Il filo Rosso del Destino

di Lady Nana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'inizio ***
Capitolo 2: *** Le amicizie.. ***
Capitolo 3: *** Rance e Nadia ***
Capitolo 4: *** Ritorni ***
Capitolo 5: *** Syria,Nadia e il dialogo da Commedia Americana ***



Capitolo 1
*** l'inizio ***


Tutti sappiamo ,in fondo,chi è la persona giusta per noi... Tutto stà nel rendersene conto e lei ancora non immaginava nemmeno cosa sarebbe successo...


Gli Olindi erano una famiglia molto strana.Il capofamiglia era sempre fuori per lavoro,la signora invece era afflitta da shopping-compulsivo e perciò fino alla chiusura dei negozi non c'era verso di vederla a casa,insomma l'enorme villa in cui abitava la famiglia,era popolata per la maggior parte del tempo,solo da Nadia,la figlia più piccola degli Olindi,e da Ruty la cameriera.
Nadia era una ragazza come le altre,aveva quasi sedici anni,alta circa 1*73,snella con verdi occhi penetranti e capelli biondo scuro rifiniti con punte nere,raccolti quasi sempre in due piccole treccine scompigliate;era molto diversa dai membri della sua famiglia poiché non si conformava al modello dei classici ricconi o come li si chiama ora “pariolini”,anzi era la perfetta combinazione tra l'emo e il goth,con un carattere deciso.Era anche molto simpatica e dolce ma solo in pochi riuscivano a scoprirlo poiché aveva una specie di barriera che si costruiva per paura di confidarsi con le persone sbagliate,e questo le conferiva un aria da “snob” che allontanava le persone da lei.Tornando agli altri membri della famiglia Olindi,dunque,come dicevo,non era figlia unica, prima di lei infatti vi erano i due fratelli,Nicolò e Syria aventi rispettivamente ventisei e vent'anni.
Nicolò era il cocco di mamma,avvocato di fama,aveva lasciato Roma per andare a vivere a New York dove aveva avviato uno studio,naturalmente con i soldi di mamma e papà.
Syria era scappata all'età di diciannove anni,con un “hippy” come amavano definirlo il padre e la madre,ma in realtà era solo un povero idealista convinto di poter cambiare il mondo attraverso le sue poesie. In verità poi Syria essendo estremamente calcolatrice,come la madre,un anno dopo si era resa conto che il suo”amichetto” non avrebbe mai sfondato e lei non sarebbe mai stata la regina di una bellissima villa,come lo era la genitrice,ma al massimo avrebbe regnato su 40mquadri di monolocale;perciò lasciò il povero sfigato,ritornò a Roma,si riscrisse alla facoltà di medicina e,con i soldini datele da mami e papi per il mantenimento dei due gemellini avuti dal “poeta-Hippy”,si comprò un bell'appartamento di 200mquadri al centro di Roma.Era finalmente Domenica.Questo giorno,come tutti sanno,è un giorno sacro per ogni lavoratore e studente,è il giorno in cui ti riposi,leggi e fai quello che vuoi per tutto il dì,ma Nadia si era dimenticata che quella era precisamente l'ultima domenica del mese,infatti proprio in quel giorno Nicolò sarebbe ritornato a Roma a trovare la mamma,che aveva per il figlio prediletto una dipendenza morbosa ed assoluta,perciò Villa Olindi era stranamente animata,la signora aveva infatti deciso di cominciare i preparativi per il ritorno del figlio con una settimana di anticipo,questo comportò che Syria e i due gemellini si trasferissero lì il Lunedì in previsione della domenica;e quei bambini seppur molto piccoli,emanavano delle urla simili a quelle di una vittima squartata dal suo carnefice e producevano più sporcizia di quattro persone adulte.Già dal Mercoledì la signora Olindi cominciò a dare segni di cedimento,per non aver potuto dormire la notte per colpa dei suoi due nipotini,naturalmente,del fatto che urlassero più del normale,dava la colpa al padre dicendo:”Gli ha trasmesso i geni Hippy..oh mio dio..sarà un vero caos qui dentro..per Domenica voglio tutto perfetto..”,motivo per cui il pomeriggio dello stesso giorno assunse due baby-sitter e due cameriere A TEMPO PIENO. Il tanto atteso giorno era giunto,era domenica,la signora parlava freneticamente con delle sue amiche discutendo sull'orario dell'arrivo “dell'ometto della mamma”..”DIN-DON”,il campanello,che fosse già Nicolò?la Signora Olindi andò cinguettando ad aprire la porta,ed eccolo,com'era cresciuto,però comunque rimaneva il suo bambino,ella lo abbracciò con molta foga e il figlio fu lieto di ricambiarla,perchè, per quanto la madre fosse senza dubbio opprimente, gli era mancata lo stesso.La signora andò a posare con dei gridolini di gioia il soprabito del figlio.Nicolò salutò amici e parenti,per ultima la sorella Syria baciandola delicatamente sulla guancia,quanto gli era mancata casa,Syria,Nadia,le sue sorelle piccole che avrebbe voluto proteggere da tutti e tutto....u. momento...ma Nadia??...Nicolò si rese conto con una rapida occhiata che non era nella stanza,che fosse in bagno?
:-”Syria ma dov'è la piccola Emo?” chiese sottovoce Nicolò
:-”Non lo sò,è tutto il pomeriggio che non la vedo!”rispose Syria
i due si guardarono con aria preoccupata,e dando un occhiata fugace alla cucina si accorsero che ne stava uscendo la madre.Mio dio,neanche osavano pensare ciò che sarebbe successo se si fosse accorta dell'assenza di Nadia,avrebbe chiamato la guardia forestale.I due fratelli corsero di sopra nella camera di Nadia...e...eccola!Dormiva beatamente con l'mp3 acceso,si era addormentata ascoltando la musica che la sorella aveva suonato tante volte al piano,che tesoro che era :-”Sembra ancora la bambina che si vestiva con le gonnelline tutta di rosa!”disse con voce nostalgica Syria
:-”Già..però non lo è più,ora si mette lo smalto nero e sempre perennemente depressa,ma è così tenera quando dorme”rispose Nicolò
si,suscitava davvero un moto di dolcezza,si stava girando,probabilmente disturbata dal brusio della conversazione,no,si stava proprio svegliando,apriva gli occhi lentamente,sembrava una bambolina...
:-”Ma che cavolo ci fate voi due “yuppy” qui?”disse Nadia appena si svegliò,ecco,appunto,tutta la tenerezza nel vederla dormire era svanita a causa del suo linguaggio scurrile che per Syria e Nicolò fù come un brusco ritorno al presente.

