Pillole di Fandom 2.0

di apollo41
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ritornare con una raccolta di drabble mi rende felice per un motivo piuttosto semplice: ne pubblico o aggiorno una solo quando facciamo drabble event su facebook. In questo caso, ciò che vi apprestate a leggere nasce dal Drabble Weekend del 28-30 novembre che si è tenuto su questo gruppo dedicato alla Johnlock (siete libere di chiedere di farne parte perchè più siamo meglio è).
Che altro dire? Nulla, ricordo che io le chiamo ancora drabble, ma quasi sicuramente vi troverete di mezzo cose che sforano anche il concetto di flash-fic e finisco direttamente con l'essere brevissime one-shot.
Detto questo, vi lascio alla lettura e vi consiglio di spulciare nel mio profilo se volete ficcanasare anche su ciò che ho scritto in altri fandom (Supernatural, Teen Wolf e The Avengers).

Baci, Elisa.

 

PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

FILL per Elena Scaletti
Coppia: Johnlock.
Prompt: Sherlock guarda Supernatural e si mette in testa che John è un angelo.

Parole: 270
Note: ero partita con lo scrivere la prima frase sentendomi completamente persa e poi è uscito questo un po' per conto suo. Credo sia la prima volta che mi riesce di scrivere in modo decente qualcosa di vagamente crack. Tralasciamo che Sherlock è OOC ovviamente!

 

“John, è palese! Non puoi continuare a negarlo. Sei un angelo” esclamò Sherlock senza neppure fissarlo.
John sospirò. Certo non poteva immaginarsi che introdurre Sherlock alle serie televisive potesse essere tanto deleterio (in fondo voleva solo trovare un modo per impedire a Sherlock di riprendere a sparare ai muri! Si può davvero incolparlo di aver tentato di mantenere la pace per qualche ora nel 221B di Baker Street?!); ma quando la gente diceva che la televisione aveva il potere di trasformare in idioti anche quelli con le menti più brillanti sembrava avere decisamente ragione. O quello o Sherlock soffriva dei primi sintomi della deprivazione da sonno. Perchè nel giro di poche settimane, Sherlock era passato dal pensare che lui e John fossero la reincarnazione di Merlino e Artù, al pensare che sarebbero stati perfetti come il Dottore e il suo Companion, per arrivare infine a credere che John fosse un angelo del signore e che il caso sul mastino di Baskerville fosse la loro prima vera Caccia insieme.
“Okay, Sherlock, ne ho abbastanza!” sbuffò chiudendo il portatile e rinunciando a continuare il suo post per il blog. Si alzò, si avvicinò al televisore e infine stacco la spina dalla presa.
“HEY! L'episodio non era ancora finito!”
“A letto, ora!” continuò John ignorando le sue proteste; Sherlock lo fissò contrariato, con un adorabile broncio a contrargli le labbra. “Questo è un ordine, soldato!” aggiunse fingendo di non trovare Sherlock incredibilmente tenero nonostante i livelli di esasperazione raggiunti in quei giorni.
Sherlock sbuffò e infine si avviò alla scala, non senza borbottare. “Nope, ho sbagliato in pieno! Sei decisamente John Winchester.”

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

FILL per Damn Jawn
Coppia: 
Johnlock.
Prompt: Sherlock è allergico alle mimose...e a Mrs Hudson, per la festa della donna, ne hanno regalate a mazzi. Bonus +1: John è il suo crocerossino e lo tiene a bada, prima che defenestri la vecchia padrona di casa e le sue puzzolenti piante.

Parole: 260
Note: there, un prompt in più fillato con Sherlock OOC non può che confermare che la parola Sherlock non è fatta per stare nella stessa frase con la parola IC se la frase riguarda ciò che scrivo io. L'unico caso in cui stanno in quel genere di frasi è quando ci sono le parole “nelle robe che scrive Elisa non è mai” nel mezzo. xD

 

“Ora scendo a buttare quelle erbacce maledette.” Borbottò Sherlock, mentre si soffiava il naso per l'ennesima volta. Non che davvero le parole fossero così chiare, perchè tra il fazzoletto che ostruiva il suono, il tono di voce basso di Sherlock e la storpiatura dei suoni dovuta al naso tappato, John comprese quell'insieme di rumori nasali giusto perchè Sherlock aveva tentato almeno cinque volte in quelle poche ore di scender a gettare via le mimose di Mrs. Hudson.

“Nessuno scenderà a buttare niente. Sai quanto hanno reso felice Mrs. Hudson quei fiori? Dovresti sentirla, canticchia fra sé e sé La Vie en Rose mentre prepara biscotti!” commentò dando un morso ad uno dei suddetti dolci, distogliendo lo sguardo dal libro che stava leggendo solo per alzarlo in tempo per pararsi dal fazzoletto che Sherlock gli lanciò contro. Nascose il suo sorriso divertito dietro il libro, continuando a mangiare il delizioso biscotto.
“Perfetto! Allora getterò fuori dalla finestra lei e pure quelle schifezze per buona misura!” esclamò Sherlock alzandosi, una scatola di fazzoletti incastrata sotto il braccio sinistro; John non si mosse neppure. Bastò che Sherlock aprisse la porta che conduceva al piano di sotto e scendesse un unico scalino perchè un attacco di starnuti lo cogliesse rischiando di farlo ruzzolare lungo la rampa di scale -per la terza volta.
Sospirando, ma con un grosso sorriso divertito, John andò a recuperarlo, sorreggendolo con un braccio intorno al busto. “Meglio che ce ne andiamo in stanza a dormire, eh Sherlock?”.
Sherlock rispose con l'ennesimo starnuto, prima di soffiarsi il naso piagnucolando.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

FILL per Donnie TZ
Coppia:Johnlock. 
Prompt: Sherlock e John navigando alla ricerca di un caso trovano una fanart molto spinta su di loro.
Parole: 230
Note: Non so cosa io abbia scritto!

