Sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore

di Akeryana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ladro Kid ***
Capitolo 2: *** L'arrivo a Buenos Aires ***
Capitolo 3: *** Ladro Kid e la passeggiata nel cielo -prima parte- ***
Capitolo 4: *** Ladro Kid e la passeggiata nel cielo -seconda parte- ***
Capitolo 5: *** Ladro Kid e la passeggiata nel cielo -terza parte- ***
Capitolo 6: *** Una nuova sfida per Ladro Kid ***
Capitolo 7: *** La magia del teletrasporto-prima parte- ***
Capitolo 8: *** La magia del teletrasporto-seconda parte- ***
Capitolo 9: *** Jorge Blanco-Ladro Kid ***
Capitolo 10: *** L'anello fortunato ***
Capitolo 11: *** Omicidio sull'aereo ***
Capitolo 12: *** Pilotare un aereo ***
Capitolo 13: *** una notte in deltaplano ***
Capitolo 14: *** La stella-Un nuovo colpo ***
Capitolo 15: *** Il trucco della moltiplicazione ***
Capitolo 16: *** Un momento di confusione... ***
Capitolo 17: *** Un accordo per salvare Lodo ***
Capitolo 18: *** Il gioco a volte vale la candela ***
Capitolo 19: *** Promessa infranta ***
Capitolo 20: *** La decisione.. Sbagliata? ***
Capitolo 21: *** Il ladro fantasma. L'ultimo colpo ***



Capitolo 1
*** Ladro Kid ***


Ladro Kid
Erano sull’aereo e lui ha voluto tenersi il suo zaino tra le gambe, troppo importante e prezioso da mettere nello sportello o da tenere a casa. Fissava dal finestrino la sua nuova casa, prima viveva in Messico ma i suoi guai hanno costretto lui e suo padre a trasferirsi.
<<  Sai perché stiamo andando a Buenos Aires quindi non fare quella faccia  >>  disse suo padre Alvaro che lo fissava con aria di rimprovero
<<  Stiamo andando a Buenos Aires perché stiamo scappando  >>  disse il figlio dagli occhi verde smeraldo con freddezza.
<<  Dai Jorge di che ti lamenti, almeno siamo tutti insieme  >>  lo rassicurò Facundo dandogli un piccolo colpo sulla testa
<<  Non è questo il punto Facu. Sapete che io odio scappare, soprattutto da qualcuno di cui non ho paura  >>  disse Jorge girandosi verso l’amico, seduto nella poltrona dietro.
<<  Amico cerca di capire  >>  si intromise il migliore amico  <<  Il commissario Stoessel era vicino dal scoprire il nostro nascondiglio  >>  terminò Diego girandosi verso l’amico seduto dietro di lui
<<   E poi a Buenos Aires avremo un nascondiglio molto meglio di quello che avevamo in Messico  >>  disse Alba, seduta vicino a Facu, intrufolandosi nel discorso
<<  Ma è mai possibile che parlate sempre di lavoro !? Jorge a Buenos Aires frequenteremo una scuola di canto e ballo, perché oltre a essere degli abilissimi ladri siamo anche dei bravissimi cantanti, e li potresti incontrare la tua anima gemella  >>  sbuffò Mercedes per poi vedere Alba e Facu baciarsi.
Alba stava con Facu, Diego e Mercedes invece cercavano il loro vero amore, ma a Jorge questo non dispiaceva perché il suo mondo girava intorno al suo personaggio “Ladro Kid”, il più grande e amato ladro di tutto il mondo. Aveva colpito: In Giappone dove aveva rubato la “Black Star”, tradotto la stella nera, una perla nera di un valore inestimabile e li aveva lasciato il suo primo biglietto:

Ladro Kid ha colpito, ma adesso ha fame. Andrà a mangiare un piatto di pasta in Europa con la gioconda.                                  

                                                                    Firmato Ladro Kid

 
 
I poliziotti, guidati dal commissario Stoessel, avevano capito che il prossimo colpo del ladro sarebbe stato in Francia al museo del Louvre e avrebbe rubato la “Gioconda”.In poco tempo era riuscito persino a farsi dei fan e quel giorno erano tutti fuori dal museo ad acclamarlo, il commissario fece mettere a tutte le entrate e a tutte le uscite una decina di uomini, ma Kid era stato più furbo di lui.
Flashback
Jorge era riuscito a rubare la divisa di un poliziotto e, grazie alle doti di Mechi e Alba per il trucco, anche la sua faccia. Nessuno l’avrebbe riconosciuto. Era riuscito ad entrare nel museo, ma all’entrata della stanza dove era riposto il dipinto c’erano una decina di guardie e tra quelle il sotto tenente Berthold. Però il ladre non si preoccupò, grazie a Facu, abilissimo hacker, era  riuscito a imparare ogni singola informazione sul poliziotto che interpretava.
<<  Fermo, ispezionatelo  >>  ordinò il sottotenente Berthold fissando l’uomo di fronte a se
<<  Collega non mi riconosce? Sono il poliziotto Allende  >>  fece notaro l’uomo indicando la sua targhetta sulla divisa.
Il sottotenente fece cenno di si con il capo, l’uomo stava per entrare , ma Berthold lo fermò di nuovo tenendolo per il braccio.
<<  Collega mi potrebbe dire il numero della sua patente? Sa, per essere sicuro  >>  chiese Berthold con un ghigno in volto
<<  Certo collega, 37593   >>  rispose sicuro di se l’uomo, ma non sapeva che si era fatto scoprire con le sue stesse mani.
<<   Arrestatelo, lui è Ladro Kid  >>  ordinò il sottotenente, Kid iniziò a correre e in pochi secondi fu rincorso da una decida di poliziotti.
Intanto Berthold chiamò il commissario Stoessel per avvisarlo della presenza del ladro.
<<  Commissario Ladro Kid è stato individuato nel corridoio nord-est  >>  avvisò il sottotenente
<<  Come avete fatto a capire chi era ?  >>  chiese piuttosto confuso Stoessel
<<  Lui è un mago del travestimento, prende l’identità di una persona e impara anche le cose che noi spesso dimentichiamo come il numero della patente  >>  spiegò con un ghigno di vittoria Berthold
Intanto il ladro riuscì a seminare i poliziotti nascondendosi nel condotto di areazione e non ricordando la strada chiamò Diego con la ricetrasmittente che usavano per le emergenze
<<  Diego mi senti ?  >>  chiese Jorge togliendosi la maschera, fatta da Mechi e Alba, che gli stava dando parecchio fastidio e ormai non gli serviva più.
<<  Si amico, che succede ?  >>   chiese Diego
<<  Amico sono dentro il condotto di areazioni e non so dove andare. Illuminami tu  >>  spiegò il ladro
<<  Con grande piacere. Per prima cosa gira a destre e poi due volte a sinistra  >>  spiegò Diego e Jorge obbedì, non gli restavano molte opzioni.
<<  Adesso ?  >>  chiese Jorge dopo essersi trascinato per il condotto
<<  Adesso gira a destra e sei arrivato  >>  terminò Diego, Jorge si trascinò nuovamente nella direzione che gli aveva detto Diego e davanti a lui trovò una piccola finestrella che si affacciava al dipinto.
Il ladro prese dalla tasca un pezzo di carta e lo fece cadere a terra, si rivelarono dei laser che bruciarono il pezzo di carta. Jorge tolse la finestrella e con cautela toccò terra, si tolse gli abiti da poliziotto e si rivelarono i suoi abiti.
 A coprirgli il ciuffo castano e la fronte aveva un cappello a cilindro bianco con una fascia blu, indossava una camicia blu con sopra una cravatta rossa e una giacca bianca, un pantalone bianco abbinato alle scarpe dello stesso colore e un mantello bianco che gli arrivava fino alle caviglie.
Tirò fuori dalla tasca una bomboletta con dentro un gas in grado di disattivare i laser, lo spruzzò per poi buttarlo a terra così attirò l’attenzione dei poliziotti, soprattutto quella del commissario che, intanto che tirava fuori la sua pistola, corse verso il ragazzo. Ma era troppo tardi.
Jorge riuscì a prendere il dipinto e quando il commissario fu abbastanza vicino tirò fuori una bombetta che lo ricoprì di fumo, il commissario venne invaso dal fumo e iniziò a sparare alla ceca nella direzione del ladro. Ma fu tutto inutile, appena il fumo si dissolse tutti videro che il ladro era riuscito nel suo intento e che al posto del quadro c’era un biglietto:

Ladro Kid ha colpito ancora, commissario mi ha deluso. Ma può venire a cercarmi in Argentina, sarò in compagnia della sirena d’oro.

                                                                Firmato Ladro Kid

 
Fine Flashback
Si sentì la voce del comandante avvisare che stavano per scendere,  a Buenos Aires Jorge aspettava una nuova vita e Ladro Kid tanti nuovi colpi.
 
Nota autore: Salve a tutti, vi scrive la pazza che sta scrivendo CINQUE storie contemporaneamente, forse mi verrà difficile ma quando l’ispirazione mi prende non mi riesco a fermare XD. Adesso andiamo al capitolo. Forse alcuni di voi non conoscono il personaggio a cui mi sono ispirata, ve lo presento io: il suo nome è Ladro Kid, il vero nome è Kaito e come avete capito fa parte di un anime, vi specifico che è di Detective Conan. Su Super fanno i nuovi episodi di questo anime e mio cugino (di cinque anni) se lo vede e in uno di questi episodi spunta questo personaggio che è parecchio carino (a mio parere) e mi sono chiesta: “Ma Jorge come sarebbe nei panni di Ladro Kid?”. Ed è uscita questa storia, spero vi piaccia. Recensite.

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Capitolo 2
*** L'arrivo a Buenos Aires ***


Sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore

L’arrivo a Buenos Aires
Appena scesero dall’aereo, presero i loro bagagli e arrivarono nella loro nuova casa. Era più una regga che una casa, c’erano cinque stanze: una per Mechi e Diego, un’altra per Facu e Alba. Alvaro aveva deciso di dargli fiducia, ovviamente con la promessa che tra nove mesi non ci siano bambini in giro per casa. Una stanza era per gli ospiti e le ultime due erano per Jorge e Alvaro.
Mancavano meno di tre giorni al colpo di Ladro Kid e intanto i ragazzi dovevano andare alla scuola di musica, canto e ballo. Senza neanche avere disfatto le valige andarono subito alla scuola nuovo, per farsi più o meno l’idea di come era l’istituto. Tutti erano curiosi, tranne Jorge che pianificava ogni singolo dettaglio del suo nuovo colpo.
<<  Jorge adesso basta  >>  sbuffò Mechi infuriata con l’amico
<<  Di fare cosa Mechi ?  >>  chiese confuso e un po’ spaventato il ragazzo, se aveva imparato una cosa in questi anni era che non doveva mai fare arrabbiare Mechi. La bionda può uccidere di più di dieci pistole.
<<  Di pensare a Ladro Kid. Sai ci sono cose più importanti nella vita  >>  lo rimproverò la bionda abbassando la voce
<<   Cosa ci può essere di più importante, di un ladro mondiale che sta per rubare una sirena d’oro massiccio ?  >>  chiese Jorge quasi sconvolto dalle parole della ragazza
<<  L’amore Jorge. Sai il mio istinto mi dice che tu in questa scuola incontrerai la tua anime gemella  >>  rispose Mechi con gli occhi a cuoricino. Mechi era la solita ragazza romantica, che se gli rovinavi un sogno lei rovinava te.
Intanto allo studio On Beat Lodovica sta tormentando Tini con le ultime notizie del suo idolo: Ladro Kid.
<<  Adesso basta Lodo, mi hai raccontato minimo venti volte di quando Ladro Kid, dopo avere preso la Gioconda, è scappato in una nuvola di fumo  >>  la fermò esasperata Martina intanto che chiudeva in un botto l’armadietto.
<<  Sei solo seccata perché non hai capito come ha fatto a scappare. Vero detective da strapazzo ?  >>  disse compiaciuta Lodovica
<<  Ti sbagli Lodo, ho capito il suo trucco  >>  ribatté Martina camminando senza dare uno sguardo al pavimento.
<<  Ah si ? E sentiamo che trucco avrebbe usato ?  >>  chiese Lodo sicura di averla messa con le spalle al muro.
Tini  non fece in tempo a risponderle che scivolò sul pavimento, dove il bidello aveva appena passato lo straccio. Chiuse gli occhi aspettando il colpo, che non arrivò. Appena riaprì gli occhi vide davanti a se due perfetti smeraldi verdi incastonati negli occhi del ragazzo più bello che avesse mai visto.
Il ragazzo la rialzò ma entrambi non potevano smettere di fissarsi intensamente negli occhi.
<<  Ciao, io sono Jorge  Blanco  >>  si presentò il ragazzo allungando la mano senza smettere di fissare la ragazza dai perfetti occhi nocciola.
<<   Ciao, io sono Martina Stoessel, ma puoi chiamarmi Tini  >>  si presentò anche la ragazza stringendogli la mano
<<  Ciao io sono Diego Dominguez   >>  si intromise Diego tirando a se Jorge per la maglietta
<<  Io sono Mercedes Lambre, ma puoi chiamarmi Mechi   >>  si presentò Mechi
<<  Io invece sono Alba Rico Navarro  >>  si presentò anche Alba
<<  E io sono Facundo Gambande , ma puoi chiamarmi Facu. Sono il fidanzato di Alba e siamo tutti amici di Jorge  >>  si presentò per ultimo Facu
<<  Ciao a tutti, io invece sono Lodovica Comello, soprannominata Lodo  >>  si presentò Lodo andando vicino Tini
<<  Siete nuovi ?  >>  chiese Tini senza smettere di fissare Jorge
<<  Si, questo è il nostro primo giorno  >>  rispose Jorge senza distogliere lo sguardo da Tini
<<  Scusa se te lo chiedo Tini, ma di che cosa stavate parlando tu e Lodo di tanto importante, da non farti neanche vedere il pavimento ?  >>  chiese curioso Facu mettendosi alla destra di Jorge intanto che Diego occupava la parte sinistra.
<<  Di Ladro Kid, voi lo conoscete ?  >>   rispose Tini
<<  Si, è quel famoso ladro mondiale   >>  disse Jorge con gli occhi che gli brillavano, l’idea che la ragazza di cui si era innamorato era anche una fan di Ladro Kid lo rendeva felicissimo, sentiva di potere toccare il cielo con un dito.
<<  No, è quello sbruffano che crede di potere fare quello che gli pare  >> ribatté Tini con amarezza
<<  Perché dici questo ?  >>   chiese Jorge sia triste che infuriato, ma cercò di non farlo vedere
<<  Perché è solo un ragazzo che si da arie da mago, ma sono riuscita a capire il suo trucco del museo del Louvre  >>  spiegò Tini con sufficienza
<<  E che trucco avrebbe usato?  >>  chiese Diego curioso della spiegazione
<<  Mentre i poliziotti erano travolti dalla nube di fumo lui risaliva nel condotto di areazione ed, cambiando travestimento, è uscito senza problemi. >>
<<  Come fai a sapere della nube di fumo? Solo i poliziotti che si trovavano in quella stanza lo potevano sapere  >>  si intromise Mechi sorpresa dalle notizie che aveva Tini
<<  I poliziotti e mio padre, il commissario Stoessel  >>  spiegò Tini e tutti ne rimasero scioccati  << Ma non è stato mio padre a dirmi che trucco aveva usato, l’ho capito io da sola   >>  terminò Tini.
<<  Va bene, grazie per la spiegazione. Ma noi ora dobbiamo andare  >>   disse improvvisamente Alba tirando Jorge per il braccio, temeva che quello che stava dicendo Tini lo facesse arrabbiare e Jorge era intrattabile quando si arrabbiava.
<<  Ma non era il vostro primo giorno questo?  >>  chiese Lodo confusa dal comportamento dei ragazzi
<<  Non esattamente, potevamo venire oggi per visitare la scuola  >>  spiegò Diego tirando Jorge per l’altro braccio.
Jorge girò il viso e sorrise a Tini per salutarla, essendo che Alba e Diego gli impedivano di usare le braccia, e lei ricambiò il sorriso intanto che le sue guance assumevano un colore roseo.
Il gruppo arrivò a casa per disfare le valige e dopo pensarono agli ultimi tocchi per il prossimo colpo di Ladro Kid. Si misero nella cantina, che era il loro laboratorio. Alvaro conosceva della gente che era riuscita a trasportare tutta la loro roba. Diego stava davanti un’enorme computer per cercare la mappa della casa del miliardario Simone Lijoy, lo stesso che possedeva la sirena d’oro che teneva tra le mani una gemma di inestimabile valore. Intanto Facu scaricava ogni singola informazione sui poliziotti e i piloti degli elicotteri della polizia.
<<  Allora Alvaro dovrà cercare un nuovo lavoro  >>  disse Mechi con un sorriso sulle labbra.
<<  Quale ?  >>   chiese Facu
<<  Il pilota di uno degli aerei dei poliziotti  >>  rispose Diego
<<  Jorge tu come intendi arrivare sul posto?  >>   chiese Alba
Jorge non ebbe il tempo di rispondere che si sentì Facu ridacchiare e tutta l’attenzione ricadde su di lui.
<<  Facu cosa c’è di tanto divertente?   >>  chiese Jorge confuso dalla reazione di Facu
<<  Ripenso a oggi. E dire che tu proprio stamattina avevi detto che non ti saresti mai innamorato e invece …  >>  spiegò Facu continuando a ridere
<<  E invece la nostra Tini ti ha rubato il cuore  >> terminò Alba iniziando anche lei a ridere.
<<  E la cosa più bella è che lei ti ama ma allo stesso tempo ti odia  >>  si intromise Diego lasciandosi andare ad una risata di pancia
<<  Non ci trovo nulla da ridere. Insomma Tini ama Jorge, ma odia Ladro Kid, come faccio ?  >>  chiese Jorge sedendosi sulla sedia vicino a Diego
Mechi stette per un po’ a riflettere, fino a che non ebbe un’illuminazione   <<  La sera del tuo colpo, prima di rubare la sirena d’oro, vai da lei e ti dichiari facendole capire che ti eri innamorato a vista di lei   >>   spiegò la bionda soddisfatta della sua idea
<<  Mechi è un ottimo piano, così amerà sia me che Ladro Kid e quando si dichiarerà a uno dei due, le dirò della mia doppia personalità  >>  continuò Jorge in estasi per il piano dell’amica
<<  Rimane solo un problema  >>  si intromise Alvaro
<<  Quale ?  >>  chiese Jorge
<<  Come pensi di arrivare ?  >>  ribatté Alvaro curioso della risposta.
<<  Camminando  >>  disse semplicemente il ragazzo sorridendo soddisfatto
<<  Non puoi neanche pensare che Ladro Kid, il ladro più ricercato di tutto il mondo, arrivi alla sirena camminando  in mezzo alla gente  >>  lo rimproverò Diego
<<  Io non ho detto che avrei camminato tra la gente  >>  ribatté Jorge calmo e senza perdere il suo sorriso di vittoria sulle labbra.
<<  Cosa vuoi dire ?  >>  chiese Facu confuso dalle parole dell’amico
<<  Voglio dire che camminerò tra i palazzi  >>  rispose Jorge lasciandosi andare ad una risata intanto che tutti lo guardavano confusi e scioccati. Credevano che stesse vaneggiando, ma purtroppo no. Stava benissimo.
Nota autore: Salve a tutti, eccomi con il secondo capitolo. Ringrazio chi ha recensito e chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite. Vi adoro !!  *-*. Ma lasciamo stare i miei scleri e andiamo al capitolo. Allora il nostro gruppo arriva a Buenos Aires e intanto vediamo le ragazze prese da una conversazione su Ladro Kid. Lodo lo ama, mentre Tini lo odia e intanto le due incontrano il gruppo e già vediamo al coppia Jortini ( non posso vivere senza di loro ^-^). Dopo i nostri amici tornano nel laboratorio per pensare agli ultimi tocchi per il colpo,ma pensano per lo più al problema di Jorge e a Mechi viene un’idea. Infine Jorge pensa all’arrivo di Ladro Kid. Secondo voi Jorge cosa intendeva con quella frase ? Ladro Kid conquisterà Tini? Recensite.

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Capitolo 3
*** Ladro Kid e la passeggiata nel cielo -prima parte- ***


Sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore

Ladro Kid e la passeggiata nel cielo –prima parte-

Pov Tini
Lo zio di Lodo, un uomo sulla cinquantina d’anni e miliardario, ci aveva invitato nella sua villa per farci ammirare i suoi numerosi premi  <<  Accipicchia questa casa è piena di medaglie e trofei   >>  dissi ammirando la stanza dalla porta, invece Lodo non si fece scrupoli ed entrò incantata da una statua d’oro: aveva la forma di una donna, ma le mancavano le gambe, e stringeva nelle mani uno specchio con dentro un enorme diamante.  <<  Zio questa cos’è?  >>  gli chiese Lodo indicando la statua  <<  Questa è la statua della sirena, era stata usata come depredare le navi pirata durante le navigazioni e la gemma che tiene nello specchio è chiamata “la gemma della dea”. Si dice si sia formata con le lacrime delle sirene.  >>   spiegò con orgoglio l’uomo, ma mi attraversò un pensiero  <<  Scusi non mi vorrà dire che questa è la statua che Ladro Kid aveva in mente di rubare stasera?!  >>   <<  Si, è proprio quella. Ma non riuscirà a rubarla perché riuscirò a catturarlo  >>  
Pov Jorge
<<  Diego fammi rapporto della situazione  >>  dissi usando la ricetrasmittente. Ero ancora nel cielo a volare usando il mio mantello che era anche un deltaplano e mi potevo spostare da una parte all’altra nel cielo stellato.  <<  La sirena d’oro si trova nel tetto di un palazzo ed è appoggiata su una trave di legno con intorno una decina di elicotteri della polizia, attorno al palazzo ci sono almeno un centinaio di uomini e tra questi c’è anche il nostro vecchio amico e il tuo futuro suocero il commissario Stoessel  >>   disse l’ultima parte ridacchiando  <<  Non lo chiamare suocero mi fa impressione  >> ribattei facendolo ridere  <<  Jorge sei pronto per la tua entrata?  >>  mi chiese Mechi nell’altra linea  <<  Certo  >> risposi per poi dirigermi verso la meta.
Pov Lodo
<<  Ragazze da qui avrete una visuale migliore  >>  ci disse lo zio portandoci sul tetto del palazzo vicino a quello dove si trovava la statua e infatti si vedeva benissimo, con noi c’erano anche il commissario Stoessel e mio zio. Tini si sporse e vide tutti i fan di Ladro Kid che lo acclamavano  <<  Cosa ci troveranno mai in un ladro?  Da quando chi ruba è un eroe ?  >>  chiese Tini seccata e appoggiando le braccia incrociate alla ringhiera   <<  Non è un eroe è semplicemente un mago che utilizza le sue doti  >> spiegai appoggiandomi con la schiena alla ringhiera.
Pov Tini
Stavo per risponderle ma il boato degli spettatori mi fermò, io e la mia amica guardammo il cielo e vidimo una figura bianca avvicinarsi, ma non andava in direzione della statua … veniva qui da me e Lodo. Anche la mia amica se ne accorse e si diede una veloce sistemata, a me non importava sembrargli una bella ragazza o meno. Con un balzo incredibilmente agile atterrò di fronte a me, il suo mantello ancora svolazzava per aria ma la mia attenzione fu attirata da lui che si inginocchiò di fronte a me prendendomi la mano, intanto mio padre gli gridava incessantemente di allontanarsi da me, puntandogli anche la pistola ma non sembrava importargliene, aveva capito che mio padre aveva dimenticato di caricarla.  <<  Io non sono né un poliziotto né un detective, sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore  >>  disse con dolcezza, fissandomi negli occhi per poi baciarmi la mano senza perdere il contatto visivo. Dopo si alzò e si mise in piedi sulla ringhiera.
Pov Jorge
Al mio gesto la vidi arrossire e ne fui compiaciuto, mi alzai da terra per poi saltare sulla ringhiera e girare di poco il viso verso di lei  <<  Questa magia la dedico a te  >>. Dopo avanzai un piede verso il vuoto totale intanto che un elicottero mi illuminava facendo vedere la pazzia che stavo per fare, appoggiai il piede e dopo l’altro. Ero sollevato a mezz’aria con tutti gli occhi delle persone presenti che mi guardavano increduli, dopo iniziai il mio trucco. Misi le mani nelle tasche dei pantaloni e iniziai a camminare nel vuoto con gli occhi increduli dei presenti puntati addosso, i rumore dei miei passi copriva gli ordini dati dal commissario Stoessel. Avevo ottenuto l’effetto che volevo. Appena ero a un passo dalla sirena d’oro sentì il miliardario Alfredo Allende gridare  <<  No, non riuscirai a rubare la mia inestimabile statua   >>  per poi tirare fuori dalla tasca della giacca un telecomando, schiacciò un pulsante e la statua venne trasportata all’interno dell’edificio. Ma non ne fui preoccupato perché ero preparato anche a questo.
Pov Tini
Tirò fuori dalla tasca una bombetta che fece uscire del fumo che lo ricoprì completamente facendolo scomparire, ma prima vidi che lasciò un biglietto:
Mi complimento, la sirena è al sicuro per il momento. Domani sera alla stessa ora per prendere la tanto desiderata sirena, a patto che ci risia la mia musa per ispirarmi il numero che vi lascerà a bocca aperta.
                                                                      Firmato Ladro Kid.

Pov Jorge
Mi ero andato a rifugiare nel tetto di un palazzo  e mi leccavo avidamente  le labbra, sopra c’era ancora il sapore della mano di Tini di quando l’aveva baciata.   <<  Jorge torna tra noi  >>  ripeté per l’ennesima Diego, tramite la ricetrasmittente, cercando di attirare la mia attenzione, ma senza risultato  <<  Diego lascialo perdere è sul pianeta Tini e li le ricetrasmittenti non funzionano  >>  si intromise Alba nell’altra linea ridacchiando  <<  Amico anche se siamo lontani posso vederti mentre ti lecchi le labbra e ti consiglio di smetterla, così sembri pazzo  >>   disse Facu in un’altra linea e a questo risposi   <<  Facu ti sbagli, io sono pazzo …     >>   mi alzai in piedi e fissai il vuoto per poi girarmi di spalle  <<   … pazzo di Tini  >>  mi buttai nel vuoto facendo passare l’aria nei capelli e poi con un pulsante, che si trova sulla cravatta, aprì il deltaplano e volai verso casa immaginandomi la scena di domani: tini parlerà tanto bene di Ladro Kid che quasi sembrerà che lo voglia sposare, io a quel punto la porterò in uno stanzino e le farò vedere il costume di Ladro Kid, lei capirà che ero sempre stato io e dopo ci metteremo insieme.
Sono certo che andrà così o almeno lo spero.
 