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Capitolo 2
*** Le amicizie.. ***


2°capitolo:
Ringrazio chi ha commentato ^^


”Ma è possibile che parli come una poveraccia qualsiasi??”la rimproverò Syria.

Già non sopportava il fatto che la sorella avesse voluto andare in una scuola pubblica e mischiarsi con la plebaglia,ma rivolgersi a lei e a suo fratello in quel modo era inaccettabile ... anzi INAUDITO!
Mentre rimproverava la sorella minore,quest'ultima la guardava con gli occhi sbarrati,con un’ espressione di stupore ed innocenza. Nicolò cedeva sempre a quello sguardo,che pareva,invece,non toccare minimamente la sorella maggiore la quale continuava a sgridarla.
Ad ogni minuto che passava l'espressione di Nadia mutava,si distorceva,fino a diventare colma di rancore. Nicolò sapeva benissimo che se non avesse fermato Syria,Nadia le avrebbe sputato in faccia tutte le accuse accumulate in quegli anni,le avrebbe sicuramente rimproverato ... anzi no ...avrebbe rimproverato a lui di averla lasciata lì!
Sola, a subire le lamentela della madre su Syria e i vari paragoni di quanto lui fosse più bravo delle sorelle.Per evitare tutto ciò il fratello zittì Syria, ed anche se la sorella era nota per avere un carattere non molto ubbidiente,tacque all'istante. Perchè? Semplicemente perchè Nicolò aveva quel potere ... il potere di cui sono investiti solo i fratelli maggiori in una famiglia composta da sole donne.

