Sole, Luna ed Equestria : After the Fall

di Katonoffirecrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I - Dalle ceneri ***
Capitolo 3: *** Capitolo II - La strategia della disperazione ***
Capitolo 4: *** Capitolo III - I semi della rivolta ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV - Il prezzo della rivolta ***
Capitolo 6: *** Capitolo V - Il fuoco della guerra ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI - Controversie ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII - La predizione della rovina ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII - La conquista di Canterlot ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX - Amico o nemico ? ***
Capitolo 11: *** Capitolo X - La lunga marcia ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI - L'ultima speranza ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII - La fine o l'inizio ? ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII - La realtà dei fatti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Erano passati cinque anni da quando Master era stato sconfitto, e l'armonia era tornata a regnare su Equestria, ma molte cose erano cambiate.

Il Crystal Empire un tempo fedele alleato di Canterlot aveva iniziato a nutrire dubbi in questa alleanza dopo aver constatato come, se non fossero intervenute le principesse dell'amicizia, Celestia e Luna sarebbero arrivate troppo tardi in loro aiuto, lasciando distruggere il regno con il popolo ed i loro regnanti.

Questi ultimi, seppur avessero un forte legame con le due principesse, e con Twilight Sparkle la pupilla di Princess Celestia, cominciavano a credere che il potere dei due alicorni stesse venendo a meno, proprio come le loro leggi.

La cosa però non era grave quanto il regno di InkHeart, che dopo il ritorno del proprio sovrano, Prince Black, avevano serrato i confini con potenti magie solventi.

Lo stallone aveva giustificato questa sua scelta come un “periodo di riflessione” durante il quale si sarebbe ritirato con i propri consiglieri e popolo all'interno del loro regno discutendo se fosse ancora vantaggiosa la loro alleanza con Canterlot.

Inutile dire che durante questo periodo, Queen Chrysalis, dopo un periodo di inattività dovuto alla riorganizzazione del proprio esercito di changeling ed una nuova patria dove stabilirsi, si fece nuovamente viva in diverse occasioni nei vari regni, dove si diceva si mescolasse trai pony per creare del malcontento per causare una rivoluzione nei confronti delle due principesse.

Tale cosa sarebbe stata impensabile, dato che tutti i pony di Equestria, specialmente quelli di Canterlot e Ponyville erano legati in modo irremovibile alle loro sovrane.

Vi era anche da contare che un ottimo deterrente contro un improbabile rivoluzione erano le sei principesse dell'amicizia, che grazie al loro rainbow power rendevano praticamente impossibile sfiorare le principesse, e nessuno si sarebbe sognato di sfidare coloro che erano riuscite a mettere in difficoltà una divinità antica.

Ma durante questi anni, mentre nuovi tribù di pony si alleavano a Canterlot, Crystal Empire e InkHeart altre invece iniziarono a formare diverse cittadine più piccole non riconosciute, causando così una crescente frammentazione del potere di Celestia e Luna che non veniva riconosciuto dalle nuove comunità, che preferivano idolatrare le stelle del firmamento, o la natura stessa.

Tale gesto non poteva essere tollerato dalle regnanti, che dopo svariati tentativi di convincere i pony ad adorarle e riconoscerle come sovrane con doni e con la magia, decisero di utilizzare l'astuzia.

Non era noto ma Celestia, seppur sovrana dolce e premurosa aveva in se anche un fine intelletto e sapeva bene come farsi obbedire, e dando prova di ciò fece attuare azioni di disturbo lungo le vie di collegamento tra le nuove comunità e le altre civiltà, arrivando quasi a tagliarne i viveri e le materie prime per espandersi, e questo era ciò che ella definiva “politica estera”.

Chiaramente era ben noto ai pony che sarebbe bastato accettare di piegare la testa dinnanzi alla regnante e concederle ciò che voleva, idolatrarla come una divinità, e presto molti dei pony delle comunità cominciarono a farlo.

Ma vi furono coloro che invece resistettero facendo delle difficoltà una virtù, e cominciarono ad ingegnarsi per riuscire ad essere autosufficienti.

Fu a quel punto, quando un sesto anno trascorse che Celestia in preda ad un incubo di possibile detronizzazione lanciò un potente incantesimo contro una delle comunità, la tecnologia CarbonHorse.

La magia della sovrana sarebbe dovuta essere una semplice abolizione magica, bloccando qualsiasi attività nella zona, ma a causa dell'incubo Celestia mise un po' troppa energia nel colpo, e parte del suo incantesimo acquisì il suo potere elementale solare.

L'esito fu un vero disastro.

CarbonHorse, una cittadina di cinquemila abitanti che basava la propria economia e vita sull'utilizzo del carbone, del vapore e del metallo quella notte arse, e con essa coloro che la abitavano.

Celestia e Luna, con le sei principesse dell'amicizia si recarono sul posto quasi immediatamente insieme ai pegasi della squadra meteo per cercare di arrestare le fiamme e salvare gli abitanti, ma il loro intervento fu inutile dato che l'errato incantesimo della principessa del sole aveva purtroppo avuto anche l'effetto sperato da essa.

Qualsiasi magia era inefficace all'interno della città, e nessun incantesimo acquatico poté essere lanciato, e la semplice pioggia delle nuvole, in combinazione con i pony armati di secchi d'acqua non basto a spegnere le fiamme che continuarono ad ardere fino a che, dopo un contro incantesimo incrociato delle sei principesse e delle regnanti cancellò l'abolizione magica di Celestia.

Quest'ultima illuminando il proprio corno specie svanire nel cielo le fiamme che avvampavano, e la mattina del secondo giorno di CarbonHorse non restava altro che una città fantasma, bruciata fino alle fondamenta.

Furono inutili le ricerche all'interno degli edifici ancora in piedi e dei rifugi, quasi tutti gli abitanti erano morti, asfissiati per il fumo, bruciati vivi.

Questi furono i più fortunati, poiché quei pochi superstiti ritrovati erano stati completamente ustionati e certi scarnificati dal fuoco facendoli apparire quasi come dei mostri.

Quella notte venne ricordata come “l'inferno di Celestia”, e presto da quell'immenso rogo che aveva consumato innumerevoli vite, sarebbe riemerso dalle ceneri di quei pony la vendetta degli innocenti.

Passarono quattro notti durante le quali tutta la faccenda venne insabbiata al meglio dalle principesse che corromperono coloro che avevano collaborato allo spegnimento ed al salvataggio, ed offrirono cariche elevate ai superstiti in cambio del silenzio, e malgrado la riluttanza di Applejack e la perdita di fiducia da parte di Twilight Sparkle, alla fine si decise che dimenticare fosse l'unica cosa da fare per evitare ritorsioni, e la vicenda venne etichettata come “un incidente nelle cave della città”.

Ma quando la quinta notte fu trascorsa, nella cittadina ormai in rovina un urlo straziante cominciò a riecheggiare, come se dall'inferno le vittime di quell'atto stessero gridando vendetta, chiedendo il perché di questa loro sofferenza.

Fu in quell'istante che una longilinea figura umana vestita di nero, con un cilindro posto sul capo, camminando lungo le vie ancora sporche di cenere della città, vide coi propri occhi una sagoma in mezzo alla polvere.

Rapidamente la figura si avvicino al misterioso essere che gemeva a poca distanza da lui, e non appena vi fu abbastanza vicino, fece comparire una bastone dal pomello argento, dal quale lo afferrò per poi punzecchiare con l'estremità il corpo di ciò che sembrava un pony, o quello che ne rimaneva.

La punta del bastone ad ogni tocco sul corpo si sporcava di rosso, poiché il povero essere era privo della pelle, ma era vivo dato che dopo il terzo tocco sollevò a fatica la testa verso l'umano, che per quanto avesse visto di tutto nella sua eterna esistenza, non si sarebbe mai aspettato di assistere ad un simile scempio.

L'intero volto era completamente ustionato sul lato destro e non vi era la minima traccia di criniera, ma solo un vivido occhio giallo che lo fissava.

« Chi...chi sei tu...? Uno shinigami...? » ringhiò a denti stretti l'equino.

L'umano ritrasse il proprio bastone, conficcandolo nel terreno dinnanzi a se, posandovi sopra entrambe le mani, mentre teneva i propri occhi puntati sul pony.

« No, non temere non sono un dio della morte, non in questo mondo almeno.

Io sono il Signor Nero, e tu sei ? » chiese l'umano, scrutando meglio lo stallone col proprio occhio abissale che percepiva una strana energia provenire da quell'essere.

« Il mio nome...è Ashes...Rising Ashes, ero il capo della comunità, e guardiano durante la notte, nonché...prima vittima dell'indiscriminato attacco da parte di Celestia. » rispose il pony, pronunciando con odio il nome della regnante.

« Interessante, dunque sei riuscito a sopravvivere all'incendio ed alla distruzione, anche se vedendo le tue condizioni non credo andrai avanti a lungo.

Presto le infezioni ti divoreranno e morirai di una morte lenta e dolorosa.

Sai, solitamente non mi intrometto negli affari di voi mortali, ma considerando quanto hai sofferto ti pongo questa domanda.

Vuoi che metta fine alle tue sofferenze ? » chiese Nero, inchinandosi leggermente specchiandosi nel l'occhio limone del pony che, forse per pazzia o per sconcerto cominciò a ridere sonoramente, lasciando l'umano alquanto allibito.

« Porre fine alle mie sofferenze sarebbe un insulto contro il mio popolo morto...!! Io non morirò, non importa quanto farà male, io guarirò e renderò questo mondo migliore, e per farlo devo prima eradicare qualsiasi credenza e differenza trai pony di tutte le razze !

A quel punto, quando la pace regnerà sovrana, potrò morire. » sentenziò Ashes, cominciando a digrignare i denti mentre affondò ciò che restava dei suoi arti anteriori nel terreno cominciando a trascinarsi nella cenere e terra.

Nello stesso istante l'umano, sollevò il palmo della mano destra verso l'alto avvolgendo il pony con un aura oscura che lo sollevò per aria facendolo gemere dal dolore per le ustioni.

« Sei certo che questo tuo “bel discorso” non sia solo un modo per vendicarti di Celestia per un tuo semplice desiderio egoistico ? » disse Nero, portandosi il muso del puledro a poca distanza dal suo, tanto da poter sentire l'odore di carne bruciata.

Quest'ultimo sorrise nuovamente, celando il proprio dolore dietro di esso.

« Non sono interessato alla vendetta, puoi credermi.

Ma certo...se lei tirasse le cuoia io non verserei lacrime. Voglio soltanto che i pony siano liberi, niente di più. »

« Allora in questo caso, voglio farti un dono. »

« Un dono...perché mai dovresti ? Tu non eri forse esterno agli eventi dei mortali ? »

« Lo sono, ma vedi, dopo gli ultimi eventi in cui ho constato la debolezza delle due sorelle che da sole non sono state in grado di giungere ad accordi con Master, penso che un nuovo reggente potrebbe avere successo in futuro, e non causare più simili disastri, e questo pony penso potresti essere tu.

Accetti il mio dono ? » chiese Nero, allungando la mano verso lo stallone, che dopo aver atteso una manciata di secondi, ignorando completamente il proprio dolore pose il moncherino dell'arto destro sulla mano di Nero.

« penso che tu mi sopravvaluti Nero, ma non mi tiro di certo indietro.

Sono pronto. »

« Molto bene, ora cerca di resistere, sarà un vero inferno.» rispose Nero cominciando a ricoprire completamente il corpo del pony con un denso smog nero che partendo dagli arti gli stava risalendo fino al volto dove ancora sorridente il pony gli rispose secco.

« Allora sarà un giochetto, l'inferno l'ho già visto e vinto. » sentenziò il pony che venne totalmente inglobato dalla materia nera che prese la forma di una grossa sfera.

« Dunque in questo giorno, Rising Ashes muore...» disse Nero, stringendo a pugno la mano destra facendo di colpo stringere la sfera dalla quale scaturì un tremendo urlo di agonia dello stallone.

« ed al suo posto...»

Nello stesso istante, mentre l'umano parlava dal terreno fuoriuscirono quattro sbarre metalliche argentate che cominciarono ad arroventarsi sciogliendosi per poi infiltrarsi all'interno della sfera.

« è nato Rising Boss !! » concluse l'umano riaprendo la mano.

Nello stesso momento la sfera svanì come fumo, lasciando cadere al suolo con un tonfo il pony.

Lentamente Nero si avvicinò, per assicurarsi che il processo avesse avuto successo, ma si fermò di colpo soddisfatto, non appena vide gli occhi gialli dello stallone fissarlo, con al di sotto un grosso sorriso.

« Grazie Nero, ti sono grato per ciò che hai fatto. » disse l'equino, che venne illuminato dalla luna mostrando un corpo bronzato totalmente rinnovato e lucido come il ferro, che rifletteva la luce lunare, mentre non vi era traccia di crine e della coda.

« Non ringraziarmi, Rising.

Porta soltanto a termine ciò che ti ho detto, e dimostrami che non mi ero sbagliato. » concluse Nero, cominciando a sprofondare nel terreno sorridendo a sua volta al pony, che gli rispose con voce autoritaria.

« Abbi fiducia. Nulla ora mi potrà fermare, dal realizzare un regno idilliaco.» sentenziò Rising Boss, sbriciolando una roccia sotto il proprio zoccolo come fosse carta.

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Capitolo 2
*** Capitolo I - Dalle ceneri ***


Lentamente Rising si guardò attorno, osservando la landa desolata che un tempo era stata la sua patria e del suo popolo, ed ora ne faceva da cimitero.

« Penso sia meglio muoversi da qui...è lungo il viaggio che mi attende. » sussurrò l'equino, cominciando a trottare verso est.

Sapeva bene che per attuare il suo progetto avrebbe prima dovuto costruirsi una reputazione, dato che non poteva di certo agire come un qualsiasi malvagio o tiranno, finendo per ottenere il risultato opposto.

Questi pensieri sparirono quasi istantaneamente quando, passando accanto ad una delle vecchie fabbriche ancora in piedi per miracolo, il pony vide il proprio riflesso con una parete metallica non ancora del tutto arrugginita.

« Quindi è questo il mio aspetto ora.

Immagino sarà più difficile del previsto. » disse constatando come il suo intero corpo fosse stato totalmente plasmato da Nero, concedendogli una consistenza metallica.

Subito pensò al bronzo visto il colore del proprio corpo, totalmente stravolto dalla trasformazione, ma avendo una vasta conoscenza della metallurgia e tastandosi uno zigomo squadrato sotto l'occhio sinistro si rese conto di come questa nuova lega fosse qualcosa di totalmente nuovo.

« Dunque, da quello che noto ho ancora il tatto, eppure quando ho sbriciolato quel sasso sono certo di non averlo avvertito sotto lo zoccolo, questo mi fa dunque dedurre che il corpo si indurisca secondo la pressione a cui è sottoposto, ma suppongo sia meglio fare un test. » disse Rising, che colpì con violenza inaudita la sbarra di ferro dinnanzi a se.

Quest'ultima tremò violentemente come tutto l'edificio, dal quale caddero alcuni calcinacci che si ruppero a contatto con la groppa dello stallone, sul cui volto si dipinse un grande sorriso.

Lentamente il pony estrasse lo zoccolo destro dalla lastra di ferro nella quale era penetrato di diversi centimetri.

« Interessante, questo metallo organico, se così posso chiamarlo ha davvero una notevole resistenza e pare indurirsi al minimo segno di pericolo nella zona lesa, ed allo stesso tempo interrompe la ricezione del dolore.

Tutto considerato che è un dono di quell'essere, immagino non si potesse avere di meglio, ora però vediamo di trovare qualcosa di utile dato che con questo e privo di crine sarò alquanto spaventoso. » sentenziò lo stallone entrando nell'edificio che riconobbe, una volta all'interno come la vecchia centrale a carbone della città.

Rising Boss restò qualche istante immobile nell'ingresso, osservando come la cenere e l'abbandono avessero lasciato il tempo alla natura ed alla cenere di invadere l'interno dell'edificio, le cui pareti erano ancora nere per colpa dell'incendio.

« Quindi è questo ciò che rimane di CarbonHorse.

Vorrà dire che anch'essa rinascerà dalle sue ceneri, è una promessa che faccio a tutti voi.

Un giorno questa città tornerà a splendere come un tempo, ed i nostri macchinari torneranno a produrre l'energia con la quale ci eravamo riscattati dal dominio delle Principesse. » disse con tono autorevole lo stallone continuando all'interno dell'edificio finché abbandonati sul pavimento non trovò un cappotto annerito dalla fuliggine ed un copricapo anch'esso nero.

Li riconobbe quasi subito, dato che si trattava dell'uniforme di lavoro dei pony che ogni giorno lavoravano all'interno dell'edificio per dare energia alla cittadina.

« Penso che portare questi abiti, sarà un onore per me, e sarà come se il vostro spirito sia con me.» disse Rising, sollevando il cappotto nero con due rinforzi in ferro vicino al collo a fare da spalliere, infilandolo senza nemmeno provare a rimuovere la fuliggine.

Raccolse anche il cappello che posizionò sul suo capo calvo, facendo scendere leggermente la visiera in avanti quasi a coprirgli gli occhi.

Resto immobile qualche istante, come se in quel momento dopo aver indossato quegli abiti, le voci di tutti gli abitanti stessero esultando per lui.

Ma quel momento durò poco, visto che di punto in bianco l'attenzione dello stallone venne attirata da una serie di suoni provenienti dall'esterno dell'edificio.

« A quanto pare ci sono visite, sarà meglio andare a dargli il benvenuto. » sibilò lo stallone cominciando a dirigersi verso il punto da cui era entrato, scorgendo all'esterno una puledrina dal manto bianco come la neve e dalla chioma celeste, inseguita da due cani stana diamanti.

Immediatamente sul volto del pony comparve un grosso sorriso mentre i suoi vividi occhi gialli brillarono, leggermente coperti dalla visiera.

« Era proprio quello che mi serviva. » sussurrò, trottando verso l'esterno dove le grida terrorizzate della puledrina riecheggiavano per l'immensa cittadina distrutta.

« NO !! Vi prego !! Lasciatemi stare !! »

« Sai...ci piacerebbe molto ma abbiamo una fame da veri lupi, e tu sei uno spuntino alquanto invitante, non credi Craig ? » chiese uno dei due cani al suo compagno, decisamente più grosso e col muso schiacciato.

Quest'ultimo con la bava alla bocca fu incapace di rispondere poiché ma soltanto di affondare le zampe nel terreno e scagliarsi in avanti puntando coi denti la puledrina.

« NOO !! MAMMA !! » urlò l'equina chiudendo gli occhi e coprendosi con gli occhi con gli zoccoli preparandosi a ricevere il morso.

Al suo posto però avvertì soltanto una leggera folata di vento, seguita da un forte suono metallico ed un forte guaito.

« I miei denti !! I miei denti !! Maledizione è troppo coriaceo !! » disse il canide ritraendosi indietro con la bocca spalancata dalla quale erano caduti tutti i denti, mentre dinnanzi a due si trovava Rising, con l'arto anteriore destro sollevato, dal cui tessuto nerastro del cappotto caddero due denti.

« Che c'è cagnolino, non sono di tuo gradimento ? » disse con voce spavalda il pony poggiando a terra lo zoccolo dopo aver dato qualche colpetto alla manica per togliere la bava del cane.

I due rimasero immobili a fissarlo con astio mentre la puledrina riaprì gli occhi, osservando davanti a lei lo stallone col cappotto nero che si frapponeva tra lei ed i suoi assalitori.

« Allora non rispondete più ? Che c'è, il pony vi ha forse mangiato la lingua ? » disse sorridendo Rising Boss avanzando di qualche passo verso i due che retrocedettero di qualche passo studiandolo.

Poi veloce come un lampo, il secondo cane stana diamanti, partì in scivolata verso l'equino, e risalì rapidamente con la zampa destra cercando di piantare i propri artigli nel collo dello stallone che restò immobile sorridendo.

Nuovamente risuonò un suono metallico, ed un nuovo guaito stavolta del cane più piccolo risuonò nella valle mentre saltellò indietro lasciando a penzolino la zampa rotta e priva di unghie.

« Oh povero cagnetto, ti sei rotto la zampetta ? Se lo desideri potrei porre fine al tuo dolore, sai sono un pony per bene io. » sentenziò lo stallone lanciando un'occhiataccia ai due che dopo aver deglutito con forza, si voltarono e cominciarono a scappare tra gli alberi.

« Che razza di codardi.

Ma suppongo sia vero che le bestie percepiscono il pericolo, ergo non posso che dire che siano stati anche furbi. In ogni...»

Lo stallone interruppe il proprio ragionamento quando avvertii dei deboli strattoni sul cappotto provenienti dal suo fianco destro.

Lentamente Rising abbassò lo sguardo sorridendo, constatando come la puledrina lo stesso osservando con occhi smeraldo ricolmi di gratitudine ma anche di paura.

« Dimmi piccola, quale è il tuo nome ? Ti sei fatta male ? » chiese il pony voltandosi verso di lei, sistemandosi meglio il berretto.

« Io...mi chiamo Starshine, ed ecco...sto bene...grazie a te signore, ma chi sei tu ? » chiese la piccola puledra tenendo le orecchie piegate osservando come il chiarore delle prime luci dell'alba si stesse levando in cielo.

« Io sono Rising Boss, e sono il signore di questa città, e protettore dei più deboli e liberatore dei popoli. » disse con tono solenne lo stallone, fissando l'immensa sfera infuocata che gli ricordava l'inferno che aveva patito, sollevarsi alta nel cielo, spazzando via le tenebre che avvolgevano l'immenso cimitero in cui si trovavano.

Nello stesso istante, da est cominciarono ad arrivare al galoppo diversi pony tra cui due pegasi ed un unicorno che cominciarono a gridare agli altri che avevano avvistato la puledrina.

« Quelli sono mamma e papà !! Dai vieni con me, voglio presentarti a loro !! » disse a gran voce Starshine lanciandosi al galoppo verso i propri genitori mentre Rising abbassandosi di poco la visiera sugli occhi sorrise nuovamente.

« Certo che vengo, non perderei mai l'occasione di conoscere i miei primi sostenitori. » sussurrò cominciando poi a trottare dietro all'equina.

Quest'ultima spedita come un razzo raggiunse un unicorno dal manto bianco e dal crine viola ed una pony di terra dal manto rosato e dal crine azzurro, che subito scoppiarono in lacrime abbracciando la figlia con la massima premura.

Rising si fermo a poca distanza da quel tenero quadretto famigliare, osservando attentamente la situazione nel dettaglio, fino a che un pegaso dal manto viola e dal crine rosso gli si posò a poca distanza.

« Ehy, tu chi sei amico ? Hai un aspetto strano, da dove vieni, dagli equirati arabi forse ? » chiese la puledra fissando coi suoi occhi arancio che, se si fosse avvicinata di più, avrebbero rischiato di riflettersi sul collo bronzeo dello stallone.

Quest'ultimo senza perdere la calma, sollevò il colletto del cappotto fino quasi al mento chiudendo i bottoni.

« Salve signorina, il mio nome è Rising Boss, non vengo dagli equirati arabi, ma bensì da CabonHorse, non so se ne avete mai sentito parlare. »

La puledra sentendo quelle parole sgranò gli occhi scrutando dall'alto al basso il pony restando zitta per diversi secondi, che cominciarono a far dubitare Rising sulla presunta intelligenza della sua interlocutrice.

« Signorina..? E' ancora presente..? » chiese lo stallone passando lo zoccolo davanti agli occhi della puledra che di colpo parve uscire come da un sogno cominciando a svolazzargli attorno.

« INCREDIBILE !! NON CI POSSO CREDERE !! Ma dove ti sei rintanato per tutto questo tempo !! Era da giorni che giravano strane voci sul presunto “fantasma di carbone” !! Immagino che sia tu non è vero ?? Anche se non sembri molto ecco...ectoplasmatico. » disse la pegaso sorvolando il pony sul quale volto si era stampato uno sguardo di incredulità, che gli fece immediatamente venire un idea per ottenere informazioni.

« Mi dispiace deluderla miss...»

« Burny, io mi chiamo Burny. »

« Miss Burby, io non sono il fantasma di cui lei parla, però so molte cose sulla cittadina, e sono più che certo che col mio aiuto potrebbe trovare questo famigerato fantasma. »

« DAVVERO ?? ALLORA ANDIAMOCI SUBITO PERFAVORE !! » gridò esaltata la puledra atterrando di fronte a Rising che però non era ancora pronto per questo passo, dato che non aveva ancora attuato la prima fase.

Fu in quel frangente che la fortuna, manifestatasi sotto forma di un raggio di luce solare riflesso dal suo orecchio sul muso del padre di Starshine, attirandone l'attenzione.

L'unicorno rilasciando dall'abbraccio la piccola cominciò a dirigersi verso lo stallone con in volto un sorriso di riconoscenza, ricambiato da Rising Boss con uno piuttosto compiaciuto.

« Lei deve essere il pony che ha salvato mia figlia da quei due cani stana diamanti, le sono davvero riconoscente signor..»

« Rising Boss, e mi creda è un piacere per me aver potuto aiutare la sua giovane figlia, ma suppongo che chiunque lo avrebbe fatto.

Se solo ci fosse più controllo su queste terre probabilmente incidenti come questo si potrebbero evitare, lei non crede ? »

« Questo è vero, ma qui siamo sotto la giurisdizione di Princess celestia e Princess Luna, quindi sono loro che dovrebbero occuparsi di ciò, e quindi non possiamo di certo lamentarci di loro. » disse il pony abbassando leggermente lo sguardo mentre un leggero sorrisetto comparve sul volto di Rising in contemporanea ad una scintilla nei suoi occhi giallognoli.

« Ha forse paura delle principesse ? » chiese secco lo stallone col cappotto nero, osservando come il pelo del pony si fosse drizzato come se fosse stato percorso da un brivido di gelo.

« Beh ecco...non penso che sia paura, diciamo rispetto. In fondo sono due divinità, e nessuno potrebbe permettersi di contestarle, e ci permettono di vivere in pace, quindi immagino che vada bene così, in ogni caso credo si sia fatta ora di colazione, mi dica Rising, vuole unirsi a noi ? Dato che mi sembra il minimo per quello che ha fatto per noi. »

« Accetto volentieri la sua proposta..»

« Blaster.»

« Blaster, in effetti comincio a sentire i morsi della fame crescere dentro di me. » disse lo stallone cominciando a galoppare assieme al padre della piccola Starshine, alla moglie ed alla pegaso che aveva iniziato a seguirli in volo continuando a blaterare sul suo fantomatico fantasma.

Presto i cinque raggiunsero un piccolo villaggio che contava solo una quindicina di abitanti suddivisi in cinque abitazioni, ed essi si fermarono in una di esse.

In quell'istante mentre i genitori, Blaster e Springer entrarono con la figlia Starshine e la sua cugina Burny, Rising Boss si fermò qualche istante sulla soglia della loro dimora voltando lo sguardo verso la foresta dove intravide la figura del signor Nero, in piedi vicino ad un albero che lo fissava con un leggero sorriso in volto, seguita da una folata di vento che quasi fece volare via il copricapo allo stallone.

Quest'ultimo dopo averlo afferrato, e risistemato sul proprio capo, con la visiera leggermente sugli occhi, ed essersi sistemato il cappotto, entrò in casa con un sorriso soddisfatto, che aveva scambiato col suo benefattore poco prima di chiudersi la porta dietro di se.

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Capitolo 3
*** Capitolo II - La strategia della disperazione ***


Una volta entrato Rising Boss venne quasi immediatamente raggiunto da Burny e Starshine che lo scrutavano con occhi vivaci che per qualche istanti riportarono alla mente dello stallone ricordi che avrebbe preferito dimenticare.

In quell'istante il suo sorriso sparì lasciando spazio soltanto ad un espressione seriosa, che fece indietreggiare di qualche passo le due equine, ma accorgendosi di ciò il pony si schiarii leggermente la voce con un colpo di tosse sommesso ed iniziò a parlare.

« Perdonatemi piccole, non volevo spaventarvi è solo che vedendovi non ho potuto fare a meno di pensare ai puledrini che un tempo abitavano CarbonHorse. »

« E che fine hanno fatto signor Rising ? » chiese Starshine interrompendo il discorso dello stallone, che restò per qualche istante interdetto dalla domanda.

La sua mente era in bilico tra il capire se fosse troppo piccola per sapere ciò che era avvenuto, o se invece i suoi genitori l'avessero tenuta all'oscuro di tutto.

Ma questo dubbio gli stava impedendo di rispondere.

« Starshine, è ora che vai a letto forza !! » si intromise di colpo Burny con sguardo serio verso la propria cuginetta.

« Ma io..»

« Credo che la tua dolce e sapiente cugina abbia ragione, è importante riposare per poter crescere grandi e forti, e poi tranquilla risponderò ad ogni tua domanda più tardi, è una promessa. » disse Rising abbassando il volto verso la piccola sorridendo leggermente.

La puledrina dopo aver risposto a sua volta con un sorriso si voltò di scatto, e trottò su per le scale scomparendo nel piano superiore.

In quell'istante arrivarono anche i genitori della più piccola, e si unirono ai due.

« Signor Rising, volevo ringraziarla personalmente per aver salvato mia figlia, dato che mio marito le aveva già esternato i propri. »

« Non si preoccupi, è stato un vero onore per me proteggere una puledrina da quegli cani affamati.

Ma ditemi, è una cosa che accade spesso ? » chiese lo stallone scrutando con attenzione le movenze del viso dei tre pony che parvero voler evitare il contatto visivo.

« Devo supporre che il vostro silenzio sia un si. »

« Beh ecco vede, in effetti da quando la città di CarbonHorse è stata distrutta dall'esplosione delle loro miniere molte creature malvagie sono state avvistate in quella zona e spesso i puledri più giovani incuriositi vanno a vedere e finiscono per finirne vittime. » rispose Springer risollevando lo sguardo verso il loro interlocutore che pareva aver nuovamente cambiato espressione, tornando decisamente serio facendo inclinare il berretto quasi a coprirgli completamente gli occhi.

« Avete detto, incidente ? Potreste essere più precisi, per favore. » chiese Rising con tono imperativo che fece correre un brivido lungo la groppa dei tre.

« Certo, lasci che le racconti tutto io, ma prima sarà meglio sedersi. » aggiunse Blaster dirigendosi verso il salotto dove vi era un divano e due poltrone.

« Io ecco, credo andrò a letto.
Più tardi signor Rising mi accompagnerà davvero alla ricerca del fantasma ? » chiese Burny con le orecchie piegate mentre aveva già iniziato a salire le scale, presumendo già la risposta.

« Certo.

Non mi rimangerei mai un'affermazione. Appena sarai sveglia e pronta ti ci porterò. » rispose con tono deciso lo stallone facendo sollevare di scatto le orecchie alla puledra che con un forte battito d'ali saltò gli ultimi scalini svanendo anch'essa al piano superiore.

Nello stesso istante i due consorti si erano seduti sul divano, mentre Rising si era seduto su una delle poltrone, tenendo lo sguardo fisso sui due.

« Dunque...avete detto esplosione giusto ? » disse lo stallone rompendo il pesante silenzio che si era venuto a creare, sostituendolo con un atmosfera degna di un interrogatorio.

« Si, questo è quello che ci è stato detto e che è stato pubblicato su tutti i giornali del territorio e poi noi abbiamo assistito a quell'esplosione, ed all'arrivo delle principesse e degli aiuti. Che hanno cercato di trarre in salvo gli abitanti seppur con scarso successo dato che la loro stessa tecnologia ha impedito alle principesse di utilizzare la magia. » disse Springer tenendo lo sguardo basso mentre suo marito di colpo prese la parola, notando come Rising paresse essersi immobilizzato, fissandoli con i suoi occhi che parevano due lucciole nella penombra del berretto.

