This Magic Moment

di Lara_Grumpy03
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Cap 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***
Capitolo 9: *** Cap, 9 ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap.12 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


Premetto che questa è la mia prima Fan Fiction.
Quindi siate buoni :P e commentate magari :D mi farebbe super piacere sapere cosa ne pensate.
Ringrazio Ginny36 per l'aiuto che mi da, e per la sua pazienza :D
E ovviamente per il suo supporto :)



Cap.1

Erano appena le otto del mattino e la Dottoressa Callie Torres si stava recando all’ospedale del Seattle Grace Mercy West,  a due passi dal suo appartamento numero  502,  dove lavorava da un paio di anni. L’aspettava una lunga, lunghissima giornata tra visite ed interventi chirurgici e come se non bastasse quella mattina stava diluviando come se non ci fosse un domani.
Giunta a destinazione, la prima cosa che fece fu prendersi un caffè lungo con un spruzzo di cannella, il suo preferito. Ne aveva dannatamente bisogno quella mattina.
Aveva sentito tramite Mark Sloan,  suo  migliore amico e capo di chirurgia plastica, che nell’ospedale c’era una nuova dottoressa,  super sexy a detta sua.  Ovviamente non perse tempo per fare sapere a tutti i loro colleghi quanto le piacesse.
“Ragazzi, non avete idea di quanto sia interessante la nuova di pediatria … Credo che ci farò un pensierino, del resto lo sapete, nessuna mi resiste!”  disse, facendo poi un occhiolino a Callie.
La mora dal canto suo sbufficchiò qualcosa di incomprensibile e tornò a bere il suo caffè, il commento però non tardò comunque ad arrivare visto che Cristina Yang,  specializzanda e futura promessa della cardiochirurgia, aveva sentito la frase colorita del dottor Sloan.
“Sei il solito romantico eh?”  disse, sfoderando un’espressione  impassibile avventandosi sopra dei biscotti al cioccolato.
Mark fece spallucce e si congedò salutando con un gesto veloce tutti i presenti, Callie rimase a fissarlo e poi guardando Cristina aggiunse “ah Yang,  oggi sei con me in sala 1 … Abbiamo quel bambino con il problema all’anca, mentre lo opero tu potresti tenergli sotto controllo quel soffio al cuore.”
“Come ti pare. Dimenticavo, ho deciso che andrò a vivere con Owen quindi, beh… Pare che dovrai trovarti una coinquilina” buttò lì l’asiatica, senza dare troppo peso alla notizia e continuando a mangiare la sua colazione.
“ Co-cosa? E me lo dici cosi? Ma poi con Owen? In roulotte?”  lo sguardo confuso della latina valeva più di mille parole.
Cristina la guardò per un istante come se non ci fosse stata cosa più normale al mondo “ Certo!” e la salutò con una bella pacca sulla spalla.
Impietrita dalla notizia appena ricevuta, Callie rimase li senza dire nulla. La giornata era iniziata davvero nel peggiore dei modi.
“Ottimo, davvero!” disse sarcastica,
Dovrò anche trovarmi una nuova coinquilina con cui dividere l’affitto, come se già non avessi altre 3511 cose a cui pensare!
 
 
“Eccola lì, Arizona Robbins, nuovo capo di chirurgia pediatrica”  disse il Dottor Bollore indicando la donna bionda alla latina.
“ Mark! Siamo nel bel mezzo della pausa pranzo!  Non mi interessa sapere chi è la tua nuova preda, chiaro? Fammi mangiare in pace che non è giornata!” sputò Callie tutto d’un fiato.
“Oi oi, calma!” aggiunse l’amico, e con lo sguardo contrariato aggiunse “Perché ti scaldi tanto? Giornata storta Torres?”.
“Guarda non hai idea! La Yang ha avuto la brillante idea di dirmi tipo due minuti fa che lascerà il nostro appartamento per andare a vivere con Owen, in una roulotte di 2 metri per 2, a coronare il loro sogno romantico! Quindi io dovrò cercarmi una coinquilina per dividere l’affitto!  Sto nera, e oltretutto non smette di piovere! E voglio altro caffè!” sbottò Callie, guardando la sua tazzona di Starbucks, ormai vuota.
“Mm non capisco perché tu la faccia tanto lunga, sono sicuro che troverai qualcuno Torres! Basterà spargere un po’ la voce tra gli specializzandi,  matricole e nuovi arrivati”, rispose risoluto il chirurgo plastico
Lo sguardo pensieroso della latina però lasciava intravedere molti dubbi al riguardo.



p.s. lo so è corta, però è solo l'inizio ;)

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Salve a tutte ^^
secondo capitolo pubblicato.
Ringrazio di cuore chi mi ha letto e chi è stato così gentile da recensire :)
Ringrazio anche Ginny36 per l'aiuto costante che mi da.
Enjoy :) e se vorrete, commentate ^^



Cap. 2

 L’indomani Callie stava già andando a parlare con le nuove matricole e affiggendo fotocopie in tutto l’ospedale, con la speranza che qualcuno fosse interessato a condividere il suo appartamento.

CERCASI COINQUILINO/A PER CONDIVIDERE APPARTAMENTO GRAZIOSO E COMODO, VICINISSIMO ALL’OSPEDALE. PER INFORMAZIONI 091 767 3511 –CALLIE TORRES.

“Ecco, cosi dovrebbe andare … Magari ci metto sotto due foto ….” disse tra sé  soddisfatta , guardando il suo annuncio.

“Ehi Torres, buongiorno! Va meglio l’umore oggi?” le chiese canzonatorio Mark, già super attivo alle 7 del mattino.

“Mah, direi che mi sto dando da fare per togliermi questo pensiero in modo veloce”,  gli rispose la mora e aggiunse “Che poi ripensandoci, hai idea di che tipo di persone ci siano qui dentro? Cioè, la gamma oscilla tra novellini coi brufoli e pazzi maniaci ninfomani! Questo ospedale non ha proprio coinquilini di prima scelta, mi ci vorranno settimane per trovare la persona giusta …!”

Il dottor Sloan la guardò divertito “Starai scherzando spero, vuoi fare una selezione?”

“Se sarà necessario, si” rispose con un tono da –are you serious?- la mora.

“ Torres, sarà già tanto se troverai qualcuno interessato ….”  aggiunse incredulo il dottore.

 
 
La latina non fece in tempo a controbattere che il suo telefono vibrò ripetutamente nella tasca del camice.
“Visto? Un numero sconosciuto, sarà sicuramente qualcuno che ha visto i miei annunci sparsi in giro” disse sorridendo verso il display del suo smartphone.
“Pronto?” disse rispondendo al telefono e dando uno sguardo vittorioso a Mark, che intanto la guardava incuriosito.
“Ah si …. Mm ti ringrazio per la chiamata Murphy, però ecco ho già trovato … già, mi dispiace! Ciao!” chiuse la chiamata e guardò l’amico.

 “Ma sei matta? Che diavolo fai?!” disse allarmato il chirurgo plastico, sbalordito dal comportamento di Callie.

“ Hai idea di chi fosse?  Leah Murphy, specializzanda. E’ una zecca, si attacca tipo sanguisuga! Avrei dovuto condividere anche le mutande con lei, oltre che la casa…! “ aggiunse la mora divertita.
…….

Una scoraggiata Calliope Torres era seduta al bancone del bar di Joe a bere l’ennesimo caffè lungo di quella giornata interminabile. Purtroppo per lei non c’erano state altre chiamate per l’appartamento dopo quella della mattina e la latina non sapeva proprio che pesci prendere per togliersi da quella scomoda situazione.
“Joe, per favore mi daresti un po’ di latte da mettere nel caffè? Oggi sono al mio decimo, stanotte non dormirò me lo sento”,  disse sospirando la mora “ sono stanca morta poi, ho bisogno di riposarmi accidenti!”.

“Bene, vorrà dire che invece di dormire mi aiuterai con le valige stanotte”

Callie non riconobbe la voce, alzò un sopracciglio e poi con calma si voltò “Come scusa?” chiese divertita.
Una donna bionda, con un sorriso super magico e con tanto di fossette agli angoli della bocca le porse la mano sorridendole “ Arizona Robbins,  chirurgo pediatrico. Piacere di conoscerti, lavoro da poco qui a Seattle” .
La latina rimase sorpresa dall’effetto che quel sorriso le provocò , in un istante si chiese cosa significasse quello sfarfallio nello stomaco.
 “Piacere” rispose un po’ confusa, mentre ricambiava la stretta di mano con un accenno di sorriso “ Callie Torres,  Ortopedia”
“Non volevo interrompere prima, solo che ho letto i tuoi annunci in ospedale e siccome sono nuova ho chiesto in giro e mi hanno detto che potevi essere qui a quest’ora” disse sorridendole la bionda.

Di nuovo quelle fossette, dannazione!

Cosa le prendeva? Non riusciva neanche a concentrarsi sul discorso …

“Ehm si … Giusto! L’annuncio! Certo …!” provò a replicare la mora, incespicando con le parole. In qualche modo provava uno strano imbarazzo di fronte a quella donna.
Di colpo si ricordò! Era lei, la preda di Mark che cercava di farle vedere qualche giorno fa in mensa!
La latina rimase un attimo tra i suoi pensieri e poi aggiunse “Quindi, sei nuova e…?”  chiese un po’ stupidamente.

La pediatra non trattenne una risata “ E quindi cerco casa! Sono di Baltimora sai, mi troverei un po’ in difficoltà a fare avanti e indietro” aggiunse sorridendo.

Callie rise un po’ istericamente “Ah ahah ah ah” e poi continuò “Ovvio! Cerchi casa! Scusa sono un po’ tarda oggi. Hai letto il mio annuncio e quindi sei interessata, giusto?” disse cercando di riprendere un attimo il controllo delle sue funzioni mentali.

“Si! Ho visto le foto e mi piace molto, poi è comodissima! È qui dietro l’angolo. Insomma è perfetta!” rispose con un sorriso a 3511 denti la bionda.

“Bene, allora direi che domani se per te va bene, potresti  venire a vederla di persona e così facciamo due chiacchiere” disse Callie. Era decisamente un po’ agitata e non capiva bene il motivo … e le mani le stavano andando in sudorazione.

“Yaay! Ottimo!” esultò la Robbins e poi aggiunse “Domani va benissimo, facciamo alle 3?

“Oki perfetto, ti aspetterò all’ingresso dell’ospedale così andiamo insieme e ti faccio vedere il tragitto” concluse la mora.

“A domani allora, Calliope!” la salutò la donna sorridendole e  uscendo dal bar.
Callie ricambiò il saluto muovendo meccanicamente la mano e sorridendo; non potè fare a meno di chiedersi  però come quella donna sconosciuta e che tanto la agitava, sapesse quel suo nome.
 

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Salve a tutte! ^^
Ecco qua il terzo capitolo, si inizia a fare interessante la cosa :D
Vi ringrazio per il vostro sostegno e spero che anche questo capitolo vi piaccia.
Se vorrete mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate :)
A presto!
ps. Un particolare grazie alla mia co editrice Ginny36 :D


Capitolo 3


Alle 2 in punto Callie controllò l’orologio, mancava sempre un’ora prima dell’appuntamento con la pediatra.
Non avrebbe saputo dire il perché, ma era molto agitata e non poteva fare a meno di controllare sempre più spesso il suo Swatch bianco. Forse aveva il timore di fare tardi oppure… Era semplicemente nervosa all’idea di rivederla.

No, la seconda opzione non l’avrebbe ammessa neanche a se stessa.

Immersa nei suoi pensieri, incrociò Mark nel corridoio e si fermò a parlare con lui.
“ Torres, allora? Novità?” chiese l’amico.
“Decisamente! Non potresti mai indovinare chi mi ha chiesto della casa!” rispose la latina con un grande sorriso beffardo.
“Beh che aspetti a dirmelo?” chiese curioso come un gatto il chirurgo plastico.
“La Robbins! La tua preda! Ricordi?” disse Callie per poi ridere tra sé.
Mark non credeva alle proprie orecchie, fu preso a dir poco in contropiede dalla notizia.
“Woa! Bene! Ora si che si ragiona!” disse vittorioso e poi aggiunse “Callie, tu potrai aiutarmi adesso, sai avendocela in casa  sarà più facile per me. Del resto sei la mia migliore amica, no?” ribattè con occhi angelici rivolto verso la mora.
“Non ci pensare nemmeno! Non voglio affatto entrare in questi tuoi casini sessualmente amorosi, soprattutto con una persona che condividerà la mia casa!” disse seria la latina, una risposta che non ammetteva repliche.
Girò i tacchi e se ne andò nella saletta degli strutturati, piantando un incredulo Mark nel bel mezzo del corridoio. Era ormai trascorsa mezz’ora e doveva ancora sistemarsi, cambiarsi e dare un senso ai suoi capelli.

