Dark moon

di BeaaFoxx0903
(/viewuser.php?uid=785997)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Episodio 2 ***
Capitolo 2: *** Episodio 1 ***
Capitolo 3: *** Episodio 3 ***



Capitolo 1
*** Episodio 2 ***


L'ora passa in fretta come la seconda. Quando esco dalla classe leggo sull'orario che adesso ho letteratura, mi. Guardo in giro ma non sono sicura che sia in questo corridoio. Ritorno al mio armadietto per prendere il libro e quando lo chiudo Theo è appoggiato all'armadietto di fianco. Mi fa spaventare e mi cade il libro di letteratura. "Ops scusa" dice raccogliendomi il libro e porgendomelo. "Ehm... Niente mi hai spaventata" dico sorridendogli. "Scusa ancora non volevo" "Niente..." "Allora! Hai letteratura ora vero?" "Si" "Dai che ti accompagno in classe" "Ok grazie..." Dico poco sicura "posso chiederti una cosa?" "Si dimmi" "Da quanto conosci mio fratello?" "Appena siete arrivati, ci siamo incontrati al bar vicino scuola, perché?" "Niente curiosità" "Già, ho notato sei veramente curiosa" Iniziai a fissarlo, è davvero bello cavolo! Fisico da paura e poi quegli occhi... Aspetta ma non li aveva marroni? Ora sono tendenti al... Verde? "Scusa ma di che colore hai gli occhi? Prima erano marroni ora sono un verde scuro..." Si gira in fretta dall'altra parte "n-no niente non farci caso devo andare" e sparisce senza nemmeno lasciarmi rispondere. Trovata la classe di letteratura entro. La giornata passa in fretta e io sto ancora pensando a Theo... È davvero strano... Tornata a casa non trovo nessuno così decido di andare a fare un giro con lo skateboard e di andare a vedere delle rampe qui vicino. È ancora presto quando arrivo, ma non mi dispiace stare un po' da sola anzi forse è meglio e poi non conosco nessuno. Passo un'ora sulle rampe da sola prima che arrivi qualcuno, è un gruppo di due ragazzi e due ragazze. Non ci faccio molto caso e continuo concentrata su quello che sto facendo. Mentre sono sul punto di un salto normale mi suona il telefono, mi spavento e cado dallo skateboard. Una ragazza di quel brutto si avvicina in fretta. "Ehi stai bene?" Mi chiede preoccupata. "Si... Credo..." "Mamma mia che cavolo di volo hai fatto?" "Uno molto brutto mi sono fatta male al polso..." "Dai ti aiuto ad alzarti, comunque piacere io mi chiamo Jessica" "Grazie, io sono Samantha" "Ma chi ti sta chiamando? Rispondi, magari è importante" Metto la mano sinistra in tasca perché la destra non riesco a muoverla, prendo il telefono e guardo il display. "È mio fratello, che vuole adesso?" Rispondo "che vuoi Alex?" "Dove sei?" "Perché?" "Rispondimi! Dove cazzo sei?" "Che è successo?" "Samantha non farmi arrabbiare!" "Ok va bene sono alle rampe per lo skateboard mi hai fatto cadere! E credo di essermi rotta il polso per colpa tua!" "Cosa? Ma adesso stai bene?" "No che non sto bene non riesco a muovere il polso e mi fa male..." "Ok ti vengo a prendere 5 minuti, c'è qualcuno li?" "Si una ragazza" "Ok arrivo" attacco e Jessica mi aiuta ad alzarmi. "Grazie tra poco arriva mio fratello" "Ok dai vieni la con me" dice indicandomi il gruppo dei ragazzi. "Ok..." Dico poco sicura Arrivata lì Jessica richiama gli altri "Ehi ragazzi! Lei è Samantha" "Ciao io mi chiamo Heleonor" dice l'altra ragazza "e loro sono Micael e Josh" "Ciao" dice josh "ti sei fatta male?" "Un po'... Ora dovrebbe arrivare mio fratello..." "Ma come hai fatto a cadere? Sai ho visto molte persone andare sullo skateboard tu sei brava ma ad un certo punto sei caduta" mi chiede Micael. "Mio fratello mi ha chiamato al telefono e mi sono distratta" "Gliele dovresti dare" dice Heleonor ridendo "Forse si" dico ridendo pure io. Parlammo ancora circa 5 minuti dopo arrivò mio fratello in macchina. Scese e ci venne in contro. "Ehi Sam stai bene?" "Non proprio. Mi fa male" "Fammi vedere" mi prese il polso piano e lo guardo "mi sa che è rotto. Ma come hai fatto?" "Colpa tua! Se non mi avessi chiamato non mi sarei distratta e non sarei caduta!" "Dai andiamo che ti porto in ospedale" Mi giro e saluto i miei nuovi 'amici' "ehi ciao ci si vede" "Ciao Sam" dissero in coro. Mio fratello si gira a guardarli e rimane a bocca aperta "Jessica?" "Alex?" Dice lei allo stesso modo "sei la sorella di Alex?" Dice rivolta a me. "Si... Voi due come i conoscete?" "Sono la sorella di Theo" "Davvero?" "Si. Dai Sam andiamo che ti porto in ospedale" dice mio fratello "Jes di a Theo che dopo lo chiamo" "Ok va bene, ciao Sam magari ci vediamo a scuola" "Ciao" salimmo in macchina e andammo in ospedale. Ci passammo circa un'ora e poi mi ingessarono il polso. Era proprio rotto e dovevo tenerlo per circa un mese. Ci mancava solo questo. Tornammo a casa e andai subito in cucina a bere. Sento mio fratello parlare al telefono ma non ci faccio caso. "Alex io sono in veranda" "Ok" mi dice dal salotto. C'è ancora un po' di sole allora mi siedo contro il tronco dell'albero in giardino. Mi guardo in giro e noto che qualcuno si sta trasferendo di fianco a noi. Noto un uomo che parla con una donna è entrano insieme in casa. Sembrano felici... Non ricordo l'ultima volta che mia madre e mio padre sorridevano insieme... Sembra passato un'infinità di tempo. Mi giro verso la strada è noto un ragazzo che mi fissa, ha circa 17 anni, capelli castani e occhi di uno strano colore che non riesco a distinguere bene anche per la distanza. Mi interrompe mio fratello dai miei pensieri. "Sam rientra in casa devi riposare" "Si arrivo" mi alzo e vado verso la veranda mi sento ancora gli occhi di quel ragazzo addosso, noto mio fratello fissare qualcuno o qualcosa dietro di me mi giro ed è proprio quel ragazzo che fissa. Appena incontra il suo sguardo abbassa la testa e entra nella casa. 'Che cosa strana...' Mi dico da sola, 'troppo strana'. Entro in casa e salgo in camera appena poggiò la testa sul cuscino mi addormento profondamente anche se sono le 7 di sera e non ho mangiato niente.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Episodio 1 ***