« Piuttosto Risisng, tu hai detto di provenire da li, ma ecco perdonami per la franchezza, ma sia io che altri pony siamo andati ad esplorare varie volte quel luogo e sono più che certo che fosse totalmente disabitato, e che solo gli animali potessero resistere in una zona tanto devastata, quindi tu da dove vieni in realtà ? » chiese Blaster, cercando di mantenere un tono forte senza far intendere quel leggero timore che sentiva osservando il volto del pony e della eventuale reazione o risposta che avrebbe fornito.

Quest'ultimo si prese qualche istante, cercando di formulare la risposta più sensata e costruttiva per i propri scopi, e non appena fu pronto unii i propri zoccoli anteriori sotto al mento cominciando il proprio discorso.

« Blaster, Springer, ditemi voi avete davvero visto l'incidente ? Pensate davvero che la tecnologia del ferro e vapore possa annichilire la magia che controlla ogni elemento ? Ma soprattutto, una divinità come la vostra sovrana sarebbe potuta essere fermata da qualcosa creato da dei miseri pony di terra ? Siate obbiettivi, se potete credere a queste cose, allora non vedo dove sia il problema che io venga da un luogo dove vi è solo morte e distruzione. » rispose lo stallone sorridendo ai due equini che sentendo tali parole sbiancarono non riuscendo a rispondere.

« Io ero in città quel giorno, vidi il colpo magico arrivare in città, ed invano provai a fermarlo col mio corpo finendo dissolto come la magia all'interno della città, fino a quando col loro contro incantesimo non mi ricomposi per buona parte, finendo proprio nel turbine di fuoco creato da Celestia per liberare la città che lei stessa aveva attaccato.

Quando tornai al suolo, ferito e moribondo giurai che avrei trasformato questo mondo in un luogo migliore, e grazie ad un aiuto ora sono qui, vivo e vegeto.

Ora ho una domanda per voi, ora che avete sentito ciò che ho appena detto, avete intenzione di ascoltarmi o di denunciarmi alle guardie ? » chiese alzandosi dalla poltrona, capendo bene quale sarebbe stata la risposta dall'illuminazione nerastra assunta dal corno di Blaster che lo fissava con astio.

« Esci da casa nostra. ORA ! » tuonò l'unicorno mentre sua moglie trottò rapida al piano superiore per fare restare a letto le puledrine.

« Comprendo, immagino che preferiate restare schiavi di una regnante che se ne infischia di voi e che rispettate solo per reverenziale terrore trasformato in rispetto. »

« VATTENE HO DETTO !! » intimò nuovamente l'unicorno cominciando a generare una sfera nera sulla punta del corno.

A quel punto Rising dopo aver fissato il camino nel salotto sorrise nuovamente e cominciò a dirigersi verso la porta senza dire nulla, e come era arrivato uscii di casa chiudendosi la porta dietro di se, fermandosi per qualche istante.

« Poveretti, se solo foste stati più ragionevoli.

Ma non sono un mostro, e per questo impedirò che la vostra ipocrisia contagi quelle giovani puledrine. » sussurrò, cominciando a seguire il perimetro della casa, fermandosi proprio in corrispondenza del camino.

Restò immobile per qualche istante, osservando con attenzione la struttura della canna fumaria, e non appena ne fu certo colpi con forza diversi mattoni creando un piccolo buco dove ci passavano entrambi gli zoccoli.

« Molto bene, ora posso procedere. » disse, ignorando le parole dei pony all'interno della casa che stavano discutendo animatamente su quanto era successo.

Nello stesso istante sentii nuovamente una presenza alle sue spalle, e sorrise d'istinto.

« Sei forse venuto a chiedermi cosa sto facendo ? » chiese Rising Boss senza nemmeno voltarsi, consapevole che dietro di lui fosse comparso il Signor Nero, che lo osservava con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate sul petto.

« Non fraintendermi Rising, ma non mi pare che questo sia un metodo per ottenere alleati. » disse l'umano lasciando intendere una certa delusione nel proprio tono di voce.

« Questo è quello che credi tu, ricorda.

Sei stato tu a scegliermi per le mie potenzialità, e penso che dubitare delle tue stesse scelte non sia parte di un essere superiore come te.

Inoltre...»

« Si..? »

Lo stallone si voltò di scatto osservando coi suoi occhi giallognoli quelli abissali di Nero.

«..sono certo che se hai scelto proprio me è solo perché aspiri ad ottenere qualcosa, proprio come accadde sul campo di battaglia del Crystal Empire quando salvasti Princess Cadence da Master. » concluse l'equino, reggendo lo sguardo dell'umano che di colpo si fece più intenso.

Per qualche istante regnò un silenzio tombale rotto soltanto dal vento nelle fessure del camino, mentre gli sguardi dei due parvero quasi entrare in sintonia palpitando all'unisono.

« Sei proprio ciò che mi serviva, su questo non c'è dubbio. Sono pochi gli esseri dotati del tuo ingegno, forse anche per questo risultavi scomodo a Celestia vista la tecnologia da te creata.

Ritieni che sia necessario ciò che stai per fare ? » chiese Nero, scrutando la dimora della famiglia, mentre Rising, con un calcio posteriore fece allargare ulteriormente il foro facendo cadere altri due mattoni.

« Oserei dire essenziale.

Ma prima di procedere, devo fare una cosa.» disse lo stallone cominciando ad avanzare, passando attraverso a Nero cominciando a dirigersi verso la foresta.

« vedo che sei convinto della tua strategia, quindi ti lascerò fare, ma bada.

Deludermi non è un alternativa che ti è concessa. » sentenziò il signor Nero cominciando a svanire all'interno delle mura della casa, mentre il pony aveva iniziato ad inoltrarsi tra gli alberi, senza rispondere all'umano.

Una volta inoltratosi all'interno Rising Boss cominciò a riflettere su quanto gli era stato detto.

« A quanto pare tutta la vicenda è stata nascosta, questo significa che nessuno conosce la verità.

Probabilmente ciò è stato possibile grazie alla minima quantità dei superstiti ed alla presenza solo di pony fidati delle principesse che manterrebbero qualsiasi segreto per loro.

Dunque ciò che ora mi serve, sono testimoni della loro falsità.

Sarà facile. » sussurrò il pony cominciando a raccogliere delle particolari piante dall'odore molto pungente che cominciò ad infilare nelle tasche interne del cappotto.

Ormai la sua scelta era chiara, ma mancava ancora qualcosa al suo piano, e per questo lo stallone decise di inoltrarsi ulteriormente nella foresta, fino a che non iniziò a sentirlo.

Un forte ringhio seguito da molti altri.

Dai cespugli e dal terreno cominciarono a fuoriuscire decine di cani stana diamanti, tra cui i due da lui precedentemente incontrati che, dopo aver accerchiato il pony, cominciarono ad avanzare dinnanzi a lui.

« Cosa sei venuto a fare nel nostro territorio pony ?! Pensi che te la caverai anche stavolta ?! » chiese il cane con la zampa destra legata con un lenzuolo attorno al collo.

« Non fraintendermi cucciolo, non sono venuto per combattere.

Sono venuto a porre le mie scuse per avervi colpito. » disse Rising Boss, chinando la testa nascondendo un grosso sorriso.

Il branco di cani, specialmente i due feriti, parvero non capire cominciando a guardarsi l'un l'altro.

« Cosa intendi dire ? E poi pensi che basti questo per farti perdonare ?! » ringhiò la dolente creatura affiancata dal suo compare completamente sdentato.

« Ne sono consapevole, ma suppongo che offrirvi un banchetto di pony potrebbe di certo farmi perdonare, cosa ne pensate ? » chiese l'equino sollevando nuovamente la testa, constatando come ora tutta l'attenzione dei cani si fosse reindirizzata su di lui, e si era venuto a creare un forte silenzio rotto solo da qualche ringhio e rumori gutturali provenienti dagli stomaci di quegli animali.

« Ti ascoltiamo pony...ma attento, se ci stai prendendo in giro c'è la pagherai, chiaro ? »

« Nessun problema, ho piena fiducia nelle mie capacità.

Inoltre ho già fatto tutti i calcoli necessari, voi li soverchierete numericamente, inoltre avrete un vantaggio non da poco.

I pony non vi vedranno arrivare. » disse Rising estraendo e lanciando a terra una manciata di erbe che appena toccarono il suolo cominciarono a liberare una polvere che il cane sdentato ebbe la pessima idea di annusare.

« AAAA !! I MIEI OCCHI !! IL NASO !! AIUTO !! » cominciò a strillare mentre la polvere urticante gli aveva attaccato le vie aeree e gli occhi facendoglieli lacrimare ed impedendogli qualsiasi tipo di visione, tant'è che durante il suo impeto di dolore fini per sbattere contro un albero e perdere i sensi sotto gli occhi del suo branco.

« Come potete vedere questa varietà di edera volatile vi permetterà di accecarli e poterli catturare ed eliminare con la massima rapidità e facilità possibile. » disse il pony scrutando il cane che aveva di fronte, che sembrava piuttosto perplesso.

« Ma questa polvere funziona anche su di noi, come faremo a non essere accecati a nostra volta ?! » chiese ringhiando la bestia dal pelo grigiastro fissando con odio il pony bronzeo.

Quest'ultimo con la massima naturalezza si sedette, cominciando a spiegare.

« Per prima cosa dovrete attendere la notte, ed avvicinarvi alle case, precisamente ai camini.

Li troverete dei fori dal quale uscirà probabilmente del fumo ed un forte calore, e li dovrete infilare le erbe che ora vi darò, facendo attenzione e non inalarle.

A quel punto dovrete solo aspettare che i pony si affumichino per bene con la polvere amplificata da fuoco e dal fumo dei camini, e quando usciranno dalle case in preda al dolore saranno facili prede.

Tutto chiaro, botoli ? » chiese il pony quasi retoricamente lanciando a terra tutte le erbe che aveva raccolto, dalle quali i cani si tennero lontani finché non furono certi che la polvere si fosse posata.

« E tu cosa ci guadagni ? Insomma sei pur sempre un pony anche tu no ? E poi perché la polvere non ha effetto su di te ?? » chiese il leader del branco, osservando il pony alzarsi e cominciare ad allontanarsi.

« I miei motivi, non sono affari che ti riguardano.

E per quanto riguarda la tua ultima domanda, beh, non sono così idiota da respirare mentre la muovo, mi sembra basilare. » rispose lo stallone dirigendosi nuovamente verso il villaggio, sperando che quei botoli avessero compreso tutto.

Non appena lo ebbe raggiunto notò subito la presenza di due guardie in armatura dorata di Celestia, che stavano parlando con Springer e Blaster.

« Non ci hanno messo molto a svendermi.

Davvero un peccato mortale direi.» sussurrò, decidendo di cambiare direzione andando dietro le guardie che, probabilmente sotto consiglio dei due pony, si erano dirette verso CarbonHorse al galoppo.

Trottando alla pari dei due Rising Boss, restando a lato del sentiero nascosto tra gli alberi superò i due e li attese proprio all'ingresso della sua devastata città natia.

Quando i due lo avvistarono, senza perdere tempo con inutili chiacchiere scagliarono forza erculea le loro lance acuminate contro il pony.

Quest'ultimo sollevandosi sugli arti posteriori distese in avanti gli anteriori facendo schiantare gli zoccoli contro le armi lanciategli.

Queste ultime dopo aver prodotto un forte stridio metallico ed una miriade di scintille caddero a terra spuntate sotto lo sguardo compiaciuto dello stallone, che si rimise sui quattro arti.

« Un vero peccato, ora cosa pensate di fare senza le vostre armi lacchè di Celestia ? » sibilò acido il pony cominciando ad avanzare lento verso i due pony che dopo essersi guardati in contemporanea spalancarono le ali e si lanciarono alla massima velocità contro Rising Boss, che attese fino a che non furono a pochi centimetri di distanza da lui, e quando ciò accadde agii.

Si alzò nell'esatto momento in cui i due pony lo colpirono coi loro zoccoli anteriori uniti sul petto rompendosi di netto le ossa, mentre lui estese in avanti gli stessi arti contro i loro musi, che sottoposti a tale pressione generata dalla loro stessa spinta alare gli causarono la rottura netta del collo.

Le due guardie caddero a terra immobili, mentre il pony, dopo essersi ripulito il cappotto nel punto colpito dai loro zoccoli si rimise sui quattro arti e cominciò a riavviarsi verso il villaggio, lasciando i corpi dei due alla mercé delle bestie che dopo pochi istanti cominciarono a litigarseli.

In quel frangente Rising aveva potuto constatare un altra proprietà del suo corpo.

« A quanto pare, non solo il mio corpo di indurisce se subisce una forte pressione, ma il mio peso aumenta esponenzialmente.

Sostanzialmente sono come la torre degli scacchi, destinata a diventare un re. » sussurrò ignorando completamente i suoni ferali provenienti da dietro di se.

Stranamente da quanto si sarebbe aspettato, non era per nulla stupito dei metodi usati dalle guardie nei suoi confronti.

Probabilmente Celestia aveva detto loro di eliminare qualsiasi possibile pony superstite che potesse raccontare la verità su quella notte, e per quanto gli scocciasse pensarlo, sentiva dentro di se un poco di tristezza nel pensare che un tempo la riteneva quasi rispettabile come pony.

Ora non avrebbe esitato nemmeno un istante a sputargli in viso.

In un batter d'occhio Rising ritornò al villaggio, mentre la sua mente era affollata di pensieri, il primo tra tutti che doveva occuparsi degli altri camini per essere certo che al momento di agire non vi fossero problemi, ma visto che molti degli abitanti erano in giro pensò bene di attendere e di osservare in mezzo alla popolazione se vi fosse segno di altri puledrini, constatando la presenza di altri due giovani maschi.

Attese per un periodo che gli parve eterno dato che, quando non pensava alle mosse del suo piano, i ricordi di quella notte si facevano vivi dentro di lui.

Ma per sua fortuna la notte non fu tardò molto, visto che presto sarebbe arrivato l'inverno.

Non appena fu abbastanza buio, e tutti gli abitanti furono tornati nelle case lo stallone si avvicinò alle case, ed una ad una rimosse i mattoni, facendo attenzione che i flussi di fumo non fossero orientati verso le finestre delle case, così da non dare sospetti a nessuno.

Fece appena in tempo a terminare l'ultimo camino che, rapidi e silenziosi come ladri il branco di cani stana diamanti si fecero vivi, e dopo essersi infiltrati nel villaggio cominciarono a riversare nei fori dei camini le piante dategli dal loro alleato.

Passarono pochi minuti, poi si scatenò il caos.

Le grida e lamenti dei pony provenienti dalle case cominciarono a risuonare dentro alle case, per poi iniziare a riversarsi nelle strade del villaggio impattando contro le recinzioni, i pali e gli altri pony.

Ed in quell'istante i cani cominciarono ad attaccare i pony del tutto incapaci di difendersi mentre Rising Boss, camminando lungo quelle strade che lentamente si stavano tingendo di rosso si diresse verso la casa che lo aveva ospitato, osservando lungo la strada come i due giovani puledri che aveva avvistato durante la sua attesa erano già stati ghermiti da quelle fiere ringhianti, che delle loro giovani vite non avevano avuto alcuna pietà.

Ma questo parve non scalfire minimamente il volto dello stallone che continuo imperterrito a procedere fino alla sua meta.

Quando finalmente arrivò, constatò come la porta della casa fosse spalancata dall'esterno e che nel giardino si trovava a terra agonizzante Blaster, che venne del tutto ignorato dal pony bronzeo, che quasi schifato dalla sua presenza entrò in casa dopo aver constatato che la polvere fosse uscita, senza nemmeno offrirgli la sua pietà.

Una volta entrato constatò come la casa fosse messa sotto sopra, e sentì ciò che si aspettava.

Un piccolo suono proveniente dal piano superiore gli fece spuntare un sorriso in volto, e di colpo trottò verso quel suono, sfondando la porta di una stanza con una zoccolata, trovandovi all'interno Burny e Starshine tremanti di paura.

« Signor Rising, cosa sta succedendo ?! Dove sono mamma e papà ?! Li abbiamo sentiti gridare e poi quei mostri sono entrati qui e noi ci siamo chiuse qui dentro, la prendo faccia qualcosa !! » gridò la pegaso dal manto viola stringendo a se la cuginetta con le ali.

« Non preoccupatevi piccole, venite con me vi salverò io da questo inferno causato dalla noncuranza di Celestia. Forza, c'è la fate a camminare, vero ? » chiese lo stallone, scrutando le due puledrine che fecero cenno di si con la testa.

« Molto bene, seguitemi e statemi vicino, qualsiasi cosa accada. » sentenziò con tono imperativo Rising Boss, cominciando a scendere dalle scale assieme alle due equine tremanti.

Fu in quell'instante, quando raggiunsero il piano terra che il leader dei cani entrò nella casa, inconsapevole di ciò che sarebbe accaduto.

Non appena il pony lo vide, sentendo le urla di Starshine e Burny, si scagliò verso di lui, ed ignorando il saluto e sorriso che questo stava facendo, lo colpì con violenza inaudita al collo con lo zoccolo destro, facendolo impattare contro il camino che crollo verso l'esterno.

« CORAGGIO ORA ANDIAMOCENE E' IL MOMENTO BUONO !! » tuonò lo stallone, nascondendo il proprio sorriso grazie alla posizione retrocessa delle due equine che lo seguivano da dietro come se fosse l'unica via di salvezza, finendo addirittura per ignorare Blaster ancora vivo fuori dalla casa, sul quale erano caduti addosso calcinacci e mattoni del camino.

Quest'ultimo ebbe appena il tempo di vedere le sua figlia e sua nipote rapite da quel pony.

Provò a gridare, ma non uscì nessun suono, poiché la polvere gli aveva otturato completamente le vie aeree, e l'ultima cosa che vide furono due sagome ferali avvicinarsi ad esso.

Alla vista di esse poté solo pregare che quel pony si prendesse cura di loro, rinunciando alla vendetta preferendo il loro bene.

Poche ore dopo, Rising Sun, Burny e Starshine si erano ormai allontanati di diversi chilometri dal villaggio, dal quale ora stava salendo un fumo nerastro.

Lo stallone si fermò lentamente, seguito dalle due puledre che stavano ansimando e piangendo, e fu a quel punto che Rising si sedette vicino ad un albero, sorridendo ad entrambe.

« Piccole, non abbiate paura. Ve l'ho promesso vi proteggerò io, e nessuno vi farà più del male. Coraggio venite qui da me. » disse con tono amichevole allargando gli zoccoli anteriori nelle quali le due si gettarono affondando i loro visi nel cappotto nerastro che di li a poco cominciò ad essere umido delle loro lacrime.

Nello stesso istante Rising Boss, serrò gli zoccoli, abbracciandole entrambe, mentre sul suo volto ora vi era un grande sorriso, ed una scintilla sempre più brillante nelle sue pupille.

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Capitolo 4
*** Capitolo III - I semi della rivolta ***


I tre pony rimasero abbracciati per un tempo che parve interminabile durante il quale lo stallone, seppur presente nell'abbraccio col corpo, si trovava immerso nei più profondi pensieri.

« Ora che ho eliminato i primi intralci al mio scopo, devo pensare a come utilizzare al meglio queste due puledrine.

E penso che considerata la loro giovane età siano utili in diversi modi, ma prima di fare ciò, devo piantare il seme della rivolta. » pensò Rising Boss, cominciando ad allargare gli zoccoli liberando le due dall'abbraccio, che però non rimossero i loro muso dal suo petto.

« Burny, Starshine, ditemi voi sapete cosa è successo al vostro villaggio ? » chiese il pony, osservando le due puledrine singhiozzanti che si allontanarono di qualche passo da lui tenendo lo sguardo basso.

« Ecco...non lo so, quello che so è che lo zio e la zia ci hanno detto di non muoverci dal piano di sopra, e dopo qualche ora sono arrivate delle guardie di Celestia e verso sera dopo cena...li ho cominciati a sentire gridare di dolore e la zia mi ha urlato di restare di sopra con le finestre aperte mentre di colpo ho sentito un forte tonfo contro la porta..poi...poi...» la puledra si bloccò cominciando nuovamente a singhiozzare, venendo immediatamente abbracciata dalla cuginetta più piccola, mentre lo stallone osservava la scena cogliendo ogni minimo dettaglio coi suoi occhi gialli splendenti.

« E poi ?» chiese Rising, con voce inquisitoria.

«..poi quei cani hanno fatto irruzione in casa, e lo zio ha cercato di respingerli ma...erano troppi e lui non ci vedeva ed io ero in cima alle scale...ed ho visto mentre trascinavano lui e la zia fuori...non ho...non ho potuto fare nulla per loro...ero paralizzata dalla paura !! E' colpa mia se sono morti !! Ero l'unica in grado di volare, avrei potuto attaccare dall'alto !! E e..»

« E ti saresti fatta uccidere. » la bloccò il pony dal manto bronzeo interrompendola con prepotenza facendo sgranare gli occhi arancio della piccola pegaso segnati dalle lacrime.

« Non avresti potuto fare assolutamente niente, credi a me.

Il loro numero era nettamente superiore, ed anche ammesso che ne avessi stesi un paio, saresti stata rapidamente soverchiata numericamente, e poi tu hai protetto Starshine, che è ciò che ti hanno detto di fare, quindi non devi avere rimpianti, ne colpe.

Tu sei una brava puledrina.» sentenziò lo stallone avvicinatosi alle due, posando con attenzione il proprio zoccolo sulla testa di Burny, strofinandole la criniera rossastra con infinita dolcezza di cui lo stesso si stupii constatando come il metallo assumesse quasi una consistenza organica a suo piacere.

Ma in quel momento decise che avrebbe approfondito tale mistero più avanti, ora aveva la priorità il piano.

« Gr-Grazie signor Rising...se non ci fosse stato lei, saremmo di certo state uccise, le dobbiamo la vita. » disse la pegaso asciugandosi le lacrime afferrando con entrambi gli zoccoli l'arto del pony posandoselo sulla guancia, cominciando a fissare quegli occhi gialli come fossero due soli che le davano speranza.

Ad essi poi si aggiunse un largo sorriso di Rising Boss, che inclinò leggermente il capo verso Starshine, che lo stava fissando con uno sguardo perplesso, ed allo stesso tempo inquisitorio.

« Devi chiedermi qualcosa piccola ? » chiese il pony, capendo perfettamente la mentalità della puledrina, dato che durante il salvataggio aveva visto un poster di Celestia nella sua camera, e vari giocattoli a forma di guardie, e proprio su di esse la domanda della piccola si concentrò.

« Perché le guardie di Celestia non ci hanno aiutato ?! Perché non hanno aiutato mamma e papà...? Perché non erano li ?? Il loro compito è difenderci !! Così diceva sempre mamma...» disse con un leggero singhiozzo la piccola che dimostrò di avere un gran fegato ed autocontrollo riuscendo a pronunciare parole tanto forti senza mettersi a piangere, a differenza della cugina che sentendo ciò scattò in avanti quasi involontariamente nascondendo nuovamente il muso nel cappotto dello stallone.

Quest'ultimo restò zitto per qualche istante fissando la puledrina con le vene del collo e sulla testa gonfia per la rabbia che stava provando in quel momento, e fu allora che capii che quello era il momento che stava aspettando.

« Le guardie non potevano aiutarvi. Non è il loro lavoro, loro servono Celestia, non voi.

E senza un ordine preciso della principessa, non avrebbero mosso un dito, non mi stupirebbe se quei due fossero stati li ad osservare ciò che avveniva senza pensare nemmeno un istante di aiutarvi.

E' questo che insegnano a voi pony, che Celestia e le sue guardie sono i vostri protettori, ma non mi pare che a difenderti dai cani ci fossero lei o le sue guardie, e nemmeno quelli che sono venuti a cercarti erano suoi subordinati, ma la tua famiglia.

Che ora, a causa delle leggi indette da Celestia è stata spazzata via da quelle creature immonde che dovrebbero avere timore ad avvicinarsi ai villaggi. » sentenziò lo stallone allungando il proprio zoccolo destro in avanti, sollevando il volto di Starshine che dopo ciò che aveva sentito lo aveva abbassato lasciando cadere piccole gocce sferiche salate sul terreno.

Fu in quell'istante, mentre gli occhi neri della piccola si rispecchiarono in quelli gialli di Rising, lui fece la sua mossa.

« Dimmi, cosa provi in questo momento ? Tristezza, paura ? »

« No. » lo interruppe la puledrina con tono alto, facendo sorridere il pony.

« Io provo odio. Io la odio !! LA ODIO !! Celestia ha tradito la fiducia del villaggio, e di tutta la mia famiglia, soprattutto di mamma !! Ed ora per colpa sua loro non ci sono più !! La odio, la odio !! » cominciò ad urlare Starshine, attirando di scatto l'attenzione della cugina che si staccò dal cappotto annerito, e fissando anch'essa Rising ripeté a bassa voce la stessa frase della sorella, e con le lacrime agli occhi innalzò la sua supplica che lo stallone stava attendendo.

« Signor Rising, la prego.

So di non avere il diritto di chiederglielo ma...vendichi i miei zii e genitori di Starshine, la supplico !! » sussurrò con voce calma, ma colma di immensa tristezza che lentamente si stava tramutando in odio verso Celestia.

Lo stesso odio che Rising desiderava per poterlo trasformare in forza, e questa gli sarebbe servita per eliminare per sempre le ingiustizie delle regnanti.

A tale scopo però sapeva che ora non c'era tempo da perdere e fu per tale motivo che senza ulteriori indugi serrò gli occhi, pronunciando la sua promessa.

« Io vi do la mia parola che i vostri genitori saranno vendicati, ma non come voi credete.

Se io uccidessi Celestia, non sarei diverso da lei, invece la colpirò dove fa più male, nel suo orgoglio di principessa.

E voi, piccole mi aiuterete, per i vostri parenti che ora non ci sono più, vero ? » chiese lo stallone riaprendo gli occhi constatando lo sguardo delle due equine che anche senza dire nulla avevano già lasciato intendere il loro si, che si manifestò sotto forma dei loro zoccoli anteriori posti in avanti uniti, al quale si aggiunse quello di Rising Boss.

« Allora è deciso, da oggi sarete Starshine, sarò io tuo padre.

Tu Burny, se lo desideri puoi considerarmi come uno zio, a proposito se questa missione ti sembra troppo gravosa e vuoi tornare dai tuoi genitori, non mi offenderò. » disse lo stallone, che con intuito sapeva bene quale sarebbe stata la risposta grazie all'attenzione posta ai dettagli della casa nei piani superiori, dove aveva notato una foto con la pegaso ed altri due pony recante la scritta “mi mancate”.

« Non c'è alcun problema, papà.

I miei genitori sono morti tempo fa, in un incidente avvenuto poco dopo la fine della guerra svoltasi cinque anni fa al Crystal Empire.

Erano gli zii la mia nuova famiglia, ma ora...»

« Ora ci sono io. Ed entrambe sarete come figlie, a cui io insegnerò tutto ciò che so. » cominciò lo stallone, posando gli zoccoli sui capi delle due puledrine che dopo la fuga sorrisero per la prima volta, mentre dal cielo nuvoloso aveva iniziato a cadere una candida e soffice neve.

« Credo sia meglio muoverci, per quanto mi piaccia la neve, finiremmo per assiderare qui fuori.

Coraggio, seguitemi...piccole mie. » terminò Rising Boss rialzandosi cominciando a galoppare sorridente, assieme ai suoi “semi” quasi pronti germogliare, per spargere a loro volta altri semi.

Starshine e Burny senza attendere nemmeno un istante si lanciarono all'inseguimento del pony, che nel frattempo aveva già avvistato la sua prossima metà.

Infatti, a distanza di pochi chilometri aveva osservato alzarsi in volo uno zeppelin, il che gli faceva presupporre la presenza di un grosso centro cittadino.

« Il luogo ideale, piantare i miei semi. » sussurrò sorridendo caparbio mentre ascoltava con attenzione i suoni degli zoccoli delle due puledrina dietro di lui, assicurandosi di non distanziarle troppo.

Impiegarono mezza giornata ad arrivare nella cittadina di Hoovettington, ed una volta giunti lo stallone constatò come a dispetto del villaggio distrutto questa era una vera e propria cittadina, che si era di certo ingrandita dall'ultima volta in cui l'aveva visitata.

Ora piccoli grattacieli, porti per zeppelin e strade cementate avevano sostituito la terra battuta e le casette a schiera.

« Vedo che molte cose si sono evolute dopo che Celestia ci taglio ogni via di contatto con le altre città.

Ma questo ora le si ritorcerà contro, poiché i pony sono curiosi, ma soprattutto avidi, e di certo le mie conoscenze in questo luogo daranno i loro frutti. » pensò il pony constatando come il sistema degli zeppelin ormeggiati a poca distanza dalla strada in cui si stavano muovendo fosse del tutto simile ad una fornace delle loro fabbriche.

Fu in quel momento che si fermò, voltandosi verso Burny e Starshine sorridendo ad entrambe.

« Piccole mie, immagino sarete affamate, ascoltatemi, vedete quell'edificio laggiù ? »

« Quello con scritto “mensa dei poveri” ? »

« Precisamente. Andate la e raccontate ciò che è successo, e vedrete che vi sfameranno e vi forniranno un letto per dormire stanotte. »

« E tu cosa farai papà ? » chiese la puledrina dal manto bianco, avvicinandosi a lui, con le orecchie piegate.

« Io devo fare delle commissioni, ma non preoccuparti, non ci metterò molto.

Voi aspettatemi li, e quando saranno le prime ore dell'alba tornerò a riprendermi, e non temete ho giurato di proteggervi, e voi vi fidate di me, vero ? » chiese lui ricevendo come risposta un abbraccio simultaneo delle due che risposero con un accorato si.

Lentamente Rising Boss si sciolse dall'abbraccio, e sorridendo fece cenno alle due di andare nel luogo prefissato, ma non senza prima fare ad entrambe una carezza sulla criniera.

Le due trottarono rapidamente fino all'edificio e scomparirono all'interno sotto gli occhi soddisfatti dello stallone che abbassandosi il berretto cominciò ad avviarsi in un vicolo tra due grattacieli, osservando due grossi bidoni dell'immondizia posti contro le pareti, e quello che sembrava il giaciglio improvvisato per qualche barbone.

« So che sei qui, e che mi stai seguendo. Avrei bisogno di colloquiare con te. » sentenziò il pony, che dopo pochi istanti vide le tenebre in fondo al vicolo cominciare a tremare, formando quasi un portale di pura oscurità dal quale cominciò a fuoriuscire la sagoma del Signor nero.

Quest'ultimo tenendo il proprio sguardo fisso sul pony, cominciò ad avvicinarsi constatando come le cose stavano seguendo i suoi piani, seppur in modo più rapido e complesso.

« Noto che sei giunto fino qui, il che non mi stupisce.

Ma era necessario coinvolgere quelle due giovani puledrine ? » chiese l'umano, sollevando un sopracciglio.

« Oserei dire essenziale.

Ma sono convinto che la tua fosse soltanto una domanda retorica, quindi andrò subito al sodo.

Mi occorrono fondi, per portare avanti il progetto, e per quanto abbia avuto molte idee a riguardo nessun lavoro potrebbe darmene a sufficienza, e neppure derubare o borseggiare, ma se tu potessi concedermi una determinata facoltà. »

« Credo di aver capito dove vuoi arrivare.

Sia, ma rammenta, questa sarà l'ultima cosa che farò per te dato che fino ad ora non ho ancora visto alcun risultato concreto della tua cosiddetta “liberazione”. » disse Nero, allungando la propria mano verso lo stallone ponendovi l'indice sulla fronte facendo scorrere una scarica elettrica oscura nel corpo di quest'ultimo.

« Fatto. Ora potrai generare bit dai frammenti di ferro, il che immagino sarà sicuramente sufficiente e chissà, magari un giorno potrai anche imparare a creare altro da essi, in fondo sembri trovarti a tuo agio con questo nuovo corpo. » disse l'umano ritraendo la mano dallo fronte gelata dell'equino che, come a voler testate il nuovo potere scalciò lateralmente uno dei bidoni.

