Boulevard of Broken Dreams

di ErZa_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


A Red, a Giada, Giulia e Mia.

 

Boulevard of Broken Dreams

Cap 1

 

Izzy sistemò un'ultima ciocca ribelle che ancora si rifiutava di entrare nella coda e si infilò la giacchetta di pelle nera e la sciarpa, un attimo prima che qualcuno suonasse il campanello.

Si sentì lo scalpiccio di sua madre che andava ad aprire e una voce maschile che salutava educatamente: Neal.

 

Izzy afferrò velocemente la faretra piena di frecce appoggiata accanto alla porta e scese le scale correndo, saltando elegantemente gli ultimi gradini.

 

"Isabelle quante volte ti ho detto di non farlo!" la redarguì aspramente sua madre.

 

La ragazza alzò gli occhi al cielo: "Mamma ho quindici anni, so quello che devo o non devo fare!"

 

Regina arricciò le labbra: "A me non sembra proprio..."

 

Izzy lanciò un'occhiata disperata a Neal che si affrettò a intervenire. "Signora Mills dobbiamo andare, Michelle e Roland ci aspettano in fondo alla strada..."

 

Regina scosse la testa sbuffando: "Va bene, a casa per le sette mi raccomando. Non costringermi a mandare Henry a cercarvi."

 

"Ricevuto, a dopo mamma!" salutò la ragazza, afferrando Neal per un braccio e trascinandolo quasi di peso fuori dalla porta.

 

"E' sempre così iperprotettiva!" si lamentò Izzy.

 

"Ti vuole bene." le rispose lui, sorridendo.

 

La ragazza si strinse nella spalle, tirando su la lampo della giacchetta e sistemando la sciarpa fin sotto il naso.

 

Faceva freddo, Natale era alle porte e la scuola era chiusa, per cui i ragazzi non perdevano occasione di uscire e fuggire il più lontano possibile nel bosco.

Era lì che avevano la loro base segreta, o semplicemente la Base, come amavano chiamarla loro.

L'avevano costruita quando erano bambini e Henry stava ancora con loro, premurandosi che non si facessero male o che combinassero qualche pasticcio.

Le labbra le si curvarono in un sorriso involontario.

 

Fu la voce di Neal a distoglierla dai suoi pensieri: "Secondo te Michelle e Roland stanno insieme?"

 

"Non ancora..Secondo me Roland si dichiara a Natale!"

 

"Quindi gli piace Michelle? Te l'ha detto lui?"

 

"Certo! E' mio fratello e io sono la sua confidente. A dir il vero sono anche la confidente di Michelle per cui so per certo che la cosa è reciproca."

 

"Deve essere un casino essere sempre tirata in mezzo!"

 

"Puoi dirlo forte"- sospiò Izzy-"Ehi Nolan, non una parola di quel che ti ho detto!"


"Come desideri Hood! Sarò muto come una tomba" la canzonò lui, scarruffandole i capelli.

 

Lei sorrise involontariamente: normalmente detestava essere chiamata per cognome, ma a Neal concedeva tutto.

Era il suo migliore amico e Izzy sapeva bene che per lei forse era anche di più, ma non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo.

Conoscendo la loro famiglia come minimo sarebbero andati a incappare in qualche tipo d'incesto, inoltre temeva la reazione di sua madre. Che effetto avrebbe fatto sapere che sua figlia aveva una cotta per il figlio della donna che aveva cercato di uccidere per una vita?

 

Arrivarono in fondo alla strada e videro venire loro incontro Roland e Michelle.

Lei era tale e quale sua madre: bionda, slanciata e atletica, tuttavia aveva chiaramente gli occhi di suo padre e il suo stesso sguardo furbo, da pirata.

Era questo lato di lei che piaceva a Izzy: Michelle non si tirava indietro davanti a nulla, era sempre pronta a combinarne una o a ficcarsi in qualche guaio, proprio come lei.

Erano, in un certo senso, fin troppo simili e da piccole si detestavano ma crescendo avevano capito che essere compagne di avventure non faceva che apportare maggior divertimento e così, un giorno, da bambine, avevano stretto un'alleanza: si erano ripromesse di supportarsi sempre e di tormentare i ragazzi del gruppo come solo loro sapevano fare, tempestandoli di dispetti e scherzi.

 

Da quel giorno tutto era migliorato e Michelle e Izzy erano diventate realmente amiche, anche se ogni tanto la seconda si spazientiva per il lato perbenista della compagna, chiaramente ereditato da sua nonna Snow, che cercavo in continuazione di educarla come una principessa.

In realtà questo faceva irritare anche Michelle che ogni tanto si ribellava, trasformandosi in un maschiaccio, con grande divertimento di Izzy che l'appoggiava in quelle ribellioni adolescenziali.

 

"Tieni Roland, ho portato il tuo arco." disse Isabelle, porgendo l'arma e la faretra a suo fratello che le prese ringraziandola con un sorriso.

 

Era sempre stato lui quello che prediligeva l'arco, come loro padre. Izzy preferiva la magia che, per quanto più complessa da apprendere, le risultava più comoda.

Era parte di lei: sapeva di essere il frutto del Vero Amore e questo la eccitava terribilmente perchè voleva dire che aveva un potenziale magico pressoché illimitato.

 

"Andiamo?" le domandò Michelle con un sorriso.

 

"Andiamo." confermò lei e i quattro si avviarono verso il bosco.

 

**

 

La Base in realtà non era molto distante dalla città, ma Michelle e Izzy l'avevano incantata in modo che chiunque entrasse nella zona intorno ad essa avesse la sensazione di essere già passato di lì e semplicemente cambiasse strada, senza notare nulla.

 

La base segreta si trovava in alto, costruita tra due grandi alberi. Lungo uno dei tronchi c'era una liana con la quale i ragazzi si arrampicavano.

Neal andò per primo seguito da Izzy e Michelle, per ultimo Roland.

 

La casa era abbastanza spaziosa per essere costruita sugli alberi: era totalmente in legno ed era aperta da un lato, per permettere alla luce di filtrare attraverso le fronde degli alberi, che tuttavia risultavano utli per parare la pioggia in caso di maltempo. Il tetto era spiovente e ricordava quasi quello una baita di montagna.

 

Izzy si avvicinò alla parete sul fondo e come sempre percorse con un dito i nomi incisi nel legno.

 

Henry Roland Neal Izzy Michelle

 

Adorava farlo, le dava un senso di stabilità e di sicurezza.

Ripercorse il nome di Henry, piena di tristezza.

Le mancava, il suo fratellastro: ormai era grande, un uomo fatto e finito e aveva una compagna: Wendy.

Si faceva vedere giusto qualche volta, ma ormai era distaccato. A Izzy mancava il fratellone con cui giocava da bambina, quello che l'aveva aiutata a costruire quella base, quello che le impediva sempre di cacciarsi nei guai.

 

"E' buffo che Henry non abbia mai detto in giro di questa Base." commentò Neal, che la osservava da un po'.

 

Izzy si girò di scatto: "Non ci tradirebbe mai in questa maniera, lo sai."

 

"Ha ragione"-intervenne Michelle-"E' pur sempre nostro fratello."

 

"Fa sempre strano pensare che voi due abbiate un fratello in comune ma non siate sorelle." sogghignò Neal.

 

"Bhe tu sei lo zio di Michelle, quindi dovresti stare zitto." ridacchiò Roland, appoggiando l'arco e la faretra a terra.

 

"Possiamo parlare d'altro? Il nostro albero genealogico mi fa venire l'emicrania!" sbottò Izzy, lasciandosi cadere pesantemente per terra.

 

"Allora che ne dici di far pratica di magia?"- domandò Neal-"Magari nella cripta di tua madre ci potrebbe essere qualcosa che ci torna utile..."

 

Gli occhi dei ragazzi scintillarono, Roland provò ad obbiettare qualcosa ma venne brutalmente zittito dai compagni.

 

"Io ci sto!" esclamò Michelle, seguita a ruota da Izzy.

 

Adorava Neal e lo lo amava ancora di più quando aveva queste idee geniali e spericolate.

 

**

Avevano spostato la bara ed erano scesi giù fin nei sotterranei, stando attenti a fare meno rumore possibile nonostante non ci fosse un'anima da quelle parti.

 

"Cosa cerchiamo esattamente?" si azzardò a chiedere Roland, guardandosi intorno.

 

Le ragazze si strinsero nelle spalle: "Un libro di magia, possibilmente."- disse Izzy-"O comunque una qualsiasi cosa che ci aiuti a fare pratica!"

 

"Ehi guarda là!" esclamò Michelle, tirando l'amica per un braccio e indicando tante scatole allineate che emettevano una luce rossastra.

 

"Sono cuori, lo so."- si limitò a dire Izzy, come se fosse normale-"Mia madre ne ha una collezione intera..Roba dei vecchi tempi." spiegò, vedendo le facce perplesse dei compagni.

"E quello cos'è, il cuore di un rospo?" sghignazzò Neal, indicando una scatola poco distante da loro che, a differenza delle altre, emanava una luce verdastra.

 

"Sei sempre il solito cretino." sorrise Roland, mentre Michelle rideva di gusto.

 

Izzy invece aggrottò un sopracciglio, stranamente seria.

C'era qualcosa che non andava, lo sentiva chiaramente.

Un brivido le attraversò la schiena.

 

Si girò verso Michelle e si rese conto che sia lei che Neal avevano avvertito la stessa sensazione e la guardavano perplessi.

"Andiamo via..." propose Michelle, guardando preoccupata verso la luce verde.

 

"Perché?" domandò Roland, che non riusciva a capire la situazione.

 

"Qualsiasi cosa ci sia in quella scatola è malvagia, dobbiamo andarcene e in fretta!" -esclamò Neal, afferrando Izzy per un braccio-"Andiamo ad avvertire tua madre, ora."

 

"E secondo voi non ci domanderà cosa facevamo qui? Perché stavamo ficcando il naso?" ribatté lei, preoccupata.

Ma in cuor suo sapeva che Neal aveva ragione.

 

"Ci occuperemo dopo di quello, ora andiamo." disse lui e fecero per uscire quando un sibilo attirò la loro attenzione.

 

Una nuvola di vapore verde si sprigionò dalla scatola diffondendosi per la stanza. Aleggiò qualche secondo in aria e poi cominciò a prendere forma, andando a formare un'immagine tremula, sfuocata di una donna.

Una risata agghiacciante riecheggiò nell'aria, facendo rabbrividire i ragazzi.

 

Roland incoccò velocemente una freccia, mentre Izzy fece apparire una palla di fuoco sul palmo della sua mano.

 

Gli occhi della donna sembrarono brillare di cattiveria, il viso, incorniciato da lunghi capelli rossicci, era deformato da un ghigno agghiacciante.

 

"Sei la degna figlia di Regina, tu."- sogghignò, indicando Izzy con un gesto del capo-"Probabilmente sei altrettanto viziata e lamentosa."

 

Ogni traccia di paura era sparita dal volto di Isabelle, lasciando posto solo alla furia. La palla di fuoco sul palmo della sua mano divampò, illuminando la stanza e facendo indietreggiare Neal.

 

"Sono impressionata!" la schernì la donna, mentre pian piano le si avvicinava.

 

Izzy rabbrividì trovandosela di fronte, ma non lo diede a vedere.

 

"Non fare tanto la gradassa, lo percepiamo tutti che sei debole." le sibilò, facendo un passo indietro.

 

Era vero: quella donna aveva un potere magico pressoché illimitato ma era debole, ed era poco più che una proiezione.

Izzy non sarebbe certo fuggita davanti a una nemica così, per quanto timore le incutesse.

 

La donna proruppe in una risata tagliente, quasi dolorosa a sentirsi:

 

"Sai com'è, bambina, dopo sedici anni di prigionia non sono esattamente al massimo delle mie forze."

 

Sedici anni di prigionia.

Quelle parole fecero scattare qualcosa in Michelle, che fissò la donna costernata.

 

"Zelena.." sussurrò poi, come se il solo nome potesse ferirla.

 

"Un punto a favore della figlia della Salvatrice!"- ridacchiò la strega, stranamente divertita da quella situazione-"Sei identica a tua madre, forse altrettanto stupida."

 

"Hai finito di insultarci?" sbottò Neal, irritato.

 

Zelena lo fissò per qualche istante, poi scosse la testa diverita:"Tu sei il figlio di quella lamentosa di Snow...ti ho strappato dalle sue braccia appena sei nato, purtroppo non ho avuto modo di completare l'opera, altrimenti a questo punto non saresti nulla di più che un corpicino seppellito nel cimitero qua sopra." ghignò, avanzando verso la scalinata d'uscita.

 

"Sei debole, strega, non hai che le parole per difenderti. Ti consiglio di non fare un altro passo." intimò Roland, puntandole una freccia contro.

 

Lei lo ignoro totalmente, continuando per la sua strada e quando mise piede sul primo gradino, l'arco del picccolo Hood si tese, e la freccia sibilò, fendendo l'aria, ma non arrivò a segno, peché Zelena la fermò con un semplice movimento della mano.

La osservò un secondo e poi con un semplice gesto la rispedì al mittende.

Roland fece per scansarse il colpo, ma una palla di fuoco incenerì la freccia a mezz'aria.

 

"Tu non vai da nessuna parte, stronza." sibilò Izzy, mentre scagliava un altro colpo, stavolta verso Zelena.

La palla di fuoco si dissolse poco prima di sfiorare la donna, come se un semplice pensieri di Zelena avesse potuto annientarla.

 

"Sta recuperando le forze.."- pensò Isabelle-"Diventa più forte ogni minuto che passa.."

 

"Mi avete stancato adesso!" sbottò lei, girandosi di scatto.

Con una rapidità sorprendente sollevò Izzy dal suolo, stringendole la gola in una morsa d'acciaio.

 

La ragazza gemette, cercando di invocare aiuto.

Fu Michelle la prima a reagire: una palla di luce bianca scaturì dalla sua mano, centrando in pieno petto Zelena, che non se l'aspettava.

La donna barcollò, mollando istintivamente la presa su Izzy, che rovinò al suolo.

Neal si avvicnò a Michelle, pronto ad aiutarla, mentre Roland tese una mano a Izzy, per aiutarla rialzarsi.

 

La strega rialzò lo sguardo, imbestialita, e tese le braccia, scagliando i ragazzi sul fondo della stanza, facendoli sbattere violentemente contro gli armadietti e gli scaffali.

Il frastuono dell'impatto dei loro corpi si mescolò a quello degli oggetti che cadevano e dele fialette che si spaccavano, scagliando schegge di vetro ovunque.

 

"Potrei uccidervi tutti se volessi"-ringhiò Zelena-"Ma non lo farò adesso. Farò in modo che soffriate prima, avrò la vendetta che merito!" urlò, prima di sparire in una nuvola di fumo verde.

 

Izzy ci mise un po' prima di riprendersi, si massaggiò la testa e si tastò la spalla, che le doleva non poco.

"State tutti bene?" domandò Roland, mentre si chinava a raccogliere l'arco che gli era scivolato nell'impatto.

 

"Io sto bene.-" confermò Michelle-"Ma Neal sanguina.."

 

"E' solo un taglio superficiale." la tranquilizzò lui, poi con un gesto della mano rimarginò parzialmente la ferita.

Era ancora troppo inesperto per guarirla totalmente, ma comunque era meglio di nulla.

 

Avevano appena finito di rialzarsi quando udirono uno scalpiccio: qualcuno stava scendendo le scale.

"Forse sta tornando.."suggerì Michelle, con una punta di paura nella voce.

 

Con le forze che le restavano Izzy creò una palla di fuoco, più piccola della precedenti e attese, tesa come una corda di violino, che la strega si mostrasse di nuovo.

Ma non fu lei a entrare nella stanza, bensì Regina, che si guardò stralunata intorno.

 

"Mamma.."disse Isabelle, tirando un sospiro di sollievo.

 

Il dolore sembrò arrivare tutto d'un colpo, non appena la scarica d'adrenalina e la tensione passarono.

Izzy si accasciò al suolo, tenendosi la spalla. La testa le doleva e la gola sembrava andare in fiamme.

 

"Zelena...Zelena è di nuovo qui..ci ha attaccati.." cercò di spiegare Michelle, mentre Regina aiutava sua figlia a rialzarsi.

 

Roland ammirò l'incredibile sangue freddo della sua matrigna: nonostante l'evidente preoccupazione si premurò subito di analizzare la spalla della figlia e si assicurò che nessuno di loro fosse realmente ferito.

Quando stettero di nuovo tutti più o meno bene, Regina prese la parola:

 

"Zelena dovrebbe essere morta, ho visto la registrazione coi miei stessi occhi..A meno che.."- la donna lasciò la frase in sospeso per qualche secondo, pensando, poi aggiunge solo-"Rumple potrà aiutarci a capire, ho già un'idea su cosa possa essere successo. Isabelle vai a casa, dì a tuo padre dell'accaduto. Porta i ragazzi con te, non preoccuparti della spalla è solo una botta. Farò in modo di raggiungervi al più presto."

 

"Okay signora Mills." rispose Neal al posto di Izzy e, aiutandola ad alzarsi, fece strada verso l'uscita.

 

Regina aspettò che si allontanassero, poi afferrò il cellulare e digitò un numero.

 

"Pronto, Rumple? Dobbiamo parlare, chiama anche i due idoti, ci vediamo a casa mia tra mezz'ora. Zelena è tornata."


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Salve a tutti! Se siete arrivati alla fine di questo primo capitolo vi ringrazio con tutto il cuore.
Questa storia è un po' un esperimento, in quanto tratta di personaggi tutti nuovi, ovvero, come avete già capito, i figli dei nostri protagonisti.
I personaggi di Storybrooke saranno ovviamente presenti (no Regina no party)  ma avranno dei ruoli minori anche se ogni tanto ci sarà qualche scena dedicata anche a loro.
Che dire..spero vi sia piaciuto come inizio, mi farebbe davvero piacere se lasciaste un vostro commento, positivo o negativo che sia <3
Grazie a tutti
Erza

Ps: ci sta che vi siate persi con "chi è figlio di chi"
Izzy è la figlia di Regina e Robin, sorellastra di Roland.
Neal è il figlio di Snow e Charming ovviamente, mentre Michelle è la figlia di Emma e Hook.
Spero di essere stata abbastanza chiara nella storia XD

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Boulevard of Broken Dreams

Cap 2

 

 

 

Rumple aveva insistito perché Belle rimanesse in negozio, al sicuro.

Ma lei, nonostante fosse incinta di diversi mesi, non aveva voluto sentire ragioni e aveva seguito suo marito fin da Regina.

 

Snow e Charming, seguti da Emma e Hook, erano già arrivati e si erano assicurati che i loro figli stessero bene, prima di sedersi in salotto e aspettare Gold.

Izzy, Michelle e Neal stavano seduti sul divano, mentre Roland camminava nervosamente per la stanza.

Robin non era meno inquieto di suo figlio e faceva vagare nervosamente lo sguardo da sua figlia a suo figlio, angosciato.

 

Il silenzio venne infranto dallo squillo del campanello: Rumple e Belle erano arrivati.

Ci misero poco a sistemarsi anche loro, dopodiché Regina prese la parola.

 

"Raccontateci tutto." si limitò a dire, fissando i ragazzi.

 

Neal, Michelle e Roland cominciarono a spiegare, le loro voci si sovrapposero in un caos disordnato di parole. Izzy li guardava, tra il divertito e il seccato, aspettando che la smettessero di parlarsi l'uno sopra l'altro.

 

"Isabelle"-intervenne finalmente Gold-"Ti dispiacerebbe spiegare?"

 

La ragazza annuì e cominciò a raccontare:"Avevamo deciso di andare nella cripta di mia madre..."

 

Ma Regina la interruppe subito:"Giusto, signorina, cosa ci facevate lì?"

 

"Puoi tenerti la ramanzina per dopo, adesso abbiamo questioni più urgenti di cui discutere." fece presente Gold.

Regina sbuffò ma non insistette: si limitò a fulminare la figlia con lo sguardo.

 

"Comunque eravamo andati per cercare dei libri di magia.."-riprese Izzy-"Ed a un certo punto Neal ha visto pulsare questa strana luce verde, da uno degli scaffali in fondo alla stanza. Ci abbiamo scherzato fino a quando non abbiamo percepito una strana sensazione era come se.." si interruppe un attimo per pensarci.

 

"Come se stessero risucchiando tutta la magia e sentivo un grande vuoto nel petto.."le venne in aiuto Michelle.

 

Izzy annuì:"Stavamo per venire a chiamare mia madre ma uno strano fumo è scaturito da quella scatola e quella donna si è come materializzata. All'inizio sembrava quasi una proiezione era come fatta dello stesso fumo, poi pian piano ha preso forma umana."

 

"Inoltre era debole"-intervenne Neal-"Lo percepivo chiaramente. Era come se la sua magia fosse tanta ma..debole, come se fosse scarica."

 

"Esatto, ma pian piano il suo potere magico è aumentato sempre di più, alla fine è riuscita a tenerci testa.."

 

"Ha quasi strozzato Izzy!" esclamò Michelle.

 

"E quasi ucciso Roland con la sua stessa freccia."- le fece presente Isabelle-"Era troppo forte. Alla fine ha detto..che avrebbe potuto ucciderci tutti ma non l'avrebbe fatto e che voleva la vendetta che si meritava."

 

"Due sorelle determinate c'è poco da dire..." sghignazzò Rumple, beccandosi un'occhiataccia sia da Regina che da Belle.

 

"Ma c'è qualcosa che non torna.."-intervenne David-"Zelena è morta, l'abbiamo visto coi nostri occhi."

 

"E poi il portale si è aperto e noi siamo finiti dentro cambiando il passato." -proseguì Emma-"Quindi perché Zelena è ancora viva? Fisicamente dovrebbe essere morta e il suo potenziale magico dovrebbe essersi esaurito con la chiusura del portale.."

 

"O forse non si è mai disperso, forse è tornata nel ciondolo che le avevo sottratto e ha aspettato.."

 

"In effetti ha detto qualcosa del genere"-rammentò Roland-"Ha detto dopo sedici anni di prigionia non aveva più tanto potenziale magico.."

 

"Esatto. Questo è tutto. Insomma lei ci ha attaccato e abbiamo risposto ma ha deciso di graziarci e non so se sia postivo o meno a questo punto.." sospirò Izzy, scuotendo la testa.

 

"Eravate nel posto sbagliato al momento sbagliato.." sospirò Snow.

 

"C'è qualcosa che non mi torna."- dichiarò all'improvviso Michelle.-"Perché, secondo voi, una donna che si è suicidata piuttosto che redimersi avrebbe aspettato così tanto tempo per poi vendicarsi? Non è un controsenso?"

 

"Assolutamente si"-concordò Hook-"A meno che non sia suicidata ma sia stata uccisa.."

 

Tutti gli sguardi si puntarono verso Rumple, che si strinse nelle spalle.

"Sono passati sedici anni"-disse-"Non potevo sapere che sarebbe tornata..."

 

"Quindi avevamo ragione ad accusarti!"- ringhiò Regina-"Dovevo capirlo! Hai modificato le registrazioni della sicurezza!"

 

"Cosa c'è, ti dispiace che abbia ucciso la tua tanto amata sorellina, quella che ha tentato di strapparti il cuore?" la canzonò lui.

 

Ma Regina non ebbe il tempo di rispondere, perché un unico, piccolo, contenuto, singhiozzo attirò l'attenzione di tutti.

Rumple si sentì morire dentro, mentre Belle si sentiva terribilmente tradita.

 

"Mi avevi promesso che non l'avresti fatto.." cercò di dire qualcos'altro ma non riusciva a parlare.

 

"L'ho fatto per proteggerti! Per proteggere tutti noi! Non ci avrebbe mai perdonato per aver distrutto i suoi progetti e avrebbe continuato a bramare vendetta! E così è stato!"

 

Belle si alzò di scatto, le lacrime che le rigavano il volto e fuggì dalla stanza, impacciata dal pancione.

Si sentì la porta di casa sbattere e il silenziò calò nella stanza.

 

"Vado a parlarle." dichiarò Snow, alzandosi.

 

Emma aspettò un attimo prima di prendere la parola:"Quindi adesso qual è il piano?"

 

"La sconfiggiamo come sempre, dolcezza." le rispose Hook

 

"Oh ma vi prego..noi cercavamo di essere seri. "sbottò Izzy schifata.


Regina sorrise involontariamente. Le sembrava di risentire lei da giovane, quando tirava frecciatine alla Salvatrice e al suo avvenente pirata.

 

"La scorsa volta Zelena si rifugiava in una casa ai margini del bosco.." buttò lì Charming.