Infondo lo faccio per la casa, devo fare bella figura. Con Lei.
                                                                                            **************
 
Giunta all’ingresso dell’ospedale si mise ad aspettare leggendo distrattamente alcuni sms sul suo telefono, quando d’un tratto si sentì picchiettare dolcemente sulla spalla destra e voltandosi riconobbe subito quel Super Magic Smile.
“Ciao Calliope!” la salutò amichevolmente Arizona.
“Ehi ciao! Come va?”  chiese Callie con una nota di timidezza.

Contegno Torres! Sembri una liceale imbranata al primo appuntamento col figo della scuola!

“Bene! Oggi è stata una giornata piuttosto impegnativa, però molti piccoli umani si stanno rimettendo in forze, quindi YAY! La tua com’è stata?” le chiese con entusiasmo ed un sorriso stratosferico.

Era incredibile come quella donna fosse sempre felice, sempre gentile…  E sempre su degli strani pattini a rotelle rosa! Adorava sfrecciarci nei corridoi dell’ospedale, portava un che di diverso ed una gioia per i bambini che erano nel suo reparto.

“E’ stata pesante direi, vorrei solo andare a casa e dormire” disse abbozzando un sorriso rivolto alla pediatra.
“Beh allora andiamo, no?  Mi fai strada?” chiese gentilmente, con le solite fossette a contornarle il volto.
“Certo! Andiamo!” rispose subito la mora.
“Ah però aspetta! Dimenticavo, vado un attimo a prendere una cosa. Torno subito!”  parlò così velocemente che Callie non si rese subito conto che la bionda aveva risalito le scale per tornare in una delle on call room.
Dopo pochi istanti la vide riapparire con una grande, enorme valigia Rosa shocking; anzi, più precisamente con un Hello Kitty gigante disegnata sopra.
Callie non sembrava capire, quindi aggiunse “Ehm, che fai?” accennando una risatina.
“Rimango! Cioè, ho deciso che era inutile venire senza valigia, tanto la casa mi piace molto e anche tu mi stai simpatica quindi perché no? Yay?” rispose un’entusiasta Arizona.
“ Ecco… Beh, non me l’aspettavo… Non ho avuto il tempo di dirti nulla, l’affitto eccetera … Sai già che ti starà bene?” rispose gesticolando una confusa Calliope.
Odiava apparire così cretina ai suoi occhi. E non capiva davvero cosa le stesse succedendo.

“Stai tranquilla, davvero. Anche io come te ho bisogno di riposarmi e trovare un posto fisso. Sono ormai troppi giorni che vago per gli alberghi” rispose la bionda, accennando un tocco delicato sulla spalla della mora.

Si avviarono insieme chiacchierando del più e del meno e dopo 5 minuti esatti di cammino arrivarono all’edificio in cui c’era l’appartamento della latina.
“Eccolo qui, porta numero 502. Hai memorizzato la strada?” chiese gentilmente alla pediatra.
“Si si è semplicissima!” rispose sorridendo di rimando a Callie.

Entrarono e Arizona si sedette sul divano per guardare meglio la casa centimetro per centimetro.
“Vieni, ti faccio vedere la tua camera e il bagno” le disse guardando attentamente la reazione di Arizona che era intenta ad osservare la cucina.
“Si, grazie. Mi piace molto sai? Poi amo la cucina comunicante col salotto! È figa!” sorrise entusiasta la pediatra.
“Anche a me piace molto e sono molto affezionata a questo appartamento. Ormai sono parecchi anni che ci sto” concluse la mora, facendo strada alla donna.
 “Ecco, entrambe le stanze hanno un letto matrimoniale e una finestra con balconata, è molto spaziosa come vedi”  disse tenendo lo sguardo fisso sulla bionda, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso …

Smetti. Subito. Di. Guardarla!

Arizona parve accorgersi di questo strano comportamento di Callie, ma non ci badò molto e preferì lasciare correre.
“Direi che è perfetta per me, ho fatto bene a portare una delle valige!” disse trionfante la donna.
“Cosa? Una? È enorme!” sorrise incredula la mora.
“Certo! Ne ho lasciate altre in albergo, domani passo e le vado a prendere col taxi” disse con naturalezza la bionda.
Callie era divertita dalla situazione ma non commentò oltre. Pensò solo che quella donna era decisamente adorabile.

“Il bagno è di qua?” chiese Arizona, attraversando la stanza.
“Si, è un po’ piccolo ma confortevole” aggiunse Callie guardandosi intorno.
“Mah, io la doccia la trovo perfetta anche per due persone …” buttò lì la pediatra, sfoggiando un sorriso malizioso mentre se ne tornava nella sua camera, lasciando Callie lì impalata a fissare la doccia.

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


Salve a tutte ^^
Ecco il 4° capitolo :)
Vorrei ringraziarvi una per una per il sostegno che mi date :)
Se volete lasciate pure un commento, fa sempre piacere e poi così potrete dirmi cosa ne pensate :)
ps. Un grazie anche a Ginny36, come sempre :)
Buon weekend :)


Capitolo 4


Il mattino seguente la latina non riusciva a smettere di pensare alla frase della bionda.
L’aveva lasciata di stucco, e lì per lì si chiese se quel commento fosse rivolto a lei…

“Dio, perché cazzo sto pensando queste cose?” si disse a bassa voce mentre sistemava le coperte sul letto.
Poi sentì dei passi avvicinarsi.

“Ehi Callie, volevo dirti che poiché oggi ho la giornata libera, vado in taxi fino all’hotel a finire di prendere le valige ” affermò la pediatra facendo capolino dalla porta della camera.

“Ah si giusto, allora ci vediamo stasera” rispose gentilmente la mora, che nel frattempo cercava di guardare altrove per  evitare di perdersi negli occhi della bionda.

 “A stasera, Calliope”  le rispose dolcemente guardandola mentre usciva di casa.

La latina invece si preparò e si avviò a lavoro a piedi, per lei non era giornata libera purtroppo.
Aveva come al solito molte visite ma fortunatamente nessun intervento chirurgico, e questo poteva solo significare che sarebbe tornata ad un’ora decente a casa.
 
                                                                                                            *********
 
Arrivata in albergo Arizona, andò alla reception e pagò il deposito bagagli. Aveva  da portare con se altre due valige grandi come quella rosa che aveva già nell’appartamento.

Meno male che c’è l’ascensore a casa!    
     

Risalì in macchina e durante il tragitto non potè fare a meno di pensare a quanto le piacesse vivere li, e soprattutto a quanto le piacesse che ci fosse Callie sotto lo stesso tetto.
Le era piaciuta fin dal primo momento in cui l’aveva vista nel bar di Joe e non poteva negare di esserne attratta. Molto attratta.
Persa nei suoi pensieri non si accorse che era iniziato un forte temporale.

“Seattle…” disse tra sé sospirando, “E non ho nemmeno l’ombrello con me, accidenti!” aggiunse la bionda,  dandosi una piccola manata in fronte.
Odiava la pioggia, essendo una persona di carattere solare non poteva proprio sopportare il tempo di questa uggiosa città.

Arrivata sotto il palazzo si fece aiutare dal tassista, il quale molto gentilmente portò una delle due valige fino al portone. Questo però non le evitò di bagnarsi dalla testa ai piedi.
Salita in casa, completamente fradicia e con l’umore nero, pensò che fosse meglio cambiarsi i vestiti li in salotto. Non voleva bagnare tutto per terra fino alla sua stanza.
“Che giornata assurda!!” sbraitò contrariata contro i suoi indumenti zuppi adagiati su una sedia.

In quello stesso momento una sorpresa Callie rientrò aprendo la porta d’ingresso; era tornata in anticipo dal lavoro.
La scena che vide le fece sobbalzare il cuore.

Arizona.
Mezza nuda.
Con solo degli slip e un reggiseno bianco addosso.
Nel bel mezzo del suo salotto.

“Cazzo, scusa!” disse Callie prontamente, cercando invano di non guardarla.

“Ehi ehi, tranquilla! Non c’è problema, siamo tra donne no?” rispose la bionda carinamente, non mostrando alcun segno di imbarazzo. “ Non hai idea dell’acquazzone che mi sono presa!”.

La mora era completamente rossa in viso e non poteva nascondere che quella donna era bellissima e fuori dal comune. L’attirava a sé come una calamita.
Callie non riusciva ad articolare una frase di senso logico, e Arizona insospettita comprese che forse era lei in quella situazione a provocare tanta confusione e agitazione nella latina.
Decise di giocarci un po’ su, voleva una conferma una volta per tutte.

Sorrise maliziosamente e si chinò in avanti per prendere qualcosa nella valigia, lasciando il chirurgo ortopedico con gli occhi spalancati a godersi di tutto e di più.

Dio santo!

La pediatra sembrò accorgersi dello stato in cui si trovava la mora, “Callie, va tutto bene? Mi sembri un po’, come dire, strana …” concluse sorridendo sotto i baffi.

La latina distolse lo sguardo dalle sue gambe, sperando in cuor suo che la bionda non l’avesse notata.
“ Eeeeh?” rispose distratta e sempre più viola in viso.

 Devo smettere di fissarla!

“Mi chiedevo se ti sentissi bene …” chiese in un tono di finta ingenua la donna, avvicinandosi un po’ di più a Callie.

Ormai aveva intuito qualcosa e i suoi sensi raramente si sbagliavano. Era decisa a giocare tutte le sue carte.

Riprenditi! Riprenditi!

La latina si fece coraggio e con l’ultimo barlume di lucidità riuscì a sgusciare via dirigendosi in bagno, e poi aggiunse “Sto benissimo!”.

Arizona rimase a guardarla divertita, poco dopo sentì il rumore dell’acqua della doccia scorrere forte.

Era acqua fredda.
 
 

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Capitolo 5
*** Cap 5 ***


Salve a tutte calzoniane! ^^
ecco il capitolo cinque :)
ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi e chi mi lascia i commenti ^^
Enjoyyy :) yay!!
ps. ringrazio ginny36 che come sempre mi da grossi aiuti, soprattutto in questo capitolo :D


Capitolo 5

 
Il mattino seguente Callie era decisa a sgattaiolare fuori di casa senza farsi vedere dalla coinquilina, voleva decisamente evitare di parlare con Arizona riguardo la sua “fuga” verso il bagno della scorsa notte.
Si vestì più velocemente possibile, lasciando la sua camera in condizioni disastrose, il letto disfatto e diversi calzini e reggiseni sparsi per terra. Purtroppo però nel tentativo di mettersi i pantaloni saltellando per la stanza, inciampò comicamente su una sua scarpa.

Merda!

Fece talmente tanto fracasso cadendo che la bionda, allarmata dei rumori, si affacciò assonnata dalla porta.

Ecco qua, sgamata!

“Callie..?” chiese la pediatra stropicciandosi gli occhi ridotti in una fessura dal sonno.

“Si! Scusa per il casino! Sto uscend!” urlò la latina, prima di sparire oltre la porta di ingresso.

Una confusa Arizona si grattò la testa scompigliata e poi con lo sguardo perplesso si diresse a cambiarsi.

*******

La giornata di lavoro era iniziata in maniera a dir poco frenetica; quella mattina c’era stato un grosso tamponamento a catena sulla superstrada appena fuori Seattle, ed almeno una ventina di feriti più o meno gravi erano arrivati al pronto soccorso del Seattle Grace.

 “Yang, mi servi in sala 3, porto su un paziente con numerose fratture e con un tamponamento cardiaco!” urlò la latina un po’ esasperata, rivolta all’amica.

“ Ti aspetto lì “ tagliò corto l’asiatica correndo verso la sala.

Fortunatamente, l’operazione si rivelò essere più semplice del previsto, cosicchè le due amiche si ritrovarono ben presto a richiudere soddisfatte il paziente, ormai fuori pericolo.

“Allora, come va con Owen? Vi trovate bene insieme nella vostra villetta privata?” chiese con sarcasmo l’ortopedica, sorridendo.

Cristina la guardò alzando gli occhi dal bisturi per un attimo “ Va bene. E tu hai trovato la coinquilina perfetta?” rispose di rimando all’amica.

Callie sbuffò “Certo che si, avevi qualche dubbio? La Robbins”. 

