It's Xmas time!

di hanaemi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 It's beginning to look a lot like Christmas ***
Capitolo 2: *** #2 Santa Claus is coming to town ***
Capitolo 3: *** #3 Jingle Bells ***
Capitolo 4: *** #4 White Christmas ***
Capitolo 5: *** #5 All I want for Christmas is you ***
Capitolo 6: *** #6 Holly jolly Christmas ***
Capitolo 7: *** #7 Santa Baby ***
Capitolo 8: *** #8 Have yourself a merry little Christmas ***
Capitolo 9: *** #9 Christmas (Baby please come home) ***



Capitolo 1
*** #1 It's beginning to look a lot like Christmas ***


It's beginning to look a lot like Christmas

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: It's beginning to look a lot like Christmas - Michael Bublé
Parole: 348 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }

 

"It's beginning to look a lot like Christmas 
Everywhere you go 
Take a look in the five and ten glistening once again 
With candy canes and silver lanes aglow" 



“Oh, diamo un’occhiata lì!” esclamò l’ungherese, allungando un braccio ad indicare la scintillante vetrina di un negozio poco lontano. Prontamente trotterellò in quella direzione, mentre con l’altra mano si trascinava il prussiano, il quale, pur di farla felice, lasciava che lo tirasse senza battere ciglio, e anzi, accennando un leggero sorriso a metà tra il dolce e il divertito. Si trattava di Gerbeaud, una della cioccolaterie più rinomate di Budapest, e la sua vetrina era sempre un tripudio di colori e delizie pasticcere, specie sotto il periodo di Natale, con i cioccolatini ben disposti nei vassoi e i bastoncini di zucchero sistemati qua e là a ravvivare l’esposizione. Elizaveta, proprio come se fosse stata una bambina, poggiò ambo le mani e persino la punta del naso contro il vetro, incantata a osservare con la bocca semiaperta quelle piccole meraviglie artigianali, senza curarsi dell’albino accanto a lei che, a mani giunte dietro la schiena, la osservava intenerito.


“Entriamo e compriamo qualcosa!” disse la ragazza dopo un po’, voltandosi di scatto in direzione di Gilbert con un enorme sorriso sul volto.

“E se ti dicessi che ho già provveduto comprando tutto stamattina e nascondendo gli acquisti in garage?”

L’ungherese, scettica, si voltò completamente verso di lui, posando le mani sui fianchi e inclinando la testa, gli occhi socchiusi per poter captare qualsiasi movimento sospetto da parte del prussiano.

E lui, per tutta risposta, le si avvicinò e cavò dalla tasca dei pantaloni lo scontrino del negozio, porgendoglielo.

“Ha la data di oggi.”
“…”


Guardò lo scontrino, poi guardò lui, infine sorrise e gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte.

“Aspetta, aspetta, resta così!” disse Gilbert, frugando nelle tasche del giubbino e tirandone fuori, alla fine, un rametto di vischio un po’ rinsecchito. Poi lo sollevò sopra le loro teste e un ampio sorriso gli illuminò il volto.

“Ora sì che puoi ringraziarmi come si deve, liebe!”

L’ungherese non aspettò oltre e gli lasciò un bel bacio sulle labbra.

“Köszönöm, kincs.”

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Capitolo 2
*** #2 Santa Claus is coming to town ***


Santa Claus is coming to town

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: Santa Claus is coming to town - Michael Bublé
Parole: 404 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }

 

"O! You better watch out! 
You better not cry. 
Better not pout, I'm telling you why. 
Santa Claus is coming to town. 
Santa Claus is coming to town."


 
“Su, è ora della nanna, forza!” esclamò Elizaveta, alzandosi per andare ad aiutare Annika a scendere dalla sedia.
“Ma mamma, è ancora presto! Noi vogliamo vedere Babbo Natale!” ribatté Friedrich, il maggiore, pestando i piedini in terra e stringendo a pugno le mani, mentre cercava di convincere la madre facendo gli occhioni dolci.
“Sì, Mutti, daaai!” rincarò la dose la piccina, stretta tra le braccia della donna, mettendo su un broncetto adorabile a cui nessuno avrebbe resistito. Nessuno tranne l’ungherese, appunto.