”Sissi basta! Ha capito!”disse Nicolò, che usava quell’affettuoso soprannome perchè trovava che fosse davvero come una principessina ed inoltre, era molto somigliante nei tratti somatici, alla vera principessa: capelli incredibilmente lisci rosso acceso,esile,grandi occhi di un nero profondo e quelle bellissime mani che tante volte avevano suonato il piano per lui. Spesso si era chiesto perchè non fosse entrata in conservatorio,ma si rispose da solo ”Papà”.

Il padre era medico e desiderava così ardentemente avere un figlio che seguisse le sue orme,che quando vide Nicolò affermarsi come avvocato e Nadia essere così dedita allo studio della psicologia,dedizione che, secondo lui, era dovuta alla sua “stranezza”, aveva riversato tutte le sue aspettative sulla figlia Syria, la quale, dal canto suo,si sentiva in debito con il padre per essere scappata senza dirgli nulla ed essere poi ritornata con la coda fra le gambe.

” Mmmmh ...hai capito quello che ti ho detto piccola peste?”disse Syria ridendo, ma con sguardo severo.

”Odio quando mi tratti così e mi chiami piccola peste. Non sono piccola e tanto meno sono una peste!”ribattè Nadia

”Hai capito mia “Grande Emo-princess”?chiese in tono ironico Nicolò

”Si Niko..”rispose Nadia tra le risate.

Ci fu un minuto di silenzio in cui i tre si guardarono negli occhi quasi a voler carpire le emozioni che ognuno di loro stava provando.

Si sentì un rumore per le scale ”Ninni,Siry,Nana? “ era la madre, che probabilmente si era accorta solo ora sella loro assenza,altrimenti la sua voce non sarebbe stata così calma.

”Si mamma eccoci!” risposero in automatico i tre all'unisono,si fissarono un ultima volta e poi scesero.

”Ma perchè mamma ha invitato tutta questa gente?”disse sottovoce Nadia con tono infastidito

”Sai che mamma deve fare sempre le cose in grande” rispose Nicolò,il quale, solo in quel momento, aveva spostato lo sguardo sulla sala e si era accorto che, effettivamente, era gremita di persone, molte delle quali, neanche conosceva.

”E questo soprattutto se si tratta del ritorno del suo bambino” aggiunse ridacchiando Syria.

Appena il terzetto scese l'ultimo gradino tutti gli uomini presenti nella sala si precipitarono a parlare di borsa e finanza con Nicolò,che fu investito da domande di ogni genere. Sbuffando interiormente, si chiese com'era possibile ... lavorava tutto il mese e quell'unico giorno di ferie che aveva lo doveva occupare parlando di lavoro?

Syria fu inondata da signore di mezz'età che le facevano i complimenti per i bambini e le elargivano pizzicotti sulle guance suggerendogli di mangiare di più perchè aveva un brutto “colorito”. In realtà lei e Nadia erano sempre state di un pallore anormale che gli conferiva loro un non so che di sovrannaturale,nel frattempo le coetanee della ragazza le ridacchiavano malignamente alle spalle, invidiandone la bellezza.

Nadia,dal canto suo,fu costretta a subirsi venesie ragazzine dai quattordici ai diciasette anni che le ricordavano come in quella occasione fosse più consona una bella e arzigogolata pettinatura piuttosto che due treccine, perlopiù scompigliate e non molto educatamente lei fece notare alle astanti come in quell'occasione sarebbe stato più consono se avessero tenuto chiusa la loro “bocca di ciavatta” invece di parlare a sproposito.

Nadia si guardò attorno,ma lei dov'era?Dov'era l'unica persona che avrebbe voluto vedere? Dov'era Rance, la sua miglior amica?
Adesso che ci pensava mancavano anche Sara e Sofia.

Che la madre non avvese invitato Rance e Sara non era una novità,era infatti risaputo che le erano antipatiche perchè, vivendo in un casale un po' fuori città, le giudicava persone inferiori ,ma Sofia invece le stava simpatica. Era una ragazza di alto ceto (come le oche che sua madre la costringeva a frequentare) ,ma era profondamente diversa. Non si vantava della sua agiatezza,era umile,gentile,generosa e pensava sempre bene di tutti .
Perchè allora non vedeva neanche lei, che sapeva essere nelle grazie di sua madre?
Chissà ... comunque fra una settimana sarebbe rientrata a scuola dalle vacanze di natale e avrebbe rivisto le sue tre amiche.

