stare tranquilla sei solo un amica – lasciai uscire dalla mia bocca un sospiro di sollievo – non volevo spezzarti il cuore - - no tranquilla , mi piace una ragazza di quarta – ora dovevo spiegargli il mio piano , non ero sicura che accettasse dato che gli piace una ragazza ma ci provai lo stesso – se ti chiedo un mega favore me lo faresti?- - dipende di cosa si tratta- - dobbiamo per un po’ far finta di stare insieme- - cosa, perché?- - so che non è una cosa matura ma voglio far ingelosire un ragazzo e mi serve il tuo aiuto- - Vale lo sai cosa mi stai chiedendo? A me piace una ragazza e se faccio finta di “mettermi con te” lei crederà che è una cosa seria e non mi cagherà più- - vedila così , se ti metti con me potrai capire se è gelosa e se lo è sei sicuro di piacergli , vedila come una dimostrazione finale dei suo sentimenti- il mio amico ci pensò un attimo sembrava che questa teoria lo convincesse , dopo averci riflettuto su accettò – però mi dovrai dire di chi si tratta- mi disse lui curioso – non posso è una cosa complicata fidati- - va bene non insisto , ora devo andare i miei mi aspettano per andare a mangiare fuori - - va bene , domani facciamo ancora gli amici e da settimana prossima che fremo i “fidanzatini” ok?- - si va bene , ciao- -ciao e chiese la porta dietro di se facendo scomparire in due secondi i 7 passi che separavano la mia camere dall’entrata , era fatta ora il mio piano ha inizio e il mio bel professore presto si renderà conto che ha fatto la scelta sbagliata in verità lo sa già ma forse deve solo vedermi felice con un’altra persona per rendersi conto . Alle 19:50 arrivarono i miei cenammo e dopo di che io andai direttamente a dormire ero stanca e volevo riposarmi bene per svegliarmi bella fresca domani , prima di andare a dormire però scrissi un messaggio ad Anna – ho parlato con Alberto e lui ha detto che non gli piaccio , visto avevo ragione io e gli ho chiesto se poteva far finta di stare con me da settimana prossima per far ingelosire un ragazzo ( non gli ho detto del professore) Notte- dopo quel messaggio mi addormentai secca per poi risvegliarmi la matti dopo. SPAZIOOOO AUTRICEEEEEE!!!!!!!!!!! Ciaoooo , cosa ne dite di questo capitolo??? siete d'accordo con la decisione della protagonista ??? fatemi sapere , ciao:) buona lettura