“Nem, bambini, dovete dormire per crescere sani e forti!”
“Zio Lud, dai, convincila tu!” fece allora il bambino appellandosi al tedesco, il quale, rilassato contro lo schienale della sedia, osservava a braccia conserte la scena senza parlare, mentre un leggero sorriso divertito (cosa rara, un po’ dovuta alla birra, un po’ al calore della famiglia) gli solcava il volto. Sentitosi chiamare in causa, il biondo scosse il capo con fare deciso.

“Nein, ciò che dice la mamma è giusto. Forza, a nanna!”
“Uffa…”
disse la bambina, facendosi mettere giù e imbronciandosi, mentre a braccia conserte trascinava i piedi in direzione della cameretta, seguita a ruota da suo fratello.

Ma proprio mentre se ne stavano andando verso la loro stanza, rassegnati all’idea di non riuscire a vedere neanche per quella volta il vecchio uomo con la barba bianca che lasciava loro ogni anno dei regali sotto l’albero, si sentì un sonoro bussare alla porta d’ingresso.

“Chi sarà?” esclamarono in coro i due bambini, guardandosi tra loro con aria mista tra il perplesso e l’eccitato. Che fosse Babbo Natale?

Frattanto Elizaveta andò ad aprire, e meraviglia delle meraviglie sì, era proprio lui, Babbo Natale! O meglio, Gilbert travestito da Babbo Natale, ma i bambini questo non lo sapevano. Sapevano solo che Vati era andato un attimo in garage a controllare una cosa e ci avrebbe messo un po’.

“Weihnachtsmann!1 fecero Annika e Friedrich, sorridendo ampiamente e gettandosi tra le braccia del signore vestito di rosso, finalmente felici di aver realizzato il loro sogno.

“Oh, oh, oh, buon Natale, bambini!”

Annika alzò gli occhi verso la madre.

“Questo è il Natale più bello di tutti, mamma!”

Elizaveta carezzò la testa della piccola, per poi incrociare lo sguardo con gli occhi color rubino del marito, celati dietro la folta parrucca bianca e le spesse lenti di vetro.

“Già, ne sono convinta anch’io, amore mio.”




1 Weihnachtsmann: Babbo Natale in tedesco.

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Capitolo 3
*** #3 Jingle Bells ***


Jingle Bells

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: Jingle Bells - Michael Bublé
Parole: 319 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }

 

"Dashing through the snow in a one-horse open sleigh,
over the fields we go, laughing all the way.
Bells on bobtail ring, making spirits bright
What fun it is to ride and sing a sleighing song tonight."

 

“Vieni, Liza, ti mostro cosa mi ha regalato West per Natale!” esclamò il prussiano orgoglioso, prendendo per mano l’ungherese e portandola sul retro del giardino. Lì, nel bel mezzo del prato imbiancato di neve, stava una slitta in legno lucido, laccata sui fianchi di decorazioni rosse e verde smeraldo e trainata dal fido cavallo di Gilbert, Hermann. La ragazza rimase sbalordita, gli occhi sgranati e la bocca semiaperta, mentre l’albino, a braccia conserte, gongolava soddisfatto.

Poco dopo la ragazza volse il capo verso di lui, sorridendo.

“È davvero bella, sì.”
“E adesso ci saliamo anche, dai. Ti porto a fare un giro.”


La prese nuovamente per mano e la aiutò a salire su, per poi seguirla a ruota e accomodarsi accanto a lei. Dopodiché strinse con decisione le redini tra le dita e diede loro un lieve colpo.

“Ah! Avanti, Hermann, partiamo!”

Il cavallo, al comando del padrone, subito nitrì e cominciò a trottare verso l’uscita dell’abitazione, scendendo giù dal pendio della collina dove era collocata la casa del prussiano. Elizaveta frattanto si guardava intorno con aria felice, lasciando che l’aria pungente premonitrice di futura neve le sferzasse la parte di viso non coperta da sciarpa e cappello. Poi strinse con ambo le mani un braccio di Gilbert e posò la guancia contro la sua spalla.

“Hey, che succede? Vogliamo tornare a casa?”
“Nem, mi piace.”


Poi sollevò gli occhi smeraldini in direzione di quelli rubini del ragazzo e, abbassatasi di poco la sciarpa, gli lasciò un bacetto all’angolo delle labbra.

“Ancora di più ora che sei qui con me. Boldog Karácsonyt1, Gilbert.”

Il tipico colorito pallido del prussiano, nel frattempo, si era leggermente colorato di rosso al bacio da parte dell’ungherese, ma cercò di non darlo a vedere e mostrò un enorme sorriso sornione.