Ringrazio la mia Beta..grazie Titania!baci

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Capitolo 3
*** Rance e Nadia ***



Quanto gli mancava la sua cara Rance,in realtà lei si chiamava Lidia Rancetti,ma odiando il suo nome,si era “autoproclamata” Rance. Era alta e snella,con lunghi capelli castani che presto sarebbero stati “mechati”di blu elettrico,come amava precisare lei stessa,con occhi sul verde smeraldo. Era molto simpatica e socievole.
Rance era l'unica persona che sapeva tutta la verità su Nadia,all’apparenza poteva sembrare un’amicizia superficiale, quelle che si hanno solo per passare il tempo,ma non era così. Avevano un rapporto unico e solido ed erano gelosissime di quest'ultimo,nessuno poteva entrare nei loro spazi e soprattutto nessuno poteva andare nei loro “luoghi”, regni dello scherzo e dell’allegria. Avevano fiducia l'una nell'altra,quando Nadia cullava l’idea di lasciare la scuola,sfiduciata perchè sapeva che nessuno credeva in lei oltre al fratello che era a New-York,Rance era lì a sostenerla e a convincerla che forse non era la scelta migliore.

Adesso quei momenti erano nitidi nella mente di Nadia,quei momenti in cui le veniva voglia di piangere e la sua cara amica le offriva la spalla senza parlare. Si ricordava quella volta in cui era davvero depressa,pioveva e dovevano arrivare a piedi alla fermata dell'autobus un chilometro più avanti,naturalmente tutte e due senza ombrello. Ad un certo punto Nadia si era messa a piangere,la situazione che si era creata con un suo caro amico le pesava così tanto da scoppiare in lacrime in pubblico,cosa che andava contro i suoi principi,piangeva,piangeva tantissimo,Rance era un po' più avanti e forse non se ne era accorta, quindi Nadia aveva continuare a camminare a testa bassa prima di perderla di vista, ma poi, improvvisamente, sentì qualcuno stringerla in un forte abraccio.Vide i folti capelli castani e capì … se ne era resa conto anche se era davanti,anche se non aveva sentito nessun rumore, aveva comunque intuito che qualcosa non andava,ed anche se si stava inzuppando era lì,sotto la pioggia,a consolare Nadia che, come illuminata, aveva realmente capito quanto fossero legate. Vivevano le stesse emozioni,se una stava male anche l'altra si sentiva male,erano come due gemelle,anche se non avevano lo stesso legame biologico delle gemelle,erano comunque legate … legate dal filo rosso del destino.


Si risvegliò da quei pensieri e si concentrò su Sara,su come si erano conosciute era la sua compagna di banco,capelli castani,lisci e a caschetto,era ipercinetica e veniva chiamata "peperoncino" proprio per quel suo "sprizzare energia da tutti i pori",comprensiva ma soprattutto sopportava Nadia in tutte le sue stranezze,che erano tante,era alta e molto magra Nadia amava definirla la sua “Puzzola” o “Pata” non c'era un motivo in particolare anche perchè era sempre profumatissima forse anche per questo le aveva affibbiato quel soprannome,era davvero molto simpatica ma non sapeva proprio tutto della sua compagna di banco c'era qualcosa che solo Rance sapeva
Sofia … Sofia era di colore,bruna e riccia con occhi di cerbiatto neri dallo sguardo profondo,con tratti delicati che le regalavano un viso da bambolina.
Appena Nadia riuscì a liberarsi di quelle oche che la circondavano e la giudicavano così sfrontatamente,corse dalla madre a chiedere delucidazione sull'assenza di Sofia.
:-”Ah si,la principessina? Credo stia finendo i compiti delle vacanze,quelli che,a tempo perso,dovresti fare anche tu!”disse la madre con particolare enfasi sulle ultime parole.
:-”Ah,uhm ... mi dispiace,vorrà dire che la vedrò direttamente Lunedì a scuola”rispose Nadia
:-”Ma i compiti???”insistette la mamma
Nadia ebbe cinque secondi di vero panico,lei ne aveva fatti la metà e anche male,se la madre lo fosse venuto a scoprire l'avrebbe diseredata,o peggio,l'avrebbe chiusa in casa … e ora??
:-”Mamma i compiti li ha fatti tutti,è stata bravissima. Glieli ho corretti io stesso quando eravamo su!”
Nadia si chiedeva certe volte sei il fratello avesse poteri sovrannaturali … come faceva a capire come e quando intervenire?

