All we had is gone now.

di JeyCholties
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettere. ***
Capitolo 2: *** Il corridoio ***
Capitolo 3: *** Poesie. ***



Capitolo 1
*** Lettere. ***


1. '' Lettere ''
 

Dormitorio dei Corvonero.

« Ma ti rendi conto? Tu mi ci vedi sposata con Thomas Nott?! Non sa nemmeno allacciarsi le scarpe! » esclamò Lucy, sbattendo il suo manuale di Trasfigurazione sulle ginocchia.
Alzai gli occhi al soffitto e le rivolsi un'occhiata esasperata.
« Ne abbiamo già parlato, Lu. Puoi avere centinaia di amanti con un marito del genere...! » replicai, poggiando la piuma sul saggio che stavo abbozzando.
« Oh per te è facile! Devi sposare... » la voce di Lucy si spense « Chi devi sposare? Quando arriverà la tua lettera?! ».
« Non lo so... Spero mai » sussurrai, storcendo il naso.
« Con la fortuna che ti ritrovi ti beccherai un figo... » si lamentò Lucy, affondando la testa nel cuscino.
Mi alzai e le afferrai il braccio.
« Smettila di lamentarti e andiamo a mangiare! » esclamai, tirandole il braccio con forza.
Lucy mugugnò qualcosa contro il cuscino, ma si raddrizzò e si infilò le scarpe borbottando qualcosa come ' serpeverdi tonti ', ' non avrò mai un figlio biondo con quello lì'.
Mi diressi verso la porta del dormitorio, ma in quel momento la voce di Lucy mi fermò.
« Sylvia... »
Mi girai verso di lei, Lucy indicava la finestra con un espressione emozionata dipinta sul viso.
« Quello è il tuo gufo... »
« Mundis! » esclamai, aprendo la finestra e facendo entrare il gufo.
Quest'ultimo fece cascare una lettera ai miei piedi, con impresso sopra il marchio della mia famiglia.

Evengood.

« Quella è... » sussurrò Lucy, spalancando gli occhi.
« Sì, è la mia lettera » confermai con il cuore in gola.
Lucy lanciò uno strillo e corse subito verso di me.
« Aprila dai! » mi esortò, dandomi un colpetto.
Deglutii a fatica, il mio stomaco si stava contorcendo in maniera selvaggia, e non era per la fame.
Tolsi il sigillo e aprii la busta, estrassi la lettera e feci un respiro profondo.
Fa che non sia un Malfoy, fa che non sia un Malfoy, fa che non sia un Malfoy... pregai, aprendola e leggendo le prime righe.


'' Cara Sylvia,
è giunto il momento, so che ti stanno tremando le mani.
In fondo qui dentro c'è il tuo futuro, mi dispiace di non poter fare diversamente per te, ma la nostra famiglia ha antiche origini e per quanto mi sia sforzata di far cambiare idea a tuo padre non ci sono riuscita. Lui vuole proteggere la nostra stirpe e le nostre tradizioni, ma questo lo sai meglio di me.
Quindi abbiamo preso accordi con la famiglia Black... ''

Lucy che la stava leggendo insieme a me, trattenne il fiato.

'' … E sei stata promessa al primogenito, Sirius Orion Black... ''

« No! » dissi a voce alta, mentre Lucy cominciava a urlare.
« COSAAAA? SIRIUS BLACK? TU SPOSERAI SIRIUS BLACK? » urlò Lucy, strattonandomi il braccio, cercando di strapparmi la lettera dalle dita.
« No... » farfugliai, sentendo andare le guance in fiamme, ma non per l'imbarazzo, per la rabbia.
« QUESTO è PAZZESCO! PAZZESCO » continuò a urlare Lucy, rileggendo la lettera daccapo ad alta voce.
« Non è possibile, preferisco un Malfoy... Datemi un Malfoy... » sussurrai, con un filo di voce.
«... E sei stata promessa al primogenito, Sirius Orion Black. Conosco i tuoi trascorsi con Sirius, e so quanto la cosa ti farà soffrire, ma tuo padre mi ha assicurato che la sua famiglia ha tutto sotto controllo... So che ti stai chiedendo come ciò sia possibile e te lo spiegherò molto chiaramente, la madre di Walburga toglierà il patrimonio ereditario di Sirius, se quest'ultimo non ti sposa perderà il conto alla Gringott e l'eredità della casa e della tenuta a Willboy Valley... So come ti senti, ci sono passata anche io con tuo padre, e ci è passato anche tuo fratello con Kristine. Ma ora lui è felice, ci ha fatto l'abitudine e voglio che sia lo stesso per te.
Ti prego, scrivimi al più presto.
Sfogati se ne hai bisogno, se invece hai qualche domanda non mi tratterrò dal risponderti con assoluta sincerità.
Ti penso tanto,
Mamma » lesse Lucy, alzando lo sguardo su di me.
La fissai senza sapere cosa dire.
« Potrebbe essere falsa... » dissi con un filo di voce, facevo fatica a concentrarmi, il mio cervello si era dato all'autocombustione nel sentire il nome di Sirius?
« C'è il sigillo della tua famiglia... » fece notare Lucy, aveva assunto un'aria seria.
La guardai e ripresi la lettera fra le mani.
« Oh guarda... C'è anche un postscriptum! » indicò Lucy, poggiando la testa sulla mia spalla.