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Capitolo 22
*** Bacio? ***


~~Mi preparai di fretta e feci anche lo zaino dato che ieri sera mi sono dimenticata , guardai gli orari educazione fisica , educazione fisica, storia , musica , scienze sarebbe stata una giornata leggera pensai ad educazione fisica avremmo fatto pallavolo storia spiegava , musica si guardava un film che palava della vita di Mozart e scienze saremmo andati in laboratorio si insomma una giornata niente male . Arrivata a scuola mi accorsi che i miei compagni erano già andati in palestra ero arrivata leggermente in ritardo , ma non di molto su per giù di 3 minuti e loro erano già in palestra , con grande scocciatura mi dovetti dirigere tutta sola in palestra che si trovava dall’altra parte della strada quando mi girai per cominciare ad andare mi scontrai con qualcuno o meglio sbattei contro il petto di una persona e chi era? Il bel professore che da ormai qualche settimana mi fa andare fuori di testa – scusi- dissi io – non ti preoccupare , stavo cercando la professoressa di fisica - - è in palestra - e tu cosa ci fai qua?- - sono arrivata in ritardo e pensavo anche io di trovare la prof in classe ma a quanto pare proprio oggi hanno deciso di andare prima in palestra , io ci devo andare per forza se vuole ci andiamo insieme- alla parola insieme al prof si illuminarono gli occhi – si va bene- disse forse un po’ troppo in fretta tanto che poi si corresse e con voce più formale disse – fammi strada- quella frase mi ricordò il primo giorno che ci siamo “conosciuti” quando mi chiese di portarlo in quella via era iniziato tutto da lì o forse già da prima non so bene . Mentre camminavamo si poteva toccare con mano l’imbarazzo tra di noi il primo a parlare fu il prof – come va con arte?- esitai un attimo prima di rispondere non sapevo se dire la verità e la bugia – riesco a seguire bene e capisco tutto – bugia forse anche lui se n’era accorto che avevo detto una frottola – va bene- disse in fine mentre salivamo le scale della palestra – De Marco pensavo che non venivi a scuola oggi non eri in classe prima - - mi scusi sono arrivata in ritardo - - va bene ora vai a cambiarti e velocemente intanto che i tuoi compagni cominciano il riscaldamento – dagli spalti si sentirono delle lamentele – ma prof- - no la prego- - forza scansafatiche sono 3 giri di riscaldamento- dopo aver assistito a quella scena andai a cambiarmi , stranamente ci misi poco – eccoti forza anche tu fai 3 giri di corsa- - ma prof non posso fare palleggi con i miei compagni?- - F A I I L R I S C A L D A M E N T O- uffa non avevo voglia di fare riscaldamento ma lo feci e velocemente in modo da inserirmi subito dentro il gioco poi non so come mai l’occhio mi scappò sugli spalti dove c’era il prof , ma cosa ci fa li? Ma non ha lezione? Vidi la prof che gli si avvicinò , era una bella donna giovane avrà avuto anche lei sui 20 anni cosa che mi bastò a volerla lontana da lui ma a quanto pare quello che volevo io non si sarebbe avverato dato che gli si avvicinò ancora di più cosa potevo fare? – scusi prof non mi sento bene posso fermarmi un minuto- - si va bene – mi sedetti vicino a loro abbastanza da sentire di cosa stanno parlando ma non senza creare sospetti dopo 5 secondi continuavano a parlare di una gita che il prof voleva farci fare e si stavano organizzando per accompagnarci pensai che era una bell’ idea magari vedere le opere dal vivo mi avrebbe aiutato a capirci di più , ci speravo molto dato che ultimamente non riuscivo a studiare arte . Le due ore di educazione fisica passarono veloci , per me passavano sempre veloci magari perché mi divertivo molto mi piaceva giocare a palla volo da piccola l’ho fatto per due anni, intanto che giocavo pensai che era meglio se anticipavo il piano con Alberto allora chiesi alla prof se potevo andare in bagno e andai negli spogliatoi mandai un messaggio al mio amico – dobbiamo anticipare il piano , parte da questo intervallo ok?- ricevetti subito la riposta – si va bene- spensi il telefono lo rimisi in cartella e mi avviai a finire la lezione soddisfatta. –Parlami delle guerre puniche- - le guerre puniche sono tre e sono state combattute da romani e Cartaginesi…- la prof entrata in classe disse che avrebbe interrogato e io ero tranquilla ,mi aveva interrogato poco tempo prima ma a quanto pare aveva deciso di rinterrogarmi ,non avevo studiato lo ammetto ma grazie all’aiuto dei miei compagni e della mia memoria me la sono cavata con un 7 . La campanella suonò – finalmente l’intervallo – mi ero lasciata sfuggire questa frase e per fortuna la prof non l’aveva sentita se no avrebbe fatto qualche commento acido , mi diressi subito alle macchinette dove trovai Alberto e il professore che vigilava , mi avvicinai ad Alberto – ciao- e gli stampai un bacio sulla guancia che era molto vicino alla bocca e lui ricambiò solo che il bacio me lo diede sulla bocca , un bacio a stampo fui piacevolmente sorpresa dalla cosa , voleva dire che lui prendeva sul serio il suo ‘ruolo’ , con la coda dell’occhio vidi il professore che era diventato rosso dalla rabbia ero curiosa di sapere quanto avrebbe resistito prima di fare una sfuriata – cosa prendi caro?- dissi al mio complice guardando la macchinetta – mah io prendo una focaccia e tu tesoro?- - io le croccantelle - - cos’hai dopo? – mi chiese – musica e scienze una noia- - ti accompagno a casa? Anche io esco all’una- - si certo , grazie- prendemmo la nostra merenda e andammo al piano di sopra mentre salivamo gli dissi – dovresti fare l’attore, no veramente sei bravo- - sei spiritosa oggi guarda che io parlavo seriamente per dopo , se vuoi ti do un passaggio a casa - - si grazie ,allora amico mio toglimi una curiosità! Chi è la ragazza che ti piace e che stai facendo ingelosire?- - no , non te lo dico - - e daiiiiii – quando facevo così la mia voce assomigliava a quella di un bambino che vuole un gioco più volte me lo avevano detto e io avevo imparato a sfruttarlo a mio favore – non vuoi dirmelo?- qui sfoggiai la mia arma segreta : gli occhi da gatto di Shrek . Mi venivano bene e quasi nessuno riusciva a resistere ai miei occhi da gattino indifeso – Vale no ti dirò nulla- appunto quasi nessuno e in quei quasi ero compreso Alberto che scocciatura ero così curiosa di sapere chi era la ragazza , ma tanto glielo farò dire prima o poi. L’intervallo finì ed ecco che si apprestava ad iniziare l’ora di musica , avrei voluto dormire per la lentezza e la noiosità della lezione ma non potevo il prof mi avrebbe beccata e quindi misi la mia testa sulle due mani che erano appoggiate sul banco e ripensai a prima . Ero proprio sicura che avrebbe funzionato? E se a lui non interessasse di me ? no, non era possibile me lo aveva detto lui che era geloso a questo punto speravo solo che il piano andasse come lo avevo pianificato , non potevo tirarmi indietro adesso che era iniziato .Il suono rimbombante e anche un po’ fastidioso della campanella mi riportò alla realtà , mi ricomposi e aspettai la professoressa di scienze .Stavo guardando attentamente la porta dell’entrata per scorgere la figura minuta della prof entrare , ma nella stanza non entrò una donna sulla quarantina con un viso dolce e la voce candida e delicata , adoravo quella donna era capace di metterti a tuo agio durante le interrogazioni e ti aiutava se per sbaglio ti impappinavi rimanendo pretenziosa , sulla soglia riuscì a intravedere lui ,cosa ci faceva nella nostra classe ora ? oggi non c’era arte , distratta da quei pensieri non mi resi neanche conto che il mio professore era entrato e stava per dire qualcosa – oggi la professoressa Alendrini non c’è e faccio supplenza io – si fermò un secondo prima di andare avanti sembrava che stava riflettendo se dire o meno la frase seguente – De Marco vieni , dato che sei la capo classe , devo darti i fogli della gita che si ha in programma di fare , sono nel mio ufficio seguimi -mi guardò di sfuggito , ero sicura che di tutto voleva parlarmi tranne che di scuola però annuì e lo segui senza fare domande – intanto che io e la vostra compagnia siamo via ci sarà Franca a curarvi , mi raccomando non voglio sentire casino- si affrettò a dire mentre era sull’uscio della porta . Una volta raggiunto il suo studio che si trovava al piano di sopra come quello degl’altri insegnanti mi fece entrare e chiuse la porta , restammo lì in quella stanza , aveva un odore famigliare , il suo , quell’odore mi ricordava tanto la liquirizia e il bacio che lui mi aveva dato l’altra sera , si le sue labbra sapevano di liquirizia e io avrei potuto non staccarmi più da esse per quanto erano buone per quanto le bramavo dal profondo delle mie viscere che le nostre labbra si sfiorassero ora quel ricordo mi sembra così lontano e distante . Quella stanza era grande con due finestre l’arredamento era semplice : una libreria piena di libri e dizionari che affiancava una cattedra , anch’essa grande sopra c’erano delle scartoffie e delle penne dentro l’astuccio , dietro il tavolo una sedia nera semplice ma elegante , di fianco alla scrivania c’erano dei cassetti e vicino ad essi il cestino . Era arredato per il giusto necessario . Fui io ad interrompere il silenzio che di aveva fatto compagnia dall’uscita della classe – mi doveva dare delle scartoffie , giusto?- lui sembrava non trovare le parole perché per qualche volta aprì e chiuse la bocca senza far uscire nessuna frase o parola – davvero stai con quello?- dalla sua voce captai una nota di disprezzo per Alberto allora mi affrettai a rispondere – si - - non ci hai messo molto a rimpiazzarmi come vedo- - quando tu mi hai detto che non ne valeva la pena , perché è quello che hai detto, lui mi è stato di conforto e ha saputo sostenermi senza chiedere nulla- - io non ho detto che non ne valeva la pena Valeria io sono il tuo professore maledizione e tu la mia alunna , per natura dovremmo odiarci non salutarci quando ci incontriamo invece noi ci siamo baciati - - non trovare scuse , io sto andando avanti cerca di farlo anche tu- dissi questa frase e aprì la porta per uscire ma sentì qualcosa o meglio qualcuno che mi afferrò per il polso facendomi rientrare dentro e sbattendomi al muro – ah – mi sfuggì un gemito lui mi strinse forte contro il muro tenendomi ancora al polso , ci guardammo negl’occhi per pochi secondi , riuscì a scorgere nei suoi un acceso desiderio; di baciarmi di sfiorare ogni angolo della mia pelle il desiderio di avermi. Lui guardandomi mi disse – io non posso andare avanti sapendo che il marmocchio può toccare , baciare , far sorridere e far ridere la ragazza che io non posso avere , lo so è egoista ma io sono così l’uomo più egoista del mondo – mi lasciò , avrei voluto continuare a stargli così pericolosamente vicino e sentire il suo respiro regolare sulle mie labbra ma lui si allontanò prendendo dei fogli a caso – prendigli e fai finta che sono delle informazioni della gita- mi mise nelle mani dei fogli – ora andiamo – non replicai e mi limitai a seguire le sue indicazioni.

