Capitolo 2°: La risata soffocata
Il 31 di agosto fu un giorno alquanto traumatico per i
ragazzi. Era l’ultimo giorno della loro meravigliosa vacanza a Zanzibar. Fu il
giorno più triste e noioso perché dovevano lasciare il loro meraviglioso
villaggio turistico tanto affezionato, e perché, dopo la colazione, passarono
tutto il giorno fra aerei e aeroporti fino ad arrivare la sera a casa, sfiniti
e più abbronzati che mai.
Non avrebbero mai potuto scordare quel mese.
Tra spiaggia, surf, risate, divertimento, litigi,
stupidaggini, discoteca, nottate, mattinate…per non parlare di quando
arrivarono anche le ragazze!
Gabriella cercò di appartarsi il meno possibile con Troy, o almeno, evitava, insieme al fidanzato, di farlo con
Chad davanti o che potesse
accorgersene. Non voleva rovinargli la vacanza.
Nonostante ciò Troy e gli altri
riuscirono a far stare allegro il loro amico, persino a fargli conoscere
qualche bella ragazza. Ce ne fu una che si portò la testa con Troy per giorni per cercare di lasciarli soli nella loro
stanza, a Troy sarebbe piaciuto, ma sapeva che Chad non avrebbe accettato. Non ne aveva voglia. Non voleva
sentir parlare di ragazze, neanche di storielle passeggere.
Ma a discapito di ciò, la vacanza procedette allegra, e al
ritorno, dopo una bella dormita, erano tutti pronti ad aggiornare i loro blog con le novità, i racconti e le mille foto scattate.
Il 1° di settembre tutti si svegliarono non prima delle 11
del mattino. C’è chi si prese anche le prime ore del pomeriggio.
Troy Bolton
aveva appena finito di pranzare e, sedendosi sulla scrivania della sua stanza,
accese il computer che non vedeva da parecchi giorni.
“Quante e-mail!” – pensò vedendosi sputare la scritta “ 31
messaggi di posta elettronica ricevuti”.
3 erano di Sharpay.
Avrebbe voluti eliminarle ma si
fece coraggio, altrimenti chi l’avrebbe sentita a scuola.
Aprì la prima e-mail:
“Ciao Troy!! Tesoro, domani parti per
Zanzibar, divertiti mi raccomando…io partirò invece con Ryan
e mia cugina in crociera alle capitali nordiche, sai che barba…solo una
settimana!
E poi quanti impegni
in questi giorni! Tutto per il viaggio…
Estetista,
parrucchiere, boutique…
Cmq tesoro, ti auguro buon viaggio,divertiti e evita di frequentare troppo i tuoi amati Wildcats.
Tua dolcissima Sharpay XxX”
-Magari fosse così dolce con il
resto del mondo- bisbigliò.
La seconda fu una simile , con
qualche dettaglio della crociera e il resoconto delle sue serate pre e post ferragosto a Malibù Fu
la terza ad interessarlo. E lesse:
“Troyyy!!
Ma perché non rispondi?? Non dirmi che quei trogloditi
Zanzibaresi non hanno internet?
Ma dove mi vai a
capitare…
Comunque volevo informarti che quest’anno qui ad Albuquerque
si è trasferita mia cugina da New York,e sarà il capitano della squadra
agonistica di karate della scuola. Ieri è andata in
presidenza e parlando col loro coach,o maestro come lo chiamano, si è presa un po’ dei vostri
vecchi orari!
So che ci saranno
litigi, ma trattamela bene eh
Io non ti ho detto
niente di tutto ciò, mantieni il segreto professionale, mi raccomando ;)
Ci vediamo
direttamente a scuola perché fra un’ora parto per qualche giorno a Parigi, e
anche mia cugina se ti interessava conciarla per le feste!
Bacini!
La tua dolcissima Sharpay XxX”
Il ragazzo la rilesse per ben due volte.
-Almeno si è resa utile. Qui bisogna avvertire Chad –
Non perse tempo che acchiappò la cornetta e digitò a memoria il numero di casa
del suo migliore amico.
Rispose la madre comunicandogli che ancora stava dormendo.
-Alle 2 e mezza del pomeriggio!! –
sbraitò parlando con Gabriella che, un’ora più tardi, era nel giardino di casa
a sua a sorseggiare la limonata che Mrs Bolton le faceva trovare ad ogni sua visita.
-Eddai, è stanco come tutti,
lascialo stare. E poi lo sai che gli piace dormire –
-Comunque sia, appena lo saprà andrà su tutte le furie.
Odierà questa fantomatica cugina di Sharpay senza
neanche averla ma incontrata –
-Chi è che odierà chi?? – fece una
voce familiare.