-Davvero? Dio, è così irritante, sempre allegra come se avesse vinto alla lotteria! Su quei pattini poi!! Quel modo di fare mi da sui nervi.

- Ma no dai, sei la solita esagerata! E’ tranquillissima e poi contribuisce alla casa, fa la spesa, tiene pulito. Qualità non attribuibili di certo alla mia ultima coinquilina” concluse la latina, ammiccando significativamente all’amica.

E poi è decisamente adorabile.

***********

Nella sala 2 dell’ospedale, la dottoressa Arizona Robbins e la dottoressa April Kepner erano state impegnate per 2 ore nel tentativo di salvare la vita ad un bambino di 8 anni, anch’egli vittima del tamponamento. Erano riuscite nell’impresa per un pelo, ed il ragazzino era ancora in prognosi riservata e rischiava una paralisi permanente.

“Teniamo d’occhio quel bambino per le prossime ore, voglio uno specializzando che lo segua stanotte e annoti ogni minimo cambiamento” disse la bionda ad un’infermiera, uscendo dalla sala operatoria.

“Oggi è un delirio qui dentro, dio santo! Uno di quei giorni in cui non vedo l’ora di andare a casa a rilassarmi” disse poi rivolta alla rossa, mentre si lavavano dopo l’operazione.

 “ A proposito di casa, ho saputo che finalmente hai trovato una sistemazione! Callie è proprio una brava ragazza poi, ci ho parlato poco ma si vede comunque che tipo è “ disse April, rivolgendo un sorriso alla pediatra.

“Si , la casa è fantastica. E poi Calliope, è davvero una brava persona … e poi abbiamo un certo feeling sai …”

“Ehi frena! Che ne è stato di Coleen?”

“Oddio, non parlarmi di quella ragazza, per favore. E’ talmente appiccicosa, mi manda messaggi ogni minuto… Una semplice e neanche così formidabile notte di sesso e già si vede sull’altare quella!”

La traumatologa era a dir poco scandalizzata.
Arizona conosceva ormai il carattere timido di April, la sua fede ed il suo pudore nei confronti di queste tematiche, ma si divertiva comunque a parlargliene. Da buona amica la rossa ascoltava sempre, facendo qualche faccetta incredula di tanto in tanto.

“Mi chiedo sempre più spesso perché tu ti ostini a parlare con me di queste cose” fece la rossa, tra il basito e il divertito per la situazione di controsenso. “Ti diverti forse?”

“ Forse” scherzò l’amica. “Comunque  Callie è sul serio una brava persona, hai ragione” cambiò discorso la pediatra, ridacchiando sotto la mascherina.

Ed è anche molto bona, il che di certo non guasta.

                                                                                                            ****************

Tornata finalmente a casa, Callie voleva cucinare un piatto messicano dei suoi. Sapeva che era brava nel farli e quella sera voleva decisamente sorprendere la bionda.
Mentre armeggiava ai fornelli, una stanca Arizona si affacciava dall’ingresso del loro appartamento.

“Ehi! Stamattina ti sei volatilizzata, come è stata la tua giornata? Io sono stata super impegnata con questo incidente multiplo, un macello!” disse la pediatra esausta, facendosi cadere su una sedia del tavolo.

Callie le sorrise di rimando, anche lei altrettanto distrutta dalla pesante giornata “Concordo, un inferno. Povera gente…”

“A proposito, dovrei chiederti una cosa. Il bambino che ho operato nel pomeriggio con April ha riportato una grossa emorragia interna ed ha dei forti problemi alla schiena, rischia la paralisi completa…  Vorrei che domani lo vedessi per un consulto e magari che lo operassimo insieme… Tu sei la migliore nel tuo campo quindi… “ le chiese di getto la pediatra, cercando di nascondere con una mano un certo rossore sul suo viso.

La mora rimase sorpresa di fronte a quella inaspettata esternazione di stima. “Certo, mi farebbe molto piacere Arizona”

Le due si guardarono per un istante che sembrò durare un eternità, si persero entrambe rispettivamente l’una negli occhi dell’altra.
Questo momento idilliaco fu però stroncato da un sms che arrivò al cellulare della bionda.

Chi diavolo sarà a quest’ora?

Vzzz Vzzz

Altro sms

“Vedo che sei molto richiesta stasera” ci scherzò su  la mora, con una nota di gelosia e fastidio nella voce.

La bionda rise “Mah, nessuno di importante, una con cui sono uscita mezza volta. Sai faccio un certo effetto sulle donne, creo dipendenza!” aggiunse la donna guardando la latina dritta negli occhi.

Callie rimase con la bocca spalancata a fissare la pediatra.

Questa donna non smetterà mai di stupirmi!
 
 

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


Mi scuso con tutte voi per questa lunga assenza; lo so mi odiate, anche io mi odio e mi sento in colpa. Ma a mio favore ho avuto la mancanza di tempo per via del lavoro v.v
Comunque adesso sono qui col sesto capitolo ^^ yay!
Mi scuso se non aggiornerò a breve già da ora.
RIngrazio tutte quelle che seguono, leggono e commentano questa storia :)
ps un enorme grazie a ginny36 che mi supporta sempre e mi aiuta nel fare proseguire questa fan fiction :)
Enjoooooooy :)


Capitolo 6


L’indomani Callie aveva un difficile intervento insieme ad Arizona, dovevano operare il bambino di 8 anni alla schiena. La bionda le aveva chiesto un consulto la sera prima e la latina aveva acconsentito che la cosa migliore da fare era quella di operarlo subito senza perdere tempo; non volevano rischiare eventuali problemi, visto che ormai il bimbo si era stabilizzato durante la notte.
Si videro poco prima nella saletta degli strutturati, la mattina non si erano incrociate a casa, la bionda era uscita una mezz’ora prima di lei giusto per fare tutto il giro delle visite ai suoi piccoli pazienti.

“Callie, non sapevo sapessi cucinare così bene! Ieri sera la tua cena mi ha lasciato davvero senza parole!” esclamò la bionda con un enorme sorriso sul volto, i suoi occhi brillavano di ammirazione verso la mora, e non solo per le doti culinarie.

La latina dal canto suo si sentì avvampare per questo improvviso complimento, era già il secondo in due giorni.

Niente male!

Con un gesto della mano si grattò un po’ l’angolo della fronte, lo faceva sempre quando si sentiva in imbarazzo “Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato, è una cosa che riservo solo alle mie coinquiline” disse scherzando e con un sorriso stampato in faccia rivolto all’amica.

“Ahahah”, la bionda rise di gusto e poi aggiunse “Quindi devo ritenermi fortunata?” disse di rimando facendo un occhiolino al chirurgo ortopedico.

Callie le ricambiò il sorriso mordicchiandosi un po’ il labbro inferiore.
Pensò che adorava il suo modo di ridere ed erano altrettanto stupende le sue espressioni buffe che ogni tanto aveva. Si perse in questi pensieri ricordando anche le cose di cui era venuta a conoscenza la sera precedente riguardo la donna…  Era rimasta alquanto stupita da quelle rivelazioni, ma non poteva nascondere un certo piacere e interessamento per la faccenda.

Quando si decise a rispondere, un infermiere si affacciò alla porta d’ingresso “Dottoressa Robbins, siamo pronti in sala operatoria”.
Arizona la guardò un altro istante; in quel secondo sembrò riuscire a  leggerle la mente e a decifrare i reali pensieri della mora.
“Arriviamo subito, grazie” rispose decisa la bionda senza distogliere lo sguardo dalla latina “Andiamo dai, il nostro piccolo amico ci aspetta” disse rivolta a Callie con un  sorriso rassicurante sul volto.

L’amica annuì di rimando, non vedeva davvero l’ora di vedere come si sarebbe trovata a lavorare fianco a fianco della bionda.

                                                                                                               ***


Mentre operavano con tanto di tre infermiere e anestesista al seguito, i loro sguardi si incrociavano concentrati e  fugaci.
Erano entrambe felici di potersi aiutare a vicenda, e in questo modo potevano unire il lavoro al piacere di stare insieme.
Tutto sembrava filare liscio, ma quando giunsero quasi alla fine dell’operazione, il bambino andò in arresto cardiaco.
Ci furono due secondi di panico dove tutti si guardarono velocemente, le due donne però presero in mano la situazione e  concentrarono tutte le loro forze  per salvarlo; riuscirono a rianimarlo senza che ci fossero ulteriori conseguenze e concluso l’intervento si guardarono sospirando, esauste ma felici di quello che avevano portato a termine insieme.

Si sorrisero uscendo lentamente dalla stanza, “ Dio, è stata davvero dura oggi! Poi quando ci sono di mezzo piccoli umani è ancora più dura” disse a bassa voce Arizona, era distrutta dalle tre ore passate in sala operatoria senza essersi fermata un attimo, proprio come la latina.

La mora si lasciò andare per qualche minuto su una poltrona nella stanzetta degli strutturati e aggiunse “Già… Quando c’è di mezzo un bambino sono molto più tesa del normale, per fortuna alla fine è andato tutto bene. Vado a dirlo alla madre, è di là che aspetta”.

Fece per alzarsi ma Arizona la fermò delicatamente per un braccio, la guardò dritta negli occhi e rispose “Grazie Calliope”. Si sorrisero amichevolmente, coscienti di aver fatto un grande lavoro, e che non sarebbe finita nello stesso modo se non fossero state insieme in quella sala. Arizona era certa di avere trovato una persona incredibile.

“ Non devi ringraziarmi, è il mio lavoro” disse semplicemente la mora “E’ stato bello, non è stata una sorpresa scoprire che mi trovo bene con te anche in sala, non avevo dubbi “ esclamò sorridendo e pensò che in questo momento si sentiva come se la conoscesse da una vita.

I suoi pensieri smisero di vagare nella sua mente quando una terza persona entrò nella saletta.
Era un’infermiera del reparto di Ostetricia, si avvicinò piano ad Arizona  guardando storta la mora.

“Ciao, vorrei parlarti un attimo se puoi” disse piano rivolta alla pediatra, la quale si sorprese di vedere la ragazza li davanti a se. Era stata piuttosto chiara sulla natura della loro relazione; fugace e senza alcun impegno.

La bionda presa in contropiede guardò disinteressatamente l’infermiera che aveva di fronte “Coleen ciao, puoi parlare anche qui. Callie è mia amica”, aggiunse guardando con un sorriso la mora.

“No no, esco. Stavo giusto andando” La latina non finì di parlare che la bionda le fece segno con la mano di stare tranquilla e di rimanere dove era.
Il chirurgo ortopedico annuì piano e sentendosi fuori posto si mise a fare finta di controllare delle cartelle cliniche.
La pediatra scostò un pò di lato la testa aspettando che Coleen si decidesse a parlare.
L’infermiera si schiarì la voce un po’ in imbarazzo per la presenza della mora e poi si buttò “Senti ma è successo qualcosa tra noi? Non mi hai più richiamata dopo quella sera …” chiese con uno sguardo triste che sapeva di abbandono.

Callie non potè fare a meno di “allungare” un orecchio su quella conversazione.

La cosa si fa interessante!

“Sai cosa...? Ho perso il tuo numero! Sono proprio distratta in questi giorni, ho molto lavoro e ho fatto un trasloco …” mentì la pediatra con finto dispiacere e gesticolando non poco con le mani.

L’infermiera abbassò lo sguardo e sembrò capire “Va bene, allora magari ci vediamo in giro …” detto questo se ne andò veloce senza proferire altra parola.

La mora era interdetta, rimase a fissare Arizona aspettando che dicesse qualcosa.
“ Era lei la persona che mi mandava i messaggi ieri sera” annuì esausta la bionda “ E’ troppo appiccicosa!” disse ridendo tra sé  la donna con la cuffietta rosa.

“Aspetta un attimo, tu e lei …?”   chiese Callie divertita con un sopracciglio alzato.

“Beh si sai, diciamo che mi sono fatta alcune amicizie in questo ospedale…” concluse la bionda con un sorriso che la diceva lunga.

Amicizie? Plurale?

Callie non sapeva cosa dire, più che dispiaciuta per quella notizia ne era gelosa. Non pensava di certo che la sua dolce e gentile coinquilina si desse cosi tanto da fare. “Non pensavo che… Però ecco va benissimo” disse ridendo per nascondere l’imbarazzo “Anzi anche io … Cioè c’è stato un momento in passato in cui … “ spiegò Callie sempre più impacciata, accaldata e in difficoltà parola dopo parola.

Dio mio.  Sto balbettando.

Si sentiva lo sguardo della pediatra addosso, la guardava fissa con quegli occhi blu e si sentiva prendere fuoco.
“Calliope” la donna la prese per le spalle con tutte e due le mani “ Rilassati “ aggiunse con un sorriso confortevole.