'' Ps. Appena ti senti pronta, non voglio farti pressioni, dovresti parlarne con Sirius, e vedere cosa ne pensa lui, (conoscendo il suo carattere, niente di buono), ma secondo me dovreste raggiungere una tregua che vi permetta di costruire un solido rapporto.''

« OH MERLINO! ALLORA è TUTTO VERO! È MERAVIGLIOSO! » Lucy si portò le mani ai capelli, come se fosse lei la diretta interessata.
« Lucy... » la chiamai, cercando di mantenere il controllo.
« Ti sei per caso dimenticata QUANTO IO ODI SIRIUS BLACK?! » strillai a pieni polmoni, stringendo la lettera con forza.
Lucy parve cadere dalle nuvole.
« Oh... Giusto... »
Mi passai una mano fra i capelli, mentre il mio respiro accelerava.
Avevo una voglia spropositata di piangere e allo stesso tempo di uccidere qualcuno.
Sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi.
« Io non voglio sposare Black » sputai l'ultima parola come se fosse stato veleno.
« Sylvia... Io so quanto le cose fra voi due siano tempestose, ma non puoi rifiutarti... » sussurrò Lucy, con dolcezza.
Inspirai profondamente mentre una lacrima solcava il mio viso.
« Poteva essere chiunque... Avrei sopportato anche un Malfoy... Ma lui... Lui no » la mia voce tremò quando Lucy avvolse le braccia intorno a me.


Sala comune dei Grifondoro.

 
 

« C'è posta per voi! » esclamò Remus, attraversando il buco del ritratto.
Peter balzò in piedi e si fiondò sul pacco di gelatine, probabilmente da parte di sua madre.
James si raddrizzò dalla poltrona, sulla quale stava sonnecchiando e Remus gli porse un giornale e una rivista.
Io non mi mossi, continuai a leggere l'articolo sulla truffa di manici di scopa a Diagon Alley.
« Sirius, è arrivata una lettera anche per te... Dalla tua famiglia... » azzardò Remus, porgendomi una busta.
« Bruciala » dissi con voce atona, girando la pagina e continuando a leggere.
« C'è il sigillo... Dev'essere importante » fece notare Remus.
« Allora leggila tu e dimmi di che parla » dissi, mentre Peter si sedeva accanto a James.
Remus aprì la lettera un po' titubante e i suoi occhi cominciarono a muoversi, all'inizio incerti poi sempre più veloci, fino quasi a divorare l'intero foglio.
« Sirius... » deglutì porgendomi il foglio.
« Credo che tu voglia leggerla... » aggiunse, guardandomi preoccupato.
Presi il foglio e cominciai a leggere.
Saltai le prime quattro righe piene di insulti e minacce e arrivai al centro della questione.
« EVENGOOD? » urlai, facendo trasalire Peter.
Un paio di studenti si girarono nella mia direzione, guardandomi stralunati.
« Cosa centra Evengood? » chiese James, afferrando una gelatina dal pacco di Peter.
Io strabuzzai gli occhi, continuando a leggere.
Remus mi fissava, ansioso.
« Fidanzamento? » tentennai, sbarrando gli occhi.
« Cosa? » James si alzò, avvicinandosi.
« Remus... » squittì Peter « Sirius... Sirius sta diventando verde! ».
In effetti avevo voglia di vomitare, ma non me la sentivo di sporcare il mio divano preferito.
« Che significa? Cosa centra la Evengood? » borbottò James, voltandosi verso Remus.
«Durante il settimo anno gli studenti appartenenti alle famiglie più facoltose ricevono una lettera che dice con chi sono stati fidanzati e con chi si dovranno sposare... » spiegò Remus, quasi sussurrando.
« Con la Evengood? » gridò James, voltandosi verso di me.
Mi raddrizzai e accartocciai la lettera, scesi dal divano e scaraventai un tavolino per terra.
Ero furioso.
« Io non posso sposarmi, loro non hanno nessun diritto su di me! Io me ne sono andato! » ringhiai, contro nessuno in particolare.
James mi fissava a bocca aperta e Peter piagnucolava in un angolo.
« Sirius... Se non ti sposi ti toglieranno tutto! » provò a dire Remus.
« Mi hanno già tolto tutto... Non possono più controllarmi! Io non mi sposo... TANTO MENO CON LA EVENGOOD, PER MERLINO! » gridai, passandomi una mano fra i capelli.
Una ragazzina del primo anno corse via, spaventata, quando il mio sguardo si poggiò su di lei.
« Amico, cerca di calmarti... » disse James, alzandosi e poggiandomi una mano sulla spalla.
« Hai ragione tu, loro non possono decidere niente e non possono nemmeno toglierti quello che ti appartiene... » disse, guardandomi.
Feci un respiro profondo e mi calmai un po'.
« Troveremo una scappatoia... » concluse James, annuendo e stringendomi la spalla prima di girarsi verso gli altri.
« Remus, trova tutti i libri sui matrimoni combinati... Peter, tuo zio è un accovato babbano vero? » disse James, frettoloso.
« Avvocato » lo corresse Peter, annuendo.
« Perfetto, forse avremo bisogno di qualche consiglio da lui... Non lascerò che il mio migliore amico sposi una piantagrane come la Evengood! »
Accennai un sorriso a James, ma dentro di me mi sentivo ancora frustrato.
Pensavo di aver tagliato tutti i ponti con la mia famiglia e ora si erano permessi di fidanzarmi con una delle ragazze più fastidiose e irritanti della scuola.

