Sei il mio nonostante tutto

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

-Perché non mi hai detto che avresti fatto il provino per la mia sostituta?- Rachel battè la porta sbraitando contro Santana –perché non me lo avresti permesso! Ho solo colto un’occasione, che male c’è- Santana fece spallucce rispondendo con tono calmo –prima di conoscermi non sapevi neanche cosa fosse Broadway- Rachel le si pose avanti gesticolando, spense la tv –andiamo non litigate, Rach non essere egocentrica, cerca di capire Santana- Kurt spuntò dalla sua stanza sedendosi sull’isola della cucina –stanne fuori Kurt!- Rachel lo guardò in modo aggressivo –io non capisco cosa ci sia di male Berry, tutti meritiamo di fare carriera- Santana si alzò dal divano incrociando le braccia al petto –si sa che l’unico scopo della sostituta è di sperare che la protagonista non vada in scena!- Rachel le urlò contro dirigendosi verso la sua stanza –ma io sono tua amica! Lo so di averlo fatto in passato, ma non vorrei mai che ti succedesse qualcosa di male!- Santana la seguì e si sistemò dietro la tenda–sarà meglio uscire- sussurrò kurt, il ragazzo era stato a guardare la scena con stupore negli occhi, era strano sentire Santana parlare in tono calmo mentre vedere Rachel in una delle sue solite fasi egocentriche era di abitudine, così il ragazzo munito di maglioncino uscì di casa lasciando le due amiche a parlare.
-non siamo mai state amiche Santana! Dannata io che ti chiesi di mettere quella stupida foto nel tuo stupido armadietto da cheerleaders, noi ci odiamo da quando ci siamo conosciute! Da quando tu e Quinn mi ridicolizzavate con quei commenti sotto i miei video su myspace! Tu sei una stronza che non farà mai del bene a nessuno! Hai sabotato tutti noi al glee, e ora cerchi di farlo con me qui, a New York, dove ho sudato giorno e notte per meritarmi questo ruolo! Non permetterò ad una come te di portarmi via quest’occasione! Noi ci odiamo, io odio te e tu odi me, questo non cambierà mai, nonostante i nostri sforzi!- Rachel sbattè un piede a terra per la rabbia, si sdraiò sul letto  e rimase  a fissare il soffitto, sembrava che Santana fosse andata via, non si sentiva più alcun rumore –io non ti odio- sentì quel sussurrò nel silenzio della casa, e giurò di esserselo immaginato, poi la sentì tirare su con il naso e abbastanza sorpresa si diresse alla tenda e tirò la testa fuori, giusto in tempo da vedere Santana che si trascinava fino alla sua stanza da letto, sapeva che con quelle parole le aveva fatto male, anche se Santana non lo avrebbe mai ammesso, così uscì dalla sua stanza e cammino carponi fino al salotto, aspettò la ragazza che tornasse indietro e iniziasse a sbraitarle contro, come suo solito, aspettò le solite scenate stile Snix che qualche tempo prima riempivano le mura del liceo McKinley con parole in spagnolo incomprensibili persino al professor Shuester. Ma non sapeva che Santana era seduta sul pavimento, ai piedi del letto con la testa rivolta verso la finestra che aveva in camera sua, sbuffò un paio di volte e si ritrovò a dover trattenere le lacrime non ci credeva che Rachel pensava questo di lei, credeva avesse cambiato opinione, ormai erano passati quasi due anni dalla fine del liceo, e da quasi due anni vivevano insieme, e Santana era cambiata , prima non faceva altro che offendere Rachel, ora invece di limitava a chiamarla per cognome, e alle sue battute anche l’altra ragazza rideva, non era più la ragazza di una volta, non distruggeva le persone, ma quella poca fiducia verso lei se la doveva aspettare, del resto, cosa poteva mai volere dopo anni di prese in giro e granitate?
Faceva male, nessuno si fidava di lei tranne che Kurt, lui che era sempre stato un buon amico per tutti. Rachel la odiava e questa era la cosa che le faceva più male in assoluto, prima l’avrebbe aggredita, le avrebbe squinternato contro la furia di Snix, ma ora no, Rachel era stata chiara, la odiava e Santana non poteva farci niente, tirò su con il naso e con una mossa prese il suo cellulare –Hei Lopez- la voce della sua migliore amica la salutò come sempre in modo scherzoso –Q..Quinn- Santana sussurrò con la voce tremante –San che succede?- il tono della voce di Quinn tramutò immediatamente in basso e preoccupato –posso venire per un po’ da te?- Santana tirò su con il naso, parlando a bassa voce e accertandosi di non essere sentita da Rachel –certo che puoi, ma mi spieghi che è successo?- Quinn era sempre più preoccupata, era raro sentire Santana tirare su con il naso, era raro sentirla abbattuta – niente, ti spiego tutto quando sono lì, il prossimo treno sai quando c’è?- sentì un attimo di pausa dall’altra parte della cornetta –c’è uno sciopero al momento, ma credo che per dopodomani alle nove i treni ripartano- Sentì il frusciò della carta, evidentemente Quinn aveva tutti gli orari dei treni, dato che si era trovata a viaggiare spesso per New York –grazie allora ci vediamo dopo domani- Santana chiuse la chiamata  e sospirò, bloccò le ultime lacrime che stavano per uscirle e cercò di impostare il suo solito ghigno indifferente, si alzò dal pavimento e vide immediatamente il suo trolley rosa dietro l’armadio, lo prese e con facilità lo stese sul letto, aprì la tasca più grande e fece per mettervi tutti i suoi vestiti, ma quando aprì l’armadio si ritrovò a guardarlo e sbuffò qualche volta, l’idea di partire e non tornare più in quella casa che ormai era diventata la sua culla dove c’era la famiglia, sì compresa Rachel, le faceva venire uno strano malore al cuore, così scosse la testa e indossò il suo cappotto, lo chiuse fino al penultimo bottone dove si intravedeva appena il golfino rosso e indossò i suoi tacchi sotto il jeans, con l’idea che una passeggiata le avrebbe fatto bene, aprì la tenda e subito intravide la testolina di Rachel intenta a leggere qualcosa sul divano, sbuffò, non voleva vederla, così con un’alzata di spalle camminò con la sua solita aria da stronza ed uscì. Prima che chiudesse il portone intravide gli occhi di Rachel fissi ai suoi, al suo falso sguardo impassibile si oppose lo sguardo duro e pentito di Rachel, si salutarono in qualche modo con gli occhi e Santana chiuse la porta scorrevole alle sue spalle con un tonfo, sospirò, era sempre stata brava a fingere di stare bene, a fingere che niente poteva scalfirla, ma come ogni armatura anche lei aveva il suo punto debole. Rachel sentiva i tacchi di Santana allontanarsi sempre di più, rimase in ascolto finchè anche l’ultimo, piccolo e insulso rumore proveniente dai tacchi di Santana fosse scomparso, si gettò all’indietro di peso sul divano, rendendosi conto per la prima volta che Santana aveva qualcosa di diverso in quegli occhi neri come la pece, qualcosa come la tristezza o la delusione, sospirò e rimase a fissare il tetto, sbuffava di tanto in tanto, e alla fine fra i suoi pensieri arrivò la noia e si addormentò di botto.
Santana aveva appena scalciato un cumulo di terreno battuto che le era capitato a tiro, era arrivata fino a Central Parc, cercava di allontanarsi il più lontano possibile da quella casa da lei tanto amata. Iniziò a sentire la solitudine invaderle, così prese il cellulare e scorse fra i nomi, lesse il nome “Britt” ma scosse la testa, non era l’idea migliore parlare con la sua ex ragazza, era intenzionata a chiamare Kurt oppure Quinn, quando un nome le risplendette sullo schermo, annuì  e iniziò la chiamata “ti prego rispondi, rispondi” si disse sottovoce –Pronto?- Santana sorrise appena sentì la dolce voce di un ragazzo –Hudson!- sospirò felice –Santana? Cosa vuoi?- il ragazzo diventò freddo e distaccato all’istante –ho..ho bisogno di parlare con te- abbassò la voce e si guardò intorno –cos’è successo?- Finn tornò dolce e Santana sentì un fruscio ,segno che il ragazzo si era seduto –magari mi urlerai contro anche tu, come ha fatto Rachel, ma devo parlarne con qualcuno- sentì l’altro sussultare a quel nome –cos’è successo con Rachel Santana? Sembrava che foste amiche fino poco fa- Santana sospirò e iniziò a raccontargli tutto –e così ti ha detto che ti odia? E tu vai a vivere da Quinn?- Santana disse un piccolo si e sospirò ancora –non ascoltarla, la conosci, è Rachel Berry, non passa una giornata se non fa l’egocentrica, non ti odia è solo che ha sudato per quel ruolo e non vuole che nessuno glielo tocchi, San scusami ma ora devo andare, ho un esame domani e ho bisogno di studiare- Santana lo salutò dolcemente e si sentì sollevata, sembrava che parlare con Finn le facesse bene, uscì dal parco e fermò un taxi, intenzionata a correre a casa.
 
Rachel si svegliò nel suo letto che era già sera, si mise a sedere di scatto e si guardò intorno, era sicura di essersi addormentata sul divano, non aveva messo le ali, chi l’aveva portata nella sua stanza? Kurt magari, si doveva essere stato per forza lui, anche se un po’ ci sperava fosse stata la latina. La convinzione su Kurt però fu smentita, appena lo sentì rientrare e salutare Santana, che evidentemente stava seduta al tavolo della cucina –dov’è?- Kurt si tolse il cappotto e guardò Santana che alzò la testa da una rivista, fece spallucce –in camera sua, sta dormendo, l’ho portata nella sua stanza e cavolo quant’è leggera- Rachel spalancò la bocca sentendo le parole della latina, sentì la risata cristallina di Kurt –e non vi siete uccise a vicenda? Cavoli che miglioramento- Santana sbuffò sonoramente –avevo bisogno del divano- Santana tornò a leggere la sua rivista –andiamo, lo so che tu non..- Santana scosse la testa e si alzò –vado a leggere in camera mia- con un movimento fulmineo era già scomparsa, incontrò Rachel appena fuori l’uscio della sua stanza, la ragazza ebrea aveva un ghigno stampato sul viso, i sensi di colpa al massimo, con uno sbuffò si avvicinò a Kurt che aveva iniziato a preparare un tè –la bella addormentata  nel bosco si è svegliata- Kurt le sorrise avvicinandosi con una tazza fumante di tisana –non sei divertente- sbuffò bevendo un sorso –hai sentito tutto giusto?- Kurt le si sedette difronte, Rachel annuì senza guardarlo –perché credi che ti abbia portata di là? Nella tua stanza?- Rachel fece spallucce –aveva bisogno del divano, l’ha detto stesso lei- Kurt alzò gli occhi al cielo –vabbe, qua sembra che sono l’unico che vede l’evidenza- il ragazzo sbuffò e con la sua tazza di tè si avviò nella sua stanza. Rachel prese a sfogliare il suo copione senza leggerlo, ormai lo sapeva a memoria dall’età di cinque anni, si ritrovò a sfogliarlo per la quarta volta quando sentì il suo cellulare vibrare –pronto?- rispose senza leggere il nome sulla schermata –Rachel- la ragazza sorrise immediatamente capendo di chi si trattava –Finn- le uscì quasi come un urletto felice –vedo che sei contenta di sentirmi- il ragazzo rise dall’altro lato, ma dopo poco fece silenzio –come vanno le cose? Con Santana, Kurt e gli altri?- Rachel alzò un sopracciglio –che ti ha detto Kurt?-la ragazza sbuffò –Kurt? Non ho parlato con lui- Rachel incurvò le sopracciglia in uno sguardo concentrato –e con chi hai parlato?- Finn sospirò –Santana mi ha chiamato qualche ora fa- Rachel boccheggiò, Santana aveva chiamato Finn per raccontargli cos’era successo, senza offenderlo ne niente –cosa ti ha detto?- Rachel deglutì –che hai avuto uno dei tuoi attacchi isterici e che le hai detto di odiarla- Rachel sospirò –ma lei ha fatto il..- Finn non la lasciò finire –e allora? È uno stupido provino Rachel! Potrete fare carriera entrambe, perché non lo capisci?- Rachel si sistemò pesantemente sul suo divano con la faccia verso uno dei braccioli –io mi sono fatta prendere dall’egocentrismo- sentì il ragazzo sorridere –già, potresti anche chiederle scusa prima che parta- Rachel sbuffò non facendo caso alle parole del ragazzo –ma perché non lo fa l..- la diva si bloccò un attimo, sentì Finn che la chiamava credendo che ormai si fosse addormentata –hai detto che parte? Dove va?- Rachel si sentì invasa dai sensi di colpa e si mise una mano su una fronte spettinandosi la frangetta –mi ha detto che va a stare da Quinn per un po’-  Rachel spalancò la bocca e senza neanche salutare Finn staccò la chiamata, posò il telefono e come una furia corse verso la stanza della latina.
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata  a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a  chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana e lì, in quel momento, vide la valigia aperta, carica di vestiti e quasi pronta a partire.


Non ho idea di come si inizi un angolo dell'autore, così inizio e basta.
sono tornata ad annoiarvi, sì ho un'alta considerazione di me stessa, comuunque, credo che questa sarà una long, molto long. ci sentiamo, oppure dovrei dire ci leggiamo? Boh, in qualunque modo ci "sentiamo" nel prossimo capitolo. Good Bye tesori.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

-è vero che vuoi partire allora- Rachel abbassò lo sguardo sulla valigia seguita da Santana – vado a stare un po’ da Quinn- Santana chiuse la valigia e sorpassò Rachel andando in cucina, vide la ragazza oltrepassare il corridoio e dirigersi nella stanza con la testa che le ciondolava sulle spalle, si grattò una nuca a quella visione ed iniziò a chiedersi perché mai Rachel dovesse stare male alla sua partenza –sei l’unica vera amica che aveva qui- Santana si girò di soprassalto fissando Kurt che sembrava le stesse leggendo nella mente –cosa? Ma se ha detto che noi non siamo amiche- Santana sbuffò e si sedette sull’isola della cucina – credevo che ormai la conoscessi- Kurt si avviò alla sua stanza con del tè in mano –dimmelo te com’è fatta, perché giuro non la capisco più!- Santana sbraitò –calmati- il ragazzo ridacchiò e le passò una tazza di caffe nero, proprio come piaceva a lei –scusa è che io sono così innervosita con..- Kurt si sedette sul divano –con lei?- Santana scosse la testa prendendo un sorso –con me, alcune volte faccio cose stupide, o meglio, sempre faccio cose stupide, che al momento mi sembrano le migliori del mondo, poi sono solo cazzate, fare il provino per la sua sostituta è stata una cosa stupida, c’erano così tanti altri ruoli, ma ho pensato che, no niente lascia stare, sarà meglio che io vada- Santana lo salutò con la mano e si diresse nella sua stanza –perché hai fatto quel provino? Completa la frase- Kurt la seguì bloccandola a metà strada –ti ho detto di lasciar perdere- Santana gli sorrise debolmente e andò nella sua stanza.
-devi fermarla- Rachel alzò lo sguardo dal suo copione, stava nella sua stanza distesa sul letto, Kurt era entrato dopo essersi finito la sua tazza di tè –non so di cosa tu stia parlando- la ragazza tornò a leggere il suo copione –lo sai benissimo invece, leggi quel copione nonostante tu lo sappia a memoria dall’età di cinque anni, e conosco benissimo il tuo essere ficcanaso tanto che scommetto hai ascoltato tutto- Rachel sbuffò e si sedette ad indiano –non posso farci niente ora lasciami ripetere le mie battute- Kurt scosse la testa e fece per uscire dalla stanza, ma si girò di scatto e la guardò –è possibile che tu non capisci?- Rachel rialzò lo sguardo –capire cosa?- Kurt scosse la testa –niente, niente, vado a dormire- il ragazzo uscì definitivamente dalla stanza lasciando Rachel a leggere apparentemente il copione, appena il ragazzo toccò la soglia del corridoio, Rachel si lasciò andare con un sospiro e chiuse il copione mettendosi a pancia all’in su e guardando il soffitto, ormai non faceva altro che stare così a riflettere da quella mattinata, pensava alle motivazioni per cui Santana aveva fatto quel provino, conosceva la latina e sapeva quanto fosse affamata di gloria e fama proprio come lei, ma non capiva perché proprio Broadway, perché proprio il suo stesso musical, per un attimo le tornarono in mente tutte le battutacce di Santana su di lei al liceo, tutte le granite e le prese in giro su di lei e su Finn, si asciugò una lacrima e tirò su con il naso, odiava il periodo da liceale che aveva passato, e lo odiava soprattutto a causa di Santana, anche se la ragazza a quaranta due giorni dal diploma, quando Rachel era piombata davanti al suo armadietto con una richiesta di amicizia, sembrava davvero cambiata, niente infamie e ormai sembrava che chiamarla Satana non era giusto, si ricordo di Brody e di quanto Santana avesse lottato per il suo bene, si ricordò del servizio fotografico qualche giorno prima e di come Santana la incoraggiava, ad ogni ricordo del loro essere nemiche/amiche Rachel tirava su con il naso, aveva trovato solo una vera amica a New York, ed era lei, nessun altro era stato tanto carino da sopportare i suoi scatti egocentrici e il suo essere logorroica, credeva che Santana era cambiata, ma perché quel gesto? Iniziò a pensare di aver esagerato, lei voleva la scena tutta per se e sapeva bene Santana quanto talento avesse, si maledisse come una stupida pensando a quanto fosse egocentrica, e sbuffò alzandosi dal letto, le guance erano ormai rigate dalle lacrime e decise di dirigersi in bagno a lavarsi la faccia.
-ho bisogno del bagno, Berry- Rachel si asciugò il viso e dallo specchio vide Santana con la sua asciugamani sotto braccio che stava appoggiata con la spalla contro la porta –siamo simpatiche stasera- Rachel alzò gli occhi al cielo –siamo egocentriche sempre- la latina si chinò quel poco che bastava a farle rimanere qualche centimetro l’una dal viso dell’altra –il bagno è tutto tuo- Rachel cercò di sorriderle –quanta gentilezza Berry- sentì e rossa dalla rabbia  le urlò contro –il mio nome è Rachel!- la latina la guardò e sorrise, aveva uno sguardo buffo quando si arrabbiava, incrociava le braccia al petto e batteva un piede –vai a dormire Berry, i nani vanno nelle miniere, credo che domani tocchi anche a te – Santana sorrise gelidamente e si chiuse la porta alle spalle, sospirò e si guardò allo specchio, odiava ritornare la stronza del liceo, ma non poteva mostrarsi triste e delusa. Rachel si meravigliò delle parole di Santana, ma poi ricordò che la ragazza era solita nascondere le sue emozioni distruggendo gli altri e con un sorrisetto divertito e amaro andò a dormire.
 
Le due andarono avanti senza parlarsi, fino al giorno della partenza di Santana, Rachel si limitava  a guardarla da lontano, come per capire cosa spingesse la ragazza a mollare tutto e andare via, Santana invece aveva passato le notti insonni cercando di convincersi che partire sarebbe stata la cosa migliore, tutti che le chiedevano perché aveva fatto quel provino, tutti che le dicevano perché voleva partire, ma nessuno le chiedeva come si sentiva, a nessuno importava davvero, si svegliò con quel pensiero quella mattina, si guardò un attimo allo specchio e per non spaccarlo con un pugno uscì dalla sua stanza, dove Kurt la stava già aspettando –Lady Hummel che ci fai già sveglio?- il ragazzo la ignorò totalmente e lesse il dietro di un film –a che ora c’è il tuo treno?- Kurt alzò di poco gli occhi fissando Santana che si era seduta difronte a lui su una sedia del tavolo –oggi all’una-  la latina sorrise debolmente, ma Kurt la ignorò –ce l’hai con me scusa?- Santana lo guardò e aspettò la sua risposta –perché dovrei avercela con te?- Kurt finalmente le sorrise e posò il dvd –non lo so- sospirò Santana –lei dov’è?- Kurt si guardò in torno per poi guardare di nuovo Santana, la latina guardava distrattamente verso il corridoio, precisamente verso la stanza di Rachel –è uscita poco prima che tu ti svegliassi- Santana boccheggiò un paio di volte ma poi si limitò a sbattere le mani sul tavolo e ad alzarsi per tornare in camera sua –potremo fare qualcosa oggi, prima che il treno parta- Kurt si sentì dalla cucina, Santana sorrise e si affacciò alla finestra –quando Rachel torna andiamo a farci un giro, va bene?- Kurt annuì e sedendosi sulla poltrona iniziò a guardare la tv, Santana sbuffò quando si ritrovò nella sua stanza da sola, ormai era troppo sveglia per tornare a dormire, così si avviò verso il salone sedendosi accanto  a Kurt –che guardi?- Kurt fece spallucce –non so come si chiama, questo strano telefilm, ci sono tipo quattro ragazze che ricevono messaggi inquietanti da un tizio che si firma con il nome di A-  Santana piegò di poco la testa sul lato fissando la tv –deve essere bello- Kurt annuì –lo guardi con me?- Santana sorrise e si appoggiò con la testa vicino al bracciolo del divano.
 
Rachel camminava svelta sulle scale di casa sua, con un caffè che scottava in mezzo alle mani, ne prese un sorso e quasi andò a fuoco, sentiva quella sostanza scivolarle lungo l’esofago per poi finire nello stomaco, si sentì calda all’improvviso, ma poi si rese conto del bruciore e in men che non si dica si ritrovò sul pianerottolo di casa –Andiamo come fai a non vedere che quella tizia ti somiglia?- sentì la voce di Kurt, prese la maniglia con le mani decisa ad aprire la porta –no, non mi somiglia, io sono..- Rachel si ritrovò i due ragazzi sul divano che discutevano su un telefilm che a lei sembrava familiare –non sei lesbica? Non sei ispanica?- Santana sbuffò mettendo il broncio –si chiama Emily- Rachel parlò facendoli sussultare entrambi, posò il suo bicchiere di caffè e il suo cappotto e si avvicinò a Kurt –si chiama Pretty Little Liars il telefilm, e non è molto genuino che tu lo guardi- Rachel spense la tv facendo sbuffare il ragazzo –che sei mia madre?- Kurt rise -Lady Hummel io vado a prepararmi, andiamo a fare quel giro ricordi?- Santana fece finire la discussione dei due facendo andare tutta l’attenzione sul suo pigiama, Kurt annuì e lei corse in camera sua, Rachel la guardò un attimo da lontano e sospirò –a che ora va via?- guardò di nuovo Kurt –perché non  glielo vai a chiedere tu?- Rachel alzò un sopracciglio –non se ne parla neanche- Kurt sbuffò –l’orgoglio fotte- disse sotto voce per cercare di non farsi sentire da Rachel – non sono orgogliosa, solo un po’..- Rachel gesticolò cercando una parola che le si addicesse –ferita- Kurt le sorrise –si, sono ferita- Rachel abbassò lo sguardo –allora andiamo?- Santana arrivò in divano già munita di giubbotto di pelle, Kurt alzò lo sguardo verso di lei smettendo di guardare Rachel, che si asciugò una lacrima senza farsi vedere da Santana –andiamo- confermò Kurt –Rachel tu vuoi venire?- la ragazza ebrea scosse la testa –devo andare a teatro dopo- i due annuirono ed uscirono velocemente da casa di Rachel.
 
-perché piangeva?- Santana chiese di botto quando si ritrovarono lontani da casa –chi? Rachel? Non piangeva- Kurt sorrise falsamente –non prendermi in giro Hummel- Santana lo guardò –dico sul serio- Santana fece una faccia sospettosa ma poi scrollò le spalle per dimenticarsi l’accaduto –andiamo a pranzo, ho una certa fame- Kurt le sorrise e si avviarono verso un venditore ambulante che porse ai due un paio di hot dog –quanto tempo starai via?- Kurt si sedette su una panchina seguito da Santana –Kurt io non tornerò- il ragazzo spalancò gli occhi –vai via per sempre? Ma hai detto che stavi per un po’ da Quinn- Santana sorrise dando un morso al suo hot dog –non posso rimanere a casa, non è più casa mia- Santana diete l’ultimo morso e si alzò dalla panchina, facendo cenno a Kurt con la testa per andare a fare una passeggiata –New York sarà sempre casa tua- Santana scosse la testa –era lei casa mia- sussurrò, Kurt però sorrise sentendola parlare in quel modo di Rachel –stai bene?- le chiese avviandosi verso casa –finalmente qualcuno che me lo chiede- Kurt le sorrise –allora come stai?- Santana fece spallucce –non lo so, sarà meglio tornare, sai mentre arrivo alla stazione-Kurt crucciò le sopracciglia -vuoi che ti accompagni?- Santana sorrise annuì –si forse è meglio- Kurt annuì  e per il resto della camminata nessuno dei due parlò.
 
-Kurt chiama un taxi mentre io prendo le valige- Santana iniziò a salire le scale dato che odiava gli ascensori, arrivò fuori casa sua e con un sospiro spalancò la porta –Kurt sei..- Rachel si alzò da divano in quel momento, guardando speranzosa la porta, tutta la speranza cadde quando vide Santana sull’uscio della porta, fece un gesto con la mano e tornò a sedersi, iniziò a mordicchiare un bracciale che aveva attaccato al polso, mentre Santana andava a prendere la valigia, quando fu tornata, Rachel stava di nuovo in piedi e la fissava –vai via?- riuscì a dire con un soffio, Santana annuì –non credo che cambi tanto, non mancherò a nessuno- Santana fece spallucce e sorrise amaramente, quando vide Rachel abbassare lo sguardo si avviò ad uno dei tanti mobili eleganti della cucina, vide la loro foto esposta e con tristezza la prese, la mostrò un attimo a Rachel e se la mise nella borsa –ciao Rachel- Rachel si girò verso di lei e la salutò con un cenno della tasta –marcherai a me- sussurrò, quando ormai Santana era già uscita, Rachel sbuffò e si sdraiò sul divano con la testa contrò il bracciolo.
 
-fatti sentire Lopez- il ragazzo le porse la valigia quando ormai il treno era arrivato –ti chiamo su skype quando arrivo- Kurt annuì e abbracciò la ragazza –salutami Quinn- Santana gli sorrise –certo, tu salutami, no, non salutarmi nessuno, sarà meglio andare, il treno non aspetta- Santana lo strinse un’ultima volta e salì su quel treno che l’avrebbe portata via da New York, si affacciò al finestrino e con un gesto della mano continuò a salutarlo finchè era impossibile vederlo, Santana sospirò e si sedette sul sedile, per fortuna con il treno ci volevano solo un paio d’ore, e sarebbe stato facile rimanere in un treno per poco tempo, così prese gli auricolari e iniziò ad ascoltare la sua playlist.
Si ritrovò senza niente da fare, così iniziò a sfogliare la sua galleria, sorrise quando vide qualche foto che la ritraeva con Kurt, ma si bloccò all’istante quando trovò una foto che la ritraeva con Rachel, ricordò di averla fatta nel soggiorno di casa, Kurt l’aveva scattata prima di regalare ad entrambe quei strani cuscini con le braccia, stavano sedute l’una accanto all’altra, con le mascherine sugli occhi, sfondo nero semplice per Rachel e leopardata per Santana, la latina sfoggiava uno dei suoi migliori vestitini, mentre Rachel aveva solo una dei tanti golfini e un jeans, con gli stivali incorporati, ricordò che dopo aver ricevuto il cuscino videro Mamma Mia, tutti e tre come una vera famiglia, Santana non potè che rabbuiarsi a quel pensiero.
 
-Rachel sono tornato- Kurt si chiuse la porta alle spalle e posò le chiavi di casa, si tolse il giubbotto e si sfregò le mani, faceva abbastanza freddo, così decise di accendere i riscaldamenti, quando fece per sedersi sul divano vide la sua coinquilina sdraiata e addormentata con le guance rosse e gli occhi gonfi dal pianto, sorrise e le accarezzò una guancia, corse in camera e prese una coperta, proprio quando stava per andare da Rachel e coprirla per non farle sentire freddo sentì un suono dal suo computer, aprì la schermata e subito notò una notifica su Skype, sorrise e vide che Santana cercava di contattarlo, così accettò la chiamata e subito Santana arrivò sullo schermo di Kurt, il ragazzo notò subito l’aria felice di Santana e sorrise a sua volta, la ragazza stava sicuramente seduta in un soggiorno molto elegante e fine, proprio lo stile di Quinn, pensò, infatti come un fantasma la ragazza bionda apparve alle spalle di Santana –uh ma è Kurt?- Quinn si avvicinò con il naso alla telecamera come una bambina, si sentì Santana che scoppiava a ridere, poi Kurt rivide Santana che spingeva via Quinn –allora com’è andato il viaggio?- Kurt prese il computer fra le braccia e camminò verso il soggiorno –bene, ma sta un po’ fermo, mi fai venire il mal di mare- Kurt rise e posò la coperta su Rachel, che cercava di farsi più piccola, per contenere il calore, aveva rimasto un po’ di spazio così Kurt si sedette ai suoi piedi –scusami, stavo portando una coperta a Rachel dato che fa freddo e si era addormentata sul divano-Santana annuì –fai da baby sitter alla Berry?- Quinn sorrise, Santana alzò gli occhi al cielo –ma tu non hai da andare da, che ne so, con Biff?- Quinn annuì –sta passando a prendermi Santana, poi la casa sarà tutta tua- Kurt sorrise dall’altro lato del computer –che hai da sorridere come una bambina di tre anni Hummel?- Santana lo guardò acido –prima di tutto abbassa la voce, poi sembra così bello rivedervi insieme, manca solo Brittany  e formate la dannata trinità- Quinn sorrise –è passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho visto Britt- Santana annuì, proprio in quel momento il campanello suonò e Quinn scomparve dietro la porta – e ora dove va?- Kurt sorrise posando il computer sul tavolo difronte al divano –esce con Biff, è il suo nuovo ragazzo, è ricco, è il tipo delle mele non so se lo conosci- Kurt annuì –Kurt ma che fai parli da solo?- Rachel si mise seduta sbadigliando, spalancò gli occhi appena vide il busto della latina attraverso il computer, Kurt la guardò confuso, la ragazza si alzò e camminò pesantemente verso la sua stanza lasciando i due soli –non l’ha presa tanto bene- Santana sorrise amaramente –neanche io- sospirò –Kurt è meglio che io vada, devo ancora disfare le valige- Kurt annuì –vuoi che le dica qualcosa?- Santana boccheggiò un paio di volte per poi sorridergli –devo andare- Kurt le accennò un ciao per poi vedere lo schermo tornare buio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3
                                             
-Santana alzati è quasi mezzogiorno- Quinn arrivò nel suo salone dove la latina stava addormentata sul divano, incrociò le braccia al petto e rimase a guardarla –Santana!- urlò dopo qualche minuto, la latina però si limitò a sbuffare e  grattandosi la testa si girò verso l’altro lato dando le spalle a Quinn –non costringermi a svegliarti nel modo della coach Silvester- Quinn sogghignò –Cosa?- Santana aprì un occhio e sbadigliando si guardò intorno vide che Quinn era scomparsa così sorridente tornò ad appoggiare la testa sul cuscino e chiuse gli occhi. Si costrinse a riaprirli dopo qualche minuto perché un’ondata di acqua gelida le si era fiondata sulla testa bagnandole tutti i capelli, sussultò appena l’acqua arrivò in contatto con la pelle del suo viso, si mise a sedere e con le mani cercò di sistemarsi i capelli –sono sveglia!- le urlò, dopo poco sentì la risata cristallina di Quinn che si avvicinava –sono andata a lezione stamattina alle nove e stavi dormendo, ti ho chiamata dieci volte e non mi hai risposto, ti rendi conto che è quasi mezzo giorno e nel frigorifero non c’è niente da mangiare?- Santana andò in bagno e prese un asciugamano, tornò da Quinn mentre cercava di togliere l’acqua dai capelli –ieri ho fatto tardi scusa- Santana sbadigliò di nuovo sedendosi su una sedia del tavolo della cucina –quando hai intenzione di far parte di nuovo di questa vita? Esci solo di notte, ormai il mio divano ha la tua forma, non fai altro che mangiare e guardare serie tv, devi trovarti un lavoro Santana- la latina sbuffò –non sbuffare! A New York non facevi che lavorare dalla mattina alla sera! Fra il dinner e le lezioni di danza proprio non riuscivi a prendere fiato, cosa ti è successo?- Santana alzò gli occhi al cielo e si diresse nella sua stanza, si tolse la canottiera bagnata e il pantalone del pigiama –a New York era diverso- le disse quando ormai aveva indossato una felpa e un leggins –Rachel era insopportabile e dovevi fuggire di casa per non ascoltarla?- Quinn rise, ma si fermò quando Santana alzò gli occhi al cielo –Rachel a casa non c’era quasi mai, non era per questo che lavoravo sempre- Santana si avvicinò alla porta, prese il suo cappellino da baseball e lo indossò –e ora dove vai?- Quinn curvò di poco la testa –vado a fare un po’ di jogging- Santana le sorrise e si chiuse la porta alle spalle, Quinn sospirò e si girò verso il divano che aveva bagnato per risvegliare Santana, sbuffò e prese a sistemarlo.
 
-Kurt sono tornata- Rachel si chiuse la porta scorrevole alle spalle, posò il suo cappotto e la busta con la colazione presa da Starbucks la appoggiò sul tavolo –perché dov’eri andata?- il ragazzo posò una rivista che stava leggendo e si avvicinò alla busta odorandola –mmh, pancakes e frullato al melone- Rachel gli sorrise e gli porse i pancakes –io vado a bere questo nella mia stanza- Kurt la bloccò –no tu vieni qui, e facciamo colazione come una volta, tutti insieme, come una famiglia- Rachel sbuffò e tornò indietro sedendosi difronte al ragazzo –vuoi un pancakes?- Kurt gliene indicò uno con la forchetta –no, non sono vegani- Rachel prese un sorso dal suo frullato –non c’è niente di animale in queste frittelle- Rachel sbuffò –se lo dici tu- ne prese una e ne strappò un morso – sono buone- i due scoppiarono a ridere, per poi fermarsi dopo un po’. Mangiarono in un silenzio imbarazzante, ogni tanto si guardavano, si lanciavano qualche piccolo sorriso e tornavano per i fatti loro, solo quando finirono di fare colazione  e il rumore delle forchette che battevano sul piatto facevano finire quel silenzio si guardarono un attimo negli occhi –questa casa è diventata vuota senza di lei- Rachel ammise sotto voce, quasi come se Santana stesse ancora in quella casa e potesse sentirli –già, sono passate già due settimane- Kurt si alzò e posò i piatti sporchi nel lavello –quando credi che tornerà?- Rachel gli chiese speranzosa, Kurt sospirò e si girò verso la sua coinquilina –lei non tornerà- Rachel aprì di poco la bocca e rimase a guardare Kurt che lavava i piatti, si era immobilizzata, non riusciva più a muoversi, riusciva a pensare solo che l’aveva cacciata lei di casa dicendole che la odiava, le ripassò il momento in cui Santana aveva preso la sua foto, si girò verso il mobile e trovò la cornice vuota, proprio come la casa, proprio come lei, chiuse un attimo gli occhi e cercò di ricordare quel sentimento di completezza che le mancava da quando Santana era andata via, riaprì gli occhi e fissò di nuovo Kurt, l’unica persona che le rimaneva oltre a Finn –Rachel puoi rispondere?- il ragazzo indicò il suo cellulare che vibrava, con la testa, dato che aveva le mani affondate nell’acqua del lavello –Rachel sei sveglia?- la ragazza scosse la testa  e un po’ titubante prese il cellulare di Kurt e se lo mise all’orecchio –Pronto?- la sua voce era molto bassa –Rachel? Stai bene?- la ragazza sorrise appena capì chi fosse –si signor Shou, ha bisogno di Kurt?- il ragazzo la fissò un po’ stupito –no, no in realtà è uguale, volevo solo chiedervi una cosa- il professor Shuester si mosse dall’altro lato della cornetta –certo, dica pure- Rachel si sedette e attese che l’uomo continuasse – domani e dopodomani ho intenzione di fare un incontro con il glee, ex studenti e attuali, volevo sapere solo se la gang di New York ci sarà- il professore rise dicendo il soprannome che aveva dato ai ragazzi –io e Kurt ci saremo- il ragazzo sorrise a Rachel –e Santana? Lei non verrà?- Rachel boccheggiò a quel nome –non lo so, lei non abita più qui- sospirò –oh, mi dispiace, potreste avvisarla lo stesso? Ho trovato i numeri in rubrica solo di Kurt, quello di Brittany, di Finn e quello di Mercedes- Rachel annuì –certo, io ora devo andare, ho le prove, arrivederci signor Shuester- non sentì neanche che il professore la salutava che chiuse la chiamata –io vado alle prove, tu avvisa Quinn e… Santana- deglutì prima di continuare –se possono venire ad un incontro del glee domani, vado ci vediamo- Rachel lo salutò di fretta  furia e corse fuori da casa, il ragazzo non ebbe neanche il tempo di salutarla, perché era schizzata via con velocità, sbuffò e prese il computer inviando subito una videochiamata al computer della latina, si sedette sul suo letto con una tazza di caffè fra le mani e aspettò la risposta alla sua chiamata. Dopo un po’ una figura bionda si fece viva dall’altro lato del computer –ciao Kurt- il ragazzo sorrise a Quinn –cerchi Santana?- Quinn si sedette comodamente sul divano con il computer sulle gambe –è uguale anche se non c’è- in quel preciso istante Kurt sentì la porta scattare dall’altro lato del computer –credo sia lei- Quinn si girò verso la porta e sorrise appena una Santana tutta sudata rientrò in casa con il fiatone –Fabrey ho ordinato il pranzo dal ristorante all’angolo, in più ho trovato un lavoro e ora vado a farmi una doccia- disse a macchinetta –oh ciao Kurt- Santana camminò verso il bagno –Kurt?- si girò di scatto verso il computer e si accovacciò sullo schermo –si, ciao Santana, di solito non ti chiamo a quest’ora della mattina, ma devo chiederti una cosa- Quinn si grattò una nuca –non potevi chiamare direttamente?- Kurt scosse la testa –il mio cellulare sembra essere morto cinque secondi fa e Rachel ha portato il suo a teatro- Santana annuì sedendosi –va bene, dici pure, sbrigati perché devo lavarmi, pranzare e andare a lavoro- Quinn si girò verso Santana e le sorrise –dov’è che ti hanno assunta?- Santana fece spallucce –al bar del tuo campus- Quinn sorrise battendo le mani –va bene, festeggerete dopo, ora rispondete a me- Kurt le interruppe ricevendo tutte le attenzioni –domani e dopodomani c’è un incontro al McKinley di noi ex studenti con i nuovi, voi ci sarete?- Quinn annuì prontamente allontanandosi per andare a rispondere al citofono –lei verrà?- Kurt capì subito di chi alludeva Santana così annuì –non lo so Kurt, vedrò va bene? Ora scusami devo andare- Kurt la salutò con la mano e prima di sentire Quinn che lo salutava chiuse il computer e andò in cucina, rimase davanti al frigorifero alla ricerca di qualcosa da mangiare.
 
-Rachel prenderemo l’aereo domani mattina, quindi va a preparare le valige- Kurt urlò alla ragazza che in cucina stava lavando i piatti –già fatto Kurt- il ragazzo sorrise e si avviò verso il comodino prendendo il suo cellulare, compose un numero e attese la risposta –Pronto?- sentì immediatamente la voce calda e dolce del suo ragazzo –Blaine! Sono io Kurt- sentì il ragazzo sorridere e si apprestò ad uscire dalla stanza –lo so Kurt, come potrei non riconoscerti, allora come vanno le cose?- Kurt si sedette sul divano –dopo la partenza di Santana le cose non migliorano, prima sembravamo una famiglia, ora siamo solo due persone che dormono sotto lo stesso tetto- Kurt sussurrò guardandosi intorno sperando che Rachel non lo sentisse, per sua fortuna la ragazza stava canticchiando una delle tante canzoni di Barbra –capisco, ma risolveranno prima o poi no? Rachel e Santana è da una vita che litigano e poi fanno pace- Kurt sospirò –non è proprio così che funziona, Santana la prendeva in giro e Rachel si limitava ad alzare gli occhi al cielo, ora Santana se ne andata per lasciarle spazio e Rachel però non lo vuole quello spazio, non so come fare- Kurt sbuffò sonoramente tanto che Rachel si girò verso di lui –è Blaine?- Rachel gli chiese sedendosi accanto a lui, il ragazzo annuì –ciao Blaine ci manchi tanto- urlò la ragazza per farsi sentire, Blaine sorrise dall’altro lato del telefono –anche voi Rachel, Kurt scusami ma ora devo andare, ti amo tanto- Kurt sorrise –anche io- gli rispose prima di staccare la chiamata –Blaine lo sa che andremo a Lima domani?-  Kurt scosse la testa –è una sorpresa, e Finn lo sa che andrai a trovarlo sul suo posto di lavoro?- Rachel annuì –si, Quinn verrà?- Kurt lo sapeva dal tono di voce della ragazza che dietro a quel nome ce n’era anche un altro –si Quinn si, Santana non lo sapeva bene- Rachel a quel nome abbassò lo sguardo –va bene- Rachel annuì e si avviò nella sua stanza

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

-oddio Kurt era proprio come la ricordavo!- Rachel si mise le mani sulla bocca per nascondere un sorriso troppo forte e prese a saltellare –sembra che non veniamo da millenni in quest’aula!- il ragazzo si guardò intorno, era tutto come prima, il colore scarlatto delle sedie, il parquet a terra, il pianoforte in mezzo alla classe, i libri negli scaffali e la band che appena li aveva visti aveva sorriso –oddio, queste sono le nostre sedie- Rachel indicò la sua, prima fila al centro, al suo fianco Kurt e dall’altro Finn, ma il suo sguardo si posò su un’altra sedia, nell’ultima fila sulla sinistra, per un attimo le sembrò di rivedere la latina con le gambe incrociate sulla sedia, con Brittany al suo fianco che la teneva per mano, ricordò ogni singolo componente, vide lo spazio vuoto fra due sedie in prima fila dove di solito sedeva Artie e al suo fianco Sugar, vide il posto di Quinn proprio alle sue spalle e quello di Puck, Tina, Mercedes e tutti gli altri ragazzi che erano stati con lei sorrise, ricordando quei tempi che l’avevano fatta sentire speciale, si avvicinò alla vetrina dei trofei e lì vide il premio che le avevano fatto quando avevano vinto le regionali al terzo anno, sorrise vedendo scritto il suo nome –Rachel sarà meglio che ci sediamo, fra un po’ tutti saranno entrati e ci vedranno- Kurt le si avvicinò strappandola via dai suoi ricordi  -si, certo andiamo- Rachel parlò con tono basso e si sedette sulla sua sedia in prima fila con accanto Kurt, era strano che arrivasse prima di tutti, di solito arrivava quando già alcuni c’erano, in realtà era raro che tutti arrivassero presto, a causa delle granite, era l’unica cosa che non le mancava. Da lì a qualche minuto la campanella suonò e iniziarono ad arrivare i primi membri, Rachel vide da lontano Tina che parlava animatamente con Blaine, seguita da Marley, Brittany e Unique/Wade, dall’altra porta vide Sam che parlava con Jake e Ryder, subito vide Kitty che sorrideva con Artie, solo quando Sugar entrò i due “Senior” vennero notati –Rachel! Kurt! Che ci fate qui!- Sugar li indicò con un dito facendo piombare il silenzio in aula, tutti si girarono verso i due battendo le palpebre per capire se era un miraggio oppure erano davvero loro, Rachel Berry e Kurt Hummel, entrambi alla Nyada, lei attrice di Broadway, lui ha lavorato a Vogue.com, erano praticamente delle leggende del glee club –siamo venuti a trovarvi- Rachel fu la prima a parlare e Kurt annuì sorridente, i due si ritrovarono subito schiacciati dal peso di tutti gli altri che li abbracciavano –hei, cosa succede qui? Per me non ci sono attenzioni?- i ragazzi mollarono Rachel e Kurt e si girarono verso la voce che era appena entrata, una donna in carne, di colore con i tratti marcati entrò sorridendo con la sua aria da diva –Mercedes!- Wade si alzò di scatto, seguito da Sam, si catapultarono verso la ragazza –Mercedes o mio dio- Rachel le si avvicinò stringendola in un abbraccio –non ci si vede da tempo- la ragazza sorrise –abbiamo una stellina di Broadway ho sentito- Rachel scoppiò a ridere –andiamo a sederci- Rachel indicò la sua sedia e annuì. Qualche minuto dopo si sentì un fracasso dall’altra parte della stanza, tutti si girarono e scoppiarono a ridere, Finn era arrivato e aveva visto Rachel da lontano, e senza rendersene conto era caduto su una sedia posta vicino all’entrata –hei amico così ti fai male- il ragazzone prese la mano che gli venne tesa, la accettò e alzò lo sguardo, spalancò la bocca –Puck!- Finn si alzò andando ad abbracciare l’amico, i due andarono a sedersi dopo aver salutato tutti, Rachel si guardò intorno, all’appello mancava qualcuno, Mike, Quinn e Santana non c’erano ancora –GLEEE!- il professor Shouster entrò in aula canto aprendo le braccia  e sorridendo com’era solito fare –vedo che avete incontrato già i ragazzi diplomati, li ho chiamati per un incontro e per svelarvi i segreti della vittoria delle nazionali!- il professore battè le mani con tutto l’entusiasmo che aveva –Professore non vorrebbe parlare senza di me- uin  il professore si girò di scatto scoppiando a ridere –Quinn!- la ragazza entrò portandosi dietro un suo solito vestitino semplice a fiori, con quel sorriso splendente salutò tutti e in qualche secondo, Mike arrivò alla porta con il fiatone -scusate il ritardo- Mike tirò un respiro –non preoccuparti Mike, allora sembra che non verrà più nessuno- Il professore battè le mani e si riconcentrò sui ragazzi, Rachel si guardò intorno, Santana non c’era e non sarebbe arrivata, sbuffò e accavallò le gambe iniziando ad ascoltare il professore, di tanto in tanto lanciava lo sguardo verso la porta in attesa che Santana entrasse, con la sua aria da diva, amava fare entrate ad effetto, ma quella volta non sembrava che volesse entrare –Rachel stai bene?- Finn le strinse un polso facendola girare –s..si- balbettò e tornò ad ascoltare il professore.
Sembrò che quella lezione fosse durata un’eternità, Rachel uscì dall’aula canto da sola, come faceva sempre durante il liceo, Kurt si era allontanato per andare da Blaine, Finn stava con Puck e Mercedes parlava con Unique, Rachel si rese conto che era sola, sempre e perdutamente sola, sbuffò e si avviò agli armadietti, le capitò di passare davanti al suo e si bloccò a guardarlo, accarezzò la superficie e sorrise, aveva tante cose in quel armadietto, tutti i ricordi, belli o brutti, tutti erano racchiusi lì, dalla foto di Finn a quella di quel facocero che le aveva regalato per Natale, sorrise andando avanti e dopo qualche passo si bloccò di nuovo, si girò e guardò l’armadietto di Santana, rimase a guardarlo per almeno dieci minuti, la guardava sempre quando con tutta la sua maestosità parlava con Brittany dietro la porta di quell’armadietto, spesso invidiava il suo avere un’amica, anche se in realtà era la sua ragazza, Rachel non ne aveva di amiche, semplicemente perché tutti la odiavano, anche se tutti odiavano anche Santana, lei aveva Quinn e anche Brittany e spesso aveva avuto Kurt, Rachel si ritrovò a sospirare quando si ricordò che lei aveva avuto solo Santana come amica, e che ora neanche aveva più –stavi nella stessa posizione quel giorno che mi chiedesti di essere amiche- Rachel sussultò e si girò verso la voce, una figura femminile le si stava avvicinando, aveva una maglia leopardata in una gonna a tubino bordò, quasi fucsia, la riconobbe immediatamente quando si passò una mano fra i capelli neri come la pece –credevo non fossi venuta- Santana fece spallucce avvicinandosi –è casa mia questa- Rachel la guardò attentamente per poi abbassare lo sguardo –credevo fosse New York casa tua- sussurrò cercando di non farsi sentire, Santana la guardò attentamente , credeva che le parole appena arrivate fossero frutto della sua immaginazione, ma quando vide Rachel sorriderle amaramente capì che era stato un sussurro uscito dalle labbra della ragazza –Brittany?- Santana sussurrò quando le passò la ragazza davanti –Brittany!- urlò di nuovo facendola girare, la biondina si girò con sguardo confuso ma appena vide le due ragazze si aprì un sorriso enorme sul so viso –Santana! Rachel!- Brittany corse ad abbracciare le due, saltellante con la sua coda di cavallo che andava di qua e di la –questa divisa ti dona sempre BrittBritt- Santana la strinse –sembra strano vederti senza Sannie- la latina rise e schioccò un bacio su una guancia –andiamo a cercare Quinnie!- Santana annuì –Ciao Rachel- la bionda le sorrise e si avviò tenendo Santana per il mignolo, quest’ultima si limitò a lanciare uno sguardo triste a Rachel, la ragazza rimase a fissarle finchè non le vide scomparire dietro l’angolo, camminò in avanti però continuando a fissare l’armadietto di Santana, senza accorgersene urtò contro qualcuno –guarda dove vai stellina- Finn le sorrise –Rachel? Che succede?- Finn le vide il ghigno colmo di tristezza che aveva sul viso, l’abbraccio e la strinse a se fortemente –andrà tutto bene- Finn le lasciò un bacio fra i capelli capendo immediatamente cosa succedeva.
 
