Il filo Rosso del Destino di Lady Nana (/viewuser.php?uid=45226)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'inizio ***
Capitolo 2: *** Le amicizie.. ***
Capitolo 3: *** Rance e Nadia ***
Capitolo 4: *** Ritorni ***
Capitolo 5: *** Syria,Nadia e il dialogo da Commedia Americana ***
Capitolo 1 *** l'inizio ***
Tutti
sappiamo ,in fondo,chi è la persona giusta per noi... Tutto
stà nel rendersene conto e lei ancora non immaginava nemmeno
cosa sarebbe successo...
Gli
Olindi erano una famiglia molto strana.Il capofamiglia era sempre fuori
per lavoro,la signora invece era afflitta da shopping-compulsivo e
perciò fino alla chiusura dei negozi non c'era verso di
vederla a casa,insomma l'enorme villa in cui abitava la famiglia,era
popolata per la maggior parte del tempo,solo da Nadia,la figlia
più piccola degli Olindi,e da Ruty la cameriera.
Nadia era una ragazza come le altre,aveva quasi sedici anni,alta
circa 1*73,snella con verdi occhi penetranti e capelli biondo
scuro rifiniti con punte nere,raccolti quasi sempre in due
piccole treccine scompigliate;era molto diversa dai membri della sua
famiglia poiché non si conformava al modello dei classici
ricconi o come li si chiama ora “pariolini”,anzi
era la perfetta combinazione tra l'emo e il goth,con un carattere
deciso.Era anche molto simpatica e dolce ma solo in pochi riuscivano a
scoprirlo poiché aveva una specie di barriera che
si costruiva per paura di confidarsi con le persone sbagliate,e questo
le conferiva un aria da “snob” che allontanava le
persone da lei.Tornando agli altri membri della famiglia
Olindi,dunque,come dicevo,non era figlia unica, prima di lei infatti vi
erano i due fratelli,Nicolò e Syria aventi rispettivamente
ventisei e vent'anni.
Nicolò era il cocco di mamma,avvocato di fama,aveva lasciato
Roma per andare a vivere a New York dove aveva avviato uno
studio,naturalmente con i soldi di mamma e papà.
Syria era scappata all'età di diciannove anni,con un
“hippy” come amavano definirlo il padre e
la madre,ma in realtà era solo un povero idealista convinto
di poter cambiare il mondo attraverso le sue poesie. In
verità poi Syria essendo estremamente calcolatrice,come la
madre,un anno dopo si era resa conto che il
suo”amichetto” non avrebbe mai sfondato e lei non
sarebbe mai stata la regina di una bellissima villa,come lo era la
genitrice,ma al massimo avrebbe regnato su 40mquadri di
monolocale;perciò lasciò il povero
sfigato,ritornò a Roma,si riscrisse alla facoltà
di medicina e,con i soldini datele da mami e papi per il mantenimento
dei due gemellini avuti dal “poeta-Hippy”,si
comprò un bell'appartamento di 200mquadri al centro di
Roma.Era finalmente Domenica.Questo giorno,come tutti
sanno,è un giorno sacro per ogni lavoratore e
studente,è il giorno in cui ti riposi,leggi e fai quello che
vuoi per tutto il dì,ma Nadia si era dimenticata che quella
era precisamente l'ultima domenica del mese,infatti proprio in quel
giorno Nicolò sarebbe ritornato a Roma a trovare la
mamma,che aveva per il figlio prediletto una dipendenza morbosa ed
assoluta,perciò Villa Olindi era stranamente animata,la
signora aveva infatti deciso di cominciare i preparativi per il ritorno
del figlio con una settimana di anticipo,questo comportò che
Syria e i due gemellini si trasferissero lì il
Lunedì in previsione della domenica;e quei bambini seppur
molto piccoli,emanavano delle urla simili a quelle di una vittima
squartata dal suo carnefice e producevano più sporcizia di
quattro persone adulte.Già dal Mercoledì la
signora Olindi cominciò a dare segni di cedimento,per non
aver potuto dormire la notte per colpa dei suoi due
nipotini,naturalmente,del fatto che urlassero più
del normale,dava la colpa al padre dicendo:”Gli ha trasmesso
i geni Hippy..oh mio dio..sarà un vero caos qui dentro..per
Domenica voglio tutto perfetto..”,motivo per cui il
pomeriggio dello stesso giorno assunse due baby-sitter e due cameriere
A TEMPO PIENO. Il tanto atteso giorno era giunto,era domenica,la
signora parlava freneticamente con delle sue amiche discutendo
sull'orario dell'arrivo “dell'ometto della
mamma”..”DIN-DON”,il campanello,che fosse
già Nicolò?la Signora Olindi andò
cinguettando ad aprire la porta,ed eccolo,com'era
cresciuto,però comunque rimaneva il suo bambino,ella lo
abbracciò con molta foga e il figlio fu lieto di
ricambiarla,perchè, per quanto la madre fosse senza dubbio
opprimente, gli era mancata lo stesso.La signora andò a
posare con dei gridolini di gioia il soprabito del
figlio.Nicolò salutò amici e parenti,per ultima
la sorella Syria baciandola delicatamente sulla guancia,quanto gli era
mancata casa,Syria,Nadia,le sue sorelle piccole che avrebbe voluto
proteggere da tutti e tutto....u. momento...ma
Nadia??...Nicolò si rese conto con una rapida occhiata che
non era nella stanza,che fosse in bagno?