 

Strinsi i pugni desiderando che fosse solo un brutto incubo.

 

 

_______________________

 

Ed eccomi qui, 

con un'altra tempestosa storia (come se non avessi abbastanza da aggiornare) 

aspettatevi un percorso mooooooolto mooooolto lungo, ma ben strutturato. 

per quanto riguarda i personaggi: Lucy è la mia Lucy Hale (che fantasia ahahah) e Sylvia è Sophia Bush, Sirius è Ben Barnes. 

Vi anticipo che inizialmente il loro odio sarà molto reale, presente, mettevi in testa che loro non si sopportano. zero proprio hahaah 

E niente, corro ad aggiornare qualche altra cosuccia. <3 

-Jey. 

 

ps. perdonate eventuali errori e fatemi sapere se la storia vi interessa. :)

 

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Capitolo 2
*** Il corridoio ***


2. '' Il corridoio ''

Corridoio del piano terra.

 

Il corridoio del piano terra, vicino all'aula di Incantesimi, diventava il posto più affollato della scuola prima di pranzo.

I ragazzi uscivano dalle classi e si fermavano a ciondolare lungo quel corridoio che dava su un giardinetto all'interno della scuola.

Ci si poteva sedere su un muretto, sui gradini oppure si poteva stare in piedi appoggiati ai muri intralciando il traffico movimentato che avveniva in quella zona.

Qualsiasi fosse la tua meta ai piani bassi, il passaggio a spintoni in mezzo a gruppetti ridacchianti lo dovevi per forza fare.

Fu così quindi che mi ritrovai a fare un respiro profondo, cercando di prepararmi mentalmente a tutte le gomitate e le spinte che mi sarei presa.
Cominciai ad avanzare fra la folla, consolandomi con il solo pensiero che, alla fine di quel tragitto interminabile, un pranzo abbondante mi stesse aspettando in Sala Grande.

Attraversai a tutta velocità un gruppetto di Tassorosso e girai attorno a due ragazzi che bisticciavano a bassa voce, sfortunatamente mi ritrovai schiacciata contro il muro.

Mi guardai intorno: potevo sgusciare in mezzo a un gruppo di Serpeverde o dividere due piccioncini di Grifondoro.

Mentre mi aspettavo a scegliere una voce maschile mi chiamò.

Mi mancò il fiato, abbassai lo sguardo, e mi voltai verso le serpi, sperando invano che la mia tunica nera si confondesse con la loro.

« Evengood, non sei invisibile, ti vedo... » borbottò la voce maschile, con un tono secco.

Strinsi i denti e feci per infilarmi nel gruppetto quando una braccio si poggiò sul muro, bloccando la mia fuga.