 

Sherlock stava fissando lo schermo come incantato. John non lo aveva mai visto reagire in quel modo a niente ed iniziava ad essere seriamente preoccupato per Sherlock (dopo aver trovato la cosa divertente per 15 lunghissimi secondi). Insomma, okay, quando entrava nel suo Mind Palace capitava spesso che Holmes si incantasse, ma l'espressione e la situazione in cui Sherlock si era bloccato gli suggerivano che non era il Mind Palace il posto in cui era finita la mente del suo compagno di avventure. No, se avesse dovuto dare una definizione alla cosa a cui stava assistendo, avrebbe usato terminologie più “tecnologiche”. Cose come file not found o errore del sistema e infine, riavvio del sistema. Sì, decisamente Sherlock stava lentamente riprendendosi.
“John, quelli siamo io e te.” disse solo continuando a fissare lo schermo, un'immagine piuttosto realistica ancora aperta ad ammiccare loro di rimando.
“Sì, credo fosse piuttosto ovvio, Sherlock.”
“E stiamo... Io sto... La mia bocca...”
“Sherlock, sì, è esattamente quel che sembra. L'angolo del disegno non lascia certo spazio ad interpretazioni sul dove sia la tua bocca e sul cosa stia facendo.”
Ci furono un paio di istanti di silenzio prima che Sherlock parlasse di nuovo.
“Lo fanno sembrare divertente...” John a quelle parole arrossì e smise di fissare il volto di Sherlock. “Dovremmo provare.” esclamò definitivo Holmes prima di inginocchiarsi di colpo sul pavimento.
“Oh Cristo santo...”

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

FILL per Ale
Coppia:Johnlock.
Prompt: (Potterlock) Sherlock si è trasferito da Beauxbatons dopo esser stato buttato fuori anche da Durmstrang; è chiaramente un Corvonero ma c'è un Grifondoro che lo ha colpito così chiede al cappello parlante un favore. Cosa non darebbe per conoscere meglio il ragazzo...
Parole: 700 (mi dicono dalla regia che ho scritto di nuovo una one-shot. Whatever, è colpa vostra!)
Note: devo davvero dire di nuovo che è OOC? No, penso ormai vi sia entrato nella testa, vero?

 

Sherlock sapeva che il suo arrivo ad Hogwarts sarebbe stato sulla bocca di tutti, lo aveva previsto. Insomma, era stato cacciato da ben due scuole di Magia in fondo. Non si stupiva quindi se alla banchina della stazione prima e sul treno poi, avessero tutti deciso che fissarlo avrebbe reso loro la conoscenza di quale fosse di preciso il motivo per cui era stato buttato fuori da Durmstrang prima e da Beauxbatons poi. Borbottavano tutti robe tipo Magia Oscura o robaccia del genere e Sherlock non poteva evitare di pensare che la gente non usasse per nulla il cervello che sapeva essere nelle loro teste bacate. Insomma, Durmstrang era nota per essere piuttosto liberale sull'uso della magia molto al limite (quando non chiudeva direttamente un occhio davanti a qualche incantesimo che tecnicamente rientrava nel proibito), come potevano pensare come prima ipotesi all'uso di Magia Oscura?
Cercò a lungo un posto tranquillo sul treno, ma ogni scompartimento vuoto si riempiva velocemente quando qualche studente si accorgeva che Sherlock aveva intenzione di trovare un po' di privacy nei paraggi. Aveva praticamente rinunciato quando arrivò all'ultimo vagone del treno, ma dietro di lui non c'era più anima viva e in una delle nicchie fortunatamente stava seduto un solo studente, un Grifondoro che sembrava avere un paio di anni più di lui che leggeva in modo distratto un libro mangiando quelli che sembravano biscotti fatti in casa.
Decise che quel posto fosse il male minore ed entrò il più silenziosamente possibile, sedendosi di fronte al ragazzo. Lui alzò a malapena gli occhi, lo fissò per un secondo con un sorriso sincero e appena accennato prima di offrirgli il contenitore di plastica in cui erano contenuti i biscotti.
Sherlock afferrò un dolce più per cortesia che per reale voglia di mangiare -diamine, non sapeva neppure perchè fosse stato cortese nei confronti di quello sconosciuto. Era solo piacevole vedere che il Grifondoro sembrava non voler leggere nulla di ciò che Sherlock era o era stato in passato dal suo comportamento o dal suo aspetto. Se doveva esser sincero, Sherlock era convinto che quel tizio non conoscesse assolutamente nulla di lui. Beh, meditò, non sembrava neppure il tipo da badare molto ai giudizi o ai pettegolezzi della gente, constatò quando vide, accanto al ragazzo, un piccolo riccio dormire.
“Nella lettera erano specificati gli animali da compagnia che si possono portare a scuola e i ricci non sono compresi.” commentò senza volerlo. Pft, al solito, la sua boccaccia era uno dei motivi per cui si metteva sempre nei guai.
Lo sconosciuto fissò l'animaletto, gli diede un buffetto e poi si voltò verso Sherlock poggiando il libro sul suo grembo. “Nessuno ha mai detto nulla al riguardo e tanto lui se ne resta sempre nella mia stanza a dormire.”
Ci furono alcuni istanti di silenzio tranquillo, prima che il Grifondoro parlasse di nuovo. “Niente stemma della Casa sulla divisa? Strano, non sembri un primino.”
“Mi sono appena trasferito.” rispose acido Sherlock incrociando le braccia, dimentico del biscotto ancora stretto nella sua mano, cosa che causò un lieve disastro di briciole ovunque sul suo grembo, sul sedile e sul pavimento.
Sherlock imprecò piano cercando di scrollarsi le briciole di dosso, mentre l'altro rideva appena.
“Io sono John. Scusa, non volevo insinuare nulla.” disse porgendogli la mano.
Sherlock la accettò con riluttanza. “Sherlock.”
“Che nome bizzarro.” commentò solo John prima di tornare a leggere il suo libro, sgranocchiando biscotti.

