Il Vero Amore

di danzard
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Questa è la mia prima Fanfiction, siate buoni.



Era passata ormai una settimana dal ritorno di Lady Marian, settimana in cui Emma non aveva mancato di provare a riappacificarsi con Regina ogni volta che ne aveva occasione, fallendo miseramente tutte le volte.
 
Regina decise di andare da “Granny’s” insieme alla sua fidata amica Trilli, nella speranza di distrarsi un po’… speranza negata dal momento che, proprio da “Granny’s”, Robin Hood aveva deciso di trascorrere una piacevole mattinata in compagnia di moglie e figlio. Seduto al bancone e intento a far ridere il bambino, facendo bolle con la cannuccia nella tazza piena di cioccolata, non la notò.
Incredibile, solo poco tempo fa era pronto a cominciare una nuova vita con lei, Regina, dicendole di amarla, dicendole di essere felice ed onorato di essere il suo Vero Amore e ora, appena rivista la moglie, Regina era completamente sparita dal cuore dell’ex ladro. Non che Regina gliene volesse per questo, sapeva che era giusto così, sapeva che Robin aveva fatto una promessa sposando Marian, sapeva che anche dopo anni dalla morte della moglie, Robin non aveva mai smesso di provare sentimenti per lei e sapeva che era giusto che un bambino crescesse felice insieme a i suoi genitori. Non era tanto la fine del rapporto con lui ad averla irritata ma l’atteggiamento che l’uomo aveva avuto nei suoi confronti, sparire così, smettere di vederla, smettere di parlarle comportandosi come se Regina altro non fosse che una perfetta estranea, senza nemmeno dirle addio. Era quello ad irritarla, oltre che al fatto che per l’ennesima volta la speranza di una vita felice aveva preso il volo. Per non parlare di CHI aveva fatto in modo che questo accadesse. La “Salvatrice”, salvatrice che da quando era arrivata a Storybrooke tutto aveva fatto tranne che salvarla. Anzi, si può dire che tutto era crollato dal suo arrivo in città. Si, era delusa dal comportamento di Robin… ma a ferirla era stata Emma.
Regina non era mai stata una persona facile, non era mai stata una persona che si fidava del prossimo. Con una madre come Cora c’era poco da fare.
In vita sua si era fidata veramente di sole tre persone: il suo amato Daniel, morto per mano di Cora. Biancaneve a cui aveva rivelato della sua relazione segreta con Daniel, la stessa Biancaneve, ingenuamente, aveva a sua volta rivelato a Cora della relazione segreta tra la figlia e lo stalliere, tradendo la fiducia di Regina e condannando Daniel. Ed infine c’era Emma, con lei le cose non sono state facili sin dall’inizio.
La bionda era la madre biologica di Henry mentre lei, Regina, era quella adottiva. Dall’arrivo della “Salvatrice” suo figlio era cambiato, non aveva fatto altro che passare la maggior parte del suo tempo con la bionda, confidandosi con lei, scappando da Storybrooke al solo scopo di trovarla e portarla in città. Regina aveva avuto paura, paura che Emma riuscisse a portarle via quel poco di felicità che si era costruita, aveva paura che potesse portarle via la cosa più preziosa che aveva: Henry. Ma con il passare del tempo non solo Regina aveva imparato ad accettare la bionda per il bene del figlio. Aveva anche imparato a conoscerla, aveva incominciato ad apprezzarla, apprezzava la sua testardaggine, il suo coraggio, il suo tenerle testa, aveva imparato ad apprezzare anche gli occhi di Emma, occhi che le ricordavano quelli di Daniel. Aveva imparato anche a fidarsi di lei, senza però farglielo capire. E poi, oggettivamente, la bionda era una bella donna. Regina si era spesso stupita dei pensieri che le frullavano per la testa quando vedeva Emma, che la bionda si limitasse a sorriderle o a parlarle o a litigare con lei, nella mente di Regina comparivano strane immagini di lei che accarezzava il viso di Emma, i suoi capelli biondi, si immaginava avvicinarsi lentamente a lei per sentirne il profumo sulla pelle, si immaginava avvicinarsi alle sue labbra e baciarla. Era strano, era nuovo, prima di quel momento non aveva mai provato un simile interesse per una donna. C’erano sempre stati solo uomini nella sua vita e tutti, ad eccezione del suo amato Daniel, erano stati storielle di solo sesso. Sentiva che l’interesse per Emma non era solo sessuale, c’era altro… qualcosa di molto simile ai sentimenti che aveva provato per Daniel. Più volte era stata prigioniera dell’indecisione, passando le notti sveglia a chiedersi se fosse il caso di parlarne con la bionda.
Ma Emma, da quando erano tornati dall’ Isola che non c’è, aveva sempre avuto quel Killian tra i piedi e la “Salvatrice” non sembrava particolarmente dispiaciuta. Così Regina si costrinse, si impose di non pensare più a lei… non in quel modo almeno.
Poi aveva incontrato Robin quello che, in teoria, doveva essere il suo Vero Amore. Regina aveva incominciato a sperare che finalmente anche per lei fosse arrivato il lieto fine. Robin, come lei, aveva perso il suo grande amore, aveva un figlio di cui occuparsi e non sempre era stato una persona buona.
Il lato positivo di un Robin vedovo era che nessuna avrebbe potuto fare qualcosa per portarglielo via… che stupida a pensarlo. Emma era riuscita a fare qualcosa che tutti prima di lei non erano riusciti a fare: viaggiare nel tempo e finire nel passato. Non solo la bionda aveva rischiato di rovinare l’incontro dei suoi genitori, ma ritornando nel presente si era portata dietro una “sorpresina” ovvero Lady Marian. Salvandola dall’essere condannata a morte proprio dalla stessa Regina.
Regina aveva preso sul personale questa cosa, si era fidata di Emma e lei invece aveva riportato Lady Marian separando così Regina da Robin, dal suo lieto fine.
 
Si sedette insieme a Trilli ad un tavolo e ordinò due caffè.
Marian rise e baciò il marito sulle labbra.
Se il buongiorno si vede dal mattino… pensò Regina.
Ruby portò le due tazze di caffè e se ne andò.
Regina continuò a fissare l’allegra famigliola quando Trilli attirò la sua attenzione.
<< Hai intenzione di berlo prima o poi o preferisci continuare a fare il tornado col caffè?>>
<< Cosa? >> Rispose Regina guardandola.
<< Il caffè>> le indicò Trilli << Sono ben cinque minuti che stai li a giralo e usi talmente tanta energia che metà è uscita fuori dalla tazza e la metà che si è salvata ormai si sarà raffreddata. Che poi, cosa lo giri a fare mi chiedo… il caffè lo bevi sempre senza zucchero>>.
<< Vero >> rispose Regina, prese la tazza tra le mani, la avvicinò alla bocca e ne bevve un sorso. Era appena tiepido.
<< A cosa stai pensando? >> chiese l’amica.
<< Al Vero Amore e al fatto che sembra proprio che una qualche forza superiore voglia negarmi la felicità >> fece un lungo sospiro.
<< Già… Robin… >> Trilli si girò a guardarlo.
 
