Only fears in his heart [SOSPESA]

di DestroyedGirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** AVVISO ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16. ***
Capitolo 18: *** Leggete per favore ♥️ ***
Capitolo 19: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 21: *** Heii ***
Capitolo 22: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 20. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 21. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 22. ***
Capitolo 26: *** Capitolo 23. ***
Capitolo 27: *** Capitolo 24. ***
Capitolo 28: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


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-Amanda!!-sento la voce di mia madre che mi richiama dal piano di sotto.
-Arrivo mammaa!!-urlo in risposta.
-Muoviti, tuo fratello sta aspettando te.
-eh ma’ stai calma, sto prendendo la roba -dico scendendo le scale.
Mi chiedo perché deve portarmi lui a scuola, ci sono sempre i suoi amici e io mi annoio; non conosco nessuno di loro quindi metto le cuffie e intanto ripasso le materie per la giornata. Non so neanche che faccia abbiano i suoi amici perché non mi sono mai preoccupata di guardarli in faccia.
-Finalmente !! – sbotta Liam alzando gli occhi al cielo.
- Scusa se non trovavo le cuffie- ribatto in modo più acido possibile.
-Ah già, sennò non puoi fare l’asociale- alza ancora gli occhi al cielo, ma in modo divertito.
-Vaffanculo Liam- quasi sussurro guardandolo torvo.
-Amanda!!-sento dire a mia madre che durante la nostra discussione era andata in cucina per spegnere il caffè- smettila di dire parolacce, sei una signorina ormai.
-La “Signorina Asociale”-  Dice Liam facendo le virgolette con le mani.
Non rispondo, mi sono stancata, tutti mi chiamano “Asociale” , io non sono asociale, semplicemente mi piace ascoltare musica, leggere libri, scrivere, studiare, andare a fare tranquille passeggiate.. ho solo una migliore amica, ma mi basta, non ho bisogno di tanti amici, meglio un’amica vera che tanti amici falsi. Si chiama Charlotte, ma la chiamo Lottie, c’è sempre per me e gliene sono grata. È l'unica persona di cui mi fido, anche perché non ho altri amici, oltre a lei e mio fratello che è un po’ come il mio migliore amico; anche se ultimamente mi trascura per via delle sua nuova ragazza, che ho visto qualche volta di sfuggita, non ho mai fatto caso a come si veste o se è carina, non l’ho mai nemmeno salutata. Si, forse sono un’asociale.
Liam prende le chiavi della macchina e mi apre la porta, salutiamo nostra madre e saliamo in macchina. C’è silenzio, nessuno dei due parla, succede sempre perché io metto le cuffie e mi isolo, ma, oggi sento come se mi sento vuota, ho bisogno di fare altro, quindi gli chiedo:- maa…-si gira e mi guarda con gli occhi spalancati- che c’è?- scuote la testa e non risponde- vabbè, ok… come hai detto che si chiama la tua ragazza?
-Sophia, perché?
-No, così..beh.. potresti farmela conoscere..no?- mi sento in imbarazzo e non so perché.
- Oddio, Amanda è ritornata in mezzo a noi!! Davvero vuoi conoscere So?-dice con un sopracciglio alzato
-No, voglio conoscere Sophia- lo guardo con un po’ di confusione.
-Si, io la chiamo ‘So’, scusa… ti va se sta sera usciamo tutti insieme così te la faccio conoscere?- è imbarazzato, non mi guarda nemmeno negli occhi.
-‘Tutti insieme’?- okay, sono confusa.
- Si, sta sera ci sono anche i ragazzi- dice mentre accosta l’auto vicino a un marciapiede.
-I ragazzi?-ma chi? Quei quattro idioti che vengono ogni mattina a scuola con noi?
-Zayn, Niall, Louis e Harry… i ragazzi che porto ogni mattina a scuola.
-Ah ok… allora non vengo, la conoscerò un’altra volta dai- Perché mai dovrei uscire con cinque ragazzi (e una ragazza)? No, aspetta la domanda è: perché mai dovrei uscire con loro?
-Dai Amy, ti divertirai, sono simpatici, non puoi passare la vita a stare chiusa in camera a fare la depressa.
-IO NON FACCIO LA DEPRESSA!!- perché sto urlando?- scusa, va bene, uscirò con voi.- rispondo ormai rassegnata.
-Bene.- dice, e mi guarda con un espressione severa.
Metto le cuffie e mi lascio ancora una volta trasportare dalla musica
***
La giornata è passata abbastanza in fretta, ho preso un nove in ‘Scrittura Creativa’ e poi mi sono fatta accompagnare a casa da mio fratello. Ora sono le 17.30 e fra un’ora e mezza devo essere pronta, quindi apro l’armadio e guardo tra i vestiti, ho solo felpe e maglioni enormi, devo andare a fare un po’ di shopping, ora che ci penso sono ridicola mi vesto sempre uguale. Mentre penso a cosa mi piacerebbe comprare, noto un vestitino piegato male  nell’angolo del guardaroba, lo fisso per un po’ senza neanche toccarlo, poi mi decido e lo prendo tra le dita. E’ un vestitino di chiffone color pesca con un cinturino marrone fatto a treccia, è troppo corto per me, lo so, ma non ho altro. Indosso il vestito e mi guardo allo specchio, non è troppo corto e poi mi sta anche piuttosto bene. Prendo delle Toms bianche di pizzo e le indosso, poi lego i capelli in una crocchia e metto giusto un po’ di fondotinta e mascara. Ecco, sono pronta. No, non è vero, non sono pronta. Perché diavolo sto per uscire con gli amici di mio fratello? Non li conosco nemmeno.
Scendo le scale e vedo Liam e Sophia seduti sul divano intenti a guardare un catalogo di un’agenzia di viaggi.
Osservo Sophia, per la prima volta, è una bella ragazza, capelli castano chiaro perfettamente sistemati occhi bellissimi, magra, perfetta per mio fratello. E’ vestita benissimo, ha un vestitino nero, simile al mio, solo che è nero e ha una cintura argento, lei è molto più sistemata di me, ha gli orecchini abbinati alla collana e ai bracciali, poi ha un trucco ben elaborato con sfumature che vanno dal bianco all’argento al nero, per non parlare delle scarpe tacco dodici con brillantini sul retro. Insomma è la ragazza perfetta. La ragazza che tutti vorrebbero avere.
Mentre continuo a osservarla alza lo sguardo su di me, mi squadra dalla testa ai piedi e spalanca gli occhi. Oh no, lo sapevo, non le piaccio. Forse ho esagerato troppo, non dovev-
-Oh mio Dio, sei bellissima!!- si alza e viene verso di me, mentre Liam rimane con gli occhi spalancati seduti sul divano, appena mi raggiunge mi abbraccia- Piacere, Sophia , non pensavo tu fossi così bella, ti ho vista solo qualche volta e sembravi molto ‘sportiva’. Stai davvero bene!!
Ho le guance infiammate, so che sono rossa, mi stanno andando a fuoco, ho gli occhi lucidi e tutto quello che riesco a dire è un semplice ‘Grazie’
-Ehm, quindi tu ti chiami Amy non è vero?- perché sono tutti fissati con questa storia dei soprannomi?
-Amanda- controbatto con un tono troppo acido, insomma lei non mi ha fatto niente, è stata gentilissima con me- ma puoi chiamarmi Amy- dico e le faccio un sorriso timido, poi mi giro verso Liam che mi sta ancora squadrando- che c’è??- chiedo allarmata.
-No, ehm- è ancora imbambolato- sei bellissima Amy, quello non è il vestito del matrimonio di mamma?- chiede interrogativo.
-Si, lo è.- rispondo con nonchalance nel momento in cui suona il campanello.
-Vai ad aprire- mi dice Liam.
-Ma anche no, sono i TUOI amici, non i miei.
-Amanda, se non apri inizio a fare commenti imbarazzanti su di te.- stronzo.
-Stronzo.- lo guardo torvo mentre Sophia ride della scena.
Vado verso la porta e la apro, mi ritrovo davanti quattro bei ragazzi vestiti bene che mi fissano con facce strane.
-Entrate prego.- dico mentre le mie guance iniziano a colorirsi.
-Wow Amanda? Sei bellissima!- dice il biondo non togliendomi lo sguardo di dosso, poi mi guarda in viso e vedo i suoi meritevoli occhi blu-Ah ehm, piacere sono Niall- dice entrando dalla porta e avvicinandosi a me per darmi un bacio sulla guancia. Niall.
-Sei disgustoso-dice il castano dagli occhi azzurri porgendomi una mano - piacere Louis.
-A-amanda-rispondo quasi balbettando.
-Ah e, bel vestito- dice Louis facendomi un occhiolino prima di allontanarsi da me.
Mi giro verso gli altri due e vedo un ragazzo con la cresta e un ciuffo biondo appoggiato sullo stipite della porta e  un altro ragazzo riccio che fissa il telefono, non riesco a vedere la sua faccia.
-Piacere Zayn- dice il ragazzo con gli occhi color nocciola, mostrando il più bel sorriso che abbia mai visto, ha dei denti perfetti.
-Amanda- gli faccio segno di accomodarsi insieme agli altri e poi riporto lo sguardo sul riccio.
Il ragazzo ancora di fronte a me alza la testa guardandomi negli occhi per un secondo e mi risponde con un sempliceciao  prima di sorpassarmi e raggiungere gli altri.
Perché si è comportato così? Sono tanto brutta? Non sono abbastanza per uscire con il loro gruppo? Oh ma insomma che mi interessa di quello che pensa, non lo conosco neanche; però ci sono rimasta male, sembra un ragazzo così misterioso. perché è così solitario? ha a mala pena salutato mio fratello e Sophia. Ma prima di tutto devo scoprire come si chiama.

 

 

E' solo il primo capitolo spero vi piaccia, perdonatemi se trovate errori. Baci xx
-DestroyedGirl.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.
-Pronti per partire?- disse Liam guardando So’, oh no mi sto fissando anche io con i soprannomi.- Harry possiamo parlare?- disse poi girando il capo verso il ragazzo riccio.
E’ così che si chiama? Harry? Bene, ora so il suo nome almeno. Quindi Harry alza lo sguardo dallo schermo del suo telefono e annuisce senza proferire parola; mio fratello si alza e lo invita a seguirlo in cucina.
Mentre gli altri decidono dove trascorrere la serata, il biondino si avvicina a me e inizia a squadrarmi, ma insomma che cos’ho che non va?? Mi fa un cenno con la testa e inizia:
-Hey, allora, che mi racconti? Come vai a scuola? Non rispondermi ‘in macchina’ perché non sarebbe divertente- dice e scoppia a ridere, la sua dolcissima risata mi riempie i sensi, è davvero carino quando ride.
-No no ehm hahaha!! Vado bene a scuola e tu?-mi scappa una risatina nervosa, non mi va di vantarmi dei miei voti altissimi, non con gli amici di mio fratello.
-Lasciamo stare va!! Faccio abbastanza schifo!!- dice grattandosi il retro del collo, è abbastanza imbarazzato, lo posso capire dal modo in cui muove i suoi occhi ovunque tranne che su di me.
-Beh, sarai bravo in qualcos’altro no?- dico cercando di attirare il suo sguardo su di me.
-Certo, ovviamente!- dice guardandomi con un sopracciglio alzato.
-in cosa?- gli faccio il sorriso più curioso e sincero che abbia mai fatto negli ultimi mesi.
-Beh so come fare divertire la gente- ricambia il sorriso.  E io sorriso ancora, ho gli occhi fissi su di lui e non ho niente da dire, lo guardo e basta.
Appena mi giro verso il resto del gruppo e noto che tutti si stanno divertendo avverto una strana sensazione che invade i miei pensieri, ad un tratto mi sento vuota, non so perché, e il mio sorriso svanisce.
- Ehi? Che succede? Ho detto qualcosa di sbagliato?- dice il biondo con il volto accigliato.
-io, io, si si tutto apposto, ma dov’è finito mio fratello?- proprio nel momento  in cui finisco la mia domanda si sentono delle urla provenire dalla stanza in cui ci sono Liam e...non mi ricordo..ah si Harry: “STALLE LONTANO, MI SONO SPIEGATO?”
-Hey, ma che succede lì?-il moro col ciuffo biondo si affretta verso la stanza e dopo meno di un minuto escono tutti e tre dalla stanza, Zayn e Liam hanno i sorrisi più falsi del mondo, mentre il riccio è ancora scazzato.
Okay, dimentichiamo la scena, chiederò chiarimenti dopo a mio fratello.
Usciamo dalla macchina e Liam dice: -Dobbiamo dividerci,  Amy , tu vieni con me- guardandomi con uno dei suoi dolcissimi sguardi
-OK- dico nel momento stesso in cui il riccio dice ‘no’
Mi giro a guardarlo e vedo per la prima volta le sue iridi verde scuro  inchiodate ai miei occhi. Rimango incantata e lo fisso per altri cinque secondi, quando poi riformulo la parola che è appena uscita dalle sue splendide labbra: ‘no’. NO??
-Che cosa?- le parole escono troppo in fretta perché io possa fermarle in tempo. Ho gli occhi spalancati e non riesco a capire, non si è nemmeno degnato di guardarmi in faccia fino ad adesso e ora vuole che vada in macchina con lui? Neanche per sogno.
-Perché? –Dice mio fratello sconvolto e contemporaneamente quasi arrabbiato.
Harry sposta lo sguardo tra Liam e me, quando apre bocca e dice:
-Beh, siete in troppi, quindi lei viene con me, una donna per macchina- dice in tono serio, quasi convincente.
Liam guarda me con occhi supplichevoli e poi rivolge uno sguardo in cerca di aiuto a Niall.
-Bene, allora io verrò con voi- dice canticchiando, e le spalle rigide di Liam si rilassano appena Harry acconsente.
Mi sento sollevata. Non capisco perché mi vuole in macchina con lui, non ha senso, non si è nemmeno accorto della mia esistenza e adesso mi vuole con lui? Ma che diavolo gli prende?
Si avvicina alla portiera del passeggero e quando sta quasi per aprirla ritorna indietro, come se ci avesse ripensato. Io lo osservo ma poi decido di aprirmela da sola la portiera ma quella dei sedili posteriori, voglio continuare a chiacchierare un po’ con Niall, voglio conoscerlo di più.
Appena mi siedo Niall appoggia la mano sulla mia coscia la stringe leggermente  e si avvicina al mio orecchio: - Ci divertiremo.
Spalanco gli occhi e sento dei brividi salirmi lungo la schiena, che intendeva con quel  ‘ci divertiremo’?? Ho un po’ di paura, insomma sono in macchina con due perfetti sconosciuti e non so nemmeno che intenzioni hanno.
Il biondo vede che sono spaventata e si allontana rimanendo con la mano sulla mia gamba:
-Hei, oh , tranquilla sto scherzando, non sono quel tipo di persona- sembra quasi spaventato anche lui e scoppiamo entrambi a ridere.
Ridiamo per il resto del viaggio e scopro tante cose su Niall, per esempio che viene dall’Irlanda e che ha un fratello più grande, ma soprattutto si sofferma sul fatto che gli piace tanto mangiare, l’opposto di me.
Harry rimane silenzioso per tutto il viaggio e continua a mandarmi occhiate imbarazzate.
Quando finalmente arriviamo al posto che avevano scelto i ragazzi, Harry parcheggia e corre letteralmente ad aprirmi la portiera con un sorriso a trentadue denti.
E’ bellissimo quando sorride. Ha gli occhi più chiari, un verde smeraldo incantevole, di quando mi ha guardata per la prima volta, sono davvero bellissimi.


Continua prestoo!! Baci xx

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.
Ricambio il sorriso al riccio e scendo dalla macchina inciampando sui miei stessi piedi e per evitare di cadere mi appendo ad Harry che mi afferra con una mossa veloce. Lo guardo di nuovo e entrambi sorridiamo imbarazzati.
-Andiamo- Dice Liam a denti stretti con i pugni serrati lungo i fianchi.
Lo guardo torvo e  gli faccio segno di aspettarmi fuori dal pub in cui dobbiamo cenare.
Rimaniamo solo io e mio fratello.
-Mi spieghi cosa c’è che non va?
-Stai lontana da lui. Amanda, stai lontana da lui.- Il suo sguardo mi penetra negli occhi che sono più scuri del solito; sembra arrabbiato, o forse dispiaciuto.
-Puoi spiegarmi perché?- gli chiedo e incrocio le braccia al petto.
-Non è come appare, stai lontana da lui, capito?- mi guarda aspettando risposta.
-capito, ma non possiamo neanche essere amici?- gli chiedo.
-no.- risponde secco e mi fa segno di entrare nel pub.
Le parole di Liam mi frullano nella testa e per un attimo prendo in considerazione di scappare da questo posto, ma poi ci ripenso, che idea darò agli amici di mio fratello? Continuo a camminare a testa bassa, cercando di non incrociare nessuno sguardo. Quando arriviamo al tavolo dove il resto del gruppo è seduto Harry si sposta così che io possa sedermi, ma ripensando alle parole di mio fratello prendo una sedia da un altro tavolo e mi metto vicino al biondo.
-Hei ti piace qui?- cerca il mio sguardo.
-si si- dico evitando qualsiasi contatto visivo.
-Qualcosa non va?- dice mentre mi alza il mento con l’indice e mi guarda negli occhi.
Sento il calore espandersi sulle mie guance e guardo altrove per il forte imbarazzo.
-Guardami.- quasi sussurra.
Ritorno con lo sguardo sui suoi meravigliosi occhi blu e cerco di trattenere le lacrime, mi sento fuori luogo. Questo non è il mio standard di ‘divertimento’.
-No, no è tutto apposto- Lo rassicuro con un sorriso timido che lui ricambia con un esagerato sorriso che mostra i suoi denti perfetti.
Sento qualcuno che fa una tosse sforzata e mi giro verso il riccio che mi guarda preoccupato e mi mima con le labbra ‘è tutto ok?’, non gli rispondo, mi giro e guardo mio fratello e Sophia che stanno cercando di attirare l’attenzione di un cameriere del posto.
Ordiniamo e i ragazzi si dividono in due gruppi, Liam Sophia e Louis, e Harry e Zayn; mentre Niall sii gira verso di me e mette la sua mano sulla mia.
-Che stai facendo??- quasi urlo.
-Perché tanto veleno? Non mi hai detto niente prima quando ho messo la mano sulla tua coscia.
Impallidisco e guardo verso Liam che sta diventando rosso dalla rabbia.
-Dove le hai messo la mano tu?- chiede con calma, troppa calma, una spaventosa calma.
-Sulla coscia, ma era per scherz- dice quasi divertito Niall.
-Non farlo mai più- scatta Harry.
Lo guardo scioccata e Liam si gira  l e n t a m e n t e   verso il riccio.
-Cos’hai detto?- le vene del suo collo è come se stessero per scoppiare e distruggere la pelle che le blocca.
-Liam stai calmo, vado a prendere un po’ d’aria- dico e mi alzo facendo un fastidiosissimo rumore con la sedia.
Sento dei passi seguirmi ma non mi volto, voglio tornare a casa non voglio stare qui.
-Hei aspetta- sento una voce che ho sentito una volta sola nella mia vita- Amanda mi dispiace, non è sempre così Harry, è strano, perdonalo, lui non sa quello che fa e..- E’ agitato e continua a contorcersi le mani o a passarsele sui capelli.
-Stai calmo, Zayn giusto?- annuisce- mi sentivo solo un po’ in imbarazzo , non ho mai ricevuto tante attenzioni e mio fratello non si arrabbia cosi dal giorno in cui ruppi il suo pupazzetto di batman- il modo nervoso in cui rido fa allargare un sorriso sul volto del ragazzo davanti a me.
Si avvicina e accende una sigaretta.
-Oh tu fumi?- dico quasi sollevata, insomma non posso dirlo a nessuno. Primo perché ho solo due amici, e secondo perché quei due amici sono LIAM E LOTTIE, inizierebbero a farmi una lezione sul fumo e non smetterebbero fin che non prometto di smettere di fumare.
Zayn mi guarda con un cipiglio sul volto ma poi torna a sorridere.
-A quanto pare…tu no?- mi guarda dritto negli occhi e aspetta risposta.
-Si…ma non lo sa nessuno, né tanto meno mio fratello…ti prego non- mentre finisco la frase alza una mano in aria e dice: -Ssh, sarà il nostro piccolo segreto- prima di spostare il suo sguardo sull’accendino mi lancia un occhiolino.
-Ehm, non è che, magari, sai..tu..- non trovo le parole giuste.
-Oh si certo, scusa non ci avevo pensato, tieni- dice porgendomi una sigaretta e l’accendino- allontaniamoci da qua, così non ti vedono- continua, mentre mette una mano sulla mia schiena e mi guida verso il viale alberato vicino al pub.
-Ma… quel ragazzo.. Harry.. ha qualcosa contro me o Niall?- chiedo senza dare a vedere che la situazione mi interessa davvero tanto.
-No.. perché?- chiede quasi esitante.
-Beh mi ha praticamente ignorata e ha guardato male Niall dal momento in cui siamo saliti in macchina per venire qui- dico imbarazzata- oh, scusa non voglio sembrare troppo ridicola, solo che mi sembra strano…- faccio un altro tiro e mi giro verso di lui che mi sta guardando dal momento in cui ho iniziato a parlare.
-Bene, Amanda, tu sei una bella ragazza, magari è solo un po’ invidioso del fatto che Niall è riuscito ad avvicinarsi di più a te… non lo so..- continua a sorridere. Ma non si stanca mai di sorridere? E soprattutto, dove lo trova il coraggio e la forza per sorridere?
Non so perché ma mi sento contagiata dal suo sorriso, e sorrido anche io.
-Già, forse hai ragione… tu sai perché mio fratello mi dice di stargli alla larga?- chiedo curiosa.
Vedo il panico balenare nei suoi occhi, il sorriso è scomparso, esita a rispondere ma poi si gira verso di me e dice in modo tranquillo:
-Liam,- pausa -Liam è molto protettivo a volte.
-Oh, lo so..
Non mi guarda più negli occhi quindi decido di restare in silenzio. Il silenzio rimane fino a quando lui apre bocca per primo: -Dai su, torniamo indietro.- mi guarda con gli stessi occhi con cui mi guardava prima di quella conversazione imbarazzante , mi sento al sicuro con lui, non so il perché, ma mi sento a mio agio, sarà perché sa il mio ‘piccolo segreto ’ ? non lo so, ma questa di sicuro non è una brutta sensazione.
 
Appena raggiungiamo il tavolo sembra che non sia mai accaduto niente, o almeno per cinque di loro, tranne Liam che è ancora un po’ teso, ma meno arrabbiato di prima.
Io e Zayn ci sediamo vicini e iniziamo a parlare del più e del meno, mentre la serata trascorre tranquillamente.
 