 

"La scorsa volta aveva il vantaggio che noi avessimo perso la memoria, adesso è diverso. E' malvagia, non sciocca. Non si nasconderà due volte nello stesso posto." fece presente Regina.

 

"E allora che facciamo?"

 

"Aspettiamo." si limitò a dire Rumple.

 

"Non possiamo permettercelo, non questa volta."-Robin prese la parola per la prima volta-"E' cambiato tutto. Stavolta nel mirino c'è sempre Regina, ma ci sei anche tu Rumple e entrambi avete più debolezze che non sedici anni fa. Tu stai per avere un figlio, Regina ha Izzy, nonché Roland e Henry. Zelena farà di tutto per farvi, per farci soffrire, non possiamo permetterle di colpire le persone a cui vogliamo più bene."

 

"Non può accadere, non di nuovo.." sussurrò Emma, pensando a Neal.

 

Neal che, sedici anni prima, era stato ucciso da Zelena.

Strappato via da suo padre, dalla sua famiglia.

 

"So meglio di voi cosa vuol dire perdere un figlio per mano di quella strega e, credetemi, non c'è niente di più che brami se non staccare la sua testa col mio bastone, ma non abbiamo nulla da cui partire. Ogni ricerca sarebbe vana."

 

Dopodiché si alzò e uscì, seguito a ruota da David, che andò a cercare Mary Margaret.

 

"Andiamo anche noi Michelle"-disse Emma-"Vieni con noi Neal?"

 

"No, io resto. Devo parlare ancora un po' con Izzy e Roland."

 

"Va bene, buona serata allora."

 

"Anche a voi."

 

La porta si chiuse per l'ennesima volta in quel pomeriggio e il silenzio calò nella stanza.

"Rimani a cena Neal?" propose Regina.

 

"Volentieri grazie."

 

"Mamma andiamo in giardino. Ci chiami quando è pronto va bene?" dichiarò Izzy, infilandosi la giacca.

 

"State attenti.." fu l'unica cosa che disse lei-"E poi, signorina, io e te dopo dobbiamo fare i conti."

 

Isabelle ignorò quell'ultima frase e trascinò gli amici fuori, fino alle altalene che Regina aveva fatto metter per lei e Roland, quando erano piccoli.

 

Si sedette stancamente su una e Neal fece lo stesso, mentre Roland si accucciò ai piedi dell albero.

"Sono preoccupato" dichiarò il ragazzo, giocherellando con un filo d'erba.

 

"Non sei il solo."- sospirò Izzy-"Ma non mi preoccupa solo la nostra incolumità, ma anche il modo in cui Zelena potrebbe usare noi ragazzi. Insomma, avete sentito mio padre, no? Se vuole far del male ai genitori, colpisce i figli."

 

"E' così che ha fatto con l'uomo che portava il mio nome, chi ci dice che non possa rifarlo ancora?" domandò Neal.

 

"Nessuno, è questo il punto. Mentre lei è là fuori, a pianificare di ferire le persone che amiamo maggiormemente, noi ce ne stiamo qui con le mani in mano! Mi fanno infuriare." ringhiò Izzy, mentre con un colpo di reni faceva oscillare l'altalena.

 

Roland lanciò un'occhiata complice a Neal: "E se..."

 

"Stanotte agissimo noi?"- completò Neal per lui-"Potrebbe essere la cosa migliore. Zelena certo non si aspetta una mossa da noi piccoli, ci crede solo bersagli. Ma se riuscissimo a neutralizzarla potremmo impedire che faccia male alla nostra famiglia."

 

"Ma riusciremo a batterla? Avete visto com'è forte, no?" fece presente Izzy, mentre si dondolava.

 

"Non eravamo pronti. Se tu e Michelle e Neal collaboraste, usando la magia bianca, potremmo batterla. Quando Henry ci raccontava quella storia, quando eravamo piccoli, diceva sempre che Regina aveva sconfitto la sua sorellastra usando la magia bianca. Voi tre siete tre frutti del vero amore, chi è più potente?" obbiettò Roland.

 

"Non sono abituata a usare la magia bianca"- fece presente la ragazza-"Ho appreso soprattutto quella di mia madre, che è tutto meno che pura. Ma posso provarci. Forse avete ragione, non possiamo aspettare. E se Zelena colpisse Belle per ferire Rumple? Se uccidesse il bambino?"

 

"Eh no, io ce lo voglio quel monello nel gruppo! Secondo me il figlio di Gold potrebbe essere un grande alleato!" scherzò Neal.

 

"Chi ti dice sia un maschio, scusa?" lo rimbeccò Izzy.

 

"Scommettiamo una cioccolata calda da Granny?"

 

"Scommessa accettata! Per me è femmina!"

 

"Tornando a stanotte...A che ora ci troviamo? Alla Base ovviamente. Intanto buttiamo giù un piano, poi vediamo se agire o meno."

 

"Mezzanotte! L'ora delle streghe!" propose Neal.

 

"Sei un cretino, Nolan!"- esclamò Izzy, ridendo di gusto-"Vada per mezzanotte. Mando un messaggio a Michelle." disse, rallentando l'altalena e estraendo il cellulare dalla giacchetta.

 

"Ma tu, Roland, non dovresti essere quello grande del gruppo? Quello responsabile?" scherzò Neal.

 

"Sono pur sempre figlio di mio padre..." fu la risposta del ragazzo e i tre scoppiarono a ridere.

 

**

Neal se n'era andato da poco e Izzy e Roland se ne stavano seduti in salotto, chiaccherando fitto fitto, quando vennero interrotti dall'arrivo di Regina.

 

"Cazzo"-sussurrò Izzy al fratello-"Adesso ci sorbiamo la ramanzina."

 

Il sindaco aveva l'aria infuriata e scrutava i figli con sguardo duro:

"Cosa ci facevate nella mia cripta?"

 

"Te l'ho detto, mamma, cercavamo libri di magia."

 

"Bastava chiedere a me! Non ti ho mai negato di apprenderla né l'avrei fatto stavolta!" ringhiò Regina.

 

Isabelle sapeva che sua madre aveva ragione, ma si impose di ribattere:"Vero! Ma io voglio capire, imparare anche da sola! E poi eravamo in gruppo, volevamo solo divertirci un po'!"

 

L'ultima frase fece avvampare Regina di rabbia:"E ti sembra normale andare a divertirsi nella cripta di tua madre?!"

 

"Se posso intervenire.."

 

"Stai zitto, Roland!" esclamarono insieme le due donne.

 

Il ragazzo scosse la testa: quelle due erano fin troppo simili.

 

"Comunque si, mamma, è normale! Non c'è nulla da fare qui! La magia è l'unico passatempo che abbiamo e la cripta, come hai sempre detto tu, è di famiglia e io ne faccio parte! Le uniche volte che ci hai portato lì ci hai tenuto d'occhio in maniera ossessiva! Non dovevamo toccare nulla, non dovevamo leggere nulla..Ero anche curiosa di sapere cosa nascondessi lì di tanto importante!"

 

Le parole le vennero fuori tutte d'un fiato, una dopo l'altra.

Era vero: era curiosa di sapere cosa c'era là sotto di tanto importante, voleva scoprilo, era affascinata da quel luogo.

 

"Io non nascondo nulla!"-sbottò Regina-"La cripta è pericolosa e oggi ne avete avuto la dimostrazione!"

 

"Ah mi stai dicendo che è cosa di giorno vedere streghe malvage che escono di l? Chissà come mai non l'avevo mai notato prima!"

 

"Senti signorina, tu non parli così a tua madre!"

 

Roland intanto si era alzato lentamente e stava per lasciare la stanza quando Regina lo richiamò bruscamente:

"Dove pensi di andare tu? Sei quello più grande del gruppo, dovresti fermarli quando hanno certe idee!"

 

Il ragazzo si strinse nelle spalle:"Sono un maschio, i maschi crescono più lentamente." si limitò a rispondere.

 

"Questo è vero." -Robin entrò nel salotto, con aria quasi divertita.-"Ho sentito tutta la discussione, penso che tutto il quartiere l'abbia sentita. Regina, amore, non puoi essere così protettiva. E' vero, sono stati troppo curiosi, ma chi alla loro età non lo è? Io a quindici anni già rubacchiavo qua e là..comunque non mi facevo beccare così facilmente! Questo talento non l'avete proprio ereditato."

 

"Nel caso non te ne fossi accorto, è comparsa una strega malvagia! E' ovvio che ci siamo fatti becccare!" sbottò Roland, ferito nell'orgoglio.

 

Regina abbozzò un sorriso:"Bell'esempio dai ai tuoi figli!"- poi tornò seria-"E' l'ultima volta che la passate liscia. Un'altra cavolata del genere e siete in punizione a vita, sono stata chiara? Filate in camera, adesso!"

 

Izzy afferrò il braccio di Roland e lo trascinò fuori, verso la scalinata che conduceva al piano di sopra.

Si guardarono un attimo negli occhi e poi scoppiarono a ridere come due bambini.

 

"Scampata!" esclamò Roland, schiacciando il cinque a sua sorella.

 

"Adoro quando papà interviene così!"- rise Izzy, salendo le scale-"Ci salva sempre!"

 

"E' l'unico che tiene testa a Regina.."- aggiunse Roland-"Buonanotte Izzy, a dopo."

 

"'Notte Roland" rispose Isabelle, prima di chiudersi in camera sua.


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Allora parto col ringraziare sara_lovett e taylor_28 che hanno recensito il primo capitolo e poi anche tutti quelli che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite ecc..
e anche se avete solo letto senza recensire grazie mille comunque.
Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto... se avete tempo lasciate un vostro commento mi farebbe davvero piacere sapere che ne pensate <3
Grazie a tutti, un bacio
Erza
Ps: gli aggiornamenti d'ora il poi saranno Sabato sera/ pomeriggio tardi...questo sabato non potrò esserci (lucca comics yeah) quindi aggiornerò il sabato successivo :3

 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Boulevard of Broken Dreams

Cap 3

 

 

"Pss Roland, ci sei?"

 

"Arrivo Izzy, arrivo."- sussurrò il fratello, mentre afferrava arco e frecce.-"Che dici lasciamo un messaggio?"

 

"Io non scrivo nulla, se vuoi fai tu." disse lei, stringendosi nelle spalle.

 

"Okay allora nulla, andiamo."

 

Roland la fece entrare in camera sua, per calarsi dalla sua finestra, che dava su uno degli alberi del giardino. Con un rapido slancio i due saltarono sul ramo più vicino, attenti a fare meno rumore possibile e poi si calarono giù, fino a terra.

 

Corsero per le strade deserte di Storybrooke, fino alla Base.

C'era una luce accesa, nel rifugio: Neal e Michelle dovevano essere già lì.

Silenziosamente salirono fino in cima.

 

C'era un silenzio quasi innaturale, a Izzy venne la pelle d'oca.

"E' il freddo" si disse, per scacciare quella sensazione opprimente al petto.

 

La Base era vuota.

Un'unica candela, al centro del pavimento, gettava lunghe ombre sulle pareti, le fronde frusciavano al vento, facendo rabbrividire i due fratelli.

Era tutto dannatamente inquietante.

 

"Neal? Michelle? Ci siete?"chiamò Roland, senza ottenere risposta.

 

Lo scricchiolio di un'asse fece sobbalzare Izzy, che era tesa come una corda di violino.

Un soffio di vento gelido entrò nella Base, spegnendo di botto la candela.

Izzy cercò istintivamente la mano del fratello e la strinse forte, dopodiché fece comparire una sfera di fuoco.

 

Quello che vide le bloccò il respiro: a terra Neal e Michelle giacevano in posizioni innaturali, pallidi come cadaveri.

Per un attimo Izzy ebbe il terrore che fossero davvero morti, ma poi vide che i loro petti si alzavano e si abbassavano flebilmente, quasi impercettibilmente.

 

"Siete davvero schiocchi, quasi peggio dei vostri genitori." -Zelena apparve dal nulla, in una nuvola di fumo verde.-"Credevate davvero che non vi avrei scoperto? Siete solo dei bambini." sputò quell'ultima parola come se il solo pensiero la schifasse.

 

"Cosa gli hai fatto?" ringhiò Roland, guardando i compagni.

 

"Oh nulla di che..diciamo che ho sottratto loro un po' di energia vitale e li ho solo un attimo storditi."- un sorriso compiaciuto le si stampò sul volto-"Mezzanotte, l'ora delle streghe! Del resto l'avete detto anche voi..questo è il mio momento!"

 

"Io non ci conterei troppo!" ringhiò Izzy.

Socchiuse gli occhi e cercò di evocare la magia bianca che era in lei.

Non era facile: fin da quando aveva ovviamente dimostrato predisposizione per la magia, era stata addestrata da sua madre, che, per quanto fosse cambiata, non riusciva a manipolare la magia buona.

Come se non bastasse Isabelle era sempre stata attratta dalla magia oscura, ricca di mistero e di fascino e per questo non si era mai impegnata davvero a tirare fuori la luce che era in lei.

 

Ma questa volta doveva farlo: non era più solo un gioco, c'era in ballo la vita dei suoi amici e doveva salvarli, o almeno provare.

 

Una luce biancastra cominciò a illuminare la stanza, all'inzio era appena un bagliore, poi pian piano si fece più forte, accecando Zelena.

La strega digrignò i denti, coprendosi il volto con le mani.

 

Roland approfittò di quel momento per avvicinarsi ai suoi amici. Sollevò Michelle e se la caricò in spalla, scuotendola.

Lei dischiuse appena gli occhi: "Cosa succede?" mugognò appena.

 

"Dobbiamo andare via, veloce!" Cerca di stare in piedi" le ordinò Roland, dopodiché l'aiuto a scendere dalla liana.

Michelle, che aveva riacquistato un po' di lucidita, riuscì a calarsi a terra, seguito a ruota dall'amico.

 

Izzy invece si gettò su Neal, ma non fu rapida quando suo fratello.

Zelena la scagliò lontano, mandandola a sbattere sulla parete di legno.

Una fitta di dolore la colpì alla spalla, ancora ammaccata.

Si accasciò a terra, il cuore che le martellava nel petto, la rabbia che si mescolava alla sofferenza, lo sguardo di Zelena fisso su di lei.

 

Con un enorme sforzo si rimise in piedi e, con sua grande sorpresa, la strega la lasciò fare, quasi si stesse godendo la scena, quasi si stesse divertendo con lei.

 

"Di certo sei più resistente di tua madre." sogghignò Zelena.

 

"Lasciala in pace! Lasciaci tutti in pace!"

 

"Perché dovrei? Mi avete rovinato la vita, adesso è il mio turno. Vi farò soffrire lentamente, uno ad uno, vi piegherò e poi vi annienterò, finché di voi non resterà che polvere."

 

Gli occhi di Zelena parvero brillare di gioia mentre pronunciava quelle parole, come se la sola idea le apportasse un piacere terribile.

 

"E poi ti riterrai soddisfatta? Dopo averci distrutto cosa ne farai della tua vita?" la voce di Isabelle era flebile, ma Zelena parve come schiaffeggiata da quelle parole.

 

"Non accetto prediche dalla figlia di una donna che per tutta la vita a cercato sempre e solo vendetta." le sibilò, avvicinandosi sempre di piu a Izzy.

 

"Ho forse toccato un punto debole?" sogghignò Isabelle, ostentando una spavalderia che non le apparteneva.

 

Gli occhi verdi della strega brillarono di rabbia poi, con una rapidità sorprendente, fece apparire un pugnale dal nulla e lo affondò nella coscia di Izzy che cacciò un grido disumano.

 

"Fai ancora la sbruffona, adesso?"

 

Il coltello affondò più in profondità e Isabelle si sentì mancare le forze, il sangue che sgorgava copioso dalla ferita, macchiando il pavimento e imbrattandole i vestiti.

Ma quando ormai pensava di essere arrivata alla fine, Zelena estrasse il pugnale, lentamente, provocandole fitte di dolori massacranti.

Dopodiché se lo rigirò un attimo tra le mani prima di piantarlo sulla parete, con una violenza tale da farlo affondare per metà nel duro legno.

 

"Non ti ucciderò, non oggi almeno. Sei una sciocca a pensare di potermi battere e te lo dimostrerò.."

 

Detto questo la donna svanì e una nuvola verde aleggiò per un attimo nella stanza, prima di sparire del tutto.

Nello stesso istante Neal aprì gli occhi e, confuso, si guardò intorno.

Quando mise a fuoco la compagna, accasciata sul pavimento in una pozza di sangue, si sentì perso, un terrore cieco lo invase.

Cercò di alzarsi e dopo un paio di tentativi ci riuscì. Barcollò fin da Izzy e, con le poche forze che gli restavano, la issò sulle spalle e si avviò fin verso l'uscita.

Avevano bisogno di aiuto e in fretta.

 

 

Mentre si allontanavano, il sangue colava dal coltello piantato nella parete e copriva i loro nomi, incisi nel legno.

Sembrava quasi un orribile presagio.

 

**

Izzy aprì gli occhi e la prima cosa che avvertì fu una fitta di dolore lancinante alla gamba.

Si stropicciò gli occhi con la mano e mise a fuoco una stanza, bianca.

L'ospedale di Storybrooke.

 

All'improvviso tutto quello che era successo le tornò alla mente, sopraffacendola.

Si sentì mancare e ricadde nel buio.

 

Quando aveva riaperto finalmente gli occhi, aveva ricordato subito dove si trovasse.

Lei e Neal erano riusciti a trascinarsi in strada, raggiungendo Roland e Michelle e avevano chiamato aiuto.

Poi non ricordava più nulla, probabilmente aveva perso i sensi.

 

Si guardò intorno e notò una persona che dormiva, con la testa appoggiata ai piedi del suo letto.

Sorrise, riconoscendo la capigliatura castana del padre.

 

"Papà.." lo chiamò piano, ma lui si sveglio subito, i sensi di ladro sempre all'erta.

 

"Izzy! Come stai?"- suo padre le si avvicinò-"Ti gira la testa?"

 

"Un po'"-ammise la ragazza-"Come stanno gli altri?"

 

"Meglio di te, poco ma sicuro! Erano tutti in ansia, temevano che tu avessi perso troppo sangue per farcela."

 

"Ehi, sono tua figlia. Me la cavo sempre."

 

Robin sorrise e le schioccò un bacio sulla fronte:"Vediamo se te la cavi così facilmente anche con tua madre, allora! Un conto è scampare alla morte ma affrontare Regina Mills è decisamente un altro paio di maniche!"

 

"Sarà incazzatissima.." mormorò Izzy.

 

"Non usare queste parole!" la redarguì suo padre, senza però smettere di sorridere.

 

La ragazza sbuffò divertita:"Dov'è la mamma adesso?"

 

"Roland e gli altri hanno raccontato tutto riguardo a Zelena. E' corsa subito alla cripita, per cercare un modo di fermare quella pazza di sua sorella. La conosci: non mollerà finché Zelena non sarà ridotto a un mucchietto di ceneri fumanti."

 

In teoria Isabelle avrebbe dovuto sentirsi rassicurata da questo, avrebbe dovuto sentirsi protetta, invece era inquieta: temeva per sua madre.

Zelena era forte ed era pazza.

 

"Ehi, tranquilla. Regina l'ha già sconfitta una volta! Zelena sarà anche potente ma lei ha dalla sua parte un'intera città!"

 

Izzy sorrise: suo padre la conosceva fin troppo bene.

Forse però aveva ragione: doveva avere più fiducia in sua madre, doveva credere che ce l'avrebbe fatta ancora una volta.

 

"Vado a chiamare Whale." - dichiarò Robin-"Ci vediamo dopo."

 

Izzy come tutta risposta alzò il pollice e gli sorrise, prima di sprofondare nel cuscino.

Sarebbe stata una giornata noiosa.

 

**

Robin sapeva di aver lasciato sua figlia in buone mani.

Il peggio era passato e Whale era un bravo medico, nonostante i trascorsi.

 

L'uomo uscì dall'ospedale ma non si diresse verso casa, bensì verso la cripta di Regina.

Conosceva sua moglie: si dimostrava forte, proprio come aveva fatto in quell'occasione, faceva capire di essere pronta a reagire e non si concedeva un attimo per sfogarsi, per scaricare la tensione accumulata.

 

Quando Emma si era presentata alle tre del mattino davanti alla loro porta, sua moglie aveva vacillato solo un istante, per poi tornare ad essere la donna pratica di sempre.

Aveva fatto domande mirate dove sono? Come stanno? Cosa è successo?

Non una lacrima, non un momento di stizza.

Aveva seguito lo sceriffo fino all'ospedale, dove erano stati portati i ragazzi.

Non si era scomposta nemmeno quando Roland era andato loro incontro, terrorizzato per la sorte della sorella.

 

Aveva atteso, pazientemente, stringendo la mano di Robin, lo sguardo colmo d'odio e di dolore.

Le uniche parole di conforto che aveva accettato erano state, stranamente, quelle di Snow.

Anche lei e Charming si trovavano lì, insieme a Hook.

 

Neal e Michelle erano stati dimessi quasi subito, dopo che le analisi non avevano mostrato nulla di anomalo.

Erano semplicemente spossati, Michelle più dello zio, che sembrava, nonostante tutto, aver assorbito meglio il colpo.

La ragazza, tuttavia, si era rifiutata di tornare a casa e aveva aspettato che Whale desse loro notizie di Izzy.

Roland passeggiava su e giù per il corridoio, nervoso, mentre Neal era stranamente calmo.

"Mi fido di Isabelle."-si era limitato a dire-"Lei non molla mai."

 

Regina aveva arricciato il naso davanti allo schifoso ottimismo tipico della famiglia di Snow, ma aveva lasciato correre.

Non era decisamente il momento di cominciare a bisticciare.

Quando Whale aveva riferito che Izzy stava bene e che si sarebbe risvegliata nel giro di poche ore, Regina era entrata nella stanza di sua figlia, le aveva schioccato un bacio in fronte e aveva detto a Robin di aspettare che loro figlia si riprendesse.

 

Poi era corsa via, verso la cripta, per cercare un modo di fermare quella pazza di sua sorella.

Non si poteva certo dire che se ne stesse con le mani in mano.

 

Robin aveva deciso di raggiungerla per dirle che Isabelle stava bene e per convincerla a tornare a casa. Quella notte avevano dormito poco e nulla, era inutile che si sforzasse tanto, era troppo stanca per arrivare ad una conclusine.

Ci avrebbe pensato il giorno seguente, lucida e riposata.

Robin sapeva perfettamente che Regina era in grado di distruggere Zelena ma certo non nelle condizioni in cui era.

 

Spostò la bara e scese nel seminterrato.

Regina aveva rimesso quasi tutto in ordine e adesso stava seduta elegantemente, un tomo aperto sulle ginocchia.

Alzò lo sguardo quando lo vide arrivare e sorrise flebilmente:

"Allora?"

 

"Si è svegliata, sta bene. L'ho lasciata alle cure di Whale."

 

Regina sospirò, sollevata.

"Più tardi passerò in ospedale. Le devo parlare."

 

"Vedessi com'era terrorizzata all'idea di una tua ramanzina!" scherzò Robin.

 

"Non ne dubito. Ne ha combinate davvero troppe ultimamente, è già tanto se non la metto in punizione a vita." -dichiarò Regina, con un tono talmente serio che, per un attimo, Robin temette per la sorte della figlia. -"Dobbiamo parlare anche con Roland, deve smettere di darle corda per su follie."

 

"Ci penso io.." sospirò lui

 

Lei annuì e si concentrò di nuovo sul libro, gli occhi che scorrevano veloci da una riga all'altra, le occhiaie marcate, l'aria stanca.

 

"Regina..." la chiamò lui, piano.

 

Lei non lo sentì neppure, totalmente assorbita dalla lettura.

 

"Regina, basta, sei troppo stanca!"

 

Lei chiuse il libro di scatto, con aria stizzita:"Non c'è nulla nemmeno qui!" Robin, non posso fermarmi! Zelena potrebbe tornare, anzi so per certo che lo farà! Voglio capire come fermarla, come impedire che il suo potere cresca ancora!" ringhiò, alzandosi all'improvviso.

 

"Lo so, Regina. Capisco come ti senti: impotente, esattamente come me. Ma io ti prometto, Regina Mills, che qualunque cosa succeda noi l'affronteremo insieme. Non sei più sola, ricordatelo."

 

Lei, a quelle parole, ricacciò indietro le lacrime:"Poteva ucciderla..poteva ucciderli entrambi.." sussurrò, la voce ormai rotta dal pianto non più trattenuto.

 

Robin la cinse in un abbraccio e lei poggiò la testa sulla sua spalla e si lasciò andare, mentre le lacrime le innondavano il viso.

Erano lacrime di paura, di preoccupazione, di terrore, terrore di perdere nuovamente tutto ciò che amava.