In quel momento entrò da “Granny’s” Mary Margaret,  appena le vide sorrise e si sedette con loro. Non che Regina le abbia in qualche modo fatto capire che poteva farlo. In effetti, l’ultima cosa che avrebbe voluto in quel momento era parlare con “Colei che Rovina i Lieto Fine Altrui”.
<< Ciao ragazze, mi sono presa una pausa >> disse, sempre sorridente.
<< Dal mangiare cioccolata tutto il giorno? >> Rispose Regina in tono sarcastico.
<< No >> rispose Mary Margaret offesa  << da Neal. David dice che sto passando troppo tempo con lui e che non mi fa bene. Dice che se anche mi allontano per un pochino non succiderà nulla… allora ho chiesto a Belle di guardarmelo per un’oretta >> lo disse come se si trattasse di anni invece. Guardò il cellulare, indecisa se mandare o meno un messaggio a Belle chiedendole di Neal… sarebbe stato il quinto in dieci minuti.
<< Voi che fate? >> continuò.
<< Niente >> rispose Trilli << ci deprimiamo pensando al Vero Amore che ci sfugge >>.
<< Oh, si >> disse Mary Margaret dispiaciuta << Emma mi ha raccontato tutto. Regina, mi dispiace davvero molto. Ma voglio che tu sappia che Emma era in buona fede. E …. e basta >> No, non era “e basta”, c’erano altre cose che Emma disse alla madre.
Mary Margaret riportò alla mente la conversazione avvenuta con la bionda la notte dell’arrivo di Lady Marian a Storybrooke.
 
Flashback
 
Il viaggio di ritorno fu silenzioso, David e Mary Margaret chiesero più volte ad Emma se stesse bene, ma la bionda si era chiusa nel mutismo più totale, rivivendo più e più volte nella sua mente il litigio con Regina, gli occhi dell’ex sindaco che la guardavano con disprezzo, la voce fredda come il ghiaccio. Si era sentita morire.
Arrivati a casa la bionda si sedette sul divano, i gomiti appoggiati alle ginocchia, il viso nascosto tra le mani. David guardò Mary Margaret, non c’era bisogno di parole, si capirono al volo. Qualunque cosa Emma avesse, sarebbe stato più facile parlarne con la madre piuttosto che con lui.
David baciò la moglie sulle labbra, le prese il piccolo Neal, che nel frattempo si era addormentato tra le braccia di Mary Margaret, e se ne andò in camera da letto.
Mary Margaret si sedette sul divano, vicino alla figlia. Rimase in silenzio e aspettò che la bionda si sentisse pronta a sfogarsi con lei.
Dopo minuti Emma abbasso le mani dal viso e sospirò.
<< Ho fatto un casino >> disse in fine.
<< Emma >> disse dolcemente Mary Margaret << So di non sapere esattamente quello che è successo, ma sono sicura che andrà tutto bene >> le appoggiò una mano sulla spalla.
<< No, no, no >> la bionda scosse la testa angosciata, come per rafforzare le sue parole << ho portato dal passato Marian, le ho salvato la vita dalla Regina Cattiva che voleva condannarla a morte. Marian, che è la moglie di Robin… il fidanzato di Regina… e ora Regina mi odia… no, non andrà tutto bene. >>
<< Ammetto che non è una situazione semplice, ma hai dovuto farlo. Hai dovuto portarla con te, per salvarla. Hai salvato un innocente e questa non è mai una colpa, mai. Sono sicura che Regina non ti odia, le serve solo del tempo per calmarsi. A lei e a Robin serve del tempo per capire cosa fare ora. Ma non sentirti in colpa per quello che hai fatto, tu hai solo seguito il tuo cuore >> concluse Mary Margaret con un leggero sorriso per incoraggiare la figlia.
<< Sono un mostro… >> la bionda tornò a nascondere il viso tra le mani.
<< No, non lo sei >> rispose dolcemente la madre.
<< Mary Margaret… >> Emma si voltò verso di lei, nel panico più totale << io… io non sapevo che quella donna fosse proprio Lady Marian. Non lo sapevo, l’ho salvata perché non volevo che morisse, perché non era giusto. Ma… quando… quando… quando Robin l’ha riconosciuta… e ho capito che lei era sua moglie… per un attimo mi sono sentita… felice… felice perché speravo che lui si rimettesse con lei… che lasciasse per sempre Regina… che la lasciasse… a me… >> era stato faticoso per Emma dire quelle parole, si vergognava profondamente.
Mary Margaret sgranò gli occhi << tu… tu ti sei innamorata di lei? >>
Emma si limitò a dire << sono un mostro, faccio schifo >> si ricoprì il viso con le mani e incominciò a piangere.
<< No, no… >> Mary Margaret si inginocchiò davanti alla figlia, con dolcezza le tolse le mani dal viso e la guardò con profondo affetto << ascoltami bene, tu non sei un mostro, non fai schifo. L’amore è qualcosa di meraviglioso, qualcosa di magico. Non importa se si tratta di un uomo o di un’altra donna. E’ qualcosa di caldo e puro >>.
<< Ti supplico, Mary Margaret… mamma… non dirlo a nessuno. Regina già mi detesta, non voglio che sia anche disgustata da me, da quello che provo >> abbracciò la madre e si lasciò andare completamente alle lacrime.
<< Come desideri >> rispose semplicemente la madre accarezzandola.
Fine Flashback