Nicolò era un uomo premuroso,bello,alto all'incirca 1 metro e 90,fisico slanciato,biondo e con gli occhi di un azzurro vivo,se mai si fosse sposata voleva che suo marito fosse proprio come il fratello!.

La festa andò avanti fino alle undici. Quando tutti se ne furono andati,i tre fratelli si guardarono stremati dalle mille conversazioni tenute, si sentivano come se che avessero partecipato, più che ad una festa, ad una spedizione militare.Ma il peggio doveva ancora venire,era giunto il momento,quel fatidico momento in cui la madre si sarebbe seduta sul suo divano rosa confetto e avrebbe cominciato a congratularsi con se stessa per aver “sfornato”tre figli così belli e per aver dato vita ad una festa di cui si sarebbe parlato dappertutto nei mesi a venire.

:-”Miei Dei!che caos!Consuelo? Pulisci su,che ti ho assunta a fare altrimenti? Bene ... bene ... è stata una festa strepitosa devo ammettere che ho un vero talento. Che arte! Forse dovrei propormi come organizzatrice di matrimoni non trovate? Ma certo,siete i miei figli sicuramente ne converrete.Avete visto l'ultimo festa dei Mostrani? Una tragedia,una mancanza di stile su tutti i fornti..”

L'unico problema di quel momento post-festa era che, dopo le congratulazioni con se stessa, cominciava l'ora del gossip, in cui impartiva giudizi su tutto e soprattutto su tutti. Qualsiasi povera famiglia che le venisse in mente era soggetta ad un check-up completo,si partiva dalla data di nascita dei singoli componenti fino ad arrivare al completo albero genealogico analizzato nodo per nodo.

Pian piano i tre figli sgattaiolarono nelle loro camere al piano di sopra,si diedero la buonanotte e andarono a dormire.
Era mattina,che ore erano? Il cellulare sul comodino di Nadia segnava le undici ... le undici?? No! Nicolò doveva partire alle dieci, no, non ci credeva,il fratello se ne era andato un'altra volta e lei non l'aveva salutato! Saltò giù dal letto e corse al piano di sotto. Per fortuna suo fratello era un gran ritardatario era sulla soglia della porta a salutare la madre che piangeva come una fontana
:-”Nicolò” lo chiamò Nadia
:-”Piccolina!temevo non ti svegliassi!”disse gioiosamente lui
:-”No eccomi! Come facevi a credere che non ti avrei salutato? Se fossi già partito avrei rincorso il taxi a piedi fino a che non si fermava!”replicò Nadia
Il fratello rise,la sorellina nonostante fosse molto più piccola di lui lo faceva sempre sbellicare dalle risate. Certe volte anche senza fare alcun tipo di battuta,era solo l'espressione che assumeva a farlo ridere ...ora però doveva partire,chissà fra quanto l'avrebbe rivista.
Nadia capendo a cosa il fratello stesse pensando lo abbracciò forte e gli sussurrò all'orecchio di non preoccuparsi perchè lei, per quanto crescesse,sarebbe stata sempre la sua piccolina. In cuor suo però non voleva affatto che il fratello se ne andasse,sperava,per non so quale miracolo,che non partisse, che lo avrebbe convinto a lasciare New-York con il suo solito sguardo di finta innocenza,ma non c'era verso,la sua vita era là e lui sarebbe andato via,con o senza il suo consenso.
Nella mente di Nadia si affacciò un pensiero tristissimo,anche Syria sarebbe tornata a casa sua domani,e lei sarebbe stata di nuovo sola,in quella casa grande e vuota ... non voleva!