La luce entra fioca dalla mia finestra e colora la mia camera di un arancione vivace. Apro piano gli occhi e maledico la sveglia è il suo suono infernale. Mi costringo ad alzarmi e spegnerla. Attraverso la stanza e mi dirigo in bagno ma come al solito inciampo in uno dei miei scatoloni del trasloco che non ho ancora svuotato, atterro rumorosamente sul pavimento e sento la porta di mio fratello Alex aprirsi. Ne esce un ragazzo di 17 anni piuttosto stanco, capelli neri e occhi marroni e verdi. È alto e atletico, sinceramente è anche abbastanza bello. È sempre stato molto protettivo nei miei confronti specialmente da quando ogni due mesi cambiamo città. Ora siamo in una cittadina tra le montagne e oggi inizio il primo anno della terza liceo.

"Allora ti alzi o stai lì per terra?"

"Simpatico come ogni mattina vero. Sei rientrato tardi?"

"Si abbastanza"

"Mamma ti ha beccato vero?"

"Si..."

"Poveretto..."

"Zitta Sam!"

"Ok scusa" mi alzo e prendo una maglietta blu notte dall'armadio, un paio di pantaloni neri e le mie Nike preferite anche loro blu. Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce.

Uscita mi fissa allo specchio. Ho le forme al punto giusto, abbastanza alta, capelli rossi ondulati lunghi fino a metà schiena e occhi verdi e marroni come quelli di mio fratello. Mi vesto velocemente, mi trucco con un po' di matita nera e eye-liner nero poi vado verso la camera di mio fratello. 

