It's Christmas, Dearie!

di Rumple_bumple
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strange Family Business ***
Capitolo 2: *** Xmas Tree ***
Capitolo 3: *** Snow ***
Capitolo 4: *** Unforgettable ***
Capitolo 5: *** Buon Natale! ***



Capitolo 1
*** Strange Family Business ***


Strange Family buisness Sorrise in maniera spontanea finendo di impacchettare il regalo che, aveva pensato, ad Henry potesse piacere. Sorrise e Belle, dall'altra parte della stanza, osservandolo, venne contagiata da quel momento di serenità.
Alzò gli occhi in direzione della moglie ed allargò il sorriso vedendo che gli si avvicinava.
Con un gesto naturale allargò un braccio per accoglierla in un abbraccio.
"E' il Natale a renderti felice?" Chiese Belle appoggiando la testa sulla spalla del marito.

"No, direi di no. Non è il Natale in sè. E' il fatto di viverlo in famiglia a rendermi felice. Tu ed Henry mi fate felice. Certo, se potessi evitare il pranzo dai Charming....."

"Toglitelo dalla testa, Rumple."
Lo ammonì la moglie con un leggero pugno sulla spalla. "Abbiamo faticato così tanto per mettere d'accordo tutti, ti prometto che passerà in fretta!"

"E... E se io mi ammalassi? Tu dovresti stare a casa per curarmi!" Guardò la moglie con aria da cucciolo ferito, sperando di farle pena.

"Mmmh...Non fare quella cosa con le labbra, stavolta non attacca! In trecento anni, quante volte ti sei ammalato?"

"... Touchè. Non ho altra scelta. Verrò a quel maledetto pranzo. Ma vicino ai Charming ti ci siedi tu!"

Belle si strinse nell'abbraccio del marito e gli sussurrò all'orecchio:" Non avevi comunque scelta.... E poi... Potrai essere adeguatamente ricompensato se ti comporterai bene".
Fece per avvicinarsi e lasciarsi andare ad un bacio passionale, quando il campanello del negozio tintinnò annunciando l'ingresso di qualcuno.

"Ed ecco i coniugi Gold, incapaci di tenere le mani a posto per più di cinque minuti" Disse Regina mentre si avvicinava al bancone.

"Forse quel maledetto cartello alla porta dovevo comprarlo più grande. Nessuno sembra curarsene." Sussurrò ironico alla moglie.
"Regina! E' successo qualcosa?" Chiese Belle con un largo sorriso volto a nascondere l'imbarazzo per il suo commento di poco fa.

"Cielo, no! Stranamente, no! Mi chiedevo solo se per quel meraviglioso pranzo di Natale ti andrebbe di aiutare a cucinare, a sistemare gli addobbi, quelle cose lì, insomma..."

"O aiutarla a prepare una torta avvelenata cosicchè possa ucciderci tutti.."
Esclamò aspro Gold. Regina gli rivolse uno sguardo di ghiaccio ma non prestò attenzione alla provocazione del folletto, tornò piuttosto a concentrarsi su Belle, la quale con uno solo sguardo fece scomparire il ghigno malefico dal volto del marito che tornò subito serio.


"Sarò più che felice di contribuire Regina! Contate pure su di me!"


"Bene, grazie Belle, ti farò sapere al più presto! Ah e... Gold?"


"Che altro c'è, cara?"


"Ti conviene che il regalo per Henry sia molto più brutto del mio".
Regina lo fissò con sguardo di sfida.


"Oh, questo lo scopriremo presto, non temere."

Regina uscì sbattendo la porta borbottando imprecazioni contro lo stregone.

"La solita grzia che si addice ad una regina.."
Commentò Gold sprezzante.

Belle sorrise e gli si avvicinò. "Comincio a credere che voi due non andrete mai d'accordo. Sarà un Natale piuttosto interessante". Disse scuotendo la testa allacciando le braccia al collo del marito.
"Su questo ci puoi giurare tesoro".

Con questa promessa sulle labbra, strinse la moglie più forte a sè e appoggiò le labbra in un dolce bacio. Se solo Belle sapesse quello che aveva intenzione di escogitare per rendere quel pranzo decisamente più movimentato....
















*** Eeeeeeeeeee rieccomi! Pensavate di esservi per sempre sbarazzati di me? Pivelli muhahahahahahahahahahahahaha

Ok, tornando relativamente seri, come la maggior parte delle cose che faccio, non ho la minima idea da dove saltino fuori. Semplicemente mi vengono e decido così di infliggere alla gente questo tipo di torture. Nonostante io odi il Natale e tutto quel finto buonismo che si porta dietro, amo l'idea dei Rumbelle inseriti in questo contesto e amo pensare a loro due che fanno cose come provare ad essere spensierati e che partecipino ad una sorta di pranzo Natalizio con la loro famiglia allargata.
Detto questo, non ho idea di quanto durerà questa tortura e non so nemmeno di cosa tratteranno i prossimi deliri. Dopo aver fatto chiarezza sulla mia non chiarezza vi auguro una buona lettura.

Ps. Date le ultime vicende che sono venute a crearsi nel telefilm, ho un'idea un pò confusa dell'OOC di Rumple. Non mi esprimerò in merito, decidetelo voi e magari fatemi pure sapere le vostre idee, Io sono leggermente confusa. Lancio segnali di fumo ai Rumbellers out there. Please, send help!

Rumple_bumple

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Capitolo 2
*** Xmas Tree ***


Xmas tree "Ma come diamine si mette questo coso? E perchè non sta in piedi? Come può un albero di Natale non stare in piedi da solo?"

Dopo un paio d'ore di suppliche, Belle aveva convinto il marito ad aiutarla con le decorazioni di Natale.
Da un paio d'ore in casa si sentivano solo lamenti ed imprecazioni contro gli addobbi.
Belle si avvicinò al marito, gli poggiò una mano sulla spalla e gli sorrise. Apprezzava che lui avesse accettato di condividere questi momenti con lei.
"Il piedistallo,Rumple." Gli disse dolcemente.

" Il cosa?" grugnì lui in risposta.

"Il piedistallo, se non metti prima quello, l'albero non può stare in piedi da solo ed è inutile che ti affanni tanto".

"Ah... Giusto. Ha una sua logica in effetti". Si avviò verso lo scatolone e ne estrasse il piedistallo per poi inserirlo sotto all'albero.

"Ecco fatto. Non era poi così difficile. Bene! Abbiamo finito?"
Belle non riuscì a trattenere una risata. Era così a disagio e buffo in mezzo a tutte quelle decorazioni.
"No, tesoro. In verità abbiamo appena cominciato, ora devi aprire bene i rami e poi metterci le luci, le palline, le strisce argentate e..."

"C-Cosa? Io pensavo ti servisse una mano solo per fare il lavoro pesante... pensavo..."