 

Lui la strinse più forte a sé, carezzandole la schina e i capelli, lasciandola fare e Regina si aggrappò all'unica ancora che avesse mai avuto, all'unica certezza della sua vita: Robin.

Pianse tutte le sue lacrime e poi, semplicemente, lo strinse a sé.

 

Stettero così diversi minuti, in silenzio, ascoltando i battiti dei loro cuori, i loro respiri regolari, il fruscio dei loro vestiti mossi da un leggero vento invernale che entrava nella stanza.

 

"Hai lasciato aperto.." boffonchiò lei, dopo un po'.

 

"Si fa freschino in effetti.."- mugognò, staccandosi-"Dai saliamo. Ho sonno e voglio andare a parlare con Roland. Tu dovresti passare dall'ospedale.."

 

"So cosa devo fare.." sbuffò lei.

 

"Chiedo umilmente perdono, Vostra maestà."- la schernì Robin. Regina inarcò un sopracciglio, tra il divertito e lo scocciato-"E Vostra maestà dovrebbe anche rimettersi in sesto il trucco, se non vuole essere presa per una plebea." aggiunse lui, accarezzandole deliticamente una guancia e togliendo un po' di mascara sbafato con il dito.

Poi le rubò un veloce bacio a fior di labbra e lei sorrise involontariamente.

 

"Potrei esigere la vostra testa per questo affronto, lo sapete vero?" dichiarò, incrociando le braccia e fingendosi seria.

 

"Mhh si lo so ma direi il gioco vale la candela." dichiarò lui, baciandola nuovamente.

 

Lei sorrise e non ribatté ulteriormente.


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Salve a tutti! Come promesso ecco il cpaitlo.
Uhm.si..cosa dire..Zelena è una psicopatica forse un pelo troppo psicopatica lo so, ma diciamo che in futuro moooooooooooooooolto  in futuro potrebbe darsi una regolata.
forse.
Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto! RIngrazio tutti quelli che hanno recensito, aggiunto la storia tra le preferite/seguite ecc o che semplicemente hanno solo letto!
Grazie a tutti a presto <3
Erza

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Boulevard of Broken Dreams

Cap 4

 

Era la Viglia di Natale quando Izzy venne dimessa.

In realtà era stata solo tre giorni in ospedale ma a lei era sembrata un'infinità di tempo.

I ragazzi erano passati a trovarla e persino Henry si era fatto vedere.

Era stato un sollievo sfogarsi con lui dopo aver litigato con sua madre.

 

Nessuna delle due aveva voluto sentir ragione né era stata disposta ad ascoltare l'altra.

Regina la riteneva solamente un'incoscente ed era adirata dal fatto che non avesse provato a fermare Michelle e gli altri.

Izzy sapeva che in parte sua madre aveva ragione ma continuava a ribattere dicendo la sua.

Alla fine Regina se n'era andata sbattendo la porta e urlandole che era reclusa in casa per tutte le vacanze e che poteva scordarsi di avere ancora accesso alla cripta.

 

Henry aveva ridacchiato sentendo quella storia e aveva dichiarato che lui non era mai stato messo in punizione da loro madre.

Avevano parlato anche di Wendy.

Izzy odiava quella ragazza.

Sapeva che Henry era felice con lei e per questo cercava di non darlo troppo a vedere ma, inconsciamente, la riteneva responsabile dell'allontanamento di suo fratello da lei.

Da quando Henry e Wendy si erano messi insieme lui si faceva vedere sempre meno, sopratutto quasi non considerava i suoi vecchi compagni di giochi.

Forse Izzy era davvero gelosa come si ostinava a dire Roland.

 

Comunque le aveva fatto davvero piacere sfogarsi con qualcuno di estraneo alla situazione.

Coi ragazzi era diverso: loro la supportavano sempre e comunque, che avesse ragione o torto.

 

Izzy si trascinò fino all'automobile, dove sua madre la stava aspettando.

Il dolore alle gambe si faceva sentire, ma lei aveva rifiutato qualsiasi aiuto.

Aveva perso parecchio sangue ed erano state necessarie delle trasfusioni, inoltre la magia aveva aiutato poco, visto che le ferite erano risultate pressoché incurabili se non con metodi tradizionali.

 

"Zelena aveva curato proprio ogni dettaglio perché soffrissi." aveva pensato amaramente Izzy quando glielo avevano detto.

 

Quella stronza non si era fatta rivedere in quei giorni.

La vita sembrava tornata alla normalità, ma la paura nell'aria era palese. Tutti stavano all'erta, ogni rumore li faceva sussultare, ogni anomalia li allarmava.

 

Izzy aprì la portiera dell'automobile e si fece pesantemente cadere sul sedile posteriore.

"Ciao" bofonchiò appena.

Regina non rispose.

 

Decisamente non era la miglior Vigilia che Izzy avesse trascorso.

Nessuna delle due parlò per tutto il tragitto, Isabelle assorta nelle sue riflessioni, Regina concentrata sulla strada.

Il primo vero sorriso le si stampò in volto quando Roland le venne incontro lungo il vialetto di casa e l'abbracciò.

"Come stai?" le domandò, apprensivo.

 

"Bene, cretino, non sono mai stata meglio."

 

"Mi hai fatto prendere un colpo!"

 

"Poteva succedere di peggio. Dai entriamo che sto morendo di freddo." -disse Izzy, sciogliendosi dall'abbraccio.-"Quest'anno niente cenone di famiglia?" domandò, notanto la casa vuota.

 

Roland scosse il capo:"No, non vogliono correre il rischio e abbassare la guardia. Darebbero a Zelena la possibilità di colpire e scatenare un putifierio in giro per la città mentre loro sono a festeggiare."

 

Izzy annuì:"Okay, vorrà dire che saremo solo io e te."

 

"In realtà avrei invitato anche Michelle e Neal.."

 

"Mamma ti ha dato il permesso?"- Izzy strabuzzò gli occhi-"Dopo tutto quello che abbiamo combinato assieme?"

 

"Oh ma Regina non lo sa."- le labbra di Roland si arricciarono in un sorriso-"Però papà ha detto che andava bene."

 

"Sei incorreggibile."-sorrise lei-"Tra quanto arrivano?"

 

"Dovrebbero essere qui tra un'oretta. Cioccolata calda e Tv?" propose.

 

"Andata, ma solo se guardiamo Avengers!" rise Izzy.

 

"Ancora?" sbuffò Roland.

 

"Mi piace!"- si giustificò Izzy-"E la Johansson è figa!"

 

"Solo perché è Natale" rise il ragazzo, scompigliando i capelli alla sorellina.

 

**

Izzy, la tazza di cioccolata calda stretta in mano, se ne stava accoccolata in un angolo del divano, tra Neal e il bracciolo.

Le gambe le facevano male ma cercava di non badarci, mentre si concentrava sul film.

Roland e Michelle erano praticamente abbracciati e Isabelle non mancò di farlo notare a Neal.

Lui sogghignò e poi, inaspettatamente, passò un braccio attorno alle spalle di Izzy e la tirò a sé.

 

Lei rimase così stupita che per poco non rovesciò la cioccolata.

Neal sogghignò a quella reazione e Izzy gli sferrò un cazzoto sulla spalla.

"Scemo."

 

"Lo so." si limitò a rispondere lui.

 

Izzy appoggiò la testa sul petto di Neal e lasciò che lui giocherellase coi suoi capelli per tutta la durata del film.

 

"Certo che Iron Man è un figo." dichiarò ad un certo punto Michelle, rompendo il silenzio venutosi a creare.

 

"Loki è meglio." bofonchiò Izzy, ancora mezza sdraiata addosso Neal.

 

"A te affascinano proprio i cattivi mh?" la canzonò l'amica.

 

"Sarà una cosa di famiglia." rispose Isabelle.

 

La risata dei ragazzi sembrò riscaldare la stanza, il giorno di quell'inusuale Viglia di Natale.

Fuori, intanto, la neve cominciava a cadere.

 

**

"Izzy svegliati."- la chiamò Neal dolcemente.-"E' Natale, è passata la mezzanotte!"

 

La ragazza si stropicciò gli occhi, guardandosi intorno: si era addormentata sul divano, il capo appoggiato sulla spalla di Neal.

Di Michelle e Roland non c'era più traccia.

 

"Gli altri?" domandò con voce ancora impastata dal sonno.

 

"Bhe..è Natale, Roland sarà pronto a dichiararsi. Oh a proposito, Buon Natale." disse, schioccandole un bacio sulla fronte.

 

"Buon Natale anche a te." rispose lei, stiracchiandosi.

 

Per la prima volta Izzy rifletté davvero sulla possibilità che Roland e Michelle si mettessero insieme: sarebbe stato divertente, a patto che non diventassero eccessivamente sdolcinati.

Che coppia assurda: il figlio di un ladro e la figlia dello sceriffo.

"Anche la figlia di un pirata, però." ricordò a se stessa, mentre sbadigliava.

 

"Vieni ti faccio vedere una cosa!" esclamò d'un tratto Neal, alzandosi di scatto e porgendole una mano per aiutarla.

 

"Ma io ho sonno..." si lamentò lei, ancora mezza assopita.

 

"Allora ti porto di peso!" esclamò lui, sollevandola dal divano e trascinandola verso la porta.

 

"Nolan mettimi giù subito!" strillò lei, tempestandogli la schiena di piccoli pugni.

 

"Fai piano o svegli i tuoi genitori!" la zittì lui, aprendo pian piano la porta e trascinandola fuori.

 

Fuori il candore della neve ricopriva ogni cosa, mentre i fiocchi continuavano a scendere lentamente dal cielo scuro.

Il piccoli lampioni lungo il vialetto rischiaravano parte del giardino innevato, le lucine natalizie a intermittenza appese agli alberi creavano sul suolo un caleidoscopio di colori.

 

Neal guardò un attimo Izzy, ancora avvinghiata a lui e poi sorrise, non lasciando presagire nulla di buono.

"Noland non provarci neppur--" ma la ragazza non fece in tempo a finire la frase che ritrovò scaraventata nella neve, bagnata dalla testa ai piedi.

 

"Sei un cretino!" urlò e con un gesto della mano fece volteggiare in aria della neve e la indirizzo verso Neal, che si ritrovò a terra fradicio e infreddolito.

 

"Usare la magia è sleale!" esclamò lui, tirandosi a sedere.

 

"Te la sei cercata, scemo." urlò Izzy ridendo, mentre cercava di togliere della neve dalla felpa umida.

Poi gattonò sulla neve, andando a sedersi accanto a Neal.

 

"Buon Natale, Izzy." sussurrò, prendendole la mano.

 

"Buon Natale, Neal." rispose lei, appoggiando la testa sulla sua spalla.

 

Rimasero così qualche minuto, ad osservare le nuvolette di vapore create dai loro respiri, a guardare i fiocchi di neve cadere lentamente al suolo, finché una voce non li distrasse:

 

"I piccioncini hanno finito di tubare?" scherzò Roland, avvicinandosi.

 

"Noi staremmo tubando? Ma vi siete visti?" ribatté Izzy, osservando come il fratello e Michelle si tenessero mano nella mano.

 

Michelle si tirò la sciarpa fin sotto il naso, mentre arrossiva imbarazzata.

 

"Quindi ce l'hai fatta!"- esclamò Neal, tirando un pugno sulla spalla dell'amico-"E bravo il nostro Roland."

 

"Ora noi dobbiamo andare, Neal."- disse Michelle, staccandosi da Roland-"I nonni ci aspettano in fondo alla strada. Hanno insistito per venirci a prendere, sai con Zelena in circolazione.."

 

Detto questo diede un rapido bacio al suo ragazzo e afferò suo zio per un braccio, trascinandolo lungo il vialetto.

"Cerca di non prenderti un raffreddore!" urlò Neal a Izzy, già sulla soglia di casa.

 

Lei come tutta risposta alzò un braccio a mo' di saluto ed entrò nella villa.

"Devi raccontarmi tutto, lo sai vero?" sogghignò, guardando il fratello che si limitò a scuotere la testa esasperato.


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Salve a tutti! Eccoci qua con il nostro aggiornamento settimanale <3
Spero che vi sia piaciuto il capitolo...ringrazio tutti coloro che continuano a recensire e a seguire la storia, vi sono davvero grata! 
Spero di sentire un vostro parere, positivo o negativo che sia!
Grazie mille a tutti, davvero <3
Erza
(Izzy vuole una maglia con scritto TEAM LOKI per Natale, e anche io e Kytalpha ne vogliamo una...quasi quasi ce le facciamo fare ahhaha)

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


Salve a tutti! Scusate se ieri non ho aggiornato ma ero a vedere Mockingjay ed è semplicemente stupendo! (are you are you coming to the tree? Sono in fissa con questa canzone.)
Che dire...ci vediamo in fondo al capitolo, buona lettura :3

 

Boulevard of Broken Dreams

Cap 5

 

Il Capodanno era arrivato velocemente.

Sebbene Izzy e Roland fossero confinati in casa, si divertivano comunque un sacco.

Gli adulti erano spesso fuori, soprattutto Regina, per proteggere Storybrooke da Zelena e Roland e Michelle spesso sgattaiolavano a casa loro.

Robin li lasciava fare, sapendo che, neppure volendolo, avrebbe potuto tenerli lontani.

 

Quei quattro erano cresciuti insieme, neanche la strega malvagia avrebbe potuto separarli, ne era sicuro.

 

Spesso in giardino Michelle, Izzy e Neal facevano pratica con la magia bianca, mentre Roland si allenava con l'arco.

Neal era incredibilmente migliorato, sorprendendo tutti.

Secondo lui era dovuto al fatto che si era impegnato maggiormente per proteggere le persone a cui teneva da Zelena.

Del resto era plausibile: secondo Michelle anche sua madre diventava più forte quando si trovava in situazioni complicate e pericolose.

 

"Che facciamo stasera per Capodanno?" domandò Neal ad un certo punto, sdraiato sulla neve.

 

"Non possiamo uscire, l'hai dimenticato?" gli fece notare Izzy, senza neanche distogliere lo sguardo dall'incantesimo che cercava di effettuare.

 

"Cos'è, all'improvviso dai ascolto a Regina?" la canzonò l'amico.

 

"Ha ragione Izzy"- intervenne Roland-"Ne abbiamo combiante fin troppe in questo periodo, è il caso di darci una calmata."

 

"Come siete noiosi.." sbuffò Neal, mettendosi a sedere.

 

"E tu sei più agitato del solito."- ribattè Michelle, guardando lo zio in cagnesco-"Almeno a Capodanno cerchiamo di non creare problemi."

 

"Se invece chiedeste il permesso di uscire? Magari andiamo semplicemente da Granny ad aspettare la mezzanotte, tanto c'è Ruby a tenerci d'occhio laggiù." propose Neal.

 

"Io con mia madre non ci parlo." dichiarò Izzy decisa.

 

Non aveva voglia di litigare ancora.

 

"Vorrà dire che ci penserò io."- sospirò Roland, alzando gli occhi al cielo-"Però tu mi offri la cioccolata calda. Andata?"

 

"Andata." -sbuffò Izzy-"Sembri Rumple quando fai cosi."

 

"A proposito di lui..sapete com'è andata a finire con Belle?" domandò Michelle, curiosa.

 

"Ho sentito dire a mamma che Belle era molto arrabbiata ma che alla fine ha accettato il fatto che Gold avesse ucciso Zelena per difenderci."

 

"Cosa alla quale io non ho mai creduto.." disse Izzy, alzando finalemnte gli occhi dalla palla di luce che aveva creato tra le sue mani.

"Neanche io."- concordò Neal- "Ma Belle vuole crederci a tutti i costi, non può accettare che Rumple sia malvagio..Vuole credere che possa cambiare."

 

"Ma lui è cambiato molto, come del resto Regina."- fece presente Roland-"Zelena se lo meritava, la cosa negativa è che Gold abbia tradito la fiducia di Belle."

 

"Magari sarebbe cambiata anche Zelena, ma non potrai mai saperlo perché Rumple l'ha uccisa!"

 

"Neal, perché ti ostini a difendere quella strega?" domandò Michelle, sorpresa.

 

Il ragazzo ci pensò su un attimo poi rispose:"Penso di essere cresciuto in una famiglia che dà sempre una seconda possibilità: mia madre ha impedito che Regina venisse giustiziata ed è stato un bene, altrimenti tu non saresti mai stata qui. Dico solo che magari anche Zelena avrebbe potuto redimersi, tutto qui. Ma direi che ormai non lo sapremo mai, visto che da quando è tornata non brama che vendetta.

 

Izzy riflettè su quelle parole.

Immaginò Zelena buona, magari con dei figli.

Avrebbe avuto dei cuginetti he sarebbero stati parte del gruppo, magari avrebbe pure voluto bene a sua zia.

E tutto questo non era successo per colpa di Rumple.

 

"Forse non hai tutti i torti"- si trovò ad ammettere-"Ma non lo sapremo mai. Rumple ha agito in maniera sbagliata ma lui ama Belle con tutto se stesso e stanno anche per avere un figlio. Ha sbagliato, è vero, ma a chi non succede?"

 

"Ha ucciso una persona!"- esclamò Neal-"Non puoi semplicemente liquidarlo come un errore."

 

"Quante persone ha ucciso mia madre tentando di arrivare al suo obbiettivo? Quante dolore ha causato Zelena? Tutti loro hanno commesso errori di ogni tipo e forse hai ragione, Zelena avrebbe potuto redimersi come mia madre ma non è successo perché Rumple si è vendicato. Forse ha sbagliato a farlo, forse no. Del resto Zelena aveva ucciso suo figlio. Non sapremo mai come sarebbero andate le cose, quindi basta parlarne, non porta a nulla."

 

"Esatto."-concordò Roland-"Piuttosto, sta per rientrare Regina è meglio che non vi trovi qui se volete avere almeno una possibilità di vederci stasera." aggiunge, vedendo l'auto del sindaco che parcheggiava.

 

Neal e Michelle si alzarono e, dopo aver salutato con un cenno della mano, sgattaiolarono via senza farsi vedere.

"Niente bacetto stavolta mh?" scherzò Izzy, guardando il fratello.

 

"Stai zitta nanerottola che mi devi una ciccolata calda." disse, aiutandola ad alzarsi.

 

"Veramente non hai ancora convinto mamma..." gli fece notare lei.

 

"Dubiti di me?"

 

"Ovviamente!" esclamò lei, ridendo.

 

Non era vero, non avrebbe mai dubitato di suo fratello, ma non voleva certo dargli questa soddisfazione.

Corse al piano di sopra a prepararsi per la serata, mentre Roland attese Regina al piano di sotto.

Non si mise nulla di speciale, del resto andavano semplicemente da Granny.

Perse più tempo a preparare l'arco di Roland che non a truccarsi.

Lui quell'arco lo aveva sempre dietro, che andasse nei boschi o ad una festa, quindi non aveva dubbi che l'avrebbe portato anche quella sera.

 

Ad un certo puno la sua porta si aprì appena e Roland si affacciò:" Mi devi una cioccolata. Adesso sbrigati o faremo tardi. Passa Ruby a prenderci tra cinque minuti."

 

Izzy sorrise, grata al fratello: dopodiché afferrò una manciata di soldi, avvertì Neal e Michelle e portò l'arco a suo fratello.

"Noi andiamo!" disse semplicemente a sua madre, che annuì.

 

"Vi voglio a casa subito dopo la mezzanotte, chiaro?"

 

Izzy e Roland fecero un cenno di assenso e corsero fuori, raggiungendo Ruby in fondo al vialetto.

Ruby era ormai una donna, tuttavia non aveva smesso di lavorare al locale di sua nonna, ormai troppo vecchia per occuparsene.

 

"Come va ragazzi?"

 

"Tutto bene." risposero in coro.

 

Chiaccherarono del più e del meno lungo la strada: nessuno aveva voglia di parlare né di Zelena né di tutto quello che aveva causato.

Izzy osservò Ruby, totalmente persa nelle sue chiacchere: delle piccole rughe cominciavano ad apparire sul volto della donna, nonostante portasse molto bene i suoi anni. Conviveva con il dottor Whale, tuttavia non erano riusciti ad avere figli e per soffocare questo dolore Ruby si buttava anima e corpo nel suo lavoro.

Inoltre sapeva i pettegolezzi di tutta Storybrooke e chiaccherare con lei alla tavola calda era sempre stato molto divertente, sopratutto quando cominciava a snocciolare i nomi di tutti i neofidanzati della zona.

 

Neal e Michelle li aspettavano già dentro Granny, dove si erano rifugiati per scampare alla morsa del gelo.

Non ebbero neanche bisogno di ordinare gli hamburger: Ruby sapeva perfettamente cosa volevano e non tardò a servirli.

Il resto della serata trascorse velocemente tra una risata e un pettegolezzo, fino a quando non arrivò la mezzanotte. Da Granny c'erano più persone del previsto, pronte a brindare ad un nuovo anno e alla sconfitta di Zelena.

 

Fu proprio quando tutti i calici stavano per alzarsi che Neal all'improvviso afferrò Izzy per la mano e la trascino fuori dal locale.

"C'era troppo rumore"- si giustificò, vedendo l'espressione scociatta della ragazza-"Vieni andiamo sul retro."

La trascinò nella via semideserta dietro Granny e sedettero su una panca a guardare il cielo.

Dal locale arrivò il frastuono dei festeggiamenti: era mezzanotte.

 

"Buon Anno, Izzy." disse il ragazzo e, senza neanche darle il tempo di rispondere, la baciò.

 

Dapprima Izzy rimase impalata, talmente stupita da non riuscire a reagire.

Poi, semplicemente, rispose al bacio.

Le loro mani si strinsero, le loro lingue si intrecciarono.

Quando si staccarono, ormai senza fiato, Izzy finalmente sorrise.

Da quanto aspettava quel momento? Da quanto sperava che Neal la notasse?

Lui sembrava averla considerata sempre e solo come una sorella e invece, dopo il ritorno di Zelena, era cambiato.

"Chissà, forse si è spaventato e ha temuto di perdere le persone a cui tiene davvero." pensò Izzy, sorridendo.

 

Ma quando alzò lo sguardo su Neal tutta la felicità che aveva provato andò in frantumi.

 

Un ghigno sadico era dipinto sul volto del ragazzo.

Tutta la dolcezza mostrata fino a quell'istante era come svanita, spazzata via in un attimo.

Un brivido le percorse la schiena, mentre Neal la guardava con fare crudele.

 

"Ma guarda un po' qualcuno qui ha smesso di sorridere." rise, soddisfatto.

 

Izzy sgranò gli occhi sentendo quella voce, che non apparteneva a Neal.

Non poteva essere vero, non doveva esserlo.

A quella dannatissima voce, così crudele e colma d'odio, poteva appartenere solo ad una persona.

"Zelena..."- si ritrovò a sussurare Izzy, tra lo schifato e il terrorizzato.-"Cosa hai fatto a Neal? Lui dov'è?" esclamò poi, alzandosi di scatto e indietreggiando

 

"Lui è proprio qui!" esclamò lei, divertita.

 

Poi un fumo verdognolo fuoriuscì dalla bocca di Neal e, dopo aver vorticato in aria qualche secondo, compose la figura di Zelena, il solito ghigno crudele impresso sul viso.

Il corpo di Neal si accasciò sulla panchina, come un sacco ormai vuoto.

Era così pallido da sembrare morto e per un attimo il cuore di Izzy cessò di battere dallo spavento.

Ma poi Neal mugugnò qualcosa di incomprensibile e mosse un braccio e la ragazza seppe che era salvo.

 

"L'hai posseduto..?" domandò, riportando la sua attenzione sulla strega, che pareva deliziosamente divertita.

 

"Oh si! Devo dire che è stato piuttosto divertente vivere in lui in questi giorni. Tutti che si chiedevano dove fossi ed ero proprio sotto il vostro naso!"

 

Izzy sbiancò:"Per tutti questi giorni non era lui a stare con noi ma..tu?"

 

All'improvviso le tornarono in mente tutti i momenti felici passati insieme, la Viglia accoccolati sul divano, Il Natale sotto la neve, il loro bacio.

Tutte bugie.

La rabbia la invase, annebbiandole la vista.

Il cuore le pulsava veloce, i denti erano digrignati, una smorfia mista di dolore e disgusto impressa sul suo volto.

 

"Ma certo mia cara nipotina! Credi davvero che, all'improvviso, il tuo bel ragazzo si fosse accorto di cosa provava per te?"- Zelena rise, sprezzante-"Sono sempre stata io, da quando avete avuto la brillante idea di venirmi a cercare di notte. Ho preso possesso del tuo amato Neal e l'ho mosso a mio piacimento, proprio come un burattino."

 

Izzy riflettè un secondo.