Nota autore: mi scuso se è piccolo ma voglio lasciarvi la sorpresa della reazione di Tini e poi della seconda serata di Ladro Kid. Adesso andiamo al capitolo. Arriva la serata di Ladro Kid e tutti i suoi fan e la polizia sono li ad assistere, ma ci sono anche lo zio di Lodo, Lodo e Tini. Ladro Kid fa la sua entrata ma non va direttamente dalla statua, ma da Tini per dichiararsi. Dopo fa il suo numero … cammina nel cielo lasciando tutti senza parole (anche voi vero? XD), ma lo zia di Lodo nasconde la statua. Ladro Kid non si intimorisce e lascia un biglietto per poi tornare a casa sperando che il suo piano vada a gonfie vele. Cosa succederà? Il piano di Jorge finirà come voleva? Ladro Kid si farà catturare? Recensite.

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Capitolo 4
*** Ladro Kid e la passeggiata nel cielo -seconda parte- ***


Sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore

Ladro Kid e la passeggiata nel cielo –seconda parte-

Pov Jorge
Entrammo nella scuola ed ero molto nervoso, non tanto perché era il mio primo giorno di scuola ma perché ero curioso della reazione di Tini
<<  Jorge se non ti calmi qualcuno inizierà a credere che sei pazzo  >>  si intromise Facu tra me e i miei pensieri
<<  Jorge i miei piani non falliscono mai quindi puoi stare tranq…  >>  Mechi non riuscì a terminare la frese che sentimmo delle grida  
<<  SEI UNA TRADITICE E DIRE CHE TI CONSIDERAVO MIA AMICA  >>   noi corremmo fino ad arrivare davanti la nostra nuova classe e a discutere erano tini e lodo.  <<  Lodo lasciami spiegare …  >>  tini sembrava veramente dispiaciuta ma non riuscivo a capire perché stessero discutendo  <<  Non chiamarmi più Lodo, io per te sono Lodovica Comello anzi non sono nulla per te. Non cercarmi  >>   Lodo se ne andò e io andai da tini.
<< Tini  cosa è successo con Lodo?  >>  speravo con tutto me stesso che non fosse per colpa di Ladro Kid
<<  Oh Jorge , sei tu. Ieri sera Ladro Kid mi ha dichiarato, di fronte alla stampa, ai poliziotti e a tutte le altre persone, tra queste mio padre, Lodo e lo zio di Lodo, che è innamorato di me  >>  raccontò Tini con tristezza
<<  Devi essere contenta, vero?  >>  chiesi con l’ultimo granello di speranza che mi era rimasto 
<<  Contenta?! Ma stai scherzando?! Grazie a Ladro Kid i giornalisti sono rimasti davanti casa mia per tutto il giorno, mio padre mi ha tenuta sveglia tutta la notte per farmi un interrogatorio su me e quel ladro da strapazzo e come se non bastasse Lodo ce l’ha con me perché dice che le ho rubato l’uomo della sua vita  >>  tini era veramente infuriata e se ne andò. Mechi mi avrebbe sentito.
Pov Lodo
Che razza di amica era!? Per fortuna odiava Ladro Kid, mi chiedevo cosa avrebbe fato se l’avesse amato. Camminavo per i corridoi cercando di sbollire il mio bollente spirito ma non servì a nulla, anzi senza accorgermene scivolai e chiusi gli occhi ma un ragazzo mi prese prima che cadessi. Aprii gli occhi e vidi due occhi castani che mi fissavano preoccupati  <<  Stai bene?  >>  mi disse alzandomi e senza perdere il contatto visivo  <<  bene, grazie  >>  Mi separai da lui. 
<<  Come ti chiami?  >>  mi chiese molto gentilmente, dopo notai meglio il suo viso, aveva i capelli neri e ordinatamente scompigliati e le sue labbra carnose.
<<  Lodovica, ma tu puoi chiamarmi Lodo. Tu come ti chiami?  >> 
<< Xabiani, ma puoi chiamarmi Xabi  >>
<<  Cosa ti stava distraendo?  >>  mi dovevo aspettare questa domanda
<<  Ho appena litigato con la mia migliore amica ma adesso mi rendo conto che era per una cosa stupida  >>  infatti era vero, Xabi mi stava per rispondere ma in quel momento arrivò Tini che non mi diede nemmeno il tempo di parlare  <<  Lodo mi dispiace per quello che è successo, ma io non ho fatto nulla è stata tutta colpa di …  >>  gli tappai la bocca prima che dicesse il nome, se Xabi avesse saputo che avevamo litigato per Ladro Kid mi avrebbe ritenuta una bambina  <<  Tini ti ho già perdonata  >>.
<<  Veramente?  >>  piegò di poco la testa da un lato e alzò un sopracciglio
<<  Certo amica mia. Adesso lascia che ti presenti Xabiani  >>  il mio talento nel cambiare discorso mi aveva tirato un’altra volta fuori dai guai.
<<  Ma puoi chiamarmi Xabi  >>  allungando la mano
<<  Io sono Martina ma puoi chiamarmi Tini  >>  stringendogli la mano
In quel momento suonò la campanella e dovemmo entrare in classe, avevamo scoperto che Xabi era nella nostra stessa classe e quindi andammo tutti e tre insieme.
Pov Jorge
Non ero riuscito a trovare Tini e mi ero preoccupato molto, fino a che non la vidi entrare in classe con Lodo e … un ragazzo.
Chi era? Quanti anni aveva? Ci si poteva fidare? Cosa provava per Tini? E Tini cosa provava per lui?
Gelosia, rabbia, furia, tristezza, depressione e malinconia si facevano spazio nel mio cuore e nella mia testa come se dovessero vincere una gara e per ora in testa c’era la gelosia.
Iniziò la lezione di Angy su la storia della musica e non persi per un secondo quel ragazzo. Alla fine mi alzai e corsi verso il banco di Tini.
<<  Ciao Tini  >>  dissi con un finto sorriso, volevo saperne di più su quel ragazzo
<<  Ciao Jorge, è successo qualcosa?  >>  mi sembrava preoccupata e infatti se era come credevo io doveva veramente preoccuparsi, ma non tanto per me quanto per quel ragazzo.
<<  Si, quel ragazzo con cui sei entrata chi è?  >> 
Pov Tini
Non ci potevo credere, Jorge era geloso. Significava che … no, non dovevo illudermi lui era così bello, carino, intelligente … cosa stavo dicendo? Ah si, insomma perché uno così perfetto doveva amare una come me?
<<  Si chiama Xabiani, se vuoi te lo presento  >> 
Pov Jorge
Era un occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire
<<  Certo, mi farebbe molto piacere  >>  la rabbia e la furia rimontarono
Tini chiamò Xabiani che mi guardava sorridente, al suo più minimo errore gli avrei rotto quel sorriso con i miei pugni
<<  Ciao io sono Jorge  >>  dissi allungando la mano e facendo un altro dei miei finti sorrisi
<<  Piacere io sono Xabiani ma per gli amici Xabi  >>  allungò la mano e gliela stinsi con forza, stava per gridare ma aveva capito il mio intento e non si tirò indietro anzi strinse più forte la mia mano.
Dopo un paio di minuti che aumentavamo la stretta ci lasciammo, entrambi con le mani doloranti e iniziammo a ridere. Era simpatico infondo ma ancora non sapevo se avevo ragione o meno.
<<  Xabi possiamo andare un secondo fuori?  >>  lui mi rispose di si e andammo nelle scale
<<  Volevi sapere se provo qualcosa per Tini?   >>  questo ragazzo aveva dei poteri?! Leggeva nel pensiero?!
<<  Come fai a saperlo?!  >> 
<<  Si nota lontano un miglio che lei ti piace  >>  alla faccia dei poteri
<<  Allora ti piace o no?  >>  speravo che dicesse no, odio arrivare alle mani ma io amavo Tini
<<  No, a me piace la ragazza bionda. Tini e Lodo mi hanno detto si chiamava Mechi e che me l'avrebbero fatta conoscere, ecco perché le ho accompagnate  >>  SIII!! Allora Dio esisteva
<<  Bene, posso farti un’ultima domanda?  >>  rimaneva l’ultima cosa
<<  Dimmi  >> 
<<  Cosa ne pensi di Ladro Kid?  >>  ci stava questa domanda
<<  Ladro Kid è il mio eroe, pensa che anche solo per imitarlo mi sono fatto una certa immagine  >>  mi stava molto simpatico
<<  Cioè?  >>
<<  Io so rimediare ogni cosa, dimmi cosa vuoi e in meno di un giorno l’avrai  >>  Xabi poteva essermi molto utile
<<  Aspettami davanti il portone secondario alla fine della scuola, va bene?  >>  dovevo avvisare gli altri e ne dovevamo parlare tutti insieme, per fortuna lui scosse il capo per dire e si e dopo tornammo in classe.
Le altre ore le avevamo passate tutti insieme, io, Diego e Xabi che prendevamo in giro il professore che sembrava Fantozzi, Tini, Lodo e Mechi che chiamavano la supplente Lady Gaga per i suoi vestiti. Così doveva essere una giornata di scuola. Appena finite le ultime io e i miei amici ci incontrammo con Xabi, che era molto confuso dalla situazione.
<<  Perché mi volevate parlare?  >>  sembrava più impaurito che confuso
<<  Xabi ti piacerebbe lavorare per Ladro Kid?  >>  chiesi e lui sorrise subito dopo
<<  Sarebbe un sogno che si avvera, ma voi cosa centrate con Ladro Kid?  >> 
<<  Se lo vuoi sapere devi venire con noi  >>  rispose Diego
<<  Va bene  >> 
Andammo a casa nostra e portammo Xabi nel laboratorio, all’inizio credeva che lo stessimo prendendo in giro ma poi si ricredette quando vide in uno dei tanti computer le piantine di tutti i luoghi dove Ladro Kid aveva fatto la sua magia.
<<  Cos’è questo posto? Voi come lo conoscete?  >>  Xabi continuava a girare per la stanza con gli occhi che gli brillavano
Mi avvicinai a un baule con i lati dorati e di colore nero pece, lo aprì e tirai fuori il mio vestito di Ladro Kid, Xabi lo riconobbe e corse per ammirarlo
<<  N-non è possibile, questo è il vero vestito di Ladro Kid  >> posai l’abito e mi misi il cappello a cilindro che copriva metà del mio viso e Xabi capì tutto
<<  T-tu sei Ladro Kid!  >>  si lasciò scappare delle grida come quelle di una tredicenne che va al concerto dei suoi idoli per dopo stringermi la mano come se fossi il Papa.  <<  Tu sei il mio ero, io ti ammiro  >>.
<<  Xabi calmati, sono sempre tuo amico e non devi comportarti così. Ti ho portato qui per chiederti di essere mio socio, come gli altri che sono anche miei amici  >>  si riprese dalla notizia e mi abbracciò normalmente, lo volevo in squadra con me ma doveva capire che doveva essere se stesso. Ma non avrebbe corso pericoli perché loro non sono mai stati presi e mai verranno presi, di solito stanno nel laboratorio o si mascherano, grazie a Mechi e Alba, da poliziotti o da altre persone, quindi Xabi era al sicuro.
Pov Tini
Era sera e Ladro Kid doveva agire come aveva promesso, sul tetto dello stesso palazzo delle sera precedente c’eravamo io, Lodo che non smetteva di farsi film mentali su me e Ladro Kid e dire che prima mi odiava per questo, suo zio Alfredo che aveva un sorriso quasi maligno sulle labbra sapeva che avrebbe catturato Ladro Kid o almeno lo sperava, mio padre che non mi perdeva d’occhio e un gruppo di dieci poliziotti pronti a prendere il ladro in qualsiasi momento.
<<  Tini ti immagini se dopo avere preso la statua della sirena decide di portare via anche te. Una fuga romantica, che sogno  >>  a Lodo brillavano gli occhi ma se non la finiva gli diventavano neri. Lei lo sapeva più di chiunque altro quanto detestassi quel presuntuoso e l’unico motivo per cui non gli avevo tirato uno schiaffo era per i suoi occhi, mi ricordavano quelli di … Jorge, ma non era possibile o forse si? Mio padre mi aveva chiesto perché non avevo reagito e gli avevo risposto che non mi andava, non volevo sapesse dei miei dubbi perché sapevo che era capace di mandare Jorge in prigione dicendo che era Ladro Kid.
Ma subito dopo i miei pensieri vennero interrotti dal boato delle persone di sotto, era arrivato Ladro Kid.
 
Nota autore: Salve a tutti, eccomi con un nuovo capitolo che spero vi piaccia e lo dedico alle lodobiane, essendo che arriva Xabi. Ma adesso andiamo al capitolo. I piani di Jorge e Mechi non vanno come avevano sperato, infatti Lodo e Tini litigano e Tini ci soffre molto. Intanto Jorge, fraintendendo la situazione, diventa geloso di Xabi ma dopo lo conosce e diventano amici. Jorge scopre una qualità molto utile in Xabi e dopo la scuola, lui e i suoi amici lo portano nel laboratorio di Ladro Kid dove rivelano il loro segreto a Xabi e lui accetta di fare parte della squadra. Intanto arriva la sera … Cosa succederà? Recensite.

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Capitolo 5
*** Ladro Kid e la passeggiata nel cielo -terza parte- ***


Sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore

Ladro Kid e la passeggiata nel cielo –terza parte-

Pov Tini
Le persone acclamavano il ladro che si stava dirigendo verso di noi, come la sera precedente. Intanto che Lodo fissava la scena come se fosse al cinema, Ladro Kid atterrò con molto grazia sulla ringhiera. Dopo mi guardò ma i suoi occhi erano stranamente coperti dal cappello, qualcosa non quadrava, mi sorrise e dopo iniziò il suo numero.
Stava per mettere un piede fuori dal palazzo, quando le grida di mio padre lo bloccarono  <<  Fermati ladro dei miei stivali  >>  stava correndo verso di lui ma lo zia gli mise un braccio davanti fermandolo  <<  Commissario Stoessel si calmi, poi anche se si avvicinasse alla statua come farebbe a portarla via?Quella statua è troppo pesante per sino per l’uomo più muscoloso di tutto il mondo non riuscirebbe a sollevarla da solo  >>  lo rassicurò con un ghigno sospetto secondo me, sulla labbra.
Ladro Kid mise un piede fuori e un elicottero lo illuminò intanto che camminava nel nulla, mise le mani in tasca e continuò a camminare fino alla statua e quando arrivò … si fermò.
Pov Lodo
Ladro Kid si fermò lasciando tutti senza parole, dopo si voltò verso mio zio che stava sfacciatamente ridendo e con un salto, che non credevo possibile per uno della sua età, atterrò sulla ringhiera come aveva fatto prima il ladro  <<  Miei amici mi spiace dirvi che oggi siete stati subdolamente ingannati  >>   disse ghignando per poi girare su se stesso e togliersi … i vestiti?!
Era ladro Kid!  <<  Quello è un mio carissimo amico che mi ha aiutato a fare il colpo. Ma essendo che non ha i miei poteri abbiamo dovuto usare un trucco con un altro complice che è in quell’elicottero e adesso scusatemi ma dobbiamo andare. Commissario Stoessel non si preoccupi domani ritroverà il suo elicottero alla stazione di polizia. Mentre tu mia amata Tini, spero di rivederti  >> .
Dopo con un balzo agilissimo saltò su una corda, che il pilota gli aveva lanciato il pilota suo complice, intanto il finto ladro Kid prese la seconda corda che allacciò intorno alla statua e si tenne stretto all’altra estremità.
Ladra Kid, la statua e i due complici se ne andarono sotto gli occhi sbalorditi di tutti.
Pov Jorge
Pochi minuti dopo ritrovarono lo zio di Lodo e il pilota dell’elicottero in uno stanzino del palazzo in mutande, non criticateci ci servivano i loro vestiti.
Dopo tornammo a casa e Xabi stava per svenire.
<<  Non ci posso crede ho finto di essere Ladro Kid e ho fatto il suo stesso trucco  >>  aveva la voce di una tredicenne che stava per andare al concerto dei propri idoli.
<<   Xabi calmati o finirà che dovremo portarti al pronto soccorso  >>  Facu lo prese per le spalle e Xabi si sedette nella sedia vicina a Facu, eravamo messi in cerchio per tutta la stanza.
<<  Hai ragione Facu, scusa  >>  si grattava la testa per l’imbarazzo
<<  Non devi scusarti, anche noi il giorno del nostro primo colpo eravamo entusiasti, soprattutto Jorge  >>  lo consolò Alba
<<  Ma adesso passiamo a cose serie  >>  Mechi lo disse con tanta serietà che non sembrava nemmeno lei e per questo tutta l’attenzione ricadde su di lei  <<  Diego…cosa c’è tra te e Lodo?  >>  e te pareva. <<  Mechi, tra me e Lodo non c’è nulla  >> 
<<  Si certo, ma non puoi negare che lei ti piaccia  >> 
Diego divenne rosso e io fui costretto a tenere a freno la linguaccia di Mechi
<<  Non siamo in una telenovela Mechi, questa è la vita reale e come tale Diego ha il diritto di non dirti nulla  >> 
<<  Parli di lui o di te?  >>  odiosa logica femminile
Uscì dalla stanza per andare nella mia a dormire o almeno provarci, l’unica cosa a cui pensavo era Tini. L’ultima volta gli avevo dato molti problemi, spero di non avere fatto lo stesso casino, ma non potevo farci nulla appena l’avevo vista le parole mi erano uscite da sole. Forse Jorge era il solito ragazzo timido che voleva sembrare forte, ma Ladro Kid era strafottente, carino, intelligente, coraggioso e molto bravo con le ragazze. Volevo essere come lui sempre e non solo quando indossavo il suo costume.
Quella mattina appena mi svegliai trovai tutti nella cucina a fissarmi.
<<  Che succede?  >> 
<<   Jorge le tue pene d’amore stanno per finire  >>  Mechi era sicura di se e mi lanciò il mio zaino con dentro il costume di Ladro Kid
<<  Cosa dovrei farci con il mio costume?  >> 
<<  Oggi tra la terza e la quarta ora ti maschererai da Ladro Kid e con un biglietto attirerai Tini sul tetto e le dirai la verità  >>  mi spiegò sorridente Diego. Che idiota.
<<  Siete pazzi?! Tini odia Ladro Kid non aspetterebbe un secondo a dirlo a suo padre   >> 
<<  No, lei odia Ladro Kid ma ama Jorge e prima che riesca ad avvisare suo padre tu ti toglierai il cappello facendole capire che sei sempre stato tu  >>  continuò Facu
Mi limitai a fare cenno di si con la testa, qualcosa mi diceva che sarebbe stata una lunga giornata.
Arrivammo a scuola e all’entrata trovammo Xabi, Tini e Lodo a chiacchierare.
<<  Buongiorno ragazzi, ieri avete visto Ladro Kid? Non è stato grandioso?  >>  ci salutò Lodo con il suo solito entusiasmo
<<  Da quando un furto è una cosa grandiosa?  >>  ribatté Tini ironica
<<  Non ha proprio rubato, gli è stata lanciata una sfida e lui l’ha vinta  >>  mi difesi
<<  Fate come credete, io vado in classe  >>  disse Tini per poi andare, era diversa dal solito e volevo parlarle così le corsi dietro e la raggiunsi.
Pov Tini
Stavo per entrare in classe quando sentì qualcuno stringermi il polso destro, girai il viso e vidi Jorge.
<<  Che ti succede?  >>  mi chiese molto serio, come poteva lui averlo capito al posto della mia migliore amica? Un famoso scrittore aveva detto che l’amore era la cosa più potente che esistesse, credo sia vero.
<<  Nulla, non devi preoccuparti  >>  cercai di sorridergli ma mi venne difficile.
<<  Tini non puoi mentirmi  >>  aveva ragione.
Mi lasciò il polso e feci un respiro profondo  <<  Ieri mio padre mi ha fatto un altro interrogatorio per la frase detta da Ladro Kid  >> 
Pov Jorge
Non credevo nemmeno io di essere tanto stupido, ieri sera l’avevo chiamata Tini. Ma non l’avevo fatto apposta era stato un riflesso involontario.
<<  E cosa ti ha chiesto?  >>  speravo suo padre non sospetti di uno di noi.
<<  Mi ha chiesto se avevo dei sospetti su chi potesse essere Ladro Kid, io ho negato ma ti confesso che sospetto di qualcuno  >>
<<  Di chi?  >>  ero palesemente nervoso
<<  Quando Ladro Kid mi ha baciato la mano ho visto i suoi occhi e sono uguali ai tuoi  >>  mi fissava come per volermi dire: Allora mi ero sbagliata?
Era il momento giusto, glielo dovevo dire.
<<  Tini io sono…  >> 
 
 
Nota autore:  Salve a tutti, non ve lo aspettavate vero? Ci sono stati molti colpi di scena come Xabi che si traveste da Ladro Kid e Jorge che sta per rivelare tutto a tini. Ma adesso voglio provare a fare una cosa, una specie di sfida. Il primo che riesce a capire il trucco di Ladro Kid per la camminata nel cielo gli scriverò nei messaggi privati se Jorge gli rivelerà tutto a Tini. Recensite.

Questo è il vero Ladro Kid, quello che appare in Detective Conan. Quindi dovreste immaginarvelo così. Ma non è carino *-*

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Capitolo 6
*** Una nuova sfida per Ladro Kid ***


Sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore

Una nuova sfida per Ladro Kid

Pov Jorge
<<  Tini io sono…  >>  ma la campanella mi fermò
<<  Sarebbe meglio entrare in classe  >> 
<<  Aspetta, vediamoci sul tetto tra la terza e la quarta ora  >> 
Lei si limitò a fare cenno di si con la testa e a sorridermi, io ricambiai il sorriso ed entrammo in classe.
Le ora erano passate più in fretta di quanto pensassi oppure era solo il mio nervosismo che mi stava facendo impazzire.
Presi il mio zaino e mi diressi nello sgabuzzino dove mi cambiai in Ladro Kid e senza che nessuno mi vedesse, salì sul terrazzo ad aspettare Tini. Speravo con tutto il cuore che avrebbe reagito bene.
 
Pov Tini
Era appena suonata la campanella e Jorge era corso via, forse mi stava facendo una sorpresa…no, meglio se non mi illudevo. Mi affrettai a salire le scale e appena fui davanti la porta il mio cuore perse un battito, cosa mi doveva dire Jorge? Era la stessa cosa che mi stava per dire prima che la campanella lo interrompesse?
Potevo rispondermi solo aprendo la porta e appena lo feci mi trovai a pochi metri di distanza Ladro Kid che mi guardava sorridendo dolcemente.
<<  Che ci fai tu qui? Dov’è Jorge?  >>  chiesi avvicinandomi a lui molto lentamente
<<  Jorge è qui, sotto il cappello  >>  disse indicando il suo cappello a cilindro
<<  Che cosa stai dicendo?  >>  chiesi ormai a pochi passi da lui
Lui si stava per togliere il cilindro ma un elicottero, che si era avvicinato troppo a noi, lo fermò.
<< Ladro Kid sei in arresto >>  gridò l’uomo dentro l’elicottero usando il suo megafono
<<  Mia amata Tini   >>  disse avvicinandosi a me e mi ritrovai a pochi centimetri dalle sue labbra
<<  Come fai a sapere il mio nome?  >>  chiesi confusa
<<  Spero un giorno di poterti dire chi sono, così da poter rispondere alle tue domande, ma adesso non posso dirtelo e spero mi perdonerai per quello che sto per fare  >> 
Non mi diede il tempo di dire una parola che mi prese per la vita e mi baciò e dopo si affacciò, dall’elicottero, mio padre che con il megafono iniziò a gridare mille insulti e imprecazioni al ladro che…mi aveva rubato il cuore. Io ricambiai il bacio e misi le braccia intorno al collo del mio amato. Ma…un momento…io sentivo di amare Jorge…ma anche Ladro Kid. OH NO!
Dopo ci staccammo e mi accarezzò la guancia  <<  Mia amata adesso devo andare ma il mio cuore mi dice che ci rincontreremo  >>  dopo saltò giù dal palazzo e io, preoccupata come non mai, mi affacciai per poi vederlo risalire in cielo con il suo deltaplano. Io mi accarezzai le labbra sia con felicità che con tristezza, sentivo che il mio cuore apparteneva sia a Ladro Kid che a Jorge, sentivo che la testa mi stava per scoppiare così come il cuore.
 
Pov Jorge
Dopo aver seminato l’elicottero mi lasciai andare ad un grido di felicità e aumentai la velocità, avevo baciato Tini. Era al settimo cielo, sentivo che nulla mi poteva rattristare. Tini si era innamorata anche di Ladro Kid, adesso potevo dirglielo potevo dirle chi ero senza rischiare…potevamo amarci.
Arrivai a casa dove mi cambiai ma prima di uscire mio padre mi fermò per avere spiegazioni e io gli raccontai tutto.
<<  Bravo il mio ragazzo, sono fiero di te  >>  mi disse dandomi una pacca sulla spalla
<<  Grazie papà, ma cosa mi dovevi dire?  >>
<<  Guarda il giornale  >> 
Mio padre mi passò il giornale dove c’era un articolo su di me che diceva:

Sfida a Ladro Kid.

Il famoso miliardario Syontai ha lanciato una sfida al ladro di fama mondiale, Ladro Kid. Con testuali parole: “Voglio fare una piccola sfida tra me e quel ladro da strapazzo. Se lui riuscirà a rubare l’oggetto scelto da me non rivelerò la sua vera identità ma se la polizia riuscirà a catturarlo io lo smaschererò di fronte alla stampa e ai suoi fan. E l’oggetto che voglio offrire è la mia chitarra d’oro di valore inestimabile.
 
Jorge fissava l’articolo con un sorriso malizioso, quella sfida lo intrigava molto ma non capiva come un miliardario di fama internazionale poteva conoscere la sua vera identità.
Ma gli importava poco essendo che aveva il trucco perfetto per quella sera…
 
 
Nota autore: Ringrazio Syontai per avermi “prestato” il suo nome, grazie J  Ma adesso andiamo al capitolo. Jorge non riesce a dichiararsi ma almeno lui e Tini si sono dati il loro primo bacio (so che mi state adorando per quella scena XD). Dopo Jorge torna a casa per cambiarsi e il padre gli fa vedere l’articolo sul giornale della sfida lanciata da Syontai per il nostro ladro. Recensite.

