A sharp tongue, an Achille’s heel

di Kokky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazione ***
Capitolo 2: *** Red; set 6 n° 2 ***
Capitolo 3: *** The cruelest month; set 3 n° 1 ***
Capitolo 4: *** The smell of hospitals in the desert, set 6 n° 3 ***
Capitolo 5: *** History repeats itself, set 7 n° 6 ***
Capitolo 6: *** To the last syllable of recorded time, set 2 n° 5 ***
Capitolo 7: *** Cande in the window; set 3 n° 7 ***
Capitolo 8: *** Dragon tears; set 7 n° 2 ***
Capitolo 9: *** Sleepwalk; set 4 n° 7 ***
Capitolo 10: *** The sea; set 4 n° 2 | Draw the line in the sand; set 3 n° 4 ***
Capitolo 11: *** Telephone; set 1 n° 2 ***
Capitolo 12: *** Ribbon; set 5 n° 5 ***
Capitolo 13: *** Cold hands, Cold feet; set 2 n° 1 ***
Capitolo 14: *** White birds; set 6, n° 1 ***
Capitolo 15: *** The chimera obscurant; set 6 n° 5 ***
Capitolo 16: *** Newspapers; set 1 n° 4 ***
Capitolo 17: *** Look over there; set 1 n° 1 ***
Capitolo 18: *** A broken circle; set 2 n° 6 ***
Capitolo 19: *** The puppet master; set 2 n° 3 ***
Capitolo 20: *** Tomorrow is something we remember; set 4 n° 5 ***



Capitolo 1
*** Presentazione ***


Presentazione della Raccolta

Non so se avete mai sentito parlare dei prompt di 7spells, comunque è una community LJ da cui prendere i titoli per le proprie fic. I titoli sono divisi in set, e in tutto sono 7 set.

Io - follemente - ho deciso di utilizzarli tutti (quindi tutti i 7 titoli di tutti i 7 set xD) per una mega raccolta, che sarà quindi composta da 49 drabble o flash fic. Su Grey's Anatomy, poi... spero di riuscire nell'impresa.

E se non avete capito la storia dei 7spells, non ci fate troppo caso xD L'importante e che lo capisca io, sisì... Vi auguro buona lettura, comunque!

Kò 

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Capitolo 2
*** Red; set 6 n° 2 ***


Red. [Lexie Grey; 110]

 

Dio, se lo sente sopra la pelle, dappertutto, quel nauseante olezzo – non si dovrebbe riconoscerne l’odore, ma i chirurghi percepiscono ogni minima goccia di alcol, di morfina, di pulito.

Ed è su di lei: una doppia pelle arroventata. Su di lei, un monito scarlatto che puzza di morte.

Lexie sente la nausea nascerle in gola.

Si fissa le mani, Dio, si fissa le mani e pensa alla risata di lui, di quell’uomo che era solo uno sconosciuto, e alla sua carotide scoperta. L’ha fatto solamente ridere, Maledizione!, ed ora eccola lì, imbambolata in mezzo a una stanza d’ospedale, con le mani tese piene di rosso.

Sangue.

Lexie si sente male.












---

Introspezione di Lexie dopo che l'uomo dalla carotide scoperta muore, ricoprendola di sangue. Mi ha colpito moltissimo tutta quella scena...

In generale, non so se ci saranno momenti inventati, in questa raccolta. Saranno, per lo più, introspezioni di personaggi, scorci.

Comunque... recensite! Sono una donna altamente curiosa, e quindi pretendo di sapere ciò che pensate sulle drabble, ecco >.<

Alla prossima,

Edit!
Questa fic partecipa al 100prompts del COS.

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Capitolo 3
*** The cruelest month; set 3 n° 1 ***


The cruelest month. [Cristina; 500 parole]

 

Si era formata, tanto tempo prima, una lunga crepa sul suo cuore; poteva sentirla, la vedeva nella mente e – non era naturale, no – sapeva che c’era. Ma neanche un bisturi avrebbe potuto guarirle la ferita, c’erano cose che la cardiochirurgia non riusciva a fare.

Esattamente come lei non poteva aprirsi il petto, sistemare il danno e richiudersi, per poi vivere in pace, quella crepa non poteva essere colmata con nulla, né guarita.

 

Cristina posò le chiavi di casa – la sua nuova asettica e pulitissima casa – sul tavolo, lasciandosi cadere malamente su una sedia. Era stanca, era stata una giornata pesante, a fare avanti e indietro per l’ospedale senza concludere alcunché. Una giornata stupida, insomma.

«Cristina.» la chiamò Preston, raggiungendola.

Lei lo guardò dalla sedia, stancamente, e rimase in silenzio a fissarlo lì, ritto, impeccabile; una leggenda in molti ospedali, lui e la sua mano.

Preston le si avvicinò e le prese una ciocca di capelli fra le dita, per poi sistemargliela dietro l’orecchio, e si abbassò lentamente su di lei; le labbra socchiuse e gli occhi scuri a fissarla. Incessantemente.

Cristina sentì che non reggeva un tale sguardo, quasi. Era intenso – era più di uno sguardo.

«Tu mi ami.» sembrava volergli dire, ma Cristina non fiatò: era immobile davanti a quegli occhi, a quelle labbra, e il suo corpo si mosse da solo, alla ricerca del calore preannunciato. Tese il viso e lo sfiorò con la bocca.

Il bacio fu infinito nei suoi pochi attimi. La perfezione di due cuori che battevano all’unisono, Cristina riuscì a sentirla mentre scivolavano sul letto, fra le lenzuola. Ci riuscì.

 

Non è che voleva essere triste, non vedeva il motivo – sì, c’era, ma non era abbastanza – e stare in quello stato le dava fastidio. Non era lei.

Cristina Yang non si comportava così, e basta.

Eppure sentiva quella crepa sul cuore, quella che era nata quando aveva nove anni, allargarsi, e dentro di essa Cristina sprofondava. Affondava proprio nel centro nero e indissolubile di ciò che la rendeva un Dio – lei lo era, con un bisturi in mano lei era Dio.

Avrebbe dovuto saperlo che sarebbe finita male, se l’era sussurrata all’inizio, pensando a lei e Preston, ma invece no: no, non aveva ascoltato, come una qualunque donna innamorata.

Era stata una qualunque, in quei momenti.