Rachel camminava per i corridoi alla ricerca di Mercedes, o magari di Kurt, ma non trovò nessuno dei due, sbuffò e camminò fino all’auditorium, sentì immediatamente la voce di Mercedes che si aggiungeva a quella di Sam e sorrise, aveva trovato Mercedes, ora doveva trovare solo Kurt. Non riuscì a trovare più nessun pensiero di dove fosse andato Kurt quando sentì qualcosa di ghiacciato finirle addosso, si guardò intorno, sembrava che fosse tornata al liceo, ma questa volta nessuno doveva avere il diritto di prenderla a granite in faccia, era diplomata e non era più una sfigata, così ripulendosi dalla granita fissò chi le aveva tirato la granita, ma non c’era nessun giocatore di football ne una cherioo, c’era solo Jacob con una mano sulla bocca e il bicchiere che gli era caduto di mano –Rachel Berry!- gli uscì un urletto eccitato, Rachel alzò gli occhi al cielo –scusami, mi hanno spinto e non ti ho visto, se vuoi mi faccio perdonare- il ragazzo le si avvicinò con quel ghigno malizioso che a Rachel sembrava troppo disgustoso per essere sopportato –non ce ne bisogno- Rachel lo scacciò via con una mano avviandosi al bagno, sbuffò e borbottò qualcosa iniziando a ripulirsi della granita –ti prendono ancora a granitate Berry?- Rachel riconobbe quel tono freddo nella voce di Santana, che era comparsa da uno dei box e aveva iniziato a ritoccarsi il trucco –è stato uno sbaglio- Santana annuì –di solito ero io che li mandavo a prenderti a granitate- la latina chiuse il suo rossetto rosso nella borsa e si avviò alla porta rimanendo una Rachel leggermente sorpresa, lo sapeva che era a causa sua se la sporcavano sempre, ma l’aveva sorpresa quel tono così freddo che prima davanti all’armadietto non aveva avuto, sbuffò e prese  a lavarsi di quell’odiosa sostanza.
 
-Brittany che ci fai qui dentro da sola?- Santana entrò in auditorium e vide immediatamente la testolina bionda di Brittany che spuntava da una delle sedie in ultima fila –niente, non avevo voglia di andare a lezione- Santana le si sedette accanto e la guardò, non era cambiata tanto da quando si erano lasciate –non devi saltare le lezioni se vuoi essere promossa- Brittany annuì –lo so, era solo sostituzione- ci fu un attimo di silenzio –cosa succede tra te e Rachel?- Santana si girò verso di lei e attaccò il suo sguardo agli occhi azzurro mare dell’altra –niente, cosa ti fa pensare che sia successo qualcosa?- Santana abbassò lo sguardo e la sua voce uscì così bassa che sembrò un sussurro –prima vi ho viste, sembravate distanti, quando sei andata a  New York hai detto che era felice come un unicorno, non dovrebbe essere sempre così?- Santana scosse la testa –no, non è così, io vivo da Quinn adesso- Brittany spalancò la bocca –non capisco, come hai fatto ad arrivare da Quinn se sei proprio davanti a me- Santana sorrise leggermente –no Britt, ho litigato con Rachel e me ne sono andata- Santana poggiò la testa sulla spalla di Brittany e guardò il palco –se vuoi vengo anche io dopo il diploma- Santana sorrise –prima devi riuscire a prenderlo il diploma - Santana soffocò una risatina dato lo sguardo di Brittany –ci sto provando- si strinse la sua coda e sorrise  a Santana –perché avete litigato?- Brittany si perse nell’oceano nero degli occhi di Santana –perché ho fatto il provino per la sua sostituta in quello stupido Musical e sono stata presa- Brittany saltellò –che bello Sannie!-la strinse in un abbracciò –no, Brittany, ho litigato con Rachel per questo- la biondina compì una perfetta O con la bocca, dato lo stupore, poi si grattò una nuca –non lo avevo capito- Santana scoppiò a ridere, ma dovette fermarsi quando sentì una mano sulla sua guancia, aprì gli occhi, chiusi per il tanto ridere, e si ritrovò il viso di Brittany molto vicino –Amo quando ridi- Santana boccheggiò –B…Britt che stai facendo?- non ricevette risposta perché le labbra dell’altra si erano appoggiate sulle sue, Santana spalancò gli occhi, vide il viso della biondina contro il suo, si ritrasse quando sentì la porta spalancarsi, si girarono entrambe verso la figura femminile che era appena entrata nell’auditorium, Brittany si alzò dalla sedia e sorrise alla latina per poi uscire, Santana rimase sulla sedia leggermente sconvolta dal bacio ricevuto poco prima –oh, ehm, credevo non ci fosse nessuno- Rachel parlò per la prima volta mentre guardava Santana –che devi fare?- le chiese in tono gelido –avevo intenzione di cantare- Rachel indicò il palco, Santana annuì e sbuffando uscì –non ho proprio voglia di sentire la tua voce da nana canterina- Santana si girò di spalle pentendosi del suo tono –Sant…- Rachel provò a parlare –no, non dire niente- Santana si girò oltre la sua spalla e le lanciò un sorriso triste, Rachel si stupì del tono della ragazza, guardò un attimo il palco, ma poi scosse la testa , la vide andare verso la biblioteca e la seguì –Santana- la latina si girò e vide Rachel in piedi che la fissava, sbuffò e si alzò raggiungendola –cosa vuoi Berry?- Santana si bloccò e la guardò con la sua solita aria da stronza –smettila di parlarmi in quel modo, non stiamo più al liceo- Santana rise –ma sentitela! Sbaglio o sei tu che mi hai detto che ci odiavamo?  Sto recuperando i quarantadue giorni di scuola che abbiamo perso l’ultimo anno- Rachel fece un ghigno –non stiamo più al liceo te lo ripeto- Santana sbuffò –smettila Rachel, cosa vieni a chiedermi? Comprensione? Una richiesta di pace? Sei solo una ragazzina egocentrica, pensi solo a te stessa e tratti me in quel modo con quell’aria da superiore perché stai cercando di riscattarti, ma la sai una cosa? Facevi schifo alle medie, facevi schifo al liceo e farai schifo anche in quello stupido Musical di Broadway dove mi sono illusa di credere fosse tutto cambiato, dove tu fossi cambiata! Ma sei sempre e solo la ridicola bambina che cammina per i corridoi con quei ridicoli maglioni e quelle gonne da nonna incorporate dalle calze cercando di evitare le granite e le occhiatacce di Quinn perché stavi attaccata al suo ragazzo! Mentre io ti passavo vicino con sguardo disgustato! Vedi questo non lo potrai mai cambiare, potrai fare carriera a Broadway anche ad Hollywood, ma rimarrai sempre e soltanto una perdente sfigata di Lima!- Santana lasciò cadere quel vomito di parole che si teneva dentro da quando era andata via da New York, aveva parlato con un tono basso e rauco tanto che Rachel riuscì a sentire tutta la rabbia che aveva provato la latina in quel momento, si ritrovò a trattenere le lacrime e senza neanche volerlo la sua mano partì ed andò a colpire la guancia ambrata della ragazza, Santana si ritrovò a girare il viso data la forte botta, i capelli le si spostarono e si ritrovò con una guancia dolorante, si sistemò quella cascata nera che aveva in testa e si girò verso Rachel, la vide guardarsi la mano con sguardo pentito e ricco di stupore, scosse la testa e la sorpassò  -sai sarebbe anche potuto essere che io abbia fatto il provino per rimediare e non per farti cadere un riflettore in testa non credi?- Rachel si girò sentendo le parole della ragazza latina, aveva un’espressione triste, le lanciò un ultimo sguardo ed uscì dalla biblioteca, Rachel sbuffò e si sedette su una delle poltroncine verdi e sfogò le sue lacrime.
 
-Quinn?- Santana urlò per i corridoi senza fregarsene che qualcuno la sentisse –Quinn?- urlò di nuovo, non le importava di interrompere le lezioni, andò girando per tutto il liceo alla ricerca della bionda, senza trovarla alla fine si arrese e si diresse in bagno, si guardò allo specchio e vide la sua guancia ancora rossa per la botta –picchia forte la Berry- sussurrò prima di sciacquarsi le mani e rifarsi il trucco –Ciao Santana- Marley Rose entrò in bagno con il suo solito cappellino in testa e quegli occhioni azzurri a calamita –Ciao Marley- accennò Santana –stai bene?- Marley vide il leggero rossore sulla guancia e le si avvicinò –si tutto bene, tu? Con i disordini alimentari?- Santana la guardò sorridendo, era stata il suo tutor qualche tempo prima –tutto molto meglio, grazie- Santana fece spallucce –quella Kitty non ti sta infastidendo più vero?- Marley scosse la testa –nono, ora però devo andare a lezione, ci vediamo – Santana si limitò ad un accenno con la mano e finì la sua opera sulla sua guancia, anche se ci aveva messo qualche chilo di fondotinta il rossore persisteva, sbuffò e decise di rinunciarci limitandosi ad uscire dal bagno –ti hanno preso a botte San?- Sam sbucò da dietro l’angolo salutando la latina –no Trouthy Mounth ho avuto un incontro ravvicinato con la regina degli hobbit- il ragazzo soffocò una risatina e la sorpassò, Santana si tolse il ghigno stronzo dal viso e sospirò, il suo viso si contrasse in una smorfia di tristezza e dolore.


Anche se un po' in ritardo, Feliz Navidad!
si sono rivisteee, sto sclerando per le pezberry, sì è tutto normale, inoltre adoro la piccola parte Brittana, e voi? vi sta piacendo la storia? per adesso non ci saranno tanti sviluppi, ma tutto con calma, del rsto è una long.
fatemi sapere cosa ne pensate e secondo voi cosa succederà. 
Byee *saluta con la manina*.


 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

-Le hai dato uno schiaffo?- Kurt la guardò con stupore negli occhi. Erano tronati a New York da giorni ormai e Rachel gli aveva parlato solo in quel momento, era stata in silenzio per tutto il tempo del viaggio e appena arrivati a casa era corsa in stanza –si, io non mi sono controllata, io…- Rachel si sedette sbuffando sul divano del soggiorno –mi meraviglio come non ti abbia preso a pugni!- Kurt le urlò contro ricordando una delle solite scenette di Santana che inveiva contro Rachel in spagnolo e se non veniva fermata la latina avrebbe picchiato la ragazza ebrea –me lo sono chiesto anche io, si è limitata solo ad andarsene- Kurt annuì e sembrò stesse pensando –non hai pensato che era anche lei stanca di combattere e di cacciare gli artigli? È cambiata anche lei, diamine chiamala e fate pace!- Rachel sbuffò e si passò una mano fra i capelli –devo andare a teatro adesso- Kurt alzò un sopracciglio –si e ieri dovevi andare a lezione, e l’altro ieri ancora dovevi andare a lavoro al dinner- Rachel deglutì –non mi stressare- la ragazza prese il cappotto e fece per aprire la porta –lo sai che dovrete parlarvi prima o poi?- Rachel lo guardò un attimo e con un sorriso amaro scomparve dal pianerottolo.
 
-una ragazza mi ha chiesto di uscire- Santana si gettò sul letto accanto a Quinn intenta a leggere – e tu ?- la bionda distolse lo sguardo dal libro per concentrarsi sull’amica –le ho detto di no- Quinn spalancò la bocca –fammi indovinare aveva le tette piccole- Santana rise dandole una spallata –no, era carina ma non mi andava di uscirci insieme- Quinn alzò un sopracciglio –è per Britt? Andiamo è una cosa vecchia- Santana si coprì gli occhi –no, non è per Britt- la bionda piegò la testa –chi è la ragazza?- Santana guardò la ragazza boccheggiando –n..nessuno- Quinn sorrise –ti conosco meglio di tutti, lo so quando ti piace qualcuno, dai spara- Santana sbuffò –non hai da uscire con Biff?- Quinn scosse la testa –andiamo sai che a me le cose puoi dirle- Santana sbuffò –non capiresti- si alzò e con un bacio sulla guancia corse in soggiorno a vedere la televisione.
 
Rachel aprì la porta scorrevole di casa, convinta che Kurt la stesse aspettando per la cena, ma ritrovò la casa vuota –Kurt?- urlò ma non c’era nessun segno della presenza di Kurt, poi sul frigo trovò un bigliettino “sono andato a Central Park, c’è una sorpresa” Rachel sorrise e sentì la curiosità nascere dentro di lei, prese un bicchiere di succo di frutta e si diresse nella sua stanza alla ricerca del computer, lo cercò ovunque, da sotto il cuscino a dentro l’armadio, ma sembrava scomparso, stava per arrendersi quando si ricordò che l’ultima volta lo aveva usato Kurt, dato che era in comune, così corse nella stanza del ragazzo e lo trovò sul comodino accanto alla foto di lui e Blaine, Rachel sorrise vedendo i due ragazzi insieme, le mancava Blaine, era come lei, solo che era un ragazzo, in quel momento capì il soprannome usato da Santana “gay Berry”, e le scappò una risatina. Si sedette in soggiorno e mentre il computer si accendeva si preparò una cioccolata e tornò nel suo soggiorno, vide l’immagine di sfondo e quasi si bruciò con la cioccolata, era una foto del glee al completo, la foto era stata scattata nell’aula canto, tutti erano presenti, vide il suo posto accanto ad Artie e Santana che la affiancava con un sorriso splendente sul viso, accanto a lei Brittany e Quinn, Kurt con i suoi capelli attaccati alla fronte e la famosa giacca di Marc Jacobs, Rachel sorrise pensando a quei momenti e senza neanche accorgersene si era fermata ad accarezzare la foto per quasi mezz’ora, un trillo la fece sussultare e una video chiamata su Skype partì all’improvviso, la Berry senza neanche leggere il nome di chi fosse rispose –Salve, sono Rachel, Kurt non è a casa al momento chi devo annunciare?- Rachel disse quelle parole velocemente prima di focalizzare la sua attenzione sul volto dall’altro lato del computer, rimase a bocca spalancata quando vide Santana guardarla con un sorrisino divertito sul viso –fai la segretaria adesso?- la voce di Santana rimbombò fra le pareti celebrali di Rachel facendola risvegliare da quello stato di trance –San..Santana- riuscì a dire –si, sono io, ora vado, chiamo Kurt più tardi- la latina la salutò con la mano ma prima che potesse staccare la chiamata venne bloccata da Rachel –mi dispiace- disse abbassando gli occhi, Santana rimase ad ascoltarla con un sopracciglio alzato –mi dispiace per lo schiaffo, per tutte le parole che ti ho detto, qua si sente la tua mancanza, la casa è vuota senza te- la ragazza alzò finalmente lo sguardo vedendo un mezzo sorriso spuntare dal viso della latina –dispiace anche a me- rimasero un attimo a guardarsi in silenzio, ma poi un frastuono le fece sussultare entrambe –cos’è stato?- Rachel si guardò intorno, prima di sentire Santana ridere come una matta –è..è.. Quinn… lei.. è..è…caduta- disse fra le risate, Santana prese il computer e lo girò verso una Quinn stesa sul pavimento con un libro fra le mani e il caffè rovesciato, Santana continuava a ridere mentre Rachel si era messa due mani davanti la bocca –aiutami invece di ridere con Kurt!- Quinn le urlò ancora stesa al pavimento –non è Kurt- Santana le sorrise leggermente imbarazzata, Quinn alzò la testa verso il computer –Rachel?- la bionda si alzò da terra, aveva il naso rosso data la botta e tutto il caffè sulla maglia con in petto scritto Yale –che non si vede che è lei? Quinn il silicone ti fa male- Santana continuò a ridere sedendosi di nuovo sul divano –ma come sei caduta?- Rachel chiese ancora scossa dalle risate –stavo leggendo e credevo che il pilastro fosse più a sinistra, non l’ho visto e ..- Santana scoppiò a ridere di nuovo –e hai fatto faccia e muro- Rachel sorrise, non tanto per l’occasione, ma perché sentire la risata di Santana dopo tanto tempo le aveva riempito quel vuoto, all’improvviso arrivò un messaggio sul cellulare di Santana, la latina lesse e sbuffò gettando lontano il cellulare –chi era?- Quinn le chiese cercando di prendere il telefono, troppo lontano dalla sua portata –quella ragazza- Rachel seguiva la scenetta con aria interrogativa –Rachel devi sapere che una ragazza ha chiesto a Santana di uscire e lei ha rifiutato- la ragazza ebrea spalancò la bocca –sei depressa Santana?- scoppiarono a ridere mentre la latina le fulminava entrambe con lo sguardo –ti ho detto che non mi va- Quinn alzò un sopracciglio –non vuole ammettere che sia per Brittany- disse a Rachel cercando di non farsi sentire –Quinn torna nella tua stanza!- Santana sembrò essere arrossita –ma scusa Rachel lo sa che tu e Brittany stavate …- Santana sbuffò –non è Brittany la persona che mi piace!- urlò –allora lo ammetti che ti piace qualcuno- Quinn saltellò come una bambina, Santana sbuffò prima di vedere Quinn scomparire nella sua stanza –non lo sa che voi due vi siete b..- Santana non la fece finire di parlare –no, non gliel’ho detto- Rachel la guardò un po’ confusa –altrimenti inizierebbe a pressarmi, ma tu lo sai com’è che mi sveglia la mattina?- Rachel scosse la testa –con l’acqua gelata! Cavolo! Mi butta l’acqua in testa e poi si aspetta che io metta ad asciugare le lenzuola!- Rachel scoppiò a ridere –preferivo quella puzza di broccoli che c’era la mattina a New York!- Rachel rise ancora di più sentendo il tono irritato della latina. Stava ridendo così tanto che non sentì neanche la porta scorrevole aprirsi –siamo tornati!- Kurt arrivò in soggiorno seguito da Blaine, che si aspettò un abbraccio da Rachel, ma la vide seduta sul divano a contorcersi dalle risate, davanti allo schermo del computer –non la sentivo ridere così da tempo- Kurt affiancò Blaine con la bocca spalancata, entrambi non seppero perché Rachel rideva finchè non sentirono la voce della latina che sclerava in spagnolo contro Quinn, facendo ridere ancora di più Rachel, i due ragazzi si guardavano in faccia sconvolti –Rachel- Kurt la chiamò e la ragazza sussultò –ciao Kurt e Blaine- non fece tanto caso all’altro ragazzo, finchè non si bloccò davanti Santana, si girò con calma credendo di esserselo solo immaginato e con la bocca spalancata corse ad abbracciarlo –che ci fai qui?- lo strinse –sono venuto a trovarvi- Rachel gli sorrise per poi tornare davanti allo schermo –scusa, devo andare ci sentiamo…- Santana le sorrise –domani- le fece un occhiolino e chiuse la chat, Rachel sorrise e si girò verso i ragazzi che la guardavano sconvolti –era Santana?- Kurt spalancò la bocca –si- Rachel rise vedendo la faccia dei ragazzi –ma fino a qualche giorno fa vi eravate prese a schiaffi- Rachel fece spallucce e prese a spiegare tutto.
 
Santana era rimasta a fissare lo schermo ormai nero del computer con un sorriso ebete e uno sguardo sognante sul viso, tanto che Quinn la guardò stranita, per poi spalancare la bocca –che c’è?- Santana la guardò stranita –ti piace Rachel!- urlò –cosa?- Santana spalancò la bocca e sentì le sue guance colorarsi di rosso –l’ho visto quel sorriso ebete! Ti piace!- Santana scosse la testa –ma sei cretina? Vado a dormire che domani devo svegliarmi presto- Santana andò verso la sua stanza –certo, sogna la tua Berry- Quinn soffocò un risatina –FABREY!- Santana le urlò per poi chiudere la porta, si sdraiò sul letto sorridendo felice.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 6

-Finn ha detto che sarà qui per le otto- Rachel andava avanti e dietro per la stanza, sotto lo sguardo attento di Kurt che sedeva accanto a Blaine con il Pc in mano, sullo schermo Santana seguiva la scena abbastanza confusa –e allora Berry?- Santana si grattò una nuca –allora crede che lui voglia chiederle di tornare insieme- rispose Kurt al suo posto, Rachel si bloccò un attimo a guardare Santana poi prese a mangiarsi le unghie e continuò a camminare avanti e dietro –da quanto va avanti?- Kurt guardò prima lo schermo poi la ragazza –direi che fa la pazzoide da almeno due ore- Blaine cercò di trattenere una risata mentre Santana spalancava gli occhi –ragazzi io sono qui!-Rachel li guardò indignata e riprese la sua camminata –ora fa i buchi sul pavimento- sussurrò Santana sotto voce, era arrivata anche Quinn e ora si intravedeva dal desktop del Pc, stava seduta dietro Santana e fissava la scenetta divertita  -hai scelto cosa mettere?- arrivò quella domanda, la domanda temuta da tutte le ragazze, tutti si girarono di scatto verso il computer, verso Quinn, Santana la guardò con un ghigno sul viso e faceva di no con la testa  -non so cosa diamine mettere!- Rachel corse verso la sua stanza mettendosi le mani fra i capelli, la videro tornare poco dopo con diversi vestiti in mano –San dovresti essere qui adesso!- sbuffò Rachel passandosi una mano sulla fronte, Blaine la guardò confuso –Santana le consigliava sempre cosa mettere- gli bisbigliò Kurt –Rachel sarai perfetta come sempre- Santana le sorrise, sentì una risatina alle sue spalle e si girò verso Quinn lanciandole uno sguardo di fuoco –si, del resto Finn ti conosce in tutti i modi possibili no?- Blaine incrociò le braccia al petto –io direi che quel vestito nero che Santana ha dimenticato qui ti andrà bene- Santana spalancò gli occhi –cosa? Il mio vestito? Kurt sei un ladro! Ecco perché non lo trovavo più!- la latina iniziò a farfugliare qualcosa in spagnolo facendo scoppiare a ridere tutti –è ora che cenerentola vada a prepararsi- Quinn sorrise alla ragazza –infatti, ci sentiamo Rach, in bocca al lupo- Santana le sorrise e staccò la chiamata, Rachel le sorrise a sua volta sentendosi calda e riempita da quel sorriso e si girò verso i suoi due “cavalieri” –aiutatemi- sussurrò prima di sentirli ridere, i due ragazzi si alzarono e come richiesto, la aiutarono a prepararsi.
 
Santana chiuse il computer avviandosi in bagno per lavarsi i denti –“sarai perfetta come sempre”- sussultò sentendo Quinn alle sue spalle che le faceva il verso, si sciacquò la bocca dal dentifricio e la guardò –diamine San, sei cotta- Santana sbuffò e si avviò nella sua stanza sempre con Quinn alle calcagna –andiamo Fabrey, lasciami in pace!- affondò la testa nel cuscino –devi dirglielo!- Quinn le si sedette accanto –andiamo Quinn, davvero credi che lei mi piaccia?- Santana la guardò con un sopracciglio alzato –ti dico solo una cosa, Brittany- Santana alzò gli occhi al cielo –cosa centra Brittany?- Quinn sorrise dolcemente –la guardi nello stesso modo in cui guardavi Brittany- Santana boccheggiò un paio di volte e si ritrovò senza parole –Rachel deve saperlo San- la latina scosse la testa –siamo tornate amiche da poco, non posso rivelarle che da tanto tempo mi piace ma che l’ho ammesso solo adesso- Quinn spalancò la bocca –da quanto…da quanto va avanti?- Santana fece spallucce –due settimane dopo il mio arrivo a NY, secondo te perché le ho tolto quel Brody di torno? Non me ne sarebbe importato se non ci tenevo a lei, perché credi che ho fatto quello stupido provino?- Quinn spalancò la bocca – hai fatto il provino per avvicinarti a lei?- Santana annuì –in un certo senso- la bionda sorrise –devi dirglielo San, merita di sapere che…- la latina scosse la testa –che l’unica amica che ha è attratta da lei?- a Santana scappò una risatina isterica –fai come vuoi, ora vado a dormire, buonanotte- la bionda le lasciò un bacio su una tempia e si recò nella sua stanza, Santana vide l’orario erano quasi le dieci, sbuffò e annegò la testa nel suo cuscino, chiuse gli occhi sperando di addormentarsi.
 
Il campanello suonò e Kurt corse alla porta ad aprire, un grande ragazzo lo abbracciò immediatamente facendogli ricordare quanto al liceo apprezzava quelle strette enormi che ti facevano sentire a casa, Finn oltrepassò l’ingresso e andò a salutare Blaine con il loro solito saluto con i pugni, poi passò a guardare Rachel e le sorrise, era splendida in quel vestito nero, che aveva ancora l’odore della latina addosso –ragazzi noi andiamo via se volete- Blaine prese il giubbotto –no, voglio che rimaniate anche voi- Blaine e Kurt lo guardarono confuso, Rachel invece era sempre più nervosa, in quel momento avrebbe gradito una pacca amichevole di Mercedes sulla schiena o magari una battutina di Santana che l’avrebbe fatta sciogliere, ma si ritrovava lì, a casa sua, con davanti il suo primo amore, lei era perfetta fuori, con quel vestito, ma dentro era un nodo che non si scioglieva –in realtà farò solo un attimo- Finn sorrise ai tre e si diresse in soggiorno, i ragazzi lo seguirono e si sedettero –Rachel ho bisogno di te proprio qui accanto a me- la ragazza si guardò un attimo intorno come se potesse esserci una sua omonima, vide che non c’era nessuno e così si alzò e si avvicinò al ragazzo –tu sei stata la mia prima vera ragazza, ti ho sempre supportato, e sai bene che non sono bravo con le parole, di solito per dirti qualcosa te la canto, ma oggi è qualcosa che devo dire solo con le parole- Rachel lo guardò leggermente emozionata –una volta mi hai chiesto di scegliere fra te e il football, se ci ripenso adesso avrei scelto te, ti avrei scelta su qualsiasi cosa- Finn fece una pausa –quando Santana mi chiamò per la cosa di Brody capii il grande errore che avevo fatto a lasciarti andare, io ti amo Rachel Berry, ti amerò sempre- un singhiozzò scappò a Kurt –anche io ti amo Finn ma..- il ragazzo la interruppe –no, fa parlare me, ti sembrerà un po’ brutto quello che sto per dirti, è tutto di fretta e furia, stasera devo ripartire quindi devo dirti questa cosa, sto cercando di farlo da mesi ormai- Rachel spalancò gli occhi e si mise una mano davanti la bocca quando il ragazzo si chinò –Rachel Berry, vuoi farmi l’onore di diventare mia moglie?- il silenzio si diffuse per tutta la stanza, neanche blaine e Kurt bisbigliavano fra loro, Rachel era rimasta a fissare Finn che era inginocchiato con l’anello in mano e con quel mezzo sorriso sul viso, la ragazza stava pensando a cosa fare, ma poi sbuffò e si chinò –alzati- lo prese per mano e si alzarono entrambe sotto lo sguardo attento di Kurt –certo che ti voglio sposare Finn!-  il ragazzo sorrise e la prese in braccio facendole fare un giro –va bene ora basta, si rompe qualcosa- Kurt da buon padrone di casa di alzò e li bloccò scoppiando a ridere con gli altri.
 
-che ci fai ancora sveglia?- Santana bevve un sorso di latte e si appoggiò con la spalla contro lo stipite della camera da letto di Quinn, la bionda stava china su un enorme libro e intorno a lei erano disseminate diverse scartoffie –domani ho un esame e sto ripetendo- Santana sorrise –allora ti lascio studiare- la latina si diresse nella sua stanza –hai sentito Rachel?- Quinn le urlò dall’altro lato della sala, la latina sbuffò e so sedette su quella specie di balconata che aveva sotto la finestra –no Quinn- sentì l’altra muovere delle carte e decise di non pensarci tanto alle parole sentite prima dalla bionda. Si infilò il pigiama e quando stava per infilarsi anche a letto sentì il suo cellulare vibrare –Chi diavolo è a quest’ora?- rispose acida senza vedere chi fosse –scusa San ma devo dirti una cosa- la latina spalancò la bocca riconoscendo immediatamente la voce di Rachel –scusami, dimmi pure- Santana aveva notato il tono tremante nella voce di Rachel e si era immediatamente preoccupata –in realtà gradirei guardarti quando te lo dico- Santana annuì e prese il suo computer –sta arrivando la chiamata- Sentì la ragazza annuire e aspettò che nello schermo comparisse il viso di Rachel, quando successe si mise gli occhiali da vista e si infilò sotto le coperte –Ciao San- Rachel le sorrise con ancora gli occhi lucidi, Santana era un po’ confusa aveva pianto?
-non ti ho mai vista con gli occhiali- Rachel le sorrise ancora di più –lo so, non sto tanto bene, quindi non ci pensare- la latina se li sistemò alla meglio e si mise seduta con il cuscino sulle spalle –non è vero, sei bellissima come sempre- Rachel le fece un occhiolino per poi scoppiare a ridere, Santana invece sentiva già le guance ardere e con la scusa del freddo posò il viso, fino alle guance, sotto la coperta –ma dove sei?-quelle parole arrivarono a Rachel ovattate –che hai detto? Togliti quella coperta dal viso- Santana sbuffò leggermente e sgusciò fuori con ancora le guance leggermente rosee –ti ho chiesto dove sei- Rachel si guardò intorno –è la tua stanza- Santana spalancò la bocca e si rese conto di non averla neanche riconosciuta, guardò alle spalle di Rachel e sorrise vedendo che la camera era proprio la sua –perché sei nella mia stanza quando hai la tua calda e accogliente?- Rachel fece spallucce e si strinse in una coperta –la tua stanza è più lontana a quella di Kurt- Santana spalancò gli occhi capendo cosa intendesse la ragazza –vuoi dire che lady Hummel e Gay Berry stanno giocando a cerca la salsiccia?- Rachel scoppiò a ridere dopo averla richiamata e sembrò che per un attimo tutta l’ansia che aveva fosse scomparsa –cosa dovevi dirmi Rach?- la ragazza ebrea bloccò la sua risata rimanendo a fissare per qualche secondo gli occhi neri di Santana, notò che nonostante gli occhiali e il computer erano sempre profondi –dovrei dirti tante di quelle cose Santana- la ragazza abbassò lo sguardo-anche io- sussurrò la latina sperando di  non essere sentita, ma il silenzio nella casa di Quinn era troppo e quel sussurrò risultò come un rimbombo –cosa devi dirmi?- Rachel la guardò con un sopracciglio alzato, Santana boccheggiò un paio di volte ma poi le sorrise leggermente –prima tu- Rachel annuì e si strinse ancora di più nella coperta –io e Finn ci sposiamo- Santana spalancò la bocca e gli occhi, fu come ricevere un pugno in pieno petto, guardò verso la porta, e diede ragione a Quinn, per la prima volta realizzò che Quinn Fabrey aveva ragione:
Santana Lopez era completamente, totalmente innamorata di Rachel Berry.
-San stai bene?- la latina si risvegliò dai suoi pensieri e guardò Rachel –s..si, auguri- disse in un sussurrò, sul suo viso si aprì un sorriso stirato e falso –cosa dovevi dirmi tu?- Santana deglutì e scosse la testa –niente, non ha più importanza- Santana le sorrise, si guardarono un attimo in silenzio, vivendo l’una della presenza, anche se non diretta, dell’altra –vuoi farmi da testimone?- Rachel quasi le urlò facendo finire quell’attimo di silenzio –io?- Santana si indicò, la ragazza ebrea si limitò ad annuire –oh, io, ehm…- Santana fece una pausa, ma quando vide il viso di Rachel rabbuiarsi sorrise immediatamente –ne sarei onorata- Rachel saltellò felice e le lanciò un bacio, Santana rise e si girò su un fianco posizionando il computer davanti a lei –allora che ne dici di andartene nella tua stanza? Stai morendo di freddo- Rachel scosse la testa –non ho intenzione di sentire quei due darsi da fare- Santana scoppiò a ridere –andiamo, ti faccio compagnia finchè non smettono- Rachel le sorrise e annuì, si alzò e portandosi il computer, in pochi minuti arrivò nella sua stanza, si prese le cuffie e infilandosi nel letto guardò Santana che mentre lei si preparava si era messa a scrivere sul suo cellulare –con chi parli?- la latina alzò la testa di scatto sussultando –Brittany mi ha dato la buonanotte,  stavo ricambiando- Rachel annuì –state insieme adesso?- Santana spalancò la bocca –cosa? No, no- Santana scosse la testa molto energeticamente facendo ridere Rachel –credevo che dato che vi foste baciate siate tornate insieme- Santana scosse la testa –ci ho messo tanto per dimenticarla, non potrei rimettermi con lei, lo devo a me stessa- Rachel annuì –e poi mi piace qualcun altro- Santana le disse quella frase sussurrandole quelle parole, poi si guardò intorno sperando che Quinn non la sentisse –oh, la ragazza che voleva capire Quinn- Santana le intimò uno “shh” con un dito sul naso –non nominarla, compare all’improvviso come un fantasma- Rachel scoppiò a ridere e sbadigliò leggermente –Blainee!- Santana spalancò gli occhi –dimmi che non l’ho sentito solo io- Rachel scosse la testa –ormai è da ieri che non riesco a dormire, diamine anche io sono stata lontana da Finn e non faccia…- Santana scosse la testa –Rachel! Non li voglio i dettagli sconci- la ragazza ebrea scoppiò a ridere –Santana sta zitta! Parli da sola?- la latina alzò gli occhi al cielo sentendo Quinn avvicinarsi alla sua stanza –sto studiando puoi fare le tue conversazioni da so…oh, ciao Rachel- Quinn si grattò la nuca –ciao Quinn, non è salutare studiare a quest’ora- Rachel le fece un occhiolino –neanche stare al computer- Quinn guardò Santana scocciata –scusala, è colpa mia, dovevo dirle una cosa- Quinn alzò un sopracciglio –cosa?-  prese il computer dalle mani di Santana facendola sbuffare –io e Finn ci sposiamo- Quinn le sorrise, ma poi passò lo sguardo sul viso di Santana, che la ripetizione della frase l’aveva sentita come una bomba che le scoppiava nella testa, aveva chiuso gli occhi e il suo labbro inferiore aveva preso a tremare –sono felice per te, San mi vai a prendere un bicchiere d’acqua?- la latina aprì gli occhi e ringraziò mentalmente la sua migliore amica, si alzò dal letto e corse verso il frigorifero, prese l’acqua e tornò nella sua stanza vedendo Quinn che parlava della scuola con Rachel, Santana si schiarì la voce ricevendo tutte le attenzioni, Quinn le sorrise e prese il bicchiere d’acqua andando nella sua stanza, nell’attesa che Santana finisse di parlare con Rachel e corresse da lei a sfogarsi –credo che Kurt e Blaine abbiano finito- Santana annuì e sbadigliò –allora sarà meglio che vada, domani devo andare a lavoro- Rachel annuì e dopo averle dato la buona notte si mise al letto e piano, si addormentò.
 
-Quinn?- Santana bussò timidamente alla porta della sua migliore amica –San entra- la vide seduta concentrata a leggere –io…- la voce di Santana non uscì sicura come la latina se l’era immaginata, infatti Quinn alzò lo sguardo dal suo libro e appena vide Santana spalancò le braccia permettendole di fiondarsi dentro –avevi ragione Quinn, io..io- la bionda la zittì con un abbracciò e un bacio fra i capelli –credevo che venendo qui l’avrei dimenticata, ma non è vero- Quinn annuì e senza dire niente continuò a stringerla –era casa mia- sussurrò fra i capelli biondi dell’altra –dovresti tornare a New York- la latina alzò la testa mostrando delle lacrime che le solcavano le guance –farà ancora più male- Quinn annuì  e tornò a stringerla –come vuoi, sai che io sono sempre qui- Santana le sorrise e le lasciò un bacio su una guancia, dopo poco si addormentarono entrambe, come quando da piccole avevano paura dei mostri e dormivano insieme per combatterli e ucciderli l’una con l’aiuto dell’altra.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7
 
-cos’è questo buon odore?- Quinn si passò una mano sugli occhi e sbadigliò quando arrivò in cucina –buongiorno- Santana le passò un piatto con del bacon e delle uova sedendosi con una tazza di caffe nero in mano –da quanto hai imparato a cucinare?- Quinn addentò un po’ di bacon e bevve il suo succo –non ne ho idea- Santana sorrise –stai bene?- quella domanda arrivò all’improvviso, ruppe quella specie di maschera che Santana si era costruita quella mattina, il sorriso sul viso della latina scomparve –non lo so- Quinn le accarezzo un braccio –da quanto non vi parlate?- Santana fece spallucce e pensò –dal giorno del suo fidanzamento- Quinn spalancò la bocca e la guardò –sono due settimane che non ci parli?- Santana si limitò ad annuire e abbassò lo sguardo verso la sua tazza, i suoi occhi neri si unirono al nero del caffe e la latina ebbe la sensazione di affogare in quella sostanza scura e amara –e cosa aspetti a chiamarla?- Santana sbuffò e si alzò –è impegnata per il matrimonio- disse l’ultima parola in un soffio e si chiuse in camera sua.
 
Rachel ne frattempo si era svegliata e stava bevendo una tisana sul suo divano, aveva lo sguardo fisso sul cellulare, sulla schermata con il nome di Santana, erano due settimane che non si sentivano, e Rachel iniziò a chiedersi se le avesse fatto qualcosa di male, aspettava una sua chiamata da giorni, non smetteva mai di fissare il cellulare per niente al mondo –buongiorno- Kurt sussurrò appena fu arrivato in cucina, la ragazza non lo sentì neanche, anzi si rese conto che ci fosse anche il suo coinquilino quando sentì il cellulare di casa squillare, alzò la testa e vide Kurt applicato in una conversazione –cosa? Va bene ci parlo io, arrivederci- staccò la chiamata e si avvicinò a Rachel che aveva appena finito di bere la sua tisana –non hai ancora detto a Sidney che Santana ha lasciato la città?- Rachel si morse un labbro e scosse la testa –perché?- la ragazza tornò a sedersi sul divano –lei tornerà- Kurt scosse la testa –no Rachel, se ne andata, sta da Quinn, si sta rifacendo una vita, senza di te- la ragazza ebrea rimase leggermente scossa dalle parole del ragazzo –non si è dimenticata di noi, non può, nonostante tutto ci siamo sempre date conforto l’un l’altra- Kurt le sorrise leggermente –si vede benissimo che ti manca, perché non la chiami?- Rachel scosse la testa –se vorrà sentirmi mi chiamerà- Kurt annuì e tornò nella sua stanza, la ragazza ebrea sospirò e si passò una mano sul viso, guardò un attimo la porta e si decise che sarebbe stato meglio uscire.
 
Santana stava sdraiata sul suo letto con la pancia all’aria e gli occhi puntati sul soffitto, aveva sbuffato come minimo venti volte dall’ultima volta che si era sdraiata, era indecisa, doveva chiamarla oppure no? Prese il suo cellulare e vide che le erano arrivati diversi messaggi, uno di Kurt, uno di Quinn e uno di Brittany, quello delle due bionde era solo un semplice buongiorno, cosa strana dato che Quinn viveva a qualche centimetro da lei, ma era una vecchia abitudine dirsi il buongiorno quindi Santana non volle essere la prima ad infrangerla, mentre Kurt le aveva dichiarato esplicitamente che Rachel aveva bisogno di sentirla, sorrise sul telefono e compose immediatamente il numero, la voce squillante di Rachel si fece sentire da dietro il cellulare subito, quasi come se la ragazza aspettasse la sua chiamata –San!- la latina sorrise per l’enfasi che aveva avuto la ragazza –vedo che sei felice di sentirmi- le scappò una risatina e si sistemò a pancia in giù sul letto –è passato un po’ dall’ultima volta che ci siamo sentite perciò- Santana annuì sorridendo –allora perché mi hai chiamata?- Rachel diventò seria in un attimo –avevo bisogno di sentire la tua voce logorroica- Rachel scoppiò a ridere e si fermò su una panchina, guardandosi intorno per la prima volta da quando era uscita di casa, era arrivata fino a Manhattan –facevo sul serio, comunque come va?- Rachel scosse la testa –come sempre- Santana si alzò dal letto e si avvicinò alla porta controllò che Quinn non ci fosse –ma dove sei? C’è chiasso- Rachel si mise una mano nella tasca cercando di riscaldarsi –a Manhattan, tu stai a casa?- Santana tornò a sedersi sul suo letto iniziando a guardarsi le scarpe –si, in camera mia sul mio letto, qui si muore dal freddo- Santana si strinse nella sua felpa, Rachel chiuse un attimo gli occhi e focalizzò l’immagine di Santana raggomitolata nella coperta che si portava con sé sul divano e le venne da sorridere, spalancò gli occhi e scosse la testa realizzando che stava pensando a Santana in un modo in cui non aveva mai fatto –Rachel? Mi stai ascoltando?- Santana rise quando la sentì impacciata nel risponderle –non importa, non dicevo niente di importante- Rachel si grattò una nuca e si sentì una completa imbecille –quanto è la data del matrimonio?- Santana pronunciò quelle parole con un qualcosa di strano nella voce che Rachel non riuscì a capire –fra qualche mese, abbiamo fretta- Santana sorrise amaramente –hai già visto il vestito?- Rachel sembrò pensarci ma quando aprì bocca per parlare non le uscirono le parole che aveva pensato –torna a New York- Rachel spalancò gli occhi quando si rese conto di quello che aveva detto, la latina si morse un labbro, sarebbe voluta tornare così tanto, ma sarebbe stato peggio, vederla indaffarata nello scegliere le cose per il matrimonio le avrebbe fatto male –Rachel lo sai che non posso- la sentì sbuffare –andiamo San, ho bisogno di te- Santana sorrise facendo spuntare le sue fossette –non posso- disse cercando di mantenere un tono serio nonostante il suo sorriso stampato in  faccia –perché? Puoi dirmelo che non vuoi che io faccia parte della tua nuova vita- Rachel pensò alle parole che le aveva detto Kurt –no, Rach non è questo- Santana si passò una mano sul viso, come le avrebbe dovuto spiegare che non poteva tornare perché vederla con Finn faceva male?
-e cosa? Avevi detto che saresti rimasta per poco da Quinn- Rachel calciò una lattina e si avviò verso casa –si ma ora qui ho un lavoro- la ragazza ebrea sbuffò –lo avevi anche qui, perché non vuoi tornare? Credevo che ci fossi passata sullo schiaffo- Santana scosse la testa e sospirò sdraiandosi sul letto –Rach io…- la ragazza ebrea la interruppe di nuovo –tu nascondi qualcosa, perché non vuoi tornare? New York è il tuo sogno cavolo!- Santana sbuffò –Rachel smettila! Non è più il mio sogno, ora devo rimanere qui- la latina si mise sulla difensiva –scusa..- disse poco dopo, Rachel tirò su con il naso –non importa, fai bene ad odiarmi- Santana si morse un labbro e per poco non le disse tutto, ma la chiamata che si staccava la avvisò che ormai non c’era più nessuno ad ascoltarla dall’altro lato del telefono, sbuffò e lanciò il suo telefono dall’altro lato del letto e si mise le braccia sugli occhi per rimanere sola nel buio.
 
Rachel stava sotto casa sua ormai e le sue lacrime non erano riuscite a fermarsi una volta staccata la chiamata con Santana, non capiva però perché si sentiva così, quando stava aprendo il cancello cercò di asciugarsi le guance, sentì il suo cellulare vibrare e lo prese pronta a staccare la chiamata se fosse stata di Santana, ma quando lesse il nome di Kurt sospirò –Kurt sto arrivando sto giù- sentì un singhiozzo rotto dal pianto –non tornare a casa, dobbiamo andare via- Rachel alzò un sopracciglio –cosa? Ma che succede?- sentì l’ascensore aprirsi e sbattè contro qualcuno –scusami- sentì la voce immacolata ma rotta dal pianto di Kurt e guardò il ragazzo –sono io Kurt, che succede? È successo qualcosa con Blaine?- il ragazzo scosse la testa tirando su con il naso –perché hai fatto le valigie? Perché anche la mia?- Kurt fermò un taxi e prima di entrare guardò Rachel fissa negli occhi –Finn ha fatto un incidente- Rachel spalancò la bocca e si sentì cadere, i suoi occhi ormai affogavano nelle lacrime e si ritrovò in poco tempo le gocce salate che le scalavano le guance fino ad arrivare all’angolo delle sue labbra –dove vi porto signore?- Kurt guardò l’uomo –all’aeroporto-.
 
-papà!- Kurt si avvicinò all’uomo con Rachel al suo fianco che lo teneva per mano, Burt li vide e li accolse entrambi nelle sue braccia –cos’è successo?- Rachel parlò per la prima volta in tutto il viaggio –stava venendo all’aeroporto per farvi una sorpresa e un motociclista non l’ha visto e…- l’uomo non riuscì a continuare e scoppiò a piangere davanti il finestrone della stanza di Finn, Rachel si girò e in quel momento lo vide, aveva diverse ferite sul viso, una fascia che gli copriva la fronte, fortunatamente i suoi capelli erano ancora lì, castani e scompigliati come sempre –posso entrare?- un infermiera annuì e lasciò la stanza, la ragazza si avvicinò a Finn e gli strinse la mano –puoi sentirmi? Sono io, sono Rachel- nessun movimento, c’era solo un silenzio accompagnato dall’elettrocardiogramma che sembrava contasse i secondi in cui Finn fosse ancora con lei –so che ci sei, lì da qualche parte, ti prego svegliati, ho bisogno di quegli abbracci che solo tu sapevi darmi- Rachel passò lo sguardo su tutta la figura del ragazzo –avevi le braccia così grandi, mi sentivo protetta, non mi sento così da troppo, ti prego abbracciami di nuovo- Rachel gli accarezzò una guancia e lasciò che le sue lacrime uscissero per la millesima volta in quel giorno, si chinò sul suo orecchio –I’ll stand by you, I’ll stand by you! Won’t let nobody hurt you, I’ll stand by you- gli canticchiò e rimase  a fissarlo, passò lo sguardo dalle sopracciglia imperfette, al naso poco pronunciato, alle sue labbra carnose che aveva baciato e ammirato per anni, si ricordò di quel sorriso, quello mezzo, che faceva ogni volta che la vedeva, quando spuntavano quelle fossette, si ricordò di tutti quei momenti, degli abbracci, dei baci, si ricordò dell’amore, e non potè fare che piangere, perché lui era steso lì inerme e lei non sapeva come fare per farlo svegliare.
 