"Pensavi male, evidentemente. Credi che ti avrei lasciato stare spaparanzato sul divano mentre io mi davo da fare per abbellire casa nostra?" Sorrise Belle avvicinandosi al marito e con un gesto gli fece chiudere la bocca che teneva ancora spalancata incredulo.
Finirono, con non poche difficoltà di decorare la cucina, il salotto e lasciarono per ultimo l'albero.
Belle indossava il suo più bel sorriso e suo marito non poteva fare a meno di esserne intenerito ed abbracciarla ogni volta che le passava accanto. Era così felice che chiunque in città lo avrebbe a stento a riconosciuto.
Finirono di decorare l'albero posizionando la stella in cima. Entrambi indietreggiarono di un paio di passi per ammirare il loro lavoro.
Era l'albero di Natale più bello che avessero mai visto, non tanto per l'impegno che ci avevano messo, ma per il suo significato. Per la felicità che avevano provato nell'addobbarlo assieme.
Con uno schiocco di dita Rumple spense le luci del salotto e accese quelle dell'albero così da creare un'atmosfera magica. Raggiunse la moglie cingendole la vita e appoggiando un piccolo bacio dietro l'orecchio. Belle si rannicchiò tra le braccia del marito e sospirò di felicità. Adorava il natale e poterlo condividere con Rumple era una gioia immensa.
"Hai visto che ne valeva la pena trascorrere la giornata con me?"

"Sweetheart, non avevo dubbi sul fatto che alla fine mi avresti fatto apprezzare anche il Natale".
Belle si voltò e lo strinse forte.
"Uh.. Aspetta. C'è un'ultima cosa che devo aggiungere a questa stanza".  Corse in cucina a rovistare tra gli scatoloni di addobbi prima ancora che Rumple potesse parlare. Tornò qualche istante più tardi con le mani dietro alla schiena sfoggiando un sorriso incantevole.
"Cosa mi stai nascondendo lì dietro?"

"Una cosa magica"
Rumple strabuzzò gli occhi. Che cosa poteva essere?
Belle lo raggiunse e alzò un braccio sopra le loro teste. A Rumple sfuggì una sonora risata.
"Del vischio eh? E quale sarebbe la sua proprietà magica?"
Belle appoggiò la mano libera sul petto del marito cominciando a giocherellare con la cravatta e lo avvicinò a sè, tanto che i loro volti erano ad una manciata di respiri.
"Non prendermi in giro, credo che tu lo sappia anche fin troppo bene". Gli sussurrò Belle sulle labbra.
Rumple non se lo fece ripetere ed unì le labbra a quelle della moglie scatenando in entrambi la magia più potente che conoscevano.

















**BOOM. Scusate ma Rumple che fa le magie con uno schiocco di dita DOVEVO metterlo, è un must ormai :D Ed è anche una delle cose più sexy che eofjsdkgnasklnsklnhkldfhkdlnhkdlfnhdf.  La puntata di domenica la commento solo con "Non mi sono ancora ripresa, non mi riprenderò mai, DATEMI DEL SANO FLUFF". Buona lettura :D

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Capitolo 3
*** Snow ***


Skating SB Il castello oscuro era circondato dal freddo e dal gelo, fuori nevicava ancora e Belle fissava dalla finestra della biblioteca i candidi fiocchi cadere disordinati.
Non si era mai distratta dalla lettura di un libro ma quando fuori nevicava tutto era diverso. Il mondo sembrava fermarsi sotto a quella coltre bianca. Belle non poteva non sorridere di fronte ad uno spettacolo simile. Il velo di mistero che creava un evento atmosferico come la neve l'aveva sempre affascinata. Trovava che la neve rendesse tutto più bello, che creasse un'atmosfera magica ovunque si posasse. Sorrise ed appoggiò una mano sul vetro freddo lasciandone l'impronta calda desiderando ardentemente di poter uscire, quando vide una figura incappucciata ricoperta di neve avvicinarsi all'ingresso. Fece le scale di corsa, Rumplestiltskin era tornato da uno dei suoi viaggi ed era già pronta ad ascoltarlo mentre si sarebbe sicuramente lamentato del suo lavoro durante la sua assenza.

"Rumplestiltskin! Siete tornato!" Lo accolse lei con il suo solito entusiasmo.
Lui con un ghigno infastidito finì di scrollarsi la neve di dosso e la salutò con un cenno della mano.
"Sì, sì sono tornato. Ora va e prepara del the, si gela oggi". Se c'era una cosa che non poteva sopportare dell'inverno era proprio la neve.
Si mise davanti al camino ad aspettare il suo the e quando Belle arrivò, quasi non se ne accorse. In silenzio gli porse la tazza e gli si sedette accanto. Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce ma cominciava ad apprezzare i momenti in cui lei era così sfrontata da sedersi accanto a lui e pretendere pure di farlo parlare con lei.
"Allora, com'è andato il viaggio? Avete ottenuto quello che volevate?" Chiese Belle sorseggiando il suo the.

"Oh io ottengo sempre quello che desidero, cara" . Si voltò e sbirciò la reazione della ragazza, l'aveva fatta sorridere. Non avrebbe mai smesso di stupirsi del suo sorriso, in pochi secondi era in grado di fargli dimenticare lo stress del viaggio lunghissimo e dell'irritazione che gli aveva causato la neve.

"Avete seminato panico a sufficienza? Ora la gente vi teme anche nei reami più lontani?" Chiese la serva con un tono quasi di sfida.

Di tutta risposta lo stregone si voltò a guardarla negli occhi. Nonostante lei gli parlasse in quel modo, non capiva... Perchè non era capace di punirla o di sbarazzarsi di lei? Scosse energicamente la testa. Il solo pensiero di perderla lo faceva rabbrividire.
"Questo è poco ma sicuro mia cara. Ma anche in quel posto, la mia fama mi precedeva. Non mi sono dovuto sforzare più di tanto" . Le rivolse un ghigno perfido ed ecco di nuovo comparire quel sorriso che lo disarmava. Il temutissimo Signore Oscuro impotente davanti al sorriso più bello che avesse mai visto. Era stato via qualche giorno e gli fu chiaro solamente in quel momento di quanto gli fosse mancato quel sorriso.
"La tua insistenza con tutte queste domande mi fa pensare al fatto che tu voglia ottenere qualcosa..."
Belle in un primo momento sobbalzò, poi arrossì leggermente.
"Beh ecco, io mi chiedevo... Mi chiedevo se potevate concedermi il permesso di uscire in giardino".
Rumplestiltskin non capì subito la domanda, il rossore sul viso di Belle lo aveva decisamente fuorviato.
"Cosa? Con questo tempaccio? Vi prenderete sicuramente un malanno! Sarebbe un motivo un più per trascurare i tuoi doveri!" Le disse puntandole il dito contro.
Belle gli afferrò il dito facendosi scappare una risatina. Rumplestiltskin sobbalzò al contatto inaspettato e aspettò che fosse lei a lasciargli andare il dito, gli era bastato qualche istante per perdere il controllo delle sue emozioni.
"Vi prego, desidero tanto fare una passeggiata sulla neve, è incantevole, non trovate?"
Il viso dello stregone si riempì di orrore, come poteva amare qualcosa di così fastidioso come la neve?
"Va bene, va bene. Se proprio insisti tanto puoi..."
Non finì nemmeno la frase che Belle balzò in piedi e corse per raggiungere il soprabito e prepararsi ad uscire. Pochi istanti dopo si trovava a passeggiare in giardino tra la neve fresca.
Rumplestiltskin la osservava dalla finestra continuando a chiedersi dove trovasse tutto questo entusiamo per le piccole cose, entusiasmo che lui era convinto di aver perso.
Scuotendo la testa si rimise alla ruota dell'arcolaio e tornò a filare, cercando di scacciare dalla sua testa l'immagine della dolce fanciulla che a pochi metri da lui si divertiva in mezzo alla neve. Ogni tanto raggiungeva la finestra solo per vedere se era ancora lì. Ad un tratto lei si accorse di essere osservata e lo salutò, facendogli cenno di uscire insieme a lei. Rumplestiltskin si sentì sprofondare, non potendo darlo a vedere si voltò e continuò a filare.