Sono solo pochi giorni che vive con me e già mi sta facendo perdere il senno!

La mora sospirò chiudendo per un istante gli occhi cercando di calmarsi, e poi esclamò “Ok, sono calma ma decisamente esausta, vado a casa”  fece segno col pollice e si allontanò uscendo dalla porta.

Arizona rimase li impalata a fissare il vuoto.

Attorcigliando il naso ripensò un attimo alle parole della latina e si chiese quando avesse avuto a che fare con il suo mondo, e soprattutto con chi.


                                                                                                                    ***


Arrivata a casa la prima cosa che fece Callie fu chiamare Mark, era da troppo che non lo sentiva e aveva decisamente voglia di parlare con lui.
Il telefono fece tre squilli e poi il chirurgo rispose.

“Torres! Sei viva? È da giorni che non ci becchiamo!” esclamò contrariato l’amico dall’altro capo della linea.

“Mark! Ciao! devo dirti una cosa!” sputò la latina senza prendere fiato.

Era leggermente preoccupata all’idea di poter rivivere anche solo amichevolmente una storia come quella con la Hahn; perché lo sapeva, aveva feeling con Arizona. C’era molta alchimia, sebbene si conoscessero da poco.

“Frena Torres! Che è successo?” chiese allarmato il chirurgo plastico.

“La mia coinquilina, cioè la Robbins” rispose la latina, non stava nella pelle nel dire al suo amico che la sua amata preda non sarebbe stata interessata a lui, ne ora e ne mai.

“Si, so chi è la tua coinquilina, non sono mica idiota” aggiunse indispettito l’uomo alzando gli occhi al cielo.

“Beh lei mi ha lasciato intendere che si è fatta mezzo ospedale! Femminile!” scandì bene l’ultima parte.

“ Eh, purtroppo per me lo sapevo, me l’hanno detto qualche giorno fa a lavoro. Sai le voci girano in fretta in quell’ospedale. Tutta tua Torres!” ci scherzò su Mark ridendo.

“Ma dai! Che dici? Non sono il suo tipo!” esclamò frettolosamente la mora.

“ Si certo che lo sei! Fidati! Non mi sbaglio mai! Buttati Torres!” disse ridendo l’uomo “Poi voglio i particolari e tutt…”

“ Mark!! C-I-A-O!” esclamò divertita e poi buttò giù la chiamata.

Sempre il solito

Guardò un altro istante il display spento e poi scosse la testa sorridendo.

Ripensando alle parole dell’amico non potè fare a meno di sperare che l’uomo ci avesse visto giusto.
 
 
 
 

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Capitolo 7
*** cap. 7 ***


Si lo so. Sono una pessima Calzoniana ç_ç non ho più aggiornato per via dello studio-lavoro che ho avuto in questi mesi.
Mi farò presto perdonare però :)
Ecco il settimo capitolo :)
Ogni vostro commento è sempre gradito ovviamente ^^
Yay!
-6 all'11 stagione *O*



Capitolo 7


Pioveva a dirotto.

Callie aprì  lentamente un occhio, si sentiva strana quella mattina.
Riuscì ad aprire con fatica anche l'altro,aveva il respiro affannato e il naso tappato.
Le bruciava forte la gola, quasi da non riuscire a parlare.
Si toccò con una mano la fronte.
Era bollente e sudata.

Merda

Febbre” esclamò piano tra se “maledizione”.
Sospirò sconfortata, non riusciva proprio a capire quando l’avesse presa; nei giorni scorsi era stata sempre in ospedale …

Magari qualcuno aveva un virus ….

Non posso di certo andare a lavoro oggi, mi sento uno zombie di the walking dead…”  si disse la latina tra sé, per poi rischiararsi con la testa tra il cuscino. Demoralizzata al massimo.

Poco dopo sentì bussare piano alla sua camera.

Arizona”… disse con un filo di voce; la bionda era appena tornata dall’ospedale dopo un lungo turno di notte.

Calliope” disse entrando “sono le otto e non vedendoti uscire mi sono permessa di bussare … tutto bene?” concluse la pediatra con dolcezza guardando la mora.

La latina si schiarì la voce, non riuscendo a risolvere gran che visto che le uscì comunque un tono rauco con un che di orcheggiante.

No che non sto bene … ho la febbre, mi sento una merda” disse il chirurgo guardando in basso; odiava farsi vedere in quelle condizioni da lei … era sudata e non aveva di certo una bella cera.

La bionda sembrò preoccuparsi, aveva la fronte corrucciata e pensierosa.

ti vado a prendere il termometro” aggiunse uscendo veloce dalla stanza.

Uff sono un medico, non ho bisogno del termometro per sapere se ho la febbre”  esclamò brontolando Callie guardando il soffitto.

La pediatra rientrò e le porse il termometro “ non fare così dai, lo so che sei arrabbiata … però lascia che ti aiuti” disse sfoggiando uno dei suoi sorrisi super magici.

Non poteva resistere a quel sorriso.

L’avrebbe baciata li seduta stante.

Che cavolo sto pensando?

La mora riuscì a distogliersi dai suoi pensieri,e annuì con un piccolo sorriso sul viso “ Grazie … scusa per prima …. E poi non voglio che mi fai da infermiera, sei appena tornata da lavoro, sei stanca … “ aggiunse Callie guardando in basso, in quel momento non riusciva a sostenere il suo sguardo.

Calliope, non sono stanca. E poi amo prendermi cura delle persone; e soprattutto amo prendermi cura di una mia amica nonché coinquilina” disse sfoggiando le sue solite fossette agli angoli della bocca mentre si sedeva sul letto vicino alle gambe della mora.

Callie pensò che fosse dolcissima,era sempre gentile e disponibile. E si stava prendendo cura di lei dicendo queste cose fantastiche.

Rimasero a guardarsi negli occhi poi il biiip del termometro le fece sobbalzare.
La mora lesse il verdetto “ 39. Ottimo”, esclamò e poi si buttò senza forze con la testa schiantata sul cuscino.

Ok calma, adesso mangi qualcosa e poi prendi un’aspirina per fare abbassare la temperatura. Poi fai una bella dormita e vedrai che starai meglio. Yay?” disse sorridente Arizona annuendo piano.

La latina la guardò tra il divertito e il perplesso “No, non è yay per niente …”  disse tenendo un sopraciglio alzato.

Aspetta ti metto un cuscino in più sotto la testa così stai più comoda ”  esclamò la bionda gentilmente avanzando verso Callie.

Aveva una maglia blu con lo scollo, e sporgendosi per sistemare il cuscino la latina non potè fare a meno di guardarla con la bocca spalancata.


Non potè farne a meno non solo perché  ce l’aveva davanti ma perché schiacciò il seno contro la sua faccia.
Alla latina mancò il respiro per un secondo.

La pediatra fece finta di niente, si limitò a sorridere maliziosamente sotto i baffi.
 Le piaceva troppo cercare di far perdere il controllo alla mora.
 
***********
 
Arizona si stava rilassando sul divano vedendo distrattamente qualche serie tv nell’attesa che Callie si risvegliasse.
Stava dormendo da più di due ore, e sperava con tutta se stessa che la medicina avesse fatto effetto e avesse abbassato la temperatura.
Ripensava ai primi momenti passati con la mora, a quando si erano conosciute nel bar di Joe.
Sembravano passati mesi da quel giorno,invece erano solo 4 settimane che viveva in quell’appartamento con lei.
Avevano strinto una bella amicizia in poco tempo, un’amicizia fatta di sguardi e provocazioni continue da parte sua.
Sorrise tra sè.

Le piaceva da morire Calliope, però la latina non si era mai lasciata andare a qualcosa di concreto per lei; era sicura che provasse qualcosa, forse solo attrazione fisica … ma dentro di se sapeva che c’era qualcos’altro nel loro rapporto. Ed era felice di farlo crescere e scoprirlo ogni giorno insieme.

Sentì un rumore che le fece perdere il turbinio di pensieri che aveva in mente e si girò di scatto in quella direzione

Callie che fai in piedi? Hai la febbre” disse correndole incontro preoccupata, senza rendersene conto mise una mano sulla fronte della latina, la quale rimase immobile sorpresa per la naturalezza di quel gesto.

Si erano sfiorate poco o niente in quel mese, e ancora le provocavano dei brividi i piccoli contatti che aveva avuto con lei.
Arizona sto bene …” aggiunse la mora cercando di non perdere il controllo vista la vicinanza con la bionda. Riusciva a sentire il suo profumo di pesca, e soprattutto
riusciva a sentire il suo respiro calmo e regolare che le sbatteva nel collo.

La pediatra aveva la testa all’insù e stava sentendo con la mano la fronte bollente di Callie e in quello stesso momento, la mora persa tra il delirio della febbre e l’odore della bionda che la stava inebriando abbassò la testa, e quasi senza rendersene conto sfiorò la sua bocca per un istante.
 
La bionda non capì subito cosa stesse succedendo, rimase spiazzata dall’inaspettato  ma pur piacevole gesto.

Callie sei fuori di te dalla febbre, vieni sul divano forza” esclamò piano la pediatra in un sussurro, prendendo con un tocco leggero il braccio della mora.
La latina non se lo fece ripetere due volte, stava davvero troppo esausta per capire o fare qualsiasi cosa.
Arizona invece, non potè negare che quel leggero contatto le era piaciuto molto, ne era rimasta colpita … e mai avrebbe sperato di meglio.

Le labbra morbide e carnose della latina le avevano provocato mille sensazioni …  però di una cosa era certa: le avrebbe volute ancora.
E ancora.
 
 
 
 
 
***
 Si erano addormentate entrambe sul divano del salottino con la tv accesa ormai da un’ora, trasmetteva un episodio di Rizzoli&Isles, Arizona amava quella serie e si era appisolata poco dopo la latina con la testa appoggiata alla sua.

Si svegliò piano, era rintontita dal sonno e cercò di ricordare gli ultimi avvenimenti, guardò per un attimo la mora che ancora dormiva; era bellissima, la sua pelle ambrata e profumata la faceva impazzire …
Aveva lineamenti perfetti e in quel momento pensò che avrebbe voluto baciarla …

Come un fulmine si ricordò … Callie l’aveva baciata, solo per un attimo e in preda alla febbre alta è vero … però l’aveva fatto, e non poteva di certo fare finta che non fosse successo niente.

La guardò per un altro istante, era irresistibile e d’istinto si avvicinò a lei e le lasciò un piccolo bacio sulla fronte; la latina non si accorse di questo leggero contatto e continuò beatamente a dormire.

La pediatra si ritrovò a pensare che non aveva solo una forte attrazione verso di lei ma c’era qualcos’altro, le piaceva veramente e le voleva bene … forse molto più che bene … ci teneva particolarmente e provava qualcosa; come un benessere completo quando Callie le era vicino, vicino come lo era adesso.
Le piaceva che le dormisse addosso, in questo modo poteva sentirla in ogni curva del suo corpo.

Mentre era intenta a fissarla la mora aprì piano un occhio, sollevò la testa dalla spalla della bionda e la guardò come se fosse sorpresa del fatto di averle dormito vicina per tutto il tempo.
Il suo sguardo imbarazzato sembrò quasi volersi scusare.
ehi ciao” disse Arizona con un sorriso gentile rivolto all’amica.

La latina sembrava stare meglio, stropicciò gli occhi e poi si portò una mano alla fronte.
Ciao. Scusa, penso di averti dormito addosso” le rispose con timido accenno di sorriso.

Non ti preoccupare, anzi anche io mi sono abbioccata su di te poi” aggiunse ridendo un poco la bionda mentre la guardava sorridendo con le sue fossette, “come ti senti adesso?”

Mi sento molto meglio … direi rinata. Stavo così delirando che non ricordo un bel niente delle ultime ore però” esclamò la donna perplessa, aveva una mano al mento nel tentativo di ricordare qualcosa.

Arizona spense la tv e poi si voltò verso di lei. Aprì la bocca per parlare guardando fissa la mora.

Non … non ricordi niente di niente?” la bionda era interdetta, le dispiaceva molto che non ricordasse che solo un’ora prima aveva appoggiato le labbra sulle sue …

Callie rise di gusto “ cosa dovrei ricordare? I bei momenti passati con una febbre da cavallo?”

La pediatra abbassò lo sguardo, poi rivolse i suoi occhi blu verso la mora.
Decise che voleva essere sincera, almeno così avrebbe avuto le risposte che sperava di avere.