Chiusi gli occhi per un secondo e feci un respiro profondo.

Poi scattai.

« Black! Che diavolo vuoi? Mi farai fare tardi! » ringhiai con voce irata, avevo assunto il solito tono sprezzante che usavo con lui, eppure c'era qualcosa di diverso in me.

Ora non tolleravo nemmeno la sua vista, pensai evitando gli occhi del ragazzo.

« Io e te dobbiamo parlare... Lo sai vero? »

Lui sembrava persino più furioso di me, mi ritrovai ad alzare lo sguardo.

I suoi capelli neri gli incorniciavano il viso pallido e i suoi occhi grigi lampeggiavano d'impazienza.

« No, non lo so. Perché non mi interessa » replicai sprezzante, spingendolo per cercare di farmi strada.

Ma lui mi trattenette per la manica, impedendomi di andarmene.

Tutti i miei piani che consistevano nel rimanere indifferente di fronte a lui e di ignorarlo andarono in fumo.

« Ti sarà arrivata una lettera... » cominciò lui, poggiando il palmo della mano accanto al mio viso, sul muro dietro di me.

« Non so di cosa tu stia parlando » mentii a bassa voce, cercando una via di fuga.

« Stai mentendo... Devo cominciare a considerarti una complice di questa pagliacciata del matrimonio? L'hai fatto tu per infastidirmi?! » mi accusò Sirius, alzando la voce.

« Non dire stronzate, Black! » ringhiai, liberandomi dalla sua presa sulla borsa.

« E allora sei d'accordo con me quando dico che farò qualsiasi cosa in mio potere per sciogliere questo fidanzamento » la voce di Sirius si fece seria e tesa, come se avesse tante idee in mente da mettere in atto.

« Puoi fare quello che vuoi, Black. Ma non mettermi in mezzo, a me non interessa! » esclamai, scuotendo la testa.

« Stai dicendo che tu non farai niente?! » la voce di Sirius diventò acuta « E come intendi annullare questa cosa? ».

« Io non intendo fare proprio un bel niente... Per quanto mi riguarda non ti conosco nemmeno » sbottai, facendomi forza e oltrepassandolo con una spallata.

« Stai scherzando?! » gridò Sirius, attirando l'attenzione di molti studenti.

« La faccenda non mi riguarda » sputai, rendendomi conto di quanto suonasse ridicola quell'affermazione in quel contesto.

Ma la verità era che avevo provato a scrivere a mia madre e a tentare di convincerla, ma avevo ricevuto una risposta irremovibile.

E non mi restava altro che fingere che Sirius Black non esistesse, almeno fino alla fine della scuola, tentando di godermi quell'ultimo anno di studi.

« NON TI RIGUARDA, EVENGOOD? » urlò Sirius, e subito alle sue spalle comparve James Potter, pronto a trattenerlo.

« Lasciami in pace, Black! Non voglio essere coinvolta, fai quello che vuoi. NON MI INTERESSA! » scandii, le ultime parole con decisione.

Il fuoco dentro gli occhi di Sirius si animò.

« Sylvia! » la voce di Lucy fu come una sirena di speranza.

La vidi farsi largo fra la folla che si era diradata fra me e Sirius.

« Penso che tu non abbia capito il significato della lettera » disse Sirius, con una calma inquieta.

Feci un passo indietro, allontanandomi.

« Tu non comprendi vero?... SE IO NON TI SPOSO... DANNAZIONE! MI TOGLIERANNO TUTTO... » urlò Sirius, spalancando le braccia.

« Sirius no dai... » borbottò James, a disagio, cercando di farlo indietreggiare.

Ma Black si liberò dalla stretta di James, con uno scatto irritato.

« Io non... » cominciai, sentivo tutti gli sguardi puntati su di me.

Nel corridoio, per la prima volta, calò il silenzio.

« Tu sei una viziata, una figlia di papà... una che non capisce nulla della vita » continuò Sirius, sprezzante.

« E per tutti questi anni ho pensato che tu avessi almeno un briciolo di cervello, ma ora... Ora so che sei finita fra i Corvonero per uno sbaglio » concluse Sirius, disgustato.

Non riuscii a trattenermi, la mia mano sferzò l'aria e si stampò con violenza sulla guancia di Sirius.

La folla fu percorsa da un brusio animato, qualcuno fischiò.

Sylvia che si era piazzata accanto a me, si portò le mani alla bocca incredula.