:-”Syria ma dov'è la piccola Emo?”
chiese sottovoce Nicolò
:-”Non lo sò,è tutto il pomeriggio che
non la vedo!”rispose Syria
i due si guardarono con aria preoccupata,e dando un occhiata fugace
alla cucina si accorsero che ne stava uscendo la madre.Mio dio,neanche
osavano pensare ciò che sarebbe successo se si fosse accorta
dell'assenza di Nadia,avrebbe chiamato la guardia forestale.I due
fratelli corsero di sopra nella camera di Nadia...e...eccola!Dormiva
beatamente con l'mp3 acceso,si era addormentata ascoltando la musica
che la sorella aveva suonato tante volte al piano,che tesoro che era
:-”Sembra ancora la bambina che si vestiva con le gonnelline
tutta di rosa!”disse con voce nostalgica Syria
:-”Già..però non lo è
più,ora si mette lo smalto nero e sempre perennemente
depressa,ma è così tenera quando
dorme”rispose Nicolò
si,suscitava davvero un moto di dolcezza,si stava girando,probabilmente
disturbata dal brusio della conversazione,no,si stava proprio
svegliando,apriva gli occhi lentamente,sembrava una bambolina...
:-”Ma che cavolo ci fate voi due “yuppy”
qui?”disse Nadia appena si
svegliò,ecco,appunto,tutta la tenerezza nel vederla dormire
era svanita a causa del suo linguaggio scurrile che per Syria e
Nicolò fù come un brusco ritorno al presente.
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Capitolo 2 *** Le amicizie.. ***
2°capitolo:
Ringrazio chi ha
commentato ^^
”Ma
è possibile che parli come una poveraccia
qualsiasi??”la rimproverò Syria.
Già non
sopportava il fatto che la sorella avesse voluto andare in una scuola
pubblica e mischiarsi con la plebaglia,ma rivolgersi a lei e a suo
fratello in quel modo era inaccettabile ... anzi INAUDITO!
Mentre
rimproverava la sorella minore,quest'ultima la guardava con gli occhi
sbarrati,con un’ espressione di stupore ed innocenza.
Nicolò cedeva sempre a quello sguardo,che pareva,invece,non
toccare minimamente la sorella maggiore la quale continuava a
sgridarla.
Ad ogni minuto che
passava l'espressione di Nadia mutava,si distorceva,fino a diventare
colma di rancore. Nicolò sapeva benissimo che se non avesse
fermato Syria,Nadia le avrebbe sputato in faccia tutte le accuse
accumulate in quegli anni,le avrebbe sicuramente rimproverato
... anzi no ...avrebbe rimproverato a lui di averla lasciata
lì!
Sola, a subire le
lamentela della madre su Syria e i vari paragoni di quanto lui fosse
più bravo delle sorelle.Per evitare tutto
ciò il fratello zittì Syria, ed anche se la
sorella era nota per avere un carattere non molto ubbidiente,tacque
all'istante. Perchè? Semplicemente perchè
Nicolò aveva quel potere ... il potere di cui sono investiti
solo i fratelli maggiori in una famiglia composta da sole donne.