“Frohe Weihnachten2, Liza.”






1 Boldog Karácsonyt: Buon Natale in ungherese.
2 Frohe Weihnachten: Buon Natale in tedesco.

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Capitolo 4
*** #4 White Christmas ***


White Christmas

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: White Christmas - Michael Bublé
Parole: 437 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }


 

I'm dreaming of a White Christmas,
Just like the ones I used to know,
Where the treetops glisten and children listen
To hear sleighbells in the snow”

 

24 dicembre 1942.

 

L’ennesimo Natale in trincea, per Gilbert. Il prussiano, ben nascosto dietro il muro che divideva le loro truppe dai nemici, si lasciò scivolare a terra e, ginocchia strette al petto, socchiuse gli occhi, guardando in alto: il vento era freddo e pungente, ma ancora non si decideva a nevicare. Inumidendosi le labbra con la punta della lingua, con la mente cominciò a vagare, pensando alla sua famiglia: chissà cosa stavano facendo in quel momento sua moglie Eliza e i loro bambini Friedrich e Annika, che aveva lasciato piccolissimi tre anni prima e che non sapeva se li avrebbe mai rivisti. Sospirò, ricordando il Natale del 1938, l’ultimo che erano riusciti a trascorrere tutti insieme come una famiglia felice.
Gli tornò alla mente l’immagine di Friedrich, che all’epoca doveva avere circa un anno e mezzo, che traballando cercava di camminare fino alla poltrona in cui era seduto lo zio Ludwig, che lo aspettava a braccia aperte. E poi Eliza, la sua amata moglie, che stringeva al petto quel piccolo fagottino rosa di pochi mesi che era Annika. E poi i canti al pianoforte, i baci sotto il vischio, l’apertura dei doni, e infine tutti a guardare la neve premuti contro la finestra del salone che dava sul giardino.

 

Un boato lo riportò al presente, facendogli emettere l’ennesimo sospiro: la lontananza da casa, soprattutto alla vigilia di Natale, si faceva sentire più che mai.

“Herr Beilschmidt, herr Beilschmidt!” sentì chiamare a un tratto, mentre una figura lontana man mano si avvicinava a lui. Con un’espressione perplessa in volto, Gilbert si alzò in piedi e andò incontro all’uomo, chiedendosi cosa avesse da urlare tanto.

“Che accade?”
“Posta per lei, ecco qui.”


E cavò dalla tasca della pesante giubba una busta gialla un po’ spiegazzata, per poi porgergliela.
“Buon Natale, signore.”
“Buon Natale.”
rispose lui distrattamente, tornandosene dove era seduto poco prima e aspettando che l’altro fosse abbastanza lontano per poterla aprire.

All’interno vi era un semplice biglietto di auguri fatto a mano, con su Babbo Natale e la sua famiglia disegnati dai suoi figli, e all’interno, nella sua elegante scrittura, Elizaveta scriveva:

“Ci manchi tanto, ti vogliamo bene. Buon Natale.
Da Eliza, Ann e Fritz.”


Un sorriso spontaneo sorse sulle labbra dell’albino al leggere quelle parole, mentre carezzava delicatamente la carta del biglietto, quasi temendo gli si potesse sbriciolare dinanzi agli occhi. Poi la baciò e se la strinse al petto, guardando verso il cielo. Non era a casa, certo, ma poteva sentire la presenza dei suoi familiari accanto a sé.

“Danke.” sussurrò solo, con le lacrime agli occhi.

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Capitolo 5
*** #5 All I want for Christmas is you ***


All I want for Christmas is you

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: All I want for Christmas is you - Michael Bublé
Parole: 323 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }


 

"I don't want a lot for Christmas
There's just one thing I need
I don't care about presents
Underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you."



Un sonoro bussare interruppe la quiete a casa Héderváry, dove Elizaveta era tutta intenta a sfornare gli ultimi dolci di pan di zenzero che poi avrebbe decorato ed appeso, come da tradizione della sua terra, all’albero di Natale. La ragazza diede un’occhiata da dietro la tendina della finestra: era il suo ragazzo, Gilbert. Mollando la teglia sul piano della cucina e sfilandosi in fretta e furia il guanto da forno, l’ungherese si ravviò i capelli alla meglio e si allisciò le pieghe del grembiule, per poi correre alla porta.