Eccolo!! A presto xx

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.
-Buonanotte- dice Zayn abbracciandomi seguito dal resto del gruppo, tranne che da Sophia.
Quando mi avvicino per salutarla mi blocca e mi dice:- no no, io dormo da voi.
Una sensazione di gelosia mi invade il corpo, ma poi penso a mio fratello, so che è responsabile e non è un ragazzo trasandato, ha la testa sulle spalle. Mi fido di lui.Ma non tanto di lei, non la conosco neanche, cioè si, ma poco; dovrei conoscerla, sta sera sono stata solo con Niall e per la maggior parte del tempo con Zayn.
Oh forse sono stata incoerente, insomma io volevo uscire per conoscere lei, non gli altri. Forse era per questo che ogni volta che incrociava il mio sguardo era imbarazzata. Non lo so, ma mi dispiace non averle dato del tempo per presentarsi meglio.
-Oh, uh, okay..-faccio un sorriso timido e le faccio strada verso la porta di casa.
Entriamo in casa e Liam si congeda con la scusa che deve fare una doccia.
-Ehm, allora… che facciamo?- chiedo nervosamente.
-Facciamo un pigiama party tra ragazze, però senza pigiama ne party, solo chiacchiere- scoppiammo a ridere.
Simpatica.
-E, ma Liam, sta sotto la doccia… non è che ci sta tutta la notte hahaha- ora che ci ripenso ne sarebbe capace, ci mette le ore per farsi una fottuta doccia.
-Ehh, fidati, una volta l’ho cronometrato,- Mi guarda e scoppia a ridere- due ore e quarantasette minuti, e lui non deve asciugarsi i capelli- continua a ridere, ma io sta volta non rido.- Qualcosa non va Amy?- mi chiede spaventata.
Fisso nel vuoto e le rispondo senza alzare lo sguardo dal pavimento:- Lui solitamente ci mette tanto quando è triste o qualcosa non va- Ritorno bambina e riaffiorano i ricordi di nostro padre che ci abbandona  nella mia mente.  Trattava male mia madre, era un alcolizzato e mia madre lo ha cacciato, ma a me e Liam dispiaceva, perché con noi si comportava bene, tranne quando esagerava troppo con la vodka e iniziava a dirci brutte parole che ci facevano piangere per ore ed ore. Il giorno in cui se ne andò, Liam si fece una doccia lunga sei ore, aveva chiuso la porta a chiave e io ricordo che lo aspettai per tutte e sei le lunghissime ore fuori dalla porta. Quando uscì era irriconoscibile, aveva gli occhi gonfi ed era pallido , sapevo che aveva pianto tutto quel tempo, ma sapevo anche che c’era qualcos’altro sotto, qualcosa che non mi è mai stato rivelato.
-Heii??- mi disse Sophia, passandomi una mano davanti alla faccia- tutto apposto? Amanda? Vuoi un po’ d’acqua??- chiede tutta preoccupata.
-No, no sto bene; scusa stavo solo ricordando- le sorrido, ma dura poco.
-Vuoi dell’acqua?- mi chiede in modo dolce.
-Si, per favore- faccio fatica a respirare , e lei sembra averlo notato.
Corre in cucina e torna subito dopo con un bicchiere.
Bevo e man mano riacquisto tranquillità, scaccio via i brutti pensieri e mi siedo sul divano.
-Ma  cos’è successo?- mi chiede allarmata quando ormai sono già praticamente del tutto calma.
-Mi sono tornate in mente cose che sono successe nel passato. Ma tranquilla è tutto ok.- le rivolgo un sorriso svogliato.
Ho solo voglia di abbracciare mio fratello, è stato freddo per tutta la serata con me; non capisco perché.
-Oh… A che pensi Amanda? Ti vedo persa sta sera.- dice con un tono più severo che preoccupato.
-A niente.- scatto contro di lei, e corro su per le scale, proprio mentre salgo le scale vado a sbattere contro mio fratello e quasi cado, ma lui mi afferra e mi stringe forte contro il suo petto.
Il mio respiro non è più regolare e le terribili scene di un padre violento infestano la mia testa, le guance iniziano a bagnarsi con le lacrime amare che cadono dai miei occhi.
-Amanda, cosa succede?- chiede Liam tenendomi il viso tra le mani.
-Papà, continua a tornare- dico mentre scoppio a piangere più forte di prima.
-Dov’è? È qui? Amanda papà è qui?- chiede con tono arrabbiato e gli occhi che gli vanno in fiamme.
-No, mi perseguita nei pensieri, Liam, non ce la faccio più.- lo stringo ancora più vicino a me.
-Hey, stai tranquilla, ora andiamo a letto su. Hai salutato So’?- mi chiede iniziando a scendere le scale.
-No, Liam, andiamo a letto.- lo prego e allo stesso tempo ho un tono quasi duro.
-Okay, andiamo a letto.- risale le scale e mi accompagna in camera dove mi rimbocca le coperte e si congeda lasciandomi un bacio sulla fronte.
Qualche minuto dopo sento il mio telefono vibrare, mi giro verso il comodino e accendo lo schermo. Il messaggio è arrivato da un numero sconosciuto, sono nervosa, perché qualcuno che io non conosco dovrebbe avere il mio numero?
Leggo il messaggio:
“Buonanotte bellissima :*
                                     Z.”
Z? z? ZAYN! Come faceva ad avere il mio numero? Rimango per un attimo con la bocca aperta e lo sguardo fisso sul telefono, rileggo il messaggio altre dieci volte e poi decido di rispondere con un semplice :
“Notte”
Appoggio il telefono sul comodino e mi rigiro nel letto quando sento il telefono vibrare per la seconda volta:
“Buonanotte Amanda”
Vado in preda al panico, non è il numero di Zayn e non ha nemmeno messo la firma. Mi faccio coraggio e decido di rispondere:
“Chi sei?”
Passano cinque minuti di ansia quando finalmente  arriva la risposta:
“Sono Harry, scusa per sta sera.  x”
Scusa? Per cosa? Oh che ragazzo complicato. Però è intrigante. Decido di chiedergli perché mi sta dicendo ‘scusa’.
Mi risponde poco dopo:
“Sono stato scortese con te. Se tu mi perdoneresti andrei a letto felice.”
No, ha fatto un errore grammaticale. Mi danno il nervoso le persone che non sanno la grammatica.
Rispondo:
“Perdonassi* comunque si,  ti perdono :)"
Arriva l’ennesimo messaggio:
“Ow, che perfettina :p , grazie per avermi perdonato. Buonanotte <3”
Mi ha fatto la linguaccia e mi ha mandato un cuore? Oh no, gli sto dando troppa confidenza. Liam si arrabbierà.
Metto via il telefono e non rispondo, mi sistemo nel letto e dopo pochi minuti arriva il sonno e crollo.
***
Appena mi sveglio controllo il telefono per vedere l’ora e noto la presenza di un altro messaggio, è di Harry, non dovrei guardarlo ma sono troppo curiosa e decido di leggere:
“Perché non rispondi? So che magari non mi conosci e non vuoi parlarmi, ma non ho cattive intenzioni. Comunque sta sera eri bellissima, adoro i tuoi occhi, e nel complesso sei una bella ragazza. Baci xx”.
Non rispondo al messaggio e scendo al piano di sotto per fare colazione.


Ecco il quarto capitoloo :) ciaoo xx

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Capitolo 5.
-Buongiorno!!- Urla Sophia talmente forte che a Liam cade la tazzina dalle mani.
-Oh Sophia! Smettila di url- alza lo sguardo su di me- Oh ciao sorellinaaa- ma perché urlano tutti??
-Ora stai urlando tu però- sbuffa Sophia alzando gli occhi al cielo.
-Hei, buongiorno a tutti e due- dico senza creare un contatto visivo con nessuno dei due.
Continuo a pensare al messaggio di Harry, ha detto che non ha cattive intenzioni, magari è così.. ma se Liam dice che devo stargli alla larga, devo ascoltare mio fratello. Insomma io non lo conosco Harry, potrebbe sembrare dolce e simpatico e poi magari mi fa del male.Okay, diamo retta a Liam.
-Sophia posso parlarti?- chiedo quasi a bassa voce.
-Che? Tu e Sophia parlate? Da quando scusa?- chiede in modo abbastanza stupito.
-Da ieri sera.- risponde Sophia per me mentre mi fa un occhiolino.
Le sorrido e la invito a seguirmi in camera mia, non appena si accomoda sul letto chiudo la porta a chiave e mi siedo sulla sedia girevole color crema.
-Allora, devo farti delle domande.- rispondo con tono fermo.
-Così mi spaventi.- dice con gli occhi spalancati.
-No, non è nulla di grave.
-Spara.
-Cosa mi dici di Harry?- le chiedo senza guardarla negli occhi.
-Beh, Harry è un ragazzo apposto. Perché lo chiedi a me e non a tuo fratello?- chiede.
-Perché, Liam, Liam mi ha detto di stargli alla larga perché non è una brava persona.- arrossisco e mi vergogno del fatto che ne sto parlando con lei.
-Oh, Liam è solo protettivo. E poi perché ti interessa tanto questo Harry?- mi chiede con un sopracciglio alazato.
-Beh, lui… mi ha scritto, sta notte mi ha mandato un messaggio- dico mentre mi allungo per afferrare il telefono- sembra simpatico, ma non gli ho più risposto, perché mi sono addormentata.- ho un sorriso da ebete stampato in faccia e non riesco a smettere di sorridere.
-Beh? Che aspetti? Rispondigli suu!- dice tutta esuberante.
-Va bene va bene, ah e, mi ha scritto anche Zayn.- concludo mentre tengo lo sguardo fisso sul telefono.
-Oh oh oh, due pretendenti, anzi se mettiamo anche il biondino siamo a tre- quasi urla e le tappo la bocca con la mano.
-Niall? Ma va siamo solo amici, stessa cosa con Zayn..- rispondo guardando un punto fisso e per un attimo mi perdo quando Sophia mi fa tornare alla realtà:
-E tu ed Harry cosa siete?
-Assolutamente niente.- rispondo fredda.
-Seeh, certo. Allora fammi vedere i messaggi, tanto cosa c’è da nascondere se non siete niente?- furba la ragazza, ma no, non vedrà in messaggi con Harry, se poi parla con mio fratello quello si incazza e mi chiude in camera a vita.
-No.- scatto contro di lei.
-Amanda, mi nascondi qualcosa?- chiede con un sopracciglio alzato.
-No, ecco tieni.- mi tremano le mani mentre le porgo il telefono.
-Vediamo..-scorre tra i messaggi- oh oh oohh, ma qua ci sono un Harry e uno Zayn innamoratiii eh?
-Pft, smettila, siamo solo amici- rispondo alzando entrambe le sopracciglia e incrociando le braccia al petto.
-Si, lo vedo.- dice facendomi l’occhiolino.
-Okay dai sono solo simpatici- sorrido e mi butto sul letto.
-Amandaaa! Vieni giù un secondo.- urla mio fratello dal piano di sotto.
-Ma che vuoi?- risponde Sophia facendomi l’occhiolino.
-C’è una visita per Amanda, tu sta zitta.- si capisce dal tono della sua voce che è ironico.
-Oh, uh arrivoooo.-mi precipito giù dalle scale per ritrovarmi Zayn seduto sul divano.-Oh, Ciao Zayn- lo saluto con la mano-Allora? Liam chi mi cerca?- chiedo confusa dato che non vedo nessuno.
-Io, ti cerco io.- Mi giro verso Zayn e sgrano gli occhi.
-Che??- mi giro verso Liam.- Liam? Non dici niente?- quasi lo rimprovero.
-Che devo dire? Se ti deve parlare, che ti parli.- dice con aria indifferente mentre asciuga le tazze della colazione dandomi le spalle.
-Ma Liam?- non si volta- che significa?- sta volta mi rivolgo a Zayn e mi giro nella sua direzione.
-Niente volevo chiederti se ti va di uscire..-chiede passandosi una mano fra i capelli
-Liam..?- mi giro ancora verso di lui.
-Si puoi andare Amanda.-Finalmente Liam si gira verso di me e mi rivolge un enorme sorriso.
-Se mi avesse invitato Harry non me lo avresti permesso.- dico con una smorfia.
A Liam cade la tazza dalla mano che si frantuma in mille pezzi e si gira verso di me: -Dimenticalo, Amanda mi pare di averti avvertita.- scatta.
-Ma Liam, siamo solo amici.- sbuffo.
-No, voi non siete assolutamente niente.- si rigira e raccoglie i pezzi della tazzina.- Ora esci e divertiti.- conclude sempre con tono serio ma più tranquillo di quando stavamo parlando di Harry.
-Va bene, vado a prepararmi.- questa volta mi rivolgo al moro.
Salgo al piano di sopra e trovo Sophia che sta curiosando nel mio telefono.
-CHE FAI?-urlo.
-TI HA CHIAMATA BELLISSIMA TE NE RENDI CONTO? HAI FATTO COLPO AMANDAAA- urla e mi abbraccia forte.
-Ok, fammi capire, hai letto i miei messaggi?- dico evitando di rispondere a quello che ha appena urlato.
-Si, ti ha scritto Lottie, ha detto che vuole uscire con te questo pomeriggio.- Ma io devo uscire con Zayn, e non posso dire di no alla mia migliore amica.
-Oh Merda.-sospiro.
-Che c’è?- dice So’ mentre , Sophia , Mentre si sistema la maglietta che ha indosso.
-Io..iodevogiàuscireconzayn.- dico tutto d’un fiato.
-COOOSAA?? ODDIO ALLORA DEVI PREPARARTI,MUOVITI VIENI QUI CHE TI SISTEMO.- perché diavolo continua ad urlare?
-Per favore potresti non urlare? Grazie.
Non mi risponde e inizia a toccare i miei capelli, va in camera di mio fratello e torna con un borsone pieno di vestiti, trucchi, spazzole e cose da ‘femmine’ che io non ho mai usato in vita mia.
-La tengo di scorta per quando vengo qua a dormire.- mi sorride.
-Oh, ma non è un appuntamento non c’è bisogno d’esagerare.
-Fidati di me.- dice e inizia a prepararmi.
Appena sono pronta vado davanti allo specchio, indosso un vestitino verde acqua che mostra le mie gambe magre, non è nè troppo corto nè troppo lungo, il trucco è leggero ma da valore ai miei occhi e le mie guance sono riempite di fard, i miei capelli sono stati arricciati dall’arriccia capelli e ricadono sulle spalle. Questa non sembra più Amanda, non sono più io. Ma devo ammettere che non sono niente male.
Abbraccio So’ e le dico ‘Grazie’, lei mi stringe e mi dice.- Diventeremo buone amiche.
Scendo al piano di sotto, Zayn sta scrivendo un messaggio e Liam è imbambolato davanti alla televisione, sono entrambi seduti sul divano quando scendo l'ultimo gradino.
Appena Zayn si accorge della mia presenza spalanca la bocca:
-Cazzo.- deglutisce.
-Che c’è?- rispondo arrossendo.
-Ssei stupenda.-Dice mentre arrossisce anche lui.


Spero vi piaccia, non succedono tante cose in questo capitolo ma presto arriverà il sesto. Bacii x

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.
-Ehm, wow, bella macchina(?)- chiedo a Zayn,  guardando quella che non sembra per niente una macchina.
-È un furgoncino,  e no, non è bello.- sbuffa una risata.-ti dispiace se viene anche Niall?- chiede guardandomi con i suoi profondi occhi.
-Cosa? Oh no, affatto,-mi viene in mente Lottie in quel preciso istante.- e a te dispiace se invito una mia amica?- sorrido.
-Cosa? Oh no, affatto.- mi prende in giro e ride come un matto a causa della mia faccia che è un misto tra imbarazzata, arrabbiata e divertita.- una volta era un appuntamento..-dice abbassando gli occhi suoi suoi stivali.
-Che??- urlo stupita.
-Niall mi ha scritto che vuole uscire con me mentre tu ti preparavi, e così viene anche lui. Ma l’idea iniziale era di essere da soli.- risponde, ma non mi guarda più negli occhi adesso.
- capito, allora fa niente io esco con Lottie dato che dovere stare da soli.- rispondo imbarazzata.
-No scema, per  ‘soli’ intendevo io e te.- mi sorride.
-Oh, quindi Niall e Lottie?- dico mentre guardo lo schermo del mio telefono per vedere l’ora e soprattutto per non incontrare i suoi occhi.
-Possono venire, non c’è problema.- dice aprendomi la portiera.
-Bene, allora la chiamo.- concludo ed entro in macchina.
Compongo il numero della mia migliore amica che risponde al terzo squillo.
-Hei Amy!- sento nella sua voce un filo di allegria.
-Hey, Lottie puoi venire con noi se vuoi.- rispondo.
-Con ‘voi’?- dice stupita.- con chi sei?
-Zayn, ah Zayn dove hai detto che andiamo?- mi rivolgo al moro che è appena salito in macchina ma non ricevo nessuna risposta.
-ZAYN MALIK?? AMANDA QUANDO VOLEVI DIRMELO CHE TU E MALIK USCITE INSIEME?
-Lottie, io e lui non usciamo insieme e poi tu come fai a conoscerlo?- l’ultima parte della frase quasi la sussurro ma credo lui mi abbia sentito perché è diventato rosso.
-Amanda, lui sta nella gang di tuo fratello. Lo conosce tutta la scuola, ma tu dove vivi?
-Tutta la scuola? Io non l’ho mai notato.- rispondo acida.
-Per forza, vivi nel tuo mondo.- dice Zayn con un sorriso da stronzo.
-Malik sta’ zitto, non è vero.- rispondo con una linguaccia e anche lui.
-Ti parlo sempre di Niall e di Zayn quando li vediamo a scuola, possibile che non mi ascolti mai?- mi dice Lottie.
-Niall? Ah ma il biondino che ti piace è lui? Niall?- dico stupita.
-Si, dopo sei mesi  non lo avevi ancora capito?- risponde fredda.
-Sei mesii??-urlo ancora più stupita.- Ma sai che se vieni con noi c’è anche lui?-Zayn fa un sorriso malizioso e scoppiamo entrambi a ridere.
-Oddio, mi preparo e arrivo.- dice con fare ansioso.
-Va bene ti mando un messaggio con il nome del posto a dopo.- così chiudo la chiamata e mi giro verso Zayn che sta mettendo in moto l’auto.
-Allora, non mi hai mai notato eh?-  dice.
-Non ci ho mai fatto caso.- rispondo guardando fuori dal finestrino.
Le case passano davanti ai miei occhi molto velocemente e io mi faccio trasportare dalla radio ceh il moro ha appena acceso.
-Siamo arrivati, puoi chiamare la tua amica.- dice non appena spegne l’auto.
Entriamo in un posto chiamato ’17 Black’, e troviamo un cameriere che ci fa accomodare in fondo alla stanza ad un tavolo rotondo.
Passa poco più di mezz’ora, durante la quale io e Zayn continuiamo a ridere, e arriva Niall che mi saluta con un abbraccio e un dolce bacio sulla guancia.
-Hei bellissima- dice il biondo.
-Hei Biondo- rispondo con meno imbarazzo possibile.
-A momenti dovrebbe arrivare un’amica di Amanda- dice Zayn salutando il biondo con una pacca su una spalla.
-No veramente sono già qui- dice Lottie mentre si avvicina al tavolo.
Mi alzo e l’abbraccio, lei mi stringe forte dopo di che lei mi passa avanti e va verso Niall.
-Piacere Lottie- gli porge una mano ma lui non gliela stringe e subito l’abbraccia.
Lei rimane un po’ stupita e spalanca gli occhi.
-Piacere Niall- dice il biondo staccandosi da lei.
-Zayn- risponde con un cenno di testa il moro che è ancora seduto.
Ordiniamo da mangiare e Niall non fa altro che fare battute divertenti.
Mentre sto ancora ridendo noto che Zayn sta fissando qualcosa dall’altra parte della stanza, mi giro di scatto e vedo Harry che ci sta guardando.
Entro in panico e cerco di nascondermi, ma è troppo tardi perché il riccio sta già avanzando verso di noi.
Appena arriva prende una sedia dal tavolo affianco e si siede accanto a me,  poi si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: ‘Ciao principessa’
Mi strozzo con la mia stessa aria e inizio a tossire diventando rossa.
-Ehm ehm, ciao Harry- dice Niall.
-Ciao.-  Risponde  secco.
-Piacere Lottie- dice la mia amica porgendogli una mano.
-Chi è? Un’altra delle tue puttanelle Zayn?- dice rivolgendosi al moro che si sta davvero irritando.
Lottie sta per mettersi a piangere ed è impallidita.
Tiro istintivamente uno schiaffo sul viso del ragazzo accanto a me.
-Come cazzo ti permetti di parlare così della mia migliore amica?- gli urlo e faccio per andarmene.
-Scusa, io non volevo, non pensavo fosse la tua migliore amica- risponde mentre si alza e mi prende il gomito
-Senti Harry, stammi alla larga. Zayn, per favore portami a casa.- dico al moro.
-No, ti ci porto io a casa.- dice il riccio.
-NO.- risponde Zayn.
-Si, adesso andiamo.-  Harry mi afferra per il braccio e mi trascina fuori, Zayn non ci segue anche se avrei preferito di si.
-Non ti voglio fare del male, Sali in macch- una voce impedisce ad Harry di finire la frase.
-AMANDA?- mi giro e vedo mio fratello mano nella mano con Sophia.
-Liam, io posso spiegarti tutto.- dico mentre cerco di mollare la presa di Harry.
-Harry, sei morto, ti avevo avvisato, sei morto.- risponde mio fratello avvicinandosi al riccio che lentamente lascia la presa dal mio braccio.- Amanda, tu, devi imparare ad ascoltare. Ora vai in macchina con Sophia e aspetta lì.- dice Liam non togliendo gli occhi da quelli di Harry.


Perdonatemi, fa un po' schifo, ma non sto bene ed è già tanto che scritto hahaha
Bacii xx

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7.
Vado verso la macchina di mio fratello, Sophia rimane in silenzio, non mi saluta neanche, ma mi prende la mano e mi manda uno sguardo rassicurante.
Qualcosa mi dice che devo tornare da mio fratello, così ritorno sui miei passi giusto in tempo per vedere Liam che prende Harry per il colletto della T-shirt bianca che sta indossando e che lo sbatte contro la macchina. Non avevo mai visto mio fratello arrabbiarsi così tanto e la cosa mi spaventa.
Il panico si impossessa di me,  non riesco a muovermi, Liam ha il viso a meno di un centrimetro da quello di Harry e gli sta dicendo qualcosa, mi avvicino per sentire meglio e quello che sento mi fa gelare il sangue nelle vene:- Harry, stalle alla larga, lei non ti ha fatto niente di male. Ricordiamo entrambi cos’hai fatto ad Emma, e giuro su mia madre che se la tocchi ti uccido. Devi sparire, non deve capitare ancora, questa è la volta buona che ti faccio a pezzi.- Harry non è per niente spaventato.
-Scommettiamo che me la scopo quando voglio?- risponde Harry con un ghigno malvagio. Sento il cuore profondare e mi maledico mentalmente per essere tornata indietro e non essere rimasta con Sophia.
Liam cerca di tirargli un pugno ma Harry lo schiva e Liam becca il finestrino dell’auto rompendolo, quando cerca di sferrarne un altro sono già addosso a lui per cercare di fermarlo ma mi tira una gomitata che mi fa cadere a terra e mi fa sbattere il gomito, inizia a uscirmi sangue e Liam si gira spaventato verso di me:
-Amanda, scusa, perdonami non volevo farti del male.- dice quasi in lacrime.
L’unica cosa che riesco a fare è piangere, non riesco a parlare e non so neanche cosa dire di tutta questa situazione, Harry mi fa solo schifo, sembrava carino e sincero con me, invece il suo unico scopo era portarmi a letto. E poi chi è Emma? Cos’è successo ad Emma? Cosa non deve accadere un’altra volta?
Un uragano di pensieri mi invade la testa e non mi accorgo neanche che Harry ha lasciato il lotto e Liam mi sta portando in braccio verso la macchina.
Quando Sophia mi vede si copre la mano con la bocca e sussurra:
-Oddio, è pallida, muoviti portiamola a casa.
Non capisco più niente, l’unica cosa che sento è il sangue che continua a uscire, fino a quando inizio a vedere tutto sfuocato e perdo del tutto i sensi.


HARRY’S POV.

Perché ho detto quelle parole a Liam? Io non me la scoperei mai. È una bella ragazza ma è la sorella del mio migliore amico. Non le  farei mai una cosa del genere.
Oh fanculo Liam e fanculo a me. Come mi è venuto in mente?
Ero solo accecato dalla rabbia, non pensavo davvero quelle cose. Devo chiamarla e chiederle scusa, e soprattutto chiedere scusa a Liam.
Prendo il telefono e chiamo Liam, scatta la segreteria per tutte e tre le volte che ci ho provato, così decido di chiamare Amanda, dopo tre squilli qualcuno risponde, ma non è lei:
-Harry, non chiamarla più, se Liam lo scopre ti ammazza.- dice Sophia.
-Voglio sapere come sta.- dico senza dare peso a quello che mi ha detto.
-Male, ha perso troppo sangue ed è svenuta, poi è rimasta scioccata dalle vostre parole, spero che non siano cose gravi.- Dice Sophia in modo severo.
-Oh, è svenuta? Mi dispiace. Per favore di a Liam di chiamarmi appena può, dobbiamo parlare.- dico e chiudo la chiamata senza aspettare la sua risposta.
Mi sento in colpa, ma non ha senso, non la conosco neanche.
Inizio a spogliarmi ed entro in doccia, l’acqua scorre sul mio corpo nudo e i pensieri si mischiano.
Forse Liam ha ragione, le devo stare lontano. Non le farei mai del male però, mi sono perso nei suoi occhi dal primo momento in cui l’ho vista, la trovo bellissima ,ma devo starle alla larga.
Devo farlo per lei, per me, per Liam e per tutti.


AMANDA'S POV.