“Non credo Grifondoro sia il posto giusto per te, Signor Holmes.” gli ripetè per la terza volta il Cappello Parlante nell'orecchio.
“Credo di essere abbastanza maturo per poter scegliere in quale Casa essere smistato. Ho un progetto da portare a termine a Grifondoro, quindi, mi manderai lì, capito maledettissimo capellaccio?!” pensò irritato.
Quando il Cappello parlante urlò Grifondoro, lo fece decisamente con rabbia e con tale ferocia e quasi rischiò di cadere dalla testa di Sherlock. Sherlock, d'altra parte, non poteva che essere soddisfatto di avere l'occasione per risolvere l'ennesimo mistero; prevedeva di mettersi nei guai molto presto, ma non era una variabile a cui avesse mai dato particolare attenzione. La cosa importante era che il gioco stava per avere inizio ancora una volta e le premesse promettevano una partita particolarmente eccitante.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

FILL per Ale
Coppia: Johnlock.
Prompt: (potterlock) John insegna a Sherlock come si vola su una scopa. Ovviamente Sherlock capisce subito ma è così distratto da come vola John che per poco non cade.

Parole: 705 (la regia mi ricorda che oltre le cinquecento parole vado già in one-shot)
Note: ci ho messo una vita ma ce l'ho fatta.

 

“Avanti Sherlock, è solo una questione di tono. Sicuro di te, secco, ma non autoritario. La scopa è tuo pari. Tendi la mano e SU!” spiegò John, seduto distrattamente sull'erba, le gambe piegate e leggermente allargate, il petto piegato all'indietro a pesare sulle mani poggiate a terra.
Sherlock fissò ancora per qualche secondo il modo in cui la divisa da Quidditch faceva miracoli sul corpo di John, prima di concentrarsi sul manico di scopa che gli stava accanto ai piedi.
Non aveva idea del perchè avesse accettato di partecipare a questa pantomima, dopotutto Sherlock era passato per il campo da Quidditch solo per recuperare John dopo gli allenamenti; al solito, John si era attardato per chiacchierare con qualcuno che era sceso dagli spalti e Sherlock l'aveva trovato seduto su una panchina a bordo campo ancora nella sua divisa intento a pulire il manico. Il perchè gli avesse conseguentemente confessato di non aver mai imparato ad andare su una scopa era un mistero tanto quanto lo era il motivo per cui aveva accettato di farsi insegnare da John. Non gli interessava neppure imparare, diamine!
Fissò la scopa critico, ma sapeva che il consiglio di John era, in fin dei conti, una dritta da chi ne sapeva di più in argomento, quindi si convinse a pensare a quel manico di scopa come suo pari.
“Su!” disse sicuro. La scopa gli arrivò obbediente contro la mano aperta e Sherlock nascose la sorpresa di vedere il manico ubbidire immediatamente.
“Visto? Semplice.” aggiunse John alzandosi, recuperando anche la sua scopa e mettendosi accanto a lui. “Ora, il trucco per restarci sulla scopa è calibrare bene il peso, niente più di questo. Insomma, è scienza, sono sicuro che te la caverai egregiamente finchè non ti fai prendere dal panico.”

Sherlock lo fissò mettersi a cavallo della scopa, darsi una leggera spinta con i piedi, alzarsi di un paio di metri e infine fermarsi di fronte a lui, restando in equilibrio perfetto tenendosi al manico solo con due dita.

“Come se nel funzionamento delle scope ci fosse qualcosa di scientifico.” Borbottò prima di imitare l'esempio di John. Scoprì che non era semplice come l'aveva fatto sembrare il compagno e gli ci vollero alcuni istanti prima di sentirsi più o meno in equilibrio sul manico, tenendosi fisso con entrambe le mani. Era effettivamente una questione di scienza una volta in volo.
“Ecco fatto. A questo punto non c'è davvero molto da sapere se non vuoi fare cose particolari.” aggiunse John svolazzandogli intorno, mostrandogli implicitamente quali fossero i movimenti da fare per controllare al meglio la scopa. Sherlock prese coraggio e provò a spostarsi un po' in tutte le direzioni, prima di essere soddisfatto di aver ormai imparato le basi su come volare.
John lo fissava soddisfatto, ancora una volta seduto sulla scopa a suo agio come lo era poco prima sul solido terreno.
“E quali sarebbero queste cose particolari?”
Non era curiosità, stava solo continuando ad indagare per sbrogliare la matassa misteriosa che era il Grifondoro che gli stava accanto!
John sorrise, prima di riposizionarsi meglio sulla scopa e partire ad alta velocità, spostandosi in alto e iniziando a fare beh... Decisamente cose particolari che Sherlock non ci teneva a provare. Sembravano pericolose, ma John le faceva con una tale sicurezza che qualche stolto avrebbe potuto dire che dovevano essere necessariamente più semplici di quanto apparissero.
Sherlock era talmente incantato dalle acrobazie che John faceva sopra di lui, che si dimenticò che era ancora in sella alla scopa, seppure a giusto due metri da terra. Si sbilanciò appena un po' troppo all'indietro e la scopa di mosse in quella direzione all'improvviso; stava per entrare nel panico per un istante, ma si ricordò il consiglio di John di non farlo e riuscì a gestire un molto improvvisato atterraggio che lo fece finire a ruzzolare sul terreno per un attimo prima di rimanere fermo, disteso nell'erba a pancia in su. John gli atterrò accanto con un'espressione preoccupata. “Tutto okay? Ti sei fatto male?”
Sherlock sbuffò e si mise a sedere. “L'unica cosa urtata è il mio ego.” rispose, causando una risata di cuore da parte di John, che si sedette di peso accanto a lui e lo abbracciò mettendogli un braccio sulle spalle.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