Cristina scosse la testa da tutti quei ragionamenti, cercando di non pensare; si mise a giocherellare con una penna a biro, facendola rotolare sul tavolo.

Era difficile, si lasciò sfuggire distrattamente. Era crudele, e distruttivo. Tanto valeva non aver provato nulla di nulla.

Anche Meredith… soffriva ma sopravviveva, soffriva ma indietreggiava. E crepe ovunque sulle sue difese si diramavano, affondando anch’esse.

Era quella, la parte più crudele della storia: il non lieto fine.

Non lo  aveva mai desiderato, ma dopo che le era stato tolto il suo happy ending, era come se fosse stata privata di una solida certezza.

E così, quello era il mese più crudele; e continuava giocherellando con la penna.

 

Camminava sul ghiaccio scivolando, facilmente.

 

 

 

 

 

 

 

 

---

In ordine cronologico: a nove anni il padre di Cristina le è morto davanti gli occhi, Cristina e Preston insieme (L), il periodo dopo che Preston se ne va.

Ringrazio di cuore Leti, per tutti i suoi magnifici complimenti.

E poi: recensite, disgraziati lettori! Che vi costa farlo, dopo che avete letto il capitolo? Non prende nemmeno troppo tempo, sapete?

E ora vado *_* a presto, !

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Capitolo 4
*** The smell of hospitals in the desert, set 6 n° 3 ***


The smell of hospitals in the desert. [Richard Webber; 153]

 

Si guardava intorno, entusiasta della vista su Seattle. Le colline ricoperte da prati bagnati di rugiada, il bosco che silenziosamente invadeva quello spicchio di mondo crescendo verso il Sole; in lontananza, i grattacieli della città, la torre, il grigio monotono.

Era un deserto, lì, una specie di conca paradisiaca: gli unici abitanti erano lui, Mark e Derek.

Eppure, sentiva un pezzettino di ospedale in quel posto; e no, non era perché ci abitassero tre chirurghi di alto livello. Era perché il Seattle Grace Hospital – con i suoi corridoi puliti, le finestre enormi di vetro azzurrino, gli specializzandi che correvano di qua e di là con in mano un caffè, i chirurghi che litigavano davanti a una scrivania, la schiera di infermiere – era un po’... come la sua casa.

In fondo aveva vissuto più fra quei corridoi che con Adele.

E lì, su quella collina, in quella roulotte, si sentiva proprio come in ospedale.














***

Boh. Una cosa piccola piccola sul Primario di Chirurgia, e sul suo 'stare sempre in ospedale' e il suo trasferimento in una roulotte vicino agli altri due (Mark e Derek) xD Che uomini *_*

C M Q, voglio ringraziare chi ha recensito *sbrilluccia*

lolitosa -> Ohh, grazie *_* Anche io amo Cristina, è una donna mitica!

Kaho_chan-> Che bella analisi! Sì, Cristina è proprio come dici tu (amavo lei e Preston ç_ç)... e il verbo scivolare è così musicale, piace un casino anche a me >w< Grazie, nee-san (L)

E agli altri lettori: recensite! Non mi stancherò mai di dirlo... per un mondo più migliore! (W la GVammatica xD)

A presto, va...

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Capitolo 5
*** History repeats itself, set 7 n° 6 ***


History repeats itself.  [Mark Sloan; 240]

 

Non è che gli dispiacesse, effettivamente.

Lo sapeva che Callie si stava solo divertendo, come lui d’altronde. Lo sapeva che non avrebbe mai conquistato Erica – no, questo no, la sua autostima era decisamente troppo alta.

Vederle baciare non era male; dannazione, sarebbero state il sogno erotico di chiunque, persino della Yang!

Però non era soddisfatto, non aveva ottenuto ciò che voleva. Né loro due, né una ‘specie’ di autocontrollo che si era prefissato molto rigidamente – insomma, nemmeno un prete sarebbe rimasto impassibile davanti a Callie che lo tentava in tutti i modi.

Non pensarci era la scelta migliore.

Quelle due avevano trovato ciò che cercavano, ed evidentemente non era Mark Sloan, il Dottor Bollore.

Si sarebbe rifatto, pensò allontanandosi da quel bacio appassionato. Sì, più o meno... in qualche modo. La castità, per prima cosa.

E poi un po’ di decenza, e la scelta di una partner. Doveva maturare.

...

Aveva bisogno di dimenticare, si disse velocemente, aumentando l’andatura. Ripensava a quella ragazza rossiccia che gli aveva fatto l’occhiolino ben due volte, la sera prima al pub.

Di sicuro era ancora lì: lavorava come cameriera. Se fosse stato il suo giorno libero sarebbe stato un colpo di sfiga, ma tanto c’era quella brunetta niente male che lavorava al supermercato sotto casa...

In fondo, come aveva detto la Baley di fronte a una schiera di infermiere incallite, Mark Sloan era una puttana.

E, si sa, la storia ripete sempre se stessa.



















---

Povero Mark °_° alla fine della serie si è trovato Callie e Erica davanti, che si baciavano! (xD) ...lo faccio troppo facile?, troppo boh, volubile? Mah, secondo me Mark è così. Però prima o poi voglio fare una Mark/Allison, sìsì, e lì sarà più... deciso *_*

Come sempre, ringrazio chi ha recensito:

lolitosa -> Sì è vero, solo una cosa sola! Grazie :)

Kaho_chan -> Leti, grazie grazie grazie *__* Beh sì, per Richard è proprio l'ospedale la sua casa, è una simbiosi... sì xD Sei davvero gentile a seguirmi anche qui, un tesoro >w<

E agli altri: recensite, lettori! Se leggete, non vedo perché non recensite. Fa felice l'autore, a voi non costa più di tanto (un minuto della vostra vita, più o meno). E' una buona azione, ecco è.é

XD A parte il solito invito... tornerò il 6 gennaio, quindi aggiornerò sicuramente l'anno prossimo *_* Ad allora!,

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Capitolo 6
*** To the last syllable of recorded time, set 2 n° 5 ***


To the last syllable of recorded time. [Izzie e Denny; 262]

 

Coricata lì, sul letto della sua stanza, fissava dinnanzi a sé con il viso impassibile. Una statua di freddo ghiaccio dai lineamenti morbidi e un vestito rosa shocking.