Quando mi risveglio Liam è seduto accanto a me sul letto.
Mi fa male la testa e sento qualcosa sul gomito, è un cerotto enorme, solo ora ricordo ciò che è accaduto.
Sento Liam singhiozzare e quando si volta verso di me capisco che sta piangendo da tanto; ha gli occhi rossi e gonfi e evita il mio sguardo.
-Scusami piccola, volevo solo proteggerti, non volevo farti del male. Non voglio essere duro con te, ma devi capire che Harry non è il ragazzo che sembra di essere, ha fatto cose che non vanno fatte e io ho solo paura che le faccia anche a te.- le lacrime continuano a rigare il suo viso.
-C’entra con Emma?- chiedo prima di poter fermare le parole.
-Cosa ne sai tu?- chiede asciugandosi il naso con il dorso della mano.
-Prima,- mi alzo sui gomiti- vi ho sentiti parlare.- cerco i suoi occhi.
-Amanda, non posso dirtelo.- mi guarda negli occhi.- ti spaventeresti a morte.
-Ha fatto qualcosa di grave?- chiedo preoccupata.
-Gravissimo.- dice ingoiando il nodo in gola.
-Dimmelo Liam.- lo supplico.
-Ha fatto del male ha una ragazza.- dice alzandosi dal letto.
-Che tipo di male?- chiedo spaventata.
-Riposa, fra poco viene il dottore a farti visita.- conclude e chiude la porta dietro di sé.
-Ma Liam.- se n’è già andato, non può sentirmi.
Ha fatto del male a una ragazza? Ma che genere di male? Fisico? Ha ferito i suoi sentimenti?
E poi perché mai dovrebbe aver fatto del male a una ragazza, sembra così dolce.
No, non ci credo, Liam lo avrà detto solo per spaventarmi e farmi allontanare, lo so, lo conosco.
Sempre il solito esagerato, okay che vuole proteggermi, ma addirittura impedirmi di farmi degli amici!
E poi perché raccontare questa cosa proprio su Harry? Insomma anche Zayn potrebbe averlo fatto, anzi Zayn sembra più un ‘bad-boy’ di Harry.
Ora spero solo che non sia vero, perché Harry cominciava a starmi simpatico e ora che ho un occasione per farmi degli amici sicuramente non perderò tempo, che Liam sia d’accordo o no non mi interessa, è la mia vita, ormai sono grande.
Controllo il mio telefono e ho sue chiamate perse da Lottie e 6 messaggi:
-Hey, quando te ne sei andata io e Niall abbiamo parlato tantissimo, è davvero simpatico.
-Zayn era venuto a cercarti fuori ma eri già andata via, quindi è tornato dentro e dopo un po’ se n’è andato.
-Ah e con Harry com’è andata?
Questi erano i messaggi da parte di Lottie.
Le ho risposto con un semplice ‘sono felice che le cose tra te e Niall siano andate bene :)
-Hei, com’è andata con Harry?
-Domani ti va di uscire, solo io e te? <3
Da parte di Zayn.
-Hei Zayn, io non sto bene, domani non posso, magari ci organizziamo per quando starò meglio, comunque grazie dell’invito :)
Rispondo, non voglio far capire che è successo qualcosa.
Ultimo messaggio:
-Perdonami.
Questo era stato inviato da Harry, e non avevo intenzione di rispondere.
Pochi minuti dopo vedo il nome di Harry sullo schermo e decido di rispondere per fargli capire una volta per tutte che noi non potremo mai essere amici, ciò non significa che io non lo voglio.
-Hei Amanda, come va? Stai meglio? Senti mi dispiace tantissimo, non le pensavo davvero quelle cose, e devi stare tranquilla perché io non ti farei mai del male, so che ho sbagliato in alcune cose in passato ma io..
 
 
Continua prestoo xx

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.
-Hei Amanda, come va? Stai meglio? Senti mi dispiace tantissimo, non le pensavo davvero quelle cose, e devi stare tranquilla perché io non ti farei mai del male, so che ho sbagliato in alcune cose in passato ma io sono cambiato. Tuo fratello ha paura che io ti faccia del male, e ha ragione perché ho fatto delle enormi cazzate. Ho paura di sbagliare ancora e non voglio, poi tu non mi hai fatto niente, non ti conosco neanche, quindi è meglio se rimaniamo  come due estranei,  è meglio per tutti.- dice.
Rimango stordita dalle sue parole, non me lo sarei mai aspettato, mi ha palesemente detto di stargli alla larga, sono sconvolta.
-Sì, sto meglio. Ma sono confusa.- dico sussurrando.
-Perché sei confusa? Ci vuole tanto a capire che devi stare alla larga da me?- risponde scorbutico e attacca il telefono.
Okay, sono ufficialmente confusa.
Appena poso il telefono sul comodino entra mio fratello:
-Chi era al telefono?- chiede sedendosi sulla sedia girevole.
-N-nessuno, tranquillo.- dico mentre sono ancora distratta da mille pensieri.
Senza che io me ne accorga Liam prende il mio telefono e dopo aver fissato lo schermo  lo lancia sul letto.
-Cosa cazzo significa questo?- mi urla.
-Stai calmo.- dico cercando di farlo rilassare.
-Non posso stare calmo Amanda, cazzo.- dice passandosi una mano sul viso.
-Perché? Mi ha solo chiamata per sapere come sto.- dico arrabbiata.
-Dammi il telefono.- dice mentre si allunga verso l’oggetto.
-No.- lo afferro prima di lui.
-Amanda, fai come ti ho detto.- dice cercando di togliermi il telefono di mano.
Mentre Liam è praticamente su di me la porta si apre e Sophia rimane a bocca aperta.
-Che state facendo voi due?- dice quasi incazzata.
Liam si ferma e si accorge di essere in una posizione abbastanza fraintendibile.
Quando Sophia apre meglio la porta scorgo il viso del giovane dottore che ci guarda con gli occhi sbarrati:
-Ehm, signorina forse abbiamo interrotto nel momento sbagliato. La lasciamo finire con il suo fidanzato.- dice in imbarazzo il dottore.
-Sono suo fratello.- risponde Liam duro.
-Oh, perdonami.- dice ancora più imbarazzato il medico.
Liam si solleva dal mio corpo e mi lascia un bacio sulla fronte, poi prende per mano Sophia e la porta al piano di sotto.
-Piacere Dan.- dice il dottore mostrandomi un enorme sorriso.
Dan ha i capelli biondo cenere e delle braccia forti  un po’ muscolose, non troppo, poi ha gli occhi marrone scuro che brillano sotto la luce del lampadario della mia camera.
-Amanda.- mi presento e ricambio il sorriso.
-Allora, spogliati.- dice.
-Che?- dico stupita.
-Scherzo hahaha, ti sei spaventata? Devi solo alzare un po’ la maglietta.- mi sorride ancora.- dietro, tranquilla.
Scoppiamo entrambi a ridere.
-Allora Amanda, cosa ti piace fare nel tempo libero?- mi chiede mentre mi mette un oggetto freddo sulla schiena.
-Mi piace leggere, ascoltare musica oppure passeggiare.  A lei cosa piace fare invece?- chiedo.
-Dammi del tu per favore, abbiamo la stessa età praticamente haha, comunque anche a me piace leggere e passeggiare.- dice abbassandomi la maglietta.
-Oh, quanti anni hai?- chiedo. Avevo capito che era giovane ma non pensavo quanto me.
- 20.- dice mentre mi prende il polso.
-Oh beh, io 17, sei giovane, ti credevo più vecchio.- dico e scoppiamo a ridere.
-Wow, grazie!- risponde ironico.
-Hei non te la prendere, era per dire che sembri professionale.- dico incrociando le braccia sopra il petto e alzando le sopracciglia.
-Sisi professionale, avvicinati.- dice e si mette a meno di un centimetro dalla mia bocca, sento un bruciore allo stomaco e non capisco cosa mi sta succedendo, i suoi occhi marroni sono fissi sulla mia bocca e ho le palpitazioni a mille- apri la bocca- dice mentre accende una lampadina e me la punta in gola.- è tutto apposto, hai solo sbattuto la testa e ti sentirai stanca almeno fino a domani, poi ritornerà tutto come prima, se ti fa male la testa stai tranquilla è normale, hai dato una botta mica male haha, per quanto riguarda il gomito ora ti lascio il nome di una crema che devi comprare e devi spalmarla nel punto in cui ti fa male, almeno 4 volte al giorno. Se vuoi tornare a stare meglio fai come ti dico.
Mi saluta con un bacio sulla guancia e se ne va.
Per un momento ho pensato che mi avrebbe baciata, ma mi sono solo illusa, non ci conosciamo neanche; eppure è così affascinante, ha dei tratti da modello e penso che sia proprio sprecato fare il dottore per un bel ragazzo così.
Mentre sono persa tra i miei pensieri riguardanti Dan, il telefono vibra e lo prendo per controllare.
Ho un nuovo messaggio da Zayn:
-Che succede? <3
Rispondo: -Ora sto meglio, avevo solo un po’ di mal di testa, comunque se ti va domani possiamo uscire :)
Mi alzo dal letto e mentre scendo le scale lo schermo del mio telefono si illumina mostrando il nome di Zayn:
-Pronto Amanda?
-Hey- rispondo mentre mi siedo sul divano.
-Sta sera usciamo tutto il gruppo, mi chiedevo se ti va di venire con noi. Andiamo al ‘New Look’,  è un locale abbastanza tranquillo, non c’è molto chiasso.- mentre Zayn parla sento una voce di sottofondo che assomiglia a quella di Harry.
-C’è Harry lì con te?- perché l’ho chiesto?
-Sì è qui, ma sta sera verrai?- chiede ancora.
-Non saprei, va bene dai vengo, a che ora?
-Passo da te alle 6
-Ma non posso venire con mio fratello?
-No, loro si vedono tutti lì alle 7, io passo a prenderti prima così stiamo un po’ da soli.- sento Harry tossire quasi soffocato e non posso fare a meno di ridere.
-Va bene allora ci vediamo alle 6, ciao.- dico e chiudo la chiamata.
***
-Ciao bellissima.- mi dice Zayn appena mi vede.
-Mh, ciao.- rispondo.
-Qualcosa non va?- mi chiede mettendomi una mano sulla guancia.
-Mh nono, andiamo?- dico facendo il sorriso più falso del mondo.
In realtà sto pensando alle parole di Harry e ai suoi repentini sbalzi di umore, ma non posso dirlo a Zayn, penserebbe male di me, penserebbe che a me di Harry importa qualcosa, e non voglio che sembri così, anche se probabilmente è così.
-Dobbiamo parlare.- dice Zayn non appena siamo entrambi in macchina.
Il suo volto ha un espressione seria e ho l’impressione che questa non sarà una chiacchierata qualunque.
-Dimmi.- rispondo senza dare a vedere il mio nervosismo.

Eccoloo, cosa dovrà dire Zayn ad Amanda? eheheh lo scoprirete nel prossimo episodio no haha okay, spero il capitolo vi sia piaciutoo <3
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


Capitolo 9.
-Riguarda Harry.- dice guardando la strada mentre guida.
-Ehm..si..?- chiedo mentre sudo freddo.
-Amanda, io non voglio metterti paura, ma è meglio se tieni le distanze da Harry, potrebbe succederti qualcosa, anche se ti conosco poco e niente mi dispiacerebbe.- dice con gli occhi lucidi, sta per piangere, e il panico si impossessa dei suoi occhi diventati più scuri.
La paura mi assale, e la curiosità di sapere cos’ha fatto  cresce velocemente.
-Zayn, io non capisco perché.- dico guardandolo con insistenza.
-Ha fatto del male ,- dice e inghiotte il nodo che ha in gola- in passato.- aggiunge-So che non lo farebbe ancora, o almeno non a te, ma anche prima avevo la certezza che non lo avrebbe mai fatto.- ora mi guarda, è preoccupato.
-Cosa ha fatto?- non riesco a fare a meno di chiedere.
-Lui ha- il mio telefono inizia a suonare- rispondi.
-No continua.- dico ignorando il telefono.
-Amanda rispondi per favore.- dice il moro con lo sguardo più glaciale che abbia mai visto.
-Pronto?- dico girandomi verso il finestrino.
-Chi è?- chiede Zayn mentre parcheggia davanti al posto dove dobbiamo incontrarci con il resto del gruppo.
Non risponde nessuno, allontano il telefono dall’orecchio e leggo il nome di Harry.
-Harry??- chiedo sussurrando.
Dall’altra parte sento solo respiri pesanti ma nessuna parola, d’un tratto Harry chiude la chiamata e io rimango per qualche secondo immobile.
-Chi era?- chiede Zayn mentre si slaccia la cintura.
-Mia madre.- rispondo mentre mi metto il telefono in tasca.
-E allora perché hai detto ‘Harry’?- chiede serio.
-Oh c’è lì mio fratello!!- dico saltando letteralmente giù dall’auto.
Prima che possa raggiungere mio fratello Zayn mi afferra per il braccio e si avvicina al mio orecchio:
-Fai la brava o sarò costretto a dire cosa è appena successo al tuo bravo fratellino.- si allontana da me con un sorriso malizioso e poi va a salutare il gruppo.
Quando mi avvicino noto che Harry sta chiacchierando con mio fratello, entrambi ridono e sembra che Harry non sia per niente pericoloso come dice Liam.
Appena entriamo una giovane ragazza ci fa accomodare ad un tavolo rotondo e prende le ordinazioni.
Harry continua alanciarmi occhiate mentre parlo con Zayn, probabilmente gli ha dato fastidio che siamo stati insieme da soli.
-Amandaa!!- sento una voce conosciuta.
Mi giro e trovo il dottore che mi ha visitata sta mattina.
-Hei Dan!- mi alzo e ricevo un caloroso abbraccio.
-Che ci fai qui bellissima?- dice sfoggiando un bellissimo sorriso.
-Sono qui con mio fratello e i suoi amici.- dico girandomi verso Harry che continua  a squadrare Dan.
-Oh, vi arrabbiate se ve la rubo per un po’?- dice rivolgendosi soprattutto a mio fratello.
-No no fai pure.- dice mio fratello mentre sorride.
Dan mi accompagna sul balconcino del posto e mi offre un drink preso dal vassoio di un cameriere che passa di fianco a noi.
-Perché siamo qui?- chiedo.
-Così stiamo un po’ da soli e possiamo conoscerci.- risponde mentre prende un sorso dal suo drink.
-Uh, okay..- dico mentre assaggio il drink.- wuoah fa schifo.- dico sputando il liquido in un pianta appesa al balconcino.
-Forse è troppo forte per te, non è vero principessa?- dice mentre ride e lo seguo anche io.-  quindi il riccio è il tuo ragazzo?- chiede, e io mi strozzo con il mio stesso respiro.
-No!! Assolutamente!! Perché lo chiedi?- chiedo mentre penso al modo in cui Harry lo guardava.
-Se potesse uccidere solo con lo sguardo sarei già morto!- dice e mi sorride- siete molto amici quindi? Perché sembra geloso hahaha.
-No, non siamo amici.- scatto contro Dan.
-Hei hei hei calma!- dice avvicinandosi a me.
-Sono calma. E tu invece? Che mi dici? Niente fidanzata?- cerco di cambiare argomento.
-Sono alla ricerca di quella giusta.- dice puntando i suoi occhi nei miei e sorridendo.
-Oh, uhm, e come dev’essere “quella giusta”?- faccio le virgolette con le dita.
-Deve amare leggere e scrivere, devono piacerle le passeggiate e la buona musica, e soprattutto deve essere bella e intelligente.- dice mentre alza gli occhi al cielo.- un po’ come te.- ora mi guarda e io mi sciolgo per la sua ottima scelta di parole.
-Oh, così mi metti in imbarazzo.- dico scherzando e dandogli un pugno scherzoso sulla spalla.
-Perdonami Amanda.- risponde altrettanto ironico.
Rimaniamo un po’ in silenzio e mentre lui guarda il cielo io lo osservo e colgo ogni suo minimo particolare, ha un profilo perfetto, i lineamenti del suo viso sono molto alla francese e ha le ciglia molto lunghe.
Mentre continuo ad osservarlo si gira verso di me e si accorge di ciò che sto facendo:
-Che c’è?- mi chiede scuotendo la testa.
-Gli altri mi staranno aspettando.- invento la prima scusa che mi salta in mente.
-Oh certo- mentre sto per andarmene mi prende per un braccio- Oh Amanda, mi piaci, magari qualche volta usciamo di nuovo, solo io e te.- dice e mentre mi fa l’occhiolino mi porge un bigliettino.
-Uhm, si certo! Ciao Dan- mentre cerco di mollare la presa mi attira a sé e mi lascia un bacio sulle labbra, dopo di che sparisce tra la folla.
Rimango stordita per un buon minuto e resto immobile dove sono. Perché mi ha baciata? Oh quel ragazzo è così affascinante, non so proprio come reagire. Sono felice che mi abbia baciata ma sono anche connfusa perché ci conosciamo davvero pochissimo.
Quando mi riprendo mi accorgo di avere il bigliettino che mi ha dato tra le mani e decido di leggerlo, è il suo biglietto da visita. Probabilmente dovrei scrivergli.
Quando torno dagli altri sono ancora un po’ stordita e appena Sophia lo nota si avvicina e mi chiede:
-Heei! Devi raccontarmi tutto!- dice e mi stringe un polso.
-Mi ha baciata.- sussurro, e sono incredula delle mie stesse parole.
-CHE COSA? VI SIETE BACIATI? TU E IL DOTTORE SEXY VI SIETE BACIATI??- perché diamine deve sempre urlare questa santa ragazza?
Tutti i ragazzi si girano e Liam guarda male Sophia, mentre Harry e Zayn hanno la bocca e gli occhi spalancati.
-No, non è come credete.- dico mentre mi tiro uno schiaffo sulla fronte.
-Eh sì cari Zayn e Harry avete un rivaleee.- dice Sophia cantando.
Questa ragazza deve imparare a stare zitta.
-Mh wow sorellina, come corri in fretta.- Dice Liam ironico e alza gli occhi al cielo.
-Andiamocene.- dice Harry più freddo del ghiaccio.
Mentre usciamo dal ‘New Look’ rimango indietro rispetto agli altri, quando sento dei passi dietro di me e mi accorgo che Harry non è davanti a me, quando mi giro me lo ritrovo davanti e non appena apre bocca mi sussurra:
-Che significa?
Ciaoo, volevo dire solo una cosa, dato che questa storia è seguita da davvero poche persone mi sto convincendo sempre di più a non continuarla perché , appunto , le soddisfazioni sono poche. Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto e aspetto vostre notizie. Baci xx

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Capitolo 10
*** AVVISO ***


Avvisiamo la gentile clientela che... hahah okay no.

Volevo solo avvisare le mie care, poche e fedeli lettrici che partirò, di conseguenza il tempo per scrivere sarà poco e non so se avrò accesso a una rete per poter aggiornare nuovi capitoli,a meno che non mi venga la pazza idea e voglia di scrivere sul telefono dovrete rimanere sulle spine per un po'. mi dispiace.

Mi sto comunque impegnando a scrivere il capitolo 11, entro sta sera DOVREI riuscire a pubblicarlo.

Vi ringrazio per il sostegno che ricevo quasi tutti i giorni, per i voti e per i commenti che spero diventeranno sempre di più.

Inoltre vorrei chiedervi qualche consiglio e/o parere sulla mia storia, va bene tutto, anche delle critiche, così che possa capire se sbaglio in qualcosa e possa correggerlo, grazie in anticipo.

Fatevi sentire, mi fa piacere avere nuovi pareri e fare nuove conoscenze.

Grazie ancora, a presto xx

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Capitolo 11
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10.

-Cosa?- chiedo ormai esasperata dal suo modo di fare.

Mi guarda negli occhi ed esita a rispondere. 

-Prima ti chiama ‘bellissima’, ‘ti ruba per un po’ e poi vi baciate, che cosa significa? State insieme Amanda?- chiede e sposta lo sguardo sul marciapiede.

Il modo in cui il mio nome cade dalle sue labbra mi fa sciogliere, è così perfetta la sua pronuncia. Mi soffermo a guardare le sue labbra per un po’ quando poi mi decido a rispondere.

-A te che importa?- chiedo mentre mi giro e mi avvio verso i ragazzi.

Mi supera a grandi falcate e si mette davanti a me, mi afferra per il braccio, il suo tocco mi fa bruciare la pelle e sento una sensazione strana nello stomaco.

-A me importa invece.- dice e inizia a raggiungere il gruppo.

Quelle parole mi lasciano spiazzata, rimango immobile e riformulo la sua frase “A me importa invece”.

Che voleva dire?

Corro verso lui che è già lontano, lo afferro per la maglietta:

-Ti importa di me?- chiedo sconvolta.

-In realtà no.- risponde con un sorriso stampato sulle labbra.

Ecco, ecco che mi sento il cuore sprofondare , è stata come una pugnalata, eppure cosa mi aspettavo? Che mi dicesse ‘si mi importa davvero’ e mi avrebbe baciata? Ehi, siamo due perfetti sconosciuti e tali dobbiamo rimanere. Cosa importa a me di lui?

Mi dirigo verso il furgoncino di Zayn e lui mi fa un cenno con la testa.

-Amanda?- chiede con lo sguardo a terra.

-Si?- chiedoin modo distratto mentre guardo nella direzione di Harry e osservo ogni suo minimo movimento.

Si è seduto nella sua macchina e ha abbassato la testa sul volante, non si rialza e per un momento vorrei correre da lui e controllare che non sia svenuto, ma quando sto per farlo si rialza mi guarda per un istante , noto che i suoi occhi sono quasi neri, mette in moto la macchina e parte.

-Cosa c’è tra te e quel tipo?- chiede mentre muove le mani nervosamente.

Chissà se Harry sta bene.

-Quale tipo?- chiedo cacciando via ogni mio pensiero che riguarda il riccio.

-Quello che ti ha chiamata “Bellissima”.- dice e le sue guance iniziano a colorirsi.

-Oh, Dan? È il mio dottore!- dico mentre guardo in direzione di mio fratello che mi sta sorridendo.

-Esci con il tuo dottore???- Zayn sgrana gli occhi.

-No! L’ho incontrato per sbaglio Zayn!- dico mentre guardo altrove per il forte imbarazzo.

-Si ma ma ma vi siete baciati Amanda!!- dice nervoso.

-è stato lui a baciare me,- preciso- ora portami a casa.

Durante il ritorno a casa entrambi rimaniamo in silenzio, il moro mi rivolge la parola solo quando siamo arrivati:

-Ciao Amanda, buonanotte- dice in tono freddo e appena chiudo la portiera schizza via.

Rimango sconcertata dal tono freddo che ha usato con me, ma decido di non farci caso, sono troppo stanca per pensarci.

Appena entro in casa saluto mia madre e lei ricambia con un bacio sulla guancia.

-Amanda, hai visite.- dice mia madre mentre entra in cucina.

Appena supero l’anticamera entro in sala e non riesco a riconoscere la figura seduta sul divano fin quando non alza il volto dal proprio telefono.

-Dan? Pensavo fossi ancora al 'New Look'.

-Amanda, pensavo che le signorine di una certa età non tornassero così tardi a casa.- risponde ironico mentre si alza dal divano e mi viene in contro.- ero venuto a darti la buonanotte.- dice e mi lascia un leggero bacio sulla guancia- buonanotte principessa.- dice e se ne va, lasciandomi lì in mezzo al salotto come una deficiente. solo ora che ci penso non gli ho nemmeno risposto, quindi corro verso la porta e mentre sta per salire in macchina urlo:

-Buonanotte Dan!- dico e sventolo la mano mentre lui mette in moto e parte.

Chiudo la porta e salgo in camera mia. Mi inizio a spogliare e mentre sfilo i pantaloni cade un bigliettino sul pavimento, lo raccolgo e mi accorgo che è prorpio il bigliettino che mi ha dato Dan.

Così decido di scrivergli:

-Hei Dan, sono Amanda :)

Continuo a spogliarmi e pochi minuti dopo mi arriva un messaggio:

-Hei Amanda, sono Dan

Quando lo leggo non posso fare altro che ridere, mentre mi metto il pigiama mi arriva un'altro messaggio da parte sua:

-Che fai? :*

-Sto nel letto tu invece?

-Penso alla mia paziente preferita...

-Sarebbe?- rispondo curiosa.

-Tu <3

Non so davvero cosa rispondere, io non sono una ragazza molto sdolcinata e queste cose mi fanno davvero venire il vomito, per cambiare argomento rispondo:

-Uhm, wow, grazie, ora vado a letto, buonanotte dottore :)

-Buonanotte Paziente preferita :*- è la sua risposta.

Non riesco a dormire, quindi poso il telefono sul comodino e prendo uno dei miei libri.

Mi tuffo nella storia narrata dal libro e non mi accorgo neanche che mio fratello ha bussato alla mia porta.

Entra direttamente senza bussare una seconda volta e si siede sul letto.

-Pensavo dormissi.- dice e mi guarda fuori dalla finestra.

-Non riesco.- confesso a mio fratello.

-Ti va se..- sembra in imbarazzo- dormo con te?- conclude la domanda.

-Certo!- rispondo senza pensarci due volte e gli salto addosso per abbracciarlo. Mi sento una bambina di due anni che ha il permesso di dormire con il suo papà.

Non dormiamo insieme da quando mi chiudevo in camera mia e piangevo perché mamma e papà continuavano a litigare, e dormire con lui questa sera mi avrebbe fatto tornare piccola, piccola come una volta.

-Vado a prepararmi e arrivo.- risponde Liam con un sorriso stampato in faccia.

Mentre chiude la porta dietro di sé, il mio telefono vibra e mi sporgo verso il comodino per prenderlo.

-Scusami per prima. Buonanotte Amy.

Me lo ha inviato Zayn, e non appena lo leggo mi si stampa un sorriso in faccia. È stato carino da parte sua scusarsi per così poco.

-Notte.

Rispondo , dopo di che spengo il telefono e poso il libro.

Dopo meno di due minuti la porta della mia camera di apre e mostra un ragazzo che indossa un pigiama con un motivo di Batman, non posso non scoppiare a ridere.

-E tu avresti 22 anni e una ragazza, Liam? Oh povera Sophia, spero che non indossi quel coso quando stai con lei, sembra un pigiama per un bebè- dico tra le lacrime, sto ridendo talmente tanto chei miei occhi hanno iniziato a lacrimare.