Pensò che purtroppo le cose dovevano essere accettate per quello che erano, belle o brutte ... quante di queste non voleva accadessero,ma invece,sempre e inesorabilmente si abbattevano su di lei,peggiorandone l'umore
Però,penso Nadia,poteva sempre lasciare un ricordo di sé al fratello! Gli chiese di aspettare un momento, corse in camera sua, prese un oggetto e ritornando nel salone,lo depose nel palmo della sua mano,dicendogli che era un ricordo e gli impartì l'ordine di tenerlo sempre con sé.
:-”Ok,piccolina mia,lo farò,lo giuro! Ti voglio bene ciao!”così dicendo depose il piccolo oggetto nella tasca destra del soprabito e abbracciò un ultima volta la sorella. Nadia si rese conto di piangere,mai come quella volta aveva bisogno del fratello,ma era egoistico pensare di averlo solo per sè,di chiedergli di rinunciare alla sua vita per lei.
Il taxi arrivò dopo circa 10 minuti,Nicolò entrò nel veicolo e a metà strada decise di vedere cos'era l'oggetto consegnatogli dalla sorellina minore.

Lo vide e fu come un colpo al cuore. Non era possibile! Lo aveva conservato,dopo tutto questo tempo … quel frammento di vetro colorato… quel frammento con cui si era tagliato anni prima per proteggere Nadia dallo scoppio della bottiglia a cui apparteneva il vetro. Lo teneva fra le mani, l'osservava con sguardo perso nel vuoto,pensava al motivo per cui la sorella lo tenesse ancora.
Era ovvio,lo conservava gelosamente per ricordarsi,nei momenti in cui il fratello era lontano e si sentiva abbandonata, che le voleva bene, che si sarebbe volentieri sacrificato per salvarla. Era come se il mondo gli stesse cadendo addosso,si sentiva colpevole,colpevole di una colpa non realmente sua, colpevole di aver abbandonato Nadia,anche se non era un vero abbandono, ma lei lo aveva vissuto così e il solo pensare che la sorella fosse stata così male fece crescere in lui un rimorso smisurato,come aveva potuto?Come aveva potuto mettere le sue ambizioni professionali prima del benessere della sua piccola principessina?
Solo ora immaginava come fosse stata male la sua sorellina,avere un padre che non vedeva mai da quando era piccola, la sua unica figura maschile di riferimento che va via da lei, che la lascia da sola,con una madre che si preoccupa solo di sciocchezze e poi, dopo neanche un anno, vedere anche il suo modello femminile,Syria,preferire il “poeta scapestrato”a lei.

Solamente ora capiva pienamente il perchè Nadia ascoltasse perennemente quella musica che era solita suonare la sorella maggiore.