Izzie cercava inutilmente di ricordare le ultime parole di Denny, e non ci riusciva nemmeno sforzandosi; confondeva lo schema dei vocaboli, non era sicura della frase che le aveva rivolto, con amore.

Doveva essere sicuramente stata dolce, sicuramente... affettuosa, sì. L’aspettava, Denny era lì pronto ad accoglierla nella sua bellezza.

Lo immaginava con un sorriso e le braccia spalancate. Ma non era lui, quella era solo un’illusione creata dai ricordi.

Come diamine faceva a non ricordarsi l’ordine esatto delle sue ultime frasi?

Era da idioti; Izzie era un’idiota.

Più si concentrava, più il velo dei ricordi si faceva fitto e spesso, confondendo i fili colorati in una matassa senza forma. Più ci provava, più falliva.

Ricordava frasi che non c’erano mai state, probabili incontri che erano avvenuti sono nella sua mente, dolci baci e carezze che erano solo un sogno illusorio.

Izzie, sospirando scontenta, si sollevò dal letto, ormai arresasi all’evidenza. Fece scendere il vestito rosa sulle sue belle forme, ed esso scivolò a terra con un leggero tonfo.

Riprovare quell’abito, a un mese di distanza da quella morte, era stato solo uno sbaglio.

Non poteva ricordarsi tutto, si sarebbe accontentata di quella sensazione di amore così ovattato e dolce da farla sorridere.

Purtroppo, non aveva registrato tutto quello con una videocamera. Le sarebbe rimasta la sua ultima sillaba nascosta fra i ricordi sbiaditi; il suo volto e il suo sorriso, e poi null’altro.















---

Per il titolo mi sono ispirata all'utilizzo di Leti nella raccolta NejiHina, perché ha un significato un po' oscuro xD ... Non volevo postare, perché oltre questo non ho scritto null'altro, ma uchihagirl mi ha convinto con la sua recensione, perciò... solo che è difficile, non ho ispirazione su Grey's >_< Ma ci proverò, sì!

Ringrazio chi ha recensito *__* :

FairyFlora: Grazie mille. Anche io adoravo la coppia ç_ç!

uchihagirl: Troppo gentile, davvero *_* W Mark Sloan, allora! xD Sono felice he ti ha colpito tanto la raccolta, grazie davvero >w<

Kaho_chan: Grazie shore xD Mark è un Homo fiQuo e molto passionale, questo è bene u_ù

... Torneròòò, la la la! Si spera presto, ma comunque prima o poi accadrà. Devo solo avere l'ispirazione xD

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Capitolo 7
*** Cande in the window; set 3 n° 7 ***


Candle in the window. [Rose e Derek; 105]

 

Il loro era il riflesso di un amore. Una placida piccola fiammella specchiata in un vetro opaco, un po’ macchiato e incrinato.

Nonostante tutto, lei ci credeva davvero.

 

Rose sorrise, come faceva sempre vedendo Derek. Lui le diede un leggero bacio sulla guancia [troppo, troppo leggero] e lei sorrise di nuovo, felice.

Il suo appagamento si muoveva caldo, sul suo viso colorato da una soffice emozione. Lei e Derek stavano insieme, e... sapeva di amarlo.

Così ci credeva davvero.

 

Ma il loro era solo un riflesso, inappagabile e distorto. La fiamma di una candela dalla vita troppo breve: bastava un soffio di vento, a spegnerla.















***
Anche a me piace la IzzieAlex, e che cavolo! ò_ò ... coff. Prima o poi troverete una su di loro, ecco >_<
Rispondo alle recensioni, che è meglio *_*":
fleacartasi: Sì, Cristina è davvero così *_* A me piace tanto <3. Ecco... Owen non so chi è ò_ò quando arriverà la nuova stagione sulla mediaset probabilmente scriverò su di loro (sono sicura che questa raccolta sarà ancora in mezzo mare, anche allora! XD). Beh, il fandom di Grey's è molto poco frequentato xD Sono felice che ti sono piaciuti tutti i cap, grazie >w<
Kaho_chan: Nee-san, sai com'è *si mette a ridere*... non sapevo che nome avesse quel rosa, così ho detto "rosa shocking"... molto a caso u_ù allora era rosa antico! E' il rosa più decente u_ù *vola via*... sono felice che ti piace questa flash, yaaa >w< Non ti preoccupà. Alex e Izzie staranno insieme e io scriverò su di loro! *deciso sul momento e per niente veritiero* +__+
darkrin: Anche io faccio il tipo per Alex +_+ Non so se è stata troppo usata, quella scena, perché non leggo su Grey's XD Però certo, la vicinanza di Alex è importante. W la nebbia e l'ovatta delle storie *_* Ci provo a farla, menomale che si sente (tange?). E w la disperazione, >w< Accie mille.
uchihagirl: Uhh, esagerata *sbrilluccia*. Semplicemente, i pg di Grey's sono vivi, e vengono fuori "abbastanza facilmente" XD - Grazie mille, davvero *w*, Ele!

Ringrazio anche i 3 preferiti :) Tornerò, alla prossima!

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Capitolo 8
*** Dragon tears; set 7 n° 2 ***


Dragon tears. [Alex e Izzie; 110]

 

Le lacrime si appiccicano su quel volto, impiastricciate da tristezza profonda e dall’amarezza. In quegli occhi, che lei ha visto mille volte pieni [o vuoti] di qualcosa, percepisce il dolore nascosto con veemenza.

Nel proprio corpo, Izzie sente la presenza pesante dell’empatia, che le si attorciglia alle viscere. E’ una delle sue virtù, o difetti.

Senza più pensare, Izzie afferra quel dolore lancinante e quella consapevolezza mesta di Alex, afferra il suo spirito affranto, che è forte [debole] come un dragone, afferra il suo viso e lo bacia.

Quello è l’unico modo che conosce per confortarlo e fargli comprendere ciò che prova.

Poi leccherà quelle ferite, facendole cicatrizzare in fretta.

















***

Eccomi! Questa è un sacco di tempo che la voglio scrivere, è ambientata nel finale della stagione arrivata in Italy l'anno scorso (la quinta? o la quarta?). Il sito di Grey's italiano (la seconda volta che lo guardo nella mia vita *_*!) dice che è la quarta, quella dove Ava ha problemi e pensa di avere un figlio, ecc ecc. E alla fine Izzie bacia Alex (alè!). Mi è sembrato un gesto sincero, veemente e pieno di comprensione. Mi è piaciuto descrivere quell'attimo.