”Sissi basta!
Ha capito!”disse Nicolò, che usava
quell’affettuoso soprannome perchè trovava che
fosse davvero come una principessina ed inoltre, era molto somigliante
nei tratti somatici, alla vera principessa: capelli incredibilmente
lisci rosso acceso,esile,grandi occhi di un nero profondo e quelle
bellissime mani che tante volte avevano suonato il piano per lui.
Spesso si era chiesto perchè non fosse entrata in
conservatorio,ma si rispose da solo
”Papà”.
Il padre era medico e
desiderava così ardentemente avere un figlio che
seguisse le sue orme,che quando vide Nicolò affermarsi come
avvocato e Nadia essere così dedita allo studio della
psicologia,dedizione che, secondo lui, era dovuta alla sua
“stranezza”, aveva riversato tutte le sue
aspettative sulla figlia Syria, la quale, dal canto suo,si sentiva in
debito con il padre per essere scappata senza dirgli nulla ed essere
poi ritornata con la coda fra le gambe.
” Mmmmh ...hai
capito quello che ti ho detto piccola peste?”disse Syria
ridendo, ma con sguardo severo.
”Odio quando
mi tratti così e mi chiami piccola peste. Non sono piccola e
tanto meno sono una peste!”ribattè Nadia
”Hai capito
mia “Grande Emo-princess”?chiese in tono ironico
Nicolò
”Si
Niko..”rispose Nadia tra le risate.
Ci fu un minuto di
silenzio in cui i tre si guardarono negli occhi quasi a voler carpire
le emozioni che ognuno di loro stava provando.
Si sentì un
rumore per le scale ”Ninni,Siry,Nana? “ era la
madre, che probabilmente si era accorta solo ora sella loro
assenza,altrimenti la sua voce non sarebbe stata così calma.
”Si mamma
eccoci!” risposero in automatico i tre all'unisono,si
fissarono un ultima volta e poi scesero.
”Ma
perchè mamma ha invitato tutta questa gente?”disse
sottovoce Nadia con tono infastidito
”Sai che mamma
deve fare sempre le cose in grande” rispose
Nicolò,il quale, solo in quel momento, aveva spostato lo
sguardo sulla sala e si era accorto che, effettivamente, era gremita di
persone, molte delle quali, neanche conosceva.
”E questo
soprattutto se si tratta del ritorno del suo bambino”
aggiunse ridacchiando Syria.
Appena il terzetto scese
l'ultimo gradino tutti gli uomini presenti nella sala si precipitarono
a parlare di borsa e finanza con Nicolò,che fu investito da
domande di ogni genere. Sbuffando interiormente, si chiese com'era
possibile ... lavorava tutto il mese e quell'unico giorno di ferie che
aveva lo doveva occupare parlando di lavoro?
Syria fu inondata da
signore di mezz'età che le facevano i complimenti per i
bambini e le elargivano pizzicotti sulle guance suggerendogli di
mangiare di più perchè aveva un brutto
“colorito”. In realtà lei e Nadia erano
sempre state di un pallore anormale che gli conferiva loro un non so
che di sovrannaturale,nel frattempo le coetanee della ragazza
le ridacchiavano malignamente alle spalle, invidiandone la bellezza.
Nadia,dal canto suo,fu
costretta a subirsi venesie ragazzine dai quattordici ai diciasette
anni che le ricordavano come in quella occasione fosse più
consona una bella e arzigogolata pettinatura piuttosto che
due treccine, perlopiù scompigliate e non molto educatamente
lei fece notare alle astanti come in quell'occasione sarebbe stato
più consono se avessero tenuto chiusa la loro
“bocca di ciavatta” invece di parlare a sproposito.
Nadia si
guardò attorno,ma lei dov'era?Dov'era l'unica persona che
avrebbe voluto vedere? Dov'era Rance, la sua miglior amica?
Adesso che ci pensava
mancavano anche Sara e Sofia.
Che la madre non avvese
invitato Rance e Sara non era una novità,era
infatti risaputo che le erano antipatiche perchè, vivendo in
un casale un po' fuori città, le giudicava persone inferiori
,ma Sofia invece le stava simpatica. Era una ragazza di alto ceto (come
le oche che sua madre la costringeva a frequentare) ,ma era
profondamente diversa. Non si vantava della sua agiatezza,era
umile,gentile,generosa e pensava sempre bene di tutti .