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Capitolo 4
*** Ritorni ***



“Din-Don”..
:-”Nadiaa?il campanello apri su!”
Nadia si trascinò faticosamente alla porta sentiva le lacrime che le rigavano il viso,un altra volta la spalla su cui poter piangere se ne era andata,era diventata improvvisamente la spalla PER cui piangere.
NO!si fece scappare un urlo di gioia.
“Nikoooooooooo!!”..
All'urlo di Nadia la madre e Syria accorsero nella stanza.
“Niko!”gridò anche Syria quando vide il fratello sulla soglia di casa,:”Sorelline non vi lascerò mai più,nessuno mai interferirà ancora tra me e le mie piccole principesse!” e si strinsero in un'abraccio di gruppo.
La madre sentendo la voce del suo “bambino” sopraggiunse nel salone dove trovò i tre figli abbracciati,a quella vista si commosse,da quanto tempo non vedeva i tre insieme e felici.
Nadia dal canto suo era felicissima,quante volte aveva sognato quel momento,quante volte lo aveva sperato,desiderato con tutta se stessa..ed ora eccolo,quando meno se lo aspettava,era giunto.
Piangeva,le lacrime le scendevano copiose sul volto,ma non erano come gli altri erroneamente pensavano lacrime di gioia,Nadia lo sentiva,sentiva quella stretta allo stomaco che insieme a quelle lacrime predicevano qualcosa di spiacevole che probabilmente sarebbe accaduto di lì a poco,ma cosa poteva accadere ora?ora che lei era così stranamente felice?Le parole di Syria la distolsero dai suoi pensieri
:-”Mi trasferisco qui,ne avevo già parlato con mamma ma volevo essere sicura che andasse bene anche per papà prima di dirvelo!”.
Nadia si crogiolò sul divano tutto il giorno troppo presa dalla felicità di quel momento;presto sua sorella e suo fratello,le persone che le erano mancate tantissimo si trasferivano a casa con lei e sarebbero stati di nuovo la famiglia felice che tutti invidiavano...bhè..adesso?adesso bisognava avvisare immediatamente Rance di tutto ciò!corse al telefono di camera sua e compose frettolosamente il numero dell'amica..
:-”Pronto?”
:-”Oi Rance,ora non crederai a quello che ti sto per dire..!”
:-”ehm..veramente io sono Graziella!Ciao Nadia,ti passo Lidia”interruppe con tono incerto la madre.
:-”Ah!Dio..scusi..m-mi dispiace..grazie!”rispose Nadia
[...]
:-”Oi?”disse Rance
:-” Ah merdaaa!” trillò con la sua voce squillante Nadia
(dovete sapere che se Nadia iniziava la telefonata chiamando Rance “ah merda” voleva dire che la notizia era buona..se le diceva “ciao” voleva dire “situazione di stallo” e infine se diceva “uhm!” voleva dire “aiutami sono in depressione più totale”)
:-”Ehi!sei contenta a quanto sento!dimmi..”rispose ancora più trillante Rance.
:-”Niko resta qui e Syria si trasferisce!di nuovo tutti a casa insieme..”
:-”Wow,sono felice per te..Ma?perchè c'è un ma se mi chiami e lo sai,dimmelo!
:-”in effetti..non sono del tutto contenta,qualcosa andrà storto..”
:-”bhè si!è ovvio..lo sai anche tu,è del tutto inevitabile,dopo un periodo che tutto và come vorresti arriva la bastonata..il periodo “Black”..
:-”..facciamo “purple” è più carino!”
:-”ok... Vada per il periodo very purple!”
:-”hihihihi ... Un holè al periodo very purple?”
:-” 1..2...3..PURPLE,PURPLE,PURPLE!!”
:-”Oi Nadiuzza io vado perchè mamma mi sta dicendo che è pronto in tavola!”
:-”ok!tanto sai che io ormai prima delle 22 non riesco a mangiare!da quando mamma ha licenziato la cameriera dobbiamo aspettare che ritorni Niko o Syria dal lavoro perchè sai benissimo che mia madre è impedita a cucinare,anzi forse oggi mangio prima anche io,Ninni e Sissi sono a casa.Buonappetito baci ti voglio bene!”
:-”ahahah!ok ciao ti voglio bene anche io!”...


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Capitolo 5
*** Syria,Nadia e il dialogo da Commedia Americana ***