Mi chiedo: riuscirò mai a fare 49 capitoli su Grey's? Ancora siamo alla settima fic (evvai, un settimo dell'opera è stato completato! XD)... va beh, chi vivà vedrà!

Rispondiamo a chi ha recensito con tanto affetto >w<:

Kaho_chan: Tu shei una nee-san folle e dolce *__*! Dici? Sono una donna dai quadretti poetici? Che bello, che bello! Ahhh, grazie mia Lettuce, per tutti i tuoi attacchi Pucchi. Controlla la cassetta della posta, dopodomani (L).

uchihagirl: XDD Derek non soddisfa troppo XD Va beh, non è male, dai >_> Eh eh. Grazie mille, Ele! *__* Sono felice che ti è piaciuta +_+

Torneròòòòò (stile Heidi). Sciao!

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Capitolo 9
*** Sleepwalk; set 4 n° 7 ***


Sleepwalk. [Mark e Addison ; 330]

 

Le sue unghie laccate grattano la superficie levigata del tavolino, senza produrre rumori. Con gli occhi che sfuggono e le labbra strette in un sorriso, Addison sente il proprio imbarazzo trapelare sulla pelle.

Il liquore le è rimasto sul palato, pastoso e un po’ troppo forte, dandole alla testa.

Lui, davanti a lei, è possente nella sua figura, sembra più grande del solito, forse perché sul suo volto è dipinto non un sardonico ghigno bensì un sorriso serio, e la fa sentire una bambina. Un’infante con le ginocchia sbucciate e il cuore dolente che riempie tutto il petto.

«Non verrà anche stavolta», dice Mark. «Ci sarà qualcuno da aiutare, come sempre».

Lei, bambina, contraccambia con boria: «Lui salva le vite di persone, è normale che non si ricordi del nostro anniversario e...».

«E io curo l’anima delle persone, rimandando di un giorno se ne ho voglia: sai quanto fa un bel viso alla propria autostima?», borbotta Mark, bevendo un po’ di liquore ambrato.

Addison non sa che dire. Si sente arrabbiata, ma non con lui. E’ suo marito ad avere la colpa, anche stavolta, e non può sputare e scalciare addosso a qualcun altro solo per sfogarsi. Ingolla un po’ di rum.

Mark posa il suo bicchiere, raddrizza le spalle e poggia la mano sul tavolino, vicino a quella di lei. La sfiora con le dita, soffio di maestrale.

«Noi siamo dei sonnambuli, sai? Camminiamo su fili di rasoio, senza sapere bene quale direzione scegliere, quale ci porterà al giusto finale; camminiamo con gli occhi chiusi e bendati dalle nostre stesse mani, puntando al futuro o al passato, e non guardiamo mai i nostri piedi e il nostro presente», sussurra Mark. «Non vediamo chi ci sta di fronte».

E le tocca la mano nuovamente, passa le dita sulle sue nocche, sulle unghie laccate, sul polso.

Addison non sa cosa rispondere alle grandi parole di quell’uomo, che non le sembra più nemmeno tanto sbruffone, e tace.

Tace, acconsentendo a quell’amore sopito.

 

 

 

















***

Questa è ambientata prima di Grey's Anatomy, quando Addison Mark e Derek abitavano a New York.  Qui inizia il loro amore u_ù. Non ha senso, e Mark mi sembra semplicemente innamorato ò_ò, alle volte fa il serio anche lui, suvvia... alle volte spara delle frasi intelligenti, tipo questa volta XD

Credo *_*" Cmq secondo me amava Addison, sì ^^

Coff. Rispondiamo alle recensitrici *_*:

fleacartasi: Muahahah, povero Alex, XD No va beh, ognuno ha i propri gusti e Alex stronzo era molto sexy e piacevole u_ù Ti ringrazio tanto, +_+!

Kaho_chan: Ohhh, Leti, Leti! Ti adoro <3. Che dici, non è vero che sono così brava! >w< Awww, grazie. Mi segui sempre *_*

Tornerò... la la la. Kò piena d'ispirazione!

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Capitolo 10
*** The sea; set 4 n° 2 | Draw the line in the sand; set 3 n° 4 ***


Aggiornamento doppio poiché le due fic sono collegata dall'ambientazione, il mare, e dal protagonista, Meredith.


The sea. [Meredith; 100]

 

Meredith aveva uno strano rapporto col mare – vedeva la distesa infinita d’acqua e provava una specie di sconforto, cercando di intrappolare e sistemare l’immenso in un contenitore con dei limiti; nuotava fra le onde e si sentiva a casa, in una culla che le era stata preclusa, tra le braccia di una madre che [stavolta] non era fredda.

 

Il mare le era amico anche quando, presa dal silenzio del vuoto subacqueo, si era lasciata cullare nell’apatia del sonno. Non sentiva nulla, nemmeno il proprio battito, in quell’acqua gelida di Seattle.

Non sentiva neanche il proprio dolore che urlava a squarciagola.

 

 

 

Draw the line in the sand. [Meredith; 111]

 

Quando non aveva il coraggio di osservare il blu infinito del mare, Meredith lasciava vagare le proprie dita sulla sabbia. Immaginava quelle sottili falangi ricoperte da guanti plastici, con una vita sotto i polpastrelli.

Disegnava allora, imprimendo una leggera pressione sulla sabbia, la linea della sua vita – la sua perfetta carriera di cui la mamma ne avrebbe avuto gli occhi pieni. E sarebbe stata così perfetta che anche suo padre, andato via lontano, si sarebbe pentito della sua scelta.

 

Disegnava, bambina, portando in petto i vetri del dolore conficcati dagli altri nel suo cuoricino. Quello stesso vetro che un giorno era stato sabbia, adesso così splendente. Un granello fra mille altri.