“Kincs!” esclamò la ragazza quando la figura del prussiano le comparve davanti, sorridente e con le mani dietro la schiena.

“Hey, liebe! Passavo da queste parti e pensavo di fare un salto per vedere come stavi…” fece lui, portando le mani dinanzi a sé e porgendole un piccolo pacchettino tutto colorato “…e anche per approfittarne e darti questo.”

La fanciulla prese il regalino tra le sue mani, accennando un piccolo sorriso, e lo aprì: all’interno una collanina in argento, con una “E” in corsivo come ciondolo, luccicava sull’imbottitura rossa della scatola.

“È bellissima…” fece Elizaveta, sfilandola dal contenitore e rimirandola alla luce del pallido sole pomeridiano.

Il prussiano la aiutò ad indossarla, per poi sorridere ampiamente quando gliela vide appesa al collo.

“Ti sta a meraviglia.”
“Köszönöm. Ma…”
e con questo gli buttò le braccia al collo, dandogli un lungo bacio sulle labbra. Solo quando non ebbe più fiato e dovette distaccarsi da lui, l’ungherese continuò la frase: 

“Ma tutto ciò che voglio per Natale sei tu, Gilbert. E basta. Szeretlek.1

Gilbert sorrise. Avrebbe voluto controbattere, dille che aveva immediatamente pensato a lei quando aveva visto quella catenina, ma preferì lasciar stare e dire solo, con altrettanta dolcezza:
“Ich liebe dich auch2, Eliza.”




1 Szeretlek: "Ti amo" in ungherese.
2 Ich liebe dich auch: "Ti amo anch'io" in tedesco.
 

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Capitolo 6
*** #6 Holly jolly Christmas ***


Holly jolly Christmas

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: Holly jolly Christmas - Michael Bublé
Parole: 384 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }


 

“Have a holly, jolly Christmas; 
And when you walk down the street 
Say Hello to friends you know 
And everyone you meet.”



“Dovremmo andare a dare gli auguri a Elizaveta, non credi, Gilbert?” fece Ludwig, raggiungendo il fratello in salotto. Frattanto il prussiano, spaparanzato comodamente in poltrona, era tutto intento a guardare la tv per badare al biondo, e solo quando questi gli diede una pacca sulla spalla si riscosse, rivolgendogli attenzione.

“Eh, was? Cos’è che hai detto?”

“Ho detto”
ripeté pazientemente il tedesco “che, essendo Natale, dovremmo andare da Ungheria a darle gli auguri di persona. Non pensi?”
“Potrei mandarle un messaggio, non pensi, Ludwig?”
lo riprese, accennando un sorriso beffardo.
“Gilbert. Ora tu alzi il culo da lì e usciamo, avanti, marsch!” ordinò Ludwig, per poi andare a infilarsi il cappotto e le scarpe.
L’albino, sbuffando un po’, si sollevò dalla poltrona e andò a sistemarsi, trascinando i piedi.

[…]

“Bene, Elizaveta, io vado alla macchina.”
“Okay, ti raggiungo tra poco.”
fece il prussiano, mentre il fratello annuiva e usciva di casa per andare all’auto, dopo aver fatto un cenno di saluto con la mano all’ungherese.

Fermi dinanzi alla porta chiusa, Gilbert spostava il peso da un piede all’altro, gli occhi fissi a guardare il pavimento in parquet della casa della ragazza.

“Quindi…ancora tanti auguri, Eliza.”
“Anche a te, Gilbert.”


Ma non appena la fanciulla aprì la porta per far uscire il ragazzo, subito un enorme ramo di vischio si piazzò davanti a lui a impedirgli di passare, mentre al di là di esso il viso di Antonio (o almeno, la parte non coperta da sciarpa e cappello) sorrideva estasiato.

C’erano tutti: Ludwig, Antonio, Francis, Belgio, Ucraina….

“Cosa ci fate qui?” domandò il prussiano perplesso, spostando gli occhi su ciascuno dei presenti.

“Ma ovvio, farvi finalmente baciare, cher!” fece il francese, incrociando le braccia sul petto. “E sarebbe anche ora, mon ami, eh!”

“…Era tutto programmato. Dannato Ludwig!”
“Oh, dai, Gilbert, che sarà mai…cos’è, non vuoi baciarmi?”


Il prussiano, a quelle parole, sentì il volto colorarsi leggermente di rosso e si voltò con lentezza in direzione della voce. Poco dietro di lui, l’ungherese, con le mani a pugno sui fianchi, sorrideva divertita.