Quest'ultimo si tramutò istantaneamente in migliaia di bit che si riversarono al suolo assieme ai rifiuti.

Al sentire il tintinnio dei bit abbattersi sul terreno che lentamente si stava imbiancando Rising Boss sorrise al suo interlocutore, apprendendo come riuscendo a concentrare meglio la magia trasferitagli ,che riuscii ad identificare come una sorta di alchemia, avrebbe davvero potuto creare qualsiasi cosa.

« Molte grazie, Nero. Penso che questo dovrebbe bastarmi, ora non avrò più bisogno del tuo aiuto, dunque posso dirti solo questo.

Goditi lo spettacolo, ed ammira come presto le cose cambieranno in questo mondo. » sentenziò il pony dal manto bronzeo, scambiandosi un ultima occhiata d'intesa con l'umano.

Quest'ultimo dopo aver sondato la mente del pony aveva ben chiaro cosa avesse in mente, il che lo fece sorridere leggermente.

Nero si voltò, dirigendosi nuovamente verso il passaggio oscuro, mentre Rising, stava infilando i bit all'interno del cappotto, voltato dalla parte opposta dell'umano che poco prima di sparire sussurrò.

« Allora ci vedremo tra due anni, Rising Boss, metallo della libertà. »

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Capitolo 5
*** Capitolo IV - Il prezzo della rivolta ***


Nella stanza della riunione regnava un silenzio tombale, rotto soltanto dai respiri degli ospiti del palazzo imperiale.

Seduti al tavolo rettangolare si trovavano alcune delle autorità più importanti del regno di Equestria.

A capotavola, con al suo fianco la sua allieva prediletta e la sorella si trova Princess Celestia, la quale seppur nascondendolo era tremendamente irritata per la situazione venutasi a creare in questi due anni.

La città di Hoovettington aveva avuta un incremento di ricchezza e del territorio smisurato, senza contare l'essersi guadagnata a tutti gli effetti il controllo assoluto dei mercati del cielo grazie alla sua flotta di zeppelin la quale non aveva rivali in tutta Equestria come carico ed affidabilità.

Ma la cosa peggiore era che proprio grazie a ciò aveva deciso di isolarsi completamente dagli altri regni, commerciando soltanto con chi fosse venuto a trattare con loro di persona, dato che non vi era altro modo di comunicare col loro fantomatico leader che ne lei, ne gli altri presenti avevano mai visto.

Tale fatto aveva spesso fatto pensare che esso non esistesse, viste le leggende sul suo conto, come quella che avesse costruito da se la città, e che ogni singolo cittadino lo considerava come un padre, ma soprattutto ciò che lo faceva apparire sgradito a Celestia, dentro la sua città, era proibito qualsiasi uso della magia, pena l'esilio.

Non per nulla la maggior parte dei pony che abitavano questa città, che loro chiamavano “impero”, erano di terra e pegasi, erano rarissimi gli unicorni.

Mentre questi ed altri pensieri turbinavano come una tempesta nella mente di Celestia, Luna e Twilight, venute per darle assistenza in caso di aiuto, e soprattutto per farle mantenere la calma stavano osservando gli altri presenti nella stanza.

Sul fianco destro del tavolo si trovavano Princess Cadence e Shining Armor, venuti anch'essi a colloquiare con il sovrano per poter stringere un eventuale alleanze e capire le loro intenzioni, dato che l'unica via di comunicazione per il Crystal Empire era la ferrovia e dunque se egli avesse saputo fornire un metodo più rapido e sicuro per far giungere la merce a destinazione sarebbe stato un ottimo alleato, anche se non avevano la minima idea di cosa offrire in cambio dato che la loro terra era sinonimo di magia.

Dopo di loro si trovavano i due coniugi arabi, giunti anche loro al palazzo per ottenere vantaggio per le loro terre, sempre aride e con poca vegetazione.

Inutile dire che la loro speranza era quella che il signore del palazzo potesse fornire un modo per portare l'acqua per coltivare i campi e delle colture che resistessero al clima torrido del deserto.

Al fianco sinistro del tavolo si trovava invece Prince Black, intento nella falsa azione di leggere un libro, osservando in realtà la consorte di Shining Armor e la puledra proveniente dal deserto, mentre nella sua mente i pensieri si affollavano sul come fossero a letto quelle indomite puledre.

Lo scopo della sua visita non era ben chiaro, visto che anche i confini di InkHeart erano stati chiusi, con molta probabilità pensavano i presenti era soltanto venuto per la curiosità di scoprire un nuovo rivale, dato che secondo le voci lo stallone al comando dell'impero non era mai stato sconfitto in battaglia.

Per finire accanto allo stallone dal manto nero si trovava una sedia vuota, quest'ultima lungo il lato sinistro avrebbe dovuto accogliere presumibilmente Queen Chrysalis, la quale però probabilmente per paura dei restanti presenti non si era presentata, fortunatamente per Prince Black.

Era impensabile che con tutti quei pony nella stanza, tra cui molti anche legati da parentele ed amicizia, non vi fosse ancora stato nemmeno un saluto.

Che fosse la tensione, o il menefreghismo non era percettibile, solo una cosa era certa.

Si stavano stancando di aspettare.

« E' da due ore che stiamo aspettando, il vostro padrone ha intenzione di mostrarsi a noi o no ? » disse Celestia piuttosto accigliata rivolgendo il proprio sguardo verso la pegaso al lato opposto del tavolo in legno pregiato, dal manto viola e dal crine rossastro.

Quest'ultima restando impassibile scrutò coi propri occhi arancio la regnante, sentendo bruciare il petto.

« Nessuna la obbliga a rimanere, se vuole andarsene la porta è alle sue spalle. » rispose la puledra fissando con sguardo di sfida Celestia, la quale digrignò i denti di rabbia.

« Ma come osi parlarmi in questo modo, guarda che non stai parlando con un pony normale. » replicò Twilight Sparkle, precedendo la propria insegnante che probabilmente avrebbe usato tono più violenti.

La pegaso rimase impassibile anche stavolta, passando il proprio sguardo sull'alicorno violaceo.

« In questo impero tutto i pony sono uguali, nessuno è superiore agli altri a parte nostro padre.

Qui i vostri titoli, e poteri non valgono assolutamente nulla. » sentenziò la puledra, scostandosi leggermente dalla sedie destinata al padrone di casa.

Quest'ultimo si trovava nel corridoio che conduceva nella stanza dove, se non si fosse sbrigato ad arrivare sarebbe scoppiato il pandemonio.

Lo stallone dal manto bronzeo trottava lentamente sul pavimento in marmo, osservando ai lati delle pareti i quadri che ritraevano le sue conquiste scientifiche ed economiche più celebri.

« Non c'è che dire, hai veramente fatto molto durante questi due anni. »

« Certo, ma gran parte del merito è anche tuo, dato che questi poteri mi sono stati donati da te, Nero. » rispose lo stallone, continuando a procedere lungo il corridoio affiancato dall'umano, che gli camminava a destra, tenendo il passo e scrutando anch'esso i vari quadri, sapendo bene i vari retroscena dietro ognuno di essi.

« L'uccisione del sindaco, la demolizione delle fabbriche di componenti meccanici, la devastazione dei cani stana diamante nelle campagne causata da te.

Quanti ricordi in questi quadri. Dimmi Rising, non hai nemmeno un po' di rimorso ? » chiese l'umano mantenendo il proprio sguardo impassibile valutando quanto mancasse alla porta della sala d'attesa.

Il pony sorrise.

« I rimorsi sono per coloro che non accettano i propri errori, ed io non ne ho commessi.

Io ho semplicemente assistito il sindaco durante il suo salto dalla finestra del municipio causata dallo stress, ho testato le mura portanti delle fabbriche rimuovendo i pezzi malconci, ed ho fatto recintare i campi dopo che quelle bestie si sono introdotte seguendo delle traccie non meglio identificate.

Non vedo perché dovrei avere rimorsi. » disse Rising Boss, voltando lo sguardo verso il suo interlocutore, che sorrise anch'esso soddisfatto.

« E' incredibile come fino ad ora tu abbia saputo mantenere le mie aspettative, non è da tutti.

Anche se posso notare che sei cambiato nel tempo, ora sei un sovrano.

Non è che questo titolo ora ti farà dimenticare il tuo compito, vero ? » chiese il signor Nero, facendo comparire il proprio bastone nella mano sinistra, puntando la punta verso il naso del pony che parve deglutire ansiosamente.

« Potrei anche essere imperatore di tutta Equestria, ma non sarei comunque soddisfatto, non finché non avrò mantenuto la mia promessa fatta al mio popolo ed a te.

Inoltre non ho dimenticato ciò che dissi alle mie figlie, e come ho detto a loro poco prima dell'arrivo dei sovrani.

Oggi avrete la vostra vendetta, e vedrete il dolore sul volto di chi si crede un Dio. » disse, con tono poco rassicurante lo stallone che giunse finalmente dinnanzi alla porta, dietro alla quale riusciva a sentire un forte dibattito.

« Dimmi Nero, vuoi entrare anche tu ? Alla fine sei pur sempre un mio ospite, dovresti solo entrare nell'ottica di essere considerato un mortale come tutti. » disse lo stallone, con una punta di ironia nella voce, trovandosi il bastone dell'umano sulla giugulare metallica.

« Attento, sai bene che se volessi potrei smantellarti in meno di un istante, ricacciandoti nell'abisso dove meriteresti di stare.

Io non sarò mai disposto ad essere considerato un mortale come voi, dato che ciò rischierebbe di incrinare le credenze ed i miti. » disse Nero, con voce leggermente distorta.

Il pony si accorse di aver esagerato, e seppur non perdendo la calma, si schiarii la voce.

« Comprendo, Signor Nero, chiedo perdono per questa mia ignobile mancanza di rispetto.

Vedrò di non ripetere tale errore. » disse con flebile voce, fissando coi propri occhi gialli quello abissali dell'umano sepolto dal busto in giù nel terreno nel quale iniziò a scomparire con sguardo serio.

« Sarà meglio per te, Rising Boss.

Ricordalo sempre, sei utile ma non necessario. » sentenziò Nero svanendo del tutto nel pavimento, lasciando solo lo stallone che dopo aver deglutito nuovamente con forza sorrise.

« Certo, ma nemmeno tu sei necessario a me. » sussurrò, avviandosi verso la porta sulla quale pose entrambi gli zoccoli anteriori.

Lentamente fece forza spalancando le due ante causando l'istantaneo silenzio all'interno della stanza.

« Perdonate il mio ritardo, ma vi erano questioni della massima urgenza che richiedevano la mia personale attenzione. » disse lo stallone dal manto bronzeo avvicinandosi al tavolo dove, dopo aver sorriso alla propria figlia Burny, che gli tirò indietro la sedia e gliela rimise dietro, si sedette al tavolo scrutando uno ad uno i presenti, soffermandosi particolarmente su colei che gli stava di fronte.

Vedere dopo tanto tempo quella puledra che aveva distrutto il suo villaggio, i suoi amici e famiglia, avrebbe dovuto farlo bruciare dentro come l'inferno che lei stessa aveva causato.

Ma lui stesso restò stupito di quanto invece gli fosse del tutto indifferente la sua presenza, anzi sentiva quasi un minimo di riconoscenza dato che se lei non avesse agito in quel modo, ora lui non sarebbe divenuto l'essere sovrano dell'impero di Hoovettington.

Per qualche istante regnò il silenzio più totale mentre i presenti osservavano il grosso pony bronzeo vestito con un lungo cappotto nero con due placche di ferro sulle spalle ed altre quattro sul petto e ventre, mentre sul suo capo si trovava un cappello nero con tre punte nella parte posteriore ed una visiera grigiastra che gli copriva quasi parzialmente i vispi occhi gialli.

« Dunque, tu saresti..? »

« Rising Boss, imperatore di Hoovettington, e voi presumo siate Prince Black, sovrano di InkHorse. » disse lo stallone tenendo gli occhi puntati sull'alicorno dal manto nero, che aveva riposto il proprio libro, poggiandosi con la testa sullo zoccolo annoiato.

« Già, proprio così, senti ma, non ti offendere avrei fretta, quindi arriviamo subito al punto della questione che ho una certa sete e la tua graziosa servitrice non ci ha servito nemmeno un drink.

Hai qualcosa da offrire al mio regno in segno di alleanza oppure ho fatto tutta questa strada per nulla ? » chiese il principe attirando su di se le attenzioni di tutti gli altri, compreso uno sguardo carico di disgusto da parte di Burny.

« Allora è proprio vero che il principe di InkHorse è un ribelle senza pudore, interessante.

Suppongo che una visita nelle cantine reali in compagnia della mia beneamata figlia potrà ovviare il disturbo dell'essere venuto fino a qui.

Vede, grazie alla tecnologia di cui disponiamo, le mie industri vinicole producono il miglior vino di tutta Equestria. »

« Fermo.

Non un altra parola amico mio, solo per questo tu sei già divenuto alleato del mio regno, ed anche se sei un poco strano, tutti luccicante e pelato, penso che potremo essere buoni amici, ora dove si trova la cantina ? » chiese il principe che sembrava essere stato colpito da una scarica di adrenalina, che aveva fatto svanire completamente la noia che si era impossessata di lui.

Rising Boss sorrise compiaciuto, voltando lo sguardo verso la propria figlia che capendo al volo le intenzioni del padre, seppur con un po' di riluttanza di avviò verso la porta dalla quale erano entrati i vari sovrani, soffermandosi per un istante accanto al principe.

« Mi segua Prince Black, le farò strada io nelle nostre cantine. » disse la pegaso dal manto violaceo, cercando di risultare il più attraente possibile sbattendo più volte i suoi splendidi occhi arancio.

Inutile dire che l'alicorno dagli occhi bicolore dopo aver scostato la sedia, le andò subito dietro, soffermandosi sulla porta d'uscita quando, dopo un leggero colpo di tosse, il padre della puledra lo mise in guardia.

« Prince Black, si ricordi che le ho dato il permesso di assaggiare il mio vino, e non mia figlia.

Lo tenga a mente mi raccomando. » disse con tono serio il pony, mentre nella sua mente stava iniziando a pensare al prossimo passo, ben conscio che l'alicorno non sarebbe stato in grado di avere la meglio su Burny, addestrata per anni per questo giorno.

Non appena la porta si chiuse l'attenzione dello stallone tornò sui restanti che cominciarono ad guardarsi tra loro meravigliati.

« Dunque, chi è il prossimo di voi miei graditi ospiti a cui posso offrire ciò di cui ha bisogno ? »

« Ecco, noi vorremmo chiedere se fosse interessato ad un alleanza con noi, Rising Boss.

Posso assicurarle che il Crystal Empire ha molto da offrire, sia economicamente che come materie prime. » disse Princess Cadence, sorridendo allo stallone che dopo aver posto entrambi gli zoccoli sotto al mento rispose, basandosi sui suoi studi avvenuti durante gli anni.

« Lei è davvero molto gentile Princess Cadence, ed io sarei più che felice di essere vostro alleato, e so già cosa offrirvi.

Grazie alle conoscenze del mio regno potenzierò il treno commerciale che porta i materiali al vostro regno, per renderlo più efficiente e rapido, inoltre, per le merci più pregiate e particolari metterò a disposizione i miei zeppelin che, dopo aver stipulato le giuste tariffe provvederanno con le consegne. Cosa ne pensate ? » chiese quasi retoricamente lo stallone che aveva osservato accendersi una scintilla negli occhi dei due pony ad ogni parola che diceva, ottenendo la certezza di aver fatto centro.

« Le saremmo davvero grati per questo, sarebbe davvero un gesto che scaturirà una duratura e sincera alleanza trai nostri popoli.

Ed in cambio voi cosa desiderereste ? Cristalli, gemme ? » chiese la principessa dell'amore sorridendo assieme a Shining Armor vero il pony.

Quest'ultimo dopo aver sorriso a sua volta, rispose in modo secco.

« Tutto ciò che desidero, è che firmiate il documento che uno ad uno tutti voi dovrete firmare.

Nulla di particolare, solo una piccolo prezzo per ottenere i miei aiuti. »

Fu in quell'istante che Celestia si intromise nel discorso.

« Vorrei prima vedere il documento se non le dispiace.

E solo dopo averlo visionato con mia sorella, e la mia protetta sceglierò se porvi la mia firma o meno. » disse la monarca del sole con tono autoritario, attirando su di se gli sguardi di tutti i presenti.

« Mi sembra legittimo, eccolo qui. » disse Rising Boss, estraendo una pergamena dal cappotto, lanciandola in direzione della principessa facendolo scorrere lungo il tavolo.

L'alicorno, non perse tempo e cominciò subito a leggere assieme alla sorella ed a Twilight Sparkle, mentre lo stallone dal manto bronzeo, in attesa della reazione indirizzò i due sovrani arabi ed i consorti del Crystal Empire in un altra sala in attesa della firma del documento.

« Secondo quanto deciso nella quinta assemblea....il qui presente documento afferma che secondo le leggi istituite da...questo darà l'assoluta indipendenza dell'impero di Hoovettington e l'esenzione di ogni tassa, tributo e controllo dalle leggi istituite da regni esterni al proprio impero ?!

QUESTA E' UN OFFESA !! NON TI ASPETTERAIO DI CERTO CHE IO FIRMI UN DOCUMENTO COME QUESTO VERO ?! » tuonò Celestia in preda alla rabbia, lanciando indietro la sedia su cui era seduta, spalancando le ali.

« Ritengo sarebbe meglio se stessimo calmi, Celestia.

Oppure vuoi forse colpire questo impero come facesti due anni fa con CarbonHorse ? » disse il pony dal manto bronzeo alzandosi a sua volta fissando con un sorrisetto beffardo l'alicorno dal manto bianco al cui fianco, la sorella e la principessa dell'amicizia, facevano fatica a trattenere.

Sentendo tali parole la monarca del sole sentì un brivido correrle lungo la groppa, facendola zittire di colpo e sgranare gli occhi, come Luna e Twilight, verso lo stallone, che si stava avvicinando alle tre con aria compiaciuta, sotto gli occhi allarmati dei sovrani del Crystal Empire e degli spaesati cavalli arabi.

« Tu...tu come fai a...»

« Io so, perché ero li quel giorno.

Ed ora Princess Celestia, prima che si inizino a fare discorsi legati al passato di cui io ho le prove, le dispiacerebbe porre il proprio sigillo regale su questo documento ? » chiese Rising sorridendo alla sovrana che seppur con disprezzo pianto con forza inaudita lo zoccolo destro sul documento imprimendovi la propria impronta.

Subito dopo, si voltò cominciando a dirigersi verso la porta da cui era entrata sbraitando.

« Twilight, Luna andiamocene.

Non voglio passare un solo secondo in più in questo aberrante regno, e Cadence Shining Armor, fate attenzioni, non fidatevi di questa serpe velenosa mascherata da pony. » ruggì Celestia uscendo dalla porta assieme alle due puledre trovandosi però la strada sbarrata da una puledra dal manto bianco e dal crine azzurro.

« Spostati puledrina, non ho tempo da perdere qui. »

« No. »

« Come hai detto scusa ? »

« Ho detto di no, assassina !! » rispose Starshine avventandosi contro la principessa tenendo un coltello nascosto nel crine che estrasse con la bocca puntandola.

Nel medisimo istante, le finestre della sala scoppiarono, ed il corpo della piccola cadde al suolo con un foro cicatrizzato che le attraversava il petto, a poca distanza da Celestia con gli occhi sbarrati.

Nello stesso istante, mentre tutti gli erano disorientati per l'esplosione, Rising Boss scattò in avanti e raggiungendo Starshine afferrò il coltello, e rapido come un fulmine lo tramutò in sette bit che nascose nel cappotto, afferrando poi la figlia che respirava a fatica, avvicinandogli la bocca all'orecchio.

« Bravissima piccola mia, tranquilla tra poco sarà tutto finito, tra poco rivedrai la tua mamma ed il tuo papà.

Ma mentre te ne vai lascia che ti stringa a me piccola mia.

Guarda...osserva l'espressione colma di dolore di Celestia, questa è la vendetta che ti avevo promesso. » sussurrò lo stallone alla piccola che lentamente cominciò a divenire fredda spegnendosi tra le sue braccia esalando il suo ultimo respiro con un flebile ringraziamento.

« Grazie...papà. »

Per qualche istante regnò un cupo silenzio, che di punto in bianco venne rotto da un urlo straziante proveniente dallo stallone, che stringeva a se la figlia morta.

« ASSASSINA !! HAI UCCISO MIA FIGLIA !! Dopo che ti ho invitata qui nel mio regno per la pace, tu prima hai offeso la mia ospitalità e poi hai usato la magia del fuoco per difenderti da una puledrina disarmata !! VATTENE !! SEI BANDITA !! » gridò con tutta la voce di cui era capace Rising Boss, mentre dai suoi occhi due linee simmetriche scendevano lungo i suoi zigomi, formando delle piccole sfere che si infrangevano sul volto senza vita della piccola Starshine.

Nello stesso istante Burny seguita da Black tornarono nella stanza al galoppo imbattendosi nella scena.

« STARSHINE NOO !! » tuonò la pegaso scoppiando in lacrime stringendosi al padre nell'abbraccio al corpicino mentre Twilight dopo aver guardato Luna, illuminò il proprio corno in contemporanea con essa facendo svanire nel nulla le tre lontano dal palazzo.

« Che cosa diavolo è successo qui ?! » chiese sconcertato Black, avvicinandosi a Rising Boss, troppo immerso nella parte per riuscire a rispondere.

« Celestia...ha ucciso quella puledrina, dopo che lei l'aveva insultata...ed aveva provato a saltarle addosso..» disse Shining Armor avvicinandosi all'alicorno dal manto nero, che cominciò a digrignare i denti.

« Questo è troppo, anche per lei.

Non può passarla liscia, pensavo di conoscerla dopo aver combattuto al suo fianco contro Master, ma evidentemente mi sbagliavo.

Rising Boss, ti do la mia parola questo crimine non resterà impunito. » sentenziò il principe di InkHeart spalancando le immense ali, e lanciandosi dalla finestra esplosa prese subito velocità dirigendosi verso il proprio regno, mentre un sorriso si era dipinto sul volto dello stallone bronzeo, nascosto dal crine delle due figlie.

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Capitolo 6
*** Capitolo V - Il fuoco della guerra ***


Nella stanza regnava un silenzio tetro e cupo rotto soltanto dai singhiozzi e dalle lacrime di Burny che stringeva disperatamente il corpo privo di vita della sorella, mentre Rising Boss, separatosi dalle due si era voltato verso i regnanti del Crystal Empire ed i cavalli arabi.

« Signori, scusatemi la franchezza, ma preferirei se ora ve ne andaste.

Devo preparare i funerali per mia figlia, e trovare la forza necessaria per non entrare in guerra. » disse con serietà lo stallone, sistemandosi meglio il berretto interdicendo i propri occhi ai suoi interlocutori che, quasi come un segno di rispetto prima di andarsene posero il proprio sigillo sul documento che si era aperto completamente sul tavolo.

« Comprendiamo Rising, ecco se dovesse servirle qualcosa...qualsiasi noi..»

« Siete gentile, Princess Cadence.

Ma non mi occorre nulla, sono del tutto autosufficiente, e non temete, manterrò ciò che ho detto poco fa.

Ora vogliate scusarmi, per favore. » concluse il pony cominciando a dirigersi verso la porta da cui era arrivato, chiudendosela alle spalle, ben consapevole che non appena fosse uscito la principessa dell'amore ed il suo consorte avrebbero di certo saputo dare all'unica figlia rimasta un minimo di conforto che lui non avrebbe mai potuto fornirle.

Non gli importava cosa avrebbero pensato di lui, nel vedere il suo menefreghismo durante tale situazione, dato che era più che certo che avrebbero interpretato tale comportamento come un modo per evitare di mostrarsi debole davanti ai regnanti degli altri regni.

L'unica cosa che invece non potevano immaginare era che la cosa lo lasciava del tutto indifferente.

Appena le porte si richiusero, sentendo alle sue spalle le voci dei regnanti intenti a parlare con sua figlia, lo stallone tornò a sorridere cominciando a trottare rapidamente lungo il corridoio.

« Molto bene, è andato tutto come avevo previsto.

Ora che le fondamenta sono gettate, è ora di procedere con la parte focale della conquista.

Assuefarli a me. » sussurrò Rising Boss, percorrendo a rapida velocità il corridoio arrivando in poco tempo in un altra sala, dove prese una lunga scalinata che conduceva direttamente ai sotterranei del palazzo.

Li dopo aver sceso l'ultimo gradino aprii una vecchia porta di legno all'interno del quale si trovava un enorme sala piena di mappe di tutta Equestria appese alle pareti, mentre sui tavoli si trovavano mappe dettagliate delle diverse metropoli fino alle più piccole cittadine.

In ognuna delle mappe si potevano notare ben incise delle x rosse, e varie frecce come se fossero grandi indicazioni.

Il pony bronzeo entrò e richiuse la porta dietro di se lasciando che fosse l'illuminazione artificiale a dare la luce alla stanza.

« Molto bene, ora direi di iniziare a preparare le quantità per le spedizioni, mentre aspetto che-»

« Signore, posso entrare ? » chiese una voce all'esterno della porta dalla quale lo stallone, sul quale si disegnò nuovamente un sorriso, era entrato.

« Entra. » rispose il pony, osservando un bagliore comparire nella stanza per qualche secondo che, non appena cessò, rivelò la presenza interna di un unicorno dal manto verde e dal crine marrone.

« Crimson Eye a rapporto, signore.

Ho portato a termine al lavoro a me assegnato, sono venuta per fare rapporto. » disse la puledra che illuminando il proprio corno di una fioca luce gialla si slacciò dalla groppa una serie di canne assemblabili in metallo, su cui una si ergeva un piccolo mirino, appoggiando il tutto sul pavimento.

« Hai fatto un ottimo lavoro, sono rimasto molto sorpreso di come tu sia riuscita a padroneggiare al meglio questa nuova arma sperimentale che ho creato per voi unicorni. »

« La ringrazio signore, anche se...ecco avrei una domanda. » chiese la puledra tenendo lo sguardo basso sull'arma.

« Chiedi pure, sarò lieto di risponderti mentre preparo il tuo compenso. » rispose Rising Boss, aprendo un cassetto dal quale estrasse vari pezzi di metallo.

La puledra si avvicinò di qualche passo, con aria triste.

« Era davvero necessario testare l'arma su una puledrina così giovane ?

Nel senso, sono consapevole che era una terrorista che lei aveva scoperto ma che non riusciva a trovare, ma era realmente necessario farmi appostare con l'ordine di eliminarla a vista non appena avesse mostrato la benché minima azione offensiva ? » chiese la puledra scrutando la groppa del proprio capo, intento ad armeggiare con materiali metallici.

« Stai forse insinuando che il mio ordine era sbagliato Crimson ? » controbatté lo stallone dal manto bronzeo, voltandosi verso la puledra reggendo nello zoccolo destro una sacchetto che lanciò davanti all'unicorno che lo sorresse con la magia.

« Quello è il tuo compenso, sono dodicimila bit, più un extra per i tuoi genitori per la perdita.» disse Rising Boss, alzando leggermente la testa verso la pony che era troppo impegnata a contemplare il denaro ricevuto.

« Siete davvero molto generoso.

Però non avete risposto alla mia domanda, perché avete fatto uccidere a me quella puledrina ? » chiese Crimson sollevando lo sguardo giusto in tempo per vedere abbattersi su di se con un colpo a martello dato con gli zoccoli anteriori dallo stallone.

La puledra tentò inutilmente di creare un campo magico attorno a se, ma quest'ultimo cedette quasi istantaneamente sotto la potenza ed il peso dell'attacco che andò a segno colpendo il collo della puledra riuscitavi ad evitarlo in pura fronte.

Purtroppo per lei, l'impatto fu talmente forte da romperle di netto le ossa, facendola crollare al suolo, viva ma completamente incapace di muovere il corpo.

« Ma-maledetto !! Perché questo ?! Perché ?! Io ti ho servito bene !! » gridò lei con le lacrime agli occhi cercando di muovere gli arti ottenendo soltanto un cenno del collo, ma nulla di più.

« Proprio perché mi hai servito bene, ti ho pagata ed ho aggiunto un extra ai tuoi genitori per la tua morte sul campo di battaglia.

Avresti fatto meglio a stare ferma e lasciarti colpire invece di prolungare il tuo dolore. » disse con aria scocciata lo stallone che si avvicinò per finire il proprio lavoro.

Ma fu in quell'istante, quando avvertì dietro alla nuca la fredda canna dell'arma creata per la puledra la quale, senza perdere tempo l'aveva montata con la magia e puntata su di lui.

« Ora resta immobile, bastardo, se non vuoi che ti faccia saltare la testa ora tu mi dirai tutto e mi rimetterai a posto. » sentenziò Crimson facendo comparire all'interno dell'arma il proiettile magico ad elemento fuoco che cominciò a far riscaldare la canna.

« Sei davvero lesta, non c'è che dire cara la mia mercenaria, ma voglio ricordarti la tua posizione sfavorevole, senza contare che se tu sbagliassi il colpo, non avresti altra chance di salvarti.

Quindi non sarebbe meglio arrendersi al proprio destino ? » chiese Rising Boss fissando la puledra coi propri occhi gialli, constatando come ogni secondo che passava la luce attorno al corno della giumenta pareva brillare meno.

Quest'ultima premette ulteriormente la canna contro la nuca del pony.

« Se non ho sbagliato il bersaglio alla distanza di mezzo miglio su un bersaglio piccolo come una puledrina, pensi che non sia in grado di colpire il tuo grosso testone pelato e farti un bel buco che ti esce dalla fronte ? E' meglio se cominci a parlare prima che per la stanchezza mi parta il colpo. » disse con tono minaccioso l'unicorno la cui fronte stava sudando copiosamente, ed il suo respiro sempre più affannato.

« Certo che puoi sbagliare, dato che vedi, l'arma di suo è perfetta, la componente debole è quella organica, quella con le emozioni.

In altre parole tu. Ma visto che non ho tempo da perdere esaudirò il tuo desiderio, vuoi sapere perché non ho ucciso io quella puledrina ? Semplice...» disse Rising, prendendosi una breve pausa facendo scivolare il cappello davanti agli occhi.

«...un padre non può uccidere la propria figlia. » rispose lo stallone con noncuranza costatando come l'unicorno avesse divaricato gli occhi e la bocca dallo stupore.

« Come tua fi-»

« Hai perso. » la interruppe il pony approfittando della distrazione della puledra dovuta alla notizia, abbassandosi di scatto, evitando il proiettile che gli passo poco al di sopra della testa portandogli via il berretto che volo per aria.

Nello stesso istante, lo stallone schizzò in avanti, e mentre la puledra generava un secondo colpo nella canna lui le piantò lo zoccolo destro in testa, schiacciandola al suolo con una pressione altissima, fermandosi solo quando avvertii le ossa della pony rompersi.

Nello stesso istante risuonò la canna metallica dell'arma che ormai priva di sostegno di abbatté al suolo, in contemporanea al cappello, che recava un grosso buco al centro con strinature da calore che aveva passato anche la porta di ingresso della sala.

Per qualche istante regnò il silenzio nella stanza, rotto soltanto dal suono di zoccoli dello stallone che senza dare importanza alla pony distesa sul pavimento si diresse verso il proprio cappello, raccogliendolo da terra, osservandolo con un espressione scocciata.

« Un vero peccato, era il mio cappello preferito.

Per questo penso proprio che il tuo compenso e rimborso saranno devoluti per crearmene uno nuovo, in fondo ad una famiglia morta non servono soldi.» sentenziò Rising Boss sorridendo leggermente.