 
















***
Nella prima drabble il riferimento a Meredith nel mare è ambientato in un episodio vecchio... della terza serie, forse. Quando lei cade in acqua e smette di lottare, lasciandosi cullare dalle onde. Poi Derek la salva, amen. xD
darkrin-> Io forse vedo Mark troppo serio, ma tu lo vedi come un animale XD Anche una puttana è capace di innamorarsi, ed emerge chiaramente dal telefilm che Mark amava Addison. Un po' di serietà l'ha avuta. Forse io ho esagerato. Grazie per la recensione.
Kaho_chan-> Mi piace lasciarti senza parole serie con cui recensire *_*! Aww, grazie <3.
ReaderNotViewer-> Grazie per il commentone *_* E anche per la tua costante lettura. Secondo me Mark è proprio come dici tu, sì ^^! Beh... 49 fic si possono fare, come dici tu stessa c'è tanto di qel materiale umano! Dipende solo dall'ispirazione +_+". Beh, grazie davvero *^*
Detto ciò, grazie per i 4 preferiti (Leti *__*!) e i 2 seguiti. A presto, Kò.

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Capitolo 11
*** Telephone; set 1 n° 2 ***


Telephone. [Bailey; 140]

 

Miranda aveva vissuto fra i corridoi d’ospedale: la sua missione era salvare chiunque ne avesse bisogno – era sempre pronta, guanti sulle mani, camice, bandana, mascherina. Aveva saputo a memoria l’odore del cafè all’americana dell’ospedale, il profumo del suo ambulatorio la mattina presto, ancora semivuoto; tutte le sfumature di quella grande casa dove si curava chi soffriva.

Adesso invece, vive vicino a un telefono – che aveva usato un tempo per conoscere suo figlio –, aspettando che suo marito la chiami per dirle: “Scusa tesoro, è stato tutto un errore; scusami, so che hai le tue ragioni… perdonami se ho perso la pazienza, ti amo. Sarà tutto come prima, esattamente come prima”.

Però quella chiamata non arriva e lei invecchia davanti a quello schermo vuoto, chiedendosi se – per una volta – non fosse stato meglio guarire prima le proprie ferite, che quelle degl’altri.

 



 

 

 

 

 

 

N/A:

Boh *_* W il mondo! W i MCR (Modena City Ramblers)! XD

Okay: è ambientata… dopo il fatto fra la Bailey e suo marito nell’ultima serie in chiaro… la 4^ credo °_°; quella che finisce con Meredith e Pippino (Derek XD) che devono fare la loro casa in un posto pieno di candeline… insomma, QUELLA. Trasmessa su Italia 1.

Ohi, non c’è molto da spiegare. Andate in pace, amen. ò_ò

Cmq, grazie a fleacartasi per la recensione *w*: sono molto soddisfatta di me perché ti ho fatto apprezzare Meredith, visto che non ti piace *ò* Grazie mille >w<

E ora vado anche io in pace, BUH (saluto alla X Mickey… bei tempi >ç<).

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Capitolo 12
*** Ribbon; set 5 n° 5 ***


Ribbon. [Meredith e Derek; 110]

 

Una volta aveva sentito che esiste un filo del destino, un nastro rosso che lega gli amanti. Qualcosa che unisce le anime affini.

 

Meredith si chiedeva, guardando Derek avanzare verso di lei, se anche loro erano uniti da un nastro rosso [ed era indistruttibile o si sarebbe sfilacciato?] oppure se il loro rapporto era un cozzare d’anime, destinato a dissolversi in fretta.

Lei non faceva altro che sognare come una bambina, senza sapersi muovere in quel campo minato da sbagli e incertezze. Lui invece sembrava perfetto: l’amava senza paura.

 

In realtà Meredith non sapeva guardare  e perciò non vedeva quel nastro rosso né la fragilità altrui, nemmeno quella di Derek.

 

 

 

 

 

 

N/A:

L’ho scritta due mesi fa, credo. È passato tempo, lo so, ma il pc non funzionava e non avevo internet epoi sono partita. Spero vi piaccia. Grazie ad Alex per la recensione.

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Capitolo 13
*** Cold hands, Cold feet; set 2 n° 1 ***


Cold hands, Cold feet. [Preston e Cristina; 186]

 

Ogni tanto ti chiedevi cosa avesse scaldato quella donna di plastica e metallo.

I suoi occhi a mandorla erano neri e sembravano senza emozioni, ma sapevi che al di sotto vi si nascondeva una macchia di calore. Le sue labbra inflessibili con te sorridevano.

Ogni tanto ti chiedevi se sarebbe durato per sempre.

 

Le sue mani sono fredde e percorrono il tuo corpo scuro, facendoti venire la pelle d’oca. I suoi piedi, sotto le lenzuola, cercano un contatto e si stringono a te, gelidi.

Sai che sotto le sue ossa, il cuore batte caldo, eppure alle volte la vedi inamovibile e senza emozioni.

Hai paura. Paura che non accetterà la tua proposta di matrimonio – fra poco la sussurrerai su di lei, sui suoi capelli neri e i suoi occhi socchiusi, sulla pelle biancastra; sul suo corpo – e che ti dirà un no secco.

Hai paura di quel vuoto finto che intravedi, di quella plastica con cui si è ricoperta e di quella passione smodata nel primeggiare.

Hai paura, ma parlerai lo stesso.

 

Sotto le lenzuola, i suoi piedi e le sue mani. Freddi su di te.

 

 

 

 

 

 

 

 

(amo chi ha recensito: Flea ed Ele <3. Grazie mille, ragazze. Perdonate questa non sense scema su una coppia che mi piaceva davvero, davvero molto. Un bacino speciale alla nee-san che l’ha letta in anteprima, poiché mi sentivo insicura, dopo un mese di non scrittura.

kò)

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Capitolo 14
*** White birds; set 6, n° 1 ***


The white birds. [Allison; 108]

Allison viveva fra pancioni e primi vagiti. Aveva una piccola voglia, alle volte, bianca e nivea: avere il miracolo della nascita dentro di sé; aveva una piccola paura, alle volte, grigia e plumbea: la fragilità esteriore dei neonati le ricordava quella interiore degli adulti [di ogni essere umano].
C’era un motivo della sua presenza lì, fra quel desiderio e quel terrore nascosto: le anime dei bambini – come uccelli ancora liberi di volare semplicemente –, i loro pianti appena nati, gli occhi socchiusi, le manine rosee e paffute... quello era un salvifico soffio di vita.
Le ricordava che c’era della perfezione nella natura umana, prima che si scheggiasse crescendo.