-Santana- il tono di Kurt si sentì immediatamente triste e stanco –Kurt? Che succede?- la latina si allarmò subito sotto lo sguardo curioso di Quinn –devi venire qui- Santana tolse il volume alla televisione –a New York?- Kurt scosse la testa e guardò per un attimo Rachel da dietro il finestrone –a Lima, all’ospedale- Santana si alzò di scatto a quelle parole –cos’è successo? – Quinn  crucciò le sopracciglia –Finn ha avuto un incidente- Santana spalancò la bocca e sentì i suoi occhi inumidirsi –arrivo prima possibile- staccò la chiamata e con un’alzata di naso si avviò nella sua stanza a preparare le valige –cos’è successo?- Quinn la seguì –Finn ha avuto un incidente- la bionda battè un paio di volte le palpebre per realizzare la cosa –vado a Lima, da lui, da Kurt- Quinn le si avvicinò accarezzandole un braccio –vai da Rachel- Santana la guardò di scatto e senza neanche rendersene conto scoppiò in un pianto dirotto venendo accolta dopo poco dalle braccia della sua migliore amica.

Piango ghiaccio.
Odio questa parte, ma dovevo smuovere un po' le cose. Comunque, non odiatemi. Mi dispiace per le Quintana shipper, adoro la loro amicizia ma non le vedo insieme, una Quinn lesbica non la sopporterei. 
Grazie per le visualizzazioni/recensioni

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

-non preoccuparti, verrò fra qualche giorno ho delle cose da sistemare qui- così le aveva risposto Quinn alla sua domanda di partire con lei. La latina ora si ritrovava fuori l’aeroporto di Lima, con le valige in mano, si guardava in torno senza avere una meta precisa e con calma si avviò verso la sua vecchia casa a piedi –Kurt sono arrivata- pronunciò appena il ragazzo ebbe risposto –ti aspettiamo qui- la voce del ragazzo era così bassa e tremolante che Santana non seppe neanche se fosse stato lui a parlare –come sta?- sentì un attimo di pausa e dei passi, evidentemente il ragazzo si era allontanato ed era andato in un posto più isolato –Rachel o Finn?- Santana rimase colpita dalla domanda del ragazzo, in effetti lei non sapeva a chi era indirizzata quella domanda –Kurt ma che domande fai?- cercò di mettersi sulla difensiva –io lo so perché non vuoi tornare a New York- Santana deglutì un paio di volte –non è il momento per parlare di questo, Finn come sta?- Santana si ritrovò a qualche isolato da casa e sospirò –stanotte hanno dovuto operarlo perché ha un emorragia celebrare- Santana annuì e stette in silenzio per lasciarlo continuare –ho parlato con i medici e…- Santana sentì un singhiozzo e pregò che non fosse arrivata la fine, ma troppo tardi, il ragazzo le disse proprio quello che non voleva sentire – non sappiamo se riuscirà a superare la notte- Santana spalancò la bocca e aprì il portone di casa –Kurt ci sentiamo fra un po’ va bene?- staccò la chiamata e appena entrò sua madre corse ad abbracciarla, sapeva già dell’accaduto così Santana pianse fra le braccia di sua madre, pianse come non aveva mai fatto.
Riuscì a calmarsi solo qualche ora dopo, quando sua madre la fece sedere –vuoi una tazza di tè?- Santana scosse la testa e si alzò avviandosi verso la sua vecchia camera –devo andare da Rachel- sua madre annuì e la lasciò andare, conosceva sua figlia e sapeva che era quel tipo di persona che doveva essere forte per gli altri ma era debole per se stessa. Santana entrò nella sua vecchia stanza e si ritrovò sommersa dai ricordi, dalle foto del glee e di Brittany fino alla sua divisa da Cherioo che ancora stava nell’armadio, prese un pantalone a caso e una maglia a caso e corse in bagno. Si struccò per bene e tolse tutti i residui di trucco, si gettò letteralmente nella vasca da bagno e dopo aver fatto un caldo bagno rilassante uscì e iniziò a vestirsi.
Arrivò all’ospedale con la sua vecchia motocicletta, si guardò intorno e un’aria malinconica la investì subito, si diresse da un’infermiera e chiese immediatamente dove si trovasse Finn, dopo la risposta ringraziò la donna e si avviò verso l’ascensore. Arrivò al piano prestabilito e appena solcò il pavimento dell’ambulatorio un malessere crebbe dentro di lei, rischiava seriamente di tornare a piangere se non fosse stato per Kurt che la chiamò da lontano e si avvicinò –hei- lo strinse forte e per qualche secondo rimasero abbracciati finchè non arrivarono fuori la stanza del ragazzo, Santana salutò Burt e Carol e rimase a guardare il finestrone, Finn era conciato male, con una cicatrice che le copriva una parte della testa, si asciugò una lacrima e rimase a fissarlo per ore –Rachel è stata per ore a convincerli di non rasargli i capelli- Kurt le portò una tazza di caffè e si sedettero entrambi su due sedie –dov’è?- Santana lo guardò negli occhi e vide il riflesso di un ragazzo stanco, che aveva pianto troppo e che stava perdendo suo fratello –è andata a riposare, fra un po’ sarà qui- Santana annuì e prese un sorso dal suo caffè –posso entrare?- Kurt annuì e si ritrovò solo fra i suoi pensieri.
 
-come ti sei ridotto così?- Santana guardò il ragazzo e gli sfiorò un braccio con il dito –dovrei starci io su questo letto non tu, sei il ragazzo più buono della terra- Santana singhiozzò e non disse più niente. il rumore dell’elettrocardiogramma ormai andava sempre diminuendo e Santana sentiva che Finn se ne stava andando, aveva la testa appoggiata sul braccio con lo sguardo verso il viso del ragazzo, aveva sentito il rumore di passi ma non ci aveva fatto tanto caso, o almeno finchè non entrò qualcuno nella stanza –lo so che è tardi ma pensavo di poter rimanere con lui per un po’- Santana parlò prima di alzare lo sguardo, quando lo fece però rimase bloccata, davanti a lei non c’era nessun’infermiera ne dottore, c’era una semplice ragazza che aveva un bicchiere di tè in mano, Santana la riconobbe dal suo andamento fiero nonostante la stanchezza e il dolore così le si avvicinò –che ci fai q…- Rachel non riuscì a smettere di parlare perché le braccia di Santana l’avevano già accolta. Non succedeva mai, non si ritrovavano mai così vicine, neanche si sfioravano, ecco perché Rachel rimase imbambolata come un pezzo di legno mentre le braccia di Santana la facevano sentire almeno per un attimo fuori da quell’incubo.
Fu la latina a sciogliere l’abbraccio quando sentì Rachel umidirle la spalla, si allontanò solo per guardarla un attimo negli occhi, Santana le asciugò una lacrima e si avvicinò a Finn che non si era mosso, del resto non poteva –vi lascio soli- Santana fece per allontanarsi ma sentì una presa salda sul suo polso e si girò –grazie- Rachel le sorrise leggermente e Santana ricambiò con un cenno di testa, uscì fuori e vide Kurt intento ad aspettarla –hei- Kurt la salutò con un cenno della mano –credo che sarà meglio andare a fare un giro- le disse sotto voce, Santana lo guardò attentamente, non poteva mentirgli, non a Kurt che forse dopo Finn era stato davvero l’unico amico che aveva –Kurt io…- il ragazzo la bloccò –credo che tu dovresti tornare a New York- Santana lo guardò poi scosse la testa –lo sai che non posso, non sopporterei di vederla sposata- Kurt sospirò –non si sposano San, lui sta morendo, dobbiamo accettare la realtà- Santana scosse la testa –no, c’è sempre una possibilità- Kurt annuì –certo, ma pensiamo per un attimo a te, tu la a..- Santana gli tappò la bocca prima che riuscisse a finire –non è la cosa migliore parlare di questo in un momento così triste- Kurt annuì –si ma io ti conosco, lo so come sei fatta, con Brittany non ci sei riuscita a sconfiggere quei sentimenti- Santana sbuffò –lo so- Kurt le sorrise e le diede una leggera pacca sulla schiena –tu le fai del bene San, quando tieni così tanto ad una persona sei diversa, con gli altri sei la stronza della situazione, la vipera, ma con Brittany non lo sei mai stata, con lei sei sempre stata te stessa, è questo stai facendo con Rachel da quando avete fatto pace, e l’ho visto quell’abbraccio, tu non abbracci mai nessuno- Santana si passò una mano sul viso e prese a camminare verso l’ambulatorio dove avevano lasciato Rachel –lo so, non so cosa mi succede Kurt!- il ragazzo le prese il viso fra le mani –ti sei innamorata- le sussurrò, Santana scosse la testa, appena furono arrivati fuori l’ascensore videro una folla di medici correre verso la stanza del ragazzo, si guardarono un attimo in faccia e corsero alla ricerca di Rachel, Santana la vide da lontano che stava seduta, e la raggiunse subito, quando le fu vicina vide che stava piangendo, piangeva a dirotto e Santana ebbe paura, paura che per Finn ormai non ci fosse più niente da fare. Ma come al solito decise di mostrarsi forte e si avvicinò alla ragazza e la strinse, facendola piangere fra le sue braccia, guardò un attimo Kurt che alzò un sopracciglio come per dire “te l’avevo detto” Santana si morse un labbro e abbassò lo sguardo –vado a vedere se mi dicono qualcosa- Kurt lasciò le due sole dopo aver ricevuto qualche occhiataccia da Santana. La latina stava ancora abbracciata a Rachel e si stava mordendo un labbro per non scoppiare a piangere anche lei –Hei, ascoltami Rach- Santana le prese il viso fra le mani e le asciugò le gote arrossate –andrà tutto bene- Santana disse quelle parole senza crederci veramente –non è vero, ha avuto un attacco respiratorio e l’elettrocardiogramma ha segnato una linea dritta e io mi sono ritrovata nel… nel..- scoppiò a piangere di nuovo e Santana la cullò lasciandole un bacio fra i capelli –andrà tutto bene , torneremo a casa dopo tutto questo, te lo prometto- le sussurrò fra i capelli continuando a cullarla –a casa Lima o a casa New York?- Rachel si aggrappò con le mani contro la maglia di Santana e appoggiò la testa sulla spalla della ragazza –a casa New York- sorrise pochissimo sentendo le parole della latina, ma sentiva la maglia inumidirsi dal pianto e cercò di allontanarsi –ti sto bagnando la maglia- Santana scosse la testa e la strinse di nuovo –è vecchia questa maglia- ormai le lacrime solcavano anche le sue guance senza controllo, così si limitò ad attenuare le sue lacrime alle pacche sulla schiena che dava a Rachel, sentiva il cuore dell’altra batterle contro il petto, la sentiva aggrapparsi a lei come se fosse un’ancora, la sua spalla si stava davvero bagnando, ma non ci fece caso, si sentiva al protetto fra le sue braccia, Rachel invece per un attimo, solo uno, si dimenticò di quello che aveva intorno e chiuse gli occhi, rilassandosi per quel po’ che le bastava, Santana le accarezzò la schiena per l’ultima volta prima di sentirla sospirare, la guardò un attimo e si rese conto che per il troppo pianto si era addormentata, rimase così, abbracciata alla ragazza ad aspettare qualcosa che non sarebbe mai arrivato.
 
-sono suo fratello è impossibile che non possiate dirmi niente!- Kurt sbraitò contro un infermiera che cercò di calmarlo –la prego signor…- Kurt sbuffò –Hummel- l’infermiera annuì –signor Hummel, non sono autorizzata a dirle niente finchè il medico non avrà fatto il suo controllo- Kurt sbuffò e si decise ad avvicinarsi alla finestra; nella stanza del ragazzo c’era un via vai di medici, Finn aveva una maschera d’ossigeno attaccata al viso e i medici gli lasciavano delle scariche elettriche sul petto per farlo svegliare, ma niente ormai sembrava funzionasse, per Kurt era troppo così si allontanò dallo specchio e si appoggiò con la schiena contro la parete, guardò il soffitto e lasciò qualche lacrima scivolargli sul viso, strusciò contro la parete fino a finire seduto contro il pavimento con la testa fra le mani, da lì riusciva a vedere Santana che stringeva ancora Rachel, riusciva  a vedere Carol piangere fra le braccia di suo padre, si sentì perso, aveva bisogno così tanto di suo fratello in quel momento, si sentiva solo, come non mai –Kurt che ci fai lì?- il ragazzo alzò la testa riconoscendo quella voce, spalancò gli occhi –Fi..Finn?- si alzò e si avvicinò a quell’ombra che vedeva proiettata contro il muro –sarò sempre con voi Kurt- il ragazzo disse quella frase e scomparve, come scomparve la sua anima, in quel preciso istante un medico uscì dalla stanza di Finn e guardò Kurt dritto negli occhi –mi dispiace così tanto, suo fratello non ce l’ha fatta- il medico abbassò la testa e Kurt chiuse gli occhi lasciando andare qualche altra lacrima, si avvicinò a Santana e la guardò un attimo negli occhi, sembrò che la latina gli avesse letto nel pensiero perché appena aveva fissato il suo sguardo nero in quello azzurro del ragazzo capì immediatamente e poggiò la sua testa su quella di Rachel e pianse silenziosamente, mentre Rachel dormiva senza sapere quello che succedeva, Santana la fissò in silenzio fra le lacrime, capì che non doveva essere tanto bello quello che sognava, perché da come piangeva e da come era andata a cercare la sua mano Rachel sembrava abbastanza turbata, la latina guardò un attimo Kurt –credo che sia meglio lasciarla dormire per un po’- Kurt annuì e la prese in braccio portandola fino alla sua auto –possiamo andare da me, mia madre non c’è ha il turno di notte- Kurt annuì e si posizionò in auto dopo aver messo Rachel sui sedili posteriori, aspettò che Santana partisse con la sua moto e la seguì.
 
-Santana?- Rachel si ritrovò sotto le coperte di un caldo letto, era buio ormai, capì che si trovava a casa della latina dalle foto della dannata trinità poste sul comodino, si alzò e si avviò verso il corridoio, sentì le voci di Kurt e Santana e alla cieca sperò di trovarli prima possibile, fortunatamente arrivò in cucina presto e vide Santana e Kurt chini su dei fogli sul tavolo del salone –Rachel?- Santana alzò lo sguardo e la guardò –che ci faccio qui?- Rachel si guardò intorno, vide Kurt lanciare uno sguardo a Santana –dov’è Finn?- Rachel chiese ricordandosi del suo ragazzo finito in ospedale –Finn non ce l’ha fatta- Rachel si mise le mani davanti la bocca e scoppiò a piangere, Kurt la strinse immediatamente seguito da Santana e rimasero così per un po’. Nessuno poteva crederci, Finn Hudson non esisteva più.

Continuo a piangere ghiaccio.
Non so da voi, ma qui fra un freddo pazzesco. comunque, se ve lo state chiedendo, mi odio, ho pianto sul serio per scrivere questo capitolo, solo perchè credo che Rachel e Santana dovrebbero stare insieme solo nel caso che magicamente Finn scompaia, puuuf. Grazie per le recensioni/visualizzazioni.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

Erano passati tre mesi da quella notte, la loro routine era ritornata solo dopo due mesi, Santana era ritornata a New York e aveva ripreso ad essere la sostituta di Rachel e Kurt aveva ripreso la sua vita da studente della Nyada, tutto sembrava essere apposto, solo che ogni tanto quando c’era troppo silenzio nella casa tutto diventava troppo teso, tutti e tre pensavano a Finn e la foto posta nella libreria del soggiorno non aiutava di certo, Rachel dalla notizia della sua morte aveva smesso di essere se stessa, non parlava ne correggeva, aveva persino smesso di cantare e rischiava di lasciare il musical, fortunatamente Kurt e Santana riuscirono a farla ragionare e almeno per ora sembrava che la cosa stesse funzionando –noi andiamo alle prove- Kurt le salutò con il gesto della mano da sopra la sua tazza di tè.
-sei pronta?- Santana le rivolse un sorriso e notò immediatamente il nervosismo di Rachel –non lo so- Santana scoppiò a ridere, erano ritornate a fare le prove dopo il lungo periodo di lutto in cui Rachel si era fermata, quella era la prima volta che andavano insieme –sarai perfetta come sempre, ricordati che il palco è il tuo ambiente- Rachel le sorrise e le due si avviarono nel teatro. Quando Sidney le vide da lontano subito corse verso di loro e dopo averle salutate le mandò nei camerini –spero non vi dispiaccia condividere i camerini- Rachel scosse la testa –ma scherza? Ci condivido il bagno da due anni e si fidi non è niente questo- Sidney scoppiò a ridere e le lasciò sole a prepararsi –dobbiamo per forza farle insieme? Non è che posso passare e riposarmi?- Rachel scosse la testa –sei la mia sostituta devi essere almeno brava quanto me, anche se la cosa è molto difficile- Santana rise –ma quanta autostima- le soffiò un po’ di fard addosso facendola tossire –stronza- la spintonò Rachel uscendo dal camerino, la ragazza ebrea tornò indietro però vedendo che Santana non la stava seguendo –andiamo San- Rachel le prese la mano e la trascinò, è inutile dire che Santana rimase a fissare le loro mani, aveva avuto uno strano movimento nel suo stomaco, e il suo cuore aveva fatto diverse capriole, ma quando arrivò sul palco scosse la testa e cercò di concentrarsi sui movimenti da fare. Anche se il modo in cui si moveva Rachel e la sua voce non riuscivano a farla concentrare abbastanza, quando poi indossava quello strano tutù che portava alla Nyada Santana rimaneva a guardarla a bocca aperta, si sarebbe voluta iscrivere a quella scuola solo per guardarla ogni giorno –Santana tocca a te- Sidney battè le mani e la latina si svegliò dal suo torpore e iniziò a ripetere la coreografia che aveva fatto poco prima Rachel, la sapeva perché la ragazza gliel’aveva ripetuta almeno centomila volte a casa quando si ritrovavano da sole.
 
-hai visto quando stavo che cadere che figura- Rachel scoppiò a ridere schiacciando il bottone dell’ascensore –hai sbagliato tanti passi, ma dove avevi la testa oggi- Santana fece spallucce ed entrò nell’ascensore, Rachel la seguì ma inciampò su qualcosa e fece per cadere, ritrovandosi addosso a Santana che barcollò un secondo prima di cadere, si ritrovarono faccia a faccia e la latina passò lo sguardo dalle iridi cioccolato alle labbra della ragazza, finchè con tutta la forza che aveva addosso non distolse lo sguardo e aiutò la ragazza a tornare in piedi –anche te, non è che hai proprio la testa sulle spalle oggi eh?- Rachel rise istericamente, si era ritrovata così vicina a Santana da sentirsi nervosa, si stupì nel provare quella strana emozione, ma non ci pensò quando furono fuori casa.
Quando aprirono la porta scorrevole videro Kurt andare avanti e dietro per la casa, sembrava quasi che avesse avuto un attacco isterico, aveva i suoi vestiti e li portava in una valigia aperta sul tavolo della cucina –Lady Hummel cosa succede?- Santana posò il borsone e si stiracchiò  un attimo –mica vuoi andare via?- Kurt guardò un attimo Rachel che era rimasta dietro Santana a guardarlo –no no, io e Blaine andiamo per una settimana in vacanza- Rachel si sedette sul divano –dove?- Kurt si limitò a fare spallucce –non lo so- chiuse la valigia e la sistemò accanto alla porta –sarà meglio andare a riposare domani mattina presto parto- Santana annuì e si avviò al bagno per farsi una doccia.
-e ora dove vai?- Santana si girò guardando Rachel, stava per mettersi il suo giubbotto e la sua borsa in spalla per andare a lezione quando Rachel la bloccò facendo capolino dalla sua stanza –a lezione, hanno spostato le lezioni private di danza la sera- Rachel spalancò la bocca e la salutò con il cenno della mano –starò poco fuori va bene?- Santana le si avvicinò e le lasciò un bacio sulla fronte soffermandosi qualche secondo, quando si staccò le sorrise leggermente ed uscì, sapeva che non era la cosa migliore lasciare Rachel da sola, ma la ragazza non ci sarebbe andata con lei, e la latina non poteva perdere le ore di lezione, sospirò e guardandosi un attimo oltre la spalla si avviò all’ascensore.
-Hei Kurt- Rachel mise il vivavoce alla chiamata sdraiandosi sul divano –Dove sei?- sentì l’altro borbottare qualcosa –Blaine non vuole ancora dirmelo- Rachel sorrise –salutamelo, allora che state facendo?- Rachel giocò con una sua ciocca di capelli –niente, siamo in treno- Rachel annuì –tu che fai? Dov’è Santana?- la ragazza ebrea fece spallucce –niente, sul divano, Santana è andata a lezione di danza- Sbuffò e si mise a pancia sotto –mi annoio Kurt- sentì il ragazzo ridere –sembri proprio una bambina, allora senza di me come si sta?- Rachel sospirò –sei partito da meno di tre ore e già regna la pace- scoppiò a ridere per poi smettere immediatamente quando sentì uno sbuffò da parte del ragazzo –Santana ti sta rendendo intrattabile- Rachel sorrise –cosa c’entra Santana? Lasciala in pace- Kurt sbuffò –io? È lei che mi tortura- Rachel rise ancora –lo sai com’è fatta Lady Hummel- il ragazzo sbuffò e Rachel si immaginò già l’occhiataccia che le stava dedicando –allora, come stai?- il silenzio piombò all’istante, Rachel lo sapeva che Kurt non intendeva parlare di Finn direttamente, così ci girava intorno, Rachel si passò una mano sul viso, cercava di stare sempre in compagnia, e gli altri cercavano di rimanere con lei la maggior parte del tempo, lei non pensava mai a come si sentisse, ma quando la sera tutti siamo più deboli anche Rachel Berry crollava, erano stati mesi lunghi e duri –non lo so- rispose semplicemente mentre la sua mente elaborava risposte troppo complesse per essere capite anche dalla stessa Rachel –vorrei essere a farti compagnia, se vuoi torno su..- Rachel non lo fece finire di parlare –no, devi stare con Blaine, non ti preoccupare, e poi c’è Santana con me- Rachel sorrise e si accorse che una lacrima le era scivolata lungo una guancia –già, c’è Santana- sussurrò il ragazzo, Kurt pensò alle conversazioni che aveva avuto con Santana quella sera, non ne avevano più parlato, ma Kurt vedeva che Santana cercava di avvicinarsi a Rachel sempre di più e poi scompariva, lo faceva sempre, con tutti –Kurt sta suonando il citofono, devo andare, ci sentiamo domani va bene?- il ragazzo annuì e la salutò chiudendo la chiamata.
-chi è?- Rachel aprì la porta scorrevole e un ragazzetto con una divisa le sorrise ed indicò un pacco che aveva in mano –dove devo firmare?- il ragazzo indicò uno spazio bianco, Rachel ci mise un attimo a firmare, prese il pacco e ringraziando il ragazzo camminò verso il divano cercando di non inciampare. Aprì lo scatolone e vide immediatamente un biglietto –Cara signorina Berry vorremo prima di tutto darle le nostre più sentite condoglianze- Rachel sussultò leggendo quella parola –vorremo anche dirle del nostro dispiacevole disguido, la merce da lei acquistata non si è potuta riutilizzare, e dato che lei l’aveva già pagata invece del rimborso le abbiamo dato la merce, buone cose- Rachel smise di leggere con le mani che le tremavano, posò il biglietto e intravide nello scatolone oltre a tanto polistirolo anche una piccola bomboniera, con due sposini che si tenevano per mano e che cantavano, lui aveva un semplice smoking con la cravatta e lei era una ragazzetta magra e piccoletta con un vestito bianco, sotto ogni statuetta c’era il nome di Rachel e Finn unito “Finchel”, la ragazza rimase qualche momento a fissare la scrittura, si asciugò una lacrima, quando un moto di rabbia montò in lei, strinse la bomboniera fra le mani e con forza la scaraventò a terra, si sentì immediatamente la porcellana sfracellarsi al terreno, Rachel ne prese un’altra, e un’altra ancora e così via finchè non ebbe finito tutte le bomboniere, ormai piangeva a dirotto e quasi le sembrasse di non piangere acqua e sale, le sembrò di piangere sangue, nelle sue lacrime e nei suoi lamenti c’era presenza di morte, quando ormai non rimase niente da polverizzare delle bomboniere si avvicinò alla libreria e iniziò a scaraventare a terra tutto quello che si era ritrovata a pugno, finchè il rumore del vetro rotto non la fece fermare, si chinò su una cornice caduta da uno scaffale, la girò e constatò che il vetro era rotto, dietro il vetro c’era una foto di un Finn sorridente che la fissava con gli occhi pieni di gioia e quel sorriso di lato, Rachel la riposizionò sullo scaffale, si guardò le mani per un attimo poi si guardò intorno, lanciò un piccolo urlo e rimase lì a piangere.
 
Santana si passò una mano sul viso cercando le chiavi nella borsa, sbuffò sentendo un auto della polizia sfrecciarle alle spalle, odiava quel quartiere, ma che poteva farci se solo lì potevano avere una casa che poteva essere abitata da loro tre, infilò la chiave nella serratura ed aprì il cancello del palazzo, salutò il portiere e prese l’ascensore, era troppo stanca per prendere le scale nonostante lei odiasse gli ascensori, arrivò in pochi secondi al suo piano e dopo aver infilato le chiavi aprì la porta scorrevole di casa, fece per camminare ma qualcosa le si ruppe sotto i piedi, si chinò e vide la testa di una statuetta, crucciò le sopracciglia e alzò lo sguardo su tutta la stanza, spalancò la bocca quando vide il pavimento sommerso da cocci di porcellana, prese un paio di pezzi finchè il suo sguardo non cadde su una figura che stava schiacciata contro il muro con la testa sulle gambe al petto, Santana chinò la testa e le si avvicinò, capì cosa fosse successo quando vide la foto di Finn rotta, sospirò e si avvicinò alla ragazza, le si sedette accanto e la guardò per qualche minuto, Rachel non si era accorta della presenza di Santana finchè non sentì una presa forte sotto le sue ginocchia e dietro la sua schiena, si girò di scatto e vide Santana sorriderle leggermente, mentre la portava in camera. Si ritrovò poco dopo seduta sul suo letto morbido –che è successo?- Santana le scostò la frangetta dagli occhi –niente- Rachel abbassò lo sguardo per non far capire che stava mentendo –niente?- Santana si alzò ed incrociò le braccia alzando un sopracciglio –potrei rimanere per un po’ sola?- Rachel la fissò di nuovo con le lacrime agli occhi, Santana annuì –non distruggere la stanza- le arruffò i capelli ed uscì dalla stanza, iniziò a ripulire tutto il soggiorno e dopo essersi data una ripulita cercò qualcosa da mangiare, sbuffò vedendo che nel freezer c’era solo verdura, così prese il cellulare al volo e passò per il corridoio, sentì un singhiozzo e si fermò fuori la stanza di Rachel –hei Berry- Santana sentì dei passi ed indietreggiò –che c’è Santana?- Rachel aprì la tenda con forza barcollando leggermente, Santana la prese al volo posandole le mano sui fianchi e ritrovandosi vicina al suo viso, Rachel deglutì visibilmente e rimase ferma a guardare la ragazza, Santana si morse una guancia e cercò  di resistere alla voglia di baciarla, così con amarezza si allontanò dalla ragazza –ero..ehm..ero- Santana si grattò la nuca cercando di ricordare –ero venuta per sapere se volevi la pizza- Rachel scosse la testa e si rintanò nella sua stanza, Santana alzò gli occhi al cielo e senza che la ragazza le desse il permesso entrò nella stanza e corse ad abbracciarla da dietro, Rachel sussultò quando sentì di nuovo quel contatto sui suoi fianchi e sorrise quando sentì la testa della ragazza poggiarsi fra i suoi capelli –che hai?- Santana sciolse l’abbraccio e le si pose difronte –non lo so- la ragazza abbassò lo sguardo e si sedette sul letto seguita da Santana –che cos’è successo di la?- Santana pose la sua mano su quella di Rachel per invogliarla –non hanno potuto annullare l’ordine delle bomboniere, sono arrivate qui e..- Rachel bloccò un singhiozzo –e hai dato di matto- Rachel sorrise e poggiò la testa sulla spalla di Santana –cos’era quello?- Santana scoppiò a ridere quando sentì la pancia di Rachel brontolare –niente ho bisogno di dormire- Rachel iniziò ad indossare il pigiama dando giusto il tempo a Santana di girarsi, la latina era arrossita appena aveva visto la ragazza sfilarsi la maglia –io..io vado, buona notte- Santana si chinò sulla sua fronte e le lasciò un bacio pronta ad andare nella sua stanza –San?- si girò sentendosi chiamare –che c’è?- Rachel la fece sedere accanto e lei –mi abbracci?- la latina deglutì e la strinse. Rimasero in quella posizione finchè Rachel non si addormentò, la latina fece per sciogliere l’abbraccio, ma Rachel si era aggrappata a lei anche durante il sonno, Santana sorrise e si sistemò alla meglio, sdraiandosi nel letto della ragazza, si ritrovò a qualche centimetro dal suo viso e dopo averle lasciato un bacio sulla fronte si addormentò sentendo il respiro caldo della ragazza infrangersi contro il suo collo.
 
Un fascio di luce invase il viso di Rachel che aprì gli occhi lentamente e constatò l’orario, sentì qualcosa stringerle una gamba e abbassò lo sguardo vedendo la gamba ambrata della latina intrecciata alla sua, dopo poco intravide l’altra e infine rimase a fissare la mano della ragazza stretta contro il suo stomaco in modo protettivo, si mise seduta di scatto facendo svegliare Santana –che succede?- la latina sbadigliò stiracchiandosi –che ci fai qui?- Santana fissò il viso di Rachel tramutarsi in un pomodoro e scoppiò a ridere –ti sei addormentata fra le mie braccia e non riuscivo a staccarti, tranquilla- Santana le accarezzò una guancia e si alzò avviandosi in cucina, Rachel rimase a fissare il cuscino dove Santana aveva appoggiato la testa fino a poco prima e si accarezzò una guancia dove ancora c’era il calore della  mano della latina, sorrise e la raggiunse in cucina.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

-Magnifiche!- Sidney battè le mani sonoramente a Rachel e Santana che smisero in quel momento di cantare la canzone finale dello show –vi aspetto domani alla stessa ora, ora andate a casa a riposarvi- Rachel tirò un sospiro e si recò nel suo camerino, Santana la guardò un attimo, aveva visto la sua espressione mentre cantava quella canzone, aveva un ghigno triste stampato sul viso, la latina la seguì e si chiuse la porta alle spalle delicatamente –è tutto apposto?- Rachel tirò un attimo su con il naso e indossò il suo giubbotto sopra il tutù –si, quella canzone mi ricordava Finn, ma sto bene, mi fa bene cantarla- Santana annuì e le lasciò una carezza sulla guancia –hai intenzione di tornare a casa solo con quel giubbotto e con quel tutù?- Rachel chiuse la zip del suo borsone e si sedette un attimo sul piccolo divanetto aspettando la compagna –si perché?- Santana si sfilò la maglia che usava per le prove cercando di non sentire lo sguardo vigilate di Rachel alle sue spalle –fa un freddo cane stasera, è vero che siamo solo a settembre, ma le temperature sono calate molto- Santana le lanciò uno sguardo dallo specchio sorprendendola a guardare le sue spalle ambrate, si schiarì la voce imbarazzata –non importa, casa è vicina- Santana si infilò la felpa e la guardò –vicina? Sono almeno dieci isolati a piedi, non puoi rischiare di prendere la febbre- Rachel si strinse nel suo giubbotto leggero e sospirò –non ci ho pensato- Santana le sorrise dolcemente e si sfilò la felpa, Rachel dovette contenersi nello spalancare la bocca, si ritrovò il fisico scolpito della ragazza a qualche centimetro, il suo sguardo però si bloccò sugli addominali pronunciati della ragazza, anni di allenamenti con la Sylvester e jogging ogni giorno funzionavano, dovette chiudere gli occhi però quando le arrivò la felpa della latina sul viso, Santana scoppiò a ridere infilandosi la canotta nera con sopra il caldo cappotto e la sciarpa –ti va a vestitino- Santana rise vedendo la lunghezza della sua felpa sul corpo piccolo ma tonico di Rachel, la ragazza ebrea si guardò le maniche ridendo le andavano così lunghe che le mani non si vedevano  –quanto sei alta- Santana rise e si avviò alla porta – va grande a me figuriamoci a te, muoviti Berry- Rachel annuì e si infilò il giubbotto uscendo dal teatro con la latina.
 
Santana aprì la porta con un tonfo e corse verso il bagno cercando di darsi una ripulita Rachel la seguì in casa e gettò il borsone a terra sedendosi sul divano flaccidamente –sbrigati- le aveva urlato. Dopo neanche un’ora entrambe erano lavate anche se Rachel aveva ancora la felpa di Santana addosso –hai intenzione di viverci ?- Santana gliela indicò facendola scoppiare a ridere –è così calda e poi ha un odore familiare- Rachel se la portò al naso ispirando tutto l’odore dolce –è il mio profumo, ci credo che è familiare vivi con me da più di due anni- Santana rise, Rachel la guardò un attimo e infilandosi la felpa fin sopra la testa iniziò ad agitarsi come un fantasma –Berry sembri una bambina- Santana le bloccò le braccia a mezz’aria fra la sua testa e il suo collo ritrovandosi schiacciata al corpo della ragazza –e poi ti si vede il becco da pellicano- Rachel si abbassò la felpa mostrando il viso, aveva un sopracciglio alzato e la guardava severa –sembra strano perché le tue zavorre ci entrano a perfezione, sembrano due meloni- Rachel la aggredì avvicinandosi al suo viso –non vinci contro di me- Rachel sorrise malignamente e la spinse facendola cadere sul divano, Santana si ritrovò schiacciata contro il divano, non aveva opposto resistenza perché troppo impegnata a guardare le labbra della ragazza, poco dopo si era ritrovata un peso sullo stomaco, Rachel le si era seduta addosso facendole mancare il respiro –mi stai schiacciando Berry- sentì la risata cristallina dell’altra e sorrise, Rachel sentì le braccia di Santana cingerle i fianchi e poi con un forte strattone si ritrovò sdraiata sul divano con Santana seduta sul ventre –ti ho già detto che non vinci contro di me- Rachel sussultò, un po’ per la posizione della latina e un po’ per il tono che aveva usato, inoltre si era avvicinata così tanto che riusciva a specchiarsi nei suoi occhi neri, scosse la testa per non provare quella sensazione alla bocca dello stomaco e ribaltò la situazione –davvero?- le sussurrò ad un orecchio, si stupì del suo stesso tono roco, doveva essere così anche per Santana, perché la ragazza la guardava con il labbro fra i denti e gli occhi spalancati, Rachel sorrise maliziosamente e le alzò la maglia del pigiama facendola sussultare –che diamin..- non riuscì a finire di parlare perché un formicolio sulla pancia le provocò una risatina isterica, Rachel aveva preso a farle il solletico, e alternava il contatto con i polpastrelli alle sue unghie, sentiva Santana ridere sotto di lei e un sorriso compiaciuto le spuntò sul viso quando ormai Santana sfinita la implorava di smetterla –di che ho vinto io- le disse chinandosi sul suo viso, continuando a solleticarla –mai- le urlò fra le risate la latina –non costringermi a usare il metodo dei papà- Santana la guardò con aria spaventata e continuò a ridere, il metodo dei papà consisteva nel creare delle pernacchie con la bocca sulla zona dove si soffriva il solletico, creava veri e propri moti di ilarità,  Santana non si decideva a parlare così Rachel si chinò sul suo collo e soffiò creando una pernacchia, Santana ormai non riusciva più a fermarsi, rideva anche istericamente, appena aveva sentito le labbra della ragazza avvicinarsi al suo collo aveva dovuto trattenere un gemito, quindi preferiva ridere –ti basta?- Rachel la guardò un attimo sorridendo –s..sei bella quando sorridi- Santana si lasciò sfuggire fra le risate, si morse la lingua quando vide Rachel sorriderle più forte, non disse niente, si limitò a chinarsi di nuovo sul collo della ragazza e lasciarle un bacio, Santana venne riscossa dai brividi e dovette soffocare un gemito, Rachel si accasciò delicatamente sulla ragazza ritrovandosi sdraiata sopra di lei, con le braccia a cingere i fianchi della latina e il viso affondato nel collo di Santana, la latina deglutì un paio di volte –lo sai che pesi vero?- Rachel scoppiò a ridere e alzò di poco la testa ritrovandosi ad un centimetro da Santana –sei così comoda- Santana rise e le aggiustò la frangia, Rachel rimase imbambolata sotto il tocco della latina, si specchiò nei suoi occhi distratti a sistemarle i capelli, e non seppe come si ritrovò con le labbra attaccate a quelle dell’altra, Santana spalancò gli occhi sentendo le labbra dell’altra sulle sue, la sua mano era rimasta fra la frangia di Rachel, e sussultò quando sentì la forte presa di Rachel sui suoi fianchi ancora scoperti, le gambe di Rachel si intrecciavano alle sue e Santana le accarezzò una guancia con la mano libera, stava per chiudere gli occhi dopo la sorpresa, ma proprio in quel momento Rachel si allontanò mettendosi seduta e guardando Santana imbarazzata, la latina la seguì nei movimenti e guardò per un po’ le sue unghie, finchè con tutto il coraggio che aveva dentro si costrinse a guardarla negli occhi –Rachel…- la chiamò debolmente, si accorse delle gocce splendenti che le scorrevano sulle guance e le si avvicinò –Rachel, hei- stava per allungarsi per asciugarle le lacrime, ma la ragazza si alzò in piedi e camminò velocemente verso la sua stanza, rimanendo una Santana perplessa e ripensare a tutto quello che era successo, Rachel l’aveva baciata e poi era scappata, sbuffò e soffocò le urla di rabbia contro il cuscino del divano, prese il suo cellulare al volo e se lo avvicinò all’orecchio, mentre Rachel stava sdraiata sul suo letto a guardare il soffitto e a pensare e a rivedere le immagini di tutto quello che era successo qualche minuto prima.
 –Kurt- dopo un po’ si decise a parlare con qualcuno –cos’è successo?- Kurt sentì immediatamente il tono spezzato dal pianto della ragazza –San..Santana- singhiozzò –che cos’ha fatto questa volta?- Kurt sbuffò passandosi una mano fra il ciuffo –niente, sono stata io- Kurt chinò la testa, Rachel si sedette sul letto e sbuffò –l’ho baciata- Kurt spalancò la bocca e non parlò per qualche secondo –e com’è stato?- Rachel rimase a pensarci –avevo già baciato una ragazza prima, ma questa volta è stato diverso- Kurt crucciò le sopracciglia –in che senso?- Rachel deglutì –ho voglia di correre di la e di dargliene altri per tutta la vita- Kurt sorrise leggermente –fallo- Rachel scosse la testa e prese a passeggiare per la stanza –non so se lei lo vuole- Kurt si schiarì la voce –fidati, fallo- Rachel sembrò calmarsi e sorrise leggermente, staccò la chiamata e aprì la tenda di botto, corse verso il salone, ma non vide la testolina corvina di Santana spuntare dal divano, corse verso la sua stanza e neanche lì c’era, sbuffò sonoramente e ci rinunciò rintanandosi nella sua stanza per dormire, ci avrebbe parlato domani.
 
-Rachel ti ha baciata!- Quinn le urlò dal telefono con voce sconvolta –si, e poi è scappata- Santana prese le chiavi di casa e si avviò verso le scale – non le sei andata dietro? Andiamo San, voi due fate scintille- Santana sbuffò soffermandosi su uno scalino –Fabrey sarà stata una sbandata, non voleva farlo- la latina si ritrovò sul suo pianerottolo –tutti desiderano stare con Santana Lopez che siano etero o gay, anche gli animali pagherebbero per passare una notte con te- Santana rise e scosse la testa –pensi solo al sesso eh Fabrey? Quinn devo andare, sto sul pianerottolo di casa e non vorrei che lei mi senta- sentì la bionda salutarla ed aprì la porta, si ritrovò immersa nel buio e fece qualche passo prima di piombare con il sedere per terra e fare un gran fracasso, le luci si accesero all’improvviso e si ritrovò ad imprecare contro il tappeto di Kurt –chi c’è?- Rachel urlò camminando con un tacco in mano, Santana quasi scoppiò a ridere –placati, sono solo io- si alzò e si massaggiò la schiena –oh, ehm, stai bene?- Santana annuì e si diresse alla sua stanza –vado a dormire- Rachel la seguì –ma..- non riuscì a  parlare perché Santana le chiuse la tenda in faccia, sbuffò e tornò a sdraiarsi nel suo letto, Santana era decisamente arrabbiata con lei.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11


Rachel si stese l’eyeliner sugli occhi e si guardò un attimo allo specchio giocherellando con gli anelli che si era tolta prima delle prove, sbuffò e lanciò uno sguardo verso la porta nell’attesa di Santana, non parlavano da quella sera, quindi da qualche paio di giorni, Rachel voleva chiarire, ma Santana sembrava sempre troppo impegnata, Rachel però aveva l’impressione che la ragazza la stesse evitando. Si ritrovò a sbuffare per la terza volta quando la porta alle sue spalle si aprì, Santana la fissò un attimo prima di fare retro front –Santana!- Rachel la bloccò girandosi nella sedia con le rotelle , la latina si bloccò e piano si girò –credevo fossi andata via- disse in un sussurrò, Rachel strabuzzò gli occhi, per la prima volta si ritrovò una Santana spaventata davanti  -volevo parlare- Santana deglutì visibilmente –sarà meglio parlare a casa- Rachel sbuffò –a casa poi avrai da fare, come sempre- Santana aprì la bocca per parlare, ma poi si arrese e abbassò lo sguardo sulle sue scarpe –non abbiamo più parlato da quando…- Rachel fece una pausa –da quando ti ho baciata- Santana alzò la testa come se le fosse arrivata una scossa –Rachel non dobbiamo farlo per forza- Santana abbassò di nuovo lo sguardo –si che dobbiamo, io non so come dirlo- la latina sospirò e alzò lo sguardo cercando di mostrarsi impassibile, ma quando vide Rachel a qualche centimetro da lei indietreggiò ritrovandosi con la schiena contro il muro –cosa devi dirmi?- le uscì un sussurro nonostante cercasse di sembrare sicura –io non credo che quello che ho fatto sia sbagliato- Santana si sentì quasi su di giri appena apprese quella frase, Rachel vide un leggero sorriso risplendere sul viso di Santana e le si avvicinò di più –cos’altro credi?- Santana sorrise più forte si perse nei suoi occhi cioccolato –che sei bella quando sorridi- Rachel riprese le parole che le aveva detto la latina qualche sera prima e si sporse verso di lei e si agganciò alla sua maglia, si mise sulle punte e prese a baciarla, sentì Santana sorridere sulle sue labbra, le morse un labbro e quando l’altra dischiuse la bocca andò a cercare la lingua di Santana, fu un bacio diverso dal primo, quello era solo uno sfiorarsi fra le loro labbra, questo era più acceso, e nonostante fosse molto passionale era anche molto dolce, Santana sentiva ancora le mani di Rachel strette sulla sua maglia e allungo le sue sulla sua schiena per stringerla ancora di più a se e farle diventare un’unica cosa, si staccarono solo quando qualcuno bussò alla porta –ragazze è finita la prova da un pezzo, che è successo vi siete perse?- il costumista bussò un paio di volte, le due ragazze si staccarono e scoppiarono a ridere.
 
-quando hai detto che torna Kurt?- Santana si sdraiò sul divano con la testa sulle gambe di Rachel mentre sfogliava una rivista di moda –fra un paio di giorni- Rachel le accarezzò una guancia, passò alle labbra, al collo fino ad arrivare al perimetro della scollatura della maglia di Santana, la latina si ritrovò percossa dai brividi e ormai non riusciva più a vedere i completini sulla rivista perché la mano vagante di Rachel la distraeva –B..Berry- Rachel fissò il profilo perfetto della latina –che c’è? Ti do fastidio?- Santana sorrise maliziosamente quando la sentì chinarsi sul suo orecchio, Rachel si soffermò su una guancia avvicinandosi sempre di più alle labbra, aveva tracciato il perimetro senza mai sfiorarle neanche un labbro, Santana, impaziente, sbuffò e le allungò una mano dietro la nuca spingendo la sua testa sulle sue labbra, Rachel sorrise leggermente, Santana si staccò un attimo solo per mettersi seduta e per avere il controllo, le allungò le mani sui fianchi e con le gambe ad indiano si avvicinò il più possibile, Rachel le aveva allungato una mano fra i capelli corvini e l’altra era corsa sotto la maglia della ragazza, riusciva a sentire i muscoli della ragazza tendersi al suo tocco, Santana passò dalle sue labbra e scivolò fino al suo collo, tempestandolo di baci e morsi, mentre le sue mani andavano su e giù per i suoi fianchi, Rachel sussultò quando sentì il contatto con le mani fredde della ragazza –San- Santana si allontanò un attimo dal suo collo –non sono sicura di voler avere una relazione dopo F..- Santana la zittì con un bacio –lo so, ma non importa- le lasciò un bacio a stampo e si staccò dirigendosi nella stanza di Rachel, tornò poco dopo con qualche dvd in mano –quale vuoi vedere? Ho preso alcuni dei tuoi musical preferiti e io alcuni dei miei- Santana glieli mostrò, ma sapeva già quale avrebbe scelto la ragazza –Fanny Girl- Santana rise urlando anche lei il nome in coro –sei d’accordo a vederlo?- Santana annuì –ci lavoro in quel musical- Rachel sorrise e le lasciò un bacio –non possiamo stenderci semplicemente e tenerci per mano- Santana rise –non siamo una coppia- Rachel annuì –siamo amiche più spinte- Rachel sorrise maliziosamente e si alzò avvicinandosi alla ragazza che stava china sul lettore dvd, si chinò su di lei e spostandole i capelli prese a baciarle il collo, Santana deglutì, ma riuscì a mettere ugualmente il musical e tornò a sedersi sul divano, Rachel sorrise, con un balzo saltò sul divano e si sdraiò appoggiando la testa sulle gambe di Santana. La latina non guardò il film, rimase incantata per tutto il tempo a guardare il profilo di Rachel e a giocare con le ciocche di capelli della ragazza, erano molto più chiare rispetto alle sue, Rachel di tanto in tanto si girava e le sorrideva. Quando fu ora di andare a dormire camminarono per il corridoio l’una accanto all’altra con le mani che le cadevano lungo i fianchi e che si sfioravano –buonanotte Berry- Santana le lasciò un bacio su una guancia e si avviò nella sua stanza, Rachel rimase a fissarla e sorridendo si dileguò anche lei.
 