'Di sicuro sarà giù a fare colazione' penso. Infatti apro la porta della sua stanza e lui non c'è, prendo una delle sue felpe e scendo prendendo la borsa a tracolla.

Mi metto le cuffiette e sto per uscire quando mio fratello mi chiama.

"Sam vieni un attimo in cucina?"

"Che vuoi?" Protesto.

"Vieni!" Urla.

Lascio la sua felpa sul portico e rientro in casa andando in cucina.

"Vuoi un passaggio a scuola?"

"No grazie vado in skate"

"Ok va bene come vuoi. Ciao ci vediamo in corridoio"

"Si certo come se mi cagassi" 

"Dai muovi il culo che arrivi in ritardo." Mi dice ridendo "ah aspetta mamma ha detto che oggi non torna per pranzo ma verso sera tardi"

"Ok va bene, ciao."

Esco prendo la felpa e lo skate e vado verso scuola con in sottofondo i Maroon 5.

Arrivo giusto in tempo e fisso sta scuola. Dovrò passare qui un bel po' di tempo secondo mia mamma ma sono abbastanza sicura che tra tre o quattro mesi imballiamo tutto e ce ne andiamo, dovrò abbandonare ancora tutto, ancora tutte le persone che conoscerò, tutto quanto...

Entro e vado in segreteria. In questa città le notizie volano in fretta come il fatto che sono quella nuova di sicuro infatti tutti mi fissano. Non mi importa granché sono sempre stata la nuova. Arrivata in segreteria chiedo alla segretaria la mia classe è il mio armadietto.

"Salve"

"Oh, salve signorina dica pure"

"Mi chiamo Samantha..."

"Oh si la sorellina di Alex vero?"

"Si..."

"Tuo fratello mi ha detto che saresti passata"

"Ah ok"

"Ecco a te questo è l'orario di tutta la settimana e il tuo armadietto è il numero 142"

"Grazie"

"Niente passa quando vuoi" 

Esco e cerco il mio armadietto. Una volta trovato lo apro e appoggio lo skateboard dentro per poi richiuderlo e cercare la mia aula. Stavo ascoltando ancora la musica ed ero così assorta nei miei pensieri che non mi resi conto di dove stavo andando fino a quando non vado a sbattere contro qualcuno e cadendo all'indietro con la borsa.

"Ehi!"

"Ops scusa" dissi togliendomi le cuffiette e alzando lo sguardo. Rimasi un'attimo imbambolata. Era un ragazzo davvero bello capelli castani e occhi marroni dorati.

"Tutto ok?" Mi chiese porgendo mi la mano squadrandomi dalla testa ai piedi.

"Ehm... S-si tutto o-ok" dissi insicura afferrando la sua mano, era piacevolmente calda anche se faceva un freddo cane in quella scuola.

Sentii qualcuno chiamarlo da dietro "ehi Theo con chi parli?" Ma io quella voce la conosco!

"Alex?!" Dissi.

"Sam?"

"Ehi mi sono perso qualcosa?" Chiese Theo.

"Theo ti presento la mia sorellina Samantha" 

"A ecco, piacere"

"Piacere" dissi.

"Ok Theo smettila di fissarla così, se no ti spacco la faccia"

"Ok scusa amico" disse ridendo e alzando le mani in segno di difesa.

"Comunque Sam... Quella non é la mia felpa?" Chiese Alex.

"Forse" risposi ridendo.

"Dai andiamo se no facciamo tardi e non voglio che rivi tardi il primo giorno" disse mio fratello.

"Tanto non mi importa, comunque sapete dov'è la classe di matematica?"

"Si io si" disse Theo "ti accompagno"

"Ok" dissi sorridendogli.

"Theo ti aspetto in classe non fare cazzate" disse e poi si indicò la testa, ma che intendeva dire?

"Si certo"

Alex svanì dietro il corridoio mentre noi proseguimmo dritto.

"Allora Samantha quanti anni hai?"

"Chiamami pure Sam, ne ho 16"

"Sembri più grande lo sai?"

"Si me lo dicono in molti" dissi scherzando.

"Dai raccontami un po' di te"

"Ok allora... Ho un fratello Alex che conosci già, mia madre si chiama Monia, ho un cane che si chiama Leyla, due gatti Zeus e Poseidone..."