Adesso si spiegavano molti dei cambiamenti di Neal: l'enorme potenziale magico, tanto per cominciare, che Zelena non era riuscita a controllare in quel corpo.

Poi c'era l'estrema dolcezza nei suoi confronti: Neal era sempre stato gentile e aperto ma mai così premuroso e protettivo e, infine, la discussione avuta sul destino di Zelena.

Era ovvio che Neal si ostinasse a difenderla visto che non era lui a esporre le sue idee, bensì Zelena, che stava parlando di se stessa.

 

All'improvviso tutto aveva senso: un orribile e disgustoso senso.

 

"Perché l'hai fatto?" fu l'unica domanda che riuscì a formulare Izzy.

Troppi pensieri le riempivano la testa, che pareva sul punto di esplodere.

 

"Per godermi la tua espressione in questo momento."- rise Zelena-"Per vedervi soffrire tutti quanti!"

 

"La mia espressione potrà pure farti divertire quanto vuoi, ma ormai ti sei fatta scoprire, potrò avvertire gli altri e nessuno soffrirà ulteriormente! Mi hai stancato, stronza!"

Tutta la rabbia che aveva nel petto era esplosa e si era ritrovata a gridare contro alla strega, con più energia di quanto credesse di avere in corpo.

 

"L'uccelletto arruffa le penne vedo. Ammiro il coraggio con cui osi sfidarmi."- sogghignò Zelena-"Però parli decisamente troppo per i miei gusti." dichiarò e, con un rapido gesto della mano, le sottrasse la voce.

 

Izzy sentì come se le riusucchiassero l'aria e quando provò a protestare non uscì alcun suono dalla sua bocca.

 

"Decisamente meglio!"- dichiarò Zelena, soddisfatta.-"Adesso ascoltami bene, piccola impertinente: ho appena iniziato a infliggervi dolore, stai a guardare."

 

Con passo svelto si diresse verso Neal, ancora accasciato al suolo e lo strattonò violentemente.

 

"No."- riuscì solamente a pensare Izzy-"Non puoi fargli del male, non ancora, strega!"

 

Si concentrò e, con un enorme sforzo, riuscì a generare due sfere di magia bianca sui palmi delle mani, che indirizzò con tutta la forza che aveva in corpo verso Zelena.

Ma la sua magia si dissolse poco prima di raggiungere la strega, che aveva solamente mosso un braccio per arrestarla.

 

"Sei debole, cara. La tua magia sarà anche bianca ma non puoi nulla contro di me. Ma comunque sarò meglio che ti blocchi, sei fin troppo intraprendente." e, come disse queste parole, il corpo di Izzy si paralizzò, come ghiacciato.

 

Zelena tornò a concentrarsi su Neal lo scosse finché non si sveglio, stordito.

Il ragazzo si guardò intorno e poi mise a fuoco Izzy, immobile poco lontana da lui e Zelena, che lo sovrastava.

I ricordi riffiorarono pian piano, uno alla volta.

Zelena che lo stordiva, Zelena che entrava dentro di lui e poi tanta, troppa confusione nella sua testa. Ricordava di aver cercato di impedire alla strega di entrare, di prendere possesso della sua memoria e dei suoi pensieri ma ogni volta che provava ribellarsi veniva come rinchiuso in un angolo della sua mente.

E poi si ricordò di Izzy, di come Zelena l'avesse illusa, di come lui l'avesse illusa.

 

La vide lì, paralizzata e una morsa gli strinse il cuore: quanto aveva sofferto per colpa sua?

Poi si sentì strattonare: Zelena lo trascinò in strada, di fronte a Izzy e lo fece inginocchiare.

Gli sguardi dei ragazzi si incontrarono solo per un secondo, un secondo che sembrò un'eternità.

 

Poi dal nulla Zelena fece sbucare nuovamente quel dannato pugnale e lo avvicinò alla gola di Neal, premendo sempre con maggior forza, ridendo del terrore negli occhi di Izzy.

Si godette ancora qualche secondo quella sensazione di vittoria e dopodiché con un unico improvviso gesto pose fine alla vita di Neal, squarciando quella gola con cui si era divertita a giocherellare fino a quel momento.

 

Izzy non potè fare nulla: vide crollare a terra il suo amico, il suo compagno di giochi, il ragazzo che aveva amato.

Lo vide crollare senza un lamento, senza un grido.

Vide la pozza di sangue allargarsi sotto i piedi di Zelena che sorrideva, godendo del dolore e dell'odio racchiusi negli occhi della ragazza.

Probabilmente urlò, ma l'incantesimo impedì a qualsiasi suono di uscire dalla sua bocca.

Lo stomacò le si rivoltò e sentì di voler vomitare.

Non poteva essere reale, tutto quello che era successo non poteva essere dannatamente reale.

 

"La mia vendetta è solo iniziata."- dichiarò Zelena-"Ci vediamo al funerale, cara." e, dettò questo svanì e gli incantesimi che tenevano prigioniera Izzy con lei.

 

Ci fu un attimo di silenzio, lungo, quasi interminabile.

Poi Izzy si fiondò su Neal, gli occhi annebbiati dalle lacrime, una rabbia mista a dolore che le lacerava il petto.

Guardò il corpo del ragazzo, nella speranza che ci fosse qualcosa da fare ma ormai era troppo tardi: Neal giaceva supino, gli occhi che fissavano il vuoto, il sangue che sgorgava copioso.

"Cosa dirò a Snow? Cosa dirò a tutti quanti? Non ho potuto fare nulla per salvarlo."- si chiedeva Izzy, in preda al panico-"Come farò senza di lui? Come lo spiegherò a Michelle e a Roland?"

 

Fece un respiro profondo e guardò gli occhi di Neal un'ultima volta, dopodiché li chiuse, con delicatezza.

Dopodiché afferrò il cellulare, imbrattando la giacchetta e guardò l'ora.

Mezzanotte e dieci.

Di lì a poco Roland sarebbe venuto a cercarli, per tornare a casa.

Izzy non riusciva a essere lucida, non riusciva a ragionare.

Lentamente digitò il numero di sua madre e attese, i secondi che sembravano ore, finché non rispose:

"Isabelle, che succede?"

 

"Mamma devi venire subito qui, sul retro di Granny. Ti prego."

 

Non riuscì a dirle di Neal, non riuscì a dire nient'altro. La voce le morì in gola, il telefono le scivolò di mano, schaintandosi sull'asfalto.

Le lacrime cominciarono a rigarle il volto e crollò per terra, accucciata accanto a Neal, stringendogli la mano un'ultima volta.


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Sono una scrittrice morta...
Okay, spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante la componente di angst e dolore vario..
Aspetto un vostro parere e ringrazio di cuore coloro che contnuano a leggere e recensire <3
Grazi emille a tutti e abbiate fede, magari le cose andranno un po' meglio andando avanti con la storia..
Forse..
O forse no..
Erza_chan

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


Boulevard of Broken Dreams

Cap 6

 

I always needed time on my own
I never thought I'd need you there when I cry
And the days feel like years when I'm alone
And the bed where you lie is made up on your side

When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now

When you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it ok
I miss you

 

Avril Lavigne- When you are gone

 

 

Izzy aveva solo un vago ricordo di cosa fosse successo dopo.

Ricordava le urla, i pianti, le domande insistenti di tutti.

Ricordava che qualcuno l'aveva scossa e poi l'aveva aiutata a rimettersi in piedi.

Forse sua madre.

Ma tutto era sfocato, quasi come se non fosse accaduto a lei.

 

Si era risvegliata sul suo letto: qualcuno le aveva tolto i vestiti imbrattati di sangue e le aveva ripulito le mani, ma lei non ricordava nulla di tutto quello.

Il suo pensiero era solo uno: Neal.

Si chiedeva perché non avesse potuto fare nulla e riviveva all'infinito quel momento, il momento in cui Zelena aveva affondato con cattiveria il pugnale nella sua gola, il momento in cui si era accasciato al suolo privo di vita.

Perché non l'aveva fermata? Perché non era riuscita a liberarsi dell'incantesimo che la immobilizzava?

 

Se ne stava accoccolata in fondo al letto, la schiena appoggiata alla parete, la testa nascosta tra le ginocchia, a pensare, a tormentarsi.

Era stata una debole e una sciocca: si era fatta prendere in giro per giorni, senza accorgersi di nulla.

Perché era stata così sciocca da non capire?

Perché si era crogiolata nell'affetto che le aveva dato Neal senza rendersi conto che era tutta una farsa?

 

"Perché gli volevi fin troppo bene." -si rispose.-"E speravi si fosse realmente accorto di te."


Non aveva versato una lacrima da quando si era svegliata: non avrebbe più pianto.

Non avrebbe dato anche questa soddisfazione a Zelena.

Izzy strinse il pugno, fremendo di rabbia solo all'idea di quella strega.

"La ucciderò"- pensò-"Fosse l'ultima cosa che faccio."


Stava per ributtarsi sotto le coperte quando qualcuno bussò alla porta:

"Chi è?"

"Sono io, Roland. Mi fai entrare?"

Izzy sospirò pesantemente: quasi sicuramente l'avrebbe riempita di domande e quella era l'ultima cosa che voleva.

Certo, sempre meglio raccontare l'accaduto a lui che non a sua madre o a suo padre.

Con Roland era sempre stato più facile aprirsi, parlare.

"Okay." disse semplicemente alla fine.

 

Suo fratello varcò la soglia e, contrariamente alle sue aspettative, non disse una parola.

Si limitò ad avvicinarsi al letto e a sedersi accanto a sua sorella, in silenzio.

Stettero diversi minuti così, ognuno perso nei propri pensieri, poi Izzy si decise a dire qualcosa:

"Michelle?" chiese semplicemente.

 

"E' a casa, con Snow e Charming e i suoi genitori." rispose Roland, con tono triste.

Lei annuì e non aggiunse altro.

Passo diverso tempo prima che Roland parlasse di nuovo:

"Vuoi dirmi cos'è successo?" chiese semplicemente, mettendole una mano sulla spalla.

Izzy lo scrutò un attimo poi annuì.

"Si, basta che tu non mi interrompa."

 

La ragazza cominciò a raccontare, dapprima esitante, poi sempre più veloce.

Ad ogni parola le sembrava di rivivere la scena e una paura identica a quella che aveva provato in quel momento cominciò ad attanagliarle lo stomaco.

Voleva urlare ma non lo fece.

Voleva piangere ma trattenne le lacrime.

 

Quando concluse il racconto stava stringendo la mano di Roland, talmente forte da fargli male.

Ma lui non aveva battuto ciglio, anzi aveva ricambiato la stretta e aveva atteso che Izzy finisse di parlare.

Poi, lentamente, le cinse le spalle con un braccio e la tirò a sé, con fare protettivo.

"Dobbiamo avvertire gli adulti."- dichiarò alla fine-"Zelena ha detto che si sarebbe ripresentata al funerale...non possiamo permetterle di farci ancora del male."

 

"Vorranno riascoltare tutta la storia..." sussurrò appena Izzy.

Un conto era parlare con Roland, un altro farsi interrogare da una manica di adulti isterici.

 

Suo fratello scosse il capo:"Ci penso io, tu riposa. Solo..non fare nulla di avventato okay?"

 

La ragazza annuì impercettibilmente.

Non aveva neanche le forze di alzarsi, figurarsi quelle per vendicarsi.

Si sentiva come morta dentro.

E le mancava Neal, più di ogni altra cosa.

 

Dopo che Roland ebbe lasciato la stanza nessuno venne più a disturbarla.

Probabilmente erano tutti in giro, chi a piangere Neal, chi a organizzare una difesa.

Izzy avrebbe voluto restare lì, da sola, per il resto della sua vita.

Nulla aveva più un senso, si sentiva distrutta e confusa.

 

Ma alla fine decise di alzarsi. Non era facile, dopo tutto quello che era successo.

Ancora non riusciva a realizzare, sembrava solo un grande sogno ed era sicura che da un momento all'altro Neal sarebbe comparso in camera sua urlandole "Scherzetto!"

 

Un sorriso triste le increspò le labbra all'idea del ragazzo che faceva lo sciocco.

Anche da bambino era così: gentile, certo, ma costantemente agitato.

Quando non era Izzy a farsi venire qualche idea strampalata era lui.

Si ricordava ancora di quella volta che Neal voleva fuggire di casa ed andare a vivere nella loro Base segreta. Aveva si e no sette anni ma era riuscito a percorrere metà della via dove abitavano prima che Snow riuscisse a ripescarlo.

 

Lo conosceva da sempre, eppure si era fatta ingannare da una strega appena arrivata.

"Sono stata un'idiota." pensò, irritata.-"Ero talmente cotta di lui che non mi sono accorta di nulla. E adesso l'ho perso per sempre."

"Ti vendicherò, te lo prometto." sussurrò appena, mentre si infilava il maglione.

 

Si fermò un attimo davanti alla porta, fece un grande respiro e poi uscì.

Arrivò fino in cucina senza trovare nessuno, poi vide suo padre venirle incontro dal salotto.

"Come stai?" le domandò.

Izzy inarcò un sopracciglio:"Secondo te?"

"Okay, domanda sbagliata. Accidenti, somigli troppo a tua madre quando fai così!" esclamò, forzando un sorriso.

"Che bello..."- esclamò Izzy ironica-"Lei dov'è?"

"Credo sia passata da Snow, dopo che Roland ci ha raccontato tutto. Avevano il diritto di sapere."-rispose lui, cautamente-"Vuoi raggiungerla?"

Izzy scosse il capo:"Mio fratello è andato da Michelle?"

Robin annuì: "Hai fame? E' quasi ora di pranzo."

"No, ho lo stomaco chiuso. Il funerale è stasera?"

Suo padre annuì:"Si e, tranquilla, faremo in modo che siate al sicuro."

"Nessuno è mai al sicuro.[*]" ribattè Izzy, mentre, lentamente, tornava verso camera sua.

 

**

Sua figlia si era aggirata per casa come un fantasma, persa nei suoi pensieri, fino a quando non era stata l'ora di uscire.

Ogni tanto si era fermata di botto, fissando qualcosa che solo lei riusciva a vedere, sorridendo, di tanto in tanto.

Robin la osservava, in silenzio, soffrendo nel vederla così persa, così disorientata.

Sembrava che qualcuno avesse stravolto la sua realtà, trasportandola in un universo parallelo, totalmente nuovo.

Gli faceva male vederla in quello stato e gli faceva ancora più male non poter fare nulla per aiutarla.

Sapeva come ci si sentiva a perdere qualcuno di caro, di amato e non c'era nulla che lui potesse fare tranne cercare di confortare Izzy in tutte le maniere possibili.

Sarebbe stato bello allontanarla per un po' da Storybrooke, portarla lontano da tutto quello che le ricordava Neal, ma con Zelena in circolazione non era decisamente il caso.

Tuttavia Robin aveva paura che sua figlia facesse qualcosa di avventato: sicuramente avrebbe cercato vendetta, la conosceva.

Ma al tempo stesso era distrutta, incapace di reagire.

Non sapeva davvero cosa aspettarsi, ma aveva paura di perderla e non sapeva come fare ad impedirlo.

 

"Izzy è ora di andare."- le disse a un certo punto, dopo aver guardato l'orologio-"mamma e Roland sono già laggiù."

Lo sguardo perso della figlia si posò su di lui, come se non avesse capito una parola di quello che aveva detto.

"Arrivo." mugugnò alla fine, avvicinandosi all'attaccapanni e prendendo il giacchetto.

 

Il viaggio in auto fino al cimitero sembrò infinito, il silenzio era pieno d'angoscia, di dolore.

Izzy scese dalla macchina e individuò subito la piccola folla intorno alla fossa di Neal.

Dietro di loro la cripta di famiglia sembrava incombere con aria minacciosa.

Era cominciato tutto lì solo qualche settimana prima, ma a lei sembravano anni.

 

Isabelle la osservò per un lungo secondo, poi scosse il capo, affondò le mani in tasca e raggiunse sua madre.

In piedi, irrigidita dal freddo e dal dolore, osservò la folla: Mary Margaret piangeva, tra le braccia di David, rifiutandosi di volgere lo sguardo sulla bara del figlio, non ancora interrata.

Belle piangeva, abbracciata a Rumple e anche Ruby aveva gli occhi lucidi.

Emma invece non versava una lacrima, ma stringeva forte la mano di Killian, che osservava sua figlia e Roland.

Michelle e il suo ragazzo erano i più vicini alla fossa, il volto di lei era rigato dalle lacrime, mentre Roland aveva un'espressione talmente seria che Izzy quasi stentava a riconoscerlo.

La ragazza li raggiunse con passo svelto e si mise accanto a Roland, che afferrò anche la sua mano.

Così, tutti insieme, uniti come lo erano fin da bambini, salutavano un loro amico, un loro compagno, una parte di loro.

 

Archie parlò a lungo ma Izzy non ascoltò neanche una parola.

Il suo sguardo correva dalla bara alla fossa, chiedendosi come fosse possibile che Neal se ne fosse andato davvero.

Ingenuamente continuava a sperare che fosse un enorme scherzo, soltanto per non voler ammettere con se stesso che lui era morto.

"Morto."- pensò amaramente-"Non se n'è andato o cose simili è semplicemente morto e la morte è una cosa definitiva. Non lo rivedrai mai più."

 

"Qualcuno desidera dire qualcosa?" domandò poi Archie, interrompendo il filo dei suoi pensieri.

 

Se fosse stata in un film o in qualche stupida serie televisiva avrebbe preso la parola e avrebbe confessato il suo amore per Neal davanti alla folla in lacrime.

Ma la vita reale era una cosa diversa e, per quanto la loro potesse risultare assurda in quanto abitanti delle favole, era tutto meno sdolcinato.

Per cui Izzy non fece niente di tutto ciò, abbassò semplicemente lo sguardo e pregò Neal di perdonarla, ovunque lui si trovasse.

Nessuno rispose all'appello di Archie per cui la bara venne interrata: ognuno mise una vangata di terra e quando fu il turno di Izzy la ragazza dovette costringere la sua mano a smettere di tremare.

Quando Neal fu definitvamente seppellito Isabelle si girò e, senza guardarsi indietro, tornò velocemente verso casa.

Faceva freddo ma non le importava nulla: voleva solo stare da sola, lontana da tutti e lontana da quel maledettissimo cimitero.

Nessuno le venne dietro, nessuno badò a lei mentre si allontanava, le mani nuovamente affondate nelle tasche, con una forza tale da poterle sfondare.

Era colma non solo di dolore ma anche di rabbia.

Verso Zelena, verso se stessa, verso il mondo intero.

Arrivò in camera sua e si raggomitolò sotto le coperte senza neanche spogliarsi.

Si sentiva a pezzi ma un miliardo di pensieri la ossessionavano, impedendole di prendere sonno.

Sentì la sua famiglia rientrare a casa, lì senti coricarsi.

Alla fine decise di accendere la luce e afferrò il primo libro a caso sul comodino:

"Il trono di spade."

 

Sfogliò giusto qualche pagina, poi si ricordò di quando lei Roland, Michelle e Neal facevano le maratone di quella serie, ridendo e scherzando, e un morsa le strinse lo stomaco, mentre scagliava via il libro con violenza.

 

Si rannicchiò tra le coperte e stette così, al buio, per diverso tempo.
Non riusciva a prendere sonno e così ascoltava il fruscio del vento fuori dalla finestra, i suoni attenuati della strada, il battito regolare del suo cuore.
Era immersa nei suoi pensieri quando sentì cigolare la porta di camera sua.
"Roland?" sussurrò appena per non fare più rumore di quanto non avesse già fatto.
Non ottenne risposta ma chiunque fosse entrato scivolò pian piano accanto a lei e le si sedette vicino.

"Mamma..." mormorò appena Izzy, non appena la mise a fuoco.
Regina non disse nulla ma abbracciò dolcemente sua figlia, accarezzandole i capelli.
Isabelle si lasciò cullare da quella stretta, mentre appoggiava la testa sulla spalla della madre.
Stettero diverso tempo in silenzio, fino a quando Izzy non pose un'unica, semplice, domanda:
"È stato così con Daniel?"

Non ne avevano mai parlato. Daniel era un argomento tabù per sua madre, un po' come Marian per suo padre. Erano quelle cose che, ormai, appartenevano al passato, eventi di cui nessuno parlava più.

"Si"- rispose Regina dopo un attimo di esitazione-"È stato così."

Izzy non aveva bisogno di sentire altro.
Sua madre la capiva: non si limitava a gettarle occhiate compassionevoli o a rivolgerle un sorriso forzato.
Capiva il suo dolore, la sua disperazione, la sua totale impotenza.

"So che non è facile da affrontare"- riprese Regina-"Ma non sei sola. Io lo ero, completamente sola, destinata ad un uomo ben più vecchio di me. Piangevo a stento, perché se lo avessi fatto mi si sarebbero gonfiati gli occhi e secondo mia madre dovevo restare bellissima poiché sarei stata regina. E io non volevo farla arrabbiare."

"Che stronza." commentò Izzy acidamente.

Un piccolo sorrisso arricciò le labbra di Regina, ma redarguì comunque la figlia: "Non dire queste parole."

Izzy sorrise appena:"Okay." rispose e, per una volta, ubbedì a sua madre.

Stettero così, abbracciate, con Regina che cullava la figlia come quando era piccola, per scacciare gli incubi.
Alla fine Izzy crollò addormentata, sfinita dalla quantità di emozioni e dal dolore.

Regina le posò un bacio sulla fronte e, guardandola, un sorriso triste le si disegnò sul volto: ormai neppure mentre dormiva sua figlia aveva un'espressiome serena.
Zelena le aveva portato via la felicità forse per sempre.

Stese la figlia sul letto e le rimboccò le coperte, osservandola tristemente.
Izzy aveva i capelli scarruffati, le sopracciglia aggrottate e chiamava sommessamente qualcuno.
"Neal.."

Regina uscì dalla stanza stringendo i pugni: Zelena l'avrebbe pagata molto cara per quello che aveva fatto.


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[*] frase presa pari pari dal Trono di Spade, la dice Arya più di una volta <3

Cooomunque, eccomi qua! scusate se la settimana scorsa non ho aggiornato ma ero stracoma di impegni e non ho trovato un minuto libero!
Uhm che dire, spero che abbiate gradito il capitolo, scusate se è  un po' di passaggio, l'azione vera arriva tra un po', abbiate pazienza
Un abbraccio a tutti e grazie a quelli che contnuano a seguire la storia con passione
<3
Erza

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


Boulevard of Broken Dreams

Cap 7


Erano passati diversi giorni dalla morte di Neal e la scuola sarebbe riniziata a breve, ma Izzy non aveva nessuna intenzione di tornarci.
Tuttavia i suoi genitori la spronavano a ricominciare, sostenendo che distrarsi da quello che stava accadendo l'avrebbe senza dubbio aiutata.
Izzy odiava molti dei suoi compagni di classe, esclusa Michelle e qualche altra ragazza. Molti di loro ero buoni solo ad additarla come "La figlia della regina cattiva", altri semplicemente la evitavano per quel motivo.
Non aveva voglia di tornare in un posto del genere dove, dopo tutto quello che era successo, la gente sarebbe stata brava solo a parlarle alle spalle e a sparlare di lei.
Tuttavia si costrinse a dare ascolto, almeno per una volta, ai suoi genitori e, zaino in spalla, quel giorno si recò a scuola, come una qualsiasi ragazzina di Storybrooke.


Non sarebbe stato facile.


Neal era solo un anno più avanti di lei e spesso si vedevano nei corridoi per chiacchierare e scherzare: tutto di quell'edificio glielo ricordava, come del resto ogni più piccolo angolo della città.
Tutto era impregnato di ricordi, delle loro risate spensierate, del suo affetto per Neal.

Fece tutta la strada immersa nei suoi pensieri, fino ad arrivare in classe dove si sedette al solito posto in ultima fila.
Come aveva previsto tutti la guardarono come se fosse un'aliena e presero a bisbigliare tra loro. Giusto un paio di ragazze le chiesero come stesse e lei rispose appena.
Anche Michelle arrivò e, essendo da sempre sua compagna di banco, si sedette accanto a lei. Non parlavano da settimane, entrambe chiuse nel loro silenzio.
Anche questa volta Michelle non disse nulla, ma si limitò ad afferrare la mano dell'amica e a sorriderle.
E, per la prima volta dopo giorni, l'ombra di un sorriso comparve sul volto di Izzy.
Forse tornare a scuola non sarebbe stato così male.


**

Di Zelena non c'era più nessuna traccia.


Izzy aveva parlato con sua madre che le aveva spiegato che, adesso che sapevano che sua sorella poteva possedere sopratutto i ragazzini o la gente debole dal punto di vista psicologico, riuscivano anche ad avvertire il cambiamento e il flusso di magia continuo presente in una persona posseduta.
Per questo si rendevano conto di chi fosse manipolato da Zelena e chi no e per lo stesso motivo capivano che nessuno di loro lo era.