Pochi istanti dopo, sentendo arrivare qualcuno lo stallone si avviò rapidamente verso la canna dell'arma, e con un colpo secco dello zoccolo la tramutò in bit, che lanciò verso il corpo esanime della puledra dove se ne trovavano altri fuoriusciti dal sacchetto.

Nello stesso istante dalla porta entrò volando a tutta velocità Burny che restò immobile fissando l'unicorno riverso a terra.

« Padre cosa è accaduto qui ?! Chi è questa pony ?! » chiese sconcertata la pegaso volando di scatto verso Rising Boss che, si era poggiato su uno dei tavoli fingendo stanchezza.

« Non preoccuparti piccola, era soltanto una mercenaria pagata per eliminarmi, guarda.

Li a terra c'è il compenso che gli era stato dato per freddarmi, e non per nulla è un unicorno, dato che è l'unico modo usare la magia per entrare inosservati a palazzo.

Non mi stupirei se l'avesse mandata Celestia per finire il lavoro iniziato da lei..» disse lo stallone, tenendo lo sguardo puntato sul muso della figlia constatando come avesse ancora i segni delle lacrime versate per la sorella e che ora si stava riempiendo di vene che pompavano rabbia ed adrenalina in tutto il suo corpo.

« Padre...dobbiamo vendicarci !! Non possiamo lasciare che la morte di Starshine resti impunita, ed anche questo vile atto nei tuoi confronti, è imperdonabile !! » gridò lei, ricominciando a piangere lacrime d'odio.

Nello stesso istante lo stallone la abbracciò con forza sfoggiando un sorriso che lei non poté vedere.

« Burny, io avevo già promesso a te e Starshine che vi avrei concesso vendetta contro Celestia, ma comprendimi.

Non posso iniziare una guerra ora, dove il nostro popolo verrebbe di certo decimato. »

« Quindi...lasceremo impuniti questi atti...? Lascerai che la morte di Starshine sia stata vana..come quella dei suoi genitori e dei miei..? » chiese la puledra con tono serioso sciogliendosi dall'abbraccio fissando coi propri occhi arancio quelli gialli del padre, con in volto un espressione impassibile.

« Pensi davvero che lascerei che tutto questo dolore venga dimenticato ?

Io ho detto che non possiamo, ora. Non ho mai detto che non ci vendicheremo, ed a tale scopo ho intenzione di recarmi nel regno di InkHeart per ottenere l'ultima firma necessaria per ottenere l'indipendenza. A quel punto stringerò un alleanza con Prince Black ed otterremo la nostra vendetta.» disse il pony dal manto bronzeo, scostando lentamente la figlia cominciando a dirigersi verso le scale ignorando completamente la puledra morta sul pavimento.

« E se quel maniaco non volesse collaborare ?! Cosa pensi di fare Rising, continuare a rimandare ?! Io voglio la mia vendetta, per tutti coloro che hanno sofferto a causa di Celestia !! » tuonò Burny contro il padre che aveva iniziato a salire le scale, pronto a mettere in atto la nuova fase del piano.

« Dovrai aspettare. Questo è quanto, finché sarò io a comandare si farà come voglio.

Ed ora occupati dei funerali di tua sorella e di far seppellire quella feccia al di fuori delle mura, io vado ad InkHorse. » sentenziò Rising Boss, sparendo dalla vista della figlia su per la scalinata.

Quest'ultima, dopo essersi avvicinata ad uno dei tavoli con le mappe digrignò i denti, sollevando una pedina del tutto simile a Celestia.

« Già padre, ma penso che il tuo tempo ormai stia per scadere, è ora che io prenda le redini di questo impero. » sibilò Burny schiacciando sul tavolo la miniatura di Celestia su una delle x poste proprio sul castello di Canterlot.

Nello stesso istante al piano di sopra Rising Boss, in compagnia del Signor Nero si stava dirigendo verso il porto degli zeppelin sul tetto del palazzo.

« Stai forse cercando di morire ? » chiese l'umano al pony sollevando un sopracciglio mentre lo stallone rimase del tutto impassibile.

« Chissà, potrei anche farlo.

In fondo lo hai detto tu che non sono necessario. » rispose Rising, sorridendo leggermente continuando a salire la scalinata che lo avrebbe portato sul tetto.

« Certo, ma sarebbe un peccato buttare all'aria tutti gli sforzi da te fatti fino ad ora, dato che mi hai servito bene. »

« A te importa solo dei tuoi scopi, non è vero Nero ? »

« Dovrebbe importarmi d'altro ? Io sono un essere immortale, dunque baso i miei scopi su periodi di tempo per te inimmaginabili, forse per questo nessuno di voi mortali può comprendermi. » rispose Nero, sospirando leggermente.

« Può essere, ma vedi il futuro può sempre cambiare, proprio come tu hai cambiato me. » disse il pony, voltando lo sguardo verso l'umano che sorrise leggermente.

« Ti riferisci al tuo nuovo corpo ? »

« Andiamo, pensi davvero che non me ne sia accorto.

Nero, tu hai creato un nuovo essere da quello che un tempo era Rising Ashes, e da esso sono nato io, che di lui ho solo l'aspetto e parte del nome. Nella mia mente sono presenti i suoi ricordi, e valutandoli ho potuto constatare come io non sia lui.

Io sono solo un altra delle tue creazioni, niente di più. » sentenziò lo stallone dal manto bronzeo, spalancando la porta che dava sul tetto.

Li un immenso zeppelin grigio era ormeggiato.

« Immagino che ora mi minaccerai o altro, vero ? » chiese il pony fissando con sguardo intimorito l'umano che a sorpresa allungò la mano destra verso il pony, sollevando dalla propria testa il cappello bucato.

« A dire il vero pensavo di prendermi questo.

Buon viaggio Rising Boss. » disse il Signor Nero, cominciando a svanire nel pavimento senza dare alcun cenno di rabbia.

« Addio Nero. » rispose lo stallone cominciando a dirigersi verso il suo veicolo, dove venne accolto dall'equipaggio, al quale diede l'ordine immediato di partire per InkHorse.

Il velivolo si sollevò ed iniziò ad allontanarsi osservato dalla finestra della sala d0assemblea da Burny, la quale si sentì posare sul capo qualcosa.

« E' andato tutto come previsto ? »

« Non sospetta nulla, ormai il suo tempo è finito.

Vedi di non deludermi Burning Boss. » disse Nero, mentre l'intero corpo della puledra assunse una colorazione rossastra ed il crine divenne arancio come i suoi occhi.

« Non tema Signor Nero, io non sono mio padre, io sono ancora viva. » disse con voce acida voltandosi verso lo specchio alla sua sinistra osservando il suo nuovo aspetto, ed il cappello del padre posto sulla sua testa mentre un enorme esplosione si udirono all'esterno seguiti da un forte tonfo.

« La guerra ha inizio.» sentenziò Burning Boss, allontanandosi dalla sala mentre Nero restò li per qualche istante a fissare le fiamme provenienti dallo schianto dello zeppelin all'esterno di Hoovettington.

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Capitolo 7
*** Capitolo VI - Controversie ***


Burning Boss restò qualche istante immobile dinnanzi al microfono, posto sul balcone del palazzo imperiale.

Al di sotto vi erano radunati tutti i membri dell'impero, raccolti in un connubio di tristezza e rabbia per l'ingloriosa fine del loro sovrano due giorni prima.

Accanto alla nuova regnante si trovavano a destra il suo neo consigliere Silence Shoot, un pegaso dal manto azzurro ed il crine nero, esperto di guerra aerea non che ex capitano della squadra degli zeppelin da guerra, la risposta che Rising aveva ideato tempo fa contro i Wonderbolt poi lasciata in cantiere.

Alla sinistra dell'imperatrice si trovava Behemoth, un nerboruto minotauro con un armatura in ossidiana ed un enorme martello in ferro posto sulla schiena.

Lui era l'ufficiale addetto alle truppe di terra, cacciato da Rising per le sue “maniere troppo ferree” richiamato, ora da Burning per guidare le truppe nelle battaglie.

Entrambi gli ufficiali avevano vari motivi per aver risposto così rapidamente alla chiamata, per Silence si trattava di una questione di onore e di cuore, per Behemoth per semplice voglia di rompere qualche osso.

Per qualche istante il brusio della folla raccolto al di sotto di loro parve essere come un immenso sciame d'api ronzanti ma tutto questo cessò non appena, dopo un occhiata da parte della sovrana, il minotauro emise un fortissimo muggito che risuonò per tutta la piazza e le strade dell'impero.

A quel punto, dopo un leggero colpo di tosse Burning Boss cominciò il suo discorso.

« Popolo di Hoovettingon, siamo oggi qui riniti per dare l'addio al nostro beneamato imperatore, nonché mio padre, Rising Boss. » disse mentre sul muro del palazzo un immenso quadro venne srotolato rivelando l'immagine del pony in tutta la sua magnificenza.

« Egli era un sovrano giusto e gentile, che fin dal primo giorno in cui giunse tra noi fece progredire questa bella città, che grazie a lui divenne un impero che accolse tutti coloro che ebbero la buona idea di divenire cittadini ed abbandonare la magia.

Purtroppo a causa di questo veto, e del nostro alto grado tecnologico ed autosufficienza attirammo le ire di Celestia e di Canterlot, che prima mi portarono via mia sorella, Starshine, solo per aver espresso un opinione.

Ed ora, mi hanno...no.

Ci hanno portato via il nostro leader supremo con un assalto kamikaze, dato che secondo le fonti raccolte dai membri sopravvissuti dell'equipaggio un pegaso in armatura dorata si è lanciato contro lo zeppelin causando l'esplosione delle caldaie e la sua caduta.

Ora io vi chiedo, popolo di Hoovettington, vogliamo davvero tollerare tutto questo ?!

Vogliamo lasciare che la sua morte sia stata vana, dopo tutto quello che ha fatto per noi ?!

L'unica cosa rimasta del nostro amato imperatore è il suo cappello che io ora qui indosso, come simbolo della sua memoria. » disse fermandosi qualche istante, cercando di restare seria malgrado il discorso montato a regola d'arte, per poi piantare gli zoccoli anteriori in avanti.

« Per questo, popolo di Hoovettington io dichiaro ufficialmente guerra a Canterlot ed alle principesse di quel regno, e vi faccio una promessa.

Non mi fermerò finchè l'ultima pietra di quel castello non sarà distrutta e finchè ogni magia non sarà messa al bando.

Cittadini, SIETE CON ME ?! » chiese la puledra ponendosi il cappello del padre sul capo tenendo la visiera di lato facendo si che l'occhio destro gli fosse coperto.

Nel giro di pochi istanti un immensa acclamazione di approvazione si alzò dalla piazza e dalle strade del regno, incitando a gran voce la loro nuova regnante, e la vittoria assoluta su Canterlot.

Quest'ultima dopo aver fatto un piccolo inchino, si voltò rientrando dentro al palazzo assieme ai suoi due consiglieri, che richiusero le porte del balcone dietro di loro.

« Meno male che è finita, non c'è la facevo più a dire una simile quantità di idiozie sul mio vecchio.» disse la pegaso dal manto rosso, lanciando su un tavolino in legno il cappello, per poi sdraiarsi sul divano stesa di fianco, rivolta verso i suoi interlocutori.

« Non ho mai apprezzato i discorsi, preferisco le azioni mia signora.

Quando potrò iniziare a schiacciare quei patetici pony ? » chiese Behemoth afferrando con la mano destra il martello, ponendolo a terra con tale delicatezza che buona parte dei quadri cadde al suolo.

« Sei il solito selvaggio senza cervello !! Vedi di essere più delicato se non vuoi che il palazzo crolli per colpa tua, bovino. » disse Silence scrutando il proprio collega con fare di rimprovero.

« A chi hai dato del bovino razza di somaro dalle orecchie corte ?! »

« Che c'è vuoi fare a botte ?! Coraggio fatti sotto così ti taglio quelle ridicole corna !! » lo provocò il pegaso dal manto blu spalancando le ali, rivelando come la parte finale delle piume e le ali stesse fossero percorse da una lama articolata in grado di seguire i movimenti delle ali.

« Smettetela voi due !! » crepitò Burning, comparendo trai due come una fiamma che li fece allontanare a causa del calore.

« Vedete di andare d'accordo, dato che se questa guerra andrà male per colpa dei vostri bisticci giuro su questo impero che voi finirete in pasto ai draghi !!

Sono stata chiara ? » chiese retoricamente la giumenta scrutando con rabbia prima uno e poi l'altro.

Quest'ultimo dopo essersi osservati a vicenda riposero le armi e chinarono la testa.

« Molto bene.

Ora, illustratemi le vostre idee. » disse lei tornando a dirigersi verso il divano.

« Io proporrei di spedire la flotta degli zeppelin a Canterlot fingendo che contengano dono, e quando saremo abbastanza vicini, faremo scendere le truppe di terra comandate da Behemoth, che marcerà via terra, mentre io guiderò i restanti Zeppelin all'assalto del castello via aria, facendo fuoco con i cannoni a polvere pirica e con quelli a vapore.

Cosa gliene pare del mio piano mia signora ? » chiese Silence, ammiccando leggermente a Burning la quale dopo aver serrato gli occhi per qualche istante diede la sua risposta.

« E' un piano patetico, destinato a fallire fin dal principio.» rispose secca la pegaso, sospirando depressa mentre il suo consigliere la osservava con gli occhi sgranati e la bocca spalancata, osservato dal minotauro che faceva un immensa fatica a resistere al desiderio di ridere di lui fino allo sfinimento.

« Ma..ma perché a me sembra un piano perfetto...»

« Ti sbagli.

Celestia sarà anche una principessa viziata ed egocentrica, ma ti ricordo che non è stupida.

Sa bene che non le manderemmo mai dei doni, ma che sarebbe solo un attacco, dato che a differenza degli altri regni è stata l'unica a non inviare le proprie condoglianze.

E per finire, ammettendo che entrassimo nel modo da te detto, come pensi potremmo fronteggiare le principesse dell'amicizia loro alleate ? Oppure pensi che se ne resteranno li buone a guardare mentre mettiamo a ferro e fuoco il loro regno ? Piano bocciato.

Behemoth tocca a te, stupiscimi. » disse Burning fissando il minotauro a cui di scatto passò completamente la voglia di ridire.

« Beh ecco...io pensavo...che...»

« Si...? »

«...tipo io con il mio martello...vado davanti al portone della città...e lo butto giù facendo entrare le truppe, mentre Silence si...fa quelle cose con i palloni in cielo...»

« Si chiamano zeppelin !! ZEPPELIN !! Razza di citrullo !! » ringhiò il pegaso dal manto blu verso il bovino che, come risaputo, non era mai stato un esperto della tecnologia.

« Mi sembra evidente che questo piano non potrà mai funzionare mia regina, cosa ne dite se mi lasciaste stanotte per pensare ad una strategia migliore e-»

« E' perfetto come piano.

Iniziate a far preparare le truppe. » disse Burning Boss interrompendo il pegaso dal suo discorso.

« Co-Come scusi ? Ma è un piano degno di un barbaro !! E' chiaro che non funzionerà mai !! »

« Io dico che funzionerà. Questo basta ed avanza per attuarlo, o vuoi forse essere l'antipasto per le creature della foresta stanotte ? » chiese la pegaso, scrutando con guardo sadico il suo simile che dopo aver deglutito sonoramente decise di non andare oltre osservando la propria sovrana alzarsi in volo atterrando di fronte al minotauro.

« Behemoth, vai immediatamente alla caserma dell'impero e fai diramare la notizia che tra due giorni andremo in guerra, e che tutti coloro che non parteciperanno verranno bollati come traditori dell'impero di Hoovettington. »

« Subito mia signora. » rispose il mezzo umano sfondando di netto la porta sparendo lungo le scale mentre la regina insieme al consigliere si misero in contemporanea lo zoccolo sulla fronte.

« Silence, ricordami di ordinare una nuova porta, di nuovo. »

« Si mia signora, ma permettetemi una domanda, esattamente in cosa è migliore il piano di quella testa di rapa dal mio molto più elaborato ? » chiese Silence avvicinandosi alla sovrana che di colpo si voltò verso di lui, fermandosi col volto a pochi centimetri dal suo, facendolo avvampare, trovandosi quegli occhi arancio così vicini.

« Mio caro Silence, se tu avessi studiato meglio le cartine della città sapresti che colpendo ripetutamente certi punti delle mura che circondano Canterlot esse perderanno la solo solidità ed a quel punto, basterà un semplice colpo di artiglieria per distruggerle.

Ma prima di ciò andranno minate, ed è ciò che faremo noi. Stanotte partiremo con un contingente di soldati verso il loro regno, e facendoci passare per dei circensi entreremo e col favore dell'oscurità agiremo restando in città fino al giorno dell'attacco. E quando verrà il momento, attaccherò io stessa le portatrici degli elementi, in fondo non sarà difficile, basta eliminarne anche una per rendere le altre inutili, proprio come l'antica strategia “dividi e conquista”.

Una volta eliminate loro, il regno sarà facilmente conquistato dai tuoi zeppelin e dalle truppe di Behemoth che faranno crollare le mura per poi entrare in massa, dando così vita al caos.

Ora hai capito ? » chiese Burning Boss strofinando il proprio naso contro quello del pegaso al quale si drizzarono le ali.

« Penso che sia un piano divino mia signora, ma ditemi cosa faremo ora fino al momento di partire ? » chiese il consigliere, che vide la bocca della pegaso avvicinarsi all'orecchio pronunciando parole che qualsiasi pony del regno avrebbe voluto sentire.

« Pensi che si possa fare ? » chiese Burning ritraendosi indietro specchiandosi nei vividi occhi rossi dello stallone, che nel giro di pochi istanti con un forte battito d'ali si era spinto vero il divano portando con se la pegaso abbracciata a lui.

I due atterrarono dolcemente sul divano, con posizione dominante Silence che lentamente scese col viso ponendo le proprie labbra a contatto con quelle di Burning che profanò la bocca del pony con la propria sottile lingua.

Ma proprio quando i due stavano per divenire una cosa sola risuonò all'esterno della stanza una voce.

« Consigliere Silence, c'è un emergenza, un intrusione nel reparto scientifico del castello !! » disse un pony fermo all'esterno della stanza cercando inutilmente di non sbirciare dal buco lasciato dal passaggio di Behemoth.

« Uff...arrivo. » disse il pegaso con aria scocciata sollevandosi dalla propria sovrana che lo fissò con sguardo languido.

« Non preoccuparti Silence, sarò ancora qui al tuo ritorno.

Ora vai e scopri chi è entrato e se ha sottratto qualcosa, ed eliminalo. » disse Burning Boss osservando il pegaso uscire dalla stanza dopo averle ammiccato un ultima volta.

Per qualche istante nella stanza regnò il silenzio finché la principessa, dopo aver chiuso gli occhi cercando di riposare per qualche istante avverti sulla fronte un picchiettio insistente e stressante.

« Ci mancavano anche le mosche !! » disse scocciata la pegaso cercando inutilmente di colpire l'insetto ad occhi chiusi.

« Addirittura un insetto ? Nessuno aveva mai avuto il coraggio di paragonarmi ad esso, ne devi avere molto di fegato Burning. » la voce di Nero arrivò come un fulmine a ciel sereno nelle orecchie della puledra che spalancò gli occhi, osservando la distinta figura dell'umano intento a punzecchiarla con la punta del proprio bastone.

« NERO !! » gridò lei cadendo dal divano a causa dell'inaspettata visita.

« Si sono io, o forse una mosca troppo cresciuta, immagino dipenda dai punti di vista.

Ma bando alle ciance, ho notato che hai deciso di entrare finalmente in guerra. » disse l'umano, sedendosi su un bracciolo del divano accavallando la gamba destra all'altra fissando coi propri occhi la giumenta che nel frattempo si era rialzata.

« Già, siamo ufficialmente entrati in guerra, ma vedo che questo lo sia già.

Fammi indovinare, sei venuto per darmi qualche avvertimento del tipo “non deludermi” ? » chiese lei con tono sarcastico, al quale lui rispose sorridendo leggermente.

« Nah, quelli sono avvertimenti da dare ad esseri abbastanza senzienti da pensare di tradirmi, con te non servono mia piccola testolina di cocco. » disse il Signor Nero, battendo il proprio bastone sulla testa della pony che lo fissava con sguardo truce.

« Oh se solo lo sguardo uccidesse penso mi avresti già eliminato diverse migliaia di volte Burning, sempre ammesso che io possa morire, chissà. » continuò Nero, portandosi la mano destra sotto il mento riflettendo per qualche istante sull'esistenza stessa del tempo.

« Allora cosa sei venuti qui a fare ?! Solo a disturbarmi ?? » chiese la pegaso prossima ad una crisi di nervi, mentre dal suo corpo si era iniziato ad irradiare un fortissimo calore.

« Nulla di tutto ciò, ero venuto a godermi il tuo discorso strappalacrime in memoria di tuo padre. Devo ammettere che la parte del pony kamikaze era davvero ben studiata, visto e considerato che hai utilizzato il corpo della pony uccisa da tuo padre per simulare la presenza di un pony straniero sull'incidente.

Un vero peccato non aver trovato nulla di Rising, eppure ero certo di averlo fatto molto più resistente. » disse Nero un poco scocciato, mentre rialzandosi dal bracciolo si iniziò ad avvicinare alla porta finestra che dava sul balcone, seguito da Burning.

« Quindi sei venuto solo per questo ? Per farmi notare cose che sapevo già e sottolineare il tuo fallimento, ossia mio padre ? »

« Si, ed anche per dirti che dovresti trattare meglio i doni che ti faccio.

Sai, potrei anche offendermi, e non è una buona idea fare arrabbiare un demone inter dimensionale che può torturarti in qualsiasi forma tu sia.

Quindi vedi di trattare meglio quel berretto, chiaro ? » disse il Signor Nero con tono minaccioso mentre sotto di se era comparso un cerchio alchemico, recante il simbolo presente nel suo occhio, che lentamente lo stava assorbendo all'interno.

La puledra restò qualche istante interdetta ed impaurita dal tono di voce dell'umano, e mentre ancora stava scomparendo afferrò il berretto del padre e se lo rimise subito sul capo.

A tale vedere un sadico sorriso comparve sul volto di Nero che sollevandosi il cappello a cilindro adornato con un nastro rosso, come saluto, svanì del tutto nel pavimento facendo poi sparire il cerchio magico.

Burning Boss restò qualche istante immobile col fiatone, fissando il punto esatto dove l'umano era scomparso.

Non lo avrebbe mai ammesso, ma quell'essere, così imprevedibile e potente lo terrorizzava sotto ogni punto di vista, specialmente quando la fissava coi propri occhi abissali nei quali era certa di aver visto la morte stessa di ogni cosa.

Passò un tempo che parve interminabile dove la giumenta cercò di riprendere la calma, e dopo essere riuscita a regolare il proprio respiro decise di uscire dalla stanza, dirigendosi verso il reparto scientifico, per constatare di persona l'intrusione e gli eventuali danni.

Una volta giunta al piano sotterraneo rimase stupita di ciò che vide.

Un intera parete era stata rasa al suolo senza che nessuno avesse sentito nulla.

La pegaso guardò i vari servi che perlustravano la stanza che a parte i danni dovuti al muro crollato pareva essere perfettamente in ordine, ad eccezione di un cassetto, l'unico aperto di tutta la stanza.

« Emperor Burning, finalmente siete arrivata, ho analizzato tutta la stanza, e come avrete notato anche voi è chiaro da dove gli intrusi sono entrati, ma ciò che ci stupisce è che di tutti gli armamenti sperimentali qui presenti l'unica cosa che hanno rubato è stato il contenuto di quel cassetto. » disse Silence Shoot, accompagnando la pegaso difronte al tavolo da laboratorio.

« Sapete cosa si trovava qui dentro ? »

« Purtroppo no, a quanto pare si trattava di un antico progetto di vostro padre, che aveva definito “non adatto per lo scopo attuale”.

Non vi sono dati ne scritti a riguardo. » concluse il pegaso, scrutando il volto la propria amata sovrana che sembrava piuttosto irritata.

« Esigo che scopriate chi ha fatto irruzione qui dentro e che lo giustiziate chiaro !!

Non mi importa cosa ha rubato, dato che di certo qualcosa di tanto piccolo da stare in quel cassetto non avrà alcuna utilità per i miei piani, ma nessuno deve permettersi di rubare a me. »

« Si mia signora.

Soldati al lavoro !» disse con voce autoritaria il consigliere Silence, facendo scattare sull'attenti i soldati che cominciarono ad esaminare con maggiore attenzione il tunnel scavato nella roccia viva fino alle mura sotterranee della sala.

« E tu Silence, mentre i tuoi soldati terminano qui, sarà meglio che vieni con me, ho un bel po' di stress da sfogare. » sentenziò Burning Boss, spalancando le ali volando via, seguita dopo pochi istanti dal pegaso dal manto azzurro, più che propenso ad aiutare la propria regnante in ogni momento e modo.

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Capitolo 8
*** Capitolo VII - La predizione della rovina ***


Era ormai scesa la sera e tutto l'impero pareva tacere.

Ovunque i giovani e gli anziani che erano stati chiamati alle armi stavano approfittando di questa notte per salutare come si doveva le proprie famiglie e le proprie fidanzate, dando così luogo ad una notte dedicata soltanto alle passioni più sfrenate.

Tali passioni erano in corso anche nel palazzo reale, dove l'imperatrice stava sfogando la propria tensione con l'aiuto del ministro Silence in un coro di affermazioni che difficilmente qualcuno all'interno del palazzo non avrebbe potuto udire.

Ben diverso era lo sfogo del consigliere Behemoth intento nella maniacale pulizia della propria arma al fine di poterla sporcare il giorno dopo sul campo di battaglia.

Ma oltre a questo turbinio di emozioni vi era ben altro in giro nel regno, qualcosa si muoveva rapido e silenzioso per le strade, penetrando nelle case, nelle fognature arrivando anche al palazzo.

Qui come una silente mietitrice entrò da porte e finestre senza destare sospetto alcuno, per poi svanire nella notte, come un incubo scacciato dalla luce.

Fu proprio alle prime luci dell'alba, quando dalle varie abitazioni cominciavano ad uscire numerosi i pony pronti per la battaglia, che come un fiume in piena si riversavano nelle strade tutti diretti verso il palazzo dove ad attenderli, dinnanzi al cancello si trovava Behemoth, con indosso la propria armatura ossidiana ed il fido martello legato alla schiena.

« Esercito di Hoovettington, preparatevi, ci aspetta una notte di marcia, ed una notte di combattimenti senza sosta.

Ricordate, ogni ritirata verrà punita con la pena capitale, dunque se qualcuno ha qualche rimpianto o motivo per andare all'altro mondo lo faccia ora, in modo che non debba preoccuparmene durante la guerra. » disse con tono scocciato il bovino scrutando coi propri occhi smeraldo i pony in armatura grigia, tutti immobili in attesa dei suoi ordini.

« Molto bene.

Attendiamo ora le parole dell'imperatrice, per poi partire. » sentenziò guardando verso il balcone dove il giorno prima Burning aveva parlato al popolo, dove alle spalle del balcone era ancora appeno l'immenso ritratto di Rising Boss, come se stesse ancora ammirando la propria gente.

Nel medesimo istante la sovrana uscii dal balcone, con in testa il berretto del padre, e dopo aver spalancato le ali ed allargato gli zoccoli in avanti cominciò a parlare davanti al microfono.

« Soldati, come voi sapete stiamo andando in guerra, quindi dimenticate qualsiasi differenza o diverbio avuto fino ad ora coi pony che ora vi stanno accanto.

Noi ci avviamo verso la valle della morte, ma non temete saremo noi a vincere.

Certo, non posso promettervi che vi riporterò tutti a casa, ma vi faccio una solenne promessa sotto lo sguardo di mio padre.

Io sarò la prima a giungere sul campo di battaglia, e sarò l'ultima a lasciarlo, e non lascerò nessuno di voi su quel campo di battaglia, vivi o morti tornerete nel nostro impero.

Ed ora, marciate. » concluse Burning Boss, indicando con lo zoccolo destro la loro destinazione, Canterlot, mentre un immenso coro di ovazioni si alzò trai soldati con il morale al massimo che cominciarono a galoppare lungo le strade verso la meta, con al comando Behemoth in sella ad una biga trainata da due grossi stalloni bianchi.

Nello stesso momento la regnante, assieme al consigliere Silence, spiccarono il volo dal balcone, volando alla massima velocità verso il porto degli zeppelin, dove l'intera flotta composta da piu di cinquanta unità attendeva il via libera.

« Mia sovrana, so che non dovrei chiedervelo ma, vi sentite davvero pronta ad andare fino in fondo ? » chiese il pegaso dal manto blu, volando alla destra della giumenta che lo fissò coi suoi occhi arancio.

« Io ne sono assolutamente sicura.

Sono certa che quando il nostro esercito sarà entrato Canterlot cadrà, assieme alle sue due regnanti ed alle principesse dell'amicizia.

Noi vinceremo Silence, non è una certezza. E' già storia. » decretò la sovrana sorridendo al proprio amato consigliere, che rispose nel medesimo modo, lanciandosi in picchiata con la regnante atterrando al porto dove la squadra speciale di pony selezionati li stava attendendo.

Essi erano l'élite che aveva servito Rising Boss, e per questo i più leali e fidati servi della casata imperiale.

Ognuno di loro indossava un armatura che copriva completamente il corpo, non lasciando trapelare nulla sulle loro identità, questo perché come aveva sempre sostenuto il precedente sovrano, conoscere i volti dei tuoi alleati può conferire sia un vantaggio che una debolezza, peccando di fiducia.

« Voi siete stati scelti per i decenni di servizio prestati a mio padre, e sono certa che non mi deluderete dunque ora vi spiegherò cosa accadrà.

Tra due ore noi tutti verremo lasciati da uno zeppelin a poca distanza da Canterlot, in un paesino chiamato Ponyville, li io ed il consigliere Silence prenderemo contatto con la popolazione fingendoci dei semplici viaggiatori mentre voi resterete nascosti nella Everfree Forest, dove voglio sperare nessuno di voi venga ghermito da qualche fiera che la abita.

Non appena scenderà la notte noi procederemo ad eliminare una delle principesse dell'amicizia, per poi andare a Canterlot a minare le mura del castello, in modo che, la sera dopo il consigliere Behemoth al capo di tutte le nostre legioni possa sfondare le mura del castello.

A quel punto si unirà alla battaglia il resto della flotta, ormeggiata dietro la montagna fumosa.

Questo è tutto, e sappiate che mi aspetto il massimo da ognuno di voi, non deludetemi. » disse la regnante ricevendo un tacito assenso da parte dell' élite pony che si imbarcò sul nuovo zeppelin reale.

Non appena furono saliti tutti quanti, il portellone si chiuse e la sovrana con l'accompagnatore si recarono nella cabina di pilotaggio dove ad attenderli si trovava il capitano Wood Hoove, un vecchio unicorno dal manto marrone e dalla folta barba bianca con un uniforme bianca.

« Capitano, siamo pronti a partire. »

« Molto bene principessa.

Motori al massimo. » disse il pony attraverso un microfono collegato con la sale macchine che, spalando il carbone nelle caldaie cominciarono a far muovere l'immenso pallone aerostatico.

Non appena furono all'altezza di crociera, lo stallone azionò il rilascio del vapore con una leva, e dai bocchettoni posteriori un immensa nube di vapore acque cominciò a far avanzare il mezzo a velocità sostenuta in direzione di Canterlot.

Lo zeppelin ci mise meno del previsto a giungere a destinazione sorvolando con rapidità le rovine di CarbonHorse dove Burning lanciò una fugace occhiata quando, forse a causa delle vecchie fabbriche o di un miraggio un riflesso di luce, come una stella nel buio, brillò nella città.

La sovrana non vi diede peso, dato che trai suoi progetti so trovava anche quello di spianare quel luogo per espandere ulteriormente il suo impero, dunque vi avrebbe pensato in seguito.