"Zeus e Poseidone? Sei seria?" Mi chiese ridendo.

"Lo so nomi strani ma mi piace Percy Jackson che ci vuoi fare" dissi ridendo pure io.

"Continua"

"Leggo parecchio, ci siamo trasferiti circa due settimane fa ma credo che anche questo lo sai, ci trasferiamo quesi ogni tre o quattro mesi da quando ho 15 anni, mio padre è chissà dove e non ci raggiunge mai quindi presumo che mia madre e lui abbiamo divorziato ma ogni volta che le chiedo qualcosa su di lui cambia abilmente discorso..." Feci una pausa per paura di scoppiare a piangere davanti a lui, non potrei sopportare anche questa "e tu invece?"

"Mi dispiace, prima o poi te ne parlerà. Io... Allora ho 17 anni, come tuo fratello, anche io per un po' ho cambiato città ma più che altro era colpa mia facevo sempre qualche casino a scuola fino a quando non sono arrivato qui due fa, niente più incidenti tranne magari delle litigate in corridoio o con i prof. Per il resto sono un ragazzo..."

"Normale?"

"Si" mi disse sorridendo era come se non trovasse la parola o se secondo lui fosse sbagliata. 'Normale'. A me sembra un ragazzo normale, credo...

"Comunque eccoci qui, questa è l'aula di matematica, ci vediamo dopo ciao"

"Ciao"

Ci salutammo sulla porta e tutta la classe ci vide. Mi girai e tutti mi fissavano, un gruppo di ragazzi ridevano e un gruppetto di ragazze più svestite che vestite mi fissavano, rosse in volto dalla rabbia o forse dalla gelosia, sembrava che mi volessero scannare viva. Facevano paura.

Andai in fondo alla classe e mi sedetti all'ultimo banco, ripresi le cuffiette e ascoltai i linkin park fino a quando il prof non entrò