FILL per Elena
Coppia: Johnlock
Prompt: (
AvengersLock) Quando Sherlock è saltato dal tetto l'operazione era coordinata dallo SHIELD, quei due anni li passa con gli Avengers. Inutile dire che non tutti sono entusiasti della cosa. Bonus +millantamila: Sherlock prende Coulson come "John-in-prova" visto quanto è paziente agente.
Parole: 530 (io e la sintesi non ci amiamo per nulla. One-shot di nuovo).
Note: Crack scritto male. Dico solo questo.

 

Sherlock non avrebbe mai pensato di vivere abbastanza da vedere personalmente un “alieno” in carne ed ossa, ma quando aveva contattato lo SHIELD per quel problema con Moriarty... Beh, c'erano tante cose in cui Sherlock non credeva a quel tempo, compresa la possibilità che davvero lo SHIELD accettasse di aiutarlo.
Il piano era talmente semplice che perfino un bambino avrebbe potuto portarlo a termine! Insomma, agli occhi di tutti, sarebbe semplicemente saltato nel vuoto, ma in realtà sarebbe atterrato in un fantastico quinjet dotato di dispositivi di occultamento che rendevano il velivolo invisibile e silenzioso.
La parte difficile era arrivata quando ovviamente lo SHIELD aveva chiesto qualcosa in cambio; non sarebbe diventato un agente, ma avrebbe fornito consulenze esclusivamente su richiesta dello SHIELD stesso. Cosa che si era rivelata parecchio noiosa in un primo tempo e quindi complicata da gestire -non per lui, ma per Coulson, che tecnicamente doveva badare a lui finchè era sotto la “protezione/responsabilità” dello SHIELD. Era diventato tutto decisamente più divertente quando Coulson lo incluse nel progetto Avengers; Sherlock mal sopportava Fury, principalmente perchè vedeva oltre le stronzate che certe volte propinava ai suoi agenti, ma l'occasione di partecipare ai colloquio con i futuri membri della squadra? Oh, quelle erano cose che sarebbe stato un vero peccato perdersi.
Era abbastanza ovvio che nessuno degli Avengers avrebbe trovato divertente stare faccia a faccia con un tipo come Sherlock, avevano tutti dei passati troppo pieni di complessi per volerseli sentire gettati in faccia da un perfetto sconosciuto. Vedova Nera lo aveva minacciato di morte più volte e in modi piuttosto creativi; Occhio di Falco gli aveva puntato in pochi istanti una freccia in faccia e per settimane lo aveva osservato da distante come fosse pronto ad ucciderlo da un momento all'altro; Captain America lo aveva fissato truce trattenendosi dal prenderlo a pugni per pura educazione e stringendo i denti tanto forte che Sherlock pensava gli sarebbe rimasta la mascella bloccata; Tony Stark si era limitato a mandare al diavolo Fury prima di darsela a gambe alla prima menzione dei suoi daddy issues, cosa che aveva infastidito Sherlock che voleva discutere sulla teoria che la Magia di cui parlava Thor fosse in realtà un molto avanzato mix di tecnologia e scienza. L'incontro con Thor e Banner dovette aspettare fino a quando la crisi di New York non fu finalmente sotto controllo. E anche in quel caso le cose non andarono tanto meglio: Thor aveva afferrato il suo martello pronto a trasformare Sherlock in un piatto di fish&chips croccante e Banner aveva a stento trattenuto Hulk prima di battere in ritirata -trascinato via da Capitan America che per buona misura aveva lanciato un'altra occhiataccia in sua direzione.
L'unico che sembrava sopportarlo stoicamente era Coulson -neppure Fury sopportava più le frecciatine di Sherlock quando erano soli e aveva preso ad evitarlo o chiamarlo con nomignoli che rendevano complimenti i commenti che faceva in certe occasioni su Stark. Sherlock avrebbe potuto paragonare Coulson quasi a John e il fatto che ora avesse anche una “cicatrice di guerra” a volte gli faceva mancare davvero tanto il suo John. Phil comunque gli aveva detto che presto sarebbe tornato a Londra... Sherlock non aspettava altro.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

FILL per Simona
Coppia: Johnlock.
Prompt: (AvengersLock) Sherlock ritorna a casa, dopo due anni di assenza da Londra costretto a lavorare nello SHIELD. Non vede l'ora di rivedere John, il suo John, che ha lasciato sotto il St Bart's due anni prima a piangere la sua morte.

Parole: 230
Note: ma è normale che i dialoghi per questa mi venissero in mente solo in inglese?! Ho fatto una fatica bestiale a scriverla solo perchè dovevo adattare in italiano in un modo che mi convincesse! xD

 

Quando Sherlock arrivò di fronte al 221B di Baker Street sentì il cuore battergli forte e l'ansia salirgli nel petto. Si chiese se John avesse tenuto le sue cose, se il suo violino fosse dove l'aveva lasciato l'ultima volta, abbandonato sulla sua poltrona, se il vecchio tavolo rovinato dai suoi esperimenti sia ancora in cucina o se John l'abbia già sostituito...
“Tutto okay, Sherlock?” chiese Coulson, in piedi accanto a lui sempre avvolto nel suo completo.
Sherlock si schiarì la voce e si sistemò la sciarpa. “Non vedo cosa dovrebbe turbarmi.” mentì.