Izzy era perennemente in allerta, tesissima, pronta a scattare ad ogni anomalia.
Secondo suo padre l'obbiettivo di Zelena era proprio quello: farli stare in ansia.
In breve tempo avrebbero sicuramente cominciato a litigare tra di loro.
La perdita di Neal era stato un colpo durissimo, ormai bastava poco perché a chiunque saltassero i nervi.
Zelena li voleva uno contro l'altro: senza fare nulla gestiva la situazione e si godeva lo spettacolo da chissà dove.

La scuola la distraeva almeno in parte ma vedeva pericolo ovunque.
Usciva poco di casa, perlopiù era Michelle ad andare a trovare lei e Roland.
Izzy non aveva ancora trovato il coraggio di parlare con Snow, né tantomeno di andare alla tomba di Neal.
Non riusciva a rassegnarsi, non riusciva ancora credere di averlo perso per sempre.
Anche Michelle non si dava pace, così come Roland che, però, lo dava meno a vedere di loro.
Nessuno riusciva a superare l'assenza di Neal: era come se mancasse una parte di loro.

Quel giorno Izzy non riusciva davvero concentrarsi sui compiti. Mordicchiava la penna, guardando i fiocchi di neve che scendevano lentamente dal cielo.
La tristezza la invase, ripensando a quel Natale che le era sembrato tanto speciale.
Il volto sorridente di Neal le si parò davanti e le sembrò quasi di vederlo davanti a sé, che rideva e scherzava.
Si alzò di botto, schiantando la penna sul tavolo a afferrò il giacchetto, dopodiché di diresse frettolosamente verso la porta e uscì, non curandosi di tutte raccomandazioni che sua madre le aveva fatto sul fatto di aggirarsi da sola per Storybrooke.

Si fermò un attimo a contemplare il cielo, poi si diresse verso il cimitero con passo sicuro.
La neve rendeva tutto bianco, donando un'aria quasi surreale al luogo.
"Potrebbe essere una specie di paradiso" pensò tra sé e sé Izzy, mentre si avvicinava alla tomba di Neal.
La osservò tristemente per un momento, dopodiché si accucciò per terra, di fronte alla lapide e comiciò a parlare.
All'inzio di sentiva quasi sciocca ma, via via che andava avanti, acquistava sempre più sicurezza: gli raccontò della scuola, della neve, di come la vita avvesse ripreso a scorrere più o meno regolarmente.
"Ci manchi."- mormorò, sfiorando con la mano la fredda roccia.
Una sola, calda, lacrima le rigò la guancia, andando a cadere sul suolo ghiacciato.

"Non è facile neanche per me." dichiarò qualcuno, poggiandole una mano sulla spalla.
Izzy alzò lo sguardo e incrociò quello di Snow. La donna aveva il volto pallido e gli occhi arrossati dalle lacrime ma, nonostante il suo dolore fosse evidente, si sforzava di sorridere.


"È la prima volta che vieni a trovarlo?" domandò alla ragazza.


Izzy annuì, incerta su come comportarsi. Aveva visto morire il figlio di Snow e non aveva potuto fare nulla per aiutarlo: era stata anche colpa sua.
Snow sembrò intuire i suoi pensieri e le accarezzò delicatamente una spalla:

"Non darti colpe che non hai, Isabelle. So che gli volevi bene, esattamente come noi. Zelena è la causa di tutto questo, non tu. Va bene?"


Gli occhi della donna divennero lucidi mentre pronunciava quelle parole, mentre l'espressione di Izzy si incupì, mentre annuiva piano.
Snow poteva tentare di rassicurarla quanto voleva, ma lei non si sarebbe mai data pace. Lo aveva visto morire e non aveva fatto nulla. Si era fatta ingannare come una bambina solo perché ammaliata dal sentimento che provava per Neal.
"Che merda, l'amore è proprio una debolezza." pensò, lanciando una lunga occhiata alla tomba dell'amico.
"Vado, mia madre sarà in pensierio." mentì spudaratamente. La tensione nell'aria la stava uccidendo.
Snow le sorrise tristemente, mentre la salutava con un cenno della mano.
"Isabelle somiglia cosi tanto a Regina" pensò la donna. La cosa avrebbe dovuto farla sorridere, ma la inquietava. Temeva  che potesse la piccola Hood potesse fare qualcosa di avventato, vista la famiglia.


 

Dal canto suo Izzy non aveva in mente proprio nulla. Le uniche cose a cui riusciva a pensare erano Neal e Zelena, che odiava ogni giorno di più.
Avrebbe fatto tutto pur di ucciderla, vederla accasciarsi ai suoi piedi, il suo sangue che imbrattava il terreno....
Izzy si fermò di botto.
Cosa diavolo stava pensando? Non sarebbe certo stata una persona migliore se avesse sottrato la vita a Zelena.
Quella strega era un mostro e la odiava con tutta se stessa, tuttavia se Snow nom avesse risparmiato Regina, che di male ne aveva fatto, lei non sarebbe mai stata lì.
Il suo pensiero tornò a rivolgersi a Snow: povera donna, prima costretta ad abbandonare una figlia e poi a perdere il secondogenito.
Ma nonostante questo si sforzava di andare avanti.
In un certo senso la ammirava per la forza che dimostrava.
Quasi senza accorgersene era arrivata a casa. Stava per aprire la porta di casa quando il suo cellulare prese a squillare:
sul display c'era la scritta "Mamma".

"Si?" rispose, mentre armeggiava con le chiavi.
"Izzy, Belle ha appena partorito. Io e tuo padre siamo in ospedale e sia io che Rumple abbiamo il forte sospetto che Zelena miri anche a questo bambino, frutto del vero amore. Stai chiusa in casa, mi hai capita? Non avvicinarti all'ospedale, potrebbe essere nuovamente l'obbiettivo di mia sorella." spiegò velocemente Regina.
Izzy ci mise un secondo per assimilare tutte le informazioni, dopodiché rimise lentamente in tasca le chiavi di casa.
"Isabelle mi hai sentita?"

"Si mamma, okay." rispose distrattamente Izzy. Dopodiché chiuse la telefonata e corse in direzione dell'ospedale.

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I'm back! scusate l'assenza ma tra le feste di Natale, i regali da comprare e la scuola non sapevo come aggiornare!
Comunque passando alla storia : vi giuro che la scena sulla tomba di neal è stata scritta prima che si vedesse quella tra rumple e neal nella 4 stagione!
Infatti ci sono rimasta di stucco ahaha è troppo simile.
Izzy fa un po' una delle sue cavolate ma, si sa, quella ragazza è un'irresponsabile <3
Comunque sia, spero che il capitolo vi sia piaciuto,
un abbraccio e buon Natale a tutti!
Ci si risente sabato prossimo (se ce la faccio)
Erza

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


 

Boulevard of Broken Dreams

Cap 8


Izzy conosceva sua madre.
Sapeva come si comportava, come la sgridava, com'era abituata a darle degli ordini.
Per questo sapeva che quella al telefono non poteva essere lei: Regina non le avrebbe mai spiegato la situazione, si sarebbe limitata a comandarle di stare in casa, senza mattere piede fuori, fino al suo rientro.

Izzy correva il più veloce possibile verso l'ospedale.
Le opzioni erano due: o Zelena voleva tenderle una trappola, facendola chiudere in casa o, peggio ancora, voleva ferirla usando Regina.
Oppure la voleva attirare all'ospedale e, se la trappola era quella, Izzy stava abboccando in pieno.
Ma del resto cosa poteva fare? In entrambi i casi le cose sarebbero peggiorate quindi tanto valeva che andasse verso l'ospedale.
Inoltre era abbastanza sicura che Zelena non la stesse aspettando: probabilmente quella strega voleva solamente levarsela do torno, facendola chiudere in casa, per poi magari far del male a lei o ai suoi cari.

Tuttavia si era tradita, era apparsa una madre fin troppo prolissa per essere Regina e questo aveva dato un notevole vantaggio a Izzy.
Giunse in vista dell'ospedale che aveva il fiatone.
Si guardò intorno: fuori non c'era anima viva.
Probabilmente Zelena li aveva in ostaggio tutti quanti, all'interno dell'edificio.
E quel che era peggio era che avesse il frutto del vero amore, il figlio di Belle e Rumple.
Se quella strega voleva riprovare a torbare indietro nel tempo aveva pressoché tutti gli ingredienti in un solo luogo.
Izzy rifletté ancora un istante, poi fece per avviarsi verso l'ospedale ma qualcuno le afferrò il braccio, trascinandola dietro un albero.
"Non stare cosi scoperta, sciocca!" -la sgridò Roland-"E tu saresti la figlia di un uomo delle foreste?"

"Che ci fate qui?" domandò stupita Izzy, notando solo in quel momento Michelle, accucciata poco dietro Roland.

"Ero con Michelle quando Regina mi ha chiamato e mi ha detto di restare a casa." -spiegò lui-"Ma c'era qualcosa che non mi convinceva nel suo tono di voce, per cui siamo venuti a controllare. Tu?"

"Idem."-si limitò a rispondere Izzy-"Michelle, Emma ti ha chiamata?"

"Si...sembrava preoccupata più che strana. Mi ha detto che stava andando verso l'ospedale e che ci saremo risentite più tardi."

"È stato prima che Zelena li prendesse."- riflettè Izzy-"Ma perché chiamarci tutti dicendo di stare alla larga da qui?"

"Le opzioni sono due: o ci voleva attirare oppure voleva tenere alla larga i figli del vero amore, ovvero voi due e, per non risultare strana, ha avvertito anche me." rispose Roland, giocherellando nervosamente con la manica della giacca.

"In ogni caso ormai siamo qui, quindi vediamo di capire cosa sta succedendo. " dichiarò Michelle e Izzy annuì.

"Vado avanti io. Michelle, tu sei il nostro punto di forza: a differenza mia usi solo magia bianca, l'unica che puo davvero colpire Zelena. Quindi starai qui assieme a Roland finché non vi chiamerò. Non esponetevi per nessun motivo, chiaro?"

La ragazza aveva preso d'istinto il controllo della situazione e non voleva che qualcun'altro dei suoi amici rimanesse ferito o peggio, per tanto aveva ordinato loro di rimanere nascosti.

Entrambi i ragazzi annuirono.
"Vedi di non farti ammazzare, okay?" scherzò Roland, scompigliandole i capelli.

Izzy gli sorrise di rimando e uscì da loro nascondiglio, dirigendosi con passo sicuro verso l'ospedale.

Aveva fatto ormai diversi metri e si era lasciata alle spalle gli alberi, quando sentì uno strano stridio e un battere d'ali sempre più vicino.
Si girò di scatto appena in tempo per scorgere una scimmia alata planare in picchiata su di lei, le fauci spalancate, le zampe pronte ad afferrarla.
Izzy schivò prontamente un primo tentativo della bestia di ghermirla, mentre sul palmo di una mano faceva comparire una palla di fuoco.
Il colpo partì, colpendo la scimmia di striscio. Questa strillò, inferocita e dolorante, dopodiché si scagliò su Izzy, riuscendo ad afferarle un braccio e a sollevarla di diversi centimetri da terra.
Lei si divincolò, cercando di liberarsi, mentre con la mano libera caricava un altro colpo, che scagliò mirando alla nuca della bestia.
La scimmia mollò la presa d'istinto, facendo ruzzolare Izzy per terra.
Lei non tardò a rialzarsi ed era pronta ad affrontare nuovamente il nemico che si stava scagliando contro di lei, quando questo si poleverizzò, trapassato da parte a parte da una lama.

Isabelle si concesse un secondo per riprendere fiato, poi rivolse l'attenzione al suo aiutante e sgranò gli occhi sorpresa:
"Henry!" esclamò, vedendo il ragazzo che, la spada ancora in pugno, so apprestava a raggiungerla.
"Me la stavo cavando benissimo da sola, comunque!" aggiunse piccata.

Suo fratello le sorrise: "Un semplice grazie sarebbe bastato."

"Che ci fai qui?" domandò Izzy, spolverandosi i jeans.
Che Zelena avesse fatto chiamare lui? A che pro?
"Oh andiamo, Izzy! Una strega cattiva e Belle che sta per partorire un figlio del vero amore! È fin troppo simile a sedici anni fa!" spiegò lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"Come facevi a sapere di Belle?"

"Wendy è molto legata a Belle, per cui siamo stati avvisati quasi subito."

Izzy annuì: quando Wendy era arrivata, Belle l'aveva accolta subito e l'aveva aiutata in ogni maniera possibile. Sebbene tra le due ci fossero diversi anni di differenza, non era passato molto prima che diventassero amiche.
Anche per questo lei e i suoi fratelli avevano deciso di stabilirsi a Storybrooke. Quando poi sua madre aveva distrutto la maledizione loro erano rimasti sulla terra.
Nell'anno che gli abitanti della Foresta Incantata avevano trascorso lontano, Wendy e i suoi fratelli avevano messo su un orfanotrofio, poco lontano da dove un tempo sorgeva Storybrooke.
Cosi, quando finalmente i personaggi delle favole erano ritornati sulla terra e la città era ricomparsa, Wendy aveva potuto riabbracciare tutti ed era stata incredibilmente contenta di vederli ancora, nonostante il loro ritrono avesse comportato l'arrivo di un nuovo pericolo e di altre avventure.

Izzy aveva sempre storto il naso davanti a lei, perché era molto gelosa di Henry. Quand'era bambina non le piaceva che questa ragazzina dai boccoli biondastri scorrazzasse vicino a loro. Per un certo periodo aveva anche temuto che Henry la portasse alla loro Base segreta, ma lui non le aveva mai detto della sua esistenza.
Probabilmente anche adesso che Wendy e Heney avevano una relazione stabile, lui aveva tenuto il segreto.
Del resto era sempre un principe, e un principe mantiene sempre la parola data.

"Voglio entrare nell'ospedale, vieni con me?"
domandò Izzy al fratello, che annuì e la seguì stando all'erta.
Quando aprirono le doppie porte bianche dell'edificio si ritrovarono in un corridoio deserto. C'era un silenzio irreale, inquietante e l'unico rumore che si sentiva era quello dei loro respiri affannosi.
Izzy fu la prima ad avanzare lentamente verso la zona parto, nella speranza di trovare sua madre e suo padre o chiunque altro potesse aiutarli.
Camminavano da diversi minuti quando Henry udi un rumore soffuso, che pareva quasi un mugolio.
"C'è qualcuno in quella stanza." sussurrò all'orecchio della sorella, indicando una porta alla loro destra.

Cautamente Izzy la aprì e sgranò gli occhi nel trovarsi di fronte il dottor Whale, accasciato a terra che stava pian piano riprendendo i sensi.
"Dottore!" esclamò, avvicinandosi per aiutarlo a mettersi in piedi.
L'uomo di guardò intorno, come per capire dove si trovasse, poi sgranò gli occhi, come se all'improvviso fosse stato consapevole di quello che era accaduto e l'idea lo agghiacciasse.
Prese Izzy per un polso e la trascinò nel corridoio, senza rispondere alle proteste della ragazza.
La condusse poche stanze più in là e spalancò le porte di una di esse, rivelando uno spettacolo agghiacciante: a terra, in una pozza di sangue, giaceva Belle, pallida come la morte.
"Dobbiamo aiutarla." disse semplicemente Whale, dopodiché la prese in collo e la trasportò in sala operatoria, senza dare spiegazioni.
Izzy guardò Henry spaventata, poi entrò nella stanza e si sorprese di trovare Emma e Hook sdraiati a terra, svenuti ma apparentemente illesi.
"Mamma!" urlò Henry, fiondandosi sulla bionda.
Izzy fece lo stesso con Hook e vide che anche loro, lentamente, stavano riprendendo i sensi.
"Mamma stai bene?" domandò il ragazzo, aiutando Emma a mettersi a sedere.
"Si ragazzino sto bene. Hook?"
"Tutto bene dolcezza. "

"Bene adesso che abbiamo appurato che tutti state bene, qualcuno, di grazia, vorrebbe spiegarci cos'è successo?" sibilò Izzy, irritata dalla situazione

Emma alzò un sopracciglio, sorpresa dal suo tono; "Ragazzina, tu sembri troppo Regina quando fai così!" esclamò con fare divertito ma dopo un attimo il sorriso le si gelò sul volto.
"Oddio Regina..." -sussurrò girandosi allarmata verso Hook-"E Rumple! Dobbiamo trovarli subito!" esclamò, scattando in piedi all'improvviso e rischiando di cadere a causa dello stordimento.
Henry l'aiutò a stare in equilibrio:
"Mamma dicci tutto dall'inzio. Cos'è successo a nostra madre?" domandò, lanciando uno sguardo allarmato a Izzy, che sembrava congelata.

"Belle stava per partorire e lei e Rumple erano venuti qui.." -la donna si interruppe di botto-"Dov'è Belle? Come sta?"

"Se ne sta occupando Whale" -la rassicurò Izzy-"Va' avanti."

"Insomma secondo Gold e Regina, Zelena avrebbe mirato al figlio del vero amore e quindi hanno chiamato me e David per difendere la zona. C'era anche Robin con alcuni dei suoi ma è stato inutile. Zelena è entrata e, prima che Rumple potesse impedirlo, ha preso il figlio e a quel punto lo aveva in ostaggio. Rumple è stato costretto a consegnare di sua spontanea volontà il suo pugnale e a sottomettersi a Zelena."

Izzy la guardò con un misto di spavento e rabbia: "E voi non avete fatto nulla? E i miei genitori?"

"Abbiamo tentato ma Zelena ci ha intrappolati nell'ospedale e ci ha costretti a chiamarvi e dirvi che andava tutto bene, per tenervi lontani in modo che non intralciaste i suoi piani. Dopodiché ha fatto un gesto con la mano e mi sono sentita svenire, penso che tutti all'interno dell'edificio abbiano perso i sensi. L'ultima cosa che ho visto..." -Emma si bloccò e guardò  prima suo figlio poi Izzy-"È stata Zelena che strappava il cuore dal petto di Regina e la obbligava a seguirla..."

I due fratelli si scambiarono uno sguardo allarmato.
"Vedrai che sta bene." -disse subito Henry, poggiando una mano sulla spalla di Izzy-"Ne ha passate di peggiori."

"Hai ragione."-riuscì finalemente a dire la ragazza-"Adesso vediamo di fare il punto della situazione e cerchiamo di renderci utili. Per prima cosa Henry chiama Roland e Michelle, di loro di raggiungerci e aggiornali sulla situazione." disse, tendendo il suo cellulare al fratello, che si mise subito all'opera.
"Emma, Hook, raggiungete Whale e sentite se ha bisogno di aiuto. Chiamate Ruby e ditele che suo marito ha bisogno di lei, sta poco bene anche se sta facendo del suo meglio per aiutare Belle. Io vado a cercare David e mio padre, ci ritroviamo tra venti minuti nel salone principale okay?"
Tutti quanti annuirono, anche se sorpresi dal polso di Izzy.
"Henry quando hai finito avverti anche Snow. Ci serve gente pronta all'azione qua dentro." aggiunse, prima di eclissarsi nel corridoio per cercare Robin.

Mentre correva per i corridoi aprendo ogni sigola porta che trovava, rimuginava su quale potesse essere il piano di Zelena.
Aveva un figlio del vero amore, il cuore di sua madre e il cervello di Rumple. Stando a quello che le avevano raccontato, era cosi che erano andate le cose l'ultima volta.
Zelena voleva nuovamente provare a tornare nel passato?
Ma le mancava comunque un ingrediente, il coraggio.
Forse l'aveva sottratto a qualcuno mentre erano svenuti, come ad Emma o a David, altrimenti Izzy non si spiegava come mai se ne fosse andata, lasciandoli semplicemente lì.
Il pensiero del cuore di sua madre in mano a quella strega le fece salire il panico, ma cercò di non pensarci mentre si affrettava a cercare gli uomini della foresta.
Finalmente li trovò, al piano terreno, ancora intenti a svegliarsi.  Alcuni di loro erano ancora accasciati a terra, parvano morti.
Per questo quando lei e Henry erano entrati non avevano sentito nulla.
Si guardò intorno e notò che fra gli uomini che stavano riprendendo coscienza c'erano sia suo padre sia Charming.

"Papà."lo chiamò, non appena vide che era lucido.
"Izzy cos'è successo? All'improvviso mi sono sentito mancare le forze e-"
"Zelena."- lo interruppe sua figlia-"Raduna tutti e insieme a David falli spostare nel salone principale insieme agli altri. Vi aggiorneremo su tutto una volta lì, okay?"

Robin annuì poco convinto:"E tua madre?"

Izzy si morse un labbro:"Zelena le ha preso il cuore e l'ha obbligata a seguirla. Ha in ostaggio anche Rumple e suo figlio."

Un lampo di terrore passò attraverso gli occhi dell'uomo che però si ricompose subito:"Ho capito, mi sbrigo a radunare tutti.  Tu come stai?"

Izzy lo guardò alzando un sopracciglio, seccata:
"Mai stata meglio." rispose con pungente ironia, prima di schizzare nuovamente via e raggiungere Henry nel salone principale

**


 

Izzy si guardò intorno: suo padre teneva una mano sulla spalla di Roland, che a sua volta teneva stretta Michelle, vicina ai suoi genitori.
Snow e Charming erano intenti a riferire agli uomini di Robin quello che Emma aveva raccontantato loro, mentre Henry osservava sua sorella in silenzio.


"Abbiamo notizie di Belle?" le domandò ad un certo punto.
Lei scosse il capo: "Hook e Emma hanno svegliato gli altri medici e li hanno mandati ad aiutare Whale ma ancora non sono usciti dalla sala operatoria." dopodiché batté le mani, richiamando l'attenzione di tutti.


"Adesso che abbiamo un'idea di come siano andate le cose dobbiamo cercare di capire cosa fare. A parer mio Zelena vuole provare a tornare nuovamente indietro nel tempo ma non ho idea di dove poterla cercare. Idee su dove cercarla?"

Ci fu un mormorio, poi Snow prese la parola:
"L'ultima volta aveva usato un grande spazio per l'incantesimo, aveva avuto bisogno di tracciare una specie di cerchio dove depositare il cuore di Regina, il vervello di Rumple, il coraggio di Charming e..Neal." la sua voce si ridusse ad un sussuro.


Neal.
Possibile che un nome facesse cosi male?

Izzy serrò le labbra e trattenne le lacrime, annuendo: "Un grande spazio."- ripetè poi, cercando di sembrare sicura di sé-"Zelena potrebbe essere tornata lì allora?"

"No"-intervenne Henry-"Almeno non credo. Lì il portale si è già aperto una volta questo potrebbe creare interferenze col nuovo portale o addirittura impedire proprio che si apra, quindi dubito che Zelena sia tornata laggiù. "

"Il principino ha studiato la lezione" lo prese in giro Michelle, cercando di alleggerire la tensione.

"Ehi sono sempre figlio di mia madre, la magia la conosco!" si giustificò lui.

"E menomale direi."- intervenne Izzy-"Intanto abbiamo escluso un luogo. Qui nei pressi dei Storybrooke dove si potrebbe praticare un incantesimo del genere?"

Vide la gente pensarci su e lei stessa si concetrò un attimo, riflettendo.
Un luogo magari nascosto dove poter tracciare un simbolo e..
All'improvviso ebbe una rivelzione e incrociò lo sguardo di Roland, vedendo che anche lui aveva capito.
"Ci siamo!" esclamò, avvicinandosi al fratello.

Gli occhi di tutti si puntarono su di loro e Izzy stava per spiegare loro il suo ragionamento quando Whale entrò nella stanza, interrompendola.
"Come sta Belle?" domandò subito Emma, preoccupata.
"Bene, almeno dovrebbe. Aveva perso troppo sangue ma siamo riusciti a recuperarla all'ultimo non dovrebbe aver subito danni permanenti.  Ruby è con lei."

Un sospiro di sollievo si levò dalla folla:
"Grazie dottore." sorriso Snow e lui scosse ila testa, esausto.
"Raggiungo mia moglie di là, fatemi sapere." si limitò a dire, prima di sparire di nuovo dietro le porte.
L'attenzione tornò a focalizzarsi su Izzy che, nel frattempo, aveva raccolto un paio di idee.
"Papà, tu e Snow restate qui a pattugliare l'ospedale. Tenete al sicuro i pazienti, aiutate se ce n'è bisogno.
Hook.."
"Dimmi dolcezza."
Izzy alzò gli occhi al cielo:"Anche tu resti qui, mentre Charming abbiamo bisogno della tua spada, tu vieni con noi."

"Ma dove andiamo esattamente?" domandò il principe, mentre sfoderava la spada.