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Capitolo 7
*** La magia del teletrasporto-prima parte- ***


Sono solo un ladro che adesso vuole rubare il tuo cuore

La magia del teletrasporto-prima parte-

Pov Tini
Quella sera Ladro Kid avrebbe fatto la sua comparsa per rubare la chitarra d’oro del famoso miliardario Syontai, ma la cosa che lasciò di stucco tutti quanti era che la chitarra non era stata messa su un palazzo, né dentro un palazzo ma su una piattaforma sulla strada. Avete capito bene, una chitarra in oro massiccio che vale miliardi è stata messa sulla strada, al centro tra quattro palazzi e circondata da quattro poliziotti.
Le persone si erano messe a cerchio, ovviamente a trenta metri di distanza, in torno alla chitarra e Tini e Lodo, che erano anche loro tra la folla, avevano dei posti in prima fila.
<<  Tini a cosa pensi?   >>  chiese Lodo
<<  Non ti sembra strano che abbiano messo una chitarra con un valore inestimabile qua a terra?  >> 
<<  Ma in effetti avrebbe senso, la polizia aveva sempre sfidato Ladro Kid in cielo credendo di poterlo sconfiggere, ma si sbagliavano   >>
<<  A me sembra invece una molto prevedibile  >>
<<  Cosa vuoi dire?  >>
<<   Ladro Kid è molto furbo e quindi si sarà preparato per una situazione del genere  >> 
<<  Ma io non mi preoccuperei, Syontai non è uno sprovveduto e penso che abbia in mente un piano ben studiato  >> 
Tini non ebbe il tempo di rispondere che il boato delle persone lo fermò, le due ragazze, come le altre persone, alzarono gli occhi al cielo e si vide una figura bianca che si distingueva nel cielo blu.
Era Ladro Kid, arrivato con il suo fedele deltaplano, intanto un giornalista che era sul tetto di uno dei quattro palazzi commentava dicendo  <<  Che prova di audacia e sfrontatezza. Ladro Kid è arrivato, con le sue ormai consuete e famosissime, ali bianche  >>.
 
Ma aveva qualcosa di diverso che solo Tini notò, alla fine del deltaplano aveva un’elica a motore.
Dopo il ladro venne ricoperto dal fumo, il ladro non si vedeva più, ma appena il fumo si dissolse si vide il ladro cadere sulla piattaforma con la chitarra e atterrare in ginocchio su di essa, per poi alzarsi.
I giornalisti ne approfittarono, gli si misero in torno e una giornalista gli fece una domanda.
<<  Ladro Kid ha qualche dichiarazione da fare?  >>
<<  Ho un piccolo messaggio per Syontai. Non mi aspettavo questa accoglienza, non ho avuto molto tempo per prepararmi e mi scuso per questa variante.  >>
Dopo, da dei tubi posizionati ai lati degli edifici, uscì una rete verde che arrivava fino al cielo così da intrappolare non solo gli spettatori ma anche Ladro Kid. Tutti ne rimasero scioccati ma l’unico che rimaneva composto era Ladro Kid, che ci rideva sopra intanto che stringeva tra le mani la chitarra.
<<  Vieni Ladro Kid, prendi i miei vestiti così potrai scappare  >>  gridò una donna
<<  No, prendi i miei  >>  ribatté un uomo.
<<  Non dovete preoccuparvi cari amici, avevo già messo in conto questa evenienza  >>  li fermò il ladro.
<<  Ci dica che cosa ha in mente questa volta?  >>  chiese la giornalista.
<<  Molto semplice, visto che ho portato a termine la mia missione adesso mi dirigo verso casa  >>
<<  E come pensa di farlo?  >> 
<<  Con la magia del teletrasporto  >> 
Tutti rimasero scioccati dalle sue parole, il teletrasporto era una cosa impossibile ma il nostro ladro avrebbe dimostrato il contrario.
<<  Come vedete mi sono impossessato della pregiatissima chitarra doro  >>
<<  Fermati Kid, ti proibisco di fare un altro passo  >>  gridò mio padre intanto che gli correva in contro.
<<  Ci vediamo dopo, adesso devo superare la barriera del tempo e dello spazio  >> 
Mio padre e un altro agente lo stavano per prendere ma lui..svanì nel nulla, coperto da una nube di fumo.
Tutti noi lo cercavamo nello sguardo, quando poco dopo cadde dal cielo un biglietto con sopra il lobo del ladro e l’uomo che lo prese gridò ad alta voce che c’era scritto  <<  Three  >>.
Dopo ne cadde un altro che prese Lodo e sopra c’era scritto  <<  Two  >>
Cadde l’ultima che presi io e c’era scritto  <<  One  >>
Dopo ricomparse un’altra nube di fumo sul tetto di uno dei quattro palazzi.
<<  No, non è possibile  >>  gridò mio padre ma si sbagliava.
La nube si dissolse e si vide Ladro Kid in piedi sulla ringhiera che sorrideva e stringeva la chitarra in una mano.
Tutti ne furono entusiasti e sconvolti, io non riuscivo semplicemente a credere a quello che vedevo. C’era chi diceva che era un suo sosia ma quel sorriso lo potevo riconoscere tra mille.
Il ladro camminò sulla ringhiera fino a che non arrivò davanti un giornalista che si trovava li e gli disse  <<  Vi pregherei di riferire al signor Syonati che sono onorato del suo omaggio ma sono rimasto deluso quando ho notato che era solo un falso e vi sarei molto grato se poteste chiedergli di rendermi la chitarra originale domani alla stessa ora e allo stesso luogo. Grazie ma adesso devo andare >>  porgendo la chitarra al giornalista sconvolto.
Dopo si lasciò cadere al indietro, confesso che all’inizio mi ero spaventata a morte ma quando aprì il deltaplano e volò verso la luna piena mi tranquillizzai.
 
 
 
Nota autore: Salve a tutti, questo capitolo mi piace più degli altri perché il nostro caro ladro compie un azione impossibile e sono sicura che vi starete chiedendo   <<  Ma come ha fatto?  >>  beh…forse lo scopriremo nel prossimo capitolo forse no, chi lo sa? Aspettate…io XD. Recensite.

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Capitolo 8
*** La magia del teletrasporto-seconda parte- ***


La magia del teletrasporto-seconda parte-

Pov Jorge
Ero appena tornato alla base e Xabi mi stava tormentando.
<<  Jorge sei stato grandioso, ma quale trucco hai usato?  >> 
<<  Sai Xabi ci sono tre regole che un mago deve sempre rispettare; 1) Mai rifare due volte lo stesso trucco, perché qualcuno poi potrebbe scoprire il trucco; 2) Mai rivelare i propri trucchi; 3) Mai anticipare quello che un mago deve fare o si perderebbe l’entusiasmo e la saspence (non so come si scrive) del momento.   >>
<<   Quindi non me lo dirai  >>  disse deluso.
<<  Esattamente e poi queste non sono solo delle regole ma anche delle promesse   >> 
<<  Delle promesse?  >> 
<<  Si, delle promesse che ho fatto a mio padre  >>
<<  Vero adesso ricordo, anche tuo padre era Ladro Kid ma dopo ha dovuto ritirarsi  >> 
<<  Esatto e proprio per questo mi aiuta tanto  >>  mi piaceva ricordare mio padre fare Ladro Kid ma quello che mi rendeva felice era che stavo facendo una cosa che mi piaceva e allo stesso tempo stavo rendendo orgoglioso mio padre.
Pov Tini
Era l’ora del tramonto e io e Lodo eravamo lì ad aspettare l’arrivo di Ladro Kid, ma questa volta tutta la gente era fuori dalla rete. Intanto Lodo si guardava intorno.
<<  Lodo chi cerchi?  >>  chiesi
<<  Ah non te l’ho detto? Ho invitato Jorge e i suoi amici  >> fece un sorriso malizioso.
<<  Cosa?!   >>  No che non lo volessi vedere ma…ero tanto nervosa.
Dopo mi sentì toccare la schiena da qualcosa  <<  Non muoverti e nessuno si farà del male  >>  mi sussurrò all’orecchio, questa voce mi era familiare: era Jorge con una pistola giocattolo.
Mi girai verso di lui  <<  Jorge mi hai fatto prendere un colpo!  >>  dandogli un piccolo colpo sulla spalla.
<<  Scusa non volevo  >>  mi sorrise dolcemente e io avvampai.
<<  Non eri mai venuto a vedere Ladro Kid, cosa ti ha fatto cambiare idea?   >> 
<<  Lodo mi ha detto che avevi qualcosa da dirmi e mi sono precipitato qui da te  >> 
Girai il viso verso Lodo ma mi accorsi che non era più vicino a me, mi guardai attorno e poi la rividi vicino a Diego che scherzavano, mentre Xabi e Mechi parlavano e Facu e Alba si davano dei baci di sfuggita.
<<  Allora cosa volevi dirmi?   >>  chiese insistentemente.
Pov Jorge
Speravo con tutto me stesso che mi stesse per dire che mi amava, sarebbe stato il giorno più bello di tutta la mia vita perché non solo mi sarei dichiarato alla ragazza che amavo ma avrei anche commesso il furto del secolo.
<<  I-io ti …   >>  si lo stava per dire.  <<  T-ti…   >> 
Ma il mio pubblico mi acclamava e gridava il mio nome, ovviamente quello del mio alterego.
Dovevo agire ma non potevo lasciare Tini in quel modo, la presi per le spalle e le dissi  <<  Tini ti ricordi quando ci dovevamo incontrare sul tetto ma dopo si è presentato Ladro Kid?  >>
Lei sgranò gli occhi  <<  Come fai a sapere che mi sono incontrata con Ladro Kid? Non l’ho detto a nessuno  >> 
<<  Lo so perché io sono …   >>  No, non potevo dirglielo in quel modo. Mi avrebbe odiato, dovevo trovare le parole giuste.  <<  Non posso dirtelo ora ma quando Ladro Kid finirà il suo trucco incontriamoci sul tetto del palazzo   >> .
Pov Tini
Dopo si vide in cielo una bottiglia attaccata a un piccolo paracadute, scoppiò e si sentì la voce di Ladro Kid.   <<  Perdonatemi miei cari amici ma questa situazione non mi permette di essere qui, voglio che i miei amici mi stiano vicini. Perdonatemi   >> 
Tutti gridarono in disapprovazione del messaggio, mi girai verso Jorge e vidi un ghigno sulle sue labbra  <<  Buttiamo giù la rete  >>  gridò con tutta la voce che aveva in corpo. Tutta la gente si accanì contro la rete fino a farla cadere e si misero intorno alla piattaforma che reggeva la chitarra.
Io e Jorge eravamo stati separati dalla folla, ma riuscì a intravederlo mentre correva verso uno dei palazzi e decisi di seguirlo.
Pov Lodo
Dopo arrivò  un altro messaggio di Ladro Kid, la bottiglia scoppiò e si sentì nuovamente la voce del ladro  <<  Grazie mille amici miei e perdonatemi per l’inconveniente, sarò subito da voi. A presto  >> 
Tutti acclamarono, mi girai verso Diego e lo vidi sorridere. Era molto carino quando sorrideva.
<<  Diego sei un fan di Ladro Kid?  >> 
<<  Lo considero quasi il mio migliore amico   >>  mi sorrise.
<<  Non ti pare una cosa strana da dire su una persona che nemmeno conosci?  >>  era strano il suo modo di parlare del ladro, sembrava che lo conoscesse.
<<  Forse hai ragione  >> 
Dopo la folla emise un boato, alzammo gli occhi al cielo, ormai era buio,  e lo vidimo. C’era Ladro Kid. Stava volando con il suo deltaplano nel cielo stellato, ad un certo punto fa ridiventare il deltaplano un mantello e cadde sulla piattaforma con la chitarra. Tutti i poliziotti lo circondarono e cercarono di prenderlo ma nulla.
Ladro Kid prese la chitarra  <<  Se proprio ci tenete aggrappatevi al mio mantello, ma tenetevi stretti perché potreste perdervi nel tragitto tra il tempo e lo spazio  >>  i poliziotti a quelle parole si spaventarono ma il padre di tini li fece rinvenire.
<<  Razza di imbecilli sta mentendo, c’è sicuramente il trucco. Prendetelo  >>  gridò con tutta la sua voce, ma appena i poliziotti tentarono di prenderlo era già tardi. Ladro Kid era nuovamente scomparso con la chitarra d’oro.
Pochi secondi dopo ricaddero uno a uno i biglietti del ladro, un signore prese <<  Three  >>, una donna invece  <<  Two  >>  e io  <<  One  >> . Poco dopo riapparve sullo stesso palazzo dell’altra sera ma era distratto da qualcuno, vicino a lui c’era … Tini.
Pov Jorge
Cosa!? Che ci faceva qui tini?! Scavalcai la ringhiera e andai da lei sotto gli occhi scioccati di tutti. La presi per le braccia e le chiesi  <<  che ci fai qui?  >> 
<<  Dov’è Jorge?  >>  ribatté lei.
<<  Toglile le mani di dosso   >>  mi girai e vidi il commissario Stoessel puntarmi una pistola contro, ma era impazzito? Potrebbe prendere Tini!Cosa potevo fare?
Nota autore: Salve a tutti, scusate il ritardo ma ho avuto molto da fare. Comunque Oh no! Adesso cosa farà Jorge per salvare l’identità di Ladro Kid e Tini? Recensite.

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Capitolo 9
*** Jorge Blanco-Ladro Kid ***


Jorge Blanco-Ladro Kid

Pov Jorge
<<  Toglile le mani di dosso   >>  mi girai e vidi il commissario Stoessel puntarmi una pistola contro, ma era impazzito? Potrebbe prendere Tini!Cosa potevo fare?
Dopo, per mia fortuna, dietro di me arrivò l’elicottero comandato da mio padre con sopra lui e Diego che mi gridavano di salire con Tini, mentre lei mi guardava come per dirmi di scegliere e lo feci. Le misi un braccio in torno alla vita, Diego calò una corda la quale strinsi con la mano e feci cenno a mio padre di andare.
Il commissario intanto sparava contro di me ma la sua pessima mira mi aiutarono a schivare i colpi e a difendere Tini.
Dopo esserci allontanati venimmo trascinati sopra l’elicottero dove c’erano anche gli altri del gruppo e tini ne rimase scioccata.
<<  Ma cosa succede qui? Voi siete i complici di Ladro Kid?  >>  chiese scioccata e confusa.
<<  Tini perché eri sul tetto del palazzo  >>  le chiesi ancora con i panni da Ladro Kid.
<<  Come fai a sapere il mio nome e dov’è Jorge? L’ho visto correre verso il palazzo ma appena arrivata sul tetto ho trovato te  >> 
<< Tini noi siamo i complici di Ladro Kid ma siamo anche suoi amici  >>  rispose Xabi.
<<  E ti ricordi quando sul tetto ti avevo detto che ti avrei svelato il mio segreto un giorno?  >>  ero serio.
<<  Si  >> 
<<  Quel giorno è arrivato  >>  la fissai sempre serio e dopo mi tolsi il cappello che mi copriva metà viso e mi rivelai.
Pov Tini
Lo fissai scioccata ma dentro ero felicissima, credevo di essermi innamorata di due persone e invece era sempre lui. Capivo molte cose, perché quella sera mi aveva detto che mi avrebbe conquistata anche se non mi aveva mai vista, perché al posto di Jorge c’era lui sul tetto e tante altre cose.
<<  Se sei arrabbiata lo capisco ma prima di dire qualsiasi altra cosa ascoltami: io ti amo e perdonami se ti ho mentito per tutto questo tempo ma non sapevo come dirtelo  >>  era sincero e lo potevo vedere dai suoi occhi, quelle iridi verde smeraldo non potevano mentire.
Io non risposi, me ne infischiai se in quel momento c’erano i nostri amici e quell’uomo a guardarci e lo bacia. Poco dopo lo sentì ricambiare il bacio e i ragazzi ci applaudivano e fischiavano. Misi le mani in quel castano mentre lui mi teneva per la vita e dopo non so quanti minuti ci staccammo per riprendere fiato.
<<  Quindi stiamo insieme?  >>  chiesi avvampando sulle guance.
<<  Si, ovvio che stiamo insieme e questo lo dico anche a voi ragazzi  >>  disse lanciando della occhiatacce ai ragazzi, soprattutto a Xabi essendo che era l’unico single.
<<  Non preoccuparti io amo un’altra  >>  alzò le mani in segno di resa.
<<  Va bene  >> 
Tutti ridemmo ma mi ricordai di una cosa anzi persona…Lodovica.
<<  Jorge io lo posso dire a Lodo? Dopo mi chiederà cosa mi sarà successo e non posso dirle che mi ha rapita Ladro Kid  >> 
<<  Perché no?  >>  chiese confuso.
<<  Jorge ragione, se si venisse a sapere che Tini è stata rapita da Ladro Kid non solo perderesti la tua fama diventando il ladro maniaco, pervertito che rapisce le sedicenni ma il padre di Tini la tormenterebbe per sapere dov’è il nostro nascondiglio  >>  lo rimproverò Diego.
<<  Si hai ragione, comunque se Lodo promette di mantenere il segreto glielo puoi dire tanto qui siamo tutti amici e non credo che lo farebbe anche perché Alba e Mechi sanno diventare delle ottime stalker quando vogliono   >> 
<<  Ma loro non devono disturbarsi perché se Lodo dice qualcosa ci penso io a lei  >> 
<<  Mi piace quello sguardo omicida che hai negli occhi Tini  >>  dice Mechi con lo stesso sguardo e Jorge e Xabi ne restano spaventati…Ma io credevo che Diego…ero appena arrivata e già ero confusa.
<<  Ma dobbiamo inventare una scusa per tuo padre  >> 
Intanto l’uomo ci fa atterrare e usciamo dall’elicottero e l’uomo viene a presentarsi, vi sembrerà strano ma quell’uomo era identico a Jorge solo un po’ più grande.
<<  Piacere mi chiamo Alvaro e sono il padre di Jorge, quindi tu sei a famosa Tini, Jorge non fa altro che parlare di te  >>  a quelle parole vidi il mio nuovo ragazzo avvampare e i suoi amici ridere di gusto mentre io e suo padre ci stringevamo la mano.
<<  Piacere mio  >> 
<<  Comunque io ho una scusa che potresti dire a tuo padre  >> 
<<  Quale sarebbe papà?  >>  chiese il figlio.
<<  Che Ladro Kid ti aveva presa per paura, essendo che non sapeva che quell’uomo era tuo padre, che ti potesse fare del male ma dopo che gli hai detto la verità ti ha liberata lasciandoti vicino casa e non hai potuto vedere il suo nascondiglio  >> 
<<  Sei un genio  >>  urlano i ragazzi stupefatti, non per caso lui prima del figlio era Ladro Kid, tutti sapevano dei due Ladro Kid.
Ma prima vollero farmi vedere il rifugio così sapevo dove andare in caso d’emergenza. Era bellissimo, ne rimasi stupefatta. Ma dopo sul computer arrivò una notizia, era in quel modo che Ladro Kid riusciva sempre a sapere il luogo e tutto il resto per commettere i furti.
<<  Facu cosa dice?  >>  chiese Jorge andando verso lo schermo come gli altri mentre Facu si sedeva sulla sedia iniziando ad ammaccare tasti della tastiera ad altissima velocità.
<<  Ora ve lo mostro  >>  con l’ultimo click si aprì un enorme finestra e mostrò l’articolo che diceva:
Giuseppina al teatro Colòn
La più grande opera teatrale mai vista “Giuseppina” sabato 23 Marzo al teatro Colòn interpretato da Mariana Promella nei panni di Giuseppina e César Brie nel ruolo di Napoleone Bonaparte.
Mariana Promella porterà un anello di inestimabile valore con uno zaffiro incastonato è stato chiamato “L’anello fortunato”.
<<  E ovviamente il nostro caro Ladro Kid sarà li per rubarlo  >>   disse Diego con un ghigno sulle labbra.
<<  Jorge hai qualcosa in mente?  >>  chiese Alba.
<<  Si, ma per quello che ho in mente ho bisogno di una mano  >>  mi guardò.
<<  Ma io non saprei cosa fare e se sbagliassi?  >>  no, non poteva dire sul serio! Io li metterei tutti in pericolo.
<<  Tranquilla lo so che sei preoccupata, ma dovrai fare una cosa facilissima e poi ci aiuterà anche tuo padre, senza saperlo.  >>  mi sorrise.
<<  Ma è stasera, quindi meglio se riportiamo ora a casa tini. Ti diremo tutto tramite email  >>  disse Mechi.
Pov Lodo
La polizia stava setacciando ogni angolo della casa nella speranza di trovare, dopo il racconto di Alejandro, una traccia del rapporto che aveva Tini con Ladro Kid.
Andai da Alejandro e gli chiesi, ovviamente infuriata, sottovoce.
<<  Alejandro ma non crede che adesso sta esagerando?  >> 
<<  No, non sto esagerando e poi tu che sei la sua migliore amica non sei preoccupata per lei?  >> 
<<  Si ma so anche che ragazzo è Ladro Kid e so anche che…  >>  Oh no, perché non riuscivo mai a sapere quando stare zitta?
<<  Cosa sai Lodovica? Parla!  >>  mi gridò contro facendo girare tutti i poliziotti.
<<  Io non so nulla, mi sono sbagliata  >>  cercai di distrarlo ma nulla.
Lui stava per ribattere ma il rumore della porta che si spalancava lo distrasse e appena entrò Tini io mi buttai tra le sue braccia e ci stringemmo in un abbraccio.
Pov Tini
Lodo mi stringeva forte mentre mio padre ci guardava serio, potevo capire che era preoccupato ma quello sguardo non lo capivo.
<<  Lodo cos’è successo?  >>  le chiesi sussurrandoglielo all’orecchio.
<<  Te lo dico dopo  >> 
Dopo un’interminabile ora di domande da parte di mio padre e dei poliziotti io e Lodo andammo in camera mia e mentre i poliziotti se ne andavano io le raccontai tutto.
<<  Congratulazioni!  >>  gridò euforica stringendomi le mani  <<  Ti prometto che non farò più commenti su Ladro Kid e sul suo corpo da Dio greco  >>  disse con sguardo malizioso.
<<  Lodo!!  >>  gridai infuriata, adesso non poteva più fare quei pensieri sul MIO Ladro Kid.
<<  Non preoccuparti tanto a me piace un altro  >>  aveva gli occhi a cuoricino, era sincera.
<<  Parli di Xabi vero?  >>  ero stracerta che fosse innamorata di lui.
<<  No, di Diego  >> 
<<  Ma quel giorno tu eri persa per Xabi  >>  ero scioccata e confusa.
<<  No, Xabi mi aveva presa ma il mio sguardo era sul ragazzo dietro di lui, cioè Diego  >> 
<<  Lodo io sono confusa  >> 
Stava per rispondere ma il mio computer emise un suono quasi come una sveglia. Era arrivata l’email dei ragazzi.
<<  Ti senti pronta?  >>  mi chiese mentre leggevo.
<<  Spero di esserlo  >>   
 
 
Nota autore: Salve a tutti, sono stata presa dall’ispirazione e non potevo aspettare. Certo questo capitolo lo riterrete parecchio noioso ma è l’introduzione all’incredibile seguito che ci sarà l’uno settembre, il giorno del mio compleanno e come regalo spero di ricevere tante recensioni. Ma recensite pure questo che infondo è importante. Un beso.