Gilbert alzò le mani in aria e scrollò la testa, ridacchiando.

“E va bene, va bene…vieni qua, forza!”

E strettala a sé per la vita, avvicinò le proprie labbra alle sue e la baciò con dolcezza, scatenando gli applausi del pubblico.

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Capitolo 7
*** #7 Santa Baby ***


Santa Baby

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: Santa Baby - Michael Bublé
Parole: 248 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }


 

“Santa baby,
forgot to mention one little thing,
a ring”



“Bene, bene, bene, è il momento dei regali!” esclamò il prussiano, prendendo per mano l’ungherese e aiutandola ad alzarsi da tavola, per poi condurla davanti al camino, posto proprio accanto all’albero.

“Questo è per te.” disse l’ungherese, porgendo al prussiano una piccola scatola.

Quando Gilbert l’aprì, rimase stupefatto: era l’orologio da tasca che aveva visto nella vetrina dell’antiquario all’angolo, e che aveva deciso di comprare non appena avesse racimolato abbastanza denaro.

“Liz, non posso…” cominciò, ma immediatamente la fanciulla lo interruppe.
“Ho impiegato gran parte dei miei risparmi per comprartelo” fece, spingendo contro il petto dell’albino la mano con cui egli reggeva il regalo “e non mi pento di avertelo comprato. So che ti sarebbe piaciuto, non preoccuparti.”

Il prussiano sospirò, scrollando la testa: incorreggibile come al solito, la sua Liz. Posato il regalo da parte, Gilbert si passò una mano tra i capelli e prese il dono per lei. Poi le si inginocchiò dinanzi e aprì la scatolina: e lì, sulla stoffa rossa, troneggiava un anello d’oro coronato da un piccolo smeraldo.

“L’unico modo in cui tu possa farmi felice e dirmi di sì, Liz.”
“Ja, igen, sì, te lo dico in tutte le lingue, se vuoi!”
esclamò l’ungherese, con gli occhi lucidi.

L’albino, sospirando sollevato, le prese la mano sinistra e le infilò l’anello all’anulare, per poi abbracciarla e baciarle dolcemente le labbra.

“Questo è il più bel regalo di Natale che avessi mai potuto ricevere, Gil.”
“Oh, non dirlo a me, Liz! Non dirlo a me…”

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Capitolo 8
*** #8 Have yourself a merry little Christmas ***


Have yourself a merry little Christmas

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: Have yourself a merry little Christmas - Michael Bublé
Parole: 354 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }


 

“Here we are as in olden days, 
Happy golden days of yore.”


 

Ungheria, Ungheria!”

Il bambino, stupito, si voltò verso la direzione da cui proveniva la voce. Alla vista dell’amico, accennò un ghigno divertito e posò le mani sui fianchi.

“Gilbert! Che c’è, vuoi di nuovo combattere? Perché sono più che pronto!” esclamò l’ungherese, mettendosi in posizione da combattimento e socchiudendo gli occhi, in attesa di iniziare.

L’albino scosse il capo.

“Ma no, sciocco di un ungherese, che vai pensando! Oggi è Natale, sai cosa significa?”

L’altro tornò in posizione eretta e inclinò il capo, assumendo un’espressione perplessa.

“Natale-?”

E come poteva saperlo, lui, se il suo popolo non aveva alcuna credenza religiosa?

Gilbert si diede una manata in fronte.

“Giusto, dimenticavo! Allora…”

E in breve gli spiegò cos’era la festività del Natale e perché veniva festeggiato.

“E quindi, ecco, io…” continuò l’albino, guardandosi la punta dei piedi.

Poi chiuse gli occhi e gli porse il regalo che nascondeva dietro la schiena: era una nuova cintura porta spada, che sperava gli sarebbe piaciuta.

“Buon Natale!” disse tutto d’un fiato, le guance lievemente colorate di rosso.

“Oh-!” fece solo il castano, prendendo la cintura dalle pallide manine dell’altro e sorridendo allegro, per poi sfilarsi quella che aveva indosso e sistemarsi la nuova.

“Meravigliosa!” aggiunse, facendo una piroetta.
“Proprio quello che mi serviva. Grazie, Gilbert.” lo ringraziò, andandogli vicino e dandogli un’amichevole pacca sulla spalla, mantenendo il sorriso stampato in volto.