Si schiarì la voce “ beh penso che ci sia qualcosa che dovresti ricordare …” aggiunse la bionda fissando la latina dritta negli occhi.

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


Salve ^^ visto? come promesso pubblico l'ottavo capitolo super presto! yay!!
Un immenso GRAZIE a tutte voi che commentate sempre, siete sempre carine e coccolose :-).
 E un altro grazie va anche a chi legge silenziosamente; spero che prima o poi facciate anche solo un fischio :D fa sempre piacere leggervi e sapere cosa ne pensate, sia di positivo che di negativo :)
saluti e a presto! :)
(-3 all'undicesima stagione *O*)





Capitolo 8
 


Il chirurgo ortopedico si sentì avvampare dal modo in cui la donna pronunciò quelle parole, cercò ancora una volta di ricordare qualcosa, anche solo un piccolo frammento di ricordo.

Niente. Il vuoto.

Aveva avuto una febbre da cavallo, non era sorpresa di fare fatica a ricordare gli ultimi eventi.

E poi cosa doveva essere accaduto di tanto grave?

Ti giuro che non ricordo … che è successo? Ho ballato nuda con solo le mutande?” disse ridendo di nuovo, però nel suo sguardo si poteva scorgere un che di preoccupazione.
 Si grattò la fronte impacciata pensando al peggio.

Arizona rise con la donna, le sfiorò delicatamente il braccio e pensò tra se che sarebbe stata bellissima una scena del genere; e non le sarebbe affatto dispiaciuto.  AFFATTO.

Altri pensieri maliziosi annessi ad immagini le passarono davanti agli occhi.

Callie sembrò quasi riuscire ad interpretare lo sguardo della pediatra, e così la osservò più intensamente assottigliando la vista fino ad una fessura.
Allora? Vuoi dirmelo?” concluse la mora agitando le braccia ma continuando a sorriderle divertita.

La bionda era titubante ma poi si fece coraggio e aggiunse ridacchiando “ma niente di grave. Deliravi “.

La latina scosse la testa “ Mi dispiace, qualunque cosa abbia fatto ero fuori di me. Ti prego non giudicarmi” concluse ridendo.

Arizona sembrò momentaneamente convincersi, ci sarebbe stato un altro momento per dirglielo; adesso la mora era ancora troppo ”scossa” dal post febbre.
Non sono una persona che giudica, lo sai. Io in primis non sono proprio un angelo” concluse la bionda sorridendole e facendole l’occhiolino.

Callie le sorrise di rimando poi sentì il cellulare vibrarle nella tasca dei jeans.

Osservò per un attimo il monitor “E’ Mark” disse guardando Arizona, la quale fece una smorfia di disapprovazione senza farsi vedere dalla donna.

Pronto? Ehi Mark, dio ho passato tre ore di  panico oggi …. Super febbrone, ma ora sto molto meglio devo dire.

Guardò la bionda sorridendo dolcemente, era anche merito suo se si sentiva meglio adesso; la donna si era presa cura di lei.

Poi continuò al telefono “ Cosa?!?  No non posso venire da Joe a bere … faccio schifo e poi ho dei capelli … uffa, ok . Ma solo un’ora e poi c’è anche Arizona”.

La bionda sentendo  il suo nome cercò di protestare in silenzio e fece subito segno di no freneticamente con le dita, non aveva proprio voglia di passare anche solo un’ora con quello Sloan, gli stava antipatico, era troppo pieno di sé e superficiale.

Proprio non lo sopportava.

Callie spense la chiamata e sorrise vittoriosa alla pediatra, dandole una bella spinta con il gomito.
Sapeva che i due non si tolleravano, però amava vederli in competizione per il nulla.
La pediatra invece, pur di vederla felice non potè fare a meno di accettare. Brontolando.
 
***
 
Arrivate da Joe c’era già il chirurgo plastico che le aspettava seduto al tavolo. Lo videro e lui gli fece segno con la birra in alto per farsi vedere da lontano.
Si salutarono rapidamente e si sedettero al tavolo.

Torres che ti è successo oggi?” disse l’amico rivolto alla mora mentre beveva la sua Super Tennent’s.

La latina sospirò contrariata e poi aggiunse “ dio santo, era da anni che non stavo così male. Fortuna che la dottoressa Robbins qui sa prendersi cura anche degli adulti oltre che dei suoi piccoli umani” concluse sorridendo rivolta all’amica.

Arizona abbassò lo sguardo imbarazzata e si portò il bicchiere di vino bianco alla bocca per nascondere il suo compiacimento davanti a Mark.

Immagino, certo” bofonchiò l’uomo annuendo sarcastico con la testa. L’antipatia tra i due strutturati era reciproca. Poi aggiunse “ l’importante è che ti sia ripresa, domani rientri a lavoro? Devo aggiornarti sulle mie conquiste.”

Callie lo guardò divertita “ Si ovvio, sennò non sarei qui ora a bere con te non trovi? e poi sto bene” concluse soddisfatta bevendo il suo calice di vino.

Scusate se vi disturbo” . Una quarta voce sconosciuta si era avvicinata al tavolo, si girarono tutti e tre contemporaneamente per guardare chi fosse.

Non ho potuto fare a meno di guardare la vostra amica bionda qui … e quindi volevo offrirle da bere, magari da soli …” esclamò l’uomo ammiccando ad Arizona.

La pediatra era perplessa, non solo era di cattivo umore per ricevere flirt scadenti ma non aveva assolutissima voglia di perdere tempo a liquidare gli uomini, alla quale non era minimamente interessata.

Voleva solo ed esclusivamente Calliope. E dormire anche magari, visto che era in piedi da più di 20 ore dopo il suo turno di lavoro.

La bionda alzò gli occhi al cielo e si schiarì la voce “ guardi la ringrazio molto dell’invito, ma non sono interessata” detto questo si voltò come se nulla fosse e continuò a bere ignorando beatamente l’uomo.

Mark e la latina si guardarono sorpresi e divertiti dalla risposta secca dell’amica.

Callie dal canto suo pensò che se avesse continuato ad importunare la bionda gli sarebbe arrivata la sua sedia direttamente nei denti.

Sono gelosa? Si. Decisamente.

L’uomo era rimasto fisso li in piedi impalato, non sembrava volere demordere però.
“ Lei fa la preziosa signorina, lasci che mi conosca meglio; sono Eric piacere. Lei è?” continuò avvicinandosi alla sedia di Arizona e allungando la mano in segno di saluto.

La pediatra aveva perso la pazienza, non aveva un grande grado di sopportazione.
“Senta” iniziò girandosi verso l’uomo ”mi piacciono le donne, capisce? Non sono interessata.” Rispose brusca la donna, facendo sbottare in una risata i suoi due amici presenti .

Beh ma io non ho problemi sa? Ho aperto i miei orizzonti … “ esclamò l’uomo insistendo e  guardando la donna dalla testa ai piedi, e soffermandosi sulle gambe dove deglutì in modo rumoroso.

Callie si voltò e fulminò con lo sguardo il ragazzo, e i suoi occhi neri pieni di odio gli fecero tirare su lo sguardo dalle gambe della bionda.
Hai sentito quello che ti ha detto? Vattene” rispose la mora con un tono deciso e furioso.

Ah e tu chi saresti? La fidanzata per caso? “ aggiunse l’uomo ridendole in faccia.

Le due donne si guardarono un po’ imbarazzate, i loro sguardi però irritati dalla situazione, si capirono al volo e si voltarono nuovamente verso di lui.
Si, è la mia ragazza. Stiamo insieme” disse semplicemente La latina  mettendo un braccio dietro le spalle di Arizona;  alla quale quel gesto piacque molto, ci sarebbe stata tutta la vita cosi protetta da lei.

Eric però non voleva mollare la presa, guardò Mark il quale gli fece coraggio con un pollice alzato verso di lui incitandolo a continuare. Si stava godendo lo spettacolo, gli mancavano solo i pop corn ormai.

L’uomo si fece nuovamente in avanti “ signorine non vi agitate, possiamo fare una cosa volendo … così voi sarete comunque insieme. “ concluse soddisfatto Eric, e poi sorseggiò il suo doppio whiskey.

Arizona a quel punto non ci vide più; era decisa a fare capire all’uomo che non c’erano chance per lui. Voleva essere lasciata in pace.

Si voltò verso la mora e scostò delicatamente il mento verso di lei.

La guardò un secondo e poi si avvicinò per poi baciarla piano.

Callie rimase sorpresa, rimase immobile ma poi capì che doveva reggere il gioco alla donna e senza pensarci troppo su la strinse a se e approfondì il bacio.

Eric sgranò gli occhi  e si dileguò velocemente. Mark invece era al tempo stesso sorpreso e senza parole dalla situazione.

Il  contatto tra le due durò qualche secondo.... Era un bacio vero.

E non era fine a se stesso, era cercato e voluto da entrambe, quindi quale scusa migliore di questa?

Erano d'accordo nel volere scacciare Eric che continuava a  provarci invano con Arizona, oltre a farla irritare sempre più parola dopo parola .Era stato irrispettoso e volgare, quindi si meritava anche molto più di questo .

La latina continuò a baciare la bionda, non riusciva a staccarsi, era più forte di lei … La teneva stretta alla vita con il braccio sinistro e con la mano destra le stringeva delicatamente i capelli morbidi.

La pediatra, dal canto suo si era bloccata di colpo con gli occhi spalancati; la mora aveva approfondito il gesto e lei era immobile,come sotto shock.
Non che non le piacesse, anzi... Però era alquanto sorpresa della sua reazione, e il suo cuore stava battendo all'impazzata. Sembrava volesse uscirle dal petto ed urlare.

Callie resasi conto di quello che stava  facendo si staccò di scatto imbarazzata e viola in volto.

Guardò subito Mark che se ne stava con la bocca spalancata a fissarle senza capire.

La mora non sapeva cosa dire ne tantomeno cosa fare, si portò una mano tra i capelli e sperò che Arizona dicesse presto qualcosa.
La bionda si schiarì la voce e  si sistemò un po’; era sorpresa e anche lei aveva le guance rosse per l’imbarazzo.

Guardò di sottecchi la latina ed esclamò “ecco,questo  era già successo prima quando deliravi....”

I due amici si voltarono univoci verso di lei, entrambi senza parole.
 


 
***
 
 
 
 Allora?? che ne pensate di questa mossa di Arizona? :D quali saranno le conseguenze? e quel simpaticone di Erik avrà rinunciato alla sua preda? :D ditemi che ne pensate susu!! :) :)
A presto ^^

 

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Capitolo 9
*** Cap, 9 ***


Salve a tutte! ^^
ecco qui il nono capitolo; ammetto che questo capitolo mi ha portato qualche difficoltà... non mi ha convinto appieno, e tutt'ora non sono soddisfatta.
Quindi ecco sono pronta a tutte le critiche xD
Ringrazio di cuore tutte quelle che mi seguono, che commentano e che leggono in silenzio :)
Enjoy ^^






Capitolo 9
 
Callie era ancora voltata verso Arizona, cercava di tirare fuori dalla mente qualcosa che la ricollegasse agli ultimi eventi.
Ragazze ci date dentro eh?!” disse Mark ridendo e con immenso sorriso malizioso, per poi aggiungere “Non mi avevi detto niente Torres!"  concluse con una energica pacca sulla spalla dell'amica.
La mora non sapeva cosa dire,  in quel momento avrebbe voluto uccidere il suo amico... Ma riuscì solo a continuare a guardare la bionda negli occhi.
Poi aprì la bocca “cosa??"  aveva ancora il sapore di Arizona sulle labbra, e le sue mani bramavano per un altro contatto con lei... Non ci stava capendo più niente, era confusa e  sopraffatta dalla sensazione del bacio di poco fa...
La bionda guardò il chirurgo plastico con un'occhiataccia contrariata e poi tornando a guardare l'amica aggiunse “non te l'ho detto prima, ma è successo. Mentre deliravi nel pieno della febbre mi hai baciata sfiorandomi. Ovviamente non ti ricordi, ma è successo” concluse la bionda annuendo piano con la testa.
 
Ehi sei tu che hai baciato me adesso per mandare via quel tizio!”  disse la latina decisa.
State litigando su chi ha baciato chi per prima? Sul serio?” aggiunse Mark con un ciglio alzato, era perplesso.
Mark!” la mora stavolta lo fulminò con lo sguardo.
OK ok me ne vado, risolvetevela da sole; domani mi racconti tutto Torres. E Fate le brave” disse poi  e se ne andò facendo un occhiolino ad entrambe le donne.
 