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


<< Ti prego, risparmiami la tua pietà. Hai rovinato qualche altro lieto fine di recente? >> chiese Regina innervosita.
Mary Margaret diventò rossa in viso << ero solo una bambina! >>
<< Quando ti stuferai di quella scusa? >> Continuò Regina.
<< E tu quando ti stuferai di incolparmi? >>
<< Vedo che la signorina Swan non solo ha preso da te la capacità di rovinarmi il lieto fine, ma anche la capacità di irritarmi a morte! >>
<< Ha salvato la vita di una persona! Persona che TU avevi fatto condannare! >>
<< Avrò avuto le mie buone ragioni. >>
<< Davvero? Talmente  buone che nemmeno te le ricordi? >>
<< Su, andiamo ragazze. Ora basta litigare. >> intervenne Trilli.
Scese il silenzio.
Passarono alcuni minuti, Trilli continuava a guardare prima Regina e poi Mary Margaret. Convinta che ormai la rabbia fosse stata in parte sbollita decise di rompere il silenzio.
<< Però è strano che non abbia funzionato… l’incantesimo è stato chiaro. >>
<< Quale incantesimo? >> chiese Mary Margaret incuriosita.
<< Tempo fa ho fatto un incantesimo per Regina. L’incantesimo avrebbe dovuto mostrarci chi era il suo vero amore e lo ha fatto. Ci ha portate in una locanda e LUI era li, seduto ad un tavolo a bere. L’incantesimo lo aveva reso riconoscibile circondandolo di luce. Questo LUI era Robin, il che vuol dire che Robin è il Vero Amore di Regina e dovrebbe scegliere di stare con lei e non con Marian >> spiegò la fatina aggrottando la fronte confusa.
<< Ma com’è  che si è sposato con Marian se è il vero amore di Regina? Regina lo sapeva. >>
<< Non so se lo avete notato, ma Regina è qui! >> disse seccamente Regina.
Trilli la ignorò << perché quando era arrivato il momento per lei di entrare nel locale e parlarci, lei ha avuto paura ed è scappata via. >>
<< Non sono scappata, ho semplicemente scelto di continuare con la vendetta >> la corresse Regina.
Mary Margaret scosse la testa con disappunto.
<< Come funziona questo incantesimo? >> chiese Mary Margaret.
<< Facile>> Trilli sorrise << te lo faccio vedere. >>
La fatina tirò fuori una piccola ampolla piena di polvere di fata << la porto sempre con me. Sai, può sempre servire. >>
Ne prese una manciata e, prima che Regina potesse dire o fare qualcosa, gliela soffiò addosso. Ne usò un po’ anche per Mary Margaret.
 << Così anche tu puoi vedere Robin che si illumina >> spiegò Trilli usandone un poco anche per se.
<< Bene! >> Trilli sorrise e si sfregò le mani tutta eccitata.
<< Non ci resta che aspettare qualche secondo, il tempo per l’incantesimo di fare il suo effetto. >>
La fatina si mise a guardare Robin e cominciò il conto alla rovescia.
<< Meno cinque. >>
<< Meno quattro. >>
<< Meno tre. >>
<< Meno due. >>
<<  Meno uno. >>
<< Zero!!! >>
Regina non resistette, si voltò anche lei a guardare.
Non successe nulla.
<< Zero >> insistette Trilli.
Niente.
<< Zero! >>
Niente.
<< ZEEEEERRRRROOOOOO!!!!! >> continuò la fatina.
Ancora niente.
<< Non capisco, dovrebbe diventare più luminoso di un’insegna al Neon! >> disse Trilli preoccupata.
<< Forse può funzionare una volta sola a persona >> suggerì Mary Margaret.
<< No, posso farlo tutte le volte che voglio anche per la stessa persona. >>
<< Forse hai sbagliato qualcosa >> aggiunse Regina.
<< Io non sbaglio mai… >> rispose Trilli << su queste cose >> aggiunse subito dopo innervosita.
 
In quel momento entrò nel locale anche David, vide Mary Margaret e le sorrise avvicinandosi. Le diede un dolcissimo bacio, nauseando Regina.
<< Ti stai divertendo? >> chiese a sua moglie che si limitò a sorridere e ad annuire.
<< In città ci sono stati dei furti >> continuò il principe << voglio parlarne con Robin, magari può aiutarci >> diede nuovamente un bacio a Mary Margaret e poi si diresse verso Robin.
<< Perfetto! >> disse Trilli, subito prima di tirare fuori un altro po’ di polvere. Ne soffiò una parte addosso a Mary Margaret che per poco non sternutì. Un pizzico di polvere per se e un pizzico per Regina.
<< Bene! Adesso vediamo cosa succede >> Trilli si mise ad osservare David sospettosa.
Nemmeno il tempo di finire la frase che David era già circondato di luce. La cosa non sfuggì a Regina che alzò gli occhi al cielo.
<< Visto?! Visto?! Funziona! Non è colpa mia se Robin non si è illuminato! >> Trilli aggrottò la fronte << ma se non è colpa mia… allora perché non funziona? >> si voltò verso Regina e la osservò dubbiosa.
<< Non guardare me. Questa roba è specialità tua, non mia! >> Disse Regina sulla difensiva.
<< Ma è il TUO vero amore >> continuò Trilli.
<< Senti, perché non lo chiedi a lei? >> accennando a Mary Margaret << è lei l’esperta del Vero Amore. >>
<< Io non sono un’esperta! >> disse Mary Margaret << e non ci capisco niente di magia! >>
 
In quel momento la porta del “ Granny’s ” venne aperta di nuovo, ad entrare fu Emma che si guardò in torno alla ricerca del padre. I suoi occhi si posarono su Regina, non notò nemmeno Mary Margaret o Trilli, vide solo Regina, vide l’espressione di Regina trasformarsi da confusione a terrore.
Guardò da un’altra parte, dove vide David e si avvicinò. Cercò il più possibile di non incontrare nuovamente lo sguardo di Regina, non aveva voglia di un’altra piazzata da parte sua, non oggi almeno.
Emma non poteva sapere il vero motivo per cui Regina l’aveva guardata così.
 
<< Ma non è possibile! >> disse Regina, con gli occhi quasi fuori dalle orbite mentre seguiva i movimenti di una Emma tutta ricoperta di luce.
<< E’ cambiato… il tuo Vero Amore è cambiato… >> Trilli era sorpresa.
Mary Margaret era sconvolta e continuava a ripetere << il Vero Amore della mia matrigna è mia figlia… >>
<< Com’è possibile che il vero amore di qualcuno possa cambiare? >> Trilli si voltò verso Regina, come per aspettarsi una qualche spiegazione da parte della sua amica. Spiegazione che non arrivò, non solo Regina non sapeva spiegarsi il motivo ma non riusciva nemmeno a smettere di guardare Emma.
<< Mia figlia… il Vero Amore della mia matrigna è mia figlia … >> Mary Margaret fissava ora Emma ora Regina.
<< Ci sarà qualcuno in questa città che può darci delle spiegazioni >> disse Trilli pensierosa.
<< Deve essere il Karma >> continuò Mary Margaret, guardando Regina come se avesse appena avuto un qualche tipo di rivelazione.
Regina invece la guardava come se fosse completamente impazzita.
<< E’ il Karma! Io ti ho tolto il lieto fine tradendo la tua fiducia e ora, grazie a mia figlia, avrai una seconda possibilità! >> Se solo Regina sapesse dei sentimenti di Emma! No, ho promesso che non avrei detto nulla. Mary Margaret si morse la lingua per tenersi la bocca chiusa, e poi non è detto che le faccia piacere sapere dei sentimenti di mia figlia, pensò.
<< Non ho la minima intenzione di avere legami di parentela ne con te ne con la signorina Swan! >> Disse Regina in tono arrabbiato << mi basta dover condividere Henry. >>
<< Ci sono! >> Trilli quasi urlò << Tremotino! Lui e vecchio, potente… insomma è l’oscuro signore! Lui deve sapere per forza che cosa sta succedendo! >>
 