« Non ti azzardare a parlarmi in questo modo mai più... Anzi non parlarmi nemmeno... Perché tu per me, Black... Sei meno di niente... Tu mi disgusti, ho passato sei anni della mia vita a cercare di provare a tutti che eri solo un arrogante e presuntuoso bambino troppo cresciuto... Ma ora grazie a questa ridicola scenata tutti hanno avuto un assaggio della tua vera... stupida... faccia » scandii a mezza voce, tenendo lo sguardo fisso nel suo.

Lui mi guardò, con le labbra sottili leggermente socchiuse.

Gli diedi le spalle, e per una volta non fui costretta a farmi strada spintonando le persone, perché la folla si aprì in un varco carico di borbottii increduli.

Lucy mi seguì, tenendomi il braccio.

E quando fummo fuori dalla portata di tutti, il peso nel mio petto esplose, e sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi.

Lucy mi guardò, mortificata.

« Ehi... Ehi... Vieni qua... Tranquilla... » sussurrò, accogliendomi in un abbraccio fortissimo.

« Io non... riesco a... » singhiozzai, affondando la testa nella sua spalla.

« Tranquilla... Lui non esiste... Non ti preoccupare » continuò a sussurrare Lucy, stringendomi.

 

_ _ _ _ _ _

 

Saaalve potterheads!

Comincio subito con il chiarirvi qualche punto sulla storia:

 

  • Sirius e Sylvia si odiano veramente TANTO. Per sei anni lui l'ha fatta impazzire, e per sei anni lei ha cercato di sfatare il mito sul 'Black bello e dannato.' Hanno avuto sempre un rapporto complicato: non sono mai giunti a un'alleanza. I loro erano veri battibecchi non alla James/Lily. Quindi il litigio in questo episodio è un piccolo assaggio di tutte le litigate e le urla che si sono scambiati questi due.

  • Sirius però in questo episodio cerca un'alleanza con Sylvia, cerca il suo appoggio per eliminare il fidanzamento, appoggio che non ottiene perché Sylvia non si può ribellare alla sua famiglia, questo genere una lite.. che beh... avete visto com'è finita.

  • Lucy è sempre stata a metà con il suo giudizio: fa innegabilmente parte del club di 'Black bello e dannato' perché diciamocelo: mentre Sylvia va oltre l'aspetto esteriore, Lucy ammira e solitamente si lascia trasportare dalla folla. Ma non questa volta, perché la sua amicizia con Sylvia è reale e se Lucy fosse messa di fronte a una scelta sceglierebbe Sylvia, sempre.

 

Detto questo, sperando di aver chiarito qualche dubbio, vi lascio per delle noiosissime equazioni di matematica!

 

Un bacio,

-JC.

 

ps. se avete ancora dubbi o se volete condividere il vostro parere lasciatemi una recensione, o scrivetemi in privato. <3

 

 

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Capitolo 3
*** Poesie. ***


3. 'Poesie'

 

Dormitorio femminile delle Corvonero.

 

« Thomas Nott mi ha scritto una poesia... » annunciò Lucy, entrando nel dormitorio mentre mi infilavo un maglioncino.

Corinne, la nostra compagna di Dormitorio si agitò sotto le coperte, ma continuò a dormire.

« Thomas Nott sa scrivere? » chiesi, sistemandomi i capelli da un lato mentre Lucy teneva un foglietto in mano.

« A quanto pare sì.. Non l'ho ancora letta... Voglio che ci sia anche tu accanto a me, così puoi tenermi i capelli se dovrò vomitare dal disgusto » sospirò Lucy tragicamente, stropicciandosi gli occhi.

« Okay » sorrisi divertita, Lucy riusciva sempre a strapparmi un sorriso, che lo volessi o no.

Mi avvicinai a lei sbadigliando, avevo passato una lunga notte insonne.

Lucy aveva cercato di consolarmi e di tenermi compagnia eppure l'unica cosa che continuavo a sentire erano le parole di Sirius, crudeli e sprezzanti.

E quel litigio, di fronte a tutta la scuola.

Ormai lo sapevano tutti, me lo aveva confermato anche un' incredula Corinne la sera prima.

« Allora » Lucy si sgranchì la voce e aprì il foglietto.

 

« Lucy Sayre, i tuoi occhi sono grandi

brillano di luce, giganti

la tua pelle è magia

spero che tu sia sempre mia

credo di essermi innamorato di te. » recitò Lucy, con voce sempre più stridula.

 

Scoppiai in una sonora risata, mentre Lucy lasciava cadere il foglietto per terra, sconvolta.