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Capitolo 10
*** L'anello fortunato ***


L’anello fortunato

 
Pov Tini
Mio padre venne contattato dall’attrice che interpreta Giuseppina, che gli chiese di andare allo spettacolo per proteggere l’anello che Ladro Kid, mandando uno dei suoi soliti biglietti, aveva annunciato di rubare quella sera stessa. L’attrice gli mandò i biglietti tramite la sua assistente e gli disse che poteva portare chi voleva. Ovviamente portò me.
Appena arrivammo davanti il teatro già individuai Facu, che era vestito da portiere. Appena entrammo nel teatro, che era meraviglioso, l’assistente dell’attrice, che aveva detto di chiamarsi Adelfa, ci portò dal lei nel suo camerino.
Appena entrati riconobbi Mechi e Alba, che stavano truccando le attrici secondarie mentre l’attrice, che si chiamava Marianna, ci venne a salutare.
<<  Salve voi dovete essere il commissario Stoessel, giusto?  >>  chiese l’attrice, ma che domande? Certo che era lui o la sua assistente le porta uomini diversi a ogni spettacolo?
<<  Si signorina, mentre lei è mia figlia Martina  >>  i due si strinsero la mano mentre noi due ci scambiavamo occhiate di sfida. Quella donna non mi sta per nulla simpatica. <<  Signorina ho bisogno di vedere chi le starà maggiormente vicino durante lo spettacolo  >>  disse mio padre.
<<  Le mie fidate estetiste che stasera si occuperanno del trucco  >>  indicò Mechi e Alba  <<  Poi c’è l’attore che interpreta Napoleone, l’addetto alle luci e infine mio nipote Peter  >> 
Dopo entrò l’attore che interpretava Napoleone, che si chiamava César, accompagnato dall’addetto delle luci, che era Diego travestito. Dopo entrò un ragazzo dai capelli e occhi castani, la pelle abbastanza abbronzata e indossava un pantalone nero, una camicia bianca, una giacca nera e delle scarpe dello stesso colore. Doveva essere Peter, ma perché mi fissava e sorrideva? Meglio non parlargli e non guardarlo così capirà che non mi interessava.
<<  Loro sono le persone di cui vi parlavo  >> 
I tre salutarono noi due con una stretta di mano, ma Peter lasciò nella mia mano un bigliettino che lessi senza fami vedere da nessuno e c’era scritto: “Sono Jorge, mi sono travestito per infiltrarmi e rubare l’anello. Guardami”
Alzai il viso e lo vidi farmi l’occhiolino, era davvero lui. Gli sorrisi dolcemente e lui ricambiò.
<<  Solo queste persone le staranno vicino?  >>  chiese mio padre serio.
<<  Veramente commissario oggi verrà anche il figlio di un mio amico che ha insistito tanto per venire  >>  rispose César.
<<  Dov’è?  >>  chiese mio padre.
<<  Sono qui, scusi per il ritardo  >>  gridò lui dal corridoio.
Dopo entrò…no…non era possibile…ma se lui era….allora lui chi era?!
Entrò Jorge…ma…com’era possibile?! Jorge si era travestito da Peter, allora chi era quello?!
Guardai Jorge, quello vero, che era più scioccato di me e lanciai degli sguardi anche agli altri, anche loro senza parole.
Il finto Jorge mi guardò, si avvicinò e mi abbracciò, il vero Jorge lo fissava con il fuoco negli occhi ma io non potevo cacciarlo e correre tra le braccia del mio vero ragazzo. Avevo detto a mio padre che mi ero fidanzata con lui, ma se correvo tra le braccia del finto Peter mio padre si sarebbe sicuramente insospettito. Cosa potevo fare?!
Dopo per fortuna si staccò e il mio ragazzo si calmò.
<<  Quindi tu sei il famoso Jorge?  >>  chiese mio padre allungando la mano.
<< Si, signore  >>  gli strinse la mano.
Jorge scoppiò  <<  No, lui non è il vero Jorge Blanco. Perché so…  >>  fortunatamente riprese il controllo e se ne andò.
Dopo iniziò lo spettacolo e Peter e Jorge, ovviamente quello falso, stettero tutto il tempo dietro le quinte. Fino a che non finì lo spettacolo e vidi Jorge, quello vero, farmi dei segni con le dite. Chiesi il binocolo a una signora dietro di me e vidi che mi salutava con la mano e poi scomparve dietro le quinte. Ma cosa stava facendo?
Pov Jorge
Mi dispiace avere fatto preoccupare Tini ma non ci sono le condizioni migliori per rubare l’anello. Il palco è piano di agenti sotto copertura ingaggiati dal commissario Stoessel e poi quel ragazzo che si è finto me…ma chi era?
Era davanti l’uscita del teatro e fuori ad aspettarmi c’erano i ragazzi ma qualcuno mi fermò chiamandomi.
<<  Jorge Blanco  >>   mi girai e lo vidi, era il ragazzo che si era finto me  <<  Anche chiamato Ladro Kid  >>   sorrise.
<<  Con chi ho il piacere di parlare?  >>  mi tolsi la maschera e sorrisi, si stava rivelando parecchio interessante.
<<  Peter Lanzani, agente del FBI  >>  si tolse la maschera, in fondo era una cosa buffa: io mi ero mascherato da lui e lui da me.
<<  Un agente del FBI si è dato tanto disturbo solo per me? Mi sento onorato  >>  gli risi in faccia.
<<  Ma anche quella ragazza è molto carina…Aspetta come si chiama? Ah si Tini  >>  scandendo l’ultima parola.
Ma non ebbi l’effetto che Peter aveva sperato, anzi, gli risi in faccia.
<<  Tu vuoi rubare la ragazza a un ladro? Mi fai pena  >>  risi di gusto. Era uno sciocco.
<<  Forse hai ragione ma questo solo il tempo ce lo dirà  >>  se ne andò.
Pov Tini
Quella sera Jorge mi chiamò per raccontarmi tutto con un telefono che aveva creato il padre e che aveva dato ad ognuno dei ragazzi, serviva per non fare ricevere le nostre conversazioni perché adesso che l’FBI dava la caccia a Ladro Kid dovevamo stare attenti.
Il giorno dopo io e mio padre andammo all’aeroporto perché la signorina Marianna, per ringraziare mio padre, voleva offrirci una vacanza, pagata da lei. Ovviamente mio padre accettò e io raccontai tutto ai ragazzi, mi promisero che ci saremmo rincontrati sull’aereo.
Dopo avere preso i biglietti salimmo sull’aereo, la signorina aveva preso i biglietti per la prima classe, ma con noi c’era anche il signor César.
Appena seduti nei sedili vidi Alba e Mechi, vestite da hostes (non so come si scrive) e mi fecero l’occhiolino.
Dopo vidi salire Diego che fingeva ancora di essere il direttore delle luci.
<<  Finalmente Alfredo, ce ne hai messo di tempo  >>  disse César.
<<  Si scusate, ho avuto un piccolo contrattempo  >>  si sedette in un sedile lontano da noi.
Dopo salì un ragazzo con i capelli, che gli arrivavano fino alle spalle e gli occhi castani, la pelle molto chiara ed era vestito in maniera strana.
<<  E tu che ci fai qui?!  >>   gridò Marianna sconvolta, di certo la presenza di quel ragazzo non le era gradita.
<<  Ho trovato dei posti, perché non sei felice di vedermi?  >>  disse andando verso di lei e baciandole la mano, per poi sedersi al sedile della fila vicino alla mia e i nostri sguardi si incontrarono.
Chiamò Alba e le diede un bigliettino che poi, senza farsi vedere, diede a me e lo lessi: “Sono Jorge, non ingelosirti per quel gesto volevo solo vedere se lo zaffiro era vero.”
Gli sorrisi e lui ricambiò.
Passammo il resto del tempo a guardarci, quando la mia attenzione venne attirata dalla signorina che si alzò per andare in bagno, ma pochi minuti dopo uscì. Era stata molto veloce.
Prima di tornare al posto andò nella cabina dei comandanti e dopo mezz’ora tornò a sedersi.
Passata un’ora il signor César offrì a tutti dei cioccolatini comprati da lui, io, Jorge e Diego non ne mangiammo mentre mio padre e la signorina si.
Vidi la signorina leccarsi le dita dopo avere mangiato giù il cioccolatino, ma dopo qualche minuti si gettò a terra lanciando delle grida disumane che fecero venire la pelle d’oca a tutti. Mio padre cercò di capire cos’aveva ma era troppo tardi…La signorina si accasciò a terra emettendo l’ultimo respiro.
 
Nota autore: Salve a tutti, come promesso come regalo per il mio compleanno vi regalo questo nuovo capitolo pieno di sorprese, ma prima di iniziare la nota vorrei ringraziarvi per quanto affetto state dando a me e alla storia, davvero grazie di cuore *inizia a piangere ma dopo si riprende* va bene adesso andiamo alla nota. Il piano ha inizio ma si presentano degli imprevisti, come il finto Jorge che alla fine era un agente dell’FBI e infine la morte dell’attrice. Chissà cosa succederà. Recensite.

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Capitolo 11
*** Omicidio sull'aereo ***


Omicidio sull’aereo

Pov Tini
La polizia non poteva arrivare e Jorge, ancora travestito, aveva dato l’ordine di non dire a nessuno che c’era un morto sull’aereo per non causare panico. Mentre mio padre ispezionava il cadavere Jorge stava seduto in silenzio in uno degli ultimi posti, guardava un posto indefinito come se in quel momento fosse la cosa più interessante.
Pov Jorge
Mio padre prima di essere il famigerato Ladro Kid era un investigatore privato quindi ce l’aveva nel sangue, io potevo risolvere quel caso, dovevo solo concentrarmi.
Allora per prima cosa devo capire dov’era il veleno, volete sapere come faccio a sapere del veleno? Quando una persona ingeriva del veleno si sentiva uno strano odore di mandorla. La signorina si era sentita male dopo avere mangiato il cioccolatino ma non era possibile che fosse li per due motivi: il primo era perché la scatola era chiusa in un involucro di plastica che solo un determinato negozio di cioccolato dava; il secondo era perché sia la signorina che il commissario avevano preso un cioccolatino da quella scatola e se l’assassino avesse voluto ucciderla con il veleno l’avrebbe messo in un solo cioccolatino, ovvero il preferito della signorina, ma lei ne aveva preso uno a caso e così anche il commissario. Quindi erano entrambe da escludere.
Ma dopo, ora che mi ricordavo, la signorina si era leccata le dita dopo avere preso il cioccolatino…Certo! Il veleno era nelle dita! Ma come le era finito sulle dita?
Pov Tini
Jorge era lì da solo, non mi volevo avvicinare perché sembrava molto pensieroso. Ad un certo punto lo vedi sgranare gli occhi. Vorrei sapere a che stava pensando.
Pov Jorge
No, il veleno non poteva di certo essere in bagno. L’assassino non l’avrebbe mai messo lì e poi la signorina c’era stata per poco tempo, non poteva avere toccato nulla e poi cosa poteva avere fatto nel bagno in quel poco tempo? In effetti anche Tini era andata in bagno e c’era rimasta per poco tempo. Posso chiedere a lei.
Il commissario stava ancora parlando con l’attore César quindi andai a sedermi vicino a lei, che  mi strinse in un piccolo abbraccio, ma ci dovemmo separare qualche secondo dopo per non farci vedere.
<<  Jorge a cosa pensavi prima? Eri molto pensieroso  >>  mi chiese.
<<  Mio padre prima era un investigatore privato, me lo sento io posso risolvere il caso ma ci sono ancora tanti pezzi fuori posto in questo puzzle  >>  le risposi guardando il sedile di fronte a me.
<<  Posso aiutarti?  >>  chiese entusiasta.
La guardai incerto per qualche secondo, in fondo non le poteva capitare nulla.
<<  Va bene  >>  dissi e lei esultò, ma cercò di trattenere la parte agitata di lei.
<<  Cosa devo fare?  >>  era seria e decisa, stava prendendo la cosa molto seriamente. Bene.
<<  Per ora devi solo rispondere a una domanda  >>  feci una breve pausa mentre lei mi fissava sempre più seria  <<  Cosa hai fatto in bagno in quel poco tempo?  >>  la vedo avvampare pesantemente sul viso.
Pov Tini
Cosa?! 
<<  Ma che domande sono Jorge?! Non siamo tanto intimi e poi saperlo a cosa servirebbe?!   >>  chiesi cercando di mantenere la voce bassa ma il nervosismo e l’imbarazzo mi remavano contro.
<<  Servirebbe perché anche la signorina è stata nel bagno per lo stesso tempo tuo  >>   mi spiegò e mi sentì meno calda sul viso, segno che mi stavo calmando.
<<  Prima mi si erano tappate le orecchie, ho provato ad aprire la bocca come per sbadigliare ma erano ancora tappate quindi sono andata in bagno per usare il secondo metodo; tappa il naso e trattieni il respiro  >>  spiegai con calma.
<<  E c’era bisogno di andare in bagno?  >>   chiese con un espressione del tipo “ma eri impazzita?”
<<  Si, noi ragazze dobbiamo mostrarci eleganti e dolci e poi farlo davanti il ragazzo che ami è piuttosto imbarazzante  >>  usai un tono tipo rimprovero.
<<  Quindi la signorina, per non fare quel gesto imbarazzante in pubblico dovendo mantenere una certa immagina, sarebbe andata in bagno solo per fare quel gesto. Beh…avrebbe senso allora  >>  disse ritornando a fissare davanti a se.
<<  Adesso cosa devo fare?  >>  chiesi entusiasta, l’idea di fare la detective mi piaceva molto.
Pov Jorge
Mi sembrava quasi una bambina, la fissavo con una espressione da ebete…NO! Magari dopo ma adesso dovevo occuparmi dell’assassinio di Marianna.
<<  Cerca di farti dare da tuo padre la borsa di Cesàr e di Marianna  >>  le dissi e lei corse subito.
L’assassino era sicuramente Cesàr ma avevo bisogno di prove e l’arma del delitto era perfetta come prova.
Dopo pochi minuti Tini tornò con in mano le due borse e io cercai in entrambe le borse. Trovato!
Dopo radunai tutti, ma non potevo dire io la soluzione del caso, qualcuno si sarebbe insospettito. Feci sedere il commissario davanti a me e con un oggetto creato da mio padre: un orologio che spara frecce narcotizzanti. Dopo avere preso bene la mira gliela sparai nel collo e si addormentò. Ovviamente Tini si preoccupò per lui, ma con il mio telefono, che aveva l’applicazione di usare le voci degli altri, parlai e la fece tranquillizzare.
<<  Non preoccuparti Tini sto benissimo, infatti ho scoperto la soluzione di questo enigma  >>   disse o meglio dissi io mentre scendevo sempre di più sul sedile per non farmi notare.
<<  Commissario non scherzi su queste cose. Se sa chi è stato parli  >>  disse Mechi sempre più curiosa. Che idiota.
<<  Certo ragazzina  >>  la vidi arrossire dalla rabbia  <<  Il colpevole è l’attore César  >>  tutti ne rimasero scioccati.
<<  Commissario cosa state dicendo? Come potevo mettere il veleno nei cioccolatini se la scatola era chiusa? E come facevo a sapere quale cioccolatino avrebbe preso?  E le vorrei ricordare che anche lei ne ha preso uno eppure è qui a fare inutili ipotesi  >>  sbraitò il signore.
<<  Infatti il veleno non era nei cioccolatini ma nel fard della signorina  >>  feci una piccola pausa, volevo vedere l’espressione del signor César ed era quella che mi aspettavo: sconvolta.  <<  Regalare alla propria ragazza un fard è una cosa molto strana, infatti io alla mia ex moglie non ho mai regalato nulla del genere, perché noi uomini siamo ignoranti sull’argomento e ogni donna si sarebbe insospettita, ma la signorina no perché lei signore qualche tempo fa ha partecipato a un corso di make up, in un tentativo disperato di far cambiare idea alla futura moglie  >> spiegai.
<<  Si è vero, ho partecipato a un corso di make up per riconquistare Marianna ma le sue sono solo supposizioni  >> continuò imperterrito.
<<  Basterà vedere tra la posta in andata per Buenos Aires e se troviamo il fard toccherà alla scientifica individuare il veleno  >> 
Lo vidi calare la testa  <<  Mi voleva lasciare per il suo amante, mancava solo un mese al matrimonio e lei si era presentata a casa mia come se nulla fosse. Quando ho partecipato a quel corso di make up l’idea iniziale era di farle cambiare idea, di farle capire che potevo sempre esserle utile, ma dopo ho capito che per lei io non ero nulla e ho pianificato tutto questo  >>  sorrideva.
<<  Signore io non giudico nessuno ma lei è proprio sicuro che il gioco valeva la candela? Ha ucciso la persona che più odiava, ma adesso con cosa è rimasto? Dovrà andare in prigione per scontare la sua pena, la sua immagine verrà rovinata, non lavorerà più come attore. Lei è proprio sicuro di essere arrivato al suo obbiettivo?  >> 
Si accasciò a terra portandosi le mani davanti la faccia e iniziò a piangere disperatamente.
Appena il commissario si svegliò, prese le manette che si era portato e lo incatenò a in sedile così che non potesse fare altre sciocchezze. Io e Tini ci mettemmo seduti vicini e mentre io fissavo infuriato le persone che riempivano di complimenti il commissario Tini cercava di farmi calmare.
<<  Dai Yoyi non devi arrabbiarti, l’importante è che tu abbia risolto il caso  >>  mi sorrise.
<<  Si ma non mi dispiacerebbe se qualcuno mi facesse dei complimenti  >>  dissi incrociando le braccia.
Dopo mi si misero in torno i miei amici e mi incominciarono a dire cose come “Sei stato fantastico” o “Lui si prende i meriti ma sei tu il vero genio”. Cosa farei senza di loro?
Ma uno scossone dell’aereo ci fa fermare. Vediamo le hostess, comprese Mechi e Alba, correre verso la cabina dei comandanti.
Appena escono la bionda e la mora vengono verso di noi  <<  Ragazzi abbiamo un problema  >>  disse Alba mangiandosi nervosamente le unghie.
<<  Cos’è successo?  >>  chiese Diego seduto dietro me e Tini.
<<  Quando la signorina è entrata nella sala dei piloti, i tre si sono salutati baciando le mani della signorina e sulle dita c’era il veleno  >>  raccontò Mechi.
<<  Quindi entrambi i piloti stanno male?  >>  chiese Tini preoccupata.
<<  Si  >> 
 
Nota autore: scusate per il ritardo ma mi è iniziata la scuola e non ho avuto molto tempo. Ma questo capitolo mi piace particolarmente perché Jorge non solo continua a comportarsi come Ladro Kid ma fa anche il detective e riesce a risolvere il caso, anche se i meriti se li prende Alejandro. Ma adesso cosa faranno i nostri ragazzi? Si schianteranno con l’aereo? Recensite.

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Capitolo 12
*** Pilotare un aereo ***


Pilotare un aereo

Pov Tini
<<  Quindi entrambi i piloti stanno male?  >>  chiesi preoccupata.
<<  Si  >>   rispose sudando freddo la bionda.
Jorge, sempre travestito, corse nella cabina dei piloti e vide entrambi con delle espressioni di dolori sui volti,  le mani sul collo mentre gridavano dal dolore.
<<  Jorge cosa succ...  >>  entrai e appena vidi i due piloti in quello stato  misi le mani sulla bocca a mo di megafono.
<<  Tini vai da Mechi e dille di chiedere in giro se c'è un medico, così da vedere se questi poveri uomini ce la faranno  >>   disse serio e deciso il ragazzo mentre toglieva la cintura a uno dei piloti e lo sollevava  <<  e chiama anche Diego così mi aiuta  >> 
<<  Va bene  >>   dissi ancora un pò scombussolata.
In poco tempo arrivarono sia il medico che Diego e portarono i piloti nel posto dei vip e il medico li visitò.
<<  Staranno bene, con quel poco che ho posso farli arrivare fino alla fine del volo ma appena arrivati dovranno essere trasporati d'urgenza in ospedale  >>   spiegò l'uomo e Jorge tornò nel posto di comando sedendosi sul sedile e sistemandolo. Prese il comando, ovviamente prima mise il pilota automatico per mantenere il volo ma per la direzione doveva pensarci lui.
<<  Jorge tu sai come si pilota un aereo?  >>   chiesi scioccata, ero entrata con lui senza farmi notare. Ma lui mi sorprendeva ogni giorno di più.
<<  Veramente no, mio padre l'anno scorso mi ha portato alle Hawaii e mi ha insegnato come pilotare un aereo e mi ha fatto salire su uno, il problema è che era spento.   >>  spiegò mettendosi la cuffia e cercando una stazione radio in grado di aiutarlo, girava una manopola, ma tutte le stazioni erano occupate.
<<  Allora come speri di pilotarlo?  >>  chiesi in ansia, ma cercando di non farlo capire. Dovevo fargli capire che mi fidavo di lui ma l'idea che non sapesse cosa stava facendo mi metteva molta ansia.
<<  Non so ancora come, ma ho bisogno di una mano   >>   mi guardò...oh no, ho capito cosa vuole.
<<   No. No no. Jorge Blanco scordati che io piloti un aereo. Enne o.    >>   dissi categorica.
<<  Tini tu non piloterai l'aereo, devi solo starmi vicino e cercare un posto dove atterrare. Non abbiamo abbastanza carburante per arrivare al luogo designato quindi devi trovare sulla cartina, che si trova nel libro blu lì alla tua destra, una pista di atterraggio abbastanza grande per l'aereo e soprattutto qua vicino  >>   mi disse per rassicurarmi, presi il libro e iniziai a cercare.
Dopo pochi minuti Jorge riuscì a ricevere la risposta da una stazione radio.
<<  Jorge cosa sta succedendo?  >>  chiese una voce molto familiare.
<<  Ma...Facu sei tu?   >>  chiesi scioccata e confusa.
<<  Facu sa pilotare un aereo e adesso mi deve aiutare   >>  mi spiegò, era incredibile. Quei ragazzi mi sorprendevano sempre. Mi sentivo inutile al loro confronto.  Poi riprese a parlare a Facu  <<  I due veri piloti stanno male e io e Tini abbiamo preso il loro posto. Amico cosa faccio?  >>   spiegò.
<<  Avete messo il pilota automatico?  >>  chiese calmo e tranquillo, doveva fidarsi molto di Jorge
<<   Certo, è stata la prima cosa che ho fatto e Tini sta cercando un posto dove atterrare qua vicino essendo che stiamo per esaurire il carburante  >>  spiegò il mio ragazzo. Come suonava bene. No Tini, tante vite umane erano nelle tue mani non potevi pensare a queste cose.
Nemmeno il tempo che Facu rispondesse che io mi misi a strillare  <<  Jorge ecco! Ho trovato un posto dove atterrare  >>   gli feci vedere il punto indicandolo con il dito sul libro.
<<  Sarebbe perfetto se non fosse un pò piccolo  >>   disse scioccandomi.
Stavo per ribattere ma un fulmine colpì l'aereo e un rombo dell'aereo mi fece cadere dal posto, da dietro si sentivano grida e pianti. Mi affacciai al finestrino e vidi che il motore sinistro era in fiamme. Oh no, avevamo solo tre motori!
<<   Tini come stai?  >>  mi chiese preoccupato.
<<  Tutto bene  >>  risposi sedendomi nel mio posto e riprendendo il libro.
<<  Jorge cos'è successo?  >>  chiese Facu preoccupato
<<  Un motore è in fiamme ma poss...  >>  non terminò la frase che una luce rossa iniziò a lampeggiare. Cosa significava? Perché quella luce rossa lampeggiava? Le luci rosse non portavano mai nulla di buono.
<<  Jorge che succede?  >>  chiesi tanto per essere sicura...
<<  Stiamo esaurendo il carburante  >>  
Appunto.
<<  Cosa facciamo?  >>  continuai a chiedere.
<<  Dobbiamo per forza atterrare lì  >>  rispose lui.
<<  Aspettate ragazzi, state per terminare il carburante?   >>  chiese l'amico.
<<  Si, perché?   >>  anche lui era preoccupato.
<<  Perché se si sta per esaurire il carburante molti dei comandi vengono disattivati e tra questi c'è il pilota automatico   >> 
Oh ma andiamo! Stasera non ci stava andando una cosa giusta!
<<  Ora cosa facciamo?   >>  chiese Jorge all'amico.
<<  Amico mi dispiace ma ora devi pilotare tu  >> 
Jorge mi guardò, era molto preoccupato, anche io lo ero ma dovevo dargli coraggio. Misi la mia mano sulla sua e gli feci un sorriso raggiante e rassicurante, lo vidi ricambiare il sorriso e prendere un respiro profondo.
<<   Va bene, farò quello che posso  >>  disse anche se non ne era tanto sicuro.
Per i minuti che erano passati Facu diede informazioni a Jorge su come pilotare l'aereo ma appena arrivammo...
Pov Jorge
Cosa?! Le luci della pista d'atterraggio erano spente?! Non si vedeva nulla.
<<  La pista d'atterraggio è completamente al buoi cosa faccio?  >>   chiesi in ansia.
<<  Per il mal tempo devono aver spento le luci per evitare un blackout   >>   mi rispose  <<  Pur troppo non posso fare nulla, non c'è nessuno che possa accendere le luci in così poco tempo...   >>  era depresso e scosso.
<<  Facu ti prego aiutaci   >>  gli chiesi disperatamente.
<<  Va bene Jorge, farò quel che posso. Magari ci fosse Ladro Kid ad aiutarci...  >>  mi disse e...un secondo...ma io ero Ladro Kid.
<<  Facu sei un genio  >>  lo lodai  <<  Tini prendi il mio posto  >>  gli dissi alzandomi dal posto e dirigendomi verso l'uscita, ma Tini mi prese la mano bloccandomi.
<<  No Jorge, non posso pilotarlo da sola  >>   aveva le lacrime agli occhi.
<<  Ora ti mando Diego, ma non posso restare qui. So come accendere le luci e se non lo faccio tutte queste persone...  >>  mi fermò.
<<  Lo so ma...io non sono come te, non sono abbastanza coraggiosa per farlo. Jorge sono terrorizzata  >>  mi confessò.
<<  Lo sono pure io. Ma ho pilotato l'aereo per salvare i miei amici e te, la persona più importante della mia vita. Adesso tu fallo per me, io ti aiuterò ma anche tu devi aiutare me  >>  le presi le mani e lei mi fece cenno di si con la testa. Le presi il viso tra le mani e la baciai con passione, non era un bacio d'addio, perché io lo sapevo che ci saremmo rivisti, ma serviva per dare coraggio ad entrambi.
Uscii e chiamai Diego in disparte, c'era una parte dell'aereo completamente isolate perché le hostess avevano fatto spostare tutti nella parte turistica per essere più sicuri. Aprii il portellone e Diego con un solo sguardo mi capii.
<<  Ho capito, ma stai attento  >>  mi disse sorridendomi.
<<  Diego sembra che tu non sappia che stai parlando con...  >>  mi aggrappai alla maniglia e mi tolsi quel travestimento per poi diventare il mio secondo personaggio  <<  ...Ladro Kid  >>  per poi buttarmi nel vuoto.
Pov Tini
Per fortuna arrivò Diego che mi aiutò a calmarmi, le parole di Jorge mi avevano dato coraggio ma il mio nervosismo non mi aiutava di certo.
<<  Tini guarda!  >>  mi disse Diego indicando davanti a me.
Non era possibile. Jorge, travestito da Ladro Kid, stava volando nel cielo con il suo deltaplano mentre le macchine della polizia, con le sirene e le luci rosse e blu lampeggianti, lo inseguivano fino alla pista d'atterraggio. Appena si fermarono, essendo che erano in trappola, formarono una scia in due lati che illuminava tutta la pista. Così potevo atterrare. Lui stava rischiando la vita per aiutarmi e adesso io dovevo aiutare lui.
<<  Bene Tini adesso esci le rotelle   >>  mi disse Facu e io premetti il pulsante.  <<  Bravissima e quando te lo dico io tira su il muso  >>  mi disse.
<<  Il muso?  >>  ripetei confusa.
<<  Il manubrio  >>  mi spiegò Diego.
Dopo pochi minuti, eravamo a un passo dalla pista  <<  Facu ti sbrighi?  >>  chiesi preoccupata. Cosa stava aspettando?
<<  Aspetta  >>  mi disse semplicemente.
Vidi Diego aggrapparsi al sedile  <<  Facu!  >>  eravamo a pochi centimetri dal terreno.
<<  Ora Tini! Tira su il muso!  >>  gridò e io lo feci, tirai il voltante verso di me.
Pov Jorge
Forza Tini, so che ce la farai!
L'aereo non si fermava, già la punta dell'aereo era fuori dalla pista...ti prego fermati!
Faceva un suono assordante ma si stava per fermare. Si, era fermo. Erano salvi!
Presi il telefono e cercai di chiamare Tini, ma nulla. Dopo chiamai Diego. Nulla. Nemmeno lui mi rispondeva. Senza farmi vedere da nessuno andai sulla punta dell'aereo, ruppi il vetro ed entrai nella cabina dei piloti ed entrai.
<<  Tini apri gli occhi!  >>  la scossi e la sentì dirmi a filo di voce  <<  Dai farmi dormire  >>
Per fortuna era solo svenuta e così anche Diego.
Ce l’eravamo cavata anche questa volta.
 
Nota autore: Salve a tutti, scusatemi il ritardo ma tra scuola e compiti ho avuto poco tempo. Mi scuso ancora ma almeno questo capitolo è pieno d'azione. Ora meglio che vada e ditemi che ne pensate. Un beso.