Pochi minuti più tardi raggiunse la finestra ma di Belle nessuna traccia, continuò a guardare fuori per quasi un minuto nella speranza di vederla apparire nuovamente. Uno strano senso di preoccupazione gli prese il cuore. Dov'era sparita quella sbadata? Senza pensarci due volte prese il mantello ed uscì in giardino.
"Belle?"
Niente, nessun cenno di risposta, nessun movimento.
"BELLE??" Urlò lo stregone ormai in preda alla rabbia.
Continuò a percorrere il giardino gridando il suo nome ma non ottenne nessuna risposta. Poco dopo notò una figura nera distesa per terra e le corse incontro.
"Belle?? Ma che?"
"Rumplestiltskin! Oh meno male siete qui!" La ragazza sembrava visibilmente scossa ma non fece cenno a rialzarsi.
"Cosa ci fate per terra, non hai freddo?E perchè ti sei allontanata così tanto?" le urlò lo stregone porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi.
"Oh, m-mi dispiace ma... Proprio mentre stavo per tornare indietro,mi sono imbattuta in questa lastra di ghiaccio e sono scivolata, la caviglia mi fa male e.."
Rumplestiltskin sgranò gli occhi, si chinò e la prese in braccio notando lo stupore della ragazza che però non ebbe il coraggio di dire nulla. La riaccompagnò dentro al castello e la fece stendere sul divano davanti al camino, tremava ed aveva tutti gli abiti bagnati.
"Rumple.."
"Tieni per te le tue chiacchiere, ti avevo avvertita." grugnì l'Oscuro. In cuor suo, era infastidito dal fatto che si fosse fatta male e che avesse rischiato di compromettersi più di una caviglia ma non gliel'avrebbe mai confidato.
Le prese la caviglia dolorante e le tolse la scarpa, ci passò sopra la mano e con un incantesimo la guarì. Alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi stupiti di Belle. Era arrossita e per la seconda volta in quel giorno si chiese se avesse mai visto niente di più bello. Era venuto a crearsi un certo imbarazzo ma non distolsero lo sguardo l'uno dagli occhi dell'altra.
"Prometto che non succederà più".
Rumplestiltskin annuì e con uno schiocco di dita le cambiò d'abito e fece apparire una coperta. "Avrai preso freddo a sufficienza, rimani davanti al fuoco e copriti bene, vedi di non disobbedire o le conseguenze saranno peggiori di una caviglia slogata".
"Dite la verità che vi eravate preoccupato per me, è per questo che siete uscito a cercarmi."
Lo stregone si irrigidì ma non rispose, raggiunse l'arcolaio e ricominciò a filare.
"Ed è perchè mi sono fatta male che ora siete così scontroso" finì Belle in un sussurro.
"Tu leggi troppi libri cara..."
Belle sorrise, in cuor suo sapeva di aver detto la verità e che il mago non lo avrebbe mai ammesso.


                                                                                                                         ***
Belle si svegliò infreddolita ed intrappolata. Intrappolata dal braccio di Rumple che non le lasciava scampo e infreddolita perchè il marito le aveva rubato le coperte. Cercò di muoversi il più lentamente possibile per recuperare le coperte senza svegliarlo, ma in pochi secondi di tentativi la stretta si fece più forte attorno alla vita.
"Mmmh... Dove credi di andare?"
Belle rise e si voltò. Affondò le dita tra i capelli del marito, il quale era ancora beatamente assopito. Si strinse a lui e si sentì finalmente libera di riappropiarsi della propria parte di coperte.
"Da nessuna parte. Mi sono stranamente svegliata senza coperte, di nuovo!"
"Questo è perchè io trovo che sia un reato coprirti con qualsiasi cosa..."
Belle gli rispose con un leggero pugno sul braccio ed una risata sommessa.
"Adoro quando ridi". Aveva finalmente aperto gli occhi per gustarsi quello spettacolo. Si perse nei dettagli del suo sorriso  e si avvicinò al volto della moglie per un tenero bacio.
Succcesse tutto così in fretta. Belle, che aveva sbirciato fuori dalla finestra, balzò in piedi prima che Rumple riuscisse a baciarla finendo così con la testa tra i cuscini.
"Rumple! Nevica! Tra pochi giorni sarà Natale e sta nevicando!" Strillò Belle.
"Fantastico" Rispose sarcastico Rumple ancora amareggiato per il tentativo di bacio andato a vuoto e gli fu subito spontaneo pensare che ora si era messo anche il tempo ad interromperli.
"Non fare il vecchio brontolone! Alzati e vieni a vedere che spettacolo!"
Rumple si alzò e raggiunse Belle alla finestra.
"Wow, panorama mozzafiato. Vado a preparare la colazione" Commentò sbadigliando e si incamminò verso la cucina.
Accese il bollitore, prese due tazze e le appoggiò sopra la tavola. Belle corse giù dalle scale tutta imbacuccata, pronta per uscire.
"Belle, tesoro, sto facendo il the... Non uscire con questo tempo! Ti prenderai un malanno!" La supplicò Rumple.
"Ma come sei ripetitivo! Credo di avertelo già sentito dire in qualche altra occasione!" Gli fece la linguaccia ed uscì.
"...Si... Ma non avevo tutti i torti..." Bofonchiò Rumple.
In un attimo il the era pronto e versatosene una tazza, lo sorseggiò davanti alla finestra mentre osservava la sua splendida moglie divertirsi con la neve. Come quella volta al suo castello, ne osservava i movimenti e l'inconfondibile sorriso ma stavolta sapeva dare un nome a tutti i sentimenti che gli scatenava guardarla.
Belle gli urlò di uscire, di unirsi a lei e anche se malvolentieri, uscì di casa.
Fece per andarle in contro quando all'improvviso venne colpito in pieno volto da una palla di neve.
Si ripulì incredulo e cominciò a rincorrere Belle per vendicarsi. Riuscì a raggiungerla e ad atterrarla.
"Rumple! Fermati! Sto ridendo troppo, non respiro più!" Lo pregò Belle.
"Mi hai dato del vecchio brontolone, non potevo lasciartela passare liscia!"
Amche se a malincuore, Rumple si arrese, aveva già pronto un paio di incantesimi che lo avrebbero aiutato a vendicarsi, si stava divertendo.
Si abbassò sulla moglie e le baciò le fresche labbra.
"Rumple.. Ti ricordi di quella volta al castello quando mi sono slogata la caviglia?"
Rumple annuì.
"Avevo ragione io, vero? Eri davvero preoccupato per me".
"Molto preoccupato direi, eri una tale frana..."
"Beh... Non mi hai permesso di scusarmi e di ringraziarti..."
"E con ciò? Ero un tantino scorbutico, lo ammetto..."
"Scusami Rumple e... Grazie"
Belle colmò subito la distanza con un bacio e gli allacciò le braccia al collo. Rimaserò lì, abbracciati nel silenzio assordante di quella Storybrooke innevata, ora se non altro, qualcuno aveva appena imparato ad amare la neve.