Regina pensò che l’amica potesse avere ragione, la conoscenza che aveva Tremotino su ogni tipo di argomento era qualcosa che l’aveva sempre colpita. E comunque andare da lui era sempre meglio dell’alternativa: starsene sedute a chiedersi i perché e i percome e agitarsi come delle idiote guardando Emma brillare peggio di quei vampiri dei film.
Decise così di andare da Tremotino, provò con tutte le sue forze a convincere Mary Margaret a non seguirla, ma senza successo.
La ragazza, superato lo shock iniziale, aveva incominciato a fantasticare su picnic tutti insieme, un grande matrimonio per sua figlia e l’ex sindaco e feste a casa di Regina.
E Regina era sul punto di scoppiare, continuava a ripetersi mentalmente:  per la felicità di Henry non farò del male a Mary Margaret, lo ripeteva come se fosse un mantra. Chiedendosi anche come mai Mary Margaret fosse tanto sicura che Emma avrebbe accettato la situazione senza battere ciglio. Certo, sarebbe stato bello passare il resto della sua vita con Henry e la bionda come una vera famiglia ma… insomma… erano due donne, no? Ed Emma sembrava più interessata a Capitan Eyeliner.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Trovarono Tremotino nel suo negozio, era dietro al bancone intento ad osservare alcuni nuovi oggetti.
<< Tremotino, ho bisogno di sapere alcune cose >> Regina non si prese nemmeno la briga di salutarlo.
<< Buon giorno anche a te, Regina. Purtroppo oggi siamo chiusi >> Tremotino non si prese nemmeno la briga di distogliere la sua attenzione dall’oggetto, per parlare con Regina.
<< Ho davvero bisogno di sapere una cosa >> insistette Regina.
<< E noi siamo davvero chiusi, Regina. Passa un’altra volta >> Tremotino guardò finalmente Regina al solo scopo di farle uno dei suoi sorrisi, quelli capaci di farle prudere le mani dalla rabbia, quelli capaci di scatenarle l’istinto omicida.
Mary Margaret se ne accorse e decise di intervenire.
<< Tremotino >> fece il sorriso più luminoso di cui era capace << stavo giusto per chiamare Belle, sai, per sapere come sta Neal. Sono sicura che le farà piacere sapere che siamo venute a trovarti. >>
Tremotino socchiuse gli occhi e la guardò, sapeva che dietro le parole della ragazza si celava una minaccia. La minaccia di dire a Belle che si era rifiutato di aiutare la madre di suo nipote.
Sospirò, prima di rivolgersi a Regina.
<< Come posso aiutarti? >>
Regina fece il suo sorriso sghembo, quello che le viene sempre quando capisce di averla vinta con qualcuno.
Mary Margaret non è inutile come sembra, pensò.
 << Il Vero Amore può cambiare? >> Chiese infine Regina.
Tremotino sorrise << al contrario di quello che il libro di mio nipote possa far pensare, il futuro non è già scritto. Strana domanda la tua, Regina. Posso sapere che cosa ti ha portato a farmela? >>
Regina non voleva rispondere, non le piaceva dare informazioni sulla sua vita privata, specialmente a qualcuno come Tremotino. Guardò Trilli, che era proprio accanto a lei e le sorrideva incoraggiante. Regina sospirò, non aveva scelta… voleva sapere.
<< Tempo fa Trilli fece per me un incantesimo per farmi scoprire chi fosse il mio vero amore. >> Regina si fermò per capire se Tremotino fosse a conoscenza di quel tipo di magia.
Tremotino fece un leggero cenno con la testa per farle capire che lo conosceva e che poteva continuare col racconto.
Regina proseguì.
<< A quel tempo l’incantesimo mi mostrò una persona, ma oggi, rifacendo l’incantesimo, ho scoperto che il mio Vero Amore non è più lui >> deglutì << è un’altra… persona >> si corresse in tempo, stava per dire “donna”.
Tremotino annuì di nuovo << con quell’incantesimo non eri semplicemente venuta a conoscenza di chi fosse il tuo uomo ideale. Eri venuta a sapere di una parte del tuo futuro. Visto quello che mi hai appena raccontato e conoscendoti, deduco che nel passato tu hai rifiutato questo amore e facendolo hai cambiato il tuo futuro, il suo futuro, il futuro di noi tutti. >>
<< Com’è possibile? E’ solo un uomo >> chiese Regina.
<< E’ semplice, se avessi scelto lui avresti avuto esperienze di vita diverse da quelle del tuo passato. Saresti stata una persona diversa da quella che sei, avresti conosciuto altre persone o avresti conosciuto le stesse persone che conosci ora… ma ti saresti approcciata a loro in modo diverso cambiando il loro futuro. Una specie di effetto domino. >>
Regina non parlò e Tremotino decise di continuare.
<< Probabilmente il cambiamento del Vero Amore è dovuto al fatto che ora sei incompatibile con lui ma sei compatibile per l’altra… persona. Persona che magari al tempo del primo incantesimo del Vero Amore non era ancora nata e che forse sarebbe stata troppo piccola per te. >>
Tremotino sorrise e lei capì che stava parlando di Emma.
Regina continuò a non parlare.
<< Adesso sei a conoscenza di un’altra parte del tuo futuro. Qualunque decisione prenderai, spero tu lo faccia con cognizione di causa. Questo è qualcosa che io ho dovuto imparare sulla mia pelle e anche tu. >>
Tremotino ritornò ad osservare i suoi oggetti, facendo capire alle tre donne che per lui il discorso era chiuso.
<< Grazie, Tremotino >> disse Regina voltandosi e uscendo dal negozio.
<< E’ stato un piacere, Regina >> si sentì dire l’ex sindaco prima di chiudere la porta del negozio alle sue spalle.
 