-Quando c’è lei dormo senza niente, veramente.- dice incrociando le braccia al petto e alzando entrambe le sopracciglia.

Subito la mia risata si arresta e divento immediatamente seria.

-Liam..tu e lei..?- chiedo guardandolo negli occhi.

-No haha, ti stavo prendendo in giro.- ride e si butta su di me.

Inizia a farmi il solletico e io rido come una pazza, ho di nuovo le lacrime agli occhi e mi manca il respiro, la pancia mi fa male per le risate e sento che potrei morire da un momento all’altro.

-Ti ti preg, prego Liam.- quando Liam vede che sto facendo fatica smette di farmi il solletico e rimane in silenzio per vari minuti.

-Beh, dormiamo?- dice infine.

Si sdraia alla mia destra e si stende su un fianco girato dalla mia parte, mentre io sono a pancia in su. 

Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dai suoi gesti e dalla sua presenza.

Gioca con i miei capelli e segna i contorni del mio viso con le dita, mi fa le carezze e mi lascia piccoli baci sulla testa.

-Amy?- mi chiede d’un tratto.

-Si?- rispondo alzando lo sguardo su di lui.

-Provi qualcosa per Harry?

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. ***


 

Capitolo 11.

 

Butto fuori un sospiro che non mi ero neanche accorta stessi trattenendo.

 

-Perché me lo chiedi?- chiesi in fine.

 

-Boh, così.. per parlare- disse con un tono poco convinto.

 

-Beh allora te la faccio io una domanda- dico alzando un sopracciglio.

 

-Ma non hai risp-

 

-Non importa,- lo interrompo- ti piace davvero Sophia?

 

Quando glielo chiedo, anche se la luce è fioca, riesco a vedere il rossore formarsi sul suo viso.

 

-Certo.. sennò non le avrei chiesto di mettersi con me.- dice e mentre mi fissa negli occhi.

 

-È davvero bella.- dico più a me stessa che a lui.

 

-Lo so.- risponde con occhi sognanti.

 

-Lo avete già fatto?- chiedo prima che possa riuscire a chiudere la mia stupida boccaccia.

 

-Cosa??- chiede stupito.- Amy, da quando se così ‘aperta’?- chiede nel panico più totale.

 

-Basta un sì o un no, semplice fratellone.- sì, sono testarda e se voglio qualcosa la ottengo sempre.

 

-Noi... Amanda questi non sono affari tuoi!- scatta tutto d’un tratto e se ne va sbattendo la porta dietro di lui.

 

Rimango sorpresa, ma soprattutto confusa.

 

Ma che ho detto di male? Ho solo fatto una semplice domanda, che per quando sciocca possa sembrare, per lui sembra un argomento innominabile, un tabù.

 

Forse dovrei seguirlo, mentre prendo una decisione le mia gambe mi stanno già portando davanti alla sua porta.

 

Quando busso non risponde nessuno, così decido di entrare a controllare, trovo mio fratello seduto sul letto con i gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani, continua a scuotere il capo e ad imprecare sottovoce.

 

-Liam? Ho detto qualcosa che non va?- chiedo, e mi avvicino a lui.

 

-No, Amy, non è colpa tua.- dice con le mani ancora sul viso.

 

-sicuro?- chiedo mentre mi mordo il labbro per il nervosismo.

 

-Si Piccola, vai a letto, io sto bene.- dice mentre si alza dal letto e mi abbraccia.

 

-Non.. tu non..- non so nemmeno quello che voglio dire- tu, non stai bene.- dico in fine.

 

-Si invece, buonanotte.- dice e mi butta letteralmente fuori dalla sua camera.

 

Ritorno a letto un po’ scossa, era da un po’ che non lo vedevo così, ma probabilmente era un periodo un po’ così.. insomma capitano a tutti i periodi ‘no’, giusto? Non lo so, ma mi dispiace vederlo nervoso e a volte triste.

 

***

 

-È ora di pranzoo!- strilla mia madre dal piano di sotto.

 

È domenica mattina, domani rincomincia la scuola, siamo quasi alla fine dell’anno e io sono stanchissima. Però questo è il periodo più importante, quello in cui si decidono i voti finali, si recuperano le materie.

 

Ma è anche il periodo in cui si inizia a progettare la propria estate. La mia estate sarà piuttosto noiosa, leggerò, andrò a fare qualche passeggiata e ascolterò musica, tutto ciò che faccio in ogni stagione, ma soprattutto lo faccio e lo farò da sola, perché amici non ne ho, a parte Lottie, che partirà per il Canada per un mese.

 

Quando siamo tutti a tavola, compreso  Christian, il nuovo marito di mia madre, lei attira la nostra attenzione:

 

-Ehm ehm, io e Chri dobbiamo dirvi una cosa importante.- ecco quando mia mamma deve dirmi ‘una cosa importante’ non è mai una buona cosa- partiremo, andremo via per due settimane circa.- dice e prende un boccone della sua frittata di zucchine.

 

-Wow, dove?- chiede Liam con gli occhi che gli brillano, ma cerca comunque di rimanere serio.

 

-Germania, Vicino Monaco.- dice mia madre mentre guarda Christian e gli fa un sorriso che so nasconde qualcosa.

 

-Oh, uhm, cosa dovete fare?- chiedo io, curiosa.

 

-Lui va lì per lavoro e io colgo l’occasione per visitare la Germania.- dice mentre il suo sorriso diventa sempre più falso.

 

-Beh a me fa schifo, quindi non chiedermi di venire.- sbotta Liam, e mi guarda come per dire ‘dì che sei d’accordo’.

 

Il sorriso di mia madre sparisce,  la cosa mi preoccupa e non poco, so cosa ha in mente di fare, ma io non sono affatto d’accordo.

 

-A me invece piacerebbe visitarla.- rispondo da stronza che sono.

 

-Non puoi venire con noi Amanda, abbiamo già prenotato tutto e poi sai che odio i fuori programma.- dice mia madre esitante.

 

Il telefono di Liam squilla e lui si alza immediatamente per rispondere.

 

Intanto Christian e mia madre finiscono la cena e si alzando entrambi, mia madre prima di uscire dalla stanza digita verso di me

 

-Noi sta sera usciamo, vai e divertiti con il tuo nuovo amico- dice e mi lascia con un occhiolino.

Ma chi? Dan? Oh..

Mentre penso a cosa potrebbe aver capito mia madre dall'improvvisa visita di Dan l'altra sera mi arrivano 3 messaggi:

(Dan) «Hei, ti va di uscire sta sera? ❤️»

(Zayn) «Hei, i ragazzi mi hanno chiesto se ti va di venire con noi sta sera :*»

(Harry) «Verrai con noi sta sera?»

Decido di fare felici tutti, me compresa.

Chiederò a Zayn se verrà anche Harry e se posso invitare la mia migliore amica e Dan. Perfetto.

«Zayn, devo chiederti due cose:

1)verrà anche Harry?

2)potrebbero venire due miei amici?»

Invio.

Un attimo dopo arriva la risposta:

«sì Harry verrà e sì possono venire. Passo a prenderti alle 19.00 :)»

«Ok, a dopo :)»

Dopo aver avuto conferma rispondo a Dan:

«Hei, ti va di andare con degli amici? Alle 19 viene Zayn e ci porta lui»

Poi scrivo alla mia migliore amica:

«Ciao capretta, ti va di uscire con noi sta sera?

P.s. C'è anche il biondino ;)»

Intanto ricevo un messaggio da parte di Dan:

«perfetto <3»

E subito dopo da parte di Lottie:

«va bene, vengo da te alle 18 scimmia»

Dopo aver sistemato con loro mi occupo di Harry.

Prendo un respiro d'incoraggiamento profondo, anche se non so il perché, e digito le lettere sulla tastiera:

«Tu vuoi che io venga?»

Non ho il coraggio di premere "invia", ma mentre ci penso inconsciamente lo premo e subito dopo me ne pento.

Passano i minuti e Harry non risponde.

Poi il telefono si illumina e leggo il messaggio:

«certo, mi piace stare con te»

Rimango shoccata, era lui quello che mi ha detto che devo stargli alla larga o sbaglio?

 

Poco dopo sento mio fratello chiamarmi e vado in camera sua.

-Dimmi!- rispondo canticchiando.

-Sta sera non ci sarò con il gruppo, vai tu se vuoi. Io devo fare una cosa. Salutameli- dice e poi torna a guardare il telefono.

                            ***

Sono le 18.30 e Lottie è già da me da un po'.

-Quindi questo Dan, ti affascina? Non vedo l'ora di conoscerlo!!- dice mentre sbatte le mani come una foca davanti alla sua faccia.

Rido per la scena che mi si presenta.

-ho solo detto che è un bell'uomo, non ho detto nient'altro. E poi lo conosco da meno di una settimana- rispondo acida.

-Hei stai calma, ero solo felice che tu avessi trovato qualcuno finalmente.- dice con le mani in aria.

-E tu? Non ti trovi mai 'qualcuno'?- rispondo con una smorfia.

Alle 18.45 il campanello suona, e quando scendo al piano di sotto per aprire la porta mi ritrovo con gran sorpresa Dan.

-Hei- mi dice e mi bacia a stampo.

Non.. Non riesco a parlare.

Non voglio illuderlo, facendogli pensare che io sia una facile, ma insomma lui mi tratta così bene è gli lascio sempre fare.

-Hei- rispondo io un po' frastornata.

-Piacere Lottie- dice la mia migliore amica, che prego non abbia visto tutta la scena.

-Dan, piacere mio- dice e le porge una mano.

-Non sapevo che stavate insieme- dice Lottie lanciandomi un'occhiata un po' delusa.

-Veramente noi- non finisco la frase che il campanello suona di nuovo.

-Avanti!!- urlo e la porta si apre mostrando il ragazzo col ciuffo giallo.

-Hei Zayn- dico e vado verso di lui per abbracciarlo, insomma devo ringraziarlo per avermi salvata da un momento così imbarazzante.

-Hei bellissima, siamo pronti?- dice Zayn squadrando dalla testa ai piedi Dan.

Vedo Dan diventare leggermente teso, ma non ci faccio tanto caso.

-Oh si, lei è Lottie- dico e faccio segno verso di lei- e lui, beh lui è Dan.- dico imbarazzata.

-Ah.. Si mi ricordo del "dottore"- dice facendo una smorfia e infilando le mani nelle tasche dei suoi jeans.

-bene andiamo.- dico in fine.

Mentre chiudo la porta di casa, Zayn e Lottie entrano un macchina e Dan rimane vicino a me, quando sto per scendere le scale Dan mi prende la mano e mi porta più vicina a sè.

Saliamo in macchina e in meno di 5 minuti arriviamo al posto desiderato.

Quando scendiamo dalla macchina salutiamo il gruppo.

Nel giro di pochi secondi Dan è di nuovo vicino a me e mi prende per mano, vedo lo sguardo di Harry infiammarsi e lo guardo avvicinarsi pericolosamente a Dan.

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12. ***


Capitolo 12.
Harry si avvicinava sempre più pericolosamente a me e Dan.
Quando ci raggiunge prende il colletto Dan e lo sbatte contro il furgoncino di Zayn, ha ancora la mano nella mia, e Harry la fissa insistentemente prima di riconcentrare lo sguardo su Dan e aprire bocca:
-Lasciale subito la mano.- quasi ringhia.
-E tu chi sei per dirmi cosa devo fare con la mia ragazza?- a quella risposta i miei occhi si spalancano e anche quelli di Harry, ma non ha la reazione che mi aspettavo.  Io non riesco a parlare e Harry tanto meno.
Pensavo che avrebbe reagito male, e avrei capito che veramente gli importava di me, invece fa un passo indietro e mi fissa.
-State insieme?- mi chiede con il viso accigliato.
-Si, fatti una vita coglione e lasciala stare.- Dan risponde per me.
Harry serra la mascella e si avvicina nuovamente a Dan e questa volta gli sferra un pugno sulla parte destra del viso, Dan mi lascia la mano per metterla sulla parte dolorante del viso, la sua guancia si arrossa e il suo naso inizia a perdere sangue. Harry mi sta spaventando a morte, non avevo mai visto qualcuno avere tutta quell’energia, oltre a mio padre.
-Che cazzo fai coglione?- ribatte Dan, non capendo che è proprio la parola ‘coglione’ che gli da fastidio.
Harry gli tira un pugno sullo stomaco e Dan si piega in due e cade a terra. Subito mi abbasso per soccorrerlo e noto che tutti gli altri sono immobili e ci stanno fissando.
Non so cosa fare, ma so solo che devo allontanare Harry da Dan.
Proprio mentre Harry cerca di tirare un calcio a Dan mi paro davanti e lo prendo al posto suo.
-Amanda, scusa io non volevo, io, perdonami.. davvero non..- Harry viene interrotto da Dan
-Sta zitto Styles.- come sa il suo cognome? Vedo Harry tendere ancora una volta la mascella, ma questa volta si sta trattenendo.
-Dan, andiamo a casa, su- dico mentre cerco di tirarlo su da terra.- Zayn, puoi darci un passaggio?- chiedo aiutando Dan ad alzarsi definitivamente.
-Si, ma se non sgocciola sul mio furgoncino.- dice Zayn muovendosi a disagio ma anche quasi distrubato.
Il resto del gruppo è ancora immobile, non si muove nessuno.
Harry va verso la sua macchina e sparisce. Non mi preoccupo neanche di salutare gli altri e aiuto Dan ad entrare in macchina.
Appena arriviamo a casa faccio sedere il dottore sul divano e gli do del ghiaccio.
Zayn sta per andarsene quando lo fermo e lo ringrazio.
-Hei, Zayn grazie. Non capisco proprio perché abbia reagito così..- quasi farfuglio.
-Amanda, forse è meglio se stai lontana da lui, te lo dico da amico- dice Zayn e mi congeda con un semplice cenno. Perché me lo dicono tutti?? Forse dovrei ascoltarli, devo dimenticare Harry, sembra facile ma ultimamente invade i miei pensieri ogni secondo, ed è una cosa che mi da fastidio. Mi da fastidio perché non ho più controllo su me stessa. Quando non voglio pensare a una cosa non lo faccio e basta, ma cpn lui è così difficile..
Ritorno da Dan e lo accompagno in bagno, dove ho tutti gli attrezzi per la medicazione, a volte possono tornare utili, come in casi come questi.
Lui si siede sul bordo della vasca e io mi inginocchio davanti a lui,  inizio a pulirgli il naso, subito dopo passo alla guancia rossa e la disinfetto un po’, mentre sono concentrata a pulirlo non mi accorgo di essermi avvicinata pericolosamente.
-Io, non capisco che gli è preso, davvero. Non c’era bisogno di reagire così, non gli ho fatto niente.- dice Dan mentre io rimango in silenzio.
Quando mi accorgo di essere troppo vicina è troppo tardi, Dan poggia le sue labbra sulle mie e chiede l’accesso alla mia bocca con la sua lingua, io non rifiuto e lo lascio fare.
Il bacio è abbastanza dolce, e mi piace perché è il mio primo vero bacio. Sento la sua lingua scorrere nella mia bocca e scontrarsi contro la mia. Sono davvero eccitata, sto davvero dando il mio primo bacio? Era da anni che sognavo di trovare qualcuno che mi avrebbe dato il primo vero bacio e mi avrebbe trattata come una principessa, che mi avrebbe dato attenzioni. E Dan lo fa.
-Sei bellissima Amanda, lo sai?- dice Dan appena si stacca dal bacio.
Ovviamente arrossisco .
Mentre mi alzo per mettere a posto tutti gli attrezzi mille domande invadono i miei pensieri ma porgo la più importante:
-Dan, perché hai detto ad Harry che stiamo insieme?- chiedo senza guardarlo negli occhi.
-Scusa Amanda, io non lo so, mi piace l’idea di averti come la mia fidanzata e quindi forse ho esagerato troppo, scusa, mi perdoni?- dice alzandosi dalla vasca. E venendo verso di me.
Appena mi raggiunge mi cinge i fianchi e lì rimano imbambolata, è davvero un bel ragazzo, con i suoi capelli leggermente tirati in su e i suoi bellissimi occhi azzurro-blu.
Ci giriamo verso lo specchio appeso alla parete ed entrambi abbiamo le labbra leggermente gonfie per il recente bacio, Dan abbassa il viso nel mio collo e mi lascia piccoli baci che mi fanno venire i brividi.
Mentre il dottore continua con la sua tortura la porta del bagno si apre e ne esce mio fratello.
Ha gli occhi gonfi e lucidi e ha poche forze per reggersi in piedi.
Appena vede la scena spalanca gli occhi e diventa rosso.
-Io, ehm, scusate, buonanotte- dice imbarazzato, e sbatte la porta dietro di se.
-Dan, forse è meglio che tu vada a casa, si è fatto tardi e domani ho scuola.- dico guardandolo attraverso il riflesso dello specchio.
-Amanda, prima di andarmene, un’ultima domanda.. quindi, sei d’accordo ad essere la mia ragazza?- mi chiede mentre mi guarda insistentemente.
-Io..Dan ci devo pensare ok?- rispondo freddamente e lui mi saluta con un altrettanto freddo bacio sulla guancia.
-Buonanotte Amanda.- dice prima di scendere le scale.
-Notte.- dico e chiudo la porta.
Salgo le scale e vado diretta in camera di Liam. Sta già dormendo e decido quindi di pararci domani, oggi è stata una lunga giornata.
Probabilmente mia madre e Christian non sono tornati, quindi decido di fare un po’ la ficcanaso edentro nella loro stanza. Non mi ci vuole tanto per trovare ciò che stavo cercando, un catalogo di un’agenzia immobiliare.
Appena sento le chiavi girare nella toppa della porta rimetto tutto in ordine e corro in camera.
Appena tocco il letto mi perdo tra capelli ricci e occhi verdi..
***
Sono le 6.30 e la mia sveglia suona.
Scendo dal letto e vado in cucina,  trovo mio fratello seduto al bancone, indossa solo un paio di bermusa morbidi ed è a petto nudo.
Lui non sente il mio arrivo perché è troppo concentrato a leggere la scatola dei suoi cereali integrali, dannazione a lui e alla sua fissazione per il cibo sano.
Lo colgo di sorpresa dandogli un bacio sulla guancia e dicendogli ‘buongiorno’. Mentre mi giro verso i fornelli per riempire la mia tazzina di caffè risponde:
-Hei- risponde in modo strano.
Un modo che mi fa rigirare e mi fa tornare da lui per sapere cosa succede.
-Hei, che succede?- chiedo poggiandogli una mano sulla sua spalla nuda.
-Possiamo parlare?- chiede quasi supplichevole.
-Certo- rispondo in modo preoccupato.
-Riguarda Sophia.- risponde e abbassa la testa.
 
 


Heii.. è scritto male e di fretta, perdonatemi :((

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. ***


Capitolo 13.
Ha ancora gli occhi rossi, ma meno rispetto alla notte passata. Puzza di alcool e ha la voce roca.
Non l’ho mai visto così, e la cosa mi spaventa.
Il respiro mi si ferma in gola, ma mi riprendo velocemente e mi affretto a rispondere.
-Si?- chiedo talmente piano che quasi la mia voce non si sente.
-Penso che lei- non riesce nemmeno a finire la frase che il suo telefono squilla.
-Vai- gli dico mettendogli una mano sulla spalla.
Liam si alza e va in camera sua per rispondere alla telefonata.
Colgo l’occasione per rimanere un po’ da sola e riflettere.
Ripenso alla scorsa notte, e non riesco a togliermi dalla mente un Harry furioso che picchia il mio ragaz-, aspetta, Dan è il mio ragazzo? Non ci capisco più niente. Gli avevo detto che ci avrei pensato.
Posso provarci, non farebbe male a nessuno.
Decido di fare sapere a Dan che ci sto, e quindi inizio a salire le scale, mentre salgo l’ultimo scalino sento dei singhiozzi provenire dalla porta di mio fratello e combatto tra il dovere di entrare e il dovere di lasciarlo solo. Mentre ancora ci penso sto già bussando alla porta, ma non ricevo nessuna risposta.
Semplicemente i singhiozzi cessano e sento il bisogno di entrare a vedere come sta.
Apro la porta e non credo a ciò che vedo.
Bottiglie di alcolici sparse ovunque, vestiti buttati all’aria, ma soprattutto mio fratello con la testa fra le ginocchia.
Quella scena danneggia i miei occhi, e le lacrime iniziano a rigare il mio volto.
-Liam, cosa significa? Stai diventando come lui?-  le parole scivolano tra i singhiozzi.
- È successo solo una volta, non vuol di- lo interrompo con un gesto di mano.
-Poi due poi tre e poi diventi come lui.- sottolineo l’ultima parola.
-Smettila Amanda, non è colpa mia se- dice e si blocca.- senti, è un periodo un po’ difficile, ho bisogno di rimanere da solo- dice e inizia a stendersi- ora vattene- sputa fuori alla fine.
-Hei, dov’è finito il Liam tenero e coccoloso? Quello che non risponde mai male e quello che c’è sempre per tutti? Quello altruista che pensa prima alla sorella e poi a se stesso? Dimmi dov’è perché voglio andare a cercarlo.- rispondo sarcastica mentre vado via e sbatto la porta dietro di me.
Arrivo in camera mia, e scivolo fino a sedermi sul pavimento , le lacrime continuano a scendere, vedere mio fratello così mi ha fatto riaffiorare troppi ricordi che avevo tenuto a bada per tanto tempo, li avevo riposti in fondo a un cassetto della mia mente.
Da quando lui se n’è andato ho cominciato una nuova vita e ho dimenticato tutto quello che veniva prima.
Ora ero sicuramente cambiata.
Mentre ripenso a tutto ciò che ho visto qualcuno bussa alla mia porta:
-Viene Harry a prenderti, io non vado a scuola, mi gira la testa. Preparati, è qui fra 5 minuti.- dice mio fratello e poi lo sento tornare nella sua camera e chiudere la porta.
Harry? Harry? Cosa?? No, io non voglio vederlo, non me la sento.
Dopo quello che è successo ieri sera non ho il coraggio di rivederlo.
Mi sento così in colpa per Dan, sapevo che non sarebbe stata una buona idea farlo uscire con il gruppo di mio fratello.
Eppure l’hai fatto, ed è solo colpa tua se ora Dan ha i lividi sul viso. Aggiunge il mio subconscio.
Prendo tutta la mia buona volontà e mi alzo dal pavimento, metto pantaloni a caso e una felpa larga, così che possa nascondere il mio orribile corpo.
Vado in bagno e mi metto un po’ di mascara e arrossisco un po’ le mie guance con del blush.
Cinque minuti esatti dopo il campanello suona e prendo lo zaino prima di aprire la porta e ritrovarmi il riccio in tutta la sua maestosa altezza davanti.
Mi guarda negli occhi e scopro ancora una  volta quanto siano incantevoli.
-Andiamo- dico in modo freddo mentre cerco di superare la soglia della porta e distolgo lo sguardo da lui.
Lui mi blocca e mi costringe a guardarlo ancora
-Intanto Ciao potresti dirlo dato che ti sto dando un passaggio.- dice sorridendo.
-Io non saluto la gente come te, e proprio non capisco come abbia mai potuto mio fratello chiedere a te di darmi un passaggio.- dico a denti stretti con un tono fermo e deciso.
-Ero l’unico disponibile, e se non ti va bene, beh quello è il marciapiede Amy- dice con un sorrisetto stampato sulle labbra.
-Non chiamarmi così. Ora muovi il tuo culo su quel sedile e portami a scuola.- rispondo iniziando ad incamminarmi verso la sua auto.
-Oh, sei un tipo tosto vedo. Sai non mi sono mai piaciute le ragazze violente- dice ironicamente.
-Beh almeno io non picchio gente a caso.- rispondo il più acido possibile.
Harry rimane in silenzio fino a quando entriamo in auto.
Fissa la strada quando si volta verso di me e mi dice:
-Mi dispiace Amy, lui ti stava tenendo la mano, e mi ha dato fastidio.- a quelle parole rimango scioccata.
-Tu, non puoi permetterti di picchiare le persone solo perché tengono per mano una ragazza qualunque, che non è neanche di tua proprietà.- dico guardandolo.
-Non è una ‘ragazza qualunque’- dice mentre si ferma nel parcheggio della scuola.
-Che intendi?- chiedo cercando il suo sguardo.
-Siamo arrivati, buone lezioni Amanda.- dice e scende dall’auto.
Scendo anche io e lo seguo.
-No, spiegami. Cosa significa?- chiedo camminando al suo fianco.
-Che non sei una ragazza qualunque.- dice tenendo gli occhi fissi sul pavimento. Ha le guancie di un colore più vivace e gli occhi più verdi del solito. Il modo in cui lo dice mi fa saltare un battito e non osso fare a meno di arrossire anche io.
Non avevo mai visto questo lato vulnerabile di Harry.
-Ma- prima che possa dire qualcosa la campana suona e siamo costretti a separarci.
Non riesco a stare attenta alla lezione perché le parole di Harry continuano a ronzarmi in testa, “non sei una ragazza qualunque”,  è davvero così? E perché? Continuo a farmi le stesse domande da più di due ore e ora finalmente c’è l’intervallo, così potrò parlare con Harry e chiarire tutta la situazione, sono sicura che c’è stata un incomprensione e che non intendeva quello che ha detto oppure che c’è una spiegazione logica a tutto ciò.
Mentre scendo le scale incontro Zayn.
-Hei, mi dispiace per quello che è successo ieri sera, come sta il dottore?- chiede il moro e sembra quasi preoccupato.
-Penso stia bene, è mio fratello che mi preoccupa.- dico l’ultima frase talmente piano che quasi sussurro e mi si bagnano gli occhi se ci ripenso.
-Tuo fratello?- chiede Zayn confuso.
-Oh, ehm, ha mal di testa e non è potuto venire a scuola- dico la prima scusa credibile che mi passa per la testa.
-oh, si me lo ha detto, probabilmente ieri lui e Sophia..- non finisce la frase ma sul suo viso c’è un sorriso malizioso che mi fa pensare alle cose più disgustose.
Segno mentalmente di dover chiedere a Liam cosa doveva dirmi riguardo Sophia appena torno a casa.
-Heii, che schifo!!- urlo tappandomi lo orecchie.
-Eddai stavo scherzando- ride- ci vediamo domani, ciao bellissima- dice e scompare tra la folla di adolescenti che popolano la scuola.
Cerco Harry ovunque ma non lo trovo, la campanella suona per la seconda volta e sono costretta a ritornare in classe.
Fortunatamente nelle ore successive riesco a concentrarmi sulla lezione e il tempo passa velocemente.
Quando suona l’ultima campana mi accorgo di non avere un modo per tornare a casa.
Consapevole del fatto che ci metterò almeno un’ora per arrivare mi avvio verso casa a piedi.
Quando sento un clacson suonare.
Non faccio in tempo a girarmi che qualcuno mi afferra da dietro e mi strattona fin dentro la macchina che poco prima mi aveva distratta.
 