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Capitolo 23
*** Consiglio di un amico ***


~~Rientrata in classe mi sedetti al mio posto e subito una mandria impazzita di ragazzi mi saltarono alla gola con domande come – allora dov’è la gita?- - quando?- quanto costa?- non sapevo cosa dire noi non abbiamo parlato di una gita e allora risposi – non è sicuro il posto e neanche il periodo e il costo ,vi dirò tutto più avanti quando ne avrò la certezza- un boato generale prese d’assalto tutta la classe e i miei compagni che prima mi stavano addosso tornarono ai loro banchi . Il resto dell’ora passò veloce e io non smettevo di pensare all’ultima frase che aveva detto ,quindi mi desiderava mi voleva non potevo essere più felice della cosa , il piano stava funzionando. ‘driin’ ‘ driiinnn’ era la campanella che mi diceva di andare a casa allora risvegliata da quel sonno feci velocemente lo zaino e mi diressi all’uscita mi aspettava Alberto per accompagnarmi a casa , mentre facevo lo zaino non notai la presenza del mio caro professore e per togliermi ogni dubbio mi guardai attorno , non c’era era allora mi affrettai a fare la cartella e a uscire . Fuori trovai il mio amico ad aspettarmi prima di salire in macchina però mi voltai per capire dove fosse il docente , non appena girai la testa vidi le sue iridi che guardavano me , mi osservavano e la sua faccia era un muscolo di nervi , mi guardava storto con rabbia ma io non me ne curai e salì in macchina – allora dove ti porto?- avevo in bisogno di un parere maschile volevo parlare con Alberto – andiamo a mangiare fuori voglio parlarti di una cosa - - va bene , dove?- - ‘da Mario’ va bene?- quello era un bar non molto lontano da casa mia , si mangiava bene e non si spendeva molto .Arrivati li io presi una fetta di piazza margherita e il mio amico un panico cotto mozzarella e pomodoro. –Di cosa mi volevi parlare?- mi chiese addentando il suo panino dall’aspetto invitante – della persona che voglio far ingelosire- dissi io con un filo di voce mentre lui con la faccia mi invitò a continuare – beh ecco questa persona mi ha baciato ma poi ha detto che aveva fatto un errore e che tra noi non poteva esserci niente perché se no metterebbe me e lui in pericolo- Alberto mi fermò non appena dissi queste poche parole – Vale io non so leggere in codice spiegami bene- ci pensai un ’attimo ero scura di dirglielo ? poi mi risposi di si , alla fine siamo amici , non da tanto tempo ma sono sicura che lui saprà capirmi e consigliarmi allora mi feci avanti e spiegai meglio – io e io professore di arte ci siamo baciati , fu lui a farlo ma poi si ritrasse e mi disse che tra di noi non sarebbe potuto esserci nulla perché lui è un prof e io la sua alluna così quando vide che io e te abbiamo fatto amicizia mi disse che era geloso e che sarebbe voluto essere al tuo posto, allora io ho pensato che se lo ingelosivo con te lui avrebbe smesso di pensare ai rischi e avrebbe iniziato con me un percorso, oggi all’ultima ora dovevamo avere scienze ma la prof non c’era ed è venuto lui a fare supplenza , ha preso la scusa di darmi delle schede sulla gita e ci siamo allontanati per andare a parlare nel suo ufficio e li mi ha detto che non poteva vedermi con te , che mi voleva solo per lui , ecco io ora non so che fare , non so se continuare con il piano o fiondarmi a casa sua e dire di mettere da parte tutto e di provarci- ad Alberto quasi non cadde in panino dalle mani sentendo uscire dalla mia bocca quelle parole , lo avevo sorpreso e non poco provò a simulare qualche frase di senso compiuto , poi si ricompose e disse – mi stai prendendo in giro vero? È tutto tipo uno scherzo?- - no , ti assicuro che non scherzo e voglio una tua opinione- - cosa ti devo dire? - - come tu ti sentiresti se una ragazza che ti piace si mettesse con un tuo amico - - beh per come sono fatto io ci starei di merda però se lei sta bene con lui sarei disposto a lasciarla nelle sue mani per quanto difficile per me possa essere farlo- - avete due caratteri diversi, lui mi andrebbe a riprendere e lo sta cercando di fare , lui mi vuole - - vedi non posso aiutarti - - e comunque non dovresti lasciarla andare , se ci tieni vai e te la riprendi , non importa se lei credi di stare bene con quello , non ha idea di come si sta bene con te e fidati quando ti conoscerà non vorrà più staccarsi da te , dalle un alternativa falla scegliere e vedrai che sceglierà te – il mio amico prima di rispondermi ci penso su un ‘attimo – forse hai ragione- - ora finiamo di mangiare il panino – e così fecimo poi lui mi accompagnò a casa dove trovai con grande sorpresa , fuori ad aspettarmi, il mio professore di arte . Alberto mi guardò come per dire – cosa ci fa qui il pof?- allora io gli risposi – non mi guardare così non ne so nulla- - va bene , ci vediamo domani a scuola e mi diede un bacio sulla guancia , cosa che non passo inosservata agli occhi dell’insegnante – ciao- gli dissi alla fine per poi uscire dall’auto senza aspettare che li mi rispondesse .

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Capitolo 24
*** Tu sei mia ***