Callie sospirò esausta “scusalo è il solito scemo” , poi aggiunse “scusa anche me per oggi, non ricordo niente.... E scusami anche per ora... io ecco io...” farfugliò abbassando lo sguardo imbarazzata, era completamente  rossa, e si nascose il viso con una mano.
Ehi” le si avvicinò la bionda, le prese il braccio dolcemente e raggiunse il suo sguardo con suo, “ Calliope tranquilla, era solo un bacio di comune accordo, tra buone amiche”. Concluse sorridendo in modo ambiguo come se volesse che la donna al fianco smentisse le sue parole.
La mora si accigliò un po’ “ tu baci tutte le tue buone amiche?" disse ridendo.
Anche la bionda rise e poi aggiunse “e tu baci COSI’ chiunque?"  disse guardandola fissa, aveva gli occhi chiari e solari, trasmettevano energia e gioia.

La latina non sapeva cosa dire, si sentì avvampare e prendere fuoco, ripensò al bacio di pochi minuti prima.... Dio se era stato bello!
 
Abbassò nuovamente lo sguardo “no sai è che quello mi ha innervosita...” riuscì a balbettare impacciata e gesticolando con le mani.
 
Beh dal modo in cui mi hai baciata penso che abbia capito benissimo adesso.  E poi devo dire che mi ha colpito, non me l'aspettavo minimamente” aggiunse sorridendo divertita mostrando le sue adorabili fossette.
Callie sempre più rossa in viso avrebbe voluto scomparire sotto il tavolo.

Che cavolo mi è preso? Che le dico ora??

Comunque ti ringrazio per avermi retto il gioco, era insopportabile... Odio quelli che ci provano ed insistono troppo, poi quello che diceva era  decisamente fuori luogo....” aggiunse la bionda scuotendo la testa.
Già,che stronzo..... Comunque figurati.” Concluse tossendo sempre più imbarazzata la mora.
Ho apprezzato molto il modo in cui mi hai difeso  …” continuò piano la bionda avvicinandosi e cercando di mantenere fisso lo sguardo su di lei per carpirne ogni reazione.
Arizona aveva un sorriso malizioso sulle labbra, distolse lo sguardo da Callie e poi  alzandosi dalla sedia aggiunse “ Però devo ammettere che baci molto bene Calliope ...”.

La mora adesso non era solo rossa, andava letteralmente a fuoco, e quasi non sputò il suo vino che stava sorseggiando.

Accidenti ancora quello …” disse la bionda dando una leggera gomitata alla donna.
Callie si voltò nella direzione indicatale dalla pediatra; quell’imbecille di prima era ancora li e le fissava.
Arizona prese istintivamente la mano della latina, intrecciando le dita con le sue, quando vide la mora che guardava le loro mani aggiunse “ è per la parte “ disse annuendo decisa.
Al chirurgo ortopedico piacevano sempre più quei semplici contatti con lei, erano semplici ma al tempo stesso le provavano tumulti nello stomaco.

E non solo.

Ne era certa, provava qualcosa.

Andiamocene prima che ritorni all’attacco” disse esasperata roteando gli occhi.
Callie si schiarì la voce, incerta “ ma usciamo da qui mano nella mano?” chiese quasi stupidamente.
Certo Calliope, mi raccomando, nel caso ci fermasse comportati naturalmente ok?” rispose tranquillamente la donna per poi stringerle nuovamente la mano.
La mora annuì piano, era agitata … si chiese più volte se ci sarebbe stato un altro di quei baci fantastici. Di certo ci sperava.

Le due si alzarono insieme, si sistemarono i vestiti e si avviarono alla porta. Come previsto l’uomo le andò subito incontro, e si pose davanti alla porta impedendole l’uscita.
Arizona sbuffò forte ed Eric sospirò a mezza voce “ Siete bellissime, è un vero peccato che … insomma… però mi dispiace per prima, magari potrei farmi perdonare …” il suo alito forte sapeva di alcol, era ubriaco.
Stavolta Callie si fece avanti per prima “ Ascolti, io e la mia ragazza stiamo bene così e lei poi dovrebbe chiamare un taxi, è sbronzo. Ora ci faccia passare che abbiamo parecchio da fare … “ concluse ammiccando verso la bionda.

La pediatra rimase nuovamente colpita dalle parole della mora, la guardò soddisfatta e poi disse rivolta verso l’uomo “capisce cosa intende?”
L’uomo si spostò, stavolta demoralizzato fino al midollo.
 
*****
 
 

Le due donne uscirono tenendosi per mano e ridendo a crepa pelle.
Arrivate dentro la macchina la mora si bloccò, aveva mille domande che le giravano in testa.
Aveva mille sensazioni, si sentiva le farfalle nello stomaco, e poi c’era questo sentimento che cresceva minuto dopo minuto. Si chiedeva però se anche Arizona lo sentisse, o se per lei fosse tutto un gioco.

Per Callie non lo era.

Non più.

La bionda si accorse del suo strano umore, la sua espressione era cambiata repentinamente rispetto a pochi minuti fa.
tutto bene?” le chiese curiosa sporgendosi verso il suo sediolino, sempre con il suo sorriso sincero munito di fossette.

Devo parlarle

Non ricevendo risposta la pediatra le pungolò il fianco piano, facendo sorridere un po’ la latina. Poi riuscì finalmente ad aprire la bocca, si voltò verso di lei e stavolta guardandola fissa negli occhi le disse “ Arizona, devo parlarti”.




******

eccoci qui! allora che ne pensate?
ditemi ogni vostro pensiero :D il povero Erik alla fine ha ceduto :D penso che sia un ottimo modo comunque per far rinunciare le persone. non credete?
E adesso cosa succederà? callie si confiderà con Arizona?
ps. volevo fare un piccolo giochino, visto che questo capitolo non mi ha convinto al massimo vorrei davvero davvero sapere i vostri commenti su ciò che va e su ciò che non va e come potrei migliorarmi, magari perchè no come vorreste che vadano i prossimi capitoli ^^; visto anche che è la mia prima fan fiction accetto davvero ogni consiglio.

a presto :)

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Capitolo 10
*** Cap. 10 ***


Salve! come state? ^^ come procedono questi pochi giorni prima del calzona centric episode? state già facendo la scorta di tequila vero? ç_ç
coooomunque tornando a noi, ecco il decimo capitolo :)
sto cercando di essere puntuale con le scadenze v.v visto?
Ringrazio tutte di cuore! vorrei davvero ringraziare una per una tutte quelle che seguono e commentano questa storia :)
grazie! :)




***

Capitolo 10
 
 
Erano rientrate da poco nel loro appartamento numero 502 dopo una serata a dir poco strana ed incredibile.
Callie era visibilmente agitata e le sudavano le mani, quella sera c’era stata una svolta nel loro rapporto, o almeno da parte sua. Si era esposta verso Arizona in modo chiaro e che non lasciava alcun dubbio.

Oltretutto con la presenza di un’altra persona, il suo migliore amico, Mark era rimasto senza parole dall’energia in cui la latina aveva messo nel difendere la bionda, non aveva mai assistito ad una cosa del genere, seppur conoscesse la mora ormai da diversi anni.
La donna si chiese più e più volte se avesse agito bene o se si fosse fatta prendere troppo o spinta troppo oltre … in fondo, conosceva da poco tempo Arizona e seppur fosse stata sempre gentile e disponibile con lei sapeva anche che era una persona molto libera, che amava essere indipendente e che passava facilmente e senza troppe complicazioni da un letto a un altro.

Persa nei suoi pensieri si ritrovò davanti allo specchio del bagno nell’intento di togliersi gli orecchini che aveva indossato durante quell’oretta fuori casa; non si accorse subito però della presenza della bionda dietro di lei.

Callie? Tutto bene?” disse la pediatra guardando il suo riflesso dallo specchio, la mora non aveva proferito parola da quando erano tornate in casa.

Dimmelo tu, adesso dobbiamo far finta di niente? Dobbiamo continuare normalmente? ” sputò la latina tutto d’un fiato e un po’ istericamente.

La bionda fece finta di non capire “cosa? Ci siamo divertite stasera no?” rispose cercando di apparire tranquilla nel tono, non sapeva cosa dire … aveva paura delle conseguenze adesso, seppur provasse dei chiari sentimenti per lei, era come bloccata dalle azioni di Callie di quella sera.

Come? Si, Mi sono divertita, ma adesso … non lo so come mi sento. “  esclamò delusa la mora, abbassando lo sguardo.

Non riuscivano a parlarsi, tutti i loro sentimenti erano venuti fuori più con i gesti che con le parole ma nessuna delle due aveva il coraggio di dire qualcosa per prima, o fare una mossa per prima.
 Erano impaurite da questa situazione, ognuna di loro per motivi diversi.

Non dovevi parlarmi? Non hai più aperto bocca …” provò a dire la bionda cercando gli occhi della latina.

Callie però era furiosa “ beh forse dovresti farti qualche domanda Arizona” detto questo prese e se ne andò in camera sua.

Calliope aspetta” le urlò la bionda, proprio ora che si era mosso  qualcosa si stavano allontanando, e lei questo non lo voleva di certo.
Le azioni e parole della pediatra però non trovavano un accordo con i suoi stessi sentimenti, faceva l’opposto di quello che le diceva il cuore.

Cosa c’è?” disse la mora infastidita, non voleva sentire altro per quella sera.

Si trovarono una di fronte all’altra, la pediatra la guardò e poi le prese il viso tra le mani e la baciò, piano e dolcemente.
Callie ne fu sorpresa ma rispose al bacio, lasciò che le facesse sentire cosa stava provando in quel momento. Si staccarono e si scrutarono, erano abbracciate, poi Arizona disse sottovoce “ è questa la mia risposta, qualsiasi cosa tu avessi voluto dirmi  prima.”

La pediatra se ne andò nel suo letto, era esausta per la sua giornata infinita e piena di mille emozioni.

Il chirurgo ortopedico invece, rimase immobile attaccato al muro nella sua stanza, adesso voleva solo dormirci sopra. Ne aveva dannatamente bisogno.

E forse questa era davvero la cosa migliore che avesse pensato in tutta la giornata.
 
***
 


La mattina seguente le due donne non si erano incrociate; la giornata scorreva veloce tra visite e operazioni di routine per Callie.
Non poteva fare altro che pensare alla scorsa notte, quello che era successo da Joe, e poi in casa … quello che si erano dette, e l’ultimo commento di Arizona prima che andasse a dormire; aveva ancora mille domande in testa, mille dubbi.
Aveva decisamente bisogno di parlare con qualcuno che era estraneo alla faccenda, gli ci voleva un commento lucido, razionale e perché no, anche cinico.

A volte serve” si disse tra se la mora per poi dirigersi verso il reparto di cardiochirurgia.

Guardando un po’ là intorno intravide proprio la persona che stava cercando.
“Cristina! Finalmente ti ho trovata, cercavo proprio te!” disse sollevata la latina alla vista dell’amica.

La Coreana alzò leggermente i suoi occhi a mandorla dalla cartella clinica che stava leggendo “ questo mi preoccupa” disse tranquillamente rivolta alla mora.

“Ah ah, vedo che ti sei alzata di buon umore” rispose Callie alzando gli occhi al cielo senza farsi vedere dalla donna vicino a lei.

Cristina non rispose, si limitò a fissare con sguardo perplesso l’amica, “vuoi dirmi che succede? Non ho tutto il tempo sai … “

“E’ sempre un piacere parlare con te” disse sbuffando ironicamente la latina, “comunque ho bisogno di un tuo consiglio, deciso e razionale. E’ da una settimana che non ci vediamo, ti va magari dopo a mensa di fare due chiacchiere mentre pranziamo?”

La donna si rimise a controllare la cartellina come se Callie non avesse parlato, poi continuando a leggere aggiunse “ ci vediamo lì” e poi senza salutare se ne andò in una stanza del reparto.

La latina rimase li da sola in mezzo al corridoio “ quanto mi è mancata!” disse sorridendo tra se.
 
***
 

Era già arrivata ed era seduta al tavolo della mensa del  SGMWH, stava aspettando la latina mentre si mangiava un sandwich col prosciutto.
Callie arrivò di corsa e si sedette di fronte  a lei “Oddio è molto che aspetti? “ chiese rivolta a Cristina.

No sono appena arrivata in realtà, hai dieci minuti da adesso” disse tranquillamente l’amica continuando a mangiare senza porsi problemi.

La mora conosceva bene il carattere della coreana, quindi non prestò molta attenzione alle sue parole ma aggiunse “ come stai? È una vita che non parliamo! Owen?”