 

Heilà, scusate il ritardo ma sono tornata da poco dal campeggio e ora sono in sicliaaa.
la connessione è davvero scarsa, e il tempo per scrivere è poco ma mi sono impegnata comunque per voi.
grazie in anticipo per chi leggerà e commenterà, baci xx

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Capitolo 15
*** Capitolo 14. ***


Capitolo 14.

HARRY’S POV.

Sta mattina mi sono dimenticato di dire ad Amanda che avrei dovuto portarla a casa dopo la scuola, e ora che è suonata la campanella dell’ultima ora mi precipito fuori per cercarla e riportarla direttamente a casa.
Quelle cose che le ho detto sta mattina non avrei dovuto dirle. Ho sbagliato e devo farle capire che non è vero quello che ho detto. Non posso permettermi di pensarlo.

Salgo sulla mia auto e inizio a cercarla un po’ ovunque. Fin quando non la vedo finalmente, ma un secondo dopo vedo un viso conosciuto che l’afferra e la costringe ad entrare in una macchina conosciuta. Molto conosciuta.

Mi ci vuole poco per ricordare.

Cazzo.

Jason, cazzo.


Inseguo l’automobile a una certa distanza, per non farmi vedere.

E mentre guido scorgo un altro viso familiare, Aaron.

Merda.

La macchina si ferma proprio dove immaginavo, davanti casa di Jason. Io parcheggio a qualche metro di distanza. Appena scendo dall’automobile inizio a correre verso Amanda che continua a tirare calci e piangere, è impaurita, lo vedo dai suoi movimenti.

Ha una benda sulla bocca e presumo gliel’abbia messa quel verme di Jason.

La tocca ovunque e le sussurra cose all’orecchio, cerca di persuaderla ad entrare in casa, ma lei, ovviamente, rifiuta.

-Lasciala stare- urlo a Jason appena sono più vicino, e si voltano entrambi verso di me.

Vedo gli occhi disperati di Amanda e mi spezza il cuore.

-Guarda chi si rivede- sogghigna maliziosamente , il bastardo- ci sei mancato Styles, si sentiva la tua mancanza- dice ironico e inizia a ridere.

Ho sempre odiato questo fottuto stronzo, beh, non sempre, dopo quello che è successo in passato. Ho fatto di tutto per stargli alla larga e ora eccolo qui che cerca di molestare la sorella del  mio migliore amico. Non mi ci vorrà tanto per scoppiare e prenderlo a pugni fino a che non che non inizierà a piangere come un bambino e mi chiederà di lasciarlo scappare da quella puttana di sua madre.

-Cosa vuoi da lei?- chiedo ignorando le sue precedenti parole.

-Ciò che volevi tu da mia sorella.- risponde duro questa volta.

Ricordo ciò che ho fatto a sua sorella e non mi va che accada anche ad Amanda.


-Lasciala andare, lei non ti ha fatto niente- dico avvicinandomi sempre di più a lui.

-Sennò che fai?- mi stuzzica.

Sa i miei limiti e non dovrebbe essere così coglione da superarli.

Gli occhi iniziano ad appannarsi e il calore inizia a crescere dentro di me.

-Ho detto lasciala.- rispondo con l’ultima parte di calma che ho in corpo.

-Vieni a prenderla- dice con un sorriso malvagio.

Scatto verso di lui che lascia subito la presa da Amanda.

AMANDA’S POV.

Appena entriamo in macchina vedo il volto del ragazzo, è abbastanza forte e tiene entrambe le mie mani fissate sulla mia schiena.

Non riesco a vederlo bene ma so solo che ha i capelli biondi e molti tatuaggi sulle braccia.

-Cosa vuoi da me?- urlo.

-Come ti chiami dolcezza?- mi chiede mentre mi morde l’orecchio e ignora la mia domanda.

-Stephanie- rispondo senza pensarci. Non voglio che sappia il mio nome.

-Bel nome, io sono Jason.- mi sussurra provocandomi brividi per tutto il corpo.- ci divertiremo un po’, va
bene?- dice mentre mi lega le mani con una corda.

Non rispondo.

-Ho detto, va bene??- urla sta volta.

-Ssi.- rispondo con la voce che mi trema.

-Brava Steph- non riesco a trattenermi dal ridere, nonostante abbia molta paura- che c’è da ridere
bambola?- a quelle parole smetto di farlo e mi irrigidisco.

-Nniente.- rispondo.

Il percorso dura poco e ci troviamo subito davanti a una villetta color verde pistacchio, ha le finestre rosse e il portone è giallo. Una pessima scelta di colori, penso tra me e me.

Mi chiedo chi possa mai avere una casa del genere.

-Eccoci a casa mia bambolina- dice il biondo che continua a torturare il mio collo con morsi e baci.

Prima di scendere dall’auto mi benda la bocca e mi dice:

-Non si sa mai- e mi fa l’occhiolino.

Mi fa uscire dall’auto e si strofina contro di me.

Intanto l’auto guidata dall’altro ragazzo se ne va e rimaniamo soli.

-Ho voglia di leccarti tutta bambola, ti farò sentire bene- dice mentre mi stringe una natica.

Sto zitta e ferma, anche perché non potrei fare niente comunque.

-Lasciala stare-  all’improvviso sento una voce familiare e mi volto verso di essa.

Harry.

 Cosa diavolo ci fa qui?

-Guarda chi si rivede- dice Jason mentre continua a stringermi- ci sei mancato Styles, si sentiva la tua mancanza- continua, e poi scoppia a ridere.

Si conoscono?

Non capisco.

-Cosa vuoi da lei?- urla Harry.

-Ciò che volevi tu da mia sorella.- risponde duro Jason.

Sua sorella? Che significa?

-Lasciala andare, lei non ti ha fatto niente- dice Harry mentre si avvicina sempre di più a noi.

-Sennò che fai?- lo sta stuzzicando e posso giurare che Harry sta per scoppiare.

Le vene del suo collo si stanno gonfiando e gli occhi non sono più verdi, ha i pugni chiusi lungo i fianchi e il respiro affannoso.

-Ho detto lasciala.- risponde con una calma spaventosa.

-Vieni a prenderla- dice Jason, mentre mi stringe di più.

Harry scatta verso Jason che mi lascia.

Lo afferra per il collo e lo butta a terra, si mette a cavalcioni su di lui e inizia a sferrargli diversi pugni, ha sangue ovunque e fatica a respirare.

-Posso uccidere anche te se voglio.- risponde Harry continuando a prenderlo a pugni.

“Posso uccidere anche te se voglio”.

Cosa significa? Ha già ucciso in passato?

Harry mi fa paura.

Mentre continua a picchiarlo riesco a far scivolare la benda dalla mia bocca.

-Harry, smettila- gli urlo, ma lui continua e fa finta di non sentirmi. – Harry ti prego, portami via da qui,
per favore.- solo quando scoppio a piangere Harry rimane immobile e si gira lentamente verso di me.

Si alza da Jason che ormai giace per terra privo di forze e mi slega.

 Afferra la mia mano e inizia a correre fino alla sua auto.

-Cosa cazzo significa questo?- urlo in preda al panico.

-non puoi tornare a casa per un po’ Amanda.- dice Harry mentre si concentra sulla strada.

Osservo le sue nocche sanguinanti diventare bianche per la presa troppo dura sul volante.

-CHE?- chiedo sempre urlando.

-Sei in pericolo, vieni a stare da me e basta, non lamentarti.- dice e mi rivolge un’occhiata seria e
preoccupata allo stesso tempo.

-Credo di meritarmi delle spiegazioni dato che stavo per essere stuprata e ora mi trovo costretta a stare a
casa tua.- rispondo con la voce che mi trema.

-Beh credi male perché non ne avrai, ora sta zitta e non distrarmi.- risponde con un tono che mi mette paura avendolo appena visto picchiare a sangue un ragazzo non poco forte.

Rimango zitta per il resto del viaggio.

 Ho paura e voglio sapere cosa voleva da me quel Jason.

Harry è strano, a volte è fragile e delicato e altre volte sembra completamente diverso, invincibile forte e potente.

Il suo lato più violento mi fa paura e non ho intenzione di rimanere a casa sua.

-Eccoci- dice Harry parcheggiando davanti a una graziosa villetta in stile vintage.

Non avrei mai pensato che Harry potesse vivere in un casa del genere, non sembra per niente adatta alla
sua personalità, anzi è l’esatto contrario.

-Vivi da solo?- non posso fare a meno di chiedere.

-Si.- risponde.

-Non vivi con la tua famiglia?- non riesco proprio a stare zitta.

Harry serra la mascella e risponde con un ‘no’ secco.

Credo che questo non sia il suo argomento preferito e quindi lascio perdere.

-Entriamo?- dice Harry cambiando del tutto atteggiamento.

Ora ha gli occhi dolci e anche il suo tono è meno duro.

-Entriamo- rispondo.

La casa all’interno è davvero bella, ha colori molto chiari e non scuri come immaginavo.

La sala è enorme e anche la cucina.

-Ora chiamo tuo fratello e ci parlo io, tu se vuoi puoi farti una doccia.- dice prima di sparire al piano di sopra.

Osservo meglio la cucina e noto che ci sono piatti sporchi ovunque e il tavolo è ancora apparecchiato.

Decido di mettere un po’ di ordine e poi vado in bagno per farmi una doccia.

L’acqua calda scorre lungo il mio corpo ma tremo ancora per ciò che è appena accaduto.

Mentre mi perdo nei miei pensieri  sento la porta del bagno aprirsi.


Wow, questo capitolo è più lungo del solito, spero vi piaccia xx

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15. ***


Capitolo 15.
-Amanda?- chiede una voce Roca- ti ho portato i vestiti e l’asciugamano.- continua.
-Oh, ehm, grazie-dico alquanto imbarazzata per la sua presenza a pochi metri dal mio corpo nudo.
A separarci è solo una sottile tenda da doccia fissata alla parete grazie a un tubo ormai arrugginito.
-Non ho il gancio, aspetto che finisci e te lo passo io- posso giurare che è imbarazzato tanto quanto me.
-Va bene, hai chiamato Liam?-chiedo mentre leggo l’etichetta del balsamo di Harry.
È per questo che ha i capelli così morbidi? Perché usa il balsamo al cocco, tra l’altro il mio preferito?
-Si- risponde.
-Cosa ha detto?- chiedo mentre gli faccio segno di passarmi l’asciugamano.
Non risponde, e dopo che ho avvolto per bene l’asciugamano intorno al mio corpo apro la tendina.
-Harry cosa ha detto?- lo guardo fisso negli occhi.
-Niente-ma i suoi occhi non dicono così, so che c’è dell’altro dietro ma capisco che magari ora non ne vuole parlare quindi lascio perdere e non dico nient’altro.
Cerco di uscire dalla vasca ma scivolo e mi aggrappo ad Harry, da quando “ci conosciamo” sono già inciampata due volte e lui era sempre lì ad afferrarmi.
Appena mi tocca sento una scossa che mi invade tutto il corpo.
- Che cosa sei? Una presa elettrica?- dice Harry staccandosi bruscamente da me.
Questa volta però riesco a stare in equilibrio.
-Scusa- riesco a dire ancora frastornata da quella sensazione di elettricità che mi ha invaso il corpo.
L’ha sentita anche lui quindi la scossa, l’ha percepita.
Lui mi porge i vestiti e sta lì impalato.
-Ehm dovrei cambiarmi - dico imbarazzata.
-Non è che ti guardo- dice e dopo aver alzato gli occhi al cielo gli chiude.
Me lo ha detto come un’offesa come per dire ‘non hai un bel fisico, non sei bella, mica ti guardo  te’ .
Ormai ci rinuncio, prendo i vestiti e li osservo.
Ci sono un paio di slip femminili,  di chi sono? Ha detto che vive da solo.
E poi solo una maglietta a maniche corte bianca molto semplice, e i pantaloni?
-E i pantaloni??-quasi urlo.
-Non ti darò di certo i miei pantaloni, né tanto meno quelli di… non ti darò pantaloni e basta, domani passo da casa tua e ti porterò i tuoi dannati vestiti. Accontentati  perché puoi sempre stare nuda.- sento il suo tono mezzo ironico e mezzo serio.
Non rispondo e continuo a vestirmi indossando il mio reggiseno e poi gli slip.
Perché deve essere così scortese? Gli ho solo chiesto dei pantaloni non dei soldi.
Odio Harry, odio il fatto di non avere dei pantaloni e odio me stessa per essermi infilata in questo pasticcio che non sarebbe mai accaduto se Liam non si fosse ubriacato quindi odio anche lui.
Quando infilo la maglietta mi sta enorme e mi arriva fin sotto il ginocchio, sento il profumo di bagnoschiuma alla vaniglia mischiato all’odore del fumo e del dopobarba, mi perdo nel suo profumo fin quando la sua voce non mi risveglia.
-Hai finito?- chiede spazientito.
-Si- rispondo alzando gli occhi al cielo.
Chiedo a Harry di darmi un Phon e lui mi dice che non lo usa e che quindi devo arrangiarmi.
Quando arriva ora di cena Harry cucina maccheroni al sugo e devo dire che hanno un ottimo gusto, è davvero bravo a cucinare.
Sono buoni- commento mentre mi pulisco la bocca con un tovagliolo.
-lo so- risponde secco Harry.
-Non c’è bisogno di essere così sgarbato-rispondo con lo stesso tono.
-Non c’è bisogno di farsi quasi stuprare per poi venire a casa mia a scassare il cazzo- dice facendomi  un falso sorriso.
-Mi ci hai portato tu, non voglio sicuramente stare qua ma sono obbligata per un motivo che tu non mi vuoi dire e che ho però il diritto di sapere, quindi muoviti a spiegare perché non posso tornare a casa mia- dico tutto d’un fiato e senza accorgermi che mi sono alzata e che mi sono avvicinata a lui.
-Siediti e ti spiegherò- la sua calma è disarmante.
Torno a sedermi al mio posto di fronte a lui e mi metto in ascolto.
- Se stai a casa tua non ci vuole niente ad entrare e finire ciò che hanno iniziato, se stai qui non si permetteranno nemmeno ad avvicinarsi perché gli fare il culo- conclude sorridendo, ma i suoi occhi non sono contagiati.
-Perché lo fai?- non posso fare a meno di chiedere.
-Cosa?- chiede lui mentre sistema i piatti nella lavastoviglie.
-Proteggermi- quasi sussurro e dubito che mi abbia sentito.
-Hei hai messo tu in ordine??- chiede e si gira verso di me.
-Si, scusa, non volevo, mi dispiace davvero non..- mi interrompe.
-No, davvero, grazie. Non scusarti, era una settimana che erano lì- dice e mi rivolge un sorriso sincero sta volta, che contagia anche i suoi occhi.
-Sono stanca e domani c’è scuola,  andiamo a…Oh merda- ricordo solo ora di non avere vestiti per andare a scuola.
-Cosa?- chiede Harry tranquillamente.
-Non ho vestiti per andare a scuola- urlo in preda al panico.
-Aspetta qui-dice e sale al piano di sopra.
Torna dopo pochi minuti con una felpa maschile e dei jeans femminili in mano.
Li appoggia sopra una sedia e rimani in piedi di fianco alla finestra.
-Wow, non pensavo indossassi questa roba- sorrido.
-Non è roba mia- va subito sulla difensiva.
-Hai detto che vivi da solo-  dico incrociando le braccia al petto.
-Da due anni ormai- risponde ,il suo sguardo diventa serio e poi lo abbassa.
-Chi abitava con te?-  so di non dover fare questa domanda, ma la curiosità vince.
-Mia sorella-risponde mentre guarda fuori dalla finestra con gli occhi persi tra le strade vuote e fredde di Bradford.
In quel momento mi sento un peso sullo stomaco e mi chiedo cosa sia successo a sua sorella, vedo il dolore nei suoi occhi e mi sento in colpa per averglielo domandato.
-Oh perdonami, non volevo- mi sono già scusata tante volte sta sera.
-È ok- mi risponde in modo freddo e sale ancora al piano di sopra.
Torna con una coperta e un cuscino in mano.
-Dormirai sul divano- mi dice con un tono pacato.
Non rispondo, annuisco e basta.
Prima di andare a dormire Harry guarda un po’ di televisione e si siede per terra davanti al divano, mentre io mi sdraio e mi copro con la coperta che mi ha portato.
Mentre lui è concentrato sullo schermo lo osservo in tutta la sua bellezza, osservo le fossette che si formano sul suo viso quando ride alle battute del film e i suoi occhi che si illuminano. Poi abbasso lo sguardo sulle sue braccia muscolose e guardo ogni piccola macchia di inchiostro.
Risalgo poi al viso e noto che mi sta fissando.
Divento rossa per l’imbarazzo e cerco di distogliere lo sguardo ma quando capisco che lui mi sta ancora fissando mi giro nuovamente nella sua direzione.
-Che fai fissi?- non è infastidito, no affatto, è abbastanza divertito.
-Oh no, stavo guardando i tuoi tatuaggi, sono molto belli- mento, o forse no, sono belli ma per me non hanno un senso. -Che significato hanno?- chiedo curiosa.
-Non ti interessa- mi risponde con un sorriso e si gira di nuovo verso il televisore.
-Antipatico-dico mettendo la testa sotto la coperta.
-Anche tu- risponde fissando lo schermo
Quando sto per addormentarmi sento Harry alzarsi e spegnere la tv, decido di fare finta di dormire.
Harry mi sistema il cuscino e sento il suo respiro vicino al mio orecchio.
-Ti proteggerò Amy- sono le ultime parole che sento prima di cadere in un sonno profondo.
 
Ti proteggerò Amy. Sono le parole con cui mi addormento.

 

Spero che si legga adesso, in caso contrario potete seguire la storia su Wattpad, fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando, baci xx

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Capitolo 17
*** Capitolo 16. ***


Amanda's P.O.V
Sento dei rumori provenire dal piano di sotto che mi svegliano. Infilo i miei piccoli piedi nelle ciabatte di topolino e corro giù per le scale. Le grida di una donna diventano sempre più forti e solo quando arrivo in cucina realizzo che sono le urla di mia madre. È sdraiata per terra che piange e urla disperatamente mentro il mio papà le tira calci e le urla addosso.
-Mamma!- urlo.
-Amy, vai in camera tua, io sto bene, è tutto apposto, vai di sopra tesoro.- dice la mia mamma facendomi un sorriso.
-Mamma, no, io voglio stare qui con te, perché papà ti sta facendo del male?- chiedo mentre le lacrime iniziarono a rigare il mio volto.
-Non preoccuparti è tutto ok-dice e guarda nella direzione di papà che stava per tirarle un altro calcio-Ti prego smettila! Non davanti alla bambina- urla la mamma.
-Mamma, papà ti ama ancora?- chiedo alla mamma ormai sommersa dalle lacrime.
-Si tesoro, ama anche te, e sta facendo questo per proteggerti- dice girandosi ancora verso di me.
Papà le tira un altro calcio molto forte e la mamma chiude gli occhi. Non risponde più.
-Mamma! Mamma! Aiuto ,mamma, rispondi mamma!- urlo mentre papà esce di casa.
-Liam!Liam aiuto!- urlo in cerca di aiuto da parte di mio fratello, mentre corro verso la mamma e la abbraccio forte.

-Liam!Liam Aiuto!- Mi sveglio di soprassalto, sono sudata fradicia e la maglietta di Harry lo dimostra.
Sento dei passi provenire da dietro il divano e poco dopo grazie alla luce fioca che filtrano le finestre scorgo il volto del riccio.
-Hey, Hey, sono qui- mi sussurra Harry accarezzandomi la fronte. La sua voce è roca a causa dell'orario e probabilmente del fatto che si è svegliato appena ha sentito le mie urla.
-Ma tu non- mi interrompe mettendomi un dito davanti alla bocca.
Ma tu non sei Liam. Penso tra me e me.
-Ssh, stai calma, dimmi che succede- dice con molta calma mentre mi prende la mano e mi lascia piccoli baci sulle nocche. Noto solo ora che indossa solo dei pantaloncini e l'elastico dei boxer fuori esce da essi. È a petto nudo e vedo delle macchie d'inchiostro che non avevo mai visto prima, non riesco a definirle per la scarsità di luce intorno a noi.
-Ho avuto un incubo- dico mentre le lacrime scendono sul mio volto.
-Hey, non piangere- mi asciuga le lacrime con i pollici- che tipo di incubo?- mi chiede guardandomi con i suoi occhi, e posso vedere che brillano nonostante la luce intorno a noi sia poca.
-Mio padre, era lì, stava succedendo di nuovo e...non mi va di parlarne- dico appoggiando la testa sulla sua spalla, e lui mi stringe in un caldo abbraccio e mi accarezza i capelli. Scoppio nuovamente a piangere e lui mi stringe più forte.
-Va bene, tranquilla. Vuoi che rimanga qui fin che non ti addormenti?- chiede con un so che di dolce che mi fa attorcigliare lo stomaco. Annuisco e si posiziona vicino a me. Lo spazio sul divano e poco, ma quanto basta per starci entrambi. Appena siamo entrambi sotto le coperte fa aderire il suo petto contro la mia schiena.
-Buonanotte piccola- sussurra che quasi non lo sento, e penso di non aver sentito bene.
-Mi hai chiamata piccola?- chiedo, ma non ricevo nessuna risposta, solo dei respiri più profondi, segno che si è già addormentato. Durante la notte sento il suo braccio cingermi la vita e avvicinarmi a sé, e mi sento così protetta sotto il suo tocco, riesce a farmi sentire come mi faceva sentire Liam quando mi abbracciava e mi tappava le orecchie quando le urla di mia madre e mio padre invadevano la stanza.