~~Raggiunsi il professore che mi aspettava davanti alla porta d’ingresso del condomino – salve- gli dissi io come se nulla fosse –ciao- mi rispose lui – cosa ci fa qui?- dissi io con nonchalance – sono venuto qui per … per ehm … non so il perché però volevo vederti- strabuzzai gli occhi ma dopo circa due secondi tornai indifferente – ci vediamo quasi sempre scuola , non le basta?- si avvicinò a me così vicino che potevo sentire il suo respiro regolare sulle guance che subito divennero rosse segno del mio evidente imbarazzo – tu non mi basterai mai- furono le parole che uscirono da quella bocca , che io desideravo baciare più di ogni altra cosa al mondo in quel momento , cosa che però non feci appellandomi a tutto il buon senso che potevo avere in corpo e gli risposi – allora perché non sono tua?- gli diedi del tu per rendere quella frase ancora più d’effetto , era vero se lui mi desiderava così tanto perché non eravamo insieme ?? . Lui mi guardò negli’occhi dove intravidi un luccichio e avvicinandosi con le sua labbra al mio orecchio mi disse – e chi ha detto che non sei mia? Non ti ricordi forse del bacio? quello era un chiaro messaggio che tu sei la persona che voglio al mio fianco – disse questo e mi lasciò un bacio caldo sul collo cosa che mi fece sussultare ma fremere di piacere allo stesso tempo – forse ora sei arrivato tardi , queste labbra – e indicai le mie – non ricordano neanche più il gusto delle tue – mi guadò negli occhi si vedeva , si vedeva il dolore che quelle poche parole sono riuscite a tirar fuori aprì la bocca e disse – se le tue labbra non rammentano più il sapore delle mie perché non ricordarglielo?- si fiondò sulle mie labbra senza che io ebbi il tempo di sottrarmi al bacio tanto bramato da non so più quanto tempo desideravo le sue labbra sulle mie il suo profumo si fece spazio nel mio naso riportandomi al nostro primo bacio . All’inizio il bacio fu dolce ma poi si fece bisognoso e affamato di un sentimento che lui sa di provare ma forse per paura non vuole ammettere , poi mi venne in mente che io per lui stavo con Alberto e se lui ero qui ora sarà perché è geloso e mi vuole tutto per se , mi dovetti staccare a mal in cuore io dovevo fargli credere che stavo con Alberto – non posso – dissi dopo essermi sottratta al bacio –perché?- mi chiese lui visibilmente colpito dalla mia affermazione – io sto con Alberto , lui mi vuole e non ha paura di mettersi in gioco , cosa credi che mi posso accontentare di un bacio rubato sotto casa per paura di perdermi?-lo vidi abbassare lo sguardo e allora aprì il portone del palazzo e prima di sparire oltre gli dissi un semplice – ciao , ci vediamo a scuola- .Entrando in casa mi accorsi che le parole che avevo appena detto non hanno fatto male solo a lui ma anche a me , mi ricordavano che lui non avrebbe combattuto per noi e che io sono un’illusa folle per di più perché mi sono innamorata del mio professore di arte , cercai di non pensarci mentre pranzavo a casa da sola , mi era venuto in mente di chiamare Anna ma poi optai per rimanere da sola , i miei erano via per lavoro e tutto ciò che io avevo della loro presenza era un foglietto con scritto –ciao tesoro io e papà siamo fuori per lavoro torneremo sta sera alle 22:00 mi dispiace di non pranzare tutti insieme ma tuo padre ha ricevuto una chiamata importante e siamo dovuti partire subito,un bacione e ci vediamo sta sera- presi il telefono e composi il numero di Anna – biip biiip biip pronto- - pronto Anna ti va di venire da me adesso?- - adesso ?- - si i miei sono fuori casa e non tornano prima delle dieci non mi va di stare tutta da sola e poi ti devo raccontare alcune cose- - arrivo subito- riattaccò il telefono ed io ero sicura che sarebbe arrivata da un momento all’altro è bello avere un’amica come lei non so come fare senza . Dopo circa 10 minuti suonarono al campanello – chi è ?- mi affrettai a chiedere io – Anna apri- aprì il portone d’ingresso e diedi una veloce occhiata all’orologio della cucina , erano le 15:10 giusto 10 minuti Anna era sempre puntuale come un orologio svizzero – ciao- - ciao- le dico chiudendo la porta alle sue spalle – andiamo in camera mia- una volta sedute sul mio divano letto cominciai a parlare – oggi non c’era la professoressa di scienze e indovina chi è venuto a farci supplenza?- - Ricci- dissi io prima che lei mi rispondesse alla domanda – e quindi?—io durante l’intervallo ho avviato il piano - -quale piano?- ah già lei non ne sapeva nulla allora mi feci comoda e le raccontai tutto fin alla comparsa che oggi il professore ha fatto davanti casa mia , una volta che io avevo finito di raccontare tutto lei mi disse – ma ca***- - cosa?- - Vale non credi di essere stata troppo… – e cercò la parola adatta , la vedevo ragionare e alla fine disse – dura , si ecco sei stata troppo dura , lui alla fine è venuto da te per un motivo o l’altro però e arrivato vuol dire che gli mancavi e forse anche lui si sta rendendo conto che sbaglia - - cosa dovrei fare ora?- - non so , tu a cosa avevi pensato?- - io ho pensato di andare domani da lui all’intervallo e chiedergli scusa per essermi comportata in modo così cattivo - - va bene però ricorda che lui non deve capire che tu ci stai lo stesso - - si , si gli chiederò scusa per essere stata così sgarbata ma non per avergli detto la verità - - si esatto - - grazie Anna sono così contenta che posso fidarmi di te – e la abbracciai e lei ricambiò l’abraccio , il resto della giornata lo passammo tra vedere film alla tv e a scherzare , alla fine verso le 21:00 lei doveva tornare a casa e io farmi un bel bagno caldo e aspettare i miei. Dopo aver cenato insieme decidemmo di prendere un film al noleggio e guardarlo tutti insieme . Abbiamo noleggiato Daddya Sitter con Robin Williams un attore che io adoro, quando tornammo a casa mia mamma mi disse di andare a prendergli una penna in camera mia perché doveva scrivere una lista e in cucina non c’erano penne , io allora un po’ scocciata del fatto che in tutta casa non ci sia una penna mi avviai in camera , appena aprì la porta , cosa strana perché mi ricordavo di averla lasciata chiusa , mi saltò addosso un quadrupede pelosissimo era un cane bellissimo , mi raggiunsero in camera anche i miei genitori che mi avevano sentito urlare per tutta casa – ma sei una amore di cucciolo- – allora ti piace?- mi chiese mia mamma sulla soglia della porta – è un batuffolo di amore puro – dissi io ridendo risata che contagiò anche i mie genitori – è quello che abbiamo pensato anche noi tesoro- mi disse mio papà – come lo vuoi chiamare?- dissero quasi in coro i miei e guardandosi si rimisero a ridere – è una femminuccia ?- - si è un femminuccia – rispose mia mamma –alloraaa…Lady , si Lady la chiamerò così- - è un bel nome – aggiunse mio papà – siete andati via per lavoro eh?- dissi io con tono accusatorio – dovevamo inventarci una scusa quindi!- - vi perdono , ma solo per sta volta - - ricordati che ti devi occupare tu del cane …- dopo un po’ ho smesso di ascoltare era la solita romanzina e anche senza ascoltare mia mamma sapevo che dovevo portarlo fuori tre volte al giorno . Quella sera andai a letto felice di aver accoccolato ai miei piedi un cagnolino che era la fine del modo , ma questa cosa non mi fece dimenticare della bella comparsa del mio professore oggi pomeriggio , andai a dormire un po’ turbata e stanca . SPAZIOOOOO AUTRICEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ciaooo a tutti , mi sono presa una pausa e non ho pubblicato ma sono tornata ;) Auguri di buon anno:) , fatemi sapere cosa pensate del capitolo .Buona lettura

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Capitolo 25
*** Finalmente insieme ***