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Capitolo 4
*** Unforgettable ***


Sweet in New Orleans

Unforgettable - Rumbelle AU.



Entrando nel locale la accolse subito un'atmosfera di calore mista a fumo ed alcolici.

Era un posto molto affollato ma l'avevano scelto perchè in fatto di musica jazz offriva il meglio di tutta New Orleans. Sulla pelle ancora le tipiche sensazioni che solo a Natale si possono avere, gelo misto a calore che solo questa festività può infondere. 
Per Belle non c'era apparentemente nessun motivo per cui festeggiare questa notte di vigilia. Aveva perso il padre da poco e della madre aveva qualche ricordo sparso qua e là, la maggior parte dei quali le erano stati raccontati dal padre stesso con occhi sognanti e qualche lacrima di troppo.
Sorrise guardandosi attorno, locale affollato e tanti alcolici quanti ne bastano per vergognarsene il giorno successivo.
La spensieratezza di una serata come quella era tutto ciò che era in grado di regalarsi per questo Natale.

Ruby si faceva largo tra la folla in cerca di un tavolo libero e quando lo trovò fece cenno a Belle e ai loro accompagnatori di seguirla. Ruby era davvero splendida. Le era accanto da che lei si ricordasse, erano amiche da così tanto che non si ricorda un solo giorno passato lontane. Sapeva che cosa pensasse Belle solo guardandola negli occhi e con la sua scoppiettante energia l'aveva aiutata nei momenti peggiori. Belle era più che sicura di doverle la vita, le doveva tutto. Era esattamente perchè le doveva tutto che aveva accettato di fare un'uscita a quattro con l'amico della sua nuova fiamma. Non avrebbe mai immaginato però, che il suo accompagnatore si sarebbe rivelato un autentico pallone gonfiato.
Si sedettero ed ordinarono da bere. Ruby le rivolse uno sguardo da cane bastonato, mimandole uno "scusami" con le labbra, sperava di cavarsela.
Il pallone gonfiato cominciò un nuovo racconto, probabilmente del tutto inventato, di una delle sue mille avventure, gonfiando i particolari il più possibile, alzando il sopracciglio ogni volta che si rivolgeva a Belle, come per sembrare il più affascinante possibile ai suoi occhi.
Le ragazze si scambiarono un sorriso complice, anche se Belle avrebbe voluto strangolare l'amica per averla trascinata in uno dei migliori locali accompagnata da un tale idiota.
Le avrebbe perdonato anche questa, sicuramente, ma avrebbe dovuto impegnarsi per aiutarla a disfarsene a fine serata, era poco ma sicuro!
La cameriera arrivò e con una velocità impressionante ripulì il tavolo prima di appoggiarci le loro ordinazioni. Il pallone gonfiato, Gaston si chiamava, allungò i soldi alla cameriera che poi scomparve nuovamente tra la folla.
Brindarono a quella notte, a quel Natale che stava per arrivare e che sarebbe stato il primo in completa solitudine per Belle. Decise di mandare giù quel pensiero con la stessa velocità con la quale deglutì quel bicchierino di liquido ambrato che non era il primo nè sarebbe stato l'ultimo della nottata.

Tra il chiasso della gente cominciò a sentirsi il suono di qualche strumento. Si trovavano abbastanza vicini al palco e la band stava facendo le prove per qualche ultimo check-sound. Una benedizione pensò Belle. A momenti avrebbero cominciato a suonare e la vicinanza al palco avrebbe contrastato con i racconti epici di Gaston, avrebbe dovuto fare silenzio o alzare la voce ancora ancora di più. Lei sperava ardentemente si fosse messo a tacere.
-Ti piace la muscia, Belle?
La voce di Gaston la riportò alla realtà, aveva notato che si era assentata e ora provava a catturarle nuovamente l'attenzione.
-Si... Adoro la musica. E' una... medicina! Un pò come un buon lib....
- Dicevo, ehi Victor ti ricordi di quella volta che siamo stati su quelle cascate e ti ho salvato la vita?