-ve..vediamo West side story?- Rachel cercò il telecomando con un braccio –mhm- Santana emise un verso di approvazione mentre continuava a mordicchiare il collo della ragazza. Stavano sedute sul divano fino a qualche minuto prima, Rachel stava mangiando un po’ di cereali mentre Santana si era messa seduta accanto a lei per guardare un po’ di televisione, dopo qualche sguardo e un sorriso ammiccante Rachel si era ritrovata pietrificata accanto alla latina mentre quest’ultima le baciava il collo ripetutamente cercando di strapparle qualche gemito, mentre la sua mano ambrata vagava sotto la maglia della ragazza, Rachel si stava mordendo il labbro per non far uscire strani rumori quando la sua mano casualmente andò ad appoggiarsi nei capelli corvini della ragazza, Santana sorrideva sul collo di Rachel sentendo che la ragazza era tesa come una corda, arrivò ad un punto non troppo visibile e succhiò particolarmente forte e udì un leggero urletto di dolore e si staccò sorridendole con quel ghigno beffardo sul viso, Rachel la fissò un attimo e si toccò il collo, aveva un piccolo pezzo di pelle caldo e pulsante, si alzò e andò verso la sua stanza, aprì l’armadio dove c’era lo specchio e scorse un succhiotto, spalancò la bocca e rimase per qualche secondo a contemplarlo, sbuffò e corse verso la ragazza che sedeva ancora sul salotto, la prese alla sprovvista e le si sedette sul ventre come ormai sembrava fosse abituata a fare –mi hai fatto un succhiotto!- le urlò indicandolo, Santana scoppiò a ridere allungando una mano per accarezzarglielo –mi hai praticamente marcata- la latina rise ancora mettendosi semi sdraiata ritrovandosi vicina al viso di Rachel –ora fra quanto si toglierà? Quando faccio le prove e a scuola mi faccio sempre la crocchia, non permettono che io abbia i capelli sciolti, dovresti saperlo bene, stavi nelle Cheerio, se qualcuno lo vede? Se Kurt lo vede? Cosa dirà? Oddio, che vergogna, devo coprirlo con del fondotinta, devo farlo per forza altrimenti…- Santana sbuffò sonoramente coprendole la bocca con le mani –Berry mi stai facendo venire il mal di testa, è solo un bacio dato in modo più forte- Rachel alzò un sopracciglio e la guardò con aria di sfida, le allungò le braccia dietro la nuca e velocemente pose le sue labbra su quelle della ragazza, Santana si ritrovò schiacciata contro il petto di Rachel, sentiva il cuore della ragazza pulsare e allungò le sue mani sui fianchi della ragazza, strinse forte gli occhi quando Rachel si allontanò con il suo labbro inferiore fra i denti, la ragazza ebrea si chinò sul collo della latina e dopo averlo tempestato di baci e morsi le strappò un urletto divertito grazie ad un morso più forte, preceduto subito da un succhiare quasi impossibile da sopportare, Santana sorrise con gli occhi stretti, mentre Rachel riprendeva il viaggio verso il basso, la latina sussultò quando la sentì alzarle la maglia di poco e succhiare anche sul suo fianco tonico, alzò di poco la testa per vedere cosa stava per fare ma dovette riabbassarla perché l’immagine di Rachel in quel modo le faceva venire scariche troppo forti nel suo basso ventre.
 
Quando ebbe finito tornò su piano prendendo dolcemente Santana per i polsi, li allungò all’altezza delle loro teste e dopo essersi guardate un attimo negli occhi tornarono a catapultarsi l’una sulle labbra dell’altra, Santana sentì la presa di Rachel farsi sempre più leggera e quando sentì le dita dell’altra scivolarle lungo il polso fino ad arrivare alle sue mani sorrise e intrecciò le sue dita a quelle di Rachel –San io…- la ragazza sospirò sulle labbra dell’altra staccandosi un attimo – che c’è?- Santana la guardò curvando di poco la testa di lato –io..io ti..- Santana stava per spalancare la bocca, e sorridere, sorridere così forte che la sua faccia sarebbe diventata quasi inquietante –io ti volevo dire che non ho voglia di vedere un film- Santana deglutì, sembrò che una bomba le fosse scoppiata nel cuore facendo rimanere solo tanti pezzi carbonizzati, sentiva le farfalle nello stomaco che si trasformavano in pipistrelli e si allontanò velocemente da Rachel alzandosi ed andando nella sua stanza per qualche secondo, Rachel sospirò e si passò una mano sul viso –stupida Rachel!- mormorò, stava per dirle quelle due parole, quando un milione di domande le erano arrivate alla mente, tutte che pulsavano e che sembravano quei grandi bottoni rossi delle macchine dei scienziati pazzi, e se Santana non avesse risposto anche io? E se peggio, avrebbe risposto, lei non avrebbe saputo come comportarsi, aveva ancora il ricordo di Finn stampato in mente, dormiva stretta con il cuscino con cui aveva dormito lui, conviveva ancora con quel profumo, cercando di non dimenticarlo, ma sapeva che inevitabilmente, lei avrebbe dimenticato la voce calda e melodiosa di Finn, avrebbe dimenticato quei capelli bruni sempre scomposti e quei caldi abbracci che solo una montagna come lui potevano dare, sospirò e sentì un rumore di passi dietro di lei e si girò di scatto –hei dove vai?- si alzò e si diresse accanto a Santana, la guardò da testa a piedi, aveva indossato uno di quei suoi tanti vestitini aderenti che facevano mancare il respiro a qualsiasi persona, ma che a lei calzavano a meraviglia, le labbra rosse e i capelli corvini lasciati liberi –esco come ogni sera, ci vediamo dopo- si chinò e le lasciò un bacio su una guancia –non divertirti troppo senza di me- Santana cercò di sorridere avvicinandosi alla porta –co..come ogni sera?- Santana la guardò sull’uscio, la sentì all’improvviso distaccata e timorosa –si perché?- Rachel fece spallucce –chi sarà la tua prossima vittima?- Santana notò il sarcasmo che c’era nella frase della ragazza, la latina era solita uscire e cercarsi una “vittima” da usare per il suo “divertimento” personale, Rachel la guardò da lontano con un ghigno innervosito sul viso –cosa stai insinuando Rachel?- Santana le si avvicinò –niente, chiedevo solo, sai di solito ti scopi più di  una a sera- Santana sbuffò ed alzò gli occhi al cielo –non hai motivo di fare queste scenate- fece una pausa avvicinandosi alla porta –non stiamo insieme, l’hai scelto tu- sbattè forte la porta alle sue spalle sospirando, si diresse alle scale e dopo aver salutato il portiere si guardò  intorno e sbuffando camminò fino alla prima caffetteria vicina, non sarebbe andata in un pub quella sera, non era in vena e poi era sicura che avrebbe immaginato di divertirsi con Rachel e non le andava, si doveva schiarire le idee, così si sedette a tavola –un caffè nero, senza zucchero grazie- disse alla cameriera e dopo poco arrivò e prese a berlo –Santana Lopez?- la latina si girò di botto e osservò la ragazza che l’aveva chiamata –si, tu sei?- aveva un jeans attillato con una semplice polo sopra, si era alzata gli occhiali da vista con le dita e potè notare un paio di occhi verde che ricordavano vagamente gli occhi di Quinn –sono Dani- Santana chinò la testa –vado alla Nyada con Rachel- Santana spalancò la bocca ricordandosi all’improvviso e la lasciò sedere –ero nella stanza quella volta che hai cantato la canzone Cold hearted- Santana annuì ricordandosi pienamente chi fosse la ragazza davanti a lei –allora che ci fai qui?- Santana fece spallucce –ero scesa per prendere un caffè- la ragazza annuì –nero senza zucchero- Santana alzò un sopracciglio –come lo sai?- la ragazza ridacchiò –Rachel parla continuamente di te da quando sei tornata da New Haven- la latina sorrise –ti ha raccontato anche che mi sono trasferita per un periodo di tempo?- Dani annuì e ordinò un caffè anche lei –mi ha detto che te ne sei andata perché avevate litigato, e mi ha detto anche come vi siete conosciute- Santana annuì –al liceo le gettai la mia prima granita- dissero l’ultima parola in coro scoppiando a ridere –mi ha raccontato di Finn e di quanto le sei stata vicino- la ragazza si aggiustò gli occhiali, Santana deglutì e pensò al ragazzo –non ti ha raccontato quello che ho di brutto- Dani annuì e si sposò una ciocca di capelli rossicci dalla fronte –si, ma mi ha detto che i tuoi difetti sono la parte migliore- Santana sorrise e per un attimo si perse nei pensieri, pensò a Rachel e a quanto le sarebbe piaciuto correre a casa e abbracciarla –beh, fidati non è così- le ragazze ridacchiarono –allora, è stato un piacere vederti, devo andare il mio partner di ballo mi sta aspettando- si alzarono entrambe e si salutarono, Santana si avvicinò al bancone e sorridente prese un’altra ordinazione, un’altra tazza di caffè da portare.
 
Ripercorse la strada verso casa e arrivò velocissimo sul pianerottolo, sembrò avesse volato per la strada, cercò nella sua borsa le chiavi ma sbuffò quando non le trovò –Rachel!- bussò alla porta –ho dimenticato le chiavi, sono io- sentì dei passi dall’altra parte, poi la porta strusciò sul pavimento –sei già a casa?- Rachel si grattò un occhio e sbadiglio –si, stavi dormendo?- Rachel scosse la testa ma un altro sbadiglio la tradì –stavo solo riposando gli occhi- Santana scoppiò a ridere e si chinò velocemente stampandole un bacio, Rachel rimase con la bocca spalancata, ma quando Santana la superò sorrise –ti ho portato il caffè- Rachel la ringraziò e si può dire che lo bevve in un solo sorso –mi ci voleva un po’ di caffeina- Santana rise di nuovo sdraiandosi flaccidamente sul divano e togliendosi i tacchi –non sapevo che in quei locali facessero anche il caffè- Rachel rimase alzata a guardare il divano –sono andata alla caffetteria all’angolo, non in un pub- fece una pausa e vide Rachel guardarla stranamente –che c’è?- sorrise dolcemente quando la vide mettere un broncio adorabile –ti sei presa tutto il divano- Santana scoppiò a ridere e si mise seduta battendosi le mani sulle cosce, Rachel sorrise e si sdraiò con la testa sulle gambe di Santana, ormai era diventata un’abitudine –perché non sei andata a divertirti?- Santana fece spallucce –posso anche divertirmi qui con te- Rachel le sorrise dolcemente –credevo fossi arrabbiata con me- Rachel si girò di lato verso di lei –lo ero, finchè non ho incontrato Dani- Rachel sussultò –di cosa avete parlato?- Santana fece spallucce –di te- le sorrise –di cosa precisamente- Santana sembrò pensarci –del modo in cui tu parli di me- Rachel spalancò gli occhi e avvampò in un secondo, Santana scoppiò a ridere –sei adorabile quando arrossisci- Santana le accarezzò una guancia –tu non lo fai mai?- Santana scosse la testa –io non sono quel tipo di persona- Rachel scoppiò a ridere –già, come quando quel tuo video sexy andò in rete- Santana spalancò gli occhi –fu colpa di Brittany, e non si vedeva quasi niente- Rachel annuì prendendola in giro –quasi niente? tutto il mondo ha visto le tue forme perfette- Rachel rise facendo una forma con le mani che doveva assomigliare al corpo della latina, passò lo sguardo sul viso della ragazza e scoppiò a ridere, era arrossita, lo era eccome –mi sto riprendendo la mia rivincita Lopez- Rachel rise cercando di imitare quel tono arrogante che tanto amava in Santana –non ci riesci a parlare come me nasona- Santana le sorrise chinandosi per fare “nasino, nasino” –non chiamarmi nasona- Rachel cercò di sembrare innervosita anche se non riusciva a trattenere quel sorriso, solo in quel momento si rese conto che sembravano una coppia, una di quelle invidiabili da film, così deglutendo si mise seduta allontanandosi da Santana –che c’è? Se per l’aggettivo di prima scusa- Rachel scosse la testa –e allora cos’hai?- Santana le si avvicinò –tutto questo, ho paura, mi fa paura- Santana le sorrise dolcemente e la strinse in un abbraccio –non devi pensarci adesso- Rachel annuì e trovò riparo nell’incavo del collo della latina dove vi trovò il suo succhiotto.
 
Dopo qualche minuto passato in quel modo, Rachel lasciò un bacio sul collo a Santana e si alzò asciugandosi una lacrima –facciamo un pigiama party- Rachel la tirò per un braccio –cosa? Ma quanti anni hai?- Rachel rise –quando tu stavi a New Haven io e Kurt li facevamo sempre- Santana si alzò –vuoi dire che dormivate insieme?- Rachel annuì –che cosa perversa- la ragazza ebrea scoppiò a ridere e tirò Santana per un polso fino alle due stanze –dove vuoi farlo?- Rachel guardò titubante la sua stanza, per una notte, solo una, le sarebbe piaciuto non dormire con quel odore addosso, con l’odore di Finn impiantato nelle narici, Santana se ne accorse –dormiamo da me va bene?- Rachel le sorrise –devo prendere il pigiama- questa volta fu Santana a tirarla –deve essere un pigiama party vero e proprio, quindi ti do qualcosa di mio- Rachel sorrise e si sedette sul letto della ragazza, mentre Santana cercava qualcosa da far indossare a Rachel –mi va bene anche la felpa dell’altra volta- Santana la prese dall’armadio e gliela diede, Rachel sorrise e corse in bagno ad infilarsela, si sarebbe sentita a disagio infilandola davanti a Santana.
 
 Quando tornò nella stanza della latina la trovò già distesa sul letto intenta a giocare con i suoi capelli, la guardò e notò la differenza fra i pigiami che usava lei di solito e quelli di Santana, semplici pantaloncini corti fin sotto il sedere e maglie  a giro maniche  scollate e aderenti –non mi ci si vede il pantaloncino San!- la ragazza sussultò e si girò a guardarla, poi rise, il pantaloncino rosa che le aveva dato Santana non si vedeva neanche sotto la felpa lunga –avrei giurato che non lo avessi messo- Rachel sorrise e con un salto affondò fra i cuscini di Santana –vediamoci un film horror- Santana sorrise con gli occhi che le brillavano –no, cosa? Cioè no- Santana scoppiò a ridere e la strinse –andiamo ci sono io- Rachel annuì un po’ titubante. Rimasero a guardare il film fino a tardi, finchè stanche non si addormentarono. 


Ce l'hanno fattaa!
fiuuh, avevo un'ansia per questo capitolo, spero vi piaccia e dato che non sono tanro brava con le parole vi ringrazio e sto zitta. Grazie per le visualizzazioni/recensioni. 
Alla prossima.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


 
CAPITOLO 13
 
Rachel cercò di coprirsi una gamba che era sbucata fuori da sotto le coperte del suo letto, con ancora gli occhi chiusi fece diversi movimenti, non riuscì a tornare al caldo, aprì un occhio e la prima cosa che vide fu le sue mani intrecciate, ma quando mise a fuoco l’immagine potè capire bene la differenza di colori, spalancò gli occhi e si girò alle sue spalle ricordandosi di un peso sul suo stomaco, vide Santana accoccolata accanto a lei con un braccio allungato sul suo fianco, la mano andava a chiudersi come un lucchetto intorno a quella di Rachel, la ragazza ebrea sorrise e per un attimo dimenticò la gamba al freddo e si ricordò della sera prima; Aveva così tanta paura di quel film che Santana l’aveva stretta fra le sue braccia e le nascondeva le parti più brutte chiudendole gli occhi, poi quando si erano stese per dormire, Santana chiuse gli occhi ma dopo poco sorrise, aveva riaperto gli occhi e vedendo Rachel con ancora un ghigno spaventato sul viso aveva fatto correre la sua mano alla ricerca di quella dell’altra. Ecco perché si ritrovavano così, Rachel si rigirò nell’abbraccio, ponendo le loro mani incrociate all’altezza dei loro visi, rimase a fissare quello rilassato e perso nel sonno di Santana, un ciuffo di capelli nero le andava a finire sul viso nascondendole una guancia e una parte del collo, dolcemente le spostò la ciocca e notò ancora il segno sul suo collo del pomeriggio prima, sorrise e si avvicinò un braccio alla testa per stare più comoda, la cosa che le sorprese fu l’odore che si era ritrovata stampata sulla pelle, un odore diverso, non più quello dolce e annebbiante di Finn, ma quello esotico di Santana, aveva il suo profumo addosso e sorrise, pensando che avrebbe potuto abituarsi a quello, ma poi ripensò a Finn e che lo stava dimenticando, così il suo sorriso scomparve e allontanò il suo braccio dal naso, rimase a guardare Santana per un altro po’, finchè la ragazza non si mosse e si mise a pancia sotto, senza mai allontanare la sua mano da quella di Rachel, la sentì sospirare e Rachel quasi scoppiò a ridere, era così dolce in quel momento, con una guancia schiacciata contro il cuscino, gli occhi chiusi serenamente ed un broncio adorabile, le accarezzò dolcemente la schiena e chiuse gli occhi di nuovo, era domenica ed era libera per tutto il giorno, quindi poteva starsene a dormire anche fino a tardi.
 
Credette di aver dormito per qualche minuto, ma quando aprì gli occhi la forte luce del sole dava la sua presenza dalla finestra, si ritrovò a qualche centimetro dal viso di Rachel e sorrise dolcemente, si avvicinò alle loro mani e le lasciò un bacio su quella di Rachel e tornò a fissarla per qualche minuto –non ti stanchi mai di fissarmi?- Santana sussultò e distolse lo sguardo quando Rachel aprì gli occhi e le sorrise –credevo stessi dormendo- Rachel annuì –finchè non mi hai baciato una mano- Santana rise e sbadigliò girandosi dall’altro lato –è mezzo giorno abbiamo tutto il tempo per un’altra dormita- Rachel scoppiò a ridere e la fece girare –dico invece che abbiamo il tempo di vestirci ed uscire per andare a pranzo- Santana emise un qualcosa che somigliava ad un gemito e affondò la testa nel cuscino –andiamo San- Rachel le si avvicinò accarezzandole la schiena –Santana!- le urlò in un orecchio, la latina sbuffò e la ignorò, Rachel la guardò male e le morse una spalla facendola sussultare –Rachel ma che ca..- Rachel la baciò facendola smettere di imprecare –non mi convinc..- Rachel la baciò di nuovo –mi fai finire di parlare almeno?- Rachel scoppiò a ridere dandole l’ennesimo bacio –e questo per cos’era?- Santana le accarezzò una guancia –per ieri- si mise seduta e si tolse la coperta di dosso stiracchiandosi –perché cos’ho fatto ieri?- Rachel la guardò e sorrise ammiccando, stava per alzarsi quando Santana la prese per le spalle portandosela addosso, le sorrise guardandola –ma come fai?- Rachel le accarezzò una guancia mentre Santana chinava la testa leggermente –a fare cosa?- la baciò delicatamente –ad essere bellissima anche appena sveglia- Santana rise dolcemente e tornò a baciarla, questa volta mettendosi seduta –credo che tu stia parlando con lo specchio- Rachel alzò un sopracciglio facendo scoppiare a ridere Santana –sei bellissima- la prese per i fianchi e si alzò ancora baciandola, arrivarono in cucina e Rachel stava ancora in braccio alla ragazza, la posizionò sull’isola della cucina e facendole aprire le gambe si posizionò fra di esse guardandola un attimo e sorridendole –dimmi che non stiamo  insieme dopo questo- Rachel sbarrò la bocca e accarezzò il viso della ragazza –San…- la latina annuì –sarà meglio andiamo a pranzo- si allontanò da Rachel  in modo freddo ed andò a vestirsi.
 
-non ho voglia di mangiare, è tardi- Santana sbuffò scendendo dal taxi con Rachel alle calcagna –ci credo, potevi farla più piano la doccia Berry-  Rachel alzò gli occhi al cielo –quando inizierai a chiamarmi per nome?- Santana fece spallucce e camminò arrivando a  Lexington Avenue –dove hai intenzione di andare San?- la latina la guardò un attimo –nella piccola Italia ci sono ristoranti da paura- Rachel riprese a seguirla –ti ho detto che non ho fame- Santana sbuffò –e io ti ho detto che potevi muoverti a farti quella doccia- Santana la prese per un polso e cercò di camminare più velocemente possibile –non è colpa mia se avevo il tuo odore addosso- Santana sentì quel borbottio come se fosse stata una mosca –che hai detto?- la guardò perplessa e giurò che Rachel avesse fatto un sussulto –ho..ho detto che potevamo farci posare direttamente nella piccola Italia- Santana alzò un sopracciglio –ma sei hai insistito nel camminare a piedi?- Rachel deglutì e si guardò intorno –mi sta venendo fame- Santana rise e camminò velocemente mettendo le mani al riparo dal freddo dentro le tasche del suo cappotto, Rachel rimase a fissare quel movimento, facendoselo scorrere nella mente per migliaia di volte, avrebbe volentieri riscaldato lei le mani della ragazza, ma poi scosse la testa, non voleva avere l’odore di Santana sulle mani, sul corpo e sulla pelle, o meglio lo voleva, ma non poteva averlo, ecco perché ci aveva messo tanto nel farsi quella doccia, doveva togliersi quella droga dalla pelle, si sentiva in qualche modo sporca, come se quella cosa che stesse facendo fosse sbagliata, come se stesse facendo un torto a Finn, anche se ormai Finn non era altro che un ricordo, nonostante quel profumo che c’era ancora nella sua stanza, Finn non esisteva più e Rachel non riusciva a crederci, e stare con Santana era un modo per capirlo, per svegliarsi da quel sogno, per non credere più che Finn fosse vivo e vegeto e andasse ancora al college,  Santana era un modo per andare avanti, ma lei non voleva farlo, questo era il problema, la soluzione era andare avanti ma lei non voleva ammetterlo.
Arrivarono al ristorante dopo un quarto d’ora passato a camminare a piedi, ordinarono e mangiarono nel completo silenzio, Santana non aveva provato ad alzare la testa dal piatto neanche una volta, non la guardava negli occhi dalla mattina, era arrabbiata con lei, non poteva comportarsi così, come se lei fosse un giocattolo sempre pronto a farla divertire –andiamo al mare?- Rachel la guardò da sopra il suo piatto di spaghetti vegani –al mare? Berry hai capito dove siamo?- Rachel sbuffò e prendendo una banconota da cinquanta dollari la mise sotto il suo piatto, si avvicinò a Santana con forza la prese per un polso e corse fuori dal ristorante –non tirarmi so camminare da sola- Rachel la guardò stranita lasciandole il polso –Taxi!- Rachel alzò una mano e appena si ritrovò con Santana nel sedile posteriore dell’auto gridò la sua direzione all’autista.
 
Rockaway Beach non distava tanto dal centro di Manhattan, si trovava nei Queens e quando le due furono arrivate immediatamente il vento freddo e salmastro gli arrivò addosso, Santana sentì dei brividi di freddo salirle su per la schiena, non era stata una buona idea indossare una maglia a mezze maniche –hai freddo?- Rachel le accarezzò un braccio –siamo quasi ad ottobre e stiamo al mare è normale che io abbia freddo- Santana le lanciò uno sguardo di fuoco e si allontanò avviandosi al mare, affondò le sue scarpe nella sabbia e le sembrò di essere andata di nuovo via da New York, quel posto era così diverso da tutto il resto, Rachel era rimasta dietro, pietrificata dallo sguardo nero di Santana che si era gettato sulla sua mano, aveva sentito quel tono, quella rabbia, quella che aveva solo prima che riuscisse ad aprirsi, che riuscisse a capire che essere diversa non era sbagliato, le andò dietro, incespicando nella sabbia e quando le si avvicinò la vide concentrata ad osservare il mare –perché mi parli in quel modo?- Santana la guardò un attimo, sembrò che tutta la rabbia fosse svanita e aveva lasciato gli occhi di Santana di una leggera velatura triste –non parlo in nessun modo Berry- Santana le diede le spalle e cominciò  a camminare lungo la riva, Rachel sbuffò e raccolse un sasso, lo lanciò in acqua facendolo rimbalzare varie volte, guardò la figura di Santana, sembrava lontana un miglio,  prese  a correre per raggiungerla, quando le fu abbastanza vicina  aveva ormai il fiatone e aveva rischiato di finire con la testa fra la sabbia un paio di volte, ma nonostante questo riuscì a spiccare un salto cadendo direttamente addosso a Santana, che si ritrovò con i capelli corvini nella sabbia e i polsi stretti nella morsa delle mani di Rachel –che cosa ti ho fatto?- Rachel le urlò ormai esasperata dal comportamento della ragazza –cosa? Rachel togliti di dosso- cercò di ribaltare le posizioni per potersi alzare –no, prima devi rispondere- Rachel intrecciò le sue dita a quelle di Santana, e sembrò che per un attimo la latina avesse tremato –non devo rispondere proprio a niente- Santana tornò con la sua acidità perenne e sciolse la stretta con le mani della ragazza senza riuscirci –San guardami- la latina scosse la testa e guardò il mare –San!- Rachel le prese il viso fra le mani inducendola a guardare i suoi occhi cioccolato –cos’è successo? Cos’è cambiato da stamattina?- Santana la guardò negli occhi per un periodo infinito, finchè non la sentì chinarsi sulle sue labbra per lasciarle un bacio, Rachel aveva ancora le mani sul viso di Santana quando sentì quelle dell’altra poggiarsi sul suo viso, convinta che stesse ricambiando il bacio, ma quando sentì una forza opporsi al suo avvicinamento si staccò e capì che le mani di Santana la stavano allontanando, Santana scosse la testa –non puoi fare così!- Rachel si tolse di dosso la ragazza e si mise seduta sulla sabbia, mentre Santana ritornava in piedi e si toglieva il residuo di sabbia di dosso –così come?- la guardò dal basso verso l’alto –come se io fossi una bambola, come se avessi il cuore di ghiaccio- Rachel si alzò affiancandola –non puoi usarmi nell’assenza di Finn, lo so che ti manca, lo vedo come guardi le sue foto di nascosto, la sera nella tua stanza, lo so che vuoi indietro la tua vita, le braccia accoglienti di quel ragazzo, e credi che usando me per questo lui possa tornare indietro, lui è morto Rachel! E non tornerà, e non tornerò neanche io, sono sempre stata quella che prendeva in giro tutti, ma non l’ho mai fatto con te! O almeno non l’ho fatto da quando siamo amiche! Dimentica tutto quello che è successo in questi giorni! Ti ho chiesto anche di dimenticare i quattro anni del liceo e ci sei riuscita benissimo, adesso non sarà un problema, dato che chi si è illusa sono io non tu!- Rachel la guardò con la bocca spalancata mentre le lacrime iniziavano a scivolarle lungo le guance, Santana aveva capito tutto, le aveva detto tutto, non si era accorta però che la ragazza ebrea iniziava a provare qualcosa che nascondeva –San..Santana- balbettò tra le lacrime e cercò di avvicinarsi alla latina, che si allontanò e si avviò verso la fermata del pullman, rimanendo Rachel a qualche metro di distanza.
 
Rientrarono a casa che era già pomeriggio, e Santana gettò la borsa con furia e si rinchiuse nella sua stanza, Rachel arrivò poco dopo e vide le tracce di sabbia estendersi fino alla stanza della latina e la seguì –Santana!- bussò allo stipite in legno, aveva il tono strozzato nonostante avesse smesso di piangere da un po’ –Rachel vai nella tua stanza- Rachel sbuffò e simulò il rumore di passi, convinta che Santana uscisse dalla porta per veder se davvero Rachel fosse andata via. Proprio come i suoi calcoli Santana aprì la tenda poco dopo, ritrovandosi Rachel davanti che la guardava –ti avevo detto di andare nella tua stanza- Rachel sbuffò –da quanto in qua decidi tu cosa devo fare?- Santana alzò un sopracciglio e sbuffando si diresse in cucina –potresti almeno rispondermi?- Santana bevve un sorso della birra che si era appena aperta –da quanto in qua decidi tu cosa devo fare?- le fece il verso –non bere quella schifezza- Rachel le si avvicinò togliendogliela dalle mani –cosa vuoi che ti dica Berry? Ti ho detto di dimenticare, fallo e basta- Rachel scosse la testa –non posso- Santana alzò un sopracciglio –perché mai? Non mi risulta che la tua sia una memoria spiccata- Rachel cercò di contenere una risatina –non posso perché…- fece una pausa e si passo le mani fra i capelli –puoi sederti un attimo con me?- Santana la guardò freddamente ma annuì andandosi a sedere sul divano, Rachel si mise semi sdraiata e Santana stava seduta all’altezza dei suoi piedi –hai ragione su tutto quello che hai detto, in un certo senso ne ho approfittato, ma tutto quello che ci è successo è vero per me, tutto, dai litigi ai baci, io credo di…- fece una pausa e Santana la guardò un attimo –tu credi?- Rachel aprì bocca per parlare ma in quel preciso momento suonò il campanello che le fece sussultare entrambe, Rachel si diresse alla porta imprecando –Kurt!- urlò appena il ragazzo entrò in casa e abbracciò la ragazza –che ci fai qui?- Santana lo guardò con la testa chinata –abbiamo deciso di finire le nostre vacanze a New York- Rachel si staccò –abbiamo?- in quel momento si vide un ciuffo gelatinato spuntare dalla porta –Sorpresa!- Santana spalancò la bocca –l’usignolo!- urlò, raxchel lo strinse facendolo entrare –allora raccontateci di quello che avete fatto- Kurt annuì e iniziò a parlare della fantastica vacanza.
 
-Santana?- la latina si tolse una cuffia vedendo la ragazza in piedi sull’uscio della porta –cosa c’è?- Rachel deglutì –posso dormire con te?- si avvicinò al letto della ragazza –perché?- la latina notò il rossore sul viso di Rachel e scoppiò a ridere –per lo stesso motivo per cui quella notte stavi nella mia stanza?- Rachel annuì ricordando la sera che avevano passato a parlare mentre Blaine e Kurt stavano in “intimità” –allora posso restare? Non ti darò fastidio, mi sono portata un libro, quindi sarò in silenzio- Santana sorrise e le fece segno di avvicinarsi  -che stai ascoltando?- Santana la guardò –avevi detto che non avresti parlato- Rachel le sorrise –va bene- tornò a leggere il suo libro e per un po’  regnò il silenzio tranne per i gemiti che venivano dall’altra stanza –ascoltavo Get It Right comunque- Rachel sussultò e guardò la latina –hai la mia canzone?- Santana annuì –ce l’ho dal terzo anno, quando la cantasti in aula canto l’ho registrata- Rachel le sorrise e tornò a leggere, stettero in silenzio, per qualche minuto, finchè Santana non prese a guardarla, passò lo sguardo dalla fronte corrugata agli occhi concentrati, fino al pollice che si appoggiava pesantemente sul mento, sorrise e quando passò a guardarle le labbra quasi sentì come una scarica di adrenalina, aveva voglia di una contatto, e lo voleva in quel momento. Rachel quasi come se avesse sentito lo sguardo di fuoco di Santana bruciarle la pelle si girò verso di lei e in quel momento si persero l’una negli occhi dell’altra, finchè Santana con un gesto felino non fece cadere il libro di Rachel e si mise a cavalcioni su di lei, Rachel guardò i movimenti della ragazza, finchè non sembrò svegliarsi e si avvicinò sorridendole, finchè quel sorriso non fu scacciato dalle labbra dell’altra, Rachel le mise le mani sul collo e le accarezzò la pelle calda e ambrata, la latina sorrise leggermente e chiuse gli occhi portandosi Rachel addosso e piano, scendendo con la bocca sul collo le sfilò la maglia facendola rimanere in canottiera, i capelli di Rachel le caddero sul viso facendole il solletico, arrivò alla scollatura della canottiera –San.. devo dirti un..una cosa- Santana si staccò guardandola un attimo –puoi dirmela anche un altro giorno- tornò sulle labbra dell’altra –no devo dirtela adesso- Rachel si staccò sdraiandosi accanto alla ragazza senza smettere di stare incollata al suo corpo –vuoi uscire con me?- Santana le sorrise dolcemente schioccandole un bacio, poi un altro –è un sì?- Santana annuì leggermente tornando a baciarla, allungo le mani fino alla schiena della ragazza, cercò di toglierle anche la canottiera, ma sentirono dei passi che le fece allontanare –Santana- un Kurt a petto nudo aprì la tenda sussultando quando vide Santana farsi una coda velocemente mentre Rachel stava solo con la canottiera che cercava di prendere il libro caduto giù dal letto –ma che state facendo?- Rachel nascose il rossore dietro la copertina del libro  -niente, stavamo solo..- Santana si ritrovò senza parole –voi due vi divertite e io non voglio sentirvi e da qui si sente di meno- la latina sorrise, ma lo sguardo di Kurt cadde sul collo ambrato della ragazza –Santana ti vedi con qualcuno?- Rachel spalancò gli occhi –n..no- Kurt alzò un sopracciglio vedendo il succhiotto, ma tralasciò –Rachel puoi raffreddarti così, metti la maglia- Kurt fece per uscire, dimenticandosi cosa doveva dire –non ti preoccupare, buona notte- Santana sbuffò –c’è mancato poco- Rachel annuì  e le sorrise da dietro il libro –andiamo a dormire- Santana annuì e lasciandole un ultimo bacio si stese e dopo aver sentito la sua mano stretta in una morsa si addormentò sorridendo.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13

-Buongiorno- Rachel sbadigliò grattandosi la testa quando arrivò in soggiorno con ancora il pigiama addosso –Hei tesoro- Kurt la salutò intento ad indossare la sua sciarpa –dove vai?- Kurt fece spallucce –io e Blaine andiamo in giro- Rachel annuì e si guardò intorno sentendo la mancanza di qualcosa –Santana?- Kurt la guardò attentamente –è andata a prendere la colazione- fece una breve pausa –non mi hai detto più niente di quella sera- Rachel deglutì –non è successo niente, era stato solo un bacio- Kurt fece per aprire bocca ma il suo cellulare iniziò a squillare –Blaine è arrivato, vado, ci vediamo domani- Kurt la salutò e si chiuse la porta alle spalle. Rachel accese il cellulare e la prima cosa che vide fu la data, era sabato, quel sabato, quella sera aveva appuntamento con Santana, la latina le aveva chiesto se poteva organizzarlo lei, quindi Rachel non sapeva niente, era così ansiosa che non sentì neanche la porta aprirsi e chiudersi, Santana rientrò in casa posando il suo giubbino, aveva già un vestitino addosso, era incredibile come quella ragazza riuscisse a convivere con i vestitini anche di prima mattina, quando tutti di solito sbadigliano ancora, si avvicinò a Rachel cercando di fare silenzio e le mise le mani davanti agli occhi facendola sussultare, Rachel toccò le mani e riconobbe immediatamente il calore della ragazza, sorrise –Buongiorno- Santana si chinò lasciandole un bacio su una guancia –hei- sussurrò Rachel guardando il suo abbigliamento e poi passando al suo, si chiedeva come faceva una ragazza come Santana, perfetta in tutto, a voler uscire con una come lei, proprio non lo capiva –cosa c’è?- Santana prese una ciambella da un cartoccio e la porse alla ragazza –Kurt mi ha fatto delle domande- addentò un po’ di ciambella mentre Santana beveva il suo caffè –cosa ti ha chiesto?- Rachel guardò un attimo il pavimento –se è successo qualcosa dopo il nostro bacio- Santana quasi si strozzò –gli hai detto che ci siamo baciate?- Rachel annuì –e come ha reagito?- Rachel fece spallucce –abbastanza bene- Santana annuì e si avvicinò alla pattumiera per gettare il bicchiere di caffè –chi sa di noi Rachel?- la ragazza ebrea finì la sua ciambella e si sedette composta sul divano –credo solo Kurt- Santana annuì –e Quinn- disse sotto voce, Rachel spalancò la bocca –Quinn sa di noi?- urlò –da quando abbiamo fatto sesso dico tutto a Quinn- a Rachel cadde la bocca a terra –TU E QUINN AVETE FATTO SESSO?- Santana vide la sua espressione e scoppiò a ridere –si, durante il matrimonio di Shouster- Rachel si mise le mani davanti la bocca –e tu hai vissuto da lei per tutti quei mesi e…- Santana scosse la testa energeticamente –no, cosa? No, che ti viene in mente- Rachel sospirò –ti avrebbe dato fastidio Berry?- Santana le si avvicinò sorridendole –un po’ si- la latina le sorrise togliendole un po’ di zucchero dal labbro, Rachel si avvicinò per baciarla ma Santana si allontanò di scatto –niente contatti fino a stasera- Rachel sbuffò –almeno vuoi dirmi dove andiamo?- Santana scosse la testa e si avviò a cambiarsi –andiamo, lo sai che sono curiosa- Santana rise dalla sua stanza –dalla mia bocca non uscirà niente fino a stasera- Rachel sbuffò e si gettò di peso sul divano –ho un mal di testa assurdo- Rachel si massaggiò le tempie –hai dormito stanotte?- Rachel scosse la testa –non tanto- la ragazza fece spazio alla latina  e si sdraiarono entrambe sul divano, Santana stava di lato, invece Rachel a pancia all’aria con la testa appoggiata sul braccio di Santana –hai sognato qualcosa di brutto?- Rachel annuì e affondò la testa nel petto della ragazza –vuoi parlarne?- Rachel scosse la testa –voglio solo sperare che con una dormita mi passi questo mal di testa- Santana annuì e baciandole la fronte la strinse facendola addormentare.
 
-Rachel ma tu hai la febbre- Santana le appoggiò le labbra alla fronte constatando che scottava –no, io cosa? No! Non posso avere la febbre!- Rachel si mise le mani sul viso –avevamo l’appuntamento a meno di qualche ora- Santana annuì –possiamo sempre farlo qui, Kurt non c’è per tutta la notte- Rachel sorrise alla ragazza e nonostante volesse baciarla si limitò ad abbracciarla –ci vediamo un film, mangiamo un po’ di pizza e non cambierà poi così tanto non credi?- Rachel annuì amaramente –vado a prepararmi- si alzò barcollando e portandosi il fazzoletto al naso, arrivò nella sua stanza e si guardò allo specchio, aveva le occhiaie a causa del poco sonno, il naso rosso e le labbra gonfie, ci sarebbe voluto un miracolo per renderla presentabile, aprì l’armadio e cercò qualcosa che poteva essere almeno guardabile, prese tutti i vestiti, anche quelli estivi, nonostante la febbre le facesse venire freddo, non importava, era importante quella serata, si ritrovò il letto sommerso da vestiti che aveva messo raramente, ritrovò anche quel maglione con le renne che aveva ancora una macchia di granita sul colletto, non si era tolta anche dopo vari lavaggi, sorrise e lo ripose nell’armadio, trovò anche una delle sue tante gonne scozzesi ma non era più il suo stile quello, così ridusse la scelta al vestito che aveva messo al matrimonio di Shouster, rosa ramificato, anche se le portava troppi ricordi alla mente, e una gonna nera a tubino con sopra una maglia blu scollata a camicetta. Rimase a guardare i due vestiti per un’ora intera, aveva anche preso una sedia per sedersi e non stancarsi, alla fine scelse per il vestito rosa, lo indossò velocemente e cercò di truccarsi alla meglio e non sembrare uno zombie, quando ebbe finito si guardò allo specchio e cercò di convincersi, del resto se Santana aveva accettato un motivo doveva esserci. Lo specchio sembrò più generoso di quel che era, si sorrise e si sistemò la frangia, ma qualcosa brillò sotto la luce, si rese conto che fino a quel giorno non si era mai tolta la collanina con scritto Finn, deglutì un paio di volte e lentamente arrivò dietro la sua nuca con le mani e con uno scatto la sganciò, ritrovandosela fra le mani rimase a guardarla per qualche momento, accarezzò la F d’oro e fece scorrere la sua mano sotto le sue costole, dove il tatuaggio con il nome del ragazzo era ancora impresso –manchi anche a me- sentì quella voce e fu come un miraggio, Rachel guardò lo specchio, e vide un’ombra alle sue spalle –F..Finn?- si girò e finalmente la figura si fece più chiara –ti stai dimenticando di me?- Rachel gli si avvicinò –mai, non potrei mai farlo- Finn scosse la testa –devi farlo- Rachel lo guardò bene, stranamente aveva i capelli in ordine, il sorriso stampato e un piccolo bagliore che veniva emanato dal resto del suo corpo –ma non capisco- Finn le accarezzò una guancia –io non esisto più Rachel, meriti di ricevere amore da qualcuno che non sono io- Rachel abbassò la testa sapendo che il ragazzo si riferiva a Santana –ricordi quella stella?- Rachel annuì asciugandosi una lacrima –guardala ogni volta che stai male, guardala con la persona che inizierai ad amare, guardala perché io sono lì, e solo in quel modo potrai guardarmi- Rachel corrugò la fronte –cosa? Non puoi più tornare qui?- Finn scosse la testa –ora ho altri compiti, ma ricorda che io sto sempre con te- il ragazzo l’avvolse con le sue braccia e Rachel chiuse gli occhi assimilando il ricordo del ragazzo, dopo un po’ non sentì più quel calore ed aprì gli occhi, si guardò intorno e Finn era scomparso, si asciugò qualche lacrima e si avvicinò al suo comodino dove aveva la collana a forma di stella che Finn le aveva regalato, la prese fra le mani e prese a brillare.
 
Santana sentì il suo collo bagnarsi e aprì gli occhi, stava ancora sul divano con Rachel fra le braccia, la guardò con ancora lo sguardò assonnato e vide che ogni tanto sussultava, si allontanò dal suo viso vedendo che delle lacrime solcavano le sue guance, le prese il viso fra le mani –hei- le sussurrò accarezzandole le guance, Rachel aprì gli occhi piano, erano pieni di lacrime e tristezza –stavi sognando Finn?- Rachel non disse niente si limitò ad abbracciare Santana, la latina la strinse a sé e le accarezzò la schiena –va tutto bene- le sussurrò, quelle parole sembrarono calmarla, Rachel si strinse ancora di più con il viso nell’incavo del collo di Santana e smise di piangere lasciandole un bacio senza malizia, Santana sorrise e le lasciò un bacio fra i capelli allontanandosi di poco –sei sicura che vuoi venire stasera?- Rachel annuì sorridendo leggermente –lo deluderei se non andassi avanti non credi?- Santana alzò un sopracciglio ma quando la vide fissare la foto di Finn, annuì e la strinse più forte.
 
-devo andare a lezione di danza sei sicura che stai bene? Puoi venire con me se ti va- Rachel scosse la testa portandosi una mano al collo per constatare ancora la presenza della sua collana –sto bene, ci sentiamo dopo- Santana le sorrise da lontano ed uscì dalla porta di casa leggermente preoccupata. Rachel aspettò di sentire fino all’ultimo passo della latina, poi corse in camera sua e si guardò allo specchio, il mal di testa era passato, si sentiva solo un leggero rimbombare nella mente, si passò una mano fra i capelli e si guardò la collana, era ancora lì, proprio come nel sogno, la teneva nascosta sotto maglie e felpe per non farla mai vedere, come quel tatuaggio, neanche Kurt aveva capito che lo aveva fatto, si alzò la maglia e guardò attentamente l’inchiostro della F incurvarsi, accarezzò il cuore che aveva fatto tatuare al posto del puntino sulla I, un cuore, uno di quelli piccoli che sembrano adorabili, sorrise e rimase a guardarsi la sua pelle liscia e perfetta dopo anni e anni di cure, sospirò e si avviò all’armadio per vedere cosa mettersi.
 
-Lopez! Concentrati!- Santana sbuffò e si asciugò una goccia di sudore, si guardò allo specchio di quella grande stanza della Nyada, era brava a ballare lo sapeva, ma sembrava che lì qualsiasi cosa facesse non veniva bene, si andò a sedere per un attimo cercando di riprendere fiato –Lopez che ci fai seduta?- la latina sbuffò e guardò l’insegnante, una donna di mezza età, con i capelli rossicci e quel ghigno di arroganza fissato sul viso, si chiese se anche lei poteva sembrare così, ma era impossibile, insomma non poteva mettersi a confronto con quella donna –Santana! Alzati !- la latina annuì e corse di nuovo al suo posto, cercò di ballare alla meglio, ma proprio quando stava per fare un plié un rumore alle sue spalle la fece sussultare, tutta la sala si girò di scatto –signorina che ci fa qui?- l’insegnante guardò la ragazza con superbia –mi scusi, ero venuta a prendere la mia borsa, ehm, mi scusi- una delle ballerine sbuffò –l’hai già detto- Santana alzò gli occhi al cielo e guardò la ragazza che le sorrise, la riconobbe immediatamente, era Dani, la ragazza incontrata al bar qualche giorno prima, le sorrise di rimando, tornò a girarsi verso lo specchio e cercò di ballare bene, almeno per gli ultimi cinque minuti della lezione, si sentiva uno sguardo addosso però, guardò dal riflesso dello specchio, Dani la fissava, si girò e cercò di non farsi distrarre.
 
-allora ragazze, ci vediamo martedì- Santana sospirò e si avviò a prendere la sua borsa, uscì di fretta e furia dalla sala e si avviò all’uscita –Santana!- sbuffò leggermente e si girò sorridente verso Dani –ciao- la ragazza la raggiunse –è tutto apposto?- Santana annuì e iniziò a camminare velocemente con la ragazza alle calcagna, doveva muoversi, doveva prepararsi per l’appuntamento –non sapevo facessi lezioni private qui- Santana la guardò –si, me l’ha consigliato Rachel, scusa ma ho fretta- Dani le sorrise –la grande Santana Lopez ha un appuntamento?- la latina avvampò ed annuì chiedendosi se Rachel avesse parlato di loro con la ragazza –qualche volta ti andrebbe di andarci a prendere un caffè?- Santana la guardò con un sopracciglio alzato –scusami devo andare, ne parliamo un altro giorno va bene?- la ragazza annuì e si sporse a darle un bacio su una guancia prima di sparire, Santana spalancò gli occhi e si “pulì” la guancia, come se fosse contaminata, sbuffò e si maledisse, prese la metropolitana nonostante la odiasse.
 