Vengo svegliata dalla luce che filtra dalla finestra e quando cerco di muovermi non posso perché qualcosa di pesante mi sta bloccando la vita. Solo ora ricordo cosa è successo la notte precedente. Harry mi ha tranquillizzata dopo il solito incubo e poi ha proposto di rimanere con me. E ora siamo qui abbracciati sul divano di casa sua.
-Harry- cerco di staccarmi dalla sua presa, ma lui mi avvicina di più a sé- Harry, sveglia- dico riuscendo a girami verso di lui- Harry devo pisciare- e appena finisco di dirlo alza di scatto il suo braccio.
-Non osare pisciare sul mio divano- dice con la voce roca e gli occhi chiusi- comunque buongiorno principessa-caga-sotto- dice con un sorriso.
-Principessa caga sotto? Ma come ti permetti? Ho avuto un incubo non è colpa mia- dico alzandomi dal divano.
-E poi ti cagavi sotto e sono stato costretto a rimanere tutta la notte su questo scomodo divano, con te.- Scandisce l'ultima parola e mi fa ribollire di rabbia.
-Non sono stata io a obbligarti, me lo hai chiesto tu, potevi tornare nel tuo comodo letto invece di stare appiccicato tutta la notte a me e non farmi neanche respirare!- dico buttando le mani all'aria e guardandolo con uno sguardo di sfida.
-Era quello il mio piano- dice con un sorrisetto beffardo mentre si alza siede sul divano e mi guarda negli occhi.
-Cosa?- chiedo non capendo.
-Ucciderti- risponde con un sorrisetto da emerito stronzo che è.
-Fottiti Styles- dico alzando il medio e dirigendomi verso il bagno mentre prendo il telefono.
-Ti amo anche io tesoro- risponde con una vocina acuta che mi fa ridere silenziosamente appena sono in cima alle scale e sono sicura che Harry non possa vedermi.
Appena entro in bagno osservo il mio riflesso allo specchio e noto che i miei occhi brillano e hanno più vita. Probabilmente è Harry con le sue stupide battute e tutte le frecciatine che mi manda che mi fa sentire così. Elimino subito quel pensiero e mi insulto mentalmente per averlo pensato anche solo un secondo. Ricordo solo adesso di aver deciso di dire a Dan che mi andava di provare a essere la sua ragazza; così lo chiamo:
-Hey- risponde con la voce assonnata.
-Ciao Dan- rispondo timidamente.
-Amanda! Hai bisogno?- chiede.
-Beh.. io.. veramente...avevo pensato che si può fare...- rispondo facendo tante pause.
-Cosa?- chiede evidentemente confuso.
-Bhe, mi va di essere la tua ragazza.- rispondo alzando troppo la voce, ho paura che Harry possa sentirmi. Non sento nessuna risposta dall'altra parte- Dan? Ci sei?- chiedo preoccupata.
-Si, si ci sono piccola- mentre lo dice mi accorgo che quel 'piccola' pronunciato da lui non fa lo stesso effetto del 'piccola' pronunciato da Harry, con la sua voce profonda, poche ore fa mentre eravamo così vicini e sentivo il suo fiato sul mio collo.
-Ehm..quindi?- chiedo imbarazzata.
-Sono contentissimo, non pensavo che avresti accettato, davvero, sono felicissimo!- dice e posso sentire la forte emozione nella sua voce- posso passare a prenderti oggi? Magari dopo scuola, o non so dimmi tu- Cazzo. La scuola. Merda.
-Ehm..io non sono a casa mia..- dico strascicando le parole.
-dove sei?- chiede curioso.
-a casa di un amico, ma presto tornerò a casa mia, è solo una questione di giorni- dico a bassa voce.
-un amico? E chi è quest amico?- chiede quasi infastidito.
-oh, uhm devo andare a scuola, ci sentiamo dopo ciao Dan, ti voglio bene- cerco di staccarmi dalla telefonata per non rispondere alla domanda.
-Ma Amanda sono le dieci come- non finisce la frase che chiudo la chiamata. Ha detto che sono le dieci? Merda, mio fratello mi ammazzerà. Merda merda merda. Sono nella merda fino alla testa.
Quando esco dal bagno Harry mi spinge di nuovo all'interno.
-Cosa cazz- non finisco la frase che lui mi tappa la bocca.
-Ora stai con quello? Non va bene Amanda, non te lo permetterò! No no no no, non è possibile.-dice alzando la voce e tirandosi i capelli all'indietro.
-Io sono libera di fare quello che mi pare Harry!- rispondo urlando più forte- qual è il problema?- chiedo incrociando le braccia al petto.
-Lui, è solo un bastardo, lui non ti merita, non si merita nessuno.- dice con gli occhi in preda alla disperazione.
-Sei per caso geloso?- cerco di alleggerire il discorso.
-No, assolutamente no, voglio solo che tu stia bene, lui non potrà mai amarti, è uno stronzo.- mentre dice tutto questo sembra che stia guardando qualcosa successo in passato e capisco che Dan deve aver fatto qualcosa ad Harry per fargli dire queste cose.
-Io penso che tu sia solo geloso- continuo a reggere il gioco.
-Semplicemente mi importa- risponde con noncuranza. Rimango spiazzata. Gli importa di Me?
-Ti importa di me?- sussurro.
-Si Amanda- risponde mentre si gira e mi da la schiena.- mi è sempre importato di te- conclude e il mio cuore salta un battito, lo stomaco si riempie di farfalle e non sento più i piedi per terra.
Harry si volta lentamente e si avvicina a me sbattendomi al muro. Il suo viso è sempre più vicino al mio e il desiderio di baciarlo è sempre più forte in me. Mette le mani sulla mia vita e avvicina il suo bacino facendolo combaciare con il mio.
-Harry- riesco a sussurrare un attimo prima di ritrovarmi con le sue labbra sulle mie.

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Capitolo 18
*** Leggete per favore ♥️ ***


Cambierò il nome della storia in "Only fears in his heart".
Molti mi hanno detto che è un bel titolo ma vorrei sapere anche il vostro parere, lo cambierò solo una volta che mi avrete detto cosa ne pensate. A presto.
Sarah x

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Capitolo 19
*** Capitolo 17. ***



Le nostre lingue iniziano a scontrarsi e sento il gusto di tabacco e menta nella sua bocca. Non sapevo fumasse. Mi mette una mano sulla guancia lasciandomi tante piccole carezze e l’altra mano sul fianco. Mi vengono i brividi. Era da tanto che desideravo quel bacio eppure me ne sto accorgendo solo adesso. La sua mano passa dalla guancia ai capelli, tirandoli leggermente, quel gesto mi provoca un po’ di dolore ma infondo non mi dispiace, ora siamo solo io e lui, Amanda e Harry.


-Scommettiamo che me la scopo quando voglio?- risponde Harry con un ghigno malvagio. Sento il cuore profondare e mi maledico mentalmente per essere tornata indietro e non essere rimasta con Sophia.

Mi tornano in mente le sue parole come un flashback, un flashback che fa male

Mi sta solo usando, vuole solo portarmi a letto, d’altronde che mi aspettavo dal ragazzo che ogni giorno ha una ragazza
diversa? Che stupida che sono. metto le mani sul suo petto e lo spingo leggermente via da me cercando di staccare il
bacio, lui afferra i miei gomiti e mi fissa.

-Tutto bene?- chiede cercando il mio sguardo. Non rispondo, mi limito solo a liberarmi dalla sua presa e cercare un posto in cui posso stare tranquilla e riflettere, si riflettere perché non ci capisco più niente, davvero. Liam che mi dice di stare alla larga di Harry, e porca miseria se lo ascoltassi per una fottuta volta non farei mica male. Poi le parole di Harry. Dan mi bacia e mi chiede di essere la sua ragazza. Harry mi bacia, e il bello è che mi è anche piaciuto, incredibile. Complimenti Amanda, cosa stai diventando una puttanella? Stai con Dan, dimenticati di qualsiasi altra persona che non sia il dottore sexy, aggiunge il mio subconscio, quasi rido al soprannome che gli ha associato Lottie, oh si, lei va matta per i soprannomi e nomignoli vari.

Vado un po’ in giro per la casa fino a quando non trovo la porta del retro e esco subito, l’aria fuori è fredda nonostante siamo solo ai primi di ottobre, e pizzica la mia pelle coperta solo da una stupida maglietta a maniche corte con scritto ‘Panic! At the Disco’ e dei pantaloni molto leggeri. Sciolgo i capelli che avevo precedentemente legato in una coda e passo le dita tra di essi. Vedo una specie di divanetto e una tavolino di fronte ad esso, ci sono anche tre sedie fuori posto, quasi come se fossero appena state usate. Le siede sono bianche dello stesso stile ricamato di cui è fatto il tavolino. Il divano è di vimini e ha i cuscini bianchi, proprio come le sedie e il tavolino,mi dirigo verso di esso, mentre cammino osservo il giardino intorno a me che con grande sorpresa è in perfetto ordine. Appena mi siedo mi accorgo che sul tavolino c’è qualcosa, lo osservo e noto che è un diario. Lo prendo tra le dita e lo osservo attentamente, è di cuoio, ma è tutto rovinato, ha delle stelle disegnate probabilmente con una penna  in basso a destr ed  è chiuso da un laccio tutto rovinato. Lo giro e noto che c’è il nome di Harry, la scrittura è quella di un bambino intorno ai sei anni e non posso evitare di immaginare un piccolo e sgarbato Harry che fa disegnini sul suo diario, sorrido al pensiero. Combatto tra me e me per decidere se aprire questo diario o no, forse non dovrei, ma sono troppo curiosa di sapere cosa tiene Harry in quel diario, magari c’è scritto qualche segreto, e magari leggendo questo diario potrei sapere qualcosa di più su di lui. Quando decido di dare solo un sbirciatina alle prime pagine sento la porta del retro aprirsi e quindi rimetto il diario velocemente al suo posto facendo finta che non mi sia neanche accorta della sua presenza.

-Amanda, mi spieghi che ti è preso?- chiede Harry sedendosi vicino a me, ha il fiatone ed è tutto sudato.

-Hai corso per caso?- chiedo ignorando la sua domanda.

-Pensavo fossi scappata di casa, ti ho cercato in tutte le camere ma non c’eri, e infine ti ho trovata qui, si può sapere
che diavolo è successo?- chiede senza fiato e buttando le mani in aria. La visione che mi si para davanti è la più bella
in assoluto, i suoi occhi brillano alla luce del sole e alcune gocce di sudore bagnano il collo di Harry. Ma subito ripenso
alle sue parole e smetto di pensare a quanto possa essere bello anche se sudato.

-Hai corso?- chiedo reggendo il mio gioco.

-Amanda, per favore, rispondi.- questa volta si fa serio.

-Perché mi hai baciata?- chiedo girando lo sguardo verso la siepe davanti a noi. Con la coda dell’occhio vedo Harry abbassare la testa. – allora?- chiedo impaziente.

-Non, non lo so- ammette infine facendo un  respiro.

-Te lo dirò io il perché.- dico girandomi verso di lui. Harry alza la testa e i suoi occhi incontrano i miei, per un momento dimentico il motivo per cui mi ha baciata, ma appena distolgo lo sguardo ritrovo la forza per dirglielo. –Tu vuoi solo portarmi a letto, ma caro, non sarà così facile quanto credi, io non sono una delle tue puttane che sono sempre al tuo servizio, io ho una certa dignità e di certo non me la farò togliere da te.- dico tutto d’un fiato.

-Che cosa stai dicendo?- chiede confuso e le sue pupille si dilatano esageratamente.

-Sai bene come sono le cose Styles.- dico guardandolo con uno sguardo omicida.

-No, assolutamente, non è così, io non voglio portarti a letto, non ti porterei mai a letto, non te.- risponde con uno sguardo di sfida. Quelle parole mi danno una sensazione di sollievo, ma allo stesso tempo qualcosa in me si rompe e mi fa capire che io per lui non sarò mai abbastanza. Non sono all’altezza delle sue troie, ne mai lo sarò; a meno che
divento come loro, ma no, non ci tengo affatto.

-Allora dimmi perché mi hai baciata.- dico incrociando le braccia al petto.

-Perché ne avevo voglia- dice alzando gli occhi al cielo, e il suo volto di fa sempre più vicino al mio. Sento l’odore della
menta invadere i miei sensi e a momenti potrei svenire.

-Ah bhe allora se io voglio tirarti un pugno lo faccio e basta?- dico tra l’ironico e l’arrabbiato.

-Se proprio ci tieni.- risponde con un sorrisetto.

Scoppiamo entrambi a ridere. La sua risata riempie i miei sensi e mi perdo nei suoi occhi così vivi e così…  verdi.

-Hai fame?- chiede alzandosi dal divanetto.

-Un po’, hai del the?- chiedo mettendo una mano sul ventre e facendo dei gesti circolari.

-No, ho il latte, va bene lo stesso?- chiede mentre prende il diario dal tavolino. Rimango immobile seguo ogni
movimento della mano in cui si trova il diario. Harry lo nota e si acciglia.

-È-è tuo?- oso chiedere. Certo che è suo Amanda, c’è scritto il suo nome di chi altro potrebbe mai essere?? aggiunge il mio subconscio.

-No- risponde Harry e si dirige verso la porta sul retro. E allora perché c’è il tuo nome sul retro? Penso tra me e me.
Harry potrebbe avermi mentito, oppure ha un amico con il suo stesso nome che lo ha dimenticato qui. Penso sia più probabile la prima ma lascio perdere, ci sarà un motivo per cui mi ha detto di no, o forse semplicemente è imbarazzato perché ha un diario a quest’età, beh è abbastanza strano avere un diario a..

-Harry?- chiedo e lui si gira verso di me.- quanti anni hai?- chiedo curiosa.

-Ventuno- quindi è stato bocciato?- si Amanda sono stato bocciato- dice alzando gli occhi al cielo e facendo una leggera risata che mi scombussola lo stomaco.

-Come hai..-non riesco a formulare la frase che mi interrompe.

-È la prima domanda che si fa la gente quando dico la mia età- dice con un sorriso stampato sulla bocca, e senza nemmeno accorgermene sto sorridendo anche io.

-Comunque va bene il latte , ma se hai del caffè ancora meglio- dico ricordandomi di non aver risposto alla sua precedente domanda.

-Vada per il caffè allora.- dice mentre entriamo in cucina.

-Ehm Harry i vestiti quando li posso avere?- chiedo mentre mi siedo su uno dei 4 sgabelli intorno al tavolo in marmo bianco.

-Fra poco passa Liam e ti porterà il necessario, ah e, per oggi niente scuola.- dice mentre mette su la caffettiera e si volta verso me con un altro dei suoi bellissimi sorrisi.

-Potremmo sempre- inizio.

-No, penso tu debba riposare, mentalmente e anche fisicamente. A proposito, ieri mi sono dimenticato di controllarti.- Dice tornando serio.

-Controllarmi?- chiedo confusa.

-Sì, i tuoi lividi. Togli la maglietta Amanda.- dice Harry avvicinandosi.

-No, non ce ne bisogno. Ho solo dei lividi sui polsi e un probabilmente qualcuno sul fianco ma niente di grave.- dico indietreggiando.

-Fammi vedere il fianco allora- dice avvicinandosi ancora di più.

-Non penso sia una buona idea.- concludo seria e abbastanza spaventata.

-Amanda tira su quella dannata maglietta- dice sbuffando.

Si avvicina velocemente a me e solleva il tessuto.

-Nulla di grave dicevi??- quasi urla.

-Fa un po’ male, ma sto bene.- dico abbassando la testa e iniziando a scrutare il segno viola presente sul mio fianco.
Lui passa un dito sopra di esso e sussulto per il dolore che mi provoca, lo vedo abbassarsi e inizia a soffiarci sopra e a lasciare piccoli baci, e il mio corpo si riempie di brividi, poi inizia a leccare la parte sensibile e involontariamente la mia bocca lascia uscire un gemito di piacere misto a dolore. Harry ha ancora la bocca su di me quando sentiamo la porta sbattere.


Heii! Come avete visto ho cambiato nome alla stoia, spero vi piaccia. L'ho cambiato perchè descrive appunto la storia in sè, non vi dico come e perchè altrimenti vi rovinerei il divertimento haha.
Comunque aspetto i vostri commenti sia sul nuovo titolo, sia sul capitolo, spero vi sia piaciuto, a presto gioie xx vi voglio benee <3

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Capitolo 20
*** Capitolo 18. ***


I miei occhi si dilatano alla vista di Liam rosso di rabbia mentre attraversa lo spazio tra la sala e la cucina. Harry intanto si è sollevato e io ho immediatamente abbassato la maglietta di Harry. Aspetta un attimo, la maglietta di Harry! Oh merda no!



-Cosa significa?- dice Liam con una calma spaventosa.



-Cosa?-chiede Harry facendo finta che non sia successo niente.



-Eri con la faccia in mezzo alle sue gambe!!- urla Liam,e la vena del suo collo si gonfia e urla aiuto come se abbia bisogno di liberarsi dalla pelle che la blocca sotto di essa.



-Liam! Lui non stava facendo niente di grave! Stava controllando il mio livido! Smettila di esagerare! Smettila e basta, è stato gentile con me! Poteva benissimo fregarsene e non aiutarmi eppure lo ha fatto e mi sta anche ospitando a casa sua! Cosa c'è di sbagliato in te? Mi sta aiutando!- intervengo sbottando tutto d'un tratto. I suoi occhi si allargano e la sua mascella è completamente a terra, ma si ricompone abbastanza in fretta. Intanto mi giro verso Harry ma non lo trovo più dov'era prima, e un po' delusa ritorno a guardare mio fratello- beh? Che hai da dire?- chiedo incrociando le braccia al petto e alzando gli occhi al cielo.



-Okay, scusa- dice Liam sbuffando. Subito gli sorrido e gli butto le braccia al collo.- come si sta comportando?- chiede preoccupato. Ecco ci risiamo.



-Bene Liam, bene, non preoccuparti io sto bene- rispondo cercando di rassicurarlo.



-indossi i suoi vestiti- osserva quasi schifato puntandomi il dito contro.



-Si, non avevo qui i miei, ma ora che ce li ho non li indosserò mai più. E comunque solo la maglietta è sua..- dico abbassando lo sguardo su di essa.- i pantaloni sono..-



-Di Gemma- conclude Liam.



Gemma?



-Gemma?- chiedo.



-Sua sorella.- dice a bassa voce probabilmente per non farsi sentire.



-Oh- è l'unica cosa che riesco a dire. Sospiro e mi volto verso i fornelli, il caffè è fuori uscito sporcando la piastra su qui era appoggiato e delle macchioline di caffè ricoprono le mattonelle subito sopra i fornelli.



-Ti ho portato i vestiti- dice Liam porgendomi un borsone nero.-spero di aver messo tutto dentro, lo spazzolino il pigiama, dei vestiti e delle scarpe, in fondo al borsone ci sono i libri per la scuola. Ho detto a mamma che starai da Lottie per un po’ perché si è lasciata con il suo ragazzo e ha bisogno di continuo sostegno, le ho detto anche di non chiamare a casa sua perché il suo telefono non funziona, ma di chiamarti direttamente sul cellulare. Ti ho parato il culo sorellina.- dice e io gli butto le braccia al collo.


-Sei un genio, ti voglio bene fratellone.- una lacrima solitaria attraversa il mio viso e lascio un ultimo bacio sonoro sulla sua guancia prima di prendere il borsone e metterlo vicino al divano.


-Che fai non lo porti in camera tua?- mi chiede Liam alzando un sopracciglio e avvicinandosi a me.


-Io, io non ho una camera, dormo sul divano.- solo ora che lo dico ad alta voce mi rendo conto di quanto stronzo è stato Harry, insomma mi hanno quasi violentata e lui non ha nemmeno offerto un comodo letto in cui dormire, anche solo per una notte. Ho dormito sul divano e ora il mio collo e la mia schiena urlano pietà per il dolore, inoltre ha tenuto tutta la notte il suo fastidioso braccio, no, scherzavo, non era fastidioso, in fondo non voglio ammetterlo ma mi è piaciuto, mi ha fatto sentire…sicura.


-Cosa??- dice Liam sgranando gli occhi.


-Beh, non penso che Harry abbia un’altra camera, magari per questo mi ha fatto dormire sul divano, insomma che vuoi che sia. È comodo in fin dei conti- cerco di trovare delle scuse e finisco di parlare mostrando uno dei miei più falsi sorrisi. Liam mi fissa tenendo le labbra a papera e capisco dal suo sguardo che non mi crede.


-Okay okay, ho un po’ di torcicollo ma sto bene, davvero.- dico alzando le mani e gli occhi al cielo.


-Ora ci parlo io- dice Liam iniziando a salire le scale. Lo prendo per il braccio e lo tiro verso di me.


-Per favore, no. Sto bene.- dico seria.


-Ha un’altra stanza di sopra, invece di fare lo stronzo potrebbe- lo interrompo.


-Ho detto che sto bene.- tiro un piccolo sorriso e rilascio un lieve e sonoro bacio sulla sua guancia.


Dopo circa due ore di battutine stupide e parole dolci mio fratello lascia la casa e Harry mi raggiunge sul divano.


-Sai cucinare?- mi chiede d’un tratto Harry.


-Io? C-certo, perché?- perché cavolo balbetto ogni volta che mi guarda negli occhi?


-Devo andare a fare delle cose, potresti cucinare qualcosa?- mi chiede con un sorriso stampato in faccia.


-Uh certo! Cosa ti piacerebbe?- chiedo mettendo un dito nella sua fossetta destra.Perchè l’ho fatto? Perché adori quelle fossette, ammettilo. Aggiunge la vocina nella mia testa. Sì, forse è vero.


-Cosa, cosa fai?- chiede Harry facendo scomparire quel suo magnifico sorriso dal suo splendido volto. I suoi occhi diventano scuri e distoglie lo sguardo dal mio.


-Harry è tutto ok?- oso chiedere, ma ho paura della risposta.


-Non farlo mai più, ci siamo intesi?- dice alzandosi dal divano e rimanendo immobile in attesa di una mia risposta.


-Si, perdonami Harry non credevo ti desse fastidio, scusa, non so cosa mi è preso, davvero ti chiedo perdono, non volevo. Non pensavo ti deve fastidio- mi alzo e gli prendo la mano. A quel tocco sento la stessa scossa che ho sentito mentre Harry mi aiutava ad uscire dalla doccia ieri, e Harry allontana velocemente la sua mano dalla mia.


-Bene, ora sai che mi da fastidio.- dice e va verso la porta aprendola e chiudendola violentemente dietro di sé.


Sospiro e mi butto a peso morto sul divano. Noto solo ora che sulla mensola vicino alla porta c’è una foto. Mi avvicino lentamente e per osservarla meglio la prendo in mano. Ci sono quattro persone. Una donna con dei capelli scuri e lunghi fin sotto il seno abbraccia un uomo con gli occhi verdi e i capelli marroncini, molto alto e di buona corporatura. Davanti a loro ci sono una ragazzina con capelli castani e un sorriso che mi è familiare, abbraccia forte quello che penso sia suo fratello, è basso, gli mancano dei denti e ha un cespuglio in testa. È Harry. Non riesco a non ridere. Riguardo ancora e ancora la foto e noto sempre più somiglianze tra di loro. Per esempio Harry e suo padre hanno gli stessi occhi, che sembrano diversi da come sono adesso, adesso sono...spenti. In quella foto si vede tutta la vivacità e l’allegria che li riempie, ma ora, se lo avessi davanti a me non vedrei nessuna emozione trasparire. È una cosa triste, credo. Sì, lo è. Noto anche che le rughe che  si formano ai lati degli occhi di Harry quando sorride sono identiche a quelle della madre, e che il sorriso, beh quel magnifico sorriso, è uguale a quello di suo padre e sua sorella, è un sorriso che esprime accoglienza e ti riscalda il cuore. Non mi rendo neanche conto di avere un sorriso da ebete stampato in faccia fin quando non sento il telefono vibrare.
Un messaggio, da parte di Lottie.


“Hey stronza, ma se tipo mi spiegassi cosa sta succedendo? Perché sei da Harry?”


Sorrido per la sua solita finezza, e digito la risposta.


“Hey, ti va di vederci così ti spiego meglio?”


Mentre aspetto la sua risposta mi dirigo verso il bagno per sciacquare il fianco con un po’ d’acqua fredda, chi lo sa, magari smette di farmi male per un po’, non ce la faccio più, sto impazzendo, fa malissimo.


Sento il telefono vibrare per l’ennesima volta e leggo il messaggio in cui Lottie mi da luogo e ora dove incontrarci.


Mentre esco dal bagno noto una stanza in fondo al corridoio che non avevo ancora notato da quando ero venuta a “vivere con Harry”. Mi dirigo verso di essa e la apro lentamente. Appena apro noto subito che è una stanza femminile. Muri rosa, piumone fuxia, scarpe con il tacco ovunque, una specchiera enorme e almeno un centinaio di trucchi. Osservo la stanza stupefatta, è un paradiso per ogni ragazza sulla terra, tranne che per me. A me non piacciono questo tipo di cose, sono contraria all’utilizzare tacchi vertiginosi e trucchi troppo eccessivi, mascara e lucidalabbra bastano e avanzano. Mi avvicino al comodino e noto una foto, ci sono Harry e quella che presumo sia sua sorella, abbracciati che sfoderano un altro dei loro favolosi sorrisi. Mi soffermo ancora una volta sugli occhi di Harry, vorrei vedere quegli occhi dal vivo e non solo nelle foto.


Apro un cassetto e trovo un album, è pieno di fotografie simili a quella che ho trovato vicino alla porta d’ingresso. Tutta la famiglia al parco, una famiglia felice, le foto sono piene di sorridi e sguardi dolci, e quasi mi commuovo nel vedere tutto questo, mi manca essere una famiglia felice, mi manca tanto, ma ormai tutto è andato a rotoli per colpa dei capricci di mio padre.


Osservo attentamente ogni singola foto e continuo a sorridere come una stupida ogni volta che vedo un piccolo Harry con un mega sorriso stampato in faccia e gli occhi felici. Quando volto l’ultima pagina vedo una foto che mi fa venire il voltastomaco, Harry e sua sorella piegati su una lapide, la ragazza ha gli occhi rivolti verso la lapide mentre Harry guarda dritto l’obbiettivo e noto la mancanza di emozione nei suoi occhi, proprio come adesso. Mi accorgo della presenza di inchiostro nero a fianco della foto e riconosco subito la scrittura che era presente nel diario che ho trovato nel giardino di Harry. “La verità è che sono morto insieme a te” c’è scritto.
Non capisco il significato. Chi è morto? Chi è morto insieme a chi? La tristezza si impossessa di me e una lacrima solitaria percorre la mia guancia.