Perchè allora
non vedeva neanche lei, che sapeva essere nelle grazie di sua
madre?
Chissà ...
comunque fra una settimana sarebbe rientrata a scuola dalle vacanze di
natale e avrebbe rivisto le sue tre amiche.
Ringrazio la mia
Beta..grazie Titania!baci
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Capitolo 3 *** Rance e Nadia ***
Quanto gli mancava la sua cara Rance,in realtà lei si
chiamava Lidia Rancetti,ma odiando il suo nome,si era
“autoproclamata” Rance. Era alta e snella,con
lunghi capelli castani che presto sarebbero stati
“mechati”di blu elettrico,come amava precisare lei
stessa,con occhi sul verde smeraldo. Era molto simpatica e socievole.
Rance era l'unica persona che sapeva tutta la verità su
Nadia,all’apparenza poteva sembrare un’amicizia
superficiale, quelle che si hanno solo per passare il tempo,ma non era
così. Avevano un rapporto unico e solido ed erano
gelosissime di quest'ultimo,nessuno poteva entrare nei loro spazi e
soprattutto nessuno poteva andare nei loro
“luoghi”, regni dello scherzo e
dell’allegria. Avevano fiducia l'una nell'altra,quando Nadia
cullava l’idea di lasciare la scuola,sfiduciata
perchè sapeva che nessuno credeva in lei oltre al fratello
che era a New-York,Rance era lì a sostenerla e a convincerla
che forse non era la scelta migliore.
Adesso quei momenti erano nitidi nella mente di Nadia,quei momenti in
cui le veniva voglia di piangere e la sua cara amica le offriva la
spalla senza parlare. Si ricordava quella volta in cui era davvero
depressa,pioveva e dovevano arrivare a piedi alla fermata dell'autobus
un chilometro più avanti,naturalmente tutte e due senza
ombrello. Ad un certo punto Nadia si era messa a piangere,la situazione
che si era creata con un suo caro amico le pesava così tanto
da scoppiare in lacrime in pubblico,cosa che andava contro i suoi
principi,piangeva,piangeva tantissimo,Rance era un po' più
avanti e forse non se ne era accorta, quindi Nadia aveva continuare a
camminare a testa bassa prima di perderla di vista, ma poi,
improvvisamente, sentì qualcuno stringerla in un forte
abraccio.Vide i folti capelli castani e capì … se
ne era resa conto anche se era davanti,anche se non aveva sentito
nessun rumore, aveva comunque intuito che qualcosa non andava,ed anche
se si stava inzuppando era lì,sotto la pioggia,a consolare
Nadia che, come illuminata, aveva realmente capito quanto fossero
legate. Vivevano le stesse emozioni,se una stava male anche l'altra si
sentiva male,erano come due gemelle,anche se non avevano lo stesso
legame biologico delle gemelle,erano comunque legate …
legate dal filo rosso del destino.
Si risvegliò da quei pensieri e si concentrò su
Sara,su come si erano conosciute era la sua compagna di
banco,capelli castani,lisci e a caschetto,era ipercinetica e veniva chiamata "peperoncino" proprio per quel suo "sprizzare energia da tutti i pori",comprensiva ma soprattutto
sopportava Nadia in tutte le sue stranezze,che erano tante,era alta e molto magra Nadia amava definirla la sua “Puzzola” o “Pata” non c'era un motivo in particolare anche perchè era sempre profumatissima forse anche per questo le aveva affibbiato quel soprannome,era davvero
molto simpatica ma non sapeva proprio tutto della sua compagna di banco
c'era
qualcosa che solo Rance sapeva
Sofia … Sofia era di colore,bruna e riccia con occhi di
cerbiatto neri dallo sguardo profondo,con tratti delicati che le
regalavano un viso da bambolina.
Appena Nadia riuscì a liberarsi di quelle oche che la
circondavano e la giudicavano così sfrontatamente,corse
dalla madre a chiedere delucidazione sull'assenza di Sofia.
:-”Ah si,la principessina? Credo stia finendo i compiti delle
vacanze,quelli che,a tempo perso,dovresti fare anche
tu!”disse la madre con particolare enfasi sulle ultime parole.