<< Questa cosa è assurda! Io avrei cambiato il futuro? >>  Disse Regina innervosita, camminando senza meta.
 << Ammetto che la cosa del futuro è inquietante, ma ha anche senso >> rispose Trilli.
Regina la guardò stranita.
<< Non avevo mai pensato al fatto che l’incantesimo del Vero Amore ti svelasse una parte del futuro. Ma Tremotino ha ragione. Se fossi entrata in quella locanda a parlare con Robin, ti saresti innamorata di lui, saresti stata una Regina felice >> spiegò Trilli.
Regina sbuffò.
<< Una Regina felice che magari avrebbe accantonato il suo desiderio di vendetta, lasciando in pace Biancaneve e il principe… magari avresti finito col diventare loro amica. Non ci sarebbe stato l’incantesimo che vi ha portato a Storybrooke la prima volta >> continuò Trilli.
<< In effetti >> Trlli aggrottò la fronte << sono stata un po’ troppo superficiale a farti quell’incantesimo. Parte del casino di Storybrooke è colpa mia >> ammise la fatina.
<< Se non ci fosse stato l’incantesimo non sarei mai stata la madre di Henry. Questo per me vale più di qualsiasi altra cosa >>. In più Emma non ci sarebbe stata, o almeno la Emma che ho imparato a conoscere e ad... Regina scrollò la testa, allontanando quel pensiero.
<< Bene, allora che farai? >> domandò Trilli.
Regina la guardò confusa << fare cosa? >>
<< Ma con Emma, no? Le dirai tutto? >> rispose Trilli.
<< Ma neanche per sogno! E vi proibisco di dirglielo voi! >> Disse stizzita Regina.
<< Ignorerai il Vero Amore di nuovo? >> Trilli era sconvolta.
<< Non intendo avere a che fare con Biancaneve o con la signorina Swan più di quanto non sia necessario >> Regina accelerò il passo. Emma ha il suo Killian, non le interesso in quel modo.
Mary Margaret cercò di farla ragionare << Non credo che sia una buona idea Regina. L’ultima volta è finita davvero male. >>
<< Non ritornerò cattiva, se è questo che ti preoccupa.  Voglio davvero diventare la brava persona che Henry vuole che io sia. >>
<< Scommetto che Henry sarebbe felicissimo di sapere che le sue due mamme possono mettersi insieme >> disse Mary Margaret col fiatone, faceva fatica a star dietro a Regina.
<< Non mi metterò con la signorina Swan solo perché abbiamo un figlio in comune, ci sono ben altri motivi che dovrebbero spingere due persone a stare insieme. Come l’amore per esempio. >> E poi chi diavolo gli diceva a loro che Emma sarebbe stata felice della cosa? Pensò Regina.
<< Appunto! >> Trilli superò Regina, le si mise davanti e la obbligò a fermarsi << vi conoscete da un po’, ne avete passate tante, vi siete guardate le spalle sull’Isola Che Non C’è, avete passato moltissimo tempo insieme, continuate a stuzzicarvi a vicenda… stuzzicarvi in un modo non normale per una semplice amicizia o inimicizia e siete l’una il Vero Amore dell’altra e, per la miseria! Riesci a sentire la sua presenza prima ancora di vederla! … Insomma… è possibile che tu… >>
<< Che cosa provi per mia figlia? Ami Emma? >> concluse Mary Margaret per Trilli, cercando in tutti i modi di non rompere la promessa fatta alla bionda.
Regina scoccò un’occhiata omicida ad entrambe le donne << e con questo la nostra conversazione finisce qui >> una nuvola viola l’avvolse e nel girio di pochi secondi Regina sparì.
<< A volte è così suscettibile >> sbuffò Trilli.
<< E ora che facciamo >> chiese Mary Margaret alla fatina.
<< Non lo so >> disse Trilli << insomma, vorrei precipitarmi da Emma e dirle tutto, ma l’hai sentita Regina, non vuole farglielo sapere. Non voglio immaginare a quello che Regina ci farebbe se spiattellassimo tutto. Non so tu, ma io voglio assistere all’alba di domani. Torniamo al “Granny’s”, mi viene fame quando sono stressata. >>
 
. . .
 
Una nuvola viola comparì nel salotto dell’ex sindaco e ne uscì la figura di Regina. Si tolse stizzita la borsa e la buttò malamente sul divano, stessa sorte toccò alla sua giacca. Cominciò a camminare avanti e indietro per tutto il salotto, doveva assolutamente trovare un modo per far passare il nervosismo. Troppe cose erano successe quel giorno, ed era solo metà mattina.
Sono due le cose capaci, solitamente, di calmarla: cucinare e occuparsi del giardino. Non era il caso di mettersi a cucinare, Henry avrebbe pranzato da Emma, una volta uscito da scuola, e lei non aveva appetito. Pensare ad Emma e all’incantesimo del Vero Amore le aveva riempito lo stomaco di farfalle.
Optò quindi per il giardinaggio, salì in camera e tirò fuori dall’armadio dei vecchi vestiti che usava per lavorare in giardino e si cambiò. Una volta pronta uscì in giardino e si dedicò allo strappare le erbacce dalle sue azalee.
Distrarsi non fu facile come sperava, continuava a vedere nella sua testa Emma, Emma che entrava al “Granny’s” tutta circondata di luce. Regina si ricordava perfettamente che cosa provò quando vide la bionda entrare nel locale. Era stata felice in un primo momento, sorpresa, ma felice… per i primi secondi. Emma le piaceva davvero… le piaceva in QUEL senso. La possibilità di veder trasformare tutte le sue fantasie su lei e la bionda in realtà era…. ODDIO… non le sembrava possibile. Ma la confusione prese il posto della felicità. Lei ed Emma non avevano mai parlato della loro vita sentimentale. Ad Emma piacevano le donne? L’aveva vista baciare Graham, c’era stato il padre di Henry e ora quel fastidiosissimo pirata con una mano sola.
Ed ecco che la confusione si trasformò in paura. E se l’incantesimo si fosse sbagliato? Se Emma non fosse quella giusta? Se non le piacessero le donne? Se ad Emma disgustasse anche solo l’idea dei sentimenti che Regina provava per lei? E se la bionda raccontasse tutto agli abitanti di Storybrooke, additandola come un abominio?
Regina scosse la testa. No, non voleva deprimersi con quei pensieri, si concentrò il doppio sulle sue azalee.
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La campanella suonò, decretando la fine delle lezioni. Henry uscì da scuola, tirò fuori il cellulare dallo zaino e lo accese, il display segnalò subito la presenza di un messaggio, era di Emma.
<< Ehi, ragazzino! David e io stiamo ancora seguendo il caso del ladro, purtroppo non posso venire a prenderti. Vai al “Granny’s” e ordina tutto quello che desideri, offro io >>.
Henry alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Certo che offri tu, ne te ne mamma Regina vi prendete il disturbo di darmi la paghetta, pensò il ragazzo prima di mettere via il cellulare e dirigersi al “Granny’s”.