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Capitolo 13
*** una notte in deltaplano ***


Una notte in deltaplano

Pov Tini
Eravamo in classe ad aspettare la professoressa e io stavo parlando con Mechi, Alba e Lodo. Eravamo sedute su due banchi, Mechi e Alba in quello d'avanti mentre io e Lodo in quello dietro.
Stavamo ridendo per una battuta quando Jorge mi si mise davanti coprendo Alba.
Mi fissava dolcemente e ogni secondo le distanze tra noi diminuivano, io mi sentì bruciare le guancie. Che mi volesse baciare qui davanti a tutti? Ma io mi vergognavo troppo.
<<  Jorge che fai?  >>  chiesi sempre più agitata.
Quando la sua testa iniziò a girare a centottanta gradi. Aspettate cosa?! Aveva fatto almeno cinque giri completi quando si fermò e la sua testa scoppiò e io scacciai un urlo e senza accorgermene aprì di poco le gambe, ed essendo che portavo la gonna era ancora più umiliante quello che stava per succedere.
Dopo sentì Jorge dire  <<  Vediamo di che colore sono oggi  >>  io abbassai la testa e vidi che era messo a testa in giù con i vestiti al contrario che mi guardava gli slip.
Io diventai porpora mentre Lodo gli diede un calcio gridandogli  <<  Maniaco pervertito!  >>  e lo iniziò a rincorrere per tutta l'aula.
Intanto entrò la professoressa di matematica che disse stremata  <<  Oh no! Ancora loro due!  >>   mentre Lodo continuava a rincorrere Jorge gridandogli cose tipo "Sei un maiale" o "Porco non azzardarti più a vedere il colore delle mutande della mia migliore amica" e a quest’ultimo lui dice a bassa voce per non recar danno alla sua amata "Tanto le ho viste e sono bianche".
Era da un mese che Jorge era euforico per qualcosa e per dar sfogo alla sua felicità faceva in continuazione trucchi di magia.
Finita la scuola Jorge e io avevamo organizzato di andare a mangiare un panino fuori.
Pov Alejandro
Per un interminabile notte avevo solo guardato filmati in primo piano di Ladro Kid e mi ero accorto di una cosa, assomigliava in un modo incredibile a Jorge, il ragazzo di Tini. E se era lui? E se la mia dolce Tini stava uscendo con un pericoloso criminale? No! Non l'avrei ma permesso. Così, senza farmi vedere, li seguì.
Stavano camminando mano nella mano, va bene, questo mi stava bene. Ma quello che stava facendo ora no! Aveva messo un braccio intorno alla vita di Tini per avvicinarla di più a se e lei non faceva nulla, anzi, lo guardava dolcemente avvampando sulle guancie.
Mi devo ricordare mettergli dietro uno dei miei uomini per i prossimi appuntamenti, se ma li avranno. Perché se scoprirò che quel ragazzo era Ladro Kid lo sbatterò dietro le sbarre.
Si sedettero ad un tavolo, ora mi restava solo da ascoltarli.
Pov Jorge
Ci sedemmo ad un tavolo vicino la finestra e il cameriere ci portò il menù ma mi accorsi di una cosa, che Tini invece non vide proprio, il cameriere, mentre se ne andava, lanciò uno sguardo dentro la maglietta della MIA ragazza. Ah ora vedrai cosa ti farò caro il mio porco!
Il tavolo era a cerchio e il divanetto anche, mi sedetti vicino, praticamente appiccicato, alla mia amata e le misi un braccio intorno alle spalle facendole appoggiare la testa sulla mia spalla mentre con l'altra, sotto l'occhio del cameriere, le aggiustavo la maglietta, mi girai verso di lui e lo vidi diventare rosso di rabbia.
Così la prossima volta ci ripenserai due volte prima di vedere dentro le magliette delle ragazze. Soprattutto della mia.
<<  Jorge!  >>  mi rimproverò Tini rossa in tutto il viso, senza accorgermene avevo continuato a tenere la sua maglietta tra le mani e gliela avevo alzata di poco scoprendole la pancia. Gliela sistemai subito e senza rendermene conto, come se la sfiga oggi fosse contro di me, le toccai il seno.
Queste figure solo io le posso fare.
Pov Alejandro
Quel porco! Come si permette di toccare mia figlia così!?
Oh ragazzo forse non sarai ladro Kid ma potrei sempre sbatterti in galera per molestie sessuali contro minorenne.
Per la rabbia sbattei il pugno contro un tavolo attirando su di me l'attenzione di tutti.
Mi rannicchiai sotto il tavolo con la speranza che Tini e Jorge non mi avessero visto, feci passare qualche minuto e dopo mi riaffacciai a vedere i due ma con mia grande sorpresa vidi che non c'erano più.
Con lo sguardo li cercai per tutto il locale, quando mi sentì toccare dietro la spalla, mi girai nervoso e vidi il dolce visino della mia cara figlia arrabbiata come non mai e dietro il suo ragazzo che cercava di trattenere le risate.
<<  Papà cosa stai facendo?!  >>  mi chiese, quasi gridando, su tutte le furie.
<<   Vedi Tini io volevo venire a mangiare qui ma dopo che ti ho vista ho pensato che avresti creduto che ero venuto qui per spiarti e ho cercato di andarmene senza far rumore, ma non ci sono riuscito perché ho sbattuto  >>  le mentii ma era sempre meglio che vedere lei delusa e lui ridere di gusto.
La vidi uscire ancora arrabbiata, evidentemente non mi aveva creduto, ma francamente nemmeno io l'avrei fatto.
Pov Tini
Non coma poteva averlo fatto a me?! Sua figlia! Non meritavo nemmeno un briciolo di fiducia?
Certo...quello che aveva fatto Jorge non era certo comportamento del miglior gentil uomo, ma Jorge era Jorge mentre io ero io. Sua figlia!
Camminavo furiosa per il marciapiede scostando tutti con le braccia e ricevendo insulti a non finire, ma non me ne importava. Ero tanto furiosa che nemmeno mi ero accorta dove stavo andando. Fino a che non mi sentì tirare per il braccio e mi bloccai. Mi girai ancora furiosa e vidi Jorge, ancora più furioso di me.
<<  Tini sai che ti amo ma...  >>   era evidente che stava cercando di trattenere delle grida e dopo chiuse gli occhi in due fessure  <<  ...se lo rifai nessuno ti leva una figuraccia davanti a tutti    >>  
Io chinai la testa, non mi piaceva farlo arrabbiare ma...aspettate...io dovrei essere quella arrabbiata non lui!
<<   Ah quindi tu mi fai fare una figuraccia?  >>   ripetei infuriata, alzando il tono della voce e vidi lui cambiare espressione e iniziare a farmi segni per dirmi di abbassare la voce, ma col cavolo che l'abbassavo!   <<   Beh amore sei arrivato tardi perché la figuraccia più grande della mia vita me l'ha già fatto fare mio padre   >>  gridai e appena ripresi fiato notai Jorge con il capo chino e tutta la gente che mi fissava.
<<   Anche tu sai farti fare certo figure  >>  mi prese in giro ridacchiando.
Che figura! Abbassai la testa e dopo mi sentì stringere, riconobbi subito il suo profumo inconfondibile. Mi stava abbracciando e io ricambiai il gesto.
<<  Grazie, ne avevo bisogno  >>  dissi posando il viso nell'incavo del suo collo.
<<   Stanotte hai impegni?  >>   mi chiese sussurrandomelo all'orecchio molto dolcemente.
<<   Perché?  >>  balbettai confusa dalla domanda.
<<   Perché stanotte voglio farti vivere una delle notti più belle della tua vita   >>  mi disse misterioso e io avvampai, per il modo in cui l'aveva detto sembrava qualcosa di molto...intimo.   <<  Allora? Per questa notte hai impegni?  >>  mi richiese
<<  No, stanotte non ho impegni   >>  
<<  Allora a stanotte  >>  sciolse l'abbraccio e corse verso casa sua, chissà cosa aveva in mente, di certo Mechi e Alba, che lo conoscevano da più tempo forse mi potevano aiutare.
Pov Jorge
Si! Si! Avrei passato una notte intera con la mia Tini. Cosa potevo chiedere di più? Ma dal suo comportamento forse avrà capito qualcos'altro, ero curioso di capire cosa aveva in mente. Conoscendola chissà cosa si era messa in testa! Di certo il mio comportamento di questa mattina le aveva fatto venire qualcosa di...emh...molto intimo. Di certo!
Pov Tini
Ero a casa a parlare in chat tramite il computer con Alba, Lodo e Mechi.
<<  Andiamo Tini, non dirmi che non l'hai capito  >>  disse Mechi quasi scioccata dall'ingenuità dell'amica.
<<   Ho un'ipotesi ma prima volevo conferma da voi  >>  mi giustificai.
<<    Tini, Tini. Ma è ovvio che sta sera Jorge vuole qualcosa di più baci e abbracci   >>  disse ovvia Lodo.
<<   Cosa?! Ma stiamo insieme solo da un mese e poi prima me ne avrebbe parlato, no?   >>  ero avvampata e lo potevo vedere dalla mia finestra sul monitor.
<<    Tini tu gli uomini proprio non li conosci. Ci sono tre categorie. La prima è quella dei gentil uomini, dove per metà potremmo mettere Jorge...   >>  ma la bionda la fermò correggendola.
<<  No Alba, io in quella categoria ci metterei Ladro Kid    >> 
<<  Hai ragione. Quindi: uno, Ladro Kid. La seconda è quella degli uomini che anche solo vedere gli intimi delle proprie ragazze li rende felici e qui ci mettiamo Jorge. Infine la terza, quella degli uomini che desiderano ardentemente la propria donna e qui ci metterei sia Jorge che Ladro Kid    >>   fece una pausa per avere il consenso della bionda e della more che scossero le teste nel segno di si   <<  Per farla breve cara amica, agli uomini interessano le donne, per amarle e per farsi amare. Ma ad un certo punto della relazione chiedono di più dei soliti baci e questo momento lo state passando tu e Jorge   >>  mi spiegò Alba.
<<  MI dispiace ma sono sempre dell'idea che Jorge prima me l'avrebbe detto   >>  continuai a ripetere, anche se iniziavo a non esserne più tanto certa.
<<    Pensaci Tini, non c'è proprio nulla che Jorge ha fatto per farti intuire che voleva di più?   >>    mi chiese la bionda e mi vennero in mente i momenti di oggi al ristorante, quando Jorge mi alzò la maglia e dopo mi toccò il seno. Ma allora...
<<  Dal tuo rossore capiamo che abbiamo indovinato noi   >>  le fece notare Lodo e continuò dicendole  <<  Senti può anche essere che ci stiamo sbagliando quindi potremmo anche farti fare qualcosa di imbarazzante al massimo, quindi fai così: aspetta che venga leggendo delle riviste che aiutano per la prima volta, che adesso ti invio tramite email così, caso mai avessimo ragione, saresti pronta.    >> 
Io con Mechi e Alba l'applaudimmo e dissi  <<  Ho la migliore amica migliore del mondo   >>  e mentre Lodo si lodava da sola io e le altre due ci facevamo le meglio risate.
Dopo chiudemmo la chat e Lodo mi mandò le riviste, pensavo fossero poche e invece erano una ventina.
Finalmente arrivò la sera e io aspettavo Jorge seduta nel mio letto, ma prima mi cambiai. Indossai: una gonna bianca lunga dietro e corta davanti, con una delle mie felpe giganti fucsia con sopra scritto in rosso "I LOVE YOU".
Lo aspettavo, ero veramente in ansia. Chissà cosa voleva fare.
Quando sentì la finestra aprirsi e fare entrare tutto il vento, mi alzai e andai davanti la finestra dove là seduto con una gamba penzolante c'era Ladro Kid con il suo vestito bianco e il mantello che svolazzava dietro la sua schiena.
<<  Mia cara, ti andrebbe di fare un giro con il mio deltaplano?    >>  mi chiese molto formalmente, il modo che si addiceva a un gentil uomo. Dopo mi vennero in mente le parole di Alba: "La prima è quella dei gentil uomini".
<<  Un giro con il deltaplano? Ma dove?  >>  mi spaventava un pò l'idea e temevo la risposta.
Si alza dalla finestra mettendosi in piedi davanti a me gira di poco il possente busto e con il braccio e il dito indice puntato verso il cielo  <<  Lì. Tra le nuvole  >> 
<<  Ma è impossibile  >>   ribattei io.
Si avvicinò a me, eravamo a pochi centimetri di distanza, mi sembrava che volesse baciarmi e invece lo vedi allargare le labbra in un sorriso per poi avvicinarsi al mio orecchio e sussurrandomi dolcemente  <<  Nulla è impossibile  >>. Mi prese la mano e mi avvicinò piano piano alla finestra, lo vidi mettersi in piedi sulla ringhiera mentre continuava a stringere la mia mano, ma la ritrassi.
Non so perché ma avevo paura.
<<  Ti fidi di me?  >>  mi chiese allungando la mano verso di me.
Guardai per qualche secondo la sua mano  <<   Si  >>   la strinsi e lui mi attirò a se.
<<  Aggrappati a me e qualsiasi cosa accada non lasciarmi  >>   mi sussurrò nuovamente.
Io lo strinsi e lui con due dita fece calare e mie palpebre facendomi capire che dovevo tenere gli occhi chiusi e io non li riaprii.
Dopo mi sentì mancare la terra da sotto i piedi, mi sentì come rivoltata e il vento mi sbatteva violentemente in faccia. Ma cosa stava succedendo?
<<  Ora puoi aprire gli occhi  >>   mi disse con un tono di voce piuttosto alto, ma non era arrabbiato.
Io feci come mi aveva detto e…non era possibili, di fronte a me vidi le nuvole. Per un momento sussultai e dopo notai la posizione in cui mi aveva messo Jorge. Io era messa a pancia in giù, la mia schiena era contro il suo petto e le sue braccia mi stringevano i fianchi.
<<   Calmati, ci sono qua io e goditi la vista  >>   mi disse e mi calmai, era incredibile quanto potere avesse su di me.
Ci avvicinò a una nuvola e io ci passai il dito, era incredibile quanto era soffice. Dopo lo guardai e con gli occhi mi disse di guadare sopra di me. Era incredibile! La luna era enorme e le stelle erano vicinissime. Io le fissavo incantate e Jorge dopo mi sussurrò all’orecchio  <<  Vuoi che ti doni una stella?  >> 
 
 
Nota autore: Salve a tutti, vi chiedo scusa per il ritardo ma tra la scuola, i compiti e le altre storie ho poco tempo libero, ma vi chiedo specialmente scusa perché per due giorni, al posto di scrivere questo capitolo, ho visto due stagioni di un anime MERAVIGLIOSO che consiglio a tutti e che si chiama “Vampire Knight” mentre la seconda stagione si chiama “Vampire Knight Guilty”. Comunque spero vi piaccia il capitolo e ditemi cosa ne pensate e passate anche a leggere la mia nuova storia “Seguenda estrella a la derecha y luego todo recto hasta la manana” e ditemi anche cosa ne pensate. Un beso. 

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Capitolo 14
*** La stella-Un nuovo colpo ***


La stella-Un nuovo colpo

Pov Tini
Io le fissavo incantate e Jorge dopo mi sussurrò all’orecchio  <<  Vuoi che ti doni una stella?  >> 
Io girai lo sguardo verso di lui alzando un sopracciglio   <<    Ma non è possibile   >>    gli dissi.
Lui andò ancora più su, mi avvolse completamente un braccio intorno alla vita, mentre l'altro mi lasciò e si allungò come se stesse per toccare una stella, di scatto richiuse la mano e ci fece atterrare sul tetto di un palazzo. Mise la mano con dentro la "stella" dietro la schiena.
<<   Dai Jorge non è possibile che tu abbia preso una stella   >>   ridacchiò all'idea che il suo ragazzo potesse averlo fatto.
<<   Ne sei sicura?   >>   aprì la mano mostrando l'oggetto, in effetti era una stella, ma no una di quelle del cielo, una di quelle da indossare.
Era una collana con un ciondolo a forma di stella e sulle cinque punte, cinque brillanti.
Tini la guardò incantata, come sempre Jorge aveva rigirato le cose a suo favore, ma era tanto tenero quando voleva. Lei gli saltò addosso baciandolo, intrecciò le braccia intorno al suo collo, mentre lui le stringeva la vita con le mani avvicinandola ancora di più a se.
Potevano stare, ore, giorni, mesi, anni in quella posizione. Ma la ricetrasmittente di Jorge a quanto pare non era d'accordo e da lì si sentì uscire la voce di      Facu.
<<   Jorge, rispondimi! Ladro Kid non può lasciarsi sfuggire questo nuovo colpo   >>   
A quelle parole i due sciolsero il bacio, lui prese l'oggetto e rispose all'amico.
<<    Di che colpo parli?   >>    chiese il ragazzo.
<<    La principessa Candelaria Molfe domani verrà qui dare in prestito la sua collana, che veniva tramandata di generazione in generazione, alla mostra d'arte. Ma durerà solo un giorno    >>    spiegò Facu euforico .
Jorge sorrise e io intuì il perché.
<<   Hai in mente qualcosa vero?   >>   chiesi per essere convinta della mia ipotesi.
<<   Si e tu amore mio mi dovrai aiutare    >>  
Pov Jorge
Il giorno dopo nessuno del gruppo andò a scuola, dovevamo organizzare il colpo.
Eravamo nel laboratorio a fissare sullo schermo del computer l'immagine di Candelaria e a leggere i suoi dati segreti che pochi sapevano, Facu era bravissimo con i computer ed era riuscito a introdursi nei file di tutti gli abitanti di Madrid e ovviamente trovò anche quelli della principessa.
Eravamo messi intorno a Facu, che era sulla sedia girevole di fronte al computer.
<<   Allora ha venti anni e tra due mesi si sposa con il principe Seba, che dopo il matrimonio con la principessa diventerà re...    >>   lesse Facu ma Diego lo fermò.
<<   Facu non ci importa questo, leggi della collana   >>   
<<  Ti sbagli Diego, anche quello ci serve per il ruolo di Tini   >>    ribattei.
<<    E quale sarebbe?   >>   chiese la ragazza in questione.
<<    Dovrai diventare la sua dama di compagnia, così la potrai accompagnare ovunque andrà e tramite il nostro telefono ci dirai ogni vostro spostamento   >>   spiegai alla mia amata.
<<   Ma come farò a diventarlo? Lei arriva oggi   >>  
<<   Io mi occuperò di distrarre la sua dama di compagnia così che tu possa prendere il suo posto   >>   rispose Mechi.
<<   Ma non capisco perché ci interessa tanto la collana di quella principessa   >>   domandò Xabi.
Facu premette un tasto della tastiera e spuntò l'immagine del gioiello. I contorni erano in argento, ma quello che ci importava era al centro dell'oggetto: lo smeraldo da duecento carati.
Xabi, Lodo e Tini rimasero senza parole.
<<   Noi vogliamo quello smeraldo  >>   dissi semplicemente ammirando la mia preda.
<<   Ma come hai in mente di prenderlo?   >>   chiese Lodo.
<<    Lodo quante volte devo dirti che un mago non svela mai il proprio trucco prima dello spettacolo, sennò non ci sarebbe più la sorpresa del momento   >>   le dissi e lei sbuffò.
Pov Tini
Dopo tornai a casa e trovai con mia grande sorpresa mio padre ad aspettarmi davanti la porta.
Chiusi la porta alle mie spalle e feci dei passi avanti.
<<   Papà cosa succede?   >>   chiesi preoccupata, mi fermai e lo fissai.
<<    Eri con Jorge?   >>   chiese lui incrociando le braccia.
<<   Si, perché?   >>  
<<   Così, ma c'è qualcosa che devi dirmi su quel ragazzo?   >>  
Sgranai gli occhi a quella domanda   <<   Che tipo di cose?   >>   
<<   Non so, per esempio: cosa fa nel tempo libero? O se conosce Ladro Kid?    >>   
Iniziai a sudare freddo   <<   Perché queste domande? Credi che Jorge abbia a che fare con Ladro Kid?   >>  
<<   No, non credo che il tuo ragazzo abbia a che fare con quel criminale   >>    per un secondo tirai un respiro di sollievo   <<   Io credo che il tuo ragazzo sia quel criminale  >>  il mio cuore perse un battito.
Feci finta di ridere e gli dissi sorridendo, ovviamente per finta   <<    Jorge è troppo pigro per essere Ladro Kid   >> 
Ma non mi credeva   <<    Se è così chiedigli di venire stasera alla mostra d'arte dove ci sarà anche la principessa. Sarà mio ospite   >>  
Non ebbi il tempo di ribattere che lo vidi andare verso la cucina ma si fermò senza guardarmi in volto e disse   <<   Anche se Jorge fosse Ladro Kid sai cosa farò quando lo arresterò?   >>    strinsi i pugni e non risposi, quindi lui continuò   <<   Lo arresterò e arresterò anche i suoi complici e se ci sarai anche tu tra questi, sappi che io non potrò proteggerti. Ma prima di sbatterlo in galera voglio chiedergli il perché, perché di quei furti? Cosa può volere da dei gioielli un ragazzo senza problemi finanziari? Perché rubarli? Perché voleva avere un momento di fama? Perché voleva sentirsi importante? O perché voleva dimostrare qualcosa?   >>   girò il viso di poco verso di me  <<   Tu sai il perché ha rubato?   >>  non risposi, non sapevo perché rubasse, non sapevo a cosa erano dovuti quei furti. Sapevo solo che lo amavo e qualsiasi cosa avrebbe fatto, qualsiasi cosa avrebbe detto o fatto io gli starei stata vicina per sempre.
Pov Lodo
Io e Diego andammo a prenderci un gelato, la principessa sarebbe arrivata tra due ore e quelli che dovevano prepararsi erano Jorge, Facu, Mechi e Alba li aiutava a prepararsi.
Ci sedemmo in una panchina del parco.
<<    Secondo te il colpo riuscirà?   >>   chiesi, anche io ero coinvolta in questo nuovo colpo, anche se in piccola parte ed ero molto nervosa.
<<   Certo, come sempre. Ma questa volta sarà molto più divertente perché ci sarai anche tu  >>  rispose Diego facendomi arrossire.
<<   Non so se sono all'altezza   >>    ribattei chinando il capo.
<<   Anche Tini l'ha detto la scorsa volta ed è finita bene   >>   mi  prese la mano e io le fissai.
<<   Diego…   >>   dovevo inventarmi qualcosa…Ah si, ora ricordavo   <<   Come vi siete conosciuti tu e Jorge?   >>   in effetti io e Tini ce lo chiedevamo spesso, siamo arrivate al punto di inventarci la storia di come era successo.
<<    Ti ricordi del Ladro Kid di vent’anni fa?   >>  
<<   Si, ha rubato per almeno cinque anni e dopo è misteriosamente scomparso e due anni fa è comparso il nuovo Ladro Kid   >>  
<<   Quel Ladro Kid credo tu abbia capito che era il padre di Jorge e ti ricordi anche della “Maestra dei furti”?   >>   
<<   Si, è comparsa un anno dopo Ladro Kid     >>
<<   Quella era la madre di Jorge  >>   
<<   Oh che storia romantica, i due si sono innamorati mentre facevano quello che gli piaceva  >>    avevo gli occhi che mi brillavano, lo sapevo perché succedeva tutte le volte che parlavo di cose romantiche.
<<   Io direi che si sono incontrati per questioni d’affari, lei lo ostacolava e lui glielo voleva dire in faccia   >>  
<<   Ma è una specie di dono quello di rovinare tutte le cose romantiche?   >>   chiesi sarcastica e lui rise.
<<   Forse, ma come stavo dicendo…I due ovviamente si innamorarono e iniziarono a frequentarsi, tranne, ovviamente, sul lavoro, ed essendo che mio padre era amico di Alvaro e mia madre e la madre di Jorge anche li fecero incontrare. Dopo Alvaro smise di essere Ladro Kid perché la Maestra del furto era incinta di Jorge  ed entrambi si ritirarono   >>   
<<   Che storia romantica   >>   vidi che stava per ribattere e lo fermai puntandogli l’indice contro   <<   Non ti azzardare a ribattere   >>  
Lui ridacchiò   <<   Va bene   >>  
Continuammo a camminare e a scherzare, con lui stavo veramente bene.
Pov Candelaria
Ero sull’aereo diritto per Buenos Aires, la mia città natale. Da piccola abitavo lì per un capriccio di mia madre e dopo mio padre ci ha riportato in Spagna. Vorrei non esserci tornata, così almeno non l’avrei conosciuto e non starei soffrendo. Si, ero la principessa e avevo delle responsabilità che dovevano superare per sino…l’amore.
<<   Principessa Candelara, svegliatevi siamo quasi arrivati   >>   mi svegliò Ruggero, il mio amato.
<<   Ruggero quante volte ti devo dire di chiamarmi Cande e di darmi del tu?   >>   sentirlo darmi del tu mi faceva sentire lontana da lui.
<<   Non posso  >>  
<<   Perché?   >> 
<<   Perché chiamarvi con quel soprannome e darvi del tu mi farebbe avere solo delle illusioni   >>  
 
 
Nota autore: Salve a tutti, chiedo scusa per il ritardo ma ho troppi impegni e troppe storie da aggiornare. A breve cercherò di aggiornare anche “Seguenda estrella a la derecha y luego todo hasta la manana”. Comunque, in questo capitolo c’è una nuova coppia, che a me non piace molto, la RuggeroxCande. Ma cosa ne pensate del discorso di Alejandro? Secondo voi perché Jorge ruba? Per seguire le orme del padre o per un buon motivo che ancora non conosciamo? Se secondo voi è la seconda, provate a indovinare il motivo. Il primo che indovinerà gli dirò che trucco userà Jorge nel prossimo capitolo. Ma ditemi che ne pensate. Un beso.