Con tutta la calma olimpica del mondo masticò nuovamente il suo panino, la guardò scocciata e poi disse “ Siamo in pausa. Allora? Ti rimangono 9 minuti e 2 secondi … “

Callie allora si decise a parlare in fretta “Io e Arizona. E’ successo qualcosa tra noi e non so come gestire la situazione … lei si tira indietro ed è sfuggente …” concluse gesticolando la mora.

Cristina la fissò sorridendo sotto i baffi “ AH AH!!! Lo sapevo che c’era qualcosa tra voi! Avevo scommesso con Alex! Mi deve 50 dollari” esultò energicamente concludendo il discorso con un balletto da seduta.

L’ortopedica rimase spiazzata “ E’ decisamente da lei fare queste cose” pensò tra se.

Che cosa?” disse soffocando una risata la mora “ guarda non voglio sapere nient’altro su questa scommessa, ma una cosa vorrei saperla: perché avete scommesso? Cioè avete saputo qualcosa?”

La donna la guardò come se la risposta fosse ovvia “Mark”.

Benissimo, io ti uccido Mark

Callie sospirò sconfortata “ ok, comunque tornando a noi e al consiglio lucido?” continuò poi la mora.

Giusto!” rispose l’amica di fronte a lei “ Callie, non so cosa sia successo tra voi ma secondo me dovresti parlarci, seriamente però! Senza che lei scappi o faccia finta di niente. E poi se continua a tirarsi indietro, mollala! Il mondo è pieno di altre che vanno sui pattini a rotelle!” disse semplicemente senza porsi troppi problemi, poi si alzò salutò la mora con un cenno della testa e si avviò all’uscita della mensa diretta all’ascensore.

La latina rimase li seduta a fissare il posto vuoto di fronte a lei,  e poi aggiunse sospirando tra se “ al mondo però c’è soltanto una di Arizona Robbins”.

 
***
 
 
 
Arizona era rientrata a casa distrutta dai mille interventi di quel giorno, erano stati tutti semplici però era dovuta stare in piedi ben 18 ore, quindi si buttò senza forze sul divano del salottino.
Chiuse gli occhi per riposarsi un po’,  voleva andare sotto la doccia ma in quel momento stava troppo comoda li sopra per potersi riuscire ad alzare.
Si mise a ripensare alla giornata travagliata di ieri, infinita e emozionante. Al loro bacio prima di dormire. Aveva una paura fottuta di immergersi in una relazione seria, era sempre stata indifferente all’amore però adesso qualcosa era cambiato in lei, e questo la spaventava a morte.

“I cambiamenti mi spaventano” pensò tra se la bionda, “ che cosa devo fare con te Calliope? Sono stata una stupida ieri sera … devo cercare di risolvere questa cosa …” disse cercando di trovare il coraggio.

Poi si decise ad alzarsi, entrò in bagno e si buttò nella doccia. Almeno li poteva schiarirsi un po’ le idee.

La latina entrò in casa una mezzora dopo, anche lei era stanca, però aveva passato l’intera giornata a pensare alle parole di Cristina.
Sicuramente l’aveva aiutata ad essere più decisa in questa situazione, doveva prendere in mano la sua vita, non voleva che fosse fatta di silenzi e cose non dette.

Arizona?”  domandò la mora per sentire se la donna fosse già arrivata a casa.

Non avendo risposta si avvicinò alla sua camera, era socchiusa; provò a bussare piano. Magari la sua coinquilina stava riposando e non l’aveva sentita rientrare.

Ehi entra pure Callie” esclamò la bionda.

La mora entrò senza guardare “ Scusami non volevo disturbarti, stavi ripos…”

Madre de dios!

Stava uscendo in fretta dalla stanza dopo aver visto Arizona mezza nuda, e bagnata con solo un asciugamano addosso.

Nono Calliope, resta. Mi sto solo asciugando, avevo bisogno di una doccia” concluse la pediatra.

Callie rise istericamente “no io io ecco io, questo … non posso ok? Non posso parlare qui con te ora. Così.” Disse impacciata facendo segno al suo asciugamano “ ti aspetto di là, fai con calma” detto questo uscì dalla stanza, chiuse gli occhi maledicendosi e si diresse in cucina.

Arizona restò ferma a guardarsi intorno senza capire.

Davvero le faccio questo effetto …?” si disse piano, divertita.

Una decina di minuti dopo la trovò intenta ai fornelli a preparare la sua famosa picada di pollo.

Callie?” la chiamò piano per farla girare verso di lei.

Aveva solo una magliettina lunga che le faceva da mini vestito, le copriva a malapena gli slip, lasciando in ben risalto le gambe.
La mora la guardò senza parole “stai scherzando vero?”

Era bellissima. Ma non poteva di certo fare un discorso serio con lei con questo abbigliamento.

Non ce l’avrebbe mai fatta.

Ho la tuta a lavare” disse subito giustificandosi e facendo spallucce, poi si diresse verso la padella per assaggiare il sugo.

La latina rimase immobile, di nuovo, succedeva troppo spesso in questi giorni.

No ok Arizona, non posso starti vicina così ok? Io devo parlarti.” Concluse gesticolando e alzando gli occhi cercando di non guardarla.

Però era impossibile non farlo.

La bionda sospirò “Calliope.”

No, non chiamarmi Calliope. Dopo quello che è successo ieri sera, dobbiamo parlare. E tu lo sai.”

“ Ok parliamo, guarda se non puoi vedermi così mi siedo qui al tavolo cosi non ti distraggo” concluse rassegnata la bionda.

Bene, siediti.” Si schiarì la voce per poi aggiungere “ allora, tu che ne pensi di ciò che è successo ieri?”

La bionda la guardò divertita “tu inizi un discorso serio così?”  le disse rivolta verso la mora ma vedendo il suo disappunto continuò “ accidenti Callie … penso, penso che siamo due pazze a fare quello che stiamo facendo”.

La mora non si aspettava queste parole, rimase ferma a fissarla “ beh, non era proprio quello che mi aspettavo che mi dicessi … “

Cosa vuoi che ti dica? Mi è piaciuto tutto di ieri. Davvero. Però …. “ la pediatra non sapeva cosa dire, non voleva perderla, ne come amica ne come coinquilina ne come qualsiasi altra cosa.

Però cosa? “  disse esasperata Callie cercandola con lo sguardo.

Però non posso ok? Io non me la sento di fare un altro passo più grande di me Calliope” aggiunse piano la bionda, senza riuscire a guardare la donna negli occhi.

Ora era lei a non poter sostenere il suo sguardo.

Non abbiamo fatto niente! Perché dici cosi? Non sai nemmeno a cosa andiamo incontro!” affermò la latina, aveva gli occhi lucidi e pieni di lacrime …

No tu lo sai cos’è successo ieri!  sono stati baci ma c’era qualcosa…” Arizona aprì più volte la bocca per parlare ma non riusciva a dire ciò che provava.

Dillo Arizona, cosa sono stati?” La mora le prese le mani cercando di farla calmare.

La bionda sospirò e poi guardandola fissa con occhi glaciali aggiunse “ Se tu non riesci a controllare ciò che provi non posso farci niente. Io vivo qui e ho il diritto di fare la doccia e di girare come voglio per casa”.

La mora non credeva a ciò che aveva appena sentito, si prendeva gioco di lei!

No che non puoi, potresti se io non ti amassi Arizona! Ma così è una sofferenza per me, e penso anche per te … “ Disse la mora tutto d’un fiato senza pensarci su due volte.
 Ce l’aveva fatta, finalmente la mora aveva tirato fuori i suoi sentimenti, non avrebbe mai voluto farlo per prima ma la situazione non stava andando nel verso giusto.

Rimasero ferme a guardarsi, l’una negli occhi dell’altra. Entrambe senza parole per quello che si erano appena dette.

La pediatra riuscì a ricomporsi con molta fatica, non credeva a ciò che Callie le aveva confidato.

Il suo cuore batteva all’impazzata.

La sua bocca però, contrariamente a ciò che il suo cuore le stesse dicendo aggiunse, “ Penso che allora non posso più stare qui.”




***

Lo so mi state odiando! Shonda is inside me. ç_ç
perdonatemi.
ma presto le nostre eroine si rifaranno! I promise!  :)
che ne pensate del capitolo? ^^ ditemi tutto forza.
a presto e alla prossima! :)


 

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Capitolo 11
*** Cap. 11 ***


Salve a tutte!! ^^ sorry per il ritardo, ma comunque ecco qui l'undicesimo capitolo.
E come promesso .... vedrete :P
Enjoy! E speriamo che le nostre amate eroine tornino in loro il prima possibile. E' una tortura vederle così >_< I hate Shonda!
A presto! ^^


CAPITOLO 11
 
 
Era in un albergo non troppo distante dal suo appartamento, era di nuovo lei da sola con i suoi pensieri.
Non si capiva, non riusciva a capirsi. Lei amava Calliope. Ma in qualche modo non riusciva a fare a meno di fuggire.

Scappare dai problemi sentimentali. Aveva avuto da sempre paura di esporsi, di innamorarsi e di perdere completamente il senno per un’altra persona.
Temeva di soffrire, di morire dentro se le cose non fossero andate nel verso giusto. Non era mai riuscita a impegnarsi in una storia, non riusciva a pensare ad una cosa “seria”.

Non c’è niente di male …. “ Pensò tra sé la bionda mentre si torturava le mani di fronte alla finestra; stava piovendo e la pioggia in quei momenti bui delle sua vita le dava serenità e conforto, come a dire che era un aiuto per pensare e per riflettere.
Sospirò continuando ad osservare fuori, si concentrò sulle gocce che scendevano piano dal vetro, rincorrendosi a vicenda. Era proprio così in questo momento, lei che scappava e Callie che provava a rincorrerla, a prenderla con se. Come quelle gocce però, che alla fine riuscivano ad unirsi. Fondendosi.

Nella sua vita non aveva mai avuto paura di altro, era la figlia di un marine ed era stata addestrata per le tempeste. Come amava definirsi lei, era un buon marinaio nelle tempeste.
Però adesso, c’era lei.
Si trovava ad un bivio della sua vita, doveva scegliere. Si o no. Amare o continuare la sua vita quotidiana fatta di storielle e cose senza troppo impegno; la strada più facile per lei.

Si buttò sul letto e guardò il soffitto. Forse aveva solo bisogno di stare un po’ da sola a pensare a cosa voleva fare della sua esistenza. Callie non avrebbe aspettato in eterno, questo lo sapeva … però in questo momento sentiva di avere bisogno dei suoi spazi.


°°°
 

La latina nel frattempo si trovava nel suo appartamento 502, da sola e con i suoi pensieri.
Stava ripercorrendo mentalmente le dure parole della pediatra, era basita e stava affrontando la cosa nell’unico modo che le poteva dare conforto in quel momento.

Vediamo … dove ho messo quella bottiglia di Merlot? Deve essere qui da qualche parte ….” Disse continuando a cercare nella dispensa della cucina.
Sconfortata dalla sfortunata ricerca decise di chiamare Mark, aveva dannatamente bisogno di bere. Con lui.

Prese il cellulare e compose il numero, ormai lo sapeva a memoria, “Pronto Mark? Ok, devi venire subito qui a casa mia. Ah porta la tequila.” Detto questo buttò giù la chiamata senza nemmeno dire ciao o aspettare una qualsiasi risposta dall’amico.
Pochi minuti dopo Mark bussò alla porta “ ehii Torres!! Ma che cavolo è successo? Sei pazza? Mi farai venire un infarto prima o poi! “ disse il chirurgo plastico tutto d’un fiato“ e poi, che c’entra a tequila?”

Oooh grazie!! Dammi qua!” concluse la mora strappandoli di mano la bottiglia.

No l’alcol non serve se prima non mi dici cos’è successo. Dov’è la biondina?” disse guardandosi intorno  cercando la pediatra.

Oh beh, niente!” Ironizzò la latina “ se n’è andata perché le ho detto che la amavo, tutto qui!”.

Mark strabuzzò gli occhi “ Tu che cosa?!” Poi sospirò “Wow, hai dannatamente bisogno delle tua tequila.” Concluse poi annuendo fisso con lo sguardo perso nel vuoto.

E’ assurdo! Ogni volta che mi espongo e dico i miei sentimenti a qualcuno rimango fregata … “ disse iniziando a scolarsi la bottiglia, “che devo fare?”

Mark si sedette sul divano “ mm, vediamo hai bisogno di un “sorbetto”? di solito aiuta.”

Sei serio?” esclamò Callie esterrefatta.