:-”Ah,uhm ... mi dispiace,vorrà dire che la
vedrò direttamente Lunedì a
scuola”rispose Nadia
:-”Ma i compiti???”insistette la mamma
Nadia ebbe cinque secondi di vero panico,lei ne aveva fatti la
metà e anche male,se la madre lo fosse venuto a scoprire
l'avrebbe diseredata,o peggio,l'avrebbe chiusa in casa … e
ora??
:-”Mamma i compiti li ha fatti tutti,è stata
bravissima. Glieli ho corretti io stesso quando eravamo su!”
Nadia si chiedeva certe volte sei il fratello avesse poteri
sovrannaturali … come faceva a capire come e quando
intervenire?
Nicolò era un uomo premuroso,bello,alto all'incirca 1 metro
e 90,fisico slanciato,biondo e con gli occhi di un azzurro vivo,se mai
si fosse sposata voleva che suo marito fosse proprio come il fratello!.
La festa andò avanti fino alle undici. Quando tutti se ne
furono andati,i tre fratelli si guardarono stremati dalle mille
conversazioni tenute, si sentivano come se che avessero partecipato,
più che ad una festa, ad una spedizione militare.Ma il
peggio doveva ancora venire,era giunto il momento,quel fatidico momento
in cui la madre si sarebbe seduta sul suo divano rosa confetto e
avrebbe cominciato a congratularsi con se stessa per aver
“sfornato”tre figli così belli e per
aver dato vita ad una festa di cui si sarebbe parlato dappertutto nei
mesi a venire.
:-”Miei Dei!che caos!Consuelo? Pulisci su,che ti ho assunta a
fare altrimenti? Bene ... bene ... è stata una festa
strepitosa devo ammettere che ho un vero talento. Che arte! Forse
dovrei propormi come organizzatrice di matrimoni non trovate? Ma
certo,siete i miei figli sicuramente ne converrete.Avete visto l'ultimo
festa dei Mostrani? Una tragedia,una mancanza di stile su tutti i
fornti..”
L'unico problema di quel momento post-festa era che, dopo le
congratulazioni con se stessa, cominciava l'ora del gossip, in cui
impartiva giudizi su tutto e soprattutto su tutti. Qualsiasi povera
famiglia che le venisse in mente era soggetta ad un check-up
completo,si partiva dalla data di nascita dei singoli componenti fino
ad arrivare al completo albero genealogico analizzato nodo per nodo.
Pian piano i tre figli sgattaiolarono nelle loro camere al piano di
sopra,si diedero la buonanotte e andarono a dormire.
Era mattina,che ore erano? Il cellulare sul comodino di Nadia segnava
le undici ... le undici?? No! Nicolò doveva partire alle
dieci, no, non ci credeva,il fratello se ne era andato un'altra volta e
lei non l'aveva salutato! Saltò giù dal letto e
corse al piano di sotto. Per fortuna suo fratello era un gran
ritardatario era sulla soglia della porta a salutare la madre che
piangeva come una fontana
:-”Nicolò” lo chiamò Nadia
:-”Piccolina!temevo non ti svegliassi!”disse
gioiosamente lui
:-”No eccomi! Come facevi a credere che non ti avrei
salutato? Se fossi già partito avrei rincorso il taxi a
piedi fino a che non si fermava!”replicò Nadia
Il fratello rise,la sorellina nonostante fosse molto più
piccola di lui lo faceva sempre sbellicare dalle risate. Certe volte
anche senza fare alcun tipo di battuta,era solo l'espressione che
assumeva a farlo ridere ...ora però doveva
partire,chissà fra quanto l'avrebbe rivista.
Nadia capendo a cosa il fratello stesse pensando lo
abbracciò forte e gli sussurrò all'orecchio di
non preoccuparsi perchè lei, per quanto crescesse,sarebbe
stata sempre la sua piccolina. In cuor suo però non voleva
affatto che il fratello se ne andasse,sperava,per non so quale
miracolo,che non partisse, che lo avrebbe convinto a lasciare New-York
con il suo solito sguardo di finta innocenza,ma non c'era verso,la sua
vita era là e lui sarebbe andato via,con o senza il suo
consenso.
Nella mente di Nadia si affacciò un pensiero
tristissimo,anche Syria sarebbe tornata a casa sua domani,e lei sarebbe
stata di nuovo sola,in quella casa grande e vuota ... non voleva!