L'aveva interrotta. Le aveva fatto una domanda e poi l'aveva interrotta nel pieno della risposta, cambiando totalmente argomento. Questo le fece spalancare gli occhi e successivamente lanciare un'occhiata di odio all'amica che, guardando la scena, per poco non si soffocava madando giù il suo ultimo sorso di Bourbon.
Salì il propietario del locale a presentare i "Dark Ones" che avrebbero iniziato a suonare di lì a poco. Una pioggia di applausi li accolse appena salirono sul palco.
Ordinarono il secondo giro e la musica cominciò a riempire il locale. Iniziò un allegro e spensierato ritmo al pianoforte accompagnato da batteria, basso e la voce leggera del cantante. Si mise ad osservare le dita del pianista scorrere veloci ed impegnate sui tasti del pianoforte. Sembrava che quella canzone dipendesse dal pianoforte.
Il ritmo si ripetè come una cantilena fino al ritornello, poi cominciò la magia. Il pianoforte si distaccò da quello che sembrava il ritmo predominante e con sorprendente allegria ccominciò un assolo trasportante. Sembrava trascinarsi dietro gli altri strumenti e gli altri componenti della band con lui. Le sue dita scorrevano e nasceva la magia ad ogni tocco. Non sembravano troppo lunghe ed affusolate come si era soliti pensare delle dita di un pianista ma sembravano perfettamente adattarsi al ruolo che dovevano compiere sullo strumento.Fu allora che per curiosità fissò il volto del pianista.
Quelle splendide mani che infondevano un ritmo ipnotico appartenevano ad un uomo probabilmente sulla quarantina, coi capelli lunghi., lisci e leggermente brizzolati che gli cadevano sulle spalle.
Suonava per la maggior parte del tempo con gli occhi chiusi, cosa che la rattristò parecchio. Avrebbe voluto leggergli negli occhi più di quello che riusciva a leggergli mentre gli osservava le dita.
Ogni tanto riapriva gli occhi per guardare i suoi compagni di band ma poi li chiudeva e si immergeva nuovamente nelle note. I piedi si muovevano agili sui pedali ad ogni cambiamento di tonalità e poi tornavano a battere energicamente il tempo, sembrava quasi stessero danzando per conto loro.
La canzone terminò e lo osservò mentre sembrava risvegliarsi da un sogno da quanto tempo ci stava impiegando ad aprire gli occhi.  Si sporse un pochettino più in avanti  e rimase ipnotizzata dal viso di quell'uomo. Non le era mai capitato prima d'ora di voler provare a leggere in una persona conosciuta casualmente in un bar. L'uomo si alzò, congiunse le mani davanti alle labbra e fece un leggero inchino mentre gli applausi e i fischi di incoraggiamento del pubblio li assordavano. Fu allora che notò che di quell'uomo trovava intriganti anche le sue labbra sottili.
Arrivò la cameriera con il loro secondo giro e la scosse dai suoi pensieri.
-Belle, tesoro, va bene che la serata non è delle migliori e la musica ti piace tanto, ma mi sembri così assente!
Belle stava ancora fissando il pianista, non aveva notato che Gaston e Ruby si erano scambiati di posto in modo che potessero parlare meglio di discorsi da uomini.
-Cosa? Ma no, non sono assente.. stavo solo...
-Fissando quel pover'uomo di un pianista. Ti ho vista sai, esaminarlo dalla testa ai piedi. Ha passato il Belle-test?
-Ma di cosa stai parlando?
-Da quanti anni ci conosciamo, Belle?
-Da una vita, Ruby.
-Bene, quindi manda giù questo bicchiere di Bourbon e smettila di prendermi in giro! Sei persino arrossita, non puoi mentirmi. Ma permettimi una domanda.
-Spara...
-Non metto in dubbio le sue capacità di pianista straordinario ma non sarà... vecchio? Per te dico....
Belle guardò storto l'amica e prese il bicchiere, bevve un sorso di Bourbon e si rimise all'ascolto della band. Vecchio? A lei non sembrava così vecchio. Si trascinava un'aria così affascinante, malinconica, allegra e poi nuovamente triste, mentre suonava. La musica non mente, mai.
Il pezzo era struggente e la voce del cantante si fece più calma e calda.  Parlava d'amore, ma solo come una canzone jazz può fare. La magia del jazz, euforico un momento prima, struggente l'attimo dopo. Il pianoforte si intrometteva a tratti, conferendo alla canzone quella leggerezza necessaria per spezzare la malinconia del testo.
Fu in quel preciso istante che il vocìo nel locale si affievolì del tutto, strinse le dita più forti attorno al bicchiere, i componenti della band e tutte le persone scomparvero tutti tranne lei, la voce del cantante e quel misterioso pianista che per strano scherzo del destino aveva aggangiato gli occhi su di lei.
Le dita scorrevano sui tasti, i piedi continuavano a danzare ma gli occhi non si chiusero.



                                                                                                                                                                     "Unforgettable
                                                                                                                                                                      That's what you are
                                                                                                                                                                      unforgettable
                                                                                                                                                                     though near or far"


Sembrava che il mondo intero si fosse fermato non appena i loro sguardi si erano incrociati. Ad un tratto l'uomo accennò un sorriso e Belle aveva la sensazione che non fosse più per la musica, ma per lei. La musica finì, lui si alzò per accogliere gli applausi e fu costretto a distogliere lo sguardo da lei per ringraziare il pubblico. Lo seguì con lo sguardo mentre scendeva dal palco, qualcuno gli porse un bicchiere e lui gli sorrise. Aveva un sorriso così bello che le devastava il petto con una prepotenza mai sentita prima. Lo vide avvicinarsi all'attaccapanni, afferrare cappello e cappotto ed uscire dalla porta nel retro . Improvvisamente si sentì come se dovesse assolutamente parlargli, doveva seguirlo.



"Like a song of love that clings me,
How the throught of you does things to me,
Never before has someone been more."


-Ruby, che ne dici di renderti utile dopo l'appuntamento disastroso al quale mi hai costretta a venire?