~~La mattina mi svegliai stranamente prima dell’orologio sapevo benissimo che dovevo andare a scusarmi per l’atteggiamento che avevo assunto il pomeriggio precedente ma non sapevo se era la cosa giusta da fare , ho detto soltanto la verità e anche se l’ha ferito era giusto dire come stavano le cose , ancora incerta sul da farsi mi alzai e comincia la mia giornata. Non appena entrai a scuola mi assalì una sensazione strana , mi tremavano le gambe il cuore batteva forte e respiravo velocemente tanto che anche da lontano era possibile vedere il mio torace salire e scende , ma che cos’era ? aspetta ero impaurita , era paura , io avevo paura perche non sapevo cosa fare , non sapevo se mi dovevo scusare o meno. La mia preoccupazione si trasformò prima che io me ne fossi accorta in un attacco di panico , non riuscivo a respirare e me ne stavo lì nel corridoio mentre una folla di ragazzi mezza addormentata lo stava attraversando , fui notata , purtroppo, dall’unica persona che non volevo che mi notasse , nonché il fulcro della mia paura . Il professore appena accortosi del mio sta fisico corse verso di me e mi disse – stai bene ?- e io risposi tra un respiro di panico e l’altro -no – lui vedendo che facevo fatica a respirare mi disse – ti porto fuori ok ?- io risposi di si chinando la testa , mi accompagnò fuori e per non farmi investire da quella mandria di stupendi che andavano nella parte opposta alla nostra, anche se negli occhi di qualcuno si poteva notare la voglia di evadere dalla scuola immediatamente cosa che non era possibile dato che a comandare tra il cervello e il corpo era il corpo se pur mezzo addormentato , mi abbraccio la schiena , quel contatto mi fece gelare il sangue il mio cuore invece di calmarsi e riprendere un battito regolare si mise a fare le capriole mi sentivo protetta ed era una sensazione di cui non mi sarei mai voluta allontanare specialmente se era Amedeo a farmi provare questi sentimenti. Arrivammo all’uscita e non appena sentì l’aria fresca sulla mia pelle incomincia a calmarmi , cosa che fece rilassare il professore visibilmente preoccupato e mi rivolse la parola – cos’avevi?- - un attacco di panico- - perché ?- - lo vuole davvero sapere? - - si certo- mi ripose con tono ovvio – per una persona che ieri si è presentata a casa mia inaspettatamente e mi ha detto che prova qualcosa per me e io con troppa rabbia le ho riposto male- - mi stai chiedendo scusa per caso?- - si mi sto scusando perché non avrei dovuto risponderti cosi in mal modo- - e perché sei stata mele?- - perché sta mattina non sapevo se chiederti scusa oppure far finta di niente , sapevo di aver sbagliato a risponderti con quel tono ma ero cosciente anche che su alcune cose avevo ragione e non sapevo decidermi sul da farsi- - come mai hai deciso di chiedermi scusa?- - non lo so, la verità è che sono ancora confusa , tu mi rendi confusa- - anche io la notte non ho dormito , ho pensato a quello che hai detto , hai ragione non ti devi scusare hai detto soltanto la verità—hai deciso cosa vuoi fare?- - si ho deciso- mi disse questa frase prendendo le mie mani tra le sue e si avvicinò al mio orecchio- io ti voglio e non ho intenzione di lasciarti andare , vuoi stare con me ?- non ci credo finalmente ho quello per cui ho combattuto . Avvicinandomi alla sua bocca che profumava di liquirizia quella bocca che le conosco così bene quelle labbra che più di una volta ho avuto la fortuna di baciare e che nelle ultime settimane mi apparivano in sogno per lungo tempo ho sognato che fossero mie ora lo sono, unì le sue labbra alle mie , che riposta potevo dare se non questa? Non so come definire il sentimento che provo , ma la parola che più i avvicina è amore , io provavo amore per il mio professore di arte , è un sentimento che non mi stancherò mai di provare per lui. Il nostro bacio durò circa 5 secondi , lui non aveva atteso a rispondere al bacio e si poteva notare dentro quei 5 secondi il desiderio il sentimento che lui provava per me e viceversa era chiaro che quel sentimento non lo aveva mai provato , era meraviglioso il modo in cui mi teneva , come se fossi qualcosa di speciale , qualcosa che fosse solo suo e che aveva paura di rompere dando troppo amore , forse era vero, io non avevo mai provato sentimenti del genere, per nessuno e forse troppo amore , mi avrebbe fatta scappare ma sentivo che questa supposizione non valeva per lui , qualsiasi altra persona poteva amarmi alla follia e io sarei scappata ma non da lui , ora mi era tutto più chiaro in passato c’erano state persona che avrebbero voluto creare qualcosa con me ma io le respingevo perché avevo paura di quello che potevo provare e che questa persona mi soffocasse con il suo sentimento , lui invece era speciale io lo volevo e forse era questo che rendeva le cose più magiche e mi spingeva a rischiare tutto . – Ora dobbiamo stare attenti , a scuola nessuno lo deve venire a sapere , se la nostra relazione venisse fuori io perderei il lavoro e tu verresti bocciata – mi disse lui guardandomi negli occhi – lo so e penso che a scuola non dovremmo vederci , so che sarà difficile ma dobbiamo resistere voglio ridurre al minio i pericoli- - sono d’accordo , ma sai bene che dovresti rinunciare alla tua vita e nascondere tutto a tutti ? non potremmo comportarci come una copia normale , non potremmo uscire per andare al cinema e non potrò portarti fuori a cena - - so benissimo cosa sacrifico per questa relazione , tu per me vali molto di più di un film o una cena tu per me sei il presente e il futuro non voglio guardare indietro a vedere cosa perdo perché quello che guadagno è nettamente più prezioso – mi guardò e non si trattenne a dare un bacio veloce sulle labbra per paura che qualcuno ci beccasse , dopo di che ci alzammo – aspetta- mi disse lui prima di rientrare nell’edificio- che c’è?- di domandai – adesso cosa vuoi fare con Alberto?- mi era venuto in mente solo ora la storia di Alberto , non volevo dirgli che avevo finto se no la nostra storia sarebbe finita prima di iniziare allora mentì- ci penso io tranquillo – pensai che tanto non sarebbe venuto a saperlo ma mi vergognavo lo stesso no avrei voluto mentirgli ma non sapevo cosa fare e decisi di mentire pur sapendo che non era la cosa giusta. SPAZIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO AUTRICEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Allora cari lettori eccoci qui, finalmente i due protagonisti si sono decisi a dichiararsi cosa succederà ora??

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Capitolo 26
*** Il nostro appunatamento ***