Io mi affrettai a raccoglierlo, per aggiungerlo ai materiali con i quali potevo ricattarla.

 

« Chi diavolo ti ha scritto quella robaccia? » borbottò Corinne, alzandosi di un poco e lasciandosi ammirare nel suo splendore di bava e occhi assonati.

I suoi capelli mori sembravano delle balle di fieno attorcigliati nel colletto del suo pigiama a righe gialle.

« Ho voglia di vomitare » piagnucolò Lucy.

« Dai non era tanto male! » provai a dire, per consolarla.

Eppure la mia espressione sghignazzante parve non convincerla.

« Almeno è scritta correttamente, con i verbi al posto giusto! L'anno scorso un troll di Tassorosso mi ha scritto un poema che faceva più o meno così... » Corinne si alzò, grugnendo e mettendosi in posizione.

 

« Corinne, il tuo nome sembra un coro di Erinni,

non faccessi che immaginarti senza vestiti

voglio presentarti ai miei nonni

ti prego mangiasti questi calderoni » recitò la ragazza imitando una voce bassa e roca.

 

Scoppiai a ridere, persino Lucy si lasciò sfuggire un sorriso.

Corinne si avviò verso il bagno scuotendo la testa e cercando di scacciare quel brutto ricordo.

« Sylvia, almeno tu non dovrai aspettarti niente da quel deficiente di Black... Lui ragiona con il pisello e basta » commentò Corinne, aprendo la porta del bagno.

Il sorriso mi morì sulle labbra.

Corinne parve accorgersene perché si girò e mi rivolse un'occhiata preoccupata.

« Dovrai farci l'abitudine, biscottino... Perché a colazione staranno già tutti parlando di te » disse Corinne.

La cosa bella di Corinne era che ti diceva sempre la verità, diretta e senza vie di mezzo.

Avevo sempre apprezzato quel lato di lei, eppure ora mi ritrovavo a maledire sia lei che l'intera Hogwarts.

 

Lucy mi accarezzò il braccio, facendo una smorfia.

« Ha ragione Corinne... Devi farci l'abitudine... Come io devo abituarmi allo schifo poetico di Nott per il resto della mia vita » sbuffò, afferrando la borsa con i libri.

Abbassai lo sguardo, quando un pensiero mi colpì, improvviso.

« Ehi! Ma oggi Stewart esce dall'infermeria! » esclamai, battendomi una mano sulla fronte.

Lucy spalancò la bocca.

« Sylvia... » scandì la ragazza, fissandomi « Se è già sceso a colazione lo avrà saputo... »

« Cazzo! » ringhiai, fiondandomi fuori dal Dormitorio trascinandomi dietro la mia borsa.

 

*

 

Sala Grande – Tavolo dei Corvonero

 

Il brusio di voci affievolì, mentre io e Lucy raggiungevamo il tavolo dei Corvonero.

Poi all'improvviso si rianimò agitato e incalzante.

Sentii parecchi sguardi perforarmi la schiena, sopratutto sguardi femminili, qualcuno mi fischiò persino dietro.

Ma la mia concentrazione era rivolta totalmente a un solo ragazzo.

Stewart Nelson balzò in piedi non appena mi vide.

Il suo sguardo era un misto di preoccupazione e incredulità.

Lo guardai con un fastidioso groppo in gola.

Era dimagrito: i suoi capelli castani erano disordinati e la sua pelle era pallida, più pallida del solito.

Anche a quella distanza i suoi occhi azzurri parvero perforarmi l'anima.

Non lo vedevo da cinque giorni, si era beccato una brutta malattia contagiosa ed era stato isolato in un reparto privato dell'infermeria.

Lasciai cadere la borsa di libri sulla panca e tesi le braccia verso di lui.

Lui mi venne incontro e mi abbracciò, talmente forte da mozzarmi il fiato.

« Cos'è sta storia che ti sposi con Black? » le sue labbra premevano contro il mio orecchio.

Sentii le lacrime pizzicarmi gli occhi e feci per rispondere...

Poi una risata esplose nel tavolo dei Grifondoro.

Io e Stewart ci staccammo, voltandoci in quella direzione.

James Potter rideva talmente forte da essere diventato completamente rosso.

Remus Lupin era nelle stesse condizioni, si teneva la pancia e cercava di asciugarsi le lacrime.

Sirius continuava a sbattere la mano sul tavolo, ridendo e tossendo contemporaneamente.