-Che stai facendo?- sento la voce bassa e sforzata di Harry e mi volto di scatto verso di lui che ha gli occhi neri, neri come la pece, mi mette terrore.





Okay perdonatemi ma ultimamente non ho avuto tempo per via dei compiti (Ugh odio i compiti, e i prof e la scuola e tutto ciò che la riguarda -.-'). Tornando a noi,oltre a questa storia ne pubblicherò un'altra, che però non è mia, è una traduzione, l'autrice mi ha dato il permesso di tradurla quindi sono felice di farvela conoscere anche a voi perchè penso sia una bella storia, si chiama "Craved" ed è sempre su Harry (È reting rosso quindi se non siete dichiarate maggiorenni su questo sito potrete leggerla su wattpad oppure cambiare la vostra età (:). Spero di trovare taaante vostre recensioni (positive haha), al prossimo capitoloo xx
 

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Capitolo 21
*** Heii ***


Allora ragazze belle, ho pensato a scrivere un'altra storia, vorrei farla su Zayn e vorrei i vostri pareri quindi per favore recensite con cosa ne pensate e/o se preferireste che la facessi su qualcun altro 

Mi raccomando voglio tutte le vostre recensioni, potete dirmi che genere di storia volete, dolce, violenta (non troppo lol) o altro e magari che personaggi volete che inserisco nella storia o magari i nomi, non lo so fatemi sapere :))


Se non vi chiedo troppo (scusate per la lista) passate da Craved, la fanfiction, non mia, che sto traducendo, ho poche visualizzazioni e mi farebbe piacere avere tante recensioni e visualizzazioni anche lì, vado avanti a 5 recensioni e ne mancano solo due susu! A presto e grazie in anticipo se qualcuna di voi lascerà recensioni <3<3

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Capitolo 22
*** Capitolo 19. ***


Rimango immobile e fisso Harry che ha perso ogni colore e ha il viso privo di emozioni, non che di solito le abbia.

-Cos..- Harry non riesce a finire di parlare e inizia ad ansimare. Fa fatica a respirare e porta una mano sul cuore. Si accascia per terra, in ginocchio e dilata gli occhi. Continua a fare respiri a metà, e io presa dal panico rimango ferma a fissarlo. Quando non sento più i suoi respiri corro d’istinto verso di lui.

-Harry, Harry, prova a respirare , Harry guardami , Harry ascoltami , guardami!!- gli dico prendendo il suo viso tra le mani. Lo guardo negli occhi e vedo il panico impossessarsi di essi.

-Harry, respiriamo insieme! – non funziona- Harry cosa devo fare per aiutarti? Ti prego dimmelo!- dico mentre una lacrima percorre il mio viso.

Lo sento sussurrare qualcosa, ma non capisco cosa dice. Sta tremando e una lacrima riga anche il suo volto.

-Aabbracciami- sussurra di nuovo, ma questa volta lo sento. Senza farmelo ripetere un’altra volta lo stringo forte contro il mio petto e gli accarezzo la testa. Lui avvolge le sue braccia intorno alla mia vita e mi stringe ancora più forte. Siamo accasciati sul pavimento e nonostante non sia una delle migliori situazioni mi trovo bene tra le sue braccia. Rimaniamo in quella posizione per
almeno dieci minuti

-Hei, è tutto ok, perdonami, non credevo potesse succedere tutto questo.- dico una volta realizzato che si è tranquillizzato e ha smesso di tremare. Alza la testa e mi fissa per almeno due minuti, e vedo i suoi occhi tornare normali. Come se quel contatto gli fosse servito a tranquillizzarsi del tutto.

-Harry, ti prego, parla. Questo silenzio è pesante, ti prego, dimmi che stai meglio- dico allarmata quando vedo che abbassa la testa e chiude gli occhi. Le sue braccia sono ancora intorno a me, e quando sento il suo respiro tornare normale mi sento sollevata.

-Perché batteva così forte?- chiede mettendo la testa nell’incavo del mio collo. I suoi riccioli mi solleticano la guancia e le sue labbra sfiorano la mia pelle.

-Che..che cos-sa?- chiedo con il respiro tremante. Lui lascia dei piccoli baci poco sotto il mio orecchio e il mio corpo si riempie di brividi.

-Il tuo cuore- risponde dopo avermi lasciato un sonoro bacio sul collo.

-Ero spaventata Harry. Mi hai spaventata a morte!- rispondo alzando la voce. Lo sento irrigidirsi. Smette di baciarmi il collo e mi guarda ancora, con gli occhi tristi.

-Non mi piace la parola morte.- dice abbassando poi lo sguardo. Si alza slegando le sue braccia che prima mi circondavano e entra nella camera in cui mi trovavo poco prima.

Non chiude la porta, si siede su letto, e si porta la faccia tra le mani poggiando i gomiti sulle ginocchia. Fa respiri profondi e lo sento imprecare sottovoce. Mi avvicino cautamente a lui e quando nota che sono di fronte a lui, si irrigidisce e alza lo sguardo incontrando i miei occhi.

-Credo che tu voglia delle spiegazioni, non è vero Amanda?- mi dice con un espressione preoccupata e preoccupante.

-Harry, se non te la senti, ti capisco. Non voglio metterti pressione, è una tua scelta. Ti posso lasciare da solo?- dico mentre faccio per andarmene. Non so se è una buona idea dopo quello che è appena successo, e ci ripenso. – hai bisogno di qualcosa? Non so un po’ d’acqua? Se vuoi io ci sono, se vuoi parlare, insomma, ti ascolto.. – divago tornando indietro di qualche passo,
ma esito prima di farlo. Harry scuote la testa e poi mi fissa. Ha uno sguardo che mette ansia, e cerco di distogliere lo sguardo dal suo perché troppo pesante.

-Tu saresti disposta ad ascoltarmi?- mi chiede mentre i suoi occhi si addolciscono. Sorride e guarda un punto fisso.

-Si, Harry io sarei disposta a farlo.- dico mentre mi avvicino e mi siedo di fianco al lui sul letto. Lui mi guarda e mi prende la mano, studia le mie dita come se fossero una nuova invenzione e lui fosse il primo a poterla vedere. Le guarda attentamente passando il dito su ogni linea.

-Che fai?- oso chiedere mentre lui è tutto concentrato. Distoglie lo sguardo e prende la foto che avevo visto prima, quella di Harry e una ragazza che sorridono.

-Niente, sei troppo magra, hai delle mani sottilissime, e niente, guardavo questa.- indica la cicatrice che ho fra il pollice e l’indice della mano sinistra, non si nota quasi per niente, ma Harry nota sempre tutti i particolari non avrebbe non notato anche questo. -cosa hai fatto?- chiede calmo guardandomi negli occhi, con quello sguardo che mi infligge sicurezza e che mi fa attorcigliare lo
stomaco ogni volta che lo incrocio. Perché? Perché mi sento così viva ogni volta che mi tocca o anche solo mi guarda?

-Non è una bella storia da raccontare, e comunque sono qui per ascoltare te.- divago per non raccontare la terribile storia che si nasconde dietro una cicatrice che sembra così piccola eppure per me è così metaforicamente grande, da quel piccolo segno partì la fine di qualcosa più grande, qualcosa chiamata famiglia. Non ho solo quel segno, ne ho un altro sulla gamba, ma è meno visibile.

-Okay, cosa vuoi sapere?- chiede osservando la foto. La osservo anche io e mi chiedo quanto sarebbe bello che i suoi occhi provassero le emozioni che trasparivano in essi prima, quando ancora era felice. Vorrei sapere cosa lo ha reso così.

-Cosa significa quella frase? Quella in fondo all’album.- faccio un respiro profondo prima di chiederlo, e dopo averlo detto già me ne pento.

-Mia madre è morta- dice con un filo di disprezzo nella sua voce- ci ha abbandonati e lo ha fatto anche quel bastardo di mio padre.- stringe la fotografia tra le mani e le sue nocche diventano bianche. –Io e mia sorella ce la siamo sempre cavati da soli, fino al giorno in cui è scomparsa.- pronuncia  le ultime parole con un tono privo di emozioni.

-Che vuol dire che è scomparsa?- non riesco a fermarmi.

-Non hanno mai trovato il suo corpo, e io sono rimasto solo, senza nessuno.- sospira. Questa è una cosa triste. È la storia più triste che abbia mai sentito, ma non tanto per la scomparsa di sua sorella, o per l’abbandono da parte dei suoi genitori, come dice lui, bensì per il fatto che ha visto la vita di qualcun altro sgretolarsi davanti ai suoi occhi troppo presto. Ha affrontato tutto da solo, e per questo lo ammiro.

-Non sei solo, ci sono io Harry- rispondo istintivamente.

Si gira verso di me e una scintilla percorre i suoi occhi. Un mezzo sorriso si stende sulle sue labbra e il suo corpo si rilassa, anche se non del tutto.

Harry si avvicina sempre di più in modo esitante, le nostre facce sono a pochi centimetri di distanza e il suo odore mi invade le narici, le nostre labbra si sfiorano più volte, stiamo per baciarci quando…


Heii, sono tornataaa, fatemi sapere com'è andataa <3
cosa succederà...?? OuO
Continuo a 5 recensioniii, bacii xx

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Capitolo 23
*** Capitolo 20. ***


Il campanello suona e io ed Harry rimaniamo immobili a fissarci per qualche altro istante prima che lui si alzi e vada ad aprire. Rimango seduta sul letto e fisso un punto vuoto realizzando tutto quello che è appena successo.

“Dan? Che ci fai qui?” sento dire ad Harry e di scatto mi precipito fuori dalla porta per confermare quello che ha detto Harry. Dan è qui.

“Sono venuto a prendere la mia ragazza” risponde Dan sorridendomi e avvicinandosi a me, gli vado in contro e lo abbraccio, non so perché l’ho fatto, ma forse ho bisogno di qualcuno a cui appendermi dopo quello a cui ho appena assistito. Mi stringe forte a se e mi da un bacio sulla fronte.

“Come stai?” mi chiede prendendomi i fianchi. Lancio un occhiata ad Harry e mimo un ‘bene’ poco convinto, ma abbastanza convincente per Dan. Si allunga verso di me e mi da un bacio poco casto. La sensazione che provo non è la stessa che ho provato con Harry, e appena il pensiero di me e Harry in quel bagno mi riempie la testa mi stacco da Dan e guardo verso Harry.

“No, lei sta qui.” Risponde Harry non staccando lo sguardo dal mio. Sono io ad abbassarlo per prima quando salgo le scale e vado in bagno.

Mi sciacquo il viso e mi guardo allo specchio, il mio viso ha perso ogni colore e sono tutta spettinata. Decido di farmi una coda e inizio a scendere le scale quando mi blocco a metà. Sento Harry dire a Dan:

“Non se ne parla, stavano per stuprarla e tu non sarai più delicato di certo. Io non mi fido di te, e poi hai già preso qualcosa che mi apparteneva, cos’altro vuoi?” il suo era un tono di sfida, e capii che era arrabbiato quando sentii qualcosa sbattere sul tavolo della cucina, probabilmente la sua mano o qualche oggetto che si trovava sulla superficie.  Feci altri due scalini quando mi fermai nuovamente.

“Ora è la mia ragazza Styles, quindi me la porto a casa. Che tu voglia o no, e poi non le farò del male… per il momento” l’ultima frase fu pronunciata sottovoce, ma io la sentii come un urlo, un urlo che mi assordò.

“Bastardo!” sentii Harry urlare e corsi immediatamente in cucina per fermare la rissa che sicuramente sarebbe iniziata da lì a pochi secondi.

“Amanda prepara le cose, vieni a stare da me” dice Dan mostrandomi un sorriso e lanciando un occhiataccia ad Harry.
Sento un ‘no’ che non proviene ne da Harry ne da Dan, bensì da me. Mi stupisco di me stessa, ma in fondo in fondo non sono sicura di voler andare a casa di Dan, non mi sento abbastanza protetta con lui.

“Amanda non fare capricci” dice Dan prendendomi una mano, mi guarda con uno sguardo serio e i suoi occhi mi ricordano gli occhi del ragazzo che stava per violentarmi, hanno un non so che di familiare. Si avvicina al mio viso ma riesco ancora a vedere chiaramente i suoi occhi. La scena di quella sera mi percorre la mente e spingo Dan facendogli perdere l’equilibrio ma non del tutto. Non so per quale motivo l’ho fatto ma quegli occhi…mi ricordavano i suoi e per un attimo ho creduto che ci fosse il mio aggressore davanti a me, non Dan. Faccio due passi indietro e corro fino alla porta sul retro, attraverso il giardino e vado a sedermi sul divanetto. Fa freddo ma non voglio rientrare in casa, voglio rimanere un po’ da sola.

“Amanda” sento la voce di Harry. Mi volto verso di lui e seguo i suoi movimenti, si mette di fronte a me e continua “Tu vuoi andare con Dan?” scuoto la testa continuando a guardarlo mentre lui si siede accanto a me “Okay, mi dici che è successo?”  si siede di fianco a me e mi osserva “Hai la pelle d’oca, hai freddo?” annuisco, sena proferire parola “Puoi dire qualcosa non ti mangio” sorride.

“Dan è ancora dentro?” chiedo mentre inizio a tremare per il freddo sempre più prepotente contro la mia pelle.

“Si, vado a dirgli che non andrai da lui, tu rimai qui” dice lasciandomi un bacio sulla guancia e alzandosi.

“Non scappo” borbotto e lui annuisce prima di andarsene e lasciarmi di nuovo sola con i miei pensieri.

I suoi occhi, quelli di Dan, avevano qualcosa di familiare con quelli di Jason, mi è sembrato di vedere lo stesso sguardo che mi aveva dato i brividi quella notte. Non volevo spingerlo in quel modo, insomma, lui non mi ha fatto niente di male, ma ho creduto per un attimo di avere Jason davanti e la prima cosa che sono riuscita a fare è stato spingerlo e poi andare in un posto sicuro.

“Non sei scappata vedo” sento di nuovo la voce roca di Harry e gli rivolgo un sorriso sforzato “Ti ho portato una felpa, non è la tua perché non ho avuto il coraggio di aprire il borsone che ha preparato tuo fratello, insomma si sa di chi stiamo parlando haha, non è proprio il migliore nel preparare valigie” ride leggermente e io lo seguo.

“Grazie” dico mentre indosso la felpa. “Sei un alieno per caso?” chiedo senza scrupoli.

“Io? Perché?” chiede con gli occhi spalancati.

“Sei un ragazzo eppure non puzzi mai! Anzi! Al contrario, profumi sempre di menta, e io adoro la menta” dico sbuffando un’altra risata. Lui rimane un po’ stupito e mi osserva confuso, io arrossisco e vergognandomi della figuraccia appena fatta.

“Aww, come sei tenera quando arrossisci” dice Harry con una voce da femmina sbattendo più volte le ciglia.

Scoppio a ridere più fragorosamente e Harry si unisce a me sta volta.

“Sono tenera?” chiedo cercando di riprendere fiato. Lui si avvicina a me e mi cinge i fianchi con entrambe le braccia.

“No, in realtà sei sexy” mi sussurra all’orecchio. Arrossisco nuovamente e lui inizia a farmi il solletico. Rido rumorosamente e continuo a contorcermi sul divanetto in cui ci troviamo. In pochi attimi Harry si trova sopra di me e mi fissa.

“Che c’è?” dico alzando gli occhi al cielo.

“Te l’ho detto, sei sexy quando arrossisci” dice facendomi l’occhiolino e lasciandomi un bacio sul naso “Okay la smetto di metterti in imbarazzo, prima che qualcuno ti scambia per un pomodoro e poi ti usa per l’insalata” un’altra risata scappa dalle sue labbra e io faccio finta di essermi offesa dandogli un leggero pugno sulla spalla “Ahia” fa di nuovo la vocina cercando di farmi ridere ma io mi ostino a tenere il broncio, anche se mi viene difficile. “Eddai Amanda non arrabbiarti con Harry” dice sempre con la vocina avvicinandosi al mio collo e lasciandomi piccoli baci che mi riempiono di brividi e mi attorcigliano lo stomaco.

Perché con Dan non mi sento così?

DAN.

“No, Harry, spostati, non possiamo, per favore” lo spingo e mi alzo dal divanetto dirigendomi verso l’entrata.


“Amanda aspetta!” lo sento urlare ma mi ostino a ignorarlo e proseguo fin dentro l’abitazione.




SII, ce l'ho fatta yee. Continuo a 5 recensionii , fatevi vive :')
Baci xx
-Sà

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Capitolo 24
*** Capitolo 21. ***


Capitolo 21.

Quel mattino ero assonnata, non avevo dormito tutta la notte, gli occhi di Dan avevano un’inquietante somiglianza con quelli del mio aggressore e il pensiero di quegli occhi pieni di forza, meschinità, violenza, rabbia e paura allo stesso tempo mi avevano fatto compagnia, mentre fissavo il soffitto della buia stanza, regalandomi una lunga notte insonne.

Il giorno prima non successe molto dopo che lasciai il giardino. Ordinammo una pizza per pranzo e passati tutto il pomeriggio a studiare mentre Harry si era rinchiuso in camera sua a fare solo Dio sa cosa. Io e Harry dopo la chiacchierata in giardino non parlammo più, se non quando mi chiese ‘Che pizza vuoi?’ e mi diede la buonanotte lasciandomi da sola sul quel divano in quella stanza buia immersa nei miei pensieri.

Mentre preparavo lo zaino vidi Harry arrivare che mi rivolse un ‘buongiorno assonnato’ e mise il caffè sul fornello prima di aprire il frigorifero e prendere uno yogurt da esso. Si sedette a tavola e iniziò a mangiare, poco dopo alzò lo sguardo su di me.

“Tu vuoi qualcosa?” chiese con la bocca piena. Feci una faccia schifata e feci di no con la testa tornando poi a guardare lo zaino.

“Fra cinque minuti partiamo” annunciò versandosi il caffè nella tazza e girandosi poi verso di me. Continuava a lanciarmi occhiate da sopra la tazza mentre beveva e io continuavo a distogliere lo sguardo per la pesantezza dell’aria in quel momento. Sì, la pesantezza. Quando c’è tensione fra delle persone è come se l’aria d’un tratto diventasse pesante e cercasse di spingerti verso il basso, come se ti mettesse le mani sulle spalle e facesse pressione in giù;  ma se sei forte resisti e combatti questa pesantezza, se invece sei debole ti fai schiacciare e crolli.

“Non sei ancora vestito, come fai ad essere pronto in cinque minuti?” chiesi con un sopracciglio alzato.

“Cosa ci vuole a mettere dei pantaloni e una maglietta? Mica devo truccarmi o fare altre cose da ragazzine” disse imitando il mio gesto e dicendo l’ultima parola in modo dispregiativo.

“Ah pensavo di si, se vuoi ti presto il mio mascara” dissi congedandolo e andando a truccarmi.

Arrivammo a scuola e mio fratello mi salutò calorosamente mentre gli altri non si accorsero neanche della mia presenza, tranne Zayn che mi venne incontro e mi abbracciò. Rimasi sola con Zayn, mentre gli altri si allontanarono con un gruppo di ragazze, e appena suonò la campanella che segnava l’inizio delle lezioni andammo insieme nell’aula di arte sedendoci vicini.

“Sei brava a disegnare?” mi chiese guardandomi con i suoi dolci occhi incorniciati da folte ciglia scure.

“Non proprio” sbuffai una risata e lui mi sorrise mettendo la lingua fra i denti. Dio solo sa quanto può essere sexy quel ragazzo. “Tu?” chiesi poi ritornando seria, ma non del tutto.

“Me la cavicchio” disse con modestia e alzando entrambe le sopracciglia.

La professoressa Montgomery ci assegnò un compito da svolgere in classe. Ognuno doveva disegnare una cosa che lo attraeva, che trovava bella o significante in qualche modo, che lo rappresentava. Dopo un’ora quello che riuscii a fare fu una spiaggia con il mare e dei monti un po’ sbilenchi sullo sfondo, ma ne ero abbastanza soddisfatta, era uscito meglio di altri disegni che avevo realizzato in passato. La soddisfazione sparì appena mi voltai verso Zayn e vidi il suo capolavoro. Ritraeva una ragazza mora con i capelli che svolazzavano e con gli occhi verdi che fumava e il fumo apprendeva la forma di un libro aperto, lo sfondo era a fantasie molto colorate e pieno di disegni aztechi. Sgranai gli occhi quando vidi quella meravigliosa realizzazione e guardai Zayn per qualche secondo sbalordita.

“Che c’è?” chiese scrollando le spalle.

“Me la cavicchio” imitai la sua voce alzando  gli occhi al cielo. Lui rise e alzò nuovamente le spalle. “Chi rappresenta?” chiesi curiosa.
Zayn non rispose.

“Zayn?”  chiesi impaziente.

“Rappresenta te” disse e il suo viso acquistò un leggero colorito rosso.

“W-wwow. È davvero magnifico Zayn, perché me? Perché hai deciso di rappresentare me?” chiesi leggermente imbarazzata.

“La Montgomery ha detto ‘rappresentate qualcosa che trovate attraente’” rispose distogliendo lo sguardo.

“S-sei… dolcissimo” dissi lasciandogli un bacio sulla guancia facendolo arrossire di più. La campanella suonò e io mi fiondai fuori alla ricerca di mio fratello, non fu difficile rintracciarlo. Solitamente passavo gli intervalli da sola, in biblioteca a ripassare per l’ora successiva, anche se era una scusa, sapevo già tutto benissimo, ma volevo rimanere da sola. Anche perché mio fratello e i suoi amici sono i più conosciuti della scuola e una sfigata come me non può stare con gente come loro.  Molti non sanno neanche che siamo fratelli. Insomma siam l’opposto: lui uno dei più conosciuti della scuola mentre io… beh quasi nessuno si accorge della mia presenza.

"Hei” disse e gli risposi con un cenno del capo. “Andiamo al bar a prendere qualcosa?” chiese avvolgendomi un braccio intorno alle spalle e dandomi un bacio sulla tempia.

“No non voglio niente grazie, ma se tu devi prendere qualcosa possiamo andare volentieri” dissi rivolgendogli un sorriso.

“Oh ti voglio troppo bene sorellina” disse sfregandomi la testa.

“Heii, così mi spettini stronzo!!” urlai facendo girare un paio di gruppi verso di noi, arrossii all’istante e rimasi zitta stando alla tortura di mio fratello e iniziando ad
incamminarci verso il bar che era dall’altra parte del giardino.

“Obbedisci serva” scherzò ancora dandomi un bacio sul naso. Risi alla sua affermazione senza darci troppo peso.

“Hei hai già rimpiazzato Sophia?” disse una voce maschile che proveniva dalla parte di Liam.

“Ciao Max” disse mio fratello senza mostrare troppa enfasi, come aveva invece fatto poco prima, non sembrava contento di quella presenza, lo capii dal modo in cui diventò rigido appena sentì quella voce.

“Lei chi è? Una nuova puttanella? Tanto tu sei popolare, e puoi permetterti tutto ciò che desideri, giusto?” disse sporgendosi verso di me e guardandomi in modo oltraggioso.

“È mia sorella.” Disse Liam a denti stretti.

Max diventò bianco e il panico si impossessò dei suoi occhi.

“Scusa amico, non pensavo..” Liam non gli diede tempo di finire la frase che mi stava già trascinando dentro il bar.

“Chi era?” chiesi cautamente.

“L’ex di So’” disse Liam con fare nervoso. Decisi di non sfiorare più l’argomento, o almeno per il momento. “Quindi non vuoi niente?” chiese cambiando espressione nel giro di pochi secondi. Scossi la testa e lo osservai mentre ordinava un caffè. Appena il ragazzo del bar gli portò la tazzina lui allungò la mano e mi accorsi di un segno sul
suo polso, trasalii e gli afferrai il polso facendogli quasi rovesciare il contenuto della tazzina. “Ma che fai?” per poco non urlò.

“E questo?” chiesi stupida.

Sul suo polso era disegnata una piccola ‘S’ in corsivo e le punte arricciate.

“È la S di Sophia,l’ho fatto da tempo, ma sei talmente sveglia che te ne sei accorta solo due mesi dopo” disse alzando le sopracciglia.

“DUE MESI?” urlai e tutti si girarono verso di me. Presa da l’imbarazzo mi voltai verso il bancone e fissai con la coda dell’occhio mio fratello che sorseggiava beatamente il suo caffè.

Uscimmo dal bar e Liam si congedò velocemente perché ‘faceva tardi a lezione’. Camminai un altro po’ nel giardino, non avrei avuto lezione quell’ora perché il professore era assente, quindi colsi l’occasione per andare a sedermi in qualche posto tranquillo del giardino e leggere un libro.