~~Dopo esserci salutati ci avviammo ogni uno per la sua strada , io in classe e li in aula professori . Camminando tra i corridoi ero felice , uno perché sono scampata da un bell’infarto o qualcosa del genere e due perché mi sentivo una parte importate della vita di Amedeo, ora che ci penso potrò chiamarlo per nome e non dargli sempre del lei quando siamo insieme perché ormai sono la sua ragazza , mi suona ancora strano pensarlo figuriamoci dirlo e l’avrei dovuto dire presto a un’altra persona , Anna , sono certa che ne sarò felice ma avevo paura di dirglielo lo stesso. Arrivata all’entrata della classe notai la porta chiusa , segno più che chiaro del fatto che hanno già iniziato la lezione , ferma davanti a quella porta in legno stavo decidendo se bussare o no , insomma la prof si arrabbiava molto quando qualcuno arrivava in ritardo e lo sbatteva fuori , per tanto così potevo risparmiare alla prof la fatica e restare fuori fino alla fine della lezione , ma non lo feci raccolsi tutto il coraggio che avevo in corpo in quel momento , che più o meno equivaleva a una briciola di pane e bussai, sentì subito la voce squillante della professoressa dire – avanti- mi apprestai a entrare e non appena aprì la porta vidi gli occhi dei miei compagni di classe che con sguardo tra il dispiaciuto per la mia sorte e l’indifferenza mi guardavano , ero cosciente cosa mi aspettava e lo ero anche io purtroppo. -Signorina , le sembra l’ora di entrare in classe?- dovevo inventarmi subito qualcosa , allora pensai di rispondere -Scusi tanto prof ma non ha suonato la sveglia- la solita scusa o meglio quella che mi era venuta in mente più velocemente – Va bene farò finta di crederci , si sieda e apra il libro stavo giusto iniziando a spiegare- con mia grande sorpresa e non solo perché notai che l’intera classe si era meravigliata del buon umore della docente andai a sedermi e comincia a seguire le lezione . La cosa fu del tutto impossibile perché la mia mente continuava ritornare a quello che era accaduto poco prima con il mio professore di arte, al solo pensiero mi veniva la pelle d’oca. molto probabilmente il mio umore era chiaramente visibile dato che Noemi mi chiese – Vale ti senti bene?- furono quelle parole riportarmi alla realtà – emh si tutto a posto sono solo un pò stanca - gli feci un sorriso che lei ricambiò , mi ricordai che mancavano tre due ore all’intervallo senza contare quest’ora che non passava più , tirai fuori il mio telefono e scrissi ad Anna – quando suona l’intervallo raggiungimi subito in classe- la sua risposta non tardò ad arrivare , si vede che anche lei era annoiata e poco concentrata sulla lezione – si certo , m è una cosa grave ? non mi dire che è per il prof di arte … - quella ragazza qualche volta mi spaventava avevo come l’impressione che mi leggesse nel pensiero, gli mandai il messaggio di risposta – si riguarda Amedeo ti racconto tutto dopo tu muoviti e vieni il più presto possibile- dovevo dirlo a qualcuno , forse non proprio a qualcuno ma a lei , fin da bambine abbiamo sempre immaginato i nostri principi azzurri e anche in quel caso io ero convinta che il mio durante il suo viaggio per raggiungermi sia caduto dal cavallo e non sai più riuscito a risalire , ma ora che è finalmente arrivato non vedo l’ora di condividere la mia gioia con Anna e sapevo che anche lei avrebbe stata contenta per me. Passate le tre ore , che mi sono sembrate le più lunghe dei capelli di Rapunzel finalmente suonò la campanella e io rimasi in classe ad aspettare l’amica che dopo circa due secondi comparve sull’uscio della porta con il fiatone , un sorriso gli illuminò il volto mentre si avvicinava me – andiamo , scendiamo in cortile così mi racconti- mi aveva letta nel pensiero , scendemmo velocemente e ci sedemmo su una panchina che era posizionata in giardino abbastanza deserto ma per poco dato che i ragazzi da li a poco sarebbero arrivati per giocare a calcio. – Allora dimmi tutto- mi incoraggiò a parlare Anna – sta mattina sono entrata a scuola e non mi sentivo bene , l’unica persona che se ne accorse era lui e mi corse incontro per portarmi fuori all’aria aperta abbiamo parlato e … ci siamo baciati , sono la sua fidanzata- forse dall’emozione non sono riuscita a fare una frase di senso compito ma non mi importava tanto sapevo bene che lei mi aveva capito. La vidi sorridere alla mia affermazione e disse- finalmente anche tu hai trovato la persona giusta , sono felice per te – ci abbracciammo e il nostro abraccio venne interrotto da una voce che disse – scusa Anna posso rubarti la tua amica un secondo?-era la voce di lui , il mio principe azzurro che aspettavo da tempo,cosi tanto che forse avevo smesso di sperarci – si , certo prof - - ciao vale- mi fece un ‘occhialino che inevitabilmente mi fece comparire un sorriso sulle labbra, la conoscevo la mia amica e sapevo cosa volesse dire quell’occhialino pensava che ci saremmo baciati e forse non aveva tutti i torti. Con fare disinvolto appena il professore si sedette al posto che poco prima era occupato da Anna gli dissi con fare disinvolto- mi dica prof- mi sorrise ma non era uno dei suoi soliti sorrisi questo era provocatorio lo si poteva capire perché mi guardava in modo desideroso e io appena mi ne accorsi arrossì – pensavo che,se per te va bene,potevi venire da me sta sera a ripetere arte- e dopo aver detto questo si avvicinò al mio orecchio e continuò- e se vuoi puoi restare anche a dormire- le sue parole mi lasciarono senza fiato,cosa che notò anche lui e allontanandosi dal mio orecchio che credo sia divento rosso dall’imbarazzo di disse – o se no possiamo solamente mangiare insieme e vedere un film- gli sorrisi – la cena e film per me va bene , a che devo venire?- - alle 19.30 ok?- lo guardai negli occhi e risposi-non vedo l’ora- avrei voluto baciarlo e stare tra le sue braccia ma non potevo c’era troppa gente che ci avrebbe visto allora mi limitai a stringergli la mano e lui ricambiò la stretta – anche io non vedo l’ora di passare la serata con te- detto questo si alzo e se andò , provai un senso di abbandono quando la persona che poco prima era seduta vicino a me se ne andò, era una sensazione davvero orribile e da questo capì che di lui non mi sarei più voluta allontanare e che con lui mi sentivo al sicuro. SPAZIO AUTRICE !!! Scusatemi davvero , sono imperdonabile lo so ma ho avuto un peridod di studio intenso e non riuscivo a scrivere nulle , spero che il nuovo capitolo vi piaccia , fatemi sapere cosa ne oensate , baci vale:)

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Capitolo 27
*** AVVISO ***


Ciao a tutti :) questi giorni ci ho pensato molto e non riesco a dipendere allora pensavo di chiederlo a voi : dovrei andare avanti a scrivere la storia o abbandonarla ?? Cosa ne pensate ?? Fate i sapere basandomi sulle vostre riposte deciderò cosa fare . Ciao a tutti

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Capitolo 28
*** Preparazione all'appuntamento ***