Quando arrivò al locale trovò Trilli e Mary Margaret sedute al tavolo, intente in una fitta conversazione. Si avvicino e salutandole si tolse lo zaino dalle spalle mettendolo poi per terra, appoggiato alla gamba del tavolo e si sedette sul divanetto vicino a Mary Margaret. Ordino da Ruby una coca-cola, patatine fritte, un hamburger e una fetta di torta di mele.
Le due donne smisero improvvisamente di parlare quando il ragazzino si sedette con loro, entrambe sperarono che Henry non se ne fosse accorto, non era il caso di parlare con lui di come far mettere insieme Emma e Regina. L’ex sindaco poteva avere qualcosa in contrario.
Notarono l’espressione interrogativa del ragazzo al loro improvviso mutismo, così provarono a distrarlo chiedendogli della sua giornata. Lui raccontò per filo e per segno di tutte e cinque le ore di lezione, dell’interrogazione di matematica e del bel voto che aveva preso, dell’ora di arte dove aveva disegnato nonno David in armatura, raccontò a Mary Margaret di tutti i suoi compagni di classe che gli chiedevano di lei e che sparavano che ritornasse presto a far loro lezione.

Tra una chiacchiera e una patatina, finalmente Henry si sentì libero di parlare della sua preoccupazione nei confronti di mamma Regina. Nonostante la madre adottiva facesse di tutto per mostrarsi serena davanti a lui, cercando di liquidare la faccenda di Robin come qualcosa di poco conto, il ragazzo sapeva che in realtà sua madre stava male per quello che era successo. Sapeva quanto la madre desiderasse un lieto fine per se stessa, sapeva quanto avesse sperato che con Robin fosse finalmente arrivato il momento. Anche lui lo aveva sperato, aveva visto l’impegno, i progressi che la madre aveva fatto cominciando a diventare una persona migliore, un eroe. Era anche preoccupato che il rapporto tra le sue due mamme si fosse incrinato di nuovo, in modo irrimediabile questa volta.  Era al corrente dei continui tentativi di mamma Emma di far pace con mamma Regina e sapeva che quest’ultima si era sempre rifiutata di ascoltarla.

Le due donne cercarono di consolarlo.
<< Regina è solo arrabbiata con Emma, vedrai che prima o poi le passerà. Regina sa essere veramente testarda a volte, ma sa perfettamente che Emma era in buona fede, che non voleva farle del male. Presto o tardi ritorneranno a parlarsi >> Mary Margaret sorrise al ragazzo.
<< Non preoccuparti, tesoro >> continuò la fatina << credimi, Regina non si è persa niente con Robin. Non so se lo hai notato… ma quel tipo ha la faccia di uno in perenne agonia anche quando è felice, non va bene per tua madre. >>
Henry rise di gusto.
<< Senza contare che le tue mamme sono una il Vero Amore dell’altra >> concluse Mary Margaret serenamente.
Henry si voltò verso Mary Margaret con gli occhi sgranati.
<< Mary Margaret! >> Trilli quasi strillò.
Mary Margaret si mise le mani davanti alla bocca, sorpresa << mi… mi dispiace, mi è scappato! >>
<< Cosa?! Come?! Che vuol dire che loro sono una il Vero Amore dell’altra? Non doveva essere Robin il Vero Amore di mamma Regina? >> Chiese Henry guardando le due donne, in attesa di una spiegazione.
Trilli sospirò rassegnata, lanciò un’occhiataccia a Mary Margaret che guardò da un’altra parte in imbarazzo, e raccontò tutto al ragazzo, dall’incantesimo alle parole di Tremotino e della reazione di Regina.
Harry si alzò di scatto, sbattendo entrambe le mani sul tavolo << come sarebbe a dire che non vuole dirlo a mamma Emma? >>
<< Henry, calmati >> Mary Margaret lo prese per un braccio cercando inutilmente di farlo sedere << insomma, cerca di capirla. E’ normale la sua reazione. Dopotutto si tratta di un’altra donna… e non credo che Regina abbia mai… hai capito… con una donna… >>
<< Ma non ha importanza se si tratta di una donna o di un uomo. Mamma Regina può essere felice! Entrambe possono esserlo! Io… io non le permetterò di buttare via un’altra occasione!  >> il ragazzo prese lo zaino se lo mise in spalla e si avvicinò alla porta, prima di uscire guardò un ultima volta le due donne << le parlerò e le farò cambiare idea, vedrete >> e uscì sbattendo la porta.
Mary Margaret e Trilli si guardarono a bocca aperta.
<< Regina ci ucciderà, vero? >> chiese preoccupata Mary Margaret.
<< No. Regina TI ucciderà, sei tu che hai aperto la bocca. E puoi stare certa che, se dovesse cercarci, le dirò che la colpa è tutta tua >> precisò Trilli.
<< Vuoi dire che mi tradiresti? >> Chiese scioccata Mary Margaret.
<< Tesoro, se una Regina molto arrabbiata dovesse entrare da quella porta… canterei come un uccellino >> concluse Trilli.
 
. . .
 