Ruby strabuzzò gli occhi ma non disse nulla, le si avvicinò per sentirla meglio dato che la band successiva era salita sul palco e stava per cominciare a suonare.
-Belle! Tu hai bevuto troppo stasera, ma ok, ci sto. Se è quello che ti senti di fare segui quel vecchio pianista.
-Farò finta di non aver sentito.
Belle le sorrise e si incamminò verso l'uscita del locale. Era vicina alla porta e non aveva la minima idea di cosa gli avrebbe detto se per caso fosse riuscita ad incontrarlo. E se invece lui uscendo dal retro se ne fosse andato? Pazienza, avrebbe passato la serata ad innamorarsi dei particolari di un uomo che non avrebbe rivisto mai più.
Spinse la porta d'ingresso col braccio mentre finiva di infilarsi il cappotto ma qualcuno dall'altra parte la stava aprendo contemporanemante a lei e quando se ne accorse era troppo tardi e ci finì bruscamente addosso.
-Oddio, mi scusi!Non volevo....
La voce le morì in gola quando alzò gli occhi per incrociare quelli dell'uomo col quale si era appena scontrata. Lui l'aveva afferrata per le spalle nel tentativo di non farla cadere. Inspiegabilmente non appena gli occhi si incontrarono lui la strinse ancora di più. Le dita che lei tanto aveva fisato fino a poco prima, ora le stringevano le spalle e sembravano impedirle ogni tentativo di ragionamento oltre che di movimento.
-Grazie, voi mi avete...salvata! Sarei potuta cadere e farmi davvero male!
-Di niente, si figuri signorina.
Le sorrise e come era successo pochi minuti prima sul palco, le mancò un battito. La prepotenza devastante di quel sorriso unita all'aver sentito finalmente la sua voce, scatenò un'emozione che Belle non aveva mai vissuto prima.
Rispose al sorriso e si chiuse il giubbotto, si accorse che non aveva veramente nulla da dirgli ed allo stesso tempo non poteva rimanere lì imbambolata a fissarlo. Fece per andare ad aprire nuovamente la porta quando la sua voce la fermò.
-Dato che le ho salvato la vita... Potrei avere l'onore di offrirle anche un drink?
Belle si voltò e sorrise.
-Solo per assicurarmi che il suo..ehm.. equilibrio si sia ristabilizzato e lei stia bene sul serio.
Nonostante Belle la trovasse una scusa ridicola, quello le sembrava il discorso più sensato che avesse sentito quella sera. Si limitò a sorridere e ad annuire. La scortò fino al bancone appoggiandole leggermente la mano sulla schiena per guidarla.
Fece un cenno al barista e poi tornò a posare lo sguardo su Belle. Si tolse cappello e cappotto per appoggiarli sul bancone e Belle fece lo stesso.
-Il mio nome è Robert, comunque!
Belle non capì se fu il fatto che le porse la mano, il suo accento o il suo sorriso oppure se fu tutto questo combianto assieme ad avviarle brividi indescrivibli lungo la schiena.
-Belle, piacere.
-Belle... Nome incantevole, le si addice senza ombra di dubbio.
Il barista appoggiò le ordinazioni sul bancone di fronte a loro e Robert porse prontamente il bicchiere a Belle. Le fece l'occhiolino mentre portava il bicchiere alla bocca e questo la fece arrossire abbastanza prepotentemente.
-Vi ho visto suonare prima. Siete stato davvero molto bravo.
Chinò leggermente il volto, lusingato.
-Grazie Belle. Siete molto gentile.
-E' da molto che suonante?
-Da che io ne abbia memoria, suono fin da quando sono piccolo. Avevo la fortuna di avere in casa un pianoforte abbastanza malandato a dire la verità, ma pur sempre un pianoforte!
Belle gli sorrise, immaginò un bambino molto piccolo con i capelli lunghi che suonava il pianoforte. E non poteva fare a meno di sorridere.
-Lei suona qualche strumento?
-Oh, no. No io non ne sarei mai in grado! Adoro la musica, la ascolto il più possibile ma non credo di essere portata per suonare uno strumento.
-Capisco. E' un gran peccato. Ha delle mani così belle.
Belle si sentì colta da un uragano di sensazioni.
-G...Grazie Robert! Detto da lei è di sicuro un complimento gradito!
-Dico la verità. Mi scusi, ora ho un amico che suona dall'altra parte della città. Dovrei andare. E' stato davvero un piacere!
Diede i soldi dei drink al barista, si mise il cappello e si infilò il cappotto. Si voltò verso di Belle e le sorrise.
-Oh certo! E' stato un piacere anche per me!
Lui le prese con gentilezza una mano e la avvicinò alla bocca per sfiorarla appena.
-Buona serata, Belle e... Buon Natale!
-Buon Natale Robert!
Lo guardò mentre si allontanava tra la folla. Il cuore sembrò tornare a battere normalmente. Com'era stata poco incisiva! Aveva appena buttato l'occasione di creare una qualsiasi tipo di connessione con l'uomo più interessante che avesse mai avuto la fortuna di conoscere!
Decise che era il momento di prendere una boccata d'aria. Uscì dal locale e sospirò con forza. Aveva come l'impressione di aver perso l'occasione più bella della sua vita e di non poter fare assolutamente nulla per rimediare.
La mezzanotte si stava avvicinando e sarebbe ufficialmente cominciata la notte di Natale e lei era lì a maledirsi per non aver trovato il coraggio necessario. Decise di fare quattro passi, non era pronta per tornare dentro da Ruby e quei due seccatori.
-Belle?
Quella voce... Belle giurò di averla sentita poco prima quando stava parlando con...
-Robert?
L'uomo le corse incontro, aveva il fiatone però le sorrideva.
-Belle... Io.. E' successa una cosa strana! Appena me ne sono andato ho provato una sensazione bruttissima e.. Solo dopo pochi passi ho realizzato che mi sentivo come mi sento tutti gli altri giorni.
-Come tutti i giorni è una cosa brutta?
-Si Belle! Si! Perchè sentirmi come mi sento tutti gli altri giorni è sentirtsi come se... come se non vi avessi mai conosciuta...
Belle sembrava non capire, corrugò la fronte davanti alle parole confuse dell'uomo. Il cuore cominciava a fare le capriole nel suo petto, il respiro sempre più pesante.
-Quello che sto cercando di dire è che da quando ho notato che mi guardavate
-Puoi darmi del tu Robert...
-Da quando ho visto che mi guardavi suonare, non sono più riuscito a chiudere gli occhi. E'una cosa che faccio sempre quando suono, fin da quando sono bambino e all'improvviso tu mi stai guardando e.... Io non riesco più a staccare gli occhi da te. Poi esco dal retro per acccendermi una sigaretta e cercare di dare un senso alle mie emozioni. L'unica cosa che riesco a fare è rientrare nel bar e poi... Tu mi cadi tra le braccia e posso finalmente vedere di che colore sono gli occhi che mi hanno tanto stregato e... Ti sembrerà assurdo,Belle ,ma appena me ne sono andato qualche istante fa... Ho sentito come se stessi sbagliando tutto, come se stessi perdendo l'occasione della vita. Ti sembro sfacciato? Maleducato? Prepotente? Ti chiedo perdono, non mi è mai capitata una cosa simile e...
Non riuscì a finire il discorso perchè Belle gli afferrò una mano nella sua e gli sorrise.
-E' successa più o meno una cosa simile anche a me, Robert. Vogliamo chiamarlo... Colpo di fulmine?

Udirono in lontananza dodici rintocchi, era Natale, fuori faceva freddo eppure sembravano non accorgersene per niente.
Robert le si avvicinò e fece quello che desiderava fare da quando le aveva posato gli occhi addosso. Le prese il volto tra le mani e con i pollici le carezzò delicatamente le guance, poi si chinò con gentilezza per appoggiare le labbra su quelle di  Belle.
Le emozioni che si scatenarono furono indescrivibili e dopo una serata di indugi e parole non dette, finalmente entrambi stavano dando retta alle ragioni che sembravano conoscere meglio, alle ragioni dei loro cuori. Si staccarono qualche secondo per guardarsi negli occhi, poi Belle gli rapì nuovamente le labbra.Sapeva di fumo e Bourboun e ne fu certa, niente poteva avere un sapore così buono.
Forse in questo Natale, poteva concedersi qualche attimo in più di spensieratezza dato il regalo che aveva appena ricevuto in maniera incredibile.

-Buon Natale, Belle.
-Buon Natale, Robert.