~~Prima che me ne potessi rendere conto suonò la campanella dovetti ritornare in classe , avrei avuto due ore di matematica e sapevo benissimo che sarei dovuta stare attenta perché quella materia riuscivo solo a capirla se seguivo la spiegazione della prof, abbandonarmi alle fantasticherie sulla serata che da li poco avrei trascorso con il mio fidanzato ,non mi sembrava una buona idea , adesso che ci penso nominare Amedeo come mio fidanzato mi fa ancora strano. Mentre rientravo a scuola andai a sbattere contro qualcuno , sembra ormai essere diventato un hobby il mio, mi affrettai a chieder scusa , odiavo quelle situazioni e puntualmente ci ero dentro . Alzai gli occhi e chi vidi? Il mio amico Alberto – Hey -mi disse lui – ciao- gli sorrisi – ascolta, dobbiamo parlare, vieni a casa mia alle 14,30 ok?- gli dissi di fretta – si va bene , ciao- mi rispose e così mi sbrigai per non essere l’ultima arrivata in classe ne avevi già avuto abbastanza di sfuriate per il ritardo sta mattina . Il resto delle ore passò così veloce che neanche mi accorsi del suono della campanella , cosa non passò inosservata ai miei compagni perché come indemoniati cominciarono a correre verso l’uscita , non fraintendete quella scuola è la migliore però dopo una mattinata intera passata sui libri rischi veramente di impazzire. A differenza delle persone che poco prima affollavano la classe io me la presi con calma, faci lo zaino tranquillamente e uscì. Nel frattempo mi arrivò un messaggio e senza leggerlo pensai che fosse mia madre che mi avvisava del fatto che oggi non sarebbero ritornati per pranzo ma per curiosità presi il telefono e lessi - ciao amore , oggi al lavoro è venuto un cliente e ci ha dato la possibilità di fare un grosso affare partendo con lui per la Sicilia,torneremo tra quattro giorni, mi dispiace dirtelo per messaggio ma siamo dovuti partire all’istante , mi raccomando non distruggere casa e occupati del cane , baci mamma- lo sapevo che fosse lei e sinceramente non mi dispiace rimanere un po’ di tempo soli con Amedeo senza aver paura che i mie sbucassero fuori da un momento all’altro . Chiusi il telefono e lo rimisi in tasca, triste della consapevolezza che avrei dovuto farmi tutta la strada a piedi partì. Una volta arrivata alla mia umile dimora posai lo zaino per terra e subito mi venne incontro un essere scodinzolante che mi guardava con un muso felice , era Lady , decisi di portarla fuori .Quella povera creatura doveva svagarsi un po’ e io ne approfittai per chiarirmi le idee su cosa dire ad Alberto ||gli racconterò che il piano ha funzionato anche prima di quanto io mi aspettassi e che possiamo smetterla di fingere||pensai . Quello che io mi immaginavo di dire al mio amico fu , infatti, quello che gli dissi e lui mi rispose – bene no? Adesso però mi devi spiegare come farete a vivere una relazione nascosta da tutto e da tutti- non aveva tutti i torti , nessuno sarebbe venuto a conoscenza della nostra relazione ma forse non mi dispiaceva così tanto ,a me bastava averlo vicino e non necessitavo di nient’altro – non mi dispiace rinunciare a tutto e a tutti per lui , provo un sentimento molto forte e quando siamo insieme mi sento viva- -beh amica tu sei proprio cotta- si in’effetti era vero - si hai ragione- dopo aver detto questa frase scoppiammo a ridere entrambi ma la risata finì quando sentimmo il rumore di un messaggio , era il mio telefono e aprendolo notai che il mittente era Amedeo lo lessi – Ciao piccola- - arrossì di colpo appena immaginai che lui me lo dicesse e questo lo notò anche Alberto che mi chiese – e lui?- feci di si con la testa e andai avanti a leggere il messaggio – volevo avvisarti che sta sera ti passo prendere alle 19:00 , ci vediamo più tardi- mi sarebbe venuto a prendere prima?? tanto meglio – allora cosa dice?- - ma niente in pratica sta sera andrò a mangiare da lui e mi ha avvisato che mi verrà a prendere mezz’ora prima tutto qui- spiegai al mio amico – beh allora tolgo il disturbo e lascio che ti prepari - - ma no dai, non devi andartene per forza , se vuoi resta- gli dissi dispiaciuta del fatto che mi avrebbe abbandonato tutta sola a casa - - Vale devo andare mi aspetta un mio amico per studiare insieme- - ok , non ti trattengo – lo accompagnai alla porta ma appena prima di salutarlo mi venne in mente una cosa – ascolta io ho detto ad Amedeo che ti avrei “lasciato”- mimai le virgolette con le mai per fargli capire che sto parlando de piano – cosa posso dirgli ora che torniamo a comportarci come amici?- mi misi a pensare un attimo sulla scusa che però venne ad Alberto - allora ti dico io cosa dirai al professor Ricci : oggi ci siamo visti e tu mi hai detto che provavi per me solo un gran affetto il quale non andava oltre l’amicizia e io ti ho risposto che per me era lo stesso e abbiamo deciso di rimanere solo amici- era un’ottima idea , per ingraziarlo lo abbraccia e dopo averlo salutato chiusi la porta e di diressi in camera . Erano le 17:30 ed era tre quarti d’ora che guardavo un punto dell’armadio preciso sperando che con la magia della mente compaia un bel vestito , delle seria “facile punto it ,facile punto it” cosa che ovviamente non accadde allora decisa a rendermi presentabile, andai a vedere tra gli abiti di mia madre , forse sono solo io ma non sembra che i vestiti della mamma sono sempre più belli dei tuoi? Come il detto “l’erba del vicino è sempre più verde” scossi la testa e ritornai alla realtà dove io dovevo trovare un vestito carino per la cena con il mio ragazzo/professore . Aprendo quell’mostro di mobile che la figlia di mi nonna chiama armadio optai per un vestito di colore beige con un taglio arrotondato alla fine a mo di petali di fiori con una cintura dello stesso colore sotto il seno che fa partire due piccole pieghe da destra e da sinistra un abito molto carino con un scollo a v accompagnato con ballerine dello stesso colore del vestito con punta nera in mano una pochette nera il tutto incorniciato da un trucco molto semplice: ombretto color pelle , mascara e lucidalabbra i capelli gli raccolsi in una coda alta e così alle 18:50 ero pronta e mi misi ad aspettare Amedeo in sala. SPAZIO AUTRICE ciao a tutti , alla fine ho deciso di andare avanti , spero che questo capitolo vi piaccia , un bacio vale

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Capitolo 29
*** La serata più bella della mia vita ***


Lui non tardò ad arrivare , infatti alle 19:00 era davanti a casa mia e aspettava di vedermi uscire dall’edificio , ma io forse per la troppa ansia che ormai da circa dieci minuti si era impossessato del mio corpo non riuscivo a muovermi . A un certo punto decisi di mettere da parte le mie mille paranoie e godermi la serata che da li a poco avrei trascorso con l’uomo che più desidero in questo momento. Presi le chiavi sul comodino e andai al piano di sopra a prendere il telefono , dopo aver spento tutte le luci uscì dalla porta e mi avvia verso la macchina di Amedeo – finalmente ce l’hai fatta- mi diede un bacio sulla fronte,quel bacio mi fece sentire al settimo cielo, i dubbi le ansie e perplessità che prima avevano preso in ostaggio il mio esile corpo sparirono completamente , quello che provavo per lui mi sembrava la cosa più giusta al mondo anche se il contesto era tutt’altro che adeguato, partimmo e dopo poco ci trovammo danti casa sua. Scese , come un vero gentil’uomo si avvicinò alla mia portiera e la aprì,uscendo dalla macchina mi fermai davanti a quella casa così grande che io ormai avevo imparato a conoscere bene , dopo poco lui si avvicinò a me e cingendomi la vita con il braccio mi accompagnò in casa. Entrammo e l’interno mi sembra così diversa da come ero abituata a vederla , il mio principe azzurro accordasi della mia espressione perplessa risposa alla domanda che io non avevo ancora avuto il tempo di fare – ho reso l’ambiente più romantico- mi sentì così a casa e una sensazione di benessere scosse il mio corpo , non sapevo come ringraziare l’uomo che si trovava davanti a me e semplicemente decisi di dargli un bacio a stampo che si trasformò in un turbine di passione , iniziammo a baciarci con più desiderio e in men che non si dica ci ritrovammo seduti sul divano o meglio io a cavalcioni su di lui che ci scambiavamo quei baci che da troppo tempo ci eravamo negati e che ora non ci davano neanche la possibilità di respirare , dopo un periodo di tempo che a me parve troppo breve lui si staccò e mi guardò come se io fossi un diamante davanti ai suoi occhi , non potevo non sorridere e infatti lo feci – non ho mai provato niente di così forte per una ragazza- le sue parole mi colpirono perché anche io non avevo mai provato nulla di tutto quello che provo per lui – io non ho mai avuto una relazione con nessun ragazzo e non ho mai dato il primo bacio , beh prima di … di quella sera al cinema con te - -mi stai dicendo che quello era il tuo primo bacio?- annuì con la testa – sei la cosa più preziosa che ho- mi disse queste semplici parole che però bastarono a farmi arrossire come un peperone e lui accortosi della cosa mi diede un bacio su naso e mi disse – andiamo piccola se no non ceniamo più- controvoglia dovetti scendere dalle sue gambe e sciogliere quel braccio che gli avevo dato dopo il bacino sul naso. La cena passò come me e Amedeo che scherzavamo e ridevamo . – prof scusi ma per caso non ha un’altra forchetta?- dissi io a disagio , come era mio solito avevo fatto cadere la posata per terra e adesso la tenevo davanti a me con una faccia da cucciolo bastonato , Amedeo mi guardò e cominciò a ridere , quanto amavo il suono della sua risata o forse era lui che amavo ma ammisi che era presto per dirlo – certo signorina ma la prossima volta stia più attenta – mi rimproverò lui con un tono da finto arrabbiato – mi scusi prof – affermò io con un tono falsamente dispiaciuto. Dopo cena ci dirigemmo in sala e qui ci sdraiammo a vedere un film – allora , fammi capire tu non se il tipo di ragazza che adora i film romantici , ma com’è possibile?- - io adoro i fantasy , guardo i film romantici raramente non mi piacciono certe smancerie – Il mio ragazzo mi guardò con aria amareggiata e non riuscì a cogliere il suo stato d’animo – perché sei triste?- gli domandai – io pensavo che ti piacessero le cose romantiche e ho organizzato questa serata nei migliore dei modi- - lo guardai e sorrisi – io non stravedo per le cose romantiche che fanno nei film perché le vedo come cose false,frutto di un interpretazione , ma tu ci tieni davvero a me e non è un sentimento falso questo lo amo da impazzire – lo baciai e rividi nei suoi occhi il luccichio che prima della mia stupida affermazione era presente nel suo sguardo. Accoccolata sul suo petto stavo guardando il film , o meglio dormivo beatamente quanto mi svegliai la prima cosa che vidi fu il mio professore che mi ammirava con uno sguardo amorevole e pieno di tenerezza – forse è meglio se ti porto a casa , domani c’è scuola – maledissi mentalmente il fatto che domani fosse giovedì ma forse ancora di più il fatto che avrei dovuto passare un giorno intero senza vedere Amedeo , cercai di far notare il mio disaccordo cercando di dire qualcosa ma dalla bocca uscirono solo dei mugugni dovuti al mio stato confusionale dopo il sonno . Quando mi ripresi dalle mani di Morfeo dissi – va bene , però resta a dormire con me- lo vidi indugiare prima di rispondere – ma i tuoi?- - i miei sono via per tre giorni- - va bene , aspettami qui prendo il cambio per domani , non posso venire a scuola vestito così- solo in quel momento i mie occhi caddero sul suo corpo e notai che era vestito elegante , camicia blu , pantaloni neri con tanto di ciabatte a forma di cane – quelle puoi tenerle – gli dissi indicandole pantofole ai suoi piedi , lui si mise a ridere seguito da me – si forse potrei pensarci – mi rispose . Si preparò e ci avviammo a casa mia.SPAZIO AUTRICEEEEEE Ciao a tutti , mi sono impegnata e ho scitto un'altro capitolo, questo è pieno di romanticherie e io non sono molto brava in queste cose , spero di essermela cavata , fatemi sapere cosa ne pensate , attendo i vostri numerosi commenti baci vale:)