"Alla radura più grande del bosco." rispose Roland.

"Ma non c'è nessuna radura di questo genere.." osservò Robin.

"Oppure qualcuno avrebbe potuto casualmente proteggere tutta quell'area con un incantesimo.." confessò Izzy.

La pianura a cui si riferivano loro, infatti, era quella dietro il loro rifugio segreto.
Un posto stupendo dove da bambini scorrazzavani felici, fingendo che fosse il loro regno.
Anch'essa era stata protetta dal loro incantesimo che respingeva chiunque si avvicinasse.
Ma se Zelena era riuscita a entrare senza distruggere l'incantesimo oppure ricreandolo, aveva trovato il nascondiglio perfetto, inespugnabile.
Le avevano fornito involontariamente l'occasione perfetta.
Izzy si insultò mentalmente per no averci pensato prima e dopodiché si diresse verso l'uscita con passo sicuro, affiancata da Michelle e i suoi fratelli.

"Aspetta!" -le gridò suo padre, fermandola-"Non posso lasciarti andare così! So che sei forte e determinata ma neppure tua madre riesce a tenere testa a quella strega!"

Izzy stava per replicare ma Charming intervenne: "Non preoccuparti Robin, ne avrò cura io. Ti prometto che non le verrà torto un capello. "

Il ladro scrutò un attimo il principe, poi annuì rassegnato: "Sii prudente."

"Tranquillo papà." gli sorrise lei, schioccandogli un bacio sulla guancia-"Non mi succederà nulla."

Sapevano entrambi che quella era una bugia bella e buona, ma si sentirono rassicurati da quelle parole, sebbene fossero false.

Dopo aver detto questo Izzy e David raggiunsero il resto del gruppo, e la ragazza prese la parola:
"La prima cosa che dobbiamo verificare è se siamo ancora in grando di arrivare alla Base. Se cosi fosse Zelena si sarebbe limitata a penetrare le nostre difese senza crearne di nuove."

"Sai Izzy credo che riusciremo a entrare: quando Zelena ci tese la trappola la prima volta, alla Base, noi eravamo arrivati lì senza problemi nonostante lei fosse entrata nel perimetro protetto." le fece presente Michelle.


"Un punto per la tua ragazza, Roland!" scherzò Henry.

Izzy li guardò un attimo e si sentì stringere il cuore: se non fosse stata una situazione cosi pericolosa si sarebbe goduta quel momento.
Finalmente il gruppo originale era riunito, scherzoso e sorridente come sempre.
Tutti tranne Neal si ricordò.
Scosse il capo per scacciare il nome del ragazzo dalla sua testa e tornò a concentrarsi sulla discussione.


"Giusto. Quindi siamo stati dei cretini a non pensarci prima?"

"Già.."concordò Roland.

"Ma si può sapere di che base parlate voi?" li interruppe Emma, che non riusciva a stare dietro alla loro discussione.

I tre si guardarono negli occhi e sospirarono pesantemente:
"Okay forse è arrivato il momento di raccontarvelo." dichiarò Henry.

Izzy annuì e cominciò a raccontare a Emma e a David di come da bambini avessero costruito questa Base e di come fosse diventata come una casa per loro.
Roland parlò dell'incantesimo protettivo, Henry di come avesse mantenuto il segreto, Michelle dei nomi incisi nella parete e cosi facendo, aggiungendo ognuno un piccolo dettaglio, rivelarono il loro piccolo segreto.

"È lì che Zelena ci ha sorpresi Zelena la prima volta, per questo crediamo che possa essersi rifugiata là: è un luogo ideale per praticare l'incantesimo." concluse Izzy.

Si erano ormai avvicinati alla foresta e dopo qualche minuto cominciarono a farsi strada tra gli alberi, Roland che li guidava verso la Base

Quando arrivarono in vista dell'albero dov'era costruita la casetta, Emma e David si fermarmarono di botto e, dopo aver fissato un attimo il vuoto, tornarono sui loro passi.

"L'incantesimo che allontana le persone da qui è ancora attivo." constatò Michelle, afferrando sua madre e suo nonno per la mano e costringendoli a girarsi. Il contattatto fisico con una persona in grado di vedere la Base fece sparire l'effetto della magia e i due sbatterono un paio di volte le palpebre, poi sgranarono gli occhi vedendo a loro volta il posto.


"Andiamo." ordinò Izzy, affrettando il passo e raggiungendo la base dell'albero.


"La radura è di là." spiegò Roland indicando un punto impreciso tra gli alberi.

Un piccolo sorriso gli arricciò le labbra:
"Se la radura vuoi trovare, sempre a dritto devi andare.." inziò a recitare.
"Ma attento devi stare, nel ruscello non inciampare se i piedi non ti vuoi bagnare.." proseguì Michelle.
"Gira a destra poi a sinistra e come per magia il nostro regno apparirà alla tua vista!" concluse Izzy, sorridendo.

Roland sogghignò divertito vedendo gli sguardi confusi di Emma e David:
"Era un modo originale di ricordarsi un percorso, eravamo piccini." -si giustificò scherzoso, salvo poi riassumere un'espressione seria-"Adesso andiamo, non abbiamo tempo da perdere. "

Izzy annuì e lo seguì nel bosco.  
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E buon anno a tutti!
Salve, sono tornata. Scusate se ho saltato il sabato dopo Natale mas apete com'è tra una festa e l'altra, i parenti...
Spero abbiate passato un buon capodanno ^^
E spero anche che questo capitolo vi sia piaciuto..so che la storia di wendy è un po' forzata ma non voelvo che henry stesse con grace perché a parer mio è un po' banale...voi che dite?
Fatemi sapere! 
Un abbraccio a tutti
Erza

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


Boulevard of Broken Dreams

Cap 9


Quando il gruppo giunse finalmente in prossimità della radura, Izzy si portò l'indice alle labbra, per avvertire tutti di stare zitti, poi si rannicchiò dietro un albero e si sporse appena ad osservare.
Quello che vide le fece mancare un battito:
Zelena, al centro del grande prato, teneva stretto in una mano il pugnale di Rumple, e nell'altra...

"Izzy quello è il cuore di Regina." le fece notare in un soffio Emma.

"Lo so...Eccola là." rispose la ragazza, indicando un punto imprecisato alle spalle della strega.
Sua madre aveva in collo il figlio di Belle e Rumple e osservava sua sorella con aria crudele e al contempo schifata.
Rumple invece era poco lontano, intento a spostare grandi zolle di terra con l'aiuto della magia.
La forma di un cerchio era già ben visibile sul terreno.

"È pazzesco sembra di essere tornati indietro di sedici anni." constatò David, guardando sua figlia.
 
"Fossi in te non scherzeri tanto sui viaggi nel tempo." mormorò Emma, osservando la scena con aria spaventata. 

"Cosa facciamo?" domandò finalmente Michelle, dopo qualche secondo di surreale silenzio.
Izzy ci pensò su un attimo, spostando lo sguardo da sua madre a Zelena, con un misto di terrore e rabbia negli occhi.
"Distruggiamo quella stronza!" ringhiò alla fine, balzando in piedi e correndo verso Zelena, l'adrenalina e la magia che le scorrevano in corpo come non mai.
Roland imprecò e la si gettò dietro a capofitto, seguito dal resti del gruppo.
Zelena si girò solo un attimo, poi un sogghigno compiaciuto si fece largo sul suo volto.

"Ridi, stronza, ridi finché puoi." pensò Izzy, mentre si avvicinava sempre di più. 

Zelena distava ormai pochi mentri e la ragazza era già pronta a colpirla quando urtò contro qualcosa di invisibile, volando in terra per la forza dell'impatto.
Si alzò in piedi aggrappandosi al braccio del fratello, che non aveva fatto in tempo a prenderla al volo, e imprecò sottovoce.
Davanti a lei Zelena ghignava soddisfatta, mentre sua madre la guardava spaventata. Izzy le fece appena un cenno per farle capire che stava bene, poi si concentrò su quella cosa che aveva ostacolato la sua corsa.
Tese un braccio davanti a sé e la mano entrò a contato con una superficie lisca, fredda. Una scarica di magia le attraversò la schiena mentre appoggiava i polpastrelli su quello scudo invisibile che teneva la strega ben protetta.
Zelena la osservò divertita, poi si girò, ignorandola, e riprese a dare ordini a Rumple.
Izzy ringhiò di frustrazione mentre gli altri la raggiungevano e chiedevano spiegazioni.
"Regina!" urlò Emma, preoccupata.
La donna si girò nella loro direzione poi fece per rispondere ma il suo volto si trasformò in una smorfia di dolore.
Zelena stringeva ghignando il cuore di Regina in una morsa, ben attenta però a non frantumarlo.
Izzy non ci vide più dalla rabbia:" Lasciala andare, lasciala andare!" urlò con rabbia, sbattendo con violenza la mano contro lo scudo, quasi volesse frantumarlo.
Roland stava per intervenire quando una luce biancastra scaturì dal palmo della ragazza, ancora appoggiato sulla superfice invisibile. 
Il ragazzo osservò sua sorella e vide che, tutto d'un tratto, si era calmata e osservava stupita la sua mano, quasi non controllasse le sue azioni.
"Magia bianca..."- constatò Charming-"Guardate lo scudo!" aggiunse dopo pochi secondi, con un'espressione di stupore impressa sul volto.
Delle piccole crepe si diramavano intorno al palmo di Izzy, diffondendosi lungo la superfice invisibile: pareva quasi che un vetro si stesse lentamente frantumando.
Michelle capì immediatamente la situazione e si avvicinò all'amica imitando il suo gesto. Fece un profondo respiro, chiuse gli occhi e tese la mano, mentre una magia bianca ben più potente di quella di Izzy si irradiava tutt'intorno.
Lo scudo iniziò a danneggiarsi sempre di più, mentre decine di crepe si diffondevano lungo la sua superificie, intrecciandosi come i rami di un albero, ingrandendosi sempre di più.
"Non basta!" -urlò Henry, notando che lo scudo ancora non cedeva-"Mamma vai anche tu!"
Emma fece per correre in aiuto delle ragazze, ma loro furono più veloci.
Istintivamente si presero la mano, creando un flusso di magia impressionante.
Izzy sentì come se il cuore stesse accelerando all'ennesima potenza e percepì una forza mai provata prima.
Aprì gli occhi e, attraverso le crepe, riuscì ad incrociare quello di sua madre, dall'altra parte dello scudo.
"Sto lottando per lei, sto lottando per le persone a cui voglio bene."- si disse e la luce scaturì più potente dalla sua mano-"Sto lottando per tutti noi, sto lottando per il figio di Belle, sto lottando per Neal." 
Senza rendersene conto Izzy urlò quelle ultime parole e, nel momento stesso finiva di pronunciarle, lo scudo esplose davanti a lei  Michelle, sgretolandosi in tanti piccoli coriandoli trasparenti che andarono via via sparendo.
Una strana scia verde aleggiò per un secondo nell'aria, poi Zelena l'attirò a sé con una rapidita sorprendente, legandola al suo polso come un braccialetto.
Un sorriso compiaciuto le si stampò sul volto:"Coraggio."- dichiarò poi-"E io che credevo che sarebbe stato di nuovo il principe a fornirmelo! Complimenti ragazze siete state davvero utili!"
"Adesso basta, Zelena." -Charming avanzò con passo sicuro verso la strega, sostenendo il suo sguardo-"Devi smetterla, non hai già causato abbastanza sofferenza? Lascia stare tutto questo, non commettere di nuovo un errore. Lascia andare Regina, Rumpe e suo figlio e ti prometto che non ti faremo nulla, potrai ricominciare, avere la seconda possibilità che ti è stata negata, proprio come tua sorella."
Izzy lo guardò sconvolta: quell'uomo stava dando una seconda possibilità alla strega che aveva ucciso suo figlio? Nonostante tutto stava dicendole che loro l'avebbero accolta senza rancori? Seriamente?
"Buonismo alla Charmings" le sussurrò Roland all'orecchio.
"Non funzionerà"- gli rispose lei, nonostante vedesse l'indecisione sul volto di Zelena. Le parole del principe l'avevano scossa-"Non ci lascerà mai in pace, fidati."

Come se l'avesse sentita, la strega sorrise malignamente: "Bel tentativo." si limitò a rispondere, poi con un singolo gesto della mano scagliò David lontano da sé.
Izzy lanciò uno sguardo a sua fratello come per dire "te l'avevo detto" poi si avventò contro Zelena, seguita ruota da Roland, Henry e Michelle, mentre Emma aiutava suo padre a rialzarsi.
All'improvviso, come se avessero percepito l'imminente pericolo per la loro padrona, diverse scimmie alate si alzarono in volo da dietro gli alberi, scagliandosi in picchiata verso i ragazzi.
Senza smettere di correre Henry abbattè la prima, colpendola in pieno petto con la spada mentre si avvicinava per ghermirlo.
"Andate, noi le blocchiamo." urlò, rivolto a Izzy e Michelle, che non se lo fecero ripetere due volte.
Roland incoccò una freccia e colpì in pieno una delle bestie, facendola stramazzare al suolo.
Emma e David raggiunsero i due ragazzi e si unirono al combattimento, mentre un vero e proprio stormo di scimmie si avventava su di loro, coprendoli alla vista di Izzy e Michelle.
Mentre era ancora girata a osservare la scena, Isabelle percepì qualcosa ghermirle il braccio e si trovò faccia a faccia con una scimmia che urlò così forte da perforarle i timpani.Una luce bianca colpì la bestia in piena testa, scagliandola lontano, giusto un attimo prima che mordesse la ragazza.
"Non distrarti!" le urlò Michelle, la mano ancora protesa in avanti.
Izzy annuì e riprese a correre verso Zelena.
La strega era ormai a pochi passi da loro quando altre due scimmie si pararono davanti a loro, impedendole di raggiungere Zelena e Regina.
Rumple intanto aveva finto di tracciare il cerchio e si apprestava a continuare il disegno che diventava via via più complesso.
"Dobbiamo sbrigarci!" urlò Izzy, scagliando una palla di fuoco verso uno dei due mostri che la evitò prontamente.
"Muori!" ringhiò allora, creando una palla più grande della prima che, questa volta, andò a segnio, polverizzando la scimmia.
Vedendo che Michelle aveva fatto lo stesso, non esitò a scagliarsi finalmente verso Zelena, sebbene si sentisse già esausta.
La strega la respinse con un solo gesto della mano, scagliando lontano anche lei.
"Piccola mocciosa, ricorda che ho tra le mani la vita di tua madre." le sibilò Zelena, premendo sul cuore di Regina e facendola gemere di dolore.
Izzy si rialzò, in bocca il sapore del sangue e si pulì il labbro spaccato col dorso della mano, guardando sua zia con aria di sfida.
"Non ucciderai nessun'altro, stronzetta verde: il cuore di mia madre ti serve, puoi torturarla quanto vuoi ma non potrai mai portarmela via!"
Con un urlò furioso scagliò una palla di fuoco verso Zelena, facendola vacillare.
Michelle colse al volo quell'attimo di esitazione e la colpì da dietro con un fiotto di luce bianca, facendola cadere rovinosamente al suolo.
Il pugnale di Rumple e il cuore di Regina scivolarono via dalla presa della donna, finendo poco lontano.
Ci fu un secondo in cui tutto parve fermarsi, poi Izzy si gettò a capofitto sul cuore di Regina, afferrandolo al volo mentre sia Gold che Michelle fecero per prendere la daga, ma Zelena fu più veloce. 
Rotolò un fianco e si rimpossessò del pugnale, poi lo tese davanti a sé, bloccando l'avanzata di Rumple: "Uccidila."- ordinò, guardando  furiosamente Michelle.-"Uccidile tutte!"
Il folletto si avventò contro la bionda, colpendola ripetute volte e facendola stramazzare al suolo.
Izzy corse verso sua madre e le restituì il cuore: "Stai bene?"
Regina annuì: "Si, ora stai indetro, ci penso io." disse, affidandole il bambino.
Izzy afferrò quel piccolo fagottino e osservò sua madre che si dirigeva con passo sicuro verso Rumple, afferrandolo per un braccio un attimo prima che ferisse di nuovo Michelle.
"Va!" le urlò, mentre allontanava il folletto da lei.
La ragazza si alzò a stento in piedi, poi zoppicò malamente verso Izzy, accasciandosi ai suoi piedi.
Aveva un grosso livido vicino all'occhio e la ferita che aveva sul costato sanguinava copiosamente.
"Merda!" esclamò Izzy, inginocchiandosi accanto a lei per aiutarla.
Aveva bisogno di una mano: Zelena si dirigeva verso di lei con un'espressione da folle stampata sul volto, la daga ancora ben stretta in pugno.
Non poteva proteggere sia Michelle che il bambino, aveva si e no energie sufficenti per restare cosciente, figurarsi quelle per fronteggiare la strega.
Guardò disperatamente verso sua madre in cerca di aiuto, ma Rumple la stava mettendo a dura prova. Regina non era all'altezza di Gold, non l'era mai stata.

"Siamo morti." pensò disperatamente Isabelle, chinando il capo.
L'esserino tra le sue braccia si dimenò, come se avesse percepito la sua disperazione, iniziando a piangere. Izzy si sentì impotente e lo guardò, dominata dalla paura.
"Mi dispiace." disse, accarezzandogli il pugnetto chiuso.
Proprio mentre stava per arrendersi, un ricordo la sopraffece: Neal le sorrideva, scommettendo una cioccolata calda sul sesso del figlio di Belle e Rumple.
Izzy potè rivedere chiaramente il suo sguardo di sfida, sentì la sua risata, lo percepì accanto a sé come se non se ne fosse mai andato.
"Alzati."- le disse-"Alzati Hood, falle vedere chi sei."
Izzy adagiò il fagotto a terra, accanto a Michelle e si alzò, muovendo un passo dopo l'altro verso la strega, con una lentezza quasi disarmante. Le doleva tutto, ma ad ogni centrimeto che faceva n lei cresceva la voglia di lottare, di sopravvivere.
"Ti consegni spontaneamente cara? Saggio da parte tua, potrei pensare di risparmiarti."
Izzy la ignorò, continuando a camminare e solo quando fu a a pochi mentri da lei alzò la testa, il suo sguardo determinato incontro quello crudele di Zelena, poi scosse semplicemente il capo:
"Col cazzo."
Con un gesto di una rapidità sorprendente affondò la mano nel petto della strega ed estrasse istintivamente il cuore,  facendola boccheggiare.
Quello che successe dopo fu tutto molto confuso: Izzy vide una luce sprigionarsi dall'organo di Zelena e contemporaneamente sentì un dolore lancinante all'addome. Ci furono diverse urla, qualcuno che cadeva per terra e la voce di sua madre che la chiamava, poi tutto divenne nero e svenne.


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Suspence! Ed ecco l'azione...che dire, spero vi sia piaciuta. La settimana prossima non so se aggiornerò ^^
(Ho notato che sia le visualizzazioni sia le recensioni sono in calo :c mi dispiace la storia non piaccia..in ogni caso ringrazio tantissimo sara che contnua a seguirla con tanto entusiasmo <3)
Erza

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


Boulevard of Broken Dreams

Cap 10

 

Izzy si stropicciò gli occhi e li aprì faticosamente, chiedendosi cosa diamine fosse successo. Si alzò lentamente, ancora stordita, e si guardò intorno: non si trovava né nella radura né in ospedale, di questo era sicura, ma allora dov'era?

Stringeva ancora il cuore di Zelena, che pulsava di una luce verdastra.


 

All'improvviso, mentre l'osservava, sentì una voce poco distante, l'urlo di un uomo e il pianto di qualcuno, pareva quello di un bambino.

Si girò e si trovò ad osservare una scena orripilante: una bambina, rannicchiata in un angolo, singhiozzava, tenendo il capo basso. I folti capelli rossicci erano scompigliati, gli occhi colmi di lacrime.

Un uomo le urlava contro, accusandola di essere la causa di ogni male.

"Tu con quei tuoi strani poteri! La gente non ci vuole più vicino, sei un mostro ecco cosa sei!"- le urlò, mentre l'afferrava per il bavero e la strattonava violentemente-"Non farlo mai più, sono stato chiaro?"

"Si papà.." pigolò la bambina, tremando.

"E adesso vedi di renderti presentabile, Zelena. Non importa come ti senti dentro, ricordati che devi sempre apparire al meglio."


 

Izzy ebbe appena il tempo di realizzare cosa avesse appena visto che venne inghiottita da un turbinio verde e la scena mutò.

Stavolta era in una piazza: un gruppo di bambini giocava con una palla fatta di stracci, ridendo e scherzando. Poi la piccola Zelena sbucò da dietro l'angolo, canticchiando e sorrise ai bambini che all'improvviso smisero di rincorrere il pallone.

"Posso giocare con voi?" domandò lei, aggiustandosi una ciocca dietro l'orecchio.

Aveva un'aria così ingenua che Izzy stentava a riconoscerla.

"No. Tu sei malvagia, fai cose brutte! Stai lontana da noi!" le urlò uno dei bimbi, facendole una linguaccia.

Gli occhi di Zelena si riempirono di lacrime e corse via, singhiozzando.

Istintivamente Izzy fece per seguirla ma la scena mutò di nuovo, facendo scomparire dalla sua vista la piazza.


 

Izzy si trovava in una stanza stavolta, una giovane Zelena era intenta a rasare suo padre, seduto ad un grosso tavolo centrale.

"Va bene, padre?" domandò una volta finito.

L'uomo si osservò un attimo in un piccolo specchio, poi le indicò un punto:"Non hai visto qua."

Mentre la ragazza i apprestava a rimediare, suo padre le disse nuovamente quelle parole che Izzy aveva già sentito: Ricorda non importa come ti senti dentro devi sempre apparire al meglio."

Zelena sorrise:"Lo so padre." rispose, mentre finiva di rasarlo.

All'improvviso però la ragazza si sbagliò e tagliò lievemente l'uomo vicino al pomo di adamo.

"Figlia incapace!" la insultò lui, portandosi una mano sulla ferita e guardandola di sbieco.

Mortificata Zelena fece apparire dal nulla un fazzoletto con cui medicarlo ma l'uomo si alzò di scatto, urlando:"Non toccarmi!"

Pareva terrorizzato dalla magia.

"Non so come evitarlo, mi dispiace." singhiozzò lei, sull'orlo delle lacrime.

"Cioè non sai come controllarlo!" ringhiò lui.

"Forse se tu mi permettessi di imparare." gli sorrise lei speranzosa, ma fu bruscamente interrotta:

"Tutti vedrebbero come sei veramente." -disse suo padre, camminando per la stanza.-"Perfida."

Izzy vide gli occhi di Zelena colmarsi di lacrime e si sentì stringere il cuore a quella vista.

"Perché dici simili cattiverie a tua figlia?"

"Perché tu non sei mia figlia!"-sbraitò l'uomo-"Ecco, l'ho detto."

Il volto della ragazza si trasformò in una maschera di dolore e stupore, mentre osservava stupita l'uomo che aveva ritenuto suo padre per così tanto tempo.

"Ora che tua madre non c'è più posso finalmente dirti la verità."- riprese lui, non curandosi del dolore che quelle parole creavano a sua figlia-"Tu non sei figlia nostra, ti abbiamo trovato nel bosco, in una cesta, trasportata da un tornado."Tua madre ti ha voluto prendere, è stata attratta dalla tua bellezza ma io ho visto subito che dietro la bellezza si nascondeva qualcos'altro: la tua perfidia."

Zelena tremava, gli occhi gonfi di lacrime, e guardava quello che aveva creduto essere suo padre con sofferenza, ma anche con odio.

Izzy poteva percepire chiaramente il turbinio di sentimenti nel cuore della ragazza: tristezza, rabbia, stupore e tanto, troppo dolore.

"Bhe preferisco essere perfida che un vecchio triste e ubriacone!" urlò alla fine.

"E cosa credi mi abbia spinto verso la bottiglia?"- replicò lui, lasciandola basita-"Ora asciugati le lacrime e mostra il tuo aspetto migliore. Prepara la colazione!"

Ma Zelena tremava di rabbia, stringendo i pugni e digrignando i denti:"Non ci penso neanche!"- ringhiò-"Se davvero ti ho causato tante sofferenze, ti libero dal disturbo!"

"Dove credi di andare?" sbraitò suo padre.

"A cercare l'unica persona che possa aiutarmi a trovare una famiglia che mi voglia bene: il mago di Oz!" sorrise lei, cercando di mostrarsi più forte di quanto non fosse realmente.

Poi uscì, sbattendo violentemente la porta dietro di sé.

Izzy sentì la rabbia e il dolore di Zelena, come se li stesse provando lei stessa. Osservò un momento il cuore che teneva stretto e si chiese se non fosse per quello che percepiva così chiaramente i sentimenti della donna.