Pensò che purtroppo le cose dovevano essere accettate per
quello che erano, belle o brutte ... quante di queste non voleva
accadessero,ma invece,sempre e inesorabilmente si abbattevano su di
lei,peggiorandone l'umore
Però,penso Nadia,poteva sempre lasciare un ricordo di
sé al fratello! Gli chiese di aspettare un momento, corse in
camera sua, prese un oggetto e ritornando nel salone,lo depose nel
palmo della sua mano,dicendogli che era un ricordo e gli
impartì l'ordine di tenerlo sempre con sé.
:-”Ok,piccolina mia,lo farò,lo giuro! Ti voglio
bene ciao!”così dicendo depose il piccolo oggetto
nella tasca destra del soprabito e abbracciò un ultima volta
la sorella. Nadia si rese conto di piangere,mai come quella volta aveva
bisogno del fratello,ma era egoistico pensare di averlo solo per
sè,di chiedergli di rinunciare alla sua vita per lei.
Il taxi arrivò dopo circa 10 minuti,Nicolò
entrò nel veicolo e a metà strada decise di
vedere cos'era l'oggetto consegnatogli dalla sorellina minore.
Lo vide e fu come un colpo al cuore. Non era possibile! Lo aveva
conservato,dopo tutto questo tempo … quel frammento di vetro
colorato… quel frammento con cui si era tagliato anni prima
per proteggere Nadia dallo scoppio della bottiglia a cui apparteneva il
vetro. Lo teneva fra le mani, l'osservava con sguardo perso nel
vuoto,pensava al motivo per cui la sorella lo tenesse ancora.
Era ovvio,lo conservava gelosamente per ricordarsi,nei momenti in cui
il fratello era lontano e si sentiva abbandonata, che le voleva bene,
che si sarebbe volentieri sacrificato per salvarla. Era come se il
mondo gli stesse cadendo addosso,si sentiva colpevole,colpevole di una
colpa non realmente sua, colpevole di aver abbandonato Nadia,anche se
non era un vero abbandono, ma lei lo aveva vissuto così e il
solo pensare che la sorella fosse stata così male fece
crescere in lui un rimorso smisurato,come aveva potuto?Come aveva
potuto mettere le sue ambizioni professionali prima del benessere della
sua piccola principessina?
Solo ora immaginava come fosse stata male la sua sorellina,avere un
padre che non vedeva mai da quando era piccola, la sua unica figura
maschile di riferimento che va via da lei, che la lascia da sola,con
una madre che si preoccupa solo di sciocchezze e poi, dopo neanche un
anno, vedere anche il suo modello femminile,Syria,preferire il
“poeta scapestrato”a lei.
Solamente ora
capiva pienamente il perchè Nadia ascoltasse perennemente
quella musica che era solita suonare la sorella maggiore.
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Capitolo 4 *** Ritorni ***
“Din-Don”..
:-”Nadiaa?il
campanello apri su!”
Nadia si
trascinò faticosamente alla porta sentiva le lacrime che le
rigavano il viso,un altra volta la spalla su cui poter
piangere se ne era andata,era diventata improvvisamente la
spalla PER cui piangere.
NO!si fece scappare un
urlo di gioia.
“Nikoooooooooo!!”..
All'urlo di Nadia la
madre e Syria accorsero nella stanza.
“Niko!”gridò
anche Syria quando vide il fratello sulla soglia di
casa,:”Sorelline non vi lascerò mai
più,nessuno mai interferirà ancora tra me e le
mie piccole principesse!” e si strinsero in un'abraccio di
gruppo.
La madre sentendo la
voce del suo “bambino” sopraggiunse nel salone dove
trovò i tre figli abbracciati,a quella vista si commosse,da
quanto tempo non vedeva i tre insieme e felici.
Nadia dal canto suo
era felicissima,quante volte aveva sognato quel momento,quante volte lo
aveva sperato,desiderato con tutta se stessa..ed ora eccolo,quando meno
se lo aspettava,era giunto.