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Episodio 3 ***


L'ora passa in fretta come la seconda. Quando esco dalla classe leggo sull'orario che adesso ho letteratura, mi. Guardo in giro ma non sono sicura che sia in questo corridoio. Ritorno al mio armadietto per prendere il libro e quando lo chiudo Theo è appoggiato all'armadietto di fianco. Mi fa spaventare e mi cade il libro di letteratura. "Ops scusa" dice raccogliendomi il libro e porgendomelo. "Ehm... Niente mi hai spaventata" dico sorridendogli. "Scusa ancora non volevo" "Niente..." "Allora! Hai letteratura ora vero?" "Si" "Dai che ti accompagno in classe" "Ok grazie..." Dico poco sicura "posso chiederti una cosa?" "Si dimmi" "Da quanto conosci mio fratello?" "Appena siete arrivati, ci siamo incontrati al bar vicino scuola, perché?" "Niente curiosità" "Già, ho notato sei veramente curiosa" Iniziai a fissarlo, è davvero bello cavolo! Fisico da paura e poi quegli occhi... Aspetta ma non li aveva marroni? Ora sono tendenti al... Verde? "Scusa ma di che colore hai gli occhi? Prima erano marroni ora sono un verde scuro..." Si gira in fretta dall'altra parte "n-no niente non farci caso devo andare" e sparisce senza nemmeno lasciarmi rispondere. Trovata la classe di letteratura entro. La giornata passa in fretta e io sto ancora pensando a Theo... È davvero strano... Tornata a casa non trovo nessuno così decido di andare a fare un giro con lo skateboard e di andare a vedere delle rampe qui vicino. È ancora presto quando arrivo, ma non mi dispiace stare un po' da sola anzi forse è meglio e poi non conosco nessuno. Passo un'ora sulle rampe da sola prima che arrivi qualcuno, è un gruppo di due ragazzi e due ragazze. Non ci faccio molto caso e continuo concentrata su quello che sto facendo. Mentre sono sul punto di un salto normale mi suona il telefono, mi spavento e cado dallo skateboard. Una ragazza di quel brutto si avvicina in fretta. "Ehi stai bene?" Mi chiede preoccupata. "Si... Credo..." "Mamma mia che cavolo di volo hai fatto?" "Uno molto brutto mi sono fatta male al polso..." "Dai ti aiuto ad alzarti, comunque piacere io mi chiamo Jessica" "Grazie, io sono Samantha" "Ma chi ti sta chiamando? Rispondi, magari è importante" Metto la mano sinistra in tasca perché la destra non riesco a muoverla, prendo il telefono e guardo il display. "È mio fratello, che vuole adesso?" Rispondo "che vuoi Alex?" "Dove sei?" "Perché?" "Rispondimi! Dove cazzo sei?" "Che è successo?" "Samantha non farmi arrabbiare!" "Ok va bene sono alle rampe per lo skateboard mi hai fatto cadere! E credo di essermi rotta il polso per colpa tua!" "Cosa? Ma adesso stai bene?" "No che non sto bene non riesco a muovere il polso e mi fa male..." "Ok ti vengo a prendere 5 minuti, c'è qualcuno li?" "Si una ragazza" "Ok arrivo" attacco e Jessica mi aiuta ad alzarmi. "Grazie tra poco arriva mio fratello" "Ok dai vieni la con me" dice indicandomi il gruppo dei ragazzi. "Ok..." Dico poco sicura Arrivata lì Jessica richiama gli altri "Ehi ragazzi! Lei è Samantha" "Ciao io mi chiamo Heleonor" dice l'altra ragazza "e loro sono Micael e Josh" "Ciao" dice josh "ti sei fatta male?" "Un po'... Ora dovrebbe arrivare mio fratello..." "Ma come hai fatto a cadere? Sai ho visto molte persone andare sullo skateboard tu sei brava ma ad un certo punto sei caduta" mi chiede Micael. "Mio fratello mi ha chiamato al telefono e mi sono distratta" "Gliele dovresti dare" dice Heleonor ridendo "Forse si" dico ridendo pure io. Parlammo ancora circa 5 minuti dopo arrivò mio fratello in macchina. Scese e ci venne in contro. "Ehi Sam stai bene?" "Non proprio. Mi fa male" "Fammi vedere" mi prese il polso piano e lo guardo "mi sa che è rotto. Ma come hai fatto?" "Colpa tua! Se non mi avessi chiamato non mi sarei distratta e non sarei caduta!" "Dai andiamo che ti porto in ospedale" Mi giro e saluto i miei nuovi 'amici' "ehi ciao ci si vede" "Ciao Sam" dissero in coro. Mio fratello si gira a guardarli e rimane a bocca aperta "Jessica?" "Alex?" Dice lei allo stesso modo "sei la sorella di Alex?" Dice rivolta a me. "Si... Voi due come i conoscete?" "Sono la sorella di Theo" "Davvero?" "Si. Dai Sam andiamo che ti porto in ospedale" dice mio fratello "Jes di a Theo che dopo lo chiamo" "Ok va bene, ciao Sam magari ci vediamo a scuola" "Ciao" salimmo in macchina e andammo in ospedale. Ci passammo circa un'ora e poi mi ingessarono il polso. Era proprio rotto e dovevo tenerlo per circa un mese. Ci mancava solo questo. Tornammo a casa e andai subito in cucina a bere. Sento mio fratello parlare al telefono ma non ci faccio caso. "Alex io sono in veranda" "Ok" mi dice dal salotto. C'è ancora un po' di sole allora mi siedo contro il tronco dell'albero in giardino. Mi guardo in giro e noto che qualcuno si sta trasferendo di fianco a noi. Noto un uomo che parla con una donna è entrano insieme in casa. Sembrano felici... Non ricordo l'ultima volta che mia madre e mio padre sorridevano insieme... Sembra passato un'infinità di tempo. Mi giro verso la strada è noto un ragazzo che mi fissa, ha circa 17 anni, capelli castani e occhi di uno strano colore che non riesco a distinguere bene anche per la distanza. Mi interrompe mio fratello dai miei pensieri. "Sam rientra in casa devi riposare" "Si arrivo" mi alzo e vado verso la veranda mi sento ancora gli occhi di quel ragazzo addosso, noto mio fratello fissare qualcuno o qualcosa dietro di me mi giro ed è proprio quel ragazzo che fissa. Appena incontra il suo sguardo abbassa la testa e entra nella casa. 'Che cosa strana...' Mi dico da sola, 'troppo strana'. Entro in casa e salgo in camera appena poggiò la testa sul cuscino mi addormento profondamente anche se sono le 7 di sera e non ho mangiato niente.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2929347