Mentre rifletteva la scena cambio di nuovo e stavolta si trovò in una grande sala con al centro una grande tenda verde che pareva quasi quella di un teatro. Zelena era poco distante da essa ed era intenta ad osservare qualcuno in quello che pareva uno specchio sul pavimento.

Izzy si avvicinò e constatò con grande stupore che la ragazza in questione era sua madre.

Ma era molto diversa da come la conosceva lei: era così giovane e i lunghi capelli neri erano raccolti in una treccia, tuttavia l'espressione corrucciata era quella di sempre.

"Chi è quella?" domandò Zelena, indicandola.

"Tua sorella, Regina." rispose una voce dietro la tenda.

"Un istante, quindi ho una sorella?"

"Regina poteva dare a tua madre quelo chle lei voleva ovvero entrare nella famiglia reale: difatti ha sposato il re."

Izzy potè percepire chiaramente la fitta di gelosia che pervase Zelena: sembrava quasi che il suo cuore urlasse, chiedendosi come mai sua madre avesse scelto Regina e non lei, come mai non fosse stata degna.

"Chi è quell'uomo?" chiese all'improvviso, riattirando l'attenzione di Isabelle.

La ragazza guardò lo specchio e vide Rumple, ma non il Rumple che conosceva lei, bensì uno più strano, più oscuro e sopratutto con la pelle a scaglie, cosa che non la turbò non poco.

"E' Rumpelstiltskin un mago molto potente, il più potente di tutti i reami. Proprio come te infatti, Regina ha il dono della magia, ma non è stata in grado di svilupparlo."

"Lui dovrebbe insegnarla a me, non a lei!"- esclamò indignata Zelena, il cuore colmo di rabbia-"Ti darò tutto quello che vuoi, ti prego dimmi come trovarlo."

Il mago dietro la tenda fece un movimento con le mani e un paio di lucenti scarpette comparirono ai piedi della giovane strega:

"Quando batterai i tacchi per tre volte, ti porteranno ovunque desideri." le spiegò.

Zelena fece come le era stato detto e sia lei che Izzy pimbarono in quella che doveva essere la allora stanza di Regina.

La strega si guardò intorno, ammirando gli abiti, le boccette di profumo, ogni singolo oggetto che lei non avrebbe mai potuto avere. Una smorfia invidiosa le segnava il volto, mentre, per dimostrare a se stessa di essere superiore, provava a praticare l'incantesimo che aveva visto fare a Regina.

In un batter d'occhio ci riuscì e fu allora che Izzy notò Rumple, che osservava la ragazza da dietro un armadio.

"Che giornata piena di sorprese." esordì il folletto-"Pensavo ci avresti messo almeno..."- poi si fermò di botto-"Tu non sei Regina.."

"No, sono l'altra figlia di Cora: Zelena la sua primogenita."

"Bhe questo lo vedremo!" esclamò lui, strappandole un capello.

Lo scosse un attimo in una fiala e vi fu una piccola esplosione verde all'interno, poi il folletto alzò lo sguardo su Zelena, cercando di mascherare la sua sorpresa:

"Ben arrivata mia cara.."

Appena Rumpe pronunciò le ultime parole, le figure svanirono nuovamente, catapultando Izzy in un altro luogo. Era una foresta e Rumpe aveva appena bendato Zelena, sfidandolo a prenderlo. La ragazza avanzava incerta, brancolando nel buio, poi, pian piano, cominciò a dare voce a tutti i suoi dolori, alle sue sofferenze, come le aveva ordinato il maestro.

"Pensa ad un momento che sprigioni la tua rabbia.."

"E usarlo per alimentare la magia. Si ho imparato a farlo molto tempo fa. E' difficile sceglierne uno: lo scoprire che mia madr emi ha abbandonata, che mio padre non mi ha mai voluta!"

"Fuocherello." la guidò Rumple.

"Che mia sorella ha sempre avuto tutto quello che desiderava senza aver fatto nulla che le è piovuto tutto tra le mani e neanche se n'è resa conto!" Zelena urlò quelle ultime parole, artigliando il braccio del folletto.

Izzy sentì la rabbia che la invanteva, mentre un dolore cresceva al centro del suo petto. Stava condividendo ogni emozione provata da Zelena, ogni dolore, ogni tipo di invindia. E faceva male, maledettamente male.

Adesso, pian piano, capiva come mai quella donna fosse così ostinata ad avere un suo Lieto Fine, perché volesse a tutti i costi tornare indietro nel tempo. Lei non aveva mai avuto nulla e, per quanto la vita di sua madre Regina potesse essere orribile, era comunque migliore di quella di Zelena.

Izzy non riusciva a percepire che rappia in quel cuore così nero ma, osservandolo attentamente mentre lo stringeva in pugno, notò una striatura rosata, l'unica forse rimasta e si chiese cosa potesse essere. Poi alzò lo sguardo e vide come Zelena fissava Rumple e capì.

Era amore.

Zelena era sempre stata innamorata di Rumple, fin da quando aveva deciso di addestrarla, di insegnarle la magia, ma l'uomo aveva preferito un'altra donna, aveva preferito Belle. Era un'altra ferita che si aggiungeva alle centinaia che avevano torutato il cuore della donna.

La scena mutò nuovamente e, questa volta, Izzy si trovò a Storybrooke. Non c'era bisogno che qualcuno le spiegasse cosa stava succedendo: aveva sentito quella storia decine di volte, da sua madre, dai suoi nonni, da suo padre.
Zelena camminava impettita, stringendo il pugnale di Rumple tra le mani, il folletto che le camminava al fianco. Non era più la ragazza che Izzy aveva imparato a conoscere. Era veramente diventata la perfida strega dell'ovest. Izzy sapeva cos'era successo a causa di Dorothy e potè solo immaginare il dolore che aveva provato Zelena sentendosi rifiutata ancora una volta, L'invidia era diventato tutto quello che aveva.

La strega era arrivata alla vecchia casa che era stata il suo rifugio e aveva disposto l'ultimo ingrediente, il piccolo Neal, nel cerchio. Il cuore di Izzzy si strinse alla vista del bambino, ma scosse la testa cercando di scacciare le lacrime.
Vide Zelena accingersi a lanciare l'incantesimo e ad aprire il portale e poi vide sua madre arrivare e sorrise nel vederla così giovane, così forte, così innamorata di Robin.
E Regina fermò Zelena. Izzy sgranò gli occhi vedendo come la donna usava la magia bianca: l'amore per Henry, l'amore per Robin, erano tanto forti da poterlo permettere?
Si, Izzy non aveva più alcun dubbio. Neal era stata la sua stella, tutto ciò a cui si era aggrappata quando aveva bisogno di forza e sua madre, in quel momento, stava facendo lo stesso con il suo Vero Amore. Ma nonostante Izzy si sentisse così fiera di lei in quel momento, una parte del suo cuore stava provando lo stesso spavento di Zelena, la stessa rabbia. E così Izzy si ritrovo ad osservare la scena dagli occhi della strega.

Si vide sconfitta al suolo, si sentì perduta, si sentì per la prima volta davvero sconfitta.
Lei che aveva sempre primeggiato, si ritrovava al suolo, sconfitta dalla sorellastra che odiava.
"Avanti, uccidimi." sbilò, ma Regina sorrise, con aria di sfida.
"Gli eroi non uccidono."
"Ah, così adesso saresti un eroe?"
"Oggi lo sono." rispose la donna, sorridendo.

La scena cambiò, catapultando Izzy in una delle celle dell'ufficio dello sceriffo.
Nel momento stesso in cui la ragazza, ormai totalmente immedesimata in Zelena, vide entrare Rumple, capì di essere arrivata alla fine di quel viaggio.
Sentì la paura impadronirsi del suo corpo, cercò di richiamare disperatamente la magia, ma quella le era stata sottratta.
Poteva soltanto subire.
Rumple, senza alcuno scrupolo, si stava avvicinando a lei dopo un penoso scambio di battute, brandendo il suo pugnale.
Izzy sentì il corpo di Zelena, il suo corpo, tremare e sentì la strega supplicare.
Aveva paura, così tanta paura di morire.
Non se lo meritava, non dopo una vita del genere, non dopo che persino Regina le aveva offerto una seconda possibilità.
Invece Rumple, con un unico rapido colpo, pugnalò il ventre di Zelena e Izzy urlò.
Urlò per la paura, urlò per un dolore con era suo, urlò perché non era giusto.
Senza neanche sapere come, si ritrovò a piangere accasciata a terra, mentre il corpo di Zlena si sgretolava davanti ai suoi occhi e il buio la inghiottiva.

 

**

Izzy, il volto ancora rigato di lacrime, si ritrovò catapultata in quella che a prima vista sembrava una grande stanza in penombra. Era totalmente sola.

Avanzò esitante, un passo dopo l'altro e finalmente scorse una figura, immobile, che sembrava aspettarla.

"Ciao, Isabelle."

La voce di Zelena rimbombò in quel posto così e strano ed Izzy sentì la pelle che si accapponava.

"Zelena."- disse, con voce esitante-"Dove siamo?"

"Ovunque e da nessuna parte."- rispose enigmatica lei-"Diciamo che sei praticamente morta in questo momento. Questo luogo è un di passaggio tra la vita e la morte."

Izzy sgranò gli occhi:"Perché anche tu ti trovi qui? Ho in mano io il tuo cuore, non dovresti essere morta?"

"Ho scelto io di seguirti. Posso farlo, visto che come hai detto tu, possiedi il mio cuore. Ti ho voluto mostrare parte dei miei ricordi, affinché tu capissi il perché dei miei gesti."

"Non mi hai solo mostrato dei ricordi."- ribattè secca Izzy-"Mi ha anche fatto provare le tue sensazioni. Io sentivo il tuo dolore mentre Rumple ti uccideva, sentivo cioè che provavi quando tuo padre ti picchiava! Perché? Perché lo stai facendo Zelena?"

La donna sorrise tristemente:"Vedi, Isabelle, se tu avessi la possibilità di annullare tutto quel dolore, lo faresti? Se ti bastasse un semplice incantesimo, non lo praticheresti pur di vivere una vita felice?"

La ragazza deglutì, sentendosi messa alle strette: "Si."- ammise dopo qualche secondo-"Lo praticherei."

Zelena sorrise nuovamente:"Io ci ho provato, come sai, una volta e ho fallito. Rumple mi aveva uccisa, ero destinata a morire e invece sai cos'è successo?"- domandò-"Nulla."

Izzy aggrottò un sopracciglio, confusa:"Nulla?"

"Nulla."- ripetè Zelena-"Io ero ancora viva. Sapevo di esserlo. Vagavo come un fantasma, nessuno di vedeva, nessuno mi sentiva. Ero magia, pura e semplice magia che aleggiava nell'aria di Storybrooke. Per qualche assurdo motivo sono rimasta legata a questa vita che tanto ho disprezzato, che tanto ho odiato. Così ho cercato dove rifugiarmi: nel mio medaglione, che Regina aveva nascosto nella sua cripta ed ho aspettato sedici, infiniti, anni prima di risvegliarmi."

"Perché così tanto?"

"Dovevo recuperare le forze. Ho accumulato tutta la magia necessaria per riuscire a prendere nuovamente una forma corporea, poi mi sono liberata. E' stato doloroso e per niente facile, ma forse ne sarebbe valsa la pena."

Valsa la pena? Di cosa stava parlando Zelena?

"Soffrire così tanto per tentare un incantesimo con cui avevi già fallito?"- domandò Izzy-"Perché? Perché, semplicemente, non sei tornata e ti sei costituita? Ti avremmo accolto a braccia aperte, lo sai."

Zelena scosse il capo:"Non è vero. Mi avreste allontanata, avreste avuto paura di me. Io volevo soltanto tornare indietro e prendermi la mia seconda possibilità. Volevo soltanto fermare Rumple prima che mi uccidesse, non volevo stravolgere il passato." Una lacrimà solcò la guancia della donna, che se l'asciugò in fretta.

Izzy poteva senitre il cuore di Zelena battere freneticamente nella sua mano e la ragazza vide nuovamente in Zelena la bambina che era stata maltratta. Non c'erano più difese, tutti i muri erano crolalti e lei si era spezzata, tornando ad essere la persona che avrebbe sempre dovuto essere. Lentamente, la ragazza si avvicinò a sua zia e l'abbracciò, dapprima piano, poi sempre più forte. Voleva dirle che non era sola, che si, aveva sbagliato nuovamente, ma forse saebbe stata accettata comunque.

"Zelena, torna indietro. Torna da mia madre, dille che le ho voluto bene e dì ai miei fratelli che mi mancheranno da morire. Dì loro che io ti ho perdonata e che facciano lo stesso. Non ti serbo rancore per avermi uccisa. Finalmente sarò di nuovo con Neal."

Izzy sentì Zelena sorridere contro la sua spalla:

"Grazie, Izzy."-disse solamente-"Ma non voglio lasciarti andare. Ho sbagliato, di nuovo. Tutto quello che volevo era una seconda possibilità, volevo soltanto redimermi. Adesso ne ho l'occasione." disse, staccandosi dall'abbraccio. Lentamente prese la mano con cui Izzy teneva il suo cuore e strinse sempre più forte.

"Uccidimi. Tu vivrai e io me ne andrò, come avrei dovuto fare molto tempo fa. Nel momento stesso in cui ti ho ucciso ho capito che avevo sbagliato, che ero diventata il mostro che mio padre aveva sempre temuto. Non possiamo tornare indietro enrambe." concluse, sorridendo tristemente.

"Non posso ucciderti"-mormorò Izzy-"Non posso farlo."

"Fallo per me. Voglio che sia tu a farlo, sei l'unica che, forse, ha dimostrato di sapermi tenere testa. E' una sconfitta onorevole, cado per mano di un avversario forte." -cercò di scherzare Zelena-"Adesso vai, torna dalla tua famiglia. E perdonami se puoi."

" Lo sai, l'ho già fatto." rispose Izzy. Stava per stringere il cuore con tutte le forze che aveva, quando Zelena la bloccò:

"Un'ultima cosa." disse, poi le sfiorò la fronte con una mano.

All'improvviso Izzy ebbe la visione di un luogo, una casa su un albero. La loro base segreta. Pian piano si avvicinò ad essa e, quasi come fosse un sogno, entrò. Come vide chi c'era accasciato per terra, cacciò un grido.

"Neal!"- esclamò, staccandosi dal tocco di Zelena-"E' lui? E' vivo?"

La donna annuì:"Non gli ho torto un capello. Ti ho solo fatto credere di averlo ucciso."- confessò-"Adesso va', torna da lui."

Izzy annuì, travolta da un tumulto di emozioni e sorridendo, pose finalmente fine alle sofferenze di Zelena.

Sarebbe tornata da Neal.


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oookay! questo capitolo è stato un vero casino. Spiegare come Izzy senta i sentimenti di Zelena, come si leghi a lei attraverso questo mondo in bilico tra vita e morte è stato piuttosto complicato.  Spero si sia capito comunque..
Detto questo: aggiorno oggi poiché domani parto e non so se sabato prossimo ce la farò ad aggiornare. A febbraio sono più in giro per l'Europa che a casa, quindi vedrò di fare il possibile. Vi farà piacere sapere che ho concluso la storia, epilogo compreso :')
e si.
Neal è vivo.
Potete strangolarmi (ma era scontanto, dai...non riesco a essere cattiva come George Martin)
Un abbraccio a tutti voi che continuate a leggere e recensiere, grazie mille
Erza
 

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Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


Boulevard of Broken Dreams

Cap 11

La prima cosa che Izzy sentì furono delle voci distanti, soffuse.

 

"Si sta svegliando! E' viva!" dissero più persone, una delle quali era quasi certamente sua madre.

 

"State calmi, appena si sveglia non sommergetela di domande, okay?" questo era Whale.

 

Izzy aprì lentamente gli occhi e rimase abbagliata dalla luce dell'ospedale. Si stropicciò il viso con una mano e cercò di spiegare cos'era appena successo ma riuscì a mugugnare solo qualcosa senza senso.

Non si fece scoraggiare e tentò di mettersi in piedi ma una fitta di dolore la colpì all'addome.

"Cazzo." riuscì a bisbigliare, mentre scansava il lenzulo per controllare.

Una grande fasciatura le copriva tutta la pancia ed era sporca di sangue in diversi punti.

"Zelena ti ha colpita col pugnale di Rumple quando le hai strappato il cuore." - spiegò Whale, notando lo sguardo perplesso della ragazza-"Abbiamo dovuto mettere diversi punti ma per fortuna non è nulla di eccessivamente grave."

 

"Immagino che essendo stata colpita dalla daga la magia non funzionasse mh?"

 

Sua madre annuì:"Ho provato subito a curarti ma l'emorragia non si fermava e lo squarcio non si richiudeva.." disse con voce rotta.

 

Izzy le sorrise incoraggiante:"Ho la pelle dura!"- esclamò, cercando di consolarla-"Comunque Zelena non si smentisce mai." sogghignò, quasi divertita.

 

Emma, che fino a quel momento era rimasta appoggiata al muro in un angolo, la guardò con aria interrogativa ma Izzy realizzò proprio in quel momento di aver cose ben più importanti di cui parlare.

"Mamma, Emma dovete ascoltarmi un attimo." dichiarò, cercando di mettersi a sedere e beccandosi un'occhiataccia da Whale.

"Non muoverti troppo, riaprirai il taglio.."

 

Izzy liquidò il consiglio con un gesto della mano:"Zelena mi ha mostrato delle cose, dei ricordi."- riprese-"Ho bisogno che voi andiate alla Base: se tua sorella non mi ha mentito anche sul punto di morte, Neal potrebbe essere ancora vivo."

 

Le due donne la guardarono con un misto di stupore e sospetto.

"Non sto vaneggiando."- disse seccamente Izzy-"Fidatemi di me e andate, io non posso camminare! Per favore!"

Le supplicò quasi, cosa che non era assolutamente da lei, ma ormai non importava più.

 

Neal poteva essere ancora vivo e questo contava più di qualsiasi altra cosa.

Regina squadrò un attimo sua figlia: non stava né mentendo né vaneggiando, ne era sicura. Le sue parole piene di speranza e di impanzienza le avevano fatto capire che Izzy sapeva molto di più di quanto credessero loro, così si limitò ad afferrare Emma per un polso e a ordinarle di condurla a questa famigerata Base.

 

Izzy sprofondò nel cuscino, sospirando.

Zelena era stata così crudele, alla fine?

Una fitta di dolore le ricordo che si, forse non era stata esattamente un angioletto, ma del resto anche sua madre aveva inflitto così tanto dolore da essere definita Cattiva, ma alla fine era stata perdonata.

La ragazza osservò il palmo in cui stringeva il cuore di Zelena e sospirò tristeente, pensando a quanto dolore aveva dovuto subire quella donna.

Alla fine anche lei era solo una vittima, cresciuta da un uomo che non era definibile padre e costantemente ritenuta inferiore a qualcun'altro.

 

"Dottor Whale." chiamò Izzy, attirando l'attenzione dell'uomo che, poco distante, stava annotando qualcosa su una cartella clinica-"Zelena è morta vero?"

 

"Nel momento stesso in cui hai sbriciolato il cuore mi hanno avvertito che ha esalato l'ultimo respiro."

 

Izzy annuì cupamente:"Posso vederla?"
 

Il dottore la guardò stupito da quella richiesta, ma si limito a fare un cenno di assenso col capo: "Chiamo qualcuno per aiutarti a camminare: non è ancora stata trasportata in obitorio, la sua stanza non è molto distante."

 

"Ce la faccio da sola." dichiarò lei.

Non voleva avere nessuno tra i piedi, avrebbero fatto solo domande inutili e superflue e lei non era decisamente in vena di rispondere.

Lentamente afferrò le stampelle a fianco del letto e, nostante Whale la guardasse scettico, dimostrò di riuscire ad alzarsi e stare più o meno in equilibrio.

Zoppicò fino alla porta che si dimostrò essere il primo grande ostacolo.

Sospirando Whale la aprì per lei, mentre lei lo ringraziava con un cenno del capo.

 

Come mise piede, anzi stampella,in corridoio, Roland per poco non la travolse.

"Stavo per venire a trovarti!"- esclamò-"Ho visto Regina e Emma correre via ma non mi hanno dato spiegazioni, cosa sta succedendo?"

"Poi vi spiego tutto, ma adesso devo fare una cosa. Mi accompagni?" domandò lei, cercando di restare in quilibrio.

Roland la aiutò a cammirare, mentre lei faceva strada.

"Mi stavo chiedendo.."- sorrise suo fratello-"Com'è che sei sempre tu quella che finisce in ospedale?"

"La prossima volta ti spacco un paio di costole così mi fai compagnia, okay?" ribattè lei prontamente.

"Vedo che sei sempre simpatica come sempre!" scherzò lui, mentre arrivavano davanti alla porta della camera di Zelena.

"Si, ti voglio bene anche io Roland."-borbottò lei-"Mi apri la porta?"

"Certo vostrà instampellata maestà." ghignò lui, mimando una piccola riverenza.

"Oggi siamo particolarmente simpatici..."

"Ehi non capita tutti i giorni di sconfiggere una perfida strega!"

 

Izzy sospirò ripensando a Zelena e entrò nella camera.

La donna era ancora lì, pallida come solo un cadavere può essere, i vestiti neri e verdi in ordine, anche se in parte distrutti, i capelli pettinati.

L'avevano persino composta, non se lo sarebbe mai aspettato.

Izzy si sentì tremendamente in colpa, nonostante sapesse che morire era stato un desiderio della stessa Zelena.

Si avvicinò al lettino e osservò quel viso che tanto aveva odiato e si chiese se dietro quelle palpebre ormai chiuse ci fosse ancora quello sguardo verde tanto irritante.

 

Zelena non aveva avuto la sua seconda possibilità.

 

Forse era convinta che nessuno l'avrebbe mai perdonata ma Izzy sapeva che non era solo questo: era lei che non riusciva a convivere più con se stessa, con la persona che era diventata.

Lei aveva visto la piccola Zelena: quella ragazza era tutto meno che perfida, ma il mondo le aveva remato contro in tutte le maniere possibili.

Sarebbe stato bello se qualcuno l'avesse amata davvero..magari se avesse usato quella seconda possibilità, proprio come le aveva consigliato anni addietro Regina, adesso avrebbe trovato la persona giusta per lei e avrebbe potuto essere felice.

Del resto era così bella...

 

Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da Roland:

"Hai finito di gioire sul cadavere della nemica?"

 

"Non sto gioiendo."- rispose secca lei-"Non puoi capire...tu non sai cosa mi ha mostrato lei, non sai cos'ha passato. Io l'ho uccisa solo perché mi ha chiesto lei di farlo, quindi per favore smettila di scherzare."

Roland la guardò con tanto d'occhi e fece per chiedere spiegazioni, ma Izzy si era nuovamente girata e aveva chinato il capo in segno di rispetto.

"Mi dispiace."- disse solamente, rivolta a Zelena-"Non te lo meritavi, spero tu sia più felice adesso."

 

Dopo qualche secondo di silenzio zoppicò nuovamente verso l'uscita, la pancia che le doleva terribilmente.

Fece una smorfia di dolore mentre tornava verso camera sua e Roland la squadrò perplesso:

"Perché?"- domandò dopo un po'-"Stai soffrendo come un cane per colpa sua e nonostante tutto la rispetti?"

 

"Il mondo non è tutto bianco o nero, Roland. Aspetta prima di giudicare le persone.."

 

"Ha ucciso Neal!" sbottò lui, guardandola in cagnesco.

 

Un sorrisetto si delineo sul volto di Izzy:"Ecco a questo proposito..." iniziò, ma venne bruscamente interrotta dalla voce di Emma.

"Isabelle! Avevi ragione! Avevi ragione!" urlò la bionda, correndole incontro.

 

"Come sta? Dov'è?" domandò subito la ragazza, noncurante del dolore al fianco.

 

"E' vivo, i medici se ne stanno occupando. Tua madre ha appena chiamato tutti, devo andare anche io."- sembrava che Emma stesse per esplodere di gioia-"Tu come stai?" domandò poi, notando le stampelle.

Izzy scosse il capo:"Lascia perdere come sto io, vai!"

Emma la guardò un attimo titubante, poi corse via lungo il corridoio.

 

"Izzy, ma a chi si riferiva Emma?" chiese Roland, perplesso.

 

Ma la ragazza non rispose e quando suo fratello si voltò per guardarla, vide che stava piangendo.

 

**

La sua camera d'ospedale era praticamente diventata una sala riunioni. Izzy aveva dovuto spiegare la dinamica degli eventi a decine di persone, oltre che ai suoi genitori e ai suoi fratelli.