Tutta la loro attenzione era concentrata su Peter, i cui capelli avevano deciso di ribellarsi alle norme e di diventare color arcobaleno.

Mi voltai e mi sedetti, cercando di ignorare le loro risate.

Stewart mi si sedette accanto osservandomi.

« Allora è tutto vero... » sussurrò decifrando la mia espressione.

« Io non l'ho mai voluto, Stew... Tanto meno con Black... Tu lo sai meglio di chiunque altro » sussurrai, riempiendomi il piatto di bacon, mentre l'intera casa di Corvonero mi guardava di soppiatto.

« Ehm... Sylvia » deglutì Lucy, era seduta di fronte a me e guardava alle mie spalle.

« Cosa c'è? » chiesi, con un terribile presentimento.

« Sirius Black ti sta fissando » sussurrò evasiva, abbassando lo sguardo sul suo piatto.

Stewart, accanto a me, si voltò di scatto.

« Stew per favore... Non guardarlo » gli posai una mano sul braccio.

Lui riportò i suoi occhi azzurri su di me.

« Mi rifiuto ancora di crederci... Tu e Black? Ma quando... Voglio dire.. » farfugliò incredulo, cercando di trovare un senso.

« Ho ricevuto una lettera... »

« Ma aspetta... Quindi è anche vero che lo hai schiaffeggiato davanti a tutta la scuola? » esclamò lui, mentre un paio di teste si voltavano nella mia direzione.

L'angolo della mia bocca si piegò all'insù.

« Sì, è vero » confermai, non mi seppi spiegare il perché ma raccontare quelle vicende a Stewart, che odiava Black quanto me, mi sollevò il morale.

In fondo i Malandrini avevano tormentato sia me che lui per sei lunghissimi anni.

« Avrei voluto esserci » disse Stewart afferrando un'arancia e cominciandola a sbucciare.

« Non ti sei perso niente, a parte qualche crisi di pianto e qualche parolaccia » dissi, masticando il bacon.

« Ma i tuoi cosa dicono? È impossibile che siano totalmente d'accordo con questa pagliacciata » chiese Stewart, cacciandosi in bocca uno spicchio d'arancia.

« è stata un'idea di mio padre... La madre di Sirius è d'accordo e lo tiene alle strette quindi... »

« Si ma... Mamma Evengood sarà stata dalla tua parte... O no? Voglio dire lei... »

Mi sfuggì un sorriso.

Stewart conosceva la mia famiglia, e aveva sempre nutrito una cotta segreta per mia madre.

Che a ripensarci non era mica tanto segreta, dato che lo sapevamo tutti in famiglia e coccolavamo Stewart come un piccolo orsacchiotto.

« No, anche Mark – mio fratello – ci è passato con Kristine, e quanto pare io dovrò fare lo stesso se prima qualcuno non uccide Black » risposi.

« Ci penso io a questo... La prossima volta che ti si avvicina io... » il tono di Stewart era serio e vagamente minaccioso.

Scoppiai a ridere, tutta quella faccenda sembrava un'enorme barzelletta.

« Perché ridi? Pensi che non riuscirei a stenderlo con un pugno? » chiese Stewart, fingendosi offeso.

Risi più forte, immaginandomi la scena.

« Stewart qualsiasi cosa tu stia facendo continua... » sussurrò Lucy, guardandomi ridere e sorridendo a sua volta.

« Mi ritengo offeso, Sylvia! MOLTO OFFESO! » esclamò Stew, con voce stridula per poi cominciare a ridere a sua volta.

 

Sala Grande – Tavolo dei Grifondoro

 

Grazie al cielo esisteva quel topastro del mio amico che riusciva sempre a strapparmi una risata.

Peter Minus era un toccasana per le depressioni e i malumori, bastava guardarlo per sorridere.

E ne avevo un disperato bisogno dato che avevo cominciato la giornata veramente male.

Ero stato scaricato da tre ragazze diverse per colpa della stupida faccenda del matrimonio, e una quarta aveva tentato di imitare Sylvia, schiaffeggiandomi di fronte all'arazzo di Agrippa.

Ma lei non era Sylvia, non era riuscita nemmeno a cogliermi di sorpresa.

A quel pensiero portai lo sguardo al tavolo dei Corvonero, cercando con lo sguardo quella rompipalle che mi aveva messo in imbarazzo di fronte a mezza scuola.

Stava chiacchierando allegramente con Stewart, uno sfigato del nostro stesso anno che passava le giornate a sbavarle dietro, era innamorato perso di lei dal terzo anno o giù di lì.