                                                                                                                                               "Unforgettable, in every way.
                                                                                                                                                 that's how you'll stay
                                                                                                                                                That's why darling it's incredible
                                                                                                                                                 that's someone so unforgettable
                                                                                                                                                  thinks that i am unforgettable too ".                                                                                                                                                                                             


 





Nat King Cole- Unforgettable

** Questa cosa non l'avevo programmata, ma non solo in questa raccolta,diciamo che non l'avevo programmata..... mai nella vita!
Non avevo idea che avrei scritto una AU e infatti la cosa mi suona strana anche ora che il danno è stato fatto! La musica la fa quasi da padrona quì e il jazz soprattutto. Nella mia testa è nato tutto così. Ascoltando una canzone jazz (La colpa è tutta di My Babe Just Care For Me di Nina Simone)  e mi si è presentato davanti lo svarione di Gold pianista
(jkfjkasnfaskgkwhgwòegòqgn),
che incanta e viene incantato da Belle nella notte di Natale in un locale nella patria del Jazz. Booom.Il nome della band? Si, sto ancora ridendo!
 E' stato anche un leggero tributo alle poco affascinanti mani di Bobby a dire la verità. Colpa sua. :P
Ah, quasi dimenticavo... Per ogni volta che la nostra Belle vacillerà, Rumple ci sarà sempre per impedirle di cadere ;)
Rumple_Bumple ♫
                                                           
                                                                                                                                        










                                                                                                                                                                                           



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Capitolo 5
*** Buon Natale! ***


Happy Xmas -Rumple? E' ora di svegliarsi!
-Mmmmhm
Belle si voltò a guardare il marito ancora profondamente addormentato accanto a lei. Gli diede uno scossone ma niente. Rumple rimase lì, immobile a pancia in giù con un braccio sotto al cuscino.
Dopo qualche secondo di silenzio, gli si avvicinò e scostandogli i capelli che gli coprivano il volto, iniziò a sommergerlo di baci su tutto il viso. Sapeva che questo lo avrebbe infastidito.
-Mmmhm... Non attacca stavolta, Belle.
-Ma come siamo antipatici stamattina! E' Natale musone! Dobbiamo andare a prepararci per il pranzo dai..
-Ho l'influenza, sono malato, me lo sento. Non posso uscire, fuori fa freddo, peggiorerei la mia situazione.
-Rumple..
-Non si scherza con l'influenza sweetheart. Sono sicuro che, standomi vicina, sei malata anche tu. Dormi tesoro, riprenditi.

Belle soffocò una risata. In quanto a scuse oggi suo marito stava dando il meglio di se'. Scostò le coperte e scese dal letto, si tolse la camicia da notte e la lanciò addosso al marito il quale spalancò gli occhi trovandosi addosso l'indumento della moglie, arrossì all'istante e si voltò a guardarla in un lampo.
Osservò la moglie finire di svestirsi molto lentamente e prendersi l'occorrente per una doccia.
-Belle... So benissimo cosa stai cercando di fare...
La moglie non gli rispose, si limitò a lanciargli un sorriso malizioso e ad entrare in bagno lasciando la porta aperta.
-... Tu non lasci mai la porta aperta, diamine...- squittì disperato Rumple affondando il viso nel cuscino.
Sentì lo scroscio dell'acqua, mille pensieri gli annebbiarono la mente, uno meno casto dell'altro. Scosse energicamente la testa e senza pensarci due volte entrò in bagno per raggiungere la moglie.
Si appoggiò al lavandino con le braccia conserte ed il sopracciglio alzato ad osservare Belle sotto la doccia.
-Ehi! Guarda un po' chi è resuscitato! Passata l'influenza? In questo mondo basta una donna sotto la doccia per farla passare? Non lo sapevo!
-Assolutamente no... Ma avrei proprio bisogno di una bella doccia, se tu fossi così gentile da farmi posto...
-Scherzi? Così facendo prenderei l'influenza anche io! Oggi è Natale, non puoi farmi questo, aspetta il tuo turno!

Tra mille imprecazioni contro se' stesso uscì dal bagno e andò a prepararsi. Belle aveva vinto il primo round ma erano solamente le otto del mattino.
Scese a preparare la colazione, poco dopo una raggiante e bellissima Belle lo raggiunse. Gli diede un veloce bacio sulla guancia e gli sorrise. Sapeva di aver vinto lei , per ora.
                                                                                                                            ****

Un paio d'ore più tardi arrivarono a casa dei Charming. Rumple scese dalla macchina per aprire la portiera a Belle. Lei gli si parò davanti in un lampo a sistemargli la cravatta ed il colletto della camicia, gli sorrise soddisfatta e non appena aprì le labbra per cominciare a parlare, il marito la baciò.
-Si, lo so. Farò il possibile per comportarmi nel migliore dei modi.
Belle annuì e soddisfatta si aggrappò al braccio del marito per camminare.
Suonarono il campanello ed un trafelato David arrivò ad aprire loro la porta.
-Belle! Gold! Buon Natale!!
Detto questo, con il suo solito sorriso smagliante e la sua biondissima chioma, si avventò su Belle per farle gli auguri noncurante dei grugniti e dello sguardo d'odio di Rumple che guardava la scena inorridito. David , una volta che ebbe finito di sbaciucchiare Belle, tese la mano a Rumple che, riluttante , strinse. Il falso sorriso che sfoggiò quando arrivò il momento di stringere la mano di Mary Margaret non sfuggì a Belle che cercò di trattenere una risata.
Henry scese le scale di corsa per fiondarsi dai nonni. Rumple non poté fare a meno di sorridergli e spettinargli i capelli notando con piacere che lavorare al negozio con lui gli aveva aperto un mondo fatto di completi impeccabili.
-Tale nonno, tale nipote! Wow Henry! Sembri così uomo vestito così!
-Anche se... Non è la cravatta a fare di qualcuno un uomo vero. In questa città ne abbiamo l'esempio in persona. Buon Natale, Gold.
-Buon Natale, Regina.- Ripose Rumple ringhiando.
Si fissarono per una manciata di secondi e quando a Belle sembrò di vedere lo sguardo omicida da parte di entrambi, si avvicinò al marito.
-Vedi di smettere subito quello che stai facendo o dormi sul divano stanotte.- Gli sussurrò a denti stretti in modo che potesse sentire solo lui.
Pian piano arrivarono tutti gli ospiti. L'isterismo di Mary Margaret era alle stelle, tanto che persino David le stava alla larga.
Belle si offrì di darle una mano lasciando così il marito solo, nella stessa stanza con Hook e Regina. Meno male sembrava avere occhi solo per il nipote.

Un urlo isterico proveniente dalla cucina avvisò gli ospiti che era giunto il momento di sedersi a tavola.
Dopo qualche istante di imbarazzo e di silenzio, i commensali cominciarono a chiacchierare tra loro e anche se Regina e Rumple erano seduti vicini , comunicarono civilmente.
Una trafelata Belle raggiunse il suo posto vicino al marito che prontamente le prese una mano tra le sue per rassicurarla.
-Sembra che la mia bellissima e pacifista moglie stia per perdere la pazienza. Conosco quello sguardo. Sono felice che oggi non sia dovuto a me.
Belle addentò con violenza un pezzo di tacchino pur di non rispondere al marito
-Oh... Qualcuno è in guai seri.- Esclamò dopo aver studiato la reazione della moglie.
-Fai... Silenzio... Il divano...
Rumple comprese immediatamente la minaccia e si tolse il sorriso dalle labbra.
Tutto filava liscio, Belle riprese a sorridere e Rumple non aveva ancora minacciato nessuno. Segretamente Belle si sentiva di averlo finalmente in pugno.