Una volta passata quel luogo iniziò finalmente a palesarsi la Everfree Forest che si estendeva per diversi chilometri.

Rapidamente giunsero all'antico castello delle sorelle, che mostrava ancora gli effetti dello scontro delle due sorelle, e del ritorno di Master.

Ma nulla di tutto ciò interessava a Burning Boss, dato che in vista del confine del confine della Everfree si cominciava a vedere la cittadina di Ponyville.

Rapida come un fulmine si alzò, andando direttamente dal comandante in compagni di Silence.

« Direi che possiamo cominciare la discesa, apra il portellone Wood Hoove. » comandò la puledra dirigendosi verso il retro del velivolo dove i vari corpi speciali si erano equipaggiati di paracadute e ed attendevano solo l'ordine di discesa, aspettando in fila indiana il passaggio della sovrana.

« Incredibile come non vi sia nemmeno un pegaso nell'élite, si vede che mio padre non aveva proprio l'occhio per la strategia militare. »

« Concordo in pieno mia signora, è ben risaputo come i pegasi siano la razza superiore fra quelle conosciute, nonché guerrieri rapidi ed efficienti. » aggiunse Silence scrutando con ribrezzo i pony sulla loro destra nel quale si specchiava attraverso i le loro visiere.

« Non essere così duro Silence, se sapranno restare in vita fino alla fine, dopo avergli dato le dovute onorificenze li congederò tutti, e tu potrai creare una élite pura di pegasi. » sentenziò la sovrana, avvicinandosi al portellone aperto proprio al di sopra della EverFree.

« Soldati, il piano lo sapete, io e Silence ora procederemo verso Ponyville, voi attendeteci mimetizzati nella foresta fino a stanotte, e fatevi vivi non appena ci vedrete.

Questo è quanto, buona fortuna. » disse prima di lanciarsi all'esterno cominciando subito a planare verso l'esterno della foresta dove, a non molta distanza si trovava un cottage.

Nello stesso istante anche Silence aveva saltato soffermandosi qualche istante osservando i vari pony lanciarsi nel vuoto aprendo quasi subito i paracaduti, svanendo all'interno della foresta.

Dopo essersi accertato che fossero scesi tutti e quindici si diresse a grande velocità verso la propria amata che nel frattempo si stava avvicinando all'abitazione.

Il pegaso dal manto blu atterrò proprio affianco di Burning, quest'ultima gli fece segno di tacere mentre cominciarono ad avvicinarsi dal retro.

Una volta giunti li scorsero una porta che dava direttamente sul giardino posteriore dove si trovavano diversi recinti vuoti.

« Silence, da quanto mi risulta, dalle informazioni presenti sulle carte di mio padre in questo luogo dovrebbe vivere la portatrice dell'elemento della gentilezza, Fluttershy, pegaso miele dal crine rosa.

A quanto pare si direbbe il bersaglio più facile in quanto isolato dal villaggio, quindi...»

« Quindi direi di sfruttare la cosa a nostro vantaggio...» si intromise il pegaso allargando l'ala destra sulla quale si notava la lama pronta a ghermire i nemici dell'impero.

La sovrana lo guardò con sguardo soddisfatto, che il pegaso apprezzò a tal punto da permettersi di prendere l'iniziativa.

Con un fendente secco dell'ala tagliò la maniglia della porta che, come sospinta dal vento, si aprì verso l'interno.

« Coraggio Silence, vai mio prediletto. » disse la sovrana, ammiccando al proprio consigliere che veloce come un fulmine si lanciò all'interno, spalancando le ali, che cominciò ad agitare, riducendo a brandelli tutto ciò che gli fosse stato a tiro.

Per qualche istante vi fu un concerto di tonfi e metallo tintinnante, poi tutto tacque.

« Silence, va tutto bene ? L'hai sistemata ? » chiese Burning Boss, affacciandosi all'interno, senza ricevere alcuna risposta.

Per qualche istante il cuore le andò in gola pensando che qualcosa potesse essere andato storto, e si preparò ad entrare cominciando ad emanare calore dal proprio corpo, ma prima che entrasse vide comparire da dietro una porta la figura del pegaso che si stava avvicinando con sguardo deluso.

« Non c'era nessuno, la casa è completamente deserta fatta eccezione per una cosa. »

« Ossia ? » chiese scocciata la sovrana ricevendo come risposta lo zoccolo del pony che glielo mostrò.

« Cenere, nella casa c'è pieno di cenere sparsa ovunque a piccoli e grandi mucchi, e pare essere anche sulle pareti. » disse lui osservando il volto della giumenta con un sopracciglio alzato piuttosto irritata.

« Pensi che dovrebbe interessarmi qualcosa del pessimo modo di tenere la casa di una principessa dell'amicizia ? Coraggio butta quella roba e muoviamoci, ci andrà meglio con la prossima. » sibilò acida Burning Boss, spiccando il volo verso Ponyville, seguita da Silence che dopo aver gettato la polvere si lanciò al suo inseguimento, leggermente confuso.

Era certo che una principessa non avrebbe mai lasciato in quello stato la propria dimora, ed anche se le sue informazioni personali raccolte dalle spie di recente parlavano di un suo trasferimento nel castello dell'amicizia, rimaneva comunque difficile credere a ciò.

Decise però di non rodersi troppo per tale questione, bollandola come mancanza di pulizia ed igiene da parte di Fluttershy nella sua antica dimora.

Rapidamente i due pegasi giunsero a Ponyville atterrando al centro della piazza.

Ciò che li attendeva fece correre un brivido lungo la groppa di entrambi, non vi era nemmeno un pony in giro per le strade, del tutto lasciate allo sbando.

« Questo è molto strano...seppur con una ridotta popolazione i dati indicavano Ponyville come una cittadina fiorente e vivace.

Questo sembra invece...»

«Un mortorio. » disse Silence precedendo la propria sovrana, che con sguardo attonito, cominciò a guardarsi attorno osservando dettagli piuttosto allarmanti.

Alcune delle porte delle case erano aperte, lasciando così libero accesso a chiunque, idem le finestre, ed osservando con attenzione si poteva constatare come i cestini dei rifiuti non fossero svuotati da diverso tempo.

« Silence, qui c'è qualcosa che non va, vai a controllare in quella casa, io controllo in quella accanto, esigo delle risposte. »
« Si mia signora, fate attenzione. » disse il pony constatando come il tono di voce della pegaso dal manto rossiccio fosse strano, quasi intimorito.

Con rapidità i due spalancarono le ali e si diressero verso le due case.

Burning entrò senza farsi troppi problemi, constatando come, dalla posizione dei mobili e dal disordine i pony che vi abitavano dovevano essersene andati di fretta e furia.

La cosa era ulteriormente accentuata dalla presenza sul tavolo di un precedente pasto che ormai era totalmente ricoperto dalla muffa.

« Che schifo !! Che razza di barbari.

In ogni caso è strano. Non vedo alcuna ragione evidente per essersi allontanati in questo modo dal villaggio, ammenoche...» la sovrana ebbe un fremito lungo la groppa che le risalì fino al collo mentre il pensiero che qualcuno potesse averli traditi andando a rivelare il loro piano a Celestia si faceva rapidamente strada nella mente della giumenta.

« Non può essere...!! Nessuno oserebbe mai tradirmi, e non esiste pony che possa essere uscito dall'impero senza che io lo sapessi viste le guardie messe a pattugliare.

Però...se non è questo il motivo, allora quale è...» disse la regnante, avvicinandosi con un agitazione ad un comodino dove assieme ad un vaso di caramelle ed una statuetta simile a Nero, si trovava una foto incorniciata che ritraeva un unicorno ed una pony di terra abbracciate.

Tale immagine fece solo infuriare di più la pegaso che colpì il comodino incendiando di colpo quest'ultimo con tutti i suoi soprammobili.

Per quanto avrebbe voluto cancellare completamente quei ricordi, Burning Boss non era in grado di dimenticare il periodo felice con gli zii e Starshine, prima dell'arrivo di Rising.

Fu in quell'istante che la puledra, venendo colta alla sprovvista da un suono di passi si voltò di scatto affondando lo zoccolo destro in avanti, impattando contro il muro mancando di poco il volto, ora sbiancato, di Silence.

« Burninh...sono..sono io...calmati. » disse lui con voce tremando osservando lo sguardo della propria sovrana più simile ad un demonio che ad un pony in quel momento.

La puledra rimosse lo zoccolo dal muro dover rimase una grossa bruciatura, e riprese il controllo di se, fissando con preoccupazione e rimprovero il suo consigliere.

« Silence devi stare più attento !! Avrei potuto ucciderti, razza di idiota !! » gridò la sovrana, posando il proprio zoccolo sinistro sulla guancia azzurra del pony che avvampò.

« Burnig Boss, mia sovrana..» disse afferrandole lo zoccolo con i propri portandoselo sul petto in corrispondenza del cuore.

«...se morissi per voi, sarei lo stesso felice..perché da quando vi ho conosciuto fino a quando morirò io io non smetterò mai di amarvi e di servirvi. » disse il pegaso dal manto blu cominciando ad avvicinare il volto a quello della sovrana avvampata in volto, che cominciò a fare lo stesso.

Ma un attimo prima che i due unissero le loro bocche un suono, l'unico sentito fino ad ora, attirò la loro attenzione.

Restando nascosti all'interno dell'abitazione strisciarono vicino ad una delle finestre osservando come, una squadra di pegasi con l'armatura d'orata fossero atterrati sul tetto del municipio, e li si fossero appostati osservando Ponyville da quella postazione sopraelevata.

« Vostra maestà, cosa facciamo ora..? »

« Aspettiamo, voglio vedere cosa stanno facendo, solo dovremmo avvicinarci di più.»

« ma è impossibile, ci vedrebbero subito, l'unico modo sarebbe attaccarli ed eliminarli prima che si accorgano di noi, ma anche allora sarebbe un problema.

Se non tornassero a Canterlot potrebbero inviare altre squadre e così facendo scoprirci. » disse cpm tono preoccupato il pegaso osservando i tre stalloni dal manto bianco, intenti a scrutare le strade come se stessero cercando qualcosa.

« Da quello che vedo a me sembra che ci stiano già cercando.

Silence, eliminiamoli rapidamente e vediamo se portano con loro qualche documento. »

« Si Burning Boss. » rispose lo stallone, cominciando a muoversi lentamente verso il piano superiore cercando di evitare qualsiasi suono, mentre la puledra dal manto rosso si avvicinò alla porta attendendo che il proprio consigliere sparisse nel piano di sopra.

Passò un lasso di tempo che parve interminabile per la giumenta quando, dopo essersi decisa si lanciò fuori dalla stanza, cadendo al suolo.

Nello stesso istante, i tre stalloni in armatura, la avvistarono e si lanciarono nella sua direzione con espressione preoccupata.

« Signorina !! Si sente bene ?! Non può stare qui !! Deve-» Lo stallone non poté finire la frase.

Silence Shoot, veloce come un fulmine attese che i tre passassero proprio difronte alla finestra dell'abitazione al piano superiore, e lanciatosi fuori ad ali spiegate li freddò con le proprie lame senza alcuna pietà cogliendoli alla sprovvista.

Pochi istanti dopo, il pegaso dal manto azzurro atterrò affianco a Burning Boss, in contemporanea ai tre tonfi sul terreno, che nel frattempo si era rialzata ed osservava il pegaso con sguardo soddisfatto.

« Ottimo lavoro, efficiente come sempre. » disse, passandogli accanto facendo passare la propria coda sotto il muso dello stallone come una carezza.

« Grazie mille mia signora, è sempre un piacere rendervi felice.» rispose il pony arrossito, seguendo la propria imperatrice fino ai tre corpi, sui quali era presente un netto taglio alla base della nuca.

« Peccato, non portano nulla con loro, è stata una perdita di tempo. » disse sospirando la puledra, voltandosi verso il pegaso che con un gesto secco dell'ala, aveva ripulite le proprie lame.

« Non c'è problema, almeno abbiamo sfoltito le fila nemiche, anche se solo di tre numeri.

Però visto e considerato che la cittadina è completamente deserta potremmo anche dirigerci verso Canterlot. » disse il pony, scrutando in lontananza il castello delle principesse dell'amicizia, che pareva anch'esso essere stato abbandonato, viste le bandiere logore e la superficie dei cristalli a stella pieni di polvere.

« Ritengo che tu abbia ragione, vai a riprendere la squadra di élite, informali del cambiamento di programma, e raggiungetemi alla fermata del treno che secondo la mappa che ho memorizzato si trova in quella direzione, è impossibile sbagliarsi. » disse la sovrana, avvicinandosi allo stallone che la fissava con una strana scintilla negli occhi.

« Fate attenzione Burning Boss, non voglio che vi accada nulla. Se lo des-» il pony non poté finire la frase, che si perse nella bocca della giumenta che lo aveva baciato come solo lei sapeva fare, facendogli avvertire un calore estremo.

Questa effusione durò per un tempo quasi infinito durante il quale le ali dello stallone rimasero dritte come due vele, scendendo solo quando i due si separarono restando a fissarsi con languidi sguardi.

« Silence, non devi preoccuparti in questo modo, sai bene che so difendermi.

Inoltre questo villaggio è completamente deserto. Ora vai, mio adorato. » disse lei, osservando il pegaso staccarsi da terra e con una mirabolante acrobazia allontanarsi verso la Everfree Forest.

« E' davvero uno sciocco, ma finché mi sarà utile, e sollazzo tanto vale tenerlo con me. » sussurrò la puledra con un perfido sorrisetto in viso, e dopo essersi sistemata il berretto di lato, si sollevò anch'essa in volo dirigendosi verso la propria meta.

Volando lungo le strade, non poté fare a meno di constatare nuovamente la desolazione che vi aleggiava, quasi simile a quella di CarbonHorse quando vi si recava ad esplorarla.

Ma prima che cominciasse a perdersi nei ricordi che tanto avrebbe voluto eliminare, giunse alla ferrovia, restando scioccata da ciò che vide.

La locomotiva era stata completamente corrosa, e del colore che un tempo la ricopriva restava soltanto una patina rossastra mista ad una coltre di polvere e cenere che si prolungava lungo i binari, anch'essi ridotti in pessimo stato.

La puledra atterrò proprio di fronte all'ingresso della stazione, constatando come fosse del tutto deserta, con giornali e valigie abbandonate in lungo ed in largo.

« Non riesco a spiegarmi cosa possa essere successo, è impossibile che abbiano lasciato un intero villaggio in questo stato, e che questo mezzo si sia degradato in questo lasso di tempo. »

« Strano che tu non lo sappia, eppure è tutta colpa tua sciocca puledra viziata. » tuonò una voce femminile proveniente dal tetto della stazione.

La giumenta ascoltando tali parole, scattò immediatamente verso l'alto con un scatto d'ali, non trovando nessuno.

« Ma cosa...»

« Sei troppo lenta e stupida !! Non hai ancora capito che presto tutto finirà ed il tuo ridicolo impero non esisterà più !! » tuonò nuovamente la voce femminile con tratti vagamente giovanili.

« Fatti vedere codarda !! Affrontami !! Oppure sei troppo codarda per farti avanti !! » tuonò Burning Boss, cercando di capire da dove proveniva la voce, che pareva essere svanita di colpo.

Per qualche istante regnò il silenzio, rotto soltanto dal battito di ali della sovrana di Hoovettington, la quale stava ribollendo di rabbia per ciò che aveva appena sentito, ed il suo corpo fremeva di collera e vendetta.

« Non si tratta di paura, si tratta di intelletto.

Perché mai dovrei sporcarmi gli zoccoli contro qualcuno a cui resta così poco da vivere, vai pure a Canterlot, laggiù ti attende la resa dei conti con le tue azioni. » disse un ultima volta la voce che parve provenire da un abitazione che venne colpita quasi istantaneamente da una fiammata lanciata da Buning Boss.

Per tutta risposta, una lunga risata pervase l'aria fino a sparire del tutto lasciando la giumenta furente immobile in aria, mentre in lontananza, dopo aver avvertito l'esplosione, Silence con la squadra d'élite stava giungendo al galoppo verso la stazione.

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII - La conquista di Canterlot ***


Come un lampo Silence si volò alla propria sovrana, che emanava un tale calore che non permise al pegaso di avvicinarsi molto.

La puledra era in preda alla collera dopo l'incontro con quella voce misteriosa che dopo essersi presa gioco di lei era svanita nel nulla.

« Mia sovrana !! Burning Boss calmatevi vi prego !! Cosa è accaduto ?! » chiese il consigliere cercando di evitare il contatto diretto con la puledra che emanava sempre più calore, tanto da impedire a Silence di guardarla direttamente per evitare di bruciarsi le retine.

Nel frattempo a terra i pony dell'unità speciale osservavano la scena in atto, immobili in linea indiana in attesa di ordini.

In quell'istante la sovrana, riuscendo a fare mente locale capii che se avesse continuato, di questo passo sarebbero di certo stati scoperti, quindi cominciò a calmarsi cercando si sopprimere nella mente l'incendio alimentato da quelle parole.

Dopo qualche istante, il calore cominciò a scemare, facendo ritornare la temperatura attorno alla pegaso vivibile, permettendo così allo stallone di avvicinarsi.

« Burning, come state ? Siete stata attaccata ? » chiese lui fissando la giumenta negli occhi, capendo che qualcosa non andava, ma quest'ultima, dopo aver sorriso gli posò lo zoccolo sulla guancia sinistra.

« Va tutto bene Silence, non preoccuparti, è stata solo una mia impressione, niente di più.

In ogni caso, hai radunato la squadra ? »

« Si, sono riuscito a ritrovarli tutti.

Ci attendono qua sotto, vicino alla stazione. » rispose l'equino, fissando gli splendidi occhi arancio della giumenta che però sembravano nascondergli qualcosa.

« Molto bene, allora muoviamoci, seguiremo la ferrovia e giungeremo ad una fermata poco distante da Canterlot. »

« D'accordo. Allora sarà meglio muoverci prima che faccia buio, in questo modo avremo il tempo per minare le mura. » sottolineò lo stallone dirigendosi verso le rotaie arrugginite piene di polvere, che malgrado avessero attirato la sua attenzione, proprio come la locomotiva, pensò bene di evitare ulteriore domande riguardo a quel luogo che pareva aver fatto agitare la puledra.

I due cominciarono a volare rasoterra, cercando di non volare a velocità troppo elevata, dato che la squadra li seguiva via terra, e malgrado fossero molto veloci non era detto che avrebbero retto questa andatura ancora per molto.

Mentre il tempo scorreva inesorabile, la regnante di Hoovettington, con la mente ancora in preda all'avvenimento da poco avvenuto, procedeva spedita osservando il sole che stava iniziando a calare, segno che non avevano ancora molto tempo visto che non sapevano quanto sarebbe servito per minare le fondamenta, e soprattutto se sarebbero riusciti ad entrare.

Nello stesso momento Silence, tenendo lo sguardo fisso sulla linea dell'orizzonte cominciò a vedere in lontananza il castello di Canterlot e la stazione nella quale si sarebbero dovuti fermare.

Fu allora che si avvicinò nuovamente alla regnante, rompendo il silenzio che si era formato da quando erano ripartiti e che era stato inviolato visto che loro due erano gli unici a parlare, a differenza della squadra dietro di loro.

« Burning Boss, siamo quasi arrivati alla stazione, cosa ne pensate se facessimo una pausa per far riprendere fiato alla squadra ? »

« Negativo !! » tuonò lei in risposta scrutando con rimprovero il pony.

« Non faremo alcuna pausa, voglio arrivare a Canterlot il più rapidamente possibile, e vederlo crollare.

Quindi non saranno previste pause o riposo, ed ora aumentiamo il passo. » concluse la regnante che, con un forte battito d'ali aumentò la propria velocità, raggiungendo la stazione, anch'essa ridotta nelle medesime condizioni di quella di Ponyville.

« Accidenti, non pensavo proprio che i pony fossero così disordinati, lasciare così i loro pochi mezzi di trasporti, che incivili. » disse Nero, comparendo a sorpresa, sul naso della pony in una versione poco più alta di uno scoiattolo.

Quest'ultima non appena se ne accorse aumentò nuovamente la velocità, per distanziare Silence e la squadra in modo che non lo vedessero.

« Ma sei impazzito ?! Lo sai che non ci devono vedere assieme !! » ringhiò lei cercando i tenere un tono basso, mentre l'umano rimpicciolito continuava a punzecchiarle il naso con la punta del proprio bastone.

« Ah davvero ? Peccato speravo mi volessi presentare a tutti, dato che tuo padre l'ho conosciuto.

Ma vabbé, alla fine non ci tengo più di tanto, dato che prima o poi mi dimenticherò di tutti voi, sai i millenni passano per tutti eh. » disse, infilzando un po' troppo forte il bastone nel naso della pony che trattenendo il gemito, lo fulminò con lo sguardo a quale lui rispose sorridendo.

« Ops, pardon. »

« Smettila !! Piuttosto ascoltami, tu sai cosa è successo a Ponyville ed a questa zona ? Abbiamo trovato tutto deserto. » chiese la puledra mentre l'umano, senza alcun preavviso le stacco un ciuffo di pelo dal muso assimilandolo.

Nuovamente la puledra resistette dal gettare un grido, ma non poté fare a meno di piantarsi lo zoccolo in volto schiacciando Nero contro la sua fronte.

« Ehy vacci piano, non sono mica un insetto sai ? Per eliminarmi non basta di certo quel colpetto. » disse staccandosi dalla pony, atterrando nuovamente sul muso, pulendosi i pantaloni neri con qualche colpetto.

« In ogni caso certo che lo so, è così ovvio.

Ma immagino che la tua mente equina non ci sia ancora arrivata, e mi fa anche capire come in quasi tutte le altre dimensioni siate il cibo preferito di altre creature. » disse con tono di sbeffeggio il Signor Nero, cominciando a far ruotare il proprio bastone con la mano destra, stringendo il pomello in avorio madreperla.

In quell'istante fu solo per puro miracolo ed autocontrollo che Burning Boss non si riaccese come una fiamma, limitandosi a fulminare con lo sguardo mentre le vene sulla sua fronte pulsavano con forza.

« Me lo vuoi dire oppure no ? » sibilò acida la puledra, osservando l'umano porsi la mano sinistra sotto il mento, mentre con la destra piantò nuovamente il bastone sul suo naso.

« No, credo proprio di no. » rispose secco Nero, voltando il proprio sguardo abissale negli immenso occhi arancio della puledra.

« D'accordo, me lo scoprirò da me.

Puoi almeno dirmi di chi era quella stronza che mi ha parlato in stazione senza rivelarsi ? Sai, vorrei rifarle i connotati, quindi se tu-» la puledra fu costretta a fermarsi, totalmente soverchiata dalle risate dell'umano che pareva essere molto divertito da ciò che la pegaso aveva detto, tanto da portarsi entrambe le mano sullo stomaco, finendo quasi per inginocchiarsi.

« QUESTA ERA DAVVERO BUONA !! Veramente !! Non ridevo così tanto da eoni, davvero brava, tu si che hai il senso dell'umorismo, perché se quello che tu avessi detto fosse la realtà, beh tanto varrebbe che io ti uccidessi qui, ora.

Vuoi morire ? » chiese l'umano tornando di colpo serio, puntando il bastone verso la fronte della puledra che per un istante sbiancò.

« NO !! Non voglio morire !! » rispose lei con voce titubante, scrutando la figura dell'umano posta sul suo naso alle cui spalle era comparso il simbolo che si trovava nel suo occhio abissale, circondato da un cerchio alchemico.

« D'accordo, ma fai attenzione Burning, ricorda che io ti tengo d'occhio, sempre.

Ed a proposito di questo, vedi di andare nel letto a fare certe cose, non sul divano, svergognata !! » concluse Nero, svanendo del tutto nel simbolo, che a suo volta scomparve lasciando il campo visivo della puledra libero, giusto in tempo per evitare il ramo di un albero.

Nello stesso istante tornò al suo fianco Silence che era finalmente riuscito a raggiungerla ed osservandola constatò come fosse del tutto arrossita in volto.

« Mia sovrana, vi sentite bene ? » chiese il pegaso dal manto blu fissandola con preoccupazione che lei fraintese, spingendolo con lo zoccolo destro.

« Si...si, sto benissimo, grazie.

Ho solo preso un colpo di calore. » rispose lei, senza accorgersi che ciò che aveva detto era praticamente impossibile, ma il suo consigliere decise che era meglio non indagare ulteriormente, limitandosi alle informazioni utili alla missione.

« Mia signora, siamo quasi giunti in prossimità delle mura, e durante l'avvicinamento ho notato moltissime impronte nel terreno, come se un immenso numero di pony avesse marciato verso l'interno del castello.

Che si stiano organizzando dopo una soffiata ? » chiese il pony cominciando a scendere di quota fino a fermarsi dietro un raggruppamento di alberi, oltre i quali si trovava il fossato che nasceva e finiva in una cascata.

Nello stesso istante atterrò anche la regnante, raggiunta dopo pochi istanti dalla silenziosa squadra d'élite.

Burning Boss, come quasi involontariamente si sistemo il berretto, come un tempo faceva suo padre, e sporgendosi leggermente da un albero constatò come tutto pareva tacere anche nel castello, il cui ponte levatoio era alzato.

« Spero che tutti voi sappiate nuotare, perché voi dovrete farvela lungo il fossato, mentre io e Silence entreremo in volo controllando la presenza di eventuali guardie.

Procediamo. » sentenziò la pegaso, spiccando un balzo in aria assieme al consigliere dirigendosi verso la prima struttura restando radenti alle pareti, constatando come all'interno vi fossero diverse guardie armate di lance.

« Silence, sfruttiamo la sorpresa a nostro vantaggio, eliminiamoli rapidamente e conquistiamo questo luogo, così potremo abbassare il ponte levatoio per permettere a Behemoth ed alle truppe di entrare. »

« Si mia signora.

Andiamo. » disse il pegaso lanciandosi all'interno di una delle finestre non appena la guardia l'aveva passate, per poi avventarvisi contro eliminandola nello stesso modo degli stalloni a Ponyville.

Nello stesso momento Burning Boss, con un metodo molto più diretto, era entrata anch'essa dalla finestra, atterrando direttamente sulla groppa del pony, bloccandogli il collo con gli arti superiori dando un forte strattone, culminando con lo stallone riverso al suolo.

I due continuando con questa strategia eliminarono una ventina di guardie, rischiando solo una volta di essere scoperti quando incrociarono una guardia contemporaneamente, che sentendosi in inferiorità numerica provò a volare via in direzione del palazzo.

Ma prima che potesse farlo un doppio colpo al ventre portato dai due pegasi lo lasciò senza fiato, facendolo crollare al suolo svenuto.

« Direi che questo era l'ultimo.

Iniziamo a far scendere il ponte levatoio. » disse Burning Boss cominciando a dirigersi verso la leva tirandola con forza verso il basso fino a romperla..

Uno scricchiolio di ingranaggi cominciò a risuonare con uno sferraglio irritante mentre, lentamente il ponte levatoio cominciò a scendere.

Nello stesso istante Silence si avvicino alla pegaso sorridendo soddisfatto.

« Direi che è stato fin troppo facile mia signora, se sono tutte cose le guardie del regno potremmo tranquillamente conquistarlo noi da soli. »

« NEI TUOI SOGNI FORSE !! » tuonò una voce femminile all'esterno della struttura che prestò, sotto forma di una fulmine arcobaleno, si palesò colpendo lo stallone in volto con gli zoccoli anteriori lanciandolo contro la parete in granito.

« Tu maledetta !! » tuonò Burning, sollevando lo zoccolo destro che cominciò ad avvampare, verso Rainbow Dash che la fissava caparbia, ma prima che la sovrana di Hoovettington potesse colpire, la voce di Celestia raggiunse le sue orecchie, assieme ad un flusso magico che le passò ad un non nulla dal volto.

« Io non lo farei se fossi in te, Burning Boss. Siete circondati, arrendetevi e non fate resistenza. » disse Celestia, affiancata dalla sorella e dalle restanti principesse dell'amicizia che la guardavano tutte con sguardo di rimprovero, tranne Pinkie Pie intenta a saltellare sul posto sorridente.

La regnante esitò qualche istante prima di posare lo zoccolo a terra, vista l'espressione che la pegaso azzurra le rivolgeva, che sarebbe bastata come motivo per fargliela allo spiedo, ma la cosa che più la stava stupendo era la mancanza della squadra di élite.

« Arrenditi e posa lo zoccolo, altrimenti sarà peggio per te !! » rincarò Luna le parole della sorella mentre lentamente la pegaso dal manto rossiccio obbedì seppur a malincuore.

L'essere stata tradita, non lo poteva sopportare, ma sicuramente non la si poteva definire stupida, dato che aveva comunque attuato una strategia secondaria di cui le principesse non si erano accorte.

« D'accordo. Per ora farò quello che dite. » disse con voce seccata Burning Boss, lanciando un occhiata al proprio consigliere che nel frattempo era stato immobilizzato contro il muro da un campo magico generato da Twilight Sparkle.

I due si scambiarono uno sguardo complice, che lasciava intendere che anche il pegaso dal manto blu aveva notato lo stratagemma.

« Molto bene, ora vi porteremo all'interno, così ci spiegherete il motivo di questo vostro attacco immotivato, quando ci sono cose ben più gravi in atto. » disse Celestia illuminando di una forte luce dorata il proprio corno, facendo sparire tutti i presenti.

Pochi istanti dopo, la squadra di élite fuoriuscii dalle acque del fossato, cominciando ad entrare all'interno della strutturata rimasta aperta, dove appena dentro finirono con un colpo alla testa la guardia svenuta che aveva appena ripreso i sensi.

Nello stesso momento le principesse con a seguito i due prigionieri ricomparvero nel giardino del castello dove Burning Boss cominciò a guardarsi attorno sconcertata.

Tutta la superficie era occupata da barelle e tende di emergenza, e vi erano guardie con indosso camici e diversi pony medici che correvano da una barella all'altra.

« Ma cosa sta succedendo qui...? » chiese la pegaso a bassa voce, mentre Silence venne rilasciato a terra dal campo di forza dopo che gli furono bloccate le ali con una cinghia rinforzata.

« Questo è ciò che sta accadendo in tutta Equestria, noi la chiamiamo “sadsand”. » disse Celestia cominciando ad avvicinarsi ad una barella su cui si trovava un pony sedato, coperto con un lenzuolo fino al collo.

« E mi state dicendo che voi, Princess Celestia, colei che ha distrutto un intera città, ed eliminato mio padre, ora offrirebbe ospitalità ai malati ? Non ci credo, inoltre non mi sembra abbia nulla questo pony !! » tuonò con ira la pegaso dal manto rossiccio avvicinandosi alla regnante, finendo per trovarsi puntati contro i corni di Twilight e Luna.

« Non ho idea di cosa tu stia parlando, anche se non posso negare che tuo padre avesse avuto dei modi piuttosto strani nei miei confronti, ma vedo che l'accusare i pony con delle menzogne è una dote di famiglia. » sibilò acida l'alicorno illuminando il proprio corno sotto lo sguardo furente della sovrana di Hoovettington.

« Aggiungerei inoltre che parlate troppo in fretta, senza prima guardare.

Questo è l'effetto del sadsand ! » disse Celestia facendo sollevare la coperta che copriva il pony causando l'immediato silenzio di tutti i presenti, ed il quasi svenimento di Rarity e Fluttershy.

Gli arti posteriori del pony erano completamente ricoperti di cenere mista a sabbia, fino quasi al posteriore.

A differenza però delle principesse dell'amicizia e delle monarche la pegaso dal manto rosso sorrise in segno di scherni-mento.

« Mi state prendendo in giro spero ? Questa è una malattia ? Una piaga ? Ma andiamo basta solo-»

« NO FERMA !! » gridò Celestia non riuscendo ad impedire alla pegaso di battere un forte colpo d'ali verso il pony facendo volare via la sabbia, rivelando come gli arti non fossero semplicemente coperti, ma bensì si erano tramutati in sabbia.