Henry arrivò di corsa a casa di Regina, aprì la porta con la sua copia delle chiavi ed entrò. Fece il giro della casa in cerca della madre, non la trovò. Guardò fuori dalla finestra che dava sul retro, e la vide. L’ex sindaco stava togliendo dei rami secchi dal suo melo.
<< Ciao mamma! >> Le disse Henry appena la raggiunse.
Regina si voltò verso di lui, gli sorrise e gli corse in contro pulendosi le mani sui pantaloni. Lo abbracciò e lo baciò sulla guancia << Henry! Non mi aspettavo di vederti qui tanto presto. >>
Henry prese una delle mani della madre tra le sue << So tutto, mamma. >>
Regina divenne seria << che cosa sai, Henry? >>
<< Di te e mamma, Mary Margaret mi ha detto tutto. >>
Regina alzò gli occhi al cielo << ma certo che te lo ha detto. Impicciona come sempre. >>
<< Devi dirglielo mamma, devi dirle la verità >> disse il ragazzo guardandola dritto negli occhi.
<< Henry… >> Regina accarezzò dolcemente la testa del figlio con la mano libera << la cosa è un po’ più complicata di così. Siamo due donne, capisci? Non è così facile… e poi non è detto che ad Emma la cosa vada bene. E comunque lei sta con Killian. >>
Henry sbuffò << le cose sono complicate solo perché tu vuoi che lo siano! Mamma, voglio sapere che cosa provi per mamma Emma. >>
<< Henry… >>
<< Niente Henry, mamma! Non trattarmi come un bambino! Dimmi che cosa provi per lei! >>
Regina sospirò rassegnata  << La amo… è questo che vuoi sentirmi dire? La amo è ho paura, ho paura perché prima di lei ho amato una sola persona, Daniel, ed è morto. Ho sofferto e continuo a soffrire per lui, ho paura che un giorno soffrirò anche per Emma. Non voglio Henry, non voglio ripassarci. E non voglio dirglielo, perché ho paura che possa trattarmi come un mostro, come qualcosa di malato. E comunque, come ti ho già detto, lei sta con Killian. >>
<< Mamma, rimpiangi di esserti innamorata di Daniel? Se potessi tornare in dietro cosa faresti? Lo lasceresti perdere? >>
<< No, non lo farei! Anche se per poco, sono stata felice con lui. E’ stato la luce in fondo al tunnel di odio e disperazione in cui mia madre mi ha cresciuta. >>
Henry sorrise << Allora dovresti dire a mamma quello che provi, perché se la ami davvero ne varrebbe la pena. Ne varrebbe la pena anche se dovesse respingerti, perché una certezza è meglio di mille “ e se? ”. E non dovresti avere paura della sua reazione, lo sai che mamma non è quel tipo di persona, non ti allontanerebbe mai per questo. E comunque… lei e Killian non stanno insieme >>.
<< Non stanno insieme? >>
<< No, mamma dice che a volte può essere un tipo simpatico… ma non fa per lei. >>
<< Ma a te la cosa andrebbe bene davvero? Insomma, non ti sentiresti imbarazzato? >> chiese timidamente Regina.
<< Stai scherzando? Mamma Emma la “Salvatrice” e mamma Regina “l’Eroe” insieme? Sarei il ragazzo più felice del mondo! Mi piaceva Robin, davvero! Ma le mie due mamme insieme come coppia sarebbe fantastico! Potremmo vivere tutti e tre insieme, come una vera famiglia. Non sarei più costretto a saltare da una casa all’altra, vi avrei tutte per me sempre e nello stesso momento! >>
Regina sorrise teneramente a quelle parole. Non aveva mai immaginato che anche il figlio coltivasse, in fondo al suo cuore, lo stesso suo desiderio.
Il cellulare di Henry suonò, il ragazzo lo tirò fuori dallo zaino e rispose << Si? … va bene… sono dalla mamma… ho capito… ciao >> riattaccò.
<< Era la mamma, dice che è appena rientrata a casa. E’ da sola, credo che dovresti approfittarne e andare da lei per parlare. >>
<< Non saprei nemmeno da dove cominciare. >>
Henry sorrise << Potresti cominciare con un “ ciao ”. >>
 
. . .
 
Emma era rientrata a casa da poco, si preparò un panino e dopo aver pranzato andò a farsi una doccia.
L’acqua calda che scorreva le rilassava lentamente i muscoli tesi.
Era stata una mattinata pesante, non solo aveva rivoltato tutta Storybrooke alla ricerca di quel dannato ladro, senza trovarlo tra l’altro, ma aveva incontrato anche LEI, Regina. Non riusciva a non pensare all’espressione dell’ex sindaco quando la vide. Paura. Mai, mai avrebbe voluto vedere quel tipo di emozione sul volto di Regina, specialmente nei suoi confronti. Ecco perché, nonostante le insistenze di Mary Margaret quella mattina, aveva deciso di non dichiarare all’ex sindaco i propri sentimenti. Non voleva aggiungere anche il disgusto alla paura. E non aveva senso dichiarare il suo amore ad una persona che non potrebbe mai ricambiare, ad una persona che aveva già trovato il suo Vero Amore. Perché ne era certa, prima o poi l’ex sindaco e Robin si sarebbero rimessi insieme… nessuno è tanto stupido da lasciarsi sfuggire una persona come Regina.
Uscì dalla doccia e si avvolse nell’accappatoio, si spostò nella camera da letto, tirò fuori dall’armadio dei vestiti puliti: una maglietta bianca e dei jeans blu. Cominciò a strofinarsi l’accappatoio addosso per asciugarsi più velocemente, continuando a pensare a Regina, al suo rapporto con lei e a quanto si fosse evoluto nel corso del tempo.
Erano cambiate molto le cose dal suo arrivo a Storybrooke. All’inizio Regina la detestava e lei ricambiava quel sentimento in tutto e per tutto. L’ex sindaco, un tempo, rendeva facile a chiunque detestarla, aveva compiuto azioni veramente cattive nei confronti della bionda e verso tutti gli abitanti della città, in particolare Mary Margaret. Ma poi Emma l’aveva vista cambiare, l’aveva vista combattere contro la sua parte cattiva, contro quella specie di dipendenza da magia nera, tutto per amore di Henry. Aveva incominciato a fidarsi di lei, a passare più tempo con lei, a conoscerla e capirla.
Non aveva compreso subito la natura dei suoi sentimenti, non sapeva da quanto si fosse innamorata di lei… era solo successo. Capì tutto la sera dell’arrivo di Lady Marian. Quando scoprì chi fosse in realtà quella donna, scoprì anche la portata di quello che aveva fatto, ne capì le conseguenze.
E ne fu felice, per pochi maledettissimi secondi fu felice di sapere che Robin non avrebbe più toccato, baciato Regina, non avrebbe più fatto l’amore con lei e che, forse,  Regina sarebbe potuta essere sua.

Poi arrivò la doccia gelata.

Lo sguardo dell’ex sindaco le spezzo il cuore. Vederla con gli occhi lucidi, vederla cercare di trattenere le lacrime, sentire le sue parole così fredde, il suo sguardo carico di delusione e sofferenza.
L’aveva ferita. Qualcosa che non pensava di essere in grado di fare, qualcosa che non avrebbe mai voluto fare.