Per fortuna Michelle, anche lei piena di lividi e escoriazioni, l'aveva aiutata, integrando il racconto con le parti di cui Izzy si dimenticava.

Dal canto loro gli adulti cercarono di spiegare l'accaduto, iniziando a parlare tutti insieme e facendo solamente una grande confusione.

Alla fine sua madre, in quanto sindaco, aveva preso la parola zittendo tutti gli altri.

Da quanto aveva capito Izzy, Rumple e Belle erano andati in ospedale e, visto che sia il folletto che Regina avevano intuito che Zelena potesse volere il bambino, avevano organizzato una difesa della struttura che però era risultata vana.

La strega si era sbarazzata di loro con un solo gesto della mano e poi aveva afferrato la bambina di Belle, stordendo tutti i medici vicini e lasciando la neomadre svenuta e con un'emorragia in corso.

Rumpe era stato costretto a consegnare a Zelena il suo pugnale, non potendo aiutare né sua moglie né suo figlio.

Rumple, anche lui presente nella stanza di Izzy, aveva interrotto Regina e aveva tenuto a precisare che Belle adesso stava bene e che era diventato padre di una bambina.

Izzy e Michelle si erano scambiate uno sguardo complice ed erano scoppiate a ridere:

"Non ci credo, hai vinto la scomessa!" aveva esclamato Michelle.

"Avevi dubbi? Appena Neal si sveglia vado a riscuotere!"

Izzy pensava che non l'avrebbe mai detto e invece eccola lì, a parlare di Neal come se non fosse successo nulla.

Faceva così strano ma al contempo ma del resto le stranezze erano di casa a Storybrooke e poi era così contenta che pensava di scoppiare da un momento all'altro.

 

Regina si era schiarita la voce, riattirando la loro attenzione e aveva ripreso a raccontare: Zelena li aveva costretti a chiamare tutti coloro che avrebbero potuto ledere al suo piano, ovvero i figli del vero amore e i loro cari e aveva ordinato di dire loro di non uscire di casa.

Izzy si stupì nello scoprire che sua madre era stata intenzionalmente prolissa in quella telefonata: sperava di metterla all'erta, farle capire che qualcosa non andava. Negandole il permesso di andare all'ospedale le aveva implicitamente chiesto di raggiungerla e Izzy si sentì mlto fiera di aver colto al volo tutti i segnali.

Roland le fece presente che anche lui c'era riuscito ma Izzy lo ignorò.

 

Stando al racconto, Zelena aveva poi stordito tutti all'interno dell'ospedale aveva preso anche il cuore di Regina, che non era riuscita a tener testa alla sorella.

Dopodiché si erano smaterializzati poco prima che arrivassero Izzy e Henry.

 

La parte della radura era stata abbastanza complicata da spiegare: Michelle parlò dello scudo mentre Regina raccontava di cosa avveniva aldilà di esso.

Un ghigno divertito si era disegnato sul volto del sindaco allo squittio preoccupato di Snow mentre David parlava di come Zelena l'avesse scagliato via.

Izzy aveva sogghignato con sua madre al ricordo del valoroso principe buttato via come un sacco di patate.

Poi era stato il suo turno di parlare, visto che nel caos più totale nessuno era riuscito a capire come lei fosse riuscita a fermare Zelena.

Izzy si strinse nelle spalle, dicendo che non lei non aveva fatto nulla di speciale, ma Snow l'aveva corretta, dicendo che si compiono sempre gli più valorosi per proteggere le persone che amiamo.

Izzy l'aveva guardata e si era morsa un labbro cercando di non riderle in faccia.

"Buonismo alla Charmings" si era detta, scuotendo il capo e riprendendo a raccontare.

 

Aveva sorvolato su diversi dettagli e aveva tagliato molto sulla parte dei ricordi: si era limitata a dire che Zelena le aveva mostrato dove fosse Neal e che le aveva ordinato di ucciderla, nonostante lei fosse contraria.

Li sentiva come qualcosa di personale: non se la sentiva di sbandierare ai quattro venti la vita della strega, non ne aveva il diritto.

David aveva ipotizzato che Zelena, alla fine, si fosse pentita di tutto e che avesse fatto la cosa migliore, facendosi perdonare da Izzy e tutti avevano annuito approvando questa versione.

In fondo, aveva pensato Izzy, non era così dissimile dalla realtà.

 

Emma aveva concluso la storia, dicendo che non appena Izzy era svenuta, tenendo stretto il cuore di Zelena, le scimmie erano diventate delle persone, lasciandoli liberi di raggiungere Rumple, ormai libero dal controllo dalla strega, e tutti gli altri.

Stando a quello che dicevano loro, Izzy era stata in una specie di coma per quasi un giorno, in bilico tra la vita e la morte, mentre stringeva il cuore di Zelena.

Avevano provato a scollarlo dalla sua mano, ma una magia piuttosto forte lo impediva.

Quel che era successo dopo, Izzy lo sapeva già.

 

Quando la riunione fu considerata conclusa e tutti ebbero saziato la loro invadente curiosità, Regina schioccò un bacio sulla fronte della figlia e uscì insieme a tutta la comitiva, eccetto Michelle e Roland, seduti in fondo al letto di Izzy.

Rumple non se ne andò immediatamente, ma si fermo un attimo sulla soglia, girandosi verso Izzy:

"Zelena non ti ha mostrato solo il suo passato."

 

Non era una domanda.

Izzy scosse il capo, decidendo che non fosse il caso di mentire all'Oscuro che, tanto, avrebbe comunque scoperto la verità.

"Anche i suoi sentimenti, tutto ciò che ha provato, tutto qul dolore, quella rabbia, quella...gelosia." -confermò Izzy, guardandolo dritto negli occhi-"E anche amore." concluse, con aria di sfida.

 

Rumple la fissò qualche secondo conuno sguardo indecifrabile. Sembrava quasi stesse per domandare qualcosa, ma subito dopo scosse il capo, sospirando.

"Spero solo che tu non prenda esempio da lei, allora."- si limitò a rispondere-"Comunque suppongo di essere in debito con te, per aver protetto mia figlia."

 

"Stai dicendo che mi devi un favore? L'Oscuro che deve un favore a qualcuno? Da quanti anni non succedeva esattamente?"

 

"Quanti bastano, mia cara." concluse Rumple e fece per uscire, ma Izzy lo richiamò indietro.

 

"Lasciala in pace, almeno da morta. E' l'unico favore che ti chiedo."

 

Gold la guardò qualche secondo, con aria sorpresa, poi si chiuse definitivamente la porta alle spalle e il silenzio piombò nella stanza.

Izzy fece correre o sguardo da Michelle a Roland, che la fissavano chiedendo mutamente spiegazioni.

Non c'erano mai stati segreti tra di loro, poteva fidarsi. La ragazza prese un profondo respiro e poi iniziò a raccontare loro della vita di Zelena.

 

**

 

Era sera tardi e Izzy cercava di non prendere sonno, ma con scarsi risultati.

Se n'erano andati tutti tranne Snow e Charming, che se ne stavano in corridoio aspettando la stessa cosa che attendeva lei: il risveglio di Neal.

Era una sensazione davvero strana: Izzy si aspettava di svegliarsi da un momento all'altro realizzando che non era stato altro che un lungo sogno e che Neal sarebbe scomparso di nuovo, che sarebbe morto di nuovo.

Per questo non voleva dormire.

Sbloccò lo schermo del cellulare e controllò l'ora: mezzanotte e cinque.

C'era qualche messaggio di sua madre, un paio dei suoi fratelli e uno di Michelle, che le chiedeva di telefonarle nel caso in cui Neal si fosse svegliato.

Izzy spippolò un po' sul cellulare, fino a quando il sonno prese il sopravvento e, nonstante tutta la sua buona volontà, cadde in un sonno privo di sogni.

 

**

 

Si svegliò di colpo quando qualcuno la scosse per la spalla.

Mugugnando qualcosa, aprì gli occhi e trovò Snow davanti a sè, in lacrime.

Il cuore le si strinse:

"E' successo qualcosa a Neal?" domandò, spaventata.

Snow annuì piano, poi un sorriso enorme si delineò sul suo volto:"Si è svegliato."

"Dannazione, Snow! Me lo dici così?"- sbraitò Izzy, cercando di alzarsi-"Mi hai fatto prendere un infarto!"
"Scusa..." pigolò a donna e Izzy si sentì un pelo in colpa per averla tratta così.

Si avvicinò goffamente ignorando il dolore al fianco e l'abbracciò, poi entrambe scoppiarono a piangere, felici come non erano mai state prima.

Quando le lacrime si furono esaurite, Snow aiutò Izzy a stare in piedi e, con la tenerezza quasi di una madre, la condusse fuori, in corridoio, davanti alla porta della camera di Neal.

 

"Tu ci hai già parlato?" domandò Izzy.

Snow annuì.

"E..com'è?" domandò la ragazza, titubante.

Aveva pura che Zelena l'avesse cambiato, che magari l'essere posseduto avesse alterato la sua personalità.

"Stanco, per questo non ho ancora avvertito nessuno del suo risveglio...Ma mi sembrava giusto che tu ci parlassi, dopo tutto quello che avete passato."- Snow le sorrise comprensiva-"Ma non preoccuparti, è sempre il solito cretino, se è questo che vuoi sapere."

Izzy sgranò gli occhi di sorpresa: Mary Margaret che diceva una parolaccia! Questa si che era nuova.

La fissò qualche secondo, poi scoppiò a ridere.

Era una risata strana, non era solo sollievo, gioia, era anche paura magari pure un pelo d'isteria.

"Sarà un miracolo se non uscirò pazza da questa storia." pensò Izzy, mentre entrava nella stanza.

 

David, che era seduto al fianco del figlio, si girò sentendola entrare e le sorrise incoraggiante. Poi le accarezzò dolcemente la testa e uscì, lasciando lei e Neal da soli.

"Ehy."

"Ehy."

 

Izzy zoppicò fino alla sedia vicino al lettino e, cercando di non incrociare lo sguardo del ragazzo, si accomodò, appoggiando le stampelle al muro.

Calò un silenzio imbarazzante, colmo di cose non dette e lasciate in sospeso.

Izzy prese un grande respiro e poi finalmente si decisa ad alzare gli occhi ed a incontrare lo sguardo di Neal, fisso su di lei.

Gli sorrise come non aveva mai fatto e lui fece lo stesso e fu in quel momento che, nei loro occhi, si riaccese la complicità di un tempo.

 

"Ho vinto." fu la prima cosa che disse Izzy.

 

"Contro Zelena?"

 

La ragazza scosse il capo:"No, il figlio di Rumple e Belle una femmina. Mi devi una cioccolata calda."

Neal sprofondò nel cuscino e chiuse gli occhi, fingendosi disperato:"Se l'avessi saputo prima sarei rimasto morto." esclamò poi, con un enorme sorriso stampato in faccia.

Izzy fu tentata di prenderlo a pugni così forte da ammazzarlo davvero, ma si limitò a ringhiargli:

"Sei un cretino, Nolan."

 

"Me lo farò tatuare prima o poi, sulla schiena, da spalla a spalla."- borbottò lui, strappando un sorriso a Izzy-"Cos'è successo durante la mia assenza?"


"Devo raccontare di nuovo tutto un'altra volta?"- sospirò lei, facendo roteare gli occhi-"Facciamo così: appena usciamo di qui andiamo da Granny, mi offri la cioccolata e ne parliamo, okay?"

 

Neal annuì, sorridendo: "Direi che è tutto, signorina Hood."-dichiarò, imitando la voce di Archie- "La seduta è finita..si può ripresentare domani alla stessa ora." concluse, facendo finta di aggiustarsi gli occhiali proprio come faceva il medico.

 

Izzy scoppiò a ridere e fece per rispondergli qualcosa ma Neal la bloccò:

"So cosa vuoi dirmi: sei un cretino, Nolan! Ho indovinato?"

 

"No, veramente volevo dirti che ti amo, però se preferisci posso darti del cretino un'altra volta."

 

Izzy non seppe mai perché lo disse così, lì su due piedi. Le sembrò semplicemente la cosa più ovvia da dire, dopo tutti quei mesi di dolore.

Le venne così spontaneo che non si preoccupò minimamente delle conseguenze che quelle due sciocche parole avrebbero potuto avere.

Calò un lungo silenzio in cui lui la fissò e Izzy si sentì avvampare come non era mai successo prima e abbasso lo sguardò.

Sentì che Neal, con una lentezza snervante, si stava alzando dal lettino e, un passo dopo l'altro, le si avvicinava.

Izzy alzò lo sguardò e si ritrovò lo sguardo color nocciola del ragazzo a un soffio da suo viso.

Poi Neal posò con dolcezza le labbra sulle sue e il cuore di Izzy iniziò a martellare così forte che credeva che sarebbe esploso.

Lei ricambiò il bacio timidamente, cosa del tutto inusuale per lei.

 

"Forse dovrei morire più spesso.." le mormorò Neal a fior di labbra.

 

"Sei un cretino." sussurrò Izzy, appoggiando la fronte contro la sua.

 

"Lo so, il tuo cretino personale."



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*parte il coro di angeli*
OHHHHH ce l'abbiamo fattaaaaaaaaa.
Okay detto questo..manca solo l'epilogo e sta storia avrà termine. Sarà la prima long che coluderò e quindi questa cosa mi fa un po' strano, ma sono felice di avercela fatta! Io vi devo ringraziare tutti tantissimo pe ril supporto che mi date...senza di voi izzy, neal e i ragazzi nons arebbero mai cresciuti così <3
E poi..cos'altro.
Ah si. Questo capitolo è per la mia Kytalpha, la mia idiota preferita <3 ( che, non so se ve l'ha mai raccontato, ma ha chiamato la sua nipotina Mia Isabel in onore della mia Izzy <3).
Un abbraccio grande a tutti e grazie, ci vediamo tra un po' con l'epilogo 
Erza 
 

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Capitolo 12
*** Epilogo ***


                                                            Epilogo

 

"Erin torna immediatamente qui!" strillò Izzy, tra il divertito e l'esasperato.

 

Una piccola bambina dai folti capelli bruni correva per casa, strillando e ridendo:

"Prendimi sorellona!" urlò, andando a nascondersi dietro uno dei divani del salotto.

 

Izzy sorrise, scuotendo il capo divertita e entrò nella stanza fingendo di non aver notato quell'esserino ranicchiato in un angolo.

"Ma dove si sarà nascosta Erin?"- esclamò-"Proprio non la vedo!"

 

La bimba rise sommessamente, convinta di non essere sentita.

Un sorrisetto si fece largo sul volto di Izzy: non credeva che una bambina di soli tre anni potesse avere così tanta energia.

Inoltre, anche se non l'avrebbe mai ammesso per nulla al mondo, adorava quando Erin la chiamava "sorellona".

Non che fossero davvero sorelle, anzi non erano proprio imparentate, ma Izzy l'aveva sempre coccolata e se n'era sempre presa cura quando aveva potuto e così la bambina aveva preso a chiamarla spontanemanete in quella maniera.

 

"Mha, chissà dove si è cacciata! Vado a cercarla nelle altre stanze!" esclamò, chiudendosi la porta alle spalle.

Dopodiché si appoggiò alla parete e tese l'orecchio.

I passettini di Erin risuonarono sul pavimento, poi la vide sbucare fuori dal salotto, correndo in direzione della cucina pronta per nascondersi nuovamente, ma Izzy l'afferrò ancora prima che arrivasse a metà corridoio.

 

"Presa!" esclamò, facendola roteare in aria e scioccandole un bacio sulla guancia paffutella.

La casa si riempì della risata della bambina e dei piccoli gridi di protesta che lanciava, mentre abbracciava Izzy.

 

"Hai vinto! Facciamolo di nuovo!" esclamò, divincolandosi per farsi mettere di nuovo a terra.

 

"Direi che per oggi basta, che ne dici se ti leggo una bella storia?"

 

Gli occhi di Erin brillarono di gioia:"Mi leggi quella di mamma e papà?" chiese speranzosa.

 

"Ancora? Ma leggiamo sempre quella!" protestò Izzy, appoggiando la bimba per terra.

 

"Per favooooooooore.." pigolò lei, assumendo la sua espressione più dolce.

 

"Va bene, va bene!"- cedette la ragazza, prendendo Erin per mano-"Dovrei smetterla di viziarti così!" disse, più a se stessa che alla bimba.

 

Ma era più forte di lei avrebbe fatto di tutto per vederla sorridere e nel profondo sapeva che gliel'avrebbe data sempre vinta.

Izzy condusse a bimba al piano di sopra e si sedettero su letto di camera sua, dove Erin si spaparanzò comodamente, appoggiando la testa sulle ginocchia di Isabelle.

La ragazza raccolse da terra un libro ormai fin troppo familiare, che sulla copertina recitava "Once Upon A Time..." e lo aprì, sfogliando le pagine fino ad arrivare alla storia di Rumple e Belle.

Una tazzina sbeccata era raffigurata a fianco del racconto e ogni volta Erin faceva correre il ditino lungo il contorno del disegno, quasi potesse toccare davvero l'oggetto.

Lentamente Izzy cominciò a leggere e gli occhi della bambina si chiusero pian piano, nonostante tutti i suoi sforzi per rimanere sveglia.

Crollò addormentata giusto qualche attimo prima che la ragazza leggesse del primo bacio tra i suoi genitori.

Isabelle chiuse il libro, ben attenta a non far rumore e le accarezzò la testolina bruna, restando qualche secondo ad osservarla chiedendosi come fosse possibile che la figlia dell'Oscuro fosse cosi adorabile.

 

Izzy considerava Erin davvero come una sorellina più piccola: del resto l'aveva strappata dalle grinfie di Zelena e, dopo tutto quello che era successo, si era affezionata a lei fin troppo.

Aveva iniziato a preoccuparsi della sua salute dopo la morte della strega e via via aveva iniziato ad adorarla sempre di più, con quegli occhioni color nocciola e quei capelli castano rossici che non stavano mai in ordine.

Quando Belle aveva voluto tornare al suo lavoro di bibliotecaria, Izzy si era subito offerta di far da baby sitter alla piccola e nessuno aveva avuto nulla da ridire.

 

Izzy lavorava soltanto la sera, da Granny, come cameriera temporanea.

Stava mettendo da parte qualcosa per poi andare al college: a breve avrebbe lasciato Storybrooke per andare a New York, insieme a Neal.

Roland invece aveva deciso di restare lì e aiutare Emma in vece di vicesceriffo.

"Il figlio di un ladro che diventa uno sbirro" l'aveva preso in giro Izzy.

 

Michelle aveva deciso di restare a vivere a Storybrookea fianco di Roland, ma probabilmente avrebbe viaggiato molto, visto che aveva deciso di seguire le orme di sua madre come detective privata.

 

Le sarebbero mancati tanto, come tutti gli altri del resto.

Faceva così strano lasciare Storybrooke, lasciare casa sua.

Sospirò tristemente mentre le palpebre le si chiudevano per la stanchezza: la sera prima aveva fatto davvero tardi da Granny e anche quel giorno sarebbe dovuta andare a lavorare.

Esausta lasciò che il sonno prendesse il sopravvento e si accoccolò accanto a Erin, addormentandosi.

 

**

Neal aveva bussato diverse volte al numero 108 di Mifflin street e non ottenendo risposta era entrato abilmente dalla porta sul retro.

Aveva chiamato la sua ragazza più volte ma, visto che non dava segni di vita, era andato a controllare al piano superiore, dove la trovò profondamente addormentata, con Erin accoccolata vicino al petto.

Neal sorrise, poi si avvicinò al letto e posò un bacio leggero sulla fronte di Izzy, che mugugnò qualcosa, stropicciandosi gli occhi.

"Tesoro, è quasi ora che tu vada a lavoro." disse lui, sottovoce.

Izzy sbadigliò e scivolò fuori dal letto, ancora insonnolita.

 

Erin sospirò nel sonno, infastidita dal ruomore, allora la ragazza fece cenno a Neal di scendere al piano di sotto.

Prima di uscire dalla stanza Izzy diede un bacio sulla fronte della bimba, poi afferrò la borsa e il completo di Granny e raggiunse il suo ragazzo.

"Ho sonno.." si lamentò, mentre abbracciava Neal.

"Dai, oggi fai il turno solo fino alle undici!"- cercò di consolarla lui, ridacchiando-"Se riesci a non rompere neanche un bicchiere poi ti porto al Rabbit Hole a bere qualcosa."

 

Izzy sorrise, baciandolo:"Cosa mi invento con ma madre? Lo sai che odia che io vada in quel locale.." mormorò, staccandosi.
 

"Ruby ci coprirà."-gli sorrise Neal, prendendole la mano-"Non preoccuparti." sorrise, schioccandole un bacio sul naso.

Izzy fece una smorfia e poi si staccò dal ragazzo, per andare a prendere la divisa di Granny che aveva appoggiato sul divano.

Schioccò le dita e immediatamente i suoi comodi vestiti sparirono, sostituiti da quelli attillati del locale.

"Ti mancherà farlo quando saremo a New York, mh?" domandò Neal, appoggiato allo stipide della porta.

"Cambiarmi così rapidamente? Assolutamente si." rispose lei, sistemandosi la gonna.

 

"No, intendo usare la magia in generale."

 

Izzy ci pensò su un momento:"Si."- dichiarò alla fine-"Tuttavia ho vissuto per diciannove anni in mezzo agli avvenimenti più assurdi, crescendo immersa nella magia ed arrivando ad affrontare streghe malvagie e scimmie volanti. Forse un po' di normalità non mi farà male."

 

Neal annuì comprensivo."Però sarà strano vero? Non potemo parlarne con nessuno e neanche potremo dire che siamo figli dei personaggi delle favole! Assurdo non credi?"

 

"Forse è assurdo il contrario.." gli fece presente Izzy, appallottolando i jeans e buttandoli in un angolo del divano.

Stava per aggiungere qualcos'altro ma uno scalpiccio la distrasse.

Erin fece capolineo in salotto, i capelli scarruffati, mentre si stropicciava gli occhi ancora gonfi di sonno.

"Sorellona di che parli?"

 

"Nulla di importante, piccola." -la rassicurò Izzy, prendendola in collo-"Ora Neal ti porta a casa, okay? Io devo andare a lavorare."

 

Erin sembrò notare solo in quel momento la presenza del ragazzo e un sorriso illuminò il suo volto: "Fratellone!" esclamò, agitandosi tra le braccia di Izzy per raggiungerlo.

 

La ragazza appoggiò la bambina per terra e lei corse ad abbracciare Neal: "Andiamo dalla mamma?" domandò poi, prendendogli la mano.

"Si piccola, andiamo dalla mamma." sorrise lui, scompigliandole i capelli.

 

Izzy gli si avvicinò e gli schioccò un bacio a stampo, poi si chinò per salutare la bambina, che la guardò divertita:

"Cos'hai da sghignazzare piccoletta?" scherzò Izzy.

"Tu e Neal sembrate tanto mamma e papà!"- esclamò tutta contenta Erin-"Anche voi vi sposerete?"

 

Izzy arrossì a quelle parole e abbassò lo sguardo per poi rialzarlo nuovamente e incontrare quello divertito di Neal.

"Chissà, magari un giorno.." le concesse il ragazzo e un grande sorriso illuminò il volto di Erin, che sembrava aver appena ricevuto il regalo più bello della sua vita.

 

"Ora va piccola, altrimenti faccio tardi a lavoro." le ordinò Izzy, baciandola sulla fronte.

 

Erin annuì e poi si avviò, mano nella mano, lungo il vialetto della casa, verso la strada.

La ragazza osservò Neal che ascoltava concentrato qualcosa che la bambina gli diceva e poi, all'improvviso, la prendeva in collo e la faceva sedere sulle sue spalle, facendola ridere come una pazza.

 

Izzy sorrise davanti a quella scena: se avesse potuto avrebbe fermato il tempo, rimanendo così per sempre, così giovane, così felice, così spensierata.

Ma purtroppo questo non era possibile, tranne ovviamente che non si lanciasse una qualche maledizione, cosa che la ragazza trovava sconsigliabile.

 

Izzy sospirò rientrando in casa e stabilì che era decisamente l'ora di andare a lavorare.

Così, sorridendo, si avviò verso Granny, rimuginando sul suo futuro e su quello di Neal perché, ne era sicura, loro non si sarebbero mai separati.

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E..nulla. Con un botto di ritardo ho concluso questa storia. E' la prima vera long che porto a termine, quindi che dire? spero vi siate affezionati ad Izzy e Co. tanto quanto mi sono affezionata io <3
Voglio ringraziarvi tutti per il supporto che mi avete dato....fatemi sapere che ne pensate di questo (schifosamente smielato) finale :3
alla prossima, magari.
Erza

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