Dopo una mezz’ora era a casa, dove Rachel stava seduta sul divano, aveva fatto tardi, tanto che la ragazza era già pronta. Santana si fermò sul uscio della porta con il fiatone –Santana ma che fine avevi fatto?- la latina spalancò la bocca per l’aspetto della ragazza, aveva quel vestito rosa ramificato, Rachel aveva seguito quella specie di consiglio del sogno, i capelli ondulati e il trucco leggero –Scusami, scusami, ci metto un attimo, sono stata trattenuta- Santana corse in bagno e si fece una doccia velocissima –chi ti ha trattenuta?- Santana sbuffò ricordandosi della ragazza –Dani- indossò un asciugamano che le fasciò il corpo, passò avanti a Rachel che la guardava con uno sguardo strano negli occhi –che cosa voleva?- Santana si chiuse nella sua stanza ed indossò l’intimo –uscire con me e mi ha baciata! Letteralmente! Mi ci vorrà un flacone intero di profumo per togliermi quell’odore dalla guancia- Rachel spalancò gli occhi –ti ha baciato? E ti ha chiesto di uscire?- Santana sentì la rabbia montare nella voce di Rachel e quasi sorrise –si- scelse un vestito a caso e lo infilò, non sentì Rachel parlare e si affacciò –Berry?- la ragazza ebrea aveva le mani chiuse in un pugno, il viso contratto in uno sguardo di rabbia –Rachel? Stai bene?- Santana cercò di trattenere una risatina per l’espressione buffa della ragazza –starò bene dopo averle fatto sentire un mio schiaffo sulla guancia- Santana scoppiò a ridere non potendo più trattenersi, si avvicinò alla ragazza con una scarpa indossata e una no –la tua gelosia si sente fino a Lima- Rachel le lanciò uno sguardo arrabbiato e allo stesso tempo preoccupato –è inutile preoccuparsi- Rachel sbuffò sedendosi sul divano, mentre Santana indossava l’altro tacco, aveva indossato un paio di decolleté neri alti non troppo per non sminuire la già scarsa altezza di Rachel –è una ragazza stupenda mi preoccupo- Santana le sorrise –potrà essere stupenda come vuole, ma stasera ho un appuntamento, ho fatto tardi, quella si che è una ragazza perfetta- Rachel le sorrise dolcemente slanciandosi in avanti per baciarla, ma Santana la schivò –ancora? Andiamo San!- la latina le sorrise tornando nella sua stanza –alla fine Berry- le urlò mentre si metteva la solita dose di matita rossa, si ricoprì gli occhi con l’eyeliner e si guardò allo specchio, per fortuna aveva preso uno dei vestiti più belli che avesse, non lo aveva mai messo a New York, ma le sembrò di ricordare di averlo indossato una sera ad una festa dove era andata con Quinn, era il solito vestito a tubino con la schiena scoperta, che le valorizzava le curve, si guardò allo specchio e sperò di non aver esagerato con il rosso, sospirò e si spazzolò i capelli, non vennero lisci, li aveva asciugati in fretta e furia, ma nonostante questo erano sempre di quel nero lucido –sei pronta?- Santana uscì dalla sua stanza e sorrise a Rachel –come vuoi andare a piedi o con un taxi?- Rachel la guardò perplessa –non so dove dobbiamo andare- Santana scoppiò a ridere –fermerò un taxi qui sotto- Rachel annuì sorridente e chiuse la porta a chiave –Kurt dov’è finito?- Rachel fece spallucce –Blaine ha acquistato una casa qui e credo la stiano inaugurando- Santana annuì e fermò un taxi.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


 
CAPITOLO 14

-posso?- Rachel strinse gli occhi –no aspetta, c’è un ultimo gradino- Santana la guidò mettendole le mani sulle spalle –ma dove mi hai portato sulla statua della libertà?- Santana rise –quasi- le sussurrò, quando erano scese dal taxi Rachel ebbe l’ordine da Santana di chiudere gli occhi fino al nuovo ordine –puoi aprirli adesso- Rachel sorrise e aprì gli occhi lentamente, quando vide dove si trovava le mancò il fiato, sotto di lei si estendeva il mare, e si vedevano le luci offuscate delle strade di New York, si avvicinò ad un pilastro e si mantenne per affacciarsi meglio, quando vide il pilastro di un rossiccio color mattone sorrise e si girò verso Santana che era rimasta dietro di lei con le mani che si massaggiavano –mi hai portato sul ponte di Brooklyn?- Santana annuì leggermente –perché non ti avvicini?- Santana scosse la testa deglutendo leggermente –non mi trovo a mio agio con le altezze- Rachel sorrise e le si avvicinò –perché mi hai portato qui se ti fa paura?- Santana deglutì –perché mi piace sbalordire la gente- Rachel sorrise –mi basta vederti con uno di quei sorrisi con le fossette per sbalordirmi- Santana abbassò lo sguardo imbarazzata, Rachel la guardò e capì in quel momento che era la prima volta che la vedeva senza maschere, che la vedeva per quello che era, una ragazza insicura e dolce che usava la spavalderia e l’arroganza per non mostrarsi al mondo –posso svelarti un segreto?- Santana annuì timidamente –la vertigine non è paura dell’altezza, ma voglia di volare- le sussurrò ad un orecchio, Santana le sorrise –credo che la mia sia più paura di cadere- Rachel scoppiò a ridere –ho un tavolo prenot..- Santana non riuscì a parlare perché Rachel si era messa sulle punte e le aveva rubato un bacio –Berry! Avevamo un accordo!- Rachel scoppiò a ridere avviandosi alle scale  -gli accordi si rompono- le urlò quando ormai stava sulle scale –Ra..Rachel non lasciarmi qui- la ragazza ebrea scoppiò a ridere e corse a prendere Santana, afferrandola per un polso scesero tutte le scale.
Il battito di Santana tornò finalmente regolare quando si ritrovarono a terra, non più sul ponte ma quasi a Manhattan, avevano praticamente corso per tutto il tragitto –non ho voglia di mangiare adesso- Santana alzò un sopracciglio –cosa? Ma io ho fame- Rachel scoppiò a ridere –ho pensato che io e te non abbiamo bisogno di tutto questo, ci viviamo già a New York- Santana la fissò stranita –vuoi dire che non vuoi questo appuntamento?- Rachel scosse la testa –voglio dire che ho bisogno di te e di nient’altro- Santana sorrise –allora cosa vuoi fare?- Rachel fece spallucce –guardare un film rimanendo mano nella mano- Santana annuì –ma prima dobbiamo passare per una parte è di strada- Rachel annuì e prese a camminare al fianco di Santana.
Le loro mani si sfioravano, ma Rachel non aveva la forza ne il coraggio di prenderla e metterla fra le sue, aveva appena distolto lo sguardo dalle loro mani quando Santana gliela sfiorò più forte facendole urtare –scusa- Rachel riuscì a sussurrare imbarazzata, Santana le sorrise e incrociò le sue dita a quelle della ragazza –posso tenerti per mano?- Rachel sorrise e annuì stringendole la mano. Dopo poco arrivarono difronte ad un grattacielo, Santana glielo indicò, ma Rachel non riuscì a capire quale fosse finchè non si accesero improvvisamente delle luci, lo riconobbe subito, era l’Empire State Building, sorrise a Santana che solo in quel momento le parlò –osserva attentamente- Rachel annuì, Santana le si pose dietro e con un braccio la sorpassò all’altezza degli occhi, indicò la punta con un dito e poi il basso –giù sembra un palazzo normale, ma quando alzi lo sguardo quelle luci ti ricordano che è il più grande dei palazzi, da lì sopra puoi sentirti il re del mondo, mentre giù sei solo un semplice newyorkese- Rachel annuì e girò lievemente il viso trovandosi quello di Santana a qualche centimetro dal suo –ti starai chiedendo “e a me che dovrebbe importare?” ebbene si, Rachel Berry, tu sei come l’Empire State Building, se ti guardano da lontano sembri una semplice americana, ma avvicinandosi si capisce che sei una stella, capisco quando Finn ti considerava tale- Rachel sorrise –chi sta con te può considerarsi fortunato, non capita tutti i giorni di avere qualcuno di così speciale accanto- Rachel sorrise forte e si girò verso la ragazza con le lacrime agli occhi, Santana corrugò la fronte credendo di aver detto qualcosa di sbagliato ma quando sentì la ragazza cingerle le spalle con un abbracciò si ricredette e la strinse a sua volta –andiamo a casa adesso- Rachel annuì e prese la mano tesa di Santana.
 
 Rachel si ritrovò fuori lo zerbino di casa, stava per mettere le chiavi nella serratura ma Santana la tirò –non se ne parla che il nostro appuntamento lo passiamo in casa- Rachel la guardò –e dove vuoi andare?- Santana sorrise e la portò con sé in un posto del palazzo che conosceva solo lei, era un capannone scoperto dove potevi osservare le stelle – è bellissimo qui- Rachel si sedette a terra e alzò gli occhi, vide subito la stella di Finn e sorrise, era la più splendente e grande –ti manca?- Rachel guardò Santana che si era seduta di fronte a lei –mi mancherà sempre ma…- la ragazza prese a gesticolare –ma la domanda da fare è lo ami ancora?- Rachel deglutì e guardò Santana negli occhi, per poi distogliere lo sguardo, guardò di nuovo la stella di Finn, non lo amava come prima, ma si sentiva così legata a lui da aver paura di innamorarsi di qualcun altro –forse non avrei dovuto dirlo- Santana distrusse il periodo di silenzio, era durato fin troppo per le due –sarà meglio tornare- Rachel fece per aprire bocca ma quando vide Santana alzarsi e camminare svelta verso l’ascensore sbuffò e la seguì.
 
-Buonanotte- Santana le lasciò un bacio su una guancia e le diede le spalle avviandosi alla sua stanza, Rachel rimase di ghiaccio a quel minimo contatto, si era aspettata qualcosa di più, ma poi vide l’andatura di Santana, era distrutta, non dalla stanchezza, ma dal modo in cui Rachel non aveva risposto, la ragazza ebrea sbuffò e camminò verso la sua stanza, si gettò di peso sul letto e si diete il suo cuscino in testa per un paio di volte, si alzò e si avvicinò allo specchio, vide il riflesso di una ragazza stanca di essere triste, con la voglia di andare avanti e di farlo con Santana, ma poi il suo sguardo si abbassò sulla collana dedicata a Finn e sbuffò ricordandosi che non poteva, ma sapeva che era abbastanza forte da fare un passò alla volta, così, sicura, fece scorrere le sue mani al collo e con uno scatto la collana le cadde fra i piedi, si chinò per raccoglierla e la posò sul comò, si sdraiò sul letto, senza ne struccarsi ne svestirsi.
 
Santana nel frattempo stava sdraiata a pancia all’in su con il cuscino stretto al petto, si era struccata e spogliata a differenza di Rachel e aveva gettato i suoi vestiti ovunque –stupido- sussurrò –si sto parlando con te- indicò il soffitto come per voler parlare con il cielo –non dovevi andartene! Dovevi pensare a lei! Ha bisogno di te! Se tu fossi qui io starei da Quinn e voi due vi sareste sposati, ma no per qualche strano motivo tu te ne sei andato!- Santana aveva la rabbia nella voce, non si era mai sfogata a dovere sulla morte di Finn, e lei ce l’aveva a morte con tutti, con chiunque ne parlasse –anche tu, che cazzo hai combinato? Potevi salvarlo e non l’hai fatto!- Santana crebbe di avere un certo collegamento con Dio –io odio questo mondo! Fa tutto schifo! Potevi prenderti me! Non lui!- Santana ormai piangeva, dal nervoso e dalla rabbia, aveva lanciato il suo cuscino via dal suo petto e aveva fatto cadere tutti i libri e i dvd che stavano sulla sua mensola creando un rumore sordo, sperò di non aver svegliato Rachel e sbuffò girandosi di lato –mi fidavo di te!- guardò la sua foto e quella di Finn e lo accarezzò –mi manchi tanto- sussurrò alla fine stremata dal pianto, poggiò la testa sul cuscino e continuò a guardare la foto, finchè non iniziò a vedere abbagliato e lì si abbandonò al sonno.
 
Rachel si svegliò nel completo silenzio di casa sua quella domenica, si rese conto che il sole era già alto in cielo e che quindi aveva mancato il suo rituale giornaliero, ma non le importò, si alzò e camminò fino alla cucina dove Kurt leggeva il giornale –Buongiorno- il ragazzo sussultò e alzò lo sguardo verso la ragazza e battè un paio di volte le palpebre –con chi ti sei picchiata?- Rachel alzò un sopracciglio e vide Kurt indicarle lo specchio, la ragazza si avvicinò e spalancò gli occhi, si ricordò di non essersi spogliata ne struccata, aveva ancora il vestito ramificato rosa della sera prima che ormai era tutto sgualcito e il trucco sciolto, quasi da sembrare un panda, i capelli erano sparati ovunque e la frangetta era tutta buttata di qua e di la –hai dormito vestita?- Rachel annuì sedendosi scompostamente sulla sedia e prendendo una ciambella al volo dalla mano di Kurt –ieri sono rientrata tardi- Kurt alzò un sopracciglio –con chi sei uscita?- Rachel sbuffò –nessuno, la compagnia ha organizzato la cena- Kurt alzò un sopracciglio –Santana non me l’aveva accennato- Rachel spalancò gli occhi –lei non è venuta, credo, Blaine ha trovato una casa?- Kurt annuì leggermente –a qualche isolato da qui- Rachel diede un morso alla sua ciambella e  rimase in silenzio a vedere la finestra che dava su Manhattan, di giorno era tutto un cumulo di palazzi e palazzoni con finestre enormi e c’era un gran via vai di macchine  e taxi gialli, invece di notte tutto si illuminava tanto che Rachel era rimasta spesso, durante le prime notti della mancanza di Finn, a guardare quelle luci e per un attimo si ricordava di essere viva–Santana dov’è?- Rachel irruppe il silenzio e guardo il ragazzo che chiuse il giornale e la guardò con i suoi occhioni azzurri, cercò le parole giuste, ma sapeva che l’avrebbero distrutta in qualsiasi modo gliel’avrebbe detto, quindi scelse quello più diretto –è uscita con una ragazza, mi pare si chiamasse Dani, non lo so, ha detto che pranzavano insieme- Rachel si morse una guancia e sorrise falsamente cercando di mostrarsi felice –spero per lei che vada bene- Kurt annuì e prima di riabbassare lo sguardo socchiuse gli occhi come per capire cosa nascondesse la ragazza, Rachel si alzò dalla sedia e andò a farsi una doccia -sono così facile da dimenticare? – si disse guardandosi allo specchio.
 
-allora com’è vivere con la grande Rachel Berry?- Santana sorrise a Dani che la guardava dall’altro lato del tavolo, l’aveva incontrata mentre scendeva a prendere la colazione e alla domanda del voler pranzare insieme aveva risposto di si –difficile- si limitò a dire Santana, l’argomento Rachel Berry non era poi così adatto quella mattina –sei di poche parole stamattina?- Santana non rispose e tirò un sorso dalla sua cannuccia –no è che non so neanche perché sto qua- la ragazza la guardò con un sopracciglio alzato –che è successo San?- la latina sospirò e guardò attentamente l’amica, cercò di fidarsi –la ragazza con cui avevo quell’appuntamento era Rachel- Dani spalancò la bocca –e non è andato bene?- Santana scosse la testa –è andato benissimo, finchè non abbiamo parlato di Finn- l’altra ragazza annuì –lei lo ama ancora e non capisce che deve andare avanti- Dani si posizionò meglio gli occhiali –vuoi dire che è ancora innamorata del suo ex che è morto quasi quattro mesi fa?- Santana annuì nonostante le desse fastidio il modo in cui  aveva parlato della morte di Finn –oh, mi dispiace- Santana annuì e abbassò lo sguardo –ti sei innamorata della Berry eh?- Santana sussultò e vide un leggero sorriso sul volto di Dani –è così evidente?- la ragazza scoppiò a ridere –si, molto- la latina sbuffò e si passò una mano sul viso –mi dispiace di essere uscita con te e poi aver parlato solo di problemi personali- Dani fece per scacciare una mosca con la mano e le sorrise –non fa niente, ti aiuterò io, non preoccuparti, da come parla di te anche lei deve tenerci molto- Santana scosse la testa –non diciamo scemenze- Dani rise e le diede una leggera gomitata –non scommettere con Dani, perché Dani vince sempre- Santana la guardò stranita –parli in terza persona per te stessa?- scoppiarono a ridere entrambe terminando il loro pranzo.
 
-si ho capito- Santana aprì la porta di casa –certo, ci sentiamo domani- la chiuse alle sue spalle e posò il suo giubbotto sull’appendiabiti –ciao D.- sospirò e posò il telefono e le chiavi con un tonfo sul tavolo della cucina, si incamminò verso la sua stanza e si tolse i tacchi sospirando, era tardo pomeriggio e li aveva portati per l’intera giornata –il tavolo si graffia- Santana sussultò e si girò piano alle sue spalle impaurita da quella voce fredda, vide una luce accesa e la testa di Rachel spuntare da sopra un libro, stava seduta su una poltrona e vestiva con uno dei suoi semplici vestiti –io.. ero..- Santana si ritrovò senza parole,  Rachel la guardava con freddezza –andato bene?- Santana spalancò la bocca sapendo a cosa si riferiva –si, cioè, no, io..- Rachel scosse la testa e si alzò posando il libro sullo scaffale –sono facile da sostituire Santana- la ragazza ebrea le aveva sussurrato ad un orecchio con rabbia e freddezza e poi era sparita fra le stanze della casa. Santana sbuffò e si lasciò cadere sul divano.


sorry, sorry.
non credevate mica fosse così facile?

*risata diabolica*
vi adoro, grazie per le visy e le recy(?)

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15
                                                        
Rachel salutò le sue compagne di corso e si avvicinò alla sbarra iniziando a fare qualche esercizio, vide Dani da lontano e sbuffò girando lo sguardo ed evitando di guardarla con odio –Hei Rachel- la ragazza le si avvicinò con quel suo tutù perfetto, simile al suo –ciao- le disse seccamente, la ragazza se ne accorse –Rach senti no…- stava per spiegarle tutto, per spiegarle che lei e Santana erano semplici amiche e che Santana era innamorata di Rachel, ma non ebbe il tempo, perché la signorina July entrò in classe e batte il bastone a terra come sempre –buongiorno, oggi si uniranno a noi le ballerine private, non voglio sentire lamenti, a lavoro- tutte si alzarono e presero a fare esercizi, Rachel aveva sussultato quando aveva appreso le parole della professoressa,  si guardò intorno e in mezzo ad altre ragazze vide Santana, con quell’aria sicura e arrogante che aveva sempre quando qualcuno non le piaceva, la July non le era mai piaciuta a Santana, aveva sempre sclerato contro di lei e l’idea di una lezione svolta con quella donna le faceva salire la nausea –Swimmer in fila- Rachel alzò gli occhi al cielo senza farsi notare e si mise con le altre compagne, accanto a due ragazze di cui non conosceva neanche il nome, si guardò intorno e scorse la July intenta a prepararsi un frullato e Santana e Dani vicine che chiacchieravano amabilmente, strinse i denti e con il fumo che quasi le usciva dalle orecchie tornò a guardare avanti.
-te la stai mangiando con gli occhi- Santana sentì quel sussurro che la fece inevitabilmente arrossire, era convinta che averle parlato di Rachel era stato uno sbaglio, ma con qualcuno doveva parlarne, Dani produsse una lieve risatina che fece girare mezza classe compresa Rachel, che vedendo Santana arrossita e Dani a distanza riavvicinata digrignò i denti e si convinse a  non guardarle –va bene, può andare tanto potrete riscaldarvi anche fino alla vostra morte, non sarete mai migliori, oggi faremo il tango- Rachel sbuffò, odiava ballare con qualcuno che la stringeva forte e che voleva solo portarsela a letto, li odiava quei ballerini, erano tutti come Brody, falsi e meschini –ma signorina July siamo due in meno delle ragazze- la voce flebile di un ragazzo risuonò per la stanza, l’insegnante si mise una mano sotto il mento e con quel ghigno odioso guardò Rachel –Swimmer lascia ballare Josh con qualcun altro, tu balli con…- indicò qualcuno nel gruppo di Santana, tutte si indicarono, nessuna avrebbe voluto ballare il tango con una ragazza, era leggermente stupido, ad ogni indicazione la signorina July rispondeva con uno scossone della testa, finchè non fu Santana ad indicarsi, la donna annuì –come ti chiami?- Santana fece un passo avanti –Lopez, Santana Lopez-  la signorina July alzò un sopracciglio e guardò da testa a piedi Santana –va bene, iniziamo- si allontanò e fece partire la musica. Rachel prese Santana per un fianco leggermente titubante e le loro mani si trovarono –fai esattamente quello che ti dico di fare- Santana alzò un sopracciglio –cosa?- Rachel annuì e con uno strattone se la avvicinò al suo corpo –Rach..Rachel che stai facendo?- la ragazza ebrea guardò un punto indefinito della stanza, nonostante quel avvicinamento la stesse facendo venire dei seri problemi –il tango non si balla a dieci metri di distanza, spero che alla tua ragazza non dispiaccia- Santana comprese la fine nota di rabbia nella voce e le guardò il viso, i suoi occhi erano rivolti a Dani, Santana crucciò le sopracciglia, non sarebbe dovuto interessarle, stava per ribattere quando la Signorina July battè quel dannato bastone facendole risvegliare.
 
Erano rimaste solo in tre, Rachel, Santana e Dani, la latina si infilò la felpa prima possibile per arrivare a casa per prima, non voleva andare insieme a Rachel così con un fragoroso bacio sulla guancia dato a Dani si avviò ai corridoi, Dani aveva sorriso e scosso la testa, sapeva perché aveva ricevuto quel bacio, e stavano avendo gli effetti desiderati, infatti Rachel era rimasta china sulla sua borsa con i denti stretti e aveva alzato gli occhi al cielo al bacio delle due –dovresti lasciarla in pace sai?- Dani indossò gli occhiali e vide Rachel allacciarsi le scarpe –cosa?- la ragazza ebrea si mise alzata –lo sai bene di chi parlo- Dani strabuzzò gli occhi –stai dicendo che devo lasciare stare Santana?- Rachel annuì mettendosi la borsa in spalla, l’altra scoppiò a ridere –Rachel sei…- la ragazza ebrea si avvicinò –ti ho detto che devi lasciarla in pace- Dani spalancò la bocca, Rachel credeva che loro due stavano insieme –perché non le dici semplicemente che la ami?- Rachel deglutì e sentì gli occhi inumidirsi –non sono cose che ti riguardano, lasciala in pace- si girò e fece un passo –Rachel ma cosa, non hai cap..- la ragazza ebrea si girò di scatto –ti ho detto di lasciarla in pace!- le urlò contro e diede uno slancio così forte al suo braccio che quasi cadde a terra, si guardò i polpastrelli pulsanti poi la guancia di Dani e si portò le mani alla bocca –sc..scusa io non..non…- non riuscì a parlare che scoppiò a piangere correndo via dalla stanza –Rachel aspetta!- Dani cercò di fermarla ma troppo tardi.
 
Santana sentì la porta aprirsi dietro di lei, era rimasta immobile ad allacciarsi le scarpe e per sbaglio aveva sentito tutto, non riusciva più a respirare e aveva il battito accelerato, con tutta la forza che aveva alzò lo sguardo e vide Rachel correre, sbattè gli occhi e rientrò in stanza, vide Dani che si massaggiava una guancia e che le sorrideva –vai!- le aveva urlato, Santana sorrise e fece cadere il suo borsone con un tonfo sordo, corse più veloce che poteva, così veloce che raggiunse Rachel in pochi secondi, stava seduta nel giardino del campus, su una panchina, sotto all’ombra di un grande albero –va via- Rachel le aveva sussurrato fra le lacrime appena aveva sentito Santana sederle accanto –mi dispiace ma abbiamo smesso entrambe di scappare- Rachel la guardò un attimo fra le lacrime –ma tu e..- Santana sbuffò –smettila, io amo te non Dani, ne nessun altro, va bene?- Rachel scosse la testa –devi allontanarti da me, sono nociva- Santana scoppiò a ridere –ti rendi conto con chi stai parlando?- Rachel alzò gli occhi, e la guardò, quella coda spettinata che racchiudeva quella cascata di capelli neri, quegli occhi neri, troppo neri per sembrare anche solo normali, e quelle labbra che le sorridevano, con quel sorriso splendido –Anche i demoni hanno i loro angeli- Rachel le sorrise leggermente, quel sorriso che avviene dopo le lacrime, quello che ormai conosceva bene, Santana le prese il viso fra le mani e le asciugò le lacrime, prima che Rachel tornasse a farle uscire –non hai più la tua collana- Santana piegò leggermente la testa guardandole il collo, Rachel annuì leggermente – sono abbastanza forte per andare avanti- Santana annuì e asciugandole l’ultima lacrima si alzò e si avviò all’uscita –dovresti rimetterla ti stava bene, ora dobbiamo andare a casa- sentì una forte presa sul suo braccio e si girò, Rachel la guardava ancora leggermente triste, Santana le sorrise e la strinse in un abbraccio.
 
-Kurt è in casa?- Santana scosse la testa prima di trovarsi con le spalle verso la porta –ma che?- Rachel si sporse verso di lei e la baciò, sembrò che entrambe tornassero a vivere, Rachel andò subito a cercare la mano di Santana e la intrecciò alla sua, mentre con l’altra accarezzava la guancia della latina, Santana sorrise leggermente e aprì la porta camminando all’indietro, si ritrovarono in casa da sole e fecero il giro senza staccarsi mai, Rachel gli morse un labbro e fece scendere la mano che aveva sulla guancia della latina fino a sotto la maglia di quest’ultima, Santana sorrise per la fretta della ragazza e la fece sbattere con la schiena contro il muro della sua stanza –dovremmo farci una doccia non credi?- Rachel scosse la testa e sempre con gli occhi chiusi tornò ad unirsi alla latina, Santana sorrise e con calma si sdraiarono entrambe sul letto della latina, Rachel aveva la mano schiacciata nel materasso con quella della latina che la stringeva forte, sorrise le morse un labbro, tirandole su la maglia velocemente, Rachel si ritrovò il torace della ragazza addosso, ricoperto solo da un reggiseno per fare palestra, Rachel passò la mano sul torace appena muscoloso della latina e la sentì chinarsi sul suo collo, la sentì baciare e succhiare diverse parti del corpo finchè non le scappò un gemito dato un succhiotto fatto, Rachel sorrise, Santana la marcava sempre, ma quella volta significava qualcosa di diverso, sentì le mani della latina scendere fino ad arrivare ad accarezzare il bordo della sua maglietta, la latina tornò sulle labbra di Rachel e prima di sfilarle la maglia le stampò qualche bacio, si ritrovò a scendere anche con la bocca, passò dal suo collo, al petto non troppo esposto fino all’addome piatto, percorse quella “strada” circoscrivendola con i suoi morsi e baci, finchè non arrivò sul suo fianco e Rachel la  staccò di botto infilandosi la maglia e guardando Santana con un labbro fra i denti, Santana alzò un sopracciglio e le si sedette difronte –ma cosa?- Rachel si strinse la maglia sul fianco e abbassò lo sguardo –che hai sul fianco?- Santana le si avvicinò –niente- la ragazza indietreggiò e schivò la mano di Santana che era corsa ad alzarle lo sguardo –Rachel che nascondi? Che può mai essere- Rachel scosse la testa e alzò lo sguardo su Santana –va bene, non importa- la latina si alzò e con rabbia si incamminò verso la porta –ho un tatuaggio- Rachel lo sussurrò e guardò le spalle della latina coperte solo dal top, la vide bloccarsi sul posto, Santana si girò lentamente –tu? Rachel Berry?-Santana scoppiò a ridere –si, l’ho fatto quando anche Kurt lo fece, solo che non l’ho detto perché si, insomma, non potevo- Santana alzò un sopracciglio e tornò ad avvicinarsi –posso vederlo?- Rachel la guardò un attimo negli occhi e senza volerlo annuì, pentendosene quasi subito, Santana sorrise e attese che Rachel si sollevasse la maglia, la latina spalancò la bocca appena vide il piccolo tatuaggio quasi invisibile che si prendeva una piccolissima parte di pelle sotto il seno e sotto le costole, c’era scritto qualcosa, una parolina piccola, si avvicinò e quando vide la F modellata bene di Finn sorrise leggermente e con le dita accarezzò il resto della parola, alzò lo sguardo sul viso di Rachel –è bellissimo- la ragazza ebrea sorrise avvicinandosi alla ragazza –perché non ce l’hai mai detto?- Santana deglutì per la vicinanza della ragazza – non lo so- Rachel posò lo sguardo sulle labbra della latina e facendole rimanere delle parole in bocca la tirò di nuovo verso di lei baciandola, Santana sorrise, e mordendole un labbro le sfilò di nuovo la maglia, scese di nuovo con la bocca versò il collo, poi il seno mentre le mani di Rachel cercavano l’elastico dei capelli di Santana, quando lo trovò lo sfilò velocemente stando attenta a non farle male, Santana sentì immediatamente la cascata di capelli neri caderle sul collo e sulle guance, sorrise quando si ritrovò all’altezza del nome di Finn, lasciò un piccolo bacio e con le mani le sfilò anche il pantalone, mentre Rachel faceva lo stesso –Santana?- la latina alzò un attimo lo sguardo –ti amo- la latina sorrise e baciò la ragazza accarezzandole le guance.                  
 
Rachel sospirò rumorosamente e inspirò l’odore di Santana direttamente dal suo collo, mentre la latina giocava con i suoi capelli mori, Rachel le sorrise guardando quanto poteva sembrare una bambina che analizzava un nuovo giocattolo, quelle di prima erano state le ore più belle di Rachel da quando era morto Finn, era stato un po’ difficile il suo turno ma ce l’aveva fatta, avevano fatto l’amore e non potevano sperare meglio, Rachel continuava ad avere paura, ma sapeva bene che tutto sarebbe andato bene, era quello il suo posto –a che pensi?- Santana continuò a giocherellare con le sue ciocche di capelli, Rachel guardò il viso concentrato di Santana –a niente, credo che dovrei scusarmi con Dani- Santana rise ricordando la scenetta di quel pomeriggio –credo che dovresti farlo, insomma l’hai schiaffeggiata per cosa- Rachel sbuffò e si rifugiò schiacciando il viso contro il petto della ragazza –credevo che steste insieme- Santana rise e strinse la ragazza fra le sue braccia, Rachel rimase a sentire il cuore della ragazza battere, si rilassò talmente tanto che quasi si addormentò –mi dispiace- Rachel aveva gli occhi chiusi ma sentì ugualmente –ti dispiace cosa?- Santana guardò il soffitto –averti fatto pensare che eri sostituibile- Rachel sorrise leggermente –sono stata io che ti ho fatto credere cose che non potevo far succedere- Santana la guardò un attimo e deglutì –e ora?- Rachel aprì gli occhi, si rese conto del viso angosciato della ragazza, sorrise –sai cos’è che lega le persone San?- la latina alzò un sopracciglio –la fiducia?- Rachel scosse la testa –il nonostante tutto. Nonostante tutto il male che mi ha dato il mondo, la vita mi ha masticato e poi sputato, come se fossi stata una gomma, nonostante il fatto che io ho perso tutto.  Nonostante tutto, ho ancora te- Santana le sorrise e la strinse forte, quasi da sentirsi una sola persona, un solo corpo –sei il mio nonostante tutto, e solo ora riesco a capirlo- Rachel sembrò stesse per piangere mentre sorrideva, la latina si chinò sul suo viso e con dolcezza la baciò tenendola sempre stretta a sé.             

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16


Santana aprì un occhio all’incessante rumore di un pugno sbattuto contro la porta, lo guardò e quando ci fu silenzio tornò a chiudere gli occhi, finchè un altro battito arrivò a interrompere la sua quiete –Santana! Rachel!- Santana alzò gli occhi al cielo e tornò a chiuderli, odiava quando il suo coinquilino usciva per andare a fare festini dal suo ragazzo e poi tornava senza chiavi, era tardo pomeriggio e Santana aveva bisogno di dormire –Andiamo ho dimenticato le chiavi!- battè ancora qualche volta, ma Santana non riusciva a sentirlo perché aveva il cuscino sulle orecchie, il suo viso tornò rilassato e un sorriso si estese per tutta la sua faccia appena Rachel irruppe nei suoi sogni, lasciò andare il cuscino e si accoccolò su quello che sembrava un letto fatto di piume quando in realtà era solo il vecchio divano del soggiorno.
 
-Kurt che ci fai qui fuori?- Rachel sbucò dall’ascensore e vide il ragazzo seduto davanti la sua porta –ho dimenticato le chiavi ieri, e Santana sembra esser morta- Rachel alzò gli occhi al cielo e dopo aver bussato un paio di volte aprì la porta con il suo mazzo di chiavi, e due ragazzi videro la latina con il viso affondato nei cuscini del divano e le gambe al petto –quando dorme non sente niente- Rachel cercò di giustificarla, ma Kurt era così innervosito che sembrava che il suo viso stesse esplodendo tanto che era rosso –Santana!- le urlò in un orecchio, la latina sussultò e cadde di sedere producendo un rumore, si massaggiò la schiena e guardò con un occhio aperto e uno chiuso il ragazzo –ma che ti viene in mente!- Kurt sbuffò –è tardo pomeriggio e mi ero dimenticato le chiavi, ho bussato per un’ora e tu che facevi dormivi?- Santana sbuffò e si alzò continuando a massaggiarsi la schiena –la colpa sarebbe mia? Non posso neanche più dormire in casa mia? La prossima volta che giochi a cercare il serpente con il tuo ragazzo le chiavi te le porti!- Rachel corse alle spalle della sua ragazza e la fermò facendola rilassare al sol tocco –io…io… vado a farmi una doccia- Kurt abbassò la testa lievemente in imbarazzo e corse verso il bagno –San potevi essere più elegante- la latina sbuffò e si risedette sul divano –ho dormito poco e sono intrattabile- Rachel rise –è colpa tua Berry- Santana le puntò il dito e tornò ad appoggiare la testa sul suo amato cuscino –io mi spacco la schiena e tu dormi- Rachel si stiracchiò e sentì tutte le sue ossa scoccare –Sidney ti ha fatto lavorare tanto?- Santana aprì un occhio e si mise seduta accanto alla ragazza –tantissimo- chinò la testa all’indietro e chiuse gli occhi rilassandosi, la prima era fra pochi giorni e l’avrebbe fatta tutta da sola, Santana non aveva voluto intromettersi nella prima, avrebbe fatto altri show ma non la prima, quella era tutta di Rachel, sospirò lievemente e si rilassò, Santana la fissò un attimo, la posizione della ragazza la tentava davvero tanto, del resto era vestita solo con quei leggins che le fasciavano le forme e quelle maglie aderenti, con i capelli legati e la cosa che proprio uccideva Santana era la bocca dischiusa di Rachel, rimase a guardarla con la bocca aperta e la testa chinata –ti sta scendendo la bava- Rachel scoppiò a ridere facendola sussultare, ma dovette fermarsi perché Santana le era letteralmente saltata addosso, si stavano baciando con foga quando sentirono Kurt smettere di cantare la sua intera playlist –ragazze devo tornare da Blaine- Santana si staccò di fretta e furia da Rachel e tornò semi sdraiata mentre Rachel era ancora abbastanza scossa dal bacio dato poco prima –Lady Hummel non ci onori con la tua compagnia?- il ragazzo le fece una smorfia e si mise la borsa in spalla –ci vediamo domani mattina- Rachel lo salutò con il cenno della mano –sei sicura di stare bene?- Kurt la guardò con la testa chinata, la ragazza ebrea boccheggiò un paio di volte –s..si, ci vediamo domani- sentì Santana sghignazzare e le mollò una gomitata fra le costole, la porta si chiuse velocemente e Santana lasciò uscire un urletto di dolore –ma che ti salta in mente?- Santana si massaggiò il fianco –a me? Cosa salta in mente a te, mi sei saltata addosso con Kurt a neanche dieci metri di distanza- Santana alzò un sopracciglio –intanto ti è piaciuto- scoppiò a ridere e si stese di nuovo sul divano chiudendo gli occhi –sono ore che dormi- Rachel le si sdraiò accanto e si girò a guardare gli occhi chiusi della ragazza e immaginò di vedere quegli occhi neri che tanto amava –non ne hai mai abbastanza eh?- Rachel scoppiò a ridere e rifugiò il viso nel collo ambrato della sua ragazza –credo che adesso dovrò farmi bastare quelle ore che ho dormito prima- Rachel la guardò e spostò le sue labbra che stavano appoggiate involontariamente sulla pelle della ragazza –perché?- Santana la guardò –la tua posizione mi provoca- Rachel scosse la testa sorridendo e mollò uno scappellotto alla spalla della ragazza –e perché il mio cellulare sta vibrando- Santana sbuffò e si allungò con un bracciò fino al tavolino, aprì la chiamata mettendo il vivavoce –Lucy- Rachel si ritrovò circondata dalle braccia di Santana, una che la stringeva per non farla cadere e l’altra che la oltrepassava per tenere stretto il telefono –siamo nervose Lopez?- Santana sbuffò –cosa c’è Quinn? Non ho dormito stanotte- sentì una lieve risatina dall’altro lato del telefono –la Berry ti ha fatto fare le ore piccole?- Rachel spalancò gli occhi e fissò Santana che diventò immediatamente paonazza –Quinn! Vorrei avvisarti che sta accanto a me e sto in vivavoce- Rachel si passò una mano sul viso –oh, allora vi ho interrotte- Quinn rise –no, stavamo per dormire- Santana mentì, e guardò Rachel con sguardò pieno di scuse –va bene, ora devo andare a prendere Brittany all’aeroporto, lo sapevi che viene a trovarmi? Ci sentiamo, ciao Rachel- Rachel la salutò e appena Santana ebbe chiuso la chiamata si mise seduta e la guardò severamente –l’hai detto a Quinn? Avevamo detto che per adesso non doveva saperlo nessuno- Santana sbuffò e guardò un attimo il vuoto, Rachel lo notò e la fissò, credette immediatamente che fosse per Brittany, ne era sicura, così diventò cupa di botto –l’ha capito lei, non posso farci niente- Santana sbuffò e si gettò di peso sul divano coprendosi gli occhi con la mano –ti ha turbato?- Santana la guardò con un solo occhio –cosa?- Rachel fece spallucce –sapere qualcosa di Brittany?- Santana la guardò e scosse la testa –ricordi quando l’ho rifiutata, quando tu entrasti nell’auditorium  e ci vedesti?- Rachel annuì debolmente –voleva tornare con me, ma le ho detto che mi piaceva un’altra- Rachel chinò leggermente la testa e si indicò –si, tu- Rachel spalancò la bocca e tornò  a sdraiarsi fra le braccia di Santana –da quanto andava avanti?- si girò verso il suo viso –non so, da quando mi sono trasferita forse- Rachel cercò di nascondere un sorriso –e non me l’hai mai detto?- Santana scosse la testa –avevamo solo un’amica, tu avevi me, io avevo te, sarebbe stato sconfortante per te scoprire che l’unica amica che avevi era anche qualcuno che si era innamorato di te- Rachel annuì –non volevi tornare a New York perché…- Santana sospirò –perché vedere te e Finn insieme faceva troppo male- Rachel sorrise e la strinse forte , alzò leggermente il viso e trovò già quello di Santana che la guardava, fu un attimo, un attimo in cui le due si persero nei loro rispettivi occhi, finchè Santana non si fece più in basso e baciò la ragazza, appoggiò una mano sulla sua guancia e l’altra sulla schiena della ragazza stringendola forte verso di lei, Rachel intrecciò le sue gambe a quelle di Santana e allungò le sue mani sul viso caldo della latina.                                                                          

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17 

Rachel sentì qualcosa picchiettare contro la finestra e spalancò gli occhi di botto, era l’alba e il sole era ancora timido, sbadigliò leggermente, la finestra iniziò a riempirsi di goccioline d’acqua che producevano un rumore leggero e rilassane, sospirò e si passò una mano sul viso, quando la sua mano per sbaglio cadde su qualcosa di caldo aprì leggermente gli occhi, vide Santana addormentata accanto a lei, a pancia all’in su con una mano che percorreva tutte le lenzuola fino a stringersi nella coperta che aveva fino all’altezza del bacino, Rachel vide la sua mano che stava posata pesantemente sulla pancia nuda della latina, la canotta che usava come pigiama era volata a terra, Rachel si sporse per vedere se era ancora lì dalla sera passata, era caduta disordinatamente ai piedi del letto come il pantaloncino di Santana e quello di Rachel, la ragazza ebrea abbassò lo sguardo verso il suo torace e vide che aveva la felpa di Santana addosso, affondò il naso nelle maniche odorando subito quell’odore che ormai si ritrovava ovunque, sorrise a Santana e si mise in posizione fetale, con le gambe al petto e la testa sorretta da una mano, il viso rivolto verso Santana, con l’altra mano compose un veloce movimento e con uno strattone le portò la coperta fin sopra il petto, le accarezzò delicatamente i lineamenti del volto e chiuse gli occhi cercando di riaddormentarsi, ci riuscì solo quando sentì Santana girarsi fra le coperte e darle le spalle, allungò un braccio sulla schiena di Santana fino a cingerle i fianchi e stringerla.                  
 
I brividi le inondarono entrambe quando uno spiffero arrivò dalla finestra, Santana aprì un occhio guardandosi intorno nella stanza di Rachel, si tolse la coperta di dosso e sbuffando camminò velocemente verso la finestra, la chiuse di botto e girandosi si passò energicamente una mano sulle braccia per riscaldarsi, vide Rachel con gli occhi ancora chiusi e si chinò per prendere i suoi vestiti, indossò velocemente la canotta e il pantaloncino, avendo freddo, e si infilò sotto le coperte, Rachel le diede le spalle, la latina la sentì sospirare e sorridendo le si avvicinò abbracciandola e posando il viso nel collo della ragazza –buongiorno- le diede un bacio sulla mandibola e aspettò che la ragazza aprisse gli occhi e si svegliasse completamente –mh, giorno- Rachel mugugnò ancora mezza addormentata, si rigirò su se stessa ritrovandosi il viso di Santana a qualche centimetro dal suo –dormito bene?- Rachel annuì distrattamente e si stiracchiò –che ore sono?- Santana si girò a guardare la sveglia –le sette- Rachel spalancò la bocca –dovrei alzarmi- Santana sbuffò –andiamo, devi andare per forza a lezione?- Rachel fece spallucce –se ho un valido motivo questa posso saltarla, tanto ho recitazione oggi- Santana alzò un sopracciglio -valido motivo?- Rachel annuì –si, ad esempio- prese ad elencare usando le dita –la febbre, se ho problemi a teatro,  mal di testa, mal di pancia, partenza improvvisa oppure per…- Santana la bloccò allungandosi a prendere le labbra dell’altra fra le sue, le morse leggermente il labbro inferiore e Rachel permise alla lingua della ragazza di entrare – per questo non puoi?- Rachel la guardò e sorrise –dirò che non mi sento bene- si riavvicinò baciando la ragazza –Kurt tornerà fra poco- Santana annuì stringendosi nelle coperte –sembra che vive più con Blaine che con noi- Rachel scoppiò a ridere appoggiando la testa sull’addome della latina, Santana le passò un braccio dietro al collo e corse a prendere la mano dell’altra per stringerla fra la sua, mentre l’altra mano le accarezzava la frangia scomposta per la dormita –come hai fatto a capire che eri gay?- Santana la guardò leggermente confusa –iniziai a provare attrazione per le ragazze, perché?- Rachel fece spallucce –perché mi chiedevo io cosa sono- Santana rise leggermente –sei una rompipalle se proprio vuoi saperlo- Rachel le lanciò un occhiataccia –dico sul serio- Santana rimase un attimo in silenzio a pensarci –tu non sei gay Berry- Santana si passò una mano sul viso –non ti sembra strano allora che tu mi..diciamo..- Santana rise –io ti piaccio Rachel, si dice piacere- la ragazza ebrea sbuffò –e comunque non significa che se ti innamori di una ragazza sei gay, è importante la persona di cui ci innamoriamo non chi è- Rachel annuì stringendo forte la mano della ragazza –credo che sia meglio alzarsi- Santana annuì togliendosi velocemente le coperte di dosso e dirigendosi in cucina, si preparò un veloce caffe e Rachel si sedete sul divano accavallando  le gambe scoperte, Santana le fissò da lontano –sta bruciando il caffe- Rachel sghignazzò e Santana sussultò sul posto versandosi il caffe in un bicchiere, Rachel rise quando la ragazza quasi si bruciò e camminò a passo svelto verso la cucina, prese una mela al volo e prima di morderla sentì qualcuno tirarla per un braccio e si ritrovò schiacciata al corpo di Santana mentre la sua schiena stava attaccata al frigorifero, sorrise sulle labbra di Santana, le cadde la mela mentre l’altra mano veniva riempita dalla stretta di Santana, la latina le posò l’altra mano sulla guancia e Rachel fece correre le sue dita fra i capelli corvini di Santana –sei al gusto di caffè- Santana rise donandole un bacio a stampo, si chinò a prendere la mela e dopo averla pulita la diede a Rachel –non succederà come Biancaneve vero?- Santana rise e diede un morso alla mela e poi la porse alla ragazza, Rachel fece sbucare la sua mano da sotto la felpa e prese la mela mordendola dal lato opposto di Santana, la latina le sorrise e le stampò un bacio su una guancia stringendole sempre la mano. Sentirono la serratura scattare e si girarono verso la porta, Kurt salutò le due ragazze e camminò verso il divano, Santana non fece in tempo a slacciare l’abbraccio fra la sua mano e quella di Rachel, Kurt infatti puntò lo sguardo sulle mani delle due –buongiorno- disse distrattamente guardandole bene, spalla a spalla, Rachel con una mela in mano e Santana con una mano con cui si grattava una nuca, stava per sorridere quando le aveva viste mano nella mano, ma quando vide l’abbigliamento di Rachel, ebbe la certezza che le due stessero insieme, la felpa di Santana le andava così grande da coprirle il sedere, così si era limitata ad indossare solo quella dopo la sera passata con l’altra, Santana guardò Kurt negli occhi poi passò lo sguardo su Rachel e spalancando gli occhi si allontanò –buongiorno- Santana sorrise e prendendo il suo caffe andò nella sua stanza  -io credo che andrò a lezione- Rachel corse nella sua stanza e velocemente si infilò il pantalone –non la cambi la felpa- Kurt gliela indicò, Rachel rimase un attimo sulla soglia senza parlare –io..no, è calda- sorrise e camminò fino fuori, si chiuse la porta alle spalle e tornò ad affondare il naso nelle maniche della felpa godendo dell’odore di Santana.
 
-c’è qualcosa che devi dirmi?- Kurt spalancò la tenda di Santana sedendosi sul letto dove la ragazza si stava limando le unghie –no, non mi pare- Kurt alzò un sopracciglio –cosa c’è Kurt?- Santana sbuffò guardandolo –tu e Rachel- fece una pausa –non me la contate giusta- Santana deglutì –non succede niente fra di noi- Kurt alzò un sopracciglio –allora, vi tenevate per mano, lei indossa la tua felpa come gioiello e l’ho vista che se la portava al naso, praticamente si droga del tuo odore- Santana sorrise leggermente –e il tuo letto è in ordine cosa che mi fa pensare che tu abbia dormito da un’altra parte- Santana lo guardò prima di limarsi l’altra mano –se lo stai pensando non ho dormito con Rachel- Kurt alzò gli occhi al cielo –io in realtà non pensavo che voi due stesse dormendo- Santana deglutì di nuovo sentendo le sue guance andare a fuoco –ho riordinato il letto prima di andare a fare colazione, non è strano che due persone si tengano per mano e le ho dato la mia felpa tempo fa, è calda quindi poteva anche riscaldarsi il naso e non drogarsi del mio odore come dici tu- Kurt alzò un sopracciglio –come vuoi- si alzò dal letto di Santana ed uscì dalla stanza, da fuori senti la latina sospirare e cadere all’indietro sul letto, rise, sapendo che forse aveva capito proprio tutto.                
 
-com’è andata?- Rachel rientrò in casa sbuffando –bene Kurt- si stiracchiò un attimo e si massaggiò la schiena –stasera ti va di uscire con noi?- Rachel alzò un sopracciglio –e fare la terza incomoda?- Kurt rise e scosse la testa –chiedilo a Santana- Rachel rimase un attimo a guardarlo perplessa –mi stai combinando un appuntamento con Santana o sbaglio?- Kurt alzò le mani in segno di innocenza e le sorrise –è solo per farvi uscire un po’- Rachel sospirò –va bene, ora glielo chiedo- Rachel si guardò intorno –ma dov’è?- Kurt sorrise e si sedette sul divano e accese la tv –si sta facendo un bagno- Rachel annuì e arrivò fino al bagno velocemente sotto lo sguardo di Kurt –Santana?- sentì la ragazza rispondere –posso?- chiese gentilmente guardando Kurt che ancora la fissava –si, entra- la latina rispose e Rachel scomparve dietro la porta. Quando entrò venne invasa dal caldo e dal vapore, fra tutta quella nebbia però vide Santana immersa nella schiuma con la testa all’indietro i capelli legati, aveva le mani lungo il bordo leggermente insaponate e quando aveva sentito la porta chiudersi si era girata verso Rachel –cosa c’è?- Rachel la guardò un attimo, fissò con un labbro fra i denti il perimetro della schiuma che sbatteva sulla pelle della ragazza, per un attimo si sentì gelosa di quella schiuma –Kurt ci ha chiesto di andare con lui e Blaine- Santana rise leggermente e si passò una mano sul viso, bagnandosi leggermente –sta cercando di farci mettere insieme?- Rachel scoppiò a ridere e si avvicinò alla porta accertandosi che Kurt non stesse origliando –quello che non sa è che ha fatto tardi- Santana rise e prese l’asciugamano uscendo dalla vasca, si avvolse la stoffa intorno al corpo e si avvicinò a Rachel, le lasciò un bacio e si girò verso lo specchio guardando il suo aspetto, i capelli erano umidi e non aveva il trucco, ma Rachel la guardava rapita come sempre –credo che dovrei uscire- Santana la guardò con un sorriso malizioso abbozzato sul viso –si credo di si- Rachel rise e dopo un altro bacio uscì dal bagno tornando dal Kurt –allora?- Rachel gli sorrise –a che ora usciamo?- Kurt sorrise –per le otto Blaine sta qui- Rachel sorrise e si diresse nella sua stanza per scegliere cosa mettere.
 