Coulson lo fissò con un'espressione eluquente e Sherlock sbuffa. Non avrebbe dovuto insegnare alcuni dei suoi trucchi a Phil, assolutamente no!
Sherlock si decise finalmente ad aprire la porta.
“John, sei già rientrato, è successo qualcosa, caro?” urlò Mrs. Hudson, dal suo appartamento, prima di sporgersi dalla soglia e vedere... “Oh dear, Sherlock!” mormorò portandosi una mano al petto e l'altra alla bocca.
“Salve, Mrs. Hudson.” Non pensava che l'avrebbe mai pensato, ma la donna gli era mancata molto.
“Sherlock!” ripetè questa volta avvicinandoglisi e abbracciandolo stretto.

Quando John rientrò in casa, circa una ventina di minuti più tardi, Sherlock, Phil e Mrs. Hudson erano seduti in salotto a bere the.
“Non sono morto.” disse solo Sherlock.
John lo fissò in silenzio per lunghi istanti prima di accasciarsi sul pavimento con un sorriso sulle labbra. “Grazie a Dio.”

(BONUS-> Coulson: “More like thanks SHIELD”.)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Al solito, l'aggiornamento di queste raccolte significa che si è tenuto un drabble event (cosa per cui ci siamo finalmente decisi a creare un apposito gruppo, questo). Se volete aggiungervi per partecipare quando organizzeremo altri eventi, siete libere di farlo.
Come ogni volta, ricordo che ci ostiniamo a chiamarlo drabble weekend, ma noi non ci fermiamo mai alle 110 parole canoniche delle drabble quindi, godetevi le drabble/flashfic/oneshot.
Detto questo, vi lascio alla lettura e vi consiglio di spulciare nel mio profilo se volete ficcanasare anche su ciò che ho scritto in altri fandom (Supernatural, The Avengers e Teen Wolf).

Baci, Elisa.

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PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

Prompt: Potterlock, Johnlock. Sherlock e John finiscono per sbaglio nella stanza delle necessità in cui spunta un letto. Di chi dei due è questa necessità?
Parole: 325
Note: Spero non volessi qualcosa di più smut perchè io ne scrivo raramente (devo essere particolarmente ispirata o dell'umore giusto).


“Sherlock, dove siamo finiti?” chiese John col fiato corto, fissando la stanza in cui si erano rifugiati scappando dal custode.

“Sei tu che mi hai trascinato qui!” rispose il Serpeverde, ancora piegato con le mani appoggiate sulle ginocchia e gli occhi chiusi, concentrato sul riportare la respirazione alla normalità.

“Ho visto una porta e sono entrato appena mi sono accorto che avevamo abbastanza vantaggio perchè non ci vedesse entrare qui!” sbottò. “Cosa ci fa una camera da letto qui, Sherlock?! Dove diavolo siamo?”
Sherlock si decise finalmente a raddrizzarsi e fissò sbigottito la stanza.
“Siamo al settimo piano?”
John lo fissò perplesso. “Non ne sono sicuro, siamo passati per un paio di passaggi nascosti ed era piuttosto scuro, ho perso l'orientamento. Sono convinto che ad un certo punto abbiamo anche girato su noi stessi. Cosa c'è di così speciale al set-”
Il Tassorosso si bloccò comprendendo, un improvviso rossore apparve sul retro del collo accompagnato da un brivido di terrore. Cristo, era riuscito a tenere nascosto a Sherlock di avere una cotta per lui fino ad ora, perchè diavolo la Stanza delle Necessità doveva trasformarsi in una diamine di camera da letto?! Correndo aveva pensato solo ad un posto sicuro dove poter passare del tempo con Sherlock in santa pace! Okay, magari aveva immaginato un posto caldo e confortevole, ma...

“John, posso assicurarti che c'è una spiegazione logica a questo posto!” aggiunse Sherlock attirando la sua attenzione. Le gote del Serpeverde erano leggermente colorate, ma Sherlock era tornato a respirare in modo regolare quindi... Non era semplicemente paonazzo per la corsa, vero? John lasciò che il compagno continuasse a blaterare spiegazioni insensate e assurde, scoprendosi a sorridere soddisfatto.

“Mi piaci, Sherlock.”
Il Serpeverde si interruppe e boccheggiò per qualche lungo istante, prima di chiudere la bocca e avvicinarsi al letto togliendosi la cravatta e la giacca della divisa in pochi secondi.
Nope, decisamente la stanza aveva reagito anche a Sherlock.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


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PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

Prompt: Sherlock, Johnlock. Teen!verse. Sherlock viene preso in giro (perfino colpito) perché troppo "diverso". John, ragazzo popolare, decide di difenderlo anche se non lo conosce. Come ringraziamento, una volta rimasti soli, Sherlock lo bacia!
Parole: 340
Note: fluff regna sovrano qui. Ma boh, mi sembra una cosa molto banale.