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Capitolo 30
*** Negli Occhi un segreto ***


Una volta arrivati parcheggiammo la sua macchina e vi restammo per circa due minuti , ci guardammo e fui io a parlare per prima "sei tutto ciò che ho desiderato per tanto tempo,ti prego non ferirmi" il suo sguardo si fece triste,non riuscì a coglierne il motivo ma prima che io potessi dire qualcosa lui mi baciò , un bacio quasi amaro che non aveva nulla a che fare con quelli che precedentemente ci eravamo scambiati. Mi staccai per chiedere spiegazioni ma lui interruppe il flusso dei miei pensieri dicendo " andiamo , sono stanco devo riposarmi e anche tu" non capì se era una risposta alla domanda che io non avevo avuto il tempo di formulare o forse è quello che io ingenuamente volevo pensare."va bene , andiamo domani ci aspetta un'altra giornata di scuola" uscimmo dalla macchina che in quel momento era diventata stretta a me e forse a che a lui , ci serviva prendere aria , salimmo in casa e , dopo averla mostrata all'uomo che io da lì a poco avrei chiamato amore ci mettemmo a letto insieme: la prima a coricarsi fu io dopo essermi cambiata nel mio adorato pigiama , Amedeo era rimasto sul ciglio della porta a guardarmi sdraiata sul mio letto enorme che presto sarebbe diventato il nostro letto " perché mi fissi?" lui avvicinandosi a me mi disse nell'orecchio "perché sei tremendamente sexy anche col pigiama dei puffi"in quel momento mi ero morsa il labbro e un sorriso fece spazio tra la mia bocca mi faceva sentire così felice quel contatto che mi chiesi perché una cosa così paradisiaca era così sbagliata non ci pensai due volte e gli diedi un dolce bacio a stampo che lui approfondì ma capendo che io ero stanca fece finire lì il nostro contatto che personalmente mi piaceva da morire infatti per fargli capire che non ero d'accordo mugugnai "nooo" e lui per tutta risposta mi disse " domani c'è scuola" sapevo che aveva ragione infatti gli risposi " va bene , notte" "notte, a domani" dopo aver detto queste parole si avviò in salotto , oggi avrebbe dormito in sala , ne avevamo discusso in macchina io avevo insistito che dormisse con me ma lui non ne voleva sapere perché non voleva essere insistente e voleva darmi i mie spazzi , ci saremmo arrivati a dormire insieme ma ora era troppo presto desiderava starmi vicina ma non troppo e pur di stare con me gli andava bene dormire in salotto,mi addormentai con il sapore del mio principe azzurro sulle labbra. Il mio risveglio non fu così dolce come la buone notte perché fu disturbata da una puzza di fumo che mi fece allarmare , scattai in piedi e mi diressi in cucina dove trovai il professore che litigava con forno, la situazione non era ben chiara , vedevo solo il fumo che usciva dal forno e l'uomo che cercava di fare di tutto per rimediare al disastro , in men che non si dica aprì tutte le finestre della casa per far uscire il fumo e mi diressi verso Amedeo " che mai combinato sta mattina?" gli chiesi con fare investigativo " eh volevo preparati la colazione ma come vedi non ho avuto fortuna" "la ringrazio professore ma io la mattina mangio due biscotti col te e niente di più" si avvicinò a me e abbracciandomi mi disse " tieni la linea?" mi scappò un risolino che contagiò anche l'uomo vicino a me " no,non sono una che guarda le calorie non ti preoccupare" quel contatto di prima mattina mi faceva essere di buon umore anche se la giornata non era iniziata nei migliore dei modi , mi staccai da quell'abraccio e guardandolo negli occhi gli chiesi " ma la cena di ieri sera chi l'ha preparata? Tu per fare due brioche mi hai quasi incendiato la casa" lui abbassando il capo rispose "un ristorante d'asporto, io sono un disastro nel cucinare, volevo che però tu pensassi che sono un ragazzo perfetto" lo guardai e mi scoppiò una risata " io non voglio un ragazzo perfetto , io stessa sono un casino non me ne fare niente di una persona perfetta" "grazie" mi disse solo questo dopo di che ci andammo a cambiare ogni uno nel rispettivo bagno che nel suo caso era quello del piano di sotto dopo di ché fecimo una colazione leggere e ci avviammo a scuola. SPAZIO AUTRICE!!!!! ciao a tutti , vi devo chiedre scusa , tra le lunghe vacanze ( paricamente non ero mai a casa) e l'inizio della scuola non sono rouscita ad aggiornare la storia , ora sono tornata a volevo ringraziarvi per tutte le visualizzazioni , mi state rendendo la persona più felice al mondo , grazie mille , vi lasio a questo nuovov capitolo , fatemi sapere cosa ne pensate. un bacione a presto

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