-sei bellissima- Santana le sussurrò ad un orecchio cercando di non farsi sentire da Kurt e Blaine che le anticipavano di qualche passo, Rachel le sorrise e sempre facendo attenzione alla coppia di ragazzi avanti a loro le strinse una mano –allora, adesso tocca a noi, entriamo ci divertiamo ed è tutto apposto- Blaine sorrise e si avviò al bancone seguito da Kurt, ordinarono quattro cocktail i cui nomi erano troppo lunghi per essere ricordati, così fecero un sorso e apprezzarono subito il dolce gusto della bevanda –ma che cos’è?- Kurt si indicò le orecchie –con questa musica non ci sento- Santana rise e camminò verso una sala dove regnava la quiete, era strano, nella stanza accanto c’era così tanto chiasso che non riuscivano manco a sentirsi, lì invece c’era un silenzio tombale –uo- Blaine blaterò sedendosi pesantemente su un divanetto, Kurt lo seguì e rimasero Santana e Rachel spalla a spalla alzate che guardavano i due –io ho voglia di divertirmi voi siede una coppia di pensionati- Rachel scoppiò a ridere mentre Santana si guadagnava un’occhiataccia da Kurt e Blaine –Rachel ti va di venire con me?- Rachel annuì sorridente con ancora il cocktail in mano, Santana le sorrise e salutò i due ragazzi, uscirono dalla stanza e Santana sentì la mano di Rachel stringersi alla sua, Santana le sorrise –oddio amo questa canzone!- Rachel saltellò e con uno strattone si portò Santana al centro della pista –va bene e ora cosa dovrei fare?- Rachel alzò un sopracciglio –Santana Lopez non sa cosa deve fare? Oddio, al liceo eri famosa per le tue uscite in questi locali- Santana incrociò le braccia al petto –andavo in quei pub solo per portarmi le persone a letto- Rachel la guardò spalancando la bocca –vuoi dire che non ballavi in questi locali?- Santana scosse la testa –venivo a bere e trovavo sempre qualcuno che cercava di entrare nelle mie mutandine- Rachel rise –e tu glielo permettevi sempre- Santana annuì –sarei sembrata scortese altrimenti- Rachel scoppiò a ridere avvicinandosi alla ragazza, e notando in quel momento la differenza di altezza –che troia- Santana scoppiò a ridere –che nana- le fece la linguaccia, Rachel sbuffò –Berry cosa devo fare?- Santana richiese iniziando a sentirsi in imbarazzo –andiamo è impossibile che non hai minima idea di quello che puoi fare, fa quello che ti pare- Santana le sorrise –in realtà c’è qualcosa che voglio fare- Rachel le sorrise leggermente e capì le intenzioni dell’altra quando si chinò sul suo viso e la baciò, quasi per magia tutto il chiasso che avevano intorno scomparve, si baciavano ogni momento, ogni ora ma non si erano mai accorte di quello che succedeva intorno a loro, Rachel sentì il cuore smettere di battere e fare delle capriole mentre la sua testa diventava un completo casino, Santana sorrise leggermente e strinse Rachel a sé. Quando si staccarono fu solo per mancanza di aria –Ragazze- Rachel sussultò vedendo Blaine che le cercava da lontano, Santana si girò e vedendo il ragazzo lasciò la presa sulla schiena di Rachel allontanandosi –che c’è?- Santana si avvicinò con Rachel alle calcagna –vi va di andare a fare un giro?- Rachel guardò Santana e dopo un po’ entrambe annuirono, presero i cappotti e si avviarono all’uscita.
 
 –dove andiamo?- Kurt si mise a braccetto di Blaine e creò un po’ di nebbia con la bocca –dove volete- Rachel fece spallucce e affiancò Santana mentre Blaine e Kurt le precedevano –si muore dal freddo stasera- Rachel battè leggermente i denti e Santana le sorrise, prese la mano della ragazza constatando che era fredda e le fece trovare rifugio nella tasca del suo cappotto, Rachel sembrò riprendere un po’ di calore –credi che lo sappiano?- Rachel indicò i due ragazzi con il viso, Santana fece spallucce –non ne ho idea- Rachel sbuffò –perché non la facciamo finita e glielo diciamo?- Rachel scosse la testa –come possiamo fargli capire cosa succede se non sappiamo manco cosa succede fra noi- Santana alzò un sopracciglio –cosa? Ma io e te stiamo insieme, ci amiamo- Rachel annuì –si, ma.. non lo so- Santana la guardò leggermente delusa –va bene, allora quando lo saprai fammi uno squillo va bene?- Santana camminò più svelta lasciando la mano di Rachel –San, aspetta- la ragazza ebrea la afferrò per un braccio facendola girare velocemente –cerca di capirmi, non sono pronta per questo, ho paura- Santana alzò un sopracciglio –ma paura di cosa?- Rachel abbassò lo sguardo –che te ne vada anche tu- Santana sorrise leggermente e le si avvicinò, la strinse forte facendola rifugiare fra le sue braccia, Rachel sorrise e le lasciò un leggero bacio sul collo prima di allontanarsi.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


CAPITOLO 18
 
-Per mancanza di personale i privatisti staranno con noi anche in questa lezione- la signorina July sbuffò appena entrata nella sala dove Rachel  si stava già preparando da un po’ con le altre ballerine –non sbuffate, cercate di capire come sto io a lavorare con un branco di buone a nulla- Rachel alzò gli occhi al cielo e continuò con i suoi pliè mentre la July continuava a blaterale e borbottare –giornata pesante Berry?- Rachel sussultò quando guardando allo specchio vide il riflesso di Dani sorriderle –ciao, io, ehm, si- Rachel abbassò lo sguardo, non si era ancora scusata per lo schiaffo –Rachel..- Dani fece per parlare ma fu bloccata –mi dispiace per lo schiaffo di tempo fa- la ragazza rilasciò una lieve risatina –non fa niente, lo so cosa si prova, quindi nessun problema- Rachel le sorrise leggermente –io vado dietro, mi sento leggermente in imbarazzo a guardarmi allo specchio- Rachel rise leggermente e la salutò. Dopo poco arrivò Santana con il suo gruppo, le lanciò un leggero sguardo prima di vederla scattare verso di lei –da quanto tempo- Santana le sorrise buffamente –sono secoli- Rachel rise stiracchiandosi un attimo –che stai facendo?- Rachel fece spallucce –esercizi di riscaldamento- Santana annuì –io credo di essermi abbastanza riscaldata quando sono venuta a piedi- Rachel rise –perché non mi hai aspettato?- Santana le sussurrò –Kurt è rientrato presto stamattina, mi fa mille domande dalla sera della nostra uscita e ho preferito non farci notare insieme- Santana annuì e boccheggiò un paio di volte –ragazze gradite anche un po’ di caffè?- la July le fulminò con lo sguardo ricevendo un’alzata di occhi da parte di Santana, stranamente non le disse niente e andò avanti con il suo brontolare –forza le coppie per il tango- Rachel sbuffò allontanandosi dalla sbarra –Swimmer con la Lopez- Rachel annuì cercando di sembrare meno entusiasta possibile –sembra che lo faccia apposta- Santana rise leggermente prendendo la mano di Rachel e allungandole l’altra dietro la schiena –è il mio compito questo- Rachel mise un leggero broncio –hai comandato tu durante l’altra lezione, ora tocca a me- Rachel sbuffò –e poi sono più alta io quindi andiamo meglio- Rachel alzò gli occhi al cielo –è vero- Santana sghignazzò e iniziò a sgambettare secondo il modo in cui la July dettava, Rachel rimase a fissarla per tutto il tempo , Santana aveva il viso concentrato e a volte abbassava lo sguardo sulle loro scarpe e Rachel doveva alzarle il mento altrimenti la July le avrebbe richiamate, si sorridevano ogni volta che i loro sguardi si incontravano –l’ultima volta che abbiamo fatto il tango è finita con uno schiaffo- Rachel sorrise e continuarono a ballare finchè non finì l’ora. Tutte uscirono dalla porta, chi si stiracchiava, chi si lamentava o chi come Santana beveva –Rachel, Rachel Berry- Rachel si girò di botto smettendo di ridere con Santana per una battuta della latina –si sono io- un ragazzo le si avvicinò, Santana alzò immediatamente un sopracciglio vedendolo, era un ragazzo con un fisico scolpito come tutti in quella scuola, la faccia di cera e un sorriso da prendere a schiaffi  –sono John del corso di teatro- Rachel annuì –lo so chi sei John- il ragazzo rise leggermente e si sentì un piccolo sbuffo di Santana, Rachel si girò e le sorrise –ti andrebbe di venire a prenderti qualcosa con me dopo le prove?- Rachel boccheggiò un paio di volte, mentre Santana stringeva i denti e chiudeva  i pugni –mi piacerebbe, ma non posso John- il ragazzo alzò un sopracciglio –perché?- Rachel boccheggiò –ho da fare con Santana- Rachel la indicò, la latina fece un sorriso falso sul viso e fece per tirare via la ragazza –ho un amico può venire anche la tua amica- Santana sbuffò –sono gay- disse da dietro le spalle di Rachel, facendola leggermente sghignazzare –mi dispiace John non posso- il ragazzo annuì –va bene, ci vediamo, ciao Rachel- il ragazzo le diede le spalle e camminò verso l’aula magna della scuola.
 
Per tutto il percorso le due non dissero niente, Rachel la guardava silenziosamente e vedeva Santana con un ghigno innervosito stampato sul viso, aveva ancora i pugni stretti con le unghie conficcate nel palmo della mano come per farselo sanguinare, quel silenzio imbarazzante si distrusse solo quando, chiuse le porte di casa, Santana gettò la borsa con forza a terra creandole un rumore sordo –San- Rachel le mise una mano su un polso facendola girare –che c’è?- sospirò la latina cercando di essere più calma possibile –non credevo avessi problemi con la gelosia- Rachel le scoppiò a ridere in faccia, Santana avvampò in un attimo e si morse un labbro –io non sono gelosa!- le urlò contro –si che lo sei- Rachel le lasciò un pizzicotto su una guancia –no, non lo sono, mi da solo fastidio che le persone tocchino ciò che è mio- Rachel sorrise – già e questo non è gelosia?- Santana sbuffò –non sono gelosa- Rachel le si avvicinò sempre ridendo –sei dolce- Santana alzò gli occhi al cielo –smettila- sbuffò leggermente –odi chi ti toglie quella maschera eh?- Santana la guardò in silenzio non sapendo cosa dire –diamine, sii un po’ più te stessa che quella specie di persona che ti sei creata al liceo- Rachel si sedette pesantemente sul divano –cosa hai detto?- Santana le si posizionò davanti con le mani sui fianchi –che dovresti essere più te stessa- Santana alzò gli occhi al cielo –avevo capito che avevi detto Berry, era più un’esclamazione, un modo per metterti paura- Rachel scoppiò  a ridere –tu? Paura? A me?- rise ancora di più finchè non fu sopraffatta dal peso di Santana che la immobilizzò sul divano –si credo che tu debba avere paura di me- Rachel sorrise ritrovandosi la ragazza a qualche centimetro dal suo viso, le aveva preso i polsi fra le mani e bloccato le gambe sedendosi sul suo ventre e si era allungata con il torace facendo quasi combaciare i due corpi –sei fatta di fuoco- Rachel la prese in giro ridendo più forte –tu sei fatta di tutto tranne che di altezza- Santana sorrise beffardamente mentre Rachel si bloccò guardandola in modo severo –non è che sei poi così alta te eh- Santana sbuffò –sei una gnoma, e la cosa non cambia- Rachel sbuffò di nuovo e instaurò un broncio sul viso che Santana trovava adorabile, le si avvicinò facendo combaciare anche le loro labbra, fece scorrere le sue mani dai polsi fino alle guance della ragazza –sei una gnoma perfetta- le sussurrò sorridendo leggermente –poi tu non sei quella dolce- Rachel sorrise prendendo il viso dell’altra fra le mani e avvicinandolo al suo .
 
 –Ragazze sono tornato- Santana sentì la porta scattare e si allontanò velocemente da Rachel scendendole di dosso e cercando di sedersi, ma Rachel la tirò facendola sdraiare accanto a lei, in un solo colpo accese la televisione e presero a guardarla –hei Kurt- Rachel alzò una mano con il viso affondato nei capelli corvini dell’altra ragazza –ma che state combinando?- Kurt alzò un sopracciglio –vedevamo un po’ di televisione, si, ehm, questa pubblicità su come cucinare un perfetto sufflè è utile- balbettò Santana sorridendo appena –va bene- Kurt le guardò sospettoso, le aveva trovate spesso troppo vicine per essere semplici amiche, erano due le soluzioni, o stavano insieme senza ammetterlo o Rachel non si accorgeva di quanto Santana l’amasse – ma voi due state insieme?- Kurt fece un passo verso di loro, Rachel lo guardò con un sopracciglio alzato mentre Santana cercava di stare calma mentre dentro stava praticamente urlando –no, cosa io e Rachel?- Santana creò una risata isterica –io e la Berry, cioè, no, ma cosa pensi, non succederà mai- Santana continuò a ridere, diventando leggermente rossa, mentre Rachel cercava di nascondersi cercando di sembrare indifferente –va bene, vado a farmi una doccia poi scappo a casa di Blaine- Kurt si avviò al bagno –non è una novità- sussurrò Rachel a bassa voce.
 
-così non succederà mai eh?- Rachel la guardò con un sopracciglio alzato mentre Santana si metteva lo smalto sulle unghie appena limate –di che parli?- Rachel si sedette sul pavimento ai piedi di Santana –di quello che hai detto a Kurt meno di dieci minuti fa- Santana annuì –con un divano così grande perché ti siedi a terra con questo freddo? Comunque non capisco di cosa tu stia parlando- Rachel sbuffò –andiamo lo sai!- la guardò severamente, Santana alzò lo sguardo dalle sue unghie –Rach ma cosa?- sentirono Kurt schiarirsi la voce ed entrambe si girarono di scatto –io vado, ci sentiamo domani- le due annuirono e salutarono con la mano Kurt, appena il ragazzo fu uscito Santana scese dal divano e si sedette accanto alla ragazza sul pavimento, allungò un braccio a prendere il viso di Rachel, ma la ragazza si scostò –te la sei presa?- Rachel la guardò con un labbro fra i denti, annuì leggermente e vide un sorriso dolcissimo aprirsi sul viso di Santana, con quelle fossette di lato, si sentì stranamente sulle nuvole, quasi completa –sei una stupida Berry- Santana le si avvicinò leggermente, Rachel la lasciò fare ormai disarmata dal sorriso della ragazza –l’hai detto in modo quasi disgustato- Rachel indietreggiò –ero disgustata dalle mie stesse parole- Santana bloccò la fuga di Rachel mettendo un braccio dietro la schiena della ragazza, così facendo Rachel si ritrovò con la schiena contro il braccio di Santana e la latina stava in ginocchio fra le sue gambe–mi disp..dispiace- balbettò Rachel incollandosi agli occhi di Santana, vide il fuoco in quegli occhi neri come il carbone, Santana le sorrise leggermente e fece per allontanarsi, Rachel però le prese il viso fra le mani avvicinandolo al suo, Santana spalancò gli occhi per la sorpresa, si ritrovò a trattenere gridolini doloranti a causa delle mani gelide della ragazza, si costrinse a chiudere gli occhi e iniziò a ricambiare il bacio di Rachel, allungò le mani con ancora lo smalto umido sulla schiena di Rachel, si baciarono con trasporto finchè senza accorgersene Rachel cadde all’indietro portandosi Santana su di sé, la ragazza si allontanò da Santana per portarsi una mano alla testa, aveva fatto un rumore sordo appena aveva toccato il pavimento, Santana scoppiò a ridere ancora sdraiata sulla ragazza –che hai il vuoto?- la latina battè delicatamente il pugno sulla testa di Rachel come per bussare –smettila, mi sono fatta male- Rachel piagnucolò massaggiandosi la testa,  Santana continuò ridere mantenendosi sui gomiti –abbiamo tante cose morbide in casa non capisco perché dobbiamo stare sul pavimento- Rachel borbottò facendo ridere ancora più forte la ragazza –io non lo so, dopo che uno si fa anche male lei ride- Rachel la indicò sbuffando e Santana si limitò a farle la linguaccia, Rachel le sorrise e tirandola per la maglia riprese quel contatto che aveva avuto fino a poco prima, Santana rimase sollevata quel poco che bastava spostando tutto il peso sulle braccia, Rachel le alzò lentamente la maglia con le mani gelide facendola sussultare –dovresti riscaldarti le mani- Rachel sorrise –si dovrei- la latina sbuffò leggermente e passò a baciarle il collo fino ad arrivare alla scollatura della felpa di Rachel, Santana si tenne su un solo braccio e le alzò le felpa facendola toccare con la schiena sul pavimento freddo, la ragazza sussultò e sentì Santana sghignazzare prima di farle un succhiotto molto marcato, Rachel si lasciò sfuggire un gemito e fu in quel momento che sentirono il cellulare di Santana vibrare, la latina continuò a lasciarle baci bollenti sul collo –San non rispondi?- la latina scosse la testa, Rachel fece spallucce e accarezzo la pelle calda della latina da sotto la maglia, il cellulare però non smetteva di vibrare –potrebbe essere importante- Santana sbuffò e staccandosi da Rachel prese il cellulare –è Quinn- sbuffò, Santana rigettò il cellulare sul divano e si rimise accanto alla ragazza, ma Rachel si allungò a rispondere alla chiamata –Quinn- disse dolcemente –no, sono Brittany, ma tu chi sei?- Rachel deglutì un attimo –sono Rachel- sentì un rumore all’altro lato del cellulare –ciao Rachel, scusa Brittany si è presa il cellulare- la ragazza ebrea annuì sotto lo sguardo attento di Santana –state bene?- Rachel borbottò qualcosa che poteva sembrare un sì –Santana è lì con te?- Rachel guardò Santana che alzò gli occhi al cielo –si, te la passo- la latina sbuffò prima di portarsi il cellulare all’orecchio –Fabrey- disse seccata –Ciaaao Sanniee- sentì Brittany urlarle nell’orecchio e sussultò sul posto, si alzò e lasciò sola Rachel seduta a terra dopo averle mimato un “torno subito” con le labbra –ciao Brittany, che ci fai con Quinn?- la bionda fece spallucce –sono andata a trovarla, tu che facevi con Rachel?- Santana si guardò intorno balbettando leggermente –noi, ehm, ripetevamo il copione- Brittany passò il telefono a Quinn che sbuffò –Britt sei euforica stasera, dovresti calmarti- Santana sorrise sentendo il tono spazientito della ragazza –è più irrequieta di Beth- Santana scoppiò a ridere –da quanto non vedi tua figlia Fabrey?-  sentì un attimo di silenzio dall’altro lato –da qualche giorno- Santana annuì –allora è tutto apposto lì?- Santana sentì un rumore improvviso e sussultò si avvicinò verso il soggiorno –si, non hai detto a Brittany che tu e Rachel state insieme?- Santana aprì la tenda –no, non l’abbiamo detto a nessuno oltre a te, quindi preferirei che tu non ne parlassi così liberamente- sentì la risata di Quinn dall’altro lato –va bene- Santana si incamminò in soggiorno e appena si ritrovò dietro il divano spalancò la bocca –Quinn devo andare, ci sentiamo- chiuse la chiamata e fissò Rachel che saltellava su un piede mentre borbottava qualcosa, a terra c’era la lampada da lettura del soggiorno fatta a pezzi, Santana si dovette fermare per non scoppiare a ridere –che hai combinato?- ma appena aprì la bocca e Rachel la guardò con sguardo insofferente scoppiò a ridere sonoramente –non ho visto il filo della lampada e mi sono portata tutto appresso- Santana le si avvicinò sempre ridendo –stai bene?- Santana la fece sedere –si ma dovrei sistemare- Rachel si mosse per alzarsi, ma Santana la bloccò facendola rimanere sdraiata –me ne occupo io- le sorrise e andò a prendere l’aspirapolvere, ma si bloccò davanti la finestra che faceva intravedere Manhattan –San che stai facendo?- Rachel la raggiunse zoppicando e spalancò la bocca a sua volta –nevica!- urlò saltellando su un piede, Santana la guardò sorridendo e la prese al volo quando stava per cadere –con calma gamba di legno- Rachel le lasciò un leggero pugno e si beò della stretta di Santana, rimasero a guardare la neve che scendeva anche dopo aver sistemato tutto il macello, era rilassante vedere come quei fiocchi leggiadri cadevano dal cielo.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


CAPITOLO 19
 
-cade neve da giorni ormai- Rachel sbuffò stringendosi nella sua vestaglia –rinunciaci, il meteo ha detto che non smetterà di nevicare per ancora un po’- Santana girò la pagina di una rivista che aveva preso dal tavolo –ma mi annoio, è una tormenta, Kurt sta bloccato da Blaine e io e te non facciamo altro che vedere film da ore- Rachel sbuffò chiudendo la televisione e avvicinandosi al frigorifero –ho fame- Santana sbuffò e chiuse la rivista di botto –sei insopportabile- Rachel la guardò male –vorrei vedere te! Non ce la faccio più! Come fai a stare così calma- Rachel andò su e giù per la stanza sotto gli occhi di Santana, la latina sentì quasi il mal di mare –sta ferma!- Rachel si fermò quasi come fosse stato un cane che ubbidisce –facciamo qualcosa!- Santana si risedette aprendosi una birra –cosa facevi con Quinn e Brittany quando vi annoiavate?- Santana sorrise maliziosamente –il gioco della bottiglia- Rachel alzò un sopracciglio –a tre?- Santana sorrise e annuì –non dirmi che Quinn guardava e voi due…- Santana scosse la testa scoppiando a ridere –Quinn diceva solo quello che dovevamo fare- Rachel spalancò la bocca –alla faccia del club della castità- Santana scoppiò a ridere facendo un sorso particolarmente lungo –ne vuoi un po’?- Rachel sembrò pensarci –un sorso- si sedette accanto alla ragazza e bevve una lunga sorsata –un sorso? È finita- Rachel scoppiò a ridere sdraiandosi sul divano –possiamo usarla per giocare- Santana alzò un sopracciglio –solo io e te?- Rachel le sorrise maliziosamente –vedi qualcun altro in questa casa?- Santana scosse la testa –allora giochiamo- Rachel si sedette a terra e Santana la seguì posando la bottiglia sul pavimento –abbiamo venti anni ciascuno Berry, mi sento come se stessi di nuovo al liceo- Santana fece girare la bottiglia che puntò Rachel –si, ma al liceo non potevo fare questo- Santana sorrise appena vide la ragazza avvicinarsi, Rachel le prese il viso fra le mani e le morse un labbro leggermente quando fece per staccarsi –dovresti fare qualcosa per la bottiglia- sussurrò Santana –l’ho appena fatto- Rachel sorrise allontanandosi, fece girare la bottiglia che capitò su Santana –non sono mai stata brava nello scegliere- Rachel scoppiò a ridere –andiamo fa qualcosa- la ragazza sbuffò e attese che la latina scegliesse qualcosa da fare –non ne ho idea, posso passare il turno?- Rachel scosse la testa –devi fare tu- Santana sbuffò e si guardò intorno, finchè il suo sguardo non si bloccò sulla finestra che dava sulle scale anti-incendio –vieni con me- prese Rachel per mano e corsero fino alla finestra –che vuoi fare?- Santana le mise un dito sulle labbra –fai tutto quello che ti dico- Rachel annuì e la seguì uscendo dalla finestra e ritrovandosi con i piedi nella candida neve, i fiocchi cadevano leggiadri fra i loro capelli e il freddo le stava facendo gelare –si muore dal freddo- Santana le sorrise –sta ferma- le ordinò e iniziò ad avvicinarsi lentamente, fino a trovarsi a qualche centimetro dalle labbra dell’altra, le loro labbra ormai fredde si sfiorarono per poi iniziare un lento movimento che le fece riscaldare in un attimo, era una sensazione strana, Rachel sentiva che il freddo le stava entrando nelle ossa ma che non faceva più effetto, Santana le allungò le mani gelide sul viso avvicinandolo sempre più al suo, mentre Rachel stringeva il maglione rossiccio di Santana fra le sue mani, fece qualche passo all’indietro sbattendo sul ferro ghiacciato della ringhiera che portava alla rampa di scale superiore, soffocò un gemito di dolore nella bocca dell’altra e continuò a godere delle labbra della sua ragazza. Si staccarono solo quando l’aria era diventata troppo fredda e poca –credo che dobbiamo rientrare- Santana annuì e la seguì entrando nella finestra, avevano le scarpe piene di neve e i capelli con tanti piccoli fiocchi ghiacciati che stavano per sciogliersi –toccherebbe a me- Santana alzò un sopracciglio –non è mica detto- Rachel fece spallucce –comunque sia, io ho bisogno di un bagno, quindi se vuoi seguirmi io sono di là- Santana sorrise ed annuì.
 
Rachel preparò la vasca da bagno, riempiendola di schiuma e di profumo che solo lei aveva trovato in qualche negozio, aveva acceso una delle sue candele profumate e senza neanche aspettare Santana si era lasciata andare nell’acqua calda. La latina arrivò dopo poco e si immerse nell’acqua chiudendo gli occhi e rilassandosi totalmente, Rachel la guardava dall’altro lato della vasca con la testa leggermente china –che c’è?- Santana la guardò con un sopracciglio alzato –niente- Rachel le sorrise leggermente e sospirò –il freddo e la neve mi mette malinconia- Santana le sorrise dolcemente e allargò le braccia, Rachel corrugò la fronte –vieni- la ragazza annuì ritrovandosi nella dolce stretta della sua ragazza, stava seduta sulle sue gambe, aveva appoggiato la testa sulla spalla della latina e mentre una mano di Santana le accarezzava un fianco l’altra era stretta nella presa di Rachel –tra poco ci sarà la prima- Rachel annuì –cinque giorni- Rachel sospirò –sei nervosa?- Santana la guardò negli occhi –nervosa? Io? No, ma che dici, non sono nervosa, è solo il mio debutto a Broad Way nel mio musical preferito, dove il mio idolo ha fatto il botto, nessuno riesce a superarla! Non sono nervosa! Io non sono nervosa!- Santana scoppiò a ridere vedendo che la ragazza aveva preso a gesticolare e la sua voce era diventata a papera –smettila- la latina la strinse più forte –sarai perfetta, è da quando sei nata che sei pronta per questo- Rachel annuì –lo so…- sbuffò trovando rifugio nell’incavo del collo di Santana –ma?- Rachel la guardò negli occhi –ma Finn aveva promesso di essere lì, in seconda fila accanto ai miei amici- Santana annuì e appoggiò il mento sulla testa della ragazza –ci sarà- Rachel annuì –c’è sempre, anche se non te ne accorgi- Santana le asciugò una lacrima lasciandole un leggero bacio fra i capelli –perché non ti sei più rimessa la collana con il suo nome?- Santana crucciò le sopracciglia –non mi sembrava giusto- Rachel si toccò la parte del collo dove di solito stava il nome del ragazzo –perché?- Rachel sospirò e chiuse un attimo gli occhi –perché non stiamo più insieme, non era giusto nei tuoi confronti- Santana spalancò la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse.                   
 
-Pronto?- Santana rispose dopo essersi allungata a prendere il cellulare vicino alla vasca –San! Finalmente, la linea non prendeva, state bene?- Santana annuì gettando lo sguardo su Rachel che si era addormentata sulla sua spalla –si qui è tutto apposto, da voi?- Kurt sembrò fare silenzio un attimo –Blaine si è preso un bel raffreddore, ma nulla di grave, allora Rachel dov’è?- Santana boccheggiò un paio di volte –sta dormendo- rispose fredda –a quest’ora del pomeriggio?- Santana sbuffò –si è addormentata poco fa, è stata una giornata lunga- Kurt rise –stava con te ci credo- Santana alzò gli occhi al cielo –non sei simpatico Porcellana- il ragazzo sbuffò –mi chiamerai mai per nome?- Santana cercò di non svegliare Rachel –mai- sussurrò –perché parli a bassa voce, sei inquietante- Santana sghignazzò –perché altrimenti  la Berry si sveglia- Kurt sorrise –sta dormendo accanto a te?- Santana deglutì –in un certo senso- il ragazzo ghignò –state nella tua camera?- chiese malizioso, Santana spalancò gli occhi –Kurt ma che ti passa per la testa! Non siamo mica come te e l’usignolo che non potete essere lasciati soli, non stiamo manco insieme- Rachel si mosse leggermente ed aprì un occhio –sta calma Jlo- Santana sbuffò passandosi una mano sul viso, sentì la mancanza del peso sulla sua spalla e un calore sul suo collo la fece sussultare –che successo?- Kurt sembrava divertito –niente- Rachel rise sul collo di Santana continuando a baciare ogni piccolo lembo di pelle –non sembrava così- Santana si morse un labbro –Kurt de..devo andare, ci se..sentiamo dopo- non sentì neanche il saluto del ragazzo che aveva già chiuso la chiamata e si era concentrata su Rachel –Berry hai istinti ninfomani appena sveglia?- Rachel scoppiò a ridere e si allontanò dalla ragazza –l’acqua e fredda sarà meglio uscire- Santana annuì.
 
Solo qualche tempo dopo si ritrovarono entrambe vestite, Rachel si era fatta un’insalata e Santana si era cucinata quel po’ di bacon che Rachel permetteva di avere in casa –come fai a vivere solo di verdura?- Rachel fece spallucce seduta a tavola a giocherellare con il suo cellulare –sono una fissata con gli animali lo sai bene- Santana annuì –non saresti capace neanche di uccidere una mosca- Rachel rise –potrei uccidere qualsiasi persona ti si avvicini- Santana scoppiò a ridere, si alzò dal divano e le si pose difronte sedendosi sull’isola della cucina –io non ucciderei nessuno che ci prova con te- Rachel alzò un sopracciglio –blocco la tua sfuriata con la mia semplice motivazione- Santana gesticolò leggermente, vedendo che Rachel già aveva alzato gli occhi al cielo –non li ucciderei semplicemente perché goderei nel vederli tutti ingelositi e innervositi dal fatto che tu non puoi essere di nessuno oltre che mia- Rachel la guardò con un sopracciglio alzato –chi ti dice che sono tua?- le si avvicinò trovandosi a un passo dal suo volto –il fatto che non puoi stare a un centimetro da me senza baciarmi- Rachel scoppiò a ridere –ma che arrogante- Santana sorrise beffardamente –è la verità- Rachel scosse la testa –io dico che sei tu che non riesci a starmi lontana- Santana scoppiò a ridere –vogliamo scommettere?- Rachel sorrise –se vinco io dovrai chiamare Kurt per nome per una
 settimana- Santana strinse i denti –e se vinco io?- Rachel cercò di pensarci –farò tutto quello che vuoi- Santana sorrise malignamente –affare fatto- Rachel le strinse la mano –Santana Lopez non perde mai Berry, ricordalo- Rachel scoppiò a ridere –vedremo- sussurrò allontanandosi dalla ragazza per andare nella sua stanza

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


CAPITOLO 20                                                                                  
 
-Kurt, hei, quando sei tornato?- Rachel si chiuse la vestaglia  –stamattina presto- Kurt sbadigliò accoccolandosi sul divano –non hai dormito?- Rachel lo guardò, aveva il viso stanco e le occhiaie –no, Blaine tossiva  e starnutiva in continuazione- disse con aria assonnata –oh, bene, è solo un po’ di febbre gli passerà-Kurt annuì –Santana?- chiese la ragazza, non parlavano da quattro giorni prima, quando avevano fatto quella scommessa, Rachel sapeva benissimo che la ragazza la evitava perché era difficile che le due si resistessero –è uscita appena sono arrivato- Rachel annuì –allora cosa succede fra voi?- Rachel sbuffò –ancora? Kurt mi metti in imbarazzo- il ragazzo sbuffò –andiamo, vi siete baciate, Santana è innamorata di te da anni e tu te ne sei accorta, e siete state bloccate dalla neve per quattro giorni in casa, da sole- Rachel sbuffò –smettila va bene? Non puoi cercare di capire quello che sta succedendo fra me e Santana solo noi lo sappiamo! È difficile, complicato e strano- Kurt la guardò con un sopracciglio alzato –allora ammetti che sta succedendo qualcosa- sorrise beffardo, Rachel sbuffò e strinse i denti –Devi smetterla di importunarci, sembri uno stalker! Sembra che sai tutto, che cerchi di capire tutto, smettila di lanciarci quei sguardi ammiccanti! Kurt noi due stiamo insieme e abbiamo capito che lo sai, ma ti ripeto smettila, decideremo noi quando dirtelo!- Rachel si coprì la bocca appena capì cos’aveva detto –non credevo che saresti crollata tu- Kurt scoppiò a ridere –ti prego smettila, sto già abbastanza nervosa- Kurt la guardò –che è successo?- Rachel sbuffò passandosi una mano sul viso –io e Santana ci stiamo evitando- Kurt alzò un sopracciglio –perché?- Rachel sbuffò –abbiamo fatto una scommessa, chi avrebbe resistito più senza baciare l’altra vince- Kurt sorrise –è strano vedere Santana in difficoltà con una scommessa, da quant’è che non vi, insomma, baciate?- Rachel fece spallucce –quattro giorni e fidati se ti dico che mi manca l’aria- Kurt scoppiò a ridere –ti prego non dirle che per sbaglio te l’ho detto- Kurt annuì –va bene- proprio in quell’istante la porta si aprì rivelando una Santana infreddolita –fa un freddo cane là fuori- la latina si tolse il cappotto e salutò la ragazza –io vado a farmi una dormita nel mio letto- Kurt sbadigliò di nuovo e si avviò nella sua stanza sorridendo a Rachel –San- la latina la guardò con le sopracciglia crucciate –è stato stupido fare quella scommessa- Santana sorrise –già, ma non puoi ritirarti- Rachel le si avvicinò –mi manchi e tu mi eviti perché odi perdere- Santana sbuffò –non è vero, non ti sto evitando- Rachel alzò un sopracciglio –non mi parli da quattro giorni- Santana sorrise dolcemente –avevi ragione- Rachel alzò un sopracciglio –non so resisterti, ma odio perdere- Rachel sorrise –ma non possiamo annullare la scommessa- Rachel sbuffò –almeno puoi abbracciarmi?- Santana sorrise e la strinse fra le sue braccia –domani è il grande giorno- Rachel annuì –devo dirti una cosa- la latina la guardò preoccupata –l’ho detto a Kurt- Santana spalancò gli occhi –cosa? Dovevamo dirglielo insieme, come l’ha presa?- Rachel fece spallucce –lo sapeva già- Santana annuì e fece per slanciarsi a darle un bacio, si fermò a un millimetro dalle labbra dell’altra prima di ritrarsi –ora capisci perché ti evitavo?- Rachel scoppiò a ridere donando un’altra stretta alla ragazza.     
 
-Buongiorno!- Kurt salterellò per la stanza di Rachel aprendo tutte le finestre e facendo entrare l’aria –Kurt lasciami dormire- sbuffò la ragazza rigirandosi fra le coperte –ero convinto di trovare Santana- Rachel sbuffò –lasciami dormire- Kurt le tolse le coperte di dosso –è il grande giorno oggi, devi prepararti- Rachel sbuffò girandosi finalmente verso il ragazzo –ti ho detto di lasciarmi dormire- Kurt si stupì del tono della ragazza, le vide le occhiaie e gli occhi gonfi, poi spostò lo sguardo sul comodino della ragazza, stava appoggiato il suo portatile con qualche giornale –hai letto le critiche che hanno scritto i vari cretini su te?- Rachel sbuffò alzandosi e dirigendosi in cucina –degneresti almeno di rispondermi?- Rachel sbattè un piede a terra –si va bene? Ho letto tutto quello schifo che scrivono e hanno ragione! Io lo spettacolo non lo faccio- si gettò di peso sul divano e incrociò le braccia al petto –Rachel sembri una bambina, ci lavori da anni, vai a vestirti e a teatro!- Rachel scosse la testa –me ne rivado a letto! Tanto stasera sarà tutto un fiasco- Kurt spalancò la bocca –no, non te ne vai, tu sei nata per questo, Finn te lo diceva sempre! Stasera andrai in quel teatro e tutti i tuoi amici staranno lì per applaudire!- Rachel fece finta di non sentirlo e camminò spedita verso la sua stanza ritornando sotto le coperte al caldo, accese il cellulare e vide due messaggi: il buongiorno di Santana e quello in cui Tina si era preoccupata di scrivere a che ora sarebbe arrivata, sbuffò e appoggiò la testa sul cuscino, guardò il soffitto, sentendosi così poco fiduciosa in se stessa, sentiva che non poteva farcela, come se avesse toccato il fondo, tutti quei commenti su di lei, sul suo naso e sulla sua altezza, erano distruttivi, si sentì come se fosse tornata al liceo solo che non c’era più Santana a ridicolizzarla, era così stanche che dopo un pianto liberatorio si addormentò con il cellulare stretto fra le mani.
 
-Tina!- Kurt corse ad abbracciare l’amica seguita da Blaine, Mercedes e Sam –mi siete mancati ragazzi- la ragazza sorrise sedendosi sul divano –allora Rachel dov’è? Ho letto alcune cose su di lei..- non riuscì a finire di parlare che tutti si misero l’indice sul naso –shh- le urlarono contro –tanto l’ho sentita!- la voce di Rachel arrivò dalla sua stanza, stava ancora sommersa dalle coperte –ma cos’ha?- Mercedes fece spallucce –ha letto i commenti negativi su di lei e sta dando di matto, sai com’è Rachel Berry no?- Tina annuì –potremo provare ad aiutarla, lasciate che io parli con lei- Blaine sorrise dolcemente a Tina –credo che non riuscirai a cambiare niente, ma tu provaci- Tina annuì sfilandosi il giaccone e camminando verso la stanza di Rachel, bussò e dopo non aver sentito alcuna risposta aprì la tenda sorridendo alla ragazza che quando la vide sbuffò –sei la loro ultima arma?- tina scoppiò a ridere –non mi saluti neanche?- Rachel si mise seduta –ciao- disse secca –va bene, cos’è che hai mai potuto leggere di così grave?- Rachel sbuffò e si mise un cuscino sul viso –Rachel se fai così non ti posso aiutare- Rachel sbuffò –non voglio che nessuno mi aiuti- si tolse il cuscino dal viso –ma..- Tina provò a parlare ma fu bloccata di nuovo da Rachel –ma niente, voglio starmene sola in casa, senza andare a quello stupido spettacolo dove farei solo una gran figura, ora se non ti dispiace vorrei rimanere sola- Tina boccheggiò un paio di volte ma poi con uno sbuffò uscì dalla stanza della ragazza –allora?- Tina scosse la testa –ero la vostra ultima possibilità?- tutti annuirono tranne Kurt che afferrò il cellulare –se non ascolta noi ascolterà qualcun altro- Mercedes alzò un sopracciglio –vuoi chiamare Barbra?- Kurt scosse la testa –di meglio- sentì il telefono fare qualche squillo finchè una voce femminile non si fece sentire dall’altro lato –hei Porcellana- Santana stava tornando a casa da una lunga ed interminabile giornata passata a lavorare al dinner–Santana devi tornare, abbiamo bisogno di te- Santana alzò un sopracciglio e fermò un taxi –Cos..- non finì di parlare perché sentì uno strillò dall’altro lato –non cercare di comprarmi Mercedes! Io su quel palco non ci vado- Santana scosse la testa sorridendo –la Berry da di matto eh?- Kurt sbuffò –ti prego sei la nostra unica speranza- Santana annuì dicendo la direzione al taxista –sono lì fra qualche minuto-  Kurt sorrise e chiuse il cellulare guardando gli altri –Santana sarà qui fra qualche minuto, non ci resta che aspettare- Blaine annuì convinto –se tu non ci sei riuscito dubito che Santana la farà ragionare- Kurt sorrise dolcemente –oh, fidati, la farà ragionare- Blaine spalancò la bocca capendo il tono del suo ragazzo, mentre gli altri tre lo guardavano leggermente confusi –cosa vuoi dire?- Sam si passò la mano fra un ciuffo biondo che gli era caduto sul viso –oh andiamo, Rachel non parla con voi? Santana e lei sono diventate molto amiche da quando Santana è tornata da New Haven- Tina sbottò gesticolando, Mercedes e Sam la guardarono ancora confusi, ma non fecero in tempo a chiedere perché la porta di casa strusciò rivelando Santana che si sbottonava il cappotto, camminò svelta per la stanza mettendo a posto la sua borsa –Santana!- Sam la salutò quasi saltellando –trouty- la ragazza gli fece un cenno con la testa e salutò gli altri –allora dov’è la Berry?-  Kurt sorrise a Santana e indicò la stanza della ragazza, la latina si avviò con la sua camminata sicura e non bussò neanche aprendo la tenda di scatto –è inutile! Non ci vengo a teatro Tina!- Santana scoppiò a ridere facendo spalancare gli occhi a Rachel che appena la vide si mise seduta cercando di sembrare presentabile –ti sembro Tina?- Santana si indicò, Rachel fissò tutta la figura della latina, i capelli lisciati e lucidi, con pochissimo trucco e quel vestito rosso che mostrava tutta la perfetta corporatura della latina –no, non proprio- Santana scoppiò a ridere andando a sedersi accanto alla ragazza –allora che succede? Mi hanno chiamato dicendomi che stavi dando di matto- Rachel sbuffò nascondendosi fra le coperte, con un dito indicò il suo computer e Santana capì all’istante, Rachel era solita vedere le critiche su qualsiasi cosa, lo aveva fatto un milione di volte –andiamo Rachel, sai che sono cose non vere- Rachel sbuffò guardandola –davvero? Non eri tu quella che mi prendeva in giro sul mio naso e sulla mia altezza?- Santana boccheggiò –Rachel…- la ragazza scosse la testa –no! San, tu lo dicevi sempre! Hai sempre avuto ragione, sarà un fiasco perché sono una nanerottola con il naso grande e le labbra da papera!- Santana sbuffò cercando di mantenere la calma –Rachel smettila va bene? Tu sei bellissima! Ai grandi critici non frega un cazzo del tuo naso e della tua altezza, importa la tua voce e il modo in cui lavori! E per gli altri? Che si fottano! Sei bella così come sei e non hai bisogno di fartelo dire da qualcun altro!- Rachel sbuffò –sono un disastro Santana! Un disastro!- Santana scosse la testa –questo lo pensi tu- la latina si passò una mano fra i capelli –e chi non lo pensa?- Rachel la guardò con gli occhi lucidi –io- sussurrò Santana –Finn e tutte quelle persone che adesso stanno aspettando di la!- Rachel fece per accennare un sorriso ma riabbassò lo sguardo –non posso farcela San- la latina sbuffò –io credo in te- le prese il viso fra le mani e si avvicinò fino a far combaciare le loro labbra, Rachel spalancò gli occhi sentendo dopo cinque giorni il calore di quelle labbra, sorrise e allungando le mani verso il collo della latina si avvicinò facendo combaciare i loro corpi. Santana si allontanò solo perché sentiva che iniziava a mancarle l’aria –hai perso la scommessa- sussurrò Rachel sorridendo –non importa, basta che sali su quel palco e fai vedere a tutti chi sei- Rachel annuì –sei pronta?- la ragazza scosse la testa –credo che ho bisogno di un’altra spinta- Santana scoppiò a ridere baciandola di nuovo.
 
-non si sentono urla, la cosa è positiva- Blaine scoppiò a ridere e lasciò una gomitata  a Sam, dopo pochissimo Santana tornò in cucina con un sorriso sulle labbra –allora?- gridarono all’unisono, ma non ricevettero risposta perché Rachel seguì a ruota Santana stringendole la mano, appena arrivarono in cucina Rachel si allontanò e Santana la guardò leggermente delusa –mi dispiace- sussurrò prima di ritrovarsi schiacciata nell’abbraccio di tutti.
-Santana?- la latina si girò avvicinandosi al ragazzo –dimmi Kurt- il ragazzo la guardò stranito –se le fai del male ti uccido- Santana alzò un sopracciglio –cosa?- Kurt sbuffò –lo sai di chi parlo- vide Santana girarsi oltre la sua spalla e puntare gli occhi su Rachel che in quel momento scoppiò  a ridere a causa di un’imitazione di Sam –fidati non è quello che voglio- Kurt le si avvicinò –dopo Finn non riuscirebbe a superare anche un’ulteriore delusione- Santana sbuffò –non potrei mai farle del male- Santana riguardò la ragazza sorridendo –mi fido di te- Kurt le appoggiò una mano su una spalla sorridendole, si allontanò per ascoltare Rachel che si era messa su una sedia all’in piedi –allora andiamo a far vedere a Broad Way cos’è capace di creare il Mc Kinley!- tutti batterono le mani e Santana la guardò da lontano sorridendo, era fatta per quello, era fatta per essere una star –andiamo!- Kurt si avviò alla porta, gli altri lo seguirono rimanendo Santana e Rachel indietro  -fai attenzione, non vorresti farti male- Santana le sorrise tendendole una mano –ti piacerebbe sostituta- Rachel scoppiò a ridere e cercò di afferrare la mano di Santana, barcollò un secondo prima di ritrovarsi nella stretta di Santana, con i piedi nel vuoto e il corpo schiacciato contro quello di Santana, i loro visi erano vicini talmente tanto che si erano perse l’una negli occhi dell’altra, Rachel sentì la stretta di Santana sulla sua schiena  e sorrise –che successo?- Mercedes si affacciò alla porta sussultando, dato che il rumore della sedia che cadeva li aveva fatti intimidire, Sam sospirò vedendo che nessuna delle due si era rotta qualcosa, mentre Blaine e Kurt sorridevano ammiccando da dietro, Rachel si schiarì la voce e Santana come se si fosse svegliata dalla trans la lasciò scendere –a..andiamo- balbettò la latina precipitandosi a chiudere la porta.
 
Rachel tirò un sospirò appena rientrò in camerino, il boato del pubblico si sentiva anche dietro le quinte, Rachel si sorrise vedendosi allo specchio, si asciugò un po’ di sudore e dalla porta vide sbucare il viso ambrato e sorridente della sua ragazza –Barbra- Rachel scoppiò a ridere andandole incontro e abbracciandola –sei stata formidabile!- Santana la sollevò da terra e la baciò delicatamente, prima che uno schiarirsi di voci non le fece staccare –gli altri stanno arrivando- Kurt le guardò con sguardo dolce e con un sorriso beffardo sulle labbra, le due si sorrisero e si allontanarono, Santana andò a sedersi sul divano del camerino –sei stata bravissima- le urlarono in coro i ragazzi, Rachel sorrise –credo che Finn sarebbe stato orgoglioso di te- Kurt la strinse e Rachel trattenne le lacrime, Mercedes corse ad abbracciarla, mentre Santana la guardava da lontano tristemente –abbraccio di gruppo!- urlò Sam, Santana scosse la testa –andiamo regina dei ghiacci dobbiamo vedere te su quel palco- Santana sbuffò e raggiunse gli amici stringendoli.
 