Piangeva,le lacrime le
scendevano copiose sul volto,ma non erano come gli altri erroneamente
pensavano lacrime di gioia,Nadia lo sentiva,sentiva quella stretta allo
stomaco che insieme a quelle lacrime predicevano qualcosa di spiacevole
che probabilmente sarebbe accaduto di lì a poco,ma cosa
poteva accadere ora?ora che lei era così stranamente
felice?Le parole di Syria la distolsero dai suoi pensieri
:-”Mi
trasferisco qui,ne avevo già parlato con mamma ma volevo
essere sicura che andasse bene anche per papà prima di
dirvelo!”.
Nadia si
crogiolò sul divano tutto il giorno troppo presa dalla
felicità di quel momento;presto sua sorella e suo
fratello,le persone che le erano mancate tantissimo si trasferivano a
casa con lei e sarebbero stati di nuovo la famiglia felice
che tutti invidiavano...bhè..adesso?adesso bisognava
avvisare immediatamente Rance di tutto ciò!corse
al telefono di camera sua e compose frettolosamente il numero
dell'amica..
:-”Pronto?”
:-”Oi
Rance,ora non crederai a quello che ti sto per dire..!”
:-”ehm..veramente
io sono Graziella!Ciao Nadia,ti passo Lidia”interruppe con
tono incerto la madre.
:-”Ah!Dio..scusi..m-mi
dispiace..grazie!”rispose Nadia
[...]
:-”Oi?”disse
Rance
:-” Ah
merdaaa!” trillò con la sua voce squillante Nadia
(dovete sapere che se
Nadia iniziava la telefonata chiamando Rance “ah
merda” voleva dire che la notizia era buona..se le diceva
“ciao” voleva dire “situazione di
stallo” e infine se diceva “uhm!” voleva
dire “aiutami sono in depressione più
totale”)
:-”Ehi!sei
contenta a quanto sento!dimmi..”rispose ancora più
trillante Rance.
:-”Niko
resta qui e Syria si trasferisce!di nuovo tutti a casa
insieme..”
:-”Wow,sono
felice per te..Ma?perchè c'è un ma se mi chiami e
lo sai,dimmelo!
:-”in
effetti..non sono del tutto contenta,qualcosa andrà
storto..”
:-”bhè
si!è ovvio..lo sai anche tu,è del tutto
inevitabile,dopo un periodo che tutto và come vorresti
arriva la bastonata..il periodo “Black”..
:-”..facciamo
“purple” è più
carino!”
:-”ok...
Vada per il periodo very purple!”
:-”hihihihi
... Un holè al periodo very purple?”
:-”
1..2...3..PURPLE,PURPLE,PURPLE!!”
:-”Oi
Nadiuzza io vado perchè mamma mi sta dicendo che
è pronto in tavola!”
:-”ok!tanto
sai che io ormai prima delle 22 non riesco a mangiare!da quando mamma
ha licenziato la cameriera dobbiamo aspettare che ritorni Niko o Syria
dal lavoro perchè sai benissimo che mia madre è
impedita a cucinare,anzi forse oggi mangio prima anche io,Ninni e Sissi
sono a casa.Buonappetito baci ti voglio bene!”
:-”ahahah!ok
ciao ti voglio bene anche io!”...
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Capitolo 5 *** Syria,Nadia e il dialogo da Commedia Americana ***
Nadia si
alzò dal letto contro voglia,stava così comoda al
calduccio,scese le scale e raggiunse la cucina dove per un,non ben
identificato,miracolo divino Syria stava cucinando.
:-”Oh mio Dioo!Syria stai bene?”chiese falsamente
preoccupata Nadia
:-”Si... Perchè?”rispose incerta la
sorella maggiore
:-”Che ne so io!Cucini!In condizioni normali non cucineresti
neanche se venisse il presidente della repubblica a casa
nostra!”ribattè Nadia sorridente
:-”non esagerare... Voglio cucinare... Tutto
qui!”rispose con aria innocente Syria.
Nadia gironzolò un po' in casa... Niente,nessuno,neanche la
mamma,i gemellini,Nicolò,solo lei e Syria...
un pensiero a dir poco orripilante le attraversò la mente...
mica vorrà fare una di quelle cenette fra sorelle dove si
parla di ragazzi,insomma quelle cose disgustose e false che si vedono
nelle commedie americane vero?...No,no,Syria non era il tipo,non si
sarebbe sprecata tanto solo per parlare di ragazzi con Nadia... E ... E
se invece avesse invitato un suo amico a casa?No,neanche questo si
sarebbe rinchiusa in bagno a prepararsi invece di cucinare...Oddio cosa
le nascondeva?Forse aveva davvero la febbre?No,Nadia non essere
esagerata!-pensò tra sè-forse allora ha preso una
brutta botta in testa?.