Era la terza volta che a scuola gli rompevano il labbro ma a Sherlock non importava tanto; sapeva che erano tutti un gruppo di falliti che non avrebbero mai raggiunto nulla nelle loro vite. Lui, invece, un giorno avrebbe dimostrato che col suo cervello poteva fare tutto! Che non era diverso, ma speciale e unico e migliore. Questo pensava Sherlock ogni volta che sentiva le lacrime salirgli agli occhi per colpa delle spinte e dei pugni che riceveva.
Quel giorno, però, il colpo che qualche istante prima pensava gli avrebbe lasciato un occhio nero, non arrivò mai a toccarlo.
“Lasciatelo stare!” disse invece una voce vicina a lui.
Sherlock aprì gli occhi -non si era neppure accorto di averli chiusi. Di fronte a lui, dandogli le spalle, stava uno di quei ragazzi popolari che avevano sempre degli amici intorno con cui chiacchierare. Sherlock non sapeva neppure perchè questo tizio in particolare fosse popolare. Insomma, i maglioni che indossava erano talmente ridicoli, seppure sembrassero particolarmente morbidi e caldi.
Ancora più incomprensibile era per Sherlock che lo stesse difendendo; non si conoscevano neppure.
“Vieni.” aggiunse lo sconosciuto trascinandolo fuori con sé in giardino. “Stai bene?” continuò quando furono soli.
Sherlock annuì appena e il ragazzo che aveva di fronte sorrise.

“Io sono John.” disse porgendogli la mano. Sherlock la accettò e cercò di ritrovare le parole, ma era momentaneamente entrato in panico -anche se non ne sapeva il perchè- e invece di rispondere si tirò solo addosso John e lo baciò a stampo per qualche secondo. Poi gli lasciò di colpo la mano per ritornare dentro la scuola, le orecchie che già si riscaldavo per l'imbarazzo. Perchè doveva essere un tale disastro con le altre persone?!
“Ehy, ci vediamo oggi pomeriggio per un the?” gli urlò alle spalle John seguendolo. Sherlock si bloccò in mezzo al corridoio, annuì senza neppure voltarsi e riprese a camminare. “Allora ci vediamo dopo all'uscita.” aggiunse John prima che Sherlock voltasse l'angolo del corridoio, diretto neppure lui di preciso sapeva dove.
Cosa diavolo era appena successo?

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


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PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

Prompt: Sherlock, Johnlock, AU! Sexyshop. John cliente e Sherlock proprietario.
Parole: 140
Note:  Mi piace come è uscita questa quasi drabble.

A Sherlock non importava molto del suo sexyshop. Era una fonte facile di guadagni, ma lui non capiva le perversioni delle gente. In realtà non capiva neppure il perchè del sesso, prima di incontrare John.

La prima volta che lo vide, John Watson era uno qualsiasi dei tanti clienti che passavano per il suo negozio, ma per qualche ragione lui aveva attirato la sua attenzione. Sembrava allo stesso tempo completamente al di fuori del suo elemento con quei suoi maglioni ridicoli, eppure a suo agio come poche persone erano quando di solito passavano per il suo negozio a fare compere.
Non aveva neppure idea di come fosse successo; solo, prima John era diventato un cliente fisso, poi avevano cenato insieme un paio di volte e, infine, John aveva fatto scoprire a Sherlock perchè la gente fosse così ossessionata dal sesso.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


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PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

Prompt: PotterLock, Johnlock. Sherlock se la cava molto bene in pozioni. John vuole una mano con la sua Amortentia... per essere sicuro che funzioni chiede a Sherlock che profumo senta.
Parole: 155
Note: solo dialoghi per questo fill. 

“Sono sicuro di aver di nuovo sbagliato qualcosa.”
“John, il colore e la consistenza sono quelli giusti, cosa ti fa pensare di aver sbagliato questa volta?”
“Il fatto che quello bravo in pozioni sei tu?”
“Allora dovresti ascoltarmi se ti dico che questa pozione è perfetta. Ho seguito ogni singolo passaggio che hai fatto per la preparazione ed era tutto perfetto! Ti sei anche ricordato tutte le correzioni che ti ho annotato sul bordo del libro.”
“Ti prego, Sherlock, prova solo a vedere cosa senti annusandola!”
“Uff... Va bene!”
“... Quindi?”
“Sì, ci sono le cose giuste.”
“Sei sicuro? Quali sono?”
“Ehm. The nero, inchiostro e...”
“E cosa?”
“Lana.”
“Come si fa a sentire l'odore della lana?”
“Non una lana qualsiasi... Quella dei tuoi maglioni.”
“Oh... OH!”
“...”
“Io ci sento l'odore del lucido per legno, il profumo di libri vecchi e la puzza dell'aula di pozioni alla fine di una lezione.”
“Oh...”
“Già.”

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


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PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

Prompt: Superlock. "John, per l'amor del cielo, è proprio necessario lavorare ancora con i Winchester?" "Sei molte cose, Sherlock, ma non un cacciatore di demoni."
Parole: 140
Note: no, ma io Sherlock lo so scrivere IC, sì sì, crediamoci. (sorry, crack scritto male perchè non so scrivere crack.)

“John, per l'amor del cielo, è davvero necessario chiamare i Winchester?”
John lo fissò storto dalla poltrona dov'era seduto.
“Sei molte cose, Sherlock, ma non un cacciatore di demoni.”
Sherlock sbuffò, continuando a camminare nervosamente nel salotto del 221B. “Ma non siamo neppure sicuri sia un demone.”
“Oh, avanti, non prendere in giro la tua intelligenza, Sherlock! Hai risolto alcuni dei crimini più efferati che siano avvenuti a Londra negli ultimi anni e non vuoi ammettere che abbiamo un demone intrappolato di fronte alla porta di entrata?! Non è che ci son molte cose che si possono bloccare con una trappola del diavolo!”
Sherlock sbuffò di nuovo, sedendosi di fronte al computer. “Sono sicuro che se riescono a dire un esorcismo quei due Neanderthal posso farcela anche da solo!”
“Cristo Santo! Sherlock, chiama immediatamente Sam!”
“Ma Jawn!”
“SHERLOCK, ORA!”