Nel punto dove finivano del pony dormiente ora vi erano solo due moncherini, senza alcuna ferita, come se fosse stata un amputazione chirurgica perfetta.

Nel medesimo istante, mentre i silenzio e l'orrore riempivano ora lo sguardo e la mente di Burning Boss, Rainbow Dash scattò verso di lei, colpendola allo stomaco con lo zoccolo destro facendola piegare al suolo senza fiato.

« IDIOTA !! Che cosa diavolo hai fatto !! Ora quel pony non potrà mai più camminare !! Sei solo un mostro !! » tuonò la principessa dell'amicizia che venne tirata indietro a fatica da Applejack e Rarity, mentre Pinkie prese al volo Fluttershy svenuta.

Twilight Sparkle si avvicinò alla pegaso trovandosi di fronte il suo consigliere, che si frappose tra loro in difesa della sua amata.

Lo scambio di sguardi trai due durò qualche secondo mentre la pegaso, si stava lentamente rialzando dopo aver evitato un conato di vomito per aver riguardato il pony che venne rapidamente rimesso sotto alle coperte.

« Tranquillo, non ho intenzione di farle del male. Voglio solo parlarle. »

« Certo come no, e chi mi dice che non stai mentendo ?! »

« Forse perché se lo volessi fare forzatamente ti avrei già allontanato con la magia ? Spostati per favore. » disse la principessa dell'amicizia dal manto viola, ottenendo come risposta un impuntamento maggiore degli zoccoli di Silence Shoot, che la fissava con astio.

Nello stesso istante però, mentre il sole aveva iniziato a levarsi in cielo con Celestia che aveva illuminato il proprio corno, Burning Boss si rialzò scostando leggermente il proprio consigliere.

In volto aveva un grosso sorriso, e sistemandosi il cappello coprendosi l'occhio destro prese la parola.

« Non ho bisogno di alcuna spiegazione, razza di piccola sciocca. » disse soffermandosi qualche istante con lo zoccolo puntato verso la struttura d'ingesso del castello dalla quale si cominciarono a provenire dei forti colpi.

« Tra poco tutti voi vi inchinerete al mio cospetto, a cominciare proprio da te e dalla tua maestra !! » tuonò la pegaso puntando entrambi gli zoccoli verso la monarca del sole, che la guardò con aria di sfida in contemporanea alle restanti principesse mentre di colpo la struttura di ingresso vicino alla cascata crollò e da esse un oggetto avvolto dal fumo si diresse proprio verso di loro atterrando a poca distanza da Twilight e Burning che, a causa dell'onda d'urto perse il cappello che cadde dal castello.

Non appena il fumo si diradò, anche il sorriso scomparve dal volto della pegaso lasciando lo spazio ad un espressione sbiancata e attonita, simile a quella del suo fido consigliere.

Di colpo a poca distanza da loro si distese a terra Behemoth, completamente pieno di lividi e con un braccio rotto, mentre la sua arma giaceva immobile vicino al fossato, assieme all'esercito di Hoovettington messo completamente fuori gioco.

A poca distanza dal minotauro privo di sensi si trovava un pony dal manto bianco e dal crine castano ispido, che fissava i due pegasi con i propri occhi azzurri.

« Sono venuto per portare un messaggio di speranza.

Io sono Heaver Sin. » sentenziò il pony spostando il proprio sguardo verso Celestia e Luna che, dall'espressione impaurita che avevano in volto parevano conoscere colui che aveva sbaragliato l'intero esercito di Burning Boss, e ridotto in quelle condizioni il suo consigliere.

Mentre tutto ciò avveniva, il berretto sospinto da un vento quasi magico continuava a procedere, come se una forza invisibile lo attraesse a se, in direzione del deserto, giungendo in breve tempo su una scalinata in marmo, dove sollevato da uno zoccolo latteo fece nascere un sorriso seguiti da una voce femminile.

« Si avvicina il momento, fai presto mio amato.»

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Capitolo 10
*** Capitolo IX - Amico o nemico ? ***


Il silenzio era calato nel giardino del castello di Canterlot, rotto soltanto dai respiri dei presenti.

Il pony appena atterrato assieme al minotauro ferito se ne stava immobile, fissando con sguardo privo di emozione Celestia e Luna mentre Burning Boss e Slilence Shoot si erano avvicinati a Behemoth.

Il bestione non era messo per nulla bene, e malgrado fosse vivo l'articolazione del braccio era stata scomposta tanto da far assumere all'arto una posizione innaturale, col gomito posto in avanti.

La sovrana nel vedere ciò, oltre che ribrezzo, stava provando un immensa rabbia nei confronti dello stallone dal manto bianco.

« TU !! Come hai osato fare questo al mio consigliere ?! » ringhiò la giumenta, fissando con astio il pony che ricambiò con uno sguardo disinteressato.

« Lui mi ha attaccato, e dunque ho dovuto reagire rendendolo inoffensivo.

E' fortunato ad essere ancora vivo. » rispose con calma glaciale Sin, concludendo la conversazione con la giumenta in preda alla collera ed un senso di timore osservando quello sguardo tanto vuoto.

« Cosa sei venuto a fare qui Sin ? Se non sbaglio eri stato bandito dal mio regno, dopo il tuo atto. » chiese Celestia, attirando l'attenzione del pony, che si voltò verso di lei.

« Sono stato bandito, è vero. Ma se preferite soccombere sotto la sadsand non ho alcun problema, io sono venuto perché mi è stato chiesto. » disse Sin, mentre Luna e le principesse dell'amicizia si erano avvicinate all'alicorno regale.

« Sorella, chi è costui ? »

« Si Princess Celestia, sarei anche io curiosa, non me ne avete mai parlato. » aggiunse Twilight Sparkle, alla richiesta di Luna, facendo chiudere per qualche istante gli occhi alla sovrana del sole.

« Questo pony, se così lo posso definire, è stato il primo sovrano del Crystal Empire, molo tempo prima che Sombra facesse la sua comparsa.

Era un giovane principe, inesperto ed amante delle battaglie, ma soprattutto delle puledre. » disse Celestia riaprendo gli occhi, tenendoli fisso su Sin, che imperturbabile se ne stava fermo a fissare la principessa, come in un tacito ascolto della propria storia.

« Un giorno però il principe incontrò una giovane puledra, dal manto bianco come il sale e dal crine smeraldo, innamorandosi perdutamente di lei.

I due erano felici assieme, finché quando finalmente lui si decise a proporle di divenire sua, ella rifiutò poiché era la chiave della fonte vitale, e per questo motivo avrebbe vissuto in eterno al fine di proteggere quel luogo ed aiutare chiunque si fosse recato in pellegrinaggio ad essa.

E fu allora che Sin, accecato dalla rabbia commise il più atroce dei crimini, uccidendo la giumenta nella fontana, la cui acqua da limpida e pura divenne rossa come il sangue.

E lui, come maledizione per il misfatto che fece, bagnandosi con quel sangue divenne immortale, condannato ad una vita solitaria, poiché chiunque gli stesse vicino prima o poi sarebbe morto, di vecchiaia o ucciso dalla furia cieca del pony, che si impadronisce di lui quando combatte. » sentenziò Celestia, spostando il proprio sguardo sul minotauro ancora privo di sensi.

« Il tuo servitore è fortunato Burning Boss, ma mi chiedo se il resto delle tue truppe abbiano avuto lo stesso trattamento.

Vero Sin ? » chiese l'alicorno, voltandosi nuovamente verso il pony mentre una folata di vento scompigliò la chioma di quest'ultimo.

« Non rammento ciò che ho fatto a quei pony, ma suppongo che se mi hanno attaccato ora non siano più tra noi. » rispose secco il pony, attirando su di se lo sguardo schifato delle sei principesse, e di Silence.

Proprio quest'ultimo scattò verso di lui, colpendolo al volto con lo zoccolo sinistro facendo strisciare per qualche centimetro gli zoccoli del pony nel terreno.

« Maledetto !! Come puoi aver sterminato il nostro intero esercito ?! Quelli erano nostri cittadini !! Il nostro popolo !! Che razza di mostro stermina un esercito intero e resta calmo così ?! » tuonò il pegaso dal manto blu, ricevendo solo uno sguardo annoiato dal pony che lentamente cominciò ad avvicinarglisi, facendo correre un brivido lungo la groppa del consigliere.

« Non so che razza di mostro lo farebbe, ma forse lo stesso tipo di mostro che ha causato l'avvento del sadsand.

Voi cosa ne pensate Burning Boss ? » chiese il pony spostando il proprio sguardo sulla giumenta che, dopo aver accarezzato la fronte del proprio consigliere svenuto, si cominciò ad avvicinare allo stallone dal manto bianco.

« Io non so di cosa stai parlando, ma posso dirti questo, se Behemoth non si riprenderà, non mi importa quanto tempo ci voglia, io ti ucciderò. Mi hai capito ? » chiese la puledra fissando con astio il pony che non rispose, azzerando del tutto il proprio interesse verso l'equina, tornando a concentrarsi sulla monarca del sole.

« Dunque Celestia, sarebbe necessario che voi, vostra sorella, e le principesse dell'amicizia mi seguiste fino alla fontana della vita. » disse Sin, tenendo lo sguardo fisso sulla regnante che con tono irritato gli rispose.

« A quale scopo dovremmo eseguire un viaggio di questo tipo ? La fonte ormai è perduta.

L'ultimo che ne ha tratto “beneficio” sei stato tu, e senza la guardiana la fonte non può essere ripristinata. »

Il pony rimase qualche istante immobile soppesando le parole della principessa per poi iniziare a voltarsi in direzione dell'uscita.

« Non vi chiedo di credermi, o di seguirmi per forza, ma non penso abbiate molte alternative.

Io posso dirvi solo che la guardiana è tornata, e la fonte è attiva, ma per essere usata occorre che vengano superate tre prove. Dunque a voi la scelta Celestia, potete restare qui ad aspettare che la sadsand vi consumi uno ad uno, oppure potete venire fino alla fonte, dove sarete messi alla prova.

Io vi attendo all'esterno del castello. » sentenziò il pony, spiccando un immenso salto atterrando a poca distanza dal martello di Behemoth conficcato vicino al ponte levatoio all'ingresso del castello.

Nuovamente il silenzio si palesò all'interno del giardino dove i pony medici rimasti bloccati ad ascoltare ciò che era appena avvenuto, appena si accorsero dello sguardo della regnante cominciarono immediatamente a tornare ai loro posti, assistendo i pony nelle varie tende e lettighe.

« Io non mi fido di quel mostro. » disse Silence voltando il proprio sguardo verso Burning Boss, la quale era tornata al capezzale del consigliere cornuto, che giaceva immobile ancora privo di sensi.

« Non lo potrò mai perdonare. Quel pony la deve pagare !! » tuonò la giumenta alzandosi di scatto dirigendosi verso Celestia, trovandosi quasi istantaneamente la strada bloccata da Apple Jack e Rainbow Dash.

« Non ci pensare nemmeno, tu non ti avvicini a lei, chiaro ? »

« Già zuccherino, vedi non è che ti sia comportata molto bene. » dissero le due puledre scambiandosi un brohoof, sotto lo sguardo infuriato della sovrana di Hoovettington..

« Aspettate, voglio sentire cosa ha da dire. » disse Celestia, passando in mezzo alle due, fissando con rimprovero la pegaso dal manto rossiccio.

« Celestia, so bene che abbiamo avuto molti diverbi, ma qui, in questo momento ora io ti chiedo di mettere da parte le nostre divergenze e di unirci per distruggere quell'essere. In fondo se è riuscito ad uccidere un essere immortale, vuol dire che nemmeno lui lo è realmente.

Cosa ne dite ? » chiese la giumenta cercando di risultare gentile con ogni fibra del suo essere resistendo all'immensa tentazione di saltare addosso all'alicorno che odiava visceralmente.

« No, non accetterò nulla di tutto ciò. » rispose la puledra dal manto bianco come il latte, fissando malamente Burning.

« Non ditemi che avete paura di lui ?! Uniti possiamo sconfiggerlo, ne sono certa !! E chissà, magari esaminando il suo corpo potremmo anche trovare una cura per questa piaga. »

« Ho detto di no. Non avremmo alcuna speranza, e se perdesse il controllo potrebbe sterminare tutti i pony presenti in questo luogo, ed io tengo al mio popolo. » sentenziò Celestia, voltandosi verso Twilight e Luna.

« Preparate i feriti ed i medicinali, ed inviate una lettera a Princess Cadence e Prince Black, tra meno di un ora partiremo per la fontana della vita, e dovranno essere presenti anche loro. » disse Celestia cominciando a dirigersi verso il castello seguita dalla sorella.

« Tia, ho un brutto presentimento. » disse la monarca della notte piegando le orecchie, venendo istantaneamente avvolta attorno sulla groppa dall'ala della sorella.

« Non preoccuparti Luna, ti proteggerò io, anche a costo della vita e salverò tutti quanti stavolta. » disse sorridendole dolcemente per poi inoltrarsi nel castello.

Nello stesso momento all'interno del giardino Burning e Silence, guardati a vista dalle sei principesse dell'amicizia, osservavano come le guardie ed i medici si stessero occupando di tutti i pony ammalati, senza degnare di uno sguardo il malridotto Behemoth.

« Ehy tu, Twilight Sparkle, ordina ad uno dei vostri medici di aiutare il mio consigliere !! » disse la pegaso dal manto rosso, fissando l'alicorno che sollevò un sopracciglio.

« Perché non provi a chiederlo un po' gentilmente, visto che ci stavate per invadere.

Penso che almeno delle scuse da parte tua sarebbero un buon punto di partenza. » disse la pupilla di Celestia, avvicinandosi di qualche passo alla puledra che digrignò i denti.

« Se ho fatto tutto questo ho le mie ragioni, dunque non chiederò scusa, dato che chi ha rimorsi è perché non ha mai veramente creduto in ciò che faceva. » sibilò acida Burning avvicinandosi di qualche passo alla propria interlocutrice.

« Non penso esistano ragioni giuste per farsi la guerra !! Noi pony dovremmo tutti vivere in pace !! »

« Certo !! Sotto il dominio di Celestia vero ?! »

« Attenta a quello che dici !! »

« Altrimenti ? Mi prendi a sculacciate, principessina ? Non sei niente senza le tue amiche e Celestia a guardarti le spalle !! » ringhiò Burning scrutando l'espressione furente di Twilight che si avvicinava sempre più a lei, constatando come il suo nuovo piano stesse avendo successo.

« Guarda che se voglio ti posso sistemare come e quando voglio !! Tengo a ricordarti che ho tenuto testa a Tirek !! »

« Ma non lo hai sconfitto tu !! Lo avete fatto assieme, questo perché da sola vali meno di zero !! »

« Ora basta !! Ti faccio vedere io !! » tuonò Twilight che a sorpresa di tutti le si lanciò addosso, venendo però schivata con un salto da Burning che poi la afferrò da dietro bloccandole il collo con gli arti anteriori cominciando a stringere.

« Ack !! Non...respiro...!! » sussurrò la principessa dell'amicizia che stava lentamente diventando blu in volto.

« Lasciala andare subito !! » tuonò Rainbow Dash scattando verso di lei, venendo però intercettata da un poderoso colpo allo stomaco da parte di Silence, che la spedì a terra calpestandole il capo nel terreno.

« Vesti di stare tranquilla !! A proposito, questo è per avermi lanciato contro il muro poco fa, e questo !! » disse facendo una breve pausa calciandola verso Pinkie Pie e Fluttershy.

« E' per aver colpito la mia sovrana !! Ora siamo noi qui a dare gli ordini, chiaro ? » disse il consigliere della sovrana, intenta a tenere immobilizzata Twilight, facendo più o meno forza sul collo dandole la possibilità di prendere aria.

« Allora come ci si sente ad essere tanto deboli eh Twilight Sparkle ? Sai voglio rivelarti un segreto, tra pochi minuti il cielo sarà riempito dalla flotta di zeppelin del mio impero e voi, povere sciocche non potrete fare nulla per impedirlo perché ora sei in mio potere e senza di te, loro sono solo delle buone a nulla, come la sei tu senza di loro. » sussurrò Burning Boss all'orecchio della giumenta mentre le restanti principesse erano immobili a fissare la situazione, cercando di trovare un modo per salvare la loro amica.

« Già...io...io sono debole da sola...ma io ho qualcosa che tu non avrai mai...degli...degli amici ed alleati...» rispose con un filo di voce Twilight con un sorrisetto beffardo in volto.

Nello stesso istante un tentacolo azzurro si posò sulle groppe di Burning Boss e Silence, espandendosi lungo tutto il loro corpo immobilizzandoli con gli arti aperti.

« Ma cosa diavolo ?! »

« Mia sovrana fate attenzione !! »

Nello stesso istante atterrò a poca distanza da Twilight, Prince Black, con il proprio corno illuminato del medesimo colore dei tentacoli, con un grosso sorriso in volto.

« Sono stato abbastanza rapido ad arrivare oppure sono stato veloce come sempre ? » chiese lo stallone dal manto nero aiutando ad alzare la puledra dal manto viola che dopo essersi massaggiata per qualche istante il collo sorrise a sua volta al principe.

« Puntuale come sempre direi, la lettera ha fatto presto ad arrivare. »

« Lettera ? Io per la verità sono venuto perché ho visto passare una flotta di zeppelin che si disperdeva ed ho pensato di venire di persona a chiedere se ne sapeste qualcosa,ed anche a vedere se c'era qualche novità sulla sadsand, ma a quanto vedo non è cambiato nulla. » concluse lo stallone che nel frattempo era stato accerchiato dalle restanti principesse.

« Come sarebbe a dire diretti in mezzo al deserto ?! Io non avevo dato quell'ordine !! Quella flotta dovrebbe essere diretta qui per darmi aiuto bellico !! » tuonò Burning Boss che in preda alla furia aveva iniziato ad emanare un fortissimo calore.

« Fossi in te me ne starei calma signorina, non è un grande idea mettere fonti di calore al contatto con la magia ad inchiostro che utilizzo, beh ammenoche tu non voglia fare un bello spiedo col tuo consigliere che, ora che lo guardo meglio ha propria l'aria del pollo, magari verrebbe pure croccante !! » disse Black utilizzando il tentacolo esteso per far muovere Silence Shoot come un pollo, facendolo andare su tutte le furie.

« Smettila immediatamente !! Razza di insulso alicorno !! Se solo avessi le ali libere ti farei vedere io !! Sei riuscito a battermi solo prendendomi alle spalle !! Altrimenti-»

« Bene, vediamo. » disse lo stallone dal manto nero facendo sparire nel terreno il tentacolo facendo cadere a terra il pegaso da manto azzurro, liberandolo dalla cinghia che gli bloccava le ali.

Quest'ultimo dopo essersi rialzato lo osservò con sguardo sadico.

« Ora ti faccio a pezzi...!! »

« Basta che lo fai prima di notte, ancora un po' e muoio di vecchiaia. » rispose il pony facendo imbestialire il pegaso che veloce come un fulmine saettò contro di lui ad ali spiegate passandolo da parte a parte.

« Vediamo se hai ancora voglia di parlare ora che ti ho diviso a metà !! » sentenziò il pony voltandosi soddisfatto cambiando di colpo espressione vedendo come, il punto dove sarebbe dovuto trovarsi il taglio era divenuto completamente trasparente.

« Non c'è che dire, sei veloce te lo devo riconoscere, però vedi quel tipo di attacco, contro di me non ha effetto ecco perché se fossi in te guarderei verso l'alto. » disse Black mentre un ombra comparve sopra Silence che sollevò lo sguardo giusto in tempo per schivare un enorme zoccolo nero che si schiantò dove pochi istanti prima di trovava.

« Davvero veloce, ma hai perso. » disse Black, comparendo di colpo ad ali spiegate a destra del pony che sollevò gli zoccoli anteriori per difendersi dal colpo del principe che però si rese intangibile per quel brevissimo lasso di tempo che servì a passare i due zoccoli blu piantando il proprio dritto sul naso di Silence che volò indietro finendo, privo di sensi a poca distanza da Behemoth.

Nel medesimo istante le sei principesse esultarono avvicinandosi allo stallone che sorridendo verso Burning Boss, esibì il proprio arto destro pompando il muscolo.

« Faccio sempre lo stesso effetto alle puledre. » sentenziò il principe di InkHeart, avvicinandosi alla sovrana di Hoovettington ancora immobilizzata dal tentacolo magico.

« Che dici vuoi sentire anche tu questa potenza ? » chiese ammiccandole. osservando come le vene sulla testa della puledra avessero iniziato a pompare, e grazie alla sua esperienza in giumente fin troppo vasta lo stallone decise di retrocede per evitare un incendio causato dalla combinazione del suo incantesimo col potere calorifico della puledra.

Nello stesso istante Princess Celestia e Princess Luna, arrivarono in volo uscendo da una delle torri del castello, atterrando a poca distanza da Black, venendo presto raggiunte dalle principesse dell'amicizia.

« Bene Black, sei stato rapido ad arrivare. »

« Come sempre del resto. » ripeté lui, ammiccando a Celestia che sollevò per un istante lo sguardo al cielo per poi riprendere il proprio discorso.

« Princess Cadence ha risposto al messaggio, dicendo che ci attende la, dunque se tutto è pronto direi che possiamo partire. » sentenziò Celestia, illuminando il proprio corno facendo comparire diversi carri sui quali galleggiarono all'interno i vari malati sistemati nelle cuccette.

Pochi istanti dopo, la lunga colonna di pony e carri cominciò ad avviarsi verso il ponte che li avrebbe portati all'uscita dal castello, mentre la sovrana del sole in compagnia di Black e Luna si fermarono per qualche istante con Burning, ancora immobilizzata.

« Burning Boss, noi ci apprestiamo ad andare alla fonte della vita, dunque ti pongo ora questa domanda.

Vuoi venire con noi, come alleata o preferisci venire come prigioniera ? » chiese Celestia, fissando la puledra nei propri occhi arancio che se avessero potuto l'avrebbero polverizzata all'istante.

« Non mi sembra di avere molta scelta. Ma se vengo con voi sia chiaro, lo faccio soltanto per curare il mio consigliere Behemoth, e non per segno di resa, e non accetterò ordini da nessuno di voi. » sentenziò la pegaso dal manto rossiccio che pur non mostrandolo, era percorsa da brividi di paura dopo essersi accorta di aver perduto il berretto datogli da Nero, al quale l'umano paresse essere molto affezionato.

« Eh sia, ma non provare ad ingannarci o fare il doppio gioco, altrimenti verrai nuovamente imprigionata. » concluse Celestia facendo un cenno col muso a Black che fece svanire il tentacolo facendo cadere la sovrana di Hoovettington direttamente trai suoi zoccoli, dalle quale lei scese subito andando faccia a faccia di Celestia e Luna.

« Un ultima cosa, quello li deve starmi lontano !! Per il resto vedrò di stare tranquilla. » sentenziò la pegaso salendo su un carro dove vennero fatti levitare magicamente anche Behemoth e Silence Shoot, ancora svenuti.

Pochi istanti dopo Celestia voltò lo sguardo verso Black, guardandolo con severità.

« Black, ascoltami bene, qualsiasi cosa tu faccia, resta qui nelle retrovie e tienili d'occhio tutti e tre, non venire assolutamente in testa alla carovana, mi hai capito ? »

« Solo perché la si trova Sin ? Dai su, non penserai che lo provocherei solo per testare la sua forza vero ? » chiese l'alicorno dal manto nero, ricevendo come risposta un sopracciglio alzato da entrambe le principesse.

Quest'ultimo dopo tale gesto sorrise leggermente e con un leggero battito d'ali si andò a sedere sul tetto della carrozza con all'interno Burning.

Non appena ciò avvenne le due principesse illuminarono i loro corni trasportandosi al cancello distrutto del cancello, dove era arrivata la prima carrozza, con all'interno Twilight e le sue amiche. fermatasi a poca distanza da Heaven Sin.

Celestia e Luna comparvero proprio dinnanzi a lui, restando in silenzio per qualche istante.

Esso venne però rotto proprio dallo stallone che cominciò a trottare verso il deserto.

« Possiamo andare ora. » disse con calma glaciale, muovendosi lentamente con al fianco sinistro Celestia e Luna, seguite a loro volta dalla lunga carovana, nella cui ultima Burning Boss stava ribollendo di rabbia, non conscia del motivo per cui la flotta avesse ignorato il piano.

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Capitolo 11
*** Capitolo X - La lunga marcia ***


Lenta ma inesorabile la lunga carovana formata da pony e carri coi malati cominciò il proprio viaggio in direzione del deserto.

Nella carrozza di testa dove stava stipate le sei principesse dell'amicizia, ognuna impegnata nelle più disparate attività, Twilight Sparkle teneva d'occhio Celestia, Luna e Sin.

Infatti per quando avesse estrema fede nella propria insegnante e monarca, non aveva proprio gradito scoprire il passato di quello stallone, che per quanto il suo aspetto non lo desse a vedere aveva un incredibile potere che l'alicorno riusciva a percepire, ma non a far combaciare al bene o al male, come se si trovasse in una sorta di limbo.

Ciò non faceva stare per nulla tranquilla la giumenta che però, per non destare alcun timore tra le amiche preferiva tenere i propri pensieri per se.

Nel frattempo lungo la carovana, il silenzio regnava sovrano facendo drizzare il pelo sulla groppa di Burning Boss, già preoccupata per la perdita del cappello, ed ora ancora di più.

L'unica nota positiva era che sia Silence che Behemoth avevano ripreso conoscenze dopo le cure mediche di una pony di terra dal manto bianco e dal crine rossa che, seppur con un espressione scocciata, li aveva curati e poi se ne era andata.

Ora in silenzio nella carrozza il minotauro con il braccio ingessato appeso con una fascia al collo, e lo stallone dal manto blu con un livido in volto fissavano il pavimento in legno scricchiolante cercando di non pensare al fallimento dell'invasione ed evitare di ascoltare lo snervante fischiettio di Black, seduto sul tetto.

« Basta non lo sopporto più !! » ringhiò Silence Shoot mettendosi gli zoccoli sulle orecchio digrignando i denti.

« Stai tranquillo Silence, tanto non possiamo farci niente. Dobbiamo soltanto aspettare il momento giusto e poi evaderemo, dirigendoci verso Hoovettington dove raduneremo quel che resta dell'esercito di riserva, marciando di gran fretta sui regni che senza la presenza dei loro sovrani, cadranno miseramente. » disse la pegaso dal manto rossiccio, dando rapide occhiate al tetto, cercando di valutare dove fosse poggiato l'alicorno dal manto nero.

« Mi sembra un ottima idea mia signora, ma come facciamo con...» lo stallone non terminò la frase facendo cenno con lo sguardo alla regnante verso il minotauro, che da quando si era ripreso non aveva detto una sola parola, restando zitto.

Behemoth si sentiva del tutto responsabile per ciò che era accaduto, senza contare che, durante il passaggio all'esterno del palazzo la regnante era stata trattenuta da Silence, dato che alla vista dei corpi dell'esercito dell'impero massacrato senza alcuna pietà da Sin, era quasi impazzita dalla rabbia cercando di uscire dalla carrozza dove Black l'avrebbe bloccata in ogni modo.

Fortunatamente il bovino non aveva visto tale scempio, ma in compenso lo aveva vissuto di persona, ed ora l'unica cosa che gli restava era il suo martello che era stato raccolto da Black ma posto sotto sequestro in un altra carrozza, proprio come le lame di Silence.

La regnante ricambiò lo sguardo del consigliere, ma prima che avesse il tempo di parlare Behemoth la precedette.

« Mia signora, non preoccupatevi per me. Voi scappate alla prima occasione, so bene che in queste condizioni sarei solo di intralcio, ed anche durante la fuga vi rallenterei visto che non corro rapidamente.

Ma ciò che posso fare è fornirvi una copertura alla fuga, dovesse costarmi la vita. » disse il minotauro scrutando coi propri occhi smeraldo la pegaso a cui aveva offerto la propria forza, ed il suo amico e rivale col quale aveva combattuto diverse battaglie e, anche se non lo dava a vedere, era molto affezionato.

I due equini lo scrutarono, sentendo di colpo una fitta al cuore, constatando come, sulla punta della coda del loro interlocutore stesse iniziando a formarsi della sabbia.

« Noi non ti lasceremo qui. Se scapperemo lo faremo tutti assieme, nessuno sarà lasciato indietro.

Ed anche i nostri caduti saranno riportati al regno, perché così avevo giurato e così sarà.

E poi...» disse Burning Boss facendo una breve pausa in cui sorrise al bestione.

«... cosa farei se perdessi il miglior capitano di fanteria che si possa trovare in tutta Equestria. » terminò la pegaso sorridendo leggermente al minotauro che, pur apprezzando il complimento tornò a fissare il pavimento con aria mogia.

« Vi ringrazio vostra maestà, ma non merito questo onore. Sono stato sconfitto in battaglia con estrema facilità, e non ho saputo proteggere le nostre legioni da un singolo pony.

Ho perduto il mio onore, tanto valeva che morissi in quell'istante. »

« IDIOTA !! » tuonò di colpo la sovrana, alzandosi con uno scatto e schiaffeggiando con forza il consigliere, che restò immobile a guardarla stupito, osservando gli occhi della puledra farsi sempre più lucidi.

« Ti proibisco di dire nuovamente queste cose !! Nessuno di noi morirà !! Ne tu, ne io ne Silence, Nessuno !! Io non lo permetterò è chiaro ?! Mi hai capito Behemoth ?? Tu non puoi morire, non finché io non te lo ordinerò !! » sentenziò la sovrana tenendo gli occhi sbarrati nell'inutile tentativo di non far scendere le lacrime mentre sul volto del pegaso dal manto blu si era palesato un sorriso di approvazione, ed aveva serrato i propri occhi nel tentativo di non mostrare anch'esso i propri sentimenti.

In quell'istante anche Behemoth, dopo aver tirato su col naso con un forte grugnito sorrise.

« Vi ringrazio Burning Boss, e vi prometto che finché non avrò avuto il vostro permesso, farò si che questa mia vecchia pelle resti viva ancora per qualche anno. » disse il consigliere per poi distendersi nella cuccetta a riposare.

« Ora riposerò un po', ma non temete, in caso di bisogno avrò un orecchio alzato. »

« Dormi tranquillo testone, ci sono io con lei. » si intromise Silence, ascoltando in risposta una leggera risata del proprio collega.

« D'accordo, signor piagnucolone. Ma cerca di non piangere quando combatti, se no non riuscirai a proteggere la sovrana. » rispose Behemoth per poi coprirsi e cominciare a riposare, mentre Burning Boss, dopo essersi asciugata di fretta e furia gli occhi con lo zoccolo destro si era voltata verso l'esterno della della carrozza ammirando il sole che da mattutino stava cominciando lentamente a divenire arancione come i propri occhi, segno che era già pomeriggio inoltrato da quando erano partiti.

Fu in quell'istante che, mentre lei era seduta sulla sponda del mezzo le si sedette accanto il consigliere Silence, che gli pose la propria ala attorno alla groppa stringendola a se.

« Non preoccupatevi mia signora, sono certo che c'è la farà, lui è molto più forte di me.

Ma non dite che ve l'ho detto o quel testone si vanterebbe a non finire. » disse lo stallone facendo sorridere la propria amata che gli pose la testa sul collo usandolo come cuscino.

« Non dirò nulla tranquillo.

Silence, dimmi secondo te dovremmo seguire la carovana, oppure provare la fuga ? Considerando ciò che abbiamo visto. »

« Questa è una buona domanda mia signora. Certo, tornare all'impero, ammettendo di riuscire a scappare, sarebbe di certo sarebbe ottimo per un invasione lampo nei vari regni, d'altro canto...se la malattia progredisse fino a raggiungere anche il nostro regno saremmo poi obbligati a ripetere questo viaggio, e Behemoth sembra esserne già affetto. » disse prendendosi una piccola pausa in cui sospirò.