Ovvio Torres, sono sempre serio quando si tratta di sorbetti.”

Dio, non cambi mai. Io amo Arizona, Mark, mi sto scolando questa bottiglia perché LEI è scappata appena ho deciso di tirare fuori quello che provo! E tu pensi al sorbetto?! Esci, vai a casa e dormici sopra.” Disse spingendolo fuori dalla porta “ Ah grazie comunque!” detto questo chiuse la porta a chiave e si buttò sul divano a finire la bottiglia.

Di niente!” concluse l’amico dall’altra parte del portone prima di dirigersi verso l’ascensore.

Molto meglio questo del suo “sorbetto”” disse piano sorridendo tra se la latina.
 
***

Che ore sono?” Guardò l’orologio cercando di tirarsi su per vedere meglio.
Si era addormentata per qualche ora dopo essersi finita da sola 75 cl di tequila.

 “Le otto??” Sgranò gli occhi dalla sorpresa, aveva dormito 4 ore li sul divano con la bottiglia vuota in mano, la mora scattò in piedi con un salto, aveva perso completamente la concezione del tempo.
Cercò di ricordare che giorno fosse, la sua mente annebbiata dall’alcol le impediva di concentrarsi.

Ok ok è martedì oggi, è il mio giorno di riposo.”  Sospirò sollevata controllando il calendario sul cellulare. Ringraziò Dio per non dover andare a lavoro; non sarebbe stata una grande idea andare all’ospedale ubriaca persa.
Si ributtò sul divano, aveva un aspetto disordinato: capelli sfatti e stropicciati, barcollava e non riusciva a camminare dritta. Quindi pensò che fosse meglio starsene buona e ferma ad aspettare che si sentisse meglio.
Fortunatamente la latina reggeva bene la tequila, non era una di quelle che superavano il limite e si trovavano con la testa nel water; lo aveva sempre trovato umiliante e privo di dignità.

Era immersa nei suoi pensieri quando sentì bussare piano alla porta.
Mark! Sei di nuovo qui?! Accidenti ti ho già detto che non voglio il sorbetto!” disse la mora mentre apriva distratta con una mano il portone, senza fare caso a chi ci fosse dall’altra parte.
Continuò a parlare con non curanza dando le spalle alla porta “io non ho parole Mark, pensavo fossi mio amico e adesso ti ripresenti qui come se nulla fos…” Non riuscì a finire la frase che si sentì presa per un braccio e tirata con l’intento di farla girare; si trovò subito immersa in un bacio di due soffici e morbide labbra.

Riconobbe subito quelle labbra.

Sorrise tra se ed aprì gli occhi.

Arizona era davanti a lei “ Calliope … io … io … ti … ti voglio!” disse decisa la bionda.

Poi continuò “ Ti desidero moltissimo … da mesi! “ la guardò meglio un attimo “ sei ubriaca?” mosse la testa di lato come era solita fare.

Callie sospirò  “ io non ti devo nessuna spiegazione …”concluse evitando lo sguardo della pediatra che si trovava di fronte a lei.

La donna guardò il divano, c’era la bottiglia vuota, riguardò la mora con sguardo duro “ beh quindi risolvi così i problemi tu …?”

Sempre meglio che fuggire come fai tu!” rispose altrettanto duramente la latina stavolta fissandola negli occhi.

A queste parole la bionda si avvicinò e la baciò lentamente, piano.
Callie non si oppose, Arizona iniziò ad accarezzarle i capelli … e con l’altra mano le sfilò piano la felpa azzurra che portava.

La mora capì le sue intenzioni, la guardò maliziosa … era uno sguardo intenso e passionale.

Anche lei la desiderava, voleva amarla con tutta se stessa.

Almeno per quella notte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** Cap.12 ***


CAPITOLO 12
 
 
Si risvegliarono insieme quella mattina.
Per la prima volta.
Avevano passato tutta la notte sveglie, a fare l’amore e a coccolarsi. Lo volevano entrambe da tanto.
Adesso però cosa ne sarebbe stato di loro?
Le domande erano tante nelle loro teste.
Arizona persa nei suoi pensieri si voltò su un fianco verso la mora, si guardarono per un tempo che sembrò infinito.
Potevano soltanto sorridersi in quel momento.
Erano state bene insieme e adesso ci sarebbe stato spazio per parlare del loro futuro.
La bionda abbracciò Callie andando ad incastrare il suo mento nell’incavo del suo collo ed intrecciò le gambe con le sue.
Doveva ammetterlo, si sentiva al sicuro con lei; per la prima volta nella sua vita non sentiva il bisogno di fuggire.
Annusò la sua pelle ispirando forte tra i capelli della latina, amava il suo odore. L’aveva sempre amato.

Cosa c’è?” disse Callie sorridendo tra sé, non le sembrava vero di avere Arizona li con lei … era incredula e contenta  come un bimbo in un negozio di caramelle. Forse non si era mai sentita così.

Niente … sono felice” esclamò la bionda arrossendo e abbassando lo sguardo.

La mora l’abbracciò ancora più stretta a sé, voleva starle più appiccicata possibile; poi si sporse per baciarla piano e dolcemente sulle labbra.
Anche io lo sono … anche io” concluse poi la latina sospirando beata, poi continuò sottovoce “ sai l’altra sera quando te ne sei andata … non pensavo di reagire così … ho avuto brutte esperienze però … non scappare anche tu, viviamoci senza pensieri. Viviamo il momento, non chiedo altro”.

Le sue parole colpirono la bionda che inizialmente rimase spiazzata in silenzio dalla sincerità della donna.
Non poté fare a meno di guardarla in quegli occhi scuri “ Calliope, non vado da nessuna parte … anche io voglio viverti, perché tutto questo è unico e sto provando con tutta me stessa, ci sto provando a non scappare e a lottare con le mie paure. Insieme a te”.

Subito dopo si baciarono teneramente e Callie accarezzò il viso della pediatra nel modo più dolce possibile, cercando di trasmetterle tutta la sincerità che aveva e che provava per il loro sentimento.
Decisero di restare li, in quella posizione in cui sarebbero volute restare per tutta la loro vita; lasciarono a più tardi i loro impegni. Adesso volevano soltanto restare li  per assaporare ogni secondo insieme e per accarezzarsi ogni millimetro l’una dell’altra.
 
°°°°°

Un’ora dopo erano ancora nel letto, non riuscivano a staccarsi e avevano fatto di nuovo l’amore … era stato fantastico, anche meglio della prima volta però adesso avrebbero dovuto proprio alzarsi.

“Accidenti devo andare a lavoro, tra mezzora ho il giro di visite” sospirò la mora guardando la sua sveglia sul comodino.

Già devo andare anche io” aggiunse Arizona stiracchiandosi e tirandosi su a sedere sul letto.

Callie amava vederla nuda, finalmente tra le sue braccia; non riusciva a staccarle gli occhi di dosso “mio dio, sei bellissima … peccato che non possiamo fare un’altra sessione …” disse guardandola maliziosamente tenendo un sopraciglio alzato.

Arizona rise e sorrise in un modo altrettanto malizioso “ peccato si … però se vorrai più tardi … possiamo fare un altro round”, affermò sporgendosi verso la latina per baciarla con passione, “e sei bellissima anche tu” aggiunse poi sorridendole mentre si dirigeva in bagno.
 
°°°°°
 
 
Buongiorno, come si sente oggi?” chiese la latina al suo paziente, era rientrata a lavoro per il suo giro di visite dopo una notte stupenda passata con Arizona, anche lei era in ospedale e Callie non aveva smesso di pensarla nemmeno per un secondo.

Mi sento meglio dopo l’intervento dottoressa, quando potrò tornare a casa?”

Beh signor Warren penso che tra un paio di giorni potrà essere dimesso” disse con un sorriso rassicurante e poi uscì dalla stanza controllando la cartella clinica del prossimo paziente che doveva visitare.

Nel corridoio si scontrò con Mark, il quale per farsi perdonare dall’infelice uscita di qualche giorno prima, le stava portando un mega caffè doppio amaro.
Torres eccoti qua” disse porgendole il caffè e facendo uno dei suoi sorrisi migliori.

Grazie … ne avevo bisogno. Però sono arrabbiata con te”  rispose brusca la mora, non aveva molta voglia di parlare con lui.

Dai è un segno di pace, faccio il tifo per te e pattini a rotelle” concluse poi sorridendo alla latina.

Mm ok … “ aggiunse Callie per poi tuffarsi subito a bere il suo bicchierone di caffeina “ ahh Dio se ci voleva!” concluse poi soddisfatta.

“Allora, novità con la Robbins?” 

La mora non stava nella pelle per raccontare all amico gli ultimi eventi “ io e Arizona, siamo a un buon punto … però devo parlarci, ho bisogno di chiarire chi siamo e dove andiamo. Sono esausta, ho bisogno di dormire …

Non so cosa sia successo ma hai decisamente bisogno di riposare … appena hai finito qui dormi un’oretta magari” concluse l’uomo dandole una piccola pacca sulla spalla che per poco non le faceva cadere il bicchiere con il suo prezioso liquido nero dalle mani.

C-certo” disse la mora cercando di mantenere salda la presa. “ andrò appena avrò fatto, tranquillo

Ottimo! Ora vado, ho un intervento tra mezz’ora, a dopo Torres!”  disse andandosene diretto nell’ascensore.
 
°°°°°
 
Aveva finalmente finito il giro di visite dei suoi pazienti, decise quindi di riposarsi un po’ nella stanzetta dei medici; c’era un divano e sarebbe andato benissimo per un riposino veloce.
Entrando vide però che c’era già qualcuno che aveva anticipato la sua idea, riconobbe subito una chioma bionda.
Arizona?” chiese sporgendosi.

La pediatra dormiva della grossa sul divanetto, anche lei era esausta dalla notte insonne; avevano messo tutte le loro energie nella loro passione. Sentendosi chiamare si svegliò piano “Calliope … ciao, che ci fai qui?” chiese ancora mezza addormentata accennando un sorriso.

Pare che tu mi abbia letto nel pensiero”  disse alla donna accarezzandole piano i capelli, si scambiarono un tenero bacio sulle labbra “ da quanto sei qui?”

La bionda si stropicciò gli occhi “ mm … un’ora circa … ti lascio il posto, devo andare da Karev, mi deve aggiornare sulle condizioni di un piccolo umano”.

ehi ehi dove credi di andare?” disse la latina sorridendole e abbracciandola “stai un po’ qui con me, vorrei parlarti”.
 
Parlare magari dopo, adesso potremo finire la sessione di stamattina se ti va …” disse piano la pediatra per poi baciarla e perdersi tra le sue braccia.
 
°°°
 
 
Si trovarono direttamente a casa la sera, la giornata era stata lunga ed impegnativa per entrambe, non avevano avuto il tempo per parlare dopo il loro incontro fugace del pomeriggio.
Arizona era rientrata a casa da poco, aspettava la mora, le era mancata tantissimo nelle ore successive che non si erano viste; e poi anche lei sapeva che dovevano parlarsi, non potevano di certo continuare a vedersi così, le sarebbe piaciuto poterlo fare ma Callie non se lo meritava. Si meritava una persona che potesse dirle ciò che pensava, e quindi per lei avrebbe fatto questo passo in più.
La latina arrivò ed entrò nell’appartamento con passo lento e stanco, era distrutta , aveva avuto delle emergenze al pronto soccorso e come se non bastasse alla fine oggi non aveva dormito; voleva solo buttarsi tra le coperte e dormire come se non ci fosse un domani.

Non si accorse inizialmente della presenza della bionda, la quale iniziò a parlare senza prender fiato “ mi ero preparata tutto un discorso da farti sai, però ora non ricordo neanche una parola” disse sorridendole.

Possiamo parlarne domani per favore? Sono esausta” le chiese gentilmente la latina.

No io ecco, no non posso aspettare, è importante e penso che tu ti meriti una che dialoga. Non lo faccio di solito, però tu sei Tu.”  Iniziò a torturarsi le mani e a girellare per la stanza “quindi per quanto mi piaccia e mi sia piaciuto ciò che è successo, devo provare ad andare contro me stessa e devo provarci perché per quanto sia difficile per me, so per certo che tu sei importante e che sto bene con te. Sempre, qualunque cosa facciamo”.

Ariz …” Provò ad intromettersi la mora, vedeva la bionda a disagio e in difficoltà,  e poi non ci stava capendo niente nelle sue frasi sconnesse.

Penso di amarti.” Finì di botto di parlare e si fermò in mezzo alla stanza guardandola dritta negli occhi.
 
 
 

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