-domani ci sarà il verdetto del critico- Rachel annuì con un ghigno ansioso sul viso –e nel frattempo?- Sam piegò leggermente la testa –potremo divertirci senza pensarci- Santana fece spallucce sorridendo –si ma dove?- Blaine si mise un dito sul mento –andiamo al bar di Park Ave- Kurt annuì e prendendo il suo ragazzo per un braccio si avviò all’esterno.
-allora ti è piaciuto?- Santana sorrise a Rachel che annuì –non vedo l’ora di vederti recitare nei panni di una Funny Brice ispanica- Santana scoppiò a ridere avvicinandosi e lasciandole un bacio su una guancia, Rachel lanciò lo sguardo in avanti verso gli altri accertandosi che  nessuno le vedesse, Santana corrugò la fronte vedendo la reazione della ragazza –che c’è?- Rachel la guardò scossa –niente- le soffiò, Santana alzò un sopracciglio e scrollò le spalle per dimenticare l’accaduto. Dopo almeno una mezz’ora di camminata in silenzio, tempo in cui Santana aveva passato a decidere se allungare la sua mano a prendere quella della ragazza oppure no, Rachel si era guardata intorno e aveva cercato di riscaldare le mani anche se ormai il freddo stava per cessare, guardava insistentemente avanti a sé per non incrociare gli occhi di Santana, e quando sentì la mano dell’altra agganciarsi alla sua sussultò e liberò immediatamente la presa, Santana la guardò delusa e alzò gli occhi al cielo –non vuoi che gli altri ci vedano giusto?- Rachel sbuffò –non sanno che stiamo insieme- Santana alzò un sopracciglio –non credi sia il momento giusto per dirglielo?- Rachel scosse la testa –fammi capire hai vergogna di dire che stai con una ragazza o cosa?- Rachel boccheggiò sentendo il tono di Santana trasformarsi da deluso a distaccato –no, io..- Santana scosse la testa –Kurt io vado a casa, sono stanca- urlò al ragazzo prima di imboccare la strada –Santana ma cos…- Kurt si girò e guardò Rachel con lo sguardo basso e Santana che stringeva i denti –che cos’è successo?- Kurt guardò Rachel raggiungendola –abb..- non riuscì a finire di parlare perché sentì una macchina fare un fischio sordo, Rachel si girò di scatto perdendo un battito, Kurt spalancò gli occhi, non videro la latina sulla strada, e videro la borsetta della ragazza a terra, Rachel spalancò la bocca e stava per correre verso la strada, ma Kurt la bloccò mettendole una mano su un fianco –ma chi ti ha dato la patente idiota! Per poco non mi mettevi sotto!- l’auto si allontanò in retromarcia e con una sgommata corse via, videro Santana aggiustarsi il vestito e raccogliere la borsetta prima di correre verso casa. Rachel riprese a respirare solo qualche mezz’ora dopo, quando tutti ricordavano l’evento ridendo, lei non ci riusciva a ridere in quel bar, si era immaginata tutta la scena, si era immaginata di vedere Santana su quel lettino dell’ospedale e quel pensiero non riusciva a scacciarlo, Kurt la guardò attentamente e schiarendosi la voce Rachel riprese il controllo del suo sguardo che aveva perso nel vuoto –Ku..Kurt io sono stanca vado a casa- Rachel si alzò prendendo la borsetta –ma Rach..- Kurt chiuse la bocca a Mercedes e scosse la testa –lasciala andare- gli sussurrò.
 
-Santana?- chiuse la porta dell’ingresso e gettando la borsa dove la capitava, non ebbe nessuna risposta e il suo battito accelerò all’istante –Santana?- urlò più forte –che c’è?- le disse scocciata la latina raggiungendola scalza, la guardò scocciata, ma quando sentì la stretta di Rachel sussultò, Rachel si staccò poco dopo iniziando ad analizzare la ragazza per vedere se si fosse fatta male –ma che stai facendo?- Santana si allontanò –non ti sei fatta male vero?- Rachel aveva gli occhi spalancati –Berry stai bene?- la ragazza scosse la testa e non riuscì più a trattenersi, scoppiò a piangere, Santana la guardò stranita –oddio, perché stai piangendo?- Rachel si asciugò qualche lacrima inutilmente –credevo che quell’auto ti avesse fatto del male- Santana sorrise –mi avrai fra i piedi per tanto tempo- Rachel scosse la testa –anche Finn lo diceva- Santana sospirò e le si avvicinò abbracciandola –io starò sempre qua a romperti le palle, te lo prometto- Rachel annuì con ancora le lacrime –domani diciamo agli altri che stiamo insieme- Santana la guardò fra i singhiozzi –non preoccuparti, non dobbiamo per forza- Rachel scosse la testa allungandosi e baciandola  -si che dobbiamo- Rachel sorrise appoggiando la testa sulla spalla di Santana.
 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


CAPITOLO 21
 
Rachel spalancò gli occhi mettendosi seduta con il fiato mozzato –che succede?- Santana accese la lampada al suo fianco –dobbiamo andare a vedere cos’hanno detto di me i critici del Times- Santana sbadigliò –sono le quattro di mattina Rachel- scoppiò a ridere ricevendo un’occhiataccia da Rachel –credevo fosse mattina- Santana scoppiò a ridere –rilassati e fammi dormire- Rachel la guardò male –come faccio a rilassarmi- Santana sbuffò coprendosi con le coperte fin sopra la testa –Santana non sbuffare!- Santana sbuffò di nuovo togliendosi la coperta dalla testa, allungò la mano dietro la nuca della sua ragazza e piano la baciò, Rachel sorrise e si ritrovò addosso alla ragazza –così ti rilassi?- domandò Santana con voce rauca, Rachel scosse la testa sorridendo e richinandosi sulle labbra della ragazza, mentre le sue mani si intrufolarono sotto la maglia di Santana, la latina sorrise leggermente prima di lasciarsi scappare un urletto eccitato quando Rachel si sedette sul ventre della ragazza –so..sono le quattro di notte- Rachel rise chinandosi sul collo della latina, stava per sfilarle la maglia, quando Santana ribaltò le posizioni e si mise a cavalcioni su di lei –sono le quattro di notte- ripetè la latina guardando Rachel mordersi un labbro, si chinò sul collo della ragazza e infilò le mani sotto la sua maglia, le accarezzò tutti i centimetri di pelle, fino ad arrivare al gancetto del reggiseno, con una sola mossa lo sganciò facendo rimare Rachel solo con la maglia del pigiama –ma che senso ha?- Rachel la guardò confusa –non lo so- Santana scoppiò a ridere regalandole un altro bacio e allontanandosi con il labbro della ragazza stretto fra i denti, allungò una mano fino all’elastico dei pantaloncini della ragazza, Rachel soffocò un gemito e le sfilò la maglia accarezzandole gli addominali, avviando le mani sempre più al pantaloncino di Santana –Rachel- Santana sussultò sbuffando –ma sta sempre a rovinare le cose?- Rachel scoppiò a ridere –cosa c’è Kurt?- Santana si passò una mano fra i capelli –avevo sentito un rumore, ti sei fatta male?- Rachel sospirò –no Kurt, Santana parla nel sonno- Santana la guardò con un sopracciglio alzato –oh, Santana è con te- Santana sbuffò sedendosi e poi stendendosi –si Kurt, va a dormire- sentì i passi del ragazzo allontanarsi, prima di guardare la sua ragazza –scusalo- Santana la guardò sbuffando –andiamo a dormire- Rachel scoppiò a ridere –andiamo San- le sussurrò in un orecchio passandole una mano su tutta il torace –non ne ho più voglia- Rachel sghignazzò con la testa affondata nei capelli di Santana –cosa c’è da ridere?- Santana si girò ritrovandosi faccia a faccia con Rachel –tu che non ne hai voglia? Ma che mi prendi in giro?- Santana alzò gli occhi al cielo –io dormo poi fai quello che ti pare- Santana chiuse gli occhi e Rachel rimase a fissarla accarezzandole una guancia –ti ho detto fai quello che vuoi ma non include provocarmi- Rachel scoppiò a ridere e si avvicinò per baciarla –buonanotte- le sussurrò prima di chiudere gli occhi, Santana sorrise leggermente e prese la mano della ragazza fra la sua e con l’altra la avvicinò al suo corpo –buona notte Berry- sussurrò prima di cadere nel sonno.
 
-Buongiorno belle addormentate- Kurt urlò per la stanza di Rachel aprendo le tende e facendo entrare la luce, Santana sbuffò rifugiando la testa sotto il cuscino mentre Rachel apriva un occhio alla volta –Kurt cosa ti viene in mente!- Rachel si coprì il viso con una mano –sono le sette è ora di andare- Rachel sbuffò e rifugiò il viso nell’incavo del collo di Santana, Kurt rimase a guardarle sorridendo, aveva uno sguardo che sembrava avesse visto la cosa migliore del mondo e le mani le aveva congiunte sotto il mento –Kurt smettila di fissarci- Santana gli gettò un cuscino facendolo correre via dalla stanza, Rachel sbadigliò e si mise seduta rimanendo a fissare Santana –San svegliati- le tolse un ciuffo di capelli dal viso e rimase a guardarla sorridendo –dobbiamo andare a comprare il Times- Santana sbuffò aprendo gli occhi –le edicole stanno aperte fino a tardi- sbuffò –ho l’ansia- Santana guardò Rachel e sorrise – andiamo- le lasciò un bacio e si avviò in cucina.                                 
 
-quand’è che gli altri sapranno di voi?- Rachel fissò Kurt che la guardava seduta sul suo letto –oggi- ammise Rachel con voce sicura –sei pronta? Cioè devi ammettere che la tua vita sia cambiata davanti a tutti- Rachel annuì e guardò Kurt un po’ titubante –non devi farlo solo per tenerti Santana, lei resta qua- Rachel deglutì  -no, io non voglio farlo per questo- la ragazza sbuffò e si sedette accanto a Kurt –non lo so se sono pronta, non sono pronta agli sguardi delle persone e ai commenti, ho passato troppo tempo nell’ombra degli altri e ora che sto brillando non voglio tornare ad essere un’emarginata- Kurt annuì e fece per aprir bocca ma un rumore alle loro spalle li fece sussultare entrambi, Rachel si girò di scatto e vide Santana a raccogliere dei libri finiti a terra, corse ad aiutarla, ma la ragazza era già andata via –credi che abbia sentito qualcosa?- Kurt fece spallucce –non lo so- le lasciò un bacio su una fronte ed uscì dalla stanza della ragazza dandole la possibilità di cambiarsi.
Santana stava fissando il soffitto nella sua stanza, già pronta nel suo vestito giornaliero, aveva sentito tutto, e si dava della cretina per non aver capito le insicurezze che Rachel aveva, sbuffò qualche volta prima di girarsi e trovare una delle sue tante foto con il glee, si odiavano durante quegli anni, o almeno Santana la odiava, Rachel non riusciva a capire come relazionarsi, e aveva ragione, Santana non le aveva mai permesso di farla avvicinare per non essere ferita –Santana stiamo per uscire- Kurt le urlò dall’altro lato dell’appartamento –arrivo- la latina si alzò di peso e camminò fino al salotto dove Rachel la stava aspettando sorridente, Santana si limitò ad uscire dalla casa con aria falsamente serena.
 
-Rachel! Ti rendi conto! Sei piaciuta al critico!- Mercedes salterellò prima di abbracciare l’amica –non posso crederci! Ce l’hai fatta!- Sam le scompigliò l’adorabile frangetta –sono fiero di te Rachel- Blaine le fece un occhiolino e con Kurt scoppiò a ridere, Santana si era limitata a stare in disparte in silenzio cercando di non mostrare quella sensazione che aveva alla bocca dello stomaco, sembrava una ferita sanguinante, così si limitava a sorridere e a stare in silenzio –Santana tu non dici niente?- Sam la guardò con i suoi occhi chiari e le allungò una mano su una spalla –Rachel sa già tutto quello che devo dirle- si limitò ad accennare e notò che Rachel lanciò un’occhiata stranita a Kurt che la rispose con un’alzata di spalle.
 
-Ragazzi io e Santana dobbiamo dirvi una cosa- Rachel sorrise e salì su una panchina di Central Park, Santana scosse la testa e la guardò con sguardo spento –cosa?- Mercedes e Sam urlarono all’unisono e Kurt fissò il viso di Santana che più che emozionato era annoiata, mentre Blaine era completamente rapito dalle parole di Rachel –noi..- iniziò la ragazza, ma Santana coprì la sua voce –andiamo a Los Angeles per qualche giorno- disse velocemente stupendo Rachel che la guardò stranita –come?- Kurt aveva un ghigno di stupore sul viso –si, Puck mi ha ospitato da lui e ho chiesto a Rachel se poteva venire con me- Rachel fissò Santana e cercò di capire il perché di quell’improvviso cambio d’idea –oh, va bene- Blaine fece spallucce –Puck chiama sempre te e mai me- Sam piagnucolò e Mercedes si limitò a lasciargli una carezza. Dopo qualche ora erano tutti sulla strada di ritorno, Rachel e Santana camminavano l’una accanto a l’altra per ultime, senza dirsi neanche una parola, la latina lanciava sguardi fugaci a Rachel che era concentrata sui suoi piedi –perché non me l’hai detto?- la voce di Santana sembrò caricarsi di rabbia –cosa?- Rachel deglutì fissando Santana –credi davvero che sia così sorda da non aver sentito quello che hai detto a Kurt?- Rachel spalancò la bocca –San io non..- la latina scosse la testa –non importa, faremo questo viaggio a Los Angeles e poi sarà come prima- Rachel sentì un colpo dritto allo stomaco –prima quando?- Santana non rispose, si limitò ad aumentare il passo –Santana!- Rachel urlò cercando di fermarla, ma la ragazza aveva già raggiunto gli amici, a Rachel non rimaneva che sbuffare e raggiungerli.
 
-Santana aspettami!- Rachel corse su per le scale facendo giusto in tempo a vedere con la coda dell’occhio la latina che si rifugiava nella sua stanza –Santana!- entrò e la trovò intenta ad infilarsi una tuta –cosa c’è?- sbuffò stanca –non hai risposto alla mia domanda prima- Santana sbuffò e la sorpassò per andare in bagno a lavarsi i denti  -non ho voglia di parlare- Rachel la seguì –invece noi parleremo e basta- la latina si asciugò le labbra  e si guardò allo specchio –parliamo solo quando siamo sole- Rachel sussultò a quella frase, come se le fosse arrivata una freccia dritta nel petto –cosa vuoi dire?- la latina sbuffò camminando scalza per casa alla ricerca delle sue pantofole –voglio dire che se credi che rivelare a tutti che stai con me, o con una ragazza in generale ti fa paura e ti fa vergognare, beh allora non ci stare- Rachel si passò una mano fra i capelli –io non voglio che le persone mi facciano male- Santana annuì –è una cosa normale! Le persone ti faranno sempre male, indipendentemente dal fatto che  tu stia con una ragazza o con un ragazzo!- Rachel abbassò lo sguardo –non mi va di litigare in una giornata come questa- Santana annuì –già, neanche a me, per questo non litigheremo più- sussurrò prima di sorriderle falsamente –cosa mi sono perso?- Kurt rientrò dopo aver riaccompagnato Blaine a casa e fissò Santana e Rachel a scatti –niente, io vado a dormire- Santana salutò l’amico e lanciando uno sguardo deluso a Rachel andò nella sua stanza.
Quando Santana varcò la soglia della sua stanza Rachel era già annegata nelle lacrime, tanto che Kurt era rimasto bloccato –che cos’è successo?- Rachel cercò di asciugarsi una lacrima anche se un’altra la sostituì subito –ha sentito quello che ci siamo detti stamattina- Kurt annuì –e..?- Rachel scoppiò di nuovo a piangere venendo accolta dalle braccia del ragazzo –le passerà, lo sai com’è fatta- Kurt le accarezzò la schiena avendo già capito come stavano le cose, mentre Rachel continuava a piangergli su una spalla e a fissare la luce nella stanza di Santana.
 
La latina si girò diverse volte nel suo letto quella notte, non riusciva a dormire, Rachel era il suo pensiero fisso, alla fine stremata dalla noia si alzò per prendere un bicchiere di latte e per tranquillizzarsi, così dopo aver bevuto in un solo sorso rimase  a fissare l’estremità del bicchiere  e vi passava un dito sopra, mentre con l’altra mano si teneva la testa, aveva sbuffato una decina di volte e aveva guardato l’orologio attaccato al muro spesso, il tempo sembrava non passare, così ci rinunciò e si sedette sul divano, quella notte non avrebbe dormito per niente –che ci fai ancora alzata?- sussultò e si guardò alle sue spalle –non riesco a dormire- Rachel annuì e le si avvicinò –perché?- Santana la guardò nella penombra della stanza, le venne voglia di stringerla e di non pensare a quello che era successo, ma quella specie di ferita non cessava di farle male, come se il sangue non riuscisse a fermarsi –perché non ho sonno- la latina la guardò un’ultima volta e si alzò, sentì Rachel seguirla e alla fine sbuffò girandosi –cosa vuoi? Perché mi segui?-  Rachel fece spallucce –non posso semplicemente camminare con la mia ragazza?- Santana sussultò a quelle parole –shh, qualcuno potrebbe sentirti- le sorrise meschinamente e corse nella sua stanza sedendosi ai piedi del letto, Rachel era rimasta a fissare il punto in cui Santana si era trovata qualche minuto prima, aveva sospirato e si era seduta a terra, fuori la sua stanza, nell’attesa che Santana uscisse di nuovo.       





Sono tornata. Allora come vi va la vita? Più si avvicina la fine di glee e più mi sento persa, ma non importaa, continueremo  a farci pippe mentali sulle nostre coppie preferite. Comunque, come va con la storia? Le mie pezzy sono in vena di litigi >.<

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***



 CAPITOLO 22

-che ci fate voi due qui?- Santana sorrise e corse a stringere il ragazzo –siamo venute a trovarti- Rachel salutò con un segno della mano il ragazzo –andremo in un albergo ad alloggiare per qualche giorno- Puck scosse la testa –non se ne parla neanche, verrete a stare da me- Rachel gli sorrise riconoscente –però domani sera devo imbarcarmi, sapete l’esercito- Santana annuì –certo come vuoi, non ti distruggeremo la casa- Puck scoppiò a ridere-prego, entrate- Rachel si portò la sua valigia dietro e spalancò la bocca appena arrivò nel soggiorno del ragazzo, si vedeva che non c’era quasi mai, regnava l’ordine e il silenzio, cose che non si addicevano a Puck, quello che la colpì fu la mensola sopra al camino piena zeppa di foto di lui e Finn, sorrise e si avvicinò guardando le foto –starete nella stanza degli ospiti, spero non sia un problema dato che c’è un letto matrimoniale- Rachel si girò di scatto guardando Santana che deglutì rumorosamente –no, non preoccuparti- Rachel riuscì a mormorare e accompagnate da Noah salirono in stanza. Appena entrati Santana si catapultò sul letto e sospirò –io odio volare- borbottò sentendo Rachel ridere –Snixx ha paura di volare- Rachel annuì –anche delle altezze, sul ponte di Brooklyn tremava- Santana la guardò con sguardo assassino –che ci facevate sul ponte?- Rachel boccheggiò un paio di volte –niente, ora vorrei riposarmi- Puck annuì –vado a preparare le valige- Rachel lo salutò con il cenno della mano –va bene Berry, io dormo al piano di sotto, sulla poltrona- Santana si alzò e corse via.
 
-allora Santana, che mi racconti?- Puck si aprì una birra e le si sedette accanto –niente- si infilò una patatina in bocca e fissò l’amico –ne sei sicura?- Puck prese un sorso e la guardò sorridendo come chi sapeva troppo –va bene Puckerman, dove vuoi arrivare?- il ragazzo fece spallucce e accese la tv. Dopo una mezz’oretta si sentì la porta chiudersi alle loro spalle –c’è un sole perfetto la fuori- Rachel si tolse gli occhiali da sole avvicinandosi al tavolo della cucina e scosse i capelli ancora umidi, Santana rimase a fissarla con una patatina fra i denti, fece scorrere il suo sguardo sulle gambe olivastre e leggermente abbronzate della ragazza, arrivò al perimetro del suo pantaloncino e passò a fissarle il viso, mentre cercava di aggiustarsi i capelli ancora umidi e salati –Santana?- Puck le passò una mano sul viso facendola sussultare –ti senti bene?- la ragazza annuì osservando ancora Rachel, che in quel momento alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Santana –si sto bene- si limitò a dire tornando a guardare la tv –io vado a lavarmi i capelli- Rachel sorrise falsamente e corse verso sopra, il ragazzo guardò Santana con sguardo confuso –cosa ti prende?- Puck spense la tv e aspettò una spiegazione –cosa?- il ragazzo indicò il piano di sopra –ho visto come la guardi- Santana abbassò lo sguardo –state insieme e non me l’hai detto?- Santana boccheggiò un paio di volte –in realtà ci siamo lasciate- il ragazzo scoppiò a ridere –ma hai visto come vi guardate? Voi due non vi siete lasciate, non è finita San- la latina lo guardò un attimo prima di guardare altrove –quand’è che parti?- Puck alzò gli occhi al cielo e sbuffò –domani sera, sul tardi- si limitò a rispondere sapendo che quel discorso non l’avrebbero più continuato.
 
-hei sei sveglio?- Rachel scrisse velocemente sulla sua tastiera e inviò il messaggio al suo migliore amico, stava sdraiata in posizione fetale, dove Santana si era sdraiata diverse ore prima, non riusciva a dormire, ormai si era abituata ad avere la presenza della latina alle sue spalle che la stringeva e la coccolava finché non si addormentava, era rimasta a fissare lo sfondo del suo cellulare, ritraeva lei e Santana in un adorabile foto dove Santana la stringeva da dietro e la fissava con sguardo amorevole. Dopo qualche minuto iniziò a credere che anche Kurt stesse dormendo -ora non più, dai chiamami- sentì il suo cellulare vibrare e sospirò avviando la chiamata -hei Rach- la voce impastata dal sonno di Kurt le arrivò dopo due squilli -scusa non volevo svegliarti- si passò una mano fra i capelli -non preoccuparti, perché non riesci a dormire?- Rachel deglutì fissando la valigia di Santana -non riesco a smettere di pensare a lei- sussurrò come se non volesse che se stessa la sentisse -ho un vuoto che fa male Kurt- sentì il ragazzo rigirarsi fra le coperte -lo so tesoro, dovete solo chiarirvi e parlare, lei dov’è?- Rachel sbuffo -sta sul divano di Puck, c’è un letto matrimoniale e non era una buona idea dormire insieme, e comunque non vuole ascoltarmi- Kurt sospirò amaramente -punta i tuoi occhi nei suoi e ti ascolterà- Rachel alzò un sopracciglio -cosa?- sentì il ragazzo sorridere -Santana si perde nei tuoi occhi, credi che non me ne accorga? Ti guarda come se nei tuoi occhi ci fosse l’oceano, un mare tutto da scoprire- Rachel sorrise -cos’altro noti?- si stiracchio nella sua felpa rendendosi conto che era la stessa che Santana le aveva prestato tempo prima -che ti ama Rachel, più di ogni altra cosa, quindi ora alza il culo e cammina fino da lei, cioè no, magari fallo domani. Ma parla con quella ragazza, non credo che resisterà per ancora molto senza di te- Rachel sorrise di nuovo e sentì qualche lacrima scenderle su una guancia, si strinse la felpa al petto come fosse stata quella ragazza -ora cerca di dormire- Rachel annuì -credo che andrò a bere una tisana e mi addormenterò, buona notte- Kurt la salutò e chiuse la fa chiamata tornando sotto le coperte.
 
Santana si rigirò per la millesima volta, aveva sbuffato cento volte, non voleva dormire, o almeno il suo cervello non riusciva a spegnersi, sentì dei passi su per le scale e chiuse subito gli occhi, sentì il passo lento e stanco di Rachel oltrepassarla, la ragazza si guardò intorno cercando una tisana, sbuffò prima di rendersi conto che Santana stava, all’apparenza, dormendo, ebbe la tentazione di avvicinarsi e di lasciarle un bacio, ma scosse la testa e tornò alla sua tisana -ti sei persa Berry?- Santana la fece sussultare, la latina non riusciva a non parlarle -cercavo una tisana, non riesco a dormire- Santana la guardò da lontano, ebbe la tentazione di spalancare le braccia e di farla catapultare con lei su quelle due poltrone attaccate che potevano sembrare un divano -non credo che Noah abbia delle tisane- Rachel annui e tornò in dietro verso le scale, ma prima si bloccò e si girò di nuovo verso Santana, non riusciva a guardarla negli occhi, ma riusciva ugualmente a vedere la sua testa spuntare dal bracciolo -perché non riesci a dormire?- Santana guardò il soffitto e ci pensò un attimo, non riusciva a dormire perché la aveva tolto il sonno forse? Oppure perché aveva una voce nella testa che non stava zitta? In qualsiasi modo la cosa era certa, non riusciva a dormire perché le mancava da morire quella ragazza -ho bevuto troppi caffe- la sua risposta fu falsa quanto la sua voce che le uscì in quel momento, Rachel abbassò lo sguardo -se stai scomoda potresti ven… No forse non è una buona idea- Santana strinse gli occhi -già non è una buona idea- guardò Rachel da lontano e riuscì a vedere come si stava martoriando le mani e il labbro -vuoi stare lì per il resto della notte?- la voce non le uscì acida come credeva, sembrava più una richiesta di farla correre da lei -io..no- si limitò ad accennare, salì velocemente le scale e affondando la testa nel cuscino, si sfogò con un pianto silenzioso.
 
-Santana dobbiamo parlare- Rachel si chiuse la porta alle spalle intrappolando Santana fra quelle mura -io non voglio parlare- Santana fece per allungarsi alla porta ma Rachel la bloccò -rimani solo ferma ad ascoltarmi allora- la latina la guardò sbuffando -cosa vuoi?- le disse nervosa - hai difeso il mio onore con Brody, mi hai accompagnata dal medico quando credevo di essere incinta, mi hai detto quanto ero perfetta e quanto ero al mio posto mentre io non ci credevo, mi hai dato la tua benedizione per un matrimonio che non avresti approvato mai e hai accettato di farmi da damigella d’onore anche se ti avrebbe ucciso- Santana alzò un sopracciglio -la so la mia storia Berry- Rachel abbassò lo sguardo -mi hai protetta, aiutata e fatta sentire a casa, mi hai detto che mi avresti aspettata, hai capito le mie insicurezze, mi ha cullato e abbracciato durante il funerale di Finn- Santana vide le guance rigate di Rachel e sentì i suoi occhi inumidirsi -Rachel..- provò a parlare ma la ragazza la bloccò -no Santana, fammi parlare- Rachel deglutì avvicinandosi alla ragazza -e io invece di ringraziarti ti ho delusa, ti ho ferita e scommetto che ti fa ancora male, perché lo so, quella specie di corazza che hai, pian piano hai cercato di toglierla con me, e appena è successo io ti ho infilato un coltello in pieno petto- la latina abbassò lo sguardo non sapendo cosa dire -un mi dispiace non basterà, lo so, e magari una volta tornate a casa faremo finta che tutto questo non sia successo, saremo di nuovo l’ex cheerleader latina che odia la ragazza ebrea insicura e logorroica- Santana alzò lo sguardo sentendo una fitta di dolore invaderle il petto -potremo anche smettere di parlarci, ma sappi che io non smetterò di amarti mai, puoi non crederci e magari fingere che tutto questo non ti abbia fatto sentire speciale, perché sì, tu mi fai sentire speciale, tu mi rendi come un diamante allo stato grezzo, e non smetterò mai di chiedermi come sia possibile- Rachel smise un attino di parlare, fissò Santana che aveva lasciato le sue lacrime a segnarle il viso con strisce salate, Rachel fece un paio di passi in avanti ritrovandosi attaccata alla ragazza -voglio che tu mi faccia un favore-e allungò una mano sul viso e le asciugò una lacrima -ti prego, non sorridere come facevi con me a nessuno Santana - la latina sentì un labbro tremare, era stanca, pronta a sbandierare un reggiseno bianco, voleva di nuovo quelle labbra, voleva di nuovo bearsi dell’odore dolce di Rachel, voleva la sua ragazza in dietro. Le lacrime continuavano a scenderle e Rachel continuava ad asciugargliele, ne approfittava per accarezzare il viso ambrato di Santana, quando, quasi per errore incontrò i suoi occhi rimase così ferma per un attimo, con le dita appoggiate sulle gote di Santana e il respiro mozzato dal suo sguardo nero -se vuoi allora scomparirò per sempre dalla tua vita, sarò una coinquilina silenziosa e invisibile, non ti starò fra i piedi, dimmi solo quello che ti renderà felice, voglio vedere di nuovo quel sorriso incurvarsi sulle tue labbra, quel sorriso che mi uccide e che mi fa avere una forza tale da rompere un muro, sorriderai a qualcun altro, inutile ignorare questa cosa,  andremo avanti ognuna per la sua strada se lo vuoi, o almeno tu andrai avanti, io mi limiterò a guardarti da lontano e ad consumarmi lentamente, perché ho perso la cosa che mi aveva salvato dalle tenebre, la cosa più importante solo per una cazzata, tutto questo me lo merito, sto parlando davvero troppo, ma devo dirti queste cose, altrimenti rischio di morire- Santana era rimasta stupita dal tono di Rachel, sembrava una ragazza distrutta senza più forze -Rachel io..- la ragazza scosse la testa -prima o poi lo accetterò se vuoi dirmi addio, a me importa solo che tu stia bene, perché sei cosa bella e non meriti del male- le accarezzò le labbra prima di allontanarsi definitivamente e asciugarsi le lacrime, diede le spalle a Santana e aprì la porta per andarsene -dove credi di andare?- Santana la bloccò per un polso tirandola verso di sé e facendola bloccare ad un centimetro di distanza, i loro nasi si sfioravano e Rachel riusciva a vedere la differenza fra la pupilla e l’iride carbone di Santana -tu sei cosa mia e non meriti di andare- disse imitando il tono dell’altra, stava ad un centimetro dalle sue labbra prima di stringerle le guance ed annullare le distanze, Rachel strinse gli occhi e lasciò che altre lacrime cadessero e si unissero con quelle di Santana . La porta era socchiusa e Puck era corso nella sua stanza per prendere le sue valige quando si bloccò a guardare la scena nella stanza degli ospiti, Rachel e Santana si tenevano strette l’una all’altra, Rachel le teneva le mani fra i capelli e Santana la stringeva per i fianchi, sorrise prima di chiudere la porta lasciandole la loro intimità -sei felice per lei ora?- pronunciò guardando il soffitto e sorridendo amaramente.                                                              

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


CAPITOLO 23
 
Santana sospirò e inalò l’aria di mare e si alzò gli occhiali da sole mettendoli fra i capelli –Puck mi ha detto che a quest’ora qui non c’è nessuno- Rachel si sedette sulla sabbia ormai in bikini –che differenza- Rachel alzò un sopracciglio sentendo le parole della ragazza –a New York c’è solo lo smog e il rumore dei clacson, qui ci sono le onde, il  mare, la sabbia e il sole- Rachel sorrise –stai pensando di trasferirti?- Santana scoppiò  a ridere ed andò a sedersi accanto alla sua ragazza –se verresti con me perché no- Rachel sorrise disegnando diverse forme sulla sabbia –io adoro New York, è così movimentata- Santana la fissò sorridendo –corrono tutti, chi va di qua, chi di là, sembra una maratona, qui sono tutti così calmi- Rachel annuì e fissò un gabbiano che scendeva in picchiata sull’acqua –si è vero, è rilassante questo posto- Rachel mise la testa sulla spalla di Santana iniziando a fissare le onde –credo che sto per addormentarmi- Rachel scoppiò a ridere e si alzò porgendo una mano a Santana –non hai dormito stanotte?- Santana alzò un sopracciglio –perché tu si?- Rachel scoppiò a ridere e le lasciò una spallata –è colpa tua se non abbiamo dormito- Santana scosse la testa –se volevi dormire potevi anche andare sulla poltrona di Puck- Rachel scoppiò a ridere –credi che ti avrei lasciato il letto comodo a te?- Santana annuì –sì, dato che ho dormito su quella poltrona scomoda- Rachel alzò un sopracciglio –ma se non hai neanche dormito quella sera- Santana sbuffò –smettila di contestarmi- Rachel rise e si allungò a lasciarle un bacio –sei adorabile anche quando ti innervosisci- Santana le sorrise di slancio e avvicinò il suo viso a quello della ragazza, donandole un bacio semplice –ti sta squillando il cellulare- Rachel si staccò sbuffando e corse verso la sua borsa –Kurt! Hei- Santana sbuffò cadendo all’indietro nella sabbia –si qui è tutto apposto- Rachel lanciò uno sguardo a Santana e sorrise vedendola sdraiata nella sabbia –sei sicura che sia tutto apposto?- Rachel stava per rispondere ma Santana le si avvicinò togliendole il cellulare di mano –Kurt c’è tempo per parlare, dobbiamo andarci a fare il bagno, grazie, prego, ciao!- staccò la chiamata e posò il cellulare di Rachel nella borsa –Santana!- la latina si girò e sorrise vedendole il broncio che aveva stampato sul viso –dobbiamo andare- Santana indicò il mare e Rachel sbuffò e le diede le spalle, non ci volle molto e si ritrovò sulle spalle di Santana, come un sacco di patate –Santana!- urlò mentre l’altra scoppiava a ridere, cercava di muoversi in continuazione per farle mollare la presa e ci riuscì, quando furono arrivate a riva. Santana si ritrovò schiacciata dal peso di Rachel, che le sorrise malignamente e le spiaccicò sulla pancia una manciata di sabbia bagnata facendola sussultare, Rachel scoppiò a ridere e prese a correre verso il mare –te la faccio pagare Berry!- Rachel continuò a ridere mentre Santana cercava di prenderla. La raggiunse solo quando una forte onda la fece finire sott’acqua e la fece fermare facendola tossire –stai bene?- Santana le chiese fra le risate e ricevette uno scappellotto su una spalla –è colpa tua- la accusò come fosse stata una bambina, cosa che fece ridere ancora di più Santana, la latina la prese per un braccio e la fece avvicinare, l’acqua era abbastanza alta da poterla prendere in braccio –che stai facendo? Lo sai che so nuotare?- Santana annuì e strinse Rachel attaccando le sue labbra  a quelle della ragazza –credo di essermi dimenticata come si fa- Santana scoppiò a ridere e si allontanò un attimo guardandola dolcemente prima di riavvicinare i loro visi.
 
-Kurt, hei scusami, Santana rompe sempre- la latina scoppiò a ridere dalla vasca da bagno, erano tornate a casa di Puck, e Rachel era appena uscita dalla vasca dove Santana stava ancora facendo un bagno –allora state insieme? E aspetta, cos’era il fatto del bagno?- Rachel sorrise sentendo quella frase detta dal ragazzo, ma poi arrossì di botto –si Kurt abbiamo fatto pace e comunque stavamo solo al mare- Santana le sorrise e le gettò un po’ di schiuma addosso –Lady Hummel dovrai sopportarci per ancora molto- Santana urlò facendo ridere entrambi, la latina si sollevò abbastanza da arrivare all’altezza di Rachel e le scippò il telefono di mano –San!- la latina le diede un bacio facendola ammutolire –allora Hummel, ora voglio la mia ragazza tutta per me, ciao- non sentì neanche la risposta di Kurt e staccò la chiamata –perché devi fare sempre così?- Rachel la guardò scocciata e con ancora un asciugamano a fasciarle si alzò e la fissò innervosita, Santana sorrise e tappandosi il naso fece una piccola immersione nella vasca, Rachel scosse la testa e uscì dal bagno andando a vestirsi.
 
-Rachel! Dove hai ficcato la mia felpa?- Santana urlò e camminò svelta fino alla cucina ancora in accappatoio –cosa?- Rachel si girò con una banconota di dieci dollari fra le mani, un fattorino stava alla porta con due pizze fra le mani, quando aveva visto Santana la bocca gli era caduta sul pavimento –hai bisogno di un secchio?- Santana lo guardò con un sopracciglio alzato –io..no, signora, ora vado signora, è stato un piacere signora- Rachel alzò gli occhi al cielo e chiuse la porta con un tonfo –se ripeteva di nuovo signora giuro che la porta gliela spaccavo in faccia- Santana scoppiò a ridere e si incamminò verso le scale –tu dove credi di andare?- la latina guardò la sua ragazza e sbuffò –a cambiarmi, sembri un mastino napoletano- Rachel le sorrise –va bene, cosa volevi?- Santana fece spallucce e indicò il torace della ragazza –la MIA felpa, che evidentemente non è più mia- Rachel sorrise –è comoda e poi è abbastanza lunga che posso anche non metterci i pantaloni- Santana deglutì visibilmente –se vuoi posso anche ridartela- Santana scosse la testa –vado a vedere cosa posso mettere- Rachel scoppiò a ridere –muoviti che si raffredda la pizza- Santana annuì e corse sopra.
 
 -non ci credo che domani torniamo a New York- Santana sbuffò tirandosi le coperte fin sopra la testa –che c’è non vuoi tornare?- Rachel la seguì sorridendole quando si ritrovarono sotto le coperte come quei bambini che creano delle capanne con le lenzuola –no- Rachel sorrise  e le si avvicinò schioccandole un leggero bacio –anche io amo questo posto, ma casa è sempre casa- Santana annuì tristemente e sentì la ragazza accanto a lei mettere il viso nel suo incavo del collo –perché io e te non andiamo a farci un viaggio- Rachel la guardò –cosa?- Santana le sorrise –sì, dico sul serio, un viaggio solo io e te senza complicazioni, per un attimo lontane dalle città- Rachel sorrise e si avvicinò alle labbra della sua ragazza –vuoi proprio scappare eh?- Santana sorrise allontanandosi e accarezzandole una guancia le baciò la punta del naso –non capisco perché hai una voglia immensa di tornare a casa- Rachel sbuffò dolcemente e tornò a rifugiarsi nell’incavo del collo della latina –io in realtà ho voglia di qualcosa che posso fare solo a casa- Santana spalancò gli occhi e deglutì appena quando sentì Rachel iniziare a lasciarle baci bollenti sul collo  -Rachel..- la ragazza alzò la testa e fissò Santana –che c’è?- la latina deglutì e non riuscì a frenare l’istinto di gettarsi sulle labbra dell’altra, Rachel lasciò andare un gemito quando sentì la lingua di Santana andare in contatto con la sua, Rachel strinse le guance di Santana e si mise a cavalcioni su di lei facendo cadere la coperta di dosso ad entrambe –Rachel lo sai che non possiamo vero? È casa di Puck questa- la latina si mise seduta tenendo sempre Rachel sulle sue gambe –sta zitta- Santana sorrise e scosse la testa allungando le mani sulla schiena della ragazza e passando a mordicchiarle il collo, Rachel lasciò andare un gemito quando le mani di Santana andarono in contatto con la sua schiena, la latina continuava a baciarle il collo mentre Rachel si occupava di sfilarle la maglia, Santana tornò sulle sue labbra e fece correre le sue mani a sfilarle i pantaloncini, Rachel imitò il movimento della ragazza, Santana le sfilò la maglia gettandola a terra, si avviò con la bocca verso la valle dei seni della ragazza quando sentì il suo cellulare suonare, Rachel sbuffò e si allontanò –come se lo avessi previsto- Santana scoppiò a ridere e le lasciò un bacio a stampo –abbiamo tutto il tempo- Rachel sbuffò e alzò gli occhi al cielo –Noah?- Santana rispose al telefono velocemente –San, hei dove siete?- la latina guardò Rachel che era caduta all’indietro sul letto –siamo a casa tua perché?- sentì il ragazzo salutare a qualcuno –con chi parli?- Santana crucciò le sopracciglia –sono andato a New Haven- Santana spalancò la bocca –cosa? Che ci fai lì?- Rachel la guardava con sguardo confuso –devo parlare con Quinn, vedervi insieme mi ha fatto pensare- Santana spalancò la bocca –e l’imbarco?- Rachel si grattò un tempia –se non c’è il pilota non si parte- Santana sorrise leggermente –in bocca al lupo Puckerman- Rachel sbuffò –cosa state dicendo?- Santana le mise una mano sulla bocca –credo di essere arrivato, ci sentiamo va bene?- Santana sorrise –va bene, ciao- chiuse la chiamata e guardò Rachel che la stava aspettando –Puck è andato da Quinn- Rachel spalancò la bocca –oddio è una cosa adorabile!- Santana scoppiò a ridere –non quanto lo sei tu- la latina si rese conto di quello che aveva detto e sentì le guance diventare rosee, Rachel sorrise e si catapultò ad abbracciarla –voglio dormire- Rachel sussurrò con la faccia schiacciata nel petto della latina –dormi- Santana le accarezzò la fronte –ho paura che domani non staremo più così- Santana sorrise e strinse Rachel più forte – ti stringerò e starò tutta la notte sveglia se necessario- le sussurrò in un orecchio, come risposta ricevette un bacio su una clavicola, dopo poco sentì Rachel sospirare  e chiuse gli occhi addormentandosi anche lei. 


Lo so, sono in grandissimo ritardo, scusatemi tantissimo, ma sono stata davvero molto impegnata. Spero vi piaccia.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


CAPITOLO 24
Rachel sbadigliò ed aprì gli occhi, era sveglia già da un po’, ma non voleva alzarsi e perdere il contatto che stava avendo con la latina che la stava osservando –buongiorno- sorrise e schioccandole un bacio fra i capelli, erano rimaste abbracciate, proprio come aveva desiderato Rachel –a che ora c’è il nostro aereo?- Santana si stropicciò un occhio –alle nove- Rachel si girò verso la sveglia e sussultò –cazzo sono le nove meno venti- Santana spalancò gli occhi e si alzò di scatto correndo verso il bagno per cambiarsi.
 
-New York!- Rachel fece un lungo sospiro guardandosi intorno, ce l’avevano fatta, dopo una veloce corsa fino all’aeroporto erano arrivate giusto in tempo –finalmente la terra ferma!- Santana girò in tondo quasi saltellando, Rachel sorrise ricordando che Santana era rimasta aggrappata al suo braccio per tutto il viaggio, Rachel sorrise più forte prima di tirare Santana per un braccio e di baciarla alla sprovvista –Rachel, c’è gente qui- Rachel sorrise e tornò ad appoggiare le sue labbra su quelle della latina –non me ne frega un bel niente di quello che pensa la gente- Santana sorrise e le schioccò un ultimo bacio prima di avviarsi verso casa.
 
Avevano camminato per un po’ prima di ritrovarsi sotto il loro palazzo –arrivate- Santana sorrise a Rachel e con il suo borsone entrò nell’edificio, si avviò alle scale, ma venne fermata da Rachel che le prese per la maglia –odio gli ascensori- Rachel sorrise prima di attaccare le sue labbra su quelle della ragazza, Santana sorrise leggermente prima di prenderla per i fianchi, l’altra ragazza gemette appena sentì il contatto con le mani della altina sotto la sua maglia –dovresti schiacciare il bottone- Rachel zittì la ragazza con le sue labbra e allungò una mano verso il bottone del loro piano. Si baciarono per quasi tutta la salita, finchè non sentirono il campanello trillare e si dovettero staccare, perché l’inquilino del terzo piano era entrato nel cubicolo –hei Rachel- il ragazzo salutò Rachel con un sorriso, come risposta ricevette un cenno e uno sguardo confuso da Santana –scendete o salite?- Santana vide il tipo schiacciare il bottone del piano terra goffamente e alzò gli occhi al cielo –saliamo- fu una risposta secca quella di Santana, Rachel sorrise leggermente e fece correre la sua mano a stringere quella della latina, gesto che fece sussultare Santana che la guardò leggermente scossa –noi siamo arrivate- Rachel salutò il ragazzo e si avviò alla sua porta –chi è quello?- Santana indicò l’ascensore con il pollice prima di ritrovarsi schiacciata contro la porta –nessuno, dov’eravamo rimaste?- Santana sorrise e ribaltò le posizioni facendo ritrovare Rachel schiacciata contro la porta, aprì e camminò in avanti tenendo gli occhi chiusi. Non si accorsero neanche del divano quando vi caddero sopra, Rachel continuava a tenere Santana stretta per la maglia e la latina era arrivata alla cerniera del jeans di Rachel, stava per sfilarle i pantaloni quando sentirono uno schiarirsi  di voce, Santana spalancò gli occhi e si allontanò velocemente da Rachel –vedo che non perdete tempo- Rachel si lasciò scappare un urletto spaventato e si alzò mettendosi accanto a Santana. Difronte a loro seduto su una poltrona vigilava Kurt, con una piccola sfera a fargli luce da dietro la sua rivista, Rachel spalancò gli occhi e deglutì –se sapevo che sareste tornate oggi vi avrei lasciato casa libera- Santana si lasciò andare una risatina mentre Rachel iniziava a diventare sempre più rossa in viso –Kurt!- Rachel sgridò l’amico che alzò le mani in segno di resa e si avviò nella sua stanza –dove credi di andare? Noi dobbiamo parlare!- Rachel provò a seguirlo, ma Santana la bloccò per un braccio –lascialo perdere- la latina le fece un occhiolino prima di stamparle un bacio.  
 
Rachel cadde all’indietro sul letto, si lasciò andare in un sospiro e sentì la sua mano stretta nella morsa di Santana, si girò su un lato e fissò la sua ragazza che giocherellava con le lenzuola –spero che mister nervoso non abbia sentito niente- Rachel scoppiò a ridere e lasciò uno scappellotto sulla spalla nuda di Santana –è così nervoso che sente solo il suo cervello scoppiare- la latina corrugò la fronte mettendosi a pancia in giù –perché ce l’ha un cervello?- Rachel rise di nuovo imitando la posizione della ragazza-devi ancora scontare la tua penitenza- Santana sbuffò e affondò la faccia nel materasso –devo farla per forza?- sbuffò alzando la testa e notando quanto Rachel si fosse avvicinata –io ho vinto e tu hai perso, è così che funziona- Santana sbuffò e si avvicinò attaccando le sue labbra a quelle della ragazza –la risposta è ancora no- Rachel sorrise tornando ad azzerare la distanza con il viso di Santana –ma tanto non lo farò lo stesso- Santana si alzò facendola rimanere a mezz’aria, rise quando vide l’espressione di Rachel –tu lo farai eccome- Rachel sorrise malignamente, iniziò a raccogliere i suoi vestiti finiti sul pavimento qualche ora prima –come pensi di convincermi?- Santana chinò la testa sorridendo, anche lei si era preoccupata di raccogliere i suoi vestiti, infatti si era già rimessa la canotta che le arrivava appena sotto il sedere –come attiravi tu tutti quei ragazzi al liceo?- Santana alzò un sopracciglio –con il mio essere sempre una bomba- Rachel scosse la testa sorridendo –aprivi le gambe- Santana ridusse i suoi occhi a due fessure e le puntò un dito contro –eri anche quello, una, ehm, bomba? Com’è che te ti sei definita?- Santana annuì e fece un segno con la mano per farla andare avanti –avevi un caratteraccio e se non fosse stato per quelle cose lì nessuno ti avrebbe mai sopportata- Santana continuò a fissarla ferocemente, prima di sentire Rachel scoppiare a ridere –non uccidermi, era solo un’osservazione- Santana scosse la testa e le tappò la bocca –non me ne frega dell’osservazione, stai cercando di togliermi le “sforbiciate” solo perché non voglio chiamare Gay&Banana per nome?- Rachel scoppiò a ridere –tralasciamo il fatto che ‘Gay&Banana’ mi è nuova- Santana lasciò andare una risatina –comunque sì, potrei farlo- Santana tornò rigida con lo sguardo assassino –non oseresti- sussurrò minacciosa –lo sto già facendo- la latina sbuffò –va bene- Rachel sorrise e alzò il pugno –no, non hai capito, va bene non farò movimento per un po’- Rachel spalancò la bocca e boccheggiò un paio di volte –non vincerai contro di me, Berry- Santana le sorrise maliziosamente e la oltrepassò –perché poi ne hai bisogno anche tu quindi è una punizione di entrambe- Santana sorrise con una faccia “da schiaffi” e uscì dalla sua stanza, rimanendo una Rachel leggermente divertita e allo stesso tempo innervosita.
 