N/A:
Anzitutto: ò_ò! Questa l’avevo scritta da almeno un mese e me n’ero scordata! E non ho aggiornato per tutto questo tempo. Scusatemi XD Anche perché è una bella drabble XD
Va buò, sono smemorata. Meglio sorvolare… ringrazio chi ha recensito <3:
uchihagirl-> Ah io ti amo ç_ç Sììì, e basta! Sei troppo dolciosa >3<. Comunque sia *_*” grazie mille, davvero, le tue recensioni mi rendono felicissima. E w il mio stile(?!) XD
Kaho_chan-> Grazie nee-san ;) Evviva, evviva! xD
Briseide-> Grazie. Hai fatto un’analisi accurata della coppia e della flash, e beh, hai ragione. Ohhh, quella coppia era molto bella, però sì, c’era un qualcosa che non andava. E infatti poi è finita ç_ç Grazie ancora <3
Blair 95-> Grazie mille!! *__* Sì, anche io adoro Alex/Izzie e non disprezzo Derek/Meredith (sono carini insieme, anche se mi viene difficile scriverci su). E anche la Mark/Allison ha un suo fascino *w* Spero ti piaccia anche questa!

Ora vado, a presto +_+

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Capitolo 15
*** The chimera obscurant; set 6 n° 5 ***


The chimera obscurant. [Alex, Izzie e Denny;  234]

 

Oh, love, don’t let me go

Coldplay.

 

Gli aveva chiesto di bruciare un maglione scuro. Sapeva che era suo, ma gli occhi di Izzie erano così spaventati che aveva subito detto di sì.

 

Alex aveva paura dello sguardo deciso di lei di fronte al vuoto – e della sua bocca che si muoveva articolando parole che lui, lontano, non poteva sentire. Aveva paura di perderla, anche se non l’avrebbe mai ammesso.

Perché Izzie gli sorrideva, ma il suo sorriso tratteneva sempre una parte di sé.

C’era quel mostro su di loro – la chimera di un amore mutilato dalla malattia, di un amore sbocciato eppure repentinamente appassito, durato un unico giorno.

Di quello, Alex non parlava mai, né lei proferiva più parola.

Il fantasma oscurante, che rischiava di coprire il loro rapporto se solo avessero guardato indietro, adesso era più vero – più vivo – mentre lei parlava al vuoto nell’atrio dell’ospedale.

La paura si sentiva e Alex, abituato a richiudere tutti i sentimenti in una scatola,l’accartocciò in fondo alla gola e la represse. Avrebbe sorriso, quando Izzie si sarebbe voltato a guardarlo.

 

Gli aveva chiesto di bruciare un maglione scuro.

Il fuoco cancellava tutto quanto, lasciando dietro di sé soltanto cenere, e anche quell’indumento si piegò al volere delle fiamme – eppure Alex sentiva ancora la sensazione di essere sotto l’ombra di qualcosa di più grande che rischiava d’inghiottirlo... come un presagio non detto che, se fosse stato appena sussurrato, avrebbe fatto solo più paura.

 

 

 

 

 

 

 

***

Ambientata durante l’ultima puntata trasmessa questo giovedì su Italia uno, la 5x08, se non erro. Alex vede Izzie parlare al vuoto – a Denny, pensa lei XD. Tutto questo mi sembra alquanto strano, tanto che mi fa paura per Izzie, e questo si riflette nella preoccupazione di Alex. D’altronde, lui ha paura di perderla, ne sono certa.

Ma, pur avendo bruciato il maglione, la chimera c’è ancora, Denny non è svanito. Già.

Ringrazio chi ha recensito:

Kaho_chan: Ohh, grazie nee-san cara. Anche a me piace molto Allison.

Uchihagirl: Vedi, ho aggiornato appena ho potuto ricordando le tue parole ;) Grazie, cara Ele, (a proposito (?) dobbiamo impegnarci con quella idea!). sono felice di essere riuscita nel mio intento, u_ù

Blair 95: Nessun segreto, mia cara, le parole vengono da sole *_* ma comunque l’esercizio pratico – cioè lo scrivere – e quello teorico – cioè il leggere – è molto utile per aprire la mente e aiutarti a formare un tuo stile. Grazie mille <3

Darkrin: sarà che io l’ho scritta, ma la capisco. Boh. Certo è un periodo bello lungo e complicato, hai ragione, forse servono più letture – solo io so quante volte ho riletto quella drabble XD. Però, oh, l’ultima frase è davvero bella, a quanto pare. Grazie mille, mogliettina miaH (L).

Fleacartasi: Ohhh, figurati, la mancanza di parole fa sempre piacere (non sono ironica XD) *_* vuol dire che ti ho stupito – almeno spero. Grazie, Flea! (chiamarti così suona strano, d’altronde non so se posso chiamarti per nome >-<)

 

Ora vado. Per fortuna in questo periodo c’è Grey’s, vedere il telefilm mi dà più idee, nel lasso di tempo tra un giovedì e l’altro le mie idee e supposizioni si mescolano, dando vita a ispirazione. È ottimo, direi XD, perché siamo solo a... 2/7 dell’opera.

E non so spoiler, perciò non ditemi nulla, grazie.

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Capitolo 16
*** Newspapers; set 1 n° 4 ***


Newspapers. [Meredith e Cristina; 160]

 

La mensa brulicava di voci azzurre, colore dei camici degli specializzandi.

Cristina e Meredith sedevano al solito tavolo, l’una intenta a punzecchiare l’insalata e l’altra a mordicchiare una penna.

«Ma ti sembra giusto? Nemmeno una menzione, che ne so, o un semplice “Grazie, Meredith” su quel dannato giornale di medicina! E guardalo come brilla mentre si mette in posa», sbottò la Grey all’amica.

Cristina alzò gli occhi scuri dal piatto, lanciando un’occhiata a Derek, seduto dall’altro lato della stanza. Fece una smorfia sorniona. «Il Dottor Stranamore è come tutti gli altri, dopotutto».

Il tono era quasi compiaciuto e Meredith, agguantandole un braccio, le replicò: «Come Burke, nemmeno lui ti ha citata nel suo articolo sulla propria guarigione della mano».

Cristina la osservò di sbieco, facendo un’espressione di sufficienza.

«Gli uomini sono tutti uguali», sentenziò allora Meredith, ricominciando a mordicchiare la penna.