« Però sono certo che di una cosa, qualsiasi scelta voi prenderete sarà quella giusta, ed entrambi vi seguiremo fino alla fine, se necessario anche oltre. » concluse il pegaso che venne stretto dall'ala sinistra della sovrana che gli si avvicinò ulteriormente, ricevendo delle dolci carezze nella criniera da Silence.

« Quindi vi fidate fino a questo punto di me. » sussurrò lei, mentre uno strano calore aveva iniziato a propagarsi dentro di lei cominciando a farla assopire coccolata dal proprio amato consigliere che nel frattempo, dopo averla baciata dolcemente sulla fronte, aveva alzato lo sguardo scocciato fissando il volto di Black che, probabilmente fin dall'inizio della conversazione era rimasto li a guardarli, con un sorrisetto sarcastico in volto.

« Che dire, è una pony fortunata ad avere due servi come voi, certo un poco bruttini e puzzolenti ma meglio di nulla. »

« Nessuno ha chiesto il tuo parere !! » disse il pegaso dal manto blu cercando di limitare la voce per non svegliare Burning ricevendo una nuova occhiata sarcastica dall'alicorno dagli occhi bicolore.

« Fosse in te starei fermo e soprattutto zitto, non vorrai di certo svegliarla.

Guardala, sembra un angelo mentre dorme, a differenza di quando è sveglia che è un vero e proprio diavolo. Dimmi è così anche a letto ? » chiese il principe facendo sgranare gli occhi a Silence che avvampò assumendo un colore simile alla sua amata.

« Oh oh immagino che la risposta sia si.

Beh, direi che si è fatto tardi, meglio se anche tu ti metti a dormire, ma ehy niente azioni sconce nella carrozza chiaro ? Ammenoche non sia invitato anche io, ma in quel caso mi sa che non ci sarebbe spazio per te, pollastro. » concluse Black, sparendo poi sulla carrozza mentre il pegaso resistette all'impulso di lanciarglisi contro solo per puro autocontrollo datogli dalla presenza di Burning Boss alla sua destra.

Qualche ora dopo, mentre il sole aveva cominciato a calare, alla testa del gruppo era iniziata una nuova discussione.

« Dobbiamo fermarci per la notte, non lo capisci che i pony che trainano ed i medici hanno bisogno di riposo ? » disse Celestia con tono irritato, fissando Heaven Sin.

Quest'ultimo continuando a guardala coi propri occhi celesti privi di qualsiasi emozione, diede un rapido sguardo alla carovana, e poi al punto dove erano giunti, pochi chilometri dopo Ponyville, ai margini della EverFree Forest.

« Dobbiamo continuare, la strada è ancora lunga. »

« Ma i pony non c'è la fanno !! Lo vuoi capire !! »

« Se non ci sbrighiamo ci saranno altre perdite. »

« Anche avanzando ci saranno, ma di stanchezza e se coloro che trainano verranno meno, chi lo farà ?! » continuò la monarca del sole, che stava cominciando a perdere la sua proverbiale calma di fronte alla noncuranza della vita che quel pony stava dimostrando.

« Può darsi, ma più si aspetta più la sadsand si farà strada nei tessuti dei malati, e lentamente attaccherà anche i medici ed i trainanti.

E più si aspetta più sarà rapida, poiché essa aggredisce i soggetti al minimo segno di tristezza, e lentamente inizia a consumarlo, trasformando il suo corpo in sabbia assimilando le altre emozioni lasciando solo la tristezza a nutrirla. » spiegò il pony dal manto bianco, spostando nuovamente lo sguardo su Celestia.

« Se non continuiamo la marcia, forse domani non ci sarà più nessuno in grado di trainare, mentre restando svegli ed in attività tenendo la mente sgombra da ogni pensiero si rischia molto meno di essere aggrediti dalla malattia. » concluse Sin, ricominciando a procedere a ritmo lento in attesa che la monarca, seppur contro voglia, accettasse di avere torto e desse il comando di avanzata.

« Sorella, cosa dobbiamo fare ? » chiese Luna avvicinandosi a Celestia che stava osservando con sconforto i vari stalloni davanti alle carrozze completamente sudati ed ansimanti.

« Temo che non abbiamo scelta Luna, dobbiamo proseguire, sperando di incrociare Princess Cadence con altri pony messi in condizioni migliori dei nostri, cominciò inoltre a temere che Heaven Sin sappia più di quanto vuole farci credere. » disse l'alicorno, osservando la sagoma dello stallone che si era fermato ad alcuni metri di distanza attendendo il riavvio della marcia.

« Cosa intendi dire Tia ? »

« Il fatto che sappia così tante cose sulla sadsand è strano, per quanto un pony possa vivere a lungo, questa è la prima volta che questa malattia si manifesta e lui pare conoscerla fin troppo bene. »

« Non penserai che l'abbia diffusa lui, vero ?! » chiese la sorella mentre un brivido le corse lungo la groppa.

« Non lo so, e sinceramente non è importante ora.

L'unica cosa che mi preme è salvare il nostro popolo, e spero veramente che questo spostamento di massa possa veramente portare a qualcosa di buono, anche se senza la guardiana che io sappia, è impossibile far funzionare la fonte di vita. »

« E se vi fosse una nuova guardiana ? Se non sbaglio ha detto di essere stato mandato da una sovrana. » disse Luna, cercando di infondere speranza nella sorella.

Quest'ultima dopo aver sorriso alla propria con sanguigna riprese a procedere, facendo così riprendere la marcia della carovana.

« Lo spero vivamente Luna, perché altrimenti questa potrebbe essere la fine di tutto. » disse Celestia, abbassando leggermente lo sguardo verso il proprio petto, dove, sotto la collana i primi segni della malattia si erano cominciati a manifestare.

La marcia durò un altro giorno, senza mai fermarsi giungendo alle primi luci dell'alba nel deserto.

Molti pony all'interno delle carrozze si erano spenti, cedendo completamente alla malattia facendo si che alcuni veicoli venissero abbandonati lasciando così riposare alcuni stalloni che avrebbero potuto dare il cambio agli ormai sfiniti trainatori formando così delle squadre a turni.

Tutto ciò aveva dato ragione alla strategia di Heaven Sin, che restando sempre in testa alla carovana con le due principesse pareva essere instancabile.

Il viaggio nel deserto proseguì e durante la traversate altre quattro carrozze vennero abbandonate, perché ormai prive di malati da trasportare, mentre con sconforto di Burning Boss e Silence, il consigliere Behemoth era ormai rimasto senza coda, totalmente consumata dalla sadsand.

Alcune delle perdite erano state molto gravose sul morale della carovana, come Granny Smith, che era sparita durante la notte del secondo giorno, o come Zecora incapace di adeguarsi a questo viaggio aveva finito per lasciarsi divorare completamente dalla malattia in poche ore.

Tutti in un modo o nell'altro stavano perdendo qualcosa e la piaga pareva non aver risparmiato proprio nessun essere vivente, vista la presenza sul percorso di bufali malati, ed addirittura di un drago cotto totalmente disidratato le cui zampe erano svanite nel nulla.

Fu a quel punto, che alla fine del secondo giorno, quando la notte portò un po' di fresco a tutti i pony, si vide arrivare in lontananza una seconda carovana di pony, guidata da Princess Cadence e Shining Armor.

Questi ultimi, dopo i formali saluti alle monarche, alle principesse e Black, si aggregarono alla marcia, seppur tenendo a debita distanza il pony del peccato, che finalmente dopo un tempo che parve eterno per coloro che seguirono, in vicinanza di una montagna circondata un enorme giardino del deserto annunciò solenne.

« Siamo giunti alla metà, ora preparatevi, perché le vere prove inizieranno solo ora. » sentenziò lo stallone dal manto bianco voltandosi verso i regnanti, raggiunti anche da Burning Boss, e dai consiglieri mentre in cima alla montagna, dove era visibile un grande tempio bianco in stile romano, una puledra dal manto bianco come il latte, ed il crine smeraldo osservava coi propri occhi rubino le carovane ferme all'ingresso del proprio regno, mentre su un tavolo in granito a poca distanza da lei giaceva immobile il berretto perduto dell'imperatrice di Hoovettington.

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Capitolo 12
*** Capitolo XI - L'ultima speranza ***


I pony a capo della carovana rimasero per qualche istante incantati dalla meraviglia che gli si palesava di fronte.

Era incredibile pensare che nel bel mezzo del deserto potesse esistere un simile luogo, tanto rigoglioso e stupendo.

Il rilievo non molto più alto del castello di Canterlot, era completamente formato da un unica roccia dal colore perlato che quasi rifletteva la luce del sole, rilasciando al tempo stesso una strana sensazione di fresco e misticismo.

Attorno alla montagna, al cui centro si trovava un immensa scalinata bianca in marmo che si inerpicava fino in cima, si trovava un immensa distesa di fiori tutti in perenne fioritura, rilasciando un dolce profumo che avrebbe facilmente potuto sopraffare qualsiasi boutique di qualsiasi regno.

Le scale, immense e rilucenti, parevano salire dritte fino al cielo dove, in congiunzione con la vetta, compariva un grande tempio bianco, con delle grandi colonne dove all'esterno si potevano vedere, persino da quella distanza, le tre statue dei pony primordiali, Queen Galaxia, King Cosmos e Master.

Davanti a tale spettacolo nessuno riuscì a parlare, restando ammaliato da tale spettacolo, che riusciva quasi a far dimenticare la tremenda piaga che anche in quell'istante continuava a gravare sulle loro vite.

Fu proprio in quell'istante che una voce femminile, proveniente dalla cima della montagna attirò l'attenzione di tutti.

« Infine siete giunti fino a me, voi pony in cerca di un miracolo. » disse con voce alta ma aggraziata una giumenta dal manto bianco e dal lungo crine liscio verde, con indosso una veste bianca.

Al sentire tali parole tutti ebbero un sentore di speranza, tranne Burning Boss, che al contrario parve accigliarsi cominciando a digrignare i denti.

« TU !! Eri tu quel giorno alla stazione !! » tuonò la pegaso puntando lo zoccolo verso la puledra che la guardò impassibile coi propri occhi rubino.

« Vedo che persino coloro che sono la causa dello stesso male che li perseguita sono giunti fin qui. »

« Che diamine stai dicendo razza di-» provò a dire la puledra, bloccandosi però all'istante osservando lo sguardo di Heaven Sin puntato su di lei, ma stavolta non vuoti come il solito, ma minacciosi, quasi come se in quello sguardo vi fosse una sopita minaccia di morte.

Nello stesso istante Luna, avvicinatasi di nuovo alla sorella ne attirò l'attenzione con un leggere tocco dell'ala sul collo.

« Tia, è quella la guardiana ? » chiese l'alicorno tenendo lo sguardo fisso sulla figura che se ne stava immobile sulla montagna, con la lunga veste e la criniera mossi dal vento, regalando uno spettacolo di immane bellezza.

« Certamente le assomiglia molto, ma non può essere lei. Io l'ho vista morire, ho visto le acque tingersi di rosso, quindi come può quella essere lei.

Eppure è così, uguale...» rispose Celestia, restando a fissare quella figura mentre Princess Cadence, in compagnia di Twilight e delle sue amiche, stava fissando in cagnesco il proprio consorte.

« Shining non osare alzare nuovamente lo sguardo mi sono spiegata ?! »

« Ma io..»

« Tieni giù quel muso !! Tu sei uno stallone sposato, e non ti è permesso guardare altre !! Specialmente con quello sguardo da allupato !! » sentenziò l'alicorno dal manto rosa gonfiando leggermente le guance, mentre Twilight prese a ridere in contemporanea di Rarity, mentre Pinkie pie e Rainbow Dash erano occupate a fare la guardia a Silence Shoot e Behemoth, che si trovavano vicino alla sovrana.

Nel frattempo Fluttershy stava cercando di consolare Apple Jack ancora sconfortata a causa della sparizione di Granny Smith, lasciando l'ingrato compito di fornire le spiegazioni ed il conforto ad Applebloom a Big Mc.

« Beh che dire, è veramente una puledra con tutti i numeri a posto per diventare la signora Black, tu che ne pensi Shining amico mio ? » chiese l'alicorno dal manto nero dando qualche colpetto all'unicorno che non appena provò a rispondere sollevando lo sguardo trovò a poca distanza dal suo viso lo sguardo colmo di gelosia e rabbia della propria consorte che per qualche istante gli fece addirittura più paura di Sombra.

« Ehm...io penso che terrò i miei commenti, sai, sono sposato...» sussurrò l'unicorno con una sorta di nota triste nella voce che per sua sfortuna venne colta dalla consorte che, spalancando le ali si allontanò da lui, venendo subito seguita da Twilight Sparkle, che però prima non perse l'occasione di dirne quattro al fratello.

« Ma bravo !! Sei contento ora, l'hai offesa !! Hai la mentalità di un puledrino di quattro anni !! E tu Black non dovresti mettere strane idee in testa a Shining !! » sentenziò la principessa dell'amicizia, fissando i due con aria di rimprovero ottenendo soltanto uno sguardo colpevole del fratello ed un sorriso da parte del principe di InkHeart, che aveva ascoltato e dimenticato le parole di Twilight con la stessa velocità con cui beveva.

Non appena i due furono rimasti soli, dando una sfuggente occhiata anche all'amica stilista della principessa dell'amicizia, che mentre si allontanava dava uno splendido spettacolo di ancheggiamento, Black riprese il discorso.

« Allora amico mio, ora che siamo soli mi dai si o no il tuo parere ?? »

« Beh ecco, se proprio devo, direi che da dieci a zero a Cadence !! Ma per favore non dirglielo !! Non vorrei si arrabbiassi ancor più di quanto non lo è già...» disse l'unicorno, ricevendo lo zoccolo del principe attorno al collo.

« Tranquillo amico mio, parola di stallone, non uscirà una sola parola dalla mia bocca, ammenoche non mi corrompano con del buon sidro alcolico o altro. » concluse l'alicorno che aprendo le ali prese il volo, dirigendosi verso la cima della montagna.

« Beh, io vi precedo tutti, così intanto vado a fare le presentazioni !! » disse Black che, non appena passò il giardino fiorito, e si trovò di fronte la scalinata venne respinto indietro con violenza inaudita, come se avesse impattato contro il pugno di un gigante.

Lo stallone, venne sbalzato indietro a grande velocità finendo dritto in mezzo al campo fiorito, venendo raggiunto immediatamente da Celestia, Luna e Burning Boss, che pareva piuttosto soddisfatta di ciò che era avvenuto.

« Ma che diamine è successo..? » chiese l'alicorno dal manto nero sedendosi di scatto cominciando a tenersi la testa con gli zoccoli anteriori.

« Nessuno può salire sulla gradinata senza prima aver dimostrato la propria dedizione. » disse Heaven Sin, cominciando ad avanzare sulla scalinata senza il minimo problema.

« Dedizione ? Che significa ? » chiese la pegaso dal manto rossiccio con tono scocciato verso Celestia che aveva un espressione preoccupata.

« Suppongo che si riferisca alle tre prove da suoperare, senza le quali è impossibile accedere alla fonte. Mi chiedo però se sia davvero necessario, visto che non sappiamo se sia davvero la reale guardiana. » disse la monarca del sole mentre, sprezzante come suo solito Black si rialzò, e seguito da Burning Boss, Silence e Behemoth cominciarono ad avvicinarsi cautamente al primo gradino, fermandosi a fissarlo.

« Beh non vai più avanti ? Hai forse paura ? » chiese con tono provocatorio il pegaso dal manto blu, causando una leggera risata da parte del minotauro e della sovrana.

« Io ? Paura ? Ma fatemi il favore, molto semplicemente voglio evitare di venir sbalzato nuovamente come una pallina da ping pong !! Ma visto che tu sei così bravo a parlare, perché non ci provi tu, mister polletto ? » rispose l'alicorno, facendo cenno con l'ala a Silence di passare avanti.

Quest'ultimo deglutì con forza, cominciando ad avvicinarsi, fermandosi anch'esso davanti al primo gradino pensieroso, avvertendo su di se tutti gli sguardi dei presenti.

« Beh ? Mi sembravi così convinto ma a quanto pare nemmeno tu sembri un razzo nella salita.» disse Black, facendo voltare verso di se il pegaso che lo fissava con rabbia.

« Guarda che sto semplicemente decidendo con che zoccolo iniziare la scalata, niente di più !! »

« Oooh capisco !! » rispose l'alicorno, cercando di trattenere le risate che rischiavano di farlo esplodere, mentre a sorpresa dei due, Twilight Sparkle affiancatasi ad essi pose il primo zoccolo sulla scalinata facendoli restare tutti di sasso.

« Ma come ?! Come è possibile ?? » chiese Black fissando con incredulità la puledra che silenziosamente stava salendo la scalinata, senza mai fermarsi.

In quell'istante la giumenta dal manto rossiccio osservò con attenzione l'alicorno dal manto viola constatando come anch'essa avesse il medesimo sguardo di Sin, vuoto e privo di emozione, ed in quell'istante gli venne un idea.

« E se fosse la dedizione la soluzione...» pensò, cercando di liberare la mente da ogni pensiero a parte il raggiungimento della cima.

Non era per nulla facile, vista l'enorme mole di pensieri che circolavano in lei.

La vendetta verso Celestia, scoprire che fine avesse fatto la flotta, conquistare i regni, prendere a calci la guardiana, tutti scopi che Burning Boss si era prefissata e che ora doveva riuscire ad accantonare, ma fu proprio in quell'istante che riuscii, tra tutti quei pensieri, a scovarne uno che potesse liberarla completamente.

« Io devo raggiungere la cima, per salvare Behemoth.» pensò cominciando ad avanzare sul primo scalino.

Nuovamente si creò il silenzio trai presenti, mentre osservarono anche l'imperatrice iniziare la scalata della montagna, mentre finalmente dopo tutto questo tempo anche Celestia arrivò a capire il metodo utilizzato dalle due e da Sin per salire.

« Concentratevi tutti su un solo obbiettivo, non ha importanza quale, ma fate si che nella vostra mente sia presente solo quello. » disse l'alicorno dal manto bianco cominciando anch'essa a salire, seguita dalla sorella e da Cadence.

A quasi metà giornata, quando il sole aveva iniziato a sorgere, solo Twilight, Burning Boss, Celestia e Silence Shoot erano riusciti a giungere ad una sorta di grande pianerottolo in marmo sulla cui sommità si ergeva la statua di un un essere umanoide che stringeva nella mano destra una grande falce, come pronto a parare un attacco, ed il volto totalmente coperto da un cappuccio ed una maschera.

Inciso sotto di essa vi era incisa una frase.

« Solo chi riesce a focalizzare il proprio obbiettivo, può avere diritto ad un destino. » legge Twilight Sparkle osservando la statua alla quale si avvicinarono anche i restanti presenti, compreso Heaven Sin.

« Siete i primi, dopo molti secoli, ad aver passato la prima scalinata, ma vi avverto.

Non vi resta molto tempo, e vi sono ancora due rampe. » disse con calma glaciale lo stallone avviandosi verso la nuova rampa perfettamente simmetrica alla precedente tanto che dal basso il punto in cui loro si trovavano non era visibile, per un effetto di transizione di immagine.

Fu in quel momento che Twilight Sparkle si fermò.

« Chi è questo ? L'essere raffigurato nella statua ? » chiese la giumenta, incuriosita dalla presenza di una statua umana ad Equestria.

« Egli era un viaggiatore, condotto sin qui tramite un inganno del destino. Venne per trovare risposta al motivo del suo cammino. » sentenziò il pony cominciando a salire la seconda rampa di scale.

« E trovò il motivo ? » insistette Twilight, cominciando anch'essa a seguirlo fermandosi poco prima del gradino iniziale, osservando Sin voltarsi leggermente verso di lei, fissandola con sguardo vuoto.

« Non si può trovare ciò che si possiede, specialmente se la si conosce ma si rifiuta di accettarlo. » concluse il pony cominciando la salita, lasciando la principessa immersa nelle sue riflessioni.

« E che cosa cavolo voleva dire ? Dai muoviamoci che non ho tempo da perdere io. » disse scocciata Burning Boss, precedendo Twilight che osservò la pegaso sorpassarla e poi di colpo bloccarsi dopo aver fatto quattro salini.

« Cosa succede Burning ? » chiese la principessa, cercando di vedere in volto la giumenta, cominciando anch'essa a salire fermandosi nel medesimo punto.

In quell'istante Silence e Celestia, dopo essersi lanciati una fugace occhiata salirono anch'essi restando vittime loro stessi della secondo prova che Sin, fermandosi al secondo pianerottolo disse ai quattro pony immobili, sul cui volto era comparsa una tremenda smorfia di dolore.

L’anima spezzata aveva sogni del domani.
« L’orgoglio è perduto.
Le ali strappate, la fine è vicina, ma cedere è impossibile per coloro che sognano. » disse il pony, parendo del tutto insensibile all'immenso dolore che in quello stesso momento stava impedendo ai rampicatori di muoversi e di parlare.

Il dolore che li attanagliava era immenso, come se una lama incandescente affondasse lentamente nelle loro ali, recidendole con sadicità.

Le vene sul collo e sulle ali dei quattro erano sul punto di esplodere, mentre tutto il corpo inviava loro il segnale che presto il corpo aveva ceduto, ma malgrado ciò, sia Celestia che Burning Boss, avanzarono di un altro gradino, mentre un rivolo di sangue cominciò a scendere dal labbro della giumenta dal manto rossiccia che per auto convincersi si era addentata con forza.

Twilight non resistette e dopo poco, cadde svenuta sui gradini rotolando poi verso il pianerottolo.

In quell'istante, quando il tonfo seguito dal pianto della puledra risuonarono dietro di lei, Celestia dovette resistere al forte istinto materno di correre dalla propria allieva prediletta.

Ogni fibra del suo essere stava soffrendo, ed ora avrebbe di certo preferito correre da lei, ma non poteva, sapeva che vi era troppo in gioco per arrendersi proprio ora.

Inoltre, anche se non voleva ammetterlo, non voleva assolutamente permettere a quella pony che pochi giorni fa aveva provato a conquistare il suo regno, di giungere prima di lei dalla guardiana.

Sempre che fosse realmente lei.

Nello stesso istante una voce alle spalle delle due chiese perdono, rotta quasi dalle lacrime.

« Mia sovrana...io..io non c'è la faccio...il corpo...non risponde più, io...» sussurrò Silence, cadendo a terra privo di senso, finendo non poco distante da Twilight che non aveva ancora ripreso i sensi.

« Non preoccuparti mio consigliere, c'è la farò da sola, in fondo è sempre stato così visto che mio padre non ha mai avuto tempo per vedermi credere...ma solo per i suoi piani.

Ed ora io sono divenuto migliore di lui, di tutti. Non fallirò !! » pensò la puledra anche se avrebbe preferito dirlo, ma il dolore era arrivato ad un punto quasi critico tale, da cominciarle a farle offuscare la vista.

Ma nello stesso istante in cui pensò sarebbe caduta svenuta, raggiunse il secondo pianerottolo nel medesimo istante in cui anche Celestia, ormai esausta cadde in avanti completamente sudata e col respiro affannato dalla fatica.

Solo in quel momento alla giumenta dal manto rosso, che stava in piedi per puro miracolo parve il momento esatto per consumare la propria vendetta nei confronti della monarca del sole, in fondo sarebbe stato facile, debole come era sarebbe bastato un solo colpo ben sferrato.

Lentamente ed in preda al dolore la pegaso cominciò ad avvicinarsi all'alicorno che aveva ancora gli occhi chiusi e faticava a smettere di piangere.

Durante l'avvicinamento Burning lanciò uno sguardo verso il basso constatando come, al primo pianerottolo fossero giunti anche altri pony, trai quali Prince Black e Princess Cadence, che avevano iniziato a prendersi cura di Twilight Sparkle e Silence.

Ciò significava che se voleva agire doveva farlo ora, prima che riuscissero a raggiungerle.

Ma proprio quando la puledra sollevò a fatica lo zoccolo destro un doppio flusso magico colpì prima Celestia e poi lei, facendo di colpo svanire qualsiasi segno di dolore e ristabilendole completamente.

« Ma cosa-»

« Traditrice !! » tuonò Celestia, colpendo la puledra dal manto rosso al viso con lo zoccolo sinistro lanciandola indietro.

« Sapevo che non ci si poteva fidare di te !! Stavi per eliminarmi vero ?! Sei tale quale a tuo padre !! » tuonò l'alicorno dal manto bianco cominciando a caricare il proprio corno di una splendente luce dorata.

« No ti sbagli !! Io non sono come lui, io sono molto più forte e te lo dimostrerò ora, finendoti !! » controbatté la pegaso, cominciando ad emanare un fortissimo calore dal corpo fino a raggiungere una tale temperatura da far evaporare il sudore lasciato sugli scalini.

« Ora mi hai stancata !! Sparisci !! »

« Muoriii !! » ruggirono in contemporanea le due, mentre un forte flusso magico venne scagliato dalla prima verso la seconda che con un forte battito d'ali si lanciò nella direzione della sua avversaria, incrociando il percorso dell'attacco magico.

Ma proprio in quell'istante quando i due colpi parvero entrare in contatto, la giumenta si accorse di come il suo zoccolo anteriore non avesse colpito il flusso magico di Celestia, ma invece era conficcato contro l'arto sinistro destro di Sin, che con il destro aveva bloccato il colpo di Celestia, sfruttando la forza di entrambe, ed il suo corpo, per annullare i loro attacco.

« Smettetela ora. Non sprecate le energie con queste inutili zuffe, dopo che la mia amata vi ha generosamente elargito parte delle vostre energie per permettervi di proseguire. » disse con voce leggermente scocciata lo stallone dal manto bianco, restando comunque distaccato.

Le due strinsero con forza i denti, constatando come i loro attacchi non avessero avuto il minimo effetto contro di lui, e sapendo di cosa fosse capace decisero di seguire il suo avvertimento, voltando lo sguardo verso la terza ed ultima gradinata, preceduta da un altra statua.

In questa vi era raffigurato seduto su una nuvola un giovane pegaso piuttosto magro e dall'aria sofferente, ma allo stesso tempo un sorriso in volto.

Al di sotto vi era un altra incisione che recitava.

« Non importa quanto sia grande il dolore che ti affligge, se il tuo sogno sarà abbastanza grande nulla potrà fermarti. » lesse mentalmente Burning Boss, restando a destra di Sin, postosi come divisorio tra lei e Celestia.

Fu in quel momento che la pegaso, lanciando uno sguardo agli zoccoli dello stallone constatò come, le ferite poco prima inflittegli dalle due si stavano già rimarginando senza lasciare alcun segno.

Questo le fece capire quanto Celestia, malgrado le scocciasse ammetterlo, avesse ragione quando diceva che quel pony era un mostro, e lentamente cominciò anche a capire il perché della reazione di Nero quando aveva detto che attaccare quella voce sarebbe stato un suicidio, dato che con molta probabilità avrebbe comportato il battersi con Heaven Sin.

Quest'ultimo, le guidò verso l'ultima scalinata che era molto diversa dalle altre, essa infatti era composta un un unico lungo scalino, che lo faceva apparire come un un lungo sentiero che conduceva dritto alle porte del tempo dove Burning Boss intravide la giumenta guardiana, constatando come si trattasse di un unicorno.

« Quindi questa è l'ultima scalinata, si direbbe facile. » disse spavalda la pegaso dal manto rossiccio, facendo sospirare Celestia in segno di compatimento, mentre il pony dal crine castano cominciò ad avviarsi lungo lo scalino.

« Questo è l'ultimo gradino, ed anche la prova più difficile. » cominciò voltandosi di scatto verso le due.

« Principesse, le parche sono crudeli.

Non ci sono sogni, non c'è più onore. L'anima corrotta dalla vendetta ha sopportato il tormento per trovare la fine del viaggio.

La leggenda narra di sacrificio alla fine del mondo, inquieto ma solenne. » concluse il pony riprendendo a dirigersi verso la guardiana, che pareva attenderlo sulla soglia del tempio.

Burning Boss e Celestia ascoltarono attentamente le parole dette dallo stallone, mentre dalla seconda gradinata giungevano le voci sofferenti dei loro amici e coetanei.

« Non mi importa quale sia la prova, io devo arrivare fino in fondo e fare guarire il mio consigliere. » disse secca la pegaso salendo lo scalino, per poi cominciare a percorrerlo a gran velocità seguita da Celestia che favorita dagli arti più lunghi la passò rapidamente al trotto, arrivando dinnanzi all'unicorno pochi istanti prima della pegaso.

Quest'ultima si affiancò a Celestia, fissandola in malo modo per poi spostare il proprio sguardo sulla puledra che avevano di fronte, al quale Sin si era affiancato.

Una giumenta bellissima, con una folta criniera smeraldo che giungeva quasi fino al pavimento del tempio, coperta da una tunica bianca come il suo manto simile alla neve.

Essa fissò coi propri occhi rubino le due puledre, soffermandosi qualche istante su Burning Boss, che la stava squadrando con una certa indifferenza mista a collera.

« Benvenute, vedo che avete accolto il mio invito a raggiungere la fonte della vita, accettando in questo modo la possibilità di salvezza.

Ma temo che non siate ancora pronte per poterne usufruire, poiché non avete ancora imparato la lezione più importante di tutte. » disse con tono serioso la guardiana, voltandosi verso l'interno del tempio facendo riecheggiare la propria voce dall'interno dove a poca distanza dal punto dove si trovavano si trovava un immensa fontana in pietra dalla cui punta zampillava dell'acqua chiara che si riversava all'interno di un contenitore in roccia che dava origine ad una sorta di piccolo stagno cristallino.

« Andatevene, e tornate quando avrete appreso l'ultima lezione. » sentenziò Purity, la guardiana della fonte della vita, facendo sgranare gli occhi alle due giumente dietro di se, che Sin stava tenendo d'occhio in caso di un qualsiasi segno di attacco.

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Capitolo 13
*** Capitolo XII - La fine o l'inizio ? ***


Il suono del vento rimbombava all'interno del tempio facendo da sottofondo al gorgogliare dell'acqua che ricadeva nello stagno della fonte della vita, mentre le due puledre, immobili all'esterno della struttura tenevano il proprio sguardo fisso su Purity.

Quest'ultima dopo aver rifiutato loro l'aiuto promesso a causa di una lezione non appresa si era ritirata all'interno del suo santuario, dove sedutasi affianco alla fonte, prese a immergerci lo zoccolo destro sollevando quel limpido liquido vitale che bevve a piccoli sorsi.

« Ma come osa !! Prima ci fa fare tutto questo viaggio promettendoci aiuto ed ora ci spedisce indietro ?! Io non lo accetto !! » ringhiò Burning Boss, spalancando le ali pronta a lanciarsi all'interno.

Ma nell'esatto momento in cui fece per sbattere le ali il suo corpo parve smetterle di rispondere ai suoi comandi, totalmente paralizzato dallo sguardo di Heaven Sin, paratolesi davanti.

« Tu non puoi passare. E' già stupefacente che un essere come te sia giunto fino a qui.

Inoltre dovresti essere onorata di aver potuto parlare con la guardiana, ma ora vattene. Qui non sei la benvenuta. » sentenziò lo stallone, tenendo il proprio sguardo cielo fisso negli occhi arancio della puledra che stava rodendo di rabbia che però non riusciva a sfogare a causa della paura.

« Maledizione...non riuscirò mai a batterlo, è troppo forte. Ma non posso arrendermi ora, Behemoth ha bisogno di quell'acqua. » pensò la giumenta dal manto rossiccio mentre l'alicorno ancora immobile alla sua sinistra pareva essersi immerso in un lungo ragionamento.

« Ha parlato di sacrificio prima...magari, se eliminò Celestia e gliela offro come tributo, potrei prendere due piccioni con una fava. » ragionò la pegaso, sorridendo leggermente iniziando a fissare la monarca del sole con sguardo malevolo.