L’albino, dopo aver riaperto gli occhi, guardò con fare stupito il viso dell’ungherese e gli sorrise di rimando, grattandosi la nuca non con poco imbarazzo.

“Ehm…prego, Ungheria. Sono felice che ti piaccia.”





“E ti ricordi di quando mi spiegasti cos’era il Natale e mi donasti quella cintura?”
“Oh, oh, jaa! Che imbranato che ero…”
“Ma no, eri così carino! E forse non te l’ho detto, ma quella cintura, anche se ormai non mi entra più, la conservo ancora caramente.”
ribatté Eliza, carezzando con l’indice la punta del naso del marito.
“Davvero?”
“Igen. È stata la prima volta che una persona amica mi abbia mai fatto un regalo.”
“Oh. Ne sono felice.”


L’ungherese sorrise e baciò a fior di labbra il prussiano. Poi, dopo quella confessione, si accoccolò col capo contro il suo petto, ad occhi socchiusi.

“Grazie, Gilbert.”
“No, Liz. Grazie a te.”

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Capitolo 9
*** #9 Christmas (Baby please come home) ***


Christmas (Baby please come home)

 

{ Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia, Ungheria
Pairing: PruHun
Playing: Christmas (Baby please come home) - Michael Bublé
Parole: 401 (grazie a: http://www.freetiamo.altervista.org/index.php/conta-parole.html) }


 

“The snow's coming down 
I'm watching it fall 
Lots of people around 
Baby please come home”


 

Elizaveta si avvicinò al vetro della finestra, poggiandovi i polpastrelli della mano sinistra sopra. Era il venticinque dicembre e nevicava fitto fitto, così fitto che non si poteva vedere ad un palmo dal naso. Si voltò dietro di sé, a guardare i suoi due bambini osservare il vuoto sotto l’albero di Natale.

“Mamma” chiamò Annika, avvicinandosi a lei e tirandola per la gonna per attirare la sua attenzione.
L’ungherese chinò il capo e le poggiò una mano sulla testa.

“Che c’è, bambina mia?”
“Ma i regali?”
“Quest’anno Babbo Natale non è riuscito a passare, purtroppo. La guerra è dura anche per lui…”


La bambina rimase per qualche attimo in silenzio, a riflettere. Poi si strinse nelle spalle, senza controbattere con insolenza o altro.

“D’accordo, fa nulla. Ci penserà quando avrà più soldini.” rispose semplicemente, andando ad accoccolarsi dinanzi al fuoco.

Eliza accennò un sorriso amaro: Annika era una bambina davvero perspicace, e seppure piccola riusciva a comprendere che era inutile insistere e che il regalo sarebbe arrivato, presto o tardi.

L’ungherese scosse la testa e riportò lo sguardo fuori, gettando un pesante sospiro.

Anch’ella, come sua figlia, era speranzosa che un giorno il suo regalo sarebbe arrivato, e avrebbe potuto riabbracciare il marito. Nonostante fossero ormai anni che Gilbert era partito per il fronte, lei non si dava per vinta: la guerra sarebbe finita, prima o poi.

Un sonoro bussare la riportò alla realtà. Immediatamente i bambini si voltarono a guardarla, per poi alzarsi e avvicinarsi cauti alla porta, timorosi di chi potesse esserci al di là di essa.

L’ungherese, a passi rapidi e decisi, attraversò il salotto e raggiunse l’ingresso, per poi aprire la porta.

“Oh…oh, tu…” riuscì solo a mormorare la ragazza, abbracciando l’uomo dinanzi a lei in lacrime, senza aggiungere altro.

“Vati!” esclamarono i bambini, stringendo le gambe del padre.

“Non sai quanto ho pregato affinché tornassi a casa per Natale, ogni anno.” gli sussurrò all’orecchio mentre con le mani gli carezzava il volto, quasi incredula che potesse essere lì.

Gilbert accennò un sorriso, per poi spostarle una ciocca all’indietro e baciarla dolcemente sulle labbra.

“Secondo te non lo sapevo, liebe? Ma ora sono qui. Quindi non preoccuparti di nient altro e godiamoci questo Natale. Avanti, entriamo in casa, qua fuori fa freddo!” disse, chiudendosi con un sonoro tonfo la porta alle spalle.

E così, dopo tanti anni, finalmente la famiglia Beilschmidt fu nuovamente riunita e poté festeggiare un Natale normale.

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