Si rivestì, continuando a pensare a Regina e alle sofferenze che le aveva causato.
Un rumore la riportò alla realtà, qualcuno che bussava alla porta. Andò ad aprire.
Tutto si sarebbe aspettato tranne di trovarsi davanti LEI.
<< Ciao >> disse Regina.
<< Re… Regina >> Emma era rimasta imbambolata davanti alla porta.
<< Devo parlarti >> la voce di Regina tremò leggermente << ti dispiace se entro un attimo?>>
<< Cosa? Oh, si, certo! >> la bionda si riscosse << accomodati >> si spostò per far passare l’ex sindaco.
Per un po’ ci fu silenzio, erano entrambe imbarazzate.
<< Allora… >> dissero entrambe nello stesso momento, si guardarono negli occhi e risero.
<< Okay… ehm… posso offrirti qualcosa? >> chiese Emma ancora imbarazzata.
<< No, grazie. Sono qui solo per dirti una cosa… e non è facile… >> Regina continuava a mordersi il labbro inferiore, nervosa.
Ancora silenzio.
<< Ti amo >> disse Regina tutto d’un fiato << mi dispiace >> disse Emma contemporaneamente.
<< Cosa? >> dissero entrambe.
<< Va bene, parlo prima io, perciò tu chiudi la bocca>> disse Regina più nervosa che mai.
<< E’ da tempo che volevo dirti questa cosa. Non so come sia successo… ma ti amo. E’ da quando sei spuntata fuori dal pozzo che non faccio altro che pensare a te. Ero convinta di averti persa per sempre. E’ diventata un’ossessione… non faccio altro che pensare a quanto mi piacerebbe baciarti, abbracciarti, a quanto sarebbe bello sentire il calore del tuo corpo… mi dispiace, va bene? Non è una cosa che ho cercato, non è una cosa di cui ho il controllo… ma credimi… non voglio farti del male… non voglio obbligarti a fare qualcosa che non vuoi. Se la tua strada è Killian Jones va bene. Ma dovevo dirtelo… ti amo… e non voglio che pensi che io sia un mostro. Non voglio che scappi da me urlando il tuo disgusto. E voglio che tu sappia che quando ti ho cancellato i ricordi e sono tornata con gli altri nella Foresta Incantata… quell’anno è stato il più brutto della mia vita… non solo mi mancava Henry… ma mi sei mancata anche tu, da morire… mi ero perfino tolta il cuore, per soffrire di meno, ma avevo poi deciso di rimettermelo perché soffrire almeno mi ricordava che tu ed Henry eravate reali… e ora ho paura… ho paura che tu possa odiarmi, che tu possa odiarmi per quello che provo … ti prego non farlo, non odiarmi… ti amo… >> Regina riprese fiato, si rese conto che il discorso le era uscito fuori un po’ contorto, ma sperò che la bionda capisse comunque.

Silenzio.

<< Oddio Emma, dimmi qualcosa… qualsiasi cosa, anche di andare al diavolo… basta che parli. Il tuo silenzio mi sta uccidendo >> alcune lacrime cominciarono a formarsi negli occhi di Regina.

 
Emma continuava a fissarla a bocca aperta, si riscosse quando vide gli occhi di Regina diventare lucidi. Si avvicinò lentamente all’ex sindaco, quando lo fu a sufficienza allungò le mani e le posò sul viso di Regina, la attirò a se e la baciò, la baciò ancora e ancora. Regina, da prima rigida per lo stupore, si rilassò pian piano e rispose al bacio. Seguì senza protestare Emma che, senza staccare la bocca dalla sua, la guidava lentamente in camera da letto.

. . .

 
<< Di che cosa ti dispiace? >> Chiese Regina, mentre accarezzava la bionda appoggiata al suo petto.
<< Mmh? >>  mugugnò Emma.
<< Prima, quando mi hai detto che ti dispiaceva >> le baciò dolcemente la fronte.
<> la bionda alzò la testa per guardarla negli occhi.
Regina sorrise e la baciò sulle labbra << Robin non mi è mai piaciuto DAVVERO, si è un brav’uomo e sa cosa si prova quando la persona che ami ti viene portata via, ma non mi sono mai sentita completa con lui, non l’ho mai amato. Pensavo che tu non saresti mai stata mia, pensavo che non provassi quello che provo io per te e allora mi sono avvicinata a Robin, solo perché l’incantesimo mi aveva detto di farlo. Ero così ossessionata dall’idea di un lieto fine, dall’idea del Vero Amore che ho permesso a della polvere luminosa di decidere per me. E’ vero, ero arrabbiata… lo ero perché pensavo che non solo mi avevi portato via la possibilità di essere felice stando con te, ma togliendomi Robin mi avevi tolto anche la possibilità di essere almeno serena. Ma no, ora non sono più arrabbiata. >> Regina fece una breve pausa << Avevo così paura di stare sola che avrei anche potuto prendere in considerazione l’idea di mettermi con Sidney, pur di non esserlo più. >>
<< Oddio, no >> disse Emma disgustata.
Regina rise.
<< Però Robin resta il tuo Vero Amore. >>  Emma si mise a giocare con le dita di Regina, intrecciandole con le sue.
<< Le cose sono cambiate… ho scoperto grazie ad un incantesimo che lui non lo è più, non è più il mio Vero Amore… lo sei diventata tu. >>
<>
<< E un storia lunga, te la racconterò un giorno. >>



<< Sai, è questo che ti rende diversa da Robin. >> disse Regina dopo qualche minuto di silenzio  << con te è stato diverso, perché mi sono innamorata e basta, senza nessuna polverina che decidesse per me. Non mi importava dell’incantesimo, non mi interessava se, secondo lui, tu non eri giusta per me, se dovevo stare con “ il tipo con il tatuaggio sul braccio ”. Volevo te, incantesimo o no. Quello che ho scoperto dopo è stato solo la ciliegina sulla torta. Ma anche senza  incantesimo, se avessi anche solo intuito i tuoi sentimenti, sarei stata tua. >>
<< Ma è comunque grazie all’incantesimo se ora stiamo insieme, è lui che ti ha fatto decidere. >>
<< No, sono sicura che prima o poi ti avrei fatto una scenata di gelosia vedendoti con quel pirata. >>
<< Sei gelosa di Killian? >> le chiese la bionda per stuzzicarla.
<< Ti dice niente la frase: “ Credi che il piano sia migliore perché te l’ha detto il tuo ragazzo? “ che ti ho detto sull’Isola Che Non C’è? O il mio chiamarlo “ Capitan Eyeliner ” in tua presenza? >>
<< Pensavo che non ti piacesse e basta, non sapevo che ci fosse ben altro dietro. >>



<< Credo  che tua madre avrebbe finito col dirti del mio nuovo Vero Amore.  >>
<< Perché, lei lo sapeva? >> chiese Emma incuriosita.
<< Era presente quando l’ho scoperto. >>
<< Oh! Ecco perché questa mattina mi ha chiamata, era tutta convinta che dovessi assolutamente dirti dei miei sentimenti! >> Emma si girò a guardarla.
<< Tua madre è la solita impicciona >> Regina alzò gli occhi al cielo << E comunque non è stato l’incantesimo a farmi decidere, è stato il mio angelo custode >> aggiunse dopo.
<< E chi sarebbe? >>
<< Uno che va matto per i videogiochi, i libri delle fiabe e le patatine fritte. >>
Emma rise.



<< Regina? >>
<< Mmh? >>
<< Ti amo. >>



<< Emma? >>
<< Mmh? >>
<< Ti amo anche io >>.
 



-Fine-
 

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