Nadia si alzò dal letto contro voglia,stava così comoda al calduccio,scese le scale e raggiunse la cucina dove per un,non ben identificato,miracolo divino Syria stava cucinando.
:-”Oh mio Dioo!Syria stai bene?”chiese falsamente preoccupata Nadia
:-”Si... Perchè?”rispose incerta la sorella maggiore
:-”Che ne so io!Cucini!In condizioni normali non cucineresti neanche se venisse il presidente della repubblica a casa nostra!”ribattè Nadia sorridente
:-”non esagerare... Voglio cucinare... Tutto qui!”rispose con aria innocente Syria.
Nadia gironzolò un po' in casa... Niente,nessuno,neanche la mamma,i gemellini,Nicolò,solo lei e Syria...
un pensiero a dir poco orripilante le attraversò la mente...
mica vorrà fare una di quelle cenette fra sorelle dove si parla di ragazzi,insomma quelle cose disgustose e false che si vedono nelle commedie americane vero?...No,no,Syria non era il tipo,non si sarebbe sprecata tanto solo per parlare di ragazzi con Nadia... E ... E se invece avesse invitato un suo amico a casa?No,neanche questo si sarebbe rinchiusa in bagno a prepararsi invece di cucinare...Oddio cosa le nascondeva?Forse aveva davvero la febbre?No,Nadia non essere esagerata!-pensò tra sè-forse allora ha preso una brutta botta in testa?.
In preda al panico andò a chiedere spiegazioni alla sorella che intanto aveva cominciato anche a cinguettare proprio come faceva la mamma al ritorno di Niko!Forse era questo,forse erano i geni della mamma che entravano in azione!-pensò Nadia scartando subito il mostruoso pensiero della sorella che si tramutava in una mini-mamma-ok,allora chiediamogli perchè gli altri non ci sono.
:-”Syria ma dove sono gli altri?”chiese Nadia nel tono più disinteressato possibile
:-”Allora... Dunque,la mamma è andata dalla signora Cersetti a cena e si è voluta portare anche i bambini,Nicolò invece è ad un apputamento con ...mi pare che si chiami Sophie,sisi,Sophie!”rispose tranquillamente Syria.
:-”Wow!Bene”ribattè Nadia pensando esattamente il contrario di quello che diceva...Sophie?E chi era adesso Sophie?Mio Dio... Quell'infame di un fratello maggiore l'aveva lasciata in preda alla cucina di Syria che era peggio di quella della mamma!
:-”Scusa ma perchè,se siamo solo noi due,fai tutta questa fatica a cucinare?Puoi benissimo ordinare due pizze!”aggiunse Nadia
:-”Si ma volevo parlare con te davanti a un buon piatto cucinato e non davanti a una pizza...”disse mettendo una leggera aria di schifo sulla parola “pizza”
:-”Ok!”rispose sorridendo Nadia.
Lo sapevo!Vuole parlarmi come nelle commedie americane,Dio mio,non ho alcuna intenzione di dirle chi è il ragazzo che mi piace ne tanto meno di sentirmi fare uno di quei discorsi sul sesso sicuro!Speriamo bene e incrociamo le dita!Pensò poi.
Cenarono,e stranamente Nadia si accorse che la cucina di Syria era notevolmente migliorata,era diventata quasi commestibile!Finchè ecco,il momento che Nadia temeva più di tutti;”La conversazione tra sorelle”!
:-”Tesoro come và a scuola?”chiese in tono ingenuo Syria
:-”Ttto bene!”rispose goffamente la minore
:-”Ti trovi bene con i nuovi professori?”aggiunse la maggiore
:-”Quali nuovi professori?”chiese Nadia-Ma insomma perchè non arriva al nocciolo che cosa vuole sapere realmente?-si chiese poi
:-”Ho saputo che ti hanno cambiato la professoressa di lettere,ora è un uomo vero?”ribattè Sissi
:-”Si... E come lo sai?”disse la minore
:-”No niente ho parlato con una tua amica”rispose la maggiore
(una mia amica che parla con mia sorella?pensò Nadia interrogativa)
:-”Allora con quel professore tutto bene?è bravo?”chiese insistente Syria
:-”Si... Si... Certo...Ma lo sai che vado bene in lettere...”rispose Nadia
:-”Oh!si,si,certo!Era per chiedere!”si affrettò a ribattere la maggiore
:-”Uhm... Ok!Ora vado a dormire 'notte sorellona!”
:-”ok... Notte piccola peste!”
Nadia salì le scale si buttò con un triplo salto carpiato sul letto si sfilò le scarpe e attaccò l'mp3.
Non era andata poi male come si aspettava,quello che si domandava era perchè avesse chiesto solo di quel professore,no,su,si stava facendo troppi problemi,in fondo era l'unico nuovo perciò era logico avesse chiesto della sua materia.
Erano le 23;30..troppo tardi per chiamare Rance?No,forse no,però non era l'ora più adatta e se i genitori stessero dormendo?
Nadia decise alla fine di cadere in un lungo sonno ristoratore,quello che non aveva avuto più da tanti anni a questa parte.




Volevo Ringraziare la mia piccola Battons <3 e Tutti quelli che hanno letto fino ad ora,mi raccomando recensite.
Un bacione enorme a Fanny,thank's a lot ^__^

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