 Santana vide Rachel arrivare dalla sua stanza con le braccia incrociate al petto e sorrise, si sedette sul divano e si battè una mano sulle gambe, Rachel la guardò per un attimo un po’ contrariata, ma poi ci rinunciò e con un balzo andò ad appoggiare la testa sulle gambe della latina –se vuoi che io faccia quella cosa allora la farò- Rachel le sorrise e quando la ragazza si chinò per baciarla allungò una mano fra i capelli della latina –voglio solo che tu faccia una penitenza per me- Santana le si allontanò guardandola con la fronte corrugata –resta con me per sempre- Santana sorrise richinandosi –non è una penitenza questa- Rachel sorrise e la strinse facendole quasi venire il torcicollo –mi stai uccidendo- si allontanò scoppiando a ridere, si mise seduta e la baciò di nuovo mentre la sua mano andava a cercare quella della latina –almeno sul mio divano evitate di farvi a vicenda, grazie- Santana si staccò da Rachel stringendo i denti e alzando gli occhi al cielo, Rachel le sorrise pazientemente cercando di non farle scoppiare quella specie di bolla che conteneva la sua ira che cercava di tenere a bada –non rispondetemi eh, non c’è problema- Santana strinse i pugni, anche Rachel alzò gli occhi al cielo e ci rinunciò a tenerla a bada –senti checca isterica, lasciaci in pace, se il gay pride non è andato bene non è colpa nostra, sei insopportabile, come una bomboniera di porcellana che cade a terra e si rompe e ti ritrovi i pezzi fra i piedi per mesi, se non la smetti ti spedisco dai tuoi amici del gay bar qui accanto a furia di calci, quindi se non vuoi un tacco dodici dritto in fronte ti conviene filare via- Santana concluse il tutto con un sorriso schietto e meschino –va a farti fottere! Mi hai stancato con le tue affermazioni! Mi prendi sempre in giro, ma sei gay anche tu! Poi smettila sei solo una sfigata di Lima che non riesce neanche a diventare qualcuno, sei la sostituta di Rachel! Neanche la protagonista! E persino la tua ragazza si vergogna di dire di stare con te! L’hai data a tutti per sviare il fatto di essere gay per anni! Almeno io sono sempre stato fiero di quello che sono! Tu ti sei sempre fatta schifo!- Kurt si pentì subito di quello che aveva detto tanto che si ritrasse e aspettò che Santana gli mollasse un ceffone, la latina gli si avvicinò e strinse i pugni, ma poi scosse la testa, si girò e si ritrovò Rachel che la guardava mentre si mordeva un labbro, la ragazza credette che Santana si mettesse a piangere da un momento all’altro, ma la latina si limitò a camminare spedita verso la porta –San..- Rachel la guardò per tutto il suo percorso e giurò di sapere che appena la ragazza era uscita si era rannicchiata aveva mollato un pugno al pavimento -già, corrile dietro- Rachel sospirò e guardò il ragazzo –che cos’è successo Kurt? Perché fai così?- Rachel lo guardò negli occhi azzurri e limpidi –non faccio niente- Rachel alzò un sopracciglio –Kurt- lo richiamò guardandolo con un sorriso rassicurante sulle labbra, vide all’improvviso il ragazzo sedersi e prendere il viso fra le mani –io e Blaine ci siamo lasciati- Rachel spalancò gli occhi e corse ad abbracciarlo –perché?- gli chiese sorridendo –ho letto delle conversazioni sul suo cellulare e l’ho cacciato senza dire una parola- Rachel sospirò –dovresti chiedergli spiegazioni sai?- Kurt annuì e strinse Rachel continuando a lasciare che le lacrime gli scorressero lungo il viso.
 
-Mi dispiace dirtelo, Kurt, ma dovresti essere tu quello ad andare da lui, lo hai preso a parole per qualcosa che neanche hai la certezza esista- il ragazzo annuì e si portò la tazza di tè alle labbra –si lo so, ma non so come rimediare, come se non bastasse è tornato a Lima- Rachel gli sorrise –come ho fatto io con Santana? Vai lì, prendi un aereo, quello che vuoi, e va’ da lui- Kurt sorrise e vide Rachel chinare lo sguardo –a proposito di Santana- Kurt deglutì quanto sentì quel nome –mi dispiace, io non volevo dire quelle cose, tutto mi è uscito come se stessi vomitando- Rachel annuì –anche a me succede, praticamente sempre, quando io e Santana litighiamo è sempre per qualche stupidaggine, ma poi si fa pace, quindi dovrai solo chiederle scusa, si addolcirà in un attimo- Kurt rise –quello vale per te, non per me- Rachel ghignò facendo spallucce –cavolo Rachel! L’hai proprio fatta diventare scema!- Rachel scoppiò a ridere e gli lasciò una pacca sulla spalla –come se io non lo fossi diventata- Kurt le sorrise forte, era felice che la sua migliore amica stesse bene, che avesse trovato qualcuno che avesse, non solo, riempito il vuoto lasciato da Finn, ma che le avesse anche permesso di amarsi. Stavano ridendo e scherzando quando sentirono la porta alle loro spalle aprirsi, Rachel vide Santana sospirare da lontano, sorrise e la raggiunse velocemente –ma che fine avevi fatto?- la latina fece spallucce e indicò un sacchetto che aveva fra le mani –vi ho portato la cena, a meno che quell’isterica di lady Hummel non si sia mangiato già le sue parole- Santana sorrise freddamente al ragazzo che si morse un labbro abbassando lo sguardo, Rachel sorrise malinconicamente , sapeva che Santana era arrabbiata, forse anche molto, e sapeva che la sua furia si sarebbe scatenata su Kurt in modo calmo e tranquillo, usando la sua parlata e la sua capacità per prenderlo in giro, sapeva anche che le sarebbe bastato uno ”scusa” per farla sfebbrare di tutta la sua ira.  

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


CAPITOLO 25                                                                
-Rachel sapete quando tornerete a fare le prove?- Rachel scosse la testa bevendo un sorso del suo succo –chiedi a San, Sidney ci ha dato questa pausa per farla preparare- Kurt la guardò con un sopracciglio alzato –mi stai prendendo in giro?- Rachel sbuffò e si sedette accanto al ragazzo –ancora non vi parlate?- Kurt scosse la testa e si guardò le unghie della sua mano –e immagino tu non abbia intenzione di chiederle scusa- Kurt sbuffò e la guardò di scatto –io ho provato a parlarle, ma lei non mi ascolta!- Rachel gli sorrise ricordandosi di come fosse fatta la sua ragazza –vado a parlarci io, va bene?- Kurt le sorrise annuendo, fissò la sua migliore amica camminare svelta verso la stanza della latina, prese il suo cellulare e vi trovò due chiamate perse da Blaine, sospirò e lasciò cadere il telefono, facendo finta che non stesse male e che tutto ciò che era successo era passato.
 
-San- Rachel entrò nella stanza della latina sorridendole, ma la guardò turbata quando la vide sdraiata sul letto che fissava il soffitto con aria stanca –hei che succede?- le si avvicinò sorridendole –pensavo- si limitò ad accennare la ragazza –a cosa?- Rachel le sorrise facendo correre la sua mano sopra a quella della ragazza –a quello che ha detto Kurt- Santana sfilò via la mano e si mise seduta cercando di non guardarla –andiamo San, lo sai che non lo diceva per davvero, tutti sappiamo che non ti facevi schifo, eri solo spaventata- Santana scosse la testa –non è per quello, ma per quello che ha detto su te- Rachel sussultò e riuscì ad avere un contatto con gli occhi di Santana –credevo che ne avessimo parlato già- Santana scosse la testa –sei stata tu a parlarne, io ti ho solo ascoltato- Rachel sentì gli occhi pizzicarle e quando la vide alzarsi e avvicinarsi alla porta scattò verso di lei afferrandola per un braccio –dove vai?- Santana deglutì abbassando lo sguardo –devo pensare, qui non ci riesco, scusami- Rachel lasciò andare la presa e sentì una lacrima scorrerle solitaria sul viso –San!- urlò cercando di fermarla –Santana!- riprovò ma la ragazza era già uscita, rimase a fissare la porta con le mani strette in due pugni, le unghie conficcate nei palmi e gli occhi che straripavano. Santana era rimasta bloccata davanti la porta per qualche secondo, aveva appoggiato le spalle al muro e respirando molto affannosamente, aveva lasciato che qualche lacrima sfuggisse al suo controllo.
 
-Kurt!- Rachel camminò come una furia fino alla stanza del ragazzo –Rachel?- il ragazzo le sorrise, ma il suo sguardo diventò confuso appena vide le guance bagnate di Rachel e gli occhi stanchi dal pianto –è tutta colpa tua!- Kurt alzò un sopracciglio –cosa? che ho fatto?- Rachel cercò di fermare le lacrime –tu e la tua linguaccia! Potevi stare zitto! Non dovevi dire una cosa del genere! Soprattutto dopo che avevamo pace!- Kurt spalancò la bocca capendo quello che era successo –Rachel io non volevo, non sapevo che Santana avesse questa reazione, mi dispiace- Rachel abbassò lo sguardo e sospirò –vattene- disse a bassa voce, rialzò lo sguardo e fissò gli occhi azzurri del ragazzo –vattene!- urlò facendolo sussultare –non ti voglio vedere! Va via!- Kurt sospirò e abbassò lo sguardo, sapeva che non poteva fare niente, conosceva la sua migliore amica, così si limitò ad assecondarla –mi dispiace- sussurrò un’ultima volta prima di uscire di casa e lasciare Rachel da sola. La ragazza si lasciò andare in un gemito rotto dal pianto e strusciò con la schiena contro il muro fino a sedersi, chiuse gli occhi e cercò di trattenere le lacrime, lasciò un pugno contro il muro quando si rese conto che stava perdendo la cosa migliore che avesse mai avuto, si rese conto di aver dato la colpa  a Kurt per niente, in fondo la colpa era solo sua, doveva rimediare in qualche modo, ma non riusciva a muoversi, non riusciva a scollarsi da quel pavimento, aveva lasciato le sue lacrime scorrere, tanto sarebbe stato inutile trattenerle ancora, e poi era atroce cercare di non piangere, la gola si chiudeva in un nodo, gli occhi bruciavano e il cuore si chiudeva in una morsa.
 
-Santana!- la latina sussultò allontanando il cellulare dall’orecchio per il forte urlo di Kurt –che ti prende?- Santana sbuffò guardandosi intorno, Fifth Avenue si estendeva avanti a lei, alzò lo sguardo e l’Empire che si estendeva su di lei le ricordò per qualche motivo Rachel –che prende a te! Cos’hai detto a Rachel?- la latina deglutì sentendo quel nome –che dovevo pensare- sussurrò scrollando lo sguardo dall’Empire –l’hai distrutta con due semplici parole? E per lo più non mi vuole più vedere! Dice che la colpa è mia- Santana sospirò e abbassò lo sguardo –San?- la latina mugugnò qualcosa e passò lo sguardo sulla vetrina di Prada –che hai intenzione di fare?- Santana sussultò a quella frase, si riguardò intorno e decise che forse era meglio tornare a casa –io non lo so- sospirò fermando un taxi, disse la destinazione all’uomo e tornò ad ascoltare l’amico –San ti dico queste cose non solo per la mia vita, perché non sopporterei una Rachel super incazzata con me, ma lo dico anche per te, pensa bene a quello che succederebbe se tu e Rachel potreste lasciarvi, pensa a come starebbe male lei e come saresti distrutta tu- Santana sospirò –io non avevo intenzione di fare una cosa del genere- sentì uno sbuffo da parte del ragazzo –ti conosco abbastanza per dire che ci hai pensato almeno per un attimo- la latina sorrise e lasciò una mancia all’uomo e scese dall’auto gialla, si era fatta posare un po’ prima di casa sua, doveva sgranchirsi le gambe e voleva ancora un po’ di tempo per parlare con l’amico –si ci ho pensato lo ammetto, ma poi ho immaginato tutto quello che sarebbe successo senza di lei in un futuro non troppo lontano, non sono mai stata melodrammatica ma mi sono immaginata di rimanere sola a vita, perché nessuno mi sopporta, chi deciderebbe di passare la vita con una latina che si è odiata al massimo e che è stronza e crudele?- sentì l’altro ragazzo sorridere e vide il suo palazzo da lontano –è solo che con lei ti mostri per quello che sei- Santana annuì camminando verso l’ingresso –non ci riesco più con nessun altro- sospirò correndo su per le scale –sono arrivata fuori casa comunque, tu dove sei?- Santana aveva il fiatone per la salita ed era già corsa verso la porta quando vide l’amico salutarla con la mano –che ci fai qui fuori?- Kurt sospirò e si alzò, stava seduto sul pavimento accanto alla porta –lei non vuole vedermi- Santana sorrise –la cara Berry non cambierà mai- Kurt rise e fissò Santana che gli si sedette accanto –allora hai intenzione di stare qui fuori per ancora o vuoi entrare e parlare con lei?- Santana fece spallucce –non sono sicura che lei mi accolga con un pianto o con un piatto in faccia- Kurt sorrise e le lasciò una spallata –ti ama più di quanto immagini- Santana sorrise e si alzò iniziando ad armeggiare con la sua borsa per trovare le chiavi –neanche l’immaginazione del più grande scrittore di tutti i tempi potrebbe capire quanto la amo io- Kurt sentì quel sussurrò e sorrise scuotendo la testa, quelle due non potevano stare lontane neanche un attimo, si miglioravano a vicenda, Kurt lo aveva notato già da tempo, Rachel aveva fatto cambiare Santana e per questo forse tutta l’umanità la ringraziava, mentre per Santana cambiare Rachel non era mai stato facile e non lo sarebbe stato mai, del resto con quella parlata così veloce e stordente chi poteva mai fermarla? Kurt sorrise pensando a quante volte la latina riusciva a bloccarla solo per un attimo stampandole un bacio, rimaneva un po’ sbigottita ma poi continuava e lì anche Santana ci rinunciava –perché invece di startene qui non prendi un volo per Lima?- Kurt sussultò sentendo le parole della latina che aveva infilato le chiavi nella serratura –perché non ne ho il coraggio- Santana gli sorrise tristemente –se io ho il coraggio di sentire il monologo di Rachel fra esattamente cinque secondi anche tu hai il coraggio di andare a fare pace con il tuo Gay Berry- Kurt annuì sorridendo –sì, hai ragione- sorrise e si avviò verso le scale –ma dove vai?- Kurt la guardò sorridendo –a farmi un giro, voi due dovete parlare e io devo assolutamente chiamare Blaine- Santana gli sorrise –in bocca al lupo Kurt- pronunciò la latina quando ormai il ragazzo era già entrato nell’ascensore.
 
Contò fino a tre e aprì la porta, facendola scorrere molto lentamente, si affacciò appena con solo il busto per guardarsi intorno, la casa sembrava intatta e non c’era l’ombra di Rachel, sospirò ed entrò guardandosi ancora intorno, credette di essere sola finchè un rumore la tradì, era un singhiozzo, quasi come un sussulto, ne sentì un altro e un altro ancora, camminò svelta fino alla sua stanza, fece per entrare ma l’ennesimo sussulto la fece girare dalla parte opposta, camminò lentamente verso la stanza di Rachel, sentì il silenzio piombare nella casa, così credette che i singhiozzi che aveva sentito erano solo frutto della sua malata immaginazione, ma quando ormai stava per convincersi di questo pensiero un singhiozzò spezzato dal pianto le inondò le orecchie, quella volta fu sicura di averlo sentito e con uno scatto aprì la tenda della stanza di Rachel –ti avevo detto di andartene- la voce fredda della ragazza arrivò alla latina che si lasciò andare uno schiocco con la lingua –che ci fai tu qui?- Rachel la guardo e si asciugò le guance –non voglio che tu pianga- Santana si allungò per asciugarle una lacrima sfuggita al suo controllo –non toccarmi- Rachel si scansò dalla dolce carezza della latina e si mise seduta in fondo al letto in modo che Santana non riuscisse ad avvicinarla –Rachel..- la latina sospirò sedendosi ai piedi del letto –credevo che te ne fossi andata! Che mi avessi abbandonato!- Rachel le urlò contro senza cercare di fermarle le lacrime, Santana strinse gli occhi e si allungò in avanti e si avvicinò quel che bastava –non volevo che tu pensassi una cosa del genere- Rachel sbuffò e evitò di guardarla –Rachel, ti prego ascoltami- la latina allungò una mano su quella di Rachel e con l’altra le alzò il viso –non piangere- il suo tono si inclinò e le asciugò le lacrime guardandola anche lei con lo sguardo nero che iniziava ad inumidirsi –ho avuto paura- sussurrò Rachel che in quel momento smise di botto di piangere, come se si fosse fatta prosciugare tutte le lacrime che aveva dentro –ne ho avuta anche io, tanta- Rachel  abbassò lo sguardo sospirando, Santana rimase immobile, con una mano continuava a tenerle il mento mentre con l’altra le accarezzava il dorso della mano –non hai più la lingua?- Santana le sorrise spostando le carezze dal dorso al polso avviandosi sempre più a tutto il braccio, Rachel alzò di poco la testa, le guance erano ancora rigate e gli occhi si stavano gonfiando davvero tanto –non so che dire- Santana spalancò la bocca –ho trovato il modo per zittire Rachel Berry! Dio esiste! Ora voglio un Oscar, qualche Golden Globe e ,ci troviamo, anche tre Grammy! Ho fatto rimanere senza parole la nana canterina, mi sento così potente, quasi come se fossi una supr…- Santana sentì le dolci e morbide labbra dell’altra posarsi sulle sue, sorrise quando la ragazza le allungò le mani fra i capelli, Santana fece correre la sua mano fino alla spalla di Rachel per poi appoggiarla delicatamente fra l’attaccatura del collo e quella della testa, mentre l’altra l’aveva posta dietro la schiena della ragazza, Rachel aveva dischiuso immediatamente le labbra e Santana dopo averle lasciato qualche morso si era staccata per mancanza di ossigeno –tu devi sapere una cosa- Santana le strinse il viso fra le mani fissando un contatto con i suoi occhi –io ti amo e questa è l’unica cosa che non posso distruggere, ne io ne tu, potrai anche prendermi in giro, ma io ti amo e questo non cambia- Rachel sorrise e sentendo le guance arrossarsi la ribaciò, questa volta in modo più semplice lasciandole un leggero bacio a stampo che risultò essere il bacio più salato che Santana avesse mai dato. La latina le sorrise e si spostò dalle sue labbra fino alle sue guance, le asciugò tutte le lacrime con le labbra e quando si staccò la stretta di Rachel la sorprese facendole mancare il respiro –ti amo anche io- le sussurrò in un orecchio e donandole un bacio sul collo.
 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


CAPITOLO 26

-hei dove sei?- Rachel camminò per il soggiorno con il cellulare all’orecchio –sono a casa dei miei, nella vecchia stanza di Finn- Rachel sorrise tristemente cercando di ricordare quel posto dove era abituata a stare quando Carole e Burt spesso uscivano –quando andrai da Blaine?- sorrise alla sua ragazza che era appena rientrata e la guardava curiosa –ora mi faccio una doccia e vado - Rachel annuì –quando tornate?- Santana le si avvicinò lasciandole un lieve bacio –se torniamo- sussurrò –comunque credo che entro domani pomeriggio sarò lì- Rachel sorrise e dopo poco chiuse il cellulare concentrandosi su Santana –allora come sono andate le prove?- Santana fece spallucce sedendosi sul divano –bene, lo spettacolo sarà fra due giorni, quindi domani devi venire alle prove con me- Rachel annuì schioccandole un altro bacio –come se mi dispiacesse- Santana scoppiò a ridere stringendo Rachel fra le sue braccia –stamattina ha chiamato Quinn- Santana la guardò attentamente –e allora?- Rachel deglutì e continuò con voce bassa –lei e Brittany verranno a trovarci fra qualche ora- Santana sorrise per la dolce insicurezza della sua ragazza e si allungò a prenderle il viso fra le mani –Berry, Berry, Berry, quante volte dovrò ripeterti che io amo solo te?- Rachel sorrise leggermente –io, non lo so, è che mi fa strano, lei ti ama ancora e tu, insomma tutti sappiamo come sei quando Brittany è nelle vicinanze, io ho solo paura di perderti, potresti capire che non ami me ma lei, sai può succ..- Santana la bloccò con un bacio, poi un altro, e un altro ancora –smettila di parlare- Santana le strinse il viso con le mani –ma..- provò Rachel ma Santana la bloccò di nuovo con bacio, l’ebrea sorrise e cadde all’indietro sul divano, facendo posizionare Santana sopra di sé –precisamente quante altre ore abbiamo?- Rachel sorrise allo sguardo malizioso della latina –beh, direi abbastanza- Santana sorrise e si chinò sul collo di Rachel mentre si lasciava accarezzare la schiena da quest’ultima.
 
Rachel aprì gli occhi e si lasciò andare in uno sbadiglio, il suo sonno era stato interrotto dal suono starnazzante della risata di Mercedes, che poi, come ci era arrivata lì la ragazza? Fece spallucce e decise di riaccoccolarsi contro il bracciolo del divano e di tornare a dormire –Brit!- spalancò di nuovo gli occhi sentendo la voce di Santana pronunciare quel nome, si mise seduta di scatto guardandosi intorno, e le vide sedute tutte e quattro, sulle sedie del tavolo della cucina, a giocare a monopoli –Quinn non barare!- solo in quel momento vide il ciuffo biondo di Sam che bloccava la mano di Quinn nel prendere una banconota dalla “banca”, Rachel si alzò –che ci fate voi due qui?- chiese con ancora la voce impastata dal sonno, i cinque sussultarono –Santana mi ha chiamata, ha detto che voleva fare una rimpatriata- Rachel passò lo sguardo sulla latina che le sorrise –però non vedo Kurt e Blaine- Brittany si guardò intorno smarrita facendo sorridere Santana, gesto che non mancò di certo all’occhio attento di Rachel –tornano domani pomeriggio- disse fredda, Quinn la fissò confusa, mentre Santana scuoteva la testa –Rach ti va di giocare con noi?- la ragazza scosse la testa –no, non mi va- la sua voce trapelava acidità mista a freddezza, Santana sbuffò e la fisso mentre si girava e camminava, quasi sbattendo i piedi a terra, verso la sua stanza –scusate- Santana guardò gli amici e lanciò uno sguardo a Quinn, l’unica che sapeva tutto.
 
-che ti prende?- Santana entrò nella stanza della ragazza senza neanche chiedere il permesso –niente- sbottò la diva fissandola con un sorriso falso sul viso –Rachel- sospirò la latina che si sedette sul letto della ragazza –cosa vuoi? Vai a giocare di là, con la tua vecchia compagna di squadra!- Santana sorrise e scosse la testa –smettila di fare la gelosa e cammina con me di là- Rachel incrociò le braccia al petto e iniziò a battere un piede, sembrava quasi la vecchia Rachel Berry, quella che quando non riceveva un assolo si innervosiva e iniziava a muovere ritmicamente il piede –io non sono gelosa!- sussurrò così forte da sembrare un serpente –mi stai facendo paura- Santana la guardò confusa –lasciami in pace- Rachel le diede le spalle iniziando ad armeggiare con il suo cellulare –chi stai chiamando?- Rachel sbuffò e si girò per risponderle acidamente per l’ennesima volta, ma sussultò quando si ritrovò Santana a qualche centimetro di distanza –io..volevo..- Santana chinò di poco la testa fissandola con un ghigno divertito sul viso –volevi?- Rachel boccheggiò un paio di volte ma nessun suono uscì dalla sua bocca, il viso della latina era troppo vicino, e Rachel non sapeva se perdersi in quelle gemme nere o fondersi con quei cuscini di piume –volevo..non lo ricordo- ammise sconfitta, Santana scoppiò a ridere e la strinse, prima di baciarla dolcemente –andiamo di là- Santana le sorrise tendendole la mano –sì andiamo- Rachel le sorrise dandole solo una piccola stretta alla mano prima di lasciarla andare, Santana sorrise falsamente, sapeva che Rachel doveva essere di sicura di uscire allo scoperto, ci era passata, non era facile, ma ormai era da tempo che stavano insieme, quando si sarebbero potute vantare l’una dell’altra?
-io voglio essere il cappello!- Rachel urlò prendendo l’oggetto dalla scatola del gioco da tavola –io sono la scarpa!- Quinn alzò la mano anche lei con l’oggetto –io la nave- Brittany sorrise –noi ci teniamo quelli di prima- Sam e Mercedes si guardarono stringendosi la mano, Santana si bloccò a fissare quel movimento e deglutì –San? Tu che scegli?- Brittany le sorrise facendola svegliare da quel sogno ad occhi aperti –io? Io..cosa?- Rachel abbassò lo sguardo quando gli occhi di Santana arrivarono a lei, la diva aveva seguito lo sguardo carbone di Santana alla scoperta delle mani di Sam e Mercedes e sapeva a cosa stava pensando –cosa vuoi essere?- Santana fece spallucce –qualsiasi cosa, tanto vinco lo stesso- Quinn le mollo una spallata scoppiando a ridere. In quel momento suonò il campanello e Rachel fissò Santana –chi altro hai invitato?- Santana fece spallucce –nessuno, forse Kurt e Blaine sono tornati prim..- non finì di parlare perché aveva spalancato la porta ritrovandosi un ragazzo con un mazzo di fiori in mano, boccheggiò un paio di volte –ci..- il ragazzo pronunciò qualcosa ma nessuno riuscì a sentirlo, Santana aveva sbattuto la porta in faccia al ragazzo con forza quasi sovraumana, tanto che le pareti vibrarono, si girò verso Rachel e la fissò con rabbia –ti vogliono- Santana sorrise acidamente a Rachel e camminò svelta fino in camera sua, la diva la guardò interrogativa, il modo in cui Santana aveva sbattuto la porta e le aveva parlato in modo acido le faceva pensare solo ad una cosa, ma era leggermente impossibile –Rachel? Ti decidi ad aprire oppure no?- la ragazza si risvegliò e camminò a passo lento, come se ci fosse un pericolo in agguato, arrivò alla porta e la spalancò, la bocca le cadde a terra –Rachel..- il ragazzo le sorrise dolcemente –tu- lo indicò –che ci fai qui?- gli urlò contro con rabbia  -ero venuto a scusarmi- Rachel scosse la testa e si chiuse la porta alle spalle rimanendo sola con Brody fuori al suo appartamento –non puoi presentarti a casa mia, con un mazzo di fiori e chiedermi scusa! Mi hai tradita un milione di volte quando siamo stati insieme!- Brody abbassò lo sguardo e le sorrise –senti, lo so che ho sbagliato, me ne sono accorto appena Santana e il tuo ex mi hanno quasi spaccato la faccia, non faccio più quello schifo di lavoro, sono venuto qui per una richiesta di pace- Rachel sbuffò –che tipo di richiesta?- Brody le sorrise e la fissò dolcemente –un appuntamento- Rachel alzò un sopracciglio –non posso- il ragazzo crucciò le sopracciglia –non dirmi che ti sei sposata davvero con quel tizio?- Rachel sorrise e un suo pensiero lo rivolse  a Finn che forse in quel momento stava ridendo di come quel viscido era tornato indietro a chiederle scusa –Finn è morto, e per la cronaca dovevamo sposarci per davvero- disse facendo spallucce –oh, mi dispiace, picchiava bene se questo ti fa sentire meglio- Rachel scosse la testa sorridendo –allora sei libera?- Rachel deglutì e fissò la porta dove Santana stava ancora rinchiusa nella sua stanza –no, in un certo senso non lo sono, vedi non voglio prendere impegni con nessuno- Brody annuì chinando lo sguardo –nemmeno come amici?- Rachel sospirò –almeno pensaci- Rachel annuì e lo salutò con il segno della mano rientrando in casa.
 
-chi era?- Mercedes alzò un sopracciglio –Brody- i quattro spalancarono la bocca –voleva uscire con me- Rachel sbuffò sedendosi pesantemente sul divano –cosa?- Quinn urlò alzandosi di scatto, si guardò intorno e mordendosi un labbro si risedette –va bene, oltre alla foga di miss Fabrey, qual è il problema? Lui è tornato per scusarsi, tutti meritano una seconda possibilità- Sam fece spallucce –già, come ho fatto io con Sam- Mercedes sorrise al suo ragazzo e gli schioccò un bacio –quel tizio è un viscido! Non può uscire con lui! Neanche da amici! Si farebbe solo del male!- Quinn sottolineò l’ultima frase fissando Rachel dritta negli occhi e poi indicando la stanza della latina –io dico che un’altra possibilità la merita, anche se non mi sembrava poi così un unicorno quel ragazzo- Rachel sbuffò e si guardò intorno –ho bisogno di un consiglio da tutte- Quinn le sorrise capendo Rachel cosa aveva intenzione di fare, Santana non avrebbe mai accettato il fatto che lei uscisse, anche solo come amici, con Brody, quindi sicura che la ragazza dicesse di no, voleva che fosse presente alla conversazione –vado a chiamare Santana- Quinn sorrise alla ragazza e camminò fino alla stanza della latina –San- bussò e dopo aver sentito un grugnito della ragazza entrò trovandola con la testa ficcata sotto il cuscino –ma che stai facendo?- Quinn scoppiò a ridere sedendosi accanto a Santana –non ho intenzione di sentire o perfino immaginare quel polipo mettere i suoi tentacoli sulla mia piccola!- Quinn rise di nuovo e tolse il cuscino dalla testa della ragazza –andiamo di là, Rachel ha bisogno di te- la latina si mise seduta di scatto e camminò velocemente fino al soggiorno. Erano tutti seduti lì, Rachel fra Mercedes e Brittany, Quinn andò a sedersi accanto alla bionda e la latina si accomodò sulla poltrona difronte a Rachel e accanto a Sam –allora?- Santana accavallò le gambe e fissò i ragazzi che aspettavano Rachel per parlare –Brody mi ha chiesto di uscire- Santana deglutì e cercò di appiattirsi contro la poltrona, come per scomparire, cercò di non far notare agli altri il malessere che stava crescendo nel suo stomaco –e io che dovrei farci?- sbottò acida e fissò Rachel con gli occhi leggermente velati di delusione –ho chiesto consiglio a tutti e ora ho bisogno del tuo- Santana deglutì e fissò il viso di tutti gli altri, Mercedes e Sam le sorridevano, Quinn scuoteva la testa energicamente e Brittany sembrava così estranea dal discorso che non faceva altro che lisciarsi i capelli biondi –che cosa ne posso mai sapere io? La vita è tua, non me ne frega minimamente!- sembrò che con quelle parole avesse sputato acido, un involucro di odio che stava per esplodere –Santana perché fai così?- Sam le poggiò una mano su una spalla –non mi toccare bocca di trota- si alzò allontanandosi –volevi un consiglio da me, giusto? Bene! Dagli un'altra possibilità, come vuoi, ma quando ti avrà ferito di nuovo, non sarò io questa volta a fare un esibizione oppure a farlo prendere a pugni- Santana camminò svelta fino alla porta e uscì sbattendola forte, la latina lasciò andare un urletto strozzato battendo il piede a terra, odiava quel tizio, lo odiava con tutta se stessa.
 
Nel frattempo tutti erano rimasti con la bocca spalancata, tranne Rachel che sapeva come sarebbe andata a finire, sbuffò fissando Quinn che le sorrise cercando di confortarla –allora, la maggioranza dice di dargli un'altra possibilità- Sam ruppe il ghiaccio sorridendo –già- sussurrò Rachel fissando la porta, le passarono davanti agli occhi le immagini di Santana che usciva sbattendo la porta e scosse la testa, doveva sbattergliela in faccia anche lei la porta a Brody, almeno in quel momento sarebbero stati tutti a ridere e scherzare.
-credo sia arrivato il momento di andare- Rachel sorrise ai ragazzi –quanto avete intenzione di restare?- Quinn fece spallucce –il giorno dopo lo spettacolo andiamo via- Rachel sorrise –rimarrete  a vedere Santana, ne sarà felice- Brittany annuì energicamente –stiamo da Sam e Mercedes per il momento- Rachel annuì e salutò i tre –se hai bisogno chiamami- Quinn le sussurrò dopo averla abbracciata –ci sentiamo- sorrise. Il rumore della porta la fece crollare definitivamente, Santana non era ancora tornata e lei non riusciva a smettere di pensare a quanto fosse stata stupida.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


CAPITOLO 27
-ragazze siamo tornati- Kurt si chiuse la porta alle spalle tenendo Blaine per mano, la prima cosa che vide fu Santana seduta sul divano che fissava il vuoto -hei, sono felice che abbiate fatto pace- sussurrò alzandosi -San stai bene?- Blaine le passò una mano davanti al viso facendola disincantare -io.. sto alla grande- disse sarcastica inviando uno sguardo a Rachel che era appena entrata nella stanza -voi come state?- i due ragazzi annuirono e dopo poco si ritrovarono nella stretta stritolante di Rachel -heii- Kurt sorrise e tenne la ragazza fra le braccia -io vado a ripetere la parte-Santana sorrise falsamente e sotto lo sguardo attento di Rachel cammino carponi fino alla sua stanza -avanti Berry, spara, che è successo?- Rachel sbuffò sedendosi sul divano -Brody è tornato e mi ha chiesto di uscire stasera - Kurt spalancò la bocca -lui cosa?-Rachel annuì -volevo dirgli di no, te lo giuro, ma poi Sam, Mercedes e Brittany hanno detto che meritava un’altra possibilità, se avessi detto di no avrebbero iniziato a fare troppe domande e mi sono ritrovata nel pallone- Kurt scosse la testa -sei una testona Barbra!- Rachel sbuffò teatralmente e guardò la stanza della latina -Blaine puoi andare da Santana e dirle che stasera esce con noi e può portarsi chi vuole- il ragazzo annuì e si avviò nella stanza della latina.  Kurt e Rachel rimasero in silenzio a fissarsi negli occhi -tu non riuscirai mai a capire quanto hai bisogno di lei finché non starai sul punto di perderla- Kurt sussurrò prima che Blaine tornasse -ha detto che viene a patto di chiamare Mercedes, Sam, Quinn e Britt- Kurt annuì sorridente e fissò di nuovo Rachel che stava ancora pensando alla frase detta dal suo migliore amico poco prima.
 
-Kurt sono arrivate Quinn e Brittany- Santana urlò dal soggiorno mentre apriva la porta con un orecchio in mano e l’altro all’orecchio –hei- sussurrò appena quando vide le due amiche bionde, si spostò lasciandole entrare –Brit- la bionda corse incontro Kurt e lo strinse forte mentre Quinn seguiva come un cagnolino Santana –tutto bene?- le chiese di botto –la prossima domanda?- Santana le sorrise acidamente andando avanti e dietro per la sua stanza alla ricerca della sua scarpa, si fermò davanti allo specchio ammirandosi, non voleva prepararsi, era solo un uscita fra amici, così si era limitata a mettersi uno stupido vestito, che era sicura sarebbe piaciuto tanto a Rachel, e si maledisse per aver pensato per un attimo, anche uno solo, a lei, si era promessa che non doveva pensarci, che non doveva desiderare di correre da lei e sfondare quelle mura, abbracciarla e stare così per il resto della vita –da quant’è che non vi parlate?- Santana sbuffò –Fabrey stasera non fai le giuste domande- Quinn sorrise e scosse la testa mentre Santana rincominciava a camminare avanti e dietro come se qualcuno la rincorresse–San fermati- le intimò uscendo dalla sua stanza –se forse trovo la scarpa!- urlò aprendo la tenda di botto e ritrovandosi una Rachel abbastanza annoiata davanti, era già pronta per il suo appuntamento, si era limitata ad infilarsi un jeans ed un golfino, i capelli sciolti e il trucco leggero, non si sarebbe preparata per sembrare più bella di quello che si sentiva per un viscido –dio- sussurrò la diva fissando Santana da testa a piedi –sei bellissima- Santana abbassò lo sguardo cercando di non sorridere, in quel momento tutti i suoi propositi andarono a farsi fottere, non poteva non pensare a lei, era impossibile. La sorpassò dandole le spalle, Quinn scosse la testa e guardò Rachel –anche tu stai bene- la cantante le sorrise abbassando lo sguardo –grazie Quinn- rialzò un attimo gli occhi solo per cercare Santana, se ne stava seduta sul divano con Brittany a qualche metro che non faceva che fissarla, Rachel sbuffò e rientrò nella sua stanza cercando di mantenere la calma, perché in quel momento non poteva permettersi di fare una di quelle scenate di gelosia.
Sentì il campanello e Santana scattare verso di esso, sospirò e cercò tutta la forza per riuscire ad uscire con quel tizio, neanche riusciva a ripetere il nome, che poi perché non l’aveva richiamato per disdire? Perché si era semplicemente limitata a fingere che tutto andasse bene? Perché era una codarda.
-ciao- Brody sorrise, appena, fissando Santana che gli sorrise falsamente –Rachel sta arrivando- sussurrò come se quelle parole le avessero trafitto il cuore –non comparirà nessuno che vuole picchiarmi e tu non inventerai un’esibizione al momento, vero?- Santana storse un labbro –potrei picchiarti stesso io, non ho bisogno di qualcuno per schiacciare quel naso di plastica che ti ritrovi in mezzo a quella faccia di m..- Santana aveva allungato un dito contro il petto del ragazzo ma venne bloccata dalla figura di una bionda–Santana- Quinn la prese per le spalle tirandola –calmati- le sussurrò dolcemente –solo perché non picchio le persone con una mia amica in mezzo- soffiò ad un palmo dal naso di Brody, sembrava quasi un felino pronto ad attaccare, Quinn sbuffò e tornò a sedersi sul divano accanto a Brittany, Santana si guardò intorno, nessuno la fissava così un sorriso stronzo le si accese sul viso, allungò una mano verso il colletto della camicia di Brody e lo tirò con forza verso di sé –prova solo a toccarla e io ti faccio dimenticare quale sfortunato utero ti ha tirato fuori-  il ragazzo annuì capendo a chi si riferisse la latina e Santana si allontanò con ancora un sorriso meschino sul viso, quando tornò in posizione eretta e non in” fase di attacco”, guardò oltre la sua spalla e incontrò gli occhi di Rachel –io vado, ci sentiamo stasera- Kurt annuì e Brittany salutò la ragazza con un cenno della mano –noi aspettiamo Blaine, Mercedes e Sam e poi usciamo, ci sentiamo domani in caso torniamo tardi- Rachel annuì silenziosamente e prima di uscire guardò di nuovo Santana negli occhi –io..- provò, ma la latina fu più veloce –buona serata Rachel- disse fredda chiudendole la porta in faccia, poggiò le spalle contro il legno freddo e sospirò guardando il soffitto –ciao Santana- sussurrò Rachel dall’altro lato –hai detto qualcosa?- Brody le sorrise –no, andiamo- la diva cercò di sembrare più entusiasta possibile e si avviò all’ascensore con il ragazzo.
 
-ti senti bene?- Kurt le si avvicinò con un bicchiere d’acqua in mano –che c’è non mi vedi?- soffiò Santana alzando il bicchiere di Martini che aveva fra le mani –San..- il ragazzo le poggiò una mano sul polso facendo bloccare la latina, i suoi occhi neri caddero sulla mano del ragazzo e sentì quel calore arrivarle agli occhi, le sue difese stavano per cadere lo sapeva, ma non poteva permetterselo –no, non farlo, non parlare- sussurrò Santana girandosi di scatto a fissare il ragazzo –cosa c’è?- Kurt alzò un sopracciglio fissando gli occhi di Santana come non li aveva mai visti, avevano perso quella vivacità, quella scintilla maliziosa che si portava dietro sempre, la latina scosse la testa tirando su con il naso, abbassò lo sguardo nel suo bicchiere e sbuffò, Kurt aveva spalancato gli occhi, cercava di convincersi a chiudere la bocca, ma era più forte di lui, Santana Lopez che piange per Rachel Berry, insomma è qualcosa di inaspettato e doloroso allo stesso tempo, si guardò intorno aspettando che Quinn arrivasse e stringesse Santana, ma era solo, Sam e Mercedes sedevano vicini, Blaine era andato in bagno e Brittany e Quinn stavano parlando con il barista, così tornò a fissare la ragazza accanto a lui. Senza neanche pensare che magari la latina si sarebbe scostata o lo avrebbe preso a pugni, le allacciò le braccia sulla vita e la strinse, forte, com’era abituato a fare con Rachel o con Blaine. Non aveva mai abbracciato Santana, non si erano mai avvicinati così tanto, ma seppe solo che quando la latina sprofondò la testa nel suo collo la sentì così indifesa che sembrava un cucciolo, stentava a crederci che quella era la ragazza che aveva odiato per anni –scusa, io non volevo- Santana si allontanò cercando di sembrare tranquilla, ma Kurt era ancora leggermente scosso –perché non la smetti con questa corazza?- Santana lo guardò confusa –sì hai capito! Se ti lasci andare, se per almeno un attimo, crolli, non finisce il mondo- Santana gli sorrise e scosse la testa –non so come si fa- Kurt fece per aprire bocca ma Quinn arrivò accanto ai due sorridente ormai quasi brilla –ce ne andiamo da qui? Sono stanca, ho voglia di camminare- Santana annuì e fissò Kurt sorridendogli, come un ringraziamento muto, il ragazzo le ricambiò facendole l’occhiolino.
 
Rachel abbassò lo sguardo sul suo piatto, cercò di trattenere uno sbuffò che cercava di uscire, Brody non faceva che parlare da quando erano usciti, e lei si stava annoiando da matti, fissava il ragazzo e non ci capiva decisamente niente -ed è stato così che sono stato riammesso alla..- il resto le risultò ovattato, troppo impegnata a paragonare quel supreficialotto di un viscido con la sua dolce ragazza dalla pelle cioccolato, voleva solo far stare zitto quel ragazzo, certo lo voleva anche con Santana quando questa parlava troppo, ma lì era diverso, voleva che la latina la smettesse di parlare perché l’irrefrenabile voglia di baciarla aumentava ogni volta che qualche parola spuntava da quelle labbra. Anche solo sentire la voce soave di Santana la faceva incantare, adorava ascoltare la latina parlare, gesticolare e quando si arrabbiava era ancora più bella da guardare, come se non lo fosse stato anche quando faceva qualsiasi altra cosa. Rachel quasi sorrise pensando alla latina e a come spesso era davvero l’unica che riuscisse a fermare i suoi monologhi e i suoi stupidi momenti egocentrici -mi stai ascoltando?- Rachel posò i suoi occhi in quelli del ragazzo e anche lì vi trovò un abisso con quelli di Santana -io, in realtà no, scusami- il ragazzo le sorrise e scosse la testa -non importa, ma posso chiederti una cosa?- Rachel annuì e cercò di mettere al sicuro nella sua mente i pensieri sulla sua ragazza -tu e Santana, insomma, cosa c’è fra voi?- Rachel spalancò gli occhi e sussultò andando verso dietro -che intendi?- Brody si passò una mano fra i capelli -prima mi ha quasi tirato un pugno, e vabbene dopo i nostri trascorsi del resto, ma poi mi ha detto che se avessi solo provato a toccarti mi avrebbe dato del filo da torcere- Rachel sorrise dolcemente e fece spallucce -io credo che quella ragazza abbia una specie di ossessione per te, insomma tutto quello che è successo, mi odia a morte e non le ho fatto niente, deve essere un po’ fuori di testa- Rachel lo fissò con un sopracciglio alzato pronta a tirargli un ceffone in pieno viso, ma si contenne, del resto non aveva detto qualcosa di così pesante, anche se Rachel sentì il nervoso salirle su dalle caviglie -non parlare in questo modo di lei- Brody crucciò le sopracciglia e in un attimo spalancò la bocca -tu non volevi uscire con me perché tu la…ami?- Rachel si limitò a sorridere e a fare spallucce come se la cosa fosse ovvia -devo andare- si alzò dal tavolo come un uragano e cercò di correre verso l’entrata, doveva raggiungerla, correre da lei, stringerla e chiederle scusa, e perché no, baciarla anche.
-Kurt dove siete?- sentì la risata di Quinn dall’altro lato e sorrise -Broadway, San sta facendo vedere a Quinn e Britt dove fate le prove- Rachel sorrise e si incammino -sto arrivando- chiuse prima di sentire la domanda perplessa di Kurt.
 
 
-chi era?- Kurt sorrise a Santana scrollando le spalle -nessuno- la latina annuì -scusa per prima- Kurt crucciò le sopracciglia -si insomma, sono una codarda, non so neanche come parlarne- Kurt le sorrise -capisco perché Rachel si è innamorata di te- la latina abbassò lo sguardo al nome della ragazza e attese che Kurt finisse di parlare -con lei non sei così vero? Non sei acida e meschina? Con lei sei un’altra, un angelo vestito da diavolo, oserei dire. Riesco a vederlo, quando sul divano la stringi forte a te, quando la mattina la svegli con un bacio o quando le dai attenzioni che nessuno di noi le da, dal sorriderle al dirle che è bellissima anche dopo una nottata passata sveglia- Santana abbassò lo sguardo sorridendo -perché con lei ti crollano le difese? Perché diventi un fuoco quando lei è nei dintorni?- Santana sospirò -non lo so- sussurrò ma poi alzò lo sguardo su Kurt e lo fissò dritto negli occhi -lo sai bene, solo che ti fa paura dirlo- Santana gli sorrise di nuovo -io la amo- Kurt sorrise facendo risplendere il suo viso, gli occhi gli brillavano e vide le guance di Santana arrossarsi -ti ama anche lei, altrimenti non starebbe correndo per Broadway- Santana alzò un sopracciglio e fissò Kurt -cosa stai dic…- spalancò la bocca prima di finire di parlare, vide la piccola figura di Rachel bloccarsi a qualche metro da lei -San..- la sentì sussurrare e rimase bloccata sul posto, mentre gli altri la raggiungevano e si chiedevano come mai Rachel stesse lì. Santana fissò Rachel, Rachel fissò Santana e iniziò a camminare spedita verso la latina senza neanche sapere cosa fare, Santana era ancora bloccata , ma si decise a spalancare le braccia appena Rachel fu abbastanza vicina per accoglierla in un abbraccio, la strinse, così forte da sentire l’odore del suo shampoo arrivarle al cervello -mi dispiace, io.. scusa- Santana fece spallucce, fissò Rachel che le sorrise e le prese le guance fra le mani - Rachel- Santana sospirò per farle ricordare che non erano sole-non me ne frega un emerito niente- soffiò prima di appoggiare le sue labbra su quelle della latina, si sentivano gli sguardi addosso, ma non ci fecero tanto caso quando Santana strinse forte Rachel e la sollevò facendola volteggiare, quando si staccarono rimasero a fissarsi per un attimo negli occhi prima di girarsi verso i loro amici; Kurt e Quinn sorridevano soddisfatti, mentre Sam, Mercedes, Blaine e Brittany avevano lasciato le loro bocche cadere fino al cornicione della strada.

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