Sentii una voce acuta avvicinarsi e mi girai verso di essa, una gallina dai capelli rossi una canottiera che mostrava il suo troppo seno e  i pantaloncini fin troppo corti  era appesa al braccio di Harry e continuava a ridere come un’oca, la sua voce era irritante e mi chiedevo come facesse Harry che ce l’aveva così vicina a non urlarle in faccia di smetterla di urlare in quel modo così fastidioso. Lui non sembrava interessato, guardava altrove e non ascoltava una minima parola di quello che stesse dicendo.

“Ci sediamo lì?” chiese la ragazza dalla fastidiosa voce. “Harry?” richiamò Harry che era assorto dai suoi pensieri su chissà cosa o chi.

Si sedettero su una panchina e l’oca si avvicinò ad Harry, la sua viscida lingua entrò nella bocca di Harry, che poche ore prima era a contatto con la mia, e iniziarono a leccarsi la faccia come cani. Quella vista mi fece venire il vomito e non potei fare altro che distogliere lo sguardo e continuare a leggere.

“Harry che stai facendo?” sentii nuovamente quell’orribile voce e non potei fare altro che alzare lo sguardo dal mio libro. Gli occhi di Harry erano puntati su di me e il contatto visivo si stava facendo pesante, come l’aria intorno a noi. Lo vidi alzarsi e venire verso di me, ma lo precedetti e lo superai andando verso la struttura grigria, ovvero la nostra scuola.

La giornata passò abbastanza in fretta. Dopo scuola Liam venne un po’ a casa di Harry vedemmo un film rimase per cena e prima di andare via mi fece mille raccomandazioni. Io e Harry non parlammo ancora per tutto il giorno, ci limitavamo a occhiate di nascosto.
Quella sera non ci scambiammo neanche la buonanotte, non avevamo un motivo preciso per non farlo, ma non lo avevamo nemmeno per farlo.

I giorni passavano e dopo quattro giorni che dormivo sul divano il collo mi faceva male e la schiena mi aveva dato parecchi problemi. Liam aveva parlato con Harry di ciò ma lui aveva risposto più di una volta ‘non ho un altro posto’.  Sentii Lottie un paio di volte, e mi chiese di uscire, ma dovetti inventare delle scuse per 'restare al sicuro', come diceva Harry. non la vedevo da tanto tempo e avevo davvero bisogno0 del suo sostegno, o comunque di una persona con cui parlare, con Liam non potevo farlo, non potevo parlargli del bacio e di tutto il resto, sarebbe esploso e avrebbe reagito nel peggio dei modi. Ovviamente le parole che ci scambiammo io ed Harry furono solo quelle essenziali per la ‘convivenza’, come “vuoi la pasta?- Prima mi lavo io e poi il bagno è tuo-fra cinque minuti si parte..”. Harry una volta mi disse “Ha detto Liam che mangia da noi” si rimangiò immediatamente l’ultima parola rimpiazzandola con un ‘mangia qui’.


Liam mi mancava e non vedevo l’ora di tornare a casa. Nella mia casa, dove c’è la mia famiglia. E tornare alla mia solita vita.








FINALMENTEEE CE L'HO FATTAAAA, CI HO MESSO UNA VITA TRA MODIFICHE VARIE E IMPREVISTI MA CE L'HO FATTAA, YEEE. Continuo a 4 recensioni, baci xx

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Capitolo 25
*** Capitolo 22. ***



Quel pomeriggio mi trovai seduta sul divano a guardare la tv, Dan mi aveva promesso che sarebbe passato a prendermi quel pomeriggio e che saremmo andati da qualche parte ‘purché stessimo insieme’ aveva detto. Aspettavo un suo messaggio, una sua chiamata, ma non perché amassi particolarmente stare con Dan, bensì perché avevo bisogno di una pausa, il tempo passato insieme ad Harry era stato un inferno, non c’era mai un attimo di pace, stavamo sempre a stuzzicarci.

Continuavo a controllare il telefono ma non c’era traccia di Dan.

“Forse il tuo fidanzatino ha da fare con qualche giovane paziente e non può risponderti” disse in modo malizioso e dispettoso il riccio che intanto aveva preso posto vicino a me sul divano.

Gli lanciai un cuscino e lui si mise a ridere.

“Harry, per favore.” Dissi non rivolgendogli neanche uno sguardo a causa delle lacrime che minacciavano di uscire  “Smettila di fare lo stronzo”

“Sono solo oggettivo, pensi davvero di essere la sua unica paziente con cui se la fa? Avanti Amanda, non ti credevo così sciocca” disse mettendosi le braccia incrociate dietro il collo e mettendo i piedi sul tavolino.

“Lui non..” non riuscii a finire la frase che un singhiozzo uscii dalla mia bocca.
Vidi Harry girarsi di scatto e spalancare gli occhi.

“Scusa, io non volevo.. non pensavo..” parlò e mi prese la mano “Mi perdoni?” chiese.

L’unica cosa che riuscii a fare fu abbracciarlo.

“Hei, che succede?” chiese passandomi una mano sui capelli.

“I-io mi s-sento sola” confessai.

“Ma ci sono io” disse stringendomi ancora di più a sé.

“Harry, noi.. non facciamo altro che litigare e stuzzicarci” affermai alzando lo sguardo sul suo.

“Hai ragione, ma possiamo… potremmo provare a non farlo più, puoi scegliere che cosa guardare in tv se mi fai fare la doccia per primo, promesso” disse alzando le mani al cielo. Entrambi ci mettemmo a ridere e
la sua risata roca mi invase tutti i sensi, mi sentivo al caldo, al sicuro.

“Va bene allora” risposi con un sorriso.

Harry si abbassò verso di me e le nostre labbra si unirono finalmente per la seconda volta. La sua lingua morbida e calda accarezzò le mie labbra e le farfalle nel mio stomaco iniziarono a ballare un danza confusionaria che mi fece girare la testa. Il bacio durò poco e quando ci staccammo ci guardammo pochi secondi negli occhi prima che io imbarazzata guardai altrove.
Harry prese il telecomando e spense la tv.

“Ti va di venire con me?” chiese alzandosi.
 


Entrammo e Harry iniziò a parlare con un ragazzo. Non mi piaceva quel posto, era grezzo, non adatto a me; e poi i tipi che ci lavoravano avevano l’aria minacciosa con tutti quei disegni colorati addosso e piercing ovunque. Dopo non molto tempo Harry e il ragazzo con cui stava parlando si avvicinarono a me che ero rimasta sull’uscio.

“Finalmente hai trovato una ragazza fissa?” disse il ragazzo rivolgendomi un sorriso malizioso.

“No Mitch, lei è la ragazza di Dan” disse Harry portandosi una mano sulla fronte.

“E tu te la porti in giro? Ma dico sei coglione?” disse il ragazzo spalancando gli occhi.

“È complicato. Comunque lei è Amanda, Amanda lui è Mitchelle” disse Harry indicandoci.

“Dovresti essere onorata del fatto che Dan ha deciso di avere una relazione seria” disse facendomi l’occhiolino.

Arrossii e allo stesso tempo mi sentii confusa. Cosa significava questo discorso? Una relazione seria? E poi perché dovrebbe essere ‘coglione’ se mi porta con sé?

“Allora amico, cosa facciamo?” disse Mitchelle.
                                                                          ***
 
“Sta sera c’è una festa a casa di Mitchelle, io vado, e tu, Amanda, vieni con me” disse Harry mentre eravamo diretti verso casa puntandomi un dito contro.

“Uno, io non vado alle feste, due, tu non hai il diritto di decidere quello che devo fare, e tre, non conosco neanche da due ore Mitchall” chiesi buttando le mani in aria.

“Mitchelle,Mitchelle. Tu verrai, non posso lasciarti a casa” disse spostando per qualche momento dalla strada su di me.

“Harry” dissi con un tono capriccioso.

“Amanda” mi imitò.

Nel negozio di tatuaggi mentre lui si faceva disegnare una croce sulla mano ho sentito la necessità di girarmi per evitare di svenire. Lui parlava tranquillamente con il ragazzo che lo stava infilzando, e io pensavo all’ago che entrava nella sua bellissima pelle, perché è davvero bella, lucida, abbronzata e senza un imperfezione,  e solo immaginando il dolore mi sentivo male, si, sono molto sensibile. Lui sembrava molto indifferente, come se glielo stesse disegnando con un semplice pennarello il che mi fece rabbrividire ancora di più.

“Ok, verrò, ma a un patto.” Dissi alzando gli occhi al cielo e tornando poi seria.

“Dimmi.” Disse con un sorrisetto da stronzo.

“Che non stiamo fino a tardi” dissi.

“Okay santerellina, saremo a casa per le due” disse accendendo una sigaretta.

“Le due??” urlai allibita.

“Tesoruccio, le feste qui durano fino al giorno dopo, è già abbastanza presto come orario” disse facendomi un occhiolino e il mio cuore fece una capriola.

Rimanemmo in silenzio fin quando non arrivammo a casa, casa di Harry.

“Passami le chiavi della cassetta, sono lì nel cruscotto” disse indicando a cosa si riferiva e slacciandosi la cintura.

Gli passai le chiavi e lo seguii. Andò verso la cassetta della posta e tirò fuori delle lettere, dalle sue mani cadde un biglietto più piccolo rispetto a tutti gli altri, lo raccolsi e involontariamente lo lessi:
‘Non cercare la verità, sarà la verità a trovare te 
–G ’

Che significava? G? quale verità?

“Harry..” lo richiamai con la voce tremante.

“Cos’è?” chiese Harry non dandogli troppa importanza.

Allungai il bigliettino verso Harry e lui lo prese tra le mani.

“Cazzo, no, non ancora.” Disse con tono esasperato.

“Cos-mi puoi spiegare?” chiesi ad Harry con calma.

“Amanda, non posso, è complicato.” Disse guardando altrove.

“Ho tutto il tempo del mondo se vuoi” dissi incrociando le braccia al petto.

Per un attimo sembrava che stesse per accettare, ma la sua risposta mi lasciò sconcertata.

“Non puoi capire” rispose secco e entrò dentro lasciandomi chiusa fuori.

Mi sedetti sulle scale e i miei pensieri finirono subito al nostro bacio, ci pensavo spesso, ogni volta che entravo in bagno oppure ogni volta che non avevo troppi pensieri per la testa. Era stato bello, immagino.
Mi ero sentita così bene, e non avevo sentito la stessa cosa con Dan. Avevo sentito lo stomaco annodarsi e il cuore fermarsi. Trovavo Harry attraente, assolutamente, ha anche un animo gentile, quando vuole, ma spesso mi tratta male, ha dei momenti di debolezza e basta una parola sbagliata per farlo diventare acido. Poi ripensai a quel biglietto, qual era la verità? Su cosa? Chi era ‘G’? Era tutta una confusione, Harry non lasciava mai capire di cosa si trattasse qualcosa, era sempre misterioso, era privato, chiuso, non condivideva molto con gli altri. Ma volevo solo sapere cosa voleva dire quel biglietto.

Sentii la porta aprirsi e vidi Harry sedersi accanto a me.

“Scusa”  rimasi stupita e spalancai gli occhi “Stai zitta” disse mettendo il broncio come un bambino.

Non riuscii a non ridere e lui mi seguì. Ritornai seria e rischiai di fargli la domanda che mi tormentava.

“Harry,” dissi e lui si girò vero di me “ Cosa significa quel.. quel biglietto?” lo vidi irrigidirsi “Non sei obbligato” dissi ormai rassegnata.

“No, va bene. Te ne parlo, ma mi devo promettere una cosa” annuii “Che non lo dirai a nessuno, sei l’unica a cui dico qualcosa. Promesso?”

A quelle parole mi sentii speciale, era un onore per me sapere qualcosa che nessun altro sapeva. E poi il fatto che fosse Harry a rivelarmi un segreto, era ancora più importante per me, non perché tenessi particolarmente a lui, bensì perché si apriva molto poco.

“Promesso, sarà il nostro segreto” dissi guardandolo negli occhi e sul suo volto si aprì un enorme sorriso, un sorriso vero.


“Sarà il nostro segreto.”




Scusate il ritardo ma ho avuto tantissimo da fare, mi riferisco ai compiti. perdonatemi, davvero scuatemi.
Fatemi sapere com'è il capitolo perchè continuo a 3 commenti, baci xx

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Capitolo 26
*** Capitolo 23. ***


Capitolo 23.
 

“Va bene” disse Harry mettendo una mano nella tasca della sua giacca nera.

 
Quindi? Non mi spieghi niente?” chiesi allargando le braccia.
 

“Aspetta un secondo” continuò prendendo il telefono dalla tasca e iniziando a far scorrere il dito sullo schermo “ecco” disse porgendomi il telefono.
 

“Cosa?” chiesi confusa mentre prendevo l’oggetto dalle sue mani.
 

“Leggi” disse e la sua mano sfiorò la mia mandando una forte scossa per tutto il mio corpo.
 

“o-okay” risposi con voce tremante
 

‘Blocked ID’:
 
 
“Che fai? Diventi aggressivo solo per una ragazzetta? Oh povero Harry, vuole sempre fare del male alle persone a cui tiene di più.  –G”
 
 
“Faresti meglio a non baciare la sorella del tuo migliore amico o rischierai di perderlo. E ricorda: se baci, io parlo.*     –G”
 
 
“Ooh, forse questa è volta buona per ‘scopartela quando vuoi’, perché non cogli l’occasione piccolo Harry?
-G”
 
 

Ripensando a quelle parole le lacrime minacciavano di uscire dai miei occhi ormai lucidi e ridiedi il telefono ad Harry, costringendomi a non andare avanti.
 

 “Amanda perseguita me non te” disse Harry sbuffando.
 
 

“Harry sa ogni tua mossa, e per saperla ti spia, e siccome stiamo sempre insieme vuol dire che vede anche me. Sa tutto quello che fai Harry, non hai paura?” chiesi scoppiando infine in lacrime.
 

“Ho un po’ di paura, ma non so come fermare questa persona” disse guardando verso la strada e i suoi occhi iniziarono a farsi lucidi.
 

“È qualcuno che conosci?” chiesi prendendogli una mano e tenendola con entrambe le mani.
 

“Non lo so, non so se è maschio o femmina, non so chi è, tranne che si firma ‘G’ e che segue ogni mia mossa, e ogni tua mossa, ogni nostra mossa.” confessò iniziando ad agitarsi e a stringermi la mano.“Hei, calmo. Ti aiuterò a capire chi è, va bene?” dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.
 
 

HARRY’S P.O.V.
 
 

Le sue labbra erano così calde a contatto con la mia pelle anche se il tempo era freddo, congelato. Era così che mi sentivo, congelato, non riuscivo a muovermi, rimasi immobile a concentrarmi alle sue labbra che un tempo erano state sulle mie e che erano così calde morbide e ospitali. L’unica cosa che riuscii a fare fu girarmi verso di lei e far combaciare ancora una volta le nostre labbra, le sue con le mie e le mie con le sue.
 

Non fu un bacio appassionato, rimanemmo fermi per almeno venti secondi e riuscii a godermi tutta la dolcezza di quel bacio.
 

Perché lo avevo fatto? Voleva aiutarmi. non era la prima persona a cui avevo raccontato questa cosa,  l’avevo raccontata a Mitchelle, ma mi aveva detto che dovevo lasciar perdere, ‘sarà qualcuno che vuole farti uno scherzo’ aveva detto, ‘prima o poi la smetterà se tu non gli dai corda’ aveva detto.  Beh, in realtà non aveva mai smesso.  Avevo continuato a ricevere suoi messaggi e la cosa mi tubava, anche molto.
 

Fu lei a staccarsi per prima.
 

“Harry, non possiamo continuare così. Siamo amici o cosa? Io sto con Dan.” A sentire quel nome le tempie iniziarono a pulsarmi e strinsi d’istinto i pugni, senza accorgermene. Odiavo quel individuo, non si meritava di essere un cittadino del mondo. È stato lui. Quella notte è stato lui. E non glielo perdonerò mai. Non voglio che faccia lo stesso ad Amanda, sono stato io a sbagliare, non può sempre farla pagare alle persone che non c’entrano un cazzo. Lui ama prendersela con i deboli perché sa che con me non avrebbe speranze. Fottuto stronzo.
 

“Harry?” mi richiamò alla realtà, lontano dai miei pensieri, Amanda.
 

“Andiamo a prepararci, fra poco inizia la festa”  dissi alzandomi e dirigendomi verso il bagno per fare una rilassante doccia che forse mi avrebbe aiutato a mettere in chiaro le idee sulla questione degli ‘amici’, ma quali amici…
 

AMANDA’S P.O.V.
 

Non lo capivo, era la terza volta che mi baciava. Cosa significava per lui? Ero più di una semplice ragazza che deve ospitare in casa perché rischia di essere nuovamente stuprata da persone che Harry sembra conoscere? E poi quei messaggi? Non mi sentivo al sicuro nemmeno a casa sua ora.
 

Lo seguii e entrai in bagno di fretta, Harry indossava solo i boxer e aveva la maglietta fra le mani. La scena si mostrò abbastanza imbarazzante dal momento che lui non si accorse della mia presenza e stava per togliersi anche l’unica cosa che lo copriva.
 

“Ehm, Harry..” lo richiamai cercando di fermarlo.
 

“Amanda?”  chiese spalancando gli occhi.
 

“Io torno a casa” dissi e feci per andarmene ma il mio nome sfuggì dalle sue labbra e mi girai verso di lui.
 

“Non se ne parla, non sei al sicuro”  disse mettendosi la maglietta e seguendomi mentre andavo a preparare le mie cose.
 

“Che cosa Harry?? È casa mia! Sono al sicuro! C’è mio fratello, Christian, non puoi dire che non sono al sicuro! E poi preferisco tornare a casa mia dove nessuno mi spia che rimanere qui ed essere osservata in ogni minimo movimento, mi dispiace Harry.” Dissi tornando in bagno per recuperare lo spazzolino e altre cose che avevo precedentemente sistemato accuratamente nella ‘cesta degli ospiti’, aveva detto Harry, ma ero sicura che ero stata la prima ‘ospite’ ad utilizzarla.
 

“Ti dispiace?  E per cosa?” chiese confuso seguendo ogni mio continuo movimento in giro per la casa a recuperare tutti i miei pezzi.
 

“Che rimarrai da solo. Ancora.” Conclusi fermandomi per un secondo a guardarlo negli occhi per poi ricominciare a sistemare i miei vestiti.
 

Presi la felpa che avevo ripiegato un attimo prima e avevo posato sul bracciolo del divano e mi avvicinai alla borsa che era piena di vestiti, quando stavo per metterla dentro mi accorsi che non era mia, ma di Harry , e me l’aveva prestata la sera che ero arrivata qua, nella sua bellissima e ordinata casa. Osservai la felpa per qualche istante e mi ricordai del nostro primo bacio, del suo attacco di panico e di tutte le cose che mi aveva svelato e che aveva detto non sapeva nessuno.
 

“Puoi tenerla” disse avvicinandosi e aiutandomi poi a chiudere il borsone.
 

I nostri occhi si incrociarono e i suoi erano lucidi, la sua espressione triste e cupa.
 

“Che succede?” chiesi d’istinto.
 

“Credo che mi mancherà” confessò abbassando lo sguardo vero il borsone.
 

“Cosa?” chiesi mentre mi alzai dalla posizione in ginocchio e mi misi il borsone in spalla.
 

“Trovarti in cucina di mattina a preparare la colazione, sentirti cantare sotto la doccia, stuzzicarti, odiare la musica che ascolti e dirti quanto fai schifo a cucinare” disse e la sua bocca si aprì in un mezzo sorriso, come la mia.
 

“Ciao Harry” dissi aprendo la porta e chiudendola alle mie spalle prima che Harry facesse o dicesse qualcos’altro.
 

Uscii dal cancelletto e mi diressi a piedi verso casa mia che distava solo pochi isolati da lì.
 

Il mio telefono squillò e lo presi dalla tasca per controllare chi fosse.
 

‘Blocked ID’:
 “Paura?  -G”




*Sarebbe il proverbio inglese "Kiss and tell" ---> baciare e dire, fare la spia.



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SCUSATE IL RITARDO, ma ho avuto davvero tanto da fare.  Commentate pls <3


continuo a 3 recensioni, baci xx


P.S.
passereste dalla ff che sto traducendo? si chiama Craved, sempre su Harry, grazie se lo fate :3

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Capitolo 27
*** Capitolo 24. ***


-Amanda!!-sentii la voce di mia madre che mi richiamava dal piano di sotto. Ero tornata alla mia normale vita. Liam era felice che io fossi tornata e mia madre mi aveva riempita di domande tipo ‘come sta Lottie? Cosa avete fatto? Ora sta meglio? Le sei stata vicino?’.  A dir la verità, cara mamma, non sento Lottie da due settimane. Mi aveva chiamata un po’ di volte ma ero sempre sotto la doccia. Appena ci rivedremo mi urlerà contro, lo so.
 

-Arrivo mammaa!!-urlai in risposta. Ero in ritardo, come sempre. E mia madre ovviamente non aveva perso occasione di urlarmi contro, mi sembra giusto. Meno male che da lì a poco sarebbe partita per la Germania e avrei potuto respirare un po’.
 

-Muoviti, tuo fratello sta aspettando te.- usò il suo solito tono acido. Ma come fa quella donna di prima mattina e sputare così tanto veleno?  Non la sopporto già più. Quando deve partire per qualche viaggio inizia ad essere scontrosa perché quando prepara le valigie ha sempre paura di dimenticare qualcosa, e la capisco perfettamente,  di conseguenza non si può dire una parola che lei sbotta e inizia a tirar giù tutti i santi, quindi ultimamente le stiamo un po’ tutti alla larga.
 

-Eccomi!- scesi gli ultimi scalini di fretta e mi presentai in cucina. Il buon odore del caffè appena fatto mi riempii le narici e mi avvicinai alla cucina per riempire un tazzina e bere tutto d’un sorso il suo contenuto girandomi poi verso mio fratello che era seduto al tavolo intento a mangiare una delle sue stupide barrette energiche.
 

-Finalmente!- sbottò Liam e ricevette una linguaccia da parte mia. Una volta tornata a casa Liam si era limitato solo a chiedermi se Harry si fosse comportato bene ma dopo un ‘si’ da parte mia non eravamo più tornati sull’argomento.
Harry mi aveva scritto qualche volta nel primo periodo, giusto qualche ‘come stai’, ma ultimamente aveva perso l’abitudine di farlo e non so perché la cosa mi aveva delusa. Ogni volta che mi arrivava un suo messaggio mi ritrovavo a sorridere come una stupida, e non riuscivo ad evitarlo.
 

***
 

-Ciao eh!- urlò la mia migliore amica buttandosi su di me e abbracciandomi così forte da farmi tossire subito dopo che lei si allontanò e incrociò le braccia al petto guardandomi dalla testa ai piedi. Mi era mancata così tanto. Il suo modo appiccicoso di socializzare a volte può dare fastidio ma in quel momento ne avevo bisogno.
 

-Lottie, mi sei mancata anche tu- dissi alzando gli occhi al cielo. E ora come glielo spiegavo perché avevo convissuto con Harry tutto quel tempo?  Non avrei potuto dirle di Jason, Harry mi avrebbe uccisa. Mi ha fatto giurare di non dire niente a nessuno. E non posso dirlo neanche a lei. Lo sa solo mio fratello, ma con lui non apro mai l’argomento.
 

-Dove sei stata tutto questo tempo stronzetta?- fa la finta offesa.  Dove sono stata? Bene, da dove iniziare? Oh forse dal fatto che stavo per essere violentata da una persona che ha dei conti in sospeso con Harry e sono stata costretta a vivere con lui, per quanto la cosa mi irritasse perché c’erano continui conflitti, non uscivo mai da sola di casa e avevo sempre il suo fiato sul collo perché ‘deve tenermi al sicuro da Jason e tutta la sua cattiva compagnia’.
 

-Sono andata a trovare mia nonna- dissi mordendomi il labbro e andando in cucina con l’intenzione di bere un bicchiere d’acqua per ingoiare tutta la verità.
 

-Si, certo.- strinse gli occhi.- non mi freghi, cosa ci facevi da Harry?- iniziò a sbattere  il piede contro il freddo pavimento di marmo della cucina. Raggelai all’istante tenendole sempre le spalle.
 

-E tu come lo sai?- mi morsi il labbro e bevvi altra acqua deglutendo rumorosamente.
 

-Amy, sai che puoi dirmi tutto e..- fu interrotta dal campanello. Per fortuna. Non avrei saputo cosa dirle, lei mi conosce fin troppo bene e avrebbe capito subito che stavo mentendo. Ecco perché non riesco a dirle bugie.
 


Andai alla porta e non feci in tempo ad aprire che qualcuno si fiondò sulle mie labbra cingendomi i fianchi e sbattendomi al muro.







So che mi odiate perchè è corto, ma l'ho scritto praticamente tutto adesso, vi prego perdonatemi, il prossimo sarà più lungo, promesso.

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Capitolo 28
*** Avviso ***


Grazie all'aiuto di una mia amica ho deciso ce la storia verrà solo sospesa in attesa di tempi migliori per continuarla. Spero rimarrete perché siete in tante e siete davvero gentilissime Baci, Sarah x

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