Cristina le diede ragione – se no si sarebbero aperti infiniti mondi su cui discorrere – e ritornò alla sua insalata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N/A:

E questa cos’è? ò_ò Diciamo che è un piccolo spaccato di vita quotidiana, di tipiche migliori amiche che inveiscono contro gli uomini (chi non l’ha fatto? XD), citando due avvenimenti di Grey’s Anatomy (Burke che non parla di Cristina nel suo articolo; Derek che non cita Meredith nell’articolo sul progetto neurologico, pensando pure di avere ragione xD). Ma comunque *_* Io con newspapers non avrei saputo che altro fare e diciamo che è decente...

Ringrazio chi ha recensito:

Kaho_chan : Ah grazie, nee-san cara! Si potesse dire anche con questa fic sottotono XD... ma d’altronde non tutto viene bene. Io dovrei continuare a vedermi Grey’s in streaming, ora che ci penso XD (sono rimasta a metà)

Uchihagirl: Ele *^* Grazie mille, davvero. E viva Alex, che a quanto pare piace a tutte noi! **

Blair 95: Ohh, non sai che felicità nel leggere i tuoi complimenti <3 Grazie!! (:

darkrin: Ma amour, grazie *__* Danny è un’ombra del cavolo è_é però ci sta, sì, e sarà sempre presente tra Alex d Izzie... effettivamente devo guardare come finisce questa storia... quando avrò tempo ç_ç

 

Scappo via. Aspettatevi qualcosa Cristina/Owen, che m’attirano assai (lei la amo, lui mi piace... insomma!)

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Capitolo 17
*** Look over there; set 1 n° 1 ***


Spoiler seri delle puntate 5x23 e 5x24!

 

Look over there. [George; 306]

 

Stai aspettando l’autobus. Il cielo di Seattle è, come al solito, pieno di lanuginose nuvole, mentre il tuo cuore è – inaspettatamente – pieno di decisione.

In realtà, possiedi un coraggio tutto tuo, uno silenzioso, che non fa scomodare la gente – sei sempre stato gentile ma risoluto, anche se di te vedevano solo la timidezza.

Pure adesso, poggiato alla pensilina dell’autobus, lei di te riesce a scorgere solo un aspetto ordinario, un viso che dimenticherà troppo in fretta.

È una ragazza carina, dallo sguardo fugace che cerca qualcosa. E tu, sempre, sempre gentile, le sorridi.

La scelta dell’arruolamento per adesso non ti pesa – è un piacere lottare per un giusta causa, davvero, e con questa convinzione non pensi i tuoi amici e ai loro volti; l’espressioni disperate che avranno.

C’è solo il tuo sorriso e lei che guarda oltre il tuo viso.

Almeno prima della sbandata dell’autobus – almeno prima del tuo istintivo abbraccio.

L’aveva detto, quel militare qualche giorno addietro, l’aveva pronunciato con veemenza: i soldati e i medici s’assomigliano, entrambi salvano la gente. Forse era quello il motivo per cui avevi deciso d’arruolarti.

Ed è per questo che l’abbracci e la salvi, cadendo di slancio sotto l’autobus.

Perché tu vivi per far vivere gli altri.

 

Adesso non hai più un viso, mentre Meredith cerca di curarti il meglio possibile, ed Hunt – proprio quello che ti ha abbracciato poche ore prima – prova a mantenerti in vita. Adesso non sei George O’ Malley, ma solo uno sconosciuto.

E lei ti guarda, proprio ora, invece di andare oltre con gli occhi, a cercare il principe azzurro.

 

Eppure tu sei oltre, oltre questa vita, quando incroci lo sguardo di Izzie. E ti chiedi cosa c’è di così speciale, in questo, se non l’incertezza di se stessi. Nel futuro – che è al di sopra di qui – rimangono solo le domande senza risposta e i sogni non realizzati.

 

 

 

 

 

 

 

N/A:

La flash è ambientata nel finale della stagione 5, dove George si sacrifica per questa donna... la salva. E l’ultimo pezzo è ambientato mentre lui, in divisa, vede Izzie col vestito rosa.

Ecco J

Grazie a Blair95 per la sua recensione adorabile <3. La Owina sta per arrivare u_ù

 

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Capitolo 18
*** A broken circle; set 2 n° 6 ***


A broken circle. [Owen e Cristina; 103]

La sua vita era un cerchio spezzato – amputato proprio alla fine (o all’inizio?) dall’olezzo della morte. Owen ruotava, alla ricerca del pezzo mancante, come le pale di un ventilatore, spazzando via l’aria intorno; i sentimenti sopiti.
Aveva pensato che dovesse completare quel ciclo, tornando a combattere – ma per che cosa? Perché?
Fino a quando sua madre non l’aveva abbracciato, chiudendolo nella circonferenza delle proprie braccia e restituendogli la parte amputata – quella che, come uno sciocco, aveva dimenticato a casa: se stesso.

La sua vita era ritornata tonda, un cerchio intero dal sorriso felice.
Il centro, in cui convergono tutti i raggi, era Cristina.










*
Ed ecco qui una “Owina”, con tanto di riferimenti a ventialtori ;), lui che vuole tornare in guerra (è nella quinta stagione, sì), e che è una persona diversa da com’era prima, distrutto. A broken circle.
Mi piace molto questa coppia *_*
Cmq, ho scelto d’aggiornare proprio oggi, 12 novembre, perché questa raccolta è iniziata esattamente un anno fa! Esatto u_ù inizio con Cristina e festeggio con Cristina presente, assolutamente la mia preferita <3



Ringrazio poi chi ha recensito: Blair95 (Povero George XD Ahaha, grazie, io stupefacente? Non saprei, scrivo d’istinto, senza pensarci troppo, sentendo quello che faccio, ecco *^*) e Kaho_chan (Ho adorato la parola “un respiro”, Leti, grazie davvero, mia nee-san cara... a quella fic, in fondo, ci tengo <3).