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Capitolo 15
*** Il trucco della moltiplicazione ***


Il trucco della moltiplicazione

Pov Jorge
La principessa Candelaria era appena scesa dall’aereo e Facu si era introdotto tra le guardie del corpo mentre Diego si fingeva un giornalista.
Io, Tini, Lodo, Xabi, Mechi e Alba eravamo nel laboratorio ad aspettare che Diego facesse delle domande, quando finalmente.
<<   Principessa Candelaria posso farle delle domande?   >>   chiese Diego con un finto microfono, che ovviamente faceva sentire a loro la loro conversazione.
<<   Certo, mi dica   >>   rispose gentilmente la ragazza mentre un ragazzo le si metteva dietro e io lo notai.
<<   Xebi fai delle ricerche su quel ragazzo, quello accanto alla principessa    >>   gli dissi.
<<  Certo   >>   Xabi prese il portatile e cercò quel ragazzo.   <<   Ruggero Pasquarelli, è l’accompagnatore della principessa. Stanno sempre insieme, molti li definiscono una coppia impossibile e sia la principessa che lui hanno dimostrato un certo interesse l’uno per l’altra.     >>   lesse le spiegazioni su internet.
Dopo gli occhi tornarono sul computer enorme.
<<    Lei ci sarà alla mostra d’arte?   >>   chiese Diego ancora finto giornalista.
<<   Certo e su questo vorrei aggiungere che cerco una dama da compagnia per accompagnarmi ma lo sarà solo per quella notte   >>    spiegò.
<<     Ma mi può dire qualcosa sulla sua collana? E sulla sicurezza di questa sera?   >>    continuò a chiedere.
<<    La mia collana è di inestimabile valore sia di denaro che d’affetto    >>     rispose spostandosi i capelli per mostrare la collana   <<  Mentre per la sorveglianza non saprei, credo che sarà molta sia per la mia collana che per gli altri oggetti    >>   rispose per poi essere trascinata da Ruggero.
Bene, avevamo quello che ci serviva. Senza accorgermene sorrisi soddisfatto e Mechi se ne accorse.
<<    Perché sorridi?   >>    mi chiese la bionda.
<<    Perché un piano adatto alla situazione   >>  
<<  Jorge devo dirti delle cose   >>   mi disse Tini con aria molto preoccupata.
<<   Dimmi   >> 
<<   Mio padre sospetta di te e mi ha chiesto di invitarti stasera alla mostra   >>  
Io risi   <<   Non c’è problema, avevo calcolato la presenza di tuo padre quindi per me e te sarà facile spostarci   >>   cercai di tranquillizzarla ma lei sembrava ancora testa   <<   Poi, che altro volevi dirmi?    >>   
<<    Perché rubi?    >>   mi chiese e io, insieme agli altri ne restammo scioccati.
<<   Perché mi fai questa domanda?   >>   le chiesi io chinando di poco la testa.
<<    Perché non ho mai capito perché prima rubi e poi riporti gli oggetti. Ora voglio delle spiegazioni   >>   mi rispose.
<<     Non lo puoi sapere   >>   era la verità.
<<    Cosa?! Perché?!   >>    chiese lei confusa.
<<    Non posso immischiarti anche in questa situazione, è troppo pericolo! Nemmeno Mechi, Alba e Facu sanno il perché, questa cosa riguarda solo me e Diego   >>   risposi forse troppo bruscamente.
<<   Essendo che non mi vuoi immischiare, cavatela da solo!   >>   mi disse per poi uscire in lacrime.
<<   Tu si che sai parlare ad una ragazza Jorge   >>   mi disse con tono sarcastico Mechi e io sbuffai.
Pov Tini
Perché non me lo vuole dire? Ancora non si fida di me? Gli ho mai dato motivo di non farlo?
Ero nella mia camera, sdraiata sul letto ad abbracciare il cuscino mentre le lacrime mi rigavano le guancie.
<<   Tini lascialo perdere, non ti merita   >>   mi disse mio padre nel tentativo di consolarmi, ma era tutto inutile.
<<   Papà stasera forse ci sarà anche Jorge, ti prego non fare nulla   >>   gli dissi e lui si limitò a fare cenno di si con la testa.
Si, ce l’avevo con lui ma lo amavo e non avrei mai permesso che qualcuno gli facesse del male.
Pov Lodo
Era arrivato il momento ed eravamo tutti nella sala del museo dove sarebbe stata esposta la collana, eravamo tutte in abiti da sera.
Io indossavo un vestito blu scuro, non aveva le spalline, la scollatura era a cuore ed era ricoperta di strass, il vestito arrivava fino ai piedi e sul davanti lasciava scoperte le gambe. Come scarpe indossavo dei tacchi neri non troppo alti. I miei capelli erano sciolti e lisci e ricadevano sulle spalle.
Mechi invece un vestito giallo, anche quello senza spalline e con la scollatura a cuore, la vita era ricoperta di strass come se fosse una fascia e l’abito arrivava fino ai piedi. Indossava dei tacchi di colore argento abbastanza alti e con la chiusura a lacci davanti. I suoi capelli erano legati da un lato e ricadevano sulla spalla destra.
Alba un vestito nero, anche questo senza spalline, aveva la scollatura a fascia e proprio sotto il seno c’erano degli strass a forma di rombo irregolare, l’abito terminava sopra il ginocchio e indossava delle scarpe nere con la chiusura a cerniera. Aveva i capelli sciolti e ricci che a mala pena le arrivavano alle spalle.
Tini stava con noi ma non parlava con Jorge, per via del loro litigio e indossava un abito bianco, sulla vita c’era una fascia nera e l’abito era davanti corto fino a sopra le ginocchia e lungo dietro fino a sotto le ginocchia. Indossava delle zeppe nere non molto alte.
Invece i ragazzi, che ci stavano sbavando dietro, indossavano tutti gli smoking con la cravatta che li differenziava; Diego l’aveva rossa, Jorge blu, Facu verde e Xabi nera.
<<   Tini perché tu e tuo padre non siete venuti insieme?   >>    le chiesi curiosa.
<<    Perché i suoi colleghi lo volevano vedere per parlare di stasera   >>    mi spiegò lanciando uno sguardo a Jorge che stava parlando con Diego.
<<    Perché non vai da lui e ne parlate?   >>   proposi.
<<  No! Oggi mi ha fatto capire che non si fida di me   >>   ribatté lei girando la testa da un lato.
<<  Ma ti manca   >>   le feci notare e lei mi guardò come per dirmi che aveva ragione.
<<   Ma non sei furiosa che Diego non ti abbia detto nulla?   >>    mi chiese.
<<    Io e Diego non stiamo insieme   >>  ribattei avvampando sulle guancie.
<<    Da come vi comportate sembra di si   >>   mi disse e io lo guardai, dopo lui alzò lo sguardo verso di me e i nostri sguardi si incrociarono. Perché tutto a me?!
Pov Jorge
Diego si era incantato a guardare Lodo e io, per riportarlo sulla terra, schioccai le dita davanti a lui e si riprese.
<<   Cosa?   >>   mi chiese disorientato.
<<    Oh nulla. Ti stavo solo dicendo dei miei problemi esistenziali   >>   disse sarcastico.
<<   Se per problemi esistenziali intendi Tini   >>   ribatté lui.
<<    Dai Diego, a parte lo scherzo, cosa faccio? Se non glielo dico la perdo, se glielo dico c’è il problema che quelli dell’organizzazione la usino come ostaggio per catturarmi   >>  
<<   In effetti, ma non sarà peggio di come siamo messi ora   >>
<<  Che vuoi dire?   >>   chiesi confuso.
<<   Che abbiamo dietro l’FBI e la polizia mondiale. Se Tini sapesse di essere seguita anche da quell’organizzazione non credo che cambierebbe molto e poi lei si fida di te è solo che crede che tu non lo sia con lei   >>   mi spiegò.
<<   Cosa?! Io di lei mi fido cecamente, in una situazione di morte affiderei a lei la mia vita   >>   disse scioccato, ma Tini come poteva pensare una cosa del genere?!
<<   Anche lei lo sta facendo ora, sia lei che Lodo sanno che non le diciamo nulla per il loro bene ma per starci vicino farebbero qualsiasi cosa   >>    mi disse, ora Diego mi sembrava un pozzo di sapienza.
Ma ad interromperci fu l’arrivo della principessa Candelaria con il suo bellissimo abito, o almeno credo, non mi intendo di abiti.
Comunque era rosa chiaro senza spalline, con la scollatura a cuore, con sopra ricamato, sia sul petto che sulla gonna, dei piccoli cuori con gli stass e l’abito le arrivava a coprire i piedi, infatti non vedevo neppure che scarpe aveva. I capelli erano messi da un lato per far avere la visione migliore della collana che a breve sarebbe stata messa nella teca, ma non ci sarebbe rimasta per molto…
Pov Tini
La principessa Candelaria era stupenda e vedevo che non smetteva di lasciare occhiate a Ruggero che era vestito molto bene.
Dopo iniziò a camminare verso la teca con aria regale, sembrava una regina, appena arrivata davanti si tolse l’oggetto e lo ripose dentro la teca per poi chiuderla. Quando le luci si spensero.
Vidi la principessa andare nel panico, le andai vicino, la presi per il braccio e le dissi   <<   Principessa venite con me   >>  e lei senza fiatare mi seguì.
Entrammo in una stanza con un letto matrimoniale enorme.
<<   Sapete di chi è questa stanza?   >>   le chiesi.
<<   Si, è di Ruggero   >>   rispose lei amaramente.
Sul letto c’era una maglio azzurra mal ridotta, era tutta strappata e sporca ma alla principessa non importò, infatti andò vicino al letto, prese la maglia tra le mani, si sedette sul letto e si portò l’oggetto al naso ispirando tutto il suo odore.
<<   Ha il suo profumo   >>   mi disse.
<<   Principessa se voi amate Ruggero e lui ama voi perché non vi mettete insieme?   >>   le chiesi.
<<    Tu come ti chiami?   >>    mi chiese e io ne rimasi confusa ma risposi lo stesso.
<<   Martina, ma potete chiamarmi Tini   >>  
<<   Tini, potresti darmi del tu e chiamarmi Cande?   >>  mi chiese quasi come se fosse una supplica.
<<    Certo prin…volevo dire Cande   >>   lei sorrise alle mie parole.
Dopo fece un respiro profondo e mi disse   <<   Io sono stata promessa sposa al re Seba, ma non lo voglio come sposo. No che lui sia brutto o altro, credimi lui è molto bello ma ha un difetto…non è Ruggero   >>    mi spiegò.
<<   Lo ami molto   >>   feci notare e lei fece cenno di si con la testa.
<<   Tu invece? Hai un amato?   >>    mi chiese.
<<   Si, ma oggi abbiamo litigato   >>   le spiegai.
<<   Non so per cosa avete litigato e non te lo chiederò per non farti soffrire ma qualsiasi sia la ragione non potrà mai separare il vostro amore e la vostra libertà   >>  
<<   Libertà?   >>   mi sedetti accanto a lei confusa.
<<   Si, libertà nel senso che sei libera di stare col ragazzo che ami, io non posso   >>   
Stavo per parlare ma la porta si aprì improvvisamente e vidimo un Ruggero spaventato e preoccupato precipitarsi da Cande, che appena lo vide si alò dal letto, per abbracciarla e stringerla a se.
<<   Credevo che ti avessero fatto qualcosa   >>  le disse mentre una lacrime scese per finire sulla guancia.
<<    Ma non sarebbe mai successo, so che mi proteggerai sempre   >>  
<<   No Cande, io non ci riesco. Come ora per esempio si è spenta la luce e non ti ho più visto. Mi sono sentito come una pezza usata e se penso che qualcun altro ti avrebbe preso…   >>
<<   Ruggero   >>  
<<   Si?   >>  
<<   Mi hai chiamato Cande e mi hai dato del tu     >>   disse lei felicemente.
Lui sciolse l’abbraccio, le prese il viso tra le mani e la baciò molto intensamente e lei ricambiò.
Mi sentì in imbarazzo quindi senza farmi vedere e sentire uscì dalla stanza per andare in quella vicino, non c’era nulla sul letto così saltai sul letto e mi distesi, ma nel modo di farlo il mio vestito si alzò troppo mostrando le mie mutande, ma non mi importava perché ero sola, o almeno lo credevo.
<<   Ah allora sono bianche   >>  
A quelle parole mi misi seduta e mi coprì, alzai lo sguardo e vidi Ladro Kid sul soffitto tra la porta e il muro.
<<   Ma cosa ci fai qui?   >>   gli chiesi imbarazzata.
<<    Non ti ho più visto e mi sono preoccupato   >>   mi rispose tornando coi piedi per terra, letteralmente.
<<   Devi fare il tuo colpo   >>   gli dissi nel tentativo di mandarlo via.
<<   Prima non vuoi che ti spieghi perché non ti ho detto del perché rubo?   >>    sa sempre dove colpirmi!
<<   Ti ascolto   >>   gli dissi.
<<    Due anni fa ho scoperto che mio padre era Ladro Kid e anche che sia lui che mia madre erano stati uccisi   >>   chinò la testa e io sgranai gli occhi alzandomi dal letto lentamente.   <<   Divenni il nuovo Ladro Kid per scoprire chi era stato e dopo una settimana venni a scoprire che anche la madre di Diego era stata uccisa dagli stessi assassini dei miei genitori, così diventammo alleati. Dopo molte indagini scoprimmo che gli assassini facevano parte di un organizzazione segreta e che stavano cercando una gemma che conteneva "pandora", un liquido che se bevuto ti dava la vita eterna. Io e Diego sapendo che se l’avessero avuta l’avrebbero usato per fin di male e quindi la stiamo cercando per non farla cadere nelle loro mani    >>     mi spiegò e io corsi ad abbracciarlo.
<<   Perdonami, non lo sapevo…   >>   lo strinsi a me.
<<   Non preoccuparti   >>   mi disse stringendomi.
Restammo così, l'uno tra le braccia dell'altra, per un pò, quando mi ricordai il motivo del perché eravamo lì.
<<   Jorge il tuo colpo   >>   gli dissi staccandomi da lui.
Lui mi guardò sorridendo e dopo uscì dalla stanza.
Pov Diego
Il trucco stava per iniziare.
Le luci erano ancora spente e le persone non erano più spaventate ma confuse, l'effetto che Jorge voleva.
Eravamo nascosti in un angolo ad aspettare l'entrata di Jorge che non tardò ad arrivare.
Prima una nube di fumo avvolse il sopra della teca e dopo comparve sopra il nostro caro Ladro Kid e tutti lo applaudirono, tranne il commissario che, stranamente, stava appoggiato alla porta dell'uscita senza fare nulla.
Di certo aveva qualcosa in mente.
Ladro Kid era inginocchiato sulla teca e fissava soddisfatto il suo premio, quando due agenti gli saltarono addosso, ma lui li schivò con astuzia e agilità, per poi mettersi a ridere.
<<   Prima di prendermi lasciatemi almeno fare il mio trucco   >>    disse il ladro fingendosi offeso.    <<   Miei cari amici, voi preferite un Ladro Kid o ne vorreste altri?   >>   chiese alle persone che lo stavano guardando, che a quelle parole rimasero confusi.
Pov Lodo
Le persone farfugliavano qualcosa tra di loro e Jorge...Volevo dire Ladro Kid, non sono ancora abituata, rideva di gusto.
Prese la collana per poi mettersela in tasca e dopo saltò su un'altra teca  e disse   <<    Ecco a voi il trucco della moltiplicazione   >>    prese le due estremità del mantello e se le strinse intorno chinando la testa.
Dopo da dentro si videro dei strani movimenti, non erano i suoi e si capiva. Persino i poliziotti e il commissario ne rimasero scioccati e spaventati. Dopo qualche minuto Jorge aprì le braccia di botto e da lì uscirono delle colombe e anche...due Ladro Kid.
Ma...come...ha fatto?! 
Dopo un ladro Kid andò sulla teca di destra, Jorge tornò in quella centrale e l'ultimo ladro Kid andò in quella di sinistra.
<<   Ora io e i miei amici dobbiamo andare e commissario...   >>   disse Jorge per poi rivolgersi al signor Stoessel   <<   ...mi saluti la principessa e la sua...bella figlia   >>    disse con lo scopo di far innervosire il commissario e infatti ci riuscì, vidi l'uomo stringere i pugni, ma perché non faceva nulla? Cosa stava aspettando?
Improvvisamente mi sentì tirare da dietro, cercai di dimenarmi ma la stessa persona mi mise un fazzoletto sulla bocca e sul naso con sopra uno strano liquido che mi fece lentamente chiudere gli occhi.
Prima tutto sfocato e dopo...buio.
 
 
AVVISO IMPORTANTE: Mi dispiace terribilmente ma per un pò non potrò più aggiornare perché i miei voti non vanno bene e devo recuperare. Cercate di capire, mia madre ha detto che se non vado bene non potrò più collegarmi a EFP...scusate ancora.

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Capitolo 16
*** Un momento di confusione... ***


Un momento di confusione…

Pov Jorge
Da ieri sera non riuscivamo a trovare Lodo, sembrava sparita ed eravamo tutti molto preoccuparti per lei, il primo era Diego...che faceva avanti e indietro per il laboratorio pregando Facu di sbrigarsi a trovare degli indizi.
<<    Diego adesso sta fermo, così mi metti ansia e non so cercare nulla se sono in ansia   >>   si lamentò Facu.
<<    Non posso stare fermo, perché se lo faccio penso e se penso alla mia Lodo in mano di qualche maniaco pervertito mi innervosisco e se mi innervosisco non rispondo delle mie azioni   >>   ribatté Diego continuando il suo giro per il laboratorio.
Intanto io fissavo la scena con Tini accanto, che sembrava molto pensierosa. Le misi una mano sulla spalla e le dissi   <<   Non preoccuparti, vedrai che Lodo starà bene    >>   
<<    Lo so, Lodo è una ragazza forte...ma Jorge io sono preoccupata anche per te   >>    mi disse e io la guardai confuso   <<   Tu mi hai detto che rubi per cercare Pandora ma per ora non l'hai trovato...   >>
<<   Allora?   >>   chiesi più confuso di prima.
<<    Allora...restituisci tutti gli oggetti che hai rubato   >>  
Restai senza parole, perché mi stava facendo quella richiesta?    <<   Tuo padre continua ad avere dubbi su di me?    >>   le chiesi e lei non mi rispose, avevo indovinato   <<   E per fargli passare i dubbi vuoi che io restituisca gli oggetti rubati così, o almeno lo credi tu, mi lascerà in pace?    >>    indovinai ancora una volta, le presi il volto tra le mani e lo avvicinai al mio viso   <<   Sono contento che ti stai preoccupando per me, ma non c'è bisogno.   >>    nei suoi occhi leggevo ancora la preoccupazione, feci un respiro profondo e   <<   Va bene, se questo ti rende felice. Restituirò tre oggetti domani sera    >>   
I suoi occhi si illuminarono e mi saltò addosso baciandomi. Ma Diego...
<<   Sarebbe proprio una bella scena se non fosse che Lodo è ancora nelle mani di qualche pazzo pervertito   >>   disse stizzito.
<<   Non preoccuparti, la ritroveremo   >>   gli dissi andando verso di lui e abbracciandolo.
Lui ricambiò l'abbraccio   <<    Lo so, ma...sono troppo preoccupato   >>  
<<    Jorge, Diego. Il mio istinto mi dice che troveremo la soluzione, non dobbiamo arrenderci. Io faccio un paio di telefonate per vedere se dei miei amici l'hanno vista.   >>    disse Mechi.
<<   Hai ragione. Io vado in giro per la città a controllare i luoghi abbandonati   >>   disse Alba.
<<   Da sola?! Scordatelo! Io vengo con te mentre Xabi prende il mio posto   >>   ribatté Facu.
<<   Mentre tu, Tini, mi aiuti per il colpo di domani, anche se credo che non farò nessun trucco. In effetti devo solo restituire degli oggetti, no rubarli    >>   dissi alla mia amata.
Pov Lodo
Aprì gli occhi e mi ritrovai in una stanza vuota, con solo una sedia e una lampadina che teneva illuminato quel buco.
Mi guardai attorno, i muri erano rovinati, la vernice grigia si stavano piano piano levando, il soffitto era rovinato dall'umidità e c'era il rischio che mi cadesse addosso.
Ma dove era?
La porta in metallo si aprì e da lì spuntò un ragazzo su per giù della mia età, indossava un cappotto nero e un cappello dello stesso colore. Sembrava uno di quei mafiosi che si vedevano nei film in bianco e nero.
Aveva gli occhi castano scuro, come i capelli che erano pieni di gel per tenere il ciuffo davanti alzato e la pelle molto chiara.
<<    Cara Lodo, ti lascerò andare se mi dirai dov'è il nascondiglio di Ladro Kid    >>    le disse inginocchiandosi di fronte a lei.
<<    Non so nulla su di lui, lo seguo semplicemente   >>    ribatté lei in preda a una crisi di nervi.
<<   Certo, certo    >>    disse sarcastico.    <<   Ci dovrei credere?    >>   
<<    Si, perché...    >>    non riuscì a terminare la frase che lui mi fermò prendendomi il mento con le dita e avvicinandomi a lui.
<<    Cara Lodo, forse non capisci che se non ci aiuti non te ne andrai    >>     mi disse ma sembrava di più una minaccia.
<<    Come fai a sapere il mio nome? Chi sei? Perché mi hai portato qui? Dove sono?     >>     chiesi preoccupata al massimo e senza che me ne accorgessi le sue labbra si posarono sulle mie. Sgranai gli occhi e cerca di dargli uno schiaffo per allontanarlo ma mi accorsi che ero legata alla sedia.
<<    L'unica cosa che ti occorre sapere è che mi chiamo Damien e che non te ne andrai fino a che non mi dirai tutto quello che sai su Ladro Kid    >>   
Uscì dalla stanza e chinai la testa. Non potevo dire nulla di Jorge, ma non volevo nemmeno restare lì in quel postaccio.
Pov Jorge
Era passato un giorno e di Lodo ancora nessuna notizia, tutti eravamo molto preoccupati, per sino mio padre e i genitori di Lodo e il padre di Tini stavano facendo delle ricerche. Alejandro aveva contattato tutte le centrali di polizia che conosceva, anche quelle all'estero. Ma di Lodo nulla e Diego era davvero depresso, come Tini.
Siamo in classe e Tini e Diego sono seduti sull'ultimo banco a piangere la povera ragazza. Indovinate io dove sono...indovinato...al centro tra quei due che mi stanno bagnando la mia felpa preferita!
<<   Dai amore non fare così vedrai che Lodo starà bene   >>   dissi a Tini.
<<   Grazie Jorge, ma non riesco a stare tranquillo    >>   mi rispose invece Diego.
<<    Stavo dicendo a Tini    >>   ribattei guardandolo sconvolto   <<   Non hai sentito che ho detto "Amore"?   >>  
<<   Si, ma io ho bisogno d'amore   >>   continuò Diego e io gli lanciai uno sguardo infuocato.
<<   Amore secondo te Lodo sta bene?   >>   mi chiese Tini.
<<   Certo piccola, ricordi? Lodo è una ragazza forte   >>    la rassicura,i mettendole un braccio intorno alle spalle per poi stringerla al mio petto e lei ricambiò ma a rovinare il momento fu Diego, che si strinse anche lui all'amico.
<<   Jorge devi pensare al colpo di stare   >>   si intromise Mechi mettendosi di fronte a noi.
<<    Devo solo restituire tre oggetti. Non mi sembra nulla di che   >>   le dissi.
<<   Si, ma il commissario Stoessel cercherà sempre di catturarti e ora che ha dei dubbi su di te cercherà di usare i tuoi punti deboli, come Tini    >>   si intromise Xabi sedendosi vicino a Mechi e si lanciarono degli sguardi dolci, anche se non era il momento.
Ah si...quei due, finalmente, stanno insieme e tutto grazie a Lodo...ieri Xabi stava consolando Mechi e dopo si dichiararono...non era il momento ma restava una cosa carina.
<<   Avevo in mente di fare solo una piccola apparizione e poi di scomparire nei condotti di areazione. Questo pomeriggio spedisco questo biglietto al commissario. Che ne dite?   >>    porsi il biglietto che facevo sempre per avvisare il mio prossimo colpo.
 

"Caro Commissario,
Questa volta il gioco cambia. questa sera alle 20.30 al museo dove ci aveva fatto, gentilmente, visita la principessa Candelaria. Restituirò tre oggetti.
Sarebbe un ottima occasione per catturarmi...se ci riuscisse.
A presto. Ladro Kid."
 

<<   Molto bello e la parte dove insulti Alejandro mi piace molto   >>   disse Xabi.
Tutti ci mettemmo a ridere, anche Diego e Tini e ne ero molto contento.
Pov Lodo
<<   Adesso basta! Quante volte devo dirti che non so niente?   >>    sbottai in faccia ad Damien che era seduto di fronte a me.
<<   Quante volte devo dirti che non te ne andrai fino a che non mi dirai tutto quello che sai?   >>    ribatté lui ridacchiando.
Dopo un suo seguace bussò alla porta e gli lasciò quello che sembrava il mio pasto in un piatto di plastica. C'erano patate schiacciate, insalata e un pezzo di pane e per accompagnare il tutto un bel bicchiere d'acqua...mi sentivo in prigione.
Lasciò il piatto a terra, si alzò e mi slegò. Brutta mossa. Lo colpì con il gomito sul labbro, mi alzai e mi diressi alla porta, che era ancora aperta, ma non ci riuscì, che...Damien mi prese per il polso, mi girò e mi sbatté contro la porta, che aveva chiuso con il mio corpo, bloccandomi con il suo corpo.
<<   Non dovevi, non ti uccido solo perché mi servi   >>   mi sussurrò all'orecchio con tono minaccioso e strinse la prese ai miei polsi.
<<   Lasciami mi fai male!   >>   strillai in preda al dolore.
<<   Allora sei proprio tonta! Non ti lascerò andare fino a che non mi dirai tutto quello che sai su Ladro Kid   >>   
<<   No sei tu quello tonto! Non so nulla su Ladro Kid   >>  
Ci lanciammo delle occhiate di sfida e poi lui mise a ridere, quanto potevo odiare quella risata solo il Signore lo poteva sapere.



Nota autore: Salve a tutti, dopo anni sono tornata e non potete immaginare quanto mi è piaciuto tornare a scrivere e sia io che mia madre ne siamo felici. Cosa c'entra mia madre? C'entra perché durante la mia assenza ho tentato di prendere il cmputer e mia madre mi teneva per le gambe per fermarmi...Voi che ridete e pensate che sto scherzando...Non sto scherzando. Comunque che ne dite? Vorrei soprattutto la vostra opinione per le parti di Lodo e Damien, cosa avete da dirmi sulla loro parte? Vi ho scioccati vero? Ma secondo voi i ragazzi troveranno Lodo? Un beso.