E probabilmente quel gran genio di Sylvia nemmeno se ne era accorta.

Grugnii sovrappensiero e mi appropriai di un'altra porzione di uova, mentre intorno a me il brusio aumentava.

Ero abituato a essere osservato e chiacchierato, ma tutta quella attenzione stava diventando nauseante.

« Sirius Black » esordì una voce, facendomi alzare lo sguardo.

Lena Greengrass, Serpeverde, probabilmente la ragazza più sexy di tutta Hogwarts, si accomodò accanto a Remus.

I suoi lunghissimi capelli biondi le incorniciavano il viso, dove le sue labbra carnose spiccavano rosse come il sangue.

Adoravo morderle le labbra.

« Lena » grugnii, inghiottendo il boccone.

Il mio sguardo si spostò su Remus, accanto a lei, che sembrava terribilmente in imbarazzo.

Trattenni un sorriso e riportai l'attenzione su di lei.

« Girano delle voci... » cominciò lei, io alzai gli occhi al cielo « Secondo le quali tu saresti promesso alla Evengood... ».

« Non ci sarà nessun matrimonio se è questo che intendi... » dissi in fretta, ansioso di chiudere al più presto l'argomento.

Io e il resto dei Malandrini stavamo lavorando sodo per trovare una scappatoia che prima o poi mi avrebbe salvato le chiappe.

« Questo era ovvio, ma sono qui per quello che è successo ieri... Nel corridoio... » sussurrò lei, accarezzando con lo sguardo il mio zigomo.

« La mia faccia sta benone come puoi notare... » dissi, giocherellando con un pezzo di pane.

« La Evengood ha superato il limite » disse Lena, fredda e gelida.

Inarcai un sopracciglio.

« Colpire un Black dinnanzi all'intera scuola... Non si fa... » Lena fece 'no' con il dito, schioccando le labbra.

« Non pensavo ti fregasse della mia famiglia... In fondo sono la pecora nera dei Black... Sai.. e tu sei seduta al tavolo dei Grifondoro a parlare con un traditore » le feci notare.

Lena e io avevamo un rapporto molto 'da camera da letto', lei era popolare,bellissima, e non le interessavano le distinzioni di sangue o di Casa, perciò mi sorpresi molto a quella sua affermazione.

Nonostante fosse una Serpeverde con i controcazzi, non aveva mai dato segno che gliene fregasse qualcosa della purezza del sangue, aveva avuto relazioni lunghe e stabili con Nati Babbani e io l'avevo sempre ammirata per questo.

« C'è qualcos'altro sotto? La Evengood ti ha fregato un rossetto da sotto il naso? Perché c'è l'hai con lei? » chiesi, sinceramente curioso.

« Non sono affari che ti riguardano... Allora mi aiuterai o no? » chiese Lena, giocherellando con una ciocca di capelli biondi.

« Se poi lo faccio... Tu mi concedi un altro paio di notti con te? » chiesi, senza degnarmi minimamente di abbassare la voce.

« Sirius! » esclamò Remus, arrossendo e guardandosi intorno, accorgendosi che tutta la Casa di Grifondoro origliava spudoratamente.

« Tutto quello che vuoi » Lena si tese verso di me, e mi stampò un bacio vicinissimo alla mia bocca.

Aveva lo stesso buon profumo di sempre.

« Ci vediamo John » sussurrò poi, chinandosi verso Remus e scoccandogli un bacio sulla guancia.

Remus arrossì, violentemente, ma non si azzardò a pulire la traccia di rossetto che lei le aveva lasciato.

Quando spostai lo sguardo dal sedere perfetto di Lena al tavolo di Corvonero, scoprii Sylvia girata a fissarmi, aveva un'espressione assorta.

E io mi chiesi a che diavolo stesse pensando e che gran questione ci fosse tra lei e Lena.

 

 

Note dell'autrice:

 

Lena, Stewart, Corinne e Lucy saranno molto importanti in questa storia, quindi non prendeteli sottogamba.

Anche Thomas Nott farà la sua comparsa, perciò le vicende non gireranno tutte intorno a Sirius e a Sylvia.

Fra Lena e Sylvia non scorre buon sangue, perciò preparatevi!

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! :) (a me non molto)

 

Mi farebbe piacere un vostro piccolo commento, ma non sentitevi obbligati!

 

Vi lascio con le foto dei nostri personaggi:

 

Sirius:

Sylvia:

Lucy:

Lena:

Thomas Nott:

Stewart:
 

Corinne: 

 

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