Fu però in quel momento, mentre la sovrana di Hoovettington stava preparando un colpo nello zoccolo destro, che risuonò alle loro spalle la voce di altri pony giunti fino li.

« Celestia !! Burning ! Finalmente vi ho raggiunte bellezze mie, accidenti quelle si che erano scale belle pesanti, beh mai quanto quelle delle due torri i Canterlot, ma almeno li mi aspettava qualcosa di dolce, qui invece dalle vostre facce si direbbe di no.

Quindi che problema c'è ? » chiese Prince Black, cercando di non mostrare il fiatone per la prova della seconda rampa mentre dietro di lui, ben più stremate, si stavano avvicinando Rainbow Dash ed Apple Jack.

Lentamente Burning riposò a terra lo zoccolo, maledicendo lo stallone che l'aveva interrotta proprio nel momento meno opportuno, mentre Celestia sorrise a quest'ultimo.

« Diciamo che c'è stato qualche screzio sulle intenzioni della guardiana. Ella crede che noi non siamo pronti a ricevere il suo aiuto, perché non abbiamo appreso una lezione molto importante, che io credo di aver capito solo ora. » disse l'alicorno, togliendosi i copri zoccoli e la collana, rivelando come, su tutta la parte prima coperta dall'ornamento la sadsand avesse cominciato a formarsi.

« Ma Celestia...perché non hai detto nulla ?! » tuonò Black con aria preoccupata mentre fissava la coetanea con sguardo di rimprovero, mentre questa continuò a sorridergli.

« Non volevo farvi preoccupare, ecco tutto. Molti dei miei sudditi erano malati, e sapevo bene, che mostrarmi malata davanti ad essi sarebbe stato uno sconforto. Inoltre sono convinta che se Twilight e Luna lo avessero scoperto avrebbero agito istintivamente concentrandosi solo su di me, dimenticandosi di coloro che hanno veramente bisogno, il nostro popolo. » disse Celestia con tono di voce dolce, ma contemporaneamente sofferente mentre di colpo la sabbia cominciò a ghermirle le punte degli zoccoli.

« Sei sempre la solita Tia...» risuonò la voce di Princess Luna, arrivata anche lei giusto in tempo per assistere alla rivelazione della sorella, alla quale seguì la propria, rivelando come la malattia avesse iniziata a colpire anche la principessa della notte alla base delle ali, spiegando il perché da quando erano partite dal castello non aveva più volato troppo vicino agli altri pony.

« Mah Luna !! Perché..»

« Per il tuo stesso motivo !! Tu mi tratti ancora come una puledrina e sapevo che se lo avessi saputo avresti fatto lo stesso ragionamento che hai appioppato a me e Twilight !! » disse l'alicorno della notte bloccando sul nascere il rimprovero della sorella che si morse il labbro inferiore sapendo che in questo caso era lei ad avere torto.

« Il vostro legame è forte, ma è naturale, siete sorelle. Ma malgrado ciò non avete ancora compreso la lezione fondamentale, che nessuno di voi, Celestia, Luna, Black e Burning Boss è stato in grado di attuare. » disse Purity tornando verso l'esterno del tempio attirando lo sguardo di tutti i presenti, specialmente di Black, che le ammicco senza ritegno.

« Hey piccola, ma sai che sei davvero lo splendore più bello che io abbia mai visto in tutta Equestria e-»

« Fermati. Non sono interessata a nessuna delle tue avanche, io non potrò mai essere di nessuno, e comunque il mio cuore non potrà mai legarsi a qualcuno come te. » disse l'unicorno dagli occhi rubino fissando con sufficienza l'alicorno dal manto nero che sollevò un sopracciglio.

« Mmh ! Non è che sei una di quelle puledre a cui piacciono altre puledre vero ? Perché altrimenti non capisco cosa non ci sia in me che non vedo, dato che qualsiasi giumenta pregherebbe per una serata con me. » controbatté lui facendo l'occhiolino a Burning Boss, che imitò il gesto del rigetto.

« Proprio per questo non sarò mai tua, perché io non sono “una qualsiasi giumenta”, io sono la guardiana, e resterò per sempre qui, assieme ad Heaven Sin, a proteggere la fonte della vita, da coloro che non sono degni. » sentenziò Purity avvicinandosi di qualche passo a Celestia, mentre Black scattò in avanti avvicinandosi allo stallone castano posandogli l'ala sulla groppa.

« Ehy dimmi un po', ma non è che voi due siete fidanzati eh ? Perché da vedere così si direbbe di si, coraggio amico dimmi tutto !! Come è sotto le coperte la guardiana ? Le piace l'alcol ? Su apriti con me !! »

« Togliti di mezzo. Prima che decida di punirti per le bestemmie che hai appena osato dire. » rispose Sin togliendosi l'ala del pony di dosso tornando ad avvicinarsi alla guardiana, intenta a fissare negli occhi Celestia.

« Dimmi, se ora io ti chiedessi di sacrificare tua sorella per salvare l'intero popolo equestre tu lo accetteresti ? » chiese seccamente la puledra facendo sgranare gli occhi alla sovrana che scattò involontariamente, schiaffeggiando con forza la guardiana sulla guancia sinistra facendola arretrare di qualche passo.

Nello stesso istante, mentre la principessa scattò avanti mortificata per ciò che aveva fatt, Sin si parò tra le due pronto a colpire con lo zoccolo destro Celestia totalmente scoperta.

« FERMO !! » sentenziò Purity facendo fermare il colpo dello stallone a pochi millimetri dal volto dell'alicorno dal manto bianco.

Lentamente l'unicorno con la guancia arrossata per lo schiaffo cominciò ad avvicinarsi alla principessa prendendola con gli zoccoli lungo le guance.

« Dimmi Celestia, avresti reagito nello stesso modo se ti avessi chiesto la medesima cosa anche con un altro pony ? Anche se fosse stato un perfetto sconosciuto ? Rispondi fissandomi negli occhi. » chiese Purity riflettendo i propri occhi rubino in quelli magenta della sovrana che senza alcun dubbio rispose.

« Non permetterei a nessun pony di sacrificare la vita per altri, poiché solo io al massimo posso farlo, dato che ho già vissuto molto, e sarei felice di donare la mia vita per gli altri. »

« Ed a tua sorella non pensi ? »

« Luna...lei è grande, ed anche se la considero la mia piccola sorellina, so che se la saprebbe cavare e probabilmente sarebbe una sovrana migliore di me. » rispose Celestia completamente immersa in quegli occhi che le avevano dato la certezza che quella che avevano di fronte fosse la vera guardiana, anche se lei stessa stentava a crederci.

« Quindi cederesti il tuo potere se questo servisse a salvare tutti i pony di Equestria ? »

« Certo, perché non sarei una vera sovrana se mettessi il mio orgoglio davanti a delle vite. » rispose l'alicorno, facendo sbocciare un sorriso in volto alla guardiana che le lasciò il muso, retrocedendo di qualche passo.

« Questa è la Celestia che ricordo. La stessa che aiutava i pony che incontrava per strada senza curarsi di essere una principessa. Tu sei degna, Princess Celestia, fai pure salire il tuo popolo, mentre io faccio svanire la magia della gradinata. » disse Purity voltandosi poi verso lo stallone che la proteggeva.

« Sin, vai di sotto, ed aiuta coloro che non sono in grado di salire. »

« Si mia amata. » rispose il pony cominciando a trottare verso la base delle scale mentre Purity, dopo aver illuminato il proprio corno di una rilucente luce rossastra avvolse l'intera montagna che brillò come un immenso rubino nel deserto, per poi far esplodere la luce in una miriade di luccichio che fece sollevare lo sguardo a tutti i pony che attendevano nella carovana.

« Beh che dire, questo si che è uno spettacolo coi fiocchi, non come i botti d'inchiostro a InkHeart di capodanno ma abbastanza vicini direi. » disse Black avvicinandosi a Celestia e Luna, avvolgendole entrambe con le ali.

Nello stesso istante però una serie di forti fischi cominciarono a risuonare nell'aria.

« Ehy ma ci sono pure gli effetti speciali ? » chiese lo stallone un attimo prima che tre grossi oggetti metallici colpissero la montagna causando gravi danni alla gradinata, facendo crollare un fianco della montagna.

« Ma cosa sta accadendo ?! » gridò Purity uscendo di scatto dal tempio un attimo prima che un oggetto sparato ad altissima velocità penetrasse dentro il tempio facendolo crollare.

Fortunatamente Black, utilizzando un tentacolo d'inchiostro riuscii a tirare la giumenta verso di se, prendendola al volo compiaciuto.

« Tranquilla piccola, ci sono qua io. » disse con tono spavaldo mentre la puledra, senza nemmeno averlo ringraziato si diresse verso le macerie cominciando a smuovere le rocce ripetendo come una litania.

« La fonte !! No !! Devo disseppellirla presto !! Aiutatemi vi prego !! Sin !! » gridò lei, voltandosi di scatto venendo colpita in pieno volto da uno schiaffo di Burning Boss, che la fissava sadicamente con al suo fianco Silence Shoot.

«Allora mia cara guardiana, dove eravamo rimaste ? Ah si, che stavo per dare fuoco al tuo bel corpicino se non guarirai il mio consigliere e non lavorerai per me.

Ah e non credo ti convenga contraddirmi visto che queste cannonate provengono dalla mia flotta di zeppelin. » disse con cattiveria la puledra, pur non sapendo il perché la flotta si trovasse li e stesse bombardando quel luogo, ma decise comunque di sfruttare la propria occasione mentre provenienti da diverse direzioni gli aero velivoli si continuavano ad avvicinare alla montagna totalmente priva delle difese magiche, eliminate dalla guardiana poco prima.

Nello stesso istante, Black alzatosi in volo in direzione dei mezzi in arrivo da nord faceva del suo meglio per bloccare le palle di cannone in arrivo che oltre a distruggere la montagna si stavano abbattendo anche sui pony della carovana a terra, che per quanto possibile cercavano di difendersi anche grazie all'aiuto di Sin, che però era distratto a causa della richiesta di aiuto di Purity, completamente in balia di Burning Boss, che aveva ripreso a colpirla aumentando di poco a poco il calore dei propri zoccoli a causa del rifiuto della guardiana nel servirla.

« Basta per favore !! Basta !! » supplicò la giumenta con gli arti anteriori ustionati a causa dei colpi della sovrana di Hoovettington, parati con essi.

« Non finché non mi avrai giurato eterna fedeltà !! Silence, che ne dici di darle una potatine eh ? Poi recati dalla flotta cercando di capire cosa è andato storto. »

« Subito mia signora. » rispose il pegaso dal manto blu, che con un rapido colpo dell'ala destra taglio la criniera e la veste della guardiana che gridò impaurita.

« Vedi, dipende tutto da te, non è difficile, basta che ti arrendi e ti prometto che tutto questo finirà, anche perché nessuno può salvarti !! » disse la giumenta dal manto rosso mentre a poca distanza dalle rovine del tempo una forte luce si alzò in cielo.

« Io non ti servirò mai !! » gridò Purity che venne sollevata per il collo da Burning Boss che presa dalla rabbia la scaglio in avanti, facendola sbattere contro una parete ancora in piedi.

« Ora mi hai stufato, servimi o muori !! » tuonò la pegaso lanciandosi in avanti con un forte battito d'ali mentre il proprio zoccolo destro ardeva pronto ad essere scagliato contro la giumenta ridotta in lacrime mentre il consigliere della pegaso era volato via in direzione dello zeppelin più vicino.

Nello stesso istante però quando il grido di Purity venne udito in tutto il campo di battaglia facendo voltare di colpo Sin, che venne meno al suo ordine cercando di risalire la montagna ormai priva della gradinata, Twilight Sparkle in modalità rainbow aveva parato il colpo della pegaso dal manto rossiccio col proprio zoccoli, lanciandola poi indietro di qualche metro, mentre Celestia e Luna si erano avvicinate alla guardiana cercando di rassicurarla.

« Sei soltanto una lurida traditrice, ed io che stavo quasi iniziando a fidarmi di te malgrado avessi cercato di uccidermi.

Sei solo un mostro !! » tuonò la puledra mentre nel cielo le sue amiche si erano lanciate all'assalto della flotta assieme a Black ed i consorti del Crystal Empire.

« Non me ne importa nulla di ciò che pensi, fatti da parte altrimenti-»

« Altrimenti cosa ?! Ci hai condannati tutti col tuo atto !! La fonte è perduta !! » ruggì Twilight fissando con odio la pegaso che ricambiava allo stesso modo quando nuovamente un grido di Purity, seguito da quello di Celestia e Luna, attirò l'attenzione delle due facendole voltare giusto in tempo per vedere un grosso stallone totalmente avvolto di stracci colpire con brutale violenza le due principesse, afferrando al volo la guardiana spiccando un immenso balzo verso terra, dritto in mezzo alla carovana.

« Ehy quella è mia !! » tuonò Burning Boss lanciandosi all'inseguimento dello stallone, venendo però sorpassata da Twilight Sparkle.

Nel medesimo istante dal punto d'impatto del nuovo arrivato tuonò una voce dura e secca.

« CESSATE IL FUOCO !! » tuonò il grosso stallone tenendo stretta Purity sotto l'arto anteriore sinistro impedendole di fuggire.

« Lasciala andare subito, altrimenti ti ucciderò. » ringhiò Sin, comparendo difronte allo stallone colpendolo con un devastante colpo al petto, che però sortì solo l'effetto di generare un enorme onda d'urto che spazzò via la carrozze più vicine e facendo impattare alcuni zeppelin tra loro, facendoli precipitare dando origine ad un incendio che trasformò rapidamente il giardino paradisiaco in un inferno in terra.

« Bel colpo ragazzo, ma dovrà fare molto di più se speri di fermare il prossimo dominatore di Equestria. » disse con voce calma lo stallone, sferrando un affondo con lo zoccolo destro nello stomaco di Heaven Sin, che fece appena in tempo a sgranare gli occhi per poi venir sbalzato via ad incredibile velocità nella direzione opposta al colpo impattando a diversi chilometri di distanza mentre la nuova onda d'urto, più violenta della prima generò una voragine attorno allo stallone i cui stracci si disintegrarono lanciando intravedere un tessuto nero che copriva la maggior parte del suo corpo, lasciando scoperte solo gli zoccoli anteriori e posteriori ed il collo, mentre con un rapido movimento dell'arto destro, estrasse dall'interno dell'indumento il berretto che di colpo si rigenerò, facendo sparire il foro, ponendoselo sulla testa, sfoggiando uno smagliante sorriso sul quale brillavano come due lucciole gli occhi gialli di Rising Boss.

Nello stesso istante Purity cerco di liberarsi mordendolo con forza ottenendo come risultato la rottura dei denti, ed un forte sanguinamento alla bocca.

« Attenta guardiana, questo cappotto è nuovo non me lo rovinare. » disse lo stallone che alzando leggermente lo sguardo vide finalmente sopraggiungere coloro che attendeva.

Nel giro di pochi istanti si trovò circondato dai regnanti del Crystal Empire, dalle principesse dell'amicizia con le monarche del sole e della notte e dalla figlia, con gli occhi sbarrati.

« Pa-padre...? Ma come...? »

« Figlia mia, non vieni ad abbracciarmi ? Sai ho visto tutto da quando hai inscenato la mia morte fino ad ora, ma non temere non sono arrabbiato, solo un poco deluso.

Tieni, prendi la guardiana. » disse lo stallone lanciando come fosse un oggetto l'unicorno alla figlia che la prese al volo afferrandola per il collo in modo simile a come fatto con Twilight Sparkle.

« Da cosa deluso padre ? » chiese la pegaso dal manto rossiccio pensando di essersela cavata non accorgendosi dell'arrivo dello stallone a folle velocità verso di lei.

Il tempo parve fermarsi mentre le urla congiunte di tutti i presenti parvero trasformarsi un muto silenzio mentre con Rising Boss con un devastante colpo dello zoccolo destro aveva trapassato nel petto Purity e la figlia, la quale mentre osservava il padre sorriderle riuscì a sentire le sue parole poco prima di cadere al suolo priva di vita, come la guardiana.

« Se volevi davvero uccidermi, avresti dovuto fare qualcosa di più »

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII - La realtà dei fatti ***


Il silenzio regnò sovrano per qualche istante, mentre Burning Boss, con ancora afferrata la guardiana, cadde nel terreno polveroso con essa, entrambe prive di vita mentre Rising Boss, immobile dinnanzi a loro sollevò lo zoccolo destro con il quale aveva trapassato i loro petti, e portandoselo vicino al muso, vi passò sadicamente la lingua sulla superficie bronzea.

« Dunque è questo il sapore del sangue di noi pony. Credo di capire perché le altre creature provino a cibarsi di noi. » disse con tono sarcastico mentre il suo intero corpo parve percorso di un immensa scarica d'energia.

« MALEDETTO !! » tuonò di colpo Twilight Sparkle, comparendo difronte a lui in contemporanea con le sue amiche, che accerchiandolo, colpirono all'unisono lo stallone cercando di abbatterlo.

Al momento dell'impatto un tremendo suono metallico rimbombò per tutto il campo di battaglia mentre Celestia e Luna, approfittando del momento volarono in quella direzione traendo lontano dal punto dello scontro i corpi esanimi delle due giumente, sollevandole con la magia.

« Presto Luna !! Forse c'è ancora qualcosa che si può fare per salvarle !! » disse la maggiore delle due sorelle seppur avesse constatato da se come l'energia vitale attorno alle due puledre fosse totalmente sparita, non voleva arrendersi.

Non voleva credere che tutto il viaggio fosse stato inutile, e malgrado ora il suo spirito bramasse vendetta nei confronti di Rising Boss, non si era fatta problemi a sollevare Burning.

Nello stesso istante a poca distanza da loro, lo stallone, con gli zoccoli delle principesse dell'amicizia pigiati contro gli arti, il volto e la groppa, sollevò leggermente lo sguardo scrutando Twilight immobile dinnanzi a lui che lo fissava furibonda con le lacrime che scendevano.

« Questo è il rainbow power che ha sconfitto Tirek, interessante.

Ma totalmente inutile se non lo si è in grado di sfruttare a dovere !! » disse con tono alterato Rising che, come se le puledre non fossero nemmeno li, scatto in avanti colpendo con una testata la leader del gruppo che la colpì nel petto rompendole le costole.

« Twilight no !! » gridarono Rainbow ed Apple Jack impegnate a colpire i due arti anteriori che, senza il minimo sforzo, si unirono in avanti schiacciando le due pony al centro comprimendo con tale forza i loro corpi da lasciarle senza fiato.

« Povere, spero di non farvi troppo male. » sussurrò lo stallone, constatando come durante il colpo a congiunzione avesse piegato di netto un alla della pegaso azzurra e l'arto anteriore destro della pony dal crine biondo, che aveva messo in mezzo pensando di poter fermare la stretta, spezzando le ossa di entrambi.

Nello stesso istante, una raffica magica lanciata da Rarity cominciò ad abbattersi sulla groppa di Rising che, dopo aver lasciato crollare al suolo le due principesse si concentrò sull'unicorno, balzando verso di lei con un salto.

La stilista aumento la potenza del flusso magico, che si infrangeva contro il petto dello stallone, provocando solo qualche sgualcitura al cappotto nero, con placche magnetiche sulle spalle e sul petto.

« E'...è troppo forte...» piagnucolò Rarity quando Rising Boss, giuntole davanti in volo, unì i propri zoccoli anteriori facendoli passare sopra il proprio capo, mentre fissava la sua prossima vittima con i suoi occhi limone, carichi di ambizione.

« Coraggio, sarà solo un istante poi più nulla. » disse con voce calma e rassicurante il pony facendo scendere i prori zoccoli come un martello verso la puledra immobilizzata dalla paura, venendo però spostata all'ultimo secondo da Fluttershy, che la spinse via con forza venendo però colpita al posto suo.

L'impatto che si abbatté sul fianco sinistro della pony fu tremendo, dislocandole le ossa dell'arto posteriore, facendola finire ad incredibile velocità verso il terreno dove sprofondò di diversi centimetri, mentre Rarity a causa della spinta fini a terra immobile, totalmente paralizzata dalla paura.

Nello stesso istante con un tonfo sordo Rising Boss atterrò a terra, sistemandosi con cura il berretto coprendo quasi parzialmente i propri occhi, pulendosi poi il cappotto con qualche colpetto dello zoccolo sinistro.

« Vediamo, ora chi manca.

Oh si, tu. » disse voltandosi verso destra scrutando Pinkie Pie, immobile sugli arti posteriori con lo sguardo rivolto verso il basso, totalmente coperto dal crine, mentre al suolo si potevano osservare le lacrime che la puledra stava versando.

Lentamente lo stallone cominciò ad avvicinarsi, restando sollevato anch'esso sugli arti posteriori, tenendo gli anteriori piegati dietro la groppa, incrociando la punta degli zoccoli.

« Dimmi, hai anche tu intenzione di affrontarmi, oppure andrai a sederti buona buona assieme alle tue amiche, dato che mi sembra abbiano bisogno del tuo aiuto. Cosa ne dice, eh ? » chiese il pony piegandosi in avanti verso la sua interlocutrice a cui di colpo si sgonfiò il crine divenendo completamente liscio, lasciando trasparire da esso il proprio sguardo azzurro, con la pupilla totalmente dilatata.

« Ti uccido. » disse scattando in avanti piantando il proprio zoccolo destro contro il collo dello stallone in prossimità della gola, senza però ottenere alcun effetto se non quello di farlo sorridere.

« Capisco. Quindi è vero, la portatrice della risata possiede una doppia personalità. » pensò osservando come, a differenza delle altre principesse, ella avesse subito puntato ad un punto vitale che, se colpito con la stessa forza che aveva applicato ora su di lui, un altro pony gli avrebbe probabilmente distrutto la trachea, se non peggio.

« Muori !! Muori !! MUORI !! » cominciò a ripetere Pinkie Pie, cominciando a sferrare colpi a ripetizione contro Rising Boss, insistendo sulla gola, sul petto a livello dello sterno ed in fine piantando un poderoso calcio con lo zoccolo destro dritto in mezzo agli arti posteriori dello stallone, che sollevò un sopracciglio divertito dagli sforzi della puledra.

« Saresti stata di certo una valida alleata, peccato che in entrambe le tue personalità vi sia una sorta di pazzia. Peccato. » disse con tono sconsolato il pony colpendo con un forte ceffone la puledra facendola volare a diversi metri di distanza priva di sensi.

« Direi che ho finito. » disse, voltandosi verso Celestia e Luna, che si stavano allontanando in volo.

« Ah no, dimenticavo una cosa fondamentale. » riaffermò lo stallone lanciandosi all'inseguimento delle due, dimostrando una nuova velocità pari quasi a quella di Sin, il quale stava guarendo dal colpo infertogli da Rising Boss, che gli aveva completamente rotto tutte le ossa spedendola quasi ad Appleoosa.

« Forza Luna più veloce !! » disse Celestia con tono preoccupato dopo essersi accorta del loro inseguitore e di come tutte e sei le principesse dell'amicizia fossero a terra in gravi condizioni, impossibilitate ad aiutarli mentre Black era tenuto in scacco dagli zeppelin che, in un atto di infinita codardia, avevano puntato tutti i cannoni verso i pony delle carovane raggruppati tutti attorno a Princess Cadence e Shining Armor.

« Celestia, è inutile che scappi. Sai che vi riuscirei comunque a scovare, non costringermi a dare l'ordine di fare fuoco sul tuo popolo, dato che nessuno dei due regnanti del Crystal Empire ha abbastanza energia per generare una barriera in grado di resistere ad un così alto numero di colpi ad alto potenziale. » urlò Rising Boss, ormai prossimo a raggiungere le due puledre, mentre in lontananza una grande ombra, proprio al di sopra le nuvole si stava avvicinando minacciosa al campo di battaglia.

In quell'istante Celestia, forse per paura del destino del suo popolo e dei suoi amici, o forse capendo di non aver altra scelta si fermò, facendo decelerare rapidamente anche Luna, finchè anch'essa non azzerò la propria velocità.

Lentamente le due si voltarono, scendendo al suolo, fissando il loro nemico scrutarle al di sotto della visiera coi propri rilucenti occhi gialli, ed un sorriso glaciale.

« Che cosa vuoi Rising Boss ? Non sei abbastanza soddisfatto ? Hai eliminato tua figlia, hai ucciso l'unica pony in grado di curare la sadsand, condannandoci tutti quanti, cos'altro vuoi ?! » tuonò la sovrana prossima ad una crisi di nervi.

« E' molto semplice, voglio che mi consegni il corpo della guardiana, in modo che io possa salvare i popoli da questa piaga che li affligge. » disse con tono disinvolto lo stallone ponendosi lateralmente come ad indicare di poggiargli sulla groppa Purity.

« Tu sei pazzo !! Pensi davvero che crederò a questa menzogna ?! Solo la guardiana era in grado di curare la piaga grazie alla fonte, che tu hai distrutto !! E poi perché mai dovrei fidarmi di te ? »

« Per la stessa ragione per cui ti sei fermata. Le tue scelte si riducono a tre, morire per mio zoccolo, morire per il decorso della malattia, o consegnarmi la giumenta che tenete li con voi e lasciare che io curi tutti quanti. Ora Celestia, fai la tua scelta. » sentenziò Rising Boss, fissando con sguardo di vittoria l'alicorno dal manto bianco, che stava tremando di rabbia.

« Accetto. Ma ad una condizione, dopo aver ricevuto il corpo te ne andrai subito da qui senza fare male a nessuno, cessando ogni ostilità. » disse Princess Luna, intromettendosi nel discorso facendo facendo sbiancare la sorella che la fissò con rimproverò, ricevendo a sua volta lo stesso sguardo.

Ma prima che le due avessero il tempo di iniziare a litigare arrivò, ferrea la risposta dello stallone.

« Accetto le condizioni, Princess Luna. » disse il pony sulla cui groppa venne posata la giumenta ormai priva di vita, lasciando sollevata con la magia solo la figlia del pony bronzeo che pareva non aver alcun interesse per lei.

« Molto bene, allora con il vostro permesso ora me ne vado.

Avrete presto mie notizie riguardo la cura. » disse lo stallone che sollevò verso l'altro, constatando come l'immensa ombra fosse giunta proprio al di sopra del punto dove i tre si trovavano.

Di colpo un immensa folata di vento discese dal cielo, facendo allontanare le nuvole rivelando la presenza di un immenso zeppelin collegato a due immensi palloni aerostatici sotto i quali vi si trovava un immensa piattaforma rettangolare dalla superficie metallica immensa, ai lati della quale erano presenti diverse batterie di cannoni, che cominciarono a puntare il punto di raccolta della carovana.

« Ma quella cosa diamine è...? » chiese Luna, osservando con sgomento l'immensa struttura che avrebbe fatto impallidire persino un drago adulto con le proprie dimensioni.

« Quella è la mia fortezza mobile, Neo CarbonHorse. Sarà la mia roccaforte del cielo, sulla quale dominerò sulla terra e sul mare. » disse mentre alla base della struttura si aprì un foro luminoso dal quale cominciò a scendere verso terra una grossa piattaforma nella quale si trovavano i pony d'élite scomparsi al castello di Canterlot, i quali reggevano, pieno di lividi e con le ali spezzate Silence Shoot.

Quest'ultimo quando la piattaforma si trovava ad una decina di metri da terra, venne gettato di sotto venendo preso al volo da Celestia che lo sorresse con la propria magia, facendolo poggiare al suolo.

« Perché lo hai ridotto così ?! Lui serviva tua figlia !! Era un cittadino Hoovettington, la tua patria !! » tuonò la monarca del sole, con la criniera prossima alle fiamme, mentre lo stallone sorridendo salii sulla piattaforma, consegnando il corpo di Purity ad un membro dell'élite, ordinando la risalita.

« Hoovettington ? Patria ? Figlia ? Mai avuto nulla di tutto ciò. Io ho solo e sempre avuto una sola patria, la stessa che ora si leva sopra le vostre teste. Per quando riguarda Hoovettington, non penso mio serva ulteriormente. » sentenziò mentre un con un forte boato un intera batteria di cannoni scarico decine di colpi in direzione dell'impero.

Dopo pochi istanti di silenzio un immensa esplosione si avvertì in lontananza, seguita dopo pochi istanti da una tremenda ventata proveniente dalla stessa direzione.

Nello stesso momento, lo stallone era risalito sulla propria fortezza attraverso la piattaforma, trovandosi circondato dalle truppe d'élite, che in segno di rispetto rimossero i loro caschi mostrando i loro volti anziani e pieni di vecchie ferite da ustione.

« Mio popolo, la vittoria sarà presto nostra, ora fate innalzare Neo CaronHorse oltre le nuvole, e cominciamo l'estrapolazione della materia prima della cura. » ordinò il pony, al quale tutti obbedirono sorridendo, disperdendosi in svariate direzioni lungo i corridoio portando con se il corpo della giumenta, lasciando lo stallone solo sulla rampa con un grosso sorriso in volto.

« Coraggio Nero, mostrati. Lo so che sei qui. » disse il pony, osservando formarsi dinnanzi a se il cerchio magico dell'umano, che uscì da esso applaudendo leggermente le mani, portando anch'esso un sorriso in volto.

« Davvero un grande ritorno Rising, forse un po' troppo esplosivo, ma che ci si può fare, anche questo fa parte del tuo carattere.

Ma in fondo non mi stupisco di nulla, visto che sei stato tu a diffondere la sadsand. » disse Nero, avvicinandosi allo stallone che lo fissò compiaciuto.

« Certo, ma non avrei mai potuto diffonderla in così poco tempo senza aver legato il virus da me creato ad una parte del mio dna, modificato dalla tua magia, la quale proprio come te è alimentata da un emozione precisa.» rispose Rising Boss cominciando a dirigersi verso una stanza in fondo al corridoio, seguito dall'umano che aveva sollevato un sopracciglio constatando nuovamente quanto quel pony avesse davvero delle immense capacità intellettive.

« Non male per un essere che nel mondo umano viene servito in un piatto, sono stupito Rising, ma dimmi era davvero necessario eliminare la guardiana e Burning ? » chiese il signor Nero, osservando la porta della stanza aprirsi in automatico scorrendo verso destra, permettendo ai due di entrare e scrutarne l'interno.

« Per quanto riguarda la guardina, io non me ne preoccuperei. Ella è immortale, come sai anche tu, e presto rinascerà in qualche punto di Equestria, facendo sgorgare a sua volta una nuova fonte della vita, quindi mi basterà semplicemente trovarla.

Fino ad allora vedrò di farmi bastare il sangue che resta nella giumenta morta ed in quella che mi appresto ad andare a prendere. » disse Rising Boss, cominciando ad avvicinarsi allo specchio magico trafugato dalle guardie d'élite durante l'incursione a Canterlot.

« Interessante. Vuoi sfruttare la duplicità dei due mondi per ottenere subito la materia prima che attiva i poteri curativi della fontana. Ma immagino che questo già lo sapessi quando ti sei fatto sparare dritto nella fontana bevendone l'acqua e poi il sangue della guardiana.

Ma non mi hai ancora detto perché hai eliminato Burning. » sottolineo Nero, osservando lo stallone cominciare ad entrare nello specchio, voltandosi un ultimo istante sistemandosi il berretto.

« E chi dice che sia morta ? Non di certo io. » sottolineò lo stallone svanendo nello specchio, mentre Nero, rimasto solo nella stanza fece comparire una sedia oscura ed un giornale dalle scritte incomprensibili, che aprii cominciando a leggere.

« Che dire, prima o poi sarò costretto ad eliminarlo personalmente. » sentenziò l'umano mentre al di sotto delle nubi, sotto gli occhi attoniti di Celestia e Luna, la ferita di Burning Boss si stava richiudendo e lei, cacciando un immenso grido di dolore aveva ripreso vita.

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