Ora, oltre ai festeggiamenti vari, l’unica cosa che rimane da dire è: a presto,

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Capitolo 19
*** The puppet master; set 2 n° 3 ***


The puppet master. [William Dunn; 218]

Lui era divenuto un manipolatore all’età di cinque anni. O forse di otto. Probabilmente da adolescente.
Era il burattinaio che, divertito, giocherellava con i fili di una vita distrutta fino a farsi male. Fino a fare male.
In realtà, non era colpa sua, anzi lui era la vittima e gli altri i carnefici – o almeno così era in una delle tante versioni della sua stessa storia.
Chiudeva le palpebre e muoveva le labbra in un mormorio fluido, raccontando ciò che immaginava vero.
Piegava a suo piacimento la realtà, mostrando ogni volta una diversa parte di verità.
Eppure questa non ha padroni, non la si può curvare sotto le mani d’uomo, né può essere cambiata a proprio piacimento. Anche se la si copre di false parole che la fanno apparire diversa, la verità è verità.
Lui lo sapeva e fingeva per questo.

No... non era così. Lo faceva per chi, come la dottoressa Grey, aveva bisogno di un conforto che lo mandasse avanti. Era codardo e aveva bisogno d’affetto, ecco, era questo il vero. Non voleva apparire come il mostro che, convinto di poter manipolare tutto quanto, aveva perso il controllo di se stesso – non degli altri, ma del proprio corpo, come un bambino ancora alle prime armi.
O, forse, anche quella era una menzogna.
Sì, probabilmente lo era.











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N/A: Notate qualche contraddizione? Ma è fatto apposta, signori miei XD
Il protagonista di questa cosa (?) è quell’assassino che è curato da Meredith e Derek circa a metà della quinta serie, foto per ricordare: qui.
Ringrazio:
fleacartasi: Grazie per le recensioni, cara, e bentornata ** Già, povero George, potevano trattarlo meglio, eh >_>. Anche io adoro Owen, Cristina si becca i migliori xD.
Blair 95: Ohhh, grazie come sempre per i tuoi dolci commenti *ò* Sì, penso che gli auguri vanno benissimo XD.
darkrin: Livia cara! Scusa, devo averti saltato accidentalmente >.< Eh, secondo me quella rivalità tra Cristina e Meredith, leggera, non te la sei sognata u_ù. Grazie di tutto <3... mi ero scordata della sfida, porca paletta, se ci sei ancora per me si può fare, assolutamente.
hachi92: Anche io prima apprezzavo molto la coppia Cristina/Burke e adesso adoro la Owina XD... che dire, grazie davvero! **

Bene, vado. Kò

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Capitolo 20
*** Tomorrow is something we remember; set 4 n° 5 ***


Tomorrow is something we remember. [Mark e Lexie; 437]

Era poggiato da un bel po’ su quello scomodo sedile di plastica, là in una delle tante stanze dell’ospedale.
Avrebbe voluto annegare nell’alcol, per riuscire a mantenere la promessa che aveva fatto a Cally – no, non avrebbe pensato alla specializzanda, a lei, la Piccola Grey... Lexie, da qualche parte... non avrebbe immaginato il suo viso, il dolce naso un po’ appuntito e sottile, non avrebbe immaginato di sfilarle i vestiti azzurri e –
Sbuffò. Era davvero un pervertito di peggiore categoria, una puttana senza remore, assetato di sesso. Ad ogni modo, sapeva che non era solo quello – c’era qualcosa di caldo, lì nel petto e non in mezzo alle gambe; una specie di calore mai provato – e proprio per questo gli risultava difficile resistere alla tentazione.
Lui, Mark Sloan, non aveva mai provato a dire di no a qualcosa del genere; era lui stesso seduzione, un tipo a cui non veniva mai negato nulla.
Sbuffò nuovamente.
Oh, al diavolo! Lei era giovane e bella, se fosse andato con lei lui si sarebbe potuto vantare con tutto l’ospedale!
… Che stava pensando? Perché aveva sussurrato quelle parole?
Doveva smetterla di trattarsi come una macchinetta sessuale, un semplice aggeggio dalle pulsioni troppo forti – no, non era quella la verità, non erano quelli i suoi pensieri... in realtà, stupidamente, avrebbe voluto stringerla a sé e sentire ancora quel calore, e poi parlare, ascoltarla, guardarla muoversi, saziarsi dei suoi sorrisi... avrebbe voluto amarla.
E non vantarsi di lei.
Se solo non ci fosse stato di mezzo Derek. Derek non avrebbe mai sbagliato, né fallito, lui era sempre lì, perfetto e impeccabile, con lo sguardo torvo su di Mark. Probabilmente era solo un suo complesso mentale.
Che menata.
Sbuffò un’ultima volta, strofinando le mani sul proprio viso imberbe, ma che portava su di sé troppi anni rispetto a lei.
Era solamente quello il problema?
Il giudizio di un amico, l’amico, e la stupida differenza d’età?

Fu dopo molte idiozie come quelle che capì cosa fare. Il primo si poteva comunque sanare, il parere di qualcuno può variare nel tempo; gli anni, poi, non contavano davvero nulla di fronte a quel silenzioso desiderio.
Si buttò. E andò bene.
D’altronde lui era Mark Sloan. Un suo sorriso poteva conquistare ogni corpo – e poi, piano piano, anche la sua dolcezza di fondo, rara da cogliere, poteva prendere il cuore di una donna e non lasciarlo più.
E il giorno dopo, quello dopo ancora, l’altro, il successivo, giorni su giorni di sesso e non solo, sarebbero diventati qualcosa da ricordare.
Ad ogni modo, Lexie aveva la memoria fotografica. Di sicuro non avrebbe potuto dimenticare qualcosa del genere.











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Questa è per Livia, la mia moglieH cara che ama tanto la coppia.
Ringrazio molto chi ha recensito, come sempre:
darkrin: Non avevo notato il cambio di recensione! °_° Grazie, è bellissima, fuuH, mi fa piacere di essere riuscita ad analizzare un personaggio che si è visto sì e no 3 puntante ** Luv.
hikary: BUH! GrazieeeH, ti adoro un sacco! *O* che bella, enorme recensione, che felicità leggerla +__+. Evviva, una ragazza che seguiva X-Mickey come me ** nemmeno io sono riuscire a leggere la fine ç_ç forse l'hanno sospeso, boh.
hachi92: Sì, effettivamente quella scena è stata molto forte e questo personaggio mi è rimasto molto impresso. Ci ho scritto su perché anche io ho rivisto l'episodio su Italia uno XD In ogni modo, grazie **

Auguri di Buon Anno a tutti i lettori! Ci sentiamo nel '10 ♥.

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