-Si parla del diavolo e spuntano le corna – sorrise
Gabriella.
Chad sbucò dalla porta della
cucina unendosi ai due amici.
-Ah bene, si sparla di me qui? – scherzò lui sedendosi di
fronte a loro a cavalcioni su una sedia girata.
- Ben arrivato, ho una notizia fresca -
-Spara –
Troy gli raccontò dell’ultima mail e come previsto, Chad
diede una risposta alterata, come era di sua indole.
-Andiamo a scuola no? –
-Inutile, ho già chiamato e la preside non è disponibile, il
coach di karate non c’è,
con chi dovremmo parlare? –
-Tuo padre non può fare nulla?? –
-è in ritiro con la squadra under 21, è inutile chiamarlo,
gli lascerò un biglietto scritto perché tornerà la notte prima dell’inizio
della scuola. Visto che per l’ora di colazione si concederà qualche ora in più
di sonno, almeno lo leggerà e si darà da fare –
Chad spostò lo sguardo seccato.
Un’altra preoccupazione si aggiungeva. Non potevano permettersi errori.
Dovevano vincere la coppa anche quest’anno: al loro ultimo anno di liceo.
Gabriella si alzò in piedi sorridente,
come sempre.
-Andiamo tutti a prenderci un gelato? – chiese.
I due ragazzi fecero spallucce.
-Eddai!! Dobbiamo fare sfoggio
della nostra abbronzatura!! Per quel poco di tempo di
vacanza che ci rimane! – disse tirando una volta il braccio di Troy e un’altra quello di Chad.
Decisero di alzarsi e fecero questa passeggiata ritrovandosi
con i vecchia amici di Albuquerque
che non vedevano da tempo.
La notizia dilagò: non dovevano dare tregua a questa
capitana karateka.
Incrociarono anche qualcuno del club di karate,
di cui, ovviamente, non fecero parola.
Ne discussero con tutti i wildcats,
tutti reagirono alla stessa maniera. Ci fu quello più alterato, quello meno. Troy e Chad però, erano i primi.
Gli ultimi giorni di vacanza volarono, e non ci fu molto
tempo per poter pensare al problema della squadra, perché c’era la corsa ai
compiti estivi che, ovviamente, quasi tutti, ad esclusione di Gabriella e Taylor, non toccarono libri in quei tre mesi. Inoltre il
padre di Troy, il coach Bolton, era fuori, quindi nessuno poteva occuparsene
concretamente.
E cosi arrivò il 15 settembre, un ancora afoso lunedì di un’estate
ormai alle porte.
Certo, tutti erano molto dispiaciuti di dover lasciare il
loro tempo libero, il divertimento, le sere passate tutte fuori, in compagnia
di amici e soprattutto senza il pensiero, e per alcuni l’incubo, dello studio,
ma lo stando assieme superava anche questo.
L’East High era affollatissima,
piena di ragazzi che raccontavano le proprie vacanze ai compagni che non
rivedevano da tempo, o semplicemente scambiavano le solite chiacchiere con gli
amici di sempre. Matricole spaesate e ragazzi veterani degli ultimi anni,
camminavano assieme, sfioravano e respiravano la stessa aria degli abituali
alunni dei secondi, terzi e quarti anni.
Troy Bolton
e Chad Danforth camminavano
salutando tutti, dai più piccini ai loro compagni, con un sorriso smagliante e
la loro popolarità di campioni di basket, vincitori della coppa dello scorso
anno. Molte ragazze li seguivano con gli occhi.
Incontrarono le loro immancabili amiche cheerleader,
di cui Taylor era tanto gelosa, data la intraprendenza di Chad nei
rapporti con loro.
-Ciao Amber – disse facendo
l’occhiolino alla capo cheer-leader,
biondissima e popolarissima, quasi quanto Sharpay Evans. Gli andava dietro, o comunque l’impressione che dava
durante le partite e anche dopo era proprio questa, e a Chad
non dispiaceva mica. Almeno non erano proprio tutte “pazze per Troy”, anche lui aveva le sue “bellezze”.
Andarono dritti-dritti ai loro armadietti.
-Guardate un po’ qua!!- Esclamò Zeke con un foglio in mano, sbucando dalla folla facendo prendere un colpo al capitano
dei Wildcats. Sventolò il foglietto facendo agitare i
due finché Chad glielo strappò dalle mani.
-Dammi qua –
-Ma cos’è? – chiese Troy
allungando il collo.
-Il foglio per le iscrizioni delle matricole al club di karate. E all’inizio c’è la firma del coach
e della capitanessa: B. Evans
–
-Zeke, non si può dire capitassa – lo corresse Troy.