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Finalmente ho trovato la voglia/il tempo per aggiornare questa serie di raccolte con le ultime cose che ho scritto. Sono tutte drabble/flash/oneshot scritte durante un drabble day (che risale al 3-4 gennaio, sì avevo avvisato che sono ritardataria nel postare queste cose), quindi gli aggiornamenti saranno pochi, anzi, per questo fandom solo uno (ero malata, l'ispirazione a metà giornata mi ha abbandonata e sono stata anche occupata con gente in casa per un paio di ore). Solito link al gruppo in cui si tengono questi eventi: https://www.facebook.com/groups/756312397778464/ (siete pregati di leggere il regolamento prima di fare domande alle admin)

Bando alle ciance, vi lascio alla lettura e ricordo le raccolte degli altri fandom che stanno nel mio profilo (i fandom sono i soliti: Supernatural, Teen Wolf e The Avengers).

Baci, Elisa.

 

PILLOLE DI FANDOM 2.0

 


Prompt: Crossover Sherlock e Harry Potter - Hermione e Sherlock hanno frequentato la stessa scuola babbana ed erano quasi (molto quasi) vagamente amici. A Hogwarts si perdono di vista perchè Sherlock incontra John e Hermione conosce Harry e Ron ma si rivedono molti anni dopo e nonostante tutto si riconoscono.
Parole: 385
Note: ho cercato se in uno qualsiasi dei millemila verse che esistono sia presente una data per il compleanno di Sherlock e ho trovato solo che qualcuno la pone ipoteticamente al 6 gennaio quindi io mi accontento di quella come data. Scrivere questa roba è stato un incubo perchè non avevo idea di cosa volessi scrivere. 

 

La prima volta che Hermione era stata a King's Cross per accompagnare sua figlia al binario 9 e ¾ non si aspettava certo di incontrare per la prima volta dopo anni Sherlock Holmes. Si erano conosciuti una vita prima, quando Hermione era ancora una bambina delle elementari a cui piaceva troppo la scuola perchè non la prendessero in giro. Sherlock, che era molto più brillante di lei, per qualche ragione sconosciuta ogni tanto la difendeva, finendo quasi sempre nei guai. Non erano propriamente amici, ma ogni tanto chiacchieravano, anche se Sherlock la faceva sentire molto meno intelligente di quanto tutti dicevano lei fosse. Eppure aveva sempre sentito di condividere qualcosa con Sherlock, anche se aveva la sensazione che lui sapesse perfettamente cosa al contrario di lei che non ne aveva la più pallida idea.
Il mistero comunque non durò molto; Sherlock era al binario 9 e ¾ come lei quel lontanissimo primo settembre in cui era stata per la prima volta ad Hogwarts. Sherlock, però, che aveva la fortuna di essere nato prima di settembre, era al secondo anno e stava già parlando con qualcuno, quindi Hermione decise di non intromettersi. In fondo non erano mai stati davvero amici.
Durante gli anni ad Hogwarts non c'erano state molte occasioni di parlare con Sherlock: case diverse, anni diversi, amici diversi, la vita di Hermione genericamente complicata. Ma ora, a così tanti anni di distanza, le faceva piacere rivederlo. Si chiese come gli andasse la vita, se si fosse sposato, se fosse al binario perchè aveva figli, che lavoro fosse finito a fare.
Non gli si avvicinò per parlargli comunque, sua figlia aveva più bisogno di lei al momento; forse quando il treno sarebbe partito...
Stava quasi per distogliere lo sguardo da Sherlock quando lui si voltò e incontrò i suoi occhi. L'istante successivo Sherlock le fece un lieve cenno con la testa, prima di girarsi con un sorriso appena accennato verso un Corvonero che ad occhio e croce doveva avere sui 15 anni e stava cercando di impedire a quello che riconobbe come il ragazzo che stava sempre con Sherlock ad Hogwarts di sistemargli la divisa. Forse gli stava appuntando la spilla da Prefetto.
Hermione sorrise e tornò a prestare attenzione alla sua famiglia. Ron stava di nuovo parlando di Quidditch con Ginny, c'era da aspettarselo.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Ed eccomi di ritorno con l'ennesima mirabolante raccolta di drabble/flash/oneshot scritte durante un drabble event! Solito link al gruppo in cui si tengono questi eventi: https://www.facebook.com/groups/756312397778464/(siete pregati di leggere il regolamento prima di fare domande alle admin).
Questa volta un paio le ho separate da queste raccolte perchè erano diventate davvero troppo lunghe e avevano anche dei seguiti altrettanto lunghi, quindi mi pareva abbastanza ovvio prendere una decisione simile. Se volete leggerle, sono da qualche parte nel mio profilo (sono due fem!Destiel, giusto per darvi un indizio).
Bando alle ciance, vi lascio alla lettura e ricordo come al solito le raccolte anche degli altri fandom (soliti fandom: Supernatural, Teen Wolf e The Avengers).

Baci, Elisa.

 

PILLOLE DI FANDOM 2.0
 


Prompt: Johnlock. Tattoo!lock su questa immagine. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10203776000535561&set=p.10203776000535561&type=1
Parole: 195
Note: è un po' meh, ma è l'unica cosa che mi è uscita.