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Capitolo 17
*** Un accordo per salvare Lodo ***


Un accordo per salvare Lodo

Pov Jorge
Era arrivata la sera del colpo, se così si poteva chiamare, insomma dovevo restituire tre oggetti e no rubarli.
<<    Jorge resta concentrato, Alejandro...     >>    mi disse per la centesima volta Xabi, ma io lo fermai.
<<    Si lo so. Alejandro di certo cercherà di catturarmi, soprattutto ora che ha dei dubbi sulla mia vera identità    >>    ripetei seccato.
<<     Si, si. Tu scherzi ma qua la questione è seria    >>       si intromise Mechi.
Io staccai la radio, ero stanco delle loro continue prediche. Non ero mica un bambino.
Col mio deltaplano atterrai sul tetto del museo e tutta la folla mi acclamò. Gridavano il mio nome, insomma quello di Ladro Kid, e tenevano in mano i cartelli con sopra il mio nome dentro dei cuori.
Più li guardavo più mi veniva in mente una domanda: "E se Ladro Kid sparisse?"
In effetti se io sparissi cambierebbero molte cose: questa gente non sarebbe qui entusiasta, la polizia si riposerebbe di più e soprattutto il commissario avrebbe la pressione bassa.
Quando a distrarmi furono gli elicotteri che mi illuminarono con la loro luce e io guardai in alto. No l'elicottero, ma le stelle. Ripensavo a quella notte con Tini. Avrei lasciato tutto solo per rendere Tini, la mia Tini, felice? Si! Avrei rinunciato a questo solo per vedere la mia Tini, la mattina appena sveglia, quando mi dà il buon giorno con un bacio e poi si accoccola tra le mie braccia.
Sembrava una cosa normale, ma per me era tantissimo.
Sbattei il piede tre volte sul vetro, che era il tetto, e questo scomparve in una nebbia. Trucco vecchio.
Riuscì ad entrare, senza farmi vedere arrivai nella sala dove lascerò i tre oggetti. Mi posizionai di fronte la teca e uscì dalla tasca "l'anello fortunato". Quanti ricordi, questo oggetto mi aveva aiutato Tini a rubarlo. Lo posai e uscì poi "la chitarra d'oro" e si, la stessa notte che avevo rubato questo io e Tini ci dichiarammo e lei scoprì la mia seconda identità. Lo posai e infine presi "la collana con lo smeraldo" apparteneva alla principessa Candelaria, mi ricordo che quel giorno io e Tini avevamo litigato e che quando la principessa ci dette la collana io e la mia amata facemmo pace. Posai anche quello e feci per andarmene ma mi sentì chiamare.
<<   Ladro Kid..    >>    riconobbi la voce.
<<    Peter Lanzani     >>    lo chiamai e girai di poco il viso, continuando a dargli le spalle.
<<    Allora non mentivi    >>    disse guardando gli oggetti.
<<    Io non mento mai     >>     risposi secco.
<<      Mi chiedo se sei impazzito. Non hai mai fatto una cosa del genere...oh aspetta, forse so io di chi è la colpa di questo tuo gesto: Tini    >>    io non risposi e lo continuai a fissare    <<     Come immaginavo. Se questa ragazza ti farà ritirare dal tuo...emh..."mestiere"   >>   facendo le virgolette con le mani    <<    allora sarà solo questione di tempo    >>  
<<    Sei qui per parlare della mia relazione con Tini?    >>    chiesi seccato.
<<    No, sono qui per fare un accordo con te    >>    
<<    Che genere di patto?   >>    chiesi girandomi, eravamo faccia a faccia.
<<    Ti dirò dove tengono rinchiusa la tua amica Lodo, a patto che una volta salvata non esista più Ladro Kid    >>   
Sgranai gli occhi...cosa dovevo fare? La salvezza di Lodo dipendeva da me, anzi, da Ladro Kid. Ma se avessi accettato lui sarebbe dovuto sparire...
<<    Allora? Hai deciso?     >>      mi chiese con un sorriso sulle labbra.
<<    Si, ho deciso...     >>   
Pov Diego
Jorge era appena uscito dal palazzo, ci aveva messo troppo. Deve essere successo qualcosa. Lo conosco troppo bene, è il mio migliore amico.
Uscì e lo aspettai sul tetto, dove aspettai per qualche minuto. Appena atterrò col deltaplano gli andai di fronte.
<<    Chi hai incontrato dentro? Quello dell'FBI?    >>    gli chiesi.
<<    Si    >>    disse secco. Che strano.
<<    E cosa ti ha detto?     >>     chiesi curioso.
<<     Mi ha detto che...     >>    fece un respiro profondo   <<      ...Sa dov'è Lodo, però per darmi questa informazione dovevo rinunciare a Ladro Kid     >>  
<<    Gli hai detto di si, vero? Vero Jorge?    >>    chiesi preoccupato, ma da una parte ero certo che aveva detto di si.
Pov Alex
Quella stupida ragazzina ancora non voleva parlare. Perché voleva difendere quel ladro? Cosa aveva di tanto speciale? No che me ne importasse...
Aprì la porta e la trovai nella sedia, come sempre, con la testa chinata e i capelli che le coprono il viso. Mi avvicino con un ghigno alla mia "prigioniera" e le alzo il viso con il pollice e l'indice, tenendola per le guancie.
<<    Buon giorno    >>    le dissi sorridendo.
<<      Cosa c'è di buono in questo giorno? Cosa c'è stato di buono in questi giorno?    >>      chiese infuriata. Forse era questo il trucco, se la facevo arrabbiare avrebbe detto tutto.
<<     Facciamo così allora, ti lascerò libera solo se mi dirai cos'è che ti ha colpito di Ladro Kid, la prima volta che l'hai visto     >>    disse lasciandola e sedendomi sulla sedia di fronte a lei.
Lodo mi guardò scioccata    <<    Dici sul serio? E cosa ti importa di quello che mi ha colpito di Ladro Kid la prima volta?    >>     chiese confusa.
<<     Non sono cose affari tuoi, ora rispondi!    >>   
<<    Beh...mi ha colpito il fatto che era molto giovane, dato che anche mio padre molti anni prima lo seguiva e anche che...non rubava perché voleva la ricchezza ma voleva la verità    >>   
<<   Che verità?    >>   ops...forse volevo sapere troppo, infatti lei se ne accorse e tacque. <<    Ho capito, stasera ti lascerò andare. Puoi aspettare?    >>     
Non aspettai una sua risposta che uscì dalla stanza di fretta e furia. Almeno adesso sapevo che avevo ragione: Lodo non è solo una fan di quel ladro, ma anche una sua amica.
Pov Tini
<<    Non preoccuparti Tini, Lodo non parlerà e starà bene    >>    mi consolò Mechi, eravamo nel laboratorio.
Facu era, come sempre, sul computer a fare ricerche. Alba, vicino all'amato. Xabi al telefono nel tentativo che delle sue "conoscenze" gli dicesse se avevano visto Lodo. Mentre Diego e Jorge erano ancora sul tetto a parlare.
<<    Si, ma...non sappiamo nemmeno chi l'ha rapita. Già anche solo saperlo mi toglierebbe un peso dallo stomaco    >>     dissi sinceramente.
Lei stava per rispondere quando sentimmo un forte rumore e poi le grida di Diego    <<    SEI SOLO UN MOSTRO EGOISTA!     >>  
Io e la bionda ci guardammo per poi correre sul tetto, seguita dagli altri, anche dal padre di Jorge. Una volta arrivati trovammo Jorge a terra e Diego con la mano alzata.
Corsi da Jorge e lo aiutai ad alzarsi, mentre Mechi si mise di fronte l'amico.
<<    Diego sei impazzito?    >>    chiese la bionda.
<<    Perché stavate litigando? Voi vi volete bene     >>    dissi.
<<    No, io non posso volere del bene a un mostro come lui    >>    gridò Diego e Facu si mise tra i due.
<<    Diego non pensi di stare esagerando? Cosa può aver mai fatto Jorge di tanto brutto?     >>     chiese.
<<     Facu, Tini, Mechi. Diego ha ragione. Sono un mostro. Ho incontrato Peter, che mi ha proposto di dirmi dove era Lodo a patto che Ladro Kid scomparisse e io...    >>    lo vidi stringere i pugni. No...Non ci voglio credere.    <<    ...Ho rifiutato     >>   
 
Nota autore: Salve a tutti, scusate il ritardo, ma è successo la qualunque in questi giorni, non solo a scuola ma anche a casa mia. Tanto tra poco ci sono le vacanza di natale e potrò aggiornare normalmente, spero. Intanto ditemi che ne pensate di questo capitolo. Un beso.

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Capitolo 18
*** Il gioco a volte vale la candela ***


Il gioco a volte vale la candela

Pov Diego
Non ci potevo credere…Jorge, il mio migliore amico, aveva rinunciato alla salvezza di Lodo, la ragazza che lui sapeva benissimo che amavo, solo per non dover rinunciare al suo amato Ladro Kid.
Ero nella mia stanza, a fissare il soffitto bianco, quando mi girai su un fianco e il mio sguardo, quasi a farlo apposta, finì sulle foto mie e di Jorge: sulla scrivania, vicino al computer, una foto, con la cornice blu in legno colorata, c’eravamo io e lui abbracci etto. Era del nostro primo giorno a Buenos Aires, lui indossava una maglia rossa a maniche corte e teneva sulla spalla il suo zaino. Io invece una maglia blu, sempre a maniche corte coi miei finti occhiali. Lui me li aveva regalati per il San Valentino di due anni fa, eravamo entrambi soli, ma io ero più triste perché la ragazza che mi piaceva mi aveva rifiutata quella stessa mattina, così lui, la sera, me li regalò e mi disse “Guai a te se li perdi! Se succede non riceverai più un regalo da me”.
Lui mi aveva sempre risollevato il morale, aiutato e consigliato, e alcune volte anche rimproverato, perché come lui diceva sempre “I veri amici sono quelli che davanti ti difendono e dietro ti rimproverano”
Lui l’aveva sempre fatto con me. Finivo sempre per fare delle risse, con un ragazzo della mia classe che si dava tante aree, ma un giorno lui mi prese per la maglia e mi scaraventò prima sul banco e poi nel muro.
Me l’ero cavata solo con dei graffi, anche se poteva andare peggio, ma appena Jorge lo venne a sapere corse nella mia classe, prese il ragazzo per la maglietta e gli disse, con tono calmo e minaccioso “Non so cosa sia successo e non mi interessa ma non azzardarti più a colpirlo in quel modo!” lui cercò di ribattere “Ma lui ha…” ma Jorge non lo voleva ascoltare “Ti ho detto che non mi interessa! Ma tu non ci stavi nulla a rompergli la testa quindi saranno guai per te se rifarai una cosa del genere” il ragazzo se ne andò infuriato e dopo il mio amico mi tirò per il braccio trascinandomi fuori dal cancello e dopo mi gridò contro che ero un idiota, che dovevo smetterla con quelle risse, che un giorno mi sarei veramente rotto la testa e altre cose del genere. Una volta terminato lo abbracciai e gli dissi che era il mio migliore amico e che non mi dovevo preoccupare perché tanto lui mi avrebbe sempre salvato e aiutato.
…Allora perché adesso non era così? Ladro Kid era diventato più importante per sino di me? Del suo migliore amico?
Beh...se era così allora ci avrei pensato io a salvare Lodo. Con o senza Jorge.
Pov Jorge
Lo so che Diego sarà infuriato con me per quello che era successo, ma lui deve cercare di comprendere. Dopo la morte di mia madre, mio padre si allontanò da tutto e da tutti...anche da me. L'unico che mi restava era Diego, fino a che...non scoprì che anche io, come mio padre, potevo essere Ladro Kid e avere la vendetta che desideravamo io e Diego.
Poi incontrammo Mechi e Alba...erano tipe poco raccomandabili. Andavano nella stessa scuola mia e di Diego, ma non ci parlavamo mai. Stavano sempre da sole e lavoravano in una parrucchiera Punk, riuscivano a fare qualsiasi trucco, qualsiasi taglio di capelli e avevano scoperto di riuscire a realizzare maschere facciali.
Un giorno noi due passammo per una stradina, vicino la parrucchiera, e vidimo che due ragazzi, anche loro poco raccomandabili, stavano discutendo in maniera pesante con Mechi e Alba. Decidemmo di stare nelle vicinanze, senza farci vedere, così almeno non ci avrebbero immischiato ma avremmo potuto intervenire in caso di emergenza.
Infatti dopo poco sentimmo Alba di lasciare stare Mechi. Andammo da loro e vidimo che uno di quelli aveva preso la bionda e l'aveva attaccata al muro nel tentativo di baciarla, ma lei si dimenava, nel mentre la mora era tenuta ferma dall'altro ragazzo e anche lei si dimenava implorandoli di lasciare la ragazza.
Io corsi da quello che stava tenendo Mechi e gli detti un pugno talmente forte che cadde a terra, mentre Diego dava una ginocchiata in pancia a quello che teneva Alba. Le trascinammo via e ci rifugiammo in un bar, dove era ovvio che non ci andasse più nessuno.
Da quel giorno, non solo Mechi e Alba si unirono a noi e a Ladro Kid...ma quel bar divenne il nostro ritrovo.
Infine Facu...con lui fu più dura. No che avesse problemi o che non avesse amici. Anzi, gli amici li aveva e anche tanti. Ma nel momento del bisogno...quelli diventarono conoscenti e lentamente anche...sconosciuti. Suo fratello era morto e lui voleva solo un pò di conforto, ma tutti lo videro come uno che cercava di elemosinare la pietà. Solo noi quattro lo accogliemmo a braccia aperte dopo quello che successe e lui non ci pensò due volte. Però non fu tanto facile, lui non voleva avere nulla a che fare con noi, dicendo che alla fine anche noi l'avremmo abbandonato. Ma dopo tre mesi, gli facemmo capire che non l'avremmo mai fatto.
Poi si unirono Tini, Xabi e Lodo. Questo era il nostro gruppo, ma adesso con tutti questi problemi: il rapimento di Lodo, la lite con Diego...A proposito, meglio andare a vedere come sta e anche a scusarmi.
Uscì dalla mia camera e mi diressi a quella di Diego, ero davanti la porta. Aveva ancora il pugno che dette, il primo giorno, per sbaglio.
Io e lui eravamo qui a parlare del commissario Stoessel, io mi stavo auto commiserando dicendo che non meritavo di essere Ladro Kid, lui stava zitto e fermo ma quando notò che avevo le lacrime agli occhi si spazientì e dette un pugno alla porta facendomi tacere. Si mise a gridare “Tu sei il miglior Ladro Kid che si sia mai visto in questi vent’anni e questo nessuno può metterlo in discussione, nemmeno tu”.
Presi un respiro profondo. Come avrebbe reagito? Insomma poco prima avevamo avuto un animato litigio.
Posai la mano sulla maniglia e l’aprì di slancio, ma non lo vidi. Anzi, vidi il mio zaino sul suo letto. Ma cosa ci faceva qui?
Aspettate…Non ditemi che…
Mi avvicinai a falciate al letto, aprì lo zaino e…No, non potevo credere che il mio “migliore” amico mi avesse fatto questo.
Il mio costume di Ladro Kid…Era scomparso! E sapevo benissimo chi l’avesse preso: Diego.
Pov Alex
Stavo andando da Lodo. Non provavo nulla per lei e non mi piaceva se era quello che stavate pensando, ma lei era diversa dalle altre. Tante ragazze mi avrebbero supplicato o si sarebbero infilate nel mio letto perché non le uccidessi, mentre lei mi aveva per sino sputato in faccia per difendere i suoi amici. Questo non lo potevo dimenticare ed era per questo che meritava di vivere. Eravamo rimasti d’accordo che l’avrei liberata quel pomeriggio, ma appena aprì la cella…
No! Maledettissima mocciosa!
Era sparita, ma come?! I due uomini che avevo lasciato per sorvegliarla erano a terra privi di sensi. Si era fatta aiutare. Quella piccola…
<<   Alex c’è Ladro Kid nel palazzo   >>   mi informò un mio uomo e io capì tutto. Mi aveva sempre preso in giro, anche se lo sapevo già. Mi ribolliva il sangue al pensiero che avesse infranto la nostra promessa. Meritava la morte!
<<   Non fateli uscire dal palazzo, qualsiasi cosa accada   >>   gli gridai contro.
<<    Quindi possiamo anche ucciderli?   >>  
Gli risi in faccia  <<   No, voi non “potete ucciderli”   >>   tornai serio e il mio sguardo divenne infuocato   <<   Voi “dovete” ucciderli   >>  
Pov Lodo
<<   Ma sei impazzito Jorge?! Mi avrebbero lasciato andare questo pomeriggio senza problemi.    >>   non mi rispose   <<   Sei un irresponsabile!   >>   ancora nessuna risposta   <<    Jorge…    >> 
<<   Stai zitta devo concentrarmi!   >>   mi disse, ma…non era Jorge. Quella era la voce di Diego.
Mi fermai, lo avvicinai a me, tirandolo per la manica, gli presi il viso tra le mani e restammo a guardarci. Si, era proprio lui.
<<    Diego cosa ci fai travestito da Ladro Kid?   >>    gli chiesi.
<<   Shhhh! Ladro Kid non può rivelare la sua vera identità!   >>  
<<   Non è un problema tuo o mi sbaglio?    >>   
Lui mi guardò seccato   <<   Ti spiego tutto dopo, per ora dobbiamo…    >>  
<<   Uscire, si questo già lo sapevamo tutti   >>   non fui io a parlare, ma Facu dalla ricetrasmittente.
Diego la prese in mani e gli rispose   <<   Come avete fatto a capirlo?   >>   chiese quasi scioccato.
<<    A dire il vero è stato Jorge a dircelo ed è preoccupati a morte per te   >>   
Stranamente il ragazzo di fronte a me si incupì, che cosa mi ero persa?
<<   Non ora Facu. Dimmi come uscire di qui senza che nessuno ci fermi. Non sono il vero Ladro Kid e non sono un prestigiatore.   >>  
<<   Non preoccuparti, il metodo più veloce è passare per i condotti di areazione, così nessuno vi vedrà, ma dovrete fare molta attenzione     >>  
Io e lui alzammo lo sguardo, c’era proprio un enorme tubo di ferro sopra di noi…E dire che me ne sarei potuta uscire tranquillamente tra poche ore.
Pov Diego
Entrammo nel condotto e Lodo sembrava incavolata nera con me. Ma ero stato io a salvarla eppure ce l’aveva con me…Donne! Chi le capisce è bravo!
Facu ci diede nuovamente la direzione, però questa volta Lodo mi diede uno spintone in malo modo e mi passò davanti.
ADESSO BASTA!
<<   Lodo mi spieghi cosa ho fatto?    >>   chiesi infuriato, ma a bassa voce, se ci avessero sentito ci avrebbero sparato a vista.
<<    Potevi evitare tutta questa sceneggiata dell’eroe e aspettare che mi liberassero, sarei stata più felice    >>    disse al quanto stizzita.
<<    Cosa?! E lasciarti un attimo di più tra queste mura mentre ti torturavano?!   >>   ero più scioccato che altro, ma le avevano fatto il lavaggio del cervello?
<<    Ma che torture. Anzi. Alex mi riempiva di baci    >> 
CHE?!
Vi prego ditemi che ho capito male.
Chi è Alex? Perché la “riempiva” di baci? E a lei erano piaciuti?!
<<   Ah…   >>   fu tutto quello che riuscì a dire. Sono un imbecille avrei dovuto dirle “Se incontro questo Alex gli spacco la faccia!”.
<<   Non fare quella faccia triste, non mi hanno fatto alcun effetto e sai perché?   >>   io mi limitai a fare cenno di no con la testa. Si fermò, si girò verso di me e…mi baciò!
Era il giorno più brutto e più bello della mia vita!
<<   Perché io amo solo te   >>   mi sussurrò sulle labbra dopo essersi separata da me.
<<   Quindi noi due adesso…   >>   non terminai la frase ma lei lo stesso mi rispose facendo cenno di si, con convinzione, con la testa.
Stavo sognando…Guai al primo che osava svegliarmi!
Ma il momento fu rovinato, da cosa? Da un proiettile che mi attraversò la spalla, fortunatamente l’aveva solo sfiorata.
Io e Lodo aumentammo il passo, ma per nostra disgrazia il tubo terminava…Fuori dall’edificio.
Guardai giù e le porsi la mano, le la strinse e mi abbracciò.
<<   Sai come volare?    >>   mi chiese spaventata.
Mi girai e le dissi   <<   Con te volo sempre   >>   mi gettai nel vuoto con lei tra le braccia.
I nostri cuori battevano all’unisono. Le sue mani erano strette alle mie. Che bella sensazione, che bel momento. Ora capivo perché Jorge amasse tanto Ladro Kid, ogni giorno viveva un’emozione diversa.
Ora mi sentivo in colpa, perché neppure io avrei rinunciato a questa sensazione.
Ma aveva ragione Lodo, non sapevo come si usasse il deltaplano, fortunatamente vidi Jorge, affacciato alla porta dell’aereo, pilotato da Facu.
<<   Diego prendila!   >>    mi lanciò una corda che afferrai, tenendo sempre stretta Lodo. Poi Xabi e Jorge, aiutati da Mechi, Tini e Alba, ci tirarono sull’aereo.
Il mio migliore amico mi fissò infuriato, ma nei suoi occhi non c’era ira, solo…lacrime.
<<   Ti rendi conto di quello che hai fatto? Potevi rimetterci la pelle! Perché non mi ascolti mai?! Perché non riesci a capire che se io ti perdessi…    >>   non riuscì a terminare la frase.
“Jorge mi dispiace” volevo dire, ma fu più esplicito l’abbraccio che gli diedi subito dopo, lui lo ricambiò subito anche se scoppiammo entrambi a piangere. Quando ci staccammo ci girammo, ognuno verso la propria ragazza, che si occupò di asciugarci le lacrime. Ma non terminò ancora.
Infatti vidi un ragazzo, affacciato a un enorme balcone che chiamava Jorge, o meglio   <<   Ladro Kid! So che hai mandato uno dei tuoi complici per salvare Lodo essendo che tu eri troppo vigliacco!    >>  
Il mio amico si affacciò e gli gridò    <<    Rammenta sempre che Ladro Kid non ha paura di nessuno! C’è stato solo uno spiacevole equivoco, ma sappi che ti posso affrontare e sconfiggere!   >>  
<<   Prima di pensare a me…pensa a tuo padre   >>   lo disse con un sorriso tanto maligno che mi fece venire la pelle d’oca, e così anche agli altri.
Il mio migliore amico si girò verso Facu, che capì e ci diremmo verso casa.
Pov Jorge
Cosa c’entrava mio padre?! Cosa voleva fargli? Lo dovevo sapere.
Atterrammo sul tetto di casa, che era abbastanza grande per poter contenere l’aereo, scesi, seguito da Tini, mentre gli altri forse ritenevano fosse meglio lasciarmi da solo, ma non me ne importava granché. Volevo solo sapere se mio padre stava bene.
Andai nella sua stanza: non c’era.
Nel bagno: non c’era.
In cucina: non c’era.
Nel salotto…lo trovai. Ma avrei preferito di no. Era a terra, non si muoveva ed era anche in una posizione scomoda. Già questo non mi faceva restare in pace. Mi avvicinai lentamente e mi inginocchia di fianco a lui. Lo presi per il busto e lo appoggiai al mio petto, tenendolo tra le mie braccia.
<<   Papà…   >>   non rispondeva   <<   Papà, svegliati!     >>   ancora nulla, iniziavo ad essere nervoso    <<   Papà ti prego…   >>   quasi lo gridai   <<   Ti prego…Non lasciarmi anche tu!   >>   le lacrime mi uscirono, non riuscivo a controllarle. Poggiai la fronte contro la sua   <<  Papà   >>   lo continuai a chiamare, ma nulla. Ormai avevo la conferma.
<<   Jorge   >>    mi sentì chiamare. Si, era la mia Tini. Sull’estremità della porta, con le lacrime agli occhi. Poggiai mio padre per terra e corsi da lei, come un bambino, in cerca di un abbraccio che lei non osò negarmi. Piangemmo insieme, anche se non avrei mai voluto che lei mi vedesse debole, ma adesso avevo bisogno di questo: di piangere mentre lei mi consolava con abbracci e coccole. Però non mi bastava…volevo un’altra cosa, il mio cuore la pretendeva: la vendetta.
 
Nota autore: Salve a tutti. Scusate per l’immenso ritardo ma sono stata molto occupata sia con la scuola che con altro. Ma cosa ne pensate di questo capitolo pieno d’emozioni? Ho lasciato molto spazio all’inizio a Diego e Jorge, togliendo, finalmente, anche il dubbio di come si fosse formata questa strana banda. Poi la scena Dievica (non dovete ringraziarmi ;) la desideravo quanto voi XD) e infine…la scena della morte del padre di Jorge, ma lui vuole vendetta. Riuscirà ad averla? O Tini e gli altri lo fermeranno? Ah prima di concludere volevo avvisarvi che siamo quasi alla fine di questa storia, rimangono solo pochi capitoli, ma non vi sbarazzerete tanto facilmente di me, perché dopo aver terminato questa (oltre alle altre storie) ho intenzione di iniziare una nuova e piccola storia ispirata al nuovo anime già molto conosciuto “Special A”. Ma intanto spero vi piaccia il mio nuovo capitolo. Recensite.