-Non hai davanti Jason. Dai
divertiamoci ad indovinare come si chiama la tipa. Io scommetto 5 dollari che
si chiama Barbara – disse con un filo di cattiveria appoggiandosi
all’armadietto col gomito e un ghigno che fece sorridere Amber
e le sue amiche dietro lui.
-Io dico Beatrix –
-Per me è Belinda – disse Troy sparando a caso.
-TROYYYY!! – squillò una voce inconfondibile, che fece
girare tutti i presenti.
Una abbronzantissima e bionda più
che mai, Sharpay correva verso il suo amatissimo wildcat, con passi corti e ticchettio di tacchi.
-Oh Troy, ciao!!
– disse abbracciandolo e facendo spostare tutti i presenti per finire
accerchiati. Gli diede un bacetto e rimettendo gli
occhiali che aveva in testa, si allontanò non calcolando il resto del gruppo.
-Strano, non era con lei, avrà paura? –
-Probabile –
In quell’istante Gabriella e Kelsy arrivarono. Tutti si salutarono ma il tempo di due
parole, e la campana suonò.
Il primo giorno sarebbe stato piacevole: 1° ora in classe,
2° tutti in salone per una riunione di tutta la scuola, col preside e i docenti
che avrebbero dato il benvenuto alle matricole e il bentornato ai vecchi per il nuovo anno
scolastico e infine l’iscrizione ai vari club, o, a chi ne faceva già parte gli
anni scorsi.
I ragazzi erano già seduti in classe, tutti parlavano
allegri. Ma ancora della nuova arrivata niente. Sharpay
si vantava degli ultimi giorni trascorsi nelle boutique francesi, del suo shopping
e aveva riservato un posto
vuoto accanto a lei, evidentemente per sua cugina.
La Darbus iniziò a parlare, logorroicamente, come al suo solito.
-Quanto mi mancava – bisbigliò sarcasticamente Chad a Troy seduto davanti a lui.
Ma finalmente introdusse la nuova arrivata.
-Che dovrebbe esser qui a momenti…-
disse guardando Ryan che fece spallucce non
conoscendo il motivo del suo ritardo.
Qualcuno bussò alla
porta, aprendola subito dopo.
-Ehm, buongiorno…-fece una voce timida.
I wildcats allungarono il collo.
-Mi scusi tanto per il ritardo signorina Darbus
–
-dai cara non fa nulla, entra pure
–
-questa si chiama sicuramente Barbara! – mormorò Chad.
-Io dico Britney –
-No Brenda –
-forse Beverly…-
-Io continuo a sostenere la mitica Barbara spacca-tavolette – scherzavano Chad,
Zeke e Jason, con la
presenza straordinaria di Troy che a volte emergeva
dal suo mutismo causato dalla Darbus.
-Oh eccola finalmente – sorrise Sharpay
– Guarda,, questo completino rosa, gliel’ho regalato
io, comprato a Parigi, costosissim…iiiih!!! –
La bionda si bloccò non appena vide la cugina entrare. Non
aveva il completino rosa, ma un paio di jeans a vita
bassa, una t-shirt bianca aderente e quelle odiosissime Converse azzurre.
-Ma come diavolo si è vestita?? –
sbottò seccata.
La ragazza entrò timidamente con un incerto sorriso sulle
labbra e lo zaino sulla spalla destra.
-Vi presento Bonnie Evans, la cugina dei vostri due compagni Sharpay e Ryan –
Ryan la salutò allegramente
agitando la mano.
-Bonnie, mi mancava questo nome
alla lista!! – fece Zeke.
Chad rise ma
la risata gli si soffocò in gola non appena vide i capelli.
Lisci. Lunghi. Scalati. Ma fu il colore che lo fece restare
di stucco. Era lei, la ragazza dai capelli ramati.
Salveeeeeee!!! Eccomi con il 2°
capitolo!! In questi giorni sono troppo ispirata con questa ff,
perciò se tutto va bene aggiornerò velocemente.
Intanto ringrazio Titty90 per il suo commetino! Sono contenta che ti intriga la cugina di Sharpay…per Chaylor…beh, è cosi,
non ci esco pazza ma ti assicuro che Taylor in questa storia ci sarà!! Si
si ^^
Poi volevo scusarmi con tutti i lettori perché ho fatto un
errore, anzi due nello scorso capitolo: ho messo date diverse sulla partenza
dei personaggi per il loro viaggio!
Prima ho detto 4 giorni, poi 2….la data giusta è 2…mi sa che
rileggendo ho saltato questo particolar,e poi
rileggendo nuovamente era troppo tardi!! Perciò mi scuso!
Spero che mi continuerete a seguire e se volete ditemi cosa ne
pensate!
ciao!!! ^.^