John era andato a farsi il primo buco all'orecchio per una scommessa persa; al negozio quel giorno, vide per la prima volta Sherlock, il petto nudo, la schiena rivolta verso di lui e il corpo seminascosto da un separé. Il tatuatore stava aggiungendo delle api intorno ad una corona di rose rosse che attraversavano gran parte del torace e delle braccia di quello che al tempo era solo uno sconosciuto.
Sherlock lo aveva fissato con la coda dell'occhio e quando i loro sguardi si erano incontrati, sorrise appena, quasi soddisfatto di ciò che stava vedendo -o forse orgoglioso che qualcuno ammirasse il suo corpo tatuato, John non gli aveva mai davvero chiesto cosa gli fosse passato per la testa in quell'istante. Si era aspettato tutto meno che quello sconosciuto aspettasse fuori dalla porta per attaccare bottone, una sigaretta mezza fumata tra le dita e un'espressione da Stregatto sulle labbra.
Molto era cambiato nella vita di John in quei mesi, ma non c'era giorno in cui John si pentisse delle decisioni che aveva preso; e ora aveva anche un tatuaggio sul braccio a ricordargli sempre la voce di Sherlock che gli mormorava il suo nome nell'orecchio.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

Prompt: Johnlock, HP!AU. Sherlock deve farsi curare per un esperimento magico finito male e l'animagus è John che finisce per rimproverarlo.
Parole: 170
Note: non so se era quello che volevi, ma è mattina, ho dormito poco e ho ancora il mal di testa di stanotte, sooo. Sorry se fa un po' pena.

John fissa parecchio contrariato Sherlock che sta seduto scomposto sulla brandina dell'infermeria.
“Era solo un esperimento.”
John gli lanciò un'occhiataccia, incrociando le braccia ancora più strette, ma senza aggiungere una sola parola.
“Oh andiamo, ce l'avevo quasi fatta! Ho la coda, un muso con tanto di baffi e le unghie sono più che altro artigli!”
Sherlock aggiunse, per buona misura, anche uno sbuffo quando John reagì semplicemente alzando un sopracciglio e iniziando a battere un piede sul pavimento.
Rimasero in silenzio a fissarsi per ancora qualche minuto.
“VA BENE, mi dispiace! Prometto che non ci riproverò un'altra volta per questa settimana!”
“Due settimane Sherlock, non ci riproverai neppure mezza volta per le prossime due settimane! Sei finito qui dieci volte nel giro di quattro giorni! Hai forse intenzione di farmi venire un infarto quando non ho neppure 14 anni?!” aveva aggiunto poi John, la voce che da calma andava lentamente verso l'isteria.
Sherlock, in fondo, non poteva dargli tutti i torti; ma essere un animagus sembrava così incredibilmente utile e divertente...

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

Prompt: Sherlock, Johnlock. Ricerca su Google: come dichiararsi al proprio miglior amico.
Parole: 325
Note: navigavo nella totale confusione poi ho avuto il lampo di genio ed è uscito questo.

John aveva ripetuto così tante volte alla gente che non era gay che ormai avevano iniziato a crederci tutti, Sherlock compreso. Questo, era in pratica, il motivo per cui si era ridotto a cerca su google qual era il modo migliore per confessare al proprio amico di essersi innamorati di lui. Non che la gente fosse di molto aiuto, la maggior parte delle cose erano incoraggiamenti a non scoraggiarsi per il quasi sicuro rifiuto. Anche quelle poche cose che consigliavano di fare erano cose banali a cui aveva già pensato e che aveva già scartato perchè, no, non avrebbero funzionato per loro.
Stava ancora cercando quando Sherlock era rientrato come al solito da uno dei suoi giri per la città in cerca di qualcosa da fare. Chiuse la pagina e il portatile in modo meno ovvio possibile, mentre Sherlock si sedeva pesantemente sul divano e ciarlava qualcosa al riguardo dei drogati di Londra e come fossero sempre meno affidabili -davvero Sherlock, ma non mi dire.
John controllò l'orologio: era l'ora di cena. Quella semplice constatazione gli diede un'idea.
“Ceniamo da Angelo?” Propose. Sherlock lo fissò strano, prima di alzarsi, recuperare la sciarpa che si era tolto qualche istante prima e avviarsi verso la porta senza aspettarlo come al solito.
Arrivati al locale, si sedettero al solito posto, quello che guardava alla strada e dava qualcosa da fare a Sherlock mentre John mangiava e lui faceva finta di metter qualcosa nello stomaco.
“Angelo,” aggiunse prima che l'uomo tornasse al suo lavoro. “Potresti portarci delle candele?”
Sia Angelo che Sherlock lo fissarono stupiti per qualche secondo, prima che borbottando dei complimenti il proprietario del locale si allontanasse a recuperare quanto richiesto.
“Questo è un appuntamento.” precisò Sherlock.
“Esatto.”
Sherlock lo fissò intensamente per qualche istante. “Okay.” aggiunse solo tornando a fissare fuori dalla finestra e ciarlare come faceva sempre; la differenza, comunque, era la mano di Sherlock poggiata sopra la sua sul tavolo a cui erano seduti.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


PILLOLE DI FANDOM 2.0

 

Prompt: qualcosa di profondamente stupido e nonsense su questa gif. http://asset-1.soup.io/asset/6802/8240_1520.gif
Parole: 150
Note: pointless crack. Spero sia abbastanza scema.

Greg non sapeva di preciso cosa avesse fatto di male, né se era successo in questa vita o in quella precedente. La cosa che era sicura, era che il destino pensava si meritasse tanta tantissima demenza a circondarlo. Aveva capito che in Anderson c'era qualcosa che non andava quando aveva iniziato a farsi crescere la barba e pensava che si fosse toccato il picco massimo di idiozia quando se n'era uscito con quella teoria su come Sherlock in realtà non fosse morto basata su dei punti segnati su una cartina dell'Europa con un criterio di cui non voleva neppure sapere.
Invece si sbagliava, il massimo della follia era Anderson che entrava nel suo ufficio con uno stereo e saliva sulla sua scrivania, ballando come un indemoniato sulle note di I will survive ripetendogli che lui lo sapeva e stronzate simili.
Non lo pagavano abbastanza per sopportare questo genere di cose.

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