-Belle, tesoro? Mi daresti una mano col dolce?
L'unica che non si era rilassata era appunto Mary Margaret. Con un'espressione da martire, Belle si alzò dal tavolo e notò il sorriso di scherno del marito.

L'eccessiva ansia giocò un brutto scherzo a Mary Margaret che, portando la torta al tavolo, la fece cadere rovinosamente a terra.
Gran parte della torta finì sulle scarpe di Belle che le era di fianco. Tutti si zittirono improvvisamente e fissarono interdetti la scena.
Rumple guardò la moglie ed in cuor suo sapeva che da un'istante all'altro avrebbe voluto mettersi a piangere.
Henry si alzò da tavola  e avvicinatosi alle due nonne cominciò a ridere. Presto tutti lo imitarono e cominciarono a ridere dell'accaduto.
Dopo un'occhiataccia da parte di Belle, che ancora si fissava le scarpe sporche,  Rumple tornò serio. Nessuno poteva rovinare le scarpe a sua moglie, lo sapeva benissimo. Si alzò da tavola per raggiungerla ed allontanarla da Mary Margaret.

-Beh il dolce è irrecuperabile,  sembrava buono! Nonno?  Non è che ci puoi pensare tu?
-Ehm... Mi piacerebbe davvero tanto Henry, ma ho promesso a Belle che oggi non avrei usato la magia, perciò...
-Abbiamo capito coccodrillo... Il temutissimo Signore Oscuro che si fa tenere buono da una donna.-  Lo provocò Hook dall'altra parte della stanza. Li avevano tenuti separati tutto il tempo per evitare circostanze spiacevoli ma a quanto pare il pirata non aveva saputo trattenersi.
Rumple perse le staffe ed afferrò il primo soprammobile che riuscì a trovare per poi avanzare minaccioso verso il pirata. Con un tempismo perfetto David e Robin fermarono Rumple e lo costrinsero in un angolo a calmarsi.
In tutto questo trambusto, Belle si stava ancora fissando le scarpe e si era a stento resa conto di quello che le era successo attorno.

-Se le cose stanno così, sarei felice di occuparmi personalmente del dolce.- Disse Regina.
Per un momento David, Mary Margaret ed Emma sbiancarono. I loro sforzi per evitare una torta di Regina erano stati vani.

Belle riuscì a tornare in se' giusto in tempo per vedere il marito con in oggetto contundente in mano e lo sguardo da serial killer mentre David e Robin lo tenevano in un angolo.
-Rumple! Cosa diamine stai facendo? Avevi promesso!
Si fissarono per qualche istante, Rumple si calmò e poterono finalmente tornare a quel disastroso pranzo.
Hook e Rumple non smettevano di guardarsi in cagnesco di nascosto dalle loro rispettive compagne, solo Henry si accorse di quelle continue frecciatine e tifava segretamente per il nonno.
Si fece tardi e per i coniugi Gold fu il momento di tornare a casa. Belle era stranamente silenziosa tanto che il marito si insospettì.
-Belle? Tesoro? Qualcosa non va?
-Hook ed Emma inauguravano la loro casa nuova stasera!- Disse Belle atona mentre guardava fuori dal finestrino.
-Mmmh...Già.
Si voltò improvvisamente a guardare il marito. -Credi che non ti abbia visto mettere del sonnifero sul bicchiere di Hook?
-Io.... Beh... Io... Però....
-Non hai usato la magia, si, lo so. E sai che ti dico?
-Cosa?
-Che hai fatto bene!
-S-scusa? Chi sei tu? Che ne hai fatto della mia Belle?
Belle rise forte ed appoggiò la mano su quella del marito.
-Se l'è meritato un pochino. Tutti quegli sguardi provocatori e non hai mai ceduto! Sono fiera di te!
Arrivarono a casa ed una volta parcheggiata la macchina sul vialetto entrarono. Si diressero esausti in camera da letto e si infilarono il pigiama.
Una volta distesi a letto, Rumple accolse la moglie tra le sue braccia e sospirò come ogni sera al contatto con i piedi congelati di Belle.
-Tutto sommato non è andata male...
-No, devo ammetterlo. Anche se per un istante ho temuto per l'incolumità di Mary Margaret!

Belle si portò una mano sul viso. -Non me lo dire... Le mie povere scarpe! Avrei voluto piangere!
-Se domani mi lascerai usare la magia, torneranno come nuove.
-Oh... Credo che per domani potrei chiudere un occhio!
-Ci avrei giurato.- Sospirarono contemporaneamente e Rumple appoggiò le labbra sulla fronte della moglie.
-Rumple?
-Mmmhm?
-Non credo che David e Mary Margaret troveranno divertente lo scherzo dei petardi sotto al letto.  Stai per caso aspettando che mi addormenti per usare la magia e farli esplodere?
Rumple la strinse più forte a se' e le sussurrò all'orecchio: - Sssh.. Dormi ora. Ti amo Belle... Grazie per questo magnifico Natale.-
-Buonanotte... Idiota!


Per quasi tutta la famiglia fu una notte magica, Robin e Regina la passarono indisturbati, Hook non fu in grado di tenersi in piedi per entrare nella casa nuova ed Emma si arrabbiò con lui. David e Mary Margaret furono svegliati di soprassalto nel cuore della notte da un consistente numero di petardi.
Qualcuno la definisce una notte magica ed Henry sicuramente ci credeva con tutto il cuore. Fissando Storybrooke dalla finestra osservava i fiocchi di neve che lenti cominciavano a cadere e si perse ad osservare una coppia che gioiva alla vista di quell'evento.
Strabuzzò gli occhi quando vide che la coppia in questione erano Granny e Marco che si presero per mano e si misero a fissare il cielo. Sorrise e rivolse il suo ultimo pensiero al padre che sicuramente stava ridendo di loro da tutto il giorno e si addormentò con il sorriso sulle labbra.
-Buon Natale papà.














** Il Natale è finito (da un bel pezzo, lo so) e così anche questa mini raccolta. Nonostante fossi partita con propositi seri e fluffosi, mi ritrovo a dover condividere con voi questo che di serio non ha proprio niente. Pazienza, d'altronde i pranzi con questa famiglia anormale, non possono andare bene per tutto il tempo. Rumple è un eterno bambino e si vendica come può, anche se la consorte inizia a dargli ragione nel trattare male qualcuno.
Chieso umilmente scusa ( ma anche no) per l'accenno ai GRANPETTO. Fate mettere assieme Granny e Geppetto e non romperò più, lo giuro.
Grazie a chi ha deciso di seguire la raccolta, che ha recensito, che ha anche solo perso tempo a leggere. Sono commossa :')  Un bacione a tutti ♥
Rumple_bumple


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