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Capitolo 19
*** Promessa infranta ***


Promessa infranta

Pov Tini
Jorge non si meritava tutto questo, prima sua madre e adesso suo padre. Per una settimana gli eravamo stati tutti vicino.
Diego lo aveva convinto a riprendere le lezioni del suo strumento preferito: la chitarra elettrica.
Facu e Xabi avevano tolto le foto di lui e del padre, almeno per il momento, poi se Jorge sarebbe stato pronto per rivedere quelle foto senza provare tristezza le avrebbero rimesse.
Mechi, Alba e Lodo si erano messe d’impegno e ogni sera cucinavano alcuni dei suoi piatti preferiti, poteva sembrare qualcosa da poco, ma rendeva felice Jorge e di conseguenza anche noi.
Io invece avevo passato ogni notte a coccolarlo, abbracciarlo, baciarlo e sussurrargli canzoni d’amore quasi fossero ninna nanne. Ogni notte si addormentava con un sorriso sulle labbra e mi rendeva infinitamente contenta. Almeno lo stavo aiutando.
Passarono tre mesi e anche questa notte stavamo abbracciati.
Aveva la nuca appoggiata al mio petto, i capelli che mi accarezzavano il collo e io che di conseguenza glieli accarezzavo dolcemente. Eravamo coperti da un lenzuolo bianco e il suo braccio mi cingeva la vita da sotto il lenzuolo.
<<   Jorge…   >>   lo chiamai un po’ timorosa, volevo fargli una domanda ma temevo di essere troppo brusca.
<<   Dimmi Tini   >>   aveva la voce bassa e appannata, si stava per addormentare ma io l’avevo fermato. Iniziavamo bene.
<<   Ma tu… In questi giorni… Come stai?   >>   chiesi con tutto il tatto che si poteva avere, in questa domanda.
<<   Intendi se grazie al tuo aiuto e a quello degli altri mi sto riprendendo dalla morte di mio padre?   >>   ovviamente io e lui ci capivamo benissimo, ma insomma così mi mandava in fumo il tentativo di essere delicata nel fare questa domanda. Ma lo stesso feci cenno di si con il capo, anche se non mi guardava aveva capito la mia risposta   <<   Si, grazie a voi è stato meno doloroso di quanto pensassi. Sono dei grandi amici   >>  
Ma… Un momento…
<<   E io?   >>   chiesi non sentendomi riceve alcun ringraziamento.
<<   E tu cosa?   >>   aveva anche avuto il coraggio di chiedermi. Che ingrato!
Mi alzai dal letto e feci per andarmene, ma lui fu più svelto e, senza che io me ne accorgessi, si mise in ginocchio sul materasso, mi tirò per la maglia e mi fece cadere tra le sue braccia.
<<   No! Sei solo un ingrato!   >>   mi misi a strillare e nel mentre cercai di  liberarmi dalla sua stretta, ma, ovviamente, lui era più forte di me e non ci riuscì.
Continuai a gridare fino a che non fu lui a zittirmi, con un bacio. No che non lo volessi, ma stavo iniziando a detestare il fatto che, quando dicevo qualcosa che non gradiva, mi zittiva con un bacio. Perché lui sapeva benissimo che io morivo per un suo bacio.
Fu lui a sciogliere l’abbraccio e appena aprì gli occhi, vidi lui guardarmi divertito.
<<   Se non la smetti di gridare, Facu e Diego penseranno che stiamo facendo giochi erotici   >>  
COSA?!
Se questo doveva farmi calmare, non funzionò, anzi, mi dimenai ancora di più e strillai ancora più forte.
<<   Lasciami Jorge! Fammi andare in camera mia!   >>  
Ma non mi ascoltò, mi fece distendere sul letto e mi sussurrò all’orecchio     <<   Sei tenera anche mentre fai così   >>   mi bloccai di botto.
<<   Jorge sono arrabbiata con te, questo non basta a farti perdonare   >>   girai il viso dall’altra parte così che non potesse baciarmi.
<<   Ehi! Non è valido! Questa me la paghi   >>    si lamentò ridacchiando, ma quelle parole mi fecero ricordare la promessa che Jorge aveva fatto. Aveva giurato vendetta a quegli uomini.
<<   Jorge dimmi la verità… Vuoi ancora… Avere la tua vendetta?   >>    girai il viso per poterlo guardare negli occhi e lo vidi cupo.
Ma perché non mi ero stata zitta?
<<   No Tini, non voglio più vendicarmi…   >>   era freddo e c’era qualcosa nel suo tono che non mi faceva stare tranquilla… Mi stava dicendo la verità?
Decisi di fidarmi e lo abbracciai. Lui spostò il suo viso, ora di fronte al mio, e mi baciò con passione, anche se qualcosa mi diceva che era meglio non abbassare la guardia.
Pov Alex
 
<<   Allora… Hai pensato al signor Blanco?   >>    chiesi al mio “collega”, senza guardarlo, visto che ero troppo preso dal panorama che si vedeva dalla finestra del mio ufficio.
<<   Certo capo!   >>    mi rispose fiero.
<<  In che stanza è? Voglio vederlo!  >>  
<<   Non è in nessuna stanza, si può dire che è “in un posto migliore”   >>   rispose ridacchiando malignamente.
Non poteva essere tanto imbecille da averlo fatto!
<<   Stai dicendo… Che l’hai ucciso?   >>   chiesi con un sorriso divertito, mentre giravo di poco il viso verso quell’idiota, che annuiva con capo energicamente.
Mi avvicinai a lui lentamente, mentre continuava a sorridere e io non smettevo di ridire, ma era una risata nervosa.
<<   Imbecille!   >>   gli tirai uno schiaffo in piena faccia che lo fece cadere a terra.
<<   Ma perché capo?   >>   aveva anche il coraggio di chiedermi mentre si toccava la guancia, dolorante.
<<   Perché io non ti avevo ordinato di ucciderlo, ma di rapirlo! Di portarlo qui da me!   >>   gli gridai infuriato come mai.
<<   Avremmo solo avuto un peso in più di cui occuparci, nulla di più   >>   cercò di giustificarsi, ma io non ero della stessa idea.
Lo afferrai per la maglia alzandolo da terra e lo porta vicino al mio viso, che era ritratto in una smorfia d’ira.
<<   Idiota! Ecco perché io sono il capo, la volpe, mentre tu un misero topo. Se avessimo avuto il padre di Blanco qui, avremo potuto ricattarlo, in modo da fargli rubare Pandora per noi!   >>  gli spiegai gridando e riuscivo a sentirlo tremare, ecco, così si riceve rispetto, anche se alcuni potrebbero definirlo “essere temuti” ma tanto era la stessa cosa.
Lo lasciai cadere a terra   <<   Vattene prima che prenda la mia pistola   >>    lui non se lo fece ripetere due volte e strisciò fuori dalla stanza come il verme che era.
Ero circondato da idioti!
Pov Jorge
Io e Tini ci eravamo fatti prendere dalla passione, eravamo nel letto mentre le nostre pelli nude si accarezzavano e fremevano al tocco l’una dell’altro. Le stavo lasciando dei baci sul collo, fino a succhiare avidamente quella parte di pelle, che divenne rossa. Mi sollevai di poco, per guardarla negli occhi.
<<    Sai piccola, ne abbiamo passate  tante, ma adesso… Sei pronta per essere mia e di nessun altro?    >>  
<<   Solo se mi prometti che anche tu sarai solo mio, che ogni volta che una ragazza, anche se fosse carina come una modella, ti guarderà tu passerai avanti, la ignorerai e se quella continuerà tu le dirai che sei solo e unicamente mio   >>  
Ridacchia, ma poi tornai serio appena le posai le mani sulle cosce e le aprì le gambe, speravo con tutto me stesso di non farle male.
Per mia fortuna, provò solo piacere appena diventammo una cosa sola.
Ci guardammo negli occhi per tutto il tempo, fino a che non si aggrappò alle mie spalle per raggiungermi e baciarmi con infinita passione.
<<   Te lo prometto   >>   dissi in un momento di pausa del bacio, lei mi guardò sorridendo.
Stanchi e sudati ci fermammo e dormimmo abbracciati. Appena si addormentò le iniziai ad accarezzare i capelli.
Tini… Spero mi perdonerai per quello che farò…
Pov Tini
Questo  fu di certo il risveglio migliore di sempre, mi rotolai nel letto da una parte all’altra, visto che non vedevo Jorge, e allora mi portai il lenzuolo sul naso e inspirai il suo profumo, era quello di Jorge. Avevo passato la notte più romantica della mia vita insieme all’uomo che amavo.
Ma era strano che non mi avesse aspettato… Oh no! E se… No, mi aveva detto che non l’avrebbe fatto, e se mi sbagliavo? E se mi avesse mentito?
Oh no! Devo dirlo agli altri!
 
 
Nota autore: Salve a tutti, mi dispiace terribilmente per il ritardo ma… Non voglio annoiarvi, quindi andiamo alla nota. Dai dite che mi amate per la scena Jortini! Ma di certo ora vedrete Alex su una luce diversa visto che non era stato lui a uccidere il padre di Jorge, però lo voleva rapire quindi non lo possiamo perdonare. Prima di concludere la recensione volevo avvisarmi che il prossimo capitolo sarà il penultimo. Mi mancherà troppo questa storia, ma come sapete tutto ha una fine. Ditemi che ne pensate. Un beso.

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Capitolo 20
*** La decisione.. Sbagliata? ***


La decisione.. Sbagliata?

Pov Jorge
Mi dispiaceva aver mentito a Tini e agli altri ma non potevo stare fermo e lasciare che gli assassini di mio padre continuassero a vivere senza rimpianto, dovevo fare qualcosa. Il mio intento non era ucciderli, ma se ne avessi avuto la possibilità lo avrei fatto senza pensarci.
Avevo il costume di Ladro Kid, così almeno non solo avevo più assi nelle maniche, letteralmente, ma avrei anche vendicato il vecchio Ladro Kid.
Mi intrufolai nel condotto d’areazione, anche se già immaginavo che Alex sapesse del mio arrivo.
Senza Facu mi veniva difficile orientarmi ma riuscì lo stesso a trovare l’ufficio di quel maledetto. Lo sentì parlare con qualcuno e sembrava molto arrabbiato.
<<   Sei un maledetto idiota!  >>   lo sentì gridare mentre un rumore portò silenzio nella stanza, a istinto credo che abbia dato uno schiaffo al “maledetto idiota”.
<<   Ma signore.. Perché?   >>    chiese il poveretto che sembrava spaventato.
<<  Hai anche il coraggio di chiedermi il perché?! Jorge Blanco è quando dentro che vuole la mia morte e tu non sai dov’è! Dovrei farti uccidere..   >>  
Allora avevo  detto giusto, lui sapeva che io ero qui.
<<  Signore io.. Io..   >>   stava tremando e potevo sentirlo dai suoi denti che battevano.
<<   Mi hai stancato.. Esci!   >> 
Quello non se lo fece ripetere due volte e corse via.
Tanto avevo capito che sapeva che ero sopra la sua testa, stavo aspettando che il suo scagnozzo si allontanasse, così almeno nessuno avrebbe tentato di fermarmi.
<<   Jorge esci, non ha senso continuare questa farsa non credi?   >>  
Uscì con un salto dal condotto e atterrai di fronte a lui, ci fissammo per un paio di secondi, che sembravano interminabili, quando finitamente si decise a parlare.
<<   Ho fatto molte cose sbagliate, ma credimi quando ti dico che non ho dato l’ordine di uccidere tuo padre   >>  
Lo presi per la giacca e lo bloccai con  le spalle al muro.
<<   Perché dovrei crederti?   >> 
<<  Perché dovrei mentirti?   >>   ribatté in un sussurro.
Non aveva tutti i torti ma.. Come facevo a fidarmi di uno come.. Come lui?
<<   Ascoltalo Jorge.. Dice la verità   >>  
Io e Alex ci girammo verso la finestra e lì vidimo Peter Lanzani guardarci divertito. Fantastico ci mancava solo l’FBI.
<<   E per quale sciocca e insana ragione dovrei fidarmi di voi due?   >>   ribattei subito dopo, ma ancora a farmi rimanere senza parole fu la mia ricetrasmittente.
<<   JORGE BLANCO GUERENA APPENA TI VEDO SOLO IO SO QUELLO CHE TI FACCIO!   >>   sentì la voce di Diego gridare tanto forte da far fare un suono stridulo all’aggeggio che tenevo nei pantaloni.
Con una mano presi la ricetrasmittente mentre con l’altra continuavo a tenere il mio nemico.
<<  Diego.. Come hai fatto a sapere che io ero qui?   >> 
Lo sentì rivolgere la parola a Facu   <<   Facu prendi questa cosa prima che mi metta a gridare cose che l’FBI non dovrebbe sentire   >> 
<<   Cosa?! Sapevate che lui sarebbe venuto?  >>   ero scioccato, cosa ero successo durante la mia assenza?
<<   Ovvio Jorge! Eravamo tutti preoccupati, soprattutto Tini, che aveva capito subito le tue intenzioni e allora abbiamo chiamato Peter per farti ragionare e anche.. Perché lui sa delle cose che dovresti sapere   >>   mi spiegò Facu.
Lasciai Alex e mi girai verso Peter   <<   Cosa devo sapere?   >> 
<<   Immagino tu sappia che quell’uomo.. che tu ti ostini a chiamare “papà” in verità è tuo zio e che i tuoi veri genitori sono morti a causa dell’organizzazione di Alex   >>  
Strinsi i pugni   <<   Si, lo so bene. Ma lui mi aveva cresciuto e per me lui era come un padre.. Ma questo già lo sapevo benissimo. Dimmi cose che non so piuttosto   >>  
<<   Forse non sapevi.. che tuo padre, il tuo vero padre, la sera che è morto voleva compiere il suo ultimo colpo come Ladro Kid, così da poter badare a te e a tua madre e avere la vita che aveva sempre desiderato.   >>  
<<  COSA?!  >>   ne ero sconvolto   <<  Non è possibile, mio padre, amava Ladro Kid, era una parte di lui e non ci avrebbe mai rinunciato!  >>  
<<   Il primo capo dell’organizzazione, quello prima di Alex, non era un suo nemico, ma un suo amico e lo voleva aiutare a compiere l’ultimo colpo. Ma.. Qualcosa andò storto.. Un seguace del capo credeva di dover uccidere tuo padre e così fece. Tua madre cercò di salvarlo però.. Beh.. Sai cos’è successo   >>  
Non era possibile.. Quindi mio padre non era morto a causa dell’agenzia, beh in un certo senso si ma.. Non per volere del capo.
<<  Ma lo stesso.. Alex se avrà Pandora lo sai cosa farà e non posso permetterlo e non permetterò neppure che tu mi tolga Ladro Kid   >>  
<<   All’inizio era quell’intento lo ammetto, ma so che ora possiamo fidarci di Ladro Kid.. Ma tocca a te decidere cosa fare con.. quello  >>   ci girammo verso Alex che attendeva la sua sorte.
<<   Forza Jorge.. La mia vita è nelle tue mani   >>   una sensazione mi invase il cuore, avevo il potere di decidere sulla vita di una persona.. Ma no.. Solo il signore poteva deciderlo e io di certo non lo ero.
<<  No Alex.. Io non ho questo tipo di potere, ma posso assicurarti che se continuerai a cercare Pandora per i tuoi scopi.. Farò in modo di diventare il tuo peggior incubo   >>   lo minacciai riducendo gli occhi a due fessure.
<<   Mi hai convinto.. Addio Jorge. Spero tu possa essere felice   >>  
Cosa? Perché parlava così.. Così malinconico?
Stavo per chiederglielo quando si sentì un forte scossone provenire da sotto e delle grida arrivare fino a noi. No.. Non era possibile..
Guardai Alex   <<  Hai.. Hai piazzato delle bombe nell’edificio?   >>  
Lui mi sorrise amaramente.
<<   Perché? Perché l’hai fatto?   >>  ancora una volta rimasi scioccato.
<<   Perché questa vita non fa per me.. Ma ormai non posso più e questa è l’unica cosa che mi resta   >>   una lacrime gli rigò il viso.. Provavo dispiacere per lui, ma cosa potevo fare?
Un altro scossone che mi fece cadere a terra assieme a Peter, che mi iniziò a dire   <<   Jorge dobbiamo andarcene!   >>   non gli risposi.. Dovevo fare qualcosa   <<  Jorge non puoi salvare tutti!   >>   strinsi i pugni, aveva ragione ma io..
<<   Jorge!   >>   era la voce di Tini, mi affacciai e la vidi sull’elicottero che avevamo rubato assieme a tutti gli altri. Bastò il suo viso preoccupato a darmi la forza per salire sull’elicottero e assieme a me Peter.
Ci allontanammo il prima possibile e mentre ci allontanavamo fissavo il palazzo andare in frantumi.. Forse avevo preso la decisione giusta, eppure Alex.. Non era cattivo come credevo.. Anzi, forse non lo era affatto.
Mi girai e Diego mi saltò addosso quasi facendomi cadere, poi si aggiunge pure Facu, seguito da Xabi. Mi ritrovai a dover sorreggere sulle mie sole gambe tre ragazzi non proprio leggeri, infatti non resistetti un secondo di più e caddi a terra. I ragazzi, finalmente, mi lasciarono, ma poco dopo le ragazze mi stritolarono.
<<   Ragazze se non mi lasciate Tini potrebbe ingelosirsi   >>   ridacchiai, ma si creò una strana atmosfera. Le ragazze mi lasciarono e io mi diressi verso Tini, che sembrava infuriata. Non le davo torto ma non era successo nulla, aveva ragione ad avercela con me però alla fine eravamo tutti salvi.
Mi avvicinai e aprì le braccia, ma al posto di un abbraccio con tanto di bacio ricevetti un sonoro schiaffo.
<<  Tini io.. Non ti do torto, ma io..   >>   tentai di farle capire le mie giustificazioni, ma lei a quanto pare non voleva starmi a sentire.
<<   Tu mi hai mentito! Mi ero fidata e tu invece..   >>   Oh no.. Quella che vedevo era per caso.. Una lacrima? Ora si che mi sentivo un traditore..
Mi diede le spalle e si creò una situazione davvero imbarazzante. Fortuna che Peter attirò l’attenzione su di se.
<<   Ehm.. Jorge.. Non so se questo è un buon momento, ma volevo dirti che da questo momento in poi l’FBI non ti inseguirà più e nemmeno ai tuoi amici.   >>   tutti ne gioirono, tranne io e Tini, lei ancora non mi guardava e io guardavo le sue spalle. Forse era il momento di parlare.
<<   Ho preso una decisione!   >>   tutti mi guardarono   <<   Come mio padre io.. Farò un ultimo colpo e poi abbandonerò per sempre Ladro Kid   >>  questa frase scioccò tutti, tanto che non solo Tini si girò ma gli altri iniziarono a dirmi cose del tipo “No Jorge non farlo, Ladro Kid è parte di te!” e “Ma sei diventato pazzo?”
Pov Tini
Questa sera Ladro Kid avrebbe fatto l’ultimo colpo, erano passati due giorni e io e lui eravamo ancora litigati.. Non riuscivo a perdonarlo, mi sentivo tradita e lui questo lo capiva, ecco perché insisteva poco.
Non mi aveva detto il suo trucco, sapevo solo, come sempre, che mi avrebbe sorpreso.
Eravamo dentro un museo, che, nemmeno a farlo apposta, stava facendo una mostra sulle gemme preziose e l'opera principale era la gemma "opale nero". Di inestimabile valore.
Ovviamente tutti sapevano che Ladro Kid avrebbe tentato di rubare quella gemma e infatti, la bacheca sulla quale era riposta, era coperta da un vetro antiproiettile e intorno cinque uomini.
Io e Lodo eravamo entrate con mio padre e solo per questo ci eravamo saltate l'ispezione. Eh si.. Per evitare che entrasse, ma tanto era troppo tardi, dei complici di Ladro Kid avevano messo due agenti, uno maschio e una femmina, davanti l'ingresso per prima ispezionarli con gli scanner.
Noi non avevamo nulla da nascondere, questa volte Jorge non aveva voluto dire nulla a me e a Lodo, perché sapeva che Lodo mi avrebbe detto tutto e quindi non voleva rischiare. Ero proprio curiosa, ma non significava che l'avrei perdonato.
Mio padre era più strano del solito, chi lo sa forse aveva scoperto tutto o voleva solo assicurarsi di prendere Ladro Kid per una volta.
Si sentirono delle strane grida provenire dall'altra stanza, la gente gridava "non ci posso credere" e "sei fantastico!" io e Lodo ci girammo e vidimo.. No.. Non era possibile.
 
Nota autore: salve a tutti, eh si questo era l'ultimo colpo di Ladro Kid, ma cosa si sarà inventato da scioccare tanto Tini al finale e cosa farà dopo la sua entrata? Alejandro riuscirà a prenderlo o sarà Jorge a mostrarsi a tutti come gran finale? Jorge e Tini faranno pace o per la prima volta vi lascerò con l'amaro in bocca? Scopritelo nell'ultimo grande capitolo di questa storia. Ma intanto ditemi cosa ne pensate di questo e ditemi anche cosa vi aspettate nel prossimo capitolo. Buona pasqua a tutti.

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Capitolo 21
*** Il ladro fantasma. L'ultimo colpo ***


Il ladro fantasma. L'ultimo colpo

Pov Tini
No.. Non era possibile.
Ladro Kid era entrato nella stanza.. Camminando?!
No.. Stavo sognando? Era diventato matto?
<<   Amici miei, so di avervi lasciato di stucco però.. E' proprio a questo che servono i miei trucchi   >>   si decise a parlare e lanciò uno sguardo a mio padre, che subito dopo diede l'ordine di attaccare. Il mio cuore perse un battito quando vidi tutti gli uomini di mio padre attaccare Jorge. Lui cosa fece? Continuò a camminare mentre apriva le braccia come per dirgli "Fatevi sotto, vi aspetto".
Chiusi gli occhi mentre Lodo mi supplicava di continuare a guardare. Presa alla sprovvista mi sentì prenderei polsi e spingerli via dal mio viso, ovviamente era Lodo.
Guardai la scena contro la mia volontà e vidi che gli angenti di polizia, sul punto di prendere Jorge.. Lo attraversarono. Gli attraversarono il corpo. Fu come se tutto si fosse fermato, gli uomini di mio padre, assieme a lui, si fermarono e lo fissarono sconvolti, come me del resto.
Ladro Kid continuava a camminare tranquillamente, poi arrivò davanti a mio padre con un sorriso innocente, mio padre avvicinò la mano tremante allo stomaco del ladro e.. l'attraversò. Come era possibile? La mano di mio padre aveva attraversato il corpo del mio fidanzato senza difficoltà.
Tutti i presenti, compresa me, rimasimo scioccati nel mentre Ladro Kid rideva divertito come mai.
Ladro Kid avanzò di qualche passo attraversando comptletamente mio padre, arrivò davanti alla teca, uscì la sua pistola spara carte, sparò una carta che ruppe la teca dove vi era la gemma e la prese senza difficoltà.
<<   Commissario Stoessel..   >>   mio padre ancora sotto shock fece cenno di si con il capo  <<  Sono felice.. Di aver avuto lei come nemico   >>   gli sorrise malinconico e mio padre sembrò diventato di pietra.
Pensavo che lo avrebbe reso felice il fatto che Ladro Kid sparisse di scena e invece sebrava quasi.. Striste.
Ladro Kid posò la pistola spara carte e uscì tre sfere di metallo, le lanciò a terra e ne uscì del fumo che si espase per tutta la stanza. Appena si dissolse Ladro Kid era sparito. Tutti gli sguardi erano su mio padre che per qualche strana ragione stava fermo e immobile.
Corsi da lui e lo scossi un pò per farlo rinvenire ma nulla, sembrava davvera sotto shock. Forse aveva bisogno di Ladro Kid.. Quanto io di Jorge.
Pov Jorge
Diego e Maxi mi erano venuti a prendere con l'elicottero, io ero in piedi davanti alla porticina, aperta, tanto eravamo atterrati sul tetto di un palazzo lontano dal museo.
<<   Allora Jorge? Finalmente abbiamo trovato Pandora?   >>   mi chiese Diego ma io non gli risposi, lo fece Facu.
<<  Tanto oermai che importanza ha? Dopo questo colpo Ladro Kid sparirà e l'organizzazione è sparita per sempre, l'FBI adesso sta dalla nostra parte. Anche se la trovasimmo cosa ce ne faremmo?   >>  
Mi girai con un sorriso spento   <<   Questa... è pandora   >>  
Lasciai i miei amici scioccati, anche se li preferivo così perché poi si ripresero e mi tempestarono di domande: "Cosa facciamo adesso?" o "Cosa ce ne facciamo?"
Ma io sapevo cosa fare.
Pov Alejandro
Finalmente ritornai a casa assieme a Tini, lei andò in camera sua mentre io volevo sdraiarmi sul mio divano nel salone e guardare un pò di televisione.
Ma appena accesi la luce sul mio divano vidi Ladro Kid, che teneva tra le mani la gemma che aveva rubato.
<<   Allora non era un addio, volevi solo fare scena come a tuo solito, vero Kid?  >>  ero sicuro delle mie parole... Quando lui si alzò e con gli occhi pieni di lacrime si tolse il cilindro.
Allora era vero... Era davvero la fine.
Rimasi sorpreso appena vidi davanti a me Jorge. Io credevo che fosse un uomo, e invece colui che avevo inseguito e reso la mia ragione di vita era Jorge.
Vidi il suo viso pieno di lacrime, mentre io non mi muovevo. Sembrava che il mio corpo si fosse ricoperto di pietra. In quel momento vidi Tini spiarci dalla porta sul retro, ma Jorge non se ne accorse visto che la porta era dietro di lui.
<<   Alejandro.. Tu sei il mio peggior nemico.. Ma sei anche il padre di lei che amo   >>   dove voleva arrivare?   <<   Io accetterò la galera, sconterò la pena, ma appena uscito.. Voglio sposare Tini  >>  
Vidi Tini con le lacrime agli occhi e il sorriso sulle labbra.. Allora si amavano veramente? Non potevo fare questo a mia figlia e poi.. Jorge non era un cattivo ragazzo.
<<   No Jorge.. Non andrai in galera. Sarai libero. Ma non tocca a me prendere una decisione sul matrimonio. No Tini?   >> 
Mia figlia entrò dalla porta e corse tra le braccia di Jorge, che l’attendevano.
<<   Si Jorge, voglio sposarti  >>   i due erano con le lacrime agli occhi mente io li guardavo imbarazzato ma anche felice. Stavo affidando la mia Tini, il mio gioiello più prezioso, al ladro che avrebbe saputo prendersi cura di lei.
Pov Lodo
Xabi e Facu decisero di specializzarsi in effetti speciali per i film, mentre Mechi e Alba si specializzarono per i vestiti e i trucchi di scena.
Io e Diego invece volevamo di più. Il mondo. Vederlo, esplorarlo. C’era tanto da vedere e io e lui volevamo vederlo.
Tini e Jorge?
Ormai erano pronti a vivere come una coppia normale.. O quasi..
Jorge Pov
Ancora una volta ero vestito da Ladro Kid, non sapevo il perché, non sapevo se lo volevo o no e nemmeno se sarebbe stata la cosa migliore per la mia amata. Ma dovevo fare un ultimo giro, con il mio costumo e il mio deltaplano.
Ero sulla ringhiera del balcone, avevo indosso il mio costume bianco e fissavo la luna.
<<   Jorge   >>   mi girai e vidi la mia Tini  <<   Dove vai?   >>   la vidi avvicinarsi e mi inginocchia, senza scendere dalla ringhiera.
Le accarezzai la guancia   <<   Vado a cercare una rosa...   >>    le sorrisi e vidi il suo volto contorcersi in un espressione confusa.
<<    Una rosa?    >>  
<<    Si, una rosa rossa...che possa essere al pari con le tue labbra...Ma non credo di trovarla    >>     la vidi ridacchiare    <<     Dopo voglio cercare due stelle, da donarti. Non voglio due stelle comuni. Voglio due stelle che brillino come i tuoi occhi, anche se è impossibile.     >>   
<<    Quindi starai via tutta la notte?    >>   chiese amareggiata.
Presi il suo viso con entrambe le mani e l'avvicinai al mio   <<    Si, ma abbiamo tutta una vita da passare insieme   >>  
La baciai inebriandomi del sapore delle sue labbra. Era indescrivibile la sensazione della consapevolezza, che da quel giorno avrei potuto avere quelle labbra sempre e comunque, quando le desideravo.
Quando ci separammo mi misi in piedi, aprì le braccia e...mi gettai nel vuoto. Adrenalina. Dolce adrenalina, mi attraversava il sangue e arrivava al cuore, che batteva a mille.
Mi girai a pancia sotto e aprì il mio deltaplano, forse Ladro Kid non avrebbe più potuto rubare.. Ma nulla gli impediva restare in città.
Volteggiavo nel cielo d'argento, scomparendo mentre raggiungevo la luna dello stesso colore del mio costume. Continuando a bramare il White Of Crime.
 
 
Nota autore: Salve a tutti.. Sto cercando di trattenere le lacrime e spero che da qualche parte qualcuno come me sentirà la mancanza di questa storia. Spero vi sia piaciuta e grazie mille per averla fatta arrivare tra le più popolari e per averla sempre recensita.
Ringrazio soprattutto:
Chi l’ha messa tra le preferite:
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Chi l’ha messa tra le seguite:
 Ady_leonetta99alliearthur - anime_mangaaria0607cande_la mia vitaCantare_en_meChibiRobyclaudiathebestDisneygiirls  - EnjoyTheSilentFEFFE CHIARETTAFrancesca JacksonGiordi99_PandaJorgistaForever  - jortinimylifeleonetta2002LeonoraaReb e Juroxy_soleSiria53Tinitadreamvale1999 
 
Chi l’ha messo tra le ricordate:
 aria0607saretta6  - Tinitadream
 
E ringrazio anche chi l’ha sempre recensita e chi l’ha seguita in silenzio. Grazie mille davvero.

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