In preda al panico andò a chiedere spiegazioni alla sorella
che intanto aveva cominciato anche a cinguettare proprio come faceva la
mamma al ritorno di Niko!Forse era questo,forse erano i geni della
mamma che entravano in azione!-pensò Nadia scartando subito
il mostruoso pensiero della sorella che si tramutava in una
mini-mamma-ok,allora chiediamogli perchè gli altri non ci
sono.
:-”Syria ma dove sono gli altri?”chiese Nadia nel
tono più disinteressato possibile
:-”Allora... Dunque,la mamma è andata dalla
signora Cersetti a cena e si è voluta portare anche i
bambini,Nicolò invece è ad un apputamento con
...mi pare che si chiami Sophie,sisi,Sophie!”rispose
tranquillamente Syria.
:-”Wow!Bene”ribattè Nadia pensando
esattamente il contrario di quello che diceva...Sophie?E chi era adesso
Sophie?Mio Dio... Quell'infame di un fratello maggiore l'aveva lasciata
in preda alla cucina di Syria che era peggio di quella della mamma!
:-”Scusa ma perchè,se siamo solo noi due,fai tutta
questa fatica a cucinare?Puoi benissimo ordinare due
pizze!”aggiunse Nadia
:-”Si ma volevo parlare con te davanti a un buon piatto
cucinato e non davanti a una pizza...”disse mettendo una
leggera aria di schifo sulla parola “pizza”
:-”Ok!”rispose sorridendo Nadia.
Lo sapevo!Vuole parlarmi come nelle commedie americane,Dio mio,non ho
alcuna intenzione di dirle chi è il ragazzo che mi piace ne
tanto meno di sentirmi fare uno di quei discorsi sul sesso
sicuro!Speriamo bene e incrociamo le dita!Pensò poi.
Cenarono,e stranamente Nadia si accorse che la cucina di Syria era
notevolmente migliorata,era diventata quasi
commestibile!Finchè ecco,il momento che Nadia temeva
più di tutti;”La conversazione tra
sorelle”!
:-”Tesoro come và a scuola?”chiese in
tono ingenuo Syria
:-”Ttto bene!”rispose goffamente la minore
:-”Ti trovi bene con i nuovi professori?”aggiunse
la maggiore
:-”Quali nuovi professori?”chiese Nadia-Ma insomma
perchè non arriva al nocciolo che cosa vuole sapere
realmente?-si chiese poi
:-”Ho saputo che ti hanno cambiato la professoressa di
lettere,ora è un uomo vero?”ribattè
Sissi
:-”Si... E come lo sai?”disse la minore
:-”No niente ho parlato con una tua amica”rispose
la maggiore
(una mia amica che parla con mia sorella?pensò Nadia
interrogativa)
:-”Allora con quel professore tutto bene?è
bravo?”chiese insistente Syria
:-”Si... Si... Certo...Ma lo sai che vado bene in
lettere...”rispose Nadia
:-”Oh!si,si,certo!Era per chiedere!”si
affrettò a ribattere la maggiore
:-”Uhm... Ok!Ora vado a dormire 'notte sorellona!”
:-”ok... Notte piccola peste!”
Nadia salì le scale si buttò con un triplo salto
carpiato sul letto si sfilò le scarpe e attaccò
l'mp3.
Non era andata poi male come si aspettava,quello che si domandava era
perchè avesse chiesto solo di quel professore,no,su,si stava
facendo troppi problemi,in fondo era l'unico nuovo perciò
era logico avesse chiesto della sua materia.
Erano le 23;30..troppo tardi per chiamare Rance?No,forse
no,però non era l'ora più adatta e se i genitori
stessero dormendo?
Nadia decise alla fine di cadere in un lungo sonno ristoratore,quello
che non aveva avuto più da tanti anni a questa parte.
Volevo
Ringraziare la mia piccola Battons
<3 e
Tutti quelli che hanno letto fino ad ora,mi raccomando recensite.
Un bacione enorme a Fanny,thank's
a lot ^__^
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